Ipotesi per Magdi Allam e Indymedia

Di nuovo, il Martinez sarà assente per alcuni giorni.

Sui motivi della sua assenza, circolano diverse ipotesi.

Qualcuno, allegro come un grillo, dice che il Martinez se ne Torna Finalmente al Paese Suo, a godersi la shari’ah con i messicani.

Alcuni pessimisti sostengono invece che sia a Tehran, a farsi consegnare grosse somme di denaro per finanziare il Campo Antimperialista, o forse l’Islamic Anti-Defamation League.

I meglio informati sostengono invece che si sia recato in Venezuela, ai confini con la Colombia, per addestrare le milizie bolivariane, assieme a un gruppo di zingari croati.

Esiste anche una terza ipotesi, secondo cui il Martinez andrebbe a fare da interprete a una fiera di robe meccaniche.

Ipotesi offensiva e piuttosto ridicola, quest’ultima, a cui fortunatamente non crederà quasi nessuno.

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158 risposte a Ipotesi per Magdi Allam e Indymedia

  1. utente anonimo scrive:

    Geniale!

    Martinez tu dovresti fare lo scrittore!

    Antonio

  2. utente anonimo scrive:

    Significa che te vai di nuovo nonostante il computer funzioni? :-((

    Beh! Senza offesa :-), io credo all’ipotesi ridicola.

    Ciao

    Cocco

  3. filomenoviscido scrive:

    la fiera a cui ti riferisci è forse una di armi ?

    (ecco ora ci crederanno 😉 )

  4. utente anonimo scrive:

    😀

    d’accordo con antonio (e se non lo scrittore almeno lasciar perdere i manuali tecnici e darti alla traduzione letteraria)

    roberto

  5. utente anonimo scrive:

    anch’io ho sempre pensato che Miguel scriva benissimo:-)

    maria

  6. utente anonimo scrive:

    Sei mica ad Hannover?

    In ogni caso, se fossi in Messico, sarebbe la prova che la shraria sta per essere imposta in Italia e che tu scappi a riempirti di cerveza, donne di facili costumi e altro sotto l’alta protezione dello Zio Sam, come tutti i rivoluzionari da PC :)))))

    Ciao, buon lavoro.

    Francesco

  7. utente anonimo scrive:

    Insomma, come dire , miguel, che qualunque scusa è buona per andare a zonzo.p

  8. utente anonimo scrive:

    Buon lavoro!

    E a presto,

    Carlo

  9. utente anonimo scrive:

    Martinez! A chi vuoi darla a bere ?

    Tenti invano di passare inosservato, come consiglia Adorno.

    Si sa perfettamente che assistere un imprenditore, a caccia di affari in fiera, e poi di robe meccaniche, è più impegnativo che addestrare, pagandole profumatamente, milizie bolivariane.

    Aurora.

  10. piccolozaccheo scrive:

    A presto, Miguel. La fiera di robe meccaniche è parecchio sospetta, ad ogni modo. Dunque ci credo.

  11. paniscus scrive:

    per Roberto: TUTTI i traduttori preferirebbero fare traduzioni letterarie piuttosto che tecniche. L’unico problema è che vengono pagate ancora meno… 🙂

    Lisa

  12. utente anonimo scrive:

    Lisa,

    ohibò, ma è evidente che si lavora per l’Arte, la Gloria, la Fama, non pev il volgave denavo

    🙂

    roberto

  13. utente anonimo scrive:

    Ehilà, Robevto:-), mi ero dimenticato della tua richiesta di spiegazioni al riguardo del termine “filippizzarsi”. E’ un neologismo:-) da me coniato ad usum internum kelebekorum:-) e si riferisce alla deprecabile abitudine di alcuni giuristi (come il mio amico Filippo, con cui ebbi qui tempo addietro un vivace scambio di opinioni in merito) di considerare i non giuristi indegni di discutere con i primi di qualsivoglia argomento di natura giuridica e a cui è concesso magnanimemente solo di abbeverarsi muti alla fonte del sapere giuridico propinata in dosi opportune dai sullodati giuristi.

    Ciao

    Ritvan

  14. utente anonimo scrive:

    ah ecco, io pensavo a qualche filippo noto e non me ne veniva in mente nessuno al quale potevo essere avvicinato.

    🙂

    comunque che dire, ammetto che il rischio di filippare è sempre presente.

    però ad almeno parziale giustificazione tieni conto di due cose:

    – il diritto è una materia dannatamente complicata e spesso capita di sentire profani fare discorsi senza senso (giuridico) proprio per mancanza di basi.

    penso che valga per tutte le materie: prova a pensare ai cosiddetti “rimedi della nonna” visti con gli occhi di un medico.

    – a volte (mi) capita di fare discorsi che sono perfettamente comprensibili per un giurista ma non per un profano: non è una questione di considerare indegni i “profani”, è che se uno vive in un sistema dove domicilio, residenza e dimora sono tre cose parecchio diverse, rischia, anche se è in perfetta buona fede, di non farsi capire (e di non capire) chi ha come unica categoria “vivo in via dei pini 42”

    roberto

  15. utente anonimo scrive:

    ma adesso ho bisogno di una consulenza medica e forse un veterinario può bastare.

    dunque il corriere riporta che cossiga avrebbe detto : “Non è un caso che gli assassini, dopo aver ucciso la ragazza (…), l’hanno sepolta viva verso la Mecca”.

    si puó uccidere qualcuno e poi resuscitarlo per seppellirlo vivo?

    roberto

  16. utente anonimo scrive:

    dunque il corriere riporta che cossiga avrebbe detto : “Non è un caso che gli assassini, dopo aver ucciso la ragazza (…), l’hanno sepolta viva verso la Mecca”.

    si puó uccidere qualcuno e poi resuscitarlo per seppellirlo vivo?

    Be’, se non sbaglio la buonanima della Fallaci aveva scritto che in Libano i musulmani crocifiggevano i cristiani dopo avergli mozzato gli arti

    Oltre che spietati so ‘ppure tutti paranormali, ‘sti islamici…

    Lisa

  17. talib scrive:

    Ritorna da inculocammellolandia, ritorna! 😀

  18. utente anonimo scrive:

    vedo che non ha capito che indymedia non ha una linea nei suoi confronti, dato che che il sito è frequentato da gente piuttosto varia e che SOPRATUTTO che è un sito open publish, ovvero se uno ci vuole mettere sopra un articolo con suscritto “martinez coglione” lo può fare (anche se si esprimesse così verrebbe hiddato insieme a tutti i rincoglioniti nazifascisti e neocon che impestano il newswire e il forum). forse prima di esprimersi (come è suo diritto) su una realtà abbastanza complessa come indymedia dovrebbe informarsi.

    senza polemica

    the_mad_umanoid

  19. daciavalent scrive:

    torna con i dindi per la iadl, su che ce n’è tanto di bisogno…

    dacia

  20. utente anonimo scrive:

    indymedia ce l’ha una linea nei miei confronti?

    roberto

  21. utente anonimo scrive:

    Dacia,

    dovete dare un premione a Fini?

    Francesco

  22. utente anonimo scrive:

    >Dacia, dovete dare un premione a Fini? Francesco<
    La IADL sta forgiando appositamente una “Spada dell’Islam”:-) :-).

    Ciao

    Ritvan

  23. utente anonimo scrive:

    OT (in stile DavideReNudo:-) )

    Ieri il giornale “Metro” pubblicava la lettera della solita cittadina italica indignata sotto il titolo “Meglio espellere l’imam di Segrate”:

    “A seguito delle minacce dell’imam di Segrate, ad una nostra deputata sarà assegnata una scorta; non sarebbe stato meglio espellere l’imam dall’Italia? Daniela P.”

    Oggi, “Metro” pubblica la replica ritvaniana, sotto il titolo “Imam di Segrate contro l’ignoranza”.

    “La sig.ra Daniela P. farebbe bene a informarsi meglio prima di sfoggiare urbi et orbi la propria ignoranza in materia. Il sig. Ali Abu Shwaima, medico di origine giordana e imam della moschea di Segrate, è cittadino italiano, pertanto in ogni caso non si può espellere. Nel caso presente, inoltre, egli non ha minacciato nessuno, semplicemente ha dato alla sig.ra Santanché dell’ “ignorante” in cose coraniche e l’ha invitata a non parlare di cose che ignora.

    Ritvan Shehi (non musulmano)”

    Ciao

    Ritvan

  24. talib scrive:

    eheh ti ho letto Ritvy stamattina.

  25. utente anonimo scrive:

    >eheh ti ho letto Ritvy stamattina. talib<
    Eh, sì, se mi toccano i colleghi del bisnonno imam m’inkazzo:-).

    Ciao

    Ritvan

  26. utente anonimo scrive:

    bravo ritvan:-)))

    maria ( discepola va e vieni)

  27. utente anonimo scrive:

    mbè, che fai prendi per il culo?

    non riesci a capire il concetto di open publish? eppure mi sembra che sia abbastanza chiaro..

    sinceramente non riesco a capire questa sincrasia che molti hanno nei confronti di indymedia

  28. utente anonimo scrive:

    non posso spiegarti l’origine della *sincrasia* dei molti, amico anonimo, mi limito a parlarti della mia: mi fa venire l’orticaria chi vuol fare informazione presentandosi come paladino di una “narrazione radicale, obiettiva e appassionata della verita’” per poi fare un lavoro che, nel migliore dei casi, è cialtronesco almeno quanto sono cialtroni i media rispetto ai quali volete essere alternativi.

    la cialtronaggine elevata a stile di vita mi rende indigeste le indimedia, i beppegrilli e gli jacopofo che funestano questa sfortunata penisola.

    roberto

  29. utente anonimo scrive:

    >sinceramente non riesco a capire questa sincrasia che molti hanno nei confronti di indymedia<
    Sguzare me, amigo anonimo, io venuto con gomone e non gapire goza ezere “sincrasia”. Io cergato su grande libro sgritto “Dizionario” e non trovare. Tu spiegare me, prego?

    Ciao

    Ritvan

  30. utente anonimo scrive:

    volevo dire idiosincrasia, haimè per qualche oscuro motivo omisi “idio”, vergogna su di me

  31. utente anonimo scrive:

    >non posso spiegarti l’origine della >*sincrasia* dei molti,

    l’idiosincrasia dei molti è tutto sommato spiegabile

    >amico anonimo, mi limito a >parlarti della mia: mi fa venire >l’orticaria chi vuol fare >informazione presentandosi come >paladino di una “narrazione >radicale, obiettiva e appassionata >della verita’” per poi fare un >lavoro che, nel migliore dei casi, è >cialtronesco almeno quanto sono >cialtroni i media rispetto ai quali >volete essere alternativi.

    cialtronesco? e cosa ci sarebbe di cialtronesco? sicuramente alcuni punti del proggetto possono essere rivisti, ma definire cialtronesco per intero un proggetto in cui sono imnpegnate centinaia di persone a livello editoriale (per quello che riguiarda gli articoli in home) e tecnico, un proggetto che ha tirato fuori cose di cui non si parlava, un proggetto che ha funge di centro di scambio e di incontro per varie realtà di “movimento”, di scambio di materiali, che ha costruito l’unico media “dal basso” italiano, un proggetto presente con i suoi diversi nodi in tutto il mondo, che ha catalizzato l’attenzione di migliaia di persone su certi argomenti, ecco definire cialtronesco un proggetto simile mi sembra a dir poco offensivo verso chi come me spende diverse ore della sua giornata per seguirlo e anche offensivo verso la realtà oggettiva dei fatti.

    >la cialtronaggine elevata a stile di >vita mi rende indigeste le >indimedia, i beppegrilli e gli >jacopofo che funestano questa >sfortunata penisola.

    appurato che indymedia ti sta profondamente sui maroni (cosa legittima) tengo a preciare che ho una certa repulsione verso i grillo e i fo (sia padre che figlio) che ritengo asserviti al sistema che si propongono di riformare tiepidamente.

  32. utente anonimo scrive:

    dato che mi è stato rinfacciato di essere anonimo pubblico il mio indirizzo e-mail (tra l’altro già pubblico): the_mad_umanoid@inventati.org

  33. utente anonimo scrive:

    non ti è stato rinfacciato, è che non ti firmi.

    dovrebbe essere il contenuto del progetto a renderlo digeribile o meno, non lo sforzo di migliaia di persone. a fare bene può bastare uno solo, e a far male possono mettercisi in milioni.

    pre indymedia basta farci un giro e il giudizio è assai facile (e negativo)

    Francesco

    PS ma hai scritto proggetto più volte per rivelare che ci prendi in giro?

  34. utente anonimo scrive:

    umanoid (e suvvia non essere permaloso avevo solo costatato l’anonimato. sennò avrei scritto “bastardo anonimo” e non “amico anonimo”, non credi?):-)

    la cialtronaggine che vedo in indymedia è il fatto di pubblicare delle enormi, colossali, apocalittiche panzane come se fossero l’unica verità.

    verità che ovviamente i cattivoni delle multinazionali vogliono tener nascosti a noi poveri idioti, e che solo un sagace e coraggioso reporter indymediano è in grado di scoprire.

    cialtronaggine è non darsi mai la pena di riflettere quando si scrive.

    e riflettere vuol dire studiare, avere un’idea delle cose di cui si scrivere, impegnarsi a capire il mondo, che è un’attività che, ahimè, costa tempo e fatica e che richiede sudore, concentrazione e molta umiltà.

    giusto a titolo di esempio prova a rileggerti quel dossier sui paesi baschi (magari quel ridicolo pezzetto intitolato “le *vere* ragioni spagnole”) e forse vedrai che nelle cose che scrivo c’è un fondo di verità.

    su beppegrillo & co. a me stanno sulle palle perchè hanno una soluzione facile per tutto non perchè “sono nel sistema”. volete eliminare l’inquinamento? ma *è facile* eliminiamo i parcheggi and so on and so forth

    so long

    roberto

  35. utente anonimo scrive:

    >non ti è stato rinfacciato, è che >non ti firmi.

    e io vi lascio un recapito lo stesso, forse sono troppo buono

    >dovrebbe essere il contenuto del >progetto a renderlo digeribile o >meno, non lo sforzo di migliaia di >persone. a fare bene può bastare >uno solo, e a far male possono >mettercisi in milioni.

    >pre indymedia basta farci un giro >e il giudizio è assai facile (e >negativo)

    magari fammi un esempio di questa negatività, cos’ ti rispondo nel merito

    Francesco

    >PS ma hai scritto proggetto più >volte per rivelare che ci prendi in >giro

    ah, si? manco me ne sono accorto, purtroppo l’uso continuo di chat e la pessima abitudine di scrivere velocemente hanno ammazzato l’abitudine di ricontrollare la forma di ciò che scrivo che scrivo (ricontrollo i contenuti tralasciando la forma)

  36. utente anonimo scrive:

    “ricontrollo i contenuti tralasciando la forma”

    a me mi licenzierebbero se lo facessi

    Francesco

    PS: sì, lo ho scritto apposta.

  37. utente anonimo scrive:

    >la cialtronaggine che vedo in >indymedia è il fatto di pubblicare >delle enormi, colossali, >apocalittiche panzane come se >fossero l’unica verità.

    ripeto con l’open publish sono rischi che si corrono

    >verità che ovviamente i cattivoni >delle multinazionali vogliono >tener nascosti a noi poveri idioti, >e che solo un sagace e coraggioso >reporter indymediano è in grado di >scoprire.

    “reporter” è un termine alquanto scorretto in questo caso. riguardo alle multinazionali: ritengo che la lotta contro di esse sia indispensabile

    >cialtronaggine è non darsi mai la >pena di riflettere quando si scrive.

    >e riflettere vuol dire studiare, >avere un’idea delle cose di cui si >scrivere, impegnarsi a capire il >mondo, che è un’attività che, >ahimè, costa tempo e fatica e che >richiede sudore, concentrazione e >molta umiltà.

    vedo che faticate a mandare giù il concetto di open publish

    >giusto a titolo di esempio prova a >rileggerti quel dossier sui paesi >baschi (magari quel ridicolo >pezzetto intitolato “le *vere* >ragioni spagnole”) e forse vedrai >che nelle cose che scrivo c’è un >fondo di verità.

    guarda, non ho letto ne seguito quel dossier, se vuoi ti posso fare molti esempi su ciò che indy ha contribuito a tirare fuori: decostruzione della ricostruzione dei fatti di milano dell’11 marzo scorso fatta dai pm, decostruzione delle varie puttanate blondettiane sull’11 settembre, caso aldrovandi, caso dorigo (che comunque, al di là delle sue paranoie è vittima della repressione [spero che mi passiate questo vetuso termine]), decostruzione delle puttanate su genova 2001, decostruzione delle puttanate istituzionali pro-tav, + more and more. tutto questo è fatto grazie alla collaborazione tra diverse centinaia di persone più o meno esperte. non so se vi sembra poco. oltre il fatto di dare voce a gente che in genere voce non ha (o ne ha poca)

    >su beppegrillo & co. a me stanno >sulle palle perchè hanno una >soluzione facile per tutto non >perchè “sono nel sistema”. volete >eliminare l’inquinamento? ma *è >facile* eliminiamo i parcheggi and >so on and so forth

    guarda io non hop probelmi a definirli subalterni alle strutture dominanti.

