Precarietà

Scrivo da una connessione precariamente scroccata.

Il mio computer si trova attualmente nelle mani di un ex-idraulico, figlio e nipote e pronipote di pescatori in grado di veleggiare da Palinuro a Napoli nella nebbia più fitta.

Quindi ho la massima fiducia che riesca ad aggiustare tutto.

Voi, pazientate e sopportate Ritvan e Reza.

Chiedo scusa soprattutto a coloro che mi hanno scritto messaggi di posta, in questi giorni.

Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

250 risposte a Precarietà

  1. utente anonimo scrive:

    Kel, noi siamo pazienti, ma non si sarà spazientito il tuo computer ?

    Aurora.

  2. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    se l’hai perso ti avevo mandato questo articolo da aurobeserver, che forse ti può interessare

    http://euobserver.com/9/22519

    roberto

  3. utente anonimo scrive:

    Granzotto chi????? Quello del libro su Guernica????

    Comunque, Ritvan, ti invidio moltissimo: sei riuscito ad essere citato su uno dei siti che dire revisionisti è poco, specie sulla questione chiesa cattolica.

    Figurati che quando aprirono gli archivi in Vaticano contenenti i materiali della Congregazione per la dottrina della Fede levarono alti lai e dissero che gli studiosi erano una manica di laicisti scriteriati. Che invidia, invidia, invidia. Esser citati su Storia Libera!!!

    I miei docenti sarebbero così fieri di me!!!!

    Roseau

  4. utente anonimo scrive:

    mi dai l’indirizzo del sito? credo mi interesserebbe molto

    grazie

    Francesco

    PS cosa ha combinato Ritvan?

  5. utente anonimo scrive:

    Si attende con fiducia…

  6. utente anonimo scrive:

    >mi dai l’indirizzo del sito? credo mi interesserebbe molto grazie Francesco

    PS cosa ha combinato Ritvan?<
    Niente de che, caro, ne ha parlato il nostro ReNudoEcc.Ecc su questo blog. E’ la solita lettera che mandai all’imam Al Granzotto:-) più di un anno fa, quando continuava ogni giorno a scassare la minchia nella rubrica delle lettere del “Il Giornale” citando fuori contesto il passo del Corano che invitava i fedeli a far fuori gli “associatori”. Dopo, smise e smisi anch’io.

    Comunque visto che la sciura roseau latita:-) te lo incollo io l’indirizzo qui sotto.

    Ciao

    Ritvan

    http://www.storialibera.it/attualita/islam_e_immigrazione/quei_passi_del_vangelo.html

  7. utente anonimo scrive:

    Caro MM

    torna presto.

    il post sottostante sta esplodendo in ogni senso e non è bello

    Francesco

  8. utente anonimo scrive:

    Be’, francesco, s’ha come l’impressione che le due parti continuino una strana partita a scacchi di soli re, dopo che tutti gli altri pezzi sono stati giocati fino in fondo. Capirai che in tal caso non è più possibile escogitare mosse particolarmente brillanti. Ma la cosa che basisce di più, è che i giocatori sembrano più accaniti nel gioco adesso, che la partita non ha più niente da dire, di prima. Mah.p

  9. utente anonimo scrive:

    Mi spiace, caro p., ma stavolta non c’hai azzeccato. Non c’è una partita, per il semplice motivo che non esistono regole condivise, nè arbitro o segnapunti. Diciamo che è solo un dibbbbattito:-), come quelli dei tuoi tempi:-), dove ognuno dice la sua.

    Ciao

    Ritvan

  10. utente anonimo scrive:

    La regola è continuare una partita già finita, appunto.p

  11. utente anonimo scrive:

    Approfitto della partita finita, e seguo l’esempio di Cocco, per chiedere se c’è qualche chimico tra i lettori che mi possa spiegare la seguente frase :

    “L’analisi chimica ha evidenziato nel reperto ( liquido verde scuro ) la presenza di alcuni idrocarburi aromatici e alifatici ( alchilbenzeni, alchinaftaleni) nonché idorocarburi alifatici a lunga catena. Il reperto è verosimilmente costituito da una miscela di benzina verde e gasolio.”

    Perchè ” verosimilmente” ?

    Aurora.

  12. utente anonimo scrive:

    Uhm, per la parte chimica, rivolgiti a un arabo, che per me quei nomi di molecole sono arabo. Per la parte linguistica, quel “verosimilmente”, che non può avere che il significato di “con tutta probabilità”, può voler dire che, se è vero che siano possibili altri modi per ottenere quel composto, questi sono così complessi che la cosa più semplice e probabile che sia accaduta è di averlo ottenuto mischiando benzina verde e gasolio, facilmente reperibili in commercio.p

  13. utente anonimo scrive:

    Credo che la spiegazione di p. non faccia una piega. E lo dico da medico analista di laboratorio:-). Anche se io uso nei referti al posto di “verosimilmente” il “molto probabilmente” oppure “compatibile con”. E’ strano come i non addetti ai lavori (medici veterinari compresi) abbiano un’idea piuttosto vaga delle risposte che un laboratorio è in grado di fornire, fra cui le certezze assolute sono un’esigua minoranza.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Aurora, piantala di chiedere consulenze peritali a sbafo per i tuoi casi!:-)

  14. utente anonimo scrive:

    Premesso che non sono né chimico né araba :-), l’analisi della frase che p. fa, come sempre, correttamente , è sostenuta dal fatto che in effetti gli idrocarburi alifatici a catena lunga costituiscono il componente principale del gasolio. In esso, quelli a catena corta si trovano solo in basse concentrazioni o sono assenti.

    Questi ultimi insieme agli aromatici sono invece tipici della composizione della benzina.

    Cocco

  15. utente anonimo scrive:

    Behm…è stato Francesco ad introdurmi in materia esplosiva…

    In breve vorrei sapere se una miscela del genere, contenuta in una bottiglia di plastica, lanciata all’interno di un’ auto dove il guidatore sta fumando una sigaretta, a contatto con quest’ultima, può infiammarsi.

    ( A me sembra una ipotesi da gran boiata)

    O se, invece, si possa ragionevolmente dubitare, proprio in relazione a quel ” verosimilmente”, della composizione della miscela.

    Grazie comunque a tutti del riscontro già dato.

    Aurora.

  16. utente anonimo scrive:

    >Behm…è stato Francesco ad introdurmi in materia esplosiva…<
    Sì, come al solito è colpa dei cattolici:-).

    >In breve vorrei sapere se una miscela del genere, contenuta in una bottiglia di plastica, lanciata all’interno di un’ auto dove il guidatore sta fumando una sigaretta, a contatto con quest’ultima, può infiammarsi.

    ( A me sembra una ipotesi da gran boiata).

    Se la bottiglia rimane chiusa, sicuramente no:-).

    >O se, invece, si possa ragionevolmente dubitare, proprio in relazione a quel ” verosimilmente”, della composizione della miscela.<
    Parlando seriamente, penso che sia principalmente questione di rapporti di miscelazione; si sa che il gasolio non è facilmente infiammabile e la benzina sì, dunque se una loro miscela sia facilmente infiammabile o meno dipende dalle proporzioni. Se – come presumo – non si è in possesso di un campione del liquido “originale” – in qual caso la prova da fare sarebbe semplice e inequivocabile – bisognerebbe chiedere al laboratorio se è in grado di stabilire anche il rapporto delle due sostanze “verosimili” nella miscela, in base alla concentrazione dei componenti chimici. Poi, si fa la miscela e si butta addosso al malcapitato con la sigarette accesa che si è offerto – dietro equo compenso, ovviamente – a far da cavia in tribunale. Si chiama “incidente probatorio” vero? Poi credo che stia all’insondabile “intima convinzione” del giudice ritenere come acquisito il “verosimile” o meno.

    >Grazie comunque a tutti del riscontro già dato.<
    Non c’è di che. La mia fattura te la mando con comodo:-).

    Ciao

    Ritvan il Tuo Consulente di Fiducia:-)

  17. utente anonimo scrive:

    Sulla composizione della miscela, credo faccia fede l’analisi chimica, e, a meno di ritenerla falsa, non ci sia possibilità di dubbio. La possibilità (per quanto alta) riguarda la sua fabbricazione. Ciò detto, che si voglia usare una miscela infiammabile a mo’ di bomba molotov, e si lasci il meccanismo d’accensione, per quanto involontariamente, al bersaglio, piuttosto che il tiratore provveda direttamente, sembra anche a me una tesi a dir poco ardita. Ma massimo d’alema, per esempio, in materia ne saprebbe molto più me.p

  18. utente anonimo scrive:

    Ritvan, la tua notorietà avanza a vista d’occhio /di falco: da Tamas a Cocco, tutti ti fanno propaganda, e i tuoi frammenti di sapienza si infiltrano nelle aule italiche, da quelle scolastiche a quelle di giustizia.

    In questo caso non si tratta di “incidente probatorio”, che si effettua ,in contraddittorio delle parti , per “cristallizzare” prima del processo una prova che si teme possa andare perduta.

    L’accertamento è stato richiesto dal P.M., l’ha effettuato la Polizia Scientifica, è ripetibile, la bottiglia era chiusa ed il liquido c’è ancora.

    La fattura mandala a Francesco, che la gira a Reza, che la gira a te, che la rispedisci a me che la rimando a Francesco, in una ruota virtuale infinita : non fosse stato per voi, a me certo non sarebbero venute in mente le esplosioni..

    Inoltre rilevo che la tua consulenza non è stata esauriente : perché il liquido ha un colore verde ?

    Invece apprezzo molto il tuo riferimento alle proporzioni : la relazione tecnica della polizia scientifica non ne parla.

    Gatta ci cova ?

    Aurora.

  19. utente anonimo scrive:

    p, questa di Massimo D’Alema come esperto in bottigliate molotov politiche con accensione involontaria del destinatario è veramente originale.

    Te l’immagini proporla durante la discussione del processo ?

    Si sveglierebbero tutti dal torpore, compreso il Giudice.

    Aurora.

  20. utente anonimo scrive:

    Ritan, scusa, la risposta sul colore verde l’aveva già data p.

    Aurora.

  21. utente anonimo scrive:

    Grazie anche a te, Cocco, siete proprio un bello staff di consulenza. E poi mi piace un fracco come vi esprimete.

    Aurora.

  22. utente anonimo scrive:

    Ritvan, non Ritan.

    Ritvan, RITVAN, R-I-T-V-A-N.

    Ecco.

    Aurora.

  23. utente anonimo scrive:

    >Ritan, scusa, la risposta sul colore verde l’aveva già data p. Aurora.<
    Aurora che si scusa??!! Oddio, mi sento svenire!:-)

    Vabbè, poi ritorna “normale” storpiandomi il nome:-).

    Aurora, per la verità che la benzina fosse “verde” l’avevi detto per prima tu, citando il referto di laboratorio:-).

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Se il liquido c’è, non c’è neanche bisogno di chiedere le proporzioni al lab. Si fa la prova: se gettato su una sigaretta accesa s’infiamma, per l’aggressore dovrebbero essere c..zi molto più amari. La faccenda dell’ “incidente probatorio” la so, ma il mio voleva essere un gioco di parole sull’ “incidente”; evidentemente non s’è capito, come dici tu, per una questione di orientamento delle paraboliche:-).

    P.S. Non per farmi gli affari tuoi, ma tu da che “parte” stai – professionalmente parlando – da quella del “moltovaro” o da quella dell’automobilista fumatore?

  24. utente anonimo scrive:

    Per par condicio, “molotovaro” e non “moltovaro”:-).

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Mi dispiace, Aurora, ma il mio commento sulla storpiatura del nome l’ho scritto mentre tu postavi il tuo. Ma d’altronde si scherza, no?

  25. utente anonimo scrive:

    Ritvan, il molotovaro.

    Il fatto è che quel verde mi mette in confusione : non so se basti poca benzina verde a dare tanto colore ( e quindi ci sarebbe più gasolio, che tu mi dici essere meno infiammabile) oppure se il fatto che il liquido sia verde, vuol dire che c’è tanta benzina ( e quindi si tratterebbe di liquido altamente infiammabile).

    Aurora.

  26. utente anonimo scrive:

    Basta fare una prova, Aurora mia. In linguaggio chimico si chiama “titrazione”. Ti fai dare un pochino del liquido in questione, bastano pochi cc. (se non la considerano “sottrazione di prove”:-) che metti in una una boccettina trasparente e le affianchi una uguale riempita a metà di benzina verde. Poi aggiungi gasolio poco a poco nella seconda, agitando, finché il liquido nella seconda boccetta assume la stessa tinta cromatica di quello nella prima. A quel punto sai com’è composta la miscela.

    Ciao

    Ritvan

  27. utente anonimo scrive:

    P.S. x Aurora

    Immagino che la mancata risposta al mio quesito è dovuta al segreto professionale, vero?:-)

    Ciao

    Ritvan

  28. utente anonimo scrive:

    Non avevo capito niente, Aurora.

    Pensavo avessi a che fare con qualche caso di adulterazione…magari accidentale, che aveva “scassato” un po’ di macchine.

    Cocco

  29. utente anonimo scrive:

    Ritvan, non ti sei accorto che ti ho risposto ?

    Quanto alla “titrazione”, ti ringrazio per il suggerimento, ma essendo io totalmente inesperta, preferisco evitare di alambiccare con provette, benzina, gasolio : non vorrei appassionarmi, e ritrovarmi un giorno impressionata sullo sfondo abbrustolito della parete, spiaccicata in volo come certe figure femminili dei quadri di Bruegel e Bosch.

    Aurora.

  30. utente anonimo scrive:

    Ma no, aurora, chi vuoi che si svegli. Certe marachelle giovanili del soggetto sono piuttosto note, e in fin dei conti utili, che danno sfizio a un curriculum altrimenti troppo piatto da burocrate di partito. Certo, poi qualcuno gli ha fatto notare che le molotov sì, sono efficaci, ma vuoi mettere il napalm? Credo sia tutta qui la conversione di d’alema da comunista reale a realista del capitale.p

  31. utente anonimo scrive:

    >Certo, poi qualcuno gli ha fatto notare che le molotov sì, sono efficaci, ma vuoi mettere il napalm?-p.< Non solo! Le molotov le tirava di persona, il napalm può farlo tirare agli altri.
    Vuoi mettere!?!?!

    Cocco

  32. utente anonimo scrive:

    I trascorsi di D’Alema, come del resto gli ” in corso”, mi sono ignoti.

    Ho solo presente i suoi baffetti curati, il controllo dei toni quando parla a porta a porta, il fatto che non si sia messo a cantare e ballare, come facevano tutti gli altri esponenti di sinistra presenti, in un convegno che sembrava tanto emulare le conventions di Berlusconi.

    In questo suo dissociarsi dal balletto comune, ha confermato la sua sferzante ironia, che gli ha permesso di estraniarsi e notare il senso del ridicolo in cui scadevano gli scomposti compagni.

    Sembra, come dici tu, lasciare la (patetica) miccia in mano agli altri.

    Per il resto p, mi pare si stiano avverando le tue previsioni di commenti lontani : stangata finanziaria, rischio di rimpianto del governo passato. ( o ricordo male ?)

    Aurora.

  33. utente anonimo scrive:

    Be’ sì, il tizio ha un amor proprio, se non un’adoratio sui così forte, da dargli una certa padronanza e impedirgli di sbracare come fanno gli altri politici, che sperano di riuscire, così facendo, “simpatici”. Su questo governo le previsioni erano fin troppo facili, appena si esce dagli stupidi luoghi comuni come statalismo contro liberismo e idiozie del genere. Questa finanziaria è un robin hood furbastro che ruba indistantamente a ceti medi e classe salariale per rinpinguare le casse d’uno stato straccione su cui ci sarà il solito assalto alla diligenza di chi avrà il potere politico/economico per fare brigantaggio d’alto bordo. Nel frattempo i polli di renzo, chi a destra chi a sinistra (kilombo e toqueville sono due ottimi esempi di “pollai” internettiani) si azzuffano scioccamente prima di finire in pentola. Tu non sai che oasi di pace e di sanità mentale (l’unica che mi resta) sia militare in un gruppo che è già lontano anni luce dai concetti e la mentalità dello schifo presente. Se anche la nuova società di cui scorgiamo i segni fosse solo un sogno, cosa che non credo, questo solo risultato vale qualunque allucinazione del futuro.p

  34. utente anonimo scrive:

    Penso che in sé sia una buona cosa, se davvero si prova o meglio ancora si riesce a rimpinguare le casse dello Stato, dato che è lo Stato a doverci fornire servizi come scuole e ospedali o forze dell’ordine efficienti ecc… ecc… ecc… Tutte cose che vanno pagate. Poi tu, p, dai per scontato che queste cose non si faranno e i soldi verranno spartiti tra qualche potere “forte”, o magari solo furbo. Io voglio credere che non sia scontato. Magari parlano i miei 25 anni (quasi 26, ma faccio lo stesso il supergiovane), oppure il fatto che mi hanno educato a considerare il crimine come un’eccezione, non come la regola.

    Io personalmente il governo precedente non lo rimpiangerei neanche se facessero una legge contra personam, più precisamente contro di me, e venissero a schiaffeggiarmi due volte al giorno i deputati dell’Italia dei valori; beninteso, qualora per il resto mantenessero una politica un poco più equilibrata, onesta e meno vittimista di quelli che ci hanno governato dal 2001 a quest’anno. In effetti non chiedo tanto.

    tamas

  35. utente anonimo scrive:

    Quando Dayton ha fatto il “cazziatone” a Pella, De Gasperi e C. al grido di: mettete le lire al vento! Investite! Comprate macchine, anticipate miliardi a gruppi industriali, impiegate operai, producete a tutta forza!, un grido di trionfo si doveva levare dal banco di Di Vittorio, come da quello dell’on. Di Benito.

    La faccenda si è un pochino imbrogliata.

    De Gasperi si è subito difeso, cifre alla mano. In Italia si investe, e come. Nel 1950-51 tutto il reddito nazionale è calcolato a ottomila miliardi di lire; dai 6700 di cui fin qui si è detto, abbiamo guadagnato il 20 per cento: allegri sempre, si dice in galera.

    Del reddito si investe il 21 per cento in nuovi lavori ed impianti. Sono ben 1650 miliardi, ripartiti in tre economie che De Gasperi definisce, sia pure con altre parole, economia capitalistica, economia socialistica, economia… di tipo mezzano, socialcristiana, all’acqua benedetta. I privati investono 620 miliardi, lo Stato 608, infine vi sono 422 miliardi che i privati investono, assistiti, in questo difficile sacrificio, dallo Stato e dalle sue casse.

    Signor Pantalone de’ Bisognosi, de te fabula narratur, si tratta di te, delle decorose toppe con cui copri l’antica miseria.

    In te il buonsenso popolare ha ben personificato l’immagine marxista del popolo, cui di statale e di pubblico appartiene solo il debito, mentre la “ricchezza nazionale” è appannaggio di lor signori.

    I privati tirano fuori, dai guadagni accumulati nel 1949-50, ben 620 miliardi, e questo si deve alla loro astinenza, poiché ci comprano macchine, ferro e carbone, laddove avrebbero pieno diritto di comprarci champagne, ville fiabesche sul lago di Como, e colonnelli italo americani. Oppure li dedicano all’impresa di ripescare dai fondi del Tirreno le corazzate dai nomi imperiali, se non dai fondi del laghetto, sotto il campo del golf, casse del tesoro di Dongo e cadaveri inzuppati.

    Questi 620 miliardi, sommati con quelli dello champagne e del resto, sono lavoro dei proletari, divenuto plusvalore e profitto dopo pagati i salari, sono la stoffa per il pantaloni nuovo sostituita dalle toppe al vecchio.

    I 422 miliardi che i privati investono, ma che tira fuori Pella e, con un gioco complesso di mutui, pagamenti differiti, e obbligazioni, le banche che cristianamente stanno a cavallo tra Stato e privati, quelli, c’è poco da fare, li paga in pieno Pantalone: se volete, signori professori, li anticipa solo, ma i profitti se li papperanno lo stesso i privati: vanno sommati al plusvalore.

    Coi 608 miliardi che lo Stato investe in aziende proprie, siamo al socialismo pieno, o Pantalone: sei tu che li investi, è vero; ma sei ormai ricco, sei salito al rango di Fabrikant, e qualche giorno ti sederai allo stesso tavolo di Di Vittorio; come se fossi un Cademartori anche tu. Gli utili saranno tuoi, nessun plusvalore, e nessuna inflazione, perché questi ricchi dividendi andranno nelle tue tasche, il cui cassiere è Pella, nel tuo ricco conto alla Banca d’Italia, e saranno tanti di meno chiesti ai torchi.

    Pantalone non sembra convinto e scuote la testa. Non gli è riuscito finora di fare un affare lucrativo, ha sempre rimesso del suo, e stavolta non gli resterebbe che portare al Monte le toppe, con grave disdoro per la dignità nazionale, cara a Palmiro. Quando lo Stato specula e intraprende, delega tutte le mansioni ad appaltatori, mediatori, funzionari, e uomini politici, che pianificano, amministrano, e poi spiegano a Pantalone come è andata, con teoremi di economia politica e caldi appelli al patriottismo del contribuente italiano.

    Da allora, questo testo è del 1950 le cose non sono cambiate, se non in peggio, che far profitti, per le aziende italiane, nella situazione d’oggi, è sempre più difficile, e gli investimenti per cui ci chiedono soldi e sacrifici (una finanziaria “di sviluppo”, nel 2oo6 la formuletta per allocchi, ma quanto più bugiarda di allora, non è affatto cambiata) rischiano molto di più che allora di essere perdite, cioè “debito pubblico”, che indovinala grillo chi deve pagare. Da notare che chi chiedeva allo stato italiano di investire era un americano, non un russo, e chi investiva direttamente in aziende statali era il politico in corso di beatificazione cattolica, ma già santo laico, alcide de gasperi.p

    Ps: Se ti dà fastidio il termine plusvalore, troppo marxista, non ci vuole niente a cambiarlo. Se metti profitto o ricchezza o redditività, con una parola di moda, non cambia nulla.

  36. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, non ti sei accorto che ti ho risposto ? Aurora.<
    Evidentemente no; mi potresti citare, per favore, dove e quando? Ciao

    Ritvan

  37. utente anonimo scrive:

    P.

    dai, non mi ricascare nella ridicola tesi per cui il plusvalore viene dal lavoro dipendente!

    Ancorchè utile, anzi vitale, alla balzana analisi economica del signor Carlo, rimane un clamoroso esempio di affermazione gratuita.

    Ciao

    Francesco o’ capitalista

    PS non ho capito cosa c’entro con le Molotov, ho un doppelganger dalemiano? posso usare la sua barca quando a lui non serve? dov’è Miguel?

  38. utente anonimo scrive:

    >Quanto alla “titrazione”, ti ringrazio per il suggerimento, ma essendo io totalmente inesperta, preferisco evitare di alambiccare con provette, benzina, gasolio…Aurora.<
    Non ho detto di farla tu personalmente; quando dicevo “prendi una boccetta..ecc.” non credo che fosse da intendere tassativamente che l’avresti fatto tu stessa, con le tue deliziose manine. Ogni insegnante di chimica alle medie sarebbe capacissimo di farlo. Un perito chimico immagino ti potrebbe rilasciare pure un certificato.

    Ciao

    Ritvan

  39. utente anonimo scrive:

    Ritvan, mi verrebbe spontaneo dirti delle cose a proposito del tuo “insegnante alle medie”.

    Se prometti di non prenderla come una critica bensì come un’informazione te le dico, altrimenti evito.

    Faccina?

    Agli ordini.

    🙂

    Cocco

  40. utente anonimo scrive:

    Penso che proprio perché il motivo del contendere potrebbe essere legato al grado di infiammabilità della miscela, il laboratorio di analisi avrebbe già dovuto fornire le percentuali di benzina e gasolio in essa contenuti, senza obbligare Aurora a cimentarsi in esperienze che la preoccupano o a chiedere indagini ulteriori da corrispondere al perito chimico.

    Cocco

  41. utente anonimo scrive:

    Il plusvalore è il sopralavoro nell’economia di tipo capitalista. Dipendente, non significa nulla.p

  42. utente anonimo scrive:

    p.

    non fare l’ermetico.

    però mi interessa sapere che il plusvalore esiste anche nelle imprese individuali, forse che il problema sia la sua attribuzione alla parte sbagliata nelle imprese complesse?

    ciao

    Francesco

  43. utente anonimo scrive:

    Ermetico? Una donna che cucina in famiglia, e gli altri che mangiano senza aver cucinato, ecco il sopralavoro. Ti pare un concetto così ermetico? A livello sociale, specie in una società capitalista, la cosa si fa più complessa, ma guai dimenticare l’unità semplice del concetto. Se vuoi sapere se la soluzione è una ridistribuzione migliore del reddito tra imprenditore e lavoratore, la mia risposta è no. Non ci schioderemmo dallo schifo capitalista d’una virgola.p

  44. utente anonimo scrive:

    >Ermetico? Una donna che cucina in famiglia, e gli altri che mangiano senza aver cucinato, ecco il sopralavoro. p.<
    Ah, ecco. E non ti sfiora il dubbio che qualcun altro ha lavorato facendo la spesa con i soldi che ha guadagnato un terzo fuori casa? O ti riferisci ai bambini che magnano a sbafo?:-)

    >Ti pare un concetto così ermetico?<
    Più che ermetico, direi emetico:-).

    >A livello sociale, specie in una società capitalista, la cosa si fa più complessa, ma guai dimenticare l’unità semplice del concetto.<
    Per quanto complessa possa essere, il concetto base rimane:”Nessuno ti regala niente e tutto te lo devi guadagnare col sudore”. Che sia quello caldo della fronte del proletario, quello freddo dell’evasore/speculatore o quello del basso ventre di certe signorine, il concetto è lo stesso.

    >Se vuoi sapere se la soluzione è una ridistribuzione migliore del reddito tra imprenditore e lavoratore, la mia risposta è no.<
    E te credo! Se no che marxista saresti?:-)

    >Non ci schioderemmo dallo schifo capitalista d’una virgola.<
    Eh, sì, ci vuole la GRP:-).

    Ciao

    Ritvan

  45. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, mi verrebbe spontaneo dirti delle cose a proposito del tuo “insegnante alle medie”.

    Se prometti di non prenderla come una critica bensì come un’informazione te le dico, altrimenti evito. Cocco<
    Ma no, dì pure. Non vedo cosa ci sarebbe da criticare nella mia frase, però. Ho detto semplicemente che qualsiasi insegnante di chimica delle medie sarebbe capace di fare una titrazione. A meno che tu non sostenga che non tutti gli insegnanti di chimica delle medie siano capaci di eseguire tale operazione:-).

    Ciao

    Ritvan

  46. utente anonimo scrive:

    >Penso che in sé sia una buona cosa, se davvero si prova o meglio ancora si riesce a rimpinguare le casse dello Stato, dato che è lo Stato a doverci fornire servizi come scuole e ospedali o forze dell’ordine efficienti ecc… ecc… ecc… Tutte cose che vanno pagate. tamas<
    Si o adoratore dello Stato-Moloch:-), ma ti faccio umilmente osservare che fino ad oggi l’Italia ha avuto un livello di tassazione (ovviamente per chi non riesce ad evadere, ossia i soliti fessi) da paese scandinavo, offrendo ai suoi sudditi in cambio dei servizi da terzo mondo. Qualcosa non quadra.

    >Poi tu, p, dai per scontato che queste cose non si faranno e i soldi verranno spartiti tra qualche potere “forte”, o magari solo furbo.<
    Non solo p. lo crede. E la realtà lo dimostra. Se poi, per un miracolo le cose dovessero cambiare io sarei il primo a rallegrarmene.

    >Io voglio credere che non sia scontato.<
    Nessuno sconto. Quando c’è da magna’ i poteri furbi non fanno sconti:-).

    >Magari parlano i miei 25 anni (quasi 26, ma faccio lo stesso il supergiovane),<
    Decisamente. Spero che alla veneranda età di quasi 26 anni tu abbia almeno smesso di credere all’esistenza di Babbo Natale:-).

    >oppure il fatto che mi hanno educato a considerare il crimine come un’eccezione, non come la regola.<
    Guarda che usare i soldi delle tasse per nominare presso il comune di Vattelapesca un “consulente per la Pace nel Mondo” pagato 100 000 euri all’anno, istituire un corso per veline televisive, pagare per anni qualche dozzina di individui per contare i tombini o le rastrelliere delle biciclette, aprire uffici di rappresentanza del comune marsicano di Inculolupiburgo a New York e Tokyo, tutto questo non è criminale. E’ perfettamente legale. Purtroppo.

    >Io personalmente il governo precedente non lo rimpiangerei neanche se facessero una legge contra personam, più precisamente contro di me, e venissero a schiaffeggiarmi due volte al giorno i deputati dell’Italia dei valori;<
    Eh, la militanza ideologica non è acqua:-). In Albania ci fu un’abbondanza di comunisti epurati dal kompagno Hoxha che gridavano davanti al plotone d’esecuzione:”Viva il Partito! Lunga vita al kompagno Hoxha”:-).

    >beninteso, qualora per il resto mantenessero una politica un poco più equilibrata, onesta e meno vittimista di quelli che ci hanno governato dal 2001 a quest’anno. In effetti non chiedo tanto.<
    Beh, all’amato si perdona tutto:-).

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Come abbiamo già detto, un famoso detto albanese recita:”Chi non è comunista a 20 anni è senza cuore, ma chi resta tale anche a 40 anni è senza cervello”. Hai ancora 14 anni a disposizione per ravvederti, fratello!:-).

  47. utente anonimo scrive:

    Chi ha detto che è sempre come dici tu? Tante storie di donne dicono cose ben diverse dalla tua generalizzazione. Ma intanto quel sopralavoro rimane. Che poi sia compensato da una distribuzione dei compiti è invece tutto da vedere, e non c’entra un fico secco con la definizione di sopralavoro.p

  48. utente anonimo scrive:

    Ritvan, se la domanda era da che parte sto, se da quella del molotovaro o da quella del guidatore fumatore, ti ho risposto nel mio commento n.25 . Mi sono espressa forse male : ” Ritvan, il molotovaro ” . Più esattamente io “sto” dalla parte del presunto “molotovaro”.

    Io la penso come te, Cocco, i tecnici avrebbero dovuto fornire anche le percentuali. Invece non ci sono.

    Quasi che la cosa non avesse rilevanza e che , a prescindere dalle proporzioni, comunque si trattasse di liquido infiammabile.

    Invece voi mi dite che la questione non è di ” lana caprina”.

    Aurora.

  49. utente anonimo scrive:

    Vado? Vado.

    Alle medie non ci sono gli insegnanti di chimica. Ci sono gli insegnanti di scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali. Ciascuno di loro insegna ciò che è comunemente chiamato “matematica e scienze”.

    Un laureato in matematica, che quelle materie le insegna in blocco, della titrazione, molto probabilmente, e con le dovute eccezioni, non ha la più pallida idea, così come spesso un naturalista non ha la più pallida idea di una derivata (che per fortuna alle medie non si studia).

    Aggiungici anche che non tutte le scuole hanno le provette e a volte neanche i laboratori intesi come spazi destinati a riprodurre la sperimentazione di qualcosa, per cui gli insegnanti…ehm! come dire!….perdono l’abitudine ad “alambiccare” 🙂 ….. che i prodotti infiammabili a scuola non si possono usare e che un laureato in qualsiasi corso di laurea della facoltà di Sc. MM FF NN può essere insegnante:

    – delle scuole medie, laddove insegna matematica e scienze

    – delle superiori, laddove insegna matematica se matematico o fisico (con una serie di distinguo un po’ complicati da raccontare e che non conosco nel dettaglio), scienze se biologo, geologo, naturalista.

    Conclusione con la faccina :_): l’espressione “un insegnante di chimica alle medie” non significa molto, a meno che quelle parole non fossero semplicemente frutto di un pensiero diffuso, ovvero: insegnante delle medie= poco esperto; insegnante delle superiori= più esperto.

    Per avvalorare quanto detto finora, io (esperta o non esperta, ma sempre io) ho insegnato alle scuole superiori fino a tre anni fa e poi sono stata “declassata” 🙁 , ovviamente non per meriti o demeriti, alle medie.

    E per concludere, i termini “medie” e “superiori” non si devono più usare.

    Si dice secondaria di I e II grado.

    Io li uso perché sono una ribelle refrattaria alle novità che servono solo ad appesantire il carico di termini inutili da memorizzare, ma nei documenti non posso scriverli altrimenti le autorità mi richiamano all’ordine. 🙂

    Cocco

  50. utente anonimo scrive:

    Il liquido è comunque infiammabile, Aurora.

    Dalle proporzioni dei due componenti potrebbe derivare un diverso punto di infiammabilità che però non so dirti quale sia.

    In ogni caso, dal dedurre che se una miscela è altamente infiammabile, chi l’ha lanciata avesse intenzione di incendiare, il passo è lungo.

    Anche perché, se ho ben capito, è stata lanciata con una bottiglia di plastica chiusa che, per quanto ne sappia, non è facile che si spacchi.

    Non ce lo vedo un “molotovaro” che agisce così impreparato.

    Oppure è stata chiusa dopo dai periti per evitare che si disperdesse il liquido rimasto?

    Boh! Mi sembra un rompicapo.

    Cocco

  51. utente anonimo scrive:

    Hai ragione Cocco, il passo è lungo.

    Grazie anche per l’ ultimo chiarimento ( è comunque infiammabile).

    Aurora.

  52. utente anonimo scrive:

    p.

    sarò scemo ma non mi è ancora chiaro.

    Quello che tu chiami sopralavoro mi pare coincidere con un qualsiasi livello di collaborazione. Io vado a caccia, tu tieni pulita la caverna, insieme viviamo. Siamo agli albori della specializzazione ma siamo lì?

    E il problema della vita sociale diventa la divisione dei sopralavori? Cosa fa il tizio che mangia per il tizio che cucina? e’ di questo che stiamo parlando?

    e cosa c’entra col concetto marxiano di lavoro come fonte del valore?

    grazie

    Francesco

  53. utente anonimo scrive:

    Ti faccio un esempio facile facile. La corvée del servo della gleba, che dopo aver lavorato il suo campicello per mantenere la famiglia, va a fare delle ore (sopralavoro) anche nel campo del signore feudale. Il lavoro come valore è roba borghese (diamo a cesare quel che è di cesare), quando la borghesia sapeva quel che diceva, che marx riprende per descrivere la società borghese. Il comunismo è la negazione di questo tipo di lavoro.p

  54. utente anonimo scrive:

    >Penso che in sé sia una buona cosa, se davvero si prova o meglio ancora si riesce a rimpinguare le casse dello Stato, dato che è lo Stato a doverci fornire servizi come scuole e ospedali o forze dell’ordine efficienti ecc… ecc… ecc… Tutte cose che vanno pagate. tamas<
    >>Si o adoratore dello Stato-Moloch:-), ma ti faccio umilmente osservare che fino ad oggi l’Italia ha avuto un livello di tassazione (ovviamente per chi non riesce ad evadere, ossia i soliti fessi) da paese scandinavo, offrendo ai suoi sudditi in cambio dei servizi da terzo mondo. Qualcosa non quadra. ritvan.Poi tu, p, dai per scontato che queste cose non si faranno e i soldi verranno spartiti tra qualche potere “forte”, o magari solo furbo.<
    >>Non solo p. lo crede. E la realtà lo dimostra. Se poi, per un miracolo le cose dovessero cambiare io sarei il primo a rallegrarmene.Io voglio credere che non sia scontato.<
    >>Nessuno sconto. Quando c’è da magna’ i poteri furbi non fanno sconti:-).Magari parlano i miei 25 anni (quasi 26, ma faccio lo stesso il supergiovane),<
    >>Decisamente. Spero che alla veneranda età di quasi 26 anni tu abbia almeno smesso di credere all’esistenza di Babbo Natale:-).oppure il fatto che mi hanno educato a considerare il crimine come un’eccezione, non come la regola.<
    >>Guarda che usare i soldi delle tasse per nominare presso il comune di Vattelapesca un “consulente per la Pace nel Mondo” pagato 100 000 euri all’anno, istituire un corso per veline televisive, pagare per anni qualche dozzina di individui per contare i tombini o le rastrelliere delle biciclette, aprire uffici di rappresentanza del comune marsicano di Inculolupiburgo a New York e Tokyo, tutto questo non è criminale. E’ perfettamente legale. Purtroppo.Io personalmente il governo precedente non lo rimpiangerei neanche se facessero una legge contra personam, più precisamente contro di me, e venissero a schiaffeggiarmi due volte al giorno i deputati dell’Italia dei valori;<
    >>Eh, la militanza ideologica non è acqua:-). In Albania ci fu un’abbondanza di comunisti epurati dal kompagno Hoxha che gridavano davanti al plotone d’esecuzione:”Viva il Partito! Lunga vita al kompagno Hoxha”:-).beninteso, qualora per il resto mantenessero una politica un poco più equilibrata, onesta e meno vittimista di quelli che ci hanno governato dal 2001 a quest’anno. In effetti non chiedo tanto.<
    >>Beh, all’amato si perdona tutto:-).>Ciao

    Ritvan

    P.S. Come abbiamo già detto, un famoso detto albanese recita:”Chi non è comunista a 20 anni è senza cuore, ma chi resta tale anche a 40 anni è senza cervello”. Hai ancora 14 anni a disposizione per ravvederti, fratello!:-).

  55. utente anonimo scrive:

    Servizi da terzo mondo? Mi pare un’affermazione esagerata:-)

    In Italia lo stato dei servizi è molto diversificato, dipende dalle varie zone italiane, in Toscana per esempio il sistema sanitario funziona abbastanza bene come altre cose , e credo anche in altre regioni italiane. Certo ci sono moltissime situazioni che non vanno bene ma il terzo mondo c’entra poco.

    Riguardo poi all’usuale paragone che si fa con alcuni paesi scandinavi io credo che sarebbe il caso di smetterla, come è possibile paragonare, per esempio, la norvegia con quel territorio e con pochi abitanti , all’Italia?

    maria

  56. utente anonimo scrive:

    >Servizi da terzo mondo? Mi pare un’affermazione esagerata:-) Maria<
    Affatto.

    >In Italia lo stato dei servizi è molto diversificato, dipende dalle varie zone italiane, in Toscana per esempio il sistema sanitario funziona abbastanza bene<
    Anche a Cuba, a detta dei nostri amici di questo blog. Non mi dirai che Cuba è paese del prmo mondo?:-)

    >come altre cose,<
    Ecco, dimmi un po’ di “altre cose”, visto che il SSN da Roma (esclusa) in giù fa letteralmente schifo e ha dei costi paurosi.

    >e credo anche in altre regioni italiane.<
    Del Nord.

    Riguardo poi all’usuale paragone che si fa con alcuni paesi scandinavi io credo che sarebbe il caso di smetterla, come è possibile paragonare, per esempio, la norvegia con quel territorio e con pochi abitanti , all’Italia?<
    Maria, Maria, ma che c’entra? Mica ti dà da mangiare il “territorio”. Va bene, non ti piace come “pietra di paragone” la Norvegia con tanta terra e pochi abitanti? Prendiamo il Belgio allora: ha una densità di 338 abitanti /kmq, contro i 195 abitanti/kmq dell’Italia. Togliendo Aspromonte, Dolomiti, Alpi e altre cosette simili (anche se p.es. gli Svizzeri le loro rocce le sfruttano benissimo), il confronto diventa paragonabile. Beh, ti assicuro – per esserci stato 6 mesi – che il Belgio sta all’ Italia per efficienza dei servizi pubblici come l’Italia sta al Biafra:-).

    Ciao

    Ritvan (che ama l’Italia, ma non esagera come Allam:-) ).

  57. utente anonimo scrive:

    >Alle medie non ci sono gli insegnanti di chimica. Ci sono gli insegnanti di scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali. Cocco<
    E quelli che insegnano come spaccare un capello in 16 parti nel senso della lunghezza come si chiamano?:-)

    >Ciascuno di loro insegna ciò che è comunemente chiamato “matematica e scienze”.

    Un laureato in matematica, che quelle materie le insegna in blocco, della titrazione, molto probabilmente, e con le dovute eccezioni, non ha la più pallida idea, così come spesso un naturalista non ha la più pallida idea di una derivata (che per fortuna alle medie non si studia).<
    Male. la scuola media albanese funzionava diversamente. La matematica la insegnava uno laureato in matematica, la fisica uno in fisica, la chimica uno in chimica, la biologia uno in biologia and so on. Ecco perché gli studenti albanesi eccellono dovunque vadano:-). Enver Hoxha non ha fatto solo schifezze:-).

    >Aggiungici anche che non tutte le scuole hanno le provette e a volte neanche i laboratori intesi come spazi destinati a riprodurre la sperimentazione di qualcosa, per cui gli insegnanti…ehm! come dire!….perdono l’abitudine ad “alambiccare” 🙂<
    Nell’Albania di Hoxha poteva mancare la carne (anzi, mancava) ma non le provette nelle scuole. Vedi sopra.

    > ….. che i prodotti infiammabili a scuola non si possono usare<
    Kafkiano:-).

    >e che un laureato in qualsiasi corso di laurea della facoltà di Sc. MM FF NN può essere insegnante:

    – delle scuole medie, laddove insegna matematica e scienze

    – delle superiori, laddove insegna matematica se matematico o fisico (con una serie di distinguo un po’ complicati da raccontare e che non conosco nel dettaglio), scienze se biologo, geologo, naturalista.<
    Naturalista nel senso che in spiaggia si spoglia tutto nudo?:-)

    >Conclusione con la faccina :_): l’espressione “un insegnante di chimica alle medie” non significa molto, a meno che quelle parole non fossero semplicemente frutto di un pensiero diffuso, ovvero: insegnante delle medie= poco esperto; insegnante delle superiori= più esperto.<
    Più o meno. Mi sembra che anche tu lo confermi.

    >Per avvalorare quanto detto finora, io (esperta o non esperta, ma sempre io) ho insegnato alle scuole superiori fino a tre anni fa e poi sono stata “declassata” 🙁 , ovviamente non per meriti o demeriti, alle medie.<
    Mi piacerebbe sapere la motivazione ufficiale, ma soprattutto quella “ufficiosa” del declassamento.

    >E per concludere, i termini “medie” e “superiori” non si devono più usare. Si dice secondaria di I e II grado. Io li uso perché sono una ribelle refrattaria alle novità che servono solo ad appesantire il carico di termini inutili da memorizzare, ma nei documenti non posso scriverli altrimenti le autorità mi richiamano all’ordine. 🙂<
    Siccome non devo scrivere documenti ufficiali, io continuerò imperterrito a chiamare “cieco” il “diversamente vedente”, “spazzino” l’ “operatore ecologico” e,appunto, “medie” e “superiori” le scuole dai diversi gradi:-).

