Samuele Agostini e la Democrazia ai tempi di Facebook

Casciana Terme Lari, profonda Toscana.

Il  segretario comunale del Partito Democratico, Samuele Agostini, va sullo Schedario Planetario di Mark Zuckerberg e scrive:

“Poi, oh, se prendessi il virus e m’accorgo che sono spacciato, un minuto prima di mori’ prendo la tessera di Italia Viva. Sempre meglio che muoia un renziano che uno di sinistra. Ps: non ho espresso un auspicio, spero resti una eventualità remota. E di campare almeno altri 60 anni dopo la scomparsa di Italia Viva”.

A qualunque persona ragionevole, sembra uno splendido esempio di millennario umorismo toscano, una di quelle cose che in altri tempi ci facevano i film e i romanzi.

Guardate poi la faccia, la tenda, lo sfondo tra cielo e terra, quella che sembra la manina del figliolo che lui sta portando a conoscere la terra degli avi: sembra proprio una persona simpatica.

Ma qualcuno incredibilmente ci trova da ridire.

Interviene la segretaria regionale del PD, Simona Bonafè:

“Nel Partito Democratico non c’è spazio per parole di odio. Per questo ho provveduto a sospendere Samuele Agostini per le affermazioni gravi che non rappresentano i democratici di Casciana Terme Lari e non fanno parte dei valori di rispetto e responsabilità su cui si fonda la nostra comunità politica” afferma Bonafè che ha segnalato Agostini alla Commissione di garanzia regionale del Pd.”

Ora, una persona che, quando sente una battuta toscana, commenta dicendo “parole di odio!”, farebbe meglio a trasferirsi alla City di Londra e mettersi la bombetta in testa.

Anche perché il discorso dell’Agostini, o è una battuta, e allora ci ridi; o è un ragionamento da prendere sul serio, e allora non fa una grinza: nel caso assolutamente ipotetico che la morte bussasse con la falce alla porta, e dicesse, “E adesso, chi mi piglio, un amico tuo o un nemico?“, che si risponde?

La tragedia di Samuele Agostini, una vita per il partito ed eliminato in cinque minuti, è oggi talmente comune, che merita di essere analizzata.

La chiave direi sta nel fatto che lui aveva aperto un blog, noiosissimo, ma che dal titolo faceva capire il suo tallone d’Achille: Apro bocca e ni do fiato.

Uno, il buon Samuele non ha capito che non stiamo più ai tempi dell’Inquisizione, o di Stalin, o del Fascismo, quando dovevi stare attentisismo durante le noiose cerimonie pubbliche, ma a casa potevi sfogarti con le barzellette.

Le differenze sono due: ti sospendono nel giro di mezz’ora invece di fucilarti, ed è finita l’impunità per le barzellette a casa.

Due, ciò che scrivi sui social è metafisico: è onnipresente, è immortale. Trenta secondi dopo che hai detto una cosa simpatica, siccome i bischeri sono tanti, c’è qualcuno all’altro capo del mondo pronto a impiccarti per averlo detto. E tra quattrocento anni ci potrà essere qualcuno che ti citerà ancora come mostro.

Tre, appena scrivi la Frase da Impiccagione, diventerai solo quello: al di fuori di ogni contesto, a prescindere da tutto ciò che tu possa avere fatto nella vita fino a quel momento.

Quattro, La Politiha non consiste in persone ragionevoli che discutono sul modo migliore di cambiare le cose, ma di gente che passa il proprio tempo su Facebook a controllare quello che scrivono gli altri, girellandosi la corda da impiccatore tra le dita e aspettando l’occasione

Cinque, gli avversari troveranno sempre più utile impiccare e censurare, che rispondere con una battuta altrettanto intelligente

Sei, immaginiamoci che la Capa dell’Agostini avesse detto la cosa ovvia: “o renziani, se non sapete ridere peggio per voi!” Sarebbe stata immediatamente stroncata da un altro Capo più grosso di lei, che l’avrebbe accusata di usare parole di odio.

Per tutti quelli che “i social sono neutrali, dipende solo da quello che ci fai”.

P.S. Una precisazione per chi capitasse su questo blog la prima volta: non intendo con questo entrare minimamente nella polemica tra PCI e IV, o in quelle tra correnti del PD. La vera questione è molto più vasta e preoccupante.

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95 risposte a Samuele Agostini e la Democrazia ai tempi di Facebook

  1. Z. scrive:

    È vero che ciò che scriviamo sul web è potenzialmente per sempre. Immagino che dovremo farcene una ragione e imparare a comportarci di conseguenza.

    È anche vero che la nostra riservatezza può essere compromessa anche a nostra insaputa, dall’incuria di chi passa il proprio tempo sui social videogame, ma questo è un tema meno sentito. Forse perché riguarda poche persone: quelli come me, che sui social videogame non sono presenti, sono sempre meno…

    • Peucezio scrive:

      Non ho capito…
      Perché i social videogame comprometterebbero la riservatezza altrui?

      • Z. scrive:

        Perché tu puoi scrivere cose che riguardano altri, pubblicare foto che ritraggono altri e così via.

        • Peucezio scrive:

          Ah, vabbè, quello lo puoi fare comunque sia, con qualsiasi social. L’interessato può denunciarti, ma prima che la cosa abbia corso è già sputtanato o comunque ha perso la rispettabilità.

        • Peucezio scrive:

          Ma non ho ben capito (sarà che è un mondo di cui non so nulla) perché i videogame porterebbero a coinvolgere la riservatezza di gente che non è iscritta ai “social”.

          • Peucezio scrive:

            Più che altri normali usi dei “sociali” stessi, intendo.

          • Z. scrive:

            I servizi di social network sono essi stessi videogiochi per adultolescenti.

            Dove passate il tempo giocando e mettendovi in mostra e in competizione, al servizio della proprietà.

