Il Volto di Qana (X)

Sul suo blog, sempre interessante, Andrea Franzoni segnala l’ editoriale di un certo Antimo Mirandola, pubblicato sul sito "Ebraismo e dintorni".

Sotto il titolo, "mai più pace con quelle bestie", Mirandola parla delle persone che abitano a nord di Israele come di "bestie libanesi", "bestie immonde", "lupi", mentre il pacioso mondo dei politici di centrosinistra viene descritto come "la squadraccia che sta al governo", che fa "dichiarazione degne di una postfazione del Mein Kampf."

"Basta parlare di pace con i redivivi nazisti e facciamo pagare carissimo a loro ogni dito alzato […] Sappiano che ogni loro velleità gli costerà un prezzo insostenibile andando dritti al cuore del problema distruggendo, una volta per tutte, ogni arma, compresi i tric trac, in mano ai nemici d’Israele, che siano a Beirut, a Damasco o a Teheran."

Mirandola si augura che alla fine della strage "nessun padre circonciso debba lasciare la sua famiglia per andare in guerra": evidentemente non sa che anche i musulmani sono circoncisi, ma nemmeno i bianchi che sterminarono i tasmani hanno mai saputo saputo molto delle loro vittime.

Il cardinale Sodano, che ha osato dire che "il diritto alla difesa non esime dal rispetto delle norme del diritto internazionale, soprattutto per quel che riguarda la salvaguardia delle popolazioni civili” viene accusato da Mirandola di "oscenità degne di un camorrista", di essere uno "scribacchino che fa accapponare la pelle", un "ciarlatano della peggiore specie" un "pataccaro", "degno discendente della macelleria dell’Inquisizione".

Franzoni non commenta però la frase di Mirandola che personalmente trovo più interessante, perché ci permette di cogliere il senso di tutto ciò:

"di nuovo siamo ad assistere alla profanazione di Eretz Israel da parte di Amalek."

Amalek è il nome di una tribù semitica, che ricorre alcune volte nel cosiddetto Antico Testamento, che avrebbe resistito all’ingresso degli israeliti, al seguito di Mosè, in Canaan. A loro, il libro del Deuteronomio (25:19) dedica un preciso comandamento:

"Quando dunque il Signore tuo Dio ti avrà assicurato tranquillità, liberandoti da tutti i tuoi nemici all’intorno nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti in eredità, cancellerai la memoria di Amalek sotto al cielo: non dimenticare!"

In seguito (1 Sam. 15:3), Samuele incarica Saul di eseguire lo sterminio totale di Amalek, bestiame compreso, da offrire in olocausto a Dio. Come Schindler, Saul risparmia alcuni prigionieri e soprattutto il meglio del bestiame, e per questa disobbedienza alla volontà divina, perde il trono.

Lo studio scientifico della Bibbia ha dimostrato che queste sono storie tardive, prive di base storica, e che hanno funzioni di definizione tribale e genealogica, con paralleli in tutto il mondo semitico e anche tra le popolazioni di lingua kushitica. Non a caso, il comandamento genocida appare a fianco a versetti come questo (25:11-12), chiaramente legato a peculiari usanze antropologiche che non hanno molto senso oggi:

Se alcuni verranno a contesa fra di loro e la moglie dell’uno si avvicinerà per liberare il marito dalle mani di chi lo percuote e stenderà la mano per afferrare costui nelle parti vergognose, tu le taglierai la mano e l’occhio tuo non dovrà averne compassione.

Ma il testo rimane, e passa attraverso innumerevoli mutazioni. Per i padri del deserto, Amalek – assieme ad altre nazioni nemiche – simboleggiava i peccati capitali da estirpare, e anche il giudaismo classico gli ha attribuito vari significati simbolici. Chi usa la metafora di Amalek per uccidere non sono gli ebrei, ma i puritani, che la adoperano per giustificare lo sterminio dei nativi americani.

Quello che è affascinante è la diffusione dell’amalecismo come spiegazione degli eventi correnti, ai tempi dell’immaginario mediatico, dove fumetti, titoli strappalacrime e immagini sostituiscono ogni ragionamento.

L’amalecismo è la credenza che i fatti si possano spiegare con l’esistenza di gruppi umani totalmente malvagi, per natura e senza motivo, che vanno sterminati prima che sterminino noi. Anche la metafora dello sterminio è moderno: il dominatore moderno sogna l’annientamento dal cielo e l’olocausto nucleare.

Sempre commentando su "Ebraismo e dintorni", il noto militante sionista Andras Berenyi scrive

«Mi odierete ma vi dico: sono felice! Finalmente, finalmente c’è la guerra. Adesso abbiamo un’opportunità per vincerla, un opportunità di distruggere Amalek, le sette nazioni, di adempiere le mitzvot, di essere ebrei non solo individualmente, ma come nazione. Mi dico, dunque, D-o mio, quanto Sei grande, quanto Sei onnipotente, quanto le Tue vie siano effettivamente e palesamente impossibili per noi da comprendere! […] D-o mio, quanto Sei grande, quanto Sei onnipotente, quanto le Tue vie sono effettivamente e palesamente impossibili per noi da comprendere! Buona guerra, Israele!».

Il concetto è interessante, perché unisce l’antica mitzvà (comandamento religioso) che impone lo sterminio delle "sette nazioni" con uno slogan modernissimo, "buona guerra" lanciato da Paolo Guzzanti, che aveva scritto:

"Buona guerra, Israele. Hai tutte le ragioni per spazzare via con l¹uso legittimo delle armi i nemici che sono anche i nemici di un¹Europa impantanata nelle sue stesse menzogne e già posseduta dalla penetrazione islamica. Ormai siamo sempre di più ad avere il coraggio di dire buona guerra Israele.

Gli uomini onesti oggi non si nascondono dietro il relativismo etico, ma dicono con animo limpido: buona guerra, Israele, vinci anche per questa Europa che ha paura della propria storia e che ha perso l¹identità nell¹inclinazione al suicidio e agli affari."

Tutto questo ci mostra come l’amalecismo non sia un’eredità di antichi testi, qualcosa di "arcaico" o di "medievale".

Siamo abituati a confondere illuminismo e modernità in un unico calderone.

Invece, l’amalecismo è la forma che assume oggi la negazione radicale dell’universalismo e dell’illuminismo, ma è assolutamente moderno. Lo sterminatore può godere della benedizione di Dio, ma soprattutto gode della certezza di dominare il cielo e la terra con la propria tecnologia.

Nel 1898, un avo spirituale di Guzzanti e di Mirandola, lo statista tedesco Heinrich von Treitschke, scrisse:

"Il diritto internazionale diventa solo parole, se si vuole applicarlo anche ai popoli barbarici. Per punire una tribù di negri bisogna bruciare i villaggi, e senza esempi di questo genere non si può ottenere nulla. Se il Reich tedesco in questi casi applicasse il diritto internazionale, non mostrerebbe umanità o giustizia ma solo vergognosa debolezza." [1]

L’amalecismo pervade ogni ambiente. Massimo Introvigne è un ricchissimo avvocato torinese, dirigente del movimento di destra Alleanza Cattolica ("consorella" della bizzarra setta millenarista brasiliana denominata Tradizione, Famiglia e Proprietà), protagonista di strane iniziative nel mondo esoterico, che si vanta di collaborare con i servizi segreti israeliani e con l’FBI. Ma è anche un tuttologo televisivo, nonché columnist del Giornale di Paolo Berlusconi. In quest’ultima veste, il nostro scrive:

"Come Catone imparò a sue spese, continuare a ripetere delenda Carthago non rende popolari. Ma Catone aveva ragione. Finché la Cartagine rappresentata dai regimi siriano e iraniano non sarà distrutta, Roma – cioè l’Occidente – non sarà al sicuro."

Si tratta di un riferimento al famoso detto, "Cartagine dev’essere distrutta", con cui Marco Porzio Catone concludeva ogni suo discorso.

In secoli recenti, questa frase è diventata il motto degli antisemiti, cioè di coloro che sostenevano che il mondo fosse diviso in due: da una parte, gli ariani, dall’animo laico, individualista e creativo, dall’altra i semiti, capaci solo di obbedire a un tetro dio che ordinava loro di istituire regimi teocratici, incapaci di ogni progresso.

Per questo, i cuori degli antisemiti dell’Ottocento vibravano di gioia a leggere della popolazione della semitica Cartagine ridotta in schiavitù, del suo porto distrutto, degli edifici rasi tutti al suolo e poi seminati – almeno secondo resoconti tardivi – con il sale, in modo che nulla potesse mai più crescervi.

Qualcuno si è divertito ad azzardare una stima di quanto sarebbe costato seminare Cartagine con il sale. Qualunque cosa si possa pensare di tali calcoli, si tratta comunque di cifre enormi, paragonabili ai costi della strage di Dresda, della bomba atomica su Hiroshima, della devastazione del Vietnam o dell’annientamento di Falluja. O della devastazione del Libano.


[1] citato in Sven Lindqvist, Sterminate quelle bestie, TEA, Milano 2003, p. 193.

 
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48 risposte a Il Volto di Qana (X)

  1. utente anonimo scrive:

    È così dopo il plinio “nazionalista” per giustificare la guerra di libia, abbiamo il catone “sionista” per giustificare l’attacco al libano. Naturalmente un catone tutto d’invenzione, a parte il fin troppo famigerato “caeterum censeo carthaginem delendam esse”. Catone era impopolare presso gli scipioni, cioè la famiglia del distruttore di cartagine, per motivi, diremmo oggi, di politica interna, non certo per motivi di politica estera. Se questi novelli catoni filo-occidentali solo sapessero che catone era per la superiorità della res publica rispetto all’individuo, un “comunista”, secondo la vaga accezione con cui usano questo termine; mentre gli scipioni erano per la supremazia dell’individuo che spicca per i meriti, cioè dei “liberali”, anche qui nel senso molto vago che ne hanno. Con catone stavano le antiche tradizione della roma agreste, con gli scipioni i grandi innovatori greci polibio e panezio. Questo solo per dire che tutto fa brodo per gli intellettuale a sostegno della propria posizione. Arlecchini con tutte le pezze di parole cucite a casaccio e soprattutto con la maschera nera dell’intenzione esattamente posta. Né freud né catone, ma neppure la bibbia o il corano hanno colpa. Sono un nome, “bestia perciò senza forma”. Naturalmente anche marx non sfugge al destino dei nomi, e la sua è una pezza che ancora troppi intellettuali, ahilui, ostentano nel proprio costume. In conclusione, “Beati pauperes spiritu”.p

  2. utente anonimo scrive:

    Ma Roma, per i cattolici conservatori, non era il simbolo della corruzione morale dovuta alla politica non mediata dagli uomini di fede? Ora invece quella stessa Roma pagana è il simbolo dell’occidente. O è una strizzatina d’occhio agli ex-fascisti, ancora attaccati alle mitologie paganeggianti e guerresche?

    michi

  3. utente anonimo scrive:

    Una domanda OT, Miguel ma utile per evitare di amareggiarmi.

    Leggendo il tuo sito da anni e il tuo blog dall’inizio ho notato come tu sostenga l’idea di dominio.

