Cuori neri e problemi di identità. Riflessioni sul neofascismo italiano (I)

Se parlo di un libro, è solo per dire che cosa mi ha ispirato quel libro, non per recensirlo.

In questo caso, si tratta di un testo molto noto: Cuori neri, di Luca Telese, che racconta le storie di 21 estremisti di destri, nazionalrivoluzionari o neofascisti morti negli anni Settanta.

Il libro ha suscitato una bufera emotiva. E quando la gente si lascia prendere dalle bufere emotive, vuol dire che ha qualcosa da nascondere, soprattutto a se stessa.

E’ la ricerca di queste cose nascoste che mi interessa di più.

Su Cuori neri, ho molto da dire, e quindi penso che ne nascerà uno dei miei soliti saggi a puntate.

Quasi tutte le recensioni del libro di Telese si possono riassumere in due filoni diametralmente opposti.

Da una parte, c’è chi dice, in sostanza, “Ecco che anche uno di sinistra riconosce l’esistenza e l’umanità dei nostri morti, nonché le colpe dei loro assassini, confermando ciò che noi diciamo da sempre“.

Dall’altra, c’è chi dice, “Ecco l’ennesimo transfuga da sinistra, che si permette di gettare fango sulla sinistra, trascurando il fatto che noi avevamo ragione e loro torto, al di là di singoli fattacci che purtroppo capitano”.

Ora, come avrete già capito, il primo giudizio viene espresso da persone che possiamo qualificare come di “destra“.

Il secondo da persone che possiamo qualificare come “di sinistra“.

Se ci pensate bene, vuol dire che gli stessi termini che non significano nulla quando si tratta di votare per l’invio di truppe in Afghanistan, o per il taglio delle pensioni, diventano concretamente significative quando si tratta di parlare di fatti di cronaca di trent’anni fa.

Insomma, “destra” e “sinistra” assumono un significato tangibile, solo quando si tratta dell’intangibile.

E questa è già un’acquisizione importante.

Notate poi come sia importante per entrambi che l’autore sia “di sinistra”.

Quando ho letto il libro, non sapevo nulla di Luca Telese. Non ostenta le proprie idee politiche, ma nella misura in cui queste emergevano dal testo, mi sembrava che fossero idee liberali e anticomuniste (ma sicuramente non fasciste).

Ora, uno che non dice nulla “di sinistra” può essere “di sinistra”?

Evidentemente sì, ma è chiaro che a questo punto si tratta di una definizione identitaria e quasi etnica (il famoso “popolo di sinistra” con il suo famigerato “DNA”), e non di una definizione ideologica.

E’ un po’ come quando leggo alcuni autori ben intenzionati, che scrivono che “Noam Chomsky è ebreo eppure critica Israele”.

In realtà, Chomsky non mi risulta che creda alla Torà e nemmeno che scriva romanzi ambientati negli shtetl dell’Europa orientale. Quando si dice che “è ebreo”, vuol dire semplicemente che discende da persone che in passato furono ebrei. Cosa che francamente non è molto interessante sapere.

Quindi, quando si dice che Luca Telese è “di sinistra”, si intende che è di famiglia di sinistra, oppure che ha avuto in passato idee di sinistra. O forse che le ha ancora, ma del tutto privatamente. Ma poiché la politica è per definizione pubblica, allora è come non averle.

Eppure la presunta identità di sinistra di Luca Telese, che dovrebbe essere del tutto irrilevante, diventa un elemento cruciale di giudizio sul libro, per entrambi gli schieramenti.

Esiste una prima spiegazione, banale, di questo fatto.

Se anche uno che dovrebbe identificarsi con il tuo nemico, dice che hai ragione, vuol dire che hai veramente ragione. Quindi la destra ha un interesse evidente per sottolineare che Telese è di “sinistra”, e la sinistra per dire che invece è un transfuga o addirittura uno che si maschera da uomo di sinistra.

La spiegazione è valida, però non è sufficiente, per almeno due motivi.

Il primo è che, almeno nel libro, Luca Telese si presenta in tutt’altro modo, addirittura come uno che lavora per “Il Giornale”.

Il secondo motivo, a mio avviso molto più interessante e che spero di esplorare meglio nei prossimi post, riguarda un tema che abbiamo trattato più volte su questo blog: il concetto di identità e di riconoscimento.

(Continua…)

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7 risposte a Cuori neri e problemi di identità. Riflessioni sul neofascismo italiano (I)

  1. utente anonimo scrive:

    Su Telese, qui c’è il suo sito (impaginato male, va detto: se cliccate su una categoria e vi ritrovate sulla homepage, è “normale”)

    http://www.lucatelese.org/index.php

    Da cui segnalerei un articolo abbastanza peculiare, considerato dove scrive solitamente (pubblicato solo come blog, e non sul “Giornale”)

    http://www.lucatelese.org/articolo.php?nn=28

    michi

  2. utente anonimo scrive:

    Penso sia utile incollare quel che di Telese scrive la Sacra Wikipedia:

    Luca Telese (Cagliari, 1970) è un giornalista, scrittore ed autore televisivo italiano.Giornalista parlamentare ed ex portavoce di Rifondazione comunista, inizia la sua carriera collaborando con L’Unità, Il Manifesto, (grassetto mio-n.d.r.) Il Messaggero e Il Foglio. Collabora anche con la società giornalistica “La Vespina” di Giorgio Dell’Arti.

    Dal 1999 lavora per “Il Giornale”, occupandosi soprattutto di politica, spettacoli e cultura; nel 2003 inizia a collaborare con Vanity Fair.