    Ciao

    Ritvan

  58. utente anonimo scrive:

    Male. la scuola media albanese funzionava diversamente. La matematica la insegnava uno laureato in matematica, la fisica uno in fisica, la chimica uno in chimica, la biologia uno in biologia and so on. Ecco perché gli studenti albanesi eccellono dovunque vadano:-). Enver Hoxha non ha fatto solo schifezze:-).

    maria

    ovvia, finalmente:-)))

  59. utente anonimo scrive:

    Ti stavo scrivendo da Sherif a proposito della scuola araba. Non avevo nessuna intenzione di spaccare il capello in 4 🙂 lì, ma di raccontare esperienze sulle scuole laiche italiane in materia di sicurezza.

    Ritengo infatti che sarebbe il caso di parlare un po’ delle cose di casa nostra prima di assumere i comportamenti dei santarellini dell’occasione in stile Fioroni.

    Poi ho lasciato perdere poiché sono molto stanca. Oggi è stata una giornata campale trascorsa all’insegna delle rimostranze alle “autorità” e &. Ho esordito stamattina in un’assemblea sindacale della scuola, laddove, onde non tradirmi :-), ho ripreso il discorso di un professore che si è scagliato contro i sindacati ma ha avuto il torto di farlo molto animosamente per cui i contenuti che esprimeva sono stati accantonati prendendo a pretesto le sue modalità espressive.

    Anche qui ti risponderò in un’altra occasione. Non ho capito però cosa vuoi dire con l’ultima frase di quanto trascrivo:

    >Conclusione con la faccina 🙂 (trattino corretto): l’espressione “un insegnante di chimica alle medie” non significa molto, a meno che quelle parole non fossero semplicemente frutto di un pensiero diffuso, ovvero: insegnante delle medie= poco esperto; insegnante delle superiori= più esperto.- Cocco<
    >Più o meno. Mi sembra che anche tu lo confermi. Ritvan< Dicevo che un insegnante può essere esperto o meno esperto delle tecniche di laboratorio indipendentemente dall’ordine di scuola in cui insegna. Esperienza e conoscenza specifici dipendono dagli studi che ha fatto e non dalle scuole in cui è stato destinato in base alla laurea che possiede. Cocco ps
    Ti vorrei dire anche degli sviluppi sui nomi Mihal e Mhill. Ma dopo.

  60. utente anonimo scrive:

    >Penso che in sé sia una buona cosa, se davvero si prova o meglio ancora si riesce a rimpinguare le casse dello Stato, dato che è lo Stato a doverci fornire servizi come scuole e ospedali o forze dell’ordine efficienti ecc… ecc… ecc… Tutte cose che vanno pagate. tamas<
    >Si o adoratore dello Stato-Moloch:-), ma ti faccio umilmente osservare che fino ad oggi l’Italia ha avuto un livello di tassazione (ovviamente per chi non riesce ad evadere, ossia i soliti fessi) da paese scandinavo, offrendo ai suoi sudditi in cambio dei servizi da terzo mondo. Qualcosa non quadra.Ritvan.<
    Che a fronte di livelli di tassazione molto simili si offrano servizi di valore assai diverso è indubbio, caro il mio liberaldemocratico; non verrà nessuno a smentirlo. Tu che però di solito sei più esatto di una Sweda (cit.), non puoi dimenticare una cosa, e cioè che magari l’evasione non è la reazione, ma la spiegazione -sia pure certamente parziale- di questo stato di cose. C’è di sicuro una classe dirigente italiana spesso incapace e disonesta, ma è bene ricordare che ogni nazione ha la classe dirigente che esprime. Alla favoletta della gente “buona” rovinata dai politici cattivi crede solo chi è in malafede o addirittura più infantile di me.

    >Poi tu, p, dai per scontato che queste cose non si faranno e i soldi verranno spartiti tra qualche potere “forte”, o magari solo furbo.<
    >Non solo p. lo crede. E la realtà lo dimostra. Se poi, per un miracolo le cose dovessero cambiare io sarei il primo a rallegrarmene.<
    Non è sempre così, nella realtà. Ci sono zone d’Italia, tipo quelle dove governavano gli aborriti “comunisti™”, in cui i servizi in linea di massima funzionano. In ogni caso aspettare che le cose cambino, negando intanto allo Stato -in quanto “corrotto”- i soldi di cui ha bisogno per funzionare non mi pare una risposta sensata al problema.

    >Io voglio credere che non sia scontato.<
    >Nessuno sconto. Quando c’è da magna’ i poteri furbi non fanno sconti:-).<
    Non fare l’arcitaliano populista, nobile figlio di Teuta. Miguel ci tiene che non gli facciamo scadere il blog.

    >Magari parlano i miei 25 anni (quasi 26, ma faccio lo stesso il supergiovane),<
    >Decisamente. Spero che alla veneranda età di quasi 26 anni tu abbia almeno smesso di credere all’esistenza di Babbo Natale:-).<
    A me i regali li portava la Befana. Devi sapere che nelle famiglie di sinistra Babbo Natale è l’archetipo del potere maschilista-autoritario-repressivo ecc… ecc…

    >oppure il fatto che mi hanno educato a considerare il crimine come un’eccezione, non come la regola.<
    >Guarda che usare i soldi delle tasse per nominare presso il comune di Vattelapesca un “consulente per la Pace nel Mondo” pagato 100 000 euri all’anno, istituire un corso per veline televisive, pagare per anni qualche dozzina di individui per contare i tombini o le rastrelliere delle biciclette, aprire uffici di rappresentanza del comune marsicano di Inculolupiburgo a New York e Tokyo, tutto questo non è criminale. E’ perfettamente legale. Purtroppo.<
    Lo sperpero di denaro pubblico è perseguibile. Solo che i controlli o non ci sono o sono fatti da chi ha convenienza -perché ci guadagna o perché ha altri scheletri nell’armadio- a tenere il tutto nascosto. Ma anche qui, spetta alla cosiddetta società civile la vigilanza (e l’esempio).

    >Io personalmente il governo precedente non lo rimpiangerei neanche se facessero una legge contra personam, più precisamente contro di me, e venissero a schiaffeggiarmi due volte al giorno i deputati dell’Italia dei valori;<
    >Eh, la militanza ideologica non è acqua:-). In Albania ci fu un’abbondanza di comunisti epurati dal kompagno Hoxha che gridavano davanti al plotone d’esecuzione:”Viva il Partito! Lunga vita al kompagno Hoxha”:-).<
    E fammi passare un’iperbole, cacchio, anche per questioni di stile… A parte che Prodi che fa giustiziare qualcuno non ce lo vedo mica, da questo punto di vista sto tranquillo.

    >beninteso, qualora per il resto mantenessero una politica un poco più equilibrata, onesta e meno vittimista di quelli che ci hanno governato dal 2001 a quest’anno. In effetti non chiedo tanto.<
    >Beh, all’amato si perdona tutto:-).<
    No no, all’amato non si perdona nulla: ci ho investito voto, credibilità residua (mia) e speranze. A Berlusconi perdonavo tutto, per ragioni speculari.

    >Ciao

    Ritvan

    P.S. Come abbiamo già detto, un famoso detto albanese recita:”Chi non è comunista a 20 anni è senza cuore, ma chi resta tale anche a 40 anni è senza cervello”. Hai ancora 14 anni a disposizione per ravvederti, fratello!:-).<
    Io mi sento più un socialdemocratico alla scandinava, o un inconscio cattolico che, non credendo in Dio, è costretto a sognare che la giustizia venga costruita su questa terra. O almeno di vedere un’ingiustizia meno ingiusta.

    Ciao,

    tamas

  61. utente anonimo scrive:

    >Che a fronte di livelli di tassazione molto simili si offrano servizi di valore assai diverso è indubbio, caro il mio liberaldemocratico; non verrà nessuno a smentirlo. tamas<
    Maria, però, ha tentato di farlo:-)

    >Tu che però di solito sei più esatto di una Sweda (cit.), non puoi dimenticare una cosa, e cioè che magari l’evasione non è la reazione, ma la spiegazione -sia pure certamente parziale- di questo stato di cose.<
    Mah, a me ‘sta cosa mi ricorda il classico quesito dell’uovo e della gallina:-), ossia se è nato prima lo sperpero statale o l’evasione. Però, mi sembra un falso problema. Mi spiego:

    Se tu Stato ritieni di aver bisogno di 1000 euri per le tue cosette, mentre dal livello di tassazione “scandinavo” di solito ti rientrano in cassa solo 800, hai due strade “virtuose” e una “viziosa” da seguire

    1-a strada virtuosa: persegui l’evasione.

    2-a strada virtuosa: adegui le spese statali al budget di 800 euri a disposizione, stando però attento a tagliare solo gli sprechi e non i servizi.

    Strada viziosa: tartassi ancor di più i soliti polli che pagano già aliquote esose.

    Lo so, è la scoperta dell’acqua calda, ma nemmeno un premio Nobel potrebbe dire di più:-)

    >C’è di sicuro una classe dirigente italiana spesso incapace e disonesta, ma è bene ricordare che ogni nazione ha la classe dirigente che esprime. Alla favoletta della gente “buona” rovinata dai politici cattivi crede solo chi è in malafede o addirittura più infantile di me.<
    Sono d’accordo. L’ho detto spesso che in democrazia ogni popolo ha il governo (e la classe politica) che si merita. Tuttavia, a parziale discolpa del buon popolo italico, devo ricordarti che una delle regole cardine della democrazia è quella dell’alternanza al potere, come garanzia di buongoverno. In Italia questo non è stato possibile, per le note vicende legate alla Guerra Fredda. Quasi 50 anni di ininterrotto governo DC (e cespugli vari:-) ) avrebbero tramortito anche popoli con maggior tasso di senso civico.

    >Ci sono zone d’Italia, tipo quelle dove governavano gli aborriti “comunisti™”, in cui i servizi in linea di massima funzionano.<
    A Roma negli ultimi anni hanno governato gli “aborriti comunisti”, ma i servizi fanno schifo (tranne la sanità, ma per ragioni indipendenti dai “comunisti”). Se mi riporti i classici casi di Emilia-Romagna e Toscana, bisognerebbe vedere di quali budget disponevano, quale parte la destinavano a servizi e quale ad altre inconfessabili attività. Alla leggenda metropolitana dei “komunisti onesti” contrapposti ai “DC+socialisti ladri” ci credo poco.

    >In ogni caso aspettare che le cose cambino, negando intanto allo Stato -in quanto “corrotto”- i soldi di cui ha bisogno per funzionare non mi pare una risposta sensata al problema.<
    In Isvizzera funziona così: quando lo Stato ha bisogno di soldi, indice un bel referendum e chiede ai cittadini:”Volete un aumento dell’IRPEF dell’1%? Il Governo promette solennemente che i soldi verranno spesi solo ed esclusivamente – e in modo perfettamente trasparente -per questi scopi. 1…2…3…4..ecc.”. Gli svizzeri di solito rispondono “Si”.

    La Costituzione Italiana Democratica, nonché Antifascista, Nata Dalla Resistenza, ecc., ecc., invece, non consente tali tipi di referendum. Si vede che i Gloriosi Padri Costituenti pensavano che allo Stato tutto fosse dovuto e i sudditti dovevano solo pagare e tacere.

    “Io voglio credere che non sia scontato. tamas”

    “Nessuno sconto. Quando c’è da magna’ i poteri furbi non fanno sconti:-).ritvan”

    >Non fare l’arcitaliano populista, nobile figlio di Teuta. Miguel ci tiene che non gli facciamo scadere il blog.<
    Veramente voleva essere solo una battuta basata sul doppio senso della parola “scontato”. Si vede, però, che i nobili discendenti di Plauto non apprezzano:-)

    >Lo sperpero di denaro pubblico è perseguibile.<
    Manco pe’ la capa. Ti sfido di riportarmi il papiro leguleio che lo dice!

    >Solo che i controlli o non ci sono o sono fatti da chi ha convenienza -perché ci guadagna o perché ha altri scheletri nell’armadio- a tenere il tutto nascosto.<
    Non è assolutamente vero. I media denunciano quasi ogni giorno uno o più sperperi kafkiani e nessuno muove un dito. Proprio perché manca la base legale per definire p.es. il corso per veline di Bassolino un atto illegale. Dei soldi che amministra Bassolino (lo prendo come esempio, ma vale per tutti gli amministratori) può fare quel che c..zo gli pare, tranne che intascarseli direttamente.

    >Ma anche qui, spetta alla cosiddetta società civile la vigilanza (e l’esempio).<
    La società civile non ci può fare un c..zo. Vedi sopra

    >E fammi passare un’iperbole, cacchio, anche per questioni di stile… <
    Se tu non mi passi una battuta, perché io ti devo passare un’iperbole?:-)

    >A parte che Prodi che fa giustiziare qualcuno non ce lo vedo mica, da questo punto di vista sto tranquillo.<
    Giustiziare no, ma solo perché la pena di morte è stata abolita:-). Però, spellare vivo (in senso metaforico, eh!:-) ) il contribuente, quello sì. Mi sa che qualche elettore dovrebbe tirar fuori dall’armadio la famosa maglietta con susscritto “Io sono un coglione” e indossarla. Ma stavolta sul serio.

    >No no, all’amato non si perdona nulla: ci ho investito voto, credibilità residua (mia) e speranze. A Berlusconi perdonavo tutto, per ragioni speculari.<
    Ecco, è anche questo esasperato “campanilismo politico” una delle cause per cui l’Italia va male. Anche Berlusconi andava giudicato serenamente per quel che faceva di buono o di cattivo. Così anche Prodi. A mio umilissimo parere.

    >Io mi sento più un socialdemocratico alla scandinava, o un inconscio cattolico che, non credendo in Dio, è costretto a sognare che la giustizia venga costruita su questa terra. O almeno di vedere un’ingiustizia meno ingiusta.<
    Anche il liberalismo predica che la naturale ingiustizia insita nel mondo biologico dovrebbe essere resa meno ingiusta dalla società. Senza scadere, però, nel “todos caballeros”. Ti ricordo, fratello, che il primo welfare state europeo lo attuò un certo Otto Von Bismarck, che non era precisamente un liberale, né tanto meno un socialdemocratico.

    Ciao

    Ritvan

  62. utente anonimo scrive:

    Ieri il Corsera ha pubblicato la mia solita letterina.

    “Assurda polemica

    Caro Romano, trovo assurda la polemica contro il ministro Amato che nell’ambito della Consulta Islamica ha presenziato alla rottura serale del digiuno, offerta da alcuni membri di tale Consulta. Lo trovo uno squisito gesto di cortesia nei confronti dei musulmani praticanti, senza che per questo i non praticanti abbiano, a mio avviso, alcunché da recriminare. Eper quanto riguarda l’accusa di aver così creato un «pericoloso precedente politico» facciomie le parole diGad Lerner, ebreo: «Tutti gli anni all’inizio della festa ebraica di Hanukkah i sindaci di Milano e di Romapartecipano con un rabbino all’accensione di un lume in piazza. Mica per questo vanno considerati dei clericali subalterni al diktat integralista giudaico ».

    Ritvan Shehi (non musulmano), Roma, ”

    Ovviamente:-), la polemica l’aveva scatenata il solito vicedirettore ad minchiam:-) del Corsera, il sor Magdi.

    Ciao

    Ritvan ‘o Spammatore:-)

  63. utente anonimo scrive:

    p.

    un esempio di sopralavoro? e se siamo in un mondo pre-borghese, come lo definisci? (visto che non mi pare si possa ancora parlare di valore-lavoro e quindi non puoi dire che il valore di quella corvè non era rimunerato dal feudatario?)

    ti giuro che non capisco, forse pecco di astoricità, per me una cosa è vera punto e una definizione di valore lavoro è valida “in eterno”, dal primo ominide con l’anima all’ultimo …

    mi sto perdendo. puoi tornare all’inizio e definire il sopralavoro?

    grazie

    Francesco

  64. utente anonimo scrive:

    Ritvan Shehi (non musulmano), Roma,

    ne sai una più del diavolo:-))) ti nomino cittadino italiano senza alcun test:-)

    maria

  65. utente anonimo scrive:

    Ma francesco, tu non sei comunista, e certe cose del comunismo per te, giustamente, sono delle fole. Per noi no. E il plusvalore è la forma di sopralavoro tipica del capitalismo, come la schiavitù e la servitù della gleba erano forme tipiche di sopralavoro rispettivamente della società classica e di quella medievale. Poi sono esistite società senza sopralavoro, e esisterà la società in cui il sopralavoro verrà eliminato, paradossalmente, perché tutto diventerà sopralavoro. Non ti dico come si chiama, ma l’avrai intuito, che il nome importa poco. Ma ad ogni modo, quell’articolo, da cui è nata la discussione, funziona benissimo se al posto di plusvalore metti il termine profitto d’impresa (così evitiamo di pestarci i calli con le nostre diverse teorie sociali). Semplicemente in quell’articolo è spiegato che finché i privati mettono del proprio, va ancora bene. È quando fanno investimenti coi soldi dello stato, o quando l’investe direttamete lo stato (cambia poco) che allora il popolo personificato da pantalone deve maggiormente preoccuparsi. Che i guadagni restano privati, ma le perdite diventano irrimediabilmente pubbliche. Se questo ragionamento era vero nella situazione 1950, oggi, più cinquant’anni dopo, è cinquanta volte più vero.p

    ps: miguel, qui ci stiamo arrampicando sugli specchi per mandare avanti il tuo blog. Possibile che l’aggiustatore di computer si sia perso nelle nebbie del tirreno?

  66. utente anonimo scrive:

    >Possibile che l’aggiustatore di computer si sia perso nelle nebbie del tirreno?- p< Appunto! Io ho smesso di leggere ed ho addirittura ricominciato a parlare di scuola….ed è un brutto segnale! La frase di p.:
    ”È quando fanno investimenti coi soldi dello stato, o quando l’investe direttamete lo stato (cambia poco) che allora il popolo personificato da pantalone deve maggiormente preoccuparsi.”

    mi ha fatto venire in mente l’intramoenia (parola orrenda!) dei medici d’ospedale.

    Mi sono sempre chiesta che differenza fa per l’utente Pantalone (a parte un piccolo sconto sulla parcella) che la prestazione sia condotta nello studio privato del medico oppure nella struttura pubblica che in ogni caso paghiamo tutti ed i cui conti in rosso sono fatti scontare in svariati modi sempre all’utente.

    Eccola la differenza: “Che i guadagni restano privati, ma le perdite (e/o i costi, aggiungo) diventano irrimediabilmente pubbliche”.

    Cocco

  67. utente anonimo scrive:

    >mi ha fatto venire in mente l’intramoenia (parola orrenda!) dei medici d’ospedale.

    Mi sono sempre chiesta che differenza fa per l’utente Pantalone (a parte un piccolo sconto sulla parcella) che la prestazione sia condotta nello studio privato del medico oppure nella struttura pubblica che in ogni caso paghiamo tutti ed i cui conti in rosso sono fatti scontare in svariati modi sempre all’utente.

    Eccola la differenza: “Che i guadagni restano privati, ma le perdite (e/o i costi, aggiungo) diventano irrimediabilmente pubbliche”. Cocco<
    No Cocco, l’idea dell’intramoenia di per sé non è malvagia. Offrire ai medici degli “studi privati” all’interno degli ospedali pubblici giova a tutti, tranne che a chi affitta appartamenti. Ci guadagna lo Stato (l’uso dei locali non è gratuito), ci guadagna il medico in denaro(l’affitto pagato allo Stato è inferiore a quello di mercato) e tempo (non si deve scapicollare fra studio pubblico e privato) e ci dovrebbe guadagnare un po’ anche il paziente privato, se il medico non è proprio una tale carogna da tenersi per sé tutto il guadagno supplementare che si ritrova facendo visite private in una struttura pubblica dove paga un affitto inferiore a quello di mercato.

    Lascia perdere p., cara, quello anche se il kapitalismo lastricasse d’oro i marciapiedi e offrisse a tutti noi maschietti un clone di Angelina Jolie e a vosotros femminucce un clone di Brad Pitt, direbbe sempre che è un sistema che fa schivo, visto che si basa su pluslavoro e plusvalore:-).

    Ciao

    Ritvan

  68. utente anonimo scrive:

    >Semplicemente in quell’articolo è spiegato che finché i privati mettono del proprio, va ancora bene. È quando fanno investimenti coi soldi dello stato, o quando l’investe direttamete lo stato (cambia poco) che allora il popolo personificato da pantalone deve maggiormente preoccuparsi. Che i guadagni restano privati, ma le perdite diventano irrimediabilmente pubbliche. Se questo ragionamento era vero nella situazione 1950, oggi, più cinquant’anni dopo, è cinquanta volte più vero. p<
    Un punto condiviso da liberalismo e marxismo!

    Ciao

    Ritvan

  69. utente anonimo scrive:

    “Ritvan Shehi (non musulmano), Roma”

    >ne sai una più del diavolo:-))) maria<
    Mah, non c’è niente di diabolico…se mi chiamassi, chessò…Pasquale Zambuto eviterei di precisare, ma con nome e cognome arabi che mi ritrovo è sempre meglio precisare, altrimenti sembra che a scrivere sia il solito barbuto intabarrato che sogna solo di farsi esplodere nella metropolitana per poter usufruire del buono sconto vergini hurì in paradiso:-)

    >ti nomino cittadino italiano senza alcun test:-)<
    Ciò è dovuto al fatto che non sono musulmano, vero?:-) :-).

    Ciao

    Ritvan

  70. utente anonimo scrive:

    >mi sto perdendo. puoi tornare all’inizio e definire il sopralavoro? grazie Francesco<
    Oddio, no! Vuoi per caso che p. ci schiaffi qui un quarto del “Das Kapital”:-) in cui si spiega per filo e per…telaio:-) come e qualmente il bieco kapitalista del settore tessile succhia al proletario il sopralavoro sotto forma di plusvalore? Abbi pietàààààààà!:-)

    Ciao

    Ritvan

  71. utente anonimo scrive:

    >Ti stavo scrivendo da Sherif a proposito della scuola araba. Non avevo nessuna intenzione di spaccare il capello in 4 🙂 lì, ma di raccontare esperienze sulle scuole laiche italiane in materia di sicurezza.<
    Più della metà sono fuori norme di sicurezza, lo so. E nessuno fa una piega. perché come diceva “giustamente” Giolitti: “Le leggi si interpretano per gli amici e si applicano rigorosamente agli altri”. Anzi, in questo caso hanno fatto proprio due pesi e due misure ope legis: per legge le scuole pubbliche possono stare benissimo aperte anche se fanno ribrezzo, se non ci sono soldi in bilancio per aggiustarle. Quelle private no, vanno chiuse subito!

    >Ritengo infatti che sarebbe il caso di parlare un po’ delle cose di casa nostra prima di assumere i comportamenti dei santarellini dell’occasione in stile Fioroni.<
    E che ti aspetti da un “margheritino”, che dica “ma prego, fratelli musulmani, aprite pure la vostra scuola, noi cristianucci ne siamo lieti!”:-).

    Non ho capito però cosa vuoi dire con l’ultima frase di quanto trascrivo:

    >Conclusione con la faccina 🙂 (trattino corretto): l’espressione “un insegnante di chimica alle medie” non significa molto, a meno che quelle parole non fossero semplicemente frutto di un pensiero diffuso, ovvero: insegnante delle medie= poco esperto; insegnante delle superiori= più esperto.- Cocco<
    >Più o meno. Mi sembra che anche tu lo confermi. Ritvan< >Dicevo che un insegnante può essere esperto o meno esperto delle tecniche di laboratorio indipendentemente dall’ordine di scuola in cui insegna. Esperienza e conoscenza specifici dipendono dagli studi che ha fatto e non dalle scuole in cui è stato destinato in base alla laurea che possiede.<
    Mi sembrava di aver capito dalla tua descrizione precedente che nelle superiori c’è una maggior specializzazione. Questo in linea generale. Come è vero in linea generale che un extracomunitario ha difficoltà ad esprimersi correttamente in italiano. E poi c’è anche Ritvan:-).

    Ciao

    Ritvan

    Cocco

    ps

    Ti vorrei dire anche degli sviluppi sui nomi Mihal e Mhill. Ma dopo.

  72. utente anonimo scrive:

    ERRATA CORRIGE

    Il post 71 è mio. Mi è rimasto un Cocco attaccato in fondo:-); inconvenienti del quoting.

    Ciao

    Ritvan

  73. utente anonimo scrive:

    Ritvan, sei proprio un prezzemolo per ogni minestra!!!!!!!

    Hai scritto dei potenziali guadagni o risparmi del privato (persona o stato che sia, scrive p.) e non hai menzionato le perdite che non sarebbero del sistema “intramoenia” ma della sanità, nel caso specifico, e che sono addebitate comunque a Pantalone, sotto qualsiasi voce compaiano……se compaiono sotto una specifica voce!

    Hai inoltre dimenticato di dire chi è che paga i macchinari.

    In ogni caso non dirmi di lasciar perdere p.

    Leggo ciò che scrive con attenzione. Spesso mi risulta difficile capire alcuni suoi commenti, ma l’istinto mi dice che devo insistere perché dietro le sue parole c’è qualcosa di molto semplice che va solo colto….. e lo cogli solo se c’è già in qualche angolino nascosto di te stesso.

    E se ce la fai, è liberatorio.

    Cocco

    Ps

    La smetti poi di indicarmi, anche per scherzo, Brad Pitt come oggetto del desiderio femminile?

    A me non piace. Mi piacciono brutti e con le gambe storte. Vabbuo’?

  74. utente anonimo scrive:

    Alla fine ho scritto nel blog di Sherif.

    Leggi di là, quando pubblicherà.

    Per alcune cose mi ripeterei se scrivessi anche qui e quindi…..

    Cocco

  75. utente anonimo scrive:

    Mi sono sempre chiesta che differenza fa per l’utente Pantalone (a parte un piccolo sconto sulla parcella) che la prestazione sia condotta nello studio privato del medico oppure nella struttura pubblica che in ogni caso paghiamo tutti ed i cui conti in rosso sono fatti scontare in svariati modi sempre all’utente.

    Eccola la differenza: “Che i guadagni restano privati, ma le perdite (e/o i costi, aggiungo) diventano irrimediabilmente pubbliche”. Cocco< Io credo che la differenza per pantalone sia avere strutture pubbliche superiori a quelle private.
    La possibilità di esercitare come privati all’interno delle strutture pubbliche fu un’idea, credo di ricordare, di Rosi Bindi proprio per evitare che medici qualificati optassero per clicniche privare a causa di maggiori renumerazioni.

    E’ naturalmente un compromesso che evita che si formino due canali di politica sanitaria paralleli a discapito del settore pubblico.

    Naturalmente per fortuna ci sono medici che scelgono la professione in ospedale al di là dei guadagni.

    Io comunque credo che per ora gli ospedali italiani, certi ospedali, tra cui quelli della Toscana sicuramente sono qualitativamente superiori alle strutture sanitarie private. Spero sia così per sempre.

    Io per una malattia seria andrei difilata al policlinico di careggi, ma non solo io anche molti altri.

    maria

  76. utente anonimo scrive:

    volevo dire remunerazioni, ovviamente:-)

    maria

  77. utente anonimo scrive:

    Sì, è stata Rosy Bindi durante la scorsa legislatura di centrosinistra e senza dubbio si è trattato di un’interessante trovata per evitare che medici qualificati optassero per cliniche o studi privati in cerca di maggiori remunerazioni e, aggiungo, qualche grana o impegno di troppo.

    Tu stessa lo definisci “compromesso”.

    Il senso complessivo della cosa è comunque il seguente:

    se il pubblico scappa verso il privato, portiamo il privato nel pubblico un pezzetto alla volta, con l’intramoenia ma anche con le convenzioni alle cliniche private, l’esternalizzazione dei servizi tipo mense ospedaliere o pulizie, il taglio dei posti letto che dirottano (quando possibile) i ricoveri nelle cliniche private, le file di mesi per fare un esame diagnostico, ecc.

    Quanto a quest’ultima situazione, un medico di un ottimo centro ortopedico romano (pubblico) mi raccontava che spesso stavano a girarsi i pollici e la macchina della RM era ferma.

    Alla mia esclamazione “Ma come! Se per fare una RM devi prenotare due-tre mesi prima perché non c’è posto!” ha risposto: se non si facesse così chi ha urgenza di farla non chiederebbe mai la prenotazione di un esame “a pagamento” e l’azienda non guadagnerebbe.

    Da notare quest’altro “piccolo” particolare: se lo fai a pagamento nella struttura pubblica il posto lo trovi anche nello stesso giorno con lo stesso famoso medico che non è “scappato” dal pubblico al privato, altrimenti aspetti.

    L’unica costante, che sarebbe sciocco attribuire a Rosy Bindi in persona, è che Pantalone paga in ogni caso ciò che ha già pagato e paga di nuovo se qualcosa non funziona ed il pubblico ha difficoltà di bilancio.

    Cocco

  78. utente anonimo scrive:

    Cocco,

    codesto tuo conoscente è uno, non credo che la sua frase possa essere una specie di verbo per tutte le situazioni.

    Voglio dire che il medico in questione, quello che predilige i suoi pazienti, rimane comunque anche a disposizione degli altri nella struttura dove lavora prevalentemente.

    Sì è stato un compromesso tra due posizioni per certi versi irriducibili, e cioè tra quelli che spingevano verso le strutture private, con la scusa che il pubblico non funzionava, depotenziandolo, alla fine, a svantaggio dei più deboli e “poveri” e quelli che pensavano e pensano che la sanità debba essere prevalentemente pubblica perchè troppo importante per essere regolata soltanto da criteri privatistici. Ciò però non vuol dire che si debbano giustificare sprechi e atteggiamenti infingardi che sono parecchi.

    maria

  79. utente anonimo scrive:

    A proposito di sprechi e di girarsi i pollici,

    Striscia la notizia ha di recente documentato quanto accade(va?) al Policlinico di Napoli ( se ben ricordo).

    Il giornalista ha telefonato per prenotare un’ecografia e il centralinista gli ha risposto che non si accettano prenotazioni perchè la macchina è guasta da mesi. Il giornalista si è quindi recato all’ospedale dove ha intervistato un radiologo il quale ha detto di avere a disposizione un macchinario in perfetta efficienza che non ha mai potuto usare, per mancanza di richieste. Nella struttura, quasi ad ogni piano, si trova un macchina nuova per effettuare ecografie, che nessuno utilizza. I pazienti vengono dirottati, infatti dirottati, con la risposta del centralinista, verso le cliniche private. Il radiologo ha aggiunto che non lo soddisfa stare tutto il giorno- da mesi o da anni, non ricordo- senza far niente e percepire duemila euro al mese di stipendio, vorrebbe lavorare. Si sono quindi recati dal direttore generale, che li ha bruscamente indirizzati alla competenza del direttore sanitario. Quest’ultimo, probabilmente informato da una provvidenziale soffiata, è uscito di gran fretta dal Policlinico ed è stato filmato mentre correva a piedi, per sfuggire all’intervista.

    Secondo me ha fatto la figura di un ladro, ma lui evidentemente se ne frega. E se n’è fregato anche il direttore generale e tutto il personale, medici e sanitari, a conoscenza dell’andazzo generale e rimasti silenti, inerti, compiacenti o impotenti per un lungo periodo di tempo.

    E passi che persone apparentemente perbene se ne freghino di macchinari nuovi inutilizzati, dello spreco del denaro pubblico, di favorire i propri o gli altrui interessi privati a danno di terzi, di infrangere la legge, ma che sciacallaggino su gente malata, bisognosa, costretta a rivolgersi a privati o ad attendere di stare peggio e magari crepare, dovrebbe rendere l’idea del decadimento globale.

    Infatti non stiamo parlando della moglie dell’ On. Fini, implicata in indagini per la sua partecipazione in società a capo di cliniche private convenzionate , cioè di politicanti affacendati a lucrare sul pubblico, ma di medici, di uomini e donne che hanno giurato di curare le persone, non di farle stare peggio, rifiutando le prestazioni mediche, la diagnosi, la cura, per approfittare, come Vanna Marchi, della loro debolezza per estorcere denaro,

    Aurora.

  80. utente anonimo scrive:

    Aurora,

    conoscevo il caso divulgato da striscia.

    Un caso che chiamare mala sanità è dir poco. A mio parere l’assessore regionale alla sanità, per non dire il presidente, avrebbero dovuto aprire immediatamente un’ inchiesta e colpire duramente i colpevoli che suppongo essere moltissimi. Ma non si è fatto perchè credo che in alcuni luoghi, ed è il caso di mettererci napoli che io adoro, il degrado della vita civile e politica, che ha precise ragioni storiche, sembra ormai inarrestabile e forse indipendente dal colore della Giunta che governa la regione.

    Guarda la questione dei rifiuti, montagne di rifiuti coprono la campania, montagne che non si vedono da nessuna altra parte d’Italia, come mai? Chi rende conto di questoi sfaceli? Gli autori comunque sanno di godere della massima impunità, perchè la mente e l’indignazione delle persone sono veramente labili, rimarrà la fatica bestiale di dover vivere in quei luoghi meravigliosi e forse in alcuni la consapevolezza di essere anche un po’ complici.

    maria

  81. utente anonimo scrive:

    se posso permettermi di pensare male anche il radiologo si trova anche un solo giorno senza lavoro se fosse in buona fede non dovrebbe aspettare il gabibbo per capire che c’è qualcosa che non va

    roberto

  82. utente anonimo scrive:

    Mi permetto di segnalare a tutti un libro splendido Gomorra di Roberto Saviano.

    E’ un libro sulla moderna camorra, sulla sua capacità di innovazione, su come riesca a radicarsi tra le persone, tra gli adolescenti, le donne, e le persone anche estranee in senso stretto al fenomeno camorristico, sulla sua capacità di fascinazione, sul potere tragico, e non sul potere politico e basta; è un libro con un grandissimo valore letterario , che tra l’altro non suddivide tra destra e sinistra , tra buoni e cattivi che pure individua,ma narra eventi e persone non soltanto napoletane o italiane.

    Qualcuno di voi lo ha letto?

    maria

  83. utente anonimo scrive:

    se posso permettermi di pensare male anche il radiologo si trova anche un solo giorno senza lavoro se fosse in buona fede non dovrebbe aspettare il gabibbo per capire che c’è qualcosa che non va

    roberto

    non mi stupirei se il radiologo andasse a far radiografie, magari la sera, bello e riposato, proprio nella clinica privata.

    maria

  84. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, sei proprio un prezzemolo per ogni minestra!!!!!!! Cocco<
    No sono uno a cui piace tenersi informato. E di condividere le mie informazioni con chi le gradisce. Chi non le gradisce, non ha che saltare i miei post.

    >Hai scritto dei potenziali guadagni o risparmi del privato (persona o stato che sia, scrive p.)<
    Non potenziali. Reali.

    >e non hai menzionato le perdite che non sarebbero del sistema “intramoenia” ma della sanità, nel caso specifico, e che sono addebitate comunque a Pantalone, sotto qualsiasi voce compaiano……se compaiono sotto una specifica voce!<
    Le perdite? Quali perdite? L’acqua che usa il medico per lavarsi le mani dopo ogni visita? La luce neon che illumina lo studio? La carta igienica che usa quando gli scappa?:-) Son tutte comprese nell’affitto che paga. E che non è affatto simbolico, anche se è molto al disotto delle cifre da capogiro che spenderebbe se si affittasse uno studio sul libero mercato immobiliare.

    >Hai inoltre dimenticato di dire chi è che paga i macchinari.<
    I macchinari non hanno bisogno di stipendio:-). Dai, su, non fare la gnorri, i macchinari sono già stati comprati per il SSN e la quota d’amortamento spettante al medico intramoenia è sempre calcolata nell’affitto. Ti faccio presente, però, che parlare di “quote ammortamento macchinari” in medicina è un po’ un controsenso. Perché, diversamente da altri campi di attività, i macchinari medici non vengono quasi mai “rottamati” per ammortamento cosiddetto “fisico” (ossia, perché sono diventati dei rottami), bensì per “ammortamento morale”, ossia perche nel giro di pochi anni diventano tecnicamente obsoleti. Tornando al nostro intramoenia, visto che comunque l’ecografo del SSN sarà comunque buttato in ottimo stato fra 3-4 anni e rimpiazzato da uno più prestante, anche la cifra ridicola che il medico intramoenia paga in questi 3-4 anni per utilizzarlo è comunque tutto grasso che cola per Pantalone. Capito mi hai?

    >In ogni caso non dirmi di lasciar perdere p.

    Leggo ciò che scrive con attenzione. Spesso mi risulta difficile capire alcuni suoi commenti, ma l’istinto mi dice che devo insistere perché dietro le sue parole c’è qualcosa di molto semplice che va solo colto….. e lo cogli solo se c’è già in qualche angolino nascosto di te stesso.

    E se ce la fai, è liberatorio.<
    E notorio che le donne sono affascinate dai discorsi incomprensibili:-). Io ho l’abitudine di dire sempre pane al pane e vino al vino. Ecco forse perché non ho tanto successo con le donne:-)

    >La smetti poi di indicarmi, anche per scherzo, Brad Pitt come oggetto del desiderio femminile?

    A me non piace. Mi piacciono brutti e con le gambe storte. Vabbuo’?<
    In linguaggio tecnico si chiama “perversione del gusto”:-)

    Ciao

    Ritvan

  85. utente anonimo scrive:

    “se posso permettermi di pensare male anche il radiologo si trova anche un solo giorno senza lavoro se fosse in buona fede non dovrebbe aspettare il gabibbo per capire che c’è qualcosa che non va roberto”

    “non mi stupirei se il radiologo andasse a far radiografie, magari la sera, bello e riposato, proprio nella clinica privata. maria”

    Vi informo che il gabibbo non è che vaga così, a casaccio; sempre c’è una segnalazione dietro le sue incursioni. E vista la disponibilità del radiologo a “vuotare il sacco” (quando poteva benissimo mandare il pupazzo a ca..re, con la scusa, chessò della privacy o di ordini superiori) non mi stupirei che fosse stato lui stesso a fare la “soffiata”, stufo di girare i pollici.

    Pertanto, i vostri perfidi sospetti sul radiologo li trovo un po’ ingiusti e ingiustificati.

    Ciao

    Ritvan

  86. utente anonimo scrive:

    Se è per denunce delle prassi truffaldine (io non le definirei “malasanità”, quella è dovuta a errori e/o negligenze, tipo garze nell’addome e topi in corsia:-) ) al limite della mafiosità, anche le Iene – eroiche smascheratrici di becera ignoranza e incontri ravvicinati con la droga dei parlamentari italici – non sono da meno.

    Uno delle iene telefonava, dando semplicemente il suo nome e cognome, all’ospedale per prendere appuntamento per una TAC o una visita specialistica. Si sentiva rispondere “Fra 3 mesi” o “fra 6 mesi”. Subito dopo, telefonava il suo compare che, con piglio di voce autoritario si presentava come “Il segretario dell’on. Pinzauti” (nome inventato di sana pianta:-) ). Dopo un breve conciliabolo dall’altra parte, gli veniva detto che l’onorevole poteva venire a fare l’esame specialistico/visita anche l’indomani, o in qualsiasi altro giorno della settimana, compatibilmente con i suoi alti e nobili impegni!

    E non finiva qui. La iena si presentava l’indomani all’appuntamento e faceva presente al “barone” – facendogli vedere anche il filmato delle telefonate sul laptop – che avevano fatto una minchiata. Quanto mi son divertito a vedere la faccia – di tolla – del barone che si arrampicava sugli specchi!

    Ciao

    Ritvan (a cui certe volte vien voglia di convertirsi alla Dittatura Comunista:-) ).

  87. utente anonimo scrive:

    ANNUNCIO A TUTTI I NAVIGANTI:)

    Stamattina ho visto Miguel, con un computer sotto il braccio:-)

    Tornerà prestissimo, voi intanto spargete la voce…

    Rezaaaa….

    maria

  88. utente anonimo scrive:

    Ritvan, gli amish avrebbero soltanto l’obbligo scolastico diverso? mi piacerebbe conoscere in cosa consisterebbe la differenza rispetto al resto della popolazione anche per valutare, in altro modo ,quanto contino i numeri:-)

    Proverò a fare una ricerchina ma se tu lo sapessi di già me lo scrivi?

    grazie maria <
    Mi sono spostato qui, visto che nel post precedente splinder dà i numeri (forse per saturazione dello spazio).

    Dunque, la Corte Suprema Federale degli USA (che funge anche da Corte Costituzionale) ha dato ragione agli Amish che volevano delle scuole tutte loro, senza vincoli di norme antiincendio:-), ispezioni AUSL:-) e soprattutto senza che i loro programmi d’insegnamento fossero messi sotto la lente censoria del solito occhiuto burocrate del Ministero della Pubblica Istruzione.

    Poi, se quel titolo di studio “fai da te” non viene riconosciuto nel resto del paese, saranno pure c..zi degli Amish?

    In fatto di libertà abbiamo tutti ancora molto da imparare dagli USA (e qui – presumo – giù una serie di interventi inkazzati su Guantanamo, Abu Ghraib, rapimento di abu Omar e così via.-) )

    Ciao

    Ritvan

  89. utente anonimo scrive:

    sì certamente il radiologo in questione potrebbe aver fatto la segnalazione pechè stufo della situazione, ma io dico non esiste un sindacato dove denunciare simili condizioni?

    Non avrebbero potuto prendere carta e penna e insieme ad altri lavoratori scrivere al Presidente della regione CampANIA?

    Sì forse, ma quando il carico di lavoro, come si dice, è quasi nullo, o al di sotto degli standards anche più generosi, il problema é un altro e molto più scottante. Dovrebbero scrivere in migliaia. Non so se mi sono spiegata:-)

    Maria

  90. utente anonimo scrive:

    a ritvan, il ricercatore

    grazie per amish

    maria

  91. utente anonimo scrive:

    >a ritvan, il ricercatore

    grazie per amish maria<
    Non c’è di che.

    >…Non avrebbero potuto prendere carta e penna e insieme ad altri lavoratori scrivere al Presidente della regione CampANIA?<
    No. Malgrado i biechi tagli al bilancio degli enti locali fatti dall’arcibieco governo Berlusca, risulta che l’ufficio della Presidenza della Regione Campania è ben fornito di carta igienica:-).

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Risulta che dalla suddetta regione ci andrà negli USA per i festeggiamenti del “Columbus Day” una delegazione di ben 160 boiardi. E Napoli spende in “servizi per i cittadini” ben 529 euri pro capite, mentre Padova solo 62.

