Vogliamo tutti la dittatura!

Leggo che secondo un sondaggio, il 23% degli italiani vorrebbe una “dittatura  di 4-5 anni” perché sarebbe l’unica soluzione “per riuscire a cambiare realmente l’Italia e fare riforme vere e durature”.

Ora, la parola “dittatura” è un pochino forte e di parte. Sostituiamola con la parola, “governo forte”, anzi fortissimo.

Partiamo da me.

Un governo che imponga, ai locali di tutta Firenze di usare piatti e bicchieri biocompostabili, faccia pagare tasse da bancarotta a chi tiene la seconda casa sfitta,  vieti l’ingresso dei Suv nel centro storico, faccia pagare una tassa ecologica ai prodotti secondo la distanza da cui provengono, imponga l’arresto dei genitori che abbandonano i minorenni a Facebook…

sì, lo voglio subito, con i maganelli e tutto, e una risata in faccia agli avvocati!

Quindi, potete arruolare anche me.

Ma mica sono solo.

C’è quello che vuole il governo con gli attributi che fermi l’immigrazione; quello che vuole il governo che sbatta in galera omofobi, fascisti e razzisti; quello che dice, basta sottostare ai dettami del Vaticano e dei preti, lo Stato è Stato, perbacco, fuori i preti dalle scuole!

Quello che dice allo Stato di sbattere fuori chi non rispetta i Valori Cristiani.

Quello che dice che è ora che lo Stato faccia pagare le tasse fino in fondo alle aziende, e quello che dice che bisogna licenziare i lavativi statali, senza farsi intimorire dai sindacati.

Quello che dice che è ora che lo Stato frusti a sangue chi inquina, e chi dice che è ora che mandino i carabinieri a cacciare gli ambientalisti che impediscono di fare le grandi opere di cui l’Italia ha bisogno.

Quello che dice che nessuno manda via gli spacciatori marocchini dalla piazza e quello che, lo Stato non sbatte in carcere tutti quelli che su Facebook fanno apologia del Duce.

Altroché 23%, siamo il 99%!

Più dittatura subito!

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162 risposte a Vogliamo tutti la dittatura!

  1. PinoMamet scrive:

    😀

    però io continuo a preferire il mio programma:
    Italia Anni Sessanta!

    Non c’è bisogno di decrescere fino al Medioevo per tornare a crescere meglio 😉

    • rossana scrive:

      E siamo in 2, anche se allargherei almeno fino alla metà degli anni 70 (non sarà che a mandare a puttane tutto è stata quell’idea bislacca del “compromesso storico”?)
      Poi, @Miguel: sono giorni che il mio pensiero non si scolla da un mantra: Nulla è personale, tutto è politico. Anche qui siamo intorno agli anni ’70.
      Ogni due per tre mi dico che dovrei scriverci un post, su cosa intendo con il mantra riveduto e corretto degli anni ’70.
      E invece non lo scriverò forse mai: chi capisce davvero cosa io intenda con quel mantra non ha bisogno che qualcuno glielo spieghi. Chi non lo capisce, non ha alcuna possibilità di capirlo nello spazio di un post.
      E quanto a dittature, per stare in tema, sto sperimentando sulla mia pelle quanto ognuno, tranne nobili rari casi, coltivi in sé un potenziale dittatore che emerge qui e là appena gliene si da l’occasione.
      Perché il dramma è che ognuno si snete perfetto e buono e vorrebbe clonarsi in ogni altro così da vivere in un mondo che non gli crei troppo attriti.
      Rari appunto quelli che riescono a capire che ogni cosa, tutto ciò che siamo, pensiamo, facciamo, diciamo, costruire la realtà.
      Anche i silenzi, i piegamenti, la messa a 90° pur di, il meno peggio del quieto vivere che alla fine è sempre il peggio che fa mal vivere.
      Insomma, un casino.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Rossana

        “Poi, @Miguel: sono giorni che il mio pensiero non si scolla da un mantra: Nulla è personale, tutto è politico. Anche qui siamo intorno agli anni ’70.”

        E’ una bufala anche questa.

        Perché quelli non intendevano “politica” nel senso immenso e complesso della con-vivenza. Intendevano la storia di “sfruttatori e sfruttati”, di “oppressori e oppressi”, in cui inserire qualunque esperienza vissuta.

        Poi, in un altro senso, la “polis” ci coinvolge tutti; ma al di là della polis, anche l’aria, le generazioni, il cibo, i suoni, le piante, gli animali, le stagioni.

        Diciamo che nulla è personale, tutto è tutto, e ci capiamo meglio.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Rossana

        “E quanto a dittature, per stare in tema, sto sperimentando sulla mia pelle quanto ognuno, tranne nobili rari casi, coltivi in sé un potenziale dittatore che emerge qui e là appena gliene si da l’occasione.”

        Non lo so. Alcuni vorranno fare i dittatori.

        Ma la maggior parte fa di peggio: si lamenta perché lo Stato non fa il dittatore.

        Invece di rimboccarsi le maniche e fare da sé.

  2. Z. scrive:

    Faccio parte del residuo 1%.

    Vi aspetterò, dopo aver montato la mitragliatrice all’ingresso della mia seconda casa sfitta. Ascolterò Van Eyck, nella suprema esecuzione di Franz Brüggen, mentre vi abbatterò uno ad uno. E anche un pochino di Sepultura.

    Finirete per sopraffarmi, come spesso capita ai buoni nei film di zombi, ma non vi renderò il compito facile. Io sono leggenda.

    🙂

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ma dai che anche secondo te le garanzie parlamentari sono lacci e lacciuoli all’esercizio degli altri poteri dello Stato 😀

      • Z. scrive:

        Ancora con la storia dei Piggiamonti contro cui bisognava resistere con controricorso al Tar? ti prego no!

        😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Infatti: basta coi TAR, basta con le nazioni fondate sui ricorsi, sulle garanzie e altre cazzate. Qvando c’era LVI…

          • Z. scrive:

            …non esistevano nazioni fondate sui ricorsi e difese davanti al Tar. E a quanto pare non esistono neppure oggi: questo perché l’unico Paese democratico del mondo è l’Abcasia 😀

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Eh?

            • Z. scrive:

              Mi pare che il governo abcasico (si dirà così?) abbia riconosciuto il voto catalano e contestualmente condannato la repressione madrilena che n’è seguita.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ma che minchia c’entra con le garanzie parlamentari, questo?

            • Z. scrive:

              Beh, visto che quel voto parlamentare sanciva il golpino – costituzionalmente garantito, sia chiaro – secondo me qualcosa c’entra…

              Ma che ci capisco io, che sono un povero leguleio ignorante 😛

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              A quanto pare adesso ritirano il mandato di cattura europeo contro Poggiodimonte.
              Che, nonostante i tuoi strommen, io non ho mai contestato, avendo sempre parlato degli arresti dei membri della presidenza del Parlamento.
              Pare che il ritiro sia dovuto alla non omogeneità delle imputazioni del mce (coerenti e di gravità molto lieve) con quelle (ridicole) che hanno contestato agli altri consiglieri in patria.