    >so long

    >roberto

    so long

    the_mad_umanoid

    p.s.: come forse alcuni di voi avranno notato in inglese umanoide si scrive humanoid, dato che avverto una certa tendenza ad attaccarsi ad argomenti grammaticali preciso che omettere la h è una mia scelta.

  38. utente anonimo scrive:

    Sarà stata l’espressione nel post ” allegro come un grillo” a ricordare Beppe Grillo,

    Il suo è stato l’unico blog italiano citato in una statistica dei blog più seguiti al mondo.

    Beppe Grillo non si è limitato- come la maggior parte dei comici- a fare qualche imitazione e sberleffo agli uomini politici ma ha invece affrontato e divulgato un problema importante come quello dell’ambiente e dell’energia. Io per esempio non gli ho mai sentito dire che non bisogna costruire parcheggi, ma piuttosto che sarebbe necessario sfruttare energie alternative, come l’energia solare. Questo andava predicando già circa un decennio fa. Ora sono previsti, se ben ricordo, finanziamenti per chi costruisce pannelli solari.

    Leggo poi che società di alto livello ( se ben ricordo anche proprio l’ ENI) siano pronte a tuffarsi sul business dei girasoli e delle sostanze che da questi fiori si possono trarre in alternativa al petrolio.

    Sempre Beppe Grillo aveva denunciato in qualche suo spettacolo, quando ancora era lontano lo scoppio dello scandalo, la situazione di Parmalat ed è stato per questo poi interrogato anche dalla magistratura, che aveva individuato in lui, più che uno attento alla realtà delle bolle di sapone e del tanto fumo e poco arrosto, una persona informata sui fatti.

    Aurora.

  39. utente anonimo scrive:

    aurora

    “Io per esempio non gli ho mai sentito dire che non bisogna costruire parcheggi”

    infatti il grillo parlante sostiene non solo che non bisogna costruirne, ma pure che bisogno elimeinare quelli che esistono.

    vai sul blog di oggi di grillo e fra le 12 (stupide) misure per salvare il mondo dalla catastrofe ambientale troverai “eliminazione progressiva dei parcheggi in città”

    roberto

  40. utente anonimo scrive:

    roberto,

    a parte quello che pensa Grillo ,effettivamente i parcheggi in città sono attrattori di traffico, c’è un dibattito su questo, non è un’idea balzana di grillo.

    Le macchine in Italia ormai sono circa 35 milioni, il latte è stato versato, ma bisogna porsi il problema di come contenerle rispetto all’assetto della città.

    I parcheggi dovrebbero a mio avviso stare a ridosso delle città, e forniti di bus navette molto frequenti per gli spostamenti nelle diverse direzioni. Qiuesto per chi viene da fuori ma anche per i residenti ci vogliono delle misure particolari, a Firenze per esempio se dall’oltrarno mi voglio spostare in santa croce non lo posso fare in automobile, perchè sarebbe impossibile, non ci sarebbe il posto materiale per andare e per sostare.

    Non sono nemica dell’automobile, la possiedo e la uso con estrema moderazione, ma se non vogliamo morire soffocati o addirittura rimanere fermi in ingorghi colossali che sempre più spesso si ripetono, dobbiamo usare la macchina in modo diverso dal passato e in questa diversità c’è anche un diverso modo di concepire i parcheggi.

    maria

  41. utente anonimo scrive:

    umanoid

    non t’offendere ma sei veramente divertente, vuoi per il linguaggio divenuto desueto per palese idiozia, vuoi per voluta trascuratezza grammaticale, vuoi per i maravigliosi esempi che ci hai porto.

    grazie

    Francesco

  42. utente anonimo scrive:

    Questo è strano Roberto: tu che trovi stupidaggini le cose che dice Grillo, frequenti il suo blog, e sarai intervenuto lì esprimendo il tuo sdegno.

    Io che lo ammiro, invece, non lo frequento, come non frequento altri blog e quasi mai vado a leggere i link a cui si rinvia nei commenti.

    E’ questione di tempo e, dovendo scegliere, dò la priorità a Kel.

    Anche adesso non andrò a leggere le 12 cose ,secondo te stupide, che Grillo avrebbe detto proprio oggi, tra cui l’ eliminazione progressiva dei parcheggi in città.

    Suppongo che consista nell’ ampliare quello che già è previsto in alcune città : far parcheggiare ai confini della città per poi proseguire coi mezzi pubblici, oppure creare parcheggi sotterranei.

    Non hai però detto nulla sul suo sostenere lo sfruttamento dell’energia solare, o sui veicoli ad energia alternativa, forse trovi che queste sue battaglie non siano tanto stupide e forse gli puoi riconoscere il merito di essere stato il solo a parlarne, in epoca lontana, di fronte a platee venute per divertirsi e a non sentire argomenti mattoni, prospettando loro forse per la prima volta, con largo anticipo, temi e soluzioni ora di grande attualità.

    Anche quando avrebbe anticipato con le sue allusioni la panna montata di Parmalat è stato ignorato , ma non direi che il cialtrone è stato lui.

    Però, tanto per andare sul concreto, detta la mia su Grillo,- che mi sentivo di dover difendere in questo blog dalle accuse qui mosse di “cialtroneria”-, non aggiungo altro, tanto Grillo, critiche o elogi che gli provengano da qui, veleggia alla grande, verso la futura candidatura.

    Aurora.

  43. utente anonimo scrive:

    Aurora, ma hanno calcolato quanto terreno dovrebbe essere messo a cultura per sostituire la benzina con carburanti alternativi?

    Francesco

  44. utente anonimo scrive:

    Francesco,

    ” Non c’è abbastanza spazio per sostituire il petrolio con le biomasse, per farlo dovremmo colonizzare il pianeta”, dice un chimico dell’università di Trieste”…anche se fra 20-30 anni le biomasse copriranno il 20-30 per cento del fabbisogno energetico” :

    se ti vuoi tuffare negli affari questo è il momento giusto-

    C’è un articolo sull’Espresso del 5 ottobre, intitolato ” Potere al girasole”, …l’ultima missione dell’industria Yankee è definita il “going green”, il diventare verde….lo sfruttamento di fonti alternative fino a poco tempo fa impensabili- dall’olio di girasole alle barbabietole, dai boschi al mais, sta vivendo un momento di grande interesse anche da noi”

    Se vuoi maggiori informazioni ti puoi rivolgere alla Novamont di Novara : sostituire, ad esempio, solo i sacchetti di plastica con prodotti biodegradabili “vorrebbe dire risparmiare circa 200 mila tonnellate di petrolio l’anno, pur tenendo conto dei consumi necessari per coltivare i girasoli, da una parte , e trasformare il greggio in plastica, dall’altra.

    Gli effetti positivi non finiscono qui. C’è ad esempio il minore inquinamento, perchè si immetterebbero nell’atmosfera 400 mila tonnellate di anidride carbonica in meno; ma c’è anche un utilizzo più sensato dell’agricoltura. Per coltivare girasoli in Italia,sarebbero sufficienti 200mila ettari di terreno, appena un quinto dei campi che i proprietari lasciano incolti… ”

    Aurora.

  45. utente anonimo scrive:

    aurora e maria,

    limitandoci al discorso macchine, maria ha centrato l’obbiettivo dicendo “io non sono nemica delle macchine”: ora questa è la chiave per iniziare un discorso razionale.

    se uno, come beppegrillo, invece parte dicendo “morte alle macchine” la sola cosa che potrà proporre sono una serie di idee deliranti per *eliminare* (sottolineo *eliminare* non usare in modo diverso) le macchine.

    leggeteveli quei 12 punti e vedrete da sole: “tempo del semaforo rosso doppio per le macchine rispetto a quello dei pedoni” “carico e scarico merci solo fra le 5 del mattino e le 7”, con buona pace di chi ha la sfiga di voler dormire vicino ad un negozio e dei trasportatori che dovranno lavorare di notte…

    roberto

  46. utente anonimo scrive:

    umanoid, non è che non capisco il concetto di “open publish”, è semplicemente che considero la forma di “open publish” di indymedia irrimediabilmente incompatibile con l’obbiettivo “narrazione obbiettiva della realtà”.

    roberto

  47. utente anonimo scrive:

    OT pure io.

    Qualche giorno fa a 10′, la trasmissione dopo il TG2 serale, si discute del diverbio tra l’imam e la Santanchè. Ospiti in studio Quagliariello, costituzionalista di Berlusconi (mh!) e Scialoja.

    Dopo un filmato sul progetto di moschea a Genova e una domanda a Quagliariello il giornalista chiede a Scialoja:

    “Questa moschea sarà affiliata all’UCOII, ossia ad un gruppo estremista ed integralista che dipende dai Fratelli Musulmani e che approva il terrorismo islamico nel mondo. Lei cosa pensa di questo, Scialoja?”

    Credevo che Scialoja si aspettasse una domanda del genere. Dopotutto era lì per strappare un po’ di torta all’UCOII, mica per altro.

    E invece…

    – Beh, sì, l’UCOII è sicuramente un gruppo islamico estremamente radicale ma conosco il suo presidente e non mi risulta affatto che approvi il terrorismo isla…

    – Ma come? Guardi che lo dice Magdi Allam!!

    – Sì, vabbè, intendo dire…

    – Guardi che Allam è muSSulmano!

    – Lo so, ma…

    – E guardi che l’hanno minacciato di morte, sa!!

    – Ehm, sì, ma…

    – Gira con la scorta! Ma lei conosce Allam, no?

    – Si sì, conosco Magdi (Scialoja sorride sempre più imbarazzato).

    Chi l’ha visto sa che non sto esagerando. Chi non l’ha visto se ne procuri una copia, è stato allucinante, non saprei dire diversamente. Davvero allucinante.

    Poi non c’è da meravigliarsi se la gente scrive certe sciocchezze a Metro. Spero solo che ci siano tanti che abbiano la pazienza e la buona volontà di Ritvan e tanti altri che abbiano la pazienza di leggere ciò che scrivono i primi.

    Penso che si debba parlare col cittadino comune andandolo a cercare nei luoghi e nei modi che gli sono consoni se si vuole mettere in discussione il pensiero unico dominante. E lasciare da parte la propaganda fanatica e disinformata che viene spacciata per “controinformazione”.

    Zeta

  48. utente anonimo scrive:

    Ripensandoci, “unico” è fuori luogo (o è “unico”, o è “dominante”).

    Rimuoviamolo ex post 🙂

    Z

  49. utente anonimo scrive:

    Grazie Z. Non ho visto la trasmissione, ma ti credo sulla parola, anche perché ho visto tanta roba simile. Fanno veramente ribrezzo per come falsificano la realtà.

    Ciao

    Ritvan

  50. utente anonimo scrive:

    No Z

    se è unico è di certo dominante.

    ma può essere dominante anche se ci sono altri pensieri in giro, basta che siano tutti molto più deboli.

    ciao

    Francesco il perditempo

  51. utente anonimo scrive:

    a onor del vero, guardando dall’altra parte, nella già non brillantissima trasmissione di santoro, le interviste di rula jebrael sono qualcosa di fantascientifico…io mi lamentavo dei terribili socci e masotti ma questa non è da meno

    roberto

  52. utente anonimo scrive:

    Roberto sono d’accordo con te.

    La trasmissione di santoro è tutt’altro che brillante, la giornalista ancora meno, ma ti sei scordato la principessina che pontifica su tutto.

    Una cosa penosa.

    maria

  53. utente anonimo scrive:

    >umanoid

    >non t’offendere ma sei veramente >divertente, vuoi per il linguaggio >divenuto desueto per palese >idiozia, vuoi per voluta >trascuratezza grammaticale, vuoi >per i maravigliosi esempi che ci >hai porto.

    >grazie

    >Francesco

    prendo atto di essere palesemente idiota e del fatto che sei totalmete incapace di rispondere nel merito, visto e considerato che il dialogo tra noi è totalmete impossibile la ringrazio e le auguro un buon proseguimento di vita.

    piccola osservazione: almeno noi di indy ci abbiamo provato a fare qualcosa di diverso dai media mainstream (e imo ci siamo riusciti), non ci siamo turati il naso come molti rassegnandoci a prenderlo in culo (passatemi l’espressione gergale). anzi molti il naso manco se lo turano perchè non distinguono più gli odori.

    so long

  54. utente anonimo scrive:

    >umanoid, non è che non capisco il >concetto di “open publish”, è >semplicemente che considero la >forma di “open publish” di >indymedia irrimediabilmente >incompatibile con l’obbiettivo >”narrazione obbiettiva della >realtà”.

    se preferisci mangiare la pappa preconfezionata dei media “normali”, non so che dire. buon appetito.

    saluti anche a lei.

  55. utente anonimo scrive:

    Per Zeta

    Quella trasmissione , almeno fino allo (pseudo)dialogo che racconti, io l’ho vista, e le mie impressioni sono state identiche alle tue.

    Ricordo di essermi detta: “Ma qui è peggio che all’Antipatico di Belpietro!”, per cui ho spento.

    Anch’io mi aspettavo che la domanda e la risposta di Scialoja sull’UCOII fossero state concordate preventivamente e invece, con parziale soddisfazione devo dire, Scialoja, almeno su un punto, è stato onesto mettendo in evidenza, per chi non fosse all’oscuro di tutto, la strumentalizzione dell’informazione sull’UCOII.

    Cocco

    ps

    ma tu, Zeta, sei anche Z. e anche tamas e anche Zebrastreifen detto anche zebra, il balcanico di adozione?

  56. utente anonimo scrive:

    beh umanoid,

    che io preferisca la pappa preconfezionata a quella andata a male che proponete voi non deve sorprenderti.

    mi sorprende (si fa per dire) che una critica anche feroce al metodo dell’open publish venga liquidata con un “tanti saluti”

    roberto

  57. utente anonimo scrive:

    maria,

    almeno la principessina è caruccia, dai!

    🙂

    roberto

  58. utente anonimo scrive:

    ah umanoid,

    già che ci siamo, me la togli una curiosità?

    ma perchè voi indimedisti usate un linguaggio così sboccato?

    voglio dire, il nonno, pace all’anima, mi ha sempre raccontato dell’amore dei fascisti per il linguaggio virile (parolaccia=virile=fascista. lui un raffinato letterato borghese di buona famiglia considerava la rozzezza del linguaggio dei fascisti un buon motivo per odiarli)

    voi vi siete mai posti il problema?

    roberto

  59. utente anonimo scrive:

    “noi di indy ci abbiamo provato a fare qualcosa di diverso dai media mainstream”

    appunto, diverso, nel caso specifico, peggiore.

    Maledetto egocentrismo borghese, una volta bisognava fare bene, oggi si accontentano di canticchiare “I did it my way” …

    Francesco

  60. utente anonimo scrive:

    il tanti saluti non era per bloccare la discussione era un saluto come un altro

    e le parolacce le usiamo come qualsiasi altro, ma c’è che quando si arrabbia ne usa più degli altri in certe situazioni. poi si consideri che quando diverse persone si trovano in uno stesso posto è facile arrabbiarsi. e poi che c’è di male nel dire cazzo?

  61. utente anonimo scrive:

    e tra l’altro nessuno mi ha ancora risposto nel merito di alcune cosine. tra l’altro se voi diceste che il livello di indy è scaduto vi darei ragione (basta confrontare il newswire di qualche anno fa con quello odierno..), ma che si dica che è un proggetto sbagliato per principio non lo posso accettare.

    the_mad_umanoid

  62. utente anonimo scrive:

    roberto,

    anche Rula non è male:-) chi trovo un po’ invecchiato in tutti i sensi è il povero Santoro che è più noioso di prima.

    A me piace otto e mezzo, spero che non ti stupirai:-) la parte otto, però,

    non il mezzo, Ritanna Armeni, che non riesce a contenere Ferrara, molto schierato, a volte violento, ma troppo più intelligente, spiritoso e colto di lei. Una volta ha fatto una battuta fnotevole , tutti in studio si vantavano di non essere stati comunisti, allora lui si è rivolto alla palombelli e ha detto, peccato si vede:-) avresti capito meglio la politica, le parole non furono esattamente queste, ma il senso sì.

    maria

  63. utente anonimo scrive:

    T_M_U : tra l’altro nessuno mi ha ancora risposto nel merito di alcune cosine

    A cosa ti riferisci di preciso?

    Francesco: No Z se è unico è di certo dominante.

    Fuor di dubbio, ma se fosse unico sarebbe inutile specificare che è anche dominante 🙂

    Cocco: Ricordo di essermi detta: “Ma qui è peggio che all’Antipatico di Belpietro!”, per cui ho spento.

    Già. Apposta io l’ho ascoltata fino in fondo, ma forse avrei fatto meglio a spegnere.