            Poi fate anche quelli che giocano a contestare finanza e capitalismo 😉

            • Peucezio scrive:

              Sei proprio come Miguel!
              Beh, non è certo un difetto… 🙂

              Ma non ho ancora capito ‘sta cosa dei giochi.
              Cioè i giochini che propongono su facebook sono fatti in modo da coinvolgere, non so come, non iscritti?

            • Z. scrive:

              Lo vedi? Pensa che Miguel si lamenta che non gli do mai ragione. Non è così. Diglielo anche tu!

              Quando parlo di social videogame, mi riferisco a FB nel suo complesso. I giochi su FB non li conosco 🙂

            • PinoMamet scrive:

              FB non è per adolescenti da un pezzo…

              in realtà non è mai stato pensato esattamente per gli adolescenti, ma credo avendo in mente gli universitari;
              ormai però sono iscritti in maggioranza 30 -40 -50enni, a occhio.

              Ai miei conoscenti meno colti non è piaciuto (loro erano già frequentatori di altre piattaforme che mi facevano cagare, tipo MySpace, quando Facebook fece la sua comparsa);

              agli adolescenti di oggi, interessano altre cose molto più istantanee, veloci e con un’interazione più superficiale
              (non voglio dire che FB sia particolarmente profondo, ma ti consente di scrivere , anche a lungo)

              i morti di figa (o le zozzette) sanno che su FB statisticamente NON si rimorchia, quindi è abbandonato anche da questa categoria, tutto sommato.

              Quelli che vogliono darsi un tono vanno su Twitter, mentre i “grandi fotografi” e gli/le influencer vanno su Instagram.
              (Io ho FB e Instagram 😉 )

              Direi che l’utenza media di FB è formata ormai dai “buongiornissimo caffè” 😉

            • Z. scrive:

              Non ho parlato di adolescenti 🙂

            • PinoMamet scrive:

              Ah è vero! Avevo letto male!

  2. Pierluigi Vernetto scrive:

    mah si ormai la politica non e’ piu’ progettazione di un futuro (che comunque sappiamo tutti sara’ catastrofico) ma nel costruire bande e regimi e sistemi di controllo e repressione.

  3. PinoMamet scrive:

    Uno dei più grandi misteri della vita: la convinzione dei toscani di essere particolarmente simpatici.
    Più di chiunque altro, voglio dire. Mah.

    A parte questo, non se la Bonafè si troverebbe bene a Londra.
    E che dire del povero Agostini?
    https://www.youtube.com/watch?v=sAn7baRbhx4&list=PL-RQsZ-6oVvjx54Dh0eJtVLy5ZYNXJ6To

  4. daouda scrive:

    “E adesso, chi mi piglio, un amico tuo o un nemico?“ Si risponde ME.

    Ad ogni modo queste tue argomentazioni non centrano il problema della mancanza della Pietas e della partitizzazione fidelitaria che è sitomo di idiozia più che la battuta di per sé infelice.
    D’altronde io ho scelto di nascere a Roma proprio perché posso augurare a li mejo amici de morì ammazzati e salutalli con un mortacci vostra che in qualsiasi altra cultura sarebbe stato passivo anche addirittura di pena di morte, più anticamente si andasse.

    Andrebbe pure analizzata questa patologia narcisistica per cui si devoo aprire blog a rotta de collo e cose varie e per forza esprimersi su qualsivoglia cosa distorcendola. Non sto mettendo in gioco l’umorismo di per sé , si badi

  5. Roberto scrive:

    “A qualunque persona ragionevole, sembra uno splendido esempio di millennario umorismo toscano, una di quelle cose che in altri tempi ci facevano i film e i romanzi.”

    Io evidentemente non sono ragionevole, ma sentissi al bar uno che dice delle cose del genere penserei che è un cazzone

    Intendiamoci, io sono capace di dire molto peggio e di fare battute atroci, ma con amici che mi conoscono e che sono perfettamente consapevoli del fatto che sto scherzando. Dire delle cose del genere in piazza è da imbecilli, oggi come 100 anni fa. Solo che oggi la piazza è infinitamente grande

    • Roberto scrive:

      Cazzone è un po’ forte rispetto alla battuta, rovinata dal PS, ma spero si capisca cosa voglio dire.

      Chi non ti conosce non sa se sei buono o cattivo, intelligente o stupido, vede solo le cose che fai e ascolta le parole che dici. Evita di fare sciocchezze e dire fesserie

    • Miguel Martinez scrive:

      Roberto

      “Chi non ti conosce non sa se sei buono o cattivo, intelligente o stupido, vede solo le cose che fai e ascolta le parole che dici. Evita di fare sciocchezze e dire fesserie”

      Il problema è che in un mondo normale, possiamo vivere molte vite.

      Famiglia,

      Lavoro,

      Parenti,

      Amici di idee,

      Amici di bisbocce,

      Occasioni pubbliche ufficiali.

      Le Occasioni Ufficiali sono quindi solo una minima parte della vita persino di un sovrano, figuriamoci di un segretario di circolo di un partito in un paese di provincia.

      Il problema è che a differenza della vita normale, oggi tutte queste forme di comunicazioni passano attraverso un unico strumento: lo smartphone.

      E soprattutto attraverso due canali, entrambi di proprietà di Mark Zuckerberg: Facebook e Whatsapp.

      E anche se noi stiamo attentissimi individualmente, comunque ci sono migliaia di individui che hanno copia dei nostri messaggi, che si fanno le foto con noi e poi ci “taggano”.

      E’ chiaro che il povero Agostini ha sbagliato, non a dire ciò che ha detto, ma ad avere un profilo su Facebook.

      • Roberto scrive:

        Cioè secondo te se lo avesse detto in piazza non avrebbe sbagliato?

        • paniscus scrive:

          Se lo avesse detto in piazza ne sarebbero venuti a conoscenza solo quattro gatti

          e quei quattro gatti ne sarebbero venuti a conoscenza in tempo reale, in diretta e nel contesto completo, potendo osservare personalmente i suoi gesti, la sua espressione facciale e tutto il cucuzzaro della “comunicazione non verbale” che ci stava dietro, rendendosi conto dell’evidente intento scherzoso della battuta (senza dubbio stupida, sì, ma non certo criminale)

          e sarebbe finito tutto lì, come sarebbe logico e sano.

          Invece, avendolo scritto su facebook, non solo si è arrivati a scomodare vertici di partito, provvedimenti disciplinari formali e incidenti diplomatici istituzionali, ma ne stiamo a parlare perfino noi.

          • Z. scrive:

            Altroché patente per votare. Patente per usare il computer, ci vuole 🙂

          • Roberto scrive:

            Ok quindi a voi (intendo lisa, miguel e Z) sembra cosa normale dire in piazza tutto quel che vi passa per la testa basta che non ci siano i social in giro….

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Paniscus

            “Invece, avendolo scritto su facebook, non solo si è arrivati a scomodare vertici di partito, provvedimenti disciplinari formali e incidenti diplomatici istituzionali, ma ne stiamo a parlare perfino noi.”

            Non solo. Il povero Agostini, per milioni di italiani (e per il breve periodo che la memoria regge) E’ una Minaccia di Morte Vivente, di cui non si sa altro.

            Mentre una volta, quando le voci giravano sulle persone, era il contrario: “lo sai che il Segretario del PD, che tutti noi del paese e solo noi conosciamo, l’altro giorno ha…”

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “Cioè secondo te se lo avesse detto in piazza non avrebbe sbagliato?”

          “Piazza” significa tante cose: certo, non nel comizio pubblico di presentazione delle liste dei candidati.

          Altrimenti, non vedo proprio cosa avrebbe sbagliato: non è un pubblico ufficiale, come il sindaco, che viene da una parte politica, ma deve rappresentare tutti i cittadini.

          • Miguel Martinez scrive:

            Tra l’altro, io non considero affatto brutto lo spirito fazioso toscano. I nemici ci sono, vanno combattuti, ci si augura che perdano (anzi, che perdino), e gli venga un accidente.

            E’ una cosa molto diversa dall’orribile spirito pervasivo attuale, per cui tutti vanno “rispettati”, tranne quelli che da soli si pongono nel limbo della cattiveria, dove non ci sono nemici, ma solo persone a cui impedire di parlare, da mettere in carcere, da isolare, perché “fanno soffrire” qualcuno con le loro parole.

            • Miguel Martinez scrive:

              Anche perché vedo che nessuno ha il coraggio di rispondere alla domanda ipotetica che pone l’Agostini.

              Se DEVE crepare qualcuno, e mi si chiede di scegliere, scelgo un amico o un nemico?

              Lui offre una scappatoia elegantissima, dicendo, non scelgo altri, scelto me stesso, trasformandomi in nemico.

            • PinoMamet scrive:

              Beh, non mi pare che la ponga esattamente come domanda 😉

              Secondo me hai torto tu, a rivendicare una presunta simpatia dei toscani, e la Bonafè, a dire che “l’odio non ha spazio nella politica regionale”.

              La politica regionale è basata sull’odio, perlomeno dai tempi di Guelfi e Ghibellini, e basta leggersi Dante, con i suoi dannati che non smettono di insultarsi neanche all’Inferno, per farsi un’idea dello spirito della politica toscana in particolare, e, in forme a volte più diluite, in generale italiana.

              davvero, da esterno, se c’è una cosa che salta agli occhi del carattere toscano, non sono le battute (quelle si fanno in ogni città, e ognuna crede di essere la più spiritosa) ma una certa cattiveria “medievale”.

              Io non ci vedo niente di male; non che mi piaccia, ma non la condanno.

              Ma occorre anche rendersi conto che la moda attuale è esattamente opposta…

              • Moi scrive:

                … volevo dir la stessa cosa, ma mi sa che l’ hai detta meglio tu 😉

              • Moi scrive:

                anche la politica regionale, però, non scherza … però è vero anche che internamente a certe regioni “l’ Antagonista Nazionale” è talmente irrilevante che ha più senso prendersela con un “rivale acerrimo” che non con un “nemico esterno” … 😉

              • Roberto scrive:

                Totalmente d’accordo con pino

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “E’ una cosa molto diversa…”

              Davvero? Vediamo punto per punto.

              “tranne quelli che da soli si pongono nel limbo della cattiveria”
              Il Nemico interno (perché in entrambi i casi di questo parliamo) è sempre colpevole delle caratteristiche che lo rendono nemico.

              “ci sono […] solo persone a cui impedire di parlare”

              Il Nemico è pericoloso quando parla, perché ci offende anche solo parlando.

              “da mettere in carcere, da isolare”

              Carcere, esilio, isolamento… i Nemici interni sono sempre stati trattati così, ogni volta che si è potuto.

              E’ cambiato il modo in cui li si identifica, in cui li si chiama, il loro numero dentro la società, ma la sostanza è inalterata. A Dante se tornava a Firenze mica gli facevano la statua…

  6. mirkhond scrive:

    E’ la tirannide del politicamente corretto.

  7. mirkhond scrive:

    Vabbè, tanto casino per una battuta un pò infelice!

