“Certo che guardavamo i filmati: non per addestrarci, ma perché condividiamo la lotta dei nostri fratelli musulmani“.
Così dice Mostafa el Korchi; e il giornalista di Repubblica chiosa: “senza rendersi conto dell’importanza della sua ammissione”.
Ammissione?
Per festeggiare la sua chiarezza e coraggio, sono andato a fare un giro su un sito maledetto, Minbar SOS.
Non ho idea dove si possa arrivare, andando di link in link, con il poliziotto elettronico che mi segue, inquieto.
A me basta arrivare, ad esempio, qui.
Inizia con l’adhan.
E segue un nashid, un canto senza strumenti dei mujahidin arabi che avevano scelto di bruciare la propria gioventù in Afghanistan.
Chi ci rimise la vita e sognò di vedere strani uccelli verdi, chi perse la vista o la mano, chi fu soffocato ancora vivo nei camion e chi sopravvive ancora guardando la luce al neon sempre accesa di Guantanamo.
Altri giovani, invece, partirono, sempre per l’Afghanistan.
Non migliori, né peggiori dei primi, forse; solo così poveri dentro, che li dovettero pagare per andarci. E quando loro, i soldati inglesi, si fermarono a Oman, lungo la strada lastricata di aria condizionata, pagarono anche le Spice Girls per intrattenerli.
Ma non avevano gli occhi delle huri. Solo delle whores.
Ecco a voi Miguel Guillermo Martìnez Ball quando riceve lo stipendio dai wahhabiti. Domani che arriva l’assegnuccio da Kim Jong Il sarà la volta della Corea del Nord paese semplice e sano……………… 🙁
A12
Per Autostrada 12
Se hai i giusti contatti con la Corea del Nord, fammi sapere.
Mi farebbero comodo un po’ di soldi.
Miguel Martinez
Miguel,
che ti capita? stai crollando nella propaganda più becera, il tuo mitico understatement è ormai alle corde, sento pericolosamente vicino un bel “Bush boia” … anche tu sconvolto per l’attentato all’ospedale pediatrico?
Francesco
Poi vorrei far notare che l’idea della lotta dei “fratelli musulmani” è decisamente pericolosa, sia per un laico come te, sia perchè si iscrive nell’ideologia della “guerra di civiltà”.
Oggi Bush è in guerra, parole sue, con terroristi e insorti che usano della religione in modo distorto; pensa un attimo cosa sarebbe se fosse in guerra con anche solo un popolo … altro che l’ennesimo disegnino che noto solo ora sulla destra “due to U.S. invasion”
Francesco
Ma come mai questi siti sono sempre su server americani?
Dovrebbero almeno cambiare i paesi di registrazione dei domini, sennò la gente ci crede sempre di meno, a tutte queste fole, e poi diventa incredula sulle “versioni ufficiali”, ovvero sulle panzane ufficiali….
In particolare, questo “minbar-sos.com”, ahimè, risulta registrato come server a Parksville (California), addirittura dal 2003, nome di riferimento un certo “White, Graham A.” (si veda
http://whois.ws/whois-com/ip-address/minbar-sos.com/)
e poi si clicchi il link i.p. relativo al sito.
Rita.
Per Rita n. 5
No, Minbar-sos non è un sito finto; questo non vuol dire che chiunque non possa metterci su chissà che messaggi.
Sul suo blog – che purtroppo sembra non funzionare in questo momento – Mujahid racconta le vicissitudini di questo sito.
Copio qui quello che trovo nella cache di Google, penso che Splinder lo spezzerà:
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sabato, 07 luglio 2007
La nostra sorella Oum Obeyda e suo marito processati per un sito!…
Il 20 giugno, dinanzi al tribunale federale svizzero di Bellinzona, è cominciato il processo contro la nostra sorella Oum Obeyda e suo marito, il fratello Moezeddin. La vicenda risale al 12 febbraio 2005, quando i due coniugi furono arrestati, e trascorsero in detenzione preventiva 23 giorni lui e 10 lei.
Il fratello Moezeddin è perseguito per aver aperto, tra il giugno 2004 e il maggio 2005, quattro siti e forum di discussione islamici, destinati secondo il procuratore Claude Nicati alla “propaganda estremista e allo scambio di informazioni tra gruppi terroristici”. Sua moglie, che durante l’irruzione in casa sua, al momento dell’arresto, è stata gravemente umiliata dai poliziotti, che non hanno nemmeno rispettato il suo hijâb astaghfirullah, è accusata di aver “consigliato, incoraggiato e ispirato” il marito “nelle sue attività sulla rete informatica”. In realtà già questa accusa è totalmente inesatta e ridicola, dato che la sorella Oum Obeyda non conosce nemmeno l’arabo, e il marito è un esperto di informatica, dunque non avrebbe certo avuto bisogno del suo consiglio per organizzare il sito arabofono, che è al centro delle accuse.