  92. utente anonimo scrive:

    “In fatto di libertà abbiamo tutti ancora molto da imparare dagli USA (e qui – presumo – giù una serie di interventi inkazzati su Guantanamo, Abu Ghraib, rapimento di abu Omar e così via)”

    io invece sono assolutamente d’accordo

    roberto

    ps. sono veramente contento per il nobel di pahmuk

  93. utente anonimo scrive:

    ps. sono veramente contento per il nobel di pahmuk

    maria

    anch’io, anche se ho letto solo Neve , un bellissimo romanzo che dice molte cose

  94. utente anonimo scrive:

    Caro p.

    il sopralavoro (categoria metastorica o meta-preistorica, se ho capito) è “il lavoro che uno non svolge per sè ma per un altro”. Giusto?

    Solo che, mancando una differenziazione tra lavoro fatto per un altro dietro compenso e lavoro fatto per un altro dietro minaccia, non riesco a capire l’utilità di questa categoria di pensiero.

    Se una piacente signorina promette di fornirmi prestazioni sessuali in cambio di un bel cosciotto di bisonte, e io parto di corsa per la caccia, è un caso di sopralavoro?

    Ti prego di credermi: le mie domande sono serie, tu sei persona convinta e riflessiva e mi ricordi un altro comunista che conobbi a Vienna anni fa, con cui era un gran piacere parlare.

    Ciao

    Francesco

    PS non Ritvan, non mi sto innamorando, smettila di sogghignare 😉

  95. utente anonimo scrive:

    Che a fronte di livelli di tassazione molto simili si offrano servizi di valore assai diverso è indubbio, caro il mio liberaldemocratico; non verrà nessuno a smentirlo. tamas

    >Maria, però, ha tentato di farlo:-) ritvan<
    Alle donne piace negare la realtà. Guarda cocco, che dice che Brad Pitt è brutto.

    Tu che però di solito sei più esatto di una Sweda (cit.), non puoi dimenticare una cosa, e cioè che magari l’evasione non è la reazione, ma la spiegazione -sia pure certamente parziale- di questo stato di cose.

    >Mah, a me ‘sta cosa mi ricorda il classico quesito dell’uovo e della gallina:-), ossia se è nato prima lo sperpero statale o l’evasione. Però, mi sembra un falso problema. Mi spiego:

    Se tu Stato ritieni di aver bisogno di 1000 euri per le tue cosette, mentre dal livello di tassazione “scandinavo” di solito ti rientrano in cassa solo 800, hai due strade “virtuose” e una “viziosa” da seguire

    1-a strada virtuosa: persegui l’evasione.

    2-a strada virtuosa: adegui le spese statali al budget di 800 euri a disposizione, stando però attento a tagliare solo gli sprechi e non i servizi.

    Strada viziosa: tartassi ancor di più i soliti polli che pagano già aliquote esose.

    Lo so, è la scoperta dell’acqua calda, ma nemmeno un premio Nobel potrebbe dire di più:-)<
    Si può solo sperare che vadano sulla strada virtuosa. D’altronde in campagna elettorale (sì, lo so…) e nel programma avevano parlato chiaramente di lotta all’evasione.

    C’è di sicuro una classe dirigente italiana spesso incapace e disonesta, ma è bene ricordare che ogni nazione ha la classe dirigente che esprime. Alla favoletta della gente “buona” rovinata dai politici cattivi crede solo chi è in malafede o addirittura più infantile di me.

    >Sono d’accordo. L’ho detto spesso che in democrazia ogni popolo ha il governo (e la classe politica) che si merita. Tuttavia, a parziale discolpa del buon popolo italico, devo ricordarti che una delle regole cardine della democrazia è quella dell’alternanza al potere, come garanzia di buongoverno. In Italia questo non è stato possibile, per le note vicende legate alla Guerra Fredda. Quasi 50 anni di ininterrotto governo DC (e cespugli vari:-) ) avrebbero tramortito anche popoli con maggior tasso di senso civico.<
    Sostieni dunque che un po’ di comunismo avrebbe fatto solo bene? 🙂

    Ci sono zone d’Italia, tipo quelle dove governavano gli aborriti “comunisti™”, in cui i servizi in linea di massima funzionano.

    >A Roma negli ultimi anni hanno governato gli “aborriti comunisti”, ma i servizi fanno schifo (tranne la sanità, ma per ragioni indipendenti dai “comunisti”). Se mi riporti i classici casi di Emilia-Romagna e Toscana, bisognerebbe vedere di quali budget disponevano, quale parte la destinavano a servizi e quale ad altre inconfessabili attività. Alla leggenda metropolitana dei “komunisti onesti” contrapposti ai “DC+socialisti ladri” ci credo poco.<
    Le leggende riposano sempre su un fondo di verità. Per il resto, non disponevano certo di finanziamenti occulti, né di fondi a pioggia (tipo Cassa del Mezzogiorno). Usavano bene quello che avevano, punto.

    In ogni caso aspettare che le cose cambino, negando intanto allo Stato -in quanto “corrotto”- i soldi di cui ha bisogno per funzionare non mi pare una risposta sensata al problema.

    >In Isvizzera funziona così: quando lo Stato ha bisogno di soldi, indice un bel referendum e chiede ai cittadini:”Volete un aumento dell’IRPEF dell’1%? Il Governo promette solennemente che i soldi verranno spesi solo ed esclusivamente – e in modo perfettamente trasparente -per questi scopi. 1…2…3…4..ecc.”. Gli svizzeri di solito rispondono “Si”.

    La Costituzione Italiana Democratica, nonché Antifascista, Nata Dalla Resistenza, ecc., ecc., invece, non consente tali tipi di referendum. Si vede che i Gloriosi Padri Costituenti pensavano che allo Stato tutto fosse dovuto e i sudditti dovevano solo pagare e tacere.<
    Oppure pensavano che non ci sarebbe stato bisogno di tali referendum. Per il resto, io credo che più necessario di un referendum sarebbe avere la trasparenza completa sull’utilizzo dei ondi, anche se “estorti”, visto che in Italia questo rimane quasi semprenebuloso, talvolta anche quando l’utilizzo è del tutto lecito ed utile.

    “Io voglio credere che non sia scontato. tamas”

    “Nessuno sconto. Quando c’è da magna’ i poteri furbi non fanno sconti:-).ritvan”

    >Non fare l’arcitaliano populista, nobile figlio di Teuta. Miguel ci tiene che non gli facciamo scadere il blog.<
    >Veramente voleva essere solo una battuta basata sul doppio senso della parola “scontato”. Si vede, però, che i nobili discendenti di Plauto non apprezzano:-)<
    Temo di appartenere ad altra etnia, ma non volevo ledere il tuo diritto al battutismo. Siamo in democrazia…

    Lo sperpero di denaro pubblico è perseguibile.

    >Manco pe’ la capa. Ti sfido di riportarmi il papiro leguleio che lo dice!<
    Lo sperpero in sé non lo è, in effetti, ma sono perseguibili i modi e gli obiettivi per così dire, dello sperpero stesso: dall’abuso d’ufficio alla truffa per arrivare alla concussione e all’interesse privato in atti d’ufficio. Si è visto durante Tangentopoli che se viene meno la protezione politica la possibilità di punire chi tra gli amministraotiri amministra solo il proprio patrimonio esiste.

    Solo che i controlli o non ci sono o sono fatti da chi ha convenienza -perché ci guadagna o perché ha altri scheletri nell’armadio- a tenere il tutto nascosto.

    >Non è assolutamente vero. I media denunciano quasi ogni giorno uno o più sperperi kafkiani e nessuno muove un dito. Proprio perché manca la base legale per definire p.es. il corso per veline di Bassolino un atto illegale. Dei soldi che amministra Bassolino (lo prendo come esempio, ma vale per tutti gli amministratori) può fare quel che c..zo gli pare, tranne che intascarseli direttamente.<
    Qui andiamo direttamente sullo scandalo morale. Ma sospetto che è proprio perché è uno scandalo morale abbastanza condiviso dalla opolazione che le proteste sono in fin dei conti limitate ai media. A molti va più che bene l’esistenza di una cosa del genere.

    Ma anche qui, spetta alla cosiddetta società civile la vigilanza (e l’esempio).

    >La società civile non ci può fare un c..zo. Vedi sopra.<
    La “società civile”, quando gli pare, fa tante di quelle belle, lunghe, organizzate proteste, tali da sfinire qualsiasi governo locale o nazionale. La Campania stessa abbonda di questi esempi, non tutti trasparenti e brillanti di senso civico. E’ una questione di priorità, solo questo.

    E fammi passare un’iperbole, cacchio, anche per questioni di stile…

    >Se tu non mi passi una battuta, perché io ti devo passare un’iperbole?:-)<
    Perché dovresti dare il buon esempio, da liberale!

    A parte che Prodi che fa giustiziare qualcuno non ce lo vedo mica, da questo punto di vista sto tranquillo.

    >Giustiziare no, ma solo perché la pena di morte è stata abolita:-). Però, spellare vivo (in senso metaforico, eh!:-) ) il contribuente, quello sì. Mi sa che qualche elettore dovrebbe tirar fuori dall’armadio la famosa maglietta con susscritto “Io sono un coglione” e indossarla. Ma stavolta sul serio.<
    “Lasciamolo lavorare”. Seriamente, nel ’96-’98 il governo Prodi è stato molto positivo. Questa volta, secondo me, per vari motivi che non sto a spiegare, sarà meno positivo, ma comunque in grado di fare del bene e di favorire la crescita economia e un minimo di ripresa morale di questa nazione. Almeno così credo.

    No no, all’amato non si perdona nulla: ci ho investito voto, credibilità residua (mia) e speranze. A Berlusconi perdonavo tutto, per ragioni speculari.

    >Ecco, è anche questo esasperato “campanilismo politico” una delle cause per cui l’Italia va male. Anche Berlusconi andava giudicato serenamente per quel che faceva di buono o di cattivo. Così anche Prodi. A mio umilissimo parere.<
    Ma è ovvio che esiste una verità oggettiva secondo la quale i governanti vanno giudicati. Ma esiste anche, in un ambito completamente diverso, la passione, che è la prima forza della politica e specialmente della democrazia. Il fatto che ci sia gente che chiede ragione delle scelte fatte ai propri eletti è la migliore garanzia che almeno questi ci provino, a fare qualcosa di buono.

    Io mi sento più un socialdemocratico alla scandinava, o un inconscio cattolico che, non credendo in Dio, è costretto a sognare che la giustizia venga costruita su questa terra. O almeno di vedere un’ingiustizia meno ingiusta.

    >Anche il liberalismo predica che la naturale ingiustizia insita nel mondo biologico dovrebbe essere resa meno ingiusta dalla società. Senza scadere, però, nel “todos caballeros”. Ti ricordo, fratello, che il primo welfare state europeo lo attuò un certo Otto Von Bismarck, che non era precisamente un liberale, né tanto meno un socialdemocratico.<
    Ma il buon OvB era una persona intelligente e soprattutto guardava al bene della Germania, non a quello suo o della sua casta (cioè, anche, ma aveva capito che le due cose non erano del tutto scindibili): e aveva capito tra l’altro che creare dei paria senza diritti né denaro per mantere un’esistenza degna, né per comprare i prodotti delle industrie tedesche, non sarebbe stata una mossa azzeccata per l’avvenire del paese. Ancora oggi uno dei segreti della Germania è il mercato interno forte e stabile. Per cui un po’ di bismarckismo farebbe bene specialmente a chi ha governato allargando le differenze tra ricchi e poveri.

    Ciao!

    tamas

  96. utente anonimo scrive:

    Tamas

    compagno, quanto sono in assoluto disaccordo con te!

    Credo che qualsiasi tentativi di “bismarkismo” si rifletterebbe in brillanti dati di importazioni e di disoccupazione, nel migliore dei casi accompagnati da alti profitti delle aziende che se ne sono andate all’estero.

    Perchè Marx non ha scritto un altro libro del suo Capitale dedicandolo al commercio con l’estero?

    Francesco

  97. utente anonimo scrive:

    Provo, francesco a farti una comparazione, forse la cosa ti sarà più chiara. Il servo della gleba medievale lavora i campi del signore feudale, detrae quanto gli serve per vivere, il resto del suo lavoro è cristallizzato nelle derrate immagazzinate nei granai del signore. Le ore di lavoro in più rispetto al suo sostentamento si sono trasformate in prodotti (agricoli, in questo esempio) di cui un altro è proprietario. Nei magazzini d’una fabbrica sono cristallizzate in prodotti (industriali, naturalmente) le ore di lavoro in più, detratta la paga, fatte da chi vi lavora. Loro proprietario è il “titolare” della fabbrica, che spesso ormai non esiste come “persona fisica”, ma è esso stesso un’altra azienda, come per esempio è il caso della mia. Qual è la differenza allora, tra economia feudale ed economia capitalistica, rispetto al concetto di sopralavoro? Decisiva. Che il capitalismo ha accresciuto fantasticamente il sopralavoro a discapito del lavoro necessario (quello per sostentarsi) rispetto al sopralavoro ottenuto coi poveri mezzi di cui disponeva il medioevo. Per questo è sempre più assurdo che vi siano gruppi umani inchiodati al lavoro necessario, e i segni d’un diverso ordinamento sociale possile sono per noi (ma già per lui, il barbuto dell’ottocento) visibili. Ma qui posso capire che tu mi dia del visionario, meno capisco la difficoltà di comprendere il concetto di sopralavoro.p

    ps: sul bismarkismo, sai che è roba lassalliana, non di marx.

  98. utente anonimo scrive:

    Del resto, francesco, l’economista sei tu; io ho una laurea in lettere, dopotutto. E volevo riprendere dal lato letterario l’articolo da cui siamo partiti. Poi tu m’hai spinto a fare altro. Ma tornando a bomba. Dunque, anni ’50, italia, investimenti, sviluppo. A me fa venire in mente questa canzone di giorgio gaber:

    Vieni, vieni in città / che stai a fare in campagna? / Se tu vuoi farti una vita / devi venire in città!

    Com’è bella la città / com’è grande la città / com’è viva la città / com’è allegra la città!

    Piena di strade e di negozi / e di vetrine piene di luce / con tanta gente che lavora / con tanta gente che produce.

    Che entusiasmo! Come di chi la vede per la prima volta. Un emigrante, per esempio; per esempio, dalla sicilia. E mi viene in mente questa poesia di luciano erba, che invece ci dà la “prosa” di quegli anni euforici:

    Le giovani coppie

    Le giovani coppie del dopoguerra

    pranzavano in spazi triangolari

    in appartamenti vicini alla fiera

    i vetri avevano cerchi alle tendine

    i mobili erano lineari, con pochi libri

    l’invitato che aveva portato del chianti

    bevevamo in bicchieri di vetro verde

    era il primo siciliano della mia vita

    noi eravamo il suo modello di sviluppo.

    Bene, francesco, quegli investimenti del ’50 sono serviti a quel “modello di sviluppo”, e di ciò va giustamente celebre de gasperi (l’anticipata “santificazione” laica di cui ironizzavo), anche se io, “per disdegnoso gusto” scelgo la “desantificazione preventiva” fatta da bordiga. Ma mi chiedo, sentendone parlare oggi, a questo governo, in questa finanziaria, per esempio, di quale “modello di sviluppo” parlano questi signori? Io credo che sfruttano, come certi comunisti la parola “rivoluzione” verso chi si ribella, così costoro l’alone “magico” che il termine “sviluppo” ha in chi si riconosce nello status quo. Ma quale artista oggi, o con ammirata enfasi o ironicamente sottovoce, potrebbe mai celebrare questo loro fantomatico sviluppo?p

  99. utente anonimo scrive:

    Ma quale sopralavoro: cosciotto per cosciotte, è una permuta basata su un ricatto.

    Aurora.

  100. utente anonimo scrive:

    Tu non è che dici cose non vere, nel senso che non vanno come tu affermi.

    Spesso però abbandoni la tesi iniziale pur dando l’impressione di continuare ad essere aderente alla traccia.

    La frase di p. che avevo trascritto era la seguente“Che i guadagni restano privati, ma le perdite diventano irrimediabilmente pubbliche”…..io ho pensato all’intramoenia come esempio per cui il privato è garantito in alcune responsabilità di cui altrimenti dovrebbe occuparsi …. tu continui a parlare di perdite e guadagni circoscritti ad essa dimenticando che ho scritto che se la SANITA’(per qualsiasi motivo) va in deficit è pantalone che viene chiamato a rimpinguare le casse e non certo il medico cui il servizio, in teoria pubblico, ha delegato parte delle proprie incombenze.

    Giusta o sbagliata che si ritenga la scelta dell’intramoenia, è tanto difficile capire che il privato che entra nel pubblico ha delle agevolazioni (che possono far comodo anche ad altri, quando è prendere o lasciare, va bene!) mentre Pantalone gli sconti li ha solo se tutto il resto fila liscio (cioè mai)?

    Se si provasse ad alzare di molto l’affitto al medico che svolge l’attività privata nella struttura pubblica, questi potrebbe ancora una volta dire che non ci sta e “minacciare” nuovamente di optare per l’attività privata fuori dalla struttura pubblica. Pantalone non può. Deve pagare e basta e se non ha soldi per farlo va automaticamente a farsi strabenedire sotto i ponti nonostante l’acqua, la luce, la carta igienica, l’acquisto dei macchinari, la loro manutenzione, la loro sostituzione se obsoleti ecc. che il privato “affitta” esistono perché lui ha lavorato perché si comprassero.

    Cocco

    Ps

    >No sono uno a cui piace tenersi informato. E di condividere le mie informazioni con chi le gradisce. Chi non le gradisce, non ha che saltare i miei post.- Ritvan<
    Vuoi un consiglio per piacere di più alle donne?

    Sii meno permaloso.

    X tamas (a proposito di Brad Pitt)

    Che brutto vizio quello di non prestare attenzione alle parole degli altri!

    Io non ho scritto se brad pitt sia bello o brutto.

    Mia nonna diceva “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”….e meno male!!!!!:-)

  101. utente anonimo scrive:

    Maria dice di aver visto Kel con il computer sottobraccio. Non vorrei che lo avesse ritirato dall’ex idraulico e lo stesse portando all’ex piastrellista ( uno che ha imparato il mestiere in carcere) pronipote di cocchieri e conducenti di pullman turistici sulla costiera amalfitana in pieno ferragosto.

    Aurora.

  102. utente anonimo scrive:

    >Alle donne piace negare la realtà. Guarda cocco, che dice che Brad Pitt è brutto. tamas<
    Io ho capito diversamente. Ho capito che a Cocco non piacciono tipi alla Brad Pitt, bensì masculi brutti e dalle gambe storte.

    >Si può solo sperare che vadano sulla strada virtuosa.<
    Come si dice “Chi vive sperando…”:-).

    > D’altronde in campagna elettorale (sì, lo so…) e nel programma avevano parlato chiaramente di lotta all’evasione.<
    Nel senso di fuga dal carcere o fuga dalla realtà tramite sniffamento/impasticcamento?:-).

    “Quasi 50 anni di ininterrotto governo DC (e cespugli vari:-) ) avrebbero tramortito anche popoli con maggior tasso di senso civico. ritvan”

    >Sostieni dunque che un po’ di comunismo avrebbe fatto solo bene? 🙂<
    Col senno di poi, una vittoria elettorale dellE sinistrE almeno negli anni ’70 avrebbe potuto essere benefica sia per il paese che per gli stessi comunisti, per i quali era troppo comodo fare i rivoluzionari sovietici alle vongole stando all’opposizione.

    “Alla leggenda metropolitana dei “komunisti onesti” contrapposti ai “DC+socialisti ladri” ci credo poco. ritvan”

    >Le leggende riposano sempre su un fondo di verità.<
    Ma moooolti in fondo, però:-).

    >Per il resto, non disponevano certo di finanziamenti occulti, né di fondi a pioggia (tipo Cassa del Mezzogiorno). Usavano bene quello che avevano, punto.<
    Beh, che “la Coop sei tu”, nonché i rubli convertiti in dollari e portati dal kompagno Kossutta non siano stati di qualche utilità mi sembra altamente improbabile:-).

    “Si vede che i Gloriosi Padri Costituenti pensavano che allo Stato tutto fosse dovuto e i sudditti dovevano solo pagare e tacere. ritvan”

    >Oppure pensavano che non ci sarebbe stato bisogno di tali referendum.<
    Non so se passando per fessacchiotti invece che per prepotenti i molto onorevoli padri costituenti ci guadagnino nel cambio:-).

    >Per il resto, io credo che più necessario di un referendum sarebbe avere la trasparenza completa sull’utilizzo dei fondi, anche se “estorti”, visto che in Italia questo rimane quasi semprenebuloso, talvolta anche quando l’utilizzo è del tutto lecito ed utile.<
    Non credo che sapere in perfetta trasparenza che i tuoi amati e sudati denari estorti dallo Stato vanno a finire in finanziamenti a corsi velineschi ti farà sentire meglio. A me farebbe solo inkazzare de più (se possibile). Se non posso intervenire, preferisco almeno non sapere, cosi mi risparmio il fegato. Ma i dannati massmedia non ci danno tregua, ci vogliono informare per forza di tutte le nefandezze commesse dai boiardi di Stato coi nostri soldi. Sadici!:-).

    >Temo di appartenere ad altra etnia..<
    Quale, se non è considerato attentato alla tua privacy?:-)

    >Lo sperpero in sé non lo è (penalmente perseguibile) , in effetti, ma sono perseguibili i modi e gli obiettivi per così dire, dello sperpero stesso: dall’abuso d’ufficio <
    Depenalizzato all’epoca del primo governo Prodi.Tiè!:-).

    >alla truffa<
    Truffa? Quale truffa? Se il burocrate X elargisce al suo compare Y – il quale ha formalmente tutte le carte bollate in regola – qualche milionata dei nostri euri e quest’ultimo sparisce, che c’entra X? Mica è un poliziotto che deve sorvegliare Y?:-)

    >per arrivare alla concussione<
    Non si stava parlando di questo. Il “pizzo burocratico” è capitolo a parte.

    >e all’interesse privato in atti d’ufficio.<
    Sì, il famoso “conflitto d’interessi”. peccato, però che vale solo per Berlusconi:-).

    >Si è visto durante Tangentopoli che se viene meno la protezione politica la possibilità di punire chi tra gli amministraotiri amministra solo il proprio patrimonio esiste.<
    Mah, io direi di stendere un pietoso velo sul cosiddetto Tangentopoli. Kompagno Greganti incluso, of course:-).

    >…Ma sospetto che è proprio perché è uno scandalo morale abbastanza condiviso dalla opolazione che le proteste sono in fin dei conti limitate ai media. A molti va più che bene l’esistenza di una cosa del genere.<
    Ma non credo che alla gente comune vada bene il corso per velineo la megadelegazione di 160 boiardi e valvassori campani a new York. E’ che sono rassegnati e scoraggiati e sanno bene che nessuna protesta potrebbe cavare un ragno dal buco. Certo, ci saranno anche i conniventi coscienti e amici degli amici parassiti attaccati alle mammelle di mamma Stato, ma non credo siano la maggioranza.

    >La “società civile”, quando gli pare, fa tante di quelle belle, lunghe, organizzate proteste, tali da sfinire qualsiasi governo locale o nazionale. La Campania stessa abbonda di questi esempi, non tutti trasparenti e brillanti di senso civico. E’ una questione di priorità, solo questo.<
    Appunto, sanno che bloccando l’accesso ai camion pieni di scorie diretti nei pressi delle loro abitazioni primo proteggono un bene molto più prezioso dei soldi delle tasse (che già hanno perso, dunque..:-) ), ossia la salute e secondo sanno che così hanno buone probabilità di successo. Mentre se protestassero contro la megadelegazione a New York nessuno li filerebbe. Io non credo che siano d’accordo con lo spreco dei soldi, solo – come dici anche tu – hanno altre priorità – fra cui guadagnarsi la pagnotta – e non possono fare la “protesta continua”:-).

    >”Lasciamolo lavorare”. Seriamente, nel ’96-’98 il governo Prodi è stato molto positivo. Questa volta, secondo me, per vari motivi che non sto a spiegare, sarà meno positivo, ma comunque in grado di fare del bene e di favorire la crescita economia e un minimo di ripresa morale di questa nazione. Almeno così credo.<
    Urka! Aspettarsi la “ripresa morale” da uno che svendette per due soldi il polo alimentare IRI agli amici dei suoi amici DC sarebbe un po’ come aspettarsi la formazione di un islam laico ad opera di Adel Smith:-). Ti ricordo, poi, che il cambio suicida lira-euro che ha fatto poi schizzare i prezzi (e ti prego di non propinarmi la favoletta dei biechi commercianti ortofrutticoli che hanno aumentato i prezzi a cacchio!) è stato deciso al tempo del primo governo Prodi. Sulla crescita economica stimolata da Visco, poi, ci credo poco:-).

    >Ma è ovvio che esiste una verità oggettiva secondo la quale i governanti vanno giudicati. Ma esiste anche, in un ambito completamente diverso, la passione, che è la prima forza della politica e specialmente della democrazia. Il fatto che ci sia gente che chiede ragione delle scelte fatte ai propri eletti è la migliore garanzia che almeno questi ci provino, a fare qualcosa di buono.<
    Giusto. ma purtroppo nella vostra “parrocchia” vedo più gente che giudica i propri eletti solo (o soprattutto) in ragione di quanto male riescono a fare a quelli dell’ “altra parrocchia” e non di quanto bene riescano a fare al paese. Come specularmente, nell’altra parrocchia vedo più gente interessata a inchiappettare il bieco extracomunitario prima che possa diventare cittadino italiano, piuttosto che tentare di correggere/combattere eventuali storture economiche del governo Prodi.

    >Ma il buon OvB era una persona intelligente e soprattutto guardava al bene della Germania, non a quello suo o della sua casta (cioè, anche, ma aveva capito che le due cose non erano del tutto scindibili): e aveva capito tra l’altro che creare dei paria senza diritti né denaro per mantere un’esistenza degna, né per comprare i prodotti delle industrie tedesche, non sarebbe stata una mossa azzeccata per l’avvenire del paese. Ancora oggi uno dei segreti della Germania è il mercato interno forte e stabile. Per cui un po’ di bismarckismo farebbe bene specialmente a chi ha governato allargando le differenze tra ricchi e poveri.<
    Sì, ma arricchendo un po’ i poveri, non riducendo sul lastrico i ricchi:-). Il problema in Italia non è che qualcuno si arricchisce. E che in genere si arricchisce NON PERCHE’ E’ BRAVO NEGLI AFFARI E CREA RICCHEZZA NAZIONALE, si arricchisce semplicemente perché sa leccare i culi giusti e arraffare il denaro pubblico. I ricchi, in un mercato non protetto e aperto alla concorrenza sono le “galline dalle uova d’oro”, da cui tutti traggono profitto. Nel mercato feudale italico, invece, i ricchi in genere producono solo cacca:-).

    Ciao

    Ritvan

  103. utente anonimo scrive:

    “No sono uno a cui piace tenersi informato. E di condividere le mie informazioni con chi le gradisce. Chi non le gradisce, non ha che saltare i miei post.- Ritvan<
    >Vuoi un consiglio per piacere di più alle donne? Sii meno permaloso.<
    Non ci tengo a pacere “de più” alle donne. E non sono permaloso. Sono semplicemente puntiglioso, che è una cosa ben diversa. E che, ovviamente, alle donne non piace lo stesso:-). Ma chissenefrega!

    >X tamas (a proposito di Brad Pitt)

    Che brutto vizio quello di non prestare attenzione alle parole degli altri!<
    Toh, chi si rivede, il terrore della permalosità!:-)

    Ciao

    Ritvan

  104. utente anonimo scrive:

    Milan l’è un gran Milan, con il metrò multicolore, tentano di sgusciarmi il posto a sedere a gran velocità le filippine,sveglie di scatto iniziale,s’accasciano stanche e – se m’han fregato- di lì mi sposto, sicura che non scendono in Duomo, ma fan tutte le stazioni. M’apposto indifferente, come una guardia giurata, davanti a qualche benvestito benestante-tappa probabile San Babila-appena quattro fermate.

    Guardo le facce: pallide, accigliate, annoiate : sono quelle a lunga percorrenza, se va bene scendono a

    Loreto, punto di smistamento.

    Briose, chiacchierine, sono le signorine che vanno in centro in sapor di appuntamento e divertimento. Occhieggio a cenottanta ,si libera un posto, mi tuffo sbilenca a sedere. Una volta le donne si specchiavano nelle portiere,si aggiustavano i capelli, e gli uomini ammiravano . Ora son tutti immersi nei pensieri, nello sport dei giornali.

    Borsa, borsetta, io tutta stretta. Il mio cane si impegna nelle relazioni sociali, qualcuno gli sorride, gli allunga una carezza, risponde festoso, dosi gratuite d’ affetto.si sveglia la porzione di vagone,che bello, che simpatico.. sì, paga il biglietto.

    Arrivano tardi i musicanti: siamo rimasti non in tanti e non si possono avvicinare- il mio fido custode attacca ad abbaiare furioso appena vede il braccio steso con il bicchierino.

    Ride la gente, qualcuno mi chiede se l’ho addestrato/ no no, era già così quando l’ho trovato..

    E’ ora, noi dobbiamo scendere, buon viaggio, e non vi lamentate se il lavoro è precario, finchè dura il metrò vi porta in orario.

    Aurora.

  105. utente anonimo scrive:

    >Tu non è che dici cose non vere, nel senso che non vanno come tu affermi. Spesso però abbandoni la tesi iniziale pur dando l’impressione di continuare ad essere aderente alla traccia. Cocco<
    Io non “abbandono la tesi iniziale”. Semplicemente se qualcuno fa un esempio che con la “tesi iniziale” c’entra come i cavoli a merenda, sono o non sono libero di lasciare ‘sta benedetta “tesi iniziale” per un momento in pace e concentrarmi sull’esempio? O devo chiedere il permesso alla Direzione Didattica in carta da bollo?:-)

    >La frase di p. che avevo trascritto era la seguente“Che i guadagni restano privati, ma le perdite diventano irrimediabilmente pubbliche”…..io ho pensato all’intramoenia come esempio per cui il privato è garantito in alcune responsabilità di cui altrimenti dovrebbe occuparsi …. <
    E io dico che è l’esempio sbagliato. L’esempio giusto, da manuale è quello della FIAT, che quando va bene si intasca i profitti e quando va male mette gli operai in cassa integrazione coi soldi di Pantalone, intasca aiuti di Stato (per fortunea che l’UE non lo permette più), incentivi alla rottamazione e così via. Che c..zo c’entra il fatto che le megalitiche:-) strutture del SSN affitino i loro locali – altrimenti inutilizzati – ai medici per le loro attività private? Vorresti forse anche tu – per par condicio – un’aula della scuola in affitto per farci una discoteca di sera?:-).

    >tu continui a parlare di perdite e guadagni circoscritti ad essa<
    E certo che “circoscritti ad essa”. Vorresti forse che mi occupassi di tutte le perdite e tutti i guadagni a livello planetario?:-)

    >dimenticando che ho scritto che se la SANITA’(per qualsiasi motivo) va in deficit è pantalone che viene chiamato a rimpinguare le casse e non certo il medico cui il servizio, in teoria pubblico, ha delegato parte delle proprie incombenze.<
    Ma perché, se la pubblica istruzione andasse in deficit, proporresti forse che fossi tu e le tue colleghe a ripianare il debito?:-)

    >Giusta o sbagliata che si ritenga la scelta dell’intramoenia,<
    E’ giusta, è giusta. Con tutta la disistima che ho per Rosy Bindi:-).

    >è tanto difficile capire che il privato che entra nel pubblico ha delle agevolazioni (che possono far comodo anche ad altri, quando è prendere o lasciare, va bene!)<
    Beh, se vuoi aprire di sera una rivendita di kebab nella tua scuola, non hai che proporlo; studieremo con la dovuta attenzione la richiesta:-).

    >mentre Pantalone gli sconti li ha solo se tutto il resto fila liscio (cioè mai)?<
    Vedi sopra sulla rivendita di kebab:-).

    >Se si provasse ad alzare di molto l’affitto al medico che svolge l’attività privata nella struttura pubblica, questi potrebbe ancora una volta dire che non ci sta e “minacciare” nuovamente di optare per l’attività privata fuori dalla struttura pubblica.<
    Giustamente.

    >Pantalone non può. Deve pagare e basta e se non ha soldi per farlo va automaticamente a farsi strabenedire sotto i ponti<
    Ma no, gli basta okkupare uno stabile qualsiasi e prima o poi una casa popolare gliela danno:-).

    >nonostante l’acqua, la luce, la carta igienica, l’acquisto dei macchinari, la loro manutenzione, la loro sostituzione se obsoleti ecc. che il privato “affitta”<
    Non “affitta”. Affitta.

    >esistono perché lui ha lavorato perché si comprassero.<
    Ti ricordo che anche il medico paga (in linea di principio:-) ) le tasse, pertanto è anche lui un po’ Pantalone. Credo proprio che dobbiamo concederti quella rivendita serale di kebab nella tua scuola, altrimenti ci scasserai l’anima all’infinito sulle ingiustizie di questo porco mondo:-). Però, poi Aurora vorrebbe usare la sera il tribunale come sede di un’associazione cinofila, p. vorrebbe usare il suo ufficio come sede di un circolo marxista e perfino Reza potrebbe essere tantato di usare gli uffici della FAO come base operativa dell’operazione “Risveglio Mondiale dell’Islam Puro Sciita”.:-) :-).

    Ciao

    Ritvan

  106. utente anonimo scrive:

    X Ritvan

    Il kebab è buono. Con la carne di vitello, però, Con quella ovina non mi piace.

    Puntiglioso può risultare peggio di permaloso.

    Sono caratteristiche che, o ci passi sopra o diventano insopportabili. 🙂 Fregarsene mi sembra un buon principio.

    >Ma perché, se la pubblica istruzione andasse in deficit, proporresti forse che fossi tu e le tue colleghe a ripianare il debito?:-) – Ritvan<
    No, ci pensa la UE, e l’azienda scuola, sindacati compiacenti, esegue diligentemente.

    Affitta e non “affitta”: accordato, nel senso che te lo passo. 🙂 Stare a spiegare il perché delle virgolette ci ricondurrebbe al loop originario.

    Esempio della FIAT : perfetto. Concetto trasmesso. Mi compiaccio.

    Ciao, Ritvan

    Cocco

  107. utente anonimo scrive:

    “il capitalismo ha accresciuto fantasticamente il sopralavoro a discapito del lavoro necessario (quello per sostentarsi)” … “Per questo è sempre più assurdo che vi siano gruppi umani inchiodati al lavoro necessario, e i segni d’un diverso ordinamento sociale possile sono per noi (ma già per lui, il barbuto dell’ottocento) visibili. Ma qui posso capire che tu mi dia del visionario”

    Grazie del chiarimento. Ti posso ricordare che la definizione di “lavoro necessario” è una delle più ambigue che esistano in tutte le scienze sociali?

    Ma, di fondo, sarei più interessato alle tue visioni e ai segni: se la produttività del lavoro è tale che la quantità di lavoro necessario a procurarmi da vivere è una ridotta frazione di quella che effettivamente lavoro, la prospettiva è di avere un sacco di tempo “libero” in più, anche lavorando un pò più del necessario per avere della pecunia da usare nel tempo libero (mica posso sempre trombare con la moglie, che pure è gratis, o forse no).

    E non scherzo: non è che sia tutto rose e fiori starsene chiusi a stimare produzione e consumo, mentre la fuori ci sono biblioteche e piscine!

    Aurora, confessa: con questa storia del ricatto tu vuoi il cosciotto di bisonte senza dare niente in cambio!

    Francesco

    PS Miguel riesce ad avere 100 commenti quando dice che non ha più il PC: o è un genio o siamo dei fessi 🙂

  108. utente anonimo scrive:

    >PS Miguel riesce ad avere 100 commenti quando dice che non ha più il PC: o è un genio o siamo dei fessi 🙂 Francesco<
    Nessuna delle due, secondo me. Siamo un gruppo di “amici telematici” che sfruttano la “casa” messa loro a disposizione per far conversazione, anche in assenza del “padrone di casa” che è andato fuori a farsi i c..zi propri.

    Ciao

    Ritvan er Puntiglioso

  109. utente anonimo scrive:

    >Ritvan in America puoifar studiare i figli a casa tua se vuoi, anche senza essere un Amish! diritti universali molto allargati li chiamerei. ciao Francesco<
    A ma allora sei de coccio, peggio di una donna!:-) :-).

    Quella cosa lì esiste anche in Italia, si chiama “istruzione parentale” o roba del genere (la nostra maestrina dalla penna rossa:-) Cocco saprebbe essere più precisa, credo), ma ogni fine anno poi l’alunno dovrebbe sostenere degli esami in una scuola “vera”. Anche in America finziona così per chi non è Amish. Un c..z’ e tutt’uno si potrebbe dire!:-)

    Invece, i piccoli Amish non devono sostenere alcun esame da nessuna partre. Fanno solo la scuola a misura di Amish e basta.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Il prefetto di Milano (cosi i kompagni imparano a togliere il buon kompagno Serra per “bruciarlo” come candidato sindaco:-) ) ha ordinato la chiusura della scuola egizia (in cui si insegna, ripeto, oltre alla religione islamica anche quella cristiano-copta) per inadeguatezza delle norme antiincendio segnalate dagli zelanti ed inflessibili pompieri meneghini. Anche questi io li definirei “diritti umani mooooolto allargati”:-).

  110. utente anonimo scrive:

    >X Ritvan Il kebab è buono. Con la carne di vitello, però, Con quella ovina non mi piace. Cocco<
    Vade retro blasfema!:-), nonché bieca calpestatrice delle nobili tradizioni culinarie arabo-maghrebine. Kebab con carne bovina è un po’ come spaghetti alla nutella!:-).

    >Puntiglioso può risultare peggio di permaloso.<
    No, se intendi la seconda accezione del vocabolo “puntiglioso”, così come la intendevo io. Scrive, infatti il Divino Paravia:

    pun|ti|gliò|so

    agg., s.m.

    CO

    1 agg., che è effetto o manifestazione di ostinazione, caparbietà, partito preso: un modo di fare p., rispondere con un piglio p. | agg., s.m., che, chi agisce per puntiglio: è troppo p. per discutere con tranquillità

    2 agg., esatto, minuzioso, preciso: un lavoro p., una narrazione puntigliosa | agg., s.m., che, chi agisce con scrupolosità: essere p. sul lavoro

    per|ma|ló|so

    agg., s.m.

    AD che, chi ha facile tendenza a indispettirsi, a irritarsi, a risentirsi in maniera sproporzionata alle circostanze: essere tanto p. da non accettare critiche.

    >Sono caratteristiche che, o ci passi sopra<
    Con un bulldozer?:-)

    >o diventano insopportabili. 🙂<
    Tu sottovaluti la capacità di adattamento degli esseri umani, figliuola:-).

    >Fregarsene mi sembra un buon principio.<
    Specie se applicato da entrambe le parti:-)

    “Ma perché, se la pubblica istruzione andasse in deficit, proporresti forse che fossi tu e le tue colleghe a ripianare il debito?:-) – Ritvan”

    >No, ci pensa la UE, e l’azienda scuola, sindacati compiacenti, esegue diligentemente.<
    Questa non l’ho capita. L’UE ripiana i debiti della scuola italica o sollecita tagli alle spese per la scuola?

    >Affitta e non “affitta”: accordato, nel senso che te lo passo. 🙂 Stare a spiegare il perché delle virgolette ci ricondurrebbe al loop originario.<
    Beh, chiamiamolo pure “affitto agevolato”, così ci mettiamo d’accordo:-).

    >Esempio della FIAT : perfetto. Concetto trasmesso. Mi compiaccio.<
    E io mi compiaccio del tuo compiacimento:-).

    Ciao

    Ritvan

  111. utente anonimo scrive:

    dimenticando che ho scritto che se la SANITA’(per qualsiasi motivo) va in deficit è pantalone che viene chiamato a rimpinguare le casse e non certo il medico cui il servizio, in teoria pubblico, ha delegato parte delle proprie incombenze.< maria
    può essere che la sanità vada in deficit e non ci vedo nulla di male, vuol dire che ci saranno scelte della PA per dirottare risorse e sanare il deficit.

    In Toscana c’era un deficit sanitario, sanato nel tempo ,tagliando per esempio alcune voci della cultura.

    Sacrosanto non ti pare? perchè se sono malata che c….o me ne faccio della Traviata o del festival del cinema?

    Ci sono settori e la sanità è tra questi che possono sforare come si dice perchè la salute è cosa prioritaria. Certo poi bisogna provvedere.

    Una volta in una discussione tra amici uno favorevole al privato mi magnificava una struttura in pareggio e alla fine della discussione venne fuori che la rianimazione era aperta solo di giorno!

    Lo mandai a fare in bagno come disse una volta il filosofo della scienza ,Giorello in televisione:-)

    maria

  112. utente anonimo scrive:

    Milan l’è un gran Milan, con il metrò multicolore, tentano di sgusciarmi il posto a sedere a gran velocità le filippine,sveglie di scatto iniziale,s’accasciano stanche e – se m’han fregato- di lì mi sposto….

    maria

    favoloso questo post aurora, una volta ogni tanto mi capita di prendere la metro a milano, che faccio , allora,se vedo una signora con cane, mi avvicino e le dico, parola d’ordine, KEL:-)

  113. utente anonimo scrive:

    E i pupi USA in istruzione parentale devono farlo l’esamino?

    Mi pare che non esista un esame unico nazionale, sai le diatribe tra liberal nazionali e conservatori statali che bloccano questo genere di cose …

    Anyway, da cattolico posso solidarizzare con i musulmani che vedono lo Stato fare prepotenze ai danni delle loro scuole, ma siamo prima noi nella fila, è un secolo e mezzo che ci scontriamo con questa cosa.

    ciao

    Francesco

    PS giocatori di basket albanesi ce n’è?

  114. utente anonimo scrive:

    >E i pupi USA in istruzione parentale devono farlo l’esamino? Francesco<
    Sì. Altrimenti i cari Amish perché dovevano farsi du’ maroni così a far causa al Governo fino alla Corte Suprema Federale (con quel che costano gli avvocati in America!)? Pura logica, fratello!

    >Mi pare che non esista un esame unico nazionale,<
    No. Puoi andare a dare l’esame presso qualsiasi scuola statale o parificata.

    >Anyway, da cattolico posso solidarizzare con i musulmani che vedono lo Stato fare prepotenze ai danni delle loro scuole, ma siamo prima noi nella fila, è un secolo e mezzo che ci scontriamo con questa cosa. <
    Sono d’accordo. E l’interpretazione ad minchiam di quel paragrafo della Costituzione che recita “..senza oneri per lo Stato” la trovo vergognosa.