    In questo momento storico, e non so da quanto, il dominio e’ un’idea che ispira le azioni dell'”occidente”.

    Preciso che le virgolette sono volute e indicano che i termini usati non sono a mio parere precisi.

    In linea di massima concordo con la tua analisi. Essa non mi sembra eccessivamente faziosa, non neghi che sarebbe potuto esistere un dominio orientale con l’occidente relegato a terra di conquista.

    E’ vero anche, come puntualizza Ritvan, che questa formalizzazione del dominio come attuale prerogativa dell'”occidente”, ti porta a porre gli Stati Uniti come perno di ogni evento, anche quando sarebbe piu’ facile incolpare la naturale stupidita’ umana.

    Qui le tue conclusioni mi paiono forzate in quanto anche gli Stati Uniti si comportano, a mio parere, da attore principale seguendo un copione al quale possono apportare si’ modifiche importanti ma senza la possibilita’ di stravolgerlo.

    Finito il preambolo, vorrei chiederti questo:

    cosa pensi di fonti come disinformazione.it, luogocomune.net, siti che fanno della informazione urlata e schierata la loro bandiera?

    Non riesco piu’ a leggerli per la quantita’ di idiozie, di imprecisioni, di omissioni che mascherano le notizie utili e quelle ben riportate.

    Non riesco piu’ a leggerli per la protervia e l’incapacita’ di discutere di molti frequentatori che rendono difficile concentrarsi o avviare una conversazione o discutere con metodo scientifico.

    Ritvan, mi piacerebbe sentire anche da te un parere, stavolta senza ironia, su questo modo di fare informazione, tipico dei faziosi di entrambi gli schieramenti.

    Se non mi dai retta, se provi a mettere una e una sola faccina ti copio tutti i commenti, apro un blog a tuo nome e li inserisco tutti uno dopo l’altro.

    Che ne pensi di questa terribile minaccia? Puo’ entrare a pieno titolo nel Kanun rivisto e corretto?

    Ciao

    Stefano Calzetti

  4. utente anonimo scrive:

    Michi non confondere Roma con Babilonia 🙂

    C.

  5. kelebek scrive:

    Per p.,

    splendido commento, grazie!

    per Stefano,

    più o meno hai colto quello che penso: il termine “dominio” l’ho preso da Horckheimer e Adorno, distinto dal semplice e transitorio “potere”.

    Unica precisazione – gli Stati Uniti sono per me un ente polimorfo e fluido, fatto di mille realtà conflittuali, che però hanno spesso (non sempre) identici interessi nei confronti del resto del mondo. Non essendo un economista, quello che mi interessa soprattutto è l’aspetto “dominio” e non “potere” dell’americanismo.

    Non frequento molto i siti di “controinformazione” urlata (non faccio nomi), dove il confine tra opposizione all’impero e ufologia non è troppo definito.

    Alcuni di quei siti, però, riportano informazioni preziose, che si possono poi approfondire in maniera più tranquilla, sfrondandole.

    Ti danno, insomma, delle dritte utili, se non si presta troppo ascolto al rumore di fondo.

    Miguel Martinez

  6. utente anonimo scrive:

    La “confusione” tra roma e babilonia è antichissima e ben documentata. Non solo di quella pagana, ma anche, come accenna michi, di quella cristiana. Per non fare il solito nome di dante, si può citare, per esempio, il sonetto 138 dell’”insospettabile” petrarca.

    Fontana di dolore, albergo d’ira,

    scola d’errori, et templo d’eresia,

    già Roma, or Babilonia falsa et ria,

    per cui tanto si piange et si sospira;

    o fucina d’inganni, o pregion dira,

    ove ‘l ben more, e ‘l mal si nutre et cria,

    di vivi inferno, un gran miracol fia

    se Cristo teco alfine non s’adira.

    Fondata in casta et humil povertate,

    contra’ tuoi fondatori alzi le corna,

    putta sfacciata: et dove ài posto spene?

    Ne gli adúlteri tuoi? ne le mal nate

    richezze tante? Or Constantin non torna;

    ma tolga il mondo tristo che ‘l sostene.

    L’ultimo verso vale, grosso modo, “ma (costantino) è all’inferno (“mondo tristo”), e ci stia (“tolga” vale “se lo tenga”, “se lo abbia”; vedi il modo di dire to’, apocope di togli). C’è sempre stata in una parte della cristianità il timore che l’appiattimento sulle ragioni politiche, quelle di costantino, immiseriscano la missione originaria (l’accenno alla fondazione) della chiesa, che è universale e va oltre le contingenze del momento storico. Quest’appiattimento/identificazione con la contingenza politica nel testo d’introvigne è evidente in quel “roma, cioè, l’occidente”. Roma, per alcuni cristiani, non è “l’occidente”, ma continua a essere la sede del messaggio universale (valido per tutti) di cristo. Questo è un punto cruciale che divide, per esempio, il pensiero del “costantiniano” baget bozzo dal “petrarchesco” cardini. Ma io seguo solo distrattamento il dibattito all’interno del mondo cristiano e ne so poco. Miguel sicuramente, come dimostra il suo sito, ne sa molto di più sull’argomento, e potrebbe approfondirlo meglio, se vuole. Infine, pensando ai due nomi di dante e petrarca, mi viene da pensare che non sia proprio casuale che cardini è un riconosciuto esperto di storia medievale.p

  7. utente anonimo scrive:

    “l’esistenza di gruppi umani totalmente malvagi, per natura e senza motivo, che vanno sterminati prima che sterminino noi.”

    insomma, i sionisti, a dar retta ad una larga fetta dei tuoi commentatori!

    ciao

    Francesco

  8. utente anonimo scrive:

    Mmm, no

    anche se in effetti alcuni dei commentatori di qui definirebbero forse “malvagi” i sionisti, non ritengono certo che lo siano “per natura e senza motivo”.

