Vietato guardare i bambini

Sospendiamo per un attimo le riflessioni sui quattro errori del Capo. Perché è successa una cosa molto più grave.

Scendo dal treno a Firenze e trovo la città tappezzata di locandine dei giornali, che dicono tutte più o meno, "nomadi tentano di rapire bambino in pieno centro".

Ancora, la leggenda della zingara rapitrice…

Compro La Repubblica e La Nazione, dove leggo gli articoli, rispettivamente, di Michele Bocci e di Amadore Agostini.

Cerco di ricostruire, non quello che è successo, ma almeno quello che scrivono. Abbiamo una signora di 22 anni (Repubblica, cronaca nazionale) o di 24 anni (La Nazione), di nome Alessia, con accanto il marito operaio di 40 anni, e il bambino di cinque mesi nel passeggino. Sono turisti provenienti da Sanremo, e sono a passeggio per una delle strade più famose di Firenze, via Calzaiuoli, alle 13.30.

Di sicuro c’è che si avvicinano due donne Rom. La mamma caccia un grande urlo, le due donne scappano. Una riesce a fuggire, l’altra, "corpulenta e facile da riconoscere" anche per il vistoso e inconfondibile abbigliamento, viene subito catturata dai carabinieri e portata al carcere di Solliciano "per tentato sequestro di persona". E’ una clandestina rumena, di 34 anni.

Non è chiaro cosa sia successo esattamente, nel "giro di cinque o sei secondi", come scrive Agostini. La madre afferma che le donne non solo erano chine sulla culla, ma "cercavano di sganciare le cinture del passeggino".

A questo punto, il Commissario Maigret ha tutti gli elementi per ricostruire quello che è successo.

Prima ipotesi.

Un gruppo di persone che chiameremo la Banda dei Rom decide di compiere uno dei delitti più rischiosi che si possano commettere in Italia. Perché quando scompare un bambino, non si mobilitano solo tutte le forze dell’ordine del paese. Si mobilitano anche, e spesso per anni, i media e i politici, che tengono sotto pressione le forze dell’ordine e la magistratura.

Per eseguire questo audace colpo, la Banda dei Rom sceglie una città affollata, all’ora di punta. Una delle città più sorvegliate d’Italia. In una zona praticamente chiusa al traffico: l’esecutore dovrà quindi fuggire a piedi, dopo il colpo.

A custodire il bambino, oltre alla madre, c’è anche il padre, un signore descritto come "operaio" e quindi presumibilmente non invalido.

zingara

Per compiere la missione, si sceglie l’esecutrice del delitto: una tonda signora, "brutta come una strega", dai vestiti coloratissimi.

Seconda ipotesi.

Due clandestine, che vivono in condizioni inimmaginabili di degrado, girano per uno dei centri più ricchi del mondo.

Penso a Gabriela Calderashi, certo non bellissima, rumena anche lei, evangelica convinta, clandestina, che ogni tanto mi raccontava spezzoni della sua vita. So che aveva diversi figli, so che poi pensava di andare con il marito nelle Marche. E so anche che in una notte attorno al Natale del 1999, due bambini che di cognome facevano Calderashi morirono nell’incendio di una roulotte, proprio nelle Marche. Baxtalì… la fortuna sia con te.

Ma torniamo alle due Romnì – donne Rom – di via Calzaiuoli. Forse volevano proprio vedere il bambino. Perché, per quanto possa sembrare inimmaginabile a molti italiani, le mamme Rom sono sentimentali esattamente quanto le mamme di Sanremo o le nonne di Toscolano Maderno.

I latifondisti bianchi del sud degli Stati Uniti potevano disporre come volevano delle loro schiave. Mentre fino a tempi molto recenti, un nero che fosse sospettato di aver concupito una donna bianca veniva immediatamente linciato.

Allo stesso modo, quello che è la normalità per qualunque donna bianca – sciogliersi in complimenti per bambini casualmente incontrati per strada – è delitto per le donne Rom.

Stanotte c’è in carcere una donna che avrà sicuramente mille difetti, che sarà veramente brutta come una strega, ma che rischia anni di carcere per una leggenda metropolitana, deliberatamente alimentata da persone come Bruno Vespa.  

Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

29 risposte a Vietato guardare i bambini

  1. utente anonimo scrive:

    “La legalità è un tema tradizionale della sinistra. E’ la coercizione ad essere invece tipica della destra. L’uso della legge come strumento per la legalità va a tutela di tutti, preserva l’eguaglianza, nel momento in cui nell’illegalità prevale il più forte, il più violento. Qui si confonde spesso legalità con coercizione”.

    Questo è il bell’inizio d’un’intervista di violante su http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/Cofferativiolante.html, il giornale on line del portale di libero. Gli avvenimenti sono quelli di bologna e cofferati, di cui mi sto “facendo una cultura” girovagando i blog degli amici di andrea russo. Straordinaria quella differenza tra “legalità” e “coercizione”, come se la legalità non si imponesse con la coercizione. Se fai un reato, va bene, siamo di sinistra, pronuncia dieci articoli della costituzione italiana per penitenza, e non peccare più! Vabbè. E naturalmente la legalità difende i deboli dai forti, come il caso anche di firenze mostra chiaramente. Che bestie a non essercene accorti prima. Chi ha molti soldi, se tra qualche mese vince il centro sinistra gli consiglio vivamente di passarli a me, che mi sa gli conviene essere, per trovarsi bene con quelli, povero e debole. Io ho le spalle larghe, “legalitaria” o “coercitiva” la democrazia mi fa ugualmente schifo. p

  2. utente anonimo scrive:

    Leggere questa nuova storia di ordinaria intolleranza pesa come sempre, a Firenze poi, città “rossa” quasi come Bologna. Ma per capire il degrado culturale in Italia, proprio nella sua cittadinanza rossa per antonomasia, credo basti questo deprimente articolo di Repubblica: http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/politica/cofferati/smarg/smarg.html

    Presumo che come sempre i toni delle dichiarazioni saranno stati magari “enfatizzati”, ma temo che la sostanza dei discorsi non sia lontana da quanto riportato.

    Ingmar

  3. utente anonimo scrive:

    Quando ho letto la storia su Repubblica è sembrata strana anche a me.

    Davvero, pensando a quante volte mi sono avvicinata ad un bambino sconosciuto per scherzare, o guardarlo, mi vergogno del razzismo di certi comportamenti.

    Sono dispiaciuta per la signora in carcere, ma sono anche dispiaciuta ( molto meno ) per la madre del bambino, che è così acceccata dalla paura inculcata da non accorgersi che guarda il mondo e non lo vede.

    Maria Josè

  4. utente anonimo scrive:

    Ringrazio l’autore dell’articolo. Grazie per lottare contro i pregiudizi e gli stereotipi così radicati da scatenare questa psicosi contro una minoranza che è la più discriminata

  5. utente anonimo scrive:

    Concordo. Quella degli zingari è la minoranza più discriminata e diffamata. Impossibile trovarne un’altra che lo sia di più.

    C.

  6. utente anonimo scrive:

    Non sono per nulla d’accordo!

    Se fosse stato un signore tutti avrebbero detto che era un pedofilo…e quindi? bisogna aspettare che venga completato il “colpo” per avere una soluzione definitiva?

    L’anno scorso si erano protratte solo per chiedere l’elemosina, ora invece toccavano l’imbragatura del passeggino perchè il bambino era storto?

    Non capisco perchè si deve essere sempre così sicuri?

    Contestate il riferimento zingaro-rapitore, giustamente ma non vale neppure il contrario zingaro-innocente o sbaglio?

    Questa volta è stata beccata con le mani nel sacco e con testimoni(non come il caso di Lecco) scarti a priori la possibilità che possa essere andata come dicono la madre, il padre e altra gente?

    xpisp

  7. utente anonimo scrive:

    Per Ingmar. Non definirei Firenze “città rossa” nel senso storico di Bologna. Forse è più corretto parlare di una borghesia laica e bottegaia, che vota a sinistra.

    Per xpisp, proprio ieri ho preso in braccio un bambino di un anno e mezzo circa che stava correndo dentro un portone.

    Siccome, nonostante le mie origini, passo per italiano, la madre era contentissima e nessuno mi ha dato del pedofilo.

    E’ falso che io abbia sostenuto l’idea dello “zingaro innocente”. Basta che rileggi la “prima ipotesi” che pongo nel mio post, dove dimostro una possibile colpevolezza della romnì.

    Miguel Martinez

  8. utente anonimo scrive:

    Si può essere assolutamente d’accordo con quanto dice qui e in altri articoli analoghi Miguel Martinez, e allo stesso tempo non deprecare le scelte di Cofferati? Secondo me, si può essere. Ditemi perché Cofferati sbaglia COSI’ TANTO, e io vi darò ragione, giuro (solo però se mi raccontate il perché giusto! 🙂 )

    Francesca31082

  9. utente anonimo scrive:

    Per Miguel. Chiaro che Firenze non sia “rossa” negli stessi termini di Bologna, ma viene considerata certo a sinistra genericamente. Quello che volevo far notare è che se persino a Bologna raggiungono certi orizzonti di razzismo, figuriamoci cosa può accadere in altre parti d’Italia. Il punto è che il limite si sta sorpassando e in fretta, possiamo seriamente aspettarci di tutto, secondo me.

    Per Francesca. Non sarà cacciandoli con le ruspe che si risolverà il problema dei rumeni abusivi a Bologna. Così si ottiene soltanto di farli spostare da un’altra parte senza risolvere seriamente il problema. L’approccio corretto è aiutarli ad inserirsi meglio nella società, magari proponendogli dei lavori decenti e delle abitazioni popolari civili, non ghettizzarli o lasciare che si ghettizzino da soli.

    Ingmar

  10. utente anonimo scrive:

    Io sono più pessimista di Ingmar: credo che il problema, o il dramma, rom sia qualcosa che deriva da profonde radici culturali, dalla struttura stessa della società occidentale, dal collasso dei paesi dell’est e da altri fattori che sono molto al di là del potere di qualunque amministratore locale.

    Ma oggi mi hanno detto che ci sono centinaia di casi come quello di Bologna (che ha avuto un po’ di pubblicità solo perché sembrava paradossale ai media che fosse una giunta di sinistra ad agire) nel nord d’Italia.

    Vuol dire che la già tremenda situazione dei Rom in Italia, con tutte le sue conseguenze, sta peggiorando, proprio mentre la situazione dei paesi dell’est porta migliaia di nuovi profughi.

    Miguel Martinez

  11. utente anonimo scrive:

    Chiarisco.

    Io non credo che la zingara fosse sicuramente innocente.

    Però mi pare che ” cercare di sganciare la sicurezza del passeggino ” non significhi niente, non vuol dire che la signora rom volesse rapire il bambino.

    Non lo escludo, certo.

    Però, ho un figlio, e l’ho portato in giro col passeggino.

    Ora, prima di tutto non lo avrei lasciato a più di qualche metro da me, da SOLO.

    E come me qualunque genitore.

    E se è vicino a me, è improbabile che qualcuno voglia rapirlo al punto di correre il rischio di essere visto mentre sgancia la sicurezza, cosa che richiede un po’ di tempo vicino al passeggino .

    E la Rom accusata del ” rapimento ” era vestita nella maniera vistosa che di soliti usano gli zingari.

    Difficile che pensasse di passare inosservata.A meno che non foss fuori di testa.

    E invece la mamma del bambino appena vede la scena grida che lo vogliano rapire, nemmeno un attimo a pensare :” Che sta facendo quella donna col mio bambino “?

    Non voglio colpevolizzare la donna, ripeto, sono mamma anch’io, ma credo che abbia avuto un riflesso condizionato da troppa cattiva propaganda.

    Potrei aggiungere altre cose, tipo se davvero , la prima cosa che un genitore penserebbe se vede qualcuno ( che non sia zingaro ),chino sul passeggino di suo figlio sia che lo vogliano rapire, o se invece non scatterebbe ” l’orgoglio ” di potere mostrare il proprio figlio ( è una cosa normalissima ).

    Quindi forse quello che ha fatto la mamma del bambino lo avrei fatto anch’io, gridare, subito.

    Ma , adesso, a freddo, dico che sarebbe stato un riflesso indotto .

    Gli zingari possono pure essere quello che dicono , ladri, mentitori, etcc…ma rapire un bambino è una cosa orribile,e ritenere una comunità ” in blocco ” capace di un tale crimine è una delle peggiori discriminazioni che si possano attuare.

    Maria Josè

  12. utente anonimo scrive:

    Poi, io penso che Cofferati abbia fatto bene, per quanto ne so, ma questo è un altro discorso:).

    Maria José

  13. utente anonimo scrive:

    errore giudicare innocente la signora perchè zingara e altrettanto sbagliato il contrario.

    Tutte le cose dette sono giuste ma possono essere dette anche al contrario.

    Sul fatto poi che la signora sia vistosa…mi dispiace ma se la tecnica fosse la stessa di quella dei borsellini(su quelli possiamo dire che alcuni zingari hanno il vizietto? se dite di no fatevi un giretto a Roma vicino a castel S.Angelo)dopo due secondi il corpo del reato ha già passato 4/5 mani….

    Resta il fatto, non si deve gridare al lupo, ma non si deve neanche escludere a priori.

    xpisp

  14. utente anonimo scrive:

    Sul fatto che la romnì fosse vicina al bambino, e che magari lo guardasse pure, non ho dubbi.

    Quali fossero le sue intenzioni, non lo sapremo mai, anche se ci possiamo immaginare che una che chiede l’elemosina a mille persone al giorno, la volesse chiedere alla mille-e-unesima persona.

    Dove ho seri dubbi è che la romnì stesse veramente armeggiando con le cinture. Qui non c’è bisogno di invocare alcuna malafede da parte della madre.

    Ma l’unica testimone è proprio la persona più coinvolta, che crede ciecamente che “gli zingari rubano i bambini” (tanto da aver detto in televisione che “sa” che anche Denise Pipitone in Sicilia fu rubata dagli zingari!). In pochi secondi, ha visto la “zingara” e il bambino.

    Esistono innumerevoli studi di psicologia (ed evidenze aneddotiche che tutti conosciamo) che dimostrano in questi casi sia perfettamente normale che sorgano anche immagini irreali, dovute solo a false associazioni di idee.

    Però qui si scatena il meccanismo del “come ti permetti di dire che una povera mamma è pazza o bugiarda?”

    Anche questa obiezione è un esempio di quello che dico: io infatti non ho detto che la signora Orlando fosse “pazza” o “bugiarda”, ma l’attesa del lettore ci “vede” queste parole in quello che ho scritto.

    Anche qui abbiamo avuto un esempio l’altro giorno, quando un commentatore, in perfetta buona fede, ha letto in un mio post tutta una serie di opinioni sul movimento comunista, che non c’erano.

    Miguel Martinez

  15. utente anonimo scrive:

    Per xpisp,

    mi dici per favore dove io avrei giudicato “innocente la signora perchè zingara”?

    Questa volta credo di avere diritto a una citazione precisa.

    Miguel Martinez

  16. utente anonimo scrive:

    Articolo molto interessante, con la sua doppia ipotesi.

    Mi son permesso di riprenderlo paro paro, aggiungendo in fondo alcune considerazioni su Bologna

    Fabrizio

  17. utente anonimo scrive:

    Io non giudico innocente la zingara perchè lo escludo a PRIORI, in quanto è ingiusto , magari, per una sorta di difesa dettata ” da riflesso condizionato da political correctness ”

    Dico che molto probabilmente la zingara è innocente perchè è la dinamica del fatto come ci è stato raccontato che mi fa dubitare della fattibilià e quindi della veridicità della ” sensazione ” della mamma che lo volessero rapire.

    Perchè è, appunto, una sensazione, anche prendendo per buono quello che racconta, cioè che stesse ” toccando ” le cinghie di sicurezza.

    Lei lo dice, e io non lo metto in dubbio.

    Ma la vicenda mi sembra implausibile.

    Maria José

  18. utente anonimo scrive:

    Caro Miguel, quando prendi in considerazione il caso che sia colpevole lo fai per far notare quanto assurde possa essere un simile pensiero, batti poi con insistenza sul fatto che è quasi certo che volesse solo vedere il bambino.

    Infine dici:”Stanotte c’è in carcere una donna che avrà sicuramente mille difetti, che sarà veramente brutta come una strega, ma che rischia anni di carcere per una leggenda metropolitana, deliberatamente alimentata da persone come Bruno Vespa.” vale come citazione?

    Vorrei ricordare che se io entro in casa tua , a prescindere dalle mie intenzioni, sto violando la legge, ritengo che se veramente la signora avesse voluto vedere il pupo non doveva scegliere il momento in cui i genitori erano girati dall’altra parte, questo ovviamente alimenta dei sospetti.

    Dire poi cosa sia veramente successo non lo so, sono sicuro che la madre è sincera, quella è la sua verità, che poi sia stata precipitosa nelle conclusioni è comunque una possibilità.

    Personalmente non sono così sicuro che se fosse stato un qualsiasi cittadino “normale” avrebbe reagito diversamente, il problema sta nel momento scelto per fare quel gesto.

    In ogni caso se leggi tutti i commenti il processo è gia stato fatto, tutti sono convinti dell’innocenza della signora rom e della malafede della madre.

  19. utente anonimo scrive:

    Caro Xpisp,

    vabbene, io sicuramente ritengo che sia assurda l’ipotesi che la romnì sia colpevole di tentato sequestro di persona.

    Ma lo ritengo assurdo, non “perché è zingara”. Se mi avessero detto, è accusata di ingresso clandestino in Italia, di uso di documenti falsi, di accattonaggio molesto o di simili reati, lì sì che sarebbe scattato il pregiudizio da parte mia, ma in senso inverso: solo perché rom, avrei probabilmente pensato che fosse colpevole.

    Tu dici che nei commenti, tutti sono convinti della “malafede della madre”. Tutti tranne me, vedi il commento n. 14.

    Infatti, vista l’assurdità dell’accusa contro la romnì, è chiaro che la linea di attacco adesso sarà quello di sottolineare l’assurdità di accusare la madre di mentire.

    Poiché Alessia Orlando è una “brava ragazza” secondo tutti gli standard medi italiani, allora la romnì – che di certo non lo è – è colpevole.

    Miguel Martinez

  20. utente anonimo scrive:

    “Sul fatto che la romnì fosse vicina al bambino, e che magari lo guardasse pure, non ho dubbi. ”

    concordo!

    “Quali fossero le sue intenzioni, non lo sapremo mai, anche se ci possiamo immaginare che una che chiede l’elemosina a mille persone al giorno, la volesse chiedere alla mille-e-unesima persona. ”

    E’ difficile ottenere l’elemosina da un bimbo no???? forse il dubbio è qui che nasce, perchè avvicinarsi al bimbo nel momento in cui i genitori sono distratti?

    “Dove ho seri dubbi è che la romnì stesse veramente armeggiando con le cinture. Qui non c’è bisogno di invocare alcuna malafede da parte della madre. ”

    O si crede all’unica testimone o all’accusata(di cui non conosco dichiarazioni) in ogni caso diamo della bugiarda a qualcuno senza motivazioni

    “Ma l’unica testimone è proprio la persona più coinvolta, che crede ciecamente che “gli zingari rubano i bambini” (tanto da aver detto in televisione che “sa” che anche Denise Pipitone in Sicilia fu rubata dagli zingari!). In pochi secondi, ha visto la “zingara” e il bambino. ”

    Per me la prima cosa che ha visto è il figlio in pericolo(almeno secondo la sua valutazione) può aver frainteso? Possibile, certo che una volta si diceva che la fuga è indice di colpevolezza, non la penso così ma il dubbio che la signora rom fosse in malafede un minimo mi sfiora, è così impossibile??

  21. utente anonimo scrive:

    Siccome sono liberaldemocratico almeno quanto p. è antidemocratico (vediamo, caro p. chi si autodefinisce di più:-) ), io dico che LA SIGNORA ROM E’ INNOCENTE FINTANTOCHE’ NON SIA STATA SANCITA LA SUA COLPEVOLEZZA DA UNA SENTENZA PASSATA IN GIUDICATO. Il resto è fuffa, aria fritta. Non c’eravamo, non possiamo sapere cosa passasse in quel momento nel cervello della zingara.

    Concordo con l’analisi che fa Miguel sulla poca attendibilità dei testimoni emotivamente coinvolti, pur essendo questi in perfetta buonafede. Confermo che c’è un sacco di letteratura forense in tal senso. Invece, se qualcuno sostenesse che se sulla carrozzina si fosse chinata la Contessa di Vattelapesca ammantata della sua lussuosa pelliccia di visone la mamma si sarebbe ugualmente scatenata nella “caccia alla rapinatrice”, ebbene a mio modesto avviso quel “qualcuno” sarebbe in perfetta malafede.

    Io non escludo che una donna rom possa rubare un bambino, come non escludo lo possa fare qualsiasi donna di qualsiasi etnia. Le cronache giudiziarie riportano casi di donne di paesi diversi che hanno sottratto bambini. Nella stragranda maggioranza erano donne che avevano perso un bambino oppure che non potevano avere figli.

    Ricordo – anche se su questo blog è vietato parlar bene degli ebrei:-) – che che durante le epidemie di peste nera in Europa, migliai di ebrei sono stati trucidati perché un “insospettabile testimone” giurava e spergiurava di averli visti a fare gli “untori”. E ricordo di nuovo la credenza altrettanto diffusa, secondo cui gli ebrei rapivano i bambini cristiani preparare col loro sangue il pane azzimo!

    Ritvan

    P.S. Per par condicio, racconto un episodio accadutomi un paio di mesi fa. Camminando a piedi sul marciapiede mi si affianca una Mercedes e un signore dalla pelle lievemente olivastra, con una donna col bambino in braccio e vestito tipicamente zingaresco seduta sul sedile del passeggero, mi chiede come fare ad andare alla Stazione Termini. Gliel’ho spiegato. Il tipo allora mi dice – sempre in un italiano stentato – di essere un turista brasiliano e mi chiede dove poter cambiare dei dollari in euro. Apre un portafoglio gonfio di dollari e mi chiede se potevo fargli vedere una banconota in euro, poiché lui non le conosceva e temeva di essere “fregato” dal cambiavalute. Un vecchio trucco, insomma, aggiunto al fatto che – dopo tanti calciatori brasiliani sentiti parlare alla “Domenica Sportiva” so come parla l’italiano un brasiliano – che l’accento dell’amico non aveva niente di simile, gli ho detto il più gentilmente possibile di andare aff…lo da un altra parte in cerca di polli. Partì a razzo sgommando. Lì per lì, siccome avevo memorizzato la targa, pensai di chiamare i carabinieri per segnalare il tipo. Poi lasciai perdere, ben conscio che la cosa si sarebbe conclusa molto probabilmente con me, extracomunitario appiedato che avevo equivocato le innocenti richieste del povero dollarimunito in Mercedes. E magari accusato di essere un albanese kosovaro che ce l’ha coi rom per partito preso:-). Due prese per i fondelli nello stesso giorno sarebbero state decisamente troppe…

  22. kelebek scrive:

    Ribadisci pure la nostra differenza sopra i “massimi sistemi”, ritvan, però non è che aiuti molto quello che hai detto, riguardo al caso. Io ho sempre parlato di pregiudizio nell’ipotesi di reato, appunto, improbabilissima rispetto ai fatti riportati, non d’una condanna o assoluzione che non ci sono ovviamente ancora state. E non a caso alcune frange dei media e della nomenklatura politica locale hanno usato di tale ipotesi per fare un po’ di nota cagnara. D’altra parte non ho difficoltà ad ammettere che se anche quei signori si dicessero, come credo, fieramente democratici, non hanno la centesima parte della tua sensibilità liberale. p

  23. utente anonimo scrive:

    Caro Ritvan… tu scrivi:

    “Ricordo che durante le epidemie di peste nera in Europa, migliai di ebrei sono stati trucidati perché ecc…”

    Poi aggiungi:

    “- anche se su questo blog è vietato parlar bene degli ebrei:-) -”

    toh, quel primo paragrafo mi ricorda qualcosa, chissà dove l’ho visto.

    Ah, ecco:

    http://kelebek.splinder.com/1122702322#5396529

    Quello che è – metaforicamente – vietato (perché poi sono di manica larga) è molto semplice: tutto ciò che metterebbe collettivamente gli ebrei una spanna al di sotto, o una spanna al di sopra, del resto dell’umanità.

    Qui si può dire sugli ebrei tutto ciò che si può dire normalmente sugli eschimesi. Viceversa, non si deve dire degli ebrei nulla che sarebbe sconveniente dire degli eschimesi.

    Una regola semplice, no?

    Miguel Martinez

  24. utente anonimo scrive:

    Caro p., era chiaro che io non mi rivolgevo a te, poiché tu non avevi scritto qui alcunché a proposito della zingara. Che diamine, vosotros marxisti non avete un briciolo di senso dell’umorismo:-), io ti tiravo in ballo solo per il tuo vezzo di definirti “antidemocratico”, per la suddetta ragione non potevo polemizzare con te a proposito della zingara e dei pregiudizi, i quali ci sono eccome e mi pare che io con l’esempio della contessa Vattelapesca mi pare di aver confermato.

    Ti ringrazio per il complimento, ma proprio qui sta la differenza fra un “democratico” semplice:-) come i signori da te nominati e un “liberal-democratico” come il sottoscritto. Loro in nome di una “democrazia” intesa come “vox populi vox dei” avallano ogni nefandezza e ogni leggenda metropolitana che il popolino s’immagina. Io no, io voglio le prove, me ne frego di quello che pensa il popolino (e in questo potrei definirmi anch’io “parzialmente antidemocratico”:-) ), le prove al di la di ogni ragionevole dubbio, sia quando si tratta dei perfidi amerikani, sia – e a maggior ragione – quando si tratta di un qualsiasi individuo accusato di qualsiasi reato. E se il dubbio c’è, mi rifaccio – sempre a titolo personale – alla regola aurea liberale:”Meglio un colpevole fuori che un innocente in galera”. Pertanto, nell’immancabile diatriba fra “innocentisti”, “colpevolisti” e “possibilisti” di entrambi gli schieramenti scelgo:”innocente, fino a condanna definitiva”.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Che ne pensava Marx degli zingari?:-)

  25. utente anonimo scrive:

    La mia osservazione sulla scarsità di senso dell’umorismo dei marxisti la estendo anche a Miguel Martinez:-), pur non essendo egli marxista. Quante faccette buffe devo mettere, caro Miguel, perche tu non ti tuffi nelle immense profondità del tuo imponente archivio bloggistico per rispondere seriosamente ad un mio scherzo?

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Ovviamente non è vietato parlar bene degli ebrei, ciononostante quasi nessuno lo fa qui. Evidentemente, chi ha qualcosa di buono da dire preferisce farlo sul blog di Allam:-)

    P.S.2 Posso dire che gli eschimesi puzzano di pesce?:-)

  26. utente anonimo scrive:

    Caro Miguel, mi sa che noi due per il popolo del Circolo Polare Artico che si nutre di foche e altri deliziosi animaletti del genere potremmo passare per biechi razzisti. Infatti, leggi cosa scrive l’Enciclopedia online Wikipedia a proposito degli “eschimesi”.

    “In Inuktitut, the language of the Inuit people, “Inuit” means “the people”. The English word “Eskimo” is a Native American word which is widely believed to mean “eater of raw meat” (although this meaning is disputed). Many Inuit consider the word Eskimo offensive, but it is still in general usage to refer to all Eskimo peoples, though it has fallen into disuse throughout Canada, where Canadians use the term Inuit.”

    Io chiedo seduta stante scusa ai valorosi INUIT per averli definiti “eschimesi”; non vorrei che la IADL (ossia Inuit Anti Defamation League:-) ) mi facesse un mazzo così. Tu fa come ti pare….

    Ciao

    Ritvan

  27. utente anonimo scrive:

    Bravo Ritvan, così mi piaci….scusa una cosa ma ….sei un isl-amìco ?

    Potrebbe essere un nuovo slogan:

    No all’ Islamismo…Sì all’ Islamicizia !

    🙂

    Davide

  28. Anonimo scrive:

    Sì, Davide, non sono musulmano, ma sono un islamìco (con l’accento sulla “i”:-) ). E sono cultore del principio:”Il tuo diritto e la tua libertà finiscono dove cominciano il mio diritto e la mia libertà”. Da stabilire caso per caso in base all’equità, alla ragione e al buonsenso e non in base a sciocchi pregiudizi di matrice ideologica o al famigerato principio dei due pesi e due misure.

    Ciao

    Ritvan

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *