Alla convergenza dei due mari

Charles Merrill è un settantatreenne statunitense, un miliardario (per meriti ereditari) e fa l’artista, dipingendo triangoli in varie forme.

Recentemente, si è dedicato a una nuova forma di arte, bruciando in una sorta di performance un antico manoscritto del Corano, che era stato regalato a sua moglie – anche lei miliardaria – dal re della Giordania.

L’episodio costituisce una di quelle gocce d’acqua in cui si vede tutto il mondo.

L’arte di farsi minacciare

L’autunno scorso la Deutsche Oper di Berlino ha sospeso l’Idomeneo di Mozart,  per una scena (ovviamente mai sognata da Mozart) in cui venivano tagliate le teste di Muhammad, Gesù e Buddha (ma non di Mosè), per paura di "attacchi islamici".

Ovviamente i musulmani che puliscono le strade della Germania, mandano avanti le fabbriche e costruiscono le case non sono i normali frequentatori del teatro dell’opera, e quindi nessuno di loro si era nemmeno accorto dell’esistenza dello spettacolo.

Però, il non attacco islamico contro quello spettacolo è diventato l’ennesimo crimine da mettere in conto ai musulmani: "odiano Mozart".

Poi, dopo qualche mese di campagna pubblicitaria, gli organizzatori hanno improvvisamente ritrovato il coraggio di fare lo spettacolo, diventato così un Evento mondiale, con relativi incassi.

Esiste quindi un collaudato sistema per diventare famosi – basta ottenere, inventarsi o addirittura semplicemente paventare una "minaccia islamica" tutta per sé.

L’Idomeneo rappresenta il caso più estremo, quello dell’autominaccia islamica prefigurata.

Ma pensiamo a Magdi Allam, che in base a una fantasiosa affermazione di un suo amico nei servizi segreti, nonché una mail  del tenore di quelli che ricevo io tutti i giorni, ha ottenuto una vistosa scorta: qui siamo evidentemente di fronte alla minaccia islamica inventata.

Il terzo metodo, quella di Charles Merrill, consiste nello sputare in faccia al primo musulmano che passa per strada, nella speranza che ti dia un pugno davanti alle telecamere.

Questo metodo ha funzionato, finora, in un unico caso in tutta Europa, quello di Theo Van Gogh [1] che ha trovato proprio quel musulmano, su venti milioni presenti in Europa, che il pugno glielo ha dato davvero.

La trasgressione conformista

Il secondo punto interessante riguarda il concetto di trasgressione e di proprietà.

Charles Merrill da una parte ha compiuto quello che a prima vista appare come un gesto trasgressivo: probabilmente conosce lo "scandaloso" rogo di libri effettuato dai nazisti, mentre non sa che il modo più rispettoso per eliminare una copia del Corano (o della Torà) consiste proprio nel bruciarla.

Charles Merrill ha dato fuoco a un oggetto giuridicamente di sua proprietà, di cui ci ha tenuto anche a precisare il valore economico (sessantamila dollari statunitensi).

L’oggetto bruciato, dal suo punto di vista, è semplicemente un oggetto che gli appartiene e che vale sessantamila dollari; una somma intercambiabile con qualunque altra cosa, ad esempio una nuova macchina.

Bruciare il Corano non costituisce, per lui, altro che la distruzione di seicento bigliettoni da cento dollari.

Un simile gesto non viola alcuna legge, ma fa un certo effetto, visto che gli esseri umani passano il loro tempo cercando di accantonare somme per non naufragare, e quindi il grande spreco colpisce l’immaginazione, soprattutto dei poveri.

Ma lo spreco suscita anche ammirazione, come i gangster che nei film accendevano i sigari con biglietti da cento dollari: è il segno che si è al di sopra della fame e del bisogno dei mortali comuni.

Charles Merrill dimostra così un rispetto assoluto per le regole del proprio sistema.

Avrebbe veramente scandalizzato tutti se avesse rubato un Corano in una libreria islamica, perché la proprietà altrui non si tocca. E sarebbe anche finito in carcere: è evidente che il signore, che sul piano del fantastico mira a sfidare il Terrore Planetario Islamico, non desidera correre alcun rischio reale.

Mentre Charles Merrill presta quindi la massima attenzione a non fare nulla che possa offendere i "nostri" valori, fa tutto il possibile per offendere i valori di qualcun altro.

E’ quindi "trasgressivo" quanto un romanista in mezzo a un gruppo di romanisti, che grida insulti contro i laziali.[2]

Il monoteismo del capitale

Dice Charles Merrill, questo oggetto/proprietà/Corano è mio, intercambiabile con qualunque altro oggetto/proprietà che i miei soldi possono comprare.

E’ il monoteismo del capitale, perché nulla ha valore in sé, tranne il denaro, che è in grado di giudicare ogni altra cosa esistente. E il mio rapporto individuale con quell’assoluto è protetto dall’intangibilità della proprietà privata, nonché da milioni di uomini armati e dai tribunali.

Per un musulmano, le cose sono assai diverse.

Il Corano non è come la Bibbia per i cristiani. Dio si manifesta come Verbo, come suono; e il suono inudibile della "Madre del Libro", recitato da voce umana, si incarna poi nelle lettere che l’amanuense musulmano – in questo molto simile a quello ebraico  – trascrive con un’arte di lungo e difficile apprendimento.

Il Corano, come ha scritto a suo tempo Bausani, è come l’ostia che il prete cattolico mette in bocca o in mano ai fedeli. Pensiamo quanto suonerebbe assurdo un approccio contrattuale/proprietario alla messa:

"Ho dato la mia offerta quando siete passati per raccoglierla, adesso datemi quel pezzo di ostia, che se voglio lo sputo per terra o lo uso  come zeppa sotto un tavolo traballante." [3]

Annunciando al mondo che lui aveva dato fuoco al Corano, è evidente che Charles Merrill sognava di far impazzire di odio un certo numero di persone, che gli si sarebbero scagliate addosso, rendendolo famoso. Insomma, ha fatto il possibile per fomentare ciò che chiamano "scontro di civiltà". E le due civiltà, diciamo superficialmente, sarebbero quella "cristiana" e quella "islamica".

Contro tutti coloro che sostengono che "le religioni sono colpevoli dell’odio", è importante notare che Merrill, come molti islamofobi, non è affatto un militante cristiano, ma un ateo dichiarato. Come, in fondo, sono strutturalmente atei tutti coloro che divinizzano il flusso dell’Occidente, anche se si considerano Cavalieri di Lepanto.

L’eterno e lo spettacolo

Un altro elemento interessante è la trasformazione nella visione dell’arte e del bello.

Scopo dell’arte, come dice Zygmunt Bauman, è sempre stato la ricerca della perfezione, l’opera oltre cui non si può andare, e che per la sua immortalità riflette in qualche modo l’eternità.

Nel Corano, il Corano stesso viene presentato (sura 2:23) come un ente di bellezza insuperabile:

"E se avete qualche dubbio in merito a quello che abbiamo fatto scendere sul Nostro Servo, portate allora una Sura simile a questa e chiamate altri testimoni all’infuori di Allah, se siete veritieri."

Quando ogni legame sociale si dissolve nel flusso generale del capitale, ogni progetto si vanifica perché le mareggiate di cui siamo in balia non ci permettono di pianificare nulla per il futuro, quando chi non è precario si trova o sulla cresta dell’onda oppure in un centro di permanenza temporanea, quando non abbiamo nulla di utile da apprendere dai nostri genitori e nulla di utile da insegnare ai figli, il concetto stesso di eternità, o persino di durata, diventa incomprensibile.

Ecco che l’arte si fa performance, happening, attimo.

Il tempo, ad esempio, di bruciare un antico manoscritto.

Un gesto, non a caso, di distruzione, come quando nel 1860, 3.500 soldati inglesi lavorarono per tre giorni e notte per distruggere uno dei monumenti più straordinari del mondo, il Palazzo Imperiale Estivo di Pechino (i cinesi si erano permessi di attaccare i Valori dell’Occidente, ostacolando la libera circolazione dell’oppio nel loro paese).

Ma l’intera società liquida in cui viviamo si fonda non solo sulla distruzione, ma sulla distruzione creativa; il saccheggio incessante di risorse e di uomini, consumati e scartati velocemente.

Nella distruzione creativa di Charles Merrill, troviamo, in ingresso, un manoscritto creato in anni di lavoro (senza considerare la creazione di ciascun ingrediente, dalla carta agli inchiostri). Un lavoro frutto a sua volta di anni di studi tecnici.

In uscita, abbiamo due cose: un evento e della cenere.

Ma il happening è inscindibile dai media.

Difficile dire se un manoscritto che brucia sia bello o brutto di per sé (certamente non lo è quanto un ciocco di legno nel camino, comunque). Ma ciò che conta, che fa arte oggi, è il suo essere notizia: notizia spettacolo, spettacolo che fa notizia. 

E qui scopriamo che, a differenza di chi ha distrutto il Buddha di Bamyan senza voler fare notizia, l’Evento di Charles Merrill è stato un fallimento mediatico completo.

I riferimenti su Google sono pochi, né ho trovato alcuna immagine dell’evento.

Non solo non se lo è filato ovviamente nessun musulmano: non è riuscito nemmeno a diventare un eroe della néoconnarderie.

Dice il Libro Bruciato (Sura 55:19-21)

Ha lasciato liberi mari affinché si incontrassero,

ma fra loro vi è una barriera che non possono oltrepassare.

Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete? 

Ahmed Moustafa,  calligrafo e persona di grande umanità, ha scritto/disegnato così questi tre versetti:

 

two-oceans-meet2

Note:

 [1] Il caso di Salman Rushdie – autore a mio avviso degno di pieno rispetto, che non ha scritto sicuramente per suscitare scandalo – è molto diverso. E comunque fanno due casi in vent’anni.

[2] Un blog laicista statunitense esprime perfettamente questo meccanismo della trasgressione conformista:

"So I’m thinking of picking up a cheap copy of the Qu’ran. And I’m thinking … what to do, what to do. It will, of course, be something in the privacy of my home, with my very own copy — none of this public vandalism and veiled threats to people who believe. It will just be a demonstration of my right to treat my property as it deserves and of my opinion of this silly book."

[3] Sulla dissacrazione del Testo, bisognerebbe leggere il bellissimo romanzo di Joseph Roth, Tarabas, che parla di una Torà violata.

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87 risposte a Alla convergenza dei due mari

  1. BarbaraLattanzi scrive:

    La colpa è anche del re di giordania

  2. utente anonimo scrive:

    Nel buddhismo tibetano è d’uso tracciare sul suolo, con sabbie finissime e multicolori, un grande mandala policromo, dai disegni complessi, potenti, delicati, frutto di una tradizione simbolico-figurativa stratificata nei secoli.

    Il lavoro prosegue intensamente e senza sosta, per giorni e notti e numerosi monaci vi lavorano per completare l’opera.

    Ma quando l’opera è completa, il mandala viene immediatamente spazzato via.

    Perché, come il Buddha ha detto, in questo nostro mondo (e anche in tutti gli altri) non v’è nulla, ma proprio nulla (nemmeno il nulla stesso!) di permanente.

    Ovvero, tutto è impermanente.

    Cosa c’è di diverso (se c’è) tra questo e il rogo coranico di Merrill?

    E cosa di simile (se c’è)?

    Mr.XYZ

  3. BarbaraLattanzi scrive:

    Diverso:

    la motivazione (da una parte dimostrare la propria supremazia sui popoli e sulle cose, dall’altra dimostrare che non esiste supremazia alcuna).

    Inoltre al mandala è attribuito un valore diverso si quello attribuito al Corano.

  4. utente anonimo scrive:

    Le strane visioni di Blondet si tramutano spesso in tesi assai fantasiose, a tal punto che, risultano fuorvianti anche per lui stesso, talmente tanto, da non intuire che la logica del suo mondo fantasy

  5. utente anonimo scrive:

    Le strane visioni di Blondet si tramutano spesso in tesi assai fantasiose, a tal punto che, risultano fuorvianti anche per lui stesso, talmente tanto, da non intuire che la logica del suo mondo fantasy

  6. utente anonimo scrive:

    Le strane visioni di Blondet si tramutano spesso in tesi assai fantasiose, a tal punto che, risultano fuorvianti anche per lui stesso, talmente tanto, da non intuire che la logica del suo mondo fantasy

  7. Oniros scrive:

    Concordo con XYZ.

    Un libro, fatto di carta. Stop. Lui ne era il proprietario e ne ha fatto ciò che poteva farne.

    Non è un problema suo, ma dei fanatici che non sanno vedere oltre il gesto provocatorio, il romanzo, il film e via dicendo.

    piccolo aneddoto:

    Alberto Moravia ed Elsa Morante, costretti a rifugiarsi per diversi mesi nella capanna di un pastore, erano riusciti a salvare solo due libri: la Bibbia e I fratelli Karamazov. Da ciò, un atroce dilemma: quale di questi due monumenti utilizzare come carta igienica? Per quanto crudele, una scelta è una scelta. Con la morte nel cuore, scelsero … “

    Mi permetto un ultima annotazione. Il tuo citare con tanta leggerezza Theo Van Gogh mi ha lasciato perplesso: come si fa a citare così, senza troppa enfasi, per tirare acqua alla propria argomentazione, un delitto così orribile, così disgustoso come quello che ha colpito il povero Van Gogh? Sparato, Sgozzata ed infilzato.

    La sua colpa: aver fatto un film. Aver goduto della libertà di espressione. Cosa orribile, vero, parlare liberamente?

    Ciao

  8. utente anonimo scrive:

    ERROR COMMUNIS FACIT JUS

    Anche Dario Fo organizzò il rogo dei libri della Fallaci (non so se solo gli ultimi 3 o tutti …)

    Anche i NoGlobal fanno dei falò di bandiere USa Israele (e forse anche Italia ?)

    Anche alcuni di (!!!!!!) Kwellilah ;-)bruciano i fantocci del Papa.

    David

    /Ritvanarium

  9. Mithras scrive:

    “Islam contro Mozart? O contro un cretino?”

    http://www.identitaeuropea.org/archivio/articoli/Karoly_islam.html

    Un articolo interessante da effedieffe.

  10. MattBeck scrive:

    Il caso Idomeneo è sostanzialmente una mega montatura in effetti: basta leggere le dichiarazioni, piuttosto scarne in http://www.islamrat.de.

    Certo il presidente Ali Kizilkaya ha pure detto che libertà d’arte non significa presentare cose di cattivo gusto (geschmacklos; ognuno traduca come vuole), il che è un tantino lontano dall’idea di uno stato libero che non si permette di dire che cosa possa o non possa essere rappresentato; ma tant’è.

    Il punto rimane che si è fatto molto rumor per nulla; a parte il fatto che se si volessero fare casini di religione usando il Mozart, converrebbe usare il ratto dal serraglio (ma lì c’è un potente musulmano buono e generoso) o il Flauto Magico, che può essere visto come una massonica presa per i fondelli della chiesa cattolica e dei suoi riti.

    Ma anche in quel caso si va probabilmente MOLTO oltre gli intenti e le idee dell’autore; irriverente sì, ma a quell’epoca non si poteva fare il rivoluzionario autentico o il suo opposto, ossia il conformista dell’anticonformismo.

    Su Theo van Gogh…

    ha voluto fare un breve film che testimoniava una tragedia non infrequente in tutto il mondo: perché quasi tutte le società sono patriarcali ed hanno una visione nettamente economica e proprietaria della donna.

    Questo al di là ed a monte delle religioni, compresa quella musulmana che fin dal Corano mostra attenzione e tendenzialmente rispetto per la figura materna e per quella filiale.

    Qualche razzista occidentale (che magari al pub dice sempre le donne sono tutte putt…) ha detto “vedi che animali sti islamici”;

    qualche musulmano buono ma troppo sensibile avrà pensato “ce l’ha con noi”; ma essendo una persona per bene non ha fatto niente.

    Qualche fanatico ha detto “devo ammazzarlo questo disgraziato”.

    Tutto può essere interpretato in ogni modo: non so se Van Gogh fosse un razzista come il redneck si cui sopra; oppure una persona che percepiva con sincera sofferenza il dramma SOCIALE più che religioso di molte donne musulmane; non so se fosse un ignorante in fatto di Islam o un maniaco delle informazioni come Rossellini.

    E’ una persona che aveva le sue idee e che per un cortometraggio è stato ammazzato da un fanatico idiota che non ha capito che il Corano vuole l’amore del fedele, non l’odio.

    Il peso delle immagini; il peso dell’interpretabilità dell’opera artistica.

  11. utente anonimo scrive:

    x Mithras :

    Heil Blondetten EffenVonEffen Ueber Alles !!!

    ;-))))))

    David/Ritvanarium

  12. utente anonimo scrive:

    Alla Sezione “libri” effedieffe ci riporta d’ incanto alla Germania Anni ’30, ma il fondo Blondet lo ha toccato difendendo Priebke dalla “Barbarie Giudaica” che non conosce[rebbe] il perdono” !!![sic !!!]

    David

    /Ritvanarium

  13. MattBeck scrive:

    Aggiungo che credo che l’assenza della testa di Mosé è dovuta, forse, alla paura preventiva di un Tedesco di essere creduto antisemita, ma anche e soprattutto alla dichiarazione fatta da Neufels per cui le teste rappresentano le religioni che più hanno insanguinato il mondo.

    Fra queste per ovvi motivi non può essere messo l’ebraismo, cui

    1) non frega nulla di convertire chi non è ebreo, dunque il dramma della conversione forzata non si pone

    2) le persecuzioni sono state imposte ed è sempre stato troppo debole per perseguitare qualcuno (a parte gli Ebrei e Cananei politeisti del I a.C., ma è un’eccezione di fronte agli abusi e crimini commessi da cristianesimo ed Islam).

    Peraltro non mi risulta che il buddhismo si sia mai imposto con la violenza o il ricatto, quindi

    a) o lo sceneggiatore oltre che provocatore è ancora più ignorante di me in fatto di religioni orientali

    b) oppure effettivamente aveva delle remore verso la presentazione e della testa di Mosè

    Boh…

  14. MattBeck scrive:

    I MILLENNIO a.C.

    sorry…

  15. utente anonimo scrive:

    x Matt Beck … Perché ritieni solo “Islam” degno della maiuscola ?

    David/Ritvanarium

  16. BarbaraLattanzi scrive:

    x MB

    Non cercare motivazioni storico-religiose alle “innovazioni artistiche” di Neunfels (o Neunfeld?), credo che il motivo fosse semplicemente quello di far parlare di sé (evidentemente come regista e sceneggiatore fa pietà)

  17. MattBeck scrive:

    @ Barbara

    a parte la gaffe (credo) del buddhismo, ha espresso un pensiero duro e storicamente corretto, ahimé che SICURAMENTE è volto solo ad attirare l’attenzione sulla sua sceneggiatura; anche perché l’Idomeneo omerico è vissuto qualche millennio prima di Maometto.

    Non cerco motivazioni, preciso.

    @ Ritvan

    banale distrazione

    Ma al tuo post avrei fatto la stessa domanda 🙂

  18. MattBeck scrive:

    Grazie della segnalazione sul buddhismo, Ritvan.

    Quello che mi chiedo e che voglio approfondire è se nel passato soprattutto, quando il buddhismo è nato, gli episodi di violenza e conversioni forzate e amenità connesse siano stati STRUTTURALI alla sua prodigiosa (in senso areligioso) diffusione.

  19. BarbaraLattanzi scrive:

    MB

    Il curatore del Ritvanarium non è Ritvan. Devo specificarlo perché so che Ritvan non ama essere scambiato per un altro. Malgrado la firma sia precisa (David/Ritvananrium), è comprensibile che vengano confusi, mi sembra che sia già successo

    Ciao

    x David

    Sul buddhismo in Tibet:

    ci furono anche guerre tra “berretti rossi” e “berretti gialli”. Ma non ricordo molto di più

  20. metoikos scrive:

    “…Combattete nella via di Dio contro coloro che vi faranno la guerra, però non eccedete, poiché Dio non ama quelli che eccedono.

    “Uccideteli quindi, ovunque li troviate e scacciateli da dove essi vi avranno scacciati, poiché la discordia civile è peggiore della strage in guerra; però non li combattete presso il tempio sacro, a meno che essi non vi attacchino in quello e se essi vi attaccheranno, uccideteli; tale è la ricompensa dei miscredenti.

    “Se però essi desistono, certamente Dio è indulgente e compassionevole.”

    “Il mese sacro sarà taglione per il mese sacro e i luoghi sacri per i luoghi sacri; chiunque usi violenza contro di voi, così facendo, usate pure voi violenza contro di lui nello stesso modo con cui egli ne avrà usato contro di voi; temete Dio e sappiate che Dio è con quelli che lo temono.”

  21. kelebek scrive:

    Per Oniros n. 5

    “Un libro, fatto di carta. Stop. Lui ne era il proprietario e ne ha fatto ciò che poteva farne.”

    Hai espresso perfettamente quello che potremmo chiamare il punto di vista mammonita, che dissacra tutto, ma consacra nel contempo la pura quantità, rappresentata dal feticcio del denaro e della proprietà.

    Da una parte “è solo carta”, dall’altra “è Proprietà”.

    Comunque è lui che ha caricato la distruzione di un antico manoscritto con una valenza provocatoria: se no, avrebbe preso e bruciato 60.000 dollari in bigliettoni.

    In ogni caso, non se lo è filato nessuno, tranne me che, perché ha offerto degli spunti interessanti per riflettere sul meccanismo del “nostro” mondo.

    Miguel Martinez

  22. kelebek scrive:

    Per Ritvanarium n. 6

    compi il solito errore di voler giustificare una cosa con un’altra.

    Credo che ti sfugga totalmente il senso di ciò che ho scritto, come ti sfugge ogni riflessione sul mondo in cui vivi sommerso come un pesce.

    Comunque, anche tu dovresti cogliere la differenza tra dare fuoco a un antico manoscritto e dare fuoco a qualche oggetto prodotto in serie, come libri della Fallaci o bandierine di questo o di quell’altro paese.

    Miguel Martinez

  23. kelebek scrive:

    Certo, omettere Mosè nell’Idomeneo è un assurdo.

    Io non credo che “le religoni uccidano”; e nemmeno che questa o quella religione in particolare uccide.

    Ma nella rivoluzione mosaica, tra tante cose anche straordinarie, c’è la separazione radicale degli esseri umani, la condanna dei “falsi dei”, la liceità del genocidio: in queste cose, cristianesimo e islam si limiteranno a seguire un modello ideologico preimpostato.

    Miguel Martinez

  24. utente anonimo scrive:

    Tra l’altro era un regalo ricevuto da sua moglie, non è che voleva pigliare molti piccioni con una fava?

    adriano mathuziano

  25. kelebek scrive:

    Per David n. 13

    In effetti, esiste l’uso in italiano di scrivere “Islam” con la maiuscola.

    Il motivo non è legato a qualche forma di rispetto; è che si tratta di un nome proprio, una cosa come “la Cristianità” o “la Torà” o “Scientology”.

    Mentre “cristianesimo” o “giudaismo”, ma anche “islamismo” o “comunismo” hanno la minuscola.

    Miguel Martinez

  26. utente anonimo scrive:

    Martinez, molto bello il pezzo, bellissimo il titolo. mi piace molto la logica con la quale lo hai costruito nei vari paragrafi.

    bello anche il richiamo finale ad una antica sapienza

    fabrizio

  27. Mithras scrive:

    #22

    E l’ interpretazione di Jan Assmann che non e affatto convincente. In alcuni momenti della storia, di alcune interpretazioni di queste religioni si puo dire che avevano una propensita al predicare l’ estrirpazione dei non-credenti. Ma non e l’ essenza di queste religioni. L’ essenza e il rapporto speciale tra uomo (e la comunita) e Dio. Come si intrepreta questo rapporto nella vita reale, e un altra cosa.

    Quanto alla stupidaggine che viene diffusa dai cosiddetti laicisti che le religioni causano guerra, essa non corrisponde alla realta. Alcune guerre sono state causate dalle religioni, un numero ristretto di guerre. Ma che cosa fare con la prima e la seconda guerra mondiale? E chiaro che le due piu grandi stragi nell’ intera umanita non fossero causate dalla religione (benche comunismo, fascismo, nazismo, nazionalismo ed anche liberalismo potrebbero in un certo senso essere chiamati “religioni”, ma i “laicisti” non pensano queste cose quando dicono “religione”). Il discorso pubblico (ed anche quello degli “intellettuali”) e spesso fondato su miti, leggende metropolitane, stereotipi, piuttosto che sui ragionamenti con basi nei fatti. (un frutto dell’ educazione pubblica e dell’ educazione dai media? chissa).

  28. utente anonimo scrive:

    Letto il link, rilevo che l’articolo a cui si riporta Kel riferisce che Merrils aveva precedentemente compiuto atti di vandalismo anche sulla Bibbia.

    Merrils, in età avanzata si sarebbe scoperto gay , e i suoi sarebbero atti vandalici simbolici diretti contro le religioni- cristianesimo e Islam- da lui considerate ” omofobe”.

    Premesso che trovo la distruzione di un’ opera d’arte un atto stupido a prescindere dal valore economico che abbia l’opera, faccio però presente che il Corano non doveva essere molto antico, oppure non doveva avere chissà quale pregio, perché, per un’opera d’arte, 60 mila dollari non sono neanche una così tanto elevata quotazione.

    Un quadro di Fontana è stato venduto recentemente dalla Chriestie’s di Londra a un prezzo di gran lunga superiore. E gli arabi sono tra i grandi acquirenti di opere d’arte, quindi contribuiscono a determinare il valore delle stesse .

    Inoltre non mi pare certa neanche la distruzione, dato che l’articolo riferisce che le circostanze sono rimaste oscure.

    Infine concludo dicendo che ci sono tanti modi per essere sacrileghi, per dissacrare, o per mancare di rispetto a chi sia sinceramente religioso, per esempio nominando “Dio” come un intercalare colloquiale – esclamativo in un contesto in cui non c’entra nulla, o scrivendo l’iniziale minuscola.

    Piccoli particolari, goccettine, sia ben chiaro.

    Aurora.

  29. utente anonimo scrive:

    x Kelebek 21

    Ma il fantoccio del Papa non rappresenta forse una tradizione antichissima iniziata con San Pietro ?

    …Io non credo che rappresenti “Herr Ratzinger” e basta ! … Specie per chi vive di religione e tradizione !!!

    David/Ritvanarium

  30. utente anonimo scrive:

    Oniros scrisse:

    “Concordo con XYZ.”

    Peccato che io non abbia affermato nulla.

    Ho riportato dei fatti, e ho concluso con due domande. Concordi con le domande? 🙂

    Visto che si è + o – in argomento, e che Miguel stesso li cita nel suo post, ne approfitto per segnalare (anche se non so quanto possa interessare), che discutendo con dei buddhisti sulle statue distrutte dai talebani, questi (i buddhisti, non i talebani!) mi dissero: “Per noi, che le abbiano distrutte non ha alcuna importanza. Potevano anche lasciarle dov’era o tentare di conservarle: sono comunque oggetti materiali, non abbiamo motivo di esservi attaccati.” Le parole non erano esattamente queste, ma il concetto sì.

    Ovviamente non è detto fossero rappresentativi della maggior parte del pensiero buddhista.

    Ma come dice lo zen: “Se per strada incontri il Buddha… uccidilo!”

    Mr.XYZ

  31. utente anonimo scrive:

    Sono MattBeck

    Grazie per la precisazione, Barbara 🙂

    Ciao David: scusa la confusione

    @ Kelebek #22

    La tua osservazione su certi passi poco demilliani del pensiero di Mosé è corretta.

    Forme di fondamentalismo e di distinzione valoriale fra esseri umani in base al culto esistevano già.

    Anche al di là della figura di Mosè.

    Ma nei fatti, anche per circostanze storiche, l’Ebraismo è stata una religione che ha portato meno violenza di altre: anche per il rapporto particolare Un Dio Un popolo, poi divenuto Il Dio Il suo popolo.

    Neppure l’apostolo Pietro voleva diffondere il cristianesimo fra i goym.

    Minacce di distruzione contro i Moabiti o i Filistei ecc. erano abbastanza normali, ma rimasero parole per la debolezza di Israele.

    E perché i re e generali erano normalmente più realisti dei profeti.

    Le minacce religiose comunque rientravano nella tradizione dell’epoca, per cui si identificava una città o uno stato in particolare con un Dio.

    Dai tempi dei Sumeri in poi.

    La religione in sè non uccide: ma poiché un essere umano ritiene talvolta di salvare l’umanità solo diffondendo il credo (o il suo particolare credo) in un particolare Dio, allora nascono i genocidi di religione e le conversioni forzate.

    Che poi, come nota Mithra, spesso la religione sia solo un pretesto o una causa a posteriori, sono d’accordo.

    Ma se si legge Agostino, che giustificò e organizzò il genocidio dei donatisti e dei pelagiani e delle altre confessioni non ortodosse, si capisce che lì la religione c’entrava più di qualunque altra cosa: perché molte province dell’impero si dissanguarono molto più per guerre intestine prive di motivazioni economiche e sociali che per l’arrivo dei demonizzati Vandali o Visigoti.

    I quali a loro volta talvolta cercarono di imporre la confessione ariana.

    Molte guerre sono giustificate dalla religione o meglio da una distorsione politica di essa, d’accordo: ma non credo vada sopravvalutato il potere psicologico della religione.

  32. utente anonimo scrive:

    Affinché nessuno dica che me lo invento:

    http://images-srv.leonardo.it/progettiweb/baglioni/blog/Bassora,%20papa%20Ratzinger%20in%20fiamme..jpg

    David/Ritvanarium

  33. kelebek scrive:

    Per David n. 15

    Discorso davvero lungo…

    “Pacifico” è un criterio del cavolo per decidere della veridicità di qualcosa: ad esempio, il darwinismo parla di una violenza feroce e sgradevole, ma questo fatto non lo rende né vero né falso – va giudicato in base a ben altri criteri.

    Miguel Martinez

  34. BarbaraLattanzi scrive:

    Naturlamente non sono le religioni che uccidono, ma gli esseri umani. E lo fanno cercando di trovare giustificazioni. cose come “il popolo” “la razza” o anche la religione (ora preò vanno molto di moda “la libertà” e “la democrazia”).

    Questo lo sanno bene anche i laicisti, ma fanno sempre finta di non saperlo

  35. kelebek scrive:

    Barbara n. 33

    sottoscrivo

    Miguel Martinez

  36. MattBeck scrive:

    Curiosità a Kelebek e Barbara: cosa intendete per “laicista”?

    Questo http://www.demauroparavia.it/61801

    forse?

    Difficile essere precisi, se non altro perché il laicismo così definito può esistere in varie ideologie: dai neocon ad alcuni comunisti (Bertrand Russel) ad alcuni fascisti (Mussolini prima di essere costretto ai patti lateranensi). Perché senza chiesa cattolica in Italia come altrove non si può o meglio non si poteva imporre un dominio politico stabile.

    Dunque non è affatto detto che un laicista così intesto giudichi positivamente la libertà e la democrazia della visione liberale libertarian cui, credo, voi vi riferite.

  37. kelebek scrive:

    Per MattBeck n. 35

    “Laicista” è una definizione molto imperfetta, e abusata da ambienti clericali.

    Personalmente, intendo quel genere di persone che credono che le religioni siano una sorta di entità malvage, estranee all’umanità, che vanno eradicate, dopo di che tutto andrà avanti felicemente.

    Il laicista, in questo senso, è il contrario del marxista, che cerca di analizzare le cause delle cose e non crede ad astrazioni come “le religioni”.

    Poi, molti marxisti diventano facilmente dei “laicisti”.

    Miguel Martinez

  38. BarbaraLattanzi scrive:

    Lascio la risposta al mitico Kel, ti faccio semplicemente alcuni esempi:

    http://www.nogod.it/

    http://www.uaar.it/

    In genere sono persone che dicono che Giordano Bruno e Einstein erano atei

  39. BarbaraLattanzi scrive:

    In passato mi è capitato per le mani un volantino di una di queste associazioni (ma non ricordo quale) dove reclamavano, da atei, di voler essere riconosciuti come chiesa.

    A molti fa gola l’8 per mille!

  40. kelebek scrive:

    Come spesso succede, concordo con Barbara (n. 37)

    vedo solo adesso la definizione che Matt Beck suggerisce dal De Mauro Paravia: no, mi sembra che la definizione data lì valga per le persone che dicono “io sono laico”, “voglio la laicità dello stato”.

    I “laicisti”, per me, sono quelli descritti da Barbara.

    Miguel Martinez

  41. utente anonimo scrive:

    Poi, molti marxisti diventano facilmente dei “laicisti”.

    maria

    purtroppo.

    Anchio, poi, concordo con quanto scritto da barbara e da te a proposito dei laicisti che ritengono la religione fonte di tutti i mali.

  42. utente anonimo scrive:

    Interessante il particolare che questo merrill si sia scoperto omosessuale da vecchio e che così si sia voluto vendicare d’una religione considerata omofoba (certo è così in alcuni paesi islamici). Ciò conferma la tesi dell’anticonformismo conformista (com’è sempre l’anticonformismo) e mi fa venire in mente in italia le posizioni di pezzana, per esempio.

    Credo fortini in un saggio disse che la poesia (ma può valere per l’arte in genere) è la distanza accusatrice tra la compiutezza/bellezza dell’opera poetica con l’incompiutezza/bruttezza delle altre manifestazioni umane. L’arte ci dice, insomma, ciò che potremmo essere/fare anche nel resto della vita e che non riusciamo a essere/fare. In questo senso l’arte è uno scandalo non una provocazione. L’atto di merrill è invece perfetto esempio di provocazione: l’arte invece d’essere specchio di ciò che potremmo essere è rispecchiamento di ciò che siamo. Invece d’innalzare almeno in alcune opere particolari la vita, degradiamo anche quelle al resto della vita che conduciamo.p

  43. utente anonimo scrive:

    Barbara scrisse:

    “In passato mi è capitato per le mani un volantino di una di queste associazioni (ma non ricordo quale) dove reclamavano, da atei, di voler essere riconosciuti come chiesa.

    A molti fa gola l’8 per mille!”

    Non credo fosse proprio così.

    Io so che l’UAAR ha fatto richiesta per potere, al pari di altri rappresentanti di confessioni religiose, essere riconosciuta dallo Stato come rappresentate degli atei-agnostici, e come tale eventualmente ascoltata sulle cosiddette “questioni eticamente sensibili”.

    L’idea sarebbe che anche l’ateismo e/o l’agnosticismo sono delle posizioni relative alla religione, e dovrebbero dunque essere considerate dallo Stato nel momento in cui c’è da legiferare su tematiche attinenti alla religione o considerate tali.

    Non ho mai sentito che l’UAAR abbia voluto farsi riconoscere “come chiesa” in modo da poter accedere all’8/1000.

    Poi magari mi sbaglio.

    Tengo a precisare che, per vari motivi, non ho forti simpatie per l’UAAR.

    Mr.XYZ

  44. utente anonimo scrive:

    per Mr.XYZ I mandala sono distrutti dai buddhisti non soltanto per dimostrare che tutto é impermanente, ma anche e soprattutto per dimostrare che tutto é illusione.Per questo quando incontri il Buddha devi ucciderlo perché in quel caso il Buddha rappesenta te stesso e se vuoi accedere alla conoscenza devi in primo luogo uccidere te stesso altrimenti la porta del Vero rimane chiusa.E questo é lo stesso concetto che si ritrova negli insegnamenti dei maestri islamici sufi. Ma le scritture Buddhiste non bisogna bruciarle perché racchiudono i segreti da decifrare nel nosro percorso di terrestri. Nello stesso modo il Corano che altro non é se non la Misericordia degli universi. Nel Corano i sapienti ritrovanovano gli insegnamenti di tutti i libri sacri del pianeta , iVeda induisti i rotoli buddhisti la Tora la Bibbia. E la barriera che c’é fra i due mari , cioé il mare dell’illusione e quello della Conoscenza, questo itsmo, che ci permette di avanzare é proprio l’insegnamento dei Maestri,dei Pofeti. Ma siccome é col fuoco che si prova l’oro ognuno di noi ha sempre un gran lavoro da fare!!!!ciao wadhuda…ops

  45. utente anonimo scrive:

    È laico per me chi vede nella chiesa e non nello stato il nemico peggiore. Mentre è esattamente il contrario. È laicista chi è disposto anche ad allearsi con apparati e istituzioni statali per combattere questo nemico. Mi rendo conto che questa definizione vale per lo più per i laici e i laicisti di tipo marxista, che sono quelli che io non sopporto. Per chi vede le cose da altre prospettive questa definizione potrebbe non essere valida. La religione è altra cosa dalla chiesa, ed è sostanzialmente (per me) una delle forme di conoscenza che la specie s’è data.p

  46. BarbaraLattanzi scrive:

    Mr xyz

    Evidentemente si trattava di un’altra associazione, credo i no god.

  47. MattBeck scrive:

    Grazie, Barbara e Kelebek 🙂

    Capisco e condivido sostanzialmente la vostra analisi: personalmente non sono religioso, ma non reputo la religione un fattore negativo che se eliminato (cosa peraltro impossibile oltre che immorale perché verrebbe necessariamente fatta con la violenza) migliorerebbe il mondo.

    Già altrove ho scritto che la parola laicista,intesa in questo senso, può essere usata per mistificazioni o confusioni volute ed eterodirette proprio per la somiglianza con “laicità”, che non implica affatto a(nti)religiosità.

    @ Per XYZ

    Confermo che da qualche anno l’UAAR chiede allo stato italiano di essere riconosciuta come confessione religiosa: ne ha scritto qualcosa Filomeno su bishma.splinder.com.

    Ed ho avuto una discussione accesa con alcuni membri dell’UAAR su questo,qualche mese fa.

    Sul loro sito si trova della documentazione in merito

  48. utente anonimo scrive:

    Scrisse wahuda:

    “le scritture Buddhiste non bisogna bruciarle”

    Nello zen delle scritture ne puoi fare del tutto a meno. Ergo, puoi anche bruciarle e farci un bel focherello, se questo può servirti lungo la via della salvezza.

    Non c’è nessun assoluto, non c’è alcun dogma, nessuna “parola eterna” cui attaccarsi.

    E lo stesso nirvana è solo un concetto-guida momentaneamente utile, una zattera per attraversare il fiume, ma che è inutile caricarsi sulle spalle una volta giunti sull’altra riva (anzi, diventa un impaccio), una scala a pioli da usare per salire, ma da metter via una volta saliti.

    Come diceva Bodhidharma:

    un insegnamento al di fuori delle scritture

    indipendente da parole o lettere

    punta direttamente al cuore dell’uomo

    per vederne la natura e ottenerne l’illuminazione

    Scrisse ancora wahuda:

    “a barriera che c’é fra i due mari , cioé il mare dell’illusione e quello della Conoscenza”

    Nel buddhismo l’idea stessa che esistano due mari è illusione, cioè “ignoranza”: avidya, non conoscenza.

    Distinguere tra vero e falso, tra reale e illusorio, tra il nirvana e il samsara (il ciclo delle rinascite) è già un sintomo della mancanza di illuminazione.

    Il buddhismo tende al di là di ogni pensiero discriminante.

    Anche dividere tra illuminazione e non-illuminazione, tra dualismo e non-dualismo… già questa è una forma di dualismo.

    La “vera” illuminazione consiste nel riuscire a sperimentare che illusione e conoscenza in realtà coincidono, che samsara e nirvana coincidono, e che siamo già tutti illuminati senza saperlo.

    Ma sinché si rimane impigliati nelle parole o nel pensiero raziocinante, che seziona e analizza e divide, e spiega e parla, non si sarà fatto un passo avanti.

    Mr.XYZ

  49. BarbaraLattanzi scrive:

    Mr xyz

    Non esiste il buddhismo, ma i buddhuismi (visto che siamo ancora lontani dall’illuminazione dobbiamo necessariamente continuare a distinguere le cose). A quale scuola ti riferisci?

  50. utente anonimo scrive:

    Nel “blog laicista” linkato nell’articolo c’è comunque un commento intelligente al post (cretino) del tizio che crede di fare chissà che cosa bruciando il Corano:

    “The good Americans tolerate ideas they may find personally repugnant, keep them on the shelf and learn from them, and allow others to peruse them while they may argue vigorously against them. The monsters fear ideas with which they disagree, set them on fire, and rant against allowing anyone else to look at them…. I’d think it ironic that a People of the Book should be so blasé about destroying books”

    —P.Z. Myers, 2004/07/13

    Ciao

    -HTM

  51. utente anonimo scrive:

    siamo tutti “potenzialmente” illuminati, ma non siamo assolutamente già illuminati…. non confondere Zen e Buddhismo con semplicismo. I monoci Buddhisti lavorano duramente tutti i giorni perché sanno che il mondo é ancora nella dualità e certamente dualità é “ignoranza” , ma c’é un lavoro da fare … (complimenti se sei già illuminato!!!) ciao wadhuda…ops…

  52. utente anonimo scrive:

    prima mi rivolgevo a Mr.XYZ! Barbara sei troppo good!!!!un bacio! wadhuda

  53. utente anonimo scrive:

    #48

    E’ vero:

    che differenza c’e’ tra un mare e un altro mare se sono tutto mare?

    Che fluiscano o s’infrangano sempre mare rimangono.

    Pat

  54. utente anonimo scrive:

    Oggi grazie a questo bel blog ho scoperto il bel blog di Metoikos.

    Poi, grazie a quello, un altro bellissimo blog che mi ha fatto riflettere su tante cose.

    Lasciar fluire le cose arricchisce molto piu’ che contrastarle.

    ‘night

    Pat

  55. BarbaraLattanzi scrive:

    Ricambio bacio di wadu.

    Preciso, che nel neoplatonismo, dottrina che conosco un po’ meglio, assolutamente unico e al di sopra di ogni contrapposizione è Dio. L’ordine metafisico (inferiore) già produce dualità. Fguramoci il mondo materiale, che è dominato dalla molteplicità la cui matrice è il 3.

    E secondo me c’è gente che sta ancora peggio.

