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Dipelle
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“record di ammessi” è più preoccupante, visto che non è frutto di Repubblica
Per Francesco
““record di ammessi” è più preoccupante, visto che non è frutto di Repubblica”
La paura di dover passare l’estate a prepararsi la difesa da possibili ricorsi fa i miracoli tra presidi e docenti 🙂
quello e l’ideologia che “bocciare è classista”
poi dicono che non c’è speranza
PS dovresti leggere Avvenire ogni tanto, sospetto che ci sono cose d’Italia che non conosci ancora
Per Francesco
“quello e l’ideologia che “bocciare è classista””
Direi che è un misto di vari elementi:
1) la paura di ricorsi
2) la paura degli altri che hanno paura dei ricorsi (tipo, l’insegnante che non ha paura, ma il preside sì, e l’insegnante ha paura del preside)
3) un’ideologia che non parla più di “classi”, ma di “inclusione individuale”, di “antibullismo”, di “se non lo promoviamo, si traumatizza”.
4) la concorrenza tra “presidi manager” che fa sì che ogni scuola cerchi di ostentare il proprio successo, misurabile statisticamente in ingresso e in uscita: cioè nel numero di giovani attratti da una scuola dove “si sa che non si boccia” e dalla percentuale di promossi alla fine. La scuola che promuove il 100% degli alunni, in fondo, realizza il 100% della propria missione, no?
5) l’idea che se l’alunna di quinta litiga con il proprio moroso mentre sono in vacanza, la colpa è dell’insegnante (“ragazzo di diciott’anni picchia amico in discoteca, ma la scuola cos’ha fatto per lui?”).
4) insisto: io non ho mai sentito una sola volta una scuola che vanti la propria percentuale di promossi
è vero che sono un pò sordo ma insomma
ciao
PS perfetto il punto 5
4) insisto: io non ho mai sentito una sola volta una scuola che vanti la propria percentuale di promossi
————————————-
Perchè non sei mai stato a una seduta in un collegio dei docenti. In tali occasion, è assolutamente la norma.
Presidi che applaudono perché i bocciati, rispetto all’anno prima, sono passati dal 2,3% all’1,9%… o che al contrario lanciano anatemi di vergogna e infamia contro l’intero corpo docente perchè quest’anno sono passati dal 2,3% al 2,5%
A quel poco che ho visto, e non poco che ho sentito, un classico degli scrutini è il preside che passa (e fin lì è suo dovere) e insiste perché gli studenti Bulletto Limbecille, Bambolina Sognante o Sguaianda Sboccatona, destinati alla bocciatura, siano invece graziati e miracolati.
Il che puntualmente avviene.
Non è che sei sordo, è che forse sei fuori dal mondo della scuola (per meglio dire, dei presidi, pardon, dirigenti scolastici… 😉 )
come genitore, sento quello che i presidi dicono come pubblicità della propria scuola
che è diverso da quello che dicono nei consigli di classe, a quanto pare
grazie
Certamente! E ragionando in maniera commerciale, deve essere così: venite in vacanza nella mia location esclusiva!
(a parte, tra sé)
Speriamo abbocchino milioni di polli…
Forse mi ripeto:
ma qual’e’ il problema a far passare tutti?
Basta essere chiari che chia ha la media del 9 e’ piu’ bravo di chi ha la media del 6.
Io proporrei di promuovere anche con il 4, cosi’ si e’ ancora piu’ chiari.
che siccome devi dare 6 per non bocciare, dai 9 a un semianalfabeta per dare 6 a un totale analfabeta
e non è bello
Privatizzazione … implica “càstomer satisfèch-scion” !
… Ma non eran materie da Bocconi, queste 😉 ?!
“che siccome devi dare 6 per non bocciare, dai 9 a un semianalfabeta per dare 6 a un totale analfabeta”
Appunto… si promuova con il 4! E sostanzialmente questo e’ quello che succede nel sistema inglese di cui si parlava nel post precedente…
Sempre per Francesco
“quello e l’ideologia che “bocciare è classista””
Dal mio osservatorio privilegiato, credo che contino poi fattori più profondi, che valgono per tutto l’Occidente.
In fondo, a che serve la scuola?
La vecchia idea di un lungo percorso, che inizia dalle fondamenta e arriva alla vetta del sapere e del saper-fare, che senso ha quando tutto cambia a una velocità lampo e quando nessuno è più in grado di dirti nulla di utile sul futuro?
Internet è infinitamente più divertente, e i penosi tentativi della scuola di rincorrere Facebook ricordano i preti che cercano di fare gli animatori turistici senza essere nemmeno erotici.
Per le masse, la scuola è stata storicamente la speranza di uscire dalla miseria, per avere un futuro migliore.
Ma oggi abbiamo un benessere talmente diffuso, che nessuno è seriamente spronato a dedicare anni e anni della propria vita a migliorare la propria sorte; e comunque quella sorte è del tutto aleatoria, visto che dipende dalla borsa di Wall Street o da qualche congegno pazzesco che inventerà qualcuno tra sei mesi che ci renderà tutti superflui.
>>> La vecchia idea di un lungo percorso, che inizia dalle fondamenta e arriva alla vetta del sapere e del saper-fare, che senso ha quando tutto cambia a una velocità lampo e quando nessuno è più in grado di dirti nulla di utile sul futuro?
io ho fatto il Liceo Classico e poi Economia Politica. mi hanno insegnato un sacco di cose utili per il mio futuro (allora lo era, adesso è il passato, ahimè), pur non avendo nulla da dare in materia di aggeggi pazzeschi
da “gentiliano”, quelle scuole non servono a imparare una tecnica ma a formare una mente – e quello serve assai
Miguel,
vedi che non ho torto quando dico è meglio se chiude?
Un’istituzione che ormai, anziché un fine formativo, ha una specie di ruolo auccudente-consolatorio-viziante del tutto inutile, anzi, dannoso, perché deresponsabilizza e rammollisce, ma costa miliardi ai contribuenti.
Tra l’altro ne nascerebbe una tale richiesta di formazione privata da parte delle classi alte, che i nostri Lisa e Pino troverebbero immediatamente di che lavorare molto meglio pagati di ora.
Quindi escludi che la scuola pubblica possa tornare a funzionare come scuola?
Tutti felicemente ignoranti o, peggio, FB-didatti e le classi alte che si pagano le scuole per i loro figli.
Non mi convinci pienamente.
E’ ovvio che lo escludo, almeno per il prossimo secolo.
Non siamo mica in India, dove tutto funziona in modo che i ragazzi si facciano il culo: perché ci sia un’inversione di tendenza rispetto al permissivismo e al lassimo di oggi ci vuole una rivoluzione antropologica, dovrebbe nascere una nuova umanitàò dalla mentalità opposta a quella di oggi, seria, con il senso della responsabilità e del sacrificio, di cui non si vede all’orizzonte, non dico l’ombra, ma nemmeno l’embrione dell’embrione dei prodromi dell’anticipazione dell’ombra.
Per Peucezio
” dovrebbe nascere una nuova umanitàò dalla mentalità opposta a quella di oggi”
Ma qualcosa si vede in alcuni ambienti particolari: tra alcuni immigrati (in particolare i mitici cinesi), oppure tra certi “ambientalisti” che effettivamente vanno a zappare la terra e imparano – in tutti i sensi – a piantare oggi alberi che daranno frutto tra vent’anni.
Oppure alcuni musicisti o studenti di fisica.
Ma sono davvero pochi, alla fine.
Certo, prima o poi un’inversione di tendenza dovrà esserci: il pendolo della storia non va in una sola direzione e oggi i tempi dei cambiamenti sono rapidi.
Probabilmente bisognerà prima raschiare il barile, cioè bisognerà aver perso la percezione delle risorse illimitate.
