Questo è un post simbiotico, nel senso che va letto assieme a un altro, pubblicato sul blog Paniscus.
Nel post su Paniscus, si parla del Festival veltroniano del cinema a Roma, apoteosi dell’omino che si appresta a sostituire Berlusconi come telesalvatore del paese.
Solo che Paniscus ci regala un quadro nascosto e assolutamente inedito di questo straordinario miscuglio di virtualismo americaneggiante e di cialtroneria all’amatriciana.
Il festival è però inseparabili da altri due eventi, anch’essi in qualche modo virtuali.
Cioè, la contestazione da parte di un tale che ha buttato del colorante rosso nella Fontana di Trevi.
E poi, evento a sé, la reazione mediatica alla contestazione.
Su questi ultimi due temi vi voglio presentare un commento di Helena Velena, non disponibile in rete (proviene dalla sua mailing list privata).
Helena Velena è teorica del transgender e il contrario esatto di quell’obbediente funzionario bertinottiano che si fa chiamare Vladimir Luxuria.
Helena ha una bella mente, ricca di riflessioni originali su innumerevoli temi.
Spesso ci troviamo d’accordo, altre volte no: per destino e/o scelta di vita, Helena è molto più interessata di me a tutto ciò che è sperimentazione, sotto ogni punto di vista.
Entrambi cogliamo l’orrore del Grande Flusso, ma in quel flusso lei percepisce più possibilità di trasformazione alchemica di quanta ne veda io; e infatti per lei la "vera lotta" è qui e non, come dice, in Palestina o nel Chiapas.
Inoltre, la sua esperienza di vita la costringe quasi a percepire, molto più a pelle di me, la profonda violenza implicita nella pur straordinaria monumentalità di duemila di cristianesimo. Ma condivido in pieno il suo disprezzo per la visione "patrimoniale", cartolinistica, sentimentale di quella monumentalità.
Giusto per dirvi che non condivido in tutto il suo approccio; ma questi, giustamente, sono fatti miei. Leggiamo piuttosto quello che dice lei.
Miguel Martinez
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Ieri ho letto circa una settantina tra quotidiani, portali informazioni e blogs di news, e praticamente in tutti meno due, si parla di VANDALO e VANDALISMO a proposito dell’azione situazionista o futurista che dirsi voglia della Fontana di Trevi.
Non meravigli però questo consenso di massa, perché non fa altro che dimostrare come non ci sia neppure ormai bisogno della censura, dato che lo scarso professionalismo e la, direbbero i nostri nonni, quelli che la lotta antifascista l’hanno fatta davvero, "poca voglia di lavorare", cioe’ il menefreghismo qualunquista e apolitico (aanche se si milita in un partito), ottiene il medesimo effetto.
Da molti anni ormai i giornalisti non vanno più sul luogo "del delitto", e i pezzi si fanno nel box in ufficio, davanti al computer, leggendo prima i comunicati stampa.
Quindi se l’Ansa titola "vandalo", vandalo è per tutti, perché tutti i giornali, di destra, sinistra, centro, quant’altro, non pubblicano un pezzo loro, bensì un infiocchettamento, e spesso neppure troppo, del comunicato originale ricevuto dalle, o peggio DALLA agenzia di stampa.
E’ così che si crea il Pensiero Unico. Col pressappochismo e la faciloneria, proprie tra l’altro sia della storia del comunismo italiano che del fascismo, e non a causa di occulte strategie, siano gli Innominati, La Massoneria o il Grande Puffo, quello rosso e blu.
Quindi, VANDALO.
E ancora una volta non stupisce nemmeno l’unanimità delle condanne: ancora una volta tutti i partiti uniti contro il "terrorismo" a deprecare la "violenza", e "la vile aggressione" a uno dei "monumenti piu’ importanti d’Italia".
E allora stiano contenti, perché gli è andata pure bene, dato che i Futuristi originali di FTM (che non è una femmina diventata uomo, purtroppo), volevano distruggere Venezia e il chiaro di luna, i musei e i monumenti, appunto.
Quindi la tattica del consenso a tutti i costi, e del moderatismo sopra ogni altra cosa impone a questi figuri, rappresentanti di nulla se non di loro stessi, di deprecare un gesto che invece è assolutamente condivisibile, e che di fatto davvero porta una nota di necessario colore in una città ingrigita dalla piaggeria, dalla sudditanza, dall’obbedienza, dallo stravaccamento, dalla coca, dalla noia della propria stessa vita, e sotto sotto da un processo di imborghesimento irreversibile, proprio ora che la reale borghesia sta morendo, anche quando si sta irrimediabilmente cominciando a far parte di fatto del neoproletariato, precario, sbandato, sonnolento, disintegrato e assolutamente ingrigito.
Quindi neppure ci dobbiamo meravigliare del fatto che NESSUNO abbia pubblicato integralmente il testo del volantino di rivendicazione. Ancora una volta l’asservimento piaggiesco ed edipizzato dei bravi giornalisti obbidienti, timorati dal Dio Direttore o di una circolare dal rappresentante sulla terra di quel dio che non esiste, li fa rispettare la Prima Direttiva del Grande Censore Mediatico mister McLuhan, che appunto diceva: "mai pubblicare le rivendicazioni di terroristi, gli si farebbe da cassa di risonanza, e quindi si farebbe il loro gioco".
E per fortuna che mi sono letta questa settantina di articoli pressoché uguali… Nell’infiorettatura ho quindi ricostruito un pezzetto di quel comunicato, Doh! e’ completamente condivisibile!!!!
«Inizia così per noi futuristi un nuovo millennio, una nuova adesione alle evolute tecniche e ai nuovi mezzi espressivi, interpretando un rinnovamento totale.»
«Oggi nasce con noi una nuova concezione violenta della vita e della storia, che esalta la battaglia a scapito della pace e disprezza voi leccaculodiartificiosipoteri, schiavi del mercato globale».
e si afferma l’intento di essere all’avanguardia e scontrarsi «contro tutto e contro tutti con spirito di lotta e sana violenza» ma soprattutto di fare «di questa società grigioborghese e mercatocentrica un trionfo di colore».
«Voi solo un tappeto rosso, noi una città intera color rosso vermiglio. Quattro cortigiane, una vecchia gallinaccia e un puffo questo è il Cinema di Roma. 15 milioni di euro scialacquati, 2,5 milioni di euro solo per pagare il conto degli alberghi, e la chiamano festa.»
«Dare forza alla lotta contro gli scialacquamenti del regime, il precariato, l’usura, il mercimonio della bellezza, la falsità della legge, la provvisorietà della vita dei lavoratori, l’incertezza del domani e per la libertà dei popoli».
Sull’altro lato lo slogan «Una macchia di colore vi tumulerà». Ed ancora un cenno al precariato: «Noi precari, disoccupati, anziani, malati, studenti, lavoratori, stiamo arrivando con il vermiglio per colorare il vostro grigiore.»
firmato
«FTM Azione Futurista 2007 contro WALTER MAGNO PRIMO»
Certo, linguaggio un po’ rabberciato, frammenti di futurismo storico che si fondono con gli elementi tematici dell’estrema destra sociale che si impossessa delle tematiche e degli amibiti di lotta della sinistra…
pero’, CAZZO, e’ ASSOLUTAMENTE CONDIVISIBILE!!!!
E lo slancio, l’azione, il colorare di rosso la città, di ROSSO!!!!
Sionceramente, siamo in tantissim*, sia di sinistra estrema, destra estrema, di area anarchica, artist* poet*, incazzat*, perfino gente comune che dichiara "avrei voluto farlo io"…
E dobbiamo farlo, dobbiamo assolutamente farlo!!!!
Sia perché la vita di tutt* sta veramente precipitando in un grigiore edipizzato di obbedienza & passività, soprattutto nel confronti del valium non tanto prodiano, ma del PD tutto e anche nella progressiva accettazione di ogni abuso, ogni violenza, ogni negazione di diritti, dai Pacs, ai tentativi di sgomberi degli spazi occupati e dei locali transgender e di liberalizzazione della sessualità e di lotta al cattocomunismo sessuofobico, fino alla morte stessa della nostra coscienza in cambio neanche si sa piu’ di cosa…
quindi MASSIMA SOLIDARIETA’ A AZIONE FUTURISTA 2007, e che Roma si riempia di colore, di azioni, di volonta’ di vivere e di affermazione di esistere!!!!
Pero’ alcune osservazioni sono comunque necessarie.
1) Graziano Cecchini si professa innocente, e sostiene di essere vittima di una somiglianza.
Noi sappiamo che Graziano Cecchini e’ l’autore di questa grande e completamente condivisibile azione.
Ma sappiamo anche e dichiariamo che Graziano Cecchini fa benissimo a dichiararsi innocente. Non si vede perché debba essere condannato per un atto assolutamente innocuo ma di grande valore politico e simbolico, e condannato quindi per aver incrinato la perfezione granitica del consenso di massa a Uolter Veltroni.
GRAZIANO CECCHINI E’ INNOCENTE DEL SUO ESSERE COLPEVOLE di una grande azione di contestazione all’ordine costituito, buonista e passivista.
2) Graziano Cecchini è un militante di estrema destra, e se anche i suoi ne prendono le distanze, è di fatto un fascista.
Il che significa che noi, Helena Velena, l’ "esistenza (VA)" e quant’altro, stiamo dando solidarietà e sostegno artistico e culturale ad un fascista. Ad un singolo fascista però e non "ai fascisti".
Questa spaventosa contraddizione dovrebbe far riflettere molto: i fascisti, o comunque una frangia della destra estrema, non solo si è recentemente impossessata del linguaggio della sinistra estrema e anarco libertaria, ma lo ha sempre fatto.
I fascisti si impossessarono delle camicie nere, si impossessarono della bandiera nera, si impossessarono del teschio con le tibie, si impossessarono del grido "a noi", si impossessarono del grido "boia chi molla", si impossessarono perfino del simbolo del fascio, si impossessarono dell’immaginario degli arditi, soprattutto degli Arditi del Popolo.
Nessuna di queste cose era originariamente di destra, nessuna di queste cose era originariamente legata ad un pensiero assolutista, reazionario e violento verso il popolo, il proletariato, i non garantiti.
Il fascismo si è impossessato, e continua a farlo, del futurismo, che pur con le sue molte contraddizioni, di fatto non ha mai espresso una poetica e una politica condivisibile dal fascismo.
ora ci troviamo a sostenere l’azione di un fascista, Graziano Cecchini… Bene, anzi male. Non ce ne vergognamo.
Ci vergognamo invece che l’area antagonista di sinistra non sia più capace di agire, di lottare su temi concreti e che ci riguardano, invece che occuparsi della Palestina o del Chiapas. Ci vergognamo che non sia più capace di reimpossessarsi di tutto quello che il fascista ci ha portato e sta continuando a portare via. Ci vergognamo del fatto che il nuovo fascismo cosiddetto "sociale" riesca a trovare tanti consensi nelle areee disagiate e degradate, anche dalla politica Spettacolo per moderati e moderatamente borghesi di Uolter Veltroni.
Per questo non ci vergognamo, per una volta, di dare solidarietà ad un futurista, ad un fascista.
Che questa provocazione ci faccia riflettere.
Vorremmo che AZIONE FUTURISTA o quant’altro nascesse dall’area di sinistra, non da quella fascista. Ma se così non è, che questa provocazione, e quel ROSSO, si badi bene, ROSSO, colori tanta gente, tanti compagni, tante energie umane completamente ingrigite ad appassite nell’abulia delle canne e dello svaccamento.
Helena Velena
Uhmmm… condivido diverse cose, altre no.
Di sicuro, non mi salterebbe mai in mente di diluire dell’anilina nell’acqua della fontana di Trevi, a me personalmente. Tantomeno d’asfaltare la cara Venezia. Semmai, difenderla dai suoi nemici, piccioni e turisti, liberandovi massicciamente in giro qualche animaletto simpaticamente fetido tipo puzzola o moffetta, posssibilmente prolifico. Mi sa sarebbe, se non futurista, comunque un sacco d’avanguardia.
A parte questo, FTM per me è più significativo come criminale di guerra in Etiopia (fascista DOC, in quella fase) che come artista.
Per Falecius n. 1
Interessante.
Non conosco la storia di FTM in Etiopia, se hai voglia di raccontare qualcosa…
Il punto fondamentale qui è molto complesso.
Per semplificare, io sono comunque bianchicco-rosa ed eterosessuale.
