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La vergogna di possedere ancora l’aria per respirare
Ricevo diverse mail, che mi chiedono come mai il blog viene aggiornato con tanta lentezza.La risposta è semplice: devo fare il mio dovere verso il sistema. Faccio il traduttore, e ho pochissimo tempo libero.
Questa voce è stata pubblicata in mundus imaginalis e contrassegnata con esperienze di Miguel Martinez, Kelebek, Miguel Martinez, mundus imaginalis, Questo blog, resistenza, Theodor Adorno. Contrassegna il permalink.
Anche mia sorella e’ traduttrice, pero’ lavora in un agenzia di viaggi aspettando di trovare qualcosa di meglio..
a me scrivono le mail chiedendomi di aggiornare il mio blog meno spesso… 🙂
Buon lavoro. Ogni tanto passo a leggerti. Aggiornare il blog è una libera attività. Io scrivo una media di quattro post al mese e sono pienamente soddisfatto.
Molto bello il post.
Chiara
Primo non sottovaluterei nè il lampione di ghisa, fonte di luce nel buio, nè la macchinetta del caffè, che io sorseggio con gusto in abbondanza.
Secondo, chiedo cortesemente ai lettori di darmi la loro interpretazione sul fatto che ci si possa o debba vergognare di respirare.
Ringrazio , per conto del blog, per il segno di vita.
Aurora.
Mi incuriosisce il concetto di “qualcosa di meglio”.
>Primo non sottovaluterei nè il >lampione di ghisa, fonte di luce nel >buio, nè la macchinetta del caffè, >che io sorseggio con gusto in >abbondanza.
Sicuro! E’ inutile non sporcarsi le mani in quanto per esprimersi bisogna stare per forza alle regole del gioco: bisogna campare.
E poi “chi si tiene in disparte non è meno invischiato dell’attivo e affaccendato”
>Secondo, chiedo cortesemente ai >lettori di darmi la loro >interpretazione sul fatto che ci si >possa o debba vergognare di >respirare.
Prendiamo tutta la frase “la vergogna di possedere ancora, nell’inferno, l’aria per respirare”.
Chi vede il mondo, soffre, soffre da morire. E’ quasi una necessità, e chi ha la forza e la volontà di esprimersi può usare a suo favore questo suo “dono”, di vedere le cose per come sono (e quindi magari soffrire un po’ per il fatto che gente come Taormina esista), e far notare dove sono le incongruenze e dove pescare un barlume di verità.
Così facendo di certo non può che vergognarsi un po’ per questa sua posizione senz’altro scomoda…
comunque sia, ci si è dentro fino al collo, bisogna pur campare in qualche modo.
>Ringrazio , per conto del blog, per il >segno di vita.
>Aurora.
Ringrazio anch’io. Se non si aspirasse sempre a “miglior vita”, ma con i piedi ancor saldi in terra, sarebbe davvero la triste morte di un processo creativo, la vita stessa. O perlomeno la vita intesa come la vive chi la comprende, o cerca di farlo.
Giovanni
sonof-fog è nella nebbia, brancola tra passato e presente, con la sua camiciola aperta sul collo, aspettando come un papavero che riappaia la papera persa..
Ci vuole un faro che gli renda tutto più chiaro.
Aurora.
Risposta per Giovanni – Dantem
L’aria non si possiede, è di tutti, come la luce. Poi c’è chi respira poco e chi di più.Almeno tu non sei cadaverico e sei in grado di eprimere un pensiero articolato, perchè respiri bene e ti arriva l’ossigeno al cervello. Scusa se sono sarcastica, mi piace scherzare. Ad ogni modo Taormina è un guerriero che conosce il suo mestiere molto bene , da quel che mi risulta assiste gratuitamente la Franzoni, ha un canile pieno di cani abbandonati raccolti da lui e dalla moglie, non ritengo assolutamente che sia indegno di esistere, anzi.
Non soffrire troppo, agisci nel tuo girone per spegnere qualche fiamma.
Ciao. Aurora.
Non censuro in genere i commenti, tranne quelli che non dicono assolutamente nulla. Come nel caso di uno apparso qui, che presenta semplicemente il link a un altro blog.
Miguel Martinez
Scusa per il link al blog Miguel, appare automaticamente se sei registrato su splinder e posti un commento. Adesso commento senza registrarmi.