  8. daouda scrive:

    [Strofa 1]
    Oh, passami quel cappio
    Mi impicco per i piedi come il porco di Predappio
    Mi sento un fascio dentro, e mmò come ne scappo?
    Intollerante con la grande parte della gente
    Ti odio ma tu non ne sai niente
    Ci godo ad essere presente
    Nascosto tra le ombre di un futuro 11 settembre
    Testimone senza nome, un coglione
    Che nel 2009 parla di rivoluzione
    Buone ragioni per spaccare quello specchio
    Ogni mattina riflessioni sulla faccia di un vecchio
    (una vita nel secchio)
    I miei sogni del passato son lontani
    Ed i miei piani non prevedono un domani
    Oh

    [Ritornello]
    Sono l’aberrazione della vostra cultura
    Nessuna speranza nessuna paura
    E qualunque cosa arrivi so che dura finché dura
    Nessuna speranza nessuna paura
    Lo sguardo da perdente perché è la mia natura
    Nessuna speranza nessuna paura
    E qualunque cosa arrivi so che dura finché dura
    Nessuna speranza nessuna paura

    [Strofa 2]
    Auguri, oggi è il mio compleanno
    Spengo le candeline con l’affanno
    Meglio che accanno i sogni
    Le veline a me non me la danno
    Le pedine come me non hanno chance di guadagno
    Io non sogno per me stesso il meglio
    Anzi io non sogno proprio e manco dormo, resto sveglio
    Sentinella nella cella che io chiamo casa
    Mentre la mia buona stella ha fatto un *plash* ed è esplosa
    Modello senza posa, ribelle senza causa
    Rapper una notte ed è la notte più scrausa
    Adesso raus, non ha senso che resti
    Lasciami da solo tra i miei beat e i miei testi
    Lasciami da solo tanto so che non vorresti
    Perdere la speranza, se io ti convincessi
    che
    Non c’è futuro e se ci penso scoppio
    Non ho alcuna paura e quindi passami quel cappio

    [Ritornello]
    Sono l’aberrazione della vostra cultura
    Nessuna speranza nessuna paura
    E qualunque cosa arrivi so che dura finché dura
    Nessuna speranza nessuna paura
    Lo sguardo da perdente perché è la mia natura
    Nessuna speranza nessuna paura
    E qualunque cosa arrivi so che dura finché dura
    Nessuna speranza nessuna paura

    Sono l’aberrazione della vostra cultura
    Nessuna speranza nessuna paura
    E qualunque cosa arrivi so che dura finché dura
    Nessuna speranza nessuna paura
    Lo sguardo da perdente perché è la mia natura
    Nessuna speranza nessuna paura
    E qualunque cosa arrivi so che dura finché dura
    Nessuna speranza nessuna paura

    —–

    A tutti quelli “fuori” by Chef Ragoo

  9. Z. scrive:

    C’è chi vola al di sopra della portata del radar e chi ne vola al di sotto. Gli altri volino con cautela.

    Può piacere o no, ma è così che funziona.

  10. Moi scrive:

    Ricapitoliamo :

    Ci sono battute più o meno “cattive”, più o meno “opportune” … c’è chi non coglie le ironie perché davvero ” non ci arriva ” e chi per convenienza finge di non coglierle. Con i “sòscials” c’è un’ esposizione molto “a rischio” al farlo sapere a tutti.

    Un Politico dovrebbe (!) conoscere questi “dispositivi” meglio di chiunque altri.

  11. Miguel Martinez scrive:

    Le disavventure di un Filologo Untore:

    Corriere della Sera
    firenze
    /
    cronaca

    Coronavirus, in Francia la biblioteca chiude le porte al prof di Pisa
    La disavventura di Fabrizio Cigni: «Dovevo solo consultare un manoscritto per un’ora»

    Doveva consultare per un’ora un manoscritto del Milleduecento all’interno della biblioteca di Tours (Francia). Ma poco prima gli hanno negato l’accesso per paura del coronavirus. Il protagonista di questa brutta disavventura è Fabrizio Cigni, professore associato di Filologia romanza all’Università di Pisa, studioso di fama, al quale è stato negato l’accesso. Che cosa è successo esattamente è lui stesso a raccontarlo dalla Francia, dove tuttora si trova. «Nei giorni scorsi avevo inviato una mail per capire se potevo venire a fare una ricerca regolarmente autorizzata dalla mia Facoltà — spiega il professor Cigni — . Mi hanno risposto che non c’era alcun problema». Proprio per questo motivo il professor Cigni è volato fino a Parigi assieme a un suo assistente. «Siamo sbarcati all’aeroporto giovedì sera, nessun problema. Siamo andati a Parigi e abbiamo cenato in un ristorante». Ieri mattina il professore universitario doveva entrare nella biblioteca, che apre alle 13. «Due ore prima mi è arrivata una mail nella quale si dice che tutte le persone provenienti dall’Italia non possono essere accolte nella biblioteca», spiega ancora lo stesso professore che però di fronte a questa «follia» non si è arreso.

    Ecco che cosa ha fatto il professor Cigni: «Mi sono quindi recato lo stesso alla biblioteca e sono entrato dentro. Una signora mi ha chiesto se fossi io il professor Cigni e a quel punto è sceso il direttore della biblioteca, spiegandomi che poco prima la Prefettura di Parigi aveva esteso il divieto di far entrare qualsiasi italiano all’interno di certe strutture». Il professor Cigni, molto noto per essersi occupato prevalentemente di prosa cavalleresca medievale, spiega infine di aver ricevuto «addirittura una mail da parte dell’Asl di Tours nella quale si spiega che, a seguito delle direttive nazionali, “il signor Cigni non può essere ricevuto all’interno della biblioteca”. Si rende conto? Su una carta intestata dell’Asl c’è il mio nome!». Una situazione che il professor Cigni definisce «allucinante, visto che io sto benissimo e fino a qualche ora prima non c’era stato nessun tipo di problema».

    • Roberto scrive:

      Volare non fa bene al pianeta, ma poi vedi che c’è chi non esita a spararsi due ore di volo ad andare e due a tornare per “consultare un manoscritto per un’ora”….

      • Moi scrive:

        … ” Professoroni Gretini ” che predicano bene e razzolano male ?
        … Cmq sono gli stessi che son pronti anche a fare gli ” Accoglioni ” con chiunque in Italia !

      • roberto scrive:

        non ho la benché minima idea di chi sia questo tizio, di quali siano le sue posizioni sull’immigrazione o su greta, quindi non so se predica bene e razzola male.

        facevo solo notare un dettaglio di questa storia su un blog dove gli aerei sono considerati (e probabilmente a giusto titolo) una delle 666 manifestazioni della bestia

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Volare non fa bene al pianeta, ma poi vedi che c’è chi non esita a spararsi due ore di volo ad andare e due a tornare per “consultare un manoscritto per un’ora”….”

        notato anch’io!

      • roberto scrive:

        oltretutto si muovono in due

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Habs (e Peucezio, dopo un veloce corso di inglese),

    La protestantizzazione dell’Islam https://www.yenisafak.com/en/columns/yasinaktay/europe-further-christianized-through-modernization-2047360

    • Francesco scrive:

      non è parente di quello che trovava decadente e lussuriosa l’Arizona degli anni ’50?

      sennò lo leggo

      😉

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “non è parente di quello che trovava decadente e lussuriosa l’Arizona degli anni ’50?”

        Non ho presente l’Aktay che dici, per cui non saprei

        • Francesco scrive:

          era una battuta, pare che il maestro spirituale di Osama Bin Laden abbia avuto una scioccante esperienza nella libertina Arizona di quell’epoca e sia tornato sulla retta via dopo quello scandalo

          ora, tu che sei metà di quelle parti potresti dirci quanto era libertina e peccaminosa ….

          😀

    • Francesco scrive:

      beh, i primi secoli dopo Lutero e Calvino sono epoca di maggior fanatismo e di letture estremistiche, di fatto più ignoranza come frutto di più lettura delle Scritture

      per l’Islam vale lo stesso?

  13. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    BOLOGNA

    https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_marzo_01/bologna-06-nuova-documentoacorrierebologna-web-bologna-f826f066-5bce-11ea-bea3-482416888247.shtml

    La movida al Pratello che toglie il sonno ai figli: «L’ha detto la pediatra»
    La diffida al Comune di un residente: «Pronti alle vie legali»

    ————–

    … in Oltrarno, avete mai provacto a giuocare la Carta Pediatria ?! 😉

    • Roberto scrive:

      Il Pratello….mi ricordo 25 anni fa di studenti che proiettavano film o partite di calcio sui palazzi di fronte per offrire una visione comune

      Un parco giochi enorme, dispiace però per le 2-3 famiglie che ancora ci vivono

  14. Francesco scrive:

    1) la battuta non è originale, io l’ho sentita in ambito calcistico

    2) la battuta non è simpatica, ancorchè chi la dice sia toscano e pensi che qualsiasi stronzata dica sia simpatica ispo facto

    3) la battuta è pure da coglione, perchè Renzi è alla spasmodica ricerca di scuse per rompere, si rende conto che i “poteri forti italioti” puntano sul Conte e non su di lui come cerotto al populismo e alla stuipidità. quindi la battuta fa il gioco del nemico interno alla coalizione di sinistra.

    1+2+3= NKVD a casa la mattina presto e sparizione definitiva c/o Siberia. Del Nord.

    😉

  15. Mauricius Tarvisii scrive:

    Attenzione: scoperta storiografica sensazionale. Il Vaticano non volle fermare i treni dei deportati nei campi di sterminio.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/02/pio-xii-e-scontro-sulle-carte-desecretate-vaticano-aiuto-gli-ebrei-il-rabbino-di-roma-non-volle-fermare-treno-con-mille-deportati/5723444/

    E, a quanto pare, nemmeno la comunità ebraica di Tunisi e gli imam di Giacarta imposero il blocco dei convogli dei deportati.

    Visto? Complottoh!1! Fate giraree!1!

    • Peucezio scrive:

      Certo che è sintomatico.
      Il rapporto con gli ebrei e l’Olocausto è il metro con cui giudicare il mondo e il capo di una religione universale, cui dovrebbe spettare il compito di giudicare il mondo in base ai suoi valori di riferimento, diventa lui oggetto di giudizio.
      La contingenza (l’Olocausto è un evento storico, per quanto tragico, non una teofania o un evento metafisico) diventa valore assoluto cui subordinare l’assoluto, in una logica rovesciata.
      E il bello è che tutti danno per scontato questo principio e al massimo si dividono sul merito del giudizio, come dire, è l’imputato che giudica il giudice, la creatura il Creatore, ma vediamo un po’ come lo giudica.

    • habsburgicus scrive:

      @Mauricius
      penso che tu abbia ragione e apprezzo (questa volta almeno :D) il tuo sarcasmo…
      sarebbe però ora di fare una discussione pacata sine ira et studio
      nei vecchi tempi la Santa Sede teneva tutto segreto, per molte ragioni, non tutte disprezzabili
      Leone XIII, di immortale memoria, aprì gli archivi ma solo fino al 1799
      da allora ci furono progressive aperture, ma sempre con uno iato elevato
      Pio XI aprì il primo Ottocento
      credo che quando morì Pio XII, ultimo Papa vecchio stile (9/10/1958), gli archivi non comprendessero ancora neppure Pio IX !
      da allora si fu di manica più larga, ma all’avvento di Giovanni Paolo II (16/10/1978) credo che non si fosse ancora superato il 1914
      indi, su pressione di alcuni :D, il Vaticano incominciò a cedere…
      infine con Francesco –e CONTRO ogni altro esempio- la Santa Sede cedette alla canea e oggi ha aperto gli archivi sino al 9/10/1958..da storico, ne son felice..oggi la Chiesa cattolica, quella tradizionale può essere studiata tutta !
      ma, visto che non sono mai contenti e che a ogni concessione (ENORME stavolta, inaudita !!!) rispondono a pesci in faccia, sarebbe forse da domandarsi se sia stato saggio aprire gli archivi segreti a nemici implacabili della Chiesa..ciò che era, in passato, una delle obiezioni all’apertura, rammentalo
      prima di un certo Concilio, la risposta sarebbe stata chiara 😀
      en passant, a me farebbe pure piacere aprissero gli archivi di Papa Giovanni 😀 ma non sono ancora (forse :D) così demente da pretendere che la Chiesa faccia unilateralmente una mossa così assurda !
      quelli non interessano a nessuno, tranne a me e Peucezio, e dunque non li apriranno 😀 se non passato il secolo d’ordinanza 😀