    Z(eta) (non tamas/zebra)

  64. utente anonimo scrive:

    T_M_U : tra l’altro nessuno mi ha ancora risposto nel merito di alcune cosine

    A cosa ti riferisci di preciso?

    a questo: http://www.splinder.com/myblog/comment/list/9647394#cid-25693335

  65. paniscus scrive:

    roberto scripsit:

    – a volte (mi) capita di fare discorsi che sono perfettamente comprensibili per un giurista ma non per un profano: non è una questione di considerare indegni i “profani”, è che se uno vive in un sistema dove domicilio, residenza e dimora sono tre cose parecchio diverse, rischia, anche se è in perfetta buona fede, di non farsi capire (e di non capire) chi ha come unica categoria “vivo in via dei pini 42”

    Proprio oggi stamattina medesima mi è toccato quasi litigare con un mio alunno, che sosteneva che in fondo l’evoluzione biologica non è proprio dimostrata, perché “è solo una teoria”. Ma porello, a 15 anni scarsi non è che se la fosse bevuta da un pamphlet antievoluzionistico deliberato: era una deduzione lessicale che aveva fatto da solo.

    Se fossi stata la sua insegnante di scienze naturali, gli avrei abbassato il voto per manifesta ignoranza della materia. Ma siccome sono la sua insegnante di matematica e fisica, gli ho minacciato di abbassarglielo per palese ignoranza complessiva dei fondamenti del metodo scientifico.

    Appena lo rivedo, gli porto un paio di paginette fotocopiate istruttive, ma devo ancora decidere quali…

    ciao

    Lisa

  66. paniscus scrive:

    cialtronesco? e cosa ci sarebbe di cialtronesco? sicuramente alcuni punti del proggetto possono essere rivisti, ma definire cialtronesco per intero un proggetto in cui sono imnpegnate centinaia di persone a livello editoriale (per quello che riguiarda gli articoli in home) e tecnico, un proggetto che ha tirato fuori cose di cui non si parlava, un proggetto che ha funge di centro di scambio e di incontro per varie realtà di “movimento”, di scambio di materiali, che ha costruito l’unico media “dal basso” italiano, un proggetto presente con i suoi diversi nodi in tutto il mondo, che ha catalizzato l’attenzione di migliaia di persone su certi argomenti, ecco definire cialtronesco un proggetto simile mi sembra a dir poco offensivo verso chi come me spende diverse ore della sua giornata per seguirlo e anche offensivo verso la realtà oggettiva dei fatti.

    Caro mad_umanoid,

    questo era vero, forse, cinque o sei anni fa.

    OGGI, qualunque sia il valore affettivo che lega molti di noi all’Indymedia di un tempo, la situazione è cambiata. E’ evidentissimo a chiunque. E la cialtroneria di fondo ce la vedo eccome…

    Lisa

  67. utente anonimo scrive:

    Lisa

    studiare un minimo di epistemologia invece di brutalizzare gli alunni?

    Francesco

  68. utente anonimo scrive:

    Umanoid,

    infatti io non dico che è un progetto sbagliato per principio, dico solo che il risultato del progetto, per adeguarmi allo stile indy, fa cacare.

    se poi vogliamo parlare del progetto, credo che qualsiasi progetto che vuole descrivere oggettivamente la realtà partendo dalla difesa aprioristica di una teoria (es. le “multinazionali sono il male”) è destinato a fallire miseramente (sottolineo *difesa aprioristica”)

    roberto

  69. utente anonimo scrive:

    a proposito di difesa aprioristica,

    ve lo ricordate qualche settimana fa reseau voltaire che assicurava che per l’attentato di buenos aires gli investigatori argentini seguivano la pista dei perifdi ebr… ehm “mossad cia”?

    ebbene, da le monde di ieri:

    “douze ans après les faits, la justice argentine a officiellement accusé, mercredi 25 octobre, l’Iran et le mouvement chiite libanais Hezbollah d’être responsables d’un attentat contre une association juive, qui avait fait 85 morts et 300 blessés à Buenos Aires en 1994”

    http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3222,36-827653@51-827663,0.html

    scommetto un dollaro contro un fagiolo che a reseau voltaire questa notizia sarà casualmente sfuggita

    roberto

  70. utente anonimo scrive:

    roberto potevi scommettere anche la solita cena, tanto vincevi di sicuro:-)

    maria

  71. utente anonimo scrive:

    Francesco: e ti pareva che non fosse sempre colpa degli insegnanti brutali e cattivi?

    Vieni a passare un’ora, una semplice ora sola, nella classe da cui sono appena uscita.

    Poi si discute, ma in questo momento proprio non ne ho voglia.

    Lisa

  72. utente anonimo scrive:

    Lisa,

    all’univesrità mi hanno insegnato l’epistemologia di Popper, per cui nessuna teoria scientifica può venir provata, si possono solo falsificare.

    Se ce ne sono di migliori, illuminami.

    Francesco

  73. utente anonimo scrive:

    Piccola riflessione:

    se MM vuole illuminarci sulle peripezie di Gilad Atzom ottiene quasi niente

    se ci informa che se ne va intrasferta, piovono commenti e dibattiti

    non è che gli stiamo dirottando il blog?

    🙂

  74. utente anonimo scrive:

    Al di là della polemica sulla validità o meno di Indymedia, l’accusa di cucciarsi acriticamente l’informazione mainstream, rivolta ai lettori di Kelebek, la trovo francamente bislacca…

    Erika

  75. utente anonimo scrive:

    >Fuor di dubbio, ma se (il pensiero-n.d.r.) fosse unico sarebbe inutile specificare che è anche dominante 🙂 Z<
    La spiegazione del fatto che i due aggettivi si usano insieme è questa: il pensiero è “unico” all’interno del Partito che ammette solo tale tipo di pensiero:-) (inutile specificare quale Partito sia, non voglio scatenare “La Volante Rossa”:-) ) e poi diventa “dominante” nella società in cui il sullodato Partito ottiene la cosiddetta “egemonia culturale” di gramsciana memoria”. Capito mi hai?:-)

    Ciao

    Ritvan il Semiologo alle Vongole

  76. utente anonimo scrive:

    Un po’ di dati sugli stranieri

    maria

    IL DOSSIER 2006

    Caritas e Migrantes hanno presentato l’annuale studio sugli stranieri

    Il fenomeno è in crescita: sono più di 3 milioni, pari al 5,2% della

    popolazione Lavoro: benché più istruiti vengono pagati la metà

    Otto immigrati su dieci

    soddisfatti di come vivono

    Il loro tenore di vita è migliorato: il 15% ha comprato casa, il 55

    l’auto, il 91 il cellulare e il 60 ha un conto in banca. Uno su cinque

    vorrebbe votare, ma per molti nostri connazionali restano criminali

    Da Roma Luca Liverani

    Mediamente più istruiti degli italiani, ma pagati la metà.

    Indispensabili per l’economia, come per il saldo demografico. È il

    popolo degli immigrati stranieri in Italia, una presenza multiforme,

    in crescita costante e rapida ma strutturale – oltre 3 milioni – e

    radicata – 1,2 milioni i potenziali aspiranti alla cittadinanza – che

    sta tenacemente realizzando il suo progetto di progresso sociale: su

    10 si dicono soddisfatti in 8, in 7 mandano i soldi in patria, 5

    comprano l’auto, più di uno la casa. Ma per 4 italiani su 10 sono più

    o meno criminali, anche se non delinquono più di noi.

    Puntuale anche quest’anno il XVI Dossier statistico 2006

    sull’immigrazione, redatto da Caritas e Migrantes, arriva a raccontare

    con lucidità e rigore scientifico un fenomeno epocale. Senza

    nascondere le ombre, ma svelando le molte luci. E soprattutto

    indicando i «contesti anticipatori» che suggeriscono l’immigrazione di

    domani. A illustrarlo, assieme ai vertici della Caritas italiana, il

    coordinatore dello staff di ricercatori del dossier Franco Pittau,

    presente il premier Prodi

    Soccorso demografico. Il contesto europeo dunque è quello di un

    continente che nel 2050 perderebbe 58 milioni di abitanti, se non ci

    fosse l’ingresso degli immigrati, oltre 26 milioni su 457 milioni di

    europei. Il calo più grave proprio in Italia: meno 5 milioni. Ma i

    nuovi residenti sono tanti: 3 milioni 35 mila, tenendo conto dei

    minori e dei permessi di soggiorno in corso di rinnovo, cioé il 5,2%

    della popolazione italiana. Un dato in linea con l’Europa: 9% in

    Germania e Austria, 8% in Spagna, 5% in Gran Bretagna e Francia. «Nel

    prossimo futuro deve essere messo in conto un aumento ancor più

    rilevante – commenta Pittau – come hanno dimostrato le 485 mila

    domande di assunzione presentate a marzo» per il decreto flussi da 170

    posti, un terzo delle necessità. Realistico un impatto di almeno 300

    mila l’anno». Ogni 10 stranieri 5 sono europei, 2 africani, 2 asiatici

    e 1 americano. Trenta anni fa erano euro-americani 9 su 10.

    Multireligiosa: cristiani il 49,1%, musulmani il 33,2%, di religioni

    orientali il 4,4%. Il 5,2% della popolazione significa uno ogni 19

    italiani. Molte province hanno però tassi di tipo “tedesco”: Prato

    12,6%, Brescia 10,2, Roma 9,5, Treviso 8,9, Firenze 8,7. Alle città di

    Roma (11,4%) e Milano (10,9%) il primato. Molti arrivano, molti

    nascono: 52 mila nel 2006, il 9,4% delle nascite. La fecondità media

    delle straniere è di 2,4 figli a donna, il doppio delle italiane, (4

    per le marocchine, 1,7 per polacche e romene).

    Oggi studenti, domani cittadini. Ed è una presenza radicata: già 1

    milione 200 mila gli stranieri che hanno maturato i 5 anni di regolare

    soggiorno richiesti dal ddl del governo sulla cittadinanza. I bambini

    vanno a scuola: 424 mila sui 586 mila minori, il 4,8% del totale (6%

    nelle primarie). Province anticipatrici con l’8 o il 9% in Umbria,

    Lombardia,Veneto, Marche, anche il 12% a Mantova, Piacenza e Reggio

    Emilia. Scarsa la presenza nelle università: solo 38 mila stranieri

    sui 2,3 milioni di studenti esteri nel mondo, quando in Gran Bretagna

    o Francia gli universitari stranieri sono il 10/12%.

    Un lavoratore su dieci. Sono quasi un milione 764 mila gli occupati

    stranieri sul totale di 17 milioni 399 mila, ma incidono per un sesto

    sulle nuove assunzioni: 727 su 4 milioni 575 mila nel 2005. Indice

    anche di una grande, forse eccessiva mobilità. Per il 9,2%

    nell’agricoltura, 27,4 nell’industria, 16,1 servizi alle imprese, 13,6

    costruzioni, 11,9 alberghi e ristoranti, 10,2 famiglie. Il livello di

    istruzione è mediamente più alto di quello degli italiani. E cresce

    l’imprenditoria straniera con oltre 130 mila titolari di azienda:

    edilizia e commercio, soprattutto, in prima fila senegalesi (19,3%),

    egiziani (11,9), algerini (10,5) indiani (7). Come in tutta Europa,

    anche in Italia guadagnano meno, mediamente la metà degli italiani,

    anche per colpa della discontinuità del lavoro. Molto atti vi nel

    sindacato: 526 mila gli stranieri iscritti sui 5 milioni 776 mila.

    L’integrazione possibile. Nonostante tutto, 8 immigrati su 10

    ritengono di avere migliorato la propria vita in Italia: il 91% ha il

    cellulare, l’80 la tivù, il 75 invia rimesse in patria, il 60 ha il

    conto in banca, il 55 un’auto, il 22 il computer. E il 12/15%, 506

    mila stranieri, ha comprato casa, 116 mila nel 2005.

    L’integrazione problematica. In 6 su 10 vorrebbero il diritto di voto,

    1 su 5 è preoccupato per casa e lavoro. Non mancano gli episodi di

    razzismo: l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar)

    presso il ministero delle Pari opportunità ha raccolto 867

    segnalazioni, per il 37,6% da africani. Il 28,4% sul lavoro, il 20,2

    per la casa. E il 40% degli italiani ritiene che gli immigrati siano

    più coinvolti nella criminalità, percentuali più alte in Germania e

    Gran Bretagna. Su 549 mila denunce contro persone note nel 2004 il

    21,3% erano contro stranieri. In realtà gli immigrati residenti

    incidono solo per un decimo sulle denunce, «con un tasso di

    delinquenza – dice Pittau- inferiore a quello degli italiani».

    http://www.avvenire.it

  77. utente anonimo scrive:

    A beneficio di Maria e degli altri compagni che conoscono la Storia d’Italia, un piccolo contributo di Sergio Romano, Bieco Servo dell’Imperialismo e compreso nell’elenco “di quelli che non dovrebbero mai scrivere di Storia”:-), stilato dagli “storici del PCI”.

    Oro di Mosca e oro da Mosca: i finanziamenti al Pci

    “C’è un dubbio che mi passa per la testa, in questo cinquantenario dei «fatti» d’Ungheria, nello scoprire quanti dissentirono senza peraltro avere il coraggio di uscire dal Pci. Quanto può avere giocato, nella scelta di restare fedeli a Mosca, il pensiero delle rimesse in dollari che Stalin puntualmente faceva pervenire ai partiti del Cominform?

    Per non dire delle società import-export di comodo e della imponente organizzazione turistica che giocava sui prezzi politici.

    A ben vedere si trattava di una pesante tassa, mai deprecata dai beneficiati, che gravava sulle spalle di popoli che facevano la fila per il pane. Sarà un caso che la folgorazione seguita alla caduta del muro di Berlino, e conseguente svolta della Bolognina, sia avvenuta solo quando fu chiaro a tutti che i quattrini non sarebbero più arrivati?

    Renzo Pocaterra , renzo.pocaterra@tin.it

    “Caro Pocaterra,

    sui finanziamenti dell’Urss al Partito comunista italiano conosciamo ormai, se non tutto, parecchio. In un libro del 1993 apparso presso Baldini e Castoldi («L’oro di Mosca»), Gianni Cervetti racconta di essere stato per un certo periodo il procuratore del partito, incaricato di bussare ogni anno alla porta dell’ufficio di un omino magro, taciturno, con la testa pelata e la vivacità espressiva di un busto di marmo (la descrizione è mia) che si chiamava Boris Ponomariov. Cervetti gli rappresentava le esigenze del Pci e, dopo qualche considerazione sull’entità della cifra, incassava un assegno in dollari. La pratica durò sino alla fine degli anni Settanta quando Enrico Berlinguer, allora segretario del partito, decise di mettervi fine. Vi sarebbero stati altri contributi del Pcus (Partito comunista dell’Unione Sovietica) negli anni successivi, ma destinati al «membro della direzione del Partito comunista italiano compagno Cossutta» e sarebbero serviti ad ammonire il Pci che la definitiva rottura con Mosca avrebbe comportato un rischio di scissione. L’informazione su questi ultimi finanziamenti è in un altro libro, «Oro da Mosca» di Valerio Riva, pubblicato da Mondadori qualche anno dopo l’apparizione del libro di Cervetti. Dalle ricerche di Riva negli archivi sovietici sappiamo che la somma complessivamente ricevuta dal Pci dopo la fine della Seconda guerra mondiale ammonterebbe, se calcolata nelle lire degli anni Novanta, a 989 miliardi, vale a dire a un quarto, grosso modo, della somma elargita dall’Urss nello stesso periodo (3.900 miliardi) ai «partiti e alle organizzazioni operaie di sinistra». Riva sostiene altresì che il Pci poté contare, prima e dopo lo «strappo», su altri finanziamenti meno diretti. Sin dagli anni Sessanta, infatti, appare nella documentazione sovietica il termine di «ditta progressista» con cui viene definita, ad esempio, Italturist. Sono ditte che svolgono in alcuni casi un utile lavoro di intermediazione tra la economia italiana e il mercato sovietico. Ma servono altresì per fornire finanziamenti indiretti al gruppo di Cossutta e probabilmente, a giudicare dalla documentazione di Riva, al Pci. Basta che la ditta ottenga dall’Urss un prodotto (petrolio, ad esempio) a prezzo di favore, ed ecco che il maggior profitto consente di dirottare una somma verso l’Italia. Su un punto tuttavia, caro Pocaterra, non sono d’accordo con lei. Non credo che l’oro di Mosca abbia avuto una influenza determinante nei rapporti tra il Pci e l’Urss. Vi fu nel partito italiano e nei suoi militanti una carica di idealità che sarebbe ingiusto sottovalutare. Lo scandalo non fu la venalità del partito, ma il fatto che esso accettasse denaro da una potenza straniera, potenzialmente nemica del nostro Paese, contro la quale governo e Parlamento avevano contratto gli impegni politici e militari della Nato. Quello scandalo divenne nazionale quando la Democrazia cristiana e i suoi alleati accettarono di chiudere un occhio e di considerare il Pci alla stregua di un partito con cui era possibile stabilire accordi per la condivisione del potere. So che fu una decisione realistica, dettata dalla dimensione del fenomeno comunista nella vita politica italiana. Ma fu anche la dimostrazione che il sentimento dell’unità e della coscienza nazionale si era pericolosamente incrinato, e che l’Italia aveva smesso di essere la patria di tutti i suoi cittadini. Sergio Romano” (da “Lettere al Corriere” di giovedì, 26/10/2006)

  78. utente anonimo scrive:

    che indymedia sia cambiata (in buona parte in peggio) rispetto a qualche anno fa purtroppo è fuori dubbio.

    l’accusa di ciucciarsi acriticamente le notizie dai media mainstream non era di certo rivolta al sito kelebek o ai suoi lettori, era per dire: “preferisco indymedia ai media mainstream”.