    Paolo

  9. utente anonimo scrive:

    >Mmm, no anche se in effetti alcuni dei commentatori di qui definirebbero forse “malvagi” i sionisti, non ritengono certo che lo siano “per natura e senza motivo”. Paolo<
    Alcuni forse, ma altri sicuramente li definirebbero “intrinsecamente malvagi”. Non farmi far nomi, per favore, ma sai bene a chi mi riferisco:-).

    La differenza, però mi pare di lana caprina. Infatti, se anche i biechi sionisti non fossero malvagi “per natura e senza motivo”, in pratica cosa cambia? C’è forse una cura incruenta in grado di convertirli in “buoni e dai nobili motivi”?:-). Una specie di “processo rieducativo” alla cinese?:-). No, nun se po’ fa’. E allora che sterminio dei biechi sionisti sia, senza distinzioni bizantine:-).

    Ciao

    Ritvan

  10. dariocicchero scrive:

    Dopo aver letto questa interessante e per me istruttiva (essendo io completamente ignorante riguardo nuovi, vecchi e vari testamenti) disquisizione mi è venuto un grande dubbio: ma non è che dai vari esodi, e magari anche prima, ad oggi è sempre e solo una questione di “stirpe dominante”…

    abbracci dario

  11. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, mi piacerebbe sentire anche da te un parere, stavolta senza ironia, su questo modo di fare informazione, tipico dei faziosi di entrambi gli schieramenti.

    Se non mi dai retta, se provi a mettere una e una sola faccina ti copio tutti i commenti, apro un blog a tuo nome e li inserisco tutti uno dopo l’altro.

    Che ne pensi di questa terribile minaccia? Puo’ entrare a pieno titolo nel Kanun rivisto e corretto?< Terrificante minaccia, davvero, degna del Kanun:-).
    Mah, che ti devo dire, ognuno fa informazione o disinformazione come meglio crede. La faziosità nella scelta dei fatti, nonché nelle opinioni e nelle interpretazioni, poi, non mi dispiace (altrimenti che ci farei qui?:-) ), basta che non si accompagni alla FALSIFICAZIONE DEI FATTI.

    Come vedi, io, nel mio piccolo, cerco di fare un po’ di “opposizione costruttiva” qui. Con scarsi risultati, temo….Però, non credo che questo blog soffra dei difetti che tu giustamente imputi ad altri dello stesso schieramento. Qui ci si può parlare, ragionare su fatti veri ed opinioni anche se, ripeto, nessuno convince nessuno.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Che ne dici di mandare MM, novello “Che”:-), ad “esportare la revolucion”, ossia istruire gli schiamazzanti terzomondisti blogaioli da te nominati su come si tiene un blog come Dio comanda?:-)

  12. utente anonimo scrive:

    Ritvan, sei troppo pessimista a dire che qui “nessuno convince nessuno” …

    Io, per esempio … fino a qualche anno fa avevo un’opinione neutra su sionismo e “americanismo”.

    Ora, anche dopo la lettura degli interessantissimi blog e sito di Miguel, la mia opinione è decisamente virata verso il peggio 🙂

    La mia opinione negativa sugli islamisti, invece, non è mutata affatto 🙂

    C.

  13. paniscus scrive:

    Ma Paolo Guzzanti è realmente il padre di Sabina e di Corrado (oltre che della meno nota Caterina, donna di satira pure lei)?

    il resto è qui:

    http://paniscus.splinder.com/1153855146#8785389

    Lisa

  14. EternalFreedom scrive:

    Per Lisa,

    Sì possibilissimo: i Miei e tutti i loro amici sono dei “Pepponiani” 😉 da sempre …

  15. paniscus scrive:

    EF: se avessi veramente letto il mio commento, avresti constatato che per me il problema non è affatto la differenza di idee politiche, ma è come sia possibile che tre figli su tre così arguti e spiritosi siano stati allevati da un genitore che dimostra la profondità di pensiero di una noce di cocco e il senso dell’umorismo di un balano.

    Ma come al solito, non mi aspetto che tu sappia cogliere quello che leggi.

    Lisa

  16. EternalFreedom scrive:

    Riguardo al Post

    Carissimo Kel,

    Non credi che i Meccanismi Socio-Storico-Politico-Religioso-Economico-Filosofico-Antropologico-Vattelapesca 😉 li capiresti meglio nella loro Universalitas Oppositorum 😉 ?

    Metti un fumetto/cartone animato USA che fanatizzava i suoi Bambini contro i VietKong, ma ne trovi anche _e parecchi_ che istigano

    i Bambini Islamici allo Shahidismo, dei “Corrierini Fascisti” che istigavano i Balilla contro gli Ebrei

    (e dire che i Balilla Ebrei prima del “feeling” quasi improvviso dei Fascisti coi Nazisti erano fra i più aguerriti per il Duce…e pure i loro “PlutoCratici” Genitori !)

    E così si potrebbe anadrae avanti tirando in ballo L’ URSS .

    ….Invece mi pare che te Miguel sia come quei Tifosi “perbene e per bene” 😉 che chiudono gli Occhi davanti alle Boiate dei propri Ultrà .

    …Spiero di essermi spiegato, non c’ era alcun intento offensivo in ogni caso.

