Cuori neri e problemi di identità. Riflessioni sul neofascismo italiano (VIII)

Alla prima parte

Dietro l’infinita varietà di discorsi espliciti dei neofascisti, si trova quasi sempre, a mio avviso, un discorso implicito.

Questo discorso costituisce la creazione di una memoria culturale, esattamente nei termini descritti dall’egittologo Jan Assmann, per indicare il modo in cui il passato viene riletto o reinventato per dare un senso al presente.

Alle origini, si trova un’età dell’oro. “Si trova” e non “si trovava” – si tratta di un presente eterno, un modello trascendente, che, come vedremo, ha poco o nulla a che vedere con il fascismo reale, e anzi viene spesso collocato altrove.

La sconfitta è un precipitare direttamente nell’età del ferro. La sua causa principale non è esterna, ma è dovuta – biblicamente – al peccato del popolo.

Lo stesso popolo italiano, che è intimamente corrotto, dall’alto al basso, tradisce. Non solo tradisce il Duce con l’8 settembre, ma tradisce soprattutto la propria essenza, prostituendosi allo straniero (anche questa è un’immagine che ricorre nella Bibbia).

La corruzione del paese e del popolo sarebbero totali, se una schiera, un resto d’Israele, non avesse compiuto un sacrificio di sangue per redimere un ente misterioso e trascendente – l’Onore d’Italia.

Se si leggono i testi neofascisti, soprattutto quelli scritti con più spontaneità, si resterà colpiti dalla profusione di maiuscole usate per concetti come “Onore”. È come se quello che esiste solo nella fantasia degli autori potesse improvvisamente diventare reale, usando lo stesso sistema grafico che si adopera per nominare individui veramente esistenti.

Il sacrificio di sangue genera una comunità di eletti, che tra di loro si chiamano i “camerati”.

Un gruppo di uomini – assai più che di donne – che per la sola scelta di andare controcorrente possono considerarsi vivi e e quindi, diciamocelo, superiori al resto dell’umanità.

In compenso per l’elezione – l’Onore, appunto – questa comunità deve assicurare la fedeltà: il culto della memoria, e quindi del sacrificio fondante, non deve mai cessare, e questo permetterà l’avvento di una redenzione messianica, in tempi però mitici e non politici.

Il neofascismo trova la soluzione a un problema che molte altre culture non hanno saputo affrontare: come convivere per decenni e con successo con la sconfitta assoluta, con la morte e con il fallimento, riuscendo ugualmente a riprodursi e a conservare il gruppo?

Il trucco sta nel fare dell’esilio la base della propria presenza, e della morte la base della propria vita.

Se accettiamo che la sopravvivenza di un gruppo possa essere un valore in sé – molti potranno dire che si tratta di uno scopo assai discutibile – bisogna dire che il neofascismo ha risolto il problema meglio della sinistra post-gorbacioviana, che ha enormi difficoltà a convivere con il fallimento e con la morte.

La chiave sta nella separazione radicale tra il mito e la politica.

Tutti i neofascisti condividono l’essenza del mito che li unisce. Un mito che è per sua natura apolitico, perché la conservazione del gruppo dei puri, isolato dalla comunità dei contaminati e dei traditori, è semplicemente inconciliabile con il successo politico.

Eppure, e qui sta il paradosso e il problema, questo mito apolitico si esprime quasi solo attraverso maschere politiche.

(Continua…)

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35 risposte a Cuori neri e problemi di identità. Riflessioni sul neofascismo italiano (VIII)

  1. utente anonimo scrive:

    Quindi alla fine gli espositori della sacra-sindone-maglietta-con-la-faccia-del-Che saranno quelli che faranno sopravvivere il comunismo come neocomunismo apolitico, mitico.

    Questo ha perfettamente senso, secondo me.

    Mi sembra chiaro che il momento chiave del loro fallimento lo possano individuare in un momento mediamticamente visibile e paradigmatico (caduta del muro di Berlino, anzi, del Muro tout court).