    >PS giocatori di basket albanesi ce n’è?<
    In Albania certamente. In Italia mi risulta solo nel Casalpusterlengo (serie B) un certo Claudio Ndoja.

    Ciao

    Ritvan

  115. utente anonimo scrive:

    Sono d’accordo. E l’interpretazione ad minchiam di quel paragrafo della Costituzione che recita “..senza oneri per lo Stato” la trovo vergognosa.

    ritvan,

    in che senso fratello? Mi è oscura questa tua frase, cosa trovi vergognoso la dizione “senza oneri per lo stato” o la sua interpretazione che spesso la contraddice? Sì perchè in Italia malgrado la Costituzione la scuola privata gode di finanziamenti più o meno occulti, certo sempre meno di quella pubblica, non ci mancherebbe altro:-)

    maria

  116. utente anonimo scrive:

    Però, a rigor di logica, visto che le sentenze non fanno le leggi ma solo il precedente, in America è legale non far fare quell’esame ai pupi.

    Almeno da quando al Corte Suprema lo ha riconosciuto agli Amish, non in base al loro Concordato ma in base alla Costituzione.

    Quindi col cavolo che oggi gli autodidattici genitori devono mandare i pupi all’esame pubblico.

    Giusto?

    Francesco

  117. utente anonimo scrive:

    >Però, a rigor di logica, visto che le sentenze non fanno le leggi ma solo il precedente, in America è legale non far fare quell’esame ai pupi.

    Almeno da quando al Corte Suprema lo ha riconosciuto agli Amish, non in base al loro Concordato ma in base alla Costituzione. Quindi col cavolo che oggi gli autodidattici genitori devono mandare i pupi all’esame pubblico. Giusto? Francesco<
    Sbagliato. Le sentenze fanno precedente solo in situazioni identiche. Pertanto, solo se la comunità muslimma in USA decidesse di istituire scuole proprie lo potrebbe fare, non ogni genitore (magari pure ateo:-) ) come gli gira si tiene il pupo a casa senza fargli dare l’esame. Capito mi hai? E comunque, la causa va rifatta da principio, citando il precedente in sede di giudizio, sennò non vale. Funziona cosi negli USA.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Tu quando azzanni non molli mai, vero?:-)

  118. utente anonimo scrive:

    “Sono d’accordo. E l’interpretazione ad minchiam di quel paragrafo della Costituzione che recita “..senza oneri per lo Stato” la trovo vergognosa.”

    “ritvan, in che senso fratello? Mi è oscura questa tua frase, cosa trovi vergognoso la dizione “senza oneri per lo stato” o la sua interpretazione che spesso la contraddice?”

    Mi sembra chiaro come il sole, o mia Dolce Discepola!:-). Trovo “vergognosA” l’interpretazione (genere femminile), non il paragrafo costituzionale (genere maschile).

    >Sì perchè in Italia malgrado la Costituzione la scuola privata gode di finanziamenti più o meno occulti, certo sempre meno di quella pubblica, non ci mancherebbe altro:-)<
    Ma certo, in Italia un po’ tutto è “occulto”: i poteri, le forze della reazione sempre in agguato e pure le sedute spiritiche di Prodi:-).

    Guarda che la mia opinione sull’interpretazione corretta del sullodato paragrafo era opposta alla tua (e – fra parentesi – ti invito una volta per tutte a scegliere fra Vangeli e “Manifesto del Partito Comunista”, sennò non se ne esce:-) ). Infatti, come si evince dai verbali delle discussioni in Assemblea Costituente, i Padri Costituenti – conoscendo i loro polli – misero quel terzo paragrafo dell’art. 33 che recita:”Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.” per impedire che ogni intellettualoide italico che non gli andava di fare un c..zo aprisse una scuola e poi pretendesse dallo Stato di farlo vivere di rendita finanziandogliela, poiché benemerita dell’alfabetizzazione e della cultura nazionale:-). Ma il suddetto paragrafo non vuol affatto dire che ALLO STATO E’ VIETATO FINANZIARE quelle scuole che ritiene meritevoli di finanziamento. Ogni studente di giurisprudenza capisce che un’interpretazione ad minchiam del genere sarebbe una gravissima limitazione dei poteri dello Stato in materia di spesa pubblica, non riscontrabile in alcun altro aspetto delle istituzioni.

    Eppure i kompagni hanno la faccia di tolla di strillare ogniqualvolta si parla di bonus o altri modi di finanziare scuole private: “E’ illegale! La Costituzione lo vieta! E’ un attentato alla Costituzione” e fesserie simili. Ma dicessero chiaro e tondo:”La scuola privata a nosotros kompagni ci sta sul c..zo! Primo perché da buoni kompagni saremo sempre per le cose STATALI e secondo, le scuole private sono per lo più in mano a quei biechi reazionari di preti, mentre noi non le abbiamo fatte, preferendo okkupare fino all’ultima cellula la scuola pubblica”. E lasciassero stare la Costituzione che fanno ridere i polli!

    Ciao

    Ritvan

  119. utente anonimo scrive:

    P.S. al post 118

    Dal Divino Paravia (scritto, peraltro da un kompagno DOC:-) ):

    ò|ne|re

    s.m.

    1 CO peso, carico o gravame di natura sociale, che un soggetto deve necessariamente sostenere in relazione a una determinata attività, posizione o situazione; impegno, obbligo gravoso: l’o. della famiglia, dell’educazione dei figli; l’o. della spesa

    2 TS dir., situazione giuridica in forza della quale un soggetto, se vuole conseguire un risultato giuridico a sé favorevole, si trova nella necessità legale di tenere un determinato comportamento di solito non altrimenti desiderabile.

    Ecco, adesso che abbiamo capito cosa significa “onere”, possiamo tranquillamente mandare i kompagni ululanti “Attentato alla Costituzione” a seguire un corso di alfabetizzazione. Ovviamente, senza oneri per lo Stato:-).

    Ritvan

  120. utente anonimo scrive:

    In rif. al #109

    >Ritvan in America puoifar studiare i figli a casa tua se vuoi, anche senza essere un Amish! diritti universali molto allargati li chiamerei. ciao Francesco<
    >A ma allora sei de coccio, peggio di una donna!:-) :-).

    Quella cosa lì esiste anche in Italia, si chiama “istruzione parentale” o roba del genere (la nostra maestrina dalla penna rossa:-) Cocco saprebbe essere più precisa, credo), ma ogni fine anno poi l’alunno dovrebbe sostenere degli esami in una scuola “vera”. Anche in America finziona così per chi non è Amish. Un c..z’ e tutt’uno si potrebbe dire!:-) – Ritvan< Voi due insieme non sempre vi capisco.
    Provo.

    In Italia puoi studiare con chi ti pare, solo, come dice Ritvan, per avere il titolo di studio dovrai fare l’esame in una scuola pubblica o privata . Quest’ultima deve essere legalmente riconosciuta*.

    I candidati si chiamano “privatisti”.

    Quanto a “ogni fine anno….” , premesso che non so cosa succeda nella scuola elementare e media, nelle superiori non è proprio così. In quest’ultima il candidato può presentarsi a sostenere l’esame per più di un anno in un’unica soluzione. In ogni caso deve essere esaminato sui programmi di ciascun anno. Non è insolito, infatti, che il candidato si presenti per sostenere le prove del terzo e del quarto anno e superi solo il terzo.

    Ritvan, se intendevi dire la stessa cosa che sto dicendo io, non cavillare e passa oltre.

    Cosa succeda con gli Amish lo sto apprendendo da voi.

    *Non so se attraverso i giornali vi è giunta voce di ciò che ha comportato la legge sulla parficazione scolastica unitamente alle commissioni d’esame costituite interamente da insegnanti interni alla scuola. (La frase con l’asterisco non c’entra con l’oggetto del commento, ma ho voluto scriverla lo stesso. Va bene, Ritvan?)

    Cocco

  121. utente anonimo scrive:

    # 110

    Vade retro blasfema!:-), nonché bieca calpestatrice delle nobili tradizioni culinarie arabo-maghrebine. Kebab con carne bovina è un po’ come spaghetti alla nutella!:-).

    Può darsi si sia trattato di un fenomeno di interazione culinaria 🙂 ma egiziani, a Roma, in una festa aperta al pubblico, mi hanno offerto il kebab fatto con carne di vitello.

    Se vuoi lo trovi anche a trastevere, anzi, direi che nella capitale raramente mi sono imbattuta in kebab fatto con carne ovina. A trastevere mi hanno solo detto che dovrei chiamarlo shawarma e non kebab.

    Cocco

  122. utente anonimo scrive:

    x Maria (# 111)

    Beh! Quando mi annoiavo in ospedale tra una colica renale e l’altra non mi sarebbe dispiaciuto il festival del cinema. 🙂

    Scherzo. Naturalmente non mi riferivo al deficit dovuto alla spesa per gli svaghi quando scrivevo che sarebbe stato Pantalone a pagare.

    Ciao

    Cocco

  123. utente anonimo scrive:

    Sempre sul #110. Dimenticavo.

    >No, ci pensa la UE, e l’azienda scuola, sindacati compiacenti, esegue diligentemente.- Cocco<
    >Questa non l’ho capita. L’UE ripiana i debiti della scuola italica o sollecita tagli alle spese per la scuola? – Ritvan< La seconda che hai detto.
    Leggi gli articoli sulla scuola della finanziaria per il 2007 e potrai vedere da te.

    Potresti anche leggere le precedenti finanziarie, in particolare a partire dalla 479 per il 1998, e verificherai che l’obiettivo del taglio di spesa è perseguito da tempo.

    Cocco

  124. utente anonimo scrive:

    Sono d’accordo. E l’interpretazione ad minchiam di quel paragrafo della Costituzione che recita “..senza oneri per lo Stato” la trovo vergognosa.”

    “ritvan, in che senso fratello? Mi è oscura questa tua frase, cosa trovi vergognoso la dizione “senza oneri per lo stato” o la sua interpretazione che spesso la contraddice?”

    Mi sembra chiaro come il sole, o mia Dolce Discepola!:-). Trovo “vergognosA” l’interpretazione (genere femminile), non il paragrafo costituzionale (genere maschile).

    maria

    Non è un problema grammaticale e lo dimostri subito dopo. Comunque la frase che nella Costituzione PRECEDE quella che stiamo discutendo è questa:

    La repubblica detta le norme generali sull’istruzione e ISTITUISCE scuole statali per tutti gli ordini e gradi”

    >Sì perchè in Italia malgrado la Costituzione la scuola privata gode di finanziamenti più o meno occulti, certo sempre meno di quella pubblica, non ci mancherebbe altro:-

    Ritvan)<
    Ma certo, in Italia un po’ tutto è “occulto”: i poteri, le forze della reazione sempre in agguato e pure le sedute spiritiche di Prodi:-).

    maria

    stiamo parlando di un problema storico molto importante , non c’entra nulla la spiritosa battuta sulla reazione ecc. ecc.

    ritvan

    Guarda che la mia opinione sull’interpretazione corretta del sullodato paragrafo era opposta alla tua (e – fra parentesi – ti invito una volta per tutte a scegliere fra Vangeli e “Manifesto del Partito Comunista”, sennò non se ne esce:-) ).

    maria

    che fosse opposta alla mia lo avevo capito benissmo, non capisco invece cosa c’entrino per quanto mi riguarda i Vangeli e il Manifesto del partito comunista, siccome non mi ritieni laica sfegatata pensi subito a chissà quali contraddizioni con la mia appartenenza alla parte storicamente più significativa della sinistra storica.

    Ritvan

    Infatti, come si evince dai verbali delle discussioni in Assemblea Costituente, i Padri Costituenti – conoscendo i loro polli – misero quel terzo paragrafo dell’art. 33 che recita:”Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.” per impedire che ogni intellettualoide italico che non gli andava di fare un c..zo aprisse una scuola e poi pretendesse dallo Stato di farlo vivere di rendita finanziandogliela, poiché benemerita dell’alfabetizzazione e della cultura nazionale:-).

    maria

    non credo che i Padri Costituenti avessero la paura generica che ci hai descritto, direi invece che quella formulazione tentava di contenere la richiesta da parte dei cattolici di una sorta di parità tra scuola pubblica e scuola privata ,mantenendo invece il ruolo centrale e preminente della scuola pubblica . Un compromesso, insomma, un onorevole compromesso.

    ritvan

    Ma il suddetto paragrafo non vuol affatto dire che ALLO STATO E’ VIETATO FINANZIARE quelle scuole che ritiene meritevoli di finanziamento.

    maria

    non vietare non significa finanziare scuole private, nella stessa maniera di quelle pubbliche, in Italia su questa questione sono caduti diversi governi Ritvan, non è una questioncella da nulla, ma non hai letto cosa ha detto Francesco?

    Ritvan

    Ogni studente di giurisprudenza capisce che un’interpretazione ad minchiam del genere sarebbe una gravissima limitazione dei poteri dello Stato in materia di spesa pubblica, non riscontrabile in alcun altro aspetto delle istituzioni.

    maria

    questo lo dici tu, non si tratta di vietare ma di applicare la lettera e lo spirito della Costituzione. Prova ne sia che sì esistono finanziamenti alla scuola privata ma che è sempre stata respinta la richiesta di equiparare i due tipi di scuola.

    In Italia la scuola è pubblica e chi voglia fare una scuola privata lo deve fare essenzialmente senza oneri per lo stato. La scuola pubblica è pluralista, vi si trovano insegnanti di tutte le idee, marxisti, cattolini, liberali, atei ecc. ecc., la scuola pubblica caro ritvanuccio non è dei compagni e basta, è di tutti.

    ritvan

    Eppure i kompagni hanno la faccia di tolla di strillare ogniqualvolta si parla di bonus o altri modi di finanziare scuole private: “E’ illegale! La Costituzione lo vieta! E’ un attentato alla Costituzione” e fesserie simili.

    maria

    prima si finanziano le scuole pubbliche POI quelle private, la Costituzione non le mette affatto sullo stesso piano a cominciare dalla frase che stiamo discutendo.

    ritvan

    Ma dicessero chiaro e tondo:”La scuola privata a nosotros kompagni ci sta sul c..zo! Primo perché da buoni kompagni saremo sempre per le cose STATALI e secondo, le scuole private sono per lo più in mano a quei biechi reazionari di preti, mentre noi non le abbiamo fatte, preferendo okkupare fino all’ultima cellula la scuola pubblica”.

    maria

    questa contrapposizione da don camillo e onorevole peppone la vedi tu , la questione non esiste in questi termini. Rifletti:-)

  125. utente anonimo scrive:

    Sospetto fortemente che splinder abbia affidato l’appalto per la manutenzione del sito alla stessa ditta che si occupa dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria:-)

    Ciao

    Ritvan

  126. utente anonimo scrive:

    >Voi due insieme non sempre vi capisco. Provo. Cocco<
    Hai provato a tentare di capirci separatamente?:-).

    In Italia puoi studiare con chi ti pare, solo, come dice Ritvan, per avere il titolo di studio dovrai fare l’esame in una scuola pubblica o privata . Quest’ultima deve essere legalmente riconosciuta*.

    I candidati si chiamano “privatisti”.

    Quanto a “ogni fine anno….” , premesso che non so cosa succeda nella scuola elementare e media, nelle superiori non è proprio così. In quest’ultima il candidato può presentarsi a sostenere l’esame per più di un anno in un’unica soluzione. In ogni caso deve essere esaminato sui programmi di ciascun anno. Non è insolito, infatti, che il candidato si presenti per sostenere le prove del terzo e del quarto anno e superi solo il terzo.

    Ritvan, se intendevi dire la stessa cosa che sto dicendo io, non cavillare e passa oltre.<
    E chi cavilla!:-). Passo oltre.

    >Cosa succeda con gli Amish lo sto apprendendo da voi.<
    Perché non hai letto i giornali dopo la recente sparatoria in una scuola amish. Si spiegava tutto per filo e per segno. E non limitatevi solo ai blog, che diamine! Soprattutto per te Cocco mia, non sai che ora la lettura dei giornali in classe va molto di moda?:-).

    *Non so se attraverso i giornali vi è giunta voce di ciò che ha comportato la legge sulla parficazione scolastica unitamente alle commissioni d’esame costituite interamente da insegnanti interni alla scuola. (La frase con l’asterisco non c’entra con l’oggetto del commento, ma ho voluto scriverla lo stesso. Va bene, Ritvan?)

    Va bene, non sono mai stato favorevole alla censura io:-). In merito, invece, va bene si fa per dire. La trovo una gran castroneria che apre la strada a ogni possibile tipo di abusi e truffe. Però, se permetti, lo trovo anche il solito squallido inciucio all’italiana. In pratica, il Governo italico dice alle scuole private: “Soldi non vi posso dare, altrimenti i compagni scattano nel solito riflesso pavloviano strillando all’attentato alla Costituzione.-), pertanto vi lascio mano libera nel trattare come vi pare i figli di chi vi paga profumatamente. Capito mi avete?”:-).

    Ciao

    Ritvan

  127. georgiamada scrive:

    Uso di nuove armi letali lanciate su gaza da aerei droni, lo dichiara una nuova inchiesta di rainews24, ne parla anche haaretz e Misna

    georgia

  128. utente anonimo scrive:

    Gli studi del pentagono sulle armi da utilizzare, vanno da tempo nella direzione dell’uso di qualcosa che uccide solo il bersaglio e al tempo stesso evita che il soldato che uccide si sporchi le mani…..o possa sentirsi obbligato a fare una cosa che repelle lui stesso e magari giri la testa dall’altra parte….. o abbia delle personali crisi di coscienza. Deve poter dire a se stesso: “Io non sono stato”, altrimenti psicologicamente non tutti reggono….oppure non è disposto a rischiare la vita in prima persona pur essendo disponibile ad essere braccio del potere.

    Uccidere senza lasciare traccia. Possibilmente niente sangue. Sporca e potrebbe impressionare l’omicida. Uccisione mirata. Senza effetti collaterali non contemplati nell’azione.

    Morti da una parte. Menti anestetizzate e/o garantite dall’altra.

    Al tempo stesso l’industria bellica si “sviluppa” ed è fonte di lavoro “qualificato” per fisici eccellenti.

    Già in luglio scorso Rainews24 si era attivata su sollecitazione di medici che avevano osservato effetti insoliti nei morti.

    Con il link che segue si può accedere ad una raccolta di articoli sulla tipologia di armi usata da Israele:

    http://www.fisicamente.net/portale/modules/news/article.php?storyid=560

    e con quest’altro, ad un articolo di Dinucci comparso nel Manifesto il 1° agosto.

    http://www.fisicamente.net/portale/modules/news/article.php?storyid=554

    E poi ci si scandalizza solo per i tagliatori di teste!

    Cocco

  129. utente anonimo scrive:

    Non ho capito cos’è che ti dà fastidio.

    Che l’interpretazione della norma costituzionale sia fatta scorrettamente dai komunisti oppure che lo stato non devolva abbastanza soldi alle scuole private che ritiene meritevoli?

    E quali sarebbero le meritevoli?

    Passa in rassegna le diverse scuole private e poi dicci cosa trovi.

    Magari ti imbatti anche nelle scuole truffa che tu stesso hai riconosciuto tali commentando la frase con l’asterisco qualche messaggio fa.

    Vi racconto un altro fatto vero.

    Sai, a volte le storie vere sono più eloquenti di tante discussioni sulle “carte”.

    Una famiglia ha due figli.

    Uno ha la sindrome di Down, l’altro no.

    Il ragazzini Down è in classe con me. Suo fratello frequenta la scuola privata.

    Fine della storia.

    Cerca di interpretarla, magari non con una battuta sulla famiglia.

    Cocco

  130. utente anonimo scrive:

    >Sì perchè in Italia malgrado la Costituzione la scuola privata gode di finanziamenti più o meno occulti, certo sempre meno di quella pubblica, non ci mancherebbe altro:-) -Maria<
    >Ma certo, in Italia un po’ tutto è “occulto”: i poteri, le forze della reazione sempre in agguato e pure le sedute spiritiche di Prodi:-).- Ritvan< Occulto? No. Non necessariamente. In genere basta cambiare i nomi alle cose e….. voilà!!!
    Hai presente il finanziamento pubblico ai partiti? In teoria la popolazione si è espressa per non pagarlo. E’ stato fatto un referendum per esso. Anzi due. In pratica, pantalone continua a pagare, attraverso un’altra legge. O no?

    Cocco

  131. utente anonimo scrive:

    >Soprattutto per te Cocco mia, non sai che ora la lettura dei giornali in classe va molto di moda?:-).Ritvan < Intendi che il professore si legge il giornale in classe anziché lavorare o che l’istruzione alla lettura del giornale, fornito gratuitamente dalle redazioni, possa far parte del programma di lavoro? Cocco

  132. utente anonimo scrive:

    Ricordo che Berlusconi, nel parlare di finanziamenti alle scuole private, sottolineava il fatto che i genitori potessero desiderare per i propri figli una formazione culturale diversa da quella “impartita” nella scuola pubblica.

    In effetti ho notato che alcune mie amiche hanno optato per la scuola privata. Una, per esempio, ha mandato il figlio alla scuola steineriana e la figlia alla scuola pubblica. La scelta è stata determinata dal diverso carattere dei due figli. Il primo, più riflessivo e più lento nell’apprendimento, la seconda più estroversa e più pronta ad assimilare. Poi il primo è andato dai salesiani e la seconda ha continuato con la scuola pubblica. Il figlio ha avuto un programma di studi molto più pesante rispetto alla seconda, ma, probabilmente, ha trovato un ambiente più adatto al suo carattere e più attento a sollecitare aspetti che altrimenti sarebbero stati trascurati. Infatti il ragazzo è meno creativo della ragazzina, e la scuola steineriana, che cerca di svilluppare anche questo aspetto della ” personalità”, ha cercato di colmare una lacuna.

    Non vi dico poi che gioiellino di cultura, ambizione, eleganza, savoir faire e savoir parler , è venuto fuori da un prestigioso collegio di Milano, gestito da preti e molto costoso, dove un’altra mia amica ha mandato la figlia.

    Invece l’ambiente della scuola pubblica è spesso una sorta di piattaforma di “autoscontro” e “si arrangi chi può ” . Chi non è agguerrito corre il rischio di trovarsi male, di sentirsi a disagio con conseguenze sul risultato scolastico.

    Infatti due mie amiche hanno mandato i figli alle scuole pubbliche, In ambedue i casi hanno dovuto infine cambiare , per problemi con gli insegnanti. La causa del problema era il “bullismo” con una sorta di ” mobbing ” da parte delle vittime.

    Ora è chiaro che se un genitore ha le possibilità , preferirà mandare il figlio in qualche scuola privata o pubblica non importa, dove viene assicurato che il ragazzino non verrà vessato da piccoli aspiranti delinquenti, dove gli verrà insegnato un sistema di valori e di metodi di apprendimento e di ragionamento, dove gli verrà modellato uno ” scheletro”, secondo la sua struttura di base, in grado di fargli affrontare con una certa sicurezza interiore, la vita fuori dalle aule.

    Aurora.

  133. utente anonimo scrive:

    Ho saltato un po’ di virgole. nel commento precedente.

    Pazienza.

    Del resto ci stiamo allenando in pazienza. Ce lo ha chiesto Kel, nel suo post.

    Non potrà lamentarsi al suo rientro, noi siamo come ragni, tessiamo fili di argomenti, arrampicandoci su questo post ormai vetusto.

    Solo i pazienti resistono qui.

    A proposito, grazie Maria, per l’apprezzamento alla mia descrizione metropolitana.

    Tu e Cocco siete molto pazienti e tenaci, e tali bisogna essere con Ritvan, l’uomo ragno per eccellenza.

    Reza, invece, ha spiccato il salto ed è andato a ingarbugliare altrove il suo complotto nazifascio.

    Aurora.

  134. utente anonimo scrive:

    Sulla storia di Cocco, molto significativa.

    In teoria sarebbe dovuto succedere il contrario. Il down in una scuola privata stimolante, attenta alle peculiarità umane di ognuno, e quindi in grado di trarre dal bambino svantaggiato il massimo del rendimento. E invece nisba, la scuola pubblica.

    Azzardo un’ipotesi, che nelle scuole private di una certa classe non si accettino bambini con handicap?

    E allora al di là dell’ideologia c’è sempre la scuola statale che per legge deve prendere chiunque ,e sempre per lo stesso motivo deve anzi dovrebbe portare chiunque a certi traguardi.

    E così il bambino down va alla scuola pubblica , e quello “normale” alla scuola privata.

    Riguardo poi alla sostanza di entrambe le scuole, non dubito che la scelta della scuola steineriana sia un’ottima scelta, ma siccome non tutti possono farla, e non soltanto per via del reddito, la scuola in questione dovrà autofinanziarsi.

    Naturalmente questo non lede il diritto dei genitori a scegliere l’ipotesi migliore per i propri figli senza falsi moralismi o altre ubbie.

    Ma sia chiaro non può far finta che la scuola svizzera, per esempio, sia la stessa cosa di quella di Pietralata.

    Insomma è lo stesso discorso degli ospedali, se un extracomunitario qualsiasi un bel giorno cade per terra in preda a un malore, si chiama l’autoambulanza e si va diritti al policlinico di careggi dove l’infortunato avrà le cure del caso indipendentemente dal portafoglio o dal colore della pelle.

    La dimensione pubblica comprende tutti, quella privata soltanto alcuni..

    Possono coesistere ovviamente, siamo in una società pluralista, ma il sostegno dello Stato andrà in primo luogo a quelle strutture che accolgono tutti.

    maria

  135. utente anonimo scrive:

    >Invece l’ambiente della scuola pubblica è spesso una sorta di piattaforma di “autoscontro” e “si arrangi chi può ” . Chi non è agguerrito corre il rischio di trovarsi male, di sentirsi a disagio con conseguenze sul risultato scolastico. – Aurora< Eh sì, Aurora. La scuola pubblica non è una coperta di linus. Così come non lo è la società in cui viviamo.
    E prendere tempo per garantire un’infanzia ed un’adolescenza nella bambagia non mi sembra un buon metodo per preparare i ragazzi alla “vita fuori dalle aule”, che non è sempre il bronx di Palermo, bada bene, ma magari è semplicemente questo blog con i vari “cacacazzi” e con me che mi posso esprimere poco elegantemente come adesso, ad esempio, i sopravvissuti dei gommoni, gli introversi, gli estroversi, i comunisti, gli omosessuali, gli eterosessuali, i conformisti, i rivoluzionari, gli imbroglioni, i colti, i pretestuosi, i saggi, ……..

    Sono mille i modi per cui i bambini possono sentirsi a disagio. Io, sono sicura, mi sarei sentita a disagio in una scuola steineriana odierna, non fosse altro che per il fatto che i miei genitori non avrebbero avuto la possibilità economica ed il tempo disponibile per partecipare alla vita della scuola.

    Certo, questo non significa che i bimbi debbano essere gettati nella fossa dei leoni, ma, se la scuola pubblica accoglie sempre più leoni o imbranati non ti sorge il dubbio che si tratti di figli di famiglie che esistono indipendentemente dagli effetti della scuola?

    >Infatti due mie amiche hanno mandato i figli alle scuole pubbliche, In ambedue i casi hanno dovuto infine cambiare , per problemi con gli insegnanti. La causa del problema era il “bullismo” con una sorta di ” mobbing ” da parte delle vittime. – Aurora< Scrivi che le tue amiche hanno dovuto cambiare la pubblica con la privata per problemi con gli insegnanti. Aggiungi poi che la causa del problema era il bullismo.
    Che significa, che gli insegnanti erano bulli?

    Senz’altro non era questo che volevi dire. Lo so.

    Dev’essere successa una cosa che conosco bene.

    Il pargoletto si lamenta per qualcosa che gli è successo a scuola con i compagni.

    I genitori si recano dal dirigente, denunciano il fatto, e anziché chiedere che si faccia qualche lavoro improntato al rispetto della persona, pretendono punizioni severe, sospensioni, esclusioni dei “cattivi”, e siccome gli insegnanti non possono fare ciò che il genitore chiede per i figli degli altri, minacciano di togliere l’iscrizione del proprio figlio dalla scuola pubblica e se hanno i soldi lo fanno.

    A me personalmente è capitata una signora che non voleva che il figlio stesse in classe con Mubarik (del Burkina Faso) nero come la pece. La signora insisteva, poi si è fatta prendere da un attacco di sincerità acuta e ha detto che lei era razzista, che aveva il diritto di dirlo e di pretendere, come genitore, la giusta educazione per il figlio.

    Figurati cosa potevo dirle io!!!! Non c’è bisogno di scendere nei particolari. 🙂

    Poi ci sono quelli che non vogliono troppi stranieri o disabili in classe. Quelli che vogliono che ripeti se il figlio non ha capito…..che ripeti gli argomenti svolti quando la famiglia era in settimana bianca…… non perdi tempo a ripetere agli altri se il figlio ha capito…..che non dai compiti il mercoledì perché il figlio deve andare in palestra….. che dai più compiti perché altrimenti i ragazzi non imparano,……che avvisi se fai sciopero perché loro devono organizzarsi e poi nell’altra scuola si faceva così…..che mandi le verifiche a casa perché hanno il diritto di vederle (seduti in poltrona) .

    Se non fai tutto questo ed hanno i soldi della retta mandano i figli alla scuola privata che “funziona meglio” dove non ci sono disabili, non ci sono stranieri e gli insegnanti non scioperano mai altrimenti il preside li caccia a calci in culo.

    Tanto i “casi” sono da me. Quest’anno neanche un negro nelle mie classi. Però ho un marocchino, tre albanesi (che sono uno più bello dell’altro- Ritvan non ti gasare) una peruviana, un Down, un disabile motorio, un irrequieto da psicanalista, un ragazzino buonissimo che se gli dici che due più due fa quattro ti dice sì ma non ha capito, e varia altre situazioni di non ben precisata difficoltà, che però a scuola è giusto ci vadano…….tutti.

    In conclusione, i costi della scuola pubblica devono essere tagliati perché sono alti e non sono adeguati ai parametri europei, le famiglie che iscrivono i figli alla scuola privata devono essere sostenute perché hanno il diritto di scegliere l’istruzione per i propri figli. Giustissimo, se non fosse che le borse di studio vanno tutte a loro perché risultano con ISEE basso, pur pagando le salate rette dei “prestigiosi collegi di Milano”.

    Siamo almeno onesti nel dire le cose come stanno, Aurora, per favore!

    Che poi la scuola (tutta) faccia pena è tutto un altro discorso molto lungo e complesso di cui da qualche anno a questa parte non mi va più neanche di discutere in rete.

    Cocco

    ps

    Te li ricordi, i ragazzi che hanno allagato il Parini per non fare il compito di greco? Bene. Mi pare che per qualcuno di loro sia finita proprio con jun passaggio ala scuola privata poiché la scuola li aveva sospesi, poi c’era stato un rimpallo tra provincia e famiglie su chi doveva pagare i danni e, vuoi mettere! “Mio figlio ha sbagliato, ma è pur sempre un ragazzo!!”. Mano in tasca, scuola privata, e denigrazione della scuola pubblica che non educa.

  136. utente anonimo scrive:

    >Azzardo un’ipotesi, che nelle scuole private di una certa classe non si accettino bambini con handicap? – Maria< Aspetta un attimo, maria.
    Sarei curiosa di sentire “l’esperto tuttologo”:-)

    Cocco

  137. utente anonimo scrive:

    Mi sembra tra l’altro che l’Italia sia l’unico paese dell’Europa Occidentale in cui i bambini handicappati vanno in classe coi “normali”, invece di esser piazzati in altri luoghi che, per quanto organizzati, efficienti ed accoglienti siano, restano sempre e comunque posti per handicappati. Credo sia uno dei (rari?) buoni frutti del cattocomunismo.

    tamas

  138. utente anonimo scrive:

    Per il bieco Ritvan: mi pare che più o meno ci siamo spiegati bene, tu resti della tua opinione, io continuo ad avere ragione :-)… Non sono d’accordo con te su un po’ di cose, ma credo che non ci metteremo d’accordo mai. Peraltro su diversi punti posso concordare con te. Mi permetto solo di correggerti sui famosi fondi del PCI: se fosse vero che le COOP passavano denaro per contribuire al famoso buongoverno delle sinistre ci sarebbe da innalzare un monumento ai cooperatori che così bene curano il benessere degli italiani, ma purtroppo non è così. Per quanto riguarda invece i soldi del PCUS, si fossero affidati alla generosità sovietica, il 95% dei comunisti italiani sarebbe morto d’inedia al più tardi nell’inverno del ’53 (mi tengo largo).

    tamas, biechissimo anconetano

  139. utente anonimo scrive:

    i miei omaggi a cocco per i suoi bellisimi post sulla scuola

    roberto

  140. utente anonimo scrive:

    >Intendi che il professore si legge il giornale in classe anziché lavorare o che l’istruzione alla lettura del giornale, fornito gratuitamente dalle redazioni, possa far parte del programma di lavoro? Cocco<
    La seconda che hai detto. Ma dopo aver debitamente istruito er pupo su come si legge il giornale, niente vieta al maestro di dargli anch’egli un’occhiata. Tanto è aggratise:-).

    Ciao

    Ritvan

  141. utente anonimo scrive:

    “Gli studi del pentagono sulle armi da utilizzare, vanno da tempo nella direzione dell’uso di qualcosa che uccide solo il bersaglio”

    ‘sti idioti di americani guarda come sperperano i soldi dei contribuenti! Bastavano le buone vecchie bombe stupide di una volta, che ammazzavano il bersaglio e pazienza per chi c’era intorno. Come quelle che usano gli eroici resistenti, per esempio. Nessuno li critica e pare pure che stiano vincendo le guerre.

    Sulle notazioni psicologiche da Giovani Marmotte del Pacifismo glisso.

    Francesco

  142. utente anonimo scrive:

    >Comunque la frase che nella Costituzione PRECEDE quella che stiamo discutendo è questa:

    “La repubblica detta le norme generali sull’istruzione e ISTITUISCE scuole statali per tutti gli ordini e gradi”. maria<
    E chi l’ha mai negato? E la cara Costituzione dice anche un sacco di altre cose prima e dopo:-).

    >stiamo parlando di un problema storico molto importante , non c’entra nulla la spiritosa battuta sulla reazione ecc. ecc. <
    Era la risposta adeguata:-) alle tue…ehm..affermazioni lievemente campate per aria (e uso un eufemismo:-)) su finanziamenti presunti “occulti” ed incostituzionali alla scuola privata.

    >…non capisco invece cosa c’entrino per quanto mi riguarda i Vangeli e il Manifesto del partito comunista, siccome non mi ritieni laica sfegatata pensi subito a chissà quali contraddizioni con la mia appartenenza alla parte storicamente più significativa della sinistra storica.<
    Ecco, ” la parte storicamente più significativa della sinistra storica” ha da esser laica sfegatata:-), visto che per Marx la religione era “l’oppio dei popoli”. Altrimenti, c’è contraddizione. Non è colpa mia se è così!:-).

    >non credo che i Padri Costituenti avessero la paura generica che ci hai descritto, direi invece che quella formulazione tentava di contenere la richiesta da parte dei cattolici di una sorta di parità tra scuola pubblica e scuola privata ,mantenendo invece il ruolo centrale e preminente della scuola pubblica . Un compromesso, insomma, un onorevole compromesso.<
    Sì, son d’accordo, un compromesso, anche se raramente i compromessi italici racchiudono qualcosa di onorevole:-). I Padri cattolici lasciavano sempre una porta aperta ai finanziamenti statali “volontari” e i Padri kompagni forse avevano già in mente l’assalto alla diligenza della scuola pubblica, forgiatrice di schiere di futuri kompagni:.-).

    “Ma il suddetto paragrafo non vuol affatto dire che ALLO STATO E’ VIETATO FINANZIARE quelle scuole che ritiene meritevoli di finanziamento.”

    >non vietare non significa finanziare scuole private, nella stessa maniera di quelle pubbliche,<
    Non vietare significa “non vietare”. Punto e basta.

    >non si tratta di vietare ma di applicare la lettera e lo spirito della Costituzione.<
    Urge seduta spiritica alla Prodi?:-)

    >Prova ne sia che sì esistono finanziamenti alla scuola privata ma che è sempre stata respinta la richiesta di equiparare i due tipi di scuola.<
    Non mi risulta che qualcuno abbia chiesto di equipararle in tutto e per tutto. E poi, il fatto che le richieste di forme di finanziamento delle scuole private siano state respinte con perdite:-) non vuole affatto dire che tali richieste non siano giuste o siano incostituzionali. Vuol dire semplicemente che nelle istituzioni politiche italiche c’è una maggioranza trasversale ostile a tali richieste. Tutto qui.

    >In Italia la scuola è pubblica e chi voglia fare una scuola privata lo deve fare essenzialmente senza oneri per lo stato.<
    Ti ho spiegato, con l’ausilio del Divino Paravia, l’esatto significato della parola “onere”. Non lo vuoi capire. pazienza. Sopravviverò:-).

    >La scuola pubblica è pluralista, vi si trovano insegnanti di tutte le idee, marxisti, cattolini, liberali, atei ecc. ecc., la scuola pubblica caro ritvanuccio non è dei compagni e basta, è di tutti.<
    Ipsa dixit:-).

    >prima si finanziano le scuole pubbliche POI quelle private,<
    Nel senso che le scuole pubbliche devono ricevere i soldini all’inizio dell’anno scolastico, mentre quelle private dovranno aspettare la fine?:-)

    >la Costituzione non le mette affatto sullo stesso piano a cominciare dalla frase che stiamo discutendo.<
    Mia cara amica, la Costituzione non mette sullo stesso piano neanche il Presidente della Repubblica e l’ultimo degli uscieri comunali, ma questo non vuol dire che il Presidente debba ricevere lo stipendio ogni mese, mentre l’usciere no.

    “ritvan

    Ma dicessero chiaro e tondo:”La scuola privata a nosotros kompagni ci sta sul c..zo! Primo perché da buoni kompagni saremo sempre per le cose STATALI e secondo, le scuole private sono per lo più in mano a quei biechi reazionari di preti, mentre noi non le abbiamo fatte, preferendo okkupare fino all’ultima cellula la scuola pubblica”.

    >questa contrapposizione da don camillo e onorevole peppone la vedi tu , la questione non esiste in questi termini. Rifletti:-)<
    Don Camillo e Peppone sono uno specchio abbastanza fedele della società italica (alla quale, negli ultimi anni si è aggiunta una “terza posizione”, quella dei qualunquisti strafottenti, a cui non frega nulla di niente e si aggregano al carro dei vincitori del momento), pertanto il tuo paragone lo trovo azzeccato:-).

    Ma ammesso e non concesso che non sia così, quali sarebbero “i termini” in cui – secondo te – la questione esisterebbe? Aggrapparsi alla Costituzione non serve a un tubo: quella dice che lo Stato istituisce delle scuole pubbliche e le finanzia. Punto e basta. E nessuno lo mette in discussione. E poi dice che le scuole private NON POSSONO PRETENDERE ipso facto finanziamenti statali. E infatti nessuno glieli ha dati (tranne qualche timido esperimento regionale tramite dei “bonus”). Però, la questione resta aperta e prima o poi dovrebbe essere affrontata nell’ambito generale della libera concorrenza e della limitazione dei poteri monopolistici dello Stato, la cui visione mondiale (ed europea, soprattutto) è un pochino differente da quanto non fosse nel 1948.

    Io non vedo motivi perché lo Stato debba conservare il monopolio quasi assoluto dell’istruzione. Nella scala dei valori comunemente accettata vita e salute vengono prima dell’istruzione, mi pare. Eppure, nel campo della sanità ci sono strutture private a cui lo Stato rimborsa le prestazioni sanitarie (si chiama “convenzione”). E nessuno ha gridato allo scandalo e all’ “attentato alla Costituzione”. Perché? Una cosa simile si potrebbe fare tranquillamente anche con la scuola, a mio avviso. Se non fosse per la pretesa dei kompagni di tenere saldamente nelle mani dei burocrati dello Stato (nella stragrande maggioranza kompagni:-) ) il monopolio dell’indottrinamento dei pupi. Con il volgare e ridicolo pretesto della Costituzione.

    Ciao

    Ritvan

  143. utente anonimo scrive:

    >Morti da una parte. Menti anestetizzate e/o garantite dall’altra. Cocco<
    Ci sarebbero morti – in gran parte civili – anche dall’ “altra” parte. Ma quelli non ti interessano, vero?:-)

    >Al tempo stesso l’industria bellica si “sviluppa” ed è fonte di lavoro “qualificato” per fisici eccellenti.<
    A me risulta che la bieca industria bellica del Paese Innominato:-) investa forti somme anche nello sviluppo di armi sempre più precise e dall’effetto sempre più circoscritto, proprio per evitare al massimo i cosiddetti “danni collaterali” sui civili. Ma neanche questo interessa a vosotros, vero?

    >E poi ci si scandalizza solo per i tagliatori di teste!<
    C’è una piccolissima:-) differenza. I “tagliatori di teste” tagliano la testa a civili inermi, già prigionieri nelle loro mani. I “polverizzatori di corpi interi”, invece, danno la caccia a uccel di bosco, armati fino ai denti e col portabagagli delle auto pieni di esplosivi e altri aggeggi infernali.

    Ma neanche questo interessa a vosotros.

    Ciao

    Ritvan

  144. utente anonimo scrive:

    >Non ho capito cos’è che ti dà fastidio. Che l’interpretazione della norma costituzionale sia fatta scorrettamente dai komunisti oppure che lo stato non devolva abbastanza soldi alle scuole private che ritiene meritevoli? Cocco<
    La prima che hai detto. E che preclude in modo scorretto (detto volgarmente “ad minchiam”:-) ) una serena e argomentata discussione sulla seconda.

    >E quali sarebbero le meritevoli?<
    Se ne può discutere. Ma se metti avanti ad minchiam la Costituzione, ogni discussione diventa superflua. Vedi sopra.

    >Passa in rassegna le diverse scuole private e poi dicci cosa trovi.<
    Non è compito mio, se permetti. Non sono pagato per questo. Ma se p.es. i comuni rossi usassero i soldi a questo scopo, invece che per contare le rastrelliere di biciclette, oppure togliere qualche soldino dal budget statale che finanzia schifezze cinematografare kompagnesche (che vede in sala solo Fantozzi quando è costretto dal suo superiore cinefilo Cav. Ing. Gran Fil De Put:-) ) potrebbero stilare una graduatoria.

    >Magari ti imbatti anche nelle scuole truffa che tu stesso hai riconosciuto tali commentando la frase con l’asterisco qualche messaggio fa.<
    Truffa, come da me riconosciuto, fomentata dal fatto di non dare i soldi alle scuole private e, nel contempo, di permettere loro di fare le valutazioni senza membri esterni di commissione. Una miscela esplosiva, fatta apposta:-) per incoraggiare i disonesti. Come la stragrande maggioranza delle cose italiche:-).

