Islamofobia sana

Mi permettete, per una volta, di schierarmi con una dichiarata islamofoba contro quello che potremmo chiamare un islamofilo?

Credo di essermi guadagnato le credenziali per farlo senza equivoci.

Lorena, una militante radicale, mi ha girato uno scambio di messaggi con William, un altro membro del partito. Non credo che ci sia nulla di male nel parlarne qui, e anzi manderò una mail ai diretti interessati per coinvolgerli nella discussione.

William scrive:

La religione mussulmana non e’ violenta, il Corano non e’ un testo religioso che incita alla violenza!Il vero problema sono i predicatori d’odio ovvero gli Imam che incitano all’odio e alla violenza interpretando in maniera errata e radicale il Corano.

Apprezzo le buone intenzioni di William, ma credo che ciò che afferma sia estremamente pericoloso.

Prima di tutto, perché giudicare qualunque religione unicamente in base a quanto si adegui a certi canoni di inizio 2000 dell’Italia, vuol dire averne colto ben poco. E nessun non musulmano – a partire ovviamente da me – ha il diritto di dire quale sarebbe un’interpretazione "errata" dell’Islam. Anche perché, per un laico, non può esistere un Islam "corretto" o "errato", ma solo milioni di individui di ogni tipo, che chiamano "Islam" ciò che loro sentono.

Ma soprattutto, le affermazioni di William implicano l’accettazione acritica della menzogna fondante del dominio. Solo "predicatori d’odio" possono trovare qualcosa a cui obiettare nella violenza imperiale, nell’abolizione planetaria del diritto e della democrazia, nella guerra infinita. Anche i padroni delle piantagioni del Sud dicevano che il negro era buono per natura, e che solo le prediche dei "fanatici abolizionisti" li rendevano irrequieti.

"buona per natura"

E’ proprio questo il progetto della "Consulta islamica" di Pisanu: creare musulmani buoni, con il criterio fondamentale che devono aderire alla spiegazione governativa della guerra in Medio Oriente. E siccome i musulmani non sono, a sentire il ministro, "maturi" per esprimersi da soli, ci penserà il ministro stesso a produrre questi musulmani buoni.

Sul piano sociale, io ritengo che sia un bene che nell’Islam vi sia una forza che permetta ancora oggi agli oppressi del pianeta di non sentirsi inferiori a nessuno. Una forza che salva i combattenti iracheni, ad esempio, da quell’orribile umiliazione che si legge negli occhi dei contadini peruviani. Ma questo non è un discorso teologico. E’ un discorso sociologico, l’unico che io sia autorizzato a fare.

A William, risponde Lorena:

Preciso che non penso che la religione mussulmana sia violenta, il punto è un altro:
NON LA RICONOSCO COME RELIGIONE RIVELATA, nel senso che Allah è l’unico Dio ma Maometto non è il suo profeta, è un FALSO PROFETA!!!
Spero di essere stata chiara, e scusate se insisto.
Pace con Giustizia
Lorena

Sento in questa affermazione una boccata di aria fresca.

Prima di tutto, perché dà a una religione la dignità di religione: i credenti vogliono che la si giudichi in basa alla sua veridicità e non in base alla sua convenienza sociale. E’ lo spirito dei vangeli che si chiedono il senso dell’esistenza umana, contro lo spirito di Costantino, per cui era bene che i vescovi nutrissero e rabbonissero i poveri.

E se una simile affermazione può suscitare dubbi in un paese tanto clericale quanto poco religioso come l’Italia, è perfettamente comprensibile nel mondo islamico, se usiamo questa come espressione geografica, includendo quindi anche i cristiani d’Oriente. Che pur vivendo più o meno alla stessa maniera e con gli stessi valori dei loro compaesani islamici, si sono rifiutati di farsi musulmani per secoli, perché ritengono che il cristianesimo sia la religione che permette la salvezza eterna e salva dalle fiamme dell’inferno.

Specularmente, è quello che pensano anche quasi tutti i musulmani, che non confondono certamente le bombe americane con il cristianesimo, ma ritengono pur sempre che credere alla trinità sia un’offesa all’unicità divina.

Quando si ha una saldezza di questo tipo – che io non condivido, ma questa è un’altra storia – si può avere anche la lucidità di guardare negli occhi l’Altro senza mentire.

Non si deve perdere tempo in futili discussioni tra teologi da salotto, che finiscono solo per dire che anche l’Altro possiede qualche frammento della verità che io comunque possiedo per intero.

Non si è costretti a confondere cronaca e teologia. Non è necessario caricare l’Altro di tutti i nostri rancori e di tutte le nostre paure. Perché se si vuole essere contro, o lo si è per principio, come Lorena, oppure bisogna trasformare l’Altro in un mostro, perché meriti tutto il nostro odio, come fa la Fallaci. Ritenerlo pigro, infido, sanguinario, pazzo, stupido, pericoloso. E alla fine, anche se non si dice apertamente, meritevole solo di sterminio, perché la convivenza con i ratti non è possibile.

Non è una constatazione solo ipotetica. Quando si era onestamente convinti che gli Altri finissero tutti all’inferno, cattolici e ortodossi, musulmani ed ebrei riuscivano comunque a convivere a Sarajevo. Quando si è passati da lì a criteri ben più moderni, abbiamo avuto l’orrore della guerra in Bosnia.

C’è un abisso morale tra Lorena e la néoconnarderie, le cui imprese abbiamo commentato più volte su questo blog. 

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10 risposte a Islamofobia sana

  1. utente anonimo scrive:

    Interessante il paragone con i contadini peruviani. Secondo te, Miguel, a cosa è dovuta la differenza?

    C.

  2. utente anonimo scrive:

    È la solita storiella dei fomentatori d’odio. La conosciamo benissimo noi comunisti. Quanto bene vorrebbero ai salariati i loro padroni, e come bravi sarebbero gli operai, se non ci fossero i predicatori dell’odio di classe. Mai che a questi (interessati) stupidi signori sorga il dubbio, quand’anche una qualunque dottrina fosse un cumulo di sciocchezze, di che cosa parli ai cuori e alle menti di molti uomini. p

  3. utente anonimo scrive:

    E’ vero quel discorso sulla “validità” o no delle diverse religioni. Anche il famoso “ecumenismo” predicato dalla Chiesa cattolica io l’ho sempre trovato senza senso, almeno dal punto di vista teorico. Tutti insieme appassionatamente a lavorare per la pace nel mondo e per il recupero della spiritualità, e poi ognuno, convinto per sé di guadagnare il paradiso, pensa che il collaboratore dell’altra “squadra” finirà irrimediabilmente all’inferno. E’ assurdo. Lo dicano che non ci credono neanche loro.

  4. utente anonimo scrive:

    Al #3 sono la Francesca 31082, scusate la dimenticanza.

  5. utente anonimo scrive:

    ‘Sta Lorena tutta “pace e giustizia” che afferma perentoriamente che Allah è vero ma Maometto è falso mi diverte molto. Che, per caso ha visto che a Maometto mancava il marchio CE?

    Ritvan

  6. utente anonimo scrive:

    Per l’ottimo C., con cui mi incontro praticamente ovunque nella rete (e spero, un giorno, di persona)… in una parola, mi sembra che l’Islam sia un piccolo tappeto che quando vuoi te lo porti dietro e lo srotoli, e la cosa dà una forza molto maggiore di quanto potesse dare l’impero degli inca.

    Per Francesca 31082 (che numero lungo!), assolutamente d’accordo, idem per “p”.

    Per Ritvan, sempre benvenuta la tua ironia, ma un giorno se trovo tempo scriverò qualcosa su quello che Assmann chiama la “distinzione mosaica” :-))

    Miguel Martinez

  7. utente anonimo scrive:

    :-))))

    C.

  8. utente anonimo scrive:

    Sono molto interessato al tuo futuro papiro sulla “distinzione mosaica”, Miguel. Ma la succitata signora adopera quella “distinzione” in modo – come dicevamo quando eravamo marxisti – “creativo”. Ossia fa una “mezza-distinzione”, Allah sì, Maometto no. Molto intrigante. Vorrei saperne di più su questa stravagante teoria. A meno che lei non sostenga che Allah sia sic et simpliciter l’ Uno-Trino e che i musulmani – di conseguenza – non siano altro che degli inconsapevoli cristiani:-) :-). In tal caso la signora arriva con 6 secoli di ritardo alla castroneria di Dante che riteneva i musulmani degli eretici cristiani e, pertanto, mandava Maometto all’inferno. Dejà vu…

    Ritvan

  9. utente anonimo scrive:

    In assenza della diretta interessata, mi permetto qualche commento su quello che dice Lorena.

    Come C. sicuramente saprà, ma forse non tutti gli altri, islam, giudaismo e cristianesimo non sono solo “monoteisti”; i loro seguaci sono tutti coscienti che parlano dello “stesso” unico Dio. Quindi abbiamo un caso curioso: il monoteismo israelita spezza la comunità intercambiabile di divinità che caratterizzava tutto il Medio Oriente precedente. Per poi ritrovarsi nella stessa condizione di intercambiabilità secoli dopo.

    “Allah” è ovviamente il termine che i cristiani mediorientali di tutte le confessioni usano per definire ciò che in italiano chiamiamo “Dio”; e fin qui possiamo seguire Lorena. Il dubbio sorge quando parla di “unico Dio”. Lo intende in senso lato, o vuole negare anche lei la Trinità?

    Speriamo che intervenga (Lorena, non la Trinità).

    Miguel Martinez

  10. utente anonimo scrive:

    La cosa curiosa è che lo stesso monoteismo ebraico inizialmente si configurava come una specie di enoteismo: Geova è un dio geloso che non vuole essere adorato accanto ad altri dei.

    In altre parole, all’inizio c’è una monolatria che solo in seguito si trasforma in un monoteismo (per chi fosse interessato, segnalo il bel libro di Morton Smith, “Gli uomini del ritorno. Il Dio unico e la formazione dell’Antico Testamento”, Essedue Edizioni, dedicato alla “costruzione” storica del monoteismo biblico).

    Forse anche l’islam all’inizio, col suo divieto di “associare” altri dei ad Allah era una forma di enoteismo che solo in seguito ha dato luogo alla metafisica dell'”unità divina” …

    C.

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