    È stato autore di alcune trasmissioni televisive di successo (Chiambretti c’è, Batti & Ribatti, Cronache marziane) e conduttore del programma televisivo Planet 430, scritto insieme a Lorenzo Mieli e Vittorio Zincone.

    Nel 2006 suscita molto scalpore il suo ultimo libro Cuori Neri in cui Telese, formatosi professionalmente e culturalmente in ambienti di sinistra, ripercorre con minuzia di particolari l’assassinio di 21 giovani militanti di destra (principalemente del Fronte della Gioventù) durante gli anni di piombo.


    Ciao

    Ritvan

    P.S. Per la serie “Ritvan ‘O Pignolo”:-), Miguel, nel tuo post dovresti cambiare il “c’è che dice” (due volte) in “c’è chi dice”.

  3. kelebek scrive:

    Per Ritvan,

    hai fatto bene a mettere il brano su Rifondazione, che comunque avevo già visto in rete (dopo aver letto il libro).

    Il punto è che non compare però sul libro stesso di Telese.

    Miguel Martinez

  4. utente anonimo scrive:

    Miguel, la parziale “amnesia” nell’autopresentazione di Telese è comprensibilissima:-).

    Ciao

    Ritvan

  5. filomenoviscido scrive:

    seguirò con interesse questa tua serie di post.

    in merito al post pubblicato ed al suo argomento :

    1) “se nn è sufficiente” potresti dare la tua opinione su ciò che potrebbe completare questa necessità di identificarlo a Sinistra nonostante, a tuo avviso, sia cosa piuttosto discutibile

    2) quello del “popolo di Sinistra” è una cosa che ho riscontrato anche io.

    ti faccio alcuni esempi:

    a) quando criticai il Napolitano a Presidente della Repubblica, venne tacciato di essere fascista. Eppure avevo dato una motivazione ISTITUZIONALE (accettabile o meno): Napolitano ha seguito modelli costituzionali diversi da quelli “liberal democratici” a cui apparteneva la nostra Costituzione. La cosa che ho trovato “strana” è che mi si diceva che non potevo negare ad un membro del PCI il diritto di accedere alla Presidenza (nonostante io abbia motivato con una ragione di sensibilità istituzionale) mentre gli stessi bersagliavano dalla mattina alla sera altre tradizione di Sinistra : democristiani, socialisti ….. quasi sempre con meno motivazioni delle mie

    b) quando mi è capitato di sostenere che non solo il PSI di Craxi aveva preso tangenti ma anche il PCI, che non solo i socialisti si erano arricchiti ma anche i partiti posttangenpoliti di matrice comunista (citando esempi) .. sono passato per CRAXIANO e simpatizzante dei corrotti, di Destra!! eppure criticavo la CORRUZIONE , cioè uno delle battaglie storiche della Sinistra italiana. apriti cielo quando sostengo che la Prima Repubblica (e quindi DC e PSI) aveva politiche più coerenti con la definizione di Sinsitra rispetto alla Seconda Repubblica dei post o neo comunisti

    c) le mie citazioni di Popper per la scienza e per la democrazia mi fanno inquadrare a Destra dai (ex o neo) comunisti mentre quando dico che di Marx non bisogna buttare tutto vengo preso come estrema Sinistra dai liberali

    d) quando ho sostenuto l’astensione per i referendum per la legge 80 mi hanno detto di tutto e di più. Gente che mi conosce da anni come ateo mi ha “accusato” di essere cattolico o TRADITORE addirittura si è arrivato a “squalificarmi per morte civile” !!

    potrei continuare con altri esempi…..

    3) e forse OT… ma sapete che sul terrorismo di Destra non sento MAI nulla!! si parla tanto di terrorismo di Sinistra ma non sento MAI gente dell’ex MSI parlare del terrorismo di Destra e far tutti quei laceranti dibattiti su di esso (piuttosto sembrano concentrarsi sul “negli anni di piombo, la Sinistra uccise molti giovani di Destra”) ed anche a livello di media ne sento pochissimo

    4) esiste un problema anche con il “popolo della Destra”. quale è la continuità tra AN che sta per iscriversi nel PPE e l’MSI dell’exfascista Almirante? l’unica cosa che vedo è la continuità degli uomini riconosciuti del Clan.

    E cosa hanno in comune i democristiani dell’UDC e la Lega?

  6. filomenoviscido scrive:

    precisazioni per pignoleria:

    2.b governi di centrosinistra nella Seconda Repubblica (la quale non è solo di ex o neo comunisti)

    2.a cattolici di Sinistra in luogo di democristiani

    2.d ad un tizio che ricopre incarichi per l’UAAR che ha invitato a “squalificarmi per morte civile”

  7. falecius scrive:

    Ti contesterò l’esempio di Chomsky, per due ragioni: la prima è che, anche se oggi una definizione univoca di “ebreo” non esiste, gli ebrei possono anche essere considerati tali su base genetica (cosa che sicuramente non vale in questo modo per musulmani o cristiani). In base alla legge israeliana, avrebbe probabilmente diritto alla cittadinanza.

    La seconda è che Chomsky è vissuto diverso tempo in Israele, conosce perfettamente l’ebraico e proprio da una tesi su sintassi e morfologia dell’ebraico è nata la sua teoria generativista.

    Benché si tratti di un dettaglio, è per dirti che stavolta hai scelto un esempio poco calzante.

    Comunque, quello che scrivi è profondo ed interessantissimo; ho cominiciato a leggerti da un paio di giorni (tramite Khadi) e penso che continuerò a farlo.

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