    >Vi racconto un altro fatto vero.

    Sai, a volte le storie vere sono più eloquenti di tante discussioni sulle “carte”.<
    Sì, soprattutto se le storie vere vengono accuratamente selezionate in funzione dell’ideologia che ci è cara:-).

    >Una famiglia ha due figli.

    Uno ha la sindrome di Down, l’altro no. Il ragazzini Down è in classe con me. Suo fratello frequenta la scuola privata. Fine della storia.

    Cerca di interpretarla, magari non con una battuta sulla famiglia.<
    Nessuna battuta. Potrebbero non avere i soldi sufficienti per mandare entrambi nella scuola privata (se ci fosse il finanziamento, invece…) e hanno fatto a testa o croce; lo sfigato ha di nuovo perso:-(. Oppure hanno ritenuto che per un Down la scuola statale fosse sufficiente, tanto un genio non lo diventerebbe mai, mentre l’altro, con l’aiuto di una buona scuola, chissà…

    Ti piacciono come ipotesi alternative alla bieca scuola privata che discrimina i Down?:-).

    Ciao

    Ritvan

  145. utente anonimo scrive:

    >Per il bieco Ritvan: mi pare che più o meno ci siamo spiegati bene, tu resti della tua opinione, io continuo ad avere ragione :-)…tamas<
    I kompagni hanno sempre ragione:-).

    >Non sono d’accordo con te su un po’ di cose, ma credo che non ci metteremo d’accordo mai.<
    Credi bene:-).

    >Peraltro su diversi punti posso concordare con te. Mi permetto solo di correggerti sui famosi fondi del PCI: se fosse vero che le COOP passavano denaro per contribuire al famoso buongoverno delle sinistre ci sarebbe da innalzare un monumento ai cooperatori che così bene curano il benessere degli italiani, ma purtroppo non è così.<
    E’ così, invece. Non si trattava probabilmente delle stesse banconote:-), ma ti invito a riflettere, caro kompagno, che se non ci fossero delle entrate “extra” i kompagni governatori non potevano permettersi nello stesso tempo di fare le megagalattiche campagne elettorali necessarie per tenere il passo della DC (che aveva anch’essa i suoi bei finanziatori occulti) e di offrire servizi. La differenza fra DC e PCI era che la prima offriva per così dire servizi “personalizzati”, sotto forma di cattedrali nel deserto (servizi esclusivi agli amici costruttori:-)), pensioni ed assunzioni fasulle (detti anche “servizi clientelari”), mentre i kompagni offrivano servizi “di massa”. come si addice a kompagni che si rispettino.

    >Per quanto riguarda invece i soldi del PCUS, si fossero affidati alla generosità sovietica, il 95% dei comunisti italiani sarebbe morto d’inedia al più tardi nell’inverno del ’53 (mi tengo largo).<
    Leggiti il libro di Valerio Riva “L’oro di Mosca” e poi ne riparliamo.

    >tamas, biechissimo anconetano<
    Sempre italico e discendente di Plauto sei.

    >Mi sembra tra l’altro che l’Italia sia l’unico paese dell’Europa Occidentale in cui i bambini handicappati vanno in classe coi “normali”, invece di esser piazzati in altri luoghi che, per quanto organizzati, efficienti ed accoglienti siano, restano sempre e comunque posti per handicappati. Credo sia uno dei (rari?) buoni frutti del cattocomunismo.<
    Intanto non si dice più “handicappati”, bensì “diversamente abili”, miscredente!:-).

    Il fatto di cui sopra – se vero – ci lascia nel dilemma: è tutto il resto d’Europa ad essere composto totalmente da “diversamente abili” o e l’Italia popolata da una razza di geni?:-).

    Ciao

    Ritvan

  146. utente anonimo scrive:

    Plauto se non sbaglio era osco. Io, nell’ordine, sono stato senone e franco, se devo badare alla mia città e alla mia zona; il cognome e la faccia sembrerebbero invece venire dall’altra parte dell’Adriatico. Poi indubbiamente sono di etnia italiana, ma com’è noto la nostra unità è solo culturale…

    tamas

  147. utente anonimo scrive:

    Scusa Ritvan, ma “servizi di massa” non significa semplicemente “servizi ai cittadini”? Perché messa così sembra quasi una cosa brutta, quando in realtà stai dicendo quello che dico io, e che peraltro è evidente dagli anni ’50: che i comunisti governavano meglio dei democristiani. Che avessero fondi dall’URSS è noto, che questi fossero pochi e ben presto -per motivi punitivi, anche- ridicolmente pochi è altrettanto noto. Quanto alle campagne elettorali, la differenza in denaro (che c’è sempre stata e c’è ancora oggi, tra destra e sinistra: oggi è solo più spettacolare per via del caso Berlusconi) veniva colmata con i militanti che giravano porta a porta o andavano a diffondere “L’Unità” e con i ricavati delle feste (non è che i comunisti ne facessero così tante solo perché un partito popolare ogni tanto è anche “popolaresco”: avevano un cronico bisogno di soldi, più che altro).

    tamas

  148. utente anonimo scrive:

    >Scusa Ritvan, ma “servizi di massa” non significa semplicemente “servizi ai cittadini”? tamas<
    Sì.

    >Perché messa così sembra quasi una cosa brutta,<
    Non mi pare e, comunque, non era nelle mie intenzioni.

    >quando in realtà stai dicendo quello che dico io, e che peraltro è evidente dagli anni ’50: che i comunisti governavano meglio dei democristiani.<
    Offrire più servizi di massa (o “ai cittadini” che dir si voglia) non neccessariamente significa “governare meglio”. Anche il regime di Hoxha (ieri) e quello di Castro (oggi) hanno offerto ottimi servizi di massa, notoriamente in sanità ed istruzione, ma non credo che si possano prendere come modello di buongoverno, anche a prescindere dal terrore, dallo spargimento di sangue e dall’assenza di diritti umani (che tu ovviamente mi dirai che non era il caso dei kompagni emiliano-romagnoli-toscani), ma semplicemente ed esclusivamente dal punto di vista economico.

    >Che avessero fondi dall’URSS è noto, che questi fossero pochi e ben presto -per motivi punitivi, anche- ridicolmente pochi è altrettanto noto.<
    Allora è nota una castroneria. non erano affato pochi quelli che arrivavano nelle valigie del kompagno Kossutta e se ci metti anche il “pizzo” obbligatorio su ogni ditta italica che faceva affari col “campo socialista” diventa un’enormità. Arileggiti il libro di Riva che mi sa non l’hai capito bene:-).

    >Quanto alle campagne elettorali, la differenza in denaro (che c’è sempre stata e c’è ancora oggi, tra destra e sinistra: oggi è solo più spettacolare per via del caso Berlusconi) veniva colmata con i militanti che giravano porta a porta o andavano a diffondere “L’Unità” e con i ricavati delle feste (non è che i comunisti ne facessero così tante solo perché un partito popolare ogni tanto è anche “popolaresco”: avevano un cronico bisogno di soldi, più che altro).<
    La barzelletta sul finanziamento del PCI tramite le salamelle abbrustolite dai kompagni volontari alle feste dell’Unità ormai non fa più ridere nessuno.

    Ciao

    Ritvan

  149. utente anonimo scrive:

    >Hai presente il finanziamento pubblico ai partiti? In teoria la popolazione si è espressa per non pagarlo. E’ stato fatto un referendum per esso. Anzi due. In pratica, pantalone continua a pagare, attraverso un’altra legge. O no? Cocco<
    Sì, è esatto. Ma Pantalone non può pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca. La politica democratica ha un costo. Che bisogna pagarlo. E in un modo o nell’altro nell’intero globo terracqueo non s’è trovato un modo per farlo pagare agli alieni:-). Nella bieca Amerika funziona diversamente: non c’è finanziamento pubblico, ma tutte le donazioni alla politica possono essere detratti dalle tasse. Però, se io regalo 1000 dollari al partito del bieco Bush (e a chi se no?:-) ), lo Stato incassa 1000 dollari in meno, che da qualche parte devono essere trovati. E quei 1000 dollari il Governo li prende sempre da Pantalone, alzando qualche aliquota o ritoccando qualche accisa. Capito mi hai?

    L’alternativa sarebbe che i politici pagassero la campagna elettorale esclusivamente di tasca propria. Ma questo significherebbe che la politica sarebbero in grado di farla solo Berlusconi o pochi altri, oppure uno che prende soldi in prestito dagli strozzini e poi, una volta eletto, si rifà abbondantemente con le tangenti o votando per la legalizzazione dell’usura:-).

    Ciao

    Ritvan il Tuo Tuttologo Di Fiducia:-)

  150. utente anonimo scrive:

    “Azzardo un’ipotesi, che nelle scuole private di una certa classe non si accettino bambini con handicap? – Maria”

    >Aspetta un attimo, maria.

    Sarei curiosa di sentire “l’esperto tuttologo”:-) Cocco<
    Ecchime qua, al Suo Servizio Permanente Effettivo, mia gentile donzella!

    Li dovrebbero accogliere, a patto che Pantalone paghi il cosiddetto “insegnante di sostegno”. Così dice la legge. Ma, siccome – more solito per le cose italiche – Pantalone se ne strasbatte, avendo altre incombenze più urgenti, le scuole private trovano i più biechi escamotages per non accettare il Down, senza per questo passare per biechi discriminatori. Ho visto tempo fa un grazioso servizio (non ricordo se “Striscia” o “Iene”, ma è più probabile quest’ultimo) che riproduceva proprio la situazione di un genitore di figlio Down che cercava di “piazzarlo” in una scuola privata.

    Ciao

    Ritvan il Tuo Esperto Tuttologo Di Fiducia

  151. utente anonimo scrive:

    >…questo non significa che i bimbi debbano essere gettati nella fossa dei leoni, ma, se la scuola pubblica accoglie sempre più leoni o imbranati non ti sorge il dubbio che si tratti di figli di famiglie che esistono indipendentemente dagli effetti della scuola? Cocco<
    Mah, forse la scuola dei tempi in cui ci andavano i genitori del “leoncini” e degli “imbranati” proprio senza peccati non dev’essere stata, no?:-).

    “Infatti due mie amiche hanno mandato i figli alle scuole pubbliche, In ambedue i casi hanno dovuto infine cambiare , per problemi con gli insegnanti. La causa del problema era il “bullismo” con una sorta di ” mobbing ” da parte delle vittime. – Aurora”

    >…Dev’essere successa una cosa che conosco bene. Il pargoletto si lamenta per qualcosa che gli è successo a scuola con i compagni.

    I genitori si recano dal dirigente, denunciano il fatto, e anziché chiedere che si faccia qualche lavoro improntato al rispetto della persona,<
    Sì, imbastire un tavolo di concertazione equo e solidale, per dibbbattere nella misura in cui….:-).

    >pretendono punizioni severe, sospensioni, esclusioni dei “cattivi”,<
    Orrore e abominio!:-). Come possono pretendere misure tanto truculente e barbare?!:-)

    E poi ci lamentiamo delle baby gang che imperversano. E ti credo, con insegnanti come Cocco!

    >e siccome gli insegnanti non possono fare ciò che il genitore chiede per i figli degli altri,<
    Non è che non possono, non vogliono. Perche vogliono (vedi sopra) “che si faccia qualche lavoro improntato al rispetto della persona”. Ossia tradotto in volgare “non fare un beneamato c..zo” e chi ha avuto-avuto-avuto chi ha dato-ha dato-ha dato:-).

    >minacciano di togliere l’iscrizione del proprio figlio dalla scuola pubblica e se hanno i soldi lo fanno.<
    E meno male che lo possono fare! Però, a me rode il fegato il fatto che lo stipendio dell’insegnante tanto equo&solidale e rispettoso della persona del bulletto del c..zo non venga decurtato in misura adeguata alle defezioni per bullismo. Così, magari, smette di fare l’equa e solidale sulla pelle dei bambini non predisposti al bullismo.

    >A me personalmente è capitata una signora che non voleva che il figlio stesse in classe con Mubarik (del Burkina Faso) nero come la pece. La signora insisteva, poi si è fatta prendere da un attacco di sincerità acuta e ha detto che lei era razzista, che aveva il diritto di dirlo e di pretendere, come genitore, la giusta educazione per il figlio.<
    Sì, anch’io avevo un genitore cannibale che pretendeva che suo figlio avesse il diritto costituzionale di dare un mozzico ai suoi compagni:-). Ma che esempi estremistici del c..zo stiamo facendo?:-).

    >Figurati cosa potevo dirle io!!!!<
    Azzardo. Come se dice a Roma “te la sei magnata e ricagata”:-)

    >Non c’è bisogno di scendere nei particolari. 🙂<
    Si, stendiamo un pietoso velo:-).

    >Poi ci sono quelli che non vogliono troppi stranieri o disabili in classe.<
    Se ci sono i neccessari insegnanti di sostegno, non credo che una persona normale possa avere qualcosa da ridire. Ma se tutti gli stranieri e i “diversamente abili”, com’è costume italico, debbano ricadere esclusivamente sulle spalle dell’ insegnante di ruolo, allora tutto va a farsi benedire. Questo discorso – con l’immancabile corollario dell’orripilamento delle “anime belle” a seguito delle mie affermazioni – mi sa che l’abbiamo già fatto. Siamo al ripetersi ciclico della Storia o al “dejà vu”?:-).

    >Quelli che vogliono che ripeti se il figlio non ha capito…..<
    Le ripetizioni se le fanno dare a casa. A pagamento:-). E dicessero al pupo di non guardare sotto ai tavoli quando la mestra spiega:-).

    >che ripeti gli argomenti svolti quando la famiglia era in settimana bianca…… <
    A pagamento, idem come sopra.

    >non perdi tempo a ripetere agli altri se il figlio ha capito…..<
    Hmmm…come già detto altrove, nella scuola pubblica vige il principio dei convogli marittimi:”Il convoglio procede alla velocità della nave più lenta”. Che va bene per il trasporto merci, ma applicato alla scuola alla lunga produce una società composta in maggioranza da semianalfabeti. Come è diventata, purtroppo, a causa ANCHE dell’uso del suddetto principio, la società italica.

    >che non dai compiti il mercoledì perché il figlio deve andare in palestra….. <
    C..zi suoi. Li farà dopo la palestra. O prima, a piacere:-).

    >che dai più compiti perché altrimenti i ragazzi non imparano,……<
    Gli fai presente che l’insegnante sei tu e il carico compitistico ottimale lo stabilisci tu. E se non gli sta bene, facesse vedere il suo diploma di abilitazione all’insegnamento o si togliesse dalle..ovaie:-).

    >che avvisi se fai sciopero perché loro devono organizzarsi e poi nell’altra scuola si faceva così…..<
    Beh, in tutti i servizi pubblici si usa così. Lo sciopero selvaggio (ossia senza preavviso) non è permesso, mi pare.

    >che mandi le verifiche a casa perché hanno il diritto di vederle (seduti in poltrona).<
    Ti costa tanto farne una fotocopia e mandargliela col pupo? Eh, già, vosotros impiegati pubblici non tollerate simili affronti:-).

    >Se non fai tutto questo ed hanno i soldi della retta mandano i figli alla scuola privata che “funziona meglio” dove non ci sono disabili, non ci sono stranieri e gli insegnanti non scioperano mai altrimenti il preside li caccia a calci in culo.<
    E giustamente. Come la gente che se lo può permettere si compra due macchine (con numero finale pari e dispari:-) ) per ogni membro della famiglia, visto che i trasporti pubblici fanno ribrezzo e i kompagni autoferrotranvieri sciperano un giorno sì e l’altro pure. E il traffico va in tilt, lo smog impazza e tutti siamo felici e contenti:-).

    >Tanto i “casi” sono da me.<
    Perché sanno che tu stravedi per essi:-). Pensano di farti un favore schiaffandoteli:-).

    >Quest’anno neanche un negro nelle mie classi.<
    Molto male. Hai pensato di fare un bello sciopero della fame al grido di “Il negro è mio e me lo voglio gestire io”?:-).

    >Però ho un marocchino, tre albanesi (che sono uno più bello dell’altro- Ritvan non ti gasare)<
    Ma no. E’ risaputo che siamo una bella razza:-). Però, non mi hai fatto sapere nulla dei tuoi Micheli:-)

    >una peruviana, un Down, un disabile motorio,<
    Di quest’ultimo non ti lamentare, però. Sei sempre sicura che non prenderà mai a calci un compagno:-).

    >un irrequieto da psicanalista, un ragazzino buonissimo che se gli dici che due più due fa quattro ti dice sì ma non ha capito,<
    Lo potresti mandare a Lello Arena per il suo spot sul “lotto istantaneo”:-).

    >e varia altre situazioni di non ben precisata difficoltà, che però a scuola è giusto ci vadano…….tutti.<
    Sì, ma non neccessariamente nella stessa classe:-).

    >In conclusione, i costi della scuola pubblica devono essere tagliati perché sono alti e non sono adeguati ai parametri europei,<
    Mentre gli insegnanti italici sono fra i peggio pagati in Europa. Chi se magna i soldi??!!

    >le famiglie che iscrivono i figli alla scuola privata devono essere sostenute perché hanno il diritto di scegliere l’istruzione per i propri figli. Giustissimo,<
    Sono d’accordo.

    >se non fosse che le borse di studio vanno tutte a loro perché risultano con ISEE basso, pur pagando le salate rette dei “prestigiosi collegi di Milano”.<
    Colpa dell’Agenzia delle Entrate che non controlla. Come la recente “barzelletta” dei gioiellieri che guadagnano in media meno degli autoferrotranvieri!!!!

    >Siamo almeno onesti nel dire le cose come stanno, Aurora, per favore!<
    Un invito ad Aurora a rendere pubblica qui la sua dichiarazione dei redditi?:-)

    >Che poi la scuola (tutta) faccia pena è tutto un altro discorso molto lungo e complesso di cui da qualche anno a questa parte non mi va più neanche di discutere in rete.<
    La scuola fa pena principalmente perché non c’è meritocrazia né fra i docenti né fra gli allievi.

    >Te li ricordi, i ragazzi che hanno allagato il Parini per non fare il compito di greco? Bene. Mi pare che per qualcuno di loro sia finita proprio con un passaggio ala scuola privata poiché la scuola li aveva sospesi<
    Bene. Così vanno a rompere da un’altra parte e a pagamento:-).

    >poi c’era stato un rimpallo tra provincia e famiglie su chi doveva pagare i danni e, vuoi mettere! “Mio figlio ha sbagliato, ma è pur sempre un ragazzo!!”. <
    Mi sembra lapalissiano che i danni li dovevano pagare i genitori. Magari in tante comode rate:-).

    >Mano in tasca, scuola privata, e denigrazione della scuola pubblica che non educa.<
    Solo un decerebrato potrebbe prendere per buone le denigrazioni dei genitori di quei ragazzi. Non è compito della scuola insegnare ai ragazzi che non si allaga un edificio per non fare i compiti scolastici.

    Ciao

    Ritvan il Tuo Esperto Tuttologo Di Fiducia

  152. utente anonimo scrive:

    >Plauto se non sbaglio era osco. tamas<
    Non credo proprio. Era nato a Sarsina, vicino a Forlì.

    Ciao

    Ritvan

  153. utente anonimo scrive:

    Basta, ora mi leggo questo libro di Massimo Riva (anche se magari non sarà infallibile, sto tipo). Comunque, ritvan, non so chi t’ha messo in testa che il PCI navigasse nell’oro, ma sbagliava di grosso…

    tamas

    P.S. Non puoi paragonare la sinistra italiana a Castro e Hoxha, dai…

  154. utente anonimo scrive:

    >Tu e Cocco siete molto pazienti e tenaci, e tali bisogna essere con Ritvan, l’uomo ragno per eccellenza. Aurora<
    Senti Donna Piranha (nel senso di avvocato, eh:-) ) non mi sfruculiare! Come le molto gentili anime belle di questo blog:-) anch’io avevo sorvolato sulla bestia xenofoba che ti porti appresso nella metro e che hai addestrato:-) ad attaccare i poveri extracomunitari circolanti elemosinando col bicchiere di Coca Cola in mano. E che scommetto non le fai portare nemmeno la museruola, come prescrive il regolamento dei trasporti pubblici. Ah, quanto vorrei assistere al processo intentatoti dal povero extracomunitario prima o poi azzannato dalla bestiola!

    Ciao

    Ritvan Che Non va Svegliato Quando Dorme

  155. utente anonimo scrive:

    #143

    Io non sono neanche lontanamente informata quanto te sulle cose del mondo, però le argomentazioni strumentali le riconosco lo stesso.

    Il mezzo deve essere sempre adeguato all’obiettivo.

    Se si vuole colpire un preciso obiettivo dall’alto per deprimere le capacità di risposta, ovvio che la bomba debba seguire una traiettoria ben definita e mirata. Altrimenti devono bombardare a tappeto intere città e c’è il fondato rischio di non centrarlo l’obiettivo oltre che di avere delle rogne con l’opinione mondiale e la politica internazionale.

    Per il resto l’innominabile assegna finanziamenti al pentagono per la costruzione di cluster bomb di armi non letali di vario tipo, di armi all’uranio impoverito, bombarda con il fosforo bianco (o quello che era)……..e non mi pare che si tratti di armi messe a punto per evitare i “danni collaterali”.

    Ma “collaterali” a cosa, poi? Ah, alle guerre umanitarie!

    Senza considerare – ma questo non lo valutano mai quelli che ragionano sulle guerre seduti davanti al computer o leggendo il giornale – che si tratta di sistemi che stanno rendendo invivibile l’ambiente innanzitutto per chi vi abita, nell’immediato ed a lungo termine.

    E questa la chiameresti attenzione verso i civili? (La domanda è retorica e non necessita di risposta)

    Cocco

  156. utente anonimo scrive:

    #139

    Grazie Roberto.

    Ho approfittato del fatto che quando il gatto non c’è i topi ballano. 🙂

    No. Non è vero. E’ che è un altro momentaccio per la scuola, e su determinati , comprensibili vabbe’”, luoghi comuni, non sempre riesco a tacere.

    Cocco

  157. utente anonimo scrive:

    >Basta, ora mi leggo questo libro di Massimo Riva (anche se magari non sarà infallibile, sto tipo).tamas<
    Lui no, ma i documenti che porta sì.

    >Comunque, ritvan, non so chi t’ha messo in testa che il PCI navigasse nell’oro, ma sbagliava di grosso…<
    Il sullodato Riva, prima di tutto. E anche un altro “bieco traditore”, un certo Massimo Caprara, per anni segretario di Togliatti.

    Se non navigava nell’oro (di Dongo?:-) ) il palazzone di via delle Botteghe Oscure (che dovette vendere ..toh..dopo la Caduta del muro di berlino, quando fu chiuso il rubinetto dei rubli) con che cosa lo comprò subito dopo la guerra? A quel tempo non credo che le salamelle alla festa dell’Unità rendessero molto.

    >P.S. Non puoi paragonare la sinistra italiana a Castro e Hoxha, dai…<
    Leggi bene. Ho detto crimini e altre schifezze a parte.(anche se a leggere un certo Giampaolo Pansa, – compagno pure isso, mica bieco fascista – pare che dal ’45 al ’46 i kompagni abbiano ammazzato in Italia più innocenti di quanti ne abbia ammazzato Hoxha in Albania!)Il mio paragone era solo dal punto di vista economico. Io credo che la gestione “alla comunista” sia sempre e comunque inefficiente e solo il fatto che l’altra “parrocchia” abbia fatto una peggiore, di tipo ladronesco-clientelare fa “brillare” per contrasto i “gioielli amministrativi” dei kompagni.

    Ciao

    Ritvan

  158. utente anonimo scrive:

    #140

    Non ci sarebbe il tempo, carissimo Ritvan.

    Al massimo, visto che il giornale è gratis (ed è gratis anche per la scuola! La redazione lo fornisce per farsi pubblicità…..e anche per aumentare la famosa sovvenzione sulla tiratura di copie) te lo porti a casa anziché farlo buttare al bidello.

    Cocco

  159. utente anonimo scrive:

    #149

    Dici che conviene che paghiamo direttamente noi e almeno non facciamo la figura dei micragnosi?

    Cocco

  160. utente anonimo scrive:

    #137

    Sì, tamas.

    In Italia non ci sono le scuole differenziali come in altri paesi dell’UE.

    Ma la presenza di un handicappato* (certificato dal medico) in una classe prevede la presenza (per poche ore, sempre meno) dell’insegnante di sostegno. Tale fattore falsifica ulteriormente la comparazione del rapporto insegnanti/alunni in Italia e nel resto dei paesi dell’UE.

    I tagli della finanziaria al personale della scuola si basano anche sulla suddetta comparazione .

    * Non è una parolaccia, Ritvan. L’handicap è lo svantaggio iniziale in una gara. Da qui il nome. Concordo sul fatto che quando i termini non piacciono poiché ad essi è stato dato un brutto significato, si tende a sostituirli per rendere più bello un pensiero sgradevole. La stessa cosa che è successa con “negro”, per cui bisogna dire “di colore”.

    Cocco

  161. utente anonimo scrive:

    X Ritvan

    Quanto al resto ti rispondo dopo o affatto.

    Ora ti risponderei sicuramente molto male…..e non è il caso.

    Cocco

  162. utente anonimo scrive:

    >#143…….

    Cocco<
    E’ tipico dei regimi totalitari sostituire i nomi delle persone con dei numeri:-)

    Ciao

    Ritvan

  163. utente anonimo scrive:

    Non sostituisco numeri a persone bensì richiamo il commento per cui sto rispondendo. E adesso smettila di provocare con le consuete faccine, Ritvan.

    Andiamo a cenare, va’!

    Cocco

  164. utente anonimo scrive:

    >Dici che conviene che paghiamo direttamente noi e almeno non facciamo la figura dei micragnosi? Cocco<
    Dico che non c’è alternativa e, dunque, è perfettamente inutile sprecare ulteriori soldi per fare referendum ad minchiam, come quelli sul finanziamento pubblico dei partiti.

    >X Ritvan

    Quanto al resto ti rispondo dopo o affatto. Ora ti risponderei sicuramente molto male…..e non è il caso.<
    Ma dai, non avere di questi scrupoli, tu sai che mi piace essere maltrattato dalle donne. Ecco, magari mettiti in guepière e stivaloni e impugna il gatto a nove code:-)

    >(Handicappato) Non è una parolaccia, Ritvan.<
    E chi l’ha detto?

    >L’handicap è lo svantaggio iniziale in una gara. Da qui il nome.<
    In Inghilterra, se permetti. Da “esperto tuttologo” non potevo non sapere:-).

    >Concordo sul fatto che quando i termini non piacciono poiché ad essi è stato dato un brutto significato, si tende a sostituirli per rendere più bello un pensiero sgradevole. La stessa cosa che è successa con “negro”, per cui bisogna dire “di colore”.<
    Bell’affare. Il negro s’è incazzato come una biscia e così ha replicato all’uomo bianco eufemistico:

    “Io quando nasco sono nero e tu sei rosso.

    Io cresco e resto nero, tu diventi rosa.

    Quando ho freddo, io resto nero e tu diventi violaceo

    Quando sto al sole io resto nero e tu diventi di nuovo rosso.

    Io mi arrabbio e resto nero, tu, invece, diventi verde.

    Quando muoio io resto nero, mentre tu diventi livido…

    E poi hai anche il coraggio e la faccia tosta di chiamare me “di colore?!!!!”

    Ciao

    Ritvan

  165. utente anonimo scrive:

    Ritvan: ma in nessun luogo d’Italia c’era una gestione alla comunista “classica”, visto che l’Italia era e doveva rimanere un’economia di mercato inserita nel blocco occidentale: c’era una pianificazione, al massimo, di tipo più socialdemocratico che sovietico, e un po’ di (sensata, a mio parere) attenzione alla giustizia sociale. Per quanto riguarda la violenza comunista (ma non solo comunista) subito dopo la fine della guerra e anche durante la guerra stessa, penso che ci siano stati sicuramente episodi di crudeltà e anche di vendetta personale, i quali non sono né giustificabili né da passare sotto silenzio, e che ovviamente meritavano di essere penalmente perseguiti. Molti peraltro lo furono. D’altra parte, c’era anche stata una guerra civile (intrecciata alla guerra “maggiore), e molte cose non sono né chiare né facili da definire. Ti faccio un esempio: nell’estate del ’44 , nella cittadina di cui io sono originario (che non era ancora stata raggiunta dagli Alleati, ma che era in pratica sotto il controllo dei ribelli), i partigiani presero alcuni civili e li fucilarono. Da allora esistono almeno due versioni sul fatto: che si trattò di un episodio di barbarie slavo-comunista (perché diversi dei partigiani erano sloveni) contro esponenti di classi ricche, per pura invidia o per preparare il terreno alla rivoluzione comunista; che si trattò della giusta punizione di coloro che avevano collaborato con i nazifascisti e che avevano passato informazioni che erano servite, tra l’altro, all’operazione a tradimento che aveva portato nel maggio precedente all’eliminazione di una settantina di partigiani (e di una famiglia con bambini piccoli che abitava sul luogo dell’eccidio). Ebbene, quale sia l’effettiva verità, io che pure sono di lì non lo so. Posso immaginare che entrambe le versioni contengano del vero, ma potrebbe anche darsi che una sola delle due sia invece totalmente veritiera. A questo punto si può fare agiografia del movimento partigiano, prendendo per buona la versione della giustizia di guerra, o si può fare come fanno altri, e contare tutte queste vittime come innocenti falciati dalla violenza rivoluzionaria. La terza via sarebbe ricercare e vedere se si trovano prove inconfutabili, ma spesso queste o non ci sono o muoiono con i nostri vecchi, e con i loro segreti più o meno inconfessabili.

    tamas

    P.S. L’unica certezza è che, da morti, tutti meritano se non il rispetto almeno la pace.

  166. utente anonimo scrive:

    Sono il 141 e sono molto offeso per essere stato ignorato a favore di Ritvan. I soliti extracomunitari che ti passano avanti nelle file 😉

    Allora, mi sono permesso di far notare che è assurdo prendersela col Pentagono perchè investe in armi precise che non uccidano quelli che stanno vicino al bersaglio, da parte di un pacifista.

    Dal punto di vista militare, funzionano benissimo vecchie armi stupide, e costano molto meno. La necessità di essere precisi esiste solo in caso di fortificazioni in grado di resistere ad un attacco “generico”.

    Se poi vogliamo cambiare disinvoltamente argomentazione, faccio notare che le armi non letali non dovrebbero uccidere, se funzionano bene.

    Francesco

  167. utente anonimo scrive:

    Non ho capito bene Cocco se l’autrice dei luoghi comuni sarei io, con riferimento alla scuola.

    In realtà a me piacerebbe molto che la scuola pubblica funzionasse bene, accogliendo tutti, e che fosse la palestra di vita che tu dici, abituando a convivere con chi è diverso da noi.

    Purtroppo però ho l’impressione che più che una palestra di disciplina fisica e mentale, sia , appunto, una piattaforma di autoscontro, dove furoreggia chi è più aggressivo e trasgressivo.

    Il fenomeno del bullismo è in aumento, e ho l’impressione che si tenda a coprire : il preside per non creare cattiva pubblicità alla scuola tende a conciliare le parti, gli insegnanti sembrano indecisi sul vedere o non vedere, e magari veramente non si accorgono, i vessati hanno paura e soffrono in silenzio, vergognosi anche di essere vittime, i genitori, quando scoprono a quali persecuzioni è stato sottoposto il figlio, alla fine decidono spesso di non denunciare per evitargli anche il ” trauma” degli “interrogatori” e del processo , i genitori dei bulli sembrano increduli, oppure ammettono di non sapere che fare, oppure si alterano se si consiglia di intervenire con supporti psicologici.

    Mi sembra che gli stessi insegnanti, e mi riferisco non a te, siano inadeguati ad affrontare gli allievi, a volte più molto più “svegli” di loro.

    Io conosco un insegnante delle medie che impiega mezz’ora a dire la sua, e tutti ad anticipargli le parole che gli faticano in bocca, nel tentativo di farlo accellerare. Te l’immagini i poveri scolari costretti a sorbirselo ? C’è da scaraventare i banchi contro la finestra, a sopportarlo un anno intero.

    Aurora.

  168. utente anonimo scrive:

    Ho dimenticato di dirti Cocco, che secondo me la qualità della scuola dipende dai suoi insegnanti, non da quanto costa. Quindi una scuola pubblica può essere meglio di una privata e viceversa, come gli ospedali.

    Io mi ricordo pochissimo delle lezioni dei miei maestri o insegnanti, ho imparato principalmente perchè studiavo e facevo i compiti a casa, non perché ascoltassi le lezioni. Mi è rimasto però impresso, per usare il titolo di un film, qualche “attimo fuggente” di alcuni insegnanti. Una spiccata antipatia o simpatia, e qualcuna/o è come se li avessi ancora davanti a me. Per esempio la mia insegnante di italiano delle medie, una signora dal sorriso dolce eppure abbastanza severa, che un giorno, sarà stato il secondo o il terzo anno , ci ha raccontato di venire dalla puglia, dove si era sposata con un compaesano. Non si erano quasi frequentati, ma lui un giorno si era presentato a casa di lei e l’aveva chiesta in sposa al padre. Poi si erano trasferiti al nord, lei aveva avuto anche dei figli, ed eccola insegnare a noi. Le è stato chiesto se era contenta, e lei ci ha risposto che sì, era felice con suo marito e la sua famiglia, una vita tranquilla ma lei non desiderava di più.

    Mi sembra quel tipo di donna che non esiste più nella scuola, che ascolta, osserva, è pronta a mettere un braccio attorno ad una spalla e a cercare una soluzione ad un problema personale del suo allievo.

    Allora a Milano c’era una nebbia fittissima, quando si andava a scuola non si sapeva dove si stava mettendo il piede del passo in avanti, le maestre avevano le polacchine, e se qualche bambina non portava la merenda, loro dividevano il panino che si portavano da casa con loro o glielo davano tutto.

    Se qualcuna non andava bene a scuola, e i genitori non avevano tempo di venire a parlare, capivano lo stesso la situazione di ciascuno, dal grembiulino, dai capelli curati o trascurati, dal viso triste o allegro.

    E promuovevano lo stesso, se capivano che non era colpa o negligenza del bambino, il suo scarso rendimento scolastico : lo aiutavano.

    Aurora.

  169. utente anonimo scrive:

    >Non ho capito bene Cocco se l’autrice dei luoghi comuni sarei io, con riferimento alla scuola. – Aurora< No, non è esatto dire che eri tu.
    Tu semmai riportavi esperienze di persone il cui comportamento avvalora i luoghi comuni sulla scuola pubblica e privata del funzionamento delle quali, mi rendo conto sempre di più, le persone pur erudite in ambiti complessi, ne sanno molto poco.

    Penso che la volontà di ricorrere alla scuola privata non sia prerogativa dei ricchi. L’effettivo ricorso ad essa ovviamente lo è, poiché l’iscrizione dei figli alla scuola privata necessita di molti soldi e chi può lo fa, chi non può lo desidera solamente. Ma lo desidera.

    Adesso è tardi e non mi posso trattenere. Non ci sarò neanche domani poiché ho impegni a scuola dalle otto di mattina fino alle sei di sera. Mi premeva però farti sapere quanto sopra invitandoti a non persolazzare le mie affermazioni, altrimenti non si discute più di niente.

    Mi spiace per la battuta sulla tua dichiarazione dei redditi che Ritvan ha fatto commentando, a sproposito, una mia frase.

    Non era nelle mie intenzioni, neanche per scherzo, occuparmi degli affari privati dei presenti.

    Cocco

  170. utente anonimo scrive:

    Hai ragione Francesco.

    Ritvan ti è passato davanti ed io avrei dovuto scrivere:

    # 143 e #141

    Anzi, per l’esattezza, #141 e #143.

    Cocco

  171. utente anonimo scrive:

    Ritvan,” ragna-piranha” è veramente un lampo nel buio , meglio perfino del ” conservato sott’odio”.

    E infatti la faccenda del mio cane razzista tu, in TEORIA, avresti voluto sorvolarla ma, in PRATICA, tu non riesci affatto a sorvolare : è più forte di te, non riesci a mettere la capsula di sicurezza ( quelle che ci vuole una martellata al centro per aprirla) alle conserve.

    Il mio cane . Hai indovinato : non porta la museruola ( la tengo di riserva in fondo alla borsa). Non l’ ho neppure assicurato. Secondo me, il mio cane è capitato da una sbandata- però- fin’ora- non mi ha fatto litigare con nessuno, anzi.

    Aurora.

  172. utente anonimo scrive:

    >Hai ragione Francesco.

    Ritvan ti è passato davanti ed io avrei dovuto scrivere:

    # 143 e #141

    Anzi, per l’esattezza, #141 e #143. Cocco<
    Sentite, ragazzi, io ne ho piene le scatole di ‘ste leggende metropolitane sugli stranieri che passano avanti e soprattutto di quella su di me. Io non sono passato avanti a nessuno, ma solo perché qui è impossibile:-). E’ semmai Cocco che per dimostrare di non essere quella politically correct che sembra:-) dà la precedenza nel mazzolamento:-) al bieco extracomunitario .

    Ciao

    Ritvan

  173. utente anonimo scrive:

    Ritvan

    brutto bugiardo! non solo sei passato davanti, mi hai anche spinto!

    era rigore, come quello di Maldini!

    ^=^

    Francesco

  174. utente anonimo scrive:

    >Mi spiace per la battuta sulla tua dichiarazione dei redditi che Ritvan ha fatto commentando, a sproposito, una mia frase. Cocco<
    A spropositoooo???!!! Ma guarda te come i kompagni distorcono la realtà! Ebbene, cito lo scambio di battute:

    Cocco (commento 135)

    “…le famiglie che iscrivono i figli alla scuola privata devono essere sostenute perché hanno il diritto di scegliere l’istruzione per i propri figli. Giustissimo, se non fosse che le borse di studio vanno tutte a loro perché risultano con ISEE basso, pur pagando le salate rette dei “prestigiosi collegi di Milano”.

    Siamo almeno onesti nel dire le cose come stanno, Aurora, per favore!”

    Che c..zo c’entra l’accorato appello all’onestà rivolto ad Aurora a dire “le cose come stanno”? Che ne sa Aurora (o chiunque di noi) di come “le cose stanno” sull’indice ISEE di tutti quelli che mandano i figli alla scuola privata? Se la logica non è un optional qui, al massimo Aurora potrebbe dire “in tutta onestà” il SUO indice ISEE, punto è basta. Ed è a quest’ipotesi che mi sono attenuto commentando scherzosamente il precedente paragrafo come un gentile invito alla Aurora di fare coming out:-) sulla SUA dichiarazione dei redditi.

    Ciao

    Ritvan

    P.S.Certo che usando la logica in una discussione con una donna è come tentare di convincere un musulmano che, se Allah avesse veramente voluto che non mangiassimo carne di maiale, nella Sua Onnipotenza gli sarebbe bastato dare alla carne di maiale il sapore della merda:-).

    Ciao

    Ritvan ‘o Misogino

  175. utente anonimo scrive:

    Per quanto riguarda la violenza comunista (ma non solo comunista) subito dopo la fine della guerra e anche durante la guerra stessa, penso che ci siano stati sicuramente episodi di crudeltà e anche di vendetta personale, i quali non sono né giustificabili né da passare sotto silenzio, e che ovviamente meritavano di essere penalmente perseguiti. Molti peraltro lo furono. D’altra parte, c’era anche stata una guerra civile (intrecciata alla guerra “maggiore), e molte cose non sono né chiare né facili da definire.

    MARIA

    Ma ormai sono più di dieci anni che si è dismessa ogni agiografia della Resistenza che fu guerra civile, guerra di classe , e guerra patriottica.

    Ci fu violenza ovviamente come sempre quando nella Storia ci sono dei passaggi epocali, e in quel periodo, fine del fascismo, fine della guerra , fine della monarchia.

    Ma ancora si preferisce, parlare di violenza “comunista” le virgolette sono d’obbligo per pareggiare con la violenza fascista e fare un po’ di revisionismo storico ad uso e consumo del presente.

    Tamas non farti fuorviare da Ritvan, o’ affabulatore, resisti:-)

  176. utente anonimo scrive:

    >…non capisco invece cosa c’entrino per quanto mi riguarda i Vangeli e il Manifesto del partito comunista, siccome non mi ritieni laica sfegatata pensi subito a chissà quali contraddizioni con la mia appartenenza alla parte storicamente più significativa della sinistra storica.< maria ritvan
    Ecco, ” la parte storicamente più significativa della sinistra storica” ha da esser laica sfegatata:-), visto che per Marx la religione era “l’oppio dei popoli”. Altrimenti, c’è contraddizione. Non è colpa mia se è così!:-).

    maria

    ritvan caro,

    sei di quelli che credono che si diventi o si diventasse comunisti dopo aver fatto uno studio filosofico partendo da Kant, per arrivare dopo un duro lavoro a Marx, senza trascurare, ovviamente, i Vangeli? Non funziona così:-) e sono certa che lo sai ,altrimenti saresti un po’ troppo rozzo:-)

  177. utente anonimo scrive:

    ritvan caro,

    sei di quelli che credono che si diventi o si diventasse comunisti dopo aver fatto uno studio filosofico partendo da Kant, per arrivare dopo un duro lavoro a Marx, senza trascurare, ovviamente, i Vangeli? Non funziona così:-) e sono certa che lo sai ,altrimenti saresti un po’ troppo rozzo:-) maria<
    No Maria, non pretendo tanto immane sforzo mentale dai kompagni, perché potrebbero (o avrebbero potuto:-) ) essere colpiti da ernia meningeale. A loro bastava aver sentito (anche una sola volta9 la canzoncina: “Se vedi un punto nero/spara a vista/sarà sicuramente un prete/oppure un fascista”.

    Ciao

    Ritvan

  178. utente anonimo scrive:

    >Ritvan,” ragna-piranha” è veramente un lampo nel buio , meglio perfino del ” conservato sott’odio”. Aurora.<
    Mi fa piacere, visto che la prima è mia e la seconda presa in prestito da quel geniaccio di Leo Longanesi.

    E infatti la faccenda del mio cane razzista tu, in TEORIA, avresti voluto sorvolarla ma, in PRATICA, tu non riesci affatto a sorvolare : è più forte di te, non riesci a mettere la capsula di sicurezza ( quelle che ci vuole una martellata al centro per aprirla) alle conserve.<
    No, e colpa tua che ogni tanto mi rompi…la capsula di sicurezza evocandomi. Allora, noblesse oblige:-).