            • PinoMamet scrive:

              Mi sfugge cosa c’entri tutto ciò con l’idea che una nazione possa acquisire l’indipendenza a forza di leggi e ricorsi nei tribunali… dello Stato che non gliela vuole concedere.
              Nè può farlo, se non andando contro la sua stessa legge.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Mi pare che Z contesti la decisione spagnola di sollevare la questione di legittimità costituzionale sulla dichiarazione di indipendenza, perché, a suo dire, le leggi incostituzionali si annullano con manganellate e arresti di parlamentari.

            • PinoMamet scrive:

              Ehm… dubito che Z. abbia mai espresso esattamente questo punto di vista, Maurì…
              😉

  3. Davide Troiano aka daouda scrive:

    La mafia è il termine giusto o no? Interroghiamoci sui valori della dittatura che sono differenti dalla tirannia contro cui una dittatura combatte per ripristinare una legalità ergo un’impianto , un’intelaiatura la dittatura già li ha , altrimenti sarebbe mafia. E’ pur vero che la mafia ha di per sè un codice procedurale che gli rende disponibile una certa dose di ordine , uno Ius . Solo qui si può dirimere la percentuale ed appianare i difetti di questa sondaggistica

    • Davide Troiano aka daouda scrive:

      scusate l’impianto ma ormai il romanesco mi ha un po’ ridotto le capacità grammaticali. Ad ogni modo una lingua che scriva fonemi che non pronuncia è una lingua che seconno me sta indietro.

  4. Davide Troiano aka daouda scrive:

    Mi sembra che l’interrogativo sia la risposta più appropriata soprattutto se sparata da coloro che non reputano che la dittatura sia cosa che serva il basso e si alimenti nel basso. Una dittatura deve essere organica , improntata ad un fine, strategicamente orientata. Ecco allora la mafia. Chi è disposto ad avere una mafia che si basi sulla legge? E’ questo uno stato legittimo? Da quando si crede ancora che uno stato sia onesto con chi opprime? Non è sempre stato così, tra gentiluomini, ecco perché la mafia è fatta da sgherri ed infami che però si rispettano. Se si ha uno stato del genere che ancora lo permetta…uno stato che sussiste…il fine garantisce per determinate nefandezze che la dittatura deve attuare perché esse sono connaturate al fine. Nefandezze che hanno il nome di repressione, malicidio come direbbe Bernardo, o come volete voi. In questo caso la figura fondamentale è il devoto, il fedayn. La vittoria è assicurata se integra tutte le anime e tutte le posizioni sapendole incastrare nel puzzle tant’è che più riesce a farlo più coltiva sè stessa e la sua potenza. Il bene si affermerebbe da sè, ma oltre i sogni che sarebbero realtà se ci fosse davvero Fede come un granello di senapa , rimane che il combattere implichi una certa forma mentis che non è di quelli che vanno paralleli e contro lo stato o fanno volontariato. Anzi quello spesso è stare ASSIEME A.

    • ruttone scrive:

      non so se ho capito bene quello che vuoi dire.

      ecco perché la mafia è fatta da sgherri ed infami che però si rispettano.

      Questo tipo di affermazione secondo me è falsa. non capisco come il ‘però si rispettano’ possa andare d’accordo con il fatto che questa gente si ammazzi a vicenda perché uno sta facendo concorrenza o perché l’ha guardato storto.

      Io non riesco a vedere alcun pregio in un simile mondo basato sulla paura, dove uno deve aver paura di parlare per non ferire l’orgoglio dell’altro.

      Sono però d’accordo che la coesione di una società è determinata da una fede in cui tutti si riconoscono (non necessariamente religiosa).

      Questo fa sì che ogni persona sia prevedibile nel suo comportamento. Non c’è niente di male in questo se porta benessere.

      Non dico che la dittatura non risolva, può darsi che lo faccia, solo che penso che sia la maniera più drastica e fragile di provare a migliorare il materiale umano che si ha a disposizione

      • Davide Troiano aka daouda scrive:

        Non hai capito difatti. Se poi non comprendi come le regole consuetudinarie e non scritte pretendano un certo tipo di comportamento “rispettoso” io non posso farci nulla. Nessuno difatti parlava di pregi di un mondo ma di una strategia orientata e di un fine impresso nelle ossa, di un’organicità.
        Alle volte la dittatura è semplicemente necessaria ma quella è già presa del potere. Finché il potere è altro, non si può fare semplice volontariato o controcultura e controfattualità a latere di quel sistema che tali cose le ingloba

        • mirkhond scrive:

          Vediamo se ora va nel posto giusto.

          Daouda che tipo di dittatura vorrebbe?

          • Davide Troiano aka daouda scrive:

            Una dittatuta deve mantenersi per quanto in guerra nell’alveo della costituzionalità. Calcolando che in Italia non vige una costituuzione legittima sul piano divino e della legge naturale siamo esenti da ogni scelta verso la tirannia statuale e neanche un buon ed infangato Pinochet sarebbe buono né giusto

        • ruttone scrive:

          Se poi non comprendi come le regole consuetudinarie e non scritte pretendano un certo tipo di comportamento “rispettoso” io non posso farci nulla.

          una regola non scritta non è una regola, ma è arbitrio — generalmente del più prepotente o astuto.
          Sono almeno due millenni che si prova a fare il governo degli eletti, e finisce sempre in un inutile bagno di sangue, dove quello che “vince” in realtà deve costantemente vivere nel terrore che qualcuno più dritto di lui venga a fregargli il posto.
          Nota che questo è proprio il modo in cui vivevano Riina e quell’altro scemo. sempre a nascondersi perché non erano in grado di sopravvivere psicologicamente ad una critica.

          Nessuno difatti parlava di pregi di un mondo ma di una strategia orientata e di un fine impresso nelle ossa, di un’organicità.

          su questo sono d’accordo, ma a che servono fine e organicità se la vita diventa un supplizio? Non solo quella degli altri ma anche la propria?

          • Davide Troiano aka daouda scrive:

            Guarda il kanun ed il pashtunwali od il codice barbaricino. Sono violenti ma non arbitrari altrimenti potrebbero cambiare a discrezione di chi riesca ad imporsi. Che la vita debba essere rosea non dichiaro. La sofferenza che il mondo capitalista ( usuraio socialistico immoral individualistico ) riesce ad imporre costringe ad una vita di stenti e combattimenti, di boicottaggi e prese di posizione. Un Falcone ed un Borsellino uccisi dal loro stesso apparato attestano che la morte oggi è un traguardo, non la fine

            • Davide Troiano aka daouda scrive:

              X ruttone. La morte o la prigione. Bisognerebbe agire come Lysander Spooner o Etienne de la Botié

              • ruttone scrive:

                Secondo me hai una visione romantica ed estrema. Tu veramente credi che il mondo in cui viviamo noi è una prigione? Ok, dobbiamo lavorare e faticare, dobbiamo scendere a compromessi con quello che tu chiami “sistema”, ma gli esempi che tu citi sono veramente esenti da questa costrizione?

