Piccioni immaginari

I monumenti otto e novecenteschi che si trovano nelle nostre città interessano a due categorie (escludendo come statisticamente irrilevante quella di chi come me li guarda con perversa attenzione).

La prim categoria è costituita dai piccioni.

Anche il Comune di Piccione (PG), giustamente, ha un monumento, non dedicato a loro, ma comunque si spera ospitale nei confronti dei volatili:

piccioneLa seconda categoria è costituita da gente che più si arrabbia, più è felice.

Trascuriamo per un attimo gli iconoclasti che almeno sanno che la storia del mondo non è iniziata cent’anni fa, come i ragazzi dell’Isis che vediamo qui impegnati a difenderci da una palese apologia della tirannide totalitaria assira:

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E’ un’antica arte, che ha un illustre predecessore: il giovane Abramo, che vediamo qui presentare al proprio babbo il risultato di una giornata di dura fatica in bottega:

Abraham_idol_smasherPartiamo dagli Stati Uniti, dove va di moda adesso demolire le statue erette in onore dei soldati confederati.

Questa è stata tirata giù a forza dai militanti di una setta che vanta il nome di Partito Mondiale dei Lavoratori (Workers World Party):

durham-confederate-soldier-statueIl Partito Mondiale dei Lavoratori, ricordiamo, nacque quando un gruppo di trotzkisti decise che ne aveva abbastanza dell’antistalinismo del loro ambiente, per cui decise di sostenere l’invasione sovietica dell’Ungheria, e oggi esalta con uguale entusiasmo il governo della Korea del Nord.

A New Orleans, ci ha pensato invece il sindaco in persona a fare da iconoclasta:

new-orleansCommentando gli eventi di Charottesville – sorti a causa del prospettato abbattimento di una statua di Robert E. Lee – il Presidente Trump ha commentato che a questo punto si dovrebbero abbattere anche le statue di George Washington e Thomas Jefferson, due grandi proprietari di schiavi.

Che Trump lo dice come provocazione, ma l’idea è interessante e non vedo perché non iniziare a metterla in pratica.

Comunque, qualunque cosa uno dica, c’è sempre chi si offende, e il presidente dell’associazione degli storici americani ha subito controtwittato, dicendo che era “inaccettabile” mettere sullo stesso piano Lee, Washington e Jefferson. In effetti, Lee, al contrario di Washington e Jefferson, era critico nei confronti della schiavitù, ma queste cose su Twitter non si dicono.

In Polonia invece, il parlamento a giugno ha varato una legge che vieta la propaganda del totalitarismo con qualunque mezzo, anche architettonico: praticamente una sentenza di sfratto per i piccioni che vivono nei tanti monumenti ai soldati sovietici.

E così a luglio, il parlamento russo e quello israeliano hanno pubblicato un appello congiunto al parlamento europeo, sostenendo che la legge polacca costituirebbe un “insulto” ai soldati russi e anche alle vittime dell’Olocausto, non si sa bene perché.

Ma non è detto che gli scultori si troveranno senza lavoro a forza di veti incrociati e demolizioni: c’è anche chi i monumenti li costruisce, o cerca di farlo.

Nella lontana città di Novosibirsk, un gruppo di nostalgici ha cercato di erigere un monumento a Stalin. Frustrati nel loro tentativo, stanno cercando adesso di far rimuovere una statua allo zar Nicola II, a dimostrazione che nessuno è più repressivo di chi si lamenta della repressione altrui (un novosibirskiano intanto ha provveduto da solo a prendere a martellate la statua).

Intanto, a Kiev in Ucraina è stato eretto un monumento in cui si vede una spada di granito che fa a pezzi la mappa della Russia, con l’assistenza di un angelo la cui figura sembra copiata dal videogioco Diablo III.

diabloCome sempre, il grande assente in tanto agitarsi, è il diretto interessato: il Piccione.

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550 risposte a Piccioni immaginari

  1. mirkhond scrive:

    “Partiamo dagli Stati Uniti, dove va di moda adesso demolire le statue erette in onore dei soldati confederati.”

    Perché vogliono demolirle?
    I confederati non si erano visti riconoscere la loro lotta, le loro ragioni di vinti, da parte del governo statunitense?

  2. habsburgicus scrive:

    in attesa che ci risponda Miguel, ti dico la mia
    credo che stiamo assistendo in diretta alla fine degli Stati Uniti “classici”..
    sì, perché gli USA “classici”, durati dal 1865 a tutto Kennedy e al Sessantotto (diciamo un secolo esatto), insieme a molte cose non encomiabili, riuscirono ad ottenere obiettivi innegabili e questo ANCHE integrando perfettamente, e con sapienza, le diverse tradizioni storiche, pur contrastanti: gli inglesi del XVII secolo e i rivoluzionari del 1776, i sudisti e gli yankees, i coloni del West e Toro Seduto, TUTTI erano uniti nella finzione [non nella storia..ma a che serve la storia ? a nulla !] ad maiorem Americae, libertatis patriae, gloriam..e gli americani, giustamente, deridevano noi europei con le nostre “fissazioni” e i nostri settarismi…
    per dire, nei 1940′ i più accesi rooseveltiani, filo-comunisti, esaltavano Lee e il Grande Sud !
    ora il virus del “sinistrismo” e dell’ “historically correct” è inoculato anche fra loro..
    e ciò potrebbe portare ad effetti imprevisti
    una Storia comune (ancorché romanzata) contribuì a fare l’America UNA e POTENTE
    una storia faziose e di parte, non condivisa, potrebbe forse incrinare l’unità dell’America ?
    ai posteri l’ardua sentenza

    • PinoMamet scrive:

      Però, quando si parla di idee del genere “collanti nazionali”, quale non è finzione?

      Al limite si può distinguere tra finzioni più o meno stagionate, come si fa con i vini o il whisky.

      • Francesco scrive:

        Credo che Hasb non avrebbe nulla in contrario a questa nota.

        Del resto, più fiction di quella a cui siamo abituati noi italiani, con Garibaldi-Mazzini-Cavour-VittorioEmanuele tutti uniti contro i nemici dell’Italia …

        Anzi, noi italiani colti, temo che oggi di quei tizi il più noto al volgo sia l’ultimo, e solo se lo confondono col debosciato televisivo

        🙁

    • Z. scrive:

      Habs… tu sei genuinamente franchista.

      In buona fede, ma franchista.

      Come devo fare con te? Dimmelo tu.

      🙂

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Mi pare che la storia comune romanzata sia proprio quella che porta ad abbattere le statue

      https://www.youtube.com/watch?v=SFwHQYDqf6c

    • roberto scrive:

      Hasb

      sono d’accordo con la tua riflessione fino a (non è una sorpresa 🙂 )

      “ora il virus del “sinistrismo” e dell’ “historically correct” è inoculato anche fra loro.”

      l’historically correct è praticamente ininfluente finché non lo metti in un bagno di tensioni comunitarie, bagno che ovviamente è trump ed i suoi seguaci che stolidamente hanno preparato e continuano ad alimentare. n

      non sarà un caso vero che sta manfrina delle statue salta fuori ora e non prima, vero? secondo me si ricollega chiaramente al’angoscia che la storia, che è passato ed in quanto tale non fa più paura, ritorni ad essere cronaca, la quale è presente e quantomeno inquietante.

      per spiegarmi meglio, posso ben vivere vicino alla statua di uno schiavista. faccio un po’ più fatica a vivere vicino alla statua dello schiavista se intorno il KKK brucia croci

      • PinoMamet scrive:

        Concordo con l’analisi di Roberto.

        Faccio notare che sotto i due mandati del “primo presidente negro”, nessuno ha toccato le statue dei confederati.

        • habsburgicus scrive:

          nessuno ha toccato

          forse qualcosina, a livello locale, al Sud, per essere pignoli..
          ma insomma sì, a grandi linee nessuno le toccò..vero

          • Peucezio scrive:

            Per forza: ora che c’è Trump scatta l’isteria.
            A proposito: auguri dalla profonda Castiglia.

            • Z. scrive:

              Trump mica è isterico. Fa finta di esserlo per ingassare voi trumpettini!

              Hasta la visct… la vists e goditi le vacanze 😀

            • Peucezio scrive:

              Certo che non è isterico!
              Sono gli altri che sono isterici: vedono rosso come i tori al pensiero stesso del fatto che Trump esiste.
              E quindi per reazione diventano ancora più fanatici.

            • Z. scrive:

              E ne hanno ben donde, direi.

            • Peucezio scrive:

              Di essere isterici e fanatici?

            • Z. scrive:

              Certo. Così come sarai isterico tu quando Trump sarà destituito 😀

            • Peucezio scrive:

              Alla faccia della democrazia!
              Chi diventa isterico perché viene destituito il vincitore delle elezioni ha anche un po’ di ragione, ma chi diventa isterico perché si vota e vince quello che non gli piace è un altro conto.

            • Z. scrive:

              In effetti “destituito” non è il termine corretto, e fa pensare a un colpo di stato tipo Maduro che destituisce il parlamento.

              Intendevo dire che trovo possibile che Trump rassegni le dimissioni prima dei quattro anni del suo mandato.

            • Peucezio scrive:

              Certo, è possibile, ma non perché si sarà convertito al giardinaggio, ma perché le pressioni di entità non elette da nessuno (giurnalistume, finanza, ecc.) possono molto più del suffragio popolare.

            • Z. scrive:

              A dire il vero Trump era minoranza anche nell’elettorato, visto che la sua rivale ha preso più voti di lui.

              Inoltre, anche i parlamentari che non approvano le proposte di legge del governo Trump sono stati eletti dal popolo, lo stesso popolo che ha eletto Trump, e sono stati eletti con un sistema decisamente più rispettoso del principio “una testa, un voto”.

              Se davvero il popolo sovrano e il parlamento eletto fossero dalla sua parte, probabilmente avrebbe un futuro politico molto più in discesa.

            • Francesco scrive:

              Z

              gli USA sono uno Stato federale, quindi non esibire castronerie da costituzionalista italiano!

              la peggior genia dello stivale, peggiori dei giornalisti sportivi e dei preti progressisti

              F o’arrabbiato

      • habsburgicus scrive:

        @Roberto
        beh, quasi i due terzi 😀 ..me ne compiaccio..poteva andare peggio 😀

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Habs

      “in attesa che ci risponda Miguel, ti dico la mia”

      Quando leggo un intervento del genere, posso solo dire quanto vorrei che fosse ancora in vita Roberto Giammanco.

      Che non solo ti avrebbe risposto a lungo, ma ti avrebbe cucinato anche un ottimo pranzo per parlarne, e avrebbe condiviso tante cose della tua vita, e mentre ti raccontava dell’America, avrebbe anche ascoltato con immensa attenzione tutto ciò che tu avevi da aggiungere alle sue conoscenze.

  3. habsburgicus scrive:

    triste pure quel che è avvenuto in Russia…
    l’affronto infame al martire della violenza e dell’odio ci fa capire, purtroppo, che anche i comunisti russi non sono “diversi”
    questo lo dico soprattutto a Mirkhond e ancor più a Peucezio (con cui sono in accordo su molte cose)..
    attenzione a idolatrare la Russia troppo…la Santa Russia, che tutti e tre rispettiamo, é morta per sempre nel 1917..nei 1990′, sotto quello El’cin che purtroppo anche voi (se non mi sbaglio) riempite di contumelie seguendo la moda dei “rossi”, sembrava esserci qualcosa di diverso..e anche nei primi 2000…tutto finito..la rinascita monarchico-nazionale, solgeniziana, non c’è stata ! al più una certa rinascita ortodossa (ma vedi infra)
    bisogna guardare in faccia alla realtà..la Russia sta tornando, a passi da gigante, al sovietismo culturale-ideologico [non economico ! ma io sono radicalmente a-marxiano e sono invece gramsciano..l’economia é secondaria, alla faccia del barbuto :D, mentre invece l’egemonia culturale ed ideologica é tutto, come capì il sardo]…presto tornerà forse al sovietismo anti-religioso..siete così sicuri che non riprenderanno la lotta anti-religiosa ? io non sarei così ottimista..né escluderei per i comunisti una deriva neo-liberista, seppur tardiva, come avvenne per i loro omologhi italici ?
    dunque, calma..rispetto per la Russia..ma senza esagerare !

    • Carlo scrive:

      Habs, secondo me sbagli a sottovalutare l’economia, sicuramente Marx ha esagerato a dire che tutti i fenomeni culturali, storici etc. sono solo la sovrastruttura dei fenomeni economici, tuttavia è vero che, al fondo, l’economia è il “come trovo da mangiare”, di cui qualunque personaggio storico deve tenere conto. Per fare un esempio pratico: sarebbe una completa stupidaggine asserire che il cattolicesimo di Filippo II di Spagna e il suo sostegno alla Controriforma erano solo il prodotto della struttura economica della Spagna della seconda metà del XVI secolo, tuttavia è altrettanto vero che per realizzare il suo programma di sostegno al cattolicesimo in Europa e nel mondo e alla potenza spagnola il buon Filippo doveva comunque fare i conti con questioni economiche (se non sbaglio sia lui che il padre prima di lui dovettero spesso dichiarare bancarotta). Il magico mondo di cui parla Julius Evola in cui i guerrieri evidentemente mangiavano aria e potevano fregarsene dell’economia non è mai esistito.

      • habsburgicus scrive:

        questo sì, Carlo…prima era una provocazione :D..senza dubbio l’economia è necessaria ma non prioritaria (poi, magari, sbaglierò)
        si, e non una sola bancarotta ! credo 1575…ma anche altre
        tutto però si risolse..invece fu la sconfitta del 1588 ad essere irreparabile
        anche se, convengo, una migliore situazione socio-economica avrebbe forse permesso di allestire una seconda Armada nei 1590′, che magari riusciva..qualcosa si fece (Irlanda, i Tyrone e gli O’ Neill ecc) anche così..forse Madrid avrebbe dovuto capire che eliminare a ogni costo l’Inghilterra era una priorità assoluta, a costo di mandare in malora i regni italici e aragonesi,,e dunque il problema, in definitiva, era politico e non economico..
        andò diversamente

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          forse Madrid avrebbe dovuto capire che eliminare a ogni costo l’Inghilterra era una priorità assoluta, a costo di mandare in malora i regni italici e aragonesi,,e dunque il problema, in definitiva, era politico e non economico..

          E in Europa continentale come avrebbe potuto sconfiggere i protestanti senza quella grande parte del proprio impero?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Carlo

        “Habs, secondo me sbagli a sottovalutare l’economia”

        Al volo (e quindi sfiorando appena la superficie)…

        Esistono due mondi:

        1) quello “reale”, sempre misterioso, incomprensibile, appena intuito da pochi filosofi e pochi scienziati

        2) quello “percepito”. Che decide la vita di tutti noi, e in base a cui noi decidiamo.

        Un esempio molto concreto: i romani, economicamente parlando, avrebbero dovuto conquistare l’America. Che “materialmente” ed “economicamente” esisteva, e sarebbe stato enormemente nel loro interesse. E avevano anche i mezzi per farlo.

        Solo che non “percepivano” l’America, e quindi non l’hanno fatto.

        • Z. scrive:

          L’America non era sfruttabile, non aveva risorse da utilizzare, non poteva offrire beni richiesti.

          Quindi economicamente non esisteva.

          • Francesco scrive:

            vabbè, anche se non sono per nulla d’accordo con Miguel, posso ribatterti che l’Africa era nota e piena di schiavi – la materia prima dell’Impero – eppure non ci sono andati

            ciao

            PS Mig, se invece di percepito tu avessi scritto conosciuto?

            • Z. scrive:

              Immagino che gli schiavi non avessero lo stesso valore acquisito in seguito alla scoperta delle Americhe (e della scarsa resistenza degli indios nei lavori forzati).

  4. mirkhond scrive:

    El’cin l’unica cosa buona che ha fatto, dopo aver liquidato l’Unione Sovietica, è stata quella di aprire gli archivi sovietici agli storici, permettendo di scoprire tanti aspetti che ignoravamo su quel periodo.
    Ma da un punto di vista economico la Russia ha fatto la fame e vivendo un periodo di forte decadenza da un punto di vista geopolitico.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Non ti sono ancora arrivati i “grande Minniti che ci difende dai negri a differenza di Algerino Afgano” che stanno spopolando sul perfido social network? La feccia vota anche come te, a meno che tu non abbia saggiamente deciso di seguire il tuo vecchio beniamino Errani.

      • Carlo scrive:

        Io faccio sempre più fatica a distinguere i vari partiti l’uno dall’altro: prima Renzi ha trasformato il PD in un clone (un po’ più fighetto) del M5S, adesso sia PD che M5S sembrano volere trasformarsi in cloni della Lega, che a sua volta è diventata un Front National in salsa italiana.

        • Z. scrive:

          Che Renzi adori grilleggiare è indubbio, e tratti in comune ne hanno, ma ammettilo: ci vuole fantasia per sostenere che il PD sia “un clone del M5S” 🙂

          Nemmeno il M5S è un clone della Lega. Hanno lo stesso elettorato di riferimento –
          per ora – ma non sono cloni. Non basta vivere di bufale per esserlo.

          Non ipersemplichiamo, anche se la tentazione è forte. Ché non ci ha insegnato questo, il Migliore. No, non Gennaro 😀

          • Carlo scrive:

            “Ci vuole fantasia per sostenere che il PD sia un clone del M5S”, beh io parlo del PD dopo la cura Renzi, poi che nel partito ci siano anche personaggi non del tutto rieducabili al renzismo può essere. Ciò non toglie che Renzi e Grillo si basino su una retorica molto simile: tutti i mali del paese sono colpa di un gruppo di malvagi politici (per Renzi i “vecchi” del PD, per Grillo i membri di tutti gli altri partiti), tali gravi problemi del paese però potrebbero essere risolti in quattro e quattr’otto basta che al potere ci vada il Caro Leader o, a livello locale, un suo seguace, chi osa avanzare critiche alle proposte del caro leader è un infame che agisce solo per odio nei confronti del leader e per il male del paese, se, a livello nazionale o locale il caro leader o i suoi seguaci fanno disastri la colpa è tutta degli infami di cui sopra. La differenza sta nel fatto che Grillo si rivolge a un pubblico di basso livello sociale, mentre il target di Renzi sono i “fighetti”, dunque, il renziano, tra le motivazioni che attribuisce agli avversari del caro leader mette anche l’invidia sociale nei confronti di quest’ultimo e dei suoi seguaci che sono uomini e donne di successo, bellocci, ricchi etc. (il che per un partito sedicente di sinistra non è niente male).

            • Z. scrive:

              Si rivolgono entrambi a tutte le classi sociali, direi. Il che vale anche per Salvini.

              SI e MDP vorrebbero fare lo stesso, ma a parte qualche pacchetto clienti non credo vadano oltre la sloganosa borghesia progessista.

            • Francesco scrive:

              Carlo,

              la tua analisi vale per quasi tutti i partiti italiani (compreso il vecchio PD pre-Renzi, per cui l’unico male era Silvio)

              quelli fuori da questo giro sono, temo, partiti di tipo puramente “alimentare”, per cui quella roba lì è troppo “politica”

              a me fa impressione un paese ridotto in questo stato

              ciao

      • Z. scrive:

        Qui giochiamo a Diablo III, non a ZuckerBooked 😉

        E sì, la feccia non vota come me: vota più spesso Grillo o Lega che non PD, MDP o SI.

        Secondo te cosa votano i PS che hanno ucciso Aldrovandi, i vigili di “Emmanuel negro”, quelli che insultano e minacciano e poi beeelano alla prima querela, i rottami umani che affollano videopoker, sale corse e sale bingo?

        Ti aspetto a Bologna, se vuoi. Andiamo a fare un sondaggio on ze flài.

        I partiti non sono tutti uguali, e nemmeno i loro elettori.

        • Carlo scrive:

          Sul fatto che i partiti non siano tutti uguali sono perfettamente d’accordo: io il MDP potrei anche votarlo, il PD, la Lega e il M5S mai nella vita.

          • Z. scrive:

            Credo che sopravviveranno tutti e tre 🙂

            Al di là dei nostri gusti, sono comunque tre partiti diversi. La Lega poi è cambiata molto negli ultimi dieci anni.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Appunto, “più spesso”.

          • Z. scrive:

            La quantità fa anche la qualità, eh.

            Magari lo trovi, un antivax dentro MDP. Anzi, so per certo che almeno uno c’è. Ma il grosso pascola altrove. E dove, lo sappiamo.

        • Francesco scrive:

          >>> i rottami umani che affollano videopoker, sale corse e sale bingo?

          dici che votano?

          PS ti ho già denunciato alla Boldrini per quel rottami umani, naturalmente

          • Z. scrive:

            E hai fatto bene. Purtroppo, tra gli avventori di quei locali, è compreso un tipo umano per cui non riesco a provare empatia (è un mio limite e ne sono consapevole).

            Non so se sia il gioco a ridurli così, o se siano già cosi prima di radunarvisi.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Z

      “…la feccia non vota come me.”

      Guarda che è una “feccia” decisamente particolare: babbo e mamma praticamente adolescenti con un bambino.

      Mi ricordano tanto una scena che ho vissuto su un tram a Roma…

      Sono seduto di fronte a una zingara, che più zingara non si può, la quale mi ha preso in simpatia, e comincia a farmi vedere le foto del suo bambino.

      Vicino, c’è una donna molto ben vestita, nera, con un cocomero in una busta di plastica. Per qualche motivo, il cocomero le scivola dalla busta, e finisce direttamente ai piedi della zingara.

      La quale senza nemmeno pensarci prende il cocomero e comincia a mangiarselo, a grandi morsi, buccia e tutto.

      La nera arriva, e la zingara la guarda con un disprezzo che nemmeno ti immagini, mentre le ribatte, “il cocomero ce l’ho io e me lo mangio! Ma non mi rompere le scatole!”

      E la signora nera, come tutti i borghesi perbene, finisce per bofonchiare invano.

      Non ho idea come, e soprattutto se, la signora nera o la signora zingara, votassero.

      • Z. scrive:

        Miguel, non capisco proprio il nesso.

        Nell’episodio che racconti tu nessuno ha rapinato né picchiato nessun altro, men che meno strillandogli “sporca negra/sporca zingara ti faccio abortire”.

        E in effetti, entrambe le signore potevano ben simpatizzare o antipatizzare per qualsiasi partito, o per nessuno.

        Sulla feccia casertana in gita a Rimini, invece, una qualche idea ce l’avrei.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Z

          “Nell’episodio che racconti tu nessuno ha rapinato né picchiato nessun altro,”

          Forse non mi sono spiegato bene.

          La zingara ha preso di prepotenza il cocomero che la signora nera si era comprata e se l’è mangiato, buccia e tutto, davanti a lei, e si è messa pure a ridere quando la nera protestava.

          Dirai che un telefonino costa di più di un cocomero, e sicuramente è vero.

          Non so

          • Moi scrive:

            Be’ la signora “Nera” avrebbe potuto ingiuriarla come “Zingara di merda” che sarebbe stata immune da accuse di razzismo ! 😉

            … Sarebbe stato spettacolare ! 😉

          • Z. scrive:

            Miguel,

            — Forse non mi sono spiegato bene. —

            Ti sei spiegato benissimo, davvero.

            Forse mi sono spiegato male io: ritengo che ci sia differenza tra un tizio che mangia un cocomero altrui e due tizi che rapinano una donna picchiandola e gridandole “ti faccio abortire, sporca negra”.

            Poi per carità, liberissimo tu di pensare che l’unica differenza sia nel valore del cellulare.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Z

              “ritengo che ci sia differenza tra un tizio che mangia un cocomero altrui e due tizi che rapinano una donna picchiandola e gridandole “ti faccio abortire, sporca negra”.”

              Non conosco l’esatta sequenza dei fatti. Ho letto, magari in modo distratto, che il tizio avrebbe cercato di sfilare il cellulare alla “nera” senza offendere né picchiare nessuno, avrebbe invece usato violenza e insulti come risposta alla reazione della vittima.

              E questo rende un po’ difficile capire cosa sia successo, visto che normalmente i ladri sugli autobus, almeno a Firenze, la prima cosa che fanno quando vengono sgamati è cercare di scappare, non di iniziare una lite.

              La ladra di cocomeri non mi ricordo cosa abbia detto invece esattamente alla “nera”; non l’ha picchiata, ma sicuramente l’ha sfottuta parecchio. Poi la zingara era anziana (diciamo 40 anni dimostrandone 70), la nera era giovane e in forma.

              Quello che mi interessa capire esattamente è che storia abbia la famiglia dei ladri (“lei 20 anni lui 22, il bambino di 3 mesi”). Diciamo che mi indispone istintivamente questa frase:

              “dice il pm della procura di Rimini Davide Ercolani. «C’è stato odio».”

              Cioè se io ammazzo a sangue freddo la gente per divertimento, va bene, se invece provo rabbia contro di loro per qualche motivo, diventa un aggravante.

              Tanto per dire, poniamo che io un giorno picchi per strada un signore cinquantenne, perché voglio provare la mia nuova mazza da baseball. Certo, picchiare non va bene, ma nessuno può dire, “c’è stato odio”.

              Oppure, invece, picchio un signore cinquantenne che odio perché ha rubato uno spazio pubblico a tutto il quartiere, e in quel caso mi danno l’aggravante.

              Anzi, mi puniscono per il semplice fatto che lo odio, anche se non gli faccio nulla.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              — Non conosco l’esatta sequenza dei fatti. Ho letto, magari in modo distratto —

              Temo di sì:

              “Rapinano, insultano con epiteti razzisti e spintonano facendola cadere a terra, una donna di pelle nera incinta al sesto mese.

              — avrebbe invece usato violenza e insulti come risposta alla reazione della vittima. —

              …ossia, i giovani signori hanno rapinato e picchiato una donna incinta, come si diceva poco fa.

              — E questo rende un po’ difficile capire cosa sia successo —

              Non vedo dove sarebbe la difficoltà. Peraltro, non è esattamente il primo caso di rapina impropria in Italia. Non ho esperienza di autobus fiorentini, ma di tunni in via Zamboni a fine anni Novanta sì.

              — Quello che mi interessa capire esattamente è che storia abbia la famiglia dei ladri —

              Capisco. Francamente a me non interessa né la storia della loro vita né in che modo li ha maltrattati la società, ma ognuno ha i suoi interessi.

              A me interessava solo osservare che la feccia, checché se ne voglia dire in questi tempi di falso telecerchiobottismo, non è proprio equisdistribuita.

            • Roberto scrive:

              Miguel

              “Cioè se io ammazzo a sangue freddo la gente per divertimento, va bene, se invece provo rabbia contro di loro per qualche motivo, diventa un aggravante.”

              Come “va bene” ???????????????????????????
              Di che pianeta parli?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Come “va bene” ???????????????????????????”

                Non so se è chiaro: sto parlando di un concetto che NON condivido.

                E cioè l’idea che “l’odio” possa essere addirittura un’aggravante.

            • Roberto scrive:

              È chiarissimo che non condividi

              Non è per niente chiaro invece l’esempio che fai. Ammazzare la gente per divertimento in Italia non ha conseguenze meno gravi che agire per odio

              (Prima di provare la tua mazza da baseball chiedi un parere a Z)

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Ammazzare la gente per divertimento in Italia non ha conseguenze meno gravi che agire per odio”

                Allora, almeno a guardare gli articoli del giornale (che non sono quelli del codice penale):

                1) ti rubo il telefonino, sono solo colpevole di furto

                2) ti rubo il telefonino perché ti odio, non è un’attenuante, ma addirittura un ulteriore reato.

            • Z. scrive:

              Il reato di odio non esiste. Esistono aggravanti più o meno specifiche, come i motivi abietti o futili.

            • Roberto scrive:

              Miguel,
              Butta via i giornali e comprati un manuale di diritto penale!

            • Roberto scrive:

              Se rubo il telefonino, commetto un furto

              Se rubo un telefonino perché ti odio, potrebbe al massimo essere una circostanza aggravante (anche se non mi sembra che si possano applicare i futili motivi al furto….il libro di diritto penale c’è l’ho ma a 3000 km da qui 🙂 )

              Al limite potrebbe essere una circostanza attenuante se agisci in reazione ad un atto ingiusto (tizio ti ha rubato il cocomero e tu gli rubi il cellulare)

            • Z. scrive:

              Virgolettato o meno, reati e aggravanti sono stabiliti dagli articoli del codice, non da quelli di giornale. C’è poco da fare 🙂

            • Francesco scrive:

              Di solito sono un bigotto familista amorale ma in questo caso mi viene da chiedermi: cosa aspettano a togliere il bambino ai due energumeni? quale istituzione può essere peggio di loro?

              Magari tra 20 anni si qualificano come esseri umani e possono chiedere di conoscere il figlio naturale.

            • Roberto scrive:

              Ok miguel, questo è un caso di paraidolia: leggi “c’è odio” e vedi “c’è un reato di furto con odio”.
              Se anche il PM ha pronunciato quelle parole, non dice affatto che provare la mazza da baseball sul cranio del primo passante per divertirsi sia meno grave che farlo per odio.

            • Roberto scrive:

              Anzi, letto ora l’articolo il PM (non giudice) parla proprio di aggravante, ma, ripeto, ci sono aggravanti pure se picchi qualcuno per divertimento

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Anzi, letto ora l’articolo il PM (non giudice) parla proprio di aggravante, ma, ripeto, ci sono aggravanti pure se picchi qualcuno per divertimento”

                Sulla questione dell’Odio…

                Non ho problemi ad accettare che il concetto di “odio” non esiste nel Diritto.

                Però è un termine che sento nel “giudizio” mediatico/politico, cioè quella cosa sul tipo, “Politico X dice, ‘denuncerò tutte le espressioni di Odio'”, oppure “ci vogliono leggi più severe contro l’Odio”.

                Non si tratta soltanto di titoli di giornali – peraltro molto uniformi in questo senso – ma anche di tipiche dichiarazioni di esponenti delle istituzioni e di “legislatori”, cioè delle persone che fanno le leggi.