      • habsburgicus scrive:

        che poi, a me almeno, gli archivi di Pio XII non interessano tanto per quello bensì per il 1945-1958 :D..lì si che saranno interessanti !
        forse si saprà qualcosa anche sulla fine della Monarchia e si vedrà se fu mai possibile un “colpo di timone” per indirizzare in forme più inusuali e organiche la democrazia italica [tradotto, se mai si pensò a un golpe, per mettere fuori legge il PCI :D]

        • habsburgicus scrive:

          idem sull’Est
          lì ci sarà l’altra campana al “sinistrismo” dominante…e forse sarà possibile fare la cronaca delle persecuzioni dei cristiani sotto il marxismo realizzato
          si conoscerà molto pure sulla Spagnz
          e per restare ad un tema importante, si potrà vedere se Pio XII fece o non fece pressioni contro las spartizione della Palestina (29/11/1947)…è noto che i governi cattolici latino-americani non vedevano di buon occhio la nascita di un certo Stato, invece favorito dai governi anticlericali* (Messico, Uruguay)..e visto che passò per 1 solo voto (credo corruzione dei delegati paraguayani :D) sarà interessante se il Vaticano spese la sua influenza o, se non lo fece, i motivi della sua astensione
          se si astenne dall’opporsi, sperando nella loro gratitudine, mi spiace, ma forse la Chiesa era bacata già prima del Concilio 😀 😀 😀

          *acribia vuole che si dica che Cuba, pur massonica, votò contro lo Stato sacrosanto; e la Jugoslavia marxistissima -1° esempio di strappo da Stalin, ancora non notato adeguatamente idem–laddove Stalin, i cechi e Togliatti in quei giorni erano fanaticamente contro gli arabi 😀 tanto che uno storico russo ha scritto un libro ritenendo Stalin il vero padre di quello Stato

    • PinoMamet scrive:

      “E, a quanto pare, nemmeno la comunità ebraica di Tunisi e gli imam di Giacarta imposero il blocco dei convogli dei deportati.”

      beh, dai, questo paragone non ha senso e te ne accorgi da solo, visto che si sta parlando del treno dei deportati da Roma, e che a Roma il Papa conta qualcosa di più degli imam di Giacarta…

      a parte questo, trovo le conclusioni di Di Segni altrettanto affrettate di quelle di Johann Ickx.
      Come dice Di Segni stesso, lasciate lavorare gli storici!

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Il Papa aveva il potere di far partire o meno i convogli nazisti più o meno come ce l’avevano gli imam di Giacarta…

        • Francesco scrive:

          in effetti pare arduo pensare il contrario

          ogni tanto ci vorrebbe un bel vaffanculo anche rivolto a certi intoccabili

          o una sana consapevolezza della situazione da parte della Chiesa

          • PinoMamet scrive:

            Secondo me la fate un po’ troppo semplice…

            copio e incollo da Wikipedia:

            “Il 16 ottobre 1943 avvenne il rastrellamento degli ebrei del ghetto di Roma. Nei giorni successivi essi furono avviati alla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz. Prima dell’occupazione tedesca della capitale nessun ebreo era stato deportato.[31]

            Dopo l’effettuazione del rastrellamento, il cardinale Segretario di Stato Luigi Maglione interpellò l’ambasciatore tedesco presso il Vaticano, Ernst von Weizsäcker[32]: il segretario di Stato chiese di “intervenire in favore di quei poveretti” e si lamentò per il fatto che proprio a Roma, sotto gli occhi del Santo Padre, fossero fatte soffrire tante persone unicamente perché appartenenti a una determinata stirpe. Weizsäcker si limitò a chiedere quale sarebbe stata la reazione della Santa Sede, nel caso fossero continuati i rastrellamenti di ebrei. Maglione rispose che: “La Santa Sede non vorrebbe essere messa nella necessità di dire la sua parola di disapprovazione”.

            Solo il 25-26 ottobre, quando gli ebrei romani erano già giunti ad Auschwitz da alcuni giorni, apparvero: un articolo sull’Osservatore Romano e una lettera di protesta indirizzata al generale Reiner Stahel. La lettera era firmata da Alois Hudal (filonazista, rettore della Chiesa tedesca a Roma e, successivamente alla guerra, impiegato successivamente nel facilitare la fuga di gerarchi nazisti dell’Italia[33], sospettato di essere stato, durante il conflitto, un informatore del Abwehr e del Reichssicherheitshauptamt delle SS[34][35]). In essa Hudal si augurava la non reiterazione degli arresti, per evitare un intervento pubblico del Papa contro di essi (“La prego vivamente di dare ordine perché tali arresti vengano subito sospesi sia a Roma sia nei dintorni; in caso contrario temo che il Papa finisca per prendere pubblicamente posizione contro questi arresti”).

            Il 28 ottobre 1943, Weizsäcker, nella sua relazione al Ministro degli esteri tedesco, poteva comunque rassicurare il governo nazista sul fatto che “Il Papa benché sollecitato da diverse parti, non ha preso alcuna posizione contro la deportazione degli ebrei da Roma” e che “Egli ha fatto di tutto anche in questa situazione delicata per non compromettere il rapporto con il Governo tedesco e con le autorità tedesche a Roma. Dato che qui a Roma indubbiamente non saranno più effettuate azioni contro gli ebrei, si può ritenere che la questione spiacevole per il buon accordo Tedesco-Vaticano sia liquidata”.[36]

            Nel 2007 la Santa Sede ha rivelato[37], per bocca del segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone[38], che il 25 ottobre 1943 Pio XII emanò una direttiva riservata a tutti gli ecclesiastici italiani in cui indicava come necessario “ospitare gli ebrei perseguitati dai nazisti in tutti gli istituti religiosi, ad aprire gli istituti o anche le catacombe”.”

      • PinoMamet scrive:

        Lungi da me proclamarmi esperto della questione, ma non credo che la cosa fosse così scontata.
        Il Papa non ha, come noto, divisioni corazzate, ma ha una diplomazia ramificata e influente, da non sottovalutare, per non parlare del peso della sua immagine pubblica, specie allora, in un paese cattolico.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Posso accettare una critica sull’azione diplomatica in generale, ma che il Papa avesse la possibilità di convincere ufficiali nazisti a ignorare gli ordini dei loro superiori e non far partire un treno mi pare poco verosimile.

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        non conosco bene la questione di quel momento, ma tieni conto che il fascismo, coi Patti Lateranensi, aveva soltanto fatto uscire dal ghetto una Chiesa che per decenni era esclusa da ogni possibilità d’influenza e conculcata in tutti i suoi diritti e prerogative, da uno stato laicista radicale.
        Col fascismo si era ricreato, in qualche misura, quel nesso fra Chiesa e società che, a livello popolare non era mai venuto meno, ma che si è rinsaldato fortemente con gli anni della Democrazia Cristiana. Francamente non so che influenza potesse avere la Chiesa sul regime fascista in stato di guerra, ma, soprattutto, sui nazionalsocialisti che controllavano Roma e che, malgrado Hitler avesse un retaggio cattolico mai rinnegato, erano tendenzialmente o protestanti e neopagani, comunque fedelissimi all’ideologia (in Germania le regioni più cattoliche furono anche quelle dove il NSDAP attecchì meno e non dimentichiamo che queste cose erano gestite non dalla Wermacht, composta di comuni cittadini – che già comunque, da buoni tedeschi, obbediscono senza batter ciglio – ma dalle SS, che probabilmente il papa l’avrebbero fatto allo spiedo in un rito antico-germanico, probabilmente inventato ad hoc 🙂 ).

        Inoltre non dimentichiamo che, anche se probabilmente la voce sarà anche corsa in giro (ma non ci giurerei), non è che il reich ufficialmente ha detto: adesso rastrelliamo tutti gli ebrei, per eliminarli fisicamente.
        Ufficialmente quindi si trattava di trasferire manodopera (suona cinico, ma è così). Perché un papa doveva opporsi, rischiando quello che rischiava (coi nazisti non si scherzava troppo), al fatto che i nazionalsocialisti stavano trasferendo un popolo non cristiano, che identificavano (giustamente, anche se indebitamente, perché gli ebrei italiani poco c’entravano) col bolscevismo persecutore di cristiani?
        Malgrado tutto ciò, se Pio XI, che aveva molta antipatia per Hitler, mentre si mostrò subito molto amico degli alleati (anche i papi preconciliari, dottrinariamente ineccepibili, potevano fare scelte politiche opinabili; bisogna anche dire che probabilmente non immaginava ciò che l’influenza americana avrebbe valso in termini di secolarizzazione e distruzione profonda del sentimento cristiano), fosse in qualche misura, con estrema cautela e diplomazia, cercato, anche di nascosto, di intervenire, non mi stupirebbe: la Chiesa ha comunque sempre avuto preoccupazioni umanitarie verso chiunque, come è giusto che sia.
        Ora siamo alla follia che è la Chiesa che deve dare conto agli altri del suo operato.

        Habsb., tu che su questi eventi sai sicuramente duecento volte più di me, che ne pensi?

        • mirkhond scrive:

          Concordo con Peucezio.

        • PinoMamet scrive:

          “Ora siamo alla follia che è la Chiesa che deve dare conto agli altri del suo operato.”

          Non sono d’accordo con questa frase…

          nella Storia, tutti devono dar conto a tutti del loro operato, continuamente. Non vedo perché la Chiesa debba fare eccezione…

          • mirkhond scrive:

            E Israele lo da il conto del suo recente passato?

            • mirkhond scrive:

              Comunque vedo positivamente l’apertura degli archivi vaticani relativi a Pio XII, in modo che si possa fare definitivamente luce sulla questione dei famosi silenzi.
              Anche se credo che polemiche e giudizi contrastanti sulla sua figura continueranno e anzi aumenteranno.
              Spero che anche lo stato italiano renda finalmente accessibili a tutti gli storici gli archivi militari relativi ai primi anni dell’unità d’Italia e sui sistemi repressivi sabaudi utilizzati nelle Due Sicilie conquistate, sul numero delle vittime e sulla questione dei soldati nostri prigionieri e sul loro relativo trattamento.
              Chi nasconde in fondo ha paura…..

          • PinoMamet scrive:

            Mi pare che non manchi né la ricerca, né le critiche su Israele…

            • mirkhond scrive:

              Che però non diventano di dominio pubblico.

            • PinoMamet scrive:

              Forse intendiamo cose diverse con “rendere conto…”

              io la capisco così: un sacco di gente, storici e gente comune, ha da ridire su questa o quella azione di Israele… USA, Francia, Danimarca, Vattelapesca.

              Non capisco perché il Vaticano dovrebbe fare eccezione, come mi sembrava auspicare Peucezio.

              • mirkhond scrive:

                Su questo siamo d’accordo.
                Per me non dovrebbero esserci scheletri nell’armadio da parte di nessuno.
                Che tutti gli archivi vengano aperti alla pubblica consultazione.

  16. Moi scrive:

    Un’ altra roba pazzesca da Coronavirus :

    in Serie A si potrebbe giuocare a stadi aperti solo al Sud … però Tifosi e Giocatori si spostano ! … I “Clèbbs” 😉 delle Squadre & relative Tifoserie Organizzate (gente che paga una tessera apposita !) stanno litigandi di brutto, sia fra di loro che al loro interno
    !