>Ad ogni modo Taormina è un >guerriero che conosce il suo >mestiere molto bene , da quel che >mi risulta assiste gratuitamente la >Franzoni, ha un canile pieno di cani >abbandonati raccolti da lui e dalla >moglie, non ritengo assolutamente >che sia indegno di esistere, anzi.
Ovviamente Taormina ha tutti i diritti di esistere, chi non la pensa come lui magari soffre un po’ per questi suoi continui coinvolgimenti in affari poco chiari, e spesso vere e proprie operazioni di diffamazione.
Ma forse tu non la pensi così. Non metterei inoltre in causa il canile di Taormina per guardare al suo operato.
Il fatto che assista gratuitamente la Franzoni è anch’esso un fatto che non ci dice niente sulle reali intenzioni di Taormina, secondo me.
Anzi, sembra proprio un’azione coordinata per distrarre e confondere l’opinione pubblica da altri eventi più importanti. Solo speculazioni da parte mia ovviamente, dopo aver letto Propaganda di Bernays e Public Opinion del Lippmann (ah! gli anni 20!) sono diventato una specie di teorico della cospirazione alle prime armi…
Non mi sono registrato e neanche firmato, che disastro …
il post di: utente anonimo
12:14, 07 maggio, 2005
è mio. Giovanni
Per Dantem :
Sono andata subito a vedere su google chi fossero Bernays e Lippman, ( due ebrei ? allora son proprio dei maestri !) Purtroppo credo che la gente si faccia manipolare molto volentieri se le si dà quello che cerca : telenovelas, immagini di guerra, misteri familiari, orrori, colori, promesse grandiose, miti. Poi, però, riconosce la bolla di sapone e diventa diffidente al punto che non si fida più di quasi niente… il che è ancora peggio.
Bella la tua espressione, ” Pescare un barlume di verità..”.
Sei il solo che ha risposto alla mia richiesta di interpretazione, credo che nessuno abbia capito cosa vuol dire ” vergognarsi di possedere ancora l’aria da respirare “. Secondo me i lettori respirano poco.
Aurora.
per Aurora.
Due Ebrei…maestri…esatto!
Pensa per un attimo che forse sono stati proprio questi due “cervelloni” a gettare le basi sulle quali si muove il nostro Taormina ed altri con lui. Fior fior di tecniche di propaganda applicate alle masse, per meglio governare tutti e non far fare domande. E’ un’ipotesi. Se vera sarebbe abbastanza preoccupante non trovi?
Detto questo esprimo anche il mio rispetto nei confronti di Ebrei come quelli di Gush Shalom, che ereggono una solida palizzata (non un muro!) tra la posizione degli Ebrei e quella dell’Elite Sionista.
Grazie per la discussione e le risposte, vorrei solo capire un po’ meglio la tua interpretazione della frase “vergognarsi di possedere ancora l’aria da respirare”.
Penso di essermi sbagliato di grosso su cosa intenda Theodor Adorno, e su cosa intenda Miguel citandolo, vorrei capirci sopra qualcosa di più!
(e scusate ancora se mi scappa un post mentre sono registrato! Devo ancora familiarizzare con le interfacce di splinder 🙂
Giovanni
A Giovanni.
Non ho capito affatto la frase di Adorno citata da Kelebek. Allora sono andata a dare un’ occhiata agli aforismi e al suo pensiero per avere una interpretazione autentica, ma non l’ho trovata.
Ne sono rimasta delusa : all’autore piace l’astratto, la musica di Schonberg e Stockhausen, considerata bella perchè fuori dagli schemi. Skrek e schrack, bum, kling!
Quanto agli aforismi, davvero non li considererei lampi di originalità e di pensiero “alto”.
Così sono arrivata alla conclusione che Adorno, pur di uscire dagli schemi, spara frasi di ordinaria follia, come un pittore astratto lancia sgorbi sulla tela, e lascia poi agli altri di interpretare come meglio loro aggrada.L’importante è non sottostare alle leggi dell’armonia, desencadenar las muchadumbres en una locura ..
Quanto alla manipolazione, un po’ è teoria, ma molto è naturale capacità psicologica del condottiero.
Taormina ha di suo la pervicacia , l’agilità mentale, il fiuto del cacciatore, la passione per il suo lavoro, ma non mi pare uno psicologo : risponde a rima accattivandosi inimicizie e antipatie a iosa. Sento un mucchio di persone che non lo sopportano.
