Matteo Salvini è morto!

Mi segnalano che su Wikipedia, voce morti nel 2021, si lamenta la scomparsa, ieri a un’ora e per motivi imprecisati, di un certo Matteo Salvini, nato nel 1973, personaggio comico noto per le sue frequentazioni di discoteche e di personaggi del demimonde della prostituzione e della droga.

Ricordiamo, non troppo commossi, una delle sue ultime affermazioni:

“dal mio punto di vista, più si viaggia meglio è. Più opportunità di lavoro di business e di spostamento veloce in aereo, in macchina, in treno o in nave ci sono, e meglio è”

Precisiamo (e giuriamo davvero) che la scoperta della voce su Wikipedia è avvenuta per puro caso.

Per quando lo risusciteranno (per un po’, tanto comunque muore, come tutti), ecco la pagina salvata su Archive.org.

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559 risposte a Matteo Salvini è morto!

  1. Moi scrive:

    Anche l’omonimo … suicida, i suoi voti passeranno in massa a una certa 😉 Giorgia Meloni.

  2. Moi scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=Zqm8huyiTPw

    IL BALLO DEL BLA BLA di Fabio Lucentini parodia BALLO DEL QUA QUA di Romina Power

  3. Miguel Martinez scrive:

    Comunque la faccenda è curiosa.

    Un’amica cercando tutt’altro, trova per caso il pezzo su Wikipedia e me lo segnala.

    Evidentemente lo scherzo di qualcuno, che non ha potuto toccare la pagina – presumo – blindata dell’Onorevole.

    Io lo metto sul mio blog, immaginandomi che ne stia già parlando mezza Italia – se fai uno scherzo del genere, normalmente, lo fai girare dopo.

    Ora, non so Facebook, ma se sul motore di ricerca metto salvini morto (ricerca solo ultime 24 ore), trovo come unico risultato pertinente, proprio questo post sul mio blog.

    • Carlo scrive:

      C’è da dire che non è la prima volta che fanno morire per finta qualcuno sulla pagina di Wikipedia dei morti dell’anno corrente, ricordo che qualche anno fa toccò (più di una volta) al povero Gerry Scotti e ad altri personaggi. Io una volta correggevo, poi ho scoperto che c’è un bot che corregge automaticamente ed elimina dalla lista dei morti chi non è segnato come morto sulla pagina a lui dedicata. Può essere che ormai gli utenti di Wikipedia ci abbiano ormai fatto il callo e non ci caschino più.

    • Carlo scrive:

      Una piccola curiosità: il 29 agosto 2016 qualcuno aggiunse sulla voce di Wikipedia dei morti nel 2016 il presidente uzbeko Islam Karimov come morto il 28 agosto 2016. La voce venne poi corretta in quanto Karimov, che aveva avuto un ictus il 27 agosto, ufficialmente era ancora vivo; pochi giorni più tardi, cioè il 2 settembre il governo uzbeko annunciò che Karimov era morto e la sua data di morte ufficiale venne datata a quel giorno.

  4. Francesco scrive:

    Miguel, non ti pare di esagerare?

    prima ammazzi Salvini, adesso hai abbattuto i principali Social e le App di comunicazione degli smartphone!

    io ho perso una figlia e mia moglie una lezione di yoga. se ci aggiungi che Milano resta un Queer-soviet, sia pure col voto di una infima minoranza dei milanesi, e che piove, direi un lunedì da dimenticare!!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      ” se ci aggiungi che Milano resta un Queer-soviet,”

      Consolati, da Milano, tra mille orrende notizie, mi segnalano che il tuo passato e futuro sindaco fa del suo meglio per sbucaltare il pianeta, forse meglio dei destri maldestri:

      “Se “rigenerazione” fa rima con privatizzazione ed esclusione sociale: un nuovo capitolo della Città secondo la Giunta #Sala.
      🧱 In fondo a via Padova si sta verificando un nuovo capitolo del processo di cementificazione e privatizzazione della città pubblica da parte del Comune di #Milano: si tratta dei progetti di “riqualificazione” e “rigenerazione” urbana (due termini ormai dal chiaro contenuto negativo) in fase di realizzazione nella periferia nord-est, in zona Crescenzago-Q.re Adriano.

      🚷 Nell’edificio conosciuto come “Casa Crescenzago” (vincolato dalla Sovrintendenza ai Beni Architettonici), e nell’adiacente area verde, si sono insediate da anni associazioni di quartiere e sono sorti orti autogestiti: ora, la privatizzazione con la messa in vendita della struttura per riqualificare Piazza Costantino e la zona circostante rischia di porre fine a questa esperienza, peraltro tutelata anche da una Delibera Comunale del 2015, disattesa, che sanciva la restituzione al Demanio della struttura.

      🌳 Così come la cantierizzazione dell’area di via Meucci da parte della cooperativa edificatrice UniAbita pregiudica la realizzazione di un polmone verde per la zona, peraltro caratterizzata da un intenso flusso di traffico data la vicinanza alle tangenziali. “

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        Per me Sala è il Mostro delle Olimpiadi.

        Non so come la pensi in merito il suo concorrente, ma difficilmente potrebbe essere peggio.

        Anche provandoci.

        • Francesco scrive:

          troppo poco

          puoi sbucaltare quanto vuoi ma se sventoli la bandierina arcobaleno rimani il Male

          poi a Milano l’unico status che prevede di non sbucaltare è la morte, piuttosto facciamo linee del metro e grattacieli ma stare con le mani in mano non è possibile

          però l’altro giorno c’era della magia deambulatoria in giro per la città, roba Gretina

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “puoi sbucaltare quanto vuoi ma se sventoli la bandierina arcobaleno rimani il Male”

            Allora, c’è un tizio che riesce a realizzare tutti i tuoi sogni – cemento, cavi, animaletti morti, microplastiche nelle bevande dei movidari ecc.

            E riesce a farlo, evitando che si oppongano gli arcabaloncoli.

            E non sei contento?

            • Francesco scrive:

              no, naturalmente

              non ho solo esigenze materiali ma anche simboliche

              come ho cercato di dirti, sbucaltare è il minimo sindacale, il grado zero, quello senza di cui neppure ti considero

              poi c’è la parte simbolica, che contribuisce a spiegare perchè e per chi si sbucalta (=si vive)

              un pò come nei temi: saper scrivere in italiano è la premessa, poi leggo cosa scrivi

  5. Moi scrive:

    FanPage VS Giorgia Meloni …

    https://www.iltempo.it/politica/2021/10/03/news/giorgia-meloni-valanga-attacca-caso-fanpage-vittime-linciaggio-28904059/

    “Noi vittime di un linciaggio”, Meloni a valanga sul caso Fanpage

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “FanPage”

      Premesso che le elezioni hanno un impatto minore sul destino dell’Italia del campionato di calcio, difficile dare torto alla Meloni:

      ” «Tre anni di giornalista infiltrato, 100 ore di girato, dalle quali vengono estrapolati 10 minuti di video tagliati e cuciti arbitrariamente, piazzati in prima serata a due giorni dalle elezioni in modo tale che finissero sui giornali nel giorno di silenzio elettorale. Quando loro possono parlare di te e tu non puoi difenderti, quando le persone devono decidere se votarti o no il giorno successivo, perché oggi si vota», dice Meloni.”

      Da capire se si tratta di un colpo di coda dei salviniani, per salv(in)arsi dalla Meloni, o di un dispetto piddino (ma non vedo una particolare concorrenza tra Meloni e PD).

      • Miguel Martinez scrive:

        Comunque episodi come il massacro fanpaggista non sono facili da capire… quanti voti perde la Meloni, e a chi li perde, se si viene a sapere che un suo simpatizzante fa i saluti romani tra amici, o cerca di prendere fondi in nero?

        Sembra un attacco tremendo, ma in effetti, quanto gliene può fregare a chi la vota?

        • Miguel Martinez scrive:

          Prendiamo il Destro Assoluto: il padrone di un bar, che deve pagare troppe tasse, che si trova regolamenti europei pazzeschi, che davanti al bar si trova tutti i giorni un mendicante nigeriano che scoraggia i clienti dall’avvicinarsi, e poi si trova che il governo gli impone – rischio multe stratosferiche – di fare il poliziotto per assicurarsi dello stato vaccinale dei suoi clienti, frequentatori storici compresi.

          Un tizio così cambia idea e vota per quelli che vogliono gli immigrati e le tasse e tutte le vessazioni, solo perché uno del giro della Meloni una volta ha detto “Ailìtler!”, o perché si fa dare dei soldi in nero come tutti?

          • Peucezio scrive:

            Sì, il peso di queste cose è sovrastimato.
            Ma tieni anche conto che di solito i decisivi sono i moderati/indecisi/oscillanti, ecc.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Martinez

            “Destro”

            Quello è irrecuperabile.

            Ma tieni conto che in Italia c’è da una parte un grossissimo blocco di evasori/nostalgici/bigotti cresciuti a Wojtyla e Don Camillo che crede sinceramente che i comunisti mangino i bambini (ottimo esempio di ‘falsa coscienza’ marxiana) e gli vogliano far pagare le tasse.

            Poi c’e’ un altro grande blocco, più variegato e spezzettato ma più grosso, di gente che vorrebbe più o meno vivere in un paese europeo.

            I secondi sono piu’ numerosi dei primi ma sono uniti solo dalla ripulsa verso i primi, fra di loro sono diversissimi: vanno da Sala a Gino Strada e oltre.

            Alle elezioni vince così il blocco che, a parità di caratura dei candidati (comunque la si intenda) ha meno astensioni, e la partita è aperta.

            Fanpage non deve convincere i primi a cambiare casacca; deve convincere (e a quanto pare ha convinto) i secondi a non astenersi.

            Una chiamata alle armi va sempre bene quando il nemico è alle porte.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “Fanpage non deve convincere i primi a cambiare casacca; deve convincere (e a quanto pare ha convinto) i secondi a non astenersi.

              Una chiamata alle armi va sempre bene quando il nemico è alle porte.”

              Vero!

              • Francesco scrive:

                PS poi non ha votato quasi nessuno, dubito proprio ci sia stata questa chiamata alle armi – come se prima qualcuno avesse mai avuto dubbi sul fascismo della puffetta

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “Ma tieni conto che in Italia c’è da una parte un grossissimo blocco di evasori/nostalgici/bigotti cresciuti a Wojtyla e Don Camillo che crede sinceramente che i comunisti mangino i bambini (ottimo esempio di ‘falsa coscienza’ marxiana) e gli vogliano far pagare le tasse.”

              Può darsi, in Toscana non conosco la tipologia, in Emilia Romagna ho incontrato invece qualcuno così (andavano alla Esselunga pur di non andare alla Coop).

              Quello che ho descritto io però non è un personaggio “ideologico”.

              Può essere figlio di comunisti, della religione in genere se ne sbatte (ma cerca l’occasione di fare catering ai matrimoni e alle prime comunioni).

              Forse è vagamente nostalgico degli anni Sessanta, ma della Seconda guerra mondiale gliene importa il giusto.

              La sua ideologia è semplicissima: mandare avanti il bar, evitando multe, fallimenti, chiusure, perdita di prestigio, debiti, tasse, aumenti dei costi…

              Magari ha la moglie brasiliana, ma non vuole il mendicante nero davanti al locale che scoraggia i clienti.

              Insomma, è uno spirito pratico, che vota chi gli promette meno tasse, meno vincoli, meno immigrati.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “Ideologico”

                Lo credo bene. Dubito abbia un fez nell’armadio. Ma per la natura dei suoi rapporti coi mezzi di produzione (“mandare avanti il bar”) il fez, con annessa falsa coscienza, ce l’ha nella testa. La politica serve appunto a non farglielo venire fuori. I piccoli bottegai sono sempre il terreno di coltura ideale dei fasci, dato che il fascismo legittima la soppressione anche violenta dei conflitti sociali in cui i piccoli bottegai sono i primi a rimetterci. Infatti l’Italia, coi suoi sette milioni di partite IVA, ha un consistente numero di nostalgici (veri) e di “apolitici” che vogliono “legge e ordine”.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “. Ma per la natura dei suoi rapporti coi mezzi di produzione (“mandare avanti il bar”) il fez, con annessa falsa coscienza, ce l’ha nella testa.”

                Lo sapevo che ci saremmo capiti, sei troppo intelligente!

                E’ proprio questo che voglio dire: “destra” e “sinistra” non sono ideologie, né tantomeno posizioni “morali”, sono rapporti diversi con i mezzi di produzione (e molte altre cose, ma mi accontento di questa definizione marxista).

                Davvero noi PartitiIva siamo solo sette milioni?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Infatti l’Italia, coi suoi sette milioni di partite IVA, ha un consistente numero di nostalgici (veri) e di “apolitici” che vogliono “legge e ordine”.”

                su “legge e ordine”, vacci piano…

                il barista che odi vorrebbe che la polizia si occupasse di:

                1) il nigeriano che ha scelto il bar come luogo per chiedere l’elemosina

                2) il Progetto Buonista del Comune di organizzare a spese delle tasse del barista una settimana di festa in piazza dove un barista raccomandato frega i clienti al bar

                3) Amazon che ti porta il caffè con il drone a casa e non paga tasse perché sta in Irlanda

                Vorrebbe invece che la polizia NON si occupasse:

                1) dello spacciatore marocchino amico che rifornisce gli avventori

                2) di dove il bar butta i rifiuti

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “milioni”

                Quelle dichiarate sì (ed e’ un record europeo se non mondiale). Poi c’è un immenso mondo in nero.

                “legge”

                La legge si applica ai nemici e si interpreta per gli amici. Del resto, il diritto nasce sulle punte dei fucili, no? 😉

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                scusa se ho capito male ma se fosse così sarebbe troppo spassosa: per te la fonte perenne dei fascismi sarebbero artigiani e professionisti ed esercenti (e preti per sovrappiù)? colpevoli di lavorare?

                quindi posso dedurne che la tua definizione di fascismo è ancora più ampia di quella di Umberto Eco MA non comprende Confindustria?

                solo a me pare un quadro psichiatrico e non politico?

                ah, no, io non sono in nessuna delle categorie a rischio “fez”

                PS ma se pagassero le tasse, sarebbero ancora Ur-Fascisti?

            • Francesco scrive:

              >>> Ma tieni conto che in Italia c’è da una parte un grossissimo blocco di evasori/nostalgici/bigotti cresciuti a Wojtyla e Don Camillo che crede sinceramente che i comunisti mangino i bambini (ottimo esempio di ‘falsa coscienza’ marxiana) e gli vogliano far pagare le tasse.

              falso, falso al 99%. e al 99% purtroppo.

              a parte che i comunisti facevano mangiare i bambini (agli ucraini impazziti per la fame) ma giova non saperlo e riderci sopra.

              i nostalgici sono al massimo una dozzina, per motivi anagrafici. e anche quelli che hanno letto Guareschi sono ormai pochi (peccato per gli altri)

              di bigotti ne vedo una quantità infima e sai quanto sarei felice di avere più fratelli e sorelle.

              temo che “la gente di destra” reale sia diversa da come ti piace dipingerla – tolto me

              🙂

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “dozzina”

                Magari.

                A furia di dire che sono una dozzina non solo abbiamo sdoganato di nuovi i fasci, ma siamo arrivati a condannare più lievemente chi spara ai migranti di chi li accoglie.

                Almeno ce l’avessimo avuta una dittatura comunista, si potrebbe capire (ma non giustificare). In Polonia è così, o quasi.

                Ma da noi ai nostri nonni nei campi di concentramento li hanno mandati i sodali di quello che in cambio di quattro palazzi romani il clero nominò Uomo della Provvidenza.

                E da Guareschi in poi, in tanti a bersela (per poi finire con Gladio, Piazza Fontana, l’Italicus…). Del resto se c’è la Provvidenza ci sarà sempre un suo Uomo.

                Giusto adesso cominciamo timidamente a uscirne.

                Ma come insegna Brecht, il ventre che partorì il mostro è ancora fecondo.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                ““dozzina”

                Magari.

                A furia di dire che sono una dozzina non solo abbiamo sdoganato di nuovi i fasci, ma siamo arrivati a condannare più lievemente chi spara ai migranti di chi li accoglie.”

                e se ce ne fregassimo per un momento di:

                1) sfigato che ha perso il lavoro e che fa il saluto romano

                2) disoccupato marocchino fuori di testa che prende a coltellate un “infedele”

                3) clochard che occupa abusivamente una panchina

                4) cassiera precaria del supermercato che urla dietro alla zingara che si frega un pezzo di formaggio

                e pensassimo a cosa sta succedendo al mondo intero, con le potenziali migrazioni di centinaia di milioni di persone, al collasso delle certezze dell’intero ceto operaio/piccolo borghese, alla cementificazione irreversibile che sta distruggendo i nostri territori con la complicità di amministrazioni ugualmente di destra e di sinistra?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “cassiera”

                Proprio perché ci penso mi sforzo di usare gli strumenti che la Storia mi fornisce per pensare. La questione è sempre quella: perché, ora che le macchine rendono possibile una vita modesta ma degna a tutti (e nelle macchine includo la pillola anticoncezionale e le tipografie e j mass media che possono distribuire istruzione e limitare le superstizioni) ci sono cassiere frustrate e migrazioni epocali? Cos’è che va storto?

                I casi sono due: o incolpi (facile scorciatoia) il principe di questo mondo, oppure le strutture sociali. Nel primo caso c’è poco da fare (tranne naturalmente portare le offerte al tempio, coda grata ovviamente al clero). Nel secondo osservi che le strutture sociali sono incardinate sulla proprietà privata dei mezzi di produzione. Renderla pubblica è forse condizione necessaria e non sufficiente per risolvere i problemi della precarietà universale (pensa anche solo agli armamenti nucleari, gelosamente custoditi dai possessori) ma è certo l’incubo dei proprietari. Garantire la proprietà privata sopprimendo con la forza i conflitti che ne derivano si chiama tecnicamente “fascismo”.

                Ecco che il fascismo risulta naturalmente come esito finale di un discorso partito pensando a commesse frustrate e migrazioni epocali.

                Più le risorse si consumano, poi, più la difesa della proprietà di fa rabbiosa. In una città assediata, ad esempio, il possesso di un pezzo di carne di cavallo è la differenza fra povertà e ricchezza.

                Contrariamente al giudizio del reazionario Churchill per cui il socialismo è l’equa distribuzione della miseria, il socialismo presuppone l’abbondanza da distribuire. (Che è poi il motivo per cui sostengo il controllo delle nascite e studio la fusione nucleare).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Garantire la proprietà privata sopprimendo con la forza i conflitti che ne derivano si chiama tecnicamente “fascismo”. ”

                Io lo chiamerei “diritto internazionale”.

                La cosa che garantisce che se non rispetto la proprietà privata di Bill Gates, usando un Microsoft craccato, lo Stato mi può processare usando la forza contro di me.

                Chiaro che ci sono sistemi più elastici e meno elastici: il Comune di Firenze chiude un occhio quando da trent’anni un centro sociale occupa una scuola abbandonata, ma quando i senza casa hanno occupato un palazzo di proprietà di ignoti speculatori immobiliari nascosti dietro sigle di comodo, la polizia è arrivata nel giro di poche ore per schiacciare con la forza il “conflitto”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Sempre sulla Proprietà

                Tempo fa, il Comune di Firenze vendette il Teatro Comunale in pieno centro a una cordata di finanziarie del Panama e a un’impresa di cui era casualmente proprietario Renzi Babbo. La cordata poi rivendette tutto, a un prezzo parecchio maggiorato, a una misteriosa ditta di speculatori con sede, credo, in Inghilterra.

                Adesso hanno buttato giù l’intero teatro, forse per farci appartamenti, ma nessuno sa esattamente… senza consultare il rione in cui era insediato il teatro.

                Attualmente, nessuno mi impedisce di scrivere queste cose o anche di passeggiare davanti all’immobile con un cartello di protesta. Ma se io provassi a fare qualcosa di meno ombelicoscopico, finirei immediatamente in carcere.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “diritto”

                Non esageriamo. Se cracchi Windows nessuno ti manganella in testa. E se un comitato di quartiere trova buoni avvocati la dismissione del teatro va alle calende greche. In entrambi i casi almeno una possibilità c’e’. I sindacalisti massacrati dalle camicie nere non ce l’avevano, quella possibilità; e nemmeno i migranti presi a bersaglio dai candidati legaioli.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Non esageriamo.”

                Ma infatti.

                Non viviamo in un paese di contadini, in gran parte analfabeti, con mezzi di comunicazione minimi e centinaia di migliaia di giovani maschi senza arte né parte abituati per tre anni a sparare e ammazzare o vedere ammazzare, o dove la politica è vista come una faccenda di grandi organizzazioni di militanti che si sacrificano.

                Resta il fatto fondante: la proprietà privata intoccabile e garantita con quanta forza è necessaria.

              • Miguel Martinez scrive:

                Sull’elemento “soppressione dei conflitti”.

                Nessun sistema permette tutti i conflitti, nessuno li reprime completamente: anche sotto il fascismo, due vicini di casa potevano rivolgersi a un tribunale per decidere a chi apparteneva il campetto davanti.

                Molto dipende dalle circostanze. In Messico, la proprietà privata viene garantita, oltre che dai tribunali, anche da guardie armate che sparano quando vogliono, perché altrimenti i tribunali non ce la farebbero.

                In Italia, la proprietà privata (ad esempio) delle ditte camorriste che hanno gli appalti Tav viene difesa a semplici manganellate, seguite da arresti e processi, perché non c’è bisogno di sparare.

                L’importante è il fine (la garanzia della proprietà privata) e non il mezzo, che si adatta alle circostanze storiche.

              • Francesco scrive:

                x ADV

                i nostalgici sono quelli che hanno nostalgia di qualcosa che hanno conosciuto.

                i nuovi fasci sono la prova che la retorica antifascista non funziona per un cazzo – e ci credo, deve far passare per buoni i comunisti! quasi mi dispiace per chi ci sta provando da 75 anni

                peraltro, guardando ai voti della Meloni, sono comunque pochi

                il tuo giudizio storico sui rapporti tra Chiesa e Fascismo fa leggermente schifo … secondo me un paio di libri di storia potresti leggerli. o anche qualche post qui da Miguel.

                quando esci della fisica, sei come Balotelli, uno che realizza il 5% del suo potenziale!

                non ho capito cosa pensi di Guareschi, ti prego dimmi che non gli dai del fascista!

                PS stiamo uscendo da cosa? a furia di non essere nè liberali nè democratici avete preparato un terreno ultrafavorevole a una nuova dittatura, che sia neofascista o neoperonista o neocomunista

                PPS Brecht … avrebbe fatto meglio a non parlare di mostri. Per decenza.

              • roberto scrive:

                miguel

                “Io lo chiamerei “diritto internazionale”.”

                no quello è un banale diritto civile/industriale/commerciale/penale/procedurale (a seconda dei casi) italiano
                😉

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “no quello è un banale diritto civile/industriale/commerciale/penale/procedurale (a seconda dei casi) italiano”

                Hai ragione, volevo dire, “diritto civile ecc ecc riconosciuto dall’insieme degli stati”.

                Ovviamente le pene per aver rubato una bottiglia di birra al supermercato sono diverse in Arabia Saudita e in GErmania, ma ovunque la Proprietà Privata è sacra.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “nuovi fasci”

                https://www.fanpage.it/politica/in-regione-sono-tutti-nazisti-cosi-la-lobby-nera-si-e-infiltrata-nella-lega-e-nelle-istituzioni/

                “Guareschi”

                L’ho letto praticamente tutto. Come umorista è geniale. Per me è un ricordo d’infanzia, in famiglia c’è una venerazione per Don Camillo. Non importa che quanto a idee sia patetico. Probabilmente verso la fine della sua vita se ne sarà accorto pure lui. Va salvaguardato, come i cori alpini e le bambole sotto le teche di vetro.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “ROM”

                Sono abituato a ragionare coi numeri.

                Diecimila euro l’anno fanno neanche 833 euro al mese, cioè neanche 27 euro al giorno. Con una media di 2,3 persone a famiglia (e immaginando figli e moglie a carico del marito che presenta la dichiarazione dei redditi, per semplicità) sono meno di 12 € a testa al giorno.

                Per la FAO la povertà assoluta sotto cui si rischia la morte per fame si ha sotto i 1,90€ giornalieri a testa, e 12/1,90 = 6.3.

                Se dieci milioni di italiani sono davvero a meno di 12 €, stanno a meno 6.3 volte sopra la soglia della morte per fame.

                E tenuto conto che la FAO la media la fa sul mondo intero, con paesi come India e Bangla Desh che hanno un costo medio della vita decisamente inferiore al nostro, vuol dire che ci sono milioni di italiani che stanno facendo la fine dei bambini del Biafra.

                Non vedo 1 italiano su 6 scheletrito, per strada.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Diecimila euro l’anno fanno neanche 833 euro al mese, cioè neanche 27 euro al giorno.”

                Veramente avevi scritto 10 milioni di italiani.

                Vedo ovunque famiglie in cui il marito (tipicamente) guadagna 20.000 euro l’anno e la moglie 5.000. E vedo molti individui soli che guadagnano meno di 10.000 euro l’anno, o famiglie in cui lui guadagna 8.000 e lei 6.000.

                Adesso scopro che stai parlando di 10 milioni di famiglie, cioè (con il tuo calcolo) 23 milioni di italiani.

                In effetti, sì, mi sembra una cifra alta.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “23”

                Io parlavo di dieci muoni FI contribuenti, perché contavo le dichiarazioni IRPEF.

                Comunque 10 o 23 poco cambia: sempre orde di scheletri dovremmo vedere per le strade… 🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Io parlavo di dieci muoni FI contribuenti, perché contavo le dichiarazioni IRPEF. ”

                Capisco ancora di meno.

                1) Normalmente credo che le dichiarazioni dei redditi le compila chi guadagna qualcosa in chiaro.

                2) Le persone che conosco io che guadagnano certamente meno di 10.000 euro (e ce ne sono tante) possono avere soldi guadagnati in chiaro o in nero: la cuoca araba in nero, gli zingari napoletani, la baby sitter ecc. sicuramente in nero. E quindi sarebbero da AGGIUNGERE ai 10 milioni che tu elenchi.

                3) Non mi ricordo esattamente come funziona, ma all’incirca – chi guadagna in chiaro meno di 5000 euro deve documentare: è il caso di tanti che conosco che ad esempio fanno lezioni con associazioni. Non mi ricordo se devono fare una dichiarazione dei redditi, comunque se lo devono fare, possono ovviamente essere “mantenuti” (perché figli o coniugi) da altre persone, che fanno una dichiarazione propria dei redditi.

                Esempio: Babbo dichiara 25.000 euro; moglie dichiara 12.000; figlia universitaria che fa lezioni presso un circolo, 4.000 euro. Fanno tre dichiarazioni. Ma la figlia non muore di fame.

              • paniscus scrive:

                ADV: “Io parlavo di dieci muoni FI contribuenti, perché contavo le dichiarazioni IRPEF. ”

                Miguel: Capisco ancora di meno.”

                ————

                Capisci poco perché non sai che il muone decade e si trasforma in una particella diversa.

                Tranquillo, è roba da fisici ^_^

            • Peucezio scrive:

              Andrea,
              secondo me le cose sono più semplici.

              In Italia c’è una metà di popolazione che lavora e un’altra metà di parassiti (o che amano farsi mungere dai parassiti).

              A me stanno pure simpatici i parassiti, ma non se vogliono convincermi di essere produttivi (quindi non mi sta simpatico quasi nessun parassita).

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “,mera’”

                Potrei concordare forse se dicessi che in Italia c’è metà popolazione che finge di lavorare e l’altra metà che finge di pagare le tasse.

                Ma no, no.

                Così introdurrei una parità fra torti cui sinceramente dono il primo a non credere.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “In Italia c’è una metà di popolazione che lavora e un’altra metà di parassiti (o che amano farsi mungere dai parassiti).”

                E’ una vecchia tesi, non del tutto sbagliata, ma proprio per questo germe di verità, pericolosa.

                Intanto, non esiste più il ceto aristocratico che “non lavora”, come i nonni del mio (anziano) amico siciliano che ci tenevano a essere analfabeti, perché saper leggere e scrivere era roba, appunto, da “chi deve lavorare”.

                A “lavorare”, oggi, lavorano quasi tutti: il barista che ti vende lo sciottino finto cubano lavora, il tizio del tribunale che si acceca al computer a forza di scrivere scemenze, o quello che produce un’app che ti fa avere più like sul Libro de’ Ceffi.

                No, l’unico criterio sensato è un altro.

                I “non parassiti” sono quelli che restituiscono alla biosfera ciò che prendono dalla biosfera.

                I “parassiti” sono quelli che prendono di più dalla biosfera di quanto restituiscano.

                Non vedo altri criteri sensati.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “I “non parassiti” sono quelli che restituiscono alla biosfera ciò che prendono dalla biosfera.”

                In genere a me non piacciono le categorizzazioni in cui una categoria assorbe tutto quanto e una categoria resta vuota.

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                “Potrei concordare forse se dicessi che in Italia c’è metà popolazione che finge di lavorare e l’altra metà che finge di pagare le tasse.”

                Non ho capito niente.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                in effetti va articolato meglio il discorso.

                Ci sono
                1) quelli che lavorano e producono;
                2) quelli che lavorano (spesso come negri), ma non producono un cazzo, numericamente in espansione, vivono non grazie al loro lavoro, ma a quello della prima categoria;
                3) il ceto aristocratico di cui parli, che è il più simpatico, ma oggi molto marginale (ma li conosco tutti io e in qualche misura ne faccio parte).

                In effetti la figura dello statale che non fa un cazzo è ancora diffusissima, ma in rapida diminuzione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “1) quelli che lavorano e producono;”

                Producono cosa?

              • Peucezio scrive:

                E, scusami, ma proprio non mi occupo di biosfera.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “E, scusami, ma proprio non mi occupo di biosfera.”

                ????

                Come fai?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Stai dicendo che il medico non produce salute? Che l’insegnante non produce istruzione? Che il poliziotto non produce sicurezza? Che il ferroviere non produce un servizio di trasporto?

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                “Stai dicendo che il medico non produce salute? Che l’insegnante non produce istruzione? Che il poliziotto non produce sicurezza? Che il ferroviere non produce un servizio di trasporto?”

                1) Quando va bene… Ormai molta parte sono dei passacarte;
                2) l’istruzione non serve a un cazzo; al massimo ha valore la cultura, ma non esiste più la figura del produttore di cultura e tantomeno qualcuno che paghi perché venga prodotta;
                3) stendiamo un velo pietoso;
                4) il ferroviere sì. Ma fra un po’ saranno tutti sostituiti da macchine. A Milano c’è la linea 5 della metropolitana (nata prima della 4: logica meneghina contemporanea) che non ha conduttori umani.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “niente”

                I padroncini lavorano e non pagano tasse. I dipendenti lavorano (molto) meno ma pagano le tasse.

                Nego l’equiparazione perché alla prima rogna (pandemia, alluvione…) il padroncino piange che’ vuole l’aiuto dello Stato pagato dalle tasse di chi le paga.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “parassiti”

                I non parassiti formano l’insieme vuoto. L’umanità consuma risorse come se ci fossero due Terre e mezzo. Si va da poco più di un’India per gli indiani a quattro volte e mezzo gli USA per gli statunitensi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                x ADV

                scusa ma nel tuo modello della società italiana chi le paga le tasse? perchè di tasse in Italia se ne pagano un sacco, alla fin fine

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “scusa ma nel tuo modello della società italiana chi le paga le tasse? perchè di tasse in Italia se ne pagano un sacco, alla fin fine”

                Eheh, buona domanda!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “tasse”

                I percettori di reddito fisso hanno la ritenuta alla fonte.

                Per il resto, abbiamo dieci muoni di “nullatenenti” (sedicenti percettori di redditi imponibili sotto i 20000€ annui) a 0 aliquota IRPEF, un imponibile IRPEF medio annuo di 21600€ (per cui un facchino assunto on tegola per il Fisco è un benestante), il record OCSE dell’evasione IVA insieme con la Grecia e il record UE di partite IVA.

                E visto che pensionati e dipendenti dono tecnicamente impossibilitati ad evadere, puoi trarre tu da solo le conclusioni.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Per il resto, abbiamo dieci muoni di “nullatenenti” (sedicenti percettori di redditi imponibili sotto i 20000€ annui) a 0 aliquota IRPEF ”

                Prendiamo un nullatenente secondo la tua definizione, un sedicente percettore di redditi imponibili sotto i 20.000 euro, magari un traduttore come il sottoscritto.

                Ricordo (per chi non lo sapesse) che i traduttori rilasciano sempre fattura, per il semplice e oggettivo motivo che le ditte che danno loro lavoro scaricano ciò che pagano…

                Il Nullatenente in questione è in regime forfettario.

                E cioè paga il 28% di IRPEF, il 15% di contributi, per cui su 1000 euro che gli entrano darebbe allo stato 430 euro.

                In regime forfettario, gli viene però scalato un 22% di non-mi-ricordo-come-si-chiama, per coprire tutte le spese di lavoro, mediche ecc. che altri possono detrarre.

                Alla fine, paga esattamente il 30% tra contributi e tasse.

                Mettiamo un sedetto (participio di “sedicente”) reddito di 18.000 euro l’anno. Il 30% sono 5.400 euro.

                I traduttori dovrebbero essere tassati di più?

                Può darsi, ma non partire per favore dicendo che pago zero.

                5.400 euro non sono “zero”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Aggiungendo altri 400 e rotti euro per la commercialista (che si fa rilasciare regolare fattura ovviamente, anche se io non posso scaricarla perché appunto in regime forfettario, e quindi non me ne faccio niente) per poter versare i suddetti 5.400 euro.

                Non me ne lamento, mi lamento semplicemente se qualcuno scambia 5.800 euro per zero.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “Fattura”

                Se emetti fattura, paghi IVA, non IRPEF.

                L’IRPEF la paghi sul reddito imponibile, e sotto i 10000€ l’iquota IPEF è zero.

                E’ sull’importo della prestazione in fattura che paghi l’IVA.

                Se poi l’attività di traduzione e’ saltuaria, risulta “occasionale” e va indicata nel quadro D5 colonna 2 del modulo 730 per l’IRPEF. Lo so, ho appena finito di redigere la dichiarazione per mia moglie, che è traduttrice. In questo caso l’IVA la paga l’agenzia di traduzioni per cui mia moglie lavora, scaricandola sul cliente finale.

                A prescindere da e traduzioni: ti pare possibile che in Italia su sessanta milioni e quattrocentomila abitanti ci siano dieci milioni e passa di nullatenenti?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “sotto i 10000€ l’iquota IPEF è zero. ”

                Veramente avevi scritto 20.000, forse un problema di correttore automatico; e la discussione nasce da lì.

                Non capisco se il tuo problema sia:

                1) che non venga tassato chi ha un imponibile inferiore a 10.000 euro l’anno

                2) oppure sei sicuro che chi dichiara di guadagnare meno di 10.000 euro l’anno mente.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Se poi l’attività di traduzione e’ saltuaria, risulta “occasionale”

                No, non è occasionale: ho la partita IVA.

                Anche chi ha la partita IVA ha una base imponibile IRPEF, calcolata (nel mio caso) togliendo il 22% come detto.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “mente”

                Visto che dieci muoni di nullatenenti sono decisamente poco credibili, credo che l’opzione 2) sia vera nella stragrande maggioranza dei casi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Visto che dieci muoni di nullatenenti sono decisamente poco credibili”

                Non ho idea.

                Vivendo in San Frediano, noto alcune cose:

                1) conosco alcune persone che fanno piccoli mestieri artigianali ed evitano di pagare le tasse quando possono – ad esempio una famiglia che avendo avuto lo sfratto, vive nella propria bottega, che ovviamente manca di requisiti di abitabilità. Non so se guadagnano più di 10.000 euro l’anno, credo che non lo sappiano nemmeno loro.

                2) conosco molte persone che guadagnano in regola meno di 10.000 euro l’anno: giovani, anziani precari, badanti occasionali, traduttori che magari hanno dovuto chiudere la partita IVA perché non ce la facevano.

                3) conosco ragazze che fanno la baby sitter, o madrelingua inglese che fanno occasionalmente lezione, o una signora araba (con il marito disoccupato e due figli) che fa da mangiare su ordinazione e che non rilasciano fatture o nulla di simile e comunque guadagnano certamente molto meno di 10.000 l’anno.

                4) il kebabbaro pakistano – unico esercizio che conoscevo che evitava di rilasciare scontrini fiscali – adesso mi dà sempre lo scontrino.

                Peraltro, odio gli scontrini, che vanno gettati nell’indifferenziato e non nella carta.

              • Miguel Martinez scrive:

                Aggiungo…

                c’è un gruppo di una quindicina di zingari napoletani improvvisamente capitati nel quartiere, diversissimi dai Rom kosovari o romeni che conosco io.

                Non rilasciano la fattura quando ti chiedono l’elemosina, ma dubito che in media guadagnino più di 10.000 euro l’anno a testa.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “partita”

                Sì, comunque intendevo 10000, non 20000.

                E naturalmente muoni=milioni

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  6. Moi scrive:

    NON so SE Pio & Amedeo sono Vati della Dx … MA :

    https://www.gossipetv.com/pio-e-amedeo-ritirano-il-premio-satira-e-pungono-web-stoccata-a-fedez-558385

    Pio e Amedeo ritirano il Premio Satira e pungono. Web: “Stoccata a Fedez”
    I due comici ritirano il prestigioso premio e tornano a pungolare le voci critiche da cui sono stati attaccati

    • daouda scrive:

      questo lo pensi solo te che sei ritardato

      • Moi scrive:

        … i SJWs continuano a invocare la bestemmia in TV, perché il Razzismo ,il Sessismo e l’ OmoTransQueeroFobia sarebbe colpa dei Cristiani !

        • daouda scrive:

          quindi essendo che la maggioranza del popolo rustico di destra bestemmia, sò quell’accozzaglia de sigle la?

          Ragioni col culo come il tuo alter ego MM.

          • Moi scrive:

            La cosa che piùmi sorprende dei SJWs Italiani è che non dicono più “Cattolici” , ma “Cristani” all’ Americana … cioè, non mi sorprende più di tanto, ma speravoche non lo facessero.

            Ma in fondo è, o si accinge ad essere, come “decade” per “decennio” o “gei” per “i lunga” … che praticamente nessuno ci fa più caso.

  7. daouda scrive:

    a proposito de cazzate de nternet, se andate su downdetector.it ve fate na massa de risate pé quelli che non riescno ad usà whatap, facebook, instagram, tik tok e netflix, worldwide.

    aahahahhahahahahahaha

    Ad ogni modo se è na prova o è veramente la messa in opera del Cyber Polygon, chiunque riappaia su quei lidi è un impostore. Se riapparirà tutto come prima, già si sapeva che erano degli impostori quindi apposto.

    Sapevatelo

  8. Moi scrive:

    Oh, che bello … avreo lo Stadio da Frisbee più grande d’Italia ! … D’ Europa ? … Del Mondo ?!

    https://www.adnkronos.com/elezioni-bologna-verso-exploit-della-sardina-santori_3RNTqhrU83ohHpplt3zr3

  9. Miguel Martinez scrive:

    OT

    Non so se avete visto i “Pandora Papers”, l’immenso smascheramento di evasori fiscali di destra e di sinistra, bianchi e neri, russi e ucraini, Johnson e Blair…

    A un primo livello, ovviamente, vedere sputtanata questa gente fa provare un sadico piacere proletario.

    A un secondo livello, però, questa è gente molto, molto scaltra.

    Che si è affidata ad altra gente molto, molto scaltra per fare delle operazioni a rischio in segreto.

    Eppure questi dati sono arrivati in mano, prima ai giornalisti, e poi anche a noi.

    Se quei dati sono a rischio, figuriamoci i nostri.

    • Miguel Martinez scrive:

      I giornalisti sono entrati in possesso di quasi 12 milioni di documenti confidenziali.

      Ovviamente non sappiamo come abbiano fatto, ma presumiamo che non abbiano usato tecniche particolarmente illegali ed altamente tecnologiche.

      Probabilmente è bastato avere un confidente da qualche parte, una password carpita in maniera quasi legale, cose del genere…

    • roberto scrive:

      “Se quei dati sono a rischio, figuriamoci i nostri.”

      quei dati interessano qualcuno, appunto perché riguardano personalità in vista.
      Mi piacerebbe molto che anche i miei dati fossero di pubblico interesse, ma temo di essere un anonimo quisque de populo, e al limite qualche criminale è interessato a sapere il mio numero di carta di credito…..

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Mi piacerebbe molto che anche i miei dati fossero di pubblico interesse, ma temo di essere un anonimo quisque de populo, e”

        Certo.

        Infatti, le misure di sicurezza di cui parlavo nei post precedenti sarebbero del tutto inefficaci per proteggere le personalità in vista.

        Ma possono funzionare con i pesci piccoli come noi, proprio perché pochi si prenderanno la briga di fare un po’ di lavoro in più per rubare i nostri dati.

        • Miguel Martinez scrive:

          L’altra lezione importante, credo, è la vanità di tutti i tentativi di “garantire la privacy”, di far finta che la specie umana, attraverso leggi e regole, possa imbrigliare l’intelligenza artificiale.

          Se non ci riescono i capi di stato, nel momento in cui hanno qualcosa da nascondere, e non ci riescono le banche fatte apposta per fare operazioni invisibili, beh non aspettiamoci molto dal povere Garante per la Privacy o dai termini contrattuali che appaiono negli oggetti/programmi elettronici che usiamo.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Martinez

            “artificiale”

            È la profezia dell’ultimo racconto dell’antologia “Io, Robot”, di Asimov. Alla fune l’umanità è completamente dipendente dalle IA che sanno tutto di tutti. E siccome le IA sono state progettate (ipocritamente) avendo in mente esseri umani ideali che non si fanno del male, la violenza sparisce completamente dalla specie umana. Come dice la protagonista, “essenzialmente, un robot è una persona per bene”.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              titolo?

              grazie

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Titolo?”

                Il titolo è “Conflitto evitabile” (The Evitabile Conflict).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                grazie di nuovo

                credo di aver letto almeno una mezza dozzina di volte Io robot ma non me lo ricordo

                appena ritrovo il libro, provvedo

            • PinoMamet scrive:

              “E siccome le IA sono state progettate (ipocritamente) avendo in mente esseri umani ideali che non si fanno del male, la violenza sparisce completamente dalla specie umana”

              Era un paradosso, una provocazione, o Asimov credeva davvero a un esito del genere?

              Perché in questo caso, credo che sia molto sopravvalutato…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PM

                “sopravvalutato”

                Quando lo ha scritto negli anni ’50 ci credeva. O meglio, il suo scopo dichiarato era combattere il mito di Frankenstein, per cui l’uomo artificiale si ribella invariabilmente al suo creatore.
                Però rimane sempre assai scettico, da buon ebreo liberal alla Woody Allen: i robot (e le IA di questo ultimo racconto) si impongono contro la corruzione e la stupidità delle classi dirigenti di multinazionali e governi. C’è un vero capolavoro di racconto in cui due politicanti si affrontano in un’elezione e in cui non si sa fino all’ultima riga se uno dei due è un robot umanoide oppure no. Asimov è un positivista vecchio stampo ma con un’enorme dose di faccia tosta “ebraica statunitense”. Non ha una del piglio aristocratico di un Bertrand Russell, che ha l’acume del genio ma il modo di fare di un personaggio di David Niven, col monocolo e il tight. Se hai mai letto qualcosa del Nobel Richard Feynman, uno che fra una conferenza e l’altra suonava il bongo e comprava cassaforti per scassinarle, capisci quello che voglio dire. Con Asimov non si viene mai a lezione, ci si diverte.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Se le cose stanno così, merita la lettura senza dubbio.

                Sono sempre stato prevenuto contro la fantascienza… non so perché, non mi acchiappa.

                L’aspetto fantastico sicuramente mi piace, ma ho sempre avuto sentore che dietro moltissima fantascienza ci sia qualche apologo, qualche moralismo, o perlomeno qualche tesi che l’autore vuole dimostrare: e scrivere per dimostrare una tesi è quasi sempre pessima letteratura.

                L’ironia e il divertimento, in effetti, possono salvarla.

              • roberto scrive:

                D’accordo con Andrea, asimov è veramente straordinario

              • Francesco scrive:

                sapete che invece col tempo mi è decaduto? leggibile, godibile ma alla fine è sempre come essere al congresso del Partito Socialdemocratico Svedese … due palle e un moralismo terribile

                meglio gli scherzi da prete, alla lunga

  10. Miguel Martinez scrive:

    OT

    Sulla Spigolatrice di Sapri, riflessioni, come sempre controcorrente e divertenti, dello Strano Anello:

    https://lostranoanello.wordpress.com/2021/09/30/2087/

    • PinoMamet scrive:

      Trovo condivisibili moltissime cose dell’articolo, ma essendo io rompicoglioni, cito questo:

      “I più furberrimi infatti se ne accorgono e inventano dunque giustificazioni più fantasiose ed elaborate per il loro “signora mia, che indecenza oggigiorno!”, tipo: “il problema non è il culo, è che un culo troppo sexy” (non come quello dei bronzi di Riace, del David, o le tette della Libertà di Delacroix, che sono tutti cessi); “il problema è che il culo non ha a che fare con il tema della statua” (mentre il pisello di fuori del David è integrale al mito biblico, e di certo non puoi rappresentare adeguatamente l’allegoria di Libertà senza mostrarne il seno); “le spigolatrici non si vestivano davvero così e non avevano il culo così allenato” (mentre i guerrieri greci notoriamente andavano in guerra seminudi e avevano il pene di un bambino di otto anni)”

      ehmmm

      sì.
      I guerrieri greci andavano in guerra seminudi; dipende dall’epoca e dalla città, ma la norma era: c’è caldo, sto nudo, mi tengo lo scudo e l’elmo; al massimo una corazza di lino (!), le prime file o i cavalieri anche di metallo;

      comunque c’era la gara della corsa (nudi) con le armi, quindi le raffigurazioni di guerrieri nudi sono realistiche.

      per la grandezza del pisello, è un altro discorso…

      • PinoMamet scrive:

        Proprio perchè la nudità, perlomeno maschile, era considerata normale nella Grecia classica

        (Erodoto trova strani i popoli anatolici che “si vestono anche se c’è caldo”)

        la grandezza del pene assume significati simbolici: il pene piccolo è preferito, in quanto segno di temperanza, padronanza degli istinti ed educazione;
        il pene grande è simbolo di semi-ferinità, di sensualità eccessiva e di ignoranza, è da personaggio di commedia.

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      https://lostranoanello.wordpress.com/2021/09/30/2087/

      Cazzo, è veramente in gamba questo qui.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Sapri”

      Mah.

      Finché si limita all’estetica, si legge.

      Quando alla fine si mette a dire che “questo è la sola cosa che ci trasmette la sinistra”, come se sinistra e cancel culture fossero la stessa cosa, allora salta fuori il solito fine propagandistico.

      Peccato.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  11. mirkhond scrive:

    Perché i Greci amavano la nudità?

    • PinoMamet scrive:

      Bella domanda!

      Naturalmente la risposta di comodo sarebbe “e perché gli altri amavano i vestiti?”

      Ma sarebbe solo un trucco retorico: i popoli che, potendo scegliere, vanno in giro nudi (proprio nudi nudi) sono pochini, talmente pochi da essere sicuramente l’eccezione.

      Non è nemmeno che “non sapevano fare vestiti decenti”: tutti i popoli vicini ci riuscivano benissimo, e anche i Greci sapevano fare vestiti comodi e raffinati.

      Nel loro amore per la nudità penso che loro stessi vedessero- o amassero vedere- l’amore per la verità, per la semplicità, per la non contraffazione.

      La regola che voleva non solo atleti, ma anche spettatori nudi ad Olimpia, la si faceva risalire a un racconto aneddotico di una donna allenatrice/fan del figlio, mescolata al pubblico maschile, quando “ancora si andava vestiti”…

      e forse cominciano ad avvicinarci alla verità.

      Le donne erano infatti più vestite degli uomini, e la donna nuda, in certi ambiti, era una donna… virile, come nelle gare femminili degli Spartani.

      E nelle diatribe tra amanti dei ragazzi e amanti delle donne, i Greci non mancano di ricordare che un giovanetto fresco di palestra, anche sudato, è più “pulito” di una donna coperta di unguenti e profumi…

      insomma, credo che ci sia sotto una sorta di sessualizzazione del corpo maschile!
      causata dal complesso agonistico/militare dell’efebia.

      Ma non so, ipotizzo.

      • Peucezio scrive:

        Interessantissimo!

        In generale comunque l’arte classica si distingue proprio per questo gusto della naturalezza del corpo umano (riemersa poi costantemente nell’arte occidentale fino a oggi): mentre i popoli “selvaggi” si tatuavano, si deformavano il corpo fino all’inverosimile, i Greci (e i Romani, da loro influenzati) amavano la limpidezza di linee e forme del corpo umano naturale, non modificato.
        Questo amore per la limpidezza, la naturalezza (che non significa affatto amore per la natura: in natura c’è anche il deforme, il mostruoso), questo fastidio per gli orpelli, le sofisticazioni è un po’ la cifra appunto della classicità e di ogni classicismo.
        La nudità forse è proprio espressone di ciò.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          I romani non erano nudi. E la cultura greca da cui sono stati influenzati è stata quella ellenistica, più che quella classica.
          Il fatto che le statue fossero comunque nude credo fosse più manierismo che altro.

          • Peucezio scrive:

            Credo però che, come i Greci e diversamente dagli orientali, non avessero il pudore della nudità.

            • PinoMamet scrive:

              Mmm mi sa che ce l’avessero, invece…

              Erano sicuramente più pudichi dei Greci.
              Vado a memoria, ma anche nei giochi atletici i Romani almeno un perizoma lo portavano…

        • PinoMamet scrive:

          Mah, non ho un inventario, ma mi pare che i Romani copiassero più la statuaria classica, comprensibilmente: era già classica alla loro epoca.

          Comunque parlavo della Grecia, nella quale la nudità non era manierismo artistico ma realtà quotidiana.

    • Moi scrive:

      la nudità mostra senza infingimenti il livello dello stato di salute fisica di un essere umano … perciò chi si copre, dovrebbe dare più importanza alla “spiritualità”.

      … Sono ragionamenti un po’ Settecenteschi / UAAR 😉 , ma leciti ! 😉

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Più che alla spiritualità, direi che chi si copre dà maggiore valore al se stesso culturale/sociale che al se stesso fisico. Quindi:
        – se sei nudo e basta, per te c’è la tua fisicità e basta (questa roba esiste solo in alcune società di fantasia di scrittori antichi o in presunte sette tipo i gimnosofisti)
        – se sei nudo e agghindato di monili, tatuaggi, ecc., contano fisico e cultura/società (questi sono greci e società tribali)
        – se sei vestito, ciò che conta è l’aspetto culturale/sociale (queste sono le civiltà più raffinate)

        • PinoMamet scrive:

          Beh, ma i Greci non davano molta importanza ai monili (in teoria, in pratica avevano bellissimi gioielli, vedi “gli ori di Taranto”) e non conoscevano il tatuaggio…

          Credo che se avessi interrogato un Greco di epoca classica avrebbe risposto semplicemente “sto nudo perché c’è caldo”.
          Erodoto la mette così, perlomeno.

          E in effetti nell’arte greca appaio all’occorrenza nudi un po’ tutti, belli e brutti, giovani e vecchi (la pittura vascolare), mentre vanno al mercato, mentre vanno a caccia (stivaletti, mantello corto e pisello di fuori), mentre vanno in battaglia (corazza di lino, e pisello di fuori, o semplicemente pisello di fuori…) mentre vanno un po’ ovunque…

          Io ipotizzo si trattasse di un tratto culturale ed acquisito, ma chissà.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “sto nudo perché c’è caldo”.

            Sì, è la risposta che ti dà chi non considera i vestiti una parte essenziale di sé. Noi tendiamo a non cogliere appieno l’opposto di una società come quella perché il nostro mondo si è forgiato su quell’opposto: una società di uniformi, dove il modo in cui ti vesti dice chi sei, che lavoro fai, se sei in un’occasione formale o informale, se sei al lavoro o nel tempo libero, se sei al mare o in montagna…
            Visto che per noi la trasmissione di queste informazioni è assolutamente naturale, una società che non le fornisce può essere:
            – una società inesistente (come ho spiegato una volta, gli Antichi Greci non sono esseri umani, sono semidei)
            – una società di selvaggi (per cui l’unica informazione che ci dà il loro limitato abbigliamento è “io sono un selvaggio”)

            • PinoMamet scrive:

              ..però a me degli antichi Greci interessa proprio il loro aspetto umano 😉 che in genere è quello volutamente trascurato dai grecisti e dai classicisti.

              Molto dei quali non si sono mai veramente mossi da Winckelmann, e continuano a sognare un popolo di bellissimi filosofi che parlano un impeccabile ionico-attico…

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              anche la nudità può essere culturalmente non neutra, così come lo è portare i capo scoperto o invece coperto secondo le occasioni, ecc.

              I Greci non si vergognavano a mostrarsi nudi, gli orientali sì. Non è un dato neutro. Ma è comunque un dato culturale.
              Tranne a pensare che i Greci fossero selvaggi (ma anche i selvaggi hanno una cultura).

              Direi semmai che la nudità dagli anni ’60 è culturalmente più debole: lì c’è un’esplicita volontà di tornare allo stato di natura, ferino.
              E lo stesso vale per l’anodino e sciatto vestiario di oggi, in cui il nobile mette i jeans come il muratore.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La vergogna è un dato sociale: se la provi significa che hai (in un dato ambito) più regole sociali di chi non la prova. E le regole servono a gestire la complessità, normalmente.

      • PinoMamet scrive:

        Non credo che i gimnosofisti fossero “presunti”: sono citati troppo spesso, e sempre come una cosa più o meno comune che si può vedere in giro (tipo gli Hare Krishna qualche decennio fa), non un mito tipo i cinocefali o il catoblepa 😉

        Penso fossero un nome di comodo per svariati santoni di provenienza indiana, e ipotizzo che i jainisti “vestiti di cielo”- che tuttora esistono- possano essere stati il modello originario da cui è stato preso il nome, applicato poi ad altri santoni e predicatori, più o meno vestiti.

        Uno studente indiano mi diceva l’altro giorno che in India una legge consentirebbe di andare nudi in motocicletta… Chissà se è vero! 🙂 Comunque non è tanto più incredibile, conoscendoli. 😉

        • PinoMamet scrive:

          Poi lui è Sikh e quindi vestitissimo… Tutta la cultura indiana è parecchio puritana, però ammette, forse per retaggio tradizionale, che si possa stare nudi… religiosamente!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “i gimnosofisti fossero “presunti””

          Sicuramente le fonti lontane che ne parlano si riferivano a qualcosa di esistente. Quanto quel qualcosa fosse simile a ciò che descrivono le nostre fonti è materia di discussione.

  12. mirkhond scrive:

    (Erodoto trova strani i popoli anatolici che “si vestono anche se c’è caldo”)

    Quindi non c’entra niente l’Islam. Mi chiedo se la moda e l’arte bizantina non siano state influenzate proprio dall’Anatolia, contribuendo a creare una cultura completamente diversa da quella pagana.

    • Moi scrive:

      Mi sa che gli Anatolici di “Erodoto” sono “Pagani” anch’ essi 😉 …

      • mirkhond scrive:

        Si, ma dopo la Palestina e la Siria, l’Anatolia fu la terra che vide la missione evangelizzatrice di San Paolo, e dove in un certo senso il Cristianesimo si definì oltre le sue radici giudaiche.
        L’Anatolia fu anche la terra dei primi concili ecumenici.
        Dunque non mi sembra tanto assurdo che la moda bizantina così diversa da quella greca, possa esservisi formata e rielaborata alla luce del Cristianesimo.

        • Moi scrive:

          Può essere benissimo … come che i Sacerdoti Cattolici sono in genere “imberbi” alla Romana e quelli Ortodossi “barbuti medi” alla Greca (né pizzetti lunghi più orientali né barbone più norrene …)

  13. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    … Hai per caso fatto Apologia di III Reich o espressamente affermato che le Donne Trans sono Uomini ? 😉

    … NON mi pare, allora icché temi dalle AI / Eiài Spinone ? 😉

  14. Moi scrive:

    Spione

    ———

    e.c.

    “Pagano” è un termine che ha senso come “Kafir”, “Goi” ,”Gagiò” , “Farang” , “Gaijin” … forse anche “Boomer” 😉 !

  15. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    … BRACE YOURSELF ! 😉

    https://www.youtube.com/watch?v=zE2EZZJY3aI

    Birds dont exist, they are government drones : heres proof

  16. Moi scrive:

    https://birdsarentreal.com/

    ———————

    Birds in the News

    Are Birds Actually Government-Issued Drones? So Says a New Conspiracy Theory Making Waves (and Money)

    Hatched by a 20-year-old college student, the Birds Aren’t Real movement has drawn intrigue and scorn on Instagram, Reddit, and Twitter.

    https://www.audubon.org/news/are-birds-actually-government-issued-drones-so-says-new-conspiracy-theory-making

  17. Moi scrive:

    https://www.lascimmiapensa.com/2021/07/09/birds-arent-real-teoria-complotto-uccelli-non-esistono/

    […]

    Bird’s Aren’t Real, un movimento sviluppatosi in America (e dove altrimenti?) a partire dal 2017 che afferma che quelle creature volanti che vediamo ogni giorno non sono in realtà uccelli ma bensì dispositivi di sorveglianza piantati dal governo

    […]

  18. Moi scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=FgSrYJzjqHE

    Intendiamoci : NON è che gli uccelli non sono mai esistiti, eh … gli è solo che dal 1959 il Governo degli USA li ha sostituiti con repliche robotiche da spionaggio , il Feathered Gospel parla chiaro 😉 !

  19. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Un Professore (?) NeoBorbonico ha lo Scoop … forse 😉

    ——————————————-

    La spigolatrice di Sapri? Un falso!!!

    https://www.youtube.com/watch?v=PUr_Bp4VXAk

    Si chiamava Rosa Ferretti la spigolatrice di Sapri. Fu ammazzata dalla banda criminale di Carlo Pisacane, ossia ERGASTOLANI condannati per crimini comuni. Erano 450 assassini e ammazarono molti contadini mentre spigolavano il grano, tra i quali Rosa Ferretti.Mercantini fece la sua fortuna con quella poesia, infangando la storia.

    • Moi scrive:

      … Purtroppo , il Prof. Antonio Ciano si limita a definire “libri che non ci fanno leggere a scuola” le proprie fonti.

  20. Moi scrive:

    Quindi siamo passati dal personaggio femminile inventato di sana pianta dal Mercatini, alla donna in carne e ossa protofemminista antiBorbonica della Cirinnà … alla vittima con nome e cognome secondo il suddetto Prof. (?) Antonio Ciano.

    E se ne (ri)parla perché “sessualizzata” mediante il “panneggio bagnato”, tecnica che esiste almeno dai tempi di Fidia … Mah !

    https://it.wikipedia.org/wiki/Panneggio_bagnato

  21. Moi scrive:

    Cmq, visto che la Cirinnà ha tanto a cuore il Gender … mi pare invece che, nell’ Ottocento, un “Femminiello” (?) a Napoli se la passasse meno peggio di “Cupio” (?) a Torino !

  22. Miguel Martinez scrive:

    a proposito di parassiti, una buona notizia:

    Source : https://www.notav.info/post/bocciato-torna-a-ca-tua-napoli/
    notav.info
    post — 4 Ottobre 2021 at 20:12
    Bocciato… l’on. Napoli se ne torna in Val Sangone

    Anche a Monpantero, piccolo comune della valle di Susa si sono chiuse le operazioni di spoglio. A vincere è stato Davide Gastaldo, erede dei 15 anni di amministrazione di Piera Favro, storica maestra e sindaca Notav. Ad essere respinto è stato Osvaldo Napoli, ex parlamentare e storico alfiere Sitav di Forza Italia. Un vero parassita del pubblico, pensione d’oro, vitalizio, gettoni e indennità di carica in ANCI ecc. Ex sindaco di Giaveno che dalla vicina val Sangone (intonsa e non interessata dai futuri cantieri TAV) voleva venire ad insegnare ai valsusini a vivere. E invece torna a casa sua.

    Insomma, Davide contro Golia, l’onestà contro la corruzione. Una campagna elettorale in cui il movimento Notav ha volutamente evitato di caricare di responsabilità Davide ignorando l’Osvaldo Napoli.

    Agli abitanti del piccolo comune la responsabilità della scelta, libera e No TAV. Diverso invece il tenore del Napoli Clan. Una campagna elettorale costellata di promesse di denaro e clientelarismo. Parenti e amici di storici imprenditori sitav falliti in lista, cene e aperitivi in classico stile mafioso. E niente la valle di Susa non vi vuole…

    Andatevene via!

    • Francesco scrive:

      fonte e tono ineccepibili! poi parlano male dei siti tradizionalisti cattolici

      😀

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “fonte e tono ineccepibili!”

        🙂

        Però quando c’è da festeggiare, c’è da festeggiare!

        • Francesco scrive:

          Avevo giusto dimenticato di dire che non c’è nulla da festeggiare, solo altri ritardi e altri spese inutili.

          Che a me i francesi neppure sono simpatici ma opporsi al corridoio sud dell’alta velocità ferroviaria europea è Male Puro.

  23. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “spigolatrice”

    Source : http://www.golfonetwork.it/news/newsgolfo.asp?NewsID=14962

    Vincenzo Gulì: La merespigolatrice di Sapri
    Oggi la parola dittatura gira fin troppo sulla bocca di tanti che ne paventano l’instaurazione ma in campo culturale essa è un’amara e solida realtà da ben 160 anni per quel che concerne la storia di quelle che furono le Due Sicilie . Fino a qualche decennio fa la repressione era immediata e ferrea contro i coraggiosi che osavano dubitare degli assurdi dogmi risorgimentali. Poi il numero e la qualità dei revisori storici è cresciuto talmente da allentare finalmente la morsa mendace che stritolava la realtà. E’ il momento allora di smantellare un’altra fiaba risorgimentale.
    A quelli di una certa età avranno sicuramente imposto lo studio di una poesiola mediocre che però era utilizzata per raccontare una delle famose favolette preparatorie della forzata unificazione: La spigolatrice di Sapri. La ripetizione asfissiante del subisso di fole che riguardava Pisacane ha colpito tante generazioni di scolari da far diventare verità qualcosa di assolutamente divergente da essa.
    Eppure bastava solo un po’ di attenzione per accorgersi delle incoerenze della narrazione della famigerata spedizione. Altrove ci siamo già occupati della questione del traditore (cliccare per dettagli) ma ora vogliamo intervenire su una simpatica querelle sorta all’inaugurazione di una statua alla spigolatrice fatta recentemente a Sapri.
    Non era spigolatrice e non era di Sapri!
    Da tempo ormai è stato ribattuto alle scemenze pseudo poetiche di Mercantini eccependo che la zona di Sapri non è stata mai ricca di coltivazioni di grano da far immaginare donne in aiuto degli uomini per raccogliere le spighe ma, soprattutto, andando ad approfondire l’identità di questa tanto decantata spigolatrice. Ebbene agli atti giudiziari e di polizia borbonica c’è, nei giorni successivi allo sbarco, il decesso di una certa Rosa Ferretti (da Casalbuono oggi Casalnuovo e non certo Sapri) che notoriamente nella zona esercitava il mestiere più antico del mondo. I pochi avventurieri e i molti evasi da galera che seguirono Pisacane si servirono di lei prima di liberare il popolo. Poi, nell’onnipotenza predatoria che li animava, la scacciarono senza pagarla e, alle sue rimostranze, la uccisero. Tranquillamente la Ferretti può essere definita meretrice e non spigolatrice; volendo è una merespigolatrice!
    Senza pretendere altre prove per tutta la triste e squallida vicenda, perché volutamente occultate o distrutte, qui si vuole far rilevare l’ironia della sorte che ha fatto realizzare questa statua di Rosa (visibile in basso a destra nella foto) che, senza ombra di dubbio, dà repentinamente l’idea della meretrice e non della spigolatrice per le evidenze esibite…
    Ora Sapri ha la sua merespigolatrice che rappresenta un’altra picconata al castello di bugie intorno a Pisacane & C. La gente ormai è informata, anche visivamente, e l’eroe caduto per amore del popolo è sempre più lontano e va sostituito dal terrorista prezzolato mandato in avanscoperta per distruggere non tanto il regno del Borbone quanto la sua politica sociale ancora pervicacemente ignorata o celata da troppi che pur blaterano di teorico socialismo…
    (Prof. Vincenzo Gulì)

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Senza pretendere altre prove” perché è come dico io, solo che tutto quello che potrebbe dimostrarlo è stato distrutto.
      In generale chi non ha idea di cosa sia il metodo storico si identifica grazie a dettagli come questo.

    • PinoMamet scrive:

      Secondo me il poeta la spigolatrice se l’è proprio inventata di sana pianta, senza bisogno di andare a spulciarsi gli atti giudiziari borbonici per trovare una meretrice da riabilitare…
      😉

  24. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT – per non dimenticare chi ha detto o fatto che cosa, nell’euforia generale.

    «Quando lo stato abdica al suo ruolo di garante della laicità si crea un vuoto». Così Giorgio Parisi, oggi premio Nobel per la fisica, nella sua lettera del 2008 sul tentativo di far inaugurare dal papa l’anno accademico della Sapienza. I clericali volevano cacciarlo dall’università, il senatore Gasparri dichiarava: «dopo lo sconcio della Sapienza di Roma ci attendiamo che vengano assunte iniziative per allontanare dall’ateneo i professori ancora in servizio che hanno firmato quel vergognoso manifesto».
    La lettera di Giorgio Parisi del gennaio 2008: https://blog.uaar.it/2008/01/20/sapienza-una-lettera-giorgio-parisi/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Un altro che se esce dalla torre d’avorio della Fisica non fa belle figure?

      🙂

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      La prossima volta mi aspetto citazioni di Montagnier, nell’euforia generale 😀

    • PinoMamet scrive:

      1- Mi spiegate bene perché il Papa non potrebbe essere invitato a parlare in un’università?

      O il Dalai Lama, se è per questo….

      2- dal poco che capisco, Parisi contesta a Benedetto XVI l’uso di una citazione di Feyerabned, sulla quale confesso e ammetto la più buia ignoranza. I giornalisti, con la solita finezza, lo trasformano in “Libero pensiero vs l’Inquisizione Spagnola” oppure, secondo gli orientamenti, “Professore miscredente vs Nostra Millenaria Civiltà Cattolica”.

      Tutto ciò mi pare c’entrare davvero poco con la Fisica e relativi premi…

      • Francesco scrive:

        già ma per una certa tradizione “dagli al prete” viene prima di ogni altra considerazione

        ne ho conosciuti anche io di preti antipatici, eh

      • roberto scrive:

        io preferirei in effetti che all’inaugurazione dell’anno accademico di una università pubblica parlasse gente tipo il rettore, i professori, il ministro dell’educazione, alumni di quell’università e non papi, mullah, rabbini, o dalai lami, anche semplicemete per dare il segnale che l’università è di tutti e non di questa o quella setta….

        poi vabbé durante l’anno inviti le personalità che vuoi, papi compresi

        • PinoMamet scrive:

          Direi che sono d’accordo!

        • Francesco scrive:

          roberto

          siamo in Italia, dai, il Papa è una figura consueta e pacifica, non una blitzkrieg di una qualche setta!

          non essere più realista del re

          ciao

          • roberto scrive:

            No io sono rispettoso del ruolo del papa, non è una “figura consueta e pacifica”, ma il sommo pontefice della chiesa cattolica.

            Come tale non ci azzecca con l’apertura dell’anno accademico di una università pubblica

            • Francesco scrive:

              solo in teoria

              e guarda che a me piacerebbe un Papa molto più Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, qui in Italia invece è quasi solo un bravo vecchino che dice cose molto buone che nessuno ascolta

              tipo Mattarella

              😉

  25. PinoMamet scrive:

    OT

    ma in qualche modo c’entra qualcosa, lo sento… forse con la spigolatrice di Sapri?

    Alcuni miei amici sono andati a vedere l’ultimo James Bond: l’hanno trovato brutto, brutto, brutto.

    Tra le altre cose, si parla di Bunga Bunga (citato con questo nome; a quanto pare anche nella versione in inglese) e di una protagonista che viene messa in salvo mettendola su un treno di Trenitalia, che fa già ridere così, ma quel che peggio, neppure esistente…

    • PinoMamet scrive:

      A me basta molto meno per perdere ogni sospensione di incredulità:

      sono andato a vedere Dune, per rifarmi del mezzo pastrocchio di Lynch, e non l’ho trovato eccezionale: dovrebbe essere molto fedele al libro, ma non ho letto il libro e non so.

      A un certo punto gli Atrìdi 😉 si mettono a parlare in una specie di cimitero vichingo con tombe di famiglia;

      e lo accetto, ci sta- un mio amico aveva delle perplessit su questo punto, ma per me me l’anno 10.000 e rotti possono benissimo avere tombe smil-norrene e chiudere i documenti con i sigilli, come le prove della Maturità 😉

      solo che indossano dei cappottini che io trovo anche belli, ma sembrano proprio una cosa che troverai domani nei negozi (e non è escluso) e questo lo accetto molto meno;

      ma il colpo di grazia per me arriva quando una tizia, durante una scena di azione, si lascia sfuggire l’esclamazione “cazzo!”

      Colpa del doppiaggio, probabilmente, ma mi pare distruggere qualunque credibilità.
      (Un drammaturgo di cui non faccio il nome, che fu mio insegnante al corso di sceneggiatura, lo chiamava “effetto viva la Juve”, proprio offrendo come esempio un immaginario film di fantascienza, pieno di cose incredibili che accettiamo senza problemi, ma se un alieno esclamasse “viva la Juve” non ci crederemmo più…)

      Certo, quello di Jodorowsky sarebbe stato meglio…

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Perché un’imprecazione rompe la tua sospensione dell’incredulità? La tua, ma sei in ottima compagnia: è una lamentela che leggo spesso quando si parla di fantascienza e dialoghi.

        • PinoMamet scrive:

          Ma perché “cazzo” è un’esclamazione italiana moderna…

          che ne so come impreca un Fremen del pianeta Arrakis?

          in qualche modo bisogna farlo imprecare, certamente, ma credo sarebbe meglio scegliere qualcosa di più neutro.

          • Francesco scrive:

            sicuro di “italiana moderna”?

            secondo me “mona” in Veneto e “conne” in Francia hanno lunghissimo corso

            e l’ambito è quello

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Le alternative in genere vanno da “cazzo” (che traduce parole inglesi) a roba come “per lo Spazio!”, che secondo me rendono molto meno.

      • Francesco scrive:

        1) quello di Jodorowsky credo sarebbe stato eccezionale

        2) fedeltà al libro fino a un certo punto, il film punta troppo sulle scene spettacolari ma la CG è in giro da un pezzo e a me è parso ripetitivo e noioso

        3) qui abbiamo bisogno degli storici: in Plauto e in Aristofane come imprecano? perchè secondo me “cazzo” è molto plausibile, anche tra 10.000 anni. Mentre “viva la Juve” non tanto

        4) per me la botta decisiva è stato il discorso da “paparino snowflake” del Duca Leto al figlio … veramente ridicolo. cara grazia che nessuno ha detto “resiliente” o “inclusivo”. E, per la gioia di Miguel, neppure “coniugare tradizione e modernità”, che pure ci sarebbe stato, nella tortura della moglie del dottore, per fargli superare il condizionamento a non fare del male.

        5) se ho capito, sconsigli 007 quindi?

        • PinoMamet scrive:

          ” cara grazia che nessuno ha detto “resiliente” o “inclusivo””

          😀 😀

          Su 007: i miei amici lo sconsiglianovivamente.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            È quello dove dicono cose tipo “i tempi cambiano! GIRLPOWER!1!”, giusto?

          • Francesco scrive:

            ho accompagnato la moglie a vedere 007 ….

            direi che vale un 5, non di più e non di meno. anzi, evitando qualsiasi deriva LGBTQ+ forse mezzo punto in più (che gli tolgo per una scena stupidamente maschilista però)

            insomma, evitabile ma meno peggio di molta altra robaccia

      • roberto scrive:

        ii l’ho trovato noioso e se non fosse stato per il cinema 4d (cioè con le poltrone che si muovono, il vento la pioggia e cazzate divertenti del genere) mi sarei addormentato. mi stupisce che sia piaciuto molto ai ragazzi

        il dune degli anni 80 era una palla mostruosa

        i libri sono noiosissimi

        no, non sono un gran fan della saga

        PS qual’è la scena del cazzo? io l’ho visto in inglese ed in realtà non mi ricordo nemmeno di imprecazioni

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Il film secondo me è fatto benissimo. È Dune di Herbert a non essere granché.

        • PinoMamet scrive:

          Stanno sorvolando il deserto con una specie di elicottero – insetto e a un certo punto esce un vermone…
          (la scena del cazzo 😉 )

        • PinoMamet scrive:

          Sono andato in biblioteca e ho cercato il primo Dune: era fuori (effetto del film senza dubbio).
          Ne ho aperto un altro della serie, e sono morto di sonno dopo due pagine.
          Se non passava la bibliotecaria a svegliarmi con una secchiata d’acqua stavo ancora lì a dormire…

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Per esempio, a me crea più problemi vedere questi che nel 10000 si scannano a coltellate in mischie confuse rispetto alle parole che si scelgono per rendere una lingua immaginaria in italiano. Mentre i riferimenti a cose della nostra realtà (colazioni statunitensi contemporanee in primis) normalmente stonano tantissimo.

        • PinoMamet scrive:

          Sì, ma la cosa delle coltellate credo sia giustificata in qualche modo nella saga dei libri (per qualche motivo le armi da sparo sono inefficaci o proibite, boh), solo che nel film non è affatto spiegato.

          Altra cosa straniante è vedere il protagonista che vede una specie di documentario in videoproiezione sulla vita del nuovo pianeta…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            In pratica gli scudi che usano bloccano ciò che è veloce, ma non ciò che è lento, quindi il proiettile non passa, mentre la lama sì. Nel film si fa accenno alla caratteristica degli scudi, ma non alla conseguenza.

            Secondo me il problema dell’olodocumentario è che sembra un documentario degli anni ’50.

            • Francesco scrive:

              non solo, se gli spari un laser contro l’effetto può andare da nulla a esplosione atomica! è per questo che sono tornati a spade e coltelli

              nel libro è spiegato bene.

              confesso che a me è piaciuto! non arrabbiatevi però

    • PinoMamet scrive:

      Per ovviare all’ “effetto viva la Juve” in Guerre Stellari avevano varato la regola “there are no bras in space”, niente reggiseni nello spazio:

      il pubblico non deve intravedere ferretti o elastici di reggiseno e chiedersi “ma l’attrice lo avrà comprato da Tezenis o da Intimissimi?”

      • Francesco scrive:

        😀

        peccato non aver mai pensato a far sparare in modo decente i soldati imperiali, quello è ridicolo se ci si bada

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Gli imperiali che sparano a caso sono un problema compilato.
          Nel primo film hanno l’ordine di far scappare i protagonisti (viene espressamente detto più volte, anche nella forma “ci hanno lasciati scappare “). Nel secondo film è un po’ meno giustificata. Nel terzo film le prendono dai peluche. E da lì in poi sono diventati una barzelletta. Di recente avevano inserito i soldati con le maschere nere che dovevano essere i non plus ultra, ma poi hanno sputtanato anche quelli. Da ultimo hanno inserito i robottoni assassini, ma sputtaneranno anche loro.
          Da quelle parti hanno seri problemi nella gestione degli antagonisti, ecco 😀

          • roberto scrive:

            vabbé però se faccio un film con due buoni e 10000 cattivi, se i cattivi sanno sparare il film finisce dopo 10 secondi

            • PinoMamet scrive:

              Era un problema anche nei vecchi western (e non tanto vecchi… c’è un film con Kevin Costner e Duvall in cui il buon Kevin sembra dotato di una pistola con decine di colpi… ma almeno i cattivi hanno una mira decente!)

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Il trucco è non far mai incrociare due buoni con diecimila cattivi tutti in una volta. Non è difficile: la tastiera e il documento Word funzionano allo stesso modo a prescindere da come imposti la trama!

              • roberto scrive:

                vabbuò ma è noioso! molto più figo avere due eroi che fronteggiano un esercito, no?

                comunque da questo punto di vista non è male avatar in cui effettivamente i cattivi finché sono in sovrannumero fanno il mazzo ai buoni

              • Francesco scrive:

                no Roberto

                Avatar rimane una cagata in cui le armi da fuoco e il fuoco non spaventano gli animali

                è vero che io ho tifato per gli umani per tutto il film ma gli scontri li ho trovati pessimi

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                È figo per un quarto d’ora, ma se speri di poter andare avanti per decenni (ormai i franchise sono vaxche da mungere vira natural durante) con antagonisti per nulla temibile, hai fatto molto male i conti.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “è vero che io ho tifato per gli umani per tutto il film”

                Nessuna persona normale potrebbe mai tifare per gli elfi blu new age. O no? 😀

              • mOI scrive:

                … c’è anche chi li ha visti come Guerrieri Selvaggi contro il Progresso. 😉

              • Moi scrive:

                Palese parallelo con i Nativi Americani … ma il Politically Correct aveva meno pretese, lasciava più libertà di espressione, 10/12 anni fa.

              • roberto scrive:

                Io invece ho adorato avatar, anche se probabilmente più per ragioni estetiche che altro

              • PinoMamet scrive:

                Mai visto!
                Non so, non mi acchiappava.

                Comunque, di Dune mi ero fatto un’idea vaga ma diversissima, ricordando quello di Lynch, ma soprattutto tutta l’opera preparatoria di Jodorowsky & co, confluita poi nelle opere di Moebius, Giger ecc. ecc.

                Invece il film di Villeneuve mi sembra… Guerre Stellari per adulti.

                O meglio, Guerre Stellari mi sembra un po’ un Dune per bambini (e bambini cresciuti 🙂 )

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Credo che sia perché sia Dune che Guerre Stellari sono una massiccia raccolta di temi della fantascienza di metà Novecento: c’è l’Impero, c’è cappa e spada, c’è il gruppo che ha poteri magici e simili, la tecnologia è in realtà molto poco invadente (non c’è nessuno con aggeggi tecnologici sempre in mano: siamo “peggio” noi 😀 ), ci sono battaglie, ci sono gli effetti visivi di voli radenti e spari.
                Poi Lucas ha deciso che era stanco di sentirsi dire che i suoi film fossero un fantasy e si è inventato che la Forza la misuri con un prelievo alla Asl, mentre Herbert è morto prima di avere il tempo di diventare il cattivo 😀

              • PinoMamet scrive:

                “Poi Lucas ha deciso che era stanco di sentirsi dire che i suoi film fossero un fantasy e si è inventato che la Forza la misuri con un prelievo alla Asl”

                😀 😀 😀

                Una delle idee più stupide che potesse avere…
                ho sempre pensato che fosse la pietra tombale sulla saga, finché non ho visto il personaggio di Rey, ovvero “non ho bisogno di uno sviluppo del personaggio, perché sono un personaggio femminile e quindi vinco”.

              • Moi scrive:

                Concordo pienamente … il peggio è che sta minchiata poi innesca anche lo “sputtanamento retroattivo” ! 🙁

              • roberto scrive:

                Dopo la grande saga dei primi tre tutto il resto è macchietta (farei una eccezione per gli spin off rogue one e solo)

                Sennò rilancia con finn: attraverso la galassia per una ragazza e poi la trovi che pomicia con l’emo….

                Elio aveva già detto tutto
                https://youtu.be/FbPtvFxUb60

              • Moi scrive:

                FINN :

                il Nuovo Eroe sono io : sono Nero ! 😀

                REI :

                Guarda che il MeeToo guadagna troppo terreno mediatico sul BLM : la Nuova Eroa 😉 sono io , pure se Bianca ! 😉

              • roberto scrive:

                “il Nuovo Eroe sono io : sono Nero !”

                ma potessi fare il giro dell’universo, lei non me la da lo stesso 🙂

  26. mOI scrive:

    DUNE

    NON conosco i libri di Frank Herbert del 1965 … c’è cmq chi si sbraccia a dire che senza di essi Mad Max e Ken Il Guerriero non sarebbero mai esistiti !

    Vidi da piccolo in TV il film di David Lynch (ritenuto Genio Visionario) del 1984 … ricordo solo noia e che non succedeva quasi mai niente. Va be’ : era troppo presto !

    Ho visto il film di adesso … non troppa noia, ma succede poca roba e finisce palesemente incompiuto, incombe la saga !

    • Peucezio scrive:

      Cos’hai combinato al tuo nickname???

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ moi

      “Dune”

      L’avevo appena finito di rileggere prima di vedere il film. Che è la trasposizione quasi letterale della prima parte del romanzo originale del 1965. Una fedeltà incredibile al testo, pari solo a quella del primo episodio della saga del Signore degli Anelli. Da appassionato, consiglio questo film. Attendo con ansia il seguito: spero di non rimanere deluso.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Scusa ma gli uomini computer non ti sono mancati? I Mentat? e la caratterizzazione dei principali uomini del Duca Leto è stata molto rozza, mentre il fanciullino continuava ad avere visioni della gnocca …

        Meno entusiasta, devo dire

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “mancati”

          Su un testo così vasto devi fare scelte. Ad es. nel Signore degli Anelli è saltata tutta la parte di Tom Bombadillo, che io adoro. In Dune è saltata tutta la parte della cena offerta dal Duca Letto ai maggiorenti di Arrakis dopo lo sbarco, scena che da sola nel libro spiega parecchio. Ma l’essenziale, cioè la contrapposizione fra l’assoluta ostilità di Arrakis e i tormenti di un ragazzino che si scopre superuomo suo malgrado, c’è tutto. Inoltre si è sottolineato lo sfondo mediorientale, direi quasi tuareg, della civiltà di Arrakis, che nel libro richiede lunghe descrizioni. Le paure di Lady Jessica sono rese benissimo. E i buchi di sceneggiatura sono riempito con splendida scene di astronavi, che il regista ben padroneggia da quando ha diretto quell’altra splendida trasposizione di un racconto di fantascienza, “Arrival”. Diciamo che Villeneuve si è fatto perdonare quel madornale mappazzone di “Blafe Rinner 2049″…

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          (P.S. sempre lieto di parlare di fantascienza!!)

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          I Mentat ci sono, sono solo innominati. Una scelta che serve a non appesantire la narrazione con un nome in più da ricordare.

  27. Miguel Martinez scrive:

    Sulla Spigolatrice di Sapri…

    1) Abbiamo una sex worker con coscienza politica rivoluzionaria, che si aggrega al gruppo delle/dei rivoluzionari* che conducono una lotta contro la monarchia e il patriarcato.

    2) La sex worker, con coscienza libidinale, condivide la propria potenza erotica con i/le compagn* in lotta, fino a sfinirsi e sacrificarsi per la causa

    3) Viene celebrat* nel suo ruolo emancipatore di Sex Worker (in dialetto saprese, “spigolatrice”) da uno scultore che non ha paura di esprimere la carica antirepressiva e postmoderna della sua sessualità

    4) Qualche Swerf (Sex Worker Exclusionary Radical Feminist) c’ha da ridire

    5) Botte ai fascisti alle terfe e all swerfe!

  28. Moi scrive:

    una specie di elicottero – insetto

    [cit.]

    ——–

    NON ricordo se nel film del 1984 i velivoli avessero ali “ornitomorfe” , ignoro se le avessero nel libro del 1965 …

    Nel film odierno, in V.O. attuale si chiamano cialtronescamente “ornithopters” … MA sono palesemente ispirati alle libellule ! Avrebbero dovuto perciò chiamarli “anisopters” , o “libellopters” , oppure … la soluzione più semplice, su base Inglese, è la più figa :

    ” Dragonflyers ” … visto che la libellula, in English, c’ha ‘sto nome tanto figo di suo “Dragonfly” !

    • PinoMamet scrive:

      In effetti hai ragione!
      perché chiamarli “ali di uccello” se sono chiaramente ispirati agli insetti??

      Dal pochissimo che ho letto del libro della saga di Dune pescato in biblioteca, mi pare che fossero chiamati ornitotteri anche lì, ma alla descrizione non ci sono arrivato o deve averla fatta in un libro precedente.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Nel romanzo sono ornitotteri, sì.

        • Moi scrive:

          Nel mondo reale velivoli più “ornitotteroidi” sono gli aerei (anche ad assetto variabile, le “winglets” ispirate alle penne direzionabili dei condor) e alianti … però ovviamente volo ascensionale anziché battuto:

          questultimo pare che, almeno in una macchina volante, sprechi troppa energia e non garantisca la stazionarietà in quota.

  29. Moi scrive:

    Sta giocando la “Nostra” Nazionale di Pallonate [cit.] Vs quella d’ ISpagna 😉 … cmq vada, sarà allegorizzata dai Politici ! 😉

  30. Moi scrive:

    @ MAURICIUS

    I riferimenti al mondo reale … bisogna saperseli giocare bene, in fantascienza !

    ——–

    Un esempio ritenuto ben riuscito è questo :

    https://www.youtube.com/watch?v=-za2qBpg3JA

    nel romanzo, pare che ci fossero Topolino e Pippo, come Ancient American Deities musealizzate … ma chi li caga più, oramai ?! 😉

    [rif.]

    https://en.wikipedia.org/wiki/Mortal_Engines_(film)

  31. Peucezio scrive:

    Andrea,
    “I padroncini lavorano e non pagano tasse. I dipendenti lavorano (molto) meno ma pagano le tasse.”

    La solita mistificazione (nel tuo caso in buona fede) della sinistra.
    Da dove credi che arrivino i soldi delle tasse del dipendente? Formalmente le paga lui, nella realtà il datore di lavoro paga allo stato le tasse per i fatto di avere dei dipendenti.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Vengono dal suo lavoro. Altrimenti pure i soldi del padrone vengono dai clienti…

      • Francesco scrive:

        e senza il padroncino dove sarebbe quel lavoro? su, non facciamo finta di non aver letto Marx!

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “Padroncino”

          Non briatoreggiare. Visto che parli di Marx, vogliamo parlare di plusvalore?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            il plusvalore è un altro modo di dire che Karl Marx non ha mai capito cosa voglia dire “fare impresa”

            cosa che ogni tentativo di fare “il capitalismo di Stato” senza capitalisti ha mostrato in modo chiarissimo

            ma questo è ormai conoscenza comune no?

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “fare impresa”

              Beh, sì. Non è forse un modo più raffinato di dire “fregare il prossimo”?

              Io è una vita che mangio in un’ottima mensa aziendale in una ditta che ha campato decenni di commesse statali. A che servono i ristoranti e i bar? mi sono sempre chiesto. Non potrebbe essere così per tutti?

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> Non è forse un modo più raffinato di dire “fregare il prossimo”?

                in quale posto mai del pianeta Terra? a tavola dei Castro e, forse, al circolo “Pol Pot era un moderato, figuratevi Mao” al Parioli?

                non solo la proprietà statale dei mezzi di produzione ha sempre comportato i gulag, ha anche sempre fatto schifo come risultati economici. o hai qualche esempio che mi è sfuggito?

              • PinoMamet scrive:

                “Io è una vita che mangio in un’ottima mensa aziendale in una ditta che ha campato decenni di commesse statali.”

                ehmm…
                ehmm…

                va bene tutto eh?

                giustissima la battaglia contro i padroncini evasori, bella l’aspirazione a una società equa, bella la boiserie, bello tutto.

                Ma non ti sembra di suonare un po’ come il personaggio di Checco Zalone ospite dei leghisti? 😉

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Risultati economici”

                Allora: se parliamo di distribuzione delle merci, è vero. A Praga nel 1988 ho visto le interminabili code davanti alle rivendite statali di angurie da Cuba. Il libero gioco dei prezzi segnala immediatamente dove c’è una domanda insoddisfatta. È assurdo eliminare del tutto il libero mercato; basta garantire che i servizi essenziali (casa, cibo, medicine, istruzione, trasporti) non ne siano condizionati, così che ci sia chi non ha il necessario perché un altro deve guadagnarci. Chiunque ha provato come me a viaggiare sui treni inglesi nell’epoca di John Major sa cosa voglio dire.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                carissimo, mi spiace dirtelo ma per capire qualcosa di un sistema complesso e interconnesso come l’economia non basta la buona volontà. Figurati per quella specie di esercizio di miracolosa destrezza che è la politica economica.

                Quindi sottoscrivo la tua ricetta socialdemocratica e buonista ma ti avviso: non funziona. E’ già troppo. Non ci si riesce.

                E dove funziona, si scopre che non è per i motivi che si pensavano – come si scopre alla prima crisi.

                Fosse facile, ci sarebbero anche 60 milioni di Ministri dell’Economia, non solo di Allenatori della Nazionale!

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PM

                “Checco Zalone”

                Il mio idolo!! 🙂 🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          E senza clienti dove sarebbe il padroncino? O si guarda solo il lato della domanda e dell’offerta che ci fa comodo al momento?

          • Francesco scrive:

            sbaglio o sei tu che salti maldestramente sul lato della domanda senza motivo?

            stiamo parlando di organizzare l’offerta, pagando i fattori di produzione, tra cui il lavoro

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Il prestatore è offerta, il padroncino è domanda, quindi sei tu il primo ad aver fatto il salto.

              • Francesco scrive:

                nello studio sulla creazione di valore da parte dell’impresa, si può aderire alla tesi metafisica marxiana, priva di qualsiasi valore analitico, o riconoscere il ruolo del coordinatore dei mezzi di produzione e vendita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Coordini mezzi di produzione che “compri”, tra i quali c’è anche il lavoro. E il lavoro sono i dipendenti a “vendertelo”.

              • Francesco scrive:

                e io che ho detto scusa? e pure Peucezio, all’inizio di questa discussione

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ peucezii

      “formalmente”

      Tu non lavori in una piccola azienda, eh… ? 🙂 🙂

      Se no non faresti quest i discorsi alla Briatore.

      Il capolavoro è stato convincere i dipendenti che i parassiti sono loro che pagano le tasse fino all’ultima lira, e non i padroncini semisconosciuti al fisco.

      È quella che Gramsci chiama “egemonia della borghesia”

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        >> Tu non lavori in una piccola azienda, eh… ? 🙂 🙂

        neppure tu mi pare, mentre io forse ci ho a che fare tutti i giorni

        certo, parlo di vere imprese, anche se piccole – del resto dubito che i “padroncini sconosciuti al fisco” abbiano molti dipendenti

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “padroncini”

          Ma sono milioni. E votano. Ecco perché le destre sono così forti.

          (I miei erano dipendenti di quei padroncini. Alla larga).

          Lo statalismo staliniano è un pericolo, certo, ma ipotetico. La precarietà del capitalismo ce l’abbiamo in casa.

          Per carita’, capisco che si tema il gulag. Anch’io non vorrei mai ammalarmi di febbre gialla o di lebbra.

          Ma se mi dicono che per evitarlo devo farmi suffumigi di polvere d’amianto (detta anche ‘libero mercato’) allora no, grazie.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            ogni tanto penso che tu sia un parente di Landini, che cerca generosamente di non far apparire pirla il lontano cugino

            secondo Berlusconi i padroncini sono 4 milioni. credo oggi siano molti meno.

            in ogni caso, farebbero al massimo uno dei molti blocchi sociali, anche se fossero uniti, cosa che non sanno essere

            devo aggiungere altro?

            PS di quei 4 milioni, quanti sono artigiani anarchici o comunisti?

  32. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “Producono cosa?”

    Beni e servizi.
    Il valore è una categoria umana.
    Gli idrocarburi, se non fosse per l’uomo, non varrebbero niente.

    Per questo non mi occupo di biosfera.
    Le risorse naturali hanno valore se l’uomo ve lo conferisce: gli stessi idrocarburi nel ‘700 non valevano nulla. I popoli precolombiani non capivano il valore dell’oro.
    La salute della biosfera può essere una precondizione per una nostra vita confortevole, ma parassita è chi campa del lavoro altrui, non chi consuma le risorse del pianeta: la biosfera mica lavora.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “Il valore è una categoria umana.”

      Beh, certo, definito così è tautologico: vale per gli esseri umani ciò che gli esseri umani ritengono di valore.

      Non dico “l’uomo” perché io che sono un essere umano ritengo che abbia “valore” un gatto (non prodotto da me), un altro essere umano ritiene che valore abbia valore un packer (per Moi: i finti genitali maschili che i trans F>M mettono nelle mutande), un altro la cocaina che consumano sotto casa mia, un altro le manette del poliziotto che arresta lo spacciatore, un altro il creatore di video pubblicitari per truffe bancarie, ecc. ecc., un altro le magliette con la faccia di Mao, un altro l’insegnante che permette all’italiano che va in vacanza in Tailandia a parlare in finto inglese con le spigolatrici del posto, un altro lo studioso di malattie veneree che cura lo stesso italiano al suo ritorno a casa…

      Ma a quel punto non restano più “parassiti”. Oppure lo siamo tutti, visto che forse lo 0,1% dell’umanità campa davvero del lavoro proprio, in qualche villaggio del Messico.

      • Miguel Martinez scrive:

        Aggiungo che:

        1) il produttore di packer toglie idrocarburi a me e aumenta i costi dello smaltimento dei rifiuti (dirai, in maniera minima, ma moltiplica per qualche decina di milione simili mestieri del cavolo)

        2) i consumatori di cocaina sotto casa mi tolgono sonno

        3) il poliziotto che arresta lo spacciatore mi toglie tasse

        4) il creatore di video pubblicitari mi toglie banda

        5) l’italiano che va in Tailandia, all’andata mi toglie idrocarburi e inquina l’aria, al ritorno mi costa in tasse

        Tutti a parassitare ME!

      • roberto scrive:

        miguel
        “Non dico “l’uomo”

        è un errore di prospetiva, non si parla di uomo in quanto individuo ma di “esseri umani come società”.
        per dire, personalmente un pacchetto di sigarette non ha nessun valore, eppure non posso entrare da un tabaccaio e prendermene uno senza pagare, perché quel pachetto secondo la società ha un certo valore

        “Ma a quel punto non restano più “parassiti”.
        è quel che dico io: a prescindere dall’utilità e dal valore che il senor Miguel Martinez da ad una attività, ad un servizio, ad una merce, quelle attività, merci e servizi hanno un valore fissato dalla società…ergo puoi usare la figura retorica del parassita dicendo che siamo tutti parassiti o lasciar perdere questa cosa che non ha molto senso ed accettare che anche il lavoro del produttore di packers ha un valore
        🙂

        • Francesco scrive:

          mah

          rimango dell’idea che tra prezzo e valore debba esistere una differenza, altrimenti avevano ragione quelli che vendevano a Hitler perchè pagava. o anche il buon Lenin a irridere i capitalisti venditori di corde (che alla fine lo hanno sconfitto ma questo conta poco)

          quasi quasi mi interessa la frase di Peucezio “non capivano il valore dell’oro.”. beh, mi pare del tutto sbagliata, l’oro ha un prezzo molto alto ma non certo un valore. mica erano scemi. usavano solo altri beni per tesaurizzare

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “prezzo”

            Per quel poco che ne so, il prezzo corrisponde al valore di scambio di una merce, che è cosa diversa dal valore d’uso.

            Così, il valore d’uso di un pasto è più o meno sempre lo stesso (toglie la fame). Il suo valore di scambio invece può cambiare moltissimo (ad esempio sale parecchio se c’è carestia).

            Il valore d’uso lo stabilisce l’utilizzatore della merce, il valore di scambio dipende anche dagli altri: donde la legge della domanda e dell’offerta.

            Sbaglio?

            Ciao;

            Andrea Di Vita

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          ” o lasciar perdere questa cosa che non ha molto senso ed accettare che anche il lavoro del produttore di packers ha un valore”

          Ma infatti, io polemizzavo con Peucezio che a mio avviso confondeva “valore” (nel senso neutro che dici tu) con una contrapposizione etica tra “parassiti” e “non parassiti”.

          • Francesco scrive:

            beh, il vero parassita (TM) è quello che non ti vende neppure una roba idiota come un packer o proibita come la polvere bianco ma riesce a campare lo stesso, facendosi dare soldi in cambio di nulla

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “TM”

              E con ciò abbiamo dato del parassita a milioni di pensionati, invalidi, carabinieri e postini.

              L’idea che sia parassita chi non vende qualcosa è il più lercio lascito del capitalismo.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                touchè! mi sono espresso così male che devo darti ragione.

                1) il pensionato ha lavorato e la pensione è salario differito
                2) il postino effettua un servizio che può benissimo essere venduto, invece che fornito “gratis” e pagato con le tasse
                3) il carabiniere effettua un servizio che è tenuto per necessario in tutto il mondo (tranne Oltrarno e Amazzonia interna) e che DEVE essere pagato con le tasse
                4) gli invalidi sono oggettivamente dei parassiti ma preferisco un mondo che li mantiene con i miei soldi

                5) tutto questo non inficia minimamente che esistano davvero i parassiti. Nel Medioevo i monaci contemplativi non erano parassiti perchè i popoli erano disposti a fornire loro da campare, in cambio della preghiera.
                Ma quanti sono in Italia i parassiti che campano di soldi rubati con destrezza?

                A me pare una differenza importantissima. Per avere il prete io sono disponibile a pagare, per avere il consulente inclusivo no.

              • Francesco scrive:

                ah, “chi non lavora neppure mangi” è leggermente precedente il capitalismo!

              • PinoMamet scrive:

                Francè, se c’è una persona che può riconciliarmi con le posizioni di Andrea di Vita, quella sei tu 😉

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “postino”

                Persino negli USA la U.S. Mail è statale.

                Un servizio pubblico non è un panettone. Deve essere fornito al di fuori del mercato, altrimenti ci sarà sempre chi lo subordinera’ al proprio profitto e un altro che non se lo potrà permettere.

                Ciò vale per tutto ciò che è necessario alla vita: le medicine, l’acqua, i trasporti, l’istruzione.

                Il libero mercato è come la prostituzione; magari è utile ed in tal caso è meglio tollerarlo in case apposite, ma meno ce n’è e meglio è.

                “invalidi”

                Cos’è questa storia che gli invalidi sono dei parassiti? Prima o poi siamo tutti invalidi, non lo sai?

                Se non è “cultura dello scarto” questa…

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                OAAADV

                Occasione Annuale di Accordo con Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                scusate ma credo che il realismo sia la prima forma di onestà intellettuale

                per molti anni ho fatto il volontario “in proprio”, passando la domenica mattina a portare a spasso un ragazzo handicappato mentale

                una delle migliori esperienze della mia vita ma, porca troia, per qualsiasi metro umano che io conosca il mio amico S. è totalmente parassitario. Non certo per colpa sua, mica l’ha chiesta l’interruzione di afflusso di sangue al cervello durante il parto.

                Il fatto che aiutare i suoi e stare con lui sia significativo è per me una esperienza religiosa, direi una “rivelazione”.

                Ma se rimaniamo sul mero piano economico, l’unica definizione possibile è quella che ho dato prima

                ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “sangue”

                A parte i complimenti personali (io non avrei il tuo coraggio) dimostri che per te lo handicap è un problema morale, da affrontare cioè con la carità. Sei come Madre Teresa che assisteva i moribondi.

                Io ti dico che una civiltà non è tale finché (avendone i mezzi) non tassa tutti i bottegai evasori finché non ci sono le risorse per assistere tutti gli handicappati e togliere dalle strade tutti i moribondi.

                Non fosse che per il fatto che romani handicappato o moribondo sul marciapiede potrei finirci io, e non è detto che sarei così fortunato da trovare un Francesco ad assistermi.

                Se le risorse non ci sono in un paese povero, passi. Da noi, non ci sono perché non si pescano gli evasori, e noni di pesca perché non li si vuol pescare. Tanto poi comunque ci sono i Francesco.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                no, seriamente non credo di aver dimostrato nulla

                in attesa di miracoli (statali o celesti) ho solo dato una mano perchè ne ho avuto l’occasione

                senza nessuna idea di sostituirmi alla giustissima solidarietà collettiva pagata con le tasse

                solo, seriamente, hai nei confronti dei “bottegai evasori” la stessa lucidità di AH con gli ebrei. non ti fa bene.

                e io sono un lavoratore dipendente che paga le tasse e chiede, pretende sempre la ricevuta, a volte passando per fesso

                ciao!

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                tu dici cose sul piano astratto ineccepibili.
                Ci sono cosse che può e deve fare solo lo stato. Ci sono cose che guai se si affidassero al mercato.
                E un anziano? Per il mercato non vale niente, non lavora, ma che facciamo, non ce ne facciamo carico? E il bambino? L’invalido?
                E giustamente, come hai detto, l’acqua, la salute, l’istruzione (se fosse una cosa seria ese venisse impartita a quelli a cui serve e non fosse uno strumento di potere per imporre un modello non culturalmente neutro ma di classe)?

                Il problema è che in Italia tutte queste cose sacrosante diventano un pretesto per i parassiti veri, quelli che non fanno un cazzo, o, peggio, con la loro mentalità burocratica, puntigliosa e fiscalista, fanno dann, bloccando il funzionamento della società.

                E tutto ciò non va a discapito della grande imprenditoria e finanza, della grossa speculazione, della mafia, delle multinazionali, ma dei piccoli, che vivono del loro lavoro.

              • Peucezio scrive:

                Insomma, Andrea,
                tu dici cose giustissime se stessimo in America.

                Ma a un anoressico e a un obeso non può consigliare la stessa cosa.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “facendosi dare soldi in cambio di nulla”

              Intanto, non credo che nessuno si faccia dare soldi in cambio del letterale “nulla”.

              Fanno “investimenti”, ti “proteggono”, ti arrestano, ti giudicano, scrivono articoli su di te, ti offrono Gratis il Servizio Tanto Comodo, ti Rappresentano nelle Istituzioni, ti fanno battere più forte il cuore negli spettacoli…

              • Francesco scrive:

                sbagliato, quelli sono onesti lavoratori e spesso gente realmente utile

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “sbagliato, quelli sono onesti lavoratori e spesso gente realmente utile”

                E allora, dammi un esempio di qualcuno che si prende i soldi senza dare (un autentico) nulla.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “evasori”

              Mica li voglio nelle camere a gas.

              Voglio che paghino le tasse, dopo un opportuno soggiorno nelle patrie galere.

              In occasione di uno dei rari aumenti di stipendio (anni fa…) andai in Comune per comunicare che non avevo più diritto all’esenzione ISEE per l’asilo comunale di mia figlia. Risulto’ che non sapevano dove avevano messo i moduli, perché nessuno rinunciava all’ISEE da anni. Siccome i dipendenti hanno la ritenuta alla fonte, sull’ISEE non possono fare i furbi, loro.

              Come lavoratore dipendente non capisco come tu possa non capirmi.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Voglio che paghino le tasse, dopo un opportuno soggiorno nelle patrie galere. ”

                Veramente se mi metti in galera, perdo automaticamente il giro di clienti e quindi il lavoro, e dopo – se non riesco a ricostruirmi un nuovo giro – divento nullatenente davvero per il resto della mia vita. Facendo perdere così 5400 l’anno allo Stato…

                Proprio perché sono un lavoratore autonomo, non esiste alcuna forma di garanzia.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “galera”

                Chi paga il dovuto di solito in galera non ci finisce.

                Se non rapino una banca non finisco in cella.

                Un evasore è tanto delinquente cime un rapinatore.

                Quando leggo di manifestazioni di bottegai esasperati per le rapine e il pizzo mi vien voglia di mandare a chi si lagna una bella ispezione della Finanza.

                Poi vediamo, chi è il ladro.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “Obeso”

              Non puoi buttare il bambino insieme con l’acqua sporca.

              Mille volte meglio un fancazzista in più e un handicappato privo di assistenza in meno.

              Altrimenti ci riduciamo come in America.

              Alla larga.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                per ADV

                “Mille volte meglio un fancazzista in più e un handicappato privo di assistenza in meno. ”

                e diecimila volte meglio un fancazzista in più da ringraziare per:

                – ritardi nella costruzione della TAV
                – mancato rifornimento di mitra ai parà durante la loro idiota spedizione in Afghanistan
                – mancato controllo sui cittadini che gestiscono da soli e tengono in perfetto ordine uno spazio pubblico nonostante la convenzione sia scaduta da due anni
                – ritardo nella presentazione di un appello contro il ricorso degli ambientalisti che ha salvato un bosco

                Tutta gente che riceve un meritato stipendio per aver contribuito a rendere il mondo un po’ meno peggio.

        • Peucezio scrive:

          No, però scusate…
          Una cosa è il valore soggettivo di un servizio, una cosa è non erogarne nessuno.
          La scuola, con tutto il rispetto per gli insegnanti qui del blog, persone stimabilissime, è una necessità indotta: lo stato ti impone di andare a scuola e poi ti dà gli insegnanti.
          Non è come la strada, che se non ci fosse chiunque non saprebbe come spostarsi o l’ospedale, che se ti ammali ti serve.

          Ma l’insegnante coscienzioso e serio merita comunque tutto il rispetto: almeno tramette qualcosa.
          Ma un mio amico mi raccontava di essere stato in un paese della Sicilia e di aver visto impiegati pubblici che avevano timbrato il cartellino e passavano la giornata al parco. E queste non sono eccezioni: questo è il morbo che appesta l’Italia. Perché questo è un caso estremo, ma tutti i funzionari e impiegati pubblici stronzi, fiscali, puntigliosi, che creano problemi inutili per evitare loro seccature minime, sono della stessa risma.
          E questi non è che producono qualcosa per qualcuno che ritiene che quel qualcosa abbia valore.
          Questi succhiano il sangue di chi si fa il culo gestendo il suo, rischiando.
          Un barista, un industriale, un negoziante ama la sua attività: è la sua vita. Un impiegato delle poste che cazzo ama? Il suo stipendio…

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ peucezio

            “stipendio”

            Questa è la solita insopportabile retorica ballista che mi perseguita da quando sono nato.

            A parte che un infermiere, un vigile del fuoco, un ricercatore, un insegnante, un carabiniere, un archeologo, un medico del SSN, un guardaboschi, un ispettore veterinario o un alpino sono tutti sottopagatissimi dipendenti che al 99% svolgono il loro indispensabile lavoro per passione e con spirito di sacrificio…

            …a parte il 99% dei padroncini italiani sono figli di papà che la fabbrichetta l’hanno ereditata (basta vedere il parterre dei Giovani Industriali di Confindustria)…

            …chiunque abbia lavorato per un privato sa benissimo che chi ci lavora si divide in tre categorie:

            A) il padrone, che usa le spese di rappresentanza dell’azienda per farsi la villa al mare e lo yacht esentasse perché tanto “il padrone sono me”

            B) il figlio/la figlia/l’amante/la moglie del padrone che qualunque fesseria faccia tanto è intoccabile (ci hanno fatto pure una pubblicità sopra) perché anche se la fitta va a bagno lui/lei comunque casca in piedi coi soldo che il paparino ha portato in Svizzera “per metterli al riparo dai comunisti”

            C) i dipendenti non raccomandati, che o sono precari (e quindi senza diritti), o, nei tari casi in cui non lo sono, vivono nella costante ansia che la ditta vada a ramengo (per le bestialità’ di cui al punto B)) e quindi lavorano stressatissimi molto oltre il dovuto fino a sessanta ore e passa la settimana per uno straccio di stipendio e un umiliante fuoribusta natalizio – salvo ricevere un calcio là dove non batte il sole alle prime difficoltà di cui il pi delle vte non portano alcuna responsabilità. E siccome la grande maggioranza delle imprese è piccola o piccolissima il sindacato è una parolaccia.

            Poi naturalmente ci sono le eccezioni, quelle di cui si parla alla TV e che tengono a galla questo paese nel settore privato.

            Ma non è un caso se la parola “impiegatizio” ha quella connotazione negativa che tutti conosciamo.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “…chiunque abbia lavorato per un privato sa benissimo che chi ci lavora si divide in tre categorie:”

              Bellissimo, sembra proprio un contrasto in Ottava Rima,

              “Signore e signori, prestate attenzione, oggi vi canteremo del Privato e de’ Pubriho!”

              Sugli industrialotti, noi bottegai tendiamo ad avere gli stessi pregiudizi di ADV 🙂

            • Peucezio scrive:

              Andrea,
              c’è una semplice considerazione.

              Gli imprenditori (anche quelli che hanno ereditato la ditta dal padre) rischiano coninuamente di fallire, di avere perdite, ecc. Ciò significa che se restano in piedi lo devono a sé stessi, perché il mercato non perdona e non c’è eredità che tenga.

              I dipendenti pubblici non rischiano mai nulla, ammenoché non fanno infrazioni deliberate e plateali (e a volte nemmeno in quel caso).

              Il 99% di cui parli nel primo caso è una tua quantificazione totalmente arbitraria, nel secondo credo sia proprio falso (ma, a differenza del primo, molto più vago, il secondo è quantificabile e si potrebbe verificare).

              Su dipendenti privati, precari e simili sono d’accordo con te, soprattutto oggi.

            • Francesco scrive:

              Andrea

              ma tu a queste stronzate ci credi o lo dici solo per atteggiarti?

              tra l’altro i Giovani Imprenditori di Confindustria non sono certo dei padroncini ma i rampolli dei padroncioni. Magari detestabili ma tutta un’altra storia.

              però, seriamente, a leggerti mi ritrovo al livello dei comizi di Meloni e Salvini! che neppure vale la pena smentire le cazzate una a una, tanto vale prendere un camion e andare al deposito biomasse

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Non è come la strada, che se non ci fosse chiunque non saprebbe come spostarsi o l’ospedale, che se ti ammali ti serve.”

            Hai messo molta carne sul fuoco, ti rispondo su questo punto minore.

            La scuola è sicuramente un bisogno indotto dallo Stato; ma lo è anche la strada. Se non ci fossero le strade, la gente viaggerebbe di meno, vivrebbe più vicina – le strade (grandi, moderne, asfaltate, con parcheggi) vengono create dallo Stato e creano un mondo attorno a sé, come fa anche la scuola.

            Tutto questo senza giudizi di valore.

            • Peucezio scrive:

              Beh, no, l’automobile la inventa un privato, la gente la vuole e lo stato è costretto ad adeguarsi e creare infrastrutture.
              A volte può incentivare o disincentivare l’uso di un mezzo, ma non lo crea.

              La scuola invece è fuori da ogni logica di mercato.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Ma un mio amico mi raccontava di essere stato in un paese della Sicilia e di aver visto impiegati pubblici che avevano timbrato il cartellino e passavano la giornata al parco.”

            Ho vissuto – ormai molti anni fa – anch’io in Sicilia, e ho visto casi analoghi.

            Assieme a pubblici dipendenti che si facevano un mazzo doppio.

            Esistono, come esistono i bottegai evasori, ovviamente.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Un barista, un industriale, un negoziante ama la sua attività: è la sua vita. Un impiegato delle poste che cazzo ama? Il suo stipendio…”

            Vero.

            Ma ciò che vale per l’impiegato delle poste vale, in genere, anche per il dipendente del barista, dell’industriale e del negoziante.

            La cassiera del Conad non è meno alienata dello sportellista delle Poste.

            E’ semplicemente più spiata e minacciata.

            • Miguel Martinez scrive:

              “La cassiera del Conad non è meno alienata dello sportellista delle Poste.”

              E questa è esattamente la mia critica di fondo alla visione di ADV.

              Che non è solo statalista: lui sembra auspicare una società in cui tutta l’umanità o sia impiegata alle poste o al Conad, cioè sia inquadrata a fare lavori alienanti in gigantesche e impersonali strutture o pubbliche o private.

              Infatti, il suo nemico è l’estetista, non L’Oréal.

              In teoria, la commessa dell’Oréal è una contribuente fiscale più affidabile dell’estetista del Pignone (che mi dicono rilascia sempre regolare ricevuta alle sue clienti).

              Ma certamente fa una vita ben più triste.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @artinez

                “Conad”

                È alienata perché sa che ogni giorno rischia di essere lasciata a casa senza reddito.

                Ogni peana sulla competitività vuol dure questo.
                Garantisco il necessario a tutti, e vedi come diminuisce l’alienazione.

                A ciascuno seco do i suoi bisogni, da ciascuno secondo le sue capacità.

                Statalizziamo l’Oréal.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “È alienata perché sa che ogni giorno rischia di essere lasciata a casa senza reddito.”

                Beh, rispetto a me, la cassiera del Conad in un anno prende di netto più soldi, ha le vacanze pagate, la tredicesima, e non può essere licenziata da un giorno all’altro.

                Ma la cassiera deve sottostare a una gerarchia di solito di gente arrogante che si considera continuamente in obbligo di fare rimproveri; a Natale deve mettersi il cappellino da scemo; non può muoversi come vuole; e fa sempre le stesse identiche cose.

                Quindi preferisco fare il traduttore perché sto a casa, posso interrompere il lavoro scrivendo questo commento, interagisco con persone più che decenti (parlavo delle agenzie per cui lavoro), posso dire di no a un lavoro se non ne ho voglia o tempo;

                se il cliente mi sta simpatico, posso anche suggerirgli miglioramenti al suo lavoro;

                a volte mi capitano anche lavori interessanti (tipo per le università).

                E posso lavorare con la Gatta Serba che mi dorme sul braccio mentre sto alla tastiera.

                Questa è la differenza tra alienazione e non.

              • Miguel Martinez scrive:

                Aggiungo che la cassiera del Conad ha anche la malattia pagata.

                Non lo dico per invidia, dico che se lo merita, visto che fa un lavoro molto più deprimente del mio.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “Conad”.

                Tu dici che l’alienazione sul lavoro si ha se non ci si diverte.

                Allora un fisico nucleare al CERN è sicuramente alienato non più di te: e un dipendente e fa ciò cui ha dedicato la vira.

                Ma se la Conad delocalizzazione in Romania, o semplicemente chiude il negozio per riaprirlo in un’altra regione, tu e il fisico continuate a campare.

                La cassiera no.

                Il terrore della precarietà e la fuffa ideologica liberista dell’imprenditore che da’ lavoro derubando il fisco sono il corrispondente moderno del terrore e dell’ideologia descritti da Arendt e Orwell: e infatti il capitalismo è tanto onnipervasivo quanto il totalitarismo.

                Il libero mercato è l’ultimo dio che esige sacrifici umani.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Tu dici che l’alienazione sul lavoro si ha se non ci si diverte. ”

                Sì.

                Alienazione vuol dire sentirsi estranei a ciò che si fa, per qualcosa in cui non si crede, obbedendo a qualcuno che non si ama, per ottenere uno stipendio.

                La cassiera del Conad è alienata molto più di me.

                Ha più sicurezze di me?

                Non faccio una gara a chi sta peggio.

                Constato che lei ha malattia, tredicesima, vacanze pagate, non può essere licenziata da un giorno all’altro, incassa di netto un po’ più di me.

                E invece sono d’accordo che se non mi chiama più l’agenzia X (cosa che ha diritto di fare da un giorno all’altro, senza dare la minima giustificazione), siccome sono bravo, avrò comunque l’agenzia Y che continua a darmi lavoro. Guadagnerò la metà, ma continuerò a lavorare. Mentre la cassiera del Conad, una volta che riescono a licenziarla, probabilmente non riuscirà a cavarsela così bene.

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                “È alienata perché sa che ogni giorno rischia di essere lasciata a casa senza reddito.”

                Quindi l’impiegata delle poste non è alienata?

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                scusa, si sta parlando di cose diverse.

                L’alienazione non c’entra con la paura di perdere il lavoro, ma con le caratteristiche del lavoro che si ha.
                Alienante è un lavoro in cui non ti riconosci, cui non dai forma, che ti viene organizzato e impostato dall’alto in una macrostruttura anonima e meccanica.
                Non c’entra nulla con la precarietà, lo sfruttamento, ecc., che sono problemi recenti (o, meglio, di ritorno), ancora più gravi, ma non pertinenti alla questione posta da Miguel.

                Sembra quasi che il tuo mondo ideale sia un mondo in cui l’individuo è sovrastato da strutture ciclopoche, immense, da grottesca distopia fantozziana, mentre ciò che è alla sua misura non va bene.

                Sembra che ti piaccia – esagero – una società concepita come un immenso alveare in cui gli uomini sono automi programmati e senza peculiarità e sfumature.

              • Peucezio scrive:

                Peraltro già Marx aveva definito in modo chiaro il concetto di alienazione nel lavoro.

              • Francesco scrive:

                giusto per chiedere: i dipendenti dei negozi nell’Europa comunista erano alieni da qualsiasi precarietà ma che fossero alienati (e ridotti a odiare i clienti) è conoscenza comune

                posso usare questo esempio per falsificare (more popperiano) la tesi di ADV?

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              “Ma ciò che vale per l’impiegato delle poste vale, in genere, anche per il dipendente del barista, dell’industriale e del negoziante.”

              Infatti la partizione secondo me è tra pubblico e privato, non fra datori di lavoro e dipendenti.

              • roberto scrive:

                Ma è una partizione assurda!

                io ho lavorato quasi sempre nel pubblico (Università e due istituzioni UE) e tutto posso dire tranne di essere stato alienato…capisco benissimo che il lavoro di una cassiera o di un operaio sia alienante.

                C’è una componente legata al tipo di lavoro che fai ed un’altra personale (ho fatto il lavoro di Miguel e l’ho trovato alienante: ricevi una mail con il lavoro, lo fai da solo e spedisci il risultato via mail….settimane senza parlare con nessuno), ma la componente pubblico/privato mi pare proprio tirata per i capelli

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                “C’è una componente legata al tipo di lavoro che fai ed un’altra personale (ho fatto il lavoro di Miguel e l’ho trovato alienante:”

                Infatti, moltissimo dipende da componenti quasi casuali.

                Per un verso, i commessi del Conad mi sembrano tutt’altro che alienati: passano un sacco di tempo a scambiare battute tra di loro, c’è un’evidente complicità nel darsi una mano per avere attimi liberi e sostituirsi a vicenda, hanno un rapporto buono con i clienti con molti dei quali si conoscono, e sono tutti amici del senegalese che vende carabattole davanti all’ingresso, e che aiuta a sistemare i cestini.

                Tutto questo non è però previsto dal Manuale del Conad Manager.

              • PinoMamet scrive:

                Un amico faceva il responsabile)manager di un supermercato (di un’altra catena) e confermo: non solo non è compreso, è espressamente vietato o sconsigliato.

                Un’amica è stata sua dipendente! In un’altra situazione, quando lui aveva già lasciato la ,”grande famiglia” del supermercato (attualmente si occupa di imbrogliare i milanesi di passaggio 😉 in sostanza)

                E mi diceva che secondo lei nella catena di supermercati gli avevano insegnato a dividere i lavoratori troppo amici, seminare zizzania e in generale manipolare e rompere le palle.

                Lo credo, ma c’è da dire anche che lui è rompipalle di carattere…

            • Francesco scrive:

              >>> Un impiegato delle poste che cazzo ama?

              minchia, fa un lavoro di utilità pubblica e immediatamente visibile, se non gli piace è uno stronzo o uno strano.

              e come ti hanno detto altrove è uguale a tutti i lavoratori dipendenti del mondo!

              ciao

  33. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi, per Moi!

    Grosso uomo nero afferra e picchia donna bianca, nell’indifferenza della folla!!!! Anzi, viene pure aiutato da un altro uomo mascherato che sembraun arabo!!!

    Allora è proprio vero che Salvini non c’è più…

    https://video.repubblica.it/mondo/parigi-militante-ambientalista-irrompe-alla-sfilata-di-louis-vuitton-portata-via-di-peso/397953/398665?ref=RHTP-BS-I278612739-P10-S4-T1

    • Peucezio scrive:

      Comunque questi negroni usati come gorilla nel senso letterale del termine, come scimmioni dalla forza bruta, sono un inno al razzismo di per sé, sembrano la personificazione dell’assunto (cui ho una certa resistenza a credere) per cui i negri sono una razza bestiale, inferiore, dotata solo di forza ferina.

      • Francesco scrive:

        Scusa ma perchè deduci dalla loro forza e grossezza che hanno solo quello? non è che noi bianchetti piccolini e magretti (o almeno NON muscolosi) soffriamo di invidia e ci tocca dirci che sono stupidi come estrema consolazione?

  34. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Per tutti quali preoccupati per la privacy.

    Il recente crash di Facebook e strumenti collegati (Whatsapp, etc.) nasce dal blocco di uno dei server centrali della rete di hardware di Facebook. (Sui grandi sistemi informatici i micro-blocchi sono frequenti; quelli grossi sono rari).

    Il software diagnostico, gli algoritmi di sicurezza, il back-up di emergenza, gli interrupt di sistema, il software che gestisce i dispositivi antiintrusione nei locali che ospitano il server, i software di coordinamento fra i vari portali, financo i files coi numeri di telefono e i recapiti dei responsabili della sicurezza custodi delle chiavi di accesso alla sala del server erano tutti contenuti nel server stesso. Per sicurezza, infatti, di questi recapiti non esiste copia cartacea o su computer esterni al sistema.

    Una volta andato in blocco questo server, si è dovuto trovare chi scassinasse le robuste serrature delle paratie antincendio e antiterrorismo che chiudono le porte di accesso alla sala del server.

    Ci sono volute cinque ore. Una volta arrivati al server, i tecnici hanno rimosso il blocco software e il sistema è ripartito. Nel fratrempo Facebook ha perso sei miliardi di dollari in Borsa.

    La notizia ha fatto il giro del mondo degli esperti di cyber-security (io l’ho saputo da mia figlia, informatica) che si stanno ancora rotolando dalle risate.

    Roba che se la mettevano in un film di Jim Carrey l’avrebbero considerata comicità demenziale di serie B.

    Il Grande Fratello è certo grande, ma sembra piuttosto fesso.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  35. Miguel Martinez scrive:

    Nuove avventure nella vita del Pecorelli Imprenditore:

    Source : https://firenze.repubblica.it/cronaca/2021/10/07/news/imprenditore_riapparso_dopo_mesi_indagato_per_ricettazione_sull_isola_di_montecristo_ho_trovato_un_tesoro_-321194080/
    Firenze
    Firenze
    Imprenditore riapparso sull’Isola di Montecristo indagato per ricettazione
    07 Ottobre 2021 1 minuti di lettura

    Sempre sul confine assai labile che divide la burla dal giallo – con possibile deriva criminali – la mirabolante storia di Davide Pecorelli, ex imprenditore, ex scomparso, ex cadavere (nel senso che lo si credette morto ma il corpo carbonizzato non era il suo) ed ex cercatore di tesori si arricchisce ora di un nuovo capitolo. Quello assai meno scoppiettante di indagato per ricettazione.

    Pecorelli, fino a qualche anno fa imprenditore umbro-toscano ed ex arbitro di calcio ad Arezzo, era stato dato per morto in Albania a gennaio ma è improvvisamente rispuntato, come nel più classico dei romanzi d’appendice, vivo e vegeto e con una incredbile (anche per gli inquirenti) storia da raccontare. La sua ricomparsa estiva è quella di naufrago nelle vicinanze dell’isola di Montecristo. E proprio sull’isola, come un eroe di Dumas, spiega di aver trovato un tesoro. La procura di Grosseto, come riporta oggi La Nazione, ha però notificato al 45enne l’avvio di un’indagine per ricettazione per delle monete d’oro risalenti al V secolo D.C. rubate nel 2019 dal museo di San Mamiliano a Sovana (Grosseto).

    Dopo la denuncia per sostituzione di persona, a Pecorelli – tramite i carabinieri della stazione di San Giustino (Perugia), dove l’imprenditore risiede – è arrivata la notifica della procura di Grosseto per quanto riguarda l’avvio delle indagini per ricettazione delle monete ma anche del sequestro probatorio del materiale ritrovato all’interno della stanza di un hotel dell’isola del Giglio (Grosseto) nella disponibilità di Pecorelli.

    Insomma, il feuilleton si trasforma nella solita e assai meno emozionante cronaca giudiziaria. Tra gli oggetti confiscati e ora all’attenzione degli inquirenti, ci sarebbero una ventina di elenchi su carta fotografica con dettaglio di antiche monete, tre mappe dell’isola di Montecristo, un libro della Divina Commedia e una chiave con la targhetta dove è scritto ‘garage Porto Santo Stefano’ insieme ad altri oggetti non considerati di valore.

    Pecorelli si dice “sereno, credo come sempre nella procura e, come ho già dichiarato a Perugia ai magistrati, all’isola di Montecristo ho rinvenuto due casse contenenti le monete d’oro, ma non ne sono mai entrato in possesso”. Il tesoro “è nel posto che io ho indicato alla procura, loro sanno tutto, hanno pure le mappe dettagliate dei luoghi dove sono stato nelle mie ricerche in quei giorni dove ho raggiunto l’isola. Ho comunque catalogato tutto e comunicato alla magistratura”.

  36. Miguel Martinez scrive:

    Su tutta la questione “lavoratori dipendenti contro lavoratori autonomi”, alcune semplici riflessioni.

    1) Non mi piacciono i giudizi morali su cose che non sono quasi mai autentiche scelte coscienti.

    2) Salvo rare eccezioni (che so, il dipendente comunale che molla il posto fisso per diventare contadino?) il lavoro si cerca, ma non si sceglie.

    3) Dipendenti e autonomi hanno entrambi un vissuto, che li porta a guardare con diffidenza gli altri, senza chiedersi cosa farebbero al loro posto.

  37. Miguel Martinez scrive:

    Se vogliamo che tutta la società attiva sia costituita da “dipendenti” – con le tasse trattenute alla fonte – dobbiamo avere un sistema socio-economico che lo permetta.

    Una società di “dipendenti” implica un’economia di un certo tipo: dove imperano grandi istituzioni impersonali – pubbliche o private – dirette gerarchicamente, cui il singolo individuo deve obbedire per la parte più attiva della sua giornata, senza peraltro alcuna realizzazione personale.

    Ma, il privato ha tutto l’interesse ad avere meno dipendenti, perché un sistema rigido è inconciliabile con un’economia globale, e viene immediatamente affogato da concorrenti situati altrove.

    E quindi un sistema di “dipendenti” si trasforma presto in un sistema di espulsione, marginalizzazione e supersfruttamento: le Grandi Istituzioni come Amazon non hanno milioni di operai garantiti a vita, hanno una fitta rete di precari, in attesa di essere sostituiti dai droni.

    Poi certo, le tasse – calcolate dai migliori commercialisti del mondo e calibrate sfruttando tutti i dislivelli internazionali possibili – Amazon le paga tutte, a differenza del Traduttore Nullatenente.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “espulsione”

      Per questo hanno inventato la politica, la sinistra e i sindacati.

      Che i padroncini hanno in odio, guarda caso.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        “Che i padroncini hanno in odio, guarda caso.”

        Io non sono un “padroncino”, non ho dipendenti; e non ho in odio i sindacati eccetera.

        Semplicemente ritengo che non sia corretto bollare chiunque abbia una partita IVA come un nemico dell’umanità che deve andare in galera e poi pagare le tasse che magari ha già pagato.

        Non mi sento nel ruolo.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Martinez

          Non ti ho bollato come padroncino.

          Ricordo che tutti i lavoratori autonomi possono , se ci riescono , mettersi d’accordo coi loro clienti per farsi pagare in nero e in contanti con uno sconto. Dipendenti e pensionati no.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Miguel Martinez scrive:

            Per ADV

            “Ricordo che tutti i lavoratori autonomi possono , se ci riescono , mettersi d’accordo coi loro clienti per farsi pagare in nero e in contanti con uno sconto. ”

            Allora, se tu mi chiedi “Miguel per favore, mi traduci queste due righe per un biglietto di auguri che devo mandare a un amico inglese, quando passi a Genova ti offro un caffè”, la cosa è ovviamente possibile.

            Come è possibile che io ti chieda di spiegarmi come funziona una centrale nucleare, e ti offra in cambio un bicchiere di Chianti quando passi a Firenze.

            Stiamo parlando del lavoro, dove ovviamente le ditte mi chiedono una fattura. Anzi, sarebbero contente se io fatturassi loro più di ciò che mi danno…

            Ditte che pagano peraltro sempre tramite banche.

            • Miguel Martinez scrive:

              Probabilmente tu pensi a tipi molto specifici di lavoro autonomo: ad esempio l’idraulico, che offrono piccoli servizi non scalabili dalle tasse a privati.

              E siccome tutti prima o poi abbiamo avuto bisogno di un idraulico (magari una volta ogni cinque anni), ci sembra una cosa diffusissima.

              Ma appena l’idraulico deve fare un lavoro per un condominio, o ancora di più per una società di costruzioni, la fattura è inevitabile.

              Comunque ho conosciuto anche idraulici che fanno subito la fattura, non per onestà, ma semplicemente perché “tanto le tasse ce le fanno pagare lo stesso in base agli studi di settore”.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “Studi di settore”

                Precisamente quelli che stanno come il fumo negli occhi alle destre.

                Ricordiamo la meloni che faceva i banchetti contro la fatturazione elettronica.

                E Renzi che alzava il tetto del contante.

                Poi dice che uno si butta a sinistra… 🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

                P.S. comunque i gioiellieri in media dichiarano di imponibile IRPEF meno dei loro commessi

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “P.S. comunque i gioiellieri in media dichiarano di imponibile IRPEF meno dei loro commessi”

                Ho sentito anch’io questa storia.

                Non conosco gioiellieri “di classe”.

                Conosco diversi artigiani (certamente senza dipendenti!) che lavorano gioielli o bigiotteria. Può darsi che si facciano dare 50 euro per un anello, e rilascino una fattura per 20. Ovviamente non devono avere una vetrina o una ditta ben visibile, altrimenti scattano i controlli.

                Per quanto riguarda i gioiellieri invece “di classe”, posso ipotizzare che si tratti di elusione più che di evasione, visto che i clienti vorranno la fattura, i soldi si muovono attraverso conti bancari, i fornitori vengono controllati (possibile che ordini dieci chili d’oro e vendi 20 grammi?)…

                Magari (ma qui ci capisco poco) attribuiscono tutto alla ditta, poi un piccolo stipendio a se stessi; poi la ditta compra una sede, che guarda caso è la casa del padrone, o roba del genere. Però non è roba da traduttori, noi ci accontentiamo del caffè a Genova.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “caffè”

                Sei prenotato, da noi c’è il miglior caffè del Nord Italia (Pedrocchi nasconditi). 🙂

                Quanto ai gioiellieri, l’IVA non so, ma sull’IRPEF dichiarano quello che vogliono, a differenza dei loro commessi con la ritenuta alla fonte.

                E se non sono Tiffany o Gucci, spesso e volentierivolentuere la bigiotteria fatta a mano la compro un tanto al chilo su AliBaba poi la rivendo a trenta euro il pezzo in vetrina (mi è stato fatto notare da mia figlia, gran consumatrice di bigiotteria nonché esperta di internet e diavolerie affini).

                È inutile: no Martini, no party; no fuffa, no impresa.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Quanto ai gioiellieri, l’IVA non so, ma sull’IRPEF dichiarano quello che vogliono,”

                Non so bene come funzioni una ditta non personale.

                Nel caso mio, IVA e IRPEF vengono calcolati (diversamente, certo) sugli stessi importi.

                Se io pagassi l’IVA (ma sono “forfettario”, quindi la paga direttamente il mio cliente), riceverei 1000 euro.

                Da questi pagherei 220 euro di IVA, mi resterebbero 780 su cui si calcolerebbe l’IRPEF.

                Insomma, non potrei pagare 220 euro di IVA e poi dire che ho guadagnato solo 300 euro.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “Non personale”

                Basta non fatturare mettendosi d’accordo in nero col cliente, come fanno certi idraulici.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              Ma infatti non tutti gli autonomi sono traduttori come Martinez.

              Ci sono idraulici, falegnami, estetiste, muratori, elettrauto…

              Ciao!

              Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Miguel

      non pensi che sia una soluzione estrema per un problema locale? nel resto del mondo c’è molta meno evasione e il capitalismo campa lo stesso

      penso alla Germania, per fare un esempio

      direi che la furia di Andrea nasce da manie personali, non da analisi in qualsivoglia misura fattuali

      poi in un mondo con sempre meno contanti, l’evasione “dell’idraulico” è sempre meno possibile

  38. Miguel Martinez scrive:

    Il Dipendente ha, giustamente, un proprio modo di vedere le cose, e probabilmente molte ragioni.

    L’Autonomo (alias Nullatenente) ha però anche lui uno sguardo sul mondo.

    Io non so mai se un cliente ritornerà da me: potrà trovare qualcuno che chiede ancora meno, potrà usare un traduttore automatico, potrà trovare un errore vero o presunto in qualcosa che ho scritto, e non ha alcun obbligo a farmelo sapere.

    Quindi ogni lavoro che faccio per me potrebbe essere l’ultimo.

    Ma siccome nessuno trattiene alla fonte, io dovrò comunque avere pronti, a luglio e a novembre, diverse migliaia di euro da pagare in tasse per l’anno precedente: il fatto di non guadagnare nulla quest’anno, non mi esonera dal pagare per l’anno prima.

    In questo periodo ho aumentato molto il lavoro, non mi lamento, non ho mutui da pagare, nel mio lavoro non servono investimenti, insomma sono molto più fortunato di tanti altri autonomi.

    Ma esiste anche questo.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “pronti”

      Il punto è che a differenza dell’autonomo il dipendente il suo guadagno ce l’ha tutto esposto al sole. Se il suo stipendio non è sufficiente i migliaia di euro per pagare spese pregresse dell’anno prima non ci arriva manco ad averli. E guarda caso quando si devono fare sacrifici è sempre sul costo del lavoro che si fanno…

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        “Se il suo stipendio non è sufficiente i migliaia di euro per pagare spese pregresse dell’anno prima non ci arriva manco ad averli.”

        Non capisco. Ci sono casi in cui lo stipendio è insufficiente per coprire le tasse trattenute alla fonte?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Martinez

          No, ma col netto che rimane non si arriva spesso a pagare tutte le altre spese, bollette, balzelli ecc.

          Spese che colpiscono anche l’autonomo: ma l’autonomo la ritenuta alla fonte non ce l’ha.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Miguel Martinez scrive:

            Per ADV

            “Spese che colpiscono anche l’autonomo: ma l’autonomo la ritenuta alla fonte non ce l’ha.”

            Ripeto, non voglio fare una gara tra chi è capitato in un campo e chi in un altro: non è un contrasto di sofferenze in ottava rima.

            A parità di entrate, l’autonomo si trova (ad esempio) 5.000 euro in banca in più del dipendente, perché non gli sono stati trattenuti dallo stipendio, ma li dovrà pagare direttamente lui.

            Entrambi devono pagare (ad esempio) 4000 euro di bollette.

            Il dipendente non ce li ha proprio; l’autonomo deve scegliere se pagare le bollette o le tasse, ma non mi sembra tutto questo privilegio.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              “privilegio”

              Avresti ragione se il fisco sapesse sempre al 100% quello che guadagnano gli autonomi, come lo sa immancabilmente per i dipendenti. Ciò è evidentemente falso: come impedire all’autonomo di farsi pagare in nero in contanti senza fattura con un adeguato sconto?

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              In realtà nel caso delle bollette da pagare la differenza c’è: la luce te la staccano un anno prima…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ mt

                “prima”

                Questo vale per tutti, per chi paga le tasse e chi no. Se non paghi ti staccano la luce.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Pensa che a me si prendono nel corso dell’anno molti più soldi di quelli che dovrei versare e arrivo alla fine che sono creditore dell’orario. Peccato che se perdo il lavoro non solo non avrò più un reddito, ma non avrò neppure buona parte dei risparmi che avrei potuto avere perché se li è presi lo Stato.
      Vedi che privilegio rispetto a quelli a cui lo Stato fa credito per un anno intero? 😉

  39. Miguel Martinez scrive:

    Comunque per ADV

    Io non voglio affatto negare che ci siano bottegai che evadono: non difendo nessuna categoria.

    Semplicemente, quando si pensa a noi bottegai, è bene prendere in considerazione, oltre al fatto che teoricamente possiamo prendere soldi senza segnarli, una serie di cose – ad esempio che i nostri clienti ci chiedono fatture, che i soldi passano per conti bancari, che esistono studi di settore;

    è bene considerare che esistono realmente tante persone in Italia che guadagnano meno di 10.000 euro, forse non ci sono a Genova, ma Firenze è piena;

    che il problema dell’evasione certamente esiste;

    ma che magari incide meno delle forme di elusione praticate da NON bottegai, cioè da fondi offshore con sede in Panama che pagano non-tasse in Olanda e simili. In perfetta legalità.

    Ah, e succede pure che a noialtri bottegai, dopo aver pagato tasse e commercialista, girino quando veniamo accusati di essere la rovina del paese e che dovremmo essere messi in galera per spremerci ulteriori soldi 🙂

  40. Miguel Martinez scrive:

    Un’altra cosa che non capisco dei “dipendentisti”…

    Io capisco perfettamente che tutti dovrebbero contribuire al benessere collettivo.

    Non capisco perché questo contributo debba essere correlato a ciò che chiamiamo “lavoro”.

    Mi spiego con un caso immaginario.

    Una pensionata fa in nero la donna delle pulizie in una casa privata: lei chiede di essere in nero, perché non vuole scombussolarsi la pensione.

    La padrona di casa ha un reddito buono e ogni anno paga un sacco di euro di tasse/contributi (per rendertela ancora più simpatica, è dirigente di un ufficio pubblico).

    La pensionata ha pagato tutta la vita tasse e contributi.

    Insomma, tutte e due hanno contribuito correttamente.

    Non capisco perché debba starsene in ozio pure da pensionata,

    oppure dover pagare nuove tasse e nuovi contributi aggiuntivi e avere nuove rogne burocratiche e pagarsi un commercialista,

    per il solo fatto che lei fa delle attività utili alla padrona di casa, e la padrona di casa le passa un po’ dei suoi soldi già pienamente tassati.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Non ho capito la parte dell’ozio della pensionata.
      Prima che rispondi, qualche elemento aggiuntivo.
      – quanto versato come contribuzione previdenziale è integralmente dedotto, per cui tu non paghi tasse sui contributi che alimentano la tua pensione
      – pensione e reddito da lavoro sono interamente cumulabili (tranne on caso di quota 100 o poco altro), per cui non si scombussola un bel niente: quella scusa è una cazzata bella e buona e pure grossa e ti assicuro che è una cazzata perché è molto diffusa
      – quasi tutti i trasferimenti di ricchezza partono da un soggetto il cui reddito è già stato oggetto di imposizione

      • Miguel Martinez scrive:

        Per MT

        “Prima che rispondi, qualche elemento aggiuntivo.”

        Grazie.

        Due domande:

        1) “non si scombussola”, ma la colf deve comunque prendersi carico di burocrazia in più, o non deve fare nulla?

        2) se capisco bene il sottinteso della tua ultima frase, dici che la padrona di casa dovrà versare altre tasse e contributi comunque? E’ questo che mi chiedo, perché capisco il nesso tra “ricchezza” e “contribuire al benessere generale”; non capisco il nesso tra “lavorare” e “pagare tasse”.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          1. Dovrà dichiarare i redditi ai fini fiscali e pagare le imposte
          2. Dovrà pagare la contribuzione INPS per la domestica, la quale poi potrà chiedere un supplemento di pensione

          • Miguel Martinez scrive:

            Per MT

            “1. Dovrà dichiarare i redditi ai fini fiscali e pagare le imposte”

            scusa, ti sei espresso in maniera abbastanza chiara, ma non sono sicuro di aver capito bene.

            Io ho capito che:

            1) se la pensionata se ne sta a casa, incassa la pensione di 12000 euro l’anno, e la signora benestante paga tasse e contributi per 10.000 euro l’anno.

            2) se la pensionata lavora per la signora benestante, che le dà altri 12.000 euro l’anno:

            3) non viene intaccata la pensione della pensionata, ma la pensionata deve fare una dichiarazione dei redditi e pagare (poniamo) 3600 euro di tasse.

            4) La signora – oltre a versare 12.000 euro alla pensionata – deve pagare i contributi per la pensionata (poniamo a caso, 1200 euro l’anno).

            Calcoli ovviamente finti, ma mentre la rendita complessiva della pensionata e della signora restano immutate, per il solo fatto che la pensionata lavora, lo Stato toglie alle due 4.800 euro l’anno (meno un’eventuale integrazione alla pensione, che dubito sia confrontabile come importo).

            Lasciando da parte le cifre che ho sparato a caso: ovviamente posso aver capito male ciò che hai detto.

            Ma la mia domanda è, qual è il principio per cui il fatto di “lavorare” debba generare introiti per lo Stato?

            • roberto scrive:

              “ Ma la mia domanda è, qual è il principio per cui il fatto di “lavorare” debba generare introiti per lo Stato?”

              Non il fatto di lavorare ma il fatto di guadagnare

              Direi l’art. 53 della costituzione che dice che ognuno è tenuto a contribuire alle spese pubbliche in base alla propria capacità contributiva (ti prego non mi dire che esistono mille patologie del sistema, lo so, ma il principio è molto semplice: più hai disponibilità più contribuisci)

              A sua volta il 53 trova una fonte nel principio di solidarietà dell’articolo 2 della costituzione (un po’ pomposamente dice “la repubblica… richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”)
              Anche qui, il principio può benissimo non piacere, immagino che un americano ci guarderebbe come se fossimo pazzi, na tant’è, a me l’idea di solidarietà sta abbastanza simpatica

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Non il fatto di lavorare ma il fatto di guadagnare”

                Ti ringrazio, credo che sia una questione interessante.

                Tra l’altro, non ne parlo perché mi sento coinvolto: il mio 30% di contribuzione allo Stato mi sembra ragionevole.

                Non voglio fare l’antistatalista.

                E’ che faccio fatica a capire la logica per cui due signore di una certa età, che per tutta la vita hanno contribuito correttamente (principio di solidarietà ecc), non possano mettersi d’accordo, “io ti lavo i piatti” e “io ti do i soldi per fare il regalo al nipote”, senza che questo solo fatto le impoverisca entrambe, ed arricchisca ulteriormente lo stato.

                Non è una polemica, non sono né una colf né una signora benestante, mi lascio facilmente convincere da un buon ragionamento che lo giustifichi, ma non ho capito il principio.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “senza che questo solo fatto le impoverisca entrambe”

                Perché secondo me fraintendi il significato di arricchimento.
                Arricchirsi significa trarre un’utilità da uno scambio: se io sono disposto a pagarti perché tu mi lavi i piatti significa che io senza i soldi, ma coi piatti puliti, sto meglio e che tu dopo aver lavato i piatti e aver preso i miei soldi stai meglio.
                L’utilità non monetaria è tassata solo in alcuni casi (IVA), mentre l’utilità monetaria normalmente lo è. Ecco perché se dal nostro piccolo accordo la pensionata ne ricava un’utilità monetaria sarà tassata.
                Al massimo puoi lamentarti del fatto che chi usufruisce della sua prestazione non si veda tassare la propria utilità non monetaria, ma non penso che tu voglia assoggettare a IVA la lavata di piatti occasionale…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                ““senza che questo solo fatto le impoverisca entrambe””

                un punto alla volta, perché la questione è complessa.

                Innanzitutto, volevo capire se la mia interpretazione di quanto avevi detto era giusta o sbagliata.

                Poi cerchiamo di capirne il senso.

                Perché magari ho sbagliato tutto, ad esempio la pensionata non deve fare alcuna dichiarazione di redditi.

              • roberto scrive:

                Miguel
                “ non ho capito il principio.”

                Andiamo con ordine.

                PREMESSA
                Stiamo parlando di CAPIRE il principio, non di
                – essere più o meno d’accordo con il principio
                – neppure vedere se il principio è in realtà applicato correttamente o no

                D’accordo con la premessa?

                Ok

                1. PRINCIPIO DI SOLIDARIETÀ
                la costituzione dice una cosa: tutti noi dobbiamo essere solidali con i nostri concittadini

                Chiaro no?

                2. COME ESSERE SOLIDALI?
                Uno dei metodi scelti (non l’unico!) è contribuire alla spesa pubblica secondo le nostre capacità. Più guadagni, o meglio, più ricchezza hai a disposizione e più contribuisci a strade, scuole, ospedali, poliziotti eccetera

                3. APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO
                Hai due vecchiette che sono andate in pensione e prendono 1000 euri ed ognuna paga in tasse il 20% della pensione cioè 200 euri

                La vecchietta A arrotonda la pensione lavorando come lavapiatti e guadagna 500 euri extra.
                Ora la vecchietta avrà una capacità contributiva di 1500 euri e se applichi il principio sub 2, beh pagherà un po’ più di tasse, in modo tale che ogni vecchietta contribuisce alle spese secondo le sue capacità

                Ma c’è di più! Segui questo esempio;

                Mettiamo che la vecchietta A non paghi tasse sui 500 extra.
                Lavando i piatti a casa della contessa scivola e si rompe una caviglia.

                Ora il medico che la curerà sarà pagato a metà dalle tasse di A e a metà dalle tasse di B. Cosa vuol dire? Vuol dire che A ha una maggiore capacità contributiva di B, ma paga per essere curata tanto quanto B

                Chiaro ora?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Andiamo con ordine.”

                Splendida esposizione!

                Chiarissimi i punti 1 e 2.

                Il problema con il punto 3 è che la “capacità” della pensionata certamente aumenta, ma esattamente di quanto diminuisce la “capacità” della signora. Ma poiché (giustamente) non si possono scalare dalle tasse i lavori delle colf, lo Stato prende in considerazione solo l’aumento delle capacità contributiva della pensionata.

                Invece capisco che i rischi impliciti nel lavoro possano giustificare il pagamento di qualche costo previdenziale: il medico va pagato, se la pensionata si rompe un braccio mentre monta su una sedia per pulire una finestra a casa della signora.

                Anche se nei fatti, corre lo stesso identico rischio quando lo fa a casa sua, e quindi la media dei costi reali per lo Stato resta più o meno uguale.

              • roberto scrive:

                Miguel

                “ Il problema con il punto 3 è che la “capacità” della pensionata certamente aumenta, ma esattamente di quanto diminuisce la “capacità” della signora.”

                Certo, ma vale sempre. Se io pago un artigiano per risuolarmi le scarpe lui guadagna X ed io perdo X

                È precisamente il meccanismo della solidarietà (tra l’altro è una parola poco azzeccata visto che è una solidarietà forzata, sei obbligato ad essere solidale, che è l’enorme differenza con gli USA* dove scegli l’an e il quomodo della solidarietà)

                *un giorno ne parleremo ma quella del “negli usa non si pagano tasse” è una mezza leggenda metropolitana e dipende tantissimo da dove vivi. Vista la busta paga di mio fratello fra tasse federali, statali, della contea, municipali arriva a livelli francesi senza avere una fava di servizi….

  41. PinoMamet scrive:

    Io sono stato “partita IVA” (ce l’ho ancora, in realtà) e sono attualmente dipendente pubblico.

    Mio padre buonanima ha avuto la partita IVA per una vita- era “padroncino” di sè stesso, e ha sempre pagato puntualmente tutte le tasse, ottenendo in cambio…
    zero giorni di ferie, zero giorni di malattia, zero giorni feste, zero tredicesime e quattordicesime.

    In compenso, secondo i famigerati “studi di settore” (ce tutt’ora sento lodare da amici economisti…) avrebbe dovuto guadagnare il doppio o il triplo di quello che davvero guadagnava.

    Era razzista, gretto, cripto-fascista?
    No, era una persona aperta, giovale, il primo a fare amicizia con tutti, con il camionista sikh, con la cameriera dominicana, con la moglie cubana di un conoscente eccetera.

    Faccio moltissima fatica a farlo rientrare nel ritratto demonologico della categoria disegnato dal nostro Andrea, e capirete come, leggendolo, possa anche arrabbiarmi un pochino.
    Non credo neppure che mio padre fosse una particolare eccezione, una rara avis nella categoria.

    Ci sono al suo interno degli evasori fiscali? Ma certo, e gente che evade di molto. E ci sono anche persone grette, avide e ingiuste (non necessariamente razziste e fasciste: non tutto il male deve essere per forza concentrato in una persona sola!).
    Se volete posso darvi un paio di nomi.

    Ma insomma, alle demonizzazioni di categoria non credo.

    Ora prendo uno stipendio dallo Stato. Ho dei grandi privilegi? Navigo nell’oro? Mi danno del denaro senza che io faccia il minimo sforzo? Sono un parassita?
    Direi proprio di no, permettetemi.

    Conosco dei fancazzisti? Non particolarmente, devo dire, ma immagino ce ne siano. Non per questo credo che la categoria avrebbe prestazioni migliori se fosse in mano privata, al contrario, credo che funzionerebbe peggio.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Pino Mamet

      “Ora prendo uno stipendio dallo Stato. Ho dei grandi privilegi? Navigo nell’oro? Mi danno del denaro senza che io faccia il minimo sforzo? Sono un parassita?
      Direi proprio di no, permettetemi.”

      Condivido in pieno.

      In questo momento sto polemizzando con quelli che ritengono che noi bottegai siamo per natura delinquenti.

      Ma difenderei ugualmente gli “oziosi statali fancazzisti” disprezzati da molti miei colleghi bottegai.

      Oltretutto, la nostra famiglia è costituita da un bottegaio evasore, da una fancazzista statale, da due umani con un reddito inferiore al minimo ritenuto indispensabile per la sopravvivenza nel Paraguay del 1200, più due ben pasciute gatte.

      Quindi ho molte prospettive.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ PM , Martinez

      “padre”

      Io ho sempre usato il binomio ‘bottegai evasori’.

      È ovvio che non tutti gli autonomi dono evasori, né che tutti i dipendenti sono stakanovisti.

      Ma è anche ovvio che un autonomo ha possibilità di evasione che un percettore di reddito fisso con ritenuta alla fonte non avrà mai.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Ovvio un cazzo, caro Andrea, perchè tu usi ovvio nel senso di “ma in verità, avendo tutti l’opportunità, tutti i “bottegai” evadono”

        E, parlando di dipendenti, è vero che ci sono situazioni in cui il fancazzismo è praticamente impossibile e altre in cui è possibilissimo e, TEMO, assai praticato.

        trovo anche ragionevole l’ipotesi che le secondo siano molte di più nei settori in cui non c’è riscontro economico per l’attività svolta – tipicamente settori pubblici.

        ma io mi fermo a ipotesi in attesa di verifica, non sono mica del FQ!

    • roberto scrive:

      Condivido totalmente quanto dice pino e in realtà anche le chiose di Miguel e Andrea

      In effetti ragionare per categorie è sempre sbagliato, ma non è sbagliato notare che ci sono condizioni oggettive che permettono più facilmente di fancazzare, o evadere (due forme della stessa cosa: derubare i propri concittadini)

    • Francesco scrive:

      insomma, confermi che se parlasse solo di quello di cui si intende farebbe miglior figura?

      😀

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “figura”

        Trovata in Rete:

        ‘La scienza e il capitale – di Michele Serra

        “Il prodotto nazionale lordo non è una buona misura dell’economia, cattura la quantità ma non la qualità della crescita”. Sarà mica comunista, il Nobel per la fisica Giorgio Parisi, che parlando alla Camera ha rilanciato il concetto già espresso da quell’altro comunista di Bob Kennedy nel 1968, di fronte agli studenti dell’università del Kansas?

        Impressionano le date. Dal 1968 è passato più di mezzo secolo. Non c’era internet, non c’era alcuna contezza del riscaldamento climatico indotto dalle attività umane, c’era solo l’idea, larvale eppure potentissima, che quantità e qualità non fossero la stessa cosa, e che il nostro sistema di vita fosse costruito per intero sulla quantità, e in specie su quella specifica quantità che è il profitto. Oggi un anziano scienziato ripete l’inutile intuizione che ha camminato, e ancora cammina, sulle gambe di milioni di persone di buona volontà, ma è sempre rimasta relegata nel campo dei buoni propositi, delle utopie, di un bastiancontrarismo minoritario, ingenuo, inapplicabile.

        Eppure è un uomo di scienza, non un politico, non un filosofo, non un anacoreta, a ricordarci che quantità e qualità non sono la stessa cosa. E che il mondo nel 2021 (compresa la Cina, teoricamente “altra” rispetto all’Occidente) continua a misurare se stesso con il solo metro della quantità. Scienziati erano anche Aurelio Peccei e gli altri del Club di Roma, che per primi parlarono di limiti dello sviluppo. Scientifiche, ovvero basate su dati e studi accademici, le deduzioni sull’origine umana del riscaldamento terrestre. Siamo proprio sicuri, dunque, che sia il primato della scienza e della ragione, a illuminare il nostro presente? So che è una domandona, e non basterebbero cento congressi e un milione di libri a dare una risposta condivisa: ma quanto scientifico è, il capitalismo?’

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          ““Il prodotto nazionale lordo non è una buona misura dell’economia, cattura la quantità ma non la qualità della crescita”. ”

          E’ una retorica nota – c’è il famoso Indice della Felicità del Bhutan, almeno in un certo ambiente.

          Non so Parisi, Serra non spiega quale sia il criterio di una “crescita qualitativa”.

          E se usa il termine “crescita”, presumo che Serra (non Parisi, poveretto) non abbia capito che:

          1) viviamo su un pianeta dalle risorse limitate e non ne possiamo scappare

          2) che noi SIAMO biosfera

          3) e quindi, o si restituisce alla biosfera realmente (e non attraverso trucchi contabili) ciò che l’umanità prende alla biosfera, oppure umanità e biosfera sono destinati alla catastrofe.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “ma quanto scientifico è, il capitalismo?’”

          Trovo sempre sospetto il termine “capitalismo.”

          E cioè, sono totalmente d’accordo che nell’ultima microfrazione della storia umana, abbia prevalsa un sistema in cui:

          1) tutto l’esistente, che l’abbia fatto l’uomo o no, diventa merce, e quindi intercambiabile contro soldi

          2) lo scopo di ogni esistenza umana sul pianeta è investire 100 euro in X per ottenere 110 euro, che si possono poi investire in Y, tanto tutto è misurabile in denaro

          3) questo sistema, questo modo di fare, porta necessariamente al suicidio della specie umana, che porterà con sé nel baratro una grandissima parte della biosfera.

          Quindi siamo d’accordo che il Capitalismo è il male assoluto.

          Ma gli “anticapitalisti” di Sinistra parlano sempre come se il capitalismo fosse altro da loro, altro dalla vita che loro stessi conducono, altro dal loro conto in banca, altro dai traduttori che traducono contratti criminali, altro da commesse che vendono prodotti criminali, altro da funzionari pubblici che autorizzano appalti che distruggono montagne e boschi…

          Il “capitalismo” è solo la Per Carità Legitimissima Ditta che produce automobili, ma non paga abbastanza contributi agli operai.

          Operai che (come noi traduttori) stanno partecipando attivamente alla distruzione della base stessa della vita.

          • Miguel Martinez scrive:

            E solo ora vedo nel suo nudo orrore, la frase conclusiva…

            “ma quanto scientifico è, il capitalismo?”

            Se qualcuno trova Michele Serra ammazzato a colpi di pugnali di pietra lavica messicana, con il cuore misteriosamente scomparso come si usava a Tenochtitlan, saprete chi è il colpevole.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              “lavica”

              Ti racconto una cosa che al mondo sappiamo in qualche migliaio di persone, che per la maggior parte ha convenienza a star zitta per ovvi motivi.

              Molti sanno che si sta costruendo da anni una mega macchina per fare la fusione nucleare, ITER. Non entro nella fisica. Dico solo che ITER dovrà produrre 800 MW di neutroni, che quando verra’ completato nel 2035 probabilmente ci riuscira’, e che e lo farà utilizzando (sotto forma di cavi superconduttori) da solo un quinto di tutta la produzione annuale di niobio (un elemento chimico). Dopo di che bisognerà costruite un’altra macchina altrettanto grande per vedere di trasformare almeno parte di quella potenza neutronica in potenza elettrica da mandare in rete.

              Ovvio che se ITER avrà successo chiunque potrà concludere che la fusione è irrilevante. Quanto niobio ci vorrebbe infatti per costruire abbastanza ITER da coprire il fabbisogno energetico anche di una piccola nazione?

              Esistono altri progetti promettenti, per fortuna, molto ma molto piu’ piccoli e semplici da gestire per ottenere gli stessi risultati di ITER, e altrettanto promettenti; e si possono costruire in sette anni invece che in trenta.

              Ma se ne comincia a parlare davvero e a finanziarli seriamente soltanto adesso.

              Se ci si fosse speso – quando decenni fa furono proposti per la prima volta – l’equivalente di qualche viadotto autostradale adesso non saremmo con l’acqua alla gola.

              Tuttavia, siccome chiedono molto meno denaro, fanno girare molte ma molte meno commesse di ITER.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

          • PinoMamet scrive:

            In effetti…
            ma poi non era il comunismo, che doveva essere scientifico?

            Magari mi sbaglio, eh, ma proprio dove era più “scientificamente” applicato, mi pare aver prodotto i danni peggiori.

            Idem il capitalismo…

            • Francesco scrive:

              Inizio solo a notare che il capitalismo non ha alcuna pretesa di scientificità. E che il PIL è ESATTAMENTE la misura della quantità di denaro.

              Se qualcuno ha poi deciso di considerare solo quello sono cazzi suoi, mica di noi economisti nè dei capitalisti. Sia ben chiaro, è lavoro di politici, filosofi, preti e altri di quella risma.

              • Moi scrive:

                … Niun campa d’aria ! 😉

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Se qualcuno ha poi deciso di considerare solo quello sono cazzi suoi, mica di noi economisti nè dei capitalisti. Sia ben chiaro, è lavoro di politici, filosofi, preti e altri di quella risma”

                Un commento molto interessante, e sostanzialmente giusto: il PIL quello deve misurare.

                Ma alla lista di persone che se ne dovrebbero occupare, aggiungerei altre, di un’altra “risma”: biologi, climatologi. demografi e soprattutto pedologi (che non sono podologi, pedofili o pediatri).

    • Francesco scrive:

      Ah, leggi oggi la lettera di Parisi ad Avvenire! Quella sì è un trionfo di serietà, ragionevolezza e metodo scientifico!

      😀

  42. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “Ricordo (per chi non lo sapesse) che i traduttori rilasciano sempre fattura, per il semplice e oggettivo motivo che le ditte che danno loro lavoro scaricano ciò che pagano…”

    Beh, ma strano che non propongano ai loro clienti di fare loro uno sconto pari a ciò che loro recuperano scaricando, o magari maggiore di pochissimo e accettare la prestazione in nero.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ peucezio

      Aggiungi che i traduttori con partita IVA propria come Martinez non sono tutti.

      Molti (come mia moglie) lavorano come prestazione occasionale per agenzie di traduzione, loro sì con partita IVA, con le quali si interfaccia chi ha bisogno di traduzioni.

      Siccome la traduzione di un manuale o simili è di solito l’ultimissima cosa cui si pensa, le scadenze sono sempre ravvicinatissime. Per rispettarle, le agenzie spezzettano il testo in tante parti, mandando poi in giro a ciascun traduttore disponibile un pezzettino del testo.

      Ecco perché le versioni Italia e di certi manuali sono incomprensibili: da pag. 1 alla 10 è stata tradotta da uno che magari ha due lauree umanistiche, da pag. 10 alla 20 da un geometra (che non ha visto la figura A che sta a pagina 10 di cui la didascalia è a pagina 11). E nessun traduttore conosce il cliente finale, per cui ogni richiesta di delucidazioni passa attraverso l’agenzia, con relativo effetto “gioco del telegrafo”.

      Non ti dico i ritardi nei pagamenti. Meglio lavorare per i tribunali; pagano poco, ma se poco poco il magistrato ti prende a benvolere sono puntualissimi.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        “Aggiungi che i traduttori con partita IVA propria come Martinez non sono tutti.”

        Infatti.

        Spesso ci troviamo a fare un lavoro in due o tre, per l’urgenza, con i risultati che ben descrivi.

        Devo invece dire che ho avuto quasi sempre ottimi rapporti con le agenzie con cui lavoro.

        E’ vero che pagano di solito un po’ di tempo dopo, ma siccome sono nel giro da anni – è vero che per il lavoro di ottobre mi pagano a dicembre, ma è anche vero che a ottobre, mi arrivano i soldi del lavoro di agosto, per cui non me ne accorgo.

        Con poche eccezioni (ormai lontane nel tempo) ho sempre trovato nelle agenzie persone umane, onestissime, con cui si cerca di risolvere insieme i problemi di tutti i tipi, e che sono dalla stessa tua parte “contro” il cliente.

        E a volte sono io a dire loro che possono rimandare i pagamenti, perché in questo momento non ho bisogno di soldi.

        Credo che la loro percentuale sia ampiamente meritata, visto che procacciano il lavoro, litigano con il cliente (che è spesso un industrialotto come quelli descritti da ADV, oppure ancora peggio è una grossa ditta con pretese assurde), e se quello non paga, ci rimettono ma mi pagano lo stesso.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Martinez

          “Industrialotto”

          Saprai che di gran lunga i testo peggiori da tradurre sono le brochures pubblicitarie.

          Piene di fuffa come *legame col territorio”, “innovazione nella tradizione”, ” customerizzazione flessibile”.

          Trovare l’esatta fraseologia polacca corrispondente e’ dura, tenuto conto che è il genere di fuffa che i Polacchi da secoli definiscono appunto “makaronizm”.

          Specie quando, dovendo per la fretta tradurre solamente una parte del testo, non ci sono figure e non si sa neppure di quale prodotto si parla.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • paniscus scrive:

            “Piene di fuffa come *legame col territorio”, “innovazione nella tradizione”, ” customerizzazione flessibile”. ”

            La sequenza “…coniuga tradizione e modernità” è un vero classico ^_^

          • Miguel Martinez scrive:

            Per ADV

            “Saprai che di gran lunga i testo peggiori da tradurre sono le brochures pubblicitarie. ”

            Io li chiamo Pornogrammi Aziendali, ma “makaronizm” è bellissimo!

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              “Makaronizm”

              In polacco è un termine tecnico della storia della letteratura: designa quell’iperfetazione del Barocco che furono nel Seicento certi poemetti ad es. di Giambattista Marino, in cui si abbondava di iperboli tipo “della padella del ciel la gran frittata” (=la luna piena) oppure “fiere d’argento in campo d’oro” (=i pidocchi neo capelli do una persona bionda). Esagerazioni per le quali gli italiani evidentemente andavano famosi (nel Seicento l’influsso del Barocco in Polonia, mediato dai Gesuiti che sostengono Stepan Báthory, è fortissimo e porta a barocchizzare anche Wilno e Grodno). Per estensione “makaronizm” è tutto ciò che è eccesso retorico, ed ha accezione fortemente negativa (noi diremmo ‘dannuzianesimo’).

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • PinoMamet scrive:

              Per una volta possiamo assolvere gli italiani.
              Il termine non credo faccia riferimento all’Italia se non in maniera molto indiretta.
              “Macaroni” erano i dandy inglesi di metà/fine Settecento, che, secondo la vulgata, avevano ricevuto questo nome perché ostentavano passione per la cucina italiana dopo aver fatto il Tour in Italia.

              Io credo che la vulgata sbagli, e il riferimento sia invece ai raffinati macarons francesi, a loro volta di lontana origine italiana e che quindi, all’epoca, qualcuno chiamava con la desinenza italica: è una mia ipotesi, ma vedrete che ho ragione 😉

              I macaroni, nel senso di dandies, spingevano l’eleganza fino al ridicolo e oltre, con abiti coloratissimi e modi effemminati: che ha poco a che fare con i rustici e nutriente maccheroni, ma molto con i colorati dolcetti francesi…

              C’è un riferimento anche nella nota canzone del Sempliciotto Yankee, Yankee Doodle, che “ha infilato una penna nel suo capello e dice che è una roba da ‘macaroni'” (stuck a feather in his hat and calls it macaroni).

  43. Moi scrive:

    1996

    A Connecticut legislative committee yesterday heard testimony from one citizen who thinks the state should replace “Yankee Doodle” as the official state song. Certain references, say the citizen, are dated and sexist. We do a top-to-bottom analysis of the song to highlight its other possibly objectionable lyrics.

    https://www.npr.org/1996/03/05/1042617/yankee-doodle-makeover

    WomensLibber VS Yankee Doodle

    http://www.michelle-p-heatherton.com/Womens_Libber.pdf

  44. Moi scrive:

    @ PINO / TUTTI

    [γυναικονόμος]

    Colpa del Gineconomo 😉 …

    ————–

    Post sessista del “Rocci”: bufera social sul vocabolario. Commento rimosso ma niente scuse

    https://www.repubblica.it/cronaca/2020/12/10/news/post_sessista_del_rocci_e_bufera_social_rimosso_il_commento_ma_niente_scuse_i_grecisti_commento_infelice_-277806372/

    di Viola Giannoli

    • Moi scrive:

      Già 8 anni dopo Franco, in ISpagna 😉 , sen’eran sbarazzati, del γυναικονόμος :

      https://youtu.be/CXdWccaCHpg

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Gli antichi Greci, i Semidei in Terra, erano sessisti? Impossibile. È come dire che fossero pedofili!

      • Moi scrive:

        …. sssst ! 😉

      • PinoMamet scrive:

        Mah, come sai a me dei greci antichi interessa l’aspetto… umano, e non semidivino 😉

        e ripeto: credo che tuttora moltissime persone soffrano del complesso di cui parla Mauricius (al quale piace il Medioevo, e vabbè, nessuno è perfetto! 😀 ) cioè di ritenerli esseri superiori e mitici “che non possono avere nulla in comune con i greci di oggi”, che hanno il brutto vizio di essere persone vere. 😉

        Però in questo caso, boh, l’ironia mi pare non cogliere il bersaglio, è come se fosse mirata non proprio al centro, insomma.

        I Greci piacevano molto, infatti, ed erano idolatrati, proprio in quelle epoche, o decenni, in cui essere sessisti era un vanto: molto meno ai giorni d’oggi, nei quali interessano a quattro specialisti e otto laureande in lettere classiche.

        Che poi fossero pedofili, beh, lo si sa dal tempo di Catone…

        • PinoMamet scrive:

          Se, invece che ai Greci, l’ironia è rivolta agli adoratori del Rocci, allora potrei comprenderla…

          ma in realtà mi pare che siano perlopiù innocui, nel senso che li vedo postare ricordi di scuola e le solite difese del Liceo classico dagli attacchi dei detrattori, molti mi paiono dotati anche di autoironia, anche se non mancano i pedanti pignoletti. Ma quelli vabbè stanno in tutte le categorie

          (in ambito umanistico, il greco sembra attrarli particolarmente, è vero, più che altro per la fama di lingua difficile..)

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Secondo me abbiamo due (galassie di) tipi di adorazioni dei Greci, che sono sempre esistite: quella di destra e quella di sinistra. Come accade sempre quando si trascende la storia e si passa alla fede.
          Nell’adorazione di destra troviamo sia 300 (che affonda le proprie radici in certa roba che andava forte in Germania circa il fatto che i Greci fossero gli antesignani di un qualche spirito il cui testimone sarebbe passato bla bla… poi noi siamo più brutali e lo abbiamo trasformato “la libertà contro i mediorientali”), sia il vago conservatorismo della casa editrice (riassumibile nel più banale “che tempi!” sempre in voga).
          Nell’adorazione di sinistra troviamo quelli che cercano nei Greci l’origine della modernità: scienza (una cretina, ordinaria di non so quale disciplina umanistica, una volta in TV disse che avevano inventato la corrente elettrica, non conoscendo la differenza tra quella e l’elettricità statica…), democrazia, progresso, tutto-ciò-che-è-bello, ecc.
          Il sessismo (contro le donne) non credo che piaccia molto alla seconda categoria (che insorge se la prima categoria tira fuori qualcosa che ci ricorda la sua esistenza nella cultura greca), mentre la pedofilia (io mi ricordo al liceo arrampicate di specchi di docenti che dicevano che non fosse pedofilia, ma pederastia, che è diverso, che la cultura, che bla bla) non credo che piaccia molto a nessuna delle due categorie.

        • PinoMamet scrive:

          È un’analisi che condivido, ma che, con le dovute differenze, si applica un po’ a tutte le epoche storiche.

          Io devo dire di non aver avuto insegnanti di greco, o di storia antica, del tipo “romantico” o innamorato follemente dei Greci… e forse per questo la Grecia antica (non uso apposta il termine “classica”) continua a interessarmi 😉

          Invece ho conosciuto una folla di cattolici che amavano il Medioevo “epoca delle grandi cattedrali, quando l’uomo era più vicino a Dio” ecc., perché c’erano tanti ciellini, semplicemente;
          e poi tantissimi semicolti che scambiano il Medioevo per lo scenario dei giochi di ruolo, e che si esaltano per qualunque atrocità e barbarie, specie se mai accaduta.

          (Poi io parlo sempre male dei ciellini, perché da studenti erano insopportabili! Da colleghi non sono male, al contrario!)

          • mirkhond scrive:

            Nel Parmense erano/sono tanti i ciellini?

            • PinoMamet scrive:

              Dipende dalla zona.
              Nella mia cittadina (cioè, in quella vicina dove ho fatto le scuole… sono una specie di microcosmo unico con due personalità distinte) c’è una nutrita colonia, “infiltrati” dalla Lombardia decenni fa.

              Sono famiglie anche molto impegnate nel sociale, ma che si sono create una specie di mondo parallelo con “loro” scuole, asili, associazioni ecc.

              Poi, essendo tanti, li trovi un po’ ovunque. Da giovani sono super idealisti e rompicazzo, da adulti evidentemente si calmano un po’…

              altrove in provincia mi sembrano quasi inesistenti.

              All’università credo che quelli conosciuti (molto rompicazzo, saccenti e intrallazzoni) fossero lombardi.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Io al liceo non ho studiato il Medioevo perché bisognava dedicare alla Storia Antica, alla Civiltà Classica,quella che conta veramente, la Magistra Vitae, più spazio di quanto le dedicassero i programmi ministeriali.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Al licelo poi mi hanno anche detto che l’Homo Faber (quello che realmente crea, l’essere umano nella piena realizzazione) è quello occidentale, che la filosofia si è spostata ad un certo punto della storia dalla Grecia alla Germania e amenità del genere.
              Non sto parlando di cinquant’anni fa o di insegnanti ottantenni, per cui queste amenità sono vive e lottano insieme a noi. E mi sembrano molto più radicate nel panorama culturale di qualche cattolico conservatore che si inventa un Medioevo su misura.

              • PinoMamet scrive:

                Scusa, ma dove hai fatto il liceo, a Weimar nel 1920??

                queste cose non le sento da…

                no, non le ho mai sentite 😀

              • roberto scrive:

                Io mi lamento del mio liceo nel bronx….

              • PinoMamet scrive:

                Comunque Maurì guarda che è proprio così:

                gli amanti della Grecia antica ci sono sicuramente (li conosco, sono iscritto ai gruppi su FB!) ma nella vita reale, sono quattro gatti.

                Gli amanti del Medioevo (naturalmente inventato a tavolino) sono legione…

                voglio dire, per ogni 300 che esce (cioè, negli ultimi decenni, 2: 300, e il seguito di 300 previsto per contratto)
                quanti film, serie TV, videogiochi di ambientazione medievale o fantasy (che per molti è la stessa cosa…) escono ogni anno??

                Poi insomma vedo i miei studenti del primo anno, che è tutto un “quando facciamo i Vichinghi?” (spesso anche “quando facciamo la Seconda Guerra Mondiale”- in quinta, ragazzi, in quinta)
                mica i Romani e tantomeno i poveri Greci…

                serie TV (brutte di solito) sui Romani ne hanno fatte, sì, senza alzare di un centimetro l’asticella della loro popolarità, direi…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                quanti film, serie TV, videogiochi di ambientazione medievale o fantasy (che per molti è la stessa cosa…) escono ogni anno??

                Sì, ma è diverso. 300 (ma anche Agorà) è un’ode, mentre se fai la serie sui medievali che si scannano tra loro hai scelto l’ambientazione proprio in quanto antimoderna e negativa.

                ““quando facciamo la Seconda Guerra Mondiale”-”
                Un altro periodo percepito come oscuro, non a caso.

                “serie TV (brutte di solito) sui Romani ne hanno fatte, sì, senza alzare di un centimetro l’asticella della loro popolarità”

                Serie come Roma e Spartacus che all’uscita erano state criticate perché l’immagine dei romani che ne usciva era troppo “oscura”. L’ultima che ho visto è una specie di scherzo intitolato Britannia che a sua volta gioca sulla negativizzazione dell’Antica Roma.
                Siamo un’epoca strana in cui piace l’ambientazione negativa, ma proprio in quanto connotata negativamente. E’ chiaro che hai poco margine se vuoi realizzare un prodotto sugli Antichi Greci che sono Luminosi per definizione.

              • PinoMamet scrive:

                In effetti è vero, attualmente sono le rappresentazioni negative e avtinte forti quelle che riscuotono l’attenzione del pubblico (ma forse è in fondo l’onda lunghissima del “Sublime” romantico…) e i Greci hanno (piuttosto ingiustamente) la fama di epoca “luminosa”, dominata dal Bello e dalla Ragione.

                Le serie TV sui Romani non le guardo perché mi annoiano: ho visto spezzoni di quella roba italiana su Romolo e Remo, per sentire la ricostruzione del paleo latino, e vedo che l’immagine dei Latini arcaici è stata resa acconciamente barbarica e simil vichinga, comme il faut.

                Ho visto uno spezzone di una serie credo inglese sulla Roma di Cesare o all’incirca, che mi ha colpito non perché i Romani fossero descritti negativamente, ma perché, tra tanti difetti, gli hanno dato proprio quelli che non avevano…

              • Francesco scrive:

                Beh, sulla filosofia siamo sicuri avessero torto? se tolgo greci e tedeschi mi rimane poco e filosoficamente poco notevole.

                OK, c’è Cartesio col suo giochino scemo del “Dio ingannatore” e poi?

            • PinoMamet scrive:

              Mah, direi che è un caso molto particolare, e sicuramente l’eccezione più che la regola.

              In genere a esperienza mia gli insegnanti di Storia delle superiori, se saltano qualcosa, è la Preistoria.

              Perché ne sanno pochissimo, e perché pensano (a torto) che abbia pochissimo da dirci.
              Ne ho conosciuti che saltano anche Sumeri e Babilonesi, per gli stessi motivi.

              (Specialmente al Classico, dove ritengono di dover fare in modo più approfondito Grecia e Roma);

              ma che saltino il Medioevo, ammetto, mai.

              Persino la mia maestra delle Elementari (non a caso cattolica…) era una grande amante del Medioevo e addirittura di quell’epoca strana di passaggio tra Tardo Impero e Alto Medioevo, tutta quella storia di Boezii, di Galle Placidie e compagnia 😉

              Invece una mia professoressa di Storia al bienni delle Superiori era fissata con l’archeologia (perché ci stava prendendo una seconda laurea) e ci portava in classe le selci che stava classificando: a me parevano tutte uguali e tuttora mi chiedo come si potesse trovarle interessanti.
              Era anche molto curiosa delle civiltà native-americane cosiddette “precolombiane” e ci fece fare ricerche (feci una grande confusione con tutte le civiltà precedenti gli Inca…)

              • mirkhond scrive:

                “quell’epoca strana di passaggio tra Tardo Impero e Alto Medioevo, tutta quella storia di Boezii, di Galle Placidie e compagnia”

                In che senso epoca strana?

              • PinoMamet scrive:

                Beh, perché era proprio strana! 😀
                Pensa la vicenda di Galla Placidia, appunto…
                Tutto un particolarissimo intreccio tra cultura ellenistico-romana, cultura ancora, diciamola per semplicità, barbarica dei popoli come Goti e Vandali, Alani ecc., Cristianesimo e relative eresie…

                E poi strana perché di solito non è mai tanto studiata o apprezzata dal grande pubblico, forse per il suo essere “né carne né pesce”

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “non è mai tanto studiata o apprezzata dal grande pubblico”

                Ad oggi sì: sono pochi i videogiochi che coprono il periodo, per esempio. Ma vedendo che gli utenti “moddano” i videogiochi esistenti per ambientarli nella Tarda Antichità, forse qualcosa si sta muovendo.
                In fin dei conti è perfetto: puoi inscenare guerre, puoi parlare male del cristianesimo, puoi dimostrare la forza dei germani (no, non è roba da Weimar nel 1920, ma il tema di fondo di tutte le cagate sui vichinghi che fanno), hai oscurità a gogò…

  45. Moi scrive:

    il Crosettone 😉 Vs Formigli

    Alessandra (… recentemente convertita al Rainbow col DDL Zan !) è proprio una Mussolini genetica 😉 … separata da una sola generazione.

    https://youtu.be/8Awf0yCbV7M

    Se Crosetto si alzasse in piedi, Formigli senz’ altro un po’ si calmerebbe … ma NON siamo a 100 / 90 anni fa 😀 !

    • Moi scrive:

      … la Rachele suddetta, NON so.

      Forse è un po’ comese a Livorno il PD candidasse un omonimo fine a sé stesso di Amadeo Bordiga … boh, forse .

  46. Miguel Martinez scrive:

    Vedo che con l’aiuto di tutti i media e i politici italiani, Forza Nuova oggi ha riportato in pieno una vittoria clamorosa sul proprio principale avversario.

    1) FN, storico gruppetto di qualche centinaio di coatti romani, nel mondo immaginario combatte la globalizzazione anticristiana giudaico-massonico-capitalista. Conoscete il fenomeno, il PMLI ha come mèta sconfiggere il capitalismo e l’imperialismo in tutto il pianeta.

    2) Nel mondo reale, FN ha come unico avversario a portata di mano, Casa Pound, gruppetto di qualche centinaio di coatti romani.Conoscete il fenomeno, il PMLI ha come unica mèta realmente attuabile fare dei dispetti occasionali a qualche gruppo di trotzkisti.

    3) CP è molto più figo, perché esalta i futuristi che sono giovani e trasgressivi, mentre FN esalta i preti, che sono vecchi e conformisti.

    4) Le decine di potenziali adepti giovani di FN tendono quindi a farsi sedurre da CP.

    5) Ma gli adolescenti di mezza e tarda mezza età che compongono FN hanno un’arma vincente nei confronti delle decine di giovani in questioni: “Noi famo i fatti, quelli de Casa Pounde so’ bboni solo a chiacchierà, e magari so’ puro ‘nfami”.

    6) Ieri gli FN hanno Fatto i Fatti, alla faccia di Casa Pound, e lo testimoniano tutti i media d’Italia, e i politici pure.

    • Miguel Martinez scrive:

      Su FN e CP

      “Forza Nuova oggi ha riportato in pieno una vittoria clamorosa sul proprio principale avversario.”

      Comunque CP, avendo almeno cento adepti in più sparsi in varie città italiane, ha guadagnato in questi anni un sacco di Punti Pericolo Nazionale, con certificazione ANPI, spendibili contro FN.

      Conoscete il meccanismo: un ventiduenne fresco di bocciatura al terzo anno all’Istituto Tecnico Industriale di Bollate, scrive sul proprio immancabile profilo Facebook che sta per aprire una sede di Casa Pound, il giorno dopo tremila organizzazioni, con timbro ufficiale ANPI, lo bollano pericolo bollente di Bollate.

      E siccome la cosa ha una certa sua attrattiva, il nostro giovane raccoglie ben due seguaci nuovi.

      Che a voi possono sembrare poco, ma passare da uno a tre, è sempre un aumento del 300%.

      • Francesco scrive:

        vogliamo parlare degli Istituti Tecnici Industriali? quelli tedeschi nutrono la Daimler e la Volkswagen, quelli nostri CasaPound e Leoncavallo

        poi dicono che da noi gli stipendi sono fermi al 1980!

  47. Moi scrive:

    @ HABSBURGICUS / PEUCEZIO … TUTTI

    A proposito di di-apostrofo-ISpagna 😀 😉 :

    Salvini è (politicamente) morto … MA la Meloni è (politicamente) viva e fa un comizio a Madrid … in Spagnolo, fra l’ altro !

    https://www.youtube.com/watch?v=47Sa5bcYYuI

    … io penso che certe robe, nel bene o nel male, in un comizio in Sapagna , davvero NON si sentivano dai tempi del Caudillo !

  48. Moi scrive:

    https://www.repubblica.it/politica/2021/10/10/news/meloni_a_madrid_con_gli_ultranazionalisti_di_vox-321573582/

    Ha ripetuto pure ” ¡ Yo soy Giorgia !” e tutto il resto … i SJWs ne faranno una salsa-merengue-reggaeton Remix ?! 😉 🙂

  49. Miguel Martinez scrive:

    OT ma non del tutto

    Angelo Izzo è un personaggio terrificante, una sorta di incarnazione assoluta del male.

    Che oltre a torturare a morte delle donne, ha anche trascinato dietro di sé degli adolescenti a cui ha distrutto la vita; ha preso per il naso i magistrati; ha fatto la spia inventando balle contro chi veniva messo apposto in cella con lui; ha ingannato i delinquenti che di lui si sono fidati.

    Quindi prendete cum grano salis ciò che dice, perché sta evidentemente manipolando per ottenere qualcosa, o per il solo piacere di mentire (vedi finale con i bambini dell’Africa)…

    ma un mostro di questo tipo non è certo una “povera vittima del sistema scolastico catto-borghese”.

    Source : https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/quot-scuola-cattolica-solo-storia-morbosa-noiosa-quot-285365.htm
    Dagospia
    8 ott 2021 13:43

    “LA SCUOLA CATTOLICA È SOLO UNA STORIA MORBOSA E NOIOSA” – IL MOSTRO DEL CIRCEO, ANGELO IZZO, DAL CARCERE COMMENTA L’USCITA DEL FILM SUL MASSACRO CHE LO VIDE PROTAGONISTA NEL 1975: “MI RIPUGNA CHE NEL 2021 SI RIAPRANO VECCHIE STORIE DESTINATE A VELLICARE ISTINTI FORCAIOLI E LA CATTIVA COSCIENZA DELLA ‘GENTE’. VOGLIONO FARLO PASSARE PER UNA SPECIE DI FATTO STORICO, MA È STATA UNA PORCHERIA, PUNTO E BASTA” – E PASSA AL CONTRATTACCO: “HO DATO MANDATO ALL’AVVOCATO…”

    • PinoMamet scrive:

      È un personaggio che trovo schifoso e, vedo dalle foto, lo era anche da giovane;

      trovo agghiacciante la sua frase “non si è mai accertata la presenza di un’altra donna” (non: è falsa; non: non c’era un’altra persona; no, dice “non si è mai accertata”…)

      ma a parte tutto, è evidente fin dal titolo il senso del libro e del film: la colpa di tutto è della Perfida Scuola Cattolica, creatrice di mostri e di abusi…

    • roberto scrive:

      A me ripugna che qualcuno vada ad intervistare angelo Izzo, o che ne raccolga e riporti la sua inutile opinione.

      Lo trovo veramente stomachevole

      • Moi scrive:

        Il film viene presentato oggi come “Spaccato di Mascolinità Tossica in Italia Anni ’70” ; da quel che ho visto, doveva inizialmente intitolarsi più consonamente Il Caso / Crimine / Delitto del Circeo ma poi han pensato bene 😉 che faceva più “torbidume” il titolo scelto alla fine.

  50. mirkhond scrive:

    In linea con la denigrazione di un Cattolicesimo che ormai non fa più paura a nessuno. E ciò che non si teme, finisce col venire calpestato.
    Vedi se avessero fatto un film che denigrava la scuola islamica, per spiegare il terrorismo di al-Qaeda o il fanatismo dell’Isis…..

    • PinoMamet scrive:

      Per riderci un po’ su (ricordi Magdalene, ovvero “la scuola delle cattivissime suore irlandesi che menano”?)
      https://www.youtube.com/watch?v=LKiBm-I_UtM

      • Moi scrive:

        Guzzanti ha talvolta delle buone battute … ma più che altro mi “trigghera” 😉 l’ idea (non certo solo sua …) che dire una cosa in Romanesco anziché in Italiano sia già di per sé comicità !

        • PinoMamet scrive:

          Ce ne sono parecchi così, ma mi sembra poco la descrizione della comicità di Guzzanti, che anzi qualche volta ha giocato sul prenderla in giro.
          (Come anche la serie TV Boris con il personaggio dell'”avvocato comico” Martellone).

          Poi vabbè è romano e quindi il suo immaginario pesca e il suo lingua viene da lì.

          Ammetto che non ho mai capito la cosa del Nord Italia per cui ci si “trigghera” per i comici o gli attori napoletani o romani.
          Sarà che non mi sono mai identificato culturalmente con il Nord, o solo con il Nord, ma proprio mi manca.

          Non è che Balasso mi “triggheri” più o meno di un altro per il suo accento veneto, insomma: non è quello l’aspetto che mi interessa.

          Io apprezzo, per dire, tanto Troisi quanto Cochi e Renato, per citare delle persone che, nei rispettivi tempi, sono state innovative;mi riconosco tanto in Tognazzi quanto in Alberto Sordi.
          Boh.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          ” dire una cosa in Romanesco anziché in Italiano sia già di per sé comicità”

          Dire una cosa in dialetto di per sé può essere più comico che dirla in italiano, nel senso che giochi su un abbassamento di registro.

          • PinoMamet scrive:

            Vero, in effetti.

          • Moi scrive:

            Sì , ma … poi nient’altro ?!

            In molti, troppi, fan così.

            Un po’ , ci son messi anche i Toscani … tipo Paolo Ruffiniche inrochisce un po’ la voce, spinge un po’ sull’ accento Livornese e commenta ogni cagata con “… Abbéstia !”

            • Moi scrive:

              Quanto ai Napoletani, vorrei sapere anche ne pensa Roberto … be’, mi spiego direttamente con un esempio pratico :

              https://www.youtube.com/watch?v=3F14IrFSF34

              l’ ultimo spot della Voiello è paradigmatico di come rovinare la propria reputazione senza accorgersene , con un vittimismo arrogante , spocchioso e ottuso.

              —————

              PS

              … il “bello” è che corrisponde (in misura maggiore) “da manuale” allo stereotipo del “Terrone al Nord” che a sua volta corrisponde all’ Italiano all’ Estero.

              • Moi scrive:

                * Estensivamente *

                Tedesco dice a Italiano che NON si butta cartaccia in terra … Italiano gli dà dell’ipocrita perché, reggiamoci forte :

                pasta e pizza, in realtà a ‘sto Tedesco, gli piacciono würstel e krauti !

                VERO MA … dov’è la Logica ?!

              • Moi scrive:

                pasta e pizza, in realtà a ‘sto Tedesco gli piacciono _ di più che _ würstel e krauti !

                ————————–

                e.c.

            • PinoMamet scrive:

              Sullo spot non mi pronuncio, ma Cannavacciuolo è la brutta copia di Roberto!

              Proprio… più brutta 😀

              E anche come cuoco secondo me il nostro Roberto lo batte, a giudicare da certi indizi 😉 ma mi riservo di giudicare di persona prima o poi!!

          • PinoMamet scrive:

            Diciamo che l’abbassamento di tono è una delle tecniche del comico, e farlo attraverso il registro dialettale una varietà della tecnica.

            Se è l’unica freccia all’arco di un comico, beh, è forse quel comico dovrebbe studiare un pochino 😉

            Ma nel “triggheramento” del pubblico norreno 😉 nei confronti di comici romani e napoletani (a volte un po’ scarsi, va detto: Made in Sud era imbarazzante…) c’è dell’altro, e ci vedo una sorta di complesso di inferiorità e un po’ anche di persecuzione:
            “Nessuno ci fa mai vedere!”

            Il che peraltro è piuttosto falso…

            • mirkhond scrive:

              Che significa “triggherare”?

            • PinoMamet scrive:

              Provocare, eccitare la rabbia, in giovanilese.
              Dall’inglese trigger, grilletto.

            • mirkhond scrive:

              “una sorta di complesso di inferiorità e un po’ anche di persecuzione:
              “Nessuno ci fa mai vedere!” ”

              Questo me lo diceva anche mia madre molti anni fa.
              Che i settentrionali si lamentavano di non avere visibilità televisiva, a tutto vantaggio di napoletani e dei comici del Sud in generale.
              E da qui, il riequilibrio che secondo lei ci sarebbe stato nel mondo televisivo degli anni ’60-’70.

            • PinoMamet scrive:

              Cioè dagli anni ’60- ’70 ci sarebbero stati più settentrionali in TV?

              Non so, può essere…

              comunque credo che originariamente, tipo agli albori di cinema e televisione, ci fosse forse un certo squilibrio a favore del Sud;

              più o meno per il motivo per cui tanti neri e tanti ebrei sono nell’industria dell’intrattenimento USA… ci sono carriere preferenziali che alcuni gruppi preferiscono o nelle quali hanno più tradizione.

              Non significa assolutamente che tutti i neri USA fossero dei jazzisti o degli intrattenitori, né che tutti i meridionali italiani fossero degli attori di avanspettacolo o compositori di canzoni, ma che all’interno di questi gruppi (neri là, meridionali qua) ci fossero più “intrattenitori” che in altri.

              Però lo squilibrio, in Italia, mi sembra molto molto relativo.

              Più che altro sono- in proporzione- pochi , o meno, gli attori o i comici del Nord ad aver costruito una carriera sulla propria caratterizzazione regionale.

              Per vari motivi, non da ultimo il fatto che i dialetti del nord sono più diversi dall’italiano standard e raramente permettono gradazioni intermedie, per cui spesso non si va più in là dell’accento.

    • Moi scrive:

      … oppure le reazioni dell’ Intelighentzija se facessero un film sul Caso Saman Abbas e lo intitolassero “Il Centro Islamico”, magari con un personaggipo d’ una simil-Boldrini troppo impegnata a “battagliare” sulle u/schwa/asterischi per accorgersi in tempo di cosa stesse succedendo !

  51. Moi scrive:

    In molte foto, Amgelo Izzo ha un sorrisetto beffardo e degli occhi spiritati strabuzzati da far rivalutare il Lombrosismo … anche se “a posteriori” è “barare” , la tal prassi cognitiva è alquanto diffusa.

  52. Moi scrive:

    A (s)proposito … scopro ora (va be’ … in ritardo) il Christian Day [sic] :

    https://www.youtube.com/watch?v=V-VDeOltyRg

    … mai sentiti prima.

    .

    • Moi scrive:

      … certe cose, solo Saverio Tommasi sa come trovarle.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Moi

        “trovarle”

        Ma è eccezionale!

        Il catechismo spiegato in cinque minuti!!

        La migliore pubblicità all’agnosticismo che si possa immagigare!!!

        Grazie 🙂 🙂 🙂

        Ciao!

        Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “A (s)proposito … scopro ora (va be’ … in ritardo) il Christian Day [sic] :

      https://www.youtube.com/watch?v=V-VDeOltyRg

      Un interessante esempio di quanto siano str… quelli di Fanpage.

      Che non precisano MAI che si tratta di un’iniziativa evangelica,

      “organizzato dai cristiani evangelici della rete dei Movimenti Cristiani Italiani formata da Movimento Rialzati Italia (Presidente Claudia Baldari), Cristiani per l’Italia (Presidente Sandro Oliveri) e A.C.E – Azione Cristiana Evangelica (Presidente Adriano Crepaldi)”

      Cioè da gente che per potersi esprimere in Italia, ha dovuto combattere per due secoli contro il monopolio cattolico e contro i preti.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Colpa anche loro che brandizzano poco, però.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per MT

          “Colpa anche loro che brandizzano poco, però.”

          🙂

          Non lo possono fare: un evangelico si vede come un semplice seguace diretto di Gesù e dei suoi insegnamenti, non come membro di qualche gruppo (a differenza di quei settari che Adorano il Papa). E’ un “cristiano” e basta.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ufficializzino la formula che usano “cristiano senza denominazione”: questa è la manifestazione dei “cristiani senza denominazione”, noi siamo i “cristiani senza denominazione”, io sono un pastore “cristiano senza denominazione” e via dicendo.
            Altrimenti inventino una parola diversa, tipo “cristista” o “gesuano”.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        “Fanpage”

        Subito prima della caduta di Ceausescu il partito comunista rumeno celebro’ il proprio congresso. L’adulazione verso Ceausescu raggiunse livelli tali che la troupe RAI condotta credo da Paolo Frajese, per rendere l’atmosfera, decise di trasmettere mezzo minuto di congresso togliendo l’audio. L’effetto era involontariamente spettrale, e per me fu una delle cronache mwglio riuscite della storia della RAI.

        Qui Tommasi ha fatto lo stesso: ha lasciato quasi solo parlare gli intervenuti, che lo hanno trattato con molta serietà.

        L’effetto di comicità involontaria è assicurato.

        Ogni informazione aggiuntiva sarebbe fuorviante. L’informazione non consiste in questa o in quella denominazione, ma nel fatto che ci sia gente che usa il cervello a quel modo totalitario, e senza nemmeno la scusa dell’adulazione che avevano i rumeni.

        A differenza del PMLI che ci hai descritto tu, chi la pensa così non sono quattro gatti. Le armate della notte in marcia insomma.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • mirkhond scrive:

          I protestanti in Italia, messi tutti assieme non sono più di 750.000, se wikipedia ha ragione.
          Su una popolazione di 60.000.000 di abitanti.

        • mirkhond scrive:

          “Ogni informazione aggiuntiva sarebbe fuorviante. L’informazione non consiste in questa o in quella denominazione, ma nel fatto che ci sia gente che usa il cervello a quel modo totalitario, e senza nemmeno la scusa dell’adulazione che avevano i rumeni.”

          Nient’affatto, visto che la Chiesa Cattolica ha qualcosa chiamata esegesi, che fa in modo che la Bibbia non sia letta a pappagallo.
          A differenza di certe denominazioni protestanti.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ mirkhond

            “Pappagallo”

            Completa la frase: “la Bibbia non sia letta a pappagallo DAI FEDELI”.

            È Lutero che predica il libero esame, se non sbaglio. Il clero cattolico si riserva l’esclusiva dell’interpretazione dei testi scritturali.

            È comprensibile che una collezione di testi risalenti a epoche diverse e scritti in lingue diverse dia luogo a problemi di interpretazione che qualcuno deve pur risolvere.

            Per il cattolico ci pensa il suo clero. Ma questo di per sé non rende meno inverosimile il tutto.

            La cosa notevole dei cattolici, visti da un agnostico, è la sufficienza con cui considerano le affermazioni a carattere teologico dei seguaci di altre denominazioni religiose.

            Dimmi un po’ quale delle affermazioni delle persone intervistate da Saverio Tommasi nel filmato non sarebbe sottoscritta non dico da un Lefebvre, ma da un Wojtyła.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “Dimmi un po’ quale delle affermazioni delle persone intervistate da Saverio Tommasi nel filmato non sarebbe sottoscritta non dico da un Lefebvre, ma da un Wojtyła.”

              Praticamente tutte, perché la premessa è radicalmente diversa.

              Un’istituzione solida come la Roccia di Pietro non può permettersi di essere apocalittica: è dalla fondazione che la Chiesa ha nascosto questo aspetto, che pure sarebbe fondamentale – viviamo tempi bui, ma presto, prestissimo verrà il Regno e vedrò Gesù con i miei occhi, senza preti e pretonzoli!: ecco, questo è un concetto che la Chiesa non può esprimere, pur essendo cruciale nel messaggio cristiano.

              E quando un prete (o frate) ci prova, fa la fine di Savonarola.

              • Miguel Martinez scrive:

                Aggiungo che il cattolicesimo italiano si riassume sostanzialmente nel concetto, si è sempre regalato lo smartphone ai nipoti per la prima comunione, chi sei tu a interrompere la tradizione?

                Concetto che mi sembra non sia stato espresso dai pittoreschi poveri derisi da Fanpage.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “tutte”

                Praticamente nessuna, perché la premessa apocalittica è precisamente quella che è in comune fra questi qui del filmato e i cattolici.

                Il fatto che i cattolici la passino sotto silenzio, come giustamente fai notare, dimostra solo che sono più ipocriti, non che dicano cose più sensate.

                Peggio di uno che dice certe cose è solo uno che ci crede davvero.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                ” la premessa apocalittica è precisamente quella che è in comune fra questi qui del filmato e i cattolici. ”

                Credo che ci sia un malinteso terminologico.

                Io intendo dire questo:

                1) il Nuovo Testamento è un testo fortemente apocalittico: cioè dice che è prossimo l’avvento del Regno, che una piccola comunità di uomini e di donne deve portare testimonianza e diffondere la fede nel breve tempo che ci separa dalla drammatica cesura futura.

                2) La Chiesa cattolica, solida istituzione amica dei re, dei proprietari terrieri, dei politici di ogni risma e schieramento, di ogni sindaco, non può negare che l’apocalittica esiste, ma la mette in un angolino nascosto, sostanzialmente ha sempre accantonato la lettura del Libro dell’Apocalisse. Nessun Papa vuole che si riversi la pece bollente sul Vaticano costruito con tanta fatica; da qui l’amillennarismo cattolico, contro il premillennarismo evangelico e il postmillennarismo americanista.

                3) Siccome i testi però parlano chiaro, l’apocalittica è una fonte di perenne imbarazzo e metaforizzazione per la Chiesa.

              • PinoMamet scrive:

                Andrea, però i cattolici non passano affatto sotto silenzio l’Apocalisse:
                semplicemente non è il centro del loro pensiero, non è la loro ossessione costante e non è la base teologica del pensiero cattolico, che è molto più basato su altri concetti:

                l’eucarestia (quasi ignorata dalle denominazioni protestanti), o il culto di Maria come “avvocata” dei peccatori (idem),.

                Non c’è l’idea che “l mondo finirà domani in una battaglia apocalittica in cui Gesù sceglierà il suo esercito e gli altri saranno condannati alla dannazione!”

                Non ho mai conosciuto nessun cattolico che avesse una prospettiva del genere, non per ipocrisia, ma proprio perché è un altro sistema di pensiero.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Su cattolicesimo ed escatologia.
                La lettura letterale dell’Apocalisse è stata molto diffusa per moltissimi secoli, ma si è sempre cercato di posticipare sine die il momento in cui sarebbe ambientato il libro.
                Poi (anche grazie ai Protestanti, gliene dobbiamo dare atto) è arrivata la lettura allegorica del libro, per cui la sua portata millenarista è stata ampiamente ridimensionata, tanto che oggi quasi nessuno in ambito cattolico (tra gli esegeti, dico, quelli che nessuno sa cosa siano 😀 ) crede che alla fine del NT ci sia una specie si road map della fine del mondo.
                Di recente ho letto anche di meglio, cioè un’interpretazione del concetto di Regno di Dio/Regno dei Cieli che sarebbe nel mondo, ma non del mondo. Cioè sarebbe esistente già nella storia che viviamo e non in attesa di realizzazione futura. Se questa idea si radicasse (la vedo difficile nel breve periodo, ma chissà) sarebbe la fine di qualsiasi germe millenarista nel cattolicesimo.
                Ma, del resto, sono quasi due millenni che nessuno aspetta più un bel niente.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                ” Cioè sarebbe esistente già nella storia che viviamo e non in attesa di realizzazione futura. ”

                Si chiama postmillennarismo, ed è assai diffusa nella cultura statunitense.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Postmillenarismo

                Postmillenarismo è credere che ci sia un evento-spartiacque e che questo si sia già realizzato, con tanto di sua individuazione storica.
                Ma non credo che se si applichi anche alla negazione dell’evento.

              • Francesco scrive:

                scusa Mauricius, non è il succo molto chiaro di parecchie affermazioni di Gesù, a me viene in mente per prima la parabola del granello di senape o del lievito?

                insomma, la Fine del mondo verrà e il Figlio tornerà, nel frattempo poche seghe mentali e darsi da fare, come hanno fatto gli Apostoli (predicazione e vita buona)?

                almeno così la ho capita io finora

              • Francesco scrive:

                PS l’evento spartiacque mica è l’Incarnazione? o volendo tutta la vicenda storica del Figlio di Dio, dall’Incarnazione alla Risurrezione?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma lievito e granello di senape non esistono già? Il fatto che crescano su un piano diverso significa per forza un evento escatologico collocato storicamente nel futuro (o nel passato)?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non penso che sia l’Incarnazione: nessuno l’ha mai identificata con quello. I millenaristi aspettano la seconda venuta, ma il primo spartiacque sarebbe la Resurrezione… solo che è eterna, tanto che ci sono santi (vedi Giovanni Battista, Giuseppe, Elisabetta e Gioacchino) che sono morti prima della Resurrezione storica e ne hanno beneficiato lo stesso.

            • mirkhond scrive:

              “Wojtyła”

              Lo stesso che organizzò l’incontro ecumenico di Assisi nel 1986, a cui parteciparono anche degli stregoni, mentre i buddisti ottenevano una chiesa per le loro preghiere sul cui altare misero una statua di Buddha.
              Mi sa che il Wojtyła vero, sia stato diverso da quello della fantasia di certi sinistroidi.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ mirkhond

                “vero”

                In effetti il talento teatrale era un vero carisma di W.

                Ha pure portato all’apoteosi le Giornate Mondiali della Gioventù.

                Ma io l’ho visto di persona gettare la maschera durante una predica a Cracovia nella piazza del Sukiennice.

                E ho avuto paura.

                Tengo sempre davanti la foto di W. con Pinochet

                https://images.app.goo.gl/LkL7NvvBEpAXhsL96

                per ricordare chi è il nemico.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                potresti dettagliare questa cosa del “gettare la maschera”?

                San Giovanni Paolo II sta alla Fede come Franco Baresi al Milan e Mike D’Antoni al Basket e Cindy Crawford alla Gnocca, per cui mi sono parecchio triggherato!

                🙂

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “gettare”

                L’ho già raccontato. Per una serie di coincidenze mi sono trovato – straniero e cape do giusto due parole della lingua – fra i “fortunati” sotto il palco papale a Cracovia durante la visita di W. All’omelia di è messo a parlate contro l’aborto. Hai presente quando disse “se sbaglio mi corrigerete”? Ecco, lì fu l’esatto contrario. Ti ti saresti trovato bene; per me fu un’esperienza da brividi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Io non sono cattolico, e non so cosa abbia detto esattamente il Papa in quell’occasione, ma non è una novità che la Chiesa cattolica sia molto fermamente contro l’aborto.
                Che non c’entra niente con le incertezze linguistiche di Papa Wojtyla o con il suo personale carattere.

                E neppure può essere il metro per dire che la teologia cattolica e quelle protestanti, e rispettive visioni del mondo, siano identiche…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “sproloquiano”

                Ecco, lo vedi? La sicumera di chi e di un’altra denominazione.

                A parte che sta scritto “hai rivelato queste cose ai semplici”, il punto è che quasi nessuna affermazione delle persone in quel filmato potrebbe essere negata da un cattolico.

                (Per un agnostico sono tutte affermazioni arbitrarie allo stesso modo. Tu e i protestanti siete di fatto indistinguibili).

                Aspetto smentita documentata, se esiste.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “il punto è che quasi nessuna affermazione delle persone in quel filmato potrebbe essere negata da un cattolico.”

                Infatti, dovrebbero negare il Vangelo, per farlo.

                Gli evangelici dicono che i cattolici lo negano nei fatti, ma i cattolici non si azzardano a negare il Vangelo a parole.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma l’aborto è un tema morale, non cosmologico o escatologico. Se per te il feto è una persona, allora ammazzarlo è un atto gravissimo. Così come, per quelli che credono che ebrei, zingari, omosessuali, disabili, ecc. siano persone proprio come noi, gasarne qualcuno è una cosa mostruosa…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PM

                “polacck”

                L’ignorante era il parroco italiano.

                E la teologia di cui parli la sanno appunto giusto i teologi, nemmeno i parroci che dovrebbero usarla per la loro missione pastorale.

                Distributori domenicali di ostie, insomma.

                A parti invertite, te l’immagini negli anni Cinquanta da noi un prete che butta giù un documento per passare da Comunista? Giusto nei film di Don Camillo (che so a memoria…)! 🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                @ADV
                Tu sei un militante, per cui per te esiste una grande battaglia in corso tra gli Illuminati da Ragione e Competenza e il Mostro Oscurantista e Retrogrado. La maggior parte delle persone non vive così, per cui ti scrive il documento che vuoi fregandosene abbastanza.

              • mirkhond scrive:

                Di Vita odia così tanto il Cattolicesimo da attribuirgli anche aspetti che non gli appartengono, tipo il raduno PROTESTANTE del filmato.
                E’ un atteggiamento tipico di intellettuali di sinistra, che ho avuto anche tra i miei professori all’università.
                Che sono abbagliati da troppa luce negli occhi…..

              • PinoMamet scrive:

                “L’ignorante era il parroco italiano.”

                non cambia tantissimo…

                ma per tornare al mondo di Don Camillo e Peppone, quanti sindaci comunisti avevano letto Marx?

                Certo, ci si aspetta che un prete sappia il latino (ma non è detto, poteva benissimo avere l’insufficienza 😉 ) ma non che sappia farci un documento su due piedi;

                ma soprattutto: tutto ciò ha davvero poco a che fare con la teologia…

                gli ignoranti esistono comunque.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ mt

                “militante”

                Cosa sia io qui non conta. Qui conta il fatto che un parroco non sa fare quello che per i credenti solo lui deve saper fare: certificare un sacramento. Sarebbe stato ugualmente ridicolo e significativo anche se io fossi stato San Francesco.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ mirkhond

                “Odia”

                Io non odio affatto il cattolicesimo: ho do meglio da fate nella vita, credimi.

                Mi limito a constatare che tu esprimo giudizi su di me (al solito) e su quelli che la pensano come me.

                Ma non sei (ancora…) in grafo di indicarmi una affermazione – fra quelle enunciate da gli intervistati da Saverio Tommaso – che un cattolico non sottoscriverebbe.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “vangelo”

                Esattamente qui volevo arrivare.

                Il bue che da’ del cornuto all’asino, insomma.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                @ADV

                “Cosa sia io qui non conta”

                Conta eccome la lente attraverso cui vedi e interpreti la realtà quando questa lente ti fa sembrare incomprensibile una situazione in cui ti imbatti.

            • mirkhond scrive:

              “È comprensibile che una collezione di testi risalenti a epoche diverse e scritti in lingue diverse dia luogo a problemi di interpretazione che qualcuno deve pur risolvere.”

              E’ appunto l’esegesi, che manca completamente in certi ambiti protestanti.
              E che porta alle situazioni del filmato.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Mirkhond

                “E’ appunto l’esegesi, che manca completamente in certi ambiti protestanti.
                E che porta alle situazioni del filmato.”

                Gli evangelici non hanno bisogno di logica, hanno bisogno di fede. Non ha quindi alcuna importanza la coerenza o la sistematicità.

                Non ci si salva per erudizione.

                Non a caso, infatti, si tratta quasi sempre di persone a bassissima scolarizzazione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Un altro elemento cruciale del mondo evangelico è la “moralità”. Stiamo parlando di gente che spesso vive in ambienti di estremo degrado, di famiglie al collasso, di droga, di delinquenza, per cui il comportamento rigoroso e inflessibile, il distacco radicale dal “degrado” diventano fondamentali.

                In Messico questo si vede quando le comunità evangeliche desistono dal bere, elemento fondamentale della cultura contadina messicana: l’astinenza dall’alcol diventa un segno importantissimo.

                In Brasile poi è sempre stata fondamentale la “redenzione” dalla prostituzione o dalla delinquenza comune.

                Da qui un atteggiamento “bacchettone” che le persone di “ceto superiore” trovano assurdo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ mirkhond

                “esegesi”

                Ma dai.

                Quanti cattolici sanno cosa vuol dire la parola “esegesi”? 🙂

                Per insistenza della famiglia di mia moglie, mi sposai in chiesa in Polonia.

                Scoprii che per il prete polacco era necessario un certificato che attestasse che avevo fatto la Confessione.

                Parlai col parroco che doveva redigere il documento, ovviamente in latino.

                Non sapeva neppure cosa doveva scrivere.

                Andò a finire che il documento li scrissi in latino io, lui ci mise solo il timbro della parrocchia.

                E tu mi parli di esegesi?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                ma i protestanti sproloquiano di libero esame.

                I cattolici hanno sempre detto che solo il clero è il depositario della corretta interpretazione, che non significa tanto il pretino di campagna, quanto i teologi, i papi, ecc.
                Quindi il cattolico non ha bisogno di essere istruito, deve affidarsi.

                Ma il protestante pretende di capire le Scritture e ovviamente non ci capisce un cazzo.
                E il guaio è che per colpa di ‘sta cosa fa guerre, danni, ammazzamenti, disastri.
                Come gli islamici d’altronde.
                Dove non c’è verità autorizzata e ufficiale ognuno sfoga i propri fanatismi ritenendoli legittimi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Ma il protestante pretende di capire le Scritture e ovviamente non ci capisce un cazzo.”

                Inconfutabile, direi 🙂

                “E il guaio è che per colpa di ‘sta cosa fa guerre, danni, ammazzamenti, disastri.
                Come gli islamici d’altronde.”

                Su questo non sono d’accordo.

                Le guerre di religione del Cinquecento furono una faccenda assai complessa – in parte rivolte anticattoliche sì, ma in buona parte guerre tra prìncipi e un tentativo cattolico di soffocare la Riforma. E furono seguite da uno dei periodi più lunghi di pace della storia europea (1559-1618); e anche la Guerra dei Trent’Anni fu una guerra politica pur con connotazioni religiose.

                Poi ci fu il conflitto inglese con la Spagna, che aveva forti connotazioni identitarie (“Viva il Papa” “Abbasso il Papa”), ma non mi sembra una guerra religiosa.

                Altre guerre protestanti non mi vengono in mente così al volo (guerra civile svizzera del 1848?).

                Proprio perché il protestantesimo non ha una visione “politica” come ce l’ha l’Islam, e quindi non ha grossi problemi a convivere con altre religioni: l’importante è che mi salvi io, non che la società segua in terra delle leggi volute da Dio – poi è chiaro che in questo ci sono contraddizioni, come quando certi protestanti (non tutti) si schierano contro l’aborto o contro la guerra.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “Da qui un atteggiamento “bacchettone” che le persone di “ceto superiore” trovano assurdo.”

                Questo è interessantissimo.
                Cioè gli evangelici si trovano fra i poveri delle favelas che si sono riscattati, ripuliti, ecc., ma non fra i borghesi?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Cioè gli evangelici si trovano fra i poveri delle favelas che si sono riscattati, ripuliti, ecc., ma non fra i borghesi?”

                In linea di massima sì, poi magari tra le favelas qualcuno a forza di fare il Protestante Industrioso avrà fatto i miliardi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Lo stesso vale per i ghetti neri americani, dove le chiese sono un presidio di “dignità morale”, di furibonde prediche pro-famiglia, antidroga, ecc. in un contesto in cui la maggioranza dei ragazzi cresce senza padre.

                E offrono sempre un rifugio per chi si “pente”: ecco l’importanza politica dell’idea per cui siamo tutti dannati (anche le “persone perbene”), ma anche il peggiore peccatore si può salvare con la fede, e quindi nessuno è “condannato senza speranza”.

                Ma la fede è in fondo un’emozione, ecco che la religione deve essere eccessiva, irrazionale, delirante: tutte cose che emergono nella squallida intervista di Fanpage.

              • PinoMamet scrive:

                “Quanti cattolici sanno cosa vuol dire la parola “esegesi”?”

                Beh, che lo sappiano o meno, questa resta centrale nella teologia cattolica, e non è certo un prete polacco che non riesce a improvvisare un documento in latino a dimostrare il contrario…

              • Francesco scrive:

                OMDAPM!!!

                tutti i cattolici sanno che la Scrittura va capita, sennò pare una roba assurda

                e guardano ai preti per capir

                poveretti noi, visto il pretume e il teologume che c’è in giro oggigiorno

                ma sempre meglio del DIY di altre chiese

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Va capita”

                Francesco, guarda che “non occorre cercar di capire” era il ritornello di Sturmtruppen.

                Hai presente il “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Andrea

                con tutto il male che si può dire della Chiesa Cattolica, la Chiesa non è il Fascismo, e il suo motto non è Credere Obbedire Combattere.

                ti ricordo che il sistema di pensiero cattolico è in funzione da 2000 anni, quello comunista non è durato un secolo…

                proprio fessi non devono essere 😉

                La Chiesa non ha mai proclamato che il fedele non deve sapere e che deve essere tenuto all’oscuro di tutto;

                al contrario, praticamente sempre, e dal Concilio di Trento sicuramente, si è preoccupata dalla formazione e dell’acculturazione religiosa dei fedeli (il Concilio di Trento istituisce i seminari e il catechismo).

                Per evitare però che i fedeli cadano in errori interpretativi (a volte veri e propri “errori di sbaglio”, oltre che evidentemente teorie considerate eretiche) si riserva di dire l’ultima parola sull’interpretazione corretta.

                È questo, che è in ultima analisi questione di buon senso
                (tutti possono leggere la Costituzione e il Codice Civile, ma mica tutti i cittadini italiani possono fare il giudice…)
                che i protestanti contestano alla Chiesa come “oscurantismo”.

                Io, da ebreo, un po’ lo invidio ai cattolici, ammetto.

                Magari ci fosse una voce univoca, o almeno.. bivoca! anche nell’Ebraismo!
                Almeno certe interpretazioni troppo “fuori” ce le saremmo risparmiate.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                ci fossero cattolici capaci di difendere il cattolicesimo come lo fai tu!

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “Su questo non sono d’accordo. ”

                In realtà, più che alle vecchie guerre di religione, mi riferivo alle guerre americane “in nome di Dio”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “In realtà, più che alle vecchie guerre di religione, mi riferivo alle guerre americane “in nome di Dio”.”

                A parte una sgradevole retorica demagogica a consumo domestico (anche i cappellani militari italiani del Quindicidiciotto usavano parole del genere) non mi sembra che gli americani abbiano fatto guerre “in nome di Dio”.

                In nome del Progresso, della Pace, del Diritto in generale e dei Diritti Umani in particolare sicuramente sì.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “A differenza del PMLI che ci hai descritto tu, chi la pensa così non sono quattro gatti. ”

          Gli evangelici in Italia sono numericamente più degli iscritti al PMLI.

          Ma nonostante loro si sentano “cristiani e basta”, sono in realtà molto diversi tra di loro, seguendo pastori diversi, e soprattutto sono divisi in base all’origine etnica.

          Una prima parte è costituita da meridionali convertiti da parenti ritornati dagli States: conosco a Firenze dei pizzaioli napoletani che la domenica vanno fino a Montecatini per i loro incontri con altri evangelici tutti napoletani; i calabresi invece vanno in un posto qui a Firenze.

          Poi soprattutto ci sono gli “stranieri”, i romeni, i brasiliani, i filippini, i nigeriani, che sono i più estremisti ed esaltati di tutti, anche se non compaiono nel video: la chiesa è un luogo fondamentale di consolazione psicologica e di forza per comunità in condizioni difficili.

          Molte comunità evangeliche di autoctoni si sono comunque moderati col tempo: in fondo anche i valdesi sarebbero evangelici, e la loro lunga storia di conflitto con la Chiesa li ha portati a essere vicini prima al Partito Comunista e poi oggi alla sinistra in generale – la loro Libreria Claudiana offre un interessante miscuglio di testi anticattolici, apocalittici e “filo-lgbt”.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Martínez

            “gatti”

            Ma infatti io non mi riferivo mica solo agli evangelici… 🙂

            “comunità”

            Sì, infatti da noi a Genova quelli duri e puri sono latinoamericani.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            C’è l’hanno abbastanza gli uni con gli altri, anche: ADI contro chiese libere, in primis.
            Poi sono divisi tra unitari e trinitari…

          • PinoMamet scrive:

            In effetti gli evangelici che ho conosciuto qui sono tutti stranieri di varia origine (africani, filippini, sud-americani…) e meridionali…

            un sudamericano stranissimo frequentava la sinagoga perchè era appassionato di folklore ebraico (i midrashim) e prendeva, ovviamente, tutto alla lettera.

            Tornato al suo paese (credo l’Ecuador, ma non ricordo) mi dicono che sia caduto nelle braccia di una setta protestante finto-ebraica, cioè sono cristiani giudaizzanti che si mettono il tallit, dicono le preghiere in ebraico e però credono in Gesù….

            (secondo me hanno torto sia dal punto di vista ebraico, ovviamente, che da quello cristiano: “non si mette vino nuovo in otri vecchi”)

  53. Moi scrive:

    … Razzismo o no ?

    https://www.youtube.com/watch?v=-74JvyKdq1o

    Il problema della Parola Ne**o – Alessandro Barbero

  54. Moi scrive:

    @ MIGUEL / MIRKHOND

    Far-right extremists in United States applaud Taliban’s takeover of Afghanistan

    https://medium.com/dfrlab/far-right-extremists-in-united-states-applaud-talibans-takeover-of-afghanistan-7b28ae7f0128

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Afghanistan”

      e si può pernottare al Serena Hotel, ma meglio affrettarsi “only 6 rooms left!”:

      https://www.booking.com/hotel/af/kabul-serena.html

      Comunque c’è la piscina.

      • roberto scrive:

        sarà difficile trovare voli….

      • daouda scrive:

        Non avete capito. La far/alt right dice così:

        Abbiamo lasciato le armi ai talebbani che non accetteranno la via della seta cinese seguendo il piano di Trump ( che ora per pubblicità dice a Biden che è un inetto incapace ). Infatti Biden è un pupazzo dato che il controllo ce l’hanno i militari.

        se non capite ste cose poi pensate davero che rosicano o gioiscono come gli italiani tipo dispetto. Quello ce credono davero invece in ciò che si giocano della vita stessa non sò opportunisti come gli italiani di merda…

        + italici – italiani

        • daouda scrive:

          p.s. ovviamente Trump ed i militari patrioti ed isolazionisti contro il deep state militarista globalista, ecco che i talebani in realtà sò alleati…il che non sarebbe manco troppo strano visto che sono sovente partiti in delegazione a Mosca i talebani a pijà n sacco de aiuto…e Trump è amico de Budin, o almeno tutta quella parte di destra paleo è pro Russia, la Russia semi-tradizionalista ovviamente.

          Capirete che il problema non è che il discorso sia falso in sè, giacché d’altronde una parziale verità in realtà c’è…ma che siano sempre gli stessi registi ad impostare la dialettica hegeliana di riferimento.
          Non penso serva far sapere che Putin non solo è Kgb che segue gli ordini della Fondazione Gorbachov di s. Francisco , non solo è massone di stampo inglese, e non solo è affiliato Chabad.

          E’ sempre la solita finta

          • Francesco scrive:

            famme capì: gli isolazionisti USA avrebbero armato i talibbani in funzione “anti via della seta”?

            ma è che ti sei infettato col livello diffuso di minchiate, nonostante la frequentazione di questo luogo eccelso?

            male

        • Moi scrive:

          Non proprio : è che su certe questioni , di “Gender” in primis , i Taliban son molto più vicini all’ America Anni Cinquanta che NON all’ America stessa ma Odierna !

          Di fronte al TransGenderismo NON-Binary , Islam o Cristianità diventa come la Roma o la Lazio VS chi volesse di nuovo bloccare il Campionato ! 😉

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ daouda

          “Trump”

          Sostanzialmente concordo.

          Mi torna col fatto che i tramp-olini di casa nostra dicono effettivamente talibanate tari da far piangere gli angeli.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  55. Moi scrive:

    @ PINO

    … Perché alcuni Chassidim portano un cappello a tesa larga e altri un colbacco pellicciato, è un segno gerarchico ?

    … è obbligo per tutte le Donne Ebree rasarsi la testa e portare la parrucca, o solo per le Chassidim ?

    • Moi scrive:

      … ‘sta storia delle parrucche l’ho “trovata fuori” 😉 da poco , ma mi sconvolge un po’ !

      … In teoria , potrebbe farlo anche una donna calva Musulmana restando alle regole, no ?

    • Moi scrive:

      C’è un documentario (disponibile almeno su Netflix) su chi vuole uscire dalla Comunità Ebraica Ortodossa Americana … con donne (in particolare una certa Etty Ausch) che appunto raccontano dall’ interno (!) la “toxic masculinity” comunitaria :

      https://en.wikipedia.org/wiki/One_of_Us_(2017_film)

    • PinoMamet scrive:

      In realtà non c’è nessun motivo specifico oltre alla tradizione di singoli gruppi, riguardo alle forme dei cappelli (il tipo di cappello usato aiuta a distinguere vari gruppi, i Chabad usano il modello Fedora che loro chiamano Borsalino- ma molto raramente sono veri Borsalino- altri modelli più antiquati, tra la bombetta e il “cappello da prete”…).
      L’importante per l’Ebraismo è avere il capo coperto… almeno quando si prega, poi gli Haredim spingono tutto al massimo…

      Il colbacco, o shtreimel, era semplicemente il copricapo delle feste per gli ebrei dell’Europa dell’Est. Non c’è niente di gerarchico, tranne che un rabbino importante ne avrà magari uno più lussuoso 😉

      Le donne sposate, secondo la normativa più rigorosa, dovrebbero coprire i capelli. Non è l’unica interpretazione, però, e non mi pare un uso diffuso in Italia.

      Naturalmente ce li si può coprire con un fazzoletto o turbante o fascia o cappello, ma molte donne degli Haredim preferiscono le parrucche, perché, beh, a volte sono molto belle (anche se mi sembra un uso senza senso: perché coprirsi i capelli… con altri capelli??)

  56. Moi scrive:

    serie TV (brutte di solito) sui Romani ne hanno fatte, sì, senza alzare di un centimetro l’asticella della loro popolarità, direi…

    [cit.]

    ——————————-

    Il grande pubblico, ho visto, ignora o perfino schifa Pompeii del 2014 … eppure nel Finale il bacio di Milo e Cassia èil più romantico della Storia del Cinema :

    la fossilizzazione vulcanica (suggestivo fenomeno notoriamente reale) cancella ogni velleità umana (lui Gladiatore Celta, lei Patrizia Romana) rendendoli eterni.

    https://youtu.be/Vi0LCRtU7Ow

    • roberto scrive:

      Una delle cose più kitsch della storia dell’umanità tipo filmoni eroici pakistani….

      Comunque poi non datemi torto se dico che la figa è il motore della storia universale.
      Sei in mezzo all’apocalisse, stai per morire bruciato, a che pensi? Trombartela….logico tutti reagiremmo così 😁😁😁

      • Moi scrive:

        * Frozen in Time: The Citizens of Pompeii Fossilized by Volcanic Ash *

        https://www.thevintagenews.com/2018/08/16/pompeii-victims/

        dài, che da EuroOriundo 😉 Partenopeo… NON puoi NON saperlo ! 😉

        • roberto scrive:

          Ma certo che lo sapevo, ma ti pare che mentre una nuvola di fuoco sta per avvolgerti, ti fermi a guardarla teneramente negli occhi, senti la musica di archi e uccellini che volano nell’arte sereno, e le ultime parole che escono dalla tua bocca sono “me la dai?”…..no dai 😂😂😂

          • Moi scrive:

            Per dirla UAARescamente : gli “Dei” Pagani NON è che fossero Amici Immaginarii 😉 tanto benevoli 😉 … sicché , non star troppo a raccomandar l’ anima a certi personaggi ! 😉

            Eh comunque per me il bacio-suicidio (senza scampo) deciso da Cassia (che non vuol passare gli ultimi istanti di vita correndo vanamente … e dalle torto !) è una scelta umanissima, e ne provo un “mŏvēre” (visto che siamo in Immaginario d’ Antica Roma) ogni volta.

  57. Francesco scrive:

    Beh, si porta avanti per i Campi Elisi, mica che poi lei dica “ora no, sono andata oltre certe cose”!

  58. mirkhond scrive:

    “Gli evangelici non hanno bisogno di logica, hanno bisogno di fede. Non ha quindi alcuna importanza la coerenza o la sistematicità.

    Non ci si salva per erudizione.

    Non a caso, infatti, si tratta quasi sempre di persone a bassissima scolarizzazione”

    Lo so, perché certi personagi ce li ho in famiglia, anche se non ho più rapporti con loro da molti anni.
    Però devo dire che, almeno in Italia, restano una minoranza, i più numerosi, i pentecostali non suprano i 250.000.
    Probabilmente perché predicano un messaggio troppo estraneo alla mentalità italiana.
    Che non ama i fanatismi.

    • Francesco scrive:

      Beh, però il buon senso non ha bisogno della erudizione, neppure della scolarizzazione. Come il fanatismo non si fa problemi a infettare persone istruite o anche colte.

  59. mirkhond scrive:

    personaggi

  60. Francesco scrive:

    x ADV

    “All’omelia di è messo a parlate contro l’aborto.”

    no scusa, tu hai avuto una illuminazione su chi era davvero Giovanni Paolo II quando ha parlato di aborto? o ti sei dimenticato di dirci qualcosa di particolare su come ne ha parlato o sei tu che hai qualche problema di rapporto con il cattolicesimo!

    peraltro TUTTI hanno sempre capito che quel “mi corrigerete” era riferito all’italiano e non alla dottrina, giusto?

    io sarò un pò anziano, limitato, anche fesso ma ogni tanto tu mi sembri vivere su un altro piano del multiverso!

    😀

  61. Fuzzy scrive:

    https://it.sputniknews.com/20211012/13278293.html
    Lo metto qui in fondo perché è parecchio fuori tema.
    Il mitico Sputnik fa un articolo sulle manifestazioni emotive degli animali.

    C’è pure un articolo sul prezzo del carbone.
    Altro che lotta al cambiamento climatico.
    L’Europa chiede disperatamente carbone alla Russia, ma non lo vuole far sapere. Zitt…aumma aumma

  62. mirkhond scrive:

    “Io non odio affatto il cattolicesimo: ho do meglio da fate nella vita, credimi.”

    Tanto di meglio da fare, che stai sempre qui a dare lezioni col ditino imparatore.
    E sempre a scagliarti contro il Cattolicesimo, che se non odiassi, parleresti d’altro.

    • Francesco scrive:

      ora, non mi lamento affatto della presenza di ADV qui, anzi

      però che sia fissatissimo col cattolicesimo e col capitalismo, e con una visione infantile di entrambi, mi pare indiscutibile

      pazienza, nessuno è perfetto

      • Moi scrive:

        ADV fa commenti un po’ Steampunk 😉 😀 … ma sempre foriero di provocazioni interesanti 🙂

        • Francesco scrive:

          a volte, altre è di una banalità degna di Zan o Cirinnà

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Moi

          “ADV fa commenti un po’ Steampunk 😉 😀 … ma sempre foriero di provocazioni interesanti ”

          ESATTO!

          ADV è fantastico… non c’è un commento che non mi faccia riflettere, e dietro colgo sempre un affascinante miscuglio di fanatismo, genio e umorismo che si rispecchiano tra di loro.

          Credo di essermi trovato sempre al polo opposto, qualunque cosa dicesse, ma ogni volta mi ha dato un luogo in cui trovarmi.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “ADV mi sembra più legato alla setta dei marxisti e alla loro visione mistico-comunitaria che ai liberali”

            ADV non lascia mai indifferenti.

            Il bello è che ADV è riuscito anche a farmi capire le cose che condivido con te. Perché comunque anche voialtri liberisti, come tutti, possedete una fetta di verità.

  63. mirkhond scrive:

    “Mi limito a constatare che tu esprimo giudizi su di me (al solito) e su quelli che la pensano come me.”

    In risposta ai giudizi che tu esprimi verso quelli che non la pensano come te, e che sono tutti brutti, sporki e kattivi, perché non si abbeverano alla tua fonte luminosa.

  64. mirkhond scrive:

    “Ma non sei (ancora…) in grafo di indicarmi una affermazione – fra quelle enunciate da gli intervistati da Saverio Tommaso – che un cattolico non sottoscriverebbe.”

    Il mondo cattolico è una galassia con tante sensibilità diversissime tra loro e spesso anche in contrasto tra loro.
    Tra cui anche chi non è ostile agli omosessuali.
    Il mondo cattolico è molto più complesso della visione riduzionista e superata che ne hai.

    • PinoMamet scrive:

      Ma gliele indico, al nostro Andrea. Ho visto 1 minuto e 20 secondi circa, e ne ho già sentite perlomeno 3:

      “gli anticristi”, “offrire il corpo in olocausto a Dio” e “tu andrai all’inferno”.

      Sorvolo sul cartello “Sabaoth” già indicato da Moi e sulla risposta “Amèn”, con corretta accentazione ebraica, di un tizio.

      Ma i cattolici parlano raramente o mai dell’Anticristo, tranne che quelli finti dei film horror americani; figuriamoci di “anticristi”.
      Ma ammettiamo che sia ignoranza della signora che lo dice.
      Con “l’olocausto” come la mettiamo? Per i cattolici il termine non indica niente, tranne l’infausto periodo storico dello sterminio della popolazione ebraica, non evoca certo niente di religioso;
      i cattolici non sanno e non si occupano dei sacrifici religiosi dell’Antico Testamento e non li collegano all’eucarestia.

      Infine “andrai all’inferno” è la risposta meno cattolica che riesca a immaginare; Dante stesso, egregio creatore di immaginari infernali, sa che basta una lacrimuccia in punto di morte per strappare le anime a Satana (e i diavoli se ne lamentano!) e il cattolicesimo non divide le persone in “dannati” e “salvati”: in ogni evenienza, nel peggiore dei casi, c’è il Purgatorio…

      • Francesco scrive:

        magari, quello è nel migliore dei casi … nel peggiore c’è proprio l’inferno

        ma i cattolici tendenzialmente NON fanno il lavoro di Dio e pregano per la conversione dei peggiori e la salvezza di tutte le anime

  65. Fuzzy scrive:

    https://www.psychologytoday.com/us/blog/biocentrism/202011/the-impossibility-being-dead
    Salvini non può esser morto, perché la morte è impossibile (non vorrei crederci, ma mi intriga, non c’è niente da fare).

    • Moi scrive:

      … il desiderio di NON morire per sempre (meglio sarebbe non morire affatto ,ma …), è forse il più forte umanamente di tutti; il secondo, è “non essere soli (come pianeta abitato, specie da esseri senzienti autocoscienti intelligenti) nell’ Universo” !

      • Fuzzy scrive:

        Già. Il secondo mi pare correlato con il culto dei Santi, o con la figura dell’angelo custode.
        Ma c’è ben poco di oggettivo, se non il bisogno di trovare un rifugio psicologico alla
        fragilità della condizione umana.
        Poi si può fare appello alla logica come fa Lanza, ma resta che anche la logica si innesta su un mondo potenzialmente folle.

        • Moi scrive:

          … THE END IS NIGH ?! 😉

          Ma anche senza scomodare Drake , è statisticamente intuitivo che le probabilità di “Esser soli” sono ” uno / sborantiliardo 🙂 ” … più che altro è smanioso il desiderio di interagire , forse , a un certo punto … visto che NON ne abbiam trovati (mai ufficialmente, incontrovertibilmente) a scrutare il cielo , abbiam deciso do cercarli “e trovarli” 😉 nell’ Antchità … e chiamati Dèi.

          PS

          Premesso che NON conosco bene i fumetti Marvel(*) … pare che gli Anunnaki si accingano a entrare nel Marvel Cinematic Universe come SuperSuperEroi /SuperSuperVillains , con il nome di “Eternals” !

          Avrà vagamente 😉 più pubblico di “Creators” di un anno fa :

          quello con gli Anunnaki (quindi anche Allah dell’ Islam e Yaweh dell’ Ebraismo nella “balotta” 😉 delle “Divinità” Pagane Pleiadiane, e Gesù-Ghibbor uguale a Ercole-Eroe …) in estetica Simil-Kayoshin di Dragonball e con Biglino nel ruolo di sé stesso che dice al resto degli Italiani che bastava leggere le Bibbie che avevano in casa per capire che vi si parla di Alieni,appena sbacati, e NON di Dio.

          … d’altronde in una Serie TV Marvel ci è già entrata la Gretina 😀 !

          😉

          • Moi scrive:

            Sarebbe interessante anche un film fantascientifico sulla teoria di Giuliano Di Benedetti :

            Beatrice NON era umana,ma un’ Aliena Pleiadana che portò Dante su Nibiru ! … Solo che a scuola ci fanno credere che la Divina Commedia sia tutt’altro ! 😉

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Che Leonardo da Vinci fosse un alieno lo hanno ampiamente dimostrato sia Star Trek che Futurama. Dici che l’intera Firenze fosse un’antica colonia yuggothiana?

    • Moi scrive:

      quantum physics

      —————-

      Eh, ma diciamola tutta … quanto sputtanata è, la Quantistica ?!

      … Nevvero, Pròfe 🙂 Paniscus ? 😉

  66. Moi scrive:

    @ PINO

    tipo di cappello usato aiuta a distinguere vari gruppi, i Chabad usano il modello Fedora che loro chiamano Borsalino-

    ————

    Io, come molti altri qui mi pare … da piccolo ho testimoniato dell’ ultimissima (“last” 🙁 … ) generazione di “Umarèl” che li portassero !

    Però li ho sempre sentiti definire solo “al bursalén(*)” ! La “fedora” l’ ho imparata dai gangster movie Americani !

    (*) ricordo ai NON-EmilianoRomagnoli che il “borsellino” da monete è “al catuvén” !

    Quanto a un simil-hijab 😉 da “zdàure”, sì , ricordo anche quelli ….però curiosamente lo indossavano soltanto quando coltivavano l’orticello comunale o il giardino condominiale !

    • Moi scrive:

      Con gli occhi “retrofuturistici” 😉 di quand’ero piccolo, direi che gli Umarell di oggi sembrano, per abbigliamento anzitutto, “Nonni Americani” 😉 della TV / Cinema …

  67. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Interessantissime , le tue considerazioni sugli Evangelici … da quel che ho capito, più o meno funzia così anche il Centro Islamico nelle banlieues ! Per quanto possano i “Non-Blancs” Musulmani essere compatti Vs i “Blancs de Souche” tra di loro sono in conflitto permanente, per tentare di accapparrarsi la supremazia “sulla piazza” come spacciatorelli / trafficantelli : i giovani (specie maschi) “sanno che” la scuola … “non serve a un cazzo” , perché “la grana” (tanta e in fretta) si fa entrando in certi “giri”ai quali dover dimostrare fin da piccoli di esser dei “veri duri” … in un grottesco sincretismo ipso facto di “toxic masculinity” 😉 fra il peggio del “Mariuòlo” Secolarizzato da fiction di Saviano 🙂 e il peggio del Fondametalista Islamico al Paese d’origine avìta !

    • Moi scrive:

      Il servizio di Fanpage è tipico, paradigmatico, didascalico … di quegli AntiClericali (daUAAR e dintorni) che “nascono nella bambagia, col culo al caldo” 😉 e NON contemplano minimamente che una profonda religiosità possa essere il culmine di un’ esistenza dapprima dissoluta e diasastrata al massimo , in cui a un certo punto si “rinasce” …. No !

      Per quegli (almeno quelli) AntiClericali i “Cisaròli” 😉 nascono per forza borghesi almenoquanto loro e sono “sfigati” . Punto. Insomma : conoscono il Flanders dei The Simpsons e allora tutti devono (!) essere uguali a quel personaggio “sfigato” immaginario lì !

      • Miguel Martinez scrive:

        Il sevizio (senza la “erre”) di Fanpage contiene anche un altro elemento interessante.

        Esistono due modi di comunicazione tra esseri umani.

        1) Miguel Martinez che deve scrivere un curriculum in cui si presenta come bello, buono, mite, gentile, intelligente e d’accordo con tutti, perché non vuole essere cazziato da nessuno, e vuole essere libero di manipolare chiunque

        2) Miguel Martinez che sente oggi una sua amica fidata, che non lo tradirà; e lei dice, “io odio Tizio!” E io le rispondo “ANCH’IO ODIO TIZIO”. Un po’ è vero, e comunque ci sentiamo complici io e lei, perché è una nostra comunicazione.

        La gente normale, quella che non ha studiato, quella che sente qualcosa, comunica in genere nella modalità due.

        La gente che “fa politica”, che ha studiato, che vuole fare carriera nel mondo, comunica nella modalità uno.

        Il seviziatore, con tutta una modalità seducente/ammiccante, fa sì che gente sprovveduta parli nella modalità due, rendendosi ridicola di fronte a coloro che sanno che si deve solo parlare nella modalità uno.

        Su questo, consiglio un bellissimo testo, “Nell’acquario di Facebook”, del collettivo femminista Ippolita di Milano, che mi ha fatto capire un mondo:

        https://www.ippolita.net/nell-acquario-di-facebook/

        (la recensione non rende per nulla il valore dell’opera)

    • Moi scrive:

      Il “Centro Islamico” è la Risposta Forte a una Tentazione Fortissima di vivere da Kuffar , e dei più peggio ! 😉

  68. Moi scrive:

    Protestanti & Bibbia :

    interpretazione libera letterale per interpretazione libera letterale … poi NON si lamentino SE arrivano “Jannaccianamente” 😉 QuelliChe “Gli è tutt’una Cronaca Ufologica !” 😉 😀

  69. Moi scrive:

    @ ANDREA DE VITA

    In effetti, la Costante Protestante è di biasimare la Chiesa Cattolica di NON essere abbastanza “seria” … mica di esserlo troppo, eh !

  70. Peucezio scrive:

    Andrea,
    “(Per un agnostico sono tutte affermazioni arbitrarie allo stesso modo. Tu e i protestanti siete di fatto indistinguibili).”

    Guarda che la base della modernità e del tuo beneamato liberalismo sta proprio in quei signori che tanto disprezzi.
    È la ribellione al Papa, cioè all’Istituzione, in nome dell’individuo slegato da ogni vincolo e mediazione. È esattamente il tuo mondo.

    • Francesco scrive:

      mah

      ADV mi sembra più legato alla setta dei marxisti e alla loro visione mistico-comunitaria che ai liberali

      non gli interessano molto i dettagli economici ma ci vuole un sistema che dia a tutti sicurezza (in cambio della libertà, della dignità, dell’umanità alla fine). il bello è che legge pure Orwell ma non capisce di essere sull’altra sponda

      ciao

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “Sponda”

        È bello essere oggetto di tanta attenzione.

        Ne sono lusingato.

        Attendo ancora che qualcuno sposti la sua attenzione dalla mia umile persona alla mia domanda:

        “quale affermazione fra quelle degli intervistati da Saverio Tommaso sarebbe disconosciuta da un cattolico?”

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “Attendo ancora che qualcuno sposti la sua attenzione dalla mia umile persona alla mia domanda: ”

          Da non cattolico, ho già dato la mia risposta.

          Il Vangelo dice:

          A A A b

          Il cattolico proclama: “il Vangelo dice ‘b'”.

          Il protestante proclama: “il Vangelo dice ‘A'”

          Se chiedi a un cattolico di “disconoscere” che il Vangelo dice A, non lo può fare, perché il Vangelo effettivamente dice A.

          Quindi, no, un cattolico non può disconoscere quelle affermazioni.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ peucezio

      “base”

      Appunto.

      Poi ci si evolve.

      Come dice un mio conterraneo, “dai diamanti non nasce niente…”

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  71. Moi scrive:

    @ PINO / ROBERTO

    Cmqè interessante che dall’ interno (!) delle Comunità Ebraiche qualcuno mostri che NON è tutto rose e fiori per le persone-individui (!) che … se lo fa un Goi, rischia di passar da Antisemita !

    • roberto scrive:

      Onestamente non so se è “dall’interno” unorthodox
      Nello stesso periodo c’era un’altra serie “dall’interno”, shtisel, veramente interessante e piacevole (un po’ telenovela…)

    • PinoMamet scrive:

      Sono molto popolari entrambe, nel mondo ebraico…
      Che non è monolitico e non è acritico!

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