Il fondo… ma è una tragedia?

I negatori dei cambiamenti climatici non criticano solo alcune ipotesi (in senso scientifico) sul clima stesso.

Ma sono preoccupati, cioè affermano che l’interesse, o la moda, o il panico ambientalista di questi anni costituisca un grave pericolo, da cui cercano di salvare l’umanità. Nei commenti qui, qualcuno fa l’esempio del panico terrorismo islamico del 2001, che ha portato alla guerra in Afghanistan e poi in Iraq.

Voglio regalare loro una notizia, che probabilmente riassume in sé tutti i peggiori risultati che può dare l’impegno per l’ambiente.

Tutti noi che siamo attivamente impegnati in queste cose conoscono storie analoghe, con esiti analoghi.

Questa volta i protagonisti sono due bambine inglesi di addirittura 7 e 9 anni, altro che l’adolescente Greta Thunberg.

Hanno “lanciato una petizione”:

“Ci piace andare a mangiare da Burger King e McDonald’s, ma i bambini giocano con i giocattoli di plastica che regalano per alcuni minuti prima di buttarli via e danneggiare gli animali e inquinare il mare. Vogliamo proteggere il pianeta per noi e per le generazioni future”

Possiamo sospettare quanto meno che le due minorissime siano state “spinte” dai genitori. E vanno in giro su Internet, a un’età in cui dovrebbero fare altro.

Le due non contestano per nulla le multinazionali, tacciono su tutta la filiera che va dall’agricoltura industriale in India allo sfruttamento di lavoratori precari.

Ma la cosa più interessante è la reazione delle multinazionali:

“Burger King ha invitato i propri clienti a rendere i vecchi giocattoli di plastica, non solo i loro ma anche quelli della concorrenza, fino al 30 settembre, per riciclare la plastica ottenuta e costruire nuove aree giochi nei ristoranti: chi renderà un giocattolo riceverà gratuitamente un King Junior, il pasto per i bambini.”

Traduzione: tu hai un giocattolo del McDonald’s. Se lo porti a Burger King, cercano di farti venire la dipendenza regalandoti un “pasto per i bambini”. Mentre con i giocattoli che tu regali loro, costruiscono a tue spese un’altra attrazione per i clienti.

“Anche McDonald’s ha risposto all’appello delle sorelle McEwan dicendo che i propri clienti potranno scegliere tra i giocattoli presenti normalmente negli Happy Meal e una confezione di frutta.”

Immagino i bambini che scappano piangendo, “mamma mamma voglio la frutta, odio le  macchinine!”

Tutto questo viene presentato nei media come una “vittoria”, non si sa delle bambine o delle due multinazionali, che adesso si presentano come sensibili ai propri clienti e pure ecofriendly.

Ora che abbiamo sviscerato la storia,  dobbiamo chiederci quale sia il bilancio?

Alla fine, le ditte continuano a guadagnare lo stesso. E infatti, non hanno mica chiamato gli avvocati o le guardie di sicurezza contro le bambine.

Però è anche vero che prima che ci fosse la diffusione di una preoccupazione ambientalista, la gente trovava assolutamente normale venire sommersa da giocattolini di plastica.

Adesso persino genitori, di quelli che comunque portano i figli in luoghi di perdizione come il Burger King, cominciano a porsi qualche piccolo dubbio; e ci sarà qualche oggetto di plastica (non molti) in meno in giro.

Il bilancio alla fine è appena appena sopra lo zero, e forse a imbrattare invece le vetrine di McDonald’s il bilancio invece sarebbe stato sotto lo zero.

Ma si stenta a capire perché storie del genere siano viste come paragonabili alla guerra contro l’Iraq.

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77 risposte a Il fondo… ma è una tragedia?

  1. PinoMamet scrive:

    Ma infatti temo che in molte storie non ci sia affatto una morale; non c’è un buono e un cattivo, non c’è neanche un vero e proprio protagonista, se non quello con cui di volta in volta raccontiamo il punto di vista.

    E visto che non ci sono buoni e cattivi, può essere benissimo che chi è sostiene una buona idea sia stronzo e insopportabile, o che abbia ragione su alcune cose, e torto su altre. O che sostenga una buona azione per interesse sporchissimo, o che un’azione che sembra positiva abbia effetti deleteri

    (un amico che fa documentari in Groenlandia mi parlava dell’effetto deleterio della moda ambientalista sulla vita degli Inuit, ma è tema di un suo documentario in lavorazione e non posso dire di più).

    E sì, il bilancio spessissimo, alla fine, è appena appena sopra lo zero.

  2. Oldboy scrive:

    Miguel

    “Negatore” somiglia molto a un’etichetta denigratoria, forse perché lo è.

    “Scettico” sarebbe un termine corretto.
    “Uno che non se la beve” ancora di più.

    Per i seguaci dell’altra tesi, parlerei di neo-fanatici ingenui e – spesso – intolleranti. Sempre pronti a credere e a obbedire alle ultime direttive della propaganda.

    E’ un po’ lunghetta, come definizione, ma calza.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Oldboy

      ““Negatore” somiglia molto a un’etichetta denigratoria, forse perché lo è.

      “Scettico” sarebbe un termine corretto.
      “Uno che non se la beve” ancora di più.

      Per i seguaci dell’altra tesi, parlerei di neo-fanatici ingenui e – spesso – intolleranti. Sempre pronti a credere e a obbedire alle ultime direttive della propaganda.

      E’ un po’ lunghetta, come definizione, ma calza.”

      Il problema è trovare una definizione oggettiva per le due parti, che non sminuisca l’autopercezione di nessuna delle due.

      “Negatore” non piace nemmeno a me. Però qui non stiamo parlando nemmeno di “scetticismo”: anch’io ho posso leggere con molto scetticismo titoloni sul tipo, “tra cinque anni Parigi sarà calda come Calcutta”.

      Ci vuole un termine che indichi il fatto che “voi” (scusa la semplificazione) credete che esista una grande manovra da parte dei “potenti” (di nuovo quel termine, ma si può aggiustare) per “portare all’ammasso i cervelli” e far prendere provvedimenti sotto la spinta del panico, che andranno a danno dell’umanità.

      Magari riusciamo insieme a costruire un termine non offensivo che renda questo concetto.

      • Z. scrive:

        Mi sembra che “cospirazionisti” sia perfetto, sia per i modi sia per il merito.

      • Matteo P scrive:

        Anche a me piacerebbe molto trovare un termine migliore. Trovo “negatore” ingiustamente denigratorio, come dice Oldboy. Oltretutto fuori di qua il termine è “negazionista”, con il suo fine riferimento storico.
        Trovo scettico molto migliore come parola, il fatto è che bisognerebbe discutere su cosa si è scettici. Ma sicuramente scettico non ha la valenza negativa di “negatore”.
        Inoltre, per fortuna tutti possiamo essere scettici su qualcosa, chi più chi meno.

        Personalmente non concordo quando però dici:
        Ci vuole un termine che indichi il fatto che “voi” (scusa la semplificazione) credete che esista una grande manovra da parte dei “potenti” (di nuovo quel termine, ma si può aggiustare) per “portare all’ammasso i cervelli” e far prendere provvedimenti sotto la spinta del panico, che andranno a danno dell’umanità.

