Leggi razziali

Probabilmente avrete sentito della vicenda della neonata palestinese sequestrata da un ospedale israeliano (ma non ebraico) come pegno per il pagamento di circa 2.000 Euro.

Gli ospedali ebraici avevano chiesto un deposito di quasi 60.000 Euro alla famiglia, che vive nel campo profughi di Shuafat e guadagna circa 700 Euro al mese. Shuafat, va detto tra parentesi, si trova circondata da una nuova colonia ebraica e da una bella strada riservata a soli ebrei, per cui ai nativi palestinesi resta un’unica uscita, generalmente chiusa da un posto di blocco. Ma tutto ciò è normale.

Io sono profondamente contrario all’assordante mania della denuncia, che consiste nel raccontare episodi orribili, ma fuori contesto: in fondo, di cose brutte ne succedono ovunque. La somma richiesta non è enorme; e poi, questo particolare episodio è finito bene. Non solo: i genitori parlano molto bene delle cure ricevute nell’ospedale.

Quello che è interessante, invece, è proprio il contesto di questo episodio: l’ospedale non ha fatto altro che applicare una legge che da noi nemmeno Calderoli oserebbe proporre.

Ce lo spiega la coraggiosa Susanne Scheidt, con questo post sulla mailing list di Al-Awda ( Al-Awda-Italia-subscribe@yahoogroups.com ):

Ciò che in questa faccenda è importante, non è tanto il comportamento dell’ospedale quanto il problema della famiglia interessata: la mancata copertura delle spese sanitarie risulta in effetti, dalla nuova legge israeliana che non riconosce i matrimoni tra cittadini israeliani e palestinesi dei Territori Occupati (mentre per matrimoni tra Israeliani e cittadini stranieri non-palestinesi non vi è alcun problema).

La legge israeliana proibisce la convivenza tra un israeliano(a) ed il suo coniuge palestinese dei Territori e non riconosce la cittadinanza israeliana ai figli avuti da quest’ultimo(a). E’ per questo che i tre gemelli sono risultati non-persone, stranieri, cui spese ospedaliere non vengono coperte dal servizio sanitario pubblico. Leggere per credere: The Nationality and Entry into Israel Law, 31 July 2003 English e The Nationality and Entry Into Israel Law (Amendment), 27 July 2005

—————————-

Se non siete al corrente della notizia, eccovela.

VEL (POL) – 18/03/2006 – 9.52.00
Orenove/17. Israele, ospedale trattiene neonata come pegno

Roma, 18 MAR (Velino) – "Un ospedale di Gerusalemme ha trattenuto una neonata per tre settimane come garanzia del pagamento delle spese mediche da parte dei genitori, una araba-israeliana e un palestinese residente in Cisgiordania: lo ha rivelato – racconta REPUBBLICA – il quotidiano Haaretz, precisando che la vicenda e’ stata risolta con la restituzione della bimba dopo l´intervento del ministero della Sanita’ israeliano. La madre, residente nel campo profughi di Shuafat, aveva partorito circa due mesi fa tre gemellini, una femmina e due maschietti, in un ospedale di Gerusalemme Est. I tre piccoli, nati prematuri, avevano richiesto cure particolari per alcune settimane. Ma al momento di lasciare l´ospedale, la madre e’ stata autorizzata a portare con se’ solo i due maschietti e la bimba e’ stata trattenuta quale ‘pegno’ in attesa del pagamento del conto dell´ospedale. I genitori si sono subito rivolti al ministero della Giustizia israeliano. Il ministero della Giustizia ha subito allertato a sua volta quello della Sanita’, che a sua volta aveva ottenuto dall´ospedale l´immediata restituzione della bimba alla famiglia. Il ministero della Sanita’, ha riferito Haaretz, ha aperto una inchiesta formale sulla vicenda".  

Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

82 risposte a Leggi razziali

  1. hafiz scrive:

    Nel Nome di Dio il Clemente il Misericordioso

    Caro Martinez mi pare di capire che sei di Imola o comunque vicino Bologna , io essendo responsabile per l’Emilia Romagna dell’Associazione Islamica Ahl-Ah-Bait(AS) con sede qui a Bologna , posso invitarti alle nostre eventuali manifestazioni , l’ultima in programma è una conferenza all’Università tra cristiani e musulmani con a seguito filmati , incontro promosso da noi e da http://www.emi.it i padri comboniani , alle Feltrinelli della città se interessa trovi la nostra rivista in italiano unica in Italia “Il Puro Islam” http://www.ilpuroislam.net http://www.shia-islam.org

    Pace su di te.

    Rumi

  2. kelebek scrive:

    Ti ringrazio molto, verrei volentieri. Però mi sono trasferito da Imola a Firenze… se conosci qualcuno da queste parti, segnalamelo pure in privato scrivendo a:

    kelebek@imolanet.com

    A presto

    Miguel Martinez

  3. rezarez scrive:

    infatti, le leggi israeliane sono leggi fatte dai sionisti che molti ebrei non sionisti chiamano immorali, in israele esiste aparthaid quindi non dobbiamo meravigliarci di queste cose, il sionismo non vuole assolutamente nessun legame di amicizia e paretela tra i palestinesi e israeliani perche si basa sulla eliminazione sistematica dei palestinesi.

  4. hafiz scrive:

    Nel Nome di Dio il Clemente il Misericordioso

    Pochi sanno che le famose Leggi di Norimberga del 15 Settembre 1935 , che sancivano la separazione razziale tra ariani e non ariani in questo caso ebrei e neri , furono tratte dal Legislatore dal Talmud Ebraico che è il codice delle Leggi alle quali un ebreo si deve attenere , e libro a cui si ispirò il padre del Sionismo Theodor Herz , in pratica il razzismo che mettono in pratica i sionisti oggi è sempre stato manifesto verso i gentili e non ebrei tanto che i nazisti usarono le stesse leggi ebraiche contro gli ebrei stessi.

    Grazie Martinez , peccato per Firenze si poteva colloborare prima insh’Allah se ci sono fratelli non mancherò di fartelo sapere ne approfitto della mail per mandarti notizie fresche io collaborono anche con la TV e Radio di Stato della Repubblica Islamica dell’Iran.

    http://www.irib.ir/worldservice/ItalyRADIO/default.htm

    Caro fratello Reza approvo in pieno e buon Nowruz , lasciai un aintervista alla Radio che andrà in onda e on-line in questi giorni sul capodanno persiano , buone feste.

    Rumi

  5. kelebek scrive:

    Giusto, siamo al Nowruz!

    Auguri a tutti i persiani e agli altri equinoziali.

    Miguel Martinez

  6. utente anonimo scrive:

    Per par condicio, segnalo che il sig. Abdul Rahman, 41 enne afghano è stato arrestato il mese scorso a Kabul ed è in attesa di processo per essersi convertito al cristianesimo. Rischia la pena di morte. Ma si sa che il governo dell’Afghanistan – inclusa la sua Giustizia, of course – è un fantoccio nelle mani dei biechi amerikani, pertanto quello sporco apostata e miscredente probabilmente la farà franca. Eh, i bei tampi quando c’erano i talebani antiamerikani:-).

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Parlando seriamente, la legge israeliana sui matrimoni “misti” con palestinesi dei territori anche a me risulta sia proprio così. Anch’io la trovo iniqua ed indecente, ma come la maggior parte delle leggi sulla cittadinanza di molti paesi “civili” occidentali e non, con l’aggravante che questi ultimi non hanno mai avuto negli ultimi decenni problemi di guerre e terrorismo.

  7. rubimasco scrive:

    Auguri a tutti i persiani e agli altri equinoziali.

    —e quindi auguri anche a tutti i pagani che in questi giorni festeggiano Ostara.

    saluti

    Rubimasco

  8. utente anonimo scrive:

    Questi neo-pagani mi sarebbero più simpatici se non apparissero sempre così legati alle (sempre le stesse) loro origini germaniche o celtiche, che probabilmente riflettono il background culturale dei loro fondatori.

    Mi sta bene che uno di lingua inglese, dovendo cercare i suoi, come dire, antenati culturali, vada a sfruculiare il celtico-P e il celtico-Q da una parte, il gotico dall’altra, con relativi dei e mitologie;

    in fondo, per chi è abituato a considerare il Beowulf come inizio della sua letteratura, pensare a “Ostora” come a una festa recuperabile è sensato;

    come i forse ancora più numerosi recuperi celtici degli appassionati di Cu-Chulainn e compagnia;

    ma insomma, semi-leghisti e relative fantasie a parte, noi cosa cavolo c’entriamo?

    Se voglio fa’ il pagano, sacrifico un galletto a Esculapio o al limite faccio sacrifici orfici incruenti a base di incenso (ne parlava Nonno di Panopoli? o ricordo male?);

    e poi non ho bisogno neanche di andar tanto lontano, visto che tutto il cristianesimo delle campagne non era che paganesimo coi nomi cambiati, appena un gradino più in là della Santeria e del Camdomblè.

    Ma Ostora, insomma…

    Paolo

  9. utente anonimo scrive:

    Rubimasco, per chiarezza, per semi-leghista non mi riferivo a te (non mi permetterie mai) ma a persone “celtizzanti” che ho conosciuto, che guai a mettere in discusiione certi miti di pseudo-storia che poi hanno trovato il loro sponsor politico proprio nella Lega (per chiare ragioni, c’è sempre chi soffia sugli elemnti di divisione, creandoli o ingigantendoli se necessario).