  56. utente anonimo scrive:

    per Pat: i mari sono anche la ricerca i mari sono anche l’idolatria ed ecco perché la barriera, cioé l’istmo, non si puo oltrepassare perché l’idolatria é incompatibile con l’Unicità. L’Istmo é la profezia ed é superamento della dualità nel quale tutto diventa un’Unico mare. Ma attenzione qui ho riassunto al massimo, c’é un percorso iniziatico da percorrere, ci sono tappe che non possono essere saltate per arrivare anche al fiore di Loto dell’Unicità…un bacio pieno di stelle!!!!ciao wadhuda

  57. utente anonimo scrive:

    @ BarbaraLattanzi :

    Cosa hai da dire a discolpa dell’ Islam per la condanna a morte degli apostati e degli omosessuali nonché per il Paradiso Lussorioso in premio per chi uccide tanti nemici in battaglia ?

    PS

    Prima di citare la Santa Inquisizione ad minchiam_come direbbe Ritvan_ sappi, anzi sappiate che dalla primavera di quest’ anno:

    PS

    La Pacchia AntiCattolica è finita:

    I Cattolici (cosa che io NON sono)*espressamente* stanchi dell’ ipocrisia dei Crozza, dei Vauro, delle Litizzetto, dei Fiorello e quantaltri che son leoni ruggenti contro i Vescovi ad esempio AntiPacs MA non osano fiatare contro gli Ayatollah ad esempio “Impicca-Pervertiti” … o di chi attacca Don Gelmini senza dire “beo” contro le spose-bambine islamiche (Oggigiorno !!!) e certi Imam pedofili nelle madrasse shi’ite dai “Matrimoni a Tempo” [sic] … hanno fondato la Terza ADL del Libro 🙂

    Cadl

    C L I C K

    by David/Ritvanarium

  58. utente anonimo scrive:

    @ BarbaraLattanzi :

    Cosa hai da dire a discolpa dell’ Islam per la condanna a morte degli apostati e degli omosessuali nonché per il Paradiso Lussorioso in premio per chi uccide tanti nemici in battaglia ?

    PS

    Prima di citare la Santa Inquisizione ad minchiam_come direbbe Ritvan_ sappi, anzi sappiate che dalla primavera di quest’ anno:

    PS

    La Pacchia AntiCattolica è finita:

    I Cattolici (cosa che io NON sono)*espressamente* stanchi dell’ ipocrisia dei Crozza, dei Vauro, delle Litizzetto, dei Fiorello e quantaltri che son leoni ruggenti contro i Vescovi ad esempio AntiPacs MA non osano fiatare contro gli Ayatollah ad esempio “Impicca-Pervertiti” … o di chi attacca Don Gelmini senza dire “beo” contro le spose-bambine islamiche (Oggigiorno !!!) e certi Imam pedofili nelle madrasse shi’ite dai “Matrimoni a Tempo” [sic] … hanno fondato la Terza ADL del Libro 🙂

    Cadl

    C L I C K

    by David/Ritvanarium

  59. utente anonimo scrive:

    @ BarbaraLattanzi :

    Cosa hai da dire a discolpa dell’ Islam per la condanna a morte degli apostati e degli omosessuali nonché per il Paradiso Lussorioso in premio per chi uccide tanti nemici in battaglia ?

    PS

    Prima di citare la Santa Inquisizione ad minchiam_come direbbe Ritvan_ sappi, anzi sappiate che dalla primavera di quest’ anno:

    PS

    La Pacchia AntiCattolica è finita:

    I Cattolici (cosa che io NON sono)*espressamente* stanchi dell’ ipocrisia dei Crozza, dei Vauro, delle Litizzetto, dei Fiorello e quantaltri che son leoni ruggenti contro i Vescovi ad esempio AntiPacs MA non osano fiatare contro gli Ayatollah ad esempio “Impicca-Pervertiti” … o di chi attacca Don Gelmini senza dire “beo” contro le spose-bambine islamiche (Oggigiorno !!!) e certi Imam pedofili nelle madrasse shi’ite dai “Matrimoni a Tempo” [sic] … hanno fondato la Terza ADL del Libro 🙂

    Cadl

    C L I C K

    by David/Ritvanarium

  60. utente anonimo scrive:

    avevo sbagliato l’ hyperlink

    D.R. 😉

  61. kelebek scrive:

    “hanno fondato la Terza ADL del Libro 🙂 “

    Ogni volta che non si sopporta più David e lo si sta per buttare fuori di nuovo, se ne esce con una di queste battute memorabili.

    Infatti:

    ADL è l’organizzazione ebraica americana storica

    IADL è l’organizzazione islamica italiana, un po’ surreale, che ha vinto una causa intentatale dall’ADL americana per averle “rubato” il nome

    CADL è un’organizzazione cattolica (e va bene), di una tetraggine unica, che non ha certo imitato il nome per motivi di presa in giro, ma perché non erano mentalmente in grado nemmeno di pensare a un nome da soli.

    Miguel Martinez

  62. utente anonimo scrive:

    Spose bambine, davide, è poetico, e mi sa che l’hai fregata a de andré:

    Ora alzatevi spose bambine

    che è venuto il tempo di andare

    con le vene celesti dei polsi

    anche oggi si va a caritare

    (Khorakhanè, A forza di essere vento)

    Non ricordo più chi disse che i poeti non vedono cose diverse, ma le stesse cose con occhio diverso.

    Qui si può ascoltare questa magnifica canzone sui rom:

    http://www.youtube.com/watch?v=jQcwZ9gcGzk

    p

  63. utente anonimo scrive:

    @Barbara

    “Non esiste il buddhismo, ma i buddhuismi”

    Hai perfettamente ragione.

    Così come, alla fine, non esiste il cristianesimo, ma i cristianesimi.

    Ovviamente mi riferisco principalmente ai buddhismi mahayana, quelli maggiormente diffusi nell’Asia Orientale (Cina-Corea-Giappone), nonché quelli che meglio conosco.

    Mr.XYZ

  64. utente anonimo scrive:

    A parte reputi una cagata il bruciare un qualsivoglia libro (fatto salvo per un’eventuale opera letteraria di Ricchiuti, per la quale una cremazione sarebbe puro buon senso) vorrei segnalare anche la mutilazione apportata al “Tamburlaine” di Marlowe e la censura islamica in Svizzera contro il “Mahomet” di quel trafficante di schiavi chiamato Voltaire.

    JZ

  65. BarbaraLattanzi scrive:

    x David e x i cristiano-sionisti

    Comunque sul link di David c’era questo:

    La Sinagoga non vuole le preghiere della Chiesa

    sabato 18 agosto 2007

    Franca Giansoldati

    Appello a Papa Ratzinger dei due Rabbini Capo di Israele. Yona Metzger e Shlomo Amar, a capo delle comunità ashkenazita e sefardita, autorità spirituali indiscusse all’interno del mondo ebraico, un paio di settimane fa hanno rotto ogni indugio. Presa carta e penna hanno chiesto a Benedetto XVI di togliere dalla preghiera contenuta nella messa in latino riportata in auge col Motu Proprio Summorum Pontificum, la conversione degli ebrei.