        Personalmente lo vedo più come un processo tipo: qualcuno inizia a “spingere” in questa direzione, a qualche potere economico la cosa interessa, ci vede un bel business. Allora tramite i media si inizia un percorso che consiste nel colpevolizzare le persone, ammantare tutto con l’etichetta della “Scienza”, proporre soluzioni non troppo dolorose, e la gente ci crede. Che i provvedimenti andranno a danno dell’umanità non so, sicuramente però andranno a beneficio di qualcuno, e non dei più…

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Matteo P

          “rovo scettico molto migliore come parola, il fatto è che bisognerebbe discutere su cosa si è scettici. Ma sicuramente scettico non ha la valenza negativa di “negatore”.”

          Il termine “negatore” è brutto, sia perché ricorda “negazionista”, sia perché ha un brutto suono.

          Ma non è sinonimo di “scettico”: direi che la tua è una posizione “scettica”, e c’è un ventaglio ampio di scetticismi possibili (ad esempio condivido in pieno lo scetticismo che ispira un titolo come quello che attribuisce l’estinzione del roditore all’AGW).

          Vittorio Feltri, Nicola Porro, Oldboy e altri invece definiscono l’AGW una “bufala”, diffusa ad arte da imprecisati poteri forti, per portare i cervelli all’ammasso e per imporre delle misure molto pericolose e costose.

          Il mondo, secondo loro, sarebbe molto meglio se la gente NON temesse il cambiamento climatico.

          Z ha proposto qui la definizione migliore: si tratterebbe di “complottisti”, nel senso di persone che ritengono che un gruppo di potere diffonderebbe una menzogna (o una vaga e indimostrata ipotesi, quasi sicuramente sbagliata) allo scopo di manipolare l’umanità ottenendo risultati che altrimenti non avrebbe ottenuto, e che vanno a nostro danno.

          Però “complottista”, come “negazionista”, pone altri problemi.

    • PinoMamet scrive:

      ““Scettico” sarebbe un termine corretto.
      “Uno che non se la beve” ancora di più.”

      fermiamoci a scettico, dai.

  3. Ujjj scrive:

    Beh cercare di non offendere chi chiama gli altri neofanatici ingenui mi pare che sia un po’ troppo come concessione.Lo scettico non è del tutto convinto, prende con le pinze. Il negatore nega e qui mi pare che sia proprio quello che sta succedendo.
    Tutto questo calore, arrivando pure ai paroloni, fa poi veramente pensare che ci si un fine forte dietro. Non conosco l’animo umano e la psicologia a sufficienza ma per quel poco ho visto spesso questi toni in chi è toccato nel vivo e parte all’attacco di altri per autoassolvere se stesso. Da li la tesi secondo me più che azzeccata che dietro a queste negazioni ci sia un forte tentativo di difesa dello status quo.
    Questa storia dei poteri forti che diffondono il panico climatico poi mi sembra stia un po’ uscendo dalla realtà. Come se il presidente degli stati uniti non fosse un negatore, come se da qui a pochi anni in Italia non avremo in governo a maggioranza negatori.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Ujji

      “Lo scettico non è del tutto convinto, prende con le pinze. Il negatore nega e qui mi pare che sia proprio quello che sta succedendo.”

      Esatto.

      Senza schierarmi (perché stiamo cercando le definizioni preliminari per una discussione più serena), quelli che Oldboy chiama “neofanatici ingenui” sono persone che, a torto o a ragione, ritengono che vi sia un consenso scientifico per cui l’uso di combustibili fossili avrebbe un impatto negativo sul clima.

      “Neofanatici ingenui” descrive solo il loro presunto carattere, non la loro posizione.

    • Oldboy scrive:

      Per Ujjj

      “Tutto questo calore, arrivando pure ai paroloni, fa poi veramente pensare che ci si un fine forte dietro. Non conosco l’animo umano e la psicologia a sufficienza ma per quel poco ho visto spesso questi toni in chi è toccato nel vivo e parte all’attacco di altri per autoassolvere se stesso.”

      Alla faccia del processo alle intenzioni…
      E non ti rendi nemmeno conto che il tuo, quello sì, è un attacco personale immotivato e offensivo.

      Solo su una cosa hai ragione: non conosci granché l’animo umano e la psicologia.

      Perché il tuo ritratto è del tutto sbagliato. Mi sono limitato a esporre pacatamente le mie idee, come quasi tutto fanno qui dentro.
      Senza mai attaccare nessuno sul piano personale.

      Ah, “Scettico” è sinonimo di “incredulo”.
      Cioé “non disposto a credere, che esita o si rifiuta a credere, per carattere e per atteggiamento abituale, oppure occasionalmente in relazione a fatti particolari.”
      (http://www.treccani.it/vocabolario/incredulo/)

      Chi non crede è scettico.

      • Ujjj scrive:

        Beh è anche sinonimo di dubbioso e qui non mi pare di vedere dubbi ma negazioni “certe”.
        Detto questo mi sono infilato in una discussione su internet e chiedo scusa a tutti, me compreso.
        Il discorso chiaramente è complesso e mi interessa parecchio, lo seguirò più silenziosamente.
        Ritiro l’attacco personale su psicologia e autoassoluzioni: non la conosco.

        Più in generale continuo a pensare che la negazione sia stata usata eccome in chiave conservatrice e come difesa di uno status quo da chi ci ha vinto alla fine delle elezioni e che non si può di certo dire che non rappresenti almeno uno dei cosiddetti “poteri forti”.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Ujjj

          “Più in generale continuo a pensare che la negazione sia stata usata eccome in chiave conservatrice e come difesa di uno status quo da chi ci ha vinto alla fine delle elezioni e che non si può di certo dire che non rappresenti almeno uno dei cosiddetti “poteri forti”.”

          Indubbiamente è stato usato da anni come dici tu: è facile trovare documentazione del rapporto tra interessi petroliferi e scienziati “negatori” tramite think tank americani, ecc ecc.

          Fa parte del gioco normale.

          Da qualche anno, però, la strategia mi sembra cambiata.

          Come semplice notizia la parte negatrice è perdente.

          Pensa a un giornalista che deve scegliere tra questi due titoli:

          tipica notizia “CATASTROFISTA”:

          “A Parigi tra cinque anni farà caldo come a Calcutta”

          tipica notizia “SCETTICA”:

          “il climatologo Jerzy Szczeszczowicz scopre che l’aumento delle temperature è stato lievemente minore negli ultimi ottant’anni alla stazione meteorologica di Bieloporzcinski di quanto risultasse nello studio precedente del suo collega XY”

          E quindi in linea di massima, le aziende hanno scelto la strategia di Burger King/McDonald’s: non impelagarsi in discussioni inutili, ma salvare profitti e immagine.

          • Ujjj scrive:

            Questo mi fa pensare a una situazione win-win-win per vari tipi di potere forte: mainstream media, politici fino a ieri di opposizione, grosse multinazionali eco-friendly e non.

            I media coi titoli catastrofisti ci fanno click, in alcuni casi le catastrofi sono vere in altri no.
            Alcuni politici fanno campagne elettorali anti mainstream media e vincono. Evidentemente molti di quelli che cliccano lo fanno con rabbia e non accettando assolutamente la tesi che leggono nell’articolo catastrofista.
            Il politico furbo “di destra” punta a questi particolari lettori, oltre a giurare fedeltà alle multinazionali “cattive”(in quanto associabili direttamente con petrolio e plastica) .

