Un uomo libero

“quanti uomini vogliono davvero essere liberi?”

chiedeva tra i commenti Francesco.

Ieri mattina, ho incontrato un uomo che voleva essere libero, mentre bloccava tutta la fila alla cassa del Penny Market.

Vestiti un po’ logori, capelli bianchi lunghi legati a crocchio e una barba bianca degna di Babbo Natale.

Ma restai colpito dalla sua postura eretta e la fierezza dello sguardo.

Pagò la commessa in innumerevoli monetine da pochi centesimi alla volta, raccolte presumo elemosinando.

La commessa disse,

“sono nove euro e settantatre centesimi, manca ancora…”

lui rispose ad altissima voce,

“No lei dice el falso, son diez euros!”

Dietro di lui c’erano due embriahoni della piazza, che aspettavano di pagare e bersi le loro birre, e quindi solidarizzavano in pieno con la mite commessa, che si mise a ricontare i centesimi (inutile dire che nella conta, aveva ragione lei).

Finalmente l’Uomo Libero pagò tutto, inveendo, gli embriahoni riuscirono a portarsi via le loro birrette, e arrivò il mio turno…

Ma proprio mentre mi accingevo a pagare, l’Uomo Libero ritornò, furibondo, agitando lo scontrino:

“Signora, mira! Aqui son tre mozzarellas, io he comprato quatro! Dove è mi mozzarella? Io chiamo su jefe, lei ha preso la mozzarella!”

La mite cassiera sospirò, e gli disse,

“vada a prendere una mozzarella al bancone”

“No, yo voglio mia mozzarella! Adonde lo ha posta?”

Allora la cassiera prese un euro e qualcosa, il prezzo della mozzarella mancante, e glieli diede, e lui si degnò di accettare.

Uscito dal Penny Market, mi ritrovo al semaforo l’Uomo Libero, che cammina fiero verso nord con due enormi cani al guinzaglio e la sua busta della spesa.

Sulla spalle, porta la casa: uno zaino con arrotolato un sacco a pelo, molto ordinato.

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38 risposte a Un uomo libero

  1. PinoMamet scrive:

    Ho sempre avuto la curiosità, e mai il coraggio, di essere un uomo libero.

    Ma ho parenti anziani, e soprattutto sono di salute cagionevole, mi ammalo facilmente nei mesi con la R, Gennaio compreso.
    Quindi niente libertà.

    Mi rimane il rimpianto, da qualche parte, il ricordo ancestrale di quando i nostri antenati correvano liberi per la savana, con un cencio sulle palle.

    Ma intanto mi accontenterei di diventare un baby pensionato!!

  2. Mauricius Tarvisii scrive:

    Applicando la definzione di Z per cui libertà è fare tutto quello che si vuole, se è vero che il nostro ha degli enormi spazi di libertà (non deve svegliarsi la mattina per andare a lavorare, per esempio), d’altra parte non può accedere a tutte le libertà costose, che sono a loro volta tante: non è libero di andare al cinema, non è libero di fare un viaggio (viaggiare da clandestini non è esercizio di libertà, ma violazione di una norma, quindi il contrario dell’esercizio di una libertà), non è libero di scrivere cazzate su internet, non è libero di mangiare quello che vuole dati i suoi ristrettissimi vincoli di bilancio…

    • Daouda scrive:

      Gazie a te scopriamo che contraddire una norma è sempre contro libertá e che intrinsecamente ogni norma è apportatrice di libertá.
      Non serviva ribadire che sei un ritardato in questo modo e che se lo stato ti obbligasse a cacare in testa ai pelati ti sentiresti realizzato.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Se una norma mi vieta un comportamento, allora io non sono libero di compiere. Non è un concetto complicato…

        • Francesco scrive:

          no ti sbagli

          se una norma mi vieta un comportamento ma io di quella norma non mi interesso, segnatamente non le riconosco validità, sono libero

          certo, di rischiare la relativa sanzione ma una libertà aggratis non varrebbe quasi nulla

        • daouda scrive:

          Io non sono contro il diritto. La legge è fatta appunto per liberare, non per opprimere, anche quando vieta per portare al bene comune ( bene comune significa ciò che fonda il bene pubblico-partitico-privato, robba basantesi sulla natura umana incarnata nei singoli ).
          Il problema è quando la legge è ingiusta, laddove applicarla è complicismo con il male. Nel caso invece la legge sia semplicemente sbagliata, non è detto la si debba disattendere ma si deve fare di tutto per cambiarla od abrogarla. Qualora però si incisti, anche uno sbaglio diventa ingiustizia, e siamo da capo a dodici.
          Te sei un idolatra della legge positiva, sei di uno squallore disarmante. Primo punto.

          D’altronde Francesco ti ha fatto notare che sei stupido. Lo stato vieta di assassinare ( cosa giusta e sacrosanta per il bene di tutti e dell’assassinatoreoreore stesso ) eppure gli omicidi occorrono ugualmente.Secondo punto.Porco DDue stai a pezzi, sei ridicolo a fa r saputino col ditino che puzza di merda.Sei intelligente e fai apposta il frogio?

          • Francesco scrive:

            non capisco la necessità di fare polemica, però, caro Davide

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Se serve sono pronto anche a interpretare la parte del frocio. Solo che se io ammazzo un tizio non è che sto esercitando una libertà, ma sto violando una norma.
            Mi sembra un concetto semplice, comprensibile persino per chi non saprebbe interpretare la parte del frocio…

            • daouda scrive:

              Che palle che sei.
              Ti ho scritto che se la norma prevedesse di cacare in testa ai pelati, te non facendola come andresti considerato? Sovversivo?
              Dirai…eh vabbè qua parliamo di non fare mica di fare agli altri. Bene…se la norma ti dice non camminare e tu lo fai, chi sei tu?

              Se guardi solo la norma, prima di tutto inzulti il diritto, in secondo luogo sei pronto a giustificare ogni cosa.
              Per questo sei malvagio, per questo sei frogio.

              Poi te lamenti se te scrivo che sei na merda?

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              quindi se una legge ti vietasse di respirare saresti libero nel morire soffocato.

            • Francesco scrive:

              MT,

              scusa ma stiamo parlando di libertà in un senso in pochino più profondo rispetto al mondo delle norme e delle sanzioni.

              mi pare evidente: una legge che preveda “una donna è libera di uscire di casa vestita col Burqa e accompagnata da un tutore maschio” è una presa per il culo.

              no?

              • Peucezio scrive:

                Eh no!
                Secondo Mauricius è quella la vera libertà.
                Almeno in Afghanistan finché ci saranno i talebani.

    • PinoMamet scrive:

      “Applicando la definizione di Z per cui libertà è fare tutto quello che si vuole…”

      Non so se sono d’accordo con l’esimio Z., in questo caso…
      però ha il pregio di essere una definizione semplice e chiara, che non è poco.

      (Z., torna!)

  3. Daouda scrive:

    La libertá è assenza di elettricitá , in montagna, miriadi di armi da fuoco, un cane, piccolo allevamento e terra da coltivare con casa annessa in cui si ha il proprio frantoio e la propria fucina.
    Praticamente autarchia in questo mondo di merda, quindi estraniandosene una grande vanità

  4. fuzzy scrive:

    Mah, così, randagi, senza una casa….
    Piuttosto, questo:
    https://www.valcesano.com/blog/storia-e-tradizioni/casedifango-terrapaglia-marche
    Credo che uno dei più importanti motori del capitalismo sia la casa. Della casa, come faceva notare prima di tutti, Thoreau, si può diventare schiavi.
    Ma i nostri progenitori, fin dai tempi più antichi, (mi pare che la tecnica della terra cruda fosse già conosciuta nell’antica Grecia) avevano già trovato la soluzione.

    • Fuzzy scrive:

      http://db0nus869y26v.cloudfront.net/it/Borgo_Villa_Ficana
      Poveri ma bravi. Quello che ora si considera utopico, gli ecovillaggi, per dire, per loro era la realtà quotidiana. Poi magari morivano a trent’anni.
      Qualcosa andrebbe migliorato.

        • Fuzzy scrive:

          Dovunque si trovi una sagoma squadrata, geometrica, si può immediatamente dire che è opera dell’uomo, perché l’uomo vuole sempre raddrizzare tutto.
          Invece, la natura è fatta di nuvole, acqua, montagne, esistenze biologiche ecc. E tutte queste cose sono movimentate.
          Alan Watts
          Il tao della filosofia
          (Vale anche per le leggi o le usanze). (Vale un po’ per tutto).

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Fuzzy

            “(Vale anche per le leggi o le usanze). (Vale un po’ per tutto).”

            OFDAF (occasione frequente di accordo con Fuzzy)!

            • Francesco scrive:

              e l’usanza di andare a picchiare un pò di ebrei se ci si annoia troppo? non è una cosa molto “movimentata” e ben poco “raddrizzata”? o a bruciare qualche cristiano, come piace agli indù in India e ai musulmani in Pakistan?

              ogni tanto si trovano dei campi in cui una buona raddrizzata ci vuole, no?

              • fuzzy scrive:

                Ebrei come quelli sterminati nei campi di concentramento secondo un disegno pianificato a tavolino?
                Non è facile, ma la questione è relativa agli eccessi.
                Per come la intende Watts o il Taoismo in genere, biologia e geometria (istinto e razionalità) (Yin e Yang) dovrebbero stare in equilibrio.
                C’è anche l’articolo di Orlov che inaspettatamente dice la stessa cosa.
                (Mi pare eh! l’ho letto un pò di corsa).

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “e l’usanza di andare a picchiare un pò di ebrei se ci si annoia troppo? non è una cosa molto “movimentata” e ben poco “raddrizzata”?”

                Vai con la Hitler Card!

                Però a questo giro vinco io, far fuori ebrei nemici del Progresso e della Civiltà e preservare l’Igiene Razziale è una cosa molto Raddrizzante.

              • Francesco scrive:

                ehm, prof, scusi ma quella era una Zar-card, kein Hitler

                nessuna innovazione o progresso, solo un pò di noia e l’idea che se sono di una religione diversa da quella ufficiale devono essere, in qualche modo imprecisato, cattivi

                😀

  5. L’opposto di un uomo libero è un uomo detenuto.

    E la condizione di detenuti, sia pure in via cautelare e ai domiciliari, accomuna oggi a Prato gli eleganti Giuseppe Cannatà e Marta Gabbriellini, Alessandro Frati e Alessandra Belliti.
    Coppie accomunate da un ostentato amore per le cose belle… e dalla loro loquacità sul Libro dei Ceffi.
    L’esatto opposto in molti campi, dalla disponibilità di denaro agli abiti di uso corrente, del signore qui descritto.
    Purtroppo per loro al Libro dei Ceffi potrebbe ricorrere ANCHE (diciamo in ipotesi) qualcuno che non apprezza affatto chi autodenuncia un tenore di vita eccessivamente confortevole ed ipso facto sospetto, specie in tempi di ascensore sociale schiantato e di stipendi dal potere d’acquisto dimezzato e peggio rispetto a quelli del 1990.
    Tutti questi frequentatori di ristoranti -il signor Cannatà in particolare mostra un aspetto particolarmente ben nutrito- sono finiti ieri ai domiciliari insieme ad altre quattro persone per reati che comprendono falsità ideologica, per induzione commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, favoreggiamento, ai fini del profitto, della permeanenza nel territorio dello Stato di stranieri privi di titolo, contraffazione, alterazione o utilizzo di documenti al fine del rilascio del permesso di soggiorno.

    http://www.notiziediprato.it/news/permessi-di-soggiorno-facili-otto-arresti-e-centinaia-di-perquisizioni-a-prato

    • Moi scrive:

      Num liber ille est, qui cupiditatibus servit ?

      [cit.]

      • E il giorno dopo la stessa gazzetta pubblica anche dettagli in più.

        http://www.notiziediprato.it/news/prestanome-in-cambio-del-permesso-di-soggiorno-ecco-come-funzionava-il-sistema-scoperto-dalla-guardia-di-finanza

        Quello di quel borghetto di stracciai è un ambiente che conosco bene per avervi lavorato una quindicina d’anni e averne viste e sentite -spesso in piena dabbenaggine- di incredibili.
        Mi infastidisce persino il loro gergo: Mi ha alzato di peso, Tuppìgli una rospàha domattina di levàha, ti dò una testàha in bocca (questa è in uso al posto di “Buongiorno, come va?”).
        Agnosco stylum praesorum purgamentorum, potrei scrivere facendo rivoltare Cicerone (e Paolo Sarpi) nella tomba.

        Pare quasi di vederlo, qualcuno dei ben nutriti signori attualmente alle prese con questo piccolo incidente di percorso, mentre àrza di peso questa o quella. Che si fanno arzàre di peso visto che per anni e anni hanno vissuto sistematicamente al di sopra dei propri mezzi e sono intrise di debiti al punto che i “prelievi alla fonte” non gli lasciano in tasca manco li sòrdi pe’ ffa’ ‘a spesa, come direbbero a Roma.

        Il fare schifo in ogni circostanza della vita, in ogni dettaglio, in ogni transazione, in ogni particolare, in ogni gesto, considerato come metro unico della dignità di un’esistenza.

        Prào deve chiudere. E con questo fine del discorso.

  6. Francesco scrive:

    però, umilmente mi permetto di dissentire dal fatto che un uomo libero è tale se rompe i coglioni

    almeno, non sempre: a volte si ribella a convenzioni sociali soffocanti e ingiuste, a volte rompe e basta e sarebbe meglio se non lo facesse

    in ogni caso, direi che Miguel ha ragione!

  7. Moi scrive:

    In un supermercato a me è capitato di vedere un tizio dell’ Est _ mezzo truce / mezzo buffo _ che sembrava un nuovo personaggio di Sacha Baron-Cohen (anche un po’ somigliante fiscamente) :

    si guarda attorno, spaesato, punta a un commesso e gli urla, un po’ contrariato :

    ” Hei, skuzi … Dove tu més’o la béveri ?!?!”

    E sorridendo, il commesso (che aveva capito perfettamente al primo colpo …) : “le birre e i vini sono di qua …”

    E quello “… Grazzi !”

    FINE

    • Moi scrive:

      Altra scena “paradossale” su treno regionale :

      tizia Nera “giunonica”, AfroSubSahariana , con palandrana e hijab (però colorati vivaci, almeno) … a un certo punto, pur avendo quella “tenuta” lì … allatta il bimbo al seno (enorme) slacciando la scollatura. Come se niente fosse, con tanta gente attorno. Però nessun commento.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Moi

        ” allatta il bimbo al seno (enorme) slacciando la scollatura. ”

        Scena vista un sacco di volte in Egitto 🙂 L’importante è non far vedere i capelli, che sono carichi di magia erotica; una tetta che allatta no.

  8. Moi scrive:

    @ MAURICIUS / TUTTI

    NO al Razzismo Vs i Veneti :

    https://youtu.be/0L7UlAd6g2s

  9. Moi scrive:

    “libertà è fare tutto quello che si vuole…”

    … eh, ma in Italia NON basta : nessuno vuole conseguenze / responsabilità !

  10. Moi scrive:

    Oh, régaz’ … bona lé 😉 con ‘sto “Uomo” con pretesa sessista di neutro universale ! 😉

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