In realtà, i siti, in particolare il forum arabofono “Islamic-minbar” e quello francofono “Minbar-sos” sono siti destinati principalmente alla diffusione delle informazioni dei prigionieri Musulmani in tutto il mondo, che denunciano le ormai note ingiustizie subite dai nostri fratelli da Guantanamo ad Abu Ghrayb, dalle prigioni segrete americane in Afghanistan fino alle centinaia di fratelli rapiti per strada in Pakistan per poi essere venduti alle dittature che “governano” i paesi islamici…
Particolare risalto è dunque dato – in tali forum – all’argomento del Jihâd e della liberazione dei paesi islamici sotto occupazione: Afghanistan, Iraq, Palestina, Cecenia, ecc. È vero che in tali siti si trovano dei video relativi ad attentati contro gli occupanti in vari teatri di guerra, ed è vero che tali immagini siano talvolta molto crude, ma certo la vera crudeltà sta nell’occupazione illegale dei paesi islamici piuttosto che nei filmati che documentano la resistenza!
Il fratello Moezeddin, 39 anni, è rifugiato politico in Svizzera. Tunisino, ha cominciato nel 1985 ad impegnarsi nelle organizzazioni islamiche politiche. Il suo primo arresto risale al 1987, viene poi arrestato e rilasciato diverse volte a causa delle sue semplici idee, per essere infine condannato in contumacia nel 1989 ad un anno di prigione, e nel 1991, quando è già in esilio, a 3 anni di prigione.
Dal 1990 conosce l’esilio in diversi paesi arabi, dove è sempre sensibile alla causa palestinese, afghana ecc. Motivato per difendere la sua causa attraverso mezzi legali, nel 1992 viene però arrestato dai siriani in Libano ed estradato verso la Tunisia. Nel 1995, mentre si trova agli arresti domiciliari, riesce nuovamente a fuggire, approdando in Europa.
Nello stesso anno, la donna belga che diventerà Oum Obeyda (che oggi ha 48 anni) sta facendo i suoi primi passi nell’Islâm…
In seguito la sorella emigra in Afghanistan, così come fanno in quel periodo centinaia di Musulmani (in gran parte arabi, ma anche occidentali convertiti): i Talibani stanno costruendo l’Emirato Islamico, e hanno lanciato un appello alla Ummah, perché professionisti (medici, ingegneri, insegnanti) e imprenditori Musulmani compiano l’Hijrah verso l’Afghanistan per aiutarli nella ricostruzione del paese, devastato da quasi un ventennio di guerre ininterrotte. Sono gli anni in cui i Talibani e gli arabi immigrati, fino ad allora riconosciuti dal mondo come rispettabili “Mujâhidîn” (perché avevano combattuto contro i russi, contribuendo al crollo dell’Unione Sovietica), nel momento in cui la loro politica risulta NON essere “filo-americana”, vengono immediatamente declassificati a “terroristi”…
Oum Obeyda vive in Afghanistan con il suo marito Mujâhîd, Abdessater Dahmane, che sarà uno dei due artefici dell’attentato contro il traditore del Jihâd e alleato dell’occidente contro l’Emirato dell’Afghanistan, Ahmed Shah Massoud. Abdessater (rahimahullah) trova il martirio in questo attentato, il 9 settembre 2001.
Oum Obeyda torna in Europa, e raccoglie i ricordi della sua vita in Afghanistan in un libro, “I soldati di luce”, che in seguito distribuirà proprio attraverso uno dei siti internet ora sotto accusa. In seguito sposa il fratello Moezeddin.
Dopo l’arresto, nel 2005, la sorella, a cui è vietato il soggiorno in Svizzera, torna in Belgio. In questi giorni, le è stato rilasciato un salvacondotto per poter comparire in tribunale.
Ma Oum Obeyda ha già affrontato un altro processo, in Belgio, sempre per le stesse accuse, alla fine del quale alhamdulillah è stata assolta, nonostante non abbia mai negato le sue convinzioni, continuando a difendere, come dice, “i nobili combattenti che fanno fronte alle forze barbare della colonizzazione”. Continua a raccontare, sul suo forum: “Ho addirittura venduto diverse copie del mio libro nella sala d’udienza”. Allahu Akbar!
Per ciò che riguarda il nuovo processo in Svizzera, dinanzi al Tribunale penale federale, vi è da notare che il procuratore Nicati non è nuovo alla cosiddetta “lotta contro il terrorismo”, infatti il 28 febbraio scorso si è concluso con un’assoluzione generale per tutto ciò che riguardava l’organizzazione criminale il primo “dossier terrorismo” presentato da Nicati, noto come “Saoud”.
Come spiega Oum Obeyda, “…il procuratore, non avendo trovato nulla contro di me, a parte la mia immigrazione verso l’Afghanistan e il mio libro in cui riferisco il mio percorso e non racconto altro che la verità (che dà sicuramente fastidio) riguardo a ciò che ho visto o sentito, vuole incollarmi addosso delle accuse, senza dubbio per soddisfare i suoi sentimenti masochisti di piccolo dittatore e anche per colmare il disavanzo del suo fallimento in un caso giudiziario simile, ben noto al pubblico”.
La sorella conferma poi la sua denuncia riguardante il comportamento della polizia giudiziaria federale: “Ebbene sì, non ho notato nulla di buono da parte loro… Per ciò che riguarda le loro maniere, dico semplicemente che la loro educazione è da rifare. Suggerisco loro di andare a frequentare un corso di aggiornamento in compagnia dei Talibani, ne usciranno trasformati. Le loro mogli sapranno finalmente com’è un uomo educato. Ne conosco una, in ogni modo, che è tornata di là soddisfatta del suo stage trascorso in detenzione. Affascinata dalle buone maniere dei Talibani, si è poi convertita all’Islâm ed è subito tornata a trovarli, con la sua bambina, contrariamente a me che sono fuggita dalla Svizzera… scrivete in qualsiasi motore di ricerca il nome di Yvonne Ridley, la nostra sorella ex-prigioniera dei Talibani…”
Rita sarà Blondet in incognito….
Audace12
Sono molto meglio i nostri di quei «pazzi di Allah» sfigati. W le belle Spice Girls! Abbasso i burka!
+ veline – velate
Ah così ! Bush (lui !) è in guerra con terroristi e insorti che usano della religione in modo distorto (loro!) ? A Bush l’alcool gli deve avere bruciato le ultime connessioni sinaptiche residue e distrutto totalmente la capacità di discernimento ! Lui che in nome di dio (in minuscolo, perchè il mio è un Dio morto in croce per difendere la dignità anche di quelli che le truppe di Bush a Falluja hanno bruciato col fosforo.) ha scatenato una guerra dietro l’altra. Lui che in nome sempre di questo dio sta togliendo la democrazia e la libertà anche nel suo stesso Paese.
Lui che in nome di questo dio è stato capace di resuscitare la guerra fredda. E meno male che gli USA non sono una teocrazia !!!
Corrado
Corrado
non hai capito nè me nè Bush.
Di certo Bush non è in guerra in nome di Dio, tanto meno del Dio dei cristiani contro degli infedeli. Questa è una stupidaggine che non merita neppure commenti.
Quello che io ho detto è che, ufficialmente, la guerra di Bush è contro i terroristi, e il fatto che essi si dichiarino islamici è giudicato non rilevante da Bush (dagli USA, non facciamo i bambini che personalizzano). Ora, provate a pensare cosa succederebbe se gli USA venissero convinti, ad opera di certi commentatori di questo sito, per assurdo, che i musulmani, anche solo i musulmani arabi sono i loro veri nemici.
Qualcuno ha presente il vero potenziale militare USA?
Saluti
Francesco
Miguel, mi sa che il clima attorno al lago Trasimeno stia diventando un po’ insalubre. “Libero” riusciva a infilare nella saga della moschea alchimista:-) umbra anche il nome del Campo Antiimperialista. Ma sicuramente sarà la solita coincidenza:-).
Ciao
Ritvan
>Altri giovani, invece, partirono, sempre per l’Afghanistan. Non migliori, né peggiori dei primi, forse; solo così poveri dentro, che li dovettero pagare per andarci.< Il tuo nobile sprezzo nei confronti dello sterco del demonio è commovente, Miguel. Però, ti ricordo che le famigerate tricoteuses ai piedi della ghigliottina del terrore non erano pagate. E neanche la stragrande maggioranza degli spioni della famigerata Sigurimi di Enver Hoxha lo era. Lo facevano per “nobili ideali”. Ora, fai un po’ te…
Ciao
Ritvan
Nel Nome di Dio
I notiziari e la stampa iraniana questi giorni hanno parlato del “fatwa” che alcuni autorevoli mufti wahabiti dell’arabia Saudita avevano emanato per distruggere tutti i luoghi santi degli Sciiti in Iraq.
Si apprende ora del fatto che il principe saudita Alvalid Talal Bin Abdullah Alsaud, con 2 miliardi e seicento milioni (2.600.000.000) di dollari, è il maggiore finanziatore della FOXNEWS ovvero; della agenzia della propaganda neoconservatore al servizio delle guerre di Bush.
Si apprende inoltre che il principe Sultan Al bandar Al Saud, l’ex ambasciatore saudita negli USA ma presente ancora (come ambasciatore saudita)in America nell’ 11 settembre 2001, è l’unico finanziatore del gruppo “Fath Al Islam” che con le armi acquistate dal principe saudita dall’America , sta cercando di cambiare tutte le carte in tavola nella crisi palestinese e quella libanese.
Si apprende che Said Harriri, figlio di Rafiq e capo del gruppo libanese filo americano e filo israeliano 14 marzo, si è incontrato di recente con Olmert in Giordania, ambedue erano ospiti del Re giordano Abdullah.
Si apprende dai giornali iraniani che i terroristi del gruppo di Abdulmalek Righi, che sono attivi ai confini tra l’Iran con l’Afghanistan e il Pakistan, terroristi che entrano nel territorio iraniano per compiere atti di terrorismo e poi scappano oltre i confini afghani e pakistani da almeno 3 anni, sono entrati in Iran e i un sanguinoso combattimento hanno ucciso 11 pasdaran iraniani e ferendoné 9.
C’è altro da aggiungere?
Solo una cosa, Hafiz: quanto sono affidabili i giornali iraniani?
Miguel. La testimonianza di Oum Obeyda è stata postata da te? Non capisco.
>Solo una cosa, Hafiz: quanto sono affidabili i giornali iraniani? falecius< Dipende da chi li controlla, come dappertutto:-)
Ciao
Ritvan
Per Falecius n. 14
Il testo su Oum Obeyda non è mio (e credo che si capisca dal linguaggio 🙂 ).
Si tratta di un testo pubblicato a giugno sul blog di Mujahid, “http://abujihad.splinder.com”.
L’ho postato per intero (ricavandolo dalla cache di Google) perché:
1) ieri pomeriggio, il blog di Mujahid non funzionava
2) valeva la pena di postarlo, perché dava una visione insolita (certamente di parte) della storia di uno di questi famosi “siti vicini ad al-Qaeda”
3) risponde alla domanda di Rita, per quanto riguarda questo specifico sito.
E’ probabile che altri “siti e forum jihadisti” siano creature dei servizi di chi sa quali paesi: non lo sapremo mai.
Oppure molti di coloro che postano anche su Minbar-SOS saranno falsi.
In Internet succede tutti i giorni anche con i trollaggi più innocenti, figuriamoci quando di mezzo c’è una guerra mondiale.
Miguel Martinez
Per Francesco n. 2
Nel mio post, ho toccato almeno tre temi.
1) La dignità umana di una persona che non si sottomette rinnegando, ma sfida l’ipocrisia fondamentale dell’accusa:
l’accusa formale è quella di essermi addestrato? Bene, rispetto a quella, io sono innocente.
L’accusa reale è quella di aver scelto una parte, in una guerra di cui voi stessi negate l’esistenza?
Avanti, ditelo che è per questo che sono in galera.
2) Il mio diritto di visitare i siti che voglio; e anche di segnalarvi un sito che mette in tempo reale notizie dirette dal fronte. Ieri mi sono scaricato anche un video di Ayman al-Zawahiri, che non avevo mai visto, e ho potuto ascoltare direttamente cosa dice.
3) La diversità antropologica tra chi sceglie di battersi per la libertà e chi va pagato in una guerra coloniale.
Non ho espresso un giudizio politico, ma umano.
Non sono salafita; non sono sunnita; non sono musulmano; e non sono nemmeno monoteista, per cui rispetto non significa identificazione.
Sul piano politico, le cose sono tremendamente complicate, anche a causa di elementi geopolitici: non ci sono solo “gli USA contro i fondamentalisti sunniti”, ma ci sono anche – come giustamente sottolinea Hafiz – gli sciiti e prima c’erano i russi.
Ma sul piano umano, non c’è dubbio chi meriti più rispetto.
E credo che valga la pena soffermarsi un attimo su questo.
Miguel Martinez
Siccome io, nel mio piccolo, sono sempre dell’idea che guardarsi dentro e criticare sé stessi porti molto più avanti, anche nel rapporto con chi è “diverso da te”, che criticare tutti gli altri a tappeto e pretendere che cambino, lascio un link su cosa può succedere in certi casi alle donne anche in un paese assolutamente “cristiano”, orgogliosamente globale e dalla “nostra parte”_
Il reportage purtroppo è in spagnolo, ma non c’era altra possibilità – in giornata il segmento 1 non funzionava, ma può darsi lo ripristino_
http://noticias.tvn.cl/informe_especial/2007/index.aspx?IdC=1760
L.M.
Miguel
guarda che il numero 2 sei tu
Francesco
“La diversità antropologica tra chi sceglie di battersi per la libertà e chi va pagato in una guerra coloniale.”
Ti rendi conto che questa frase significa meno di niente, vero?
Francesco
PS se vuoi possiamo discutere per un mese di cosa sia la libertà e come la si possa ottenere ma il giudizio sulla tua frase non cambia.
Miguel, semplicemente non capivo perché mancava la firma. Non ho mai pensato che tu potessi aver scritto quel testo 🙂 Che perlatro trovo interessantissimo, anche se ovviamente non ne condivido una sola riga. 😉
Per Francesco n. 20
Prendere le armi è una decisione grave; ma proprio per questo ritengo che esista una profonda differenza morale tra chi prende un’arma a proprio totale carico e rischio, perché ritiene che non ci sia altra soluzione a un’ingiustizia;
e chi invece prende un’arma con l’unico motivo che lo pagano e gli promettono che non rischierà praticamente nulla.
Miguel Martinez
>I notiziari e la stampa iraniana…< Che non hanno la minima credibilità visto che l’Iran è interessato a espandere il suo dominio in Iraq e in Afghanistan alleandosi con i massacratori delle rispettive Resistenze. Tanto meno è una fonte attendibile il blog da cui hai ripreso questo pezzo, dove pure i combattenti del Baath in un modo che ha del surreale vengono accusati di essere “terroristi alleati degli americani”… Non credo nemmeno ad una virgola di chi scrive inesattezze come quelle che ti ho evidenziato sopra e sopratutto di chi sta al soldo di un governo come quello iraniano che fa l’antimperialista a senso unico e poi è il primo a riconoscere il governo fantoccio in Iraq e a fare affari nell’Afghanistan occupato con la cricca di Qarzai.
Nel Nome di Dio
Sempre meglio che stare con i tagliagole whabbiti o eretici talebani che sono la vergogna dell’Islam , se non ti fai furbo farai la fine del tuo amato Bin Laden.
Martinez, seguo da un po’ questo tuo blog, che trovo interessante.
Ma mi pare che con questa storia di Perugia tu stia facendo un po’ troppa scena.
Voglio dire: è del tutto normale, con gli elementi che si hanno, e con il pregresso di alcuni attentati, anche recenti, in molte città europee, che ogni sospetto venga accuratamente vagliato, e con tutte le custodie cautelari del caso, da parte delle autorità italiane.
Del resto, mi pare che buona parte della comunità islamica italiana abbia assunto una posizione giustamente non vittimistica.
Dico questo, senza peraltro voler entrare nel merito di tutto il contesto politico attorno.
Ribadisco. La domanda è “non ti pare del tutto legittimo che le autorità italiane … ecc.?”
A me pare proprio di si.
Per cui, non capisco il tono e l’approccio degli ultimi tuoi post.
saluti
Miguel,
per prima cosa mi scuso se tendo ad andare fuori dai gangheri facilmente ma è un periodo che dormo poco e male.
Arruolarsi nelle forze armate USA convinti che non si rischi nulla richiede una certa dose di idiozia, il che mi porta ad escludere dal discorso questi tizi. Considera poi da quanti anni durano le guerre in Afganistan e in Iraq, mi sento di escludere che sia ancora una eventualità possibile.
Tu parli di decisione grave e sono d’accordo, ma proprio per questo non tendo a fare sconti a nessuno che decida di arruolarsi, tanto meno se è ben noto che tipo di guerra si va a combattere, e penso all’Iraq in primo luogo. Sui Taliban non vale la pena spendere parole.
Francesco
PS sei riuscito a farmi difendere le Spice Girls, sei incredibile!
Per Aragonbiz n. 25
Io non contesto affatto il diritto degli investigatori di condurre le loro indagini.
Il caso di Perugia però ci permette di riflettere su alcune cose fondamentali.
1) Il diritto di andarmi a vedere ciò che voglio su Internet senza dovermi fare anni di galera
2) Il diritto di avere idee sui conflitti mondiali contrarie a quelle dominanti, compreso il diritto di parteggiare per “l’altra parte” (ecco che esprimere i propri sentimenti su una guerra in corso diventa una “ammissione”).
3) La confusione tra questioni teologiche e questioni giuridiche: possibile che una prova contro qualcuno sia il fatto che l’imputato – come qualunque credente evangelico – ritiene che chi non fa parte della sua fede, nell’al di là, andrà all’inferno?
4) Il fatto che non ci sono stati “numerosi attentati” di matrice islamista in città europee, pur nel contesto di una guerra mondiale la cui fase calda dura ormai da sei anni, e in presenza di circa 20 milioni di musulmani in Europa (se ben ricordo la cifra).
E non ci sono mai stati in Italia. Ricordiamo ogni tanto questo fatto: zero attentati.
Gli attentati in Europa sono stati tremendi, ma pochissimi di numero.
Giustissimo che la polizia vigili affinché non avvenga nulla di simile in Italia; ma la questione non c’entra nulla: come abbiamo visto, gli investigatori escludono, dopo due anni di indagini, che esista alcun indizio che gli imputati volessero compiere attentati in Italia.
5) Sognavano, con arti apprese su Internet, di andare a combattere in Afghanistan o in Iraq? Forse. E allora?
Se esistono leggi che lo impediscono (e la questione è dubbia), ma non impediscono ai contractor di uccidere in Iraq, purché dalla parte giusta – bene, è un’occasione per mettere in discussione tali leggi.
6) E’ giusto che i media dichiarino colpevole qualcuno, di delitti enormi, prima ancora che si sappia cos’è successo?
In questo caso, non me la prendo con la polizia, che fa il suo mestiere, né con i magistrati.
E’ presumibile che tutta la faccenda finirà in una bolla di sapone, come tutti gli altri casi; e questo per merito di magistrati onesti.
Ma è il momento di segnare un punto fermo.
Miguel Martinez
>Sempre meglio che stare con i tagliagole whabbiti o eretici talebani che sono la vergogna dell’Islam , se non ti fai furbo farai la fine del tuo amato Bin Laden.< 1. I Taliban non sono eretici, sono sunniti ortodossi deobandi e hanafiti. 2. La parola “tagliagole” lasciamola ad Audace e a Carlo Panella oppure utilizziamola per chi le gole le taglia davvero: sadristi e miliziani della Badr. 3. L’Iran ha di fatto tradito la Causa Islamica alleandosi con il governo Bremer e i successivi governi fantoccio iracheni contro la Resistenza Islamica e speculando sul sangue di migliaia di musulmani per i propri interessi geopolitici. 4. L’ultima tua esternazione sarebbe una minaccia ?
Miguel, non stiamo a menarcela. Non siamo al dibattimento in aula, non sono il giudice, non fare l’avvocato.
Ad esempio, non si imputa a quelle persone di andare in siti filo-Al Qaida, ma quella circostanza è significativa insieme ad altre.
Mi pare che, anche in questa vicenda, si dimostri che in Italia viga bene uno Stato di diritto.
Credo che queste persone, in certi paesi del Magreb sarebbero già sparite (per sempre) in carcere senza tanti complimenti e avvocati.
Da noi avranno un processo, e si spera giudici giusti (come la Forleo).
Siccome la situazione è delicata, bisogna essere calmi, equilibrati.
Non si può pretendere che gli italiani non abbiano alcuna preoccupazione per lo stile (diciamo così) di alcune moschee nel proprio territorio.
Non lo si può pretendere, soprattutto per tutelare la stragrande maggioranza dei musulmani italiani, che non hanno nessuna intenzione di fare attentati, o di “mediorientalizzare” il paese in cui vivono, e in cui spesso sono nati.
Per Hafiz e Mujahid
Adesso basta.
Ciascuno di voi ha un blog, vada a litigare con l’altro lì.
I prossimi commenti vostri sullo scontro sunniti/sciiti saranno cancellati.
Chiedo scusa a Hafiz, cui implicitamente nego così un diritto di replica, ma da qualche parte dovevo chiudere questo scambio.
Liberi ovviamente entrambi di commentare su altri argomenti, non c’è nulla di personale in questo e nemmeno una scelta a favore o contro l’uno o l’altro.
Miguel Martinez
Peccato
chiarivano bene il punto di vista di Kissinger, secondo cui in quei lochi ameni non era il caso di giocare alla democrazia.
Francesco
Siete pronti a morire per volere di Allah?
Agosto è vicino. Le sorprese esplosive che vi catapulteranno nel vostro inferno dantesco sono pronte, e, inizieremo a collocarle la sera del 1 agosto. Nei giorni di agosto colpiremo e colpiremo duro! Lo spettaccolo punitivo è imminente. La vostra punizione per volere dello sceicco Osama verrà portata a compimento. Tremate tremate, mentre i vostri bambini giocheranno con la sabbia salteranno in aria e voi piangerete e, in quel momento capirete quanto siete vulnerabili nei confronti della potenza islamica. L’Italia deve bruciare di paura!
Kalid al Khanzeri – al Qaeda
Faremo saltare in aria le spiagge italiane. Mentre vi spalmate la protezione solare num. 39, mentre vi gustate il ghiacciolo calippo, mentre vi mangiate la fetta d’anguria o di cocco, mentre gonfiate il canotto. Noi vi colpiremo, e colpiremo duro!
Kalid al Khanzeri – al Qaeda
Chemmifrega, io vado in montagna!
Francesco
Il tizio che pensa di essersi inventato un nome arabo che poi in arabo non funzionerebbe…
insomma, il 32-33:
1) non sono io
2) però dà un’idea eccellente di quanto sarebbe facile per un Magdi Allam scivere un articolo sui “messaggi firmati al-Qaeda che vengono pubblicati regolarmente sul blog di Miguel Martinez”. In un certo senso, non avrebbe nemmeno bisogno di mentire, e in un processo potrebbe uscire pure vincente.
3) Considerate poi che non tutti sono abituati a leggersi i veri messaggi di al-Qaeda, e quindi potrebbero pensare veramente che siano scritti in quel tono lì 🙂
Miguel Martinez
E’ sempre Audace! che ogni tanto si ricorda di noi!
adesso si firma al qaeda e esprime un odio viscerale nei confronti dei villeggianti. comunque mi associo, visto che ad agosto riango in città a lavorare 🙁
x Miguel:
Si, ma dato che su un altro post abbiamo ricevuto minacce da un fantomatico “esercito di Jeovah”, siamo pari. qui c’ è libertà di espressione
Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.
Perché i due pseudoproclami non sono attendibili: a) tutti i gruppi radicali islamici iniziano i loro proclami con la Basmala, mentre qui è assente; b) i proclami solitamente prima o dopo, soprattutto dopo le minacce di rito passano ad un’analisi più o meno seria di determinati eventi atti a spiegare la ritorsione; c) solitamente, ma non è d’obbligo, molti proclami tendono a lodare azioni precedentemente compiute; d) manca ogni riferimento teologico; e) non viene mai lodato nessun martire (errore imperdonabile!) f) anche l’al-qaidiano più sprovveduto difficilmente fa riferimento a spargimento di sangue di innocenti, cosa diversa invece nelle rivendicazioni; g) non c’è traccia della benché minima benedizione di Allah (SWT) sul movimento, l’azione, la ‘Umma, Bin Laden, ecc.. Morale della favola o è un buontempone, o è un mitomane, o è un imbecille, o semplicemente le tre cose insieme. Inoltre cosa non indifferente, e senza offesa per nessuno, ma proprio su kelebek? Ma per favore! Non bastava il provocatore del Mossad?
Per Abdel Qader n. 38
Grazie dell’ottima analisi!
Miguel Martinez
Ehi!
chi è il provocatore del Mossad?
finalmente qualcuno che vien voglia di leggere 😉
Francesco
# 40
Francesco
ce ne sono diversi, non so a quale si riferisca 😉
>Noi vi colpiremo, e colpiremo duro!
Kalid al Khanzeri – al Qaeda< Già. Perché anche voi ce l’avete duro, vero?:-) Ritvan
>Tremate tremate…Kalid al Khanzeri – al Qaeda< Secondo me sei una veterofemminista rincitrullita:”tremate, tremate le streghe son tornate”:-) Ritvan
Caro Francesco anche tu non hai capito nè me, nè tantomeno Bush :
Non ho tirato in ballo i musulmani, non è questo che mi interessa far notare : ho tirato in ballo i riferimenti a Dio e alla Bibbia che sono una costante nel linguaggio politico di questa Amministrazione.
A proposito, la personalizzazione è necessaria , primo perchè la responsabilità è sempre personale, secondo perchè , anche se certamente Bush dovrà passare il testimone ad altri come lui, è comunque lui attualmente la pedina in gioco nel ruolo di Presidente degli USA (so bene che la responsabile è la solita lobby, ma lui formalmente è quello che ha il comando attualmente)
Ma voglio anche farti notare che il fatto che Bush non ponga i musulmani , ma un generico “i terroristi”come “target” è anche più grave. Il messaggio è che chiunque potrebbe teoricamente essere colpito dall’impeto “missionario” di Bush (o chi per lui).
I musulmani comunque sono attualmente il target principale (esempio : due paesi a maggioranza islamica occupati) . Non dichiarato, certo, secondo lo stile delle dittature peggiori.
#44 : ero Corrado
>Kalid al Khanzeri – al Qaeda< Khanzeri… Khanzeri… Khazaro !
Queste spie israeliane fantasia zero eh ? 🙂
Vedete ebrei dappertutto!!! E se fossi solo della CIA??
jonathan sutton
x Corrado
i riferimenti alla Bibbia sono una parte della tradizione di quel grande paese protestante che sono gli USA, non una novità o una mania di Bush.
I musulmani non sono il target principale degli USA, le organizzazioni terroristiche o resistenti formate da musulmani fanatici che combattono contro gli USA sono attualmente il nemico degli USA.
Chiaro che chiunque si svegli la mattina e dichiari guerra all’America non lo fa gratis .. ma mi par positivo che il musulmano tranquillo possa stare tranquillo, cosa che se Bush parlasse come la Fallaci non sarebbe tanto possibile.
Francesco
PS credo che tra fallimenti sul campo e emergere di concorrenti l’impeto missionario sia storia, con gran gioia degli Assad, Saud, e degli altri dittatori del pianeta.
Per Mujahid n. 46
No, l’amico troll ha cercato di mettere insieme il nome arabo Khalid, più la parola araba per “maiale”, khanzìr.
In questo caso, l’errore di ortografia è importante, perché “kh” e “k” sono due lettere totalmente diverse in arabo; e la “e” al posto della “i” fa retrocedere l’accento e perdere di ogni significato la parola.
Al massimo, il nome Kalid potrebbe stare per abu kaladah, che nel Corano indica il maschio della iena; letteralmente “padre del terreno duro e privo di ghiaia”, dove la iena tipiamente scaverebbe la sua tana.
Khanzer potrebbe al massimo esser il verbo khanzara, “guardare in modo inaffidabile, girando la pupilla verso l’angolo esterno dell’occhio”; un verbo quadrilittero che è parente, è interessante notare, del verbo khazara che vuol dire “cercare di fare il furbo” nonché “scappare precipitosamente”.
Molto all’incirca, quindi potremmo azzardare come traduzione del nome del nostro anonimo amico, “Iena che arriva guardandosi attorno furbescamente, ma poi scappa”.
Miguel Martinez
Abdul Jabbar al-Kubaysi (Alleanza Patriottica Irachena) conferma che Al-Qa’idah è la prima organizzazione della resistenza irachena (alla faccia dei vari Blondet e pseudo-giornalisti vari):
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?p=6117890#post6117890
“Oggi forse possiamo dire che Al Qaeda è la prima organizzazione della resistenza.”
(Abduljabbar al Kubaysi)
Come dicevo io, appunto. Al Qa’idah è riuscita ad attirare attorno a sé tutte le tribù con una forte identità islamica aiutandole ad organizzarsi per la lotta armata e dispone di una vasta rete operativa in tutto il paese.
Sempre dall’intervista ad al-Kubaysi:
“La responsabilità (del macello settario, ndr) si trova nel governo sia nei relativi componenti sunniti e sciiti, gli Stati Uniti, l’Israele e l’Iran. Per quanto riguarda gli attacchi attribuiti ad Al Qaeda dall’ovest, se ne devono sottrarre il 95%. E per il 5% restante sentite soltanto una parte della verità.”
Ancora:
“…(i militanti di Al Qaeda, ndr) Desiderano così sventare il programma per cacciare i sunniti da Baghdad che dovrebbe trasformarsi in parte dell’entità federale del sud di Shiita. Per ciò (Al Qaeda, ndr) è perseguita dai partiti Shiiti, dall’Iran e inoltre dagli Stati Uniti …”
Ps. Spero che l’interessante testo venga al più presto tradotto integralmente…
> “Oggi forse possiamo dire che Al Qaeda è la prima organizzazione della resistenza.”
(Abduljabbar al Kubaysi) < Un motivo in più per sostenere che non esiste nessuna resistenza irachena ma solo terroristi islamici e ex agenti dei servizi di sicurezza saddamiti che massacrano i liberatori angloamericani e le istituzioni democratiche irachene.
🙁
😉 😉
A12
> “Iena che arriva guardandosi attorno furbescamente, ma poi scappa”. < Solo Martìnez poteva arrivare a ‘sta cosa….
A12
>Tremate tremate…Kalid al Khanzeri – al Qaeda< Secondo me sei una veterofemminista rincitrullita:”tremate, tremate le streghe son tornate”:-) Ritvan
Ce n’era un altro:
“Compagno represso
masturbati nel cesso”
firmato: vecchiafemministarincitrullita
Per A12 n. 52
Grazie 🙂
Comunque non sei sulla lista di sospettati iene/neocon/qaidisti, in fondo sei un “audace”, o no?