            Le grosse multinazionali(anche quelle “cattive”) non perdono tempo nel dichiararsi immediatamente eco-friendly come strategia di marketing verso chi non è scettico né verso gli articoli né verso le strategie di marketing.
            Il politico furbo “di sinistra” ha lo stesso target di elettori, con le multinazionali del petrolio ci flirta un po’ meno apertamente e tutte le altre le certifica come realmente eco-friendly.

            In ogni caso sia la classe politica che le grandi aziende non mi pare si stiano muovendo oggettivamente verso cambiamenti reali in fatto di consumi ed emissioni.

            Se quindi qualcosa dell’ipotesi catastrofista fosse reale e si potesse veramente fare qualcosa al riguardo non penso sarebbe il caso di riportare la discussione a livello 0.

            Il discorso dei media mi sembra invece solo un corollario in quanto lì vedo più un tentativo di barcamenarsi in seguito a una forte crisi del settore attraverso il sistema del sensazionalismo ma questo non muove di una virgola le oggettività scientifiche, la reale azione politica, il consenso e le varie decisioni aziendali.

  4. Miguel Martinez scrive:

    Trovo un sito anti-ambientalista che finalmente ha le idee chiare, positive:

    https://www.europeanscientist.com/fr/editors-corner-fr/dix-ouvrages-antidotes-pour-passer-lete-sans-succomber-a-la-collapsologie/

    abolire la morte attraverso la manipolazione genetica, conquistare Marte, dire che non esiste limite alla popolazione che può vivere sulla Terra, consumare cibi sintetici è meglio…

    Non fanno gli “scettici”: da una visione veramente positiva, deriva inevitabilmente che mandino a quel paese la gente che si preoccupa dell’ambiente.

  5. Z. scrive:

    Miguel,

    — Ma si stenta a capire perché storie del genere siano viste come paragonabili alla guerra contro l’Iraq. —

    Perché tutto quello che fanno Quellillà è una Cospirazione Cattivissima, ovviamente.

    In questo modo, peraltro, il lunatico concorre – suo malgrado – a screditare qualsiasi critica al sistema e qualsiasi opposizione allo stato di cose presente.

  6. Roberto scrive:

    Lo confesso: ho una assoluta idiosincrasia per questa moderna tendenza di lamentarsi per qualsiasi cosa che non sia perfetta.
    Nel caso, si dirà che McDonald si fa pubblicità gratis, le bambine sono figlie di Soros, il McDonald è il demonio ed era meglio morire da piccoli…..io invece l’unica cosa che vedo è proprio che spariscono i cazzabubboli di plastica

    Meglio che niente

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      “Meglio che niente”

      Su una scala diciamo di mille, le bambine hanno segnato appena un punto.

      Ma l’alternativa è che quello preoccupato per l’ambiente:

      1) non faccia proprio niente (quindi bilancio zero)

      2) tiri la vernice sulla saracinesca di McDonald’s, si faccia arrestare (quindi con perdita di un coraggioso ambientalista) e faccia alzare un coro di mamme, “ci poteva essere mio figlio! Che delinquenti questi ambientalisti!” (quindi bilancio meno uno)

      • Miguel Martinez scrive:

        Comunque a volte ci sono dei coraggiosi eroi che segnano un punto per l’ambiente. Leggo oggi:

        8 settembre 2019
        Friuli, si schianta contro un muro con la Ferrari da 300.000 euro del padre: illeso
        Il figlio 22enne di un imprenditore trevigiano si è schiantato mentre era alla guida della Ferrari 812 Superfast del padre, per fortuna senza riportare conseguenze. Distrutta invece la costosa macchina. L’incidente, avvenuto a Tamai, in provincia di Pordenone, è presto diventato virale. La Ferrari guidata dal giovane, arrivata a una rotatoria ha accelerato e, nonostante la successiva frenata, ha terminato la propria corsa contro il muro di un’abitazione. Il giovane è sceso illeso.

        • Simone B. scrive:

          Il giovane virgulto pordenonese, grazie al fato, nella vita avrà fatto sicuramente tante esperienze formative tipiche degli appartenenti alle classi agiate e negate a noi poveri.

          Grazie ai soldi paterni ed alla sua disponibilità alla condivisione automobilistica ora aggiunge al suo know- how anche il sovrasterzo di potenza.

        • lorenzo magazzeni scrive:

          Ho visto la foto, la macchina non era “distrutta” per niente, solo danni all’avantreno. Ottima pubblicita’ per la Ferrari comunque.

      • roberto scrive:

        io non sono sicuro che abbiano segnato appena un punto.
        i cazzabubboli di plastica sono tonnellate, hanno iniziato da burger king e sono già arrivate a McDonald e chissà se tra dieci anni il cazzabbubbolo di plastica sarà visto come fumare in un cinema sarà merito di questo punto.
        in più chissà, ispirandosi alle bambine ci sarà un bambino greco che lancerà il movimento no “cannucce al mcdonald” e una bambina russa che si lancerà nel no monouso da starbuck.

        certo l’ideale sarebbe che da oggi tutti questi posti fossero obbligati a farea a meno di cannucce, cazzabubboli e bicchieri di cartone ma non viviamo in un mondo ideale

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “io non sono sicuro che abbiano segnato appena un punto.”

          Concordo su tutto.

          Ma quello che mi piacerebbe fare è spostare il punto di discussione sul “cambiamento climatico”.

          Invece di un dibattito tra incompetenti su ciò che dicono i campioni di polline del Mar Morto sulla temperatura nel sesto secolo a.C., seguito da insulti…

          …discutiamo sugli effetti concreti del “panico da CO2”. Uno degli effetti tipici è quello delle “due bambine inglesi”. Non riguarda direttamente il CO2, ma è ovvio che senza Greta Thunberg, non sarebbe mai successo.

          Oppure discutiamo della proposta di tassare le “emissioni climalteranti”, che è invece direttamente collegato alla “questione CO2”.

          Ma forse persone che tendono ad accusare altri di censurarle, quando invece le si invita al dibattito, non sempre si presentano 🙂

          • Francesco scrive:

            OK.

            però, possiamo escludere che le misure che vengono prese in base al panico da CO2 non siano molto più dannose di quello che si faceva prima?

            perchè mi va benissimo eliminare i sussidi sui carburanti – per aerei, per camion, per trattori – e ancora di più introdurre delle tasse specifiche sul fatto di inquinare l’aria

            ma le puttanate sul diesel sono una tragedia in termini di efficienza, uso del petrolio, inquinamento, credibilità delle politiche ambientaliste

            e l’uso massiccio dei bio-carburanti potrebbe essere molto peggio dell’uso del petrolio, visto che da qualche parte bisogna coltivarle, le piante con cui sono fatte

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “però, possiamo escludere che le misure che vengono prese in base al panico da CO2 non siano molto più dannose di quello che si faceva prima?”

              Questa è la domanda cruciale.

              Nel caso dei giocattolini del McDonald’s, abbiamo sicuramente un miglioramento, per quanto minuscolo.

              Ma esiste anche la possibilità contraria: cioè che una specifica misura peggiori la situazione: gli incentivi al Diesel che citi sono l’esempio perfetto.