    Ma il Tradimento in cosa lo possono individuare?

    Paolo

  2. utente anonimo scrive:

    Ops, mi rispondo da solo.

    Il comunismo ha tradito se stesso e i suoi ideali diventando Stalinismo.

    Lo schema più o meno regge anche in questo caso, ho paura.

    Paolo

  3. utente anonimo scrive:

    Il mito, se non ci si identifica, cioè se si riconosce invece di riconoscervisi (l’identità è una brutta bestia da tenere lontana), è ancora oggi, come questo post di miguel dimostra, una forma potente di conoscenza. Io ricordo sempre che jung, parlando del comunismo, io ero in fase d'”innamoramento” della dottrina, diceva che il comunismo era la razionalizzazione moderna dell’antico mito dell'”antropos”, dell’uomo primordiale di molti racconti mitici delle origini del mondo. Io rimanevo basito, e pensavo a una sorta di liquidazione della dottina da parte dello svizzero intimamente conservatore in politica. Poi appresi il concetto di specie e capii che, da posizioni totalmente anticomuniste, jung avava afferrato il comunismo meglio di tanti comunisti. E secondo sua abitudine, l’aveva tradotto in immagine mitica.

    Per questo voglio fare un gioco “mitico”. Siccome, siamo sempre lì, analogie si possono trovare – nello schema, non nei riferimenti storici, ovvio – tra la posizione dei gruppi comunisti e questa dei neofascisti, proviamo a usare i miti biblici per coglierne invece la differenza. Lascio stare l’area della “sinistra postgorbacioviana”, che ha deciso di servire un mitico signore, e vedremo quale. Bene, francesco ha detto che, spalleggiato poi da ritvan, cambiando i termini rivoluzione e movimento ad ambiente e fascismo avremo la stessa cosa. Coglieva nel segno, o meglio, alcuni segni. Miguel ha dissentito dicendo che i comunisti guardavano avanti, mentre i neo fascisti sono volti indietro. Anche lui coglieva nel segno, o certi segni. L’analogia/differenza si può cogliere bene usando i riferimenti dei miti biblici (magari è una stramberia, ma ha una sua ragione d’essere). Miguel giustamente usa, per i neofascisti, le immagini degli ebrei in esilio in babilonia che sempre hanno in mente, nel ricordo, la bellezza della passata sion distrutta: “va’ pensiero sull’ali dorate”, per usare un riferimento culturale che ogni italiano conosce. Qual è il mito biblico che rappresenta i comunisti? Gli ebrei della fuga dall’egitto. Il comunista che ha di fronte a sé ancora l’orizzonte della rivoluzione è l’ebreo che attraversa il deserto in viaggio per la terra promessa. Qui sta la differenza. A questo punto è persino comprensibile la scelta di bombacci. Egli ha potuto pensare che in italia il mosè della traversata verso la terra promessa potesse essere mussolini, se si liberava dei cattivi consiglieri. E la sinistra post-gorbacioviana, in questo schema mitico, sono quelli che invece d’affrontare il deserto sono rimasti in egitto e diventati consiglieri del faraone. Spesso con una malafede così evidente che disgusta.p

  4. Ritvanarium scrive:

    Salve, ti va di contribuire ?

  5. utente anonimo scrive:

    Ritvaaan,

    hai un blog anche tu, che bello!

    Sono andata subito a vedere, ma per evitare di andare sulla pagina iniziale e poi sul blog vero e proprio cosa devo mettere nei preferiti, dammi la dizione esatta:-)

    maria

  6. utente anonimo scrive:

    paolo,

    ma il tradimento cosa prova, l’incapacità del traditore o l’inconsistenza del tradito?

    maria

  7. Ritvanarium scrive:

    No, Ritvan è come Socrate, studiaaaa !!!

  8. utente anonimo scrive:

    E’ tornato Daviderenudoeternalfreedomultimoeroe, il Gianburrasca ?

    Aurora.

