L’Impero, la Frontiera e il Signore del Passo

L’Impero si presenta come l’illusione di sicurezza e di certezza.

Estendendosi a lungo nel tempo, la sua sovranità appare oggettiva come la carta su cui è scritta. Per questo, l’Impero si chiama Pace e Civiltà.

In realtà, l’Impero è una corsa incessante per prendere più di ciò che è costretto a dare, che siano le miniere di rame dell’Iberia o l’oppio dell’India o il petrolio della Mesopotamia. Occorre ottenere sempre di più, perché bisogna pagare i legionari che devono conquistare nuove risorse, e le nuove risorse sono necessarie per pagare sempre più legionari.

Alla fine, al limite estremo del saccheggio che tiene tutto insieme, c’è la Frontiera.

Cioè un punto nello spazio, in cui pressioni diverse si incontrano e sprigionano esplosioni di energia.

Ieri abbiamo visto un tipo di frontiera: quella della Libia felicemente primaverizzata.

Frontiera tra terra e mare, tra l’eccesso del petrolio e la povertà della sabbia, tra la ricchezza dell’Europa e la tragedia dell’Africa.

Ogni Frontiera è creata da un divieto.

Divieto di far passare il vino romano, le armi, sostanze stupefacenti, migranti affamati, rifiuti tossici… Per questo, la Frontiera è ovunque il flusso sia in qualche modo strozzato.

Ogni Frontiera è un’occasione incredibile di arricchimento, per chi osa sfidare il divieto.

E quindi, lungo ogni Frontiera, che si tratti del Limes romano o del Rio Grande, compaiono i Signori del Passo.

Violano la frontiera stessa, o saccheggiano chi ne trae guadagni più modesti ma diffusi. Oppure – una semplice variante dello stesso mestiere – si dichiarano i difensori dell’Impero in terra pagana, ed esigono di venire pagati.

Chi vive dalla parte ricca della frontiera, si raffigura il Signore del Passo come il Barbaro, cioè il motivo stesso per cui occorre innalzare Frontiera.

Ma in realtà senza Frontiera, il Signore del Passo non esisterebbe.

Il Signore del Passo deve esprimersi con violenza manifesta ed esibita.

La violenza è l’essenza velata dell’Impero, che senza violenza non sarebbe tale; ma è una violenza inesorabile e impersonale, che punisce le eccezioni alla Pace.

Con il Signore del Passo, invece, la violenza è esteriore e personale. E questo, per l’Impero, costituisce la scioccante essenza della barbarie.

L’Uomo dell’Impero immagina che il Signore del Passo sia seguito da un grande popolo di barbari, la fantasia degli “invasori”.

In realtà, il Signore del Passo, poiché vive di violenza, non può essere capo di un popolo che già esiste, perché l’esistenza normale ha bisogno del lavoro che trasforma la materia in cibo: i predatori sono sempre meno degli erbivori.

Il suo popolo se lo deve creare quotidianamente, mettendo insieme coloro che sono disposti a seguirlo; e verso di loro deve essere sempre generoso, per conservarne la fedeltà.

Il Signore del Passo raramente si sente un nemico dell’Impero: il suo sogno è di bagnarsi anche lui nelle terme della Città, di cui apprezza ogni lusso; ma per l’Impero, il Signore del Passo è un incubo; e non si sa se ucciderlo, reclutare qualcun altro per farlo fuori o cooptarlo.

Il Signore del Passo può contare soltanto su teste matte come la sua; e poiché conosce bene se stesso, sa che il tradimento è sempre presente.

Alle spalle, poi, nelle nebbie dei boschi germanici, nei bassifondi di Benghazi o nelle campagne del Michoacan, nascono ogni giorni tanti aspiranti Signori dei Boschi, che sognano di prendere il posto del Signore del momento. Più è potente e ricco, più è certo che cercheranno di ucciderlo.

Ogni, giorno è un miracolo se il Signore del Passo è ancora vivo.

Ne consegue che solo un particolarissimo tipo umano può diventare Signore del Passo.

L’impensabile ricchezza che accumula non potrà essere accumulata, deve essere sprecata, in cavalli, in Ferrari, in banchetti, in tombe monumentali.

Narco Narcomascotas NarcoZoologicos Estado de México 01Nella villa del Rey Zambada del cartello di Sinaloa, narcotrafficante

Non può nemmeno fare prigionieri: la forza dell’Impero sta nella paura che incute generazione dopo generazione, con i suoi burocrati senza cuore che si tramandano il compito di continuare a passare pane e acqua ai carcerati; mentre il Signore del Passo vive nell’attimo, e nell’attimo deve punire – deve quindi uccidere.

Uccidere per eliminare i nemici, ma anche per insegnare che si deve temere, non la sua giustizia, ma la sua ira.

Il primo a sapere che il suo destino è segnato, è il Signore del Passo stesso: non avendo corona, Stato, garanzia, non appena gli mancherà la forza, morirà.

Il Signore del Passo deve essere quindi pronto non solo a uccidere, ma anche a farsi uccidere, non appena gli mancheranno le forze. Resistere alla propria morte fino in fondo, cercando di far fuori chiunque possa fantasticare di assassinarlo, nasce non dall’attaccamento alla vita, ma solo dalla volontà di manifestare la propria forza fino all’ultimo.

Solo la disponibilità alla propria morte permette al Signore del Passo di avere successo nella vita.

Ora, i dislivelli energetici, le pressioni diverse, creano infinite frontiere nel nostro mondo, anche grazie alla virtualizzazione insieme di denaro e di immaginario.

Sempre, l’Impero si illude di far coincidere la propria frontiera con i confini della terra stessa. Immaginandosi un mondo insieme pacificato e ricco.

Ma la ricchezza dell’Impero nasce soltanto dai dislivelli che si generano alla Frontiera.

E quindi più sarà ricco l’Impero, più si avvicineranno i Signori del Passo, fino a divorarlo; e quando lo avranno divorato, capiranno per un istante di non esserne stati che l’Ombra.

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341 risposte a L’Impero, la Frontiera e il Signore del Passo

  1. mirkhond scrive:

    Penso che quei felini nella foto debbano essere stati rimpinzati abbondantemente (non oso chiedere con quale carne….) oppure narcotizzati…..

  2. Francesco scrive:

    >> Ma la ricchezza dell’Impero nasce soltanto dai dislivelli che si generano alla Frontiera.

    Molto bello ma per nulla argomentato, posso informarti che nessun economista ritiene che la “ricchezza delle nazioni” abbia origine dalle frontiere, al contrario chi si arricchisce alle frontiere lo fa a spese della creazione di nuova ricchezza.
    Insomma, un processo di redistribuzione, non di generazione. e molto dispendioso, in termini di ricchezza complessiva generata dal sistema.
    E’ la differenza tra profitto e rendita, oserei dire.

    Ciao

    • Miguel Martinez scrive:

      ““ricchezza delle nazioni” abbia origine dalle frontiere,”

      Tutta la ricchezza nasce sempre alla frontiera. Il legname nuovo da abbattere, i prodotti nuovi da vendere, le risorse nuove che si scoprono, i vizi nuovi che nascono, il dislivello tra costo e profitto, tra domanda e offerta… Non sento nemmeno il bisogno di argomentare particolarmente questa ovvietà.

      Se leggessi in maniera meno distratta, ho distinto tra il meccanismo dell’Impero, che ha bisogno di frontiere simili, e in continua avanzata, per creare i dislivelli; e chi si pone per rapinare la ricchezza sfruttando le strozzature alla frontiera.

      • Miguel Martinez scrive:

        Comunque preciso meglio le fonti del mio ragionamento.

        Quella principale sono gli studi di Peter Heather

        https://it.wikipedia.org/wiki/Peter_Heather

        sulla fine dell’impero romano, che mette insieme storia letteraria, archeologia e studi nuovi sulla demografia e le migrazioni.

        Il modello che ne nasce mi sembra abbastanza convincente, e facilmente applicabile a molte altre situazioni: in particolare penso al Messico e alla Libia.

        A questo, aggiungo le considerazioni di Ugo Bardi sulla crisi dell’Impero Romano dopo Augusto.

        E credo che questo modello ci possa aiutare a capire molto di più sull’apparente disordine globale dei nostri tempi.

        • habsburgicus scrive:

          ci riassumeresti le considerazioni di Ugo Bardi ?

          • habsburgicus scrive:

            se è il “limite alla crescita”, allora mi è noto..
            comunque sarebbe meglio riparlarne

          • Miguel Martinez scrive:

            Purtroppo adesso sono un po’ di corsa.

            correggo un mio commento – Ugo Bardi ha raccolto i suoi saggi su Roma qui:

            http://romedistantmirror.blogspot.it/

            • Miguel Martinez scrive:

              Di Ugo Bardi mi piace, uno che è un oltrarnino ed è pure venuto a manifestare in piazza con noi 🙂 , e poi che appartiene a quelle persone che sanno mettere insieme scienze dure e puzzolenti come la chimica, con storia e filosofia.

              Come la meravigliosa, grandissima, straordinaria Paola Carusi http://so.asw.bz/sites/default/files/paola_carusi_cv.pdf

              • Miguel Martinez scrive:

                A proposito di Paola Carusi, come non innamorarsene leggendo questo:

                “Si è laureata una prima volta in Chimica presso l’Università di Roma il 16 maggio 1970 con il massimo dei
                voti assoluti, discutendo una tesi sperimentale dal titolo: Polimerizzazione del 2 metil – 3 butin – 2 olo in
                presenza di cis-(PPh3)2 PtCl2
                (rel. prof. A. Furlani Donda);
                e una seconda volta in Lettere (Lingua e Letteratura Araba) presso la stessa Università (ora La Sapienza) il
                15 aprile 1996, con il massimo dei voti assoluti e lode. Titolo della tesi:
                Il trattato alchemico Miftāḥ al-ḥikma (La Chiave della Sapienza), testo arabo del trattato, traduzione italiana e commento (rel. prof. R. Traini). “

          • mirkhond scrive:

            Lo stavo per chiedere anch’io.

          • habsburgicus scrive:

            @Miguel
            non avrei voluto dirlo per non apparire “bavard”, ma se a te “piacciono” le lauree scientifiche,
            anch’io mi sono laureato (la prima volta) in ingegneria elettronica con una tesi sul momento di spin 😀 (e, nell’ambito del corso, allora piuttosto rigido, scelsi il piano di studi più teorico e matematico-fisico possibile, incluso “Fisica Matematica”, dove eravamo in quattro e gatti e presi 30 e lode :D..mi piacevano molto le derivate parziale, le equazioni più astruse e gli integrali…all’epoca gli altri ritenevano bontà loro che io conoscessi a memoria tutti o quasi i logaritmi ma forse mi sopravvalutavano di gran lunga..li sapevo all’epoca, ora non più eh !!!!…poche volte ebbi soddisfazione altrettanto grande di quando, pur provenendo dal Classico, fui tra i pochi a passare, e bene, al primo colpo Analisi Matematica I e Analisi Matematica II, molto temute, dando ragione, per così dire, all’arcigna, severa ma giusta e veramente “vecchio stile”, professoressa di Analisi Matematica, noto spauracchio :D, che nelle sue prolusioni aveva più volte detto che dalla sua esperienza il Classico batteva in matematica lo Scientifico per non parlare dei Tecnici..altra Italia, altri tempi, altro mondo
            (P.S: la matematica serve ad esempio per convertire le date del mondo antico..un’applicazione non diffusa, ma utile agli storici :D)

          • habsburgicus scrive:

            ho fatto alcuni errori ortografici (specialmente plurali)..sempre ‘sta tastiera
            me ne scuso

          • Roberto scrive:

            Ammirazione totale per habsburgicus!

          • habsburgicus scrive:

            grazie !
            ricambiata

          • Francesco scrive:

            Hasburgicus

            la mia religione mi impone di non fare complimenti a chi abbia raggiunto eccezionali risultati in materie non umanistiche

            però come se l’avessi fatto!

            😉

          • habsburgicus scrive:

            grazie Francesco !

          • Z. scrive:

            Mi unisco ai complimenti, ovviamente!

            Vent’anni fa circa lessi su un periodico che l’uomo del futuro sarebbe stato come Paola Carusi, o come habs – qualcuno che avrebbe saputo destreggiarsi con serietà e competenza tra materie molto diversi tra loro.

            Le cose purtroppo sono andate diversamente, e l’uomo del futuro, ora che il futuro è diventato presente, è Scanzi.

          • habsburgicus scrive:

            grazie anche a te, Z !

        • habsburgicus scrive:

          analisi affascinante..ma pecca di comparatismo, se posso permettermi
          il fatto è che ogni Impero è diversissimo, e le diversità prevalgono sulle analogie
          nella stessa Roma, l’ “Impero” del periodo 168-67 a.C (ammesso che si possa parlare di “Impero”.si veda anche Kallet-Marx-è diversissimo da quello ben studiato da Heather, in IV secolo d.C
          sempre più mi sto convincendo della validità del “pirronismo”
          non possiamo venir a saper nulla della Storia..o meglio possiamo conoscere qualcosa, ma solo di una determinata epoca, in un determinato periodo (meglio se limitato), di una determinata civiltà..le inferenze sono dubbie e spesso fallaci
          allora perché interessarsi di Storia, se non è né può essere “magistra vitae”* ?…perché a me piace..e credo sia affascinante di per sé

          *, qualcosa se ne può trarre, ma come “ideologia” e “ricostruzione storica_” che è altro dalla Storia

          • Miguel Martinez scrive:

            “allora perché interessarsi di Storia, se non è né può essere “magistra vitae”* ?…perché a me piace..e credo sia affascinante di per sé”

            Non ti posso dare torto.

            Eppure certe volte, quando rifletti sulla storia – intesa come racconti piuttosto confusi sulle persone – capisci per un attimo alcune logiche umane.

            Senza pretendere di avere “la” chiave di nulla, ovviamente.

          • habsburgicus scrive:

            capisci per un attimo alcune logiche umane.

            Senza pretendere di avere “la” chiave di nulla, ovviamente.

            si, concordo…
            con altre parole, è più o meno quanto intendevo dire io

          • Z. scrive:

            habs,

            — allora perché interessarsi di Storia, se non è né può essere “magistra vitae”* ?…perché a me piace..e credo sia affascinante di per sé —

            ORDAH!

        • Francesco scrive:

          << The Restoration of Rome: Barbarian Popes and Imperial Pretenders

          ecco, adesso so che c'è qualcosa di meglio dei Playmobil!

          'sto tizio vive una delle mie vite ideali immaginarie, a parte mangiare roba inglese

          ciao

  3. Roberto scrive:

    Cavolo, le frontiere creano ricchezza e l’UE funziona da 60 anni per eliminare le frontiere (almeno interne, che già poche non sono/erano)

    Comunque, rivendico la qualità di burocrate munito di cuore

    • Francesco scrive:

      ci aggiungo la sconsiderata tendenza degli USA a fare trattati di libero scambio con sempre più paesi del mondo, come se non sapessero che sono le frontiere a generare ricchezza e non gli scambi!

      hanno persino fondato l’Organizzazione Mondiale del Commercio questi cretini suicidi!

      dai, Miguel, mi pare evidentissimo: la ricchezza nasce dalla caduta delle frontiere, dalla razionalizzazione delle produzioni, dall’economicità dei trasporti, dal progresso tecnologico, dalla sicurezza che permette di abbattere i costi di assicurazione

      la ricchezza come furto è un’idea sorpassata, roba da … Vandali? Vichinghi? Mongoli?

      ciao

  4. mirkhond scrive:

    “pirronismo”

    E che sarebbe?

  5. Francesco scrive:

    >>> Il legname nuovo da abbattere, i prodotti nuovi da vendere, le risorse nuove che si scoprono, i vizi nuovi che nascono, il dislivello tra costo e profitto, tra domanda e offerta…

    al solito, non ci capiamo.

    – il legname nuovo è ricchezza se non c’è una frontiera, se è dentro l’impero

    – i prodotto nuovi idem (se intendi prodotti esotici fatti altrove, se intendi roba nuova fatta qui le frontiere non c’entrano)

    – il dislivello tra costo e profitto nasce dallo scambio con chi è ricco di ciò che qui è scarso o dal modo nuovo di fare le cose vecchie.

    le frontiere servono solo alle lobby, tipo Confagricoltura che difende l’olio italiano contro quello greco,turco, palestinese, tunisino e impoverisce l’Italia

    ciao

    • Miguel Martinez scrive:

      “al solito, non ci capiamo.”

      Infatti, stiamo parlando di cose completamente diverse.

      Non ho parlato di frontiere ermetiche, bensì di frontiere a vario grado di permeabilità, senza le quali non esiste dislivello.

      Esiste chi vuole il pane? Esiste la barriera costituita dal fatto che io non ho un campo di grano in casa e non ho un forno adeguato? Su questa barriera tra me e l’oggetto che desidero, nasce la possibilità che un terzo si metta i soldi in tasca.

      Non vedo perché è così difficile il concetto.

      • Francesco scrive:

        >> Esiste chi vuole il pane? Esiste la barriera costituita dal fatto che io non ho un campo di grano in casa e non ho un forno adeguato? Su questa barriera tra me e l’oggetto che desidero, nasce la possibilità che un terzo si metta i soldi in tasca

        vedi che era una questione semantica? però tu imbrogli 😉 perchè se io ho voglia di pane e tu hai un campo di grano e Pino un carretto tirato da due bufali e il Duca un mulino e Lisa un forno … non si chiama frontiera, si chiama … mondo?

        ciao

        • Miguel Martinez scrive:

          “vedi che era una questione semantica?”

          Certo che è una cosa semantica.

          L’aria costituisce un’immensa risorsa, ed è anche indispensabile.

          Ma esiste un grado zero di frontiera tra me e l’aria, e questo fatto lo rende del tutto inutilizzabile come fonte di arricchimento.

          Esiste un grado, poniamo, uno, di frontiera tra i miei clienti e la lingua inglese, per cui mi pagano modestamente per fargliela varcare.

          Esiste un grado quattro, poniamo, di frontiera tra il bisogno della mia industria di smaltire prodotti tossici e l’esistenza di camionisti disposti ad assumersi i rischi per scaricarli alla periferia di Napoli, e quindi quei camionisti vengono pagati meglio di me.

          Esiste un grado sette che separa la famiglia siriana sotto tiro dalle cannonate da una casa in Germania.

          Esiste un grado dieci di frontiera che separa chi vuole costruire una bomba atomica in casa dalla realizzazione del suo sogno, e quindi il prezzo sale e crea maggiore ricchezza.

          Chiaro che esiste anche una frontiera al di là della portata di ogni ricchezza, e che quindi è a modo suo una frontiera zero, tipo quella che separa chi vuole farsi un giro sul sole dalla realizzazione del suo sogno.

          • Francesco scrive:

            ti contesterei che sia un grado uno …

            ciao

          • Francesco scrive:

            secondo me la tua analisi basata solo sulla difficoltà di realizzare qualcosa è carente

            è come se percepissi una qualche importante differenza tra la difficoltà di tradurre un testo russo e quella di trovare una bambina di sei anni di cui abusare selvaggiamente, benchè entrambe siano cose difficili

            cosa ne pensi?

            🙂

            ciao

            • Miguel Martinez scrive:

              “è come se percepissi una qualche importante differenza”

              Stai cambiando argomento.

              Non ho mai accennato a questioni etiche o affini; ho parlato soltanto di meccanismi sociali, che portano alla situazioni in cui si trovano oggi il Messico o la Libia o la Siria.

              E se non capiamo come funzionano quelle situazioni, sicuramente le affronteremo (per quanto spetti a noi) in maniera del tutto sbagliata, cosa che mi sembra sia puntualmente successo.

          • Francesco scrive:

            beh, non mi sembra, altrimenti sarebbe solo una questione tecnica

            per cui basterebbe mettere qualche mina nel Mediterraneo per risolvere il problema dell’emigrazione: diventerebbe una frontiera di livello 10 e nessuno si muoverebbe da casa sua

            in effetti senza dimensione etica direi che non si capisce nulla

            ciao

            • Miguel Martinez scrive:

              “per cui basterebbe mettere qualche mina nel Mediterraneo per risolvere il problema dell’emigrazione: diventerebbe una frontiera di livello 10 e nessuno si muoverebbe da casa sua”

              La dimensione etica non c’entra nulla.

              Ci deve essere un motivo ben più concreto per cui in un sistema economico come quello dell’Europa occidentale, non si fa una frontiera come quella sovietica (che è quella che hai appena descritto).

              • Miguel Martinez scrive:

                Lo stesso ovviamente vale per l’Impero Romano, che non era particolarmente “etico” verso i barbari, ma non ha mai chiuso le proprie frontiere, le ha usate come filtri.

                Evidentemente non era complessivamente nel loro interesse trovare una soluzione come quella che tu chiami “tecnica”.

                E lo stesso vale ovviamente per gli Stati Uniti: la frontiera con il Messico deve essere una strozzatura, ma non una chiusura.

        • Z. scrive:

          Più che frontiera la chiamerei filiera.

          Comunque usare due bufali per tirare un carretto mi sembra un esempio di cattiva allocazione delle risorse 😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            due bufali

            Dipende da come li iscrivi a bilancio

          • Z. scrive:

            Beni durevoli, iscritti tra le immobilizzazioni.

            Ma siccome voi giovani professionisti siete ingordi e rapaci, glieli faresti acquistare come beni merce e poi gli svaluteresti il magazzino.

            Vergogna!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Dipende, eh: vuoi frodare la banca o il fisco? 😀

          • Francesco scrive:

            hai presente quanta forza ci vuole per trainare il carretto carico di grano per le stradaccie fangose quando piove?

          • PinoMamet scrive:

            “Comunque usare due bufali per tirare un carretto mi sembra un esempio di cattiva allocazione delle risorse”

            …perché?
            Le bufale, femmine, fanno il latte, ma i maschi ovviamente no, e comunque, maschi o femmine che siano, sono ottimi animali da tiro.

            Lessi una volta una spiegazione, piuttosto convincente e del tutto economica, del perché in India i contadini si liberassero delle vecchie mucche, “sacre” ma inutilizzabili, e non dei bufali, ma non la ricordo esattamente e non saprei dove ritrovarla.

            Comunque l’allevamento dei bufali, anche se non diffusissimo, era presente da queste parti ai tempi dei nonni.

          • Z. scrive:

            Pensavo al carretto a due ruote…

          • Z. scrive:

            …poi come sai noi del PD siamo americanizzati e io a leggere bufalo ho pensato al bisonte 😀

          • Francesco scrive:

            ecco, prova a legare qualcosa a un bisonte e poi salutala, che non la rivedrai mai più

      • Roberto scrive:

        Miguel,
        Il concetto non è chiaro perché prima parli di frontiere e poi di barriere!
        Come mai i più fini linguisti del pianeta, riuniti su questo blog, si incasinano così tanto quando devono descrivere concetti economici o giuridici?

        • Miguel Martinez scrive:

          “Il concetto non è chiaro perché prima parli di frontiere e poi di barriere!”

          Mi sembra che la “frontiera” in senso “riga sulla carta geografica” sia solo una delle forme di barriere che permettono di creare dei dislivelli.

          Che non si creano impedendo il passaggio, ma strozzandolo.

          • Miguel Martinez scrive:

            “Mi sembra che la “frontiera” in senso “riga sulla carta geografica” sia solo una delle forme di barriere che permettono di creare dei dislivelli.”

            Anche perché le “frontiere”, anche politiche, hanno mille livelli diversi di intensità. Dalla possibilità che ha un ragazzo dell’Isis a Raqqa di mettere un video su youtube che mi arriva istantaneamente, alla possibilità per i ragazzi libici di vedere l’ultimo film di gangster statunitense; alla possibilità per immense navi di scaricare giorno e notte tonnellate di merci cinesi negli Stati Uniti, mentre all’interno dello stesso paese, viene vietato a tanti cittadini americani di salire sugli aerei (la frontiera terra-cielo è più rigorosa di quella tra nazioni), proprio come i migranti africani vengono bloccati a Ceuta, mentre magari a qualche migliaio di metri, i voli internazionali passano senza problemi sopra le loro teste.

            Insomma, nella società elettronica, aerea, eccetera, la “frontiera” con la riga si confonde con tutte le altre barriere e gli altri passaggi.

          • Francesco scrive:

            Miguel,

            guarda che le frontiere sono artificiali per definizione, le barriere no.

            e questo fa un sacco di differenza e mi pare riduca molto la valenza della tua analisi.

            ci sono disliveli che ci sono e basta (prova tu a coltivare l’ulivo in Norvergia) e altri che sono creati ad hoc (prova tu a vendere olio palestinese in Italia)

            ciao

            • Miguel Martinez scrive:

              “ci sono disliveli che ci sono e basta (prova tu a coltivare l’ulivo in Norvergia) e altri che sono creati ad hoc (prova tu a vendere olio palestinese in Italia)”

              La distinzione è molto più labile. L’ulivo non cresce a Milano, cresce a Siena, ma – per una serie di motivi “artificiali” riguardanti la distribuzione, i trasporti, i prezzi dei carburanti, la possibilità di fare viaggi di ritorno non a vuoto, ecc. – probabilmente costa lo stesso e si trova con uguale facilità in entrambe le città.

          • Francesco scrive:

            << L’ulivo non cresce a Milano, cresce a Siena, ma – per una serie di motivi “artificiali” riguardanti la distribuzione, i trasporti, i prezzi dei carburanti, la possibilità di fare viaggi di ritorno non a vuoto, ecc. – probabilmente costa lo stesso e si trova con uguale facilità in entrambe le città.

            è per questo che ritengo il mercato essere una costruzione sociale molto utile! perchè permette di trasportare l'olio da qui a lì col minimo di spreco e di costo

            ciao

  6. Mauricius Tarvisii scrive:

    Ci sono anche culture che nascono di frontiera, come quella persiana.
    I Persiani erano periferici rispetto ai Medi. Zoroastro era periferico. I Parti erano periferici. Il Khorasan è sempre stato periferico. L’Islam sciita è periferico e anche i Safavidi lo erano…

  7. mirkhond scrive:

    Anche il monoteismo giudaico era periferico e marginale rispetto alle grandi civiltà del Medio Oriente.
    Lo stesso Cristianesimo nasce in una provincia periferica (e difficile) dell’Impero Romano.

  8. Mauricius Tarvisii scrive:

    OT
    E’ morto il già citato René Girard, autore de La Violenza e il Sacro e Le cose nascoste dalla fondazione del mondo.

  9. habsburgicus scrive:

    se qualcuno, per caso, avesse accesso a questi volumi e potesse scaricarmeli e inviarmeli, mi farebbe un grande piacere..fra l’altro, rara avis, sono in tema !
    https://www.scribd.com/doc/219352907/1-The-Later-Roman-Empire-Vol-I-A-H-M-Jones
    https://www.scribd.com/doc/219352906/2-The-Later-Roman-Empire-Vol-II-A-H-M-Jones
    https://www.scribd.com/doc/219352905/3-The-Later-Roman-Empire-Vol-III-A-H-M-Jones

  10. Mauricius Tarvisii scrive:

    Leggo oggi su Guy Fawkes. La fonte è una persona che tra l’altro stimo per intelligenza:

    “Lui e la sua combriccola era ben poco perseguitata, a meno che le tasse non contino come persecuzione. Aveva anche avuto la brillante idea di far invadere la Gran Bretagna dal re di Spagna. Il Regno Unito di oggi ha milioni di difetti ma è uno dei Paesi più liberali in cui mi sia capitato di andare e il fallimento della congiura delle polveri, imho, c’entra parecchio.”

    • habsburgicus scrive:

      mi sa che tu riponi la tua stima nelle persone sbaghatissime 😀
      il tipo, come minimo, è del tutto digiuno di storia spagnola e britannica di tardo XVI/inizio XVII secolo..e il poco che sa (e che gli basta, anzi penserà di sapere tutto :D) viene su su per li rami da qualche opera di propaganda/scolastica di metà Ottocento (e prima), declinata e adattata al mondo “latino” da qualche “fratello” italico anglofilo a fine Ottocento 😀

    • Francesco scrive:

      il giudizio può tenerselo, alla fine sono fatti suoi

      ma quella sul ben poco perseguitati mi risulta essere una menzogna brutta e cattiva

      e questo non deve passare

      ciao

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Vabbé, lì siamo andati oltre: mi conferma che a suo parere la persecuzione ha avuto effetti positivi nell’evitare che l’Inghilterra diventasse come l’Arabia Saudita (sic!).

        Signori, aspetto la fine delle risorse naturali e l’estinzione dell’umanità nei prossimi due secoli.
        Ci saranno poi 200 milioni di anni di abitabilità del pianeta perché finalmente, per la prima volta nella sua storia, sia popolato da una forma di vita intelligente 😀

        • Francesco scrive:

          sai che non riesco a capire? stai dicendo che l’Italia cattolica è come l’Arabia Saudita senza petrolio o che il tuo stimato intelligente sta mentendo?

          ciao

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Non hai mai toccato con mano che effetti nefasti ha l’anticattolicesimo sulla testa delle persone?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Diciamolo meglio: non voglio fare ingiustizia a nessuno.
            Prendi una persona colta e intelligente, metti la categoria di cui fa parte sotto un massiccio bombardamento mediatico clericale accusandola di voler distruggere le famiglie (?), strappare le madri dai figli e i mariti dalle mogli (??), di voler privare gli orfani in casa-famiglia del diritto di rimanerci in perpetuo (!) e di essere colpevole di tutte le cervellotiche minchiate che periodicamente ci condivide Moi (senza offesa, ma il circo mediatico a cui dai risonanza colpisce persone vere).
            Mi sembra abbastanza umano che all’odio (pesante e martellante) si risponda con l’odio (puerile ed inoffensivo come la contentezza che in un paese non si verifichino cose del genere grazie ai “fasti” dell’Anglicanesimo).
            E’ per questo che non perdonerò mai alla Chiesa la campagna omofoba: oltre a dimostrare che i miei correligionari sono esseri umani di merda, è anche profondamente autolesionista, perché chi semina odio raccoglie odio.

          • Z. scrive:

            Thou art most wise, I dare to say.

          • Francesco scrive:

            Maurì

            che cazzo stai a dire? manco la GC capovolge così i fatti

            divertente, lo riconosco, ma tutte palle

            ciao

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Tutte palle”

            Come no!

          • Francesco scrive:

            >> metti la categoria di cui fa parte sotto un
            1) massiccio bombardamento mediatico clericale

            che purtroppo non vedo, fa più rumore Moi sul tema di tutta la CEI

            2) accusandola di voler distruggere le famiglie (?),

            palese, se invece che riconoscere la famiglia proponi le famiglie ottieni solo di distruggere la coscienza di cosa può essere la famiglia

            3) strappare le madri dai figli e i mariti dalle mogli (??),

            a parte quel film coi due mariti che a 70 anni vogliono sposarsi lasciando le mogli, non so a cosa ti riferisci

            4) di voler privare gli orfani in casa-famiglia del diritto di rimanerci in perpetuo (!)

            tutto sommato non sono certo sia peggio di una “famiglia omosessuale” ma parliamone, mica sono Alfano

            insomma, io vedo un massiccio bombardamento mediatico contro l’evidenza che esistano maschi e femmine, uomini e donne, la famiglia, il rapporto tra genitori e figli, contro la Chiesa cattolica e non il contrario

            non credo che la NBQ possa obbligare al bacio della pantofola la Barilla come ha fatto la lobby gay, per restare ai fatti

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            che purtroppo non vedo, fa più rumore Moi sul tema di tutta la CEI

            I Family Day devono essere state delle mie allucinazioni, i quintali di pubblicazioni contro il Gender e contro il micio adottato da due gatte, i “libri gender” proibiti in Veneto, le passerelle di Bitonci, le prediche contro gli omosessuali (sì, ho assistito ad un’oscenità del genere)… sì, mi devo essere sognato tutto 😀

            palese, se invece che riconoscere la famiglia proponi le famiglie ottieni solo di distruggere la coscienza di cosa può essere la famiglia

            Mi pare che il matrimonio sia disciplinato dall’art. 79 e ss. del Codice civile. Ho aperto l’edizione aggiornata a pochi mesi fa e mi pare ci siano ancora.

            a parte quel film coi due mariti che a 70 anni vogliono sposarsi lasciando le mogli, non so a cosa ti riferisci

            Ah, boh, dovresti chiederlo a Bagnasco che si lamenta del fatto che si vogliono sfasciare le famiglie tradizionali e distruggere i matrimoni.

            tutto sommato non sono certo sia peggio di una “famiglia omosessuale” ma parliamone, mica sono Alfano

            Perché sentiamo sempre il diritto di dire cazzate sulle realtà che non conosciamo? Sono orfanotrofi in miniatura, dove i bambini transitano qualche anno per andarsene, portate avanti da coppie che se sono diligenti va bene, se non lo sono chissene frega e dove i bambini non hanno certo l’intimità dell’ambiente familiare. Ah, e sono anche un bel business di merda dei preti e conosco gente che ne ha esperienza diretta.

            insomma, io vedo un massiccio bombardamento mediatico contro l’evidenza che esistano maschi e femmine, uomini e donne, la famiglia, il rapporto tra genitori e figli

            Maschi e femmine esistono, se no non ci sarebbero gay e lesbiche (persone che sono attratte da chi è del loro stesso sesso e non dal sesso opposto). Su famiglia e rapporto tra genitori e figli, mi pare invece che ci sia un interesse dei gay a poter accedere a questa forma di rapporto, altrimenti non chiederebbero di potersi sposare. Certo, se ci fosse il minimo sforzo da parte dei cattolici di capire le persone invece che pontificare col culo degli altri, pretendendo da loro una castità che non è mai stata pretesa dalle coppie eterosessuali, ecco, magari il mondo sarebbe un posto un po’ meno peggiore.
            Però vedo che l’uomo è stato fatto per il Sabato e non il contrario: o rientri in un INESISTENTE progetto di Dio, oppure non conti un cazzo ed abbiamo il diritto di insultarti, di chiamarti scherzo della natura, anomalia, malato, persona da curare, minaccia per il quieto vivere della famiglia tradizionale, dove il padre torna a casa e picchia moglie e figli che non fanno i bravi, la madre sta a casa a cucinare e a stirare, il figlio maschio fa a botte coi coetanei per dimostrare di avere la giusta dose di testosterone, la figlia femmina impara a fare la brava massaia ed il ragazzaccio o la ragazzaccia che osa uscire dallo schema deve essere punito, raddrizzato, additato come scandalo.
            E questo in nome del ragazzaccio per antonomasia, il figlio di lei, ma non di lui, quello che sgrida i genitori perché i legami familiari non contano un cazzo davanti al bene dell’Uomo, che dice di voler dividere le famiglie, che se ne va di casa e invece di fare esposizioni di testosterone e di imparare il mestiere paterno se ne va nel deserto, che ad un certo punto viene persino SEQUESTRATO dai propri familiari (Mc 3,21-35. E leggetelo ‘sto cazzo di progetto di Dio una buona volta!) e li rinnega.
            Ma voi al posto di Giuseppe avreste lapidato Maria, perché questa era la legge per la sposa adultera, la futura moglie che veniva meno ai propri doveri verso la famiglia. La famiglia! Avreste ucciso la Madre di Dio in nome del totem della Famiglia così come distruggete la vita dei vostri fratelli per lo stesso immondo motivo.

            • Miguel Martinez scrive:

              “contro il micio adottato da due gatte”

              Pensa che la nostra Gatta Serba (srpska mačka), rimasta orfana di mamma a un mese di età, fu adottata da un gatto nero maschio di nome Đole, che le insegnò a giocare e lavarsi. Entrò poi clandestinamente in Italia.

              Il Džender si fa interspecifico e varca le frontiere?

          • Roberto scrive:

            Totalmente d’accordo con Mauricius

          • Francesco scrive:

            < che purtroppo non vedo, fa più rumore Moi sul tema di tutta la CEI

            << I Family Day devono essere state delle mie allucinazioni, i quintali di pubblicazioni contro il Gender e contro il micio adottato da due gatte, i “libri gender” proibiti in Veneto, le passerelle di Bitonci, le prediche contro gli omosessuali (sì, ho assistito ad un’oscenità del genere)… sì, mi devo essere sognato tutto

            1) I Family Day sono stati un eroico atto di resistenza, in una società che della famiglia se ne frega. E l’istituzione ha pure deciso di osteggiarli, quasi fossero troppo sforzo.

            2) I quintali … diciamo grammi?

            3) A me fa problema che qualcuno pensi di infilarli di soppiatto nella scuola certi libri, non i pochi casi di resistenza

            4) Bitonci? Chi era costui?

            5) Prediche contro gli omosessuali? Perché tutte le fortune capitano a te?

          • Francesco scrive:

            < palese, se invece che riconoscere la famiglia proponi le famiglie ottieni solo di distruggere la coscienza di cosa può essere la famiglia

            << Mi pare che il matrimonio sia disciplinato dall’art. 79 e ss. del Codice civile. Ho aperto l’edizione aggiornata a pochi mesi fa e mi pare ci siano ancora.

            Infatti c’è grande scandalo perché da noi ancora ci si attarda e ti ricordo il linciaggio del giudice che si è attenuto alla legge, dicendo che in Italia a oggi il matrimonio richiede un uomo e una donna. Forse stavi sognando?

            < a parte quel film coi due mariti che a 70 anni vogliono sposarsi lasciando le mogli, non so a cosa ti riferisci

            << Ah, boh, dovresti chiederlo a Bagnasco che si lamenta del fatto che si vogliono sfasciare le famiglie tradizionali e distruggere i matrimoni.

            OK mi sono perso e non ho voglia di rileggere più su. Dire che Aldo e Giacomo possono sposarsi è sfasciare la famiglia, credo di aver espresso più volte questa mia opinione. Non puoi dedicare la tua vita a qualcosa che non sai più cosa sia – ma questo vale già dai tempi del divorzio

          • Francesco scrive:

            < Maschi e femmine esistono, se no non ci sarebbero gay e lesbiche (persone che sono attratte da chi è del loro stesso sesso e non dal sesso opposto). Su famiglia e rapporto tra genitori e figli, mi pare invece che ci sia un interesse dei gay a poter accedere a questa forma di rapporto, altrimenti non chiederebbero di potersi sposare. Certo, se ci fosse il minimo sforzo da parte dei cattolici di capire le persone invece che pontificare col culo degli altri, pretendendo da loro una castità che non è mai stata pretesa dalle coppie eterosessuali, ecco, magari il mondo sarebbe un posto un po’ meno peggiore.
            Però vedo che l’uomo è stato fatto per il Sabato e non il contrario: o rientri in un INESISTENTE progetto di Dio, oppure non conti un cazzo ed abbiamo il diritto di insultarti, di chiamarti scherzo della natura, anomalia, malato, persona da curare, minaccia per il quieto vivere della famiglia tradizionale, dove il padre torna a casa e picchia moglie e figli che non fanno i bravi, la madre sta a casa a cucinare e a stirare, il figlio maschio fa a botte coi coetanei per dimostrare di avere la giusta dose di testosterone, la figlia femmina impara a fare la brava massaia ed il ragazzaccio o la ragazzaccia che osa uscire dallo schema deve essere punito, raddrizzato, additato come scandalo.
            E questo in nome del ragazzaccio per antonomasia, il figlio di lei, ma non di lui, quello che sgrida i genitori perché i legami familiari non contano un cazzo davanti al bene dell’Uomo, che dice di voler dividere le famiglie, che se ne va di casa e invece di fare esposizioni di testosterone e di imparare il mestiere paterno se ne va nel deserto, che ad un certo punto viene persino SEQUESTRATO dai propri familiari (Mc 3,21-35. E leggetelo ‘sto cazzo di progetto di Dio una buona volta!) e li rinnega.
            Ma voi al posto di Giuseppe avreste lapidato Maria, perché questa era la legge per la sposa adultera, la futura moglie che veniva meno ai propri doveri verso la famiglia. La famiglia! Avreste ucciso la Madre di Dio in nome del totem della Famiglia così come distruggete la vita dei vostri fratelli per lo stesso immondo motivo.

            capisco solo che sei incazzato di brutto ma non altro. peraltro Dio mandò un angelo a proteggere Maria delle prescrizioni della legge di Mosè, inducendo Giuseppe a mentire per un bene superiore. cosa che noi non abbiamo mai osato criticare, mi pare

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “I Family Day sono stati un eroico atto di resistenza”

            Almeno riconosci che esistono. Eroici atti di resistenza della maggioranza contro le richieste INOFFENSIVE delle minoranze, aggiungerei.

            “Prediche contro gli omosessuali? Perché tutte le fortune capitano a te?”

            Semplicemente un omofobo non è in grado di riconoscerle e anzi si lamenta perché nessun prete osa più invocare i roghi.

            “ti ricordo il linciaggio del giudice”

            Il linciaggio sono stati due articoli di giornale in due giorni. Io poi le ho lette le motivazioni della sentenza ed erano commoventi i richiami alla “natura”. Anche l’omicidio è naturale, eppure stranamente nessun giudice si è mai sognato di dichiarare l’innaturalità di qualche articolo del codice penale 😀
            Comunque, io sono d’accordo con le conclusioni (che non sono le motivazioni) di quel giudice: de iure condito, è così.

            “Dire che Aldo e Giacomo possono sposarsi è sfasciare la famiglia”

            Quale famiglia sarebbe sfasciata dal tentativo dei due di costituirne una? Se due divorziano per una ragione così ridicola forse era la loro famiglia ad essere un po’ in crisi di sua…

            “qualcosa che non sai più cosa sia”

            Una volta invece era chiarissimo: la famiglia era il dovere di Giuseppe di lapidare Maria.

          • Z. scrive:

            Maurì, hai mica un link alle motivazioni? devo averle lette di corsissima sul web ma non ricordo dove…

          • Z. scrive:

            Urca, niente male!

            Il resto mi sembra che non faccia una piega, però, e direi che le trascrizioni fatte da alcuni sindaci sono abbastanza difficili da difendere.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            No, infatti: attualmente l’ordinamento non sembra permettere una cosa del genere.
            Qualcuno sperava, però, in una giurisprudenza creativa (di cui c’erano i presupposti, credo), ma lì dipende tutto dalla sensibilità personale dei giudicanti. E la sensibilità personale dei giudicanti non si è mossa in quel senso.
            Secondo me è meglio così: viene meno l’ultima scorciatoia e ormai l’Italia non ha scuse per non dare riconoscimento alle unioni omosessuali.

            Una domanda che viene spontanea è un’altra: poiché l’obbligo internazionale ci viene dalla Cedu, allora quando degli omosessuali turchi o russi ricorreranno alla Corte per lo stesso motivo…

          • Z. scrive:

            Secondo me i presupposti non c’erano proprio. Poi immagina se qualcuno volesse trascrivere un matrimonio poligamico 🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Mi pare che fosse stato affrontato anni fa il problema da non mi ricordo che tribunale. Chiaramente con esito negativo.

          • Francesco scrive:

            Tecnicamente, non si potrebbe rendere la giurisprudenza creativa un reato? Mi pare che serva a cancellare le leggi in essere (quindi votate dal Parlamento) a favore delle sensibilità del giudice (di cui direi non ce ne frega nulla).

            Oppure è una necessaria via d’uscita per situazioni non previste dalle leggi?

            Grazie

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Facciamo un esempio: il fatto che tu possa dire “i negri mi stanno sul cazzo”, oppure “secondo me il tabaccaio che ha fatto secchi due malviventi è un eroe”, senza per questo andare in prigione è proprio grazie alla giurisprudenza creativa. Se i giudici avessero applicato acriticamente certe disposizioni del Codice Rocco (mai abrogate dopo la caduta del Regime) adesso dubito che il nostro ordinamento sarebbe del tutto democratico.
            Davanti all’inerzia del legislatore, davanti alla sua sciatteria, oppure davanti alla sua palese imbecillità, la tenuta del sistema è sempre stata perlopiù demandata alla buona volontà ed alla sensibilità di singoli.

          • roberto scrive:

            “non si potrebbe rendere la giurisprudenza creativa un reato”

            no, anche solo per la difficoltà di definire “giurisprudenza creativa” (mica il giudice scrive “a partire da questo punto invento di sana pianta il mio mondo ideale”)

            c’era stato un progetto di legge che voleva introdurre un illecito disciplinare per sanzionare i giudici che osavano una “interpretazione creativa” (non mi ricordo né il testo né il responsabile, scommetto un berlusconiano, easy try) ma è stato abbandonato

          • Francesco scrive:

            mi basta un giudice che rimandi alla Corte Costituzionale una norma in contrasto con la Costituzione

            non mi interessa, anzi mi repelle, un giudice che si erge a supplente della politica che non fa quello che vuole lui

            il dominio della Legge scritta è un elemento di base della mia idea di società

            F o’ babilonese

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            mi basta un giudice che rimandi alla Corte Costituzionale una norma in contrasto con la Costituzione

            E invece il giudice deve fare esattamente il contrario (pena l’essere sfanculato pubblicamente dalla Consulta: succede!), ovvero prima cercare di trovare un’interpretazione costituzionalmente orientata e solo se non la trova sollevare la questione di incostituzionalità.

          • Francesco scrive:

            perchè è meglio stravolgere e distorcere una legge invece di farla semplicemente cassare da chi di dovere?

            anche se il padre di tutti i problemi credo sia la disinvoltura dei giudici costituzionali, che dice ai cittadini molta verità sul regime politico in cui vivono.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Francesco, tutto potenzialmente è incostituzionale. O, meglio, tutto è potenzialmente interpretabile contro costituzione.
            Poiché i giudici costituzionali sono 15 e non possono certo essere chiamati in causa per ogni singolo procedimento giurisdizionale, allora è evidente che il giudice ordinario deve fare da sé finché è possibile.

          • Francesco scrive:

            x MT

            insomma, neppure una Costituzione pesante e prolissa come la nostra mi pare avere queste caratteristiche, a meno di voler fare i sofisti in mala fede

            cosa che non rientra nei compiti dei singoli giudici nè in quelli della corte costituzionale

            se c’è cartello di 50 all’ora e andavi a 74, paghi la multa e non rompi, non è che puoi appellarti alle libertà costituzionali, giusto?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Francesco, ti sei scelto il caso limite: nessuno fa causa sostenendo che 50 non è 50.
            Tuttavia rifletti su tutto ciò che circonda quel limite di 50 km/h, dalle modalità di accertamento a quelle di contestazione, alla possibilità di ricorrere, ecc.
            I diritti costituzionali allora c’entrano eccome ed è lì che si concentra il contenzioso.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Oppure mettiamola così.
            Tizio viene fermato dai vigili perché andava a 70 dove il limite era 50. Si giustifica sostenendo di stare trasportando Caio, gravemente ferito, al pronto soccorso, dopo averlo raccolto in un luogo isolato ed essendo privo di telefono per chiamare il 118.
            Già qui si può cominciare a discutere, non credi? Poi magari si dirà che il limite non ammette deroghe e che Caio può anche morire in nome della sicurezza della circolazione stradale, ma va argomentato, appunto.

          • roberto scrive:

            “viene fermato dai vigili perché andava a 70 dove il limite era 50.”

            limite messo su una strada extraurbana a due corsie, e risultante da un cartello privo dell’indicazione dell’ordinanza che stabilisce il limite massimo di velocità

            (sono sicuro che c’è della giurisprudenza della cassazione ma non mi ricordo che dice e non ho tempo di cercare, ma è giusto per fare un esempio a francesco)

          • Francesco scrive:

            mi sono perso: io dico che le leggi devono essere interpretate con moderazione, non che dovremmo essere tutti prussiani come nelle barzellette pre-1870.

            in ogni caso nel codice ci sono disposizioni a iosa per i casi eccezionali come quelli citati e principi generali, per cui se la mia velocità è stimata a occhio dal vigile non va bene la multa e se la mia urgenza era vedere l’inizio di Rocco invade la Cimmeria non va bene la scusa.

            che c’azzecca la Costituzione?

      • PinoMamet scrive:

        Leggo che si firmava anche Guido, e perciò non posso non provare un’istintiva e del tutto immotivata simpatia per lui!

        Guido Fawkes… barbetta, cappellaccio, cappa, spada, esperienza come soldato, implicato in una congiura, cattolico… in una parola, figo!

        Peccato per la trasformazione in maschera, ma vabbè.

  11. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Proviamo a Oltrarnometrizzare la situazione :

    Il Nidiaci è Frontiera e … la Gentrifichéscion 😉 FiRenziA 😉 è Impero ?

  12. Moi scrive:

    In questo caso credo che la Russia si senta offesa nello Spirito Guerriero … concetto del tutto alieno al resto della NON-Europa.

  13. Moi scrive:

    http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2015/11/06/ASEUBYK-charlie_scherza_infuria.shtml

    ?!

    ——————–

    Ma i nuovi chi sono ? … Mica disegnano dall’ Aldilà, i morti “Storici” …

  14. Moi scrive:

    Cmq NON credo che Putin bombarderà Parigi, adesso …

  15. MOI scrive:

    Be’, siamo ai livelli di Sergio Staino … quando cadde l’aereo con a bordo un intero Governo Polacco, e il suo Bobo (con il Partito all’ opposizione) che commentava “chi troppo e chi niente”. Chi si ricorda ?

    NON è affatto un caso isolato, come Grillo con Renzi-Lubitz o Sallusti con Schettinen …

    • MOI scrive:

      Lui si giustificò dicendo che gli Italiani erano esasperati dalle gaffes e dalle disavventure tragieroticomiche di Silvio, e Bobo interpretava il Popolo …

    • Moi scrive:

      Ascoltare bene l’intervento : gli han fatto il cherry picking di togliere il “quasi-quasi” …

      • Moi scrive:

        E comunque l’auspicio è che s’impicchino da soli come Giuda … ma capisco, NON è una Cultura Altra in cui poter fare la sagra del bercio sguaiato sacro agitando il cappio davanti alla folla inferocita che smitraglia in aria festosamente …

        • Francesco scrive:

          la saggezza di Andreotti, che queste cose le ignorava e passava oltre …

          più invecchio e più inizio a temere che avesse ragione lui

  16. Z. scrive:

    Da qualche tempo sulla GC scrive questo signore, un tale che ha “svolto studi in materia economica e giuridica”. Auspica da mesi – forse da anni – la nascita di un nuovo movimento comprendente società civile e attivisti e blah (senza ovviamente chiedersi perché non c’è nemmeno l’ombra di una cosa che ci assomigli di lontano) e ha qualche problema a copincollare da Wikipedia il nome di Margaret Thatcher.

    Oggi riesce a pubblicare un articolo su Bologna pieno di informazioni piuttosto strane.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/06/bologna-ieri-oggi-domani/2188765/

    Per intenderci: il policlinico universitario è al di fuori del centro storico; gli studenti fuorisede sono certamente più del 60% (4 su 10 sarebbero bolognesi? 4 su 10?? ma dai!); l’attivismo LGBT di Atlantide attiene più alla gestione recente che al suo nucleo storico; dello sgombero dell’ex Telecom parla di cose che non conosce e per sentito dire (curiosamente dimenticandosi, presumo per un’incolpevole svista, di dire la cosa più importante: che a tutti gli occupanti è stato subito trovato un alloggio)…

    L’idea poi che Bologna reprima la libertà di espressione dei giovani è particolarmente interessante e controintuitiva, visto che ogni anno arrivano nuovi studenti fuori sede proprio per la ragione esatta e contraria. Bisogna che qualcuno si incarichi di spiegare ai giovani che dimorano qui che loro sono inconsapevolmente repressi e depressi, e siccome il Nostro pare si occupi di “marketing e comunicazione” potrebbe farlo lui stesso.

    Su una cosa dice il vero, però: spostare il tribunale in via Farini è stato una decisione davvero fuori luogo, di cui nessun operatore del settore mi risulta sia stato soddisfatto. Ma nessuno proprio. E nemmeno nessuno che si trovi a dover passare di là per altre ragioni, ivi inclusi i turisti.

    Z.

    PS: peraltro, lui si lamenta che la fiera di Bologna perde pezzi a favore di Milano, cosa che la società civile che lui vorrebbe vedere unita sotto la sua bandiera ha festeggiato

    PPS: e non dite che tutto questo non vi interessa, ché qui a Bologna siamo al Centro del Mondo 😀

    • Moi scrive:

      Speriamo che domani stiano “ridotti e in riga”, tutti quanti.

    • Francesco scrive:

      GC … Gazzetta delle Cazzate?

      ci mancherebbe che Milano non si fottesse le fiere di Bologna, se sono belle

      abbiamo tutto di più da offrire, tranne i tortellini

      😀

      • Z. scrive:

        Gazzetta di Casaleggio.

        Comunque val più un piatto di tortellini che l’intera Lombardia!

        😀

        • Francesco scrive:

          bah

          noi abbiamo il risotto allo zafferano, che fatto bene vale qualsiasi piatto di pasta

          poi viene il resto

          • Roberto scrive:

            Difficile stabilire scale di valori, ma in effetti il risotto alla milanese è pura poesia

          • Z. scrive:

            Infatti non esiste nessuna scala.

            Esiste il Tortellino.

            Riga.

            🙂

          • Francesco scrive:

            ah, i soliti provinciali convinti di essere il centro del mondo!

            poi vengono a Milano e non parlano più

            😀

          • Z. scrive:

            Non siamo “il centro del mondo”.

            Siamo il Mondo, tout court.

            😀

          • PinoMamet scrive:

            “poi vengono a Milano e non parlano più”

            A Milano??

            Milano piace moltissimo ai milanesi. Agli emiliani e romagnoli, in genere, per niente.

            Fanno eccezione i piacentini di città e della fascia pianeggiante, che per un discreto tratto si sentono attratti dal mondo milanese (del vec’ Milan, o come si scrive, per la precisione) e paiono considerare il resto della Lombardia, che c’è in mezzo, come un buco inutile.

            Invece quello che dici tu in genere gli emilianiromagnoli lo provano sì, ma per Roma…

            Roma li attrae e ne riconoscono la grandezza, non solo di estensione, ma di storia e ancora di più di cultura popolare.
            Sempre con un distacco leggermente ironico come un cowboy a New York, direi, ma la riconoscono.

            Ma Milano, no, nisba.

          • Z. scrive:

            In effetti, non riconoscere la grandezza di Roma sarebbe piuttosto difficile…

          • Francesco scrive:

            grandezza di Roma? non capisco di cosa parliate

            è solo in parco a tema, conservato male e sporco

            per la grandezza venite da noi

            😀

  17. Z. scrive:

    Miguel,

    — Ogni Frontiera è creata da un divieto.

    Divieto di far passare il vino romano, le armi, sostanze stupefacenti, migranti affamati, rifiuti tossici… Per questo, la Frontiera è ovunque il flusso sia in qualche modo strozzato. —

    …per tornare in tema, il divieto di fabbricare il pane o di tradurre manuali tecnici dall’arabo all’inglese è punito molto severamente, che tu sappia? 🙂

  18. Moi scrive:

    Adesso possiamo passare l’Impero e la Frontiera all’ Oltrarnometro, per cercare di capirci meglio ?

  19. Moi scrive:

    FANATICI LAICISSIMI (tutt’al più, inconsapevolmente Neopagani …)

    *** Questa ci tengo a segnalarla alla Prof. Paniscus : ***

    https://www.lastampa.it/2015/11/06/italia/cronache/protesta-gaffe-degli-animalisti-vivisettori-nazisti-ma-la-conferenza-sui-metodi-alternativi-ddcApVcMpD5QP2MvGMTePL/pagina.html

    Protesta gaffe degli animalisti: “Vivisettori nazisti”. Ma la conferenza è sui metodi alternativi.

  20. Moi scrive:

    Però mi rendo conto, senza cascarci, che quando vivi in città metropoli o megalopoli e le uniche bestie che vedi in giro sono cani, gatti e piccioni … tutti gli altri animali diventano esseri mitologici !

    • PinoMamet scrive:

      Questo è vero!

    • izzaldin scrive:

      a Palermo i cavalli sono quotidianamente usati come mezzo di trasporto, e in alcuni quartieri oche e agnelli fanno capolino. Nel palazzo in centro storico dove abitavo prima, all’ultimo piano c’era una specie di piccola fattoria con un’oca 🙂

      • Francesco scrive:

        a Milano cani dappertutto, gatti solo nascosti in casa, poi magari qualcuno ha un intero zoo con furetti, serpenti, iguane …

        molto popolare, tra le famiglie con bambini, la gita al parco-safari

        ciao

        PS animali più grossi di un cane? mucche altrettanto mitologiche dei tirannosauri

  21. Moi scrive:

    A sproposito di Impero, nella Città Imperiale per antonomasia anche Marino “è saltato dentro” nello scandalo immobiliare dei Vescovoni …

  22. Moi scrive:

    @ Z e Roberto :

    Ma non facevan prima a fare il figlio sottoforma di Alessio e Valentina “al naturale” (absit homophobia verbis) in Italia e poi diventare Alessia e Davide risparmiando il giro in Ucraina ?

    http://iltirreno.gelocal.it/regione/2015/11/04/news/cambiano-sesso-e-si-sposano-1.12385414?refresh_ce

    Lo Ius Nuovo è questo, con il Genderbread Person al posto di quella roba retriva e obsoleta denominata “Persona Giuridica” …ah, ‘sta roba è possibile SOLO grazie al Capitalismo e all’ Impero (Darth Gender 😉 è fra noi … ) !

  23. Moi scrive:

    A proposito di Darth Gender :

    Disney Says Darth Vader Is Gender Neutral After Moonbat Complains They Have Costume Listed As Being For “Boys”…

    http://www.weaselzippers.us/225467-disney-says-darth-vader-is-gender-neutral-after-moonbat-complains-costume-listed-as-being-for-boys/

    Luke, I am your parent with no particular set of sexual organs … get it ?

    😉

    • Francesco scrive:

      forse DOPO essere stato affettato con la spada laser non gli è rimasto molto in quella zona lì

      😀

      PS quando inizieranno ad attaccare Freud?

      • Moi scrive:

        Mmmh … bella Franz: “Darth Froyd” [sic] non suona affatto male ! 😉

        PS

        Anakin Skywalker, in effetti, Luke e Leila li ha “fatti prima” … perciò potrebbe essere davvero (divenuto) gender neutral. 🙂

        • daouda scrive:

          bleah!!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Il problema quale sarebbe? Che quella di cheer leader sarebbe un’attività indegna? In tal caso perché per le ragazze è accettabile e per i ragazzi no?
            Una risposta che non includa il gomblotto mondiale per non si sa bene cosa.

          • Z. scrive:

            Peraltro, vi do uno scoop in esclusiva: i primi cheerleader erano proprio uomini.

            Il gombloddoh gia c’è stato: un gombloddoh femminista, che li ha sostituiti con le donne!

          • Francesco scrive:

            Le Cheerleaders sono gnocche

            I Cheerleaders non possono esserlo, porelli, essendo maschietti

            spero che quel campo rimanga retrogado ancora molto a lungo

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Esistono spettatori e spettatrici, se è per questo. Lo so che sembra strano, ma le donne hanno gusti sessuali e non esistono solo come oggetti di desiderio per gli uomini 😀

          • Francesco scrive:

            infatti in campo per il 99% del tempo ci sono bei maschioni atletici e seminudi

            non te ne eri mai accorto?

            😀

          • daouda scrive:

            Calcolando che il femminismo è creato e diretto da maschi, non farebbe na piega Z.

            Ma che sia un’attività indegna da far scomparire, non implica che sia maschile.

          • roberto scrive:

            ” i primi cheerleader erano proprio uomini.”

            non sapevo, ma in ogni caso, almeno per la NBA (ch eè l’unico sport americano che seguo), le cheerleader sono in realtà “dancers” e non è così raro che ci siano dei maschietti nel corpo di ballo, in genere relegati a ruolo di quelli che lanciano in alto le ballerine e, si spera, le acchiappano prima che si sfracellino al suolo.

            cosa ci sia di male/immorale/brutto in dieci ragazze che fanno un balletto durante i time out (anzi alcuni time out visto che ci sono 200 altre cose diverse) proprio non lo so

          • roberto scrive:

            comunque a pensarci, se avessi 18 credo proprio che entrare in un gruppo di cheerleader mi piacerebbe molto, e per motivi che hanno poco a vedere con il gender
            🙂

        • Roberto scrive:

          Beh, quando Anakin cade nella lava, probabilmente si è bruciato gli zebedei

  24. Mauricius Tarvisii scrive:

    Ma questo Impero ha davvero una frontiera?
    Forse più che all’Impero romano, assomiglia all’Impero di Asimov, che al proprio culmine è globale, comprendendo tutta la galassia abitata ed in cui quindi la distinzione diviene tra centro e periferia. La Frontiera ricompare solo quando l’Impero comincia a perdere pezzi.

  25. mirkhond scrive:

    Zanardo domani starà alla manifestazione organizzata da Salvini a Bologna?
    Oppure aderirai al nuovo partito di sinistra nato oggi?

    • PinoMamet scrive:

      Z. – da – SALVINI???

      vuoi scherzare…

    • Miguel Martinez scrive:

      “Oppure aderirai al nuovo partito di sinistra nato oggi?”

      Ho visto, ho visto 🙂

      Qui c’è un simpatico tentativo di censimento:

      http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/07/24/news/ma-quanti-sono-i-partiti-a-sinistra-del-pd-la-missione-impossibile-di-una-syriza-italiana-1.222167

      • Miguel Martinez scrive:

        Trovo un articolo uscito ai tempi in cui Civati lasciò il PD, che per vale per tutti questi incredibili partiti-di-sinistra:

        http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/11/civati-lascia-il-pd-i-miraggi-della-sinistra/1671730/

        “Per chi ormai già da tempo ha compreso che il Pd non è in assoluto un soggetto di trasformazione sociale, né di difesa di conquiste passate, ma piuttosto un agente politico apertamente regressivo, lo sfilamento di Civati non può che suscitare un lieve moto di gioia. Ma dico lieve proprio perché, in fin dei conti, la questione è prettamente personale nonché distante: un po’ come quando si viene a sapere che un lontano conoscente è appena uscito da un percorso di vita particolarmente difficile. È uscito dal tunnel, evviva. Ma affari suoi, in fin dei conti.

        L’eccitazione della sinistra radicale tradisce invece un modo vecchio di intendere e fare politica: crede di poter risollevare le proprio fortune non già attraverso dispute per l’interpretazione del senso comune o processi di lotta reali, ma attraverso le geometrie variabili dell’alta politica, lo spostamento di dirigenti da un contenitore all’altro. Questo nell’infondata convinzione che alle diverse correnti politiche corrispondano pezzi di società, come se l’autoreferenzialità del ceto politico non fosse un fenomeno abbastanza reale. “

      • Z. scrive:

        A me lo sfilamento di Civati ha suscitato un lieve moto di chissene. Secondo me gli sarebbe convenuto continuare a fare il dissidente interno, come ad Allam, e per le stesse ragioni. Ma alla fine chissene 🙂

  26. habsburgicus scrive:

    a proposito di Impero

    il grande giornalista Marcello Foa (uno dei pochi, his diebus, a meritare questo nome un tempo onorato) scrive
    [initium citationis]
    Non riconosco più l’America. Quando ero un ragazzo era il Paese della libertà, quando avevo 19 anni lo attraversi in bus, sui Greyhound, coast to coast, andata e ritorno. Dormivamo nei motel passeggiavamo liberamente nelle grandi città come in quelle piccole; non avevamo paura e non sentivamo alcuna diffidenza attorno a noi. Era un vero piacere.

    Poi dopo l’11 settembre ho assistito a una metamorfosi progressiva: gli Usa sono diventati il Paese che viveva nella paura, nella diffidenza, che travalicava i suoi splendidi valori costituzionali nel nome della sicurezza

    L’ultima volta che ci sono stato, nel 2012, l’America mi parve trasformata, come se il suo Dna fosse cambiato. Scoprii, con grande dispiacere, il Paese dei divieti e di una polizia sempre più presente e invadente. E superarmata. In un decennio, coperto dal compiacente silenzio dei media, la polizia di tutti gli Usa è stata dotata di equipaggiamenti da guerra, come se fosse a Baghdad e non nel Wisconsin o in California.

    E il suo comportamento si svela sempre più violento e prevaricatore. Brutale anche per reati comuni, più simile a quello di uno Stato totalitario che a un Paese democratico. I fatti di Ferguson hanno fatto esplodere una rabbia che covava da tempo. Ma il clima, nel frattempo, non è migliorato. Quasi ogni settimana escono notizie e video assurdi, come quello della studentessa arrestata in classe e trascinata per i capelli.

    Navigando su internet ne ho scoperto un altro: due persone sono state arrestate ad Austin per… aver attraversato la strada a piedi con il rosso. Arrestate e picchiate selvaggiamente. La polizia locale ha aperto un’inchiesta. Ma la sproporzione tra il “reato” e il comportamento degli agenti è evidente. E soncertante.

    Guardatelo, il video. E inorridite.

    Che cosa sei diventata, America?
    [finis citationis]

    e mi chiedo
    e se l’anti-americanismo di Mirkhond e altri (crescenti) non avesse nulla a che fare con l’America ?
    se l’America stessa fosse cambiata..e non fosse più americana ?
    io stesso la visitai in lungo e largo coast to coast nei due sensi nel 1993 (Boston e New Hampshire già nel 1990) e non mi fece cattiva impressione..lui penso si riferisca ai ’70 quando senza dubbio era molto meglio ancora !
    e qui mi ricollego ad una frase del nostro Miguel, che notava la similitudine dei linguaggi dei nemici nel 1941-1945 (fascisti, sovietici, americani) e la dissomiglianza dall’ “oggi”…
    se l’America [e allora era America, non ci sono dubbi in proposito] fosse qualcosa di ben diverso dal mostro di oggi ?
    fosse così, cadrebbe l’anti-americanismo che diverrebbe assurdo, superfluo, obsoleto
    la vera lotta sarebbe fra persone con valori come l’americano Buchanan e il duosiciliano Mirkhond contro gli altri (che siano di cittadinanza USA, eurocratica, italiana ecc..magari laotiana ! )..e cambierebbe tutto..salvo la sconfitta, perché vinceranno sempre “loro” 😀 ma sarebbe tutt’altro
    e si verrebbe all’intuizione saggia di Miguel..non contano le etichette, contano le persone
    come lui magistralmente dimostra chaque jour nel suo Oltrarno !
    rifletteteci, mi pare ne valga la pena (o no ?)

    • Miguel Martinez scrive:

      “se l’America [e allora era America, non ci sono dubbi in proposito] fosse qualcosa di ben diverso dal mostro di oggi ?”

      Molto interessante come riflessione.

      • Francesco scrive:

        mah

        non credo tu abbia ragione, per quanto sarebbe molto bello per uno come me

        gli USA sono sempre stati un paese speciale e un paese normale

        oggi, forse, sono un pò più un paese normale, magari perchè si fatica a distinguere come è cambiato il mondo e come sono cambiati loro

        in fin dei conti, lo scontro Hoover-Roosevelt indica quanto sia diversa l’America al suo interno da molto tempo

        ciao

      • daouda scrive:

        Non jelo dì

    • Roberto scrive:

      Saranno sicuramente cambiati un po’ come tutte le società, ma che siano cambiati in peggio, boh, è impossibile a dire senza precisare qual è il punto di osservazione.
      Sei un ragazzo nero, gli usa sono peggio ora che negli anni 70?
      Sicuramente no, anche se la polizia fa di tutto per darmi torto…

    • Roberto scrive:

      A proposito di cambiamento visto da una prospettiva

      http://youtu.be/7wsqtg-Rs7Y

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Credo che come ogni società quella americana abbia bisogno dell’Altro da cui difendersi. Magari prima era il Nero, da tenere ghettizzato, poi gli si è affiancato e sostituito il Comunista, contro cui creare un enorme apparato militiare. Si trattava di categorie facilmente identificabili.
      Ora il Nemico è sfumato, è il Crimine, il Terrorismo (che sempre crimine è), e può essere ovunque. E dal Nemico ci si deve difendere.

    • Miguel Martinez scrive:

      “«Educhiamo i nostri ragazzi, non come chi vive sugli alberi di banane»”

      Educhiamo il nostro sindaco.

      1) La pianta di banana non è un albero, ma una pianta erbacea monocotiledone.

      2) I più famosi abitanti delle piante di banane sono le tarantole, ma non è facile – nemmeno per i loro genitori – convincerle a dedicarsi allo sport, come suggerito dal sindaco.

  27. Moi scrive:

    Va be’, non vi riesco a dare link, ma potete trovarli facilmente da voi … gli sport “da maschioni virili guerrieri” pare che piaccian più ai gay che alle donne …

    Quanto al cheerleading, un conto è dare divise diverse in base al “sesso” del corpo di ballo, un conto è forzare tutti-I al travesti style …

    • Francesco scrive:

      1) la prima la sapeva pure Schwarzy, che però giustamente badava solo ai biglietti venduti

      2) sinceramente quanto del mio lato gay ci sia nella mia adorazione per Michael Jordan mi lascia indifferente

      3) però le cheerleaders danno una giusta sterzatina in direzione etero 😉

  28. Moi scrive:

    cmq in Italia il cheerleading non ci sarà mai, la scuola è troppo disastrata, squattrinata e l’educazione fisica ha sempre un malcelato retrodisgusto da Ventennio …

    • Miguel Martinez scrive:

      ” cheerleading non ci sarà mai, la scuola è troppo disastrata”

      la povertà ha i suoi vantaggi.

    • PinoMamet scrive:

      Se devo dire la verità, io non ho mai capito perché a scuola ci fosse l’ora di ginnastica.

      Cioè, a perdere un po’ di tempo, naturalmente; come anche l’ora di religione, le assemblee e le proiezioni di film.
      Ma a questo punto, non si potrebbe semplicemente diminuire l’orario scolastico?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        In teoria dovrebbe metterti nelle condizioni di saper usare un po’ meglio il tuo corpo nelle attività atletiche. In realtà è inutile.

      • roberto scrive:

        io però mi divertivo e a dire il vero è stata pure la prima e ultima occasione di provare vari sport
        non ne ho un brutto ricordo (a parete il freddo infame della palestra disastrata)

        • Francesco scrive:

          da me non sapevano come usare la ex-cappella dell’ex-convento e ne hanno fatto una palestra “verticale”

          tra le ore migliori dei miei cinque anni di liceo

  29. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    l’ultimo baluardo dell’eterosessualità pare che siano i balli sudamericani … probabilmente ci tengono a fare un po’ machos , tipo con il raggaeton perché le “genderate” ai “Latinos” fanno troppo “Gringo WASP” …

    • PinoMamet scrive:

      Moi, mi sa però che tu e Francesco parliate di due cose diverse.

      Lui parla della difesa della famiglia.

      Tu parli della difesa della eterosessualità.

      • Moi scrive:

        Ma adesso è tutto fluidified, anche le tamarrate si son fatte romantiche … tipo “El Perdón” che tanto ha tenuto pista ‘st’ estate assieme all’ Ef’tate Addof’fo 😉 …

      • Francesco scrive:

        Pino

        in effetti, nella famiglia un minimo di eterosessualità ci sarebbe,
        almeno nei primi tempi …

        sempre troppo poca ma meglio che niente

        😉

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          nella famiglia un minimo di eterosessualità ci sarebbe

          No! Nella famiglia tradizionale, col matrimonio combinato, i gusti sessuali dei singoli sono ininfluenti: anzi, se magari qualche frocio guarisce dalla propria perversione col contatto prolungato con la faiga tanto meglio per lui, no?

          • Miguel Martinez scrive:

            “Nella famiglia tradizionale,”

            Mi sembra che nei documenti medievali, cioè dell’alta cristianità, il termine “famiglia” indichi un gruppo più o meno ampio di conviventi attorno a un signore – parenti immediati certo, ma anche dipendenti, servi, eccetera.

            Diciamo, un gruppo funzionale di persone di diverse generazioni non necessariamente legate dal sangue o da rapporti intimi.

          • Francesco scrive:

            x MT

            speravo si capisse che era una battuta … non un riferimento al matrimonio nel Medioevo

            e anche lì dubito che a qualcuno venisse in mente di rinunciare ad avere una discendenza solo perchè toccava farlo con una donna, come non rinunciavano i Greci notoriamente omoerotici

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Francesco, si dà il caso che oggi nessuno sia più costretto a figliare.

          • Francesco scrive:

            e con questo, caro Mauricius?

            che poi, a essere un frocio serio, forse è meglio un figlio fatto con una donna che costruito come usa ora

            non so, ho decisamente scelto il lato etero ma la violenza e la aberrazione insite nelle “surrogated maternities” mi fanno dubitare che avrei mai potuto scendere così in basso anche se avessi scelto l’altro lato

            che poi, la castità è perfettamente possibile e accettabile, giusto per memoria

            ciao

          • Z. scrive:

            Francè, non hai “scelto” di essere etero. Lo sei e basta, nel senso che gli uomini non ti eccitano. Raiga 🙂

          • Francesco scrive:

            Z

            cosa ne sai dell’effetto che Will Smith ha su di me?

            😉

  30. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    Il film saffico 😉 con la Buy e la Ferilli l’ho visto … mi pare scialbo.

    Se non fosse per il Romanesco della Ferrilli, qualche allusione al traffico e alla buona tavola, si direbbe ambientato a NewYork anziché a Roma … anche se il modello NewYorkese Obbama Frèndli è in effetti molto d’ispirazione per i Pariolini, nel cui milieu è ambientata la vicenda.

    PS

    Su “Maleficient” (che vanno a vedere, nel film) penso che abbia ragione la Buy-Federì : è un bacio materno, vederlo saffico accomuna * Genderist* 😉 e l’ Omoffobbbi 😉 …

    • Moi scrive:

      anche perché in Inglese “to love” ha un significato un po’ “iponimico” (come “aimer” in Francese) rispetto ad “amare” in Italiano (che a sua volta ce l’ha rispetto a “lieben” in Tedesco) … mi risulta.

      • Z. scrive:

        In romagnolo “amare” non esiste proprio.

        Esiste “amore”, ma al di fuori della locuzione “fare l’amore” significa “sapore” (v. ad es. Olindo Guerrini, Sonetti Romagnoli, p. 202, in cui Dante criticando i ravennati li accusa di fare dscurs d’e’ cazz ch’i to l’amor a e’ pan. , “discorsi senza senso che portano via il sapore al pane”).

        http://www.liberliber.it/mediateca/libri/g/guerrini/sonetti_romagnoli/pdf/guerrini_sonetti_romagnoli.pdf

        Per dire “amare” si dice “voler bene”. Ed effettivamente è una cosa differente.

        • PinoMamet scrive:

          Confermo anche dal versante emiliano del Mondo.

          Non mi risulta nessuna forma tipo “mi a t’am”, che risulterebbe anche ridicola;
          “ti amo” si dice(va) “at voj bèn”, che è in effetti diverso.

          Mi pare esista invece l’espressione “fare l’amore”, e “amor”, con l’accento sulla a, sono anche dei dolcetti pontremolesi (ma non so nulla sulla loro etimologia).

        • PinoMamet scrive:

          Ora che ci penso, “mi a t’am” credo di averlo sentito in una commedia dialettale (il canalaccio televisivo locale le manda a rotazione, impossibile non imbattersi in una o l’altra) ma:
          -sono quasi sicuro che sia invenzione del commediografo (o traduttore del canovaccio, di solito francese )
          -era messo in bocca a un personaggio per scopi comici

          nessun parmense reale credo abbia mai detto una cosa del genere, nei tempi in cui si parlava dialetto.

        • mirkhond scrive:

          Ciò che mi meraviglia continuamente, è trovare cadenze e dittonghi di tipo pugliese nei dialetti romagnoli, e non riesco a trovare una spiegazione, visto che i sostrati sono diversi……

        • PinoMamet scrive:

          Pensa che oggi, per trip mentali miei, guardavo la costruzione della frase in bretone;
          credevo fosse simile al gallese, e in effetti come struttura la è, ma, almeno per quanto riguarda la prima persona (le altre le devo guardare…) è letteralmente la stessa dell’emiliano… non la struttura, proprio la frase, mi spiego:

          “io dico” emiliano “me a digh”
          bretone “me a kwrs”

          forse ho sottostimato il sostrato celtico dei dialetti nord-italiani… potrebbe anche essere il bretone latinizzato dal contatto col francese, ma leggo che in cornico è “me a gows”, e lì il contatto col francese non c’è…

  31. Z. scrive:

    Aggiornamenti dall’Urbe Capitale del Mondo.

    La manifestazione di Salvini, quella ufficiale, è stata un fallimento: da “blocchiamo l’Italia per tre giorni” siamo passati a qualche centinaio di persone sul crescentone di Piazza Maggiore.

    L’altra manifestazione, quella non ufficiale, è stata invece un gran successo. Come al solito, i contromanifestanti hanno giovato alla carriera politica di Salvini molto più dei suoi sparuti seguaci.

    I contromanifestanti erano probabilmente di più dei manifestanti ufficiali. Se si fossero presentati in piazza Maggiore e si fossero uniti ai leghisti ne avrebbero più che raddoppiato il numero, dunque, ma la manifestazione leghista sarebbe stata comunque un flop. Così invece hanno aiutato Salvini e la Lega, come al solito, più di chi con la Lega ha manifestato.

    Una volta si sarebbe parlato di “infiltrati al soldo della reazione” o di “manifestanti sedicenti rossi”: invece posso assicurarvi che non lo fanno dietro compenso. Alcuni lo fanno per sfogarsi, altri perché ci credono davvero; nessuno è al soldo del Nemico Verde.

    Z.

    PS: secondo me il discorso di Giorgia Meloni l’ha scritto Moi 😀

    • Francesco scrive:

      1) me l’aspettavo

      2) posso chiamarla puffetta?

      3) vi abbiamo legnato di nuovo, a basket

      🙂

    • Francesco scrive:

      la manifestazione era fallita nel momento in cui lo slogan “blocchiamo l’Italia” è diventato impronunciabile, un autodafè in piena regola

      auguro uguale destino agli eroici insegnanti che vorrebbero bloccare “la Buona scuola”

      e una serata con tigri siberiani rabbiose a quelli che vogliono cancellare l’Italicum per via giudiziaria

      riassumendo: non so quanto funzionino i salvagente di piombo ma al momento sto affogando e mi attacco a quello che trovo

      🙁

      • Miguel Martinez scrive:

        “auguro uguale destino agli eroici insegnanti che vorrebbero bloccare “la Buona scuola””

        Evidentemente non sai cosa sia la Buona Scuola (e già il nome ti dovrebbe far venire l’orticaria, se sei un sano reazionario di buon senso).

        Eccone un esempio, a caso (se cerchi su Google, vedrai che c’è scuola dopo scuola che ha ricopiato lo stesso testo, tanto non vuol dire niente ma fa Buona Scuola):

        “All’interno di un processo di apprendimento che copre l’intero arco della vita, l’offerta formativa del Liceo, inserendosi in una significativa fase della crescita degli studenti, come quella adolescenziale, ricca di trasformazioni e carica di problematicità, apporta il proprio contributo al sereno sviluppo e al miglioramento della loro preparazione culturale, rafforzando la padronanza degli alfabeti di base, dei linguaggi, dei sistemi simbolici, ampliando il bagaglio di esperienze, conoscenze, abilità e competenze che consentano agli studenti di stare al passo con il progresso culturale, tecnologico e scientifico, preparandosi ad affrontare con gli strumenti necessari gli studi universitari in tutti i settori nonché le richieste del mondo sociale e del lavoro.

        Sul versante metodologico-organizzativo, la didattica dovrà ricercare processi di insegnamento-apprendimento efficaci nell’ottica della personalizzazione, fondati non solo sulla lezione frontale, ma sull’apprendimento cooperativo, sulla didattica per problemi, sul lavoro di ricerca nel piccolo gruppo, sulla laboratorialità applicata anche nello spazio classe. “

        • Francesco scrive:

          Miguel

          certo che quello slogan mi fa venire l’orticaria, per la vergognosa spudoratezza

          ma al mattino, sul proletario metrò che prendo per andare al lavoro, leggo un giornale aggratisse, che ospita ogni giorno 3-4 interventi di insegnanti (non sempre sindacalisti) contro la BS

          e sono quegli articoli che fanno di me un giannizzero della riformetta renziana

          ciao

          🙁

        • PinoMamet scrive:

          Io mi rifiuto di occuparmi di riforma della scuola, per alcuni motivi del tutto personali e irrazionali, che elenco:

          -conto al più presto di tornare al mio vero lavoro a tempo pieno;
          -a occuparsene è soprattutto il mondo sindacale, che ha fatto di tutto, in questi anni, perché io non potessi avere la cattedra cui ho diritto in quanto vincitore di concorso, e ha ostacolato con notizie false e distorte (sospetto volutamente) anche il percorso di mio fratello;
          -considero la scuola un lavoro, e non intendo farmi rubare prezioso tempo libero da questioni di lavoro;
          -il mondo scolastico mi è molto lontano per forma mentis;
          -ritengo che qualunque tipo di sciopero scolastico abbia come solo effetto (graditissimo) quello di far perdere ore di lezioni agli studenti, che comunque ne fanno benissimo a meno: quelli bravi studiano anche senza voti e professori, quelli non bravi non imparano neanche con voti e professori;

          detto ciò, l’orribile e incomprensibile burocratese dell’esempio di Miguel è purtroppo, mi pare, il linguaggio ufficiale della scuola già da tempo, e riesce perfettamente nell’intento di far disamorare della medesima non solo gli studenti, ma anche i professori.

          Comunque, una breve permanenza nel mondo scolastico “dall’altra parte della cattedra” mi fa pensare che le scuole, pubbliche o private, potrebbero benissimo essere chiuse, con nessun danno dell’istruzione colletiva, continuando ovviamente a versare lo stipendio a professori e bidelli, ad esaurimento.

          • Francesco scrive:

            Capisco tutto anche quando non concordo, tranne l’ultimo punto: perchè pagare chi non farebbe più nulla? e perchè pagare oggi chi non fa nulla di utile?

            Quale è la tua ratio?

            ciao

          • PinoMamet scrive:

            Semplicissimo, continuare a prendere lo stipendio.

            Ma mi accontenterei della pensione, guarda.
            😀

          • Francesco scrive:

            Staresti facendo outing nella tua qualità di bidello?

            😉

          • PinoMamet scrive:

            Esattamente 😀

          • Z. scrive:

            Giovane, porta rispetto per i bidelli o vengo a Sesto a raddrizzarti 🙂

          • Francesco scrive:

            Io ho il massimo rispetto per i bidelli, sono loro a far esistere o meno la disciplina in una scuola!

            E fanno un lavoro necessario quanto pesante.

          • paniscus scrive:

            I bidelli farebbero rispettare la disciplina? E su quale pianeta?

            I bidelli si dividono in due categorie: quelli assunti per invalidità (che spesso vuol dire anche disabilità mentale, magari non grave, ma sempre disabilità mentale, ovvero rientrante nella categoria generica di “brava persona che non fa male a nessuno ma che capisce poco e sa fare ancora meno“), e quelli non si capisce come farebbero a mantenere la disciplina, visto che sono i primi a essere vittime delle prese in giro dei ragazzi; e quelli che invece sono sveglissimi, e che riscuotono le simpatie dei ragazzi perché fanno gli amiconi con loro, ridono scherzano e ammiccano con loro, e quindi doppiamente non si capisce come farebbero a mantenere la disciplina.

            Il che non vuol dire che siano tutti lavativi o cialtroni nelle loro mansioni specifiche, eh: nella maggior parte dei casi (tranne quelli veramente affetti da invalidità grave, che rientrano nella tipologia dei “casi umani”) sono bravi a fare le pulizie, sono attenti nella consegna degli avvisi, sono scrupolosi nel controllo delle porte, delle finestre, delle chiavi, delle attrezzature…

            …ma non vuol dire che “mantengano la disciplina” tra gli alunni, quando mai?????

            L.

          • Z. scrive:

            Lisa,

            — I bidelli si dividono in due categorie —

            Esistono tanti tipi di bidelli, così come esistono tanti mondi oltre all’Oltrarno 🙂

  32. mirkhond scrive:

    Chissà il Moi a quale manifestazione ha partecipato! 😉
    Il telegiornale ha detto che i cas…i contromanifestanti erano circa 1000.

    • Z. scrive:

      L’ordine di grandezza era quello. I manifestanti erano circa altrettanti.

      E no, non ero presente a nessuna delle due manifestazioni. Salvini ha diritto a farsi campagna elettorale, ma non intendo aiutarlo 🙂

  33. mirkhond scrive:

    Traversara, eri presente all’epico momento? 🙂

    • Z. scrive:

      Il discorso di Giorgia Meloni l’ho sentito in diretta TV.

      Epico il momento in cui ha definito i contromanifestanti “figli di papà che non lavorano” o qualcosa di simile. Come se lei e Salvini avessero passato la vita a spaccarsi la schiena in fabbrica, anziché a introitare denaro pubblico per la loro attività politica.

      • mirkhond scrive:

        Ma la Meloni non ha fatto diversi lavori, tra cui la babysitter dei figli di Fiorello?

        • Z. scrive:

          Mi pare una domanda che contiene la risposta.

          • mirkhond scrive:

            Io sapevo così, ma forse tu sei più informato.

          • Z. scrive:

            Ma io ti credo sulla parola. Quel che intendo dire è che anche la moglie di un noto politico italiano si vantò di aver lavorato da giovane come animatrice in un villaggio vacanze.

            Ma almeno lei non viveva di denaro pubblico, e non accusava gli avversari politici di suo marito di essere degli sfaccendati…

      • Miguel Martinez scrive:

        Qui c’è un video messo su da gente di estrema sinistra: https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=wwDAGbEele8

        Ora, vedo:

        1) un gruppo di ragazzi, darwinianamente a volto scoperto in tempi di telecamere universali, che avanzano verso la polizia

        2) cominciano a colpire i durissimi caschi dei suddetti poliziotti con dei sottili e inutili bastoni

        3) i poliziotti in questione avanzano per un attimo, poi si fermano.

        4) in un luogo poco visibile, avviene una scena poco chiara, che posso immaginarmi sia un poliziotto che sta picchiando un manifestante.

        Da tutto ciò deduco che

        1) ci sia gente che crede di aver fatto un danno enorme alla Lega facendo toc toc in testa a caschi infrangibili, a rischio di farsi denunciare il giorno dopo per una serie di reati piuttosto gravi.

        2) in genere gli impiegati statali che dirigono la polizia (ci vuole una certa fantasia per immaginarsi che il dirigente medio della polizia sia peggio del postino medio) sappiano contare fino a dieci, prima di mettersi nei guai usando violenza fisica contro chi commette un reato, ma in fondo non danneggia nessuno

        3) qualche singolo poliziotto ogni tanto si sfoga pesantemente e lontano dalle telecamere, godendo dell’omertà di tutti gli altri

        • Francesco scrive:

          dai che il punto 1 è in verità “ci sia qualcuno che pratica l’onanismo usando bastoni per fare toc toc invece che il proprio uccello per fare su e giù”

          una volta “combattuta la buona battaglia”, andranno a farsi qualche birra vantandosi del proprio coraggio

          e magari rimorchiando pure!

          😉

          • Miguel Martinez scrive:

            “una volta “combattuta la buona battaglia”, andranno a farsi qualche birra vantandosi del proprio coraggio

            e magari rimorchiando pure!”

            Prova a guardare la cosa in maniera più antropologica, senza demonizzare: io obietto solo alla pretesa di “risolvere il problema della Lega”.

            Detto questo, è vero: lo scopo di attività simili è il piacere di trovarsi insieme, di correre qualche lieve rischio, di sentirsi gruppo, e anche di bere una birra insieme e di rimorchiare (non insieme).

          • Francesco scrive:

            hai ragione ma a me resta l’idea catto-comunista della politica come qualcosa di molto serio e molto grande

            e questa riduzione della stessa a occasione per giocare mi fa infuriare

            ciao

          • Z. scrive:

            Concordo con Francesco. Onestamente, in questo caso, mi chiedo come sia possibile dissentire. Ma io sono un vecchio togliattiano che viene da un altro mondo.

            Ah, l’ho già detto che chi attacca a freddo un cordone di polizia dovrebbe accettarne le conseguenze senza piagnucolare troppo – e ringraziare del fatto che sono quasi sempre trascurabili?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            politica come qualcosa di molto serio e molto grande

            Pensavo invece che fosse posare nudi per Chi 😉

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Perdonatemi, era Oggi

          • Z. scrive:

            Beh Maurì,

            le idee politiche di Francesco per me sono diciamo pure discutibili, ma gli va dato atto che non ha mai difeso l’attività politica di Salvini. Non che io ricordi almeno!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Tutt’altro: mi sembra che ci sia andato più pesante anche di me contro quello che sembra il Duce (così lo chiamò Gentilini, eh!).
            Sono serio.

          • Z. scrive:

            La cosa triste è che quel tizio, nella mia città, ha fatto politica ieri e l’ha fatta grazie ai miei amici.

            Non quelli che erano in Piazza Maggiore (ho amici anche tra i leghisti), ma quelli che erano a fare da scudo umano ai lanciatori di bombe carta.

            Miseriaccia quanto mi sentono appena li vedo.

          • Francesco scrive:

            scusate ma quale politico italiano di oggi sarebbe paragonabile a Mussolini secondo quel tizio lì?

            perchè è come paragonare i difensori attuali del Milan a Paolo Maldini, almeno

            e NON illazionate che a me il pelato di Romagna sia simpatico

        • Z. scrive:

          Vabbè, mi immaginavo che sarebbero tornate le violenze brutte della polizia cattiva contro gli inermi manifestanti.

          Però insomma, cerchiamo di essere più originali.

          Tipo, chessò, sostenere che la polizia debba tirarsi le bombe carta da sola anziché aspettare di riceverle dai manifestanti pacifici com’è successo ieri.

        • Z. scrive:

          Aggiungo una cosa.

          Credo che nessuno di loro pensi di aver danneggiato la Lega, e anzi credo che a nessuno di loro importasse “fare danno alla Lega”.

          Alcuni di loro volevano giocare al Sessantotto, che in Italia tira sempre come sottocultura; altri volevano sfogarsi e basta.

          Conosco esemplari di entrambe le categorie, e mi sento di escludere addirittura che la gran parte di loro avesse intenti di natura politica, di qualsiasi tipo.

  34. mirkhond scrive:

    “forse ho sottostimato il sostrato celtico dei dialetti nord-italiani…”

    Il linguista dilettante pugliese, Stefano Leonardo Imperio, pluricitato qui da me, sosteneva che i dittonghi, presenti nei dialetti pugliesi, derivassero da un sottile strato celtico.
    Rifacendosi alle teorie dell’Ascoli, e ritenendo che queste tracce celtiche, fossero indizio della provenienza degli Japudi/Japigi dall’Illirico settentrionale, in sostanza le attuali Slovenia e Carinzia, dove le stirpi illiriche da sud entravano in contatto con quelle celtiche da nord.

  35. Z. scrive:

    I giornalisti grillini hanno capito che a Grillo governare non interessa. Ma no, ma dai!

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/07/roma-ma-grillo-vuole-davvero-vincere/2197567/

    Quando c’era Lui, caro Lei, Lui disse che i bruschi risvegli capitano spesso a chi è solito dormire lunghi sonni poltroni. Capitò anche a Lui, qualche anno più tardi. E ultimamente comincia a capitare anche a qualche giornalista della GC.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Come ha detto Padron Renzi, chi attacca Happy Days lo fa perché si sente lontano dalla felicità (sic).

      • Francesco scrive:

        attaccare Happy Days è un suicidio, ma nessuno di quelli lì pensa?

        non voglio dire che gli USA degli anni ’50 fossero il paradiso ma non è lì che puoi far passare la critica

        sarebbe come attaccare Guareschi per criticare l’Italia anni ’50, un errore tattico colossale

        • Miguel Martinez scrive:

          “attaccare Happy Days è un suicidio, ma nessuno di quelli lì pensa?

          non voglio dire che gli USA degli anni ’50 fossero il paradiso ma non è lì che puoi far passare la critica

          sarebbe come attaccare Guareschi per criticare l’Italia anni ’50, un errore tattico colossale”

          Concordo!

          I miti “positivi” nascondono una quantità enorme di ipocrisia e di mistificazione, per cui il mio lato mirkhondesco li trova spesso piuttosto ributtanti.

          Ma non puoi mai prendere di petto un mito positivo.

          Bisogna costruirne un altro, e questo la sinistra sempre critica, sempre negativa, non può farlo.

          • Francesco scrive:

            almeno prendi un elemento negativo di quegli anni e fanne il “contro Happy Days”, mostra il volto oscuro della Luna

            ma non puoi attaccare frontalmente un mito positivo condiviso!

            ciao

            • Miguel Martinez scrive:

              “almeno prendi un elemento negativo di quegli anni e fanne il “contro Happy Days”, mostra il volto oscuro della Luna

              ma non puoi attaccare frontalmente un mito positivo condiviso!”

              OODAF (occasione oraria di accordo con Francesco)

          • Francesco scrive:

            il che non toglie che fuori da un contesto utilitaristico io apprezzi molto chi attacca i miti positivi, se pensa che siano una menzogna

            ma qui si lavorava per Civati, se non sbaglio

            😀

      • Z. scrive:

        MT,

        — Come ha detto Padron Renzi, chi attacca Happy Days lo fa perché si sente lontano dalla felicità (sic). —

        Il nesso ci sfugge 🙂

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Non si parlava di terrorismo verbale, di gente che vuole stare all’opposizione e non governare, ecc?
          E’ proprio quello che diceva Renzie nel discorso su Happy Days.

          • Z. scrive:

            No, si parlava solo di gente che ha interesse a rimanere all’opposizione. E persino il FQ lo ammette. Renzi invece vuol governare eccome!

  36. mirkhond scrive:

    “magari gli antichi piceni prima dei piceni sabellici erano anch’essi illirici…”

    E’ molto probabile, se si osservano le sepolture prima del VI-V secolo a.C., che sono simili a quelle japigie e a quelle ritrovate a nord di Zara dagli archeologi austriaci nel 1913.

  37. PinoMamet scrive:

    Spezzo una lancia a favore dei cattolici/Francesco 😉

    io non credo che il riconoscimento delle coppie omosessuali costituisca un vero pericolo per la famiglia, intendendo per famiglia il senso che essa ha nel mondo europeo giudeocristiano otto-nove-inizioduemillesco;

    però chi non vi vede nulla di potenzialmente dirompente (ho detto potenzialmente, eh?) mi pare un po’ miope.

    C’è in discussione tutto un modello di famiglia;
    che non è l’unico, l’assoluto e così via, siamo d’accordo;
    ma è quello che, “da che tempo è tempo”, cioè perlomeno dal tempo dei nonni (prima, ci insegna giustamente Miguel, è un tutto indistinto, che perciò non conta troppo ai nostri fini) è stato una della basi della nostra società.

    Pensare che possa essere sostituito da un altro modello- quale poi esattamente? non mi pare ancora chiarissimo, aldilà di vaghe dichiarazioni di intenti tipo “ci sposeremo tra gente che si ama e saremo tutti felici”- senza strascichi anche psicologici (che sono i più importanti) mi sembra un po’ ottimistico.

    Con il che non voglio dire che i matrimoni omosessuali siano da proibire, o che il mondo debba fermarsi al tempo mitico dei nonni, o che la cosa non possa avere effetti anche positivi;
    ma che capisco che alcune persone possano avere un sentimento di straniamento e di “pericolo in agguato”.

    Non si cambia un modello culturale così, con un interruttore
    (con “non si cambia”, ripeto, non intendo “non si deve cambiare”, ma proprio che è forse inevitabile che cambiandolo ci siano strascichi e qualcuno ci rimetta).

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Certo: quando un’ideologia fa soffrire gli altri c’è sempre chi teme il vuoto che creerebbe la fine dell’ideologia. Ma mettiamo prima le persone delle ideologie, dico io.

      • PinoMamet scrive:

        Ma infatti io non sto parlando di ideologie, ma di persone.

        Ci sono persone che vedono nello sdoganamento non solo del matrimonio omosessuale, ma del mondo GLBTT ecc. (che è in parte un’altra cosa) un evento positivo;
        e altre persone che lo considerano un evento destabilizzante.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Cioè del dibattito ideologico retrostante: possiamo concedere qualcosa alla minoranza di turno, oppure dobbiamo preservare il Sistema?
          Più ideologia di questa…

          • Francesco scrive:

            ehm, la minoranza di turno chiede, vuole, pretende di distruggere il sistema, cioè la vita degli altri, in nome dei suoi desideri (userei termini più crudi ma mi astengo), della sua ideologia, del suo fanatismo

            mi pare abbia già ottenuto tutto quello che è giusto e anche di più

            è che trovo proprio offensivo intellettualmente che si tratti questa “minoranza” come se fosse bistrattata

            ci sono più insulti a Luigi Negri che a PP Pasolini, per non parlare di Freddy Mercury o Michael Stipe

            anzi, credo che se qualcuno si permettesse di parlare delle coppie gay come è normale parlare delle coppie etero sposate, rischierebbe la galera

          • Z. scrive:

            In quale Paese? Perché in Italia ci sia molta gente che lo fa ogni giorno, e non mi risulta che nessuno di loro abbia mai fatto un giorno di carcere per questo 🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Francesco, ti sto chiedendo da giorni in che modo la tua vita sarebbe rovinata da Tizio che si sposa con Caio. Ed è da giorni che tu non mi rispondi.

          • PinoMamet scrive:

            ” la minoranza di turno chiede, vuole, pretende di distruggere il sistema, cioè la vita degli altri, in nome dei suoi desideri (userei termini più crudi ma mi astengo), della sua ideologia, del suo fanatismo”

            Vabbè la fobia, Francè, che, ripeto, posso anche capire;

            ma qui si esagera proprio!

            Di quello che vedi tu (che comunque è indicativo dell’esistenza, appunto, di una vera e propria fobia) a me pare che non esista nulla.

            Non esiste una minoranza che “pretende”, addirittura, di distruggere le vite altrui;
            esiste invece una minoranza che chiede diritti per sé;
            non è vero che lo facciano per dei propri “desideri” sinonimo eufemistico di termini più crudi, perché per fare sesso omosessuale (che per inciso non abbisogna di termini crudi: è sesso omosessuale) non c’è bisogno di matrimonio o di PACS e lo fanno benissimo anche senza, da secoli;
            e francamente non vedo proprio nessun fanatismo da parte loro, mentre ne vedo un pochino da parte dei “fobici”.

            Io la fobia la capisco, Francè; ma è una malattia, intendiamoci.

          • Francesco scrive:

            Pino

            nella mia esperienza, la vita individuale e sociale è in larga misura una costruzione, non una cosa che scorre come i fiumi o cresce come le piante, spontaneamente

            e spesso questo richiede fatica, pazienza, convinzione, chiarezza di giudizio anche quando i fatti ancora non corrispondono

            questo è particolarmente vero e pesante nella vita familiare, la cui importanza nel bene della vita delle persone è direttamente proporzionale alla fatica che si fa a mandare avanti una famiglia invece che sfasciarla

            può darsi che semplicemente io sia sfigato nella scelta fatta dalla moglie ma mi pare che sia la situazione generale

            fare confusione su cosa è la famiglia trattando da famiglia una cosa come la coppia omosessuale rende molto più faticoso e difficile mandare avanti una famiglia

            ritengo che lo stesso si possa dire del divorzio

            quindi non credo di avere una particolare fobia del sesso omosessuale (ci sono i lubrificanti apposta) ma di tenere molto a una cosa di cui ho esperienza diretta

            ciao

          • Francesco scrive:

            per tutti: se poteste cortesemente segnalarmi questi terribili nemici e persecutori dei culattoni, mi potrei fare un giro per rincuorarmi, che noi fobici abbiamo bisogno di conferme nelle nostre manie

            magari non Gasparri che dice “ah frogi” che è solo una macchietta del sottobosco romano, però

            grazie

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ok, Francesco, capito la tua petizione di principio.
            Ora però si trasferiscono vicino a casa tua Giulia e Camilla (appartamento di sopra) e Carlo e Giuseppe (appartamento di sotto), i quali convivono more uxorio e si autodefiniscono “famiglia”.
            In che modo questo mette in pericolo la tua di famiglia?

          • roberto scrive:

            “fare confusione su cosa è la famiglia trattando da famiglia una cosa come la coppia omosessuale rende molto più faticoso e difficile mandare avanti una famiglia”

            scusa francesco ma perché?

            io vivo in un paese in cui fino ad un anno fa i gay non potevano sposarsi e ora si, e francamente non ho notato nesssun cambiamento nella mia vita famigliare (la germania continua a comandare e l’italia ad eseguire), non ho nessuna tentazione di divorziare per sposarmi con uno dei miei amici, non vedo nessuna palese differenza fra la mia vita di famiglia e quella di un paio di coppie di amici gay (a parte il vantaggio enorme che hanno loro a non dover quotidianamente capire una donna).
            certo, c’è la questione bambini, ma conosco pure un mare di coppie etero che figli non ne hanno, e fanno la stessa vita delle coppie gay.
            dove è la difficoltà?

          • Peucezio scrive:

            Mauricius, ci sei o ci fai?
            Esiste una rilevanza del simbolico.
            Se uno pubblicamente (il matrimonio è un atto pubblico) caga su un simbolo che ti è caro, chessò, la foto di una persona, viva o defunta, cui vuoi bene, non ti dà nessun fastidio?
            Eppure non ti crea nessun inconveniente materiale (ammenoché non vai a camminare proprio lì sopra).

          • Francesco scrive:

            ma non è la mia famiglia, che a mettere in pericolo quella basta la mia ottima moglie, che spesso pare desiderosa di passare alla vedovanza quanto prima

            il pericolo è per la società nel suo complesso e quindi per le persone concrete che in quella società vivono

            PS Roberto, giustizia vorrebbe che le coppie gay abbiano qualche grave problema, a pareggiare quello che tu citi. ma non riesco a immaginare nulla di paragonabile. forse baciare uno coi baffi …

          • Z. scrive:

            Ma qual è, concretamente, il pericolo che corre la nostra società nel suo complesso, e quindi le persone che nella nostra società vivono?

            Non è una domanda provocatoria, Francè, sto cercando di capire il tuo punto di vista.

          • roberto scrive:

            “Roberto, giustizia vorrebbe che le coppie gay abbiano qualche grave problema”

            immagino che sia più frequente che ci siano gravi dissapori legati al tifo calcistico nelle coppie gay (di maschi), mentre nelle coppie lesbiche ci saranno litigi sui furti di trucchi che in una famiglia etero non dovrebbero esserci

            comunque, scherzi a parte, tu scrivi che il matrimonio gaio “rende molto più faticoso e difficile mandare avanti una famiglia”.
            ok, non parli della tua famiglia (lo sospettavo….) ma veramente non riesco a capire quale influenza possa avere il matrimonio di topolino e paperino sulla difficoltà della vita famigliare altrui?
            hai paura dell’esempio per i figli?
            ma non è che uno diventa gay sapendo che si potrà sposare!
            le difficoltà per la vita di familia sono ben altre orari di lavoro, difficoltà a trovare strutture dove parcheggiare i bambini mentre lavori, stipendi bassi, ferie incasinate…. (tutti elementi che fanno si che sottrai tempo ed attenzione alla vita famigliare per regalarli ad un datore di lavoro….)

          • Francesco scrive:

            le circostanze “oggettive” mica cambiano, per la vita familiare

            cambia lo sguardo di chi quella vita cerca di viverla nelle circostanze, a seconda di cosa sia la famiglia per lui (o lei)

            se è quello che mi aggrada al momento, non la vivo come quando era “fino a che morte non ci separi”

            io credo che questo sia l’elemento più importante

            ciao

          • roberto scrive:

            continuo a non cogliere il tuo punto, ma con il riferimento allo “sguardo”, credo di aver capito perché non ci capiamo: fondamentalmente a me non me ne importa assolutamente nulla di quello che fanno/pensano/dicono gli altri nella loro sfera privata!
            non prendermi alla lettera, sarei abbastanza seccato se i miei vicini di casa facessero dei sacrifici umani o tenessero degli schiavi in casa, e sono una persona socievole e che adora essere parte di una comunità.
            tuttavia che i miei vicini di casa siano etero o gay, vegetariani, sentinelle in piedi, juventini, stalinisti, musulmani, sfattoni, o qualsiasi altra cosa che non incide nella *mia sfera privata*, come si dice a napoli, “nun me passa manco p’a capa”.

            il matrimonio è appunto per me “sfera privata”, certo riconosciuta dalla società. ma come considero intollerabile la minima invasione nella mia vita matrimoniale, così evito di invadere quella altrui.

            immagino che per te la vita di comunità abbia un valore diverso (non dico migliore o peggiore, ma proprio diverso).

            ci ho preso?
            ciao

          • Francesco scrive:

            Roberto

            il “consensus” sociale forma la nostra mente molto più di quello che ci piacerebber pensare.

            siccome a Milano sono una manica di maiali e buttano per terra di tutto, anche a me sta entrando nella testa, per via osmotica, che “si potrebbe anche fare” … idem per posteggiare ad mentulas canorum e guidare come ubriachi sotto LSD andato a male e così via

            peggio è quello che ci entra senza che ce ne rendiamo conto e possiamo provare a resistere

            siamo animali sociali nel profondo

            ciao

            PS se gli schiavi sono tali per loro scelta, non mi disturba più di tanto 🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Se butti a terra la spazzatura o parcheggi in doppia fila crei un danno agli altri. Questa è la differenza.
            Altrimenti è come se gli israeliani imponessero la circoncisione a tutto il loro paese se no “manca il consensus sociale alla pratica” o “è come se tutti buttassero i mozziconi per strada”.

          • Francesco scrive:

            secondo me, in un paese in cui tutti sono circoncisi, la pressione sociale “implicita” per esserlo è fortissima

            anche senza obblighi formali e controlli del membro

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            E in un paese in cui tutti sono sposati la pressione sociale per esserlo è anche fortissima. Tanto che pure gli omosessuali vogliono sposarsi 😉

          • Francesco scrive:

            può darsi ma di certo quel paese non è l’Italia

            🙂

            PS per essere circoncisi basta avere il pisello, per sposarsi servirebbe essere un uomo e una donna. è quando si vuole intervenire su questo che mi inquieto

        • PinoMamet scrive:

          Non ho capito.

    • Z. scrive:

      Dicesi letteralmente omofobia. Non nel senso di odio, che è un’altra cosa, ma proprio di paura.

      Dopotutto non dev’essere così diffusa, però, visto il numero di Paesi occidentali in cui il matrimonio omosessuale è diventato legge senza particolari strappi né lacerazioni sociali.

      • PinoMamet scrive:

        Infatti.
        Credo che il punto sia proprio questo, è una fobia;
        come tale, è anche comprensibile (molto meno chi ci marcia), il che non vuol dire che la condivida.

        • Z. scrive:

          Beh, però mi sembra una fobia molto marginale, almeno in gran parte dei Paesi occidentali.

          Ma pure in Italia, a ben vedere: se qua ci fosse un referendum senza quorum per approvare o meno il matrimonio omosessuale, i voti a favore probabilmente stravincerebbero.

          E poi succederebbe quel che è successo negli altri paesi dove il matrimonio omosessuale è legge: niente, a parte il fatto che si sposano anche i gay.

          • Francesco scrive:

            vorrei condividere questa visione ottimistica, per poter trascurare completamente il tema e dedicarmi a cose più interessanti, come il dibattito se il Dream Team del 1992 sia stato la più grande squadra di sempre o no

            ma non ci riesco

            ciao

          • Z. scrive:

            Ma esattamente cosa dovrebbe succedere?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Z si è espresso meglio di me 😀

  38. mirkhond scrive:

    Le rivoluzioni non sono mai indolori.
    C’è sempre chi ci rimette o crede di rimetterci.

  39. Miguel Martinez scrive:

    1) Leggo oggi:

    “L’altolà di Israele a Salvini: “Non può venire da noi”

    Salta il viaggio a Gerusalemme. L’ambasciata israeliana dà parere negativo alla missione del segretario lumbard. Pesano la questione immigrati e i rapporti coi gruppi neofascisti”

    2) Lessi ieri:

    “Netanyahu says will not allow Israel to be ‘submerged’ by refugees
    AFP
    September 6, 2015 9:27 AM

    Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu, pictured on September 6, 2015, will visit the White House on November 9 (AFP Photo/Menahem Kahana)

    Jerusalem (AFP) – Prime Minister Benjamin Netanyahu on Sunday said he would not allow Israel to be “submerged” by refugees after calls for the Jewish state to take in those fleeing Syria’s war.

    Speaking at the weekly cabinet meeting, Netanyahu also announced the start of construction of a fence along Israel’s border with Jordan, according to his office.

    “We will not allow Israel to be submerged by a wave of illegal migrants and terrorist activists,” Netanyahu said.

    “Israel is not indifferent to the human tragedy of Syrian and African refugees… but Israel is a small country — very small — without demographic or geographic depth. That is why we must control our borders.””

  40. Francesco scrive:

    scusate, mi pare che qualcuno di voi sia della città con molta autostima … quanti davvero sono andati in piazza a sentire il comizio?

    alcuni organi di stampa privi di senso del pudore hanno parlato di 100.000 persone, suscitando una certa ilarità

    d’altro canto, il Salvini e la Puffetta mi suscitano una tale repulsione che li sottovaluto senza rendermene conto

    grazie

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      alcuni organi di stampa privi di senso del pudore hanno parlato di 100.000 persone

      Hanno riportato un tweet del Felpato in modo acritico

    • Z. scrive:

      Qualche migliaio al massimo.

      • Francesco scrive:

        questo ce lo sapevo da Milano a occhi chiusi!

        c’era troppa nebbia per contarli?

        😀

        • Z. scrive:

          Secondo te io sono andato in piazza a contarli? 🙂

          • Francesco scrive:

            avrete un giornale affidabile, o quattro non affidabili, o un cuggino che lavora in questura

            o no?

          • Z. scrive:

            Le cifre sulle manifestazioni sono quasi sempre sovrastimate, e cugini che lavorano in Questura non ne ho 🙂

            • Miguel Martinez scrive:

              “Le cifre sulle manifestazioni sono quasi sempre sovrastimate”

              Non so esattamente di cosa state parlando, ho perso il filo… però è un argomento che mi interessa.

              Qualche anno fa, un amico che è impegnato nell’estrema sinistra dal 1968 scrisse un bello studio – purtroppo dimenticato in fondo agli archivi dei miei messaggi – in cui cercava di calcolare il coefficiente con cui gli organizzatori moltiplicano le presenze in piazza.

              Viceversa, la Questura sottovaluta quasi sempre i numeri dei manifestanti.

              Se l’organizzatore dice che erano in 100.000 e la Questura che erano in 5.000, probabilmente gli organizzatori moltiplicano per 10, ma la Questura dimezza, per cui la cifra vera sarebbe di 10.000 persone.

              D’altronde, una cifra alta viene contestata solo da un tipo di giornalista molto ostile che deve dimostrare che “la manifestazione è stata un flop”.

              Altrimenti, un giornalista ha sempre interesse a far vedere ai propri datori di lavoro che lo hanno mandato a un evento “importante”.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Leggo su Wikipedia che sono 115 m x 60 m, per un totale di 6900 mq.
            Questo numero va moltiplicato per 4, che è la quantità di persone che in media occupa un metro quadro in un assembramento fermo, così che abbiamo 27.600 persone massimo, a condizione che l’intera piazza fosse piena e che il palco fosse di dimensioni molto ridotte.

            Vedo però che la situazione doveva essere così, quindi temo che siamo ben al di sotto delle 25.000 persone
            http://lecconews.lc/wp/wp-content/uploads/2015/11/lega-nord-bologna-2.jpeg

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            La questura o utilizza tabelle già pronte (nella piazza X ci stanno tot persone…), oppure usa due motiplicatori: una persona a metro quadro per i cortei e quattro persone a metro quadro per assembramenti fermi.
            Mi sembrano ragionevoli, anche se se ci si muove di persone a metro quadro potrebbero starcene una e mezza o due, se i manifestanti sono abbastanza serrati (il che sarà anche vero per la testa del corteo, ma dietro ci si sbanda ed in ogni caso i vari gruppi tendono a distanziarsi un poco tra loro per motivi organizzativi).

            • Miguel Martinez scrive:

              “La questura o utilizza tabelle già pronte (nella piazza X ci stanno tot persone…), oppure usa due motiplicatori: una persona a metro quadro per i cortei e quattro persone a metro quadro per assembramenti fermi.”

              Bisognerebbe fare calcoli piuttosto complessi, mi baso su alcuni ricordi in cui effettivamente la Questura dimezzava il numero di presenti.

              Come sai, non mi piace l’antisbirrismo preconcetto, quindi non lo dico per partito preso. E comunque dimezzare è sempre meglio che moltiplicare per dieci, come fanno dall’altra parte.

          • Z. scrive:

            Dubito che la Questura sottostimi granché il numero di manifestanti, il più delle volte.

            Tra l’altro, anni fa, alcuni programmatori spagnoli trovarono un modo per calcolare il numero di manifestanti partendo dalle fotografie, e si scoprì che erano molto più bassi di quanto vantati dagli organizzatori. Che mi risulti il loro software non ha riscosso particolare popolarità, per ragioni che è facile immaginare.

            Ricordo i famosi “tre milioni di Cofferati”, che forse erano qualche centinaio di migliaia. Non è solo questione di quanta gente tenga il Circo Massimo (alcuni non vi entrarono proprio): avete idea di cosa succederebbe se in una città, sia pur grande come Roma, calassero quasi contemporaneamente tre milioni di persone? 🙂

            • Miguel Martinez scrive:

              “Ricordo i famosi “tre milioni di Cofferati”,”

              Infatti, la cosa interessante non è che la CGIL avesse fatto un vanto del genere, cosa umanamente comprensibile; ma che nessun giornalista avesse fatto i semplici ragionamenti che fai tu.

              Nemmeno, scommetto, dei giornalisti ostili a Cofferati. Quelli moderatamente ostili, infatti, dovevano pure giustificare il fatto di farsi pagare per fare un reportage da un “luogo dove c’erano tre milioni di persone”; e magari quelli istericamente ostili per sostenere che i bolscevichi stavano tornando, e stavano abbeverando tre milioni di cavalli nelle fontane di San Pietro.

          • Z. scrive:

            Intendo: forse erano qualche centinaio di migliaia e forse anche meno.

          • roberto scrive:

            temo che nel mio personale metro quadrato tre altre persone facciano molta fatica a starci….

          • Francesco scrive:

            dalla foo c’era molta più gente di quanto pensassi … oppure avevano piantato molte bandiere a terra

            😀

          • Z. scrive:

            Credo sia uno dei minmi storici per una manifestazione nazionale.

            Quelle di Pannella non contano, ovviamente 😀

          • Francesco scrive:

            Miguel,

            secondo te ebbe la minima importanza se alla “marcia dei 40.000” di Torino ci furono effettivamente 40.000 persone?

            allo stesso modo, quella manifestazione diede un segnale politico, che fu colto da Bossi e Scalfaro.

            i numeri divennero irrilevanti, anche per la velocissima ritirata di Berlusconi.

  41. Mauricius Tarvisii scrive:

    “D’altronde, una cifra alta viene contestata solo da un tipo di giornalista molto ostile che deve dimostrare che “la manifestazione è stata un flop”.”

    Non so se ricordate la manifestazione del PD al Circo Massimo di qualche anno fa, dove un politico sparò la cifra di due milioni di partecipanti e partì una vera e propria campagna mediatica contro le cifre fantasiose degli organizzatori, per cui il Circo Massimo poteva contenere solo massimo 300.000 persone…
    Appena due anni prima Berlusconi aveva sparato il milione di partecipanti al comizio in Piazza San Giovanni (capienza mi pare 75.000 persone), ma nessuno disse nulla. Del resto tutti avevano sempre quantificato in un milione i partecipanti a tutte le manifestazioni riuscite di P.zza San Giovanni!

  42. Francesco scrive:

    Comunque quel governo cadde perchè il Presidente Scalfaro garantì a Bossi che non si sarebbe andati alle elezioni.

    Il che fu una tragedia nazionale, visto in prospettiva storica, perchè riaffermò il Parlamento CONTRO il Popolo, che è un pò il succo della storia italica.

    Adesso quegli stessi si meritano G&C e la “democrazia diretta internettiana”.

    • Z. scrive:

      Il PdR deve promuovere la formazione di un nuovo governo, prima di sciogliere le Camere: cosa che fa solo se la formazione di un nuovo governo non risulta possibile.

      Poi io non ho nulla contro altre forme di governo, tipo la repubblica presidenziale, ma l’Italia non è una repubblica presidenziale.

      Curiosamente, buona parte di quelli che strillano al “presidente non eletto dal popolo” è contraria alla repubblica presidenziale, il che secondo me dice molto sul discorso politico italiano.

      • Francesco scrive:

        Infatti IO, che sono una persona seria, non strillo al presidente non eletto dal popolo.

        Ci mancherebbe altro che facessi il Brunetta aggratisse!

        Però se solo OLS fosse stato una persona decente E intelligente, avremmo cambiato in meglio la Costituzione materiale e poi quella scritta.

        Invece è andata buca

        • Z. scrive:

          Francesco,

          — Infatti IO, che sono una persona seria, non strillo al presidente non eletto dal popolo. —

          E ciò anche se sei presidenzialista. Vero. Per questo so che mi avresti capito 🙂

          — Però se solo OLS fosse stato una persona decente E intelligente, avremmo cambiato in meglio la Costituzione materiale e poi quella scritta. —

          OLS non era solo una persona decente: era anche una persona giusta, e ha fatto il suo dovere.

          Lo ha fatto quando, da procuratore sotto le armi, ha chiesto la condanna a morte di un criminale fascista pur esprimendo la sua riluttanza di cattolico, cui la pena di morte ripugnava anche in tempo di guerra totale. E lo ha fatto nel 1994 (così come nel 1996, quando di fronte all’impossibilità di proseguire l’esperienza del governo Dini, e di formare il governo Maccanico, sciolse le Camere).

          Il PdR, ancorché massima carica dello stato, deve rispettare la costituzione e non stracciarla a suo gusto e arbitrio.

          • Francesco scrive:

            Z

            alla favoletta di rispettare la Costituzione ho smesso di credere da tanto tanto tempo

            OLS era un vecchietto impaurito e provinciale, che non aveva cognizione di quello che stava combinando

            se oggi abbiamo i Renzi, i Grillo e i Salvini, è in larga misura colpa sua: ha inaugurato la prassi per cui il Parlamento è il posto in cui si mandano affanculo i risultati delle elezioni. e farlo nascondendosi dietro la Costituzione ha sputtanato la stessa, non ha salvato i furbetti

            pensa che siamo ridotti a invidiare la Francia perchè la Le Pen è meglio dei nostri!

  43. izzaldin scrive:

    sulla manifestazione a Bologna Francesco scrive:

    “una volta “combattuta la buona battaglia”, andranno a farsi qualche birra vantandosi del proprio coraggio

    e magari rimorchiando pure!”

    ebbene, ha ragione: la manifestazione anti lega andò a finire in un party con musica trash (Carrà, Rettore etc) in via del Pratello.
    se fossi un militante rivoluzionario comunista sarei indignato. ma in realtà ci sta pure, non si tratta di rivoluzionari ma di ribelli delsabato pomeriggio. ci sta che si divertano così. e in ogni caso, multe e denunce li perseguiteranno per anni

    • Francesco scrive:

      davvero? posso togliermi almeno la miserabile soddisfazione di immaginare che saranno davvero perseguitati?

      😀

      • Z. scrive:

        Devo spegnere i tuoi entusiasmi, Francè.

        Più di una persona che conosco ha partecipato a quei cortei e ti assicuro che nessuno di loro è stato multato né sarà multato per questo.

        Figurarsi “perseguitato!

        Z.

        PS: Izz, se tu fossi un militante comunista rivoluzionario saresti uno che gioca a vestirsi da Che Guevara anziché da Batman, sicché non saresti affatto indignato. Forse saresti andato a quel corteo, anzi.

        E forse ci sei andato proprio, mannaggia a te mannaggia! 🙂

        • izzaldin scrive:

          ci sarei andato fossi stato a bologna, ma non certo per dare colpi di bambù ai poliziotti.
          però quelli che erano in prima fila verranno riconosciuti e denunciati. non arrestati magari, ma figurati se non li tocccano

          • Z. scrive:

            Alcuni di loro, magari, lo saranno. Altri no, e questo vale anche per i troppi che hanno concorso più o meno consapevolmente alla carnevalata a beneficio di Salvini.

            Comunque non è questo il punto: concretamente, nessuno di loro corre rischi. Il punto è che se tu partecipi a certi eventi è del tutto irrilevante il perché lo fai. Conta che contribuisci a regalare la prima pagina ad un evento fallimentare, che altrimenti sarebbe finito a margine.

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