  79. utente anonimo scrive:

    A ben vedere si trattava di una pesante tassa, mai deprecata dai beneficiati, che gravava sulle spalle di popoli che facevano la fila per il pane.

    renzo pocaterra

    maria

    e te pareva, ora i comunisti italiani sono stati anche affamatori di popoli:-) al signor pococervello non bastava rilevare i finanziamenti dell’urss, di per sè oggetto di legittime discussioni o censure, no il signor pococervello vuole andare più in là, e la spara grossa perchè la storia dei finanziamenti ormai ha fatto il suo tempo e tira in ballo la fame dei popoli, è una discreta cazzata ma lui ci crede e poi anche se non ci crede , qualcuno prima o poi ci cascherà e lo citerà magari in qualche blog:-)

    E Sergio Romano che si riferisce al pci in termini di fenomeno che la dc non sa più come contenere e allora sia pure obtorto collo si decide, ma come è buono lei, a considerarlo un partito con il quale è possibile fare accordi? Eppoi ritvan ti lamenti se lo bocciano come storico, e te credo:-)

  80. utente anonimo scrive:

    Maria, mi fa piacere che queste cose ti mettano euforia e buonumore. Si vede che le aspiri con la terza narice:-).

    Ciao

    Ritvan

  81. utente anonimo scrive:

    Francesco: Lisa, all’univesrità mi hanno insegnato l’epistemologia di Popper, per cui nessuna teoria scientifica può venir provata, si possono solo falsificare.

    Ehm…Popper sosteneva che una teoria può dirsi scientifica quando può essere verificata o falsificata. Ergo un’affermazione non falsificabile (in modo diretto o indiretto) non può essere considerata scientifica.

    Scrive ad. es. Popper sulle leggi di natura:

    La realtà dei corpi fisici è implicita in quasi tutti gli enunciati del senso comune che formuliamo; e questo, a sua volta, implica l’esistenza di leggi di natura; così, tutte le affermazioni della scienza implicano il realismo. Questi argomenti rendono ragionevole credere nell’esistenza di leggi di natura vere, anche se questa credenza non è né verificabile né falsificabile ed è, perciò, metafisica

    Zeta

  82. utente anonimo scrive:

    Zeta

    non ho ben capito.

    Che il realismo sia metafisico va bene, ma non capisco che senso ha parlare di leggi di natura VERE.

    Sono proprio le teorie scientifiche quelle che meglio sono studiate dall’epistemologia, e che possono venire falsificate e cadere. Oppure verificare e restare in attesa di falsificazione. Senza che abbia senso porsi il problema della loro verità. Che la Terra giri intorno al Sole secondo un’orbita ellittica non è vero, è non falsificato.

    Il realismo è credere che la Terra ci sia perchè ci sono sopra proprio adesso, e non è granchè falsificabile.

    Ciao

    Francesco

  83. utente anonimo scrive:

    Detto altrimenti, mi pare che, per come la metti tu, non ci siano teorie scientifiche ad esclusione della matematica e della logica.

    Francesco

  84. utente anonimo scrive:

    Maria, mi fa piacere che queste cose ti mettano euforia e buonumore. Si vede che le aspiri con la terza narice:-). Ritvan

    maria

    e che dovrei fare, buttarmi dalla spalletta dell’Arno per le “scoperte” del signor Pocaterra o perché te ed altri volete emendare gli articoli stalinisti della Costituzione?

    No dai. Meglio sorridere.

    Ti inviterei però a cambiare musica, ovvero a trovare qualche altra definizione per descrivermi:-)

    Quella che usi ha fatto il suo tempo, siamo nel 2006 Ritvan, non nel 1948!

  85. utente anonimo scrive:

    Francesco: Che il realismo sia metafisico va bene, ma non capisco che senso ha parlare di leggi di natura VERE.

    Infatti su questo non sono d’accordo con Popper (una dissenting opinion mica da ridere, eh!). Le “leggi di natura” sono teorie interpretative, alla fin dei conti. Ma forse non ho capito cosa intendeva dire esattamente. Sai, noi legulei abbiamo dei limiti 🙂

    Che la Terra giri intorno al Sole secondo un’orbita ellittica non è vero, è non falsificato.

    Perché no? Dipende da dove osservi, ma questo vale per il moto di qualsiasi corpo. Se poi vuoi dire che il modello di Tycho è scientificamente altrettanto accettabile è vero…o meglio, lo sarebbe se non fosse per il rasoio di Ockham.

    Detto altrimenti, mi pare che, per come la metti tu, non ci siano teorie scientifiche ad esclusione della matematica e della logica.

    Casomai per come la mette Popper 🙂 Cmq sì, per Popper – che mi risulti – non esiste scienza al di fuori dell’ambito che può essere indagato tramite le scienze esatte. Infatti è stato osservato spesso che la nostra fisica è essenzialmente geometrica, e sempre in base al medesimo principio Popper osserva che la psicoanalisi non può essere considerata scientifica.

    Zeta

  86. utente anonimo scrive:

    Se e’ per questo nemmeno la logica e la matematica sono intoccabili, come ha dimostrato Wittgenstein, uno che tra l’altro aveva scritto, a detta di Bertrand Russel, il testo definitivo sulla epistemolgia logica, il “Tractatus”. Testo che poi lo stesso Wittgenstein ricuso’ nelle sue ultime opere, su tutte le “Ricerche filosofiche”.

    Ma gia’ nel “Tractatus” si avveritivano i segni di un antirealismo logico di fondo: il famoso passo “Il mondo e’ tutto cio’ che accade. Esso e’ la totalita’ dei fatti, non delle cose.” puo’ essere letto alla luce di un radicale antirealismo fisico, almeno nel suo senso piu’ materico. Per non parlare del fatto che detta sentenza potrebbe essere letta agevolmente anche sotto una luce etica-fenomenologica.

    Antonello

  87. utente anonimo scrive:

    Zeta,

    hai presente la differenza tra verificato e dimostrato? Nel secondo caso abbiamo messo un mattone a posto da oggi fino alla fine dei tempi; nel primo per oggi non siamo riusciti a toglierlo, domani si vedrà.

    Mi pare che la teoria della falsificabilità avesse questo nucleo.

    Che la rende letale per ogni uso ideologico della scienza, come invece amano fare i darwinisti (nel senso di islamisti e cristianisti).

    Ciao

    Francesco

  88. utente anonimo scrive:

    Francesco: hai presente la differenza tra verificato e dimostrato? Nel secondo caso abbiamo messo un mattone a posto da oggi fino alla fine dei tempi; nel primo per oggi non siamo riusciti a toglierlo, domani si vedrà.

    Uhm, in ambito scientifico i mattoni dovrebbero essere del secondo tipo, no? Ogni teoria può essere sorpassata da un’altra che vede la prima come un caso particolare della seconda.

    Riguardo alla discendenza con modificazione, ad esempio, S.J. Gould ha corretto e perfezionato alcuni aspetti della teoria di Darwin. Ben diverso è il discorso “Darwin non ha ragione perché è solo una teoria” è un discorso stupido dal punto di vista epistemologico prima ancora che scientifico (non esistono leggi universali di natura, ma solo teorie con cui si interpreta il mondo).

    Oltre che scorretto, perché lo si dice solo e unicamente per fanatismo religioso.

    Antonello: Ma gia’ nel “Tractatus” si avveritivano i segni di un antirealismo logico di fondo: il famoso passo “Il mondo e’ tutto cio’ che accade. Esso e’ la totalita’ dei fatti, non delle cose.” puo’ essere letto alla luce di un radicale antirealismo fisico, almeno nel suo senso piu’ materico. Per non parlare del fatto che detta sentenza potrebbe essere letta agevolmente anche sotto una luce etica-fenomenologica.

    Er, uhm, che dire…perbacco!

    Forse sono un po’ stupido ma non riesco a seguirti! 🙂

    Ma ci riprovo, perché sono legnoso ma di buona volontà: in cosa il pensiero di Wittgenstein avrebbe rivoluzionato la matematica?

    Z.

  89. utente anonimo scrive:

    Se ogni teoria può essere sorpassata da una migliore (e già qui siamo nel positivismo ingenuo), allora è evidente che nessuna teoria ha ragione, nel senso realista del termine. Quello che è il minimo necessario per passare dalle teorie scientifiche ai giudizi di valore.

    Quindi il disinvoltissimo uso estensivo ed ideologico del darwinismo è privo di basi scientifiche.

    E rilevarlo è cosa buona a giusta, a prescindere dalle motivazioni.

    Ciao

    Francesco

  90. utente anonimo scrive:

    Francesco: Se ogni teoria può essere sorpassata da una migliore (e già qui siamo nel positivismo ingenuo)

    Beh, no, direi piuttosto che siamo all’esatto opposto dei positivismo. Secondo Comte, che del positivismo è il padre, la scienza si occupa di stabilire l’esistenza delle leggi di natura (cd. “scienza legale”); le teorie sono solo impalcature da gettare a terra dopo aver disvelato la legge.

    allora è evidente che nessuna teoria ha ragione, nel senso realista del termine.

    Realismo? Non saprei, sempre stato repubblicano io. E un po’ stalinista 🙂

    Quindi il disinvoltissimo uso estensivo ed ideologico del darwinismo è privo di basi scientifiche.

    Se per darwinismo si intende la posizione secondo cui la teoria evoluzionista (ma il termine è impreciso) è una teoria scientifica e il cd. “creazionismo” è una dottrina religiosa che nulla ha a che vedere con la scienza, in questo non ci vedo nulla di disinvolto o di ideologico. E’ una mera constatazione.

    Se invece per darwinismo si intendono teorie sociali – tipo quelle che andavano per la maggiore nella prima metà del ‘900 – che si assumono vere solo perché arbitrariamente e suppostamente provate dai meccanismi evolutivi delle specie, hai senza dubbio ragione. E questo a prescindere dalla bontà di una teoria che non è mai stata seriamente messa in discussione.

    Z.

  91. utente anonimo scrive:

    Nelle “Ricerche filosofiche” si analizza prima di tutto la logica del linguaggio, e la matematica rientra, secondo Wittgenstein, in un linguaggio logico di massimo grado, ma non per questo meno linguistico.

    Il punto e’ che, a differenza che nel Tractatus, ogni campo semantico-linguistico-logico ha le sue regole, che Wittgenstein chiama appunto “regole del gioco”. Una volta entrati nel contesto, mettiamo matemtico, del gioco, le regole lo sublimano, per cosi’ dire, in campo totale e universale. Ma basta (anche se e’ una parola!) uscire da detto campo, dal “gioco”, per scovare altri campi in cui le stesse regole hanno valore universale ed esclusivo. Non si parla qui dell’annoso dialogo sulle diverse matematiche, nominalmente applicate alla fisica (e di fatto, unico modo in cui la matematica era usata fino alla transizione della stessa nel campo della logica pura). Quindi non e’ semplicemente constatare, ad esempio, che esiste una fisica e una matematica non euclidee – che’ la loro compatibilita’ con gli strumenti di misurazione e’ dimostrata (o col campo di osservazione scientifica, percettiva arrivo’ a dire Einstein una volta, addirittura) – ma che esistono diversi campi in cui le regole del gioco autorganizzano lo spazio logico sotto il profilo ontologico. Ma gia’ la stessa constatazione che la matematica sia stata una disciplina che e’ passata in diversi campi, e la cui evoluzione implica tra l’altro il fatto che le contraddizioni che fra le matematiche si ingenerano non permettono di studiarle da un solo punto di vista lineare, ma ogni volta nel campo logico pertinente (es. la fisica newtoniana sarebbe in effetti solo una semplificazione di misura di quella einsteiniana, dalla misura enormemente piu’ ampia, ma non e’ possibile usare entrambe nello stesso campo epistemologico, nonostante si possano dire consequenziali-complementari). Di conseguenza il fatto che ogni matematica abbia la propria logica, perfettamente funzionante nella sua sfera e inutile in un’altra (pur iponimica o iperonimica), la rende, come direbbe Wittgenstein, “un campo da gioco”. Senza contare che i modelli matematici per molte sfere non sono stati ancora trovati, come per il disperato tentativo di Einstein di unificare sotto un solo profilo le quattro forze universali. Esse funzionano insieme e fanno funzionare il mondo, ma non le si puo’ studiare se non singolarmente, che’ la loro correlazione implica la negazione degli strumenti di misurazione.

    Antonello

  92. utente anonimo scrive:

    Antonello, scusa, ma io non ho capito il tuo discorso, tra ontologico e logico, e vorrei sapere se, secondo te o secondo qualcun’altro, in conclusione, ha ragione l’alunno di Lisa.

    Vorrei sapere cioè se egli fa bene a ritenere non definitivamente certa la teoria dell’evoluzionismo ( di Darwin ?) e a porsi – mentalmente- il dubbio che , in quanto teoria- è solo una tra le possibili.

    Io, personalmente, a differenza di Lisa, non solo non gli diminuirei la valutazione del giudizio, ma gliela aumenterei. Non fosse altro che per il fatto di aver dimostrato una indipendenza e libertà di pensiero, e di essere restio a sottostare passivo a quello che gli viene somministrato come certezza, nonché per essere stato pare il solo tra gli allievi a palesare quella verità che in fondo è una banalità : la teoria è teoria, e non è detto che un domani non si giunga ad altre ipotesi ,conoscenze, fatti, scoperte , motivi vari, idonei a metterla in discussione o a modificarla.

    Ha inoltre costretto Lisa a discutere per circa un’ora nel vano tentativo di convincerlo di avere torto. Io mi sarei limitata a rispondergli di studiare intanto questa teoria e poi, se voleva, di tentare di confutarla con altre ipotesi, alla luce di quanto oggi si conosce o di quello che secondo lui potrebbe essersi verificato.

    Sarei quindi contraria a volere a tutti i costi convincere qualcuno che quello che gli viene insegnato- direi imposto con mentalità categorica- vada considerato “sacro”.

    Aurora.

  93. utente anonimo scrive:

    >comunque che dire, ammetto che il rischio di filippare è sempre presente. roberto<
    Io credo che sia presente in chi è spocchiosetto di natura (e non è il tuo caso:-) ) o incapace di spiegare il concetto succintamente e in termini semplici e comprensibili a una persona di intelligenza e cultura media (e non è il tuo caso). Poi, a pensar male..come disse Andreotti, c’è un’altra possibilità, ossia che la spiegazione possa rivelarsi imbarazzante e portare a conseguenze opposte al volere del “detentore del sapere supremo”.

    >però ad almeno parziale giustificazione tieni conto di due cose:

    – il diritto è una materia dannatamente complicata e spesso capita di sentire profani fare discorsi senza senso (giuridico) proprio per mancanza di basi.<
    Non era il mio caso. E poi, che costa all’esimio leguleio chiedere all’interlocutore:”Scusi, lei possiede qualche nozione giuridica di base?”:-). Se per questo, il sullodato trattò quasi allo stesso modo la nostra Aurora, pur sapendo che era un avvocato!

    >penso che valga per tutte le materie: prova a pensare ai cosiddetti “rimedi della nonna” visti con gli occhi di un medico.<
    Molti “rimedi della nonna” sono entrati a far parte della farmacopea. Un medico che si rispetti, prova a far capire al seguace della nonna il significato di trial clinico randomizzato in doppio cieco (sono perfido, eh, così impari a spararmi in leguleiese:-) ) per verificare la reale efficacia terapeutica del rimedio. Poi, se il nonnista fa orecchie da mercante, si è sempre in tempo a mandarlo aff..lo:-). Ma non dargli il vaffa come preambolo, ekkekkakkio!

    >- a volte (mi) capita di fare discorsi che sono perfettamente comprensibili per un giurista ma non per un profano: non è una questione di considerare indegni i “profani”, è che se uno vive in un sistema dove domicilio, residenza e dimora sono tre cose parecchio diverse, rischia, anche se è in perfetta buona fede, di non farsi capire (e di non capire) chi ha come unica categoria “vivo in via dei pini 42”.<
    Ripeto, basta dire in due parole all’individuo “profano” come stanno veramente le cose dal punto di vista leguleio. Se non ci riesci, o non sei capace, oppure è tutto l’impianto leguleio ad essere surreale e assurdo da far schifo. E allora tanto vale ammetterlo.

    Ciao

    Ritvan

  94. utente anonimo scrive:

    >bravo ritvan:-)))

    maria ( discepola va e vieni)<
    Eh, be’, se do addosso alla “coscia lunga di AN”, certo che ho la tua approvazione, comunistaccia!:-)

    Ciao

    Ritvan

  95. utente anonimo scrive:

    >e che dovrei fare, buttarmi dalla spalletta dell’Arno per le “scoperte” del signor Pocaterra<
    Ma no, basta solo che non gli storpi il cognome in “Pococervello”. Che lo standard di vita dell’operaio italico a quel tempo fosse diverse volte superiore a quello del suo confratello dell’URSS lo sanno anche i sassi. E che una parte dell’immenso plusvalore succhiato dallo Stato sovietico ai poveri (anche se non proprio morti di fame) kompagni proletari andasse ad ingrassare i già rubizzi funzionari del PCI mal si concilierebbe con la famosa “questione morale” di berlingueriana memoria. Non mi stupirei affatto (ma bisignerebbe aspettare l’apertura dei supersegreti archivi del PCI) se uno dei principali argomenti tirati fuori da Berlinguer per imporre al partito la rinuncia ai dollari di Mosca fosse proprio questa e non il fatto che fossero soldi di un paese “nemico della NATO”, cosa di cui a un buon comunista non dovrebbe fregare di meno, tanto più che il “nemico” mica chiedeva di tradire l’Italia o la NATO a suo favore in cambio dei soldi. Come vedi, il sunnominato signore avrà anche poca terra, ma il cervello ce l’ha bello grosso e credo che sappia farlo funzionare meglio di te.

    >o perché te ed altri volete emendare gli articoli stalinisti della Costituzione?<
    Su questo credo che scriverò a parte.

    >No dai. Meglio sorridere.<
    Basta che non scada in ghigno sardonico:-).

    >Ti inviterei però a cambiare musica, ovvero a trovare qualche altra definizione per descrivermi:-)

    Quella che usi ha fatto il suo tempo, siamo nel 2006 Ritvan, non nel 1948!<
    Come posso cambiar musica io, se tu mi offri sempre lo stesso (s)partito, quello della terza narice?:-). E poi, guarda che i trinariciuti sono sempre esistiti e sempre esisteranno, purtroppo; i fondamentalisti islamici p. es. sono un perfetto esempio di trinariciuti d’oggi. Il fatto che la terza narice l’abbia scoperta Guareschi nel 1948 non vuol dire nulla, altrimenti come facevamo a respirare con le altre due narici prima della scoperta dell’ossigeno alla fine del ‘700?:-)

    Ciao

    Ritvan

  96. utente anonimo scrive:

    >Antonello, scusa, ma io non ho capito il tuo discorso, tra ontologico e logico, Aurora<
    E non ti rallegri? Adesso speriamo che Antonello ci incolli anche delle poesie e così avrai un altro p. a tua disposizione:-).

    >e vorrei sapere se, secondo te o secondo qualcun’altro, in conclusione, ha ragione l’alunno di Lisa.<
    L’alunno ha torto marcio. Esporre dei dubbi ai Detentori della Verità Unica di Partito a scuola equivale al suicidio. Per fortuna, la stessa Verità Unica impone ai suoi sacerdoti di non bocciare MAI, così il ragazzotto molto probabilmente se la caverà solo con un abbassamento dei voti. A meno che non faccia un’autocritica bolscevica nella prossima seduta del Plenum del Comitato Centrale dei Bonobo:-)

    >Vorrei sapere cioè se egli fa bene a ritenere non definitivamente certa la teoria dell’evoluzionismo ( di Darwin ?)<
    Che è quel punto interrogativo?!

    >e a porsi – mentalmente- il dubbio che , in quanto teoria- è solo una tra le possibili.

    Io, personalmente, a differenza di Lisa, non solo non gli diminuirei la valutazione del giudizio, ma gliela aumenterei.<
    Perché tu non hai frequentato la rinomata scuola delle Frattocchie:-)

    >Non fosse altro che per il fatto di aver dimostrato una indipendenza e libertà di pensiero, e di essere restio a sottostare passivo a quello che gli viene somministrato come certezza,<
    Sì, ma la “disobbedienza” e buona e santa solo quando si rivolge al kapitalismo globalizzante, alle bieche multinazionali, alle verità ufficiali sull’11 settembre, mica quando si mette in dubbio il Sacro Darwin, ekkekkakkio!

    >nonché per essere stato pare il solo tra gli allievi a palesare quella verità che in fondo è una banalità : la teoria è teoria, e non è detto che un domani non si giunga ad altre ipotesi ,conoscenze, fatti, scoperte , motivi vari, idonei a metterla in discussione o a modificarla.<
    Beh, non è proprio così. Come c’insegna il Supremo Maestro:-) di queste faccenduole, il filosofo della scienza Giulio Giorello, la comunità scientifica procede per “paradigmi”, ossia, per teorie universalmente accettate finché concordano coi fatti. L’evoluzionismo di Darwin è un esempio di paradigma scientifico. Quando certi fatti non possono essere spiegati con il paradigma corrente, allora quest’ultimo entra in crisi. Se può essere modificato, in modo tale da concordare coi fatti, si fa (l’esempio qui riportato delle correzioni di Gould alla teoria darwiniana è uno di questi), in caso contrario si abbandona il paradigma e se ne fa un altro. L’esempio classico in questo senso è la sostituzione del sistema geocentrico di Tolomeo con quello eliocentrico di Copernico, visto che i fatti accumulati durante le osservazioni astronomiche non potevano essere spiegati con il sistema geocentrico, comunque lo si modificasse.

    Per tornare al nostro alunno, egli dovrebbe sapere che l’unica teoria che spiega in modo soddisfacente i fatti accumulati da zoologi, paleontologi, biologi, ecc. è PER ORA quella evoluzionistica. In futuro, chissà, ma non si può mettere in dubbio il presente in nome del futuro, senza avere in mano FATTI che possano ADESSO far scricchiolare il paradigma scientifico corrente. Perfino la Chiesa Cattolica non avversa più l’evoluzionismo da tempo, cercando di combinare Darwin e Bibbia, nel senso che sarebbe stato Dio a creare i primi “prototipi”, lasciandoli poi liberi di modificarsi. Come dei Digimon:-). In pratica, da quel che mi risulta, la Chiesa contesta all’evoluzionismo la nascita della vita e quella dell’uomo, attribuendo entrambi gli eventi alla mano di Dio.

    Ora, per quanto riguarda la nascita SPONTANEA della vita, l’evento potrebbe essere scientificamente dimostrato solo:

    a)quando sarà inventata la macchina del tempo, che ci permetterà di andare indietro nel tempo di miliardi di anni

    b)quando in condizioni riproducibili in natura qualcuno riuscirà a creare a partire da composti organici un semplice organismo vivente.

    Fino ad allora, la generazione spontanea della vita sulla Terra resta solo una teoria plausibile, ma non suffragata da fatti.

    >Ha inoltre costretto Lisa a discutere per circa un’ora nel vano tentativo di convincerlo di avere torto.<
    Cose mai da fare con un insegnante, specialmente se di sesso femminile!:-) Eh, beata e sprovveduta gioventù!:-)

    >Io mi sarei limitata a rispondergli di studiare intanto questa teoria e poi, se voleva, di tentare di confutarla con altre ipotesi, alla luce di quanto oggi si conosce o di quello che secondo lui potrebbe essersi verificato.<
    Hmmm…sei sicura di essere una donna?:-) 🙂

    >Sarei quindi contraria a volere a tutti i costi convincere qualcuno che quello che gli viene insegnato- direi imposto con mentalità categorica- vada considerato “sacro”.<
    Idem quanto sopra:-)

    Ciao

    Ritvan ‘o Misogino

  97. utente anonimo scrive:

    Che lo standard di vita dell’operaio italico a quel tempo fosse diverse volte superiore a quello del suo confratello dell’URSS lo sanno anche i sassi. Ritvan

    maria

    e va bene ritvan te il signor POCATERRA avere ragione, gli operai italiani comunisti si sono ingrassati alle spese degli operai sovietici.

    Contento?

  98. utente anonimo scrive:

    ho scritto avere, volevo dire avete

    maria

  99. utente anonimo scrive:

    >ho scritto avere, volevo dire avete

    maria<
    Secondo me l’hai fatto apposta a usare il verbo all’infinito (tipico di nosotros extracomunitari:-) ), per mascherarti da extracomunitaria e impietosirmi, in modo tale da sfuggire alla mia persecuzione:-) :-).

    Ciao

    Ritvan

  100. utente anonimo scrive:

    ritvan,

    Non ci crederai ma quando mi sono accorta del piccolo errore ho fatto la rettifica pensando che me lo avresti fatto notare subito ma non come errore grammaticale:-)))

    Dai riconoscilo, noi post-comunisti siamo molto intuitivi:-)

    maria

  101. utente anonimo scrive:

    >ritvan, Non ci crederai ma quando mi sono accorta del piccolo errore ho fatto la rettifica pensando che me lo avresti fatto notare subito ma non come errore grammaticale:-)))

    Dai riconoscilo, noi post-comunisti siamo molto intuitivi:-) maria<
    Per forza, dovevamo intuire come la pensasse veramente il Primo Segretario, sennò zac!:-)

    Ciao

    Ritvan

  102. utente anonimo scrive:

    Per fare un po’ di “ricreazione” (che bel termine), è scoppiata virulenta e puzzolente la polemica da bagno tra gli schieramenti. Ora, alcuni anni fa, nella nostra azienda è successo, risolto senza troppa cagnara, un caso simile. Un ingegnere ha iniziato a vestirsi e truccarsi “da donna”, e poi a usare i bagni femminili. Le lamentele di alcune colleghe (senza toccare la stupidità di dirsi “strupate” dal fatto) ha portato la faccenda al personale. Richiamo, ma non altro, aziendale che non è stato recepito dall’ingegnere, che ha solo patito una piccolo arresto nella possibile carriera, e acconciamento delle signore poco inclini al fatto, che se ne sono fatta una ragione, semmai usando quelli dove di solito, per distanza dal posto di lavoro, non andava l’ingegnere. Né l’ingegnere ha subito particolari ostracismi da parte di tutti, che in generale è stato accettato, magari con qualche risolino in più, da tutti. Oggi che l’ingegnere ha cambiato totalmente sesso, andando fino in fondo alla trasformazione, nulla quaestio, che di fatto un po’ di buon senso aveva già risolto quando “quaestio” c’era. Passati al cretinismo parlamentare questi fatti diventano questioni (non se lo merita il termine latino la cosa) di vita o di morte. Ma per favore. E poi nelle fabbriche ci sarebbero gli omofobi rispetto alla molto più aperta società delle libere professioni. A me pare solo una società molto più isterica nell’affrontare le situazioni.p

  103. utente anonimo scrive:

    p, che adesso la categoria intera dei professionisti debba essere tacciata di ottusità e isterismo ( isterìa ?) solo perché la Gardini è cretina , mi sembra esagerato.

    Ma Luxuria Vladimir- transgender- che è ? Corpo di uomo e mente da donna ?

    O corpo e mente da donna ? O un poco l’uno e un poco l’altro sia nel corpo che nella mente ?

    Lo chiedo perché ho avuto (poco) a che fare con un brasiliano, che era vestito da donna, non saprei se operato o meno , che non solo era molto bello/a e sciantoso/a, capelli fluenti, bellissimi occhi azzurri, non un filo di peluria sul volto o sull’epidermide visibile, ma pure aveva mani e piedi e polpacci aggraziati. A differenza di Luxuria, che mi pare tra l’altro voler imitare Nilde Jotti nella pettinatura e nelle pose , era priva di artifici, sicchè risultava disinvoltamente femminile.

    Un giorno gli/le ho telefonato e anziché sentire la dolce e suadente voce cui ero abituata di presenza, mi è giunto alle orecchie un ” Pronto ? Chi è ? ” che era un rombo di tuono, una voce pre-potente e tipicamente maschia, ma molto maschia, tanto che pensavo di avere sbagliato numero. Invece era proprio lui/lei, che, realizzato con chi interloquiva, ha immediatamente ripristinato la modulazione precedente. Mi ha lasciato un interrogativo :qual’è la loro- genuina- natura ? Infatti, colta in un momento di spontaneità, inaspettatamente sorpresa, ha dimostrato di avere ancora e principalmente connotati maschili.

    Aurora.

  104. utente anonimo scrive:

    Era per dire che chi ancora ha vecchie idee di classi operaie e impiegatizie in fabbrica, a volta mi capita di vederlo scritto da qualcuno, è meglio che si aggiorni, e che spesso queste situazioni sono trattate meglio sui posti di lavoro come le fabbriche, proprio perché una certa disciplina del lavoro nel senso buono (il concorrere tutti a produrre per il meglio gli stessi oggetti), mette la sordina ai puntigli individuali, almeno in ambito lavorativo. In altri ambienti spesso nasce subito l’“alta” discussione politica sui massimi sistemi e addio discrezione. Mica solo la gardini ha agito sguaiatamente. Anche luxuria, nato il caso, invece di lasciare che se ne occupasse la commissione del regolamento (“l’ufficio personale” della camera), come voleva la gardini, ha subito avvisato i mezzi stampa facendone subito un caso, che raccolto e amplificato “sfiziosamente”, come tutte le cose di sesso, dai media, ha trasformato il bagno nella linea del piave tra destra e sinistra. Degna linea del piave di questa classe politica. Luxuria poteva accettare senza clamore che la cosa fosse portata alla commissione, che facilmente le avrebbe dato ragione, o in caso contrario comportarsi come la nostra collega, facendo, allora con più forza e meno folklore, sorgere la polemica in caso di provvedimenti disciplinari. Invece s’è buttato subito tutto in vacca, dove ciascuno ha inevitabilmente dato il peggio di sé. Hai poi ragione che luxuria si sta troppo iottizzando. Peccato, che la signora ha indubbiamente del fascino. Ma il parlamento è peggio della maga circe nel far degenerare tutti i sessi, anche quelli imprecisati.

    Se poi siano uomini o donne, difficile stabilirlo, e i tratti somatici spesso non aiutano. Semmai si prende atto d’una certa realtà, e si nota che quello che prima era un caso raro (la trasformazione anche fisica di chi aveva tendenze dell’altro sesso), oggi, per tanti motivi, è invece una percepibile minoranza con cui fare i conti.p

  105. utente anonimo scrive:

    >Francesco: Se ogni teoria può essere sorpassata da una migliore (e già qui siamo nel positivismo ingenuo)

    >>Beh, no, direi piuttosto che siamo all’esatto opposto dei positivismo. Secondo Comte, che del positivismo è il padre, la scienza si occupa di stabilire l’esistenza delle leggi di natura (cd. “scienza legale”); le teorie sono solo impalcature da gettare a terra dopo aver disvelato la legge.

    Il mio punto era quel migliore: non è affatto vero che una teoria venga abbandonata per una migliore da ogni punto di vista, come mostra tutto il lavoro di Kuhn: spesso la nuova teoria dominante ha un sacco di problemi e di aporie ma viene accettata dalla comunità scientifica e diventa il nuovo paradigma.

    >allora è evidente che nessuna teoria ha ragione, nel senso realista del termine.

    >>Realismo? Non saprei, sempre stato repubblicano io. E un po’ stalinista 🙂

    Se sei vivo, sai cosa è il realismo. Quella roba che ti fa sposare una donna invece che un’altra, andare al mare invece che in montagna, votare a sinistra invece che a destra. Si chiama anche vita, in effetti.

    >Quindi il disinvoltissimo uso estensivo ed ideologico del darwinismo è privo di basi scientifiche.

    >>Se per darwinismo si intende la posizione secondo cui la teoria evoluzionista (ma il termine è impreciso) è una teoria scientifica e il cd. “creazionismo” è una dottrina religiosa che nulla ha a che vedere con la scienza, in questo non ci vedo nulla di disinvolto o di ideologico. E’ una mera constatazione.

    >>Se invece per darwinismo si intendono teorie sociali – tipo quelle che andavano per la maggiore nella prima metà del ‘900 – che si assumono vere solo perché arbitrariamente e suppostamente provate dai meccanismi evolutivi delle specie, hai senza dubbio ragione. E questo a prescindere dalla bontà di una teoria che non è mai stata seriamente messa in discussione.

    No, intendo piuttosto la divinizzazione della teoria evoluzionista, il trarne conclusioni metafisiche del tutto improprie (un esempio: poichè l’uomo discende dalle scimmie, allora è una scimmia, e così via). La buona vecchio eugenetica del ‘900 non c’entra, anche se è viva e vegeta. E’ solo un caso particolare.

    Francesco

    PS Come nota Ritvan, per noi cattolici la teoria evoluzionista non è un problema, è dai tempi di Aristotele che si sa distinguere il piano metafisico da quello naturale. Ma una curiosità mi resta: come di fa a falsificare la teoria creazionista? o a definirla non scientifica?