  17. EternalFreedom scrive:

    x Lisa,

    Il fatto che tu attribuisca scarso o nullo Humour e Arguzia a Paolo non emerge in quelle due righe… Ma non credere di spiazzarmi: un’ Insegnante Comunista Guarescoide 😉 da Taqiya Rossa

    😉 come te ce l’ ho in Famiglia….Parente Strettissima ! 😉

  18. EternalFreedom scrive:

    Ah, sarai pure Toscana … Ma io sono Emiliano, mio Zio riteneva “dei Preti” la Scuola Emiliana perché non si facevano “le Gite in Aereo per dimostrare che in Cielo non ci sono gli Angeli come in URSS” …. perciò non c’ è verso che mi freghi sul Terreno del Comunismo da Festa dell’Unità 😉 !

  19. utente anonimo scrive:

    @Paniuscus (tuo commento #13).

    Pare che Paolo Guzzanti sia in effetti il padre di Sabina e Corrado (e Caterina, che in tutta onestà non conosco).

    Almeno così dice questo sito:

    http://biografie.leonardo.it/biografia.htm?BioID=225&biografia=Sabina+Guzzanti

    Quanto alle possibili spiegazioni, c’è sempre la seconda legge di Mendel.

  20. Ste65 scrive:

    chiedo scusa, il commento #19 è mio (non mi ero accorto di non essere loggato)

  21. doppiafila scrive:

    Ciao Kelebek, è già ils econdo post consecutivo che leggo con attenzione fino in fondo, pur non avendo mai coltivatro un interesse specifico per questitemi. Tornerò. Saluti, Doppaifila

  22. kelebek scrive:

    Per EF (commento n. 16),

    è esasperante la volontà deliberata di non capire.

    Prima di tutto, l’immagine che ho pubblicato non riguarda i vietcong, ma risale alla seconda guerra mondiale: i cattivi in questo caso sono i giapponesi.

    Ma soprattutto NON sto cercando dire che qualcuno è più o meno cattivo di qualcun altro, o che fa delle boiate, come dici tu.

    Sto parlando della sindrome del dominio occidentale.

    Non troverai MAI un fumetto dei vietcong, o palestinese, che mostri un gigantesco, implacabile vietcong, o palestinese, a bordo dell’ultimo ritrovato della tecnologia, che con armi supermoderne e sguardo freddo e divertito, elimina tanti americani piccoli, brutti e scuri.

    Troverai altre cose, ma quelle non c’entrano niente con il discorso che stiamo facendo.

    Chiaro?

    No. Non è chiaro per niente, perché comunque tra cinque minuti ci sarà qualcun altro che scriverà, “ma Miguel perché dici che solo gli americani e gli israeliani sono cattivi, e non ci dici niente su quanto siano cattivi anche…”

    La stupidità a volte può essere stancante.

    Miguel Martinez

  23. kelebek scrive:

    Per Doppiafila,

    Grazie. Anche tu hai un blog interessante, adesso lo metto tra i preferiti.

    Miguel Martinez

  24. kelebek scrive:

    Ho modificato leggermente il post, rendendo più chiaro che cosa è stato scritto da Guzzanti e che cosa no.

    Miguel Martinez

  25. utente anonimo scrive:

    Senti, io di solito non ti do del contapanzane ma questa volta ho i miei serissimi dubbi.

    Certo, se ti vuoi cautelare dietro alle clausole limitative e irrilevanti (ultimo ritrovato delle tecnologia, armi supermoderne, americani piccoli e scuri) allora va bene.

    Ma se il concetto è che non è bello costruirsi un immaginario di disumanizzazione e sterminio dell’altro, allora credo sia improponibile attribuire questa abitudine ai soli occidentali.

    Certo, ognuno disegna i suoi eroi secondo i propri canoni culturali, per cui quelli italiani saranno valorosi, quelle tedeschi tecnologici, quelli sovietici d’acciaio, quelli arabi mistici, quelli cinesi boh (mica so tutto, non sono Ritvan).

    Come sempre, non capisco se vuoi fare un discorso generale o almeno un caso particolare di un discorso generale.

    Francesco

  26. utente anonimo scrive:

    >Qualcuno si è divertito ad azzardare una stima di quanto sarebbe costato seminare Cartagine con il sale. Qualunque cosa si possa pensare di tali calcoli, si tratta comunque di cifre enormi, paragonabili ai costi della strage di Dresda, della bomba atomica su Hiroshima, della devastazione del Vietnam o dell’annientamento di Falluja. O della devastazione del Libano.<
    I calcoli riportati nel link sono fatti ad minchiam. I Romani non ararono, seminando sale, i terreni agricoli usati per il sostentamento di Cartagine. Lo fecero solo sulle rovine della città (un’area molto circoscritta, dunque) e l’aratura la “salagione” furono più che altro simboliche.

    Comunque, devo riconoscerlo, un buon pretesto per riparlare di Dresda, Hiroshima, Vietnam, Falluja e Libano. Tutte “opere” rigorosamente di una sola parte. Ma per par condicio, mi corre l’obbligo di ricordare quell’altra frase latina “Hannibal ante portas” che tanto sinistramente suonava per anni sul suolo italico. E sugli incalcolabili danni che causarono all’intera penisola le scorrerie dell’esercito annibalico, protrattesi per anni. Altro che razzi katiusha:-).

    Ciao

    Ritvan

  27. utente anonimo scrive:

    ps a meno che il sottinteso del tuo discorso non sia la paura di volare, che tu razionalizzi nella ostilità ai bombardamenti aerei …

    Francesco o’ pissicanalista

  28. utente anonimo scrive:

    >Ma Paolo Guzzanti è realmente il padre di Sabina e di Corrado (oltre che della meno nota Caterina, donna di satira pure lei)? Lisa< Dicevano i latini “pater semper incertus est”:-). Finché arrivò il test del DNA.
    Ciao

    Ritvan

  29. utente anonimo scrive:

    >Pare che Paolo Guzzanti sia in effetti il padre di Sabina e Corrado (e Caterina, che in tutta onestà non conosco)…Ste65<
    Bonazza pure issa:-). Si vede che non guardavi la trasmissione satirica TV “Bulldozer”(condotta da quell’altra bonazza della Panicucci), dove la graziosa Caterina faceva la nobilbambina Orsetta Orsini Curva della Cisa, feroce e sadica tormentatrice del giardiniere extracomunitario Pippo.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Excusatio non petita: spero che la dolce Aurora mi creda che io l’abbia vista davvero e non l’abbia reperita per l’occasione su Gooooooogle:-).

  30. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, sei troppo pessimista a dire che qui “nessuno convince nessuno” … C.<
    Sono pessimista per scelta. Si hanno meno delusioni.

    >Io, per esempio … fino a qualche anno fa avevo un’opinione neutra su sionismo e “americanismo”.

    Ora, anche dopo la lettura degli interessantissimi blog e sito di Miguel, la mia opinione è decisamente virata verso il peggio 🙂<
    Beh, i “neutri” forse fanno eccezione. Nel senso che si possono convincere. Io mi riferivo a chi un’opinione più o meno fondata l’aveva già.

    >La mia opinione negativa sugli islamisti, invece, non è mutata affatto 🙂<
    Ecco, appunto, come dicevo sopra. E penso che il nostro caro Rumi abbia dato un decisivo contributo in tal senso, no?;.)

    Ciao

    Ritvan

  31. utente anonimo scrive:

    >…come sia possibile che tre figli su tre così arguti e spiritosi siano stati allevati da un genitore che dimostra la profondità di pensiero di una noce di cocco e il senso dell’umorismo di un balano. Lisa<
    Azzardo l’ipotesi che siano i geni di mamma Jill l’amerkana. Non credo che il sense of humour si possa “allevare”. Secondo me è un po’ come il coraggio di don Abbondio: se uno non ce l’ha non se lo può dare.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Paolo Guzzanti sarà anche sprovvisto di senso dell’umorismo e i suoi pensieri non avranno profondità abissali (in compenso hanno un’invidiabile chiarezza, roba rara nei politici italici) ma da un’ esperienza personale l’ho trovato cortese e nient’affatto spocchioso. Al tempo della sparatoria sul ponte di Nassiryia lui scrisse un pezzo in cui menzionava come capo delle milizie sciite irakene Bani Sadr. Gli scrissi via email, facendogli presente l’errore. Mi ringraziò e nel numero successivo del giornale fece errata corrige. Sono rarissimi i giornalisti (specie se anche influenti politici) che lo fanno. Un altro esempio di tale “mosca bianca” è Sergio Romano. Sembrano piccolezze ma non lo sono.

    Ciao

    Ritvan

  32. utente anonimo scrive:

    >Prima di tutto, l’immagine che ho pubblicato non riguarda i vietcong, ma risale alla seconda guerra mondiale: i cattivi in questo caso sono i giapponesi. MM<
    Sarebbe interessante scovare un poster giapponese del tempo in cui il tecnologico esercito del Sol Levante scorrazzava per la Cina faccendo a fettine i disgraziati e male armati abitanti del Celeste Impero. Credo che troveresti straordinarie somiglianze col comix da te riportato. Tranne per il trascurabilissimo fatto che in questo caso sterminatori e sterminati avranno entrambi la pelle gialla e gli occhi a mandorla….

    Ciao

    Ritvan

  33. utente anonimo scrive:

    Si parlava di islamisti, Rumi, non di islamici generici …

    E’ stato Ritvan, comunque, a tirarti in ballo, io non ti avevo proprio neanche considerato 🙂

    C.

  34. utente anonimo scrive:

    >Si parlava di islamisti, Rumi, non di islamici generici …<
    Gli islamici generici sono gli islamici da banco di cui il decreto Bersani autorizza la vendita anche nei supermercati?:-)

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Gli islamisti sono – parlando seriamente – studiosi dell’Islam. Fra di essi ci sono anche sacerdoti cristiani!

  35. utente anonimo scrive:

    Ritvan, propongo che da adesso in poi gli studiosi di Islam, preti compresi, si chiamino islamologi.

    Così non si fa confusione 🙂

    Però gli islamici islamologi islamisti possono essere chiamati islamisti tout court 🙂

    C.

  36. utente anonimo scrive:

    Come ha fatto Miguel a trovare un fumetto USA sconosciuto degli anni ’40?

    Che biblioteca ha? The Black Terrror, nemesis of crime, con tanto di ragazzino dietro … clamoroso.

    Francesco

  37. kelebek scrive:

    Per Ritvan, commento n. 32,

    su questo sono d’accordo con te.

    Miguel Martinez

  38. kelebek scrive:

    Per Francesco (n. 37)

    banale, l’ho trovato su Internet tempo fa, non mi ricordo dove.

    Miguel Martinez

  39. utente anonimo scrive:

    per MM #38

    e cosa deduci da questa consonanza?

    Francesco

  40. utente anonimo scrive:

    “Sarebbe interessante scovare un poster giapponese del tempo in cui il tecnologico esercito del Sol Levante scorrazzava per la Cina faccendo a fettine i disgraziati e male armati abitanti del Celeste Impero. Credo che troveresti straordinarie somiglianze col comix da te riportato. Tranne per il trascurabilissimo fatto che in questo caso sterminatori e sterminati avranno entrambi la pelle gialla e gli occhi a mandorla….

    Ciao

    Ritvan ”

    Ma, non lo so mica tanto, Ritvan.

    Credo sia proprio questione di immaginari collettivi diversi.

    Come fosse i disegni (c’erano già i fumetti da quelle parti?) giapponesi degli anni ’40, non lo so.

    Però in quell’epoca loro avevano il “vento divino”, e i loro aerei si chiamavano “tuono celeste” o “drago del cielo”.

    Non era per loro epoca di pin-up e di scritte ironiche sulle bombe, ma di misticismo e tradizioni.

    Il fondatore dell’aikido, disciplina piazzata in occidente come “pacifica”, andava davvero, pochi decenni prima della II Guerra Mondiale, in Manciuria a fare a fettine i cinesi: lo faceva però con la spada, e fingendo, o forse credendo davvero, di essere guidato da un dio.

    Magari Daviderenudoeternalfeedomamicoemilianocheadessohabendueblog potrebbe darci una mano, visto che pare ferrato sull’argomento.

    Invece la propaganda italiana coeva del fumetto scovato da Miguel poteva in effetti assomigliare (ma tutto sommato non mi sembra identica) a quella americana;

    certo, siamo in Occidente e quindi all’interno di uno schema comune;

    non mi pare però di aver mai visto un’immagine dove fosse proprio la superiorità tecnologica ad essere connotata come positiva, e non, che ne so, il valore in combattimento.

    Insomma, posso sbagliarmi, ma un’immagine con una specie di schiacciasassi o asfaltatrice italica che spiana i guerrieri del Negus non credo che proprio ci sia, anche perchè avrebbe rischiato di mettere il pubblico dalla parte del Negus.

    Me la potrei immaginare, una immagine simile da parte “italica”, in un contesto magari ironico; ma quella di questo fumetto sembra invece seria, cioè, sembra proprio che asfaltare i giapponesi da sopra un macchinario sia proposto come azione propria dell'”eroe”.

    Tra l’altro, mentre l’aiutante dell’eroe guida il macchinario sui giapponesi, l’eroe li finisce con un mitragliatore Thompson;

    voglio dire, che razza di supereroe sei se hai bisogno di tutta ‘sta roba per ammazzare i nemici?

    Ma certamente questo rendeva più facile l’identificazione con i soldati americani, che non disponevano di superpoteri, ma di mitragliatori e macchinari corazzati sì.

    Comunque, attendo lumi da chi ne sa di più!

    Paolo

  41. utente anonimo scrive:

    Beninteso, non voglio dire con questo che gli americani fossero peggiori degli altri;

    solo che il loro immaginario aveva elementi specifici, il che è ovvio, non sempre applicabili ad altre culture.

    Altre culture possono partorire immagini altrettanto o più agghiaccianti, ma di stile diverso.

    Paolo

  42. Ste65 scrive:

    Ritvan (tuo commento # 32)

    Qui* trovi un articolo che confronta la propaganda america e quella giapponese durante la guerra.

    Non ho rinvenuto (e probabilmente non c’è) un poster con giapponesi che massacrano cinesi, ma solo per una ragione di “diverso target pubblicitario”.

    Gli occidentali (tranne ovviamente tedeschi e italiani) erano il nemico, e quindi ecco il classico poster (n. 6) col valoroso soldato che calpesta le bandiere nemiche (identico a tanti altri analoghi di altre nazioni), e tutto il solito repertorio.

    Invece per quanto riguarda i cinesi e gli altri asiatici (per quanto i giapponesi li massacrassero senza remora alcuna), l’intenzione era quella di “convertirli” alla loro causa creando la cosiddetta “sfera di comune co-prosperità”,, e quindi la propaganda li rappresentava come “oppressi” dagli occidentali (nn.11-12).

    * http://www.msu.edu/~navarro6/srop.html

  43. utente anonimo scrive:

    Molto istruttivo, Ste, grazie!

    Vorrei, però riportare un pezzo del commento della figura n.10, dove

    “…The Chinese character possesses an animal’s tail, which was a common depiction of the Chinese.”. Ci sono andato vicino, però, cinesi con la coda, prede da cacciare, non serve il bulldozer, basta la doppietta ai samurai del Sol Levante:-)

    La coda, la “bestializzazione” dell’oggetto del desiderio imperialista, mi ricorda le caricature che i cari vicini dell’Albania (serbi e greci) fecero pubblicare sulla stampa inglese alla vigilia della Conferenza che doveva sancire l’Indipendenza dell’Albania e che furono oggetto della garbata ironia di Ismail Bey Vlora, capo della delegazione albanese.

    Ciao

    Ritvan

  44. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, propongo che da adesso in poi gli studiosi di Islam, preti compresi, si chiamino islamologi. Così non si fa confusione 🙂 C.<
    Mi dispiace ma il Sacro Paravia non lo consente. La voce consolidata per definire gli studiosi dell’Islam (non solo come religione, ma anche come cultura, tradizioni, ecc.)è “islamisti”.

    >Però gli islamici islamologi islamisti possono essere chiamati islamisti tout court 🙂<
    Non ti basta “islamici”? Magari gli metti davanti un “fondamentalisti” e così il concetto è chiaro, no?

    Ciao

    Ritvan

  45. utente anonimo scrive:

    >Ma, non lo so mica tanto, Ritvan.

    Credo sia proprio questione di immaginari collettivi diversi. Paolo<
    Io credo che dipendesse più che altro dal tipo di messaggio volessero comunicare ai propri concittadini. Il quale messaggio, ovviamente – come dici tu – doveva trovare il gradimento dei concittadini.

    >Come fosse i disegni (c’erano già i fumetti da quelle parti?) giapponesi degli anni ’40, non lo so.<
    Ste65 ci ha fornito dei manifesti.

