Neanderblog

I post su questo blog sono quasi sempre molto lunghi, e quindi quasi illeggibili.

So benissimo che se vuoi essere letto su Internet, bisogna scrivere una battuta pungente e finirla lì.

Ora, sapete quanto siano insipide le battute che non si capiscono al volo. Infatti, la battuta pungente ha senso, solo se ci si capisce subito tra scrittore e lettore. E ci si capisce, quando si ha un terreno condiviso.

Quel terreno condiviso, o lo prendi da quello che c’è già in giro, oppure lo devi creare.

Ora, il terreno che c’è già in giro ha un nome che poi è proprio un sinonimo di terreno condiviso: luogo comune. Ecco perché chi si basa sui luoghi comuni può permettersi di scrivere una battuta pungente e via.

In questo, sono maestri quelli di destra, che costruiscono su pregiudizi diffusi e frammenti mediatici, per dire cose come, "questi arrivano qui perché al paese loro li sgozzano appena fiatano, e poi pretendono pure di toglierci il Natale anziché dirci grazie."

Ecco una bella frase chiara, efficace, coinvolgente e cretina.

Ma per spiegare perché è cretina, ci vuole un lungo discorso, e il lettore che non è masochista avrà già fatto clic altrove.

Non che siano sempre meglio quelli di sinistra: assieme a gente intelligente, la rete pullula anche di quelli che dicono che tutto il male del mondo è colpa del Nano Pelato o del Pazzo Bush, o di Papa Nazinger, o di certi Loschi Personaggi Ambigui legati alla Feccia Fognaria Fascista. Con basi di tale profondità di pensiero, diventa (quasi) altrettanto facile produrre la battuta pungente.

Se non vuoi basarti sui luoghi comuni, però, ti tocca costruire con fatica un nuovo terreno condiviso, costruendolo grumo per grumo, filo d’erba per filo d’erba, riempiendo ad uno ad uno i buchi logici, immaginandoti, cioè, tutte le obiezioni che il lettore potrà fare al tuo ragionamento, e cercando di rispondere preventivamente.

Questo lo puoi fare solo con quei pochi che non fanno subito clic per andare altrove.

Evolutivamente, questo blog è quindi perdente quanto l’uomo di Neandertal [1].

Nota:

[1] Riempio al volo un buco logico: "Neanderthal" è la grafia ottocentesca per una località che nel tedesco moderno si scrive senza la "h", motivo per cui la maggior parte degli studiosi non di lingua inglese oggi preferiscono scriverlo senza la "h", mentre i giornalisti continuano a scriverlo con la "h".

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14 risposte a Neanderblog

  1. utente anonimo scrive:

    Fortuna che questo blog è perdente come l’uomo di Neandertal…..altrimenti non sarebbe così interessante e io non lo leggerei!

    Coraggio M.M. e continua così.

    Antonio

  2. utente anonimo scrive:

    Riflessioni che condivido quasi per intero.

    Quasi, perché il Neandertal è estinto, mentre questo blog mi pare vivo e vegeto. E questo nonostante non abbondi di donnine poco vestite.

    A parte la dolce islamonaziterrorista nasrallina di qualche articolo fa, s’intende 🙂

    Z.

  3. utente anonimo scrive:

    Se non vuoi basarti sui luoghi comuni, però, ti tocca costruire con fatica un nuovo terreno condiviso, costruendolo grumo per grumo, filo d’erba per filo d’erba, riempiendo ad uno ad uno i buchi logici, immaginandoti, cioè, tutte le obiezioni che il lettore potrà fare al tuo ragionamento, e cercando di rispondere preventivamente.

    Miguel,

    questa tua frase, ma tutto il post, è davvero molto bello, il concetto di costruzione di un terreno condiviso , costruito grumo per grumo , per me, è Politica pura e cioè una cosa rara e molto preziosa:-))

    maria

  4. utente anonimo scrive:

    “Se non vuoi basarti sui luoghi comuni, però, ti tocca costruire con fatica un nuovo terreno condiviso, costruendolo grumo per grumo, filo d’erba per filo d’erba, riempiendo ad uno ad uno i buchi logici, immaginandoti, cioè, tutte le obiezioni che il lettore potrà fare al tuo ragionamento, e cercando di rispondere preventivamente.”

    Un ulteriore problema, se si vuole, è come evitare che il terreno costruito a nuovo, e con tanta fatica e cura, diventi nuovo luogo comune, sterile o a bassa biodiversità concettuale.

    Ovvero: come evitare che la rivoluzione che abbatte la dittatura non instauri una dittatura praticamente indistinguibile dalla precedente?

  5. utente anonimo scrive:

    Un problema non da poco. Mica a caso, e da sempre, le riforme progressive tendono a funzionare meglio delle rivoluzioni 🙂

    Z.

  6. utente anonimo scrive:

    io sto con i giornalisti.

    in fin dei conti la grafia con l’H ha un preciso senso storico, mica indica l’indirizzo del tizio in questione.

    in ogni caso te la tiri troppo, io vedo quasi solo blog pieni di post lunghissimi e commenti peggio

    almeno qui vale la pena di fare la fatica

    ciao

    Francesco

  7. utente anonimo scrive:

    Non mi fido dei luoghi comuni (anche se frequento “luogocomune”).

    Neanche e soprattutto quelli artificiali di una conventicola.

    Meglio spiegare tutto, sempre, ogni volta, filo per filo, fiore per fiore.

    E quelli che “un clic e via”, che vadano.

    Silviu

    PS Grazie del tempo e della fatica che ci dedichi.

    .

  8. utente anonimo scrive:

    >Riempio al volo un buco logico: “Neanderthal” è la grafia ottocentesca per una località che nel tedesco moderno si scrive senza la “h”, motivo per cui la maggior parte degli studiosi non di lingua inglese oggi preferiscono scriverlo senza la “h”, mentre i giornalisti continuano a scriverlo con la “h”.<
    Miguel, la tua “toppa logica” la trovo peggiore del buco:-). Seguendo il tuo “filo logico” allora anche p.es. la memorabile battaglia che segnò la svolta nel fronte orientale della II GM la dovremmo chiamare – anglofoni e non , giornalisti compresi – “La battaglia di Volgogrado” e domani, chissà “la battaglia di Zaritzino”:-).

    Ciao

    Ritvan

  9. utente anonimo scrive:

    Ritvan, con rispetto dissento 🙂

    Credo che Miguel volesse semplicemente dire che “neandertal” è il termine attualmente più utilizzato in ambito scientifico*, e pertanto usava quello a ragion veduta.

    Ste65

    * in effetti wikipedia (ed. it.) riporta: …(Uomo di Neandertal o, nei testi meno recenti Uomo di Neanderthal)….

  10. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, con rispetto dissento 🙂 Ste65<
    E io dissento dal tuo dissenso!:-)

    >Credo che Miguel volesse semplicemente dire che “neandertal” è il termine attualmente più utilizzato in ambito scientifico*, e pertanto usava quello a ragion veduta.<
    Anche se fosse così, è sempre un’affermazione inesatta. Siccome il cosiddetto “ambito scientifico” è prevalentemente anglosassone (maledetti dominatori yankee!:-) ) e siccome esso usa la grafia con l’acca (cfr. Wikipedia in inglese e lascia perdere quella in italiano:-)) allora sarebbe più corretto usare quella. Inoltre, il nome scientifico (latino) della bestiaccia è e rimane “homo neanderthalensis”, con l’acca, e comunque, ripeto, io trovo una castroneria cambiare la grafia di nomi (scientifici o meno) legati a toponimi qualora cambi la grafia di questi ultimi.

    Ciao

    Ritvan

  11. utente anonimo scrive:

    Alla fine la discriminante è tra blog ben scritti e blog che dopo 10 righe ne hai le tasche piene. Il tuo è, secondo me, tra i meglio scritti della rete (almeno tra quelli che ho letto io) e si contano (tra blog che trattano argomenti svariati) sulle dita di 2 mani. Anche la Dacia scrive da dio, ma rinfresca poco( e spesso vado a leggerla e ci rimango male xke c’è lo stesso articolo di 5 giorni prima). Certo nessuno è immune dal dire cazzate (…),ma questa è un’altra storia 😉

    cloro

  12. utente anonimo scrive:

    letta anche quella, Ritvan: dice “…The Neanderthal (-omissis-) or Neandertal…”. Mi sembra quindi che gli studiosi anglofoni usino indifferentemente i due termini.

    Attenzione però che Miguel parla di “grafia”, non di cambiamento di nome.

    In ogni caso, anche i nomi scientifici a volte cambiano (v. il caso “brontosauro/apatosauro”, ma lì era un problema di tassonomia).

    Ste65 (“homo mediolanensis”; è dibattuto se appartenga alla sottospecie “sapiens” o a quella “saccens”)

  13. kelebek scrive:

    Ho fatto la vittima, e così sono riuscito a ottenere alcuni graditissimi complimenti 🙂

    A parte gli scherzi, trovo però interessante il fatto che Internet, che pure dovrebbe promuovere al massimo la contaminazione di idee, in realtà tenda spesso a rafforzare i “luoghi comuni”.

    Miguel Martinez

  14. utente anonimo scrive:

    >letta anche quella, Ritvan: dice “…The Neanderthal (-omissis-) or Neandertal…”. Mi sembra quindi che gli studiosi anglofoni usino indifferentemente i due termini.<
    Hai letto male, caro Ste. Intanto la voce su Wikipedia in inglese è “Neanderthal” e poi in tutto il pezzo chilometrico si continua a usare quella grafia. Inoltre, se hai la pazienza di andare fino in fondo al pezzo, nella bibliografia, vedrai che TUTTI gli articoli citati scrivono “Neanderthal” e non “Neandertal”.

    Il bello poi è che se vai alla voce “Neanderthal Museum” della versione TEDESCA di Wikipedia, vedrai che i cari teutonici hanno sì cambiato all’inizio del secolo la grafia di “thal” (valle) in “tal” ma il sullodato museo continuano a chiamarlo “Neanderthal Museum”!!!

    Comunque, fai un po’ te:-).

    Ciao

    Ritvan (indubbiamente appartenente alla subspecie “albanicus pignolensis”:-) )

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