  66. utente anonimo scrive:

    Per i commenti 15 e 17:

    Per quello che ne so, il Buddhismo ebbe un ruolo politico in Giappone, che indusse certi monaci, alla fine del periodo Nara, a tentare di prendere il potere. Ci furono violenze. In Cina ci furono scontri armati tra vari gruppi religiosi nel periodo Tang, in cui erano coinvolti, non so in che misura, anche i buddhisti; penso che la cosa abbia accelerato l’editto di probizione dei culti stranieri (oltre al buddhismo, Islam e nestorianesimo) nell’845.

    Quanto al link che dà Davide, fa una gran confusione tra “maggioranza buddhista” e “buddhismo religione di Stato” (sono sicuro che lo sia in Thailandia, dove appunto c’è una discreta libertà religiosa ed avere problemi sono semmai i musulmani; ma sono altrettanto sicuro che NON lo sia in Laos né in Vietnam) Negli altri paesi, il problema non è sicuramente la religione buddhista, ma il regime autoritario, che comunque NON è a base religiosa.

    Nel complesso, il buddhismo ha legittimato la violenza piuttosto raramente, e certamente non nel modo strutturale che è stato tipico dei monoteismi e, in certa misura, di alcune forme hinduiste.

  67. utente anonimo scrive:

    Si per quanto ricordo, in Cina i templi buddhisti avevano accumulato troppe ricchezze, e si trovarono presto in competizione (lotte di potere) con quelli taoisti e di altre religioni recentemente introdotte (anche Zoroastrismo e Manicheismo oltre a quelle menzionate da #65); di qui l’avversione dello stato che non poteva piu’ permettersi che terre e ricchezze fossero in mano ai templi e i loro monaci (la dinastia Tang era in declino e stava affrontando una grave crisi economica), e temeva l’instabilita’ causata dai conflitti religiosi + i templi (di qualsiasi religione ‘straniera’) erano divenuti centri di raccolta delle ricchezze dei numerosi mercanti stranieri e la popolazione locale cominciava ad esprimere malcontento verso i privilegi accordati agli stranieri.

    Dunque la grande persecuzione anti-buddhista dell’ 843-45, che in realta’ riguardava tutte le religioni ‘straniere’ presenti nel territorio.

    Ciao

    Pat

  68. utente anonimo scrive:

    Comunque il problema di base del Buddhismo in Cina e Giappone fu che una volta adottato come religione di stato gli imperatori accordavano numerosi privilegi e beni e terreni, quindi divenne un potere politico e fu coinvolto negli scontri quando questo potere e tutti i suoi privilegi venivano minacciati…

    nulla di religioso dunque, nessuna disputa teologica, ne’ guerra santa legittimata dai religiosi. Semplicemente il tentativo di non perdere i propri privilegi e il favore degli imperatori.

    Ciao

    Pat

  69. ikalaseppia scrive:

    x il post

    Come osservavo tempo fa, da qualche parte in rete (ma anche nella nota editoriale del libro di nasr, L’Islam tradizionale nel mondo moderno) c’è un rapporto tra introduzione della stampa e protestantesimo (Faustus ci mise lo zampino nella Bibbia…) e tra stampa a caratteri mobili del Corano e l’affermarsi di tendenze moderniste-integraliste nel Dar al Islam. Data la Natura del Libro divino non poteva essere diversamente. Eppure, perfino nelle improbabili traduzioni in italiano, e anche se la mia infanzia non è stata dolcemente segnata dal suono delle sue Sure, il Corano ha una forza, e un verità, che mi tocca profondamente, ogni volta che lo apro. Il Libro ci ricorda che il giorno è prossimo.

  70. ikalaseppia scrive:

    x la questione buddhista, che mi tocca da vicno:

    che il buddhismo, anche molti monasteri zen, abbia avuto complicità con regimi oscuri è palese.

    Più in generale io ho quest’impressione: ogni tradizione ha il suo modo di degenerare. La Caratterestica forma di decadenza del buddhismo è una visione cosmologica limitata alla fisica, il che lo rende peraltro facilmente comprensibile a tutti. E questo corrisponde al punto di vista che si afferma ogni qual volta il potere temporale si impone con la forza sull’autorità spirituale. Si pensi al mio amato Giappone.

    L’individualismo ne è un corollario. Naturalmente questo non è Il buddhismo, ma molti maestri insegnano effettivamente in questi termini la dottrina. è curioso notare come la Chiesa Cattolica che pur conserva un patrimonio simbolico primordiale arrivi per altra strada (dal nominalismo medioevale) alla negazione della metafisica. Ciò può forse bastare per la Salvezza ma che dire della Liberazione a cui ambiscono i Buddhisti?

  71. ikalaseppia scrive:

    ancora sul post,

    una banalità: bruciare direttamente i biglliettoni sarebbe illegale,

    l’equivalente generale ha cioè nel nostro mondo una sacralità che non è riconosciuta a nessun altra carta e neppure alla carne. Mi chiedo, anche dal punto di vista dell’ “arte contemporanea” che valore possa avere bruciare un Corano quando, dall’altra parte, è pieno di giovani pronti a bruciare in carne ed ossa. E questo sopratutto per un pubblico post cristiano memore di una Rivelazione fatta uomo e non libro. La risposta è probabilmente contenuta nelle tue riflessioni: l’offesa nella ricerca del “martirio” o forse nella stupidità dell’artista contemporaneo. Una non esclude l’altra.

  72. kelebek scrive:

    Per Ika n. 70

    “una banalità: bruciare direttamente i biglliettoni sarebbe illegale”

    Chiamala una banalità, è una cosa enorme, e non ci avevo pensato!

    Miguel Martinez

  73. BarbaraLattanzi scrive:

    Significa che per il tizio i bigliettoni sono più sacri del Corano. per questo ha scelto di bruciare il secondo, per non essere blasfemo nei confronti dei primi

  74. ikalaseppia scrive:

    In effetti tutto l’evo moderno ha inizio con una rivoluzione bancaria. Non a caso Dante stigmatizza Filippo II come “avaro”, cioè “dipendente” dalla “Finanza”…la sua rivolta ha cioè già qualcosa di “borghese”

  75. ikalaseppia scrive:

    x Barbara che per il tizio i bigliettoni siano più sacri del Corano è “pacifico”, che lo sia per il sistema è invece assai “istruttivo”…

  76. ikalaseppia scrive:

    dovrò rileggere Tarabas, da piccolo me ne innamorai ma non ricordo più quasi nulla, saluti

  77. kelebek scrive:

    Il Volto

    [..] Ripetiamo: non si può parlare di Islam, isolandolo da ciò che l’Islam si trova ad affrontare. Tra ciò che l’Islam si trova ad affrontare, c’è un preciso modello antropologico, che è questo: Di fronte alla pubblic [..]

  78. kelebek scrive:

    Il Volto

    [..] Ripetiamo: non si può parlare di Islam, isolandolo da ciò che l’Islam si trova ad affrontare. Tra ciò che l’Islam si trova ad affrontare, c’è un preciso modello antropologico, che è questo: Di fronte alla pubblic [..]

  79. kelebek scrive:

    Il Volto

    [..] Ripetiamo: non si può parlare di Islam, isolandolo da ciò che l’Islam si trova ad affrontare. Tra ciò che l’Islam si trova ad affrontare, c’è un preciso modello antropologico, che è questo: Di fronte alla pubblic [..]

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