              • Francesco scrive:

                io cito i disincentivi al Diesel, che pare essere intrinsecamente migliore del benzina, tra i motori a scoppio

                😉

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “io cito i disincentivi al Diesel, che pare essere intrinsecamente migliore del benzina, tra i motori a scoppio”

                Ne so poco: come al solito ci vorrebbe una squadra di superesperti, di quelli che solo le imprese si possono permettere 🙂

                Mi sembra di capire che il Diesel è peggio per i Daouda (nel senso che “inquina” di più), ma è meglio per i Greta (nel senso che ha meno impatto CO2).

                Vero?

              • daouda scrive:

                se fosse così ( cioè se il diesel fosse così e la loro posizione fosse quella ) mi sembra di si

      • roberto scrive:

        ovviamente mi attendo che qualcuno mi dica “l’ideale è che i fast food non esistano”, ma ricadiamo nel vizio del fanatismo inconcludente, oltre che nei gusti personali (e potrei dire che non sono disposto a nessuna rinuncia finché ci saranno ancora in giro navi da crociera, piatti e cannucce di plastica e sigarette)

  7. Ujjj scrive:

    Chiarisco la mia posizione, queste sono mie opinioni, non uso il condizionale o la forma “io penso che” solo per chiarezza:

    Che i giornali facciano i giornali non è un problema. Nego che esista un complotto o semplicemente un disegno per alimentare panico ingiustificato per promuovere chissà quale agenda.
    Semplificare o banalizzare il discorso a esiste o non esiste il cambiamento climatico è invece stata una scelta deliberata della classe politica. Da una parte chi nega e quindi incarna lo spirito conservatore, dall’altra chi dice che la soluzione è riconoscere il problema e quindi il problema è chi non riconosce il problema.
    Un po’ come per la questione fascisti/antifascisti la parte politica più riformista si dichiara baluardo contro chi nega il problema ma essenzialmente finisce lì.
    Cosa ancora più grave se da una parte si nega e quindi non si fa nulla dall’altra a livello di potere politico e soprattutto economico si propongono soluzioni finte per un problema vero (come quella descritta nel post)
    Manca totalmente nel discorso la proposta di soluzioni reali.

    Il problema è che l’influenza del discorso dominante si sente anche qui, come nel mondo reale che frequento,e il discorso torna indietro al punto 0 ovvero cambiamento climatico si/no oppure viene dirottato su altri presunti problemi tipo complotto dei media allo scopo di generare il panico allo scopo di [ancora non si capisce quale sia il risultato previsto].
    Quando invece mi pare che indipendentemente dal silenzio totale dei media al riguardo si stiano facendo passi in avanti nella discussione dal basso su cosa debba essere fatto per risolvere il problema
    Anche su questo sito, penso al post su XR ad esempio.

    • Oldboy scrive:

      Siamo ben oltre il grottesco: un movimento mondiale di protesta voluto e promosso da chi detiene il potere…

      E celebrato in modo acritico da quegli stessi media che ci hanno rimpinzato di propaganda bellica per almeno 15 anni (dopo l’11 settembre).
      Chi ci crede è bravo.

      Nella più benevola delle ipotesi, un movimento spontaneo e genuino è stato cooptato dal potere, con il fine di svuotarlo e neutralizzarlo.
      Un fine già ampiamente raggiunto, peraltro.

      Il pubblico era ormai stanco della fiction precedente, la “Guerra al Terrore”, e c’era bisogno di un intrattenimento nuovo e più adatto ai tempi.
      E come sempre il pubblico accorre in massa, per non dire in gregge.

      “È molto più facile ingannare la gente, che convincerla che è stata ingannata” (Mark Twain)

  8. Miguel Martinez scrive:

    Mi piacerebbe sentire il parere del nostro “scettico/negatore”, su una proposta molto precisa che si potrebbe prendere, calibrata proprio sulla teoria che l’immissione di CO2 nell’atmosfera sia causa di pericoli per l’umanità.

    https://www.climalteranti.it/2019/09/13/introdurre-un-prezzo-minimo-sulle-emissioni-climalteranti-una-iniziativa-dei-cittadini-europei/

    Misure di questo tipo sono l’esito ultimo del “panico da riscaldamento globale”, la forma concreta che potrebbero prendere.

    Ovviamente se il “riscaldamento globale antropogenico” non esiste, la misura sarebbe abbastanza inutile; ma perché sarebbe catastrofica?

    E quali interessi potenti ci sono dietro, che potrebbero realizzare misure così solo suscitando un grande panico generalizzato?

    • Simone B. scrive:

      La proposta potrebbe essere interessante.
      Però sempre di una tassa si tratta e quindi sarà impopolare dato che la pagheranno soprattutto i ceti meno abbienti. Inoltre trovo sbagliato che i proventi della tabella vengano usati per una vaga promessa di riduzione della pressione fiscale. I proventi dovrebbe essere usati come incentivo alla sostituzione del bene ormai obsoleto.

      • Francesco scrive:

        1) non puoi usare i proventi delle nuove tasse per ridurre la pressione fiscale, al limite puoi usarli per ridurre alcune vecchie tasse!

        2) basta con gli incentivi! non si è ancora capito che producono danni?

        • Z. scrive:

          1) per ridurre la pressione fiscale su di un segmento della popolazione, si intende.

          2) perché basta? gli incentivi per le esternalità positive, ad esempio, non fanno più parte del bagaglio standard dell’economista mainstream?

    • Matteo P scrive:

      Da “scettico/negatore” anch’io, ti direi che non sarebbe catastrofico.
      Anzi, visto che importiamo quasi tutto il combustibile che bruciamo, da un lato non sarebbe neanche male. Ma una tassa peserebbe sulla classe medio-povera, come al solito. E inoltre ci sarebbe da capire cosa ne farebbero, di questi soldi. Se li mettessero sulla sanità pubblica, ci si potrebbe anche pensare. Ma invece finirebbero sicuramente a produrre altre cose inutili ma meno “impattanti” di quelle inutili che usiamo adesso.

      Io credo che bisognerebbe spostare il discorso da cose dubbie a cose certe. Per esempio cosa ne facciamo di questi milioni di tonnellate di plastica che ci ritroviamo nella spazzatura… 🙂

  9. Foresta Nera scrive:

    Il movimento di Greta Thunberg mi fa schifo perche è tanto borghese. Odio la borghesia visceralmente.

    Tutti questi giovani che “scioperano” per clima (ahahah) sono borghesi all’ennesima potenza.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Foresta Nera

      “Il movimento di Greta Thunberg mi fa schifo perche è tanto borghese. Odio la borghesia visceralmente. ”

      Non ti piacciono i giovani che fanno i cortei per il clima.

      Preferisci evidentemente altre categorie di giovani: avresti voglia di dire quali esattamente, considerando le tipologie diffuse e realmente esistenti oggi.

    • Francesco scrive:

      e chi se ne fotte se odi la borghesia?

      chi sei, don Milani?

  10. Foresta Nera scrive:

    Mi fanno schifo non giovani, ma borghesi, giovani o vecchi.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Foresta Nera

      “Mi fanno schifo non giovani, ma borghesi, giovani o vecchi.”

      Sicuramente.

      Ma qui il punto è:

      1) molti giovani (sicuramente del tipo che ti fa schifo) andranno al corteo venerdì prossimo.

      2) un numero più alto di giovani non ci andrà; giovani che appartengono a varie categorie. Mi chiedo con quali di questi che non vanno al corteo ti identifichi, o provi comunque una simpatia maggiore di quella che provi per i giovani che vanno al corteo per il clima. Insomma, quali sarebbero i sani giovani “non borghesi”.