                A me pare che sia ancora peggiore, visto che lo sgarro lo pago col sadismo di chi esegue la punizione e questo è perfettamente normale in quel sistema (mentre è almeno sulla carta sbagliato nel nostro).

                Quello che ti contesto non è tanto la critica al capitalismo, che come tutti gli strumenti ha dei limiti, ma la visione estremizzata: o morte o prigione

              • Davide Troiano aka daouda scrive:

                Mi sono dimenticato il monastero

              • Davide Troiano aka daouda scrive:

                Io ho detto che per xombattere il sistema bisogna o morire o farsi imprigionare o creare comunità davvero altre e non farlocxhe come Miguel spaccia. Comunità monasteriali mix stile Amish.

                Non è affatto un perdere ma un vincere non comprendo come per te possa essere il contrario. Il sadismo sti cazzi chi lo ha mai considerato??? Non è un prodotto pervadente dell’epoca.

              • Z. scrive:

                Miguel spaccia? Davvero? Vai a fidarti di questi messicani!

              • Davide Troiano aka daouda scrive:

                Efferratissimi oltremodo ahahahahh

              • ruttone scrive:

                Ah non avevo capito.
                Però credo di capire il discorso che fai: che per vincere sul sistema devi essere inflessibile e non scenderci a compromessi
                è questo che vuoi dire?

              • Davide Troiano aka daouda scrive:

                Si in un certo senso ma devi essere disposto anche a fare del bene usando la violenza o contro il sistema oppure ritirandoti in luoghi incontaminati violentando te stesso.

  5. Moi scrive:

    Ma dalla Dittatura non c’era già ? … Solo “dalla parte sbagliata” ma “giusta in linea di principio” o cosa ?! 😉

  6. Moi scrive:

    … Ma il Pensiero Unico, di chi ha paura ? … Di chi ?!

  7. Moi scrive:

    A proposito di Dittatura :

    http://www.qdpnews.it/index.php/coneglianese/18974-mario-adinolfi-a-conegliano-in-atto-una-vera-dittatura-con-leggi-contro-la-vita-o-capiamo-o-moriamo

    Mario Adinolfi a Conegliano: “In atto una vera dittatura con leggi contro la vita: o
    capiamo o moriamo”

    • ruttone scrive:

      Questi sono un’altra istanza di gente che sceglie nella propria vita crociate perdenti, che hanno sempre come ingrediente principale il controllo di quello che gli altri pensano.

      Loro invece del grande fratello dei loro avversari propongono un cugino “che ce capisce”.

  8. Francesco scrive:

    1) ma che dittatura e dittatura, il Papa Re ci vuole, con potere teocratico e quindi assoluto, altro che Costituzione e monnezza liberale varia

    2) visto il Papa regnante, così poco atto alla bisogna, mi volgo a un altro potere quasi teocratico e più imminente, la Troika! meglio ancora del Podestà Foresto, TRE COMMISSARI norreni e cattivi, allora sì che si sarebbe da ridere

    PS il primo da andare a prendere è Pino, non fatevi ingannare da neri e rossi, lui è il più pericoloso, è uno del PUSP

    • Z. scrive:

      il PUSP sarebbe?

      Comunque difenderò la mia seconda casa sfitta anche da guardie svizzere, hakkapeliitta e Jäger – la differenza sta solo nel colore del fucile, o dell’alabarda, puntata contro il cittadino 😀

    • PinoMamet scrive:

      Piacerebbe saperlo anche a me, almeno per sapere di cosa sono accusato! 😀

    • Francesco scrive:

      Partito Unico della Spesa Pubblica, quello che governa l’Italia (o blocca il governo) dagli anni ’60 del secolo scorso

      • Z. scrive:

        Secondo me, negli anni Sessanta del secolo scorso, la spesa pubblica non era poi così fuori controllo come nel decennio successivo. Anche la lira era mediamente stabile.

        Ma posso sbagliarmi.

        • Francesco scrive:

          tardi anni ’60, posso concedere

          dal CSX in poi, il controllo della spesa pubblica è diventata una cosa indegna, di destra, brutta, vecchia, lenta per dirla con Celentano

          come l’aritmetica e la grammatica

    • PinoMamet scrive:

      Io sono per il Partito Unico (diviso in cinque-sei formazioni in finto litigio) della Spesa Pubblica Moderata ;

      giustificata dai consumi moderati delle famiglie. Tipo, ti mando in pensione 55 anni, ma hai una macchina sola per famiglia e fai le vacanze a Fregene, d’inverno Ovindoli.

      • Z. scrive:

        Uhm…

        in parole povere, un boom di spese per i pensionati da pagarsi con meno introiti fiscali. E questo è niente rispetto all’idea di essere deportato a Fregene d’estate e ad Ovindoli d’inverno 😛

      • Francesco scrive:

        tovarish!

        dammi tuo voto e io rifà quel mondo

        tuo Leonid Breznev

  9. mirkhond scrive:

    E Daouda che tipo di dittatura vorrebbe?

  10. ruttone scrive:

    Ah ok

  11. Miguel Martinez scrive:

    Per vostro divertimento…

    uno dei trentamilioni (tre zero zero zero zero zero zero zero) milioni di italiani che vanno sul Libro dei Ceffi, fa un fotomontaggio con Salvini prigioniero delle Brigate Rosse.

    Salvini ha imparato dalla parte avversa come si fa a strillare come un’aquila appena succede una roba del genere…

    e quindi un esponente del Partito Unico se ne esce con questa fantastica dichiarazione:

    “• LA SOLIDARIETÀ DEL PD, FIANO: “INDEGNO”
    Subito è arrivata la solidarietà del Pd. “A nome mio e del Pd – ha dichiarato Emanuele Fiano – rivolgo piena solidarietà a Salvini per il violento quanto indegno post che è apparso su Fb. Bavagli e ricordi di un sanguinario passato terroristico sono da condannare con forza. Le autorità facciano piena luce su un gesto grave, visto che il web non può e non deve essere terreno di caccia incontrastato per sostenitori di diversi estremismi”.”

    Ma come si fa a ridursi così?

    • Z. scrive:

      Per fortuna ci siamo noi, che siamo così tanto intelligenti e istruViti 😀

      A parte questo, spero non ci siano troppi dubbi sulla differenza che corre tra uno dei trecentordicimila fotomontaggi da leoni da tastiera e un’irruzione in stile squadrista in un’associazione di signore anziane.

      In fondo è come il bullismo: mica è un vero problema, finché accade ai figli degli altri 😉

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “A parte questo, spero non ci siano troppi dubbi sulla differenza che corre tra uno dei trecentordicimila fotomontaggi da leoni da tastiera e un’irruzione in stile squadrista in un’associazione di signore anziane.”