  9. utente anonimo scrive:

    che grulla, ho preso fischi per fiaschi:-) il blog non è di ritvan ma dedicato a ritvan, infatti mi pareva un po’ strano che ritvan raccogliesse i suoi interventi, narciso sì ma no fino a questo punti..

    Ah adesso capisco tutto…

    maria

  10. utente anonimo scrive:

    “paolo,

    ma il tradimento cosa prova, l’incapacità del traditore o l’inconsistenza del tradito?

    maria”

    A dire secondo me (che un po’ mi identifico nei “traditi”) prova più l’inconsistenza del traditore.

    Non la sua incapacità: capace era capacissimo, ma non di fare quello che noi ci aspettavamo.

    Ma poi, alla fine, il Tradimento non prova niente: è solo un altro passo di un mito che come tale racconta, prova, solo se stesso.

    Siamo noi, identificandoci in uno dei suoi personaggi, che siamo “provati”; non siamo cioè noi a dar senso al mito, ma è il mito che serve a noi come chiave di lettura per dare senso alla nostra esperienza.

    Boh, forse sto a fa’ un sacco de casino.

    Paolo

  11. utente anonimo scrive:

    Spesso nell’ambiente del neonazifascismo, si parla delle dittature nel mondo islamico. l’anti islamismo, e poi a nome di democrazia e della libertà, è il principale punto della loro agenda politica, dall’altra parte giurare fedeltà assoluta al sionismo e al neoconservatorismo americano costituisce il motivo della loro esistenza politica, parlo della “CDL” naturalmente, costoro sono dei demagoghi,devono guardarsi allo specchio e domandarsi:

    Quanti sono i politici italiani (sempre gli stessi) che da cinquant’anni reggono le sorti di questo paese da dietro le quinte?

    Tipo; Gustavo Selva cosa ha fatto per il popolo italiano, essendo eternamente presente nel parlamento della repubblica e cosa ha fatto per israel?

    la bilancia pende gravemente per israel.

    Devono inoltre chiedersi:

    Quanti erano gli iscritti alla P2 di cui non conosciamo nemmeno i nomi e che avevano in serbo un piano di “Rinascita” per questo paese?

    La stessa “Rinascità” che è programma politico della “CDL”!

    Devono chiedersi, quanta gente ha ucciso il fondamentalismo islamico in Italia e quanta gente viene ucciso ogni giorno dalla mafia, cammorra, n’drangheta, sacra corona unita e l’anonimo sardo?

    Mentre devono chiarire al popolo italinao il perché dei legami saldi tra questi e la “CDL”.!

    Ancora oggi ci sono i Servizi che confezionano dossier sui candidati alle politiche. I finanzieri che controllano abusivamente le loro dichiarazioni dei redditi. Gli investigatori privati assoldati da non si sa chi per forzare i sistemi informatici delle anagrafi. I dipendenti della Telecom che intercettano e registrano abusivamente le chiamate. …………………….

    E poi parlano di dittatura nel mondo arabo? Vuoi vedere che a forza di esportare la democrazia, non ne rimane neanche un briciolo da queste parti?

    reza

  12. utente anonimo scrive:

    Ma chi è l’anonimo sardo? Un altro alter ego di Cossiga?

    Bentornato, anche se speravo fossi rinsavito.

    Francesco

  13. utente anonimo scrive:

    A France’ che fai, mi rubi le battutte?

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Già che ci siamo, aggiungiamo alla lista dei fetentoni italici anche l’anonimo veneziano e il milite ignoto:-)

  14. utente anonimo scrive:

    >che grulla, ho preso fischi per fiaschi:-) il blog non è di ritvan ma dedicato a ritvan, maria<
    Kompagna che sbaglia?:-)

    >infatti mi pareva un po’ strano che ritvan raccogliesse i suoi interventi, narciso sì ma no fino a questo punti..<
    Che ci sarebbe di male a raccogliere i propri scritti? Se io non fossi tanto pigri (sic):-)…

    Per fortuna ci pensa il mio PlatoneReNudoUltimoEroe. Grazie Lapalissus!

    Ciao

    Ritvan er Socrate de Noantri

  15. utente anonimo scrive:

    >E poi parlano di dittatura nel mondo arabo? Vuoi vedere che a forza di esportare la democrazia, non ne rimane neanche un briciolo da queste parti? reza<
    Ma a te che ti frega? L’Iran mica è un paese arabo o mi sbaglio?:-).

    Ciao

    Ritvan

  16. utente anonimo scrive:

    >Qual è il mito biblico che rappresenta i comunisti? Gli ebrei della fuga dall’egitto. Il comunista che ha di fronte a sé ancora l’orizzonte della rivoluzione è l’ebreo che attraversa il deserto in viaggio per la terra promessa. p<
    Caro p., tu dimentichi un “piccolo” particolare di non poco conto. Diversamente dagli ebrei mosaici, purtroppo i comunisti non ci pensano proprio a comprarsi un biglietto di sola andata, destinazione “terra promessa”, chessò presso Kim Jong Il o Fidel Castro. Restano imperterriti “in Egitto” a fracassare i maroni al Faraone. E anche a nosotros che faraoni non siamo. Pertanto, per par condicio, anch’io casso il tuo paragone:-).

    Ciao

    Ritvan

  17. utente anonimo scrive:

    Ritvan! ma davvero credi che se sono iraniano devo badare unicamente agli interessi del mio paese di origine e dopo aver vissuto 3/4 della mia vita in Italia ?

    Beh, per tua informazione, “il pacchetto” di proposte occidentali all’Iran singnifica solo una cosa; l’occidente sta dicendo all’Iran: “aggregati a me pienamente e ti copriremo di oro!”

    Solo che, a detto da un piccolo (ma grande) politico come Ahmadinejad; “il tempo delle dittature mascherate dalla democrazia è superato.”

    Può darsi che questi siano slogan anzi, credo che gli iraniani stiano a rompersi i cosiddetti e invece di fare scudo(come fanno da 27 anni) per difendere i diritti degli arabi, contro i loro governanti corrotti(amici cari di israel) e potenze straniere che li derubano, stanno lavorando per pacificare i rapporti con l’Occidente, in primo luogo l’America.

    Non a caso , mentre tutto occidente ora è per la pace e tutto l’occidente sta chiedendo all’America di iniziare a far pace con l’Iran per poter chiudere il capitolo delle guerra attaule in Afghanistan e in Iraq, proprio con aiuto iraniano, quest’imbecille di Olmert(cadavere politico dopo la botta preso dal Hezbollah) sta facendo bau, bau un’altra volta e vuole la guerra.

    E’ andato a Washington per dirla ad alta voce accanto a Bush , per dire al mondo che israel , politicamente , sta sopra tutto l’occidente.

    Insomma, sta trattando l’intera America da “colgioni” e sta dicendo ai “coglioni” che non credono alle mie parole (me come reza) che il reza ha pienamente ragione su tutto quello che dice di questo sionismo.

    Peggio per loro, ci provassero ad attaccare, per me non né avranno il coraggio, ma comunque vabbene, se è questo che vogliono, la risposta iraniana è pronto.

    reza

  18. utente anonimo scrive:

    >Ritvan! ma davvero credi che se sono iraniano devo badare unicamente agli interessi del mio paese di origine e dopo aver vissuto 3/4 della mia vita in Italia ? reza<
    Sì.

    >Beh, per tua informazione, “il pacchetto” di proposte occidentali all’Iran singnifica solo una cosa; l’occidente sta dicendo all’Iran: “aggregati a me pienamente e ti copriremo di oro!”<
    Se è così, la trovo una proposta che non si può rifiutare:-).