    Invito chiunque ne sappia di più a dettagliare … grazie ! 😉

  17. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/fiabe-gender-ai-bimbi-annullato-levento-le-drag-queen-rimangono-a-bocca-asciutta-147374/

    l’evento è stato annullato. Le due drag queen Cristina Prenestina e Paola Penelope stamattina non leggeranno fiabe gender ai bimbi presso la biblioteca interculturale “Cittadini del Mondo”. L’iniziativa, che figurava pubblicizzata anche sul sito del Comune di Roma, è stata sospesa dopo il vespaio di polemiche sollevato ieri da Fratelli d’Italia e Lega. L’evento doveva essere il primo di tre incontri «finalizzati a far conoscere storie di inclusione e amicizia senza pregiudizi di genere»

  18. KARL scrive:

    Caro Miguel, devo ringraziarti, perché è grazie al tuo blog che non sono più un piddino politically correct. Si, tutto ebbe inizio qui una decina di anni fa. Da qui agli scritti di Costanzo Preve il passo fu breve, per finire il mio viaggio esistenziale con il blog dell’anonimo Alceste, che probabilmente conosci. Beh, non so se devo proprio ringraziarti, forse era meglio stare nel Trueman Show piddino, sicuramente più confortante, in attesa del piano fine di mondo.

  19. Miguel Martinez scrive:

    Non riesco a mettere esattamente a fuoco l’immagine, ma l’idea della “moda in ginocchio” mi fa venire confusamente in testa alcune delle fantasie di Habs 🙂 (qualcosa tipo svendita modelle, insomma)

    Oggi leggo:

    “(DIRE) Firenze, 3 mar. – L’80% di prenotazioni cancellate a marzo, “un centinaio tra strutture alberghiere ed extra alberghiere chiuse, lavoratori mandati a casa con ferie forzate”.

    A Firenze “la situazione economica è davvero molto difficile”, anche perché qui “c’è il distretto della moda e della produzione del lusso più importante d’Italia e le aziende sono letteralmente in ginocchio”.”

    • PinoMamet scrive:

      Hai notato che di solito quando si usa “letteralmente” in realtà in significato è tutt’altro che quello letterale?

      Le aziende non hanno ginocchia!!

  20. Miguel Martinez scrive:

    Come soffro:

    https://www.mffashion.com/news/livestage/coronavirus-nike-chiude-temporaneamente-la-sede-europea-202003021218266675

    “Coronavirus, Nike chiude temporaneamente la sede europea
    A causa di un dipendente che ha contratto la malattia, il colosso sportswear ha deciso di sospendere le attività negli uffici di Hilversum oggi e domani

    Nike alle prese contro il coronavirus. La sede europea del gigante Usa dello sportswear (a Hilversum, Paesi Bassi), rimarrà chiusa oggi e domani a causa di un dipendente risultato positivo al covid-19.

    L’intero headquarter, dove lavorano circa 2 mila dipendenti provenienti da 80 Paesi, sarebbe stato disinfettato stanotte. Dal 28 febbraio le autorità sanitarie olandesi hanno segnalato 10 infezioni da coronavirus.

    Il colosso dell’abbigliamento sportivo è stato tra i primi a mobilitarsi in risposta alla diffusione dell’epidemia, in primis chiudendo la metà dei suoi punti vendita in Cina a inizio febbraio e operando con un orario ridotto in quelli rimasti aperti (vedere MFF del 6 febbraio). (riproduzione riservata)

    • Francesco scrive:

      veramente i titoloni sull’accordo di pace erano dappertutto

      volendo leggere gli articoli, immagino si capisse molto bene chi aveva vinto e chi aveva perso (in sintesi, l’umanità ha perso e un gruppetto di balordi montanari ha vinto)

      almeno il vittimismo del “ci nascondono tutto” potrebbero risparmiarcelo, questi anziano froci rigorosamente con culo altrui?

  21. Miguel Martinez scrive:

    Un martire dei nostri tempi (non solo dell’Inquisizione Laica, ma anche dell’Informatizzazione Globale, leggete le ultime righe):

    https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/03/03/news/coronavirus_il_parroco_quasi_novantenne_celebra_messa_denunciato_alla_procura-250161887/

    “Coronavirus, il parroco quasi novantenne celebra messa, denunciato alla procura

    E’ accaduto a Castello d’Agogna, protagonista don Antonio Lunghi. Davanti a lui c’erano otto fedeli

    03 marzo 2020
    Coronavirus, il parroco quasi novantenne celebra messa, denunciato alla procura
    Una chiesa vuota (ansa)
    Un anziano sacerdote, don Antonio Lunghi, 88 anni tra pochi giorni, è stato segnalato alla magistratura per aver tenuto regolarmente la messa domenica, nonostante l’ordinanza di sospensione di tutte le cerimonie religiose. E’ avvenuto a Castello d’Agogna, paesino di 1145 abitanti in provincia di Pavia. Alla funzione erano presenti solo otto fedeli. I carabinieri, ai quali è stato segnalato l’accaduto, non hanno potuto far altro che informare la Procura: il sacerdote rischia una denuncia per inosservanza di un provvedimento dell’autorità. Da tempo a riposo, don Antonio continua a dare una mano agli altri preti e frequentemente dice messa nel paese di cui è stato parroco dal 1973 fino alla pensione. Si sarebbe giustificato dicendo di non aver avuto conoscenza del provvedimento che vietava e vieta, tra l’altro, le cerimonie religiose, anche perché non usa la posta elettronica: per questo non ha aperto l’e-mail con la quale la Diocesi illustrava le misure da osservare per prevenire la diffusione del coronavirus.”

  22. Moi scrive:

    Il Papa aveva il potere di far partire o meno i convogli nazisti più o meno come ce l’avevano gli imam di Giacarta…

    [cit.]
    ——–

    Vero, MA … la UAAR pensa e induce a pensare sul serio che il Papa ancora oggi sia un Influencer 😉 come poteva esserlo nell’ Alto MedioEvo ! 😉

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