        Ripassare la storia degli anni Venti.

        Gli squadristi non entravano nelle sedi avversarie per leggere un comunicato della durata di circa due minuti, andandosene via dopo senza nemmeno sbattere la porta: scommetto che tanti attivisti gay abbiano fatto visite simili ad attività delle “Sentinelle in Piedi” e affini, e non vedo dove sia il problema.

        A Colleferro, i fascisti nel 1921 fecero irruzione nella sezione socialista, e rubarono la marmellata fatta con cura dalle donne socialiste. Fu un’azione assai più mite della visita degli squadristi a Grosseto dove fecero una cinquantina di morti, se ben ricordo. Però esiste un abisso tra rubare la marmellata e leggere un comunicato.

        • Z. scrive:

          Miguel,

          –scommetto che tanti attivisti gay abbiano fatto visite simili ad attività delle “Sentinelle in Piedi” e affini, e non vedo dove sia il problema. —

          Beh, le signore in questione il problema l’hanno visto.

          Quanto ai morti… mica ci scandalizzeremmo, nel caso, tanto prima o poi si muore tutti, no? 😉

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Z

            “–scommetto che tanti attivisti gay abbiano fatto visite simili ad attività delle “Sentinelle in Piedi” e affini, e non vedo dove sia il problema. —

            Beh, le signore in questione il problema l’hanno visto.”

            Eccone un altro, aprile 2015, Verona:

            La contestazione è stata plateale: irruzione all’auditorium durante il dibattito su scuola e famiglia, striscione al tavolo dei relatori e coriandoli in aria. Dieci minuti di stop e poi un gruppo di persone della Comitata Giordana Bruna, nata da una costola del Circolo Pink di Verona per i diritti degli omosessuali, è andato via. Un filmato girato dai contestatori testimonia cos’è successo venerdì sera all’incontro intitolato «Quale educazione per i nostri figli? La scuola e il consenso informato».

            Oppure, a Roma:

            Pubblicato il: 13/09/2017 17:31

            Antagonisti e centri sociali hanno fatto irruzione nel centro anziani di via del Badile, dove era in programma il consiglio straordinario del IV Municipio sul presidio di via del Frantoio, che, nelle scorse settimane, è stato al centro di pesanti contrasti tra immigrati e residenti del quartiere della periferia est di Roma. I manifestanti hanno lanciato oggetti che hanno colpito anche residenti presenti sul posto per assistere al Consiglio, chiesto dai cittadini del quartiere supportati da Casapound.

            E sono due episodi pescati a caso, cercando meglio ne potrei trovare a decine, se non centinaia.

            Andare a leggere comunicati o urlare slogan ai convegni e alle riunioni degli altri, lanciando magari degli oggetti, mi sembra abbastanza maleducato e controproducente, ma non è certo un dramma da prima pagina. Giustamente.

            • Moi scrive:

              Anche durante le conferenze di Gianfranco
              Amato, se cercate …

            • Francesco scrive:

              no, no.

              è l’antecedente del dramma da prima pagina e l’affermazione del principio fascista “i fasci non hanno diritto all’agibilità politica in università”

              Miguel, ti sbagli clamorosamente e non riesco a capire come fai

              ciao

            • Z. scrive:

              Beh, sul principio secondo cui i fascisti non hanno diritto all’agibilità politica – anche fuori dall’università – è stata fondata la nostra Repubblica. Direi a buon diritto.

              All’università, fino a qualche anno fa, c’erano al massimo grotteschi lacché di La Russa. Fascisti tipo i naziskin non pervenuti.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Beh, sul principio secondo cui i fascisti non hanno diritto all’agibilità politica – anche fuori dall’università – è stata fondata la nostra Repubblica. Direi a buon diritto.”

                Benissimo.

                Basta definire il “fascismo”.

                Non usando il metodo, “chi è contro i contadini è fascista perché lo era Mussolini, chi è favore dei contadini è fascista perché lo era Hitler”.

                Molto semplice: dare una definizione degli specifici pensieri cui è vietata la “agibilità politica”, a prescindere dal loro rapporto con i simboli di ottant’anni fa.

                Si può fare, una volta per tutte?

            • Z. scrive:

              Miguel,

              — Benissimo.

              Basta definire il “fascismo”. —

              Piccola precisazione: per lo scopo di cui trattasi (come direbbe roberto), occorreva definire non tanto il fascismo quanto i fascisti.

              Detto questo, non è stato difficile – nel dopoguerra, quando la Repubblica fu fondata – avere un’idea chiara di chi fosse fascista. E oggi che sono passati svariati decenni?

              Ora non è altrettanto facile. Se qualcuno si definisce fascista se la cerca, e va bene; ma se qualche estremista di destra querulo e furbacchione – come di solito tendono ad essere – ama gabellarsi sotto altre sigle?

              Eppure, non sorprendentemente, anche qui il problema a ben vedere è abbastanza marginale. Il MSI e suoi consimili sono sempre stati tollerati senza grossi problemi. Almirante frequentava le tribune politiche, e non mi risulta che nessuno avesse a ridirne: nemmeno i partiti che non lo invitavano ai congressi, cioè quasi tutti.

              Quando invece il gioco si faceva più nero e tetro, tipo i partitelli di Boccacci, zanghete: si scioglieva il gruppozzo. E nessun altro protestava.

              Definire gli esclusi “una volta per tutte”? Non puote farsi, in effetti, e su questo non hai torto, e per diverse ragioni.

              Se ci pensi, la locuzione “una volta per tutte” è comune nelle storie fantastiche, ma non sembra attagliarsi bene alla politica. La buona notizia è che trovare un criterio “una volta per tutte”, come vedi, non serve.

              Anche perché la storia è abbastanza imprevedibile: non solo col passare dei decenni il sentimento antifascista è necessariamente destinato a scemare, ma i criteri con cui definiamo cosa sia meritevole o meno di “agibilità politica” sono destinati essi stessi a cambiare. Forse più profondamente di quanto possiamo immaginare oggi.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “In fondo è come il bullismo: mica è un vero problema, finché accade ai figli degli altri ;)”

        Non ti preoccupare, è successo anche con i figli nostri.

        L’altro giorno, sono venuti da noi quelli del teatro del quartiere e hanno distribuito i loro volantini. E non avremmo avuto nessun problema, se avessero pure filmato la scena.

        • Miguel Martinez scrive:

          Ad esempio, leggo (e non condanno e non mi scandalizzo):

          “26 ott – Un gruppo di antagonisti ha fatto irruzione all’interno di una sala del palazzo della Provincia di Milano, interrompendo un convegno sui temi della famiglia e delle leggi sulla omofobia organizzato dal consigliere provinciale Nicolò Mardegan (Pdl).

          ”L’incontro è iniziato attorno alle 20.30 – spiega Mardegan – e alle 21.10 un gruppo di antagonisti ha fatto irruzione in sala urlando ‘fascisti’ e ‘omofobi’, lanciando volantini. Io e i presenti, circa 300 persone, abbiamo reagito facendo un applauso ironico, poi gli agenti della Digos li hanno accompagnati all’esterno”.

          ”Tra l’altro – prosegue Mardegan – proprio fuori al Palazzo Isimbardi avevano organizzato un sit-in di protesta al quale ha partecipato anche un consigliere che avevo invitato proprio perché vicino alle posizioni delle associazioni gay, ma che ha preferito esprimersi in questo modo poco democratico”.”

        • Z. scrive:

          Miguel,

          — L’altro giorno, sono venuti da noi quelli del teatro del quartiere e hanno distribuito i loro volantini. —

          Ti riferisci ai fatti del 26 ottobre? quindi ti sei trasferito a Milano? ecco perché non mi volevi a Firenze quel fine settimana, perché traslocavi…

          bastava dirlo, non mi offendevo mica 🙂

    • ruttone scrive:

      a me quel fotomontaggio ha fatto ridere

    • Carlo scrive:

      “Salvini ha imparato dalla parte avversa come si fa a strillare come un’aquila appena succede una roba del genere”, verissimo, infatti ciò che più mi dà fastidio di Salvini è il fatto che apostrofi chiunque non la pensi come lui con l’appellativo di “buonista”, quando il più colossale buonista d’Italia, nel senso di persona che fa appello ai buoni sentimenti invece che argomentare, è proprio lui (vedi i post strappalacrime sui “poveri italiani che muoiono di fame mentre gli immigrati se la spassano in hotel a 5 stelle”.

  12. Moi scrive:

    “UCCIDETE ADINOLFI”, “TRUMP DEVI MORIRE”: ECCO A VOI I TOLLERANTI DEMOCRATICI

    http://www.sostenitori.info/uccidete-adinolfi-trump-devi-morire-democratici/265049

  13. Moi scrive:

    tutta roba pubblicissima …chi è Edoardo Michele Castsaldi

    ………………………………………………

    CI VOLEVA UN DIRIGENTE DEL PD DI LA SPEZIA PER FAR FARE A SALVINI LA FIGURA DEL MARTIRE

    http://www.dagospia.com/mediagallery/Dago_fotogallery-162558/805592.htm

    ———————————–

    da Linkedin
    * Attuale

    Giovani Democratici Val di Magra, Assemblea provinciale PD La Spezia, Unione comunale PD Sarzana

    * Formazione

    Liceo Classico

  14. Moi scrive:

    Salvini imbavagliato come Moro, bufera sul fotomontaggio postato su Facebook da giovane Pd

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/05/salvini-imbavagliato-come-moro-bufera-sul-fotomontaggio-postato-su-facebook-da-giovane-pd-zaia-peggiore-politica/2797707/

    ——————————————

    Dal Pd fotomontaggio choc: Salvini come Moro
    Polemiche per un post di un giovane esponente Pd che ha postato sul suo profilo un fotomontaggio che ritrae Salvini come Moro nei giorni della prigionia per mano delle Br

    http://www.ilgiornale.it/news/politica/pd-ligure-fotomontaggio-choc-salvini-moro-1267550.html

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      Sul fotomontaggio salvini, la cosa più ridicola sono i commenti sdegnati dei piddini.

      Invece di rispondere a Salvini, “ma c’hai pure tempo per andare a vedere le idiozie che mettono in giro su Facebook? Ma pensa a fare il politico, va!”

  15. Moi scrive:

    http://staticr1.blastingcdn.com/media/photogallery/2016/6/5/660×290/b_586x276/il-fotomontaggio-postato-da-castaldi_736639.jpg

    -Screen Shot in cui è Castaldi stesso a fare sfoggio della sua carriera nel PD , alla quale pensa di aggiungere tanti scatti recuperando tanti voti delusi/astenuti mediante questa trovata …

  16. Moi scrive:

    Non ricordo dove l’abbiate messa … cmq lo metto qui, che sennò qui è abbastanza dispersivo “a basta” ! 😉

    La Bandiera ” del Reich ” del Carabbbignere 😉 … è Nazista … nel senso Hollywoodiano dei Nazisti di Steve Trevor e Wonder Woman ! 😉 😀

  17. Davide Troiano aka daouda scrive:

    Io hobfatto esempi non di collateralismo ma di precedentismo al sistema vigente che pagabil mio benessere xon la morte altrui. Servirebbe uno stile simile , una comunità alla Amish per essere più benevolo, comunque un qualcosa che lottando davvero si esima da connivenza complicismo e carneficeria varia. Non sò quale sia la soluzione. La dittatura aveva un senso quando la legge poteva essere ancorata al diritto naturale, ad uno ius gentium. Oggi la dittatura è tirannia esasperata e subdola, non si può più invocare per cambiare le cose tanto più che il parere della maggioranza è troppo variegato pur essendo più omogeneo nell’accettare il sistema

  18. Davide Troiano aka daouda scrive:

    o hobfatto esempi non di collateralismo ma di precedentismo al sistema vigente che pagabil mio benessere xon la morte altrui. Servirebbe uno stile simile , una comunità alla Amish per essere più benevolo, comunque un qualcosa che lottando davvero si esima da connivenza complicismo e carneficeria varia. Non sò quale sia la soluzione. La dittatura aveva un senso quando la legge poteva essere ancorata al diritto naturale, ad uno ius gentium. Oggi la dittatura è tirannia esasperata e subdola, non si può più invocare per cambiare le cose tanto più che il parere della maggioranza è troppo variegato pur essendo più omogeneo nell’accettare il sistema.

    Il blog di Miguel sta sbroccando….

  19. Francesco scrive:

    OT

    interessante notare come il Paradiso di un lettore di MM sia l’Inferno degli altri, in modo quasi sistematico.

    per me: Pino, il Duca e (ahimè) Miguel aspirano a vivere in PostiPeggioriDelMondo

    non so ma sospetto di sì pure Peucezio e Hasburgicus

    e così via

    concordate?

    • PinoMamet scrive:

      L’Italia degli anni Sessanta è stato probabilmente uno dei posti migliori del mondo;
      non la perfezione, ma probabilmente, contando tutti i fattori (stile di vita, equità del medesimo, ottimismo, capacità di innnovare e creatività ecc.) uno dei migliori.

      Nello stesso periodo in cui l’Italia viveva il suo boom economico, ricordiamo, i neri americani vivevano in un regime di sostanziale apartheid.

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        condivido e più o meno ho scritto la stessa cosa contemporaneamente.
        Mi chiedo però quanto sarebbe stato traumatico, per persone con sensibilità artistica e amore per la storia come noi, assistere alla distruzione del paesaggio e, in misura molto minore, delle città italiane, e alla rottura di equilibri veramente plurimillenari (come ben colse Pasolini).
        Tra l’altro il senso di smarrimento esistenziale descritto per esempio dalla tri-tetra(seconda che consideriamo anche “Deserto rosso”)logia di Antonioni credo fosse reale in molta parte della borghesia di quegli anni.
        E’ anche vero che chi è stato giovane in quegli anni, in genere ne ha un ricordo grato.
        Questo più in generale vale per chi è stato fanciullo o giovane dagli anni ’30 agli anni ’60; non prima (la miseria) e non dopo (l’alienazione, la tristezza endemica delle ultime generazioni).

