Perché il folle estremista è lui.
Lui ha voluto provocatoriamente premiare Oriana Fallaci mentre la gente moriva in mezzo mondo – fucilata dalla polizia, o uccisi, come in Nigeria, negli spaventosi e reciproci massacri tra comunità islamiche e cristiane – a causa della vicenda delle vignette. Cioè di un episodio che in un altro momento non avrebbe interessato nessuno, ma che è stato percepito come l’umiliazione definitiva e deliberata, in paesi che sono stati soggetti a invasioni, embargo, rapina, bombardamento, muri dell’apartheid, centri di permanenza temporanea, i lager nel deserto libico e Guantanamo.
Oriana Fallaci non ha certo creato questa situazione: lei stessa è il prodotto commerciale di Ferruccio de Bortoli.
Ma in Italia, Oriana Fallaci ha scoperchiato e legittimato la fogna ribollente dell’odio, il lato oscuro e genocida dell’essere umano e della sua follia collettiva.
Il premio a Oriana Fallaci è quindi anche un premio alle migliaia di persone che dicono, scrivono – e talvolta mettono in atto – proposito come quello di questo signore che ha scritto un commento al mio blog ieri sera
(l’enfasi nel testo è mia; non so chi sia il sig. Guetta). Al riparo dell’anonimato, ma dimenticandosi che l’IP è perfettamente visibile e rintracciabile .Ecco, Nencini ha premiato anche lui.
E quando penso che alcuni milioni di queste scimmie, si si scimmie basta vedere come si comportano durante le pubbliche manifestazioni, ce li siamo messi in casa in europa allora davvero penso che la ns Bolsaggine occidentale alla Veltroni si meritera’ la fine che si sta predisponendo. E’ ora di farla finita di indietreggiare e aver paura di questi subumani ….chiudiamo i commerci con loro, chiudiamo le immigrazioni da quei paesi privilegiando quelle che seppur provenienti dalla poverta’ hanno insito un valore universale di umanita’ e di civilta’.
E per la legge di una reprocita’ da troppo repressa pretendiamo che per tenere aperta una macelleria islamica in italia si apra una salumeria alla Mecca…..e per un centro islamico a Firenze, una chiesa cattolica a Bengasi…e per poter accettare donne velate sui nostri autobus la liberta’ dei nostri turisti di sfoggiare capigliature, minigonne e crocifissi sfiziosi sui loro.
Basta, ritroviamo l’ orgoglio di uomini vivi …..e diciamo NO adesso che siamo piu’ forti civilmente culturalmente e militarmente alla scimmia, fermandoli adesso ……perche se non sara’ cosi’, essa ci invadera’in un prossimo futuro piu’ forte di noi, rafforzata e arricchite dal tempo …ci invadera’ non lasciando prigionieri e sgozzando i nostri bambini ….compresi quelli di chi per falso patetico e vigliacco pacifismo adesso china il capo di fronte a loro ….in nome della pietosa fraterna amicizia tra i popoli.
ma la storia e fatta di popoli e masse subumane….svegliamoci, svegliatevi….salviamoci.
utente anonimo (IP: 88.149.149.116) |
Mi vergogno profondamente che questo signore sia italiano. Ma vorrei fare presente che ieri mattina in metro una ragazza che avrà avuto la mia età leggeva un libro della Fallaci con attenzione.
Questo è un pericolo.
Poi il mio ragazzo mi ha fatto notare che la libertà di stampa vale per tutti. E io penso: certo!
Peccato che per vedere un film sui Rom io debba chiedere a Fabrizio (il blog di Sivola) dove diamine si può trovare (credo che la risposta sarà un aiutino a scaricarlo da internet), peccato che i libri di Marco Travaglio non si trovino….ma la libertà di stampa, di cinema, di espressione vale per tutti…no????
Ho un sacco di amici musulmani. Mi vergogno quando penso che c’è un italiana che butta fango (e altro, ma per decenza mi fermo qui) su di loro. Mi vergogno…anzi ho proprio PAURA quando sento gente che è d’accordo con lei. E quando dico che leggo il Corano mi guardano a bocca aperta.
Ammetto di non farcela più, sono stanca, nauseata…inorridita. Siamo un paese laico, multiculturale, ci riempiamo la bocca di un sacco di belle parole…ma poi incitiamo all’odio religioso e razziale.
Penso che di questo passo andrò a vivere nel campo nomadi dove vivono i miei amici korakanè; mi hanno detto spesso che se non avessi casa potrei dormire da loro.
scusate, non è che ci tenga a restare anonima, è che non so come inserire il mio nome.
Gaia Moretti
Certo credo sia importante denuciare chi fomenta l’odio religoso, ma dobbiamo evitare di farci impostoiare nella morta gora che copre ben altri interessi. Dobbiamo opporre alle invettive insulse e antistoriche di questi signori le questioni vere come l’imperialismo e la diseguaglianza generata dal capitalismo. Nencini si dimetta e noi non scandalizziamoci più di tanto per quello che ha fatto ed ha detto(mi preme sottolineare che il vulnus per noi deve restare l’odio con il quale ci rovinano l’esistenza e ci costringono a vite misere culturalmente, politicamente, socialmente ed anche economicamente).
P.s. infine il libro “il Mistero della Sinistra” mi è arrivato. E’ molto interessante per la sua ricostruzione storica, altri aspetti andrebbero invece portati alle loro estreme conseguenze(in senso dialettico) per cogliere sostanziali verità sfuggite ai due autori. Più precisamente il discorso sui valori andrebbe ricondotto alla sfera economico-produttiva e a come questa finisca per “travolgere con la sua luce” le altre sfere sociali.
Carissima Gaia,
grazie delle tue riflessioni. Per firmare, se non si ha un account di splinder, credo che si debba fare semplicemente come hai fatto, cioè scrivendo il tuo nome in fondo al post.
Miguel Martinez
Per Ripensaremarx,
concordo, perché la radice del problema è tutto lì.
Però l’effetto, il sintomo di quella causa è sempre lo stesso: la doppia disumanizzazione dell’altro.
La violenza che noi esercitiamo, la mascheriamo con la paura di un immaginario nemico che proprio per l’onnipresente minaccia che rappresenta, non merita pietà (ogni grado di violenza è legittimo contro chi “vuole sgozzare i nostri figli?”).
Dall’altra parte, però il disumanizzato è paradossalmente inferiore, è stupido, è “scimmia”, va deriso con le vignette…
L’effetto combinato di queste due demonizzazioni sulla psiche del loro oggetto è terrificante: almeno in questo hanno ragione gli imperialisti cauti, alla Sergio Romano, che dicono che è meglio non portare mai all’estremo l’umiliazione dell’altro.
Miguel Martinez
L’illustrazione in fondo al post “Chi lo manda”
http://kelebek.splinder.com/1140691291#7255837
che non fa vedere morti o scene di sangue, credo che spieghi tutto.
Miguel Martinez
Ciò che secondo me è ancora più rivoltante sarà vedere gli islamofobi di oggi, quando tutto questo sarà passato (speriamo), o ergersi a paladini della libertà assoluta, oppure “dimenticare” completamente quello che hanno detto e fatto, leccando il fondoschiena a chi di dovere per poi andare a prendersela col “nemico” che avremo poi (cinesi, indiani, i neri…), come se nulla fosse stato.
michi
E’ interessante-antropologicamente parlando-che sia certi fondamentalisti islamici che certi fondamentalisti antiislamici facciano discendere l’oggetto del loro odio irrazionale dalle…scimmie. Inconsapevoli darwinisti?:-) :-).
Ciao
Ritvan il Re della Par Condicio:-)
Mentre qualcuno disquisiva di generici modi essere di questo o quell’altro popolo, dicevo ad una persona caratterizzata da una forte dignità personale: “Se tu fossi stato uno di quei ragazzi barbaramente pestati dai militari inglesi, cosa pensi che sarebbe scattato dentro di te?”.
Riuscivo a sentire il sangue che gli pulsava nelle vene.
MM: “Meglio non portare mai all’estremo l’umiliazione dell’altro”.
Cocco
x Gaia: provi ai supermercati COOP, io ci vado sempre perchè hanno il parcheggio per i bambini e sono di fianco a Harry Potter e al Papa.
x MM: ti scrivi subumano o sub-umano?
Io rimango perplesso dal riemergere di termini hitleriani, credo sia colpa del “buonismo” che vorrebbe obbligare ad amare che ci sta sulle palle e, se proprio siamo cattivi e non vogliamo, ci impedisce di avere un terreno di mezzo (indifferenza, ostilità moderata) e ci lascia in balia dell’ultimo che ha proclamato la liceità di detestare un Altro.
Non capisco neppure io sta storia delle scimmie, non sono gli animali più antipatici, deve essere un retaggio quasi inconscio del razzismo ottocentesco.
Stupendo anche l’Immaginario Nemico, lo vedo bene ad accoppiarsi con le Questioni Vere di R.Marx e generare Walter Veltroni …
Francesco (oggi molto terzista)
>x Gaia: provi ai supermercati COOP…Francesco<
Perché, alle librerie Feltrinelli no?:-)
Ciao
Ritvan
P.S. Però, pure te a foraggiare le COOP, cassaforte dei DS!! E’ vero che non c’è più religione!:-).
>Io rimango perplesso dal riemergere di termini hitleriani, credo sia colpa del “buonismo” che vorrebbe obbligare ad amare che ci sta sulle palle e, se proprio siamo cattivi e non vogliamo, ci impedisce di avere un terreno di mezzo (indifferenza, ostilità moderata) e ci lascia in balia dell’ultimo che ha proclamato la liceità di detestare un Altro….Francesco<
Mah, se “buonismo” c’è sicuramente non alberga nel Quadrumvirato. Veramente, di AMARE l’altro non parlano nemmeno i DS ma qualcun altro:-). E se ci limitasse solo a rispettare chi ti rispetta, SINGOLARMENTE?
Ciao
Ritvan
P.S. Bello il termine “ostilità moderata”. Sembra un calco di “guerra fredda”:-).
Gaia, non so da quanto tempo leggi questo blog e quindi se hai avuto modo di conoscere alcuni personaggi.
Abbi pazienza! Non tutti sono capaci di usare delicatezza a chi, peraltro come hai fatto tu, si pone con estremo garbo.
Ciao
Cocco
ps per Miguel
Scusa l’intromissione non richiesta ma mi dà fastidio chi non riesce a guardare appena al di là del proprio naso……erudito o non erudito che sia.
Mi pento di aver usato a suo tempo qualche eccesso di sensibilità.
beh, naturalmente a sinistra – in senso laterrimo – si può odiare il nemico del popolo, bush o berluska o le multinazionali o craxi o d’alema ecc. ecc.
sono i semplici non di sinistra a cui viene inculcato che non gli possono stare sulle palle quelli che comunque gli restano antipatici.
come una pentola a pressione senza valvola, alla fine esplodono.
ciao
francesco
se sono uno dei personaggi che mancano di delicatezza, mi scuso.
ma quando ho letto Gaia lamentarsi perchè “non si trovano i libri di Travaglio” mi sono girate le scatole: qui a Milano te li ritrovi dappertutto detti libri, ogni libreria ha un grosso reparto dedicato all’odio anti-berlusconiano, ormai un segmento di mercato alla pari del Fantasy o dell’editoria religiosa.
Forse ci sono zone d’Italia meno infestate.
Francesco
>Gaia, non so da quanto tempo leggi questo blog e quindi se hai avuto modo di conoscere alcuni personaggi.<
Hmmm…mi fischiano le orecchie…Comunque ho sempre ammirato la cosiddetta “solidarietà femminile”. Roba di classe. Il cui unico commandamento è:”Sempre dietro le spalle”:-).
>Abbi pazienza! Non tutti sono capaci di usare delicatezza a chi, peraltro come hai fatto tu, si pone con estremo garbo.<
Mi sembra di sentire l’anonimo migueliano che parla dei barbari similscimmieschi:-).
>Ciao
Cocco
ps per Miguel
Scusa l’intromissione non richiesta ma mi dà fastidio chi non riesce a guardare appena al di là del proprio naso……erudito o non erudito che sia.<
Beh, non ci vuole grande erudizione per sapere che la spazzatura made in Travaglio (spacciata a suo tempo per satira dal coprofago Luttazzi) si trova solo in certi posti. Detto così, a naso…:-).
>Mi pento di aver usato a suo tempo qualche eccesso di sensibilità.<
Il pentimento non basta, figliuola. Devi promettere solennemente (giurin-giurello) di non farlo più, poi, come penitenza, recitare due “Bella ciao” (in stile Santoro, eh, mi raccomando) e tre “Bandiera rossa la trionferà”.
Ciao
Ritvan
>…ma quando ho letto Gaia lamentarsi perchè “non si trovano i libri di Travaglio” mi sono girate le scatole …< D’accordo Francesco, ma anche se ti sono girate le balle, immedesimarsi un attimo in colui/colei che sta dall’altra parte, e che scrive nel blog per la prima volta, no eh? Comunque, per me, chiuso il discorso. Credo ci siamo capiti. Ciao
Cocco
Invece con te Ritvan è inutile parlare……e ci siamo capiti lo stesso!
Cocco
Ci sono alte probabilità che questo utente anonimo sia Ritvan.
Arioch 😀
>Invece con te Ritvan è inutile parlare……e ci siamo capiti lo stesso! Cocco<
Coi “nemici del popolo” non si parla, li si fucila!:-). Ho capito, va…:-)
Ciao
Ritvan
>Ci sono alte probabilità che questo utente anonimo sia Ritvan.
Arioch 😀<
Con questa supposizione hai inequivocabilmente dimostrato che il tuo successo con il calcolo delle probabilità è tale che se ti facessero pescare a occhi bendati un libro in un sacco dove ci sono decine di libri di Marx, Engels, Lenin, Mao, Costanzo Preve ecc., ecc. e un solo libro di Berlusconi, SICURAMENTE pescheresti quest’ultimo:-) :-).
Ciao
Ritvan
>D’accordo Francesco, ma anche se ti sono girate le balle, immedesimarsi un attimo in colui/colei che sta dall’altra parte…Cocco<
Oddio, immedesimarsi in uno che vuole comprare un libro di Marco Travaglio?! Non c’è una seconda scelta, chessò, immedesimarsi nei panni di Hannibal the Canibal?:-):-).
Ciao
Ritvan
Ritvan, devo dartene atto, nonostante tutte le baggianate che dici mantieni il livello del discorso a livelli accettabili.
Sei un buon kulako 😀
Arioch
Per Gaia e Francesco,
comunque si tocca qui un argomento interessante, quando si parla di censura.
La questione è forse più sottile.
Io non credo che oggi si abbia molta “paura delle idee”, per il semplice fatto che nell’epoca del capitalismo totalitario, le idee non contano nulla, o possono diventare merce anch’esse.
Per questo esiste una libertà quasi totale di pubblicazione, a patto ovviamente di avere una casa editrice che sia distribuita a livello nazionale: e qui si parla di un numero molto ristretto di case editrici.
Tra quelle case editrici, ci sono argomenti leciti e argomenti tabù.
Intanto, quello dei libri è un mercato – in termini di clienti – sbilanciato a sinistra, in termini di numeri di libri acquistati ogni anno: con le dovute eccezioni, è probabile che uno di destra acquisti in tutto l’anno solo un libro della Fallaci, mentre uno di sinistra acquisterà almeno cinque o sei libri.
I produttori devono quindi garantire un flusso continuo di libri “di sinistra”, e tra questi – dato il clima – i libri antiberlusconiani occupano un posto di primo piano.
Anche perché “antiberlusconismo” in Italia non vuol dire solo la brava gente. Vuol dire gli interessi non indifferenti di De Benedetti, o anche quelli di una Unicoop sempre più orientata verso la delocalizzazione della produzione.
In conclusione, pur condividendo lo spirito di quello che scrive Gaia, credo anch’io di aver visto i libri di Travaglio in varie librerie.
Ma si tratta di argomenti di cui si può discutere ragionevolmente, senza farsele “girare”.
Miguel Martinez
Miguel, certo che iniziare la giornata leggendo post come questi non è proprio quello che una vorrebbe, ma tant’ è….
La grettezza del commento dell’anonimo è sconfortante. La prima parola che mi è venuta alla mente dopo averlo letto è : conoscenza. Intendo dire :se solo questa persona CONOSCESSE le cose delle quali parla, o meglio le persone, il loro modo di essere, i loro bisogni , i loro sentimenti, senza esprimere concetti così banalmente stereotipati, ecco forse non si abbandonerebbe a commenti di questo genere .
Si, lo so che è un pensiero semplice semplice, ma credo che se davvero questo tipo di persone facesse un minimo sforzo , si abbandonasse ad un pò di umana curiosità verso gli altri, avremmo fatto un bel salto in avanti . Peccato che di questi tempi stiamo assistendo sempre più a salti all’indietro….
Ciao , Lilla.
Caro Miguel,
credo che tu abbia un problema di tempo. Le idee agiscono con la propria velocità, funzione in parte della bontà delle idee stesse, in parte della capacità di chi le propugna, in parte dei mezzi con cui le si propugna e in parte della predisposizione del prossimo a recepirle.
Il cardinale che ieir ha invitato i fedeli ad amare gli zingari avrà, per esempio, dei grossi problemi con l’ultimo fattore, stante che quasi tutti (compresi molti cattolici di solito sensibili alle indicazioni della Chiesa) detestano cordialmente gli zingari. Poi io ho una cugina che lavora in un’associazione che aiuta gli zingari.
Parlare di censura perchè le tue idee non hanno la risonanza che ti riterresti giusta è sbagliato. Se non ti fidi di me, rifletti sul fatto che Studi Cattolici ha lo stesso problema 😉
Ciao
Francesco
sui giramenti: vista la situazione di mercato dei libri contro Berlusconi, la lamentela sulla censura contro di loro è solo uno strumento di marketing (come mettere la faccia del Che su una maglietta della Nike).
vederlo citare come un fatto reale è assai spiacevole.
rinnovo le scuse a Gaia se sono stato troppo rude.
Francesco
Scusate l’ OT (spero che Miguel se ne occupi in uno dei prossimi post) ma volevo segnalare – a proposito del posto dell’Italia nell’Impero – il bellissimo riassunto storico di Sergio Romano (temo di soggiacere nei confronti di quell’uomo a un complesso di adorazione simile a quello di Sartori per Allam:-) ) sul Corsera di oggi. Il link è:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/03_Marzo/01/romano.shtml
Ciao
Ritvan
>rinnovo le scuse a Gaia se sono stato troppo rude. Francesco<
Il cilicio no, eh?:-)
Ciao
ritvan
>Ritvan, devo dartene atto, nonostante tutte le baggianate che dici<
Detto da un “marxista” (virgolettato, per non far incazzare p.:-) ) lo considero un complimento.
>mantieni il livello del discorso a livelli accettabili.<
Tutto merito del CPK, credimi:-)
>Sei un buon kulako 😀 Arioch<
“Kulako buono” è un ossimoro. Attento che ti epurano come “deviazionista”!:-). Secondo la Dottrina, l’unico kulako buono è un kulako morto:-).
Ciao
Ritvan
Miguel, condivido l’analisi editoriale che fai nel post 24. E, aggiungo che molti dei detrattori ossessivo-compulsivi:-) di Berlusconi (un nome per tutti: Giorgio Bocca) pubblicano con la Mondadori, casa editrice di proprietà di…Berlusconi!!!
Ciao
Ritvan
Fuori dall’argomento, ho trovato per caso questo pezzo (in inglese) sul fondamentalismo e la modernità. L’ho trovato interessante, volevo sapere cosa ne pensano i lettori del blog più esperti in faccende mediorientali.
michi
http://www.press.uchicago.edu/Misc/Chicago/056767.html
Ho letto quel che scrive Blank e condivido le sue conclusioni. Purtroppo, egli è uno scienziato, un antropologo, un profondo conoscitore dell’Oriente, mica un cazzaro populista e semiignorante alla Fallaci. Pertanto, temo che se anche il papiro fosse tradotto in italiano rimarrebbe invenduto. E la casalinga di Voghera continuerebbe a pensarla alla Fallaci…
Ritvan (pessimista per l’occasione:-) )
P.S. Secondo me va usata la cura omeopatica. Bisognerebbe convincere (pagando, s’intende) Platinette a parlar bene dell’Islam in TV. Cercasi sceicco disposto a sponsorizzare!
Persino la satira antiberlusconiana è tranquillamente proposta dalle reti mediaset.
Essa viene all’occorrenza spacciata come segno di apertura mentale, per cui il capo lascia che si ironizzi su di lui, ma in realtà è soltanto un sistema sperimentato utile per vendere e guadagnare.
Quanto alle pubblicazioni, in teoria a nessuno è vietato pubblicare questo o quello nell’ambito di ciò che è ritenuto rispettoso dei codici, ma in pratica è necessario aver accettato di far parte dei circuiti dell’editoria.
L’altra sera ho assistito in un piccolo locale alla presentazione di un libro, secondo me interessante e piacevole da leggere, scritto da una persona che quei circuiti non li ha mai voluti seguire, per cui i libri glieli stampa un piccolo editore compiacente e venderà poco più di un numero di copie uguale alle persone cui riesce a partecipare direttamente di averli scritti.
Non è una censura nel senso comune del termine ma, di fatto, che non accolga il mercato dell’editoria, proprio a causa delle sue idee, diventa un ostacolo alla divulgazione delle stesse.
Cocco
Ps
x Francesco e Miguel:
Vi chiedo scusa ma ho scritto in preda ad un attacco di deformazione professionale per cui ho dimenticato di essere in un blog e non in classe.
X Ritvan
A te niente scuse. 🙂
E’ vero, i libri di Travaglio si trovano anche nelle librerie formato mignon delle cittadine più minuscole. “Regime” ha la copertina che è ancora più brutta dei libri di Vespa, è di un rosso accecante con titoli cubitali bianchi.
Servono i soldi dei libri per mandare avanti i media? La TV, quella sì che è da tenere sotto controllo, frutta più consenso, e deve rimbecillire a dovere. E che gliene frega, un libro tutto rosso come quello lo leggerà solo uno di sinistra, e magari uno come Ferrara, che lo userà come un bignami.
Dopo la dedica, leggo:
“Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti) l’impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nominatim. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell’altro. L’azione dovrà essere condotta a macchia d’olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l’ambiente. Ai giornalisti acquisiti dovrà essere affidato il compito di ‘simpatizzare’ per gli esponenti politici come sopra prescelti.” [dal Piano di rinascita democratica, L.G. 1976]
Curioso no? Sembra essere stato scritto apposta per essere ridicolizzato, ma più passano gli anni, o i mesi, e più sembra attuale. Può solo far divertire la controparte, non vedono l’ora che si arrivi a quel capolinea (maledette scimmie! -grasse risate-).
Per aver un po’ frequentato da freelance il mondo dell’editoria (da traduttrice, ma anche occasionalmente da “consulente”), ho l’impressione che avete una visione un po’ troppo sistematica e razionale delle motivazioni ne orientano le scelte.
Ad esempio, ho ottenuto l’attenzione di un responsabile Guanda in modo abbastanza assurdo. Su Le Monde, c’era stata una recensione entusiasta di “Evolution Man – What we did to Father” di Roy Lewis, nella traduzione dello scrittore Vercors.
Ho comprato il libro in inglese, fatto una scheda per Guanda, concludendo che forse non era esattamente nello stile raffinato della casa, però meritava di essere preso in considerazione. Guanda decise di non procedere. Poco tempo dopo i diritti per l’edizione italiana sono stati comprati da Adelphi e, sotto il titolo “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene”, il libro è rimasto in cima alle classifiche di vendita per mesi. Dopo questo, Guanda ha accettato la mia proposta di pubblicare una scelta dei “Sogni” di Friedrich Huch: erano belli, quindi ci sono state alcune recensioni positive, però il libro è finito al macero da anni.
Aneddotico? Sì, però la “politica editoriale” sembra anche fatta in gran parte di episodi aneddottici del genere…
Oops, il commento 36 è mio
Claude Almansi
>X Ritvan A te niente scuse. :-). Cocco<
Perfetto. Siamo o non siamo in periodo di “par condicio”?:-)
Ciao
Ritvan
>Per aver un po’ frequentato da freelance il mondo dell’editoria (da traduttrice, ma anche occasionalmente da “consulente”), ho l’impressione che avete una visione un po’ troppo sistematica e razionale delle motivazioni ne orientano le scelte….Claude<
Sono d’accordo. Poi, secondo me, i rapporti interpersonali (quelli di alcova, inclusi:-) ) influenzano le scelte editoriali non meno delle ideologie o delle previsioni di profitti. Specie in Italia, che del nepotismo ne ha fatto da tempo immemore una bandiera.
Ciao
Ritvan
x Claudio
un libro bellissimo, anche se con il difetto di essere, alla fine, più un divertissment che un apologo morale.
Francesco
PS rinnovo una mia modesta osservazione: tra la Fallaci e il Veltroni c’è un grande vuoto.
Un italiano che non sia granchè simpatetico con l’Islam o con il buonismo generico non trova un testo che indichi con ragioneviolezza e precisione storica (tiè Oriana) le motivazioni di quelli che preferiscono l’Occidente, e finisce per leggere la Fallaci o non leggere niente. Anche perchè Pera è noioso, Oriana ha una capacità di trascinare invidiabile.
Vieni a trovarci sul blog del Comitato per Oriana Fallaci e il diritto di libera espressione!
>x Claudio …..Francesco<
E’ una signora, Fra’, e si chiama “Claude”, alla francese.
Ciao
Ritvan
P.S. Io penso che quelli che leggono estasiati la Fallaci non la leggono perché manca loro un più equilibrato nutrimento intellettuale in materia. Un po’ come gli antropofaghi che non si mangiavano fra loro per assenza di cacciagione o perché troppo pigri per andare a caccia:-).
>Vieni a trovarci sul blog del Comitato per Oriana Fallaci e il diritto di libera espressione!< Ecco, Francesco, vedi, ti è arrivato subito l’invito. Corri a cibarti di gustosa carne di scimmia islamica:-). Buon appetito!;-).
Ciao
Ritvan
Ritvan,
se dici che di cacciagione ce ne sarebbe, mi spieghi come mai il Corriere della Sera ha individuato in Oriana un prodotto di tale incredibile successo? Solo perchè scrive bene?
Credo che mancasse proprio l’articolo.
Poi a me Oriana non piace, io sono cattolico e lei è una nemica dichiarata, vede le chiese come monumenti e non si chiede perchè sono state costruite, idolatra l’Enciclopedia degli Illumunisti, orrore 🙂
Ciao
Francesco
Ps sorry ma ignoro profondamente il francese
Sarebbero in molti ad avere bisogno di un comitato qui in Italia. Il più arriva quando ci si trova di fronte al problema di definire come “libertà di espressione” una *cosa* limitata ai prodotti simil-Fallaci (non suona bene :-). Ah, sì, ma tanto che gliene frega… il problema non si pone.
Biagi, Santoro e compagnia, machissenefrega.
Mi viene il mal di testa.
Dantem,
tu distruggi il liberale che vorei albergasse in me.
Biagi e Santoro, solo l’idea del vecchio guitto benpensante e del demagogo da quattro soldi mi fanno venire fitte allo stomaco e difficoltà respiratorie. Pur sapendo che sono doventati martiri e testimonial, non riesco a non essere felice di essermene liberato per qualche anno.
E sì che ogni giorno cercodi diventare più buono e democratico … adesso mi arriverà la ramanzina di Ritvan :(((
Francesco
Ritvan,
se dici che di cacciagione ce ne sarebbe, mi spieghi come mai il Corriere della Sera ha individuato in Oriana un prodotto di tale incredibile successo? Solo perchè scrive bene?
(fFrancesco)
Sul fatto che scriva bene avrei qualche riserva, ma forse è una questione di gusti personali. Mi annoia già la scrittura di Louis-Ferdinand Céline, allora figurati i plagi meccanici di Céline.
Oriana Fallaci è una scrittrice Rizzoli da decenni e quindi la promozione interna si spiega e spiega in parte la pubblicazione dei suoi articoli sul Corriere della sera.
[Nell’altro campo, alcuni anni fa, Panorama rifiutava di recensire un libro di poesia pubblicato dalla Mondadori. A Segrate si diceva che il direttore della Mondadori aveva persino offerto a Panorama una foto di D’Annunzio nudo a patto che il libro venisse recensito – non ricordo più l’esito della trattativa, però comunque quel tipo di ribellione all’interno di una scuderia è piuttosto raro].
Probabilmente, l’argomento preponderante sarà stato quello commerciale. Quando è stato pubblicato “Il nemico che trattiamo da amico”, probabilmente l’hanno comprato sia chi idolatra sia chi vomita la signora Fallaci.
>adesso mi arriverà la ramanzina di Ritvan :((( Francesco<
Ramanzina? Perché? Per aver goduto come un riccio per la scomparsa dal video di Biagi e Santoro? Ma l’ho fatto anch’io, mio caro! Biagi era ora che portasse i nipotini al parco (e poi ci si lamenta della disoccupazione giovanile:-) ) e Santoro esercitava la sua faziosità in modo talmente arrogante e allucinatorio che avrebbe fatto girare i cosiddetti anche a Marx in persona. Così abbiamo scoperto un nuovo talento, tale Floris, che è anch’egli fazioso (e ci mancherebbe che su Telekabul ci fosse uno non fazioso, oltre all’usciere) ma lo fa con grazia e classe.
Semmai avrei da ridire sul modo in cui “l’epurazione” è stata condotta. Si vede che il Berlusca, quando si trovò a Sofia, un rom bulgaro gli aveva fregato l’agenda dove teneva i numeri telefonici dei dirigenti RAI, così ha dovuto inviare “Il Messaggio” via TV:-)
Ciao
Ritvan
Per Scheggia,
Nessuna obiezione alla tua incursione pubblicitaria.
Ma perché, oltre a farti pubblicità, non intervieni nella discussione?
Miguel Martinez
>se dici che di cacciagione ce ne sarebbe, mi spieghi come mai il Corriere della Sera ha individuato in Oriana un prodotto di tale incredibile successo? Solo perchè scrive bene? Francesco<
Francesco mio, l’abbiamo detto, ridetto e stradetto centinaia di volte, Miguel, Dacia e modestamente anch’io. Il successo editoriale della Fallaci è dovuto al fatto che interpreta con linguaggio popolare e lievemente scurrile (ma di un livello lievemente più elevato di quello di Bossi, Borghezio & Co) le paure e le idiosincrasie che albergano nello stomaco e nell’intestino crasso di moltissimi italiani, pur pii e assidui frequentatori di chiese (o appunto per questo?:-) ). Chiunque non affermasse con la Fallaci che “l’unico musulmano buono (Allam compreso!:-)) è un musulmano morto” sarebbe scartato come immondizia dai suddetti, scrivesse pure meglio di Dante Alighieri:-). A prescindere, come direbbe Totò.
Ciao
Ritvan
>Ma perché, oltre a farti pubblicità, non intervieni nella discussione? MM<
Probabilmente perché – leggendo da “clandestino”:-) – sa che Ritvan lo massacrerebbe senza pietà:-). Vedi, Miguel, quelli di rito fallaciano sono abituati solo ai monologhi, al massimo ad un dialogo apodittico fra di loro. Il contraddittorio fa su di loro l’effetto dell’aglio su Dracula:-).
Ciao
Ritvan
di Dino Pezzella(che scrive ingegniere, spero si tratti di refuso).
La Cdl tra Gesù Cristi e Napoleoni, Calderoli e dichiarazioni, Fini pochi ma tanti Casini, non se la passa certo bene. E anzicchè fare politica si è messa a fare i sondaggi.
A volte per distrarmi leggo qualche quotidiano di satira del tipo il Gionale che con una situazione economica catrastofica, con una situazione internazionale al collasso di solito dedica le prime 10 – 12 pagine alla crisi della sinistra, a Rifondazione, alle minoranze di Rifondazione!
Argomento interessantissimo, per carità, ma che se lo discutesse rifondazione e non ci tartassassero i Maroni.
Comunque, non è che a sinistra ce la passiamo bene, e senza scomodare Ferrando, si può parlare ad esempio di Caruso, il leader dei disobbedienti. Nulla contro la disobbedienza. Ma proprio dal Giornale (sabato 18) ho letto delle enormi proprietà catastali di Francesco Saverio Caruso: ben 7 pagine di immobili e terreni tra Longobucco, Calopezzato, Corigliano Calabro. Tutte nel cosentino. Una specie di Milano 2.
Il padre ingegniere ha progettato l’alta velocità a Benevento. E lui che fa? Occupa i binari.
Ma quando il padre la progettava, e ci guadagnava, occupò lo studio? o fece un pannelliano sciopero della fame?
E ora per aggiungere rendita a rendita se ne va a fare l’Onorevole.
Ma non è che ha sbagliato schieramento?
Se disobbedire è così remunerativo, mi dite dove posso firmare per disobbedire anche io?
Comunque il comunista in cashmire di Faustino sceglie bene i comunisti da candidare. La selezione si fa in via Monte Napoleone?
Mi sa che solo il Berlusca vede tanti comunisti in giro.
Io mi sento solo come la particella di Sodio della pubblicità. Giro con la bandiera rossa e grido: c’è nessuno?
Viene tutta gente in cashmire e con la “r” moscia.
Aiutatemi.
E comunque per fortuna ci pensa il Silvio a tirarmi su il morale, infatti qualche pagina più avanti sempre nel Giornale, leggo che in merito a Putin dice che “se non era per me il gas non arrivava!”
E ora dopo Gesù Cristo, Napoleone, non è che crede di essere un operatore di un Metanodotto?
Roba da Presidenti Operai. In cashmire.
No Ritvan,
non è necessario odiare i musulmani in maniera assoluta per essere letti dal “popolino di destra”.
E’ che l’unica alternativa alla Fallaci è la Gazzetta dello Sport, tutta la cultura ha orrore della parola Occidente, al massimo la tira fuori per condannare il colonialismo, il post-colonialismo, l’imperialismo, il neo-imperialismo, eccetera.
Se uno un pochino si piace in quanto occidentale, finisce come me che si compra il libro della Fallaci (solo il primo, il titolo è un capolavoro) e magari se lo legge pure e non è d’accordo.
E’ che in Italia voti Lega, altrove puoi votare Partito Popolare, CDU-CSU, Partito Conservatore e hai molto di quello per cui voti Lega. In quei paesi i partitini di estrema destra, che magari dicono le cose che dice la Lega, non se li fila quasi nessuno perchè c’è una “destra non estremista”. Qui in Italia non c’è e alla fine ci si tura il naso e si vota Lega. (io no, sono stati maleducati con i Vescovi e questo non lo perdono!!! :)))
Ciao
Francesco
Hmmm…insomma, Francesco, tu mi stai dicendo che si legge la Fallaci per non affogare nella “political correctness” che contraddistingue la stragrande maggioranza dei papiri in circolazione, disgraziato frutto della gramsciana “egemonia culturale”? Mah, non ho certezze, magari il suo successo editoriale è stato dovuto in parte anche alla potente campagna mediatica del gruppo RCS, ma in quel caso dopo il primo tomo sarebbe stato un flop se la stragrande maggioranza dei lettori avessero fatto come te. Invece ci davano dentro e aspettavano il seguito, peggio dei bambini con “Harry Potter”:-)!
No, non credo che fosse semplicemente voglia di sentire qualcuno dire “qualcosa di destra” (per parafrasare Nanni Moretti). Era proprio la goduria di leggere tutto il male possibile ed immaginabile che era racchiuso in quei “fottuti figli di Allah”. Se questa è la destra, devo confessare che mi fa ribrezzo!
Ciao
Ritvan
P.S. Sarebbe interessante fare un sondaggio in questo senso fra i lettori della Fallaci. Per tagliare la testa al toro, come piace a talib:-)
>Ma quando il padre la progettava, e ci guadagnava, (Caruso) occupò lo studio? o fece un pannelliano sciopero della fame?<
Il padre di Engels era un bieco sfruttatore del proletariato. E lo stesso Engels, ogni tanto, gli dava una mano, tanto per guadagnare qualche spicciolo da passare sottobanco a Marx:-). Sarà per questo che lo si “scavalca” spesso e volentieri e si passa direttamente da Marx a Lenin?
Ciao
Ritvan
Scusate l’intervento,ma credo che la causa principale dell’ attuale tensione tra occidente e oriente,con islamofobia,neo-imperialismo, riscoperta del cristianesimo “militante” da una parte; fondamentalismo,terrorismo,nuove persecuzioni ai cristiani “indigeni” dall’altra,sia da attribuire a cause economiche e demografiche.Da noi la gente è sempre più angosciata perchè non arriva a fine mese,da loro è disperata perchè non arriva a fine sera.Così loro migrano,affrontando viaggi allucinanti,da noi,che li odiamo perchè “rubano il lavoro” o si danno alla delinquenza .Fanno molte altre cose in realtà,ma,essendo angosciati per il futuro,percepiamo le cose di pancia,e non di testa,dando credito a qualunque imbecille proclamante scontri di civiltà o ritorni alle origini cristiane. Loro fanno lo stesso,odiandoci perchè li respingiamo alle frontiere e non gli diamo casa e lavoro,così danno retta ai soliti imbecilli di cui sopra, rifiutando in toto le nostre usanze,o rinchiudendosi in quartieri che in breve diventano “casbah”.Ancora,noi abbiamo invaso l’Irak per impossessarci del sempre più scarso petrolio,elemento vitale per mantenere il nostro ingiustificabile tenore di vita;loro, non è escluso che c’invadano in un prossimo futuro,come paventato dall’anonimo commentatore,ma non per fanatismo religioso,piuttosto perchè la loro terra ,già stremata, non sarà più in grado di mantenerli.Non dimentichiamo che i musulmani occupano la parte arida ,escludendo sud-est asiatico e piccole regioni europee,di Africa e Asia:dal Marocco al Xinjiang in longitudine,dal Kazakstan al Kenia (o giù di lì)in latitudine ; e che quest’immensa, assetata regione,negli ultimi 50 anni à vissuto una spaventosa esplosione demografica .Egitto e Pakistan,p.es.,ànno più che quadruplicato la loro popolazione.Se vi sembra che abbia abusato dei pronomi personali “noi” e “loro” è solo perchè ò preso atto di una frattura ormai insanabile,che temo possa ricomporsi soltanto nel peggiore dei modi possibili. Franz
Per Franz,
la tua tesi non è peregrina. La crescita demografica è un problema reale, come lo è la diminuzione delle risorse.
Considera però che “noi” non importiamo la “loro” eccedenza di popolazione. La maggior parte dei nuovi nati nel Terzo Mondo non uscirà mai dai loro paesi.
Importiamo spesso l’eccedenza di laureati, che è una cosa piuttosto diversa.
Moltissimi migranti sono laureati dei paesi del Terzo Mondo, che non possono trovare un lavoro corrispondente al loro titolo di studio nel loro paese; e che preferiscono perciò trovare un lavoro infimo qui, che però permette di guadagnare almeno quanto avrebbero potuto guadagnare con un lavoro degno del loro titolo di studio in patria.
Miguel Martinez
E’ riduttivo parlare solo delle basi “reali” del conflitto.
La cultura dello scontro tra “”Occidente cristiano”” e “”Oriente Islamico”” è antecedente e molto radicata, di certo più di quella della convivenza, che toccò solo quote marginali e sempre a rischio.
Infatti i problemi con l’immigrazione africana, cinese, filippina, latino-americana sono diversi.
Ciao
Francesco
>Infatti i problemi con l’immigrazione africana, cinese, filippina, latino-americana sono diversi. Francesco<
“Diversi” in che senso? Che i cinesi non fanno CADL (Cinese Anti Defamation League), che essendo miscredenti non ci pensano minimamente a costruire pagode? Che se gli sfotti Confucio o Lao Tze dicono sorridendo “glazie signole” (e poi magari ti pisciano in cucina sugli involtini plimavela che hai ordinato:-) )? Ah, si, vieni un po’ a raccontarlo ai residenti del quartiere Esquilino qui a Roma, che ormai lo chiamano Es-qui-Lin:-). Che poi le loro cose (dalla sanità alla inumazione e al riciclaggio dei documenti – infatti si dice che i cinesi italici sono immortali!) siano “gestite” dalle molto onolevoli Tliadi:-) a te fa un baffo, vero? E anche che nella stragrande maggioranza lavorano, dormono, mangiano e cagano in due metri quadri due, ma chissenefrega! La donna col hijab no, quella grida vendetta al cospetto di Dio!
Ciao
Ritvan
P.S. Se non s’è capito, i problemi con l’immigrazione sono TUTTI UGUALI. ossia, se mal gestiti da governi imbelli, scatenano guerre fra poveri.
Caro Ritvan,
io ho parlato di problemi diversi, non di mancanza di problemi. Perchè ti incazzi come una bestia?
Gli altri immigrati hanno i problemi “normali” dell’immigrazione (mafia, condizioni di vita spaventose, cattivi rapporti con i locali, clandestinità eccetera), quelli di provenienza medio-orientale e di cultura islamica (così non tocco i pizzaioli egiziani copti) in più hanno un problematico rapporto politico e culturale col nostro mondo.
Non mi sembra difficile da vedere.
Ciao
Francesco
>Caro Ritvan, io ho parlato di problemi diversi, non di mancanza di problemi. Perchè ti incazzi come una bestia?<
Perché nosotros extracomunitari SIAMO delle bestie!:-). E, in più, io, da buon veterinario, ce l’ho pure come “deformazione professionale”. Cuntent?:-) (vedo che le faccine buffe non ti fanno l’effetto dovuto, caro Francesco. Allergico anche a quelle?:-) ).
>Gli altri immigrati hanno i problemi “normali” dell’immigrazione (mafia, condizioni di vita spaventose, cattivi rapporti con i locali, clandestinità eccetera), quelli di provenienza medio-orientale e di cultura islamica (così non tocco i pizzaioli egiziani copti)<
Allam sentitamente ringrazia:-).
>in più hanno un problematico rapporto politico e culturale col nostro mondo.<
Fammi capire, caro Francesco, tu dici che “gli altri” hanno tutto quel popo’ di roba ( ti cito:”mafia, condizioni di vita spaventose, cattivi rapporti con i locali, clandestinità eccetera”) e poi aggiungi che i musulmani hanno, inoltre “un problematico rapporto politico e culturale col nostro mondo”. Azz…ma che quelle schifezze che elenchi sopra, sono forse acqua fresca? Non dimostrano anch’esse un “problematico rapporto politico e culturale col nostro mondo”? Francamente non ti capisco…
>Non mi sembra difficile da vedere.<
Allora io sono un “doppio cieco”:-).
Ciao
Ritvan
I mangiaspaghetti emigrati nel mondo nei secoli non hanno mai (OK, tralascio gli anarchici ma erano una minoranza con poco seguito) avuto problemi di tipo politico o di mettere in discussione il modello culturale del paese in cui entravano.
Il loro problemino (!!!) era riuscire a entrarci e non essere presi a bastonate dalla mattina alla sera.
Idem capita (QUESTA E’ UNA MIA IPOTESI) ai cinesi o ai filippini: non vengono qui a dire che abbiamo sbagliato tutto o offeso i loro antenati, al massimo si incazzano perchè avere il permesso di soggiorno è una fatica indegna o perchè gli affitti per loro sono il doppio o gli stipendi la metà.
Mi sembra che gli immigrati arabo-islamici-eccetera abbiano dei problemi in più.
Ciao
Francesco
>I mangiaspaghetti emigrati nel mondo nei secoli non hanno mai (OK, tralascio gli anarchici ma erano una minoranza con poco seguito) avuto problemi di tipo politico o di mettere in discussione il modello culturale del paese in cui entravano. Francesco<
Lo sai come si chiamavono le tre caravelle di Colombo? “Nina”, “Pinta” e…”Cosa Nostra”:-).
>Il loro problemino (!!!) era riuscire a entrarci e non essere presi a bastonate dalla mattina alla sera.<
Vedi sopra. In più, gli usani li chiamavano sprezzantemente “dago”, termine derivato da “daga” (sorta di coltellaccio) per la facilità con cui tiravano fuori il coltello. E non credo che questo giovasse all’integrazione.
>Idem capita (QUESTA E’ UNA MIA IPOTESI) ai cinesi o ai filippini: non vengono qui a dire che abbiamo sbagliato tutto o offeso i loro antenati,<
No, solo che lo dicono rispettivamente in mandarino e in filippino e tu non lo capisci. Il giorno che qualcuno di essi – perdendo la tanto decantata pazienza ed umiltà estremorientalete – lo dirà in buon italiano allora te ne accorgerai.
>al massimo si incazzano perchè avere il permesso di soggiorno è una fatica indegna o perchè gli affitti per loro sono il doppio o gli stipendi la metà.<
Questa è una visione estremamente “marxista” (e scusa l’offesa:-) ) che non tiene conto dei sentimenti di matrice culturale-religiosa delle persone.
>Mi sembra che gli immigrati arabo-islamici-eccetera abbiano dei problemi in più.<
Non mi risulta. L’unico musulmano che mi risulta abbia di questi problemi si chiama Adel Smith, non è arabo ed è nato cittadino italiano. Mi potresti portare tu qualche esempio a sostegno della tua tesi, così forse ci possiamo capire meglio?
Ciao
Ritvan
Ritvan:
mi risulta che cosa nostra ci abbia messo il suo tempo prima di osare rompere i maroni agli Yankees, e che nel frattempo gli Italiani fossero diventati Americani di origine italiana. Mi sbaglio?
E altrettanto mi aspetto da filippini, cinesi, peruviani, salvadoregni, eccetera (per gli albanesi non mi pronuncio che la Madrepatria è ad un tiro di schioppo dall’Italia).
Spero che Adel sia l’unico musulmano con le caratteristiche che dico, mi sentirei molto meglio. A giudicare da quel che si legge su Internet (di parte musulmana, non di fallacisti!) non mi pare.
Ciao
Francesco
Scusa Francesco, una domanda: ma in pratica, proprio nella tua vita quotidiana, cosa ti fa sentire minacciato dall’islam e/o dagli immigrati musulmani?
Perchè se non avessi nessun contatto con questo ambiente (quello degli immigrati musulmani) darei per scontato anche io che siano pericolosi, viste le reazioni che suscitano.
A me non sembra nemmeno che svolgano una grande opera di proselitismo, non ho mai visto musulmani tipo Testimoni di Geova bussare alle porte per convertire.
Quelli qui in Italia non mi sembrano granchè minacciosi, ad oggi. Hanno cercato di convertire mio cugino ma questo mi pare doveroso per ogni credente un minimo serio.
E’ il genere di richieste di cui si legge da parte di comunità più numerose, organizzate, forti, presenti nei paesi europei. E’ il rifiuto di pezzi portanti della cultura ospite che traspare.
E’ il giudizio (anzi le cateogrie con cui danno il giudizio) sulla guerra in Iraq, per esempio, che evidenzia il persistere della “stranierità” dopo decenni e anche per i nati in Europa.
I figli degli emigrati italiani e tedescho combatterono per gli USA o per l’Impero Britannico, e la stragrande maggioranza dei giapponesi imprigionati nei campi non era meno patriottica dei suoi sorveglianti, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Non vedo questo succedere con gli immigrati islamici. Ed è il minimo che chiedo ad un immigrato.
Ciao
Francesco
Il minimo che chiedi ad un immigrato è che adotti il tuo modo di pensare e giudichi buono quello che tu giudichi buono e cattivo quello che tu giudichi cattivo?
Chissà perchè continuo a non capire. Io se decidessi di prendermela con una categoria di immigrati sceglierei i Cinesi, che zitti zitti ci hanno fatto un sedere tanto. Ma forse loro hanno adottato il nostro modo di pensare e quindi benvengano, a Prato gli imprenditori italiani falliti li ringraziano tutti i giorni.
Talib,
una comunità umana non esiste se non va alla guerra insieme, se non condivide almeno quel grado minimo di valori e giudizi.
Questo io induco dal passato, forse sono limitato e non vedo il futuro.
Sui cinesi sei razzista: se uno gioca meglio di me, è giusto che prenda il mio posto in squadra. Oppure ho il posto perchè il pallone è mio?
Lo stesso deve valere nella vita economica, sennò ricadiamo nei conflitti inter-imperialistici che hanno portato alla Prima Guerra Mondiale. O proponi l’ognuno stia a casa sua dei leghisti e dei razzisti USA?
Vorresti sottoporre al test di purezza etnica Miguel prima di affidargli una traduzione o Ritvan prima di portargli il gatto?
Ciao
Francesco
Francesco, tu consideri gli immigrati musulmani indesiderabili perchè non la pensano come te sulle guerre che andiamo a fare in territori musulmani e poi mi dai della razzista?
Trovo curioso e parecchio fuorviante il processo che porta a decidere quali immigrati vanno bene e quali no.
Sui cinesi la penso come Talib.
Piccolo break distensivo in materia:
In un campus vivevano nello stesso appartamento 3 studenti europei e un cinese. Gli europei, pur di diverse nazionalità, facevano vita di gruppo, il cinese se ne stava invece in disparte, anzi non parlava mai con i compagni d’appartamento. Per farlo parlare usarono tutti i modi scherzosi un po crudeli che i goliardici sanno escogitare: peli della spazzola nel letto, sparizione del cuscino, rumori molesti nel bel mezzo della notte, ecc. Lui, sempre muto. Alla fine, il più bastardo gli cagò nelle scarpe. Il cinese, sempre imperturbabile lavo le scarpe, se le asciugò col phon, le calzò e si preparò ad uscire per andare in mensa, poiché quel giorno era il suo turno ad andare a prendere la prima colazione per tutti. Il cagatore lo fermò e gli disse:
“Senti, amico, abbiamo fatto di tutto per farti perdere la pazienza e costringerti almeno di dirci un “Vaffa…”, ma tu niente. Perfino la cacca nelle scarpe è riuscita a smuoverti. Perciò, ci arrendiamo e da oggi in poi, anche se non ci parli, non ti molesteremo più.Promesso”.
“Glazie” – parlò per la prima volta il cinese – “Vuol dile che anch’io da oggi in poi non falò più pipì nel vostlo té quando ho il tulno di andare a plendello alla mensa. Plomesso”.:-) 🙂 🙂
Ciao
Ritvan
P.S. Se fossi in te, Francesco, preferirei l’arabo che ti dice subito il “vaffa…” che ti meriti, al cinese che ti piscia nel tè. Tu fai un po’ come vuoi!:-).
P.S.2 Sulla tua affermazione:”Sui cinesi …. se uno gioca meglio di me, è giusto che prenda il mio posto in squadra. Oppure ho il posto perchè il pallone è mio?
Lo stesso deve valere nella vita economica…” Mi meraviglio che queste assurdità (nel caso specifico)le dica un economista. Mai sentito parlare di “dumping” o di merci contraffatte o prodotte nei campi di concentramento? E visto che parliamo di calcio, sei forse favorevole alla “legalizzazione” del calcio sugli stinchi e dello strappo della maglietta dell’avversario?:-)
Nel post precedente al posto di “perfino la cacca” leggasi “nemmeno la cacca”.
Ritvan
bella storia Ritvy. Mi ricorda il cinese di un libro di Montalban.. ma non mi ricordo il titolo, vabbè
Uhm. Ti avevo lasciato un message in a bottle nel post sotto dedicato a Davide, Ritvy, ma tu non rispondesti, riprovo!
Mandami una e-mail che non trovo più il tuo indirizzo e necessito farti leggere una cosa, oghei? tagliamo la testa al toro?
x talib
Certo. Se uno emigra in Lapponia, e vuole entrar a far parte della nazione lappone, sa che dovrà adottare una nuova cultura, e che in caso di guerra la sua uniforme sarà quella dell’esercito lappone.
Mettiamo che questo uno provenga dal paese degli arcinemici dei lapponi, gli albanesi: sarebbe legittimo per lui rifiutarsi di servire la sua nuova patria nell’ennesima guerra contro la sua vecchia patria?
Mi sembra evidente di no. (trascuro un attimo il discorso del rapporto tra libertà democratiche individuali e tempi di guerra, alla fine mi pare prevalgano i secondi anche nei paesi più democratici).
Sui cinesi: da economista conosco i 99 modi per fare concorrenza sleale ma anche la regola aurea dell’imprenditore: “se costa meno del mio prodotto è concorrenza sleale”. Quindi, caro Ritvan, il tuo discorso da sindacalista non attacca. E’ il tifoso quello che se perde è sempre colpa dell’arbitro, non il vero analista del gioco 😉
Poi pensa che sei in Italia: fino a ieri eravamo noi a giocare ai limiti della lealtà per uscire dalla miseria, vuoi che oggi facciamo storie ai cinesi/indiani/vietnamiti/turchi ecc. ecc. ecc.? Possiamo provarci ma non ci filiamo neppure da soli.
ciao
Francesco
Scusa Francesco, mi è venuta una risposta chilometrica, la faccio diventare un post di là da me. Chiaro che sei il benvenuto.
cioè, mi tocca frequentare anche un altro blog?
qui mi licenziano sul serio
ciao
Francesco
X Talib
se accedo blog, si aprono in continuazione finestre che chiedono di installare un programma. Anche se non fossi in ufficio, è una cosa che non faccio mai.
E’ un virus che ti infesta? Un dialer?
In ogni caso, ti pregherei di postare qui il “pippone rosso” come lo chiami. Che mi interesserebbe leggere, anche perchè devo chiarire le mie idee per vedere se stanno in piedi.
Grazie
Francesco
sei il primo che me lo dice, non ho assolutamente idea, mi dispiace.
Ecco il pippone:
Ma Francesco, per dialogare io e te dobbiamo trovare dei dati convenzionali, delle coordinate per orientarci. Io credevo stessimo parlando di qui e ora: Italia, 2005. Perché in Italia 2005 c’è perfino l’obiezione al servizio militare, e c’è pure la possibilità di essere contrari alla guerra, dentro e fuori i confini dello stato. Io per esempio sono una di quelle che è contraria alla guerra, e sono italiana. Non so se devo preoccuparmi e aspettare che i tuoi desideri si avverino per scappare a inculocammellolandia. Non sono nemmeno sicura che ti sentiresti in buona compagnia. Ma non rimarreste in tanti, mi sa. Sporcarsi le mani davvero con la guerra non è una roba stilosa. Quasi peggio che dare fuoco alle ambasciate.
Tra l’altro gli immigrati non possono nemmeno votare, credo ne troveresti parecchi disposti a difendere i tuoi patrii confini per avere in cambio un pezzo di carta che gli consenta di lavorare. Cinesi marocchini e albanesi, ti rivitalizzerebbero le forze armate in un batter d’occhio.
Se il tuo problema è che i musulmani pregano il loro Dio e bevono il loro te alla menta e mangiano il loro cous-cous come se fossero a casa, ti consiglio di indagare coi cinesi, pare che anche loro siano soliti condurre le loro vita come se fossero nella loro baracca di xian-ghou. Magari ne riparleranno i nostri nipoti, se i marocchini si saranno integrati e i cinesi pure. Per ora abbiamo una immigrazione di prima generazione che non ha l’intenzione di rimanere. Molti lo faranno comunque, altri torneranno a casa con qualche risparmio. Possiamo discutere delle realtà straniere, quelle che ospitano famiglie stabili. Parliamo di Francia, di Olanda, di Gran Bretagna, di Germania. Ci sono dei quartieri, in quei paesi, dove ti senti in Egitto, in Marocco, in Kurdistan. Ci sono ragazzine che escono da scuola con il bordo dell’hijab in tinta con il sotto della djellaba, una gialla, una fuxsia. Comunque ci sono degli studi sui flussi migratori, parliamone, ma manteniamo le coordinate: Italia 2005.
Ah, io di economia te lo giuro, non ne so niente. Però so che gli immigrati musulmani fanno un mucchio di lavori che nella tua Italia ideale non vorrebbe fare nessun Italiano Ideale. La bassa manovalanza di fatica è subappaltata all’Arabiyya. Maschi, in età da lavoro. I cinesi hanno una immigrazione diversa, ristoranti, fabbriche, negozi. Arrivano a gruppi familiari, sicuramente sono meglio attecchiti in Italia. E ci fanno il culo, mettono in ginocchio la nostra economia, e lo fanno da anni. Vai a chiedere a Prato, quando hanno iniziato a chiudere i primi tessilifici per colpa dei cinesi.
C’è bisogno di gente come te, che senza sapere il perché considera i musulmani immigrati indesiderabili più degli altri, per continuare a fargli fare i lavori che prima facevano i siciliani e i calabresi. E’ una ruota che gira, non saremo comunque noi due a fermarla. Può pure essere che tuo nipote e il mio dovranno emigrare in Iran per cercare lavoro. Nel caso, io farò il possibile perché il mio sia accolto bene, e augurerò lo stesso bene anche al tuo.
ah, Italia 2006, pardon! 🙂
>X Talib se accedo blog, si aprono in continuazione finestre che chiedono di installare un programma. Anche se non fossi in ufficio, è una cosa che non faccio mai. E’ un virus che ti infesta? Un dialer?<
‘sta cosa è stata abbondantemente sviscerata nel blog di Dacia, dove l’emerito esperto Stefano Calzetti (precedentemente noto come “L’Agnostico Vittimista Stefano”) ha chiarito, con ausilio di autorevole materiale internettiano, che trattasi effettivamente di diabolici dialers. Però il gestore del blog (in questo caso Talib) non ne ha colpa e nemmeno il provider (Splinder o chi altro). Pare la cosa sia dovuta ad un “benefattore” che offre gratuitamente ai bloggers un contatore per contare il numero dei frequentatori del blog. E in questo contatore nasconde un codice diabolico che fa il casino che tu lamenti. Vai a fidarti dei servizi gratuiti!
Ciao
Ritvan
P.S. Io ho l’ADSL (che è incompatibile coi dialers) e in più ho la versione 2006 di Norton Internet Security, pertanto mi faccio un baffo. Ma la sciura di Voghera che ha il modem a 56 kB e un antivirus dell’Era Glaciale se lo prende in quel posto.
io contatori ne ho due (che sborona eh!) si sa quale è quello impestato??
Allora, hai scritto tanta di quella roba e ha così poco a che fare con me che devo usare il sistema Ritvan …
… c’è perfino l’obiezione al servizio militare, e c’è pure la possibilità di essere contrari alla guerra, dentro e fuori i confini dello stato.
Verissimo e legittimo (ma solo per le guerre piccole, insisto a considerare l’obiezione di coscienza un lusso da Guerra Fredda), io dico che se gli italiani contrari si organizzano per combattere contro i soldati italiani, questa si chiama guerra civile e non mi sta bene.
E sono anche impressionato da quelli convinti che i soldati italiani siano in Afghanistan e in Iraq per opprimere popoli islamici proprio perché sono islamici, cosa che ha nessun senso. Nel peggiore dei casi siamo lì per il petrolio e l’eroina, la centralità dell’Islam è un problema di punto di vista paranoico.
… Se il tuo problema è che i musulmani pregano il loro Dio e bevono il loro te alla menta e mangiano il loro cous-cous come se fossero a casa,….
E quando mai ho dato adito a pensare di essere uno stupido di questo tipo? Ce lo diamo perfino ai nostri bambini il cous-cous, insieme con il passato di verdura.
… Per ora abbiamo una immigrazione di prima generazione che non ha l’intenzione di rimanere.
Qui mi permetto di avere molti dubbi ma possiamo cercare dati, ci sarà qualcuno che ha verificato. Io parlavo esplicitamente di immigrazione permanente, di nuovi cittadini con pari diritti, doveri e dignità di qualsiasi italiano dal “sangre viejo”.
… nella tua Italia ideale …
La mia Italia ideale forse, e dico forse, la immagina Ritvan … quando litighiamo su Sergio Romano 🙂
Di certo non prevede lavori assegnati in via dinastica a particolari gruppi etnici o religiosi, che si tratti di bidelli campani, postelegrafonici siciliani, tessitori toscani, manovali arabi. Anzi, attendo con curiosità l’emergere dei figli degli immigrati dalle scuole italiane, in un paese meritocratico come gli Stati Uniti la feroce determinazione ad eccellere negli studi dei nuovi immigrati ha fatto scalpore, figurati nel paese dove non si danno i 2 o i 10 per non fare troppe differenze. E sono certo che per i miei figli saranno cavoli acidi confrontarsi con loro. Ma non per questo mi iscriverò al KKK locale.
Ciao
Francesco
ehm, prendo atto della risposta ma mi fermerei qui, grazie comunque Francesco.
La copio di là per chiudere il post, alla prossima!
Silvia
>Allora, hai scritto tanta di quella roba e ha così poco a che fare con me che devo usare il sistema Ritvan …Francesco<
Non sono un bieco sciovinista sovietico io!:-). Non l’ho inventato io e si chiama “in quoting”.
Ciao
Ritvan
>io contatori ne ho due (che sborona eh!) si sa quale è quello impestato?? Talib<
Vai al sito: http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=4325
(quello segnalato da Calzetti) e imparerai a scoprirlo da sola.
Ciao
Ritvan
mmmhh Ritvy, me l’hai tirata?? Oghei che cerco, ma un aiutino ogni tanto.. cattivo!
Veramente il metodo Ritvan è quotare un pezzo alla volta e rispondere, per facilitare il confronto. Tu Francesco hai quotato 3 frasi estrapolate da un mio ragionamento, non lo considero dialogo, però non c’è problema, sopravviverò 😉
>Ritvan: mi risulta che cosa nostra ci abbia messo il suo tempo prima di osare rompere i maroni agli Yankees,<
Il tempo che ci vuole per organizzarsi, mio caro Francesco. E mi pare che anche i marocchini non è che facevano tanto “rumore” in Italia prima che la Lega li “scoprisse”. Eppure molti di loro sono venuti in Italia fin dagli anni ’80 del secolo scorso.
>e che nel frattempo gli Italiani fossero diventati Americani di origine italiana. Mi sbaglio?<
No, non ti sbagli. Ma che c’entra? Anzi, tanto peggio, se da “onesti cittadini” amerikani importavano lupare dalla Sicilia!
>E altrettanto mi aspetto da filippini, cinesi, peruviani, salvadoregni, eccetera (per gli albanesi non mi pronuncio che la Madrepatria è ad un tiro di schioppo dall’Italia).<
“Altrettanto” in che senso, scusa? Che aspettino di prendere la cittadinanza italiana prima di cominciare a rubare, spacciare, stuprare, ecc?:-). Questo ti sarebbe forse di qualche conforto? Non capisco….
>Spero che Adel sia l’unico musulmano con le caratteristiche che dico,mi sentirei molto meglio.<
Stai tranquillo che se ce ne fosse un secondo il “Pentacolo dell’Odio” l’avrebbe sbattutto da tempo in prima pagina, come ha fatto con Smith. Siccome il fatto non si è verificato, o non c’è un secondo Smith, oppure non esiste il “Pentacolo dell’Odio”:-).
>A giudicare da quel che si legge su Internet (di parte musulmana, non di fallacisti!) non mi pare.<
Su Internet? E’ questo il tuo “metro di giudizio”? Internet è un troiaio, mio caro, un solo individuo mentalmente bacato e residente in Culdelupisburg può aprire centinaia (se non migliaia) di siti in cui s’inneggia allo sgozzamento degli infedeli. E allora?
>Quelli qui in Italia non mi sembrano granchè minacciosi, ad oggi.<
Eh, sì, le zanne, gli artigli e i peli in faccia (barba esclusa, eh) non sono loro spuntati ancora:-).
>Hanno cercato di convertire mio cugino ma questo mi pare doveroso per ogni credente un minimo serio.<
Probabilmente tuo cugino era più interessato – nella vita futura – a suonare l’arpa stando seduto su una nuvoletta, piuttosto che stare in dolce compagnia di 80 bellissime vergini:-). Ma d’altro canto è pur vero che l’arpa si ha subito dopo il trapasso, mentre nell’altra “parrocchia” per poter usufruire delle suddette vergini si deve aspettare il Giudizio Universale. A meno che uno non sia un “shahid”, ossia morto in battaglia per la Fede, nel qual caso se ne può disporre subito. Mah, forse tuo cugino – scartata l’ipotesi di andare a morire in Iraq sotto la bandiera verde – ha optato saggiamente per il detto: “Meglio un arpa domani che 80 vergini dopo il Giorno del Giudizio Universale”. Teologicamente ineccepibile:-)
>E’ il genere di richieste di cui si legge da parte di comunità più numerose, organizzate, forti, presenti nei paesi europei.<
Quali richieste, please? Di vietare il Barolo o il culatello?:-).
>E’ il rifiuto di pezzi portanti della cultura ospite che traspare.<
“Pezzi portanti”…che paroloni. E quali sarebbero, oltre al vino e al culatello?:-). Abbi pazienza, ma se vado in Cina, “ospite” o “non ospite”, non ci penso nemmeno a mangiare stufato di cane per “rispetto” a un “pezzo portante” della molto onorevole “cultura culinaria ospite”. Certo, se mi mettessi davanti ai loro ristoranti e cominciassi a urlare come un ossesso:”Pervertiti, come osate papparvi il migliore amico dell’Uomo! Fate schifo!” un calcio in culo non dovrebbe levarmelo nessuno. E giustamente. La differenza sta tutta qui.
>E’ il giudizio (anzi le cateogrie con cui danno il giudizio) sulla guerra in Iraq, per esempio, che evidenzia il persistere della “stranierità” dopo decenni e anche per i nati in Europa.<
Anche Cossutta, Diliberto & Co sono affetti da “stranierità”?:-). Conosco moltissimi irakeni e afghani – e musulmani in generale, residenti in occidente, che non solo sono favorevoli all’intervento USA in quei paesi, ma addirittura rimproverano la tardività di quegl’interventi militari. Gli stessi sciiti di Al Sistani e TUTTI i curdi (musulmani, fino a prova contraria:-) ) sono grati agli amerikani di averli liberati dalla tirannia di Saddam. E’ tutta una questione politica, mio caro, e la religione la fa entrare forzosamente solo qualche fanatico isolato. Qui, come laggiù.
>I figli degli emigrati italiani e tedescho combatterono per gli USA o per l’Impero Britannico,<
Non c’entra una mazza. Primo, perché l’Italia OGGI non è in guerra. (Parola di Ciampi. Ah, se vuoi dar credito a Diliberto & Co che dicono che è invece in guerra…:-) ). E secondo, perché prima devi dare loro 8ai musulmani residenti, intendo) la cittadinanza e poi giudicarli. Il fatto che tu consenti loro di cambiare i pannoloni ai vecchietti o raccogliere i pomodori in Sicilia non credo ti dia il diritto di pretendere da loro “fedeltà alla Causa Italica”. Anche perché, usando lo stesso metro di giudizio, il governo p.es. iraniano potrebbe pretendere dai tecnici italiani AGIP operanti in quel paese di indossare una cintura piena di tritolo e venire a farsi esplodere al Colosseo:-).
>e la stragrande maggioranza dei giapponesi imprigionati nei campi non era meno patriottica dei suoi sorveglianti, durante la Seconda Guerra Mondiale.<
Erano TUTTI cittadini statunitensi. Vedi sopra.
>Non vedo questo succedere con gli immigrati islamici.<
Appunto, non sono cittadini italici e, come tali, non hanno alcun obbligo. Esattamente come i tecnici AGIP nei confronti di Ahmadinejad:-).
>Ed è il minimo che chiedo ad un immigrato.<
A un immigrato dovresti chiedere solo il rispetto delle leggi. Ad un candidato cittadino, forse di più. Ma, a quel punto, per par condicio dovresti togliere la cittadinanza italiana a Diliberto & Co:-).
Ciao
Ritvan
Cavolo Ritvan,
ho capito che sei fuori dai gangheri perchè non ti vogliono dare ‘sta benedetta cittadinanza ma io non c’entro.
Qui mi fai il capzioso legulieo, io distinguo tra lavoratore all’estero temporaneamente (AGIP) e lavoratore all’estero per andarci a vivere, de facto in attesa della cittadinanza (a cui chiedo l’adesione ai Sacri Principi Italioti).
Credo sia ben evidente che un criminale italiano è cosa ben diversa da un terrorista albanese operante in Italia, anche se entrambi fanno del male. Il primo non minaccia l’identità o l’esistenza dell’Italia in quanto nazione non è portatore di una diversa comunità, è solo un cattivo italiano. Il secondo opera per edificare una Grande Albania che comprenda la Puglia, la Basilicata e l’Umbria, in cui sia obbligatorio il buddismo e si scriva coi geroglifici.
Opporsi alla guerra da dentro la comunità nazionale italiana (o britannica) è diverso che farlo da “straniero con la cittadinanza” come risulta si sentano un bel pò di musulmani londinesi.
Ciao
Francesco
>Cavolo Ritvan, ho capito che sei fuori dai gangheri perchè non ti vogliono dare ‘sta benedetta cittadinanza ma io non c’entro.<
Neanche il sig. Abdallah Ben Alì, pizzaiolo tunisino a Nice Sistertower (per i non anglofoni Tor Bellamonaca, delizioso quartier romano) c’entra ‘na mazza con Osama Bin Laden, caro Francesco.
>Qui mi fai il capzioso legulieo,<
Leguleio è il mio secondo nome, parola di Castruccio:-).
>io distinguo tra lavoratore all’estero temporaneamente (AGIP)<
Mio caro, tu distingui troppo.
Quando Sua Eminenza l’Arcivescovo Janulatos, greco purosangue (anche se si fece un falso certificato di ascendenza albanese a cura dei Servizi Segreti di Atene, per poter aggirare lo Statuto della Chiesa Autonoma Ortodossa Albanese) si insediò come Primate Ortodosso dell’Albania (con la complicità dei dirigenti comunisti, leccaculo della Grecia) incontrò una forte resistenza da parte degli albanesi ortodossi. Si rischiò addirittura lo scisma. Per calmare gli animi, Janulatos dichiarò pubblicamente:”Sono qui solo temporaneamente, finché non siano formate le alte gerarchie del clero”. Ebbene, dopo qualche anno, c’erano almeno quattro o cinque albanesi, formati nei migliori seminari ortodossi e ordinati vescovi che potevano benissimo sostituirlo. Ma quando i giornalisti ricordarono a Janulatos – che non aveva nessunissima intenzione di tornarsene aff…lo ad Atene la sua autodefinizione di “temporaneo” lui rispose:”Ma figliuoli, io intendevo dire che siamo tutti temporanei su questa terra”:-).
>e lavoratore all’estero per andarci a vivere, de facto in attesa della cittadinanza (a cui chiedo l’adesione ai Sacri Principi Italioti).<
“De facto” e “de jure” sono due cose ben diverse. Ricordati, figliuolo:-), che siamo tutti temporanei, finché non ci viene concessa la cittadinanza.
>Credo sia ben evidente che un criminale italiano è cosa ben diversa da un terrorista albanese operante in Italia, anche se entrambi fanno del male. Il primo non minaccia l’identità o l’esistenza dell’Italia in quanto nazione<
Eh, sì, per le vittime di mafia, camorra, ndrangheta, nonché di criminali italici “sciolti” la cosa dovrebbe essere di enorme sollievo:-).
>non è portatore di una diversa comunità,<
Embè, quando t’ammaza quello della TUA comunità è tutt’altra soddisfazione:-)
>è solo un cattivo italiano.<
Birichino! Una sculacciata e via!:-)
>Il secondo opera per edificare una Grande Albania che comprenda la Puglia, la Basilicata e l’Umbria, in cui sia obbligatorio il buddismo e si scriva coi geroglifici.<
Ma come no, tutti gli spacciatori marocchini, papponi nigeriani, rapinatori albanesi ecc., altro non sono che soldati in incognito del Grande Vecchio della Montagna degli Assassini, il quale li ha sguinzagliato nella terra degli infedeli per conquistarla e instaurarvi la Sharia!:-) :-).
Beh, al confronto, i Protocolli dei Savi di Sion diventa una lettura per educande….
>Opporsi alla guerra da dentro la comunità nazionale italiana (o britannica) è diverso che farlo da “straniero con la cittadinanza” come risulta si sentano un bel pò di musulmani londinesi.<
E’ diverso solo nel senso che l'”indigeno-indigeno” lo fa principalmente per motivi ideologici, mentre l'”indigeno acquisito” lo fa perché gli sembra ingiusto che la sua seconda patria aggredisca la prima. E, se permetti, le motivazioni del secondo le trovo più comprensibili e “umane” di quelle del primo. Resto sempre figlio di quel medico che forse perse per sempre la possibiltà di essere un cittadino italiano e lavorare come medico in Italia (e si fece anche un paio d’anni di confino a Ventotene) solo per aver protestato contro l’occupazione dell’Albania da parte dell’esercito di Mussolini quel 7 aprile del 1939.
Ciao
Ritvan
Caro Ritvan,
ammetto che la situazione dell’emigrante sia complessa e possa porre dilemmi non facili, ma tu proprio non vuoi capire.
Io ho un simpatico zio d’America (acquisito), che ha conosciuto l’Italia percorrendola con l’esercito statunitense durante la seconda guerra mondiale. Questo pur essendo un fiero italo-americano, che vuole parlare la lingua e mantenere le tradizioni.
Se ti scegli una nuova patria, quella vecchia non può che diventare qualcosa di meno. A Dio piacendo, non ti sarà chiesto di combattere i tuoi ex-compatrioti nel nome della nuova patria, ma potrebbe succedere.
Capisco che per un liberale questi discorsi “comunitari” sono oscenamente collettivistici ma mi paiono inevitabili.
Passiamo al Vecchio della Montagna: negli ambienti islamofobi (e non solo lì) circola la leggenda di un eminente quanto anonimo personaggio arabo che, in una importante quanto anonima conferenza islamica, avrebbe dichiarato che la conquista dell’Europa da parte degli arabi era ormai inevitabile, in quanto gli europei non credevano più in Dio e non facevano più figli, a differenza degli arabi.
Benchè probabilmente falsa, questa storiella sembra riflettere la realtà. Le notizie sugli islamici inglesi che vogliono la Sharia o sulle periferie francesi in cui il velo è obbligatorio mi sembrano l’emergere di una realtà di (quasi) pacifica invasione.
Poi arriva il fessacchiotto Bin Laden, in preda alla fretta, e rischia di rovinare tutto, portando lo scontro allo scoperto e le forze euro-islamiche a schierarsi.
Essendo queste tutte illazioni, magari la mia idea del sottofondo culturale prevalente delle comunità islamche in Europa è sbagliata. Eppure faccio fatica a trovare indizi del mio errore. Che mi renderebbero molto più ottimista.
Ad maiora
Francesco
>Caro Ritvan, ammetto che la situazione dell’emigrante sia complessa e possa porre dilemmi non facili, ma tu proprio non vuoi capire.<
Non è che io non voglia, è che la complessità della questione – come tu stesso ammetti – non facilita la comprensione.
>Io ho un simpatico zio d’America (acquisito), che ha conosciuto l’Italia percorrendola con l’esercito statunitense durante la seconda guerra mondiale. Questo pur essendo un fiero italo-americano, che vuole parlare la lingua e mantenere le tradizioni.<
Ma il tuo simpatico zietto non era venuto in soccorso della sua antica Patria per liberarla da quel bieco dittatore di Mussolini? E non è stato accolto come “liberatore” da (quasi) tutti gli italiani? Qual è il problema?
>Se ti scegli una nuova patria, quella vecchia non può che diventare qualcosa di meno.<
E chi te l’ha detto? La doppia cittadinanza è stata istituita proprio per questo, ossia per non dover fare della patria d’origine “qualcosa di meno”.
>A Dio piacendo, non ti sarà chiesto di combattere i tuoi ex-compatrioti nel nome della nuova patria, ma potrebbe succedere.<
Sarà sempre un problema di scelte individuali. Beninteso, ognuno pagherà le conseguenze delle proprie scelte. Ovviamente, sta ad uno Stato che non voglia esser becero non COSTRINGERMI – qualora io abbia acquisito anche la cittadinanza italiana – a partecipare come soldato ad un’ipotetica futura invasione dell’Albania da parte dell’Italia. Ah, se io volessi arruolarmi VOLONTARIAMENTE, il discorso cambia. D’altro canto, se io mi mettessi a piazzar bombe sui treni italici, invocando la “legittima resistenza” all’invasione, meriterei la stessa punizione comminata in quel caso a un indigeno-indigeno, poiché avrei dovuto rinunciare preventivamente (ossia prima di mettere le bombe) alla cittadinanza italiana.
>Capisco che per un liberale questi discorsi “comunitari” sono oscenamente collettivistici ma mi paiono inevitabili.<
No, caro “liberale” non è sinonimo di “apolide”:-).
>Passiamo al Vecchio della Montagna: negli ambienti islamofobi (e non solo lì) circola la leggenda di un eminente quanto anonimo personaggio arabo che, in una importante quanto anonima conferenza islamica, avrebbe dichiarato che la conquista dell’Europa da parte degli arabi era ormai inevitabile, in quanto gli europei non credevano più in Dio e non facevano più figli, a differenza degli arabi.<
Come leggenda ne ho sentite di più affascinanti:-). Ce n’è una p.es. che attribuisce ad un non meglio precisato sceicco il detto:”Con le vostre leggi vi invaderemo e poi, con le nostre leggi vi domineremo”. Francamente, come film di fantascienza preferisco “L’invasione degli ultracorpi”:-) :-).
>Benchè probabilmente falsa,<
Io non dico che sia neccessariamente falsa, dico che in ogni caso è una ca..ta. Come son risultate delle emerite ca..te tutte le previsioni catastrofiste tipo quella di Malthus, degli eco-catastrofisti e così via.
>questa storiella sembra riflettere la realtà.<
Mi sa che tu usi uno specchio tipo quelli del lunapark:-)
>Le notizie sugli islamici inglesi che vogliono la Sharia<
L’erba voglio, mio caro, si sa che non cresce nemmeno nei giardini… della Regina della Gran Bretagna:-)
>o sulle periferie francesi in cui il velo è obbligatorio<
Velo obbligatorio nelle periferie francesi? Ma ne sei sicuro? Non è che bazzichi troppo il blog della Atzori e leggi troppo Allam?:-)
>mi sembrano l’emergere di una realtà di (quasi) pacifica invasione.<
Sì, l’invasione degli ultracorpi:-)
>Poi arriva il fessacchiotto Bin Laden, in preda alla fretta, e rischia di rovinare tutto, portando lo scontro allo scoperto e le forze euro-islamiche a schierarsi.<
Ma non è che ha ragione Ale e Bin Laden sia una creatura della CIA, “costruita” proprio per far emergere “le talpe” islamiche, prima che “l’invasione” fosse stata completata?:-) :-).
>Essendo queste tutte illazioni,<
Appunto:-)
>magari la mia idea del sottofondo culturale prevalente delle comunità islamche in Europa è sbagliata.<
Beh, il sullodato Allam afferma che in Italia solo il 5% dei musulmani va in moschea. A meno che anche Allam – come pare sostenga la Fallaci – non faccia parte pure isso del suddetto “complotto degli ultracorpi”:-).
>Eppure faccio fatica a trovare indizi del mio errore.<
Gli indizzi si trovano se si ha voglia di cercarli. Aspettare che l’indizio ti si schianti contro non è la strategia migliore:-).
>Che mi renderebbero molto più ottimista.<
Vedi sopra.
>Ad maiora. Francesco<
Alea jacta est (come disse il Vecchio della Montagna quando fece salpare verso la “terra degli infedeli” la prima carretta di mare zeppa di fedeli seguaci di Maometto:-)).
Ciao
Ritvan
Che io sappia, se una fanciulla non mette il velo in certi quartieri geograficamente francesi, lo fa a suo rischio e pericolo. E non per mano della polizia, che non vedono da anni come da noi a Quarto Oggiaro.
Poi, essendo tu un laicaccio alla Romano, non sai quanto poco non andare in Chiesa o Moschea c’entri con la appartenenza religiosa. Vedi un pò i libri di Peppone e Don Camillo, per farti un’idea.
Ciao
Francesco
PS io non credo ad un piano per “invadere” l’Europa. Credo sia una cosa che sta avvenendo, in fondo, in maniera spontanea.
Del resto, quelle che gli scolari italiani studiano come le Invasioni Barbarichem gli scolari tedeschi le studiano come le Migrazioni Germaniche …
http://politiken.dk/VisArtikel.iasp?PageID=1
JZ
>…PS io non credo ad un piano per “invadere” l’Europa. Credo sia una cosa che sta avvenendo, in fondo, in maniera spontanea. Francesco<
Uffff..Meno male!:-)
>Del resto, quelle che gli scolari italiani studiano come le Invasioni Barbariche gli scolari tedeschi le studiano come le Migrazioni Germaniche …<
Appunto, la Storia spesso e volentieri è solo una questione semantica:-). Per fortuna, i “nuovi barbari” non “migrano” armati fino ai denti e fra loro non vedo un novello Teodorico che voglia applicare la sharia (che sta cadendo in disuso, quando non vietata esplicitamente, anche nei paesi islamici) ai buoni credenti di Santa Romana Chiesa o atei devoti alla Fallaci.
Ciao
Ritvan
P.S. Opporsi ai fenomeni migratori su scala planetaria è un atteggiamento tipico da Don Chisciotte. Tranne per il fatto che l’hidalgo della Mancia cercava di difendere i poveri e gli oppressi.