Terrorismo laicista

Otto anni fa misi sul blog un post che parlava di un fatto di cronaca. L’altro giorno, mi ha scritto l’avvocato del protagonista, chiedendomi di togliere il post, per rispetto al diritto all’oblio del suo cliente.

Lo faccio molto volentieri, anche se restano in rete centinaia di altri riferimenti al caso, ma pazienza…

Però siccome la faccenda ha dei risvolti interessanti per come costruiamo quella cosa vaga che viene chiamata “terrorismo”, riporto qui il post, riscritto in modo da rendere irriconoscibile il protagonista.

Qualche giorno fa [siamo nel 2012], in una cittadina dell’Italia settentrionale, il signor R.P. ha ucciso a coltellate un sagrestano.

I media ci raccontano che prima del delitto, R.P. si era presentato nella redazione del quotidiano locale, indossando “una cuffia da piscina”, e dichiarando ai giornalisti di voler svelare  il «segreto della Chiesa».

Ora, la cosa interessante è che gli investigatori escludevano “attriti personali” con la vittima, e attribuivano il movente alle “convinzioni anticlericali” di R.P.

R.P. stampava e vendeva per strada libretti con i sui versi, dal contenuto presumiamo anticlericale.

Da tutto questo apprendiamo tre cose.

Uno, che il delitto ha un preciso movente ideologico, peraltro confermato quando R.P. ha confessato alla polizia.

Due, che il delitto ha solo moventi ideologici.

Terzo, che il signor R.P., come tutti coloro che indossano cuffie da piscina nei luoghi sbagliati, verrebbe definito matto.

E questo terzo fatto, da solo, annulla i primi due.

Esistono omicidi di prima categoria, e omicidi di seconda.

Pensiamo al potenziale mediatico dell’omicidio in questione.

Un uomo si reca presso la redazione del quotidiano della città, dichiarandosi in guerra con un preciso gruppo religioso; poi uccide una persona, la cui unica colpa consiste nel fatto che è un esponente di quel gruppo religioso; e una volta arrestato, ribadisce con decisione le proprie motivazioni ideologiche.

Sono evidenti le analogie con le azioni di due omicidi che hanno colpito talmente l’attenzione dei media, che basta dire i loro nomi: Anders Behring Breivik   e Gianluca Casseri.

Turbare i rapporti tra gruppi etnici/religiosi/comportamentali è in questo momento la forma suprema di offesa allo Stato, e quindi un’azione in cui gli accusati devono sottoporsi a un doppio processo: quello giudiziario e quello mediatico.

I media hanno analizzato gli scritti sia di Breivik che di Casseri, almeno negli strati superficiali; e hanno cercato, in una maniera un po’ complottistica e un po’ inquisitoria, di scovare chiunque avesse avuto rapporti con loro.

Il caso R.P., primo omicidio in Italia da molti anni, di un esponente della Chiesa cattolica per motivi apertamente religiosi, avrebbe potuto costituire un caso eccitante almeno quanto la stella a cinque punte che qualcuno in vena di scherzi ha disegnato per onorare il sindaco di Firenze.

Ma R.P. è matto.

La prova, oltre che nella cuffia, sta nel fatto che era occasionalmente in cura presso i servizi psichiatrici.

Il delitto è così non solo spiegato, è anche annullato. Se cercate in rete il delitto, vedrete come interi paragrafi ricorrano quasi identici sui siti di vari quotidiani; e come la vicenda non esca dalla rete dei notiziari – non ci sono blogger che la commentino, non ci sono esponenti politici che esprimano sdegno, nulla.

La “pazzia” chiarisce da sola il fatto.

Il problema è che la pazzia (concedetemi questo termine volutamente vago e non scientifico) è esattamente il contrario della “chiarezza”. Possiamo elaborare liste di sintomi, ma la definizione più semplice di pazzia potrebbe essere, una mente che vaga in luoghi dove non riusciamo a seguirla. La pazzia quindi non chiarisce proprio nulla, ma aumenta il mistero.

Sono tante le persone, la cui mente si fa fatica a seguire.[1]

Cosa distingue R.P. da Casseri e Breivik?

Probabilmente parecchio, nel senso che non ci sono due matti uguali al mondo: esistono mille luoghi, belli e brutti, in cui la mente può andare diversi da quel particolare consenso che costituisce il grande Luogo Comune.

R.P. è diverso da Casseri e Breivik, perché è un matto certificato.

Che poi, in mancanza di criteri oggettivi, “matto” vuol dire semplicemente che qualcuno che si ritiene non matto, gli ha attribuito questa qualifica.

E’ la certificazione, allora, che cambia la natura del delitto.

La pazzia  diventa essa stessa il senso del delitto; e in questo modo lo svuota di ogni altro possibile senso. Il matto da una parte cessa di essere colpevole; ma questo avviene al prezzo dell’umiliazione suprema: la società non lo ritiene degno di essere colpevole.

Questo si è visto in maniera assolutamente prevedibile nel caso della strage di Gianluca Casseri a Firenze: la gente normale, a differenza dei matti, è sempre prevedibile.

A destra, si sosteneva che Casseri era Matto. A sinistra, che faceva parte del Complotto.

In un certo senso, è evidente che Breivik e Casseri erano dei matti, nel senso che si sono distrutti la vita agendo in maniera clamorosamente controproducente proprio per gli ideali che sostenevano; e una definizione diffusa del “pazzo”, molto diversa dalla mia, è proprio, persona pericolosa per sé e per gli altri.

Ma una volta data l’etichetta, non abbiamo ancora capito niente.

R.P. verrà poi assolto per “vizio totale di mente” e perché “non in grado di intendere o volere” (ma di scrivere poesie, evidentemente sì). E proprio per questo motivo, verrà condannato a cinque anni di clinica psichiatrica.

Nota:

[1] Penso ad esempio a un matematico statunitense che conobbi anni fa, che era anche cannibale. Nel senso che per migliorare le proprie condizioni spirituali, mangiava minuscole reliquie di santi. Tutto sommato, sapeva anche teorizzare elegantemente questa insolita dieta.

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423 risposte a Terrorismo laicista

  1. Mirkhond scrive:

    Il cannibale di reliquie è finito in manicomio?

  2. Mirkhond scrive:

    La mente umana è un mistero, nonostante un secolo di studi psichiatrici al riguardo.

    • Peucezio scrive:

      Non credere. Probabilmente comportamenti del genere hanno spiegazioni scientifiche più banali di quello che penseremmo.

  3. Moi scrive:

    … e Brenton Tarrant in Nuova Zelanda dove lo metti ?!

    … In un giorno in cui Greta Thunberg avrebbe dovuto avere il 100% dei titoli di Main Stream, lui riuscì a prendersi l’ altro 50% !

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      ” e Brenton Tarrant in Nuova Zelanda dove lo metti ?!”

      E molti altri (anche “islamisti”): calcola che io il post l’ho scritto nel 2012, ho solo anonimizzato un po’ la vicenda.

  4. Moi scrive:

    Fra l’ altro Luca Casseri aveva _ dal proprio punto di vista _ un “movente” di Rappresaglia Dieci a Uno (per altro fallito) contro “i Negri Stupratori Cannibali Amici della Boldrini” … Brenton Tarrant, invece, ha agito lucidamente in maniera molto più simile ad Anders Breivik !

    Quest’ultimo ha eliminato decine e decine di Adolescenti che avrebbero costituito la Futura Classe Dirigente Traditrice della Norvegia … lo Smitragliatore di Christchurch volle e riuscì a, per la prima volta nella Storia Recente dell’ Occidente , eliminare dei Musulmani colpevoli di esistere in quanto tali, per vendicare i Morti Occidentali per Mano Terrorista Islamica dal 2001 al 2019 !

    • Moi scrive:

      … una cinquantina in due Moschee , dopo essersi allenato ai videogiochi on-line e , provando le stesse emozioni con bersagli umani vivi, per la prima volta nella Storia, in Diretta Facebok !

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      Tarrant e Breivik avevano una strategia.

      Ora, dovremmo separare la questione, “quanto è intelligente una strategia?” da “quanto è violenta?”

      Una strategia può essere violenta e stupida, violenta e intelligente, non violenta e stupida, non violenta e intelligente; o aggressiva e intelligente, o aggressiva e stupida (dove per “aggressivo” intendo ad esempio mandare petizioni e proteste urlate quando un nostro avversario dice una frase ritenuta antipatica).

  5. guido doria scrive:

    E’ ” Matto ” chi non supera il ” test di realtà ”
    ma cos’è la realtà

    • Roberto scrive:

      C’era una vignetta di lupo Alberto in cui la talpa si domandava “e se fossimo tutti il sogno di un ubriaco?”

      • Peucezio scrive:

        La cosa che mi sorprende sempre in queste affermazioni è che venga in mente di dire che la realtà è un sogno ALTRUI, non proprio.
        Quando mai i personaggi dei sogni, sognatore escluso, hanno vita e coscienza propria?
        Mentre ipotizzare che, così come il sogno è un’illusione all’interno della realtà effettiva, questa sia a sua volta un’illusione all’interno di una realtà ancora più reale (o forse quella reale tout court) è perfettamente ragionevole.

        D’altronde ricordate i famosi tre sogni concentrici di Carlo Monni, ripresi poi da Christopher Nolan in Inception (molto meno efficace della gag di Monni)?

        • Z. scrive:

          Peucezio,

          — Quando mai i personaggi dei sogni, sognatore escluso, hanno vita e coscienza propria? —

          Non hai tutti i torti.

          • Moi scrive:

            … è vero anche che trattasi di un’ immagine sputtanata dai Pastafariani e Nerd Similari, purtroppo !

            • Peucezio scrive:

              Quale?

              • Moi scrive:

                … la nerdata che viviamo nella sbronza di un ubruaco da spaghetti con “meatballs” (lungi da me chiamare “polpette” per giunta “alla Bolognese” tal scempio) e birra …

              • Peucezio scrive:

                Ma i Pastafariani quindi sono nerd?

              • PinoMamet scrive:

                Credo peschino nello stesso calderone, per così dire.

                I pastafariani nascono come presa in giro del “ridicolo” pensiero religioso da parte di persone di cultura universitaria/scientifica, che trovano simpatico dichiararsi auto-ironicamente appassionati di cultura “pop” come i film di pirati o la fantascienza.

                In una parola, nerd.

  6. maffeia scrive:

    Devo dire che l’avvocato è stato molto bravo. Cercando su Google l’omicidio del sagrestano da parte di xxxx, compaiono pochi risultati. La maggior parte di questi pochi risultati porta a pagine rimosse.
    Se mai mi dovesse servire cancellare informazioni su di me online, ti chiederò il nome di quest’avvocato.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per maffeia

      Per rispetto del poveretto che ha commesso l’omicidio, ho tolto il cognome che avevi messo.

      Probabilmente molti avranno fatto il mio stesso ragionamento, inutile infierire.

      • maffeia scrive:

        Più che giusto, scusa se ti ho portato a correggere il mio post.
        Nel frattempo, ho fatto una riflessione sulla cancellazione di tutte quelle pagine. Se può essere giusto il diritto alla riservatezza da parte dell’assassino, trovo poco corretto cancellare la memoria dell’assassinato. Da quanto ho potuto capire, un povero sagrestano ucciso unicamente perché stava svolgendo il suo onesto lavoro.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          A me in effetti inquieta molto pensare che ad un certo punto diventa vietato parlare pubblicamente della morte di qualcuno. Parliamo della morte, non delle stronzate scritte su internet.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per maffeia

          “Se può essere giusto il diritto alla riservatezza da parte dell’assassino, trovo poco corretto cancellare la memoria dell’assassinato.”

          Una domanda interessante.

        • Z. scrive:

          Non condivido l’obbligo di dimenticare l’assassinato, ma neppure il diritto alla riservatezza dell’assassino.

        • Peucezio scrive:

          Io collegherei la cosa alla durata della pena.
          Se uno ha scontato i suoi anni di carcere ed è uscito, la riabilitazione deve essere a tutti i livelli: se gli rimane addosso la fama dell’assassino, è una sorta di ergastolo morale.

          • Z. scrive:

            Capisco il punto. Ma se così fosse di chiunque ricevesse la sospensione condizionale non si potrebbe neppure parlare.

            Questo né prima della sentenza (poiché si presume innocente) né dopo (perché non gli residua pena da scontare).

            • Peucezio scrive:

              Allora si stabilisce un tempo ragionevole per il caso della condizionale.

              Insomma, secondo me, meno si parla dei cazzi degli altri, meglio è e anche l’uomo più feroce ha diritto, se non dimostra di essere recidivo e non pentito, a una riabilitazione sociale piena.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              — e anche l’uomo più feroce ha diritto, se non dimostra di essere recidivo e non pentito, a una riabilitazione sociale piena. —

              Sono d’accordo, come puoi immaginare. Per questo comprendo il problema.

              Sono molto scettico però su di un sistema che vieta di conservare memoria degli eventi, imponendo ai cittadini di dimenticare per legge. Un oblio peraltro inevitabilmente sghembo, parziale e discriminatorio.

              No, non credo dovrebbe proprio esistere, il “diritto all’oblio”.

              • paniscus scrive:

                Ma il problema non sta nel “diritto all’oblio”, bensì nel suo esatto contrario: dove sta scritto che tutti debbano avere il diritto a sapere tutto di tutti gli altri?

                E che chi vuole richiedere limitazioni a questa prassi debba fare richiesta esplicita, oltretutto pagando avvocati?

              • Z. scrive:

                Prof, chi vuole attivarsi per tutelare un proprio diritto deve, appunto, attivarsi. Non ci vedo nulla di strano: e in questo caso può farlo anche senza avvocato, peraltro.

                Un omicidio non è poi un fatto qualunque, e non vedo ragioni valide né per impedire che se ne parli né per imporre ad alcuni di dimenticarlo o di comunicare la cosa ad altri.

                Che facciamo, incendiamo le emeroteche, e magari pure i diari privati?

                Mah…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Dovremmo istituire un ministero apposito che si cura di cancellare tutte le tracce di avvenimenti passati da banche dati, emeroteche, archivi e compagnia cantando. “L’ignoranza è forza” potrebbe essere un buon motto.

              • Peucezio scrive:

                In realtà basterebbe che per legge tutti i mezzi di comunicazione potessero usare solo le iniziali o degli pseudonimi stile Mario Rossi ogni volta che parlano di casi di cronaca che coinvolgono persone non famose (per loro scelta).
                La gente del posto, del quartiere, probabilmente lo saprebbe, così come lo saprebbero sicuramente le persone coinvolte nel processo, ma la cosa rimarrebbe circoscritta.

                Oggi una cosa così viene considerata un’eresia assoluta, ma si sarà pensato lo stesso dei primi che hanno messo in discussione la schiavitù o la pena di morte.

                Io ho sempre trovato di un’invadenza intollerabile e violenta il diritto che hanno i media di occuparsi di persone private che non hanno scelto di trovarsi alla ribalta della cronaca.

              • Z. scrive:

                Non solo significherebbe distruggere una quantità epica di attività, di posti di lavoro. Trovare notizie, per chi conosce le persone giuste, non è così difficile.

                Servirebbe personale dedicato alla soppressione continua e costante delle comunicazioni per iscritto, via web, via email, dei diari personali e così via.

                Il tutto per creare notevoli asimmetrie informative tra chi comunque può recuperare le notizie e chi ne è tagliato fuori.

                Non credo che vedremo applicato un sistema del genere, insomma.

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                ma io mi riferivo solo ai mezzi di comunicazione di massa.
                Mica puoi controllare tutte le comunicazioni telematiche, sui social, ecc., ci mancherebbe…

                Sui posti di lavoro, secondo me quando si tratta di valori importanti, non si può mai invocare questo aspetto, perché allora ci si dovrebbe tenere la pena di morte per non licenziare il boia, … insomma, tutte le istituzioni che oggi consideriamo più odiose (e la pena di morte non è nemmeno fra le peggiori, visto che in tanti paesi c’è ancora, con l’approvazione delle relative opinioni pubbliche) davano lavoro a qualcuno, avevano dei riflessi economici e sociali.

              • Francesco scrive:

                applauso a scena aperta a MT – con bacio in fronte e corona di lauro

                è arrivato direttamente alla fine del problema e alla risposta corretta

              • Z. scrive:

                Cioè tutti farebbero quello che fanno ora, e molto più di ora, tranne i giornalisti iscritti all’albo.

                Più di ora, perché non essendoci più notizie di cronaca un minimo dettagliate, chiunque potrebbe dire, scrivere, comunicare qualsiasi cosa a danno d’altri. Senza che nessun altro abbia modo di sapere se è vero o no.

                Credo sarebbe meglio cercare altri modi per tutelare il diritto alla riabilitazione, che ben inteso anch’io ritengo fondamentale.

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                aridaje… Siamo sempre lì.

                Ma mi dici, se scrivo io qualche cazzata su facebook, chi mi calcola, apparte altri due sfessati amici miei?
                Invece un giornalista lo leggono a milioni.
                E ovviamente se io su facebook avessi milioni di seguaci, andrei considerato alla stessa stregua.

              • Z. scrive:

                Dunque:

                – prima le notizie complete devono saperle solo quelli del quartiere o le persone coinvolte nel processo (peraltro le udienze dibattimentali sono pubbliche);
                – poi va bene se vengono pubblicate sul web, purché non da giornalisti;
                – però se troppa gente le legge allora chi le pubblica va punito comunque (ma quindi se il giornale va invenduto si possono fare nomi?)…

                Mi sembra una riforma un po’ complicata 🙂

              • Peucezio scrive:

                Non vedo la complicazione.

              • Z. scrive:

                Beh, un delitto che sussiste o meno (retroattivamente) a seconda di quante visualizzazioni ottiene un commento online, o di quante copie vende il giornale quel dì, non mi sembra la cosa più agevole e immediata…

              • Peucezio scrive:

                Ma no, quello che conta è quanto seguito aveva PRIMA!

  7. Z. scrive:

    È un pochino che non sentivo gli economisti alle vongole spiegarci che bisogna fare come l’Argentina.

    https://www.google.com/amp/s/www.repubblica.it/economia/finanza/2020/05/23/news/argentina_scade_il_termine_di_pagamento_dei_creditori_e_il_nono_default_della_sua_storia-257420840/amp/

    Il precedente governo italiano era sulla buona strada, ma il suo capo ha pensato bene di squagliarsela sul più bello…

    • Z. scrive:

      Dai, non può averlo detto davvero. È una bufala.

      Dimmi che è una bufala.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Il bello è che prima lo ha detto in un modo per cui potevi pensare “si è espresso male”, ma poi l’ultima frase ti fa capire oltre ogni dubbio che non aveva proprio capito un cazzo.

      • Peucezio scrive:

        Che poi in realtà, al di là dello svarione di Gallera, mica si capisce come si fa a scollegare un valore del genere da un’unità di tempo.

        Cioè tu puoi dire che mediamente una persona ne infetta mezza (meno male che Gallera non ha detto che per poter essere contagiato, devono prima tagliarti a metà 😀 ) se da 100.000 contagiati si passa a 150.000 contagiati. Ma in quanto tempo? Un giorno, un mese, un anno…?
        Dice “durante il suo periodo di infettività”. Ma come viene calcolato esattamente? Qual è l’esame che consente di sapere in che istante ti eri infettato e in che istante non sei più infettivo e quindi farne poi la media generale?

        A proposito di cazzate, avete sentito la bufala sulla Svezia, paese che in questi giorni sarebbe quello col maggior numero di contagiati in rapporto alla popolazione?
        https://www.worldometers.info/coronavirus/
        Possibile che a nessun salti in mente che chiunque può in un istante andare a controllare il dato?

        • Z. scrive:

          Il dato era relativo a un periodo particolare, non dall’arrivo del virus in Svezia.

          https://www.corriere.it/esteri/20_maggio_20/svezia-prima-europa-tasso-mortalita-covid-19-56e33254-9aa9-11ea-b9b1-0c64bed81692.shtml

          Anch’io avevo letto di corsa un paio di titoli e avevo equivocato.

          • paniscus scrive:

            E comunque, mi pare evidente che:

            a) non sia opportuno paragonare la Svezia con l’Italia o l’Inghilterra, ma magari è il caso di paragonarla con paesi più vicini, con condizioni simili di densità di popolazione e di abitudini sociali;

            b) non sia opportuno mettere insieme alla rinfusa i dati su che cosa è successo nei vari paesi in intervalli di tempo diversi, visto che oltretutto l’inizio dei contagi è avvenuto in tempi diversi, e che l’andamento iniziale è quasi sempre eponenziale ovunque, poi si schiaccia dopo…

            Se si vuole interpretare l’effetto concreto dei provvedimenti di restrizione sociale sull’andamento dell’epidemia,

            si devono prendono i dati dello stesso periodo per tutti, cioè del periodo PIU’ RECENTE, quando l’epidemia era già conclamata in tutta Europa e i provvedimenti di restrizione cominciavano a essere già diffusi…

            …mi sembra appurato che la Svezia, che NON ha voluto imporre lockdown e interruzioni, ha avuto dieci volte di più dei morti rispetto alle sue confinanti Norvegia e Finlandia, che hanno caratteristiche di demografia abbastanza simili, e che invece i provvedimenti li avevano presi.

          • PinoMamet scrive:

            Sono d’accordo con Paniscus;

            ipotizzo che un paragone che potrebbe avere qualche senso sarebbe quello tra i rispettivi “picchi” della percentuale di contagiati a partire dalla segnalazione dei primi casi nei rispettivi paesi, confrontando appunto paesi simili che hanno adottato politiche diverse.

          • Peucezio scrive:

            In tutto questo però nessuno mi ha ancora spiegato come mai nell’Estremo Oriente (cioè a un tiro di schioppo dalla Cina) ci sono paesi in cui DALL’INIZIO la somma complessiva finora dei morti è risibile in assoluto e anche in rapporto alla popolazione (Corea del Sud, Giappone, Taiwan, Singapore, Nuova Zelanda, la stessa Australia…).

            Avevano la sfera di cristallo?

            • Moi scrive:

              Oppure … NON avevano Questo Governo, anzi : Questa Classe Dirigente 🙁 !

            • werner scrive:

              Per quanto ho letto direi:

              La Corea ha affrontato molto bene l’esplosione del virus, principalmente con il Test-Trace-Treat che ha fatto arrabbiare Conte quando glielo hanno citato. Va detto che li la Sars fu un problema serio e da allora si sono attrezzati.

              Taiwan e Singapore più o meno come la Corea.

              Gli altri non saprei

    • Francesco scrive:

      da molto tempo, non mandiamo i lombardi migliori a fare politica

      😉

  8. Moi scrive:

    https://www.lastampa.it/topnews/edizioni-locali/biella/2020/05/22/news/una-mascherina-da-aperitivo-per-il-popolo-dello-spritz-1.38871895

    Una mascherina da aperitivo per il “popolo dello spritz”

    Una finestrella con velcro per bere con la cannuccia ed evitare contagi. La docente Unipop che l’ha creata: «È sicura come i modelli Ffp2»

  9. Moi scrive:

    Ma diciamolo : quanta gente (anche avendone possibilità economica) andrà in ferie … dovendo stare in paranoia peggio che restando a casa ? Se resti nella tua zona, almeno conosci già il territorio, i luoghi , i giorni, gli orari e i flussi di persone …

    • Moi scrive:

      Perdipiù, quando è anche solo un po’ caldino e afosetto … la mascherina (anche di modello più leggero) crea già un effetto soffocante girando per strada , figurarsi nel plexiglas ! … E poi voglio vederecome fai a tenerla in acqua ,se va al mare.

      C’èchi diceche tornerà di moda la montagna, ma NON mi convince … ce li vedete giovani ad “andare a letto con le galline e svegliarsi con il gallo” e a fare i girettini fra boschi e pascoli come gli anziani del luogo ?!

    • Z. scrive:

      E per di più, non per guadagnarsi da vivere – che comunque sia sarà rischioso ma è necessario – ma per spendere i propri risparmi. Guardandosi alle spalle e incrociando continuamente gente senza mascherina che parla, tossisce ed emette saliva.

      Boh.

      • paniscus scrive:

        Premettendo che non ho ancora nessun particolare progetto turistico o , e che le condizioni potrebbero anche cambiare da un momento all’altro… ma personalmente, se devo spendere soldi per una “vacanza” limitata, insoddisfacente e noiosa, preferisco non farla, starmene a casa mia o negli immediati dintorni di casa mia e dedicarmi ad attività domesticamente o psicologicamente “vacanziere” di cui ce ne sono tante che non si ha tempo di fare mentre si lavora.

        Tipo leggere libri, fare passeggiate e camminate sportive a pochi chilometri da casa, fare piccole ristrutturazioni e riordinamenti domestici che erano in attesa penosa da anni, e roba del genere.

        Lo stacco psicologico dalla routine stressante c’è lo stesso, e oltretutto si spende meno.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Paniscus

          “Tipo leggere libri, fare passeggiate e camminate sportive a pochi chilometri da casa”

          Il problema è che in queste settimane si sono esauriti quasi tutti i sentieri dal lato sud di Firenze 🙂 Conosciamo a menadito Marignolle e Pian de’ Giullari e Belvedere e i Viali!

          Però è sempre bellissimo camminarci, lo stesso.

      • Peucezio scrive:

        Bisogna vedere come si metteranno le cose.

        Quest’estate, se poco poco sarà agevole viaggiare e soggiornare in giro, si avrà l’occasione impagabile di vedere le città e i luoghi d’arte italiani senza un afflusso turistico straniero pervasivo, che normalmente ne distrugge ogni suggestione.
        Forse potrebbe valere la pena approfittarne.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Peucezio

          ” si avrà l’occasione impagabile di vedere le città e i luoghi d’arte italiani senza un afflusso turistico straniero pervasivo, che normalmente ne distrugge ogni suggestione.”

          Infatti.

          Peccato che il Comune non ha i soldi per aprire i musei comunali da noi, comunque in questi giorni ci stiamo riappropriando angolo per angolo della nostra città.

          Ogni mattina, poi, una mezz’ora a Boboli.

    • Roberto scrive:

      Se penso al programma di vacanze che avevo mi viene da spararmi, ma in effetti andare in giro in condizioni assurde è veramente assurdo (già stare con la mascherina in aereo è a very big no)

      In effetti, incrociando le dita, per me sarà montagna, svegliandomi prima del gallo, e sperando di attaccare il virus del bivacco almeno ad uno dei due figli (con la moglie c’ho messo una pietra sopra, aspetterà a casa)

      Farei volentieri un giro d’Italia ma se me ne devo stare in piazza con la mascherina preferisco stambecchi e marmotte

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “e penso al programma di vacanze che avevo mi viene da spararmi, ma in effetti andare in giro in condizioni assurde è veramente assurdo (già stare con la mascherina in aereo è a very big no)”

        Ieri la sedicenne mi ha portato a Ognissanti, che era la chiesa dello strano ordine degli Umiliati, senza fondatore, senza storia, fatto da uomini e donne che lavoravano in comune la lana, e che da questo posto sulla riva dell’Arno, hanno creato la mostruosa ricchezza che avrebbe fatto Firenze.

        Nella chiesa, c’era solo una donna, giovane, in ginocchio, che pregava, vicino alla cappella di famiglia dei Vespucci, di cui sicuramente conoscerete la Simonetta, che fu la Primavera di Botticelli, e Amerigo che diede nome per sbaglio a un continente.

        Nella penombra, il grande crocifisso di Giotto, che aveva poi fatto il Campanile su cui eravamo saliti il giorno prima.

        Abbiamo visto innanzitutto, nella penombra, un piccolo cerchio, e abbiamo scoperto che era la tomba del Botticelli, con davanti un rametto di mimosa che qualcuno aveva lasciato.

        E poco dietro, la tomba di Carolina Buonaparte, regina di Napoli e sorella di Napoleone.

        Poi la sedicenne ha voluto accendere una piccola candela e vedere cosa succedeva a soffiarci, tirandosi su la maschera.

        Si soffiava con la massima forza, da pochi centimetri di distanza, e la fiamma nemmeno vacillava – devo dire che mi ha dissipato molti dubbi sull’efficacia del mascheramento.

        • Roberto scrive:

          Io sono assolutamente certo dell’efficacia del mascheramento.

          Lo trovo giusto orrendamente scomodo, sudo, ho voglia di grattarmi il naso, ho la barba che diventa un orrendo stagno fra sudore e vapore condensato. Se mi cola il naso per l’allergia sono cazzi.
          Non me ne frega nulla che gli infermieri la tengono da sempre, se volevo fare l’infermiere non studiavo diritto….

          Breve, la metto sempre quando è obbligatoria e pure quando mi pare necessaria, ma cerco di evitare il più possibile di metterla. Andrò in macchina nella nostra casetta sui Pirenei e poi zaino, tenda e ciao ciao al mondo
          (Farò forse qualche giro sulle Alpi con amici, anche lì il più lontano possibile dalla civiltà)

  10. Peucezio scrive:

    O.T.:
    domanda agli emiliani del blog (cioè di fatto alla maggior parte dei commentatori):

    secondo voi Novecento di Bertolucci rappresenta in modo fedele il mondo contadino emiliano? Vale la pena? O è il solito polpettone estetizzante bertolucciano?
    Me ne raccomandereste la visione?

    • PinoMamet scrive:

      No.
      È il solito polpettone bertolucciano, forse l’archetipo di tutti. Io non c’ho trovato nulla di realistico nella descrizione della mentalità contadina emiliana.
      Se cerchi in giro, tutti ti diranno il contrario, ma mentono o non sanno di cosa parlano.

      • Moi scrive:

        …. secondo me rende molto meglio l’ assai meno noto La Neve nel Bicchiere del 1984

        https://it.wikipedia.org/wiki/La_neve_nel_bicchiere

        Novecento, secondo me, rende bene finché lo sguardo narrativo è quello dei “cinni” protagonisti 😉 , ma poi scade in eccessivi ideologismi quando diventano adulti !

        https://www.youtube.com/watch?v=UjdQ1tpnA94

        (uno dei rarissimi casi di bestemmia narrativa cinematografica italiana …)

        PS

        … Stando a quanto ci racconta, Pino da cinno era “salvàdigh” 🙂 tipo Olmo 😉 !

      • PinoMamet scrive:

        Io ho vissuto negli anni Ottanta americani, punto.

        Perlomeno come venivano resi dalla televisione o dal cinema; se avete presente un qualunque film o filmetto americano con i ragazzini di quel periodo, quella era la mia realtà.
        C’era persino il baseball! (ho l’attrezzatura ma l’ho giocato pochissimo a dire il vero, solo tra amichetti; ma da queste parti è stato piuttosto popolare e in certe zone della provincia lo è ancora).

        Un’altra cosa estremamente simile alla mia infanzia era la serie giapponese Sampei!

      • PinoMamet scrive:

        Potrei portarvi anche un paio di sceriffi Rosco, mentre Boss Hogg mi manca 😉

      • PinoMamet scrive:

        Invece sul film che rendano la vita rurale emiliana di una volta, non mi è dispiaciuto L’uomo che verrà, di Giorgio Diritti.

    • Roberto scrive:

      Polpettone estetizzante (di Bertolucci posso vedere qualche scena, oggettivamente bella, un film intero è impossibile)

  11. Mirkhond scrive:

    E’ una palla deprimente che ha contribuito a non farmi amare l’Emilia….

    • Peucezio scrive:

      Grazie a tutti delle dritte!

    • PinoMamet scrive:

      Non preoccuparti Mi’, non c’entra niente con l’Emilia, è una versione secondo lui idealizzata della storia della sua famiglia di medio-grandi proprietari terrieri, come le noiosissime poesie di suo padre Attilio.
      Questi i contadini li vedevano una volta l’anno, e solo i loro dipendenti e braccianti.

      Di tutto il verace mondo dei piccoli proprietari, coltivatori diretti ecc. e i loro cugini figli e nipoti meccanici, idraulici, piccoli imprenditori ecc., che hanno reso ricca l’Emilia ma soprattutto che le hanno dato la sua autentica personalità, non sanno proprio niente.

      • Peucezio scrive:

        La cosa triste è che una porcheria del genere, polpettone mezzo americano con castone con De Niro, Depardieu, ecc., sarà usata fra cento o duecento anni come preziosissimo documento sul mondo contadino emiliano! 🙁

      • PinoMamet scrive:

        A volte però il tempo fa riconoscere e distinguere ciò che merita da ciò che non merita;

        e conto infatti che ci preserverà Sordi, Manfredi e Totò- ma anche Abatantuono e Banfi e persino Alvaro Vitali- e spazzerà via Bertolucci 😉

        anche se in Italia abbiamo l’idea che “cultura” sia una cosa noiosa e pesante…

        • Francesco scrive:

          pienissimo accordo con Pino, nella pars destruens

          mentre di Vitali e Banfi non sento alcun bisogno, e pochino di Abatantuomo e Manfredi

          posso chiederti cosa pensi di Antonioni?

        • PinoMamet scrive:

          Troppo al di sopra del mio livello, che è terra terra assai, perciò non lo ho nominato apposta.

          Mentre Bertolucci lo capisco anche troppo bene…

        • PinoMamet scrive:

          PS

          hai già espresso il tuo gradimento (che condivido) per Pina della Tortilla, ma che ne pensi di Vicolo Cannery e Quel fantastico giovedì?
          Adoro lo Steinbeck minore!

  12. Miguel Martinez scrive:

    Leggo la frase di Al Bano, citata ampiamente su Repubblica oggi:

    ” “L’uomo ha distrutto i dinosauri, figuriamoci se non distrugge questo piccolo verme, microbo, che si chiama coronavirus” ha detto il cantante pugliese parlando con Mara Venier. “L’uomo ha sempre vinto contro le pestilenze, contro i virus, contro la Spagnola, contro le guerre, contro i dittatori”

    Tutti sottolineano l’errore storico, ma io ci trovo invece uno splendido esempio dell’Ideologia Umanistica:

    l’Uomo con la maiuscola è una sorta di blocco unico, compattamente unito nell’amore dei propri simili mentre si appresta a distruggere tutto ciò che lo circonda.

    Compresi esseri umani che esilia dalla stessa umanità, come “i dittatori”, perché se ammettiamo che i dittatori sono umani, miniamo la premessa del Blocco Unico Umano.

    Se ci fate caso, poi, non c’è solo l’errore riguardo ai dinosauri: tutte le altre affermazioni sono sbagliate, l’Uomo non ha mai vinto su nulla, si è solo agitato tanto.

    • PinoMamet scrive:

      è fantastico, in effetti:

      è tutto sbagliato, ma da un altro punto di vista è anche tutto giusto;

      i dinosauri sono morti e stramorti, le pestilenze e le guerre sono finite, i dittatori sono venuti e andati, eppure l’Uomo maiuscolo, l’umanità, è ancora qua.

      È vero che anche i dinosauri sono campati per un bel po’, e molto più dell’Uomo, prima di essere ammazzati da un meteorite (o forse da qualcos’altro, comunque dalla natura);

      ma la grande scommessa Al-Banica è questa, che l’Uomo troverebbe i mezzi anche per resistere al meteorite.
      Da ottimista inveterato, non posso che ammirarlo!

      • Peucezio scrive:

        Secondo me ha pienamente ragione.
        L’uomo ha soggiogato la natura.
        Ha creato utensili per uccidere animali feroci grossi cinque volte lui, ha deviato il corso dei fiumi, tagliato e piantato alberi, creato e selezionato specie vegetali e animali, scavato montagne, riempito il mondo di campi coltivati, case, strade…
        Siamo al punto che con un missile possiamo deviare piccoli meteoriti che rischino di caderci in testa; non ci riusciamo ancora con quelli grossi, ma tempo al tempo.
        Ora riusciamo persino a cambiare la genetica dell’uomo stesso. Il che si presta a scenari inquietantissimi. Ma di per sé è una cosa anche estremamente promettente: può significare un domani nascere del tutto immuni da una serie di malattie, senza rischio, chessò, di sviluppare l’Alzheimer o il Parkinson o la pressione alta o il tumore o chissà quante altre cose e magari di prolungare di molto l’orologio della vita (che è condizionato anch’esso dal DNA).

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Peucezio

          “Secondo me ha pienamente ragione.”

          Diciamo che ha espresso sinteticamente l’essenza dell’ideologia moderna, con una battuta efficace.

          La cosa interessante però è che non ha ragione: non esiste l’Uomo; l’Uomo non ha eliminato i dinosauri, ovviamente; ma non ha nemmeno “vinto contro le pestilenze, contro i virus, contro la Spagnola, contro le guerre, contro i dittatori” – le pestilenze sono venute e andate come volevano (Spagnola compresa), i virus ci sono sempre.

          Le guerre le hanno fatte gli uomini, e le dittature pure.

          Comunque è interessante, perché è il punto che costituisce il vero elemento di distinzione tra me e Peucezio, ed è per me un elemento decisivo, molto più importante delle chiacchiere da bar che possiamo fare sulla politica internazionale, o delle simpatie storiche.

          E questo si trova nel “noi tifoso” che Peucezio adopera (“Siamo al punto che con un missile possiamo deviare piccoli meteoriti”).

          Il Noi Tifoso è quello del disoccupato al bar che dice “ieri allo stadio ve le abbiamo suonate, eh!”, riferendosi al fatto che dodici stranieri strapagati hanno vinto una partita per conto di un miliardario che il disoccupato non incontrerà mai dal vivo in vita sua.

          • Francesco scrive:

            Occasione
            Assai
            Rara
            di Accordissimo
            con Peucezio!

            l’incapacità di MM di immedesimarsi ed empatizzare con altri umani fuori dalla sua stretta cerchia geografica e ideologica mi impressiona, poi penso che tifa per i Bianchi e ho qualche dubbio!

            😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “l’incapacità di MM di immedesimarsi ed empatizzare con altri umani fuori dalla sua stretta cerchia geografica e ideologica”

              Non è una “cerchia geografica o ideologica”.

              Empatizzo con gli esseri con cui entro in relazione: ho ad esempio una tresca con Vernon Lee: una signora che, vabbene, è vissuta a Firenze, ma è anche morta ottant’anni fa. Però ci capiamo benissimo, ed empatizzo con tutto ciò che lei scrive.

              Allo stesso tempo, gli esseri che io odio di più, o che odiano me di più, sono tutti umani. Anche questa è una relazione, se vuoi, ma perché dovrei far finta che anche loro mi debbano essere “vicini”?

              Questo non vuol dire che non “empatizzo” in qualche misura anche con loro: io capisco benissimo lo speculatore immobiliare che sfratta una palazzina intera di vecchietti per farci un guadagno, ma questo non vuol dire che io debba sentirmi suo alleato.

              Ma soprattutto non capisco quella cosa per cui io debba sentirmi più vicino a un magnaccia di Hollywood che a un tasso (animale o albero).

              Per me, “noi” siamo io + tasso, “loro” sono magnaccia + covidino.

              • Francesco scrive:

                scusa ma è quello che ho scritto io: ti manca l’empatia con gli umani in quanto umani, anche se stronzi o non di Firenze

                lo trovo molto grave, in una persona come te, anche perchè proprio la teorizzi

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                “Ma soprattutto non capisco quella cosa per cui io debba sentirmi più vicino a un magnaccia di Hollywood che a un tasso (animale o albero).”

                Mah…
                io la capisco benissimo.
                Il magnaccia pure.

                Il tasso (parliamo pure dell’animale, per praticità) no, non capisce niente di tutto questo, perché è un tasso e non pensa queste cose, se ne frega di me e di Hollywood.

              • Z. scrive:

                Miguel,

                come ho già scritto, tu puoi fare il postmodernista e sentirti ciò che vuoi, come ci dici andare di moda negli Stati Uniti.

                Puoi anche sentirti un tasso animale, o un tasso vegetale. Puoi sentirti persino un tasso d’interesse.

                Però sei un uomo, e come tale sei estremamente più simile a un magnaccia, a uno speculatore edilizio, a un giovinastro movidaro che non a uno dei tre tassi de quibus.

                E lo stesso vale per me, piaccia o non piaccia.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Puoi anche sentirti un tasso animale, o un tasso vegetale. Puoi sentirti persino un tasso d’interesse.”

                🙂

                Confondi una questione di similitudine con una di relazione.

                La mia testa è molto diversa dal mio piede.

                La mia testa somiglia molto di più alla tua testa che al mio piede.

                Ma per me, la relazione tra la mia testa e il mio piede è molto più importante della similitudine tra la mia testa e la tua.

              • Peucezio scrive:

                A ‘sto giro credo abbia ragione Z. (e gli altri).

                Con ciò: un mio amico (molto colto peraltro e oggi docente universitario) diceva che lui si sente più simile a una tartaruga che a un negro (si parlava di quando dei soldati italiani in Somalia somministravano scosse elettriche ai testicoli dei malcapitati indigeni – per la serie, Italiani brava gente – e schiacciavano le testuggini sotto le ruote dei loro veicoli per divertimento: lui stigmatizzava di più il secondo comportamento.

                Anch’io dico che mi sento più legato a un ulivo di Terra di Bari che a un olandese, per dire. Ed è anche perfettamente legittimo dolersi di più, da parte di un peucezio (come nome comune, cioè di un abitante di quelle terre) per la perdita di un ulivo della zona che non della morte di uno sconosciuto che abita in culo al mondo e che magari ci sta anche sulle palle.

                Ma resta il fatto che io funziono in modo più simile all’olandese che all’ulivo.

                O, almeno, in una logica di “partecipazione mistica”, come direbbe Lévy-Bruhl, posso anche considerarmi più affine all’ulivo (o alla vacca o alla pietra).
                Ma Miguel si picca di scientista.
                E manifesta insofferenza verso le posizioni di segno diverso. Probabilmente proprio perché è un naturalista.
                Ma se sei un naturalista, mi spiace per te, devi piegarti al verbo di Linneo 🙂
                E filogeneticamente siamo molto più simili fra noi che a tassi, ulivi e querce.

              • Z. scrive:

                Miguel,

                — Ma per me, la relazione tra la mia testa e il mio piede è molto più importante della similitudine tra la mia testa e la tua. —

                Che tu preferisca relazionarti con un tasso che con un magnaccia ci credo.

                Resti obiettivamente molto più simile a un magnaccia che a un tasso, però.

                Dal punto di vista di un tasso – animale, vegetale, di inflazione – probabilmente tu e il magnaccia siete addirittura indistinguibili!

                Non siamo chi vogliamo essere, siamo ciò che siamo 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Che tu preferisca relazionarti con un tasso che con un magnaccia ci credo.

                Resti obiettivamente molto più simile a un magnaccia che a un tasso, però.”

                Indubbiamente.

                Hai colto bene la differenza tra similitudine e relazione.

                La mia testa somiglia moltissimo alla tua, ma si relaziona molto meglio con il mio piede, che con la tua testa.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “le pestilenze sono venute e andate come volevano”

            Ogni tanto qualcuno si ammala di vaiolo, di polio, ecc… ah, no!
            E scusate se gioisco del fatto che grazie a qualche profe$$orone straniero strapagato non morirò di tetano.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per MT

              “Ogni tanto qualcuno si ammala di vaiolo, di polio, ecc… ah, no!”

              Ah, ecco.

              Noi (cioè io, MT e il Professorone), in stretta collaborazione, abbiamo risolto per sempre il problema della malattia 🙂 E il “piccolo verme” ce lo schiacciamo sotto i piedi 🙂

          • PinoMamet scrive:

            Francamente stento a dar ragione a Miguel…

            i virus sono andati e venuti, ma l’umanità c’è ancora. E ora ha molte più armi contro i virus di quante ne aveva al tempo di Tucidide e di Renzo e Lucia.

            I dinosauri sono l’esempio classico della natura che viene distrutta, non dall’uomo, è vero (che ha sterminato molte altre bestiacce) ma dalla natura stessa;
            mentre l’uomo- e lì Al Bano in qualche modo ha ragione- c’è ancora, e non accetta passivamente di farsi sterminare, come piacerebbe a qualche naturomane.

            e guerre e dittatori sono frutti dell’umanità, è vero, ma che tentano di sterminare l’umanità medesima…
            e ciò non ostante, l’umanità c’è ancora.

            C’è chi usa l’inflazionata parola “resilienza”, ma a me sta sul cazzo e non la uso.

            Quanto al “Noi tifoso”, beh, se noi umani non facciamo il tifo per noi, chi deve farlo, i koala? le cavallette?

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              “i virus sono andati e venuti, ma l’umanità c’è ancora.”

              Ma l’uomo non ha “sconfitto” i virus. Sono entrambi lì.

              • Francesco scrive:

                tu sei proprio per le guerre di sterminio eh?

                😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “tu sei proprio per le guerre di sterminio eh?”

                Mi sembra che gli unici a sostenere le guerre di sterminio, anzi a basare tutto su questo concetto, sono gli Al Bano e chi la pensa come lui.

              • PinoMamet scrive:

                In effetti non mi darebbe fastidio sarebbe di non dover più temere i virus.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma poi qualcuno vuole sconfiggere veramente i virus in generale? I batteriofagi della nostra flora intestinale, per esempio?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Ma poi qualcuno vuole sconfiggere veramente i virus in generale? I batteriofagi della nostra flora intestinale, per esempio?”

                Beh, penso che sarebbe il sogno di tutti gli Albano: un mondo in cui anche gli intestini siano Fatti dall’Uomo e dove scorrano solo Prodotti Fatti dall’Uomo, con “sanificazione” per togliere ogni traccia di altro.

              • Mirkhond scrive:

                Ma Albano essendo di origine contadina e lui stesso è un possidente terriero, non dovrebbe amare la natura?
                Mica vive in una metropoli futuristica ma a Cellino San Marco nel cuore del Salento agricolo.

              • Francesco scrive:

                Nessuno come un contadino sa quanto la Natura sia stronza e puttana.

                Però arrivare fino al delirio del controllo totale, diciamo che lui si è fermato alla sana convinzione che alla fine vincerà l’uomo, contro siccità, alluvioni, parassiti e quant’altro cerca di distruggerlo.

                IoStoConAlbano! soprattutto se non canta

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Nessuno come un contadino sa quanto la Natura sia stronza e puttana.”

                Capisco ciò che dici; ma quello che trovo insensato è distinguere “Uomo” e “Natura”.

                E’ una distinzione come quella tra “Criceto” e “Natura”, “Ortica” e “Natura” (dove “Natura” dovrebbe comprendere quegli stronzi degli uomini che ti irrorano di pesticidi e i criceti che cercano di mangiarti).

                E’ la Vita che è stronza e puttana, nonché un sacco di altre cose.

                E tutti facciamo parte della Vita.

                Da lì partono sia scontri che convivenze, inseparabili gli uni dagli altri.

                E gli scontri ovviamente sono anche all’interno di ogni specie, come dimostrano le lotte dei galli nel pollaio, o degli avvocati nell’avvocataio.

              • PinoMamet scrive:

                “IoStoConAlbano! soprattutto se non canta”

                OMDAFfissimo! 😀

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                “veramente i virus in generale? I batteriofagi della nostra flora intestinale, per esempio?”

                I batteriofagi non so.
                Ma possibile che non si coglie l’occasione di questo coronavirus per trovare anche il modo di neutralizzare quello del raffreddore, che è una piaga che da sempre peggiora la qualità della vita dell’umanità?
                Io sono uno che se lo becca meno della media, ma tanto mi basta per odiarlo con tutta l’anima.
                Cazzo, siamo andati sulla luna (non si capisce bene a fare che) e non siamo i cristiani di sconfiggere il cazzo del raffreddore??

              • Peucezio scrive:

                Mirkhond,
                “Ma Albano essendo di origine contadina e lui stesso è un possidente terriero, non dovrebbe amare la natura?”

                Credo abbia ragione Francesco.
                Nessuno ama meno la natura del contadino.
                Cioè, non è che non la ama: la ama, nella misura in cui riesce a dominarla violentemente. E quando non ci riesce, perché arriva la siccità o invece l’alluvione o le cavallette o quello che, sia la odia con tutto sé stesso.
                L’attività agricola, fin dalla rivoluzione neolitica, è per definizione l’opera da parte dell’uomo di soggiogamento della natura.

                Invece, mi spiace per Francesco e Pino, ma Albano ha una gran bella voce e sa cantare.
                Io non lo ascolto, perché ascolto quasi solo musica dialettale o popolare e pochissima o punto musica leggera e vabbè, so’ gusti…

              • paniscus scrive:

                “Invece, mi spiace per Francesco e Pino, ma Albano ha una gran bella voce e sa cantare.”
                ———————-

                Ci avevo quasi creduto anch’io, fino a che non mi sono imbattuta in chi sa perfino cantare le canzoni di Albano meglio di Albano… 🙂

                https://www.youtube.com/watch?v=I3OPvjeKZ2E

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “C’è chi usa l’inflazionata parola “resilienza”, ma a me sta sul cazzo e non la uso.”

              Oh, finalmente!!

              La gente usa una percentuale sempre più piccola del lessico italiano, poi, a un certo punto, un termine disusato, chissà perché, diventa di moda e furoreggia (conosco un tizio che se l’è fatto tatuare sul braccio).

          • Peucezio scrive:

            Miguel
            “La cosa interessante però è che non ha ragione: non esiste l’Uomo; l’Uomo non ha eliminato i dinosauri, ovviamente; ma non ha nemmeno “vinto contro le pestilenze, contro i virus, contro la Spagnola, contro le guerre, contro i dittatori” – le pestilenze sono venute e andate come volevano (Spagnola compresa), i virus ci sono sempre.”

            Uhm…
            Immaginati quanti più morti avrebbe fatto il Covid-19 anche solo cinquant’anni fa.
            Certo, ci avrebbe messo più tempo ad arrivare dalla Cina, forse a quest’ora non sarebbe ancora nemmeno arrivato, ma poi sarebbero stati dolori.
            Poi, certo, ogni epoca ha anche un’umanità diversa: si era molto più coriacei, la soglia di tolleranza verso la perdita anticipata, magari di poco, di anziani e malati era molto più alta, ecc.
            Le cose non contano in sé, dipende da come le si vive.

            “Il Noi Tifoso è quello del disoccupato al bar che dice “ieri allo stadio ve le abbiamo suonate, eh!”, riferendosi al fatto che dodici stranieri strapagati hanno vinto una partita per conto di un miliardario che il disoccupato non incontrerà mai dal vivo in vita sua.”

            Beh, no, di tutti i ritrovati della tecnica mi avvantaggio anch’io, anzi, più io della media degli attuali abitanti del pianeta.
            E se il meteorite non ci casca nel sedere, me la sfango anch’io: non è che ci ho lo scudo mio personale 🙂

    • Mirkhond scrive:

      Intanto Albano non è pugliese.

  13. Moi scrive:

    L’uomo ha distrutto i dinosauri,

    [cit.]

    Mi sa che Al Bano da giovane ha visto troppi Koseidon (コセイドン)

    😉 😀 🙂

    ———————–

    https://www.youtube.com/watch?v=yi5V93YjAeU

  14. Moi scrive:

    … Poveretto , anche gli Sbufalatori Professionisti (o presunti tali …) infieriscono 😀 :

    https://www.bufale.net/per-al-bano-luomo-ha-distrutto-i-dinosauri/

  15. Moi scrive:

    Al Bano è un po’ come Cristina D’Avena : bella voce, potente con gran estensione … però cantano quel che cantano !

    PS

    Come “iconoclastato” 😉 da Checco Zalone, certi osannati Cantautori (specie Politcizzati) sono sempre stati degli “Svociati” …

  16. Moi scrive:

    Assistenti civici, scontro nel governo. Il Viminale: “Noi non informati”. Il M5s: “Basta sparate, non li vogliamo”Assistenti civici, scontro nel governo. Il Viminale: “Noi non informati”. Il M5s: “Basta sparate, non li vogliamo”

    Polemiche sui 60mila volontari in arrivo per aiutare i sindaci a rispettare le regole sul distanziamento sociale. Critici gli esponenti 5S dell’esecutivo Castaldi, Buffagni, Sibilia e il capo politico Crimi. Il ministero degli Affari Regionali chiarisce: “Non sono ronde”. Renzi: “Inutili, sono d’accordo con Orfini”. Meloni: “Deriva autoritaria del governo”

    https://www.repubblica.it/politica/2020/05/25/news/assistenti_civici_polemiche-257565373/

    • Moi scrive:

      … in realtà o ne fai Pubblici Ufficiali con Potere Sanzionatorio di multe salate per i Cittadini per strada , specie Movidari , che sgarrano (mascherine abbassate, alzate o spostate di lato … eccessiva vicinanza) , o saranno inutili !

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “polemiche sui 60mila volontari in arrivo per aiutare i sindaci a rispettare le regole sul distanziamento sociale.”

      Dunque, se ho capito bene:

      1) i proprietari dei localini fremono per guadagnare

      2) però rischiano di ammazzare la gallina dalle uova d’oro, perché un eccesso di movida rischia di far chiudere tutto, e perché rischiano loro stessi, perché potrebbero essere ritenuti responsabili degli “assembramenti”

      3) a questo punto hanno deciso di reclutare una massa di sfigati (devono essere “inoccupati”) per imporre la disciplina ai loro clienti

      4) la funzione è quella delle squadre di mazziatori fascisti nel 1921, solo che la storia ritorna sotto forma di farsa: ufficialmente non si dice nulla su come verranno pagati questi “volontari” (presumibilmente in nero dai singoli localari), e al posto del manganello, avranno solo un’impressionante targhetta o qualche altro gingillo, e la parvenza di “autorità”, che al primo spintone, o alla prima denuncia, crollerà miseramente. Ma qui a Firenze stanno già reclutando i “duri” del Calcio Storico per fare da “volontari”, e in quel caso ci sarà un altro tipo di autorità (immaginiamo l’autorevolezza dei “volontari” catanesi o foggiani).

      Non esiste, pare, alcun documento che provi la complicità diretta tra prefetture, carabinieri e squadristi, almeno in Toscana;

      mentre qui esiste addirittura un bando di reclutamento statale.

      Personalmente, non ho nessuna intenzione di farmi di cocaina e poi passare la serata nei locali per tatuati, per cui mi è indifferente se i “volontari” reprimono i movidari, anche a mazzate. Ma è una svolta notevole.

      • Moi scrive:

        4)

        Ecco, i Calcianti possono anche NON avere potere sanzionatorio istituzionale 😉 … invece , per non essere vanificati, dovrebbero averlo per forza eventuali “Secchi” [cit.] e “Ciccioni Scureggioni” [aricit. 😉 ] in altri contesti urbani !

        • Moi scrive:

          … è lo stesso motivo per cui (ammesso e NON concesso che siano veridici …) NON credo a certi Esperimenti Sociali :

          come se il physique-du-rôle (… Indice di Livello di Combattimento) di chi giuòca il ruolo del Cattivone Razzista/Xenofobo/Sessista/Omofobo fosse ininfluente ! 😉

      • werner scrive:

        I proprietari dei localini hanno già i buttafuori. Cosa se be fanno degli ausiliari della mascherina?

  17. Mirkhond scrive:

    “Meloni: “Deriva autoritaria del governo” ”

    Perché al governo non ci sta lei, altrimenti già avremmo avuto i mazzieri.

    • werner scrive:

      In effetti è fantastico! Praticamente la Meloni gli ha dato del fascista, intendendolo come una cosa negstiva.

      Ricapitolando.

      Un ministro presenta un bando pubblico per volontari atti ad alleggerire i compiti delle forze dell’ordine.

      Presenta un bando, quindi nei giorni scorsi qualcuno ci ha lavorato e lo ha scritto, non è stata un’affermazione estemporanea.

      Il ministro dell’interno dice di non saperne niente e blocca la collaborazione delle forze dell’ordine.

      Gli alleati politici (5 stelle) annusano l’aria e dicono di non saperne niente, che loro non appoggiano l’iniziativa e che i tempi richiedono più serietà.

      La Meloni si sbaglia… Non è un piano diabolico per fare un passo verso l’autoritarismo, è stupidità.

  18. Miguel Martinez scrive:

    Poi devo dire che questa cosa dell'”io contro mio fratello, io con mio fratello contro mio cugino” è splendida.

    Gli esseri umani dedicano una parte enorme delle proprie passioni a fare la guerra, in mille maniera, ad altri esseri umani (figli tra di loro per l’eredità, polacchi contro russi, proletari contro sfruttatori, poliziotti contro mafiosi, democratici contro fascisti, sunniti contro sciiti, Gente Perbene contro Trump, ecc ecc.).

    Poi improvvisamente quando c’è da far fuori qualche specie diversa, diventano tutti Uomini.

    Un po’ come i leghisti che se la prendevano con i terroni, poi sono arrivati i Negri sui Barconi e da un giorno all’altro sono diventati tutti “italiani”.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Esatto. E’ una strategia estremamente efficace dal punto di vista evolutivo.

    • Kandur scrive:

      Non è sempre così. Questo vale soltanto se si sente che la comunità, il sistema ecc. che si difende è degno di esser difeso. Se no, si arrende davanti al nemico o presunto tale.

    • PinoMamet scrive:

      Se la mettiamo sul tifo, continuo a non vedere perché in particolare dovrei tifare per il virus che potrebbe magari ammazzarmi, anziché per gli esseri umani, che comprendono un sacco di stronzi ma anche me, la mia famiglia, e un sacco di persone (magari stronzissime) che stanno lavorando per contrastarlo.

      E non vale dire che non ci chiedi di fare il tifo per il virus: hai parlato di tifo sportivo tu, mica io, e preferisco tifare per gli esseri umani.
      Sono così semplice.

      Se parliamo degli esseri umani che sanno qualche volta unirsi contro un avversario o un problema comune, come fa notare Mauricius è un’ottima idea, e non vedo cosa ci sia di male.

      Le lepri e i cervi in città piacevano a tutti, ma preferisco vederli più lontani, da vivo 😉

      • Z. scrive:

        Beh, se sei misantropo tifi virus e lepri in città. Ci sta.

      • Roberto scrive:

        No aspetta, lepri e cerbiatti in città no stanno sui maroni, mi rovinano il paesaggio di cemento e acciaio
        Sono belli nei boschi

      • Peucezio scrive:

        Anche perché, quando le cazzate che fanno gli altri cambiano qualche valore decimale di PIL, che più o meno si distribuisce sull’insieme della popolazione, passi.
        Ma quando ti fa morire il nonno o il padre o fa fallire le imprese, i negozi, i bar e distrugge l’economia, t’incazzi brutto. E giustamente. E se va male, prendi il responsabile e lo impicchi al primo lampione.

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      beh, direi che poche cose hanno dimostrato quanto l’uomo è conflittuale quanto questo virus.

      Poi, vabbè, noi italiani siamo una massa di pecoroni di merda, ci siamo ridotti a delle amebe, adoranti e prostati in un’ossequiosa prskynesis verso quel minus habens di Conte e vabbè: siamo ridotti a uno stato subumano.
      Ma nel resto del mondo ancora un po’ si scannano.

      • Mirkhond scrive:

        Vai sui forum youtube e vedi come non si scannano.

        • Peucezio scrive:

          Vuoi dire che si scannano o che non si scannano?

          • Mirkhond scrive:

            La prima che hai detto, sia pure solo telematicamente….

            • Peucezio scrive:

              Sì, da noi telematicamente… Rambo da tastiera. Di persona sono più miti degli agnelli.
              In America vanno in piazza coi fucili da caccia grossa.

              • Mirkhond scrive:

                Se non ci fosse il porto d’armi, si scannerebbero con gusto anche qui.
                Gli italiani sono litigiosissimi tra di loro.

              • Peucezio scrive:

                Lasciati servire: l’italiano medio, se prende in mano un fucile, cade a terra lui insieme al fucile, perché non riesce nemmeno a reggerne il peso.
                E se per avventura riuscisse ad arrivare al punto di sparare un colpo, il rinculo lo sbatterebbe indietro di venti metri (dopo aver sparato nella direzione opposta di dove si proponeva).

                Ha detto giustamente Pino, che l’italiano medio funziona secondo il motto: “trattenetemi se no lo meno” (lui l’aveva scritto in romanesco, che suona molto meglio, ma non mi ricordo la frase testuale).

                Quello che dici tu poteva essere vero, soprattutto nelle campagne, ancora un paio di generazioni fa (mio cugino ha ancora il fucili della buonanima di suo padre, che all’occorrenza li usava).
                Ma oggi…

                Poi a parole è un altro conto. Tutti bravi a insultarci violentemente.

              • Mirkhond scrive:

                Gli omicidi avvengono anche qui….

              • Peucezio scrive:

                Vabbè, fra i mafiosi, i malviventi…

                Ma è una questione statistica: l’Italia oggettivamente non è certo un paese violento.
                Poi c’è sempre l’uomo che morde il cane…

  19. Moi scrive:

    Ovviamente è stato “memato” ed è tutto rispolvero gratuito della memoria mediatica di un personaggio altrimenti sconosciuto a tantissimi Giovani :

    https://www.tuttosport.com/foto/attualit/cronaca/2020/05/25-70115956/al_bano_e_la_gaffe_sui_dinosauri_i_social_si_scatenano/#slide-3

  20. Moi scrive:

    https://www.esquire.com/it/cultura/film/a32659555/film-uomo-dinosauri-al-bano/

    10 film (ovviamente i “Jurassic”, che trattano la clonazione, NON fan testo … ) che danno ragione ad Al Bano:

    l’uomo ha sconfitto i dinosauri
    Quando i dinosauri dominavano la Terra il signor Carrisi era lì, e non ha paura di raccontarlo.

  21. Moi scrive:

    A proposito di misantropia … “l’ enfer, c’est les autres” … come diceva Jean-Paul Sartre in Huis Clos del 1944 !

  22. Moi scrive:

    SEGNALAZIONE … PESISSIMA ! 🙂

    Il messaggio, forte, lo lanciano attraverso Fb perchè possa giungere direttamente ai giovani, che in questi giorni popolano la movida notturna di molte città dal Nord al Sud spesso incuranti dei comportamenti anti-Covid a partire dall’uso delle mascherine:

    “Movida nel week end? Noi non curiamo gli imbecilli”.

    Gli autori sono i medici dell’Associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’, ma un appello-provocazione arriva anche da un rianimatore che su Fb scrive ‘Non curo i cretini’. Sotto attacco, spiega il presidente dell’Associazione anestesisti-rianimatori (Aaroi), Alessandro Vergallo, “è la movida, da noi ribattezzata ‘Covida’, perchè rappresenta un altissimo rischio di contagio da Covid-19”.

    ————————-

    https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2020/05/25/fase-2post-provocazione-rianimatoriio-non-curo-i-cretini_61bcef3b-dac6-4d36-b585-f52ee36744e2.html

  23. Moi scrive:

    In tutta Italia si sono registrati assembramenti davanti ai locali della movida del sabato sera…..per colpa di qualcuno retrocederemo alla FASE 1?

    Noi non curiamo gli imbecilli!

    https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2020/05/25/fase-2post-provocazione-rianimatoriio-non-curo-i-cretini_61bcef3b-dac6-4d36-b585-f52ee36744e2.html

  24. Moi scrive:

    Coronavirus, la movida degli adolescenti a Torino: «Meglio correre un rischio che morire di depressione»

    https://www.open.online/2020/05/23/coronavirus-la-movida-degli-adolescenti-a-torino-meglio-correre-un-rischio-che-morire-di-depressione/

    ————————————————-

    https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/05/25/zanicchi-anti-movida-quei-ragazzetti-prenderei-calci-culo_Qkz2K1k5j3RPxN1VktmYZO.html

    Zanicchi anti-movida: “Io a quei ragazzetti li prenderei a calci in culo!”

  25. Moi scrive:

    Ma se sei un naturalista, mi spiace per te, devi piegarti al verbo di Linneo 🙂
    E filogeneticamente siamo molto più simili fra noi che a tassi, ulivi e querce.

    ————————

    No, la specie è come il Gender ! 😉

    “You are what you feel !” 😉

  26. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Emis Killa: “La donna mi piace femminile”, sui social è bufera
    Lui: “Mi piace femminile”. I fan: “Sei rimasto al Medioevo”, ma qualcuno lo difende

    A meno che non vi piacciano le ragazze coi peli, che parlano come gli uomini e via dicendo, sì. Adesso aspetto le femministe che mi romperanno i cogl***”.

    https://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2020/05/25/emis-killa-donna-piace-femminile-sui-social-bufera_yPU63NPp31FJxnTEm6PjVP.html

  27. Moi scrive:

    https://twitter.com/zaiapresidente/status/1264521850153046016

    la Pubblicità Progresso (Stile Droga Anni Ottanta e AIDS Anni Novanta) di Zaia … cambia la base musicale !

  28. Moi scrive:

    Il problema primigenio che sta generando tutti gli altri è … la “discrezionalità” creàtasi a partire da termini come “congiunti” (che fa un po’ romanzone …) e “affetti staBBili” !

  29. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “Capisco ciò che dici; ma quello che trovo insensato è distinguere “Uomo” e “Natura”.

    E’ una distinzione come quella tra “Criceto” e “Natura”, “Ortica” e “Natura” (dove “Natura” dovrebbe comprendere quegli stronzi degli uomini che ti irrorano di pesticidi e i criceti che cercano di mangiarti).

    E’ la Vita che è stronza e puttana, nonché un sacco di altre cose.

    E tutti facciamo parte della Vita.”
    […]

    Miguel,
    tu non vedi una cesura fra natura e civiltà (per me invece è una cesura ontologica: non ci posso far niente, sono un inguaribile tedesco dell’Ottocento, stile Dilthey, che crede ci siano le Naturwissenschaft e le Geisteswissenschaften, che studiano due realtà diverse sul piano sostanziale) e va bene.

    Ma non c’è discontinuità nemmeno fra realtà inerte e mondo vivente? Cioè il sasso, la montagna, la deriva dei continenti, i pianeti, le stelle, gli asteroidi sono come il cervo, la formica, il tasso e l’aquila?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “Ma non c’è discontinuità nemmeno fra realtà inerte e mondo vivente? Cioè il sasso, la montagna, la deriva dei continenti, i pianeti, le stelle, gli asteroidi sono come il cervo, la formica, il tasso e l’aquila?”

      Ma è possibile trovare discontinuità in qualunque punto di un continuum, basta che metti lì il confine.

      La discontinuità forse più assoluta è tra il soggetto cosciente di esistere (Heidegger, oppure il gatto che si gratta dietro le orecchie perché prudono, o il moscerino che ha fame) e ciò che è fuori da quel soggetto (per me Heidegger, per il moscerino me e il gatto, ecc.). E che non è necessariamente associato alla presenza di un cervello – anche un albero cerca di salvarsi dai parassiti o di trovare acqua.

      Anche i mitocondri sono “discontinui” rispetto alle nostre cellule; e anche le nostre cellule sono “continue” rispetto all’acqua che assorbono dall’esterno.

      Noi non esistiamo nemmeno per un attimo senza l’apporto dell’aria che entra ed esce continuamente da un corpo che è fatto di cellule in costante trasformazione: ogni giorno, muoiono da 50 a 70 miliardi di quelle cellule che io chiamo “mie”, e ne rinascono altre…

      • Peucezio scrive:

        Ma chi dice che il gatto o il moscerino siano coscienti di esistere?

        Non lo è il bambino, fino a una certa fase.
        Credo che l’identità, che dà l’idea di una cosa molto semplice sul piano logico, sia in realtà, sul piano filo e ontogenetico, una conquista estremamente complessa.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Peucezio

          “Non lo è il bambino, fino a una certa fase.”

          Prova a scottarlo con un fiammifero!

          Poi se intendi che non ci fa il filosofo, sono d’accordo.

          • Peucezio scrive:

            Qui parliamo di consapevolezza.
            L’identità è un costrutto intellettuale.
            Si manifesta nel linguaggio. L’uso del pronome di prima persona non c’è dall’inizio.

            Ciò di cui parli tu è un riflesso, in un certo senso è un mero nesso causale, anche se molto complesso: non c’è un’astrazione.

          • Peucezio scrive:

            Per fornirti un paragone utile, pensa a quando guidiamo.
            Tu lo fai raramente, ma sai come si fa, giusto?

            Quanto dei gesti che fai è pianificato e ti riproponi di farlo e quanto c’è di automatismo, cioè le mani e i piedi che vanno “da soli”?

            Questi sono meccanismi: non sei “tu”, anche se nel linguaggio comune si dice che “tu” hai schiacciato la frizione.
            Ma lo schiacciare la frizione viene da funzioni che ci sono molto prima, nella tua evoluzione perosnale e di specie, del “tu”, anche se non si escpliavano nello schiacciare la frizione di un’automobile.
            Cioè non sei “tu” a schiacciare la frizione.
            Mentre sei “tu” ad avere sensibilità ecologiste, a esprimere dei concetti su un blog e una serie di altre cose.

  30. Peucezio scrive:

    Naturwissenschaften naturalmente.

  31. Moi scrive:

    @ A PROPOSITO della Combo Micidiale 😉 ISLAM + BOLDRINI :

    Fratelli d’Italia denuncia: “Donne nel recinto e piazza agli islamici, ma vietano la manifestazione di Giorgia Meloni”

    _ In Sintesi Maschi Assembrati “a culo rizzo” (come se dice a Roma) e prostrati verso La Mecca … Donne Recintate _

    Sto meditando di chiamare Laura Boldrini per sapere se c’è una sinistra ancora in grado di difendere i diritti delle donne”.

    https://www.redazioneitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9601:fratelli-d-italia-denuncia-donne-nel-recinto-e-piazza-agli-islamici-ma-vietano-la-manifestazione-di-giorgia-meloni&catid=8:politica-italiana&Itemid=102

    Fratelli d’Italia denuncia: “Donne nel recinto e piazza agli islamici, ma vietano la manifestazione di Giorgia Meloni”

  32. Moi scrive:

    https://www.ilgiornale.it/news/politica/piazza-vietata-fdi-libera-ramadan-1865392.html

    Piazza vietata a Fdi. Via libera al ramadan
    Stop alla manifestazione del 2 giugno. Ma ai musulmani è concesso lo stadio

    […]

    In un Paese democratico – chiarisce -, soprattutto occidentale, non dovrebbero vedersi scene di questo tipo». Perché un conto è la cultura, un altro la discriminazione. Le battaglie tanto osannate dai radical chic di sinistra e dai buonisti della prima ora, in testa Laura Boldrini comprendono anche la tutela di questo tipo di parità? O ci si dovrà sentir nuovamente dire che si tratta di usanze?

    [cit.]

    […]

    PS

    Però la foto, gli uomini li mostra “a scacchiera” con la “x” rossa in terra … però forse non divevano lo stesso, non so. Resta l’ ipocrisia dei Radical Chic per quanto concerne la storia del recinto per donne, se l’ avessero fatto a una Messa Tridentina Open Air !

  33. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    A proposito di Assembramenti … Giugno è notoriamente divenuto il Mese Arcobaleno !

    … The Gender People 😉 potrà assembrarsi per le proprie scadenze “liturgiche” 😉 e pellegrinaggi varii come Ebrei, Cristiani e Musulmani NON han potuto fare ?! 😉

  34. Moi scrive:

    Va be’, alcune manifestazioni Genderistiche son già state cancellate o rinviate… penso ad esempio al CineFestival Gender Bender [sic] di Bologna !

  35. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Ah, dipende più da Salvini che dal Covid XIX, parrebbe

    https://www.gaypost.it/salvini-manifestazione-pride-torino

    “SE SALVINI SCENDE IN PIAZZA, RIORGANIZZIAMO I PRIDE”

  36. Moi scrive:

    MENTRE I FONDAMENTALISTI CATTOLICI ESULTANO, I PRIDE CANCELLATI FANNO SOLIDARIETÀ

    https://www.neg.zone/2020/04/02/pride-cancellati/

    By Davide Dummy / 2 Aprile 2020

  37. Peucezio scrive:

    O.T.:
    Roberto ogni tanto dice che oggi c’è molto meno pudore nell’assumere apertamente atteggiamenti razzisti, ecc.
    Sarà (io vedo una cappa di politicamente corretto sempre più opprimente: Checco Zalone dice che oggi non avrebbe potuto fare la canzone sugli “uomini sessuali”).
    Però può anche essere d’altra parte che certi discorsi nazionalisti e antimigrazionisti si siano un minimo sdoganati.

    Io però ho notato come stia venendo meno ogni pudore, nelle classi colte, nei media, nel fare discorsi apertamente classisti.
    Stamane, facendo colazione, vedevo, su Raistoria, Villari che parlava della Repubblica Napoletana, quella dei giacobini, e diceva che era una rivoluzione e una Repubblica che il popolo non poteva capire (ma lui la esaltava e non vedeva in questo un limite), tanto che Mieli, forse facendo un po’ l’avvocato del diavolo, gli ha replicato: “ma che rivoluzione è quella che il popolo non può capire?”, esprimendo la classica idea (in realtà fallace) secondo cui le rivoluzioni sono popolari.
    Ma il bello è che dopo Villari è arrivato a dire che i Borboni, giustiziando tutti i rivoluzionari, nobili e borghesi, fecero sì che nel regno rimanessero solo i “lazzaroni e i poveracci” (parole testuali) che quindi per questo poi il regno delle Due Sicilie sarebbe stato un regno decadente, ecc.

    Pensare che questa gentaglia insegna nelle università (o l’ha fatto) e ha il coraggio di laureare gli studenti “nel nome del Popolo Italiano”.
    Io li buttavo giù dalle loro cattedre a calci, altro che pagargli uno stipendio coi soldi del popolo che disprezzano.

    • Mirkhond scrive:

      E controllano pure wikipedia.

    • Mirkhond scrive:

      “giustiziando tutti i rivoluzionari, nobili e borghesi”

      Su circa 8000 condannati, solo 124 furono mandati a morte. Un pò pochi per parlare di decimazione di un intero ceto intellettuale.
      Che invece continuò ad esistere, e i parte a tramare coi nemici della dinastia e della patria, fino alla conquista piemontese del 1860-1861.

      • Peucezio scrive:

        Che quel coglione ha chiamato “liberazione”.

        • Mirkhond scrive:

          Sappiamo chi è. Purtroppo questa gente è ammanicata col potere.
          Che difende la vulgata risorgimentalista.
          Però, nonostante tutto, cresce sempre di più il numero di persone che prendono coscienza della nostra storia e non si bevono più la mitologia dei vincitori.

          • Peucezio scrive:

            Per fortuna ormai su queste cose la visione alternativa è penetrara molto in profondità, un po’ presso tutti i ceti e nessuno (o pochi) divinizza più il Risorgimento, almeno nel sud, o demonizza i Borboni.

    • PinoMamet scrive:

      Probabilmente dipende dalle frequentazioni, ma anch’io ho molto più l’impressione di un’oppressione politicamente corretta che del contrario.

      Mo’ c’è la mania della “mascolinità tossica”, che non ho capito bene cosa sia, oltre a essere un brutto calco dall’inglese:

      se è menare le donne, si chiama violenza, ed era una brutta cosa anche ai tempi di Checco e Nina;
      se è dire le parolacce, allora… vadano a fare in culo 😉

      (PS
      L’ineguagliabile Moi ci riporta qua sotto i casi di due cantanti alle prese con la “mascolinità tossica”:
      uno ha osato affermare di amare le donne “femminili”- che era il grado zero di qualunque discorso del genere ancora negli anni Duemila;
      l’altro ha le unghie dipinte- perché è un truzzo e sta con una truzzona peggio di lui che per i miracoli di internet è riuscita a farsi passare per esperta di moda, anche se ne sa quanto me- no, meno di me-
      e i suoi seguaci sarebbero “maschi tossici” perché lo avrebbero esortato a un look più maschile…)

    • Roberto scrive:

      Io l’oppressione politically correct la vedo solo nel mondo virtuale

      Nel mondo reale vedo persone più o meno educate e persone, tante, che non si fanno nessuno scrupolo a dirsi apertamente fascisti o razzisti

      A voi sembrerà strano, ma per che come me è cresciuto a Bologna sentire uno dire “sono fascista” non era mai capitato prima di una 15ina di anni a questa parte

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “A voi sembrerà strano, ma per che come me è cresciuto a Bologna sentire uno dire “sono fascista” non era mai capitato prima di una 15ina di anni a questa parte”

        Si vede che sei molto più giovane di me!

        Io di gente che si dichiarava “fascista”, soprattutto di una certa età, ne ho ho conosciuta a migliaia a Roma quando ero ragazzo.

        O almeno che diceva, “Mussolini ha fatto tutto bene finché non si è lasciato coinvolgere nella guerra da Hitler”.

        Per il resto d’Italia, non saprei dire.

        Oggi conosco solo Peucezio, credo 🙂

        • Miguel Martinez scrive:

          I sedicenti “fascisti” che conoscevo io erano peraltro in gran parte immigrati (all’epoca gente del sud), visto che di romani-romani ce n’erano pochi. E ovviamente nessuno parlava di “stranieri” all’epoca, visto che non ce n’erano: magari erano potenzialmente “razzisti”, però non c’è modo di saperlo.

          • Miguel Martinez scrive:

            per il resto d’Italia, credo che i “fascisti” autoproclamati al nord fossero in grande maggioranza immigrati dal sud, i fascisti autoctoni erano molto di meno.

            Ma ovviamente era un altro mondo.

          • Miguel Martinez scrive:

            Sempre a ricordi difficili da documentare: credo che la grande discriminante fosse la presenza di grosse concentrazioni operaie. Non credo che a Sesto San Giovanni ci fossero molti fascisti negli Anni Settanta; mentre mi ricordo una presenza notevole di “fascisti” tra i ferrovieri, la Cisnal (il sindacato vicino all’MSI) riusciva a organizzare scioperi anche da solo.

            • Mirkhond scrive:

              E a Firenze ci sono fascisti autoctoni oppure anche lì sono di importazione?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Mirkhond

                “E a Firenze ci sono fascisti autoctoni oppure anche lì sono di importazione?”

                Bella domanda.

                Firenze è stata una città profondamente fascista, negli Anni Trenta, più o meno come è piddina oggi, e per motivi analoghi.

                Credo (ma è un discorso misterioso, troppo tardi da approfondire) che la piccola parte di fascisti “credenti” sia stata sostanzialmente sterminata nella misteriosa vicenda dei cecchini nell’estate del 1944, in Oltrarno.

                Per il resto, mi risultano soltanto Franco Cardini e Marco Tarchi, mai sentito di un altro “fascista” a Firenze.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “Credo (ma è un discorso misterioso, troppo tardi da approfondire) che la piccola parte di fascisti “credenti” sia stata sostanzialmente sterminata nella misteriosa vicenda dei cecchini nell’estate del 1944, in Oltrarno. ”

                Non ne so nulla. Qual è la misteriosa vicenda dei cecchini?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “cecchini”

                O meglio “franchi tiratori”.

                Qui c’è una versione di “parte fascista” sulla storia:

                https://antonioportobello.wordpress.com/2013/08/09/i-franchi-tiratori-di-firenze/

                Lì parla del centro di Firenze, ma anche in Oltrarno resistettero diversi giorni.

                Ne parla in modo molto più approfondito Paolo Paoletti, in “Firenze agosto 1944.”

              • Peucezio scrive:

                Bellissimo!
                Mi vergogno a dire che non ne sapevo nulla!

                Firenze è stata contraddittoria: ha avuto questo episodio, ma vi è anche stato assassinato Gentile.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Firenze è stata contraddittoria: ha avuto questo episodio, ma vi è anche stato assassinato Gentile.”

                La grande scissione a Firenze è stata tra i quartieri popolari, antichi, di artigiani da una parte; e il resto della città – la vasta parte borghese/aristocratica, ma anche bottegaia, entusiasta del fascismo; la parte operaia, all’inizio ostile, ma che ha poi accettato.

                Ma l’antifascismo è rimasto radicato nella parte popolare, anche per la tendenza degli artigiani a non accettare discipline di orari, di controllo sul lavoro, di uniformità: infatti c’è una continuità tra gli anarchici dell’Oltrarno degli anni Venti e i comunisti degli anni Quaranta.

                Un’altra corrente a Firenze erano i tanti intellettuali; ad esempio certi che hanno preso i discorsi “tradizionali”, “popolari”, “mistici” del fascismo e da lì hanno sviluppato pensieri che poi sarebbero diventati il “cattocomunismo” dei La Pira e altri.

              • Peucezio scrive:

                Molto interessante.
                Quindi era antifascista la parte più sociologicamente e antropologicamente tradizionale.

        • Roberto scrive:

          Beh Roma però ha sempre avuto un’anima nera, cosa che di Bologna non si può dire….

        • PinoMamet scrive:

          “Si vede che sei molto più giovane di me!

          Io di gente che si dichiarava “fascista”, soprattutto di una certa età, ne ho ho conosciuta a migliaia a Roma quando ero ragazzo.”

          Qui in effetti non c’entra tanto l’età quanto la geografia.

          Roma è sempre stata piena di orgogliosi auto-proclamantisi fascisti (che per il poco che ho potuto vedere, a parte questo vezzo, di solito accompagnato dal tifo per la Lazio, fanno esattamente la stessa vita di tutti gli altri romani);

          a Bologna, ma anche a Parma, uno che si proclamava fascista doveva crederci davvero, e parecchio, perché (almeno fino a inizio anni Ottanta) non era escluso che prendesse una mano di botte, una o due volte l’anno.

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        a livello del dibattito e di ogni forma di espressione pubblica l’oppressione c’è ed è fortissima,
        Ma anche a livello privato, anche se molto meno.
        Un amico di un mio amico, mio coetaneo, ha la figlia che gli caga il cazzo se dice “culattoni”, magari nel modo più innocente (è uno di sinistra, progressista).
        Questa è idiozia, non è educazione.

        E comunque anche la buona educazione, che io ritengo una delle cose più preziose, se diventa oppressione, vincolo, censura, oltretutto in nome di valori alla moda, conformistici, non di valori senza tempo (come, chessò, il rispetto verso i più anziani), diventa anch’essa una piaga.

        • Peucezio scrive:

          Aspetta, molto meno in Italia.

          Ma prova ad andare in un ambiente universitario negli Stati Uniti.

        • Roberto scrive:

          Peucezio
          Lascerei da parte gli usa dove effettivamente hai una parte della società pronta a scannarti se usi la parola sbagliata, ma in un contesto dove un’altra parte della società pronta a scannarti perché sei del colore sbagliato

          Per il resto direi che siamo d’accordo sul fatto che non siamo d’accordo
          🙂

          • Peucezio scrive:

            Sì, però, scusa se insisto,
            non sono io che voglio limitare la tua libertà di esprimerti in modo politicamente corretto, sei tu che vuoi limitare la mia di esprimermi come mi pare 🙂

            Cioè, ovviamente tu non mi vuoi limitare in nulla, perché sei una persona tollerante e pluralista, quindi il discorso è puramente accademico: non mi sento certo represso da te 🙂
            Però non c’è una simmetria nelle due posizioni.
            Da una parte c’è il censore, dall’altra chi rivendica un principio di libertà di parola. E più in generale vuole vivere in un’atmosfera meno cupa, più cordiale, in cui la gente non si offende per tutto, non è prevenuta, è più rilassata; e ti assicuro che un tempo proprio figure come gli omosessuali o in generale categorie che oggi sono i portabandiere del politicamente corretto, davano un forte contributo in questo senso: ampliavano cioè i margini di libertà, erano anche provocatori nel senso migliore del termine, irridenti, spregiudicati, eccentrici; oggi sono bigotti, sono figure tristi, prevedibili, conformiste. Cosa c0’è di buono in questo? Che siamo diventati più educati? A me non sembra? Mi sembra semmai che siamo diventati più aggressivi e volgari, ma in funzione di una logica di omologazione intellettuale, non di ribellione: l’aggressività del capo, che vuole obbedienza e non tollera il dissenso e il pluralismo.

            • Roberto scrive:

              Come al solito parliamo di tante cose diverse

              Provo a sistematizzare

              1. Uso di forme politically correct (nero invece di negro, non vedente invece di cecato)
              Qui per me il discrimine è semplicemente appunto buona educazione, e buona educazione è un concetto molto labile

              Esempio: non chiamerei mai “nano” uno piccolo, ma uno dei miei compagni di squadra preferiti è piccolo (tipo un metro e settanta) e lo chiamo regolarmente nano, puffo, coboldo eccetera (lui mi chiama orco, panzone)….non c’è offesa, bene così

              Allargo il discorso. Termini comunemente offensivi vanno scartati a favore di termini comunemente non offensivi. Il tutto cum grano salis: se un non vedente si sente offeso dal termine e preferisce “ultravedente” cazzi suoi

              Su questo hai in parte ragione, vedo benissimo che ci sono ultravedenti incazzosi. Io li vedo solo nel mondo virtuale ma vabbè probabilmente è anche questione di esperienze personali

            • Roberto scrive:

              2. Dirsi fascisti, razzisti

              Ora qui hai ragione su un punto: per me fascista/razzista è male e preferirei che non si potesse dire sono fascista/razzista senza essere oggetto di sberleffi.

              Tuttavia il mio punto è un altro. Fino ad un certo punto per me era inconcepibile sentire uno dire “sono fascista” o “sono razzista” senza essere insultato pesantemente. Dunque la parola dei fasci razzisti era limitata (io dico che è un bene, ma non è questo il punto)

              Ora non più. Possiamo discutere sulla grandezza del fenomeno ma che esista per me è innegabile. Qualche anno fa abbiamo fatto un ritrovo tra compagni di scuola, e su una ventina 4-5 si dicevano apertamente razzisti e due proprio fasci (oh noi eravamo il liceo di sinistra!) e da allora è stata come una diga che è crollata….

              Poi ripeto, non saremo d’accordo sulla valutazione del fenomeno, ma possibile che sono l’unico a vederlo?

              • Mirkhond scrive:

                Condivido il discorso di Roberto.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Dirsi fascisti, razzisti”

                E’ proprio questa associazione che non capisco.

                Tutta la immensa quantità di gente – soprattutto anziana – che ho conosciuto da giovane, e che si diceva “fascista”, non ha mai detto di essere “razzista”.

                Al massimo, dicevano “noi in Africa non abbiamo fatto come gli inglesi, abbiamo trattato gli africani alla pari”.

                Ma era una battuta (discutibilissima); qualche fascista profugo dalla Libia parlava male degli arabi; e certamente molti istriani/dalmati parlavano male degli “slavi”, però erano una minoranza tra i fascisti, la grande maggioranza erano italiani di origine meridionale.

                Oggi, questa gente che si ricordava che sotto Mussolini c’era finalmente l’acquedotto in Puglia, o che si ricordava delle prima vacanze con il Littorio, o che credeva (a torto o a ragione) che Mussolini avesse creato l’Inps e le pensioni sociali… sarebbe razzista? Boh, non ho idea.

                E’ proprio un altro ordine di problema.

              • Miguel Martinez scrive:

                Mi chiedo, ma “Mio fratello è figlio unico” chi l’ha visto (o chi ha letto il romanzo Il fasciocomunista da cui è tratto?).

              • Mirkhond scrive:

                Credo che Roberto si riferisca ai suoi coetanei e all’attualità.
                E OGGI chi si dice fascista è anche razzista.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Mirkhond

                “E OGGI chi si dice fascista è anche razzista.”

                Ma credo che sia un derivato dell’antifascismo.

                Una cosa di questo tipo:

                “Il fascismo è stato brutto.

                E’ stato brutto perché è stato alleato del nazismo.

                Il nazismo è stato brutto perché ha sterminato gli ebrei.

                Ha sterminato gli ebrei perché credeva alla razza.

                Essere contrari all’immigrazione oggi è razzismo.

                Quindi essere contrari all’immigrazione è fascista”.

                Ma è un sillogismo un po’ del cavolo, a mio avviso; e indica una sudditanza della “destra” ai discorsi della “sinistra”.

              • Roberto scrive:

                Leggere per capire please

                Ho scritto tre volte fascista/razzista, non c’è nessuna associazione, dico fascista o razzista non fascista e razzista

                E comunque il punto è un altro e credo che sia chiaro: la parola a chi ha idee che erano tabù vent’anni fa è stata liberata. Non faccio una discussione che ci porterà immancabilmente a dire che non esiste il razzismo od il fascismo. Dico che certe cose non si dicevano per paura di prenderle mentre ora sono sdoganate. Poi ci saranno sfumature locali (Bologna è stata sempre più rossa di Roma è pacifico)

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ho scritto tre volte fascista/razzista, non c’è nessuna associazione, dico fascista o razzista non fascista e razzista”

                Però non capisco lo stesso.

                Se io sento qualcuno che dice, “incredibile, sento gente che rivendica di essere juventina/mancina”, non capisco l’associazione.

                E capisco ancora di meno qualcuno che dice, “ma io non volevo fare nessuna associazione”.

              • Roberto scrive:

                Ok vediamo se capisci meglio

                Togli la parola “fascista” dal mio discorso

                Chiaro ora?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Ok vediamo se capisci meglio

                Togli la parola “fascista” dal mio discorso

                Chiaro ora?”

                Ok, chiarissimo!

                Questione risolta

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                se ho capito bene, vuoi dire che fascismo/razzismo è stato sdoganato e che quindi non è vero che ci sarebbe un clima più opprimente e censorio,come sostengo io?

                Forse bisogna distinguere le situazioni private dal dibattito pubblico.

                Nel primo ambito ci saranno probabilmente fenomeni paralleli e in parte contraddittori fra loro: se tu hai constatato ciò che dici, mica puoi essertelo sognato. D’altronde io ho notato che con certe generazioni non puoi dire più “ricchione”, mentre in altre meno giovani, diciamo della nostra età, ancora sì (ma è una cosa un po’ diversa rispetto alla professione di fascismo-razzismo).
                Quindi ci sono varie dinamiche in ballo, fra cui probabilmente – ne abbiamo parlato molte altre volte – una polarizzazione cetuale di questo tipo di posizioni.

                Nell’ambito del dibattito pubblico, a tutti i livelli (artistico, intellettuale, giornalistico, forse un pochino meno in politica, perché lì c’è il problema del consenso, infatti ormai molta parte delle élite sente il suffragio universale come un fastidio e non ha più il pudore di nasconderlo: ecco, questo è un altro tabù caduto! 🙂 )…

                Nell’ambito del dibattito pubblico, dicevo, proprio in virtù di tale polarizazione, invece direi che c’è un’evidente stretta: si possono dire molte meno cose e si ha la percezione di una forte crescita di conformismo e perbenismo.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Nell’ambito del dibattito pubblico, dicevo, proprio in virtù di tale polarizazione, invece direi che c’è un’evidente stretta: si possono dire molte meno cose e si ha la percezione di una forte crescita di conformismo e perbenismo.”

                Tendo a essere d’accordo con Peucezio: quanti post, blog, siti ecc. vengono censurati per aver espresso contenuti di “estrema destra” (simplifico) e quanti per averne espressi di “estrema sinistra”?

                Poi probabilmente le mie ipotesi sui motivi sono diverse da quelle di Peucezio.

              • Roberto scrive:

                Sul dibattito pubblico, posso ricordarvi la traumatizzante esperienza della kyenge, insultata perché negra addirittura dal vicepresidente del senato?
                Quella è stata una chiara cartina al tornasole della liberazione della parola dei razzisti

  38. Moi scrive:

    SEMPRE @ MIGUEL

    Le ragioni per cui Dio ci punisce con la pandemia: #1 Matrimoni omosessuali. Parola dei fondamentalisti di ogni religione

    https://it.businessinsider.com/le-ragioni-per-cui-dio-ci-punisce-con-la-pandemia-1-matrimoni-omosessuali-parola-dei-fondamentalisti-di-ogni-religione/

    … In Corea del Sud (vedi sopra) sarà la Tradizione Confuciana , ma hanno argomenti molto più laici de’ “nostri” e degli “Orientali Intermedi” 😉

  39. Mirkhond scrive:

    I BorbonE, Peucezio.

    • Peucezio scrive:

      Mirkhond, per favore, ne abbiamo già discusso fino alla nausea.

      Io ti rispetto e ti voglio bene, non venire a volermi correggere 🙂

      Io ti lascio dire “Borbone” ma sono un linguista e so come funzionano le desinenze, anche nel rapporto coi nomi propri, ecc.

      Se fosse una data, un dato storico, una di quelle cose su cui tu sai tutto, non mi sognerei di venirti a correggere.

      • Peucezio scrive:

        Cioè si può dire “i Borbone”, anche se io non lo consiglio, ma non si può dire sia scorretto.
        Ma tantomeno si può sostenere che sia scorretto “i Borboni”. Come i “Capetigni”, i “Plantageneti”, e via discorrendo.

      • Peucezio scrive:

        Aggiungo che questa logica dei nomi indeclinabili viene dalle anagrafi, che cristallizzano i cognomi in nome delle loro esigenze di modernità, controllo e identificabilità: è un’idea borghese, estranea all’Ancien Régime, non a caso proprio i casati aristocratici ne sono estranei, infatti traduciamo i nomi delle famiglie nobili (ma non di quelle borghesi), se no dovremmo dire “Bourbon”, ecc.: in un certo senso è un segno distintivo della nobiltà e del mondo premoderno la declinabilità e traducibilità dei nomi (anche dei nomi di battesimo: mica chiamiamo i re col nome nella lingua originale: te l’immagini per i nomi dei re storici?).

        • Moi scrive:

          @ PEUCEZIO & MIRKHOND

          E infatti c’è o c’era (… adesso vattelapesca, fra barre e asterichi e politicallycorrectume vario !) una regola grammaticale in Francese per cui i solo Cognomi NON-Nobili restano indeclinabili, tipo “les Borbons” , appunto, ma “les Dupont” …

          Pluriel des noms propres

          https://www.francaisfacile.com/exercices/exercice-francais-2/exercice-francais-24222.php

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “logica dei nomi indeclinabili viene dalle anagrafi”

          In italiano non si declinano, in francese si declinano solo se sono nomi nobiliari (i francesi sono peuceziani, insomma), in inglese si declinano sempre.
          Altre lingue?

          • Peucezio scrive:

            Beh, in russo come sai si declinano secondo il genere.
            Oltre che ovviamente secondo il caso, ma è normale, avendo le declinazioni.

          • PinoMamet scrive:

            Nel dialetto di qua i figli di un genitore ancora in vita non erano mai “Rossi”, ma sempre “di Rossi”:

            “Ma tu non sei Franco, di Malpeli? Non mi conosci? Sono Giulio, di Bottazzi…”

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Qui mi hanno detto che in provincia c’erano famiglie che erano universalmente note con cognomi diversi da quelli anagrafici, che invece erano poco usati.

            • PinoMamet scrive:

              Anche qua succedeva la stessa cosa, per ragioni a me ignote.

            • Peucezio scrive:

              Credo accadesse un po’ dappertutto.
              A volte venivano indicati in documenti notarili accanto al cognome ufficiale.

              Un cultore locale ha fatto uno studio su Triggiano, Capurso e Cellamare, documentando sia i vecchi soprannomi attestati dalle carte, che quelli popolari della memoria orale.

          • PinoMamet scrive:

            Non so se sia ancora la prassi in Grecia- credo di sì- per cui la donne hanno il cognome del padre o del marito al caso genitivo
            (Maria Papadopoulou, lett. Maria fi Papadopoulos)

            Però poi all’estero lo utilizzano al nominativo, di solito, immagino per praticità.

      • Mirkhond scrive:

        Oggi “Borboni” lo utilizzano i loro nemici.

        • Moi scrive:

          Strano, perché è l’ uso monarchicamente (!) corretto, riservato ai Nobili ! Chiamarli “i BorbonE” significa equiparali a Comuni Cittadini in Democrazia !

          NON che ciò sia di per sé negativo con qualsivoglia Nobiltà, eh ! 😉

          … A quel punto, allora, ha ragione anche Salvini quando dice provocatoriamente “BoldrinA” , verbatim ! 😉

          • Peucezio scrive:

            Moi,
            ma i fanatici attivisti da tastiera (da una parte e dall’altra) sono ignoranti (oltre che cretini).
            Credono che declinare un nome sia una cosa sminuente per chi lo porta.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Boldrini è un genitivo (“di Boldrino”) per cui non puoi declinarlo.

        • Peucezio scrive:

          Mirkhond,
          “Oggi “Borboni” lo utilizzano i loro nemici.”

          Scusami, forse sono suonato polemico.
          Ammetto di reagire con fastidio quando mi vedo corretto così, non con l’espressione di un’opinione alternativa, ma come se io avessi sbagliato oggettivamente e l’altro esprimesse la Verità. Tu probabilmente lo hai fatto nel modo più innocente e senza arroganza.

          Ma la logica di cui parli è esattamente quella della cultura politicamente corretta.
          Cioè una parte stabilisce arbitrariamente che una parola del tutto lecita è un insulto alla propria parte o al proprio gruppo, lo rivendica con isteria e gli altri si devono adeguare.
          Tu stesso, che invece sei persona pacata, anche se metti passione nelle tue idee, mi hai raccontato di aver partecipato a discussioni telematiche in cui questa cazzata della desinenza diventava un motivo di liti furibonde, di fanatismo ideologico.
          Ecco, queste sono proprio le cazzate cui io mi rifiuto di adeguarmi e liquido con insofferenza e senza tanti complimenti. E ti suggerisco di fare lo stesso (continuando a usare la forma che ti è più congeniale).

          Quest’idea di trasformare il linguaggio, che è un mezzo di comunicazione, in una bandiera ideologica per contrapposizioni fanatiche (senza sfumature peraltro: ci sono sempre gli amici e il Nemico) è un’idea che respingerò sempre, perché snatura il senso del linguaggio.
          Le lingue hanno già tutti i termini e le espressioni per esprimere dalle sfumature più o meno polemiche e aggressive fio agli insulti più feroci.
          Ma che ognino a suo piacimento decida di trasformare termini neutri in insulti (non per offendere gli altri, ma per rivendicare di essersi offeso lui, e così rompere il cazzo agli altri), no: non va bene ed è uno snaturamento del linguaggio e della comunicazione.

          • Z. scrive:

            Esatto, il linguaggio serve per comunicare. Ricordiamocelo, bisdrucciolamente, ogni giorno 🙂

            • Peucezio scrive:

              Poi, vabbè, un generativista forse non sarebbe d’accordo, ma pazienza per lui.

              • Mirkhond scrive:

                Cos’è un generativista?

              • Peucezio scrive:

                Beato te che non lo sai. 🙂

                Scherzi a parte, sono i seguaci di Chomsky, cioè è il tipo di scuola linguistica, di modello di interpretazione della lingua e delle sue strutture, da lui elaborato (insieme ad altri, ma il caposcuola è lui).
                Si occupa soprattutto (ma non solo) di sintassi e parte dall’assunto che le strutture linguistiche sono universale, fanno parte del DNA umano e ogni lingua le adatta e le plasma in modo peculiare, ma a partire da una Grammatica Universale.
                E’ una visione non funzionalista, diversamente dallo strutturalismo: il linguaggio umano si è sviluppato con certe strutture, forse per caso, in un momento evolutivo della specie, nella preistoria, e poteva svilupparsi diversamente: non è detto che sia il modo più funzionale e le sue strutture si ricavano induttivamente dall lingue, indipendentemente dalla loro funzionalità.

              • PinoMamet scrive:

                Credo di essere strutturalista.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Comunque è abbastanza facile fare il salto logico dal riscontrare delle somiglianze dovute ad una genesi comune alla necessità universale di certe caratteristiche.
                E’ la base degli alieni umanoidi, in fin dei conti.

              • Z. scrive:

                No, pure tu con gli alieni no!!

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                intendi dire che gli universali linguistici sarebbero dovuti a una comune matrice genetica delle lingue?
                Ma guarda che le lingue geneticamente imparentate spesso sono tipologicamente diversissime, perché ci sono mutazioni interne.

                Con ciò non sto dando per buona la teoria di Chomsky: è una questione che in sé non m’interessa.
                Per me la lingua è un dato storico. Ed esistono le lingue, non la lingua. Il linguaggio lo trovo un’astrazione priva di interesse.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Per me la lingua è un dato storico. Ed esistono le lingue, non la lingua. Il linguaggio lo trovo un’astrazione priva di interesse.”

                Io trovo affascinanti entrambi.

                Visto che sei un “umanista”, dovresti essere chomskyano (si srive così, oppure ciomschiano?)!

                In fondo, lui dice che la lingua (non la semplice “capace di comunicare” che hanno tante specie) èuna dote esclusiva degli esseri umani.

              • Peucezio scrive:

                E poi ci sono le leghe linguistiche (Sprachbund, come dicono i tedeschi): lingue geneticamente separate, che convergono tipologicamente per continuità.
                Pensa a quella balcanica. Articoli posposti, antipatia per l’infinito e varie altre cose…

              • Peucezio scrive:

                contiGuità

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “intendi dire che gli universali linguistici sarebbero dovuti a una comune matrice genetica delle lingue?”

                Dico che se tutte le lingue hanno caratteristiche comune, prima di dire che questa caratteristica comune è causata da ragioni fisiologiche (es.: nessuna lingua comprende gli ultrasuoni perché ci è impossibile articolarli) bisogna valutare la possibilità che si tratta di qualcosa dovuta al fatto che i primi linguaggi furono sviluppati prima della diffusione umana.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “In fondo, lui dice che la lingua (non la semplice “capace di comunicare” che hanno tante specie) èuna dote esclusiva degli esseri umani.”

                Appunto, fa riferimento a un dato di specie.
                Invece per me tutto è culturale, niente è biologico, proprio perché non credo nella rilevanza della natura.

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                in linea teorica ciò che dici starebbe in piedi.
                Per come funzionano le lingue ti posso assicurare di no.
                Perché quello che tu dici sarebbe corretto se le dinamiche interne evolutive delle lingue fossero tali che una caratteristica ereditata si mantenesse nel tempo.
                Ma il punto è che si sono osservate vere e proprie rivoluzioni tipologiche nelle lingue, a tutti i livelli, fonetico, morfologico, sintattico, tali per cui noi osserviamo dei cambiamenti enormi, non solo diatipici e orizzontali, ma anche temporali dentro una stessa lingua, mentre, al netto di tali trasformazioni, osserviamo degli universali linguistici (questo anche Greenberg e la tipologia linguistica, mica solo Chomsky; Chomsky da questo costruisce una grammatica universale e pensa sia quella giusta 🙂 ), così come delle caratteristiche variabili.
                E anche degli universali implicazionali, cioè il fatto che qualsiasi lingua che abbia una caratteristica A, ha anche la caratteristica B (mentre non è detto il contrario).

                Ovviamente basta un solo controesempio per falsificare un universale linguistico. Il fatto è che per la maggior parte di essi non arriva 🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Esistono lingue senza l’equivalente dei verbi e dei sostantivi?

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                no, non esistono.

              • Peucezio scrive:

                Aggiungo,
                so pochissimo sulle lingue polisintetiche, ma a volte fondono le due categorie in un’unica parola, del tipo che, anziché dire “Peucezio mangia la pasta” dicono qualcosa del tipo: “c’è-il-mangiamento-da-parte-di-Peucezio-della-pasta”, il tutto in un’unica parola (è un esempio a cazzo di cane, ma per farti capire il meccanismo).
                Che immagino sia una specie di verbo, perché se no non starebbe in piedi da solo (la base del linguaggio umano sintatticamente è la struttura predicativa, cioè il nesso soggetto-verbo: si predica X di Y), ma immagino anche loro abbiano sostantivi autonomi, oltre a incorprarli in molti casi.

                D’altronde, molto meno, ma lo facciamo anche noi.
                Chessò: “autocritica” si potrebbe tradurre come “egli critica sé stesso”, “eterosessualità” come “si fa sesso con una persona di sesso diverso”, anche se il paragone non è perfetto, perché ho citato nomi, che da soli non stanno in piedi.

              • Peucezio scrive:

                Ma è roba che dovrei andarmi a riguardare e di cui non sono molto esperto.
                Non ho mai studiato lingue tipologicamente né geneticamente lontane dall’ambito indoeuropeo.

  40. Moi scrive:

    Milano Pride 2020: un ALTRO PRIDE nella forma ma non nella sostanza

    ——————————–

    https://www.gay.it/attualita/news/milano-pride-2020-virtuale-raccolta-fondi-global-pride

    L’edizione 2020 di Milano Pride sarà contraddistinta da un programma di eventi virtuale che contribuirà attivamente alla ripresa della città con un’attività di fundraising.

    […]

    I grandi numeri della parata e gli assembramenti tipici del Milano Pride sono di fatto in contrapposizione con gli strumenti di prevenzione e contenimento del contagio, per questo il Milano Pride sarà differente ma sempre al vostro fianco per coinvolgere e informare le persone in assoluta sicurezza.

    […]

  41. Moi scrive:

    Personalmente, mi sa che se davvero Silvia (futura Aisha) Romano avesse avuto un rolex … gli Alsciababbi 😉 glielo avrebbero “ladrato a busso” 😉 e prontamente aggiunto alla “cifra” (in senso Giornalistese , che NON è quello Matematichese) del Riscatto !

    Però (!) spunta la tesi che fosse un “Tank” (… marca di orologi, eh !) pur sempre per tasche da Radical Chic :

    https://www.affaritaliani.it/cronache/silvia-romano-col-rolex-un-fake-spunta-pero-la-teoria-del-tank-da-2-550-euro-671766.html

    … tuttavia (!) se il “Tank” fino a pochi minuti fa lo ignoravo io stesso, posso stimare verosimile che gli Alsciababbi 😉 l’abbiano scoperto dopo anche loro ! 😀 In ogni caso, è cuoio e acciaio e quindi, a differenza d’ Irròlechesse 😉 , ‘sto cazzo d’ Ittànke 😉 NON costa sittanto a causa de’ materiali di costruzione !

  42. Moi scrive:

    … Chi ritiene che Silvia Romano dovesse restare a sguazzare sotto la Sharia assieme a inviande legioni di Radical Chic FiloIslamici (… la Boldrini CapaLista 😉 — ) a farle compagnia, lo pensa a prescindere da Ittànke o da Irròlechesse ! 😉

  43. Moi scrive:

    palandrane da donna e … unghie colorate da uomo :

    https://www.neg.zone/2020/05/25/fedez-mette-lo-smalto/

    FEDEZ METTE LO SMALTO ED ESPLODE LA MASCOLINITÀ TOSSICA:
    «FAI L’UOMO, HAI UN FIGLIO»

    By Davide Dummy / 25 Maggio 2020

  44. Moi scrive:

    https://www.lastampa.it/torino/2020/05/22/news/torino-la-ferragni-convertita-all-isalm-ma-e-l-ultima-provocazione-del-bansky-torinese-1.38876374

    Torino, la Ferragni convertita all’Islam. Ma è l’ultima provocazione del Banksy torinese
    I manifesti fake di Andrea Villa: l’influencer con abiti islamici

    —-

    Secondo il Banksy torinese «le donne occidentali non sono molto più libere di quelle islamiche, poiché devono sottostare ai dettami dell’estetica consumistica». Aggiunge: «Il velo cela il corpo, quindi viene posta l’attenzione più sulla personalità della donna che sulla sua presenza fisica. Nel mondo occidentale invece la donna è sempre giudicata per la sua apparenza, e spesso l’involucro non solo appanna la sua natura, ma crea una barriera espressiva, trasformando le donne in oggetti sessualizzati e non più umani, in un rigido canone da rispettare».

    [cit.]

    ————

    E questo “Dhimmi + Simp” (!) sarebbe un Trasgressivo ?! … Mo di’ bàn ch’ al vaga a fèr un squass ed pugnàtt con dla chèrta vidrèda, ló e i Ferragnez ! 😉

    … come si possa contemporaneamente essere Simps e FiloiIslamici … i Radical Chic lo sanno solo loro,un po’ come ARCI-Caccia e ARCI-Animalisti alla stessa Festa del PD (o “Unità”, o di Italia Viva o quel che l’è …) !

    • PinoMamet scrive:

      Traduco per i non emilianofoni 😉

      “Ma di’ bene che vada a dedicarsi all’autoerotismo compulsivo utilizzando la carta vetrata, lui e i Ferragnez!”

  45. Moi scrive:

    ‘Sta roba del Banksy Torinese, la disse già Vittorio Sgarbi negli Anni Novanta ! … Come provocazione alle FrustroFemministe 😉 Bacchettone che dicevano che Silvio Ze Gréit 😉 metteva troppe tette e chiappe femminili in tivvù ! 😉

  46. Miguel Martinez scrive:

    Sempre su fascisti anni pre-Roberto, non so chi di voi abbia visto “Mio fratello è figlio unico”: è una delle poche volte che ho visto un film che riflette in maniera precisa un mondo realmente esistito.

    Descrive in maniera esatta i fascisti degli anni Settanta di Roma (non a caso educati da persone che invece la guerra l’avevano vissuta, come l’ambulante che converte al “fascismo” il protagonista).

  47. Z. scrive:

    Conosco gente insospettabile che ha condiviso link su tesi tipo “il covid è stato creato in laboratorio dagli Stati Uniti”.

    https://www.repubblica.it/politica/2020/05/26/news/coronavirus_fake_news_copasir-257678671/?ref=RHPPTP-BH-I257678696-C12-P2-S1.8-T1

  48. Mirkhond scrive:

    “Franco Cardini”

    A proposito di Cardini:

    LA GRANDE APOSTASIA
    La Grande Apostasia dalla cristianizzazione risale al Rinascimento, quindi alla nascita della Modernità, nella quale ebraismo e cristianesimo hanno gran parte ma che è qualcosa di originale rispetto a loro perché progressivamente mette Dio fra parentesi e poi lo fa sparire, impara e insegna a fare a meno di Lui: individualismo, primato dell’economico e del tecnologico (homo oeconomicus e homo faber), inversione della priorità nella catena produzione-consumo (che “da sempre” ha accordato il primato al consumo, quindi a un bisogno umanamente ordinato “a misura d’uomo”) in modo da privilegiare il primato della produzione in funzione del profitto rispetto al consumo, che è stato progressivamente e artificialmente dilatato (ma ciò ha obbligato l’Occidente moderno a impadronirsi delle materie prime e della forza-lavoro di tutto il mondo sottoponendole alla sua auri sacra fames ma cancellando sia il concetto di limite sia quello di un senso da dare al mondo e alla vita che non sia l’avere per l’avere, l’arricchirsi per l’arricchirsi, il conquistare per conquistare: in una parola, quel che il Tre Volte Grandissimo Nietzsche ha definito “Volontà di Potenza”). La Grande Apostasia non è il cristianesimo, che magari ne costituisce un precedente ma che fino al Cinque-Seicento (fino al soverchiare cioè della scienza fondata sull’esperienza e della tecnica in funzione della conquista di tutto: dello spazio, del tempo, del sapere…) era altra cosa, come le cattedrali del medioevo e il pensiero del Cusano contribuiscono a provare: la Grande Apostasia è l’Occidente-Modernità, è l’individualismo assoluto, è la Volontà di Potenza fine a se stessa, è la marcia del materialismo e del progressismo volgari, è la cancellazione di un senso da dare alla vita (ridotta a marcia verso il Nulla) e all’universo (ridotto a macchina mentre prima era una realtà vivente e dotata di un fine: “Coeli enarrant gloriam Dei”). Il punto d’arrivo di questa realtà demoniaca (con tutto il rispetto colorato di paura per il Serafino Ribelle) è il turbocapitalismo liberal-liberista, è lo svuotamento totale di tutto quel che nel mondo e nella vita non appartiene al circolo vizioso produrre-consumare-arricchirsi, è la schiavitù nei confronti della Materia che si presenta come libera volontà individuale, è l’assoggettamento del mondo alla cricca delle multinazionali le quali hanno ormai sostituito i pubblici poteri e sono la caricatura oligarchico-tecnologica delle Aristocrazie Eroiche delle età tradizionali. L’Occidente-Modernità è l’Uomo che si sostituisce a Dio (o al Divino), è la Scienza lineare che si sostituisce al Sapere ciclico tradizionale (che in verità, accrescendosi generazione dietro generazione, è semmai spiraliforme, ma spirale centripeta tendente al punto centrale che è appunto Dio, non spirale centrifuga tendente a un futuro eternamente irraggiungibile che a sua volta è il Nulla), è il primato dell’economico che ha come scopo il totale soddisfacimento delle voglie umane, cioè la ricerca della Felicità (si pensi all’Attimo Fuggente di Faust e alla Costituzione degli Stati Uniti d’America), cioè appunto la corsa verso il Nulla perché ricchezze, consumi, piaceri ecc. non saziano mai, è la Volontà di Potenza come eterna corsa verso l’acquisizione di qualcosa che sarebbe plausibile solo come Mezzo per conseguire un Fine, solo che il Fine è stato cancellato ragion per cui ogni Mezzo conseguito diviene in sé solo avvìo verso il conseguimento di un altro Fine che non è tale, in una corsa infinita verso il Nulla: e questo è il Nihilismo dell’Età Moderna, la cancellazione del senso del limite e della ricerca dello Scopo ultimo.
    Ma forse c’è una speranza: questo meccanismo demenziale sta producendo una progressiva concentrazione delle ricchezze, vale a dire dei mezzi di produzione e dei meccanismi di gestione di essi, in un numero sempre minore di mani, l’assottigliamento progressivo del numero dei mediatori che disponevano di beni in misura moderata e ragionevole, l’allargamento fino ai limiti estremi dell’umanità di quel che il vecchio Marx definiva la “proletarizzazione”, vale a dire l’impoverimento (economico) e l’immiserimento (sociale, culturale, spirituale) del genere umano ridotto a pura materia quantitate signata dal momento che la maggior parte di esso non serve più nemmeno come soggetto e oggetto del ciclo produzione-consumo. Quel che resta da fare è il risvegliare la coscienza di un numero maggiore possibile di questi schiavi, il far loro aprire gli occhi, il mostrare quel che si nasconde dietro al loro miraggio di liberazione, di raggiungimento del benessere, di libertà, di democrazia e altre balle del genere. Bisogna distruggere le basi sulle quali si regge l’oligarchia dei Criminali che si sono appropriati del mondo.
    Storicamente, l’oligarchia dei Criminali è stata abbastanza debole e disorganizzata, e in fondo a misura d’uomo – sia pure con tutta la ferocia e tutta la crudeltà dimostrata nei lunghi quattro secoli di strapotere colonialistico, blaterando di Diritti dell’Uomo e calpestando di fatto tutte le civiltà che non fossero quella occidentale – fino al 1918. La sua Volontà di Potenza (travestita da ampliamento planetario della libertà, della democrazia rappresentativa, del progresso, dell’umanitarismo: anche se di tutti questi benefici nel resto del mondo, oppresso dallo sfruttamento colonialistico, si vedeva pochino) si è scatenata, rivelandosi appieno, nella Conferenza di Pace di Parigi del 1919-20. Da allora i Criminali, mentre succhiavano le viscere del mondo (dal petrolio all’uranio: ma ormai si stano attaccando all’idrogeno, all’ossigeno, cioè alla Madre della Vita, all’Acqua), demonizzavano tutte le forze che, sia pure in modo perverso, forse talvolta demoniaco (ma il diavolo non aveva bisogno di loro: dominava già l’universo) e talaltra caricaturale, si ponevano come antidoto obiettivo contro di loro, vale a dire servivano obiettivamente da succedanei del Kathekon che fino al 1914 poteva essere costituito dagli Imperi Centrali (accidenti allo zar Nicola, il grande imbecille che ha sbagliato tutto) e alla Chiesa nell’impedire la catabasi verso la rovina. Ora, il malanno è consumato. I Criminali, solidamente impiantati nei governi di USA, Gran Bretagna e Francia e appoggiati alla finanza che di essi si servivano e che ormai li hanno soppiantati, hanno demonizzato l’una dopo l’altra tutte le forze che si opponevano loro e che senza dubbio avevano a loro volta la loro buona dose di responsabilità e di malanni: il nazismo, il comunismo, ora il fondamentalismo islamico, domani chissà…
    A questo punto, è la notte. L’ombra di Mordor si allunga (penso a Tolkien, beninteso), ma non è dall’Oriente che essa proviene. Ora, chiediamoci con Vladimir Ilich, “Che fare?”. Per ora c’è quest’altro Vladimir. Faremo un po’ di strada con lui e non sappiamo dove ci porterà. Una cosa la sappiamo. Lui lotta contro i nostri nemici.

    https://www.francocardini.it/minima-cardiniana-283-3/#more-1990

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      Ti ringraziò perché questo post di Cardini – che seguo fedelmente a Passato e Presente, meno sul suo blog – me l’ero perso. Grandissimo quando parla di Islam e di storia delle idee (credo che addirittura Barbero sia stato suo allievo). Qui purtroppo Massimofineggia, per non dire che Maurizioblondeteggia. Cinque minuti di genuino mal di denti in una capanna senza finestre né riscaldamento gli farebbero provare la vita della maggior parte di quelli che vivevano prima che nascesse quel “meccanismo demenziale” che qui depreca.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  49. Miguel Martinez scrive:

    Sulla questione Al Bano…

    Mi sembra che ci siano due schieramenti, su una questione assolutamente decisiva; provo a riassumerli al volo così (permettendomi ovviamente di disegnare una caricatura dei miei “avversari”):

    1) Esiste l’Uomo, ente collettivo, tutti i cui membri hanno doveri assoluti di lealtà gli uni agli altri in questa generazione (quelle passate non le ascoltiamo, quelle future pagheranno i nostri debiti), visto che l’Uomo è in Guerra contro ogni altro essere vivente; e vinta la guerra, dovrà partire per conquistare altri mondi.

    2) Esisto io, nato umano, che vivo in un ambiente fatto di altri esseri umani, di aria, acqua, animali, batteri, virus, piante, con cui mi relaziono in modi diversi, e che si relazionano in modo diverso con me.

    Per quanto posso, rispetto tutti, ma siamo tutti mortali e quindi non drammatizziamo troppo.

    La prima visione enfatizza DUALITA’ e UGUAGLIANZA.

    La seconda UNITA’ e DIVERSITA’.

    Ora è interessante notare che commentatori apparentemente molto diversi tra di loro – di “sinistra”, come Z e Roberto, di “destra” come Peucezio, “cattolici” come Mirkhond e MT – sono concordi nel sostenere la prima visione.

    • Roberto scrive:

      Per quanto mi riguarda la prima è una macchietta sballata per la quale mi vendicherò passando un week end a Firenze come un qualsiasi turista!

      Io: esistono gli esseri umani che nella loro infinita fallibilità sono legati fra loro dal fatto di essere, appunto, esseri umani. Gli esseri umani vivono sul pianeta terra, cercano legittimamente di camparci il più comodamente possibile ma devono fare attenzione, non per proteggere la foca monaca, ma perché è bello per l’uomo vedere una foca monaca.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Per quanto mi riguarda la prima è una macchietta sballata per la quale mi vendicherò passando un week end a Firenze come un qualsiasi turista!”

        Volutamente una macchietta e uno sfogo!

        E se si potesse eliminare la foca monaca, e crearne invece una fatta di realtà virtuale, che magari vola pure, non sarebbe meglio ancora?

        • Roberto scrive:

          Ho capito ma a che serve discutere così?

          Cioè se io scrivo “quelli come Miguel sono per la riduzione drastica degli esseri umani ed il ritorno alla società del 1200, discutiamone”…di che discutiamo?

          Mi sembrerebbe più interessante mettere a confronto opinioni reali, non inventate di sana pianta (dai doveri assoluti di lealtà? Partire alla conquista di altri mondi?)

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “Mi sembrerebbe più interessante mettere a confronto opinioni reali, non inventate di sana pianta”

            In realtà, parto dalla visione del mondo di Al Bano, che su questo è molto chiara.

            Poi sono più che contento, se ognuno se ne distanzia.

    • Roberto scrive:

      Sarei comunque curioso di sapere da dove cavolo hai tirato fuori la 1….

    • PinoMamet scrive:

      “Ora è interessante notare che commentatori apparentemente molto diversi tra di loro – di “sinistra”, come Z e Roberto, di “destra” come Peucezio, “cattolici” come Mirkhond e MT – sono concordi nel sostenere la prima visione”

      Stanno andando tutti contromano, Miguel! 😉

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “Stanno andando tutti contromano, Miguel! 😉”

        Capisco la battuta, ma è azzeccata: vuol dire che è una divisione netta, su un tema fondamentale, dove prima o poi qualcuno va a sbattere 🙂

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Martinez

          C’era una volta un tizio che prese l’autostrada contromano.

          Sentì la radio che dava l’allarme: in autostrada stava andando uno contromano.

          Fra un moccolo e l’altro, esclamò: “Più di uno!”

          Ciao!

          Andrea Di Vita

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      In realtà stiamo commentando un post che si apre con l’antropomorfizzazione (quando parliamo di “dea” facciamo questo, stringi stringi) di un qualcosa che non è nemmeno stato ben definito. Poi noi saremmo antropocentrici? 😀

      • Miguel Martinez scrive:

        Per MT

        “’antropomorfizzazione”

        Nessun problema se chiarisci meglio il tuo punto di vista.

        Detto questo, l’antropomorfizzazione è una cosa assolutamente normale.

        Quando la gatta mi sveglia la mattina, raspando sulle coperte, per condurmi verso il suo piattino, io “antropomorfizzo” subito, cioè associo ciò che lei sta facendo, con ciò che io dentro di me chiamo “fame”.

        So che il gatto non lo “chiama” in nessun modo, perché non usa le parole, ma procedo per analogia.

        E così se vedo un ucellino che si agita attorno al nido dove sono morti i suoi piccoli, antropomorfizzo pensando a come reagirebbe una mamma umana in condizioni simili.

        Ora, la mia tesi è che facendo così, ci possiamo azzeccare spesso. E non perché “antropomorfizziamo”, ma perché abbiamo in comune tantissimo con altri esseri viventi.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          In questo caso, invece, l’antropomorfizzazione è il culmine e la conseguenza di una serie di errori a monte.
          Il primo, che evidenziavo in un altro commento, è la parola stessa “Natura”, che mi pare un sinonimo impreciso e caricato ideologicamente della parola “Universo”. O, almeno, di “Universo osservabile” (cioè quello con cui è fisicamente possibile interagire).
          La differenza tra Natura e Universo è che il secondo è usato per intendere un grosso contenitore con dentro di tutto un po’, mentre il primo termine lo si usa per dare un’unitarietà al fenomeno. Radiogalassia di qualche miliardo di anni fa e tasso (albero o animale che sia) pari sono, insomma.
          Prevengo l’obiezione: anche un essere vivente è un insieme. Infatti la differenza non è tra insiemi e non insiemi. Tutto ciò che non è particella elementare è un insieme, infatti. La distinzione, invece, è tra insieme organico e insieme che non lo è.
          Il mio corpo è un insieme organico, il tasso (albero o animale che sia) lo è, un ecosistema può essere inteso come tale, tutti i corpi dotati di massa non trascurabile sono l’insieme organico che è la nostra galassia. Dire che il tasso (in qualunque accezione) sia parte dell’insieme organico della nostra galassia è una sciocchezza: non vi ha nessun ruolo. Esattamente come non fa parte del sistema organico che è il mio corpo: nullo è il suo apporto al sistema (che al massimo può interagirci, ma facendolo come sistema nei confronti di un altro sistema). E’ invece parte dell’insieme organico che è l’ecosistema di appartenenza, esattamente come ne faccio parte io.
          A volte qualche furbone prova a fare confusione tra Natura ed ecosistema. E’ un errore marchiano: gli ecosistemi, per definizione, sono una pluralità per definizione, mentre Natura è singolare per definizione.
          Una volta che ci siamo impadroniti di questo termine passepartout, che non dice nulla e non dice niente, possiamo caricarlo di qualsiasi significato, tanto è una parola vuota frutto di una serie di fraintendimenti e di errori (noi tendiamo sempre a ridurre la complessità e cerchiamo di individuare enti singoli dove, in realtà, ci sono pluralità: è la radice di ogni complottismo, in fin dei conti).
          Una volta che abbiamo ridotto la complessità e abbiamo creato la Natura, possiamo pure passare all’antropomorfizzazione: tanto non capirci nulla per non capirci nulla…

          Invece c’è un utilizzo utile della parola Natura ed è la sua accezione culturale. Natura è tradizionalmente usato dalle comunità umane (insiemi organici) per indicare il non-self (mi si passi l’anglicismo) diverso da altre comunità umane.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per MT

            “Invece c’è un utilizzo utile della parola Natura ed è la sua accezione culturale. Natura è tradizionalmente usato dalle comunità umane (insiemi organici) per indicare il non-self (mi si passi l’anglicismo) diverso da altre comunità umane.”

            Riflessioni interessanti.

            Infatti, credo di usare molto poco la parola “natura”, proprio perché non penso sia importante distinguere tra “umano” e “non umano”.

            Però credo che sia interessante il concetto di “physis”, che comprende tutto ciò che cresce, vive, si moltiplica, muore, trasforma.

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      io sono per unità e diversità, non per dualità e uguaglianza.
      Ma solo dentro l’umano.

      Però ci sarebbe da riflettere sul fatto che il mio antinaturalismo mi porta a un’avversione verso le scienze naturali, che sono quelle che consentono di soggiogare il mondo naturale (studiando letteratura è una parola…).

      E sul fatto che tu invece sei uno scientista duro e puro, tanto che ogni forma di interpretazione della natura che avvenga secondo logiche estranee a quelle della scienza moderna occidentale tendi a liquidarle come mistificazioni new age e irrazionaliste. Ma è grazie a quella scienza lì che si fanno i danni che lamenti.

      Intendiamoci, la contraddizione, specularmente, è mia quanto tua.

      Ma credo che nel mio caso (ma questo non riguarda te, che in questo non sei l’altra polarità) ci sia dietro anche una sensibilità di questo tipo (e torniamo al problema della città di Perbenia, che forse è la vera chiave):

      agli ecologisti, gretiani (per non voler suonare offensivi), quelli del “il problema era la normalità” e tutto il resto piace un mondo etereo, di biciclette, in cui le poche macchine sono elettriche, quindi silenziose e e pulite…

      Invece a me piacciono le macchine a motore a combustione interna perché fanno casino, sono sporche, unte, mi danno l’idea di materia grezza, pesante….

      Insomma, questo mondo etereo, asettico, rarefatto che piace a Sala, al governo che fa il bonus per il monopattino, io lo trovo orribile.
      Mi sembra un mondo senza nerbo, senza linfa vitale: mi sembra un uccello vivo che si trasforma lentamente in uno impagliato. E infatti sai quant’è pulito un uccello impagliato? Non mangia, non sporca, non caga, non fa neanche rumore…

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ peucezio

        Insomma, ti piacerebbe essere come il protagonista de “Il popoolo del vento” di Ballard.

        Il protagonista è un ragazzo rimasto orfano perché nella comune di ecologisti dov’è nato, superstite di una catastrofe ambientale che ha distrutto la grande metropoli, i genitori vittima di un incidente domestico non hanno raggiungere to in tempo l’ospedale perché l’auto ambulanza , sospinta soli dal vento per non inquinare, era troppo lenta. Il protagonista sviluppa un odio adolescenziale verso le energie pulite e viene più volte sorpreso mentre si avventura fra le maleodoranti rovine della metropolitana abbandonata ad annusare chiazze iridescenti di olio combustibile. Finirà a capi di un gruppo di sbandati come lui, nostalgici del diesel, a metter su una comune di dissidenti alimentata a carbone.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          Bello!
          Cos’è, un romanzo, un film…?

        • Peucezio scrive:

          Andrea (e Miguel),
          tieni conto però di una cosa.
          La mia non è ammirazione del progresso e della modernità (come immagini).
          Il fatto è che un uomo del passato capiva e apprezzava molto di più il motore rumoroso e maleodorante, come tutto ciò che è denso, tangibile, in cui ci si sporcano le mani.
          Non vedo nessun ritorno al passato nell’ecologismo, ma solo il rifugio alienato in un mondo sempre più immateriale, astratto e asettico.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “E sul fatto che tu invece sei uno scientista duro e puro, tanto che ogni forma di interpretazione della natura che avvenga secondo logiche estranee a quelle della scienza moderna occidentale tendi a liquidarle come mistificazioni new age e irrazionaliste. Ma è grazie a quella scienza lì che si fanno i danni che lamenti.”

        1) Sicuramente se vengono pagati gli studi scientifici, è perché permettono poi di “fare danno”. E questo certamente coinvolge direttamente alcune branche di scienziati: quelli che si occupano di bioingegneria, ad esempio, sono quasi indistinguibili dalle aziende che producono OGM. Mentre in molti altri rami, non è così, o lo è solo in parte.

        2) Il metodo scientifico lo trovo straordinariamente utile, perché permette di distaccarsi dalle proprie certezze e cercare di mettersi in ascolto con oggettività.

        3) Il metodo scientifico non è “la verità”, è solo un approccio quantitativo e analitico alla Verità: alla fine, avremo numero, calcoli e schemini, non “la Verità”. Ma certamente ci si avvicina di più di quanto ci si avvicinino le costruzioni soggettive, e ci sono questioni che si possono e si devono affrontare in maniera “scientifica”, e ci sono argomenti più corretti e meno corretti.

        4) Gli esseri umani, a mio avviso, sono (anche) esseri mitopoetici. Hanno cioè un bisogno innato di rappresentarsi il mondo attraverso sistemi mitici. E credo che gli esseri umani abbiano molti sistemi innati (come il linguaggio, il bisogno di comunità e tante altre cose), che esprimono in maniera molto diversa, secondo circostanza e genetica.

        5) E questo mi porta a uno scontro con la visione “scientista” come la intendi probabilmente tu. Cioè l’idea degli esseri umani (il mitico “Uomo”) come tabula rasa, che più si riempie di statistiche e informazioni, più si “illumina”.

        • Peucezio scrive:

          Miguel,
          “2) Il metodo scientifico lo trovo straordinariamente utile, perché permette di distaccarsi dalle proprie certezze e cercare di mettersi in ascolto con oggettività.”

          E’ possibile. Anche se secondo me unilaterale (chi dice che Dersu Uzala si mettesse meno in ascolto con la natura?).

          Ma è proprio qui la base anche della modernità distruttiva che soggioga violentemente la natura.
          Nessuna forma di approccio magico alla conoscenza del mondo naturale lo ha mai dustritto né vi ha mai impattato così violentemente.
          Che poi oggi le varie visioni alternative new age da eco-complottisti da web siano grottesche e caricaturali e facciano il paio con Biglino e coi rettiliani di Icke, d’accordissimo.
          D’altronde sono degenerazioni interne allo stesso mondo prodotto dallo scientismo e dalla tecnica, sia pure come reazioni o come aberrazioni che pretendono di rinnegarlo.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “E’ possibile. Anche se secondo me unilaterale (chi dice che Dersu Uzala si mettesse meno in ascolto con la natura?).”

            Certo…

            Io parlavo di affermazioni intellettuali soggettive.

            Dersu Uzala rientra invece nella categoria di coloro che vivono direttamente e non intellettualmente le cose, e spesso se la cavano meglio degli intellettuali.

            Questo modo di vivere le cose spesso fa ricorso a “storie”, che però sono la veste verbale di qualcosa che va oltre.

        • Peucezio scrive:

          Poi ci sarebbe il problema di intendersi su cosa sia l’oggettività.

          Dersu Uzala, come qualsiasi uomo di società tradizionali, non aveva nulla dell’egocentrismo infantile e solipsistico dell’uomo d’oggi: non aveva proprio il problema di respingere l’alterità: l’alterità irrompeva nella sua vita prestissimo e il suo sistema culturale e sociale era strutturato e attrezzato per fare sì che egli vi si confrontasse efficacemente, senza che gli venisse in alcun modo edulcorata.
          Si può dire che tali sistemi culturali proiettassero di più sul mondo di quello di oggi.
          Ma producevano individui invece che non proiettavano affatto la loro soggettività, tutt’altro: individui integrati in una misura che nemmeno immaginiamo.

          Certo, è anche vero che tu puoi replicarmi: “ma oggi qual è l’alternativa? Visto che quelle strutture culturali per noi si sono completamente dissolte.”
          In questo senso non posso che darti ragione.
          Anche se a me continua a starmi simpatico don Ferrante! 😀

        • Peucezio scrive:

          E comunque anche lì bisogna sfumare il giudizio.
          Sappiamo bene i mille limiti del mondo accademico, che si aggravano a ogni decennio.
          La massa di articoli e di citazioni incrociate sempre più autoreferenti, legate alle esigenze di punteggio e carriera; tutta la fuffa che, soprattutto in ambito anglosassone, quello dominante, si produce sempre in maggior copia.
          Col conformismo autoreferente che tutto questo tende a creare, rispetto all’originalità e oggettività, per l’appunto, della ricerca.

          D’altronde quello scientifico sperimentale, diciamo partito con Galileo, ecc., è uno dei tanti approcci possibili e storicamente dati alla conoscenza del mondo.

          E io credo che oggi risenta della difficoltà di approcciare i sistemi complessi.
          Pensa ai medici di una volta (per ragioni familiari sono figure che ho ben presenti), che ti guardavano in faccia e capivano cosa avevi.
          Oggi si tratta solo di leggere le analisi: non devono capire nulla: potrebbe farlo un computer e darti la medicina giusta.
          Il risultato è che si muore molto di meno, ma per esempio questo tipo di medicina è molto meno efficiace sulle cose non gravi, che però ti abbassano la qualità della vita, chessò, mal di testa, insonnia, certi fastidi digestivi, insomma, tanti piccoli disagi che a volte diventano anche pesanti… Ci si dovrà porre prima o poi il problema di un approccio più sistemico.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “E io credo che oggi risenta della difficoltà di approcciare i sistemi complessi.”

            Certo, concordo, ma il caso dei medici che giustamente citi, è una questione di applicazione “tecnica” della “scienza”.

  50. Mirkhond scrive:

    Per quanto mi riguarda non sono un sostenitore della devastazione ambientale, e nemmeno della conquista dello spazio, ammesso che sia realizzabile e che mi fa paura….

    • Peucezio scrive:

      Anche a me.
      Penso con orrore se mi fosse capitata la disavventura di nascere fra qualche secolo, in una stazione spaziale o in qualche pianetaccio, reso abitabile solo grazie a mezzi artificiali.

      D’altronde già faccio fatica a capire come all’uomo (compresi i miei più antichi antenati) sia saltato in mente di andare a insediarsi in posti dove la temperatura scende in qualche parte dell’anno sotto i 20°: io non mi sarei per nessun motivo allontanato troppo dall’Equatore.

      • Mirkhond scrive:

        Preferisco il clima temperato.

        • Z. scrive:

          Beh, se hai il riscaldamento d’inverno e almeno un ventilatore d’estate d’accordo.

          Altrimenti che c’è di meglio di una temperatura che sta sempre tra i 20 e i 25 gradi?

        • Peucezio scrive:

          Alle Canarie pare che d’inverno non scenda mai sotto i 18-16 gradi. La gente a gennaio si fa il bagno a mare.
          Io ci sono stato d’estate, è leggermente umida (ero a mezzo isolato dal mare), ma la temperatura difficilmente supera i 26-28; per intenderci, tipo Bari in giugno o in setembre-ottobre.
          Infatti nessuno usa l’aria condizionata.
          Mi avevano detto che la sera ci poteva volere il maglioncino… mai usato, neanche una sera!
          Poi siamo andati all’interno, nei boschi, a più di 1.500 metri, è scesa sera… stessa temperatura, in maniche di camicia. D’inverno magari in mezzo a quelle montagne sarà più freschetto.
          Il riscaldamento non sanno neanche cosa significhi.
          Il mio amico lituano che vive lì ha un bel terrazzo, la sera, tutto l’anno, si fa le grigliate, si beve un bicchiere di vino…

          Non ci vivrei, perché è carino come posto, ma stringi stringi non ci trovo una particolare attrattiva: molto occidentale comunque. Anche se splendide ragazze, bisogna dire!

          Ma climaticamente è perfetto.
          Dovrebbe essere così tutto il mondo, tranne qualche angolo sperduto, dove uno ci va una volta ogni tanto per pochi giorni per divertisti a sentire il freddo e andare poi nel bar tutto in legno al calduccio a mangiare cibi grassi e ubriacarsi.

          • Roberto scrive:

            Santa Monica, California

            Non scende mai sotto i venti, in agosto 35 secchi di giorni, 20 di notte. Perfetto

            Spiaggia bellissima, città ben curata ed elegante, alterni californiane bionde e portoricane tutte con il culto del corpo e che girano in costume da bagno, ad un passo da Los Angeles se vuoi la città e a due passi da bellezze naturali allucinanti

            Il paradiso

  51. Mirkhond scrive:

    Credo invece che bisognerebbe realizzare un equilibrio tra la salvaguardia dell’ambiente e le esigenze di nutrimento e di salute che abbiamo.
    Il che comporta, un minimo sviluppo industriale, ma giusto lo stretto necessario per non condannarci a morte.
    La natura va amata e rispettata, ma in questo mondo ci dobbiamo vivere e tornare (ammesso che sia possibile) ad un mondo preistorico, comporterebbe la morte sicura di 9/10 dell’umanità, compreso te Miguel, perché non sapremmo come procurarci le risorse necessarie al nostro sostentamento…..

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “La natura va amata e rispettata, ma in questo mondo ci dobbiamo vivere”

      Però è la premessa di una frase del genere che discuto: che esista una cosa chiamata “natura” distinta da “noi”.

      • Mirkhond scrive:

        Miguel, perché non siamo rimasti scimmie che salgono e scendono dagli alberi?
        Perché l’uomo a differenza di tutte le altre specie viventi di questo mondo, ha fatto un cammino che ci ha portato fino a questa discussione telematica?

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Mirkhond

          “Perché l’uomo a differenza di tutte le altre specie viventi di questo mondo”

          Trecentomila anni c’erano almeno nove specie “umane”: tutte camminavano erette, usavano attrezzi, forse parlavano.

          http://energyskeptic.com/2020/were-other-humans-the-first-victims-of-the-6th-mass-extinction/

          L’estinzione delle rimanenti (almeno) otto specie umane risponde sostanzialmente alla tua domanda.

          • Mirkhond scrive:

            Non ho capito la risposta….

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Mirkhond

              “Non ho capito la risposta….”

              Non è una risposta, ma una nuova domanda:

              se vogliamo separare “la natura che questi problemi non se li pone” dall’uomo “che fa discussioni come quelle nostre”…

              allora, cosa intendiamo per “uomo”?

              Le (almeno) nove specie finora identificate, oppure unicamente quella che ha fatto fuori le altre?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non esistendo altri ominidi, appunto, per uomo intendiamo la nostra specie.
                Altrimenti sarebbe contestabile anche la frase “gli uccelli hanno il becco”.

            • Mirkhond scrive:

              Letto, ma non mi convince molto questa tesi del genocidio degli altri ominidi da parte dei sapiens.
              Certamente ci fu competizione per il territorio, ma un genocidio richiede una pianificazione che l’uomo preistorico pur con tutte le potenzialità dell’intelligenza che ha, all’epoca non era in grado di concepire.
              Insomma mi sembra una proiezione nel nostro passato remoto, di dinamiche e di eventi a noi cronologicamente più vicini.
              Detto ovviamente da un ingnorante quale sono….

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Probabilmente hai ragione. Anche se non so se si possa escludere a priori aggressioni da parte dei gruppi più organizzati ai danni dei gruppi meno organizzati.

                Tra l’altro, Albano dice che abbiamo distrutto i dinosauri e dice una cazzata.
                Invece è vero che c’è una inquietante sincronia tra la diffusione della nostra specie e l’estinzione di tutta la megafauna pleistocenica.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Io discuto sul fatto che esista una cosa chiamata “natura” tout court.

  52. Mirkhond scrive:

    Inoltre non mi sento in guerra con la natura, tranne per i piccioni che insozzano i balconi e sono veicoli di malattie.
    Uno sfoltimento della loro popolazione non sarebbe una gran perdita; idem per le zanzare che tormentano le nostre notti estive….

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “idem per le zanzare che tormentano le nostre notti estive….”

      A quello ci pensano i rondoni che lavorano dall’alba a dopo il tramonto.

      Poi qualche umano tappa loro i buchi nei palazzi dove fanno i loro nidi.

    • Peucezio scrive:

      Verissimo.
      Non credo che la scomparsa di questi animali, almeno da città e contesti antropizzati, turberebbe granché l’ecosistema.

  53. Mirkhond scrive:

    “Non è una risposta, ma una nuova domanda”

    Allora riformuliamo la domanda:

    Perché l’homo sapiens ha l’intelligenza per compiere devastazioni ai danni della natura e dei suoi simili ominidi, sapiens o no, e il resto della natura no?
    E perché accanto a questa ferocia primordiale l’homo sapiens ha avuto la capacita di giungere da una vita di caccia e raccolta fino ad internet?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “Perché l’homo sapiens ha l’intelligenza per compiere devastazioni ai danni della natura e dei suoi simili ominidi, sapiens o no, e il resto della natura no?”

      Yuval Hariri ha fatto una riflessione interessante:

      – molte specie sanno collaborare, ma quella umana sa collaborare su grande scala

      – quella umana (non so se solo questa, o le altre specie umane estinte) è l’unica che sa raccontarsi storie e crederci: se dite a un pesce che gli attende un Radioso Avvenire in Cui Voleranno in Cielo, vi prenderanno per scemi e bugiardi. Mentre a un umano gli puoi raccontare praticamente qualunque cosa (la Sacra Patria, il Dovere, il Gender Fluid, i Diritti Umani, la Razza Ariana, il Comunismo, il Jihad, lo Stato Italiano, la Mano Invisibile del Mercato) e quello ci casca subito.

      Questi due elementi hanno un effetto combinato molto forte, quasi quanto quel del coronavirus.

      • Z. scrive:

        Fino a “crederci” è difficile darti torto, e mi pare che Popper scrivesse che l’uomo è l’unico animale capace di argomentare e mentire.

        Invece un pesce non credo possa prendere nessuno per bugiardo, né apprezzare il concetto di bugia (v. supra, par. 1).

        E nell’elenco di Maiuscole hai dimenticato: la Comunità, l’Organizzazione Dalbasso, la Sussidiarietà, la Diversità 😉

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      Forse perché il sistema di trasmissione degli ordini di noi umani, basato sul linguaggio, è più versatile di quello delle formiche e delle termiti, basato sugli odori.

      Anche la più complessa strategia degli insetti sociali è il frutto di un numero limitato di opzioni fondamentali: la danza delle api che indicano posizione e distanza di un fiore alle compagne è un esempio. Animali flessibili ma meno integrati socialmente fra loro come gli scarafaggi sono capaci di un numero limitato di manovre fondamentali (stop, corsa in avanti, corsa in tondo). Per contro, guardiamo con ammirazione a come Roma aumento’ la flessibilità di manovra delle sue legioni dopo le batoste prese in montagna nelle guerre sannitiche.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma sai che non sono convinto che sia tutto una conseguenza delle nostre capacità di organizzazione sociale e dell’organizzazione sociale che ne deriva? Le nostre capacità di pensiero astratto non dipendono dalle nostre capacità sociali.

        • Peucezio scrive:

          Ma forse è vero il contrario.
          Cioè per riuscire a costruire un’organizzazione sociale efficiente oltre una certa misura, che non ripeta sempre lo stesso schema ma sia flessibile, devi avere la capacità di astrarre.

  54. Mirkhond scrive:

    capacità

  55. Mirkhond scrive:

    Resta però inspiegabile il cammino che ci ha condotto da uno stato preistorico ad internet, nel molto male ma anche nel bene.
    A differenza delle altre specie viventi….

    • Miguel Martinez scrive:

      per Mirkhond

      “Resta però inspiegabile il cammino che ci ha condotto da uno stato preistorico ad internet, nel molto male ma anche nel bene.
      A differenza delle altre specie viventi….”

      Divago, uscendo dalla questione della “umanità contro natura”.

      E se questo fosse un processo del mondo stesso, che usa la specie umana?

      • Peucezio scrive:

        Ma cos’è il mondo? 🙂

      • Nigredo scrive:

        Me lo chiedo spesso anch’io…
        Però pur essendo usabili, visto che non sappiamo niente, non siamo certo così affidabili. Insomma la coscienza, sia quel che sia, sembrerebbe un ostacolo inutile per gli scopi misteriosi del mondo.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        “che usa”

        Mi sa tanto di “Storia come auto rappresentazione dello spirito del mondo” del caro vecchio Hegel.

        Meno tautologicamente, suggerisco una tesi più semplice: come ogni cosa più complessa di un virus, gli umani sono soggetti a nascita, crescita e morte, a maggior gloria del Secondo Principio della termodinamica.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  56. Mirkhond scrive:

    “E se questo fosse un processo del mondo stesso, che usa la specie umana?”

    Stai dicendo che il mondo è Dio?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “Stai dicendo che il mondo è Dio?”

      Adesso stiamo andando “off topic”, nel senso che stiamo parlando di pure intuizioni, quasi impossibili da dimostrare.

      Prendiamo “Dio” come un principio primordiale.

      Poniamo che Dio, che è Uno, si divida in maniera indefinita, diventando (anche e non solo) ogni singolo atomo esistente nell’universo.

      E che questo processo si porti fino in fondo.

  57. Mirkhond scrive:

    Beh sì, nel creato c’è il marchio del Creatore…..

  58. Nigredo scrive:

    Allora dopo milioni di anni è venuto a noia di come andava e ha deciso che un po’ di veleno forse avrebbe reso le cose più interessanti 😀

  59. Moi scrive:

    Mi sto perdendo … anzi: fra i commenti, mi son perso 😉

    Onde ritrovare la Bussola …

    … Io partirei dalla sagacissima provocazione di un commentatore di quelli che sono intervenuti raramente (… e che qualora stia lurkando invito a intervenire) :

    tanta gente (almeno tantissimi bambini maschi degli AnniOttanta, oggi più che adulti 🙂 …) si è scoperta ” di Destra ” semplicemente ritenendo che NON vi fosse alcunché di male a farsi piacere “La Figa”, foss’ anche solo la comicità “da dìscolo precoce” di Drive In e/o The Benny Hill Show (d’una comicità talmente simile all’ Italia coeva da NON sembrare neppure un Britannico, bensì un Italiano con la macchina dal volante dall’altro lato 😉 … !)

    • Moi scrive:

      Anche Kappei in Italiano Gigi La Trottola come anime oggi sarebbe impensabile … e sembrava disegnato “cartoonescamente” da Registi e Sceneggiatori di Alvaro Vitali ! 😉 😀

  60. Moi scrive:

    @ SPRITZOFOBI / MOVIDOFOBI 🙂

    Fase 2, il Comune di Milano firma ordinanza anti-movida: multe fino a 3 mila euro
    Assembramenti vietati e multe salatissime per chi viola le regole: cosa prevede l’ordinanza anti-movida

    https://quifinanza.it/editoriali/video/fase-2-comune-milano-ordinanza-anti-movida-sala-multe-3-mila-euro/387089/

    … Splendida Notizia, almeno circoscritta a Milano ! 😉

  61. Miguel Martinez scrive:

    Per Habs e tutti gli appassionati di storia

    Una cosa molto più importante del fasscismo o del razzismo o delle altre robette di cui si chiacchiera.

    Vi giro l’abstract di un articolo scientifico affascinante, chi lo vuole me lo chieda e glielo mando per intero:

    The Church, intensive kinship, and global psychological variation

    Jonathan F. Schulz*, Duman Bahrami-Rad, Jonathan P. Beauchamp, Joseph Henrich

    INTRODUCTION: A growing body of research suggests that populations around the globe vary substantially along several important psychological dimensions and that populations characterized as Western, Educated, Industrialized, Rich, and Democratic (WEIRD) are particularly unusual. People from these societies tend to be more individualistic, independent, and impersonally prosocial (e.g., trusting of strangers) while revealing less conformity and in-group loyalty.

    Although these patterns are now well documented, few efforts have sought to explain them. Here, we propose that the Western Church (i.e., the branch of Christianity that evolved into the Roman Catholic Church) transformed European kinship structures during the Middle Ages and that this transformation was a key factor behind a shift
    towards a WEIRDer psychology”

    • Moi scrive:

      Western, Educated, Industrialized, Rich, and Democratic (WEIRD)

      ————-

      … Bellissimo ! 😉

    • PinoMamet scrive:

      A mme, me pare ‘na strunzata.

      Questa cosa dei WEIRD l’avevo già sentita, e in effetti i più WEIRDoni di tutti erano quelli dove la Chiesa cattolica era meno diffusa e considerata anzi retrograda, oppressiva, oscurantista.
      i meno, quelli che provengono da paesi latini/cattolici o orientali/ortodossi, musulmani e così via.

    • habsburgicus scrive:

      @Miguel
      può essere….ed una frontiera della ricerca da esplorare
      del resto, è oggi abbastanza noto che il “potere limitato” (che molto più tardi diverrà “democrazia”) si è sviluppato solo nei paesi che ebbero un Medioevo “cristiano-latino” comune [vale a dire paesi rimasti cattolici nel XVI e paesi divenuti allora protestanti],,,e non a caso

      • habsburgicus scrive:

        il tutto si potrebbe compendiare così:
        “Le origini medievali della società occidentale moderna*”

        *nella sua forma classica, che esisteva ancora nella prima metà del XX secolo
        oggi siamo nel post-moderno..che è altro

  62. Moi scrive:

    Simp con le Femministe, ma Rainbow Friendly se fanno delle TERFate …

    AntiClericale ma FiloIslamico …

    IperTecnologico ma Animalista …

    Esterofilo Cosmopolita ma Fissato con il Grano del Seicenti a Km 0 nel podere di nonna a Pieve Stacippa 😉

    E così via … Piò Weird d’ach
    sé 😉

  63. Moi scrive:

    Ok vediamo se capisci meglio

    Togli la parola “fascista” dal mio discorso

    [cit.]

    ———————–

    NON è il caso di Miguel, ma per tanta gente è come se dal risotto allo zafferano togli … lo zafferano ! 😉

  64. habsburgicus scrive:

    @Moi
    intraprendenza femminile 😀 e bilinguismo applicato 😀

    così scrive una very top escort (fra le più quotate, dicitur, di Roma) sul suo annuncio
    [initium]
    Dato il periodo in essere, per garantire la mia e soprattutto la tua sicurezza, ti chiedo gentilmente di rispettare le seguenti semplici regole;

    – Quando entri, indossa una mascherina e guanti

    – Ti chiedero di misurarti la temperatura, lo stesso potrai fare con me.

    Rispetta queste mie condizioni e saprò ricambiare:-)

    Due to current situation, in order to guarantee my and your healty safety, i’m asking you to play the following simple rules;

    – When you enter, please wear mask and gloves

    – I’ll ask you to measure your body temperature. You can ask me for the same.

    Please respect my conditions and i’ll be very kind with you:-)
    [finis]

    la gentile signorina non spiega se la “congiunzione carnale” avverrà a distanza (un po’ difficile :D) o in altro modo..ma son quisquilie, pinzellacchere 😀
    l’importante è entrare con i guanti, poffarbacco ! 😀

  65. Moi scrive:

    Silvia Romano finisce la quarantena e va dall’estetista. Sul web si scatena di nuovo la bagarre

    https://www.secoloditalia.it/2020/05/silvia-romano-finisce-la-quarantena-e-va-dallestetista-sul-web-si-scatena-di-nuovo-la-bagarre/

    • Roberto scrive:

      Sorprendente, dopo due mesi senza parrucchiere le italiane sembrano impazzite, mentre lei dopo due anni prigioniera del deserto, addirittura va dall’estetista!

      Poi si mette in dubbio la superiorità morale della sinistra….

  66. Moi scrive:

    … nonché il Giornalismo ParaCuli della Litote 😉 :

    https://www.open.online/2020/05/26/perche-orgogliosi-non-aver-dato-notizia-silvia-romano-esce-casa-estetista/

    Ecco perché siamo orgogliosi di non aver dato la notizia di Silvia Romano che esce di casa per andare dall’estetista

  67. Mirkhond scrive:

    Qual’è il problema?

    • Moi scrive:

      … in che contesto ?

      • Mirkhond scrive:

        Nel senso, perché qualsiasi cosa faccia Silvia Romano, debba essere oggetto di pesanti critiche?

        • Moi scrive:

          … per le antipatie che antropologicamente (!) suscita la gente “Bianca Borghese Ricca ma Buona coi Poveri purché (!) Esotici”, Miguel stesso lo ha illustrato molto bene di recente …

          • Mirkhond scrive:

            Cioé gli stessi che non vogliono gli extracomunitari qui e dicono che bisogna aiutarli a casa loro.
            Se qualcuno li prende alla lettera e va ad aiutarli a casa loro, neanche questo va bene.
            Poi avrebbero anche da dire contro chi aiuta i nostri poveri a casa nostra.

            • Peucezio scrive:

              In realtà l’unico modo di aiutare l’Africa a casa sua sarebbe che non ci mettesse più piede alcun uomo bianco, né che ci facesse affari, ma si lasciasse campo libero ai cinesi, che sono gli unici che hanno qualche chance di rimetterla un po’ in sesto.

              L’Africa non muore di fame perché gli occidentali non fanno abbastanza, ma perché da almeno un secolo e mezzo fanno troppo.

            • Peucezio scrive:

              E la cosa impagabile dei cinesi è che sono PRAGMATICI, non sono idealisti.

              Miguel,
              forse questa è una delle cose che ci distanzia intellettualmente, rendendo più stimolante l’amicizia,
              dice che anche lui è stato giovane, che apprezza lo slancio di personaggi come Silvia Romano.
              Io giovane in un certo senso non lo sono mai stato (quando ero giovane ero ancora più reazionario di adesso e odiavo i giovani; adesso amo solo le giovani 😉 ).
              I pragmatici (cinesi) salveranno il mondo dagli idealisti (bianchi) che lo hanno distrutto.

              • Mirkhond scrive:

                “Io giovane in un certo senso non lo sono mai stato (quando ero giovane ero ancora più reazionario di adesso e odiavo i giovani; adesso amo solo le giovani 😉 ).”

                In questo siamo simili. 😉

              • Peucezio scrive:

                Già 🙂

            • Peucezio scrive:

              Che è poi il motivo per cui non credo che riuscirò mai a seguire la destra nel suo furore cinese, malgrado il Covid e tutto il resto.
              Cos’ha fatto la destra nei paesi occidentali durante il Sessantotto?
              In Cina, quando hanno tentato il LORO Sessantotto, si sono trovati di fronte Deng Xiao Ping.

              • Mirkhond scrive:

                In Italia, ma credo anche in Occidente in genere, solo la sinistra può fare davvero una politica di destra….

              • Peucezio scrive:

                Volevo dire “anti-cinese” ovviamente.
                Ma che intendi con “politica di destra” esattamente?

              • Mirkhond scrive:

                Quello che diceva Agnelli, credo rispetto alle politiche sociali.
                Ma se si mettesse d’impegno forse riuscirebbe a reprimere i libertarismi sessantottini senza suscitare eccessive proteste di opposizione (a parte i 4 gatti dei radicali, ma a quelli toglili i finanziamenti pubblici e scomparirebbero….).

              • Mirkhond scrive:

                In riferimento alla sinistra che può fare una politica di destra.

  68. Moi scrive:

    Una Musulmana che va dall’ Estetista credo che per la Sharia sia punibile … preferibilmente con la morte, naturalmente !

    … SE nel Cattolicesimo PreConciliare “Dio Perdona, Io No” nell’ Islam “Io NON Perdono, Dio men che meno !”

    https://digilander.libero.it/coranoislam/varie.html

    • Moi scrive:

      Credevo che latticini e crostacei fossero “problematici” 😉 solo per gli Ebrei … mah, relata refero !

    • paniscus scrive:

      “Una Musulmana che va dall’ Estetista credo che per la Sharia sia punibile … preferibilmente con la morte, naturalmente !”
      ————-

      Ma questa è ridicola! Il mondo islamico ha una tradizione raffinatissima di culto del corpo, dell’igiene e della bellezza fisica! Mai sentito parlare della cultura degli hammam? E delle tecniche raffinatissime di massaggi, depilazione, trucco, decorazioni della pelle, impacchi, profumi ed essenze?…

  69. Moi scrive:

    SE l’ Estetista fosse stata Islamicamente lecita, gli AlShabaab gliel’ avrebbero fornita in cella !

    • PinoMamet scrive:

      A dire il vero credo che le arabe musulmane siano tra le donne più fissate con la cosmesi e l’estetica che esistano. Depilazioni, creme, trucco ecc., a quanto dicono gli esperti del mondo arabo e vicino-orientale sono molto più diffusi là che qua.
      Idem la biancheria sexy, da mostrare (in teoria) solo al marito.

      Sono sicuro che troverai tantissimi siti di islamofobi che troveranno tantissime sentenze di condanna da parte di questa o quella autorità religiosa, ma facendo parte di una religione molto simile mi permetto di ricordi ciò che già sai, cioè che non esiste un “papa” musulmano che dica “questo è permesso” o “questo è vietato” per tutti, punto e basta. Ognuno si regola con quello che dice l’autorità religiosa che segue o che sceglie di seguire…
      o come gli va, semplicemente 😉

      • PinoMamet scrive:

        *di ricordarti

      • Moi scrive:

        ——–

        Conosco anch’io l’Immaginario da Le Mille e Una Notte 😉

        Principesse, Regine, Figlie di Uomini Potentissimi che si riempiono di Escort High Quality Fàiga 😉 … le donne del popolaccio, gobbe e subire ! … E le Femministelle Occidentali Sciacquine [cit.] Miracolate dalle Quote Rosa, ipocritamente tacciono !

        Indubbiamente, con l’ Islamismo Politico parliamo (e Habsburgicus l’ ha ben presente) di un Instrumentum Regni potentissimo … quanto durerà ?

        Anche perché anche fra i Figli di Papà ce ne sono che si danno al più Cieco Fanatismo Religioso ! NON è sempre vero che gli Shahid Espolodenti c’han sempre le pezze al culo !

      • Peucezio scrive:

        Non mi stupisce. Più si va a Oriente e più le donne sono fissate con ‘sta cosmesi, quasi di loro, per natura, fossero brutte.

        Più vai a ovest e a nord, più sono spartane e nature.

      • PinoMamet scrive:

        Moi non sto parlando delle Mille e una notte, lettura gradevolissima, ma dei resoconti di viaggio di amici e conoscenti, di cose lette dal blog di una vecchia conoscenza di questo blog 😉 che era fissata con l’Egitto, e delle ragazze arabe che conosco io, pure.

      • paniscus scrive:

        ah, ecco, non l’avevo ancora letta…

  70. Moi scrive:

    Potrei sbagliarmi, ma NON credo che gli “Hijab Porn” e “Niqab Porn” che tanto piacciono al nostro Mirkhond abbiano Certificazione Halal ! 🙂

    • PinoMamet scrive:

      Perché i porno nostrani hanno la certificazione della Chiesa cattolica??
      Ma di cosa stai parlando??

      • Moi scrive:

        SE vige la Sharia NON ci sono autorizzazioni laiche … che cmq i porno (anche se sempre inquietantemente di meno …) dei limiti legali ne hanno anche in “Occidente”, eh !

        • Moi scrive:

          Insomma : ignoro dove girino i “porno islamici” … probabilmente nel Dar-Al-Kufr !

          Insomma : NON raccontiamoci panzane che “a ‘sto mondo tutto è uguale a tutto dappertutto !” , eh ! 😉

          Ad esempio, in Italia (a meno di 3 km da casa mia …a Bologna) fanno Festini al Cassero con la Passione di Cristo ridotta a Orgia SadoMaso Gay ! … Nessuno li ha messi a morte ! … Dubito che nel Dar-Al-Islam si possa fare come “Iniziativa Culturale Istituzionalmente Patrocinata” uno spettacolo in cui l’ Arcangelo Gabriele sodomizza il Profeta ! … E poi restare in vita, intendo !
          😉

          • PinoMamet scrive:

            “probabilmente”

            questo avverbio toglie valore a qualunque cosa tu scriva dopo.

            PS
            Nessuno ha detto che lo stile di vita dei paesi a maggioranza islamica sia identico a quello europeo.

            Ma dall’estetista ci vanno, e anche parecchio.
            Credevo anzi che sia una di quelle conoscenze aneddotiche che ormai sapevano tutti.

            Ora che ci penso, due mie amiche (se non fosse per la privacy ti farei anche i nomi!) sono state in Turchia e in Siria, prima che scoppiasse tutto il casino.
            Inizio anni 2000.

            Dove sono andate, in Siria? Dall’estetista.

            Una praticante estetista di Damasco ha voluto fare pratica con loro, e hanno postato i risultati su Facebook.
            A me piacevano di più prima, perché preferisco le ragazze al naturale, ma il fatto è che gli arabi no , in genere le preferiscono truccatissime, depilatissime ecc.

            • Moi scrive:

              Be’ neppure significa che girano pornazzi direttamente dentro la Ka’aba, però ! 😉

              • Moi scrive:

                qurl “probabilmente”, intendo.

                Vedi … il fatto che la Tigre Siberiama e il Gatto Giuliano 😉 sono entrambi “felidi” NON li rende identici ! 😉

              • Moi scrive:

                Puoi trovarmi (e son tante !) tutte le analogie anatomiche e comprtamentale che vuoi , MA … se tu volessi divertiti a pestare una coda e restare in vita, NON ho dubbi su quale sceglieresti.

        • Z. scrive:

          Nessuno li ha mai messi a morte, ma sono passati tipo sei anni e tu non fai che lamentartene, sdrucciolamente, a cadenze regolari…

          😉

          • Moi scrive:

            OK, però se un Cattolico Tradizionalista offeso li designa con nomenclatura omofoba si offendono a morte … fanno vittimismo esasperato !

            … ch’è un po’ come se uno sbarbo gracilino ti scrivesse “Avvocato Zeta M*rd*” 😉 tutti i giorni sulla targa dello Studio Legale, tu esci incazzatissimo e … quello scappa come un leprotto per poi scrivere su Facebook che tu immotivatamente hai cercato di linciarlo !

      • PinoMamet scrive:

        Non so dove stai andando a parare né perchè.

        Tu hai affermato che i porno “islamici” non ti sembrano corretti secondo la religione islamica.
        Ti chiedo: i porno europei ti sembrano corretti per la religione cristiana?

        • Moi scrive:

          i porno europei ti sembrano corretti per la religione cristiana?

          ———-
          No ! MA …

          In Europa (da molto prima della UE) ci sono Istituzioni Laiche … il Potere NON è in mano ai Sacerdoti. La Religione è una Vecchia Zia Bacchettona inoffensiva , NON un Padre-Padrone con Potere di Vita e di Morte !

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Non mi pare che la prostituzione nella Roma papalina fosse corretta per la religione cristiana.

            • Peucezio scrive:

              Ma forse il punto è un altro: cerco di interpretare Moi (ammesso che faccia parte delle cose umanamente possibili 🙂 ).

              Nella Roma papalina a nessuno saltava in mente di vietare la prostituzione, malgrado sia peccato mortale.
              Ma nella Ginevra di Calvino penso proprio di sì.
              Credo che Moi immagini il mondo islamico attuale come qualcosa di simile alla Ginevra di Calvino, più che alla Roma papalina.
              Il che è vero in alcuni contesti islamici, che però sono quelli che danno al mondo l’immagine dell’Islam attuale (malgrado ne siano una piccola parte).

              E comunque ci sono delle tempistiche storiche: l’imbigottimento avviene dopo circa un millennio e mezzo o poco meno: nel XVI secolo per la cristianità (con un po’ di ondate anticipate nel basso Medioevo, tipo la pataria milanese), oggi nel mondo islamico.

  71. Moi scrive:

    gnuno si regola con quello che dice l’autorità religiosa che segue o che sceglie di seguire…
    o come gli va, semplicemente

    [cit.]

    ———————–

    Va’ là che se infuria un sanguinoso scontro tribale o si crepa o ci si adegua a chi vince … altro che scegliere come al supermecato ! 😉

    • PinoMamet scrive:

      non ho idea di cosa tu stia parlando… e sospetto neanche tu 😉

      Ripeto: non c’è un papa islamico.

      Ah, e tre quarti delle cose che il tuo link islamofobo dice contro (non “a proposito di”, ci vuole poco a vedere che è schierato) l’Islam, sono applicabili anche all’Ebraismo- anzi, sospetto che molte siano proprio riciclate da siti anti-ebraici.
      Nell’altro quarto, siamo peggio 😉

      sempre se vai a sentire gli ultra-ortodossi…

      Ma vedi, non c’è neppure un papa ebreo…

  72. Moi scrive:

    Abbiamo come Tradizione (con Maiuscola) maggiore Libertà di Blasfemia ! … Posso pararmi costì ? 😉

  73. Moi scrive:

    Ti dirò: alcune cose dell’ Ebraismo le trovo aberranti (regolamenti e presunte ortoprassi), altre assurde (idem) … però altre ancora ammirevoli (dedizione allo studio, continuo rimettere tutto in discussione, prevalenza dell’ argomentazione sulla persona argomentante (anche se l’ esperienza vuole la sua parte)

  74. Miguel Martinez scrive:

    Posso scrivere Viva Trump?

    Leggo oggi sul Fatto Quotidiano che (proprio mentre in Francia fanno una legge che obbliga i proprietari dei social a togliere qualunque cosa dia fastidio a qualcun altro) Trump ha fatto questo:

    “l presidente degli Stati Uniti, dopo aver annunciato ieri una riflessione sulla possibilità di regolamentare la libertà delle piattaforme o, addirittura, di chiuderle, è passato ai fatti per rendere più facile per le Authority, come la Federal Trade Commission, intervenire per accertare se compagnie come Twitter, Facebook, Google o Youtube sopprimano la libertà di espressione quando sospendono gli utenti, segnalano o cancellano i loro post. “Questo sarà un grande giorno per i social media e l’imparzialità”, aveva twittato il presidente.”

    D’altronde il problema c’è, se nei fatti quattro spazi privati sono diventati l’unico mezzo di comunicazione della maggior parte dell’umanità: lo stesso problema si pone nei “mall” americani, unico luogo di incontro fisico delle persone, dove però i proprietari decidono chi può distribuire volantini e chi no.

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