Peraltro il problema è di tutto l’Occidente (anzi, probabilmente noi siamo messi meglio della media).
Quest’assurdità della confidenza e della mancanza di senso della disciplina c’è dappertutto, d’altra parte riflette l’evoluzione dei rapporti famigliari: in tutti i film americani c’è il solito padre nevrotico e debole che deve conquistarsi la considerazione del figlio, comprenderlo, che se gli dà uno schiaffo poi si sente in colpa manco l’avesse ucciso… Com si può pensare di trasmettere il sapere se i figli sanno che i genitori e i vecchi tanto si prendono a cazzi in faccia perché non contano niente? Qual è il motore che dovrebbe fare sì che i giovani vogliano recepire il sapere delle generazioni precedenti, quindi la cultura?
Per Peucezio
“Tra l’altro ne nascerebbe una tale richiesta di formazione privata da parte delle classi alte, che i nostri Lisa e Pino troverebbero immediatamente di che lavorare molto meglio pagati di ora.”
Rispondo a un vecchio commento….
Non escludo che esista una piccolissima minoranza di genitori in Italia che pretendono “l’eccellenza” per i loro figli, magari per poterli poi mandare a fare un master negli Stati Uniti.
Mal’istruzione privata in Italia mi sembra in parte promovificio per bocciati delle scuole pubbliche, in parte luogo dove “non si fanno le canne e non ci sono marocchini”.
Non a caso, le condizioni di lavoro degli insegnanti delle scuole private sono quasi sempre molto peggiori di quelle degli insegnanti delle scuole pubbliche (pensiamo ad esempio al favoloso sistema dei falsi stipendi, con gli insegnanti che lavorano gratuitamente anche per anni, solo per ottenere il punteggio utile per passare alla scuola statale).
>>> Non escludo che esista una piccolissima minoranza di genitori in Italia che pretendono “l’eccellenza” per i loro figli, magari per poterli poi mandare a fare un master negli Stati Uniti.
e li conosco tutti io? mi sembra statisticamente difficile
PS e non c’entra la politica, molti sono miei parenti di sinistra, anche abbastanza spinta
Per Francesco
“PS e non c’entra la politica, molti sono miei parenti di sinistra, anche abbastanza spinta”
E ci credo, cosa c’è di più da “intellettuale di sinistra” che studiare?
Quelli che picchiano i professori da noi non sono certamente di sinistra.
Oh Miguel… sono amici tuoi i picchiaprof, mica nostri!
Conta comunque che per Francesco anche Alfano fa parte della sinistra, probabilmente.
Persino io!
😀
Beh, veramente per quei miei consanguinei Alfano è un esempio di destra reazionaria e bigotta …
Miguel,
effettivamente le cose non bisogna darle per scontate, se no uno capisce una cosa per un’altra: mi sono espresso male io.
Io non parlo di scuole private: io le scuole le chiuderei tutte, prubbliche, private…
Io parlo di insegnamento privato. Cioè a domicilio, col precettore.
Va da sé che il titolo poi te lo dà lo stato, ma con criteri restrittivissimi, roba che ogni anno si dipòloma in tutta Italia se va bene un migliaio di ragazzi (ma sono pure troppi).
dai, di diplomati come perito tornitore o saldatore ne servono ben di più!
o pensi ai liceali?
Ma no, vuole solo abolire la scuola per gli altri.
“Per gli altri” è il postulato irrinunciabile di qualsiasi progetto di qualsiasi destra italiana. Incluso Grillo 🙂
Roba che negli ultimi 1500 anni si è vista solo in una brevissima parentesi nell’Ottocento?
Peucezio, mi sorprendi sempre di più col tuo modernismo 😀
beh, perchè cancelli l’antichità classica dal panorama?
non mi pare leale
poi, i danni dell’istruzione universale sono evidenti quasi quanto quelli del suffragio universale o della seria A a 20 squadre
Per Francesco
“insisto: io non ho mai sentito una sola volta una scuola che vanti la propria percentuale di promossi”
Non so se ci sono delle scuole che vantano pubblicamente la percentuale di promossi, ovviamente mascherando la cosa con un linguaggio appropriato.
Certamente, è il tema centrale dei consigli di classe fiorentini: “trasformiamo il 4 in matematica di Tizio in un 5 che poi diventa un 6, perché non vorremmo che si spargesse l’idea che la nostra scuola sia poco inclusiva”.
Ma cosa vorrebbe dire “totema”??
Immagino sia una crasi involontaria per “tototema” 😀
Già: oppure volontaria, di Giornalistese Moderno evolutosi dal Giornalistese Classico … “Tototema” sulla falsariga di “Totoministri”, “Totosegretari”, sulla falsariga a propria volta di “Totocalcio” e (se anch’or esiste …) “Totip” …
il Totip lo ricordo piuttosto bene, che “da cinno” abitavo vicino all’ Ippodromo … e c’era anche il rituale della Festa dell’ Unità tutta (o quasi) montata da Volontari del PCI … poi, dicevano gli Umarell e Zdàure, arrivavano “cal brànch ed lèder” del PSI con la Festa dell’ Avanti e della DC con la Festa dell’Amicizia: che si limitavano a pagare l’ affitto, a cambiare le insegne e lasciare lo smontaggio a chi aveva montato ! 😉 … Che con orgoglio stava al gioco, dimostrando nei fattti (!) così la propria Superiorità Morale ! 😉
Those were the times!
Forse è una traslitterazione imprecisa di το θέμα?
>> Vengono quindi proposte delle riforme. Per prima cosa non bocciare nella scuola
dell’obbligo, portare tutti alla terza media. Secondo i ragazzi di Barbiana la scuola
dell’obbligo è un diritto sancito dall’articolo 34 dalla Costituzione. Tutti sono adatti ad
acquisire un sapere di base. Una chicca umoristica è la proposta di pagare a cottimo
gli insegnanti, un tanto per ogni studente portato alla fine dell’obbligo scolastico.
Ops, forse Milani non è così poco colpevole come pensavo!
>>> Proposta seria è l’introduzione del tempo pieno per gli studenti bisognosi. Visto che i ricchi possono pagarsi le ripetizioni, sarebbe giusto offrire un doposcuola agli allievi
che non hanno a disposizione gli strumenti per studiare da soli. Gli autori si rendevano
perfettamente conto che questo avrebbe significato togliere agli insegnanti il privilegio
di un orario di lavoro molto ridotto rispetto a quello di altre professioni; nonché
togliere tempo per i guadagni extra ottenuti in maniera non lecita grazie alle
ripetizioni. Tutte queste cose sono denunciate apertamente nella Lettera.
Questo è il polpottismo che io apprezzo! Credo che a proporli ai grillini molto potrebbero abboccare, c’è la Kasta, i Previlegi, il Complotto
Visto che i ricchi possono pagarsi le ripetizioni, sarebbe giusto offrire un doposcuola agli allieviche non hanno a disposizione gli strumenti per studiare da soli.
__________________________
Rimane comunque lo stupore totale globale per il principio che c’è sotto: ossia, perché mai gli allievi non dovrebbero essere in grado di studiare da soli, e dovrebbero avere bisogno assoluto del tutoraggio di una persona adulta che si mette al tavolino con loro e che suggerisce loro cosa fare?
La fissazione con la bufala che “i compiti a casa siano discriminanti” perché non è giusto che qualcuno abbia la possibilità di farsi aiutare dai genitor e qualcun altro no , è di una demenzialità che travalica l’universo conosciuto.
Perché NESSUNO dovrebbe farsi aiutare dai genitori, né i ricchi né i poveri, né i colti né gli ignoranti. I compiti sono una responsabilità diretta dei ragazzi, NON dei genitori!
No, va bene che li aiutino i genitori.
Però allora il diploma lo prendono i genitori, non i figli.
E’ inammissibile che lo stato certifichi delle competenze acquisite da qualcuno che NON le ha acquisite, perché si è fatto aiutare.
Comunque sarebbe semplice: cominciamo a stabire che per ogni alunno promosso ogni scuola deve pagare un tot allo stato. E così ogni università per ogni esame passato e una cifra molto più alta per ogni laurea.
Perché NESSUNO dovrebbe farsi aiutare dai genitori, né i ricchi né i poveri, né i colti né gli ignoranti. I compiti sono una responsabilità diretta dei ragazzi, NON dei genitori!
credo che qui ci siano svariate sfumature però, io sono d’accordo se il genitore si sostituisce al figlio nel fare i compiti.
Ma io penso che sia più che bene se un genitore è disponibile ad aiutare il figlio altrimenti.
Non che gli faccia i compiti, ma che dia supporto e possa spiegare se richiesto, o magari dare la sua opinione.
Cioè se non hai capito le derivate e tuo padre fa il matematico o l’ingegnere, che male c’è a chiedergli aiuto?
Che differenza c’è se lo fa un genitore o un compagno di classe intelligente con cui si studia il pomeriggio?
Certe famiglie sono più colte e questa cosa la possono fare, altre famiglie no. Così come certe persone singolarmente hanno più talento e altre no.
È la vita, ognuno prova a fare il meglio con quello che ha.
Totalmente d’accordo con ruttone.
Aggiungo che mi è capitato di studiare con mia figlia anche perché semplicemente un’insegnante non fa una beata fava in classe (ci ha pure scritto una mail dicendo che non ha il tempo di preparare le lezioni e pregandoci di far studiare ai nostri figli i capitoli X, Y e Z…)
lì nel Granducato? avete girato la mail alla Gestapo e fatto giustiziare il tizio?
Abbiamo vivamente protestato, ma gli insegnanti sono distaccati dai vari Stati membri e quindi non ci puoi fare nulla.
Comunque mo finisce l’anno e questa disgraziata non la vedo più (finché non toccherà al piccolo, sperando che nel frattempo se ne torni in Germania e Berlino ce ne mandi un’altra)
Ruttone,
in teoria avresti ragione.
Il guaio è che li aiutano per sollevarli almeno in parte dal peso di fare i compiti, non è che li aiutano perché gli insegnano le cose.
In quel caso sono d’accordo che non va bene
cara prof
ammetto che non ci avevo mai pensato in questi termini
i miei figli hanno deciso per conto loro che non vogliono i genitori tra i piedi, comunque
saluti
PS e non ho postato nulla delle critiche alla cultura delle classi alte, dirette progenitrici dell’ignoranza come principale materia di insegnamento nelle scuole.
Oggi consegnavo la domanda/modello b1 per le scuole in un liceo romano: si cerca lavoro pregando di non trovarlo. La scuola, dai quadri alla base fin ai lati obliqui, costituisce l’ipostasi, l’idea ipouranica di un treno surrealista filosofante nella notte di ogni buon senso. In fila, vari lassisti ed arruffapopolo, oltre a qualche sbandato saccente ed addirittura un impenetrabile esponente della gloriosa razza gialla: l’unico a tenersi con rettitudine nell’abisso ivi rappresentato. Nella segreteria, un poster di Che Guevara osserva con tono di sfida il malcapitato docente precario. Vari giovinastri sfaccendati si agitano nella prossimità dei professori di terza fascia, forse burlandosene. Gli effluvi mefitici di un antifascismo clinicamente testato ci confermano nella nostra idea di fondo: la scuola ha da essere un avviamento al lavoro; i giovani sceglieranno tra questa e la milizia popolare; in entrambi i casi, la educazione e la tenuta morale dei sottoposti sarà informata ai canoni degli spartiati.
Appena fuori l’istituto, un rom infraumano rovista nei cassonetti dell’AMA, forse ricercando le ctonie origini della sua stirpe.
Mario, “facta non pugnectae” 😉 : SE vuoi insegnare … devi trasmettere alla Gioventù il contrario (!) di tutto ciò in cui personalmente credi !
Sennò non ti accetteranno mai, e al primo sgarro rispetto ai dettàmi del politically correct …. you’re fired, it’s over !
che vai a insegnare, scie chimiche?
Le Tracce Kalergiche dei Temi 😉 :
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-maturita-dateciculturanon-ideologia-20234.htm
Maturità, dateci cultura non ideologia
di Giovanni Fighera
22-06-2017
…………………………………………………….
Dateci fighera
M. Martínez, vous avez un courriel!
Per Z
“M. Martínez, vous avez un courriel!”
Non trovo nulla… hai scritto a muqawama o a un altro mio indirizzo?
A quello…
#permoi
La Federazione Mondiale di Taekwondo cambia nome!
http://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2017/06/24/news/wtf_la_federazione_di_taekwondo_cambia_nome_acronimo_imbarazzante-168973137/?ref=RHPPBT-VS-I0-C4-P11-S1.4-T1
😀 😀 😀
che vai a insegnare, scie chimiche?
Cose molto meno impegnative: materie letterarie e latino.
Ma: una questione a Miguel. Vedo tra i blog che segnali, voce “menti interessanti”, Alessandra Colla: moglie di M. Murelli, il nazimaoista direttore di “Orion”, di cui ho letto un significativo saggio sul nazionalcomunismo, ultimamente. Mi pare che però la Colla abbia preso una deriva ecologistico-animalistica, pericolosa se non esiziale. Attenzione! Ad “Ar” non ne saranno felici.
Che ne pensi?
Per Mario
“Attenzione! Ad “Ar” non ne saranno felici.”
Credo che ad Alessandra gliene importerà ben poco.
https://www.youtube.com/watch?v=GDcCzElcUMs
Esami di Maturità, “Chi è Caproni?” Gli studenti avellinesi rispondono così…
Storie di orrore tutto italiano…
http://www.lastampa.it/2017/06/25/italia/cronache/il-caso-ilaria-capua-radiografia-del-suicidio-italiano-Loj8cxa8ae4QyOxd7OLidO/pagina.html
Grillo “lanciò una fatwa” vagamente simile anche VS Rita Levi Montalcini … c’era di mezzo un farmaco (“Croniassial”) presuntamente (!) neurotossico !
Qualcosa del genere. Votatelo, ve lo meritate…
una storia orrenda
Per Z
“Storie di orrore tutto italiano…”
Perché tutto italiano? Anche gli Stati Uniti, tanto per citare un paese a caso, sono pieni di queste storie.
Anzi, in Italia fino al 1993 era il contrario: la stampa non osava parlare di autentici delitti.
Ciò che viviamo è l’immediatezza della circolazione mediatica, e ce l’ha raccontato un francese da me spesso citato, Debray.
Invece i tempi (!5 anni!) sono davvero italiani.
Miguel,
gli Stati Uniti sono pieni di ricercatori costretti a emigrare in Italia perché oggetto di baggianate giornalistiche e bersagliati dai No-Quaccheccos di turno?
e in quale università italiana si rifugiano?
https://www.youtube.com/watch?v=GDcCzElcUMs
Io però “a scuola non lo feci” 😉 … perciò avrei detto l’ Ingegnere Aeronautico Italiano caro a Hayao Miyazaki; ma in realtà so benissino che quel Caproni lì sarebbe improponibile alla “Matura” perché troppo legato al Fascismo.
https://www.youtube.com/watch?v=7NMiTC29BSQ
Si alza il vento Trailer Ufficiale Italiano (2014) – Hayao Miyazaki Movie
Moi, scusami, ma perché mai dovrebbero parlare di un ingegnere aeronautico nella verifica di italiano??
Il Fascismo, ammetterai, non c’entra niente, e neanche i Professoricomunisti.
Ah, l’nno scorso ho fatto il commissario esterno in alcune calssi di indirizzo Architttura:
c’era anche una tesina sull’architettura nell’Italia fascista, con tanto di spiegazione della Casa del Fascio di Como.
Non l’ha scritta un ragazzo fascista, e non è stata stroncata dai professoricomunisti, come forse potresti essere portato a credere.
L’ha scritta un ragazzo appassionato di architettura, ed è stata letta commentata e domandata 😉 da professori della materia, che conoscono benissimo l’opera di Terragni, Piacentini ecc.
Forse, sai, ogni tanto dovresti dare anche un’occhiata al mondo reale 😉
Caproni :
Giorgio
https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Caproni
VS
Giovanni Battista
https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Battista_Caproni
fra l’altro, anche l’ ivi giovanissimo Jiro Horikoshi èun personaggio Storico
https://it.wikipedia.org/wiki/Jir%C5%8D_Horikoshi
… un po’ 😉 cambiato da grande ! 😉
#maturità2017 Sgarbi: “A proposito di Caproni”
https://www.youtube.com/watch?v=SDQpi4ZFTSk
———-
per quanto riguarda Caproni l’Altro, maturità o non maturità, resta cmq il paradosso che un nome così importante quasi tutti in Italia lo debbano imparare dall’anime di un Giappo !
…. forse Habsburgicus può “iper-interpretare” 🙂 ciò che dico, ma almeno lo coglie !
A dire il vero io “l’altro Caproni” lo conoscevo già da prima…
poiché si dice che il Fine Veramente Vero 😉 della Scuola NON è il Sapere, bensì l’ Indottrinamento Ideologico …
——————————
http://www.secoloditalia.it/2017/06/il-caso-fusaro-cosi-un-marxista-divento-maestro-per-la-destra-radicale/
Il caso Fusaro, così un marxista diventò maestro per la destra radicale
di ANNALISA TERRANOVAgiovedì 22 giugno 2017
La retorica del disagio. Come nascondono le contraddizioni sociali
Diego Fusaro
https://www.youtube.com/watch?v=1kgfWY4Wxz8
i famigerati POF, BES e chissà cos’altro … derivano dalla Retorica del Disagio !
Soluzioni biografiche a contraddizioni sistemiche.
Ulrich Beck
[cit.]
—————————————————–
https://de.wikipedia.org/wiki/Ulrich_Beck
le Affirmative Actions, il Politically Correct … seguono queste logiche per cui dinanzi al Sistema ci si mette in riga, però il Sistema sa come “poverinare” chi potrebbe ribellarsi, facendone il più innocuo degli Utenti; anzi: non di rado, il più strenuo dei Difensori.
@ Zeta & Roberto
Icché dite a discolpa rispettivamente di PD e UE ? 😉
Dopo il TTIP … il CETA !
https://www.youtube.com/watch?v=0o3oqJOh1HA
(prospettiva Piddicentrica)
https://www.youtube.com/watch?v=sv3_Z_UE1MM
(Prospettiva UEocentrica)
Ribadisco: votali, te li meriti 🙂
A volte penso che se lavorassi all’estero non mi dispiacerebbe vedere i grillini al governo in Italia, magari assieme a Salvini.
sei un sadico!
il che non mi stupisce, visto che sei un comunista
Esagerato… ho detto “a volte”, dopotutto.
E poi tanto il problema non si pone, dato che vivo e lavoro qui, e verosimilmente sarà così fino a quando Sovngarde mi farà cenno.
Moi,
Uno spunto di riflessione più che una risposta.
Non potrebbe essere che l’abolizione dei dazi doganali favorisca i piccoli produttori artigianali & tradizionali di prodotti tipici quali Parmigiano, prosciutto di Parma e di San Daniele che potranno esportare in Canada a costi ridotti (niente più dazi) e non soffriranno più della concorrenza di fake quali prochutto de Parma e canadian parmesan?
beh, sospetto che i produttori del prochutto abbiano capacità di gestione delle loro imprese migliori dei nostri produttori di vero prosciutto
altrimenti non potrebbero essere sul mercato con le porcherie che propinano, giusto?
come no? basta un bel dazio doganale del 100% sul prosciutto di parma che mette fuori commercio ogni concorrente plausibile, sfrutti impunemente il nome e la reputazione del prosciutto italiano e vendi la tua merda a base di cosce di pantegana nei negozi di delikatessen
a lavorare senza concorrenza credo che saremmo capaci pure io e te di mettere su un bel business di prochutto di topo…..
è che non riusciamo a vendere Prosciutto DOP neppure dove non ci sono i dazi, mi pare
🙁
come no?
par i prosciutti c’è una crescita costante nell’esportazione!
comunque, lasciamo stare il caso specifico, quelo che voglio dire (a Moi più che a te) è che l’abolizione dei dazi doganali non è solo a vantaggio dei canadesi come si sente in quel video che ha postato, ma pure degli esportatori nostrani.
poi ci sarà come in ogni situazione chi ci perde e chi ci guadagna, ma guardare solo chi ci perde è sbagliato almeno quanto guardare solo chi ci guadagna
Parole Sante!
è per quelli che Salvini è una sfaccettatura del Male Assoluto, come Meloni, Camusso, Grillo e molti altri
https://www.youtube.com/watch?v=4Kv1DHJaDVw
Canzone di Povia sul CETA, si noti il “Serie Zeta” 😉 come rima !
😀
…ti meriti anche Povia. Soprattutto Povia 😛
“…ti meriti anche Povia. Soprattutto Povia”
—————————–
Una delle figlie di Povia, diversi anni fa, è stata compagna di asilo di mio figlio al nido comunale.
Faccio notare che la moglie o compagna del Povia stesso, di mestiere, gestisce un asilo nido privato (o almeno lo faceva sette o otto anni fa, non so se adesso abbia cambiato genere di attività), e però contemporaneamente mandava le proprie figlie all’asilo nido pubblico del comune.
Ci sta… se anche insegnassi in un liceo privato manderei comunque i miei figli alla scuola pubblica!
🙂
http://www.terranuova.it/Agenda/Eventi-vari/Presidio-contro-il-Ceta
il 9 Giugno in Piazza de’ Ciompi … c’era un Rituale Magico Deambulatorio VS il CETA …
E se invece … non fosse opportuno abolire i compiti a casa (nonché delle vacanze !) per evitare l’idiosincrasia vs la Cultura che porterà tanti, da grandi, a guardare i cinepanettoni a spregio di Dante e Manzoni (che fa anche rima) ?
Invece no: gli insegnanti (che magari leggono la Gazzetta dello Sport in classe … e parlo per esperienza personale) hanno l’assoluta convinzione che nel DNA dell’intera classe via sia un Gene della Nerdaggine 😉 che si attiva in chiunque previo bombardamento di compiti a casa e delle vacanze.
L’ atteggiamento (sempre parlo per esperienza personale) da “per la prossima volta vi fate da pagina tot. a pagina tot. , che vi interrogo e poi se avanza tempo ve lo spiego !” ottiene il bel risultato di imparare apposta per poi dimenticare la volta dopo.
“vi sia ”
—————————————
La scuola fa male alla cultura perché non comunica. Perché il ceto del sottoproletariato intellettuale l’ha conquistata come proprio terreno di sicurezza economica sbattendosene della funzione.
Lo schema che si ripete è quasi sempre lo stesso: studenti di fronte ad “educatori” spenti, preoccupati di finire un programma ministeriale, di riempire un registro, corollari fastidiosi alla vera occupazione della stesura dell’itinerario-vacanze. Non è neppure sfiorato uno dei principi della pedagogia classica: la trasmissione della passione per la lettura e la trasfusione della curiosità culturale. Si leggono i classici come se fossero la bolletta del telefono o le ricette del medico. Le parole lette, anche quelle dei grandi autori, restano solo parole, svuotate di tutta la loro forza, perché ridotte al rango di esercizio.
La cultura non arriva al cervello perché è stata ridotta a compito da svolgere per il giorno dopo, a pedaggio da pagare per ottenere un voto, che poi darà diritto ad un diploma, e quindi, eventualmente e fortunosamente, ad un impiego, in attesa della pensione.
(Mina Mazzini)
Per Moi
“Lo schema che si ripete è quasi sempre lo stesso: studenti di fronte ad “educatori” spenti, preoccupati di finire un programma ministeriale, di riempire un registro, corollari fastidiosi alla vera occupazione della stesura dell’itinerario-vacanze. ”
A parte la descrizione caricaturale, non si capisce cosa voglia l’autrice.
Cioè, capisco: vorrebbe insegnanti più carismatici.
Ma come ottenerli?
Un concorso con assunzione basata su punti-carisma a prescindere dalla preparazione?
Vacanze pagate per l’insegnante che sa far ridere di più?
In Italia, ci sono circa 9 milioni di studenti tra statali e paritarie, diciamo 10 milioni per arrotondare.
Poniamo che in Italia ci siano diecimila persone sia carismatiche sia preparate, capaci davvero di “trasmettere le passioni e trasfondere la curiosità intellettuale”.
I casi sono tre:
1) dai a ciascun insegnante una classe di 1000 alunni
2) dai a ciascun insegnante una classe di 20 alunni e lasci a casa gli altri 9.980.000
3) prendi per concorso gli insegnanti preparati e lasci perdere se sono o no nati con il tocco magico dell’oratoria e del fascino.
4) licenzi gli insegnanti lavativi a fine anno, creando magicamente motivazioni sufficienti per fare bene il lavoro di insegnante, esattamente come capita ai traduttori di manuali tecnici, agli sceneggiatori senza cugini importanti, agli impiegati del settore privato, ai giocatori USA di basket in giro per l’Europa
cosa ne pensi?
per Francesco
“licenzi gli insegnanti lavativi a fine anno, creando magicamente motivazioni sufficienti per fare bene il lavoro di insegnante, esattamente come capita ai traduttori di manuali tecnici, agli sceneggiatori senza cugini importanti, agli impiegati del settore privato, ai giocatori USA di basket in giro per l’Europa”
Tolto l’insegnante napoletano (caso vero) che all’inizio di ogni anno manda alla scuola a Firenze un certificato medico che lo esonera dal lavorare, faccio fatica a definire un “insegnante lavativo”.
Posso pensare a vari criteri:
1) referendum tra studenti: “vi fa faticare molto, il vostro insegnante? Vi fa soffrire facendovi fare cose nuove e sempre più difficili?”
2) quantità di carte burocratiche compilate dagli insegnanti, a prescindere da ogni e qualunque merito (e ovviamente a totale discapito della qualità dell’insegnamento)
3) telecamere nascoste nell’aula di italiano con gruppo di esperti psicologi, psicopedagogisti e professori universitari di letteratura italiana e di filologi che analizzano meticolosamente comportamenti, stato d’animo e competenze del docente spiato
4) una specie di prova unica nazionale, per cui se gli studenti dell’istituto per meccanici di Scampia falliscono la prova di italiano superata brillantemente dagli studenti del liceo classico di Milano, si licenziano tutti gli insegnanti di Scampia
4) il sistema più semplice: quantità di promossi a fine anno. Zero bocciati, si rinnova la cattedra, ogni alunno bocciato o con insufficienza, un punto in più di rischio licenziamento. Per liberarsi dall’insegnante pignolo, gli studenti devono limitarsi a non studiare.
“una specie di prova unica nazionale, per cui se gli studenti dell’istituto per meccanici di Scampia falliscono la prova di italiano superata brillantemente dagli studenti del liceo classico di Milano, si licenziano tutti gli insegnanti di Scampia”
Prova unica nazionale in cui i risultati di ogni scuola si confrontato con i risultati della stessa scuola negli anni precedenti.
Per Zhong
“Prova unica nazionale in cui i risultati di ogni scuola si confrontato con i risultati della stessa scuola negli anni precedenti.”
Infatti, è per questo che alle prove Invalsi capita spesso che gli insegnanti aiutino gli studenti; anche perché le prove vengono corrette… dagli stessi insegnanti, visto che non si possono mobilitare un milione di funzionari a correggerle. E le prove Invalsi non sono ancora la differenza tra avere un lavoro e trovarsi per strada…
“faccio fatica a definire un “insegnante lavativo”.”
invece è semplicissimo, è uno che non fa il suo lavoro.
molto più delicato, e su questo sono d’accordo con te, è dimostrare che uno non fa il suo lavoro, ma questo è difficile per qualsiasi tipo di mestiere che non ha un obbligo di risultato misurabile
in francia (dove tutti i funzionari sono soggetti ad una forma di valutazione)
hanno escogitato questo sistema
http://www.education.gouv.fr/cid1138/inspecteur-de-l-education-nationale.html
il che implica la creazione di un numero importante di funzionari (insegnanti all’origine, in genere si tratta di insegnanti con una certa esperienza e che si sono scocciati di insegnare) ed una bella macchina amministrativa da far funzionare
non ho idea dei risultati. posso solo dire che tutti gli insegnanti francesi che ho conosciuto sono stressatissimi per le ispezioni (più o meno regolari a seconda delle regioni) ma contenti del funzionamento che permette (a detta loro) di scartare i nullafacenti e valorizzare gli altri.
Sempre per Francesco
“insegnante lavativo”
Tra l’altro, la definizione di “lavativo” è problematica.
Nella mia esperienza, ho avuto diversi insegnanti bravi, qualcuno incompetente e uno solo lavativo.
L’insegnante si trova sotto sorveglianza continua, da parte di un pubblico che non capisce quello che dice, ma che controlla in ogni istante come lo dice e come si comporta. Non può, di norma, mettersi a scrivere risposte a Francesco al computer mentre lavora, a differenza dei traduttori di manuali tecnici.
Casomai, ci sarebbe da valutare quanto l’insegnante abbia voce forte e chiara, sia in grado di farsi rispettare, abbia occhio di falco per capire cosa stanno facendo gli alunni più copioni, stia su fino alle tre di notte a casa a corregere i compiti invece di tirare via, ma ammetterai che sono cose per nulla facili da valutare da fuori.
Beh, premessa una minima diffidenza per il modello francese, non posso che pensare alle famiglie (non agli studenti), ai presidi, ai risultati ottenuti alle prove Invalsi e ai risultati ottenuti nel ciclo scolastico successivo.
Per iniziare, mi accontenterei della fucilazione degli esibitori di certificati medici farlocchi e dei richiedenti trasferimento ma intanto mantengo la cattedra.
per Francesco
” non posso che pensare alle famiglie (non agli studenti),”
E che ne sanno?
Almeno gli studenti vedono gli insegnanti in azione.
Le famiglie sentono soltanto i pareri degli studenti arrabbiati neri perché devono studiare un nuovo capitolo di un libro invece di andare in discoteca. Per cui la mamma corre dallo psicologo per ottenere una certificazione che esoneri il figlio dalla fatica di studiare.
E siccome ha ottenuto una certificazione come BES (ormai ci sono classi anche con cinque certificati!) anche la promozione è assicurata, per cui sono assicurati anche i risultati nel “ciclo scolastico successivo” cui accenni.
Per quanto riguarda i presidi, hanno in genere due preoccupazioni strettamente correlate:
1) ottenere più fondi per la scuola
2) aumentare le iscrizioni a scuola
Quindi si tratta di soffocare ogni scandalo, nascondere al mondo ogni possibile problema, evitare ricorsi, produrre molta carta-ammuina e sperare che si sparga la voce che “da noi non si boccia”.
“visto che non si possono mobilitare un milione di funzionari a correggerle.”
Le prove vengono rese anonime. Poi gli insegnati di una scuola correggono quelle di un’altra scuola scelta a caso. Ogni scuola non sa quale altra scuola corregge i suoi esami, e nemmeno di che scuola sono gli esami che corregge.
x Miguel
ah, l’incompetenza è grave quanto la lavatività. Non mi interessa se il problema è che non ti alleni o che sei scarso, se non segni e non prendi rimbalzi non giochi a pallacanestro e non prendi lo stipendio da giocatore di basket.
ammessa tutta la difficoltà di capire se un insegnante fa il suo lavoro o meno ma tutto sommato non è per questo che sono (sarebbero) pagati i presidi?
l’alternativa è affidarsi interamente alla autogestione degli insegnanti, che NON SO quanto sia fattibile con successo
PS ho scritto NON SO,
Per Francesco
“ma tutto sommato non è per questo che sono (sarebbero) pagati i presidi?”
Direi di no.
Il preside serve a mediare il conflitto a tre tra studenti/famiglie, stato e insegnanti.
Lo Stato vuole statistiche in aumento: di iscritti, di ore spese in riunioni, di moduli compilati. Tutte cose che vanno direttamente in conflitto con il rendimento reale degli insegnanti.
Gli studenti (a larga maggioranza, poi le eccezioni ci sono sempre) vogliono evitare ogni forma di fatica e potersi occupare di varie attività molto più interessanti (fidanzarsi, trovare nuove app per l’iphone, ecc.) e secondariamente vogliono evitare di essere bocciati per non avere guai in famiglia. Aggiungi il fattore età della ribellione, e l’insegnante è sostanzialmente un antagonista.
Le famiglie (sempre a larga maggioranza) vogliono, Uno, avere il figlio sempre promosso in modo che ottenga il famoso Pezzo di Carta e Due, avere qualcuno da accusare se la figlia viene mollata dal fidanzato, se diventa anoressica, se si fa le canne o se su Facebook le danno della cittadina di Ilio.
Questo vuol dire che le famiglie (a larga maggioranza) ritengono che gli insegnanti abbiano due compiti: promuovere il loro figlio e impedirgli di sniffare cocaina quando va in discoteca alle tre di notte (la famosa, “ma la scuola cosa ha fatto per riconoscere il suo Disagio?”).
Per Francesco
“ah, l’incompetenza è grave quanto la lavatività. Non mi interessa se il problema è che non ti alleni o che sei scarso, se non segni e non prendi rimbalzi non giochi a pallacanestro e non prendi lo stipendio da giocatore di basket.”
Il giocatore di basket deve fare un’azione molto precisa, con regole rigorose e risultati statisticamente misurabili, visibili a tutti.
L’insegnante che conosce la propria materia, che non fa mai un’assenza, che sta fino alle 3 di notte a correggere compiti, ma ha un buffo tic all’occhio destro e la voce flebile, è certamente un “incompetente”, perché gli alunni alla fine dell’ora si ricordano SOLO queste due ultime caratteristiche.
Però se tu vuoi avere 720.000 insegnanti, pagati con uno stipendio che non è quello del giocatore di basket, a un certo punto non puoi scartare quelli con il tic all’occhio destro o con la voce flebile.
>> Le famiglie sentono soltanto i pareri degli studenti arrabbiati neri perché devono studiare un nuovo capitolo di un libro invece di andare in discoteca.
allora, le famiglie che conosco io scelgono le scuole perchè ci sono insegnanti di questo tipo.
se ci sono altre famiglie, questo dimostra che l’istruzione universale è un errore dovuto a fanatismo ideologico, come noi conservatori diciamo da un paio di secoli
ciao
Per Francesco
“se ci sono altre famiglie, questo dimostra che l’istruzione universale è un errore dovuto a fanatismo ideologico, come noi conservatori diciamo da un paio di secoli”
Può darsi. Ma calcola che in regime di istruzione universale, la grande maggioranza delle famiglie vuole soltanto la promozione del proprio figlio con il minimo di disagio per lui. E quindi è facile capire quale sarebbe il risultato, se le famiglie avessero voce in capitolo.
D’altra parte, sono cose che si vedono già alle elementari, quando vedi i padri (non tutti, certamente) che scendono in campo durante le partite di calcio dei loro figli, brandendo sigarette e iphone, per assestare cazzotti agli arbitri.
O la mamma che racconta tutta fiera di come ha riempito di pugni l’insegnante che aveva messo un brutto voto al suo figliolo (“hanno chiamao i harabinieri, ma ‘un mi son mai divertia tanto in vita mia!”).
E meno pittorescamente, quando i genitori del ragazzo diciottenne arrivano tre mesi prima degli esami di maturità con la certificazione di uno psicologo che dichiara che il loro figlio è dislessico e quindi ha bisogno di un programma tutto speciale, nonché di portarsi dietro il computer agli esami.
E con il preside che convoca di corsa l’insegnante, spiegandogli che se continua a chiedere al diciottenne quanto gli si era chiesto in tutti gli anni precedenti, rischia la denuncia e quindi bisogna fare come ordina lo psicologo.
E l’insegnante, invece di preparare una lezione, deve redigere un testo di tre pagine di “programma speciale” per gli ultimi tre mesi di vita scolastica dell’alunno certificato.
Miguel
mica devi spiegare a me che l’istruzione universale è una cattiva idea e che un sacco di gente la si dovrebbe tenere lontana dalle scuole
“antagonista”? e poi mi cazzi se dico che il ’68 è stato un Grande Male. si dice un Superiore e si trema alla sua presenza
ciao
F o’sognatore
Per Francesco
““antagonista”? e poi mi cazzi se dico che il ’68 è stato un Grande Male. si dice un Superiore e si trema alla sua presenza”
“Antagonista” senza alcun fronzolo ideologico, oggi.
E’ l’Adulto contro cui devi dimostrare che esisti, devi dimostrare ai tuoi amici che lo sai fregare e quindi sei un po’ Adulto anche tu.
Si chiama adolescenza, non “Sessantotto”.
Solo che oggi non esiste alcuna spinta in senso contrario.
OK, stavo estremizzando la mia esperienza di giovane ubbidiente e troppo mansueto.
però è colpa del ’68 se gli adulti hanno smesso di essere tali, nel confronto con i giovani!
🙂
Non si può rendere auto-esaustiva la giornata dalle 8.00 alle 13.00, con tutte le nozioni ed esercitazioni incorporate ?! … E poi, fino alla mattina dopo, non ci si pensa più ?!
I compiti a casa hanno un senso, secondo me. In effetti, servono ad esercitarsi, riflettere da soli sui problemi, capire le cose, etc..
Invece i compiti delle vacanze sinceramente non li ho mai capiti. Qualche anno fa e’ stata pubblicata sui giornali la lettera di un padre contro i compiti delle vacanze. Era un tipo di Varese mi pare. L’ho trovata molto giusta…
Per Moi
“Non si può rendere auto-esaustiva la giornata dalle 8.00 alle 13.00, con tutte le nozioni ed esercitazioni incorporate ?! ”
Non so come siano fatti gli altri, ma per quanto riguarda me, i compiti dovrebbero essere la parte principale della scuola.
La mia personale capacità di imparare ascoltando è molto ridotta. Mi resta solo una vaga sensazione di quello che si è detto, che finché si tratta di letteratura può anche andare bene (“Leopardi era uno triste”), ma diventa quasi inutile con altre materie (“l’aoristo del verbo x è …” oppure una formula matematica).
Devo leggere personalmente, e poi devo mettermi alla prova da solo, per imparare.
pure per me funziona così e peggiora con l’età….
da giovane ero uno spugna, non ho quasi mai avuto bisogno di studiare
però ho avuto vari insegnanti bravi
ma hai smesso di bere almeno?
😛
veramente ho iniziato, una volta finite le scuole
d’altronde, se già da un pezzo si chiaman “Primarie”, perché han mantenuto così a lungo i voti come se fossero ancora “Elementari” ?!
http://it.blastingnews.com/lavoro/2016/06/scuola-primaria-addio-ai-voti-numerici-dal-2017-arrivano-le-lettere-novita-cosa-cambia-00985291.html
arrivan le lettere, così si sentiranno tutti/ae/a 😉 come nella loro serie TV Americana preferita …
In Finlandia si sta compiendo una rivoluzione didattica: non più materie e lezioni frontali, ma argomenti interdisciplinari da sviluppare in collaborazione con gli insegnanti.
http://www.nostrofiglio.it/news/scuola-finlandia-addio-alle-materie
mi permettete un quarto d’ora politically and statistically incorrect?
tutti i miei colleghi finlandesi mi sembrano degli scimuniti, con idee fisse da piscopatici, capacità di discussione prossima allo zero, capacità di adattamento alle novità, sorprese ed imprevisti totalmente inesistente
ci sarà un perchè
per roberto
“mi permettete un quarto d’ora politically and statistically incorrect?”
Corrisponde anche alla mia esperienza (a parte una fantastica signora dal forte accento napoletano, di mestiere insegnante di italiano, gesticolante e pittoresca, che è arrivata a Napoli dalla Finlandia a vent’anni).
il clima? le zanzare? la lingua difficilissima?
😉
la lingua è sillabica e molto vocalizzata … almeno quello, non è difficile !
E’ agglutinante, come il turco. Non dovrebbe essere difficile.
Un francese in viaggio di lavoro a Helsinki sente due abitanti del luogo parlare tra loro francese. Parlano malissimo, sbagliando tutte le parole, con decine di errori di ortografia.
“Parbleu, mon Dieu!” esclama il francese interdetto “Perché non parlate nella vostra lingua, anziché massacrare a questo modo la mia?”
“Ha ragione, signore” gli risponde uno dei due “il fatto è che la nostra lingua è molto più difficile del francese…”
Questa è una barzelletta finlandese, quindi vedi tu 🙂
(di grammatica, ovviamente, non di ortografia)
mah, ho qualche collega traduttore che ci si è messo e tutti hanno rinunciato (e ti parlo di gente che ha il pallino delle lingue) fondamentalmente per la difficoltà a ricordarsi le parole
anzi mi correggo “quasi tutti” perché ne ho uno molto bravo (ma ha studiato in inghilterra prima e negli USA poi)
Moi, taaanti post fa spiegavo perché parlare di scuola finlandese in Italia non ha tecnicamente alcun senso.
T’an hè méa da cunvénz’er mé … 😉
Sempre in Finlandia, pare che volessero abolire anche quella roba arcaica e antiecologica della scrittura chirografica su carta, imparando direttamente a dattilografare in tastiera QWERTY … e sostituire i libri cartacei (roba da film di Harry Potter, come l’ ippogrifo ! 😉 … ) in massa con una USB Pen Drive !
OT
Sto pensando al povero ADV dopo il trionfo dell’Ammiraglio Horthy in casa sua a Genova.
Qui a Firenze, però governa ancora Bela Kun!
😀
qui Stalingrado è caduta dopo solo 72 anni di assedio
anche se la facciotta grassa barbuta e ottusa del capo-liberatore non mi ispira molta fiducia
@ MM
Grazie, grazie 🙂
Come sta scritto su una famosa lapide nel deserto di El Alamein, “mancò la fortuna, non il valore” 🙁
Ciao!
Andrea Di Vita
OT
grazie all’agenzia di stampa ufficiale cinese e al libro de’ ceffi, il calcio fiorentino è ora noto al mondo!
fine OT
A proposito di giocatori di basket…
il sito “http://www.iltuosalario.it/” ci dice che in Italia lo stipendio medio lordo di un netturbino è di 1497 euro al mese, quello di un insegnante di matematica con 15 anni di esperienza è di 2955 euro (sempre lordo, ovviamente).
Non voglio fare alcun discorso meritocratico (e non sono nemmeno sicuro che farsi anni di università e poi 15 anni di lavoro stressante crei particolari meriti), ma mi sembra evidente che siamo lontani dal giocatore professionista di basket.
non facevo un discorso di “dimensioni” ma di corrispondenza: chi sa giocare a basket, prende i soldi del basket
chi sa insegnare, prende i soldi dell’insegnante
chi non lo sa fare, NON prenda quei soldi, tanti o pochi che siano
ciao
Per Francesco
“chi non lo sa fare, NON prenda quei soldi, tanti o pochi che siano”
Insomma, se ha un tic all’occhio destro o la voce flebile, via!
Miguel
se quei problemi impediscono di insegnare, è chiaro che quelle persone non possono fare gli insegnanti! un insegnante di liceo con la voce flebile è una contraddizione in termini, direi
Anche io ho per il basket una passione più grande di metà degli strapagatissimi giocatori della NBA … solo che ho 49 anni, i tendini rovinati, non faccio canestro in una vasca da bagno e sono pure lento
Ciao
Per Francesco
“se quei problemi impediscono di insegnare”
Non ho detto che il tic all’occhio destro “impedisce di insegnare”.
Dico che fa ridere gli studenti e distrae, come essere zoppo, essere pelato, avere la erre moscia, avere una voce un filino più acuta della media, portare le lenti spesse, starnutire spesso.
Tu vieteresti a chiunque abbia problemi del genere di insegnare, a prescindere dalla sua preparazione?
la preparazione non è sufficiente per essere un insegnante
uno può avere la vocina flebile, essere alto un metro e quaranta, zoppo pelato e interista e trascinare una classe verso vette altissime
un altro può sapere tutto ma proprio tutto di glottologia finlandese ma non saper trasmettere nulla – e allora non può insegnare
ciao
Si vede che oggi ho una gran voglia di lavorare (comunque afa nonostante, qualcosa riesco a fare)…
Credo che un punto importantissimo è che un insegnante è una semplice guida o agevolatore di un lavoro che deve fare qualcun altro.
Un giocatore di basket deve giocare lui; un allenatore di basket no: sono gli allievi che devono giocare.
Il migliore allenatore di basket al mondo potrebbe cercare di allenarmi, ma io dopo una mezz’ora lo mollerei per andare a leggere un libro o per farmi una passeggiata in montagna.
E la scuola ormai ha un’influenza del tutto marginale rispetto a un ragazzo formato dalla famiglia, dalle mode, dalla televisione, da Facebook, dalle amicizie.
non è vero.
ho due figli, con tutti i difetti possibili (tranne FB, ormai usa Instagram) e il loro rapporto con i professori è identico al mio, e molto simile a quelli dei miei genitori
anzi, mi raccontano di pochi compagni strani che “a scuola non stanno attenti” e non studiano nulla. “per fortuna che poi li bocciano così se ne vanno dalla classe”
giuro, tutto documentabile
Per Francesco
“giuro, tutto documentabile”
Ti credo, ovviamente: sulla tua esperienza, sei il massimo esperto vivente.
Non è l’esperienza delle insegnanti di scuole superiori di Firenze 🙂
Anche Avvenire, con suo grande scandalo, riportava la soddisfazione di vari studenti nel sapere che i compagni che non avevano studiato erano stati bocciati.
Non ti dico lo strappar di vesti per la meritocrazia infiltratasi in queste giovani menti!
Ciao
Si vede che oggi ho una gran voglia di lavorare (comunque afa nonostante, qualcosa riesco a fare)…
fratello!
stessa esperienza di francesco
(con la medesima voglia odierna, ma la scusante che faccio una cosa pallosissima….)
stavo citando il nostro Miguel, che vive in una della città più calde d’Italia – e d’inverno più fredde, se ricordo giusto
forza compagni!
Se la UE risponderà altrimenti che con una grassa risata a questa “offerta” credo che diventerò euroscettico.
http://www.repubblica.it/esteri/2017/06/26/news/gb_may_a_immigrati_europei_vogliamo_che_rimaniate_barnier_servono_piu_chiarezza_e_garanzie_-169209555/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1
Mi sembra un revàival di Civati 😉 … ‘sta Brexit !
Insomma … più passa il tempo, più il Brexit pare il PDexit ! 😉
“PDEXIT”: troppo pochi, troppo tardi
http://maurizioviroli.blogspot.it/2017/02/pdexit-troppo-pochi-troppo-tardi.html
Sizzi, da una prospettiva etnicista, contro il mondialismo e i suoi lacché:
http://www.ereticamente.net/2017/06/il-regime-mondialista-e-i-suoi-tragicomici-cagnolini-da-guardia.html
Ave, Italia!
https://www.youtube.com/watch?v=SvB3p_tTGRQ
Eh sì, ma se le Fighe Bianche 😉 …
… stile musicale diverso dal solito simil-pseudo-para-rap ;), se non altro !
Resta il problemone di fondo : sono ormai 50 anni che parlare ai Giovani di Responsabilità, Impegno, Senso del Dovere … puzza subito di ClericoFascismo ! 😉
Rispondo in fondo per comodità.
Sto facendo il commissario esterno in due scuole private parificate, unite per i numeri esigui, dello stesso indirizzo.
Sono due mondi diversi.
Una è un ambiente fighissimo, che non somiglia per niente a una scuola, molto cara, in cui le famiglie ricche mandano figli problematici o con poca voglia.
Visto l’indirizzo, quasi tutte ragazze.
L’altra, è una piccola scuola storica di una cittadina, a parte la retta (sostenibile) e la piccolezza e le suore, identica a una scuola pubblica.
Ragazze più sveglie e identiche a quelle delle scuole pubbliche (pure più carine)
non ho capito in quale delle due scuole si studia, però
Mi pare di più nella seconda
“Visto l’indirizzo, quasi tutte ragazze.”
—————————-
Liceo dei Casi Umani?
Sì, quello 😀
Vorrei proporre ai bloggers una bozza di modello scolastico, elaborata in un momento di scoramento.
Si riprenda la scuola gentiliana e la si trasmuti in senso etnicistico-verticistico. Un solo uomo al comando, con pieni poteri, dovrebbe garantire lo sradicamento di ogni infezione anarchica, lassista o liberaloide. La separazione rigida tra caste e razze darà il colpo di grazia al meticciato ed alla lotta di classe imperante. Gli esponenti, docenti, discenti o servi, di ciascuna forma razziale saranno tenuti ad intrattenere rapporti solo coi loro simili. E’ vietata ogni forma di commercio con l’altrui etnia. Non sono ammessi i sionisti, di qualsiasi colore. La scuola sia un avviamento alla professione (contadinato o commercio: quest’ultimo punito dall’autorità), al cavalierato o al sacerdozio romano. Per le fanciulle, si prendano ad esempio i paradigmi esposti in Darrè e certe intuizioni di Goebbels.
Alla sera, danze e canti intorno a fuochi di ghiaccio per le razze iperboree; tamburi e jazz sincopato per gli africanoidi; tai chi e contemplazione del vuoto per l’impenetrabile razza gialla; letture di Ramakrishna e Sai Baba per gli indoarii, di Khomeini per gli arii di Persia. Tutto ciò, in preparazione alla grande e rituale cacciata di tutti gli extraeuropei, degli zingari e degli albanesi verso le loro terre di origine, ove essi infine si potranno ricongiungere al proprio paesaggio interiore.
Per Mario
“Tutto ciò, in preparazione alla grande e rituale cacciata di tutti gli extraeuropei, degli zingari e degli albanesi verso le loro terre di origine, ove essi infine si potranno ricongiungere al proprio paesaggio interiore.”
Ottimo progetto, son sicuro (interessante poi il fuoco di ghiaccio, devo chiedere alla fisica di casa)…
ma esattamente dove si dovrebbero mandare gli albanesi?
non fare il figo
io ho attizzato una polemica su FB chiedendo “dove dovrebbero andare i Rom, essendi cittadini italiani?” e il meglio che ho ottenuto è stato “via!”
🙂
Per Francesco
“e il meglio che ho ottenuto è stato “via!””
🙂
Purtroppo il leghismo si è annacquato, se no almeno potevano dire, “in Calabria Saudita!”
è che nel loro cervello (e non sono leghisti, sono di Roma in larga parte) il desiderio di cacciare gli zingari occupa il 97% delle risorse, per cui il fatto che non si possa fare e neppure si possa ipotizzare un dove cacciarli non entra
vanno in cortocircuito e ripartono dal “via!”
E cosa ti aspettavi di più intelligente, in una flame su facebook?
Non riesco davvero a capire perché dedicarsi a Facebook quando esistono Diablo, Civilization e tutti i titoli della serie Total War.
Capisco Tinder, ma Facebook? Boh.
“Ottimo progetto, son sicuro (interessante poi il fuoco di ghiaccio, devo chiedere alla fisica di casa)… ”
———————————-
Non credo che sia un fenomeno fisico, è più probabile che sia ciarpame fantasy sul genere del “Trono di Spade”, fatto passare per antichissima tradizione storica reale…
Cioè, ho capito bene? i bianchi sono costretti a guardare noiosa TV commerciale per adultolescenti mentre iraniani e indiani possono leggere e agli africani è addirittura permesso ascoltare buona musica?
Eh no, scusa, questo è razzismo verso gli “iperborei”!
Ogni volta che leggo cose così (più spesso di quanto si possa immaginare) mi viene in mente “era meglio morire da piccoli, suicidarsi col cavaturaccioli”…,
Non farci caso, è solo Mario dopotutto.
ma esattamente dove si dovrebbero mandare gli albanesi?
In Albania, ça va sans dire.
Per Mario
“In Albania, ça va sans dire.”
Ma allora non sono extraeuropei?
Non scherziamo, che ho delle care amiche albanesi, che sono pure bone e le voglio qui in Italia! 😉
Per le donne piacenti saranno strategicamente elaborate delle soluzioni che eccepiscono alla inflessibile norma.
allora qualcosa di buono c’è anche in te!
Fanno eccezione. Forse influenze levantine mal digerite.
https://doncurzionitoglia.wordpress.com/2017/06/26/gli-zingari-un-fenomeno-da-conoscere/
Per Mario
“https://doncurzionitoglia.wordpress.com/2017/06/26/gli-zingari-un-fenomeno-da-conoscere/”
Non è fatto malissimo. Non concordo molto con il concetto però di “libertà”, che mi sembra abbastanza estraneo alla cultura Rom.
E forse manca all’autore una percezione della forza della cultura Rom stessa, con elaborate regole, rapporti familiari, usanze e una lingua assai ricca e interessante.
Inoltre, vedo che la scolarizzazione produce effetti abbastanza positivi, e talvolta permette a chi vuole abbandonare quella cultura (che appunto non è “libertà” per nulla) di rifarsi una vita.
C’è, in effetti, un pianeta fatto di ghiaccio iperpressurizzato in qualche modo “avariato” che brucia …
https://astronaut.com/the-planet-of-burning-ice/
…eccolo: Gliese 436b , magari c’è vita aliena intelligente che troverebbe strano il ghiaccio nostro … se proprio dobbiamo fare i Relativisti, facciamoli in grande, no ? )