Da Google a Startpage passando per gli ormoni

Scopro un articolo su Repubblica di diversi mesi fa, intitolato La prima indagine sulla popolazione transgender in Italia.

Finalmente qualche dato concreto:

“Nel nostro Paese, i dati disponibili più recenti risalgono ad uno studio, pubblicato nel 2011, che considerava la popolazione transgender adulta sottoposta a intervento chirurgico di affermazione di genere tra il 1992 e il 2008. Lo studio riporta un numero pari a 424 donne transessuali e 125 uomini transessuali.”

Cioè in 16 anni, 549 persone in Italia hanno cambiato sesso. A questo punto, uno direbbe che la questione praticamente non esiste. L’esperta intervistata però precisa:

““Tuttavia si tratta di una stima minima, limitata a un sottogruppo di una popolazione più vasta ed eterogenea: non tutte le persone sentono la necessità di sottoporsi a trattamento chirurgico o ormonale”

Cioè, secondo lei, la maggior parte dei trans sarebbero solo transgender, persone con un corpo biologicamente di un sesso, che “si sentono dentro” dell’altro sesso.

E qui sorge il vecchio problema, posto da femministe e non: cosa vuol dire “sentirsi di un sesso“?

Io sarei una “donna dentro” perché odio il calcio, non bestemmio e mi piacciono i gatti?

Comunque,

“l’Azienda ospedaliera universitaria Careggi, Università di Firenze, Istituto superiore di sanità, fondazione The Bridge con il supporto dell’Osservatorio nazionale sull’identità di genere hanno avviato uno studio di popolazione chiamato SPoT. Un gioco di parole che intreccia la missione dell’indagine, cioè la Stima della Popolazione Transgender adulta in Italia, e il verbo inglese ‘spot’ cioè individuare. Tramite un brevissimo questionario del tutto anonimo da compilare online (all’indirizzo: www.studiopopolazionespot.it/) e rivolto alla popolazione generale, i ricercatori sperano di quantificare per la prima volta la numerosità di questa popolazione vulnerabile e spesso invisibile.”

Mi incuriosisce e vado a vedere le domande. Apro il buon vecchio Tor, il browser che permette di brucare senza venire mangiati.

E leggo:

I miei dati resteranno anonimi?
Si, non Le sarà chiesto di fornire alcuna informazione che possa identificarla, quale ad esempio il suo nome, la data di nascita o l’indirizzo. Pertanto Lei non potrà in nessun modo essere identificato.

Bene, potrò finalmente raccontare all’Ospedale di Careggi che non mi piacciono le gare di rutti, e nessuno verrà a sapere il mio segreto.

Faccio clic per iniziare, e mi si apre uno di quei cosi che ti chiedono se sei un robot.

Gioco con un’interminabile sequenza di semafori e strisce pedonali, e alla fine vengo respinto. Faccio clic su “our help page” e mi scopro, indovinate dove?

Sulla pagina https://support.google.com/websearch/answer/86640

E Google mi spiega che sto violando i suoi termini di servizio (di una ditta con sede negli Stati Uniti) nascondendomi dalla sua intrusione nella mia vita privata. Anzi, dice che sto abusando di Google, con il bad traffic:

Ora, se l’ospedale di Careggi viene a scoprire che ho una vita privata particolare, non mi preoccupo.

Ma se una ditta che già sa dove abito, legge la mia corrispondenza @gmail, conosce tutte le mie curiosità, viene a scoprire anche questo su di me, e lo vende a qualcun altro, il discorso cambia.

Non ho visto il questionario, ma mi sono messo Startpage come motore di ricerca.

Google, a forza di spiare su tutta la specie umana, è diventato un motore di ricerca insuperabile e senza alternative.

Startpage è una ditta olandese, che ha avuto un’idea carina: ti fa vedere il motore di ricerca Google, senza permettere a Google di vedere te, e senza raccogliere dati su di te.

Campa inserendo delle pubblicità, relative non alla tua personalità, ma alla tua ricerca specifica (avendo vari adblock, non le vedo nemmeno).

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65 risposte a Da Google a Startpage passando per gli ormoni

  1. Francesco scrive:

    mi sentirei in colpa a negare a Google informazioni su di me, poverino!

    😀

  2. daouda scrive:

    Miguel hai rotto le palle di preoccuparti di cose risibili. Paghi le tasse e non hai niente da dire al riguardo, muto te e tutta la tua famiglia e rompi il cazzo a chi abusando di te almeno non ti spilla na lira.
    Fai ride che cazzo

    • Miguel Martinez scrive:

      Gentile Daouda

      “Miguel hai rotto le palle di preoccuparti di cose risibili.”

      faccio di nuovo fatica a capire esattamente di cosa tu stia parlando.

    • Francesco scrive:

      scusi ma lei cosa ha contro le tasse? come diceva un ministro, le tasse sono una cosa bellissima

      pensi che grazie alle tasse lei compare gli F35, mantiene in vita l’Alitalia, paga i navigator perchè non trovino lavoro gli Erredici e ci stanno pure le film commission in ogni regione!

      • daouda scrive:

        ué ué non posso andare su google sono cattivi e mi rubbano i dati!

        * NON LO USO *

        uè ué io l’imu non la voglio pagare lo sdado è cattivo!

        AGENZIA DELLE ENTRATE

        • Miguel Martinez scrive:

          Per daouda

          “ué ué non posso andare su google sono cattivi e mi rubbano i dati!

          * NON LO USO *”

          Esattamente quello che ho detto io.

          Comunque, io non sono andato su Google.

          Sono andato su un sito, apparentemente italiano, che promette che non darà a nessuno i miei dati.

          Poi Google, la cui presenza non era stata segnalata, mi accusa di “abusarne” perché non sto dando i miei dati a Google!

        • daouda scrive:

          La chiave è , appunto, l’apparentemente.

          Ma io non ho scritto che non si debba usare gugol , ho voluto solo far presente che con esso c’è e rimane la possibilità di smarcarsene e stare tranquilli, mentre se ti smarchi dalle tasse , per continuare il paragone, il rischio comporta la NON tranquillità.
          E pagare le tasse è peggio che usare da cojoni gugol messo in conto che il meccanismo del suo successo ( raccattare dati di chiunque per svoltare e rendersi perciò un motore di ricerca sempre più collaudato ) non fa una piega e perlomeno è cristallino mentre l’azienda a cui ti riferivi – o TOR per dirne un’altra rispetto ad altri settori di valutazione – è farlocca

    • daouda scrive:

      Ragioniamo:

      a) è giusto che si scriva di cose inutili su Repubblica, come fai tu qui, ed è giusto che facciano propaganda o distorsione, come tu qui.

      b) è giusto che i dati non siano concreti perché sono rilevazioni e creano ( solo successivamente ) la statistica che è l’unica scienza sovversiva che possa chiamarsi tale.

      dunque:
      c) parlare come scriverne è creare. Tu sei applicazione statistica della strategia sovversiva.

      d) tu parli scrivi e crei proprio perché il senso comune sà ( e tu lo disprezzi ) che la questione non esiste e fa schifo.

      e) TOR = CIA

      f) tralasciando che potrebbe semplicemente essere un bug, google ha ragione e comunque tu non sei pulito su internet per definizione. Già scrivere su un blog è una stronzata, ma addirittura iscriversi da qualche parte questo è malattia umana.
      Il discorso è troppo difficile e non puoi riassumerlo con la cazzata “io usogoogle ma quello non vede me” bla bla , è l’unica posizione a meno che non sei un hacker esperto è non usarlo e basta.
      Anche perché usare internet ha senso se lo si usa per contrattaccare , sappiamo tutti che non c’è la terza opzione, e dunque nemmanco sto finto terzo sesso demmerda colle interpolazioni varie

  3. Z. scrive:

    Quel che dovevo sistemare, l’ho sistemato tra un lockdown e l’altro.

    https://www.repubblica.it/cronaca/2020/10/02/news/coronavirus_indice_rt-269256140/

    E visto che la gente continua a non mettere la mascherina al chiuso, tanto il covid o non esiste o non circola più o è una scusa di Conte Cattivo Carceriere, non mi aspetto niente di buono.

    Solo una cosa: chi tra politici, personaggioni e gente varia ha fatto dichiarazioni simil-negazioniste, anziché cambiare idea e passare dalla parte opposta ancora una volta, dovrebbe avere la decenza di tacere per un buon lustro.

    Non dico fare seppuku, dato che l’onore non vale la vita, ma almeno tacere sì.

    • daouda scrive:

      E’ però curioso credere che sia stato il non uso della mascherina ad aumentare i casi come anche semplicione ritenere che a questa situazione non ci si sarebbe voluti arrivare comunque.

      Chiaramente tutto ciò non c’entra nulla con l’inesistenza del virus, sia chiaro

      • paniscus scrive:

        “E’ però curioso credere che sia stato il non uso della mascherina ad aumentare i casi “—-

        Perché pensi che non sia vero? Non dico che sia l’UNICA causa, ma per influire avrà influito parecchio, no?

  4. Val scrive:

    Credo che Google sia la cosa più simile a Dio che sia mai esistita: ti guarda dall’alto e sa se hai l’amante, se è maschio o femmina, se hai soldi in banca, conosce le tue perversioni sessuali, cosa voti, se hai la prostatite o l’influenza, cosa hai fatto il 5 aprile 2016 e il 3 luglio 2013, chi sono i tuoi amici, se sei razzista, se tuo figlio ha problemi scolastici. Ti sa predire il tempo, sa se c’è un medico nei paraggi, o una chiesa, o una gelateria; ti guida nei vicoli delle città e ti indica la retta via tra Empoli e Poggibonsi; quanto ci metti tra Omaha e Tucson se vai in auto o in bici, e se ci sono pericoli lungo la strada; ti dice quanti passi hai fatto e quante calorie hai consumato. Fra un po’ grazie all’intelligenza artificiale saprà anche quanti giorni di vita rimangono a ciascuno di noi e altre informazioni utili di questo genere. E’ un po’ inquietante ma quale Dio non lo è?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Val

      “Credo che Google sia la cosa più simile a Dio che sia mai esistita”

      Esatto, credo che sia la cosa più importante che sia stato detto in materia.

      E come Dio, è eterno (o meglio sempiterno, nel senso che da quando nasce, non muore), è al di là del tempo e dello spazio, come il famoso cerchio di cui ogni punto è il centro.

      E come Dio, ti giudica.

      • Z. scrive:

        Secondo me, diversamente da Dio – e da te, Miguel! – anziché giudicarti ti sfrutta.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Google ha i suoi server, su suolo americano, e muore se al Congresso decidono che ne possono fare a meno e approvano una legge antitrust…

      • Val scrive:

        Però ovviamente è molto più complicato di così. Dio, lo sappiamo bene, non esiste. Google da questo punto è più forte e più efficace e più credibile di Dio, tanto è vero che si è imposto molto più velocemente e a tutte le latitudini. E comunque alla fine anche con Dio c’è sempre un do ut des, ti vengo a raccontare i cazzi miei, ti sacrifico una parte del raccolto ma in cambio di qualcosa. Di sicuro il Dio Google non fa cagare come Bing. Quello che penso si possa dire con certezza è che tanto Dio come Google attingono tautologicamente la loro efficacia, se non addirittura la proprietà dell’esistenza, dalla fiducia che le persone gli concedono.

        • Mirkhond scrive:

          “Dio, lo sappiamo bene, non esiste.”

          Non mi sembra che a tutt’oggi ne sia stata dimostrata l’inesistenza.

          • Z. scrive:

            Non si può dimostrare l’inesistenza. Per questo l’onere della prova spetta a chi afferma e non a chi nega.

            Non vale solo per Dio, vale per ogni cosa…

            • Mirkhond scrive:

              Spetta anche a chi nega.

              • Z. scrive:

                No Duca, provare l’inesistenza di qualcosa è sempre impossibile. Ontologicamente, dico.

                A Dio si crede per fede, infatti, mica per matematica.

              • Val scrive:

                E allora dimostrami l’inesistenza del Grande Elefante Rosa da cui tutto discende! 🙂
                Scherzi a parte, il punto è che ci sono molte più religioni che motori di ricerca. Tra Pachamama, Ganesh, Manitù, Allah, Yaveh, Shiva, Brahma e Visnù, per non parlare del Grande Spaghetto Volante, il nostro Dio-uno-e-trino ha uno share abbastanza modesto rispetto a quasi monopolio di Google…

              • Mirkhond scrive:

                Dio non ragiona secondo i nostri criteri……

              • Peucezio scrive:

                Dio non va dimostrato, va imposto.
                Se, non dico la legge, ma la pressione sociale in merito fosse cogente, al punto da venire interiorizzata, il problema non si porrebbe.

                I cari vecchi roghi, mai abbastanza rimpanti.
                Che non si applicavano agli atei (forse sarà anche successo in qualche raro caso), ma agli eretici, perché a nessuno saltava in mente di negare l’esistenza stessa di Dio: sarebbe stato come negare l’esistenza del giorno e della notte.

              • Z. scrive:

                Insomma, tu te la saresti cavata. E pure io 😉

          • Francesco scrive:

            non saper dimostrare l’esistenza non significa per nulla saper dimostrare l’inesistenza, però

            e comunque siamo primi in classifica e imbattuti da 15 gare ufficiali

            ah, secondo me il CV19 esiste e lo ha inventato Conte per restare in eterno al potere. appena capisce che deve dare a Salvini un posto ufficiale di bau bau, il sistema diventa perfetto ed eterno.

            • Z. scrive:

              Ma il punto è proprio questo: non è possibile dimostrare l’inesistenza di qualcosa.

              • Francesco scrive:

                stai facendo il sofista sfruttando una risposta del Duca e ignorando millenni di atei, tutti tronfi a dare per inesistente Dio (o gli dei, prima) come se avessero argomenti decisivi a loro favore!

                🙂

              • Z. scrive:

                Non ci possono essere “argomenti decisivi” sull’inesistenza, perché l’inesistenza non può essere mai dimostrata.

                Al massimo la si può presumere, la si può inferire da elementi indiretti, ma mai dimostrare.

              • Francesco scrive:

                dillo a quel certo avvocato dell’Italia centrale che ripete a ogni piè sospinto che Dio non esiste

                😀

  5. Mirkhond scrive:

    Dio E’ Amore, google no.
    Mi sembra una differenza non da poco.

  6. Mirkhond scrive:

    “Ma dove sta scritto che Dio è amore?”

    Nel Vangelo.

  7. Mirkhond scrive:

    “Google da questo punto è più forte e più efficace e più credibile di Dio, tanto è vero che si è imposto molto più velocemente e a tutte le latitudini.”

    Google non te lo ritrovi nell’Aldilà, Dio sì.

  8. Z. scrive:

    Io sono tranquillo, siamo degli “olobbionti” e il covid è tutta una scusa per la dittatura!

    https://www.repubblica.it/cronaca/2020/10/03/news/coronavirus_il_bollettino_di_oggi_3_ottobre-269306906/

    Che poi, io mica lavoro in ambienti angusti o promiscui, a contatto con altri. Ho una stanza bella e grande, tutta per me. Posso permettermi forniture di FFP2 a mazzi. Dove sta scritto che dev’essere un problema mio?

    Abbracciamoci, smascheriamoci, abbasso la dittatura, viva l’epidemia…

  9. Moi scrive:

    @ VAL

    Dimentichi i Culti del Cargo 😉 …

    • Val scrive:

      E non conoscendo i Culti del Cargo (fantastici, by the way) che cosa ho fatto?
      Ho subito chiesto aiuto al dio-google… 🙂

  10. Moi scrive:

    A proposito di Culti del Cargo :

    Il primo Dio che NON sopravviverà (nel senso di “outlive” …) ai suoigiovani Adepti, almeno credo ! 🙂

    https://en.wikipedia.org/wiki/Prince_Philip_Movement

    The Prince Philip Movement is a religious sect followed by the Kastom people around Yaohnanen village on the southern island of Tanna in Vanuatu. It is a cargo cult of the Yaohnanen tribe, who believe that Prince Philip, Duke of Edinburgh, the consort to Queen Elizabeth II, is a divine being.

  11. Moi scrive:

    A proposito di “Genderate” …

    “Combattere per la pace, è come scopare per la castità !”

    [cit. Mario Mieli … vera e propria Avanguardia]

  12. Moi scrive:

    @ VAL

    Credo che Google sia la cosa più simile a Dio che sia mai esistita:

    [cit.]

    ————————–

    You are NOT alone 😉 …

    https://www.salon.com/2013/11/29/does_google_have_a_religion_partner/

    What is Google’s religion?

    Rather than pick one, the Internet giant seems to promote a “benevolent interfaith big tent”

  13. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Sempre su Mario Mieli : Lilli Gruber _ incredibile dictu _ chiama in trasmissione Silvana De Mari, sperando invano di ridicolazzarla … ma ne viene piallata da una banale citazione testuale (che sarà pure cherry picking, ma è chiarissima …)

    https://www.youtube.com/watch?v=ORglLbHhIQw

    [2 min : 34 sec]

    • Val scrive:

      Scusa Moi io non sono molto edotto sui meriti della De Mari e l’accolita sghignazzante dei giornalisti in studio mi sta cordialmente sugli zebedei, ma mi sfugge il perché di questo entusiasmo per la “piallata” presa dalla Gruber…

    • PinoMamet scrive:

      Mi sfugge dove sia la “piallata”, la Gruber chiede una cosa e la De Mari ne risponde un’altra, tra l’altro con argomentazioni discutibili.

  14. Moi scrive:

    A propositodi “Progressive America” : pare che il BLM sia finalmente accorto che Margaret Sanger del Planned Parenthood era una NaziFemminista Razzista … con tanto di una robachiamata Negro Project, ladove il termine “Negro” [sic, ammantato ancora di presunto Scientismo fino agli Anni Cinquanta] gli è l’ ultimo de’ problemi !

  15. Moi scrive:

    NON ho visto la puntata intera, ma conosco abbastanza la De Mari (ha corretto persino Gianfranco Amato sull’ uso dei termini “Sessualità” ed “Erotismo” … e lui stesso l’ha ringraziata per averlo tratto fuori dalla Trappola della Propaganda Gender)

    probabilmente, intendeva dire che la “Gente Gender” 😉 invoca sempre per sé un melense buonismo MA è molto agressiva con chi NON è dei loro !

    PS

    Com’ è , se la Rowling scrivesse una ” Creepy Pasta ” di Harry Potter ?

    SE ho ben capito, la “Creepy Pasta” è la Nerdata (più in voga qualche anno fa, mi sa …) tale per cui tutto ciò che NON è realistico in un “Universo Narrativo per Cinni /Sbarbi” … sono dei “figments” della “immagination” dei protagonisti per superare un Trauma o un “Abuse” infantile / adolescenziale.

    • Moi scrive:

      aggressiva non solo come linguaggio , ma anche come intento predatorio … vi ricordo che io, a differenza vostra, conosco già bene la Personaggiona 😉 !

  16. Moi scrive:

    Mario Mieli era di ascendenza Egizio-Ebraica (anche se lui preferiva evocare Ramses anziché Mosé … chissà perché 😉 …) … perciò si potrebbe accusare facilmente la De Mari di AntiSemitismo, volendo !

    Bene : però si abbia però la Coerenza d’ invocare di radere al suolo con i carri armati Centri Sociali OKKupati e Moschee / Centri Islamici ove nessuno riconosce Israele 😉 !

  17. Miguel Martinez scrive:

    Ma qualcuno ha poi messo Startpage come motore di ricerca preferito?

    Almeno su Firefox, non ci vuole niente e il risultato è uguale a come sarebbe andare su Google senza che Google ricordi le tue preferenze passate.

    • roberto scrive:

      ho sicuramente gusti strani e pericolosi, ma sai che trovo comodo che google ricordi le mie preferenze passate?

      forse perché sono banale e cerco sempre le stesse cose, ma trovo comodo che se scrivo “att” subito mi suggerisce “atto di citazione” e non “attrici porno” “attaboy” “attento al cane”

    • Simone B. scrive:

      Come browser io uso Safari oppure Chrome. Nel secondo caso sarebbe abbastanza assurdo usare un motore di ricerca non google ed in ogni caso tra le opzioni ci sono sia DuckduckGo che Ecosia. Con Safari al limite potrei usare DuckDuckGo ed a volte l’ho fatto ma per brevissimo tempo.

      Sono pigro ed alla fine faccio come Roberto. Mi piace tanto che Google sappia molto di me e mi risparmi la fatica di stare a ricercare le cose. Per me è un dramma anche cancellare periodicamente, molto periodicamente la cronologia.

      Comunque, nei due browser da me usati l’opzione Startpage ancora non c’è. Quando sarà disponibile la proverò.

      • Simone B. scrive:

        Ah, oltre ad il browser Google, la posta Google, le mappe Google uso persino i DNS Google perché sono i più veloci ed i meno censurati.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Simone

          “Ah, oltre ad il browser Google, la posta Google, le mappe Google uso persino i DNS Google perché sono i più veloci ed i meno censurati.”

          Io uso Firefox (con vari add-on tipo quella che cancella i cookies quando chiudi la pagina) o Tor;

          Thunderbird per vedere la posta;

          come mappa uso Here We Go, che è fatta dalle ditte automobilistiche tedesche (quindi è quasi all’altezza di google maps, ma serve a un fine che non mi riguarda);

          vado su Youtube da Freetube.

          Duckduckgo non è paragonabile, temo, a Google, per questo uso Startpage che mi porta direttamente su Google.

          Per messaggi (cioè una volta a settimana con Peucezio, una volta al mese con qualcun altro!) uso Telegram.

          Ho due account gmail, da tempo, me ne sto liberando pian piano, adesso uso un indirizzo Protonmail.

          • Simone B. scrive:

            Se con queste scelte ti trovi bene, ottimo.

            A dire il vero per la posta uso più Apple Mail perché ho anche un account mail Apple ma siamo lì.

            Le mappe di google le trovo più complete di quelle di Apple (basate su TomTom) e più funzionale anche come navigatore satellitare (a volte uso Waze, ma da qualche anno è proprietà Google) perché ci sono gli autovelox.

            Anche io uso Telegram, però siccome il 90% dei dei contati usa WhatsApp mi tocca anche quello.

            Ma come motore di ricerca amo davvero Google proprio perché mi conosce e mi vizia, tipo adesso: oltre alla tua pagine ho aperto due schede con notizie sulla Dodge Challenger SRT, ho aperto un altra scheda, ho digitato solo F e come primo risultato mi ha dato Ford Mustang Gt…….. esattamente quello che volevo. Non ho mai trovato un altro che mi capisce così. 🙂

    • werner scrive:

      Io sì 🙂
      A volte torno a google però in linea di massima non è male.

    • Roberto scrive:

      Ok l’ho usato tutto il giorno in parallelo con Google

      Effettivamente è come dici tu, è Google senza alcune delle comodità di Google

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