    >Però in quell’epoca loro avevano il “vento divino”, e i loro aerei si chiamavano “tuono celeste” o “drago del cielo”.

    Non era per loro epoca di pin-up e di scritte ironiche sulle bombe, ma di misticismo e tradizioni.<
    Sì, nei loro manifesti il massimo della tecnologia è la baionetta:-). Per il resto ci pensa il Sole coi suoi raggi a spazzar via i nemici. Decisamente una visione meno “prosaica” della guerra.

    ………

    >Insomma, posso sbagliarmi, ma un’immagine con una specie di schiacciasassi o asfaltatrice italica che spiana i guerrieri del Negus non credo che proprio ci sia, anche perchè avrebbe rischiato di mettere il pubblico dalla parte del Negus.<
    Eh, la tipica ipocrisia italica:-). Intanto si andava giù pesanti coi gas tossici!

    Non credo ci fosse bisogno di rimarcare la superiorità tecnologica dell’esercito italiano rispetto a quello del Negus. Già gli italiani immaginavano quest’ultimo armato solo di archi e frecce e – come dici tu – infierire sui poster sarebbe stato forse controproducente, si rischiava di risvegliare il tenerone che dormiva in ogni italiano:-).

    >…. ma quella di questo fumetto sembra invece seria, cioè, sembra proprio che asfaltare i giapponesi da sopra un macchinario sia proposto come azione propria dell'”eroe”.

    Tra l’altro, mentre l’aiutante dell’eroe guida il macchinario sui giapponesi, l’eroe li finisce con un mitragliatore Thompson;

    voglio dire, che razza di supereroe sei se hai bisogno di tutta ‘sta roba per ammazzare i nemici?

    Ma certamente questo rendeva più facile l’identificazione con i soldati americani, che non disponevano di superpoteri, ma di mitragliatori e macchinari corazzati sì.<
    No, io credo che le ragion fossero altre. Intanto ricordati l’attacco a Pearl Harbor che mise in ginocchio l’America, trovata totalmente impreparata davanti alla superiorità militare tecnologica giapponese. Il poster suggerisce l’inversione dei rapporti di forza tecnologica. Ricordiamoci poi che l’opinione pubblica amerikana non ha mai ben tollerato le carneficine dei propri soldati, mascherate da “eroismo alla baionetta” (cosa che fra l’altro determinò la ritirata dal Vietnam, quando i sacchi neri divennero troppo numerosi). La rappresentazione del soldato amerikano sul bulldozer corazzato serviva molto probabilmente a rassicurare le mamme amerikane sulla sorte dei propri figli; anche la mamma amerikana più sprovveduta sapeva che in un assalto all’arma bianca (la “classica” rappresentazione del soldato con la baionetta innestata, chiaro simbolo fallico, peraltro:-) ) il su’ figliolo avrebbe rischiato grosso contro un samurai:-).

    >Beninteso, non voglio dire con questo che gli americani fossero peggiori degli altri;<
    Ma dillo pure tranquillamente! Non siamo forse in un blog in cui dire peste e corna dei biechi amerikani è lo sport preferito?:-)

    >solo che il loro immaginario aveva elementi specifici, il che è ovvio, non sempre applicabili ad altre culture.

    Altre culture possono partorire immagini altrettanto o più agghiaccianti, ma di stile diverso.<
    Sono d’accordo. Vedi sopra.

    Ciao

    Ritvan

  46. EternalFreedom scrive:

    x Paolo e x Tutti/e gli/le Interessati/e :

    Morihei Ueshiba il Fondatore dell’ Aikido è noto come O-SenSei (Grande SpiritoGuida nel senso di Maestro) sì, è vero: fu il Migliore Allievo che Sokaku Takeda (l’ Ultimo Samurai Nipponico rimasto fedelissimo all’ Era Tokugawa) abbia mai avuto … Anche se la sua disciplina

    (una versione Zen edulcoratissima_ e lo si vede nelle situazioni idealizzate e stilizzate che si studiano_ di uno Stile di Jujitsu fra i più temuti, dal nome AikiDaitoRyu = La Scuola della Lunga Spada in Armonia con l’ Energia del Cosmo)

    E’ molto in voga fra i Frikkettoni ha Origini Guerriere, così come il TaiChiChuan/TaiJiQuan e il SiFu (Padre in Ottica Confuciana delle Scuole) Yang Lu Chan [La cui famiglia era _parrebbe proprio_ Attivista e Fomentatrice della Celeberrima Rivolta dei Boxers…ma una Società Segreta è segreta, no ?)

    … In entrambi i casi; Morihei Ueshiba e Yang Chen Fu figlio di Yang Lu Chan, si parla di ex-Nazistoidi, che a un certo punto avrebbero ricevuto una Illuminazione Mistica di fare un Metodo Educativo dell’ Addestramento Bellico Tradizionale che altrimenti le Armi SuperTecnologiche del Bieco Occidente avrebbero spazzato via

    per sempre 🙂

    ….Un po’ come se un “Ayatollah Bbbono”* 😉 si sfogasse creando una Scuola di Scherma della Scimitarra Persiana come Metodo Educativo NON aggressivo…

    * Qualcosa del genere lo hanno già fatto i Sikh, e si chiama “Gatka” .

    … Sgoogolare per Credere !

  47. EternalFreedom scrive:

    In termini di Imperialismum inter Xanthodermicos 😉 e relative Teconologie Belliche non va sottovalutato “Dalla Cina con Furore” con Bruce Lee….eh no !

  48. EternalFreedom scrive:

    Cmq l’ Asfaltatrice del Fumetto Esecrabile è a Vapore (!!!!) …Non mi pare UltraTecnologica neppure per i 1940’s, decisamente !

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