    >Solo che, a detto da un piccolo (ma grande) politico come Ahmadinejad; “il tempo delle dittature mascherate dalla democrazia è superato.”<
    Si riferiva all’Iran?:-)

    >Può darsi che questi siano slogan anzi, credo che gli iraniani stiano a rompersi i cosiddetti e invece di fare scudo(come fanno da 27 anni) per difendere i diritti degli arabi, contro i loro governanti corrotti(amici cari di israel) e potenze straniere che li derubano,<
    Come si dice qui:”avvocato non chiamato con un calcio fu pagato”:-).

    >stanno lavorando per pacificare i rapporti con l’Occidente, in primo luogo l’America.<
    Bene.

    >Non a caso , mentre tutto occidente ora è per la pace e tutto l’occidente sta chiedendo all’America di iniziare a far pace con l’Iran per poter chiudere il capitolo delle guerra attaule in Afghanistan e in Iraq, proprio con aiuto iraniano, quest’imbecille di Olmert(cadavere politico dopo la botta preso dal Hezbollah) sta facendo bau, bau un’altra volta e vuole la guerra.<
    Beh, se qualcuno mi volesse “cancellare dalle mappe” non vedo come potrei far finta di nulla.

    >E’ andato a Washington per dirla ad alta voce accanto a Bush , per dire al mondo che israel , politicamente , sta sopra tutto l’occidente.<
    Non credo. Molto probabilmente è andato a dire all’Occidente che la “cancellatura” di Israel (come dici tu:-) ) non dovrebbe far parte dell’allettante “pacchetto” offerto all’Iran.

    >Insomma, sta trattando l’intera America da “colgioni” e sta dicendo ai “coglioni” che non credono alle mie parole (me come reza) che il reza ha pienamente ragione su tutto quello che dice di questo sionismo.<
    E vacci piano con le parolacce, sei peggio di Berlusconi!:-) (sanguinosissima offesa!)

    >Peggio per loro,<
    “Loro” chi?

    >ci provassero ad attaccare, per me non né avranno il coraggio, ma comunque vabbene, se è questo che vogliono, la risposta iraniana è pronto.<
    Gli USA non attaccheranno, sicuramente. Israele non saprei: dipenderà dalle circostanze, probabilmente. Certo che l’Iran ce la sta mettendo tutta per farsi attaccare:-).

    Ciao

    Ritvan

  19. utente anonimo scrive:

    Caro p., tu dimentichi un “piccolo” particolare di non poco conto. Diversamente dagli ebrei mosaici, purtroppo i comunisti non ci pensano proprio a comprarsi un biglietto di sola andata, destinazione “terra promessa”, chessò presso Kim Jong Il o Fidel Castro. Restano imperterriti “in Egitto” a fracassare i maroni al Faraone. E anche a nosotros che faraoni non siamo. Pertanto, per par condicio, anch’io casso il tuo paragone:-). ritvan

    maria

    ritvan, sei grande, stavo quasi per credere alla bellissima metafora di p. ,potenza delle parole!, ma tu mi hai riportato alla realtà salvandomi da una possibile terapia di sostegno

    per sbarellamento “identità”:-)

  20. utente anonimo scrive:

    ” Solo chi ha fede profonda può fare politica rivoluzionaria..” ha scritto il Carlo- a me sconosciuto- del post più sopra.

    Solo chi ha creduto a Mosè,ha avuto fede, lo ha seguito verso la terra promessa.

    Chi “stava quasi per credergli”, ma non gli ha infine creduto, è rimasto alla corte del Faraone.

    Se i “comunisti” per finta sono rimasti in “Egitto”, a calcolare con mentalità concreta i vantaggi della sedentarietà, i comunisti veri non si stanno attrezzando , come forse pensa Ritvan sentendo parlare di deserto, per un tour in fuoristrada con guida locale.

    Aurora.