      Perché se invece tutti i giovani oggi sono “borghesi”, non è più un’etichetta utile per distinguere quelli che fanno i cortei per il clima.

  11. Filippo scrive:

    i cortei per il clima non servono a nulla in se,
    servono a preparare il terreno, spalancare le porte a politiche che se non adeguatamente propagandate poi creano divisioni, come i gilet gialli in Francia quando han detto loro di buttare l’auto diesel perche devono prendere quella elettrica..
    io temo una ideologia malthusiana di chi sponsorizza figure come Greta, chiaramente sono gli altri a doversi adeguare , a dover consumare di meno, fare meno figli, non prendere aerei

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Filippo

      “io temo una ideologia malthusiana di chi sponsorizza figure come Greta, chiaramente sono gli altri a doversi adeguare , a dover consumare di meno, fare meno figli, non prendere aerei”

      A parte che i primi ad “adeguarsi” sono quelli che ci credono 🙂

      Comunque se vedi, oggi Greta e Monbiot hanno lanciato la parola d’ordine: il principale strumento per catturare il CO2 in eccedenza sono gli alberi, quindi l’azione prioritaria è la ri-forestazione.

      Se pensi che invece oggi sia meglio consumare di più, fare più figli e prendere più aerei (o comunque che ciò non crei alcun problema), basta dirlo.

      Il problema è che gli “antiambientalisti” raramente affermano qualcosa di positivo di questo genere, che a criticare siamo bravi tutti.

      • Filippo scrive:

        da la Repubblica:
        La manovra verde: Tagli ai sussidi inquinanti e sconti sui consumi green
        18 Settembre 2019
        Nel decreto in arrivo previsto il taglio lineare del 10% alle riduzioni fiscali sui prodotti inquinanti, ma anche un credito di 2 mila euro per chi rottama l’auto e passa al car sharing o ai mezzi pubblici

        vedi che gli ecologisti tramite tasse e incentivi vogliono cambiare i MIEI comportamenti, non i LORO, non parlano di riforestare la pianura padana?

        • Z. scrive:

          Ciao Filippo, benvenuto.

          Certo che vogliono cambiare i comportamenti altrui. Le leggi servono a questo. Per cambiare i propri basta comportarsi diversamente 🙂

        • Miguel Martinez scrive:

          per Filippo

          “vedi che gli ecologisti tramite tasse e incentivi vogliono cambiare i MIEI comportamenti, non i LORO, non parlano di riforestare la pianura padana?”

          Credo che sia sempre importante separare le cose.

          Parlando di riforestazione, ho detto cosa propone Greta Thunberg, giovane cittadina svedese, non il governo italiano.

          Il governo italiano (che non è “gli ecologisti”, anzi…) propone una serie di leggi, legate alla questione ambientale.

          Il governo italiano può punire (tasse e galera) o premiare (sussidi e permessi) i comportamenti.

          Queste leggi dovrebbero in teoria colpire sia i comportamenti tuoi che quelli dei parlamentari.

          Casomai, sarebbe da capire se sono leggi buone o cattive.

  12. daouda scrive:

    Io supererò anche la quota e scriverò male oltre che con astio randomico standardistico MA voi scrivete e sostenete stronzate che non correggete mai, furbi che siete.

    Ora veniamo all’articolo ed a qualche risposta con delle puntualizzazioni dovute:

    a) non esiste nessun negatore dei cambiamenti climatici E del riscaldamento globale. Si nega che l’umano non solo sia preponderante/deteminante con la sua azione ma anche che realmente la favorisca semmai. Ergo stai falsificando.

    b) tra questi ci sarà pure chi descrivi tale ma di per sé osteggiare tale vagheggiamento anti-scientifico non ha nulla a che fare col presumere il panico instillato ed il desiderio di salvare il mondo.
    Per il primo punto perché il catastrofismo “del 2050” è in realtà robba ambientalista che è solo spruzzata e gettata llì affinché si ottenga una suggestione e sensibilizzazione, gli isterici pro o contro li si troverebbe comunque sia.
    Inoltre la retorica di crdersi paladini per la salvezza del mondo è ridicola nella maggiorparte dei così appellati “salvatori negatori” perché semplicemente non c’è e se la scorgi sei soltanto cieco e farabutto.
    La potresti scorgere solo in un caso, ma questo ultimo lo riporterò in seguito * , oltre gli isterici che stocasticamente non fanno/devono far testo.

    c) il panico terrorismo era un panico realmente suscitato. Qui non c’è nessun panico e semmai sarebbe tutto nelle mani vostre e dei media che propinano la cosa alché , non essendoci, il motivodesumibile sono strategicamente e finanziariamente il significato delle politiche ambientalistiche recondite che tu non hai mai voluto indagare.

    d) il problema della PLASTICA, che è un’invenzione straordinaria è L’INQUINAMENTO e non IL RISCALDAMENTO GLOBALE.
    Difatti i negatori non negano l’inquinamento che anzi è avvelenatorio più che mai oggi ( per quanto anche i rimedi sono a disposizione, se li si potesse e volesse usare ).
    Tu continui come tutti a fondere le cose mandando in vacca tutto come quelle bambine che almeno in quanto tali sono scusabili indipendentemente da chi siano state “spinte” appunto, cosa che ovviamente è lapalissiana.
    Il problema dunque NON E’ la plastica, NON E’ il tessile, non è il reparto agro-industriale, non è il reparto informatico DAL PUNTO DI VISTA DEL RISCALDAMENTO.
    Ma semmai dal punto di vista dell’inquinamento, della carenza di prevenzione e riciclo post oltre che dell’impostazione consumista tou court che le politiche ambientali DIROTTANO, NON ANNULLANO AFFATTO *

    e) le multinazionali si sono riallineate da un bel pezzo. Ma il discorso è che per “riscaldare meno” l’ambiente si deve inquinare di più, COMUNQUE *.

    f) che le ditte continuino a guadagnare, qualunque ditte siano, il discrimine lo fa la loro legittimità od illegittimità, non il guadagno in sè che è cosa buona.

    g) il problema che ci si ponga un dubbio sulla PLASTICA è però mal posto se correlato al global warming oltre che favorire la deresponsabilizzazione.
    Cioè non è il cittadino che abusa e spreca visto che nessuno lo obbliga, pur se sedotto, a comprare ed utilizzare un prodotto composto di per sè da un materiale, la plastica, utilissimo.

    h) esttamente per al punto G , come il moscione negro ed il chiodo asiatico, ppé ddi. E’ millantazione, non si paragonano i danni essendo che il panico è argomentazione tutta vostra

    * ( A DOPO )

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Daouda

      Ti rispondo solo su un punto, che mi sembra quello decisivo:

      “il problema della PLASTICA, che è un’invenzione straordinaria è L’INQUINAMENTO e non IL RISCALDAMENTO GLOBALE.”

      Io affermo, e riaffermo e triaffermo:

      “Noi viviamo dentro un meccanismo che – grazie al fuoco dei fossili – divora, a velocità sempre crescente, risorse limitate e non rinnovabili, trasformandole inesorabilmente in rifiuti.”

      Questo meccanismo, fondato sulla seconda legge della termodinamica, dà inevitabilmente una quantità enorme di sintomi e conseguenze.

