Ammuina e barbuti

L’amico e blogger Rubimasco  ha commentato criticamente il mio post di ieri  sulla deportazione dall’Italia dell’imam torinese:

"Poi è questione di fidarsi un minimo delle autorità o di pensare che il sistema ce l’ ha con chi ha la pelle diversa per l’ unica ragione che il sistema è tanto cattivo."

C’è una terza possibilità, che ha molto a che vedere con il meraviglioso apocrifo del facite ammuina, falso storico e verità sociologica.

Innumerevoli persone si occupano di quella cosa che chiamano "sicurezza". Non parlo solo di agenti di polizia o dei carabinieri; parlo anche, ad esempio, dei servizi segreti; oppure della magistratura, nella misura in cui si occupa di questioni penali; ma aggiungiamo tutti i giornalisti che hanno come settore di lavoro i campi che vanno dalla "cronaca nera" al "terrorismo"; o i collaboratori, fissi e non, di tutti costoro.

Tutti i sottoposti del mondo subiscono una costante e crescente pressione a produrre: se non ci riescono, diventano scarti umani, entrando nella grande pattumiera.

In un sistema molto complesso, non è però facile valutare cosa stia producendo il sottoposto: come si fa a calcolare l’efficacia di un insegnante, ad esempio?

Ecco che si fissa un criterio qualunque. Si stabilisce che è più bravo, ad esempio, l’insegnante che promuove più alunni. Un simile criterio è statistico, e quindi facile da valutare; solo che è anche ammuinesco, e potrebbe sortire effetti contrari – infatti la maniera più facile per soddisfare il criterio consiste nell’esigere il meno possibile dagli studenti.

Nella galassia della sicurezza, i criteri sono anch’essi statistici e ammuineschi. Il fatto di fare pochi arresti, può significare che la polizia di un certo quartiere ozi, o sia collusa con la delinquenza locale. Oppure,  che sia talmente efficace nella prevenzione, che i delinquenti ne stanno alla larga. Non importa – alla fine il criterio statistico consiste nel numero di arresti.

Si aggiunge però un forte elemento qualitativo. Sappiamo tutti che un chilo di cocaina vale più di un chilo di radio rubate; ma vale molto di più anche dal punto di vista degli operatori di sicurezza che hanno compiuto il sequestro.

Vale di più in termini di promozioni.

Vale di più in termini di veri e propri premi economici, talvolta anche consistenti, che in certi casi escono da casse non soggette a contabilità.

Vale di più in termini di semplice dimostrazione della propria esistenza, e quindi di giustificazione dello stipendio che si percepisce.

Questo non vuol dire che ogni operatore di sicurezza cercherà di sequestrare cocaina: esistono tanti altri settori di cui occuparsi; e si corre sempre il rischio di scoprire che il primo cliente dello spacciatore appena arrestato sia il proprio capo.[1]

Ma a partire dall’11 settembre del 2001, l’intero sistema di sicurezza di tutto il pianeta – che costituisce una rete fitta e coordinata – si pone un unico criterio, che possiamo riassumere in questo concetto: catturare Osama bin Laden

Pensiamo cosa potrebbe significare la cattura di Shaykh Osama per la popolarità del presidente degli Stati Uniti sotto cui dovesse avvenire; o per la carriera di tutti gli uomini coinvolti nell’operazione; o per il pastore afghano che avesse dato la dritta decisiva; o per il fotografo che fosse stato presente al momento della cattura; o per il magistrato che dovesse occuparsi del suo processo; o per i distributori dell’instant book che la racconta.

Chiaramente, non tutti possono catturare l’evanescente sheikh, ma all’intera galassia della sicurezza viene chiesto, in maniera pressante, di fare qualche forma di ammuina che vi somigli: denunciare, catturare, condannare arabi barbuti.

A differenza dei sequestri di cocaina, è un’attività cui può partecipare tutta la galassia ("scovare la pista barbuta nel commercio delle badanti bielorusse"); e non si corre alcun rischio.

In senso lato, è decisiva infatti quella che Rubimasco chiama la "pelle diversa". E non per cattiveria del sistema, ma per un motivo molto concreto: il barbuto non può reagire.

Primo, di solito è un meteconon possiede un passaporto europeo e non vota nemmeno.

Secondo, non conosce i codici di comunicazione per farsi capire dagli italiani, di destra, di sinistra, cattolici, laici o menefreghisti: il suo linguaggio e il suo immaginario non sono quelli loro. Più parla a modo suo, più sembra alieno; più cerca di imitare i codici italiani, più fa ridere.

Soprattutto, non ci sono politici barbuti che possano fare interpellanze in parlamento; superiori barbuti che ti possano licenziare; brunovespi barbuti che ti possano sottoporre a griglie mediatiche.

Attorno a ogni arabo barbuto, si muove quindi un mondo intero.

Certo, c’è il ministro degli Interni, che in una conferenza stampa può elencare il numero di barbuti catturati, processati, espulsi, ricevendo utili encomi al suo prossimo viaggio a Washington.

Ma c’è anche molta altra gente.

Il marocchino clandestino, cui fanno capire che potrebbero rinnovargli il permesso di soggiorno, se racconta un po’ di storie barbute.

Il traduttore dalla vita grama, che si trova con la pacchia di duecento pagine di lavoro: le intercettazioni dei dialoghi tra due metalmeccanici tunisini in fonderia. Il patto implicito è che in quell’immensa montagna di inutili parole, il traduttore scelga la traduzione più forte di ogni espressione, senza necessariamente inventare nulla: cosa ci vuole per trasformare "andasse a morire ammazzato" in "intendo procurarne la morte violenta"?

Il vicesottodirettore di qualcosa che si fa pagare un apposito viaggio in Lussemburgo, per poter spiegare al suo pari grado locale le nuove tecniche elettroniche utili per intercettare discorsi in tunisino stretto, filtrando i rumori delle fonderie.

Il giornalista amico: quando alcuni anni fa arrestarono tre miei amici (non islamici), c’era la metà dei giornalisti di Perugia in piedi di prima mattina, avvisati chi sa come di quella che loro stessi poi avrebbero spacciato per un’operazione segretissima e ad alto rischio.

Giornalista amico, di chi poi? Del questore che il giornalista descriverà come il protagonista dell’operazione? Del magistrato che è riuscito a farsi assegnare l’inchiesta, guarda caso dopo averne condotte tante altre simili? Dell’uomo politico che può vantarsi del fatto che nella loro città, almeno, il Terrore è Stato Sconfitto, oppure del suo avversario, che dice che gli arresti dimostrano che il Terrore Cova Sotto le Ceneri? E se i media assicurano che il Terrore Cova Sotto le Ceneri, i politici faranno pressioni perché si scovi nuova e barbuta brace umana.

E c’è un infinito indotto di tutto questo indotto – l’edicolante che all’alba mette fuori le locandine con i titoli di giornale spera di guadagnare di più, il giorno che c’è scritto "Scoperta base di al-Qaeda a Torino"; o il povero commissario di provincia che per farsi rimborsare almeno la benzina, sa che da qualche parte deve trovare almeno il pelo di una barba.

Nota:

[1] Molto dipende dalla libertà da bastone e carote di cui gode l’operatore di sicurezza: l’informatore che esce ed entra dal carcere è ben più motivato a fare ammuina di quanto lo sia il magistrato che ha un posto sicuro. Proprio per questo, occorre combattere la "aziendalizzazione" della giustizia, come dell’insegnamento.

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69 risposte a Ammuina e barbuti

  1. utente anonimo scrive:

    Miguel, sei davvero “mente che connette” e, da “formichina anarchista” arrivi, su per li rami, ai massimi sistemi.

    Impagabile.

    silviu’

  2. utente anonimo scrive:

    affermazione fuorviante:

    “Nella galassia della sicurezza, i criteri sono anch’essi statistici e ammuineschi.”

    Non sempre. A quanto mi risulta il carabiniere medio preferisce dare uno schiaffo al ragazzetto con il fumo in tasca piuttosto che rovinargli la vita. E ci sono stati episodi eclatanti in Italia (forse poco noti o volutamente dimenticati) in cui i “sicuranti” hanno volutamente aggirato la legge e si sono beccati la galera per assicurare qualch’ uno alla legge stessa. La frase è fuorviante nel senso che riduce TUTTO alla statistica. Ma come la popolazione barbuta è fatta di persone, rendiamoci conto che è fatta di persone anche la popolazione “sicurante”. Buoni e cattivi, non l’ uno o l’ altro.

    “Attorno a ogni arabo barbuto, si muove quindi un mondo intero.”

    Anche questo, secondo me, non è vero, perchè si tende a far credere che tutti gli arabi, emigranti etc. siano gente ignorante e priva di risorse, in sostanza delle vittime. Questo ragionamento è secondo me sbagliato. I cittadini italiani di origine straniera hanno tutto il diritto di partecipare alla vita pubblica e politica e non bisogna considerarli per nulla incapaci di ragionare in un certo modo. Possono candidarsi, proporre leggi e tutto quello che si vuole. La verità è che spesso le comunità islamiche sono volutamente chiuse. Non si può pretendere che si facciano leggi particolari solo perchè qualch’ uno è presente sul suolo italiano. Si può pretenderlo se si partecipa attivamente alla vita comunitaria.

    Si può scegliere di fare come alcuni Sikh: ci si becca la multa perchè senza casco sul motorino (in quanto si vuol portare il turbante) o per il coltello che ogni Sikh Khalsa porta; ma non si protesta più di tanto, perchè si è scelto di non partecipare.

    O si può scegliere di fare come altri Sikh, che seguendo le leggi, ma non abbandonando la tradizione, sono partiti come pastori ed ora acquistano le aziende che producono il formaggio ed edificano templi. Secondo le leggi del paese.

    si può dimostrare di essere cittadini attivi (ed allora si dimostra all’ opinione pubblica di non essere barbuti)

    o

    si può scegliere di detenere solo un passaporto (e allora si rimane barbuti per l’ opinione pubblica)

    il problema è che ora come ora molti (non tutti) gli islamici scelgono piuttosto di giocare, per loro vantaggio, in una zona crepuscolare.

    Fatemelo dire: in Italia siamo talmente esperti in questo giochetto, che mi sorprenderei se credessero di insegnarci qualche cosa.

    saluti

    Rubimasco

  3. controlL scrive:

    Direi che il post spieghi bene come un certo contesto spinga in una certa direzione, senza voler dire che quella direzione debba essere obbligata. Ma statisticamente è quella che i più prenderanno, non ci piove. Resta poi questa strana fattispecie dei “contenuti antioccidentali”. Mettiamola così. Le istituzioni del mio stato entrano in guerra o in operazioni di pace armata se preferite. Comunque sia, la costituzione come garantisce la critica delle politiche delle istituzioni, garantisce anche la critica di quelle politiche particolari. A questo punto viene fuori il “contenuto antioccidentale”, però. Va bene criticare il tuo stato e le sue istituzioni, ma non si può criticare l’occidente. Dunque quelle politiche diventano improvvisamente incriticabili. E che si parli di critiche e non di reati (prevengo inutilmente i soliti noti) sono i sicurieri stessi a dirlo, rilevandone l’assenza. C’è qualcosa che non quadra in questa logica.

    “Facite ammuina”, tra l’altro, s’incastra in una ben condotta propaganda di “demonizzazione”, si direbbe oggi, contro i borboni che va grosso modo dalla metà dell’ottocento (che prepara l’impresa dei mille) fino a circa il 1870, anno delle presa di roma che segna la fine del brigantaggio come rivolta tradizionalista. A rileggerla, i bush e affini avrebbero da imparare ancora qualcosa.p

  4. fmdacenter scrive:

    Pochissime critche

    1) coordinata, la rete della sicurezza, un par di ciuffoli!

    2) ammessi i difetti dell’aziendalizzazione, voglio un sistema per individuare e licenziare i fannulloni, sbirri o maestri che siano. Mai più sicurezza del posto di lavoro, in primis.

    3) Sceicco è un titolo troppo onorifico per Osama o mi sbaglio?

    4) perchè arabi? ci sono anche i “barbuti” bianchi, indiani, iraniani, mezzo sangue, ecc. ecc. tutti felicemente in attesa di qualcuno che trasformi le loro fissazioni anti occidentali in sanguinosi attentati. e naturalmente circa un miliardi di islamici non barbuti.

    4) il Ministro degli Interni non è Libero, e neppure il Ministro USA della Giustizia, anche se ti piace farne un solo fascio.

    Francesco

  5. utente anonimo scrive:

    Mi chiedo dove viva esattamente, Rubimasco. Mi riferisco a quando scrive: “I cittadini italiani di origine straniera hanno tutto il diritto di partecipare alla vita pubblica e politica e non bisogna considerarli per nulla incapaci di ragionare in un certo modo. Possono candidarsi, proporre leggi e tutto quello che si vuole. La verità è che spesso le comunità islamiche sono volutamente chiuse” per poi aggiungere ”

    si può scegliere di detenere solo un passaporto (e allora si rimane barbuti per l’ opinione pubblica)”. Evidentemente Rubimasco non è tanto informato sulle leggi del suo paese.

    Caro Rubimasco, in Italia la concessione della cittadinanza è un procedimento “discrezionale” che nella maggiori parte dei casi si conclude con esito negativo. A Torino un cittadino giordano in Italia da più di 20 anni, sposato con un Italiano si è visto rifiutare la cittadinanza per ben due volte perché “rimasto legato alle tradizioni del paese di origine”, quindi perché “inaffidabile e pericoloso per la sicurezza della Repubblica”. Fortunatamente, era laico e serviva vino nel suo ristorante ed è riuscito dopo aver smosso mezzo mondo politico e giornalistico di farsi firmare il decreto di concessione della cittadinanza.

    Con quale coraggio insinui che gli immigrati islamici preferiscano avere un solo passaporto, quando i loro stessi figli – nati e cresciuti in Italia – al compimento del 18 esimo anno di età devono scegliere se studiare all’Università e rinnovare un permesso per studio o lavorare e rinnovare un permesso per lavoro? Credi davvero che ad un immigrato piaccia essere esposto al rischio, dopo 21 anni in Italia, con attività commerciale avviata, e famiglia costituita in Italia, di essere caricato su un aereo e spedito a casa perché sprovvisto di una seconda cittadinanza? E lo sai tu che manco quella cittadinanza vale qualcosa se sei un cittadino di origine immigrata? Nelle carceri marocchine sta morendo di fame un cittadino italiano di origine marocchina, vittima di extraordinary rendition. Il governo ha fatto forse qualcosa per riportarlo ora che la giustizia italiana ed europea ha sancito la sua estraneità da qualsiasi attività terroristica?

    Sherif

  6. utente anonimo scrive:

    “Caro Rubimasco, in Italia la concessione della cittadinanza è un procedimento “discrezionale” che nella maggiori parte dei casi si conclude con esito negativo.”

    Ed è giustissimo che sia così. Per quale motivo si dovrebbe concedere la cittadinanza a chiunque, e per quale motivo dovrebbe essere così facile? Sì, bisogna faticare per averla, e non è assolutamente automatico. E c’è il rischio di essere spediti a casa.Se non fosse così le cose andrebbero molto ma molto peggio. Capisco anche tutti i problemi connessi, ma non credo proprio che ci sia una soluzione diversa.

    “Con quale coraggio insinui che gli immigrati islamici preferiscano avere un solo passaporto, quando i loro stessi figli…”

    no, io dico che preferiscono avere solo un passaporto, non nel senso del numero, ma per il fatto che anche ottenendolo poi restano isolati comunque da quella comunità di cittadini che è diventata anche la loro nel momento in cui hanno ottenuto la cittadinanza.

    Se proprio vogliamo parlare del numero, ci sono stranieri che ne hanno anche cinque di passaporti tutti diversi.Il che non è garanzia di onestà.

    La cittadinanza ai figli, poi, non è automatica anche per un’ altro discorso: gli stati di origine riconoscono automaticamente la cittadinanza per i nati fuori territorio?

    Alcuni sì, altri no. Il nuovo nato in una famiglia cubana diventa automaticamente italiano, perchè Cuba non riconosce la cittadinanza per i nati fuori sede. Viceversa un’ italiano nato all’ estero è tenuto a fare una scelta a compimento del 18° anno.

    le cose non sono semplici e lineari come si vuol fare credere. Si fa presto a rilevare fatti di cronaca ed andargli dietro. Purtroppo qui ci sono in gioco anche i rapporti tra i diversi stati, e lì siamo in un terreno minato, l’ Italia non è l’ Australia. Noi stiamo in mezzo al mediterraneo, non nel pacifico, isolati e potenti.

    Comunque, guarda che, riprendendo il discorso in generale sull’ Italia, forse tutto il problema nasce dal fatto che non si riesce a capire una cosa semplicissima:

    In Italia le cose DEVONO partire dal basso. Non siamo in america dove il presidente dice e la gente fa. Qui il parlamento fa se la gente dice. NON si può fare affidamento sulla legge e sull’ autorità. Non ha funzionato in mille anni, vuoi che funzioni adesso?

    E’ sulla gente che bisogna far leva, e non è con un’ articolo che lo puoi fare. Una volta raggiunta la fiducia della gente tutto cambia. Fatto questo non contano più nulla neanche i giornali o il TG, tanto la verità è che ti lamenti delle illegalità, ma chi non rispetta la legge, se ti sta simpatico, lo copri.

    Ma questo è un discorso vecchio.

    saluti

    Rubimasco

  7. roseau scrive:

    A quanto mi risulta il carabiniere medio preferisce dare uno schiaffo al ragazzetto con il fumo in tasca piuttosto che rovinargli la vita. E ci sono stati episodi eclatanti in Italia (forse poco noti o volutamente dimenticati) in cui i “sicuranti” hanno volutamente aggirato la legge e si sono beccati la galera per assicurare qualch’ uno alla legge stessa. La frase è fuorviante nel senso che riduce TUTTO alla statistica. Ma come la popolazione barbuta è fatta di persone, rendiamoci conto che è fatta di persone anche la popolazione “sicurante”. Buoni e cattivi, non l’ uno o l’ altro.

    Scusa, Rubimasco, ma anche tu, evocando la figura del “carabiniere medio”, mi sembra che riduca TUTTO alla statistica.

    Che vuol dire carabiniere medio? Hai stabilito una media di comportamento del carabiniere, espungendo dal nòvero i comportamenti più violenti e aggressivi e quelli più “bonari” e lassisti?

    Io invece credo che la frase “facit’ ammuina” non sia affatto fuorviante.

    E’ talmente vera, che un autentico sociologico assurge a ordine pseudo-storico, quasi a sancirne retroattivamente la validità.

    (E, quel che è bello, è che molti continuino a prendere il documento ottocentesco per buono…)

  8. utente anonimo scrive:

    “Che vuol dire carabiniere medio? Hai stabilito una media di comportamento del carabiniere, espungendo dal nòvero i comportamenti più violenti e aggressivi e quelli più “bonari” e lassisti?”

    vuol dire che nella mia classe delle superiori su 21 persone 7 spacciavano e in tutto 15 facevano uso di droga. Quando erano fermati la storia andava così. Vuol dire che mi risulta ancora che la storia va così. Certo, a meno che non ti beccassero con 3 chili di hashish che stavi portando dal porto a casa del basista, perchè allora erano cazzi.

    Vuol dire anche che non ci sono migliaia di espulsioni coatte di stranieri ogni giorno in italia, ma che la maggior parte degli espulsi si fa solo finta di dargli il via (un giorno mi spiegheranno che cavolo vuol dire dare un foglio ad una persona, invece di metterlo sul primo aereo battente bandiera del suo paese).

    Vuole anche dire che la situazione non è certo un casino come vogliono farci credere i giornali, ma che non è neanche all’ estremo opposto.

    saluti

    Rubimasco

  9. utente anonimo scrive:

    scusate l’OT (si dice così?): per Felicio: p. : la signora Britel dovrebbe averti inviato i miei indirizzi di posta elettronica.

    Se credi scrivimi ma sarebbe interessante anche se tu lo facessi qui.

    Mi pare argomento pertinente.

    Ciao

    F.M.

  10. utente anonimo scrive:

    lapsus: F. L.

    p.s: il tema era quello delle 30.000 firme.

    ciao

  11. RitvanShehi scrive:

    >Mi chiedo dove viva esattamente, Rubimasco….Evidentemente Rubimasco non è tanto informato sulle leggi del suo paese. Sherif< In compenso, però, pare essere molto informato sulle leggi di Cuba:-).
    No, Sherif, non è così, non credo sia malinformato, semplicemente i suoi discorsi sul tema “cittadinanza” mi sembrano fotocopia di quelli di un certo proteiforme “Innominato” (sai Miguel ce lo ha proibito di nominarlo, pena la fucilazione:-) ) di nostra conoscenza – di cui si può dire tutto tranne che non conosca le italiche leggi:-) – che tuttora scrive sul tuo blog. E il tutto riporta a un ben preciso “prototipo sociale” che benevolmente nonché eufemisticamente – si perché Ruby mi sta simpatico, se non altra per la faccenda del “Beitha Kukju”:-) – definirei “patriottico”.

    Da che lo deduco? Elementare Watson!:-). Ruby scrive qui diverse volte “qualch’uno”. E’ da escludersi – per ovvie ragioni – che sia un refuso. Se andiamo a leggere sul sito:

    http://books.google.com/books?id=rWibaAqN4mAC&pg=PA80&lpg=PA80&dq=%22qualch+uno%22+grammatica&source=web&ots=M_VSCQLYzH&sig=S7w-Wgt9RRqQLb_yOfVxI2DMSvI#PPA80,M1

    nell’anteprima del libro ivi pubblicizzato “Grammatica pratica dell’italiano dalla A alla Z” di Max Bocchiola e Ludovico Gerolin,1999,

    HOEPLI EDITORE, a pagina 80 si legge:

    7. I pronomi composti con uno si scrivono sempre uniti (qualcuno). È errore tipico degli scolari apostrofarli (*ogn’una), talora anche aggiungendo la lettera h(*qualch’uno)….

    Ruby è dunque uno scolaro italico sgrammaticato, di quelli che ultimamente stanno facendo al Belpaese una figura barbina in tutte le classifiche europee della scolarizzazione? Ma neanche per idea: nosotros qui conosciamo la sua passione per alfabeti e altra roba linguistica, dove mostra una competenza invidiabile (detto seriamente!). Allora perché scrive così? Semplice, perché predilige una forma arcaica del pronome, ormai desueta, ma che lui vuol far sopravvivere, come patrimonio del dolce idioma dantesco. Insomma, un vero “The Patriot” – linguisticamente parlando:-). E tu, caro Sherif, vorresti che uno così approvasse la concessione della Cittadinanza Italica in tempi ragionevoli al primo barbudo che passa per il Belpaese? Sarebbe contro le leggi di Madre Natura, noncé della Pissicologia Umana!:-)

    Ciao

    Ritvan ‘O Pissicologo/Filologo alle Vongole Veraci Che Fa Ammuina:-)

    P.S. Quanto sopra spero faccia riconsiderare a qualcuno/a le proprie tetragoni certezze sul fatto che studiare l’ortografia e la sintassi dell’interlocutore non è un cazzeggio “per sviare il discorso” o altro, ma un utile strumento per capire.

  12. RitvanShehi scrive:

    >lapsus: F. L.<
    Aggiungiamo anche che qui non c’è alcun “Felicio”:-)

  13. roseau scrive:

    >>>vuol dire che nella mia classe delle superiori su 21 persone 7 spacciavano e in tutto 15 facevano uso di droga. Quando erano fermati la storia andava così. Vuol dire che mi risulta ancora che la storia va così.

  14. roseau scrive:

    Ma ne sei proprio sicuro? Quanti anni fa eri alle superiori?

    Non per farmi i fatti tuoi, ma dieci anni fa, quando ho fatto la maturità io, era effettivamente ancora così.

    Oggi non direi.

    Quest’ estate mi è capitato di dare una mano ad una ragazza, oggi allieva del mio stesso istituto, con “debiti” formativi. Mi ha detto che nella sua classe -23 persone- sono tutti “più o meno” consumatori di sostanze stupefacenti, in modo saltuario e occasionale (feste, w.e.). E tutti, “più o meno” integrati: fanno attività sportive, magari sono impegnati nel volontariato, figli obbedienti…. Gli spacciatori non sono mai sempre gli stessi. Tutto è molto più opaco, ed è comprensibile che in questa situazione le forze dell’ ordine (e i governi che le organizzano) si avvalgano della logica dei grandi numeri: più ne prendono, meglio è, e non importa se prendono un pischello sedicenne spaventato alla sola idea di passare un’ ora in questura. Certo è meno “conveniente” usare l’ ammonizione e l’ assennatezza. E’ un po’ come le reti a strascico dei grandi pescherecci delle multinazionali alimentari: tra le maglie ci finisce anche chi c’entra poco o niente col pescato. La logica aziendale è la stessa.

  15. utente anonimo scrive:

    ritvan: sarebbe il sedicesimo… vebbè essere ottimisti 🙂

  16. RitvanShehi scrive:

    >un giorno mi spiegheranno che cavolo vuol dire dare un foglio ad una persona, invece di metterlo sul primo aereo battente bandiera del suo paese. Rubimasco<
    Intanto, semmai “aereo facente rotta per il suo paese”, sai, non sempre – e per comprensibilissimi motivi – i paesi da cui veniamo noi “gommonisti” hanno una compagnia aerea di bandiera (e a volte anche i paesi di destinazione dei gommoni la perdono quella compagnia: vedi alla voce ALITALIA:-) ).

    Tornando al “cavolo”, perché aspettare quel giorno? Ci sono qua io, in teoria sempre possibile destinatario di uno di quei fogliettini.

    Dunque, le ragioni possono essere:

    1. Lo Stato, nella sua beata innocenza verginale, pensa che chi è entrato illegalmente in Italia non sapesse che stava entrando illegalmente, visto che da cittadino straniero non era tenuto a conoscere le italiche leggi. Pertanto, il suddetto Stato si fa un punto d’onore nell’informare per iscritto il suddetto passeggero del gommone che queste cose non si fanno (birichino!) e che, per ovviare all’illecito commesso basta che lui, da personcina perbene e in buonafede, di cui l’Italia si fida, prenda con comodo, ma nel giro di 5 giorni, mi pare, uno dei più a lui congeniali mezzi di trasporto che fanno rotta per il suo paese di provenienza (o per qualsiasi altro paese, “quel paese” compreso:-), basta che si tolga dai coglioni italici ).

    Attenzione, però, il foglio deve essere tradotto anche nella lingua madre del gommonista, altrimenti non vale (c’è gustosa giurisprudenza su questo, da sganasciarsi dal ridere, se non fosse da piangere!).

    2. Lo Stato non ha i soldi per pagare i biglietti ai gommonisti.

    Vedi un po’ te quale ti convince di più:-)

  17. falecius scrive:

    Per F.L.: sì, ho ricevuto da Khadija il tuo recapito.

    Per ragioni di correttezza, mi sembra preferibile affrontare la questione in privato.

    Riceverai una mia e-mail quanto prima.

    Preciso che mi chiam(an)o Falecius o Falecio, e non Felicius.

  18. falecius scrive:

    Ari-lapsus: nemmeno Felicio :)))

  19. utente anonimo scrive:

    Per Ritvan grammaticus:

    “…Semplice, perché predilige una forma arcaica del pronome…”

    E’ vero, lo ammetto. Anzi, quando scrivo a mano scrivo sia qualch’ uno che pò’ con accento ed apostrofo, oltre a FAMILIARE invece che famiGLIare, metto il punto e virgola in intestazione di lettera dopo “caro XYZ” etc. etc. Non ci posso far nulla. Forse avevo una prof di italiano un pò datata e mi è rimasto nel DNA….boh….comunque sì, un pò patriottismo ce l’ ho. Non nel senso neocon, ma nel senso che un pò diverso dagli altri mi sento. Daltronde sono anche toscano, e Malaparte diceva che il toscano non è migliore o peggiore degli altri, è solo diverso.

    Sarà mica razzismo questo?

    Bah….enigma dell’ imponderabile….

    salut

    Rubimasco

  20. RitvanShehi scrive:

    >Sarà mica razzismo questo? Rubimasco< No, ma – come già detto – spiega in una certa qual misura certe tue prese di posizione in materia di imam barbuti deportati e concessione della cittadinanza italica ai gommonisti. Cito di nuovo De Gaulle che diceva:”Patriottismo è quando l’amore per quelli della tua gente viene per primo, nazionalismo quando l’odio per quelli non della tua gente viene per primo”. Io credo che il confine fra i due “ismi”, degaullisticamente parlando, è piuttosto labile ed è molto facile passare senza accorgersene da una categoria all’altra…..

  21. utente anonimo scrive:

    Ragazzi, mi spiace fare il faìno ruttore e divoratore di òva nel paniere, per giunta altrui_

    Tanto si dà il caso che sono mediamente antipatico per genetica_

    Ma il nostro Rubimasco mi resta sospetto come cultore della volgar eloquenza – dato che scrive in più occasioni ‘un’, maschile, con apostrofo – ‘perché’ con accento grave – e ‘d’altronde’ tutto attaccato_

    Comunque, personalmente, trovo sufficienti punti di accordo con il suo #2, con la critica all’eccessiva statistica della riflessione del post – e pure moltissimi punti di accordo con il #3 di p.

    In linea di massima però non ho opinioni concrete perché mi sembra manchi del tutto la verifica documentata dei fatti_

    L.M.

    sloggato e per una volta autoassunto a pseudo-vice-Ritvan

  22. utente anonimo scrive:

    PS

    però Falecius, mi sembra che in certe giornate Felicius ti potrebbe stare anche a pennello come sopra-nnick, no?

    E magari se vai in bici anche Felicius Gimondius_

    Bella cazzata – l’ho voluta dire – anche forse per cercare di non essere antipatico, e piegare a forza i miei cromosomi_

    L.M.

  23. falecius scrive:

    L.M.: non colgo il Gimondius, immagino si riferisca a qualche ciclista che non conosco.

    Per il resto, c’è gente è riuscita a trasformare Falecio in Confucio, e mi chiama così 🙂

    Non me la prendo se sbagliano nick, a meno che non si stia litigando, ad esempio la volta che lo fece Deborah Fait.

  24. roseau scrive:

    L.M. : forse Rubimasco è più Della Casa che Bembo, essendo anche toscano. E’ lui l’ esperto di Galateo istituzionale 🙂

    Roseau vajo rosicone.

  25. comictadpole scrive:

    Falecius #23

    Sì, appunto, era riferita al grande Felice Gimondi, orgoglio del nostro ciclismo patrio d’antan_

    Peccato che non ci siamo ‘trovati’ sulla battuta, come capita spesso anche a tressette_

    Tornato dal Cile dopo 3 anni e passa, ero in una forma penosa a tressette, e mi mancava perfino un po’ – e il mio compagno si è sposato, con un figlia, schiavizzato e talibanizzato_ Chissà se tornerò mai ai tempi d’oro_

    L.M.

  26. utente anonimo scrive:

    per F.17@

    Grazie per la risposta

    Buona giornata

    F.L.

  27. utente anonimo scrive:

    “Ma il nostro Rubimasco mi resta sospetto come cultore della volgar eloquenza – dato che scrive in più occasioni ‘un’, maschile, con apostrofo – ‘perché’ con accento grave – e ‘d’altronde’ tutto attaccato_”

    Sì, probabilmente invece queste sono mie sgrammaticature.

    Il “perchè” è semplicemente per il fatto che spesso mi scordo lo SHIFT….l’ “un'” è perché mi suona strano non mettere un apostrofo davanti a nome che inizia per vocale (errore mio, lo ammetto) e daltronde…..daltronde…..

    “se fussimo tutti uguali sarebbimo anco toghi*”

    saluti

    Rubimasco

    *toghi = strani, divertenti….ganzi.

  28. RitvanShehi scrive:

    >Che vuol dire carabiniere medio? Hai stabilito una media di comportamento del carabiniere, espungendo dal nòvero i comportamenti più violenti e aggressivi e quelli più “bonari” e lassisti? roseau< Non so cosa voglia dire “carabiniere medio”, ma un carabiniere, la sera di San Silvestro 2007 mi ha spiegato un aspetto dell’essere “carabiniere buono”.
    31 dicembre scorso, dunque, ore 18 circa. Il sottoscritto cede alle insistenti richieste del su’ figliolo di 11 anni, impaziente di esplodere un po’ di botti (regolarmente acquistati nel negozio del paese) e insieme ci rechiamo nel giardino pubblico (a quell’ora deserto) fuori dal paese. Strada facendo, alcuni ragazzini, compagni di scuola di mio figlio si fermano a salutarci e mio figlio, con legittimo orgoglio spiega loro che il papà ha comprato tanti botti e stiamo per farli esplodere ai giardini. Poi, dietro richiesta dei ragazzini, mi prega di far vedere loro il “malloppo”: apro la borsa e glieli faccio vedere. Poi, andiamo al giardino e dò inizio allo spettacolo pirotecnico a uso e consumo di mio figlio.

    Dopo appena 10 minuti arriva una gazzella (no, non era un giardino zoologico:-) ) ne scendono due caramba e uno di loro mi chiede chi io sia e cosa ci faccia lì. Glielo dico. Intanto vedo con la coda dell’occhio che nel parco entra un individuo a cui il secondo caramba chiede qualcosa e lui annuisce indicando me, poi si eclissa rapidamente. Il primo caramba mi chiede di fargli vedere i documenti e io gli spiego – facendogli vedere – che sotto il giubbotto sono in tuta e scarpe da ginnastica, visto che abito a 5 minuti a piedi da lì e dunque non m’è parso indispensabile prendere i documenti con me, ma se voleva potevamo andare a casa mia e farglieli vedere lì. Invece no, non si poteva: il caramba a quel punto, dopo aver controllato la mia borsa coi botti, ha sentenziato che dovevamo seguirlo in caserma. Gli ho chiesto la ragione, ma lui continuava a ripetere come un disco rotto:”Non faccia domande ed entri in macchina”. A quel punto ho perso la pazienza e gli ho chiesto se avevano in dotazione anche manette per bambini di 11 anni, perché né io, né mio figlio intendevamo seguirlo volontariamente se non mi dava una spiegazione. Allora, con molta riluttanza (forse perché quegli spilorci del comando non l’avevano provvisto di manette per bambini) il tipo mi disse a bassa voce che, in parole povere, avevan ricevuto una denuncia riguardante un tipo che corrispondeva alla mia descrizione che stava vendendo dei botti “proibiti” a dei minorenni e il loro maresciallo aveva loro ordinato che se lo vedevano di accompagnarlo in caserma. Mi misi a ridere e gli dissi che a questo punto ero io ad insistere di andare con loro per vedere la faccia da culo di quel mitomane pezzo di merda che sosteneva che io vendessi botti ai bambini. Saliti in macchina e dopo che io avevo tranquillizato mio figlio dicendogli che era solo una formalità – e qui arriviamo alla fatidica domanda iniziale – tra me e il “mio” caramba si svolse questo dialogo dal sapore vagamente surreale:

    Lui: – Le dò un consiglio: non chieda mai ai carabinieri la ragione per cui li deve seguire in caserma. E’ fortunato ad aver incontrato noi che siamo carabinieri buoni.

    Io (con aria ingenua):-Ma perché, esistono anche carabinieri cattivi?”. Lui:- “Non faccia lo spiritoso, non ho detto questo”.

    Io: – Abbia pazienza, io sono un povero extracomunitario ma mi risulta che in italiano il contrario di “buono” sarebbe appunto “cattivo”. Ma se lei mi suggerisce il termine giusto per definire i suoi colleghi che non son buoni come voi, le prometto che userò quello.

    Lui:-Le ripeto di non fare lo spiritoso.

    Io: Perché, ammesso e non concesso che io stia facendo lo spiritoso come dice lei, anche questo è vietato dalla legge?

    Lui (cambiando discorso): – Lei dice di abitare qui ma io non l’ho mai vista.

    Io:- Sarà perché io non gironzolo mai pei bar del paese. Ma del resto, neanch’io vi ho mai visti, eppure mica ho sostenuto che non siate chi dite di essere.

    A quel punto eravamo arrivati in caserma, mi prendono la borsa, ci fanno sedere in anticamera e scompaiono nell’ufficio del maresciallo comandante la stazione. Dopo pochi secondi dalla porta semichiusa fa capolino il maresciallo, che appena mi vede esclama:”Ah, ma è lei, il Moralista” (questa è un’altra storia che ho raccontato alcuni mesi fa: il maresciallo aveva invano tentato di convincermi a non sporgere denuncia contro ignoti nei confronti del bulletto del paese che aveva trasformato l’autobus in una camera a gas e poi mi aveva minacciato alla maniera della buonanima di Al Zarqawi: si vede che il buon maresciallo doveva essere molto amico del padre:-) ). E io:”Si maresciallo, io in persona: è un piacere inatteso rivederla e probabilmente farle compagnia qui, insieme a mio figlio, per tutta la notte del capodanno”. La testa scompare e il mio fine udito riesce a captare anche dietro la porta chiusa la voce stizzita del maresciallo:”Siete degli imbecilli: ma non potevate chiamarmi via radio prima di trascinare qui il dottore e suo figlio come delinquenti?!” e il caramba:”Ma maresciallo, lui è venuto con noi e l’ha riconosciuto e poi c’aveva i botti nella borsa” “Sì, sì, ho capito, tanto è inutile, andate, andate pure”.

    A quel punto il maresciallo ci fa accomodare nel suo ufficio, fa una carezza al bambino (molto gentile) poi mi chiede, indicandomi i botti sparsi sul suo tavolo:”Lei ha conservato lo scontrino?”. “Maresciallo, ma le pare? Li ho comprati una settimana fa e mica si possono detrarre dalle tasse questi. Comunque, se ha ancora qualche dubbio, i suoi ragazzi mi potrebbero accompagnare in macchina fino al negozio e il negoziante confermerà”. “No, io non ho dubbi, si figuri, ma…sa..siccome c’è stata una denuncia..dobbiamo avere tutti gli elementi per confutarla per bene”. Tutto fatto, il negoziante conferma e i caramba ci accompagnano perfino a casa, stavolta mogi-mogi e senza far prediche, anzi, nel salutarci cordialmente augurandoci buon anno a vicenda, il “mio”, quello dei “carabinieri buoni” mi fa:”non se la prenda, dottore, noi avevamo degli ordini precisi…lei capisce vero?” “Ma certo, si figuri, buonanotte e buon anno di nuovo e grazie del passaggio”.

    P.S. Fra capodanno ed epifania tornai dal maresciallo. Nel frattempo, mio figlio mi aveva detto di conoscere l’infame calunniatore, era il padre di uno dei suoi compagni di classe (anche il figlio stava sulle balle quasi a tutti i ragazzini: come dire “talis pater talis filius”:-)) ed era fra quelli a cui avevamo fatto vedere i nostri botti prima di andare al parco, bastava che il fetente avesse chiesto a suo figlio! Dissi al maresciallo che – premesso che non avevo lamentele da fare nei loro confronti, perché avevano semplicemente e abbastanza cortesemente fatto il loro dovere – conoscevo il nome del fetentone delatore ad minchiam ed ero disposto a rinunciare al procedere con denuncia per calunnia e procurato allarme nei suoi confronti se lui, il maresciallo, gli telefonava e gli diceva il fatto suo. Cosa che fece subito, in mia presenza. Vi risparmio i dettagli:-)….

  29. utente anonimo scrive:

    Ritvan, certo che anche tu a volte sei davvero uno schianto!

    Buona giornata

    F.R (…?)

  30. utente anonimo scrive:

    :-)!!!

  31. utente anonimo scrive:

    per Ritvan n°28

    ohhh, e vedi che allora siamo al punto.

    dunque, secondo me qui si riscontra tutta l’ italianità della situazione. Il carbiniere bischero che esegue gli ordini alla lettera e il carabiniere che ti conosceva etc. etc. e nonostante che tu fossi extracomunitario e la segnalazione fosse stata fatta (presumo) da un’ italiano nato e cresciuto, l’ unico problema è stato stare in caserma la sera di capodanno. Certo un bel rompimento, ammettiamolo, però senza la mediazione del “carabiniere non statistico” la cosa si sarebbe potuta risolvere in maniera molto più complicata.

    Vedi che a volte i conti tornano?

    saluti

    Rubimasco

  32. RitvanShehi scrive:

    >per Ritvan n°28 ohhh, e vedi che allora siamo al punto. dunque, secondo me qui si riscontra tutta l’ italianità della situazione. Rubimasco<
    Intendi “italianità” in senso “buono”, immagino:-). Ho come l’impressione di essermi spiegato male…:-)

    >Il carbiniere bischero che esegue gli ordini alla lettera e il carabiniere che ti conosceva etc. etc. e nonostante che tu fossi extracomunitario e la segnalazione fosse stata fatta (presumo) da un’ italiano nato e cresciuto,<
    Sì, e abbastanza noto in paese per la sua stronzaggine, come mi pare di aver già detto.

    >l’ unico problema è stato stare in caserma la sera di capodanno.<
    Ma no, alle 7 di sera eravamo già a casa: il tutto è durato circa mezz’ora.

    >Certo un bel rompimento, ammettiamolo, però senza la mediazione del “carabiniere non statistico” la cosa si sarebbe potuta risolvere in maniera molto più complicata.<
    Per esempio notte di capodanno in cella d’isolamento? Spero che tu stia scherzando, vero?! Non mi è successo nemmeno con la polizia albanese quando mi beccò in camera della mia fidanzata al convitto femminile (cosa proibitissima, quella!). Mi presero le generalità in un quarto d’ora e mi invitarono ad uscire. Punto. Suvvia, se la polizia di un paese non riesce a distinguere “a fiuto” un galantuomo da un mariuolo (e non azzardarti a dire che potrei averne l’aspetto:-), perché allora visto che ero con un minorenne al seguito ci potevano mettere sopra anche una bella accusa di pedofilia!:-) ).

    >Vedi che a volte i conti tornano?<
    Sì, ma mi sembrano leggermente truccati: siamo forse in presenza di un “falso in bilancio”, seppur depenalizzato?:-) Perché se mi dici che la cosa sarebbe potuta andar peggio a me e non all’infame villico nato e cresciuto, c’è davvero di che inquietarsi e mi stai spingendo sempre più a dar credito alle previsioni pessimistiche di Miguel & progressisti vari….

    Ciao

  33. RitvanShehi scrive:

    >Ritvan, certo che anche tu a volte sei davvero uno schianto!

    Buona giornata F.R (…?)< Sì, specialmente quando mi rado la barba, mi tolgo il turbante e vesto all’europea faccio ancora la mia discreta figura:-)

  34. utente anonimo scrive:

    “Sì, ma mi sembrano leggermente truccati: siamo forse in presenza di un “falso in bilancio”, seppur depenalizzato?:-) Perché se mi dici che la cosa sarebbe potuta andar peggio a me e non all’infame villico nato e cresciuto, c’è davvero di che inquietarsi e mi stai spingendo sempre più a dar credito alle previsioni pessimistiche di Miguel & progressisti vari….”

    E infatti non sto assolutamente dando credito a M&co.

    Sto dicendo che tu, essendo una persona che si presenta con nome e cognome e che non fa mistero di quello che è e che fa, ispiri più fiducia, in generale di uno che si isola.L’ essere conosciuto nella comunità in cui vivi aiuta. Tutto qui.

    Quanto ai conti truccati: benvenuto in Italia.

    Anzi, direi: benvenuto nel mondo (anche se il mondo non lo vuole ammettere).

    Io ho l’ impressione che da una parte ci sia la strategia del terrore e dall’ altra la stessa strategia, ma invertendo i poli. Isomma: due esagerazioni ugualmente non vere.

    “Suvvia, se la polizia di un paese non riesce a distinguere “a fiuto” un galantuomo da un mariuolo (e non azzardarti a dire che potrei averne l’aspetto:-)”

    Appunto. E quindi ritorniamo alla questione precedente: la polizia può godere di un minimo di credito, pur con tutti i difetti, o il loro comportamento è, in blocco, frutto della “statistica”?

    la seconda ipotesi mi pare improbabile. In Iatlia, come dicevo, direi impossibile.

    saluti

    Rubimasco

  35. utente anonimo scrive:

    Era “Italia”, ovviamente, maledetta fretta.

    saluti

    Rubimasco

  36. RitvanShehi scrive:

    >E infatti non sto assolutamente dando credito a M&co. Rubimasco<
    Ah, ecco, volevo ben dire.-)

    >Sto dicendo che tu, essendo una persona che si presenta con nome e cognome e che non fa mistero di quello che è e che fa, ispiri più fiducia, in generale di uno che si isola.<
    Non capisco. “Fiducia” a chi? Al pezzo di merda che mi ha scambiato per un venditora abusivo di botti illegali a…mio figlio?:-). Abbi pazienza, Ruby, ma perché in uno Stato di Diritto io devo essere in balìa – seppure per mezz’ora – di un maniaco mitomane stronzo solo perché lui “ci è nato” e io no e perché non frequento le bettole che frequenta lui per conquistarmi la “sua fiducia”? Come già detto, io non recrimino nei confronti dei carabinieri (se non in una certa qual misura nei confronti di quello che m’intimava di seguirlo senza permettermi di aprir bocca, come se fossimo ai tempi e nei luoghi del Re Sole) e anche se il maresciallo non mi avesse mai visto prima sono sicurissimo che ci avremmo messo solo un quarto d’ora in più, il tempo di andare a casa e prendere i documenti. Forse non hai capito bene: la mia faccenda era di una semplicità che oserei definire banale: i botti erano legali, non avrei potuto venderli a mio figlio e buonanotte. Ma pensa un po’ se lo stesso pezzo di merda “nato e cresciuto” per qualsivoglia motivo si fosse inventato una cosa molto più pericolosa nei miei confronti, di cui io non fossi in grado di discolparmi adeguatamente e sufficientemente? Chessò, che mi avesse sentito parlare di piazzare una bomba a San Pietro, noto covo di infedeli che Allah li stramaledica (la fantasia dei mitomani a volte non ha confini:-) ) e i caramba – oh, per dovere d’ufficio, s’intende – perquisissero la mia casa dove troverebbero di sicuro ANCHE una copia del Corano. Sì, confesso sig. Ministro degli Interni, ce l’ho e pure in albanese (c’ho anche la Bibbia, se per questo, nonché un sacco di altra roba sulle religioni, tanto da far impallidire d’invidia Introvigne e la Lattanzi messi insieme:-) ma questo risulta inesorabilmente “ininfluente ai fini delle indagini”:-) ) : e chissà come sarà più truce e sanguinolenta la versione albanese, nota razza di trucissimi rapinatori di ville, ma mica ci sono i soldi per pagare un traduttore che lo traduca in italiano, eh:-). Bon, il sig. Ministro firma senza che gli tremi la mano il decreto d’espulsione che porta il mio nome, una gentil donzella giudicessa lo controfirma, visto che un lettore del Corano e per giunta in albanese oltre a tramare attentati a San Pietro sicuramente maltratta le donne, sue sorelle di genere:-) et voilà, biglietto di sola andata per l’Albania. Senza un pubblico processo. Senza alcuna possibilità di guardare negli occhi il Solerte Cittadino Italico Testa Di Cazzo e chedergli:”Ma dimmi un po’ te, come, dove e quando mi avresti sentito parlare di metter bombe a San Pietro?”

    Ti sembra normale? Ti sembra giusto? Beh, in quel caso, con tutto il rispetto, non vorrei mai avere a che fare con qualcuno che ti somigli anche lontanamente….Ah, dici che a me non capiterà mai, perché io sono un galantuomo istruito, che veste all’europea e parla italiano meglio di un italiano, non un barbuto intabarrato e asociale che “insidia le nostre donne”? Io non ci scommetterei: è tutta una ben nota taqyia, concertata con i Savi Anziani di Sion:-) e i Fratelli Musulmani d’Egitto (si, quelli che molestano telefonicamente Allam, ma senza lasciar traccia nei tabulati telefonici, grazie a sortilegi di sciamani muSSulmani legati al Demonio che loro chiamano Allah:-) ) per infiltrarmi meglio fra di voi e non essere scoperto facilmente. Ma grazie all’orecchio vigile del Solerte Cittadino Italico sig. Testa Di Cazzo, nato e cresciuto lì, pertanto Degno Di Fede, il malefico komplotto è stato sventato senza spargimenti di sangue. Amen!…

    Ti sembra grottesco e pasticciato? Appunto. Se fossimo, chessò, in Germania, potrei sperare che la ben nota pignoleria teutonica, batti e ribatti, avrebbe trovato qualche piccola falla nel castello di castronerie. Purtroppo siamo in Italia, dove pressapochismo, faciloneria, cialtroneria, disorganizzazione regnano sovrani: i malviventi spesso e volentieri hanno dei passepartout (non mi chiedere quali, non voglio beccarmi denunce), ma i galantuomini davanti a questo quadro desolante sono destinati il più delle volte a soccombere.

    >L’ essere conosciuto nella comunità in cui vivi aiuta.Tutto qui.<
    Già. Allora da domani inizio un tour de force porta a porta per farmi conoscere da tutto il paese: spero che non mi prendano per un Testimone di Geova Solitario o per uno che truffa gli anziani spacciandosi per l’impiegato del gas:-).

    >Io ho l’ impressione che da una parte ci sia la strategia del terrore e dall’ altra la stessa strategia, ma invertendo i poli. Isomma: due esagerazioni ugualmente non vere.<
    Sì, ma cosa è molto assimetrica. “Quella” parte è costituita da un miliardario pazzo che si nasconde insieme ai suoi scherani come topi da qualche parte in caverne a migliaia di chilometri di distanza da me. “Questa” parte, invece, è rappresentata dallo Stato in cui vivo e pago le tasse regolarmente (anche se non lo voto, ma non certo per mia cattiva volontà). Beh, permetti che io mi preoccupi – in termini puramente statistici/probabilistici – molto di più di quello che potrebbe farmi “Questo” piuttosto che “Quello”?

    >ritorniamo alla questione precedente: la polizia può godere di un minimo di credito, pur con tutti i difetti, o il loro comportamento è, in blocco, frutto della “statistica”?la seconda ipotesi mi pare improbabile. In Iatlia, come dicevo, direi impossibile. <
    Qui sono d’accordo. Miguel esagera nel dipingere scenari eccessivamente apocalittici nel Satana all’Amatriciana:-). Però, ripeto, per ME, Ritvan Shehi, espulsabile con un tratto di penna senza processo (nemmeno un processo farsa, come quelli di Enver Hoxha), con conseguente rovina di tutto quel che ho potuto costruire in Italia in quasi 10 anni, le probabilità di ricevere del male da “Questo” sono infinitamente maggiori che da “Quello”. Ovviamente, per te, beato cittadino italico, vale l’inverso. Pertanto, temo che fra di noi non ci può essere punto d’incontro sul tema. Come, più o meno, non ci può essere nei riguardi della maggiore o minore pericolosita di un cane rispetto a un pescecane fra una lepre e un cefalo:-). Solo che cefali e lepri non hanno la capacità di mettersi idealmente e per astrazione nei rispettivi panni: gli uomini, invece, credo di sì…..

    Ciao

  37. controlL scrive:

    Ciò che dimostra il post è che non siamo di fronte a singoli pescatori di lenza, dove ogni pesce ha le stesse probabilità d’incappare nell’amo subdolamente lasciato cadere, rischiando più grosso se incappa nel singolo pescatore più abile. In quello può incappare qualsiasi pesce senza notevoli differenze statistiche. Qui siamo di fronte a pescatori di rete organizzati, che gettano in ben precisi punti il loro strumento per intercettare un certo tipo di pesce. La probabilità statistica, se sei quel tipo di pesce cercato, di finire pescato cresce a dismisura. Non per “colpa” della statistica, che registra solo il fatto, ma per “merito” del modo di pescare.p

  38. utente anonimo scrive:

    Quoto:

    “Nel frattempo, mio figlio mi aveva detto di conoscere l’infame calunniatore, era il padre di uno dei suoi compagni di classe (anche il figlio stava sulle balle quasi a tutti i ragazzini: come dire “talis pater talis filius”:-)) ed era fra quelli a cui avevamo fatto vedere i nostri botti prima di andare al parco, bastava che il fetente avesse chiesto a suo figlio!”

    Inquietante….. 0_0

    Comunque, al di là dei fatti, che sono seri, li racconti in modo divertentissimo.

    Grazie della risposta.

  39. roseau scrive:

    # 38 sono io.

    Roseau.

  40. RitvanShehi scrive:

    x p. (#37)

    Non per fare il bastian contrario, ma io credo che – sempre adeguandomi alla metafora – il problema non sia di per sé stesso la pesca con la rete, attività lodevolissima se esercitata con criterio. Anche qualora gettata la rete in precisi punti dove si sospetta – a torto o a ragione, questo è un altro paio di maniche, visto anche che gli attentatori di New York, Londra e Madrid non solo non erano imam, ma neanche frequentatori di moschee- la pesca possa essere più “fruttuosa”. A mio modo di vedere, il problema è, invece, che si fa ammuina di gettare la rete. Non c’è alcuna rete, il Pescatore c’ha le pezze al culo o è troppo indolente (tipo il famoso facchino napoletano:-) ) per gettarla o sarcazzo d’altro: il primo pesce pazzerellone che saltando sul pelo dell’acqua cade nella barca si decide che è “Quel Pesce Lì Che Ci Serve Per Cena”. E lo si frigge….

    JZ, l’antimuslimmo per eccellenza di qui e della cui parzialità (ma nell’altro senso:-) ) non si può certo dubitare, ha definito il metodo efficacemente:”Colpire uno per educarne 100″. Ovviamente, con questo sistema di pesca der cazzo, ci sono ottime nonché abbondanti probabilità che quell’ “uno” sia innocente. E che i famosi 100, invece di “educarsi” s’incazzino come bisce. Il solito “pasticcio all’italiana”, insomma. L’ennesimo….

  41. RitvanShehi scrive:

    >Grazie della risposta. roseau< Grazie a te per lo spunto:-).

  42. utente anonimo scrive:

    “Ma pensa un po’ se lo stesso pezzo di merda “nato e cresciuto” per qualsivoglia motivo si fosse inventato una cosa molto più pericolosa nei miei confronti, di cui io non fossi in grado di discolparmi adeguatamente e sufficientemente?”

    Sì, ma questo non ha nessuna attinenza col fatto che tu sia straniero. a te ti espellono, a noi ci mettono in galera. Pensa ad Enzo Tortora.

    Insomma, i casi come questi succedeno in tutti i “reparti” della giustizia, dall’ antiterrorismo, all’ antidroga, a quello che vuoi, solo che magari oggi come oggi il terrorismo è sotto i riflettori.

    Non c’è anche questo da considerare?

    saluti

    Rubimasco

  43. utente anonimo scrive:

    che se ne sia “parlato” troppo e talvolta a sproposito o in maniera – quanto meno – inopportuna?: forse avevo ragione con quella del “tutto questo testosterone al vento.

    sarà radioattivo?”…

    mi manca un pò il primo Martin Mystere… continuo a pensare che ce ne siano almeno due. (mulino bianco?)

    r.

    ps: ma mi pare che il rito psicomagico funzioni a meraviglia.

    Love

  44. utente anonimo scrive:

    ps ma mi pare che il rito psicomagico DI GUARIZIONE funzioni a meraviglia

    Love

  45. utente anonimo scrive:

    ancora lapsus: è molto difficile pensarlo: “DI GUARIGIONE”… e il pezzo di merda è chi non si cura di tutto ciò.

    Love

  46. utente anonimo scrive:

    il che significa molte cose, forse tutte un pò mulino bianco, ma mica sempre merda.

  47. Santaruina scrive:

    “fidarsi delle autorità”

    🙂

    carina questa.

    Blessed be

    (napolitano è un autorità? prodi? padoa schioppa? fidarsi?)

  48. RitvanShehi scrive:

    —Ritvan: “Ma pensa un po’ se lo stesso pezzo di merda “nato e cresciuto” per qualsivoglia motivo si fosse inventato una cosa molto più pericolosa nei miei confronti, di cui io non fossi in grado di discolparmi adeguatamente e sufficientemente?”—-

    >Sì, ma questo non ha nessuna attinenza col fatto che tu sia straniero. a te ti espellono, a noi ci mettono in galera. Pensa ad Enzo Tortora.Rubimasco< Allora, cerco di spiegartelo per benino, stavolta (Oh, santa Cunegonda Vergine e Martire, aiutami tu!:-) ). Dunque, poniamo il caso che ci siano due grandissimi pezzi di merda nel Belpaese, di cui – per motivi che qui non importano,altrimenti famo notte, la prossima notte, intendo)uno ce l’ha con te e l’altro ce l’ha con me. E il Gran Pezzo di Merda X va in questura, dalla Digos, dai carabinieri, dalla Guardia Forestale:-), dove vuoi tu, insomma, e dice di me quello che ho già detto nel mio commento precedente (poi mi perquisiscono casa, trovano una copia del Corano in albanese, ecc., ecc., non sto a ripeterlo).
    Il Gran Pezzo Di Merda Y, invece fa le stesse identiche cose nei tuoi confronti. Chiaro fin qui? Si? Bene.

    Ora, per te, mio buon Rubimasco Dalla Toscana ci sono due alternative:

    1. Gli inquirenti archiviano tutto con un bel “non luogo a procedere” perché bla-bla-bla…

    2. Gli inquirenti ti rinviano a giudizio per le accuse che ti vengon mosse dal Gran Pezzo di Merda Y.

    Per ME, invece, Ritvan Shehi Dal Gommone, le alternative sono ben 3

    1.Gli inquirenti archiviano tutto con un bel “non luogo a procedere” perché bla-bla-bla…

    2. Gli inquirenti mi rinviano a giudizio per le accuse che mi vengon mosse dal Gran Pezzo di Merda X.

    3. Il Ministro degli Interni firma un Decreto d’Espulsione con susscritto il mio nome, una giudicessa (a cui magari è stato preventivamente fatto leggere una selezione dei miei brani più misogini scritti si questo blog) controfirma il Decreto nel suo ufficio e subito dopo io vengo messo sul primo aereo in partenza per l’Albania.

    Allora, chiare le alternative? Per pietà, non farmele ripetere che mi sta venendo la cefalea a grappolo !

    Conclusione:

    A. Se gli inquirenti scelgono per entrambi noi l’Alternativa 1, entrambi noi torniamo a casa felici e contenti.

    B. Se per pura combinazione:-) per te scelgono la 1 e per me la 2, allora tu torni a casa, io, invece vengo rinviato a giudizio.

    In questo caso, io mi potrò sempre consolare con il pensiero “progressista”: “porca puttana, mi hanno discriminato perché straniero”, ma mi rimane sempre la speranza (piuttosto fondata, visto che io SO di essere innocente) di potermi scagionare davanti a ben 3 (dicasi TRE) gradi di giudizio, con pubblico dibattimento, carte e prove sul tavolo e giudici che – in teoria – dovrebbero essere indipendenti, terzi e scevri da pregiudizi di sorta.

    C. Se invece accade l’inverso, ovvero io vado a casa e tu vieni rinviato a giudizio, potrai sempre consolarti col detto leghista:”porca puttana, le toghe rosse hanno colpito ancora, l’albanese libero e io alla sbarra”. Ma poi tutto procede come al punto B.

    Fin qui noi due, tu l’Italiano e io, l’Albanese, possiamo giocarci le nostre chances quasi alla pari: per ognuno o la va o la spacca. Possiamo finire entrambi come Tortora, come Andreotti, come Sindona, come il Mostro di Firenze o quello di Lochness:-), a seconda di come vanno le vicende giudiziarie in questo porco mondo. Chiaro?

    Invece, se per misteriosi:-) motivi (ovvero quando le prove a mio carico sono così deboli che probabilmente non reggerebbero in tribunale) invece che si fa? Si dichiara “non luogo a procedere” nei miei confronti (Alternativa 1) e poi subito dopo, caldo caldo arriva il Decreto Ministeriale che mi espelle.

    Capito? Riassumiamo ancora: nel caso le prove contro me e contro te siano debolucce, è molto probabile che per entrambi noi ci sia un “non luogo a procedere” da parte dell’autorità giudiziaria. Ma subito dopo io vengo espulso con Decreto ministeriale, lasciando qui lavoro, moglie e figlio, tu invece torni a casa felice come una pasqua.

    Ma non è finita qui! Anche se gli inquirenti ci mandassero entrambi alla sbarra e noi due risultassimo NON COLPEVOLI, dopo ben 3 gradi di giudizio, tu torneresti a casa, mentre a me mi aspetterebbe il solito fetentissimo Decreto di Espulsione.

    Insomma, come te lo devo far capire che a prescindere dall’esito delle nostre vicende giudiziarie parallele, alla fine della fine per te ci sarà sempre il ritorno a casa QUI, mentre per me il Decreto d’Espulsione, senza possibilità di oppormi in alcun modo in dibattimento (pubblico o meno)

    Capita adesso, la discriminazione?

    Ciao

  49. utente anonimo scrive:

    “Capita adesso, la discriminazione?”

    sì, io l’ ho capita la discriminazione, ma tu l’ hai capito che , oltre al fatto che comunque io italiano verrò tenuto d’ occhio da lì in poi (proprio perchè essendo italiano non mi possono buttare fuori come fanno con te), se il decreto fosse automatico e coatto noi non avremmo un’ espulsione ogni tanto, ma parecchie centinaia di espulsioni coatte ogni giorno?

    La realtà dei fatti è che spesso gente straniera che ha commesso crimini se ne va tranquilla per strada, dopo che gli hanno pagato anche l’ albergo in attesa del decreto.

    Insomma, che logica ci sarebbe nel fatto che un criminale provato se ne va a piede libero ed un’ onesto cittadino straniero viene espulso per un semplice sospetto?

    evidentemente, torniamo al discorso, non abbiamo abbastanza informazioni per provare che il decreto di espulsione coatto sia solo dovuto ad un fatto di discriminazione razziale, ma probabilmente ci sono altre motivazioni. Non so, per esempio indagando si è scoperto che in patria il tizio ha commesso crimini e si rimanda nel suo paese per mantenere buoni rapporti tra i due stati. Faccio un’ ipotesi.

    saluti

    Rubimasco

  50. audace12 scrive:

    Martìnez! sempre a difendere ste bande di terroristi maghrebini?!?!

    Te possino … a te e a “Shaykh Osama”!

    A12

  51. utente anonimo scrive:

    miguewl come mai la professoressa de Feo dice che sei un ricchione?

    dice anche che il figlio di paniscus non è tuo ma di quello che se la scopa.

  52. roseau scrive:

    Anonimo: chiedilo alla De Feo.

    E poi, chissenefrega!!!!

  53. utente anonimo scrive:

    la discussione è interessantissima, ma io vorrei sapere se qualcuno fra di voi è in grado di dirmi il significato esatto delle frasi pronunciate in arabo. C’è modo di averle e farsele tradurre?Sono pubbliche?

    sarebbe intanto un dato di fatto da cui partire.

    ciao marina

  54. kelebek scrive:

    Per n. 52

    Certo che se questo è il livello degli argomenti dei nostri avversari, qualche speranza di vittoria per gli antimperialisti c’è.

    Miguel Martinez

  55. kelebek scrive:

    Per Audace n. 51

    Eccoti, finalmente… ci mancavi.

    Tutto bene?

    Miguel Martinez

  56. falecius scrive:

    per Marina 54: non so se i sermoni incriminati siano pubblici. Sono sicuro che se lo fossero, il proprietario e qualche frequentatore di questo blog (in teoria anche io, ma lasciamo perdere, va’) potrebbero farne una traduzione.

    Però, un conto è una traduzione, e un conto è “il significato esatto”. Intendo dire che, specialmente in arabo, lingua che ha un lessico ricco e complesso, molte espressioni possono rese in modi anche completamente diversi. Per fare l’esempio più banale, “jihad” in italiano viene spesso tradotto come “Guerra Santa”, mentre la parola araba significa “sforzo” e PUO’ avere un’accezione vicina al nostro concetto di “guerra santa”.

    Naturalmente è probabile che il traduttore “ufficiale” incontrando “jihad” in una sermone di Kuhayla, l’abbia reso con “guerra santa”, (o non tradotto affatto) mentre lui poteva voler dire “impegno” in senso generico. Però questo va chiesto a lui. Credo che nessun traduttore possa dare “il significato esatto”.

  57. utente anonimo scrive:

    Intanto il Papa ha dato messa dando le spalle ai fedeli. Questo gesto, Benedetto XVI non lo sa, ma, porta male; si prospetta un imminente dramma per la Chiesa.

    Nostradamus

  58. falecius scrive:

    Sempre per Marina: leggo tra i commenti sul blog di Sherif che le registrazioni originali dei sermoni sarebbero state cancellate e quindi non solo non sarebbero pubbliche ma nemmeno reperibili.

  59. kelebek scrive:

    Per Nostradamus n. 58

    Beh, mi sembra che il gesto abbia portato bene alla Chiesa per non pochi secoli…

    Miguel Martinez

  60. utente anonimo scrive:

    @60

    Se non fosse che, chi lo ha compiuto è, un ex militante della Gioventù hitleriana. Blasfemìa!

    Nostradamus

  61. audace12 scrive:

    >Per Audace n. 51

    Eccoti, finalmente… ci mancavi.

    Tutto bene?

    Miguel Martinez< Tutto bene, ogni volta che espellono un imam dall’Italia quelli della Lega mi invitano a cena fuori! 😛
    A12

  62. roseau scrive:

    Nostradamus centuria 61: ma che dici….è un dettaglio :P.

    Pensa a Pio V che per primo ha dato le spalle ai fedeli. Si esercitava contro eretici, ebrei e ottomani.

    E non era nemmeno giovane.

  63. kelebek scrive:

    Buone notizie per tutti, è rinato il blog di Audace12.

    http://audace12.splinder.com

    Poteva avvisarci, però: Audace 12 sa che qui troverà sempre un link ad accoglierlo (lui in effetti già fa un link a questo blog, con il titolo NaziMartìnez).

    Miguel Martinez

  64. RitvanShehi scrive:

    >sì, io l’ ho capita la discriminazione, Rubimasco<
    Alleluia, Deo gratias!:-)

    >ma tu l’ hai capito che , oltre al fatto che comunque io italiano verrò tenuto d’ occhio da lì in poi (proprio perchè essendo italiano non mi possono buttare fuori come fanno con te),<
    Ah, beh, non c’è problema, allora, per ristabilire la par condicio ed evitare di essere “tenuto d’occhio” (ma che vor di’??) tu, beato cittadino italico potresti farti autoespellere chessò a Cuba, in Taliandia o dovunque abbonda la gnocca a buon mercato:-). Ma che stai addi’?!

    >se il decreto fosse automatico e coatto noi non avremmo un’ espulsione ogni tanto, ma parecchie centinaia di espulsioni coatte ogni giorno?<
    Certo che non è automatico, ma è TOTALMENTE discrezionale. A discrezione del Ministro degli Interni che altro non è che il Gran Capo della Polizia. Vedi, Ruby, uno Stato in cui le decisioni del Primo Poliziotto dello Stato non sono sottoponibili a un processo ordinario PUBBLICO (quello della giudicessa che controfirma in 5 secondi è una parodia della giustizia, degna dell’Albania di Hoxha) si chiama abitualmente “Stato di Polizia”. E’ vero, qui si tratta di una minima parte delle decisioni del Primo Poliziotto, però comincia sempre così, poi un piccolo passo dopo l’altro….

    >La realtà dei fatti è che spesso gente straniera che ha commesso crimini se ne va tranquilla per strada, dopo che gli hanno pagato anche l’ albergo in attesa del decreto.<
    Già. E anche la monnezza si accumula per le strade di Napoli:-). Ma che minchia c’entra con l’espulsione di gente a cui nulla può essere imputato (per ammissione degli stessi inquirenti) in un normale tribunale?

    Contrariamente p.es. a Dacia, io sono per l’espulsione dei delinquenti stranieri recidivi/abituali, in virtù del principio che ogni paese ha il diritto di scegliersi i propri “ospiti”. Però, la scelta va fatta con trasparenza e secondo criteri giuridicamente definiti, non a capriccio del Poliziotto Capo.

    >Insomma, che logica ci sarebbe nel fatto che un criminale provato se ne va a piede libero ed un’ onesto cittadino straniero viene espulso per un semplice sospetto?<
    Nessuna, appunto e tu avvalori le mie tesi:-). Nel senso che se il caro Amato avesse davvero a cuore la Sicurezza Dello Stato firmerebbe dei bei decretoni d’espulsione coatta nei confronti dei delinquenti provati e condannati, non di un imam, per controverse che siano le opinioni di quest’ultimo.

    >evidentemente, torniamo al discorso, non abbiamo abbastanza informazioni per provare che il decreto di espulsione coatto sia solo dovuto ad un fatto di discriminazione razziale, ma probabilmente ci sono altre motivazioni.<
    Razziale magari no, religiosa sicuramente sì.

    >Non so, per esempio indagando si è scoperto che in patria il tizio ha commesso crimini e si rimanda nel suo paese per mantenere buoni rapporti tra i due stati. Faccio un’ ipotesi.<
    E’ un’ipotesi che non sta in piedi. In questi casi il paese straniero manda la documentazione alle preposte autorità italiche e chiede l’estradizione. Fra paesi CIVILI s’usa così…

    Ciao

  65. utente anonimo scrive:

    Ritvan,

    concordo con te sul discorso dell’espulsione, nei termini che hai esplicitato oggi mentre non sono contraria “per principio” a provvedimenti anche severi, se adeguatamente motivati ( e non mi pare il caso della giudice, che pure non conosco nello specifico).

    Ciò sinteticamente detto da qualche giorno mi arrovello su quel “tenuto d’occhio da lì in poi” e sul “che vor dì???” ma non osavo disturbare Ruby.

    Contestualmente voglio aggiungere che se fosse vera quella della thailandia… ci sto subito!

    Ciao

    FL

  66. utente anonimo scrive:

    naturalmente non so dire se siano gli elementi “emotivi” o “razionali” che mi portano a perdere tutto questo tempo con voi altri!:-)))))

    una mamma

  67. RitvanShehi scrive:

    >Ritvan, concordo con te sul discorso dell’espulsione, nei termini che hai esplicitato oggi mentre non sono contraria “per principio” a provvedimenti anche severi, se adeguatamente motivati ( e non mi pare il caso della giudice, che pure non conosco nello specifico).FL<
    Concordo pienamente. Difatti, una delle funzioni della pena CERTA e SEVERA (ovviamente quando adeguatamente motivata) è quella di servire da monito a chi avesse la tentazione di commettere lo stesso reato. Purtroppo, siccome in Italia le pene fanno ridere e non sono neanche certe (per non parlar del fatto che quasi il 90% dei reati rimangono senza autore), ci si accanisce infliggendo un esilio “à la carte” al primo disgraziato extracomunitario che ci sta sugli zebedei per le sue opinioni, sulla base di un filmato falso come una moneta da 3 euri fornita dal demagogo televisivo di turno. Facendo così così godere come ricci leghistume vario che dalla gioia forniscono poi pasti gratis al povero A12, che pare ne abbia gran bisogno:-). Contenti loro:-).

    >Ciò sinteticamente detto da qualche giorno mi arrovello su quel “tenuto d’occhio da lì in poi” e sul “che vor dì???” ma non osavo disturbare Ruby.<
    Ma non lo disturbare, molto probabilmente era la solita arrampicata sugli specchi:-) per insinuare che “anche gli italiani piangono”:-)

    >Contestualmente voglio aggiungere che se fosse vera quella della thailandia… ci sto subito!<
    Ma…non sei una donna??!!:-) (da quanto mi dicono, le donne alla Tailandia preferiscono il Kenya e dintorni: non mi far dire il perché:-) )

  68. utente anonimo scrive:

    Caro Ritvan,

    1) la giustizia è al tracollo (e non mi riferisco ai fatti di oggi, che non conosco).

    2) troppo vecchia e contemplativa per il Kenya

    ciao

    FL

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