    >Il mio cane . Hai indovinato : non porta la museruola ( la tengo di riserva in fondo alla borsa).<
    Non ci voleva molto per indovinare: conosco il modo animalista, per loro la museruola è una questione di principio:-), è una sanguinosissima offesa a quella brava bestia, cosi cara e buona, che invece i crudeli burocrati dell’ATM ritengono capace di mordere qualcuno a tradimento! Non sia mai!:-)

    >Non l’ ho neppure assicurato.<
    Un’altra sanguinosissima offesa anche la pretesa di assicurazione. Ma dove andremo a finire! L’uomo è veramente una orripilante creatura, perfida e maligna!:-)

    >Secondo me, il mio cane è capitato da una sbandata- però- fin’ora- non mi ha fatto litigare con nessuno, anzi.<
    Anch’io finora non sono mai morto, anzi, sono vivo e vegeto:-).

    Ciao

    Ritvan il Terrore degli Animalisti Fondamentalisti

  179. utente anonimo scrive:

    >Ma ormai sono più di dieci anni che si è dismessa ogni agiografia della Resistenza<
    Si vede che negli ultimi 10 anni non hai frequentato le riunioni dell’ANPI:-).

    >che fu guerra civile, guerra di classe , e guerra patriottica.<
    Capisco “gerra civile” fra fascisti e antifascisti, “guerra patriottica” fra italiani e tedeschi invasori, ma “guerra di classe”?! La parola “guerra” presuppone scontro armato fra fazioni. Che per caso i biechi riccastri+pretastri loro servi andavano armati fino ai denti a rubare il pane di bocca ai proletari e questi davan loro pan per focaccia? La cosa non mi è chiara….

    >Ci fu violenza ovviamente come sempre quando nella Storia ci sono dei passaggi epocali,<
    “Sempre” è una parola grossa. La demolizione del Muro di Berlino non fu meno “passaggio epocale”, ma nessuno si fece nemmeno un graffio. Non è che stavolta erano i cari kompagni i perdenti, perciò…?

    >e in quel periodo, fine del fascismo, fine della guerra , fine della monarchia.<
    Alt, al tempo. La monarchia c’entra una cippa. Quando finisce una guerra – e quella italica, che fosse civile, incivile, patriottica o filostalinista:-) – finì esattamente il 25 aprile del 1945 – le armi devono tacere, da tutte le parti. Perché i cari kompagni andarono avanti coi massacri fino al 1946? E non lo dico io, lo dice – ripeto – un kompagno come Giampaolo Pansa.

    >Ma ancora si preferisce, parlare di violenza “comunista” le virgolette sono d’obbligo per pareggiare con la violenza fascista e fare un po’ di revisionismo storico ad uso e consumo del presente.<
    Allora, la “violenza fascista” dal 1922 al 1943 fece esattamente 12 morti ammazzati – dopo più o meno regolare processo – più qualche decina di morti “non ufficiali”, come matteotti, i fratelli Rosselli, ecc. La guerra civile fra saloini e partigiani fece, invece, migliaia di vittime da entrambe le parti, che si combattevano con ferocia e ad armi pari. Che senso aveva ammazzare fra maggio 1945 e maggio 1946 soprattutto nel famigerato “Triangolo Rosso della morte” migliaia di ex funzionari fascisti, semplici possidenti (fra cui anche noti antifascisti!), preti, donne e bambini? Vendette private? Ma non fatemi ridere! Perché quelle strane “vendette private” non continuarono anche dopo? Che ci voleva: Pasquale Zambuto aveva fatto un pesante apprezzamento alla tua gentile signora? Tu aspettavi qualche anno (giusto quelli che passarono fra i presunti “torti fascisti” e la sanguinosissima “vendetta privata” comunista), poi radunavi i tuoi 5-10 affezionati amici del bar, vi mettevate un bel fazzoletto rosso in faccia, salivate sul camion e vi presentavate a mezzanotte a casa dello Zambuto, massacravate a colpi di mitra lui, la moglie, i genitori anziani, la suocera e anche il cane e ve ne andavate fischiettando “Bandiera rossa la trionferà”. E così si andava avanti fino a che non rimanesse nemmeno un italiano vivo nel Belpaese. Ma fatemi il piacere!

    >Tamas non farti fuorviare da Ritvan, o’ affabulatore, resisti:-)<
    E no, una sola volta non vale. Borrelli diceva “Resistere, resistere, resistere”, tre volte!:-)

    Ciao

    Ritvan

  180. utente anonimo scrive:

    Dunque, la mia dichiarazione dei redditi è un Unico irrilevante ( in tutti i sensi), ma per quanto riguarda i genitori che hanno mandato la figlia nel prestigioso collegio mi sento in dovere di sfatare le leggende. Ci saranno sicuramente valanghe di furbi, però la mia amica ha sgobbato per tre, ha pagato le tasse e quando tornava a casa le capitava di far ripassare, seppure stanca morta, le lezioni alla figlia o di aiutarla nelle ricerche.

    Ha fatto sacrifici personali, punto e stop, nessuno le ha regalato niente, se non forse la natura che l’ha dotata di una energia e di uno spirito combattivo rari.

    Aurora.

  181. utente anonimo scrive:

    >Ritvan: ma in nessun luogo d’Italia c’era una gestione alla comunista “classica”, visto che l’Italia era e doveva rimanere un’economia di mercato inserita nel blocco occidentale: c’era una pianificazione, al massimo, di tipo più socialdemocratico che sovietico, e un po’ di (sensata, a mio parere) attenzione alla giustizia sociale. tamas<
    Mio padre mi diceva sempre che l’Italia era un paese dove il socialismo reale conviveva con l’esistenza della proprietà privata. Chiamarla “economia di mercato” mi sembra una bestemmia:-).

    >Per quanto riguarda la violenza comunista (ma non solo comunista) subito dopo la fine della guerra e anche durante la guerra stessa,<
    Non mischiamo tutto in un unico calderone, per favore. Le violenze in guerra sono una cosa, le violenze in pace, ossia dopo il 25 aprile 1945, un’altra. La differenza ti sfugge, forse?

    >penso che ci siano stati sicuramente episodi di crudeltà e anche di vendetta personale,<
    Sì, per una vendetta personale andavano in 15 su un camion, fazzoletti rossi in faccia e massacravano tutti gli abitanti della casa! Ma fammi il piacere! E i preti ammazzati (più di 100 nel solo Triangolo rosso) che pretesto avevano fornito alla personalissima vendetta? Si erano rifiutati di assolvere dai loro peccati carnali le mogli zoccole degli assassini?:-).

    Vedi anche il mio precedente commento destinato a Maria sullo stesso tema. E leggiti Pansa, un compagno DOC, mi riraccomando:-).

    >i quali non sono né giustificabili né da passare sotto silenzio, e che ovviamente meritavano di essere penalmente perseguiti. Molti peraltro lo furono.<
    Sì, ma poi il PCI mandò i criminali rossi in Cecosclovacchia oppure li fece eleggere deputati assicurando così loro l’immunità e l’impunità.

    >D’altra parte, c’era anche stata una guerra civile (intrecciata alla guerra “maggiore), e molte cose non sono né chiare né facili da definire. Ti faccio un esempio: nell’estate del ’44 , nella cittadina di cui io sono originario (che non era ancora stata raggiunta dagli Alleati, ma che era in pratica sotto il controllo dei ribelli), i partigiani presero alcuni civili e li fucilarono. Da allora esistono almeno due versioni sul fatto: che si trattò di un episodio di barbarie slavo-comunista (perché diversi dei partigiani erano sloveni) contro esponenti di classi ricche, per pura invidia o per preparare il terreno alla rivoluzione comunista; che si trattò della giusta punizione di coloro che avevano collaborato con i nazifascisti e che avevano passato informazioni che erano servite, tra l’altro, all’operazione a tradimento che aveva portato nel maggio precedente all’eliminazione di una settantina di partigiani (e di una famiglia con bambini piccoli che abitava sul luogo dell’eccidio). Ebbene, quale sia l’effettiva verità, io che pure sono di lì non lo so. Posso immaginare che entrambe le versioni contengano del vero, ma potrebbe anche darsi che una sola delle due sia invece totalmente veritiera. A questo punto si può fare agiografia del movimento partigiano, prendendo per buona la versione della giustizia di guerra, o si può fare come fanno altri, e contare tutte queste vittime come innocenti falciati dalla violenza rivoluzionaria. La terza via sarebbe ricercare e vedere se si trovano prove inconfutabili, ma spesso queste o non ci sono o muoiono con i nostri vecchi, e con i loro segreti più o meno inconfessabili.<
    Io dico solo che se ci fosse stata anche lo straccio di un sospetto (non dico “prova”, visto che a simili assassini non servono prove), gli “slavocomunisti” avrebbero inscenato un bel “processo del popolo” in piazza, magari anche con testimoni fasulli e tutto il cucuzzaro che a simili belve assetate di sangue piacciono tanto. E poi, dopo averli sputazzati per bene, avrebbero detto ai famigliari dei morti precedenti:”Ecco, adesso sarete vendicati”. E poi avrebbero fatto la loro bella carneficina.

    Invece, se li hanno ammazzati di notte, come ladri, le soffiate fasciste precedenti non c’entravano un beneamato c..zo. Semplicemente avevano ricevuto l’ordine dall’alto (quanto alto? Almeno all’altezza di un certo Sechia, credo) di fare un po’ di pulizia nei confronti di gente che avrebbe potuto ostacolare una futura “Gloriosa Rivoluzione Proletaria”. Questo ti dice la pura logica, senza andare a sfruculiare la memoria di gente che assassini erano e assassini sono rimasti, senza una coscienza che non sia quella “di classe”. La storiella della “soffiata fascista” fu inventata sicuramente dopo, pietosa e bugiarda foglia di fico della mattanza rossa, quando ci si accorse che la Gloriosa Rivoluzione proletaria l’avrebbero fatto alle calende greche:-).

    >P.S. L’unica certezza è che, da morti, tutti meritano se non il rispetto almeno la pace.<
    Non c’è Pace senza Verità e Giustizia. Non lo dico io, lo dice la Chiesa (capito, Maria?:-) )

    Ciao

    Ritvan

  182. utente anonimo scrive:

    Caspita, Ritvan, ho persino il potere di romperti…la capsula di sicurezza.

    Che complimento !

    Aurora.

  183. utente anonimo scrive:

    >Mio padre mi diceva sempre che l’Italia era un paese dove il socialismo reale conviveva con l’esistenza della proprietà privata. Chiamarla “economia di mercato” mi sembra una bestemmia:-). ritvan<
    Quella di tuo padre era una battuta arguta, ma ad ogni modo l’Italia per forza o per amore è stata almeno dal ’45 un paese capitalista a pieno titolo. Anche con discreto successo…

    >Non mischiamo tutto in un unico calderone, per favore. Le violenze in guerra sono una cosa, le violenze in pace, ossia dopo il 25 aprile 1945, un’altra. La differenza ti sfugge, forse?<
    Se è per quello, anche in guerra le violenze contro i civili sarebbero in teoria vietate. E per quanto riguarda i termini, è difficile fermare di botto gli odi e i rancori. Sai quanta gente è stata ammazzata in Francia per petainismo dopo la liberazione? E’ vero che lì domina la grandeur…

    >Sì, per una vendetta personale andavano in 15 su un camion, fazzoletti rossi in faccia e massacravano tutti gli abitanti della casa! Ma fammi il piacere! E i preti ammazzati (più di 100 nel solo Triangolo rosso) che pretesto avevano fornito alla personalissima vendetta? Si erano rifiutati di assolvere dai loro peccati carnali le mogli zoccole degli assassini?:-).

    Vedi anche il mio precedente commento destinato a Maria sullo stesso tema. E leggiti Pansa, un compagno DOC, mi riraccomando:-).<
    Se c’è una -ovviamente in questo caso malintesa- solidarietà di classe o di gruppo, si può anche andare in 15 ad ammazzare o a minacciare il nemico di uno solo. Per quanto riguarda i preti, capitava spesso che essi fossero uno dei pilastri dell’ordine della società, che voleva i padroni sopra e gli altri a servirli, pena la galera e poi l’inferno. E capitava anche che ce ne fossero di compromessi col regime fascista. E allora, a torto o a ragione, pagavano per quei peccati.

    >Sì, ma poi il PCI mandò i criminali rossi in Cecosclovacchia oppure li fece eleggere deputati assicurando così loro l’immunità e l’impunità.<
    C’è stato anche chi si è fatto 40 anni di galera da innocente. In linea di massima né il governo né la magistratura, compattamente conservatrice, lasciavano correre i crimini, veri o falsi, dei comunisti.

    >Io dico solo che se ci fosse stata anche lo straccio di un sospetto (non dico “prova”, visto che a simili assassini non servono prove), gli “slavocomunisti” avrebbero inscenato un bel “processo del popolo” in piazza, magari anche con testimoni fasulli e tutto il cucuzzaro che a simili belve assetate di sangue piacciono tanto. E poi, dopo averli sputazzati per bene, avrebbero detto ai famigliari dei morti precedenti:”Ecco, adesso sarete vendicati”. E poi avrebbero fatto la loro bella carneficina.

    Invece, se li hanno ammazzati di notte, come ladri, le soffiate fasciste precedenti non c’entravano un beneamato c..zo. Semplicemente avevano ricevuto l’ordine dall’alto (quanto alto? Almeno all’altezza di un certo Sechia, credo) di fare un po’ di pulizia nei confronti di gente che avrebbe potuto ostacolare una futura “Gloriosa Rivoluzione Proletaria”. Questo ti dice la pura logica, senza andare a sfruculiare la memoria di gente che assassini erano e assassini sono rimasti, senza una coscienza che non sia quella “di classe”. La storiella della “soffiata fascista” fu inventata sicuramente dopo, pietosa e bugiarda foglia di fico della mattanza rossa, quando ci si accorse che la Gloriosa Rivoluzione proletaria l’avrebbero fatto alle calende greche:-).<
    Secchia o chi per lui non credo avessero diretti e periodici collegamenti con i gruppi partigiani dell’Appennino marchigiano (che oltretutto, nel caso specifico, non erano neanche solo comunisti). Può essere che secondo i giustizieri, o gli assassini, atti simili facessero piacere al Partito: ma devi ocnvenire che nei fatti il PCI non favorì né istigò mai l’uso della violenza, anche nei lunghi anni in cui la mafia, Scelba, gli agrari, le varie “gladio”, misero in piedi la reazione che costò la vita a moltissime persone. Di preferenza lavoratori in sciopero o contadini nei campi. Sull’episodio specifico, tu aggiungi un paio di dettagli (la notte, l’assenza di processo) che io non ho riportato. Magari perché per te i comunisti sono come i gufi, animali notturni per eccellenza :-), o forse perché ci sta bene. Però stai attento a trarre conclusioni troppo rapide, non è detto che siano anche esatte.

    >Non c’è Pace senza Verità e Giustizia. Non lo dico io, lo dice la Chiesa (capito, Maria?:-) )<
    Se dovessero aspettare la giustizia e la verità, i poveri morti potrebbero cominciare a riposarsi solo il giorno del giudizio, temo…

    Ciao,

    tamas

  184. utente anonimo scrive:

    Promessa X Maria

    “In Italia, tutte le scuole statali e le scuole non statali (private, comunali e regionali) che ottengono la parificazione, ai sensi della Legge 62/2000, hanno l’obbligo di accettare l’iscrizione degli alunni con disabilità anche se in situazione di gravità. Anzi, il rifiuto di iscrizione di tali alunni è punito penalmente.”

    Le scuole paritarie erano tenute ad eliminare, gradualmene, le barriere architettoniche. Avevano tre anni di tempo che ormai sono trascorsi abbondantemente.

    Il problema è che l’iscrizione di un disabile comporta l’assunzione di un insegnante di sostegno e la presenza nell’istituto di personale formato a gestirlo in caso di difficoltà di varia natura.

    Spese ulteriori, quindi.

    Inoltre, la presenza del disabile in classe potrebbe compromettere la didattica “regolare” degli altri “paganti” i quali potrebbero protestare come di norma fanno i genitori degli iscritti alla scuola pubblica per la presenza di disabili ed immigrati.

    Ne consegue che le lungimiranti direzioni della scuola privata, spesso e volentieri, “lasciano intendere” alle famiglie che il ragazzino starebbe meglio nella struttura pubblica.

    Va da sé, per varie ragioni, che i bambini figli di immigrati, nella scuola privata non ci siano.

    Cocco

  185. utente anonimo scrive:

    >Che ne sa Aurora (o chiunque di noi) di come “le cose stanno” sull’indice ISEE di tutti quelli che mandano i figli alla scuola privata? -Ritvan< Appunto, Ritvan. Che ne sa Aurora di come stanno le cose sull’indice ISSE di tutti quelli che mandano i figli alle scuole private?
    La cosa strana è che sai di essere capace di pensarlo tu ma sei convinto che non ne sia capace io.

    La mia espressione è stata la seguente:

    “Siamo almeno onesti nel dire le cose come stanno, Aurora, per favore!”

    Lo vedi che è un’esclamazione! !!!

    Capisco che l’inciso “Aurora” possa essere stato equivoco, ma stavo scrivendo a lei ed a lei quindi mi rivolgevo con un’espressione quasi colloquiale.

    Riesci ad immaginare una persona che discute con un’altra e vuole mettere in evidenza che c’è del torbido nelle cose che le persone (i genitori dei ragazzi delle private) affermano ed esclama : Siamo onesti, per favore!

    Tra l’altro l’esclamazione seguiva proprio il discorso della truffa al fisco con conseguente accaparramento dei buoni scuola per non abbienti.

    Cosa c’entrava Aurora? Ed anche le sue amiche, cosa c’entravano!?!

    Non ho mica scritto che le sue amiche avevano preso il buono scuola!

    Non lo sapevo, né me ne fregava nulla di saperlo.

    Con la tua battuta induci un pensiero inesistente.

    Io non l’ho avuta quella malizia. Perché devi attribuirmela?

    Si dà il caso che dopo, io, ancora tranquilla, risponda a Roberto che si complimenta con me per i post sulla scuola (immagino che si riferisse a quelli che ho scritto in altri blog che sta frequentando anche lui, ma Aurora no), di “luoghi comuni”, e Aurora, che ha appena letto la tua frase, finisce che pensa che io stia dicendo proprio a lei. Le viene il dubbio….lo esprime….. ed a me tocca chiarire che non intendevo ……bla-bla-bla……poi il commento 180.

    Ma si può scrivere qualcosa con tranquillità!!!!!!!

    “A sproposito”, Ritvan. Confermo.

    A me puoi dire quello che vuoi, tanto ormai siamo “collaudati” e non mi offendo, come credo e spero faccia anche tu…….al massimo ci prendiamo a pesci in faccia io e te! 🙂 ….. ma non ti lanciare in interpretazioni dei miei pensieri sugli altri.

    Mi fai un casino della madonna!

    Ciao?????:-)

    Cocco

    ps

    Il papà di Michael (Maicol) ed i genitori di Michael (Micail) provengono entrambi da Durazzo.

    Il primo frequenta l’ora di religione cattolica (ma non possiamo sapere se “i pantaloni in casa li porta la madre o il padre” 🙂 e quindi di che religione sia quest’ultimo). Il secondo è musulmano.

    Entrambi, con nome albanese, sarebbero stati Mhill e non Mihal.

  186. utente anonimo scrive:

    caro ritvan,

    io non ce l’ho con pansa, credimi, e non nego la violenza durante e a ridosso della Resistenza.

    l termine guerra non è mio, ma dello storico Claudio Pavone , che ha fatto uno studio molto documentato,

    il primo ,appunto, eterodosso, rispetto alla vulgata precedente, sugli avvenimenti che vanno dal settembre del 1943 all’aprile del 1945 ovvero dalla frima dell’armistizio alla Liberazione.

    Lì non si nega nulla, si analizzano i fatti di tutti, e si cerca di leggere gli eventi come ti dicevo sottraendoli alla visione un po’ oleografica del mito della Resistenza.

    E’ un saggio storico bellissmo, fitto di dati, di documenti, credo che dovresti leggerlo, sono certa che ti interesserebbe molto.

    Si chiama , Una guerra civile, saggio storico sulla moralità della resistenza, Bollati Boringhieri, 800 pagine , e costo una sassata, 40.000 delle vecchie lire, ma ne vale la pena:-)

    Mi permetto, in amicizia ovviamente:-)), di segnalarti , su questi temi,anche un altro piccolo libro, La crisi della antifascismo, dello storico Sergio Luzzatto, che riguarda il presente, cosa resta appunto dell’antifascismo, oggi, e che prende le mosse da quel tempo cruciale per la storia italiana.

    Stimo i vecchi partigiani dell’Anpi ma non possono essere loro e basta a definire cosa sia stata la resistenza.

    In ogni modo Pavone riporta anche molto materiale di coloro che parteciparono in vario modo a quell’evento.

    maria

  187. utente anonimo scrive:

    Maria, Pavone è uno dei più feroci stroncatori dei libri di Pansa. Pertanto, non credo che leggerò il suo libello; tanto vale leggere quello che ne scriveva Togliatti stesso:-) su chi diceva allora le cose che dice oggi Pansa.

    A proposito, qualche giorno fa Pansa ha subito un tentativo di aggressione da un gruppo di giovanotti nella sala dove si stava promuovendo il suo ultimo libro. Dici che erano fascisti?:-).

    Ciao

    Ritvan

  188. utente anonimo scrive:

    >Capisco che l’inciso “Aurora” possa essere stato equivoco…Cocco<
    Ecco, appunto:-). Non mi fare più discorsi equivoci, Cocco bella, senno poi equivoco anch’io e diventa tutto un gioco di equivoci, tipo commedia all’italiana o pochade alla francese:-).

    Ciao

    Ritvan

  189. utente anonimo scrive:

    Ritvan,

    il libro di Claudio Pavone non è un libello, è un saggio storico molto ben fatto.

    Credo non sia necessario dire che io deploro radicalmente la manifestazione contro Pansa.

    maria

  190. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, il libro di Claudio Pavone non è un libello, è un saggio storico molto ben fatto. Maria<
    E’ l’atteggiamento successivo di Pavone nei confronti delle testimonianze raccolte da Pansa che mi fa trascendere:-) anche nei confronti del suo (di Pavone) pregevole papiro. Evidentemente uno dei due mente. E io non credo che sia Pansa.

    Più in generale, c’è in atto una campagna denigratoria contro Pansa di gente come Pavone che s’è costruita lucrosissima carriera (cattedre, consulenze e prebende varie, oltre ai diritti d’autore sui papiri) spacciando le prioprie teorie per inoppugnabili verità storiche. Questi, con un disprezzo tipico degli intellettualoidi sinistrorsi che si ritengono “depositari della Verità Storica”, accusano pansa di non essere uno storico, di non fare Storia ma soltanto pettegolezzi. Ebbene, uno di questi, un certo D’Orsi, sulla “Stampa” di ieri, scimmiottando addirittura Lenin tacciava Pansa di “rovescismo, fase suprema del revisionismo” e scriveva a proposito dei libri di Pansa:”per favore, non chiamatela Storia!”. E’ lo stesso D’Orsi, docente (ben remunerato e inamovibile, of course) di Storia del pensiero (ovviamente “pensiero leninista”:-) ) in quel di Torino che tempo fa su “Micromega”, noto libello liberale e libertario:-) pubblicava una sua lista di proscrizione, ovvero “una lista nominativa di signori che non dovevano permettersi di pubblicare ricerche storiche”. I “signori” in questione erano: Romano, Perfetti, Galli della Loggia, Belardelli, Sabbatucci, Oliva, Mieli, Battista, Pansa, Ferrara, Bertoldi, Spinosa, Petacco, Cecchi Paone, Guzzanti, Adornato, Foà (Renzo, non Anna:-) ), Socci.

    Al sullodato individuo, in un confronto radiofonico nel 2003 Pansa chese:”Professore, scelga a suo piacimento dieci degli innumerevoli episodi di violenza che ho descritto ne “Il sangue dei vinti” e li affidi ai dieci migliori studenti del suo corso perché ne accertino o confutino la veridicità. Poi, semmai mi chiami a render conto dei miei presunti falsi”. Sfida ovviamente:-) non raccolta dal tronfio professorone.

    Vedi Maria, a me personalmente delle vicende “scoperchiate” da Pansa importa relativamente poco e solo nella misura in cui possano spingere qualcuno degli assassini ancora in vita a rivelare agli orfani almeno il luogo di sepoltura dei loro cari trucidati, così che possano avere una lapide su cui mettere una corona di fiori. La cosa che mi manda in brodo di giuggiole:-) (ebbene sì, sono un bieco invidioso:-) ) è che un autodidatta come Pansa gliela metta in quel posto (e senza vasellina!:-) ) ai tronfi retori delle favole resistenziali, che su quelle castronerie ci hanno lucrato prebende a non finire e ora si trovano sbugiardati e per giunta da uno “de sinistra”. Questo mi fa sperare che almeno un po’ di giustizia – seppur tardiva – ci sia anche nel mondo intellettuale.

    >Credo non sia necessario dire che io deploro radicalmente la manifestazione contro Pansa.<
    No cara, forse non mi sono spiegato bene, non era una pura e semplice “manifestazione” di dissenso (su cui anch’io non avrei avuto nulla da ridire). I kompagni noglobal/anarchici/centrisociali o quel che c..zo erano, si sono scagliati sulla tribuna con l’evidente intenzione di “spazzolare” per bene Pansa. Li ha fermati il muro umano dei presenti – fra cui numerosi ex-partigiani – eretto a difesa di Pansa. Tentata aggressione fisica fu, altro che “manifestazione”. E non ho dubbi che -a maggior ragione – tu deplori anche questa. Fatto sta, però, che è avvenuta. E dimostra – se ce ne fosse bisogno – che la mala pianta che commise quegli eccidi ancora non è stata estirpata.

    Ciao

    Ritvan

  191. utente anonimo scrive:

    ritvan,

    la violenza di cui parla Pansa c’è stata e io credo anche rivelata, ma io credo che Pansa utilizzi, basta guardare il titolo, questa violenza per ribaltare totalmente l’evento resistenza. Nulla di male per carità, può farlo, ma anche gli altri, gli storici, e non solo ,possono contrastarlo dicendo fra le altre cose che lui non è uno storico e non lo è.

    Ti dico la verità, non ho letto i libri di pansa, ma non perchè non creda che vi siano state le cose che descrive, ma perchè non mi interessavano, credo però che lo cercherò in biblioteca.

    Tornando a Pavone te l’ho citato e non a caso perchè il suo saggio segna una sorta di svolta nella storiografia di sinistra della resistenza, non a caso si ammette che essa fu anche guerra civile, cosa negata fino ad allora.

    Riguardo infine a quella manica di esagitati conosciuti anche sotto il nome di “ragazzi” dei centri sociali ti ho già detto come la penso e non perchè voglia essere politicamente corretta o buona o molliccia e invertebrata, ma perchè detesto il fanatismo, l’integralismo, l’arrogante pretesa di tacitare chi la pensi diversamente da posizioni oltretutto di comodità.

    Voglio dire che già sarebbe stato diverso se a contestare pansa fossero stati dei partigiani che invece guarda caso erano disposti ad ascoltare pur ovviamente non condividendo.

    maria

  192. utente anonimo scrive:

    >Beh, in tutti i servizi pubblici si usa così. Lo sciopero selvaggio (ossia senza preavviso) non è permesso, mi pare.- Ritvan< Su un sacco di cose sorvolo poiché non ho tempo oppure poiché è inutile fare le precisazioni alle precisazioni.
    Ci sono dei particolari delle discussioni virtuali, però, che puntualmente si ripresentano nel concreto e allora la precisazione si ripresenta impellente.

    Lo sciopero selvaggio, nella scuola, non è mai esistito. Magari fosse stato!

    Ai genitori è data, per legge, comunicazione scritta della data dello sciopero e dei potenziali disservizi che potrebbero verificarsi.

    Il punto è che i genitori pretendono di sapere UFFICIALMENTE ed ignorantemente da tizio, caio o sempronio se a quello sciopero aderirà oppure no.

    E i dirigenti (in particolare degli Istituti Comprensivi), cui preme innanzitutto la benevolenza della “clientela”, le escogitano tutte per far esplicitare ai professori le loro intenzioni.

    Non sto raccontando di un “CASO PARTICOLARE”.

    Sto dicendo di una SITUAZIONE GENERALE.

    L’ultima è di stamattina. In pratica, nella mia scuola ci sono rimasta solo io ad esercitare il diritto alla volontarietà della dichiarazione di sciopero. E per esercitare un diritto minimo mi devo scontrare con tutti quanti, colleghi di lavoro compresi.

    Si giunge al paradosso per cui chi sta seguendo la legge è il colpevole e chi la sta aggirando in cambio del classico piatto di lenticchie che ti si spiaccica in faccia alla prima occasione ritiene di avere ragione.

    Ora io dico: capisco il dirigente che lo fa per un preciso tornaconto, ma gli insegnanti che non si prendono la briga di andare a leggere una stupido regolamento e ti esauriscono con mille annose inconcludenti chiacchiere di corridoio o smarrimenti espressi con la voce tremolante del tipo “Ma è sicuro che possiamo non dirlo?”. …quelli non li capisco.

    E dove vuoi andare con questo chiaro di luna!!!!!!!

    Oggi ce l’ho anch’io con i professori. Sarai contento Ritvan.

    Cocco

  193. utente anonimo scrive:

    >Su un sacco di cose sorvolo poiché non ho tempo oppure poiché è inutile fare le precisazioni alle precisazioni. Cocco<
    E deciditi, perdindirindina, se non hai tempo o se trovi inutili le precisazioni!:-).

    >Lo sciopero selvaggio, nella scuola, non è mai esistito. Magari fosse stato!<
    Cocco, detta Aquila Selvaggia:-)

    >Ai genitori è data, per legge, comunicazione scritta della data dello sciopero e dei potenziali disservizi che potrebbero verificarsi.<
    Sacrosanto, visto che non si tratta dello sciopero degli operai del pastificio Nunziatella, oppressi dal bieco padrone kapitalista brutto, sporko e kattivo, ma di servitori dello Stato – inamovibili, ben pagati e spesso nullafacenti – che scioperano interrompendo un pubblico servizio.

    >Il punto è che i genitori pretendono di sapere UFFICIALMENTE ed ignorantemente da tizio, caio o sempronio se a quello sciopero aderirà oppure no.<
    Ma che biechi prepotenti!:-) Come si permettono? Il diritto del lavoratore a tenere segreta la sua futura partecipazione allo sciopero è sacrosanto!:-). C’è o non c’è privacy, ekkekkkakkkio!:-)

    >E i dirigenti (in particolare degli Istituti Comprensivi), cui preme innanzitutto la benevolenza della “clientela”, le escogitano tutte per far esplicitare ai professori le loro intenzioni.<
    Biechi e schifosi dirigenti, servi del Kapitalismo Globale e Globalizzante! Ma ha da veni’ Baffone!:-).

    >Non sto raccontando di un “CASO PARTICOLARE”. Sto dicendo di una SITUAZIONE GENERALE.<
    E non urlare!:-). Nessuno ti ha accusato di “particolarecasismo”:-)

    >L’ultima è di stamattina. In pratica, nella mia scuola ci sono rimasta solo io ad esercitare il diritto alla volontarietà della dichiarazione di sciopero.<
    Sacrosanto Diritto:-) sancito dallo Statuto dei Lavoratori, frutto di durissime Lotte per la Difesa dei Diritti dei Lavoratori Democratici, Antifascisti Nati dalla Resistenza, immagino.

    >E per esercitare un diritto minimo mi devo scontrare con tutti quanti, colleghi di lavoro compresi.<
    Eh, si, tutti succubi del Bieco Kapitalismo Globalizzante e Annullante i Sacri Diritti dei Lavoratori! Ma stai tranquilla Cocco mia, appena trionferà la Gloriosa Rivoluzione Proletaria Mondiale, quei tuoi pusillanimi colleghi, Traditori del Proletariato, li manderemo in Sib… no, c..zo, lì no, perché quel mandrillone di Putin, ammiratore di Katzav lo Stupratore di massa:-), li libererebbe subito in cambio di qualche prestazione sessuale:-). Beh, li manderemo in Antartide, va!

    >Si giunge al paradosso per cui chi sta seguendo la legge è il colpevole e chi la sta aggirando in cambio del classico piatto di lenticchie che ti si spiaccica in faccia alla prima occasione ritiene di avere ragione.<
    Eh, se la legge – come in questo caso – è fatta ad minchiam, chi dice per tempo ai genitori dei pupi se parteciperà o meno allo sciopero – così si regolano – fa semplicemente uso del buonsenso.

    >Ora io dico: capisco il dirigente che lo fa per un preciso tornaconto, ma gli insegnanti che non si prendono la briga di andare a leggere una stupido regolamento e ti esauriscono con mille annose inconcludenti chiacchiere di corridoio o smarrimenti espressi con la voce tremolante del tipo “Ma è sicuro che possiamo non dirlo?”. …quelli non li capisco.<
    Ah, allora non è buonsenso, ma semplice ignoranza del loro diritto alla prepotenza! ma allora non sono dei Traditori della Causa?! Peccato, mi sarebbe tanto piaciuto spedirli in Antartide!:-). Vuol dire che dobbiamo solo mandare un’agguerrita pattuglia di agitprop del Partito nella tua scuola per spiegare a quegl’ignorantoni che il Diritto all’Omertà sul lavoro è sancito per legge, grazie all’opera in sede legislativa del Glorioso Partito!

    >E dove vuoi andare con questo chiaro di luna!!!!!!! Oggi ce l’ho anch’io con i professori. Sarai contento Ritvan.<
    Mooolto contento!:-).

    Ciao

    Ritvan

    Cocco

  194. utente anonimo scrive:

    Ovviamente:-) il commento precedente (193) è mio; mi è rimasta una cocco attaccata in fondo al quoting.

    Ritvan

  195. utente anonimo scrive:

    Epperò!!!!! Questa “Cocco” non è la prima volta che ti rimane attaccata in fondo al quoting.

    Stai più attento. Non le avrebbe scritte Cocco tutte quelle fesserie sullo sciopero.

    Dopo essersi occupati di tanti bambini che devono capire che un osso messo nel forno non si “sfracella” ma si “frantuma” facilmente, non è che una (io) ha voglia di giocare a palla dentro casa con l’ennesimo infante……si rompono i vetri!!!!!!:-)

    Cocco

  196. utente anonimo scrive:

    >Non le avrebbe scritte Cocco tutte quelle fesserie sullo sciopero. Cocco<
    Ecco, siamo alla solita demenziazzione:-) del “nemico della classe lavoratrice”, senza uno straccio di contraddittorio. Tipico dei comunisti….

    Ciao

    Ritvan il Bieco Mangialavoratori

    P.S. Hai letto sul Corsera alcuni giorni fa la mazzolata che Ichino ha dato al prof M., lavativo e fancazzista cronico che non si poteva licenziare, ma solo trasferire, perché così comandano i Sacri Testi sugli Intoccabili Diritti dei Lavoratori?

  197. utente anonimo scrive:

    Sono certo che quelle di Ichino sono assolutamente prediche inutili, la protezione dello statale lavativo fa parte della Costituzione Materiale di questo paese.

    Ritvan

  198. utente anonimo scrive:

    ops, il commento era per Ritvan da parte di Francesco, scusatemi.

  199. utente anonimo scrive:

    >Sono certo che quelle di Ichino sono assolutamente prediche inutili, la protezione dello statale lavativo fa parte della Costituzione Materiale di questo paese. Francesco<
    Dissento. Il fatto che finalmente se ne parli apertamente (nei giorni successivi sui giornali oltre a sparute proteste di insegnanti devoti al dovere stile Cocco:-), ci furono valanghe di altre segnalazioni e sfoghi sul fancazzismo cronico di prof intoccabili) è un passo avanti. La Costituzione Materiale di questo paese va cambiata, pena la decadenza. Il ceto produttivo non riesce più a mantenere la pletora parassitaria sempre più dilagante e si rischia di fare la fine dell’Argentina.

    Ciao

    Ritvan

  200. utente anonimo scrive:

    Quello che volevo dire: come dimostrato dalle reazioni indignate agli articoli di Iachino (tutto uno strapparsi le vesti, proclamarsi papadini dei diritti dei non-lavoratori e pretendere la supervisione dei sindacati sui controlli), facciamo prima a finire come l’Argentina che come la Finlandia o qualsiasi paese civile che licenzia in tronco codesti cialtroni.

    Francesco

  201. utente anonimo scrive:

    Volevi sapere quali fesserie, secondo me, avresti scritto?

    >Sacrosanto, visto che non si tratta dello sciopero degli operai del pastificio Nunziatella, oppressi dal bieco padrone kapitalista brutto, sporko e kattivo, ma di servitori dello Stato – inamovibili, ben pagati e spesso nullafacenti – che scioperano interrompendo un pubblico servizio. – Ritvan< Mi indichi, per favore, un pubblico servizio in cui si riesca a scioperare senza interromperlo? >Ma che biechi prepotenti!:-) Come si permettono? Il diritto del lavoratore a tenere segreta la sua futura partecipazione allo sciopero è sacrosanto!:-). C’è o non c’è privacy, ekkekkkakkkio!:-) – Ritvan< Mi dici cosa c’entra la privacy con l’opportunità di non dichiarare in anteprima le intenzioni degli eventuali scioperanti di una scuola? >Biechi e schifosi dirigenti, servi del Kapitalismo Globale e Globalizzante! Ma ha da veni’ Baffone!:-). – Ritvan< Mi spieghi il ruolo delle dirigenze nelle scuola? >E non urlare!:-). Nessuno ti ha accusato di “particolarecasismo”:-) Ritvan< Non urlavo. Sottolineavo, visto che non è la prima volta che le situazioni che riporto sono considerate casi particolari che quindi non fanno testo. >Ah, allora non è buonsenso, ma semplice ignoranza del loro diritto alla prepotenza! ma allora non sono dei Traditori della Causa?! Peccato, mi sarebbe tanto piaciuto spedirli in Antartide!:-). Vuol dire che dobbiamo solo mandare un’agguerrita pattuglia di agitprop del Partito nella tua scuola per spiegare a quegl’ignorantoni che il Diritto all’Omertà sul lavoro è sancito per legge, grazie all’opera in sede legislativa del Glorioso Partito! – Ritvan< Il diritto all’omertà! Ma sai di cosa stai parlando? Certo che lo sai. Semplicemente ti rivolgi alle persone, me in questo caso, inventando “scherzosamente” dei paradossi.
    Sai cosa significa questo? Significa non riconoscere dignità all’interlocutore.

    Ora puoi fare il permaloso, il puntiglioso e quello che ti pare.

    Cocco

  202. utente anonimo scrive:

    >P.S. Hai letto sul Corsera alcuni giorni fa la mazzolata che Ichino ha dato al prof M., lavativo e fancazzista cronico che non si poteva licenziare, ma solo trasferire, perché così comandano i Sacri Testi sugli Intoccabili Diritti dei Lavoratori?- Ritvan< Proprio quella no, anche se posso immaginare tenendo conto delle altre sue dichiarazioni e soprattutto del percorso di Ichino: professore universitario, sindacalista ed infine, signore e signori!!!!!!! onorevole. Lui sicuramente non è stato un fancazzista anzi, al contrario, si è dato molto da fare per la sua carriera.
    Vedi Ritvan, questa gente, oggi tanto brava ad individuare i mali (sarebbe meglio dire le disfunzioni del pubblico) farebbe meglio ad autolicenziarsi prima di indicare il licenziamento di quei lavoratori che sono stati utilizzati con le loro (delle istituzioni) clientele, corruzioni, gestioni parassitarie e funzionali al profitto dei privati ieri e oggi, per costruire le loro carriere.

    Bisognerebbe far parlare il professore di diritto del lavoro invitandolo a cercare di individuare le cause dei fenomeni per cui individua le soluzioni e di vedere poi se siano adeguate oppure se siano semplicemente funzionali al disegno governativo di governi che, come lui, stanno con Confindustria e non con il lavoratori.

    Ricollegandomi al discorso sulla scuola pubblica o privata, da cui ha preso origine il tutto, non si dimentichi, Ritvan, che fino a qualche decennio fa la scuola italiana non si sarebbe collocata ai livelli in cui si colloca oggi nelle indagini internazionali. E che comunque, checché ne dica e ne sappia l’opinione pubblica, i bassi livelli che consegue la schifosissima scuola italiana risultano notevolmente abbassati da quelli della scuola privata.

    Ti è nuova questa?

    Forse sì dal momento che la vulgata diffusa tra coloro che si riempiono la bocca di libertà di scelta dell’istruzione dei propri figli, afferma il contrario. Ma io, carissimo sapiente :-), sebbene tanti anni fa, nelle scuole private (truffa) ci ho lavorato e, prima che mi licenziassero (facile! Lavoravo in nero ed in più criticavo l’andazzo), ho imparato per filo e per segno le dinamiche di accaparramento e mantenimento dei clienti.

    Chiudiamo quelle scuole direbbe qualunque persona di buonsenso. E invece no: gli diamo la parificazione e, interpretando correttamente l’art 33 della Costituzione, contribuiamo alle loro spese ovvero ai profitti di chi le gestisce.

    Così ti piace, vero? Le analisi dell’insieme e le conclusioni che ne trai conducono ad un sistema perfettamente efficiente ed etico, vero?

    Cocco

    Ciao

  203. utente anonimo scrive:

    >Il fatto che finalmente se ne parli apertamente …….-Ritvan< Chiediti piuttosto come mai se ne parli proprio oggi.
    Per caso i nullafacenti sono aumentati e stanno assumendo il controllo della situazione?

    Direi che è poco professionale (Ichino è professore) utilizzare verità particolari per trasmettere orientamenti generali.

    Si vogliono ridurre le spese per l’impiego pubblico? Bene! Mi si spieghino allora gli stipendi dei dirigenti e dei consiglieri che si aggirano intorno a oltre 1000 euro al giorno (non ho sbagliato: al giorno, non al mese!) che fanno da raccordo con il potere politico da chiunque sia rappresentato……mi si spieghi l’esistenza delle province e la carenza di personale laddove c’è molto da fare e i tagli nella scuola pubblica e nella sanità.

    Poi si potrebbe ragionare sui nullafacenti. Non prima.

    Buoni sì ma fessi ad oltranza neanche, ekkkecavolo! (e il soggetto non è i nullafacenti).

    Cocco

  204. utente anonimo scrive:

    Cocco

    facciamo due conti per decidere quale è il problema da risolvere per primo?