                La legge italiana non vieta l’odio, va bene.

                I legislatori italiani, dalla mattina alla sera, chiedono di punire questa umanissima e inevitabile passione.

                Che per me è come punire per legge la stanchezza o la tristezza.

    • Z. scrive:

      Prokhorenko è molto popolare tra i sostenitori di Putin nel web.

    • Moi scrive:

      … speriamo !

      • Moi scrive:

        Prokhorenko … probabilmente sarà sgradito al LGBTQUAIXYZ People ! … Però ha liberato Palmira da chi li butterebbe giù dai tetti per il loro Haram !

        PS

        Forse ci sarà un “meno Elle” visto che sono saltate fuori le Lesbiche Separatiste, per le quali una persona Transex M to F sarà sempre un essere geneticamente inferiore alla Biological Woman !

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Moi

          “Forse ci sarà un “meno Elle” visto che sono saltate fuori le Lesbiche Separatiste, per le quali una persona Transex M to F sarà sempre un essere geneticamente inferiore alla Biological Woman !”

          Mica solo adesso, è una vecchia storia:

          “come ti permetti di dirti ‘donna’ se hai goduto fino a oggi di tutti i privilegi di un maschio, senza mai patire davvero gli orrori della condizione di Donna Oppressa, e adesso fai un po’ di Appropriazione Culturale?”

          Date le premesse, le conclusioni non sono insensate.

  5. habsburgicus scrive:

    chi di spada colpisce….
    https://dninews.com/article/all-statues-lenin-pulled-down-across-ukraine?_utl_t=fb
    Ucraina delininizzata

    più o meno tutte, forse qualcosa nei villaggi o dentro alcune istituzioni..del resto pure nella Spagna odierna, in qualche caserma oscura (sfuggita allo zapaterismo) può ancora esserci una statua del Caudillo..ma, ufficialmente, non c’è più..e di certo non la trovate nelle città…io stesso vidi una decina di anni fa, dentro un istituto militare (ove mi recai per fare lezioni) una statua di Benito….decenni dopo il 25 aprile 😀 (probabilmente oggi, con la sx al potere, non ci sarà più).. ma sono resti fossilizzati, che non hanno importanza..in Italia, pure a Latina o Catania, non vedrete, all’aperto, statue di BM ! essendo colpito da damnatio memoriae
    idem Lenin in Ucraina, oggi…se è vero
    la Ucraina si aggiunge così al club che ha rimosso Lenin
    secondo me (ma aggiornamenti sono benvenuti) sarebbero
    1.Estonia subito nei gloriosi giorni del 1990/1991..a Narva, russofona, rimossa a forza nel 1993
    2.Lettonia subito nei gloriosi giorni del 1990/1991 (più 1991, per dire la verità)…nella rossa e russificata Daugavpils [dove però ci son certe gnocche :D], rimossa a forza in seguito
    3.Lituania subito nel 1990, gloriosissimo (qualche rimasuglio nel 1991, nelle aree con più bielorussi e non-lituani)
    4.Ucraina in tre fasi: a.Leopoli e nell’Ovest, in gran parte greco-cattolico, nel 1991, a furor di popolo; b.a Kyjiv e nel centro-ovest, nel 2004-2005 (rivoluzione colorata); c.nel resto, dopo il 2014/2015, per volere del nuovo potere e in certi casi dal popolo restano nelle terre in mano a Putin, cioè il Donbas (de facto sotto Putin) e in Crimea (de iure sotto Putin..uno “ius” suo, chiaro, non riconosciuto internazionalmente)
    5.Georgia un po’ nei 1990′, un po’ nel 2004 (rivoluzione colorata), un po’ nel 2008 (guerra con la Russia)
    6.Moldova (però rimangono nella Transnistria, de facto obbediente a Putin e pure in Moldova “pura”, con il nuovo regine di sx e filo-putiniano, del socialista Igor Dodon, forse non si e implementata del tutto l’abolizione)
    bon
    in UZB e TURKM sostituite in parte da quelle dei propri tiranni…in UZB anche da Tamerlano
    restano in ARM, AZ, KYRG, TAG e KAZ non tanto nelle prime due
    restano in Bielorussia
    restano a migliaia in Russia, specialmente oltre gli Urali…
    un mio amico, professore di fisica al Politecnico, è tornato ora dalla Transiberiana (viaggio mitico !)..lui è di sx, ma neanche troppo :D..e mi ha portato diverse foto con Lenin..
    a Krasnojarsk, chiusissima agli stranieri sino al 1990, à pieno di statue di Lenin..l’URSS non sembra mai morta..piena di ulica Marksa, Ėnge’lsa, Lenina.. 😀 tutta la toponomastica è tale da provocare un orgasmo a Z 😀 Novecento sovietico puro !
    solo il “buon” Stalin é scomparso, Nikita lo ha fatto fuori con metodo e zelo ! non c’è più, da nessuna parte, neppure a Tuva, neppure in Buriatia..bon
    ma lo stesso amico mi ha portato le foto di manifestazioni pro-Stalin..perché il comunismo, anche il più estremo, è ancora forte in Russia..assurdo…ma la pazzia regna nel mondo 😀
    la presenza o meno di Lenin è una cartina infallibile del grado di de-sovietizzazione
    se Lenin, scompare l’URSS muore
    se Lenin resiste, l’URSS può tornare
    mi compiaccio che gli ucraini abbiano deciso di seppellire l’URSS 😀

    • habsburgicus scrive:

      aggiunta a 5.
      ovviamente restano in Abkhazia e forse anche in Ossezia del sud (che può tuttavia essere stata delininizzata nel 2004..e non è certo che sia stata in tal caso rileninizzata), in mano a Putin dal 2008.. vabbè, “indipendenti”, ma per i gonzi 😀

    • Roberto scrive:

      “n Italia, pure a Latina o Catania, non vedrete, all’aperto, statue di BM ! essendo colpito da damnatio memoriae”

      Beh statue no, ma c’è un obelisco gigante con tanto di scritta “mussolini dux” davanti allo stadio olimpico
      🙂

      • habsburgicus scrive:

        lo toglieranno…ha i mesi contati..appena la sx vince le elezioni nel 2018

        • Z. scrive:

          Non gufare…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Perché? Pensi che ci sia qualche possibilità che SI e MDP vincano le elezioni nel 2018? 😀 Tranquillizzati, avrai i tuoi cinque anni di PD+FI 😀

            • Z. scrive:

              Allo stato sembra che, aggregati ex post, PD e FI prendano tra il 40 e il 45%. Più 40 che 45.

              L’unica coalizione con numeri verosimili, se si eccettua la proposta Zagravaglio, mi sembra una coalizione Lega-Grillo-Meloni.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Lega-Grillo è credibile esattamente quanto PD-Grillo. Il 45% comunque potrebbe bastare per vincere, se molte liste non dovessero raggiungere lo sbarramento: non disperare 😀

            • Z. scrive:

              PD-Grillo è appunto il Zagravaglium. Avrebbe pure qualche ragion d’essere. Ma piace solo a chi l’ha proposto.

              Lega-Grillo sono partiti molto più simili tra loro, ma avrebbero pochi seggi e a Grillo non converrebbe.

              PD-FI per cinque anni non converrebbe a Renzi e forse nemmeno a Silvio. Durerebbe qualche mese, e poi chissà. Magari potrebbe essere rimpolpato da parlamentari fuoriusciti.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Perché PD +FI no? Sono due partiti di centrodestra, vecchi alleati, guidati da mentore e discepolo…
              Secondo me è la scelta che garantisce più stabilità.

            • Z. scrive:

              Il PD è “di centrodestra” per alcuni elettori di altri partiti. Ma per gli elettori del PD è “di centrosinistra”; per gli elettori di FI, invece, è “comunista”.

              Le dichiarazioni di Lega e M5S sono quasi sempre fungibili ed entrambi gli elettorati votano volentieri per l’altro partito ai ballottaggi, ma non credo basterà loro per allearsi dopo il voto.

              Vedremo 🙂

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Se è per questo il PD è passato al salviniano “aiutiamoli a casa loro” molto velocemente. Dai, rinuncia: è troppo tardi per tenere il ditino alzato ormai 😀

            • Z. scrive:

              Il ditino alzato è ormai esclusiva cairopeppista. Dici che “Aiutiamoli a casa loro” è uguale a “ti faccio abortire sporca negra”? Io avrei qualche dubbio.

            • PinoMamet scrive:

              Io dissi in tempi non sospetti (e bai de uèi non sono certo un simpatizzante piddino) che non c’è nulla di male nella frase “aiutiamoli a casa loro”
              (eccetto l’orrendo “casa” al posto di “paese” o “nazione”: le parole sono importanti).

              L’unico sbaglio è che la frase, nell’utilizzo dei leghisti, indicava nella pratica a “non aiutiamoli affatto là, e freghiamocene in ogni caso di quelli che stanno qua”.

              Per il resto, “aiutiamoli a casa loro” è il principio di base della cooperazione internazionale, delle missioni cattoliche o di altre confessioni e così via;
              non la trovo una frase scandalosa, neppure se la usa Renzi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                ” non c’è nulla di male nella frase “aiutiamoli a casa loro”
                (eccetto l’orrendo “casa” al posto di “paese” o “nazione”: le parole sono importanti).”

                Disaccordo totale:

                1) “casa” mi piace molto di più di “paese” o “nazione”

                2) Trovo insopportabile il concetto di “aiutiamoli”. E’ di una supponenza, un’arroganza, una presunzione di contare di più, che trovo ributtante. “Io ti aiuto” vuol dire che io sto in alto e tu stai in basso.

                Un’Europa che ha scatenato il gran casino planetario, e poi oggi si trova alla canna del gas, perché deve “aiutare” qualcuno, e chi dice che abbia capito davvero di cosa avrebbero bisogno gli altri?

            • Z. scrive:

              Miguel,

              fermo restando il diritto inalienabile alle discussioni etico-metafisiche, a me non sembra che a loro ripugni essere aiutati!

            • Roberto scrive:

              Più che altro, lasciando perdere alto e basso che sono semplici percezioni soggettive, se tizio è talmente disperato da attraversare il deserto a piedi, sfidare i lager libici, attraversare il mediterraneo su una zattera, beh credo che abbia effettivamente bisogno di una mano

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Più che di una mano, sembra che abbia bisogno di un passaggio. Solo che chi glielo offre viene definito “trafficante di esseri umani” 😀

            • Z. scrive:

              Gli scafisti esistono perché le nostre leggi non consentono ai terzomondani di arrivare legittimamente in Europa, e per questo chiamiamo gli scafisti “schiavisti” (come se rivendessero i passeggeri a Marchionne).

              Del resto, come osserva Miguel quando non è in fase mistico-aforistica, senza quelle leggi di terzomondani ne arriverebbero non a migliaia, ma a milioni, forse a miliardi.

              Quindi, tutto sommato, aiutarli a casa loro – o al loro paese – non mi sembrerebbe un’idea sbagliata.

              Oh, se poi qualcuno rifiutasse gli aiuti in nome del rifiuto della presunzione o so be’ me, pazinzia: vorrà dire che ce ne sarà di più per gli altri. Ma dubito che una persona disposta a rischiare la vita per crearsi un fututo sia solito farsi di questi problemi para-filosofici…

            • Peucezio scrive:

              Basterebbe che tutto ciò che è occidentale scomparisse per qualche decennio di lì, e l’Africa diventerebbe la Svizzera.
              Timeo Danaos et dona ferentes
              Io condivido l'”aiutiamoli a casa loro”, che però significa solo non rompere loro i coglioni, che è l’unico aiuto che possiamo solo dare, così come l’unico aiuto che può dare il malvivente al borghese è evitare di rapinarlo, derubarlo, aggredirlo, violentare sua moglie.

            • werner scrive:

              Non ho nessuna statistica a supporto, ma la mia sensazione é che la gran parte degli africani che vivono in africa abbia una gran voglia di occidentalizzarsi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Werner

                “Non ho nessuna statistica a supporto, ma la mia sensazione é che la gran parte degli africani che vivono in africa abbia una gran voglia di occidentalizzarsi.”

                Credo che siano definizioni difficili.

                Più probabilmente vorrebbero alcuni vantaggi della vita africana (solidarietà, scarsa fretta, certezza del posto di lavoro, scarsa interferenza statale) assieme ad alcuni vantaggi della vita “occidentale”, dalla lavatrice all’assistenza sanitaria arrivando, secondo i gusti, al palazzone di marmo con l’aria condizionata e un’auto per ogni membro della famiglia.

            • PinoMamet scrive:

              ” 1) “casa” mi piace molto di più di “paese” o “nazione” ”

              Non so, tendo a pensare a casa mia come, beh, casa mia;
              ci posso stare in pigiama, scaccolarmi, bestemmiare e dire “Tizio è proprio un figlio di puttana”.

              Invece uno Stato è tutta una faccenda di maiuscole, dove paghi le Tasse, ottieni (o non ottieni) i Servizi, e se dici che Tizio è un Figlio di Puttana ti può fare causa in Tribunale perchè ledi un suo Diritto.

              Tutto un altro paio di maniche, ed è in quel paio di maniche, che c’ha sopra un’etichetta (“Italia”, oppure, “Nigeria”) che si discute di se e come aiutare.

              (Poi a me “aiutare” non sembra proprio una brutta parola, non so, “farmi i cazzi miei”- che è la mia politica personale beninteso- mi suona un po’ peggio 😉 )

  6. habsburgicus scrive:

    P.S
    chi di voi eventualmente viaggiasse in ex-URSS e avesse notizie di statue di Lenin, anche con fotografie, mi avverta (lo ringrazio in anticipo)…..e se ho sbagliato, mi corregga 1 ne sarò felice

  7. habsburgicus scrive:

    nell’Est-Europa furono sempre poche
    quelle poche presumo rimosse nel 1990 (in Bulgaria forse più tardi)
    in Romania vi era una grandiosa statua di Lenin a Bucarest, rimossa in apr 1990, pur essendoci Iliescu al potere !
    in Polonia dubito che le poche statue abbiano potuto resistere oltre la metà 1990
    solo nella cosiddetta “DDR” forse sussistono..visto che in Germania domina “ideologicamente” il “sinistrismo” e si colpisce e, per ragioni storiche, solo la dx, non mi stupirei che Lenin rimanga tronfio, strafottente e minaccioso…giacché essendo al livello degli italiani ed oltre (in quello :D), là basterebbe dire che l’innominabile ha demolito le statue di Marx e Lenin, per rendere le statue di Lenin intoccabili 😀 😀 😀
    Miguel, che conosce quei luoghi, potrà dirci qualcosa
    io dovessi fare una scommessa con voi, vi direi che a pelle penso che Lenin sia più facile da trovare in Germania Est, oggi, che in Polonia od Ungheria !
    comunque in tutto l’Est, Lenin non fu mai così pervasivo come in URSS…non c’é paragona
    anche nella rossa Cuba dei Castro Lenin è raro !
    pure in Cina (benché più diffuso), niente di che

    • PinoMamet scrive:

      Comunque Habs non so, mi sembra un po’ che tu viva in un mondo un po’ immaginario, dove gli avvenimenti sono reali ma le cause sono sfasate, su un altro piano…

      cioè, ci sarà qualche statua di Lenin nell’ex DDR, ma non credo che ciò sia dovuto al “sinistrismo” che domina in Germania (domina?);
      la sinistra dell’Europa occidentale moderna non ha alcun vantaggio, e nessuna particolare inclinazione, a mostrare “parentele” con Lenin.

      Nemmeno in Italia, nemmeno dieci anni fa, la sinistra sembrava minimamente combattiva (per non palare di “tronfia e strafottente”) in quel genere di battaglie di retroguardia tipo “cambiare o no il nome a via Togliatti”, che invece sembrava le dernier cri della destra berlusconiana…

      probabile che in ex Germania Est, se vi è ancora qualche statua di Lenin, la cosa sia vista:
      1- come folklore turistico, storia e cultura locale;
      2- come “ostalgie”, o come si scrive, senza particolare valenza ideologica, tipo i reduci dell’Armata Rossa che sono anche contemporaneamente nazionalisti russi.

      • habsburgicus scrive:

        ok…tutto vero, o verosimile
        resta in fatto che in Polonia non c’é..Miguel lo potrà confermare
        e ciò vorrà pur dir qualcosa, no ? 😀
        [in realtà in ex-DDR non so neppure io se vi siano o no, lì ho fatto un “volo pindarico” magari smentito dai fatti e comunque ho detto che erano relativamente poche come dovunque, fuori ex-URSS..
        invece in Russia vi sono, a bizzeffe, e ciò spiega molto
        così come spiega molto il fatto che in Ucraina e nel Baltico non vi siano più
        bon
        poi se qualcuno interpreta diversamente o pensa che ciò sia irrilevante, padronissimo]

        • habsburgicus scrive:

          stupisce poi (ma neppure tanto 1) che non si sia colta la mia ironia quando parlo di Germania e affini 😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          I polacchi odiano i russi da un po’ prima del sinistrismo, però…

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Habs

          “ok…tutto vero, o verosimile
          resta in fatto che in Polonia non c’é..Miguel lo potrà confermare
          e ciò vorrà pur dir qualcosa, no ? ”

          Però la Polonia è piena di statue che offendono qualunque credente, raccontandoci che il figlio di Dio sarebbe stato messo in croce, che è forse l’ipotesi più blasfema mai espressa da qualcuno.

          Si spera che vengano fatte presto sparire, per semplice rispetto di chi ha qualche fede religiosa.

          • Moi scrive:

            statue che offendono qualunque credente, raccontandoci che il figlio di Dio sarebbe stato messo in croce, che è forse l’ipotesi più blasfema mai espressa da qualcuno.

            ————————

            … tutto dipende dal significato che si dà alla cosa. Ma poi non ho mai capito dove starebbe la blasfemia: capirei senza (!) credenza nella Resurrezione … ma con ?! Chi altri potrebbe farlo ?!

          • Roberto scrive:

            Questa (Miguel) proprio non l’ho capita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Questa (Miguel) proprio non l’ho capita”

              Come ha colto molto bene l’Isis, ogni monumento è carico di storia, cioè di imposizione di qualcosa a qualcuno.

              Non ce n’è nemmeno uno in giro, che non andrebbe quindi abbattuto per qualche motivo.

              • Miguel Martinez scrive:

                Sempre sui monumenti…

                solo per citare un esempio che dovrebbe essere ovvio: ogni chiesa e ogni palazzo rinascimentale è un insulto alla miseria, e questo mi sembra un validissimo motivo per abbatterli tutti.

                Pensate a cos’è Palazzo Pitti con il giardino di Boboli, in confronto alla casa media di un muratore fiorentino dell’epoca.

            • PinoMamet scrive:

              Però qui si va nel campo del “triggherabile”, della insondabile percezione individuale.

              Sarebbe diverso se a Palazzo Pitti ci fosse scritto a chiare lettre “Fanculo ai poveri”, nel qual caso si potrebbe legittimamente discutere: lo abbattiamo, cancelliamo la scritta, la musealizziamo con tanto di didascalie e guide che spiegano perchè e percome?

              Tipo la chiesa bavarese visitata dal mio amico, con la lapide ai caduti, alcuni dei quali corredati dalle rune fulminate delle SS:
              una didascalia spiegava che all’epoca della posa della lapide il simbolo non era proibito, e fin qui ok;
              poi però, dice il mio amico, si dilungava in una excusatio non petita dicendo all’incirca che “comunque non possiamo sapere cosa hanno fatto all’estero… sono membri della nostra comunità… ecc.”, un po’ del genere peggio la toppa del buco.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Sarebbe diverso se a Palazzo Pitti ci fosse scritto a chiare lettre “Fanculo ai poveri”,”

                Ma nemmeno nei monumenti ai soldati confederati c’è scritto “fanculo ai negri”, come nei momenti ai Lenin non c’è scritto “viva il gulag” o in quelli al Duce, non c’è scritto “hanno fatto bene ad ammazzare Matteotti”.

            • PinoMamet scrive:

              Ricordo anni fa una discussione sulla “giostra del saracino”, che qualcuno voleva vietare perché offensiva dei saracini, mentre qualcuno voleva pubblicizzare proprio per questo motivo…

            • PinoMamet scrive:

              “Ma nemmeno nei monumenti ai soldati confederati c’è scritto “fanculo ai negri” ”

              è verissimo, e infatti credo che la discussione verta proprio su questo:
              “era solo un patriota” vs “stava dalla parte della schiavitù”

              Ora, naturalmente la posizione più sana è quella di chi vede ogni monumento come un pratico supporto ai piccioni, ma quando si inizia a discutere…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            L’esaltazione del deicidio è scandalo per alcuni e follia per altri. Solo la perdita totale della sensibilità religiosa fa sì che i non cristiani non riescano neppure a comprendere il problema.

  8. Moi scrive:

    … e di Barcellona ?! … Non sapete ancora un cazzo nessuno ?!

  9. Moi scrive:

    http://www.linkiesta.it/it/article/2017/08/19/terrore-a-barcellona-squallore-sulla-rete-cronistoria-del-dibattito-pi/35262/

    … articolo-carrellata sull’ autoreferenzialità (anche trasversale) in Italia, fra (colpa di) Boldrini, Salvini, Mossad, Alta Finanza Apolide …

    • Moi scrive:

      … ah, e pure Kalergi e SKie KimiKe

    • Roberto scrive:

      Se leggi l’articolo che linki, la boldrini è tirata in ballo da altri due volte, senza che abbia detto/fatto nulla

      Ormai “boldrini” è diventata giusto una parola vuota, come “figa” a Milano….

  10. Moi scrive:

    @ MAURICIUS

    Ma allora non hai capito proprio una cippa ! 😉

    Continui a scrivere e a riportare frasi altrui su Migranti / Profughi ecc … senza (!) complemento di luogo ! 😉 Insomma: a Capalbio sì, ci sono i Negrazzi da respingere con ogni mezzo … è dove vive il ceto povero o neopovero che ci sono Fratelli Migranti da “Accòiere” [sic] !

  11. Moi scrive:

    Allora: nel “Dixieland”, qualche potatina ai monumenti ai Rebels l’ avevan già data almeno dal 2015 ! Poi adesso i “Big Rosikers” 😉 che volevano Hillery Clinton stanno effettivamente intensificando per far dispetto a Donald Trump, o meglio: a chi l’avrebbe votato.

    Ad ogni buon merito, pare che quei monumenti ai “Rebels” saranno museizzati tipo Museo degli Orrori Storici.

    Tipo se nel 2018 una Sx sonoramente sconfitta a Livello Nazionale si organizzasse a livello locale per radere al suolo i monumenti al “Ventennio” per compiacere la Boldrini.

    • Z. scrive:

      Per adesso io vedo rosicare soprattutto i trumpettini. Già pregusto gli articoli tipo “Trump perseguitato come Berlusconi” 😀

      • Moi scrive:

        Be’, i Giudici che gli mettono i bastoni fra le ruote al Governo come “il Silvio”, mi pare che “ze Donald” già ce li abbia …

  12. Moi scrive:

    Dall’ Arabia Saudita … “Sarahah” la nuova App. fatta apposta per insultare su Internet restando anonimi !

    https://www.bergamonews.it/2017/08/18/sarahah-la-nuova-app-in-voga-tra-gli-adolescenti-che-tristezza/262529/

  13. mirkhond scrive:

    “ogni chiesa e ogni palazzo rinascimentale è un insulto alla miseria, e questo mi sembra un validissimo motivo per abbatterli tutti.”

    Sulle chiese non sono d’accordo. A differenza dei palazzi nobiliari, la loro bellezza era aperta a tutti, anche ai più poveri che abitavano nei tuguri.
    Comunque oggi che viviamo in tempi “democratici”, il brutto domina l’estetica, contribuendo a deprimerci.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      In effetti per le chiese è vero: se da un lato certamente c’era stato un drenaggio di ricchezza (sicuramente non rispettoso di alcun criterio di giustizia sociale), dall’altro si stava costruendo un edificio per ciò che si considerava bene di tutti e per offrire qualcosa a tutti. Non è che le chiese fossero la ludoteca del riccone di turno.

  14. Moi scrive:

    Attentato Barcellona, ministro distingue tra morti “spagnoli” e “catalani”. Finita subito la “concordia nazionale”

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/19/attentato-barcellona-ministro-distingue-tra-morti-spagnoli-e-catalani-finita-subito-la-concordia-nazionale/3803874/

    … il I Ottobre si vota per la Secessione (… o no ?!), ma di solito questi tristi eventi criminali uniscono le persone.

  15. Moi scrive:

    @ PINO

    http://www.haaretz.com/world-news/europe/1.807706

    Barcelona Chief Rabbi Urges Jews to Leave Spain: ‘This Place Is Lost’
    Rabbi Meir Bar-Hen says Spain is Europe’s ‘hub of Islamist terror’ and that he’s been encouraging congregants to buy property in Israel

    ——————-

    Già sa che la Spagna, l’ Europa NON reagirà all’ Israeliana .

  16. Moi scrive:

    A parte se stra-vincesse Salvini nel 2018 !

    —————–

    Su sicurezza, immigrazione e lotta al terrorismo Israele è “sicuramente un modello da seguire”. Matteo Salvini lo dice senza esitazioni al termine degli incontri con esponenti della Knesset

    http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2016/03/30/la-prima-di-salvini-in-israelee-modello-sicurezza-_f3692753-52e0-4445-b2f3-787586db10b1.html

  17. Moi scrive:

    la nuova hashtag è “No tenim por !” …

  18. Moi scrive:

    Quanto all’ abusatissimo “chi parla male pensa male, le parole sono importanti” … in realtà (!) nel film Palombella Rossa il protagonista se la prende con l’ “English at Dick” 😉 tipo “trend negativo” [cit.] … mica con il Parlar Schietto Popolare.

    Ma si parla dell’ ormai remotissimo, fatidicissimo 1989 !

  19. Moi scrive:

    @ PINO

    Penso che il Rabbino di Barcellona alludesse al Dio degli Eserciti, allo Spirito Guerriero inesausto della Madre Patria … ove gli Ebrei vengono prontamente vendicati !

  20. Moi scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=o7sCQbUzppA

    … oggi la tirata del “trend negativo” sarebbe interpretato politicamente come un attacco a Renzi. Ma, ripeto, era il 1989 e ancora Nanni Moretti NON aveva tradito sé stesso !

  21. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    Probabilmente Zeta allude a questo :

    http://www.ilgiornale.it/news/mondo/legge-destituire-trump-dandogli-matto-1396749.html

    … nel caso, una Palingenesi da Seconda Guerra Civile Americana potrebbe non essere così brutta come la si dipinge !

    • Moi scrive:

      Paradossalmente, sarebbe per le Elites dell’ Alta Finanza Apolide un Imponderabile ancor più grande di Trump stesso …

    • Peucezio scrive:

      Moi,
      “… nel caso, una Palingenesi da Seconda Guerra Civile Americana potrebbe non essere così brutta come la si dipinge !”

      Basta che non rivincono i nordisti.

    • PinoMamet scrive:

      Mmm ecco cosa mi ricordava, qualcosa tipo
      “moça do corpo dourado, do Sol de Ipanema, o seu balançado è mais que poema, è a coisa mais linda que eu ja vi passar…” (a memoria)

      un’immagine molto più gradevole dei palestrati in divisa con barretina catalana portata “da duri” (e ce ne vuole! comunque complimenti).
      🙂

  22. Miguel Martinez scrive:

    Preciso meglio quello che penso del fatto di Rimini.

    E’ ovvio che simpatizzo per la signora senegalese, anche perché è proprio la frequentatrice tipo della nostra comunità di oltrarnini: è un tipo di persona che mi è familiare, e tendo a simpatizzare sempre per chi conosco meglio.

    In questo senso, sono sicuramente un po’ razzista, come lo siamo tutti.

    Ma proprio per questo, esito a demonizzare quello che non capisco.

    Non capisco cosa significhi avere vent’anni e un bambino di tre mesi e rubare cellulari sull’autobus e restare a litigare con la vittima anche quando arriva la polizia.

    E sospetto che uno dei motivi della mia incomprensione sia la mia ignoranza degli effetti di certe sostanze chimiche, ma è solo un sospetto, mi potrei sbagliare.

    Poi, come sapete, non sono particolarmente contrario alla pena di morte anche per motivi futili (si potrebbero far fuori mamma e babbo e dare il figliolo in adozione a una famiglia di ghanesi, ad esempio, tanto è troppo piccolo per subire particolari traumi): non credo che la vita della coppia di ladri sia particolarmente preziosa o utile.

    Semplicemente, oltre a fucilarli, non me la sento anche di giudicarli.

    • Z. scrive:

      Ma infatti giudicarli spetta al giudice, mica a noi: liberi dal compito di emettere giudizi, possiamo fare altro, a seconda di chi siamo.

      Chi invece è ignorante e fazioso come me, ad esempio, può limitarsi a osservare che la feccia non è politicamente equidistribuita.

      Chi ha letto più libri, e ha un temperamento più intellettuale, può impegnarsi in costruzioni più complesse e pensose.

      Z.

      PS: In effetti sarei interessato al classamento politico di altre categorie (consumatori di cocaina, appassionati di giochi di ruolo, virtussini e fortitudini, appassionati di musica rock anni Settanta, per dire le prime che mi vengono in mente, e molte altre ancora). Potrebbe riservare sorprese interessanti. Chissà se qualcuno ci ha già pensato.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Chi invece è ignorante e fazioso come me, ad esempio, può limitarsi a osservare che la feccia non è politicamente equidistribuita.”

        Ma la coppia di disgraziati, ha fatto qualche dichiarazione politica?

        Lui sospetto che sia questo qui (se mi sbaglio, chiedo scusa da subito):

        https://it-it.facebook.com/gabriele.miele.1671

        Nel caso fosse lui, se riesci a visualizzare la sua pagina, fammi sapere se dice qualcosa di politico.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ho scandagliato gli ultimi due anni di post pubblici, in prevalenza frasi sdolcinate sull’amore inframezzate con frasi in napoletano (sicuri che sia leghista? Boh!). Ho trovato solo due cose vagamente politiche, che risalgono a due anni fa: una vignetta in napoletano con la faccia di Renzi e la scritta (traduco) “tassa sui condizionatori: questo è più mariuolo di me” con accanto Lupin III e poi un meme sul fatto che Corona sia in carcere, mentre un rom che ha investito gente in macchina a Roma sta a piede libero.
          Nei primi sei mesi del 2015, invece, ci sono tre condivisioni di memi sul fatto che gli immigrati siano più aiutati degli italiani ed una foto di papa Francesco.
          Poi tutto intorno Gigi D’Alessio, la frase di un rapper nero americano, Napoli calcio e tanti, ma tanti riferimenti alle sigarette, vera passione del nostro.

          • Z. scrive:

            Che noia aver sempre ragione…

            E’ un po’ come essere juventino: si finisce per vincere tutti gli anni lo scudetto, e poi non dà più gusto!

            🙂

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Secondo me questo signore alle europee potrebbe aver benissimo votato PD per gli 80 euro: mi sembra un monumento all’apoliticizzazione e al luogo comune.
              Più probabile, però, che diserti le urne e quindi in effetti non voterebbe come Z. Anzi, non voterebbe proprio come nessuno 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Secondo me questo signore alle europee potrebbe aver benissimo votato PD per gli 80 euro: mi sembra un monumento all’apoliticizzazione e al luogo comune.”

                Di solito, credo che chi campa di espedienti non voti per partiti “perbene”: c’è di solito un elemento di sfida, di risentimento, di sospetto verso il potere. Per cui immagino che Z abbia ragione, il borseggiatore casertano-riminese probabilmente non vota PD.

                Molto più probabile che lo faccia invece quello che ha fregato il posto all’handicappato, che mi sembra una persona assai “integrata”. Poi è possibilissimo che voti per altri partiti (escluderei l’estrema sinistra).

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Le persone che vivono di espedienti spesso e volentieri il voto lo vendono, quindi bisognerebbe sapere chi ha comprato il suo.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Le persone che vivono di espedienti spesso e volentieri il voto lo vendono, ”

                Verissimo, ma si tratta sempre di una scelta politica intelligente e ragionata, non fondata su identitarismi e sentimenti.

          • Moi scrive:

            Be’, almeno quella dello Zingarello a piedelibero è OGGETTVAMENTE scandalosa !

  23. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    Se un giorno vorrai fare la collezione della Coraggiose Reazioni di chi Non si Fa Piegare dal Terrorismo, leggo su Repubblica l’ultimo colpaccio contro l’Isis:

    “Mondiali Masters nuoto, negato minuto di silenzio: nuotatore spagnolo non si tuffa ”

    Proprio mentre il Terrore gioiva perché era saltato il minuto di silenzio, il nuotatore spagnolo ha fregato i Nemici dell’Umanità!

    • Z. scrive:

      Immagino dia un senso di superiorità davvero esaltante sfottere le persone che esprimono cordoglio per i propri connazionali assassinati…

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Credo che il mancato tuffo fosse contro gli organizzatori, non contro l’Isis.

      • Moi scrive:

        @ MIGUEL

        Io non capisco come uno come te, che ha una notevole sensibilità per i simboli nei tomi polverosi o negli oggetti di artigianato risalenti a secoli se non millenni fa … NON li colga poi nelle forme della propria era !

        … non ti senti in contraddizione ?!

  24. Miguel Martinez scrive:

    Corriere Romagna offre una versione della faccenda riminese che mi sembra coerente e logica (non è detto che sia quella vera): i due borseggiatori avrebbero deliberatamente inscenato una litigata a proposito del passeggino, semplicemente per coprire il furto.

    “Odio” finto, insomma, o sceneggiata napoletana 🙂

    Lavori forzati e fine pena mai, ovviamente, sarò il primo a goderne. Ma senza l’aggravante dell’odio, per favore.

    http://www.corriereromagna.it/news/rimini/22427/donna-incinta-picchiata-sul-bus-ti-faccio-abortire-nera-di-m.html

    RIMINI

    ANDREA ROSSINI

    Rapinata, picchiata e insultata con epiteti razzisti sul tram della linea 11 mentre, incinta al sesto mese, sta andando al lavoro in albergo.

    Gettata a terra

    Vittima dell’aggressione è una cittadina senegalese di 39 anni, che da dodici anni vive a Rimini. È stata spintonata e gettata a terra dagli stessi borseggiatori che, nel tentativo di confondere le acque una volta scoperti, hanno inscenato una lite a sfondo razzista.

    Uno stratagemma che ha consentito ai complici di dileguarsi con il bottino, ma non è servito a farla franca a una giovane coppia, arrestata dalla polizia con l’accusa di rapina in concorso.

    Finito in manette

    In carcere è finito Gabriele Miele, 22 anni, di Caserta, mentre alla compagna, una diciannovenne di Ancona, sono stati concessi i domiciliari nell’hotel riminese dove stavano trascorrendo le vacanze: deve accudire un bambino di pochi mesi. L’episodio è accaduto mercoledì pomeriggio attorno alle 18.30, nel tram numero 11, all’altezza della fermata numero 7 di via Principe Amedeo.

    La linea è da anni terreno di caccia dei borseggiatori. Evidentemente non solo gli stanziali, ma anche quelli in vacanza in riviera.

    “Nera di m…”

    La coppia spingeva un passeggino, con il piccolo. Quando è scoppiato il parapiglia i passeggeri che affollavano il bus non hanno neppure compreso l’accaduto. I due giovani, che non hanno mai smesso di insultare la donna neppure successivamente davanti ai poliziotti con frasi razziste come “Negri di m…. tornate a casa vostra”, oppure “ti faccio abortire negra di m…”, volevano ribaltare la situazione facendo credere che era stata la signora incinta a urtare la carrozzina.

    Reazione violentissima

    In realtà la donna senegalese ha visto il ladro sfilare dalla borsa il suo cellulare e ha gridato di restituirglielo. La reazione per coprire la malefatta è stata violentissima, il giovane ha colpito la signora incinta con uno schiaffo, e poi ha continuato a colpirla alla testa e alla pancia, nell’indifferenza generale di chi forse, faceva fatica anche a comprendere la situazione.

    Presa a calci

    Tutto si è svolto in pochi istanti, quando si sono aperte le portiere la donna senegalese è stata spinta a terra e presa a calci.

    Nel frattempo, però, i complici della coppia si sono dileguati con il bottino: la somma in contanti in totale di 1400 euro (il corrispettivo dell’affitto di due mesi che la derubata si apprestava a pagare, un paio di orecchini e un bracciale d’oro, sfilati nella colluttazione). La vittima dell’aggressione ha raccolto il telefonino, lasciato cadere a terra, e ha chiesto aiuto: «Per favore portatemi in ospedale: voglio salvare il mio bambino». Medicata al pronto soccorso è stata giudicata guaribile in 15 giorni e dimessa a mezzanotte. Il piccolo, fortunatamente, sta bene. Nel frattempo la polizia, con l’aiuto dei testimoni, ha arrestato i presunti colpevoli.

    • Z. scrive:

      Davvero saresti contento che queste persone fossero giustiziate o condannate ai lavori forzati? o è solo un modo di dire che è gente che non ti piace?

      Perché qui nessuno pensa che ti piaccia quel genere di persone!

      Sull’ “odio” capisco cosa vuoi dire. Diciamo che “odio”, come “fobia”, viene usato spesso in modo impreciso: si parla di “omofobia”, ma anche chi se la prende coi gay è difficile che ne abbia “paura”.

      Ma non credo che l’idea del legislatore sia “punire l’odio” – punire un sentimento, in effetti, che senso ha? – quanto considerare aggravante la discriminazione razziale. Cosa che può essere condivisa o meno, ma che mi sembra sensata.

    • Roberto scrive:

      Coprire un furto dando delle mazzate alla vittima mi pare una cosa non esageratamente furba

      • Z. scrive:

        Beh, non credo sia il primo e unico caso di rapina a Rimini, anche se probabilmente è un tipo di delitto più comune altrove…

        • Roberto scrive:

          Certo ma mi sembra buffo trasformare un semplice furto in qualcosa di ben più grave per coprire il furto

          • Z. scrive:

            Su questo forse ha ragione Miguel: quanto meno, da tempo sostengo che in questo Paese circola troppa cocaina.

            Poi nel caso lui parrebbe vederla come una specie di attenuante. Io lo vedrei come un ulteriore indice-feccia. Ma come dice il nostro savio rabbi parmense, non tutti i gusti sono al limone…

  25. Moi scrive:

    faccio notare che per un atleta professionista (nuoto, in ‘sto caso uno “sport povero” …) rinunciare alla gara dei Mondiali NON è come rinunciare al bagnetto per il Geometra Fantozzini !

    • Moi scrive:

      … è un gesto che avrebbero dovuto in teoria (!) fare tutti assieme.

      Delle due, mi meraviglia e mi fa specie il fatto in sé che abbiano saltato il minuto di silenzio, se fosse successo a Budapest l’avrebbero osservato di sicuro.

  26. Moi scrive:

    E’ morto a 91 anni il comico USA Jerry Lewis … almeno nella versione del doppiaggio Italiano, ricorda molto “il Renzi di Crozza”.

  27. Moi scrive:

    … credo che Crozza li abbia assimilati di proposito, cogliendo un’ analogia sottile ma che comunque c’è.

  28. Moi scrive:

    … 71 anni ?!?!

    http://www.lastampa.it/2017/08/20/esteri/lvarez-e-il-minuto-ribelle-contro-il-cinismo-IKpZeUjaYfg2q4hb2icu7L/pagina.html

    … ma ci sono anche i Mondiali di Nuoto degli Umarell, quindi ?!
    … Lo imparo adesso !

  29. Roberto scrive:

    Diego Fusaro (scusate è una droga ormai) e l’erasmus

    “abbiamo tolto la leva obbligatoria e abbiamo messo come nuova naia l’Erasmus, per rieducare i giovani al globalismo post-nazionale. Di modo che essi abbandonino ogni radicamento nazionale e ogni residua identità culturale e si consegnino senza coscienza infelice all’erranza planetaria, all’espatrio permanente, al moto diasporico globalizzato e alla centrifugazione postmoderna delle identità. I pedagoghi del mondialismo possono così, con profitto, imporre ai giovani femminilizzati la nuova postura cosmopolita no border.”

    (Non è il robot è il vero)

    Che c’entra la femminilizzazione con tutto ciò? Io mi ricordo l’erasmus come un periodo di esercizio sistematico della virilità….

    • Z. scrive:

      Secondo me stavolta quel che scrive ha una sua ragion d’essere, sai?

      Sono fesserie, intendiamoci. Però sono fesserie tese a infondere orgoglio in chi è costretto a lavorare da precario per la metà, o per un terzo, di un collega che lavora all’estero. A farlo sentire come eroe che ha rifiutato la naia anziché come sventurato che ha perso il treno.

    • PinoMamet scrive:

      Io ho capito che ce l’ha con i giovani che vanno all’estero a far niente, e non hanno i sani valori virili dei padri che facevano tre anni di militare a Cuneo, per cui succedono i fatti di Barcellona, punto, due punti, punto e virgola 😉

    • Carlo scrive:

      La cosa più divertente è che l’Erasmus è stato inventato parecchio tempo prima che vari stati europei abolissero la leva obbligatoria, peraltro la Finlandia fa parte dell’UE e la leva ce l’ha tuttora, come esiste la leva obbligatoria in Norvegia che, mi pare, aderisca al programma Erasmus pur non facendo parte dell’UE

    • Carlo scrive:

      Sempre su Fusaro, “la nuova postura cosmopolita no border”, la cosa che mi è più indigesta di questo personaggio è la sua totale confusione tra Stato, che ha dei confini (i “borders”) e la nazione che è un’identità soggettiva (per es. “io mi sento catalano e non spagnolo”) e che non sempre (anzi al di fuori dell’Europa occidentale e degli Usa quasi mai) coincide con lo Stato. La duplice monarchia austro-ungarica era uno Stato con tanto di leva obbligatoria, ma il patriottismo “pan-asburgico” era per forze di cose cosmopolita e anti-nazionalista e giustamente Francesco Giuseppe (che Dio l’abbia in gloria) considerava il nazionalismo pangermanista come qualcosa di profondamente anti-patriottico.

      • Roberto scrive:

        Vero ma è, a mio avviso, un aspetto secondario rispetto all’uso assolutamente casuale delle parole, che perdono ogni senso appena ti fermi un secondo a riflettere

        Pensa al paragone fra “naia” (obbligatoria per tutti i maschi) ed erasmus (volontario per una percentuale minima della popolazione, cioè universitari che hanno tempo da spendere)

        • Z. scrive:

          Ciò perché, a differenza dell’antico regime, il mondialismo globalizzazione no border non necessita di coercizione fisica dirette. La Grundausbildung del maschio femminilizzato prevede infatti l’obliterazione del conflitto, espellendo ogni possibile alternativa alla Weltanschauung conforme ai desiderata del Capitale liquido.

    • PinoMamet scrive:

      Leggo che Fusaro è nato nel 1983: lui il militare l’avrà fatto?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per PinoMamet

        “Leggo che Fusaro è nato nel 1983: lui il militare l’avrà fatto?”

        Non riesco a capire la fissazione con Fusaro.

        Possibile che tanti passino il loro tempo a cercarne i video su Youtube?

        Io personalmente credo di averne guardato mezzo, una volta.

        • Carlo scrive:

          Io quando l’ho sentito nominare la prima volta ho ammesso candidamente che l’unico che conoscevo con un nome simile era l’ex calciatore Diego Fuser

        • Roberto scrive:

          L’ho conosciuto qui

          È la mia goccia d’acqua.
          Un furbacchione e una corte di ammiratori
          La spiegazione del funzionamento del mondo moderno

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “Un furbacchione e una corte di ammiratori”

            Ripeto, non ne so molto.

            Credo che Fusaro riprenda un concetto di Costanzo Preve: viviamo in un sistema economicamente di Destra, amministrativamente di Centro e culturalmente di Sinistra (per capirci – licenziamenti a tutto spiano, “politica” molto piatta e “guai a parlare male dei gay”).

            E’ un concetto che mi sembra convincente, anche se – come tutte le idee di Preve – è molto astratta.

            Il problema è che spiazza tutti: quelli di Destra che vedono i “comunisti al potere che vogliono distruggere la proprietà privata e imporre i matrimoni gay”; quelli di Sinistra che immaginano “il fascismo repressivo al governo che odia i diversi”, ecc.

            Solo che la Destra è meno definita, più flessibile e ha meno pregiudizi (invece per la Sinistra chi non condivide il 100 delle idee ufficialmente “di Sinistra” è un infiltrato fascista).

            Per cui spesso, quando sente che Preve critica l’aspetto di “Sinistra” del sistema, dice, “finalmente, qualcuno che è d’accordo con noi!” Anche perché oggi si parla quasi SOLO di “cultura” (la politica è un meccanismo che si riproduce da solo, l’economia la fanno le Leggi di Mercato senza intervento umano).

            A questo problema di fondo, si aggiunge un fattore personale: Fusaro, mi dicono, risulta piuttosto antipatico e saputello quando parla, e pare che sia un esibizionista (il fatto che vada in televisione per me è la prova che lo è).

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              A me però pare che Fusaro neghi che culturalmente il sistema sia di sinistra e che dica che invece anche da quel punto di vista sia di destra.

              • Miguel Martinez scrive:

                per MT

                “A me però pare che Fusaro neghi che culturalmente il sistema sia di sinistra e che dica che invece anche da quel punto di vista sia di destra.”

                Allora la mia ipotesi inizia a vacillare 🙂

            • Z. scrive:

              La triade di Preve mi lascia un po’ perplesso:

              – “economicamente di destra”: capisco il punto;
              – “amministrativamente di centro”: non capisco bene che intenda, temo. Intendeva dire che la PA non è particolarmente partigiana sotto il profilo politico?
              – “politicamente di sinistra”: non sono molto d’accordo. Ti bastonano se esalti il Duce e non è educato definirsi “fascista”, ma ti bastonano anche se esalti Lenin e le vetuste “sezioni” sono diventati modernissimi “circoli”. I partiti che vanno per la maggiore in Italia sono due partiti che non si collocano affatto all’estremità dello spettro politico. Il M5S, poi, è il partito che forse Renzi sogna e non potrà mai avere: un partito di estremo centro.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Però è anche vero che dal punto di vista dei diritti civili e via dicendo, sono prevalse tendenze (liberalizzazione dei costumi, riconoscimento dei diritti riproduttivi, della parità di genere, dei diritti degli omosessuali, ecc.) che possono essere vagamente definite “di sinistra”.
              Poi in realtà secondo più che di sinistra sono liberali, essendo relative al riconoscimento di libertà individuali e non al perseguimento dell’uguaglianza sostanziale tra gli individui.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Poi in realtà secondo più che di sinistra sono liberali”

                Verissimo.

                Solo che l’energia con cui ci si impegna a realizzarli è proporzionale a quanto ci si dichiara di “sinistra”.

                Per dire, un “liberale di centro”, scrive che sono buone cose.

                Un “progressista di sinistra” fa una denuncia alla polizia contro chi manifesta opinioni contrarie.

                Un “militante di sinistra” prende a bastonate chi è contrario (e finisce lui stesso in galera).

                Questo fatto crea l’illusione che sia una “idea di Sinistra”, e crea una demenziale confusione tra “gay che si accoppiano per strada”, “musulmani ubriaconi clandestini che vogliono imporci la shariah” e altre follie che permettono ai liberali/progressisti/sinistri di chiudere un occhio di fronte alle proprie aporie.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              …in realtà secondo me ecc…

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “Ti bastonano se esalti il Duce e non è educato definirsi “fascista”, ma ti bastonano anche se esalti Lenin e le vetuste “sezioni” sono diventati modernissimi “circoli””

              Sì, proprio nella stessa misura…

              Direi semmai che c’è stata una dismissione di fatto di memorie, simboli e retaggi marxisti-leninisti, fatta con lo spirito di chi dice: “era bello, ma dobbiamo essere realisti e concreti”, quindi, senza nessun vero stigma verso il passato, anzi, da parte di molti con nostalgia e idealizzazione romantica, da parte di altri con una moderata censura.

              Al contrario i simboli legati al fascismo suscitano indignazione, clamore e isteria.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Direi semmai che c’è stata una dismissione di fatto di memorie, simboli e retaggi marxisti-leninisti, fatta con lo spirito di chi dice: “era bello, ma dobbiamo essere realisti e concreti”, ”

                Concordo.

                Infatti nessuno chiama la polizia o ti mette una bomba alla sede se parli bene dell’Unione Sovietica o saluti con il pugno chiuso, al massimo ti ridono dietro, e ti dicono che sei datato.

                E’ anche per questo che Preve diceva che “la cultura contemporanea è di Sinistra”.

                Poi è vero che oggi praticamente nessuno a Sinistra ha nostalgia di Mao o di Stalin, e sono dispostissimi a parlarne male, se glielo chiedi. Però glielo devi chiedere.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              “A me però pare che Fusaro neghi che culturalmente il sistema sia di sinistra e che dica che invece anche da quel punto di vista sia di destra.”

              Più o meno è come dici tu.
              Per essere più precisi, credo si ritenga, come Preve, un marxista, che critica tanto la destra quanto la sinistra come false contrapposizione in realtà reazionarie.

              Però fattualmente, al di là del linguaggio e delle autoidentificazioni, effettivamente lui critica il fatto che la società e la politica d’oggi siano capitaliste economicamente e progressiste socialmente e culturalmente, essenzialmente perché ritiene che la seconda cosa sia funzionale alla prima (ma probabilmente la cultura progressista gli dà un certo fastidio di per sé).

            • Z. scrive:

              Sarebbe curioso che il fascismo, che ha ridotto l’Italia in macerie, fosse trattato come qualsiasi altra ideologia (naturalmente nei Paesi dell’est il comunismo è spesso altrettanto ostracizzato).

              Ma il punto è che pochissimi ormai si richiamano al comunismo, persino nella sinistra più radicale. Non dico a Stalin o a Pol Pot: proprio al comunismo. Il termine “comunista” ormai lo usa solo Berlusconi (e ultimamente nemmeno tanto).

              Tutto sembra convergere verso il centro, il che dà una mano a chi gioca a fare quello fuori dal coro.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Sarebbe curioso che il fascismo, che ha ridotto l’Italia in macerie, fosse trattato come qualsiasi altra ideologia”

                Certo, il comunismo a parte qualche palazzone brutto alla periferia di Bologna e qualche attentato ai tempi delle BR, non ha certo lasciato un segno nella storia italiana.

                Però:

                1) La preoccupazione con “il fascismo”, anche in Italia, assume spesso un aspetto internazionale (“Orban è fascista”, “Trump è fascista”, “Saddam Hussein è fascista”, “Kim Il Sung è fascista”, “i Taliban sono fascisti”, “la guerra di Bush è fascista”)

                2) Si estende poi a livello internazionale: gli “Antifa” sul modello italiano/tedesco agiscono oggi anche negli Stati Uniti, contro gli “estremisti di Destra” locali, che hanno idee e punti di riferimenti che Mussolini avrebbe trovato non solo incomprensibili, ma anche abbastanza assurdi.

                Concordo che tutto converga verso il Centro, ma la “memoria storica liberale internazionale” ha sicuramente assunto una narrativa “di Sinistra” – rivoluzione francese, progresso ottocentesco, antifascismo.

                Stalin e Pol Pot non trovano una collocazione precisa in questo gioco, anche se nessuno negherà che siano dei “cattivi” (e magari un po’… “fascisti” 🙂 ). Sempre e solo se glielo chiedi, non è che stiano lì ad accusare chiunque di essere “stalinista” dalla mattina alla sera.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “Sarebbe curioso che il fascismo, che ha ridotto l’Italia in macerie, fosse trattato come qualsiasi altra ideologia ”

              Sai meglio di me che questo è del tutto irrilevante.
              Al di là del merito (si potrebbe dire che l’hanno fatto le potenze alleate, visto che in effetti l’hanno fatto loro; o che non è vero, vista la quantità di infrastrutture che il fascismo ha lasciato), è ovvio che l’antifascismo è un tabù, come l’Olocausto (che suscita la stessa isteria, benché abbia fatto pochi danni all’Italia: quanti intellettuali ebrei importanti sono morti nei campi, impoverendo la cultura o la scienza italiana? Quanto hanno inciso le persecuzioni sul tessuto sociale? Quanto hanno disarticolato o compromesso la società italiana?) e come tale è cieco e irrazionale (il che non sarebbe un male, se fosse riferito a un mito, il guaio è che è applicato alla storia).

            • Z. scrive:

              Miguel,

              i quartieri residenziali popolari di Bologna sono certamente una grande medaglia per il PCI. Non certo l’unica, ma il PCI aveva poco a che vedere con il comunismo così come lo intendeva il resto del mondo.

              Ciò non ha impedito al termine di assumere una connotazione negativa.

              L’uso di “fascista” per indicare genericamente le dittature di destra è ormai molto minoritario, e mi sembra particolarmente minoritario in Italia (altrove si usa talora “fascista” per Hitler o anche per le dittature militari).

              E quella che tu consideri aria di sinistra entrata nel discorso politico a me pare soprattutto aria liberale, legata alle libertà negative (come osserva MT). La spinta verso l’uguaglianza, la redistribuzione del reddito, l’affiancamento del lavoro (e non dal lavoro) l’azione collettiva per raggiungere l’interesse politico comune sono concetti sempre meno presenti nel discorso politico di oggi.

              Ripensandoci, la triade di Preve può forse essere letta così:

              “le disuguaglianze aumentano, lo Stato tira avanti come può, gli slogan megafonati ricordano il gergo della sinistra”

              ma non lo conosco bene, ho letto troppo poco di Preve per essere attendibile!

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              distinguerei: il nazismo è un tabù, di norma identificato col male assoluto. In effetti, la Shoah non è male come immagine evocativa del male assoluto.

              Sul fascismo pesa la memoria storica di chi l’ha vissuto, ne ha subito le conseguenze, ci ha perso la famiglia.

              Naturalmente la memoria storica sbiadisce col tempo, e così è facile oggi trovare gente per cui il fascismo non era così male. E qui si nota la differenza: quasi nessuno di loro difenderebbe Hitler, e si affrettano a farlo presente.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Naturalmente la memoria storica sbiadisce col tempo, e così è facile oggi trovare gente per cui il fascismo non era così male. ”

                Io ho l’impressione esattamente contraria: quando ero giovane (anni Settanta), almeno a Roma (credo che il Nord fosse molto diverso) tanti, tantissimi, avevano un ricordo positivo del fascismo (diretto o mediato dai genitori). Un’opinione basata tutta su esperienze personali, delle più diverse, e molto trasversale alle classi sociali.

                Oggi il “ricordo” passa solo attraverso la retorica ufficiale, e per forza è cambiato.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                ” quando ero giovane (anni Settanta), almeno a Roma”

                Purtroppo non prendevo appunti all’epoca… ma sarebbe stato interessante registrare le centinaia di storie raccontate, tipo… “è stato il fascismo a dare una casa a mio padre che era molto povero”, “noi contadini in Puglia eravamo alla fame prima del fascismo”, “senza il fascismo non avremmo avuto l’acqua corrente nel nostro paese”, “facile sputare su Mussolini, ma grazie a lui mio padre che era invalido ha potuto avere le cure mediche”, “mio padre quando ha saputo dell’8 settembre aveva quindici anni, e si è arruolato volontario nella RSI, per nostra disgrazia dopo, ma ci ha sempre insegnati a fare quello che ci sembrava giusto”.

                Tutte “microstorie”, come dicono i francesi, lontane dalle questioni astratte che associamo di solito alla “politica” (non mi ricordo di gente particolarmente infervorata per i “confini” o di qualcuno che odiasse “gli ebrei”, ad esempio).

                E non legate al voto: magari non votavano PCI perché era troppo legato all’antifascismo, ma certamente la maggior parte dei “filofascisti” non votava MSI.

                In grandissima parte, probabilmente erano gente immigrata dalla campagna, abruzzesi, marchigiani, laziali, meridionali, più che “veri romani”.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              dalle mie parti facevi molta fatica a trovare qualcuno che difendeva Mussolini, e men che meno la RSI.

              La gente che convinta che il Dusce abbia inventato le pensioni, qui, è spuntata molto di recente. Non ho ancora sentito nessuno convinto che abbia inventato anche le case popolari, ma non dubito che ce ne siano.

              Dopo la guerra ce n’erano pochini, mi sa.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Il Lazio storicamente ha avuto una fortissima presenza filofascista. Probabilmente una causa è il suo ruotare attorno alla Capitale che, come tutte le capitali, costituisce un bacino di consenso importantissimo per ogni regime e che quindi viene foraggiata tramite una rete di clientele. Ho sempre pensato che le peggiori pastoie del ministerialismo italiano, ovvero quella macchina che esiste per garantire stipendi (e mungere consenso) e non per erogare servizi, siano l’unica vera grande eredità del Ventennio.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Il Lazio storicamente ha avuto una fortissima presenza filofascista.”

                Vero, anche per i motivi “ministeriali” che sottolinei tu.

                Però devo dire che quei discorsi li sentivo, in quegli anni, spesso anche fuori Roma, in tutto il Centro-Sud (diciamo Lazio “provinciale”, Abruzzo, Puglia, Sicilia).

                Compresa propria l’idea – alla faccia di Z 🙂 – che “il fascismo ha costruito le case popolari in questo quartiere, in modo razionale e ben fatto”. A volte confondendo un po’ le dinamiche – quartieri come San Saba e la Garbatella furono costruiti all’inizio del fascismo ma con un impeto che veniva da decenni precedenti.

                Come sottolinea Z, c’è una bella differenza non solo con il Nord, ma anche con la Toscana: qui ho conosciuto parecchia gente che invece ha avuto il babbo o il nonno (ormai), vecchio socialista con problemi sotto il fascismo, e magari anche partigiano o quasi.

                Credo che dipenda sia dalla geografia elettorale prefascista, sia dal fatto che la “guerra civile” c’è stata soprattutto dalla Toscana in su.

            • Z. scrive:

              …e c’è un’altra cosa.

              Anni fa, a Roma, tra la sveglia con alzabandiera dei CC e archi e monumenti pressoché ovunque, beh, mi sono accorto con un po’ di spavento che cominciavo a capire un po’ cosa poteva girare in testa a certa gente.

              Per fortuna un cartello della Meloni

              https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiIjNGPme7VAhUFwxQKHWZ4D3IQjRwIBw&url=http%3A%2F%2Fwww.affaritaliani.it%2Froma%2Ftaci_padano_noi_siamo_roma020810.html&psig=AFQjCNGcMEpfgzi_9PakBima7eo4wXG1Jg&ust=1503606573197450

              ha risolto il mio spavento in una lieve e liberatoria risata.

              Ora coi TACIPADANOS fremono per farci il governo. E anche qui l’Emilia-Romagna era un passo avanti, con Depretis.

            • Peucezio scrive:

              Condivido pienamente il discorso di Miguel.
              Z., ciò che dici poteva essere vero qualche decennio fa, come anche il suo contrario, sottolineato da Miguel.
              Oggi è surreale e anacronistico.
              Ed è evidente il trapasso: quando io ero bambino si facevano ancora critiche al fascismo o viscerali, legate a esperienze e ricordi, o dogmatiche, legate all’ideologia marxista (il fascismo come arma autoritaria della borghesia e del capitale), ma con una loro densità.
              Oggi è puro vaniloquio politicamente corretto e autoreferente, sganciato da qualsiasi esperienza e da qualsiasi elaborazione teorica che non sia la pura enunciazione di principio.

            • PinoMamet scrive:

              A Roma anche io avevo l’impressione di una città divisa in due, tra fascisti e comunisti per dirla facile.

              Nel Mondo no. Poteva esistere il singolo fascista, bizzaria della natura, naturalmente.
              Ma il discorso “Mussolini ha fatto anche cose buone” era rarissimo o inesistente del tutto.

              I miti tipo “Mussolini ha inventato le pensioni” credo poi, con Z., siano un’invenzione degli ultimi 10-15 anni, sorti quando nessuno ormai può più smentirli:
              infatti da bambino si sentivano spesso discorsi, che ricordo benissimo, tipo “quando il nonno/bisnonno/bisnonna ha preso la prima pensione, che si riceveva una volta l’anno, ne ha avuto abbastanza appena per un pacchetto di trinciato forte/cero da accendere in chiesa”

              ora non ho idea se questo fosse opera di Mussolini (dubito: nessuno mai lo nominava in rapporto alle pensioni, né per lodarlo né per insultarlo) ma in ogni caso, ne ridimensiorebbe alquanto la portata…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “Nel Mondo no. Poteva esistere il singolo fascista, bizzaria della natura, naturalmente.”

                Per “mondo” forse intendi l’Italia da Grosseto in su: il discorso “Mussolini ha fatto tutto bene finché non si è alleato con quel pazzo di Hitler” per me era un luogo comune dei “vecchietti” del centrosud.

                Poi è chiaro che loro magari attribuivano l’immenso sviluppo a sfondo energetico dell’Occidente in quegli anni alla figura politica che conoscevano, magari un russo avrebbe detto lo stesso di Stalin o un americano di Roosevelt.

            • PinoMamet scrive:

              Vedi che sei tropppo distratto verso i tuoi commentatori? 😉

              Il Mondo, su queste pagine, è l’EmiliaRomagna 😀

              (naturalmente è una definizione ironica, ma spiegamelo ché non si sa mai)

            • Carlo scrive:

              Io penso che se il sud aveva un ricordo migliore del fascismo questo non dipendesse solo dal fatto che quella parte d’Italia non ha conosciuto la guerra civile, ma anche dal fatto che, con l’eccezione della Puglia (dove c’erano Crollalanza e Caradonna padre), il Sud non ha nemmeno visto lo squadrismo (in alcune parti del Sud prima della marcia su Roma non esistevano nemmeno sezioni del PNF), quindi quello che i meridionali hanno conosciuto non era tanto il “fascismo” inteso come manganello e olio di ricino contro gli avversari politici, ma il regime di Mussolini, per questo magari nel dopoguerra non votavano MSI ma avevano un buon ricordo del “Duce”, non in quanto capo del fascismo ma “statista”.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              L’assenza dell’occupazione tedesca credo che abbi permesso alla gente di non dimenticare la propaganda di regime facilmente come al Nord.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              “il fascismo ha costruito le case popolari in questo quartiere, in modo razionale e ben fatto” può essere un’affermazione vera o falsa, a seconda delle circostanza.

              Ma “le case popolari le ha inventate il fascismo” o “le pensioni le ha inventate il fascismo” sono sciocchezze la cui diffusione di massa dubito fosse immaginabile allora. C’era abbastanza gente per ricordarsi che esistevano pure prima.

              ***

              Peucezio,

              ti devo una risposta ma te la darò con calma, perché altrimenti rischio di non farmi capire 🙂

          • Peucezio scrive:

            Sottoscrivo tutto.
            Mi pare il modo più equilibrato e pertinente di definire Fusaro

      • PinoMamet scrive:

        Io neanche lo conoscevo prima di averlo sentito nominare qua…
        e in realtà lo sento nominare quasi solo qua!

        • Z. scrive:

          Nemmeno io lo conoscevo, e l’ho sentito nominare qua anch’io per la prima volta. Pensavo si trattasse del professor Fusaro, il giurista, e mi chiedevo: su YouTube ci sono filmati di diritto costituzionale?

      • PinoMamet scrive:

        Comunque i motivi sono semplici: il suo linguaggio è irresistibile!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Z

      “Mi incuriosisce il tizio che segue. Cosa spinge una persona ad attaccare un foglio simile?”

      Invece questo lo trovo perfettamente normale e molto umano, nel senso che si tratta di un comportamento che vedo tutti i giorni, direi che è la modalità del maschio medio italiano.

      Sgomiti, prendi quello che puoi quando puoi, ti fai strada a spintoni e quando qualcuno reagisce, ti arrabbi, restando ovviamente anonimo, perché non si è fessi.

      Si chiama spirito imprenditoriale, ed è la spina dorsale del Made in Italy.

      • Miguel Martinez scrive:

        Sempre per Z

        a proposito del tizio che ha fatto il cartello… interessanti i commenti: esiste un generatore automatico di linciaggi virtuali?

        Tutti i commenti, con una sola eccezione, sono del genere, “io gli strapperei lentamente le unghie” “io invece gli sputerei in faccia”.

        Nulla di male, solo che poi alle minacce gli italiani non fanno quasi mai seguire i FATTI.

        Insomma, mettendo insieme il tizio che si vendica scrivendo un cartello contro l'”handiccappato” (ma attentissimo a non rischiare facendo qualcosa di concreto) e i moralisti che virtualmente lo linciano (ma attentissimi a restare anonimi e a non rischiare nemmeno loro) si potrebbe fare un bel quadro dei tratti fondamentali della vita collettiva italiana oggi.

        • Miguel Martinez scrive:

          Sempre riguardo al cartello…

          1) In effetti, il ragionamento dell’anonimo non fa una grinza: una multa di sessanta euro non è niente rispetto a essere “handicappati”. La sostanziale correttezza del suo ragionamento non viene presa in considerazione da nessuno; anzi, è proprio il fatto che l’anonimo dice una verità che fa scatenare l’ira contro di lui.

          2) però il fatto che si sia messo a scrivere il cartello rivela che all’anonimo “gli rosica”, e questo è segno di debolezza da parte sua.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Mi pare che questo confermi la ragionevolezza del dubbio di Z: cosa spinge una persona a scrivere una cosa ovvia? E perché davanti a una propria fortuna una persona dovrebbe rosicare?
            E’ evidente che il nostro ha fatto una cosa che è considerata moralmente sbagliata (ha rinfacciato una grande sfortuna a una persona*), ma forse è anche sicuro che, tolto qualche strepitio mediatico, non ci sarà nessuna sanzione sociale.

            * E’ sbagliato. La nostra società ti permette di esaltare una tua fortuna o un tuo privilegio, ma non di rinfacciare uno svantaggio altrui. La differenza tra le due azioni è sensibile, visto che nel primo caso stai rendendo tutti partecipi di qualcosa di positivo, qualcosa a cui anche loro aspirano, mentre nel secondo stai rimarcando il fatto che un sogno non si realizzerà mai.

          • Roberto scrive:

            Scusa Miguel, io capisco voler épater les bourgeois ad ogni costo, ma in quel caso:
            1 il tizio si è comportato da coglione prepotente a mettersi sul posto riservato agli handicappati
            2. Ha poi dimostrato di essere un mentecatto con il cartello

            Non c’è molto da filosofeggiare e anzi, confermi la mia idea che la giusta punizione per chi si parcheggia così è distruggergli la macchina, possibilmente in pubblico come le impiccaggioni sulla pubblica piazza, altro che 60 euro!

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Io lo dicevo in tempi non sospetti: dovrebbero girare furgoni con ottimi meccanici che smontano le macchine parcheggiate dove non devono e portano via i pezzi per rivenderli. Il telaio viene invece lasciato a bordo strada e sarà rimosso a spese del proprietario dell’auto.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Roberto

              “il tizio si è comportato da coglione prepotente a mettersi sul posto riservato agli handicappati”

              Ma non ho mai difeso il tizio, figuriamoci.

              Le tue proposte punitive non le sottoscrivo, perché io le cose le faccio e non le dico 🙂 , ma sostanzialmente siamo d’accordo.

              Premesso questo:

              1) il tizio è il maschio medio italiano, in particolare imprenditore. Dal momento in cui cerca di fregarsi il posto dell’handicappato al momento in cui mette il cartello anonimo. Persone del genere sono la base e l’essenza della demo-crazia italica, nonché anche del successo dell’Italia nel mondo e del motivo per cui gli italiani sono rispettati all’estero. Questo è lo spirito che manda avanti tutta la “azienda Italia”, e fa sì che un paese disastrato come questo resti sempre a galla.

              2) lo stesso identico italiano medio, appena ha una tastiera in mano, inizia a moralizzare e teorizzare torture e punizioni, stando attento (quanto il suo gemello che ruba il posto agli handicappati) a non metterci la faccia e ovviamente non facendo un tubo lui stesso.

              3) E’ interessante poi notare che il coglione in questione ha detto una semplice verità: 60 euro di multa sono meno peggio che una vita da handicappati. E trovo questo interessantissimo, perché ci fa riflettere su come la verità possa fare male (anzi, era sicuramente proprio l’intenzione del coglione in questione), su come ci si possa scandalizzare per il fatto che si dica la verità.

              4) Poi il coglione in questione smentisce se stesso, perché evidentemente – come ho detto – “gli rosica”, e quindi si trova anche spinto a vendicarsi.

      • PinoMamet scrive:

        “Io a quelli che uccidono la gente li ammazzerei tutti”

        è lo schema fisso del commento su internet 😉

      • Roberto scrive:

        ” è la modalità del maschio medio italiano.”

        Bene, essendo italiano e maschio direi di non essere medio

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Che poi le donne si comportano allo stesso identico modo, ma non si può dire.

          • PinoMamet scrive:

            Verissimo.
            Si potrebbero collezionare i ferocissimi commenti delle sadoanimaliste da tastiera, per esempio
            (“io a chi ha ucciso l’orsa fare questo e quello…!!”)

            • Moi scrive:

              che poi spesso hanno per avatar il nimalén lezioso “kawai” alla Hello Kitty …

            • Moi scrive:

              la base del commento NaziAnimalaro 😉 è “gli rifarei la stessa identica cosa che ha fatto all’ animale” … e, in caso di cucciolo-vittima, “rifarei la stessa identica cosa a suo figlio” !

              … e qualcuno difende perfino insettazzi pericolosissimi come i calabroni !

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Moi

                “la base del commento NaziAnimalaro 😉 è “gli rifarei la stessa identica cosa che ha fatto all’ animale””

                Ma la cosa interessante è che famno TUTTI così: l’animalista, lo xenofobo, il legalista, l’antifascista, ecc. ecc. Infatti, è particolarmente interessante vedere commenti di questo tipo a sostegno di qualcosa di molto “moderato” come il diritto dell’handicappato a un posto macchina.

  30. Moi scrive:

    … ma il Referendum d’Indipendenza della Catalogna, si farà o no ? In teoria, in un momento simile, in cui si invoca l’ unità di tutto il Mondo (!) vs il Terrorismo … Nel caso, gioia di breve durata prima di passare direttamente da Catalunya a NeoCaliffato ?!

    • habsburgicus scrive:

      @Moi
      ci sarebbe una soluzione che metterebbe d’accordo tutti [tranne gli europei consci e cristiani, ma quelli, chi se l’impipa ? :D]
      proclamare l’Emirato indipendente di Catalogna 😀

      • habsburgicus scrive:

        chessò Al-Dawlat al-Kataluniyya

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Habs

        “ci sarebbe una soluzione che metterebbe d’accordo tutti ”

        dai, Habs, mi fai cascare le braccia.

        Esiste una certa cecità sui pericoli legati all’immigrazione, dovuta a una visione che vede nelle persone unicamente “individui” e quindi si fa sfuggire qualunque altra realtà?

        Esiste la tendenza a guardare gli “immigrati” sempre come singoli e mai come membri di qualche collettività?

        Esiste la tendenza a puntare il dito contro il prete che dice che non vuole sposare una coppia omosessuale, e nella polemica si perdono spesso cose un po’ più “pesanti” provenienti da altre culture?

        Esistono certi eccessi nelle polemiche “antifasciste”, tutte interne al mondo occidentale, per cui si chiude un occhio di fronte a cattiverie commesse da gente che alla Destra sta antipatica?

        Esiste – questione abbastanza diversa – una complicità geostrategica tra NATO, USA e Arabia Saudita (e molti gruppuscoli filosauditi) per combattere Russia e Iran?

        Parliamone.

        Ma sull’Emirato Indipendente, ricordo che in Siria/Iraq gli americani, in diversi anni di bombardamenti, hanno ammazzato decine di migliaia di sospetti sostenitori del “Califfato”, che i droni ammazzano ogni giorno centinaia di altri in mezzo mondo, che per combattere il presunto “terrorismo islamico” sono state distrutte città intere. E che pochissimi di quelli di Sinistra che ti stanno antipatici hanno fiatato.

        Dai, Habs, per favore, non dirmi che i tuoi immensi studi siano stati tutti vani…

        • habsburgicus scrive:

          ma non hai notato la faccina e l’ironia ? 😀
          stavolta, mi stupisco io ! 😀

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Habs

            “ma non hai notato la faccina e l’ironia ? :D”

            Certo che l’ho notata.

            Ma immagina, al rovescio, questo quadro.

            Gentiloni dice che “pur vendendo cento milioni di armi nuove a Israele, vuole sempre sentire anche il punto di vista dei palestinesi purché moderati e rispettosi di Israele”.

            Come risposta, un sionista scrive, “Adolf Tschentiloni vuole fare nuofe Kamere a Gas per Juden!”

            Poi ci mette tre faccine e dice che stava scherzando.

            Uno scherzo è l’esagerazione di una realtà.

            Ma non esiste la realtà dell’antipatia istintiva di Gentiloni per gli ebrei, come non esiste la realtà della simpatia (ad esempio della Boldrini) per la shariah.

            Manca la cosa di cui ridere, insomma.

            Poi, si può benissimo fare la barzelletta sulla Boldrini che manda libero un serial killer perché Poverino ha avuto un’Infanzia Difficile. Questo corrisponde realmente a qualcosa di “boldriniano”.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              la tua obiezione credo di averla capita, ma perché quelli dell’ISIS sarebbero “presunti” terroristi?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “ma perché quelli dell’ISIS sarebbero “presunti” terroristi?”

                Parlo più genericamente… ad esempio, la città di Falluja è stata distrutta dagli americani molto prima dell’Isis.

            • Z. scrive:

              Si parlava di “terrorismo”, nel dibattito politico statunitense, a proposito della battaglia di Falluja? Chiedo, non ricordo, mi pare si parli del 2005…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Si parlava di “terrorismo”, nel dibattito politico statunitense, a proposito della battaglia di Falluja?”

                Certo, era dopo l’11 settembre 2001

            • Z. scrive:

              (ho controllato, mi sbagliavo, era fine 2004)

        • Peucezio scrive:

          Ma quale sarebbe la tesi di fondo di Habsb che non ti convince?

          Mi spiego meglio: è verissimo che alla sinistra politicamente corretta non importa nulla dell’Islam e in una società di tradizione islamica sarebbe sicuramente anti-islamista (immagino che in Turchia sia così).
          Ma il punto è che siccome per loro oggettivamente tutto ciò che è esotico è funzionale, di fatto poi maneggiano il giocattolo con disinvoltura, pur senza conoscerlo e senza averne davvero capito l’essenza (secondo me è gente che non capisce l’essenza di nulla, né del cristianesimo, né dell’islam, né di qualsiasi forma di cultura positiva: le interessa predicare l’apertura, ma non a qualcosa, perché una cosa è ontologicamente troppo densa per loro: le cose sono fasciste, perché si distinguono da altre cose; ciò ovviamente crea un cortocircuito logico, perché come fai ad aprtirti a nulla? Se ti apri a nulla non ti apri; ma si sa: anche la logica è fascista).

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Ma quale sarebbe la tesi di fondo di Habsb che non ti convince?”

            Intanto, ci sarebbe da definire le varie “sinistre”, nemmeno una delle quali è però minimamente filoislamica (ci potremmo mettere anche l’UAAR che è su posizioni praticamente fallaciane).

            Prendiamo come campione significativo il “redattore medio di Repubblica”.

            Ora, Habs parla scherzosamente di un “emirato” della Catalunia.

            Bene, pensiamo agli anni Settanta, in cui la sinistra italiana era abbastanza favorevole ai “cattolici” nordirlandesi.

            Un protestante si mette scherzosamente a dire che a quel punto, la sinistra dovrebbe sostenere pure quelli che vogliono l’indipendenza della Romagna dall’Emilia: è una battuta surreale, ma con una sua logica.

            Mettiamo invece che lo stesso protestante accusa quelli di sinistra, scherzando ma non troppo, di voler vietare gli anticoncezionali e obbligare tutti gli inglesi a dire il rosario, solo perché sostengono la causa dei “cattolici”.

          • Z. scrive:

            Peucezio,

            tutto quello che è esotico sarebbe funzionale, ma a cosa?

          • Miguel Martinez scrive:

            Sempre per Peucezio

            “Ma il punto è che siccome per loro oggettivamente tutto ciò che è esotico è funzionale,”

            E’ proprio questo su cui non siamo d’accordo: la “Sinistra” non ama l’esotico: le sue radici sono saldamente “occidentali”, “progressiste” e tutto il resto: ha una visione estremamente ristretta e precisa del mondo, che non ha alcun senso al di fuori dell’Europa/America dell’Otto/Novecento e propaggini, con le sue certezze “positive” e la sua totale ed esclusiva concentrazione sull’ “Uomo”.

            Per quelli di Sinistra, il pianeta è abitato tutto da individui uguali a noi, con diverse lingue, che hanno gli stessi diritti e doveri nostri, basta che paghino le tasse e non molestino le donne.

            Questi individui possono pure credere o non credere a qualunque scemenze vogliano, a patto che ciò non abbia effetti sulla vita pratica, tranne il diritto a qualche piccola eccentricità personale (ecco un margine di discussione su questioni come il maiale alla mensa o il foulard).

            Quando a Sinistra si parla di “multiculturalità”, pensano esclusivamente a cose come il cibo.

            I più bonari di Sinistra, magari cresciuti tra gli scout cattolici, hanno anche una vaga idea che “le religioni tutte”, dietro un contorno risibile di rituali, “invitino all’amore e alla comprensione”, per cui “il vero Islam”, sul modello del “vero Cristianesimo”, deve essere una roba in cui il prete/imam/rabbino di turno dice di stare calmi, voler bene al prossimo e obbedire allo Stato.

            Se qualche pazzo, che non è un “vero musulmano” ma è solo un “fascista”, vuole fare un “emirato”, che lo si arresti subito e si metta in carcere a vita.

            Tutto ciò è totalmente contrario all’Islam, tanto da fornire uno strumento potentissimo alla propaganda dell’Isis.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              uì, sesonmuà… fino alla terza!

              1) celo
              2) celo
              3) celo
              4) manca. Perché solo il cibo? la multiculturalità è ottima finché si pagano le tasse eccetera. Proprio all’epoca dei Romani;
              5) manca: non sono religioso e non vado a spiegare ai credenti com’è la loro religione;
              6) manca: sono contrario al carcere a vita, eccezion fatta per nessuno;

              Ah, poi secondo me sopravvaluti l’ISIS, un po’ come il mio amico che pare convinto che i fascisti rumeni leggessero diligentemente Codreanu. Ma posso sbagliarmi 🙂

              Ora quando MT dice che sono di destra perché voto PD anziché Grillo, digli che ho talmente tanti difetti sinistri che destro non posso esserlo di certo 😛

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              ““Ma il punto è che siccome per loro oggettivamente tutto ciò che è esotico è funzionale,”

              Ma certo, è un esotismo immaginario, mica reale: perlappunto, non capiscono nemmeno le cose veramente esotiche.

              Da un certo punto di vista potrei illustrare meglio il mio discorso capovolgendolo (in questo senso la tua obiezione è fondata, ma è questione di intendersi sui termini): se con esotico intendiamo un esotico sostanziale, per loro è incomprensibile e, nella misura in cui lo capiscono, fa loro orrore, ma in questo esotico è compresa anche la nostra stessa tradizione, che per un occidentale moderno è esotica quanto i villaggi dell’Africa subsahariana.

              Il loro esotico è l’alterità assoluta a qualsiasi identità, quindi il nulla (che però è ormai la dimensione normale di ogni occidentale, quindi nel loro esotismo sono ultra-provinciali).

              E, rispondendo così a Z., questo è lo scopo: eliminare ogni alterità. Poi mi si potrebbe chiedere a che serve eliminare l’alterità e creare il nulla. Vabbè, ma questa è la questione metafisica del male.
              A che scopo esistono la malattia, la morte, la miseria, la frustrazione, il dolore?
              Come esistono tutte queste cose, esistono anche i comunisti: sono per l’umanità e le società ciò che il cancro o le malattie cardiache sono per gli individui.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Peucezio, il definire “nulla” la nostra identità culturale è proprio parte della nostra identità culturale. Che quindi non è “nulla”, anche senza voler essere parmenidei 😀

            • Peucezio scrive:

              Certo, anche un bicchiere vuoto è qualcosa. Ma sempre vuoto è.
              E così un libro con le pagine bianche.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Un bicchiere vuoto è un bicchiere e non è vuoto, ma ha dentro aria. Poi se a te un bicchiere di cicuta piace di più è un altro discorso 😀

            • Z. scrive:

              Peucezio, non ho capito niente. Chi sono i “comunisti” e cos’è che farebbero, esattamente?

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              meno male che non faccio il gestore di un ristorante, altrimenti se venivi tu a mangiare, ti servivo piatti e bottiglie vuote. Tanto c’è dentro l’aria.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              non mi fare il finto tonto, che questa non è linguistica, non si parla di metafonesi e simili: hai capito meglio di me quello che voglio dire. 🙂

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Stai paragonando la cultura ad un ristorante? Da quando fai parte della Milano da Bere? 😀

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              davvero, non ho capito:

              – chi sono quelli che chiami “comunisti”;
              – in che senso ritieni che vogliano “creare il vuoto”.

              Magari per te sono nomenclature e concetti intuitivi, ma se non mi spieghi non riesco a seguire.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              certo, si parlava di cultura in senso antropologico, non di cultura alta. Cosa più della cucina ne è espressione? 🙂

              Z.,
              la questione è la radice del nichilismo.
              Perché degli uomini decidono di distruiggere soltanto, di non costruire nulla, ma solo disarticolare le strutture e le categorie etiche della società?
              E’ ovvio che ciò è espresso dalla sinistra, che per definizione è contro la famiglia, contro la patria, contro la religione, contro i valori tradizionali, insomma, contro ogni vincolo che non sia puramente funzionale alla sopravvivenza materiale e alle esigenze pratiche della società.
              Non so se sono stato chiaro…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “la questione è la radice del nichilismo.”

                Ma credo che sia nella natura delle cose.

                Peucezio mi dice che lo scopo della vita e dell’universo è questo, questo e quest’altro.

                Ma perché devo credere a Peucezio (o al prete, o all’imam, o al nonno)?

                E se non credo a Peucezio cosa mi rimane?

                Rimangono le leggi, fatte per controllare il traffico e evitare troppi scontri tra automobilisti, e le motivazioni individuali, irriducibili e irrilevanti per gli altri, purché non provochino incidenti.

                Per gestire il traffico, tutti pagano qualcosa a un politico, che incassa il suo stipendio e poi se ne va a casa.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              se ho ben capito per te “comunisti” è un sinonimo di “sinistra”, e lo scopo della sinistra è fare a pezzi la civiltà come la conosciamo. Non solo: per te è addirittura “ovvio”.

              Onestamente, la sinistra ha tanti difetti, ma ho l’impressione che tu la confonda con un raduno di punk eroinomani. Però non ho mai vissuto né in Puglia né a Milano; non so che esperienze tu abbia avuto, e mi piacerebbe conoscerle. Intanto ti descrivo la mia.

              Come sai la cultura politica che conosco meglio, per ragioni personali e familiari, è quella del primo partito di sinistra in Italia. Un partito di massa, che (per ragioni abbastanza casuali, questo te lo concedo) si chiamava proprio “comunista”.

              Ebbene, in questa cultura politica, tutt’altro che marginale nella sinistra italiana, non c’è mai stato niente di quello che descrivi come “ovvio”. A dire il vero, non c’è mai stato niente nemmeno di vagamente somigliante a quello che descrivi.

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              ma da sempre l’uomo ha fatto così.
              Non si è limitato a disciplinare l’interazione pratica fra individui in modo che non si scontrassero le macchine all’incrocio, ma ha plasmato la vita e le strutture stesse cognitive, affettive, emotive ed etiche degli individui. In qualsiasi società della storia tranne la nostra, in ogni angolo del globo, l’individuo era quasi inesistente, completamente organico alla comunità, strutturato solo in funzione di essa e delle sue regole e meccanismi spesso del tutto arbitrari (ma una ragione in realtà c’è sempre: le istituzioni culturali non sono casuali).

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              parliamo di “comunisti” completamente diversi.
              Tu parli di quelli di almeno due generazioni fa, io di quelli di oggi.
              Poi la radice del nichilismo io la vedo anche nel comunismo di allora, ma era soffocata dal fatto che generazioni di operai erano padri di famiglia di buon senso e non folli utopisti come Marx e Trockij.

            • paniscus scrive:

              “E, rispondendo così a Z., questo è lo scopo: eliminare ogni alterità. Poi mi si potrebbe chiedere a che serve eliminare l’alterità e creare il nulla. Vabbè, ma questa è la questione metafisica del male.
              A che scopo esistono la malattia, la morte, la miseria, la frustrazione, il dolore?
              ——————–

              Ma tu credi davvero che queste domande se le siano poste SOLO i rappresentanti della cosiddetta cultura occidentale… e che in altri ambienti e in altre culture non esistessero?

              A me pare abbastanza ovvio che le Grandi Domande sulla Vita, l’Universo e Tutto Quanto (e la risposta è 42) se le siano sempre fatte tutti, almeno a partire dall’australopiteco e forse anche prima.

              E se se qualcuno se le è fatte anche prima dell’australopiteco, esiste una buona probabilità che tuttora se le facciano anche bonobo, scimpanzé, gorilla, e magari anche altra gente rispettabilissima di specie non umana.

              Per cui, come q*zz si fa a sostenere che la capacità di porsi quelle domande sia caratteristica di alcune sole particolari culture umane mentre le altre non ci arrivano?

              Boh…

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              — parliamo di “comunisti” completamente diversi.
              Tu parli di quelli di almeno due generazioni fa, io di quelli di oggi. —

              Uhm, allora in realtà avevo capito di nuovo male. Chi intendi quando ti riferisci ai “comunisti di oggi”? Renzi? Speranza? Fratoianni?

            • Peucezio scrive:

              Lisa,
              sai che non ho proprio capito la tua obiezione?
              In cosa ciò che dici sarebbe in contrasto con ciò che ho detto io?

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              ai progressisti, a quelli di sinistra, ai filo-immigrati, agli omo-fili (se così li vogliamo chiamare), a quelli che detestano Trump e Salvini.

              Li chiamo “comunisti” anche per praticità, per amor di sintesi e anche a sfregio, con lo stesso spirito con cui soprattutto un tempo c’era chi chiamava “fascista” chiunque fosse meno a sinistra di lui: prendilo come un termine gergale di noialtri fascisti-filo-trump-salviniani-berlusconiani-razzisti-omofobi-brutti-sporchi-e-cattivi.

            • Z. scrive:

              Dunque Peucè…

              se non sbaglio tu metti insieme: PD, tutto ciò che sta a sinistra del PD, tutti quelli disposti a riconoscere le unioni civili tra gay (quindi una parte non piccola dei grillini e numerosi elettori di destra, persino in Italia), buona parte dei meridionali di ogni colore politico. Anche la maggioranza assoluta degli statunitensi è forse “comunista”, con questa nomenclatura.

              E tutti questi “comunisti” – spesso gente molto diversa tra loro, tra cui figurano anche simpatizzanti del Duce – sarebbero nientemeno che nichilisti con il comune scopo di distruggere la società, la civiltà e la cultura?

              Vabbè 🙂

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “E tutti questi “comunisti” – spesso gente molto diversa tra loro, tra cui figurano anche simpatizzanti del Duce – sarebbero nientemeno che nichilisti con il comune scopo di distruggere la società, la civiltà e la cultura?”

              Sì.

  31. Moi scrive:

    Be’, almeno quella dello Zingarello a piedelibero è OGGETTVAMENTE scandalosa !

  32. Miguel Martinez scrive:

    Tornando al tema statue.

    USA:

    1) vandalizzata la statua di Frà Junipero Serra, che convertì gli indiani della California:

    http://losangeles.cbslocal.com/2017/08/17/junipero-serra-statue-vandalized/

    2) scritta “Abbattetela!” sulla statua di Giovanna d’Arco a New Orleans.

    https://pjmedia.com/trending/2017/08/17/new-orleans-joan-arc-statue-vandalized-take/

    Anche qui, si dimostra una notevole sensibilità storica: nel primo caso, padre Serra fu certamente un “trasformatore” (cioè distruttore) della cultura autoctona; nel secondo caso, Giovanna d’Arco è il simbolo per eccellenza del cattolicesimo militante e dell’identità francofona, in particolare nella Louisiana.

    Nessun monumento è neutrale.

    • PinoMamet scrive:

      Però leggo nell’articolo che si pensa anche (e secondo me è l’ipotesi più probabile) che la statua di Giovanna d’Arco sia stata presa per quella di un qualunque generale confederato…

      • Moi scrive:

        … eh, già : Quote Rosa del Medioevo Statunitense 😉 , ci mancherebbe !

        • Moi scrive:

          Paradossalmente, sarebbe proprio la “Femministizzazione” / “RosieRiveterizzazione” della Pulzella d’ Orléans … la Via più efficace di tenerne il monumento in piedi.

          Tanto la Storia degli USA & Resto d’ Immondo 😉 , i Liberals la stanno riscrivendo come c…zzo gli pare, nevvero Habs ? 😉

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Possibile, purtroppo…

    • PinoMamet scrive:

      PS
      Nessuno ricorda il telefilm sulla “contea di Hazard”? con i cugini Duke, nonno distillatore, cugina bona in pantaloncini jeans girofiga, sceriffo stupido e macchina dipinta con i colori confederati?

      Beh, che ci farebbero dentro oggi, lo darebbero alle fiamme?
      spiace per la cugina.

      • Roberto scrive:

        Ricordo soprattutto lei ed i suoi daisyduke 🙂

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        In tempi più recenti ci hanno fatto pure un film, sempre con la macchina con la bandiera sudista.

        • Moi scrive:

          macchina che (cosa inusuale per un autoveicolo ma normalissima per un’imbarcazione …) aveva un nome proprio: “General(e) Lee” !

          Non so se nel film del 2005 (mi pare) questo particolare è mantenuto … il Politically Correct non era ancora a ‘sti livelli odierni !

          Cmq, malgrado il nome e la livrea della protagonista a 4 ruote 🙂 , NON ricordo alcun (!) episodio con atmosfere da “Dàje ar Negro !” … anzi: mi pare che ci fossero solo personaggi “Bianchi” !

          • Moi scrive:

            E fra l’altro sigla apposita in Italiano … cosa rara, mi viene in mente pochissima altra roba !

            https://www.youtube.com/watch?v=3nN95YqRWpg

            “Jump the Shark” come dicono in USA con i Cugggini 😉 TaroKKi Coy & Vance al posto di Bo & Luke !

            • Moi scrive:

              Sigle in Italiano anche per “Mork e Mindy” (spin off di “Happy Days”, in cui l’ Alieno Mork incontra Fonzie come Massima Autorità Terrestre in materia di Figa 😉 !) …
              e “Arnold” / “Diff’rent Strokes” (almeno all’ inizio) di Nico Fidenco.

            • Moi scrive:

              Se devono fare un remake con la macchina che si chiama “General(e) Grant” e livrea Nordista … che senso avrebbe ?!
              Ma poi, il Generale Grant … era davvero uno Stinco di Santo 😉 ?!

          • PinoMamet scrive:

            Ovviamente non avrebbero mai fatto alcuna puntata con riferimenti razzisti (per fortuna!);

            in effetti non ricordo neanche io personaggi neri, il che era piuttosto strano vista l’ambientazione “sudista” (o forse anche no, gli Stati Uniti sono belli grandi e mica tutti omogenei)

            tutt’assieme l’ambientazione rurale, macchine truccate dal meccanico mezzo parente, alcolici fatti in casa e così via, era molto emilianoromagnola!!

            • PinoMamet scrive:

              Certo poi evitare personaggi neri risolveva in partenza una serie di problemi

              (che d’altronde sono stati affrontati abbastanza tranquillamente dal cinema americano almeno a partire dagli anni Cinquanta; ma forse non erano adatti a una serie così spensierata).

              Macchine con nome ne conosco diverse (una è la mia 🙂 )

            • PinoMamet scrive:

              Per esempio in Nothern Exposures (Un medico tra gli orsi) il figaccione dj/filosofo new age della radio locale della cittadina alaskana era originario del Sud degli USA…

              in una puntata lo veniva a trovare suo fratello “gemello”, che risultava essere poi nero…

    • Moi scrive:

      Pensa te: mi, anzi spero “ci”, tocca sperare in un branco di Oche Gigie 😉 che le mettano al collo un cartello “WE CAN DO IT” ! 😉

  33. Moi scrive:

    Almeno in Giappone c’è il concetto di Onor Perdente (“Hogabiiki”, mi pare …) , perciò la statua di Amakusa Shiro Tokisada e di altri “Kirishitan” (trovate un Monumento ai Briganti Ex DuoSiciliani, in Italia …) dovrebbero restare in piedi.

    • izzaldin scrive:

      Hoganbiiki.
      Monumenti non so ma sagre del brigante al sud ce ne sono

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ovvio che in Giappone ci sono: lì i cristiani li hanno completamente sterminati, mentre sterminare i meridionali non è mai stato nei progetti di Cialdini.

  34. Moi scrive:

    Cmq la “Inascettabbbilità” 😉 di metter sullo stesso piano George Washington VS il Generale Lee (… NON la macchina di “[Dukes of] Hazzard” 🙂 …) mi ricorda polemiche analoghe di tipo Cialdini VS Kappler … nevvero, Mirkhond ?

    da decenni e decenni, fra Bologna e Modena NON v’è alcuna differenza politica ma (!) saper che all’ Epoca dei Fatti [cit.] o giù di lì [cit.] ci fossero un’ Identità Ducale (corresponsabile) VS un’ Identità Papalina (dalle mie parti del Panaro) m’è di conforto !

  35. Moi scrive:

    “inascettabbbile” è Romanesco Fighetto (naturale o artefatto) Televisivo da RadicalChic Governativo o FiloGovernativo sui Media Main Stream … pronunzia preferibilmente con voce nasale e stridula, più difetti di fonazione (erre moscia, zeppola) vi si sommino, meglio è 😉 !

  36. Z. scrive:

    Miguel,

    non ti ho ancora ringraziato per aver citato Diablo III. Poi domani ti dirò perché secondo me ci hai preso 🙂

    • Moi scrive:

      Siam già al 24, sei in ritardo : taca mò a spighèrla … Diablo III, cosa c’entra.

      Hai un’ ottima occasione per dimostrare che nel PD ancora c’è chi valorizza la Parola Data.

      • Z. scrive:

        Scusa, ero impegnato a mediare tra Delrio e Minniti!

        L’immagine è più che somigliante, il gioco è popolarissimo tra i giocatori slavi e la trama parla di un angelo che non è più disposto a tollerare le leggi dei Cieli che vietano agli immortali di intervenire a difesa degli uomini.

        Così rinuncia all’immortalità per potersi allontanare dal Paradiso e scendere tra gli uomini a combattere il Male.

        Al posto dell’angelo Tyrael puoi mettere il tuo eroe preferito, al posto dei demoni i gruppi che può detesti, al posto del concilio degli angeli quelli che a tuo giudizio voltano le spalle al popolo.

  37. Moi scrive:

    @ CARLO

    Sì, pare anche a me che moltissimi in % dei “Neri SubSahariani NON Musulmani” bràmino di vivere “all’ Occidentale” … ma emulando gli AfroAmericani (o i “Piossì” 😉 come va di moda ora) direttamente ! 😉

  38. Moi scrive:

    Visto che già l’avete evocato …

    https://www.youtube.com/watch?v=4fwWaaybkvU

    DIEGO FUSARO: Omocidio [“omi” ?! ; ndr] di Niccolò Ciatti. Indifferenza della selfie generation

  39. Moi scrive:

    … l’unico personaggio “nel limbo fra Youtube e TV” che stia emergendo ancor più in fretta di Diego Fusaro, mi pare Mauro Biglino: nulla di nuovo,in verità ! Se non fosse che lui “quelle Robe Aliene” non le fa dire a racconti mitologici di chissà che popolo esotico chissà dove … le fa dire alla Bibbia Masoretica !

  40. Miguel Martinez scrive:

    Per Habs

    parlavi di statue di Benito Mussolini…

    L’ultima volta che ho visto un busto di Benito Mussolini era in un tempio massonico in Calabria, messa lì tra l’altro da un ex-combattente monarchico (quindi “antifascista” dopo l’8 settembre).

    No, non sono iscritto a una loggia massonica calabrese, anche se, a causa della massonofobia diffusa trasversalmente, mi farebbe molto comodo che lo si pensasse 🙂

    E’ che ho un carattere eclettico, e mi piace vedere molte cose!

    • Z. scrive:

      Come faceva un mio amico: sospettato di essere un informatore degli ufficiali durante la naja, si guardò bene dallo smentire le voci 😀

  41. Z. scrive:

    Più severità contro i minori italiani, tuona il governo: il minimo della pena aumenterà di due anni.

    http://www.repubblica.it/scuola/2017/08/22/news/fedeli_obbligo_18_anni_scuola-173618391/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1

    Tuttavia, al contempo, lo Stato finanzierà i giovani desiderosi di evadere dall’Italia!

  42. Moi scrive:

    *** Cosa voterà Costui ? ***

    SEXIST TRIGGER ALERT 😉

    Max Felicitas (Pupillo di Andrea Dipré) : canzone “Cagne”

    https://www.youtube.com/watch?v=P3rCjui_FdE

    PS Immoralista [cit.]

    E i Giovini Idioti dell’ ISIS con un Dar-Al-Kufr (o come accidenti si dice) che si autodistrugge da sé così efficacemente … vanno a far i Shahid (o come accidenti si dice) Suicidi risvegliandone delle coscienze reattive ?!

  43. Moi scrive:

    Ammesso e NON concesso 😉 che qualunque studioso possa servire a capire qualcosa … Christopher Lasch, sul Post’68 e il Post’89, non lo ricordate mai ?

    Per gli Esoterici 😉 : “68” ruotato di 180° diventa “89”, e viceversa …

  44. Moi scrive:

    Diego Fusaro … io la primissima volta l’ ho visto a “La Gabbia” … non appena l’ ho sentito “vorrei rammemorare” [sic] Costanzo Preve, l’ho cercate su Youtube per nome.

  45. Moi scrive:

    Liberal … libertà individuale di fare tutto (!) ciò che le tue risorse economiche ti consentono. Il Sessantotto, in Occidente, già “tolti dalle balle” 😉 Dio / Religione / Re / Governo / Chiesa / Stato ecc … ha dato il colpo di grazia alla “Famiglia Classica” come’ ultimissimo baluardo del senso del limite individuale.

    Tutti i movimentismi “emancipatorii” _ “sovente procedendo di conserva gli uni agli altri nel testé rammemorato dilagare inesausto della talassocrazia pan-diasporica capitalistica onniliquefacente indi onnievaporante in questo tempo di cui siamo abitatori spasmodici e osservatori indefessi” per dirla Fusarianamente 😉 _ fingono sempre di ripartire ex novo dagli Anni Cinquanta in cui v’era ancora l’ ultimissimo baluardo di cui sopra.

    • Z. scrive:

      Beh, piano: Stato e Governo non se la passavano malissimo negli anni Sessanta!

      Comunque le parole sono importanti, ma non dimentichiamo che a volte si usano le frasi vecchie per abitudine…

  46. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    Giusto ! … Ed è sulla base di un simile compiaciuto illusorio autoreferenziarsi che Lor Signori trasognano che la smisurata e sconsiderata immigrazione sostitutiva (!) massificata possa essere una palingenesi catartica !

    • Moi scrive:

      … e appunto, come già abbiam visto, però, che vadano in massa al Centro d’ Accoiènza 😉 a Tor Sticazzi, che a Capalbio NON ce li vogliono. Se NON sottoforma appunto astratta e trasognabile puramente simbolica: tipo Monumento al Barcone Fantasma in spiaggia e/o Festival Cinematografico MultiEtnico Engagé in piazzetta per pochi intimi !

  47. Moi scrive:

    @ PINO

    sì, però purtroppo, come ben sai … va di moda il “Politically Correct Retroattivo” a tutto l’ Entertainment di almeno 10 prima.

    Non solo si decontestualizza qualsiasi cosa (tipo “N-Word” nell’ Ottocento per Mark Twain ! … God Bless Whoopi Goldberg, almeno ) ma si considera “racist” (in senso ultraestensivo che subito includa anche “sexist” e”homotransphobiac” , et cetera … ovviamente 😉 !) “Ma anche” 😉 SE qualche “minority” è sottorappresentata o rappresentata come accessoria, o “evil” 😉 .

    Ma mica è tutto: poiché ogni estremismo sempre ha chi va Oltre per il puro gusto di andarvi … è stigmatizzato anche se la “minority” è rappresentata come positiva e importante … ma (!) stereotipata, ovviamente in totale decontestualizzazione dell opera (film/serie tv/cartone animato/ecc …) !

  48. Moi scrive:

    oppure, va da sé, anche ignorare del tutto l’esistenza della “minority” che oggi (!) va “cacciata dentro a forza” …

  49. Moi scrive:

    Menzione a parte, merita la KritiKa Femminista 😉 d’OltreOceano prontamente emulata dalle Bimbeminkia Cresciute 😉 dei DAMS, che dimostra proprio lo stereotipo (?!) sessista che “le donne non la trovan mai pari” 😉 … tipo che se un autore “maschio/maschietto” NON crea Donne come “Villainess” è maschilista perché ritiene che sia un ruolo troppo complesso e sfaccettato per dei personaggi femminili ; ma (!) se le crea è “misogino”_ anzi: “missòggeno” 😉 … _ perché ovviamente ! 🙂

  50. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Sulle Spiagge Capalbiane ilMonumento al Barcone Fantasma c’è davvero … e pure li Negrazzi, pe’ davéro, je stipamo a Tor Sticazzi” ! 😉

    http://m.dagospia.com/gli-immigrati-no-meglio-la-statua-a-capalbio-arriva-la-nave-della-tolleranza-ma-i-profughi-svani-151811

    … e poi tutti a cantare “Denghiù Madibba” 😉 !

    https://www.youtube.com/watch?v=3ChAfHROz_8

  51. mirkhond scrive:

    “il discorso “Mussolini ha fatto tutto bene finché non si è alleato con quel pazzo di Hitler” per me era un luogo comune dei “vecchietti” del centrosud.”

    Da abitante del centrosud posso confermare, perché sentito da molti famigliari che hanno vissuto in quel periodo.

    • habsburgicus scrive:

      anche nel Nord—
      é un luogo comune italico
      il che dimostra ancora una volta, come ripetutamente disse Pino, che l’Italia é molto meno diversa di quanto appaia agli italiani 😀

  52. mirkhond scrive:

    “L’assenza dell’occupazione tedesca credo che abbi permesso alla gente di non dimenticare la propaganda di regime facilmente come al Nord.”

    Una parte del Sud conobbe l’occupazione tedesca, breve ma violenta, come le stragi di Barletta (12 settembre 1943), nel Vulture sempre dopo l’8 settembre, l’occupazione di Napoli, che videro 8000 napoletani razziati dai Tedeschi come lavoratori forzati tra il 24 e il 28 settembre 1943 e le famose 4 giornate (26-30 settembre 1943).
    L’Abruzzo venne sgomberato dai Tedeschi nel giugno 1944.
    Dunque in una parte del Sud si ebbero l’occupazione tedesca e le relative rappresaglie dovute all’azione di piccoli nuclei partigiani, anche se non nelle stesse condizioni del centro-nord.

    • Moi scrive:

      In compenso è “l’ Altra Faccia del Risorgimento” ad essere invece mancata da Roma in su !

    • Peucezio scrive:

      Bisogna anche dire però che vi furono stragi efferate di tedeschi da parte dei soldati italiani, come a Bari, agli ordini di quel criminale del generale Bellomo, che poi fu fucilato dagli inglesi, perché riuscì a fare porcherie anche contro di loro.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Bellomo non ha commesso nessuna strage ai danni degli inglesi: un morto non fa strage. Sulla presunta strage di tedeschi non ho notizia, invece, quindi non mi esprimo.
        Comunque i fasci sono stati i peggiori traditori della patria, lascia che lo dica. Non che sia così grave tradire la patria, ma almeno si eviti di sciacquarsi la bocca con una parola con cui ci si è puliti il culo. Andavano fucilati tutti nel ’45 i repubblichini, senza eccezione alcuna.

        • mirkhond scrive:

          Nei testi di storia che ho letto, il generale Nicola Bellomo, è colui che il 9 settembre 1943, liberò Bari dai Tedeschi, impedendogli di fare saltare il porto, e aiutato anche da civili.

          • mirkhond scrive:

            Quanto ai Tedeschi, dopo averli sconfitti, li fece salire su un treno per il nord.
            Questo sempre dai libri che ho letto

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Allora è solo la solita lagna. Ha ragione Z quando dice che sono passati da Sangue e Onore ai piagnistei.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              non parlare a sproposito di cose di cui non sai nulla.
              Il piagnisteo lo fa ossessivamente la cultura dominante, ma non è che credere nel valore, nel coraggio e nell’onore significhi approvare uccisioni vili, efferate e gratuite.
              Tu evidentemente credi alla caricatura per cui il fascista è un feroce assassino per il gusto di esserlo e quindi, se trova l’assassinio e la strage poco commendevole, non ti tornano più i conti.

            • Peucezio scrive:

              Per inciso, prima che ti offendi, le cose di cui non sai nulla non sono l’ideologia fascista, su cui sicuramente avrai letto, anche se la filtri troppo ideologicamente per valutarla oggettivamente, ma gli eventi di Bari di cui parliamo.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              scusami, ma esperti della piangina come nella destra radicale ormai si fa fatica a trovarne.

              E non c’è democrazia, e ci discriminano, e ci dicono le cose brutte, e non ci accettano, e i poteri forti… e basta, ma che lagna!

              Una volta i fascisti prendevano il potere e la sopprimevano, la democrazia: per il bene del popolo, naturalmente. Oggi è tutta una querimonia senza fine.

              Comunque, tranquillo, qui nessuno si offende. L’idea stessa di “ideologia fascista” fa sorridere 🙂

            • Peucezio scrive:

              Invece i froci, i negri e tutti gli altri non si lamentano…
              Per meglio dire: quelli ossessionati da freci, negri, ecc. che verrebbero discriminati: la maggior parte dei froci e dei negri pensa a farsi i cavoli suoi.

              Comunque mi pare una constatazione di fatto: l’estrema destra viene ostracizzata e non è sufficientemente forte per prendere il potere. E la cosa bella è che viene ostracizzata da quelli che dicono di essere democratici e pluralisti.
              Non si capisce perché tutti devono strillare per cose vere e inventate e i fascisti non hanno diritto di denunciare un’ingiustizia.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              — Invece i froci, i negri e tutti gli altri non si lamentano… —

              Oh, tutti ci lamentiamo. Ma, insomma, fa davvero specie sentire tante lagne e tanti piagnistei proprio da parte di chi millanta Onore, Coraggio e Virilità.

              Un po’ come un tizio che predica la povertà e che gira tutto il giorno in Ferrari, per capirsi.

              — Comunque mi pare una constatazione di fatto: l’estrema destra viene ostracizzata —

              Giustamente, direi. Perché non si dovrebbero ostracizzare persone che non fanno che predicare odio, violenza e rigetto per la democrazia?

              — e non è sufficientemente forte per prendere il potere. —

              Eh, vedi i casi della vita.

              — E la cosa bella è che viene ostracizzata da quelli che dicono di essere democratici e pluralisti. —

              Ci mancherebbe che non lo fosse. Perché la democrazia dovrebbe tollerare, e magari abbracciare, quelli che predicano l’intenzione di distruggerla (salvo invocarla strumentalmente, belando all’occorrenza)? Dovrà ben tutelare se stessa, come qualsiasi sistema di governo di questo mondo.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              è chiaro che sono argomenti pretestuosi.
              Uno stato democratico può sanzionare e mettere fuori legge un partito, laddove esso abbia nel suo statuto il superamento del sistema democratico e l’istituzione di uno stato autoritario, ma non può farlo per i suoi richiami ideologici in sé, altrimenti non è democratico.
              E comunque, se l’idea è che può essere messo fuori legge qualsiasi partito, organizzazione o semplice circolo che si rifaccia a ideologie che storicamente si sono espresse in forme autoritarie, a prescendere dal fatto che nel loro statuto affermino di accettare le regole democratiche, non potrebbe esistere nessun partito comunista, né nessun centro sociale che si rifaccia al marxismo o simili.

            • Z. scrive:

              Peucezio, scusami, ma dal punto di vista giudiziario non mi pare che i neofascisti abbiano grossi impedimenti: il MSI stava in parlamento, mica in galera.

              Anche i militanti di CP e FN girano per lo più a piede libero, e ogni tanto la destra li porta in parlamento.

              Che siano politicamente emarginati, come pressoché ovunque, mi sembra ragionevole e inevitabile.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              sì, ma c’è l’apologia di fascismo.
              Perché uno non deve poter fondare un partito fascista, se dichiara di accettare le regole democratiche e di non volerlo usare per creare una dittatura?
              E soprattutto, ammettiamo pure che ricostituire un partito dal nome fascista (come se bastassero i nomi per difendersi dai pericoli!) sia un pericolo per la demorcazia, perché non si deve poter fare pubblicamente l’apologia e l’esaltazione del fascismo? Perché non ci dev’essere assoluta libertà di parola, fatto salvo l’incitamento esplicito a commettere crimini concreti (è logico che non posso andare in televisione a dire: “uccidete tutti gli ebrei!”)?

            • PinoMamet scrive:

              “Perché uno non deve poter fondare un partito fascista, se dichiara di accettare le regole democratiche e di non volerlo usare per creare una dittatura?”

              Scusa, ma che razza di partito fascista sarebbe allora??

            • Peucezio scrive:

              Che discorso… il fascismo mica è solo una forma di governo, altrimenti che differenza ci sarebbe con le dittature comuniste?
              Forse sarebbe un fascismo un po’ eterodosso, perché mancherebbe la componente totalitaria in senso gentiliano, ma, insomma, una volta che hai il nazionalismo, cioè la difesa degli interessi nazionali, il richiamo alla tradizione nazionale (romana, medievale, cristiana, ecc.), un certo protezionismo economico, la difesa dell’ordine, un certo militarismo, li puoi benissimo portare avanti in una democrazia e applicarli quando hai il potere, senza sovvertire la forma dello stato.
              D’altronde lo stato etico hegeliano (il riferimento ideologico è quello, peraltro applicato a posteriori, perché, come sai, il fascismo nasce come prassi) si applicava allo stato prussiano, in un’ottica liberale e costituzionale, anche se conservatrice.

            • Z. scrive:

              Quante chiacchiere, Peucè 🙂

              Piuttosto, perché chi invoca il fascismo deve piagnucolare dietro le sottane dell’odiata democrazia?

              La smetta di frignare e si comporti da VOMO.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              vabbè: quando avremo fatto la Rivoluzione Fascista, verro a trovarti e brinderemo con un buon Sangiovese alla novella dittatura appena instaurata. 🙂

          • Peucezio scrive:

            Mirkhond,
            “Nei testi di storia che ho letto, il generale Nicola Bellomo, è colui che il 9 settembre 1943, liberò Bari dai Tedeschi, impedendogli di fare saltare il porto, e aiutato anche da civili.”

            Nei libri di storia si sa: i partigiani erano eroi, i fascisti e i tedeschi assassini efferati per puro sadismo gratuito, ecc.: i libri di storia li scrivono i vincitori.
            I libri di storia sul Medioevo sono più o meno scienza storica (imperfetta, come ogni scienza interpretativa, ma, insomma, scienza, relativamente neutra); i libri di storia sulla contemporaneità sono propaganda.
            Ma mia nonna, mio zio, quella vicenda non l’hanno letta sui libri di storia, l’hanno vista coi loro occhi.
            I soldati italiani davano la caccia ai soldati tedeschi, con cui fino al giorno prima erano commilitoni, andavano al cinema insieme, ecc., e li uccidevano come cani in mezzo alla strada.

            • Carlo scrive:

              “La storia la fanno i vincitori”, non mi pare proprio che l’URSS abbia perso la II GM eppure tutti i libri di storia seri che io ho letto nega le atrocità commesse dai sovietici nella parte di Polonia da essi occupata nel 1939 o nei paesi baltici, anche Franco ha vinto la Guerra Civile Spagnola, ma i libri di storia riportano ugualmente le vittime della feroz matanza a guerra finita.
              P.S. non so tu che libri hai letto, io nei libri degli storici seri, anche di sinistra (tipo Giovanni De Luna) non ho mai letto che i tedeschi e i fascisti fossero dei sadici che ammazzavano la gente per divertimento, mentre c’è a volte una certa mitizzazione della Resistenza, che, però, solitamente si accompagna ad analisi dettagliate che mostrano le sfaccettature del movimento partigiano. Poi se tu scambi i comunicati ufficiali dell’ANPI o ciò che scrive qualche sito della sinistra extra-parlamentare per “libri di storia” sono problemi tuoi.

            • Carlo scrive:

              errata corrige “di tutti i libri di storia… nessuno negava le atrocità commesse dai sovietici”

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              –Nei libri di storia si sa: i partigiani erano eroi, i fascisti e i tedeschi assassini efferati per puro sadismo gratuito, ecc.: i libri di storia li scrivono i vincitori. —

              E vai di pianginera… e poi hai il coraggio di negarlo, va’ là 😀

              — I soldati italiani davano la caccia ai soldati tedeschi, con cui fino al giorno prima erano commilitoni, andavano al cinema insieme, ecc., e li uccidevano come cani in mezzo alla strada. —

              Poveri agnellini tedeschi, vittime indifese e disarmate di non si sa bene chi!

            • Z. scrive:

              Carlo,

              — “La storia la fanno i vincitori”, non mi pare proprio che l’URSS abbia perso la II GM eppure tutti i libri di storia seri che io ho letto nega le atrocità commesse dai sovietici nella parte di Polonia da essi occupata nel 1939 o nei paesi baltici, anche Franco ha vinto la Guerra Civile Spagnola, ma i libri di storia riportano ugualmente le vittime della feroz matanza a guerra finita. —

              Si potrebbe rispondere che in effetti URSS e dittatura franchista hanno perso: non nella guerra, ma nella storia. Sono modelli di stato quasi universalmente deprecati.

              Però, ad esempio, non è da ieri che nei libri di storia si parla delle atrocità degli americani in Vietnam. Ed è difficile sostenere che la storia del mondo la scrivano i vietnamiti, che di certo quella guerra l’hanno vinta.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “Poveri agnellini tedeschi, vittime indifese e disarmate di non si sa bene chi!”

              Parli completamente a vanvera.
              E poi io sono quello che chissà come mai ogni tanto mi sbilancio a fare affermazioni apodittiche su cose su cui non so nulla 🙂

            • Peucezio scrive:

              Sui libri di storia,
              la cultura è sempre influenzata dall’ideologia dominante e dai tabù di una società.
              Mica ti aspetterai che dopo la cristianizzazione dell’Occidente i libri facessero l’elogio dei pagani brutalizzati dai cristiani andati al potere. O che nell’Unione Sovietica parlassero delle colpe dei bolscevichi e gli aspetti positivi dei bianchi o degli Zar o dei menscevichi.
              Oggi in Occidente si fa in modo meno sfacciato, dando una parvenza di scientificità.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              — Parli completamente a vanvera. —

              Perché, fare dell’ironia sulla solita querimonia repubblichina è “parlare a vanvera”? Al massimo è ironia non gradita…

              — E poi io sono quello che chissà come mai ogni tanto mi sbilancio a fare affermazioni apodittiche su cose su cui non so nulla —

              Non è peccato mortale. Temo capiti a tutti. L’importante è non perseverare 🙂

            • PinoMamet scrive:

              “Nei libri di storia si sa: i partigiani erano eroi, i fascisti e i tedeschi assassini efferati per puro sadismo gratuito, ecc.”

              a dire il vero no: i libri di storia non dicono affatto questo.

              Ma neppure la più banale e semplificatoria delle fiction, ormai.

              Qualcosa di simile può essere semmai il discorso di prammatica per il 25 Aprile, con pubblico di cinque pensionati con cane e bambini in età prescolare, e anche loro (i pensionati) dopo il discorso commentano tra loro dicendo che non era proprio così…

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “Perché, fare dell’ironia sulla solita querimonia repubblichina è “parlare a vanvera”? Al massimo è ironia non gradita…”

              Qui riprendo il concetto di Miguel, sul fatto che anche l’ironia può essere fuori luogo, perché è un modo diverso di esprimere posizioni serie.

              Se tu mi raccontassi che per memoria diretta famigliare sai che nel paese della tua famiglia, in Emilia-Romagna, sono arrivati i tedeschi nel ’44 e hanno ucciso sneza pietà decine di donne, vecchi e bambini, evento di cui i tuoi nonni serbano con orrore il ricordo, io potrei dirti che i partigiani hanno fatto altre porcherie, ma non ti darei del piagnucolone.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              tutti sapete quante porcherie abbiano fatto i tedeschi dalle mie parti. Non penso di doververne parlare io.

              Sono fatti vecchi di decenni, per i quali non me la prendo certo coi tedeschi di oggi. Ma subirmi la piangina sui poveri nazifascisti indifesi e maltrattati, francamente, no. Quasi fosse un dovere lasciarsi trucidare e sorridere, povere stelle.

            • Z. scrive:

              Peraltro, nessun partigiano italiano è andato in Germania ad ammazzare dei soldati tedeschi. E se i tedeschi fossero stati a casa loro, come tutti dicono oggi, nessun italiano avrebbe teso loro imboscate e agguati.

              Mettere sullo stesso piano aggressori e aggrediti, occupanti e occupati, la trovo un’operazione ipocrita e squallida oltre che piagnisteica.

              E come ben sai non sono tra quelli che trovano necessario accanirsi per fatti degli anni Quaranta sui pochissimi superstiti, persone per forza di cose inferme e molto anziane. Trovo giusto essere umani. Ma trovo anche giusto evitare di mettere tutto e tutti nello stesso calderone.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              questa proprio non te la passo.
              Qui non parliamo di soldati tedeschi che erano già diventati occupanti (il che comunque non giustifica in nessun caso l’uccisione del soldato che si arrende o fugge), ma degli alleati del giorno prima, che hanno scoperto, nello stesso momento, di non essere più alleati e di venire presi a fucilate.
              Questo è semplicemente un crimine vile da volgari assassini, quanto le uccisioni indiscriminate di civili perpetrati da tedeschi o da altri (ricordo per inciso che uccidere bombardando di proposito i quartieri civili non è diverso che rastrellare la gente, anzi, penso sia meglio morire con un colpo di fucile che incendiati insieme alle case di Dresda).

              Se dare un giudizio morale di riprovazione sui crimini e gli assassinî è piagnisteo, allora, per quanto mi riguarda, ben venga il piagnisteo.
              La superiorità morale di noi fascisti sta anche nel non aver smarrito le categorie morali elementari e nello stigmatizzare il male ed esaltare il bene.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Se non mi si dice che cosa avrebbe fatto Bellomo (qualcosa di diverso da “in guerra coi tedeschi ha comandato operazioni che hanno portato alla morte di tedeschi”) di atroce siamo davanti all’ennesimo piagnisteo. Io non ne saprò nulla, ma tu non è che stia trasmettendo chissà quali conoscenze inedite.

            • Peucezio scrive:

              Credevo di averlo spiegato chiaramente.
              In pratica ha ordinato di passare per le armi i soldati tedeschi comunque e dovunque, senza fare prigionieri.
              Non so se la cosa sia documentata per iscritto, ma i miei parenti ne hanno visto le conseguenze con i loro occhi.

              Comunque, se proprio ci tieni, la prossima volta che vedo mio zio, gli chiedo qualche dettaglio in più.
              Ho anche una registrazione audio in cui racconta l’episodio, ma in modo sintetico.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              In pratica ha ordinato di passare per le armi i soldati tedeschi comunque e dovunque, senza fare prigionieri.
              Non so se la cosa sia documentata per iscritto, ma i miei parenti ne hanno visto le conseguenze con i loro occhi.

              Hanno letto l’ordine, oppure hanno dedotto che sarebbe esistito un ordine sulla base del fatto che degli italiani hanno passato per le armi dei tedeschi?

            • Peucezio scrive:

              Su questo devo chiedere.

            • Peucezio scrive:

              Ma tendo a credere la seconda cosa.
              Leggi che uno ha dato l’ordine di combattere i tedeschi e cacciarli dal porto, vedi (o hai visto) che gli italiani uccidevano i tedeschi indiscriminatamente e colleghi le due cose (non vedo perché i soldati italiani dovevano mettersi a uccidere i tedeschi a tradimento di loro iniziativa, rischiando la corte marziale: non avevano particolari motivi di risentimento, essendo stati commilitoni fino al giorno prima).

        • Carlo scrive:

          “Andavano fucilati tutti i repubblichini”, per una volta dissento completamente: io proprio perché ho una forte antipatia per il fascismo provo pietà per quei ragazzi diciottenni/ventenni che martellati dalla nascita dalla propaganda fascista combatterono per la RSI (e molti di essi furono uccisi sul campo mentre quel vigliacco del Duce cercava di scappare in Svizzera). Poi che il governo legittimo dell’Italia fosse quello di Badoglio e poi di Bonomi e che quindi tecnicamente essi fossero dei traditori è vero, però, anche se non sono un giurista credo che ammazzarli tutti sarebbe stata una vera porcata (anche perché fior di criminali di guerra italiani hanno scampato processi e condanne trovandosi dalla parte giusta dopo l’8 settembre, vedi Roatta e lo stesso Badoglio).

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            C’è stata un’amnistia dopo la guerra proprio per evitare di dover punire (secondo le leggi scritte proprio dai fascisti) tutti i fascisti.

        • Peucezio scrive:

          Mauricius,
          a parte questo, chi ha parlato di strage? Io ho parlato di porcherie. Al massimo puoi eccepirmi il plurale 🙂
          Ma si dice “non dire parolacce” anche quando uno ne dice una sola: non ho mai sentito dire “non dire una parolaccia”.

          Sui traditori sorvolo: tu vedi il mondo alla rovescia e ti piace così.

          • Carlo scrive:

            Secondo un’altra indagine il povero Bellomo aveva ordinato di sparare ai due prigionieri inglesi (di cui uno rimase ucciso) mentre stavano cercando di fuggire e il suo comportamento sarebbe stato perfettamente regolare.

          • Carlo scrive:

            “La storia la fanno i vincitori”, non mi pare proprio che l’URSS abbia perso la II GM eppure tutti i libri di storia seri che io ho letto nega le atrocità commesse dai sovietici nella parte di Polonia da essi occupata nel 1939 o nei paesi baltici, anche Franco ha vinto la Guerra Civile Spagnola, ma i libri di storia riportano ugualmente le vittime della feroz matanza a guerra finita.
            P.S. non so tu che libri hai letto, io nei libri degli storici seri, anche di sinistra (tipo Giovanni De Luna) non ho mai letto che i tedeschi e i fascisti fossero dei sadici che ammazzavano la gente per divertimento, mentre c’è a volte una certa mitizzazione della Resistenza, che, però, solitamente si accompagna ad analisi dettagliate che mostrano le sfaccettature del movimento partigiano. Poi se tu scambi i comunicati ufficiali dell’ANPI o ciò che scrive qualche sito della sinistra extra-parlamentare per “libri di storia” sono problemi tuoi.

            • Carlo scrive:

              errata corrige “di tutti i libri di storia seri che ho letto nessuno nega le atrocità commesse dai sovietici”

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Carlo

              ” Poi se tu scambi i comunicati ufficiali dell’ANPI o ciò che scrive qualche sito della sinistra extra-parlamentare per “libri di storia” sono problemi tuoi.”

              Credo che bisogna distinguere tra libri di storia e cultura mediatica diffusa.

              Sui libri di storia ha certamente ragione Carlo.

              Il vero criterio dovrebbe essere, però, “in quanti film a larga diffusione compaiono atrocità sovietiche e in quanti atrocità naziste?”

              Oppure:

              “quanti politici sono stati costretti a dimettersi per aver detto, ‘Stalin è stato un mostro, ma ha industrializzato la Russia’ e quanti per aver detto, ‘Hitler è stato un mostro ma ha fatto le autostrade’?”

              ma anche, a quanti politici di sinistra vengono poste provocatoriamente domande sulla storia sovietica?

              In questo, credo che Peucezio abbia ragione.

            • Peucezio scrive:

              Comunque in generale non nego che esiste anche una contemporaneistica attenta e relativamente seria (è curioso però che Z. ritiene un cialtrone mistificatore l’unico storico contemporaneista accademico che qui dentro conosciamo direttamente, cioè Aldo Giannuli).
              Se il modo in cui però l’episodio di Bari è trattato da questa storiografia è quello che ci ha riferito Mirkhond in base alle sue letture, c’è molto di che essere sospettosi almeno sui libri relativi alla II Guerra Mondiale.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              cialtrone è una parola grossa, andiamoci piano. Secondo me il tuo amico dovrebbe parlare di ciò che conosce, anziché improvvisarsi esperto di antiterrorismo e complotti o attribuire parentele a casaccio.

              Per il resto, è Massimo Fini che ne parla malissimo, mica io 🙂

            • Z. scrive:

              Miguel,

              ai militanti del fu PC furono rimproverati a lungo i legami con l’URSS, eccome. I dirigenti sono arrivati a vergognarsi del loro passato al punto da abbandonarlo per “Papa/Giovanni”, e poi si stizziscono se Renzi li batte.

              Non dico sia giusto o sbagliato, ma così è. Gli ex DC hanno meno tabù.

              Passiamo a la derecha.

              Nessuno mi pare abbia mai rinfacciato a Gasparri o a La Russa il regime hitleriano. Ma nessuno rinfaccia loro nemmeno gli antagonisti di estrema destra che hanno portato nei municipi o in parlamento.

              Poi certo, il male assoluto non è Stalin. Ma nemmeno Franco, Salazar o Mussolini: è appunto Hitler. Ovunque in Occidente. Anzi, è facile sentire difendere Franco o Mussolini come contrapposti a Hitler.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “cialtrone è una parola grossa, andiamoci piano.”

              Ne prendo atto e mi fa piacere.
              D’altronde ammetterai che spesso hai toni piuttosto sprezzanti verso gli autori che non ti piacciono.

          • Carlo scrive:

            “Sui traditori sorvolo: tu vedi il mondo alla rovescia e ti piace così”, guarda non sono un giurista, a differenza, mi pare di Mauricius, ma credo che le forze armate italiane avessero prestato un giuramento al re, essendo l’Italia una monarchia, dunque chi si schiera con qualcuno a cui il re e il suo governo hanno dichiarato guerra, cioè i tedeschi, tecnicamente credo sia un traditore.

            • Peucezio scrive:

              Il giuramento è un atto formale. La sostanza è che si sono rifiutati di obbedire a un re che aveva tradito un’alleanza.
              Disobbedire a un traditore che tradimento è? E’ come tradire Giuda.

            • Z. scrive:

              La sostanza, secondo me, è che hanno preso le armi contro il loro Paese come fantocci di un occupante straniero.

              Poi non credo che spetti ai soldati ridiscutere la politica estera del re, né la tradizione italiana di finire le guerre dalla parte opposta da cui le aveva iniziate 🙂

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              perché gli angloamericani non erano occupanti stranieri? Sì, forse qualcuno aveva nonni italiani…

            • PinoMamet scrive:

              Beh no Peucezio, l’ultima affermazione te la contesto.

              Quello è lo sfasamento dei piani che operano (semplifico) i nostalgici fascisti, da quello della legalità a quello dell'”onore”.

              Secondo quest’ultimo, rovesciare le alleanze sarebbe stato una cosa disonorevole
              (secondo me era più disonorevole essere alleati di Hitler, ma il punto qua non è questo);
              e uno straniero vale l’altro, essendo comunque disonorevole che l’Italia venga occupata da stranieri.

              Badoglio avrebbe “tradito” Mussolini sul piano dell'”onore”.

              è un punto di vista che non condivido minimamente, ma capisco.

              Solo che non può essere usato per rispondere all’obiezione di chi invece parla di legalità.

              Da questo punto di vista, ha perfettamente ragione Z.:
              il governo legittimo era quello di Badoglio e Bonomi, mentre la Repubblica di Salò era in effetti uno stato fantoccio in mano straniera.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              il tradimento è una categoria morale, non legale.
              Per la legge tu sei sottoposto a delle regole: se trasgredisci puoi venire punito.

              Inoltre qui si trascura un aspetto fondamentale: non è che noi, cambiando fronte, abbiamo vinto la guerra: noi siamo (giustamente) stati considerati fino all’ultimo come paese dell’Asse sconfitto e infatti ci sono state imposte perdite territoriali, seppur modeste e in generale un trattato che ci poneva in posizione di subalternità: d’altronde abbiamo fatto un armistizio.
              Dal punto di vista pragmatico è anche accettabile che un paese che sa che verrà sconfitto comunque, cerchi di limitare i danni, ma non mi si parli di onore, lealtà, categorie morali e simili: abbiamo fatto una porcata per salvare il salvabile.

            • PinoMamet scrive:

              Continui a confondere i piani.

              L’Italia avrà fatto un rovesciamento di fronte (“porcata”, per me, era l’alleanza con Hitler semmai… ) per salvare il salvabile, ma era una scelta legittima, fatta dal suo governo.

              Che gli Alleati, a guerra finita, abbiano tenuto in considerazione che per metà del conflitto (e, fisicamente, mezz’Italia, anche l’altra metà) l’Italia abbia agito dalla parte del torto, o perdente se preferisci, credo fosse inevitabile.
              (Che poi a dire il vero le condizioni non furono neanche così gravose, mi pare).

              Quest’idea che l’Italia avrebbe dovuto, per “onore”, andare incontro alla gotterdammerung o come cavolo si scrive dei nazisti, farsi “eroicamente” radere al suolo, continua a sembrarmi una scemenza totale, non perché non capisca l’eroismo anche nei suoi aspetti suicidi, ma perché ci sono anche motivazioni e ideali per cui essere eroici, e motivazioni e ideali per cui, per usare un’espressione inflazionata, anche no…
              e Mussolini e il suo discutibile circo e la sua ancora più discutibile politica di potenza imperiale e la sua indiscutibilmente pessima (moralmente e come opportunità) alleanza con Hitler, sono tra questi ultimi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “L’Italia avrà fatto un rovesciamento di fronte (“porcata”, per me, era l’alleanza con Hitler semmai… ) per salvare il salvabile, ma era una scelta legittima, fatta dal suo governo.”

                Non so se ti rendi conto della futilità di discussioni di questo tipo.

                Noi facciamo finta che esistano criteri oggettivi (“fedeltà all’alleato” contro “fedeltà al re”) in grado di condannare o salvare oggi ragazzi di quasi un secolo fa.

                Quando la “alleanza” era il rovesciamento di quella del 1915, che a sua volta era il rovesciamento della Triplice Alleanza.

                Mentre il “re” otteneva un giuramento di libera fedeltà… pena la corte marziale; e la sua stessa legittimità dipendeva eclusivamente da un referendum truffa risalente a ottant’anni prima, ottenuto grazie a pesanti interferenze straniere (inglesi e francesi).

                Oggi, l’alleato è stato annientato, un altro referendum (la cui legittimità è stata messa anch’essa in discussione) ci ha tolti dalle scatole il re (i “suoi” soldati allora avrebbero dovuto rovesciare con un golpe la Repubblica?).

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              infatti i paroloni maiuscoli li lascio a quelli che scappano in Isvizzera vestiti da Sturmtruppen.

              Mi limito a osservare che un militare non è chiamato ad approvare o a bocciare la politica del suo governo. Se diserta è un disertore, se prende le armi contro di esso ne è un nemico e un traditore.

              Immagino che alla naja te l’abbiano detto.

              Poi ci possono essere validi motivi per tradire, validi e nobili, e così per disertare. Non ci metterei i repubblichini ma ognuno ha le sue idee.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              ma io non sono entrato in questo merito.
              Può essere che se non si fosse fatta quella scelta le conseguenze sarebbero state peggiori.
              Però non me la si faccia passare per scelta ideale: è stata una scelta pragmatica e anche un po’ vigliacca. Poi a volte la vigliaccheria è l’unico modo per sopravvivere o comunque non uscirne distrutti.

            • PinoMamet scrive:

              “Non so se ti rendi conto della futilità di discussioni di questo tipo.”

              è apposta per questo che si fanno! 😀

              Dico, hai presente le querelles che si trascinano per decenni tra l’emerito professore olandese Vankoel, che scrive sulle Revue des études Babyloniens, e il francocanadese Létrons, che gli risponde dalle pagine di Nimrod, journal of Assyrian Archaeology, sulla lettura di un singolo segno cuneiforme su una tavoletta semicombusta di vaffanmila anni fa?

              con tanto di frecciatine e punzecchiamenti del tutto misteriosi e perfettamente cuneiformi per tutti i non iniziati ai sacri misteri della storia delle lingue semitiche orientali?

              chi l’ha detto che le discussioni non devono essere futili?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “chi l’ha detto che le discussioni non devono essere futili?”

                🙂

                In realtà, intendevo un’altra cosa.

                Di solito, discutiamo del passato in termini del presente – “il ginecologo che sperimenta sulle schiave è cattivo”. E questo è assurdo.

                Nel caso del 1943, avviene un curioso fenomeno contrario: correttamente, accettiamo come metro di giudizio del passato i valori del passato (“fedeltà all’alleato – fedeltà al giuramente al re”), ma poi prendiamo anche posizione su quei valori: Peucezio diventa un fervido sostenitore dell’Asse, Z diventa un monarchico; e ciascuno sostiene le posizioni del 1943, come se vivessimo nel 1943.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Io faccio un discorso diverso: molti italiani nel ’43 decisero che il loro legittimo governo non gli piaceva e hanno preso le armi per combattere a favore di una potenza straniera occupante; che questi italiani inneggiavano ad un governo che per il reato di cui si stavano macchiando aveva previsto determinate pene; che questi italiani l’hanno fatta franca grazie ad una legge di amnistia dell’Italiafigliadeltradimentoedellottosettembre; che questi italiani e chi li esalta sono degli ipocriti.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              tu fai un discorso di legalità formale e astratta, che è proprio quello che Miguel additava.

              Comunque, formalismo per formalismo, tanti anni fa lessi su un libro di diritto che nel passaggio dal fascismo al ritorno alla monarchia costituzionale ci siano state più forzature giuridiche che nel passaggio contrario avvenuto due decenni prima.
              Non sarei in grado di recuperare la citazione, comunque sarebbe da capire se era nei poteri del re e del Gran Consiglio di destituire e arrestare il Duce (ma non mi sbilancio, ne so troppo poco).

            • Z. scrive:

              Io divento un monarchico? Miguel, ma vorrai scherzare. Dico che un disertore che disapprova la politica del governo sempre disertore resta. Che c’entra col re, o con la repubblica?

              Io ad esempio, ad averne il coraggio, avrei tradito il re e il Dusce senza meno.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Cosa sarebbe la “legalità formale”? Io conosco la legalità e il suo contrario, l’illegalità. Poi se è una tua supercazzola per dire che tradire il proprio paese è giustificato se il proprio paese abbandona un’alleanza militare, allora sì, ribadisco: sono tutti piagnistei.

              Comunque, con buona pace dei pseudogiuristi fasci, l’art. 65 dello Statuto Albertino prevedeva che “il Re nomina e revoca i suoi Ministri”.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              ma tu non eri quello che il sabato serve all’uomo e non viceversa?
              Ora sei diventato legalista.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Che diavolo c’entra?

            • Peucezio scrive:

              Vabbè, ci rinuncio.

            • Z. scrive:

              Nemmeno io ho capito cosa c’entri il sabato, né cosa sia la “legalità non formale”…

            • Peucezio scrive:

              Vabbè, il paragone col sabato mi pare ovvio.
              Diciamo che “formale” è un rafforzativo.
              Esiste la giustizia ed esiste la legalità.
              E’ per la legalità chi propugna l’applicazione letterale e meccanica della legge positiva anche in spregio ad evidenti ragioni di giustizia sostanziale.

              E’ il solito discorso: se io passo abitualmente col rosso sono un pirla, oltre che un pericolo pubblico. Se c’è un rosso pedonale, non si vede un pedone nel raggio di chilometri e a quel punto, con prudenza, prendo e passo anziché aspettare il verde, sono una persona saggia.
              D’altronde pedoni, ciclisti e motociclisti lo fanno sempre di fottersene bellamente del codice della strada e nessuno si scandalizza.

  53. Moi scrive:

    Allora …prossimo “Fascist” la cui statua USA per far dispetto a Trump sarà rimossa, udite-udite :

    CRISTOFORO COLOMBO !

    http://nypost.com/2017/08/23/de-blasio-says-removing-columbus-statue-is-on-the-table/

    De Blasio says removing Columbus statue is on the table

    … WTF ?!

    • Carlo scrive:

      Ho letto che anni fa in Argentina l’allora presidentessa Kirchner fece rimuovere una statua di Cristoforo Colombo (peraltro la stata di un tizio con un congnome del genere è il posto perfetto per i piccioni).

  54. Moi scrive:

    Will New York City remove statue of Christopher Columbus?

    http://www.fox5ny.com/news/275262167-story

  55. Moi scrive:

    Ahem … dicevi, Habs? 😉

  56. Moi scrive:

    … e si (ri)scoprì che in USA c’era un Equivalente “in Negri et Similia” di Mengele …

    http://www.nydailynews.com/new-york/manhattan/mark-viverito-calls-removal-central-park-statue-doctor-article-1.3430555

    https://en.wikipedia.org/wiki/J._Marion_Sims

    James Marion Sims !

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “James Marion Sims !”

      Interessantissimo.

      Un pioniere assoluto, che cerca di salvare le donne da una condizione terribile, e sperimenta un po’ a caso su schiave affette dal male, nel tentativo di curarle.

      Il tutto in un clima per noi inimmaginabile di rapporti sociali, di ipotesi strampalate e di errori ancora da dimostrare.

      E’ quindi un tipico eroe dell’Età dell’Acciaio: pensiamo che TUTTO nell’Ottocento – in particolare la politica – era uno sperimentare a caso per migliorare la condizione umana, con esiti spesso ben più terribili di quelli di Sims, che alla fine le schiave a volte le curava.

      La cosa interessante è che tutto questo viene distorto dai nani accoccolati sulle spalle dei giganti dell’Ottocento, che parlano di “hate”: Sims non merita una statua perché “odiava” i negri.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Non è niente di diverso da tutta la storia della sperimentazione medica fino a metà Novecento, che ha fatto largo uso di bambini (a migliaia). Il vaiolo e la polio li abbiamo sconfitti così, vedendo che col vaccino il bambino viveva e che senza vaccino il suo coetaneo nel gruppo di controllo moriva.

  57. Moi scrive:

    Senz’altro NON è stato l’unici, anzi: USA e Paesi Scandinavi hanno perseguito Programmi Eugenetici almeno fino agli Anni Settanta … in maniera più o meno “etica” !

  58. Moi scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=2_NOTshhJ6E

    Christopher Columbus statue vandalized in Houston

  59. Moi scrive:

    Qua SE prendiamo l’emulazione as usual … distruggeremo il Colosseo perché ispiratore di estetica Fascista ?!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “distruggeremo il Colosseo perché ispiratore di estetica Fascista ?!”

      Mi sembra che ci siano motivi ben più validi: il Colosseo è uno dei più tremendi monumenti al mondo allo spettacolo del dominio, alla violenza, alla megalomania imperiale… altro che il dottor Sims o Horatio Nelson!

      Subito, giù!

      • PinoMamet scrive:

        “è uno dei più tremendi monumenti al mondo allo spettacolo del dominio, alla violenza, alla megalomania imperiale”

        vero.
        Ottimi motivi per restaurarlo come all’epoca dei suoi fasti!
        🙂

        a parte tutto, gente: la gente guarda Il trono di spade (alias: il Medioevo for truzzies).
        Gli piace! lo amano!

  60. Moi scrive:

    A proposito di Estetica Fascista :

    http://wallpaperart.altervista.org/Immagini/abramo-lincoln-1024×768.jpg

    … pronti a tirar giù il Lincoln Memorial ? … Lo si osservi ben bene ! 😉

  61. Moi scrive:

    E adesso tutti a radere al suolo la città più “Fascia” del Mondo !

    … Predappio ? … Latina ?

    https://www.ilprimatonazionale.it/cultura/ossessione-monumenti-fascisti-anpi-boldrini-viaggio-asmara-70437/

    … Macché: Asmara !

    • Carlo scrive:

      Secondo il sito BUTAC-Bufale Un Tanto Al Chilo comunque la Boldrini non avrebbe mai detto che bisogna abbattere tutti i monumenti fascisti, ma parlare della Boldrini a un estremista di destra è come parlare di Trump a un fanatico del politically correct: qualunque cosa brutta e cattiva le (gli nel caso di Trump) venga attribuita è sicuramente vera.

  62. Moi scrive:

    A Brindisi hanno rimosso i Fasci Littorii a latere del Monumento al Marinaio … ma si riconosce benissimo lo stile: salti in aria tutto ! E si radano al suolo nono pochi edifici pubblici in tutta Italia: scuole, palazzi di giustizia, palestre, l’ intero EUR, intere piazze … trattamento Hiroshima e Nagasaki per (minimo sindacale) Predappio e Latina, ovviamente.

  63. Moi scrive:

    … Sbaglio o Pitagora, Talete, Euclide, ecc … ritenevano che la schiavitù fosse la roba più normale di ‘so mondo ?! …. Epurazione Immediata dalla Geometria !!! … Qualche Apologeta della Schiavitù ha da ridire ?!

    • PinoMamet scrive:

      Non mi risulta che Talete e Pitagora abbiano mai parlato della schiavitù, in effetti.

      • Moi scrive:

        … talmente la davano per ovvia ! Ergo espunti dall’ insegnamento della geometria !

        No, bona lé … te il tuo Buonismo Talmudico 😉 : qua non si contestualizza più un cazzo , che contestualizzazione è propedeutica a giustificazione indi a perpetrazione, ripetizione ed emulazione degli Orrori del Passato !

        😉

        • Moi scrive:

          … e Dante ?! … e Manzoni ?! Dov’è il Girl Power in Beatrice ?! … Dove in Lucia Mondella ?!

          I libri (opere e copie) di combustibile incombusto per le Fiamme Purificatrici Politically Correct sono ancora tanti !

          😉

          • Moi scrive:

            una femminista che ha reimmaginato una roba tipo la Divina Commedia raccontata da Beatrice Femminista già c’è … per i Promessi Sposi dal punto di vista di Lucia Femminista forse la risposta giusta è “non ancora” ! … E cmq sarebbe più Girl Power se alla fine Lucia sposasse la Monaca di Monza e Renzo il Griso 😀 !

  64. Roberto scrive:

    Tutte queste discussioni sui monumenti sono interessanti, ma resto della mia idea che devono restare tutti lì dove sono finché non vengono presi come totem da chi vuol spostare indietro le lancette del tempo.
    A me il Colosseo va bene lì dove sta, non avrei però esitazioni ad abbatterlo se dovesse diventare il luogo di raduno di un movimento favorevole alla condanna ad bestias dei cristiani

    • Z. scrive:

      Tu sei un uomo savio e giusto, quasi quanto sei diversamente glabro e diversamente snello 🙂

    • Peucezio scrive:

      Roberto,
      sì, così il primo pirla che si sveglia e vuole usare in modo sbagliato i monumenti, acquisisce il potere di far distruggere le maggiori bellezze del mondo.
      Ricordati che le vestigia sopravvivono alle idee e quando saranno passate le mode del cavolo il mondo sarà ancora bello se saranno rimaste le pietre.

      Certo che il virus iconoclasta dell’ISIS ormai contagia persino gli uomini ragionevoli, pacati e diversamente glabri, come dice Z. Poveri noi se persino il nostro Roberto comincia a voler abbattere roba…

      • Z. scrive:

        Dai Peucè, era un modo di dire! Quando i neofascisti ci hanno fatto un raduno, con tanto di rissa coi centurioni, Roberto non ne ha mica chiesto la demolizione 🙂

        Secondo me una società ha tutto il diritto di mettere in discussione i propri eroi e i propri monumenti. E’ cosa che si è sempre fatta, lo abbiamo studiato a scuola.

        Però una scultura di Augusto di duemila anni fa e un monumento di Saddam costruito nel 1986 non mi sembrano la stessa cosa. Nessuna delle due era neutrale, e concordo con Miguel: ma una delle due è ancora politica recente, vissuta come un affronto alla libertà (degli sciiti, degli iraniani, dei socialisti, dei liberali), l’altra è ormai un’antichità storica.

        Sicché, mentre capisco chi abbatte statue di Lenin – e posso capire che ci sia chi a Bologna vuole cambiare il nome della via dedicata a “Ilic Uljanov Lenin” (sic: la V. di Vladimir presumo sia stata confusa con la v. di “viale”) – mi sento molto distante da chi distrugge Palmira.

        • Peucezio scrive:

          D’accordo, è che Roberto, forse per il gusto del paradosso, ha citato il Colosseo.

          Comunque anche i monumenti a statisti recenti, privi di valore storico, io li lascerei, magari in strade minori, non rappresentative, così, come testimonianza.

          Comunque tutto ciò mi suscita un’altra riflessione.
          Ha lo stato il diritto di esigere, in diversi tempi, alle stesse persone, l’adesione a valori antitetici?
          Insomma, con che diritto un cittadino italiano durante il Ventennio veniva pressato perché aderisse all’ideologia fascista, tanto che la mancata iscrizione al partito precludeva di fatto l’accesso a una serie di posti di prestigio, poi, a partire da un certo momento, gli viene addirittura vietato di difendere o elogiare pubblicamente quello stesso regime e ideologia?
          Che legittimità ha uno stato del genere? Non è un comportamento vessatorio e ingiusto, ai limiti della beffa?
          Ed esempi così ce ne sono mille nella storia.
          L’unico comportamento decente, per uno stato che esce da un regime autoritario, è togliere ogni obbligo di ossequiare quel regime e lasciare libertà assoluta (tranne quella di sovvertire quello nuovo, ripristinando con la forza quello autoritario).

          In fondo è un po’ come la questione del sedevacantismo: come fa uno ad essere vincolato a dottrine reciprocamente in contraddizione? Ma almeno lì è questione di coscienza: uno può sempre dire: “me ne fotto e divento ateo”, ma non è che un cittadino può disconoscere lo stato.

          In fondo è un

          • Roberto scrive:

            Citavo il Colosseo perché è un monumento che mi affascina particolarmente (non saprei dire perché), ma che sacrificherei se da monumento diventasse simbolo.
            Non parlo di un picchiatello, ma immagina (fammi fare pure a me discorsi paradossali!) la nascita di un forte movimento anticristiano, che si prefigge di mettere fuori legge i cristiani, inizia a scatenare piccoli pogrom e si riuniscono davanti al Colosseo tirando fuori discorsi su supplizi e torture.

            Ritornando al discorso di partenza, a me non dà alcun fastidio quella o quell’altra statua di razzisti o schiavisti. Capisco però che ad un nero americano possa seccare che il KKK decida di manifestare sotto la statua di uno schiavista, in un periodo in cui il discorso razzista è improvvisamente, inaspettatamente e sfortunatamente ridiventato socialmente accettabile

            • Peucezio scrive:

              Mah, va da sé che il movimento anticristiano non sparirebbe certo per la scomparsa del Colosseo.

              Il discorso razzista è diventato socialmente accettabile sempre nell’ipotesi fantascientifica o lo affermi per gli Stati Uniti contemporanei?

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Non parlo di un picchiatello, ma immagina (fammi fare pure a me discorsi paradossali!) la nascita di un forte movimento anticristiano, che si prefigge di mettere fuori legge i cristiani, inizia a scatenare piccoli pogrom e si riuniscono davanti al Colosseo tirando fuori discorsi su supplizi e torture.”

              E secondo te, la distruzione del Colosseo farebbe cessare un movimento del genere?

              Oppure diventerebbe come il Tempio di Gerusalemme, il monumento che dopo duemila anni continua tremendamente a Non Esistere?

            • Roberto scrive:

              Peucezio,
              Il discorso razzista è diventato socialmente accettabile negli Stati Uniti del XXI secolo (ma direi in tutto l’occidente).
              Immagino che siamo d’accordo su questa constatazione semplicemente fattuale.

              Sul Colosseo, non credo che la distruzione dei simboli sia in se risolutiva, ma cerco di spiegare (a te e a Miguel ora) perché le fino a ieri nessuno si sognava di distruggere le statue dei confederati e oggi si (facendo la tara ai picchiatelli che ci sono sempre stati e sempre ci saranno)

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              “Il discorso razzista è diventato socialmente accettabile negli Stati Uniti del XXI secolo (ma direi in tutto l’occidente).
              Immagino che siamo d’accordo su questa constatazione semplicemente fattuale. ”

              Scusami, ma da certe tue affermazioni mi chiedo se viviamo nello stesso modo o non siamo invece come in quel film di fantascienza inglese in cui un astronauta dopo un viaggio spaziale riatterra in un mondo girato al contrario, con la destra e la sinistra invertite (ma tanto lui era inglese: guidava già al rovescio!).

              Mi spiego meglio.
              Non nego che negli anni ’80 e ’90 ci fosse la stessa condanna diffusa contro il razzismo di adesso. Ma era una condanna sostanziale: il razzismo confliggeva con la sensibilità corrente e veniva giudicato negativamente. Ma c’era una certa libertà di parola.
              Ma oggi c’è l’isteria linguistica, c’è un clima opprimente di polizia del pensiero molto peggiore di allora, mentre le disparità fra popoli e razze sono uguali o aumentate e l’antirazzismo simbolico è più fanatico che mai.
              Negli anni ’80 potevi dire “negro”, ma a tutti faceva schifo il Sudafrica, dove davvero si perpetrava un’ingiustizia profonda verso gli africani etnici.
              Oggi presumo che negli Stati Uniti, visto che il divario sociale è cresciuto, i negri stiano peggio di trent’anni fa, ma in compenso quattro negri universitari decerebrati protestano in modo scomposto e dicendo idiozie del tipo, chessò, che la relatività è razzista perché l’ha scoperta un bianco.

              Probabilmente tutto questo alla fine una reazione l’ha prodotta: un mondo di pazzi che continua a strillare contro il buon senso fa sì che a un certo punto le persone normali si stufino e anche che si sviluppi un fanatismo speculare.
              Ma è fisiologico.
              Io stesso sono sempre stato completamente solidale coi negri americani e il tipo di umanità rappresentata dal KKK e dai Red Neck in genere mi ha sempre dato un senso di ripugnanza intellettuale e fisica, come la sottoumanità più degradata e squallida.
              Ogni volta che c’erano rivolte, come quella grossa a Los Angeles nel 1999 mi pare di ricordare (o giù di lì) mi vedeva speranzoso che i negri rovesciassero lo stato dei bianchi, che li avevano portati lì contro la loro volontà, resi schiavi e quindi contratto un debito morale enorme da estinguere. In certi periodi trovavo del bello persino nel rap e nel soul (beh, in certi video con negre dal culo statuario che si muovono e ballano sensualmente, del bello ce lo trovo ancora! 😉 ), anche se lì non era per un sentimento di rivalsa politica, ma per il fascino di un mondo magmatico che veniva dal basso: era un po’ la mia simpatia di sempre per le Gemeinschaften, i quartieri, le solidarietà e reti di rapporti semimafiose contro quelle istituzionali, lo stato, la legalità, la Gesellschaft, l’umanità imborghesita.

              Ma oggi persino io sto diventando un simpatizzante dei suprematisti bianchi, perché in un simile clima opprimente di dittatura (sub)culturale, chiunque ne infranga i tabù, per quanto fisicamente e moralmente degenerato, diventa quasi un eroe.

            • PinoMamet scrive:

              A parte l’ultima parte dell’intervento
              (non ho mai simpatizzato per l’ipotesi di una rivolta razziale “negra” che distruggesse gli USA, nè tantomeno ora per i suprematisti bianchi…)

              devo dire che sono sostanzialmente d’accordo con Peucezio.

              Tutta la lotta antirazzista (ma spesso anche anti-omofoba, femminista ecc.) sembra essere passata sul piano simbolico, specialmente linguistico:
              è l’idolatria della parola, dei simboli.

              Quindi, ognuno a adorare i suoi monumenti, e a distruggere quelli altrui.

            • Peucezio scrive:

              Già, in questo senso appunto non sono d’accordo con Roberto.

              Lui parla di “accettabilità sociale”. Può anche essere che oggi ci sia persino più razzismo e contrapposizione razziale di ieri (ba bisognerebbe vedere contesto per contesto, nazione per nazione), ma è proprio sul piano dell’accettabilità che la situazione si è radicalizzata.

            • Roberto scrive:

              Peucezio,
              Per gli usa, hai presente quando un poliziotto bianco spara ad un padre di famiglia nero e lo ammazza senza motivo?
              Ecco, una notizia del genere adesso sarebbe accolta da commenti tipo “chissà cosa faceva…la polizia fa un mestiere duro ….certo che in quel quartiere i bianchi non possono entrare…se stava a casa non succedeva” eccetera.
              Una cosa del genere vent’anni fa magari la di pensava ma non la si diceva, soprattutto in certe parti degli usa e soprattutto a degli estranei.

              Un po’ come i commenti a repubblica, 20 anni fa erano inimmaginabili

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              probabilmente conosco la realtà americana meno di te (la conosco poco, quindi è probabile).
              Ma quello che racconti potrebbe essere interpretato come giustizialismo, legge e ordine alla spiccia (anche se sotto c’è probabilmente un sentimento razzista).
              Ma l’accettabilità sociale del razzismo implica l’accettabilità di affermazioni esplicite, non nascoste dietro pretesti.
              E su questo in Europa la soglia di tollerabilità si è abbassata decisamente, non so negli USA, dove magari era già bassissima e quindi si è davvero alzata come dici tu.

            • Roberto scrive:

              Dire “conosco la società americana” sarebbe presuntuoso visto che è un paese gigantesco e complesso.
              Però a me è capitato a New York un tassista che mi fa un panegirico contro i negri, un affittacamere che mi rassicura sul fatto che non ha mai affittato a negri o messicani (santiddio ma tu hai un nome russo, gli ho detto!), lascio stare per grazia gli stati del centro.
              Ma poi basta leggere un po’ i giornali. Hai presente le positive actions (do un posto ad un nero perché ce ne sono pochi). Una schifezza sono d’accordo, ma avresti immaginato negli anni 80-90 qualcuno protestare su un giornale mainstream?

              Insomma peucezio, come abbiamo detto tempo fa, io sono convinto che il mondo sta cambiando, in un senso che a me non piace, ma non posso far finta di non vedere

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Però a me è capitato a New York un tassista che mi fa un panegirico contro i negri,”

                Sicuramente il razzismo – cioè proprio l’idea che esistono i “bianchi” e i “neri” e che i secondi devono starsene in cantina – è stato un dato cruciale, direi fondante dell’identità americana. Molto di più di quella europea.

                Però quando ne parlavo in passato, gli italiani mi guardavano sempre storto, che gli Stati Uniti sono il Paese della Democrazia.

                Adesso del razzismo statunitense, se ne accorgono esclusivamente perché Trump è antipatico.

            • Roberto scrive:

              Per l’Europa, io sull’Italia ho solo notizie di seconda mano, ma leggere i commenti su giornali quali repubblica e corriere mette i brividi. Poi forse mi dirai che la gente quando spegne il computer è diversa? Boh non lo so, ma non ci credo poi tanto
              Ricordo poi l’episodio kyenge, vittima di attacchi razzisti raccapriccianti e da parte di altri politici. Tu te lo immagini andreotti dare della scimmia a qualcuno pubblicamente? Ovviamente no, anche solo per una questione di educazione

              Francia e Belgio sono due polveriere di razzismo. A livello di aneddoto io stesso che ho un vaghissimo aspetto da uomo del sud sono stato apostrofato con uno “sporco arabo” da un tizio che non voleva che mi parcheggiassi in un parcheggio semideserto di un supermercato!
              A Parigi, un tassista mi ha chiesto dove andavo, e visto che si trattava di un quartiere bianco mi ha detto “ah bene perché io gli animali che vanno nelle cité non li prendo”
              Ora saranno episodi e non bisogna farne tutta una storia, ma, come dicevo prima, sono indizi del fatto che un argine è stato rotto e che il mondo cambia

            • Peucezio scrive:

              Forse hai ragione: sta cambiando dal basso in barba al fanatismo nell’altro senso che c’è nelle élite e nei mezzi mainstream.

              In effetti l’una e l’altra trasformazione non sono esaltanti.

            • Roberto scrive:

              “Adesso del razzismo statunitense, se ne accorgono esclusivamente perché Trump è antipatico.”

              Miguel,
              Per me questo è un punto di vista incomprensibile: il razzismo usa c’è sempre stato, Trump in qualche modo lo sta sdoganando = Trump mi sta antipatico.
              Non il contrario

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Per me questo è un punto di vista incomprensibile”

                Meno male. Io invece ho dovuto subire anni di persone che difendevano a spada tratta il diritto-dovere degli Stati Uniti di Salvare il Mondo da razzismo/dittatura/ecc. consacrato da film farlocchi di guerra.

                Dovresti leggere lo storico nero Gerald Horne, che ha scritto testi affascinanti sul sostegno dei neri americani, prima, per l’impero inglese; e due secoli o quasi dopo, per il Giappone. Mentre la Germania di Hitler sembrava loro la normalità americana, anzi era spesso anche un po’ più simpatica grazie all’alleanza appunto con il Giappone.

                Infatti, la storiografia statunitense è terribilmente autoreferenziale. La “redenzione dei neri” fa parte dei miracoli interni della storia, del Destino Manifesto.

                Invece, oggi si sottolinea come il vero inizio sia il 1905, quando il Giappone ha sconvolto il mondo, dimostrando che le “razze inferiori” erano in grado di sconfiggere gli invincibili Bianchi.

                E’ da lì che iniziano, insieme, l’emancipazione dei neri americani (i cui intellettuali seguivano con enorme attenzione le notizie dall’estremo oriente), i movimenti che qualche decennio dopo sarebbero diventati i Fratelli Musulmani e il movimento per l’indipendenza dell’India.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Forse però è vero che le cose stanno cambiando: le mie sparate antiamericane vengono accolte con sempre meno sconcerto.

            • Roberto scrive:

              Miguel

              “Dovresti leggere lo storico nero Gerald Horne”

              Grazie!

      • Roberto scrive:

        In effetti peucezio il pirla è per me ininfluente, e sul resto la vedo come z

  65. habsburgicus scrive:

    @per tutti
    su 1943 e dintorni
    ora son giunto a posizioni non dissimili a quelle di molti di voi, e diverse da quelle di Peucezio
    penso anch’io che nel 1943 noi dovevamo cambiare fronte, salus Rei publicae suprema lex esto, di fronte alla soverchiante potenza del nemico spietato e incolto, disposto a distruggere tutta la nostra povera Italia incluso il patrimonio artistico, in caso contrario..o meglio, anche solo arrenderci, ma purtroppo ci sarebbe stato chiesto di cambiare fronte
    le mie critiche restano sul MODO DI PROCEDERE, non più sull’AZIONE
    io che ho una mens diplomatica, avrei prima trattato in segreto tramite diplomatici sicuri (quasi tutti..pochi erano fascisti) le condizioni minime [ok….per i gonzi anglosassoni si sarebbe detto “resa incondizionata”…non mi formalizzerei..basta che le clausole che gli alleati ci avrebbero imposte incondizionatamente fossero proprio quelle decise prima IN SEGRETO con noi 😀 e che si prendessero precauzioni, tipo documenti in caveau svizzeri, per non far la figura dei fessi, della serie “finita la festa gabbato lo santo”:D]…queste avrebbero dovuto essere, al minimo: 1. MANTENIMENTO AD OGNI COSTO DELLA MONARCHIA; 2.frontiere pre-belliche all’Est e tentare il colpo di Nizza e Corsica a ovest (ma non saremmo riusciti, sigh !); 3.nessun processo per “crimini di guerra”; 4.occupazione di Roma e aree limitrofe a noi (cioé senza truppe alleate); 5.no alla liberazione dei sovversivi, se non caso per caso e valutandone la pericolosità e l’impatto sulle masse [vi è l’esempio di Darlan che mica liberò i comunisti quando passò agli americani in nov 1942 ! e Vichy non era in guera conn l’URSS, noi sì, dunque avevamo diritto di tenere sotto sorveglianza gli agenti di Mosca; financo Giraud rifiutò di liberarli, cedendo solo nel marzo 1943, primo passo per la gollizzazione dell’Africa del Nord; per chi non lo sapesse, ricordo solo che in Francia, i comunisti compresi i deputati alla faccia dell’immunità parlamentare furono già sbattuti in carcere dal massonissimo e radicale Daladier a fine 1939 e rimase in gattabuia, in Nord Africa, sotto Reynaud, Pétain, Darlan e il proto-Giraud]
    ottenuto il sì alleato, SOLO A QUEL PUNTO deporre e arrestare ex abrupto Mussolini, nominare un nuovo gabinetto che entro 12 h avrebbe colpito alla schiena i tedeschi, distruggendoli (modello romeno del 23/8/1944 !)…e, con un po’ di fortuna, ci saremmo risparmiati l’8 settembre !
    il Re invece abbatté Mussolini al buio, facendo un regalo enorme agli alleati,GRATIS !!!!
    in politica non si fa nulla gratis…l’Italia avrebbe dovuto comportarsi da escort di altissimo bordo, darla certo, ma per un compenso elevatissimo 😀
    in più la scelta di Badoglio fu nefasta in sé
    molto meglio Caviglia, militare serio
    o anche altri
    altra ragione per il cambio di fronte é che, già così, facendolo male, noi ci risèarmiammo l’occupazione nemica in fundamentalibus..mentre i tedeschi subiranno il “lavaggio del cervello” tanto che la Germania di oggi é radicalmente altro dalla Germania di Bismarck, non ha più alcun rapporto..noi invece riuscimmo a defascistizzare alla buona (dopo le esagerazioni iniziali), nonostante la molestia delle sx, e ciò spiega perché qualche ricordo di BM sia rimasto fino ad oggi, nonostante il PCI…anche se non in Emilia dove vige la formula comunista “non vi è altra divinità che Marx e Togliatti è il suo profeta” 😀
    se le cose fossero state fatte bene, si poteva salvare quasi tutto..come in RO e ALB dove il vecchio PC con altri nomi e altra ideologia governa tuttora :D.
    .il PNF si sarebbe trasformato, chessò, in Partito Liberale Nazionale, oggi regnerebbe un Savoia e vi sarebbero ricordi se non di BM, almeno di Costanzo Ciano, Balbo e De Vecchi in ogni strada e piazza
    a questo punto uno potrebbe dire..e vissero tutti felici e contenti
    ma le favole sono una cosa, la realtà un’altra 😀

    • Z. scrive:

      habs

      sono un ignorante in materia e me ne vergogno ma su una cosa la penso come te.

      Se la Francia ha ottenuto lo status di potenza alleata – nonostante lo stato guidato da Pétain fosse stato riconosciuto da pressoché tutto il mondo, incluse potenze già in guerra con l’Asse! – allora noialtri avremmo potuto ottenere, quanto meno, qualche concessione in più.

      Quanto a Togliatti, non devo certo ricordarti che l’amnistia la firmò proprio lui. Fu contestatissimo per questo, e la cosa è comprensibile: il provvedimento permise a molti di farla franca come niente fosse, magari col ghigno osceno dell’impunito stampato in fronte, e instillò in molti il comprensibile desiderio di vendetta in molti altri. Ma contribuì a salvare un precario Paese di frontiera, in cui governava un partito dichiaratamente comunista e fratello del PCUS, dall’occupazione militare degli Stati Uniti.

      Magari Togliatti fosse ancora considerato ciò che fu: un gigante della politica italiana, una persona leale verso il proprio Paese e la propria gente. I nostri l’hanno rinnegato e poi se la prendono con gli ex DC che, giustamente, vogliono che il PD commemori De Gasperi. Ci mancherebbe che non lo facesse.

      • habsburgicus scrive:

        lo sai che a me Togliatti piace :D..lo critico, lo punzecchio, ma soprattutto perché non mi piacete voi [tu escluso, eh], non lui !
        una sola cosa non posso perdonargli 😀
        uno come lui che è stato in Russia, ove c’era (c’é) la migliore gnocca del mondo, uno come lui che conobbe Beria che di quella topa di qualità era estimatore e fruitore, orbene non può lasciare la moglie per una come la futura presidente della Camera 😀 a tutto c’é un limite ! o non lasciare la moglie (per i cattolici sarebbe lodevole, per un marxista aria fritta ma insomma, nulla di deplorevole), oppure se uno la lascia, almeno qualcosa di meglio, no ? 😀 Palmiro almeno in quel campo non era il Migliore, ne converrai 😀

        • habsburgicus scrive:

          P.S
          mi fa piacere che anche tu sia d’accordo me che potevamo ottenere di più…ed azzeccatissimo il tuo paragone con la Francia

          • habsburgicus scrive:

            tornando a Togliatti
            ça va sans dire che sulla vexata queastio, che infuria da decenni e oggi imperversa su facebook, della “rivoluzione tradita” e di Secchia “buon compagno e vero rivoluzionario” vs Togliatti “cattivo e revisionista, calatore di braghe verso la borghesia” io la penso ESATTAMENTE COME TE..e siamo temo solo in due in tutta Italia 😀 Togliatti aveva ragione al mille per mille in quello e così facendo, ad esempio accettando senza colpi di testa l’estromissione dal governo nel maggio 1947 e anche, de facto, il suo stesso attentato a metà 1948, non solo fece gli interessi del PCI ma anche quelli dell’Italia..se non avemmo una guerra civile lo dobbiamo ANCHE a lui
            secondo me, ancora nel 1960 se i boss DC non avessero colpito alla schiena Tambroni (io ce l’ho con loro. mica con voi, facevate solo il vostro lavoro di opposizione), Togliatti avrebbe accettato quasi tutto pure allora..resta li fatto che tenere il congresso del MSI nella rossa Genova fu pazzia…io, se fossi stato al posto di Michelini, l’avrei tenuto a Bari o Catania, financo Roma, per festeggiare in milieu amico 😀

        • Z. scrive:

          Habs,

          chi siamo noi (me escluso), anzitutto? e perché non ti piacciamo?

          questo mi incuriosisce, perché sei una persona molto istruita e misurata, e perché penso che anche alla base delle idee meno condivisibili (come le tue) a volte ci siano elementi di tutto rispetto, da comprendere e in certi casi persino da condividere 🙂

      • Peucezio scrive:

        Certo che noi italiani siamo specialisti nell’andarci in quel posto da soli.

  66. habsburgicus scrive:

    i “suoi” soldati allora avrebbero dovuto rovesciare con un golpe la Repubblica

    non tutti sanno che il mitico gen. Anders*, polacco, propose a Umberto II esattamente quello 😀 i suoi polacchi, furiosi verso tutti i comunisti (che li avevano condannati/stavano condannando all’esilio) e abituati all’uso largheggiante della parola (come in tempi recenti la stampa berlusconiana :D) erano pronti ad impadronirsi di Roma e altre città ed arrestare tutti i capi repubblicani 😀
    Umberto II declinò il gentile invito 😀

    *Anders nel sett 1939 combatté i sovietici che colpirono alla schiena la Polonia agonizzante (17/9/1939); cercò di dirigersi a ovest per farsi prendere prigioniero dalla Wehrmacht (perché, si sa, i tedeschi saranno cattivi e pure cannibali, ma i contemporanei temevano di più i gloriosi e puri bolscevichi 😀 :D) ma purtroppo per lui non riuscì e verso Leopoli venne preso prigioniero dai russi..trovò un commissario civilizzato (i bolscevichi non son tutti eguali !) che si limitò a spedirlo in Siberia..altri suoi colleghi poco più a nord finirono invece a Katyn !
    e venne il 22 giugno 1941..contrordine compagni! i polacchi furono liberati
    Anders rifiutò di combattere insieme ai rossi e pretese di farlo all’Ovest..il Cremlino, per una volta soggetto a pressioni anglosassoni, glielo concesse ! Anders chiese anche di tanti suoi colleghi, che noi sappiamo katynizzati, e il Cremlino imbarazzato tacque
    Anders con i suoi andò in Persia poi combatté con gli inglesi in Italia risalendo la Penisola
    Anders era antitedesco fino al midollo, ma ammirava Mussolini………..era un polacco vero, di dx, un uomo da I GM e non da II GM…con i fascisti lo accomunava tutto (e gli piaceva pure da buon polacco l’Italia in sé), tranne il fatto fondamentale che i fascisti erano alleati dei tedeschi nemici acerrimi del suo Paese !
    e Miguel sa per esperienza recente cosa sia il patriottismo per un polacco !
    si coprì di gloria in Italia, manifestando sempre disprezzo per i partigiani da lui ritenuti “rossi” (e aveva poi così torto ? :D)
    rifiutò di aderire al governo polacco marxista imposto da Mosca e accettato dagli occidentali, dopo un cambio cosmetico (ingresso di 2 o 3 non-marxisti presto “purgati”)
    si fece anni di esilio (prima in Italia e lì si situa la profferta a Umberto II ma presto a Londra) scrivendo opere antimassoniche, cattoliche integriste e anticomuniste, oltre alle Memorie
    morirà prima di rivedere la Polonia libera
    non dubito che la Polonia di oggi lo abbia onorato nelle sue strade e nelle sue piazze

  67. Moi scrive:

    Putroppissimo (!) 😉 in Italia “Fascismo” è anche (!) considerato quella roba tale per cui la fila / coda a una cassa è un esotismo comportamentale da Nord Europa … perché gli Tagliani 😉 si sa che fanno “l’ imbuto” ! 😉

  68. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Dovresti trovare “a suo modo” 😉 interessante anche questo :

    http://letteradonna.it/315715/schiavitu-statue-razzisti-usa-donne-afroamericane-esperimenti/

    articolo di una Femminista Italiana su James Marion Sims; personaggio che, paradossalmente, senza la novella foga iconoclasta USA per far dispetto a Donald Trump, non sarebbe mai tornato alla ribalta così prepotentemente … restando noto a quattro gatti appassionati di Storia della Scienza, nonché all’ avifauna columbiforme che l’aveva sempre usato da “cacatoio bronzeo” ! 😉

  69. Peucezio scrive:

    OT,
    osservazioni politiche iberiche.
    E’ da quando sono tornato dalla Spagna che volevo accennarne, poi mi sono fatto trascinare dalla discussione sull’8 settembre.
    Un paio di settimane nei dintorni di Madrid, da parenti e amici, mi hanno fatto intravedere cose che non sapevo bene che sono interessanti sul piano politico e sociale. Sarebbero da approfondire stando più tempo e parlando con più gente, ma alcuni aspetti mi sono già evidenti.
    E’ interessante in particolare come le nostre categorie da quelle parti si applichino a fatica.

    In sostanza c’è la stessa forte contrapposizione che c’è da noi, ma con una differenza fondamentale: da noi il contenuto è un pretesto, per loro no, quindi la contrapposizione è stabile e corrisponde a blocchi sociali precisi.
    Inoltre da noi corrisponde a interessi interni e proiezioni geopolitiche internazionali differenziate, mentre lì cela il nulla, l’omogeneità, il conformismo di fatto.
    Cioè gli italiani si dividono in destra e sinistra, grillini e piddini, progressisti e leghisti solo per andarsi in quel pposto fra loro, ma poi questa contrapposizione risulta effettiva; gli spagnoli si dividono per tradizione, storia familiare, ceto, ma poi nelle scelte fondamentali i partiti fanno tutti le stesse cose.
    Un po’ come i vari nazionalismi iberici: ormai catalani, baschi, castigliani e galiziani, un tempo effettivamente molto diversi, sono identici, ma più identici diventano, più enfatizzano ognuno un nazionalismo di facciata e simbolico, cui non corrisponde più nulla di sostanziale.

    Venendo al merito, ora la sinistra si identifica non più solo e tanto col PSOE, ma anche e soprattutto con Podemos, odiato da quelli di destra come l’espressione dell’abiezione massima.
    Questi a loro volta si turano il naso ma votano il PPE (cioè il centro-destra), che è europeista quanto il PSOE e Podemos. Alcuni però votano Ciudadanos, che si considera di centro. Sia Podemos che Ciudadanos cavalcano il moralismo tipo i grillini, mentre il PPE e il PSOE sono corrottissimi, ma anche lì i giudici non hanno freni e ci sono stati abusi, suicidi, ecc. come da noi ai tempi di Tangentopoli.

    In pratica sono tutti partiti fotocopia l’uno dell’altro e non esiste un partito populista, anti-immigrazionista e sovranista alla Salvini o Le Pen.
    Però parli con quelli di destra (con quelli di sinistra ho avuto poca occasione, anche perché diverse persone che conoscevo come di sinistra da giovani sono diventate reazionarie) e sono nemici dell’Islam, dell’immigrazione, dei matrimoni omosessuali (non ne parliamo!), in modo nettamente più estremo rispetto a quanto avviene da noi.
    In generale la destra, al contrario di quanto avviene da noi, corrisponde al blocco sociale della borghesia e la sinistra a quello popolare e alle regioni povere del sud.
    Pensate che la governatrice dell’Andalusia ha fatto una legge per cui tutte le successioni vengono tassate del 50% (sic), col risultato che la gente vende gli immobili e sposta i capitali in altre regioni; lei dice che tanto la maggioranza di poveri nullatenenti che la vota è contenta.
    Mentre da noi la sinistra è identificata col fighettume, lì in parte anche, ma è anche molto identificata col povero visto anche un po’ come fannullone, che è povero per colpa sua.

    Inoltre lì il clero è conservatore e ci sono scuole e università cattoliche che non sono dei meri diplomifici e laureifici, ma pare siano anche di qualità (ma sarebbe da verificare) e soprattutto trasmettono i valori tradizionali.
    Ciò comporta che lì il tradizionalismo abbia poca o nessuna presa: la Chiesa è già conservatrice di suo.

    In generale il conservatorismo spangolo, che mi è ovviamente più simpatico di Zapatero e del suo frociume, ha comunque un che di opprimente: non è una destra in cui mi sentirei molto a mio agio; ha anche qualcosa di fasullo e la sua prassi politica lo conferma.
    Peraltro mi chiedo come gente che si definiva di destra potesse votare il PPE all’epoca di quel figlio di puttana di Aznar, che collaborò al bombardamento della Serbia per difendere gli islamici cossovari e fu fra i più accaniti sostenitori delle sanzioni contro Haider, al punto che l’impagabile Gentilini, concittadino del nostro amico trevigiano qui presente, lo definì giustamente un esponente del nuovo bolscevismo europeo.

    • Roberto scrive:

      Grazie, veramente interessante!

    • Roberto scrive:

      “poca occasione, anche perché diverse persone che conoscevo come di sinistra da giovani sono diventate reazionarie) e sono nemici dell’Islam, dell’immigrazione, dei matrimoni omosessuali (non ne parliamo!), in modo nettamente più estremo rispetto a quanto avviene da noi.”

      Ma è una questione generazionale o proprio politica?

      Una cosa che mi incuriosisce è che fra gli eurocrati che conosco c’è una certa varietà (per dire per gli italiani credo di aver conosciuto tutto lo spettro politico, estrema sinistra esclusa, ma veri fascisti ce li ho). Gli spagnoli sono invece tutti abbastanza radical chic quelli della mia generazione e tutti clamorosamente conservatori quelli a partire dai 60 anni. Però è un campione veramente troppo poco significativo per farsi un’idea!

      • Peucezio scrive:

        Anch’io non ti so dire molto di più: ho un campionario troppo limitato.

        L’impressione, comunque, è che nel complesso i giovani spagnoli siano più cosmopoliti di un tempo, ma che rimagano comunque uno dei popoli più nazionalisti. Inoltre, se i miei nipotini non sono eccezioni assolute, e non credo lo siano, c’è ancora una classe di giovanissimi molto di destra (intendo destra cattolica e reazionaria, non liberale).
        Niente a che fare però col tipo umano della destra radicale da noi, marginale quando non proprio sfigato: lì si tratta di borghesi, imprenditori, grossi dirigenti, gente che maneggia soldi a livello alto, con villa con piscina, barca, ecc. O di professionisti benestanti anche se non miliardari.
        Poi votano il PPE, un po’ controvoglia, perché vedono il PSOE e soprattutto Podemos come una via di mezzo fra Castro, Chávez, Maduro, Stalin e Kim Jong Un e credono che il centro-destra sia un freno contro l’imminente dittatura del proletariato. Sintomatico che associno “populismo” a “ultra-sinistra”.

      • Peucezio scrive:

        A proposito di nazionalismo fra le classi di età giovani (che pure ora viaggiano molto, nel complesso sono molto più aperte) mi viene in mente una scena cui assistetti qualche anno fa in un negozio di telefonia a Toledo.
        C’erano dei clienti, che credo fossero indiani o di quelle parti e si esprimevano con scioltezza in inglese, lingua con cui volevano essere serviti dalla giovane commessa. La ragazza replicò loro con tono secco: “aquí estamos en España!”.
        Da noi sarebbe inconcepibile: in Italia la conoscenza dell’inglese non è che sia molto più diffusa che là, solo che la ragazza si sarebbe fatta in quattro per spiccicare tre parole di inglese e non avrebbe mai fatto una bandiera della propria italianità linguistica.

        • PinoMamet scrive:

          Beh, visto che dici che “volevano” essere serviti in inglese, bene ha fatto la ragazza!

          Peraltro sono appena tornato dalla “stronza e nazionalista” Francia, dove i commessi si sono regolarmente fatti in quattro per servirmi in italiano, o perlomeno nelle poche parole italiane che sapevano, nonostante io parli un francese un po’ raffazzonato ma comprensibile… forse perché non ho mai preteso di essere servito o compreso in italiano !

          • Peucezio scrive:

            In effetti i due avevano un fare un po’ arrogante, di chi dà per scontato che l’altro debba sapere l’inglese.

            E in effetti devo dire di essere sempre colpito di quanto sia diffuso l’italiano almeno fra gli spagnoli che conosco io (che però fanno testo fino a un certo punto, perché sono amici di parenti o di amici, quindi in qualche modo collegati all’Italia).
            Una sera con l’amica di vecchia data di mia madre e suo fratello che suona la chitarra abbiamo cantato pure le canzoni napoletane e loro le sanno abbastanza, anche alcune per noi più commerciali, come quelle di Carosone.
            Lui ogni volta che ci rivede (parlaimo di una volta ogni tot anni) ricorda sempre di un’improvvisata che fece da giovane per andare a trovare i miei a Bari (ormai quasi mezzo secolo fa) e della mangiata di pesce e frutti di mare che si fece con mio padre in un posto dalle parti di Torre a Mare.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ma è ovvio che in Spagna mica parli in inglese: tu butti lì un misto tra italiano e qualche mezza parola in spagnola e hai una relativa sicurezza di essere compreso al volo.

            • Z. scrive:

              Io in Ispagna ho provato a parlare in inglese. Mi hanno risposto, in italiano: se parli italiano è meglio 😀

            • Peucezio scrive:

              Ha ragione Mauricius.
              Z., dici a me del caffè di Starbuck e poi vai a parlare inglese in Ispagna… 🙂
              Tipo Carlo Levi, interpretato da Gian Maria Volontè nell’adattamento cinematografico di Rosi di “Cristo si è fermato a Eboli”, in cui il tizio alianese lo saluta con “Good morning”, perché si sa, lui viene dal nord…

              Su Francoforte: qualcosa di simile mi è successo in Russia: non nelle cittadine di provincia, ma a Mosca le ragazze giovani (tipo cameriere dei ristoranti del centro e simili) ci provavano e ogni volta ero costretto a dire loro: по русски, пожалуйста, не говорю по английски!
              Quel poco che sapevo era più che sufficiente a intendersi.

              Devo dire che in Austria invece non ci provavano: i miei amici usavano un po’ d’inglese, io me la cavavo col poco di tedesco che mastico e capivano sempre.

            • Z. scrive:

              Hai ragione Peucè… a mia parziale discolpa posso dire che ero giovanissimo!

              Comunque glielo dico alle tue amiche russe che tu l’inglese lo parli eccome!

          • Z. scrive:

            A Francoforte, appena capiscono che non sei madrelingua, passano subito all’inglese…

    • PinoMamet scrive:

      Nota sociologica italica:

      ho conosciuto alcuni giovani italiani (forse, non a caso, quelli cresciuti nel Ventennio, quello berlusconiano) che parlano di “sinistra” e “comunisti” negli stessi termini di “disprezzo per i poveracci pigri che non hanno voglia di lavorare altrimenti sarebbero ricchi” (anche se non si tratta mica di figli di imprenditori, tantomeno miliardari, ma di gente piuttosto comune o al massimo ceto medio alto, ma più medio che alto) e “paura per la Rivoluzione d’Ottobre ma stavolta insieme ai musulmani” che andavano di moda all’epoca.

      Ma la versione italiana è modaiola, fighetta, e del tutto americanocentrica
      (il “top” è la vacanza a “NY” con la tazzona di Starbuck col nome sbagliato sopra, “top dei top” il selfie con l’attore semifamoso di qualche serie…)

      • Peucezio scrive:

        Il nome sbagliato?

        • PinoMamet scrive:

          Strano ma vero, moltissimi post insistono su questa cosa, tipo la ragazza che dice al caffettaro di Starbuck che si chiama Sonia e si ritrova la tazzona di carta con scritto a pennarlo Sondra o Shirley…
          non riesco a capire cosa ci sia di particolarmente figo, ma deve essere una di quelle esperienze che fanno tutti e quindi fa piacere condividere per sentirsi parte degli happy few (!).

          Quando mi è toccato farmi rapinare dal primo ufficiale della baleniera Pequod (ahò, mi dispiace ma per me St. è sempre quello!) per tazzona di bordaglia più dolcione stomacoso ammerigano, il nome l’han scritto giusto 😉

          • PinoMamet scrive:

            Errata:
            pennarello, brodaglia 😉

            • Peucezio scrive:

              Fammi capire: da Starbuck l’uso è di farsi scrivere il proprio nome sul bicchierone di cartone? Non ne avevo idea…

            • PinoMamet scrive:

              Tu ordini, ti chiedono il nome, e poi ti chiamano per darti la tua tazza…

            • Peucezio scrive:

              Non ne avevo idea.
              L’unico Starbuck dove sono stato (e che mi ha un po’ intristito) è stato a Istanbul e non è accaduto nulla di simile.
              Forse è tassativo solo in America.

            • Z. scrive:

              Peucezio…

              tu a Istanbul hai preso il caffè a Starbucks??

              Corpodibacco!

            • PinoMamet scrive:

              In effetti!! è come prendere la pizza di PizzaHut o di Sbarro a Napoli…
              (ammesso che vi esistano, e spero proprio di no!!)

            • Peucezio scrive:

              Ho bevuto un milione di volte il caffè alla turca.
              Sulla via quella pedonale famosa principale che no mi ricordo come cazzo si chiama, avevamo voglia di un po’ d’aria condizionata e di sederci e ci è venuta la malsana idea di provare il famigerato Starbuck.
              D’altronde Istanbul è una città modernissima, dove queste cose ci stanno come le pulci nella farina. Non è che non esista una Istanbul ancora tipica, ma, insomma, nel complesso sono rimasto abbastanza deluso dall’eccesso di occidentalità di Istanbul. Quindi ci sta pure il caffè cartonato da Starbuck.

  70. habsburgicus scrive:

    @Peucezio
    interessantissimo..grazie per averci fatto partecipi delle tue riflessioni !
    dunque, se capisco bene, in Spagna l’aspetto sociale ha/avrebbe ancora un senso, a differenza dell’Italia, ove ormai “sx” [tranne in Toscana ed Emilia] è un modo alternativo per dire “riccastro” 😀 (ai Parioli, PD partito unico o quasi, per intenderci)..
    ovvero, se sei operaio o sottoproletario, probabile che tu voti PSOE (se “conformista” e “apolitico”) o financo estrema sx (se “politicizzato”)
    se sei un borghese, che ha le palanche [tranne forse i professori universitari, l’alta moda e l’alto cinema, ambienti per definizione di sx a ogni latitudine..e gli ultimi due con alte percentuali di gay allover the world :D] probabile che tu voti PPE e, in privato, magnifichi “quando c’era lui” [scil. Franco] :D..ma ovviamente non voti i gruppuscoli di estrema dx 😀
    idem, sulla religione
    se non capisco male, il proletario (sovente) bestemmia, è anticlericale e manifesta ostilità per la religione tout court
    il borghese [tranne quello “intellettuale” più anti-religioso di 1000 sottoproletari :D], che ovviamente va a mignotte o financo a trans e non gliene può fregar di meno dei precetti cattolici concreti :D, manda però i figli dai preti, partecipa alle feste comandate (per ostentare le mises della signora) e in genere si dichiara “cattolico” e “benpensante”…a differenza dell’Italia, dove, solo in Sicilia (forse) resiste una figura del genere nella borghesia
    ho capito bene? o male ?
    e, se è così, non potrebbe solo derivare dal fatto che la Spagna è indietro a noi, nell’evoluzione politica, di almeno 30 anni ?
    Franco muore a fine 1975, quando noi avevamo il terrorismo ed eravamo vicini al Settantasette..
    sino all’1981/1982 in Spagna cambia poco (socialmente), insomma sono appena 35 anni che si vive in “democrazia liberale laica”…per noi ciò rimanda al 1980, quando la sx era ancora “popolare” pure in Italia !
    non può essere così anche in Spagna ?
    datele tempo e fra 30 anni anche la sx spagnola forse sarà “fighetta” come quella italiana

    • Peucezio scrive:

      Habsb,
      “ovvero, se sei operaio o sottoproletario, probabile che tu voti PSOE (se “conformista” e “apolitico”) o financo estrema sx (se “politicizzato”)
      se sei un borghese, che ha le palanche [tranne forse i professori universitari, l’alta moda e l’alto cinema, ambienti per definizione di sx a ogni latitudine..e gli ultimi due con alte percentuali di gay allover the world :D] probabile che tu voti PPE e, in privato, magnifichi “quando c’era lui” [scil. Franco] :D..ma ovviamente non voti i gruppuscoli di estrema dx :D”

      Esattissimo.

      “se non capisco male, il proletario (sovente) bestemmia, è anticlericale e manifesta ostilità per la religione tout court”

      Beh, dipende. Nei quartieri popolari di Madrid, tolti i vecchi, direi proprio di sì. Nelle zone rurali, soprattutto del sud, non direi. Ma comunque non si tratta tanto di anticlericalismo: lo spangolo di basso ceto è volgare, dice un sacco di parolacce e s’interessa molto di più al calcio, alla birra e al chorizo che alla religione. E anche alla figa, ma meno che in Italia. Come un po’ dappertutto nel mondo d’altronde (a parte il chorizo), ove più, ove meno.

      “il borghese [tranne quello “intellettuale” più anti-religioso di 1000 sottoproletari :D], che ovviamente va a mignotte o financo a trans e non gliene può fregar di meno dei precetti cattolici concreti :D, manda però i figli dai preti, partecipa alle feste comandate (per ostentare le mises della signora) e in genere si dichiara “cattolico” e “benpensante”…a differenza dell’Italia, dove, solo in Sicilia (forse) resiste una figura del genere nella borghesia”

      A dire il vero (non scherzo) quelli che conosco io sono padri di famiglia irreprensibili. Può essere pure che qualche volta abbiano tradito la moglie, ma non sono puttanieri e tantomeno vanno a trans.

      Ovviamente comunque esistono anche ceti popolari di destra, dalla contadina che dice che quando c’era Franco pioveva quando doveva piovere al bullo di periferia che ha sulle palle gli immigrati e i ricchioni.

      • habsburgicus scrive:

        quindi il Cattolicesimo è preso più sul serio in Spagna, anche a livello di comportamenti famigliari..
        a differenza dell’Italia, come al solito

        • Peucezio scrive:

          In Ispagna è preso quasi tutto molto sul serio.
          Anche troppo.
          Per quello ti dicevo che è un po’ opprimente. Non sanno tenere la giusta distanza dalle cose.

          • habsburgicus scrive:

            anche spiega perché da loro si fanno le guerre civili e in Italia, le guerre di parole (con qualche episodio cruentissimo e vergognoso, stile piazzale Loreto)
            diciamolo, se gli italiani fossero stati spagnoli, l guerra civile ci sarebbe scappata nel dopoguerra in almeno 3-4 occasioni
            1946
            1948 e per tutti i’50
            1960
            direi c.a 1969-1971
            invece in Italia si parlò…e si aggiustò tutto..
            e facemmo bene noi., sia chiaro !
            in un certo senso, lo spagnolo è la versione seria e un po’ incupita dell’italiano
            o, se volete, l’italiano è la versione macchiettistica dello spagnolo

            • PinoMamet scrive:

              Ma pure il contrario: il prendersi tanto sul serio è proprio una cosa da macchietta, da persone “senza orrore di sè stesse”, per citare Petrolini…

            • Peucezio scrive:

              Infatti gli spagnoli spesso fanno un po’ ridere nella loro enfasi retorica.

  71. habsburgicus scrive:

    La ragazza replicò loro con tono secco: “aquí estamos en España!”.

    anche in Francia, già fine 1980′, sentito con le mie orecchie
    “Il faut parler français”
    l’Italia in questo é un unicum 😀

    • Peucezio scrive:

      Sì, ma credo che la Spagna ormai sia rimasto un unicum nell’altro senso. Ormai dappertutto in Europa di parlano in inglese, Francia compresa.
      Mi ha intristito che da un po’ di tempo in Spagna, da qualche ragazza, sento dire OK, cosa che prima davvero non si sentiva mai.
      Qui da noi ormai lo senti anche dagli ottantenni. 🙁

  72. habsburgicus scrive:

    ma meno che in Italia.

    in effetti nessuno é più figocentrico dell’Italia 😀
    dai, bisogna fare un post su questo..serio..con intervento di tutti !
    perché l’argomento sembra frivolo, ma ha una sua importanza…non scherzo
    perché in Italia c’é questa ossessione della donna, a livelli più che medio-orientali ? 😀 (e la donna lo sa, e ne approfitta..infatti l’italiana ha acquisito suoi difetti peculiari :D)
    merita di esserne discusso qui, a ogni livello (culturale, antropologico, etnico, politico, religioso)..che ne dite ?

    • Peucezio scrive:

      Secondo me è un tema interessantissimo, di notevole portata sociologica e antropologica.
      Come d’altronde tutto ciò che riguarda i rapporti fra i sessi, che in Italia però effettivamente sono molto peculiari.

    • PinoMamet scrive:

      Concordo sull’importanza del tema.

      Sentivo parlare un russo con un suo amico italiano, gli diceva di quanto era bello, per i russi, stare tra uomini, bere, ridere, fare a botte, bere, stare in mezzo alla natura (ho già detto bere?) “senza stare pensare alle donne, chissienefriega delle donne”

      all’italiano medio queste cose fanno immediatamente pensare al culattone, absit iniuria;
      sì, bella l’amicizia virile; ma quando arriva una donna, ubi maior…

      poi ho l’idea che i francesi per esempio idolatrino la bellezza femminile, ma come tutto in Francia un po’ come una cosa museale, da fotografare, da lodare, da poesie scritte a distanza, una divinità algida e intrattabile (celebri i bronci delle bellezze francesi);
      mentre in Italia il rapporto è molto più socievole, forse perché si pensa che, auspicabilmente, porti all’atto sessuale.

      • Z. scrive:

        E chi pensa male vive male…

        • PinoMamet scrive:

          “Non è l’attesa del piacere essa stessa piacere?”
          “Hmmm… no!”

        • habsburgicus scrive:

          forse perché si pensa che, auspicabilmente, porti all’atto sessuale.

          é così…
          ma, poi, per qualche strano paradosso scopano molto di più, e con gnocche di qualità maggiore, i russi (che alle donne non pensano) che gli italici* (che pensano solo a quello)…intrigante, no ? 😀

          *, c’é una minoranza che tromba tantissimo (anche per gli altri..i quali però non gliene sono grati) ovvero i tipi strafighi, bellissimi, un po’ “stronzi” (come piace alla donna)..mi riferivo però alla grande maggioranza degli italiani, questi ipso facto esclusi

        • Peucezio scrive:

          Habsb,
          “ma, poi, per qualche strano paradosso scopano molto di più, e con gnocche di qualità maggiore, i russi (che alle donne non pensano) che gli italici* (che pensano solo a quello)…intrigante, no ? :D”

          Non è un paradosso, è normale.
          Non le hanno abituate male come le nostre, quindi sono molto più disponibili e fanno meno le preziose, quindi loro trombano molto di più.

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “Sentivo parlare un russo con un suo amico italiano, gli diceva di quanto era bello, per i russi, stare tra uomini, bere, ridere, fare a botte, bere, stare in mezzo alla natura (ho già detto bere?) “senza stare pensare alle donne, chissienefriega delle donne””

        Io che io russi li ho conosciuti profondamente, non avendo, per anni, praticamente altre frequentazioni, posso confermare in pieno la tua descrizione!
        C’è addirittura un proverbio, che suona più o meno come “la cavalla, quando la donna è giù dal carro, è più leggera”, come dire che la donna è un peso, di cui si cerca di alleggerirsi.
        C’era il mio miglior amico russo, che pure si fa delle gran fighe, che, quando io gli dicevo che avevo voglia di figa, oltre al detto citato ripeteva sempre che lui aveva voglia di stare “fra uomini barbuti, panzuti, ubriaconi”. Per un italiano un discorso del genere, che lui faceva del tutto seriamente, sembra incredibile ai limiti del fantascientifico, ma per un russo la convivialità e l’ubriacarsi fra amici vale più di tanti coiti.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Non so se gli altri siano o meno meno figocentrici di noi, ma se così fosse sarebbe veramente interessante. In effetti tra uomini in Italia si parla di figa giusto “pour parler”, perché crea un clima familiare e di complicità: vuoi alleggerire la conversazione? Parli di figa e funziona.
      Il che è il motivo per cui è difficile affrontare in modo serio l’argomento, visto che è spontaneamente impiegato come argomento di alleggerimento.

      • PinoMamet scrive:

        Negli USA ebbi l’esperienza di finire in una festa di studenti universitari statunitensi, quasi tutti maschi, festa la cui attrattiva principale pareva consistere nel prendere la ciucca in modi stravaganti (canna da irrigazione con imbuto collegata a barilotto, robe di questo genere).

        Due minuti dentro, e il mio accompagnatore, un ricercatore italiano, fa a me e al mio amico (altro ricercatore italiano) “andiamocene via da questi coglioni, qua non c’è figa! questi pensano solo a ubriacarsi!”

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Quello è un curioso eccesso, un luogo dove nel tempo libero pensano solo a bere (così mi hanno detto dei friulani, quindi persone del tutto disinibite dal punto di vista etilico 😀 ).

          • Peucezio scrive:

            Pino e Mauricius,
            non dimenticate che in Occidente (e forse non solo, a parte ovviamente il mondo islamico), fuori dall’Italia è così.
            Gli uomini si divertono solo ubriacandosi e stando fra gli uomini.
            Cioè c’è lo stress del lavoro e lo svago consiste nel passare il fine settimana ciucchi (come dicono a Milano).
            E i russi ancora si salvano perché lo fanno con spirito conviviale, col gusto di passare una serata conversando, ascoltando musica, cantando canzoni, in modo disinteressato, senza competizione.
            Ma fra anglosassoni e simili dev’essere squallidissimo, perché è gente che vive in continua competizione, volendo continuamente dimostrare qualcosa all’altro, quindi, in una situazione in cui cadono i freni inibitori mi immagino che esprimano il peggio di sé, liberando gli istinti più brutali.

    • Roberto scrive:

      Secondo me siete figocentrici perché non siete sposati.
      Non è una battuta, una volta tranquilli da quel punto di vista, è infatti molto più semplice divertirsi “solo ubriacandosi e stando fra gli uomini”.

      Ne parlavamo recentemente tra amici in una delle nostre scampagnate che prendono a pretesto partite di basket o rugby o concerti per giustificare con le nosttre rispettive compagne la “riunione fra maschi”. Siamo capaci di stare anche 72 senza parlare mai di donne (a parte il classico “come sta tua moglie? Salutamela” e “guarda quella figa”) ma occupando il nostro tempo con sport, politica, musica, battute da caserma eccetera

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        dici così perché stai in Lussemburgo e avete cambiato mentalità.
        Quasi tutti gli uomini sposati che conosco ti assicuro che continuano ancora a parlare di figa.
        E alcuni non parlano soltanto…

      • PinoMamet scrive:

        OMDAP

      • Roberto scrive:

        Boh può essere, a me sembra strano che ci sia un cambiamento di massa ma chissà, sarà la pioggia….
        Comunque tieni conto che alle mie scorribande partecipano spesso i miei amici di sempre

        • Peucezio scrive:

          Sì, ma non ho capito se sono italiani che vivono in Lussemburgo o italiani che vivono in Italia e v’incontrate occasionalmente in Italia o in Lussemburgo.

          • Moi scrive:

            Sarà la pioggia … o sarà Kalergi ? 😉

          • Roberto scrive:

            Italiani che vivono in Italia e ci vediamo occasionalmente in giro per l’Europa (se non ricordo male sono venuti in Lussemburgo una sola volta per un mio compleanno)

            • Peucezio scrive:

              Boh, allora si vede che conosci gli unici italiani non donnaioli o che quando incontrano te, si conformano allo spirito del tuo modo di divertirti.

            • Roberto scrive:

              Ma a dirti la verità, fino ad una quindicina di anni fa, ero (ma anche i miei amici) proprio come descrivi tu gli italiani. Poi boh, siamo cresciuti 🙂

  73. Moi scrive:

    Luca Ricolfi sul “Populismo” … il Grande Babau dei nostri giorni !

    https://www.youtube.com/watch?v=VoLt_t3ZavM

  74. Miguel Martinez scrive:

    Per Peucezio (e altri)

    Trovo affascinante l’ipotesi di Peucezio, sulla diversità tra italiani (“io, individuo maschio, cerco figa”) e russi (“noi maschi stiamo bene insieme quando ci fidiamo l’uno dell’altro”).

    Credo che ci sia una verità fondamentale qui, qualcosa di molto importante.

    Provo a riflettere sulla Tesi Peucezio

  75. Miguel Martinez scrive:

    La Tesi Peucezio risponde a una domanda che mi sono sempre posto.

    Esagerando un po’ e sparando a tutto spiano luoghi comuni…

    L’italiano maschio pensa innanzitutto a se stesso, concetto che estende a volte con generosità alla propria moglie e ai propri figli. In questo contesto, cerca sempre l’occasione personale o al massimo familiare. A volte tesse rapporti opportunistici con qualcun altro (mafia, corporativismi [in senso non fascista], “politica”), ma pronto sempre a distaccarsi se non gli conviene. Anche perché si pensa sempre male dell’altro, consolandosi con il pensiero che “spesso ci si azzecca”.

    Occasionalmente, l’italiano partecipa a linciaggi, ma quasi solo perché è importante far vedere agli altri che si sono espressi i sentimenti giusti, non per cattiveria.

    Risultato: palazzi abusivi che crollano a ogni terremoto, corruzione e scarsissima propensione alla guerra.

    Russi (ma anche tanti altri popoli, tra cui i tedeschi fino al 1945): la vita collettiva è un elemento fondamentale di realizzazione; si spera sempre di trovare un altro maschio di cui fidarsi, piuttosto che concorrere. L’energia che l’italiano mette a distruggere ciò che fanno i suoi amici, i russi la mettono nel costruire insieme. E non buttano i rifiuti nell’orto del vicino, perché vogliono bene al vicino.

    Per questo, quando si tratta di un linciaggio o di una guerra, ci credono proprio, e sono anche contenti di far vedere ai propri compagni di bevuta che sono disposti a prendersi dei rischi per tutti.

    Per questo, la “politica” diventa impossibile in Italia, perché può solo sfociare in una nebbia di intrighi: tutti quelli che cercano di andare oltre, da Mussolini a Renzi, finiscono inevitabilmente male. Sopravvive soltanto chi sa tenersi nell’ombra, come il grande Andreotti.

    L’italiano è un bambino vecchio: da una parte gioca sempre, dall’altra sa che tutto è un gioco che non serve a niente.

    Quando gioca, l’italiano ride anche di se stesso: ho conosciuto molti piccoli Mussolini, che quando si scatenavano e gonfiavano il petto e squadravano la mascella e proclamavano ferro e fuoco, erano i primi a divertirsi.

    Pensate alla differenza con Hitler: ci colpisce il suo modo di gridare, ma non ci fa mai pensare che si divertisse, come era sicuramente il caso di Mussolini.

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      “L’italiano è un bambino vecchio: da una parte gioca sempre, dall’altra sa che tutto è un gioco che non serve a niente.”

      Descrizione molto suggestiva e interessante.
      Questa frase poi è bellissima!

      Credo colga molto dell’essenza degli italiani.
      Però ho qualche dubbio sull’essenza della differenza fra italiano e russo nel rapporto fra individuo e gruppo.
      Io per la verità la contrappodizione la operavo fra russi da una parte e anglosassoni (ma ci potrei mettere i francesi: sarebbe interessante aprire un dibattito su quella che secondo me è la differenza fondamentale fra il romanzo francese dell’Ottocento e quello russo, sempre dell’Ottocento).
      Forse cogli nel segno su italiani e russi, però a naso non li sento poi così diversi.
      I russi sono più conviviali, ma anche gli italiani lo sono abbastanza. E gli uni e gli altri sono calorosi e hanno un grande senso dell’amicizia. L’italiano viene meno alla dimensione pubblica, che in fondo per lui è solo un mezzo da sfruttare o un’entità ostile, ma non è individualista con gli amici, nelle relazioni dirette e personali: in quelle è generoso. E così il russo, che anche lui non ha ‘sto gran senso civico.
      E’ più orientale, quindi ha il senso del dispotismo, di uno stato forte a cui ci si deve in qualche modo conformare (cosa che l’italiano, specialmente del centro-nord, non ha), ma è un atteggiamento sostanzialmente passivo: servire la comunità, più che un dovere etico e civico, è un dato inevitabile, come bagnarsi quando piove. Così ha vissuto lo zarismo, lo stalinismo, il putninanesimo: accettazione, spesso adesione, ma non attiva.

      Tra l’altro questa cosa di non saper stare fra uomini, ma vivere solo in funzione della famiglia, in Italia è recente ed è il prodotto dell’imborghesimento: fino a poche generazioni fa gli uomini andavano in osteria e lasciavano la moglie a casa. La generazione di mio padre aveva un senso della condivisione strettissima del tempo e delle risorse con gli amici, che già la mia non ha: i miei amici sposati stanno sempre in famiglia e vedono gli amici una volta ogni tanto.

      Poi l’ossessione per il gentil sesso è un’altra questione ancora, io credo, rispetto a quella dello spirito di competizione vs senso di amicizia e solidarietà e a quella del rapporto individuo-collettività (anche se ovviamente ci sono dei nessi).
      E lì c’è una specificità italiana, che ci distingue sia dagli occidentali che dagli Slavi, che in questo sono simili.
      Io credo sia collegata al fatto che per esprimere una virilità forte bisogna essere rozzi: l’italiano è fine e quindi tende a un rapporto stretto con le donne, perché le capisce, sa entrarvi in sintonia. Il che genera il paradosso che, essendo così importante la coppia, i ruoli sono più polarizzati e distinti, ma ciò non rende più virile l’uomo italiano, ma semmai più femminile la donna.
      Poi può essere virile sessualmente, ma, insomma, per me è virile chi si ubriaca, rutta e bestemmia e l’italiano contemporaneo non fa nessuna di queste cose (prima le faceva, come tutti i popoli del mondo, ma se ha cambiato è perché evidentemente ha agito un retaggio molto antico, altrimenti sarebbero cambiati anche gli altri).

      Sono spunti disordinati, poco sistematici, poi possiamo ragionarci meglio…

      • Dif scrive:

        Dai, non facciamo anche qui battute in stile “Sesso, droga e pastorizia”, che avrebbero anche stufato 🙂

        • Peucezio scrive:

          Non ho capito l’obiezione.

          • Dif scrive:

            Era solo una battuta. Mi riferivo a una pagina Facebook di gran moda tra i miei coetanei, chiamata appunto “Sesso droga e pastorizia”, che inneggia alla figura dell’uomo che beve, rutta e bestemmia. All’inizio, quando davvero gli hipster andavano di moda, era anche divertente, ma adesso è pieno di ragazzini lobotomizzati che parlano come contadini sessantenni di sgasate col trattore, grigliate e ignoranza, e la cosa direi che ha anche fatto il suo tempo.

            • PinoMamet scrive:

              Mi pare che la pagina abbia avuto il suo momento di gloria quando Selvaggia Lucarelli la fece chiudere per insulti sessisti (se ricordo bene)…

            • Moi scrive:

              Uno dei non (!) pochi siti “scandalosi” che 8 persone su 10 di quelle che ne conoscono l’esistenza (passata, presente o futura in riapertura) … continuerebbero a non saperne assolutamente nulla senza lo scandalo sui media main stream.

              Un po’ come il Ginecologo dell’ Orrore 😉 Americano James Marion Sims di cui sopra … va be’: adesso tutti a smanettare su wikipedia (preferibilmente, potendo, in Inglese) per poi voler dare a intendere di conoscerlo “da sempre ” !

              … ma “prima” che facesse notizia così rumorosamente la proposta di volerne rimuovere la statua, chi ne sapeva ?!

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Sesso, droga e pastorizia è sempre stata nota. Ne hanno fatto anche delle parodie, tipo Sesso, droga e perestrojka.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Pardon, Pastorizia e perestrojka

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “fino a poche generazioni fa gli uomini andavano in osteria e lasciavano la moglie a casa
        […]
        Poi può essere virile sessualmente, ma, insomma, per me è virile chi si ubriaca, rutta e bestemmia e l’italiano contemporaneo non fa nessuna di queste cose”

        Come? Non le fa più? E da quando? 😀

        http://www.lindipendenzanuova.com/wp-content/uploads/2012/02/gentilini.jpg

    • PinoMamet scrive:

      Trovo molto interessanti i commenti di Miguel e Peucezio (che pregeherei di spiegare meglio quella faccenda dei romanzi francesi e russi)

  76. Peucezio scrive:

    Mah, da profano che ha letto un po’ degli uni e degli altri, ma nessun saggio critico in merito, e sapendo che di massina sono stati i russi a rifarsi al modello francese, mi sembra di aver osservato questo:
    nel romanzo francese èe vidente che si è di fronte a un mondo molto competitivo, in cui tutto è giocato sull’immagine, sul prestigio sociale e c’è poco spazio per i sentimenti disinteressati: in fondo è una gara e una recita continua. D’altronde i francesi sono sostanzialmente così, un po’ come anche gli anglosassoni: insomma, gli occidentali, i popoli dell’ovest Europa.
    Il russo però non è così e il romanzo russo descrive una società che cerca di conformarsi al modello francese, ma ci riesce sempre solo parzialmente, per cui lì un tema centrale è lo iato fra la volontà di imitare la Francia e l’occidente e l’incapacità (per fortuna) di riuscirci in pieno.
    Gončarov, che è il mio scrittore russo preferito, esprime benissimo questo concetto, che diventa un po’ il punto centrale dei suoi (pochi romanzi), mentre in autori come Tolstoj e Dostoevskij resta un po’ sullo sfondo.
    Ma la diversità col romanzo francese in questo mi pare evidente: un popolo sostanzialmente genuino (il russo), anche se esterofilo e complessato, vs un popolo falso, cinico e ipercompetitivo (il francese).

  77. Moi scrive:

    Comunque sono interessanti questi meccanismi psicologici di massa della Indignazione Retroattiva in un Eterno Presente in cui Archivio di Storia e Scoop Giornalistico sono un’unica realtà !

  78. Moi scrive:

    ma forse è anche una strategia:

    1

    sito praticamente sconosciuto

    2

    triggherare 😉 la sensibilità main stream (oggi come oggi, questa è di gran lunga la parte più facile 😉 …)

    3

    farsi cancellare … riuscirci atteggiandosi a Martiri della Libertà di Espressione

    4

    tornare in “veste nuova” dopo una mega pubblicità ipso facto, assicurandosi una notorietà altrimenti impensabile.

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