      • PinoMamet scrive:

        Sicuramente i Sessanta sono stati gli anni della distruzione del paesaggio, e, forse peggio, del “paesaggio umano” precedente;
        poche persone però, della sensibilità di Pasolini (o di Mirkhond… ), credo ne vedessero l’aspetto drammatico.

        I film dell’epoca, se ci fai caso, sono pieni di quartieri in via di costruzione, o appena finiti: c’è ottimismo, coppiette che vanno in città a vivere piene di progetti per il futuro (lui figlio di Totò e lei di Fabbrizi, normalmente 😉 ) ;

        però, certamente, spesso quella vita lì si rivela anche alienante e difficile (La Vita agra, appunto, di Bianciardi).

        Ripeto, non era il paradiso, ma a conti fatti meglio dell’atmosfera dell’Italia attuale.

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          “Ripeto, non era il paradiso, ma a conti fatti meglio dell’atmosfera dell’Italia attuale.”

          Indubbiamente. Oggi sono rimaste le ferite ai luoghi inferte in quegli anni e si sono pure ampliate. Solo che ora siamo pure poveri e senza prospettive.

          Però credo che la cinematografia (come anche la letteratura e il resto) registri molto il senso di disagio per il progresso travolgente di quegli anni, senso di disagio che era certo minoritario, ma molto esteso, forse non solo negli intellettuali, ma anche in parte delle generazioni anziane dell’epoca.
          Hai presente la figura interpretata da Eduardo De Filippo nel film “Fantasmi a Roma”, di Pietrangeli (che non c’entra nulla con la commedia “Questi fantasmi”)?

        • Peucezio scrive:

          Pino
          (sei uno dei pochi cinefili qui dentro con cui mi posso confrontare 🙂
          Gli altri o non capita che ne parlino, oppure, come Z., devono ostentare anti-intellettualismo e disprezzare Herzog senza sapere nulla di lui 😛 )

      • Francesco scrive:

        Beh, non credo che i terroni vivessero in maniera molto migliore al nord, poi la cosa si è in parte risolta perchè siamo meno fessi degli anglosassoni eretici e positivisti.

        Pure loro avevano film come “Indovina chi viene a cena”, bellissimi manifesti progressisti. Era una temperie globale.

        Rimane che è contro gli anni ’60 che si levano la contestazione e il terrorismo, in tutto l’Occidente. Che le chiese, i monasteri, i luoghi di preghiera si svuotano di botto in quegli anni, mentre i cantanti diventano divinità.

        Insomma, la definirei l’Età Aurea del Vuoto,che vampirizza i secoli precedenti per poi consegnare il Quasi Nulla all’età odierna.

        Ciao

      • roberto scrive:

        Pino

        “L’Italia degli anni Sessanta è stato probabilmente uno dei posti migliori del mondo”

        enormi migrazioni da sud a nord e da sud a nordeuropa mi fanno dubitare fortemente di questa cosa.

        mi sposterei agli anni 70 o addirittura 80

        • ruttone scrive:

          sono d’accordo ma quando penso agli anni ’80 penso a “Dio c’è” sui cartelli stradali dei ponti

          io sono convinto che il benessere che c’è adesso prima se lo sognavano.

          • roberto scrive:

            io penso agli scudetti del napoli, discorso chiuso, anni 80 vs storia dell’umanità 2-0
            🙂

            scherzi a parte, vero è che gli anni 80 sono stati un filino tamarri, ma mi sembra un periodo di generale benessere, colorati e allegri. insomma un decennio di cicale. ci siamo/si sono bevuti tutto? ok, ma almeno ci siamo/si sono divertiti

        • PinoMamet scrive:

          “sono d’accordo ma quando penso agli anni ’80 penso a “Dio c’è” sui cartelli stradali dei ponti”

          Beh, ti va bene, io penso al Drive In (programma tv)

    • mirkhond scrive:

      A me sembra che Pino sia felice di vivere dove vive. Miguel ormai non pensa che all’Oltrarno.

      • Peucezio scrive:

        Vere entrambe le cose.

        Quello che ancora mi sfugge – e può essere l’interessante argomento di un dibattito con il nostro anfitrione – pur essendo ormai quasi un frequentatore assiduo di Miguel e dell’Oltrarno, ma nello stesso tempo avendo avuto solo, per forza di cose, un contatto fugace e superficiale con il mondo comunitario che lui racconta e illustra sia qui che di persona, è in che misura la dimensione comunitaria di cui parla sia qualcosa di preesistente a lui (e probabilmente presente in molte realtà), che egli ha saputo trovare e integrarvisi, e in che misura è stato lui il catalizzatore (e, in questa seconda ipotesi, dove non c’è Miguel non c’è comunità e quindi, siccome di Miguel ce n’è uno, non ci sono altre comunità fuori d’Oltrarno, almeno in Occidente; sembra una conclusione estrema ma non è irrealistica: a volte sono singoli individui dalla personalità non comune a strutturare le realtà sociali, anche in forme sfuggenti, indirette).

        • Miguel Martinez scrive:

          Per peucezio

          ” in che misura la dimensione comunitaria di cui parla sia qualcosa di preesistente a lui (e probabilmente presente in molte realtà), che egli ha saputo trovare e integrarvisi, e in che misura è stato lui il catalizzatore (e, in questa seconda ipotesi, dove non c’è Miguel non c’è comunità e quindi, siccome di Miguel ce n’è uno, non ci sono altre comunità fuori d’Oltrarno, almeno in Occidente”

          o mammamia!

          Qui bisogna distinguere tra tante cose:

          1) il fatto che i vicoli del nostro quartiere creano comunque comunità, a prescindere (l’Osteria del Paradiso l’ho mica creato io).

          2) quindi, potenzialmente, il nostro quartiere è un mondo intero di persone fantastiche

          2) però se uno vive spontaneamente le cose, senza pensarci, non è detto che si accorga di quanto siano preziose, e quindi magari non fa quel gesto magico che permette a ciò che dovrebbe vivere, di vivere davvero

          3) chi ha “creato” il nostro quartiere è stato qualcuno al Comune che ha pensato di trasformare Piazza del Carmine in un parcheggio; e un camorrista che si è impossessato di diversi luoghi.

          4) questo ha provocato una reazione, in cui io ero solo un piccolo seguace di altri che hanno fatto tanto. La comunità potenziale si deve, innanzitutto, ai suoi nemici, quindi.

          5) poi ci siamo riorganizzati, gestendo positivamente un luogo: ecco che ci distacchiamo da chi è semplicemente “contro”.

          6) ora, qui è difficile definire i ruoli. E questo è affascinante da un punto di vista sociologico. Senza due persone in particolare, tutto sarebbe andato a rotoli, certamente. Però due è già diverso da uno.

          7) mentre i due sono indispensabili – si spera per il minimo tempo necessario – ci sono dieci, venti persone che fanno tanto.

          8) e ciascuna di queste dieci, venti persone è insostituibile, fa cose del tutto originali.

          9) e attorno a queste dieci, venti persone, ci sono centinaia di persone che apprezzano, sostengono e contribuiscono.

          Il rapporto tra i “pochi” e i “molti” è sempre complesso.

        • Davide Troiano aka daouda scrive:

          1 ma quale comunità se essi sono occupati da chi è subentrato?

          2 petizione non suffragabile di per sè

          3 concordo

          4 quindi non è una reale comunità tolti i nemici tolta quella

          5 organizzarsi per gestire un luogo secondo logiche sistemixhe è difatti sempre per e non altro e sempre contro

          6 basta pure uno in cerri casi

          7 appunto ci vuole un team

          8 non credo facciano cose capitalisticamente estranee ad esso

          9 tu lo dici ed è bello ma conferma che non c’è affatto una comunità ma semmai un collettivo. Una “comunità” di gente che è subentrata alla realtà oltrarnina

      • Francesco scrive:

        Appunto Duca, io però non credo che vorrei viverci.

        Non credo.

        Escludo al 99% il tuo deserto mesopotamico, con tanto di capre puzzolenti a cui correre dietro per non morire di fame.

        😉

    • Peucezio scrive:

      Mah, che Pino in questo si possa mettere con il Duca e Miguel mi pare strano.

      Per quanto riguarda me, come forma di stato, il mio ideale sarebbe una teocrazia di tipo khomeinista, ma in salsa cattolica (ovviamente andrebbe rimosso Bergoglio, che sarebbe come la vecchietta che non vuole attraversare la strada, e sostituito con un nuovo Pio IX o Pio X).
      Ovviamente, in questa teocrazia ci sarebbe un bordello a ogni angolo di strada (come in ogni teocrazia che si rispetti).

      Se prescindiamo dalla politica, in teoria il mio ideale sarebbe una società di tipo comunitario premoderno.
      In realtà mi basterebbe anche meno.
      Fino alla rivoluzione antropologica degli anni ’60 (che in realtà è degli anni ’40, perché in quegli anni è nata la prima generazione sradicata) la società italiana era comunque complessa, varia, strutturata. C’era una borghesia moderatamente cosmopolita, ma anche radicata, che peraltro cambiava moltissimo da città a città, e i ceti popolari, ormai affrancati dall’indigenza ma non ancora consumisti, avevano ancora una caratterizzazione locale molto forte.
      Credo che un tipo di società in cui mi sentissi a mio agio, senza essere necessariamente una riedizione di quella, sarebbe una società altrettanto plurale, in senso sia orizzontale che verticale.
      Cioè priva dell’omologazione consumistica che fa sì che un giovane di Palermo sia sostanzialmente identico a uno di Oslo.

      Sarebbe interessante capire come sono messe, da questo punto di vista, le società che per motivi politici si sono cristallizzate in una fase storica pre- o protoconsumistica, di modernità statalista novecentesca, come l’Iran, la Corea del Nord (che però dev’essere una specie di caserma a cielo aperto), Cuba (almeno fino ad ora o fino a pochissimo tempo fa), ecc.

      • ruttone scrive:

        Credo di merda. E fidati che un giovane di oslo non ha niente a che vedere con uno di palermo (a meno che il primo sia mussulmano)

        • Peucezio scrive:

          Sfumature.

          Sul vivere di merda, tieni conto che la gente si lamenta quando sta bene e si ingegna con ogni mezzo per passare dallo stare bene allo stare di merda.
          Altrimenti, se le energie che la gente profonde nel perseguire la propria felicità fossero ben indirizzate, saremmo in una società di gente felice.

          • habsburgicus scrive:

            @Peucezio
            su Cuba…
            da quel che sento (mai avuto il piacere di visitare l’isola di Fidel), parrebbe in via avanzata di americanizzazione..Marx é morto anche all’Avana…ormai i valori tra gli habaneros sono, o sarebbero, quelli “internazionali”, che lato sensu potremmo definire USA….
            a La Habana girerebbe ormai molto dinero e cubani arricchiti in grado di spendere e spandere (una volta un ossimoro !) sarebbero in costante crescita..in più vi sarebbe l’afflusso dei ricchi cubano-americani da Miami (rimasti separato del tutto dalla isla per 50 anni e oggi in grado di tornare, seppur con Trump un po’ meno di quanto appariva possibile solo l’anno scorso)
            come conseguenza, parrebbe che oggi con le cubane (almeno quelle di alto livello) non si batta più chiodo 😀 così mi han detto :D…finiti i tempi per cui l’italiano, o l’europeo, aveva valore aggiunto 😀 hanno già troppi spasimanti fra neo-ricchi cubani e ricchissimi cubano-americani (entrambi famosi per cafoneria e tamarraggine :D)
            sembrerebbe che la vecchia Cuba sussista nelle province dove gli stanchi slogan del fidelismo sono ancora applicati, c’è meno movida e meno dinero (e pure le donne se la tirerebbero molto, molto meno :D)
            se qualcuno di voi ha notizie fresche e affidabili, che intervenga !

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Habs

              “ormai i valori tra gli habaneros sono, o sarebbero, quelli “internazionali”, che lato sensu potremmo definire USA….”

              Beh, mi sembra normale che tutti dobbiamo toccare il fondo… il ciclo cosmico funziona così 🙂

              Castro credo che fosse uno dei meno ideologici dei capi comunisti, infatti negli ultimi anni credo che girasse Internet alla ricerca di una via di uscita.

              Ma penso, come il buon René, che dobbiamo arrivare alla “fine di questo mondo”, consumato tra i fuochi dei motori inquinanti come Atlantide fu consumata dalle acque, prima di poter pensare a rinascere.

          • Z. scrive:

            Peucezio,

            — Altrimenti, se le energie che la gente profonde nel perseguire la propria felicità fossero ben indirizzate, saremmo in una società di gente felice. —

            In effetti è l’impressione che ho quando vedo l’energia con cui ti occupi di cose che vanno dal “fattifattituoi” al “chissenefrega”…

            Ma poi, a pensarci bene, se a te piace così?

            😀

            • Peucezio scrive:

              Confermo.
              Ma è anche colpa vostra, che mi date corda 😛
              Siete complici della mia infelicità! 😀

            • Z. scrive:

              Non hai tutti i torti.

              Volevo riaprire l’UDAT (Ufficio Depositi di Apologie Trumpiane), vista la recente riforma fiscale e la decisione di spostare l’ambasciata israeliana.

              Ma non lo farò, per non essere complice.

              😛

            • Peucezio scrive:

              La preterizione… 😛

              Non è chiaro però l’abbinamento fra le due cose.

            • Z. scrive:

              Preteriché? Nel senso che avrebbi dovuto scrivere “avrei voluto riaprire…” anziché usare l’imperfetto?

              Non parlare difficile con me, razza di intellettuale radical-chic 😀

            • Peucezio scrive:

              No.
              Vuol dire molto più semplicemente che hai detto di non voler dire una cosa e, così facendo, l’hai detta.

  20. Davide Troiano aka daouda scrive:

    o hobfatto esempi non di collateralismo ma di precedentismo al sistema vigente che pagabil mio benessere xon la morte altrui. Servirebbe uno stile simile , una comunità alla Amish per essere più benevolo, comunque un qualcosa che lottando davvero si esima da connivenza complicismo e carneficeria varia. Non sò quale sia la soluzione. La dittatura aveva un senso quando la legge poteva essere ancorata al diritto naturale, ad uno ius gentium. Oggi la dittatura è tirannia esasperata e subdola, non si può più invocare per cambiare le cose tanto più che il parere della maggioranza è troppo variegato pur essendo più omogeneo nell’accettare il sistema.

    Il blog di Miguel sta sbroccando….

  21. Moi scrive:

    http://www.webtrek.it/2017/12/call-of-salveenee-e-bandiera-prussiana-denunciato-un-carabiniere/

    Miguel ! … Forse t’è sfuggito il Fattore Kikka dell’ Immaginario 😉 : la Bandiera del II Reich (… i Nazisti della Principessa Diana, nel senso di Wonder Woman !) era gemellata con la trashata atomica 🙂 di “Call of Salveenee” !

  22. Moi scrive:

    Buona Novella, almeno per Zeta 😀 :

    http://www.corriere.it/salute/pediatria/17_dicembre_05/vaccini-ministero-salute-querela-codacons-procurato-allarme-cafdfe36-d994-11e7-97c8-2b2709c9cc49.shtml

    Vaccini, il Ministero della Salute querela il Codacons per procurato allarme

    • Z. scrive:

      Indubbiamente il Codacons è uno di quegli arnesi imbarazzanti che testimoniano dello stato, diciamo, perfettibile del nostro Paese.

      Ma un processo per procurato allarme, boh, non si capisce a cosa dovrebbe servire. Tanto più che non mi sembra nemmeno che si attagli al caso concreto…

  23. Moi scrive:

    A proposito di “Cazzate di Segno Opposto che si elidono o si sommano in Valore Assoluto ?” …

    http://www.iltempo.it/politica/2017/12/05/news/polemiche-sul-fotomontaggio-contro-salvini-tace-solo-il-presidente-boldrini-1039251/

    Fotomontaggi tarocchi BR – Aldo Moro : IlTempo (giornale) sperimenta cosa succede a metterci la Boldrini al posto di Salvini

    … Forse partirà il “Polverone” con tutti i Politici !

  24. Davide Troiano aka daouda scrive:

    o hobfatto esempi non di collateralismo ma di precedentismo al sistema vigente che pagabil mio benessere xon la morte altrui. Servirebbe uno stile simile , una comunità alla Amish per essere più benevolo, comunque un qualcosa che lottando davvero si esima da connivenza complicismo e carneficeria varia. Non sò quale sia la soluzione. La dittatura aveva un senso quando la legge poteva essere ancorata al diritto naturale, ad uno ius gentium. Oggi la dittatura è tirannia esasperata e subdola, non si può più invocare per cambiare le cose tanto più che il parere della maggioranza è troppo variegato pur essendo più omogeneo nell’accettare il sistema.

  25. Moi scrive:

    @ ZETA

    A te, cazzo te ne frega se gli USA spostano l’ Ambasciata a Gerusalemme ? … Non eri ateo ?!

    A sproposito: Syusy Blady / Maurizia Giusti si è data al PaleoContattesimo

    https://www.youtube.com/watch?v=90HJcoDXU9E

  26. habsburgicus scrive:

    “Vogliamo i colonnelli !” [cit.]

  27. Z. scrive:

    Massì, che vuoi che sia, quattro ragazzi, non si è fatto male nessuno, i VeriProblemi sono Benaltri! Si dice così, no?

    http://www.repubblica.it/politica/2017/12/06/news/forza_nuova_mascherati_fumogeni_intimidazione_repubblica-183252738/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P2-S1.8-T1

    Avanti così allora.

  28. Moi scrive:

    Terra Santa : la Pace NON è mai stata un’ Opzione !
    [cit.]

  29. Moi scrive:

    … Tu Pino, come la vedi ‘sta cosa ? Ovviamente sai benissimo che il Ruach 🙂 Guerriero della Madre Patria è inestinguibile !

    Il nome stesso “Israel”, d’altronde, fu dato a Giacobbe come titolo dopo un combattimento a mani nude Vs un Malach … con Yahweh Arbitro 😉 !

  30. mirkhond scrive:

    Credo che per spaccio Daouda intenda una critica al modello di convivenza dell’Oltrarno citata da parte di Miguel.
    Modello di convivenza che invece può essere una soluzione al problema di convivenza tra autoctoni e sradicati cosmopoliti che pongono le odierne società multietniche.

  31. Moi scrive:

    … Memberberry amarognola per Zeta :

    https://en.wikipedia.org/wiki/Jerusalem_Embassy_Act

    erano i Tempi dell’ Ulivo Mondiale [sic]

    … adès’a fa’ mò pur tott i “STUNF!” ch’ at vù 😉 !

  32. Moi scrive:

    Sexgate Mantova, spuntano i messaggi hot del sindaco Pd:

    “Sei una birichina e staresti bene sculacciata””

    http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13288713/sexgate-mantova-indagato-tentata-concussione-continuata-sindaco-pd-mattia-palazzi-spuntano-messaggini-hot.html

    … si attende reazione della Boldrini ! 😉

  33. Moi scrive:

    Be’ … Fascismo o Nazismo hanno assunto significati un po’ “oltre” …

    “Punching terfs is the same as punching Nazis. Fascism must be smashed with the greatest violence to ensure our collective liberation from it”

    [cit.]

    … memberberry Hyde Park ?

    ———————————————————

    MA …

    https://sisteroutrider.wordpress.com/2017/09/15/punch-a-terf-rhetoric-encourages-violence-against-women/

    ‘Punch a TERF’ Rhetoric Encourages Violence Against Women

    ————————————

    NONCHE’

    https://www.youtube.com/watch?v=3E6Ab0K9AaY

    Why I Became An Evil TERF
    Penny White

  34. Moi scrive:

    Ancora Penny White (di nome e di “race” …) su di un interessante Cortocircuito nel Politically Correct USA

    https://www.youtube.com/watch?v=KyExzRAJymY

    Why does the Left hate women?
    (la”Right” è ovvio … perché lo dice la Bibbia !)

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