Bè, grazie a te. Qui parliamo solo noi.
Ciao. Aurora.
Evidentemente c’è stato un fraintendimento, probabilmente da parte mia: ho cancellato un post che mi sembrava consistere *solo* in un link a un blog. Nessun problema se fate i link accompagnati da un minimo di commento, quindi registratevi pure.
Ehm, mister MM,
di tutto mi sarei atteso da Lei ma non del moralismo rancido.
Mi ha completamente sorpreso, un post da sedicenne con le paturnie, l’inatteso che appare nella vita.
Saluti
Francesco
A Miguel:
speravo in un fraintendimento, ammetto di essermi un po’ preoccupato del probabile mio 🙂
A Francesco:
perché non ci illumini sulle presunte paturnie? Sai per caso qualcosa su Adorno e sulla vita in generale che qualcuno qui ignora? Senza commenti aggiuntivi il tuo post suona piuttosto… gratuito.
Giovanni
A Francesco.
Che bello, l’inatteso che appare nella vita, per te, che tutto ti saresti aspettato, tranne appunto l’inatteso.
Bravo Mister MM : ha sorpreso qualcuno con Minima Moralia.
Aurora.
Ho girato un po’ e ho trovato del materiale qua e là, sul caro Theodor Adorno.
Adorno visse molto intensamente durante la II guerra mondiale. Il padre era Ebreo, e Theodor fu costretto a riparare prima a Parigi e poi negli States, almeno stando a quel poco che ho letto.
Riprendendo il tema della sofferenza che ho introdotto nel mio primo post, adesso penso di vedere qualche collegamento: di sicuro Theodor soffrì non poco durante quegli anni, e ci pensò sopra un bel po’.
Non gli andava giù per esempio la corrente neopositivista, in quanto (citazione) – [Questa è un’illusione come attesta il fallimento delle metafisiche tradizionali, della Fenomenologia, dell’Idealismo, del Positivismo, del Marxismo ufficiale o dell’Illuminismo. Allorché queste teorie si presentano come teorie positive, esse si trasformano in ideologie: “la filosofia, quale oggi si spaccia, non serve ad altro – scrive Adorno – che a mascherare la realtà e ad esternizzare il suo stato presente “].
Incentrò il suo lavoro sulla questione ragione-dominio, cose care ad Hitler, e scrisse anche “Personalità Autoritaria” (1950), diretta da Adorno nel periodo dell’esilio americano, e rivolta a individuare quali predisposizioni al razzismo, all’autoritarismo e perfino al fascismo, si nascondessero nella società statunitense.
Penso inoltre che la sua “Dialettica Negativa (1966)” potrebbe rivelarsi una lettura interessante. Meglio criticare che bere.
Giovanni
In conclusione ,la frase ” La vergogna di possedere ancora l’aria per respirare” è rimasta sibillina.
Certo un ebreo che ha scelto di avere il cognome della madre e che ha lasciato il proprio paese per sottrarsi alle camere a gas, potrebbe provare la vergogna di possedere ancora l’aria per respirare.
I sopravvissuti a stragi a volte si vergognano della loro “fortuna”.
Tuttavia la frase non si inserisce nel contesto del discorso, che riguardava, se ho ben capito, il disagio di chi non vorrebbe conformarsi al “sistema” , di chi è costretto a essere quello che non è o a fare quello che non vuole. Altrettanto malessere sembrerebbe dover provare chi tenta di sottrarsi al binario imposto, quasi che la società lo facesse vergognare del suo- peraltro illusorio- distacco.
Mi viene in mente una frase di Seneca: ” Il Fato conduce (per mano) i consenzienti ma trascina( con forza) i dissenzienti”. Naturalmente in latino è più concisa ed incisiva.
La vergogna di possedere ancora l’aria per respirare…no, non lo capisco. Capirei la vergogna di possedere il cibo tra gli affamati, l’acqua tra gli assetati, ecc. ecc., ma che uno si debba vergognare di scelte che gli permettono di respirare mi sembra assurdo.
Aspetto ancora che qualcuno, senza essere costretto a ricorrere ad ansiolitici, mi chiarisca la frase.
Vedo poi che i lampioni di ghisa, roba da viali aristocratici ed evocanti , tra l’altro, Lili Marlene, incuriosiscono solo me. Ma non faccio altre domande.
Aurora.
Riconosco la gratuità del mio post.
Ma se dovessi dare un esempio di “vaniloquio dolente e moralista, che attesta la propria astrattezza ed inutilità nel momento stesso in cui viene pronunciato”, beh, questo post e la citazione di Adorno calzerebbero a pennello.
Di solito non sono un positivista ma potrei fare un’eccezione e chiedere a MM di esplicare i presupposti impliciti, e procedere quindi ad impallinarlo.
Saluti dal migliore dei mondi conosciuti dall’uomo
Francesco
>Di solito non sono un positivista …
A Francesco:
Secondo me non hai proprio idea di cosa si va incontro quando qualcuno riesce a FARE qualcosa nella vita.
Basta solo osservare chi FA veramente qualcosa per rendersene conto.
> e procedere quindi ad impallinarlo.
…parli proprio da vero “agente”. “Consciamente” o inconsciamente?
>Saluti dal migliore dei mondi >conosciuti dall’uomo
Anche io non ne conosco altri.
Sicuramente è il migliore sia quando si è nella fase in cui ci si dorme sopra un po’ troppo, e sia dopo esser sopravvissuti agli inquietanti dettagli, che il vederlo oggettivamente comporta.
Personalmente mi sento ancora in mezzo alla frittata, che pigrone!
Giovanni
Questo è il post delle sorprese!
Egregio Giovanni, cercherò di risponderle dal basso.
3) intendevo mondi in senso storico, non semplicemente fattuale
2) agente della verità? della mia vanità? o forse immagini un’Agenzia che mi incarichi di scrivere commenti?
1) non capisco assolutamente quello che scrivi.
saluti a tutti, specialmente a MM
A Francesco
>Questo è il post delle sorprese!
E’ veramente divertente!
>Egregio Giovanni, cercherò di >risponderle dal basso.
>3) intendevo mondi in senso >storico, non semplicemente >fattuale
Ok.
E’ che una frase così generale mi dice poco sul particolare del post in questione.
>2) agente della verità? della mia >vanità? o forse immagini un’Agenzia >che mi incarichi di scrivere >commenti?
Mi è lecito supporre di tutto, non ti conosco. E’ che chi impallina lo fa sparando, o attaccando verbalmente un altro per ragioni che non hai chiarito, e non discutendo e commentando, per come la vedo io.
>1) non capisco assolutamente >quello che scrivi.
Bè, anch’io sto cercando di capire quello che scrivi tu, visto che sottintendi molto senza spiegarti. Non trovo altra strada per farti dire qualcosa di più al momento.
La casella di testo su cui si scrive è titolata con: “il tuo commento”. E’ che non vedo commenti da parte tua, solo colorate descrizioni di commenti ancora da postare semmai.
Visto che scrivi…
>Riconosco la gratuità del mio post.
>Ma se dovessi dare un esempio di >”vaniloquio dolente e moralista, che >attesta la propria astrattezza ed >inutilità nel momento stesso in cui >viene pronunciato”, beh, questo >post e la citazione di Adorno >calzerebbero a pennello.
…non posso che vedere in questa risposta un non-commento, in quanto continui a puntare all’inutilità e al vaniloquio del post ma non spieghi di fatto un bel niente su quello che realmente hai in mente o verresti dire.
Scusa se faccio troppe domande e grazie per la replica.
Giovanni
A me stessa :
nessuno mi dà retta.. parlano tra loro in codice, ma devono far parte di scuole criptiche diverse, non si decifrano e io pure non capisco un accidente. C’è un traduttore- decifratore in giro ?
Eravamo partiti dalla respirazione, siamo arrivati alle Agenzie e alla cospirazione, io adesso mi frullo un bel domani è un altro giorno con il vento spira dove vuole e non si sa da dove venga nè dove vada, esattamente come le parole che volano in questi post.
Questa Babele è la migliore che io conosca, però nel deserto è meglio bere che criticare, aspetto il nuovo anno, il post-calendario forse andrà al contrario, 31,29,28..
Aurora.
Aurora.
Per Aurora
LOL! Sventolo bandiera bianca!
In effetti considerando che come tu dici:
>I sopravvissuti a stragi a volte si >vergognano della loro “fortuna”.
sarebbe interessante se qualcuno trovasse un accenno a questo indizio su una biografia di Adorno.
Non so, al momento a me sembra più probabile che T. si sia ribellato a tutto l’orrore a cui ha dovuto assistere, e poi abbia scelto, sfruttando la sua posizione di scampato alla follia, di parlare ad alta voce delle sue esperienze.
Di certo, se provava vergogna per la sua “fortuna”, ha trovato modo di esorcizzarla. Di solito chi si vergogna si nasconde, o no?
Giovanni
Grazie, Giovanni, per il riscontro.
Altro che bandiera bianca ! Bisogna lasciare la zavorra prima che ci mandi a picco, con la sua” freddezza borghese”, il” suo abuso ideologico”, il suo “irretimento” verso le architetture labirintiche del pensiero.
Per me Adorno può inabissarsi nell’oblio col suo mistero inconcludente, quell’arcano che anche se fosse svelato non migliorerebbe la vita di nessuno.
Lo lascio volentieri ai suoi cultori, a coloro, saranno migliaia, che lo capiscono però qui tacciono. Eh, si sa, ai profani non si svelano i segreti.
Di più, non mi interessa neanche la sua biografia, non voglio sapere se gli è rimasta la fissa della camera a gas e si vergogna di qualcosa, preferisco la canzone di Gianna Nannini. Ora mi ha stufato, lui e la sua virtù nella vita privata, quasi che nella vita pubblica fosse lecita l’arroganza. Mi ha stufato con il suo aforisma , stracopiato da quello dei nostri predecessori latini, amicus certus in re incerta cernitur.
Lascio la presa, convinta che MM lo abbia citato solo per concludere un suo serio discorso, molto chiaro, coerente e concreto, sul da sempre esistente contrasto tra il piacere ed il dovere.
Questo è stato lo spunto per leggere un nuovo aforisma, coniato in rete : Tutto mi sarei aspettato, tranne l’inatteso”. Ecco una sintesi dell’antitesi, altro che Adorno.
“LOL “cosa vuole dire ?
Ciao. Aurora.
Seguo l’esempio di Aurora anche se rimango interessato ad ulteriori sviluppi. (Ho alzato fin troppa polvere e ho bisogno di una doccia adesso)
Devo ancora finire di leggere alcuni (non pochi…) articoli su kelebek, fosse mai che mi venga in mente una chiave di lettura sensata e adatta a decifrare aforismi e post come questi, invece di starmene lì a postare commenti disastrosi senza aver sentito suonare tutte le campane 🙂
Ciao a tutti.
(LOL = risata forte
da Laughing Out Loud)
Citazione per citazione sulla “vergogna” vi regalo questa di marx. Martinez, pur non essendo marxista, fa a suo modo una piccola parte dell’immensa opera che i marxisti dovrebbero fare. Gli sia reso merito. p
Bisogna rendere l’oppressione reale ancora più pesante, aggiungendovi la coscienza dell’oppressione, rendere la vergogna ancora più infamante pubblicandola (…) bisogna costringere questo stato
di cose pietrificato a entrare in ballo, cantandogli la sua propria canzone.
Giovanni, tu ti giudichi disastroso da solo e sei uno dei pochi che chiede scusa senza averne motivo ( la censura di Kelebek era per un certo “il francese”).
Non hai fatto frittate, non hai sollevato polvere ed anzi hai dato slancio al mortorio, come Francesco, con le sue incursioni piratesche, ed ora P (pietro ?) che ci cita una frase di Marx, politica, pittorica, poetica. Dall’oppressione, dal pietrificato, guarda cosa salta fuori, ballo e canzone.
A.
A. ti regalo un segreto, ma non lo dire a nessuno, siamo in pochi a saperlo. Marx è un pensatore cinese, non nel senso di Mao, ma nel senso di Tao. p
p.(Pietro), ti contraccambio il segreto : quando un segreto lo si sa in due non è più un segreto. ( tratto dal libro ” I gemelli “).
Marx non è un cinese : troppa barba arruffata.
Ciao, mao, tao, miao.
A.
Grazie A.
Mi sentivo come un pesce fuor d’acqua e allora…
Bè, visto che non ho potuto resiste dal gettare un ulteriore sguardo al numero dei commenti, non posso far altro che seguire il flusso con un grosso
BAU!!
…ed un dinosauro scappò con la coda tra le zampe.
Continuando a ragionare impigliati nella meravigliosa dicotomia “destraesinistra” appioppataci da chi da qualche millennio comanda tutto a suon di “divide et impera” – virgola – non si può far altro che inciampare in errori ciclici e fatali. E’ quell’insano “credere di pensare qualcosa” sulla base di presupposti imposti a dovere.
Se si realizza l’inghippo, forse, allora, un po’ di vergogna per l’aria che si sta respirando verrà fuori spontanea. Aaarrgghh!
(nota finale: se poi arriva anche da noi il bipartitismo allora saranno…amari.)
Utente anonimo,
io sono colei che hai ringraziato, A come Aurora, la grafomane del blog.
Perchè non ti sei firmato? Se sei ancora p, il commentatore del post su Preve, colui il quale io ho pensato essere una cellula del dinosauro, sappi che la stessa immagine, ma con il preistorico ibernato sotto i ghiacci, era venuta anche a me. Che apnea..
Ma vergogna! Manco mi avevi detto di avere un BLOG!
Ora secondo te io cosa dovrei fare, andarmi a rileggere tutto dall’ inizio?
Fatti sentire ogni tanto.
Nicola
Grazie per il “piratesco”, è la prima volta che mi immagino nei panni di un feroce predatore dei mari.
Di solito MM è ben più poderoso e meditato nei suoi interventi e ho reagito nervosamente.
Francesco
Per A. o Aurora
>Utente anonimo,
>io sono colei che hai ringraziato, A >come Aurora, la grafomane del >blog.
>Perchè non ti sei firmato?
Sono Giovanni,
scusa per la fretta nel rispondere senza firmarmi…:-(
Era un po’ tardi, e stavo leggendo un libro di Ouspenski che cita Gurdjieff, fa veramente “male”, perlomeno all’inizio!
Giovanni
Giovanni,
confido in te, se conosci Kel(ebek) o un certo Moreno,forse saprai se il comandante del blog si è trasferito in umbria, presso accogliente trattoria, pane e salame, sangue di vigna e soprattutto aria salubre, abbandonando la ciurma , me alle mie ciarle e te ai tentacoli di Gurdjieff.
Ciao. Aurora.
Per Aurora
Ah, capisco, avrà un bel po’ da fare…
Bè l’Umbria non è la Toscana, ma si mangia ugualmente bene! 😉
Una pagina a caso sui “tentacoli” di Gurdjieff:
“Il vostro errore principale consiste nel credere di avere sempre la coscienza, e in generale che la coscienza sia sempre presente, oppure che non sia mai presente. In realtà, la coscienza è una proprietà che cambia continuamente. […]
Noi non abbiamo che la possibilità di coscienza, e dei rari sprazzi di coscienza. Di conseguenza, non possiamo definire la coscienza”.
sembra che siamo in bel pasticcio!Preoccupato e curioso di arrivare alla fine del libro…
Giovanni
A Giovanni, quindi a tutti.
Dubito, ergo sum, che Gurdjeff abbia scritto quel che hai riportato, forse è opera del discepolo.
Se hai finito il malloppone, sei veramente un costante. Temo però che, girato intorno a tutti i giri del bersaglio, tu abbia omesso il centro.
Adesso mi pare che lo stato di incoscienza sia una proprietà di questo blog, sperabilmente transitoria, dovuta ad una immersione in ispirazione che ci porterà una nuova creazione.
Saluti.
Aurora.
Ciao Aurora,
…non sono neanche a metà libro. Cmq è il russo Ouspensky a trascrivere il tutto, e pare che abbia una buona memoria. Il tutto sembra girare attorno alla tradizione del “Cristianesimo esoterico”, veramente complicato…@->
Sbirciando più in là c’è un passo sull’uomo comune, che G. chiama obyvatel, l’unica cosa che può ricollegarsi un po’ al post principale di M.
L’obyvatel, se è un buon obyvatel (?), è una persona che ‘fa il suo dovere nel sistema’, come una persona “comune” o “normale”, ma senza identificarsi troppo con esso, ragionando e vedendo le cose che altri non afferrano. L’obyvatel viene spesso disprezzato per le sue virtù, invisibili agli uomini di “successo”.
…ma che diavolo sarà in realtà ‘sta anomalia sistemica d’obyvatel??
Giovanni
Un blog non può essere aggiornato così di rado.
Ormai sono passati venti giorni dall’ultimo, ormai remoto post!
Forse hai sbagliato, caro Martinez, ad aprire un blog: se non hai tempo per aggiornarlo più spesso, allora bastava il sito.
Alberto
Per Alberto:
forse hai ragione, forse no, non so se si può parlere di ‘regole’ all’interno di un blog…
Proporrei un forum, è molto più versatile, soprattutto per i commenti che si possono ricevere e inviare da casa, direttamente via email.
Penso che i gruppi su:
http://it.groups.yahoo.com/
siano proprio ben organizzati.
Giovanni
A Giovanni.
E si, l’uomo comune oggi è un obyvatel, un prodotto della fantasia, non ne trovi uno neanche a scandagliare la città, dalle banche ai bassifondi. Son tutti diversi uno dall’altro, non trovi il prototipo. Anche gli ingiacchettati e incravattati oramai sono un gruppo ristretto, al massimo puoi parlare di ragazzo comune, quello coi jeans larghi. lunghi, a vita bassa, l’orecchino, il capello mechato.
Per il resto, troppe frotte variate per trovare il modello globale. La signora che frequenta via Montenapo è allestita uguale a quella del viale, ma se aprono bocca ti accorgi della differenza.In metrò l’italiana legge il libro scritto in giapponese, la pakistana il giornalino italiano gratuito. La massa è variopinta, diversificata nell’abbigliamento, nell’espressione, nella colorazione, nell’atteggiamento.
Chi è oggi Obyvatel, l’uomo comune, il normale ?
Bene, anche questo è un forum, la nicchia della nicchia, senza yahoo, mi va benone la selezione.
Ciao.
Aurora.
Per Aurora:
Forse l’ “uomo normale” di G. farebbe la figura di un “maestro di vita” al giorno d’oggi 🙂 l’obyvatel è normale in quello che intende e sperimenta, non tanto in quello che esprime, visto che è soffocato o privato della sua natura in quanto alla fine resta spesso e forzatamente in-globato…facile farsi sfuggir di mano l’anima, o cedere all’espressione fasulla del bel vestitino in tutte le sue forme.
E’ come dire che tutte le brave persone partono con il piede giusto, ma se non riescono a scrollarsi di dosso quelli che li legano con corde spesso invisibili, restano impigliate nella ben più comune normalità, diventando difatto anormali senza accorgersene.
…ma forse cado in contraddizioni, il passo di Gurdj. è alquanto ermetico.
Riguardo al forum, l’ho buttata là…troppo pochi i commenti per questa nicchia, probabilmente il problema dei ‘pochi post’ è solo una scusa spedita, con poche righe di commento, da chi non ha niente da dire, o da fare.
Giovanni
Un blog dovrebbe essere un diario quotidiano, o quasi.
Al massimo (cioè al minimo) settimanale.
Invece Martinez latita da quasi un mese,e sono i suoi articoli la cosa davvero interessante.
Molto più di questa strabordante esegesi di Gurdjieff, che solo Battiato ha sottratto a un giusto oblio.
Alberto
P.S.
Anche il sito non è che venga aggiornato più spesso: gli ultimi articoli risalgono addirittura a due mesi fa…
Se Gurdjieff si fosse espresso con il rigore logico e morale di un Miguel Martinez, forse sarebbe utile cercare di decifrarne la predicazione.
Invece gli scritti di questo santone indo-armeno-russo-greco hanno la stessa coerenza dei diari di Nijinskij (tanto per rimanere nel mondo di Battiato).
Più Martinez, meno santoni, per favore…
Alberto
Per Alberto
>Più Martinez, meno santoni, per >favore…
Mi spiegate che fastidio vi da se trovo un passo su un libro che sto leggendo e lo ricollego al post di Martinez?
Volete la coerenza a tutti i costi? E allora fate meno gli ipocriti e lasciate un commento sull’argomento del corrente post di Martinez come qualcuno ha già fatto prima di passare a parlare d’altro, invece di blaterare…per favore.
Giovanni
Giovanni, sarai andato fuori tema, ma sempre meglio di chi ha lasciato il foglio in bianco.
Adesso, grazie a te, ho citato Gurdjeff ( un altro copione?) nel commento al post di oggi di MM.
Ciao.
Aurora.