    Paolo

  10. rubimasco scrive:

    Paolo scrive:

    persone “celtizzanti” che ho conosciuto, che guai a mettere in discusiione certi miti di pseudo-storia che poi hanno trovato il loro sponsor politico proprio nella Lega

    —è molto semplice: ho usato il termine Ostara perchè è quello più conosciuto. Avrei potuto semplicemente scrivere “buona vigilia di S.Giuseppe a tutti i pagani” oppure “buona primiera”, ma questi nomi sono usati dalle mie parti e non da altre. Mentre a causa della letteratura anglo in materia il termine Ostara è più noto.

    Anche a me da fastidio che ci siano questi strani revival di parole celtiche quando in effetti si potrebbero usare semplicemente le parole che abbiamo già. E mi da fastidio anche che ci sia la ricerca di origini egizie, celtiche, germaniche quando in realtà un bel pò di radici, noi, ce l’ abbiamo in casa.

    Però c’è da riflettere su di una cosa: si sta parlando di NEOpaganesimo e non di paganesimo.

    Il paganesimo è morto e sepolto, ne rimangono molte tracce nelle feste cristiane e nella mitologia popolare, ma ormai è una radice secca. Il NEO paganesimo , invece, è fatto da persone che si ISPIRANO a vari tipi di paganesimo, non necessariamente seguendo le vere tradizioni del paganesimo (anche se c’è molta ricerca in questo senso), pittosto c’è la tendenza a seguire dei principi ritenuti pagani ed a dargli una “forma” estetica a piacere.

    Io stesso sono caote, il che vuol dire che non sono propriamente un pagano “ortodosso” (anzi, quasi per nulla). La tua critica è giusta, anche se spesso il “celtismo” dei pagani centra poco con la lega, anche se ho l’ impressione che la lega lo vorrebbe assai, i pagani che conosco, salvo rare eccezioni, seguono idee un bel pò più tolleranti.

    saluti

    Rubimasco

  11. utente anonimo scrive:

    Grazie Rubimasco per la risposta,

    in effetti non intendevo affatto criticare te (ci mancherebbe) quanto un certo appiattimento culturale che vedo alle spalle di alcuni neopagani.

    mentre la ricerca da fare (senza nulla togliere alle tradizioni celtiche o germaniche, in sè meritevoli quanto ogni altra tradizione) potrebbe essere molto più ampia e perciò più interessante e, perchè no, divertente.

    Una curiosità:

    cosa significa “caote”?

    Scusa l’ignoranza!

    Ciao! 🙂

    Paolo

  12. utente anonimo scrive:

    Io invece non sono minimamente toccato.

    In fondo non è diversissima da quei paesi che impongono la conversione religiosa per poter avere il via libera a sposarsi una donna musulmana, anche a chi della religione se ne frega altamente.

    Non mi pare aver visto, da parte dei filoislamici, tutti questi peana contro quelle leggi…

    JZ

  13. talib scrive:

    In Marocco per esempio, un uomo può sposare una donna musulmana ma anche cristiana o ebrea, sono le tre religioni del libro.

  14. rubimasco scrive:

    caote è detto il praticante di Chaos Magick. La chaos magick è un “metodo magico” (se così si può chiamare) che è nato in inghilterra negli anni ’60. Se ti interessa saperne di più visita il mio blog.

    http://rubimascobloggato.splinder.com

    saluti

    Rubimasco

  15. utente anonimo scrive:

    Senza convertirsi?

    Perchè mi pare che in Tunisia (e non solo) ci si debba convertire all’Islam.

    Ripeto: perché nessun peana sinistrorso sul tema?

    JZ

  16. utente anonimo scrive:

    Talib a che “uomo” ti riferisci, anche non musulmano?

    C.

  17. utente anonimo scrive:

    Difficilmente ammettono i loro torti, i filo muslim….

    JZ

  18. utente anonimo scrive:

    >Talib a che “uomo” ti riferisci, anche non musulmano? C.<
    Nei paesi dove vige la sharia un “non musulmano” può sposare donne cristiane, ebree, miscredenti:-) e quel che gli pare, tranne che donne musulmane. Ma se uno è innamorato cotto, basta convertirsi all’Islam e il gioco e fatto:-). Eh, cosa non si farebbe per amore, amore vero!:-). Mi par di sentire la Gjulihan (versione islamica di Giulietta:-) ) sospirare:”Oh, Romeo, Romeo, perché sei Romeo? Cambia il tuo nome in Ramadan e vivremo per sempre felici e contenti”:-). Ossia nihil novo sub sole….

    Ciao

    Ritvan

  19. utente anonimo scrive:

    X Ritvan:

    in Tunisia vige la Sharia? No.

    Eppure…

    Quel che mi stupisce è come NESSUNO abbia mai contestato questa cosa.

    Da noi presunti “occidentali moderni”…

    JZ

  20. utente anonimo scrive:

    Ritvan non mi risulta che in alcun paese dell’Africa del Nord viga formalmente la sharia, però la legislazione in materia matrimoniale punta in quella direzione e ci sono impedimenti al matrimonio fra una musulmana e un non musulmano. Forse in Marocco le cose sono recentemente cambiate, o forse no …

    C.

  21. kelebek scrive:

    Per JZ e assimilati,

    1) Se ti sta a cuore la faccenda dei matrimoni misti in Tunisia, organizza tu una protesta.

    Io ho già abbastanza cose di cui occuparmi, traduzioni comprese.

    Se ti interessa, ti faccio avere tutte le informazioni su come si chiede in questura l’uso di una piazza, e ti faccio avere anche l’indirizzo di una tipografia a basso costo per stampare i volantini.

    2) C’è una differenza concreta (non mi interessa quale cosa sia migliore o peggiore, parlo dal punto di vista tecnico) tra il costume per cui non ci si sposa tra comunità diverse in tutto il Medio Oriente (regola che vale per cristiani, ebrei, musulmani, mandei, zoroastriani, yezidi, alaviti, sunniti, sciiti, drusi…), e un occupante che vieta a persone che appartengono alla stessa comunità di sposarsi tra di loro e cerca di impedire loro di fare dei figli.

    3) La Tunisia è una dittatura esaltata dalla destra italiana, che tortura i propri oppositori. Ma si tratta di un sostegno solo politico: nessuno in Italia la difende in quanto “stato islamico” (dove peraltro tutta una serie di pratiche islamiche sono vietate per legge).

    4) Israele viene invece difeso, tanto dalla destra quanto dalla sinistra, non in quanto stato filo-occidentale in Medio Oriente (come la Tunisia), ma proprio in quanto stato razziale, cioè “stato ebraico”.

    L’Italia è quindi un sostenitore delle politiche di discriminazione necessarie per attuare questo stato etnico.

    Siccome vivo in Italia, prendo posizione su questa scelta politica italiana.

    Miguel Martinez

  22. utente anonimo scrive:

    X MM

    1) Non ti ho chiesto di organizzare manifestazioni, per cui non vedo per quale motivo tu ti debba sentire provocato,etc…

    Evitamo flames inutili,no?

    2) Il costume comune di cui parli s’estende anche a livello di normativa “civile”, come tu ben sai (Vale per la Tunisia e non solo).

    3) In quanto nulla ho a che vedere con la Politica italiana non sono interessato alla posizione delle Destre sulla Tunisia.

    4) Israele viene difeso, anche sotto questo punto di vista, per un motivo ben diverso.

    Rappresenta i paletti di “difesa culturale” che molti europei vorrebbero vedere in casa loro,

    visto che la demografia, in fondo, è anch’essa un’arma di islamizzazione dell’altrove internazionale.

    Così come lo diventano anche certe normative, allorchè arrivano ad influenzare anche NOI (Visto l’immigrazione ed i matrimoni misti sono IN ENTRATA rispetto al medioriente, non in USCITA).

    Per questo motivo, dal mio punto di vista, le due situazioni, pur apparentemente distanti, sono speculari tra loro.

    Non c’è molta differenza tra chi vuole difendere la propria “identità” a tutti i costi, e chi subdolamente vorrebbe mutilare quella altrui…

    5) Un domani le due comunità dovessero ritrovarsi concretamente e oggettivamente DIVISE, il discorso potrebbe cambiare, IMHO.

    6) (voglio vedere che mi risponde) l’invito alla “battaglia delle culle” che includeva anche gli arabi israeliani non è forse anch’essa una lotta “razziale” alla rovescia per cancellare l’altro?

    Chissà cosa ne direbbe, il simpatico ascoltatore di Radio Iran, quando tira in ballo le leggi “Razziali”…

    JZ

  23. utente anonimo scrive:

    >C’è una differenza concreta (non mi interessa quale cosa sia migliore o peggiore, parlo dal punto di vista tecnico) tra il costume per cui non ci si sposa tra comunità diverse in tutto il Medio Oriente (regola che vale per cristiani, ebrei, musulmani, mandei, zoroastriani, yezidi, alaviti, sunniti, sciiti, drusi…)< Eh si, proprio così. In Siria circola una voce secondo cui l’erede designato alla successione di Hafiz al-Asad, Basil, sia morto per amore. Il rampollo, amante della disciplina militare, delle donne, dei cavalli e delle auto sportive, si innamorò di una fanciulla cristiana del bel quartiere cristiano di Bab Tuma (la “porta di San Tommaso”), ai margini della Damasco omayyade (questa è la parte certa della voce). I genitori di lei, devoti credenti, non volevano proprio sentir parlare del matrimonio misto e, viste le insistenze del giovane, spedirono la figlia a studiare in America. Il virile Basil, l’avrebbe seguita volentieri, ma il dovere familiare finì per prevalere sull’amore. Si dice che Basil, disperato, cominciò a correre sulle sue auto sportive in modo sempre piò spericolato, finché il suo struggimento finì contro un muro della capitale (Più prosaicamente, si dice anche che oltre alle passioni di cui sopra, Basil amasse anche i buoni vini e i liquori, e che la sera in cui morì fosse reduce da un banale incontro con le bottiglie). A parte questa storiella, che dice molto di più sui cristiani di Damasco che su Basil al-Asad, hai perfettamente ragione, Miguel, ci sono poche cose antipatiche come sentirsi dire “ma perché non protesti mai per Tizio, mai una parola per Caio, e la Cina, e i dissidenti cubani, ecc…”. Non è che si possa fare tutto, santa pace, ognuno ha la propria vocazione! Ale

  24. utente anonimo scrive:

    Aridaje: ho forse chiesto a Miguel di protestare per le regole islamizzanti?

    NO.

    Semplicemente ho fatto notare una forte ipocrisia di certa sinistra che a parole si dice contraria alle storture legate alle religioni, ma nei fatti chiude un occhio su molte di queste, soltanto perché legate alla religione del “Diverso” di turno…

    JZ

  25. hafiz scrive:

    Nel Nome di Dio il Clemente il Misericordioso

    Eccomi qui , personalmente non amo polemizzare poichè lo ritengo una perdita di tempo , ma è bene precisare che io non parlo per i musulmani che in alcune parti del mondo sono un vero disastro ( Tunisia e Nord Africa compreso) , in merito la battaglia delle culle ogni paese ne è ricorso tra cui la stessa Italia , pensando che il numero è potenza , ciò è relativo se non ci sono capi che guidano il popolo come si conviene , lo fece anche l’Italia Fascista , storia vecchia , ma vorrei precisare io sono contro destra e sinistra ne mi faccio strumentalizzare io sono per l’Islam , quanto al discorso dei matrimoni misti sono leciti con gente del Libro e la stessa Chiesa Cattolica può non approvare un matrimonio misto a discrezione del prete , la questione non è questa è l’interpretazione della Sharia e ora è bene precisare alcuni aspetti del mio pensiero

    Dal 11 Febbraio 1979 data della Rivoluzione Iraniana ad opera dell’Imam Ruollah Musavi Khomeyni e tutte le vicissitudini che ne sono seguite , gli intrighi politici del Mossad e degli USA , la Guerra in iraq e l’appoggio politico all’Occidente di paesi apostati e miscredenti quali l’Arabia Saudita , in tutto questo caos le parole pronunciate dall’Imam Khomeyni che Allah sia compiaciuto di lui , rimangono e sono attuali anche ora più che mai , se interroghiamo un qualsiasi occidentale che non abbia avuto modo di accedere ad una conoscenza più diretta dei fatti di quel lontano 1979 iraniano, circa la figura dell’Ayatollah Khomeyni divenuta corrente nei nostri paesi, le immagini più vivide e chiare che egli conserverà in memoria saranno certamente quelle provenienti dalla ‘fabbrica dell’informazione’ ufficiale.

    Mai come in quel caso giornali e televisioni riuscirono nella rapida ed efficace impresa di creare un mostro. Khomeyni era l’inquietante risveglio di un remoto passato già esorcizzato dai lumi della ragione; era l’uomo del Medioevo (e sappiamo di quanti echi negativi si sia riusciti a caricare questa parola) che ricompare da quei recessi del Terzo Mondo ancora non sufficientemente rischiarati dal razionalismo. Tutte le immagini che passavano di lui le televisioni erano invariabilmente truci ed accigliate, tanto che mai lo si sarebbe immaginato capace di un sorriso.

    Khomeyni era il sanguinario responsabile del tanto sangue versato durante la rivoluzione e la successiva guerra con l’Iraq, guerra in cui Saddam Husseyn era il paladino della civiltà e della ragione. Nelle vignette satiriche la barba di Khomeyni si mutava in un incendio che divorava tutto il Medio Oriente.

    Questa immagine, creata con maestria, è sostanzialmente rimasta immutata e se interroghiamo un nostro connazionale ben difficilmente ne avrà un ricordo differente. Vale la pena allora chiedersi il perché di questo accanimento.

    Certo, l’Ayatollah merito’ in pieno l’etichetta di ‘integralista’ che l’Occidente usa affibbiare a coloro che preservano con coerenza la propria tradizione culturale e religiosa. Ma questo fu motivo sufficiente a meritargli simile trattamento?

    Certo, egli contrastò i piani geopolitici ed economici dell’Occidente ed in particolare della sua potenza egemone, gli Stati Uniti d’America, facendo uscire dalla loro orbita imperiale un paese vasto ed importante come l’Iran. Eppure, mai per un leader del blocco sovietico, che pur operò una contrapposizione ben più pericolosa sul piano materiale, tecnologico e militare, neppure per Stalin la macchina propagandistica dell’Occidente ha fabbricato un’immagine talmente distorta e temibile come quella toccata in sorte all’Imam. Perché, dunque?

    Forse se ne può cogliere la ragione quando capita di scoprire il sorprendente aspetto nascosto dell’Ayatollah Khomeyni. Quanti in Occidente sanno che Khomeyni ha trascorso gran parte della sua esistenza immerso negli studi teologici e nell’insegnamento? Quanti conoscono il suo contributo alla tradizione filosofica e religiosa dell’Islam – contributo meditato e profondo? Quanti sanno che la sua avventura politica non fu da lui né preventivata né cercata, ma, si può dire, gli capitò addosso nella sua tarda età?

    Sono stati questi gli aspetti che hanno allarmato l’Occidente e lo hanno spinto a correre ai ripari: un uomo che, per la prima volta dopo secoli di storia, fa sgorgare la propria azione politica dall’aver raggiunto l’apice dell’approfondimento sapienziale di una tradizione religiosa viva e fiorente, una tradizione che contiene un’alternativa reale, integra, collaudata, all’armamentario ideologico dell’Occidente stesso. L’Occidente teme colui che, anziché far procedere l’azione politica e sociale da vuote ideologie, le trae dal profondo della contemplazione della Realtà, e lo fa all’interno di una tradizione religiosa vivente.

    Qui sta il pericolo, e qui sta la differenza sostanziale con altre figure ‘rivoluzionarie’: un Mao Tze Tung o uno Stalin non sono avvertiti dall’occidente come un qualcosa di estraneo; la loro contrapposizione politica affonda le sue radici nello stesso Credo immanentista, materialista e relativista dell’Occidente. Anche il più ‘arrabbiato’ movimento marxista ed antimperialista parte da presupposti ideali profondamente organici al ‘grande nulla’ materialista a cui si abbevera la modernità occidentale; e la sua traiettoria storica finirà gradualmente per smussare i suoi tratti antagonisti e confluire ne grande mare gelatinoso del mercato consumistico. Numerosi sono gli esempi ultimi di queste traiettorie. Ma un ayatollah Khomeyni non era riducibile a questa tipologia, come l’Occidente ha subito intuito. Chi ha raggiunto il vertice dell’approfondimento di una ricca tradizione religiosa, non è mai un cieco ripetitore del passato, bensì tende sempre a far emergere virtualità nascoste nella loro tradizione: non innovazioni, certamente, ma possibilità già contenute nel deposito iniziale ma rimaste latenti. L’Ayatollah Khomeyni ha fatto questo in sommo grado. E proprio queste virtualità dell’Islam che egli ha portato alla luce sono quel che maggiormente ha scatenato il timore della civiltà materialistica occidentale.

    E’ da secoli che l’Occidente ha elaborato contro l’Islam una corazza protettiva , in parte fondata su elementi propagandistici, in parte su elementi reali. E questa corazza è ben efficace, a giudicare dai giudizi e pregiudizi pervicacemente radicati nei nostri paesi. Ma le virtualità contenute nella versione shiita dell’Islam, fatte emergere in special modo proprio dall’opera di Khomeyni, si insinuano tra le giunture di questa corazza e rischiano di renderla inutile e inefficace.

    La Shi’a è una virtualità dell’Islam rimasta a lungo nascosta. Con la rivoluzione del ’79 lo shiismo dei dodici Imam per la prima volta ‘fa da solo’. Dopo i Fatimidi in Egitto ed i Safavidi in Iran, dinastie ereditarie shiite che tuttavia reggevano lo stato sul modello del Califfato Abbasside, ecco ora emergere uno Stato decisamente originale nel panorama storico dell’Islam. Uno Stato che invece di affidarsi all’arbitrio di un despota, si fonda su una sorta di collegialità dei sapienti religiosi, una specie di aristocrazia della conoscenza e della fede basata sul pressoché unanime consenso popolare.

    Si tratta di una visione ben diversa da quella che l’Occidente ha interiorizzato del potere islamico: uno stato dispotico fondato sul potere arbitrario e illimitato di un solo uomo. Nelle nostre lingue le parole ‘sultano’, ‘califfo’, ‘sceicco’ o ‘pascià’ evocano l’arbitrio assoluto su un popolo asservito da parte di tiranni possessori di schiere di concubine e di sterminate ricchezze.

    Questa visione, anche se stereotipa e in parte mitica, non è del tutto priva di fondamento se si guarda alla realtà passata del califfato omayyade, abbasside e ottomano ed alla realtà odierna dei paesi islamici sunniti, retti da monarchie o dittature ereditarie. La rivoluzione iraniana, invece, porta un elemento nuovo, una gestione del potere sobria, non personalista, di origine carismatica, ma di natura pluralista ed assembleare, largamente sostenuta dal consenso del popolo e garantita da una gerarchia di sapienti che non fa che applicare alla politica la scienza attinta alla fonte della religione rivelata. Non è questo, in fondo, l’inveramento di quell’ideale politico che attraversa l’Occidente tradizionale, dalle teorizzazioni di Platone fino alla Cristianità medievale? Il democraticismo occidentale odierno non è che un frutto spurio di questa tradizione: per questo avverte come un pericolo mortale nell’esperienza iraniana. L’Occidente materialista e razionalista è un figlio illegittimo e parricida, che vede con orrore risorgere dalla rivoluzione iraniana il genitore assassinato! Un’altra caratteristica che, nei secoli, l’Occidente ha sfruttato per costruire la propria corazza ideologica contro l’Islam è la sua presunta natura bellicosa e aggressiva, così che la diffusione della fede non avverrebbe con la persuasione della parola, ma della spada. Ma ecco qui emergere un Islam preparato si a battersi, ma non come prima istanza, un Islam per il quale la storia di 14 secoli di guerre e conquiste non è necessariamente da difendere contro ogni critica, viziata com’è all’origine dalla mancanza della vera autorità legittima. Nelle opere dell’Ayatollah si legge: “Il Jihad (…) può venire dichiarato in seguito alla formazione di un governo islamico degno di questo nome, sotto la guida di un Imam e dietro suo ordine (…)”. E una frase ancora più densa dell’Ayatollah recita: “Se l’autentico Islam verrà instaurato, noi confidiamo che tutto il genere umano vi aderirà”. Un tale Islam, impersonato da Khomeyni, rappresenta per la macchina propagandistica dell’Occidente un grave pericolo, e richiede quindi una totale distorsione della realtà fino a trasformare l’aggredito in aggressore, il martire di feroci persecuzioni in un mostro sanguinario.

    Vi è poi un altro punto, riferibile all’Islam shiita in generale, che interpella direttamente l’Occidente. Per l’Islam sunnita la porta dell’ijtihad, dell’interpretazione della Legge, è chiusa e tutto il complesso del fiqh ha assunto da secoli una struttura sostanzialmente definitiva. Ciò ha determinato un’immagine della Legge islamica come qualcosa di assolutamente datato, totalmente inapplicabile a strutture sociali appena più moderne e complesse. Così la Legge islamica, quando applicata, riporterebbe la società a situazioni pre-medievali. E’ per questo che gli attuali regimi dei paesi islamici hanno abbandonato la sharia come legislazione corrente.

    Contro questo stereotipo, in parte fondato, la richiesta dell’Islam shiita di collegarsi a un vivente interprete della Legge porta a una situazione del tutto diversa. Persino nei rapporti individuali si avverte subito che lo shiita è spinto a considerare la Legge rivelata come qualcosa che va si rigidamente rispettato, ma soprattutto capito e intelligentemente applicato senza deformare la realtà. Lo stesso Iran rivoluzionario non si può certo dire che abbia avuto timore della complessità dell’età attuale in sé: non si è volto a ricostruire una civiltà della spada e del cammello, ma sta cercando, fra sfide e difficoltà, di costruire uno stato islamico pienamente moderno nelle sue strutture tecnologiche e materiali.

    Di nuovo, questo ha costretto la macchina propagandistica occidentale a una consapevole deformazione dei fatti, creando l’immagine di un Khomeini fanaticamente avverso al nuovo, un uomo che ha riportato un popolo civile all’arretratezza pre-moderna mediante la violenza e l’oppressione. Quando poi si passa ai tratti personalmente propri all’opera di Khomeyni, emerge l’erede di una tradizione ricchissima, totalmente ignota alla stragrande maggioranza degli occidentali. Innanzitutto Khomeyni ha reagito contro una impostazione, corrente anche nell’Islam shiita, che vede nella tradizione sapienziale qualcosa che va trattato esclusivamente all’interno di cerchie ristrette. Khomeyni, invece, questi argomenti li ha portati addirittura in televisione.

    In secondo luogo, l’Ayatollah ha sempre sostenuto che questi argomenti non sono un complemento all’azione politica e sociale, ma stanno alla sua radice e sono un presupposto assolutamente necessario per la sua efficacia. E’ particolarmente commovente la lettera rivolta al presidente dell’URSS Gorbaciov, in cui l’Imam raccomandava al capo del più grande stato comunista del mondo la lettura di Avicenna, Ibn Arabi e Molla Sadra come unico modo per acquisire la capacità di far uscire il suo paese dalla crisi in cui versava. Un tale appello, apparentemente ingenuo, è del tutto pertinente: la crisi in cui versa l’Occidente, più che politica o sociale, è una crisi culturale, causata dall’abbandono della speculazione intellettuale, illuminata dalla fede, sulla natura della Realtà Suprema. Questa crisi, iniziata in Occidente nel Quattro-Cinquecento ha gradualmente portato all’attuale civiltà materialistica ed atea. E’ come se, in tutto l’Occidente, la spada della metafisica sia rimasta piantata nella roccia, senza che nessuno sia più riuscito ad estrarla efficacemente. Ora apprendiamo che in Oriente, ai remoti margine della comunità culturale mediterranea, vi è sempre stato chi ha maneggiato ed affilato questa spada, e ne troviamo il più singolare possessore proprio nella figura del rivoluzionario iraniano a cui ben difficilmente l’uomo comune occidentale accrediterebbe una statura culturale che vada al di là della recitazione di qualche versetto coranico.

    L’appello che questa situazione rivolge all’Occidente è fortissimo: la trattazione sapienziale che ci giunge dall’Ayatollah va a raggiungere proprio quelle tematiche teologiche che sono alla base della tradizione religiosa occidentale.

    Abbiamo sentito di recente un prelato molto in vista dichiarare: “L’Occidente o sarà cristiano o sarà musulmano.” L’unica alternativa che non ha futuro perché ha il vuoto come radice e come proposta, è proprio quella società materialistica che abbiamo sotto gli occhi.

    Sarà dunque musulmano l’Occidente? Ciò non sarà né facile né immediato. Sicuramente non sarà musulmano di quell’Islam puramente legalitario e letteralista che, ridotto spesso ad un guscio vuoto pure nei suoi paesi d’origine, esercita sui nostri conterranei una ben scarsa attrattiva.

    Attrattiva ben maggiore è invece destinato ad esercitare l’Islam dell’Ayatollah Khomeyni, con la sua armonia fra approfondimento sapienziale, legge rivelata ed azione concreta. L’opera di Khomeyni è destinata a collaborare al risveglio di virtualità presenti nel deposito tradizionale dell’Occidente e ad inattesi e forse non troppo remoti sviluppi.

    Né ci deve spaventare il fatto che, per far conoscere quest’opera, almeno in Italia, partiamo pressoché dal nulla. Per dirla con le parole dello stesso Khomeyni, ‘la paura è di coloro che non hanno fede’.

    Rumi

  26. utente anonimo scrive:

    Post interessante, lo devo riconoscere.

    Anche se quel che pertiene il mio discorso è riassunto nelle prime righe quanto per citare la battaglia delle culle parli di uno “stato fascista” (il nostro per la precisione).

    Menomale che esiste anche l’onestà…

    Il resto è interessante, ma poco ha a che vedere con quel che stavo dicendo.

    Ti devo comunque ringraziare xkè, opinioni differenti a parte, è una lettura che arricchisce ed informa

    JZ

  27. hafiz scrive:

    Nel Nome di Dio il Clemente il Misericordioso

    Il post era poco pertinente ma mi serviva una panoramica per rappresentare il mio pensiero , sono contro la destra ( e io vengo da un passato nella Destra radicale durato 13 anni prima della conversione insh’Allah), sionista e reazionaria ma anche contro la sinistra e i marxisti alla fine anche la sinistra cosa vuole? un medio oriente laico , di certo non islamico e comunque una brutta fotocopia dell’Europa in salsa araba , a parte il kebab , il narghilè o la danza del ventre l’interesse delle persone a noi “vicine” diciamo finisce li , di certo non è un interessamento religioso a parte pochi , ma politico e strumentale , non preferiscono il minareto al campanile , ma vogliono usarlo contro il campanile e dopo tirar giù lo stesso minareto , la Palestina che voglio io per esempio Islamica e fondata sulla Sharia e quindi ben venga Hamas non è la stessa che vuole il FPLP o la Sinistra europea che la vogliono laica e socialista due elementi estranei in seno l’Islam , un paese musulmano deve applicare la Legge Religiosa poichè è intriseca nella sua storia e coscenza , non sataniche ideologie partorite in contesti del tutto estranei all’Islam.

    Per la stessa ragine mi puzzano le manifestazioni con bandiere rosse e CHe , cosa c’entrano con i musulmani? anche perchè sono simboli contro l’Islam stesso , non dimentico 1 milioni di musulmani uccisi dai cinesi o i 5 milioni uccisi dai sovietici in nome dell’Ateismo di Stato , io non ho nulla a che spartire con gente simile, e non mi faccio strumentalizzare , alla fine quello che vogliano noi , loro non lo vogliono , loro vogliono le droghe libere , i pacs , il laicismo , gli omosessuali , quando l’omosessualità condannata nell’Islam non può essere ammessa sotto nessuna forma , come vedi i compagni di viaggio sono assai variegati , io sono contro tutti destra e sinistra poichè espressione della stessa medaglia in sfaccettature diverse , i musulmani devono imparare anche soffrendo a fare da soli e sempre per quello mi sono scagliato ferocemente contro i volantini politici di chicchessia in Moschea ( sopratutto Rifondazione )noi non ci facciamo strumentalizzare , abbiamo la forza e la capacità di lottare per un futuro migliore , la nostra idea , fede , direzione si chiama Islam.

    Tutto il resto non conta ne merita considerazione , rispetto dovuto si ma noi dobbiamo fare da soli.

    Quindi non amo essere paragonato ai sinistroidi e mi danno fastidio le manifestazioni pro-Iraq e Palestina farcite di bandiere rosse , si dirà che sono anche gli unici che ne parlano è vero anche quello , ma anche io tengo ben le distanze , vado d’accordo con tutti ovviamente e il rispetto è dovuto , ma i musulmani devono guardare oltre e al Shiismo che è la Tradizione più autentica dell’Islam , c’entrerà poco anche questo discorso con le politiche nazionali dei paesi arabi ( apostati , miscredenti e dittatoriali)ma era doveroso.

    Rumi

  28. utente anonimo scrive:

    Nonostante la si pensi in maniera opposta su tante cose leggerti è un piacere, davvero.

    Verrò a leggere qualcosa anche sul tuo Blog

    JZ

    P.S: Lungi da me darti del sinistroide, nn alludevo nè a te nè a Miguel 😉

  29. utente anonimo scrive:

    Rumi, ma siamo pazzi?

    Antonello

  30. kelebek scrive:

    Per Hafiz,

    Hai per caso i testi delle poesie mistiche di Khomeini?

    Le avevo viste molti anni fa su una rivista che non trovo più.

    Miguel Martinez

  31. rubimasco scrive:

    Dunque, correggetemi se sbaglio, ma mi pare di ricordare che Khomeyni salì al potere dopo un conveniente esilio in Francia; un pò come Lenin che si preparò in Svizzera.

    Se vediamo il fatto che l’ ayatollah è succeduto politicamente allo sha (prodotto del primo colpo di stato della CIA), io ipotizzerei che non facesse paura agli USA e all’ occidente perchè prodotto del più puro islam, ma che facesse paura agli USA perchè prodotto di un’ altro occidente che, diciamo, era “non allineato”. Da qui poi l’ attacco dell’ Iraq etc.

    daltronde mettere il dittatore in un paese è come procurare l’ amante al re: un classico del controllo politico.

    A pensar male si fa peccato ma il più delle volte ci si azzecca.

    Comunque per certi versi mi sta più simpatico Kamenei, lui almeno qualche volta ride, e non è poco.

    saluti

    Rubimasco

  32. utente anonimo scrive:

    Caro Rumi, io mi reputo “di sinistra” e sono da sempre convinto che sia impossibile e innaturale ogni tipo di convergenza, anche solo tattica, fra “noi” e “voi” musulmani integralisti, vista l’incompatibilità assoluta delle nostre ideologie (io sono per la “terrestrità assoluta” di marxiana memoria, senza essere un “marxista” :-).

    Mi fa piacere trovare conferma alle mie posizioni nelle tue parole 🙂 Siamo avversari irriducibili ed è bene che restiamo tali, senza confusioni 🙂

    C.

  33. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    il divan di Khomeini è stato tradotto dal mio amico Vito Parisi, per il Ponte di Bologna. Te ne do volentieri una copia, quando passi da Roma. Non è esattamente Ferdousi, però :-).

    Ale

  34. rubimasco scrive:

    “La democrazia è l’Occidente e noi non vogliamo saperne nulla. Non vogliamo saperne nulla dell’Occidente e della sua anarchia. Il Governo Islamico è sottoposto alla Legge dell’Islam, la quale deriva direttamente da Dio”

    —mi risulta che invece finanziamenti e commercio con l’ occidente non erano peccato.

    A sentire Rumi mi sembra di sentire un prete che scrive del papa: parole, parole, parole……

    però a me i papi mi stanno antipatici sia vestiti di bianco con la zucchetta che vestiti di nero col turbante, pensa un pò…….

    vabbeh, lascerò perdere

    saluti

    Rubimasco

  35. utente anonimo scrive:

    Concordo con Rubimasco.

    Paolo

  36. utente anonimo scrive:

    x J.Z. e C.

    Come il nostro Ale ci ha edotto a suo tempo, non esiste un’unica sharia, granitica e immutabile assomigliante ai 10 Comandamenti. E anche l’applicazione può essere totale o parziale: nella Costituzione irachena, p.es. la sharia vene definita come “una delle fonti del diritto”. Pertanto, uno non si deve aspettare all’ingresso in Tunisia o altrove un cartello con suscritto: “Benvenuti in un paese shariazzato!”:-).

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Che la sinistra veda il capello solo nell’occhio israeliano e non anche in quello arabo mi pare scontato. Siamo o non siamo liberi di vedere solo quel che ci piace?:-)

  37. utente anonimo scrive:

    Caro Ritvan.

    Se liberissimo di trovare giusto denunciare le forme di pulizia etnico/culturale antiislamizzianti ed ignorare quelel islamizzanti.

    Nessuno te lo vieta.

    In base allo stesso principio posso essere libero di giustificare quelle israeliane.

    JZ

  38. utente anonimo scrive:

    Il commento n. 34 è così lungo che non l’ho letto tutto, ma l’occhio , al momento sgombro di capello (la pagliuzza, Ritvan, è superata..), mi è caduto su un refuso del sermone :

    ” L’incomprensione e l’ostilità degli ipocriti non devono scoraggiarSI”

    Sicuramente non si scoraggeranno, lo sanno solo gli psicoanalisti che dietro i fondamentalismi supermoralismi integralismi austeri severi rigorosi implacabili si celano, più o meno coscientemente, impulsi totalmente opposti. Il massimo dell’ipocrisia.

    Quando si hanno” i cadaveri nel cassetto”..

    Aurora.

  39. utente anonimo scrive:

    Eheheh perfida Aurora 😉

    C.

  40. utente anonimo scrive:

    >..la pagliuzza, Ritvan, è superata..Aurora<
    No, è solo una citazione in chiave “creativa” del Vangelo:-). Non sarai per caso una fondamentalista, contraria a qualsiasi modifica dei Sacri Testi, vero?:-).

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Ti consiglio di andare a sputare sulla tomba del traduttore della Sacra Bibbia. Ha fatto diventare “cammello” una “gomena” (cordame navale) e al povero Mosé ha fatto spuntare un bel paio di corna durante la discesa dal monte Sinai:-).

  41. utente anonimo scrive:

    >Caro Ritvan. Se liberissimo di trovare giusto denunciare le forme di pulizia etnico/culturale antiislamizzianti ed ignorare quelel islamizzanti. Nessuno te lo vieta.

    In base allo stesso principio posso essere libero di giustificare quelle israeliane. JZ<
    Sei libero di farlo, ma in base a un altro principio, quello che a Napoli fa dire “ogni scarrafone è bell’a mamma suje”:-). Il summenzionato principio, invece, ti autorizzerebbe solo a scovare le nefandezze islamizzanti.

    Ciao

    Ritvan

  42. utente anonimo scrive:

    Ritvan, crea pure, novello coiffeur del Vangelo, ma non galoppare con la fantasia( devi avere una ciocca sulle due pupille), al punto da consigliarmi di sputare, e per di più contro una tomba, e per di più di un traduttore di Bibbia, e per di più per un errore, che poi magari è errore dello stampatore, e così avrei sbagliato il doppio io.

    Il fondamentalista, fondamentalmente, sei tu, che ti conficchi le basi delle fondamenta e può venire il terremoto, ribaltartele, e tu le rificchi tali e quali. Io sono molto, molto, molto più flessibile ( BUUUM!).

    Aurora.

  43. utente anonimo scrive:

    “al punto da consigliarmi di sputare, e per di più contro una tomba, e per di più di un traduttore di Bibbia, e per di più per un errore, che poi magari è errore dello stampatore, e così avrei sbagliato il doppio io. ”

    Ritvan ti consigliava di sputare su chi ha reso “gomena” con “cammello”, errore che, da qualunque parte lo si guardi, difficilmente potrebbe essere attribuito allo stampatore.

    Paolo

  44. utente anonimo scrive:

    Ma le gomene di fanno con peli di cammello intrecciati?

    Franz

  45. utente anonimo scrive:

    Ovviamente lo sputazzamento doveva essere solo metaforico; sarò un barbaro albanese, ma non riesco a immaginare in distinto avvocato, per di più signora, che va a scatarrare sulla tomba di San Girolamo.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Ai tempi in cui il sullodato santo tradusse dal greco e dall’ebraico in latino la Bibbia (detta la Vulgata e rimasta fino ad oggi la versione ufficiale di riferimento della CCR), ossia nel III-IV secolo d.C. la stampa non esisteva ancora ed è difficile immaginare che TUTTI i copisti facessero simultaneamente lo stesso errore di trascrizione. Inoltre, la somiglianza (nella scrittura) fra i termini “cammello” e “gomena” o fra “aura di luce” e “corna” si riscontra solo nelle versioni originali e non nel latino, pertanto l’unica spiegazione possibile è la cappellata del santo-traduttore.

    P.S.2 A proposito di albanesi: nella traduzione dei Vangeli in albanese, nella famigerata:-) frase non c’è “pagliuzza”, bensì “qime”, termine quest’ultimo che si può usare indistimente per definire “capello” o più genericamente “pelo”. Bieco revisionista, dunque, anche il traduttore in albanese. Bisognerebbe informare la Santa Sede di questa nuova eresia :-).

  46. utente anonimo scrive:

    Paolo, allora, dato che è difficile che uno stampatore commetta un errore,( meno male non hai detto che è impossibile), seguilo tu il consiglio di Ritvan, metaforicamente s’intende, e aggiungici uno dei tuoi soliti ” Bleah!”.

    Aurora.

  47. utente anonimo scrive:

    Ritvan, barbarian albanian, che ne sapevo io che ti rifacevi al primo traduttore, con o senza stampatore. La Bibbia è stata oggetto di diverse versioni e modifiche qua e là, nel corso dei secoli.

    Anche metaforicamente,- avvocato e signora, prima signora che avvocato, umile signora prima che signora, già da giovincella avvezza a non dire parolacce e a non gesticolare volgarmente – io non sputo a nessuno e contro niente ( in particolare non mirerei all’occhio).

    Anche “Bleah! ” non rientra nelle mie espressioni, neppure di pensiero.

    Aurora.

  48. utente anonimo scrive:

    Franz, lasciamoli guardare il capello nell’ occhio.

    San Girolamo- me lo ha insegnato p- ha tradotto per primo la Bibbia in lingua volgare, tutta la Bibbia, sembra strano che abbia sbagliato proprio la gomena e le corna, ma dato che qui si dichiara di aver letto il testo originale, redatto di pugno e magari sottoscritto dal santo, e non il prodotto di qualche manipolazione successiva, lasciamoli sognare. Magari in sogno, qualcuno dirà loro : ” Mentiris”.

    Aurora.

  49. utente anonimo scrive:

    >Ma le gomene di fanno con peli di cammello intrecciati? Franz<
    Volendo, si possono fare anche di qualsiasi altro tipo di peluria:-). Sta di fatto che quelle usate fino a poco tempo fa erano fatte di canapa, che col cammello non c’azzecca nulla.

    Ciao

    Ritvan

  50. utente anonimo scrive:

    Sempre per il discorso “di lana…cammellata”:-).

    “Ecco che cosa è risultato da una ricerca, fatta da Argentino Quintavalle: «Gerolamo ha tradotto Es 34,29.30.35 in latino come segue: “Cumque descenderet Moses de monte Sinai tenebat duas tabulas testimonii et ignorabat quod cornuta esset facies sua ex consortio sermonis Dei 30videntes autem Aaron et filii Israhel cornutam Mosi facies timuerunt propre accedere. […] 35qui videbant faciem egredientis Mosi esse cornutam sed operiebat rursus ille faciem suam si quando loquebatur ad eos”.

    Per tre volte Gerolamo fece dire al testo che la faccia di Mosè era «cornuta», sbagliando la traduzione dell’ebraico qāran, che pur potendo significare anche «corno», qui intendeva «raggio». In questo contesto, l’autore biblico intendeva esprimere così i raggi di luce che circondavano il volto di Mosè, quando discese dal Sinai».

    Questo è un classico esempio che anche i traduttori prendono, a volte, fischi per fiaschi!< Ciao
    Ritvan

    P.S. Identico svarione con la parola “gamal” che significa (con diverse inflessioni che non conosco, non sapendo aramaico e greco)sia “gomena” che “cammello”. Ma uno che si rivolgeva metaforicamente ai pescatori di Tiberiade e non a carovanieri, perché doveva far passare – metaforicamente – un cammello per la cruna di un ago e non una grossa corda usata quotidianamente dai pescatori, i quali con ago e filo (e non gomena:-) ) riparavano le loro reti?

  51. utente anonimo scrive:

    Al massimo quella del cammello è una licenza poetica. Riuscitissima, se da quasi duemila anni la citiamo. È proprio la totale incongruenza tra ago e cammello che rende l’immagine fulminante. Chi la vorrebbe cambiare con la “corretta” gomena? Neppure un marinaio.p

  52. utente anonimo scrive:

    Caro p.

    però qui si tratta di Parola di Dio bistrattata, e pure quando parla in prima persona.

    Bisogna vedere cosa ne pensa lui!

    Vero è che nella versione gerolamita il versetto è ancor più anti-ricchi che in quella corretta e quindi piace di più a comunisti e pauperisti vari …

    L’ideologia al servizio dell’errore di traduzione!

    Francesco

  53. utente anonimo scrive:

    >Vero è che nella versione gerolamita il versetto è ancor più anti-ricchi che in quella corretta e quindi piace di più a comunisti e pauperisti vari … L’ideologia al servizio dell’errore di traduzione!Francesco<
    Mah, io direi piuttosto “l’errore di traduzione al servizio dell’ideologia”:-). E l’apologia ideologica dell’errore di traduzione:-).

    A mio avviso (ovviamente confortato da quello di illustri teologi) Gesù non intendeva che ai ricchi fosse preclusa l’entrata in Paradiso. Molto probabilmente intendeva dire che loro, oltre al resto, avrebbero dovuto render conto su COME AVEVANO IMPIEGATO la loro ricchezza, se per il Bene o per il Male. E, siccome l’uomo è portato ad abusare della propria ricchezza, per molti quella sarebbe diventata una “zavorra”. Inoltre, lo stesso peccato sarebbe giudicato diversamente – come del resto avviene per i reati davanti alla giustizia “terrena” – se commesso da un ricco o da un povero: se un povero ha rubato per sfamare i propri figli Dio sicuramente chiuderà un occhio:-), ma se un ricco ha rubato per accrescere il proprio tesoro – e il proprio potere collegato – una forconata alle chiappe ad opera di Belzebù non glielo leva nessuno:-).

    Ciao

    Ritvan

  54. utente anonimo scrive:

    Ma siete incredibili. Che c’entra l’ideologia. Nella vulgata di girolamo affondano le tanto declamate radici cristiane dell’europa. Ben altre differenze ci sono da un vangelo all’altro, e senza “errore” di traduzione. Siete fermi alla lettera, che invece è mobile. Mai sentito parlare di “autonomia del significante”? L’immagine “surreale” del cammello ha vinto l’animo artistico di girolamo facendolo scivolare sulla somiglianza di significante. Qualunque professorino di lettere vi può spiegare questo fenomeno poetico, senza dover ricorrere ad arrampicate sugli specchi ideologiche. Credo che aurora capirà al volo questa spiegazione, e meglio apprezzerà, invece di sputare, il santo artista e la sua poetica traduzione. p

  55. utente anonimo scrive:

    “Paolo, allora, dato che è difficile che uno stampatore commetta un errore,( meno male non hai detto che è impossibile), seguilo tu il consiglio di Ritvan, metaforicamente s’intende, e aggiungici uno dei tuoi soliti ” Bleah!”.

    Aurora”

    Vedo che non hai capito il senso del mio commento.

    Come al solito, peraltro, ma evidentemente siamo molto diversi e questo è tutto.

    Non ho mai detto che è difficile che uno stampatore commetta un errore 8avveine spesso evolentieri) ho detto solo che è difficile attribuire a uno stampatore QUELL’errore.

    Ritvan del resto, bontà sua, ti ha risposto in anticipo.

  56. utente anonimo scrive:

    Caro p. abbiamo capito, san Girolamo è il protettore, nonché precursore, dei surrealisti e anche le radici dell’Europa, di conseguenza, risultano essere un tantino surreali. E anche Aurora concorderà, spero:-). Una sola domanda:anche le corna di Mosè erano un tributo al surrealismo, all’ “autonomia del significante”, oppure il santo aveva appreso da fonti confidenziali come “Eva 3000 avanti Cristo” che Sephora (la moglie di Mosé) se la intendeva di nascosto con il cognato Aaronne?:-)

    Ciao

    Ritvan

  57. utente anonimo scrive:

    p,bisogna avere la tua capacità di trascendere dal significato letterale e di recepire il concetto che l’apparente errore subitamente evoca per afferrare te e San Girolamo. Adesso potrebbe iniziare tutta una diatriba sul perché del cammello, immagine metaforica, e su quello della gomena, traduzione letterale, per poi passare alle corna in sostituzione dei raggi. Ma tutta questa analisi su qualche spunto dell’ opera omnia del grande Girolamo mi pare poco appropriata da parte mia, che non ho mai tradotto neanche un rigo della Bibbia, e che a malapena mi chiedo come mai nel Padre Nostro si preghi Dio di ” non indurci in tentazione, anziché di” preservarci dalla tentazione”.

    Ti ringrazio di considerarmi capace di comprendere al volo le tue spiegazioni, in realtà più spesso ti intuisco. La mia parabolica però mi suggerisce che qualche volta mantieni un silenzio indulgente, pensando rassegnato ” Pazienza, anche lei non ha capito ( una mazza)”.

    Aurora.

    p.s. : come ti esprimi bene.

  58. utente anonimo scrive:

    >..San Girolamo- me lo ha insegnato p- ha tradotto per primo la Bibbia in lingua volgare, tutta la Bibbia, sembra strano che abbia sbagliato proprio la gomena e le corna..Aurora<
    No, ha fatto anche un sacco di altri errori di traduzione, ma non così clamorosi e degni di nota. Qualche anno fa, una commissione di esperti (mi pare incaricata dal Vaticano) ha confrontato la vulgata con i documenti più antichi in aramaico e greco e ha trovato decine di errori di traduzione. Non so, però, se il Vaticano intenda ristampare la Bibbia riveduta e corretta per sostiturla all’altra. Forse ha paura di uno scisma da parte di quelli che – per misteriosi motivi – preferiscono la versione con errori di traduzione:-).

    Ciao

    Ritvan

  59. utente anonimo scrive:

    >…a malapena mi chiedo come mai nel Padre Nostro si preghi Dio di ” non indurci in tentazione, anziché di” preservarci dalla tentazione”.Aurora<
    Brava! Questo è un altro punto (non so, però, se dovuto alla traduzione di san Girolamo) che il Vaticano intende cambiare, poiché palesemente “surreale”. Non è Dio a indurre in tentazione, ci mancherebbe! E la “nuova” formula dovrebbe essere proprio simile quella scritta da te, ossia “non lasciarci cadere in tentazione”.

    Ciao

    Ritvan

  60. utente anonimo scrive:

    Ritvan, sei informatissimo. Se avessi un’ agenzia di investigazioni forse ti assumerei, però dovrei stralciare dal tuo rapporto tutto quello che non sono i fatti, tipo i consigli ( che sicuramente aggiungeresti tu) al marito tradito di andare a sputare, roteando le labbra a cammello, in un occhio alla moglie, che gli ha fatto delle corna luminose come raggi , mentre lui era altrove a tirare la gomena della barcarola. Insomma, dovrei risparmiare al cliente, già scottato, tutto il tuo arroventato sarcasmo.

    Questa del vaticano non la sapevo.

    Aurora.

  61. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, sei informatissimo. Aurora<
    Modestamente:-). Anche se ti ricordo, figliuola, che Umberto Eco (proprio quello che minaccia di espatriare se vince il Berlusca) ha sentenziato che non è persona colta colui/colei che sa a memoria la data di nascita di Napoleone, bensì chi sa trovare con precisione e in tempi brevi la risposta alle domande che gli si pongono.

    >Se avessi un’ agenzia di investigazioni forse ti assumerei,<
    Dalle mie parti si dice (modificato per i palati italici:-) ):”Se avessi un po’ di mortadella e formaggio mi farei un bel panino imbottito. Peccato che mi manchi il panino”:-).

    >però dovrei stralciare dal tuo rapporto tutto quello che non sono i fatti, tipo i consigli ( che sicuramente aggiungeresti tu) al marito tradito di andare a sputare, roteando le labbra a cammello, in un occhio alla moglie, che gli ha fatto delle corna luminose come raggi , mentre lui era altrove a tirare la gomena della barcarola. Insomma, dovrei risparmiare al cliente, già scottato, tutto il tuo arroventato sarcasmo.<
    Non mi permetterei mai di fare lo spiritoso con uno che paga. Siccome qui è tutto a gratise, penso di potermelo permettere.

    Ciao

    Ritvan

  62. utente anonimo scrive:

    Venendo alle corna, eviterei di trasporre significati moderni. Le corna, allora, erano simbolo di forza (“cornua sumere” significava, a seconda dei contesti, “farsi forza”, “diventare audace”, “alzare la cresta”, per usare un’espressione ugualmente tratta dal mondo animale, ecc.). Qualcosa di quel vecchio significato è rimasto, per esempio, nell’espressione “scornare qualcuno”. Rimane, certo, la scelta particolare di girolamo, che ancora una volta, dove si incrociano i significanti, sembra preferire l’immagine più “strana” a quella più convenzionale. La cosa sembra indicare un gusto preciso del traduttore, che oggi potremmo definire “espressionista”. Ma solo un profondo conoscitore dei testi biblici e dell’opera omnia di Girolamo, abbinata a una buona sensibilità artistica, potrebbe approfondire quest’affascinante argomento. Non è proprio il mio caso. Ma per rimanere in ambito di ambiguità del significante, quelle che spuntano dalla testa del mosé di michelangelo cosa sono, corna o “coni di luce”, come pudicamente sostiene qualcuno? Che siano raggi, non se ne parla proprio. Per finire, a me pare si possa dire che il “politically correct” non è nelle corde di molti (e grandi) artisti, e ciò ha permesso a girolamo di vedere le corna come segno in mosé della forza infusagli da dio. Naturalmente il tempo passa, e una traduzione di circa 1600 anni fa può non essere più adeguata alla sensibilità più schifiltosa di oggi. Fa dunque bene la chiesa a cambiare il testo dove lo ritiene opportuno, visto che bisogna ritradurlo in una lingua diversa dal latino di girolamo. Ma questa è un’altra faccenda. Ad ogni buon conto, è difficile sfuggire al “travisamento”, meglio esserne coscienti, almeno della lettera. Come suona una famosa massima italiana d’uso anche internazionale: traduttore traditore. Le cose si conciliano, però, se si riconosce nella parola “traditore” la stessa radice etimologica di “tradizione”. È anche vero che c’è tradimento e tradimento.p

  63. utente anonimo scrive:

    >…Ma per rimanere in ambito di ambiguità del significante, quelle che spuntano dalla testa del mosé di michelangelo cosa sono, corna o “coni di luce”, come pudicamente sostiene qualcuno? Che siano raggi, non se ne parla proprio…p.<
    No, sono proprio due deliziosi cornetti, dovuti al fatto che Michelangelo si ispirò alle descrizioni bibliche (nella versione girolamiana, ovviamente) di Mosé.

    Esiste più di una contorta spiegazione della scelta cornificatrice del santo: anche nell’Antico Egitto (da cui gli ebrei provenivano) le corna erano simbolo di potenza e grandezza, basta pensare ad Apis. Sicuramente ai tempi del santo in Italia c’erano già un sacco di possenti barbari “cornuti” al servizio dell’Impero, pertanto raffigurarsi Mosé gratificato da Jahwe di un bel paio di corna in testa – magari per far colpo su quei nomadi semibarbari di ebrei erranti – non dovette sembrare tanto astruso al santo erudito. Eppure era sbagliato.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Certo che apprezzi l’umorismo perfino meno di Magdi Allam!:-). Nemmeno “Eva 3000 a.C” è riuscita a scalfire la tua lirica corazza:-).

  64. utente anonimo scrive:

    Ritvan, nel caso di specie non solo manca il panino, ma anche il formaggio e la mortadella- ( per caso, ci dovremmo mettere, con cotanto pasto, anche il cappello triangolare cartaceo da muratore e cantare vidi u mare quanto è bello ?)-, quindi, per fortuna, non abbiamo nessuna occasione di svelare ai forzuti che sono dei cornuti o , viceversa, ai cornuti che sono dei forzuti, possenti detentori della legge biblica, autorizzati a scornare la spergiura infedele in virtù dell’ occhio per occhio, dente per dente.

    Tu non sai apprezzare p, che spiega molto bene la sostanza , l’ “animus” di una espressione e insegna a non essere superficiali nel giudicare uomini di fronte ai quali noi non siamo neanche fischi o fiaschi. ( immagine surreale)

    Io trovo p molto spiritoso, perché molto arguto. Quando tutti vedono il quadratino con il pedone, lui ha già inquadrato l’intera scacchiera. Può anche darsi che lui si diverta ( relativamente) alle tue Eva 3000 a.C. & C., ma non pretenderai che ti faccia i complimenti o che ti replichi Ah,Ah, Eh,Eh.

    Aurora,

  65. utente anonimo scrive:

    Da un moscaccione alla moschella.p

    S’era nell’agosto; ed in Iscaricabarilopoli, città moscosissima, nessuno rimembrava di aver mai visto negli agosti precedenti tanta copia di mosche, tal quantità di mosconi, tanti stuoli di moscerini, tali turbe di mosconcini, tal novero di mosconacci, tal moltitudine di mosconcelli, tanta folla di moschette, tanta adunanza di moscini, tanto popolo di moschettine, tanta frequenza di moscherelli, tanto spesseggiar di moscherini, tanto concorso di moschini, tanto esercito di mosciolini e tanta folta di mosconi. Scaricabarilopoli era tutta un moscaio.

    vittorio imbriani, mastr’impicca

    ps: se non lo conosci, anche lui era napoletano. Ma non sono io che ho un debole per i napoletani, sono i napoletani che sono forti.

  66. utente anonimo scrive:

    Riconosco che sei ironico e brillante, ritvan, ma a me interessava altro che difendere girolamo dallo zoppicare nelle lingue bibliche. A me pareva, e ho cercato di metterlo in evidenza, che quelle scelte andassero in una certa direzione di gusto, e fossero indizio d’uno stile, che a me piace, del traduttore. Di più non potrei dire, purtroppo, per mancanza di erudizione in materia.

    Quanto alla difficoltà della lingua biblica, ti posso citare un aneddoto di bordiga:

    Una volta una compagna israelita ci commise di trovarle una copia del Talmud in lingua ebraica. La pescammo sulle bancarelle di Napoli pagando per quella rarità pochi soldi; la recammo a Mosca: ci sentimmo alquanto fessi per il fatto che non sapevamo leggerne manco una lettera!

    Spero non ti dispiaccia.p

  67. utente anonimo scrive:

    >Io trovo p molto spiritoso, perché molto arguto. Quando tutti vedono il quadratino con il pedone, lui ha già inquadrato l’intera scacchiera. Può anche darsi che lui si diverta ( relativamente) alle tue Eva 3000 a.C. & C., ma non pretenderai che ti faccia i complimenti o che ti replichi Ah,Ah, Eh,Eh. Aurora<
    No Aurora, non pretendevo tanto onore, ma porca miseria, rispondermi:”Venendo alle corna, eviterei di trasporre significati moderni” l’ho trovato troppo umiliante per la mia pur modesta vena umoristica.