    Oppure procediamo in parallelo: tu stermini gli strapagati alti dirigenti nullafacenti per benedizione politica, io le legioni di neghittosi impiegati, e propongo a Ritvan di dedicarsi alle 108 provincie …

    Alla fine ci spartiamo un onesto premio di produzione e facciamo pure risparmiare i contribuenti.

    Francesco

    PS in aggiunta io mi prendo pure carico dei sindacati del pubblico impiego. Gratis

  205. utente anonimo scrive:

    Per Francesco

    Ti piacerebbe circoscrivere il problema al pubblico!

    Ma tu sai bene che il confine pubblico-privato non è per niente netto.

    Tra l’altro non mi pare tu stia seguendo il mio pensiero…..anche se non lo condividi, certamente!

    Ho scritto di province, dirigenti pubblici ecc. sol perché Ritvan scriveva della “genialità” dell’aver “finalmente” individuato i costi-sprechi del pubblico nell’esistenza dei nullafacenti del settore.

    Mi sembra di ricordare che t’intendi di economia. Se proprio non t’interessa il contenuto di “….mi si spieghi l’esistenza delle province e la carenza di personale laddove c’è molto da fare e i tagli nella scuola pubblica e nella sanità.”, che era comunque rivolto a Ritvan, perché non racconti qualcosa a proposito delle esternalizzazioni dei servizi pubblici? Se ti va io leggo volentieri. Se non ti va, grazie lo stesso.

    Cocco

  206. utente anonimo scrive:

    “Ti piacerebbe circoscrivere il problema al pubblico!”

    Beh, i soldi dei privati sono fatti loro, il problema non può esistere in radice.

    Se le esternalizzazioni dei servizi pubblici hanno portato ad aumento dei costi e peggioramento dei servizi, lo si denunci pubblicamente con dati e cifre (non mi fido delle dichiarazioni dei sindacalisti degli statali, hanno un palese conflitto di interessi): non ci crederai ma sono molto di sinistra su questo punto.

    I tagli che citi derivano semplicemente dal livello insostenibile della spesa, come disse Padoa Schioppa prima di dimenticarsene e passare ad aumentare le tasse. Non ci sono soldi per fare tutto quello che piacerebbe alle anime belle progressiste e a qualcosa si deve rinunciare.

    Le provincie sono notori enti inutili, difesi da se stessi, dai sindacati dei dipendenti e … basta.

    Poco personale dove serve? E forse tantissimo dove ha chiesto di essere trasferito? Parliamo di federalismo, allora. Sfondi una ragnatela rotta.

    Saluti

    Francesco

  207. utente anonimo scrive:

    >….Parliamo di federalismo, allora…..- Francesco< Avrei un’altra idea. Parliamo di polenta. Cocco

  208. utente anonimo scrive:

    OK

    allora, la polenta è così disgustosa che chiunque si trovi a vivere, per ragioni di lavoro, in regioni dove corre il rischio di mangiarla è naturaliter portato ad esigere il trasferimento verso altri lidi?

    E’ questa la teoria della polenta di Cocco?

    O parlavi di fenomeni a me ignoti che non vuoi svelare per mantenere la suspence?

    Francesco

  209. utente anonimo scrive:

    No, no! Intendevo proprio parlare di polenta, quella che si prepara con acqua e farina di granoturco.

    E’ che cercavo un argomento che potesse appassionare te, che hai sempre scritto quanto la polenta sia di tuo gradimento, e non dispiacere me che comunque l’apprezzo ……. senza passione, vabbe’!, ma dipende solo dal mio rapporto col cibo.

    Potevo invitarti a scrivere di calcio, non il metallo ma quello che si gioca col pallone, però mi sarei appassionata meno che per la polenta e quindi ho scelto quest’ultima. 🙂

    Cocco

  210. utente anonimo scrive:

    >Volevi sapere quali fesserie, secondo me, avresti scritto? Ora puoi fare il permaloso, il puntiglioso e quello che ti pare. Cocco<
    Casomai il pignolo:-)

    “Ritvan: Sacrosanto, visto che non si tratta dello sciopero degli operai del pastificio Nunziatella, oppressi dal bieco padrone kapitalista brutto, sporko e kattivo, ma di servitori dello Stato – inamovibili, ben pagati e spesso nullafacenti – che scioperano interrompendo un pubblico servizio.”

    >Mi indichi, per favore, un pubblico servizio in cui si riesca a scioperare senza interromperlo?<
    Non c’hai capito ‘na mazza. La mia frase che cominciava con “Sacrosanto”, era riferita al tuo enunciato (che non citi):” Ai genitori è data, per legge, comunicazione scritta della data dello sciopero e dei potenziali disservizi che potrebbero verificarsi”. Io aggiungo inoltre, che in altri servizi pubblici, p.es. i trasporti, sono imposte per legge le cosiddette “fasce di garanzia” che dovranno per forza essere garantite, sciopero o non sciopero. Perché, ripeto, lo sciopero di che espleta un servizio pubblico non può e non deve – secondo logica – essere equiparato in tutto e per tutto a quello dei proletari sfruttati:-) del pastificio privato “Nunziatella”. Chiaro adesso il concetto? Ooooh!:-). In questa ottica assimetrica (oddio, sto cominciando a scrivere come un sindacalista CGIL, ecco i danni permanenti a frequentare certi ambienti telematici:-) ), mi spieghi tu invece perché sarebbe tanto irragionevole obbligare gli insegnanti a dichiarare in anticipo se aderiscono o meno? Così, se putacaso quel giorno nella classe di mio figlio ci saranno l’insegnante di fisica, matematica, biologia, inglese e mancheranno solo quelli di musica e storia io decida di mandarlo comunque a scuola, visto che tanto l’insegnante di storia è comunista e un’ora persa d’indottrinamento suo è tanto di guadagnato:-) e mio figlio è stonato come una campana fessa. E viceversa. Ah, già, capisco, così si renderebbe la vita facile ai “crumiri” fetenti, vero? E chissenefrega non ce lo metti?

    “Ritvan: Ma che biechi prepotenti!:-) Come si permettono? Il diritto del lavoratore a tenere segreta la sua futura partecipazione allo sciopero è sacrosanto!:-). C’è o non c’è privacy, ekkekkkakkkio!:-)”

    >Mi dici cosa c’entra la privacy con l’opportunità di non dichiarare in anteprima le intenzioni degli eventuali scioperanti di una scuola?<
    Perché, la scusa che ha accampato il fetentone che ha fatto quel regolamento del c..zo, non è il sacrosanto diritto del c..zo del lavoratore a non dire nulla se intende o meno partecipare allo sciopero? E non si chiama “privacy” tutto ciò che non siamo obbligati a dire agli altri? Dove sta la mia “fesseria”?

    “Ritvan: Biechi e schifosi dirigenti, servi del Kapitalismo Globale e Globalizzante! Ma ha da veni’ Baffone!:-)”

    >Mi spieghi il ruolo delle dirigenze nelle scuola?<
    Dirigere, ovvio:-). Ma che minchia c’entra? La mia invettiva baffonesca rispondeva al tuo proclama (che more solito non citi): “E i dirigenti (in particolare degli Istituti Comprensivi), cui preme innanzitutto la benevolenza della “clientela”, le escogitano tutte per far esplicitare ai professori le loro intenzioni”.

    Vuoi che ti parli seriamente? Eccoti servita. Che un dirigente ci tenga alla soddisfazione – nei limiti di legge, ovviamente – di quella che tu spregiativamente chiami “clientela” e che io rispettosamente chiamo “utenti di pubblico servizio” mi sembra un merito e non una cosa biasimevole. Che egli se ne freghi delle richieste dei genitori e vi dica:”Tenete duro, mi raccomando, non rivelate ad anima viva, nemmeno al prete in confessione:-) se parteciperete o meno allo sciopero” sarebbe comportamento al limite della omertà corporativistica. La bieca legge komunista non gli permette di obbligarvi a esternare, ma non credo che la stessa vieti al dirigente di esercitare una sorta di “moral suasion” nei vostri confronti per venire incontro alle richieste sacrosante – per la logica, ma non per la legge komunista – dei genitori. Cuntent?:-)

    “Ritvan: E non urlare!:-). Nessuno ti ha accusato di “particolarecasismo”:-) Ritvan”

    >Non urlavo. Sottolineavo, visto che non è la prima volta che le situazioni che riporto sono considerate casi particolari che quindi non fanno testo.<
    Sì, ma il CPK (Codice penale kelebek) scrivere in maiuscole, come facevi tu, equivale ad urlare:-)

    >Il diritto all’omertà! Ma sai di cosa stai parlando? Certo che lo sai.<
    Cerrrrto che lo so (come dicono a “Striscia”). E’ il diritto all’omertà, purtroppo sancito per legge. Se tu sai che domani – cascasse il mondo – sciopererai (o non scioperererai, a seconda) e non me lo dici, a me, fruitore del tuo servizio, questo a casa mia si chiama “omertà”. Purtroppo legalizzata.

    Ti cito dal solito Divino Paravia (sempre sia lodato!):

    o|mer|tà

    s.f.inv.

    CO

    1 consuetudine propria di organizzazioni malavitose spec. di carattere mafioso, per cui viene mantenuto il silenzio su un delitto o sulle sue circostanze per sottrarre il colpevole alla giustizia ufficiale e lasciarlo alla vendetta privata dell’offeso

    2 estens., solidarietà che si stabilisce fra i membri di una determinata cerchia, volta a nascondere colpe o mancanze altrui per timore di ritorsioni e vendette o per salvaguardare gli interessi comuni

    Ecco, se non s’era capito, la definizione n.2 vi calza proprio a pennello!

    >Semplicemente ti rivolgi alle persone, me in questo caso, inventando “scherzosamente” dei paradossi.<
    Ma quali paradossi e paradossi! Leggiti il Divino Paravia, piuttosto!

    >Sai cosa significa questo? Significa non riconoscere dignità all’interlocutore.<
    Embè, si sa, un Bieco Appartenente alle Forze Oscure Della Reazione Sempre in Agguato par mio come pottrebbe sottrarsi all’insana voglia di calpestare la Dignità dei Lavoratori?:-)

    Ciao

    Ritvan l’Incitatore al Crumiraggio

  211. utente anonimo scrive:

    “Ritvan: Hai letto sul Corsera alcuni giorni fa la mazzolata che Ichino ha dato al prof M., lavativo e fancazzista cronico che non si poteva licenziare, ma solo trasferire, perché così comandano i Sacri Testi sugli Intoccabili Diritti dei Lavoratori?”

    >Proprio quella no, anche se posso immaginare tenendo conto delle altre sue dichiarazioni Cocco<
    L’immaginazione al potere!:-)

    >e soprattutto del percorso di Ichino: professore universitario, sindacalista ed infine, signore e signori!!!!!!! onorevole. Lui sicuramente non è stato un fancazzista anzi, al contrario, si è dato molto da fare per la sua carriera.<
    Scusa, ma non s’era detto di non “personalizzare”? E la “dignità di lavoratore” di Ichino perchè me la calpesti?:-). Parlando seriamente, che ne sai tu come ha lavorato Ichino? Magari è una persona integerrima, che s’è fatto il mazzo, ha avuto pure un po’ di culo (che è indispensabile in Italia) e magari anche una buona parola messa dallo zio cardinale, che non guasta. Che è, invidia, per caso?:-)

    >Vedi Ritvan, questa gente, oggi tanto brava ad individuare i mali (sarebbe meglio dire le disfunzioni del pubblico) farebbe meglio ad autolicenziarsi prima di indicare il licenziamento di quei lavoratori che sono stati utilizzati con le loro (delle istituzioni) clientele, corruzioni, gestioni parassitarie e funzionali al profitto dei privati ieri e oggi, per costruire le loro carriere.<
    No, ti sbagli, si chiedeva il licenziamento dei fannulloni e parassiti accertati, acclarati, aborriti perfino dai colleghi di lavoro, con nome e cognome, non di fantomatici “lavoratori che sono stati utilizzati con le loro (delle istituzioni) clientele, corruzioni, gestioni parassitarie” e bla-bla-bla in sindacalese.

    >Bisognerebbe far parlare il professore di diritto del lavoro invitandolo a cercare di individuare le cause dei fenomeni per cui individua le soluzioni e di vedere poi se siano adeguate oppure se siano semplicemente funzionali al disegno governativo di governi che, come lui, stanno con Confindustria e non con il lavoratori.<
    Sì, mo’ la Confindustria si occupa dei maestri di scuola fancazzisti! Ma che stai addi’!

    >Ricollegandomi al discorso sulla scuola pubblica o privata, da cui ha preso origine il tutto, non si dimentichi, Ritvan, che fino a qualche decennio fa la scuola italiana non si sarebbe collocata ai livelli in cui si colloca oggi nelle indagini internazionali.<
    Fammi indovinare…parli di prima del ’68, vero? Concordo pienamente!:-).

    >E che comunque, checché ne dica e ne sappia l’opinione pubblica, i bassi livelli che consegue la schifosissima scuola italiana risultano notevolmente abbassati da quelli della scuola privata.

    Ti è nuova questa?<
    Sì. Perché vuol dire che ci sta in giro una marea di fessi autolesionisti che pagano fior di quattrini per mandare il pupo in scuole private a non imparare una minchia, quando potrebbero avere un piccolo Einstein di ritorno dalla scuola pubblica e pure gratis!!!! Ma siccome da quel che mi risulta in Italia, quando si tratta di metter mano al portafogli – e facendo la debita tara delle vecchiette rinco che si rivolgono a Vanna Marchi per avere i numeri del lotto – i fessi veri e pure autolesionisti sono davvero pochi, la tua analisi la trovo irreale e irrealistica.

    >Forse sì dal momento che la vulgata diffusa tra coloro che si riempiono la bocca di libertà di scelta dell’istruzione dei propri figli, afferma il contrario.<
    Come la vulgata dei kompagni che si riempiono la bocca dell’Istruzione di Stato afferma il contrario. Contraria contraribus curantur:-), il principio della medicina allopatica (quella “normale”, insomma:-) ).

    >Ma io, carissimo sapiente :-), sebbene tanti anni fa, nelle scuole private (truffa) ci ho lavorato e, prima che mi licenziassero (facile! Lavoravo in nero ed in più criticavo l’andazzo), ho imparato per filo e per segno le dinamiche di accaparramento e mantenimento dei clienti.<
    Scusa, cara, anche uno che ha lavorato nella clinica di Spallone (il medico personale di Togliatti, detto en passant:-) ) ha imparato come si fanno gli aborti clandestini, al limite dell’infanticidio, ma questo non vuol dire che tutti i medici – pur non essendo stati medici personali di Togliatti, sempre detto en passant:-) – siano dei criminali.

    >Chiudiamo quelle scuole direbbe qualunque persona di buonsenso.<
    No, lo direbbe un komunista:-). E magari deportiamo anche i biechi gestori in Siberia, per soprammercato!:-). Una persona di buonsenso, invece, direbbe che alla fine di ogni ciclo gli alunni delle scuole private dovrebbero sostenere degli esami con commissione prevalentemente esterna e di provenienza pubblica. La stessa cosa dovrebbe avvenire per le scuole pubbliche (ovviamente con membri esterni di provenienza privata, tanto per evitare ritorsioni, capisciammè:-) ). Non è la panacea, ma sempre meglio dell’aumma-aumma tutto in famigghia:-) di oggi sarà sicuramente.

    >E invece no: gli diamo la parificazione<
    Eh, perché adesso contano solo le carte bollate e le porte antiincendio a regola d’arte, ecco perché.

    >e, interpretando correttamente l’art 33 della Costituzione, contribuiamo alle loro spese ovvero ai profitti di chi le gestisce.<
    Eh, lo so vade retro profitto kapitalistiko!:-) è il vostro motto.

    >Così ti piace, vero?<
    No, vedi sopra. Io sono per la meritocrazia. Merita la parificazione solo la scuola che sforna alunni decentemente preparati. Le altre kapùt!:-), ma non mandando la Securitate:-) ad arrestare i biechi dirigenti; se si fa come dico io le scuole-truffa si estinguono da sole.

    >Le analisi dell’insieme e le conclusioni che ne trai conducono ad un sistema perfettamente efficiente ed etico, vero?<
    Sì, quello da me descritto. Ovviamente, per i Down che sapranno rispondere correttamente alla domanda su cosa vale di più fra un diamante e un caffè, ci sarà un punteggio altissimo, così le bieche scuole private faranno a pugni per accapparrarseli e istruirli a dovere. Detto seriamente. Vedi Cocco, per l’essere umano, come per le bestie, il bastone, da solo, senza la carota, vale poco. Il problema è che in Italia chi detiene il potere ha la tendenza a mangiarsele da solo tutte le carote a disposizione o al massimo lasciarne qualcuna ad amici ed amici degli amici. Per il resto del popolo, solo bastoni. Fra le ruote o fra le scapole.

    Ciao

    Ritvan

  212. utente anonimo scrive:

    >Chiediti piuttosto come mai se ne parli proprio oggi. Cocco<
    Mah, azzardo..se si fosse parlato ai tempi del biechissimo governo Berlusconi, i sinistrorsi, per riflesso pavloviano:-) avrebbero fatto quadrato attorno ai nullafacenti, strillando che il sullodato biechissimo voleva affamare le vedove e gli orfani e mandare il generale Bava Beccaris in piazza coi cannoni a sparare ai lavoratori:-). Adesso che al governo sono lorsignori “pavloviani” e che il bieco Berluska mai si sognerebbe di render loro la pariglia se licenziano i lazzaroni nullafacenti, il momento appare propizio.

    >Per caso i nullafacenti sono aumentati e stanno assumendo il controllo della situazione?<
    No, all’Invasione degli Ultracorpi :-)ancora non siamo arrivati. Perché, dici che dobbiamo aspettare che il 99,9 % del pubblico impiego diventi fancazzista, prima che qualcuno intervenga?

    >Direi che è poco professionale (Ichino è professore) utilizzare verità particolari per trasmettere orientamenti generali.<
    Beh, Totò, che non era professore, ma principe, mi pare dicesse:”E’ la somma che fa il totale”:-). E sommando i vari prof.M fancazzisti (che l’appello di Ichino invitava implicitamente a denunciare) si vedrebbe che il caso tanto “particolare” forse non è. O no?

    >Si vogliono ridurre le spese per l’impiego pubblico? Bene! Mi si spieghino allora gli stipendi dei dirigenti e dei consiglieri che si aggirano intorno a oltre 1000 euro al giorno (non ho sbagliato: al giorno, non al mese!) che fanno da raccordo con il potere politico da chiunque sia rappresentato……<
    Questo discorso mi pare di averlo già sentito…aspetta…ah, sì, adesso mi ricordo, era la nostra Aurora a lamentarsi perché Bersani non cominciasse le liberalizzazioni dalle banche, anziché dagli avvocati e dai tassinari:-). Porca boia, ma sempre agli altri deve toccare per primi?! Scusa, Cocco, ma poi, che logica ci trovi nell’affermazione secondo cui un “lavoratore” pubblico fancazzista sarebbe da licenziare solo ed esclusivamente dopo che lo stipendio di un alto dirigente sarà decurtato di alcune migliaia di euri? Mi sembra che tu predichi bene e razzoli male, visto che stai sommando mele con pere e alberi con cemento:-) :-). Il fancazzista va licenziato perché – come dice il nome – non fa un beneamato c..zo e, pertanto, si ruba lo stipendio, per piccolo che sia. Il dirigente strapagato: prima vediamo se è veramente utile alla collettività (roba mica facile da stabilire, eh) e poi se quei 1000 euri al giorno vale la pena spenderli. Certo, se il dirigente in questione fosse l’Illustrissimo et Eccellentissimo Dott. Massimo Toschi, Assessore alla Pace in quel della Regione (rossissima) Toscana, quello che in 5 anni ha speso solo in “consulenze esterne” (ovviamente per la Pace nel Mondo) la bellezza di 436310 euri, nonché in 17 mesi ha speso solo in biglietti aerei (ovviamente per portare la Pace nel Mondo:-) ) ben 82250 euri, io sarei per fare una piccola moratoria alla Pace: giusto il tempo di abbattere il suddetto illustrissimo con una ben assestata raffica di kalashnikov:-) (Ué, sto scherzando, eh, dico a te cara Digos che segui diligentemente gli sproloqui su questo blog-canaglia, non ti far venire strane idee di assegnare anche al sullodato una scorta di nerboruti e ben armati tutori dell’ordine, per difenderlo dalle minacce di morte della mafia albanese, di cui il sottoscritto sarebbe la filiale italiana:-) ).

    >mi si spieghi l’esistenza delle province<
    Scusa, che c’è da spiegare? Esistono e basta:-).

    >e la carenza di personale laddove c’è molto da fare<
    Per esempio?

    >e i tagli nella scuola pubblica e nella sanità.<
    Vuoi che ti spieghi anche i tagli? Come faccio a spiegarteli, se non mi dici di che tagli si tratta, in concreto?

    >Poi si potrebbe ragionare sui nullafacenti. Non prima.<
    E se aspettassimo che prima l’Assessore Regionale di cui sopra portasse la pace in Tutto il Mondo, Antartide inclusa, e poi casomai ritornassimo a parlare dei nullafacenti mangiastipendio a ufo?:-)

    >Buoni sì ma fessi ad oltranza neanche, ekkkecavolo! (e il soggetto non è i nullafacenti).<
    La tua granitica solidarietà coi nullafacenti ti fa veramente onore:-). Hai ragione. Come nell’episodio che fu causa della rinuncia al mondo laico da parte di Fra Cristoforo dei “Promessi sposi”, è tutta una questione di diritto di precedenza. Da difendere ad oltranza. Magari, però, non fino allo spargimento di sangue: al sullodato Assessore Regionale Toscano per la Pace dispiacerebbe veder scorrere sangue:-).

    Ciao

    Ritvan

  213. utente anonimo scrive:

    “Ti piacerebbe circoscrivere il problema al pubblico! Cocco”

    >Beh, i soldi dei privati sono fatti loro, il problema non può esistere in radice. Francesco<
    Hai frainteso la nostra gentile Cocco (oddio, che mi tocca fare, prendere pure le difese di Cocco:-) ). Lei intendeva riferirsi a quel genere di “privati” che campano succhiando le mammelle di “mamma Stato”. Appalti, esternazione di servizi e roba del genere, insomma.

    >Se le esternalizzazioni dei servizi pubblici hanno portato ad aumento dei costi e peggioramento dei servizi, lo si denunci pubblicamente con dati e cifre (non mi fido delle dichiarazioni dei sindacalisti degli statali, hanno un palese conflitto di interessi): non ci crederai ma sono molto di sinistra su questo punto.<
    Anch’io, anch’io, in quel senso lì. Ma non credo che questa sia roba “de sinistra”, piuttosto che “de destra”. E’ semplicemente questione di buongoverno, secondo la normale diligenza del buon padre di famiglia (come direbbero i legulei:-) ). Il fumus ci sarebbe, specie se siamo in Italia:-). Se i servizi si fanno all’interno dell’azienda pubblica, al massimo il dirigente fetentone può piazzare qualche suo cognato a mangiare lo stipendio a sbafo, poca roba. Ma se l’appalto si dà ad un privato…mmmm, slurp, piatto ricco mi ci ficco, il bieco dirigente si riempie le tasche lui e avanza qualcosina anche per il partito di riferimento. Se il servizio fa schifo poi (che sia più caro, non lo credo assolutamente, altrimenti la corte dei conti manderebbe subito in galera il responsabile dello scempio) e chissenefrega, tanto il popolo bue sta zitto e alle elezioni o vota Mortadella o vota berlusca, tanto la musica non cambia:-).

    >I tagli che citi derivano semplicemente dal livello insostenibile della spesa, come disse Padoa Schioppa prima di dimenticarsene e passare ad aumentare le tasse. Non ci sono soldi per fare tutto quello che piacerebbe alle anime belle progressiste e a qualcosa si deve rinunciare.<
    Sì, ma il problema è che le anime belle progressiste le loro belle porcate progressiste eque e solidali (tipo missione di Pace a Gerusalemme da parte di una delegazione di 200 attivisti della Pace del comune di Mugello:-) ) le faranno lo stesso, visto che nessuno ha il potere di prenderle per la collottola e rovesciarle a testa ingiù finche non sputano anche l’ultimo euro speso in puttanate. Eh, lo so, sono un Bieco Qualunquista e anche un po’ Fascistoide…:-)

    >Le provincie sono notori enti inutili, difesi da se stessi, dai sindacati dei dipendenti e … basta.<
    Non è così semplice. Sono difesi anche da TUTTI i partiti politici, come dorato ricettacolo di clientes. E se tutti i politicanti son d’accordo a mantenere lo status quo, non c’è nulla da fare. Magari, chissà, con un referendum popolare??…Se po’ fa?

    >Poco personale dove serve? E forse tantissimo dove ha chiesto di essere trasferito? Parliamo di federalismo, allora. Sfondi una ragnatela rotta.<
    Ma non credo c’entri il federalismo. caro mio, gira che te rigira, finiamo sempre ai Sacrosantissimi Diritti dei Lavoratori ..del menga:-) e delle leggi ultrasovietiche che impediscono di incentivare il trasferimento nei posti dove serve personale e disincentivare il trasferimento dove non serve. Poi, se uno vuole per forza prendere due soldi di stipendio, ma in braccio a mammà, si accomodasse pure. Dico “ultrasovietiche”, visto che negli anni ’80 pure la Bulgaria (che di cose sovietiche non era seconda a nessuno, tanto che è rimasta l’espressione “percentuali bulgare), constatata lo spopolamento delle scuole rurali e l’inefficacia delle minacce di carcere per gli insegnanti che abbandonavano tali scuole, quadruplicò lo stipendio degli insegnanti nelle zone rurali, rispetto a quelli delle città. Di colpo, le scuole rurali si popolarono di giovani insegnanti volenterosi, che in 10 anni raccoglievano un discreto gruzzoletto e tornavano in città, per lasciare il posto ad altri volenterosi colleghi più giovani. Ma se lo proponi in Italia, ti mettono la camicia di forza, altro che dissidenti sovietici nei manicomi di Breznev:-). Nell’Italia “sovietica” vige il Contratto Unico Nazionale Democratico e Antifascista dei Lavoratori, il quale sancisce uno dei capisaldi della teoria economica leninista “Per uguale lavoro-uguale salario”. Fine del discorso e una pietra sopra.

    Ciao

    Ritvan

  214. utente anonimo scrive:

    #210

    Figuriamoci se abbandonavi lo scettro anche solo per un attimo!

    Allora, prima i piccoli chiarimenti, poi il discorso di fondo.

    Le maiuscole.

    Significa urlare, non secondo il CPK, ma secondo le regole di netiquette .

    Un’altra regola, anche se a me interessano fino ad un certo punto, è non usare un eccesso di quoting. Cosa che puntualmente tu fai costringendo gli altri, attraverso l’uso della lente d’ingrandimento delle frasi, a fare altrettanto, per cui si determina una serie di tu hai detto, perché io ho detto, perché tu hai detto……finché uno si scoccia e ti lascia l’ultima parola.

    Dovrebbe venirti in mente, però, che chi non usa i tag per sottolineare qualcosa lo faccia in un qualsiasi modo possibile (maiuscole, virgolette, asterischi, freccette e roba varia ed immediata che si ritrova nella tastiera). Naturalmente confida nella capacità di comprensione dell’ interlocutore che mai s’inventerà stesse facendo una rapina se aveva semplicemente messo le mani in borsa.

    Sciopero.

    Signor “pignolo” è vero che tu scrivevi che essendo “interruzione di pubblico servizio è necessario informare…..”, ma ti sei accorto che quella cosa l’avevi scritta perché io sostenevo che i genitori vogliono sapere chi sciopera e chi no per potersi organizzare piuttosto che accontentarsi di sapere che, causa sciopero, potrebbero esserci irregolarità nel servizio?

    Nei trasposti ci sono le “fasce di garanzia”? E nella scuola ci sono i”servizi minimi”. La didattica, però, non rientra in essi. Chiaro il concetto?

    E veniamo al discorso di fondo.

    Perché dichiarare o meno l’intenzione di scioperare.

    Che genere di servizio è la scuola?

    Si dà il caso che in essa si insegni qualcosa e non si badino i bambini come nell’asilo nido mentre i loro genitori sono impegnati altrove.

    Il genitore che sa che gli insegnanti di suo figlio sciopereranno, porta i bambini a casa dei nonni o lascia nel letto quelli più grandi in grado di gestirsi da soli.

    Il genitore che è stato informato dello sciopero ma non sa se gli insegnanti di suo figlio sciopereranno, il grande lo fa alzare dal letto e per il piccolo, prima di lasciarlo a scuola, s’informerà se farà lezione oppure no.

    Tu dirai, “ma siete sadici?”.

    No Ritvan, ti assicuro che è anche pesante questa cosa nei confronti di chi può essere in difficoltà serie e generalmente il buonsenso ti guida per ciò che devi fare nei confronti del singolo, ma è necessaria, se si vuole far percepire ai genitori che c’è un disagio, un problema in cui sono direttamente coinvolti anche loro….chi lo manifesta ….cosa vuole dire, e perché.

    Li induci ad interessarsi ai problemi della scuola attraverso l’ arrabbiatura per il loro disagio, la richiesta al dirigente di fare le cose in altro modo, l’affermazione(nei casi più favorevoli) di quest’ultimo che lui, per legge, non può obbligare chicchessia a dichiarare le proprie intenzioni, il dirottamento dei genitori a parlare direttamente con noi e quindi *l’informazione*. Informazione che, come abbiamo visto, non è fornita (anzi è mistificata) né dai giornali né dalla tv, in cui si esprimono solo ministri, sindacati e chiunque altro possa servire alla loro causa per guidare l’opinione pubblica, con i risultati che ben conosciamo, uno dei quali è l’opinione diffusa del tipo “Vogliono fare un giorno di vacanza”.

    Lo capisci che attraverso la dichiarazione di sciopero che puntualmente i dirigenti o chi per loro comunicano preventivamente alle famiglie si spegne una voce e si vanifica lo stesso sciopero che vuole invece essere un atto di denuncia?

    Noi non produciamo nessuna merce il cui ricavato testimonia se il lavoro è stato fatto oppure no e quindi l’unica cosa che ci interesserebbe trasmettere è un’informazione ai diretti interessati.

    Se stai pensando solo agli scioperi per il contratto di lavoro, magari indetti dai confederali, sei fuori strada. Ci sono scioperi con cui s’intende fare altro tipo di denunce….. sindacati permettendo.

    Ecco, la comunicazione preventiva delle intenzioni di ognuno è un tassello di questo perverso ingranaggio che di fatto garantisce l’ordine della produzione e del lavoro e annienta l’espressione delle proprie ragioni.

    Se a te sta bene così, cosa vuoi che ti dica!

    Il tutto ti può sembrare strano ma la scuola è un mondo a parte che non coincide né con il pastificio della Nunziatella né con i trasporti pubbici.

    In comune, tutti e tre hanno solo l’intervento sindacale che battendo un colpo al cerchio e uno alla botte hanno collaborato con i padroni del vapore fornendo gli strumenti, da tempo, per svilire qualsiasi tipo di recriminazione.

    Come vedi la privacy e l’omertà non c’entrano assolutamente niente e il paravia puoi rimetterlo al suo posto.

    Cocco

  215. utente anonimo scrive:

    >Bisognerebbe far parlare il professore di diritto del lavoro invitandolo a cercare di individuare le cause dei fenomeni per cui individua le soluzioni e di vedere poi se siano adeguate oppure se siano semplicemente funzionali al disegno governativo di governi che, come lui, stanno con Confindustria e non con il lavoratori.-Cocco<
    >>Sì, mo’ la Confindustria si occupa dei maestri di scuola fancazzisti! Ma che stai addi’! – Ritvan< Se fai finta di non capire, cosa vuoi che ti dica!
    La tesi di Ichino e del governo di centrosinistra sugli sprechi nella scuola si identifica perfettamente con quella di Confindustria la quale, anzi, vorrebbe interventi più drastici e trasformazione della scuola in agenzia di produzione di lavoratori e non di persone che ragionano e imparano a fare delle scelte in tutti i campi, non solo in quello lavorativo.

    Hai presente TREELLE?

    >Ricollegandomi al discorso sulla scuola pubblica o privata, da cui ha preso origine il tutto, non si dimentichi, Ritvan, che fino a qualche decennio fa la scuola italiana non si sarebbe collocata ai livelli in cui si colloca oggi nelle indagini internazionali. -Cocco<
    >Fammi indovinare…parli di prima del ’68, vero? Concordo pienamente!:-).- Ritvan< No. Parlo di tempi ancora più recenti. Sto nella scuola pubblica da non più di 15 anni ed il precipitare della situazione l’ho rilevato durante gli interventi di Berlinguer.
    Nulla vieta che la tendenza provenga da più lontano e che il ’68 abbia, purtroppo, costituito un terreno favorevole alla realizzazione di un disegno che viene da più lontano, nello spazio e nel tempo.

    Semmai leggiti questo:

    http://www.fisicamente.net/index-953.htm

    e questo:

    http://www.fisicamente.net/index-521.htm

    >E che comunque, checché ne dica e ne sappia l’opinione pubblica, i bassi livelli che consegue la schifosissima scuola italiana risultano notevolmente abbassati da quelli della scuola privata.

    Ti è nuova questa?- Cocco<
    >>Sì. Perché vuol dire che ci sta in giro una marea di fessi autolesionisti che pagano fior di quattrini per mandare il pupo in scuole private a non imparare una minchia, quando potrebbero avere un piccolo Einstein di ritorno dalla scuola pubblica e pure gratis!!!! Ma siccome da quel che mi risulta in Italia, quando si tratta di metter mano al portafogli – e facendo la debita tara delle vecchiette rinco che si rivolgono a Vanna Marchi per avere i numeri del lotto – i fessi veri e pure autolesionisti sono davvero pochi, la tua analisi la trovo irreale e irrealistica. – RitvanMa io, carissimo sapiente :-), sebbene tanti anni fa, nelle scuole private (truffa) ci ho lavorato e, prima che mi licenziassero (facile! Lavoravo in nero ed in più criticavo l’andazzo), ho imparato per filo e per segno le dinamiche di accaparramento e mantenimento dei clienti- Cocco.<
    >>Scusa, cara, anche uno che ha lavorato nella clinica di Spallone (il medico personale di Togliatti, detto en passant:-) ) ha imparato come si fanno gli aborti clandestini, al limite dell’infanticidio, ma questo non vuol dire che tutti i medici – pur non essendo stati medici personali di Togliatti, sempre detto en passant:-) – siano dei criminali. – Ritvan< Certo. Non vuol dire. Infatti “non dico” poiché non ho nessuna intenzione di attirare una denuncia sulla mia persona elencando i nomi degli istituti, allora parificati, e oggi paritari, di fatto consorziati per le promozioni a pagamento su grande scala.
    E mi sto giusto riferendo alla città in cui vivevo prima che è poi quella in cui tu vivi adesso, per cui, se volessi, le informazioni sull’andazzo le avresti anche a portata di mano.

    >Io sono per la meritocrazia. Merita la parificazione solo la scuola che sforna alunni decentemente preparati. Le altre kapùt!:-), ma non mandando la Securitate:-) ad arrestare i biechi dirigenti; se si fa come dico io le scuole-truffa si estinguono da sole.- Ritvan< Direi che hai individuato bene il percorso che si sta seguendo di trasformazione del sistema scolastico da ricoveri per disadattati di varia natura fino a scuole eccellenti che, se permetti, sarà pure efficiente (non ancora, e soprattutto in Italia) da certi punti di vista , ma per niente etico, non credi?
    Inoltre, essere per un sistema meritocratico non significa dover collocare la scuola pubblica i fondo alla classifica. Si tratterebbe in tal caso di un sistema classista con classi differenziate sulla base della disponibilità economica e per fini non coincidenti con la formazione dell’individuo e la pluralità delle scelte.

    Però credo, con sommo dispiacere, che il percorso intrapreso e sostenuto dai più, coincida con ciò che prospetti tu e non con ciò che vorrei io.

    Ciononostante, il mio compito, finché campo, sarà quello di denunciare e mai di adeguarmi.

    Cocco

  216. utente anonimo scrive:

    Ritvan, veramente tu ricordi male : io non ho mai scritto, lamentandomi, che si debba iniziare dalle banche , a liberalizzare.

    Come tu sai, io mi faccio i fatti miei, e non interverrei, se tu non mi evocassi, in questo filone tuo e di Cocco. Naturalmente non ho letto neanche tutta la tua corrispondenza con lei, troppo piena di freccette, ma ho afferrato velocemente che in senso metaforico una freccia velenosa è indirizzata a me : io sarei una lamentosa.

    Nego decisamente, ma ti giustifico: l’hai scritta ad ora tarda, e il tuo ricordo errato era invece un sogno di una notte di mezzo autunno.

    In uno stato di dormiveglia hai iniziato una sorta di funambolosa scrittura, nella quale mi hai automaticamente inserita a soggetto-oggetto spropositato.

    Non borbottare però, poi, come hai già fatto, che sarei io a ” evocarti”, “sfruculiarti” e a “romperti…la capsula di sicurezza”.

    Nella notte sconfinata, albano, la capsula è già “tua sponte svitata”.

    Aurora.

  217. utente anonimo scrive:

    >Chiediti piuttosto come mai se ne parli proprio oggi. Cocco<
    >>Mah, azzardo..se si fosse parlato ai tempi del biechissimo governo Berlusconi, i sinistrorsi, per riflesso pavloviano:-) avrebbero fatto quadrato attorno ai nullafacenti, strillando che il sullodato biechissimo voleva affamare le vedove e gli orfani e mandare il generale Bava Beccaris in piazza coi cannoni a sparare ai lavoratori:-). Adesso che al governo sono lorsignori “pavloviani” e che il bieco Berluska mai si sognerebbe di render loro la pariglia se licenziano i lazzaroni nullafacenti, il momento appare propizio. – RitvanPer caso i nullafacenti sono aumentati e stanno assumendo il controllo della situazione?- Cocco<
    >>No, all’Invasione degli Ultracorpi :-)ancora non siamo arrivati. Perché, dici che dobbiamo aspettare che il 99,9 % del pubblico impiego diventi fancazzista, prima che qualcuno intervenga? – RitvanDirei che è poco professionale (Ichino è professore) utilizzare verità particolari per trasmettere orientamenti generali.- Cocco<
    >>Beh, Totò, che non era professore, ma principe, mi pare dicesse:”E’ la somma che fa il totale”:-). E sommando i vari prof.M fancazzisti (che l’appello di Ichino invitava implicitamente a denunciare) si vedrebbe che il caso tanto “particolare” forse non è. O no? – Ritvan

  218. utente anonimo scrive:

    Il #217 è da anullare cometamente.

    Splinder l’ha deformato ….proprio adesso che vado di fretta!

    Riprovo.

    >Chiediti piuttosto come mai se ne parli proprio oggi. Cocco<
    >>Mah, azzardo..se si fosse parlato ai tempi del biechissimo governo Berlusconi, i sinistrorsi, per riflesso pavloviano:-) avrebbero fatto quadrato attorno ai nullafacenti, strillando che il sullodato biechissimo voleva affamare le vedove e gli orfani e mandare il generale Bava Beccaris in piazza coi cannoni a sparare ai lavoratori:-). Adesso che al governo sono lorsignori “pavloviani” e che il bieco Berluska mai si sognerebbe di render loro la pariglia se licenziano i lazzaroni nullafacenti, il momento appare propizio. – RitvanPer caso i nullafacenti sono aumentati e stanno assumendo il controllo della situazione?- Cocco<
    >>No, all’Invasione degli Ultracorpi :-)ancora non siamo arrivati. Perché, dici che dobbiamo aspettare che il 99,9 % del pubblico impiego diventi fancazzista, prima che qualcuno intervenga?- RitvanDirei che è poco professionale (Ichino è professore) utilizzare verità particolari per trasmettere orientamenti generali.- Cocco<
    >>Beh, Totò, che non era professore, ma principe, mi pare dicesse:”E’ la somma che fa il totale”:-). E sommando i vari prof.M fancazzisti (che l’appello di Ichino invitava implicitamente a denunciare) si vedrebbe che il caso tanto “particolare” forse non è. O no? – Ritvan

  219. utente anonimo scrive:

    Niente da fare. Riprovo dopo.

    Cocco

  220. utente anonimo scrive:

    X Ritvan

    Il resto un’altra volta ma questa, che sto leggendo adesso, te la devo proprio raccontare.:-)

    Hai presente il discorso sulle commissioni d’esame di stato tutte costituite da commissari esterni a salvaguardia di un minimo di oggettività?

    La Moratti le aveva fatte diventare completamente interne (per il bene delle private, ovviamente), Fioroni ha subito promesso di farle tornare per metà esterne e per metà interne come erano ai tempi di Berlinguer.

    Occorreva però fare una legge apposita.

    Il Ddl relativo è stato approvato il 26 ottobre scorso dalla Commissione Cultura del Senato e comincerà il suo iter il 17 novembre.

    Il testo ha però avuto il parere contrario da parte della *Commissione Bilancio* del Senato sull’emendamento per la provenienza esterna dei componenti della commissione esame, misura che potrebbe condurre a un lievitamento dei costi.

    Evvai! Viva la tua meritocrazia!

    Ad ogni modo lo vuoi sapere qual è il trucco italiano con le commissioni metà interne e metà esterne?

    Te lo dico, dai!!!!

    Gli esterni fanno attenzione a non pestare i piedi agli interni poiché oggi sono esterni loro e domani lo saranno gli altri nella loro scuola. 🙂

    Che schifo!

    Cocco

  221. utente anonimo scrive:

    Cocco

    e se abolissimo il valore legale del titolo di studio, dando così un valore pari a zero al pezzo di carta rilasciato dai diplomifici privati che tu aborri (e alle scuole statali in cui il corpo insengnante la pensa come, aggiungo en passant)?

    invece di svenarci a controllare tutto, vanamente.

    Francesco

  222. utente anonimo scrive:

    “si vanifica lo stesso sciopero che vuole invece essere un atto di denuncia”

    non credevo ci fossero più esseri umani disponibili ad usare queste espressioni. non posso che ripensare all’appendice che Orwell scrisse a 1984, una riflessione sulla neolingua assai illuminante.

    Francesco

  223. utente anonimo scrive:

    X Ritvan

    Anche nel messaggio 215 manca una frase. Ma lì non so se è stata colpa mia o di Splinder. Forse la prima.

    Laddove trovavi irreale e irrealistica l’affermazione che i risultati PISA-OCSE per la scuola italiana fossero abbassati da quelli riportati dagli studenti delle scuole private, ti invitavo a leggere anche qui:

    http://uaar.it/news/2006/10/18/scuole-quelle-private-piu-scadenti-quella-pubblica/

    Cocco

  224. utente anonimo scrive:

    X Ritvan

    Volevi sapere dei “tagli” alla scuola?