      Tra queste probabilmente c’è anche un impatto sul clima, ma si tratta sempre di un sintomo, come la plastica, l’avvelenamento dell’aria, la cementificazione, la morte della biodiversità, ecc ecc.

      Personalmente, del sintomo “clima” non mi sono mai occupato e mi interessa fino a un certo punto.

      Ora, so benissimo che c’è una minoranza che dice: “alt, non esistono abbastanza prove che l’attività umana sia così potente da influenzare anche il clima”.

      A me interessa solo dove porta un discorso del genere.

      Io vedo due approdi possibili:

      1) “… ma è vero che c’è un devastante problema a mondo, il principale oggi di tutto il mondo, lavoriamoci insieme”

      2) “… e se l’attività umana non sta provocando il riscaldamento globale, allegria! Viviamo nel migliore dei mondi possibili!”

      Ora, io conosco persone che sostengono la tesi 1) e sono amici miei; come sono amici miei quelli che sostengono che “il disboscamento è il problema numero uno, non l’inquinamento dell’aria”, a patto che non facciano la guerra a quelli che si preoccupano della qualità dell’aria.

      • daouda scrive:

        Sulle proposte di MM:

        – no alle tasse
        – no a sussidi

        Ovviamente la proposta di incentivare le ruberie è catastrofica solo perché aumenta l’ingiustizia.
        Non c’è nessuna fine del mondo, che hai semplicemente immesso tu nel tuo discorso dimenticando che siete voi che propinate il collasso sistemico ( MAGARAAAAAA!!! )

        Sui potentati e la cricca del Riscaldamento Globale Antropico da confutare rimando a *

        ——————————

        Per quanto riguarda Ujjj o come :

        a) nessuno neanche fra voi sta promovendo il panico perché nun je ne frega un cazzo a nessuno. E’ pura suggestionabilità sensibilizzante per rendere accettabili determinate manovre utili a certe cricche. Rimando ad * per chiarimenti.
        I giornali, in mano ai soliti ignoti, fanno quel che fanno. I media non possono complottare per definizione ad ogni modo…eseguono semmai.

        b) negare il riscaldamento ed i cambiamenti climatici non è nelle mie corde. Ergo conservatore non sono giacché lo ripeto a spada sfilata, l’inquinamento è drammatico ma col risscaldamento non c’entra nulla.
        Vedi bene che i due metodi sinistroidi o destroidi si completano bene bene.

        c) politicamente non si propongono soluzioni finte purtroppo…il problema è che le non soluzioni vanno nell’implemento dell’inquinamento mentre le soluzioni vanno nell’accrescimento dello scacco individuale e di determinati agglomerati politici minoritari e non che vanno, diciamo, declassati. Rimando a *

        d) si mancano le soluzioni perché è volutamente posto il tema confuso e miscelato con cose che non c’entrano nulla.

        Quel che MM riporta sul transumanesimo è esattamente il complementare dell’ideologia malthusianista , lo scontro vigente fra sinistroidi e destroidi.
        Insomma la tecnologia dà, la tecnologia toglie è un motto che vale per entrambi…

        Per tornare ad Ujjj o come:

        analizzare la questione in modalità win è irrisorio se blateri di politica perché la fantomatica visione che MM avrebbe, e mai ha avuto, e tu potresti avere o no, è comunque sbagliata cari pupazzi.
        Rimando ad *.
        Escludere poi le grandi imprese anti-ambientaliste come i politici vigenti pro-ambientalisti dal novero dei vincitori di questa fuffa è analiticamente sbagliato.
        Ma anche se tu avessi tenuto tutti sul carrozzone , mancando della loro visione ( e se sei di retaggio marxiano, beh, qui il complottista per anzianità sei tu essendo un po’Marx ma soprattutto l’engelismo/marxismo solo quello ) di che cianci?
        Il discorso che hai fatto lo può fare banalmente chiunque, non è sbagliato, ma scontato mi vien da scrivere.

        Un altro errore metodologico è credere che si possa tornare ad un punto 0. No. E’ illogico.

        Il problema è proprio qui: la visione che c’è dietro, la mistificazione parascientifica, l’aggiunta o defalcazione dei correlati inerenti ( vedi inquinamento o guerre climatiche * ) ed il riposizionamento aziendale e culturale prodotto dal sensazionalismo in questione che è tutta robba vostra.

        D’altronde se ci sono gli scettici , ci sono i negatori, ci sono anche gli OGM-ACC ossia gli organismi genticamente minorati: Allocchi Cojoni Cretini.

        Il vecchio ragazzo non mi pareva così esaggggitato. Tu passi di qua e neanche ne scorgi la storia, sò tipo dieci anni che scriviamo qua sopra sennò come cazzo penzi che uno come me poteva continuà a scrive qua quando altrove sarebbe stato radiato espulso e denigrato random a prescindere ( giustamente od ingiustamente, me ne sbatterei )?

        Dietro il contegno del falso nobile c’è solo il vuoto pneumatico
        A quanto pare poi Trump è l’idillio della Kultura poi, ma è inutile spiegarti le cose perché andare su questa questione querita ci devierebbe troppo ed io debbo ancora scrivere *

        ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

        Per quanto riguarda quel che mi hai risposto la correlazione non c’è. TU segui Bardi che dimentica i cicli del CO2 e parla a vanvera, accenna al 60% di importanza in più del vapor acqueo nel riscaldamento però dice che scompare…ma anche questo in *

        Se comunque la butti sull’inquinamento ( come ti sei costretto a fare da solo da sempre, perché mischi le carte) io sono con te ma non ti seguo né al punto 1 né al 2 né al 3 ( che è anch’esso possibile ) ma al 4 sì, se ci si potesse ragionare.

        Il discorso è, ma te sta robba che te ne fai? A breve crepi MM, rilassati, anzi, cagate sotto!
        Non credere sia una boutade, sarebbe ora di essere individualisti una buona volta , da dell’individualismo vero, reale, fattivo, quello dello 0,00000000001% della popolazione.
        E te lo scrivo perché ci si può battere per il punto 4 , ma vincere o perderlo sarebbe comunque inifluente davanti alla tua (mia) morte, e calcolando che sarebbe inaccettabile in senso generico e dovrebbe portare a talmente troppo casino e lavoro e consenso reale , beh, viverlo e portarlo avanti ok, ma è irrealizzabile, abbiamo già perso.
        Di qui all’individualismo quello vero, dello 0 virgola virgola virgola

        A DOPO o DOMANI per *

      • daouda scrive:

        * Per non perdermi troppo in cianfrusaglie,dato che spiegare le cose diviene arduo ed è una mansione che non riesco ad espletare né mai mi ci sono applicato troppo , giungo subito alle conclusioni disertando il dialogo. Mi pare scrissi che da tempo ormai questo approccio è del tutto ininfluente oltre che vano per chi lo compie, ricavandone più malumore che altro, e ciò è pur per via del costrutto della piattaforma digital-telematica stessa.

        Partendo da presupposto che l’umento di CO2 ( che è uno stabilizzante giust’appunto a favore e non contro la “natura” ) è posposto causalmente all’aumento delle temperature, si deve tenere in conto per queste
        -il periodo dell’intensità delle radiazioni solari
        -il riscaldamento del sistema solare ed oltre
        -lo spostamento dell’asse con la sua efficacia magnetica
        -la tettonica
        -il ciclo marino (per il vapor acqueo)

        e chissà cons’altro.