Miguel Martinez
@ Miguel
Il tuo interessantissimo e tranciante commento #49 mi sprona ad imparare l’arabo; deve essere una lingua meravigliosamente affascinante.
Bella la traduzione. Io proporrei “iena d’occhi sfuggenti e gambe fuggenti”.p
x Francesco :
mi pare che nel post successivo di Miguel vi siano già alcune risposte al tuo ultimo intervento.
I musulmani sono ATTUALMENTE il principale target degli USA in quanto sono quelli che ATTUALMENTE resistono di più all’impero mondiale. Personalmente credo che non resteranno i soli. Vedo già in ambito cattolico e spero che maturi sempre più, un essere sempre meno disposti ad essere strumentalizzati (significative in Italia la presa di distanza da Magdy e dalla sua manifestazione da parte di molti cattolici)
Tu dici “tradizione protestante” : beh qui ti do ragione. Il discorso di Regensburg del Papa infatti era più rivolto ai protestanti che ai musulmani. L’uso strumentale del nome di Dio e delle citazioni bibliche per giustificare ogni cosa è tipico degli ambienti protestanti. La parola stessa “fondamentalismo” è nata non in ambiente islamico, ma in ambiente protestante. Chiaro che , si sta parlando di Bush, ed a lui io mi riferivo. La responsabilità non è collettiva , ma personale : così insegna (od almeno dovrebbe insegnare) la tradizione cosiddetta occidentale.
Corrado
Corrado
i musulmani sono i più in difficoltà nell’affrontare la modernità – che qui intendo come quei mutamenti nella tradizione che per l’Europa inziano con il XVIII secolo – e hanno concentrato la loro attenzione e frustrazione su un falso bersaglio, Israele e i palestinesi.
Di una pagliuzza hanno fatto una trave per non vedere i loro problemi interni, la cui mancata soluzione è alla base reale della frustrazione, sofferenza, miseria.
Non so come fai a dire che sono un bersaglio dell’Occidente perchè resistono all’Impero mondiale. Non si resiste ad un Impero, si diventa migliori di lui ad esserlo. La Cina compete, i paesi arabi sprofondano e ne danno la colpa ad entità mitologiche (i governi corrotti, apostati, filoamericani, i sionisti, l’impero).
In questo quadro si inseriscono, ma le trovo punture dispillo, alcune forzature della propagando filo-israeliana.
Francesco
PS il discorso di Ratisbona del Papa, centrato sul rapporto tra Fede e Ragione, era al 100% cattolico!
Corrado
— La responsabilità non è collettiva , ma personale : così insegna (od almeno dovrebbe insegnare) la tradizione cosiddetta occidentale. —
La responsabilità talvolta è personale, talaltra è collettiva. In molti paesi occidentali può essere collettiva anche in ambito penale, figurarsi in ambito civile – o politico 😉
Z.
>La responsabilità talvolta è personale, talaltra è collettiva. In molti paesi occidentali può essere collettiva anche in ambito penale, figurarsi in ambito civile – o politico 😉 Z.<
Non scherziamo, caro Z! In Italia l’art.27, par.1 della Costituzione Italiana recita:”La responsabilità penale è personale”. Quali sarebbero, allora, questi “molti paesi occidentali” che farebbero strame di cotanto principio giuridico occidentale?
Ciao
Ritvan
P.S. Il fatto che l’iperzelante PM romano a suo tempo (e tuttora) abbia incriminato – contro ogni prova, indizio e testimonianza raccolto – anche l’altra rumena per “concorso in omicidio” non credo ci possa autorizzare a dire che in Italia si usa appioppare incostituzionalmente la responsabilità penale collettiva:-). Suvvia, quelle erano rumene e pure un po’ mignotte, che c’azzeccano con le Civilissime Tradizioni Giuridiche Occidentali?:-) 🙂
Ritty
e il reato di associazione a delinquere?
ma tu ci credi davvero alla costituzione? allora fanno bene a non darti la cittadinanza, sei ancora troppo forestiero
;=)
Francesco
Francesco, avevo già notato che tu ignori quanto aborri la costituzione italiana. ma si da il caso che è la più alta delle fonti giuridiche.
associazione a delinquere: semplice, la responsabilità è personale per tutti coloro che si sono associati per delinquere
Ignorantia non excusat
Compagna B
chiedi al caro Kossiga come si è finiti nei guai per associazione a delinquere nei mitici anni ’70 – che in qualche modo, alla fine, un pò di pulizia venne fatta.
e taccio i concorsi esterni in associazione mafiosa dedicata agli avversari politici, in cui mancano sia i reati sia le associazioni
Francesco
Tovarish:-) Francesco.
Fra la legislazione italica in materia di responsabilità penale e il modo in cui talvolta viene applicata passa la stessa differenza che passa fra la parola di Gesù e certi giochetti che certi preti fanno con certi chierichetti:-).
Ciao
Ritvan
No Ritvan
i giochetti non sono parte oscura ma necessaria del sistema.
La capacità di reprimere organizzazioni criminali o eversive “a qualsiasi costo” e rimandando a domani la riparazione degli eccessi sì.
Francesco