  106. utente anonimo scrive:

    Francesco: Il mio punto era quel migliore: non è affatto vero che una teoria venga abbandonata per una migliore da ogni punto di vista

    Infatti non è necessaria che sia migliore da ogni punto di vista. E’ sufficiente che sia migliore nel suo complesso. Per esempio, da quello che ricordo, la teoria copernicana al principio era meno precisa nel calcolare alcuni eventi astronomici.

    Come nota Ritvan, per noi cattolici la teoria evoluzionista non è un problema

    Siamo d’accordo. Non lo è, o almeno non dovrebbe esserlo.

    Ma una curiosità mi resta: come di fa a falsificare la teoria creazionista? o a definirla non scientifica?

    Non si può falsificare la “teoria creazionista”, proprio perché non è una teoria scientifica. Come non è una teoria scientifica quella secondo cui il mondo sarebbe stato creato alle 9 del mattino del 4004 a.C…ci si crede per fede, se si vuole farlo 🙂

    Z.

  107. utente anonimo scrive:

    Z.

    ti ho chiesto la definizione di teoria scientifica, non una semplice esecrazione del creazionismo.

    Non siamo in Francia, oltre a non essere in Arizona.

    Ciao

    Francesco

  108. utente anonimo scrive:

    Francesco ti ho chiesto la definizione di teoria scientifica, non una semplice esecrazione del creazionismo.

    Francesco, non è “esecrabile” il creazionismo, come non è “esecrabile” il racconto trasformazione dell’acqua in vino o della resurrezione di Lazzaro.

    Solo mi sembrerebbe piuttosto inappropriato inserire il primo nel programma di chimica e il secondo nel programma di biologia delle superiori. Tutto qui.

    Su che ce semo capiti, Francè. Al max non siamo d’accordo. Niente di male, succede 🙂

    Z.

  109. utente anonimo scrive:

    Come esempio di paradigma “coi buchi”, eppure accettato da (quasi) tutta la comunità scientifica ci sarebbe quello che considera il virus HIV come “fattore eziologico” (detto in volgare:-) “causa”) dell’AIDS. Autorevoli scienziati, come il microbiologo di fama mondiale Peter Duesberg e il premio Nobel Kary Mullis sostengono che non è affatto provato il collegamento causa-effetto fra virus HIV e AIDS. Chiunque non sia digiuno di nozioni di biologia e ricerca scientifica, digitando questi due nomi su un motore di ricerca potrà vedere che i due suddetti non è che parlino a vanvera. Per dirne solo due, in materia di malattie infettive, da tempo sono state stabilite le regole epistemologiche per cui un determinato agente infettivo dovrebbe essere definito fattore causante (o concausa) di una certa malattia. Ebbene, il virus HIV non “rispetta” almeno due di queste: non è mai stato isolato e osservato al microscopio elettronico (perché fragilissimo) e, di conseguenza, non è mai stato tentato di effettuare la cosiddetta “prova biologica” (che credo non si sarebbe mai tentata lo stesso, a meno di essere dei Mengele:-) ) ovvero inoculare a degli esseri umani HIV “puro” e vedere se sviluppano l’AIDS.

    Eppure, oggi essere sieropositivi (ossia avere gli anticorpi anti HIV) viene considerato automaticamente ed irrimediabilmente l’anticamera dell’inferno AIDS.

    Ciao

    Ritvan

  110. utente anonimo scrive:

    Ritvan: Chiunque non sia digiuno di nozioni di biologia e ricerca scientifica, digitando questi due nomi su un motore di ricerca potrà vedere che i due suddetti non è che parlino a vanvera

    Dunque, molti di voi ricorderanno che anni fa si diffuse la notizia che una prostituta ravennate – nota, pare, per concedere ai suoi clienti il dubbio privilegio di un rapporto non protetto – era sieropositiva. Repubblica in prima pagina nazionale titolò qualcosa come “Prostituta contagia 2000 clienti”. Molti dei signori di cui sopra telefonavano allarmati (anzi, terrorizzati) alla redazione. E insomma, per farla breve, la procura la mise sotto inchiesta.

    Al processo il PM notò che non c’erano parti lese (chissà come mai nessuno dei signori di cui sopra si presentò in giudizio). E dato che alcune riviste scientifiche avevano pubblicato tesi sull’HIV come quelle da te citate, il PM chiese di poterle acquisire agli atti. Al rifiuto del giudice il PM chiese e ottenne l’archiviazione.

    Da allora la questione mi ha interessato non poco. Ora Ritvan…io non sono particolamente versato in materia di biologia. Diciamola tutta: non ne so e non ci capisco un piffero.

    Sicché temo non capirei granché delle ricerche in questione, e a leggerle perderei solo del tempo. Quindi lo chiedo a te: a tuo giudizio esiste il nesso eziologico tra HIV e AIDS?

    Z.

  111. utente anonimo scrive:

    Perchè?

    voglio dire, se tu avessi le prove che Lazzaro è risuscitato, lo ometteresti dal programma di biologia?

    E sul creazionismo la domanda è serissima: come si evince che non è una teoria scientifica?

    Ciao

    Francesco

  112. utente anonimo scrive:

    anni fa si diffuse la notizia che una prostituta ravennate – nota, pare, per concedere ai suoi clienti il dubbio privilegio di un rapporto non protetto – era sieropositiva. Repubblica in prima pagina nazionale titolò qualcosa come “Prostituta contagia 2000 clienti”. Z

    Ecco, se aveveva scritto proprio così, siamo alla castroneria scientifica, nonché all’allarmismo gratuito. Si doveva scrivere “Buona parte dei suoi 2000 e passa clienti potrebbero essere contagiati”. Non è automatico che ogni rapporto non protetto porti per forza al contagio: più rapporti non protetti si hanno e più aumentano le probabilità di beccarsi l’HIV. Inoltre, le probabilità sono più alte nel rapporto anale che in quello vaginale (probabilmente a causa dei meccanismi protettivi locali della vagina) e per questo gli omosessuali vengono in genere scartati come donatori di sangue (e s’inkazzano come iene, non capisco il perché:-) )

    Molti dei signori di cui sopra telefonavano allarmati (anzi, terrorizzati) alla redazione.

    E te credo, con quel titolo ad minchiam!

    E insomma, per farla breve, la procura la mise sotto inchiesta.

    Al processo il PM notò che non c’erano parti lese (chissà come mai nessuno dei signori di cui sopra si presentò in giudizio).


    Beh, tenevano famiglia, no?:-). Gli altri avranno fatto il test e saranno risultati negativi, oppure avranno pensato che costituirsi parte civile nei confronti di una mignotta non è che ci fosse speranza di bussare a quattrini, visto che le mignotte risultano ufficialmente nullatenenti e senza reddito.

    E dato che alcune riviste scientifiche avevano pubblicato tesi sull’HIV come quelle da te citate, il PM chiese di poterle acquisire agli atti. Al rifiuto del giudice il PM chiese e ottenne l’archiviazione.

    Il mistero che circonda la facoltà del giudice di fottersene allegramente dei pareri scientifici mi sembra più fitto di quello che aleggia sull’HIV:-).

    Da allora la questione mi ha interessato non poco. Ora Ritvan…io non sono particolamente versato in materia di biologia. Diciamola tutta: non ne so e non ci capisco un piffero. Sicché temo non capirei granché delle ricerche in questione, e a leggerle perderei solo del tempo. Quindi lo chiedo a te: a tuo giudizio esiste il nesso eziologico tra HIV e AIDS?

    He, he, bella domanda da premio Nobel:-). Mettiamola così: alla luce dei dati scientifici epidemiologici disponibili ci sono forti probabilità che l’AIDS sia causata dall’HIV, da solo o in concausa. Ho detto “forti probabilità”, non certezza scientifica incontestata e incontestabile, come quelle chessò, che la malaria sia causata dal plasmodium o la tubercolosi da M. tuberculosis.

    Così, a presente, queste forti probabilità dovrebbero far scattare il cosiddetto “principio di precauzione” e farci considerare – fino a prova contraria – l’HIV come causa/concausa dell’AIDS e pertanto non dar ascolto ai kompagni che farneticano di complotti per far ingrassare le multinazionali produttrici di farmaci antiretrovirali:-).

    Ciao

    Ritvan

  113. utente anonimo scrive:

    Perchè? voglio dire, se tu avessi le prove che Lazzaro è risuscitato, lo ometteresti dal programma di biologia? Francesco

    Beh, visto che ll corso di formattazione for dummies di Z. ha avuto successo e mi consente di separare meglio i discorsi in quoting, faccio un po’ il suo avvocato (non richiesto:-)). E lapalissiano che se ci fossero le prove che un uomo è stato resuscitato dopo tre giorni, ossia quando – dato il clima non proprio nordico della Palestina -cominciava a puzzare per bene:-), il fatto sarebbe scolpito a lettere di fuoco nei testi di biologia. Però, visto che quelle prove SCIENTIFICHE non le avremo mai, nell’ipotesi più benevola – ovviamente al difuori della metafisica cristiana- si potrebbe ipotizzare uno dei tantissimi casi di morte apparente.

    Per non parlare di certi vangeli gnostici apocrifi che interpretano il fatto in chiave metaforica, ossia che in realtà Lazzaro fosse stato sepolto vivo – ovviamente dietro istigazione dei rabbini – perché omosessuale e Cristo non fece altro che applicare lo stesso metro di giudizio che applicò all’adultera, ossia niente pene in cose di morale fra adulti consenzienti.

    E sul creazionismo la domanda è serissima: come si evince che non è una teoria scientifica?

    Perché non c’è alcuna prova SCIENTIFICA che sia stato il buon Dio a crearci e non c’è alcun modo per tentare di falsificare tale “teoria”.

    Ciao

    Ritvan

  114. utente anonimo scrive:

    e va bene ritvan te il signor POCATERRA avere ragione, gli operai italiani comunisti si sono ingrassati alle spese degli operai sovietici. Contento? Maria

    Per niente. I rubli convertiti in dollari servivano per pagare la pletorica burocrazia amministrativa partitica infarcita di compagni fancazzisti e logorroici e le faraoniche campagne elettorali del PCI, mica a gratificare il proletariato italico.

    Ciao

    Ritvan

  115. utente anonimo scrive:

    >SCIENTIFICHE…- Ritvan< Stai urlando?
    Se sì, però, ti capisco. 🙂

    Cocco

  116. utente anonimo scrive:

    Mi è venuta una teoria, assai poco scientifica : la precipitazione non è finita, da Lucifero in giù, io sto ancora discendendo e le scimmie che mi hanno preceduto erano molto migliori di me.

    Infatti, tracce dei millenni mi conferma che già prima dell’homo sapiens, vi erano “scimmie” con sentimenti e senso religioso, magari più di me, che ho il riscaldamento e il frigorifero.

    Poi risulterebbe che l’uomo di Neanderthal non ha lo stesso dna dell’homo sapiens. Altra razza ? Allora forse sono esistiti anche gli atlantidei, i Lemuri, i giganti, i semidei, gli dei. In 5-(10-15?) miliardi di anni qualcosa potrà essere successo che noi non riusciamo a ricostruire in laboratorio, utilizzando quella parte limitata di cervello che tante potenzialità ancora ( si dice) avrebbe..

    Sempre tracce dei millenni mi suggerisce che un fenomeno non si può fotografare , estrapolare dal suo dinamismo e dal suo momento, senza perderne delle proprietà. E’ come il sangue in provetta. Come un cadavere.

    Chi capirebbe, venuto da un altro mondo, che quel sangue circolava ed era vita, che quel cadavere pensava e rideva ? A vederli inerti, statici, freddi, sono un’altra cosa. Sono cose.

    Ma infine, sempre le stesse tracce mi consolano da questo mortuorio scientifico : l’umanità marcia spedita verso la realizzazione di un progetto di vita anche se i singoli uomini non se ne rendono conto.

    Così la natura, le piante, gli animali, le pietre, la terra, l’ universo, gli universi e l’uomo, l’infinitesimale che respira nell’infinito, hanno un loro progetto di vita, di distruzione, di rivoluzione, senza neanche saperlo, senza poterlo studiare in laboratorio, possono solo guardarsi attorno e vederne i segni intelligenti

    Aurora.

  117. utente anonimo scrive:

    aurora

    Così la natura, le piante, gli animali, le pietre, la terra, l’ universo, gli universi e l’uomo, l’infinitesimale che respira nell’infinito, hanno un loro progetto di vita, di distruzione, di rivoluzione, senza neanche saperlo, senza poterlo studiare in laboratorio, possono solo guardarsi attorno e vederne i segni intelligenti

    maria

    accidenti aurora, che cosa bella hai scritto, davvero, sarà per le foglie luminose che cominciano a cadere come ogni anno dai tigli enormi della piazza su cui si affaccia la mia casa, sarà per questo giorno bellissimo anche oggi, dice che domani pioverà, ma io sono un po’ commossa:-)

    maria

  118. utente anonimo scrive:

    Ritvan, devo correggermi. La ricostruzione era quasi esatta tranne che per un punto non proprio secondario: la prostituta è stata condannata ad un anno di reclusione, nonostante la richiesta di assoluzione del PM.

    http://old.lapadania.com/1999/maggio/04/040499p11a5.htm

    Altri articoli confermano che la signora è stata condannata per tentate lesioni aggravate. Secondo La Piazza, il giudice ha riconosciuto in capo alla Barbieri “un’attività idonea diretta in modo non univoco (sic) a trasmettere il virus HIV ad un numero indeterminato di persone”.

    http://www.ravenna2000.it/lapiazza/990515/caravan.htm (ultimo paragrafo)

    Si dà il caso che “attività diretta in modo non univoco” non significhi granché – e se significasse qualcosa, significherebbe che la Barbieri era da assolvere. Ma il giornale in questione è notoriamente scritto coi piedi.

    Presumo quindi che la sentenza recitasse “attività diretta in modo non equivoco“, che poi è il requisito necessario – insieme all’idoneità della condotta – perché possa configurarsi il tentativo per i reati che lo ammettono.

    Ora, nessuno può veramente credere che la Barbieri praticasse rapporti sessuali a pagamento con sconosciuti col preciso e deliberato fine di infettarli, né mi risulta che sia emerso nulla del genere dal dibattimento. E il reato di lesioni è un reato di danno, non di pericolo.

    Quindi i casi sono tre: o il giudice era ubriaco oppure ha pensato bene di inventare una categoria di illecito penale davvero originale: il tentato reato colposo 🙂

    L’altra possibilità non la scrivo nemmeno per non essere accusato di vilipendio ad un potere dello stato 🙂 Comunque per usare un’espressione abusata, sparare sui giudici è come pensar male…si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca. Ad esempio direi che la sentenza Marchi-Nobile – complice però anche una difesa a mio avviso inadeguata – è indegna quasi quanto questa.

    Zeta

  119. utente anonimo scrive:

    Così la natura, le piante, gli animali, le pietre, la terra, l’ universo, gli universi e l’uomo, l’infinitesimale che respira nell’infinito, hanno un loro progetto di vita, di distruzione, di rivoluzione, senza neanche saperlo, senza poterlo studiare in laboratorio, possono solo guardarsi attorno e vederne i segni intelligenti. Aurora

    Sì, Aurora, e se tu ci avessi messo – come piccolo tocco metaforico – anche la parabola dell’uomo che trova un orologio nel deserto l’ode lirica al creazionismo sarebbe stata perfetta:-)

    Ciao

    Ritvan

  120. utente anonimo scrive:

    L’altra possibilità non la scrivo nemmeno per non essere accusato di vilipendio ad un potere dello stato 🙂 Z.

    Quale, che il giudice fosse anch’egli un assiduo frequentator di mignotte e volesse in tal modo “colpire una per educarne migliaia”? Mah, non ci vedo nulla di vilipendente in questa ipotesi, o meglio, non più che nell’ipotizzare che il giudice andasse in tribunale ubriaco fradicio:-).

    Io non sono un leguleio, ma credo che cercando bene fra le pieghe dei codici, qualche fattispecie di reato per chi sparge in giro (ancorché in modo colposo) virus ritenuti pericolosi ci dovrebbe essere. Diamine, in un paese dove i NAS hanno il potere di schiaffare in galera il tapino che ha venduto un pacco di pasta 1 giorno dopo la data di scadenza scritta sulla confezione:-), mi sembrerebbe strano che non fosse così. Ma forse al giudice e al PM non andava stare lì a spulciare i codici, avendo di meglio da fare:-)

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Però, alla fine, tutte (o quasi) le castroneria dei giudici “periferici” devono passare sotto la scure della Cassazione (peccato che la scure non si possa abbattere anche su chi quelle sentenze le ha scritte:-) ). Per dirtene una fresca, si apprende dai giornali che la Cassazione ha cassato le sentenze di primo e secondo grado che avevano condannato per “resistenza a pubblico ufficiale” e “lesioni” un automobilista che, vistosi afferrare per il gomito da un pizzardone con l’intenzione di trascinarlo al comando, ha ingranato la marcia, facendo fare un capitombolo al prepotente ghisa. Finalmente una sentenza che sancisce il diritto del cittadino alla resistenza nei confronti di soprusi dei pubblici ufficiali.