  21. utente anonimo scrive:

    >i comunisti veri non si stanno attrezzando , come forse pensa Ritvan sentendo parlare di deserto, per un tour in fuoristrada con guida locale. Aurora.<
    E che son fessi i kompagni? Stanno alla corte del faraone, magnano, bevono e trombano in allegria imboscati in qualche ente inutile, aspettando che il faraone e il regime faraonico tirino le cuoia per “ineluttabilità storica”, così loro potranno avere la “terra promessa” sotto il culo senza muoversi di un millimetro. Chiamali fessi!:-)

    Ciao

    Ritvan

  22. utente anonimo scrive:

    E che son fessi i kompagni? Stanno alla corte del faraone, magnano, bevono e trombano in allegria imboscati in qualche ente inutile, aspettando che il faraone e il regime faraonico tirino le cuoia per “ineluttabilità storica”, così loro potranno avere la “terra promessa” sotto il culo senza muoversi di un millimetro. Chiamali fessi!:-)

    maria

    questo tuo commento volgare non esprime alcun concetto !

  23. kelebek scrive:

    Per Ritvan, n. 21,

    premesso tutto il peggio possibile di funzionari diessini, imboscati sindacali, ecc…

    i comunisti che conosco io – cioè persone che rivendicano un’identità comunista, non gli eredi delle sedi del PCI – non stanno certamente alla corte del Faraone. Proprio per niente.

    Questo non vuol dire che non abbiano altri difetti, anche macroscopici. Ma è un fatto che essere comunisti oggi non è certo un affare.

    Miguel Martinez

  24. kelebek scrive:

    Sempre per Ritvan,

    capisco che vuoi scherzare. Ma cosa c’entra andarsene a Cuba o in Corea, con l’essere comunisti italiani in Italia?

    Anche perché non ho mai sentito una sola parola a favore della Corea del nord da un comunista (a favore di Cuba, sì).

    Io non voglio giustificare niente e nessuno, ma è ovvio, da un punto di vista di “credente” comunista, che tocca ai braccianti cubani rendere Cuba un paese migliore di quello che era.

    E’ compito del comunista italiano rendere l’Italia un paese migliore di quello che è.

    Ora, a forza di dire facili battute contro i comunisti, perdi il punto fondamentale. Cioè che la dottrina comunista ha sempre insegnato che la vera rivoluzione ci sarà nei paesi a capitalismo avanzato, e questo no nè mai avvenuto.

    Il fatto che qualche sfigatissimo paese del Terzo Mondo sia riuscito a fare la rivoluzione è, per i marxisti dottrinari, quasi un imbarazzante incidente di percorso.

    Comunque a rigore, ogni paese va comparato con il proprio contesto.

    Se paragoni Cuba a Italia, potresti avere ragione. Ma il paragone non ha alcun senso: Cuba va paragonata a Haiti, al massimo alla Colombia.

    L’Italia la puoi paragonare a un paese comunista ricco e post-capitalista, che semplicemente non è mai esistito.

    Ecco perché l’unico paragone sarebbe del tutto ipotetico: “perché i comunisti italiani non se ne vanno nella Francia comunista”, ad esempio.

    Tutto sommato, se io fossi un latinoamericano normale, con qualche decina di euro al mese di reddito, preferirei vivere a Cuba che a Haiti.

    Tu non pensi?

    Miguel Martinez

  25. utente anonimo scrive:

    Azz, che vespaio. Era solo uno schema il mio. E voleva chiarire una differenza, dandole un’immagine. Naturalmente non siamo ebrei, e la metafora d’attraversare il deserto è stata usata in migliaia di contesti diversi. Non è che li condivida tutti perché usano quel mito per indicare una loro cosa. Comunque, maria, il rimedio d’evitare traballamenti d’identità è l’uovo di colombo. Basta non averne una. E non dico per scherzare. Via, ritvan, io andrei volentieri, ma non posso star dietro – sono pigro – a questa checca isterica di società, che mi dice libero, e poi mi conta quante gocce di liquido debba tenere in viaggio. Quando viaggiare sarà meno cervellotico ci farò un pensierino. Coi miei tempi marxisti, beninteso; che non si misurano in vite individuali e nemmeno in epoche storiche, ma in ere geologiche. Chi vivrà vedrà, è il caso di dire.p

  26. utente anonimo scrive:

    >Solo che, a detto da un piccolo (ma grande) politico come Ahmadinejad; “il tempo delle dittature mascherate dalla democrazia è superato.”<
    Si riferiva all’Iran?:-)

    A Rit, che fai? mi rubi le battute?

    Francè

  27. utente anonimo scrive:

    Miguel

    che fai? ti suicidi?

    quanti sudamericani poverissimi, delle decine di milioni che ci sono, ha cercato di andare a Cuba?

    forse è l’unico caso in cui la propaganda usana funziona?

    dai, questo è come fare gol al Milan

    Francesco

  28. utente anonimo scrive:

    “i comunisti che conosco io – cioè persone che rivendicano un’identità comunista, non gli eredi delle sedi del PCI – non stanno certamente alla corte del Faraone”

    ora, su molte cose sono più d’accordo con te che con Ritvan. Ma su questo punto posso solo dirti che conosci i comunisti sbagliati.

    ciao

    Francesco

  29. utente anonimo scrive:

    p., ma io scherzavo, soprattutto con ritvan, quando parlavo della mia identità:-) è molto che è in crisi, forse non c’è più, salvo forse un imprintig segreto che però credimi non è di tipo psicoanalitico ma molto molto materiale e concreto.

    Comunque la tua metafora è bella e i tuoi post idem anche se un po’ oscuri, per me, naturalmente.

    Mi piacerebbe prima o poi commentarli:-) ma io sono ancora del parere che si muore partendo da

    DA e si vive anche partendo DA.

    Certo la dimensione psicoanalitica aiuta moltissimo a tentare di capire un po’ di più noi stessi e anche gli eventi collettivi, ma non esclude l’altra via, e proprio perchè prende in considerazione anche quel cumulo di circostanze che in qualche modo determinano il nostro IO, soltanto una parte e la più povera, forse, di noi stessi, stretto com’è dalle altre due dimensioni.

    In questo Jung c’entra poco, forse, ma io mi riferivo all’altro:-)

    maria

  30. utente anonimo scrive:

    Tutto sommato, se io fossi un latinoamericano normale, con qualche decina di euro al mese di reddito, preferirei vivere a Cuba che a Haiti.

    maria

    anch’io

  31. utente anonimo scrive:

    >questo tuo commento volgare non esprime alcun concetto !Maria<
    Si scrive “volgave”, miscredente!:-). Però, anche un certo Bertoldo non trovò mai un albero che gli andasse bene per esservi impiccato:-). Ma lui almeno non accusava gli alberi di essere volgari e “senza concetto”:-)

    Ciao

    Ritvan

  32. utente anonimo scrive:

    >quanti sudamericani poverissimi, delle decine di milioni che ci sono, hanno cercato di andare a Cuba? Francesco<
    Saranno anche poverissimi, ma mica fessi. Per non parlare del fatto che il caro Castro preferisce “immigrati” con il portafogli ben fornito di carte di credito, poiché a stento riesce a sfamare (male) i poveracci suoi.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Miguel&Maria, quel “Tutto sommato, se io fossi un latinoamericano normale, con qualche decina di euro al mese di reddito, preferirei vivere a Cuba che a Haiti” mi somiglia molto al celeberrimo “se mio zio avesse le ruote sarebbe un tram”:-). E per un semplicissimo e banalissimo motivo: a parità di miseria e dittatura (ammesso e non concesso), se scappi da Haiti per venire in Italia a fare il traduttore (spero ben pagato) di manuali tecnici, nessuno ti spara alle spalle. E se permetti io la trovo una differenza non da poco.

  33. utente anonimo scrive:

    >ora, su molte cose sono più d’accordo con te (Miguel-n.d.r.) che con Ritvan. Francesco<
    Qualche esempio tratto da quella moltitudine, di grazia?

    Ciao

    Ritvan

  34. utente anonimo scrive:

    >Sempre per Ritvan, capisco che vuoi scherzare. Ma cosa c’entra andarsene a Cuba o in Corea, con l’essere comunisti italiani in Italia? MM<
    Non scherzavo mica. Solo che trovavo un po’ sgarrupato il paragone fra comunisti “veraci” ed ebrei che vagano nel deserto alla ricerca della terra promessa. Gli ebrei si fecero un mazzo così per 40 anni e se non ci fosse stata la manna dal cielo avrebbero tirato le cuoia. I comunisti italici, invece, non vanno in giro a trovarsi un’isola deserta (se Cuba e Corea del Nord non gli garbano:-) ) dove edificare la loro “società senza classi” come marx comanda, no, no, stanno “in Egitto” sperando che un giorno questo diventi “la terra promessa”. Se permetti, è tutt’altra cosa. Legittimissima, per carità, ma non si facciano paragoni ad capocchiam con gli ebrei mosaici.

    >Anche perché non ho mai sentito una sola parola a favore della Corea del nord da un comunista (a favore di Cuba, sì).<
    Eh, forse è questione di differenze climatiche; i kompagni si saranno trovati meglio ai tropici. Per non parlare del fatto che il compagno Kim Jong Il – diversamente da Fidel -ti mette gli zebedei nella valigia se tenti di “socializzare” a suon di euri con le compagne nordcoreane:-).

    >Io non voglio giustificare niente e nessuno, ma è ovvio, da un punto di vista di “credente” comunista, che tocca ai braccianti cubani rendere Cuba un paese migliore di quello che era.<
    Ovviamente, solo ai braccianti:-). E’ noto che il caro Fidel si spaccava la schiena 26 ore su 24 nelle piantagioni di canna da zucchero:-).

    >E’ compito del comunista italiano rendere l’Italia un paese migliore di quello che è.<
    Ah, ecco, allora siamo freschi. Forse è meglio che faccia revisionare il mio gommone:-). Però, per tornare a bomba, gli ebrei mosaici mica pretesero di rendere l’Egitto un paese migliore di quello che era, no?

    >Ora, a forza di dire facili battute contro i comunisti, perdi il punto fondamentale.<
    Ma mica faccio battute io. Ti ripeto per l’ennesima volta che contestavo solo il paragone. Tutto qui.

    >Cioè che la dottrina comunista ha sempre insegnato che la vera rivoluzione ci sarà nei paesi a capitalismo avanzato, e questo non è mai avvenuto.<
    Allora vuol dire che la dottrina comunista ha sempre insegnato una ciofeca:-). Le rivoluzioni, mio caro, si fanno quando c’è fame e miseria, cose poco compatibili con il cosiddetto “capitalismo avanzato”.

    >Il fatto che qualche sfigatissimo paese del Terzo Mondo sia riuscito a fare la rivoluzione è, per i marxisti dottrinari, quasi un imbarazzante incidente di percorso.<
    Eh, sì, li capisco poverini, come lo fu per la chiesa la scoperta che – a dispetto della Bibbia – Joshua aveva sbagliato indirizzo chiedendo al Sole e non alla Terra di fermarsi:-). Caro Miguel, anche i dogmi so’ piez’ e core:-).

    Ciao

    Ritvan

  35. utente anonimo scrive:

    L’ uovo di colombo è strepitoso. Mentre tutti si affannano per cercare, conquistare, mantenere, individuare, focalizzare l’identità personale, nazionale, europea, mondiale, qualcuno propone il contr’ordine : meglio non avere identità.

    A tutti i confusi : accettate, anzi godetevi la vostra confusione. Se infatti siete così confusi e infastiditi dall’idea di esserlo è solo perché avete la fissa di voler avere una identità. Quando smetterete di brancolare alla sua ricerca e definizione, avrete forse finalmente la vostra indefinibile identità .

    Questo mi sa di individualismo di destra..quindi, per andare a sinistra, devo dire che non esiste l’identità individuale, ma quella della specie- dal primitivo in poi- e qui mi perdo, confusa nella scia.

    Aurora.

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