Il Nomos della Terra. Le istruzioni originali (4)

pennyQuarta puntata della traduzione… la prima si può leggere qui.

Qui vi sveliamo il nostro segreto più recondito, sapendo benissimo che non verrà capito. Come emergerà dai commenti a questo post, ma soprattutto da come parleranno di noi nella nostra città.

Peccato, perché sarebbe divertente qualche volta venire smascherati, almeno quando ci si espone pubblicamente.

Per questo, la nostra fragile e allegra ed eroica banda di donne con qualche uomo ha vinto finora, e continuerà a vincere.

Nell’immagine, una delle nostre piccole donne vittoriose.

Ovunque, il mondo segna le proprie tracce, non dobbiamo fare altro che seguirle.

Seconda azione rivoluzionaria: riprendere la nostra capacità di pensare la situazione e di elaborare una strategia.

Strategia, dalla parole greca che indica un generale, nel senso di pensare alla maniera, nei modi e nella disposizione della guerra.

Non semplicemente in termini tattici, perché in fondo molti di noi siamo già tatticisti, che rispondono a questa o a quella crisi e prendono decisioni  in maniera del tutto reattiva.

Invece, la strategia è l’elaborazione di una serie di linee che portano tutte in una certa direzione – non importa quanto fluide o mobili – e che impegnano in modo fondamentale il presente.

Senza alcuna strategia, siamo come questo mondo, galleggiamo, vacilliamo o ci sciogliamo come il ghiaccio.

Alcuni amici una volta dissero che a qualunque preoccupazione morale, a qualunque preccupazione per la purezza, noi sostituiamo l’elaborazione collettiva di una strategia.

Per farlo, dobbiamo partire dalla nostra situazione, dove ci troviamo e come siamo, seguendo le linee di forza che si presentano, che in ciascuno particolare luogo ci raccontano una storia diversa.

La strategia è l’uso efficace di ciò che abbiamo. Non esiste alcun ‘mondo ideale’. Non esiste alcuna ricetta, alcuna risposta corretta.

Dobbiamo solo porci alcune domande semplici: cosa aumenta il nostro potere? Cosa lo diminuisce? Cosa è bene per noi? Cosa è giusto per la nostra situazione?

La domanda non è più, questa o quella particolare azione, questo o quel particolare tipo di persona, ma cosa si trova in mezzo a loro. Allo stesso modo, la domanda non è più, individualità, bene o male, sé contro collettività, ma in che modo, insieme oppure separatamente, possiamo aprire queste possibilità, e – ostacolo dopo ostacolo – superare le limitazioni che riducono il nostro potere di agire nel e con il mondo.

Avere un approccio strategico è una sorgente costante di determinazione e di intelligenza. Va sostenuta alla stessa maniera in cui alimentiamo un fuoco, un rapporto, o in cui piantiamo di nuovo un bosco.

La pazienza e la fiducia ci aiutano a mantenere la presenza di mente e a non perdere di vista ciò che stiamo facendo, che sia tra il caos degli eventi oppure nella noiosa distrazione della quotidianità.

Le nostre strategie saranno enormemente complesse, ma ricordatevi: non sono quelle dei militari o della pubblicità.

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160 risposte a Il Nomos della Terra. Le istruzioni originali (4)

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  2. izzaldin scrive:

    il pensiero strategico è fondamentale non già per *capire*, quanto per *interpretare* il mondo e agire di conseguenza.
    purtroppo la generazione attuale (e non intendo solo i nati a cavallo del 2000, anche i più adulti hanno gli stessi problemi dovuti alla tecnologia) evita la strategia per dedicarsi invece allla costante ricerca di una soddisfacimento immediato e turbinoso dei propri bisogni.
    la capacità di identificare un nemico, coglierne i punti deboli, elaborare una strategia e agire di conseguenza richiede effettivamente, come notato nel post, uno sforzo costante, collettivo e faticoso.
    vedremo…

    • Miguel Martinez scrive:

      “la generazione attuale evita la strategia”

      E la evita anche “la politica”, che può solo pensare con un orizzonte molto breve: la prossima gara d’appalto, le prossime elezioni, l’approvazione del capo, la foto-opportunità e la foto-da-evitare. E’ un orizzonte più breve di quello economico, che almeno dura circa cinque anni, e di conseguenza la politica non può che seguire l’economia.

  3. MOI scrive:

    E infatti, anche se a molti è parsa un’inezia, ho trovato “illuminante” la differenza tra Letta e Renzi come differenza rispettivamente tra Subbuteo e PlayStation … con tutte le implicazioni McLuhaniane del caso !

    • izzaldin scrive:

      bravo Moi, anche io noto una differenza enorme tra il governo Letta e il governo Renzi e mi viene da pensare che il brevissimo governo Letta sia stato fra i meno peggiori degli ultimi due decenni.
      ecco l’ho detto! 🙂 provo un po’ di vergogna ma sarei pronto a ripeterlo!
      sarà che è durato poco e non ha potuto fare grossi danni, ma quelle due o tre leggi fatte da Letta non mi sembrano terribili. e poi il *tono* generale della comunicazione era molto meno isterico.
      effettivamente qualcuno dovrebbe spiegarmi perchè diavolo il governo Letta è caduto ed è stato sostituito da questo buffone di Rignano sull’Arno.

      • Z. scrive:

        Non sei l’unico che dice che il governo Letta non era poi così male.

        E avete tutti qualcosa in comune: avete cominciato a dirlo dopo la caduta del governo. Chi subito dopo, chi dopo qualche annetto, ma nessuno lo diceva mentre il governo era in carica.

        Il governo migliore è sempre quello che c’era prima 🙂

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Lo dicono dopo perché hanno sperimentato ciò che è venuto dopo, forse.

          • Z. scrive:

            O forse perché quello che era prima era sempre meglio per definizione.

            Non conosco nessun governo e nessuna amministrazione locale (in questo caso parlo di Bologna, naturalmente) di cui qualcuno non abbia detto: oh, ma non era così male.

            Ma quasi sempre dopo. Nel caso di Letta, e di Guazzaloca, sempre dopo.

            Vale anche per i partiti, e sono convinto che un giorno ci sarà chi rimpiangerà Dibba e Paola Taverna.

          • Z. scrive:

            Questo al netto del mio giudizio sul governo Letta, o su Letta come PdC. Che, devo dire, nel complesso non mi dispiaceva.

          • habsburgicus scrive:

            anche a me non dispiaceva Letta..era una persona a suo modo abbastanza seria
            (se Letta-incredibile dictu-leggesse ‘sto blog sarebbe contentissimo..già almeno 3 sostenitori, percentuale altissima !..e dove li trova altrettanti nel resto d’Italia ? 😀 solo il nostro caustico Francesco, come al solito rompe le uova nel paniere :D)

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Non conosco nessun governo ”

            Be’, Monti…

        • izzaldin scrive:

          Z.
          “E avete tutti qualcosa in comune: avete cominciato a dirlo dopo la caduta del governo. Chi subito dopo, chi dopo qualche annetto, ma nessuno lo diceva mentre il governo era in carica.”

          indubbiamente anche questa percezione gioca un ruolo nel giudizio che do *a posteriori* sul govero Letta.
          però è anche vero quello che dice Habsburgicus

          “Letta era un uomo da (tarda) I Repubblica, fuori tempo massimo..un DC di sinistra..dunque con tutti i difetti MA ANCHE con tutte le qualità (non irrilevanti) della tradizione DC, ancorché la sinistra DC fosse peggio di quella “pura”, ma non andiamo a cercare il pelo nell’uovo
          Renzi è uomo della II Repubblica..un SB peggiorato, sinistreggiante (quando gli fa comodo), anticlericale (idem), più moderno e strafottente…insomma un tipo che si confà molto di più ai tempi, non proprio idilliaci, in cui ci tocca vivere ”

          e soprattutto quello che dice Mauricius: nessuno, e dico nessuno, rimpiange il governo Monti.
          di Letta ricorderemo lo stillicidio di follie quotidiane contro il ministro Kyenge, ricorderemo le polemiche sterili contro Josefa Idem, e poco altro. però, e mi riferisco nello specifico ad alcune leggi sui beni culturali fatte dal ministro Bray, qualcosina di buono ha fatto. Lo stesso ministero della Kyenge, per quanto teoricamente inutile, credo stesse cercando di partorire una legge sullo ius solis.
          poi le differenze non sono tante, però l’impressione rimane

          • Z. scrive:

            Quel che dice Mauricius – incredibilmente, in effetti – non è così vero!

            Conosco almeno DUE persone il cui giudizio sull’operato di Monti non è particolarmente negativo.

            Una delle due scrive qui.

            🙂

      • Z. scrive:

        Dimenticavo,

        — effettivamente qualcuno dovrebbe spiegarmi perchè diavolo il governo Letta è caduto ed è stato sostituito da questo buffone di Rignano sull’Arno. —

        Questa è semplice: Renzi non solo voleva governare, ma voleva governare subito. Temeva di logorare i propri consensi personali come numero due – cosa che in effetti stava succedendo – e ha ritirato la fiducia al governo.

      • Francesco scrive:

        caro Izzaldin

        se tu potessi ricordarmi cosa ha fatto Letta …

        io ho una bella casella vuota di fianco al suo nome, al cui confronto il maneggino di Firenze brilla come una stella cometa la notte di Natale

        grazie

      • Miguel Martinez scrive:

        “effettivamente qualcuno dovrebbe spiegarmi perchè diavolo il governo Letta è caduto ed è stato sostituito da questo buffone di Rignano sull’Arno.”

        Renzi fa in effetti ridere, ma è un dettaglio irrilevante.

        Credo che chiunque, nella sua posizione, si comporterebbe come lui, perché solo persone come lui possono arrivare a quella posizione.

        Persone totalmente tattiche – che minuto per minuto, tweet per tweet, appalto per appalto, balla cosmica per balla cosmica – sanno cavarsela e scappare via prima che il castello di carte gli crolli in testa, capaci di promettere qualunque cosa magari credendoci per i trenta secondi necessari per la ripresa televisiva.

        E’ una vita mozzafiato, un’incessante corsa tra ostacoli, che ovviamente prima o poi finirà male.

        Ma si chiama Destino del Presidente del Consiglio nel 2000, e infatti se Renzi è riuscito e Letta no, un motivo ci sarà. Darwinianamente, Renzi è decisamente meglio di Letta.

        • habsburgicus scrive:

          Letta era un uomo da (tarda) I Repubblica, fuori tempo massimo..un DC di sinistra..dunque con tutti i difetti MA ANCHE con tutte le qualità (non irrilevanti) della tradizione DC, ancorché la sinistra DC fosse peggio di quella “pura”, ma non andiamo a cercare il pelo nell’uovo
          Renzi è uomo della II Repubblica..un SB peggiorato, sinistreggiante (quando gli fa comodo), anticlericale (idem), più moderno e strafottente…insomma un tipo che si confà molto di più ai tempi, non proprio idilliaci, in cui ci tocca vivere 😀

          • habsburgicus scrive:

            P.S
            Letta non avrebbe probabilmente fatto la “legge” che piace tanto ai tuoi due oltrarnini 😀 l’avrebbe annunciata, ma avrebbe democristianamente procrastinato 😀 [specialmente se al di là del Tevere ci fosse stato un Altro, va detto]
            il tipo attuale che sa benissimo che all’epoca odierna, per diverse ragioni e colpe, i cattolici purtroppo non contano più nulla politicamente in Italia, invece l’ha freddamente spinta (anche se lui non frega nulla 😀 a lui piace la passera, mica è fesso !), sapendo che in tal modo avrebbe conquistato l’appoggio dell’ala dura e marxista del PD (e oltre), a cui gli operai e i poveri italiani non fregano nulla :D, ma di queste cose son fautori parossistici ! ed in tal modo non avrà più rilevante opposizione a sinistra per molto tempo (o almeno sino ad ottobre :D)
            certo, se i cattolici parlassero meno (per non favorire il riflesso condizionato pavloviano degli altri) e poi ad ottobre “colpissero” nel segreto dell’urna, allora sì che si sarebbe da ridere 😀
            ma non avverrà..almeno con questi dirigenti di quello che fu un potente e nobile mondo !

          • roberto scrive:

            l’anticlericalesimo renziano un po’ mi sfugge

          • izzaldin scrive:

            roberto,
            Renzi ha fatto la legge sulle unioni civili, questo basta a renderlo Satana agli occhi dei tradizionalisti.
            per me è un compromesso (senza la possibilità di adottare il figlio del partner è effettivamente una legge zoppa) però utile ad accreditare Renzi presso l’Europa.
            Nei libri di storia si leggerà che l’Italia è stato lultimissimo paese europeo a promulgare una legge sulel unioni gay, e Renzi sarà colui che ha rotto il tabù.
            anche la candidatura di Giachetti a Roma, ex radicale ateo, fa parte di quello che Habs chiama anticlericalismo renziano, immagino

          • Z. scrive:

            Izz,

            — Nei libri di storia si leggerà che l’Italia è stato lultimissimo paese europeo a promulgare una legge sulel unioni gay, e Renzi sarà colui che ha rotto il tabù. —

            E diranno il vero, a tutti gli effetti. O meglio direbbero, dato che non sono così sicuro che i libri di storia parleranno di Renzi (specie se il referendum costituzionale andrà storto, e va detto che Renzi ce la sta mettendo tutta perché succeda).

            Sono quasi sicuro invece che non parleranno di quello che a me sembra il vero punto discutibile di questa legge, dato che nemmeno oggi non sembra interessare praticamente a nessuno.

            Non la questione sull’adozione del figlio del partner, che – come quella sull’obbligo di fedeltà – mi sembra poco più che una questione di principio. Lì sarebbe trattato di positivizzare quella giurisprudenza già affronta nel senso auspicato da chi voleva introdurla nella legge, e presto o tardi lo si farà.

            Il punto decisamente non condibisibile è il fatto che due persone, sol per il fatto che convivano, assumono inderogabilmente obblighi di legge a tempo indeterminato l’uno verso l’altro. Il tutto non solo indipendentemente ma anche contro la loro volontà. Perché mai, oltretutto proprio ora che anche le coppie omosessuali possono registrare formalmente la loro unione?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ habsburgicus

            Letta ha potuto far molto poco chè era continuamente tampinato dai berluschini sull’abolizione dell’IMU dopo il tornado Fornero. Nè probabilmente aveva il carattere per imporsi, sbattendo i pugni sul tavolo.

            Renzi aveva perso le primarie PD contro Bersani prima del 2013 con uno slogan molto vago (la “rottamazione”), poi di fronte allo sgambetto grillino che ha impedito a Bersani di governare dopo le elezioni di febraio 2013 (“ando’ per smacchiare il giaguaro e fu smacchiato”) ha vinto le primarie PD successive privando Letta anche della legittimità di rappresentare il partito. (Le elezioni del 2013 non hanno dato a nessuno la legittimità di governare, chè non hanno dato una maggioranza).

            Subentrato a Letta, e dopo il reiterato rifiuto grillino di collaborare pure sulla riforma del Senato nonostante il diverso mandato della Rete al mio concittadino, Renzi ha avuto secondo me l’intelligenza di sparigliare completamente le carte.

            Ha puntato dritto alla riforma più difficile di tutte, quella istituzionale, scavalcando l’opposizione interna e l’opposizione dell’ex-amico Civati e coinvolgendo direttamente il satana-Berlusconi sulle riforme (“il patto del Nazareno”). Silvio ha abboccato perché sperava in cambia nella grazia motu proprio di Napolitano (che invece lo ha deluso) commettendo lo stesso passo falso compiuto anni prima all’epoca della Bicamerale da D’Alema che ri-legittimò Silvio in cambio di riforme poi mai fatte.

            Quando con l’elezione di Mattarella è apparso chiaro che Renzi si considerava svincolato da Silvio, questi gli si è rivoltato contro, ma troppo in ritardo per fermare i voraci appetiti dei suoi aspiranti sostituti e successori.

            Nel frattempo Renzi ha proseguito sulla strada della riforma istituzionale alla guida di un governo di coalizione con un rimasuglio della destra, l’NCD.

            Come risultato ha inanellato una serie di provvedimenti “di destra” (l’abolizione dell’art.18, lo stralcio della adozione del figliastro dalla disciplina sulle unioni civili) e una serie di provvedimenti “di sinistra” (la defiscalizzazione dell’assunzione di precari con contratto regolare, la legge sulle unioni civili), oltre a una serie di provvedimenti bipartisan ma attesi da anni come quello sugli omicidi stradali (approvato), quello sul pagamento del canone RAI in bolletta (approvato), quello sul bollo auto (che andrà probabilmente diminuito a scapito delle accise sulla benzina per scoraggiare i consumi e quello sui termini di prescrizione (dove si profila l’ennesimo compromesso per i reati di corruzione).

            Ma Renzi non manca di strategia, che è un po’ più simile a quella del carciofo di Cavour (il carciofo si mangia una foglia alla volta) a quella sistematicamente inclusiva di Giolitti, cui pure è stato paragonato da Scalfari.

            La vera, autentica forza di Renzi sta nella assoluta inconsistenza delle opposizioni di destra e di sinistra, che non solo non parlano fra di loro ma non si coordinano neanche al proprio interno. Ad esempio, quando Civati col suo Possibile ha indetto l’anno scorso una racoclta di firme per un referendum popolare di abrogazione dell’abrogazione dell’articol 18, non se lo sono filato nè la sinistra di Vendola, nè quella del PD, nè tantomeno Grillo. Contro il Jobs’ Act ha indetto uno sciopero di otto ore la stessa CGIL che aveva indetto uno sciopero di te ore contro la legge Froenro. Dall’altra parte, la telenovela fra Salvini, Berlusconi e gli altri attori a destra non accenna a placarsi. Grillo si è avvantaggiato di alcuni scandali che hanno visto coinvolti esponenti del PD e i loro familiari, ma adesso si ritrova tre sindaci inquisiti su 16 comuni governati dal suo Movimento, per cui ha poco da ridere anche lui data l’onestà sbandierata dai suoi ad ogni piè sospinto.

            Molti Italiani, pure nauseati ormai da tutto e da tutti, non riconoscono quindi nelle opposizioni una alternativa praticabile a un governo che comunque, piaccia o no, governa, il che non è ovvio nella storia di questo Paese.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • izzaldin scrive:

            Z.
            spiegami: in ogni caso i conviventi hanno doveri di legge nei confronti del partner pur non essendo sposati? vale anche per gli etero? cioè, da ieri sera tutti i conviventi sono in qualche modo sposati e hanno obblighi cui devono adempiere per legge? ho capito bene?
            sull’adozione (benchè sia tu l’esperto in materie giuridiche) invece per quel che ne so non mi pare una questione di principio: se io faccio un figlio e poi dopo il divorzio il tribunale me lo affida, il mio nuovo partner omosessuale non potrà avere diritti di nessun tipo.
            per quanto riguarda i libri di storia, beh, almeno i libri di gay studies ne parleranno 🙂 e comunque sì, Renzi sarà ricordato come il firmatario di una legge di importanza storica quantomeno per il fatto di aver fatto sì che tutta l’Europa riconoscesse i matrimoni gay

          • Z. scrive:

            Izz,

            ora la legge prevede obblighi economici nei confronti dell’ex-convivente, per una durata proporzionale alla durata della convivenza. Questo a prescindere dalla volontà dei conviventi di fatto.

            Non lo sapevi? sapevilo, e sta’ in campana 😀

            Z.

            PS: non mi sono mai occupato di adozioni, ma a quanto ho letto il problema della SA è già stato affrontato dai tribunali dalle mie parti – e credo anche altrove – in modo soddisfacente per le coppie omosessuali. La direzione è quella, comunque, e presto o tardi ci si arriverà anche normativamente.

        • Francesco scrive:

          non lo so Miguel

          il problema della tattica è che dopo un pò capisci che hai corso tantissimo per non andare da nessuna parte

          mentre lo strategico magari ha preso qualche mazzata ma, se è capace, è andato avanti sulla strada che voleva lui

          Renzi ha fatto LA riforma, se passa il referendum come io spero si sarà dimostrato uno stratega sotto la coltre di puttanate dette (ma credendoci molto meno di Silvio)

          dove vedo solo micro-tattica è in economia, invece

          ciao

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            Occasione Mensile Di Totale Accordo Con Francesco!

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            A me pare che scrivere una riforma indecente aia nel merito che dal punto tecnico della Costituzione sia invece induce di profonda assenza di veri contenuti politici.

          • Z. scrive:

            Che ha di così indecente?

            Comunque secondo me puoi stare tranquillo, perché credo che al referendum prevarranno i NO.

            La legge elettorale salterà in aria, i casaleggesi continueranno a strillare “schifo schifo” e “inciucio inciucio” ben distesi sui comodi scranni dell’opposizione, un pochino di miliardi finiranno in fumo e Renzi continuerà – in un modo o nell’altro – a governare con Verdini o chi per lui.

          • Francesco scrive:

            eh no!

            nel merito la riforma è ineccepibile, anche se tecnicamente fa cagare

            ed è meglio iniziare a riformare la Costituzione che tenersela come è, senza alcun dubbio

            ah, se poi si tornasse mai a votare col proporzionale, i 20 anni di Silvio diventerebbero l’Età dell’Oro per questo paese

            come sapevano i Romani poveri, nessun imperatore è così pessimo che il successore non possa essere molto peggio

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Più o meno tutto.

            1) Costituzionalizza il porcellum: le due camere potranno avere molto facilmente maggioranze diverse e questo significa governissimi permanenti pur di far passare i provvedimenti che altrimenti il Senato potrà sempre affossare (o perché competente, oppure perché li avocherà).
            2) Cambia ancora una volta la ripartizione della potestà legislativa tra Stato e regioni, come se la Corte Costituzionale non fosse già stata intasata di procedimenti in materia. La stessa potestà concorrente, che Renzi si vanta di aver eliminato, in realtà è rientrata mascherata, visto che l’elenco (dalla A alla Z!) delle competenze esclusive elenca competenze evidentemente concorrenti.
            3) Abolisce il CNEL… ovvero fa saltare l’attuale assetto della contrattazione collettiva sia privata che pubblica. Abbiamo capito l’odio per i contratti collettivi che regna in casa PD e che abbiamo già esaminato, ma il fatto che per ignoranza non si conosca qualcosa non significa che questo qualcosa sia inutile.
            4) Il nuovo Senato è un pastrocchio. Non è nemmeno chiaro chi ne sceglierà i componenti, vista l’infelicissima formulazione del testo.
            5) E veramente mal scritta: lunga, ripetitiva, ma comunque in molti passaggi vaga o cervellotica. Insomma, difficile da leggere, inconoscibile per il cittadino e terreno fertile per i conflitti di attribuzione.
            6) I senatori a vita. Davvero questo è un gigantesco punto interrogativo: avremo tutta una camera di nominati potenzialmente vita natural durante e di cosa si preoccupa il legislatore? Del fatto che i senatori già a vita debbano rimanere in carica per 7 anni senza possibilità di rinnovo. Insomma, Razzi per sempre e Rubbia dopo sette anni si deve togliere di mezzo in nome della democraticità delle istituzioni? Inoltre così come è studiato il meccanismo, i senatori a vita diventano una sorta di longa manus del Quirinale nel parlamento e non so quanto sia positiva come innovazione, perché pare piuttosto una consacrazione del metodo Napolitano-Monti.
            7) I tempi contingentati. Perché? Se un testo è fermo in una camera significa o che non c’è accordo tra le forze politiche (e allora perché contingentare i tempi della votazione?), oppure perché in effetti è in corso un dibattito costruttivo (e allora, a maggior ragione, perché il contingentamento?). L’unica ragione che mi viene in mente è l’odio per le opposizioni parlamentari e per il parlamentarismo tout court.
            8) La fine della fiducia al Senato. Non per niente, ma significa che il governo non potrà più apporre la fiducia al Senato con tutto ciò che ne consegue, con il bel risultato di una maggiore ingovernabilità.
            Poi che ai piddisti piaccia perché grazie a questa riforma avranno per un po’ saldamente in mano il Senato (per ora i consigli regionali li controllano loro) è un altro discorso: a Berlusconi il porcellum piaceva proprio perché gli garantiva costantemente il controllo del Senato o comunque il mancato controllo da parte degli avversari. Ma, appunto, parliamo di Berlusconi e del porcellum, con l’aggravante che qui si sta costituzionalizzando la porcata.

            Sul referendum, io non ci spero troppo. Ogni volta che le persone possono fare qualcosa di molto stupido lo fanno e ho il timore che farete davvero qualcosa di estremamente stupido in autunno.
            Io spero solo che i renziani adotteranno la filosofia dell’ultima volta: essendo una materia molto tecnica, dovrebbero almeno avere l’accortezza di non recarsi alle urne.

          • Z. scrive:

            Grazie dei chiarimenti e del tuo punto di vista.

            Sull’esito dipende. Renzi, esortando la gente a stare a casa, è riuscito a convincere molti italiani ad andare al voto (altrimenti il 30% non lo si vedeva nemmeno col binocolo). Ora credo si sia accorto del rischio che si corre quando si trasforma tutto in un plebiscito strafottente, ma potrebbe essere troppo tardi.

            Ammetto di avere timore – anzi diciamolo: paura – per l’esito del referendum. Non mi capita spesso per ragioni politiche, ma niente mi spaventa di più di un Senato eletto col proporzionale puro a costituzione vigente. Significherebbe l’istituzionalizzazione permanente di due blocchi permanenti, uno di asserito governo e una di asserita opposizione.

            A quel punto rischiamo davvero di rimpiangere Di Maio e Paola Taverna – il M5S è tutto sommato cauto sul tema immigrazione, anche se non appoggia Renzi per approfittare dei problemi che gli sta creando Vienna – ed effettivamente a una situazione del genere preferirei la vittoria del SI al referendum e il M5S al governo da solo.

          • Francesco scrive:

            MT

            visto il totale disaccordo sul merito (insisti a chiamare male il bene con una tenacia degna di miglior causa), ti pongo solo una domanda: la legge elettorale è costituzionalizzata? non mi sembra affatto

            F

            PS un giorno, con calma, mi spieghi cosa non va nel Porcellum, che trovo un ottimo proporzionale corretto da premio di maggioranza. ciao!

          • roberto scrive:

            un aspetto positivo della riforma è che il procedimento legislativo diventa complicato e cervellotico come quello dell’UE (e senza avere gli strumenti che mette a disposizione l’UE per seguire i procedimenti legislatici) e quindi nessuno potrà più criticare, dall’italia, le complicatezze e cervelloticità dell’unione europea
            😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            @ Z

            “ed effettivamente a una situazione del genere preferirei la vittoria del SI al referendum e il M5S al governo da solo”

            Certo che lo preferiresti, così come a Berlusconi piacque moltissimo la vittoria dell’Unione: un governo senza una camera è morto prima di nascere e tu sai bene che il Senato per un po’ sarà sempre controllato dal Pd. Mi chiedo soltanto se sia questo lo spirito giusto per riscrivere la Costituzione.

            @ Francesco

            “insisti a chiamare male il bene con una tenacia degna di miglior causa”

            Cioè secondo te l’ingovernabilità e la complicazione sono un bene? Interessante…

            “la legge elettorale è costituzionalizzata?”

            No, è solo inevitabilmente vincolata alla Costituzione. Ma dimmi un po’, tu che voterai sì, mi spieghi come si deciderà che una persona dovrà diventare senatore? Perché io non l’ho veramente capito.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ mauricius tarvisii

            Premesso che non sono un giurista e che della riforma so quello che ho capito dalla lettura dei quotidiani, inesauribili sorgenti di sapienza giuridica (ironico), sui punti che hai elencato io ho capito quanto segue.

            1) la legge elettorale per il Senato non è ancora stata decisa.

            2) Parecchia roba torna sotto la competenza dello Stato, ad esempio il turismo. (Il che è cosa buona e giusta. Nessuno in Polonia sa cos’e’ la Basilicata, tutti sanno cos’è l’Italia). Vista la moltiplicazione della spesa pubblica seguita al federalismo, mi pare comunqne qualcosa di sacrosanto.

            3) Abolisce il CNEL, notoriamente un ente inutile usato per il solo riciclaggio dei fedeli del potente di turno. (Se ne parlava a lezione di Educazione Civica quando andavo a suola io, decenni fa!). L’attuale presidente, tanti per dire, è quel Marzano noto per aver sbandierato da Vespa il concetto di “inflazione percepita”

            4) Ci saranno 100 senatori al posto degli attuali 315.

            5) Per me le leggi sono comunque più o meno tutte incomprensibili, e così penso sia per la stragrande maggioranza dei miei compatrioti.

            6) Se Razzi la gente lo vota, piaccia o no deve restare. Rubbia non è stato eletto.

            7) Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Se persino al Concilio di Viterbo dopo tre anni la gente si è stufata e ha tolto pane e acqua ai cardinali finché non avessero eletto il papa, vuol dire che a tutto c’e’ un limite. Le orazioni parlamentari sono sempre e solo una parata di dichiarazioni di principio con la gente che si fischia a vicenda, le discussioni vere si fanno notoriamente altrove. Se uno ha qualcosa da dire in pubblico venti minuti bastano e avanzano, come sa bene chiunque abbia partecipato a una qualunque conferenza. Il record di durata di un discorso in pubblico credo ce l’abbia Enver Hoxha (19 ore), ma lì non c’era contraddittorio. Discorsi lunghi servono solo all’ostruzionismo (come dimostra James Stewart in “Mr. Smith va a Hollywood”)

            8) Se il Senato non vota più la fiducia avremo molte possibilità in meno di imboscate (ricordiamo l’esigua maggioranza per il governo Prodi dopo l’approvazione della legge elettorale di Calderoli?) a tutto beneficio dela governabilità.

            Aggiungo due cose.

            Innanzitutto, la riforma prevede un paio di cambiamenti radicali dell’istituto del referendum. Primo, il parere della Consulta precede, e non segue, la raccolta delle firme. Prese per i fondelli come quella capitata con la richiesta di referendum per la legge elettorale, dove 1200000 firme furono vanificate con una sentenza e non portarono ad alcun referendum, non ci saranno più. Secondo, se le firme raccolte per indire il referendum saranno almeno ottocentomila non sarà più necessario il 50% + 1 degli elettori per mantenere valido l’esito della consultazione, ma il 50% + 1 dei voti validi all’ultima elezione, il che vuol dire molto di meno. Significa che i referendum non potranno più facilmente essere annullati semplicemente non andando a votare. Il che non è poco.

            Infine, molte questioni verranno legiferate solo alla Camera. Significa un dimezzamento dei tempi di azione del potere legislativo. Avremo meno leggi rimpallate all’infinito fra camera e senato per il cambiamento di una sola virgola, che poi finiscono col decadere alla fine anticipata della legislatura. Riforme fondamentali come quella della scuola superiore, o del codice della strada, potranno essere discusse e approvate (o respinte) in mesi, non in anni, come succede in tutti i paesi civili.

            Sono d’accordo che come tutte le riforme frutto di estenuanti tira-e-molla (troppa la paura di essere rottamati al prossimo giro) questa riforma contenga tante ambiguità e in molti punti sia probabilmente incomprensibile.

            Ma mi pare comunque meglio dello status quo.

            Il rischio vero a ottobre è che pur di far un dispetto a Renzi si butti via il bambino insieme con l’acqua sporca, salvo poi passare il tempo a lagnarsi che “tanto sono tutti uguali” e ci vorrebbe la pena di morte”.

            Ma togliersi dai piedi il bicameralismo perfetto val bene una messa. Chi vince le elezioni governi senza trabocchetti, poi risponderà agli elettori.

            La democrazia, dopo tutto, è una forma di governo. Se non governa, non è democrazia.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            MT

            da quel che scrivi, appare chiaro che non hai ben recepito l’eutanasia praticata al Senato

            sui problemi di doppia maggioranza nelle due camere, non è che puoi imbrogliare e dare la colpa agli sforzi per far sì che una camera almeno abbia una maggioranza chiara, la colpa sarebbe dell’altra camera eletta con sistema “federale” per disposizione della Costituzione

            concordo con ADV e mi complimento con te per essere riuscito a difendere il CNEL! ti manca solo Galliani credo

            ciao

          • Z. scrive:

            Un momento, forse non mi è chiara una cosa:

            il nuovo Senato che poteri avrà?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Intanto premettimo il testo. Una lettura ostica, ma indispensabile, dal momento che volete che questa sia la nuova costituzione del nostro paese

            http://www.altalex.com/documents/news/2016/04/13/riforma-costituzionale-il-testo

            @ ADV

            1) Di che legge elettorale stiamo parlando? Il Senato da quanto si capisce dal confuso testo approvato non dovrebbe essere eletto dai cittadini, ma dai consigli regionali (forse?) sulla base dei risultati delle amministrative e delle regionali (cioè?). In ogni caso è evidente che camera e senato avranno normalmente maggioranze diverse, visto che non sono formate né nello stesso modo né nello stesso momento.

            2) Guarda, non sono contrario a priori all’accentramento, ma sono contrario all’accentramento se fatto coi piedi. In particolare hai scelto l’esempio sbagliato, perché la competenza dello Stato in materia di turismo è definita come “esclusiva”, ma sarà comunque concorrente, dal momento che riguarderà le “disposizioni generali e comuni sulle attività culturali e sul turismo”. Ora, un costituente che definisce esclusiva una potestà concorrente prima di tutto non sa quello che scrive e poi apre le porte al caos.

            3) “Notoriamente un ente inutile”. Notoriamente per chi non sa cosa faccia. Al contrario, negli ultimi anni il ruolo del CNEL nella contrattazione collettiva nazionale è diventato di primo piano, dal momento che svolge una funzione fondamentale di arbitro della rappresentatività dei sindacati sia nel settore pubblico che in quello privato. Non è che possiamo confondere l’ignoranza per “notorietà”.

            4) Si poteva ottenere lo stesso risultato con una legge costituzionale di un unico articolo. E dentro ci si imbarcava anche la soppressione delle provincie, va’…

            5) Forse rileva il fatto che siano difficilmente comprensibili anche per me 😀 Non per mancare di rispetto, eh! 😀

            6) Razzi da chi è stato eletto, scusa? Che io sappia è stato eletto come capolista bloccato con una legge elettorale dichiarata incostituzionale.

            7) Dai, ora passa alla parte in cui trasformi il parlmento in un bivacco per i tuoi manipoli, che almeno è divertente…

            8) Prodi non è caduto in un agguato, ma in un voto di fiducia ad hoc dopo che la maggioranza politica era già saltata. Infatti lui è stato il primo e ultimo premier a cadere in questo modo, visto che la prassi istituzionale è sempre stata quella delle dimissioni preventive. Però ti lascio anche vivere su Marte, dove l’impossibilità di apporre la fiducia semplifica l’approvazione dei provvedimenti…

            Sugli altri due argomenti

            a) questa è demagogica come quella delle provincie e del numero dei parlamentari. Si poteva fare con una legge costituzionale di un unico articolo invece di usare questo pastrocchio.

            b) Certo: questa è una novità. Se avessimo avuto questo agile strumento, ora Eluana Englaro sarebbe ancora viva attaccata ad una macchina, visto che la legge non avrebbe richiesto 4 giorni per passare, ma solo uno. Se secondo te è positiva la possibilità di approvare una legge in 24 ore lasciati dire che non hai capito un cazzo del parlamentarismo.
            In ogni caso non salta il bicameralismo, perché “Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo.”
            Ovvero, il Senato può decidere di esaminare qualsiasi legge, QUALSIASI.

            Ma ovviamente le mie sono parole al vento: contro questo fanatismo non c’è argomnto razionale che tenga.

            @ Francesco.

            Cioè stai dicendo che io che ho letto la riforma ho capito di meno di te che ti basi sulle dichiarazioni della sala stampa di Palazzo Chigi? E pretendi anche che ti risponda? 😀

            @ Z

            C’è un lungo elenco di materie di competenza obbligatoria del Senato, ma è anche previsto che “Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo”

          • Francesco scrive:

            x MT

            beh sì, mi pare evidente. se non hai notato che il Senato non vota più la fiducia al Governo e non ne hai dedotto che non conta più un cazzo, vuol dire che non hai capito nulla.

            come riprova, il tuo commento su Razzi. poichè non si vota per collegi uninominali, il voto è al partito e non alla persona (e per fortuna, io le ho viste le preferenze e al Sud era anche meglio).

            ribadisco: ai miei tempi, studiando diritto costituzionale, il CNEL era l’esempio preclaro di cazzata dei costituenti. poi è andata sempre peggio, adesso arrivi tu e scopri che è utile! quando mi presi la fatica di leggere l’autodidesa del presidente del CNEL, non citava i contratti nazionali (che sono un altro feticcio della sinistra della prima repubblica, non una cosa seria).

            tecnicamente non ho capito quella cosa della legge elettorale implicata dalla costituzione: puoi spiegarla a uno che guarda le partite di pallone?

            grazie

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “beh sì, mi pare evidente. se non hai notato che il Senato non vota più la fiducia al Governo e non ne hai dedotto che non conta più un cazzo, vuol dire che non hai capito nulla”

            Giusto, perché fare le leggi vuol dire non contare nulla…

            “quando mi presi la fatica di leggere l’autodidesa del presidente del CNEL, non citava i contratti nazionali”

            Forse perché all’epoca funzionava diversamente? Non so, è un’idea: magari ai studiato diritto costituzionale (o diritto sindacale: non mi pare che l’argomento si affronti in diritto costituzionale) prima del 2011…

            “tecnicamente non ho capito quella cosa della legge elettorale implicata dalla costituzione: puoi spiegarla a uno che guarda le partite di pallone?”

            Se il Senato lo eleggono i consigli regionali la legge che ne regola l’elezione ne risentirà, no?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ mauricius tarvisii

            1) Questo è quanto avviene normalmente in tutti i Paesi in cui una della Camere rappresenta gli enti locali. In Italia poi è la norma che la maggioranza delle regioni sia di un partito mentre la Camera dei deputati è dell’altro. Quindi la pluralità di voci e la possibilità di dissenso non è messa a rischio, alla faccia di chi parla di attentato alla libertà e alla democrazia.

            2) “disposizioni generali e comuni sulle attività culturali e sul turismo” su cui lo Stato ha competenza “esclusiva”. Appunto. A casa mia vuol dire che se il governo nazionale decide ad esempio di concentrare sull’ENIT o su chi per esso tutti i fondi per la promozione ad es. degli enti lirici -cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza- non sarà possibile per la regione Lombardia pretendere soldi da Roma per La Scala a scapito del S. Carlo di Napoli o del Petruzzelli di Bari (così facciamo contento mirkhond 🙂 )

            3) “negli ultimi anni il ruolo del CNEL nella contrattazione collettiva nazionale è diventato di primo piano”. Addirittura. Quante proposte di legge ha presentato il CNEL negli ultimi anni? Mi faccio un punto d’onore di seguire le cronache, ma sinceramente ho trovato molto di più sulle profezie dei Maya.

            4) Abbiamo fatto 30? facciamo 31.

            5) L’illeggibilità allora non è una obiezione di rilevanza particolare, no?

            6) Su questo sono dogmatico. Chiunque voti un partito che candida Razzi si merita Razzi.

            7) mi è bastato citare Livio (dum Romae…). Anche i Romani avevano questo problema: rem tene, verba sequuntur.

            8) “l’impossibilità di apporre la fiducia semplifica l’approvazione dei provvedimenti”. E’ successo esattamente questo poche settimane fa, dove per approvare la legge sull’omicidio stradale Renzi ha dovuto mettere la fiducia se no la lege non gliela approvavano – non perchè in disaccordo, ma perchè la proponeva lui.

            ““Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo.”

            Lo credo bene! Altrimenti tutto il discorso sul pluralismo che ti ho fatto sopra salterebbe. Ma non c’e’ l’OBBLIGO che lo faccia, moltiplicando così inutilmente tempi di discussione e possibilità di imboscate parlamentari, ricatti ecc. La differenza con la situazione attuale mi pare palmare.

            A parte che non mi sembri avere risposto sulle novità riguardanti i referendum, mi limito a farti notare che quanto a “fanatismo” anti – Renzi in Italia siamo fin troppo ben provvisti. Speriamo solo, ripeto, che questo non ci induca a buttare via il bambino insieme con l’acqua sporca il prossimo ottobre.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ mauricius tarvisii

            Scusassero, dimenticai!

            Il testo COMPLETO della riforma della Costituzione dice:

            “Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all’esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata.”

            Quindi il Senato può anche metter becco, ma comunque alla fine l’ultima parola spetta alla Camera – e entro tempi abbastanza certi e limitati.

            Voglio vedere chi si oppone a questo.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            @ ADV.

            1) Deciditi. Aumenta o diminuisce la governabilità? Tu ora mi dici che diminuisce e che questo è un bene, io ti dico che approvare le leggi sarà più difficile a causa dei veti incrociati a cui già ci ha abituati il Porcellum e che questo non è un bene, perché favorisce le grandi ammucchiate che abbiamo visto negli ultimi anni. E questa storiella “ma all’estero è così” è una balla propagandistica, visto che non esiste da nessuna parte una porcata tipo quella che tu voterai con piacere ad ottobre.

            2) Ho già scritto che la Consulta è stata ingolfata di questioni circa i confini delle potestà legislative in caso di concorrenza, quindi le cose non sono semplici come le metti. Dunque o condividi questo mio assunto e ti rendi conto da solo che non ha senso quello che hai scritto, oppure non condividi questo mio assunto, ma allora ci devi qualche riga di spiegazione visto che la tua posizione fa un po’ a pugno con la realtà.

            3) Cosa sfugge dell’espressione “contrattazione collettiva”? E cosa c’entra la contrattazione collettiva con le proposte di legge?

            4) …

            5) ???

            6) Secondo la Corte Costituzionale no. Opinioni, suppongo.

            7) Se questi sono i tuoi modelli di democrazia liberale, cita quello che ti pare.

            8) Benissimo, quindi da ottobre grazie al tuo voto al Senato non sarà più possibile apporre la fiducia che secondo te è una cosa così bella.

            “Ma non c’e’ l’OBBLIGO che lo faccia, moltiplicando così inutilmente tempi di discussione e possibilità di imboscate parlamentari, ricatti”

            Cioè tu stai dicendo che se il Senato vuole ricattare il governo non avoca la discussione di una legge perché non è obbligato a farlo?

            “Speriamo solo, ripeto, che questo non ci induca a buttare via il bambino insieme con l’acqua sporca il prossimo ottobre.”

            Quale bambino? Io vedo solo un aborto. Un aborto che tu non hai capito, ma che difendi a spada tratta.

            “Quindi il Senato può anche metter becco, ma comunque alla fine l’ultima parola spetta alla Camera”

            Cioè ora inneggi alla navetta? Sei fantastico 😀

            “Voglio vedere chi si oppone a questo.”

            La famiglia di Eluana Englaro si sarebbe opposta, se questo fosse stato possibile all’epoca.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ mauricius tarvisii

            1) Non ha senso chiedere se la governabilità aumenta o diminuisce con una riforma di questo tipo, perché questo eventuale aumento (che io auspico) dipende dagli elettori. Se continuano a dividersi (secondo me sbagliando) in tre poli invece che in due, non c’e’ sistema che tenga.

            2) Le intenzioni del legislatore in questo caso, diciamolo, sono univoche: ridurre lo sciagurato federalismo che ci ha perseguitato per anni. Ammetto volentieri che le cose potevano essere fatte meglio; ma in un clima davvero “divisivo” come quello odierno in cui in Parlamento si tirano fuori manette, fette di mortadella ecc. di più probabilmente non si poteva fare. Del resto, il meglio è nemico del bene. A voler fare tutto perfetto non si faceva nulla, come dimostrano i 33 anni passati dalla Commissione Bogi (sono abbastanza vecchio da ricordarmi il telegiornale che ne annunciava quando fu insediata).

            3) Ho molti colleghi nel Sindacato, e mentre tutti sanno bene cosa sia la contrattazione collettiva nessuno sa non dico cosa abbia fatto, ma proprio che cos’è il CNEL. E non si tratta degli ultimi venuti.

            6) Sul fatto di Razzi mi sembra una questione di buonsenso, non scomodiamo la Consulta. 🙂

            7) Cosa diamine c’entra la democrazia liberale col contingentamento dei tempi? Ma se ce l’hanno pure alla House of Commons…!

            “Cioè tu stai dicendo che se il Senato vuole ricattare il governo non avoca la discussione di una legge perché non è obbligato a farlo?”

            MT, cosa non ti è chiaro nelle parole:

            “Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all’esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata.”
            ?

            Noto con piacere che sugli altri punti -e segnatamente sulla riforma dell’istituto referendario- non mi hai risposto. Certo, possiamo continuare a vedere ciascuno il bicchiere mezzo pieno (io) o mezzo vuoto (tu).

            Sbaglierò, ma secondo me tu -come molte persone di sinistra in questo Paese- confondi democrazia e assemblearismo, cioè il potere del popolo con la facoltà dei suoi membri più facinorosi di prolungare le chiacchiere all’infinito. Finendo poi inevitabilmente nel caos descritto da “Prova d’orchestra” di Fellini. (Il Sessantotto non fu il momento di più alta democrazia di questo Paese, semmai il contrario).

            Invece la democrazia – continuo a citare le parole di un grande della sinistra Italiana di quando ero giovane, Giulio Toraldo di Francia – è una forma di governo: se non governa non è democrazia. La grande intuizione di Renzi è di averlo capito: ma nessuno, si vede, è profeta in patria.

            Sicuramente questa riforma non è perfetta, e avrà bisogno prima o poi di un tagliando, proprio come la Costituzione del dopoguerra.

            Ma rispetto alla situazione presente del nostro Paese -non quella sognata da Terracini, ecc.- sarebbe meglio anche una Costituzione scritta da Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            1) “Non ha senso chiedere se la governabilità aumenta o diminuisce con una riforma di questo tipo, perché questo eventuale aumento (che io auspico) dipende dagli elettori”
            No: la governabilità dipende sia dal risultato elettorale di turno che dalla Costituzione e dalla legge elettorale.

            2)”Ammetto volentieri che le cose potevano essere fatte meglio; ma in un clima davvero “divisivo” come quello odierno in cui in Parlamento si tirano fuori manette, fette di mortadella ecc. di più probabilmente non si poteva fare. Del resto, il meglio è nemico del bene”
            Il meno peggio invece col bene va a braccetto. E questa riforma fa veramente tanto schifo: sei stato proprio tu a citare un ambito (il turismo) in cui è diventato solo tutto molto più confuso.

            3) “Ho molti colleghi nel Sindacato, e mentre tutti sanno bene cosa sia la contrattazione collettiva nessuno sa non dico cosa abbia fatto, ma proprio che cos’è il CNEL. E non si tratta degli ultimi venuti.”
            E immagino che i tuoi colleghi non abbiano nemmeno mai sentito parlare degli accordi interconfederali del 2011 e del 2014.

            6) “Sul fatto di Razzi mi sembra una questione di buonsenso”. Il senso può essere sia buono che pessimo. In questo casi vedo tantissimo pessimo senso in materia.

            7) Col disprezzo per i dibattiti parlamentari tantissimo.

            “cosa non ti è chiaro nelle parole”
            Non mi è chiaro che ci azzecchi con il virgolettato un attimo sopra.

            Sugli altri punti non ti ho risposto perché francamente erano incomprensibili. Però se quello è il tuo modello di chiarezza capisco perché impazzisci per questa cagata pazzesca di riforma.

            Comunque, sarà che sono io stupido e che, esattamente come non ci hai capito niente tu della riforma, così non ci avrei dovuto capire capire niente nemmeno io. E saranno stupidi insieme a me tutti quelli della facoltà di archeologia, i vari Zagrebelsky, Flick, ecc.

            • Miguel Martinez scrive:

              Domanda per gli esperti di riforma costituzionale.

              Visto che non mi posso occupare di tutto, chiedo a voi… la nuova costituzione cosa prevede in termini di potere dei cittadini.

              Cioè sussidiarietà, gestione partecipata, patti per la cura dei beni comuni, controllo sugli eletti,
              accesso agli atti, percorsi partecipativi, ecc.?

          • Z. scrive:

            Nessuno pensa che siano stupidi Zagrebelsky e Flick, ma non lo sono neppure Fusaro e Cassese.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Va detto che Cassese nei suoi interventi non ci spiega mai perché questa riforma sia buona e chiara, ma ci dice soltanto che il bicameralismo secondo lui è indispensabile superarlo. Insomma, è come chiedere a un comunista se gli piaccia o meno una nazionalizzazione pasticciata: è abbastanza probabile che risponderà di sì. Trovo molto più interessante la posizioni di Flick, che partendo da una tesi antibicameralista, critica la riforma, così come troverei interessante una difesa della riforma scritta da un bicameralista.
            Io capisco la necessità di “fare qualcosa, qualunque cosa”, ma finché è con legge ordinaria passi, quando diventa con legge costituzionale comincia a diventare troppo.

  4. roberto scrive:

    izz

    “il pensiero strategico è fondamentale non già per *capire*, quanto per *interpretare* il mondo e agire di conseguenza”

    certo, ma devi essere cosciente del limite del pensiero strategico e cioè che una volta elaborato, si scontra con le infinte sorprese che ci riserva la vita, tra cui il pensiero strategico degli altri e, soprattutto, il pensiero “non strategico” (id est, azioni di pancia) di chi ci capita di incrociare

    • izzaldin scrive:

      verissimo.
      per affrontare gli imprevisti, le grandi aziende hanno inventato una espressione che può fare al caso nostro in questo caso: “problem-shooting”.
      Un dipendente è valutato maggiormente quando è in grado di risolvere quegli imprevisti non calcolati nella strategia, cioè quando appunto è un provetto problem-shooter.
      Qui entriamo nel campo delle cosiddette “emergenze”, la cui massima espressione operativa è “l’unità di crisi” che si attiva proprio quando si è costretti a deviare dalla strategia

  5. Francesco scrive:

    OK, a questi ci piace giocare ai piccoli Lenin.

    Non vedo nè il divertimento nè l’interesse della cosa.

    Ci vedo un bel pò di fighettismo para-futurista:

    << cosa aumenta il nostro potere? Cosa lo diminuisce? Cosa è bene per noi? Cosa è giusto per la nostra situazione?

    << Avere un approccio strategico è una sorgente costante di determinazione e di intelligenza.

    Se fossi l'avversario di questa gente, e non lo sono, dormirei sonni tranquillissimi.

    Invece stanotte ho avuto strani incubi

    Ciao

    • Miguel Martinez scrive:

      “<< cosa aumenta il nostro potere? Cosa lo diminuisce? Cosa è bene per noi? Cosa è giusto per la nostra situazione?" Un esempio semplice semplice. L. abitava a Santo Spirito, adesso abita in Via d'Ardiglione. A Santo Spirito, non aveva alcun potere sulla propria vita: tutti i locali della piazza stavano aperti a far rumore fino alle 3 di notte, lei si trovava la buca delle lettere piena di bottiglie abbandonate, si trovava le macchine parcheggiate nella zona pedonale e doveva pure scansarsi. In Via d'Ardiglione, ci siamo riuniti stamattina e abbiamo pensato di fare un piccolo cineforum. E L. ci ha detto che voleva andare a dormire alle 10, e ci siamo guardati tutti e abbiamo pensato che fosse una cosa giusta. Ma siccome ci vuole il buio per vedere un film, abbiamo studiato insieme un angolo che alle otto fosse abbastanza buio. All'Ardiglione, il potere di L. aumenta a dismisura; è bene per noi e giusto per la nostra situazione.

      • Miguel Martinez scrive:

        “All’Ardiglione, il potere di L. aumenta a dismisura; è bene per noi e giusto per la nostra situazione.”

        E soprattutto è il potere non inteso come astrazione (cosa vuol dire “avere un milione di dollari” o “il controllo dell’America Latina”?), ma come potere sulla nostra stessa vita.

  6. Z. scrive:

    OT.

    Cosa succederebbe se chiedessimo ai chelebecchiani:

    “Cosa ne pensi della crocifissione di Cristo?”

    Andrea Di Vita: “Spiace per il Nazareno, ma prima vengono le Regole e poi i Valori. Si comincia a tollerare la violazione delle regole e poi si finisce col giustificare l’ISIS”.

    Francesco: “colpa dell’ANM, ovviamente [a capo] poi c’è chi anche chi ha il coraggio di dire che i giudici non sono tutti comunisti! [a capo] grazie di avermi ricordato perché ho votato SB per vent’anni [a capo] e ovviamente lo rifarei [a capo] ciao”

    Habsburgicus: “ecco la “libertà” donataci dal Concilio… e da una certa Società che non nomino… ci fa orrore un po’ di sangue, figurati se possiamo accettare da uomini una crocifissione, come all’epoca della res publica romana! o tempora, o mores!”

    Izz: “Posso capire che a Pilato non piacciano i capelloni fuorisede che girano scalzi e vestiti a quel modo, ma dovrebbe pensare a quanti soldi portano ogni anno alla città!”

    Lisa: “Ma ancora a parlare di Cristo? Ma vi rendete conto che non è mai esistito? Ma ancora si insegnano queste cose nelle scuole italiane??”

    Mauricius: “Insomma: o era uomo, e allora è morto e basta, o era divino, e allora non è né morto né risorto. Bisogna prendere posizione chiara su queste cose, altrimenti cosa rispondo agli atei nei forum della UAAR?”

    Miguel: “Il punto non è schierarsi con Cristo o con chi lo ha messo a morte: il punto è il modo in cui il dispositivo energivoro ha deciso di rappresentarne l’esecuzione nella società liquida. Dobbiamo ripartire da qui, tutti.”

    Mirkhond: “Ma siamo sicuri che fosse un ebreo di Betlemme? ALTO, con la pelle e i capelli CHIARI? Secondo me hanno ragione Blondet e Giannuli: era un NORRENO auto-crocifisso per ordine di lorsignori della CIA!”

    Moi: “Se la Sinistra non avesse tradito se stessa in Odium Sui Kalergico, si preoccuperebbe per gli Esodati Italiani che ha creato il PD e non per le beghe tra Palestinesi !”

    Peucezio: “Se l’è cercata. Fare certi discorsi in privato va bene, ma in pubblico no. Lo stato deve punire i sovversivi, con la morte se necessario.”

    Pietro: “La crocifissione è un atto rivoluzionario. Dovremmo convertirci al cristianesimo e praticarla quotidianamente, per far inceppare la logica del capitale. Ma questo la sinistra non lo capisce. Per questo non sopporto Vendola.”

    PinoMamet: “Detto tra noi, chi dice che Cristo non era una cattiva persona secondo me non ha tutti i torti, però c’è chi la pensa diversamente. Su Informazione Corretta dicono che…”

    Roberto: “qua nel ridente granducato non si crocifigge la gente con tanta facilità: i chiodi lunghi costano 100 euro l’uno e un falegname prende almeno 5.000 euro l’ora…”

    Z. “Io cosa c’entro? Alle primarie ho votato Cuperlo, mica Pilato. E comunque la crocifissione è stata il male minore. Dopotutto, qualcuno di voi sa dirmi che alternativa c’era?”

  7. Grog! scrive:

    Allegria! Allegria! Allegria!
    POSSIAMO INCULARCI LEGALMENTE SPOSATI
    Pensare che bastava comperare un coso con le cinghie per la moglie senza fare tutto sto casino in parlamento!
    Grog! Grog! Grog!

  8. mirkhond scrive:

    Francamente, che Fosse biondo e con gli occhi azzurri, è una rappresentazione nata in Occidente, a partire dal tardo Medioevo…..
    Francamente, non mi riconosco nella descrizione del mio pensiero su Gesù, però posso apprezzarne l’intento ironico in generale….. 🙂

    • Peucezio scrive:

      Io invece mi riconosco in pieno.
      Se fossi vissuto a quell’epoca, avrei detto esattamente quello che mi attribuisce il buon Z.

    • MOI scrive:

      A me risulta che fosse una rappresentazione antica, invece, per attribuirgli Tratti Apollinei … e il Sole è biondo. Ma molti preferiscono la Vulgata UAAR sulla Chiesa Cattolica ProtoNazista !

      • Z. scrive:

        A proposito di nazismo:

        http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/05/11/news/salvini-139596248/?ref=HREC1-30

        secondo la giurisprudenza di merito hai tutto il diritto di darmi del “nazista” quando vuoi, anche se continuerò a trovare la cosa piuttosto bizzarra!

        😀

      • mirkhond scrive:

        Nell’iconografia bizantina Gesù non è mai rappresentato biondo.
        E si tratta di un’iconografia molto conservatrice, stabilizzata e fissata nel IX secolo dopo Cristo, alla fine della crisi iconoclasta, ma basandosi su modelli più antichi.
        Nei primi tre secoli del Cristianesimo, Cristo è rappresentato sbarbato e con una toga romana…..

        • mirkhond scrive:

          Il modello rappresentativo del Cristo con barba e capelli lunghi, si ritrova solo dal IV secolo dopo Cristo, ed è di provenienza orientale, verosimilmente ispirato dalla Sindone (allora custodita ad Edessa/Urfa, dove sarebbe stata esposta in una teca sopra la porta principale della città, e avvolta in modo da lasciar vedere il Volto di Cristo).
          E anche in queste rappresentazioni paleocristiane, Gesù Cristo non ha fattezze nordiche.
          Che invece, cominciano a diffondersi dal XIV secolo in Occidente, quando si rompe con la tradizione iconografica bizantina.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ mirkhond

            A Genova, nella chiesa di S. Bartolomeo degli Armeni, si conserva tuttora “U Santo Mandillo”, cioè “Il fazzoletto santo”: un’icona su sfondo dorato con tutte le vicende della Sindone di Edessa così come tramandate dalla tradizione Bizantina, dono di un imperatore di Bisanzio (Michele Paleologo? Posso sbagliarmi) nel XIII secolo alla Repubblica di Genova. In effetti Cristo non ha fattezze nordiche.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            “mandilli de saea” quindi sarebbero “fazzoletti di seta”?

            e lo scopro trent’anni dopo aver riso sentendo Govi in televisione!

            😀

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            Sì, in Genovese “mandillo” è il fazzoletto e “saea”è la seta (con “ae” a che denota una “e” molto larga a e strascicata) .

            Ciao!

            Andrea Di Vita

  9. MOI scrive:

    @ HABSBURGICUS

    (gli Altri lancino pure strali e geremiadi …)

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/10/manifesti-elettorali-a-bologna-candidato-mette-il-sedere-di-una-modella-sul-volantino/2714593/?utm_source=outbrain&utm_medium=widget&utm_campaign=obinsource

    Manifesti elettorali, a Bologna candidato mette il sedere di una modella sul volantino

    La scelta è di Mario Turrini, in corsa con la lista civica Uniti si vince che sostiene Lucia Borgonzoni, concorrente alla poltrona di sindaco per la Lega Nord di Matteo Salvini: “La foto è servita per attirare la tua attenzione altrimenti non l’avresti mai letto”

    • habsburgicus scrive:

      senza (troppi) scherzi, di questi tempi, che ci sia ancora qualcuno pronto ad “utilizzare” desideri naturali, ok peccaminosi (secondo i vecchi manuali di un’epoca che oggi non può più capire nessuno) ma sani [in quanto tutti ce la faremmo potessimo 😀 tranne forse Mirkhond che ha gusti estetici peculiari che non mi permetto in alcun modo di censurare], è positivo !
      al giorno d’oggi, l’incontinenza con le donne (attaccata-e a ragione-ai vecchi e bei tempi) è quasi nulla !!! anzi, forse è necessaria 😀 per conservare un minimo di virilità D

      • habsburgicus scrive:

        scritto prima di vedere l’immagine 😀
        pensavo molto di più 😀 praticamente nulla..
        o a Bologna son proprio arrapati, o le femministe hanno proprio tempo da perdere per fare un “caso” di questo 😀 😀

      • Peucezio scrive:

        Habsb.:
        “l’incontinenza con le donne è quasi nulla !!!”

        Sai che non ho affatto quest’impressione?
        Pensa agli anni ’70 o ’80…

    • MOI scrive:

      fra l’altro è un “callipigio” 😉 abbastanza “giunonico”, senza degenerare in obesità …

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ MOI

      ha copiato un manifesto dei sostenitori del SI al referendum sulle trivelle.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  10. MOI scrive:

    Molto azzeccata “l’ imitazione” di Mauricius … con quell’ Aut-Aut anziché Et-Et, sprizzando Zolfo Gnostico-Massonico-Protestante da tutti i pori del PostConcilio ! 😉

  11. MOI scrive:

    Per quanto riguarda la “mia” imitazione … mi ci riconosco anche però aggiungerei soltanto che Pilato è stato il primo Demo-Cristiano 🙂 Vs Cristiani ! 😉

  12. MOI scrive:

    Il Cristo Pantocratore di Monreale NON è certo biondo per fare il Tedesco 😉 “purificato” dalle origini Levantine … suvvìa !

  13. mirkhond scrive:

    Hai mai visto le icone bizantine?
    Anche quelle russe?

  14. MOI scrive:

    Anche perché nell’ Antichità i Levantini erano “Civiltà” … i Norreni “Shbàbbari” 😉 !

  15. MOI scrive:

    Cmq NON sottovalutare la Vulgata UAAR dell’ Europa Razzista ab initio schifata all’ idea di un Levantino … usata anche dai Professionisti della Taqiya !

  16. MOI scrive:

    Avrete già sentito che Bergoglio, il Papa del G.A.D.U. Massonico secondo Blondy, ha “riaperto la partita” sulle DiaconE (Diacon-esse ?) … chissà appunto Blondet come la prenderà.

  17. MOI scrive:

    In ogni caso, il volto di Gesù “ufficiale” è il Robert Powell di Franco Zeffirelli 😉 …

    • mirkhond scrive:

      Potenza dell’immaginario cinematografico……. 🙂
      Comunque il Gesù di Zeffirelli, resta il film migliore su Cristo!

      • Francesco scrive:

        a me è piaciuto molto quello di Mel Gibson, il più carnale e materiale – altro che lo spiritualismo di certi Cardinali

        poi quello di Pasolini, che esci pensando “ma quelle cose lì devi prenderle sul serio”, ha come tolto la patina di “roba religiosa” a metà del Vangelo e la ha fatta tornare roba seria

        a cui tocca dire di sì o di no

        ciao

      • Peucezio scrive:

        Ti ricordi “I nuovi mostri”? In cui un vescovo conservatore, interpretato da Gassman, capita per caso in una parrocchia della periferia romana dove c’è un prete ultraprogressista di sinistra, e lui si conquista le simpatie dei fedeli a scapito del prete barricadero, inventando fra l’altro una frase evangelica inesistente (una cosa tipo: “beati i mansueti”), al che il prete gli chiede: “questo quando lo ha detto?” e un fedele, un “coatto” romano con una camicia aperta fino quasi alla cintola, replica: “aa ddetto, aa ddetto! Nunn’hai visto er Vangelo de Zeffirelli?”, accentuando con forza anche la prima “e”, tipo “Zèffirèlli.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Peucezio

          Mi sono sempre chiesto: in quella scena chi era il “nuovo mostro”: il cardinale, il prete, il coatto?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          Nella concezione del regista chiaramente il cardinale.

        • PinoMamet scrive:

          L’episodio è bellissimo!

          Mi sento di confermare il giudizio di Peucezio: nella concezione dell’autore il “mostro” è probabilmente il cardinale…

          ma a pensarci, come negli altri episodi de I Mostri e I Nuovi Mostri, mostri sono un po’ tutti: si salva solo il “prete operaio” ma, probabilmente, solo perché non è stato sviluppato il suo retroscena…

          la tesi di fondo del film è infatti quella tipicamente italiana che mostri siamo tutti, che ognuno è terribile se “visto da vicino” (per citare un titolo dell’ineffabile Andreotti, se non sbaglio… che infatti era il noto sostenitore della teoria che “a pensar male si fa peccato ma si indovina”).

          E il prete operaio e barricadero ci si immagina facilmente che in un ipotetico episodio a lui dedicato lo avremmo visto magari al telefono con un’amante o in visita ai parenti ricchissimi…

          • Peucezio scrive:

            Comunque il prete operaio era una figura positiva nella cinematografia italiana di quegli anni, almeno quella “seria” anni ’70 (altro è il discorso circa la commedia all’italiana anni ’80, vedi Verdone con Mario Brega e il caricaturale prete filo-hippy): non so se vi ricordate il prete de “L’ingorgo”, di Comencini, che fa una specie di estrema unzione o orazione funebre volante (non ricordo bene), molto anticonvenzionale, di fronte a Ciccio Ingrassia, tanto che Sordi gli dice che controlla diverse case editrici e che vorrebbe arruolarlo, ma lui rifiuta sdegnosamente.
            Diverso è il discorso per la cinematografia impegnata d’Oltralpe: non so se avete presente il surreale vescovo operaio in “Il fascino discreto della borghesia” di Buñuel (il Buñuel della fase parigina).

          • Peucezio scrive:

            In effetti mi accorgo che “L’ingorgo” è del ’78 e “Un sacco bello” dell”80: solo due anni di differenza. Ma si vede che è già cambiato il clima.
            Ci avete fatto caso che oggi le cose cambiano più lentamente? Magari non le tecnologie che influenzano la nostra vita quotidiana, ma senz’altro il clima generale, il costume, lo stile, l’estetica, l’impronta culturale insomma.

          • PinoMamet scrive:

            Verissimo!

            Secondo me è poi l’ultima fase di un processo di rallentamento iniziato subito dopo l’accelerazione delle rivoluzioni industriali e tecnologiche.

            In fondo mi pare che le civiltà umane funzionino così, con strappi di accelerazione, e poi lunghi momenti di quasi immobilità: voglio dire, ci vuole uno specialista per distinguere una statuetta egiziana dello- sparo a caso- VII sec. a C., da una del III.

            E di fatti per moltissima “cultura materiale” minore che si ritrova anche negli scavi archeologici europei, non è così semplice determinare l’epoca di appartenenza
            (le ceramiche per esempio, ma anche altro… senza parlare del fatto che in un piccolo museo archeologico locale è esposta un’ “ascia neolitica” che gli agricoltori del posto invece sono convintissimi essere una pietra per affilare le falci degli anni Cinquanta o Sessanta…)

          • Z. scrive:

            Stile ed estetica direi proprio di sì, almeno per certe cose. Ad esempio, ci si veste praticamente uguale da una quindicina d’anni (beh, a dire il vero nel mio caso sono cambiate le taglie).

            Ricordo che, qualche anno fa, per una nota trasmissione di Carlo Conti in cui i decenni erano simboleggiati da persone disegnate, non ne misero nessuno né per gli anni ’90 né per gli anni 2000.

            Va anche detto che negli anni ’90 andavano di moda i colori neutri, e questo non ci aiuta ad apprezzare le differenze.

            Poi sono d’accordo con Pino: stiamo facendo confronti con un periodo – dal dopoguerra a fine anni Ottanta, diciamo – in cui il costume è cambiato ripetutamente e velocemente, quando probabilmente la norma è la “stagnazione”.

            Però le innovazioni tecnologiche sono sempre più veloci, e modificano la società in un modo di cui non sempre è facile rendersi conto. Per non parlare delle trasformazioni politiche.

          • PinoMamet scrive:

            “Stile ed estetica direi proprio di sì, almeno per certe cose. Ad esempio, ci si veste praticamente uguale da una quindicina d’anni (beh, a dire il vero nel mio caso sono cambiate le taglie).”

            😀 😀

          • Peucezio scrive:

            Z., una dieta no, eh? 🙂

          • Z. scrive:

            Eh, non posso darti torto…

            Che poi come regola mangio poco, ma purtroppo trasgredisco spesso alla regola 😛

  18. PinoMamet scrive:

    Aspetto fisico di Gesù: boh?

    Comunque i capelli chiari non sono da escludere a priori: tra i siriani qualche biondo/biondastro c’è
    (non solo nelle foto dei profughi, ma anche in quelle di amici di amiche mie, e anche il medico che mi tolse un neo dalla schiena un paio di anni fa, dai baffoni biondi e dall’inequivocabile nome arabo… il medico, non il neo 😉 )

  19. MOI scrive:

    … e poi con Lawrence d’Arabia han sdoganato 😉 tutto ! 😉

  20. Z. scrive:

    Parlando con Mauricius, qualche settimana fa, si era d’accordo su una cosa: il Pizza no, quello non sarebbero riusciti a farlo fuori. Al massimo non l’avrebbero ricandidato nel 2017.

    Se ne traeva la conclusione che, dopotutto, per gli amministratori M5S, residuava qualche margine di manovra a livello di enti locali.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/13/federico-pizzarotti-sospeso-dal-movimento-5-stelle-lannuncio-sul-blog-di-grillo/2725783/

    Giusto per dire quanto ci capiamo di politica noi legulei chelebecchiani 😀

  21. Mauricius Tarvisii scrive:

    “Domanda per gli esperti di riforma costituzionale.
    Visto che non mi posso occupare di tutto, chiedo a voi… la nuova costituzione cosa prevede in termini di potere dei cittadini.
    Cioè sussidiarietà, gestione partecipata, beni comuni controllo sugli eletti, ecc.?”

    Prevede che:
    – non eleggerai più il Senato (forse, ma non è chiaro)
    – raccogliendo un numero di firme più elevat (800.000) i referendum abrogativi richiederanno un quorum molto più basso
    – il numero delle firme per proporre una legge di iniziativa popolare sale da 50.000 a 150.000
    Inoltre si consente ad una futura legge costituzionale di prevedere modalità di proposizione di referendum propositivi e di indirizzo

    In sostanza la riforma si divide in tre parti: la riforma del senato, la riforma del Titolo V (relativo ai poteri regionali) ed una serie di varie ed eventuali fatte per piacere a tutti (e che infatti a me piacciono), ovvero le cose che ho elencato prima, la soppressione delle province, l’abolizione del CNEL….
    Devo dire che avrei immolato con piacere il CNEL (tanto lo si sta decostituzionalizzando soltanto: la soppressione vera potrà avvenire solo con legge ordinaria dopo) per le altre cose se avessero spacchettato riforma e referendum. Purtroppo si vota il pacchetto completo, come al solito.

    • Miguel Martinez scrive:

      “Prevede che:”

      Grazie.

      Infatti, non mi interessa sapere se qualche aspirante Senatore ha diritto allo stipendio grazie al mio voto regalato, mentre la faccenda dei referendum mi sembra interessante.

      • Z. scrive:

        L’abbassamento del quorum mi sembra una buona idea, in effetti, e il sistema dinamico adottato per individuarlo è interessante.

        Però onestamente il limite a 800.000 (ma poi che numero sgaffo è? :D) mi pare un pochino basso. Avrei arrotondato a un milione.

    • Miguel Martinez scrive:

      Altra cosa – qualcosa sull’ambiente, il paesaggio, il territorio? Infatti la “vecchia” costituzione aveva alcuni ottimi riferimenti in merito, anche redatta in epoca in cui c’era molto meno attenzione a queste cose.

    • Z. scrive:

      Beh, devo dire che è abbastanza inevitabile che il pacchetto sia completo, e la richiesta in senso contrario – che pure è stata avanzata da illustri costituzionalisti – mi ha stupito.

      Se ciascuno potesse presentare referendum su singole frasi si potrebbe ad es. approvare l’aumento delle firme per i referendum ma non l’abbattimento del quorum. Oppure prevedere un Senato che non vota la fiducia e i cui membri non rappresentano la Nazione, ma che partecipa ugualmente al procedimento normativo in regime di bicameralismo perfetto e viene eletto con la legge elettorale vigente.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Lo spacchettamento richiedeva più di una legge costituzionale per l’approvazione.

        • Z. scrive:

          Ci sarebbero state inevitabilmente polemiche sulla composizione dei singoli pacchetti-riforma – che comunque è una scelta politica – anziché sul pacchetto generale.

          E non solo: probabilmente sarebbero rimaste in discussione a oltranza (modifichiamo questo? allora cambiamo anche questo! ah, sì, e allora quell’altro!) senza ragionevole possibilità di essere approvate…

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mauricius tarvisii

      Sbaglio io, o è anche previsto che il parere della Consulta sull’ammissibilità di u referendum avvenga PRIMA la raccolta delle firme, e non DOPO come oggi?

      Se è davvero così, con la riforma si risparmieranno numerose prese per i fondelli come quella avvenuta per il defunto referendum sulla legge elettorale, in cui 1.200.000 firme furono raccolte per poi sentirsi dire dalla Consulta che quel referendum “non si poteva fare”. Un mio collega aveva fatto il volontario per la raccolta di quelle firme, ed era parecchio infuriato.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Non mi sembra, neppure ridando rapidamente un’occhiata al testo, ma magari è una mia svista.

        Però non sarebbe una grande idea: vengono depositate in continuazione richieste di referendum, quindi la Corte costituzionale non potrebbe materialmente esaminarle tutte.

  22. MOI scrive:

    Forse di “referenda” ce ne sarà un altro …

    http://www.ilgiornale.it/news/unioni-civili-pronto-referendum-abrogare-legge-1257849.html

    Le unioni civili sono state appena approvate e già arriva una proposta per abrogarle al grido di #ciricorderemo, l’hashtag lanciato in occasione del Family Day.

  23. MOI scrive:

    Però, ancora fino agli Anni Novanta, il cinnazzo (“adolescente”, per chi non ha familiarità con la perfezione espressiva del Centro del Mondo 😉 ) che faceva un’ “asinata” (v.di sopra) 😉 era una roba che l’imparava sì e non il vicinato … adesso tra fèisbuch, iutiùb and various dicks 😉 lo può potenzialmente sapere subito il mondo intero.

    —————————

    Disconnect

    https://www.youtube.com/watch?v=gkoM0IbbLiY

    [trailer V.O.]

    https://www.youtube.com/watch?v=z6WoQJfHRM4

    [trailer V. Ita … assolutamente intercambiabile !]

    Film consigliato assolutamente !

    • MOI scrive:

      Paradossalmente un film su internet nel Frangistan rende attualissima un’immagine come quella delle Parche (anche perché il Dio del Cristianesimo ormai è ridotto a un G.A.D.U. giusto un po’ più folklorico …) che intrecciano i fili delle esistenze delle persone, tagliandone di tanto in quando qualcuno.

  24. MOI scrive:

    e … questo influisce , eccome se influisce 😉 !

  25. MOI scrive:

    l’imparava sì e no [e.c.] il vicinato

    —————————————-

    Insomma, direi che se lo Spirito d’Incoscienza è lo stesso … adesso è venuto meno quello Spirito di Finitezza / di Limite allora intrinseco.

    Non è facile da dire … spero di riuscirci.

  26. MOI scrive:

    Insomma, internet ha ingigantito tutto, e oltre un certo limite la quantità si fa qualità : una merdina diventa un letamaio, un fiorellino diventa una valle fiorita … non so come dire perché mi sembra di dover percepire un oceano con un secchiello, non è che voglia far degli enigmi, eh …

  27. MOI scrive:

    C’è una “Affirmative Action” di Stampo Statunitense sul Non-Obbligo di Fedeltà per le “Coppie Gender” rispetto alle “Coppie Tradizionali” … poi in Italia a cazzosofismi per giustificare i privilegi siamo assi di briscola.

    • MOI scrive:

      Certo: il non-vincolo di fedeltà per gli altri inteso come intollerabile privilegio da chi vorrebbe … l’indissolubilità del vincolo dell’unione per tutti, fa un po’ strano.

      ma forse c’è altro …

      • Z. scrive:

        Curioso, dato che il “non-vincolo-di-fedeltà” pare sia stato chiesto e ottenuto proprio dai cattolici della maggioranza, per distinguere l’unione civile dal matrimonio. Cosa che, ben lungi dall’essere percepita come un privilegio, ha fatto pure infuriare alcuni gay, anche di mia conoscenza!

        A parte questo, resta il fatto che il privato non può ricorrere alla Corte costituzionale se non in via incidentale. Potrebbe farlo, chessò, uno dei due coniugi in una causa di separazione. Però onestamente, mi pare una gran sciocchezza 😀

      • Roberto scrive:

        Confermo Z.
        Il non obbligo di fedeltà è una porcata dei cattoestremisti che volevano a tutti i costi una cosa diversa dal matrimonio.
        Dire che è un privilegio dei gay è semplicemente ridicolo (e se venisse da una persona diversa direi che sarebbe pure malafede)

        • Peucezio scrive:

          Senz’altro è stato voluto dai cattolici, ma io non riesco a capire con quale logica lo stato dovrebbe ingerire in una questione così intima come il sesso.

          Il caso del matrimonio è molto diverso, perché lì il sesso ha una sua valenza pubblica e simbolica (perché mai si parla di corna altrimenti?), infatti si estrinseca nella procreazione, che è un fatto palese e pubblico.
          E comunque anche lì c’è dello strano nel fatto che lo stato metta il naso in cose così private.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ha una valenza pubblica tutto ciò che la legge definisce di interesse pubblico.

          • Peucezio scrive:

            Bene, Mauricius, facciamo una legge che stabilisce che è di interesse pubblico se e quando puoi andare al cesso.

          • PinoMamet scrive:

            Ma in Italia l’adulterio è ancora reato?
            (credo di no ma ci sono fior di esperti qui dentro)

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Quando fai un qualsiasi concorso pubblico se e quando puoi andare al cesso durante le prove è strettamente regolamentato.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Ma in Italia l’adulterio è ancora reato?”

            No. Può essere solo causa di addebito in sede di separazione o divorzio.

          • Z. scrive:

            Va ricordato, comunque, che la rilevanza dell’obbligo di fedeltà è scemata nella giurisprudenza recente. Quando la mancanza di fedeltà è conseguenza alla crisi della coppia non è considerata causa di addebito.

        • Peucezio scrive:

          Comunque questa cosa dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, ciò che sostengo da sempre, e cioè che la vera repressione sessuale viene sempre da parte progressista. Che a vera sessuofobia moralista è lì.
          Che cavolo vuol dire obbligo di fedeltà??
          L’obbligo di fedeltà può riguardare i rapporti interpersonali, i legami affettivi, ma è mostruoso che diventi tema di interesse pubblico, che la collettività si sogni di esercitare delle pressioni sul singolo su come dovrebbe gestire la sua vita sessuale. Qui c’è proprio il peggio del puritanesimo americano, quello per cui uno deve mettere in piazza tutto ciò che fa, dove lo mette a una donna, quale donna, e così via con il laido voyerismo.
          Uno fa sesso con chi gli pare e piace. Punto. Se ferisce qualcun altro è un problema morale, affettivo, non certo legale!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Uno fa sesso con chi gli pare e piace, sì. Uno lavora per chi gli pare e piace. Uno stipula un contratto con chi gli pare e piace. Però appena uno si vincola volontariamente, un tuo inadempimento diventa giuridicamente rilevante.

          • Z. scrive:

            Certo Peucezio,

            l’obbligo di fedeltà nel codice civile ce l’ha messo “la parte progressista” per volere dell’allora capo di stato Iosif Stalin. La destra era contrarissima, ma ha dovuto cedere 😆

          • Peucezio scrive:

            Ci sono cose personalissime e private che semplicemente non dovrebbero poter essere oggetto di contratti.
            Tanto è vero che una donna non può per legge farsi assumere come prostituta da un bordello o da un singolo cittadino e fare il relativo contratto, impegnandosi così a fornire prestazioni sessuali.

          • Peucezio scrive:

            Z.”l’obbligo di fedeltà nel codice civile ce l’ha messo “la parte progressista” per volere dell’allora capo di stato Iosif Stalin. La destra era contrarissima, ma ha dovuto cedere 😆 ”

            Pazienza.
            In società organiche premoderne poteva avere un senso che aspetti così strettamente privati della vita avessero una dimensione pubblica.
            Non in uno stato liberale o comunque in un tipo di società come la nostra, in cui una cosa del genere, calata dall’alto, è una violenza di stato contro i cittadini.
            Meno male che non l’hanno estesa ai ricchioni. Ci manca solo l’inchiappettamento monopolizzato per legge.

          • Z. scrive:

            Peucezio,

            — Ci sono cose personalissime e private che semplicemente non dovrebbero poter essere oggetto di contratti. —

            Infatti non lo sono, dato che il matrimonio non è un contratto. Comunque mi piaci quando aderisci ai canoni della società liberale. Peggio: della società liberalsocialista, oimòi oimòi!

            — In società organiche premoderne poteva avere un senso che aspetti così strettamente privati della vita avessero una dimensione pubblica. —

            Crick, crack, occhio che lo specchio scricchiola pericolosamente. Con quel che costano al giorno d’oggi, e senza contare i sette anni di guai 😛

  28. MOI scrive:

    Comunque la Consulta, una volta che il “Popolo della Famiglia” (nome ufficiale del No Gender Party del Family Day che torna in piazza domani a Roma, se ho ben capito …) presenterà le firme … respingerà, giusto ?

    • Z. scrive:

      Per il referendum abrogativo? Non necessariamente, dipende dai quesiti.

      Ad esempio non credo che il nostro ordinamento debba avere obbligatoriamente norme che prevedono unioni civili registrate tra coppie omosessuali, né men che meno il diritto al mantenimento dell’ex partner di fatto.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Il secondo sicuramente no, mentre sul primo punto era stata proprio la Consulta ad invitare il legislatore a fare qualcosa, quindi in effetti è problematico.

        • Z. scrive:

          Vero. Ma da qui a dire che queste legge non può essere abrogata perché la ricognizione formale delle coppie omosessuali deve essere necessariamente prevista dall’ordinamento mi pare un passo troppo lungo.

          Anche perché se la registrazione delle unioni civili non matrimoniali è un caposaldo irrinunciabile della democrazia allora dovrebbe valere anche per le coppie eterosessuali.

          Poi per carità, non sono certo un esperto in materia.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Però in effetti il vuoto di tutela si crea eccome: la Consulta non aveva pronunciato l’incostituzionalità della mancata previsione del matrimonio omosessuale solo perché il legislatore avrebbe potuto decidere di prevedere un istituto molto più blando. Ma la Cirinnà è proprio il minimo sindacale in materia.

  29. MOI scrive:

    Però la Consulta voleva anche “Renzi va fermato” [cit.] quindi, in teoria, SE fallisce il Referendum di Ottobre, come “ripiego” per buttar giù Renzi potrebbe anche passare quello contro il “Tradimento di Alfano” (dal punto di vista di ProVita & Soci) …

  30. MOI scrive:

    @ i TechnoLegulei :

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-ecco-il-quesito-referendario-contro-le-unioni-civili-16144.ht

    testo integrale del quesito referendario per abrogare parzialmente la legge sulle unioni civili, per il quale partirà la campagna per la raccolta delle firme contro le unioni civili.

  31. MOI scrive:

    Unioni civili, Salvini: “Sindaci della Lega Nord, disobbedite”

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/11/unioni-civili-salvini-sindaci-della-lega-nord-disobbedite-bitonci-padova-io-non-celebrero-i-matrimoni-gay/2719210/

    ———-

    Giovanardi

    http://www.carlogiovanardi.it/sito/modules.php?name=News&file=article&sid=3071

    UNIONI CIVILI: GIOVANARDI “TESTO CIRINNÀ SALTO INDIETRO DI SECOLI”

    —————————————

    Ma c’è anche chi ritiene sia troppo poco :

    http://gayburg.blogspot.it/2016/05/michela-marzano-lascia-il-pd-le-unioni.html

    Michela Marzano lascia il PD …

  32. MOI scrive:

    Col tempo, forse, qualche movimentismo diventerà un insieme di “crossplayers” dopo i “cosplayers” 😉

    https://en.wikipedia.org/wiki/Cosplay

    https://en.wikipedia.org/wiki/Crossplay

  33. izzaldin scrive:

    @ Z.

    ora la legge prevede obblighi economici nei confronti dell’ex-convivente, per una durata proporzionale alla durata della convivenza. Questo a prescindere dalla volontà dei conviventi di fatto.

    Non lo sapevi? sapevilo, e sta’ in campana 😀

    hahaha 🙂
    grazie dell’informazione 😉

  34. MOI scrive:

    C’è però il gran paradosso dell’ alienato nella propria città che fa “balotta” virtuale in giro per il mondo sui sòscial …

  35. MOI scrive:

    Nel limite della possibilità di convivenza, l’indissolubilità può essere auspicabile per una prole minorenne … che paradossalmente per i gay ci sarà proprio con l’utero in affitto o “gippi-à” 😉 .

    … e dire che “una volta” (almen fino agli Anni ‘8o) la “famiglia borghese” per gli LGBTQU era il Male Assoluto !

  36. mirkhond scrive:

    “(Michele Paleologo? Posso sbagliarmi) nel XIII secolo alla Repubblica di Genova.”

    Giovanni V Paleologo (1341-1391) al doge Leonardo Montaldo (1383-1384), con cui era in rapporti amichevoli fin dai tempi in cui il futuro doge, era il podestà della colonia Genovese di Pera (negli anni 1362-1363 circa).

  37. mirkhond scrive:

    Mandylion che, se è collegabile alla Sacra Sindone, può però trattarsi di una copia, visto che l’Originale, doveva essere stato trafugato dai Franchi e dai Veneziani durante la conquista e la presa di Costantinopoli del 1204.
    E’ possibile dunque che, ai tempi di Giovanni V Paleologo, a Costantinopoli ve ne fosse una copia, quella che fu donata a Leonardo Montaldo intorno al 1362-1363, oppure quando divenne doge di Genova, nel 1383-1384.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      Sì, sapevo che in realtà era una copia. Sul Mandillo stesso, tutto intorno al volto di Cristo, sono dipinte tutte le vicissitudini della Sindone (o presunta tale) da e per Edessa.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

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