  121. utente anonimo scrive:

    Ad esempio direi che la sentenza Marchi-Nobile – complice però anche una difesa a mio avviso inadeguata – è indegna quasi quanto questa.

    MARIA

    Zeta ,cosa vuoi dire , che Vanna Marchi e sua figlia non andavano condannate?

  122. utente anonimo scrive:

    Ritvan Io non sono un leguleio, ma credo che cercando bene fra le pieghe dei codici, qualche fattispecie di reato per chi sparge in giro (ancorché in modo colposo) virus ritenuti pericolosi ci dovrebbe essere.

    Certo, diffondere malattie a destra e a manca non è legittimo, ci mancherebbe! 🙂 Intendevo dire che che gli atti idonei a trasmettere malattie di per sé non sono atti penalmente perseguibili.

    Sono cioè perseguibili a titolo di lesioni qualora la malattia venga effettivamente trasmessa (delitto compiuto), oppure a titolo di lesioni tentate quando la malattia non venga trasmessa, ma vi siano state azioni di per sé idonee a trasmetterla e inequivocamente dirette a tal fine (delitto tentato).

    Ora, fino a prova contraria – e prova contraria non è stata fornita – la B. non ha diffuso alcun virus per cui non può essere condannata per lesioni. Né si poteva sostenere – ciò che invece ha fatto il giudice – che il suo comportamento fosse diretto in modo inequivoco a diffondere la malattia. Per cui direi proprio che non avrebbero dovuto configurarsi nemmeno le lesioni tentate.

    Non so se la sentenza sia stata cassata….a rigore non avrebbe dovuto nemmeno arrivarci, in Kassazione…ma a rigore quel giudice non avrebbe nemmeno dovuto passare il concorso in magistratura! 🙂

    Grandiosa la kassazione sul ghisa nella polvere 😀 😀

    p.s.:

    allora, vuoi proprio farmi fare quella figuraccia, eh?? :-)) devo dire “kànun” o “kanùn”? 🙂

  123. utente anonimo scrive:

    Maria: Zeta ,cosa vuoi dire , che Vanna Marchi e sua figlia non andavano condannate?

    Dai Maria! Dodici e più anni di reclusione – roba che nemmeno uno stupratore seriale di bambine – per aver fatto ciò che tutti i “maghi” delle reti minori facevano e fanno tutti i giorni, cioè vendere patacche ai telespettatori più allocchi?

    Se io ti dico “o compri da me Fontana di Trevi o ti cadrà in testa un pianoforte e ti spappolerà il cranio” secondo te merito dodici anni di galera?

    Alla faccia!! 🙂 Dagli un anno o due a esagerare…se proprio devi condannarle, il che è discutibile.

    Per esempio, secondo me l’avvocato avrebbe potuto fare di meglio (tra l’altro un articolo che parla di truffa senza menzionare l’importanza dell’idoneità dell’atto è quanto meno discutibile sotto il profilo della legittimità), ma comunque la pena è stata incredibile. Questo è quel che può succedere, del resto, quando un processo viene trasformato in una specie di circo televisivo.

    Zeta

  124. utente anonimo scrive:

    Comunque il processo è stato meraviglioso. Pare che lo riproporranno in TV quindi mi raccomando non perdetevelo!! 🙂

    PM (con voce estremamente, come dire, effeminata) – Allora dove compravate il materiale?

    T (con marcatissimo accento milanese) – Da un tipo che lo chiamavamo l’Africano

    PM – Ah sì? E perché lo chiamavate l’Africano, eh?

    T – Beh, perché era africano…

    PM – Non faccia lo spiritoso sa!

    T – No, che spiritoso, era africano! Eritreo, credo…

    PM – Ah. E voi poi consegnavate il materiale ai clienti?

    T – No, noi prima di tutto ci occupavamo di portarlo al mago.

    PM – Intende il signor Do Nascimento?

    T – Sì, esatto. Non so cosa ci faceva lui con ‘sta roba, tipo, boh, magari la benediva…

    PM – Le ho detto di non fare lo spiritoso!!

    T – Uè, non si può dir niènte qui!!

    (altra scena: la difesa Marchi-Nobile controinterroga una donna)

    Avvocato – Allora signora, quanto ha pagato lei alla sig.ra Marchi?

    Donna – 150 milioni!

    A – Scusi sa, ma questa cifra cambia sempre? In istruttoria erano 100 milioni, da Vespa erano 200…

    PM (interrompe con la sua voce tutta speciale) – Questo non c’entra!!! Questa domanda non deve andare a verbale!!

    A – (sbuffa) E vabbè, niente allora. Però scusi eh, lei da dove li tirava fuori tutti quei soldi?

    D – Li ho chiesti ad un amico!

    A – Ah, ma che amici che ha lei! Le prestano 150 milioni così sull’unghia! Li vorrei avere anch’io degli amici così…

    D – Eh, invece io ho perso i soldi e poi anche l’amico, guardi un po’! E poi mica mi ha dato tutti i 150 milioni!

    A – Ehm…ma allora chi le ha dato il resto?

    D – Mi sono prostituita per trovare il resto dei soldi!! Ed è tutta colpa di quella là! La guardi!! (indica Wanna Marchi)

    A – Sì, capisco signora. Dunque…

    D – No, lei la deve smettere di fare le domande a me!! E’ QUELLA LA CHE ROVINA LA GENTE!!! (indica di nuovo la Marchi).

    A – Sì, ma signora…

    D – No signora niente!! E’ quella là!

    Giudice – Signora, davvero, cerchiamo di stare calmi!

    D – Eh fa presto a parlare voi! Voi non sapete cosa ho passato io!!

    Kompagni, dico sul serio, dovete assolutamente vederlo :-))

    Zeta

  125. utente anonimo scrive:

    allora, vuoi proprio farmi fare quella figuraccia, eh?? :-)) devo dire “kànun” o “kanùn”? :-)Z.

    Se vedi il commento 230 del post migueliano intitolato”Destri e sinistri”, troverai la risposta. Vabbè, faccio prima a ripeterla: Kanùn.

    Ciao

    Ritvan

  126. utente anonimo scrive:

    Non entro nel merito della questione aids, ma le castronerie sono castronerie. Ora una sola donna contagia 2000 persone in un territorio ristretto. S’immagina che quelle duemila persone, una volta contagiate, potessero fare altrettanto, o era solo privilegio della prostituta di poter contagiare? Bah. E via via a catena. Il ravennate avrebbe dovuto essere infestato da malati d’aids più o meno “conclamati”. Non risultava allora, e, ch’io sappia, non risulta oggi. Almeno nel seicento gli “untori” venivano ricercati in presenza d’una visibilissima epidemia, e non d’un’invenzione giudiziario-giornalistica. Ma adesso siamo molto più colti e informati. La storiella della femme fatale che ti fa scopare la notte, e al mattino sparisce lasciandoti il messaggio “benvenuto nel mondo dell’aids” è più credibile. Strano che qualche magistrato non si sia dato da fare per scoprire finalmente quella perfida “untrice”.p

  127. utente anonimo scrive:

    a zeta

    la mia era una domanda che non voleva sostenere la giustezza dell’entità della pena, non sono una forcaiola:-) e la galera mi piace poco

    per chiunque, a parte ovviamente i grossi reati.

    Ho visto anch’io il processo, straordinario come tutti quelli mostrati da Un giorno in pretura.

    Non sottovaluterei però , ritornando a Vanna Marchi, la sua attività commerciale fatta di vere e proprie truffe, certo a danni di gente credulona, le truffe come è ovvio si rivolgono proprio a quel tipo di persone. Comunque sono d’accordo dodici anni sono troppi. In ogni modo pare che le due donne siano diventate ancora più famose e ammirate di prima, perlomeno a quanto sostiene la Nobili che ha messo anche un blog:-)

  128. utente anonimo scrive:

    Non so se ricordo bene, ma Wanna Marchi e figlia sono state condannate a dieci anni non per semplice truffa, ma per associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

    Non so poi se vi fossero altre imputazioni.

    Non so infine se erano contestate le aggravati dall’entità del danno patrimoniale e/o dai motivi abbietti e futili e della recidiva.

    Bisognerebbe leggere la sentenza per capire se la pena, effettivamente alta, fosse o meno congrua.

    Aurora.

  129. utente anonimo scrive:

    Ti ringrazio ancora, Maria, ma come vedi Ritvan è venuto a stroncare il mio retorico lirismo e la tua commozione. Non mi resta che chiedergli che ora indicava l’orologio trovato nel deserto.

    Aurora.

  130. utente anonimo scrive:

    ” abietti”, non “abbietti”.

    Aurora.

  131. utente anonimo scrive:

    Non so se ricordo bene, ma Wanna Marchi e figlia sono state condannate a dieci anni non per semplice truffa, ma per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Aurora

    maria

    giusto, voglio dire che se al mercato delle Cascine mi metto a fare il gioco delle tre carte, lo fanno e in quanti ci cascano:-(, o se novella Totò vendo il Biancone a qualche scimunito, non posso essere paragonata lo stesso a un gruppo di persone che sistematicamente con tanto di ufficio e ragione sociale si dedicano in modo reiterato a mettere in mezzo la gente sia pure credulona e un po’ stupida.

    maria

  132. utente anonimo scrive:

    Ritvan

    i tuoi vangeli gnostici apocrifi e immagino pure scritti a San Francisco sono meravigliosi.

    Grazie

    Francesco

    Neppure essendo Dio Gesù avrebbe mai potuto pensare una castroneria simile nel 25-30 d.c., nel caso tu fossi stato serio.

  133. utente anonimo scrive:

    Aurora: Non so se ricordo bene, ma Wanna Marchi e figlia sono state condannate a dieci anni non per semplice truffa, ma per associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

    Sì Aurora, hai assolutamente ragione. Ma detto così, per chi non avesse seguito la sturiazza – e considerando la condanna astronomica – potrebbe sembrare qualcosa tipo “Milano violenta: la polizia spara” 🙂

    Quindi ricordiamoci che gli associati per delinquere erano ben tre: Wanna, il di lei convivente e la di lei figlia. Non proprio una nutrita legione, ma piuttosto il numero minimo per integrare la fattispecie 🙂

    Non so infine se erano contestate le aggravati dall’entità del danno patrimoniale e/o dai motivi abbietti e futili e della recidiva.

    Non ho sentito parlare di recidiva (ma qui posso sbagliarmi) e i motivi abietti o futili mi sembrano improponibili. Il danno patrimoniale ingente suppongo di sì; comunque ci sta, e in molti casi ci sta anche la minorata difesa. Vogliamo metterci pure la minaccia di un male immaginario? Siamo ai livelli del pianoforte di prima, secondo me, ma mettiamocela…nel dubbio meglio abbondare 🙂

    E dato che l’idoneità della condotta, grazie al sig. Rocco, non è più un requisito per la truffa in Italia, che dire…la condanna ci poteva stare. Resto dell’avviso che l’avvocato avrebbe potuto muoversi meglio, e che la Marchi non avrebbe dovuto mettersi a piangere al processo. Ma la condanna ci poteva stare, con le due aggravanti di cui sopra. Diciamo qualche anno di reclusione in tutto, a voler essere molto severi.

    Ma converrai che dieci anni e 2,2 milioni di risarcimento – più altri 2 anni e mezzo e quarantamila euri del processo stralcio – non mi sembra solo “troppo”. Mi sembra qualcosa di totalmente smodato. Con lo stesso principio bisognerebbe condannare almeno a due o tre anni di gabbio tutte le cartomanti, le chiromanti, gli imbonitori televisivi che vendono giocate del lotto e piramidi della felicità. O più semplicemente a quelli che vendono servizi-oroscopo e cose del genere.

    Il fatto, secondo me, è che i giudici erano sotto i riflettori dei media e hanno ben pensato di mettersi a novanta. Valà valà che quando Berlusconi spara sulla magistratura i “poveri” magistrati non mi fanno poi tanta pena…

    Li-ber-tà per la famiglia Marchi!! 🙂

    Zeta

    p.s.:

    Calisto Tanzi – che ha rovinato tanta gente un bel po’ più incolpevole delle “vittime” di Vanna Marchi – quanto meriterebbe al confronto? Fatto sta che è stato condannato a tre anni di reclusione e 0 (zero) euri di risarcimento…

  134. utente anonimo scrive:

    Altroché Vanna Marchi, sono io il recidivo: l’ho fatto ancoraaaaaa :-((

    Alla terza (che spero non verrà mai) mi autoesilio dal blog, sempre che Miguel non mi cacci prima…

    Zeta il tristo pasticcione recidivo 🙁

  135. utente anonimo scrive:

    Io sarò un po’ strana ma confesso che i truffati di Parmalat non mi fanno poi tanta pena, voglio dire se ti offrono un tasso di guadagno esagerato rispetto al mercato finanziario, non ti viene il sospetto che ci sia qualcosa di poco chiaro? In genere alla befana ci si crede , se va bene, fino a tre o quattro anni ,poi ci si arrende alla triste realtà, quella donna con la scopa e cenbdio in testa era la tua mamma:-)

    E allora sì il sospetto c’era ma la voglia di avere più soldi a buon mercato era più grande!

    Certo mi chiedo ma allora dov’è la differenza con i truffati della Famiglia Nobile e del mago Nascimento che hanno agito con lo stesso criterio ? Non saprei dire esattamente, forse perché quest’ultimi mi parevano dei poveri diavoli più degli altri:-) Però c’è contraddizione lo ammetto, prima che salti su chi so io:-)))

    maria

  136. utente anonimo scrive:

    cenbdio non è un termine toscano ma un errore di battitura, volevo dire cencio:-)

  137. utente anonimo scrive:

    Zeta, non ho capito un’acca della sturiuzza, della polizia spara, del pianoforte, ma non importa, la fuffa è fuffa : l’associazione a delinquere ha una sanzione diversa dalla semplice truffa.

    “Valà, Valà..” ma, “là”, dove ?

    Aurora.

  138. utente anonimo scrive:

    Maria: Io sarò un po’ strana ma confesso che i truffati di Parmalat non mi fanno poi tanta pena, voglio dire se ti offrono un tasso di guadagno esagerato rispetto al mercato finanziario, non ti viene il sospetto che ci sia qualcosa di poco chiaro? In genere alla befana ci si crede , se va bene, fino a tre o quattro anni ,poi ci si arrende alla triste realtà, quella donna con la scopa e cenbdio in testa era la tua mamma:-)

    Di mercati finanziari ne so poco (leggasi: nulla), ma il mio punto è che si trattava di obbligazioni certificate da istituti di credito.

    E se vuoi sostenere che chi li ha sottoscritti un po’ se l’è cercata – e personalmente sono d’accordo -ammetterai che se l’è cercata molto ma molto di più chi si è fatto coglionare da Vanna Marchi con l’edera da giardino, il sale da cucina e i numeri del lotto personalizzati con cui vincere miliardi.

    Ma vedo che già lo ammetti :-))

    Certo mi chiedo ma allora dov’è la differenza con i truffati della Famiglia Nobile e del mago Nascimento che hanno agito con lo stesso criterio ? Non saprei dire esattamente, forse perché quest’ultimi mi parevano dei poveri diavoli più degli altri

    Ammesso che sia un elemento essenziale, tra i truffati di Parmalat mi risulta che ci siano molti “poveri diavoli” che hanno perso i loro risparmi di famiglia. E tanti altri li hanno persi in fondi che non si chiamano Parmalat, non fanno notizia e non prevedono casse di risarcimento da parte dello stato…

    Aurora: non importa, la fuffa è fuffa: l’associazione a delinquere ha una sanzione diversa dalla semplice truffa.

    Occhei Aurora…eliminiamo pure la “fuffa” 🙂

    Sono stati irrogati dodici anni e mezzo a due persone che si erano associate per vendere patacche ai deficienti. Cioè per far ciò che fanno tutti i santi giorni centinaia di maghi televisivi in tutta Italia.

    Questi, ne converrai, i fatti.

    Il resto, sono d’accordo, è “fuffa” 🙂

    Zeta

  139. utente anonimo scrive:

    Ammesso che sia un elemento essenziale, tra i truffati di Parmalat mi risulta che ci siano molti “poveri diavoli” che hanno perso i loro risparmi di famiglia. E tanti altri li hanno persi in fondi che non si chiamano Parmalat, non fanno notizia e non prevedono casse di risarcimento da parte dello stato…Z.

    maria

    no non è un elemento essenziale però truffare uno particolarmente stupido mi sembra una cosa più brutta che truffare uno sveglio:-)

    se non altro é più facile, ma questo non so se abbia una rilevanza penale:-)

    Casomai ci sarebbe da dire che i malcapitati di Parmalat non potevano nemmeno immaginare che

    un’industria del genere potesse arrivare a tanto!

    Certo quella dei bastoncini di edera ha dell’incredibile come del resto le telefonate che si sentono alle varie mache d’italia ogni giorno su alcuni canali televisivi periferici .

