Il Natale col ditino. Come da tradizione

Come i lettori più fedeli ricorderanno, alcuni anni abbiamo dimostrato che Babbo Natale è letteralmente l’Anticristo.

Un concetto espresso con la solita bravura grafica da Steve Cutts:

Per gli scettici, presento comunque la prova definitiva.

Una piccola storia fantanatalizia di Paul Cudenec, tratta da The Winter Oak.

E di seguito, una circolare del Ministero dell’Istruzione, visibile su tutti i siti delle scuole italiane, che dimostra che la realtà supera sempre la fantasia.

Here comes Santa Klaus!

Ecco che arriva Babbo Natale!

Ricordi i Natali che abbiamo passato quando eravamo giovani, ai bei vecchi tempi, nel lontano 2020?

Mi eccitavo così tanto quando ero piccolo.

Ricordo un anno in cui mi svegliavo di notte e vedevo una grande figura che incombeva sulla porta della mia camera da letto. Ero stupito! Pensavo fosse Babbo Natale in persona! Ma venne fuori, naturalmente, che era solo la Polizia di Biosicurezza che controllava se mi distanziavo socialmente dal mio orsacchiotto.

La mattina non vedevamo l’ora di staccare la spina dal letto, lottare per uscire dalle nostre tende di plastica anti-virale e correre a controllare il contenuto delle nostre calze digitali.

Se avevi fatto quello che ti era stato detto per tutto l’anno, ci sarebbe ogni sorta di Credito Cittadino sul tuo conto, per giochi, film, chat. Una volta avevo anche guadagnato il 40% del costo del Vaccino del Popolo dell’anno successivo! Ero il ragazzo più felice della città, ve lo dico io!

Dopo colazione ci piaceva uscire a fare una passeggiata la mattina di Natale, così abbiamo tiroato fuori i tapis roulant e le cuffie di realtà virtuale.

A mia madre piaceva fare v-walking sulla spiaggia in Portogallo in un pomeriggio di primavera, mio padre preferiva le Alpi in una luminosa mattina d’inverno, mio fratello di solito andava nell’outback australiano di notte e io amavo fare e-strolling attraverso gli altipiani scozzesi in una sera d’estate.

Ma ricordo che mio nonno mi diceva che faceva sempre la sua v-walk nelle strade secondarie di Coulsdon in una grigia e piovosa giornata invernale, perché questo era ciò che il 25 dicembre aveva sempre significato per lui. Che tristezza!

Quando arrivava l’ora di pranzo, tutta la famiglia allargata era già lì. Nella chatroom.

Ci toglievamo le maschere, ci mettevamo i cappelli di plastica e ci demmo da fare. Montagne di sostituti di carne da laboratorio, ricchi di proteine, con pezzi di carne finta vegetale geneticamente modificata e sferzate di sugo sintetico potenziato chimicamente, seguite da strisce di budino natalizio appena stampate e spruzzate con il liquido per dessert post-crema! De-maledettamente-lizioso!

Più tardi ci saremmo tutti incollati ai nostri schermi per assistere al tradizionale discorso del giorno di Natale del Sovrano Globale.

In che mondo vivremmo oggi se Babbo Natale non fosse sceso dal nostro camino digitale collettivo con il suo generoso dono dello sfruttamento inclusivo della tecnologia, garantendo un controllo aziendale sicuro e sostenibile per tutti?

Natale digitale 2020

Giovedì 17 dicembre, dalle ore 10.00, il Ministero dell’Istruzione celebrerà, come da tradizione, il Natale Digitale.

Babbo Natale robot programmato dalle studentesse e dagli studenti, cartoline natalizie in realtà virtuale, panettoni realizzati con le stampanti 3D, decorazioni natalizie realizzate con il coding, bigliettini di auguri recapitabili con gli ologrammi, abiti digitali per le feste.


Giovedì 17 dicembre, a partire dalle ore 10.00, in diretta streaming, più di 1.000 studenti, animatori digitali, team per l’innovazione, équipe formative, docenti, dirigenti scolastici, saranno i protagonisti dei laboratori di innovazione del “Natale digitale 2020”, l’iniziativa che il Ministero dell’istruzione promuove per diffondere l’educazione digitale nelle scuole.

Nel corso dell’iniziativa saranno collegate, in diretta, scuole del primo e del secondo ciclo, scuole in ospedale e in carcere, centri per l’educazione degli adulti, che proporranno attività didattiche ispirate al Natale e realizzate con le nuove tecnologie, come l’accensione di un albero formato da oltre 6.000 led all’interno di schede programmate a distanza dagli studenti, sfide di storytelling dedicate a Gianni Rodari, musiche natalizie digitali, animazioni e giochi interattivi, dolci natalizi prodotti con la cucina digitale. Alcuni testimoni di eccezione faranno, in diretta, gli auguri a tutte le scuole.

Studentesse e studenti, docenti, animatori digitali, personale scolastico, dirigenti, famiglie, potranno seguire il “Natale digitale 2020”, in diretta streaming, a partire dalle ore 10.00 di giovedì 17 dicembre 2020, collegandosi al seguente canale: https://vimeo.com/event/441717

Vi aspettiamo!

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale

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158 risposte a Il Natale col ditino. Come da tradizione

  1. massimo scrive:

    Senza tanti intoppi , il “nostro Babbo ” , quasi sicuramente , non e’ altro che una azzeccata intuizione pubblicitaria di una certa marca di bibite .Anzi azzeccatissima , visto che ormai e’ circa un secolo che va avanti . Per il resto ognuno ha le sue tradiozioni e magari il suo personaggio con cui identificare la festa del Natale come San Nicola o Santa Lucia . Anche se poi c’e’ , come molte altre feste , oltre che la data del calendario , c’e’ da capire da dove traggano origine e cosa abbiano significato nel corso dei secoli e dei millenni per le varie religioni e persone . Il racconto (comunque carino ) e la circolare ministeriale non sono altro che il segno dei tempi e dei nostro cambiamenti tante volte accettati passivamente. E dando una sbirciata all’articolo del 2005 , qui ormai siamo oltre al capitalismo ,che ci impone di vivere all’insegna dello spendere all’infinito ,feste comprese. Siamo di fronte ad un imprigionamento delle nostre emozioni.

    • massimo scrive:

      Poi scusate ma anche se fuori tema devo veramente scrivere due righe e chiedere il vostro parere :ovvero il parlamento danese ha approvato la legge che condanna il sesso senza consenso . Sicuro che questa norma si espandera’ con il tempo a livello mondiale , vi domando come si fara’ ad accertarsi se tra due persone tutte e due avranno detto si e nel caso in cui una di queste , per qualsiasi motivo verra’ denunciata , come fara’ a difendersi . Si firmera’ un atto prima ? o si porteranno due testimone per parte ? Forse alla fine non e’ tanto fuori tema visto che di sopra parlavo di emozioni ormai andate….

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Massimo

        “Si firmera’ un atto prima ? o si porteranno due testimone per parte ? Forse alla fine non e’ tanto fuori tema visto che di sopra parlavo di emozioni ormai andate….”

        Domanda affascinante!

      • roberto scrive:

        Secondo me non cambia assolutamente nulla perché il consenso è già ora necessario (parlo della legge italiana ovviamente ma scommetto che sia così ovunque in Europa) e se non iscritto chiaramente bella legge è così nella giurisprudenza

        Prendo ad esempio da broccardi.it

        Cass. pen. n. 22127/2017
        Integra l’elemento oggettivo del reato di violenza sessuale non soltanto la condotta invasiva della sfera della libertà ed integrità sessuale altrui realizzata in presenza di una manifestazione di dissenso della vittima, ma anche quella posta in essere in assenza del consenso, non espresso neppure in forma tacita, della persona offesa, come nel caso in cui la stessa non abbia consapevolezza della materialità degli atti compiuti sulla sua persona. (Fattispecie in tema di atti sessuali realizzati nei confronti di una persona dormiente).
        (Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22127 del 8 maggio 2017)

        • massimo scrive:

          Prima cosa chi lo dice che lei o lui non abbia consapevolezza ? La certezza si avrebbe con un cerificato che dichiara la incapacita’ di intendere o volere . Poi ,senza entrare nei tecnicismi , ma questa sentenza non essendo emessa a sezioni riunite non puo’ essere considerata come guida da estendere a tutti gli altri casi . Poi noi si parla di Italia e all’estero come la mettiamo . Nel diritto anglosassone dove molte legge scritte non esistono e ci si basa sui precedenti , non so in futuro anche codificando questo reato come si prospetteranno le varie situazioni

          • roberto scrive:

            “Prima cosa chi lo dice che lei o lui non abbia consapevolezza ?”
            Dipende dai casi. Nella sentenza citata la tipa dormiva, se il tipo gli infila la minchia nell’orecchio posso immaginare che la tipa non abbia consapevolezza

            “La certezza si avrebbe con un cerificato che dichiara la incapacita’ di intendere o volere .”
            Vedi quanti sopra

            “ Poi ,senza entrare nei tecnicismi , ma questa sentenza non essendo emessa a sezioni riunite non puo’ essere considerata come guida da estendere a tutti gli altri casi .”
            Vabbè è la cassazione non il giudice di pace di pizzo papero

            “Poi noi si parla di Italia e all’estero come la mettiamo”
            Vuoi una disanima paese per paese? 🙂

            “Nel diritto anglosassone dove molte legge scritte non esistono e ci si basa sui precedenti , non so in futuro anche codificando questo reato come si prospetteranno le varie situazioni”
            Chi vivrà vedrà. Io intanto continuerò a trombare solo donne sveglie, sobrie e che abbiano voglia di trombare con me
            (…vabbè dico per dire…)

        • massimo scrive:

          Articolo interessante . Comunque la mia era una considerazione specialmente per il futuro .E se sicuramente la convenzione di Istanbul ,sperando che poi i governi la ratifichino e applichino , non vorrei che questa norma diventi un arma doppio taglio per eventuali ricatti o ritorsioni . Quindi speriamo che prevalga il buon senso e magari vengano limati eventuali errori e sproporzioni .

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Zeta

          “Leggete questo articolo, ne vale la pena.”

          Interessante, mi ricordo bene anche il caso.

          Riassumo grezzamente.

          Carabinieri libidinosi in servizio di notte.

          Incontrano americana sbronza-libidinosa.

          Dicono, “questa ci sta!”

          E quindi abbandonano il servizio, motivo per cui comunque meritano di essere strapuniti.

          Poi fanno alle amerihane all’incirca ciò che a loro sembra le amerihane vogliano.

          Le amerihane in questione invece dicono, hanno approfittato di noi, in quel momento non capivamo niente. E hanno ragione pure loro.

          A parte il fatto che i carabinieri andrebbero licenziati perché hanno preferito il piacere al dovere, non sono sicuro di capirci un granché.

        • PinoMamet scrive:

          Anch’io non sono sicurissimo di averci capito qualcosa ma “yes means yes” mi pare una stronzata.

          E se oggi ti dico yes, esplicitamente e da lucido, e domani mi viene in mente che invece avrei voluto dirti no?

          Mi sembra che questa strada porti inevitabilmente all’accordo scritto e firmato per fare sesso, che chiaramente (voglio sperare) è un assurdo.

          • Z. scrive:

            E’ già assurdo l’accordo verbale!

            Non è solo un problema di forma del negozio: è assurdo che debba esservi un negozio esplicito.

            Una signora dovrebbe chiedere al marito il permesso ogni volta che lo bacia, per dire.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Zeta

              “Non è solo un problema di forma del negozio: è assurdo che debba esservi un negozio esplicito.”

              Sicuramente ho la coscienza abbastanza apposto in merito, per cui faccio una domanda astratta.

              Sono convinto che le “femministe” abbiano ragione da vendere, in moltissimi casi.

              Al contrario delle femministe, conosco anche casi in cui dei maschi sono stati incastrati in situazioni che hanno rovinato loro la vita (non pretendo che siano la stessa cosa di uno stupro, ma la questione esiste).

              Come se ne esce, se se ne esce?

            • Z. scrive:

              Dipende da quali sono le priorità, e da come si ritiene di bilanciarle.

        • PinoMamet scrive:

          Alla fine le femministe finiranno per dar ragione ai musulmani e ai loro “matrimoni a tempo” debitamente firmati, con gran gioia di Moi 😉

          • Moi scrive:

            NON c’è lo “Stupro Impossibile in Jeans” che fece il Giro del Mondo ! … Fortuna che all’ epoca Internet era roba con quattro dati in croce per pochi Ultra Nerd, oggi l’ Italia sarebbe massacrata !

            • Moi scrive:

              le femministe finiranno per dar ragione ai musulmani e ai loro “matrimoni a tempo”

              ———–

              Secondo me ( e immagino anche Habs …) la Legge Merlin è talmente il “Male Peggiore” che sdoganarne una versione laica sarebbe giustificato per arrivare al “Male Minore” .

          • Moi scrive:

            Anche la firma del consenso può essere estorta con minacce e/o ricatti , però.

            • Z. scrive:

              C’è un’avvertenza di base da tenere a mente quando si tratta di qualsiasi argomento di natura giuridica: non confondere mai il fatto con la prova del fatto.

              Sono due ambiti ontologicamente diversi.

        • PinoMamet scrive:

          Da Parma segnalo le evoluzioni del “caso Pesci”
          (imprenditore amante del sadomaso accusato di stupro da parte di una ragazza);

          la ragazza è stata sottoposta a perizia psichiatrica che avrebbe accertato un suo disturbo della personalità
          (tradotto in parole semplici: avrebbe dato il suo consenso, e solo diverso tempo dopo il fatto avrebbe deciso che invece la nottata di sesso estremo era stata uno stupro)

          la difesa della ragazza ha ovviamente contestato l’esito della perizia.

          Nel frattempo, mentre il nome della ragazza è stato, giustamente, coperto da riserbo, quello di Pesci e del suo amico/pusher nigeriano sono stati immediamente ed ampiamente sputtanati come colpevoli…

        • Z. scrive:

          Lo stupro dei CC di Firenze era, appunto, un caso di violenza sessuale abbastanza pacifica. L’unica cosa che lo rende particolare è che i rei erano due CC.

          Le cose che a mio avviso sono interessanti sono altre:

          – l’analisi sgangherata del diritto vigente in Italia, che già da tempo punisce non solo gli atti compiuti con violenza, ma anche quelli compiuti con minaccia, quelli compiuti approfittando dell’inferiorità fisica o psichica della persona offesa e in una fattispecie specifica persino quelli compiuti con l’inganno. Qui non è un problema di ignoranza, visto che l’articolo è citato correttamente, è un problema di comprensione del testo (un po’ come Miguel su funzionari e covid 🙂 );
          – l’idea che un rapporto sessuale consumato da ubriachi comporti necessariamente la prevaricazione della donna che vi prende parte (il caso di Fortezza da Basso è interessante e la sentenza merita d’esser letta);
          – e infine, l’idea davvero singolare del consenso esplicitamente rilasciato, tipo la firma per la privacy (“Facciamo sesso?” “Sì, grazie”).

  2. roberto scrive:

    “Babbo Natale robot programmato dalle studentesse e dagli studenti, cartoline natalizie in realtà virtuale, panettoni realizzati con le stampanti 3D, decorazioni natalizie realizzate con il coding, bigliettini di auguri recapitabili con gli ologrammi, abiti digitali per le feste.”

    beh questo è figo però! sarei piuttosto fiero se i miei figli potessero fare cose del genere (in realtà mia figlia le fa)

  3. Miguel Martinez scrive:

    Source : https://futurism.com/the-byte/toy-cybertrucks-delivered-too-late-christmas
    __
    12.18.20
    Toy Cybertrucks Will Be Delivered Too Late For Christmas
    6 hours ago__Victor Tangermann__

    Tesla Experience

    Hopefully you’re sitting down for this, because it won’t be easy to hear. 2020 has been hard enough as it is.

    Mattel has just announced that it’s delaying the delivery of its Hot Wheels remote-controlled Cybertrucks, Bloomberg reports. You’ll have to wait until May 2021 — a delay that’ll give customers “the real Tesla experience,” as The Verge quipped in reference to the automaker’s many production delays in the past.

    Tesla and Mattel announced the toys back in February — smashed window sticker and all — and they were meant to be shipped in time for Christmas.
    Pint-Sized Edition

    The toys come in two models: one 1:64 scale model that went on sale for just $20, while a much larger 1:10 scale model is going for a significantly steeper $400.

    Each comes with its own tiny battery pack, powering an all-wheel drive train and even functioning head and taillights.

    The fully featured 1:1 scale model will still be going on sale starting at just shy of $70,000 in late 2021 — at least according to Tesla’s current plan. A cheaper rear-wheel drive only variant will arrive some time in 2022.

  4. Miguel Martinez scrive:

    Non so come trasmettervi ciò che sento, la rabbia che provo…

    1) da mesi cerchiamo un Patto di Collaborazione per la gestione del Giardino, che realizzi il principio costituzionale di sussidiarietà.

    I Patti sono una grande novità in Italia, che per la prima volta pongono i cittadini alla pari con le istituzioni, permettendo di gestire insieme dei cosiddetti “Beni Comuni”.

    2) giovedì scorso, il Comune ci manda per email una “bozza di patto”, chiedendoci di firmarla venerdi e consegnarla lunedi.

    Il testo stabilisce un “patto” (peraltro pieno di piccole contraddizioni che indicano un testo scritto di corsa) in cui sostanzialmente la gente dell’Oltrarno si impegna a lavorare gratis sette giorni la settimana, tutto l’anno, altrimenti finisce in galera, e sono pure responsabili del Covid.

    Anzi, chi finisce in galera è la straordinaria donna che si è presa la briga di gestire l’associazione.

    3) Ora, dieci minuti fa, ho visto in video https://www.youtube.com/watch?v=VW7yyunUubs il Sindaco dare un premio alla donna in questione, nel salone de’ Cinquecento, per l’enorme lavoro che hanno fatto per il quartiere in questo lockdown, raccogliendo cibo, seguendo la gente che ha perso lavoro, che rischia di perdere casa…

    E mentre ne parlo, sto cercando di riscrivere tutta la bozza di “patto” da rispedire al mittente.

  5. Miguel Martinez scrive:

    I funzionari hanno scritto ad esempio:

    ” Stante lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili (Covid-19), prorogato con delibera del Consiglio dei Ministri del 7 ottobre 2020 fino al prossimo 31 gennaio 2021, nella realizzazione di tutte le attività di cui al presente Patto l’Associazione si impegna al rispetto della normativa nazionale, regionale e comunale vigente ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID19, assumendosi ogni responsabilità in merito al mancato rispetto della medesima.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Se io mi permettessi di dare ordini agli altri su come si devono distanziare o mascherare, finirei giustamente in galera perché non sono poliziotto, eppure ho “ogni responsabilità” se qualcuno si becca il Covid.

    Questa è la mentalità del funzionario medio italico.

    • Z. scrive:

      Secondo me manca un verbo. Comunque stai confondendo un’obbligazione di mezzi con un’obbligazione di risultato 🙂

    • Z. scrive:

      Ah, e come ti ho già detto per queste cose vi servirebbe un professionista.

      Per dire, se avete un bilancio vi occorre un commercialista.

      State in occhio, non fatemi preoccupare.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Zeta

        “Ah, e come ti ho già detto per queste cose vi servirebbe un professionista.

        Per dire, se avete un bilancio vi occorre un commercialista.

        State in occhio, non fatemi preoccupare”

        Hai assolutamente ragione.

        Sul commercialista, forse ci siamo.

        E’ piu difficile definire la figura di quello che riesce a difendere una comunità (non un privato) contro le istituzioni. Sostanzialmente, dovrebbe essere un avvocato amministrativista con animo sovversivo.

        • Z. scrive:

          Quindi per difendere un imputato per cessione di stupefacenti serve un penalista con animo spacciatorio? e per difendere un imputato per violenza sessuale serve un avvocato penalista con animo stupratore?

          Dai Miguel!

    • roberto scrive:

      Non voglio provare a consolarti, ma si dice che l’associazione deve rispettare e far rispettare le regole (esempio: non potete fare una riunione al chiuso senza mascherina) non che la gente non deve ammalarsi

      Credo che esistano regole di questo tipo veramente dappertutto e anzi noi avevamo una regola redatta in termini assolutamente identici nell’accordo con il comune per l’uso della palestra per la mia squadra di basket (che giuridicamente è una associazione)
      Incidentalmente abbiamo avuto un caso di peste e nessuno è andato in prigione, io in particolare che sono il presidente 😁

      Vai tranquillo, rispettare le regole e siete apposto

      • Miguel Martinez scrive:

        per roberto

        “Non voglio provare a consolarti, ma si dice che l’associazione deve rispettare e far rispettare le regole (esempio: non potete fare una riunione al chiuso senza mascherina) non che la gente non deve ammalarsi”

        attenzione che c’è una differenza importante.

        Voi siete un gruppo di baschettari, vi siete associati.

        Noi siamo un quartiere, migliaia di persone.

        Siccome lo Stato chiede sempre una testa da tagliare, dice, “fate un’associazione!”, e cosi fino al 2019, la testa era la mia, adesso è della Valentina.

        Se nel quartiere c’è gente che gira senza maschere, la Vale deve andare in galera?

        • Miguel Martinez scrive:

          Un esempio, la G., bionda molto bella, dimostra vent’anni meno di quelli che ha, che per scelta gira sempre senza maschera.

          E’ una delle ultime sanfredianine, persona molto onesta e giusta verso gli altri, ma le imposizioni dallo Stato non le accetta.

          Credo che piuttosto che mettersi la maschera, sceglierebbe la galera: non lo fa per menefreghismo, ma per scelta di vita.

          Lei si presenta al Giardino, come sempre, senza maschera.

          Noi non abbiamo “potere autoritativo”, finiremmo in galera se pretendissimo di averlo, non possiamo picchiarla se non si mette la maschera.

          Ma secondo il Comune di Firenze, se lei non si mette la maschera, la Vale va in galera.

          • Miguel Martinez scrive:

            E quindi – per i pochi interessati – riscrivo questo diktat:

            “Stante lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili (Covid-19), prorogato con delibera del Consiglio dei Ministri del 7 ottobre 2020 fino al prossimo 31 gennaio 2021, nella realizzazione di tutte le attività di cui al presente Patto l’Associazione si impegna al rispetto della normativa nazionale, regionale e comunale vigente ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID19, assumendosi ogni responsabilità in merito al mancato rispetto della medesima.”

            cosi:

            “3. Stante lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili (Covid-19), prorogato con delibera del Consiglio dei Ministri del 7 ottobre 2020 fino al prossimo 31 gennaio 2021, nella realizzazione di tutte le attività di cui al presente Patto l’Associazione si impegna a ricordare ai frequentatori del Giardino il rispetto della normativa nazionale, regionale e comunale vigente ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID19, ricordando che comunque i suoi volontari non hanno alcun potere autoritativo e non hanno quindi alcuna responsabilità per il comportamento di chi non accoglie i loro inviti.
            4. Il Comune si impegna a informare immediatamente l’Attuatore riguardo a ogni provvedimento per la prevenzione della diffusione del Covid, e l’Attuatore si impegna a renderne edotti i frequentatori del Giardino,
            Il Comune comunque riconosce che l’Attuatore non ha alcuna responsabilità in caso di rifiuto degli interessati di seguire le sue indicazioni.”

            • roberto scrive:

              La parte in neretto io non la metterei.

              Poi ti spiego perché ma adesso si mangia
              🙂

            • roberto scrive:

              Punto 3
              Io non metterei mai una cosa così ovvia in un accordo. Lo dico anche per voi, date alla bionda G. Il pretesto per dirvi “non mi rompete le scatole non avete alcun potere autoritativo”
              Inoltre sembra proprio una excusatio non petita (ce ne laviamo le mani)

            • roberto scrive:

              Punto 4
              Non capisco perché il comune dovrebbe informare voi immediatamente (e il resto della popolazione?) né perché voi dovreste rendere edotti i frequentatori del giardino.
              Due post fa mi dici che riguarda “migliaia di persone”, che fai scrivi una letterina a migliaia di persone per renderle edotte?
              La comunicazione pubblica è più che sufficiente!
              Così ti prendi una responsabilità che non hai bisogno di prendere

              Immagina uno che gira senza mascherina nel giardino e dice “Miguel non me lo aveva detto!”…

          • roberto scrive:

            “ Lei si presenta al Giardino, come sempre, senza maschera.”

            La mandate via, se non vuole andar via chiamate la polizia,
            La polizia non viene? Echissenefrega l’avete chiamata e siete a posto

            Ps. La premessa del non voglio consolarti e perché di già che quando entri nel trip nero tiri fuori problemi apparentemente insolubili uni dietro l’altro….

            • roberto scrive:

              So già

            • Miguel Martinez scrive:

              per roberto

              “a mandate via, se non vuole andar via chiamate la polizia,
              La polizia non viene? Echissenefrega l’avete chiamata e siete a posto”

              Legalmente, il “noi” sarebbe chi firma la convenzione con il Comune.

              Perché la legge prevede sempre un “privato” che ha un “interesse” e che “guadagna” qualcosa firmando un “contratto”.

              In realtà, stiamo parlando delle persone che vivono nel quartiere, che sono il quartiere (molto prima di me, la G. è di San Frediano da sempre, io sono un visitatore), e che vanno in giro per il quartiere.

              Che autorità morale avrei io su queste persone? O addirittura di chiamare la polizia?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                Forse ti sfugge che noi non abbiamo fatto un’associazione per poter decidere come deve vivere la gente del rione (meglio di “quartiere”, in effetti).

                Abbiamo fatto un’associazione solo perché il Comune ha detto che l’unico modo con cui la gente del rione poteva vivere nel proprio rione era se qualcuno metteva in piedi una “associazione”.

                Ora, una “associazione” è una copia pallida di una “società”, cioè di un privato che si fa gli interessi suoi; e le associazioni, in Italia, sono regolate come un riflesso del diritto societario, con qualche vantaggio fiscale.

                Non esiste, cioè, una formula che permetta a una comunità di persone di autogovernarsi, in sussidiarietà, nel territorio in cui vivono.

              • Z. scrive:

                Chiamare la polizia non richiede autorità. Richiede solo la volontà di farlo.

                Immagino che tu comprenda che se il Comune ti affida uno spazio, di questi tempi, il minimo che possa chiederti è di avvisare l’autorità se qualcuno tiene condotte a rischio in quello spazio.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Zeta

                “Immagino che tu comprenda che se il Comune ti affida uno spazio”

                No.

                Il Comune “affida” a una comunità uno spazio che è già di quella comunità.

                E pretende pure che qualcuno ci metta la firma, come se quello spazio venisse affidato a lui.

                E Miguel Martinez, che è nato in Messico, ci mette la firma, e da allora in poi è costretto a trattare gli abitanti del rione come se fossero i suoi sudditi, e diventa il poliziotto nei loro confronti.

                E invece il rione appartiene a loro. E’ il Comune che non si sa bene cosa c’entri.

              • roberto scrive:

                In effetti non ho capito la storia dell’autorità a chiamare la polizia
                Ne dell’autorità morale

                Ti fanno in gestione uno spazio? Beh fissate delle regole all’utilizzo e le fate rispettare
                Come le fate rispettare?
                Richiamate all’ordine chi non rispetta e chiamate la polizia se continua
                Mi sembra abbastanza lineare no?
                Non c’è ne morale né autorità in gioco

              • Z. scrive:

                Miguel,

                — E invece il rione appartiene a loro. E’ il Comune che non si sa bene cosa c’entri. —

                Beh, prova a rispondergli così se è quello che pensi 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Zeta

                “Beh, prova a rispondergli così se è quello che pensi ”

                Ovviamente la mia è una risposta ironica a quel “voi” di Roberto: non esiste un “voi”.

                Rispondendo più seriamente alla tua obiezione.

                Il Comune agisce da proprietario.

                Si toglie pesi e costi di gestione di un’area, esigendo peraltro che le persone lo tengano aperto sette giorni la settimana tutto l’anno e si paghino l’assicurazione da soli, cosa che va contro il principio fondante della gestione condivisa dei beni comuni, che è una gestione per la collettività e non per se stessi: non è il campo sportivo concesso al club di calcio per farsi le sue partite.

                Ma fa due raccomandazioni:

                1. “ricordate che non siete poliziotti, non avete alcun diritto a esigere comportamenti di qualunque tipo dagli altri”, e fin qui ci sta: non siamo un corpo di polizia.

                2. “Se la gente non segue le raccomandazioni del Comune – che dovete andarvi a cercare da soli – i responsabili legali sarete voi”.

                Dice che tutte le attività devono essere gratuite, ma evita di citare la legge regionale che invece promuove attività economiche secondarie per il solo sostentamento delle spese di gestione di un bene comune.

                Sono cose che sarebbero inimmaginabili in un documento del Comune di Pistoia, o di Livorno, dove i Patti di Collaborazione sono patti nati dalla collaborazione, mentre a Firenze calano semplicemente dall’alto.

                Infine, fa il Patto esclusivamente con l’Associazione, senza stabilire alcuna “Cabina di Regia” (come previsto dal regolamento comunale) tra le realtà che insistono sul giardino e senza consultarle. Per cui diventa una normale convenzione, peraltro peggiorativa rispetto a quella che esisteva prima.

  7. guido doria scrive:

    motus in fine velocior
    diabulus simia dei
    I concetti non le parole

  8. guido doria scrive:

    sono sempre in ritardo sulla realtà
    col Patto ha cominiciato berlusconi
    esempio di neolingua la paceèguerra gliesuberidisoccupati iristorichiudonoiristoranti ecc.ecc.

  9. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Non vorrei che ti fosse sfuggito 😉 questo :

    https://www.ilsussidiario.net/news/migranti-espulsioni-vietate-se-gay-o-trans-decreto-lamorgese-passa-linea-boldrini/2096203/

    Migranti, espulsioni vietate se gay o trans: approvato emendamento voluto da Laura Boldrini per il decreto immigrazione di Luciana Lamorgese

  10. daouda scrive:

    ovvio e stantio

  11. Moi scrive:

    Poi c’è un Buonismo dell’ Analfabetismo Funzionale … per cui se dici realisticamente che una ragazza deve evitare di mettersi in situazioni a rischio, prevenendole ,diventi Misogino Limitatore di Libertà Femminili Apologeta di Stupro.

  12. roberto scrive:

    “ Se nel quartiere c’è gente che gira senza maschere, la Vale deve andare in galera?”

    Allora Miguel, una camomilla, riprendi fiato e ragioniamo
    1. Qual è l’oggetto dell’accordo con il comune? L’uso del giardino?
    Ok concentrati su quello
    Se qualcuno gira per il quartiere senza maschera peggio per lui e non deve interessarvi
    2. Quel punto che hai pubblicato non vuol dire che siete responsabili se la gente si ammala. Siete responsabili per fare voi le cose secondo le regole. È questo che dice Z quando parla di obbligazione di mezzi e non di risultati. Dovete applicare le regole che si impongono a voi, non bloccare la pandemia
    3. Non avete compiti di polizia e nessuno può rimproverarvi se non esercitate compiti di polizia

  13. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Zeta e Roberto

    consiglio di leggere l’articolo del giurista Nicola Capone sul regolamento napoletano.

    Il link è una rivista di diritto con vari articoli, cercate quello di Capone L’ESPERIENZA DEI BENI COMUNI A NAPOLI E L’INASPETTATA RISCOPERTA DEGLI USI CIVICI E COLLETTIVI. ITINERARI AMMINISTRATIVI E NUOVE PROSPETTIVE , pubblicato negli Atti del 1° Convegno naz. di Tarquinia sui domini collettivi dell’8 giugno 2019

    https://www.demaniocivico.it/dottrina/pubblicazioni/1956-nicola-capone-l-esperienza-dei-beni-comuni-a-napoli-e-l-inaspettata-riscoperta-degli-usi-civici-e-collettivi-itinerari-amministrativi-e-nuove-prospettive

    E’ un approccio diverso da quello del Comune di Firenze, che in teoria si rifa alle prospettive indicate da Labsus https://www.labsus.org/ che ha introdotto i Patti in centinaia di Comuni, basandosi sull’Art. 118 della Costituzione.

    Entrambi gli approcci sono validi, ma dovrebbero cambiare radicalmente la mentalità delle “convenzioni”.

    • roberto scrive:

      Miguel,

      Poi leggerò ma ci credi se ti dico che in una notte di insonnia ho pensato al vostro accordo?

      Innanzitutto condivido totalmente il suggerimento di Z di trovare, nelle migliaia di persone potenzialmente fruitori del giardino, un avvocato….magari non serve nemmeno un avvocato, vi basta qualcuno che abbia un minimo di esperienza a leggere e capire queste cose. Se non potete pagarlo lusingatelo con una carica “gran ciambellano del giardino” e fatelo lavorare gratis, gli avvocati sono abituati

      Seconda cosa. È un consiglio di metodo per quando leggi documenti legali. Impara a leggere le carte affrontando le cose una alla volta.
      Nel contratto ci sono 20 clausole? Ogni clausola ha 2 questioni? Affronta i problemi uno alla volta dal 1 al 40. Se affronti il problema 23 concentrati su quello. Poi quando hai analizzato tutto punto per punto hai una visione complessa, ma, come si dice qui devi “saucissonner les questions” cioè tagliarle a fette come un salame e mangiarle una alla volta non tutti insieme

      Se vuoi mandami via mail l’accordo (o postalo qui come post, magari ci sarà qualcuno di passaggi che vorrà dare suggerimenti)….anche se sto per andare per boschi e non leggerò prima di stasera

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Se vuoi mandami via mail l’accordo (o postalo qui come post, magari ci sarà qualcuno di passaggi che vorrà dare suggerimenti)….anche se sto per andare per boschi e non leggerò prima di stasera”

        ti ringrazio moltissimo! Ti manderò il testo proposto dal Comune, e la controproposta che stiamo preparando.

        Buon giro per boschi!

    • Z. scrive:

      OPUCRDDDR.

      Robè, scherziamo? Non solo inviti Miguel a servirsi di un avvocato senza pagarlo. Fai addirittura tu, gratis, il lavoro!

      Apostata.

      A parte questo, parlando seriamente: quel che intendo dire è che se un ente ti affida un bene, mi pare inevitabile che debba sottoscrivere un patto con te, chiunque sia tu. E in questo periodo, a mio avviso, il patto non può che comprendere l’obbligo di adottare misure adeguate e ragionevoli per la prevenzione del contagio. Da qui credo si scappi poco.

      Questo a livello generale.

      Nel particolare, se tu ritieni che le condizioni che il Comune esige da te siano vessatorie o addirittura impossibili, allora bisogna vederle una per una come dice robéluxe, e vedere su quali il Comune è disposto a cedere.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Zeta

        “A parte questo, parlando seriamente: quel che intendo dire è che se un ente ti affida un bene, mi pare inevitabile che debba sottoscrivere un patto con te, chiunque sia tu. E in questo periodo, a mio avviso, il patto non può che comprendere l’obbligo di adottare misure adeguate e ragionevoli per la prevenzione del contagio. Da qui credo si scappi poco.”

        Che il Comune chieda di avvisare, di mettere dei cartelli, di chiamare i vigili o la polizia, e che l’Associazione si impegni a farlo, è ragionevole.

        Che abbia la responsabilità legale della diffusione della pandemia, anche avendo assunto tutte le misure del caso, un po’ meno.

        • Z. scrive:

          Ecco. E credo che solo questo vi possa essere chiesto: assumere tutte le misure del caso.

          Del resto non ho sentito, ad oggi, di nessuna organizzazione condannata poiché corresponsabile della diffusione della pandemia!

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Zeta

            Il testo è:

            “Stante lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili (Covid-19), prorogato con delibera del Consiglio dei Ministri del 7 ottobre 2020 fino al prossimo 31 gennaio 2021, nella realizzazione di tutte le attività di cui al presente Patto l’Associazione si impegna al rispetto della normativa nazionale, regionale e comunale vigente ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID19, assumendosi ogni responsabilità in merito al mancato rispetto della medesima.”

            Ora, l’Associazione si assume volontariamente il compito di tenere aperto un giardino.

            All’ingresso, le persone che entrano firmano un foglio in cui dichiarano di essere responsabili della custodia dei propri figli.

            L’assicurazione copre le nostre attività nel giardino (facciamo un concerto, una corda di violino ferisce qualcuno, paghiamo).

            Chi è che “si impegna a rispettare le norme”?

            Gli associati all’Associazione, che sono una minoranza dei frequentatori del giardino?

            E se qualcuno che non è associato non si distanzia a dovere, o permette a due bambini di avvicinarsi, perché l’Associazione dovrebbe assumersene la responsabilità?

            Oppure se un membro dell’associazione dovesse vedere due bambini a 90 centimetri l’uno dall’altro, dovrebbe chiamare la polizia, che arriverebbe due ore dopo?

            • Miguel Martinez scrive:

              Inoltre, la presenza fissa dell’Associazione consiste nel fatto che una mamma a turno apre il cancello, di solito dovendo seguire comunque anche il proprio figliolo.

              Deve quindi tenere d’occhio, su un’area abbastanza grande, il comportamento di ogni bambino? Che tra l’altro nella convenzione precedente avevamo inserito una clausola per cui la responsabilità dei bambini è degli accompagnatori, che firmano una dichiarazione in tal senso quando entrano: non siamo un asilo. Questa clausola è sparita nella bozza che il Comune ci ha mandato.

              Ma tutto questo, solo per dire come funziona il Comune: non vedo peraltro nessuna malafede, semplicemente qualcuno ha telefonato alla Direzione Ambienet, dicendo, “ah, per il giardino, bisogna fare un patto, ci pensate voi?” E quelli hanno chiamato un funzionario che ha preso il Grande Formulario Burocratico Edizione 1910, e ha scritto le cose che servono per scaricare sugli altri qualunque rischio. E l’ha mandato giovedì, da restituire firmato lunedì…

              Ovviamente non si firma, e non sarà un problema, nemmeno per il Comune.

            • Z. scrive:

              Ti ho scritto in privato

  14. Z. scrive:

    Ho cercato di capire le nuove limitazioni della libertà personale, come di prammatica decise con decreto ministeriale.

    Non ci ho capito niente.

    Ci rinuncio, e lascio la materia a persone più intelligenti di me.

  15. Moi scrive:

    https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2020/12/19/decreto-natale-testo-gazzetta-errore-viene-corretto_yUcmyEjOCyFt7TLaf58JgJ.html

    Decreto Natale 2020, testo in Gazzetta: c’è un errore e viene corretto

    Entrata in vigore del provvedimento: 19/12/2021′,

  16. Moi scrive:

    Massimo Giannini e quel tweet “Buon Covid a tutti” che indigna il web
    Social, sul web incalza la polemica sul tweet “molto discutibile” del direttore de La Stampa

    https://www.affaritaliani.it/cronache/massimo-giannini-e-quel-tweet-buon-covid-a-tutti-che-indigna-il-web-711468.html

  17. Moi scrive:

    In estrema sintesi :

    sarà un Natale del cazzo ! 😉

  18. Moi scrive:

    Era da un bel po’ (almeno 15 anni o più …) che non si sentiva più parlare di “Libri Neri” di quest’ o quell’ idelogia prima, religione poi !

    Ebbene , torna la Moda :

    http://www.historicaedizioni.com/libri/il-libro-nero-del-coronavirus/

    IL LIBRO NERO DEL CORONAVIRUS
    Giuseppe De Lorenzo e Andrea Indini

    Prefazione di Nicola Porro

    Il virus sferra l’attacco mentre stiamo guardando altrove. Emergono così le falle sanitarie, la fragilità economica e la debolezza politica. Distrarsi, in guerra, è l’errore peggiore. Al pari del marciare divisi.

    • PinoMamet scrive:

      “Distrarsi, in guerra, è l’errore peggiore. Al pari del marciare divisi.”

      non è vero.
      Marciare divisi, colpire uniti, diceva Mao.

      Inoltre, il Covid non è una guerra!!
      anzi
      !!!!!!!!!

      è un’epidemia, è un fatto medico, nessuno sta marciando.

      • PinoMamet scrive:

        Leggo da Wikipedia che in realtà lo diceva von Moltke, meglio ancora…

      • PinoMamet scrive:

        Voglio dire di più:

        se proprio vogliamo continuare queste (assurde) parabole belliche, direi che alla strategia italiana è mancata proprio la capacità di “marciare divisi”;

        di diversificare approcci e tattiche per contenere la diffusione del virus.

        Sostanzialmente il governo italiano ha fatto una e una sola cosa, in declinazioni o in gradi diversi: il catenaccio.

        tutti a casa, punto e basta.

        Vediamo la scuola, che ho sott’occhio. si potevano fare, e si era ventilato di fare, varie cose, e invece se ne è fatta una soltanto: tutti a scuola come prima (ma con le mascherine, vabbè) oppure tutti a casa collegati con il computer.

        Dividere le classi aumentando i professori? Non si è fatto, anzi, non si sono fatti neanche i concorsi.
        Corollario: fare i concorsi in modalità online? Nisba.
        Spostare classi in orario pomeridiano? Niente.
        Ricerca di sedi alternative (che pure non sarebbero mancate. a cercare?) Nada.
        Aumento delle corse di bus e mezzi pubblici? Niente da fare, anzi, si è fatto il contrario.

        O tutti a casa, o tutti in presenza. O catenaccio, o liberi tutti.

        Aperture negozi e ristoranti: grande idea, restringere l’orario o le date in cui il catenaccio si apre, con il prevedibile risultato di aumentare gli assembramenti
        (e poi, come i giornalisti di prassi e FB sempre, dare la colpa agli “italiani che non rispettano le regole”).

        Viaggi all’estero o tra regioni: questa estate sarebbe bastata un’estesa campagna di tamponi obbligatori e quarantene obbligatorie, e probabilmente ci saremmo risparmiati la “seconda ondata”, ma niente, era un pensiero troppo proattivo, e poi chissà che libertà sarebbe stata violata…
        (mentre stare chiusi in casa, invece…)

        L’idea che i ministeri possano parlarsi tra di loro per cercare soluzioni a problemi comuni? Ma stiamo scherzando?
        No, ognuno per i cazzi suoi, e Speranza che decide per tutti (“ci sono troppi contagi: tutti a casa!”)

        L’idea che serpeggiava era che la scelta fosse tra Catenaccio e Stanzone, e i nostri ministri hanno scelto Catenaccio. chi avrebbe fatto il contrario?

        ma non era esattamente così…

        • Z. scrive:

          Mah, secondo me questa estate i margini erano pochi. Nessuno voleva saperne di chiusure, quarantene e limitazioni. Né per chi usciva né per chi entrava in Italia, per diverse ragioni.

          La convinzione generale era che fosse finita, ed era estate.

          Infine, gli errori di valutazione ci possono pure stare. Quello che io trovo sconfortante è il caos dei mesi seguenti, culminante nel supercaos di questi giorni.

          Io non ho capito cosa posso o non posso fare, dove posso o non posso andare, con chi, a fare cosa. Quel poco che ho capito mi sembra lunare.

          Oltretutto, come ti dicevo, non ho ancora capito se e quali sanzioni siano previste per le persone infette che abbandonano il luogo di quarantena. Prima dell’estate si cercava di processarle per “epidemia colposa”. Ovviamente senza che l’istruttoria potesse provare che avessero cagionato alcuna epidemia: come processare qualcuno per omicidio colposo in assenza di morti.

          Adesso boh, si parla di “quarantena fiduciaria”. Cioè, dovresti stare a casa, se non ti dispiace.

          Boh.

          • Moi scrive:

            SE vuoi essere severo … devi farlo fino in fondo ,senza complicate eccezioni (spesso contraddittorie, frustranti, avulse …) solo perché hai paura di perdere decine di punti % di voti nel 2023 !

            • Moi scrive:

              Ad esempio : ma chi cazzo va, la sera al ristorante in autobus urbano o addoritturain corriera extraurana ?!

              La gente (generalmente o gruppi di amici/he/* o “coppie” ..) al ristorante ci va o a piedi se sottocasa o in automobile se oltre il kilometro (o anche pochi ettometri), specie di stagione fredda !

              E i cinema, i luoghi di culto, i musei, i palasport, i palaconcerti, gli stadi, i teatri ?

              .. Maurizio Costanzo ha dato scalpore mediatico per fare i tamponi al pubblico un’ ora prima , nessun altro ha fatto altrettanto.

              Perché non possono fare i tamponi fuori da bar e ristoranti ?

              • Moi scrive:

                anche perché , a torto o a ragione, c’è la cultura un po’ “spaccona” che se vai fuori la sera in compagnia o in coppia “devi tirar fuori il ferro” , che il mezzo pubblico è da sfigati !

              • Moi scrive:

                e poi, da Roma in giù … ilmezzo pubblico non c’è proprio, e si deve tener conto di perdere almeno una coincidenza al primo colpo !

              • Moi scrive:

                per quest’ultima cosa,mi baso o su lamentele o esperienze dirette di scarsità quantitativa e qualitativa del mezzo pubblico sotto certe latitudini … così come in “Nord Europa”, a mezzi pubblici, sfigura presto perfino Milano.

        • Francesco scrive:

          Pino,

          è uno dei Grandi Miti della Demagogia Italiana, un Dogma della Costituzione Reale: tutti devono essere uguali, inteso proprio come in 1984.

          Ogni differenza è un sospetto – quindi una certezza – di un privilegio, un furto, un’ingiustizia.

          Pensa al calcio: se a una squadra danno un rigore e alla tua no, mica guardi se c’erano i falli in area o se non c’erano. Strilli alla palese ingiustizia, al complotto arbitrale, al palazzo asservito e così via.

          Del resto, non sei tu che ce l’hai con Menenio Agrippa? beh, apri una bella scala di Overton così facendo e finisci che le scuole di Agrigento devo fare le stesse cose, con lo stesso metodo, alla stessa ora, alla stessa data delle scuole di Merano.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “se a una squadra danno un rigore e alla tua no, mica guardi se c’erano i falli in area o se non c’erano. Strilli alla palese ingiustizia, al complotto arbitrale, al palazzo asservito e così via”

            Ma se lo danno alla tua è sacrosanto. Quindi no, nella tua testa non è che tutti devono essere uguali: nessuno deve avere più di te.

            • Francesco scrive:

              non è del tutto esatto: ciascuno ha una lunghissima lista di torti passati per cui un rigore “dubbio” dato alla mia squadra è comunque solo un parziale e dovuto risarcimento

              il frignone contro la disuguaglianza ha sempre un passato di cui lamentarsi

            • Z. scrive:

              Io sono sportivo.

              Il rigore nel 1998 c’era.

              Il fuorigioco dieci anni prima no.

              E si rinfocola il dolore non ancora sopito.

              • Francesco scrive:

                tu non sei sportivo

                tu sei un avvocato comunista di Bologna

                di fatto il titolare del di sotto in visita in incognito qua sopra!

                😉

        • PinoMamet scrive:

          Avete tutti ragione, ma c’è anche un altro aspetto.

          In Italia (non per fare paragoni: è che proprio, non ho idea di come sia altrove) in Italia è impossibile fare qualunque cosa.

          Troppe amministrazioni diverse che non si parlano tra loro, troppe leggi che qualcuno è sempre pronto a impugnare, troppi interessi privati e pubblici, troppo di tutto.

          prova a proporre una soluzione alternativa: facile sulla carta! Nella realtà, ti troveranno mille motivi per cui è impossibile anche solo pensarci.

          E l’unica che rimane è “tutti a casa”. Per cui, con tutta la mia antipatia verso Speranza, non è che gli restasse molto da fare.
          È proprio un difetto di sistema…

          • Francesco scrive:

            anche di popolo: se un italiano vede che a un altro è permesso qualcosa che lui non può fare, si incazza

            anche se lui ha la peste bubbonica e l’altro è sano come un pesce, o lui vive a Milano e l’altro in Calabria

            niente, nel DNA degli italiani c’è un’esigenza di opprimere e rompere i coglioni al prossimo che mi è incomprensibile e ributtante

            non sono convinto che sia una tara diffusa altrove

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “niente, nel DNA degli italiani c’è un’esigenza di opprimere e rompere i coglioni al prossimo che mi è incomprensibile e ributtante”

              Credo che in questo momento, ci sia un calderone di cose diverse.

              Intanto, ci sono milioni di persone che concretamente rischiano non solo di perdere un anno di lavoro, ma di perdere per sempre anche il loro stesso mestiere: stanno arrivando alla consapevolezza degli egiziani e dei tunisini del “ma fish mustaqbal”, “non c’è futuro”.

              E questa è una condizione esplosiva.

              Poi c’è l’elemento che dici tu, l’eterna lagna “perché lui sì e io no?”

              E poi c’è una fetta, non numerosa ma crescente, di persone che hanno perso la fede, e anzi credono di essere proprio stati ingannati. Come le persone sempre più numerose che si rifiutano di portare una maschera, anche se corrono dei rischi, come scelta ostentata. Come non alzarsi in piedi quando si canta l’inno nazionale, o non fare il saluto romano quando il gerarca viene in visita.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “È proprio un difetto di sistema…”

            Secondo me è lo scotto da pagare per godere del pregio degli italiani di cui spesso si parla: il sostanziale anarcoidismo.
            Il cittadino vuole fare A e la legge lo costringe a fare B? Impugna o viola. Il sindaco vuole fare C e la Regione vuole imporgli D? Impugna o non collabora. Il policentrismo e l’insubordinazione da un lato danno tanta libertà, dall’altra fanno sì che sia quasi impossibile lavorare insieme. E lavorare insieme è quello che serve per cambiare il sistema in cui si vive o anche solo le regole condivise.
            Poi magari gli altri hanno gli stessi identici problemi, per cui è uno scotto molto economico da pagare.

            • Francesco scrive:

              Non ricordo di aver mai visto anarcoidismo e pregio nella stessa frase però.

              Fosse per me (e non lo è, per fortuna) sarebbe da impiccagione immediata pensare che la via italiana sia non dico pregevole ma anche solo tollerabile.

              Aspetto con ansia la discesa dell’Imperatore Germanico, unica speme.

              🙁

          • roberto scrive:

            La vedo come mairicius di questo punto ed è un serpente che si morde la coda

            Ti dico uscite solo se necessario? E ho mio padre che va al supermercato per comprare l’aneto per fare una ricetta (questa è vera, mi sono infuriato quando me l’ha detto)
            Quindi ti metto 1000 regole per definire cosa è necessario
            Ma siccome più di troveranno 1001 ragioni in più allora metto 2000 regole
            E così tristemente via

  19. Moi scrive:

    Cmq in teoria si dovrebbe esser contenti/e/u/* 😉 che questo per ovvi motivi NON sarà di certo un Natale Kommerciale KapitalistiKo ! 😉

    • Peucezio scrive:

      Cazzo, Moi, l’altro giorno sono rimasto imbottigliato nel traffico per tre quarti d’ora per fare un percorso che di solito faccio in un baleno, non mi parlare di Natale non commerciale capitalistico!
      Qua la gente sta impazzendo, poco ci manca che non si porti via negozio e tutto comprese le mura, i mattoni…

  20. Moi scrive:

    @ ROBERTO /TUTi/e/u/*

    Sul DualismoPenne Lisce Vs Rigate … estremizzato nelle vendite dal Covid, in pratica la liscia è solo (!) per Cuochi ed Estmatori Raffinatissimi

    https://www.youtube.com/watch?v=W_FrwNQySvs

    Liscia, rigata, Ue, non Ue – Report – 02/11/2020

    • Moi scrive:

      interessante, più o meno a metà video, che NON esiste unadistnzione legale (!) di Produzione Artigianale Vs Industriale …

    • roberto scrive:

      Ripeto quanto detto.

      Per tradizione familiare, Non ho mai preso in considerazione le penne rigate finché non sono arrivato in queste terre nebbiose e desolate dove per qualche anno ho trovato solo penne rigate.
      Poi la civiltà è arrivata e le penne rigate sono un incubo ormai lontano.
      Ogni tanto mia mamma rievoca quei tempi cupi dicendomi “certo che il mondo è cambiato da quando non trovavi le penne lisce”

      Ogni volta che andiamo negli usa da mio fratello portiamo chili di penne lisce

      • Moi scrive:

        Ma a saperlo … mi sa che sei il solo in tutto il Lussemburgo ! 😉

        … Perché non provi a diffondere il Verbo delle Penne Lisce costassù ?! 😉 … Secondo me, contro la noia da Lockdown, ti diverti di più, e con più soddisfazione, che non a fare il Terfo ! 😉

        • roberto scrive:

          no no è veramente una cosa dell’italia del sud o quanto meno di napoli. tutti i miei amici napoletani schifano le rigate come me.
          se vuoi delle righe mangi i rigatoni!

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        “Per tradizione familiare, Non ho mai preso in considerazione le penne rigate finché non sono arrivato in queste terre nebbiose e desolate dove per qualche anno ho trovato solo penne rigate.”
        […]

        Certo che per noi italiani il cibo è proprio una religione! 🙂

        Probabilmente altrove la gente è mangiammerda anche proprio perché pensa alla cucina solo come a un mezzo per alimentarsi.

      • PinoMamet scrive:

        Pensa i litigi tra me e mio fratello, anni fa… lui che diceva che “i vestiti servono solo per coprirsi”!!

        In realtà mio fratello è piuttosto ben vestito, ha buon gusto istintivo.
        Ma per noi in Italia è facile: nonostante tutti i nostri tentativi, restiamo circondati da buon gusto: nell’arte, in cucina, nei vestiti…

        Speriamo che i tentativi di autosabotarsi non abbiano mai successo!!

      • Francesco scrive:

        le penne lisce sono viscide e cattive, nessuno sano di mente penserebbe di mangiarle!

        altro che storie

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          A me piacciono entrambe, ma di più le rigate.

        • PinoMamet scrive:

          Anche a me piacciono entrambe, la pasta mi piace all’incirca tutta.
          Semmai è come viene condita che fa la differenza, per me: io odio burri e formaggi, e non li mangerei neppure sotto tortura.
          Il resto, vale tutto, nei limiti del kasher 😉

          • Francesco scrive:

            il formaggio fuso è non troppo in basso nell’elenco delle Prove della Sua Esistenza

            dopo Cindy Crawford giovane ma non troppo lontano

            😉

          • roberto scrive:

            La pasta al burro per me è un classico comfort food invernale…anzi mi hai dato un’idea per cena 🙂

          • paniscus scrive:

            “Semmai è come viene condita che fa la differenza,”

            Ma appunto: la superficie rigata non è fatta proprio APPOSTA per far aderire meglio il condimento, e quindi rendere l’insieme più equilibrato?

            Per la gente a cui le penne lisce fanno schifo, la ragione è proprio quella, ossia che il suogo e la pasta se ne vanno ognuno per conto suo separatamente!

  21. Miguel Martinez scrive:

    A forza di sentir parlare di “guerra”, 4.000 veneti rinunciano al mitico Posto Fisso:

    Il panico si morde la coda, bloccando le assunzioni di personale sanitario.
    Source : https://www.repubblica.it/cronaca/2020/12/20/news/veneto_in_quattromila_hanno_rifiutato_l_assunzione_per_non_lavorare_in_reparti_covid-279139144/

    Veneto, in quattromila hanno rifiutato l’assunzione per non lavorare in reparti Covid
    20 Dicembre 2020

    C’è chi paragona la pandemia a una guerra, dove gli ospedali sono le nuove trincee, con medici e infermieri a combattere la battaglia più cruenta. Ma in questo contesto c’è anche chi decide di fare un passo indietro. Da febbraio a oggi sono 4.213 i medici, gli infermieri, i tecnici di laboratorio e gli operatori sociosanitari che hanno rifiutato l’assunzione per non lavorare in reparti Covid.

    E’ Patrizia Simonato, direttore generale di Azienda Zero, l’ente di raccordo del sistema sanitario regionale del Veneto, a fare luce su uno spaccato con cui sta facendo i conti il sistema-ospedali tra Padova, Verona, Vicenza, Treviso, Rovigo e Belluno. “Non manca la volontà di assumere” ha chiarito la manager, durante il punto stampa del presidente della Regione Luca Zaia. “Ciò che manca è la disponibilità di medici e personale sanitario in genere, soprattutto nelle specialità che più servono contro il Covid, ossia personale di pronto soccorso e di anestesia e rianimazione. Quando li troviamo spesso rifiutano di firmare il contratto quando scoprono di essere destinati a reparti di trincea contro il virus”.

    Questo si ripercuote poi in quello che è diventato il risiko della gestione del personale. Un caso che ha fatto scalpore è quello dell’ospedale Borgo Roma di Verona, dove l’attività delle sale operatorie è stata ridotta del 30 per cento per dirottare il personale dei reparti Covid. Dall’inizio della pandemia fino a oggi la Regione Veneto ha assunto 2.954 professionisti della sanità, tra cui 1.182 medici e il resto infermieri, assistenti, operatori socio sanitari. Di questi, 2.954 sono contratti di libera professione o co.co.co, 1.233 assunzioni a tempo indeterminato, 392 a tempo determinato. “Nell’area della libera professione abbiamo avuto questa amara sorpresa, con 4.213 domante pervenute, accolte e poi cestinate per non gradimento della destinazione” continua Simonato.

    Sono sempre i numeri a dare la misura di quanto sia grave il fenomeno. A luglio, spiegano alla Regione Veneto, sono stati messi a bando 128 posti in pronto soccorso ma, alla fine, sono stati assunti 14 medici specializzati e 25 specializzandi. A dicembre altro bando per 107 posti: assunti 14 specializzati e 39 specializzandi. Non aiutano le regole che normano il sistema sanitario nazionale. La legge vieta infatti alle Usl di assumere laureati e abilitati che non siano specializzati o specializzandi. Queste figure possono quindi lavorare, al massimo, come co.co.co o con partita Iva ma, in questo modo, non rientrano nelle quote concorsuali riservate ai dipendenti del sistema sanitario nazionale. E così rimangono ingabbiati nel precariato.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      A forza di sentir parlare di “guerra”

      No, a forza di vedere colleghi ammalarsi e morire. Ma capisco che non esistono problemi al di fuori della nostra proverbiale “goccia d’acqua”, per cui se il medico ha paura di crepare male è solo effetto di questa fastidiosa isteria collettiva. Poi che codardi! Invece di dare coraggiosa testimonianza (leggi: martirio) da olobionti!

      • Miguel Martinez scrive:

        Per MT

        “per cui se il medico ha paura di crepare male è solo effetto di questa fastidiosa isteria collettiva. Poi che codardi! Invece di dare coraggiosa testimonianza (leggi: martirio) da olobionti!”

        Io capisco il tuo discorso, tu non capisci il mio.

        Io dico che 4000 persone hanno rinunciato al posto fisso per paura, presumo anche per il clima di guerra.

        Tu replichi – giustamente – che l’hanno fatto invece perché hanno visto molti colleghi ammalarsi e morire. Non sono sicuro che una persona che si presenta per un concorso per un posto di livello basso (e quindi non per una promozione) abbia “visto colleghi morire”, comunque ci sarebbe da riflettere.

        Dove invece non capisci proprio niente è nel pensare che io abbia detto che l’isteria collettiva sarebbe “fastidiosa”, che si tratti di “codardi”. O anche che bisogna dare “coraggiosa testimonianza” di qualcosa.

        Mi soprende che tu possa pensare così, pur seguendo questo blog ormai da anni.

        • paniscus scrive:

          “Io dico che 4000 persone hanno rinunciato al posto fisso per paura, presumo anche per il clima di guerra.”

          Comunque, da quello che si capisce dall’articolo (che non è scritto particolarmente bene e che ha anche qualche passaggio in cui i numeri non tornano), la maggior parte di quelle rinunce non riguardava affatto un “posto fisso”, ma una collaborazione esterna come libero professionista o come co.co.co. Il che vuol dire minori garanzie, più tasse, e verosimilmente più carico di orari imprevedibili, di rischi vari e di scomodità pratiche.

          Non mi stupisce che qualcuno abbia concluso che il bilancio tra rischi e benefici fosse negativo.

      • Z. scrive:

        Il personale sanitario ha contato numerosi caduti sul lavoro, ha passato quasi un anno lavorando giorno e notte in condizioni a dir poco disagevoli, è esposto ogni giorno al rischio del contagio (e con esiti più gravi di noi, di norma).

        Anche quelli che ancora non hanno preso servizio in ospedale hanno sentito i racconti di amici e colleghi su ciò che avviene nelle corsie, su come muoiono soffocate le persone.

        Mi stupisce che non ci siano ancora stati disordini, piuttosto, e che in così pochi abbiano deciso di rinunciare.

        • Peucezio scrive:

          Che palle quest’agiografia di medici e infermieri (dei secondi la capisco di più).
          Altra categoria stragarantita, che vive di una rendita di posizione da decenni e che per la prima volta si trova a doversi fare un po’ di culo e a prendersi dei rischi (e anche a farli correre: sarebbe interessante sapere quanti dei morti di covid l’hanno contratto in ospedale trovandocisi per altre ragioni).
          Cazzo, sono medici! Se non sanno loro come ci si fa a proteggere e come si lavora in sicurezza, chi cazzo lo deve sapere?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Se non ti forniscono le mascherine filtranti in quantità industriale ma ti dicono “metti la chirurgica, ma solo se sei nel reparto Covid” (queste erano le indicazioni criminali che venivano date in primavera), allora puoi sapere quello che vuoi ed avere il contratto più strapagato e garantito di questo mondo, ma la voglia di scappare un po’ ti viene.

          • PinoMamet scrive:

            OMDAP!!

          • Z. scrive:

            Ezio, non si tratta di agiografia, ma di una banale constatazione delle condizioni cui il personale sanitario è sottoposto da marzo a oggi.

            Ho parenti in un prestigioso ospedale italiano che hanno fatto acquisti da Macron su mio consiglio e a proprie spese, perché il prestigioso ospedale non fornisce – o non forniva – mascherine FFP2. Ikea ai suoi dipendenti le forniva già in primavera, per dire.

  22. Miguel Martinez scrive:

    Source : https://invececoncita.blogautore.repubblica.it/articoli/2020/12/16/lidentita-di-genere-e-contro-le-donne/?ref=twhr

    Posted on 16 dicembre 2020

    L’identità di genere è contro le donne

    Alessandra insegna dal 2015 in Germania ed ha molto a cuore i diritti delle donne

    Alessandra Asteriti, insegna Diritto internazionale alla Leuphana University, in Germania

    “Due anni fa lanciai un thread su Twitter sul sesso come categoria protetta nel diritto internazionale. Mi sembrava, e mi sembra, che sostituire il sesso con l’identità di genere, concetto sconosciuto a miliardi di persone, ledesse i diritti delle donne. Per esempio, le Nazioni Unite calcolano che ci siano fino a 140 milioni di donne ‘in meno’ al mondo, per via di pratiche come l’aborto selettivo e l’infanticidio. I feti non hanno un’identità di genere”.

    “Moltissime donne hanno cominciato a seguirmi e a scrivermi per ringraziarmi. Mi hanno detto di avere paura di parlare, di essere state minacciate, di aver perso lavoro, spazi e servizi solo per donne, incluse cure mediche. Ho cominciato a ricevere minacce di stupro e di morte. Accusata di essere transfobica, una nazista, io che sono di sinistra da sempre. Solo per aver difeso i diritti delle donne. I ‘diritti dei trans’ non c’entrano nulla con questo movimento che vuole eliminare il sesso come categoria distinta e le donne come categoria protetta”.

    “Ci sentiamo dire che ci sono donne con il pene e uomini con la vagina. Che se usiamo la parola donna per descriverci siamo transfobiche. Siamo persone con l’utero, mestruanti, proprietarie di vagina. Intanto le donne trans sono donne. Loro sì. Noi no. Che se difendiamo i nostri diritti siamo fasciste e bigotte. Che gli spazi solo per donne devono essere aperti a tutti quelli che si identificano come donne, indipendentemente dalla loro anatomia. Se un uomo a cinquant’anni decide di essere una donna, lo diventa immediatamente”.

    “La biologia è transfobica. La realtà è transfobica. La realtà è quello che un uomo decide che essa sia e se un uomo mi dice di essere una donna, devo credere a lui e non ai miei occhi. Avete letto Orwell, spero. Per due anni ho continuato a scrivere di queste cose, mi sono informata, ho incontrato online tantissime donne, abbiamo creato gruppi in cui scambiare informazioni e consigli. Ho continuato a ricevere minacce e abusi. Ho ricevuto pochissima solidarietà dall’ambiente accademico”.

    “Un collega, con esperienza pluridecennale in diritti umani, mi ha detto di non aver mai visto tanta paura di parlare come per l’ideologia di genere. Allora io vi chiedo: vi sembra questo un movimento per i diritti umani, o un movimento sessista che sfrutta cinicamente ‘i trans’ per distruggere le conquiste che le donne hanno ottenuto negli ultimi cento anni?”.

    • Moi scrive:

      SJW Mode On 😉

      Bah ! … la solita TERF (anzi : FART) legata al concetto retrivo di Estrema Dx Novecentesca che Sesso Biologico e Gender Identity debbano coincidere !

      Costei e Consorelle , NON vogliono sconfiggere il Patriarcato … vogliono solo starvi dentro più comode, sulla pelle delle Persone Trans !

      • Moi scrive:

        un movimento sessista che sfrutta cinicamente ‘i trans’ per distruggere le conquiste che le donne hanno ottenuto negli ultimi cento anni?”.

        ———–

        Appunto : per quanto fosse di Sx un secolo fa … con un secolo di mancati aggiornamenti, diventa ineluttabilmente (!) di Dx !

        • Francesco scrive:

          >>> un movimento sessista che sfrutta cinicamente ‘i trans’ per distruggere le conquiste che le donne hanno ottenuto negli ultimi cento anni?”.

          insomma dietro i trans ci siamo noi maschi reazionari?

          posso offendermi?

          😀

    • Moi scrive:

      Molto interessante : Concita De Gregorio (NO, Roberto … NO, Zeta … NON è un’ Omonima !) quindi, è diventata ipso facto di DX : appoggia il TERFismo !

    • roberto scrive:

      Sai cosa?
      Per il prossimo lockdown farò un esperimento come quello di Alessandra, e passerò il mio tempo a litigare con il mondo trans

      Non so se mi diverto o se mi suicidio dalla noia…

      • Francesco scrive:

        secondo me ti diverti parecchio, deve essere come fare un gioco di ruolo molto molto particolare e molto violento

        e poi noi pivot siamo esperti di violenza bruta, colpi proibiti, negazione dell’evidenza e bugie con gli arbitri, giusto?

        😀

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “un movimento sessista che sfrutta cinicamente ‘i trans’ per distruggere le conquiste che le donne hanno ottenuto negli ultimi cento anni?”

      Vai di complottismo!

      • Peucezio scrive:

        Non vedo il complottismo.
        Si sa che gli attivisti sono una piccolissima parte di ogni categoria.
        Perché intellettuali e i dirigenti marxisti non sfruttavano cinicamente gli operai?
        Gli attivisti omosessuali non lucrano visibilità, prebende e potere grazie ai tanto omosessuali tranquilli e che vogliono solo farsi la loro vita e che loro pretendono di rappresentare?
        Poi il livello di adesione dal basso delle categorie rappresentate può essere maggiore o minore, talvolta molto ampio (ho qualche dubbio che la maggior parte dei transessuali siano d’accordo su operazioni chirurgiche fatte agli undicenni, ma magari sbaglio io), ma è come la democrazia rappresentativa: ogni governo è il risultato di una scelta dell’elettorato, ma ciò non toglie che una classe politica sia un gruppo privilegiato (magari meno di altri che stanno meno sotto i riflettori) che persegue scopi a volte del tutto indipendenti dalla volontà di chi l’ha eletta.
        Se pensare che esista il potere e che non tutti ce l’abbiano nella stessa misura è complottismo, ben venga il complottismo.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Peucezio

          “Non vedo il complottismo.
          Si sa che gli attivisti sono una piccolissima parte di ogni categoria.”

          Certo, però è anche vero che certe femministe fanno l’errore di pensare che ci sia un complotto contro di loro per “riaffermare il dominio maschile”.

          Direi che è vero che le donne vengono spazzate via, addirittura negate come esistenza, ma è una conseguenza di altre cose.

          Poi da diversi commenti di transattivisti americani di quelli “da piazza”, si coglie effettivamente un elemento di misoginia arrogante, riassumibile nello slogan “suck my girl dick”; e nel 2018, la metà dei transessuali MtoF in carcere in Inghilterra, lo erano per violenze sessuali.

          Ma questo non vuol dire che i/le Rothblatt siano così.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Peucezio, però tu e la nostra fate ragionamenti diversi. Tu dici: i froci/trans/ecc vogliono privilegi e prebende. E’ un obiettivo positivo, di avidità.
          La nostra, invece, dice che esiste un movimento “sfrutta cinicamente ‘i trans’ per distruggere le conquiste che le donne hanno ottenuto negli ultimi cento anni”. E’ un obiettivo negativo: questi fanno quello che fanno CONTRO altri, non per ottenere qualcosa per sé.
          La differenza è sostanziale: nel secondo caso dici che ci sono migliaia di persone che lavorano alacremente contro qualcuno e non per se stesse e che tutti quelli che vanno loro dietro (campus, portali web, ecc.) aderiscono a questo obiettivo. Che differenza c’è tra questo e gli ebrei che compiono sacrifici rituali, i Qanon e compagnia cantando?

          • Miguel Martinez scrive:

            per MT

            “La nostra, invece, dice che esiste un movimento “sfrutta cinicamente ‘i trans’ per distruggere le conquiste che le donne hanno ottenuto negli ultimi cento anni”.”

            Sono d’accordo con te.

            E’ un meccanismo universale: la Boldrini vuole l’immigrazione perché ritiene che tutti abbiano uguali diritti, oppure perché ritiene che alle aziende italiane faccia comodo avere una manodopera di riserva, o perché crede che gli immigrati pagheranno le tasse? Sono idee discutibili, ma “positive”.

            Invece le si attribuisce un progetto “negativo”, di distruggere l’identità italiana.

            Allo stesso modo, se Salvini sostiene che bisogna difendere i prodotti made in Italy (obiettivo “positivo”), lo si accusa di odiare gli stranieri per puro razzismo (obiettivo “negativo”).

            Insomma, è un meccanismo polemico universale, e facciamo tutti bene a non condividerlo. Il che non vuol dire che i contenuti delle critiche siano errati.

          • PinoMamet scrive:

            Trovo interessanti le considerazioni di Mauricius e di Miguel!!

          • Francesco scrive:

            In questo caso, gli uomini che pretendono di essere presi per donne hanno un obiettivo positivo per se stessi (vedere riconosciuto il loro capriccio), che implica il danno per le donne che vorrebbero continuare a essere donne, anche senza intenzionalità.

            E la femminista potrebbe lamentare questa conseguenza senza accusarli altri che di fregarsene altamente.

            Adorabili solo le femministe che si sentono in dovere di stare dalla parte dei trans, in nome della lotta al patriarcato (?).

  23. Moi scrive:

    OT

    @ TOSCANI (Viareggio, LU) lurkanti

    Lo noto solo ora :

    https://www.youtube.com/watch?v=1TPEvAJCOrs

    Sbaglio o a 00:06 -00:07 c’è Burlamacco ? … Quindi il video musicale, 37 (!) anni or sono , fu girato al vostro Carnevale ?

  24. Moi scrive:

    … e mi salta fuori ‘sta roba esoterica incredibile :

    ——————

    VersiliaOcculto

    Burlamacco immortale?

    http://versiliaocculto.altervista.org/burlamacco-immortale/?doing_wp_cron=1608494492.6643009185791015625000

    […]

    [Carnevali con] locali in cui la funzione principale è la mescita e dove molte persone finiscono per accoppiarsi ubriachi dopo il locale danneggiando così gran parte del pool genetico e producendo progressivamente generazioni di soggetti le cui madri hanno condotto gestazione sotto l’effetto di alcolici ed è ben noto che in questo caso si ha un abbassamento della capacità intellettiva, che nella città di Viareggio, storicamente si è visto scendere anche di parecchio.

    È sufficiente infatti confrontare la realtà storica dei cantieri navali dell’800 con quelli di adesso due punti in passato infatti vi era una eccellenza che adesso è stata sostituita da bassa manovalanza.

    In tutto questo che cosa c’entra la figura di Burlamacco.

  25. Miguel Martinez scrive:

    Teologia vaccinale:

    Vaccinarsi è crisiiano perché:

    1) questo particolare vaccino non utilizza feti umani abortiti, o se c’è, non sono stati abortiti apposta

    2) Gesu ordina di amare il prossimo

    3) è un esempio del comandamento divino all’uomo di dominare sulla natura

    Source : https://www.naturalnews.com/2020-12-20-southern-baptist-al-mohler-christians-covid19-vaccine.html

    Southern Baptist head Al Mohler manipulates flock, suggests Christians have biblical obligation to take “Mark of the Beast” COVID-19 vaccine

    Sunday, December 20, 2020 by: Ethan Huff

    Bypass censorship by sharing this link:
    New

    (Natural News) A prominent leader within the largest non-Catholic religious denomination in the United States is urging Christians everywhere to get vaccinated for the Wuhan coronavirus (COVID-19) because this is supposedly what Jesus wants them to do in order to “love thy neighbor.”

    Albert Mohler, head of The Southern Baptist Theological Seminary in Louisville, Ky., penned a lengthy article for his The Briefing newsletter that compares President Donald Trump’s warp speed COVID-19 vaccines to the moon landing, calling the jabs a “successful” example of mankind’s God-ordained “dominion” over the earth.

    Because tens of millions of Christians are presumably planning to forego the shot, Mohler is trying to manipulate them into complying using the Bible as a pro-pharma weapon. Mohler presents “seven points for consideration,” supposedly from the Bible, that demonstrate – according to him, anyway – how God wants all believers to get jabbed with the experimental injections.

    “Pressing against disease and viruses is part of our mandate,” Mohler writes, suggesting that people who believe in God have a biblical duty to get vaccinated whenever the government tells them they should. “Medical treatment is an extension of God’s common grace and Christians have always understood this.”

    Bizarrely, Mohler presents the example of famous American evangelist Jonathan Edwards as proof of the “legitimacy of inoculations.” Despite the fact that Edwards died from a toxic vaccine injection that gave him “a lethal case of smallpox,” which Mohler openly admits, Edwards’ willingness to get vaccinated at all shows that he appreciated “the science of medicine,” as should all Christians, according to Mohler.

    Edwards is an example to us all, Mohler goes on to suggest, because he “made the point that a biblical Christian worldview understands.” That point, according to Mohler, is that everything is “orderly and intelligible” thanks to pharmaceuticals and vaccines, which are apparently “based in the Christian doctrine of creation.”

    Mohler also addresses concerns among Christians about COVID-19 vaccines containing ingredients made from aborted human babies, dismissing the seriousness of this by claiming, in essence, that “no one who is producing these COVID-19 vaccines had any direct involvement in bringing about the abortion,” thus rendering the jabs morally aligned with Christian beliefs.

    “The good news about the COVID-19 vaccines is that even as these cells … were used in order to create the basic shape of the vaccine and its cellular form, the fact is, there is no fetal tissue whatsoever in any of the major COVID-19 vaccines, not a bit, that’s encouraging,” Mohler writes.
    Mohler: mRNA was “amazingly produced;” FDA is trustworthy; not getting vaccinated is selfish and ungodly

    If you are still not convinced, Mohler has another message for you: The “Christian tradition” says to promote the “common good” with “benevolence, love, care for others, laying down personal priorities for the service of others.” And the best way to do that, according to Mohler, is to get vaccinated.

    “Some people might approach the issue of vaccination through self-defined terms,” Mohler writes, suggesting that those who reject the COVID-19 vaccine are selfish. This can be remedied, however, by remembering that “the second greatest commandment listed by Jesus” is “to love our neighbors as ourselves.”

    “Christians thinking about the issue of the vaccine must weigh this key biblical principle as part of their thinking,” Mohler further adds.

    If this is still not manipulative enough, one of Mohler’s final appeals is to trust the Food and Drug Administration (FDA), which he says “does not merely require that a vaccine prove to be safe – it must also prove to be effective.” Mohler also wants you to know that he thinks DNA-altering mRNA technology was “amazingly produced,” thus making it a good fit for Christians.

    More related news about the Wuhan coronavirus (COVID-19) can be found at Pandemic.news.

    • PinoMamet scrive:

      L’articolo è un fantastico viaggio nella mente statunitense, a leggerlo!

      Infatti il sottotesto evidentissimo di tutto l’articolo è che il vaccino sia “il marchio della Bestia”, e che un religioso cristiano (neppure uno di quei sospetti cattolici… no, un “vero” cristiano!) appoggi il vaccino sia una stranezza, quanto meno…

    • PinoMamet scrive:

      Bellissimi altri articoli del sito, tipo “il Democratico Tal dei Tali vuole farvi mettere un codice a barre come i prigionieri dei campi nazisti per individuare i vaccinati!” con tanto di figura della cellula Covid con i colori della Cina Popolare…

    • Francesco scrive:

      mi piace il signor Mohler ma tutto quello che dice noi cattolici lo sappiamo fin da piccoli! ah Lutero quanti danni hai fatto!!!

      😉

  26. Davide scrive:

    L’unico “coding” che mi affascina ancora, invariato da decine di migliaia di anni, è il movimento gioioso dell’estremità pelosa di un cane che fa le feste al suo padrone! Per quanto riguarda Babbo Natale, è perfettamente adatto ad un mondo CRISTIANISTA che prega dirigendo il proprio volto verso Wall Street piuttosto che verso Gerusalemme!

  27. Miguel Martinez scrive:

    Si parlava della scomparsa dell’influenza, mi girano questo articolo di Repubblica:

    Covid: perché sono calati i casi di influenza
    21 Dicembre 2020

    CHE fine ha fatto l’influenza? Dopo la prima ondata di Covid-19 gli epidemiologi più accorti avevano messo in guardia dal possibile tracollo invernale del sistema sanitario dovuto alla somma dei casi della prevedibile seconda ondata con il virus influenzale. Una previsione che nelle Regioni più lungimiranti si è tradotta nell’acquisto preventivo di numerose dosi di antinfluenzale.

    Ora che ci stiamo lentamente addentrando nella stagione più fredda, l’influenza sembra essere la grande assente e la speranza è che rimanga tale. Le premesse, ad osservare ciò che è accaduto nell’emisfero australe, ci sono tutte: nelle aree in cui il periodo aprile-luglio corrisponde all’inverno, Sars-Cov-2 ha di fatto cancellato dai radar l’influenza e molti dei virus ad andamento stagionale. Sparizioni che potrebbero però rappresentare un’arma a doppio taglio.

    Andando ad osservare attentamente i dati pubblicati in uno studio del Centers for Disease Control and Prevention, in Australia, Cile e Sud Africa sono stati individuati solo 51 casi di influenza su più di 83mila test effettuati. Un numero decisamente trascurabile che secondo gli scienziati sembrerebbe essere dovuto alle norme di comportamento messe in atto per frenare la pandemia. Una spiegazione del tutto plausibile che però, secondo quanto dichiarato in un’intervista alla rivista Nature dal virologo Richard Webby del St Jude’s hospital di Memphis, non è esaustiva della scarsa circolazione.

    “Alcuni Stati del Sud America non hanno affatto controllato la pandemia eppure anche dove Covid-19 si diffondeva il virus influenzale è rimasto sotto traccia”. Ecco perché, secondo il virologo, alle norme di distanziamento e all’utilizzo delle mascherine ciò che ha giocato un ruolo fondamentale è stata la scarsa mobilità tra continenti. Ma a contribuire alla scarsa circolazione del virus antinfluenzale è stata sicuramente anche la massiccia campagna di vaccinazione. Un dato su tutti: se nel 2018 in Australia si erano vaccinate solo 3,5 milioni di persone -e nel 2019 4,5- con la pandemia si è raggiunto il numero record di 7,5 milioni su una popolazione di 25.
    La situazione in Italia

    Pur non essendo ancora entrati nel periodo critico della diffusione dell’influenza, nel nostro Paese -ma anche nel resto d’Europa- la situazione sembra essere paragonabile a ciò che è accaduto nell’emisfero australe. Secondi i dati settimanali forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, al 16 dicembre l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è stabile e sotto la soglia basale con un valore pari a 1,9 casi per mille assistiti. Un numero decisamente basso se si considera che nella scorsa stagione in questa stessa settimana il livello di incidenza era pari a 3,5 casi per mille assistiti.

    Il risvolto negativo

    Ma pur essendo un bene il fatto che il virus dell’influenza non circoli -la somma con Sars-Cov-2 rappresenterebbe una catastrofe per gli ospedali- diversi esperti interpellati dalla rivista Nature pongono l’accento sui possibili risvolti negativi futuri di questa pausa dal virus influenzale. Nel breve periodo, ad esempio, la mancata stagione influenzale potrebbe condizionare pesantemente la composizione del vaccino per l’anno successivo. Prevedere i ceppi da inserire, in questo caso, sarebbe molto più complicato non potendo seguire l’andamento del virus. Sul lungo periodo invece -spiega Webby- “la mancanza di competizione tra virus nell’uomo dovuti a scarsa circolazione potrebbe portare allo sviluppo di nuove varianti di influenza suina. Se per diverse stagioni il virus influenzale circola a bassa intensità, il rischio è quello di lasciare più spazio ai virus influenzali suini”.

    Spazio che potrebbe significare nuovo salto di specie nell’uomo come accaduto con la pandemia del 2009 con il virus H1N1.

    Non solo influenza

    Ma i virus influenzali non sono i soli ad aver risentito della competizione con Sars-Cov-2. Guardando sempre all’emisfero australe, sono tanti i virus respiratori grandi assenti da quando è iniziata la pandemia. Tra tutti quello che più risulta -fortunatamente- sotto traccia è il virus respiratorio sinciziale (VRS), il virus causa della bronchiolite. Si calcola che in tutto il mondo sia causa del 5% dei decessi nei bambini sono i 5 anni. Secondo uno studio pubblicato in settembre dalla rivista Clinical Infectious Diseases, in Australia nel periodo invernale 2020 da poco concluso si è registrata una diminuzione del 98% nel numero di nuovi casi di infezione. C’è però un risvolto meno positivo segnalato in un articolo pubblicato da Pnas ad inizio dicembre: il crescente numero di bambini suscettibili all’infezione potrebbe provocare in futuro ondate più gravi.
    L’eccezione

    Gli unici virus che invece non hanno cambiato la loro diffusione sono i Rhinovirus, un centinaio di virus causa del comune raffreddore. Sul perché non abbiano risentito ci sono diverse ipotesi: resistenza ai più comuni detergenti dovuta ad una differente composizione del rivestimento virale, una maggior resistenza sulle superfici e una forte trasmissione asintomatica potrebbero spiegare il perché della permanenza.

    Ma se per i virus descritti prima la sparizione potrebbe essere associata a problemi futuri, la persistenza dei Rhinovirus potrebbe invece essere un vantaggio nella lotta a Sars-Cov-2. Da un lato diversi studi -l’ultimo in ordine di tempo è comparso su Science la scorsa settimana- suggeriscono la possibilità che un’infezione da virus del raffreddore possa in parte portare ad una parziale protezione crociata contro Sars-Cov-2; dall’altro la sua presenza potrebbe innescare la produzione di interferone -una molecola prodotta dal sistema immunitario e di fondamentale importanza per la risposta iniziale ad un’infezione virale- e dunque contrastare la nascente infezione da Sars-Cov-2. Un puzzle davvero complicato che la ricerca sta cercando di mettere in ordine.

    • Z. scrive:

      Mah, banalmente, considera che i comportamenti utili a ridurre il rischio covid valgono a maggior ragione per l’influenza!

      Tra stare a casa, distanziamento, mascherine, plessiglassi e tutto quanto non c’è da stupirsi che non ci sia troppa influenza in giro.

      Purtroppo il covid non è altrettanto facile da contenere.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Zeta

        “Mah, banalmente, considera che i comportamenti utili a ridurre il rischio covid valgono a maggior ragione per l’influenza! ”

        Sì, ma se ne aggiunge uno decisivo:

        Una spiegazione del tutto plausibile che però, secondo quanto dichiarato in un’intervista alla rivista Nature dal virologo Richard Webby del St Jude’s hospital di Memphis, non è esaustiva della scarsa circolazione.

        “Alcuni Stati del Sud America non hanno affatto controllato la pandemia eppure anche dove Covid-19 si diffondeva il virus influenzale è rimasto sotto traccia”. Ecco perché, secondo il virologo, alle norme di distanziamento e all’utilizzo delle mascherine ciò che ha giocato un ruolo fondamentale è stata la scarsa mobilità tra continenti.

  28. Moi scrive:

    Il Covid Mutante Inglese … se ne frega della Brexit, e arriva qua in Europa Continentale : bel Natale “émmè” [cit.] ! 🙁

  29. PinoMamet scrive:

    Leggo su Repubblica che forse la “variante inglese” è una variante bolognese-catanzarese, cioè segnalata a settembre ottobre da uno studio congiunto dei due atenei, regolarmente pubblicato ma non particolarmente cagato.

    Vuoi vedere che la famosa seconda ondata è semplicemente questo? Quindi non c’è nessun particolare “nuovo allarme inglese”? Non so, la butto lì.

    Leggo che tal Ricciardi comincia a invocare lockdown totali (non capisco cosa voglia dire e non mi interessa) e mettere in dubbio, tanto per cambiare, il ritorno a scuola a gennaio.

    Certo, la scuola deve pagare per tutti.

    Imparassero a fare il loro lavoro e leggere gli studi per tempo? Chiedere troppo, vero?

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