E quindi posso odiare le cartoline, i turisti in centro a Venezia, riflettere freddamente sulla storia di violenza su cui quella città è fondata.
Ma comunque, guardo la basilica di San Marco, e dico che è bella.
Chi ha altre tendenze sessuali (semplifico, il caso di Helena poi è particolarmente insolito) vede nella basilica di San Marco anche il volto della nonna che diceva che sarebbe andata all’inferno (e anche qui semplifico in modo pazzesco).
Ad esempio, Helena e io abbiamo parlato a lungo delle elezioni. Dove eravamo d’accordo in tutto, tranne per il fatto che Helena avrebbe votato per uno dei partiti, per me, peggiori: quello di Capezzone.
Perché Capezzone aveva una risposta concreta a un’esigenza reale, immediata e personale di Helena, con i Pacs e tutto il resto.
Non posso darle torto; anche perché Helena mi diceva che una volta avuto i Pacs, si sarebbe occupata di tutt’altro: la condizione sessuale in cui capiti non deve diventare un’ossessione attorno a cui tutto deve ruotare.
Ed Helena ha molto da dire su altri temi.
Dove chiaramente io e Falecius tendiamo a stare da una parte, Helena dall’altra.
Miguel Martinez
Su FTM in Etiopia: vado a ricordi, basandomi sulla storia del colonialismo italiano di Del Boca, in sei volumi (i riferimenti a FTM sono nella terza parte de “Gli italiani in Africa Orientale”) testo maledettamente poco noto, benché pubblicato da Mondadori.
Mi pare che, benché vecchio, si arruolò volontario in aviazione e si rese responsabile (nell’ambito di una strategia sistematica del fascismo, in questo) di bombardamenti violenti. Scrisse alcuni testi abbastanza bruttini (secondo me) e violentemente razzisti, il cui messaggio mi pare sia riassumibile in un “bombardare i negri è giusto e bello perché sono negri” o giù di lì.
Il libro l’ho letto un paio di anni fa e non lo ho sottomano (la mia libreria è sparsa tra la casa in cui abito e quella dei miei genitori) per cui potrei fare qualche confusione, ma la su quello scritto sono abbastanza sicuro.
Per le altre cose, Miguel, non conosco la posizione di Helena, che mi pare comunque persona di indiscutibile lucidità; (come te, capisco, peraltro, il suo voto, per quanto non lo condivida affatto).
Ci sono sicuramente “issues” in cui io e te non la pensiamo allo stesso modo, del resto.
Meravigliosa la cronaca quasi in diretta della “nostra talpa al Flaminio”_
+ + + +
Molte domande – una vaga certezza – una strana fede ottusa o ottimista dentro un pessimismo antropologico innato_
Domande_ Perché Cecchini mi sembra così vicino alle mie idee, nonostante si possa dire, forse, che io sono di ambiente culturale opposto (e la sua prosa mi sembri più scureggiata che scritta)? Cosa davvero mi divide da lui? Perché i miei cugini, giovani imprenditori figli di imprenditori, che si possono definire, anche da sé e con orgoglio, fascisti, sono invece molto più lontani da Cecchini di me? (forse non hanno la minima idea di cosa sia il fascismo e in realtà si potrebbero definire solo neocon italiani)? Ma saremo poi davvero così distanti? Le nostre differenze avranno ancora senso oggi? Il Fascismo, culturalmente, quello a propulsione dei primi tempi, sarà davvero così interamente assimilabile al male assoluto?
Al tema sollevato da questo post, poi, si legano concetti profondissimi espressi da Miguel sia in questo post di qualche tempo fa – di cui parlavamo nel post precedente
http://kelebek.splinder.com/post/10979619/Il+gallo+cant%C3%B2+tre+volte#10979619
Rispetto il coraggio, la decisione e anche l’umiltà di chi sceglie la lotta armata contro questo sistema.
L’apparato statale impone con la forza, o se preferite con la violenza, le decisioni prese in condizioni di monopolio da parte del Bipartito, cioè da un complesso di lobby, strutture e interessi nazionali e internazionali, che non sono affatto il demos, anche quando queste decisioni piacciono, o vengono fatte piacere, al popolo.
Oggi non esiste alcun divieto a parlare male di tali decisioni. Alcune decisioni minori si possono anche cambiare, organizzandosi molto bene. Ma le grandi decisioni non si possono toccare.
(…)
In altre parole, ci danno il diritto illimitato di chiacchiera, come quello di cui godo su questo blog, privandoci del diritto di partecipazione.
Il demos può parlare, ma non può esercitare il potere, la krateia o crazia. E quando si lamenta, al demos viene detto, “vedi, nessuno ti impedisce di lamentarti”.
sia nel commento n.46 proprio del post precedente
L’infelicità va intesa in senso molto concreto: trovari a cinquant’anni con un mutuo da pagare e licenziati, trovarsi con i debiti per cui ti suicidi, trovarsi ad avere quarant’anni e non poter mettere su famiglia perché non sai mai se domani lavorerai…
Tu sai benissimo che questo tipo di infelicità, Cloro non la induce nelle persone.
Ora, tu non ti rendi conto della portata delle tue domande, perché non vuoi coglierne il significato profondo.
Ma a quel significato profondo, io cerco di darti una risposta.
Il treno che precipita addosso alle vite delle persone si chiama capitalismo.
Che non è un nome, né un cognome. Non puoi sparargli, non puoi metterlo in galera, non puoi pregarlo di fare il bravo.
Si incarna, per un attimo, in migliaia di persone, anche in me quando io faccio traduzioni per aiutare un imprenditore a inquinare meglio, ad esempio.
Su tutto questo grande terreno di cui condivido le radici, io, oggi, mi sento di dover segnare delle tracce precise_ La prima riguarda il concetto di ‘violenza’ e cosa si intenda con esso, in quale diametro inscriverlo_ La seconda l’efficacia o valore di un qualche ‘metodo democratico’ come strumento sia di amministrazione che di lotta_
CONTINUA >>>
>>> SEGUE
Vaga certezza_ Non riesco più da anni ad accettare la “violenza”, fisica o no, come mezzo di lotta_ Spesso ho rivoltato la questione come un collant, ma sono sempre tornato qui_
Capisco la frustrazione di chi si sente trascinato in un meccanismo preordinato che non sa dargli i mezzi minimi concreti per una vita degna_ E’ vero che quella situazione è al 90% frutto di una pessima politica, o peggio di una volontà politica volta anche a quel risultato_ Ed è naturale che quella frustrazione generi rabbia, reazione violenta_ Ma non per questo la posso comunque più considerare legittima, degna, giusta, o anche solo espressione con qualche briciolo di efficacia_ Ormai è un processo storico culturale acquisito che lo Stato, la ‘Cosa Pubblica’, siamo tutti noi: la connessione fra di noi e anche fra i nostri corpi, di cittadini_ Anche quando lo Stato funziona pochissimo o male, siamo sempre noi, fisicamente, a formarlo_ La violenza fisica contro porzioni dello Stato almeno in parte sarà sempre violenza fisica contro di noi_ Verrà sentita così da quel ‘corpo’, ‘organismo’, intero – sentita – anche fosse inconsciamente_ E questo produrrà reazioni, anticorpi più o meno naturali, ferite profonde, amputazioni – sempre altra violenza e dolore_ Violenza che sfugge con grande facilità al controllo e distrugge tutto – e non come un incendio che poi rifertilizza, ma come un fallout nucleare_
Al limite allora posso concepire una lotta dura, che usi tutta la forza, interna, e non di un arto contro tutti gli altri organi, sempre attiva, ma responsabile – fra i cui metodi ci sia anche lo “smascherare e mettere sempre a nudo i Re”_
E forse arrivo a concedere rispetto, come uomo, a chi ha scelto la ‘lotta armata’ – ma un rispetto minimo_ Però resto sicuro che non ne abbia alcun diritto_
Fra parentesi – e per esempio colpire i tecnici per quali colpe, con che fine?? Io li direi abbastanza eccepibili gli obiettivi, anche moralmente_ Chiunque in questo ‘sistema’, a parte chi non ha nessuno sopra di sé, è una pedina, proprio come Miguel quando traduce manuali tecnici per “aiutare a inquinare” – varia solo l’importanza_
La strana fede ottusa e ottimista_ E’ la fede in quelle bizzarre invenzioni piuttosto recenti che si chiamano Democrazia e Liberalismo_ La fede, a naso, a istinto, o senso di orientamento montanaro, di essere sul sentiero giusto_ Anche se lunghissimo_ Tanto che noi non ne vedremo la fine – sempre ammesso che ci si arrivi prima di annientarci a vicenda o distruggere la Terra_ Pur nel comprendere la frustrazione e la rabbia, come dicevo sopra, la consapevolezza di non poter accelerare artificialmente i processi – pur nella volontà ferrea di muoversi, e a passo duro, la consapevolezza che non possiamo correre come bisonti imbizzariti per arrivare a prenderlo noi, a tutti i costi – e che saremo solo semi, parole, frasi di un pensiero più grande che noi non potremo finire_
E’ vero quindi che oggi manca un bel pezzo per la Vera Democrazia, perché al ‘Demos’ non viene ancora lasciata possibilità di esercitare la ‘Krateia’, ma in fondo dobbiamo anche tenere conto che a un certo punto, in una Democrazia finita e funzionante, acquistano più valore solo quella proposta e quel percorso che trovano più consensi – e questo a prescindere dalle deformazioni che su questo processo fondano il loro potere – proprio come nel mercato davvero libero, equo, sano, ha più valore, fra tutte le concorrenti, la merce più richiesta_
Ultimo dubbio apocalittico_ Che si fa se qui a nessuno, tranne noi 3 gatti, gliene frega niente?? se tutti qui da noi accettano questo sistema perché alla fine gli sta più che bene?? Il problema, vedete, sembra comunque culturale e generazionale prima ancora che politico_
Il discorso infine, secondo me, si sposta proprio su un piano diverso – anche se legato strettamente a questo – quando lo allarghiamo a un ambito globale_ Questo “nostro sistema”, di fatto, su un’enorme fetta di popolazione mondiale, che se non arriva alla metà o la supera ci va comunque vicinissima, agisce con pura violenza diretta e perfino fisica_ A loro diventa davvero impossibile negare il diritto di difendersi con tutti i mezzi che trovano_
L.M.
Ottima la ricostruzione filologica di helena d’un testo “memoriae damnatum”. Leggersi tutti gl’inutili doppioni degli sparlatori per trarne le sue allusioni o minime citazioni in modo da farlo riecheggiare senza il brusio di sbarramento che lo nasconde. Molto bella anche la descrizione di come sia stata diffusa la notizia. Il flusso d’informazione è il mangime uguale per tutti scorrente per le postazioni/gabbiei dei giornalisti polli d’allevamento. Noi mangiamo, disperso nell’ambiente, questo mangime predigerito e vomitato da quei polli. E allora helena in quell’allevamento s’è comportata come l’unica gallina non in gabbia che è andata a piluccare sulle greppie degli altri polli scegliendo le tracce d’impurità che quel mangime, per quanto purificato, mantiene. Una piccola lezione di “trasformazione alchemica” del grande flusso, in una ramificazione.p
Ma comunque, guardo la basilica di San Marco, e dico che è bella.
Chi ha altre tendenze sessuali (semplifico, il caso di Helena poi è particolarmente insolito) vede nella basilica di San Marco anche il volto della nonna che diceva che sarebbe andata all’inferno (e anche qui semplifico in modo pazzesco).
Io posso vederci i pennacchi evoluzionistici di Stephen J. Gould? Dai!!!!!!
Lisa
D’accordo con Falecius.
Aggiungo che, seppure il coloratore di fontane ha espresso delle giuste critiche (anche troppo facile, chi non le condividerebbe? Le sue rivendicazioni sono banalmente comuni al giorno d’oggi – anche se in bilico tra un sessantottismo sgangherato e una estrema destra in crisi d’identità), rimane comunque il gesto. Un gesto che per criticare le brutture se la prende con le uniche cose belle rimaste. Un’azione assolutamente insignificante perché non porta alcuna modifica reale. Questo si pone esattamente in riga con il pensiero unico della riduzione di tutto all’apparenza, fare qualsiasi cosa per comparire in televisione o sui giornali, perché in questo mondo è vero solo ciò che appare.
Il futurista sembra uno che, scartato alle selezioni per il grande fratello, trova comunque un’altra strada per essere notato e fare notizia. Bravo bravo, sei riuscito nel tuo intento. peccato che domani non se ne ricorderà nessuno!
Ci andrei cauto a dire che tutti condividerebbero quelle critiche sociali. Molti credo di no. Buttata lì l’annotazione di non farsi prendere dalla paranoia di fare solo cose che “modifichino” la realtà (sento puzza di riformismo lontano un miglio in questa frase, magari non voluto); che il futurista sia andato a rimorchio d’una cosa fatta da altri per avere maggior diffusione è il punto cruciale dell’intervento per me, e la critica maggiore che si può fare al suo beu geste. Ma, allargo la riflessione dal mio settarismo assoluto, non si può e deve dire lo stesso d’una manifestazione “politica” in concomitanza, per esempio, d’uno dei tanti balletti di potere (g7/8/9 e compagnia cantando) dei cosiddetti grandi della terra? La mia risposta è in toto sì.p
x Falecius #3
E’ storicamente corretto osservare che ai tempi di Marinetti l’affermazione: “bombardare i negri è bello e giusto perché sono negri (e quindi quasi-animali, inferiori, e se non li sterminiamo potrebbero contaminare la nostra razza superiore degradandola)_”
fosse equiparabile per valore a questa affermazione dei giorni nostri??
“è positivo che la speculazione finanziaria composta ed esponenziale acquisti sempre più volume in proporzione agli investimenti produttivi, perché comunque crea ricchezza, alimenta il PIL, crea occupazione, e questa enorme ricchezza prodotta si riversa alla fine nella società_”
oppure quest’altra??
“non si possono condannare il disboscamento dell’Amazzonia, l’eccessivo consumo di acqua dolce e l’eccessiva produzione di gas di scarico, perché senza di essi non sarebbe possibile più nessuno sviluppo_”
L.M.
per L.M. n 10: non mi sembra un paragone troppo azzardato.
Falecius
personalmente l’inguacchiatore l’ho trovato piuttosto simpatico, visto che ha fatto un gesto che mi pare artistico nel senso pieno della parola (ha un significato, un messaggio, una sua estetica) e per di più un gesto “innocente” (non ha dinamitato la fontana, non l’ha rovinata).
non mi sembra cosi diverso dalle opere di christo, se non, ahimé, nelle conseguenze personali (christo e sua moglie guadagnano e l’inguacchiatore passerà un mezzo guaio)
su helena velena,
scrive delle cose interessanti ma ce ne è una che mi colpisce e cioè l’augurio che “Roma si riempia di colore, di azioni, di volonta’ di vivere e di affermazione di esistere!!!!”
ora, a me sembra che helena voglia semplicemente augurarsi “che roma si riempia di colori e azioni (…) *che a me piacciono*”
la tanto vituperata festa del cinema è sicuramente “un’azione colore ecc.”
è organizzato alla cacchio?
è la festa di veltroni?
non vi piace il cinema?
d’accordo, sono tutti ottimi motivi di critica. solo inviterei a riflettere sul fatto che prima o poi l’organizzazione migliorerà (o il festival sarà destinato a sparire), l’odiato veltroni morirà e il festival resterà un’azione per la città.
che nella capitale italiana del cinema ci sia un festival ad esso dedicato a me sembra una ricchezza per roma.
poi se a uno non piace il cinema, beh de gustibus…
roberto
“Un’azione assolutamente insignificante perché non porta alcuna modifica reale.”
ecco sono totalmente in disaccordo con barbara.
secondo me è tanto più un’azione significativa proprio perché non porta alcuna modifica reale.
per fare un esempio di azione reale, se avesse distrutto la fontana cosa sarebbe successo? sarebbe stato (giustamente) impiccato per le palle e bona lì.
credo che non ci sarebbe stato nemmeno la discussione qui su kelebek…
roberto
Circenses del 55 a c riportati da un cronista eccezionale, marco tullio cicerone.p
Cicerone saluta Marco Mario [amico a Pompei]
[…]
Noi dovevamo sorbirci gli spettacoli approvati beninteso da Spurio Mecio [il supervisore dei giochi]. Nell’insieme, se vuoi saperlo, spettacoli molto sontuosi, ma non di tuo gusto; lo suppongo infatti dal mio.
Anzitutto sono tornati in scena a titolo d’onore gli attori che pensavo s’erano onorevolmente ritirati. Quello per cui hai un debole, il nostro Esopo, fu tale che avrebbe potuto abbandonare col permesso di tutti. Avendo iniziato a giurare, gli è venuta a mancare la voce in quel punto: “se sbaglio scientemente”. Che altro vuoi che ti racconti? Conosci gli altri spettacoli. Ebbene? Non hanno nemmeno avuto la piacevolezza che hanno spettacoli minori. Guardare quella messinscena toglieva ogni allegria, messinscena di cui non dubito che tu abbia fatto volentieri a meno. Che piacere vuoi che diano seicento muli nella “Clitennestra”, oppure tremila coppe nel “Cavallo di Troia” [tragedie], oppure varie armature di fanteria e cavalleria in uno spettacolo di guerra? Quelle cose che hanno destato l’ammirazione popolare, non ti avrebbero arrecato nessun piacere. Se tu invece hai prestato orecchio al tuo Protogene [schiavo leggitore], purché t’abbia letto qualunque cosa meno le mie orazioni, di certo e non di poco ti sei divertito più di chiunque di noi. Non credo infatti che tu senta la mancanza di teatro greco od osco, tanto più che il teatro osco [teatro farsesco] puoi andare a vederlo pure nel vostro senato, e le cose greche così poco ti piacciono, che sei solito evitare la via greca per andare alla tua villa. Dovrei forse pensare che ti manchino gli atleti, tu che hai considerato poco i gladiatori? Spettacoli in cui Pompeo stesso ammette d’aver sprecato tempo e denaro.
Restano le doppie cacce per cinque giorni. Magnifiche, chi lo nega. Ma che piacere può trarne un uomo colto, quando o un uomo debole è sbranato da una bestia fortissima, o uno splendido animale è trapassato da una lancia? Ma se anche fossero da vedere, ne hai viste spesso. Noi che v’abbiamo assistito non abbiamo visto nulla di nuovo. L’ultimo fu il giorno degli elefanti. Grandissima fu l’ammirazione suscitata nella folla popolare, ma nessun piacere. Anzi è sorta una certa compassione e come l’opinione che in quegli animali vi fosse una certa affinità col genere umano.
[…]
Ad familiares, 7, 1
Sono d’accordo con Barbara.
Dice Ahmadinejad che la colpa è di chi dettiene il potere ma che agisce in modo di creare i disagi che l’umanità sta vivendo, perché anche in questi trova profitto.
Ecco una parte del suo discorso all’ONU:
“Nel presente mondo tumultuoso in cui predominano risonanti clamori, minacce e tensioni; in un’epoca nella quale le grandi potenze sono incapaci di risolvere i problemi, anche quelli interni ai loro sistemi, aumenta la sfiducia nelle arene nazionali, regionali e internazionali, la sicurezza psicologica delle società è oggetto di attacchi con intenti propagandistici e politici; la disillusione prevale sull’efficacia delle politiche e delle azioni delle organizzazioni internazionali nello stabilire una pace e una sicurezza durevoli e la protezione dei diritti umani si indebolisce.
Per ovvi motivi, quelli che vogliono la guerra, sono anche i maggiori responsabili di ciò che succede, dettengono il potere ma col potere proteggono solamente i loro profitti, mentre la situazione del mondo è catastrofico, questi che seguono sono solo alcune cifre delle Nazioni Unite:
Quotidianamente circa 800 milioni di persone vanno a dormire affamate e 980 milioni soffrono la povertà assoluta, con un potere di acquisto pari a meno di un dollaro al giorno.
La gente di 31 paesi, equivalente al 9% della popolazione mondiale, ha un’aspettativa di vita di 46 anni, equivalente a 32 anni in meno delle media di alcuni paesi.
Il divario tra ricchi e poveri in alcune parti del mondo è pari a 40.
In alcuni paesi la maggioranza della gente non ha accesso all’educazione scolastica.
In molti paesi in via di sviluppo la mortalità femminile durante la gravidanza è di 450 casi su 100.000, mentre la media nelle nazioni ricche è di 7.
La mortalità dei neonati è di 59 per i paesi in via di sviluppo e 6 per le nazioni ricche.
Un terzo della mortalità del mondo, pari a 50.000 persone al giorno, è causata dalla povertà.
Credo che queste cifre dimostrino chiaramente la tragica situazione che prevale nell’economia globale.”
So che nell’immaginario occidentale, anche in gran parte di quello diciamo cosi ; “progressista”, checché parlano gli altri di questi problemi, la loro parola non vale un cazzo perché la parola dei Non-occidentali non può avere valore nemmeno rispetto alle grandi cazzate che può dire un mezzo sega come Capazzone, o una sega intera come Veltroni, figuriamoci quelle di bossifiniberlusconi, ma forse vale rifletterci!?!
reza
Roberto
“secondo me è tanto più un’azione significativa proprio perché non porta alcuna modifica reale. ”
no comment.
sono molto più d’accordo con Ahmadinejad e con Reza.
Ma noi continuiamo a seguire l’azione-non azione, la pura apparenza, l’astrazione del gesto insensato, e tanto più insensato perché diretto da vuote ideologie e da un cattivo gusto derivato da un senso artistico decadente. Gesto poi viene giustificato nella solita maniera “contro il precariato, contro la globalizzazione, ecc.”
Ma contro il precariato cosa ha fatto?!
E intanto il mondo continua a girare, e nel verso sbagliato.
“Ma contro il precariato cosa ha fatto?! ”
ma che volevi che facesse l’inguacchiatore contro il precariato!?!
roberto (sloggato)
Ps. barbara, non ho detto utile o detto e ribadisco significativo
(dal de mauro)
si|gni|fi|ca|tì|vo
agg.
1 pregnante, efficacemente espressivo, atto a suggerire, dimostrare o spiegare in modo appropriato e convincente qcs.
2 che ha un significato nella considerazione della gente o di determinate persone o nel concatenarsi dei fatti della storia
3 che ha un importante valore artistico o critico, rappresentativo: (…)
4 di qcn., noto, stimato, tale da essersi imposto nella considerazione altrui (…)
roberto
Secondo me il tizio è mal consigliato.
Non solo ci fa una pessima figura a negare l’evidenza, ma – trattandosi, appunto, di evidenza negata – nemmeno la sua posizione processuale ne può trarre un gran beneficio.
Anzi, secondo me risultato che può ottenere è quello di fare imbirrire il giudice 🙂
Z.
Oddio…
ho letto il post di Barbara un po’ di sfuggita e per un attimo ho creduto che Ahmadìnegiadd avesse iniziato a inviare messaggi al blog di Miguel!!
Z.
Comunque,
che sia un gesto che non modifica la realtà, in fondo, è da vedere.
Capiamoci: il gesto in quanto tale di per sé non risolverà certo il problema-precarietà, e su questo siamo d’accordo. Ma ora che grazie al gesto il tizio ha ottenuto un po’ di visibilità, sta a lui gestirla e farla fruttare nel modo che ritiene più opportuno.
Poi, come dicevo, a me sembra che non si stia muovendo in modo molto intelligente. Ma forse sono io a non esserlo a sufficienza 🙂
Z.
Z. #20
Oye, chicote y compadre del demonio, claro que mi amigo Mamoud conversa con nosotros en este hermoso sitio bolivariano, en donde nos podemos encontrar con nuestros compatriotas y hermanos latinoamericanos, y de todo el mundo, para construir la unidad entre los dignos y justos y esclavizados que saben levantar la cabeza, y por fin luchar juntos contra el explotador capitalista, dándole a la cara_
Por ejemplo – aquel que se firma Ritvan en realidad es Lula – aquel que se firma Francesco es Morales – Miguel es Hilary Clinton – A.12 es Kim Jong Il – y p. es Netanyau que se hace el leso pasándose por el nickname de Morales, pero hace rato ya que lo pillamos_
L.M. (ovvero Chávez sotto mentite spoglie)
Per dire come sono fuori del mondo, io non sapevo nulla del festival del cinema di Veltroni, o meglio, non ci avevo fatto caso.
Mentre ho prestato subito attenzione alla notizia della fontana di trevi con l’acqua colorata di rosso. Riferiva il cronista del tg che turisti e curiosi si accalcavano divertiti per vedere questa nuova veste della fontana, e anche dalle immagini trasmesse non potrei dire che vi fossero espressioni disgustate o contrariate : tutt’altro.
Addirittura, sempre a quanto commentava il tg, l’immagine avrebbe fatto il giro del mondo.
Se questo fosse vero, sarebbe da ipotizzare, fatte le debite proporzioni anche nel budget, che sia riuscito a dare più ” SPETTACOLO ” il singolo neo – futurista che non tutto il FESTIVAL DEL CINEMA di Veltroni.
E che le immagini della nostra fontana di Trevi, improvvisamente rosseggiante di emozioni giovanili inimmaginabili in tanta aristocratica, decadente vetustà , abbiano fruttato a Roma una vasta pubblicità gratuita.
Aurora.
LM,
sei un genio! Ma credo che a Miguel non piacerà l’accostamento al marito di Bill Clinton 🙂
Z(apatero).
Beh, che devo dire, complimenti!
I miei servizi segreti non pensavano che mi avreste scoperto così in fretta!
M.A.
Io, la Fontana di Trevi la colorerei tutta, non solo l’acqua. Il gesto, per quanto affascinante, è stata solo una ricerca di protagonismo, infatti, l’autore/artista accusato, quando ha notato che pur trattandosi di un’azione illegale ha riscosso molto successo ha visto bene di confessarsi al mondo e di assumersene la proprietà intellettuale. Presto, lo vedremo nelle file di qualche partito… c’è da giurarci!
Certo che almeno gli artisti del Rinascimento avrebbero potuto colorarle le proprie opere. Forse non s’immaginavano che il futuro vivere sarebbe divenuto grigio, già, di per sè.
Il Duomo di Milano in colore azzurro, che meraviglia sarebbe!
Cell
Ho l’impressione che molti di voi non l’hanno mai vista dal vero quella fontana. non ha alcun bisogno di essere colorata
@27
Grazie al piffero! tu ci vivi! No, io a Roma non sono mai stato ma, la Fontana di Trevi, vedendola anche solo in foto mi lascia immaginare quale sensazione darebbe nel vederla colorata. Sembrerebbe viva e animata.
Tu a Como, Porta Torre e le Mura romane che circondano il Centro storico non le hai mai viste eh? Io, colorerei pure queste.
Cell
cellula possibile che tu non abbia mai visto roma, è una città bellissima, la più bella dopo venezia
maria
Ritengo il gesto di Cecchini una gran mossa di tattica sociale. Voleva far notare ai nostri governanti che, mentre si sprecano soldi in manifestazioni di scarsa rilevanza pubblica, il Paese degrada sempre più, e la dimostrazione di questo, è; la pessima considerazione e valutazione che chi ci governa ha dell’arte e della società italiana. Mentre i politici sono intenti nel camminare sui tappeti rossi, la società vive nel rosso della vita in generale, ovvero il rosso rappresenta la vita precaria e il degrado sociale che predomina nell’epoca attuale.
Cell
Beh, ora provo a descriverla:
la piazza è piccola, ma piena di gente di tutti i tipi. l’acqua trasparente riflette i mille colori che riempiono la piazza e l’azzurro del cielo. sul fondale della vasca si vede lo scintillare delle monetine tirate dai turisti. ogni monetina un desiderio, speranza di una vita migliore. poi arriva uno stronzo, incapace di vedere tuttociò, che si mette a fare il pagliaccio per essere notato (visto che non è capace a fare il giocoliere o il mimo, come quelli che di tanto in tanto si esibiscono all’ombra del monumento).
A proposito, guardando su wiki
http://it.wikipedia.org/wiki/Fontana_di_Trevi (visto che sono ignorante non conosco neanche bene i monumenti della mia città), ho scoperto che l’intenzione del Salvi, quando progettò la fontana, era di fare un monumento all’Acqua Vergine. Ora mi chiedo per quale motivo sono tutti contenti se quella vregine è stata stuprata…
@maria
…a Venezia mi sono avvicinato ma non l’ho potuta visitare, a Roma ci son passato col treno per recarmi in Sicilia, quini posso solo dire di essere stato alla stazione Termini. Comunque, Firenze con i suoi vari musei l’ho visitata per bene da giovincello e, son sicuro che in quanto a bellezze artistiche è imbattibile. Ne ho un ricordo che mi ha segnato molto.
Cell
tutte quelle monetine non rendono l’acqua calcarea o rugginosa?
Cell
Mentre i politici sono intenti nel camminare sui tappeti rossi,
maria
sì cellula, ma i fondali sono verdi hai notato, o azzurri, il rosso è stato espulso come coloro simbolo:-)
A parte le battute anche a me non è piaciuta molto la fontana di trevi tinta di rosso, in un primo momento perchè ho pensato che potesse essere danneggiata per sempre eppoi perchè mi ricordava il sangue.
Roma è imbattibile dal punto di vista degli scenari, Firenze per le sue opere d’arte, la sua visione più bella si gode dai ponti secondo me e dall’alto, dentro, lsi riesce a vedere poco, troppa gente…
@ francesco
non so cosa succederà con i voti, il 33 per cento mi sembra tanto, non si ottiene soltanto con le pippionate di scalfari e gli auspici di mieli, ci vuole un’idea trainante, per ora non la vedo…
A detta di Cecchini, il rosso è stato scelto apposta come colore, non per rappresentare il sangue, come molti hanno intravisto, ma bensì per segnalare l’amore e il pericolo sociale. Bè! se lo afferma lui che ne è l’autore, puo darsi che l’interpretazione esatta dell’azione/opera sia davvero questa.
Io l’ho trovata un’idea affascinante e come me probabilmente parecchi turisti. Si dovrebbe fare più spesso.
Cell
Lei ha un passato da militante del Msi e si sa che è considerato un attivista della destra estrema. Ma chi è davvero Graziano Cecchini?
«Mi considero uno storico della destra. Faccio politica da sempre, tanto che non ho mai preso un titolo di studio. Ora sono disoccupato e vivo con mia madre. In passato ho fatto anche il commerciante, il portavoce di associazioni di destra e a metà degli anni Settanta ero in Iran per vedere di persona la nascita della rivoluzione islamica. È così che ho imparato l’arabo»!!!!!
Mah!!! è andato in Iran e li avrebbe imparato l’arabo !?!
Ma se in Iran si parla il persiano.
Sta dicendo una cazzata, vi è chiaro o no?
reza
reza ma tu da uno che:
– si dichiara di destra
– tinge le fontane di rosso
– a 50 anni non fa un cazzo e vive con la mamma
ti aspetti che dica cose serie, vere ed intelligenti?
Martin Mystere
Reza, hai espresso in maniera chiarissima la miseria di quel gesto e del suo autore.
ora però mi piacerebbe sentirlo parlare arabo …
XBarbara e Martin.
Veramente, sarebbe bello fargli qualche domanda in arabo che ha imparato in un paese dove si parla un’altra lingua.
Solo una domanda, e scopriremo se esiste qualche intelligenza in lui.
reza
Reza tu che sei un intenditore di lingue
indovina di cosa si tratta:
ippo susunde maenarae
ippo susunde eraihito
hikkurykaete pekorinko
yoko ni aruite kyorokyoro
chotto kokorade hiraoyogi
chotto shagande kurihiroi
kukki iremasu shuu shuu
kukki ga haitte pyuu pyuu
Ps Martin Mystere
Esistono anche minoranze di lingua araba in Iran, ma è un po’ come dire che uno va in Italia ad imparare… il tedesco.
Martin, sarà mica giapponese. dove l’hai imparato? in cina?
brava barbara
è giapponese e l’ho imparato nel qartiere cinese di yoyou tube be
(youtube)
http://www.youtube.com/watch?v=qDSGmx8c2AM
guardare sino alla fine, merita 🙂
ps c’è anche la versione americana: meglio dell’originale
http://www.youtube.com/watch?v=h8zW2Je3SGk
Martin Mystere
Porca miseria Martn! questa si che è pura arte demenziale. un capolavoro indubbiamente! Altro che il futurismo di cecchini
Vero
è parte di un programma per bambini giapponese
I giapponesi anche quando giocano fanno le cose sul serio
il programma si chiama pitagora suicci e mostra una serie di giochi fatti con materiali comuni un pochino come l’effetto domino
MM
http://www.youtube.com/watch?v=7NAD9TlO2Oc
anche se il vero capolavoro è italiano
pippo franco versus mordini ermanno
http://www.youtube.com/watch?v=cOtXK080J6s
Cell – anch’io quoto Maria_
Te lo dico da fiorentino – a Firenze è bene venirci 1 settimana per vedere alcune cose uniche e godersele, ma poi, fra i cadaveri ambulanti, le cavallette turiste, il grigiore, il casino, la spocchia, il provincialismo, l’afa e i costi, meglio scappare subito – al limite trasferirsi in Garfagnana_
Venezia e Roma sono davvero due meraviglie ineguagliabili – Venezia è un gioiello unico nell’Universo, a Roma c’è veramente tutto l’immaginabile, l’inimmaginabile e l’ancora di più della storia umana: per esempio gli Uffizi non valgono 1/4 dei Musei Vaticani, gli Uffizi sono il più grande museo al mondo sull’arte del ‘400 ma ai Musei Vaticani c’è tutto il resto dell’Arte_
L.M.
LM
Si è calcolato che in italia sia presente circa il 70/75% delle opere d’arte (incluse fontane, statue e palazzi) esistenti
e che solo a Roma è concentrata più della metà delle opere d’arte italiane
Martin Mystere
Ps non ho dati per smentire o confermare ma, vivendo a Roma ed avendo girato parecchio, posso dire che l’esperienza conferma 🙂
bella forza!… le opere più belle, anche quelle di artisti toscani, le ha prese il Vaticano tutte per sè! ‘sti furbacchioni.
Cell
>Si è calcolato che in italia sia presente circa il 70/75% delle opere d’arte (incluse fontane, statue e palazzi) esistenti Martin Mystere< Beh, un calcolo esatto non è stato mai fatto: c’è chi dice il 40%, chi il 50%, chi il 60% e i patrioti più accesi:-) salgono addirittura al 75%. Poi ci sono quelli poco patriottici che coniano battutte tipo:”Il 50% delle opere d’arte del mondo si trova in Italia: il restante 50%…al sicuro”:-). Certo è che l’Italia è al primo posto nella “classifica” composta dall’UNESCO, la quale, però, comprende sia beni artistico-culturali che ambientali e raggruppa spesso sotto un’unica voce (p.es. “Centro storico di Roma”) centinaia – se non migliaia – di singole opere d’arte.
Ritvan
ho scritto di non avere i dati esatti…
ma anche fosse solo il 40% ti sembra poco? Un solo paese il 40% delle opere d’arte di tutto il mondo.
pensa che c’è anche la statua di un albanese a cavallo qui in italia
(ps l’albanese è quello seduto sopra) :-)))))
MM
Facciamo contento anche Reza:
c’è pure la statua di un persiano al gianicolo. Ma questo già lo sapevi 🙂
Se è per questo avevamo anche un obelisco
MM
>pensa che c’è anche la statua di un albanese a cavallo qui in italia
(ps l’albanese è quello seduto sopra) :-))))) MM< Eh, lo so, in piazza Albania. Brutta statua, esteticamente parlando. Però, per quel che ha fatto avreste dovuto raffigurarlo in groppa a un italiano:-) e ancora gli dovreste esser debitori: senza di lui oggi sareste quasi tutti musulman e col cavolo che vi facevano entrare nell’UE!:-).
cazzo ritvan!!!! Per la terza volta in una sola giornata dici qualcosa di giusto.
Stai per caso poco bene?
🙂
Martin Mystere
>cazzo ritvan!!!! Per la terza volta in una sola giornata dici qualcosa di giusto.
Stai per caso poco bene? 🙂
Martin Mystere< No, io sono sempre lo stesso. Sei tu che pare abbia finalmente superato il trauma:-) conseguente alla divulgazione della mia scoperta basata su “qusto”, “qullo” ed altro:-)
No, credo dipenda dal tuo superamento del trauma dell’abbanono di nosotros, vosotros :-))))
ho notato che da giorni ne eviti l’uso. :-))))
MM
>No, credo dipenda dal tuo superamento del trauma dell’abbanono di nosotros, vosotros :-)))) ho notato che da giorni ne eviti l’uso. :-)))) MM< Come al solito:-), vedi solo ciò che vuoi vedere. Io ho continuato non solo con nosotros e vosotros, ma ho aggiunto pure il “losotros”. Senza dimenticare il mio “cavillo di battaglia” biecamente rubato al povero allenatore Scoglio, ovvero il Glorioso “AD MINCHIAM”:-)