    Ti scrivo quelli più eclatanti.

    Si prevede l’innalzamento del numero di allievi per classe: le classi “risparmiate” (dice proprio così) saranno 7.682, e i docenti “risparmiati” saranno 19.032.

    La finanziaria prevede che il numero di bocciati alle superiori debba diminuire per attuare un “risparmio”.

    Cioè, se un ragazzo ripete un anno, la sua eccessiva “permanenza” nella scuola (“permanenza” = spesa) diventa un costo in più per lo stato. Per cui la “permanenza media” degli studenti italiani nella scuola deve diminuire. “Al fine della stima del risparmio, è stata considerata una riduzione del 10% del numero di ripetenti dei primi due anni di corso”.

    La finanziaria impone la riduzione delle ore nei professionali da 40 a 36.

    Nella finanziaria salta il vincolo numerico (1/138) nella determinazione del numero di insegnanti di sostegno all’handicap. Esso diventa 1/168. Prima della finanziaria per il 1998 era 1/2 (disabili).

    Cocco

  225. utente anonimo scrive:

    X Rirvan

    I commento boicottato da Splinder non lo invio. Non mi piace più.

    L’unico passaggio che mi piaceancora 🙂 era il seguente:

    Su lorsignori “pavloviani” sono d’accordo che le cose sarebbero andate così durante i due governi. Che credevi, carissimo presuntoso, che si aggiunge a permaloso, puntiglioso, pignolo, e già che ci siamo, pretestuoso? 🙂

    Sugli interventi da fare “prima” e “dopo” nel pubblico, non si trattava di dare una priorità cronologica.

    Ma a te piace banalizzare discorsi che invece comprendi molto bene.

    Che tu li comprenda, più che dalle risposte che dai a me, me ne accorgo da quelle che dai ad altri.

    Cocco

  226. utente anonimo scrive:

    Ommmadonna!!! Ho scritto Rirvan.

    Scusa, Ritvan. Non lo faccio più. 🙂

    Cocco

  227. utente anonimo scrive:

    Francesco: e se abolissimo il valore legale del titolo di studio (…) ?

    In un paese serio e meritocratico sarei d’accordo senza meno.

    Ma in un paese di amici e parenti come il nostro, beh, ti dirò che sapere che chi viene assunto per un ruolo da ingegnere ha fatto cinque anni di ingegneria e un esame di stato mi fa sentire più tranquillo. Magari non meritava quel posto, eh, ma almeno può darsi che non sia completamente ignorante in materia 🙂

    Z.

  228. utente anonimo scrive:

    Z. ottimista, visto che di fatto ti accontenti di un pezzo di carta.

    Certo, io conto sulla eventuale azione dei giudici a dramma avvenuto …

    Francesco

  229. utente anonimo scrive:

    “Precarietà” non è ancora scivolato nella pagina successiva. Ne approfitto per copiare un articolo di “retescuole” sugli appalti che il pubblico dà al privato.

    Miguel, se c’è qualche problema, elimina il commento senza nessun problema.

    “La commissione mensa delle tre scuole elementari del Circolo Clericetti ha informato l’assemblea dei genitori del risultato dell’ultima ispezione effettuata venerdì 19 ottobre al centro cottura di via Uccelli di Nemi e successivamente al refettorio della scuola elementare Tajani.

    I risultati sotto sintetizzati sono molto preoccupanti.

    Menù

    Il riso alla parmigiana sapeva solo di riso, le zucchine trifolate sapevano solo di acqua, il tonno era molto sfaldato, la pera non di agricoltura biologica (quindi trattata con pesticidi e conservanti) è stata fatta mangiare con la buccia.

    Appalto lavaggio stoviglie e posate

    Il lavaggio da settembre non è più affidato alla ditta specializzata, si utilizzano piatti di plastica, il lavaggio delle posate è affidato alle scodellatici, che lo fanno velocemente perché non vengono loro pagati gli straordinari.

    Modalità di lavaggio e detersivi

    Nei locali dove le scodellatici lavano le posate il lavoro è svolto grossolanamente e in poco tempo. I genitori della commissione durante l’ispezione si accorgono che i detersivi presenti sono privi dei necessari documenti certificativi. Tra questi c’è il DASTY FORM, un prodotto igienizzante da impiegare per la pulizia dei pavimenti e dei servizi igienici. Sull’etichetta del prodotto c’è l’AVVERTENZA scritta in rosso di “NON CONTAMINARE RECIPIENTI ATTI A CONTENERE ALIMENTI”.

    Alle scodellatici l’utilizzo di quel prodotto VELENOSO è stato imposto dalla cooperativa di cui sono dipendenti ed è stato espressamente detto di USARLO SENZA RISCIAQUO mostrando la lettera di intimazione a loro inviata. Loro continuano a non usarlo perché sono coscienti della velenosità e del pericolo per i bambini.

    Ispettorato MilanoRistorazione

    I genitori della commissione hanno comunicato l’esito dell’ispezione al telefono all’ispettore di zona della MilanoRistorazione, hanno inviato il fax al Comune e un esposto alla Asl.

    Nel frattempo l’ispettore della MilanoRistorazione ha chiamato le scodellatici per sgridarle perché avevano permesso ai genitori della commissione mensa di entrare nei locali della cucina.

    Invito i genitori delle altre scuole a fare verifiche nei centri cucina e nei refettori, è in pericolo la salute dei nostri bambini.

    Monica Bacis

    Mamma scuola Tajani”

    Anche stavolta non credo si tratti di un caso isolato.

    Cocco

  230. utente anonimo scrive:

    Ritvan, veramente tu ricordi male : io non ho mai scritto, lamentandomi, che si debba iniziare dalle banche , a liberalizzare….Aurora

    Dal post kelebekiano “La fabbrica del terrore”, 9 luglio 2006 (pagina 9), commento n.196:

    “Gli accordi taciti sono ( sarebbero) vietati, ma lascio agli economisti del blog dire quanto funzioni l’antitrust in Italia, per esempio nel “polmone” dell’economia : le banche. Leggo oggi sul corriere della Sera che il Commissario Europeo per la Concorrenza denuncia, in un proprio rapporto, proprio la mancanza di concorrenza nel settore bancario e il fatto che l’Italia, oltre al resto, abbia il costo più alto dei paesi UE per i conti correnti, superato in esosità solo dal Lussemburgo dove però “trattano un’operatività più sofisticata, collegabile all’esigenza di un rigido segreto bancario e delle facilitazioni da paradiso fiscale. Aurora”

    E adesso, cara Aurora, vai col triplo distinguo cavilloso carpiato all’indietro per dirmi che quanto sopra non voleva assolutamente dire che la liberalizzazzione doveva iniziare dalle banche piuttosto che dagli avvocati e che lungi ta te l’idea di lamentarti:-)

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Buon sogno di una notte di inizio inverno anche a te!:-)

  231. utente anonimo scrive:

    Francesco:Z. ottimista, visto che di fatto ti accontenti di un pezzo di carta.

    Diciamo che io mi contento di un pezzo di carta e di una raccomandazione, mentre tu ti contenti della sola raccomandazione 😉

    Potresti obiettare che il pezzo di carta si può comprare, il che è vero. Ma vero è anche che è più difficile, più costoso e più frustrante dover comprare trenta esami più un esame di stato ed essere cugini di uno dei commissari del concorso che essere semplicemente cugini di uno dei commissari del concorso 🙂

    Certo, io conto sulla eventuale azione dei giudici a dramma avvenuto …

    …nah, non ti credo. Da quel poco che ho letto mi sembri troppo intelligente e pragmatico per affidarti all’Utopia 🙂

    Z.

  232. utente anonimo scrive:

    No, un momento, cari Francesco e Z, prima di continuare forse converrebbe – wittgensteinamente parlando:-) – mettersi d’accordo sul reale significato del termine “abolizione del valore legale del titolo di studio”.

    Se questo significasse che uno potrebbe impunemente assumere e far lavorare come medico nella propria clinica privata un analfabeta, non ci siamo proprio. Ah, se dovesse, invece, significare che per partecipare ad un concorso per bidello non si debba venir scavalcato in classifica dal primo cretino che s’è laureato (e sappiamo come:-) ) con una tesi sulla “Critica alla ragion pura”, allora è un altro paio di maniche.

    Ciao

    Ritvan

  233. utente anonimo scrive:

    Ritvan, non necessito di alcun distinguo cavilloso : da nessuna parte del mio commento è scritto o è deducibile quello che hai dedotto tu.

    Nessuna lamentela da parte mia, ma la denuncia espressa da altri dotati di competenza e autorità.

    Nessun riferimento, poi, agli avvocati.

    Sei dispensato dal rispondermi con il tuo solito salto intelo-garbugliatore ragnesco distorsivo multiplo.

    Aurora.

  234. utente anonimo scrive:

    Alla faccia della NETiquette cocchesca:-) continuo a “esagerare” in quoting.

    Figuriamoci se abbandonavi lo scettro anche solo per un attimo! Cocco

    Te piacerebbe, eh? No, hai da soffrì!:-)

    Sciopero. ..Signor “pignolo” è vero che tu scrivevi che essendo “interruzione di pubblico servizio è necessario informare…..”, ma ti sei accorto che quella cosa l’avevi scritta perché io sostenevo che i genitori vogliono sapere chi sciopera e chi no per potersi organizzare piuttosto che accontentarsi di sapere che, causa sciopero, potrebbero esserci irregolarità nel servizio?

    Sì, me ne sono accorto. Ma pensa te quei biechi genitori del menga che hanno l’assurda pretesa di sapere chi sciopera e chi no per potersi “organizzare”!! Invece hanno da soffrì, hanno, nella disorganizzazione più totale, sennò che gusto sadico a scioperare ci sarebbe?:-).

    Nei trasposti ci sono le “fasce di garanzia”? E nella scuola ci sono i”servizi minimi”. La didattica, però, non rientra in essi. Chiaro il concetto?

    Cristallino. Immagino consistano per gli alunni di poter fare un tresette col morto in compagnia del bidel…pardon, del “personale non docente”:-). Molto gratificante:-).

    E veniamo al discorso di fondo.

    Perché dichiarare o meno l’intenzione di scioperare. Che genere di servizio è la scuola?

    Si dà il caso che in essa si insegni qualcosa e non si badino i bambini come nell’asilo nido mentre i loro genitori sono impegnati altrove.

    Il genitore che sa che gli insegnanti di suo figlio sciopereranno, porta i bambini a casa dei nonni o lascia nel letto quelli più grandi in grado di gestirsi da soli.

    Il genitore che è stato informato dello sciopero ma non sa se gli insegnanti di suo figlio sciopereranno, il grande lo fa alzare dal letto e per il piccolo, prima di lasciarlo a scuola, s’informerà se farà lezione oppure no.


    “S’informerà” da chi, di grazia? Se l’intenzione di scioperare è “top secret”, come farà ad informarsi se la maestra della seconda, terza, quarta ora sciopera o è semplicemente in ritardo? Ma guarda che come sofista riesci a dare dei punti anche a me!:-).

    Poi, ammesso e non concesso che venga informato “aumma-aumma”, che rimedi potrebbe inventarsi all’ultimo momento?

    Tu dirai, “ma siete sadici?”.

    Nooooo! Ma quando mai! Dico solo che in confronto a vosotros scioperaioli il Divin Marchese sembra un carmelitano scalzo:-).

    No Ritvan, ti assicuro

    Ah, ‘mbè, se lo assicuri tu siamo in una botte di ferro!:-). Come disse Attilio Regolo (tié, alla faccia di maria che crede che io sappia solo la storia dell’Albania:-) ).

    che è anche pesante questa cosa nei confronti di chi può essere in difficoltà serie

    Sì, ma più pesante è per il proletariato, più esso si rompe le balle e, pertanto, più si avvicina il momento della Grande Rivoluzione Proletaria:-). Capisco….

    e generalmente il buonsenso ti guida per ciò che devi fare nei confronti del singolo,

    Un’ottima occasione per attuare 10 pesi e 18 misure e sentirti, nel tuo piccolo, un potente. Complimenti!

    ma è necessaria, se si vuole far percepire ai genitori che c’è un disagio,

    Ah, ‘mbè, il sacrosantissimo principio dei lavoratori, per cui se qualcuno sta fottendo me, io inchiappetto te – che non c’entri ‘na mazza – in modo tale da farti compartecipe al mio disagio. Complimenti, di nuovo.

    un problema in cui sono direttamente coinvolti anche loro….chi lo manifesta ….cosa vuole dire, e perché.

    L’idea che ognuno possa (e debba) valutare il proprio “coinvolgimento” in qualcosa senza che qualcun altro lo ricatti, non ti sfiora nemmeno, vero? Eh, già, che ne capiscono quei beceri e buzzurri genitori, se non c’è l’insegnante “Illuminato” a illuminarli a suon di scioperi…

    Li induci ad interessarsi ai problemi della scuola attraverso l’ arrabbiatura per il loro disagio,

    Ottimo metodo! Ci aveva pensato prima un certo Pavlov coi cani, però. Anzi, ripensandoci, perché non attaccate un paio di elettrodi nei testicoli dei genitori (ovviamente anche nelle ovaie, per par condicio:-) ), così la loro inkazzatura è ancora più grande e la loro compartecipazione ai problemi della scuola – per il ben noto principio pavloviano del riflesso condizionato – diventa ancora più potente?:-)

    la richiesta al dirigente di fare le cose in altro modo, l’affermazione(nei casi più favorevoli) di quest’ultimo che lui, per legge, non può obbligare chicchessia a dichiarare le proprie intenzioni, il dirottamento dei genitori a parlare direttamente con noi e quindi *l’informazione*.

    Eh, si, ci vuole un bello sciopero per poter parlare coi genitori e per “informarli”. Attualmente vosotros siete obbligati a tenere una museruola sulla faccia quando li incontrate al difuori dei giorni di sciopero:-)

    Informazione che, come abbiamo visto, non è fornita (anzi è mistificata) né dai giornali né dalla tv, in cui si esprimono solo ministri, sindacati e chiunque altro possa servire alla loro causa per guidare l’opinione pubblica, con i risultati che ben conosciamo, uno dei quali è l’opinione diffusa del tipo “Vogliono fare un giorno di vacanza”.

    Mah, non credo che l’opinione pubblica sia tanto becera e disinformata da credere che lo facciate per un giorno di vacanza in più (e ne avete tantissimi, eh:-) ), visto che un falso certificato di malattia risolverebbe tutto e in più senza perdere i soldi della giornata. No, l’opinione pubblica sa che lo fate per ottenere un qualche ulteriore prebenda, privilegio, munificienza et similia. Lo fan tutti quelli che se lo possono permettere impunemente.

    Non vi attraversa l’anticamera del cervello l’idea che sarebbe più efficace – e soprattutto priva di giramenti di palle per gli innocenti – se faceste come i giapponesi che “scioperano” lavorando come al solito, ma esponendo una larga fascia sul braccio con suscritto”Oggi io io sciopero per….” o qualcosa di simile? No, eh, troppo comodo per quei fetenti dei genitori (e con gran goduria dei ragazzini, per i quali ogni giorno di scuola perso è un giorno guadagnato:-) ).

    Lo capisci che attraverso la dichiarazione di sciopero che puntualmente i dirigenti o chi per loro comunicano preventivamente alle famiglie si spegne una voce e si vanifica lo stesso sciopero che vuole invece essere un atto di denuncia?

    Eh, già, e la Gloriosa Rivoluzione Proletaria si allontana:-). Se il metodo giapponese vi sembra troppo “soft”, che ne dici, invece, di salire sul tetto della scuola con un grosso cartello attaccato al collo? Non dico nudi, come i Radicali, poiché sarebbe incompatibili col vostro ruolo educativo dei pupi, ma anche vestiti credo che un bello scalpore mediatico – e relativa denuncia del bieco kapitalismo che sta strangolando la scuola:-) -lo otterreste lo stesso, anzi, de più.

    Noi non produciamo nessuna merce il cui ricavato testimonia se il lavoro è stato fatto oppure no e quindi l’unica cosa che ci interesserebbe trasmettere è un’informazione ai diretti interessati.

    Appunto, che minchia c’entra lo sciopero, che era ed è uno strumento di lotta economica contro “i padroni”, costringendoli a subire delle ingenti perdite economiche per le giornate di lavoro perse? Se volete solo “informare”, salite coi cartelli sul tetto della scuola all’inizio delle lezioni e vedrete che saranno informati tutti a dovere.

    Se stai pensando solo agli scioperi per il contratto di lavoro, magari indetti dai confederali, sei fuori strada.

    Che sono un SUV? Oddio, i comunisti mi tasseranno pesantemente!:-)

    Ci sono scioperi con cui s’intende fare altro tipo di denunce….. sindacati permettendo.

    Che sei, una COBASscuola? Cara mia, le denunce si fanno in tribunale o sul tetto della scuola (o magari incatenata al cancello). Lo sciopero che fate voi è solo un vile ricatto nei confronto dei più deboli ed indifesi, ossia di quei genitori che non hanno i soldi per mandare i figli nella scuola privata. Tutto il resto è fuffa sindacalese, esattamente uguale a quella della Trimurti….

    Ecco, la comunicazione preventiva delle intenzioni di ognuno è un tassello di questo perverso ingranaggio che di fatto garantisce l’ordine della produzione e del lavoro e annienta l’espressione delle proprie ragioni.

    In confronto a te Marx era un semianalfabeta:-).

    Se a te sta bene così, cosa vuoi che ti dica!

    Sì, a me starebbe bene essere informato mediante cartelli e colloqui, non ricattato mediante scioperi del menga.

    Il tutto ti può sembrare strano ma la scuola è un mondo a parte che non coincide né con il pastificio della Nunziatella né con i trasporti pubbici.

    Mi piacerebbe provare i trasporti “pubbici”:-), ma solo se a trasportarmi fossero leggadri fanciulle dall’accento romanesco:-)

    In comune, tutti e tre hanno solo l’intervento sindacale che battendo un colpo al cerchio e uno alla botte hanno collaborato con i padroni del vapore fornendo gli strumenti, da tempo, per svilire qualsiasi tipo di recriminazione.

    Di nuovo Marx si nasconde per la vergogna:-)

    Come vedi la privacy e l’omertà non c’entrano assolutamente niente e il paravia puoi rimetterlo al suo posto.

    Non ho difficoltà a cambiar parere, specie se tu mi chiarisci che invece di privacy o omertà si tratta semplicemente di “estorsione”, ossia estorcere il consenso degli incolpevoli genitori alle vostre richieste, qualsiasi esse siano. Ho la vaga idea, però, che non ci guadagnate – eticamente e moralmente…

  235. utente anonimo scrive:

    FINE DEL COMMENTO 234

    Come vedi la privacy e l’omertà non c’entrano assolutamente niente e il paravia puoi rimetterlo al suo posto.

    Non ho difficoltà a cambiar parere, specie se tu mi chiarisci che invece di privacy o omertà si tratta semplicemente di “estorsione”, ossia estorcere il consenso degli incolpevoli genitori alle vostre richieste, qualsiasi esse siano. Ho la vaga idea, però, che non ci guadagnate – eticamente e moralmente parlando – nel cambio della fattispecie.

    Ciao

    Ritvan

  236. utente anonimo scrive:

    Ritvan, non necessito di alcun distinguo cavilloso : da nessuna parte del mio commento è scritto o è deducibile quello che hai dedotto tu. Aurora

    Come volevasi dimostrare:-). Anche se senza voli cavillosi carpiati, ma semplicemente negando laconicamente e brutalmente l’evidenza. Tipicamente femminile e poco avvocatesco, direi:-)

    Nessuna lamentela da parte mia, ma la denuncia espressa da altri dotati di competenza e autorità.

    Si, si, “denuncia espressa da altri dotati di competenza e autorità”, mentre tu passavi di lì per puro caso, vero?:-). E se c’eri dormivi:-).

    Nessun riferimento, poi, agli avvocati.

    Ma cerrrrrto! Il fatto che TU sia un avvocato e che per tutti i commenti di quel post c’hai fatto ‘na capa così (col valido aiuto del tazebao prodotto dal molto onorevole Ordine degli Avvocati di Milano) sull’accanimento bersaniano nei confronti dei poveri avvocati non c’entrano nulla, vero?

    Sei dispensato dal rispondermi con il tuo solito salto intelo-garbugliatore ragnesco distorsivo multiplo.

    Ma dì pure “avvocatesco”, cara, così si capisce meglio:-). Beh, Vostro Onore, se puede rinunciare alla dispensa senza incorrere nella Vostra ira funesta? Anche perché l’ho già fatto:-).

    Ciao

    Ritvan

  237. utente anonimo scrive:

    X Ritvan Volevi sapere dei “tagli” alla scuola? Ti scrivo quelli più eclatanti.

    Si prevede l’innalzamento del numero di allievi per classe: le classi “risparmiate” (dice proprio così) saranno 7.682, e i docenti “risparmiati” saranno 19.032. Cocco


    Il risparmio di per sé non mi sembra sia un male. Ho letto che l’Italia ha il più basso numero di studenti per docente in Europa. O sbaglio?

    La finanziaria prevede che il numero di bocciati alle superiori debba diminuire per attuare un “risparmio”. Cioè, se un ragazzo ripete un anno, la sua eccessiva “permanenza” nella scuola (“permanenza” = spesa) diventa un costo in più per lo stato. Per cui la “permanenza media” degli studenti italiani nella scuola deve diminuire. “Al fine della stima del risparmio, è stata considerata una riduzione del 10% del numero di ripetenti dei primi due anni di corso”.

    Scusa, cara, ma se dovessero resistere alla tentazione di far predefinire e pianificare dallo Stato anche la percentuale dei bocciati, che comunisti sarebbero?:-). Hai ragione, è una castroneria.

    La finanziaria impone la riduzione delle ore nei professionali da 40 a 36.

    Senti Cocco bella, ti ho già detto che mi irrita enormemente la presentazione di dati parziali. Non è che quelle 4 ore non siano “perse” ma assegnate alla pratica aziendale? Se fosse così, non ci vedrei nulla di male. Nei miei biechi testi scolastici di marxismo in salsa albanese.-) era scritto: “La pratica senza la teorie è cieca, ma la teoria senza la pratica è zoppa.”

    Nella finanziaria salta il vincolo numerico (1/138) nella determinazione del numero di insegnanti di sostegno all’handicap. Esso diventa 1/168. Prima della finanziaria per il 1998 era 1/2 (disabili).

    Beh, so che la matematica non è il tuo forte:-), ma ti faccio osservare che se è come tu dici si potrebbe dire che piove sul bagnato:-). Ovvero, con l’attuale finanziaria la disponibilità di insegnanti di sostegno diminuisce di circa il 18%. Mentre le finanziarie passate, decurtandola da 1/2 a 1/138 l’hanno “vampirizzata” quasi del 99% ! Ti sembra proprio il caso di fare tanto casino perché l’1% del necessario sia stato decurtato adesso del 18%, passando a 0,82% sempre del neccessario?:-)

    Ciao

    Ritvan

  238. utente anonimo scrive:

    Laddove trovavi irreale e irrealistica l’affermazione che i risultati PISA-OCSE per la scuola italiana fossero abbassati da quelli riportati dagli studenti delle scuole private, ti invitavo a leggere anche qui:

    http://uaar.it/news/2006/10/18/scuole-quelle-private-piu-scadenti-quella-pubblica/ Cocco


    Sì, l’Unione Atei, Agnostici e Razionalisti quando c’è da inchiappettare le “scuole dei preti” va in brodo di giuggiole, ci mancherebbe altro.

    Pero, Cocco mia, permettimi di ricordarti ancora una volta la memorabile frase di Disraeli:”Ci sono bugie, dannate bugie e..statistiche”. Da umile cultore della scienza statistica, inoltre, ti posso dire due cose:

    1. E’ molto facile produrre statistiche completamente false, pur essendo in buonafede, se non si rispettano rigorosamente le complicatissime leggi della statistica.

    2. Una delle regole d’oro della statistica: essa mostra una tendenza, ma non offre alcuna informazione sul meccanismo che ha prodotto quella tendenza. E mi spiego.

    1. Tenendo per appurata la buonafede di chi ha testato gli alunni (e tenendo presente l’alto tasso di ideologizzazione – ovviamente a senso unico – dell’intellighentsia italica ci vuole un bello sforzo per presumere la buonafede:-) ), io vorrei sapere se chi ha condotto i test sapeva se l’alunno testato proveniva dalla scuola pubblica o da quella privata, ovvero se sia stata rispettata la regola “del cieco”. Se così non fosse, è certo che nella valutazione degli alunni si sarà introdotto il cosiddetto “effetto Rosenthal” (di cui ti potrei parlare più in dettaglio, se lo desideri), cosa che toglierebbe ogni credibilità scientifica al test e, di conseguenza, alla statistica basata su di esso.

    2. Riguardo al meccanismo che determina la tendenza, la statistica prodotta non può in alcun modo stabilire che l’inferiorità degli alunni della scuola privata sia conseguenza di una supposta inferiore qualità d’insegnamento in essa. E per il semplice motivo che la divisione degli alunni italici in “pubblici” e “privati” NON AVVIENE CASUALMENTE, ovvero “random”, ma dietro precise scelte dei genitori. E una delle leggi della statistica destituisce da ogni fondamento scientifico ogni speculazione fatta su campioni non interamente randomizzati. Il fatto che l’inchiesta abbia “pescato” in modo randomizzato in seno alle due categorie non può in alcun modo validare il test, vistà la mancata randomizzazione della “base”. Mi rendo conto che è un po’ astruso, ma cerco di spiegartela con un esempio (eh, cosa non sono disposto a fare per te, femmina ingrata!:-) )

    Supponiamo che si prendano due scatole, in cui su una ci scriviamo “Privato” e sull’altra “Pubblico”. Poi, nella prima ci mettiamo 100 palline nere e 50 bianche, mentre nella seconda 100 palline bianche e 50 nere. Poi, tiriamo su ad occhi chiusi (ovvero “random”) da ognuna delle scatole 15 palline. Ebbene, il calcolo di probabilità ci dice che facendo un gran numero di tali estrazioni, dalla scatola “privato” tireremo sempre un numero di palline nere circa 2 volte superiore a quello delle bianche e viceversa.

    Per tornare ai nostri alunni, lo so bene che non sono palline e che a scuola non stanno inerti come palline ma vengono istruiti, ma il problema l’e l’istess. Ci potrebbero essere molti altri motivi per spiegare la differenza di grado d’apprendimento fra studenti “pubblici” e “privati”. Non sto facendo “razzismo antropologico-classista”, ma è logico pensare che due ricchi genitori di un ragazzo il cui DNA non è proprio quello di un’aquila:-) decidano di mandarlo in una scuola privata, piuttosto che in una pubblica, confidando che in quella privata sarà meglio seguito, in modo “personalizzato”. Invece, questo succede solo nel paese di Alice:-), il ragazzotto viene seguito ed istruito esattamente come nella scuola pubblica, o anche un pochino meglio, se non che contro il DNA poco aquilino:-) c’è ben poco da fare.

    Quante volte si potrebbe ripetere questa situazione nella popolazione italica? Non lo sappiamo.

    Inoltre, tieni presente che i rampolli di chi può permettersi le rette delle private generalmente godono di “distrazioni” molto più frequenti e costose dei pargoli di chi si può permettere solo la scuola pubblica. Pertanto, i primi, pur avendo DNA aquilino, non lo sfruttano, preferendo dedicarsi a passatempi più gratificanti, invece di studiare.

    Ciao

    Ritvan

  239. utente anonimo scrive:

    La tesi di Ichino e del governo di centrosinistra sugli sprechi nella scuola si identifica perfettamente con quella di Confindustria la quale, anzi, vorrebbe interventi più drastici e trasformazione della scuola in agenzia di produzione di lavoratori e non di persone che ragionano e imparano a fare delle scelte in tutti i campi, non solo in quello lavorativo. Cocco

    Fra la tua orwelliana “agenzia di produzione di lavoratori” e l’attuale scuola che insegna solo belle parole una sana via di mezzo, no, eh?

    Infatti “non dico” poiché non ho nessuna intenzione di attirare una denuncia sulla mia persona elencando i nomi degli istituti, allora parificati, e oggi paritari, di fatto consorziati per le promozioni a pagamento su grande scala.

    E mi sto giusto riferendo alla città in cui vivevo prima che è poi quella in cui tu vivi adesso, per cui, se volessi, le informazioni sull’andazzo le avresti anche a portata di mano.


    Giusto per darti una mano:-), i giornali riportano in questi giorni il caso di una scuola-truffa del genera a Palermo, la quale – colmo dell’ironia – pare portasse il nome della Montessori! Ma il tuo discorso mi sembra molto stranamente somigliante a quello di una che , essendo stata violentata da una banda di negri, fosse ormai convinta che tutti i negri d’Italia siano degli incalliti stupratori. O che dobbiamo applicare la “regola kelebek”, secondo cui certe generalizzazioni non si possono fare per i “dominati”, ma solo per i “dominanti”?:-).

    Direi che hai individuato bene il percorso che si sta seguendo di trasformazione del sistema scolastico da ricoveri per disadattati di varia natura fino a scuole eccellenti che, se permetti, sarà pure efficiente (non ancora, e soprattutto in Italia) da certi punti di vista , ma per niente etico, non credi?

    Anche che io viva in affitto in un monolocale e Bertinotti si spaparanzi nella sua megavilla con megapiscina non è che lo trovi tanto etico. Ma sono cosciente del fatto che non si può mettere a disposizione una megavilla a tutti gli italici. A meno che non si vada a conquistare l’ex URSS e usarla come “spazio vitale”:-)

    Inoltre, essere per un sistema meritocratico non significa dover collocare la scuola pubblica i fondo alla classifica.

    No, ne abbiamo già parlato, mi sembra. E sono sempre dell’idea che la scuola pubblica deve diventare anch’essa meritocratica. Con grande orripilamento delle anime belle che bazzicano questo blog.

    Si tratterebbe in tal caso di un sistema classista con classi differenziate sulla base della disponibilità economica e per fini non coincidenti con la formazione dell’individuo e la pluralità delle scelte.

    Non mi ci raccappezzo fra “classe” come divisione scolastica e “classe” come ceto sociale:-). Comunque, io credo che basti applicare correttamente l’art. 34 par.3 e 4 della Costituzione Italiana democratica Antifascista nata Dalla Resistenza ecc., ecc. che recitano:

    “I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”. Se non che la cosa non dovrebbe cominciare dall’università, né essere limitata alle scuole statali, bensì, se un alunno meritevole ma povero vuole frequentare, chessò la scuola elementare dei preti o il liceo esclusivo francese Chateaubriand, lo stato deve offrirgli borsa di studio almeno pari alla retta scolastica e non lavarsene ipocritamente le mani invitandolo a frequentare gratis la scalcinata scuola pubblica del quartiere. Così la intendo io la meritocrazia.

    Però credo, con sommo dispiacere, che il percorso intrapreso e sostenuto dai più, coincida con ciò che prospetti tu e non con ciò che vorrei io.

    Evidentemente tu non c’hai capito ‘na mazza di quello che prospetto io. Leggi sopra, per favore.

    Ciononostante, il mio compito, finché campo, sarà quello di denunciare e mai di adeguarmi.

    Lotta dura/senza paura. E – per par condicio – “boia chi molla”:-).

    Ciao

    Ritvan

  240. utente anonimo scrive:

    # 239

    >Anche che io viva in affitto in un monolocale e Bertinotti si spaparanzi nella sua megavilla con megapiscina non è che lo trovi tanto etico. Ma sono cosciente del fatto che non si può mettere a disposizione una megavilla a tutti gli italici. A meno che non si vada a conquistare l’ex URSS e usarla come “spazio vitale”:-)- Ritvan< Ma come! Dici a me di tener conto dell’art. 34 delle Costituzione e poi fai il paragone tra la megavilla e la scuola?
    Guarda che a me starebbe bene l’accostamento ma senza fare i due pesi e due misure che vorresti fare tu.

    Sono cosciente anch’io che nella Costituzione non sia scritto debba essere messa a disposizione di tutti la megavilla ma della scuola (dell’obbligo- obbligatoria e gratuita) c’è scritto. Caspita se c’è scritto!

    > Ma il tuo discorso mi sembra molto stranamente somigliante a quello di una che , essendo stata violentata da una banda di negri, fosse ormai convinta che tutti i negri d’Italia siano degli incalliti stupratori. O che dobbiamo applicare la “regola kelebek”, secondo cui certe generalizzazioni non si possono fare per i “dominati”, ma solo per i “dominanti”?:-)- Ritvan< Toh! Avevo avuto per te che hai vissuto i tempi di Hoxa la stessa impressione che tu hai per me quando parlo delle scuole private.
    Però io non ho fatto generalizzazioni per le scuole private. Sono convinta (perché me ne sono interessata) di aver riportato fatti che avvengono nella maggior parte delle scuole private italiane. Quella in cui ho lavorato io, a Roma, era solo “particolarmente” vergognosa.

    >Non mi ci raccappezzo fra “classe” come divisione scolastica e “classe” come ceto sociale:-).- Ritvan< Chi ha soldi manda i figli alla scuola privata, chi non ne ha li manda alla pubblica.
    Cosa c’è da raccapezzarsi? Non è una suddivisione della scuola in base al possesso del denaro?Infatti avevo scritto : “Si tratterebbe in tal caso di un sistema classista con classi differenziate sulla base della *disponibilità economica*”.

  241. utente anonimo scrive:

    Cominciamo bene!

    Continuazione del 240.

  242. utente anonimo scrive:

    Continuazione del 240

  243. utente anonimo scrive:

    Ultimo tentativo.

  244. utente anonimo scrive:

    Per favore Miguel, cancelli la fastidiosa confusione?

    Ho scritto due-tre poemi in word per Ritvan ma non so come inviarli.

    Ora provo ad inserire un commento da un’altra parte e senza scriverlo prima in word e spero di non pasticciare anche da un’altra parte.

    Grazie

    Cocco

  245. utente anonimo scrive:

    Ritvan:Se questo significasse che uno potrebbe impunemente assumere e far lavorare come medico nella propria clinica privata un analfabeta, non ci siamo proprio. Ah, se dovesse, invece, significare che per partecipare ad un concorso per bidello non si debba venir scavalcato in classifica dal primo cretino che s’è laureato (e sappiamo come:-) ) con una tesi sulla “Critica alla ragion pura”, allora è un altro paio di maniche.

    Dunque, chi sostiene l'”abolizione del valore legale del titolo di studio” suppongo intenda che lo stato non dovrebbe riconoscere al titolo in questione alcun valore legale (a meno che non si usi “abolizione” in senso piuttosto improprio).

    In questo senso ho inteso il punto di vista di Francesco.

    Se per “abolizione del valore legale del titolo di studio” s’intende che i concorsi pubblici – salvo casi particolari – dovrebbero essere fatti per soli esami e non per titoli, allora il discorso cambia. E sono totalmente d’accordo con te.

    Zeta

    p.s.:

    …però almeno lasciagli il lavoro da bidello ad un “filosofo”. Un po’ di umiltà a certi “letterati” non guasterebbe…e soprattutto, che altro potrebbe fare nella vita?

    A parte vincere a “La pupa e il secchione”, intendo…e poi anche lì ha vinto uno “scienziato” 🙂

  246. utente anonimo scrive:

    Ah, Ritvan, dimenticavo…

    non so a Roma, ma qui da noi non c’è dubbio che le palline non siano equidistribuite. Anzi anzi. Qua le palline delle private sono per lo più nere, anzi nerissime, come la notte più buia 🙂

    Le superiori private dalle mie parti sono meri diplomifici, dove viene promosso chiunque, anche se fa scena muta e presenta compiti in bianco. Non si tratta di un segreto: in genere lo ammette anche chi le frequenta. Naturalmente alcune private si danno un tono, altre ci provano senza gran risultato, ma la maggior parte non ci prova nemmeno (potrei raccontare gustosi aneddoti a non finire 🙂 ).

    Quindi non stupisce che la gran maggioranza degli studenti delle private non sia particolarmente sveglia o preparata. In genere stanno lì perché i genitori – non necessariamente ricchi – hanno preferito mandare il loro figlio poco studioso e/o poco capace in una “scuola” dove il diritto al diploma si acquista con la retta. In alcuni casi – molto meno frequenti, però – lo fanno anche per tenere il figlio (specie se delinquentello) in un ambiente che si presume controllato, perché “nella scuola pubblica gira un sacco di droga” (mentre in quella privata nooo, figuraaarsi 🙂 ).

    Naturalmente ci sono le eccezioni. Un nostro amico è stato mandato ad una costosa scuola privata perché i genitori speravano che conoscesse e iniziasse a frequentare i figli di gente ricca e importante. E il figlio ingrato, invece, continuò sempre a frequentare noialtri buzzurri di periferia senza nome importante, senza lucrose bazze, senza vestiti firmati e in definitiva senza molti soldi in tasca 🙂

    Mai denaro paterno fu peggio speso :-))

    Z.

  247. utente anonimo scrive:

    So che le scuole campionate per P.I.S.A. inviano le risposte ad un questionario attraverso cui comunicano anche se sono private o pubbliche, la regione di provenienza, le caratteristiche socio economiche del loro territorio, e altro, e che le proporzioni dei campioni rispecchiano la distribuzione delle scuole pubbliche e private nel territorio nazionale.

    Non so se la correzione dei compiti sia condotta in “cieco”. Se anche non fosse però, nel cavillare, tieni conto di due cose:

    1. I compiti di matematica sono per lo più costituiti da domande a risposta oggettiva del tipo scelta multipla. Più che un’interpretazione occorrerebbe quindi un imbroglio per falsare i risultati.

    1. L’indagine è OCSE che non credo proprio parteggi per le pubbliche.

    >(eh, cosa non sono disposto a fare per te, femmina ingrata!:-) ) – Ritvan< Grazie. Ma decidi di spiegarmi le “virgole” dopo un sacco di tempo e se i post avanzano la mente va altrove. Cocco

  248. utente anonimo scrive:

    >Nei trasposti ci sono le “fasce di garanzia”? E nella scuola ci sono i”servizi minimi”. La didattica, però, non rientra in essi. Chiaro il concetto? – Cocco<
    >>Cristallino. Immagino consistano per gli alunni di poter fare un tresette col morto in compagnia del bidel…pardon, del “personale non docente”:-). Molto gratificante:-). – Ritvan -“S’informerà” da chi, di grazia?- Ritvan< I genitori portano il bambino (se piccolo) a scuola la mattina dello sciopero e chiedono a chi è presente in segreteria se i suoi insegnanti ci sono o non ci sono. Se non ci sono se lo riportano a casa. Se la scuola ha “chiuso” per sciopero (cosa che succede rarissimamente) se ne tornano a casa poiché capiscono che non c’è nessuno (Loro capiscono. Tu non so a questo punto! 🙂 ) >Nella finanziaria salta il vincolo numerico (1/138) nella determinazione del numero di insegnanti di sostegno all’handicap. Esso diventa 1/168. Prima della finanziaria per il 1998 era 1/2 (disabili). –Cocco<
    >>Beh, so che la matematica non è il tuo forte:-), ma ti faccio osservare che se è come tu dici si potrebbe dire che piove sul bagnato:-). Ovvero, con l’attuale finanziaria la disponibilità di insegnanti di sostegno diminuisce di circa il 18%. Mentre le finanziarie passate, decurtandola da 1/2 a 1/138 l’hanno “vampirizzata” quasi del 99% ! Ti sembra proprio il caso di fare tanto casino perché l’1% del necessario sia stato decurtato adesso del 18%, passando a 0,82% sempre del neccessario?:-)- Ritvan Non è che quelle 4 ore non siano “perse” ma assegnate alla pratica aziendale? – Ritvan< No, gioia. Le 40 ore (a settimana) ridotte a 36 sono comprensive di teoria e pratica.
    A proposito della riduzione di quelle ore avrei una mia personale idea che non coincide con quella del governo e presumo neanche con quella dei professori, ma mi sembra inutile parlarne.

    Ah! Se evitassi di chiamarla pratica “aziendale” mi farebbe piacere. 🙂 Ho detto “se evitassi” e non “evita”. E’ quindi un invito e non un imperativo.

    Sulle modalità di espressione del dissenso che non coincidono con lo sciopero ci sarebbe da ragionare, dal mio punto di vista, ma ciò che tu proponi, e che da qualche punto di vista mi piacerebbe, non si addice ad un contesto di relazioni sociali quale quello in cui viviamo sia tu che io.

    Per il resto, mi spiace, ma passerò da queste parti non prima di mercoledì prossimo.

    Intanto potresti riflettere sull’identificarsi(mi) COBAS-scuola leggendo attentamente i post “Cuori neri e problemi di identità”, ovviamente provando a uscire un attimo da “rossi e neri” …… ché il motore è lo stesso.

    Cocco

    Ps

    >Mi piacerebbe provare i trasporti “pubbici”:-)- Ritvan< Non posso farci niente se al posto degli occhi ho due fondi di bottiglia!:-((

  249. utente anonimo scrive:

    lLafamosa conclusione de 240

    Cocco

    ps

    Il discorso sul “tuo” concetto di meritocrazia e le rette che lo Stato dovrebbe pagare alle scuole dei preti meriterebbe un commento, e forse più di uno, a parte. Chissà!!!!

  250. utente anonimo scrive:

    x Ritvan

    Poiché sono puntigliosa anch’io(orgogliosa ? :-)) , tra i periodi scritti nell’originale ma “saltati” non so come e perché nel commento inviato ,c’è n’è uno che mi sarebbe piaciuto farti conoscere.

    Riguardava l’appunto che hai fatto nel 237 sulla modifica dei rapporti insegnanti/alunni H in finanziaria.

    Lo riscrivo.

    Ma davvero la tua opinione su di me è talmente scadente da farti pensare che non sappia calcolare il valore di una frazione?

    “138” e “168” sono riferiti a tutti gli alunni, disabili e non disabili.

    “2” è riferito ai soli disabili, e c’è scritto di fianco.

    Solo le prime due frazioni sono perciò confrontabili come fai tu.

    Se vuoi capire il senso (che tende comunque a ridurre gli insegnanti) del passaggio da 1/2 (disabili) a 1/138, pensa che siccome il numero di studenti cosiddetti certificati come “H” è in notevole aumento per svariate ragioni, su 138 alunni la media di ragazzi problematici che necessitano dell’attenzione particolare dell’insegnante di sostegno non solo è maggiore di 2 ma è in crescita.

    Ne consegue che al fine di non fare aumentare parallelamente il numero di insegnanti necessari ad occuparsene si è pensato bene di rapportare questi ultimi al totale degli alunni e non ai soli “H”.

    Chiaro il concetto?

    Cocco

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *