Giorno della memoria

Per il "Giorno della Memoria", vi ripresento un mio post di alcuni mesi fa.

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Sto leggendo un libro curioso. Il titolo è Vedo Satana cadere come la folgore, e l’autore è René Girard.

Girard si è concentrato sul meccanismo mimetico: cioè sulla maniera in cui gli esseri umani si imitano profondamente, anche nei desideri. Proprio per questo entrano ferocemente in conflitto, finché tutta la società non trova un modo meno problematico di imitarsi a vicenda, trovando un capro espiatorio su cui sfogare la violenza collettiva.

Qui però voglio parlare solo di un punto della sua tesi, perché ci tocca molto da vicino.

Esiste una stranissima contraddizione nei nostri tempi.

Perché si condanna il nazismo?

Forse perché Hitler ha costruito le autostrade, o perché il suo movimento usava il simbolo indiano della svastica?

Presumo di no.

Credo che si possa riassumere i motivi di una condanna ragionata del nazismo in alcuni punti fondamentali.

Il nazismo non era solo "dittatura", ma un certo tipo di dittatura: una coalizione tra grandi imprese, il mondo militare e lo stato.

Questa coalizione mirava a creare un impero che assicurasse alla Germania il controllo delle risorse indispensabili per mantenere uno stile di vita da paese avanzato. Insomma, Hitler voleva fare in quindici anni ciò che l’Inghilterra aveva fatto in trecento e gli Stati Uniti in un secolo e mezzo.

Il consenso per questo impero veniva ottenuto sfruttando un sentimento diffuso: l’autoesaltazione occidentale, a discapito del resto dell’umanità. Hitler diceva che solo gli "ariani", cioè gli "occidentali" (ricordiamo che il termine non significa affatto solo i "tedeschi"), avevano creato l’unica civiltà vera e dinamica; e che i più dinamici e civili di tutti erano i tedeschi, gli inglesi e gli americani.

Per realizzare questo impero, il nazismo ha condotto una serie di guerre e di occupazioni militari, sfruttando ogni possibile conflitto tra i popoli dominati per creare collaborazionisti locali.

L’occidentalismo, l’imperialismo e il meccanismo economico del nazismo hanno portato alla divisione dell’umanità in due categorie fondamentali: i nostri e vari gradi di mezzi uomini, a diritto variabile, secondo la loro utilità economica.

Una spiegazione dei conflitti mondiali e della storia che faceva ricadere tutte le colpe su una specifica comunità etnico-religiosa, in questo caso gli ebrei, visto che all’epoca erano l’unica minoranza veramente diversa in Europa.

Gli ebrei venivano accusati – in base a episodi di cronaca e a citazioni fuori contesto dai loro stessi testi sacri – di voler conquistare il mondo nel sangue e nella violenza, in nome di una cultura orientale, teocratica, statica e profondamente aliena alla civiltà occidentale. Per realizzare la conquista del mondo, prevista nei loro libri sacri, manovravano i primitivi popoli d’Oriente, le orde slave, i barbari che premevano sulle frontiere dell’Occidente.

Per difendersi dal pericolo giudaico-slavo-comunista, che minacciava di estinguere la civiltà occidentale, occorrevano misure repressive straordinarie e la sorveglianza, l’isolamento e infine l’espulsione dal consesso umano degli ebrei, portatori di questo pericolo.

Dovrebbe essere abbastanza evidente che la storia si sta ripetendo. Non amo usare il termine "nazismo" come insulto generico, sto parlando con distacco proprio dei meccanismi di fondo del nazismo.

Certo, l’impero è un altro, come lo sono i suoi capri espiatori; e ai tempi del ceto medio generalizzato e televisivo, il linguaggio è molto più morbido. Soprattutto, al posto di un unico, fragile partito, ce ne sono ovunque due, identici tra di loro ma capaci di alternarsi più o meno all’infinito.

L’impero americano è infinitamente più forte della Germania sconfitta nella prima guerra mondiale, e si può quindi muovere in maniera più ragionata, ma anche più efficace.

Se fossimo una specie ragionevole, ci dovremmo quindi aspettare che non si parlasse più male del nazismo, per non far fare brutta figura al nuovo impero mondiale.

Invece, succede il contrario. Più la realtà attuale somiglia al nazismo, più si parla male del nazismo.

Ma mica con riferimento ai neocon americani, alla Halliburton, a Guantanamo, alla guerra infinita, all’esaltazione dello "scontro di civiltà", allo svuotamento della democrazia, alle migliaia di persone che ovunque nel mondo vengono perquisite, espulse, arrestate e spesso torturate o ammazzate solo perché sono musulmani.

No. I "nazisti che ritornano" sono al massimo qualche skinhead che ha bevuto una birra di troppo. Oppure, addirittura, sono le stesse vittime del nuovo nazismo, come le diverse comunità islamiche.

Qui torniamo a Girard, che (parlando dei Vangeli) spiega perfettamente tutto il meccanismo:

"Una versione più antica della stessa manovra è quella che Gesù rimprovera ai Farisei quando li vede innalzare tombe ai profeti uccisi dai loro padri. Le dimostrazioni spettacolari di pietà verso le vittime dei nostri predecessori dissimulano il più delle volte la volontà di giustificarci a spese di questi ultimi: ‘Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri’, si ripetono i Farisei, ‘non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti’.

I figli ripetono i crimini dei loro padri proprio perché si credono moralmente superiori a loro."

René Girard, Vedo Satana cadere come la folgore, Adelphi, pp. 40-41

Non è complicato. Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, ognuno di noi si sarebbe comportato proprio come si sta comportando oggi.

Aderendo, in massima parte, alla canea mimetica, al linciaggio collettivo, alla caccia al capro espiatorio, all’autoesaltazione della propria presunta civiltà.

E qualcuno, rifiutando di fare parte di tutto ciò.

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24 risposte a Giorno della memoria

  1. RIPENSAREMARX scrive:

    Non si tratta di captatio benevolentiae, ma sono ancora una volta d’accordo con il tuo commento. Del resto qualche giorno fa abbiamo sfiorato l’argomento ed io avevo in mente la disamina che tu, meglio di me, hai qui esplicitato.

    Hitler fece cadere “tutte le colpe su una specifica comunità etnico-religiosa” avendo a disposizione secoli di sedimentazioni nequiziose nei confronti degli ebrei. Non dovette inventarsi nulla insomma. Lui stesso era stato allevato nel dsprezzo di quegli apolidi capaci di gestire argutamente la propria comunità disseminata (noi italiani, ai quali manca un vero “nomos”-absit inuiria verbis- comunitario avremmo molto da imparare da questi) per il mondo.Ma il vero obiettivo di Hitler era quello di sostituirsi all’ Inghilterra in decadenza come potenza imperialistica. Voleva farlo in 15 anni, mentre il tal senso gli americani stavano lavorando da qualche tempo in più (a ciò si aggiunge che le guerre le hanno sempre vinte senza dover mai ricostruire il proprio paese da zero, come invece era accaduto ad una Germania umilitata dalla Società delle Nazioni). Volevo ribadire che non credo a complotti demo-pluto-giudaici, tuttavia tra gli ebrei ci sono capitalisti che sanno fare il loro mestiere, che agiscono nella logica di questo odioso rapporto che, ovviamente, disprezzo. Così come disprezzo tutti quelli che perpetuano consapevolmente lo sfruttamento dei più deboli (a prescindere dalle pratiche confessionali ). Di questo si tratta, non mi faccio più fottere da inutili disquisizioni sui contrasti religiosi, non perchè non siano importanti, ma perchè prendono solo il davanti della scena occultando la sostanza delle dinamiche decisive dell’agire umano, esplicantesi a ben altri livelli (credo che qui p. sarà d’accordo con me). E’ tutto. (Ps: qualche mese fa ho letto un libro di Debray, una cronistoria ragionata sull’ evoluzione dell’ “Eterno” in occidente, libro che, se non erro, consigliai a Francesco, secondo me è di fondametale importanza per comprendere la spinta religiosa che anima il popolo ebraico e le differenze d’origine con quella cristiana e mussulmana).

  2. utente anonimo scrive:

    Struttura e sovrastruttura

    Finalità economiche occultate da ideologie religiose – che per altro fanno acqua da tutte le parti, non corrispondendo, per lo più, ai contenuti tradizionali delle religioni o tradizioni che pretendono di rappresentare – elaborati in contesti sorici-economici diversi da quello attuale.

    i capri espiatori non sono scelti a caso tra le minoranze, semplicemente vengono messi al bando, resi inerti socialmente e annichiliti, tutti coloro che non sono totalmente manipolabili nel senso descritto da Miguel. Questi sono gruppi dotati di particolari riferimenti simbolici (p.es. forte senso di identità di gruppo) e che potrebbero mancare di uniformarsi totalmente ai costrutti imposti.

    Da notare inoltre la particolare funzione nell’assetto economico finanziario che avevano molti banchieri ebrei (che tralatro all’inizio finanziarono Hitler, per poi rifiutargli ulteriori finanziamenti).

    Cambiate le variabili strutturali si modificano anche gli assetti ideologici dell’impero (permettetemi di usare il termine negriano) con relativi simbolismi. Forse ci csi potrebbe chiedere come mai oggi l’accusa principale sono proprio il fondamentalismo e il terrorismo.

    per introvigne terroristologo (a cui avevo accennato in precedenza:

    http://www.alleanzacattolica.org/temi/islam/introvignem_osama_bin_laden.htm

    http://www.alleanzacattolica.org/temi/islam/indice_islam.htm

    Scusate la stringatezza ma digito dall’ufficio…

    Barbarella

  3. RIPENSAREMARX scrive:

    Non direi che si tratta puramente di finalità economiche. L’economico è la sfera nell’ambito della quale (in un sistema a modo di produzione capitalistico) si raccolgono le energie per sferrare attacchi tesi alla dominanza globale: militare,politica, ideologica e sfere varie discorrendo. Parafrasando simpaticamente Negri “sottrai valore al capitale” digitando dall’ufficio (come me del resto!). Ah, se fosse davvero così!

  4. utente anonimo scrive:

    Grazie! ora che me l’hai detto ci provo più gusto (a digitare dall’ufficio)! Ma spero che questa non sia l’unica possibile forma di lotta! 🙂

    Barbarella

  5. utente anonimo scrive:

    A proposito di “digitalizzare dall’ufficio”.

    Ho assistito – temporibus illis -nell’Albania del “paradiso dei lavoratori” al processo di un individuo accusato di stupro.

    L’individuo era un mascalzone, ma la sua famiglia apparteneva alla casta “di buona biografia” (ossia di supporters attivi del regime), mentre la vittima dello stupro era una ragazza la cui famiglia aveva “cattiva biografia”, ovvero i suoi antenati erano stati “nemici del popolo”.

    Ebbene, il giovinastro – non potendo negare lo stupro, confermato da testimoni e tanto di referto medico, attestante anche l’avvenuta deflorazione – impostò la propria difesa…citando dalle opere di Enver Hoxha:”Le classi nemiche vanno combattute ed annientate mediante la lotta di classe permanente, la quale va svolta nell’ambito politico, economico, ideologico e morale”.

    “Ecco, compagno giudice” – concluse il mandrillone – “io credo di aver fatto il mio dovere, seguendo le preziose direttive del Partito e del compagno Enver, combattendo ed umiliando il nemico di classe sul piano morale”.

    Il giudice (detto fra parentesi era un galantuomo, appartenente alla vecchia guardia comunista, ex partigiano e mutilato di guerra) a quel punto non ci vide più e urlò:

    “Disgraziato, il Partito e il compagno Enver ci invitano, sì, a combattere la lotta di classe, ma è escluso che essi intendano che possa essere combattuta col c…zo!”

    Ciao a tutti i Resistenti

    Ritvan

    P.S. Lo stupratore fu condannato, ma in virtù della cosiddetta “politica penale” (aberrante dottrina giuridica comunista, secondo cui l’appartenenza a famiglia di “buona biografia” costituiva una sostanziosa attenuante in caso di crimini comuni) ebbe il minimo della pena.

  6. RIPENSAREMARX scrive:

    Insomma la famosa dittatura del (Stu)proletariato!

  7. utente anonimo scrive:

    🙂 🙂 🙂

    Ritvan

  8. utente anonimo scrive:

    Ottimo Girard. Ti consiglio anche “La Violenza e il Sacro”.

    John Zorn

  9. utente anonimo scrive:

    A proposito di reati e tribunali:

    Omicidio di minore gravità : Omicidio sanzionato

    “Molto prima dell’attuale intifada, a Hebron nel 1996 un colono israeliano colpì con una pistola l’undicenne Hilmi Shusha, uccidendolo. Un giudice israeliano prosciolse l’omicida, dicendo che il bambino era morto per conto suo “a causa della pressione emotiva.” Dopo numerosi appelli e dopo le pressioni della Corte Suprema, che definì l’atto “omicidio di minore gravità,” il giudice rivide la sentenza e, mentre infuriava l’Intifada di al Aqsa, condannò l’omicida a sei mesi di servizio in una comunità e a una multa di poche centinaia di dollari. Il padre del bambino accusò la corte di aver rilasciato una “licenza d’uccidere”. Gideon Levy di Ha’aretz descrisse eloquentemente quella multa come il “prezzo di saldo di fine stagione della vita di un bambino,” riferendosi ai dati raccolti da B’tselem, la principale organizzazione di difesa dei diritti umani in Israele, che documentava decine di casi simili in cui i colpevoli erano stati prosciolti o se l’erano cavata con una tirata d’orecchi”

    Da: paul de rooij “il glossiario dell’esproprazione”. Il link si trova sul blog di mirumir.

    p

  10. utente anonimo scrive:

    Caro p., ovviamente, anche nel paese più libero e democratico del mondo, ci sono forti probabilità che un giudice dalla pelle di colore azzurro abbia sempre un occhio di riguardo per un individuo del medesimo colore che abbia ucciso in modo colposo un individuo di colore viola, mentre sarà inflessibile se succedesse l’inverso. Mi pare che il nostro buon amico Filippo questo fenomeno lo chiami “crittotipo”. Ma ti sfido a trovare su “mirumir” o altrove l’equivalente israeliano CODIFICATO della famigerata (e codificata PER ISCRITTO) “politica penale” dei paesi del “socialismo reale”.

    Sono due casi ben distinti e distanti.

    Ciao

    Ritvan

  11. utente anonimo scrive:

    Una società comunista ha, per definizione, abolito le classi. Se esistono, automaticamente, non è comunista. Come volevasi dimostrare. Comunque l’uso dei due pesi e due misure è generalizzato in israele. Codificato o meno. Semmai chi codifica è meno ipocrtita. p

  12. utente anonimo scrive:

    >Comunque l’uso dei due pesi e due misure è generalizzato in israele. p.<
    Ah si? E dove non sarebbe “generalizzato” quell’uso (ovviamente “società senza classi” che non c’è:-), a parte), per caso in Italia? Ma fammi il piacere!

    Come mi pare di aver già detto, ridetto e stradetto, la democrazia è un pessimo sistema di governo, notoriamente pieno di difetti – minori o maggiori, a seconda dei paesi e delle procedure addottate per applicarla – ma, sempre a parte la mitologica “società senza classi, la specie umana non ne ha ancora visto uno uguale, figuriamodci uno migliore. E Israele, che ti piaccia o no, è retto da un sistema del genere.

    Ciao

    Ritvan

  13. utente anonimo scrive:

    È una tua, infondatissima, opinione, che la democrazia sia il migliore sistema che l’umanità abbia conosciuto. E israele è la dimostrazione, una delle tante, di quanto violenta possa essere una società democratica. Poi è vero che quanto a ipocrisia, e in ciò è più infame di tante altre, non la batte nessuna. p

  14. utente anonimo scrive:

    No, p., l’opinione e di quel bieco democratico conservatore inglese che fu sir Winston Churchill.

    Detto per inciso, – e come già detto altre volte – fu il sistema che permise al caro Marx non solo di vivere indisturbato a Londra, ma anche di incitare i proletari di tutto il mondo ad unirsi, mentre invece veniva cacciato a pedate da altri tipi di regime contemporanei.

    Comunque, in attesa di VEDERE materializzato (così da poterlo giudicare) il regime da te auspicato, quello migliore in assoluto, mi potresti, per favore, illuminare e farmi così recedere dalla mia “infondatissima opinione”, elencandomi i regimi del presente e passato che a tuo insindacabile giudizio sono migliori di quelli democratici?

    Ciao

    Ritvan

  15. utente anonimo scrive:

    chi, il compagno di merende che a yalta, con gli amichetti stalin e roosevelt s’è allegramente spartito il mondo? Neppure rendendosi che che il più allegro yankee gli stava scavando la fossa sotto i piedi alla grande inghilterra? Ridotta oggi ad avere un premier “barboncino” dell’ex colonia. Resta maggiormente un’infondatissima opinione. Semmai churchill aveva ragione sulla sua nota tenerezza per mussolini e il fascismo. Il ventennio, per tanti versi, e tutto sommato, è stato molto meglio di questo schifoso cinquantennio.Tutto il continente americano, da nord a sud, aveva società enormemente migliori di quelle che le hanno spazzate via. A proposito di genocidi (riusciti, questa volta) p

  16. utente anonimo scrive:

    >…Il ventennio, per tanti versi, e tutto sommato, è stato molto meglio di questo schifoso cinquantennio…p.<
    I kompagni mandati in “vacanza” in deliziose isolette, gli ebrei gratificati delle sublimi leggi razziali, gli italici costretti a mangiare bere ignobili intrugli surrogati “autarchici” per “colpa” delle “inique sanzioni”, nonché i repubblicani spagnoli e gli indigeni etiopi…(e tanti altri che adesso non ricordo)… sentitamente ringraziano….

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Ah, però, i treni arrivavano sempre in orario e non avevano cimici.

  17. utente anonimo scrive:

    ma se le “isolette” sono americane, allora va tutto bene? Guantanamo docet, ben peggiore di ventotene. Al di là di questi mezzucci di propaganda, la repubblica è sorta sulle realizzazioni dello stato fascista, che era serio in alcuni personaggi di alta levatura, altro che storie, solo per sgarruparle con un pressapochismo e una corruttela degna d’una classe politica i cui condegni padri sono tre nomi inguardabili: de gasperi, nenni e togliatti. E faccio grazia degli eredi, innominabili, tanto sono peggiori di quel trio cialtronesco. p

  18. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    temo che del nazismo tu abbia tralasciato le caratteristiche principali (ti cito solo l’apertura dei lager in tempo di pace per metterci gli oppositori) per concentrarti sulle analogie con gli Stati Uniti di oggi.

    Insomma ci hai preso per il culo, detto in francese.

    Francesco

  19. utente anonimo scrive:

    >ma se le “isolette” sono americane, allora va tutto bene?Guantanamo docet, ben peggiore di ventotene…p<
    No che non vanno bene, ed è per questo che la Corte Suprema degli USA ha intimato al governo di estendere le garanzie delle prigioni “indigene” anche a Guantanamo. Nelle dittature, invece, la Corte Suprema si adegua pedissequamente alle “direttive del partito”. Sta qui una delle sostanziali differenze fra democrazia e dittatura. Anche “del Proletariato” che fosse.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Inoltre, ti ricordo, caro p., che – diversamente da Ventotene – a Guantanamo finisce SOLO gente imputata di atti violenti (terrorismo et similia) e non di semplici reati d’opinione. Cosa che non si può dire delle altre prigioni che si trovano nella stessa deliziosa isoletta caraibica.

  20. kelebek scrive:

    Per Francesco,

    intanto non è che il nazismo è nato per fare i lager, ma i lager sono nati per servire al nazismo.

    Quindi non ci serve per capire le fondamenta del nazismo.

    Esiste oggi qualcosa di analogo al sistema dei lager nazisti e sovietici? Parlo della schiavitù di massa, dei grandi e spietati sistemi di lavoro forzato, finalizzati alla veloce industrializzazione.

    Tutto dipende dal grado di sviluppo di una società, o dalla situazione di crisi in cui si trova.

    Certamente, in un sistema che ha una sovrabbondanza di manodopera come quello statunitense, non avrebbe senso e quindi non troveremmo una simile pratica.

    Può darsi che nella Cina attuale ci sia qualche parallelo con il sistema dei lager, bisognerebbe vedere quanto incida il sistema carcerario cinese sulla produzione complessiva. Se hai qualche dato in merito, sarebbe interessante.

    D’altra parte, la Cina manca di alcuni fattori fondamentali che invece caratterizzavano il nazismo, in particolare le ambizioni imperiali e il capro espiatorio.

    Miguel Martinez

  21. utente anonimo scrive:

    Su quello sbagli. Basta andare in siti di informazione americana. A guantanamo c’è gente persino senza imputazione. p

  22. utente anonimo scrive:

    MM

    non credo la Germania avesse bisogno dei lager per industrializzarsi. e sono gentile a metterla così.

    e i lager non erano l’unica caratteristica del nazismo particolarmente discutibile. anche prima di sterminare milioni di ebrei e zingari e slavi il sistema hitleriano era una bella schifezza (allora per i tedeschi che gli erano sottoposti, poi le guerre di conquista e sterminio)

    F

  23. utente anonimo scrive:

    p.

    ma nel frattempo che aspetti il Comunismo mi sei diventato fascista? Ho visto il tuo confronto ventennio-cinquantennio e sono rimasto perplesso.

    non ho capito di chi parlavi a proposito delle americhe, puoi chiarire?

    x MM

    1) in Cina il capro espiatorio è il barbaro straniero.

    2) per le ambizioni imperiali credo ti basterebbe un giretto negli stati confinanti (se proprio ti fa schifo il Tibet, naturalmente).

    Francesco

  24. utente anonimo scrive:

    >p. ma nel frattempo che aspetti il Comunismo mi sei diventato fascista? Ho visto il tuo confronto ventennio-cinquantennio e sono rimasto perplesso.<
    Eh, caro Francesco, tu sei rimasto perplesso, ma pensa un po’ come saranno rimasti i kompagni antifascisti senza “se” e senza “ma” che bazzicano questo blog:-). Credo che solo il timore di beccarsi in risposta una lunghissima citazione da Marx, Engels e Lenin (si sa che i kompagni antifascisti ecc., ecc. odiano le sofisticate citazioni dei classici) ha impedito loro di gettare su p. tutto lo sdegno democratico, antifascista, nato dalla Resistenza,ecc., ecc., di cui sono capaci:-).

    Comunque, da un punto di vista puramente intellettuale, p.ha ragione. Il regime di Mussolini è molto più simile a quello auspicato da Marx di quanto non lo sia quello attuale.

    >non ho capito di chi parlavi a proposito delle americhe, puoi chiarire?<
    Dei prigionieri di Guantanamo. Ovviamente, sugli altri prigionieri nella restante parte dell’isola di Cuba si glissa con nonchalance:-).

    >x MM

    1) in Cina il capro espiatorio è il barbaro straniero.<
    Concordo. Però, vorrei far osservare che la tradizionale saggezza cinese mitiga di molto gli eccessi.

    >2) per le ambizioni imperiali credo ti basterebbe un giretto negli stati confinanti (se proprio ti fa schifo il Tibet, naturalmente).<
    Che uno Stato di 1, 5 miliardi di abitanti e un regime fasciocomunista non avesse ambizioni imperiali sarebbe un miracolo. Tu parli di “stati confinanti”? Beh, è un approccio minimalistico. Ho letto recentemente che la Cina sta comprando terre in Africa Orientale(Mozambico, Madagascar e giù di lì, ovviamente sfruttando la povertà e la corruttibilità dei satrapi locali) per stabilirvisi dei coloni cinesi. E non mi risulta che la Cina confini con l’Africa!

    Ovviamente, se la “colonizzazione” ha gli occhi a mandorla è tutto OK e i boveri negri possono star tranquilli:-) :-).

    Ciao

    Ritvan

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