        Umanamente il vegetarianismo e l’allevamento in batteria del bestiame , miste ad un problema di aumento della popolazione ed iper-urbanizzazione controllata a discapito degli animali, porta a processi di desertificazione.IL PROBLEMA E’, misto anche all’attività industriale, UMANAMENTE, L’UCCISIONE DELL’ECOSISTEMA dunque, diciamo un “inquinamento” più ampiamente inteso oltre ai veleni che normalmente il comparto industriale generico e quello militare immettono, che però appunto ha solo un riverbero sul cambiamento climatico con maggiore CO2 non incedente sull’aumento gradistico del calore a cui il CO2 si accompagna e non determina.

        La guerra climatica è un’altro problema se piove dove non crescerà nulla oppure non piove e basta facendo solo sgrulloni.Ma questo direte non è possibile, voi.
        avete cazzeggiato tanto con le scie chimiche quando oggi ve le vojono porre a rimedio!

        Ho citato il vegetarianismo perché l’ambientalismo ha tanti presupposti religiosi addirittura che possono benissimamente essere accostati all’ambientalismo.
        E questa è la visione, che chi ne ha dimestichezza, può ben sapere collegare e dedurne gli obiettivo pratici.

        Scusate se * è stato non dimostrativo ( tanto chissà cosa potrei io, ma neanche sto appresso a chi riceve sovvenzioni condinzionanti e chi non fa scienza di ricerca ma da ottuso e/o pilotato ) ma non ho tempo di rileggermi i 50 link che ho ritrovato e cercato di recente.

        Andater affanculo, cià

  13. Miguel Martinez scrive:

    Ricordo il parallelo: panico terrorismo, in breve ci dà attacco all’Afghanistan e all’Iraq,

    Panico climatico, cosa ci dà?

    Un esempio concreto di oggi.

    Leggo che in Germania stanno introducendo nuove misure:

    – incentivi per la ristrutturazione delle case, per nuovi impianti ecc. Che comporta sicuramente risparmio energetico, ma è anche un sussidio indiretto all’industria edilizia

    – discutibilissimo commercio dei certificati di emssione

    – raddoppio delle tasse sui biglietti aerei (ma NON sul carburante aereo) con una furba escamotage per salvare la Lufthansa https://liveandletsfly.boardingarea.com/2019/09/17/german-aviation-taxes/, riduzione dei prezzi dei biglietti ferroviari

    – incentivi per auto elettriche, energie rinnovabili ecc.

    Mi sembra un lodevole tentativo di sigillare meglio la botte mentre la moglie contnua a sbronzarsi allegramente.

    Però provo pazientemente a chiedere ai nostri “negatori” quale sarebbe il danno, rispetto all’attuale situazione, di misure di questo tipo.

    Mentre capisco benissimo che saremmo tutti stati meglio senza le guerre in Afghanistan e in Iraq, chiedo: perché preoccuparsi del clima dovrebbe essere “il più costoso errore della storia”?

    • Miguel Martinez scrive:

      Leggo invece che in Austria il parlamento ha votato trasversalmente una misura che mi sembra davvero ottima (a differenza di quelle tedesche): si vieta al governo di firmare l’accordo Mercosur.

      Dal Fatto Quotidiano:

      ” Il deputato Jörg Leichtfried presentando l’atto nell’emiciclo d’oltralpe ha spiegato che “in tempi di crisi climatica, avere più prodotti che attraversano il mare quando possiamo produrli qui in Europa significa prendere la strada assolutamente più sbagliata”. Alla vigilia della Settimana di sciopero globale per il futuro contro i cambiamenti climatici lanciata dalle ragazze e dai ragazzi di Fridays for Future, il Parlamento austriaco ha lanciato, così, un segnale al resto dell’Europa: non è obbligatorio liberare le mani del commercio se ci costa il futuro dei nostri figli.”

      • Francesco scrive:

        cazzata pazzesca

        che giustifica la lettura dell’ecologismo gretino come scusa per altro (in questo caso il solito vecchio protezionismo miope e insensato, in salsa fascista)

        tassate i trasporti per quanto inquinano, non combatteteli per partito preso ideologico! è così difficile capire la differenza?

        F o’sfiduciato

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Dici che il commercio con il Sud America avverrà tramite veliero?

          • Francesco scrive:

            è stato così per molti secoli, se finisce la nafta non mi stupirei se ricominciassero ad andare a vela

            anzi, mi stupirei ma solo perchè il futuro è inesorabilmente diverso da come ce lo si immagina

            ciao

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “tassate i trasporti per quanto inquinano, non combatteteli per partito preso ideologico! è così difficile capire la differenza?”

          Il mio partito preso è più complesso:

          1) i trasporti inquinano, tassiamoli

          2) la divisione del mondo in aree funzionali (“tu, O Pakistan, produrrai solo riso! E tu, o Brasile, produrrai solo caffè!”) dà risultati eccezionali in termini di prezzi, a breve termine.

          Però a lungo termine distrugge insieme tutta la biodidversità del Pakistan e del Brasile, nonché le risaie padane.

          Il protezionismo fascista è una questione storicamente un po’ più complessa: il fascismo era ideologicamente liberista, finché non ha deciso di copiare gli inglesi conquistandosi un impero-caricatura.

          Poi, trovandosi nei guai (gli inglesi non avevano alcuna intenzione di permettere agli italiani di controllare i rubinetti del Nilo che irrigavano l’Egitto, ridotto a macchina per produrre cotone), hanno dovuto pensare a come sopravvivere senza accesso alle merci britanniche, e molti tecnici italiani hanno lavorato su soluzioni di vario livello – alcune veramente geniali.

          In circostanze tragicomiche, l’Italia nel 1936 si è trovata ad affrontare i problemi che ci troviamo tutti ad affrontare oggi.

          • Francesco scrive:

            1) siamo d’accordo

            2) qui mi pare siamo più vicini alle leggende urbane degli anni ’70 – un’era di straordinaria ignoranza, anche rispetto a oggi. almeno oggi non sanno dove sono Brasile e Pakistan e non si immaginano nulla al riguardo

            3) sul liberismo fascista faccio fatica a fidarmi: per me il fascismo rimane il tempo della lotta alla concorrenza sleale, dell’IRI, della necessità di sviluppare la Patria. tutta roba aliena dal liberismo commerciale

    • Matteo P scrive:

      MM scrisse: “Però provo pazientemente a chiedere ai nostri “negatori” quale sarebbe il danno, rispetto all’attuale situazione, di misure di questo tipo.”

      provo io! 🙂

      – incentivi per la ristrutturazione delle case, per nuovi impianti ecc. Che comporta sicuramente risparmio energetico, ma è anche un sussidio indiretto all’industria edilizia
      Questo è ottimo, perché avvantaggia anche le famiglie a lungo termine. Sempre se non si butta via il frigo semi-nuovo per comprarne uno A+++. Che tutta l’energia per produrre il frigo va a finire nella spazzatura…

      – discutibilissimo commercio dei certificati di emssione
      Hai già risposto…

      – raddoppio delle tasse sui biglietti aerei (ma NON sul carburante aereo) con una furba escamotage per salvare la Lufthansa https://liveandletsfly.boardingarea.com/2019/09/17/german-aviation-taxes/, riduzione dei prezzi dei biglietti ferroviari
      Se il giro è “meno aereo più treno” si può anche fare, ma per treno loro intendono alta velocità, non treni per pendolari (il pensiero non è mai per i ceti meno abbienti). E se ricordo bene l’AV ha un consumo energetico molto alto, soprattutto su un territorio non pianeggiante. Di cui una parte molto molto consistente è nella costruzione e manutenzione dell’infrastruttura, che lorsignori tendono generalmente a non inserire nei calcoli (quelli che trovate in giro di solito la “dimenticano”).

      – incentivi per auto elettriche, energie rinnovabili ecc.
      Io su questi non concordo. Ci sono tante furbate che vengono usate per propagandare le energie rinnovabili, che non ci si capisce più niente. In questo caso credo che sia giustissimo finanziare la ricerca, anche ricerca pre-industriale, ma non l’applicazione. Se conviene conviene… Certo, io non credo che l’aumento di CO2 sarà catastrofico, se lo credessi allora di sicuro sarei per le rinnovabili.
      L’auto elettrica è ottima in città, ma in generale allora ancora meglio le ibride, dove la batteria aggiuntiva garantisce di usare il motore nelle migliori condizioni di efficienza.
      Ma sarebbe molto più facile rendere gratuiti i mezzi pubblici (e a lungo andare credo anche meno costoso) piuttosto che vendere auto elettriche.

      E’ questo il problema. Non è che le proposte di soluzione siano negative, ma io penso che spesso ci sarebbe una soluzione “di sistema” molto più efficiente, sempre se la si vuole attuare…

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Matteo

        “E’ questo il problema. Non è che le proposte di soluzione siano negative, ma io penso che spesso ci sarebbe una soluzione “di sistema” molto più efficiente, sempre se la si vuole attuare…”

        Esatto.

        Presumo che un gruppo di politici che fino a ieri non si erano mai occupati di ambiente, si siano consultati in fretta e furia con qualche lobby di imprenditori del petrolio/aerei ecc, qualche lobby di imprenditori delle “rinnovabili”, qualche associazione ambientalista, due o tre docenti universitari scelti a caso, e abbiano cucito insieme singole risposte il meno dolorose possibili.

  14. Z. scrive:

    Un articolo in tema, e a mio avviso interessante

    https://www.ilpost.it/2019/09/21/hoover-offerta-voli-storia/

  15. Moi scrive:

    ** Segnalazione **

    Australia :

    The Morrison government has formally recognised the extinction of a tiny island rodent, the Bramble Cay melomys – the first known demise of a mammal because of human-induced climate change.

    https://www.smh.com.au/environment/climate-change/our-little-brown-rat-first-climate-change-caused-mammal-extinction-20190219-p50yry.html

    • Matteo P scrive:

      chiedo scusa ma a me sembra che il messaggio sia:
      “non ne troviamo più, e quindi è colpa del cambiamento climatico”, senza nessuna spiegazione.
      Sarebbe interessante capire se ci possono essere state cause umane, per esempio, oppure ambientali ma non climatiche, ma l’articolo ovviamente non se ne preccupa. Anzi, dice che bisognerà fare un’inchiesta, ma intanto il colpevole già l’hanno trovato… mah…

  16. Miguel Martinez scrive:

    OT

    Il PD…

    … figlio del glorioso partito di Gramsci e Togliatti e dell’eredessa di Don Sturzo e dell’Impegno Sociale Cattolico…

    … convola in nozze con il Movimento che Non Sarà Mai Partito e che Lotta contro il Sistema…

    e si presentano come padrino e madrina di battesimo del Presidente della Federalberghi (sic):

    “Elezioni Umbria, candidato di Pd e M5s è il presidente Federalberghi Bianconi. Di Maio: “È la persona giusta”. Zingaretti: “Nome forte” “

    • Z. scrive:

      Il PD non è figlio del glorioso partito etc., bensì suo bisnipote 🙂

      E uno dei suoi nonni, il PDS, aveva già candidato Illy alle elezioni comunali di Trieste nel 1993.

      La notizia, piuttosto, è che il PD sta facendo il possibile per perdere la mia regione. Non sarà facile (i partiti rivali non ci provano neppure, a vincere) ma con impegno e costanza tutto è possibile.

      • Peucezio scrive:

        Z.,
        “Il PD non è figlio del glorioso partito etc., bensì suo bisnipote”.

        Beato te, che sei giovane e 30 anni ti sembrano un’eternità! 😛

  17. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    stamattina leggo:

    https://firenze.repubblica.it/cronaca/2019/09/22/news/evento_yoga_30_intossicati_alle_cascine-236675962/

    “Evento Yoga, 30 intossicati alle Cascine [grande parco di Firenze]

    Hanno mangiato il cibo del catering. Ambulanze e polizia, tutti a Santa Maria Nuova [ospedale]: nessuno in pericolo di vita”

    Approfondisco:

    https://www.firenzetoday.it/eventi/wanderlust-yoga-triathlon-cascine-22-settembre-2019.html

    “Yoga, meditazione e camminate: a Firenze arriva Wanderlust
    „Wanderlust, leader globale dello yoga lifestyle ha annunciato le date italiane 2019 di Wanderlust 108, l’unico Mindful Triathlon al mondo, prodotto, per l’Italia, in partnership con Adidas. Il primo appuntamento sarà a Firenze, nel Parco delle Cascine il 22 settembre, poi Milano e infine Roma a ottobre […]

    biglietti per gli eventi Wanderlust 108 di Firenze, Roma, Milano sono disponibili on line
    Sono previste 2 tipologie di tickets:
    Il Ticket 108, che comprende l’ingresso al Mindful Triathlon (corsa 5k + yoga + meditazione) e alle attività the uncommons, la fandana di Wanderlust e una welcome bag. Il prezzo dei biglietti cresce nel tempo, premiando chi li acquista per primo.
    Il Ticket 108 Premium è il pacchetto che oltre al Ticket 108, include un materassino per lo yoga, una borraccia, la postazione riservata di fronte al palco per la sessione yoga e un salutare picnic lunch appositamente pensato da Wanderlust (la Wanderlust Wanderbowl, una ciotola di riso senza glutine, disponibile in versione vegana o vegetariana, della frutta fresca di stagione e dell’acqua minerale). Il Ticket 108 Premium è disponibile in quantità limitata.“

  18. Moi scrive:

    Chiariamo almeno 1 (!) punto :

    Davvero c’è chi crede che l’ Industria AgroAlimentare abbia problemi di sotto(!)produzione ?!

    PS

    Perché Miguel & Ugo Bardi NON si dichiarano apertamente di Destra, quali sono … visto che credono a soluzioni classiste a problemi ecologici !?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Perché Miguel & Ugo Bardi NON si dichiarano apertamente di Destra, quali sono … visto che credono a soluzioni classiste a problemi ecologici !?”

      Parlo per me…

      Intanto io non credo a “soluzioni”, e forse nemmeno a “problemi”.

      C’è un processo storico che farà il suo percorso, che ci piaccia o no.

      Personalmente, il mio contributo classista consiste nel non usare l’automobile, nel viaggiare in aereo una volta ogni dieci anni, nello stare il più possibile attento agli sprechi e nel camminare molto. Ah, e nel non avere la televisione e non guardare la pubblicità.

      E’ di Destra?

      Non mi offendo, per carità, ma non capisco esattamente perché.

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