    Comunque, p. ti ha smentita in pieno.Tié!:-)

    Ciao

    Ritvan

  68. utente anonimo scrive:

    p, se tu sei un contento moscaccione io sono la contenta moschella ( ubi tu gaio, ego gaia).

    Meglio di Mosca capitale, è per me la Mosca delle scale, la musa di Montale.

    Aurora.

    p.s.: dovrò cercare da qualche parte Imbriani e Mastr’impicca, non ricordo di averne mai sentito parlare.

  69. utente anonimo scrive:

    Ritvan, p non mi ha smentita affatto. Tzè-tzè ! ( da quando son moschella…)

    Aurora.

  70. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, p non mi ha smentita affatto. Tzè-tzè ! ( da quando son moschella…) Aurora.< Copio-incollo la solita antologia: >Aurora: Può anche darsi che lui (p.- nd.r.) si diverta ( relativamente) alle tue Eva 3000 a.C. & C., ma non pretenderai che ti faccia i complimenti o che ti replichi Ah,Ah, Eh,Eh. < >p.: Riconosco che sei ironico e brillante, ritvan< Tze-tze, uhuuu….Cfffffff (spruzzata di Raid, bieco prodotto di schifosa multinazionale chimica USA:-) )…Buuum!:-) 🙂
    Ciao

    Ritvan

  71. utente anonimo scrive:

    Ritvan, vacci cauto nell’esultare per i complimenti, da te sollecitati, leggila tutta la frase.

    p ti ha fatto i complimenti, ma ha chiarito che i tuoi pregi per lui non sono interessanti.

    E’ come se io chiedessi al mio adorato : ” Moscaccione, perchè non mi dici mai che ti piacciono le mie zampette ? ” e lui mi rispondesse ” Riconosco che sono belle ,moschella, ma a me, in questo momento, interessano di più le antennine di moschetta “.

    Invece , stranamente, hai avuto un guizzo alla San Girolamo con la ” lirica corazza” . Non si sa cosa voglia dire letteralmente, ma rende benissimo l’idea.

    Aurora.

    p.s. : p non ti fa tanti complimenti perchè non ti vuole abituare male.

  72. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, vacci cauto nell’esultare per i complimenti, da te sollecitati, leggila tutta la frase. p ti ha fatto i complimenti, ma ha chiarito che i tuoi pregi per lui non sono interessanti. Aurora<
    Certo che in tutto quel florilegio di feroci barzellette sugli avvocati qualche piccola base reale ci dev’essere!:-). Vabbè, la cito anche il resto della frase di p.:

    “…ma a me interessava altro che difendere girolamo dallo zoppicare nelle lingue bibliche. A me pareva, e ho cercato di metterlo in evidenza, che quelle scelte andassero in una certa direzione di gusto, e fossero indizio d’uno stile, che a me piace, del traduttore.”

    Dunque, a p. non interessava difendere S. Gerolamo e non “non interessavano i miei pregi”. Vabbè che in tribunale – conformemente al codice deontologico avvocatesco -si usa trasformare il nero in bianco e viceversa pur di difendere gli interessi del cliente, ma qui non stiamo dibattendo una causa, perciò cerca di tenere a freno le tue deformazioni professionali, please. Sennò tiro anch’io fuori quelle mie, da medico veterinario, e ti faccio orripilare a tal punto che la prossima volta che devi recarti da un veterinario col tuo cane preferiresti piuttosto abbandonarlo in autostrada:-).

    >Invece , stranamente, hai avuto un guizzo alla San Girolamo con la ” lirica corazza” . Non si sa cosa voglia dire letteralmente,<
    Appunto, ma so che ‘ste cose ti piacciono tanto, a prescindere, e meno si capiscono e più ti piacciono:-). Comunque, nelle mie intenzioni “corazza” doveva essere un sostantivo e “lirica” un aggettivo; aggettivo precedente il sostantivo, in puro stile lirico-poetico, come piace a te:-)

    >ma rende benissimo l’idea.<
    De che?:-)

    >p.s. : p non ti fa tanti complimenti perchè non ti vuole abituare male<
    Mica ho detto di farmeli sempre, ma quella di “Eva 3000 a.C.” era davvero carina, in quel contesto, dai, su, ammettilo!

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Ti faccio omaggio di una poesiola di una liricità surreale unica:-), tratta dalla creatività popolare della città di Scutari e tradotta in italiano da me medesimo per il tuo godimento. In originale è in rima baciata, ma tu sai che io sono negato per la poesia:-):

    “DIALOGO CON GLI ANIMALI

    O tu balena, animale domestico

    che passeggi per i tetti

    hai per caso visto la farfalla notturna

    a bordo del suo sommergibile solcante la melma?”

  73. utente anonimo scrive:

    Errata corrige: la poesiola surreale albanese in originale è in rima alternata (ABAB per gli intenditori:-) ) e non baciata. Non si sa mai qualche altro albanese scutarino bazzichi questo blog:-).

    Beh, per par condicio poetico-etnica chiamo in soccorso il “poeta catartico” italico Flavio Oreglio:

    “E’ notte,

    un gufo mi guarda,

    la luna mi sorride,

    le stelle mi parlano

    e le nuvole creano disegni

    di ogni tipo……

    Decisamente devo smetterla di farmi le canne!!”

    Ciao

    Ritvan

  74. utente anonimo scrive:

    gli artisti riconoscono i suoi (riascoltando un pomeriggio distrattamente canzoni)p

    …per lei un sovrano avrebbe rinunciato

    a nascere un cammello si è lanciato

    in una cruna d’ago smascherando

    l’acrobata di sabbia in sé sopito

    sono io quella ragazza[…]

    infatti è lei…

    battisti/panella, però il rinoceronte

  75. utente anonimo scrive:

    gli artisti riconoscono i suoi (riascoltando un pomeriggio distrattamente canzoni) variante sul tema.p

    vivo come un cammello in una grondaia

    in questa illustre e onorata società!

    f battiato, come un cammello in una grondaia

  76. utente anonimo scrive:

    E io rilancio, sempre dal “poeta catartico”:

    >Amore,

    io ti dico”Cicci”

    tu mi rispondi”Muci muci”

    io ti dico”Fru fru”

    tu rispondi “Smack smack smack”

    io ti dico “Mami mami ”

    tu rispondi “pio pio”…

    Amore, non so chi dei due è il più coglione!!!!< Ciao
    Ritvan

  77. utente anonimo scrive:

    Ritvan, tra la pioggia e la poesiola di scutari, son quasi triste come un cammello afflitto.

    Avete in ABAB sconvolto il mondo e le menti animali, portato su quel che era giù, il gatto si crede balena, e crede topo di fogna la falena.

    Se Oreglia, facendosi una canna, ha visto i disegni nelle nuvole, che tutti possono vedere senza stupefacenti, il popolo di scutari si è fatto venti giorni di narghilè e di sauna in full immersion di tabacchi e vapori oppiacei.

    Cicci e mami, fan parte del repertorio così come cara e figliola,

    un tocco di materno e di paterno quando non si vuol fare confusione di nomi propri.

    Allo stato, tu sei il più gran poeta di Scutari – ed è tutto dire- con la tua ” lirica corazza”.

    Infine non ti spiego perchè questa tua espressione rende benissimo l’idea, ma diventerei troppo lirica, meglio lasciar perdere, mantengo la corazza.

    Aurora.

  78. utente anonimo scrive:

    Pio- pio

    Un fascio di luce/

    sull’uscio del guscio.

    ( Corazzina lirica)

    Aurora.

  79. utente anonimo scrive:

    >( Corazzina lirica) Aurora.<
    Meglio “corazzierina lirica”, ossia una personcina di sesso femminile che indossa una corazzina lirica, non credi? Ma quanto sei alta (senza tacchi, eh, non bariamo)?

    Ciao

    Ritvan (attaccato al narghilé)

  80. utente anonimo scrive:

    Ritvan, la corazzina lirica non sono io… è il guscio dell’uovo da cui spunta il pulcino.

    Mi trovo fenomenale quasi più di te quando ti trovi spiritosissimo, che flash questa immagine in periodo pasquale. E come mi vengono naturali le rime. E come non ritrito le solite frasi, sono semplice e comprensibilissima.

    Il fascio ricorda i fiori, la luce è la prima che vede il pulcino affacciandosi alla vita, l’augurio gli splende addosso mentre si scrolla di dosso la corazzina.

    Com’è che non mi capisci ?

    Non era una poesiola surreale e neppure una incomprensibile allusione.

    Non so che importi, comunque sono alta, senza tacchi, un metro e sessantacinque. Sono la più tappa della mia famiglia, il carattere recessivo, come ho già detto, ma io nella mia altezza, ci sto benissimo, purchè non sia circondata da uomini tutti bassi o da donne tutte giovani, alte, belle.

    Aurora.

  81. utente anonimo scrive:

    Aurora, ti ho lasciato “la penultima parola”. Cuntent?:-)

    Ciao

    Ritvan

  82. utente anonimo scrive:

    Ritvan,

    Tu mi lasci la penultima parola, io ti lascio alle tue mancate risposte.

    Aurora.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *