E’ arrivata l’ora di sbarazzarcene!

Il commentatore Habsburgicus ha scritto tra i commenti:

un tale su Facebook scrive:

“Forse é l’ora di sbarazzarsi delle religioni e dell’idea balzana che dio esiste. Tutto ciò é un impedimento allo sviluppo dell’ umanità”

e poi [rivolgendosi a me]
“non mi vorrá mica dire che le religioni sono utili o che dio esiste? Sono bestialitá del passato e vanno superate.

Così si mettono in moto i neuroni, e uno comincia a pensare, se ci siano davvero delle credenze di cui sarebbe bene che ci sbarazzassimo.

Ora, c’è una cosa su cui praticamente tutti gli scienziati che se ne occupano ormai concordano.

Che l’intera specie umana rischia qualcosa di catastrofico, e a breve termine, a causa di quello che possiamo sommariamente chiamare cambiamento climatico indotto dai comportamenti sciagurati della specie umana.

Esattamente che cosa dovrebbe succedere è difficile prevedere, visto che il clima è una cosa assai complessa, e semplifico riassumendo sotto l’unica voce di “cambiamento climatico” tante questioni tutte correlate.

Però gli scienziati ci assicurano che sicuramente sarà qualcosa di infinitamente peggiore, che so, di una legge che impone o vieta il velo o di un aereo che butta un po’ di bombe su dei civili o di un camionista che decide di andare a ottanta chilometri orari sul lungomare di Nizza.

Quindi, per riprendere la proposta del signore citato da Habsburgicus, credo che ci dovremmo chiedere quali siano le credenze pericoloso in grado di peggiorare i comportamenti della specie umana, in termini di cambiamento climatico.

Sono bestialità del passato, che vanno superate velocemente. Identifichiamole e sbarazziamocene subito.

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250 risposte a E’ arrivata l’ora di sbarazzarcene!

  1. mirkhond scrive:

    Toynbee più di 40 anni fa, aveva individuato la soluzione, all’imminente catastrofe climatico-ecologica: il passare ad uno stile di vita finora seguito solo da grandi personalità dello Spirito come Buddha, Zarathushtra, Gesù, San Francesco di Assisi.
    Se l’uomo riuscira a regolare la sua smisurata avidità, forse potrebbe salvare questo pianeta.
    Però ne dubito assai……..

    • izzaldin scrive:

      tutti i movimenti più o meno utopisti, di qualsiasi ‘area’, sostengono che il cambiamento può arrivare solo dalla modifica dello stile di vita di ognuno.
      visto che noi non abbiamo alcuna voce in capitolo sulle scelte di governi e multinazionali, possiamo almeno vivere il cambiamento delle nostre vite.
      solo con stili di vita alternativi si può fare qualcosa di concreto per ‘sbarazzarsi’ dei comportamenti nocivi per noi e per il pianeta

    • Miguel Martinez scrive:

      “Toynbee più di 40 anni fa, aveva individuato la soluzione”

      Sì, ma qui non volevo individuare soluzioni.

      Volevo individuare le idee pericolose, di cui l’umanità si dovrebbe sbarazzare.

      Si cerca di farlo insieme?

      • Z. scrive:

        Suona un po’ come sbarazzarsi dell’idea che la donna sia un oggetto, e credere con questo di poter sconfiggere lo stalking…

        Ma so che è una trappola, la tua, e non ci casco 😛

  2. Zhong scrive:

    Haem…. scienza religione

    • Zhong scrive:

      oops.. …ci doveva essere un simbolo di contrapposizione tra le due parole.
      In ogni caso, volevo solo dire che spesso la religione e’ usata per sostenere quello “sviluppo” in senso negativo, guerre, capitalismo, etc..
      Zhong

  3. peter scrive:

    cambiamento climatico indotto dall’uomo: a proposito di credenze di cui sarebbe bene che ci sbarazzassimo

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Non ho capito

      • Z. scrive:

        Sbarazzarsi dei propri mobili cedendoli a chi ne ha bisogno ridurrebbe la necessità di costruirne di nuovi. Meno inquinamento, meno effetto serra, meno cambiamento climatico indotto dall’uomo.

        • Miguel Martinez scrive:

          “Meno inquinamento, meno effetto serra, meno cambiamento climatico indotto dall’uomo.”

          evidentemente mi sono spiegato male.

          Non ho chiesto soluzioni.

          Ho chiesto quali sono le credenze di cui ci dobbiamo liberare, per poter meglio affrontare la questione.

          • Z. scrive:

            Miguel, scusa, ma mica rispondevo a te!

            Cercavo di interpretare una frase scritta da peter…

            🙂

          • paniscus scrive:

            Eppure mi pareva di avervi allenato bene con l’enigmistica classica, anche pochissimi giorni fa 🙂

            “credenza” nel senso di armadio o scaffale di cucina…

            (a proposito, c’era ancora qualcuno degli indovinelli che non era stato risolto?)

            L.

            • Miguel Martinez scrive:

              ““credenza” nel senso di armadio o scaffale di cucina…”

              e io ci sono cascato come un pollo 🙂 Z – Miguel 1 – 0.

            • Z. scrive:

              Abbiamo risolto bussola, eco, elio e compasso. Ci mancano gli altri!

            • paniscus scrive:

              Abbiamo risolto bussola, eco, elio e compasso. Ci mancano gli altri!
              ————————

              Coraggio, sono solo due, che rilancio:

              ATTIVISTI UMANITARI

              Per il progresso non son nati invano,
              poiché sanno di avere
              un’unica missione: sostenere
              tutti i diritti del genere umano!

              ————————–

              MARATONETE SFORTUNATE

              Han le gambe d’acciaio, lunghe assai,
              partono sempre, ma non giungon mai!

            • Francesco scrive:

              Lisa

              sappi che hai sulla coscienza le mie notti di sonno, spese invece dietro a questi indovinelli!

              Non ci arrivo proprio

              😀

            • paniscus scrive:

              Moi le ha risolte correttamente, in effetti. Mi scuso, ma non le avevo proprio viste!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ah, quindi parlava di rigattieri

    • Francesco scrive:

      in effetti, se stiamo precipitando dal decimo piano e ci schianteremo in ogni caso, non vedo buoni motivi per non dire “finora tutto bene”

      meglio vivere bene per 10 piani e poi schiantarsi o vivere male per 10 piani e poi schiantarsi?

      certo, se 9/10 di voi “umanità” volessero gentilmente suicidarsi buttandosi in mare entro domattina, avremmo anche risolto il problema del cambiamento climatico

  4. PinoMamet scrive:

    Ma se invece che indotto dall’uomo fosse indotto dalla natura, allora andrebbe bene?

    no, ma la so già l’obiezione: se è indotto dalla natura non possiamo farci niente…

    solo che non è un’obiezione, perché non risponde alla domanda: allora va bene?

    e poi non è neanche vero, perché l’uomo, a quanto pare, può influire sulla natura… o no?

    • Z. scrive:

      Se fosse un’oscillazione naturale sì, andrebbe bene. Ci sono stati periodi più caldi e più freddi nella storia umana, e ci siamo adattati…

      Se è indotto dall’ uomo, e continua a progredire nella medesima direzione, e non vuole saperne di smettere, va male. Anzi malerrimo!

      • PinoMamet scrive:

        Scusa Z. ma la parte che comprendo è “se continua a progredire nella medesima direzione e non vuole saperne di smettere”;

        però, ammessi questi se, cosa cambia se lo ha deciso l’uomo o la natura?

        cioè, se fosse la natura a progredire nella medesima direzione e non volerne sapere di smettere (è un’ipotesi che faccio, non quello in cui credo, per chiarezza) se fosse così, quale sarebbe mai la differenza?

        Se lo decide la natura possiamo adattarci?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Le oscillazioni naturali sono più graduali, normalmente, salvo casi eccezionali (es. attività vulcanica particolarmente intensa, impatto di asteroidi…). Aggiungiamo che tutti gli altri aspetti dell’antropizzazione, sommati al cambiamento climatico (che è solo il più vistoso), possono avere un effetto combinato spaventoso.

          Ma tornando alla domanda iniziale, se un cambiamento climatico repentino fosse di origine naturale io correrei comunque ai ripari: in genere questi eventi portano alle famose estinzioni di massa, momenti non proprio piacevoli della storia del mondo.

    • Z. scrive:

      In entrambi i casi, fotovoltaiche!

      L’ho sempre detto, e ora lo dicono anche Lorolà 😀

    • Miguel Martinez scrive:

      “Ma se invece che indotto dall’uomo fosse indotto dalla natura, allora andrebbe bene?”

      Ricapitoliamo:

      – tutti concordano che è in corso un cambiamento climatico veloce e senza precedenti negli ultimi millenni

      – praticamente tutti gli scienziati concordano nel dire che il contributo umano non è tutto, ma è quello decisivo

      – il cambiamento è ritenuto profondamente “negativo” in termini su cui la maggior parte degli esseri umani sarebbero d’accordo: tipo, allagamento delle città costiere, desertificazione, siccità, ecc ecc.

      Quindi, nell’ipotesi che il cambiamento fosse indotto solo dalla natura, la maggior parte della gente lo riterrebbe ugualmente negativo, mi sembra.

      • Val scrive:

        Lo confesso, lo ammetto, mea culpa mea maxima culpa: non ho mai avuto le forze per studiare a fondo la questione. L’alibi, che non è neanche male come alibi a ben vedere, è che non sono un fisico né uno statistico né un meteorologo, in sostanza non ne capisco un acca. Ma insomma non ho mai fatto nemmeno lo sforzo. Però, anche se mi è abbastanza chiaro che c’è un ampio consenso sul ruolo dell’uomo mi è parso di capire che sui due primi punti qualche dubbio rispetto alla posizione mainstream esiste.

        P.S. fino a quale generazione futura arriva la nostra responsabilità? Io arrivo a preoccuparmi (e quindi ad essere disposto a sacrifici) per gli ipotetici figli dei miei figli, ma confesso che la mia empatia per i venturi non va molto oltre… Ogni tanto penso, vabbè anche se nel 2120 la temperatura media sarà di 42° troveranno il modo di andare sulla luna, non sono affari miei… sono un mostro?