    Direi però a questo punto che una donna come vanna marchi, dalla notevole personalità, ha permesso un processo con una risonanza mediatica enorme, un po’ come successe con il mostro di Firenze, facendo le debite e necessarie proporzioni, chi non ha visto il processo a pacciani, vanni e tutta la povera umanità che gli girava intorno non ha visto nulla:-)

    Io però in conclusione dico che dovrebbero esserci da parte delle autorità, comprese quelle televisive, delle regole limitative per la credulità, comunque si manifesti.

    Mi rendo conto che è difficile perchè si rischierebbe di intaccare la libertà dell’agire, del fare, dell’intraprendere…..

  140. utente anonimo scrive:

    Maria: no non è un elemento essenziale però truffare uno particolarmente stupido mi sembra una cosa più brutta che truffare uno sveglio:-)

    se non altro é più facile, ma questo non so se abbia una rilevanza penale:-)

    Certo che ce l’ha 🙂 Ma non sarei così sicuro che gli investitori di Parmalat fossero tutti così scaltri svegli 🙂

    Casomai ci sarebbe da dire che i malcapitati di Parmalat non potevano nemmeno immaginare che

    un’industria del genere potesse arrivare a tanto!

    …e se in più ci metti le banche che ti garantiscono che si tratta di un buon investimento…Hai sicuramente ragione a dire che dovevano stare più attenti, sia chiaro, ma a pensarci bene non è così biasimevole che una persona un po’ semplice si sentisse garantita.

    Non è proprio come comprare i numeri al lotto da un ciccione pelato che dice di essere un mago e da una specie di Erinni con accento bolognese che strilla a squarciagola, voglio dire 😀

    Io però in conclusione dico che dovrebbero esserci da parte delle autorità, comprese quelle televisive, delle regole limitative per la credulità, comunque si manifesti.

    Mi rendo conto che è difficile perchè si rischierebbe di intaccare la libertà dell’agire, del fare, dell’intraprendere…

    In linea di principio sarei d’accordo con te. Ma come hai osservato, non è cosa facile. Anche perché – che si parli di amore, salute o semplicemente di soldi – la gente vuole credere ai rimedi magici e alle scorciatoie miracolose.

    Forse, da bravi sessantottini, dovremmo affrontare i problemi a monte :-), quelli che spingono la gente all’irrazionalità. Voglio dire, pensa a quanti si rivolgono alle “medicine alternative”, che vendono patacche non diversamente da Vanna Marchi. Forse non andrebbero dall'”omeopata” o dall'”iridologo” se i medici li ascoltassero e li curassero come dovrebbero fare. Invece spesso i medici se ne sbattono altamente, quando non ti lasciano direttamente morire in corsia (secondo fonti interne si parla di una media di circa 90 morti al giorno per errore solo in Italia*). E così è logico che la gente si rivolga altrove…

    Z.

    * http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/cronaca/errori-medici/errori-medici/errori-medici.html

  141. utente anonimo scrive:

    Z.

    già mi fa paura chi vuole risolvere i problemi a monte, se poi è pure un sessantottino mi viene da rivolgermi ad un mago per un potente amuleto benefico e protettivo.

    Francesco

  142. utente anonimo scrive:

    Quindi ricordiamoci che gli associati per delinquere erano ben tre: Wanna, il di lei convivente e la di lei figlia. Non proprio una nutrita legione, ma piuttosto il numero minimo per integrare la fattispecie 🙂 Z

    Dimentichi il Mago Do Nascimento, uccel di bosco.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Sì, forse è il caso di epurarti:-), dopo il tripudio di corsivite che ci stai infliggendo.

  143. utente anonimo scrive:

    Però c’è contraddizione lo ammetto, prima che salti su chi so io:-))) maria

    Agli ordini, zompo subito!:-). Equiparare la più grande azienda lattiero-casearia d’Italia in quel della rossissima (e perciò apoditticamente onestissima et ben organizzatissima:-) ) Emilia alla sghangherata combriccola Marchi-Do Nascimento è l’apoteosi della contraddizione:-). E non è vero che il rendimento dei bond Parmalat fosse “esagerato” rispetto ad altri prodotti simili. In più, tali bond venivano caldamente raccomandati dalle banche. Pertanto, Tanzi poteva truffare pure la persona più intelligente e colta de ‘sto mondo, la Marchi, invece, solo ignoranti ed imbecilli. Perciò, io, come anche Z mi pare di aver capito, vedo nel comportamento dei truffati dalla Marchi una specie di (invito i legulei ad astenersi da pignolesche precisazioni:-) ) “concorso di colpa”, esente nei truffati da Tanzi. Ma, dissento da Z. che vorrebbe fosse applicata alla Marchi la stessa pena di Tanzi. Semmai, dovrebbe essere applicato a Tanzi una pena uguale a quella della Marchi, se non maggiore, vista la maggiore pericolosità sociale (ossia capacità di truffare non solo gli imbecilli) di Tanzi. Io non voglio credere alla teoria delle “toghe rosse” che inchiappettano per bene la Marchi che truffa le vecchiette “proletarie” e si mostrano benevoli con Tanzi che ha truffato ANCHE fior di biechi e sporki kapitalisti e investitori vari. Io credo, invece, che siccome Tanzi è Tanzi, ossia uno che ha “unto” coi soldi truffati mezza Italia (politici inclusi), allora si fanno due pesi e due misure e a lui si applica una condanna ridicola, mentre alla Marchi quella che si merita. More solito.

    Ciao

    Ritvan

  144. utente anonimo scrive:

    …Non mi resta che chiedergli che ora indicava l’orologio trovato nel deserto. Aurora.

    “L’ora di respirare un sorso d’aria pura

    un prato è verde quando è primavera

    il sole è caldo e poi scende la sera

    per noi”

    Cuntent?:-)

    Ciao

    Ritvan

  145. utente anonimo scrive:

    Ritvan i tuoi vangeli gnostici apocrifi e immagino pure scritti a San Francisco sono meravigliosi. Grazie Francesco

    Non c’è di che:-). Si, probabilmente il documento che riporta l’esimio prof usano Smith è un falso, anche solo per il fatto che non ha potuto esibire l’originale ma solo delle foto. Cionondimeno, i carpocraziani sono esistiti e il contenuto delle loro “eresie” è stato tramandato nei secoli. Inoltre, cerca di riflettere su questo breve passo del Vangelo canonico secondo Giovanni (11, 16):

    Allora Tomaso, chiamato Didimo, disse ai condiscepoli: “Andiamo anche noi a morire con lui!”

    Perché “morire”? Perché qualcuno avrebbe dovuto tentare di far fuori Gesù, sia che riuscisse a rescuscitare Lazzaro, sia che non vi riuscisse? C’era forse qualche legge che vietava – pena la morte -di resuscitare i morti? Non mi risulta. Invece, se si prende in considerazione l’ipotesi di Lazzaro sepolto vivo per omosessualità, allora il rischio di rimetterci la pelle nel liberarlo era plausibile.

    Neppure essendo Dio

    Hai qualche dubbio in proposito, per caso?:-)

    Gesù avrebbe mai potuto pensare una castroneria simile nel 25-30 d.c., nel caso tu fossi stato serio.

    Per ragioni puramente anagrafiche, non credo che quel che pensasse Gesù dipendeva dalla mia serietà:-). Parlando sempre seriamente, non vedo perché Gesù, il quale salva l’adultera dalla lapidazione, ovvero una che aveva cornificato ed esposto a pubblico disprezzo come “cornuto” un terzo innocente, suo marito (per non parlare della sacralità del matrimonio e via discorrendo) doveva lasciar morire allegramente di una morte ancor più atroce uno (per di più suo amico)che s’era limitato a pijarselo in quel posto, senza far del male a qualcun altro.

    Ciao

    Ritvan

  146. utente anonimo scrive:

    Forse perchè l’omosessualità era considerata un abominio in tutto il mondo semita.

    Francesco

  147. utente anonimo scrive:

    Ritvan, nel prendermi in giro, hai scandito le ore dell’ uomo : il neonato che si abbevera al sorso di vita, ed il primo respiro lo distingue dal nato morto; la gioventù ( ” c’è un grande prato verde dove nascono speranze..); l’età adulta ( il sole caldo, il sole alto, della natura che matura) ;la vecchiaia ( cala la sera per noi).

    Bravo.

    Aurora.

  148. utente anonimo scrive:

    Ritvan, la tua interpretazione della frase di Giovanni non ha nulla a che vedere con l’omosessualità : nel brano che precede si dice chiaro che in Giudea, dove Gesù voleva tornare per ” rianimare” Lazzaro, poco tempo prima avevano cercato di lapidarlo ( Giovanni, 11-8 : ” I discepoli gli dissero ” Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci torni di nuovo ?”). Tornare lì con lui significava per i discepoli rischiare la lapidazione, affrontare anche loro la morte.

    Aurora.

  149. utente anonimo scrive:

    Ritvan, nel prendermi in giro, hai scandito le ore dell’ uomo : il neonato che si abbevera al sorso di vita, ed il primo respiro lo distingue dal nato morto; la gioventù ( ” c’è un grande prato verde dove nascono speranze..); l’età adulta ( il sole caldo, il sole alto, della natura che matura) ;la vecchiaia ( cala la sera per noi). Bravo. Aurora.

    Ma porcaccia la miseria zozza, perché se ti metto una perla tratta da “Chitarra suona più piano” di Nicola Di Bari ti voglio prendere in giro e non solleticare la tua ben nota vena lirica?! Semmai, sei tu che, invece di chiedere – se non lo sai – cos’è il paragone dell’orologio nel deserto all’interno del dotto dibbbattito “evoluzionismo versus creazionismo” te ne esci beffardamente con un “che ora segnava l’orologio?”

    Ciao

    Ritvan

    P.S. “c’è un grande prato verde dove nascono speranze ecc., ecc.” è da “Un mondo d’amore” cantata da Morandi. Che fai, il potpourrì? Allora io ci aggiungo “Minchia, signor tenente!”:-)

  150. utente anonimo scrive:

    Forse perchè l’omosessualità era considerata un abominio in tutto il mondo semita. Francesco

    Sì, perché l’adulterio, specie quello femminile, era considerato, invece, un’innocua marachella:-).

    Ciao

    Ritvan

  151. utente anonimo scrive:

    Sì, Ritvan, e nel poutpourri sarei contenta di metterci anche- scusate l’ignoranza- la curiosità di sapere in quale procedimento Tanzi sarebbe stato condannato a tre anni, giusto per capire il motivo di una pena così ridotta. A me risultano ancora in corso almeno altri due procedimenti penali contro di lui .

    Aurora.

  152. utente anonimo scrive:

    Qual è la storia dell’orologio nel deserto ?

    Aurora.

  153. utente anonimo scrive:

    Ritvan, la tua interpretazione della frase di Giovanni non ha nulla a che vedere con l’omosessualità : nel brano che precede si dice chiaro che in Giudea, dove Gesù voleva tornare per ” rianimare” Lazzaro, poco tempo prima avevano cercato di lapidarlo ( Giovanni, 11-8 : ” I discepoli gli dissero ” Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci torni di nuovo ?”). Tornare lì con lui significava per i discepoli rischiare la lapidazione, affrontare anche loro la morte. Aurora.

    Giusto. Ma l’interpretazione non era la mia, era dei carpocraziani e di chi sostiene le loro ragioni. Brava. Così la Chiesa Cattolica impara a tenere le donne lontane dai dotti dibbbatiti teologici:-).

    Ciao

    Ritvan

  154. utente anonimo scrive:

    Qual è la storia dell’orologio nel deserto ? Aurora.

    E’ uno degli “argomenti” che usano i sostenitori del cosiddetto “disegno intelligente” dell’Universo. Essi paragonano chi non crede al creazionismo a un uomo che, trovando un orologio nel deserto, crede che l’orologio si sia costruito da solo, per caso, a seguito di infinite prove di assemblamenti a casaccio effettuate da pezzi di metallo.

    Ovviamente, l’argomentazione è sofistica, visto che non s’è mai visto un orologio – o qualsiasi altro marchingegno meccanico – riprodursi, autoripararsi ed evolversi, mentre gli esseri viventi lo fanno continuamente.

    Ciao

    Ritvan

  155. utente anonimo scrive:

    Ritvan: Dimentichi il Mago Do Nascimento, uccel di bosco.

    Hmm…dunque, ho ricontrollato e forse hai ragione. Il Mago Brasileiro pare sia stato condannato a quattro anni in procedimento separato. Secondo alcuni siti web è stato condannato per associazione a delinquere, secondo altri no.

    Boh? Quando passo in dipartimento vedo di dare anche un’occhio alla sentenza, se la trovo. Non ho proprio un c… da fare, eh 😀

    p.s.:

    come stalinista so che posso essere epurato in qualsiasi momento…ma non mi assumo nessuna responsabilità verso Miguel se qualcuno di voi sgargamella il popup dei commenti! Dopotutto di casini ne combino a sufficienza da solo 🙂

  156. utente anonimo scrive:

    Siempre Ritvan: Ovviamente, l’argomentazione è sofistica, visto che non s’è mai visto un orologio – o qualsiasi altro marchingegno meccanico – riprodursi, autoripararsi ed evolversi, mentre gli esseri viventi lo fanno continuamente.

    Infatti. E poi secondo me c’è anche un’altra osservazione da fare: noi consideriamo “ordinato” l’universo perché siamo abituati a vederlo così.

    Se osserviamo gli astri a velocità naturale abbiamo l’impressione che l’universo sia ordinato, ma se potessimo osservarli a velocità accelerata – ed è possibile rendercene conto con una ricostruzione ben fatta – assisteremmo a fiammate, esplosioni, collisioni, collassi multipli di corpi celesti…un casino dell’altro mondo, in tutti i sensi 🙂

    Che poi…l’orologio qualcuno deve averlo costruito, ma qualcun altro deve aver purificato l’oro con cui è stato costruito, oro che qualcun altro ancora aveva portato giù dalla miniera dove un’altro ancora l’aveva estratto.

    Insomma, qua più che un dio viene fuori tutto un pantheon 😀

    Ma, dissento da Z. che vorrebbe fosse applicata alla Marchi la stessa pena di Tanzi. Semmai, dovrebbe essere applicato a Tanzi una pena uguale a quella della Marchi, se non maggiore, vista la maggiore pericolosità sociale

    No no no: per me la Marchi andava assolta senza meno. Piuttosto andrebbero internati in TSO perpetuo i fessi che ci cascavano :-))

    Quanto a Tanzi non saprei, non ho seguito seriamente il processo e comunque è un ambito di cui capisco poco (leggasi: quasi nulla). Però non c’è dubbio che il danno e l’allarme sociale arrecato da Tanzi siano ben altri. E poi il mago Do Nascimento è un grande!

    Giornalista – Lei dov’è adesso, signor do Nascimento?

    Do Nascimento – Io sono dove vuole lei, signorina! Dovunque!

    G – Dicono che ci sia il suo tesoro nascosto da qualche parte…

    DN – Il mio tesoro? Che tesoro??

    G – Sì, lei nega di avere un tesoro nascosto?

    DN – No, guardi, meglio ancora: veda di trovarlo questo tesoro se scopre dov’è, poi facciamo a metà*, ché lei non immagina che bisogno di soldi che ho adesso!

    Z.

    *qui tra l’altro dimostra una notevole conoscenza del diritto privato: sciapò al mago!!

    p.s.:

    invito i legulei ad astenersi da pignolesche precisazioni

    Pignolesche precisazioni, moi?? Ma quando mai! ;-)))

  157. utente anonimo scrive:

    Grazie del chiarimento, Ritvan.

    Naturalmente l’orologio ben assemblato non si distingue alla fin fine dall’austrolopiteco Lucy : due rottami. Venisse dal milione di anni futuro un nuovo abitante sulla terra ormai deserta, priva di opere e di memorie umane, esaminerebbe curioso tutti e due, senza forse potere arguire che in epoca remota in uno dei due rottami c’era qualcosa che la scienza non riesce a estrapolare : la psiche, il sentimento, il pulsare della vita in quel corpo .

    Con questo criterio scientifico anche l’universo è un insieme di rottami : una grande esplosione ha scaraventato i pezzi a casaccio e su qualche ammasso- dopo un lungo processo- siamo apparsi noi.

    Ma appunto la scienza ha un limite: fermarsi a quel che vede o che è reso manifesto.

    Quando anche hai studiato tutte le nozioni dello scibile umano, hai elucubrato formule ineccepibili e vedi confermate tutte le tue teorie, ancora non hai percepito l’anima….diversa del Rolex d’oro autentico svizzero rispetto a quella del Rolex imitazione cinese o tailandese.

    Aurora.

  158. utente anonimo scrive:

    Grazie Aurora, io avevo solo un vago ricordo.

    x Ritvan: quello che non è possibile è la morale ultramoderna che metti in fondo alla tua ipotesi, nessuno avrebbe pensato una cosa del genere fino a 50 anni fa, più o meno (e naturalmente avevano ragione loro).

    Al massimo avrebbero approvato l’omosessualità, mai nessuno avrebbe sospeso il giudizio per “liberalismo”

    Ciao

    Francesco

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