  5. Carlo scrive:

    Forse una credenza di cui sarebbe opportuno sbarazzarsi è quella del “progresso” inteso come: “Non bisogna mai porre limiti allo sviluppo tecnologico, tanto gli eventuali problemi verranno risolti dal progresso stesso”.

    • Miguel Martinez scrive:

      “Forse una credenza di cui sarebbe opportuno sbarazzarsi è quella del “progresso” ”

      Questa è una risposta che può essere giusta o sbagliata (parliamone), ma è una risposta.

      Ritorno al punto fondamentale:

      1) un signore dice che alcune “idee” (semplifichiamo il concetto) sono pericolose perché portano a comportamenti come quello di far una strage durante un concerto, prendere a colpi di accetta della gente su un treno, eccetera.

      2) ci sono comportamenti umani che – almeno secondo il consenso scientifico – possono portare a disastri molto maggiori

      3) identifichiamo quali sono le “idee”, le visioni del mondo, le cose che la gente dà per scontato, che porta a questi comportamenti.

      Carlo ha segnalato la sua ipotesi, vediamo se ce ne sono altre.

      • Francesco scrive:

        il progresso tecnologico non è un’idea

        è il primo cavernicolo che ha scheggiato una selce e pensato: cribbio, è il 200% più affilata che l’altra pietra

        non si può fermarlo più che smettere di respirare, non credo si possa neppure regolarlo o provare a capirne le conseguenze

        persino i regimi brezneviani non ci riuscirono pienamente

        • Carlo scrive:

          Infatti io non ho detto che bisogna liberarsi dal progresso ma da una certa idea di progresso visto come qualcosa che non va regolato perché tanto ci penserà esso stesso a farlo

  6. Peucezio scrive:

    Il nesso fra religione-ateismo e cambiamento climatico non è affatto peregrino.

    Il cambiamento climatico è frutto proprio di un insieme di tecniche che a loro volta sono il prodotto proprio di quella cultura razionalista e scientifica alla quale si appellano gli atei e i nemici delle religioni.
    La Summa theologiae di San Tommaso d’Aquino certo non avrebbe prodotto l’industria moderna, che richiede nozioni di fisica e chimica sperimentale incompatibili con la scienza aristotelica.

    Miguel dice che non sta chiedendo soluzioni.
    Io però ne propongo lo stesso una (mi perdonerà).
    Torniamo alla fisica aristotelica (non solo a livello conoscitivo, ma proprio di applicazione tecnica) e avremo risolto il problema del cambiamento climatico.
    Infatti non l’avevano né i greci, né i medievali di epoca scolastica.

    • PinoMamet scrive:

      C’è un film dove agli studenti viene insegnato che l’uomo non è mai stato nello spazio, per far crescere una generazione che si dedichi all’agricoltura quasi esclusivamente, in seguito a un collasso ecologico del pianeta…
      tocca anche mille altri temi, se ne avesse scelto uno solo non sarebbe stato neanche male 😉 , è Interstellar.

      Mi fa venire in mente un duo di cantanti con un uomo- che come tale non ricordo- e una ragazza carina dalla vocina insinuante che diceva “no, non è possibile- che l’uomo sia stato sulla Luna…”

      il problema però è che far dimenticare all’uomo tutte le applicazioni tecniche, è ancora più complicato che proibirle.

      • Peucezio scrive:

        Beh, cominciamo a vietarne l’insegnamento.
        Chi le ha già imparate, non le dimenticherebbe, ma le nuove leve non avrebbero modo di apprenderle e nel giro di un paio di generazioni saremmo a cavallo.

    • Z. scrive:

      La pirateria, Peucezio. Il problema è la scomparsa della pirateria nei Caraibi.

      Alla progressiva diminuzione dei pirati nei Caraibi corrisponde, come tutti sanno, un aumento di pari passo della temperatura globale.

      Tra l’altro nemmeno prima di Galileo si faceva uso della fisica aristotelica e della cosmologia tolemaica sotto il profilo applicativo, che io sappia. Sapevano che non funzionava e si regolavano di conseguenza.

      No, Ari non c’entra. I bucanieri, quelli c’entrano. Coi loro fucili lunghi ad avancarica.

      • Carlo scrive:

        In realtà la cosmologia tolemaica era utilizzata proprio in quanto compensava le manchevolezze di quella aristotelica grazie all’uso degli epicicli. Un tale sistema era però eccessivamente farraginoso e fu questo a spingere Copernico verso l’eliocentrismo. Peraltro anche il sistema copernicano non funzionava, in quanto prevedeva orbite circolari, il primo che ha fatto davvero quadrare i conti è stato Keplero. Per quanto riguarda la fisica Aristotelica, a parte l’idea che l’aria sorregga il moto degli oggetti anziché ostacolarli e che era stata già messa in discussione da Giovanni Filopono e dai calculatores, penso che apparentemente funzionasse bene e, infatti, il merito di Galileo è non essersi fermato a ciò che appare (per es. nella fisica Aristotelica i corpi più pesanti cadono con un’accelerazione maggiore rispetto a quelli leggeri e apparentemente è così, Galileo ha avuto il merito di immaginare a cosa sarebbe successo nel vuoto)

        • Z. scrive:

          Carlo,

          mi sono spiegato male, hai ragione. Intendo dire che il problema non era mettere il sole o la terra al centro, e giustamente osservi che l’avvento dell’eliocentrismo non eliminò in sé la necesistà di aggiustare il calendario.

          Quanto alla fisica aristotelica, non ricordo di macchine di uso abituale costruite su uno dei principi come ad es. quello che tu hai citato, o quello secondo cui a forza costante corrisponde velocità (e non accelerazione) costante, ma posso sbagliarmi…

          • Peucezio scrive:

            Z.
            “Quanto alla fisica aristotelica, non ricordo di macchine di uso abituale costruite su uno dei principi come ad es. quello che tu hai citato, o quello secondo cui a forza costante corrisponde velocità (e non accelerazione) costante, ma posso sbagliarmi…”

            Appunto!
            E’ proprio lì il punto.

            Poi come sapete a me le macchine piacciono, soprattutto le automobili, ma se Miguel, che le ama molto meno, vuole sapere di cosa dobbiamo sbarazzarci, glie lo dico.

            • Z. scrive:

              Peucè, temo che per inquinare siano sufficienti delle rudimentali caldaie a carbone, se ci dobbiamo riscaldare un intero Paese a latitudine temperata…

              niente, non se ne esce. L’unica è ripristinare la pirateria a vela nei Caraibi e sperare in bene!

            • Francesco scrive:

              Z coglie bene un punto decisivo: la massa eccessiva di VOI umani, se anche tornasse a sani sistemi tecnologici pre-industriali, farebbe tempo a eliminare gli alberi prima di crepare per bene.

              La soluzione non sono i corsari, troppo lenti nell’invertire il cambiamento climatico, e poi andrebbero tutti a farsi le canne in Giamaica, è il suicidio di massa.

              E forse i Pokemon Go sono l’inizio della soluzione: pensate se il superPG definitivo si trovasse in mare aperto e tutti appicciati allo schermo del cell che cercano di camminare sulle acque per raggiungerlo!

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              ma si può sapere che c’entrano i pirati nei Caraibi?
              Riequilibrano il clima con le loro scorregge?

            • Francesco scrive:

              è una famosa presa un giro statistica

              c’è una fortissima correlazione statistica inversa tra gli atti di pirateria e il riscaldamento globale negli ultimi secoli

              del tutto casuale ma piace molto usarla per sfottere i sapientoni da Internet

              ciao

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “E forse i Pokemon Go sono l’inizio della soluzione”

              Anch’io ci confido, visto il numero di persone che lo usa al volante.

            • paniscus scrive:

              è una famosa presa un giro statistica
              ——————————

              Inventata dallo stesso buontempone che ha inventato la religione dello Spaghettone Volante. Anzi, credo che faccia parte dei libri sacri di quella fede medesima.

            • PinoMamet scrive:

              Mi pare di sì: ho avuto un’allieva pastafariana (quasi: con un amicone più grande pastafariano) che mi ha edotto sufficientemente.

    • Carlo scrive:

      Mi sembra altamente opinabile che a produrre il cambiamento climatico sia stata la cultura scientifica: in realtà esso deriva dalla tecnica che non nasce affatto come applicazione della scienza alla pratica tanto è vero che i primi inventori di macchine in Inghilterra erano persone del tutto ignoranti di scienza (un prete, un barbiere semianalfabeta etc.) che hanno avuto intuizioni geniali, solo dopo la scienza è stata applicata alla costruzione di macchine migliori. Il problema del riscaldamento globale non l’avevano neanche Leibniz e Newton e quanto ad Aristotele era tanto razionalista quanto i moderni.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Sì, ma così impedisci di utilizzare un problema reale come giustificazione del proprio mondo immaginario.

      • Peucezio scrive:

        Il riscaldamento globale non è stato prodotto dalle macchine tessili dell’Inghilterra del Settecento.
        Ed escludo che senza la fisica e la chimica moderne ci sarebbe potuta essere l’industria della terza rivoluzione industriale.

        Poi ognuno ha i suoi mondi immaginari, quello di Mauricius non dico sia più brutto del mio, al massimo è più estroso.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Non è che sono estroso, è che mi piacciono le persone dirette. Se tu mi dici che vuoi rinunciare alle conoscenze scientifiche attuali perché così avremo un crollo demografico a causa di epidemie e carestie ti posso anche seguire, ma ti troverò molto vile (potresti suggerire di ammazzare la gente direttamente, così ci sbrigheremmo prima e sarebbe più indolore), mentre se ritieni che sette miliardi di persone si dimenticherebbero come accendere fuochi e come organizzare una catena di montaggio solo perché si è perso il metodo sperimentale (che non c’entra assolutamente nulla con le conoscenze acquisite: riguarda solo le conoscenze che ancora non abbiamo), allora sei fuori strada.

          • Z. scrive:

            Maurì… secondo me ci sta solo pigliando pel naso 🙂

          • Peucezio scrive:

            Mauricius,
            provo a parlare seriamente.
            E’ chiaro che la mia era una boutade, perché il meccanismo è tale che per invertire la tendenza ci vogliono tecniche e cognizioni scientifiche serie, mentre abbandonare la fisica e la chimica e tornare a usare mezzi come quelli che si usavano fino al ‘500-‘600, oltre a non essere attuabile su due piedi per un milione di ragioni, avrebbe effetti su un tempo lungo e nel frattempo la frittata probabilmente sarebbe fatta.
            Poi un domani potremmo usare metodi scientifici e tecniche che non hanno più nemmeno una lontana parentela con quelli attuali, ma in modo graduale e attraverso passaggi che ora nemmeno immaginiamo.

            Mi premeva solo far rilevare come un mondo senza Dio basato sulla scienza e la tecnica come le intende a nostra civiltà contemporanea (che è uno dei possibili mondi senza Dio, lo so: Democrito o Guido Cavalcanti non erano certo esponenti della scienza sperimentale) produce o comunque può produrre la distruzione del pianeta, mente la scienza aristotelica non l’avrebbe mai prodotta.
            Poi lo so che non vale l’automatismo opposto: se tolgo una moneta da sotto una pila di altre venti monete e crollano, non è che rimettendola nella posizione di prima, magicamente ritornano una sull’altra.

            Una risposta seria e non provocatoria alla domanda di Miguel richiederebbe una riflessione seria, che possiamo tentare di fare.
            Ma siccome si era partiti dall’ateismo dell’interlocutore feisbucchiano demente del nostro amico Habsburgicus, mi piaceva prenderne spunto.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Il tuo associare il metodo scientifico all’ateismo mi sembra del tutto gratuito. E’ certamente la posizione degli atei, ma credo che questa maggioranza di scienziati atei negli USA (è un fenomeno tipicamente americano, secondo uno studio internazionale che adesso non saprei nemmeno dove reperire) sia questione semplicemente una questione di moda (“il vero scienziato è ateo? Allora lo sono anch’io!”, ovviamente a livello inconscio).

            • Peucezio scrive:

              Vabbè, dai, la penetrazione profonda del razionalismo e della mentalità scinetifica nella società non hanno nessuna relazione con la secolarizzazione e la perdita della fede come fenomeno di massa.
              Il fatto che una volta eri analfabeta e andavi in chiesa dove il prete e gli affreschi ti parlavano di Dio, della Madonna, del Giudizio Universale, mentre ora vai a scuola e t’insegnanola la legge di gravità, la struttura dell’atomo, ecc. non ha nessuna relazione col fatto che la gente è scettica mentre prima dava la religione per scontata, tanto che pervadeva l’immaginario e i modelli cognitivi.

              Io non so se a volte sei in cattiva fede, se prendi una posizione per partito preso per il gusto di contestare le cose ovvie o che cosa.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              A scuola la religione si insegna, accanto alla gravitazione universale (a proposito, anche nelle scuole medievali si studiava la ragione per cui i gravi sono attratti dal centro della Terra, senza chiamare in causa in nessun modo Dio), ma questo non previene in alcun modo la secolarizzazione. Anzi, l’insegnamento della religione ha risentito della secolarizzazione, tanto che si è in gran parte laicizzato.

              Secondo me le scoperte scientifiche hanno soltanto reso possibile la società secolarizzata (hanno spiegato i fenomeni su cui l’uomo medio si interroga), ma non l’hanno direttamente provocata. Probabilmente anche l’idea che Dio sia diventato inutile come tappabuchi è corretta solo se ci riferiamo alle credenze della parte più ignorante della società, visto che per la cultura ufficiale Dio non è mai stato un tappabuchi (nella Scolastica compare solo come causa prima e la stessa filosofia naturale francescana, ostile alle cause seconde, si confinava nell’empirismo).
              Ma davvero è la necessità di un tappabuchi che fa credere in Dio? Secondo me no, visto che la maggior parte degli irreligiosi che conosco non ha questa grande cultura scientifica e addirittura ignora le cause dei fenomeni naturali più comuni.
              Se invece mi chiedi spiegazioni alternative alla diffusione dell’irreligiosità, allora non so risponderti. Non ho idea di come si diffondano le idee: non saprei dirti come mai il socialismo sia scomparso, il cristianesimo sia divenuto predominante nell’area culturale greca, gli indonesiani siano divenuti in massa musulmani o ad un certo punto si siano diffusi i pantaloni a vita bassa.

            • Val scrive:

              Scusate se intervengo abbassando come al solito il livello del discorso ma, molto banalmente, non sarebbe il caso di scegliersi degli avversari dialettici all’altezza? Per carità, si può costruire una discussione seria e interessantissima anche a partire dalla boutade demenziale di un feisbucchiano, ma quella tra la fede in Dio e la fede nel progresso tecnologico è una contrapposizione un po’ forzata, no? Inoltre è simpatico il fatto che per relativizzare la rottamazione di Dio (indotta senza dubbio dalla scienza) si faccia ricorso a ciò che dicono gli scienziati.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              “Secondo me le scoperte scientifiche hanno soltanto reso possibile la società secolarizzata”
              Ti pare poco?

              Comunque il discorso è complesso.
              Probabilmente non sono tanto i contenuti, è la scuola di massa in sé che secolarizza, anche quando insegna la religione (alle scuole medievali di cui parli ci andava una percentuale minima della popolazione).
              Potremmo forse dire che secolarizzazione e scienza moderna sono espressione di una stessa tendenza, che peraltro io ritengo insita nel monoteismo trascendentista in sé, quindi è il cristianesimo che ha ucciso sé stesso, né poteva essere diversamente.
              Sono disposto a darti atto che stabilire nessi lineari causa-effetto sia una semplificazione sostanzialmente scorretta.
              Ma da qui non arrivo certo a concluderne che metodo sperimentale e sviluppo delle scienze naturali e, di conseguenza della tecnica da una parte e occaso del religioso e del sacro dall’altra siano fenomeni indipendenti, autonomi, liberamente combinabili: sono distinti, ovviamente, ma strettamente connessi.

            • Francesco scrive:

              >> le scoperte scientifiche hanno soltanto reso possibile la società secolarizzata

              mah, secondo me invece la relazione tra queste due entità non è spiegata affatto dalle teorie “progressiste”.
              non c’è nessuna contrapposizione intrinseca tra scienza e fede, come dimostra* il caso di scienziati credenti.
              manca qualche elemento di analisi, siamo quasi al livello dei pirati che provocano il cambiamento climatico.

              * dimostra alla Popper, è un fatto che impone di gettare via la teoria e cercarne una nuova.

            • Peucezio scrive:

              Francesco,
              certo, di per sé non c’è nessuna incompatibilità teologica fra il metodo sperimentale e la dottrina cattolica, il problema è antropologico.
              Ma d’altronde i semi dello spirito scientifico sono già nel cristianesimo, siamo sempre lì: se rimuovi il sacro dalla natura perché altrimenti sei idolatra, la natura desacralizzata si presta solo all’osservazione come entità materiale.
              Ma se questa non è secolarizzazione…

            • Francesco scrive:

              infatti il grande Papa Benedetto XVI parlava del cristianesimo come del vero illuminismo

              altro che Encicliche in stile Gaia

              😀

        • Z. scrive:

          Nel mio ci sono i pirati che ricevono lettere di corsa, saccheggiano galeoni spagnoli, corteggiano le figlie dei governatori olandesi e sconfiggono a duello i loro gelosissimi fidanzati. E poi via, tutti a fare bisboccia a Tortuga!

          Sii obiettivo: anche al netto dello stop al riscaldamento globale, quando è più divertente dei grigi conventi medievali di MT o delle tuo mondo dove tutti ripetono teorie sbagliate di due millenni e mezzo fa? 😛

          • PinoMamet scrive:

            Ma perché poi i pirati e i corsari solo nei Caraibi?

            Caspita, l’immaginario collettivo, che danni!

            I pirati stavano dappertutto, i corsari idem, le lettere di corsa le ricevevano gli… imprenditori marittimi 😉 liguri come quelli siciliani, i pirati giapponesi devastavano il Fujian, i pirati barbareschi depredevano le navi sulla Manica…

            e noi stiamo ancora a pensare alla Tortuga e ai Caraibi! Un po’ di varietà, cribbio! 😀

            • Z. scrive:

              Se ti riferisci ai film della saga non li ho mai visti…

              Ci ho provato ma boh, li ho trovati sforzati, poco interessanti e soprattutto non mi piacevano i toni di luce. Troppo bui, troppo poco allegri. Facevano a pugni col mio immaginario colorato 😀

            • PinoMamet scrive:

              Ma no, dicevo in generale; quando si pensa ai pirati, si pensa sempre agli stessi (il Settecento, nei Caraibi), quando invce c’è un’immensa varietà tra cui scegliere…

              dei film della saga “Pirati dei Caraibi” credo di averne visto solo uno, il primo, un po’ cupo (forse ha un po’ ragione Mirkhond quando parla del gusto dei norreni…) ma non troppo male… gli altri suppongo siano andati a peggiorare, come succede di solito.

            • Francesco scrive:

              lo hai detto tu: Caraibi!

              a fare il pirata tra Danimarca e Svezia vacci tu!

              😀

            • Z. scrive:

              Pino,

              un po’ cupo? alla faccia! Dovrebbe rappresentare una regione piena di sole e colore e pare le nebbie di Avalon. Robe che solo voialtri cineasti 😀

              Comunque – a parte un piccolo appunto: il periodo principe è il Seicento, quando la regione era abbastanza colonizzata da essere ricca ma non così colonizzata da essere ben difesa – direi che Francesco ha spiegato ben bene le nostre ragioni…

              Mica solo per il sole. Nei Caraibi ci sono il rum, le belle fanciulle, i sigari. Ma non solo: c’è anche tanta frutta, che come sappiamo è uno dei grandi doni di Dio all’uomo, e nel caso di specie non ti viene lo scorbuto 😀

            • PinoMamet scrive:

              Vabbè, ma pirati dell’Oceano Indiano farebbe così schifo?

              Non solo inglesi e francesi (e relativo rum) e spagnoli e portoghesi, ma anche indiani, arabi, somali, e mi sa anche genovesi, veneti e così…

              vuoi mettere la varietà?

              e la frutta cresce anche lì 🙂

            • Z. scrive:

              Mmm…

              però mi dà l’idea che da quelle parti ci siano più zanze 😛

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Nell’Oceano Indiano ci sono ancora, quindi la loro presenza non è un antidoto ai mutamenti climatici. Piuttosto provate a fare un po’ di guerra di corsa nel Mediterraneo, anche se ora dovrete vedervela con l’Uomo del Caterpillar.

            • Francesco scrive:

              oh uomini di canoscenza, illuminatemi

              1) naviganti genovesi e veneziani nell’Oceano Indiano???

              2) uomo del caterpillar???

              grazie

        • werner scrive:

          Beh il riscaldamento globale magari no… Però diciamo che all’epoca iniziavano a fare le prime prove.

          In Inghilterra lo smog iniziarono a conoscerlo almeno dal 1600. Una delle cause fu la sostituzione della legna con il carbone resasi necessaria per via della deforestazione selvaggia iniziata nei secoli precedenti.

          • Francesco scrive:

            per questo conoscevano abbastanza il carbone da capire come fondere il ferro?

            e perchè la deforestazione? crescita demografica prima del ‘600? fare navi per i corsari? studiare come fare i prati all’inglese?

            ciao

      • Miguel Martinez scrive:

        “Mi sembra altamente opinabile che a produrre il cambiamento climatico sia stata la cultura scientifica:”

        Condivido.

        Poi oggi sono i “tecnici” che pagano gli “scienziati”, quindi conta ciò che hanno in testa i tecnici, non ciò che hanno in testa gli scienziati.

        • Z. scrive:

          Miguel, questo immagino sia vero per le società farmaceutiche, ma c’è settore e settore. Pensa ad es. alle rilevazioni astrofisiche 🙂

          • Miguel Martinez scrive:

            “Miguel, questo immagino sia vero per le società farmaceutiche, ma c’è settore e settore. Pensa ad es. alle rilevazioni astrofisiche”

            Verissimo. Infatti, gli astrofisici non li pagano, o quasi, tant’è vero che la maggior parte di loro finisce a fare l’insegnante 🙂

            Mentre i fisici che si dedicano all’informatica o ai sistemi missilistici, prendono un sacco di soldi.

            • Z. scrive:

              Come vuoi, ma non dimentichiamo che la ricerca scientifica propriamente detta esiste eccome, anche se la cosa ai protestosteroni non interessa.

              Planck non è stato progettato per lanciare missili, né viene utilizzato nell’ ambito di gombloddhi spionistici.

              Certo, a volte può sfuggire: quando si parla di “fondi alla ricerca” questi fondi vanno in gran parte a finanziare fesserie pseudo-umanistiche, e mentre Planck veniva lanciato Repubblica Bologna si occupava di dibattiti-fuffa sull’esistenza di Dio tra Flores d’Arcais e Mancuso.

              Però non dobbiamo pensare che non esista.

        • Peucezio scrive:

          Ovviamente la relazione è indiretta e vale storicamente.

          Miguel,
          un po’ mi ha sempre sorpreso come tu ti senta molto a disagio per gli elementi di alienazione prodotti dal progresso tecnico e poi sembri aderire in modo acritico e qualche volta quasi estremista ai presupposti epistemologici della modernità.
          La spiegazione che mi do è che identifichi il peggio della mistificazione contemporanea con le forme di “spiritualità” diffuse ad arte proprio da chi ha le mani più in pasta e vedi tutto l’insieme della mentalità New Age, olistica ed eco-spiritualista come una delle espressioni massime dell’immaginario falsificato e artificiale della società attuale (tranne poi però difendere i vegani e gli animalisti sostanzialmente con gli stessi argomenti di costoro, argomenti che in parte condivido, ma io al contrario tuo non ho un’idiosincrasia verso quel mondo spirituale-new-age, ma trovo che vi sia tantissima fuffa, tanta gente con consapevolezze limitate ma complessivamente sana, tanti invece che si nascondono dietro queste cose per alimentare le proprie nevrosi o la propria aridità, alcune poche persone decisamente consapevoli, ognuna al suo livello; insomma, tutto il male e il bene possibile che c’è un po’ dappertutto, sia in senso morale che conoscitivo e critico).

          Mi chiedo se forse tu non pretenda che dietro l’immaginario, di cui sostanzialmente ti occupi, esista una sorta di oggettività, di mondo reale.
          Il che è vero, ma è una questione di gradi, non esiste una realtà in senso ontologico, assoluto, perché ogni società costruisce il suo concetto di realtà oggettiva.
          Poi ci sono le mistificazioni palesi e le descrizioni delle cose e del mondo più oneste, con tutti i gradini intermedi, ma tutte, nessuna esclusa, sono gravate da infiniti strati di pregiudizi ideologici, culturali, cognitivi, antropologici.
          Mentre questa tua pretesa di trovare, sotto tutti questi strati un nucleo di verità autentica, una sorta di absolutum intangibile e genuino, indenne da qualsiasi sofisticazione intellettuale e suggestione dell’immaginario, mi è sempre sembrata un po’ ingenua (sempre che non abbia frainteso io il tuo pensiero, cosa possibilissima).

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Sei un relativista ontologico (o nichilista). 😛

            • Francesco scrive:

              temo di dovermi accodare a MT su questo punto

              se la realtà alla fine non esiste, ha già vinto Repubblica

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              confondere l’idealismo col nichilismo è uno svarione piuttosto grave.
              Mi meraviglio di te… 😛

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Per gli idealisti la realtà esiste, però, come frutto dell’Io

            • Peucezio scrive:

              Francè, Repubblica può pensare quello che vuole, è evidente che l’esistenza della realtà in sé come absolutum autonomo è un assurdo.

              Poi si può porre, come petizione aprioristica (generando una serie di aporie logiche), ma tanto non ci sarà mai la riprova, perché nel momento stesso in cui abbiamo la riprova dell’esistenza di una cosa, essa entra nel campo della nostra conoscenza e tale conoscenza diventa il fondamento della sua esistenza.
              Se esistesse una realtà inconoscibile, non potremmo nemmeno parlarne, quindi non si capisce come potremmo affermarne l’esistenza.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              “Per gli idealisti la realtà esiste, però, come frutto dell’Io”

              Che è esattamente quello che sto sostenendo.
              Non capisco che c’entri il nichilismo.

              Poi l’io io lo intendo in senso culturale e collettivo, altri possono intenderlo in senso individuale, ma questa è un’altra questione.

            • Z. scrive:

              Di questi temi sollevati da Peucezio trattò Gorgia nel suo celebre Nulla è.

              Come ricorderete, la sua argomentazione si può riassumere così: nulla è, se anche fosse sarebbe incomprensibile, e se anche fosse comprensibile non sarebbe comunicabile.

              Di per sé è un contributo di enorme pregio. Rispettivamente, l’esistenza di una realtà esterna, la portata della comprensione umana e il rapporto tra intelligenza e linguaggio sono indubbiamente tra i temi più interessanti – se non proprio quelli più interessanti – del pensiero occidentale contemporaneo.

              Ma secondo me la società moderna ci ha dimostrato che manca una quarta stazione al ragionamento, interente alla transizione dal mondo del linguaggio teorico a quello del linguaggio esteso.

              In altre parole, a mio avviso, andrebbe completato così:

              Nulla è, se anche fosse sarebbe incomprensibile, se anche fosse comprensibile non sarebbe comunicabile, e se anche fosse comunicabile non fregherebbe a nessuno.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “è evidente che l’esistenza della realtà in sé come absolutum autonomo è un assurdo”

              Mentre l’esistenza dell’Io assoluto è autoevidente, no?

            • PinoMamet scrive:

              “Nulla è, se anche fosse sarebbe incomprensibile, se anche fosse comprensibile non sarebbe comunicabile, e se anche fosse comunicabile non fregherebbe a nessuno.”

              😀

            • Francesco scrive:

              Sempre pensato che l’Idealismo fosse una solenne puttanata, come evidenzia il suo esito onanistico (grazie a Z per l’ottima sintesi sulla filosofia contemporanea).

              Per fortuna che sono un reazionario tomista.

              Sotto sotto, questa cosa che il cactus esiste solo se me ne accorgo non la capisco proprio: come faccio ad accorgermi se prima non esiste? perchè mi faccio male?

              Ciao

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Sempre pensato che l’Idealismo fosse una solenne puttanata”

              Più che altro è:
              1) indimostrato (razionalmente, non dico empiricamente)
              2) fondato sulla premessa inconscia per cui la realtà è frutto della dialettica dell’Io universale così come personificato dall’idealista che in quel momento sta parlando

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              “Mentre l’esistenza dell’Io assoluto è autoevidente, no?”

              Non è che è autoevidente, è che è il fondamento gnoseologico del mondo.
              Perché qualcosa sia conoscibile, ci vuole qualcuno che la conosca.

              Mauricius, ti vedo proprio poco presente in questo periodo!

              Circa la dimostrabilità della realtà, l’onus probandi sta a voi, mica a me.
              E tra l’altro prima di stabilire se la realtà oggettiva esiste, si deve stabilire cosa si intende per realtà oggettiva.
              Il che è impossibile sul piano logico, perché per definire qualcosa di oggettivo bisogna per forza fare riferimento a un subiectum se no l’obiectum ob quem cacchio lo getti?

            • Z. scrive:

              Peucezio, me lo fai un bonifico? Tanto i soldi mica esistono oggettivamente, e comunque non lo si può provare…

              Ti mando il mio IBAN via mail!

            • Peucezio scrive:

              No, fallo tu a me semmai.
              Ma non puoi: non esisti…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Peucezio, è totalmente indimostrata l’asserzione per cui ci sarebbe qualcosa da conoscere. Che poi a conoscerlo sia un Io assoluto o collettivo è pura speculazione.
              L’idealismo è solo una menzogna per ignorare il dubbio cartesiano.

            • Peucezio scrive:

              “Peucezio, è totalmente indimostrata l’asserzione per cui ci sarebbe qualcosa da conoscere. Che poi a conoscerlo sia un Io assoluto o collettivo è pura speculazione.
              L’idealismo è solo una menzogna per ignorare il dubbio cartesiano.”

              Questa poi…
              Tu vedi delle cose, hai delle nozioni (malgrado il deficit cognitivo 😛 ), non c’è bisogno di dimostrazione, la dimostrazione è un processo logico a partire da dati esperiti e, in quanto tali, certi.
              Mi sembra gnoseologia minima di base, non sono un filosofo, ma mi fa specie che tu eccepisca su cose così pacifiche.

              Se poi volevi dire che il fatto che esista la conoscenza non implica l’indipendenza degli oggetti di tale conoscenza dalla conoscenza stessa, sono pienamente d’accordo con te, ma allora sei tu che stai aderendo alla mia idea.

              Sull’io individuale e collettivo sono disposto a darti ragione: è una mia concezione personale, dovuta alla mia visione del mondo, e non pretendo di darle un fondamento logico inoppugnabile.

            • Peucezio scrive:

              che esiste

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              sto aspettando il bonifico! Dai che nulla è reale, è tutta un’illusione! Fai sto bonifico!

              😀

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “non c’è bisogno di dimostrazione, la dimostrazione è un processo logico a partire da dati esperiti e, in quanto tali, certi.”

              No, ma proprio no. Io posso dimostrare qualcosa prescindendo dall’esperienza e posso anche dimostrare qualcosa in un sistema di riferimento indimostrato. Capisco l’allergia alla logica, ma quando è troppo è troppo.

              “mi fa specie che tu eccepisca su cose così pacifiche.”

              Già, io in compagnia di quell’imbecille di Cartesio e dei solipsisti. Ma anche Cartesio sarà stato un ritardato mentale indegno del Divo Peucezio 😀

              “non pretendo di darle un fondamento logico inoppugnabile.”

              No, tu non le dai nessun fondamento logico e basta. Affermi l’esistenza di una collettività assolutamente indimostrata.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,

              “No, ma proprio no. Io posso dimostrare qualcosa prescindendo dall’esperienza e posso anche dimostrare qualcosa in un sistema di riferimento indimostrato. Capisco l’allergia alla logica, ma quando è troppo è troppo.”

              Questo che c’entra, p ovvio. Ma non è pertinente.
              Io stavo dicendo che un dato esperito non necessita di dimostrazione, in quanto è certo ab origine, non che le dimostrazion debbano partire sempre dall’esperienza (forse poteva essere inteso così, ma non è quello il punto che stavo sottolineando: si parlava della possibilità o meno di un oggettivo assoluto, indipendente dal soggetto che lo conosce).

              Sula collettività, quando mai ho preteso di dimostrarla logicamente? Si tratta di un mio assunto che non ha fondamenti sul piano logico. Anche se ci sarebbe il problema dell’intersoggettività, che è comunque risolvibile logicamente sostenendo che il soggetto (che poi sarei io) è l’unico esistente e tutti gli altri non esistono. Io non lo penso, ma logicamente sta in piedi.
              Quindi attento che la tua affezione verso la logica non ti conduca a concludere che non esisti, perché sarebbe un guaio: con chi litigherei qui sul blog?

            • Peucezio scrive:

              Un chiarimento, per prevenire una possibile obiezione:
              non sto sostenendo che tutto ciò che si percepisce è per definizione reale, altrimenti un sogno o un’allucinazione sarebbero reali per definizione (anche se ovviamente lo statuto di realtà del sogno rispetto alla realtà della veglia è un problema dal punto di vista gnoseoogico), ma che ne è reale la percezione medesima, quindi la conoscenza. E che quindi, logicamente, se c’è una conoscenza, ci dev’essere un conoscente.
              Questo è tutto. E’ semplice…

            • Z. scrive:

              Vabbè, per il bonifico fai con calma, tanto è sabato…

            • Francesco scrive:

              Peucezio

              mica ci arrivo

              ammesso che ci sia una conoscenza, è necessario che ci sia un conoscente ma anche un conosciuto

              sennò come si da la conoscenza?

              poi, se parliamo di dati esperienziali certissimi, pre-logici, indubitabili, che la bottiglietta dell’acqua davanti a me non sia me è uno di questi

              come il fatto che mia moglie non sia me

              se poi penso che quando mia moglie mi dice “di là c’è una bottiglietta d’acqua” e io vado di là e la bottiglietta è lì … allora il realismo mi pare invincibile

              ciao

  7. werner scrive:

    Ci sarà anche qualche aspetto positivo… Potremo coltivare Jackfruit in puglia, vino in polonia e grano in siberia. 😉

    Certamente i cambiamenti climatici in atto avranno conseguenze epocali e – temo – in larga parte indesiderate. Gli stessi cambiamenti apriranno anche nuove opportunità. E magari il ” progresso”, la ricerca scientifica, il miglioramento dei modelli organizzativi… Saranno la chiave per minimizzare gli effetti negativi e cogliere le opportunità.

    Cosa buttare? Io butterei l’idea che i problemi causati dal progresso si possano cancellare solo tornando indietro invece che andando avanti.

    • Z. scrive:

      Сибирское зерно ? Конечно , товарищ Вернер !

      https://en.wikipedia.org/wiki/Siberian_agriculture#The_effect_of_climate_and_geography_on_agriculture

      A quanto leggo lo zar aveva anche introdotto un dazio sul grano siberiano per evitare il dissesto degli agricoltori della Russia europea!

      Пока!

    • Miguel Martinez scrive:

      “Cosa buttare? Io butterei l’idea che i problemi causati dal progresso si possano cancellare solo tornando indietro invece che andando avanti.”

      E’ una riflessione interessante, anche se personalmente ho problemi con parole come “indietro” e “avanti”, ma credo di capire cosa vuoi dire.

      • Pietro scrive:

        Dipende come vedi il progresso, se e’ una retta che sale in maniera infinita e’ male, perche’ prima o poi ti esce dal foglio e non lo vedi piu’ (e mentre non lo vedi chissa’ cosa combina). Se il progresso sta nel foglio magari facendo un cerchio o tante curvette su e giu’ potrebbe essere meglio, lo controlli sempre come si fa con i bambini un po’ discoli. Prenderli a scapaccioni tutto il tempo o non guardarli proprio sono due gestioni che fanno danni! 😀

        • Miguel Martinez scrive:

          ” Se il progresso sta nel foglio magari facendo un cerchio o tante curvette su e giu’ potrebbe essere meglio”

          Alla fine, è un po’ come l’equivoco dell’evoluzione, che non significa “miglioramento” ma semplicemente adattamento al proprio ambiente.

          Noi dobbiamo sicuramente adattarci al nostro ambiente, se vuoi si può chiamare “progresso”.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Secondo me invece l’equivoco sull’evoluzione nasce proprio dall’idea di progresso, che non è adattamento, ma un incremento. Ma di cosa? Delle conoscenze scientifiche, dei mezzi tecnici, delle risorse a disposizione… Non è una nozione neutra, ma ha un significato netto nel suo sistema di riferimento.
            Potrebbe poi essere in certi casi persino il contrario dell’adattamento. Pensiamo agli sforzi per sedentarizzare i nomadi del Sahara (farli progredire, insomma), che li ha resi meno adatti alla vita nel deserto con tutte le conseguenze che conosciamo.

      • Z. scrive:

        Si può sempre comprare un altro foglio, nel caso.

        Però di carta riciclata!

    • Francesco scrive:

      direi che werner mi sta rendendo superfluo

      🙁

  8. Grog scrive:

    Schersa con i fanti e lasa star i Santi!
    Grog xè un miscredente ma no xè semo e non provoca chi potrebbe incenerirlo con una saetta.
    Certo che con gli Dei Greci e Romani xera decisamente meglio ostaria! Almeno con un po di concorensa potevi meter l’uno contro l’altro e svicolare un pocheto.
    Il Dio unico xè una fregatura parchè xè un monopolista!
    Comunque xè meglio il Dio Cristiano di quel tanghero di Allah che spinge tuti a far la guera santa e non parmete a le tose de farsi amirar e trombar e poi conta monate con le 77 vergine che le sarà de le vece ciospe!
    Il Dio Cristiano xè ancha meglio del Dio Giudeo che xè cativisimo, geloso e vendicativo come pochi, come te giri a guardar un’imagine già se rabia e te fulmina, meglio star a la larga de un Dio con un caratere così de merda.
    Grog! Grog! Grog!

  9. PinoMamet scrive:

    L’idea che il progresso umano debba esser racchiuso sempre in un eterno cerchio la trovo angoscia e contro natura (umana, che è sempre natura).

    Propongo di sbarazzarsi dell’idea malsana del progresso come fonte di problemi, e non anche fonte della soluzione dei medesimi.

    • PinoMamet scrive:

      errata: angosciosa

    • Carlo scrive:

      Infatti io non sono contrario all’idea che il progresso possa trovare la soluzione anche ai problemi causati dal progresso stesso, quello a cui sono contrario è l’idea che non ci dobbiamo preoccupare delle conseguenze del progresso tecnologico perché di sicuro il progresso stesso ci darà la soluzione, invece per me ciò non è affatto sicuro, ma solo possibile.

  10. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez e tutti

    Di cosa sbarazzarsi?

    Beh, ad esempio del precetto biblico “Crescete e moltiplicatevi”.

    C’era una volta uno stagno con delle ninfee.

    Il primo giorno, ce n’erano pochissime. Ma ogni giorno raddoppiavano di numero.

    Alla fine del mese, le ninfee coprirono tutto lo stagno (e da quel momento in poi cominciarono a morire in massa, perché avevano esaurito le risorse disponibili).

    Domanda: in quale giorno le ninfee coprivano metà dello stagno?

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      il giorno che le bestie mangiatrici di ninfee organizzarono la grande abbuffata!

      esempio matematico utile anche meno dei modelli degli economisti e usato da catastrofisti pregiudiziali

      😉

      PS il “moltiplicatevi” è già alla frutta in tutto l’Occidente e in larga parte del mondo, cercherei un capro espiatorio in migliore stato di salute

      • Z. scrive:

        A me pare che stiamo, pardon, che stiate aumentando comunque!

        • Francesco scrive:

          i processi demografici sono lenti ma direi che stiamo puntando alla stabilità, se non alla diminuzione

          e che in questo la religione abbia poca importanza rispetto alla cultura

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Sulla base di che dati lo dici?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            Proprio ieri sera da Piero Angela un demografo preconizzava una popolazione dell’Africa intorno a un miliardo di persone nel 2100.

            E la Cina sta abbandonando la politica del figlio unico.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • MOI scrive:

              Al dé prémma dla fén dal màiś … le ninfee.

            • Francesco scrive:

              Appunto: la popolazione cresce ancora in Africa, continente spopolato e povero.

              In quasi tutto il resto del mondo ha già smesso o sta smettendo.

              Il problema che ci attende nei prossimi decenni, e in questo caso ha senso porselo perchè siamo già tutti vivi noi che lo costituiamo, è l’invecchiamento.

              Troppi vecchi vivi per pochi giovani.

            • Pietro scrive:

              In realta’ in maniera informale e’ abbandonata da tempo…

        • Z. scrive:

          Non ti so dire a cosa si debba ma direi che la popolazione mondiale continua ad aumentare.

          Poi tra cent’anni vedremo, o per meglio dire vedrà qualcun altro 🙂

  11. mirkhond scrive:

    “Di cosa sbarazzarsi?

    Beh, ad esempio del precetto biblico “Crescete e moltiplicatevi”.”

    Mi sembra che nei paesi di tradizione cristiana, più avanzati, tale precetto sia stato già abbondantemente abbandonato da decenni.
    Bisognerebbe vedere il tasso di natalità in America Latina, Filippine e paesi cristiani come l’Abissinia……

  12. mirkhond scrive:

    paesi cristiani africani

  13. Peucezio scrive:

    Comunque, da uomo della strada, che non capisce niente di equazionisul cambiamento climatico (né di equazion in generale), da rozzo linguista non meno di quanto Z. non sia un rozzo leguleio, osservo che le estati di questi anni non sono più calde di quelle di quando ero bambino.
    Da bambino soffrivo meno sia il freddo che il caldo, ma ricordo estati torride, in cui si sudava all’ombra stando fermi.
    Mentre ho presente estati recenti alcune molto calde, ma altre decisamente fresche.
    Forse gli inverni sono un po’ più miti, questo sì: negli anni ’70 e ’80 a Milano andava spesso sotto zero, ora meno.
    Ma mi chiedo se non c’entri lo sviluppo della città: negli anni ’70 già la nebbia si vedeva molto più raramente che negli anni ’50, ma ancora adesso se vai fuori Milano, verso la bassa, la nebbia c’è più o meno quanto c’era negli anni ’50, solo che la città da allora si è ingrandita, inoltre gli impianti di riscaldamento, ecc.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      La NASA, che non si basa su vaghi ricordi o su esperienze personali, la pensa diversamente

      http://www.ilpost.it/2013/01/17/mappa-nasa-riscaldamento-globale/

      • Francesco scrive:

        temo che, di nuovo, su questo punto specifico, ci si debba rassegnare a MT

        la temperatura è un dato oggettivo e facile da misurare

    • Miguel Martinez scrive:

      “osservo che le estati di questi anni non sono più calde di quelle di quando ero bambino.”

      Ma infatti, è una roba da meteorologi, non roba che si constata a pelle 🙂

      Non è che diventi semplicemente “più caldo”.

      E’ certo che la temperatura media del pianeta diventi sempre più calda, da quando esistono misurazioni di queste cose; e lo studio dei residui di polline e altre cose nei ghiacci fa pensare che sia una tendenza anche più lunga.

      Inoltre, gli effetti di piccoli cambiamenti (stiamo parlando di pochi gradi centigradi) hanno conseguenze drammatiche soprattutto nei luoghi estremi: cioè tra i ghiacci dell’Artico/Antartico e nelle zone equatoriali, molto di meno in aree come quelle in cui viviamo noi.

      Inoltre, se diventa più caldo, in alcuni luoghi abbiamo la siccità; in altri, abbiamo invece maggiori piogge, e quindi l’illusione che si stia più freschi.

      Inoltre, gli effetti principali riguardano i grandi sistemi oceanici, il “Nino” e la Corrente del Golfo; il riscaldamento globale che porta alla crisi della Corrente del Golfo mette a rischio il ruolo storico dell’Europa come continente a clima temperato. E quindi può benissimo portare in certe stagioni a un caldo apparentemente minore.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ tutti

        Aggiungo la recente osservazione di grandi fosse (centinaia di metri) formatesi negli ultimi anni nel permafrost Siberiano, anche in prossimità della costa dell’oceano Artico. Si suppone sia il metano imprigionato da millenni sotto il permafrost, che -al progressivo sciogliersi di quest’ultimo- si libera nell’atmosfera facendo crollare il terreno soprastante.

        Ho visto il filmato di un pezzo di ghiaccio -estratto da un carotaggio da quelle parti- sotto il quale il geologo ha acceso un fiammifero, e che ha preso fuoco come un pezzo di carta: il poco metano liberato dal frammento di ghiaccio sciolto dal fiammifero ha preso fuoco, innescando un processo a catena di liberazione del metano che via via che esce prende fuoco. Il metano incombusto, tra l’altro, è un eccellente gas serra, nel senso che cattura gli infrarossi circa cento volte di più della CO2.

        Il fatto che noi ci accorgiamo relativamente poco dell’immissiond di CO2 in atmosfera è parzialmente spiegato col suo assorbimento da parte del mare. L’acqua scioglie bene la CO2 (come dimostra l’esistenza dell’acqua frizzante). La CO2 va in mare, non nei nostri polmoni; a parità di pressione atmosferica, pero’, il mare ci dà il suo ossigeno, impoverendosene. Contestualmente scende il pescato (i pesci soffocano senza ossigeno), si corrodono le barriere coralline e i gusci di mitili, cozze, aragoste e crostacei (l’acqua ricca di CO2 è acida e scioglie il carbonato di calcio dei gusci, un po’ come nei monumenti marmorei dei centri storici attraversati dal traffico automobilistico) e aumentano le alghe (ghiotte di CO2 come tutti i vegetali dotati di funzione clorofilliana).

        La superficie immaginaria che divide l’acqua ricca di CO2 da quella povera di CO2 si abbassa ogni anno. Quando raggiungerà il fondo del mare, questi sarà saturo, e smetterà di assorbire CO2.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          quindi per non crepare mangeremo alghe? bleah

          creare dei tonni erbivori che si nutrano di alghe e siano le mucche del mare?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            La soluzione l’ha trovata Giovanni il Battista: miele e cavallette.

            In altre parole, una dieta a base di insetti.

            Immensamente meno impattanti sull’ambiente degli hamburger, poveri di grassi, straricchi di vitamine e proteine facili da digerire.

            Già oggi è in commercio una frina ottenuta macinando grilli

            http://www.my-personaltrainer.it/alimentazione/farina-di-grillo.html

            (ogni riferimento al M5S è casuale).

            Dopotutto se gli antenati dei Primati erano insettivori ci sarà un motivo.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • PinoMamet scrive:

              Per favore…
              torniamo seri.

            • Z. scrive:

              Mi sembrano argomenti seri. Tra il veganesimo al testosterone e il grillismo, meglio il grillismo…

              Nel senso di mangiare i grilli, eh 🙂

            • Pietro scrive:

              Questione di gusti, basta abituarsi. Non capisco perche’ si debba trovare strano mangiare insetti. Per gli inglesi siamo strani noi che mangiamo i cavalli. Qualche insetto l’ho provato in Cambogia, ma prometto di impegnarmi, provarne un po’ e fare le recensioni! 😀 Poi ovvio che se la dieta di insetti viene fatta con lo stesso spirito con cui si e’ buddhisti ad occidente meglio lasciar perdere…

            • PinoMamet scrive:

              Boh.

              Io conosco molti buddhisti serissimi, se è per questo (essendo cresciuto vicino a un tempio Zen con tutti i crismi).
              Certo ne conosco anche di “newagiari”.

              Ma cosa c’entra con mangiare gli insetti?

              Ogni popolo ha i suoi tabù alimentari, certo.

              (c’è mica bisogno di pensare agli inglesi- e agli spagnoli- e a mezzo mondo in effetti- il cavallo no nera mangiato neppure in Italia, e quando la carne equina fu introdotta nella mia città, nell’Ottocento, ci furono moti di piazza da parte della popolazione, convinta che il governo la volesse avvelenare).

              E questi cambiano anche nel tempo, naturalmente
              (attualmente nella mia città la carne equina è considerata “tradizionale”).

              Comunque, uno dei miei tabù attuali è mangiare gli insetti: mi fa schifo.

              Vabbè, dirai, puoi darsi che ai tuoi pronipoti piacerà.

              Può darsi, però di solito la cosa viene introdotta come rimedio a terribili carestia o incapacità produttive del pianeta Terra, e non voglio che sia lo scenario in cui vivono i miei pronipoti.

            • PinoMamet scrive:

              PS
              Giovanni “l’addetto al mikvè” mangiava cavallette perché sono animali kasher, sono espressamente permessi.
              A differenza degli altri insetti.

              A me fanno schifo lo stesso, ma non è che fosse un fautore di chissà quale dieta…

            • Z. scrive:

              Cioè la kashrut (si dice così?) vieta gli insetti ma fa salve le cavallette?

              Comunque c’è chi si schifa a mangiare rane, che nella Bassa Romagna e nel comacchiese sono iper-tradizionali (chissà per quanto ancora, però). L’anguilla invece è di più largo consumo: perché anguilla sì, rana forse, insetti no? Immagino sia questione di abitudine…

          • Peucezio scrive:

            Mi pare ovvio, mica è un fatto intrinseco.

            Comunque gli insetti in genere una certo ripulsa la esercitano.
            Se io penso a una mucca o a un cavallo, non penso “che schifo”, mentre se penso a una mosca sì.

            • MOI scrive:

              mosca già meno della chiocciola … suppongo. Forse perché la prima sguazza nella merda, la seconda fra le verdure. 😉

            • MOI scrive:

              mosca già meno “accettabile” …

            • MOI scrive:

              personalmente mi fan schifo solo a vedersi tutti gli invertebrati di terra …

              decisamente meno quelli di mare (al
              limite mi fan paura da vivi)

              … d’altronde se in gastronomia nostrana abbiamo in menù tra gli invertebrati soprattutto crostacei, cefalopodi, bivalvi e in misura minore dei gasteropodi (tutti animali marini, tranne chiocciole e lumache e considerati gastronomicamente “pesce” !) … un motivo ci sarà.

            • Z. scrive:

              Boh, anche il porcello sguazza in luoghi poco igienici. Però non mi fa schifo affatto. Del resto se anche sapessi che il Bambi ha pessime abitudini igieniche chissene, resterebbe sempre un gran Bambi da gustare 😀

              Gli insetti invece sì, ci fanno schiff. Non mangiarli, dico, proprio gli insetti in quanto tali, salvo eccezioni. Mangiarli boh, c’è di peggio secondo me, tipo la verdura 😀

      • Peucezio scrive:

        Miguel,
        se è così è inquietante in effetti.
        Ma a te risulta che ci sia accordo fra gli scienziati sull’origine antropica del fenomeno?
        Perché è vero che se pure è naturale, non è un gran sollievo, ma non lo è se le proporzioni fossero quelle previste nell’ipotesi “artificialista”, ma potrebbe benissimo essere un’oscillazione in una sostanziale continuità.

        • Miguel Martinez scrive:

          “Ma a te risulta che ci sia accordo fra gli scienziati sull’origine antropica del fenomeno?”

          Dipende quali scienziati. Fino al 2004, l’Assocazione Americana di Geologi del Petrolio (la cui fonte di reddito è facile da immaginare) sono passati da una posizione di “è roba naturale” a una posizione di “non sappiamo che cos’è”.

          Credo che sia l’unico gruppo di scienziati rimasto che eviti di affermare che la causa principale sia umana.

  14. Z. scrive:

    Cairo il Puro prosegue la sua incessante marcia trionfale, ma i salottieri malvagi non accettano la sconfitta. E nella migliore tradizione italica si difendono a suon di ricorsi e carte bollate!

    Chi vincerà?

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/21/corsera-bonomi-ci-ripensa-il-salotto-buono-dei-soci-storici-sconfitti-da-cairo-presenta-esposto-in-consob/2923398/

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      E’ Della Valle contro Profumo, se si vuole semplificare.
      Facendo brain storming, a Della Valle associo Montezemolo e in generale tutto il “nuovo che avanza” al centro (contro Berlusconi, ma in seguito nemmeno troppo amico del vecchio centrosinistra), mentre Profumo era un uomo per tutte le stagioni, AD dell’Unicredit a guida leghista, ma poi silurato e quindi quasi mancato candidato del PD, poi antagonista designato della giunta pentastellata di Torino. Solo che adesso Della Valle è dietro la cordata che incarna il vecchio Corriere, quello ultrarenziano, mentre Profumo è dietro Cairo, che negli ambienti della post-sinistra è visto come uno sponsor del M5S.
      Interessante.

      • Z. scrive:

        Che c’entra il M5S?

        Casomai possiamo dire che nella sua rete ospita fa lavorare, Travaglio, Gomez, Padellaro, Scanzi, Paragone e altri giornalisti del FQ. Spesso ospite dei suoi programmi era Fedez, che in CA s.r.l. ha respirato onestà e scrive sul FQ, o Fusaro, che scrive sul FQ.

        Ma che c’entrano questi col M5S?

        Collegamenti non ne vedo, insomma. Per La7 lavorava la figlia di Grillo, ma era un programma di cucina, mica di politica.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Z, è logico che in un paese democratico siano ospitati anche i giornalisti vicini all’opposizione. Ma capisco anche che Silvio è stato un ottimo maestro 😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Però è altrettanto interessante che l’unica cosa che hai notato è la mia mancata adesione all’identificazione di Cairo con Grillo. Insomma, nell’imprevedibilità dei fronti trovi comprensibilmente il bisogno di trovare un punto fermo nel Nemico designato.

          • Z. scrive:

            In che senso “mancata identificazione di Cairo con Grillo”? Sei tu che hai tirato in ballo il M5S dicendo che Cairo secondo alcuni (ma chi?) lo sponsorizza…

          • Z. scrive:

            Ah, sponsor del M5S nel senso che parteggia per Grillo, non nel senso che lo finanzia. Ecco perché non capivo!

            Comunque non direi, a meno che non si voglia definire altrettanto peppista il FQ, visto che alla fin fine i grossi giornalisti sempre quelli sono. Mi sembra più che altro una specie, se così si può dire, di alleanza editoriale.

        • Z. scrive:

          Che c’entra l’opposizione? Diciamo più in generale che è legittimo che in un Paese democratico un editore TV decida di mettere a contratto i pezzi grossi di un giornale, e che loro ne ricambino la generosità.

          Ma non mi sembra che in tutto questo c’entri il M5S. Non mi risulta che Cairo sponsorizzi Grillo.

  15. Pietro scrive:

    @Z: Sui soldi hai letto male, rileggi la frase! 😀

    • Z. scrive:

      Hai ragionissima!

      Allora rettifico: “con questa cosa ci faccio dei soldi” è quello che pensa l’uomo medio dai Fenici in poi 😀

  16. habsburgicus scrive:

    problemi esistenziali da I Repubblica 😀
    secondo voi, come otimum, era meglio un governo DC-PSDI-PLI con l’astensione del PRI, oppure un governo DC-PSDI-PRI con l’astensione del PLI ? 😀
    questi sono i problemi 😀

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      A noi il pentapartito piace unito: nessuno deve essere costretto a rinunciare all’equa quota di tangenti.

    • Z. scrive:

      Qual è il periodo di riferimento? fine ’50 – inizio ’60?

      • Pietro scrive:

        Io rivoglio Altissimo!

      • habsburgicus scrive:

        dal punto di vista della realtà storica, sì..ma per estensione portiamolo pure agli ’80
        (anche se escludere il PSI a quell’epoca era, nella realtà, un po’ dura)

        P.S [non PSI :D]
        vi ricordate il mitico Grillo di metà 80 ?
        “si, ma se in Cina sono tutti socialisti, allora a chi rubano ? 😀 “

        • Z. scrive:

          “Pensate che Grillo sia qualunquista?” chiedeva l’intervistatore, all’indomani del fattaccio.

          Io mi chiedevo che c’entrasse il qualunquismo, invece un tizio rispose sorridendo: beh, un po’ sì.

          Poi rispose un altro tizio, l’ultimo intervistato, che invece disse: no, non è qualunquista, solo che non ha potere taumaturgico.

          Non sono certo di ricordare per certo la risposta ma ricordo bene che finì proprio così: “non ha potere taumaturgico”.

          Sono cose che restano impresse 🙂

    • Francesco scrive:

      bah

      ripensandoci, l’unica via era un governo DC-MSI-PLI che scongelasse i voti di destra, impedisse la nascita del CSX e che la DC si buttasse a sinistra e aprisse la strada a una alternanza con i rossi

      quando loro fossero stati democraticamente pronti … diciamo verso gli anni ’90

      😉

  17. PinoMamet scrive:

    Viva il pentapartito e il liberaleAltissimo!! 😀

    Non mancheranno nel programma di MIV (Movimento Italia Vintage)
    😀

    • Z. scrive:

      Altissimo è irrinunciabile. Non tutti lo sanno, ma pare che in un certo collegio prendesse la quasi totalità dei voti (intorno al 90%). Provate a dire quale!

    • MOI scrive:

      E l’ Ottantaseienne (86 !) Ciriaco De Mita NeoSindaco di Nusco ?! … Pino, com’ha fatto a sfuggirti ?!

      … Colà siamo a livelli da Quo Vado ? di Checco Zalone dal vivo !!!

      • MOI scrive:

        Cmq il Mondo Reale ha battuto perfino Checo Zalone : col Vigile “Beggiante” Mutandato e l’altro Statale con la scatola in testa (!) per non farsi riconoscere dalla telecamera … senza tener conto del riconoscimento dei tesserini magnetici !

        • Francesco scrive:

          è quello che mi lascia perplimuto

          il mondo reale è peggio delle più estreme parodie

          • izzaldin scrive:

            assolutamente vero.
            ma è così da sempre, immagino

            • Pietro scrive:

              temo di no, la globalizzazione ha decontestualizzato i neuroni… da qui il non capire il rapporto gesto/conseguenza di molte persone. Cose che per noi sembrano ovvie per altri non lo sono (ho visto gente ferma in una rotonda per mandare sms).

  18. MOI scrive:

    @ LISA PANISCUS

    Io le mie interpretazioni degli indovinelli le avevo date, seppur subordinadone la soluzione allo spirito di riflessione politica.

  19. MOI scrive:

    Diobò che gran maletta che fate venir su, con ‘sto Malthusianesimo … che gran maletta !

  20. MOI scrive:

    Boldrini e la sala delle donne, anche degli specchi per le cariche mai coperte da donne

    http://video.corriere.it/boldrini-sala-donne-anche-specchi-le-cariche-mai-coperte-donne/d6597128-49aa-11e6-8c21-6254c90f07ee

    poi dite che sono io a esagerare … quando invece è la Boldrini, a esistere ! 😉

    PS

    Tì gh’à vardà, tì ghà capìo, Grog ? … “Sodo” ! La g’ha dito che le done gh’a da lavorar … “sodo” ! 😉

    Ma mìa ceder al Sessismo, ostrega !

  21. MOI scrive:

    @ MAURICIUS

    Pokémon-Go! o come casso se ciàmelo, lì … xè un otimo preludio a “Idiocracy” :

    https://en.wikipedia.org/wiki/Idiocracy

  22. MOI scrive:

    Facciamola corta sulla Turchia :

    … i “trombodromi” [sic] recensiti dai Crociati 😉 di Gnoccatravels,li chiudono ?

    … le Kediçikler di Harun Yahya, le costringono ad andare in giro in sacconi di juta in cui è già molto se si vede la faccia, struccata ?

  23. MOI scrive:

    Antartide : nuova Terra Promessa per Turismo Balneare ? … Fighissimo ! 😉

  24. MOI scrive:

    Sono bestialità del passato, che vanno superate velocemente. Identifichiamole e sbarazziamocene subito.

    —————

    Progressisti dai baffi a manubrio :

    “Du passé faisons table rase, foule esclave: debout, debout !”
    [cit.]

    Progressisti odierni :

    “Du futur faisons table rase, foule escalve crevez en silence !”

  25. MOI scrive:

    @ PEUCEZIO (o chi per lui)

    Ti sbagli : quello che riequilibrava il Global Warming a colpi di Freezing Farts 🙂 era lo Scoiattolo della Vigorsol :

    https://www.youtube.com/watch?v=ddR983j_P1I

  26. Roberto scrive:

    Buone vacanze a tutti!

  27. Grog scrive:

    Belle le cartine dei trombodromi!
    Olé!
    La trombiamo sia davanti che darré!
    Grog! Grog! Grog!
    P.S.
    Ho un torneo di scopone scientifico a Mestre per cui sarò un po impegnato, per giunta quel bastardone del mio gatto ha messo in cinta la micina dei vicini dopo che AVEVO SPERGIURATO DI AVERLO FATTO CASTRARE adesso se non svicolo castrano me.
    Chi vuole bei micetti con padre ladro, assassino, delinquente e infingardo e madre troietta romantica?!

  28. Mauricius Tarvisii scrive:

    Secondo Girard ogni società ha i propri miti fondativi da cui discendono i riti che ne garantiscono l’unità. Più il tempo passa e più i riti sembrano diventare inefficaci e più la società risponde insistendo su di essi e imponendo i tabù che da essi derivano.

    http://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2016/07/22/news/derrick_stop_tv_tedesca_nazista-144639360/

    • PinoMamet scrive:

      Caspita che esagerati, i tedeschi!

      Da noi è appena morto Albertazzi, ex repubblichino. Vabbè, ha fatto una scelta sbagliata settant’anni fa. Idem Horts Tappert. Censuriamo, cioè condanniamo, la scelta, ci mancherebbe.
      Posso anche benissimo capire che abbiano delle remore, tutto sommato, a intitolargli una strada, anche se sarebbe all’Horst Tappert attore, e non soldato delle SS; ma capisco che sia meglio così.

      Ma censurare l’innocuissima serie di Derrick mi pare davvero “odio di sé stessi”.

      • mirkhond scrive:

        Da ammiratore della serie dell’Ispettore Derrick, non posso che concordare con Pino.
        Se Tappert da giovane ha militato nelle SS Totenkopf, non sappiamo però se ha commesso dei crimini……

      • Pietro scrive:

        Il tema del senso di colpa dei tedeschi e’ molto interessante, in Germania sono sorti davvero movimenti antinazionali in passato.

        • habsburgicus scrive:

          i tedeschi sono alla frutta..
          ho amato quel popolo (Guglielmo II, Moltke, la sua scienza) ma ora è impossibile anche solo rispettarli…
          e, mio malgrado, mi sposto verso gli anglosassoni [che sono popolo..brexit e nomination di Trump docent], i russi ed i turchi (SI, i turchi, grande popolo anche se duri e spietato e che tanto male ha fatto a noi cristiani..se solo però potessimo averlo alleato, anche parallelo !)

        • Peucezio scrive:

          “Il tema del senso di colpa dei tedeschi e’ molto interessante, in Germania sono sorti davvero movimenti antinazionali in passato.”

          Sì, e precede il nazionalsocialismo. Si pensi a quello che scriveva Mann nelle Betrachtungen.

          Pino,
          “Vabbè, ha fatto una scelta sbagliata settant’anni fa”
          Hai una posizione come sempre equilibrata, ma io non direi nemmeno questo, quantomeno se intendi riferirti a un senso di consapevolezza autonoma e lucida, in quanto tale moralmente impegnativa: essere nazionalsocialista prima del 1945 in Germania era come essere comunista in URSS ai tempi di Stalin o di Brežnev, o liberale nell’Italia post-risorgimentale. Ovviamente parlo della gente comune e di tutti i piccoli funzionari, militari, quadri, ecc., non dei capi, che per definizione sono responsabili.
          Ovviamente se parliamo di uno che dirigeva un campo di concentramento e si divertiva a infierire sugli internati, il discorso cambia, ma se ho ben capito, Horst Tappert era un volontario delle Waffen-SS di grado molto basso e non gli è stata addebitata nessuna atrocità, nemmeno in esecuzione di ordini altrui.

          Al di là delle mie posizioni ideologiche personali (da cui qui mi sto astraendo, facendo finta di assumere il sistema di valori dei vincitori), dobbiamo guardarci dal proiettare categorie attuali su frangenti storici molto diversi.

  29. habsburgicus scrive:

    @Miguel
    spesso nei social (specialmente gli assadisti) si sproloquia che in Turchia con Erdoğan hanno vinto i “Fratelli Musulmani” (citando, pare, Assad stesso)
    ora a me sembra un’assurdità (Fratelli Musulmani=Egitto)
    ma c’è qualcosina di vero ? [come sai a me piace sempre l’acribia; che AKP fosse in buoni rapporti con Morsi è noto, ma buoni rapporti, per giunta recenti, non sono identità]…
    o come invece penso è una pura espressione derogatoria, come “fascista” in bocca a un sx da noi, con nessuna aderenza alla realtà ?

    può interessarti vedere il livello del tipo (dopo il mio riferimento all’Egitto)
    Fratellanza Musulmana = Qatar (innanzitutto), imparare l’abc prima di pontificare ad minchiam.

    Al che io ho risposto (spero con stile)
    ai miei tempi mi dicevano che Hasan al-Banna che fondò i Fratelli Musulmani era egiziano..e che Nasser, che colpì (anche) i Fratelli Musulmani era egiziano pure lui…é triste aver ricevuto un così cattivo insegnamento, ne convengo 😀 [é vero che oggi il Qatar appoggia i Fratelli Musulmani ma é altra cosa e non se ne parlava qui]

  30. mirkhond scrive:

    Riflessioni di Blondet sul tipo di musulmano che diventa terrorista:

    http://www.maurizioblondet.it/perche-sodomiti-diventano-kamikaze-sterminano-francia/

    Sull’attentato a Monaco di Baviera, non si conoscono ancora matrice e autori……

  31. mirkhond scrive:

    Ai telegiornali hanno parlato di un attentato.

    • Pietro scrive:

      Stavo notando come Hollande si e’ precipitato sui media a dire che e’ un attentato, intanto in Francia il comune di Nizza rifiuta la richiesta dell’antiterrorismo di distruggere i filmati delle telecamente. Qualcuno vorrebbe davvero che tutto sia ridotto ad una guerra, amico/nemico e’ un concetto semplice…. Direi che e’ iniziata la guerra civile interna, tutta interna. Diritti contro sicurezza, gli incapaci ci sguazzano benissimo. Hollande per primo!

  32. Grog scrive:

    L’attentatore era un novellino si vede, doveva urlare
    “TUTTI IN FILA CRUCCHI DI MERDA!”
    poi ammazzarli uno ad uno tanto sono gente ordinata e non sarebbero usciti dalla fila.
    Grog! Grog! Grog!

  33. Mauricius Tarvisii scrive:

    E infatti più che un attentato sembra una strage “all’americana”.

  34. Pietro scrive:

    @Pino Manet: Sugli insetti ho voluto mettere avanti sul fatto che qualunque cosa arrivi dall’Oriente spesso diventa moda. Una volta mi hanno portato ad una riunione di preghiera della Soka Gakkai, avevo l’impressione di essere in palestra. Stessa gente, stessi atteggiamenti, stessa ricerca di qualcosa che fosse niente piu’ che un antistress…

    • PinoMamet scrive:

      La Soka Gakkai è queelo che avevo in mente quando parlavo di buddhisti “non seri”.
      Anche se loro si prendono molto sul serio…
      comunque stento a riconoscere il messaggio buddhista nelle loro pratiche magico-fideistiche
      (una ragazza mi diceva che- perlomeno come l’aveva capita lei- con la forza della ripetizione dei loro mantra avrebbe ottenuto quello che voleva… e mi diceva di un’amica che, in pratica, pregava perché l’ex soffrisse).

      Anzi, mi sembrano proprio la negazione del Buddhismo!

  35. Grog scrive:

    “Soka Gakkai” è una nuova tecnica di pompino?
    Grog! Grog! Grog!

  36. mirkhond scrive:

    🙂

  37. MOI scrive:

    @ ZETA

    Dev’esserti sfuggito, ma te lo rimetto : in Ferrarese _ idioma più “Culture Bound” sul tema di bestie palustri, come dicono gli Etnografi_ “al buratèł” * è un anguilla maschio, piccola e giovane.

    ———–

    Mentre “o’ Capiton’e” di Napoli è una grossa e “cresciutella” femmina (che adulta è un po’ più grande del maschio, fenomeno tipico tra “loro” 🙂 i pesci e raro tra “noi” 😉 i mammiferi)

    * Mi raccomando la tipica velarizzazione della “elle” finale o intervocalica (personalmente, in Ferrarese, la odo effettivamente come allofono) tipo in Polacco … rivendicata anche dai Venetisti per dimostrare di non avere nulla a che fare con l’Italiano !

    • MOI scrive:

      la tipica velarizzazione della “elle” … di solito si usa una barretta diagonale come “geroglifico” (che poi è il termine usato con bonaria perplessità dalla gente dialettofona dopo aver sentito “diacritico” …)

    • Z. scrive:

      Moi, stasera può darsi che veda amici appassionati di cucina lagunare. Ti saprò dire! Per ora ti assicuro che per noi buratèl non ha la l di Lodz 🙂

  38. MOI scrive:

    Ah, e a proposito: ci va l’ apostrofo per l’articolo indeterminativo dell’ anguillo 😉 maschio ?

    Non l’ho messo, ma forse ho fatto giusto. 😉

    … al limite,lo segnalo alla Senatrice Valeria Fedeli del PD, per prossima legge sul sessismo nel linguaggio ! 😉

  39. MOI scrive:

    @ GROG

    Sullo Scandalo Pedofilia del Forteto, al quale avevi alluso e su cui nessuno ha mai risposta :

    http://www.youtube.com/watch?v=Xk9TLvL4huU

    Giorgia Meloni:

    “il Pd non vuole fare chiarezza sul caso Forteto perché c’è dentro fino al collo” …

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