Scontri di civiltà, tra moderno e antico

I conflitti mediorientali sono tali e tanti, da avermi costretto alla fuga morale  in Oltrarno, con qualche timida puntata nei Balcani.

Ma ogni tanto ci torno, in Medio Oriente.

Questa volta per presentarvi i volti globalizzati di due dei tanti contendenti, e per riflettere su cosa significhi davvero modernità.

Il primo  volto è quello del Mecca Hilton, dove sui resti schiacciati dalle ruspe dell’antica città dei pellegrini, il pio credente trova questo:

“L’hotel Makkah Hilton offre spaziose stanze deluxe con una comoda area residenziale nel cuore della Mecca. C’è una sala di preghiera con l’aria condizionata in grado di ospitare 10.000 persone che sovrasta la Grande Moschea della Kaaba. Le stanze per gli ospito del  Makkah Hilton hanno letti di lusso e grandi finestre che si aprono verso l’esterno. […]. Chi viene al Makkah Hilton può anche godere del vasto centro commerciale annesso con 450 negozi e un cortile dedicato al cibo!”

Hilton-Makkah-2Da Booking.com scopro che  l’albergo è dotato anche di un centro di riflessologia plantare, in pieno stile New Age. Ma essendo tutto già prenotato per il pellegrinaggio del 2016, non riesco a trovare quanto costi una stanza.

La seconda foto, me la manda un amico dalla Rojava, la terra sconosciuta dei curdi della Siria, in lotta mortale per la sopravvivenza contro il mondo del Mecca-Hilton:

rojava-notav

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1.853 risposte a Scontri di civiltà, tra moderno e antico

  1. Francesco scrive:

    Adesso c’è l’amianto pure in Siria?

    • Thyrrenus scrive:

      F o Furbino 😉

    • Z scrive:

      L’amianto c’è solo nel versante italiano delle Alpi. Appena si passa in Francia cessa di esistere.

      La colpa, evidentemente, è di Renzi 😀

      • Thyrrenus scrive:

        No dai Renzi è apena arrivato! I soldini se li erano già divisi! 🙂 🙂

      • Miguel Martinez scrive:

        Ma è così difficile capire quale sia il problema?

        La FIAT, le cooperative “rosse” e un gruppo di funzionari statali da decenni si ingozzano di miliardi pubblici costruendo, un millimetro all’anno, una ferrovia che non servirà a niente (ma tanto nemmeno si farà).

        E continuano a farlo, in tempi in cui non c’è nemmeno la carta igienica per le scuole.

        E hanno deciso che il pozzo senza fondo da cui traggono i soldi deve essere dentro il cortile di casa di qualcuno, che comprensibilmente si è seccato.

        Poi è chiaro che quello che si trova le ruspe in casa per un motivo così idiota, le cerca tutte per bloccarle.

        Non è per nulla sorprendente che in questo, i contadini della Val di Susa sentano un’istintiva affinità con altri montanari ai confini tra la Turchia e la Siria, non c’è nemmeno bisogno di spiegarsi perché.

        Anche noi nel nostro quartiere abbiamo uno della Val di Susa, che ha sposato un’oltrarnina, e ci capiamo perfettamente.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Vedo poi che il “gemellaggio” va avanti da molto tempo

          http://www.notav.info/post/un-viaggio-no-tav-in-kurdistan/

          • Miguel Martinez scrive:

            Io mi chiedo cosa significhi “NoTav” per la maggior parte dei lettori.

            Io ho un’idea molto chiara: un signore di mezza età, cresciuto tra le montagne, che parla (poco) in dialetto, sa cucinare bene e sa far crescere un sacco di piante diverse e fa delle camminate instancabili.

            Ha avuto il nonno partigiano, che non ha avuto problemi a raccontare al nipote di un tedesco perbene che aveva conosciuto.

          • Roberto scrive:

            Un economista, geologo, ingegnere, esperto di trasporti che in piena scienza e coscienza ha capito che il tav è un’opera inutile

        • werner scrive:

          Il problema secondo me é che in democrazia le ragioni del valligiano tuttologo si scontrano con quelle di almeno un terzo dello stato e ne escono sconfitte. Spiacente per lui.

          Ps. Il valligiani tuttologi e i loro alleati del centro sociale vicino a casa mia (400 km su per giù) non mi hanno ancora spiegato perché il raddoppio del tunnel autostradale non merita mezza protesta, al contrario di quello ferroviario. Forse che l’elemento simbolico ed identitario abbia assunto più importanza delle questioni tecniche?

        • Francesco scrive:

          Miguel

          è che la prima parte della tua narrazione è purissima ideologia (il nonno di Heidi che vive tanto bene sulla montagna, in pace con la natura e il mondo; i cattivi di città che vogliono distruggere tutto questo per avidtità e malvagità)

          e questo fa sorgere dei dubbi sulla seconda parte, in cui si disserta di inutilità dell’opera e di costi irragionevoli e di lavori che non procedono … anche se questi sono fatti verificabili

          in più, c’è l’opposizione pregiudiziale alle Grandi Opere (TM) che non convince chi vive in un mondo con il canale di Panama, quello di Suez, la Transiberiana, la ferrovia Est-Ovest, la diga di Hoover, le autostrade e così via

          ciao

          • Miguel Martinez scrive:

            “è che la prima parte della tua narrazione è purissima ideologia”

            Io non so cosa significhi “ideologia”: per me è l’insulto che nel gergo del PD ha sostituito la parola “fascista”.

            Per me è esperienza concreta, visibile, di persone e luoghi che conosco.

            Per quanto riguarda i presunti cattivi della città, l’Oltrarno è città al massimo grado.

          • Francesco scrive:

            traduco dal franceschese, così mi spiego:

            “fantasia personale a cui si è molto affezionati, rassicurante e impervia ai confronti con qualsivoglia realtà”

            ciao

          • roberto scrive:

            “gergo del PD”?

            sai che pensavo che fosse la parola con la quale i forzaitaluiti, i leghisti, e compagnia cantando qualificano tutto ciò che ha un minimo di carattere “sociale”, “solidale”, “di sinistra” ecc.

            cioè se io dico “guarda che non è bellissimo legare gli operai alla catena di montaggio e frustarli se protestano”, mi aspetterei un gasparri, o un brunetta accusarmi di “ideologia” o “triste ideologia da figli di papà che non hanno mai lavorato”

            poi certo renzi la usa per qualsiasi cosa abbia a che fare con i sindacati.

            • Miguel Martinez scrive:

              Qui forzuti, legati e affini è come se non esistessero.

              E’ che più o meno ogni volta che si va in Comune e si dice, che so, “la fogna in via taldetali puzza”, trovi l’assessore che ti risponde, “per favore, non facciamo Ideologia!”

          • roberto scrive:

            ok miguel, ma ammetterai che l’oltrarno non è tutta l’italia (anzi non lo ammetterai ma lo penso lo stesso)

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ideologia mi risulta usato per la prima volta da Marx per indicare l’hegelismo diverso dal suo, che “spiritualizzava” la dialettica. Da qui “ideologia” come ciò che diverge dalle nostre idee.

          • Z. scrive:

            A me risulta utilizzato in diversa accezione, più letterale, sin dal secolo precedente.

            Comunque ha assunto numerosi significati da allora, non necessariamente dispregiativi. Anzi direi che fino alla caduta dell’ URSS era usato generalmente come vox media.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Intendo l’uso per additare l’ideologia che non si segue. Quello è marxiano, poi marxista, infine piddino 😀
            Poi piace anche a destra, ma quella è la pattumiera della politica tendente a raccogliere proprio tutto ciò che esiste di deteriore altrove.

          • Z. scrive:

            È piddino e per certi versi anche marxiano, ma appunto non particolarmente marxista. Quanto meno non era l’accezione più comune nel marxismo, ehm, mainstream 🙂

          • Francesco scrive:

            ideologia per il marxismo non era “l’insieme di bugie che la classe dominante si racconta per giustificare il proprio dominio”

            tranne che nel caso dei comunisti, che hanno ragione?

          • Z. scrive:

            Non era il significato con cui i marxisti sovietici usavano il termine, e non era la sua accezione più comune nel Novecento secondo me

      • Francesco scrive:

        Ho sempre pensato che l’amianto in Val di Susa fosse un residuo dei lavori di ricapigliatura di Berlusconi, invece.

  2. roberto scrive:

    doppia classica per il primo week end libero (ottobre) a 269 euri.
    certo non è un ostello, ma pensavo più caro.

    ps, però mi sembra coerente con quello che spesso dici dell’origine dell’islam (mercanti) e del fatto che essendo il corpo un tempio puoi pregare dappertutto, deserto o mal che sia.
    giusto non mi spiego perché ogni volta che radi al suolo una città da quelle parti, se lo fanno dei musulmani vabbé, ma se lo fanno dei kafir era una città santa

    • Miguel Martinez scrive:

      Forse la mia posizione non è chiara.

      Non è certo il mio intento parlare bene della distruzione di qualcosa di antico. E’ mia intenzione parlare male di tutti quelli che confondono il fondamentalismo islamico con la vecchia zia beghina cattolica.

      E’ un altro pianeta, e questo è quello che cerco di far capire.

  3. Z. scrive:

    Voi che ne sapete a pacchi…

    davvero in India è possibile che qualcuno sia allo stesso tempo “fondamentalista musulmano” e “integralista indù”?

    o mi è sfuggito qualcosa? O.O

  4. Mauricius Tarvisii scrive:

    I curdi sono davvero qualcosa di curiosissimo. Ma la curiosità principale è come lo siano diventati.

    • Miguel Martinez scrive:

      Infatti… non sono preparatissimo in materia, ma i curdi hanno la fama, in Turchia, di essere i più “arretrati” di tutti, un po’ come gli italiani si immaginano quelli della profonda Sardegna, ma moltiplicato per dieci.

      Ieri si parlava dell’Islam “fondamentalista” come un fenomeno storicamente cittadino, i curdi sono da sempre fuori dalla portata della città, con leggi e costumi tribali propri; e forse da lì deriva la facilità con cui una comunità di “sardi arretrati” trovi normale mettere i fucili in mano a donne senza velo, ma non sono sicuro.

      Nello specifico, so che Ocalan in carcere si è messo a leggere i libri di Murray Bookchin, eco-comunitarista statunitense, e ha quindi avuto il coraggio di rinnegare decenni di fede più o meno statalista-progressista-marxista, per diventare “oltrarnino” 🙂

      Come però questa sua “conversione” sia penetrato nei monti e nei villaggi della Siria curdofona, è per me un mistero assoluto.

  5. Roberto scrive:

    “Ma è così difficile capire quale sia il problema?”

    Miguel,
    Siccome a te piace indagare sugli immaginari, ti sembra così assurdo che se un quisque de populo si sente dire per anni, quotidianamente’ “no all’auto! w il treno e il trasporto pubblico, basta autostrade, no camion, dame con il trasporto su rotaia” possa essere quantomeno sorpreso a leggere “quella ferrovia è il Male”?
    E che poi possa essere un pochino diffidente se pensa che ogni opera pubblica costruita negli ultimi 20 anni è dipinta come opera del demonio?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Assolutamente no. Ecco perché dico che i SI TAV sono tutti persone disinformate 😀

    • Miguel Martinez scrive:

      Credo che gran parte delle opere pubbliche degli ultimi 100 anni siano opera del demonio, a partire dalle guerre.

      Non mi sento certo uno “statalista”.

      Detto questo, non capisco che contraddizione ci sia tra dire, “meglio il treno dell’auto”, e “meglio il treno (attuale) di un tizio che viene pagato con i soldi miei per scavare una buca da qui all’eternità, dove l’unico risultato è che mi sbuchelta il giardino”.

      • werner scrive:

        Be l’utilità sarebbe nell’avere trasporti più efficienti, quindi meno costosi e meno inquinanti. Nel nostro sistema economico sono necessari per restare competitivi. Può risultare antipatico ma in sostanza é necessario per mantenere in piedi tutto il ” baraccone” che ci consente di mantenere un certo livello di vita. Pensioni, ospedali e alloggi popolari compresi.

        • Miguel Martinez scrive:

          “Be l’utilità sarebbe nell’avere trasporti più efficienti”

          Basta aspettare settant’anni.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Il problema è che il TAV ha un rapporto costi/benefici molto svantaggiosi sotto questo punto di vista. Ora, non è che perché io vado a lavoro in treno, allora conviene portare la ferrovia dentro il mio appartamento in quanto “migliora il servizio di trasporto”.

          • Francesco scrive:

            >> Il problema è che il TAV ha un rapporto costi/benefici molto svantaggiosi

            quindi il fatto che tutto il mondo industrializzato, tranne quegli arretrati auto-fanatici degli USA, abbiano messo mano a linee TAV è una prova delle potenza della Morte Nera?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            La ferrovia è un’ottima cosa, ma il mio binario privato con un treno a me destinato forse è pessimo. Ma ovviamente se dico “non costruiamo nel Parco dello Stelvio” tu intendi volutamente “non costruiamo tout court”, in difesa degli abusi edilizi 😀

            • Miguel Martinez scrive:

              OT

              Interessante. Allora, c’è la fotografa-da-youtube che viene espulsa da un gruppo di estrema destra per aver fatto lo sgambetto a un profugo.

              Poi c’è l’italiano che invece generosamente offre un passaggio, a un prezzo assolutamente ragionevole, per portare 33 profughi in Germania (dove hanno già detto che li accoglieranno), che diventa un mostruoso “trafficante di esseri umani”:

              ROMA – Un italiano è stato fermato vicino a Budapest: guidava un furgone, un Fiat Ducato, con 33 siriani (tra cui due donne) a bordo diretto in Germania. L’uomo, 52 anni, è stato intercettato vicino al lago di Balaton. E’ accusato di traffico di esseri umani. Lui si è difeso dicendo di aver raccolto i profughi infreddoliti, ma alcuni di loro hanno riferito alla polizia di aver pagato 300 euro per quel passaggio.

              • Miguel Martinez scrive:

                Se poi i migranti fossero saliti su un treno pagando un biglietto regolare, c’era da accusare il sistema ferroviario ungherese di “traffico di esseri umani”?

          • Francesco scrive:

            hanno fatto la TAV nel Parco dello Stelvio?

            o meglio, hanno fatto il Parco dello Stelvio sul percorso della TAV?

            PS sugli abusi edilizi io sarei prussiano: li classifico automaticamene come poligono bersagli per i bombardieri pesanti e medi e leggeri e pure per l’artiglieria. il che risolve anche il problema di eventuale ricorsi alla magistratura o richieste di danni delle famiglie: i bersagli in poligono non hanno diritti!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Sto dicendo una cosa che richiede lo sforzo mentale ridicolo per essere compresa: si può essere contrari ad una cosa senza essere contrari a tutte le cose dello stesso genere.

          • Z. scrive:

            Francesco chiede: perché quasi tutto il mondo industrializzato ha messo mano alla TAV se la TAV è un bidone? Sono tutti ignoranti, tutti venduti, o non previsto/altro?

          • Thyrrenus scrive:

            Certo ora è l’Ocse che ce lo chiede mica Chiamparino e co.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            E io gli ho risposto che il suo è uno straw man. Un conto sono le linee rapide, un conto è la Torino Lione, che è UNA linea rapida.
            Oppure credete che anche in Giappone costruiscano collegamenti ferroviari per Lione? 😀

          • Z. scrive:

            Cioè la tesi è che la AV è (ad es.) utile sia in Italia sia in Francia ma non tra l’Italia e la Francia?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            La differenza tra i NO TAV e voi SI TAV è che voi partite dalla premessa “tutte le linee ad alta velocità sono convenienti”, i primi valutano i singoli progetti e deducono che quello in Val di Susa non è poi così conveniente.
            Immagino, stando alla vostra inattaccabile premessa, che tu e Francesco siate aprioristicamente favorevoli ad un investimento di qualche decina di milioni di euro, comportante l’abbattimento di un paio di condomini, perché sia costruita una linea TAV tra casa mia ed il supermercato distante 100 metri. Oppure al famoso Aeroporto di Boboli per permettere agli oltrarnini di avere il mondo a poche decine di metri da casa…

          • Z. scrive:

            Ci sono no TAV e no TAV, presumo. Quelli che si travestono da ribbelli dubito abbiano fatto particolari valutazioni.

            Io ammetto di non essere documentato, eh. La cosa che mi fa insospettire è che quasi tutti i problemi sembrano sorgere a sud e non a nord del confine. Da noi, inoltre, la stessa gente si oppone al passante nord e alla navetta tra aeroporto e stazione.

            Poi può anche darsi che tutti i governi italiani e francesi degli ultimi vent’anni siano in combutta con la Spectre, eh, però mi pare improbabile!

            Comunque staremo a vedere, come con la 3a corsia sulla A14.

            • Miguel Martinez scrive:

              ” La cosa che mi fa insospettire è che quasi tutti i problemi sembrano sorgere a sud e non a nord del confine.”

              E’ vero, infatti:

              http://www.gadlerner.it/2013/08/27/la-francia-congela-la-tav-torino-lione

              La Francia dice sì alla Tav Torino-Lione, ma allo stesso la congela dilatando l’inizio dei lavori per la costruzione dell’opera al 2030. Sulla Gazzetta Ufficiale transalpina è infatti stata pubblicato un decreto che dichiara l’utilità pubblica e l’ urgenza dei lavori per creare un itinerario d’accesso al cantiere del tunnel di base di 57 chilometri nei pressi di Chambery. In questo modo potranno partire i lavori propedeutici alla costruzione dell’infrastruttura, gli espropri dei terreni che saranno effettuati tra i comuni di di Saint Jean de Maurienne, Avressieux, Francin e Montme’lian. La decisione, che apparentemente sembra un’accelerazione sulla realizzazione di questa infrastruttura ferroviaria, rappresenta invece un pesantemente rallentamento. Nella dichiarazione di utilità pubblica e urgenza dei lavori l’orizzonte temporale degli espropri per accedere ai cantieri viene infatti dilatato ad un ritardo massimo di ben quindici anni. Una conclusione della fase preliminare dei lavori nel 2030 che evidenzia il sostanziale congelamento della Torino-Lione, coerentemente a quanto annunciato dal governo francese nei mesi scorsi.

              Nel rapporto “Mobilité 21″ redatto dalla commissione guidata dal deputato socialista Philippe Duron la Tav era stata infatti esclusa dalle opere prioritarie, alla luce delle ristrettezze finanziarie. Il rapporto infatti aveva indicato alcune opere ad Alta Velocità da costruire con i fondi disponibili da qui al 2030, e tra queste non c’era la Torino-Lione. A pagina 57 del documento, gli autori del rapporto Duron rimarcano come la saturazione della linea, la condizione per la costruzione della Tav di collegamento tra Italia e Francia, potrebbe non verificarsi prima del 2035 o del 2040. Di conseguenza, l’opera viene classificata come non prioritaria, e come tale potrebbe non ricevere fondi per la sua realizzazione nei prossimi anni. Senza fondi e con lavori propedeutici spostati fino alla fine del 2029, la Francia pare aver accantonato la Tav.

          • Francesco scrive:

            scusate ma da fesso e ignorante, come è possibile che non abbia senso collegare le linee AV di Francia e Italia?

            al massimo si potrebbe farle nella valle di fianco, ove fosse dimostrato che è meglio

            ma è colpa delle Alpi che si sono messe in mezzo, non dei geometri (spero ingegneri) che hanno progettato la linea

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Il problema parlando coi SI TAV è proprio questo: si verifica un curioso fenomeno di inversione dell’onere probatorio per cui io devo spendere i miei soldi per un progetto di cui non mi si dimostra l’utilità e poi sono io che devo dimostrare che il progetto è inutile.
            “Eh, ma se lo fanno significa che è utile”, “Eh, ma se i politici lo vogliono vuol dire che è buono”, “Eh, ma se i partiti sono coinvolti in giri di tangenti sarà per l’interesse generale”, “Eh, ma se per decenni non si è combattuta la mafia sarà perché è una congrega di gente onesta e perbene”…
            Dai, non vi fa onore 😀

          • Z. scrive:

            Mica chiedo prove. Mi basta sapere se tu ritieni che per vent’anni i governi italiani e francesi siano stati e siano malviventi in combutta tra loro e con terzi. Inclusa la collaborazione della UE.

            Le prove le cercherà, se del caso, la magistratura.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Diciamo che il TAV per noi sarà un affarone come la guerra in Libia. Ah, ma pure per giudicare l’opportunità politica di una guerra immagino che ci vorrà l’intervento della magistratura 😀

          • Z. scrive:

            Guarda che l’ossessione della prova e dell’onere della prova è tutta tua! Se lasciamo da parte le prove la magistratura non serve. A me infatti basta la tua opinione.

            Che non mi è chiara: ci rimettiamo solo noi o sia noi che i francesi (e quindi anche UE che caccia parte dei soldini)?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            ?

          • Z. scrive:

            Ritieni che la linea AV che i no TAV contestano sia un cattivo affare per l’Italia soltanto o che sia un cattivo affare per entrambi i Paesi (Italia e Francia)?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Al solito si riduce tutto ad opinioni, per poter mantenere legittimamente la propria nonostante sia fondata sul nulla.

            Esistono studi (che coinvolgono anche il Politecnico di Torino, la cui autorevolezza spero sia ritenuta superiore alle opinioni mie, tue o di Francesco) che evidenziano spaventose criticità nel progetto e ne mettono in dubbio i vantaggi, illustrando invece gli ingenti costi economici, ambientali e sociali.

            Poi sei libero di dire che secondo te le opinioni del politico di turno valgono più degli studi tecnici indipendenti e che al politecnico siano antiscientifici e tecnofobi. Esistono anche quelli che credono nelle scie chimiche e nelle sirene, quindi non mi scandalizzo.

          • Z. scrive:

            Figurati, lo so che non ti scandalizzi 😀

            Ma questi studi che dicono? che non conviene all’Italia o che non conviene a nessuno?

            Inoltre, esistono studi di segno opposto? se esistono, che dicono? E se non esistono, su cosa si sono basati per l’erogazione dei finanziamenti in sede UE?

            Non ho particolari idee al riguardo, come già ti dissi. Vorrei solo capire perché le istituzioni stanno tutte dalla stessa parte, e non è quella dei no TAV, se la cosa è di evidenza così cristallina.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Lo studio è stato compiuto per l’opera nel suo intero. Studi opposti non ne conosco.
            Se poi ti stupisci perché i politici fanno danni e distribuiscono appalti inutili, direi che forse non hai capito in che consiste il 90% del loro lavoro 😀

          • Francesco scrive:

            ribadisco la domanda: è possibile che non abbia senso collegare le ferrovie AV di Italia e Francia?

            dei costi ambientali e sociali faccio poco conto, come il mio maestro Stalin e come la mia maestra Storia. i costi economici possono essere ridotti se fosse sbagliata la valle ma qualunque costo dell’opera svanisce, paragonato al flusso di traffico tra Francia e Italia da qui all’eternità

            naturalmente posso sbagliarmi ma non riesco a vedere come per ora: sapete che Francia e/o Italia diverranno deserti economici nel medio periodo? la centralità della Germania renderà trascurabili gli scambi orizzontali tra vassalli?

            grazie

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Italia e Francia sono già collegate e diverse volte sono andato in Francia in treno. Poi nella vostra dimensione parallela non so…

          • Francesco scrive:

            anche Annibale ha passato le Alpi, e con degli elefanti, prima dei trafori

            ergo i trafori sono inutili

            giusto?

  6. mirkhond scrive:

    “i curdi sono da sempre fuori dalla portata della città, con leggi e costumi tribali propri; e forse da lì deriva la facilità con cui una comunità di “sardi arretrati” trovi normale mettere i fucili in mano a donne senza velo, ma non sono sicuro.”

    Non è una novità, in quanto già Alessandro De Bianchi (1831-1902), esule mantovano antiasburgico e ufficiale ottomano nel 1855-1859, viaggiando proprio tra i Curdi, ne descrive le donne come delle amazzoni, esperte cavallerizze e aduse alle armi, in quanto accompagnavano mariti, fratelli e padri nelle loro battaglie e scorrerie brigantesche.
    De Bianchi, che prova una certa ammirazione per questo popolo, sostiene che questa maggior libertà femminile curda, rispetto alle donne armene (che vestivano e vivevano in modo più segregato del tutto simile alle osmaniche), è dovuta proprio al carattere nomade di molte tribù curde.

  7. mirkhond scrive:

    Aggiunge però che tra i predoni curdi era diffusa la bisessualità e nei loro canti, si esaltvano la bellezza delle donne e dei ragazzini rapiti.
    E questo a dimostrazione di quanto la perversione sessuale non sia sempre collegabile al grado di libertà della donna…..

  8. mirkhond scrive:

    Sempre riguardo i Curdi

    Noi tendiamo a vederli come un blocco unico, come la foto postata potrebbe indurci.
    Ma in realtà sono una galassia alquanto variegata e per religione, e per obbedienze clanico-politiche, e per abitudini e stili di vita.
    Se vediamo Urfa, non la distingueremmo molto da una città araba musulmana molto osservante, e difatti lì le donne vanno velate anche con chador neri.
    Anni fa un kebabbaro curdo alevi con moglie vestita all’occidentale e che sembrava una ragazza di Bari, mi disse che i Curdi non formeranno MAI un unità politica, in quanto per essi verranno sempre prima le appartenenze religiose.
    Ocalan e il suo PKK NON sono rappresentativi di tutti i Curdi.

    • Miguel Martinez scrive:

      Condivido in pieno.

      Tra l’altro, le pubblicazioni vicine all’Isis hanno il punto debole di essere terrorizzate dall’accusa di essere razzisti 🙂 e quindi ci tengono molto a sottolineare come i loro migliori combattenti siano curdi.

      • mirkhond scrive:

        Il kebabbaro alevi di Tarso, che lavorava qui anni fa, mi sconsigliava di andare a Urfa e a Diyarbakir, da lui descritte con toni assai negativi, perchè a suo giudizio sono città sunnite, e molto religiose.
        Cosa che per lui alevi comunista e simpatizzante di Ocalan, equivaleva ad “ignoranza”, secondo il tipico stereotipo giacobino verso il popolo “vascio” e “sanfedista”!

        • Thyrrenus scrive:

          Gli alevi, i più dei quali sono turchi, rappresentano per me una delle più interessanti comunità religiose della zona.

          • mirkhond scrive:

            Quelli che ho conosciuto io sono Curdi della regione di Malatya, alcuni emigrati a Tarso.

          • Thyrrenus scrive:

            I più sono turchi, tutti assieme non si sa bene quanti siano in Turchia dai sette otto milioni sino ai venti. Tra di loro gli zaza o zazaki (circa due milioni), che parlano una lingua iranica ma non sono propriamente curdi -alcuni studiosi tedeschi li associarono a tribù partiche- e vivono a sud dell’antica Armenia e ad ovest delle zone curde. Gli zaza sono imparentati coi gorani dell’Iran (i quali sono Ahl el Haqq, i cercatori della Verità, un’altra corrente religiosa più che interessante).

          • habsburgicus scrive:

            gli alevi sono alawiti come gli Assad : alevi è la vocalizzazione turca 😀
            a me piacciono gli alawiti siriani..
            e anche, ma un po’ di meno, i cugini alevi turchi (quel di “meno” deriva dall’associazione stretta con gli aspetti più estremi del kemalismo; lungi da me negare l’importanza storica di Kemal, in questo la mia posizione è più simile a quella di Miguel e soprattutto ancor più lungi dal mettere in dubbio la necessità storica per loro di quella posizione per “proteggersi” e prosperare..ma il troppo “stroppia” e un po’, si dice, illo tempore, “stroppiarono” :D)

          • Thyrrenus scrive:

            Scusa ma a parte un generico richiamo ad Alì i due gruppi religiosi non hanno niente in comune.

        • Thyrrenus scrive:

          Sì ma ad Urfa (Edessa) ci andrei di corsa se potessi per tante ragioni a parte la migliore baklava del mondo! C’è pure san Tommaso Apostolo che volete di più? (confesso è il mio Apostolo preferito) Poi fu la zona dei sabei (che non stavano solo nella vicina Harran). Una ‘cosina’ piuttosto interessante dei dintorni è anche questa:

          https://it.wikipedia.org/wiki/G%C3%B6bekli_Tepe

          e scusate se è poco!!

          • habsburgicus scrive:

            grande centro di cultura siriaca (soprattutto giacobita, ma Teofilo di Edessa, c.a 695-785 d.C, era calcedoniano-Bar ‘Ebroya, maphrian giacobita 1264-1286 e autore della celebre cronaca, lo definisce maronita….ma non c’è contraddizione, i maroniti erano monoteleti i quali restavano pur sempre calcedoniani)
            dubito però di San Tommaso..a meno che abbia fatto una breve sosta verso lidi ben più orientali 😀
            c’era il mandylion, famoso

          • mirkhond scrive:

            Sappiamo, sappiamo….. 🙂

          • Miguel Martinez scrive:

            Occasione per pubblicizzare ancora una volta il bellissimo (e, temo, profetico) libro di William Dalrymple, Dalla montagna sacra. A differenza del TAV, costa poco e rende molto 🙂

        • Thyrrenus scrive:

          So di essere di parte ma gli alevi sono più religiosi dei sunniti medi.

  9. mirkhond scrive:

    Pensiamo agli Yezidi, che sono un popolo nel popolo, con quella loro particolare religione esoterica, ancora oggi non ben chiara agli studiosi, proprio per il loro carattere estremamente ermetico e chiuso a tutti i non Yezidi, a cominciare dagli altri Curdi, a cui per stirpe e linguaggio appartengono.
    E difatti si sposano solo tra di loro e non fanno proselitismo, oltre a condannare gli apostati a morte, come quella ragazza di 17 anni uccisa dagli zii nel 2007, perché si era innamorata di un sunnita e, pare, che avesse abbracciato la Sunna….

  10. mirkhond scrive:

    Pino

    Giudei iranici, nei loro costumi tradizionali:

    http://www.hennabysienna.com/persia.html

  11. habsburgicus scrive:

    uno che la pensa più o meno come mirkhond..e, fin qui, nulla di strano..solo che l’ho trovato sul noto sito di figa 😀 (e poi l’arcigno Z si lamenta pure, se uno talvolta guarda anche quei siti, lasciando momentaneamente stare l’Alta Storia e l’Erudizione 😀 e sbaglia due volte…primo, perché è sempre opportuno tener conto di quello cui pensa il popolo e secondo perché si trovano talora riflessioni interessanti..o improbabili..come questa, che vi riporto sotto :D)

    INITIUM
    Purtroppo le ragazze serie di una volta non esistono più.

    Ormai tutte scopano con tutti, studentesse che si vendono per ricariche telefoniche da 10/20 euro.

    Vai in discoteca conosci una, tempo massimo un’ora e sei nel bagno a scoparla.

    E di tutte queste fugaci avventure cosa ti resta? Il nulla cosmico.

    Le ragazze sono diventate facilissime, non c’è più serietà.

    E uno si dovrebbe fidanzare contando che sono quasi tutte così?

    Mah…….. voi cosa dite? Io dico che sono disgustato da questa situazione.
    FINIS

    • Roberto scrive:

      O tempora o mores!

      • Francesco scrive:

        😀

      • Z. scrive:

        O temporali o frutti di bosco.

        Tertium non datur.

        Habs, se tu estrai parte delle tue riflessioni da siti web per turisti sessuali questo fa di me una persona arcigna? Direi piuttosto che fa di te una persona originale ed eclettica 😀

        • habsburgicus scrive:

          in realtà le estraggo pure da siti comunisti e ultra-sinistri..ma, ne convengo, quelli son veramente osceni 😀

          P.S
          escludo dall’oscenità Bordiga..a me piace, ne ho simpatia..proprio perché logico e per molti versi imparziale, pur con la sua particolarissima Weltanschauung (è chiaro)…e ho sempre avuto rispetto per quei tipi

          • habsburgicus scrive:

            si, eclettico è una buona definizione (talora qualcosa lo azzecchi :D)….
            nihil humanum a me alienum puto, per citare Terenzio Afro (II secolo a.C)

          • Z. scrive:

            Del resto eclettici qui dentro lo siamo un po’ tutti, sia pure in vario grado. Forse è una delle poche cose che ci accomuna, insieme al fatto di avere interessi che non vanno di moda!

            Comunque Bordiga era, savasandìrr, un nemico della classe operaia 😀

          • roberto scrive:

            veramente esistono siti sinistri e comunisti in cui ci si lamenta della non serietà delle ragazze???

            detto tra parentesi, quella di utilizzare i servzi di una peripatetica è una scelta personale che non apprezzo particolarmente, ma mi rendo conto di non essere il centro del mondo e quindi passons.
            tuttavia, che un fruitore di servizi di peripatetiche come il lettore di cui ci hai postato il messaggio si lamenti della mancanza di serietà delle ragazze di oggi è cosa tristemente ironica.

            credo che l’Erudito dovrebbe cogliere questa evidente lacuna logica nel pensiero del quisque de populo

          • Z. scrive:

            Robbè, Robbè…

            lo sai benissimo che quando qualcuno dice “ordine e disciplina” intende sempre una cosa leggermente diversa.

            E cioè, ordine e disciplina per gli altri.

            😀

          • mirkhond scrive:

            E Zanardo invece cosa intende?

          • Z. scrive:

            Ehm, quando mai ho chiesto “ordine e disciplina”, scusa? 🙂

          • Thyrrenus scrive:

            Z: affarin!

          • Z. scrive:

            T., sarai mica un deviazionista? Guai eh 😀

        • habsburgicus scrive:

          Roberto, hai doppiamente equivocato…..capita a tutti, nulla di drammatico
          1° equivoco (meno importante) il tipo, da quel pochissimo che si può dedurre, non è detto che vada a peripatetiche né mi (ci) interessa..quel sito, in cui talora ci sono anche buone descrizioni di viaggi (ad esempio su formalità a frontiera MD/UA ed è quindi culturalmente utile) si riferisce generalmente alla passera ed affini 😀 le modalità sono irrilevanti….c’è anche chi si vanta che si tromba ogni giorno due modelle a Copenaghen (per dire), senza neppure offrire un caffe 😀
          2° (più importante) no i siti di sinistra non parlano, che io sappia (poi, mai dire mai in questo mondo strano !) di ragazze svestite (tranne quando c’era l’ex-Pres Consiglio) né si scandalizzano (idem come sopra)..la loro oscenità è tutta politica..dunque peggiore 😀
          ciao

  12. Thyrrenus scrive:

    A proposito delle tragedie che stanno accadendo in Turchia, la pagina dei ‘compagni’ mi sembra una tra le più informate:

    http://contropiano.org/internazionale/item/32747-erdogan-scatena-i-pogrom-linciaggi-e-assalti-alle-sedi-curde-truppe-turche-in-iraq

  13. MOI scrive:

    http://www.vice.com/read/paris-hilton-in-mecca

    Paris Hilton in Mecca
    November 27, 2012 by Michael Muhammad Knight

    […]

    . Be thankful that the holy city is run by intolerant, greedy pricks, because they’ll hold up a perfect mirror to your own self and give you a worthy adversary. We measure ourselves by what we do with the Mecca that they give us, the Mecca that we give ourselves. Welcome to Mecca, Paris. You belong here.

    • Miguel Martinez scrive:

      In realtà, sono gli sciiti che hanno dato grande rilievo all’apertura del quinto “franchising” di Paris Hilton in Arabia Saudita, questa volta alla Mecca.

      I wahhabiti che rispondono scrivono più o meno, “e quale sarebbe il problema?”

      Infatti, non è idolatria, non c’è carne di maiale, le commesse presumo che siano velate, non ci lavoreranno cristiani.

      Il problema infatti sta tutto nella testa dei commentatori “occidentali”.

      • mirkhond scrive:

        La signora Parisina Hilton, presumo che si recherà velata in Arabia Saudita.
        E’ il minimo per la troiona ricca sfondata (in tutti i sensi) e viziatissima…..

        • Miguel Martinez scrive:

          Ma non ci andrà nemmeno. Incassa i soldi in banca negli Stati Uniti e li spende da qualche altra parte.

          E’ un prestanome di lusso, sostanzialmente.

        • daouda scrive:

          Se vuoi difendere l’anticristico Islém nella sua ortodossia ( così è chiara la mia posiziona ) sappi che quello che fanno i wahabiti è empio da un bel po’, e questo è un alro sacrilegio.
          E lo sai

      • Z. scrive:

        Povera Paris, è così caruccia 🙂

        • Francesco scrive:

          dai, non scherziamo, quella senza 4-5 miliardi di dollari non la si può neanche vedere!

          PS Miguel, prestanome per una Hilton che fa aprire alberghi Hilton è un simpatico infortunio lessicale, giusto?

          😀

          • Z. scrive:

            Ma li ha eccome, i 4-5 miliardi di dollari. Quindi il tuo è un falso problema!

            Piuttosto, siamo sicuri che l’albergo sia suo?

          • Miguel Martinez scrive:

            No, sono due cose distinte: l’hotel Hilton alla Mecca e la franchising della Paris Hilton in cinque città saudite, tra cui la Mecca.

            Nell’ultimo caso, è nato uno pseudoscandalo, tutto interno ai media “occidentali”, che risulta semplicemente incomprensibile per i wahhabiti.

            La solita confusione tra Islam e la storica sessuofobia cristiana, che con l’Islam non c’entra nulla.

          • Z. scrive:

            Ah, ecco. Ora mi è più chiaro!

            grazie per la spiegazione 🙂

          • Francesco scrive:

            quindi il fatto che le donne debbano velarsi, in misura più o meno estremistica a seconda del livello di fanatismo religioso di chi comanda, è dovuto a ……???

            F o’sessufobo

          • Francesco scrive:

            MM

            ma una franchising personale di Paris Hilton cosa offre ai suoi clienti?

            • Miguel Martinez scrive:

              Ecco:

              http://www.parishiltonme.com/

              Paris Hilton- the brand and the persona needs no introduction. It is a brand associated with style, elegance, and a distinctive embellishment for the stylistically conscious. The charisma of Paris Hilton reflects in her collection of fashion accessories that are a hybrid of elegance, refinement, chic and timeless style. The legacy of Paris Hilton brand transcends age, purpose, geographies and invades your senses to sweep you off your feet.

              Contrast Fashion Enterprises LLC is the leading and exclusive distributor of Paris Hilton handbags and accessories across MENA- Middle East and North Africa. We are the sole suppliers of Paris Hilton handbags and accessories to all major departmental stores and independent retailers across the region

          • Francesco scrive:

            Beh, di solito non me ne interesso molto ma se il burqa delle principesse austriache per il funerale del Granduca rientrava nella “sessuofobia cristiana”, quello islamico in cosa rientra?

            Non mi ricordo spiegazioni alternative, sarà colpa del troppo femminismo.

            🙂

            • Miguel Martinez scrive:

              Una cosa divertente è che fino a qualche decennio fa, la polemica islamofoba in Occidente era tutta concentrata sul “libertinaggio” dei musulmani.

              Tanto che per autodifesa, alcuni autori musulmani hanno cominciato a scrivere cose apologetiche, in cui dicevano che non era vero, che anche i musulmani ci tenevano alla castità e cose simili.

              Qualcuno ha fatto un’analogia tra questo processo, e il modo in cui, agli inizi dell’Islam, i musulmani venivano accusati dai cristiani di aver un profeta “incapace di fare miracoli”, da cui nacque per risposta tutta una tradizione sui “miracoli del Profeta”, che viene ovviamente usata nella polemica occidentale attuale per dare dei superstiziosi ai musulmani.

              Il bello del Dialogo Interreligioso, insomma.

          • Francesco scrive:

            Miguel,

            parlando di sesso e di Chiesa Cattolica, mi sa che sei rimasto 50 anno indietro!

            😀

            Francesco o’cattolico sposato

            • Miguel Martinez scrive:

              Infatti, stiamo parlando delle forme “tradizionali”.

              Un testo come quello che ho citato non è immaginabile nella produzione “tradizionale” cattolica. Lo è in quella islamica.

              Comunque nemmeno un testo cattolico moderno direbbe, “il sesso orale va benissimo, ma non fate sesso durante un’eclisse!”

          • Francesco scrive:

            cosa hanno contro le eclissi?

            e in effetti è saggezza cattolica non SCRIVERE certe cose

            PS anche loro, saggiamente, parlano di sesso matrimoniale.

            😀

          • habsburgicus scrive:

            Notare che c’è un importante obbligo, che è quello del Ghusl al-Janābat, cioè la purificazione rituale

            e infatti è proprio così…ed è un’altra cosa che avvicina musulmani ed ebraismo…il cristianesimo è diversissimo (seppur ci sono stati mutamenti con le epoche)—in effetti sino a metà Ottocento (e oltre), il mondo islamico passava per licenzioso..von Prokesch-Osten, diplomatico asburgico a Costantinopoli nei primi anni di Franz Josef e autore di importanti memorie, parla con malcelata invidia di Fu’ad Pascià (alto dignitario ottomano) che andava a riposarsi con la giovane schiava circassa 😀
            il mondo cristiano, in primis quello controriformista-barocco (per certi versi il non plus ultra che sia stato finora raggiunto dall’umanità), è-si direbbe oggi-in essenza “sessuofobico” e pudico, anche nell’eloquio…tipica donna “seria” di quella società, è la Lucia del Manzoni, che descrisse perfettamente quel mondo anche perché la sua Lombardia, nel primo Ottocento, ne era ancora parte
            l’Islam era sinonimo di lussuria, depravazione, bagni turchi in cui-si sussurrava-avveniva di tutto..e una traccia è rimasta ancora oggi nel linguaggio popolare “cose turche” !
            che sia la “rivoluzione sessuale”, teorizzata in ambienti ultra radicali a fine Ottocento, praticata in Russia bolscevica dopo il 1917 (ma in seguito si tornò indietro), giunta nel Nord Europa nei ’30 ma penetrata nell’Europa cattolica solo con i ’60 e forse i ’70, l’unica vera rivoluzione ? l’unica che ha veramente cambiato l’Occidente più dell’importante rivoluzione francese e della trascurabile (storicamente) rivoluzione leninista ? e, se è così, non appare peregrino metterla in rapporto con la de-cristianizzazione o secolarizzazione
            ecco una buona domanda da porsi

          • PinoMamet scrive:

            “e infatti è proprio così…ed è un’altra cosa che avvicina musulmani ed ebraismo…”

            confermo
            (anche le note di Miguel)

          • Francesco scrive:

            Miguel

            stavo pensando da oggi all’articolo che hai linkato sull’etichetta sessuale prescritta dall’Islam

            caspita, che religione invasiva e insopportabile!

            non potrei mai sopportare i preti in camera da letto, al modo in cui pare che l’Islam trovi normale trovarci i suoi “esperti di teologia”

            il Cristianesimo ha avuto qualche tentazione in questo senso in qualche momento ma grazie a Dio è un’altra cosa!

            ciao

            • Miguel Martinez scrive:

              Primo, non ci sono preti; secondo l’Islam si occupa solo della camera da letto, ti lascia in pace sulle tue idee.
              Solo un cristiano poteva inventare la confessione o l’inquisizione.

          • PinoMamet scrive:

            Io nel link di Miguel sulle regolesessuali dell’Islam, aldilà dei singoli atti su cui non sono ferrato, riconosco esattamente il modo di ragionare “giuridico” dell’Ebraismo.

            naturalmente il risultato pratico, in fin dei conti, è una morale non lontana da quella cristiana, solo che il concetto di “peccato” è sostituito da quello di “impuro, inadatto”.

            Non c’è insomma nessun teologo in camera da letto;
            soprattutto nessun uomo a cui rendere conto “questo è peccato, figliolo, quante volte lo hai fatto?”

            L’idea è anzi che tu debba sapere quello che è “adatto” da fare, consono, e quello che non lo è.

          • Roberto scrive:

            Il link do Miguel è interessantissimo, come pure le vostre considerazioni, ma ringrazio Iddio di essere ateo e di non avere nessuno (a parte la diretta interessata) che mi dice cosa fare, come fare, cosa non fare, e di poter tranquillamente cenare con una zuppa di cipolle e poi farlo nudi ed in piedi su una spiaggia

            (vabbè a Lussemburgo non ci sono spiagge, ma ci sta bene nel mio racconto)

          • Z. scrive:

            Mi associo a Robbè, naturalmente.

          • Francesco scrive:

            Roberto

            vada per la zuppa di cipolle ma tra la copula e le spiaggie sabbiose ci sono delle inconvenienze. poi in piedi ci si stanca

            😀

            PS Miguel, non avranno il nome di preti ma sono lì a rompere in nome del Libro e dell’Altissimo, quindi non fare l’Umberto Eco della situazione

            il “ti lascia in pace sulle tue idee” lo dedicherei ad Alì, il primo a verificare la validità di questa affermazione se ricordo

          • Francesco scrive:

            x Miguel

            sai che sono cattolico e ignorante: mi stai rivelando che la frattura millenaria che divide l’Islam, con innumerevoli guerre e persecuzioni, è dovuta solo a una collana?

  14. MOI scrive:

    Ohio, USA :

    Anche questo è un esempio notevole di “modernità”, anzi : ancor di più, perché laico !

    Razzisti da provetta
    Lesbiche risarcite per la figlia nera
    di Tommaso Scandroglio

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-razzistida-provettalesbiche-risarciteper-la-figlia-nera-13758.htm

  15. mirkhond scrive:

    C’è pure san Tommaso Apostolo che volete di più? (confesso è il mio Apostolo preferito)

    Pure il mio, che bello! 🙂

  16. mirkhond scrive:

    “Tra di loro gli zaza o zazaki (circa due milioni), che parlano una lingua iranica ma non sono propriamente curdi -alcuni studiosi tedeschi li associarono a tribù partiche- e vivono a sud dell’antica Armenia e ad ovest delle zone curde. Gli zaza sono imparentati coi gorani dell’Iran”

    E’ anche verosimile che siano il risultato della fusione di immigrati iranici con gruppi armeni pauliciani.
    I quali, guardacaso, avevano il loro centro armeno nelle stesse aree in cui sono presenti gli Zaza, e parte degli Alevi!

  17. mirkhond scrive:

    Su Gobekli Tepe, mi permetto di ricordare una nostra vecchia discussione in proposito:

    http://kelebeklerblog.com/2010/10/02/roberto-giammanco-gli-stati-uniti-tra-elezione-missione-ed-etnocidio/

  18. mirkhond scrive:

    Riguardo ad Urfa, la tradizione musulmana vuole che sia essa la biblica Ur dei Caldei, da cui partì Abramo per la Terra di Canaan, su ordine di Dio.
    Effettivamente il nome Urfa deriva da Ur-hai, e lo stesso Giovanni Pettinato, in una lettera indirizzata a papa Giovanni Paolo II, su Repubblica nell’estate del 1999 (in previsione di un viaggio del Papa in Iraq, purtroppo abortito), affermò che la vera Ur di Abramo andava cercata dalle parti di Urfa!

  19. mirkhond scrive:

    (i quali sono Ahl el Haqq, i cercatori della Verità, un’altra corrente religiosa più che interessante).

    Concordo sull’interessante, ma anche in questo gruppo “shiita” gnostico, credo che si sappia molto poco per lo stretto ermetismo che circonda la setta, e sia per la taqiyya seguita.

  20. PinoMamet scrive:

    Comunque le kurde ormai sono altrettanto fotografate delle soldatesse del paese-poco-simpatico, qualche anno fa.
    Kurdi uomini molto meno (Moi, si cede al sessismo?).

    In compenso hanno un’aria più naturale.

    • PinoMamet scrive:

      Per il grande gioco delle somiglianze, ovvero i mille modi di andare OT:

      la terza kurda da sinistra, in alto, è identica a una mia amica siciliana.

    • mirkhond scrive:

      Perché le soldatesse/amazzoni tirano 😉 !
      Se invece si fotografassero le curde di Urfa, le si scambierebbero per arabe musulmane osservanti!

  21. MOI scrive:

    @ HABS

    Te che chiedevi di Giulia Innocenzi, e del delicato rapporto Donne RadicalChic, Sessismo e Culture Altre :

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/01/giulia-innocenzi-inondiamo-il-web-con-le-nostre-parole-civili-non-lasciamo-che-siano-violenti-monopolizzare-un-posto-nato-per-noi/1998742/

    Giulia Innocenzi:

    “Inondiamo il web con le nostre parole civili. Non lasciamo che siano i violenti a monopolizzare un posto nato per noi”

    Almeno NON invoca “Web-Bavagli” …

    • Miguel Martinez scrive:

      Non avevo capito che la giornalista è stata licenziata dalla TV di Jobbik. Boh…

    • Z. scrive:

      Non capisco una cosa: perché quella giornalista avrebbe fatto quello sgambetto? non riesco proprio a capirlo.

      • roberto scrive:

        stupidità?
        cattiveria?
        totale mancanza di empatia nei confronti del prossimo suo?
        stupidità mista a cattiveria e mancanza di empatia?

        • Miguel Martinez scrive:

          Allora N1TV è sostanzialmente il canale Youtube dell’estrema destra ungherese, in costante polemica con Orban, e per qualche motivo ha deciso di licenziare la propria giornalista:

          http://hungarianfreepress.com/2015/05/10/hungarys-jobbik-builds-far-right-media-empire/

          So what does Jobbik’s media empire look like? Let’s start with their online television broadcast, N1TV. The broadcast includes daily, generally professionally-edited videos posted to YouTube and some regular weekly television shows. Sándor Pörzse, a former parliamentarian, now works for N1TV. Many of the videos appear to be lighter forms of entertainment, but in fact are very much politically charged. One example is a show where two men dress up as sixteenth century knights and head out to Budapest’s party district on a Saturday night. They then sit down to chat with young Hungarians who are either coming from a party, or headed to one. In the most recent episode, the “knight” asks a young female about her views on ISIS and whether she agrees with Prime Minister Orbán, who sent Hungarian troops to fight alongside coalition partners. One of the knights then entertains the young women by quoting – verbatim – passages from the Koran, after the smiling, cheerful party-goers confirm that they do not feel that ISIS poses a threat to Hungary. The other knight is fluent in English and starts chatting with visibly intoxicated tourists in Budapest’s city centre, who endorse N1TV.

          • roberto scrive:

            non ho idea di perché l’abbiano licenziata.
            ha fatto troppo?
            troppo poco? (in fin dei conti non ha preso a calci in faccia il brutto marocchino dopo averlo atterrato)
            brutta pubblicità?
            farne una martire?
            pretesto qualsiasi per licenziare una dipendente che per ragioni che non conosciamo era di troppo?

            l’unica cosa che sappiamo è che la tipa ha sgambettato un signore con un bambino in braccio (a proposito che dice il signore? volevo sapere se se la prende con la dolce giornalista o con il poliziotto) e poi una bambina

            questi i “facta” le altre son “pugnaecta” come direbbe moi.

      • Miguel Martinez scrive:

        Ecco la sua spiegazione:

        http://www.theguardian.com/world/2015/sep/11/something-snapped-hungarian-camera-operator-apologises-kicking-refugees

        ““The camera was shooting, hundreds of migrants broke through the police cordon, one of them rushed to me and I was scared,” she wrote.

        “Then something snapped in me … I just thought that I was attacked and I have to protect myself. It’s hard to make good decisions at a time when people are in a panic.”

        László added that she was willing to take responsibility for her actions, but went on: “I’m not a heartless, racist, children-kicking camerawoman. I do not deserve the political witch-hunts against me, nor the smears or the death threats.

        “I’m just an unemployed mother of small children, who made a bad decision. I am truly sorry.”

        • Z. scrive:

          Cioè avrebbe tirato un calcio ad un migrante che scappava dalla polizia per proteggersi. Capisco.

        • roberto scrive:

          “one of them rushed to me and I was scared”

          sta scherzando vero?
          il tipo correva per i fatti suoi e lei ha allungato la gamba come il peggior terzino di terza categoria (intervento scomposto ed in ritardo, rosso diretto). e pure la bambina che scalcia dopo veniva contro di lei?

          ” It’s hard to make good decisions at a time when people are in a panic”

          vallo a dire ai rifugiati, vedrai che la prospettiva sui termini “panic” e “good decision” ti cambierà….

          “I’m not a heartless, racist, children-kicking camerawoman.”

          non se abbia li cuore di pietra o no, so che ha preso a calci della gente inerme e che a lei non aveva fatto niente. a due riprese, non è un colpo di sangue improvviso

          “I am truly sorry”

          di cosa, di essere discoccupata? ettecredo….

          vedi miguel,
          io capisco che tutti possono avere un momento di follia, e sono il primo a giustificare la follia, ma se sei in buona fede ti limiti a dire “mi sono comportato da idiota, ho sbagliato, chiedo scusa” senza cercare scuse puerili tipo “la bambina mi ha attaccato”. le scuse sono ancora più disgustose dello sgambetto e del calcio.

        • Thyrrenus scrive:

          Scusate ma che scusa volete che inventi una decerebrata?

  22. mirkhond scrive:

    Ehm, quando mai ho chiesto “ordine e disciplina”, scusa? 🙂

    Quando paraculi chi non ci riesce proprio a vedere il “bene” nel partito democratico….

    • Z. scrive:

      E ho chiesto “ordine e disciplina”? in che occasione? capisco il tuo odio per il PD ma credo che tu abbia preso un granchio 🙂

  23. mirkhond scrive:

    No ho trovato un paraculo! 🙂

    • Francesco scrive:

      va bè, smettere di litigare per nulla!

      “ordine e disciplina” me li prendo io, OK?

      F o’milanista tendenza Mihajolovic

      😀

  24. Francesco scrive:

    http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-09-09/le-mille-ipocrisie-una-situazione-degenerata-164236.shtml?uuid=ACFx5qu&fromSearch

    ops, questa volta la fonte è molto mainstream ma il contenuto non cambia di una virgola

    • Miguel Martinez scrive:

      Molto interessante, grazie!

      • Francesco scrive:

        diciamo che è la prima volta che trovo una idea di strategia USA: mettere sciiti contro sunniti e tenerli più o meno alla pari (come gli inglesi con Francia e Germania una volta, giusto?)

        anche se non mi pare sia un’idea di lungo corso

        ciao

    • Thyrrenus scrive:

      Un in bocca al lupo di cuore al giornalista Alberto Negri. Mi stupisco positivamente de La Stampa, queste son cose da sinistrorsi illusi o da gente come Negri che è stato sul posto a fare il giornalista non come tante Goracci che circolano.

  25. izzaldin scrive:

    Permettetemi una battuta..
    Ocalan, come ricordava Miguel, abbandonò il comunismo statalista e abbracciò l’anarchismo di Bookchin soltanto in carcere su un’isola turca, dove ebbe il tempo per dedicarsi alla lettura..
    E come ci finì in carcere?
    Perché D’Alema lo consegnò ai turchi.. ricordate?
    Possiamo quindi dire che la svolta eco-sindacal-notav-anarchica del Rojava curdo sia “anche” merito di Massimo D’Alema?
    🙂
    saluti,
    Izzaldin.

  26. Francesco scrive:

    OT (ma forse non troppo)

    se qualcuno nel blog fa politica (nel senso classico del termine), saprebbe spiegarmi perchè Comunione e Liberazione sta battendosi duramente (per quel pochissimo che conta ancora) contro le parti buone delle riforme di Renzi?

    dal Senato non elettivo e neutralizzato alla legge elettorale maggioritaria al non ritorno delle preferenze, ogni buona scelta di Renzi è combattuta come anti-demicratica ecc. ecc.

    non capisco la ratio di queste stupidaggini (come non le capisco in Bersani)

    grazie

    • werner scrive:

      Bersani temo lo faccia solo per differenziarsi. Non avendo un vero modello alternativo da proporre la sua corrente necessita continuamente di dimostrare e dimostrarsi che esiste e perché esiste. Inoltre le continue polemiche e battaglie possono essere utili a logorare l’avversario o a spingerlo ad errori come abbracci troppo stretti con il cdx. Almeno cosi la leggo io.
      Su cl non saprei

    • Thyrrenus scrive:

      Perché forse anche in CL hanno realizzato che il maggioritario è di per sé antidemocratico (in tutte le salse), che il Senato non elettivo è una pugnetta, o lo eleggi o lo elimini …

      • Francesco scrive:

        il maggioritario è la democrazia che funziona, altro che le geremiadi dei fanatici del proporzionale. su CL, è che hanno una concezione molto particolare della democrazia … molto simile al PCI di una volta direi

        sul Senato, facciamo una cosa per volta: prima castrarlo, poi abbatterlo, siamo il paese dove c’è Ainis dopo tutto

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Aspetta, Francesco. Te la dico con calma, perché ho paura di mandarti in corto 😀
          Negli USA il Senato c’è.

          Difesa del bicameralismo tra 3… 2… 1… 😉

          • Francesco scrive:

            Aspetta, Maurizio

            Negli USA c’è il Presidente eletto dal popolo e il Senato ha competenze in larga misura diverse dalla Camera

            giusto?

        • Thyrrenus scrive:

          La democrazia ha sempre fatto a cazzotti coll’idea della ‘governabilitò’, dell’efficenza ecc. ma allora se si vuole non rappresentatività e coinvolgimento nelle decisioni politiche perché limitarsi ad una pseudodemocrazia fondata sul maggioritario meglio passare direttamente ad una monarchia assoluta, almeno ci sarebbe la speranza di trovare un re saggio.

          • mirkhond scrive:

            Già.

          • Francesco scrive:

            perchè questo sarebbe infantile estremismo, mentre un ragionevole compromesso tra “rappresentatività e coinvolgimento” e “funzionamento in tempi umani” è quello che serve

            la democrazia alla ’68, tutta chiacchiere e assemblee, è uno schifo e una bugia

          • Z. scrive:

            T., prova a raccogliere firme per la monarchia assoluta. Magari funziona, chi lo sa 🙂

          • Francesco scrive:

            caro Marinus

            non è così difficile farti notare che col maggioritario si può cambiare il partito al potere, a ogni elezione – una roba che mi pare bella democratica

            invece che con la monarchia non riesce tanto

            🙂

  27. MOI scrive:

    Una cosa divertente è che fino a qualche decennio fa, la polemica islamofoba in Occidente era tutta concentrata sul “libertinaggio” dei musulmani.

    Tanto che per autodifesa, alcuni autori musulmani hanno cominciato a scrivere cose apologetiche, in cui dicevano che non era vero, che anche i musulmani ci tenevano alla castità e cose simili.

    Qualcuno ha fatto un’analogia tra questo processo, e il modo in cui, agli inizi dell’Islam, i musulmani venivano accusati dai cristiani di aver un profeta “incapace di fare miracoli”, da cui nacque per risposta tutta una tradizione sui “miracoli del Profeta”, che viene ovviamente usata nella polemica occidentale attuale per dare dei superstiziosi ai musulmani.

    Il bello del Dialogo Interreligioso, insomma.

    [cit.]

    ————–

    Islamofobi che han trovato i compagni di giuoco 😉 perfetti nei Filoislamici Ecologisti dai baffi a manubrio retrattili 😉 … il resto del mondo NON vuol giocare né con gli uni né con gli altri !

  28. MOI scrive:

    A me pare che la Paris 😉 a La Mecca ci vada eccome, e con abbigliamento a lei adeguato : in cosplay da Principiessina de Le Mille e Una Notte , solo che dice: “Wow, that’s so fuckin’ freakin’ awesome !” …

  29. MOI scrive:

    “il sesso orale va benissimo, ma non fate sesso durante un’eclisse!”

    [cit.]

    ————-

    Fuori di qualsiasi contesto, mi fa pensare a un consiglio di Stephanie Meyer (autrice della T’uàilàit Sèga, in prefazione di romanzo, alle proprie lettrici, quasi tutte “Teenies” …

    PS

    “Fare sesso” è un’espressione entrata in Italiano col Doppiaggese Anni ’90 : prima si diceva o “scopare” (o “trombare”, “guzzare”, “chiavare”, “ciulare”, “frecare”, “fottere” in film in cui ci fossero anche dei personaggi NON-Romani …) o “fare l’ amore !”

    • Thyrrenus scrive:

      Posso propendere decisamente ancora per l’ultima espressione?

    • habsburgicus scrive:

      leggermente più arcaico
      “fare all’amore” con lo pseudo-dativo

      • Thyrrenus scrive:

        “fare all’amore” è chiaramente ancor meglio, però mi ricorda il significato di frequentarsi prima del matrimonio, magari andando la sera a casa della famiglia della donzella per, appunto, “fare all’amore” ossia farsi in sostanza compagnia, conoscersi, ma in modo assolutamente pudico!

  30. MOI scrive:

    Comunque sì, come partendo da punti di vista opposti (in teoria entrambi Cattolici …) han rivelato Habsburgicus e Mirkhond … “una volta” 😉 gli Arabi erano “Quelli che se gli volti le spalle t’ inchiappettano” , adesso sono diventati “quelli che ci vengono a rubare la figa” e che “a casa loro impiccano i ghèi” …

  31. MOI scrive:

    E le Femministe ? Cosa dicono le Femministe di Petra Laszlo ? Strolgano il Gender Bread Person per dire che ha agito “maschilmente” o ragionano anche ? 😉

    • Thyrrenus scrive:

      Moi Moi non lo hai ancora capito che è tutto un complotto maschilista per discreditare una donna che si è sentita aggredita?

  32. MOI scrive:

    UNDICI SETTEMBRE … DUEMILAEQUINDICI :

    http://www.lastampa.it/2015/09/11/esteri/crolla-una-gru-sulla-grande-moschea-almeno-morti-alla-mecca-qI18qw6lYjkVmlxVRlF5CM/pagina.html

    Crolla una gru sulla Grande Moschea, almeno 65 morti alla Mecca
    A causare l’incidente sarebbe stata una violenta tempesta

  33. MOI scrive:

    http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2015/09/11/ARa8WZuF-grande_crolla_moschea.shtml

    L’incidente è avvenuto nel 14/mo anniversario dell’11/9 e a circa 10 giorni dalla festività del Sacrificio (Id al Adha) la principale festa del calendario islamico.

  34. mirkhond scrive:

    Peccato che non sia crollato l’albergo di Parisina Hilton.

  35. MOI scrive:

    NON so come sia in Turchia … ma in Italia la statua di Buddha (come le bandierine del Lama rigorosamente da NON lavare o i “cianfri” 😉 da FengShui …) sono considerate di solito semplice “arredamento da Fricchettoni”, che può star benissimo anche in mezzo ai Nani da Giardino … chissà che ne pensa Tortuga, se lurka …

    • izzaldin scrive:

      Gramsci scriveva che a Torino giravamo cinesi che vendevano “cineserie probabilmente costruite in Germania” già negli anni Venti.
      Più che altro è interessante notare che, come dici tu per i musulmani, anche i cinesi hanno subito un “cambiamento di percezione”: fino a pochi anni fa i cinesi erano quella della filosofia e della tradizione; oggi “cinese” sta per “merce falsa, scadente”

    • PinoMamet scrive:

      Un noto maestro zen locale (non in senso ironico o traslato: è proprio un noto maestro buddhista zen, nativo di qua)
      ci ricordava anni fa che negli anni Sessanta anche la “roba giaponéza” era considerata scadente e da poco.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Il maestro era interpretato da Christopher Lloyd in un film del 1990 che parlava di una macchina del tempo? 😀

        • PinoMamet scrive:

          Eh??

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Pino, mi sorprendi! 😀

            In una battuta del terzo film un personaggio del 1955 dice che è logico che qualcosa si sia rotto, essendo fatto in Giappone. Al che il Marty del 1985 risponde che le cose migliori sono fatte in Giappone, suscitando incredulità.

          • PinoMamet scrive:

            Ti dirò, non sono mai stato un appassionato della trilogia.

            L’ho vista con piacere, tutto lì.

            In generale (non è un appunto a te, che non c’entri) ho pochissimo il gusto dei nerd.
            Anzi, direi che ne ho pochissimo l’attitudine.

            Gli anni ’80/90 americani, che sono stati la vera fucina dei gusti e atteggiamenti dei nerd
            (tra cui le insopportabili battutine “tongue in cheek” su personaggi dei Star Trek, Batman e così via; il wrestling; il recupero ironico di cose brutte ecc. ecc.)
            mi hanno lasciato quasi intonso e indifferente.

        • PinoMamet scrive:

          Il maestro si chiama Fausto Taiten (è il nome “in religione”) Guareschi e vive a pochi chilometri da qua.

          PS
          Ritorno al futuro (non ricordavo che “Doc” fosse interpretato da tal Christopher Lloyd) è scopiazzato come idea da Zítra vstanu a opařím se čajem, il film che citavo ai cecoslovacchi in Friuli…

  36. MOI scrive:

    ** A proposito di Frangistan Che Cambia **

    Bella lì: ne han fatti 20 nuovi ! 😉

    http://www.thebitbag.com/are-you-asexual-polygender-hermaphrodite-u-k-facebook-users-can-now-choose-from-71-custom-gender-options/81563

    Are You Asexual? Polygender? Hermaphrodite? U.K. Facebook Users Can Now Choose From 71 Custom Gender Options

    … e tutti “fluid”, eh !

    http://nonbinary.org/wiki/Genderfluid

  37. MOI scrive:

    Ah, Habs … cosa ne penserebbe l’ Ultimo Kaiser, se potesse vedere gli odierni semafori gender-friendly di Vienna ?

    http://www.dailymotion.com/video/x2qa68a

    😉

  38. habsburgicus scrive:

    un passo obliato (dalla stampa austriaca)
    10/9/1915: lettera di Benedetto XV al Sultano sugli armeni

    sempre cose turche
    11/9/1915, Duca Johann di Mecklenburg dal Gran Visir, il 13 riparte per la Germania

    • Thyrrenus scrive:

      Sarei curioso di sapere cosa scrisse al Sultano.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ho trovato questo stralcio:

        “Ci giunge dolorosissima l’eco dei gemiti di tutto un popolo, il quale nei vasti domini ottomani è sottoposto a inenarrabili sofferenze. La nazione armena ha già veduto molti dei suoi figli mandati al patibolo, moltissimi, tra i quali non pochi ecclesiastici e anche qualche vescovo, incarcerati o inviati in esilio. Ci vien riferito che intere popolazioni di villaggi e di città sono costrette ad abbandonare le loro case per trasferirsi con indicibili stenti e patimenti in lontani luoghi di concentrazione, nei quali oltre le angosce morali debbono sopportare le privazioni della più squallida miseria e le torture della fame. Noi crediamo, sire, che tali eccessi avvengano contro il volere del governo di vostra maestà. Ci rivolgiamo, pertanto, fiduciosi a vostra maestà e ardentemente la esortiamo di volere, nella sua magnanima generosità, avere pietà e intervenire a favore di un popolo, il quale, per la religione medesima che professa, è spinto a mantenere la fedele sudditanza verso la persona della stessa maestà vostra. Se vi sono tra gli armeni traditori o colpevoli di altri delitti, che essi siano legalmente giudicati e puniti. Ma non permetta vostra maestà, nell’altissimo suo sentimento di giustizia, che nel castigo siano travolti gl’innocenti e anche sui traviati scenda la sovrana sua clemenza. Dica vostra maestà l’invocata e possente sua parola di pace e di perdono e la nazione armena, resa sicura da violenze e da rappresaglie, benedirà, al nome augusto del suo protettore”

  39. habsburgicus scrive:

    diplomazia effimera
    11/9/1918: il giornale ufficiale ucraino comunica che l’Het’man Skoropads’kyj ha nominato il cav. Vjačeslav Lipyns’kyj ISMP presso il governo I. e R.

    entro due mesi, non esisteva più l’Impero e neppure l’Het’manato..entro tre mesi non resisteva più l’Ucraina

  40. Thyrrenus scrive:

    Ancora su Harran: Giacobbe scappando da Easù vi trovò rifugio e per strada il cuscino dove sognò la sua scala! Certo già il dio lunare Sin c’aveva la sua pietra sacra…

    Comunque riguardo Goebekli Tepe la cosa che più mi affascina sono certe idee dell’archeologo tedesco, recentemente scomparso, Klaus Schmidt (da lui riprese da altri ma insomma) per il quale la sedentarizzazione e la stessa rivoluzione neolitica (iniziata intorno ad Urfa 😉 ) sarebbero dovute alla costruzione dei templi e non viceversa. Ossia sarebbe la sovrastruttura che genera il modo di produzione… è l’idea più rivoluzionaria che ho sentito da tempo! E le sono affezionato….

    • mirkhond scrive:

      La Scala di Giacobbe, dovrebbe rimandare ad uno ziggurat, e dunque a Babilonia.

    • PinoMamet scrive:

      Io credo fosse semplicemente un sogno, che è la più semplice di tutte 😉

      però è vero che le pietre sacre sono roba del vicino Oriente.

      • izzaldin scrive:

        Alcuni autori sostengono che la discesa agli inferi della Commedia dantesca fosse influenzata dalle letture musulmane sui racconti della Scala

        • MOI scrive:

          Ma dài, che la Discesa nell’ Aldilò è un topos fin dall’ Antichità … Virgilio a Dante gli faceva da guida perché i suoi personaggi “laggiù” 😉 c’eran già stati, mica perché fosse Musulmano 😉 !

          • MOI scrive:

            Aldilà … anzi: Aldilah 🙂

          • izzaldin scrive:

            devo andare a guardare nel libro di letteratura per la scuola chi è che scrisse questa cosa.
            Il fatto non è che è un topos abusato, il fatto è che in quel periodo, a Firenze, probabilmente il Libro della Scala poteva essere conosciuto.
            Poi tranquillo, il tuo “Dante islamofobo” non te lo tocca nessuno 🙂
            Aldilah 🙂

        • Thyrrenus scrive:

          In effetti però la descrizione più ‘accurata’ dell’aldilà fatta in antico è quella platonica nel mito di Er che diversi studiosi ritengono influenzato da credenze iraniche se non proprio zoroastriane. Le descrizioni musulmane sono le ultime in lista.

    • Z. scrive:

      T.,

      più passa il tempo più mi sembri un deviazionista.

      E da lì a nemico della classe operaia la strada è breve.

      😀

  41. Grog scrive:

    Qui qualcuno porta SFIGA ISLAMICA, come costruttori di SAUDOPORCI valgono meno di un’impresa ‘NDRANGHETOSA gestita al risparmio, ma come fanno a nascondere i cadaveri nei piloni di cemento?
    Ecco perché i BIN LATRIN han fatto soldi e si son fatti beccare!
    Grog! Grog! Grog! Grog! Grog!

  42. MOI scrive:

    “L’amministrazione comunale è contraria all’ideologia gender”. E’ il messaggio apparso sul tabellone elettronico del Comune

    http://www.quibrescia.it/cms/2015/09/05/no-gender-prevalle-arcigay-attacca/

    • MOI scrive:

      SE Renzi casca, può cascare soltanto su questi cosiddetti “temi eticamente sensibili”, per il resto può fare qualunque cosa …

  43. MOI scrive:

    IN TOPIC

    Arabia Saudita : Rino Cammilleri ha imparato a distinguere Sci’iti e Wahabbiti …

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-donne-saudite-al-voto-per-la-guida-ce-ancora-tempo-13763.htm

    … in compenso, ha disimparato a distinguere (ha l’età di ricordarli entrambi) Sbirulino e Provolino !

  44. mirkhond scrive:

    “Solo un cristiano poteva inventare la confessione o l’inquisizione.”

    Beh, per quanto riguarda l’inquisizione, una struttura simile fu messa in piedi dai Magi zoroastriani intorno al 270 d.C. per combattere il Manicheismo.
    Idem sotto l’Islam, il califfo abbaside al-Mahdi (775-785 d.C.) sempre per combattere il Manicheismo che, attraverso una sovrastruttura “shiita” era visto come una minaccia per la Sunna.
    Le persecuzioni contro gli zanadiqa (i dualisti, cioé i manichei) raggiunsero il culmine sotto al-Muqtadir (908-932 d.C.), tanto da costringere il “Papa” e il vertice della Chiesa Manichea a rifugiarsi a Samarcanda presso i Samanidi (874-999 d.C.).
    I quali li accolsero di malavoglia e solo su pressione degli Uiguri del Tarim, ancora in prevalenza manichei, e sotto minaccia di interruzione dei fiorenti traffici sulla Via della Seta.
    Un cronista musulmano affermò che a Baghad alla fine del X secolo dopo Cristo, non erano rimasti più di 5 manichei!

    • izzaldin scrive:

      molto interessante Mirkhond, come sempre.
      la foga iconoclasta dei membri dell’ISIS a me ricorda la furia dei giovanissimi oltrarnini che facevano le ronde per Savonarola…

    • Thyrrenus scrive:

      si potrebbe pensare che la stessa idea di religione di stato, poi mutuata dall’Impero romano, sia stata sviluppata prima dai sasanidi

      • mirkhond scrive:

        Beh, però la religione di stato romana esisteva già, strutturata da Augusto, sia pure assumendo forme sincretiche e accoglienza di tutti i culti dell’Impero, fatta eccezione per i Giudei e i Cristiani.
        Casomai l’influenza sasanide (ma anche del Giudaismo e del Cristianesimo) si può notare nella tendenza monoteizzante del tardo paganesimo romano, nei secoli III-IV d.C., coi culti di Mithra e del Sol Invictus.

    • Thyrrenus scrive:

      La confessione è attestata già nelle prime comunità cristiane, solo che era pubblica.

  45. mirkhond scrive:

    Baghdad

  46. izzaldin scrive:

    in topic
    http://www.theguardian.com/world/2015/sep/11/crane-crashes-grand-mosque-mecca-haj-pilgrimage

    si parla delle misure di sicurezza E architettoniche per i pellegrinaggi decise dalle autorità de la Mecca

  47. MOI scrive:

    @ HABS

    A proposito di Religioni …

    http://www.youtube.com/watch?v=2Ho6cvgeFqc

    … ufficiale : Ottopermille al Dipréismo nel 2016 ?

    Rissa in TV a Canale Italia: Andrea Diprè contro tutti (versione estesa)

    PS

    Si noti che Andrea Dipré la pensa come Klemens von Metternich sull’ Italia 😉 …

  48. MOI scrive:

    @ MIGUEL

    La confessione ispirò a Freud la psicanalisi … solo con il vantaggio di lucrarci. Lo scrisse lui stesso, almeno la prima 😉 cosa.

    ——

    L’Islam lascia in pace per le idee ? E’ abbastanza controintuitivo 😉 …

    • Miguel Martinez scrive:

      “L’Islam lascia in pace per le idee ? E’ abbastanza controintuitivo”

      Infatti, è controintuivo per chi non conosce l’Islam.

      • MOI scrive:

        Quindi i Profughi scappano da ciò che non conoscono ?

        • Miguel Martinez scrive:

          Ma non riesci a capire la differenza tra idee e azioni?

          • MOI scrive:

            Be’, se pensiero e azione fossero sempre sconnessi tra loro non credo che esisterebbe ciò che chiamiamo “Storia” …

          • Francesco scrive:

            ma no, MOI, son solo coincidenze

          • Miguel Martinez scrive:

            OT, ma decisamente per Moi… questo sito, con il titolo “Shiite happens, but we keep a sunni disposition”

            http://gift2shias.com/

          • PinoMamet scrive:

            Ho dato un’occhiata al sito e non ci ho capito assolutamente niente…

            e questo secondo me è indicativo di quanto l’europeo occidentale sappia dell’Islam 😉

            (non dico occidentale nel senso che “mamma mia stanno trasformandoci nell’Eurabiaaa”, ma nel senso che nell’Europa orientale, a cominciare dai Balcani, l’Islam c’è…)

            vedo che il tizio ce l’ha moltissimo con i “magi” (majoos, che ha un suono insieme inquietante e comico, in italiano…), anzi, specificamente con i “magi sassanidi”.

            Viene da pensare che per ognuno la Storia si sia fermata in un momento particolare: per le ossessioni europee, si tratta magari della Rivoluzione francese, o di quella russa, con la Massoneria dentro a fare da fil rouge…

            per gli arabi (?) è la conquista islamica del regno di Persia, forse;
            in cui per la prima volta un popolo molto grande, di cultura antica e complessa quanto e probabilmente più di quella araba, viene assorbito all’interno dell’ecumene musulmano, con le inevitabili conseguenze.

            I cristiani, a quanto vedo, compaiono nel sito solo come comprimari, non diversamente dagli immancabili ebrei, ed esattamente come questi ultimi sono visti nella cultura complottista anche europea:
            gli amici-dei-nostri-nemici, i falsi amici, quelli che predicano bene ma tengono rigorosamente nascosti ai non iniziati i loro segreti, il loro “lato oscuro”
            (“secondo le scrittura cristiane, il loro Messia massacrerà milioni di persone!!”)

            Però l’attenzione è tutta inter-islamica.

            Una cosa che gli euro-americani, quando parlando di Islam, dovrebbero tenere presente…

      • Francesco scrive:

        Miguel

        per te il politeismo ricade nelle idee o no? perchè ho qualche dubbio che l’Islam lasci in pace i politeisti

        ciao

  49. MOI scrive:

    Hai contestato tu stesso a Tahar Ben Jelloun di potersi arrogare il “NON sono dei Veri” …

  50. habsburgicus scrive:

    @
    Miguel
    su confessione e inquisizione

    su confessione, tutto sommato non hai torto (almeno nella versione cattolica “classica”, tardo-medievale e ancor più controriformistica e tradizionale, sino al noto evento)
    su inquisizione, invece..mi stupisci, tanto che non pensavo che il commento fosse tuo ! è vero che aliquamdiu dormitat et Homerus, dunque non c’è da preoccuparsi 😀
    se per inquisizione, intendiamo un tribunale di controllo sull’ “ideologia” (in quel caso la teologia) ve ne sono stati esempi prima in altre culturew, come altri hanno già rammentato, e ve ne saranno molti dopo, fino ad oggi (pensiamo solo allo stalinismo)
    se invece intendiamo un tribunale che, partendo da una base religiosa, aveva soprattutto uno scopo politico, e cioè quello di salvare la Spagna e il Portogallo dai suoi nemici (e anche di fare abbassare la cresta alla ricca “proto-borghesia”..tanto che nel Portogallo del XVII secolo furono bruciati alcuni riccastri, legati al Re ! ve l’immaginato oggi un magnate, di quelli con accesso alla Casa Bianca, soggetto alla legge valida per i comuni mortali ? 😀 suvvia ! se mai la “legge è eguale per tutti” valse bella Storia fu in Portogallo allora !), orbene, se intendiamo questo, sbagli ancora di più !

    • habsburgicus scrive:

      se poi per inquisizione pensavi a cose inerenti al sesso, sbagli per la terza volta 😀
      l’Inquisizione non si occupava di sesso a meno che avesse conseguenze legali-giuridiche (bigamia)
      le Inquisizioni iberiche se ne occupavano ancor meno..in Castiglia non trattavano neppure la sodomia (punita con la morte, ma dai tribunali secolari)

      • izzaldin scrive:

        un libro che Miguel amerebbe (e che consiglio a chiunque non lo abbia letto) è Morte di un Inquisitore di Leonardo Sciascia, che ricostruisce nello specifico alcuni processi dell’Inquisizione in Sicilia da un punto di vista delle relazioni di potere cittadine.
        Se capitate a Palermo, andate a Palazzo Steri dove si possono ammirare i graffiti fatti dai detenuti dell’inquisizione nelle celle in cui erano rinchiusi.
        Peccato che l’illuminista vicerè Caracciolo decise di bruciare tutti i documenti relativi al Tribunale dell’Inquisizione…

        • habsburgicus scrive:

          1782
          grande danno per la Storia, irreparabile

          in Spagna ci furono distruzioni napoleoniche e rosse durante la guerra civile ma il più si è salvato
          in Portogallo si è salvato quasi tutto (tranne, purtroppo, le liste dei cristiani nuovi che Pombal fece espressamente distruggere e che sarebbero state utilissime); Goa si è perduta e in parte fu distrutta dai portoghesi stessi, ma fra 1812 e 1815 (è un’amara ironia che Pombal fece trasferire gli archivi di Goa in Portogallo in 1774 all’epoca della prima abolizione ove verosimilmente si sarebbero salvat icome gli altri, ma nel 1778 con la restaurazione del tribunale di Goa dopo la caduta di Pombal furono rimandati in India; durante le guerre napoleoniche e temendo di “fare brutta figura” con gli inglesi, colà potentissimi, li distrussero dopo aver avuto ordine da Rio de Janeiro ove si era rifugiata la Corte a fine 1807; corre voce, e anche qualche fatto, che però qualcosa sarebbe stato inviato in Brasile, e in effetti qualcosina si è trovato in oscuri archivi brasiliani !)

          • izzaldin scrive:

            aspetta un attimo, però forse devo correggermi..
            proprio in Morte di un inquisitore Sciascia ricorda che NON fu iniziativa personale del Caracciolo ma che furono ordini superiori provenienti dalla Corona, che Caracciolo mise in atto di buon grado.
            Evidentemente c’era qualcosa da nascondere per sempre, al di là delle “ideologie”..
            dovrò riprendere in mano il libro per conferma

      • Miguel Martinez scrive:

        Non ho dubbi che tu ne sappia più di me.

        Non pensavo affatto al sesso, ma proprio alle “idee”. Cioè a pensieri eretici riguardanti la natura divina, la transustanziazione, la salvezza attraverso le opere, l’incarnazione di Gesù, ecc.

        Credo – correggimi se sbaglio – che l’Inquisizione si sia occupata di questioni del genere, che nell’Islam sarebbero considerate faccende del tutto private.

        Mentre nell’Islam ci sarebbero seri problemi riguardanti la corretta procedura nelle abluzioni rituali.

        • habsburgicus scrive:

          la natura divina, la transustanziazione, la salvezza attraverso le opere,

          si..per “stanare” gli eretici..ritenuti però pericolosi per l’ordine sociale e per la chiesa come istituzione…
          non vedo poi molta differenza (al-Hallaj, 922 d.C, non dice nulla ?)
          è peraltro vero che il Cristianesimo diede più importanza alle formulazioni dogmatiche..
          nell’Islam tutto è più semplice e certi problemi non si pongono né possono porsi (vabbè, ci furono i mu’taziliti, IX secolo)

        • izzaldin scrive:

          era una questione anche (credo) di potere spicciolo.
          Amore e Psiche Holding durante l’Inquisizione vi avrebbe fatti rinchiudere tutti per “blasfemia, ingiuria, disprezzo delle sacre immagini e dei sacramenti, eresia”
          https://it.wikipedia.org/wiki/Diego_La_Matina

        • PinoMamet scrive:

          Secondo me un modo chiaro di spiegare l’atteggiamento dell’Islam ai cristiani, è attraverso i Vangeli 😉

          voglio dire, i Farisei mica fermavano Gesù Cristo per sapere se fosse Panenteista o Pandeista (da non confondere con Panteista), ma per dirgli “abbiamo visto che i tuoi discepoli non si sono lavati le mani nel modo corretto prima di mangiare del pane, sicuro di essere ferrato sulla halakhà? (normativa ebraica)”

        • izzaldin scrive:

          se ti interessa approfondire l’argomento Inquisizione-sessualità consiglio il libro di Valerio Marchetti L’invenzione della Bisessualità, dove, analizzando le fonti dei tribunali ecclesiastici polacchi e lituani, Marchetti parla proprio delle discussioni intorno alla sessualità. Gran libro di un grande autore.

  51. MOI scrive:

    E’ salito a 107 il bilancio dei morti per il crollo di una gru sulla Grande Moschea alla Mecca, in Arabia Saudita. Lo riferisce il governo saudita, secondo la Bbc online.. I feriti sono più di 230. A causare il crollo, secondo la Protezione civile saudita, è stata una violenta tempesta.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/11/la-mecca-crolla-una-gru-sulla-grande-moschea-almeno-52-morti/2028485/

    —–

    Immancabili i commenti “à la Voltaire”, applicati all’ Islam …

  52. MOI scrive:

    http://alternative-news.tk/it/crane-that-fell-on-meccas-grand-mosque-killing-101-belongs-to-bin-laden-family/

    The giant Binladin Group was heading up the nearly two-year construction project to enlarge the mosque by 4.3 million square feet, enough space to accommodate 2.2 million Muslim worshipers inside the mosque at one time.

    http://www.wnd.com/2015/09/bin-laden-crane-collapses-kills-107-on-911-anniversary/

    La gru appartiene a una società di gru tedesca gestito dal consorzio della famiglia Bin Laden

  53. MOI scrive:

    Vogliono costruire centinaia di moschee in Europa, e poi qualcuno gliela fa cadere in casa.Sta a vedere che c’è lo zampino dei russi, o dei cinesi.

    …………….

    commento complottista

  54. MOI scrive:

    @ PINO

    Ma la sostituzione “D” e “T” non indicava la “rilettura” Cristiana, ma ancor più spesso Massonica ?

  55. mirkhond scrive:

    Pino

    C’è un messaggio per te.

  56. mirkhond scrive:

    le Inquisizioni iberiche se ne occupavano ancor meno..in Castiglia non trattavano neppure la sodomia (punita con la morte, ma dai tribunali secolari)

    Mica tanto. Solo che erano più miti e inclini al perdono, rispetto ai tribunali secolari.

  57. mirkhond scrive:

    Modeste proposte per aiutare i profughi siriani:

    Modeste proposte per aiutare i profughi siriani
    Maurizio Blondet 11 settembre 2015

    “Se l’Occidente non vuole che questi profughi periscano in mare, perché non leva le sanzioni che gravano sul popolo siriano, e sono già costate 143 miliardi di dollari alla Siria?”. La modesta proposta viene da una giovane siriana che ha parlato a Belgrado, investita dall’ondata di profughi, , domenica scorsa, su invito del movimento nazionale serbo Obraz.
    Belgrado, la giovane siriana
    Belgrado, la giovane siriana

    Nella sua modestia, è una informazione utile: nessun media europeo, figurarsi gli italiani, ha raccontato che contro la Siria abbiamo applicato sanzioni. Di solito, le sanzioni di questo genere colpiscono i bambini, perché fra le cose che non si possono più importare a causa del blocco ci sono gli ausilii per l’infanzia, latte in polvere, medicinali eccetera; colpiscono i poveri, colpiscono i malati che non riescono ad avere farmaci necessari.

    L’embargo in corso è un crimine contro l’umanità. Tanto più da quando sappiamo che contro l’ISIS e le sue 26 banche operative non è stata elevata alcuna sanzione, e queste possono fare tutte le operazioni internazionali che vogliono per conto del Califfo.

    “Perché l’Occidente non aiuta i siriani a restare a casa loro – ha continuato la giovane a Belgrado – aiutando l’armata siriana a sbarazzarsi dei terroristi e fare della Siria un paese nuovamente sicuro?”.

    Strano, ma è un po’ la stessa questione che ha posto Lavrov: “Kerry spinge la stranissima idea che sostenere Bashar Assad nella sua guerra anti-terroristi rafforza le posizioni del’ISIS, perché gli sponsor dell’ISIS vi pomperebbero ancor più armi e denaro…è una logica completamente a rovescio..”.

    Su questo esprimiamo il nostro modesto disaccordo: Kerry ha ragione. I suoi alleati sauditi, turchi, e il suo Pentagono, pomperebbero ancor più armi e denaro nei terroristi che hanno voluto. Lui lo sa perchè, come ha rivelato da pochi giorni l’ex direttore della DIA i servizi militari Usa) Michael Flynn, dal 2012 gli Usa hanno scientemente sostenuto l’ISIS per distruggere Assad.
    il rapporto Dia
    il rapporto Dia

    Quindi non si tratta di logica a rovescio; si tratta di menzogna e tradimento. Una posizione rivoltante, diciamola, per la Superpotenza depositaria dei Nostri Valori (occidentali: nozze gay e tutto il resto).

    Ma anche Lavrov ha dato un’utile informazione: ha rivelato che gli americani, per ripicca al fatto che Mosca ha mandato soldati in Siria, hanno interrotto – o ha minacciato di interrompere – i contatti fra le due forze armate (Usa e Russia), come sempre essenziali per “scongiurare incidenti indesiderabili e involontari”: “Ma se come Kerry ha detto molte volte, gli Stati Uniti vogliono congelare questo canale, then be our guest”.

    Sulla traduzione di questa frase qualcuno ha voluto stendere un dubbio. La frase significa: se volete incidenti, accomodatevi. Non si tratterebbe esattamente di ospitalità.

    Che la logica americana (e di Hollande, Merkel, Cameron…) sia un po’, anzi tanto contorta sulla Siria, chi può negarlo? Sembra torta e distorta a anche a un numero crescente di militari ed ufficiali americani, i quali si rifiuteranno di combattere “a fianco di Al Qaeda in Siria” per debellare, insieme alla suddetta Al Qaeda, l’ISIS. E lo fanno facendosi dei selfie con sul petto un cartello: “Io non mi unisco ad A l Qaeda” e postandoli con l’ hashtag #Idid’tJoin .

    militari Usa

    Anche questo è un modesto consiglio da non buttar via.

    Non ha certo intenzione di seguirlo Israele, che ultimamente ha cominciato coi suoi aerei ad attacca le posizione dell’Esercito siriano in appoggio ai gruppi terroristi, precisamente le artiglierie siriane nella zona di Al Zambani dove l’esercito siriano aveva appena riconquistato le posizioni ricacciando i terroristi dai margini della cittadina.

    Come dargli torto? Tutto questo sterminio, i massacri di 250 mila siriani e la fuoriusciuta di milioni dal paese, l’Occicdente lo fa’ per Sion.

    Tutto come prescrisse Oded Yinon, giornalista vicino al Mossad, sul celebre numero della rivista Kivunim del 1982: “La dissoluzione della Siria e, più tardi, dell’Irak, in aree specifiche per etnia e religione è l’obiettivo primario a lungo termine di Israele…La Siria si sfascerà in base alla struttura etnica e religiosa in diversi stati: ci sarà uno stato alawita lungo la costa, uno stato sunnita nell’area di Aleppo, un altro stato sunnita a Damasco, e i drusi creeranno un altro stato”: Non c’è male come profezia. Anche se lo smembramento della Siria s’è rivelato un compito un po’ più difficile, per un motivo preciso: è un paese di minoranze, molte delle quali si sentono garantite meglio dal regime alawita-laico degli Assad che da quello del Califfo tagliagole di sciiti sostenuto da Obama e dai sauditi. Chissà perché. Fatto sta che a combattere contro Assad in Siria non sono siriani, ma solo quasi mercenari stranieri raccolti da ogni dove e profumatamente stipendiati. Milioni di siriani, preferiscono scappare, vivere nei campi-profughi.

    Hanno dovuto fare anche parecchi false flag, atrocità di cui accusare Assad: come la volta che l’hanno esposto come il gasatore “del suo stesso popolo”; l’ammazzatore “dei bambini del suo stesso popolo” eccetera, ed erano pure e semplici menzogne: a commettere i delitti erano stati appunto gli avversari. E’ una lunga e solida tradizione, quella di trasformare il governante da abbattere in un mostro diabolico dal cuore di pietra.

    Gli Israeliani – siano o no con passaporto Usa o di qualche paese europeo – ci hanno provato con tenacia e fantasia – e chutzah. Subito dopo l’11 Settembre, l’allora assistente segretario di Stato di Bush jr. John Bolton (J), “era pronto a riferire al Congresso che il programma di sviluppo delle armi di distruzione di massa in Siria aveva raggiunto uno stadio tale da rappresentare una minaccia per il Medio Oriente ed era necessario occuparsene”. Erano i giorni in cui l’ex ambasciatore judaico a Washington Itamar Rabinovich diceva a Seymour Hersh che forse “i siriani avevano in anticipo notizie sugli attentati dell’11 Settembre e non avevano avvertito gli Stati Uniti”. Di lì a poco,il parlamentare americano Eliot Engel (J) proclamava: “Non mi sorprenderei se le armi di distruzione di massa [di Saddam, ndr.] che non riusciamo a trovare in Irak si trovassero oggi in Siria”. Nel 2005, quando il presidente libanese Hariri morì in un mega-attentato, risucirono a mettere su un tribunale internazionale che all’Aja accusò il regime siriano, e poi Hezbollah, del delitto: i falsi testimoni furono sbugiardati e i giudici “internazionali”, europei, discreditati.

    Il che porta spontaneamente a un modesto suggerimento: sarebbe bene che Israele cessasse di inventare in così gran numero calunniose menzogne, anche perché poi i media le riprendono e strombazzano, schierandosi subito con lo stato razzista e genocida che questa generazione, invece, dovrebbe contrastare. Anche ridurre i false flag contribuirebbe a rasserenare la situazione in Medio Oriente.

    http://www.maurizioblondet.it/modeste-proposte-per-aiutare-i-profughi-siriani/

    • Francesco scrive:

      >> le sanzioni di questo genere colpiscono i bambini, perché fra le cose che non si possono più importare a causa del blocco ci sono gli ausilii per l’infanzia, latte in polvere, medicinali eccetera;

      sbaglio o questa è una clamorosa cazzata? non sono un esperto di sanzioni ma mi pare che trattino prima di tutto cannoni, poi acciaio, macchinari per lavorare l’acciaio, prodotti chimici per fare munizioni e così via

      le sanzioni sul latte in polvere mi mancano proprio

      o sbaglio?

      grazie

      • Thyrrenus scrive:

        informati sugli effetti delle sanzioni all’irak negli anni ’90, le cifre anche da fonte onu sono paurose

        • Francesco scrive:

          infatti quelle sanzioni vennero poi ammorbidite (Oil for Food)

          ma non mi pare siano le sanzioni tipo, nè che la Siria ne abbia subite di simili

  58. mirkhond scrive:

    tu e Francesco

    I due volti della stessa schifosa, odiosa e viscida morale LIBERALE.

  59. MOI scrive:

    @ TUTTI

    Ma la famosa “Beghina” Italica (di solito immaginata Meridionale Cattolica-Padrepiolatra 😉 che parla solo dialetto strettissimo) siamo sicuri (mi ci metto dentro anch’io, eh …) che sia così “universalmente nota” ? O ne conosciamo solo la sprezzante caricatura Laicista fossilizzata nell’ Ottocento ?

    Primo indizio “che tocca” : la filologia ci porta nelle Fiandre (!) Medievali con “Begijnhof” … in particolare la città-museo di Bruges / Brugge nell’ attuale Belgio, per poi ritrovarsi in Olanda …sì, insomma: la massima espressione culturale di quella parola _ “beghina” _ è da quelle parti lì. Parti oggi secolarizzatissime, che al Vèc’ Cardinalâz’ ebbe a definire “sazie e disperate” (il Dipréismo ne è la versione extra-lusso, cafona arricchita !) … con l’ Islam incontrastato come alternativa all’ Edonismo Areligioso ove “Dio non è neppure un’ ipotesi” [cit. Messori] !

    … Come la mettiamo ?

    • izzaldin scrive:

      interessante la storia della parola “beghina” che hai riportato.
      Farei notare che anche la parola “bigotto” (cfr. Gott) deriva dalle lingue dei paesi del Nord.
      Trattasi forse di lasciti delle tensioni religiose cinquecentesche?
      saluti,
      Izzaldin

      • mirkhond scrive:

        C’erano anche i Begardi, cioé i beghini uomini.
        Tali tensioni transalpine, furono presenti anche nella Longobardia maior/Italia, nei secoli XIII-XIV, innestatesi sul fondo del movimento patarino milanese.
        E che portò sia a fenomeni di stretta osservanza cattolica, che ad aperte eresie come quella di Gerardo Segalelli da Parma nel 1260-1300 e di Frà Dolcino nel 1300-1307, contro il quale il papa bandì una crociata!

        • izzaldin scrive:

          Mirkhond cosa ne pensi degli Hussiti? mi pare c’entrino con questo mondo di cui parli..

          • mirkhond scrive:

            Sì, il “brodo” è lo stesso.
            Un iniziale rigorismo riformatore cattolico che finisce col rivoltarsi alla Chiesa, creando sfracelli e disperdendo energie altrimenti preziose per il rinnovamento della stessa Chiesa……

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Del resto la Chiesa per rinnovarsi deve sempre essere sull’orlo dello sfacelo: è una costante storica. Poi talvolta aspetta che la catastrofe sia già avvenuta, come nel XVI secolo o come adesso.

        • izzaldin scrive:

          @Mauricius
          questa è la differenza fra ebraismo e cristianesimo: quando si è sul”orlo del disastro, gli ebrei rieuscirono a rielaborare i sommovimenti eretici per rinnovare la fede (come vorrebbe mirkhond); vedasi i fermenti messianici del Seicento che portarono allo chassidismo..
          @Mirkhond
          purtroppo il cattolicesimo ha abbandonato il misticismo estremo bollandolo come eretico. Sono totalmente d’accordo sulla tua osservazione di “energie disperse”, ma spesso si tratta di reazioni all’ottusità del potere centrale
          saluti!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            L’ebraismo è privo di una struttura centralizzata, quindi è molto più “liquido”. Certo, se un ebreo cominciasse ad adorare una quindicina di divinità pagane dubito che la sua dottrina verrebbe rielaborata per ridar forza alla fede…

          • mirkhond scrive:

            Purtroppo tali reazioni hanno combinato più guai di quelli ai quali volevano rimediare.
            Nel Cattolicesimo c’è comunque un maggior sforzo razionalizzante rispetto alle Chiese Orientali.

  60. mirkhond scrive:

    Credo che Habsburgicus più volte abbia accennato ad una religiosità cattolica molto profonda e sentita, tra le genti europee settentrionali, tipo Bretagna, Normandia, Ile de France, Piccardia, Vallonia, Fiandre (Olanda inclusa) ecc.
    Del resto le origini del movimento che dal XVI secolo sarebbe passato alla storia col nome di crociata, ebbe i suoi inizi popolari proprio tra le sponde del Reno nel 1095-1096, con Pietro l’Eremita.
    Lo stesso Lutero con le sue inquietudini religiose che avrebbero portato ai disastri che conosciamo, veniva da una Germania profonda tormentata dall’idea della Salvezza, e non certo adusa a leggere il Decamerone…..

  61. mirkhond scrive:

    Dipréismo

    Che cos’è?

    • MOI scrive:

      Edonismo Laicista Ateista … solo senza le inevitabili ipocrisie di chi si deve ingraziare degli Ex Democristiani !

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      E’ una boiata, ovviamente. Un ex avvocato trentino, tale Andrea Dipré, riciclatosi come pseudo critico d’arte e televenditore, dopo essere diventato famoso grazie ai sedicenti artisti/fenomeni da baraccone che intervistava, ha deciso di darsi apertamente al trash dichiarato. In pratica il dipreismo è ciò che lui millanta come propria ideologia, quando invece pare che a guidarlo sia solo il suo desiderio di accumulare visualizzazioni su youtube intervistando e mostrando quanto di peggio trova in giro.
      Il suo “sodalizio artistico” con il sedicente sig. Giuseppe Simone credo che dica tutto…

  62. MOI scrive:

    Le Beghine NON prendevano voti e volevano “appartenere solo a Dio” … in un certo senso, molto paradossalmente “Protofemministe” 😉 però compatibilmente alla Cristianità !

  63. MOI scrive:

    M’interessava far nptare come un minimo di storicizzazione filologica della parola “beghina” ci porti ben presto molto lontano (nel luogo e nell’ immaginario) dalla “vecchia meridionale (semi ?)analfabeta che venera Padre Pio senza curarsi troppo di ricondurlo alla Chiesa”.

    • izzaldin scrive:

      ripeto (non avevo letto questo) la parola bigotto è anch’esso di origine nordica.
      I fichi d’India, simbolo della Sicilia, vennero importati dalle indie relativamente tardi, così come la pummarola e molti altri feticci identitari ritenuti “eterni”. Pensa al kilt.
      Non mi stupisce che una parola nata al nord europa poi ben si adatti a descrivere realtà geograficamente lontane.
      “Bigotto” si può dire di qualsiasi religione, ma probabilmente sarà nato come insulto ultra specifico verso qualche gruppo cristiano della Germani di vari secoli fa

  64. MOI scrive:

    Islam incontrastato come alternativa all’ Edonismo Areligioso

    ——

    Per questo Geert Wilders si triva nell’ imbarazzante situazione che … se vuol fare il Cristiano contro Quartieri a Luci Rosse e Coffee Shops (di marijuana) , delude chi vuole Salvare le Radici Cristiane dall’ Orda Islamica ! 😉

  65. MOI scrive:

    http://www.youtube.com/watch?v=cGhxRrXwX1Q

    @ Mauricius / Zeta

    Shi’ia 😉 Kimika …

    • PinoMamet scrive:

      OT ASSOLUTO!

      https://www.youtube.com/watch?v=FQoCXdUslLw

      nota facciale: i napoletani sono assolutamente identici e indistinguibili dai parmensi. Punto, due punti, punto e virgola 😉 😀

      a parte questo: il bambino biondo dopo 1:50, che se la prende con quello che lo ha chiamato “napoletano di merda”, non solo non ha traccia di accento napoletano, ma parla esattamente con l’intonazione (che non saprei definire altro che “borghese”) di una mia amica cremonese, anche lei (ed è una delle poche che conosco!) biondina.

      • mirkhond scrive:

        “nota facciale: i napoletani sono assolutamente identici e indistinguibili dai parmensi. Punto, due punti, punto e virgola 😉 :D”

        Pure nella mimica e nelle battute?
        Ho i miei dubbi….

      • MOI scrive:

        Quello del Kalashnikov per i politici … di dov’è ? Mi sa di basso-Balcanico … Albanese ? Montenegrino ? Macedone ? Kosovaro ?

      • PinoMamet scrive:

        Beh, per le battute, credo che in ogni singola parte del mondo il popolino abbia questa capacità;
        uno dei pochi lussi che la Storia gli ha concesso!

        Per quanto riguarda la mimica, si dice sempre che i meridionali gesticolino di più, ma a dire il vero io non ho mai rivelato differenze di sorta…

        anche questo, almeno per quanto riguarda l’Italia, mi sembra semmai un fatto di classe sociale:

        i borghesi (forse, ma non ne sarei troppo sicuro, anche i nobili, quando esistevano davvero 😉 ) hanno sviluppato la tendenza (secondo me innaturale 😉 ) a “stare composti”.

        Ora naturalmente siamo tutti cafoni e anche a questo non si fa caso 😀

        • mirkhond scrive:

          I miei conoscenti che sono stati a Parma e a Bologna, vi hanno notato solo tanta, tanta, tanta freddezza.
          A Parma condita con tanto snobismo…..

        • PinoMamet scrive:

          I tuoi conoscenti sono notoriamente sfortunati!
          😉

        • PinoMamet scrive:

          Però confermo che a Parma c’è un’anima snob;

          c’è anche un’anima popolaresca e caciarona, però.

          Di fatto, Parma sono due città, come Buda e Pest: Parma e Oltretorrente

          • mirkhond scrive:

            Qual’è la migliore?

          • PinoMamet scrive:

            Oltretorrente!

          • izzaldin scrive:

            verissimo. ho conosciuto entrambe le realtà (molto superficialmente eh) e mi hanno confermato entrambi questa impressione.

            Sui bambini presi in giro..

            Conosco bambini figli di amici e parenti emigrati al nord, che parlano in maniera totalmente “integrata” col posto in cui sono cresciuti fin da piccolissimi.
            Anche loro vengono presi in giro.
            A quella età basta una piccolissima differenza per essere derisi.
            Una volta a Bologna in autobus sentii un siparietto esilarante fra ragazzine che tornavano dalla scuola: una terrona una africana e una araba che scherzavano sugli stereotipi. esilarante!

          • PinoMamet scrive:

            Il bambino del link però era un napoletano a Napoli, preso in giro da un altro (suppongo suo coetaneo)… sempre napoletano, a sentire il cognome.

            Mi sono immaginato che si trattasse di uno dell’hinterland che prendeva in giro il “fighetto” del centro città, o qualcosa del genere.

          • Thyrrenus scrive:

            chissà perché un fiume o un torrente divide spesso il grano dal loglio 😉

  66. MOI scrive:

    @ MIRKHOND

    I “costumi (abbigliamento) tradizionali” in Emilia Romagna NON vanno molto oltre, nell’ immaginario, da quel che pui vedere in Novecento (opera un po’ troppo pretenziosa, a mio avviso …) di Bernardo Bertolucci o in La Neve nel Bicchiere di Florestano (!) Vancini (che preferisco, avendo meno pretese di “Epos” …) ma è tutto basato _ mi sa _ sul famoso quadro de Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, idealizzatissimo. Basti la zdàura con portamento da Matrona … 😉

  67. mirkhond scrive:

    Poco fa, stavo guardando delle foto sulla Stiria, su Maribor (Marburgo sulla Drava), Ptuj (Pettau), e mi veniva un senso di crescente malessere depressivo.
    Poi ho visto il video sui malauguri di Natale a Napoli 😉 e l’umore è leggermente risalito….
    Quando penso a quelle terre settentrionali tra le Alpi e il Danubio, ciò che vi sento mancante, è proprio lo spirito del Mediterraneo.
    La stessa sensazione di gelo me la danno Veneto, Trentino, Tirolo e Friuli con Trieste….

    • PinoMamet scrive:

      Mah, aldilà dei paesaggi e del clima, secondo me la famosa “freddezza” o “rigore mitteleuropeo” è un fatto culturale non saprei quanto antico…
      un “gusto acquisito”, insomma

      (sai quando uno inizia a mangiare una cosa che non gli piace, e dopo un po’ ci prende gusto? il gusto acquisito.)

      Poi logicamente anche il clima influisce, non voglio dire, ma a parte l’imitazione dei “freddi” borghesi in cravatta e colletto alto (Austria), o degli “scientifici” positivisti con baffoni a manubrio (Francia), o degli “inflessibili” nobili prussiani in uniforme (Germania), non vedo proprio perché un contadino bavarese o un oste di Praga dovrebbero essere più tristi e severi di un contadino catalano o di un oste sardo.
      (PS: i sardi, ora che ci penso, sono mediterranei, però non sprizzano allegria…)

      del resto, l’Oktoberfest non è certo il luogo della tristezza e della freddezza, e Freud c’ha scritto un libro intero sulle battute…

      • Roberto scrive:

        Beh dipende, se hai la sbornia triste rischi di piangere alla oktoberfest 🙂

        Comunque come già detto i tedeschi a me sembrano molto più caciaroni e festaioli rispetto allo stereotipo del freddo e grigio (pure i belgi, specialmente i valloni)

        • mirkhond scrive:

          I Valloni sono più calorosi rispetto ai Fiamminghi e agli Olandesi?

          • MOI scrive:

            Calorosi giù, Glaciali su … a me pare che la gente sia tendenzialmente diffidente e poco socievole dappertutto, specie nelle grandi città (ove anzi, spesso chi è “caloroso” ti vuol fregare … )

          • Roberto scrive:

            Si, i valloni mi sembrano più allegri dei fiamminghi che a loro volta mi paiono più simpatici degli olandesi (gli olandesi mi stanno un po’ antipatici lo ammetto)

        • PinoMamet scrive:

          Gli olandesi, a quanto mi dice un amico olandese, considerano i fiamminghi come i loro terroni 😉

          al mondo, come noto, ognuno è terrone di qualcun altro 😀

  68. MOI scrive:

    http://www.intelligonews.it/articoli/4-settembre-2015/30088/fusaro-aylan-usato-per-ideologia-e-l-emblema-di-una-grande-menzogna-nietzsche-diceva-

    Diego Fusaro: “Aylan usato per ideologia. E’ l’emblema di una grande menzogna, Nietzsche diceva…Nessuno mente tanto quanto l’uomo indignato”

  69. mirkhond scrive:

    Sai mi dispiace provare questi sentimenti contrastanti, in quanto fin da bambino ho sempre provato una simpatia per l’Austria, l’arco alpino orientale, il Friuli, la Carniola/Slovenia, l’Istria, le bandiere asburgica e prussiana, le divise asburgiche e prussiane, il pickelhaube, ecc.
    Poi però il pensiero della freddezza comportamentale, la non comprensione di Tedesco e Sloveno (ma non potevano restare tutti dei latinofoni? :)), le donne bionde e MAZZE, mi fanno aumentare la depressione….

  70. mirkhond scrive:

    L’unica tedesca bona che abbia mai visto in vita mia è una suora a Fiuggi, due anni fa! 😉

  71. mirkhond scrive:

    L’unica ceca bona che ho visto, è una cameriera di un film polacco-cecoslovacco degli anni ’70! 🙂

    • Roberto scrive:

      Se un giorno mi vieni a trovare andiamo a fare un giro negli uffici delle traduttrici ceche e poi mi dirai….

      Ma a proposito di film cecoslovacchi di qualche decennio fa conosci libuše safrankova (o chissà dove sono gli accenti)?

      • mirkhond scrive:

        Gli unici film cecoslovacchi che ho visto, sono uno del 1946, di cui non ricordo il nome, ed ambientato in epoca asburgica intorno al 1890, e riguardante uno sciopero di minatori cechi, di cui alcuni vengono arrestati, tra cui il figlio della protagonista.
        L’altro è una coproduzione polacco-cecoslovacca del 1975, Zaklete Rewiry, in Italiano Hotel Pacific, tratto da un romanzo autobiografico dello scrittore polacco Henryk Worcell (1909-1982), e ambientato nella Cracovia degli anni 1925-1935, ma girato in un hotel-ristorante di Praga e con metà degli attori cechi (l’altra metà polacchi, tra cui il protagonista Marek Kondrat).

  72. mirkhond scrive:

    “Se poi ti stupisci perché i politici fanno danni e distribuiscono appalti inutili, direi che forse non hai capito in che consiste il 90% del loro lavoro :D”

    Lo capisce benissimo, perché stando in certi ambienti, ha tutto da ricavarci nel difendere le fole di chi ci governa….

  73. mirkhond scrive:

    Sarebbe bello se si facessero corsi di lingua napoletana per tutta l’area tra le Alpi e il Danubio! 😉

    • Roberto scrive:

      Per l’Austria non mi pronuncio ma per la Germania puoi ragionevolmente girarla parlando solo in italiano, tra gli italiani, i figli di italiani e quelli che studiano italiano per amore dell’Italia

      • mirkhond scrive:

        “e quelli che studiano italiano per amore dell’Italia”

        Che non saranno moltissimi….

        ps. Herr Ruprecht con Frau Ruprecht parla in Tedesco?

        • Roberto scrive:

          “Non saranno moltissimi”

          Scherzi vero?

          Parliamo italiano, quando ci siamo conosciuti io non parlavo tedesco né francese e lei appunto era fra i “non tanti” che studiano italiano per amore dell’Italia (come suo padre d’altronde che parla un italiano ottimo, e come goethe prima di lui)

        • PinoMamet scrive:

          Una mia amica si è trasferita in Germania anni fa e e fa appunto l’insegnante di italiano…

          gli studenti non le mancano, e mi pare siano in netta maggioranza tedeschi

  74. mirkhond scrive:

    “Poi logicamente anche il clima influisce”

    Purtroppo sì, se si soffre di depressione e solitudine.
    Dentro di me c’è innanzitutto un paesaggio interiore, un paesaggio dell’anima, che è avvolto dall’oscurità.
    Se questo paesaggio oscuro interiore viene a coincidere con uno esteriore, fatto di mancanza di amore, di affetto, e di amicizia, allora è davvero il buio più totale….

  75. mirkhond scrive:

    Pino è mai stato in Germania?
    E in Austria?
    Che ne pensa davvero?

    • PinoMamet scrive:

      In Germania mai, in Austria sì…

      mah… la prima voltache ci andai ero in gita scolastica a Vienna, e mi ritrovai a parlare in italiano, appunto, con dei venditori iraniani in un mercato… in generale sono stato bene, ma ero in gita scolastica.

      Ho anche attraversato l’Austria un paio di volte in viaggio, a me i paesaggi alpini non entusiasmano ma loro li tengono davvero bene, la gente, per il poco che ho visto, mi è parsa normalmente simpatica

      Alcuni miei amici dotati di bambini ci vanno ogni estate, perché il posto a quanto pare è adatto ai bambini (paesini montani super attrezzati e pulitissimi) come ti raccontavo sono rimasti stupiti dall’ordine und disciplina che gli austriaci si aspettano anche dai bambini (e che ottengono, dai loro) ma a parte questo non si sono certo trovati male.

      • MOI scrive:

        Da noi invece, in Italiotland, si esagera dall’ altra parte:

        oramai immancabili nei ristoranti i cinni che si rincorrono e saltellano strillando come cercopitechi, incuranti di tutto e tutto … ogni tanto qualche genitore severo 😉 li redarguisce che non si urla forte (!) o che non si corre veloce (!) , difficilmente li rimproverano per entrambe le cose e ancor più difficilmente li rimproverano proprio.

  76. MOI scrive:

    OT sulle fisse degli USA e le antipatie che si attirano nel resto del mondo …

    dopo la polemica su Heimdall “black”(che per me rimane una cazzata del Politically Correct, USAcentrista !)* in Thor, quella su Johnny Storm nei nuovi Fantastic4 … al dilà del fatto che non ho capito perché non abbiano “annerito” l’ Elasticone 😉 per evitare l’ ulteriore licenza poetica che Johnny e Susy non sono più “SemiIdentical Twins”, a parte questo … c’è gente che per difendere i “Blacks” dice che Natalie Portman NON è “White” in quanto “Jew” !

    … * c’è invece chi dice che i “Kikes” che spadroneggiano a Hollywood abbiano mostrato Odio Talmudico per i “German-Nordics” …

    • MOI scrive:

      Il Cosone 😉 si ricopre geneticamente di pietra subito, quindi qualunque colore di pelle avesse …

    • PinoMamet scrive:

      C’entra qualcosa Natalie Portman con i Fantastici 4?

      Non so, chiedo, non ho idea.

      ha appena fatto la regia, e recitato, di Sippur ‘al Ahavà V’Chòsek (Racconto di amore e tenebra, tipo) tratto da un libro di Amos Oz.

      Parla un ottimo ebraico, nel film recita in ebraico con accento yiddish- est europeo (è un film storico).

  77. MOI scrive:

    Invece due parole “In Odium Fidei” 😉 di cui non mi spiego le origini sono “colli storti” e “codini” … ma credo che siano Toscanismi ! 😉

    • Thyrrenus scrive:

      codini erano gli aristocratici che portavano parrucche col codino

      • MOI scrive:

        … e i “colli storti” ?

        • MOI scrive:

          ho trovato qualche allusione alla preghiera, ma lì il collo non è “storto” … è “inclinato”, perciò mi convince poco.

        • Thyrrenus scrive:

          mi sembrava romano col significato di ‘falsi’
          però ecco che trovo questo:
          “e bisognar star ben lontano da questi colli storti, che mentre guardano il Cielo, rubbano la terra”

          Piero Marcellino Oraffi, Vita del beato Bernardo Tolomei fondator dell’ordine di Monte Oliveto, Venezia 1650, p. 161

  78. MOI scrive:

    Una teoria abbandonata attribuiva l’origine di “beghine” a “bega”, che in EmiliaRomagna (e immagino anche sopra) è un termine generico sia per “insetto” specialmente “scarafaggio” (nero) che per “seccatura” … esattamente come “bug” in Inglese !

    • izzaldin scrive:

      incredibile ‘sto fatto di bega/bug. Siete celtico-norreno davvero allora, Borghezio può esultare 🙂
      codini può essere che derivi dalla rivoluzione francese?

    • PinoMamet scrive:

      A paret che celti e norreni non c’entrano gli uni con gli altri (i Celti essendo i terroni dei Norreni 😉 ) credo che ci sia anche un legame con “baco” in italiano…

      nel linguaggio italiano comune, il “bego” è entrato nella forma di “bigattino” che è il nome comune che i pescatori danno alla larva della mosca;
      però in Lombardia sono “cagnotti” e in Toscana, mi pare “bachini”, ma a parte queste eccezioni il lessico alieutico 😉 italiano ha accettato la forma cispadana (o piemontese, boh) “bigattini”.

      • izzaldin scrive:

        fa piacere venire corretti!
        è vero non avevo pensato ai bigattini.
        Su internet trovai che ‘Baco’ deriva dal latino ‘opacum’, quindi ci può stare

  79. MOI scrive:

    @ IZZALDIN

    Per Dante Islamofobo intendi Maometto all’ Inferno ? Tranquo ! Come tutte le “robe fatte fare a scuola” Dante viene obliato subito da ameno 9 Italici su 10 subito dopo la “matura” … pardon : l’ “Esame di Stato” !

  80. MOI scrive:

    Deutschland wacht auf, Wir sind das Volk! – PEGIDA

    http://www.youtube.com/watch?v=j5zPw4MALVQ

  81. MOI scrive:

    Grillo, da buon Genovese, la butta in “palanche” e relativa gestione “criminale” [sic] dello Stato Italiano :

    http://www.youtube.com/watch?v=atVxKAlDAY4

    ———–

    @ MIRKHOND

    In comune con Andrea Dipré, una (!) cosa ce l’ hai :

    … l’ idea di Klemens Von Metternich sull’ Italia come semplice “espressione geografica” !

    Tu però ragioni in termini di Popoli, lui ragiona in termini di Stile di Vita Vs Politici e Intellettualoidi (ritenendosi un Intellettuale Vero, avendo capito il Valore Cosmico della Figa).

  82. MOI scrive:

    @ MAURICIUS

    Giuseppe Simone è quello che vuole espressamente il “Welfare della Figa” ?

  83. MOI scrive:

    In alcuni Paesi, anche se ovviamente con un altro nome, pare che esista ! Ma per i Disabili … “da Noi” si tradurrebe in “Mignotte a spese del Contribuente per i Falsi Invalidi Amici di DeMita, di Mastella, di Gasperi, ecc … con i loro “Diritti Acquisiti” [sic]

    Habs ne sa senz’altro di più …

  84. MOI scrive:

    @ HABS

    Vauro Senesi: un uomo, una caricatura … di sé stesso !

    http://www.ibs.it/code/9788874248094/senesi-vauro/vade-retro-manuale.html

    In questo esilarante “Manuale di autodifesa dalle religioni” Vauro e Spinoza.it raccontano il loro viaggio attraverso tutti i principali culti, più o meno pagani, in voga ai nostri tempi. Dal Cristianesimo alla Apple, dal Calcio al Padanesimo, dal Vegetarianesimo a Scientology, i nostri eroi hanno sacrificato il loro corpo e la loro anima per permettere al lettore di districarsi con agilità da ninja in una delle attività più controverse di tutta la storia dell’uomo: il credere. Grazie a queste pagine Vauro e Spinoza.it spazzeranno via tutti i vostri dubbi sulla fede, sostituendoli con altri più grandi, facendovi tra le altre cose risparmiare un sacco di fatica: loro le religioni le hanno provate (quasi tutte), così non dovrete farlo voi.

  85. mirkhond scrive:

    “A parte che celti e norreni non c’entrano gli uni con gli altri (i Celti essendo i terroni dei Norreni 😉 )”

    Verissimo, e, anche se vi furono dei mescolamenti tra Harz, Reno e Boemia, cioè i Celti locali vennero assimilati e germanizzati, l’avanzata delle stirpi germaniche verso il sud, favorì la conquista romana della Gallia e delle terre in parte celtiche tra le Alpi e il Danubio.
    I Celti stretti tra due fuochi, Roma e i Germani, in gran parte preferirono sottomettersi alla prima che ai secondi…..

    • PinoMamet scrive:

      Infatti.

      Secondo me anche perché erano più vicini al mondo latino-mediterraneo sia per contatti ormai secolari che avevano in parte uniformato la cultura materiale e direi spirituale (il vino, i miti ecc.)

      sia perchè, in partenza, più simili linguisticamente, anche se il nostro Thyrrenus non ci crede 😉

      Ma ho un esempio lampante, a proposito di irlandese che, come dice Thyrrenus, pare un linguaggio di fate e elfi e non si vede la somiglianza col latino dove stia:

      allora, una conoscente irlandese si chiama Ailbhe;

      si pronuncia Alva;

      in gaelico antico mi pare fosse scritto Alba;

      e significa, esattamente, Alba (cioè, aurora, ma anche bianca).

      • Thyrrenus scrive:

        Fadhb ar bith (nessun problema)
        Tá sé sin go maith (va bene)
        Go raibh maith agat (grazie)
        Ná bac leis (nn fa niente)

        non male questa coppia:
        Beoir (birra)
        Béarla (lingua inglese)

        poi lo scioglilingua:

        Ná bac le mac an bhacaigh is ní bhacfaidh mac an bhacaigh leat
        (Non disturbare il figlio del mendicante e il figlio del mendicante non disturberà te)

        insomma

        Cabhair! (aiuto!)
        😉

      • PinoMamet scrive:

        Ok, e quindi?

        Si sa che le lingue evolvono. Il gaelico irlandese si è evoluto dall’antico irlandese, che è un ramo della famiglia goidelica che discende, pare, dal Celtico-Q (o, secondo un’altra divisione della lingue celtiche, dal Celtico Insulare).

        Il che non impedisce ai linguisti (a loro, mica a me) di notare la vicinanza delle lingue celtiche antiche con quelle italiche.

        le lingue, appunto, cambiano nel tempo, che c’è di strano?

        Oppure tu leggi le Tavole Eugubine così, a colazione? 😉

        No, perché molti miei studenti a ripetizione hanno già abbastanza problemi col latino…. 😉

      • PinoMamet scrive:

        Da un gruppo svizzero che si fa fare i testi in celtico (antico) da un professore viennese:

        Omnos

        Immi daga uimpi geneta
        lana beððos et iouintutos
        Blatus ceti, cantla carami
        Aia gnata uimpi iouinca
        pid in cete tu toue suoine
        pid uregisi peli doniobi
        Aia gnata uimpi iouinca
        pid in cete tu toue suoine

        Aia mape coime, adrete!
        In blatugabagli uorete
        cante snon celiIui in cete!

        Vrit- me lindos dubnon -piseti (x2)

        Nimmi mapos, immi drucocu
        In cetobi selgin agumi
        selgin blatos tou iouintutos
        Nu, uoregon, cu, uorigamos
        lamman, cu, suuercin lingamos
        indui uelui cantla canamos!
        Nimmi mapos, immi drucocu
        In cetobi selgin agumi

        Ne moi iantus gnaton uorega
        iantus drucocunos uoregon
        cante toi in medie cete

        Vrit- me lindos dubnon -piseti (x4)

        Cu allate, papon sod urege
        eððiIo de iantu in cridie
        VediIumi: cante moi uosta!

        Ne, a gnata, ne uostami, ne te carami!
        Nec carasumi!

        Boua daga uimpi geneta
        Immi trouga, lana nariIas

        Vrit- me lindos dubnon -piseti (x2)
        Postato da citruswind Gio, 05/05/2011 – 15:10
        Commenti dell’autore:

        Language is Gaulish.
        Video:
        http://www.youtube.com/watch?v=msRy4vcSX4k
        Vedi il video
        Prova ad allineare
        traduzione in Italiano
        Paura

        Sono una ragazza fiera e carina
        piena di virtù e di giovinezza
        Amo i fiori e i canti della foresta
        Ehi, ragazza giovane e carina
        che fai da sola nella foresta
        lontano dagli altri?
        Ehi, ragazza giovane e carina
        che fai da sola nella foresta?

        Ehi, bel ragazzo, vieni qui!
        Raccogliamo insieme alcuni fiori
        nella foresta!

        Adesso solo lo stagno profondo mi attende (x2)

        Non sono un ragazzo, sono il lupo cattivo
        vado a caccia nei boschi
        vado a caccia per il fiore della tua giovinezza
        Bene, lupo, facciamo un gioco
        balliamo una danza allegra
        cantiamo canti graziosi!

        Non mi piacciono i giochi dei bambini
        mi piace fare i giochi sinistri dei lupi
        nelle profondità della foresta, con te!

        Adesso solo lo stagno profondo mi attende (x2)

        Lupo selvaggio, fa’ ciò che
        il tuo cuore desidera
        Ma ti prego: Stai con me!

        No, ragazza, non sto con te e non ti amo!
        Non ti ho mai amata!

        Ero una ragazza fiera e carina
        Adesso sono povera e sopraffatta dalla vergogna

        Adesso solo lo stagno profondo mi attende (x2)

        Taken from http://lyricstranslate.com/it/omnos-paura.html#ixzz3lbH256S7

      • Roberto scrive:

        Domanda da totale profano, quello di Alba non potrebbe essere un semplice caso?

        • PinoMamet scrive:

          A orecchio, direi che non è detto che sia un caso, poi non so di preciso.

          • PinoMamet scrive:

            Ah pensavo che ti riferissi alla città piemontese…

            mmmm, no, quello di Ailbhe- Alba non credo proprio sia un caso.

            Come quello di anem- anima… di Righ (hai presente il suffisso -rix?) – Rex (re) e probabilmente molti altri, che mi sfuggono perché non mi sono mai occupato della questione, ma ai linguisti occhiuti non sono sfuggiti
            😉

          • Roberto scrive:

            Grazie

      • Thyrrenus scrive:

        Caspita. Una lirica davvero ‘celtica’, insomma bella e cupa.
        Comunque non mettevo in dubbio che la lingua celtica non avesse origini e dunque ‘radici’ comuni al latino e le altre lingue italiche. Il dubbio stava nella effettiva vicinanza. Come sai meglio di me latino e greco sono anche loro ben imparentati, sarà un vizio mio, ma da profano li trovo più vicini tra loro rispetto ale loro pur innegabili origini comuni colle lingue celtiche. Comunque divertiti con questo video che segnalai ad Habsburgicus sui ‘dacologi’, scoprirai che non sono i romani ad aver insegnato il latino ai daci ma …

        https://www.youtube.com/watch?v=3zLTD_6DyXs
        🙂
        P.S.: a scanso d’equivoci: non sono ‘dacologo’ 🙂

        • Thyrrenus scrive:

          L’interrogativo fondamentale viene posto nel video dopo i primi cinque minuti…

        • PinoMamet scrive:

          Beh ma se leggi il testo in originale vedi una smolgianza col latino ed il greco davvero notevole:

          “immi” = io sono (eimì greco)
          “lana beddos” “piena di bellezza” (plena… bellum nel senso di “bello” attestato già in Catullo)
          “tou iouintutos” “della tua gioventù” (tuae iuventutis)
          “cantla canemos” “cantiamo i canti” (canemus)
          “in medie cete” “in mezzo al bosco” (in medio…)

          ecc.

          • Miguel Martinez scrive:

            Presumo che si tratti di un refuso, ma mi piace molto il termine “smolgianza” per definire quell’indefinibile-che, che rende reciprocamente comprensibili le lingue indoeuropee.

            In fondo, anche “smolgianza” ha qualcosa di familiare.

          • PinoMamet scrive:

            Andata per “smolgianza”

            hai il mio voto per aggiungerla al Dizionario 🙂

          • PinoMamet scrive:

            “mapos” dovrebbe essere il “mab” gallese e il “mac” gaelico

            Ora che mi viene in mente:
            ho letto (non tutto perchè è un mattonazzo) La Dea bianca, di Robert Graves.

            Che non è neanche gallese (se non onorario) ma inglese.
            Ora, io non sono un esperto di letteratura gallese o celtica (ma neanche Robert Graves…) o di mitologie comparate.

            Mi pare però che l’autore, seguendo il filone “celtico” del pensiero inglese, faccia un affascinante, assurdo, suggestivo, colto, enorme minestrone;

            che, tra piste sbagliate ed etimologie farlocche, riesca miracolosamente a trovare qualcosa di autentico, a volte per errore a volte per genialità.

            Naturalmente non va preso alla lettera.

            Insomma, un Elemire Zolla “celtico”, meno trombone, altrettanto inconcludente, e sicuramente un morto di figa (e lo dico per lodarlo).

        • PinoMamet scrive:

          Sui dacologi: mi fai un riassunto?

          Ok, i Romani hanno imparato il latino dai Daci (ok, se fa ppe ddì…) ma prima cosa avrebbero parlato??

        • Thyrrenus scrive:

          No io l’ho messa male: è che sono lo stesso popolo per i dacologi, Traiano voleva tornare a casa (esagero la tesi).

          Per la ballata celta: anche la musicalità delle parole sa effettivamente di latino.

  86. mirkhond scrive:

    In Gaelico Albainn è il nome della Scozia, col significato di Paese delle Montagne, e secondo Noel Malcolm, deriverebbe da un termine preindoeuropeo Alb/Alp da cui sono derivate le alpi, l’Albania e l’Albània Caucasica (Aghvan in Armeno, Arran in Arabo), l’attuale Azerbaigian ex sovietico!

  87. MOI scrive:

    Massimo Bernardi
    Ristoranti: Ma insomma, sono solo dei bambini!

    http://www.dissapore.com/mangiare-fuori/ristoranti-ma-insomma-sono-solo-dei-bambini/

    @ MIRKHOND

  88. MOI scrive:

    @ ROBERTO

    In Lussemburgo nei ristoranti c’è una specie di “Nido Ikea” e/o il Kinderverboten all’ ingresso ?

    • roberto scrive:

      né l’uno né l’altro.

      c’è spesso, anzi sempre, un kindermenu, sempre i seggioloni, ed un paio di pizzerie hanno l’angolo giochi/televisione

      poi anche se non è vietato nessuno porta i bambini da lea linster, o a ma langue sourit, per citare due ristoranti stellati. anche se a dire il vero c’è un giapponese, kamakura, che è un ristorante piuttosto lussuoso e che accetta molto volentieri i bambini.

      • MOI scrive:

        …. ma i cinni Lusseburghesi, “ci stanno in riga” 😉 o fanno i cercopitechi in calore 🙂 come quelli Italici ?

        • Roberto scrive:

          Io credo di essere stato molto fortunato perché non mi è mai capitato di essere disturbato da bambini in un ristorante. L’unico episodio a Parigi, due bambini francesi di circa 8 anni che giocavano a lanciarsi della ghiaia presa da un vaso. La prima volta che mi hanno colpito, li ho guardati male, la seconda protestato, la terza ho fatto una cazziata pazzesca a loro e ai genitori che protestavano.
          Ma è veramente l’unico episodio spiacevole che ricordo.

  89. MOI scrive:

    @ IZZALDIN

    Giusta osservazione, la tua :

    In effetti in Italia il feticcio identitario del cibo, secondario se non terziario nel resto d’ Europa (se non del Mondo, forse) è primario ! Tuttavia, personalmente, NON cerco il ristorante Italiano all’ Estero … è una forma di “estensione concettuale” del “mangiar fuori città” e del “mangiar fuori regione” ! 😉 E che senza queste due premesse non potrebbe sussistere, per quel che mi riguarda.

    • Roberto scrive:

      A voler essere pignoli lo stesso feticcio identitario ce l’hanno i francesi

      Tra l’altro se segui un po’ la polemica del cibo halal nelle mense scolastiche francesi, i lugubri destri sbattono in faccia a tutti l’argomento “devono adattarsi alle nostre tradizioni e alla nostra identità e mangiare il maiale”….e per quanto io adori il maiale, gente che si identifica nel porco mi lascia alquanto perplesso

    • Roberto scrive:

      Poi a pensarci, a parte l’onnipresente salame per l’apéro, non è che tutti i francesi mangino maiale in continuazione, anzi!

    • PinoMamet scrive:

      ma in Francia, dove sono dotati (come si è visto di recente…) di supermercati kasher frequentati da francesissimi ebrei, e dove i marocchini sono di casa dal tempo in cui ci abitava mio nonno (anni Venti e Trenta) c’è ancora qualcuno che la mena co’ ‘sta cosa del maiale??

      • Roberto scrive:

        O si, sono quelli che si identificano con il maiale….

      • daouda scrive:

        A proposito di porco, qual è quella storiella che i musulmani non mangiano maiale perché il corpo del profeta è stato mangiato da maiali e dunque non lo mangiano per rispettoa lui?

        ahahahahahaajaahhaahhaa

  90. MOI scrive:

    lo stesso feticcio identitario ce l’hanno i francesi

    ——–

    Certamente la Francia (… e anche la Spagna , eh !) NON è quel Krukkenland 😉 che, a parte le zone di confine ex AustroUngariche, è alquanto uniforme da Salurn a Flensburg ! 😉 In Scandinavia la Danimarca si distingue un po’ per i tramezzini smørrebrød e la Svezia per l’uso di bacche polari e lingoni, ma s

    La Francia però è senz’altro al secondo (!) posto … un feticcio identitario a tavola un (considervole) po’ meno presente, e soprattutto meno “localistico multi-level” (vedi quando dicevo dell’ estensione concettuale di cui sopra da “Fuori-Bologna” a “Fuori Italia” mediante “Fuori Emilia Romagna”… per arrivare a ricercare ogni cosa tipica in loco, anche se la globaizzazione pialla tutto low cost low quality con esotismi di paccottiglia “Macdonaldizzati” in Pizza-Kebab, China-Sushi-Wok , ecc …) …

    … Inoltre i Francesi ne hanno anche (!) ben altri di feticci identitari … lo StatoNazione difatto è un’ invenzione Giacobina. Secondo la provocazione del solito Eric Zemmour, l’ Italia è una Nazione senza Stato …

    ……………..

    Comunque ri-ri-ri-ripeto che NON c’è nulla di strano se la penisola lunga e stretta al centro del mare più trafficato della Storia sia nel bene e nel male “così com’è” !

    • Z. scrive:

      Secondo altri invece è uno stato senza nazione. Si mettano d’accordo 😀

      Ah, in realtà trovare i tonnarelli cacio e pepe a Roma non è mica così difficile.

    • Roberto scrive:

      Certo sulla cucina locale intesa come “la cucina del mio borgo è assolutamente diversa e migliore di quella del borgo vicino” ovviamente l’Italia è insuperabile, ma per la Francia la questione è meno semplice di quello che pensi.

      Certo, c’è la cuisine française che è orgoglio nazionale e che corrisponde a quella che noi consideriamo la “grande cucina” (in breve un piatto enorme vuoto con in mezzo una microscopica e complicatissima torre di ingredienti più o meno lussuosi….da piangere per la frustrazione).
      C’è però una cucina locale fortemente identitaria (un marsigliese è una bouillabaisse, un lionese è una andouillette, nell’aubrac sei una bistecca e così via)
      Anni fa quando la squadra di perpignan si è andata a giocare la finale del campionato nazionale di rugby a Parigi, aveva fatto scalpore un barbecue organizzato dai catalani sotto la tour eiffel con tanto di boutifarra, cargolade, aïoli e altre cose catalanissime

      • MOI scrive:

        T’ho detto già che metto la Francia al secondo posto e la Spagna al terzo 😉 … per il quarto, non saprei. 🙂

        • Roberto scrive:

          Non sto facendo una classifica ma seguendo il tuo discorso tra cucina e identità!

          Per la classifica
          IT
          FR
          GR
          PT (mi limito ai portoghesi all’estero non essendo mai stato in Portogallo)
          ESP

          poi largamente distaccate
          D
          B

          infine tutte le altre con DK e NL. Che si contendono l’ultimo posto

          • MOI scrive:

            DK, no … dài :

            https://it.wikipedia.org/wiki/Sm%C3%B8rrebr%C3%B8d

            NL … be’: formaggi (più simili che diversi tra loro), oliebollen e poco altro.

          • MOI scrive:

            B (cozze e patatine fritte, praline, birre artigianali …) lo metterei prima di D, e poi A

          • Roberto scrive:

            Guarda pure nel posto peggiore al mondo può esserci un eccellente ristorante (anche se diffido fortemente del noma che serve insetti…), ma in DK ho mangiato male veramente dappertutto (con un eccezione in un clamoroso buffet di aringhe). Almeno sono coerenti e non hai sorprese, sai che ti alzerai da tavola sognando una pizza….

          • Roberto scrive:

            Sull’ordine D – B ci ho riflettuto a lungo in questi anni…. Lo giustifico con una maggiore varietà in D, facilitata dalle dimensioni del paese

          • Z. scrive:

            Moi giustamente ricorda la birra belga, che poi diciamolo: c’è davvero birra al di fuori del Belgio? è come parlare di vino al di fuori dell’italia, un paradosso insomma 😀

          • Z. scrive:

            Dell’Italia, maiuscolo, che il Cielo mi perdoni!

          • Thyrrenus scrive:

            birra belga? fatti un giretto tra Germania e ‘Cecoslovacchia’ poi ne riparliamo! 🙂

          • Roberto scrive:

            Sulla birra concordo con thyrrenus, Germania e Repubblica Ceca über alles.
            Le belghe sono buone, anzi ottime, ma non svolgono secondo me la funzione della birra (darti un brividi di piacere freddo quando hai sete e fa caldo). Le belghe sono una cosa più simile al vino, da bere quando mangi

          • Z. scrive:

            Dissento. A me piace la birra con la consistenza del pollo arrosto!

            Il più delle volte bevo birre sotto o intorno ai 4º ma la belga è un altro mondo 🙂

        • Roberto scrive:

          Sono poi incuriosito da RO. Non ci sono mai stato e non ho mai visto un ristorante rumeno, ma sono stato spesso a casa di rumeni e ho sempre mangiato strabene con un misto slavo, turco, tedesco, balcanico veramente interessante

          • PinoMamet scrive:

            In Romania mi pare si mangi bene, confermo l’impressione di misto balcanico slavo turco tedesco.
            Non ricordo cosa ci mangia di locale, ma era roba sul turco comunque.

            Purtroppo il produttore locale, quasi ogni volta che ci andai, insistette per portarci in un ristorante italiano (ottimo, per carità) e quindi più di tanto non ho approfondito.

          • PinoMamet scrive:

            Errata corrige:

            “non ricordo cosa ci mangiai”, io, di locale.
            Comunque buono.

          • Thyrrenus scrive:

            Col mio ex coinquilino romeno dottorando in anglistica siamo andati a volte in quache buon ristorante turco di Colonia. Lui faceva il grosso ed ordinava i piatti con i nomi che avevano in Romania, i camerieri turchi pensavano che parlasse turco.

          • Thyrrenus scrive:

            In Romania (Transilvania e Moldavia settentrionale, Suceava e dintorni) trovai poco trincabile il vino. La mamaliga (la polenta) col latte non era male ma nemmeno un amore. Il resto non mi sorprese in generale, ma ricordo che era in genere buono.

          • daouda scrive:

            Boh io in Romania ho mangiato pesante, non mi pare sappiano cucinà tanto. Però magnano tanto, e debbo dire che gli italiani ormai fanno troppo gli schizzignosi e mangiano pure poco, che disdetta.

          • Francesco scrive:

            voto anch’io a favore della cucina romena, anche per gratitudine alle sciure romene che ci nutrivano splendidamente, tanti tanti anni fa quando ci andai ad aiutare un parroco a costruire la chiesa cattolica

            ah bei tempi! ero giovane, tra l’altro

      • MOI scrive:

        Sarà l’aria Italiana, ma in Francia, in materia di formaggi di montagna, “ci litigano” molto di più sul versante Alpino che sul versante Pirenaico … 😉

  91. MOI scrive:

    [omissis]

    In Scandinavia la Danimarca si distingue un po’ per i tramezzini smørrebrød e la Svezia per l’uso di bacche polari e lingoni, ma son robe da “Turista Fighetto” 😉 in primis …

    Aggiungo che appunto, la globalizzazione ha portato qualche alternativa al fast-food … ma NON si può negare la “fastfoodizzazione” di Pizza-Kebab, China-Sushi-Wok e affini !

  92. MOI scrive:

    Vale la pena citare la “tirade” del povero, compianto e vergognosamente ignorato Khaled Fouad Allam che non riusciva a trovare caci e pepi a Roma !

  93. MOI scrive:

    Primo Musulmano al Parlamento Italiano con l’ allora “Margherita” (ovviamente, NON la pizza …) , poi Souad Sbai e quindi l’ IslamoFighetto 😉 Khalid Chaouki (apprezzabile tuttavia per quel minimo di “Fitna Light” su Charlie Hebdo …) è il terzo e se la tiri un po’ meno.

    Era a RomaTermini … “vergognosamente” era riferito al fatto che a Dx dicevano che di autocritica nella Umma ne facesse troppo poca, a Sx che facesse bene a farla ma non troppo, sennò a Dx ci speculano.

    Ritengo che ne facesse quanto necessario.

  94. MOI scrive:

    … “Khaled” e “Khalid”, sono due varianti tipo “Giampaolo” e “Gian Paolo”, no ? 😉

  95. Moi scrive:

    @ THYRRENUS

    Considera che il principio alla base della glottologia celtofila in UK è lo stesso della dialettofila in Emilia Romagna :

    Più si riesce a far complicato, meglio è : Noi e solo Noi siamo i Ricercatori-Custodi di un idioma preziosissimo e unico al mondo ! … Come si può sconfondere 🙂 la soave melodia del Borgostocazzese di Sopra con i berci sguaiati del Borgostocazzese di Sotto ?! 😉

    • Thyrrenus scrive:

      🙂 🙂

    • PinoMamet scrive:

      In effetti credo che la situazione del cornico (variamente riproposto da associazioni differenti e credo rivali) sia esattamente questa…
      😉

      ma penso ci sia qualcosa di vero anche per le lingue effettivamente parlate, come il gallese.

      La mia impressione è che per qualche secolo di troppo 😉 siano state usate come dialetti cioè fregandosene delle grammatiche e lasciando che ogni paese andasse per così dire alla deriva con i suoi usi e idiosincrasie…

      e poi rilanciate come lingue come si fa con i dialetti quindi con grammatiche ormai complicatissime, diversificate chilometro per chilometro, e ingestibili per i non madrelingua… o dialettolingua 😉

  96. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Quanto è credibile nell’ immaginario Latino-Americano il “Tamarro Romantico” ?

    http://www.youtube.com/watch?v=-RPVMNhpKXM

    … in Italia, “tira”.

  97. Moi scrive:

    @ HABSBURGICUS

    Un istruttore di salsa-bachata-merengue l’ ho udito personalmente chiosare fra il serio e il faceto “Noi siamo l’ Ultimo Baluardo dell’ Eterosessualità ! “[sic] 😉

    … Il politicallycorrectometro quanto sengna ? 😉

  98. Moi scrive:

    “L’occidente ha sottovalutato il fenomeno Isis”: L’opinione di Khaled Fouad Allam, sociologo, ospite nella puntata di TGtg – Telegionali a confronto di Tv2000 del 16 ottobre 2014 condotta da Clara Iatosti, sul Califfato islamico.

    http://www.youtube.com/watch?v=b3uscJy3g80

  99. Moi scrive:

    Di nuovo IN TOPIC su “La Mecca”
    (suggestiva la data XI Settembre, indubbiamente anche laicamente …) :

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-strage-nella-moschea-de-la-mecca-lha-voluta-allah-13803.htm

    La strage nella moschea de La Mecca l’ha voluta Allah?
    di Rino Cammilleri

    […]

    Il fatalismo è strutturale alla religione islamica. Se le cose vanno bene, sia lode ad Allah; se vanno male, così ha voluto Allah. Il vantaggio psicologico di questa fede è che il musulmano non si lamenta col suo Dio. Il destino di ognuno è già scritto, perciò inutile questionare. Anzi, cercare di interpretare il volere di Allah rasenta il blasfemo, e per certe scuole islamiche lo è del tutto.

    [cit.]

    […]

    • Miguel Martinez scrive:

      Non sapevo dei tre milioni di pellegrini da smaltire ogni ora; per il resto, che dire… potevano far scrivere un articolo tre volte più documentato e interessante a uno studente del primo anno di lingue orientali.

    • daouda scrive:

      Camilleri non ha campito che ben poco dell’Islam è ben poco del cristianesimo. Inoltre tutti diciamo che è sempre Dio , lo dicono pure gli atei per sè stessi , è una banalità

      • izzaldin scrive:

        che si tratti forse di una antropomorfizzazione del divino derivante dal mondo greco? Può Dio essere “colpevole” di qualcosa?
        è interessante l’osservazione di Daouda, e credo che alcuni teorici/mistici cristiani (tra cui sicuramente Divo Barsotti) abbiano affrontato l’argomento

        • daouda scrive:

          Izzaldin nessuno ha detto che Dio è colpevole o che è autore del male. Calcolando che il male non c’è, ma è una relatività inerente a chi non sà fare e non fà sapere, perché dici che io bestemmio? Non è quello che intendevo.

  100. Moi scrive:

    @ IZZALDIN

    purtroppo il cattolicesimo ha abbandonato il misticismo estremo bollandolo come eretico

    [cit.]

    —–

    NON del tutto … Mai letto o ascoltato Padre Fanzaga e/o Padre Amorth quando parlano di Astuta Serpe Vs Regina della Pace ?

    • Z. scrive:

      Io conoscevo la Regina della Luce e il Principe della Pace.

      O ricordavo male?

      https://www.youtube.com/watch?v=-21AtiWV3TE

      No, no, ricordavo bene (00.34 e ss.)!

      Ascoltatevela tutta, ché vi fate una cultura, invece della robaccia di cui siete soliti pascervi: which can’t be heard, che nun se po sentì 😀

      • Miguel Martinez scrive:

        Per MOI (“per Moi” è un concetto filosofico):

        http://www.nyf.us/?p=1820

        Penis size myth

        As far as the bigger black penis size myth goes, every legitimate survey points to the fact that black men are significant smaller than white men. Tanzania was measured in a survey for condom size for the prevention of aids and the reordered average was 4.5 inches. http://pag.aids2012.org/abstracts.aspx?aid=10259

        Further evidence that debunks the black penis myth has come from a survey done in the US, which was taken by Huffington post. The results of this survey: all three of the biggest states are 90%+ white with around only 5% black. North Dakota which is primarily Nordic with virtually no blacks is #1; Rhode island which is 90% white almost no blacks is #2, then South Dakota, again mostly white, is #3.

    • izzaldin scrive:

      Non metto in dubbio che Amorth e Fanzaga siano in un certo senso una francia “psichedelica”.
      Ma, come ricorda più sopra il saggio Mirkhond,
      “Nel Cattolicesimo c’è comunque un maggior sforzo razionalizzante rispetto alle Chiese Orientali.”
      E poi mi pare che il ‘misticismo’ dei preti da te citati non abbia portato alla nascita di movimenti di massa, come ad esempio avvenne col modernismo, perciò la Chiesa li tollera e basta.
      Al momento parrebbe che Bergoglio abbia altre priorità, tipo diminuire i tempi del divorzio alla Sacra Rota o “perdonare” le donne che hanno fatto ricorso all’aborto, mettendole di fatto allo stesso livello dei lefebriani.
      Come diceva Mauritius più sopra, la presenza di un clero strutturato tende a evitare movimenti troppo repentini nelle pratiche religiose
      saludos
      Izzaldino

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Fanzaga e Amorth li chiami misticismo?
      Boh, in effetti potrebbero anche essere dei mistici. Nella misura in cui lo studente che porta la tesina in scienze in terza media potrebbe essere un fisico.

  101. mirkhond scrive:

    Tirreno e Habsburgicus

    Un regalino per voi:

    https://youtu.be/PbduBMbHTXE

  102. mirkhond scrive:

    Purtroppo capisco si e no tre parole di Rumeno, e ancora meno sentendolo parlato nei film.
    Il film sui Daci lo vidi in Italiano, ma ora non riesco a trovarlo.
    Poco fa stavo vedendo quello su Burebista, ma dopo neanche mezz’ora ho staccato perché non ci capivo un cazzo di Rumeno…. 🙂

    • Thyrrenus scrive:

      Voleva essere più un rimando ai bei paesaggi e ai meravigliosi monasteri della Moldavia settentrionale – Bucovina. Io li ammirai molto. Inoltre chissà, un misto alpestre-latinofono-ortodosso potrebbe interessarti.

  103. mirkhond scrive:

    Conosce una badante rumena della regione di Neamt, una brava regazza per carità, ma con un caratterino insopportabile, ogni volta che si nominava la parola Romania…. 😉

    • izzaldin scrive:

      avrei pagato per vedere una vostra conversazione 🙂

      • mirkhond scrive:

        Era solo uno stress, in quanto lei non sopportava che avessi un libro ungherese utilizzato per la mia tesi di laurea, non accettava la teoria che i Valacchi provenissero dalla sponda sud del Danubio, le critiche a Ceausescu, una visione meno negativa di re Michele, e soprattutto s’incazzava ogni volta che le chiedevo come funzionasse la loro sanità, l’assistenza psichiatrica, le ferrovie, le pensioni ecc., pensando che considerassi (a torto) la Romania come un paese di sottosviluppati.
        Ormai sono tre anni che non la vedo più….

        • izzaldin scrive:

          parlare di questioni legate all’identità nazionale con gente dell’est europeo però è rischioso di suo..

        • PinoMamet scrive:

          Chissà perchè i romeni ce l’hanno con gli ungheresi.

          Mio fratello dice che è per complesso di inferiorità (è un grande amante dell’Ungheria), i romeni sostengono di essere stati più corretti e aver pagato sempre tutto di tasca loro (riparazioni di guerra, roba del genere), no come gli ungheresi che pur non avendo risorse naturali si sono fatti grossi non pagando questo e quest’altro danno, gli ungheresi non so, penseranno che i romeni sono fessi.

          Poi la minoranza ungherese (o szekely che poi pressapoco credo faccia lo stesso) mi pare che pefr un po’ spadroneggiò in Transilvania, e mi pare che i romeni gliela fecero poi pagare;
          tutt’ora mi pare che gli ungheresi di Romania e i romeni etnici non si amino troppissimo.

          • PinoMamet scrive:

            Insomma, un sacco di “mi pare”.

            Comunque, per tornare alla cucina, l’Ungheria è il posto preferito da mio fratello per mangiare, peccato sia un po’ fuori mano…. una volta bastava andare a Fiume 😉

          • mirkhond scrive:

            Ce l’hanno per via dell’Unione Fraterna o Unione delle Tre Nazioni tra Tedeschi, Scekely e Ungheresi della Transilvania, che tra 1437-1438 fino al 1918, impedirono ai Valacchi di divenire la quarta “nazione” transilvana alla pari con le prime tre dominanti.
            Cosa di cui poi, i Valacchi si sono ampiamente vendicati dopo il 1918, con l’apoce sotto Ceausescu.
            Inoltre non accettano la soluzione di continuità tra l’abbandono della Dacia romana da parte di Aureliano (270-275 d.C.) nel 271-274 d.C. e i primi documenti certi della presenza valacca in Transilvania tra XI e XIII secolo dopo Cristo.
            Dove divennero maggioritari tra XVI e XVIII secolo.
            Insomma non gli va giù che gli odiati Ungheresi e i Szekely, erano in Transilvania MOLTO PRIMA dei Valacchi.
            Che, stando alla linguistica, giunsero in Transilvania da SUD del Danubio!

          • mirkhond scrive:

            l’apice

          • habsburgicus scrive:

            la Transilvania fu ungherese per 1000 anni ! (X secolo-1918)
            i romeni non avevano potere politico sino al 1918 (qualcosina da metà 1800–sin verso 1848 i “valacchi”, come si diceva allora erano poco più che servi)
            nel 1918 cambiò tutto, una vera rivoluzione..il romeno diventò padrone e l’ungherese servo (anche la riforma agraria, con astuzia levantiona, colpì solo i magiari e i secui=siculi=székely=szekler)
            e, se leggete nei DDI (Documenti Diplomatici Italiani), i memoranda in francese del conte Teleki (PM ungherese, suicida nell’apr 1941 per non dove attaccare la Jugoslavia rompendo la sua forma del 12/12/1940) a Ciano (che presumo manco ,li leggesse :D) oltre a infiniti dati di ogni tipo si trova sempre l’indignazione degli ungheresi (e di Teleki in particolar) per il fatto che il popolo magiaro di Transilvania, di “superiore cultura europea e latina” sia stato consegnato agli “inferiori” romeni, di civiltà greco-bizantina, estranei all’Europa !
            ciò prima dell’arbitrato di Vienna del 30/8/1940 in cui noi spingemmo per l’Ungheria e Ribbentrop per la Romania (anche se TUTTI i governi romeni dal 23 agosto 1944 in poi non lo dicono e parlano di una Germania ostile)..risultato, 1/3 Transilvania tornò all’Ungheria
            ci fu la commissione Rogeri (dal nome del nostro inviato speciale..fu Ministro nella Lettonia libera sino al 1940 quando testimoniò la sovietizzazione e più tardi aderirà a Salò il che gli costò poi la cacciata ignominiosa dal corpo diplomatico..più tarda, nell’epoca DC, gli fu permesso di collaborare con il suo ex-Ministero ma da esterno e tradusse dei libri dal russo) su infinite querimonie di “violazioni dei diritti umani” (si direbbe oggi..ilis temporibus si diceva “atrocità” et similia) che gli uni
            rinfacciavano agli altri
            nel sett-ott 1944 i sovietici, dopo il voltafaccia romeno del 23 agosto 1944, la conquistarono ma, per quanto promessa sin dal 23 agosto, la consegnarono ai romeni solo ad inizio marzo 1945 dopo la nomina del governo guidato dal “compagno di strada” Dr. Petru Groza che inizierà la marxistizzazione della Romania “il primo governo democratico della storia della Romania” si diceva sino al 22/12/1989
            da allora è romena, tutta..nunc et semper et in saecula saeculorum..anche se gli ungheresi, uomini patriottici, sperano che le ultime tre parole siano errate 😀

          • Thyrrenus scrive:

            “l’indignazione degli ungheresi (e di Teleki in particolar) per il fatto che il popolo magiaro di Transilvania, di “superiore cultura europea e latina” sia stato consegnato agli “inferiori” romeni, di civiltà greco-bizantina, estranei all’Europa !”

            già questo mi fa pensare che i magiari se la sono voluta e meritata

            inoltre, Habsburgicus, senza i romeni che misero al potere l’ammiraglio Horthy (che dovresti ben annoverare tra i tuoi 😉 ) tu avresti avuto un’Ungheria comunista!

            sugli ungheresi in Transilvania: gli szekely sono gli unici magiari di montagna che si sono mai visti, il popolo magiaro, forse guidato da una elite khazara ( 😉 ) e comunque di lingua turca (tra cui vanno annovertati gli Arpad), da bravo popolo nomade si insediò nelle pianure, in salita ci andavano malvolentieri, per cui non so chi stesse effettivamente sui monti all’epoca ma non credo ci siano stati molti magiari. Gli szekely si considerano ipermagiari ma è stato ipotizzata una loro ascendenza unna (sarebbero stati comandati a difendere i passi montuosi d’ingresso alla piana pannonica), si sono associati ai chiaramente molto affini tra gli ultimi arrivati nelle loro sedi attuali: i magiari appunto. 😉
            anche per gli szekely come per eventuali latinofoni la storia tace a lungo (fino al 1116)

            inoltre va ricordato che sebbene oggi gli ungheresi parlano una unica lingua (grazie all’aggressiva magiarizzazione iniziata nel 1867) il loro popolo è il risultato dell’unione di diversi popoli nomadi con diverse origini linguistiche (sia pur affini) cumani, tatari, resti unni, gepidi e quant’altro, tutti poco simpatizzanti di catene montuose

            a complicare le cose va ricordato che molti latinofoni come molti slavi ebbero elite turcofone o addirittura di ascendenza iranica

            non da tralasciare poi le solite obiezioni fatta agi magiarofili: i magiari sono stati il popolo dominante per mille anni e tuttavia il popolo balcanico più numeroso è latinofono,
            la Moldavia poi è un po’ lontanina dal Danubio che sarebbe stato attraversato dai valacchi per venire nell’odierna Romania (non si sa poi bene perché visti i problemi delle zone ‘neocolonizzate’: oltre il Danubio erant leones! ossia continue invasioni di popoli nomadi peceneghi, cumani, mongoli ecc. un po’ come mettersi a dormire sull’autostrada del sole)

            poi ci sarebbe il famoso passo delle Gesta Hungarorum per cui i magiari arrivando in zona avrebbero sottomesso in Transilvania un ‘dux blachorum’ ….

            ci furono poi i principi che attraversarono i Carpazi provenienti dalla Transilvania verso sud ed est creando in Muntenia e Moldavia due entità statali, … migrò un popolo con loro oppure loro presero possesso di terre popolate da un fracco di genti diverse tra cui spiccava già l’elemento latinofono? Certo che all’improvviso furono un fracco questi latini! E comunque venivano dalla Transilvania …
            Se invece ci fu una necessariamente massiccia migrazione dalla Bulgaria questa doveva essersi spopolata di botto. E perché avrebbero passato il fiume solo latinofoni? I bulgari non eran buoni a prendere possesso di terre eventualmente libere?
            uhm uhm 😉
            dal XIII sec. si parla inoltre di migrazioni di genti DALLA Transilvania che sfuggivano la cattolicizzazione forzata e la riduzione alla servitù della gleba approfittando del fatto che i loro padroni magiari erano stati momentaneamente piallati dai mongoli …

            certo che fuggire dai magiari cattolici per buttarsi in bocca a mongoli e tatari pagani può dirla lunga sui metodi magiari di cattolicizzazione…

            invece contro i ‘dacologi’: sembra che i reperti transilvani di età preromana siano prevalentemente riportabili a culture celte e non dacie … insomma grande è la confusione sotto il cielo, dunque eccellente in quanto interessante …

          • habsburgicus scrive:

            senza i romeni che misero al potere l’ammiraglio Horthy

            anche a questo c’è risposta, da parte magiara 😀
            essi negano l’importanza dell’intervento romeno, lo definiscono “a scopo di rapina” e solo accessoriamente anti-comunista, e sostengono, con dati, che il governo di Szeged (appunto Horthy) ce l’avrebbe fatta da solo o quasi
            doverosamente va rammentato che anche il romeno Mihai Sturdza, che fu Ministro degli Esteri legionario e nemico implacabile del comunismo, dice che furono i romeni a rovesciare il regine rosso di Béla Kun…dunque fra i romeni la coscienza dell’importanza da loro svolta nel rovesciare il comunismo in Ungheria (e, certo, facendo pure i propri interessi nazionali :D) è generale….non solo limitata ai “liberal-conservatori”, ma anche a persone molto, molto a destra !

          • habsburgicus scrive:

            poi ci sarebbe il famoso passo delle Gesta Hungarorum

            se ti riferisci all’Anonimo di Re Béla gli ungheresi lo svalutano, lo ritengono tardo e poco affidabile (al meglio)..si sono scritti trattati !

          • habsburgicus scrive:

            dal XIII sec. si parla inoltre di migrazioni di genti DALLA Transilvania che sfuggivano la cattolicizzazione forzata

            qui la storiografia magiara è del tutto all’opposto..
            si ammette che nel XIII secolo c’erano valacchi, ma pochi, e solo nel sud-est della Transilvania..si interpreta, almeno da alcuni, un documento latino di fine XIII secolo, che parlava di radunare i valacchi in una proprietà reale, come prova che erano pochissimi perché altrimenti non avrebbero potuto stare tutti in un’unica proprietà regia
            su emigrazioni di valacchi DALLA Transilvania in XIII secolo, nessun ungherese (e mi pare, almeno qui a ragione) potrebbe seguirti ! dunque cadono da sé anche i discorsi sulla presunta durezza della cattolicizzazione !
            P.S: se ti riferivi ad alcune storie sulla fondazione di quella che sarà la Valacchia, la storiografia magiara le ritiene favole

          • habsburgicus scrive:

            sulla fondazione della Moldavia (ma siamo già in XIV secolo) invece sì, ammettono la migrazione dal Maramures..pur enfatizzando il ruolo della Corona ungherese e la slealtà del primo “principe” valacco/romeno

        • habsburgicus scrive:

          una visione meno negativa di re Michele,

          è ostile a Re Mihai ?…chissà perché, boh…
          tuttavia non mi sorprende…anche una mia amica di Iasi ne ha, o almeno aveva, una pessima opinione
          Basescu, l’ex-presidente, lo chiamò “sluga la rusi” (servo dei russi)..in effetti l’ostilità a Re Michele è trasversale (legionari e simpatizzanti; nazionalisti “centristi o semi-destri” anche se in definitiva provenienti dal PCR come Basescu; sinistra del PSDR, nella “base” però; ceausisti puri)
          mi sembra che lo ammirino solo le classi colte e “liberal” 😀 (anche quelle del PSDR che ha sì una base “vetero” ma chi comanda è in genere stile PD 😀 anche se da loro è un po’ meglio, chiaro !)

  104. mirkhond scrive:

    Conoscevo

  105. Francesco scrive:

    per smaltire la delusione del Milan, niente di meglio del meraviglioso “Conan il Barbaro” in TV

    Pino, i grandissimi anni ’80 nel cinema!

    😀

    • Z. scrive:

      Consolati pensando a noialtri…

      • Francesco scrive:

        voi vi siete presi Allegri e quindi vi spetta la Maledizione del Secondo Anno

        noi abbiamo visto volare dei bei soldoni, dopo anni di pezzentismo da far gongolare Bergoglio, per metter su una squadra abborracciata da quinto posto!

  106. mirkhond scrive:

    la Transilvania fu ungherese per 1000 anni ! (X secolo-1918)

    E fino all’XI-XIII secolo NON abitata da Valacchi, stanziati a sud del Danubio!

    • habsburgicus scrive:

      per la storiografia ungherese, questo è un dogma ! espresso a voce alta sino al 1944..non poté essere espresso dal 1945 al 1989 (ma NON dissero mai il contrario, tacquero !) e dal 1989 tornano a ripeterlo a voce alta
      i più sostenevano che pure a fine XIII secolo erano pochissimi (i valacchi) e pochi sino al 1526..solo più tardi divennero tanti..alcuni si spingono a dire che i valacchi divennero maggioranza slo nel XVIII secolo, altri (probabilmente a ragione) già nel XVII..in seguito a migrazione dalla Romania..quelli del XVIII secolo puntano al malgoverno che pare spaventoso dei Fanarioti 😀 alcuni ungheresi fan notare, citando un raguano (che scriveva in italiano !) che nel 1761 romeni emigrarono pure in Bulgaria, soggetta allora al Corano ! preferivano un pascià turco (che per definizione, secondo la vox populi, è corrotto e perverso, con un harem sempre in crescita 😀 in più falso, infido, traditore 😀 sennò che Pascià d’Egitto sarebbe :D) al governo dei cristiani principi fanarioti !
      è curioso che anche una storiografia fanaticamente ostile all’Ungheria, quella serba, collimi su questo punto
      infatti per “spiegare” la presenza dei romeni del Timok, cioè in Serbia pre-1912 o “vera Serbia” (che i serbi chiamano valacchi, mentre riservano il nome di romeni a quelli del Banato, cioè ex-ungheresi) essi parlano del malgoverno dei Fanarioti e pongono le migrazioni in XVIII e inizio XIX–gli ultra-nazionalisti romeni infatti fra 1912 e 1919 “osarono” rivendicare pure quell’area, almeno come scambio per tutto il Banato (nel senso..vabbè nel Banato occidentale ci sono forse più serbi ma noi ce lo prendiamo perché tanto voi avete il Timok che dovrebbe essere nostro, e ci siamo da secoli 😀 al che i serbi dicono no il Timo ké nostro, vi ci siete da 100-150 anni :D)
      è interessante notare che serbi e ungheresi concordino con mega-migrazioni “valacche” nel XVIII secolo..allora i romeni, fin dal comunismo (e invero già Iorga, prima del marxismo) han preso a rivalutare i Fanarioti 😀 ora dicono che governavano bene e l’emigrazione di massa non ci sarebbe stata 😀

  107. mirkhond scrive:

    “l’indignazione degli ungheresi (e di Teleki in particolar) per il fatto che il popolo magiaro di Transilvania, di “superiore cultura europea e latina” sia stato consegnato agli “inferiori” romeni, di civiltà greco-bizantina, estranei all’Europa !”

    E’ curioso come gli eredi di Attila 😉 si considerassero parte della civiltà europea e latina, e disprezzassero i Rumeni, linguisticamente eredi di Roma, come inferiori ed estranei all’Europa perché di civiltà “greco-bizantina”! 🙂

    • habsburgicus scrive:

      forse “estranei all’Europa” mi è scappato 😀 lui diceva “balcanici”
      che, non era un complimento 😀
      il tutto però si spiega..aveva una visione culturale di Europa
      quella stessa, ancora 50 anni dopo, presente in Samuel Huntington
      Huntington infatti diceva che “vera Europa” (non so se usasse proprio queste parole ma il senso era questo) era solo quella che ha avuto un Medioevo latino cattolico
      in soldoni
      Europa=cattolici+protestanti
      (alcuni, ispirandosi ad Huntington, criticarono perciò l’inclusione di RO e BG in Europa..qualche tipo strano pure della Grecia 😀 che però è intoccabile, ma solo perché si enfatizza il classicismo..e si glissa sul bizantinismo o “romeismo”..come, e tu lo sai bene, fanno molti greci stessi :D)

  108. habsburgicus scrive:

    che io sappia, solo Philippide, nei 1920′ fra i romeni accettò (almeno al 99 %) la teoria della migrazione dal Sud..e fu perciò trattato da eretico 😀 [sembrò ammettere una piccolissima continuità in Banato, forse perché ci credeva forse per non essere linciato :D, ma nell’essenziale ammise che la continuità nel III secolo d.C non ci fu e che il popolo romeno di formò a Sud]
    ma con astuzia carpatica, risolse il problama facendoli migrare dal Sud in VI secolo d.C (o VII) dunque pur sempre tre secoli prima dei magiari !!! che se la presero nel didietro 😀

    • habsburgicus scrive:

      la storiografia ungherese ha però reso omaggio a Philippide, nei 30′, pur sotto il “bieko” Horthy (come lo attacca la storiografia post-1945 romena)
      gli riconobbe di aver rotto, UNICO E SOLO fra gli studiosi romeni il dogma della continuità in Dacia
      poi il resto deriva dal nazionalismo..e in privato, probabilmente, gli stessi ungheresi, cavallereschi, avranno ammirato il modo elegante con cui Philippide salvò capra e cavoli ovvero la scienza filologica (teoria della provenienza dal Sud) e la priorità romena contro gli ungheresi (in mancanza di documenti VII o XII secoli, cambia poco :D)

  109. MOI scrive:

    Ma quindi _ tornando a Cammilleri_ i Musulmani NON penseranno al crollo della gru a LaMecca proprio un 11 Settembre come Collera Divina di disapprovazione per quel che sta succedendo nella Umma, giusto ? Comunque, come si fa a voler male a un Apologeta che la Superiorità del Cristianesimo è nella bestemmia di protesta ? 😉 … E che se impara a distinguere Sci’iti e Wahabiti è solo per disimparare a distinguere Sbirulino e Provolino ? 😉

    • izzaldin scrive:

      la bestemmia NON è cattolica. è italiana e fino a qualche tempo fa, propria quasi esclusivamente della parte centro settentrionale; intendo in epoca pre-Mosconi naturalmente.
      La blasfemia è certamente più tollerata nel cristianesimo che nelle altre religioni, ma l’abitudine di bestemmiare è un ‘vanto’ quasi unicamente tricolore.

      • MOI scrive:

        @ IZZALDIN

        Rino Cammilleri è un Cattolico Meridionale, quindi secondo Luciano De Crescenzo è “irrimediabilmente Pagano nell’animo profondo” … insomma : probabilmente immagina il Dio Cristiano come un Simil-Zeus con aureola triangolare, pareo 😉 , crocifisso al collo 😉 assiso sul Trono di Pietra su di una specie di “Nuvolone Kinton” 😉 e l’ Allah Islamico come un gigantesco Arabone in turbante, palandrana, fusciacca, scimitarra a tracolla col gilettino dai bei ghirigori, scarpe arricciate e in ginocchio sul Kirman Laver Volante 😉 …

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ti assicuro, da cattolico quasi-meridionale, che De Crescenzo ha perso un’ulteriore occasione per starsene zitto.

          • MOI scrive:

            Però mi sa che Rino Cammilleri è personalmente fermo lì davvero, “concettualmente” a prima (!) di Senofane di Colofone …

  110. mirkhond scrive:

    Per Tirreno

    Interessanti le tue obiezioni.
    Però i Gepidi erano germanici di stirpe gotica, e parte almen del loro popolo abitò in Transilvania.
    La teoria della grande migrazione valacca, non parla di un evento accaduto tutto in una volta, ma gradualmente e in un paio di secoli.
    I Valacchi ne furono incentivati per il carattere nomade della loro economia, a differenza dei contigui Serbi e Bulgari slavizzati, che erano sedentari.
    Concordo sull’origine di Ungrovalacchia e Moldavia nei secoli XIII-XIV ad opera di Valacchi provenienti dalla Transilvania, ma se pensiamo a Bogdan, che fondò una dinastia in Moldavia nel 1359-1364, la sua orda ancora intorno al 1334-1335 era stanziata in Transilvania, migrando poi dopo il 1345 nelle terre che l’Ungheria aveva strappato all’Orda d’Oro e che vennero chiamate Moldavia.
    Ora stando a certe interpretazioni storiche, l’orda di Bogdan ancora intorno al 1330 era stanziata in Serbia, presso Vranje!
    Infine la linguistica mostra come la morfologia del Rumeno e dei linguaggi Valacchi sud-danubiani ha una struttura simile all’Albanese, e ciò denota come i Valacchi linguisticamente debbano avere un sostrato affine all’Albanese.
    Ora se accettiamo (e vi sono buone ragioni per farlo) che gli Albanesi siano un resto di un’area linguistica illirica molto più vasta, è dunque assai più verosimile che l’urheimat valacco, si trovasse nell’area tra Belgrado-Vidin- Sofia-Skopje-Kosovo, e che fino al X secolo dopo Cristo fosse assai compatta.
    Dopo quella data, la pressione bulgara verso ovest, seguita dalla conquista romana-bizantina della stessa Bulgaria accompagnata da una pesante pressione fiscale, e il bisogno ungherese di colonizzare terre non molto popolate come la Transilvania, il tutto unito al carattere di pastorizia seminomade acquisito dai Valacchi per sopravvivere alle devastazioni barbariche dei secoli precedenti, tutte queste cause favorirono la frantumazione del blocco valacco in una diaspora balcanica tra Istria e Mar Nero, e la migrazione dei gruppi più consistenti a nord del Danubio.

    • daouda scrive:

      Si ma allora si può ritenere che l’alabanese fosse affine al rumeno/valacco proprio perché originariamente illirico voleva dire retico-etrusco secondo la mitologia, ma tralasciando questo che non mi interessa, perché tendete a ritenere l’ungherese simile all’altaico-turchico se è una lingua uralica-ugrica?

      • mirkhond scrive:

        Perché gli Ungari/Magiari nacquero dalla fusione tra i Turchi Ogur con gli Ugrici Mansi, e i Turchi erano la classe dirigente, da cui emersero gli Arpad, la prima dinastia ungherese!

        • mirkhond scrive:

          Inoltre nel XIII secolo, grandi masse di Cumani in fuga dall’avanzata mongola, furono accolti in Ungheria negli anni 1230-1240 circa, e, lentamente assorbiti nell’ethnos magiaro, conservando a lungo la propria lingua turca e le proprie abitudini, pur se cattolicizzati.
          Idem gli Szekely della Transilvania, che, verosimilmente, sono un residuo unno poi magiarizzato!

  111. mirkhond scrive:

    Inoltre lo stesso nome rumeno della Transilvania, Ardeal è la derivazione dall’ungherese Erdely, ciò il paese delle foreste!

  112. mirkhond scrive:

    Quanto alle anonime Gesta Hungarorum, si ritiene che siano state composte intorno al 1200-1230, ed il manoscritto più antico è della seconda metà del XIII secolo.
    Dunque la menzione a presenze valacche in Transilvania può spiegarsi alla luce di più recenti vicende coeve all’autore.

  113. mirkhond scrive:

    “non so chi stesse effettivamente sui monti all’epoca ma non credo ci siano stati molti magiari.”

    Non vi sono però, nemmeno prove archeologiche evidenti della continuità di un insediamento latino dopo lo sgombero della Dacia da parte di Aureliano, se non per il secolo successivo fino all’arrivo degli Unni, e comunque in forme stentate e ridotte a pochi grandi centri urbani impoveriti, e gradualmente abbandonati tra 274 e 375-378 d.C.
    Molti anni fa, ai lavori su un convegno di studi sulla storia della Romania, le uniche tesimonianze certe di una continuità romana, presentate, furono quelle in Dobrugia, fino al 670-680 d.C. e sulle sponde del Danubio.
    Quando chiesi a questi studiosi quali prove vi fossero di una continuità latina nell’antica Dacia tra III e XIII secolo dopo Cristo, mi si rispose citando uno studioso persiano, Gardizi dell’XI secolo dopo Cristo.
    Il quale accennava ad una popolazione latinofona stanziata DA QUALCHE PARTE dell’area danubiano-balcanica.
    Insomma un po’ poco per affermare con decisione la teoria della continuità latinofona nella Dacia/Transilvania tra III e XIII secolo dopo Cristo!

  114. mirkhond scrive:

    Riguardo alla colonizzazione dell’Ungro-Valacchia, nel corso del XIII secolo dopo Cristo, essa fu possibile grazie all’invasione mongola che distrusse la provincia cattolica domenicana di Cumania e portò il grosso dei Qipchaq/Cumani colà stanziati e in gran parte cattolicizzati, in Ungheria per ripopolarla dalle devastazioni degli stessi Mongoli.
    Le terre su cui sorse la Moldavia, furono strappate all’Orda d’Oro da Luigi I d’Angio-Napoli, re d’Ungheria (1342-1382) nel 1345.
    In entrambi i casi la colonizzazione di quelle che divennero la Valacchia e la Moldavia fu favorita o comunque non ostacolata dalle stesse autorità ungheresi, che si riservarono l’alta sovranità su questi due principati valacchi (sovranità a dire il vero, tormentata e sempre contestata dai Valacchi interessati).
    Da quel che mi risulta, la pressione ungherese per la cattolicizzazione dei Valacchi transilvani, si fece oppressiva sotto gli Angioini nel XIV secolo.

  115. mirkhond scrive:

    “su emigrazioni di valacchi DALLA Transilvania in XIII secolo, nessun ungherese (e mi pare, almeno qui a ragione) potrebbe seguirti ! dunque cadono da sé anche i discorsi sulla presunta durezza della cattolicizzazione !
    P.S: se ti riferivi ad alcune storie sulla fondazione di quella che sarà la Valacchia, la storiografia magiara le ritiene favole”

    Vabbè e allora da DOVE provenivano i Valacchi che nel XIII secolo, colonizzarono le aree abbandonate dai Cumani, e che sarebbero state chiamate UNGRO-Valacchia, cioé Valacchia soggetta alla sovranità ungherese, e il cui primo principe sarebbe stato il cumano Basaraba di Campulung?

    • habsburgicus scrive:

      erano già lì, o anch’essi da Sud del Danubio….penso intendano questo
      Ungro si riferisce alla sovranità ungherese, che enfatizzano, è chiaro

  116. mirkhond scrive:

    Cioé in sostanza, i Valacchi, attraversando il Danubio, avrebbero prima colonizzato l’attuale Valacchia e da lì sarebbero poi entrati in Transilvania?

    • habsburgicus scrive:

      mi pare che l’ “ortodossia” ungherese sia questa..
      anche se, purtroppo, non sono mai chiarissimi ! [almeno quelli che ho visto io]

  117. habsburgicus scrive:

    del resto punto fermo di molti ungheresi (non tutti) è che ancora nel 1292 i valacchi in Transilvania erano così pochi che dove vuoi che emigrassero ? 😀

  118. mirkhond scrive:

    Mmm… se questa ipotesi è fondata, spiegherebbe perché solo in epoca angioina, soprattutt sotto Luigi I, ci fu una forte pressione per cattolicizzare i Valacchi di Transilvania, e poi l’Unione Fraterna del 1437-1438, in cui le tre “nazioni” dominanti ungherese, szekely e sassone si sarebbero coalizzate contro l’elemento valacco ortodosso, che ormai era diventato pari per numero ai tre dominanti messi insieme!
    Dunque un crescente aumento della popolazione valacca transilvana tra XIV e XVI secolo!

  119. MOI scrive:

    @ HABSBURGICUS

    Le cose comunque cambiano anche nel Mondo Islamico … il verso della direzione a volte sembra opposto alla nostra

    ————–

    Amman vieta la festa di Halloween. Per i fratelli mussulmani è un «rituale omosessuale e satanico»

    http://gayburg.blogspot.it/2014/10/amman-vieta-la-festa-di-halloween-per-i.html

    Isis torna a colpire: gay lanciato dal tetto e lapidato dalla folla nella città di Tel Abiad

    http://gayburg.blogspot.it/2015/03/isis-torna-colpire-gay-lanciato-dal.html

    Turchia: la polizia attacca il Gay Pride con idranti e proiettili di gomma

    http://gayburg.blogspot.it/2015/06/turchia-la-polizia-attacca-il-gay-pride.html

    Minacce di morte ai gay sui manifesti affissi nella capitale turca

    http://gayburg.blogspot.it/2015/07/minacce-di-morte-ai-gay-sui-manifesti.html

    • Francesco scrive:

      siamo seri: come fa la Giordania a essere una tale oasi di pace?

      ci sono tutti i motivi oggettivi di crisi enunciati da Miguel, eppure non abbiamo notizie da lì da secoli e secoli, neppure di una efficace repressione

      hanno trovato la kryptonite sotto il deserto?

      ciao

      • roberto scrive:

        forse non perdono tempo, soldi ed energia a fare la guerra ai vicini, hanno una popolazione abbastanza omogenea ed una regina carina?

        (sulle prime due chiedo conferma, ho tirato ad indovinare)

        • Francesco scrive:

          popolazione omogenea … miracolo! nel senso che almeno tra sunniti, sciiti e minoranze esotiche dovrebbero essere divisi, come tutti i paesi arabi. poi dovrebbe essere una potenziale frattura tra beduini e altri.

          pure la Siria, la Tunisia e la Libia non facevano granchè di guerre ai vicini, mi pare

          sulla regina carina concordo ma alla monarchia francese non ha portato bene!

          ciao

        • Miguel Martinez scrive:

          Un’ipotesi è che hanno una popolazione per il 60% di origine palestinese.

          • Roberto scrive:

            Beh in Palestina la popolazione é al 100% palestinese e non mi sembra un oasi di pace 😉

            • Miguel Martinez scrive:

              Tolto il piccolo dettaglio dell’occupazione straniera (che in Giordania non c’è), la Palestina mi sembra storicamente un luogo molto pacifico rispetto al resto del mondo arabo.

          • Francesco scrive:

            l’ultima volta mica ha dato origina al Settembre nero quel fatto?

            e il re non è non-palestinese?

            insomma, non pare un fattore molto pacificante

            ciao

  120. MOI scrive:

    Un documentario russo: i gay causeranno la fine del mondo e l’arrivo di cyborg simili a Terminator

    http://gayburg.blogspot.it/2014/12/un-documentario-russo-i-gay-causeranno.html

    http://www.dailymotion.com/video/x2xs1uw_sodom-russian-anti-gay-propaganda_school

    … Putin e Isis dovranno allearsi ?! 😉

  121. Francesco scrive:

    passi per la fine del mondo, che è un’ipotesi ragionevole, non capisco quella roba dei cyborg

    😀

    PS grande scontro tra fan di Star Wars per personaggio gaio in un nuovo romanzo (?)

    PPS grande fallimento dei nuovi F4, con Torcia Umana di colore e ringiovanimento dei personaggi

  122. MOI scrive:

    @ FRANCESCO

    http://www.i400calci.com/2014/02/nuove-frontiere-del-ku-klux-klan-i-nuovi-fantastici-4/

    Nuove frontiere del Ku Klux Klan: i nuovi Fantastici 4
    Ovvero: prendere un negro nel ruolo di un bianco, e poi passare metà film a dargli fuoco.

    di Nanni Cobretti

    • Miguel Martinez scrive:

      Mi sembra assolutamente plausibile.

      L’umanità attuale è uguale a quella di allora, e non vedo perché non potessero arrivare a una cosa del genere.

      Casomai (ma qui non sono un esperto) ci sarebbe da capire cosa sia cambiato nel sistema ecologico/demografico/politico tanti millenni dopo, quando si è passati da una società anche agricola, all’agricoltura come base di tutta la società.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Però non si parla di agricoltura. Anzi, si dice che sarebbe macinazione precedente all’agricoltura, quindi in società di raccoglitori.
        In numerose tribù africane non agricole comunque il grosso del fabbisogno energetico è soddisfatto dalla raccolta.

  123. MOI scrive:

    A sorpresa, Mr Blondy si schiera con Orban

    http://www.maurizioblondet.it/guardate-perche-orban-ha-ragione/

    I video su youtube che hanno ispirato l’ articolo di Blondet

    https://www.youtube.com/watch?t=6&v=tl16QDk2sig

    Muslim refugees chant ‘Fuck You’ and ‘ Allahu Akbar’ in Budapest

    —————————-

    https://www.youtube.com/watch?v=ZV315xqbRK8

    Migrant Crisis: The Footage the Media Refuses to Broadcast

  124. MOI scrive:

    Buona Notizia per il Duca di Marucònia 😉 (ma solo per lui) … :

    http://www.i24news.tv/en/news/international/europe/76383-150627-fearing-syrian-refugees-german-school-bans-miniskirts

    ecco a chi davvero (!) hanno autolesionisticamente applaudito … in Bavaristan 😉 !

    Be’, han voluto la bicicletta ? … Adesso che pedàlino !

  125. MOI scrive:

    Svelato il “Mystero” 😉 Blondettiano :

    ” non vi mostrano mai il muro israeliano, una orribile fortezza di cemento con torrette e mitragliatrici e camere-spia, e come i palestinesi – quelli sì – sono trattati come bestie e messi in fila nelle gabbie

    …questo non ve lo mostrano
    trattati da animali

    E’ una verità che non dovete sapere, perché dovete bervi la versione ufficiale: in Europa ci sono nazioni caritatevoli e nazioni razziste. ”

    [cit.]

    • PinoMamet scrive:

      Ma chi è il soggetto di “non vi mostrano”?

      a me pare che il muro lo si sia visto ormai tutti, ampiamente, su tutti i servizi di informazione…

      • mirkhond scrive:

        Sì, ma non certo in tutti i dettagli del ben poco benevolo trattamento subito quotidianamente dai Palestinesi…..

      • PinoMamet scrive:

        Letto l’articolo di Blondie.

        La parte interessante è la lunga digressione sul tardo impero Romano, la receptio degli stranieri, ecc.: tutte cose note, ma che Blondet mostra con un’accuratezza e una vividità che ne restituisce la realtà e l’attualità, oltre il luogo comune storico.

        Interessante anche, perché no? la parte di filmato che mostra anche i siriani, o sedicenti tali, possono comportarsi malissimo, e la polizia ungherese bene.

        Tutto ciò sembra dire: siamo umani, buoni e stronzi stanno da tutte e due le parti, e non è detto che il bene sia dove sembra.

        Purtroppo non manca mai il contentino (forse per i suoi lettori? mi chiedo io; possibile che sia così ossessionato?) del paragone con Israele, che invece contraddice quanto sopra: Israele ha torto e fa le cose mosso da odio inumano…

        😉

        • mirkhond scrive:

          Però ha dimenticato di aggiungere che i Goti giunsero allo scontro di Adrianopoli del 378 d.C., dopo una serie di vessazioni subite dai funzionari romani incaricati di smistarli in Mesia.

          • mirkhond scrive:

            Inoltre per Impero Romano, pensa solo alla Pars Occidentis secondo un occidentocentrismo duro a morire, mentre nella Pars Orientis ROMANA, dopo il 400 d.C., l’arruolamento di Goti e di altri soldati di provenienza barbarica, venne ripreso per singole unità inquadrate secondo la disciplina romana e al comando di ufficiali romani.
            Dunque il collasso militare e civile romano, avvene solo nella Pars Occidentis.
            La Pars Orientis durerà seppur sempre più orientalizzata e in dimensioni sempre più ridotte fino al XV secolo dopo Cristo.

  126. MOI scrive:

    SHOWTIME ! 😉

    La Gazzetta di Casaleggio è lieta di presentare :

    Femen in Parisistan 🙂 …

    http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/09/14/femen-attiviste-irrompono-a-seno-nudo-durante-un-convegno-islamico-sulle-donne/413885/

    PS

    @ HABS (Chi altri ?)

    Al Vèc’ Cardinlâz’ al le dgèva … 😉

  127. MOI scrive:

    Cardinalâz’ … inciunus 🙂 propheta in patria 😉

  128. MOI scrive:

    @ Habsburgicus

    Rassègnati : il Ròialbèbbi regnerà … in qualche vìdioghéim ! 😉

    https://www.youtube.com/watch?v=rcsG-u2GtZE

    London’s ‘Muslim Patrol’ aims to impose Sharia law in East London !

    • MOI scrive:

      Programmerai, nel video, il Regno che vuoi tu … rò-iàl-bèb-bì !

      http://www.youtube.com/watch?v=2LnqEMklYpA

      😉

    • PinoMamet scrive:

      Io se fossi Kate Middleton ti farei baronetto.

      Credo che tu sia attualmente il più grande fan del Royal Baby fuori dal Regno Unito 😉

    • Francesco scrive:

      sei sicuro che non sia una leggenda urbana?

      il Foglio ogni tanto tirava fuori questo genere di storie ma faccio fatica a credere che siano fatti rilevanti e non sparate di Salvini inglesi per due motivi

      1) gli inglesi con certi diritti sono fissati

      2) erano sempre le stesse notizie, non c’era una evoluzione del fenomeno

      ciao

  129. MOI scrive:

    Addestramento dei Mezzi Pesanti dell’ Esercito Padano ? 😉

    http://www.youtube.com/watch?v=z8q9XZObYs8

  130. habsburgicus scrive:

    quando i rapporti fra i due marxismi, quello di Mosca e quello di Tirana, erano ancora fraterni 😀 (da US Newsreel)
    https://archive.org/download/1959-06-01_Khrushchevs_Mystery_Trip/1959-06-01_Khrushchevs_Mystery_Trip_512kb.mp4

  131. MOI scrive:

    Oxford non è da meno, e strolga “Mx” come alternativa al bieKiSSimo ” Binarismo “Mr” e “Ms/(Mrs e Miss … sanno già di Vestigia Patriarcali da Damnatio Memoriae !)” :

    http://www.theguardian.com/commentisfree/2015/aug/31/neither-mr-mrs-or-ms-but-mx

    I madrelingua sono avvisati … visto che, a differenza di sprovveduti studenti stranieri, NON potranno negare di sapere la propria (!) lingua nativa !

    —————

    … la famosa “Vera Ucronìa” di Habsburgicus ! 😉

  132. MOI scrive:

    http://www.giorgiogaber.it/discografia-album/secondo-me-la-donna-testo

    Giorgio Gaber … Il GenderoFFoBBBo Sessista ! 😉

    https://www.youtube.com/watch?v=ppd9WumDk6M

    Secondo Me La Donna – 1997/1998 1998/1999 1999/2000

  133. MOI scrive:

    Il MegaConvegno dei SuperImamoni NON è “ostentatorio” …

    http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11786878/In-Francia-verra-rimossa-la-statua.html

    la Starua del Papa Polacco … SI’ !

    ………………………….

    Ma si sa: al Vèc’ Cardinalâz’ delirava … 😉

    • MOI scrive:

      Statua e.c.

      http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/rimuovete-statua-giovanni-paolo-II.aspx

      Ma lo Spirito del Concilio dirà che “bisogna ringraziare i Massoni che ci liberano dalla Statuolatria” , nevvero Mauricius ?

    • Miguel Martinez scrive:

      Non ho capito cosa sarebbe il Convegno degli Imamoni.

      Tra l’altro, la Francia è un paese assai poco laico, in quanto i luoghi di culto sono in pratica in mano ai Comuni, che li possiede, li mantiene e li assegna.

      Da qui le fantastiche polemiche attorno alla chiesa di San Nicolas du Chardonnet https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Saint-Nicolas-du-Chardonnet

      • roberto scrive:

        “in quanto i luoghi di culto sono in pratica in mano ai Comuni”

        per fare il rompiscatole,
        sono di proprietà dello stato o dei comuni tutti i luoghi di culto che erano di proprietà pubblica al 1905 (entrata in vigore della legge sulla separazione dello stato alla chiesa), mentre sono di proprietà privata (chiesa, associazioni religiose o quant’altro) tutti i luoghi di culto costruiti o acquisiti dopo il 1905

        • Miguel Martinez scrive:

          giusta precisazione!

          Tra l’altro, immagino che le moschee nel 1905 nella Francia continentale fossero poche (credo che invece in Algeria ci fosse il controllo statale diretto), mentre le chiese cattoliche risaliranno al 95% a prima del 1905.

          Quindi un punto per Moi 🙂 lo stato francese probabilmente controlla i luoghi cattolici più di quanto controlli quelli islamici.

          • habsburgicus scrive:

            le leggi del 1905 furono infatti varate contro i cattolici, esclusivamente !
            agli islamici, manco ci pensavano ! (certo, c’erano-e tanti-ma di solito nelle colonie, con qualche, allora, raro residente nel territorio metroplitano e qualche intellettuale strambo-poi ci sarà Guénon, allora verosimilmente c’erano già altri-convertito all’Islam..troppo pochi e, apparentemente, innocui per turbare i sonno del fratello Combes e del :. Clemenceau e compagnia cantante :D)

          • Francesco scrive:

            adesso come è la situazione in Francia: l’opera di addomesticamento massonico dei cattolici è compiuta o ci sono sacche di resistenza e risurgenza?

            ciao

          • habsburgicus scrive:

            Per certi versi meglio, per altri peggio
            La resistenza esplicita è maggiore di quella che c’è in Italia…almeno il 30 % dei “devoti” o “praticanti” che dir si voglia (anche se i numeri sono piccoli perché si parte da cifre infime, più che livornesi) sono o lefebvristi di varie correnti (tanti), o sedevacantisti (pochi) o comunque tradizionalisti in piena comunione (non molti), dunque critici in vario grado verso il Concilio e la gerarchia attuale (nulla di tutto ciò in Italia, ove in pubblico, il 99 % si schiera con gli attuali gerarchi..salvo criticarli in privato :D)
            purtroppo la tradizione francese spinge molti di costoro verso gli errori esiziali, già condannati, del gallicanesimo e del piccolo-chiesismo (quelli che si opposero al Concordato di Pio VII), a differenza dei corrispettivi italiani (massime sedevacantisti) molto più “romani” nel senso che questa parola aveva da Trento a fine 1950’ e soprattutto negli anni 1850-1914..donde polemiche estreme e continue fra i due campi, ad esempio sulla Storia 😀
            In Francia c’è un altro plus, il fatto che i cattolici residui appartengano in numero non indifferente alle classi alte
            L’operaio di Lille o lo scaricatore di porto di Marseilles possono essere del tutto scristianizzati, e disperati (e infatti votano FN) e lo stesso vale purtroppo per la maggior parte degli agricoltori (tranne in Bretagna e Vandea, ma anche lì c’è stato un crollo);
            invece sopravvive il Cattolicesimo in parte (non in tutti, eh !) della “classe dirigeante”, in certe famiglie “diplomatiche”, in diverse famiglie “castrensi”, in qualche alto burocrate, in una parte non esigua dell’aristo-borghesia notabilare della Francia profonda e financo in certi esponenti dell’aristocrazia pre-1789..talora in simbiosi e “scontro” con altri familiari (in numero superiore in molte di queste categorie) che invece sono massoni, cioè aderiscono al massonismo religione di Stato della Francia de facto dal 1879, de iure dal 1905 😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Una bella analisi, che coincide con quel (poco) che so.

              Sarebbe interessante confrontare poi il cattolicesimo “tradizionalista” francese con quello statunitense o con quello messicano, dove ci sono realtà sociali molto diverse.

              Comunque il mio cattolico tradizionalista preferito resta sempre il meraviglioso protagonista di Una banda di idioti, traduzione imperfetta del concetto assai più sottile di Confederacy of Dunces. Un capolavoro che tocca proprio l’intersezione tra mondo americano e francese.

              Tra l’altro somiglia davvero a tante persone di “estrema destra”, in particolare cattoliche, che ho conosciuto; e forse una riflessione su questo aiuterebbe ad attenuare tante demonizzazioni reciproche.

          • roberto scrive:

            preciso per il buon habsb che ovviamente, ma lo sai già, la legge del 1905 è applicabile anche alle sinagoghe (almeno a quelle che sono resistite ai dettagli della storia, come direbbe le pen), tant’é che la sinagoga principale di parigi è, come notre dame, di proprietà dello stato (o del comune, anche lì non ricordo)

            quindi “esclusivamente” lo correggerei in “in buona parte” e sottolinerei in rosso “agli islamici manco ci pensavano”. è verissimo, ma, come dici tu stesso, la presenza di musulmani in francia all’epoca era veramente sparuta

          • roberto scrive:

            ne abbiamo già parlato, e sono totalmente d’accordo con habsb sui cattolici in francia (aggiungo che gli eurocrati che conosco, più sono alti in grado più sono dei fondamentalisti cattolici 🙂 )

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Insomma, come sospettavo, un paese del tutto scristianizzato 😀

            Anche se qualche anno fa, a Chartres, ho assistito ad una messa domenicale nel periodo abbastanza frequentata (tenuto conto delle dimensioni della cittadina) e che non si distingueva troppo da una messa italiana (niente latino, preconciliarismi, ecc. E il parroco della cattedrale era un tipo affabile e molto… postconciliare 😀 )

        • roberto scrive:

          vogliamo fare contento moi e dargli un ulteriore punto?

          se a parigi la cattedrale di notre dame è di proprietà dello stato (o del comune, non ricordo esattamente), la proprietà della grande moschea è di una associazione. per di più la grande moschea è stata pagata interamente dal contribuente francese, proprio utilizzando l’associazione per contornare la legge del 1905.

          tra parentesi, la grande moschea è un posto bellissimo che consiglio sempre di visitare a chi vuole uscire dai sentieri battuti a parigi.
          oltretutto c’è un salon de the straordinario (è stato il posto in cui ho preparato tutti gli esami quando studiavo a parigi, per una cifra irrisoria si poteva avere te a volontà, qualche dolcetto e tranquillità assoluta) ed un ottimo ristorante particolarmente children friendly (una vera rarità a parigi)

    • habsburgicus scrive:

      la sorte che purtroppo tocca ai Profeti 😀

  134. Francesco scrive:

    OT

    una buona notizia: pare che la Clinton non abbia poi tutte queste possibilità di diventare presidente

    una cattiva: Cordyn oltre che rosso (pazienza) è anche vegano (e questo vuole dire che è proprio cattivo dentro)

    🙂

    PS per i compagni, non considero neppure l’idea di Trump presidente, sarebbe quasi come la Clinton

  135. mirkhond scrive:

    (aggiungo che gli eurocrati che conosco, più sono alti in grado più sono dei fondamentalisti cattolici 🙂 )

    Interessante, ma quanto contano DAVVERO nelle decisioni importanti?

    • roberto scrive:

      dipende, alcuni veramente moltissimo (nel senso che le prendono le decisioni importanti), altri meno (nel senso che le preparano e poi sono i papaveroni che decidono).
      però non sottovaluterei il lavoro di preparazione, e non lo dico solo perché è quello che faccio io 🙂

  136. mirkhond scrive:

    “Purtroppo non manca mai il contentino (forse per i suoi lettori? mi chiedo io; possibile che sia così ossessionato?) del paragone con Israele, che invece contraddice quanto sopra: Israele ha torto e fa le cose mosso da odio inumano…”

    Non credo però che sia solo una questione di contentino per i suoi lettori, in quanto Blondet ha il merito di essere intellettualmente indipendenti.
    Altrimenti sarebbe rimasto su effedieffe.
    Credo che l’odio antigiudaico sia proprio intrinseco nella sua personalità, come tra l’altro l’odio per noi “terroni”.
    Piuttosto c’è da chiedersi come vivano i Palestinesi tutto quel regime di muri e fili spinati.
    Non credo che siano esperienze piacevoli…..

    • PinoMamet scrive:

      …ma guarda, io non sono un informazionecorrettista, e non voglio credere che la vita dei palestinesi sia tutte rose e fiori.

      Non lo credono manco gli israeliani, peraltro.

      Non credo però neppure che sia sempre l’inferno. Naturalmente si devono barcamenare tra l’occupazione israeliana, da un lato, e le fazioni politiche palestinesi, dall’altro (che tra corruzione e regolamenti di conti tra bande paramilitari, non è detto siano molto meglio).

      Però non è che stiano sempre, per così dire, sul filo del rasoio, con lacqua alla gola. Mi pare anzi che la maggioranza abbia trovato un modus vivendi, un po’ con gli aiuti di altri Stati arabi, un po’ con l’Onu e le varie agenzie, e un po’ anche con il lavoro in Israele (legale o abusivo ma tollerato).

      Poi certo quando ci sono recrudescenze la situazione peggiora, con gl iscontri e le sassate e le chiusure di checkpoint e così via, ma non credo sia sempre la norma.

      Anche qui è un problema di visibiltà: fa più spettacolo il soldato (ungherese o israeliano…) che mena, di quello che aiuta il vecchietto, ovviamente…

      • izzaldin scrive:

        quello che dici penso valga per la Cisgiordania/West Bank/Anp.
        A Gaza per non farsi ingoiare dalla disperazione bisogna avere una forza notevole, immagino..

        • PinoMamet scrive:

          Non ne ho davvero idea.

          qua dice che l’economia di Gaza sta crescendo molto, però che la disoccupazione è al 40%, principalmente perchè prima un sacco di gente andava a lavorare in Israele
          https://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_Gaza_City

          anche qui penso occorra fare la tara tra chi mostra la foto della casa bombardata, e chi quella della villa con piscina;
          per non parlare di quelli che poi la casa bombardata salta fuori che è in Siria, e la villa con piscina di dieci anni fa.
          Dico per dire, per capirci.

          Poi c’è anche “è tutta colpa del blocco israeliano” vs “ricevono un sacco di soldi ma li spendono in missili”…

    • PinoMamet scrive:

      Facciamo così:
      facciamo una media tra Informazione Corretta e Blondet, oppure, se non ci piacciono gli estremi, tra il reportage fumettistico “Palestina”, di Joe Sacco, e quello che racconta un qualunque vacanziero o studente italiano (sì, ce ne sono, anche non ebrei puntualizzo) di ritorno da Israele.
      😉

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Facciamo anche una media tra chi si faceva il tour in URSS e i reduci dei gulag per valutare la condizione dei dissidenti sotto Stalin, a questo punto.

        • PinoMamet scrive:

          In effetti non credo che il risultato della media sarebbe stato lontano dal vero.

          • PinoMamet scrive:

            Per valutare la condizione dei cittadini sovietici .

            Logico che gli internati del gulag ti raccontano la loro realtà, e i apparatchnik del partito, o come si scrive, la loro.

            Però la Cisgiordania non è un gulag…

        • PinoMamet scrive:

          Posso farti una domanda Maurì?

          senza polemica, ma davvero, niente di più lontano dalle mie intenzioni: qua stamo a parlà, mica a scannarci.

          Sono solo curioso.

          Voglio dire,dopo aver conosciuto molti israeliani, la mia opinione su Israele è sicuramente cambiata.
          Non credo abbiano sempre ragione belli e buoni, ma manco l’orco cattivo, ecco, e capisco molto di più il loro punto di vista.
          Magari pure troppo, perché no?

          Ma tu hai qualche motivo personale che ti spinge alla simpatia per i palestinesi?
          Lecitissima, per carità, non voglio mica discutere.

          Solo che di solito quando si parla di Israele, la cosa funziona così: Moi lo tira fuori (Israele! cosa pensavate, a’ zozzi!! 😉 ) Mirkhond lo critica, io lo difendo, e tu mi ricritichi 😉

          immancabilmente, sembra Z. col PD! 😀 😉

          scherzi a parte, noto che Israele in Italia è difeso, veementemente, da un mondo realtivamente ristretto anche se molto “vocale” come dicono gli anglosassoni, di persone quasi sempre legate a Israele per qualche motivo;

          mentre la difesa dei palestinesi è altrettanto “vocale”, ma mi sfugge il motivo, il mandante 😉 per così dire, non tanto delal difesa stessa, che è comprensibile; quanto del fatto che appassioni così tanto, che paia, per tanti, una questione così importante, personale…

          ripeto, sono solo riflessioni, non polemiche.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Tra il forte e il debole tifo per il debole. Altrimenti sarei di destra, dico 😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Comunque a me pare che a prenderla sul personale siano tutti tranne me: ti ho solo fatto notare l’erroneità di un certo tipo di argomentazione, quindi davvero non riesco a capire cosa tu riesca a vederci di personale in questo.

          • mirkhond scrive:

            Pino difende il gruppo di cui è diventato parte.
            Nel cui pacchetto rientra la difesa della Khazary&Company, o quantomeno di alcune sue ragioni.
            E, devo riconoscerlo, lo fa con pacatezza stupefacente per un neofito.
            E’ molto più filoisraeliano Moi di Pino!

          • PinoMamet scrive:

            “Comunque a me pare che a prenderla sul personale siano tutti tranne me”

            Mmm senza offesa Maurì, ma io ho avuto proprio l’impressione contraria, altrimenti non ti avrei postato la mia curiosità.

            Nel senso, mi pare che tu ti prenda la questione particolarmente a cuore.

            Mica niente di male, per carità!

          • Z. scrive:

            Pino, ci sono persone a cui la soperchieria e la prevaricazione del più forte contro il più debole dà fastidio. Mi sembra che MT sia una di queste.

            Piuttosto, la domanda che potresti fargli è un’altra:

            “perché pensi che la politica di Israele sia prevaricatoria contro i palestinesi?”

          • PinoMamet scrive:

            Se, bravo, così poi me lo spiega e va a finire che mi tocca dargli ragione!
            😀

          • Andrea scrive:

            “…si devono barcamenare tra l’occupazione israeliana, da un lato…”.

            “… mi sfugge il motivo … del fatto che appassioni così tanto”.

            @ Pino

            Temo che l’antipatia nei confronti di Israele sia, spesso e volentieri, molto più intensa e “appassionata” della simpatia nei riguardi dei Palestinesi. Almeno, questo è il modesto avviso che mi sono formato sulla base di quello che mi è capitato e mi capita di ascoltare.
            Per capirci, descrivo l’atteggiamento alquanto ambivalente di una persona a me vicina e di cui ho certamente stima: mio padre. Da un lato, una profonda ammirazione nei riguardi del modello socio-economico israeliano: in particolare, della Israele, diciamo così, “liberal-socialista” dei kibbutz, da lui continuamente (e, sotto diversi aspetti, a ragione, direi) indicata come esempio e riferimento positivo per tutto il Mediteranneo. D’altra parte un assoluto rifiuto per ciò che riguarda la condotta nei riguardi dei Cittadini palestinesi. In occasione della spedizione militare israeliana nella Striscia del 2012, ebbe a dire il nemmeno originale “Questi sono ancora più razzisti di Hitler!” o qualcosa del genere…
            Il fatto è che lì si ha uno stato ben organizzato e bene armato contro un popolo in balia – come giustamente hai detto – di un’occupazione militare e di una classe dirigente “endogena” indegna di essere chiamata tale. Perché non possiamo certo giustificare la corruzione di Arafat e dei suoi epigoni, né le follie di Hamas. Però, l’occupazione, le recrudescenze, cui tu stesso fai riferimento, con le relative conseguenze, sono fatti. E non si vede perché dovremmo comprendere/accettare “il lavoro in Israele (legale o abusivo ma tollerato)”. La democrazia è migliore nella misura in cui è in grado di assumersi delle responsabilità, no? Del resto, anche se, come scrive giustamente Mauricius, è evidente la sproporzione nei rapporti di forza, Israele potrà continuare a fare la “fortezza assediata” ad perpetuum?

            Ciao!

          • PinoMamet scrive:

            Per rispondere alla tua ultima domanda, penso di no: prima o poi dovrà “normalizzarsi” e accettare la prospettiva di uno Stato unico.

            Gli israeliani, nel complesso, mi pare siano allo stadio in cui l’argomento è spazzato sotto al tappeto: nessuno vuole pensare sul serio a una soluzione, ormai il problema è dato per insolubile e basta, e ci si occupa di altro.

            Però i problemi non si risolvono spazzandoli sotto al tappeto…

            quanto ai palestinesi, mi pare che tra divisioni interne, mancanza di democrazia, strizzate d’occhio (o peggio) alla fallimentare strategia terroristica di gruppuscoli, facciano anche loro (inteso sempre in senso collettivo) di tutto per allontanare una soluzione realistica.

  137. mirkhond scrive:

    “mentre la difesa dei palestinesi è altrettanto “vocale”, ma mi sfugge il motivo, il mandante 😉 per così dire, non tanto delal difesa stessa, che è comprensibile; quanto del fatto che appassioni così tanto, che paia, per tanti, una questione così importante, personale…”

    Tutto ciò che riguarda la Terra Santa, va oltre le nostre persone, entrando in una sfera “metafisica”, anche per chi si dichiara ateo.
    Altro che indifferenza!

    • PinoMamet scrive:

      Lo penso anche io!

      • Z. scrive:

        Io no. In effetti, la massima parte degli italiani – credenti o meno – prova scarso interesse per quel che succede tra Israele e Palestina, mi pare.

        • mirkhond scrive:

          Però la questione palestinese è al centro di vicende internazionali molto complesse e tormentate.
          E a te interessa eccome, ma come sempre devi rimescolare le carte.
          Chissà perché poi?

          • Z. scrive:

            Aridanghete. Non ho mai detto che non mi interessa. A dirla tutta, credo che interessi anche a Pino che è notoriamente filoisraeliano.

            Però ammetterai che alla maggior parte degli italiani importa poco o niente.

          • mirkhond scrive:

            Importa eccome, visto che il sottoscritto su questi argomenti ha avuto discussioni con persone tra le più varie!

          • PinoMamet scrive:

            Io non sono filoisraeliano
            (disse il filoisraeliano)

            io sono uno che ha amici israeliani (e qualcuno che ci si vorrebbe trasferire- e qualcuno che ci si è trasferito ora che ci penso) e ascolto il loro punto di vista.

            Poi mica vado a fare il riservista nell’esercito israeliano, ahò!
            (ma conosco uno che l’ha fatto).

          • PinoMamet scrive:

            Naturalmente ho avuto una vita anche prima di conoscerli, e capisco benissimo;
            strabene;
            estremamente benissimo;

            che i palestinesi risultino più simpatici

            Il che, probabilmente, mi differenzia dal filo-israeliano tipo.

            Penso anche che i palestinesi abbiano molte ragioni
            (il che mi differenzia dagli informazionecorrettisti)

          • Z. scrive:

            Oh, “filoisraeliano” non significa avere le idee e la mentalità di Riccardo Pacifici o di Fiamma Nirenstein.

            Non è che MT sia esattamente un agiografo dello sceicco Yassin, per capirsi!

        • PinoMamet scrive:

          Mah, Z., io l’impressione contraria.

          Cioè, forse per le vicende internazionali che cita Mirkhond, o per qualche aspetto simbolico nascosto o meno, che sempre il nostro Mirkhond porta alla luce più sopra, io direi che la gente si scalda per Israele/Palestina molto più che molti altri conflitti che ci stanno in giro;

          poi logico che non è che le persone ci facciano a botte sull’autobus o mentre sono in fila in Posta…

          • Z. scrive:

            A me sembra che la gente tenda a disinteressarsi di tutti i conflitti che ci sono in giro, ivi incluso quello tra israeliani e palestinesi.

            Dici che questo suscita un po’ meno disinteresse? può darsi. Non mi pare che la gente se ne curi granché, ma può darsi che interessi più di altri conflitti.

            Perché desta più interesse (o meno disinteresse) di altri conflitti? Immagino per diverse ragioni: tra cui quella citata con riferimento a Mauricius, la questione ebraica con tutti i suoi corollari e risvolti, il fondamentalismo islamico.

          • Thyrrenus scrive:

            uhm, io credo che, oltre alle derive fascistoidi di tanti politici israeliani (ma dov’è la differenza con tanti politici europei? … ehm … questi ultimi li possiamo chiamare fascisti senza problemi … 😉 ) e la condotta della repressione etnica (credo che la si dovrebbe chiamare così) portata avanti da tutti i governi dal tempo della fondazione dello stato, … ecco, a parte queste cosucole, credo che vi sia in molti una specie di dispetto: il sionismo realizzato è qualcosa che chi è filogiudaico o giù di lì sente come una sorta di ulcera perforata …

            • Miguel Martinez scrive:

              Io non vedo una grande affinità tra fascismo e xenofobia attuale.

              Per me il fascismo è stato soprattutto la negazione della lotta di classe e la militarizzazione delle masse, due elementi che mi sembrano del tutto estranei alla xenofobia attuale.

              Salvini non sta cercando di soffocare le lotte operaie o impedire l’occupazione dei campi, anzi operai e contadini sono con lui; e la militarizzazione è praticamente inesistente.

              Infatti, per militarizzazione, non intendo qualche buffonesca ronda o le camicie verdi per le feste, ma il tentativo di introdurre una disciplina di tipo militare nelle scuole, nei posti di lavoro, nella vita collettiva, nei “sabati fascisti” e tutto il resto.

              Anche perché il fascismo negava la lotta di classe divinizzando lo Stato, e oggi mi sembra succeda proprio il contrario.

              Israele poi è sicuramente un paese “armato”, ma non lo vedo “militarizzato” in questo senso (mentre magari poteva esserlo l’Iraq di Saddam Hussein).

              Insomma, no – Netanyahu, Orban e Salvini non mi sembrano “fascisti”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Tra l’altro, è un punto in cui sono in disaccordo con l’estrema sinistra antifascista, che afferma che i leghisti o Forza Nuova sarebbero “il braccio armato dei padroni contro gli operai, i precari ecc. ecc.”

                Finché si dice che la logica della guerra tra poveri non aiuta i poveri stessi, sono d’accordo; ma non mi sembra proprio che i padroni delle fabbriche italiane stiano pagando Forza Nuova per picchiare i loro operai 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Il fascismo nasce perché un intero ceto sociale cade nel panico dell’esproprio da parte di un possente movimento di contadini e di operai, che da ogni direzione minacciava di togliere loro latifondi e fabbriche.

                Penso che sia difficile trovare un parallelo oggi. Il timore che si prova davanti a un “marocchino stupratore” è sempre paura, ma di qualcosa di ben diverso dalla paura della propria maggioranza; inoltre, la paura del 1920 era legata al timore di perdere uno stile di vita borghese, che oggi non esiste più.

                Con questo non nego che si possano trovare paralleli tra fascismo e xenofobia attuale, o magari tra rivolta dei Boxer e leghismo, o tra Facebook e l’Inquisizione, però li trovo confronti curiosi e stimolanti, non definizioni valide.

          • PinoMamet scrive:

            “il sionismo realizzato è qualcosa che chi è filogiudaico o giù di lì sente come una sorta di ulcera perforata …”

            ??
            Non credo di aver capito, me lo rispieghi?

          • Thyrrenus scrive:

            come spiegarmi? Da qualche parte, non ricordo in quale occasione Ben Gurion disse che il popolo ebraico non aveva avuto storia tra il 135 d.C. e la fondazione di Israele: senza stato non si ha storia. Era un’opinione condivisa da molti sionisti, anzi, forse la base del sionismo. Non parlo di gente come Bibi! Tuttavia per la maggioranza degli ebrei Israele non era questo, era una speranza, un sorriso a Pasqua. Però restava e resta il pesante hegelismo, la venerazione dello Stato, che giustamente venne stigmatizzata come non giudaica da molti. Le atrocità del ’48, comunque in buona parte ignorate e sottovalutate, non spensero le speranze. Ma l’ebreo divenuto israeliano si stava trasformando: Wiesel cantò la Guerra dei Sei Giorni con toni poco dissimili da un tedesco amante di Juengher. Gerschon Scholem litigò già colla Arendt sul sionismo ‘realizzato’: non voleva vedere. Si sarebbe ricreduto quando affermò che i Territori occupati andavano resi indietro pena la trasformazione di Israele in un paese neocoloniale, la cui unica preoccupazione politica sarebbe divenuta quella di proiettare la propria potenza invece di dedicarsi a se stesso. Yeshayahu Leibowitz sostenne che il sionismo andava separato da slanci mistici e teologici da subito, credeva nel sionismo politico come mezzo per la formazione di uno stato indipendente, ma vide che senza giustizia, senza vedere la tragedia provocata ai palestinesi, lo stato si sarebbe trasformato in un vitello d’oro, in un sostituto a dio stesso, avrebbe trasformato la stessa religione ebraica da sottomissione al dio trascendente in culto della forza (ma non è una vena profonda del monoteismo abramitico, quello che fece scrivere quelle storie su Abramo che spezza le statue, che cerca “il più forte di tutti” di alcune fondamentali storie talmudiche su di lui?).
            Pappe al proposito, persa ogni speranza, ha sostenuto che il neocolonialismo è la sola costante del sionismo realizzato nello stato di Israele che abbiamo. Non credo sia stato solo questo ma è questo frutto proibito che purtroppo è stato già addentato. Gerschon Weiler è costretto a piroette argomentative sulla bontà e necessità della guerra che cerca di contenere con la pratica dell’esercito ‘etico’. Ma la pura forza in lui ha già sostituito ogni altro fondamento per lo stato. Nell’86 (Sabra e Chatila nascoste sotto il tappeto) in ‘Sulla guerra’ ritiene l’esercito l’unico mezzo per creare una coscienza nazionale libera da retaggi teologici.
            … lo so è una risposta poco ellenica (concisa e razionale) e piuttosto … giudaica (esempi ed esempi) … ma dai forse mi capirai.

          • Francesco scrive:

            Miguel

            ma i padroni inglesi, quando c’erano troppi scioperi, non organizzavano una crisi in Irlanda, per riunire il popolo dietro di loro?

            non si può dire che Salvini sia nello stesso gioco?

            ciao

          • PinoMamet scrive:

            “ma dai forse mi capirai.”

            Mmm non proprio. Tu, di fatto, scusa la brutale semplificazione, mi hai elencato un certo numero di ebrei che hanno espresso dei dubbi sul sionismo e/o lo Stato di Israele.

            Certo (ma in Israele Pappe non lo conosce nessuno per esempio);

            ma che c’entra coi “filogiudaici”?

            Quando scrivi ai filogiudaici io penso a due tipologie di persone:

            1- quelli all’incirca di destra, che leggono Informazione Corretta e amano Israele perché ha i carri armati fighi e batte i nemici e odia gli arabi in quanto tali.

            2-quelli all’incirca di sinistra, che vanno a uno spettacolo “ebraico” (tipicamente, canti e storielle dell’Europa dell’Est) e danno per scontato che l’autore non possa amare Israele.

            Naturalmente si sbagliano entrambi i gruppi.

            Quanto al mondo non filogiudaico, ma giudaico proprio, italiano, è diviso in due parti:

            -una parte ama Israele;
            -l’altra è Moni Ovadia.

            Posso testimoniartelo de visu. Certo, alcuni lo criticano (Israele) ma le critiche sono sempre del tenore che puoi leggere appunto in “Palestina” di Joe Sacco, quando intervista gli israeliani, compresi gli israeliani pacifisti:

            “sono pacifista ma ho fatto il militare (in Italia, anche: sono pacifista ma Israele deve avere un esercito forte) per difendere questo paese, poi meglio io che un esaltato di destra”.

          • Thyrrenus scrive:

            I filogiudaici di cui sopra, dunque non ebrei essi stessi, di questi non parlavo all’inizio, sono molto attenti a ciò che i vari autori ebrei israeliani e no scrivono e pensano. L’ulcera è quella di un sogno, una speranza che va oltre, dunque, la riflessione razionale, che si è rivelato un incubo. Le ragioni di quest’ulcera è testimoniata in varie gradazioni anche da diversi ebrei, diasporici o meno, di cui riportavo cenni.
            In genere non considero filogiudaici gli amanti dei carrarmatini (vedi panzoni alla Ferrara italiani), loro amano solo giocare con i soldatini degli altri, quelli che vanno ai concerto klezmer e si scandalizzano se scoprono che l’interprete, americano, è a favore degli insediamenti in Cisgiordania non so bene come situarli. Personalmente quella musica, che non mi dispiace affatto, non la ritengo certo israeliana ma qualcosa che ha avuto la fortuna di essere pienamente diasporica inestricabile dai paesi e dalle varie genti che le abitavano un tempo.
            Inoltre sono favorevole alla leva obbligatoria, anche per l’Italia (e non solo perché tanto ho già dato) e capisco bene quelle affermazioni. Resta appunto l’ulcera che uno si deve tenere a prescindere da quello che pensano gli ebrei non diasporici.

          • Thyrrenus scrive:

            Tanto per ribadire: il problema non sono gli ebrei non diasporici o gli altri di per loro. Il problema è la subdola diffusione del culto neanche del proprio stato quanto della forza del proprio stato, la differenza la vedrebbe benissimo Leibowitz, ma anche l’osannatissimo Scholem (del quale mi chiedo quanto sia effettivamente ‘sentito’ e quanto invece solo sbandierato negli stessi ambienti giudaici e filogiudaici in genere).

          • PinoMamet scrive:

            Thyrrè, non ci ho capito niente, non per colpa tua, ma perché è sera e ho un po’ di mal di testa.

            Comunque ribadisco: gli ebrei “diasporici” sono in larghissima, quasi unanime maggioranza a favore di Israele.

            Provare per credere: entra in una sinagoga e parlagliene (tra un po’ è Kippur).

            Di quello che pensa il pubblico dei concerti klezmer, e delle loro ulcere, nun jene po’ fregà de meno…
            😉

          • daouda scrive:

            Sta a ddì quello che te stavo a ddì io due anni fà Piné

  138. mirkhond scrive:

    “Boldrini, personaggio di cui non me ne importa nulla.”

    Neppure a me! 🙂

  139. mirkhond scrive:

    immancabilmente, sembra Z. col PD! 😀 😉

    Una difesa dettata dall’interesse, perché è troppo intelligente per credere alle favole che dice sulla “bontà” del piddì….
    Il guaio è che scambia anche il blog per l’aula di tribunale….

    • Z. scrive:

      Per curiosità, cosa avrei detto sul PD di così assurdamente agiografico?

      Abbiate pazienza, l’età avanza e ogni tanto la memoria mi fa difetto 🙂

      • PinoMamet scrive:

        Beh, diciamo… tutto? 🙂 😀

        ma no, scherzo, non è tanto una questione di cosa , ma di quanto ;

        sai che uso un metodo statistico (alla buona eh?) e i risultati sono:

        si parla di ricchi: interviene Francesco 😀
        si parla di PD: intervieni tu
        si parla di Israele/Palestina: vedi sopra 😉

        • mirkhond scrive:

          Verissimo! 😉 🙂

        • Z. scrive:

          Scusa Pino, ma mi paiono i sondaggi stile Moi dove tutti si interessano di halal e dhimmitudine 😀

          Che intervenga sul PD più spesso degli altri ci posso credere, per carità, ma se il discorso è del tipo:

          “Equitalia è privata! schifo schifo!”
          “ehm, Equitalia non è privata, lo erano le agenzie precedenti…”
          “Ecco, ecco il piddino che difende il sistema!”

          non sto difendendo Equitalia (o le agenzie precedenti), sto sbugiardando una bufala copincollata da internet!

          Quindi, lo chiedo anche a te che forse hai memoria migliore della mia:

          che avrei mai detto di così obiettivamente e acriticamente partigiano sul PD?

          • PinoMamet scrive:

            Ma io non ho mai sostenuto, Z. che tu dica cose acriticamente partigiane sul PD!

            sostengo invece che sei un simpatizzante piddino, che è un’altra cosa, e che mi sembra abbastanza accertata, no?

            e vabbuò, che c’è di male? Io sono stato tesserato Rifo per una vita (non ricordo se lo sono anche quest’anno) embè, succede.

          • Z. scrive:

            Beh, siamo passati da intervieni sempre per difendere il PD a sei un simpatizzante PD…

            Ci stiamo avvicinando alla verità, insomma!

            Da neodemocristiano centrista e moderato, beh, apprezzo 😛 😛 😛

          • PinoMamet scrive:

            “Beh, siamo passati da intervieni sempre per difendere il PD a sei un simpatizzante PD…”

            Mmm, intervieni sempre a difendere il pD, perché sei un simpatizzante PD.

            Non mi pare di aver mai sostenuto altro ,ed entrambe le affermazioni sono piuttosto lampanti, Z.
            😉

            avrei dovuto aggiungere il corollario che sei antirenziano, ma lo sono tutti i piddini che conosco!

          • Z. scrive:

            Intervengo a difendere il PD – e persino Renzi! – se ritengo meritino di essere difesi, e appunto non mi pare di essere mai stato particolarmente acritico né partigiano al riguardo (ma se quando succede ditemelo pure).

            Votare un partito non significa fidanzarcisi, del resto.

            Ah, credo che tu conosca più renziani di quanto non immagini. Se ha stravinto le primarie un motivo ci dovrà pur essere, e credo che per loro valga quanto valeva un tempo per i democristiani: nessuno era democristiano, ma moltissimi votavano DC 🙂

        • Francesco scrive:

          beh, io lo faccio solo per amore della verità: credo che i luoghi comuni sbagliati siano estremamente dannosi e quelli sui ricchi che circolano su questo blog sono tra peggiori!

          😀

          PS avete già chiesto se è peggio rapinare una banca o fondarla? non ricordo bene

          😀

          • PinoMamet scrive:

            a parte tutto:

            rapinare una banca è difficile, certo più di quello che si vede nei film, ma sai? con un po’ di organizzazione e chiedendo consiglio a qualche vicino di casa, credo che saprei farlo.

            Ma non ho la minima idea di come si fondi una banca!

          • mirkhond scrive:

            Non hai mai pensato per un attimo che siano i TUOI luoghi comuni ad essere sbagliati?
            E perché non sei a dormire, visto che domani ti aspettano 20 ore di lavoro…. 🙂

          • mirkhond scrive:

            Mi riferivo al viscidume ideologico di Franky.

          • Francesco scrive:

            ma io sospetto molto dei miei convincimenti, pur tenendoli in attesa di trovarne di migliori

            peccato però che quando oso esporre dei dubbi su quelli altrui, mal me ne incolga! fortuna che c’è il buon Miguel

            grazie per la tua preoccupazione per me, in effetti è tardi

  140. mirkhond scrive:

    Vecchio volpone….. 😉

  141. mirkhond scrive:

    Rispondi sempre attaccando con fare paraculo tutto e tutti coloro che osano criticare il tuo piddì.
    Chissà come mai…. 🙂

    • Z. scrive:

      Io sono notoriamente odioso e molesto, ma a parte questo in quali circostanze avrei difeso l’indifendibile (tipo l’abolizione dell’imposta su tutte le prime case)?

  142. mirkhond scrive:

    Lo difendi in continuazione sapendo di mentire, evidentemente per difendere qualche tuo interesse di cui non sappiamo nulla….
    Ed è questo il brutto di te, che devi nascondere perfino l’ORO che hai dentro, in una montagna di letame ideologico per i reconditi motivi che tu solo sai, pensando di essere sempre in tribunale…..

    • PinoMamet scrive:

      Mi’, a parte tutto, sono sicuro che Z. non ha alcun interesse personale nascosto nella difesa del PD.

      La pensa così, semplicemente. Sbaglia, ma d’altronde è anche juventino, che civogliamo fà 🙂

      • mirkhond scrive:

        Peucezio la pensa come te.
        Ma io non ci credo, Zanardo è troppo sveglio, intelligente, astuto.
        Non può non rendersi conto che le critiche al piddì sono spesso fondate.
        E allora non può che parlare per interesse….

        • Z. scrive:

          Duca, ma è ovvio che alcune siano fondate e altre no.

          Tanto per elencare alcune cose che non mi sono piaciute negli ultimi mesi: approvare due mozioni contraddittorie tra loro sulla questione palestinese, proporre l’abolizione della tassa su tutte le prime case, diversi aspetti della rifoma del lavoro, il voto su Azzolini.

          Invece non penso che il posto fisso lontano da casa sia una “deportazione”, credo che il divorzio breve sia un’ottima idea e la legge elettorale non mi dispiace.

          Sarà mica che a te fa schifo per principio tutto quello che fa il PD perché sì, piuttosto? 🙂

          • mirkhond scrive:

            No.
            Ad esempio a me farebbe comodo l’abolizione della tassa sulla prima casa perché è la prima e UNICA casa che i miei genitori mi hanno lasciato.
            E sono d’accordo con quegli insegnanti per i quali lavorare lontano da casa è un problema, specialmente se si ha famiglia!

          • mirkhond scrive:

            Poi, si mi fa schifo lo smantellamento dello stato sociale, la cosiddetta flessibilità, cioè il diritto del padrone di licenziare a suo piacimento come e quanto vuole.
            Gettando nel cesso le lotte per cui mio nonno è stato in galera, ha perso il lavoro e condizionato pesantemente la vita alla famiglia.
            Per poi vedere questi stronzi gettare l’acqua sporca col bambino!
            Sì, il piddì MI FA SCHIFO!

          • Z. scrive:

            Io sarei d’accordo con l’esenzione sino ad una certa soglia. Ma non con l’abolizione dell’imposta su tutte le prime case, ivi inclusi reggie, castelli e manieri.

            Sugli insegnanti sono consapevole che lavorare lontano da casa è un problema, ma alternative non ne vedo. Se non deportare tutti gli alunni dove sono residenti gli insegnanti, spostandoli tutti i giorni da un comune all’altro.

          • PinoMamet scrive:

            “E sono d’accordo con quegli insegnanti per i quali lavorare lontano da casa è un problema, specialmente se si ha famiglia!”

            In effetti, in uno scenario ideale di neolaureati single, lavorare un paio d’anni lontano da casa può essere come “un periodo formativo per il carattere” o “una simpatica avventura, l’Erasmus bis”;

            purtroppo molti insegnanti precari o in attesa di posto, che conosco, sono sposati (con un coinuge che ha un lavoro, ovviamente, dove risiedono) e spesso anche hanno figli (con scuola e amicizie ecc.) e non è che possano mollare tutto su due piedi.

            Certo, il fatto che abbiano un marito che lavora, e che con qualche sacrificio abbiano tirato su dei figli, li mette fuori dalla categoria del “bisogno assoluto”, ma non per questo mi sentirei di demonizzarli come fannulloni, “choosy” e così via…

          • PinoMamet scrive:

            Certo, come dice Z., le alternative non è che abbondino.

            pare che alcune regioni, in effetti, producano proporzionalmente molti più insegnanti che classi a disposizione…

          • Z. scrive:

            Beh, diciamo che molti si sono trovati davanti a una decisione: o il posto fisso ma lontano da casa o continui a lavorare vicino a casa come precario. Non si tratta di essere fannulloni, si tratta di valutare vantaggi e svantaggi…

          • Francesco scrive:

            scusate ma se io rispondo a un annuncio di lavoro di una ditta di Padova, devo andare a lavorare a Padova

            perchè per un insegnante dovrebbe essere diverso?
            se il lavoro è ad Alessandrai e lo vuoi, vai a vivere ad Alessandria (mi spiace per te, nel caso)

            il solo fatto che si ponga il problema indica che siamo un paese impazzito

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Potremmo far partire ogni mattina gli studenti da Milano per farli andare a scuola a Reggio Calabria, no?

          • Francesco scrive:

            mmmh … credo ci siano gli aereoporti per farlo, in effetti

            ma non capisco perchè farlo, mi pare non abbia senso

          • Z. scrive:

            Non credo basterebbe.

            Metti che ad es. a Casalecchio non ci siano abbastanza insegnanti di disegno e a S. Lazzaro non ci siano abbastanza insegnanti di matematica e così via. Bisognerebbe impiegare dei torpedoni per trasferirli più volte nel corso della giornata.

            D’altronde si potrebbero direttamente chiudere le scuole e tenere tutte le lezioni a domicilio…

          • Francesco scrive:

            al domicilio di chi, scusa?

          • Z. scrive:

            Dell’insegnante. Visto che i costi della logistica aumenterebbero in modo significativo, potremmo ricavarne una parte (molto esigua, temo) risparmiando sulle scuole.

          • PinoMamet scrive:

            Che poi non è così fantascientifico.

            Considerando che già molte categorie di impiegati pubblici, insegnanti compresi, devono fare corsi di formazione online (sulla sicurezza quelle robe lì);
            e che le scuole si sono ormai un bel po’ “informatizzate”
            (secondo malissimo e in modo incoerente e confusionario, ma vabbè)

            non è escluso che tempo 10-15 anni qualcuno se ne esca con l’idea “diamo a tutti gli studenti non solo un tablet, ma anche un accesso internet, e facciano lezioni da casa”.

            Prossimo, logico passo, sarebbe la sparizione della figura dell’insegnante: se tutti possono collegarsi online, basta che ce ne sia un insegnante solo a Roma (o Campbasso, che ne so) e basta per tutti.
            Tanto poi si mettono i test a crocette e il computer controlla subito il risultato.

            Certo, sarebbe una scuola di merda, mi pare chiaro.
            Ma non fantascientifica.

          • roberto scrive:

            “Certo, sarebbe una scuola di merda, mi pare chiaro.”

            accordo totalissimo e pregherei miguel di cancellare il post di pino prima che renzi lo legga e la consideri una “buona idea”

    • Z. scrive:

      Grazie per l’oro, ma a parte questo ricordi una volta in cui avrei difeso l’indifendibile in materia PD?

  143. mirkhond scrive:

    “che avrei mai detto di così obiettivamente e acriticamente partigiano sul PD?”

    Tutto ciò che puoi dire, ogni volta che il piddì è stato criticato, e spesso dicendo tutto e il contrario di tutto, cercando con fare astuto di disorientare il tuo interlocutore, facendolo passare per l’opposto di ciò che ha detto.
    Proprio come si fa in tribunale…..

    • Z. scrive:

      Mi sa che non hai frequentato spesso i tribunali. Credimi, è buon segno 🙂

      A parte questo non mi hai fatto neanche un esempio…

  144. mirkhond scrive:

    Ce ne sono a bizzeffe di esempi, sparsi per il blog, furbone! 🙂

  145. MOI scrive:

    Fondamentalisti Cattolici nella UE, ne prendo atto.

    Poi prendo atto che contro i “Nemici della Verità” (come sono tenuti a chiamarli) sono stati sempre regolarmente bussati 😉 , rullati 🙂 e piallati 😉 come dei Bòiscàut contro dei Calcianti 😀 … nevvero, Habs ? 😉

    • Roberto scrive:

      Se vieni a trovarmi in Lussemburgo, andiamo al “service le samedi” (loro non si mescolano con il popolo la domenica….) e vedrai con i tuoi occhi

    • Roberto scrive:

      C’entra poco ma mi hai fatto venire in mente che ad un colloquio di lavoro mi hanno chiesto “lei va a messa tutte le domeniche o saltuariamente?”
      🙂

      • Z. scrive:

        Ammettilo, tu hai risposto:

        “beh, indicativamente quasi tutte… certo, per questioni necessarie e urgenti mi è capitato di perderne qualcuna!”

        • Roberto scrive:

          No, sono stato più sagace.
          Siccome era un posto che richiedeva qualche capacità di gestione del personale e una conoscenza non del tutto superficiale dello statuto degli eurocrati, ho fatto finta che la domanda, invece di essere una coglionata, era una astuta trappola per verificare le mie competenze e prontezza di spirito, ed ho quindi fatto una bella risata e ho detto “sappiamo tutti e due che questa domanda non si può fare e quindi sbaglierei a risponderle”. La tipa ha colto al volo la via di fuga che le lasciavo e dopo una risata stiracchiata ha cambiato argomento

          (Poi il posto l’ho avuto, e ho scoperto che stà fessa faceva in continuazione domande proibite per pura curiosità ed ignoranza delle regole….per fortuna che aveva me che le ho fatto correggere il tiro 🙂 )

  146. MOI scrive:

    Allora, vi ricordate il delirio del Piano Kalergi sugli Stati Uniti d’Europa ?

    Chi mai potrebbe tirar fuori di nuovo OGGI una roba simile ?!

    Suvvìa, siate seri ragazzuooooOOOhhKaKKio ! 🙂

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-09-14/alla-camera-firma-una-dichiarazione-comune-sull-integrazione-europea-113009.shtml?uuid=ACmSiJx

    Boldrini: «Riprendere la strada verso gli Stati Uniti d’Europa»

    • PinoMamet scrive:

      Ma Moi, non credo sia necessario andare a scovare ‘sto Kalergi per sentir parlare di Stati Uniti d’Europa.

      Credo che se ne parli, che li si si sogni o li si tema, dai tempi del MEC…

    • Francesco scrive:

      OMDABold!!!!

      Ma porca paletta, cosa deve succedere d’altro per ammettere l’evidenza?

      la Merkel, facendosi trascinare così che nessuno la possa accusare, lo sta facendo con estrema e dannosa lentezza. ma mi pare palese che i problemi cui siamo di forte come europei siano comuni e giganteschi e ci spingano a unire le poche forze

      qui si deve uscire dalle fole (io sogno un’armata italiota che conquista Parigi sotto la guida di un nuovo Giulio Cesare) e badare ai fatti

      vogliamo tenere alla giusta distanza americani e russi, al loro posto i turchi, gestire gli arabi e gli africani, trattare con i cinesi? e pensiamo di farlo in ordine sparso?

      certo, tra i miei USE e quelli della Boldrini c’è qualche piccola differenza ma si tratta di lotta politica interna

      • Z. scrive:

        In effetti, come va di moda dire ai nostri tempi, se non ora quando?

        L’unica risposta che mi viene in mente è “prima”, ma ormai prima non si può più.

      • Thyrrenus scrive:

        Perfettamente d’accordo (non è la prima volta sto mese credo… 😉 ). Però, per come è strutturato il potere di fatto al momento dentro questa EU, tutti i buoni propositi che condividiamo non ossono che andare ramengo come infatti vanno.
        Se poi organizzi una spedizione contro Francia Olanda e Germania mi aggrego 🙂

        • Francesco scrive:

          gli USE sarebbero necessariamente a guida crucco-galla, almeno all’inizio

          e le elezioni darebbero risultati certamente tragici, vista l’empietà dominante in quei popoli

          ma se abbiamo convertito Roma, possiamo vivere sotto ‘sti stronzi, basta saperlo

          ciao

        • Thyrrenus scrive:

          No, gli USE o sono alternativi a qualsiasi ‘guida’ di stati o meglio che non siano. O si tiene fermo questo punto oppure meglio spaccare tutto.
          Il duopolio francotedesco ce lo siamo tenuto sinora e non ha dato gran prova di sé.
          Inoltre il problema sono classi dirigenti che guardano a poteri reali oramai non ancorati in una nazione o un’altra e che considerano la democrazia un fardello per le loro operazioni ‘efficentiste’. Classi dirigenti che sono scollate dalle loro stesse borghesie produttive altro che semplicemente dalle loro democrazie.

          • Francesco scrive:

            beh, vuoi dare un pò di tempo agli USE per smontare Germania e Francia?

            e se i governi saranno democratici, dovranno rispondere ai popoli, e quelli sono i popoli più numerosi

            mica siamo americani, da questa parte dell’Atlantico

          • Thyrrenus scrive:

            Ma neanche tanto popolosi sti due: in Francia sono più o meno quanti siamo noi, i crucchi sono un po’ di più ma neanche loro hanno chissà che popolazione. No, è proprio il duopolio che li fa forti, ai danni, concreti degli altri.

          • Francesco scrive:

            insieme fanno 140 milioni di persone, finchè restano uniti sono un bel “gorilla da 400 kg”

            col tempo, mi aspetto che le divisioni politiche prendano il sopravvento sulle divisioni tra nazioni

            ma temo che non vedrò gli USE

  147. habsburgicus scrive:

    dopo Brest, quando la Germania non aveva ancora perduto, o così credeva ! (dalla stampa asburgica….sono tutte località in Belarus..i nomi li ho bielorussizzati io, confido di non aver errato…il bielorusso merita di essere valorizzato..e poi è la più bella delle tre lingue est-slave !)

    15/9/1918, la Commissione di frontiera russo-tedesca finisce i suoi lavori a Vilnius; decisa evacuazione dei territori a est della Biarezina=Berezina (a sud di Połack e a nord di Homiel), da effettuare in 5 zone, a cominciare dal 20 settembre 1918 e da completare con il 28/2/1919; l’evacuazione inizierà dal circolo di Lepiel a nord e proseguirà nelle 4 prime zone a sud, fino a lasciare libera la ferrovia Orša-Mahiloŭ-Rahačoŭ e il territorio sino al fiume Druć; con la quinta zona sarà evacuata la zona ad ovest del Druć sino alla Biarezina ciò avvenne in conseguenza dell’accordo finanziario russo-tedesco del 27/8/1918; tuttavia anche dopo l’evacuazione la Biarezina sarebbe rimasta completamente in possesso tedesco

  148. mirkhond scrive:

    “perchè per un insegnante dovrebbe essere diverso?
    se il lavoro è ad Alessandrai e lo vuoi, vai a vivere ad Alessandria (mi spiace per te, nel caso)

    il solo fatto che si ponga il problema indica che siamo un paese impazzito”

    E se il coniuge lavora nel luogo in cui si vive, e NON può ottenere il trasferimento?
    Il tuo cinismo è rivoltante, come sempre!

    • MOI scrive:

      Nei futuri Stati Uniti d’ Europa NON saranno più gli Autoctoni i Cittadini, che saranno anzi da annichilire e da sradicare … roba scritta 90 anni fa ! 😉

      • MOI scrive:

        Cinismo con gli Autoctoni, Buonismo con gli Ultimi Arrivati … sarà un caso, ma è assolutamente funzionale (!) a certe robe scritte 90 anni fa !

      • Francesco scrive:

        mah, quello diceva che una mano si dà a chi ne ha bisogno, anche se si tratta di un samaritano pestato dai briganti

        mentre le vergini sbadata troveranno le porte chiuse

        dici che sbagliava?

        • Thyrrenus scrive:

          Ma non era samaritano il pestato Fra! Ora cerco il parroco che mi faceva dottrina e te lo scateno dietro! Altro che Squalo 1, 2 e tre! 😉

        • MOI scrive:

          … E se fossi tu, Francé, a sbagliarne l’interpretazione, per altro con una sicumera “alla Flanders” 😉 ?… Cosa te lo fa escludere ?

    • Roberto scrive:

      Però la domanda di Z è giusta e, come ogni domanda giusta, non ha avuto risposta:gli studenti stanno a Como, e gli insegnanti a Catanzaro, che fai sposti gli studenti?

      Tra parentesi nella situazione di trovare posto a 1000 km da dove lavora(va) il mio coniuge ci sono passato due volte, e fai un semplice bilanciamento dei pro e dei contro. Se alla fine ti interessa il lavoro lo prendi sennò pazienza, senza tutte ste storie di “deportazioni”

      • Francesco scrive:

        << ci sono passato due volte

        basta come argomento definitivo?

      • Thyrrenus scrive:

        Il ragionamento fila. Ma rinunciando non si lascia semplicemente un’occasione di lavoro bens’, soprattutto, il posto in graduatoria, i punti necessari all’insegnamento accumulati in decenni facendo vari a volte pesanti sacrifici. Con tale perdita si rinuncia a qualsiasi possibilità futura di fare il proprio mestiere o ricadere nelle grinfie delle scuole private che ti succhiano l’ultima linfa vitale che rimane. Una soluzione che potrebbe invece venire incontro ad entrambe le esigenze sarebbe quella di mettere in ‘frigo’ i punti, in attesa di offerte di lavoro abbordabili geograficamente. Conoscendo però la lotta all’ultimo punto tra i precari anche questo risulterebbe un pannicello caldo.

        • MOI scrive:

          Se dalla provincia d’ Isernia ti trasferiscono in centro a Milano, mi sa che il costo della vita cambia ” un po’ ” 😉

        • roberto scrive:

          sono d’accordo con thyrrenus, anche se sicuramente i precari diranno che così i loro punti non aumentano e questo li penalizza

        • Z. scrive:

          Guarda, dico di più:

          forse sbaglio, ma secondo me si poteva pure prevedere che il punteggio in graduatoria dei precari continuasse ad aumentare, anziché restare congelato o peggio azzerato. Così a occhio non vedo particolari controindicazioni.

          Anzi, immagino che ci sarebbero state più rinunce al posto fisso, il che avrebbe significato uno scorrimento più veloce delle graduatorie.

          Naturalmente questo avrebbe implicato il divieto di sostituire un insegnante di ruolo con un precario entrato in seguito con un punteggio più elevato. In pratica si tratterebbe di prevedere una doppia graduatoria, per precari e per fissi. Non so se esista già, non è esattamente il mio campo (Pino ci saprà dire meglio!).

        • Francesco scrive:

          quindi aveva ragione la Lega a invocare l’esempio Germania, con i docenti assunti “entro il Land” di residenza?

    • Francesco scrive:

      guarda che non è cinismo, è sanità mentale

      se voglio restare a Milano, prendo quello che Milano mi passa. non è un problema sociale, sono fatti miei

      pensare che possa esistere un “diritto al posto di insegnante nella mia città”, sennò mi incazzo pure, è veramente follia

  149. MOI scrive:

    @ Z

    Il primo a parlare del PD come Resurrezione della Vecchia Balena Bianca dev’esser stato il Trava Senior 😉 !

  150. MOI scrive:

    Giusto ! Oggi è ricominciata la Scuola dell’ Obbligo … notizie sul “genderfriendly teaching”, tipo i problemini di mate 🙂 “Rosa e i suoi due Papà … ” ?

    http://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/compito-a-scuola-rosa-e-i-suoi-due-papa-hanno-comprato/

  151. MOI scrive:

    se tutti possono collegarsi online, basta che ce ne sia un insegnante solo a Roma (o Campbasso, che ne so) e basta per tutti.
    Tanto poi si mettono i test a crocette e il computer controlla subito il risultato.

    [cit.]

    —————–

    Giancarlo Pajetta rules ! … ‘Nuff said ! 😉

    • roberto scrive:

      in che senso spoken at dick?

      vuoi dire che si dovrebbe trovare una traduzione italiana o che hot spot non è una parola molto significativa? e nel secondo caso, come definire gli hot spot?
      (domanda non retorica, proprio non lo so)

      • Miguel Martinez scrive:

        Hot spot: luogo esposto durante il mese di agosto alla massima insolazione, con riparo sotto tetti di lamiera e coperte di lana obbligatorie durante la notte.

      • roberto scrive:

        devo fare tutto io!
        dal collins
        hot spot
        NOUN 1. an area of potential violence or political unrest 2. a lively nightclub or other place of entertainment 3. an area of great activity of a specific type : the world’s economic hot spots 4. a any local area of high temperature in a part of an engine, etc; b part of the inlet manifold of a paraffin engine that is heated by exhaust gases to vaporize the fuel 5. (computing) a company that provides wireless access to the internet for users of portable computers or a place from which the internet can be accessed in this manner 6. (med) a a small area on the surface of or within a body with an exceptionally high concentration of radioactivity or of some chemical or mineral considered harmful; b a similar area that generates an abnormal amount of heat, as revealed by thermography 7. (genetics) a part of a chromosome that has a tendency for mutation or recombination

        è evidente che le prime tre sono tutte plausibili

        ps. a parte la questione linguistica, è tanto scandalosa l’idea che chi può ottenere asilo in europa vada in un comodo hotspot a 15km da casa sua e faccia domanda e poi prenda un aereo/traghetto/bus, invece di dare tutti i propri risparmi ad un negrerio per attraversare un deserto a piedi e il mare su un materassino, il tutto portando la nonna paralitica sulle spalle?

        poi magari sarà lontano anni luce dalla perfezione e non sarà facile da concretizzare (stendendo un velo pietoso sui simpatici paesi dell’est, che difendono la nostra eredità cristiana sulla pelle dei poveri cristi e che quindi non saranno mai d’accordo), non vedo come si potrebbe fare un hotspot fra le macerie di kobane, ma vedo pochissime altre idee in giro….

  152. mirkhond scrive:

    “Ma infatti, l’Inghilterra dell’Ottocento non era fascista.”

    Era molto peggio.

    • Miguel Martinez scrive:

      Intellettualmente, secondo me, era molto meglio.

      Non c’è confronto tra la sensibilità del ceto intellettuale inglese dell’Ottocento e quello italiano sotto il fascismo (ma anche prima o dopo).

      Credo, con Peter Heather, che l’Inghilterra dell’Ottocento somigliasse molto all’impero romano, nel bene come nel male.

      • habsburgicus scrive:

        Intellettualmente, secondo me, era molto meglio.

        Mah…avrei qualche perplessità
        Se parli in generale (inclusi letterati, poeti ecc), magari sì..anche se non mi verrebbe una risposta così apodittica
        sulle scienze matematiche e fisiche già avrei qualche dubbio..non sottovalutiamo la Germania né i cugini americani
        Sulla storia, no..la n° 1 era la Germania di gran lunga, come rigore, acribia ed erudizione..e pure la Francia radicale superava l’Inghilterra ..noi stessi, oltre ad un congruo numero di cialtroni, avevamo storici più valenti di quelli britannici (e pure la Russia, per quanto ignota da noi), gli stesi cugini, oltre a molto (troppo) pattume producevano di meglio (da Prescott sino a E.G. Bourne agli inizi del XX secolo)
        in Inghilterra l’unico storico un po’ importante e serio mi pare sia stato l’obliato Bury, bizantinista insigne (e qualche altro, sia chiaro) e, volendo Major, Markham e (quasi) tutta l’Hakluyt Society per i viaggi delle grandi scoperte….e poi tanti pseudo-storici, cialtroncelli, propagandisti e mestatori 😀 che non fecero avanzare la Scienza Storica

        • izzaldin scrive:

          immagino che Trevelyan e Mack Smith (quest’ultimo tardo in effetti) non contino.. 🙂
          però hai ragione nel dire che, almeno per le scienze storiche, la mitteleuropa/Germania era più avanti.
          Ma in Inghilterra, oltre all’orientalistica strumentale al colonialismo (ma anche lì i germanofoni davano filo da torcere eccome) c’era forse un fermento nelle arti e una ricettività che forse non c’era altrove.
          Londra era come e forse più di Parigi, patria di esuli ed espatriati di tutto il mondo: penso a Marx, il vecchio Freud, Mazzini.. tutta gente che magari Habsburgicus non amerà 🙂 , ma che potrebbe dare forza al discorso di Miguel sulla vivacità del ceto intellettuale.. penso a Lewis Carroll, Darwin, Joyce, Aleister Crowley, Jones l’unico ottimate di Freud non viennese/ebreo..
          e poi, aggiungo, a metà-fine ottocento in Inghilterra vedevano la luce i primi club professionistici di football, e questo mi basta per apprezzare quel periodo 🙂
          saluti,
          izzaldin

        • Thyrrenus scrive:

          No, no, qui ha ragionissimo Habsburgicus. Non sopravvalutate una cultura resa importante soprattutto dal fatto che oggi è l’unica che conosciamo, e conosceremo, visto che si legge e parla solo inglese se si vuol contare (il nostro futuro è ‘indiano’: quello della colonia culturale dimentica di quello che era e può essere).

          • mirkhond scrive:

            Concordo con Tirreno.
            L’inghilterra accoglieva i pensatori che avrebbero dovuto devastare le loro patrie secondo gli interessi di sua maestà massonica, ma che non avrebbero mai potuto rendere più giusta l’Inghilterra stessa.
            Il paese più schifoso del mondo assieme alla sua filiazione statunitense, ed abitata dal popolo più brutto del mondo!

            • Miguel Martinez scrive:

              E’ un argomento di cui si è discusso più volte qui.

              Francesco (OMDAF) coglie benissimo la questione: l’Inghilterra è stata la prima vittima dell’Impero britannico, e il primo luogo in cui è nata una resistenza al capitalismo; una resistenza molto variegata, spesso letteraria (come giustamente nota Habsburgicus), sospesa tra illuminismo, misticismo protestante, spirito proto-ecologico, medievalismo, curiosità planetaria…

              E poiché gli inglesi hanno subito per primi il capitalismo, sono anche quelli che hanno saputo criticarla per primi.

              Analogamente, trovo molto più interessanti, in genere, gli intellettuali di sinistra statunitensi di quelli italiani.

          • habsburgicus scrive:

            Analogamente, trovo molto più interessanti, in genere, gli intellettuali di sinistra statunitensi di quelli italiani.

            su quello, chi potrà mai darti torto ?
            presumo che, qualora esistano, financo gli intellettuali di sinistra delle isole Salomone (cap. Honiara) siano più interessanti di quelli italiani !

          • mirkhond scrive:

            Saranno interessanti, però non mi sembra che abbiano contribuito a rendere gli USA un paese più giusto a livello di stato sociale, giustizia, carceri e razzismo….

          • Francesco scrive:

            solo a me vengono in mente Darwin e Dickens, per dire i primissimi due nomi?

            non esattamente Gianni e Pinotto

            PS se gli intellettuali di sinistra inglesi sono interessanti, come mai ha vinto Corbyn?

            PPS Duca, la domanda che poni è ottima, ora serve la risposta.

  153. mirkhond scrive:

    Per i ceti ricchi tra cui gli intellettuali, sicuramente.
    Per la stragrande maggioranza della popolazione non credo proprio.
    L’Inghilterra però aveva la valvola di sfogo delle colonie, in cui inviare i malcontenti, che in patria sarebbero stati potenzialmente minacciosi per i potenti.
    Per non parlare dell’emigrazione negli usa….

    • Francesco scrive:

      era anche il posto in cui i ceti popolari creavano il movimento dei cartisti per rivendicare i loro diritti, e scusa se è poco

      su quanto stessero male gli inglesi poveri credo si siano scritti innumerevoli volumi (comprese le inchieste del parlamento) ma non era l’unico paese al mondo in cui i poveri stavano molto male

      infatti si emigrava da tutta l’Europa, non solo dalla perfida Albione

      come dire, dovresti evitare di criticare solo loro, se volessi evitare di apparire prevenuto

      • Thyrrenus scrive:

        Vero, si era poveri dappertutto. Ma allora se lo si era anche in GB (e forse le condizioni erano un po’ più pesantine rispetto alla stragrande maggioranza degli altri) a che era servita la rivoluzione industriale, dominare un terzo del mondo succhiare la ricchezza di India e Cina ecc. ecc.?

        • Francesco scrive:

          ci stavano lavorando, vediamo di fare chiarezza sugli anni di cui parliamo

          che il crescere del benessere generalizzato in Europa (e allora in tutta America) credo sia un fatto banale e acclarato del XIX secolo

        • Thyrrenus scrive:

          ho paura che il benessere generalizzato in Europa e negli USA sia arrivato col contagocce e specie nel XX° secolo, ma soprattutto su scala planetaria, viste le risorse arraffate e gli impoverimenti repentini di tre continenti di cui soffriamo ancora oggi le conseguenze non vedo il rapporto costi-benefici.

          • Francesco scrive:

            1) tendo a pensare che un generalizzato e duraturo aumento della popolazione sia prova irrefutabile del miglioramento delle condizioni di vita

            2) idem per il resto del mondo

            ciao

            • Miguel Martinez scrive:

              Da Wikipedia:

              Il termine eutrofizzazione, derivante dal greco eutrophia (eu = “buono”, trophòs = “nutrimento”), indica una condizione di ricchezza di sostanze nutritive in un dato ambiente, in particolare una sovrabbondanza di nitrati e fosfati (…) in un ambiente acquatico.

              Oggi viene correntemente usato anche per indicare le fasi successive del processo biologico conseguente a tale arricchimento, vale a dire l’eccessivo accrescimento degli organismi vegetali che si ha per effetto della presenza nell’ecosistema acquatico di dosi troppo elevate di sostanze nutritive come azoto, fosforo o zolfo, provenienti da fonti naturali o antropiche (come i fertilizzanti, alcuni tipi di detersivo, gli scarichi civili o industriali), e il conseguente degrado dell’ambiente divenuto asfittico.

              L’accumulo di elementi come l’azoto e il fosforo causa la proliferazione di alghe microscopiche che, a loro volta, non essendo smaltite dai consumatori primari, determinano una maggiore attività batterica; aumenta così il consumo globale di ossigeno, e la mancanza di quest’ultimo provoca alla lunga la morte dei pesci.

          • Francesco scrive:

            quindi secondo te l’imperialismo europeo ha portato alla eccessiva crescita della popolazione umana?

            e poi come si è diffusa la cattiva abitudine al resto del mondo? avrebbero dovuto restare a secco e diminuire di numero, no?

            o a quel punto inseriamo nel quadro la variabile “combustibili fossili”?

            e nel futuro la “estinzione per inquinamento da combustibili fossili”?

            è questo il quadro generale?

            ciao

  154. mirkhond scrive:

    Franky è abbagliato dal capotali$mo da non vedere le devastazioni costituenti il volto oscuro della medaglia che tanto gli fa luccicare gli occhi….

  155. mirkhond scrive:

    Da noi si emigrò DOPO l’invasione e conquista piemontese, voluta dalla Gran Bretagna per gli scopi che sappiamo.
    DOPO non prima.
    Dunque se i piemontesi hanno fatto il lavoro sporco, le teste pensanti di questa porcata stavano a Londra….

    • MOI scrive:

      A scuola nessuno “lo fa” 😉 … quindi nella memoria collettiva non esiste ! 😉 Se lo citi, l’interlocutore ripensa al fatto che “non l’ ha fatto a scuola” … e il fatto, per quanto documentabilissimo, continuerà a non esistere per chi “a scuola il fatto non l’ ha fatto affatto” 🙂 .

      • mirkhond scrive:

        La “battaglia per la memoria” deve cominciare a farla chi ce l’ha ancora una memoria.
        Adeguarsi al linguaggio del vincitore, sia pure in maniera critica e burlesca come fai tu, significa solo dargliela vinta.
        E c’è già troppa gente, vedi lo stronzo Francesco giusto per fare un esempio, che si esaltano ed esaltano per i più forti e prepotenti…..

      • mirkhond scrive:

        Riguardo invece alla memoria storica, ciò che dici è vero, ma oggi con internet, tanta gente al di sotto dei 50 almeno, le possibilità di documentardi (assieme a quelle di prendere delle cantonate solenni 🙂 ) ce l’ha eccome.
        Il tuo discorso dunque vale per gli anziani, generalmente coriacei ad accettare “revisionismi” che possano sconvolgere convinzioni acquisite da una vita, e per quei giovani che, per vari motivi, proprio non riescono ad accettare verità per loro molto sgradevoli….

        • mirkhond scrive:

          documentarsi

          • MOI scrive:

            La “possibilità” c’è … ma “voglia” e “stimolo” ?
            … Stai fresco !

            PS

            Moltissimo ha fatto “via cartaceo” (ma non solo !) un NON-Addetto ai Lavori della Storiografia come Pino Aprile …

          • mirkhond scrive:

            Se osservo internet, si può vedere quanto negli ultimi 10-20 anni, la conoscenza (sia pure accompagnata da fraintendimenti e corbellerie) degli eventi che portarono alla conquista delle Due Sicilie sia molto aumentata.
            Tanto da far scattare una reazione neorisorgimentalista dal presidente Ciampi a singoli commentatori nei blog, passando per Benigni su suo cavallo scagazzante sul pascoscenico di San Remo.
            Per la modica cifra di 250.000 euro!
            Se c’è tutta questa mobilitazione a difesa del mito bugiardo e sanguinoso dell’unificazione d’Italia, vuol dire che c’è chi ha paura….

          • izzaldin scrive:

            @mirkhond
            in questi giorni a Palermo sono spuntate scritte del tipo:
            -Sicily is not Italy
            -Dal 1861 fratelli di nessuno
            -Mai schiavi di Roma
            a farle probabilmente i comunisti di un centro sociale.
            un paio di giorni dopo le scritte sono state cancellate o camuffate:
            Sicily is xxx Italy.
            Non so cosa pensare. Io non amo l’Italia ma non riesco a essere nazionalista.
            Se Garibaldi mi fa simpatia è per l’entusiasmo sincero generato nelle masse siciliane; ma i Fasci furono ancora più esaltanti e ancora più repressi nel sangue..
            saluti
            Izzaldin

          • Thyrrenus scrive:

            Al tempo dei Fasci Siciliani io non capisco come possano essere così travisati da certi destri oggi. Lo so di essere fuori moda ma credo che i morti di Caltavuturo e gli altri fasci, uccisi per ordine del siciliano Crispi, e quelli di Milano, caduti sotto le cannonate del piemontese Bava Beccaris, avevano gli stessi nemici.

          • Thyrrenus scrive:

            “il movimento dei Fasci siciliani”

          • izzaldin scrive:

            @miguel
            conosco gli anarchici ragusani (la fiaccola) ma non le loro analisi sull’indipendentismo..proverò a informarmi meglio!
            @thyrrenus
            la penso esattamente come te.

          • Z. scrive:

            Il fatto che esista ancora chi si definisce “anarchico” mi affascina!

          • izzaldin scrive:

            @Z
            avoglia.. mille gruppuscoli si definiscono anarchici, e in Grecia decine di migliaia di persone..
            alcuni sono bravissime persone, altri degli stronzi, come in ogni gruppo umano

    • Francesco scrive:

      gli scopi che sappiamo non li sappiamo mica, a meno che non siano le questioni minime che hai citato. se Napoli cadde in mano ai banditi norreni per così poco, è gran disonore per Napoli

      sull’emigrazione, credo faccia testo l’inizio della transizione demografica più la politica

      ciao

      • mirkhond scrive:

        Se non spari cagate non sei contento.
        Poi ti meravigli se ti risponde a dovere!

        • mirkhond scrive:

          Le cause “minime” furono il controllo del centro del Mediterraneo per assicurarsi un vassallo fedele sulla via del costruendo Canale di Suez e della nuova rotta per le Indie.
          Nonché della necessità di controllare le zolfare siciliane, indispensabili per l’industria britannica.
          E infine, pure il tocco ideologico per distruggere il potere temporale della Chiesa Cattolica e con essa (secondo loro) anche la Chiesa Cattolica tout court.
          E questo per spezzare una volta per tutte l’indipendentismo irlandese.
          Del resto Augusto del Noce, disse che l’unità di talia non fu che un capitolo della storia imperiale britannica.
          Altro che cause minime!

          • izzaldin scrive:

            sai che mi stai convincendo?
            nel senso: i moti in Italia c’erano (e Pisacane non morì certo per danneggiare la causa irlandese..) però su una cosa hai certamente ragione: se agli inglesi non fosse convenuto, si sarebbero opposti e l’Italia sarebbe rimasta “calpesta e divisa” ..

          • mirkhond scrive:

            Pisacane non trovò certo consensi e il Cilento secondo una certa vulgata, sarebbe stata una terra antiborbonica.
            I fatti di Sapri dimostrarono il contrario!

          • Francesco scrive:

            che l’intervento inglese e francese sia stato decisivo non lo nego certo

            ma quelli che a Mirkhond paiono grandi motivi io li trovo non un capitolo ma una nota a piè di pagina della storia imperiale britannica

            inoltre i nazionalisti italiani c’erano eccome, benchè questo dispiaccia a qualcuno

            non contatemi tra questi, però

            ciao

          • mirkhond scrive:

            “inoltre i nazionalisti italiani c’erano eccome, benchè questo dispiaccia a qualcuno”

            Erano una minoranza, pure divisa al loro interno.

          • Francesco scrive:

            credo proprio che tu abbia ragione, Mirkhond, su questo punto

            ma quasi sempre le minoranze decise fanno la storia: all’università mi hanno insegnato che i ribelli delle 13 colonie erano minoranza e divisi pure loro

            ciao

          • Thyrrenus scrive:

            è buffo ma nel ‘700 anche la Prussia, oltre ad avere un ottimo esercito, divenne quel che divenne grazie all’alleanza con GB che la usava in funzione antifrancese
            nello stesso periodo anche i domini savoia erano una utile spina nel fianco per gli austriaci, in funzione antifrancese. Cosa positiva, in quanto al contrario i piemontesi sarebbero oggi francesi (io non detesto i piemontesi, solo i savoia come regnanti imbelli).

          • habsburgicus scrive:

            non detesto i piemontesi, solo i savoia come regnanti imbelli

            allora dovresti detestare solo i Carignano 😀 (1831-1946)..i “veri” Savoia stano ai Carignano un po’ come i Borbone di Francia (sino a 1830) stano agli Orléans, con l’unica CAPITALE differenza che i Carignano giunsero al trono in modo legittimo (si può discutere sula Sardegna ove non vigeva la legge salica; comunque nessuno la rivendicò nonostante un articolo ambiguo a favore della Spagna nel trattato del 1720) mentre gli Orléans vi salirono per usurpazione
            definire però “imbelli” i Carignano (anche se ho capito cosa vuoi dire :D) è un po’ forzato, terminologicamente
            Carlo Alberto ci fece entrare due volte in guerra, 1848 e 1849
            Vittorio Emanuele idem (1859 e 1866)+autunno 1860+settembre 1870
            Umberto I, Africa (Dogali e poi. purtroppo, Adua !)+Boxer 1900 (a cavalo col figlio)
            Vittorio Emanuele III 1911-1912. 1915-1918, 1935-1936, 1936-1939 (Spagna), 1940-8/9/1943, 13/10/1943-1945 (pro-Alleati)
            al massimo, pacifici (imbelli forse diresti tu :D) erano i veri Savoia dalla morte di Carlo Emanuele III in 1773, almeno !

          • habsburgicus scrive:

            non prende le doppie, ‘sta tastiera 😀

      • mirkhond scrive:

        In quanto al “disonore” pensa piuttosto a quello di casa tua, dove come le puttane passaste da un padrone all’altro senza alcuna ribellione.
        Da noi i piemontesi dovettero spargere il sangue a fiumi per circa 15 anni per domarci, e solo l’emigrazione fece cessare la lotta armata.

        • Francesco scrive:

          mi sa che a Milano e in larga parte della Lombardia fossero parecchio patriottici, almeno la borghesia

          pensa che Alessandro Manzoni, in teoria cattolico di quelli seri, era un patriota

          • mirkhond scrive:

            Patriottismo regionale, almeno in parte, e con una componente federalistica come Cattaneo.

          • Francesco scrive:

            regionale?

            beh, quello no, era un patriottismo nazionale italiano con confini abbastanza incerti, chi lo sapeva fin dove sarebbe dovuta arrivare l’Italia?

            e con la visuale ostruita dall’odio contro gli austriaci, una roba che adesso suona folle e assurda ma che allora temo avesse molta presa

            ciao

          • mirkhond scrive:

            Regionale nel senso che quelli pensavano al Regno d’Italia napoleonico, a sua volta rivitalizzazione dell’antico Regno longobardo-carolingio d’Italia.
            Ancora nel 1858-1859, Cavour pensava ad un regno limitato alla sola Italia settentrionale!

          • Francesco scrive:

            diciamo che le idee di quanto a sud scendere erano molto incerte!

            alla fine, sono arrivati fino a Lampedusa, purtroppo erano più piemontesi che italiani, e l’unico sveglio morì quasi subito

            ciao

          • izzaldin scrive:

            Pio IX fu per qualche mese simbolo di indipendenza nazionale.. poi quando se ne accorse ritirò tutto e venne odiato dai garibaldini..
            l’ipotesi neoguelfa di Gioberti vedeva Pio IX a capo di una federazione di Stati Italiani.. non sarebbe stato male! 🙂 .
            che ne pensa Mirkhond?

  156. MOI scrive:

    @ MIGUEL / ROBERTO …

    HOT SPOT

    In origine era un semplice termine di vulcanologia, per indicare _ semplificando al massimo _ i “giacimenti di magma” sotto la Crosta Terrestre e relativi “sfoghi” …

    In un secondo momento, periodo di “Ultimo Quarto di Novecento”, Hot Spot è diventato anche per immaginario traslato un termine indicante le zone erogene da titillare, specie nelle donne; ma Cedere al Sessismo non era ancora così grave 😉 …

    In un terzo momento, Inizio XXI Secolo, il termine Hot Spot ha iniziato a essere usato (in parte per traslato dal II significato, in parte per traslato direttamente anche dal I significato) anche per indicare le zone sulla superficie del Pianeta con massima concentrazione di connessioni internet, poi wi-fi e via “evolvendo” tecnologicamente …

    Adesso siamo in un quarto momento, appena iniziato, in cui il termine Hot Spot ha iniziato a essere usato anche per i “Giacimenti” 😉 , luoghi di max. concentrazione/accumulo di Migranti/Profughi/Rifugiati ecc …

    ———

    In Italiano sta diventando una moda fra gente, specie Giornalisti, che dice “i rùmmorz’ ” (in ben compiaciuto Anglo-Romanesco) … per le indiscrezioni riguardanti la politica.

    • mirkhond scrive:

      Moi

      Un piccolo suggerimento:

      Evita di utilizzare sempre termini anglosassoni, e utilizza quelli italiani o se vuoi, bolognesi.
      E’ un piccolo, ma efficace mezzo per combattere l’anglosassocentrismo globalizzante…. 🙂

  157. mirkhond scrive:

    “come dire, dovresti evitare di criticare solo loro, se volessi evitare di apparire prevenuto”

    Come dire dovresti evitare di esaltare fino alle stelle il capitali$mo anglo$a$$one, se volessi evitare di apparire prevenuto.

  158. mirkhond scrive:

    Sul fascismo

    Certamente la realtà attuale è molto diversa da quella del 1919-1922, ma un aspetto è simile: LA PAURA.
    Allora quella del ceto medio di ripiombare nel proletariato a guida socialista, oggi quello dei popoli europei di venire sommersi dalla marea “maruchein” con cui dover spartire le fette di un benessere in calo dal crollo dell’Urss, e per di più col terrore di dover essere costretti a RIfare le persone serie sotto un Credo religioso percepito come molto più coriaceo e “integralista” rispetto al Cattolicesimo, soprattutto su abbigliamento e morale sessuale.
    Dunque Orban, Salvini, la Le Pen certamente rispondono a problematiche e situazioni molto diverse da quelle degli anni successivi alla fine della prima guerra mondiale, ma l’atteggiamento che gli porta consensi e potere (nel caso di Orban) è lo stesso: LA PAURA.
    Il “fascismo” è la politicizzazione della PAURA……

    • Miguel Martinez scrive:

      Hai ragione, sicuramente.

      Infatti, credo che sia il punto di maggiore analogia.

    • Francesco scrive:

      credo che MM parlasse della paura delle classi dominanti, dell’alta borghesia e dei proprietari terrieri. non della piccola borghesia, che pure formò la carne e il sangue dei regimi fascisti

      non confondiamo le due paure

      • mirkhond scrive:

        Sempre paure sono alla base di questi movimenti di destra.

      • Thyrrenus scrive:

        In realtà molte camice nere erano piccoli borghesi, molti di loro avevano la tipica paura di essere superati dal popolo su cui sputavano da sempre. Ho forse già raccontato che in alcuni paesi toscani si proibiva ai contadini di farsi vedere nella ‘piazza buona’ per ragioni di ‘decoro’. Il privilegio del caffé e della piazza se lo tenevano i piccoli borghesi come simbolo concreto di superiorità. Per questi simboli e per altre paure questa gentucola si accodò ai veri grandi finanziatori del fascismo: Confindustria e grandi agrari.

      • Miguel Martinez scrive:

        Certo, nel fascismo ci fu una combinazione delle due paure: oggi nessun imprenditore ha paura di avere manodopera immigrata in nero 🙂

        Anzi, il fascismo, almeno in Toscana, fece un grande uso degli “extracomunitari” dell’epoca, dei braccianti semplici, contro i mezzadri.

        Però è anche vero che ci fu una paura di massa della piccola borghesia, che permise al fascismo di rappresentare qualcosa in più (parlo sempre per la Toscana) dei Serragli e dei Buitoni.

        E in questa paura, ci sono analogie con le xenofobie attuali; che però a mio avviso non permettono di parlare di “fascismo” oggi.

        C’è un aspetto di fascismo in Salvini, come c’è un aspetto del tutto diverso di fascismo nel maschio decisionismo ottimista di Renzi.

        • Francesco scrive:

          infatto nè Renzi nè Mussolini possono essere ascritti al male al 100%

          a differenza di Salvini

          ciao

        • MOI scrive:

          Vada per Decisionismo e Ottimismo, ma … famo “Maschietto” (Certificato Halal dalla Sharia della Califfata 🙂 del Boldrisis), per Renzi, va’ ! 😉

  159. MOI scrive:

    @ THYRRENUS

    Anche perché …

    http://www.ilgiunco.net/2015/07/02/tra-pizzica-musica-klezmer-e-contaminazione-tra-mozart-e-musica-africana-torna-il-vox-mundi/

    Tra pizzica, musica klezmer e contaminazione tra Mozart e musica africana torna il Vox Mundi …

    🙂

    • izzaldin scrive:

      quando vedremo il dotor Balanzone e Brighella recitare su basi techno-drum’n’bass potremo finalmente dirci soddisfatti 🙂

  160. mirkhond scrive:

    Miguel, riguardo all’Inghilterra, che ne pensi di Corbyn?

  161. Mauricius Tarvisii scrive:

    Protestantizzazione spinta definitiva a Canterbury? Fine della Chiesa Alta (di cui me ne frega poco) e di qualsiasi riavvicinamento con Roma?

    http://www.theguardian.com/world/2015/sep/16/archbishop-of-canterbury-urges-breakup-of-divided-anglican-communion

    • habsburgicus scrive:

      il primo commento, da solo, dimostra a che livelli di secolarizzazione si è ormai giunti nella terra dei puritani e dei levellers

      • habsburgicus scrive:

        a meno che volesse dire [MA non è così !] che è ridicolo che un laico (tale è il Dr. Welby, sedicente Arcv di Canterbury…e non lo dico io, lo disse Leone XIII di immortale memoria) indossi tali vestiti episcopali 😀

        • habsburgicus scrive:

          erano 2, ora sono 520 ! introvabile..però diceva, più o meno, così
          “non riesco a capire che coraggio abbia sto tizio a mostrarsi in giro vestito così”, usando verbi in cui dava idea di disprezzo, come lo considerasse un pagliaccio vestito in quel modo (c’era la foto, e ancora c’è, in paramenti episcopali o simil-episcopali)
          più o meno come Catone (234-149 a.C) che diceva, o avrebbe detto, che si meravigliava come un aruspice non si mettesse a ridere incontrandone un altro 😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ho provato a verificare la successione apostolica di Welby, ma non ci sono riuscito. Menefreghismo anglicano sul punto, oppure non c’è proprio nulla da verificare?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma il primo commento in ordine cronologico

        “I love a good schism”

        (che pure merita), oppure un altro? Perché purtroppo scalano in basso man mano che se ne aggiungo di nuovi

    • MOI scrive:

      Commento di un probabile Sikh :

      ————————

      Maharaja Brovinda Singh :

      It would be nice if he took some lessons from “The kingdom of God is within you.” by Tolstoy.. heck, we may even get a Christian Church for the first time in 1800 years !!

      • habsburgicus scrive:

        il probabile penso derivi da Singh, no ?
        ed è così..
        però ho appreso illo tempore, con mio stupore che ci sono pure degli indù che si chiamano singh (singh=leone, come è noto; singhapura, sinhapura=Singapore 😀 Shonan in 1942-1845 sotto i nipponici)
        però non dico altro
        da noi, quello che più assomiglia a un indologo è Pino .dunque attendiamo il suo responso, se vorrà darcelo !

    • Francesco scrive:

      potremmo recuperare le Chiese anglicane del Terzo Mondo, piuttosto?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Gli unici che secondo me sono vagamente recuperabili sono gli anglo-cattolici, che potrebbero essere un tantino frastornati da questa bella novità…
        Quelli del Terzo Mondo, invece, non so, non li conosco così bene. Che poi magari sono anche monopolizzato da qualche minoranza bianca che scambia il cristianesimo per una scusa per pestare negri/froci/ebrei a scelta. Insomma, Salviniani 😀

        • Francesco scrive:

          su quello puoi stare tranquillo, i vescovi anglicani di tendenze conservatrici che ho visto sono belli scuretti di pelle

          🙂

  162. mirkhond scrive:

    “tu invece mi pari un poco più unidirezionale”

    Praticamente stai parlando di te stesso davanti allo specchio.

  163. mirkhond scrive:

    io non lo esalto fino alle stelle, ne rilevo i lati positivi e i limiti

    ????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

  164. mirkhond scrive:

    “ma credo che i morti di Caltavuturo e gli altri fasci, uccisi per ordine del siciliano Crispi, e quelli di Milano, caduti sotto le cannonate del piemontese Bava Beccaris, avevano gli stessi nemici.”

    Vero.
    Però è altrettanto vero il disprezzo razzista dei socialisti del nord, Turati in primis verso il proletariato meridionale, come denunciato da Gaetano Salvemini.

  165. Thyrrenus scrive:

    Atri numeri: in Cina sono 6700 in India 1066 ma perché? In Messico 13409 mentre in Guatemala, un ticchio di terra a confronto ben 4370.

  166. Thyrrenus scrive:

    ‘nazionalitarismo’ ecco un sostantivo che non avevo mai sentito: https://associazioneindipendenza.wordpress.com/rivista-indipendenza/
    ma non siamo infatti un popolo di santi, artisti, …. navigatori e ‘creativi’?

    • MOI scrive:

      Mi ricorda il “Razzialismo” [sic] , ‘sto “Nazionalitarismo” … qualcuno potrebbe citare persino la famosa poesiòla Napoletana del babà 😀 …

    • Miguel Martinez scrive:

      E’ solo la rivista Indipendenza che usa questo termine.

      Sono gente che propone un’Alternativa al Mondo Intero che consiste nello scrivere articoli che leggono solo loro.

  167. habsburgicus scrive:

    proprio adesso..76 anni fa 😀

    17 settembre 1939, h. 6.00 (o anche un po’ prima): a Polonia già battuta, le truppe sovietiche entrano nella Polonia orientale (alcune ore prima il commissario del popolo agli Esteri e presidente del Consiglio dei commissari del popolo tov. Molotov aveva fatto consegnare la nota di rottura all’Ambasciatore polacco Grzybowski, che aveva rifiutato di accettarla; i sovietici gliela rimandarano e lui gliela rispedì per posta :D);
    i polacchi frastornati non opposero resistenza, tranne le guardie del KOP (Korpus Obrony Pogranicza=Corpo di Difesa di Frontiera) del gen. Orlik Rückemann e anche questi non dappertutto; entro 3 giorni tutto era occupato (restavano truppe polacche sbandate e/o nascoste i cui ufficiali, se presi, erano sovente fucilati dai sovietici); il 22/10/1939 si tennero “elezioni” per due Assemblee popolari che si riunirono il 26/10/1939 a Białystok (nord) e Lwów/L’viv (sud) e chiesero l’incorporazione all’URSS, il che fu fatto il 1-2/11/1939, il nord alla BSSR (Bielorussia sovietica) e il sud alla UkSSR (Ucraina sovietica); in dettaglio (molti dati nell’interessante libro di Gross)
    furono annessi a URSS 8 voivodati polacchi (5 integralmente, 1 diverrà integralmente sovietico meno di un anno dopo, mentre 2 furono suddivisi con la Germania, ma i sovietici ebbero la parte del leone), ovvero
    1.voivodato di Wilno (Vilnius) in buona parte a BSSR, la striscia occidentale, non piccolissima, a Lituania (poi LTSR)
    2.voivodato di Białystok quasi tutto a BSSR; il nord-ovest incorporato in Prussia orientale (dunque a Germania, vedi infra)
    3.voivodato di Nowogród, cap. Nowogródek (Navahrudak) integralmente a BSSR
    4.voivodato di Polesie, cap. Pińsk (Pinsk) gran parte a BSSR, il sud-est e un pezzettino molto piccolo all’estremo sud-ovest a UkSSR
    5.voivodato di Wołyń (Volyn’) praticamente tutto a UkSSR; un pezzettino infinitesimale a nord-ovest a BSSR (in voivodato di Wołyń, 70 % ucraini)
    6.voivodato di Tarnopol (Ternopil’) integralmente a UkSSR
    7.voivodato di Stanisławów (Stasnyslaviv oggi Ivano-Frankivs’k) integralmente a UkSSR includeva Kołomyja
    8.voivodato di Lwów (L’viv) in buona parte a UkSSR (inclusa Przemyśl, oggi polacca), il resto al Governatorato-Generale (sotto Germania, vedi infra)

    Passarono sotto controllo della Germania (a parte i voivodati più a ovest, naturalmente; i voivodati polacchi erano 17, qui parlo di 8)
    In voivodato di Białystok (classificato come uno dei voivodati centrali nella Polonia di anteguerra): contea di Suwałki [occupata dai sovietici per primi] e parti delle 3 contee di Augustów [probabilmente occupata dai sovietici per primi], Ostrołęka e Ostrów Mazowiecki terre incorporate nel Reich
    In voivodato di Lwów (L’viv): le 5 contee di Krosno, Łańcut, Rzeszów, Przeworsk e Nisko, così come parti delle 9 contee di Brzozów, Jarosław, Lesko, Lubaczów, Przemyśl, Sanok, Rawa Ruska, Turka e Sokal terre incluse nel Governatorato-Generale

    Furono originariamente occupate dai tedeschi in settembre 1939 e poi consegnate ai sovietici (in base alla linea di demarcazione definitiva della notte del 28/29 settembre) 22 contee, in 3 voivodati
    In voivodato di Białystok: 6 contee [di cui 2 restarono tedesche in parte]
    Łómża
    Ostrów Mazowiecki [una parte restò tedesca]
    Wysokie Mazowiecki
    Ostrołęka [una parte restò tedesca]
    Białostocki
    Białystok
    In voivodato di Polesie: 2 contee
    Brześć (Brest)
    Kobryń (Kobryn)
    in voivodato di Lwów: 14 contee [di cui 7 restarono tedesche in parte]
    Lubaczów [una parte restò tedesca]
    Jarosław [una parte restò tedesca]
    Dobromil
    Sambor
    Przemyśl [una parte restò tedesca]
    Gródek Jagielloński
    Jaworów
    Drohobycz
    Turka [una parte restò tedesca]
    Sanok [una parte restò tedesca]
    Brzozów [una parte restò tedesca]
    Lesko [una parte restò tedesca]
    Rudki
    Lwowski

    La frontiera dell’autunno 1939 è più o meno quella post-bellica fra URSS e Polonia )e dunque quella attuale fra PL e BY e fra PL e UA), ma nel 1944 Stalin la modificò a favore dei polacchi, lasciando loro Białystok e l’area circostante (a nord) e la città di Przemyśl (a sud)

  168. mirkhond scrive:

    “io li trovo non un capitolo ma una nota a piè di pagina della storia imperiale britannica”

    Giusto per il gusto di fare il bastian contrario!
    Non si smuovono capitali, eserciti, dipolmazie per un campo di broccoletti, ieri come oggi…..

    • Francesco scrive:

      volevo rimproverare al Regno di Napoli la ben misera resistenza messa in campo di fronte alle manovre inglesi (e francesi)

      pensa cosa seppero fare gli afgani, più o meno in quel periodo!

      ciao

      • mirkhond scrive:

        La geografia ci condannava, stando al centro del Mediterraneo.
        Aggiungi poi la morte di Ferdinando II nel 1859, e l’ascesa sul trono del mite e gentile Francesco II, in un momento così delicato in cui il vecchio ordine di Vienna tramontava, e che avrebbe necessitato di un sovrano più risoluto e spregiudicato……

        • Francesco scrive:

          lo so, non è che non ti leggo quando scrivi i tuoi documentati e interessanti interventi storici

          è che con tutte queste attenuanti, il Regno venne giù come un castello di carte, e aveva 1000 anni di storia!

          mica era una cosa piccola come il Ducato di Milano, ormai da secoli sotto il dominio dello straniero 🙁

          ciao

          • mirkhond scrive:

            Venne giù per non essersi voluto allineare ai nuovi equilibri geopolitici europei.

          • mirkhond scrive:

            Inoltre se è vero che il Regno venne conquistato con relativa facilità, come già altre volte nella nostra storia (e qui conta la geografia), è altrettanto vero che seguì un sanguinosissimo conflitto durato circa 15 anni, e in cui il Piemonte dovette pagare assai caro la conquista della mia patria…..

          • Thyrrenus scrive:

            Se Elisabetta Farnese, regina di Spagna madre di Carlo Sebastiano poi Carlo III, avesse coronato tutte le sua ambizioni per il figlio avremmo avuto Carlo Sebastiano sovrano di Napoli, Sicilia, Toscana, Parma e Piacenza. Non a caso chi all’epoca sognava l’unificazione della Penisola vi vide una grande speranza.

          • mirkhond scrive:

            Carlo VII di Napoli e V di Sicilia (1734-1759), Carlo III sul trono di Spagna (1759-1788).
            L’unità d’Italia nel ‘700 mi pare che non la sognasse nessuno, e la rinuncia borbonica alla Toscana (ma a Parma i Borbone ritornarono nel 1748 con Filippo, fratello di Carlo) fu il prezzo che i Borbone dovettero pagare agli Asburgo per insediarsi a Napoli e in Sicilia.

          • Thyrrenus scrive:

            Lo so che non rientra nei tuoi schemi ma l’unificazione italiana è sempre stata tematizzata e in qualche modo sperata da dverse persone dal tempo delle guerre gotiche.

  169. mirkhond scrive:

    diplomazie

  170. mirkhond scrive:

    “ma quasi sempre le minoranze decise fanno la storia”

    Vero. Però avrebbero potuto fare poco e nulla senza regia, sforzi diplomatici, denari e uomini mandati da una potenza straniera.
    Che ovviamente non si muove per un campo di broccoletti….

    • Francesco scrive:

      QC!

      (che significa quante cazzate)

      iniziando dai dati sui poveri assoluti, che vorrei vedere un pò meglio, a quelli sulla spesa pubblica (1,3 milioni di euro?), all’analisi “gasparriana” della situazione politica italiana e internazionale, per finire a quello che è grave, la bugia per cui l’Italia è troppo povera per accogliere i migranti

      facciamo che vi ricordo che la spesa pubblica si aggira sui 700 MILIARDI di euro l’anno? sapete quanti pasti caldi e quante coperte ci si fanno?

      PS peccato, perchè quando ha detto di voler parlare di soldi mi era molto piaciuto

  171. mirkhond scrive:

    L’articolo di Rossana che ho linkato, mi sembra la più lucida analisi della situazione migratoria e delle capacità di reazione della nostra società, considerando superata la ormai stantìa logica fascismo-antifascismo della dialettica politica italiana.
    In questo Rossana, coglie degli aspetti simili alle riflessioni di Miguel sul fascismo e i movimenti di destra e la paura per le immigrazioni di oggi…..

    • Francesco scrive:

      manca il “per strada”

      poi non è che devi per forza conoscere i tuoi vicini di pianerottolo, se non sei un impiccione

      certo, se mio cugino (che è single) sparisse dal radar all’improvviso io un giro a casa sua finirei per farlo, giusto per capire

      ciao

  172. mirkhond scrive:

    Niente di nuovo Roberto.
    Qui a Bari, anni fa, fu trovato un barbone morto in casa da nove anni!
    Motivo?
    Quando era morto, la finestra di casa era aperta ed essendo morto a Natale, il freddo aveva fatto evaporare il fetore.
    I vicini, dopo NOVE ANNI che non vedevano e sentivano nessun rumore, finalmente si decisero a chiamare i carabinieri.
    Che fecero la bella scoperta!
    Infine si scoprì che il morto apparteneva ad una prestigiosa famiglia di commercianti.
    I quali quando si videro sputtanati, risposero che lo avevano invitato a Natale, ma che lui non si era mai fatto sentire!
    A Natale di…9 anni prima!
    Perché ovviamente non sta bene dire che ci si vergogna di un parente decaduto, abbruttito dall’alcol con cui sihe era bevuto tutti i soldi che papà gli aveva lasciato, ed era diventato un barbone!
    Ma non è l’unica storia, Roberto.
    Cinque anni fa, sempre qui a Bari, in una casa IN PIENO CENTRO, disgustati dal fetore che emanava da un appartamento, i vicini chiamarono polizia, carabinieri e 118, scoprendo che in quella casa c’erano due cadaveri, quelli di una madre col figlio disabile morti da un bel pò di giorni, e in un mare di immondizia che nessuno aveva mai provveduto a gettare.

  173. mirkhond scrive:

    Quindi se, purtroppo la cultura dell’indifferenza verso i più deboli si è ormai diffusa anche qui, ciò non toglie che sia molto più diffusa, laddove per dimensioni e ritmi di vita, oltre che per una visione culturale dell’esistenza, tale “cultura” è nata e ha fatto e fa danni…
    Insomma gli USA non ne vengono scagionati, caro Roberto…..

    • roberto scrive:

      sinceramente non credo proprio che ritmi di vita o questioni simili abbiano qualche rilevanza in queste tragedie.
      penso che sia solo ed esclusivamente una questione di indifferenza verso gli altri (poveri o ricchi che siano) figlia dell’imbarbarimento dei costumi.

      (o tempora o mores me lo dico da solo)

      • mirkhond scrive:

        E da cosa deriverebbe questo imbarbarimento dei costumi?
        Comunque più una città è grande, più l’indifferenza aumenta.
        Lo stesso per società più avanzate.

      • Miguel Martinez scrive:

        Io invece penso il contrario.

        Premesso che gli episodi di cronaca, presi da soli, non significano nulla e si prestano a ogni forma di strumentalizzazione, mi sembra che i “ritmi di vita” aumentino le distanze tra gli individui, cosa che può anche essere un bene, ovviamente.

        Mentre non esiste un “imbarbarimento dei costumi”.

        • Roberto scrive:

          Certoe d’accordo ovviamente anche con la premessa, però sui ritmi di vita faccio notare che i vicini per loro stessa ammissione hanno sigillato la casa della vicina, quando se proprio non hai voglia di far altro, una telefonata ai pompieri sarebbe costata sicuramente meno tempo.

          Secondo me, e mi scuserai la brutalità, una delle cose più devastanti della nostra società è la totale perdita di responsabilità personale a vantaggio di una generica “colpa” da affibbiare a entità astratte e incontrollabili (il capitalismo, il denaro, i grembiulini e via generalizzando)

        • Roberto scrive:

          “Certo” era riferito al fatto che i ritmi aumentano le distanze, è poi l’ignavia legata alla distanza che non mi convince per niente

  174. mirkhond scrive:

    Poi, di fronte a tali scoperte, i famigliari interpellati dicono sempre che era il morto a non volerli vedere, a non farsi vedere e sentire.
    Il ché non sempre è falso, perché non siamo sempre amabili, perché siamo delle carogne dei bastardi che ci siamo sempre fatti odiare da tutti.
    E se non si ha una famiglia, se non vi è uno stato sociale, le carcasse in putrefazione diventano la normalità in paesi che però guai a parlare di eutanasia.
    Perché la vita è sacra, bella, insostituibile e bisogna sempre lottare, correre, mai fermarsi, altrimenti si è perduti….
    Però come dice una canzone, solo uno su mille ce la fa…
    Gli altri 999 è come se non esistessero….

    • roberto scrive:

      “famigliari interpellati dicono sempre che era il morto a non volerli vedere, a non farsi vedere e sentire”

      ma io sono sicuro che sia quasi sempre vero!

      quelli che mi sconvolgono sono i vicini che
      1. hanno un vicino che non si vede più
      2. vedono accumularsi la posta
      3. sentono fetore

      e che fanno?

      sigillano la porta!

      manco li cani!

  175. mirkhond scrive:

    In Lussemburgo c’è maggiore solidarietà umana?
    E in Germania?

    • Roberto scrive:

      Per il granducato
      Innanzitutto c’è una grandissima solidarietà tra stranieri, visto che c’è una marea di gente che più o meno ha passato gli stessi problemi e le stesse difficoltà.
      Poi devo dire che io ho trovato della gente molto simpatica e gentile nella mia strada, se è rappresentativa del Lussemburgo, beh posso dire che è bella gente e non mi lascerebbero decompormi in casa

  176. Dif scrive:

    OT
    Lazio in trasferta in Ucraina con la “camicia nera”.

    http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Lazio/16-09-2015/lazio-europa-league-la-maglia-nera-monde-accusa-fascista-130147302792.shtml

    Secondo me di questi tempi da quelle parti apprezzeranno 🙂

    • izzaldin scrive:

      polemica più stupida non potevano inventarsela
      juve paris st germain manchester city etc hanno maglie tutte nere ben più fasciste. poi la lazio usa maglie nere da almeno 15 anni.
      certo, in curva nord apprezzeranno un complimento del genere 🙂

  177. mirkhond scrive:

    “che ne pensa Mirkhond?”

    Che Pio IX (1846-1878) nel suo primo biennio da Papa fece più danni che Mazzini, Cavour e Lord Palmerston messi insieme, non valutando correttamente quali forze metteva in moto e ritirandosi quando si accorse che la lega neoguelfa avvantaggiava solo Carlo Alberto.
    Ma era troppo tardi, perché permise all’Inghilterra e ai Savoia di prendere in mano il movimento unificatorio italiano.
    Con le conseguenze che conosciamo.
    Il neoguelfismo non era fattibile e infatti morì nei campi del Lombardo-Veneto nel 1848……

  178. mirkhond scrive:

    nello stesso periodo anche i domini savoia erano una utile spina nel fianco per gli austriaci, in funzione antifrancese. Cosa positiva, in quanto al contrario i piemontesi sarebbero oggi francesi (io non detesto i piemontesi, solo i savoia come regnanti imbelli).

    Deduco che gli Asburgo non ti stiano molto simpatici. 🙂
    Per quel che mi riguarda non avrei visto male, l’aver mantenuto il Regno Italico rivitalizzato da Napoleone (1805-1814), con l’aggiunta dei dipartimenti italiani annessi alla Francia tra 1800 e 1814, sotto gli Asburgo-Lorena di Toscana, lasciando al Papa solo il territorio tra Acquapendente e Terracina, e noi ovviamente indipendenti.

  179. MOI scrive:

    A proposito di Macchine del Tempo …

    “Scuola, il ministro Giannini ci vuole tutti in galera Ma se questo non è “gender” dimmi tu cos’è”

    di Tommaso Scandroglio
    17-09-2015

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-scuola-il-ministro-giannini-ci-vuole-tutti-in-galerama-se-questo-non-e-gender-dimmi-tu-cose-13842.htm

    … ancora 15, pure 10 anni fa il Partito sarebbe stato una gran massa di ClericoFascisti !

    Nevvero, Habs ?

  180. MOI scrive:

    @ ROBERTO

    Perché i musulmani siriani sognano l’Europa e non i paesi arabi? Meglio profughi che schiavi

    http://www.tempi.it/perche-i-siriani-musulmani-sognano-europa-e-non-i-paesi-arabi-islamici-sanno-che-non-rispettano-la-persona#.VfsBx9_tmko

    Profughi. E alla fine l’Europa scoprì che peggio dei muri di Orban c’è solo il cloroformio umanitario

    http://www.tempi.it/profughi-europa-muri-orban-cloroformio-umanitario#.VfsCFt_tmko

    mergenza profughi. “Accogliere tutti” sì, ma con realismo cattolico: due autorevoli consigli pratici

    Leggi di Più: “Accogliere tutti” sì, ma con realismo cattolico

    http://www.tempi.it/emergenza-profughi-accogliere-tutti-si-ma-con-realismo-cattolico-due-autorevoli-consigli-pratici#.VfsCVN_tmko

    • Miguel Martinez scrive:

      Intanto, i profughi preferiscono i paesi musulmani, almeno per motivi geografici: quelli siriani vanno in Libano o in Turchia, quelli afghani in Iran.

      Libano, Turchia e Iran ospitano un numero di profughi inimmaginabile in Europa.

      • MOI scrive:

        è anche vero che li assorbono meglio 😉 … come far immigrare _per assurdo ma logico_ Irlandesi di 80 anni fa nella Basilicata di 80 anni fa.

        • mirkhond scrive:

          Senza scomodare gli Irlandesi, basti pensare a Slavi, Albanesi e Romei, che stando ad un documento del 1541 erano presenti praticamente in tutte le comunità della Basilicata.
          E si trattava di immigrati recenti, in maggioranza assimilati in tempi relativamente brevi!

          • Roberto scrive:

            Quante migliai di ungheresi sono state assorbite nell’Europa occidentale durante il comunismo?
            Ce ne sono anche che sono diventati presidenti de la republique

          • MOI scrive:

            Un’ Ex Pornostar Ungherese, in Italia, la ciapa la pensiån da parlamentèr 😉 …

            Di Eva Henger l’Italia ne assorbirebbe tante volentieri … nevvero, Habs ?

          • MOI scrive:

            Edizione rarissima di una sua canzonetta “esplicita” (oggi impensabile !) 😉 dal titolo di”Muscolo Rosso” (allusione politica ?), con logo del PRI che candidò l’ Onorevole Staller … cmq NON essendo nata in Italia, a differenza di Emma Bonino, nessuno la proporrà mai per il Quirinale !

            https://www.youtube.com/watch?v=d8kbQ_fgV7c

            Profetica dell’ ultima fase del Berluscocene, nonché di Sircana e di Marrazzo 😀 …

          • MOI scrive:

            Profezia anche di ciò che la Base del Partito (Sì, quello !) avrebbe accettato da Matteino senza mai accettarlo da Silvione ! 😉

        • PinoMamet scrive:

          “Irlandesi di 80 anni fa nella Basilicata di 80 anni fa.”

          Gli irlandesi del Settecento si sono ambientati, stabiliti e hanno fatto carriera benissimo in Spagna, Francia e in generale mezzo mondo, compresa Parma dove alcune famiglie hanno mantenuto cognomi e coscienza delle proprie origini irlandesi.

          • MOI scrive:

            Anche la prozia di Lilli Gruber riuscì a integrarsi nella Lucania del Confino sulla base di un comune sentire religioso … anche se già la Secolarizzazione NON consentiva più di distinguere Franz-Josef da Hitler, contrariamente alla generazione della madre. Ultima di un Mondo Asburgico scomparso per sempre.

        • Thyrrenus scrive:

          In Italia arrivarono diversi irlandesi a causa della Grande Fame … certo non in numeri davvero rilevanti ma insooma è curioso che arrivarono.

          • PinoMamet scrive:

            Beh non tanto curioso se ci pensi.

            Gli irlandesi vengono (non si direbbe forse) da una lunga storia di immigrazioni ed emigrazioni.

            Una nota storico-illusionistica:

            chi forniva battaglioni alla Spagna, al Papa e a Piacneza&Parma (tra gli altri) nel Settecento? gli irlandesi.

            che hanno una lunga storia di mercenariato (“the flight of the wild geese” ecc.)

            chi altri sono noti come soldati stranieri specializzati in prestito ai vari sovrani europei (ultimo, attualmente, il Papa)?
            gli svizzeri.

            Da chi veniva il fulcro della Legione Straniera storicamente? Dagli svizzeri e dai belgi
            (“…pour les Belges y en a plus, pour les Belges y en a plus… ce sont de tireurs au cul!”)

            da dove venivano le bellicose tribù dell’antica Irlanda secondo le loro genealogie?
            Dal Belgio.

            Infine, quali popoli celtici sono ricordati da Cesare come particolarmente bellicosi?

            quelli mescolati e confinanti con i Germani, cioè i Belgi e gli Elvezi (svizzeri).

            Chi forniva mercenari in tutto il mondo antico, da ben prima della nascita di Cesare?
            I Galli.

            Credo, insomma, che certe rotte migratorie, per così dire, siano mooooolto più antiche di quanto si pensa…

          • PinoMamet scrive:

            Errata:

            “le più bellicose tribù…”

    • Roberto scrive:

      Ti ha risposto Miguel.
      In Libano UN MILIONE di profughi per 4 milioni di abitanti….25% della popolazione!
      Noi siamo “all’esodo di proporzioni bibliche” e alla catastrofe umanitaria per lo 0,11% della popolazione…

    • Roberto scrive:

      Poi se vuoi dirmi che l’Europa con tutte le sue magagne è più generosa dell’Arabia saudita, beh thanks to the dick…io mica ci vorrei vivere in un postaccio come SA….

  181. MOI scrive:

    Diego Fusaro

    Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo”, il “capitalismo assoluto”, basato sull’estensione illimitata della forma merce a ogni ambito del reale e del simbolico, è, nel suo sviluppo, incompatibile con la cultura borghese, con l’idea borghese dell’“eticità” (Hegel), con la visione borghese della religione e dello Stato, della misura e del limite.

    Dopo averla incorporata per duecento anni circa, deve ucciderla. È ciò che sta accadendo – lo ripeto – dal Sessantotto ad oggi: le Femen – che lo sappiano oppure no – sono al servizio di questa dinamica ultracapitalistica.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/16/femen-contro-lislam-lidiozia-trionfa/2038556/

    Nel mondo del “capitalismo assoluto” tutto va bene, tutto è possibile, ma a due condizioni: a) che ve ne sia sempre di più; b) che si disponga dell’equivalente monetario corrispondente per poterselo permettere.

    PS

    Così giovane, s’esprime così … è un TàimTràveler anche lui ?! 😉

    • Francesco scrive:

      credo di concordare con la prima parte del ragionamento

      • MOI scrive:

        Diego Fusaro penso che come tutti i Marxisti Pedissequi (o almeno intenzionalmente tali, lui dal lessico mi pare Pedissequo del Maestro Costanzo Preve … ) NON capisca che se togli Dio … arriva l’ Edonismo come unico disperato tentativo fallimentare di dare un senso alle cose altrimenti senza senso.

  182. MOI scrive:

    @ HABS

    Sta’ a vedereche ci riesce pure 😉 …

    http://it.aleteia.org/2015/09/15/scrittore-musulmano-invita-il-papa-a-convertirsi-allislam-dalla-pagina-ufficiale-della-cnn/

    Scrittore musulmano invita il papa a convertirsi all’islam dalla pagina ufficiale della CNN

    • MOI scrive:

      Renato Farina aveva ipotizzato anni fa che il Papa dopo Ratzinger avrebbe riconosciuto pubblicamente la Superiorità dell’ Islam … per poi invocare di restare Cattolici invocando (e ottenendo) nella Dhimmitudine personale la Dhimmitudine di tutti i Cattolici del Mondo: Clero e Laicato .

      • Francesco scrive:

        con quello che hanno i visto i Papi nei secoli, mi pare una ipotesi assai cretina

        riconoscere quale superiorità? i cristiani in terra islamica hanno riconosciuto il potere dei governanti islamici da sempre (o giù di lì)

        non capisco proprio

    • Miguel Martinez scrive:

      Se leggi attentamente, si tratta di una polemica antisaudita, in cui il Papa viene citato in maniera paradossale.

      Ma quando ci si accorgerà che ai musulmani dell'”Occidente” gliene importa il giusto – per alcuni è importante, sicuramente, altri hanno ben altre cose per la testa. Come in questo caso.

  183. MOI scrive:

    Nerd Islamico 😉 scambiato per Terrorista …

    http://italia-24news.it/2015/09/17/islam-fobia-negli-usa-piccolo-genio-musulmano-scambiato-per-terrorista-10901-43517/

    episodio senz’ altro spiacevole, ma purtroppo ci sono precedenti che inducono a una Prudenza magari eccessiva, ma ahinoi NON campata in aria !

    • Francesco scrive:

      in effetti mi pare un caso di incompetenza, stupidità ed eccesso di zelo

      tutta roba non necessaria neppure di questi tempi

      ciao

    • izzaldin scrive:

      precedenti?
      quattordicenni americani musulmani che fanno saltare in aria una scuola?
      fornisci i link, tu che ne sei prodigo.
      il tuo atteggiamento è identico a quello degli uaarini che pensano che tutti i preti siano pedofili..
      detour:
      “hanno arrestato un prete che parlava con un bambino in oratorio, episodio senz’altro spiacevole, ma purtroppo ci sono precedenti che inducono a una Prudenza magari eccessiva, ma ahinoi NON campata in aria !”

  184. MOI scrive:

    Mòdna :

    Renzi ha parlato degli HotSpot … che, in AngloRomanesco da Pennivendoli e Politicanti Italioti medi, diventa “gli òz’pòtt” magari al plurale pseudo-corretto “j òz’pòz’ ” ; nonché dei “clàimcéing’ ” … con slego in Francese(che sa meglio dell’ Inglese)

  185. MOI scrive:

    @ MIGUEL

    Sicuramente ne sai più di me di “beghe islamiche 😉 in loco” … ma che tu da stare in Oltrarno ne sappia di più di Padre Samir “on the hot spot” 😉 , abbi pazienza, mi par l’ eccesso opposto.

  186. mirkhond scrive:

    Però è vissuto in Egitto, il paese di padre Samir.

    • MOI scrive:

      chi ?
      quando ?

      … periodizzazione.

      … se parli di Miguel, ha sempre ammesso di conoscere l’ Egitto ben meno di un Rampollo dell’ Alta Borghesia Cairota come Sherif El Sebaie (cmq perspiace …) di cui Padre Samir potrebbe essere il Nonno !

      • mirkhond scrive:

        Miguel, chi altro?

        • mirkhond scrive:

          Padre Samir è un ottimo studioso, ma ha una visione politica troppo marcelloperista, volendo salvare il Cristianesimo dall’Islam, appoggiandosi al laicismo massonico che ha distrutto la civiltà cristiana in Occidente!

          • Francesco scrive:

            non credo che l’Islam avrebbe maggiore disponibilità a salvare il Cristianesimo rispetto alla Massoneria

            provare a confidare in Dio? sennò che religione sarebbe?

            😉

          • mirkhond scrive:

            Dillo a Ratzinger e a Samir che confidano nella massoneria!

          • Francesco scrive:

            confidare che la “civiltà occidentale”, nata nella Cristianità, possa essere meno ostile al Cristianesimo dell’Islam radicale moderno non mi pare del tutto assurdo

            dopo opportuno auto da fè della stessa, naturalmente, non dopo finale e definitiva abdicazione della Chiesa

            e qui immagino di poter trovare B16, Samir non lo conosco

            ciao

  187. Francesco scrive:

    OT

    nello scontro di civiltà tra modernisti renziani e tradizionalisti bersaniani, che vince secondo voi?

    passeranno la nuova legge elettorale e la riforma del senato?

    ciao

  188. mirkhond scrive:

    Miguel, ha sempre ammesso di conoscere l’ Egitto ben meno

    E quando l’avrebbe ammesso?

    • MOI scrive:

      Commentando Sherif El Sebaie … Primavere Arabe pre Rigido Inverno ISIS

      • mirkhond scrive:

        Non mi sembra però simpatizzare per Sisi.

        • MOI scrive:

          La “Sindrome di Siracusa” … il Giovin Rampollo Cairota l’aveva intuita giusta, e non solo per l’ Egitto, che ovviamente conosceva meglio …

          • mirkhond scrive:

            Già e Sisi è la soluzione giusta.
            Dopo averla messa in culo a chi PER LA PRIMA VOLTA nella storia egiziana era andato al potere regolarmente eletto!

          • Francesco scrive:

            e che non si era dimostrato una cima o sbaglio? chiedo aiuto agli esperti dell’Egitto, naturalmente

        • Miguel Martinez scrive:

          Non simpatizzo per nessuno, nella tragedia dell’Egitto.

          Riconosco il buon senso di Sherif, non condivido le sue simpatie.

          • Miguel Martinez scrive:

            La differenza tra me e Sherif forse sta in questo: lui dice che l’Egitto è governabile con il pugno di ferro, io dico che l’Egitto non è affatto governabile.

          • habsburgicus scrive:

            la penso più o meno come Miguel (pur conoscendo la situazione egiziana molto meno di lui)
            i “Fratelli Musulmani” (anche se quelli in Egitto, nei loro effimeri mesi di pseudo-potere, mi sembrano essere stati troppo “buoni”, “miti” e “deboli” a dirla tutta !) non mi piacciono..
            e, in generale, ammetto la “necessità” di soluzioni “particolari” in certi casi..e anche della repressione a fin di bene e per evitare mali maggiori (purché non si esageri e si tenga qualche misero conto della realtà…e in Egitto certe repressioni selvagge, per i politici intendo, non mi paiono “meritate”)
            però questo Sisi non può piacermi..è un tipo che pare vile, servile verso i potenti e brutale verso i poveracci e gli indifesi..in più privo di ogni coscienza nazionale, indifferente, e utile, al popolo fratello che vive a nord-est, sottomesso alle forze straniere, senza alcuna dignità (altro che Nasser ! pur brutale anch’egli all’occorrenza)..io se fossi egiziano proverei schifo per uno così..non tanto per i metodi, intendiamoci..bensì per la sua “politica”
            magari mi sbaglio

          • mirkhond scrive:

            Abbattere un governo eletto democraticamente, ha solo peggiorato la situazione egiziana già difficilissima.
            Poi non meravigliamoci delle chiese ridotte a torciere!
            Tanto si sa che alla fine saranno sempre i Copti a pagare, soprattutto quelli lontani dalle grandi città, dai residence turistici e dalle telecamere della disinformacja occidentale!

          • habsburgicus scrive:

            P.S
            io con il tuo amico Sharif sarei pure d’accordo
            purché si usì il pugno di ferro per un progetto !
            come nella Siria di Assad padre, grande uomo, mai troppo rimpianti, che nel 1982 insegnò l’educazione agli islamisti ! se il figlio avesse agito così subito, non saremmo tutti, siriani e noi, nella condizione odierna
            però Assad padre (e anche il figlio) era un patriota, non comprabile
            questa è la differenza..la politica estera
            se Sisi facesse TUTTO quel che fa, ma dicesse dei NO ad alcuni (ben noti), orbene Sisi si giustificherebbe di fronte alla Storia ! ma non è così

          • mirkhond scrive:

            Su Sisi condivido totalmente quanto detto da Habsburgicus!

          • mirkhond scrive:

            Sisi è il peggior mubarakismo redivivo!

  189. MOI scrive:

    @ HABSBURGICUS

    La Legge Massonica Laicista Francese è del 1905 … Le Génie du Christianisme di Chateaubriand è del 1802 ! Erano stati avveriti 103 anni prima della merda in cui sarebbero sprofondati 110 anni dopo !

    • PinoMamet scrive:

      Scusami Moi, ma che terribili nefasti effetti avrebbe prodotto una legge che dice che gli edifici di culto precedenti il 1905 sono proprietà pubblica?

  190. MOI scrive:

    http://www.youtube.com/watch?v=oTwVpF5pDl8

    Va be’, tanto ormai Chateaubriand è solo questo ! 😉

  191. MOI scrive:

    @ PINO

    Ma Gianluca Nicoletti, è Ebreo ?

    https://it.wikipedia.org/wiki/Melog

    Nel caso, è secolarizzatissimo, direbbe Blondy “Adelfo della Dissoluziome” 😉 …

    … Non so nell’ Ebraismo, ma nel Cristianesimo PreConciliare il nome pronunciato al contrario è Prassi Satanica (non mancano “UAARate Hard” tipo bestemmie al contrario come devozione …)

    Non ci avevo mai pensato a “Golem” al contrario, ma la parola l’avevo già incontrata negli Anni Ottanta, come Sortilegio della Strega Shadow Weaver (il primo niqab mai visto in Italia 😉 , benché fictional cartoonistico … ), e la cosa partiva dal fango.

    —————–

    Fonte del primo “Melog” che abbia mai visto :

    https://www.youtube.com/watch?v=ZEJ7uUKugr0

    (in sintesi)

    • PinoMamet scrive:

      “Ma Gianluca Nicoletti, è Ebreo ? ”

      Che ne so?
      Non sapevo manco chi fosse, a dire il vero.

      Comunque per l’ebraismo puoi pronunciare anche tutta la Torah al contrario, se è per questo. Non escluderei che qualcuno lo abbia anche fatto.
      Più che altro, l’importante è: che significati ci trovi?

      • MOI scrive:

        Sicuro che nessuna pronuncia al contrario sia Satanica, nell’ Ebraismo ? Comunque la “Sovversione” del Golem dà Melog … titolo del programma.

    • izzaldin scrive:

      golem era un programma radiofonico, credo derivi da questo

    • MOI scrive:

      E dell’ interpretazione “edificante” 😉 del Melog, che ve ne sembra ?

  192. izzaldin scrive:

    @MOI
    precedenti?
    quattordicenni americani musulmani che fanno saltare in aria una scuola?
    fornisci i link, tu che ne sei prodigo.
    il tuo atteggiamento è identico a quello degli uaarini che pensano che tutti i preti siano pedofili..
    detour:
    “hanno arrestato un prete che parlava con un bambino in oratorio, episodio senz’altro spiacevole, ma purtroppo ci sono precedenti che inducono a una Prudenza magari eccessiva, ma ahinoi NON campata in aria !”

    • MOI scrive:

      @ PINO

      Cioè, l’ idea che un nome al contrario sia roba Satanica … è arrivata nel Cattolicesimo dal Paganesimo ?

      @ IZZALDIN

      Ripeto : quando Charlie Hebdo ha riservato all’ Islam una beceraggine “degna” del Vernacoliere … l’ho riconosciuto.

      Ma finché due fratelli ascoltatori di RadioMaria NON andranno a smitragliare Vauro, Crozza, la Littizzetto, il Trio Guzzanti ecc aspettandoli sotto casa… le analogie si fermano al paragrafino sovrastante.

      • PinoMamet scrive:

        Per la domanda a me:

        non so da dove sia arrivata. Escluderei il paganesimo classico, perlomeno nella forma ufficiale, che sembrava avere idee di tutt’altro tipo.

        Però già nell’antichità pagana il mondo dei rituali magici mostra una forte dipendenza dalla cultura egizia o semitica, magari rimaneggiata o “reinventata”;
        tra cui la fascinazione per gli “onòmata barbarikà” carichi di significati positivi o negativi, e le formule di tipo alfabetico, i “quadrati magici” e così via

        (come abracadabra… per noi “moderni” è una scemenza, per gli antichi era una formula protettiva o apotropaica, di solito scritta incolonnata in vari modi…)

        Direi che l’idea che un nome possa avere una “potenza” intrinseca è profondamente semitica

        (ma anche i Romani la avevano… tra cui la storia, già più volte citata, sul fatto che “Roma” sarebbe stato un eufemismo o nome di copertura, per impedire che dei nemici si impadronissero del vero nome, segreto, della citttà…
        i Romani per molte cose, paradossalmente, credo fossero vicini a una sensibilità semitica, forse mutuata dagli Etruschi, boh… poi il contattto con i Greci li ha “normalizzati” 😉 )

        secondo me comunque l’idea del “nome pronunciato al contrario che diventa satanico” è più che altro cristiana e protestante nello specifico.
        Non mi pare di aver letto niente del genere nella letteratura cattolica.

        Quanto agli ebrei, per loro tutta la Torah è letteralmente parola di Dio, anche letta al contrario o in diagonale… anzi, è bravo chi riesce a scovarci dentro delle cose nuove o non viste da altri.

      • izzaldin scrive:

        il mio paragone era sui preti pedofili, non su assassinii per motivi religiosi. dire che ci sono motivi per preoccuparsi per un ragazzino equivale a temere ogni prete come potenziale pedofilo. sono pregiudizi entrambi. se temi i musulmani IN QUANTO potenziali terroristi devi temere TUTTI i preti IN QUANTO potenziali pedofili.

        poi, sulla satira, fai un errore comune al 99% degli europei, anche i più atei autori satirici: tu sei cresciuto in una zona dove i cattolici bestemmiano ad ogni piè sospinto, e pensi che ogni religione debba meritare lo stesso trattamento, idealmente.
        NON E’ COSI’. l’Islam ha una storia diversa e non tollera il tipo di blasfemia che da secoli se non da millenni i cristiani europei riservano al Cristianesimo.
        sono due cose diverse, come sommare pere e mele.. ragionamenti del genere me li aspetto da gente dello UAAR, non da un cattolico intelligente come te.

        • MOI scrive:

          Non so se sono intelligente …cattolico no, non in senso religioso. Al massimo in senso culturale vestigiale alla Benedetto Croce. Nel senso del preferire di accettare l’ imperfezione umana ottimisticamente anziché pretendere la perfezione umana pessimisticamente (tipico dei Massonismi e dei Protestantismi)

    • MOI scrive:

      Guarda che a me piacerebbe un mondo ove il Nerd Islamico sia inquietante come ogni altro consimile …

      • izzaldin scrive:

        lo so che tu sei un buono 🙂 , per questo ti dico che secondo me i pregiudizi andrebbero superati, se vogliamo vivere in un mondo meno minaccioso :

  193. mirkhond scrive:

    “Parma dove alcune famiglie hanno mantenuto cognomi”

    Che cognomi?

    • PinoMamet scrive:

      Su due piedi mi ricordo Griffith, ma ce ne sono altri.

      • izzaldin scrive:

        Edoardo Winspeare è pugliese?

        • PinoMamet scrive:

          Mi risulta di sì.

        • izzaldin scrive:

          mi rispondo da solo:
          Edoardo Winspeare, nato nel 1965, è cresciuto a Depressa, piccola frazione di Tricase (in provincia di Lecce), figlio di Riccardo Winspeare Guicciardi, dell’omonima famiglia anglo-napoletana (Contea dello Yorkshire)- stabilitasi nel Regno di Napoli nel 1708 a seguito dei conflitti fra anglicani e cattolici – e di Elisabetta del Liechtenstein. I familiari del regista, a partire dal bisnonno Antonio Winspeare, dal 1869 si erano in parte trasferiti nel Salento, alternando la residenza con quella di Napoli

          • habsburgicus scrive:

            Antonio Winspeare fu l’ultimo ISMP dei Borbone a Vienna; presentò le credenziali già a Regno annesso (luglio 1862) ma l’annessione non era riconosciuta dagli Asburgo e cessò il 30/11/1866, come conseguenza della pace italo-austriaca..poco prima (un mesetto) cessarono dai loro incarichi diplomatici il marchese Pompeo Provenzali, MP di S.A.R il Granduca di Toscano Ferdinando IV (G.D “fantasma”.assunse il “trono” già in esilio nel luglio 1859, dopo l’abdicazione del padre Leopoldo II), il conte Teodoro Bayard di Volo MR di S.A.R il Duca di Modena (autore di una splendida di Francesco V, in 4 volume) e l’Inc aff parmense, tale Thomassin…così finì la diplomazia pre-unitaria a Vienna…a Roma restò un ISMP di Francesco II sino al 1870, con tutti i crismi (Modena pare ritirasse il suo Inc Aff di sua volontà)…voci ci sono che Pio IX lo riconobbe come ISMP pur dopo il 20 settembre 1870 io non ho trovato testi ufficiali (nel 1871 non uscì un almanacco pontificio, nel 1872 uscì La Gerarchia Cattolica ma senza il Corpo diplomatico per quell’epoca italo-arcaica..o forse c’era, in posizione defilata, e io non l’ho visto)..direi di no

  194. mirkhond scrive:

    Cioè cognomi non italianizzati come ad esempio Scotti?

    • PinoMamet scrive:

      Sì, non italianizzati, oppure italianizzati in una maniera che ne tradisce l’arrivo “recente” (c’è anche una famiglia Oleari, per esempio, anch’essa di origini irlandesi, coscienziosamente mantenute nelle generazioni, che parte da un O’Lear…)

      • izzaldin scrive:

        a Palermo visse tale Walter of the Mill che divenne Gualtiero Offamilio 🙂

        • mirkhond scrive:

          Gautier Ophamil, se era un anglonormanno.

          • izzaldin scrive:

            credo fosse proprio inglese.
            so solo che gli hanno dedicato una via molto degradata tra la Zisa e la cripta dei Cappuccini

          • mirkhond scrive:

            Sulla wiki ho trovato che era anglonormanno.
            Tenendo conto che era un ecclesiastico di alto rango, e che la nobiltà anglosassone era stata annientata tra 1066 e 1096.

        • izzaldin scrive:

          saprai meglio di me che molto clero dell’epoca al sud era importato dalle isole britanniche.
          se non sbaglio anche il buon san Colombano venne in Italia dall’Irlanda

          • mirkhond scrive:

            Sono epoche differenti.
            La conquista normanna dell’Inghilterra fu piuttosto brutale e la nuova classe dirigente francofona provvide ad eliminare l’aristocrazia indigena anglosassonedanese.
            La nobiltà che ne seguì era o di origine francese, bretone, fiamminga, oppure (ma questo più tardi) elevata come tale dalle file della borghesia.
            Dunque Offamil è verosimile che fosse un anglonormanno.

      • mirkhond scrive:

        Pensavo che Oleari fosse legato all’Olio.
        Ma del resto è un pò come molti dei nostri Milano e Brescia, che spesso sono l’italianizzazione dei nomi slavi e albanesi di Milan e Bresha…..
        Oppure Radicchio che può essere sia legato all’omonima verdura che allo slavo Radic’.
        Ed in effetti in un documento del 1599 si trova un Radicchio Schiavone a Bitonto……

    • PinoMamet scrive:

      Mentre gli Scotti, parecchio numerosi, credo siano arrivati in epoca ben più antica…

  195. MOI scrive:

    Accidenti, che insospettabili origini anglofone di cognomi “cispadanofoni”… a ‘sto punto vi devo dire che mi son sempre chiesto se “sgamare” non abbia la stessa origine di “game” [“ghéim”] nel senso di “mettere fuori gioco” …

  196. MOI scrive:

    “Abrakadabra Alakazam” NON è Arabo … si sospetta che sia Persiano.

    • PinoMamet scrive:

      “Alakazam” non l’ho mai sentito, abracadabra è attestato dall’antichità, e pare avere assonanze semitiche, anche se secondo mel’ipotesi più probabile è che si tratti appunto solo di assonanze, sia stato scelto perchè “suona” vagamente ebraico-aramaico.

  197. mirkhond scrive:

    Da noi, in alcuni paesi della Terra di Bari, è presente il cognome Savoia.
    Non sono mai riuscito a sapere però da quando è presente, e se è conseguenza dell’invasione piemontese oppure di Savoiardi che emigrarono nel Regno di Napoli in epoche più antiche….

    • MOI scrive:

      C’è anche un Paesino fra Napoli e Salerno, con quel nome Aiovas 😉 …

      • izzaldin scrive:

        Margherita di Savoi è in Puglia se non erro.
        Savoia è anche il nome della squadra di calcio di Torre Annunziata con cui il Palermo, quando era in C1, si giocava i big match..

      • mirkhond scrive:

        Salvia, la patria dell’anarchico Passannante (1849-1910), che nel 1878 tentò di accoltellare a Napoli Umberto I.
        Allora nel suo paese, coi ricordi freschissimi della sanguinosa conquista piemontese, il comune decretò per timoroso servilismo di mutare il nome del paese in Savoia di Lucania.
        Mentre Prato, dopo l’attentato questa volta riuscito da parte dell’anarchico Bresci contro il feroce Umberto I, non si fece certo rinominare Savoia di Toscana!
        Due pesi e due misure (per on parlare dell’inumano trattamento subito da Passannante, “graziato” dalla condanna a morte per essere condannato ad un orrendo ergastolo in una cella dove non poteva nemmeno alzarsi in piedi e coperto dai suoi stessi esxrementi; poi impazzito, venne trasferito in un manicomio toscano dove morì. Bresci invece fu suicidato nel 1901 nella sua cella, nel timore di una spedizione di suoi compagni dall’America intenti a liberarlo!).

        • mirkhond scrive:

          Salvia in Basilicata, non tra Napoli e Salerno.

        • izzaldin scrive:

          grazie! ricordavo di Passannante ma non collegavo le due cose

        • PinoMamet scrive:

          “Due pesi e due misure ”

          Beh, da quello che mi pare di capire, sono due e pesi e due misure che i due rispettivi paesi si sono scelti da soli…

          • mirkhond scrive:

            A Prato evidentemente non temevano l’arrivo di battaglioni di bersaglieri pronti ad incendiare la città.
            A Salvia invece i timori c’erano ed erano tutt’altro che infondati visti gli eventi ancora caldi nella memoria collettiva, delle delizie della conquista sabauda e della lunga guerra del “brigantaggio”, spentasi solo da qualche anno…..

          • habsburgicus scrive:

            c’è molto di vero in ‘ste cose….da aggiungere però
            1.Prato è rossa (e ora hanno i cinesi, dunque non dovrebbero lamentarsi :D)
            2. al Sud la persistenza di molti toponimi sabaudi e talora financo fascisti è dovuta ANCHE alla non presenza del partigianato..il PCI, con la forza, nei folli anni 1945-1946 eliminò ogni traccia dei Savoia a Modena, Reggio ecc ne parla il grande Guareschi (credo che se Pino, che è del luogo, si procurasse una mappa di Parma del 1939 troverebbe sorprese)..lo stesso in Toscana e Liguria..in Veneto non furono mai amati neppure dai moderati..anche Torino fu abbastanza de-sabaudizzata ma il PCI (non così forte..la DC presto tornò al potere e il PCI vi tornerà grazie al voto meridionale, in una Torino RADICALMENTE diversa, nel 1975..é da allora, con una breve parentesi PSI, è sua, e così sarà nei secoli 😀 ah, dimenticavo, mi dicono che adesso lo chiamino PD, pinzellacchere) dovette adeguarsi (il monumento a Vittorio Emanuele II e molte vie sabaude antiche rimasero inclusa Piazza Carlo Felice; in compenso c’è Corso Unione Sovietica)..al Sud fu diverso, ad esempio V.E III sopravvive in toponomastica solo in Sicilia e credo a NA e in Puglia..pure da noi, è stato eliminato (forse non era nostra abitudine onorare troppo personaggi allora viventi), invece di Umberto I ce ne sono in ogni paese ! già nelle Toscane, temo, che sia MOLTO, molto più raro..e magari se c’è si fa una ricerca e si scopre che quello è l’unico paese “bianco” in tutta, chessò, la provincia di Siena !

          • Thyrrenus scrive:

            A Prato non mi ricordo sull’unghia, ma a Scandicci, Sesto Fiorentino, Viareggio e tanti altri posti erano usi a fare le barricate contro i bersaglieri se gli girava. E gli girava. Tanto che le camice nere dovettereo a suo tempo chiedere l’aiuto del Reale Esercito per entrarci. A Viareggio respinsero persino l’esercito per un po’ di tempo quando si ribellarono nel 1920.

          • mirkhond scrive:

            c’è chi ne ha abbastanza

          • PinoMamet scrive:

            Mi pare che parli di una cosa diversa però (dal riferimento alle camice nere).

            la Toscana del resto non è certo stata unita al regno dei Savoia nello stesso modo (e con la stessa conisderazione) del Regno Borbonico…

        • Thyrrenus scrive:

          Sì, prova a far cambiar nome storico ad un paese toscano che si rispetti! Eppoi in Toscana trovi piazze e vie dedicate a Gaetano Bresci, tuttora eroe di molti tra i quali sono da annoverare anch’io.

          • habsburgicus scrive:

            probabilmente ci sarebbe stata un’eccezione :S se il PCI avesse preso il potere nel 1948 e trasformato l’Italia in “democrazia popolare”

            allora, chiss
            Siena sarebbe divenutsa Marxina
            Livorno sarebbe divenuta Città-Giordano-Bruno
            Lucca sarebbe divenuta Città-Engels
            Firenze sarebbe divenuta “Grande Stalin”
            Pisa sarebbe divenuta “Eccelso Lenin”
            Csrrara, è scontato “Città Gaetano Bresci”
            e giù via via
            “Compagno Pajetta” per Pistoja
            e giù fino ai paesini per i capi sezione del PCI 😀
            modello sovietico, nulla di inventato 😀

          • mirkhond scrive:

            Comunque da anni a Salvia c’è un movimento locale che chiede giustamente, di cancellare il nome servile di Savoia di Lucania, e tornare a quello suo autentico.
            E questo movimento si batte per il recupero della memoria su Passannante.
            Anche da noi, sia pure con ritardo che chi ne ha abbastanza di toponomastiche sabaudo-risorgimentaliste.

          • Thyrrenus scrive:

            Mi sa che non conosci bene né i toscani in generale né i comunisti toscani.

          • Thyrrenus scrive:

            Io la rinominerei Salvia o anche Salvia Passannante. Così poi Habs rinforza la sua tesi …

  198. mirkhond scrive:

    Margherita di Savoia fu il nome dato nel 1879 al paese di Saline di Barletta, presso i resti del Lago Salpi.
    Ancora oggi nel dialetto locale il paese è chiamato I ‘Ssalèìne (le Saline).

  199. mirkhond scrive:

    “l’unificazione italiana è sempre stata tematizzata e in qualche modo sperata da dverse persone dal tempo delle guerre gotiche.”

    Forse nel mondo dei sogni di intellettuali di vari stati.

    • Thyrrenus scrive:

      E tuttavia ve n’è sempre stati. Nemmeno troppi di meno rispetto a nostalgici di uno dei vari regni o repubbliche che si sono susseguite nella Penisola.

  200. mirkhond scrive:

    Sogni di letterati intraducibili nella realtà.

    • PinoMamet scrive:

      Beh… in questo devo contraddirti: alla fine, bene o male, si sono tradotti in realtà, l’Italia è stata unita.

      Naturalmente siamo liberi di ritenere che il modo (direi sicuramente) e il risultato (forse) non è stato all’altezza delle aspettative…
      ma è un altro discorso.

      • mirkhond scrive:

        Senza l’interesse dell’Inghilterra dubito fortemente che certe seghe intellettuali avrebbero potuto realizzarsi.

        • PinoMamet scrive:

          Non ne ho idea, ma il risultato non cambia, alla fine l’hanno fatta.

          • mirkhond scrive:

            L’hanno fatta perché c’era dietro l’Inghilterra.
            Altrimenti niente.
            E’ questo è un fatto.

          • PinoMamet scrive:

            Avrai sicuramente ragione, Mi’, non voglio discutere.

            Ma nessuno Stato, che io sappia, è nato per magia. Che ci siano dietro interessi, anche economici stranieri, trame e complotti e quello che vuoi, mi pare perfettamente normale.

            Metti che adesso proclami l’indipendenza del Sud.
            Beh, avrai bisogno di qualcuno che ti riconosca, no? Prendiamo, boh, la Francia.
            Perchè dovrebbe riconoscerti? perché no? cosa le conviene fare?

            Mi sembra l’assoluta normalità.

        • Thyrrenus scrive:

          Qui sei incarni uno dei ‘tipi’ italiani: noi nella Penisola non siamo capaci di far niente, tutto viene pilotato da qualche forza straniera.
          Inoltre se la GB aveva i suoi interessi di certo non era l’unica potenza. Francia ed Austria non erano poi ste patatine fritte…
          Oltracciò non è indifferente il balletto di alleanze dell’Italia unita nell’Ottocento. Qui credo di concordare con Habs che a suo tempo sostenne che questa girandola era testimonianza di una politica indipendente. Certo nulla a che fare col ‘supinismo’ odierno.

  201. MOI scrive:

    @ HABS

    Nel 1860 [a Bologna] Piazza Maggiore fu intitolata a Vittorio Emanuele II fino al 1943 quando il monumento equestre del re venne trasferito ai Giardini Margherita (dov’è tuttora). Dal 1943 al 1945 cambiò nome in Piazza della Repubblica e prese il nome attuale a partire dal giugno 1945.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Piazza_Maggiore

  202. PinoMamet scrive:

    Io comunque ritengo che come l’unità d’Italia fu essenzialmente (in buona parte, dai) opera di “nordici”, la sua ipotetica “disunità” sarebbe opera di “sudisti”.

    I leghisti parlano parlano ma non hanno mai avuto alcun vero interesse (come partito) a disfare l’Italia;
    come votanti, gli unici che avevano un’identità alternativa, non farlocca, erano i veneti.
    E comunque con la gestione Salvini hanno abbandonato l’argomento, che comunque sotto al Po non è mai interessato a nessuno.

    Invece mi pare di notare che i “sudisti” ci stiano mettendo un impegno particolare, anche se ho dei dubbi sulla consistenza numerica.

    Però l’argomento “l’Italia non esiste” , come anche varie forme di “orgoglio locale”, le sento molto più spesso da meridionali che da settentrionali, ormai.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Devo smentire categoricamente: solo perché la Consulta qualche mese fa ci ha stroncato la legge regionale per il referendum per l’Indipendensa ciò non vuol dire che abbiano rinunciato alla nostra Sacra e Farsesca Lotta 😀

    • Francesco scrive:

      I leghisti li ha fermati Berlusconi nel 1992

      Io ritengo che senza di Silvio la secessione ci sarebbe stata, come reazione al governo di salvezza nazionale Occhetto-Fini

      Perchè il voto del Nord Italia sarebbe andato in larga parte alla Lega e quello del Sud ad Alleanza Nazionale e il fessacchiotto Occhetto sarebbe rimasto preso in mezzo, incapace di articolare una politica che rispondesse alla situazione

      Del resto, fino a Renzi l’ex PCI non ha avuto alcuna capacità propositiva, è andato al traino di Silvio, riuscendo a bloccarlo ogni volta

      Ciao

      • mirkhond scrive:

        Qui concordo.
        Berlusconi arruolando la Lega nel suo carrozzone nel 1994, ha salvato l’unità italiana.
        Cosa che aveva capito benissimo Gianfranco Miglio, e che lo portò a rompere con Bossi e ad uscirsene dalla Lega.

  203. mirkhond scrive:

    Noi siamo più lenti, ma poi ci mettiamo in movimento…. 😉

    • PinoMamet scrive:

      Beh, se posso usare la seconda plurale:

      guardate che se cominciate voi, sfondate una porta aperta. Dubito che i lombardi o i trentini o i piemontesi farebbero le barricate per non lasciarvi andare…

      • mirkhond scrive:

        E’ un problema di classi dirigenti politico-accademiche, ancora legate all’idea unitarista, ma, sospetto, in modo sempre più opportunistico.
        Se non avessimo una forte presenza mafiosa la questione sarebbe più facile…….

      • mirkhond scrive:

        Lo so che voi Lombardi, così come i vostri vicini Romagnoli ne avete abbastanza di noi maruchein dla Maruconia ;).
        Spero che un giorno, vi si possa accontentare….. 🙂

      • PinoMamet scrive:

        Noi emiliani 😉 attualmente ce ne sbattiamo altamente il cazzo.

        La cruda verità è questa.

        Cosa pensino al di sopra del Po, posso solo ipotizzarlo, e ipotizzo che qualcuno festeggerebbe…

        • mirkhond scrive:

          Voi ci detestate esattamente come i vostri compari transpadani, solo che vi nascondete dietro i miti dell’unità taliana, della fratellanza socialista, delle cooperative e con queste baggianate nascondete una realtà di disprezzo verso il “tarone” che in fondo è la stessa di un veneto o di un piemontese….

        • PinoMamet scrive:

          No, disprezziamo anche i veneti 😀

          i piemontesi, chi li ha visti mai?

          • Francesco scrive:

            però scommetto che al momento di decidere, scegliereste i veneti e non i campani

            a Milano non so, metà sono pugliesi e metà immigrati d’oltreoceano

            ma punto sul loro buon senso

            😀

        • PinoMamet scrive:

          Miì, lo so che chiedo tanto a uno che usa la toponomastica del Medioevo, ma ti prego di considerare che l’Italia non è ferma agli anni Cinquanta…

          ragazzi, ripeto: il passato è passato .

      • Francesco scrive:

        barricate per cosa?

        😀

  204. MOI scrive:

    @ HABS

    Nome “Alternativo” (un po’ Dantesco) di Livorno : Dite Marittima 😉 …

  205. Thyrrenus scrive:

    Quando ci fu tuttala baraonda delle province, della loro riduzione, accorpamento ecc. in Toscana mi sembrava tornato il Trecento ma anche peggio. Ci mancavano le guerre tra aretini e senesi dimenticate dal Mille 😉 quando i vescovi delle due città scendevano in lizza per i confini dei rispettivi vescovati… Pisa e Livorno accorpate … e la capitale di provincia dove la mettevano? Sulla Gorgona?

  206. mirkhond scrive:

    “Inoltre se la GB aveva i suoi interessi di certo non era l’unica potenza. Francia ed Austria non erano poi ste patatine fritte…”

    E qui sbagli, perché l’Austria dopo il 1848-1849 era sulla difensiva, salvatasi per il rotto della cuffia grazie anche all’Inghilterra (che però poteva sempre giocare la carta ungherese, almeno fino al 1867).
    La Francia non aveva la stessa potenza navale dell’Inghilterra, pur essendone la sua maggior rivale.
    Diversamente la talia non sarebbe stata unificata o comunque si sarebbe giunti ad un diveso assetto politico della Penisola.

    • PinoMamet scrive:

      Mi’, ma davvero, perché continui a dire “la talia”?

      Mi pare il pensiero magico. Non è che parlando male di una cosa la fai scomparire.

      Adesso mi dirai che sono un fiancheggiatore della politica vessatoria dei Savoia (spero di no), ma non è così, è proprio che è fastidioso, e lo sarebbe anche se parlassi della Cina o della Nuova Zelanda.

  207. mirkhond scrive:

    Non posso esprimere il mio più totale disprezzo per l’edificio tricolorato e per le modalità con cui fu edificato?

    • PinoMamet scrive:

      Sì, ma non è che ripetendo in continuazioni una formula diventi più convincente…
      l’effetto semmai è il contrario, se posso permettermi.

      Del resto, è abbastanza chiaro che non ti piace l’unità d’Italia. Più che quando parli di “talia”, che è solo uno slogan anche bruttino, è interessante quando riporti dati o storie.

      • mirkhond scrive:

        Dati e storie che vengono regolarmente gettati nel cesso perché cozzano con un’oleografia che, mi rendo conto, è assai dura a morire…..

      • PinoMamet scrive:

        A me pare francamente di non averteli mai contrastati.

        Dell’argomento peraltro non so niente, perchè è in fondo alla mia lista di interessi.

      • PinoMamet scrive:

        Ah no:
        credo di aver parlato con te dell’uso storico del nome Emilia (più o meno ricordato?) e del significato di Italia in Boccaccio e Dante.
        Queste sono cose su cui due cose so.

        Delle vicende del cosideetto Risorgimento, non so nulla proprio e manco mi interessano.

    • izzaldin scrive:

      a me piace bearmi del fatto che, in Sicilia, il regno di talia sia (al momento) più breve del periodo in cui Palermo fu capitale dell’Emirato.
      tanto mi basta 🙂

  208. mirkhond scrive:

    Più che altro mi sembri un nazionalcomunista!

    • PinoMamet scrive:

      Io sono mediamente patriottico (tifo per la nazionale e così via) e di tendenza “liberal”, quindi direi che hai scelto i colori giusti, ma mi hai pitturato col pennello cinghiale!
      😉

  209. mirkhond scrive:

    Proprio avantieri parlavo con la mia psicoterapeuta di questo blog.
    Soffermandomi sul fatto che la maggiorparte dei suoi commentatori abituali provenda dall’Italia toscopadana.
    Costoro sono tutti fieri italianissimi e guai a parlare di secessione.
    Però nel confrontarci, dimostrano ampiamente quanto conti il diverso vissuto storico-culturale di coloro che, si vorrebbe continuare a far passare come fratelli d’Italia!
    Quando si vede che NON ABBIAMO NIENTE IN COMUNE!

    • PinoMamet scrive:

      beh… fa’ una cosa, dalle l’indirizzo del blog, così si fa un’idea lei 😉

      Non mi ci vedo come “fiero italianissimo” (vedi commento sopra).

    • Thyrrenus scrive:

      Te mi convinci a volte di esser a me davvero estraneo. Scusa se però io non risulto estraneo ad un sacco di gente che è di Napoli e di altre parti ‘neapolitane’ e loro non sono estranei a me. Che ci vuoi fare per me l’Italia è unita anche dalla gente che ci conosco. Poi c’è sempre il controesempio alla mia ‘italianità’: le storie d’amore più lunghe le ho avute con due crucche e ho perso la testa per una ellenica ma che si può fare nessuno è perfetto!

      • izzaldin scrive:

        io la differenza la sento coi catanesi e con gli agrigentini, figurati con voi italiani! 🙂
        in questo capisco bene mirkhond
        come diceva Antonio Gramsci, uno che su queste questioni si interrogò a lungo:
        “La Sardegna è un’isola. Ogni sardo è un’isola nell’isola”

        • mirkhond scrive:

          Straconcordo con Izzaldin.
          Non si va d’accordo coi tuoi simili, e ci devi andare con gli estranei (anche se nella retorica ipocrita si ostinano a volersi dire tuoi “fratelli”) ?

        • PinoMamet scrive:

          E la maddona però come siete pesi!
          😉

          Io la differenza la sento anche con quelli di Fiorenzuola che stanno a quindici chilometri, ma non la faccio tanto lunga!
          😉

          • izzaldin scrive:

            haha Pino figurati, io ho vissuto al nord, in fondo mi state simpatici. siete una versione meno rumorosa dei catalani 🙂 e poi almeno non vivete in mezzo all’immondizia come noi qui.
            figurati, con una ipotetica Sicilia indipendente io lotterei per costruire un muro 🙂 il Muro di Caltanissetta.. senti come suona bene ? 🙂

          • roberto scrive:

            io nei giorni pari mi sento diverso da me stesso nei giorni dispari….

      • Thyrrenus scrive:

        Io ho un carissimo amico di Villacidro (per chi non lo sa Sardegna) , siamo diversissimi e ce ne freghiamo sia quando si litiga sia quando si va d’accordo.

        • izzaldin scrive:

          penso Gramsci si riferisse ai sardi degli anni ’20 🙂

          • mirkhond scrive:

            La Sardegna non è una regione, è una nazione che ha al suo interno le sue regioni, le sue varianti dialettali, e credo, anche le sue differenze, come ad esempio la Barbagia, vera isola nell’isola!

    • Francesco scrive:

      > Costoro sono tutti fieri italianissimi e guai a parlare di secessione.

      allora, Miguel è un fiero oltrarnino che se potesse secederebbe da Firenze

      io sono l’ultimo milanese secessionista rimasto, dopo il tradimento di Salvini

      Pino è per la soluzione uno Stato-due popoli in Terra Santa, qui sarà per uno Stato-mille popoli

      Hasburgicus si interessa di storia romana repubblicana, quindi è pre-italiano

      Roberto sta in Lussemburgo e appartiene alla Morte Nera

      MOI pensa all’Islam

      ma che patrioti ci trovi da Miguel?

      😀

  210. mirkhond scrive:

    “Te mi convinci a volte di esser a me davvero estraneo.”

    Beh, menomale che almeno in questo ti ho convinto!
    Vedi, è proprio il tuo modo di esprimerti, quel senso di sprezzante superiorità “morale” con cui ti atteggi, secondo una visione stereotipata fino ad un certo punto, che è propria della toscanità, che mi rafforza nella mia convinzione che non abbiamo nulla in comune.
    Come già dicemmo qualche giorno fa.
    A me non scandalizza affatto tale diversità e ne prendo atto.
    Però mi infastidisce sentirmi fare la lezioncina da certi “fratelli” dell’Italia toscopadana!
    Con cui ho davvero poco o nulla in comune…..

    • PinoMamet scrive:

      Non è che non ti scandalizza: a te piace tale diversità. Non vedi l’ora che ci sia, vai a cercarla col lanternino, fai di tutto per suscitarla, così come ti piace sentirti odiato e isolato.

      è una pessima scelta (credo che in fondo tu lo sappia da solo) ma cosa possiamo fare per farti cambiare idea?

      quanto alla geografia e alla storia, credo siano meri pretesti.
      Se tu fossi una persona meno colta, ti attaccheresti sul calcio o che ne so, i vincitori di X Factor.

      scusa la franchezza, Mi’, ma credo che i fatti siano questi.

      Come Francesco difende i ricchi, e Z. il PD, tu non vedi l’ora di poter dire “tutti mi odiano”.

      • Z. scrive:

        Guarda, viste le figuracce che fanno opposizioni interne ed esterne con le loro battaglie di retroguardia credo che Renzi non abbia nemmeno bisogno di essere difeso.

        Con avversari così, a che servono gli alleati? Se leghisti, grillini e sinistri PD non ci fossero bisognerebbe inventarli.

        Specialmente i sinistri PD, cioè quelli per cui ho votato io alle primarie per capirsi. Non una parola sul “Jobs Act”, che forse due o tre cosine sarebbe stato il caso di dirle, e poi fanno battaglie su legge elettorale e Senato che riescono ad annoiare persino me.

        Sto cominciando a pensare che sia tutto un gomblottoh-ka$tah di Renzi per restare al potere per i prossimi vent’anni. Di ‘sto passo diventerò grillino. Sgosh 😀

        • Thyrrenus scrive:

          O Z! Maddai ma allora Mirkhond ha ragione quando dice che sotto sotto sei un buono! 🙂 Sul silenzio di tomba riguardo al jobbact come non essere d’accordo!

          • Francesco scrive:

            che forse è la terza cosa buona di Renzi, anche se non ho capito cosa ha fatto

            però se fa incazzare la Camusso non può essere tanto male

            Z, allora Matteo ce la fa? legge elettorale e riforma del senato? altro che roba noiosa, è come mettere sella e redini al cavallo e finalmente guidarlo!

            ciao

    • Thyrrenus scrive:

      Boh, secondo me hai ragione. Da quando sono andato a scuola, anzi all’asilo ho dovuto tener testa ai miei condiscepoli perché siamo cattivi nell’animo, blasfemi e si piglia per le terga volentieri tutti. Tanto più si prende per bischeri chi ci casca nelle nostre prese di terga. Quindi può darsi che sto caratteraccio traspaia: e chissenefrega? Del resto tra tarantini, sanniti, salentini e napoletani non ho mai avuto problemi. Una volta sola con un calabrese. Ho sempre apprezzato il fatto che pugliesi (il discreto numero che conosco certo non chiunque sia pugliese) e toscani si assomiglino abbastanza in questo. Sarai la solita eccezione, sopravvivrò.

      • mirkhond scrive:

        Mio padre buonanima, una volta, quando vi ammiravo, mi disse:

        – Guardati dai Toscani!-

        Purtroppo tra i pochi che ho conosciuti, un paio si sono dimostrati davvero spocchiosi, come il celebre Franco Cardini che pure continuo a stimare come studioso.

      • izzaldin scrive:

        pessimi i calabresi! io non sono razzista ma ne ho conosciuti troppi che fanno schifo!
        scherzo, ma non troppo. in realtà ci saranno calabresi brave persone. Loredana Bertè mi sta simpatica 🙂

      • mirkhond scrive:

        “sopravvivrò.”

        In bocca al lupo!

  211. mirkhond scrive:

    Ti sbagli caro Pino.
    A me piacerebbe essere amato.
    Solo che non essendolo (più) da chi ti è vicino per sangue, a maggior ragione dovrei esserlo da degli stranieri?

    • PinoMamet scrive:

      Mirkhond, io spero che tu possa essere amato, quanto ti meriteresti.
      Pure de più, va.

      Ti metto solo in guardia dal tenere atteggiamenti che possono allontanare, più che avvicinare, le persone interessate a te: che sono molte, perché sei una persona interessante e anche simpatica.

      Credo davvero che la vicinanza o lontananza geografica o di cultura abbiano ben poco a che fare con questo…

    • Francesco scrive:

      >> Solo che non essendolo (più) da chi ti è vicino per sangue, a maggior ragione dovrei esserlo da degli stranieri?

      di solito funziona così, se i tuoi ti cacciano cerchi un altro gruppo. sennò finisci come i russi della diaspora post-1917 o certi esiliati, a vivere di nostalgia e rimpianto e quindi a non vivere

      dovresti (ehm … è un modesto consiglio) prendere esempio da chi emigra: si costruiscono una nuova vita a millemila miglia

      tu non devi neppure fare il viaggio

  212. mirkhond scrive:

    Ti ringrazio, ma non credo di essere così simpatico e interessante.
    Diversamente non solleverei scandalizzati polveroni e polemiche ogni volta che parlo.
    Purtroppo non so dire bello a chi mi pare brutto e questo si paga con la solitudine….
    Che ci pozzo fà?

    • daouda scrive:

      Però te la cerchi zi, non te voglio dì che non hai raggiona però…

    • roberto scrive:

      mirkhond,

      so che è inutile dirtelo ma tu non sollevi NESSUN polverone né polemica PER LE COSE CHE DICI. Il fatto è che le dici in MODO talmente sgradevole da risultare appunto sgradevole.

      Scommetto quel che vuoi che potresti benissimo continuare a parlare malissimo del risorgimento e dell’italia semplicemente parlando di fatti, date, storia, senza storpiare nomi o dare del coglione, falso spocchioso, bugiardo, buffone, viscido, stronzo, paraculo (mi limito a scrollare questo post) al malcapitato di turno, e diventeresti come per magia simpatico ed interessante per tutti (e eviteresti al lettore la fatica di cercare il tesoro sotto la catasta di legna).

      Poi se smettessi di pensare che tutti quelli che non sono d’accordo con te sono per forza tuoi nemici, saresti assolutamente perfetto

      pensaci, magari sei giusto un po’ fumantino e ti basta rileggere ad alta voce prima di postare….

    • roberto scrive:

      rispondevo a

      “che ci pozzo fà?”

  213. mirkhond scrive:

    “Il fatto è che le dici in MODO talmente sgradevole da risultare appunto sgradevole.”

    C’è però gente qua dentro che ce la mette tutta per farmi diventare sgradevole.
    Il mio difetto è che non so resistere alle provocazioni e alle prese per i fondelli.
    Concludo che si può essere MOLTO sgradevoli senza nemmeno dire una parolaccia.
    Visto che ci tenete tanto alle buone maniere.

    • Francesco scrive:

      però è quasi impossibile NON essere molto sgradevoli se si ricorre al turpiloquio con estrema facilità

      io sono in disaccordo ideale con tutti in questo blog e su argomenti per me importanti, però cerco di controllarmi. e non per ipocrisia ma per educazione e rispetto verso Miguel

      e soprattutto sono sicuro che anche tu potresti farlo benissimo

      ciao

      • mirkhond scrive:

        Purtroppo mi è molto difficile con persone come te, che spesso parlano solo per il gusto di provocare, sapendo benissimo di spararle grosse solo per mettersi in mostra…..
        Però lo sgradevole sono solo io, perché non so dire bello a chi è brutto!

        • Francesco scrive:

          io provoco poco poco e neppure molto spesso. ammetto che quando lo faccio è perchè mi diverte e accetto il rischio di fare delle gran figuracce

          e tu non sei sgradevole perchè non sai dire bello a chi è brutto (eppure è spesso un’opera buona) ma perchè ti piace passare agli insulti in un attimo.

          ciao

          • mirkhond scrive:

            Purtroppo non sono San Miguel Martinez che tutto sopporta e tutto accetta.
            Soprattutto quando le provocazioni si fanno ossessive, continue e sgradevoli, solo per il gusto di farlo.
            E allora che m’incazzo!
            Ci sono tanti modi di essere sgradevoli, il mio è diretto, quello di altri è subdolo perché avvolto nelle buone maniere.
            Si dice che un giorno fu chiesto a Pio IX se preferisse Garibaldi o Cavour.
            Pio IX rispose Garibaldi, perché il suo ODIO per il papa era volgare, ma sincero, diretto e alla luce del sole.
            Mentre quello di Cavour, era avvolto in parole mielose, apparente rispetto, ma altrettanto se non assai più PERICOLOSO di quello del cialtrone dei due mondi.
            E infatti paragonava Garibaldi al terremoto e Cavour al colera!

            • Miguel Martinez scrive:

              “Purtroppo non sono San Miguel Martinez che tutto sopporta e tutto accetta.”

              Senti, quasi tutti i giorni mi trovo vicino a venire alle mani con qualcuno.

              Però è per cose concrete e reali, per ingiustizie e prepotenze che tocchi direttamente, e che quindi sei ancora in tempo di cambiare.

              Nessuno di noi è in tempo di cambiare la Shoah o il Risorgimento o le stragi russe in Germania Orientale, tanto per essere equi-quel-che-l’è.

              • Miguel Martinez scrive:

                E’ interessante come ci immaginiamo chi non conosciamo di persona.

                Io evito di litigare per storie irreversibili.

                Litigo, violentemente – a volte anche troppo. Ma lo faccio per storie reversibili, cercando sempre di lasciare comunque una via di uscita, che possa permettere anche a persone con cui mi sono scontrato, di uscirne alleate in una comune impresa.

                Proprio oggi, è successo che mi chiedesse scusa un tizio che io avevo minacciato di denunciare per aver minacciato a sua volta uno dei nostri.

                Non voglio dire che mi fido di lui, ma capisco anche le circostanze che lo hanno portato a comportarsi come si è comportato; non ho alcun piacere ad averlo come nemico; male vero non ci ha fatto, e quindi gli ho stretto volentieri la mano e gli ho sorriso.

          • Francesco scrive:

            Duca,

            io sospetto che tu trovi sgradevole, provocatorio e forzato qualsiasi cosa si scriva su cui non sei d’accordo e che ti interessa.

            Riesci a discutere pacatamente dell’origine degli Slavi ma se qualcuno osa dire che Italia è un’idea che ha attraversato la storia di questa penisola da Roma a oggi, ti arrabbi.

            beh, non dovresti, ti giuro che c’è gente che è in disaccordo con te non per provocarti ma perchè crede in altre cose

          • Z. scrive:

            Miguel,

            tu non hai minacciato di denunciarlo: le minacce le fanno i delinquenti! Gli hai annunciato la tua intenzione di esercitare un tuo diritto 🙂

  214. mirkhond scrive:

    “saresti assolutamente perfetto”

    Solo Dio E’ PERFETTO, Roberto.
    E purtroppo, non si può piacere a tutti.
    Solo l’AntiCristo a quel che dicono sarà un personaggio amabile e che piacerà a tutti, e sarà tollerante su tutto e con tutti, meno che con gli integralisti religiosi…..

    • roberto scrive:

      hai ragione avrei dovuto dire “perfetto nei limiti dell’umana fallibilità”!

      è una cosa che dico spesso
      r

      • mirkhond scrive:

        Purtroppo non sono come Miguel, che ha il dono straordinario di essere amico con tante e variegate persone, e di non prendersela nemmeno di fronte ad attacchi personali, relativi sopratutto al suo passato e a presunti rapporti con la Digos, come ci è capitato di leggere sia qui che in blog di persone piene davvero di odio verso di lui, e per motivazioni che non si riesce davvero a capire, tanto appare enorme la differenza tra il Miguel che scrive qui, e il Miguel di cui scrivono tali persone…..

        • Miguel Martinez scrive:

          pensa, io mi ero dimenticato di queste storie, tu te le ricordi 🙂

          Se uno è fissato con la Digos, dice che Tizio è amico della Digos.

          Se uno è fissato con gli ebrei, dice che Tizio è ebreo.

          Se uno è fissato con i nazisti, dice che Tizio è nazista.

          Se uno è fissato con i norreni, dice che Tizio è norreno.

          🙂

  215. mirkhond scrive:

    “senza storpiare nomi”

    Quante storie per la talia! Non sapevo di essere capitato in un blog di nazionalisti permalosi….

    • roberto scrive:

      non stavo pensando a “talia” (anzi, ho visto la discussione con pino dopo aver scritto, pensavo che “talia” fosse un semplice refuso)

  216. mirkhond scrive:

    No è un termine volutamente provocatorio, ispiratomi dai contadini siciliani che nel 1860, quando sentivano i proclami di Garibaldi, pensavano che la “Talia” fosse la moglie dello sconosciuto Vittorio Emanuele II!

  217. mirkhond scrive:

    Infatti credevano che il nuovo e sconosciuto sovrano nel cui nome Garibaldi dichiarava di agire, dovesse diventare il re di Sicilia.
    L’Italia che si stava costruendo era qualcosa di incomprensibile per la stragrande maggioranza dei Siciliani (e non solo per loro).

    • Francesco scrive:

      affermazione che mi pare difficile da accettare

      non è che fossero dei cavernicoli, i popolani siciliani

      mi suona molto come propaganda indipendentista posteriore

      ciao

  218. mirkhond scrive:

    Aridalli!
    Cosa potevano saperne dei contadini analfabeti di un progetto unificante l’intera penisola italica, che non potevano capire?
    Non volevano stare sotto di noi, perché si sentivano trattati come una colonia, figuriamoci con un paese ancora più lontano e davvero sconosciuto, se non ad una minoranza di aristocratici e intellettuali (spesso le stesse persone).
    No, i Siciliani pensavano ad una replica della rivoluzione indipendentista del 1848-1849.
    Poi, quando si resero conto di essere passati sotto una dominazione davvero straniera e PEGGIORE di quella napoletana, era ormai troppo tardi…..

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Io credo piuttosto che i siciliani più umili desiderassero piuttosto la riforma agraria e la fine dei doveri feudali verso i signori.
      Bixio avrebbe rimesso le cose in chiaro.

  219. mirkhond scrive:

    “io sono l’ultimo milanese secessionista rimasto, dopo il tradimento di Salvini”

    Ma se non fai che difendere in continuazione il risorgimento, inventandoti addirittura volontà unificatrici inesistenti tra le masse siciliane del 1860!

    • Francesco scrive:

      vedi che la tua idea (Francesco è un difensore del Risorgimento) crolla di fronte alla realtà (Francesco è uno stronzo secessionista per motivi economici e un fanatico cattolico anti-risorgimentale)?

      solo che non nego i fatti a me noti (la diffusione del nazionalismo tra i popoli europei nell’Ottocento) e non dubito di quelli strani (magari invece hai ragione tu ma io all’ignoranza assoluta dei popolani credo poco)

      ciao

  220. mirkhond scrive:

    La gente umile da voi era im media più istruita, almeno a livelli elementari.
    Da noi invece, l’analfabetismo di massa era più diffuso.
    Dunque in un contesto in cui la MAGGIORANZA della popolazione non sapeva ne leggere ne scrivere, e dove si odiava essere governati da un paese continentale, a maggior ragione COSA se ne poteva capire di un progetto unificatorio pensato e gestito da MINORANZE tra l’altro pure in contrasto tra loro?
    Al popolo venne fatto credere che Vittorio Emanuele fosse il nuovo re di SICILIA, e che magari avesse dato pure le terre ai contadini!
    Da qui il pensare alla “Talia” che Garibaldi associava al nuovo re straniero, come la consorte del sovrano, il passo era breve.
    E lo dice uno storico del calibro di Denis Mack Smith, non uno stronzetto di neoborbonico o di indipendentista siciliano di oggi!

    • Miguel Martinez scrive:

      Il problema della storia è che è irreversibile anche nei minimi dettagli.

      Per questo, l’ossessione storica può fare solo mali irrimediabili, non può portare a nulla di positivo.

      L’unica domanda sensata è, “come voglio io che sia, in futuro, il luogo in cui vivo adesso?”

      E’ una delle cose più semplici e ovvie dell’esistenza.

      Poi possiamo divertirci a riflettere sulla storia, cercare di trarne leggi generali, giocare con simpatie e antipatie: ma non ci facciamo vampirizzare dalla storia.

      • mirkhond scrive:

        Giusto.
        Il problema è quando ti devi confrontare con persone rimaste ferme ad una visione da sussidiario di scuola media inferiore, e che diventano tetragoni verso qualunque discorso che non collima con quanto appreso a scuola.
        Ed in questo Moi ha capito bene la questione.

      • Francesco scrive:

        l’interpretazione della storia (l’unica cosa che ci interessa, alla fine) è quanto di più reversibile ci sia

        ciao

      • PinoMamet scrive:

        “Per questo, l’ossessione storica può fare solo mali irrimediabili, non può portare a nulla di positivo.

        L’unica domanda sensata è, “come voglio io che sia, in futuro, il luogo in cui vivo adesso?”

        E’ una delle cose più semplici e ovvie dell’esistenza.

        Poi possiamo divertirci a riflettere sulla storia, cercare di trarne leggi generali, giocare con simpatie e antipatie: ma non ci facciamo vampirizzare dalla storia.”

        OMDAMMone!!

      • Roberto scrive:

        “L’unica domanda sensata è, “come voglio io che sia, in futuro, il luogo in cui vivo adesso?””

        OFDAMMone!

      • habsburgicus scrive:

        @Miguel
        l’ossessione storica può fare solo mali irrimediabili, non può portare a nulla di positivo.

        Serbia 15/6/1389..e ho detto tutto 😀
        se poi uno ha la necessaria elasticità intellettuale e libertà dai pregiudizi (e tu ce l’hai) dovrebbe riconoscere senza troppo scandalo che anche la lettura demonologica della II GM imposta da decenni e rafforzata nell’ultimo trentennio anche con leggi ad hoc, ha già portato, e sempre più porterà (temo) ad effetti negativi…divenendo un’ossessione..magari, come è anche accaduto, con effetti collaterali più vistosi su chi assolutamente non c’entra nulla con quanto accade in Europa in quei tragici anni

        @Miguel e Francesco
        su riversibilità e irreversibilità

        ha ragione Francsco, qui..basta conoscere un po’ il mondo comunista 😀 la Storia è costruita DOPO non prima..i fatti sono irrilevanti o quasi !

        • Francesco scrive:

          trovo molto riduttivo pensare che siano i soli comunisti a praticare quello sport

          è una tentazione ricorrente

          ciao

          PS naturalmente Roberto e Pino sbagliano in maniera terrificante quando appoggiano la tesi “natioggista” di MM. non mi stupisce per due atei

        • Miguel Martinez scrive:

          “Serbia 15/6/1389..e ho detto tutto”

          Vero e falso.

          Vero, perché hai citato un esempio molto valido (ma sto leggendo a fatica un libro in serbo, che racconta di come il Vidovdan sia diventato quello che è, poco prima della prima guerra balcanica)…

          ma anche falso, nel senso che conosco la tua scarsa simpatia per la Serbia.

          E’ strutturalmente difficile per tutti cercare la trave nel proprio occhio, e soprattutto raccontarla agli altri, perché sappiamo che la prima reazione degli altri sarà dire, “guarda, anche lui ammette che ha una pagliuzza nell’occhio! Ecco che avevamo ragione noi!”

          • mirkhond scrive:

            Purtroppo siamo tutti “soldati del Re” come diceva Carlo Alianello.
            Cioè siamo tutti partigiani e faziosi veso ciò che amiamo.
            Lo studio serve a dare un carattere razionale a quello che è innanzitutto un sentimento.
            Per questo io con i Lombardi Pino e Franky, col romagnolo Zanardo e col senese Tirreno non potremo mai davvero capirci, tanto è diverso il vissuto etnico, ma anche la rappresentazione delle nostre radici negli immaginari di cui hai giustamente parlato più giù.

          • PinoMamet scrive:

            A parte che non sono lombardo, se non in senso medievale;
            ma anche così, riguarderebbe semmai metà della famiglia, o forse un quarto, e questo quarto poi, non sono affatto sicuro di dove fosse nel Medioevo…

            e io non sono la mia famiglia: io sono io.

            a parte questo:

            il vissuto “etnico”, Mi’, non c’entra proprio niente.

            Il fatto è che tu vivi l’unificazione d’Italia come un filo-borbonico colto dell’Ottocento.

            Io, Francesco, Thyrrenus et al. 😉
            non siamo filo-borbonici colti dell’Ottocento.

            Poi le differenze, tra noi “al.” 😉 sono infinite, e forse maggiori che quelle che corrono singolarmente tra ognuno di noi e te.

          • Z. scrive:

            Duca,

            a me le vicende dell’unità d’Italia interessano certamente sotto il profilo storico, e leggo le vostre discussioni in merito con interesse.

            Ma non mi sento emotivamente vicino né al Piemonte né alla Legazione, per esempio: non più di quanto mi senta vicino alla Sassonia rispetto alla Prussia, per intenderci, o al clan Uesugi rispetto al clan Takeda.

            In questo forse hai ragione: mi riesce difficile comprendere l’attaccamento all’una o all’altra fazione di mondi che non esistono più, e che nessuno di noi ha mai conosciuto.

    • Francesco scrive:

      sull’analfabetismo non ho alcun dubbio, sull’ignoranza sì

      quello che dice lo storico inglese Mack Smith mi interessa poco perchè il giudizio di Montanelli “simpatico ma non capisce un cazzo dell’Italia” mi pare definitivo

      io non affermo nulla al riguardo, ho qualche dubbio che il confine di paese o provincia fosse l’unico noto, perchè è un’idea troppo in linea col razzismo degli illuministi

      ciao

      • mirkhond scrive:

        Montanelli le sparava grosse pure lui.
        A paragone con Mack Smith (che pure è a favore del risorgimento e dell’unità di talia) Montanelli è solo un nano.
        Anche se fin troppo osannato in Italia solo perché era anticonformista, in un’epoca dominata dalla dittatura intellettuale sinistroide.
        E che gli costò una gambizzazione ad opera di individui ignobili, che ottennero solo di elevare a martire del libero pensiero, un vecchio che del risorgimento aveva fatto il sostituto di Dio a cui non credeva…..

      • mirkhond scrive:

        Gente che voleva separarsi da uno stato ITALIANO, avrebbe voluto sottomettersene ad un altro, ancora più remoto e sconosciuto?

        • Francesco scrive:

          Io non dico questo, dico che forse sapevano cosa fosse l’Italia.

          Su cosa volessero, non poteva certo fare chiarezza il buon Garibaldi, uomo che non conosceva il significato della parola “contraddizione” come mostrano i suoi proclami!

          😀

  221. mirkhond scrive:

    avrebbe dato

  222. mirkhond scrive:

    Inoltre a differenza che in altri paesi europei, in Italia il processo di unificazione “nazionale” si svolse CONTRO la Chiesa Cattolica, allora l’unico elemento davvero unificante dei popoli d’Italia.
    E questo credo che abbia contribuito e di molto a togliere consenso popolare al confuso artificio partorito da una minoranza (pur divisa al suo interno) di intellettuali segaioli…..

  223. mirkhond scrive:

    “E’ una delle cose più semplici e ovvie dell’esistenza.”

    Più semplici e al contempo più difficili da realizzare.

  224. mirkhond scrive:

    “dico che forse sapevano cosa fosse l’Italia.”

    La moglie dello sconosciuto Vittorio Emanuele II.

  225. mirkhond scrive:

    “che ti interessa.”

    Infatti spesso si è tolleranti nella misura in cui NON CE NE FREGA NIENTE di ciò di cui si parla.
    Diversamente sopportare chi non la pensa come noi diventa davvero difficile…..

  226. mirkhond scrive:

    “ma se qualcuno osa dire che Italia è un’idea che ha attraversato la storia di questa penisola da Roma a oggi, ti arrabbi.”

    Mi arrabbio nella misura in cui si ritiene che tale ideale fosse presente per un millennio e mezzo di DIVISIONI, tra le popolazioni, e non di pochi segaioli letterati.
    E quando cerchi di mostrare questa ovvietà, mi si risponde tirando fuori le fregnacce da sussidiario da scuola media inferiore figlio della mitologia risorgimentalfascista!

    • PinoMamet scrive:

      la prima parte è vera (“un’idea di pochi letterati”, cosa facessero in bagno non mi interessa 😉 )

      la seconda discutibile: quali sarebbero le fregnacce da sussidiario che ti sono state risposte?

      PS
      guarda (te kl’ho già detto circa mille volte, ma vabbè) che io, e credo chiuqnue dentro, nei libri delle medie avevo già i riferimenti alla conquista del Regno Borbonico come fatto coloniale…

      • mirkhond scrive:

        Ma se qualcuno si ostina a dire che le popolazioni anelavano all’artificio letterario Italia, pur sapendo che non è vero, cosa debbo dedurne?
        Però sono io quello sgradevole solo perché rispondo a dovere a chi fa il paraculo fino alla nausea!

      • PinoMamet scrive:

        Ma chi l’ha detto?

        • Francesco scrive:

          io no ma nego che l’idea di Italia (non l’anelito a creare uno stato nazionale italiana), ripeto l’idea di Italia fosse riservata a pochi letterati

          non è che per dare addosso a Cavour o Garibaldi o gli inglesi dobbiamo dire delle gran fesserie

          • mirkhond scrive:

            E qui ti sbagli caro, perché ragioni come un uomo di oggi che è istruito, ha accesso a giornali ed internet.
            Grazie ai quali puoi farti un’idea di come va il mondo, giusta o sbagliata che sia.
            Ma 150-200 anni fa quando erano POCHI coloro che sapevano leggere e scrivere e capaci di guardare oltre il proprio circondario, al massimo, tramite il servizio militare, al proprio stato di appartenenza, COME si potevano formare un’idea di unità, che tra i suoi ideologi stessi era confusa e contraddittoria.
            Se non avevano le idee chiare le menti, figuriamoci le masse!

          • mirkhond scrive:

            Al massimo, sempre nell’800, ma forse anche nel medioevo, poteva esserci una VAGA idea di un qualche spazio comune italiano, solo nelle aree che a lungo portarono questo nome, e cioé il Regno Longobardo-Carolingio d’Italia, sfaldatosi a partire dall’XI-XII secolo in tanti comuni, grossi feudi e più tardi signorie.
            Spazio che i Visconti furono sul punto di riunificare nel 1330-1402, ma che poi si autodistrusse per le lotte all’interno dello stesso clan visconteo.
            Nell’800 poi, poteva esser vivo il recente ricordo della repubblica cisalpina/italiana/Regno Italico napoleonico.
            Dunque al massimo Italia poteva rimandare ad uno spazio geografico tosco padano, per quanto vago e NON sentito dalle popolazioni come una necessità da riunificare!

          • PinoMamet scrive:

            Mmm qui secondo me Mi’ faiun po’ di confusione perchè sovrapponi sensibilità di strati culturali o epoche diverse.

            Penso che l’uomo colto del Sette-Ottocento quando parlava di Italia intendesse proprio l’Italia nella sua estensione geografica (il dubbio se includere o meno anche la Sicilia mi pare risolto molto tempo prima, ma non sono un esperto dell’argomento).
            E a questa andavano i suoi aneliti di unificazione ideali .

            Per le possibilità concrete o pratiche, non escludo invece che ci si accontentasse realisticamente di ricalcare i confini che dici tu, Repubblica Cisalpina ecc., almeno come base di partenza.

            Quanto all’uomo del popolo, non saprei in grado di dire chi e come fosse istruito almeno a sufficienza da sapere che esiste una regione geografica nota come Italia, nella quale viveva e della quale faceva geograficamente parte il suo regno-ducato-quel che l’ìè di appartenenza;
            ma tutto sommato, mi pare una conoscenza talmente basilare che direi che più o meno tutti dovevano averla perlomeno orecchiata, anche se sicuramente non avrebbero saputo dare confini precisi.

            Che poi i popolani la volessero anche unita, credo sia credere troppo.

            Ma in generale, ho kl’impressione, come già ti scrissi un’altra volta, che ci si capisca poco perché veniamo da “due Italie” diverse, e proietti su quella del centro-nord (comprensibilmente)una sensibilità e una storia che forse sono più tipiche di quella del sud…

          • habsburgicus scrive:

            la gente comune, nei secoli pre-moderni, era molto più “istruita” di quanto credano oggi alcuni 😀 erano analfabeti (non tutti), ma le cose importanti le sapevano ! più di oggi 😀

          • Thyrrenus scrive:

            Infatti avevano una loro cultura in osmosi con quella antica, ‘alta’ e addirittura ‘lontana’. Tanti son gli esempi: il teatro dei pupi, i cantastorie di tutta la Penisola, gli improvvisatori, i teatranti girovaghi, i pellegrini, ecc. ecc.
            e sennò come facevano, i catari a saperne di dualismo bogomila,
            come facevano ad avere tanto successo i Patari?
            Le stesse favole raccolte dalle vecchine tedesche dai Grimm erano state inventate, oppure riprese da racconti classici trasformati a proprio gusto, da racconti indiani trasmigrati ben lontano … ecc. ecc.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Però vorrei che non si mitizzasse troppo la “cultura dei poveri d’un tempo” rendendola qualcosa di semi-alieno.
            Anzi, vedo molte somiglianze tra l’analfabeta funzionale di oggi ed il contadino di ieri: ignoranza metodologica, sopravvalutazione della prassi e dell’esperienza personale (universalizzate), permeabilità assoluta involontaria agli imput dei mass media (che sia Mediaset o la predica del curato poco conta!), incapacità di avere una visione di insieme, attribuzione al governante di poteri semidivini (se c’è un buon raccolto/sviluppo economico, allora è perché il politico è bravo, se le cose vanno male, allora è colpa del politico in sella)…

            Poi sarò un massone-illuminista-ebreo-comunista-illuminato-rettiliano e tutto quello che volete…

          • Z. scrive:

            Eeeh, secondo me invece una volta sì che i poveri stavano bene! Mica adesso che ci sono i comunisti/gli ebrei/i massoni/la borghesia/i musulmani/Matteo Renzi/l’Unione Europea/gli americani… i comunisti l’ho già detto? 😀

          • habsburgicus scrive:

            hai obliato la “presidenta” della Camera 😀
            poco prima ho lodato la tua acutezza..
            non farmi ricredere, queste dimenticanze non si fanno 😀

          • Z. scrive:

            Mais non – il Presidente della Camera rientra nella categoria “comunisti”, almeno secondo l’uso che ne fanno Berlusconi e Francesco 🙂

  227. daouda scrive:

    Se la sardegna è Italia, lo è anche l’Albania. Gabido?

  228. mirkhond scrive:

    L’Albania non è Italia, ma fu sul punto di latinizzarsi, presentando la sua lingua molti latinismi derivati da una lunga simbiosi con popolazioni latinizzate (che poi erano genti affini agli stessi Albanesi, ma divenute compiutamente latinofone).

  229. mirkhond scrive:

    In quel caso credo che si tratti di un termine giunto attraverso l’Arabo che lo ha mutuato dal termine latino.
    Del resto un sultano ottomano, Solimano, venne soprannominato Qanuni, cioè il legislatore……

  230. izzaldin scrive:

    @mirkhond
    “Mi arrabbio nella misura in cui si ritiene che tale ideale fosse presente per un millennio e mezzo di DIVISIONI, tra le popolazioni, e non di pochi segaioli letterati.”
    Habsburgicus (e forse altri qui dentro) potrà citarti i famosi “Tre stadi di Hroch”..

  231. mirkhond scrive:

    Eh?

  232. MOI scrive:

    @ FRANCESCO

    Il giudizio di Indro Montanelli su Denis Mack Smith esprime alla perfezione il mio (e spero, qui, non solo mio …) su Alan Friedman ! 😉

  233. mirkhond scrive:

    Chi ci capisce niente che questi parlano in modo crptico?

  234. MOI scrive:

    Satira e Blasfemia

    Di solito, il rapporto fra le due è sempre stato nella dismisura 😉 in cui una religione s’intrometta nella laicità mediante ingerenze …

    Per secoli, specie nella seconda metà del Novecento, è sempre stata _ nel Mondo Libero e Avanzato _ una questione di Massoneria Vs “Cisa” … poi, con il XXI Secolo e i suoi albori, “qualcosa è cambiato”; ovviamente in peggio: molto peggio !

    La Francia è senz’altro il Paese in cui tutto ciò è oggi più evidente …

    Ancora una volta, mi sa che ha ragione il solito Eric Zemmour : la colpa di questo sfacelo è dell’ insipienza del Frammassoncello François Mitterand ! Egli, difatti, fu il primo a porre fine a una formula collaudatissima e d’indubbia efficacia :

    l’ Integrazione è il risultato pratico di una politica di Assimilazione ! Voler ottenere l’ Integrazione direttamente … è un gioco al ribasso palesemente fallimentare, specie con culture “forti” e cioè a basso coefficiente di rendimento della Laicità perché troppo legate a realtà tribali e tetragone : Islam in primis !

    PS

    Si chiederà … e l’ Ebraismo ? … Ma non era roba da Adelfi della Dissoluzione, Blondettianamente detto ?! … Altro che “ingerenze” quindi, no ?

  235. mirkhond scrive:

    Izzaldin

    So molto poco o nulla di questo Hroch, ma il risorgimento italiano fu diverso da quelli dei popoli mitteleuropei, balcanici e orientali tanto cari ad Habsburgicus.
    Il motivo è da ricecarsi nel diverso rapporto di queste elites nazionaliste con la Chiesa Cattolica (e le Chiese Ortodosse nei paesi dell’Europa Orientale).
    Chiese che in quell’epoca erano i maggiori collettori del consenso popolare.
    Che in Italia a parte l’effimera fiamma del 1848 con l’iniziale appoggio di Pio IX, non ci fu!
    Il riavvicinamento tra Chiesa Cattolica e stato piemontitaliano avvenne più tardi, timidamente sotto San Pio X (1903-1914), e poi gradualmente durante la prima guerra mondiale e poi col fascismo e il Patti Lateranensi del 1929.
    Eppure nonostante la retorica risorgimentalfacista, il nazionalismo italiano alla prova del fuoco è risultato davvero debole, rispetto a quello dei nostri vicini di casa.
    E per quel che mi riguarda, trovo il fatto assai positivo….

  236. mirkhond scrive:

    ricercarsi

  237. mirkhond scrive:

    Effimera, e scoordinata, la fiammata del 1848-1849 che vide tanti movimenti diversi e anche contrapposti tra loro.
    La Sicilia si rivoltò contro Napoli per essere INDIPENDENTE, i Lombardi e i Veneti aspiravano ad una lega col Piemonte, ma non ad un dominio diretto di questo su loro.
    I Veneziani poi, lottarono più per far risorgere la loro Repubblica di San Marco che per la confusa idea d’Italia che non si capiva dove iniziava e dove finiva.
    Perfino l’ideologo della corrente risorgimentalista che aveva le idee più chiare, e cioé Mazzini, alla prova dei fatti col l’effimera Repubblica Romana del 1849 non venne riconosciuto come capo di un’unica autorità politica ne da Venezia sotto assedio austriaco, e neppure dalla contigua Toscana del Trimvirato Mazzoni-Montanelli-Guerrazzi che si RIFIUTARONO di unire la Toscana ai territori pontifici in mano a Mazzini, in un unico stato…..

    • Thyrrenus scrive:

      E ci credo, quei borghesi a Firenze avran fatto due conti: addosso alla Repubblica Romana stava calando mezza Europa, gli austriaci si fermarono in Umbria ma Roma fu investita da spagnoli e napoletani, debitamente mazzolati da que du romani de Roma vera. Solo i francesi con un po’ di fiatone riregalaro il seggio che i romani avevan tirato via da sotto a sua Santità, al tizio traditore di se stesso come tanti ce ne furono.

      • Thyrrenus scrive:

        Eppoi boh, fino al ’48 i moti erano stati tutti o quasi nella Neapolitania, prendendo spunto tra l’altro anche dai vari moti spagnoli. Ma di certo erano tutti agenti inglesi.

      • mirkhond scrive:

        Gli Austriaci calarono anche nella tua Toscana, dove i contadini concorsero ad abbattere il governo Guerrazzi-Mazzoni-Montanelli.

      • Thyrrenus scrive:

        Eh, mica avevan promesso la fine della mezzadria! Quelli avevan paura anzi dei contadini. Quando furon finite ste beghe e si fece sul serio poi sti cattolici contadini capirono di dover anche diventare socialisti! Allora sì che furon dolori. Tanto è vero che tra i fascisti più arrabbiati tanti erano toscani e facevano le loro spedizioni nelle campagne: qualcuno direbbe che i nodi eran venuti al pettine, o che si era maturata la questione della ‘contraddizione fondamentale’ …

        • mirkhond scrive:

          Non lo metto in dubbio.
          Sta di fatto che nel 1849 i vostri contadini seguirono i loro padroni e gli Austriaci nell’abbattere il triumvirato Guerrazzi-Mazzoni-Montanelli.

  238. mirkhond scrive:

    Ora se gli stessi ideologi e capi erano così in contrasto tra loro, figuriamoci le popolazioni della Penisola, sia quelle in rivolta, che quelle rimaste fedeli ai legittimi sovrani!

    • Francesco scrive:

      io non ho mai sostenuto che Italia avesse dietro idee chiare, definizioni limpide, sostenitori concordi

      ho sempre sostenuto che esisteva come nozione e credo fosse anche abbastanza diffusa

      ciao

  239. mirkhond scrive:

    Aridalli!
    Niente è più forte di lui!
    E io che perdo tempo a discutere con questo tufo provocatore, e pure bugiardo!

  240. mirkhond scrive:

    A volte mi chiedo a cosa serva studiare la storia, quando dopo anni di studi, devi scontrarti con tufi tetragoni a qualsiasi logica di buonsenso, perché incapaci di abbandonare il “verbo” imparato su banchi di scuola.
    Sarebbe stato meglio che Dio mi avesse fatto nascere e crescre come un bracciante ignorante, piuttosto che studiare e vedere gettare nel cesso tanti studi dal tuttologo di turno…..

    • PinoMamet scrive:

      No, non sarebbe stato meglio.

      • mirkhond scrive:

        L’altro ieri dissi alla mia psicoterapeuta che fosse dipeso da me, no avrei fatto nemmeno un giorno di scuola, a partire dalla prima elementare.
        13 anni di oppressione mentre se avessi potuto seguire la mia vocazione più profonda, la mia vita, forse, oggi sarebbe diversa e migliore.
        Forse avrei moglie e figli, e la discopatia e la cervicale mi sarebbero venute per il pane sudato nei campi.
        Purtroppo i miei genitori non vollero saperne, e così mi ritrovo solo e frustrato, come un ridicolo Don Chisciotte a combattere inutilmente contro i mulini a vento dell’ottusità tuttologa del Franky di turno…
        Un bel risultato davvero!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Non credo. Credo piuttosto che saresti stato ugualmente male, ma te ne saresti fatta una ragione diversa.
          “Se avessi fatto diversamente, ora…” è una pratica scappatoia che mi ha tentato diverse volte, ma che non ha mai resistito ad una seria analisi razionale.

          • mirkhond scrive:

            Parla per te.
            Abbiamo sensibilità diverse.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ci sono cose che vanno ben al di là della sensibilità o della razionalità e che al massimo puoi razionalizzare a posteriori. Io ci ho rinunciato, però.
            Però so di non avere molta esperienza nel campo. Se ne avessi avuta un po’ di più, forse adesso non ne starei scrivendo con te per un valido motivo.

    • Miguel Martinez scrive:

      Permettimi un’affettuosa cattiveria…

      La “storia” non è il resoconto del passato.

      E’ un insieme di immagini e fantasie sul passato, che ci costruiscono il presente.

      Dirai, “e allora studiamo cosa successe davvero”.

      Ma quando studiamo “cosa successe davvero”, che so, a Napoli nel 1830, troveremo che c’era un presente costruito su passato altrettanto immaginari.

      Che avevano una forma diversa dai nostri passati immaginari… penso a un mio amico che ieri mi parlava dei suoi parenti aristocratici in un piccolo paese (sì, Toscano, tiè!) di trenta o quaranta famiglie che mi è particolarmente caro, e mi descrive il loro stemma nobiliare.

      E poi indago e indago, e scopro che questa gente – che lo stemma ce l’aveva davvero – erano il muratore e l’oste del paese.

      Non dice il falso il mio amico, semplicemente il muratore e l’oste si erano fatti uno stemma (cosa che conferma tra l’altro Pastoureau quando parla di oltre un milione di stemmi araldici medievali finora classificati).

      Ma facendosi lo stemma, si erano immaginati appartenenti a un altro mondo.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Rectius, la storia è un tentativo di ricostruzione del passato. Fondamentalmente non si discosta troppo dalla parte in fatto di una sentenza e, allo stesso modo, può dar adito a numerosi e legittimissimi scetticismi, anche quando tutto sembra quadrare e soprattutto quando tutto sembra essere troppo in linea con ciò che desidriamo trovarci. Ricordiamo che chi ci racconta i fatti ha sempre qualcosa da guadagnarci nel raccontarceli in quel modo e che, anche se in perfetta buona fede, magari su qualcosa canna di brutto…

        • Z. scrive:

          MT,

          — Fondamentalmente [la storia] non si discosta troppo dalla parte in fatto di una sentenza —

          Sono un ignorante quasi totale in materia, ma immagino che tu abbia ragione.

          Anni fa, durante un convegno, un PM – rectius, un magistrato del pubblico ministero – iniziò il suo intervento affermando che la verità storica e quella giudiziaria non coincidono quasi mai.

          Immagino che questo valga – e a maggior ragione, anzi – anche per la verità storica rispetto a quella storiograficamente ricostruita.

          • habsburgicus scrive:

            l’obiettivo è, rankianamente, trovare la verità storica, come veramente accadde
            ma non è semplice
            per i tempi antichi per la mancanza di fonti (che talora possono essere faziosissime..ma se ne abbiamo solo una, come si dice “a caval donato” :D)
            per i tempi moderni, per la faziosità e le passioni e per i condizionamenti anche, e soprattutto, impliciti dal milieu !
            personalmente, anche se forse verrò travisato, credo che vera Storia (ove sì giunge alla verità almeno per quanto riguarda le cause) si può far solo per epoche chiuse
            1.l’Antichità tutta..se avesseimo più fonti sarebbe l’ideale per fare Storia !
            2.il Medioevo
            3.anche, con qualche caveat, la storia proto-moderna..perché quel mondo è finito (eccezioni: nascita protestantesimo ed Elisabetta I in Inghilterra, vedi 3)
            4.invefe non è possibile, ho paura, fare vera Storia per il periodo dall’illumisamo a oggi e ciò aumenta, in Italia dal 1861 e dappertutto dal 1914 e ancor più dal 1945
            non vuol die però che non si può fare nulla
            si può cercare la massima esattezza formale..questo sì
            ed è ciò che bisogna fare !
            ma le interpretazini definitive sono difficili
            per esempio (per tornare a prima), il carattere oggettivamente anti-cattolico della rivoluzione francese e di quella italiana del XIX secolo mi paiono evidenti dai testi contemporanei, per chi li ha letti (se parlassimo di Ramses IX tuti sarebbero d’accordo :D) invece no..intendiamoci, potrei sbagliarmi (possibilissim), ma allora vorrei essere confutato e sarei grato a chi mi confuta.. (non è questine di giudizio, non cambierebbe nulla se uno accettasse la mia ipotesi e diucese che fu un bene per l’Umanità :D)…ciò deriva dal fatto che siamo ANCORA in quella fase (del reto in Francia hanno distrutto lac carriera, dicoo, perché volle fare ricerche iconoclaste sulla Vandea ! perché l’attuale regime, allora forse c’era ancora Mitterrand, sa che non può permettersi di rivelare le atrocità giacobine allora compiute..e molti altri esempi)
            dunque ci si deve accontentare per l’Europa moderna..ma già si possono fare grandi passi !

          • habsburgicus scrive:

            c’è qualche errore, scrivendo di getto..scusate
            il francese è Sécher (su cui ci fu illo tempore una polemica Mirkhond e Tortuga che desiderei tanto rivedere fra i commentatori !)

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Aspetta, quindi dici che le fonti antiche sono tutte oggettive, imparziali e corrette?

          • habsburgicus scrive:

            un giorno deciderò infine di non rispondere più ai tuoi commenti…
            ora lo faccio, e ti ricordo di rileggere la riga 5 e la riga 15

          • Thyrrenus scrive:

            A proposito di Ramses: ancora è da capire chi vinse a Qadesh, mica son tutti d’accordo 🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Sai, capita che parlando con persone che hanno idee diverse dalle proprie che non ci si riesca a far capire. E quindi che tocca rispiegarsi 😀

            Tu in pratica dici che il processo celebrato in contumacia e in assenza di difensore d’ufficio raggiunge più facilmente qualcosa di simile alla verità storica di quello celebrato in contraddittorio, perché “a caval donato”?

          • Thyrrenus scrive:

            vabbè era Ramesse II non il nono.

            In complesso Habs ti do ragione (ovviamente carriere academiche furono strocate anche dai ‘tuoi’ ma non è qui rilevante) l’ideale per lo storico è codesto.
            Il paragone col diritto di Mauricius e Z non è affatto male, però lo storico ha la fortuna di essere inquirente e legislatore al tempo stesso: i documenti scritti o meno che va ritrovando sono la sua fonte del diritto e non un codice precostituito.

          • Z. scrive:

            Habs,

            ma questo è vero anche per il magistrato in sede penale (MT si riferiva al penale: la procedura civile, per dirla rozza e sbrigativa, ha finalità differenti e funziona diversamente). Pure l’autorità giudiziaria deve ricostruire la verità storica come veramente accadde. Solo che, laddove i fatti non siano davvero lineari, appunto, non è semplice.

            T.,

            i documenti che lo storico ritrova non sono il codice, sono le prove! Però hai ragione se osservi che lo storico è più libero nel decidere quali ammettere e quali non ammettere, mentre inquirenti e giudici hanno norme più rigide da seguire. Se Habs ci insegna che l’obiettivo dello storico è ricostruire ciò che veramente accadde – quando lo scrive in tedesco mi fa impazzire! – quello del magistrato non si ferma qui.

            Tanto premesso, lo storico difficilmente ha testimonianze fresche di prima mano. Nessuno storico oggi in vita può fare domande ai testimoni dell’omicidio di Cesare, insomma 🙂

          • habsburgicus scrive:

            è appunto la mentalità avvocatizia (e norimberghista) che è un ostacolo alla Storia !
            la Storia non è né dovrebbe essere un processo
            il distacco, però, si raggiunge più facilmente con il tempo e a situazioni finite
            di Attila, dei suoi massacri presunti (e, talora, anche veri) non ce ne frega più nulla !
            e dunque possiamo nei limiti delle scarsissime fonti (che talora sono uniche, Prisco di Panion !) immedesimarci in lui ed essere “fair” nei suoi confronti…magari fin troppo 😀
            con i politici europei recenti, specialmente alcuni (Stalin, Tito, Franco ecc ma anche in tempi più antichi la calunniata Maria Tudor ed Elisabetta che restano attualissime in un certo senso perché tutta l’Inghilterra è costruita sul mito di Elisabetta, e oggi di Churchill..togli quei due e finisce l’Inghilterra :D) è più difficile raggiungere tale serenità d’animo !
            è questo, e solo questo..ma, scusate se è poco !

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Habsburgicus, non hai capito quello che vogliamo dire, ma forse perché sono stato involontariamente tecnico.

            La sentenza si divide in parte in fatto e in parte in diritto. La parte in diritto è quella in cui il giudice “giudica” un avvenimento: Tizio spara a Caio e lo uccide, dunque Tizio è responsabile di omicidio. Ebbene, evidentemente lo storico non fa una cosa del genere, quindi niente norimberghismo.
            La parte in fatto è quella in cui il giudice cerca di capire chi abbia sparato a Tizio (sempre che qualcuno gli abbia sparato). E questo – approssimando, eh! – è assolutamente avulso da considerazioni sulla rilevanza giuridica (o morale) di quanto si sta ricostruendo.

          • habsburgicus scrive:

            ho compreso (talora comprendiamo qualcosa pure noi :D) ma ho voluto puntualizzare…e mi rivolgevo soprattutto a Z e Tyrrenus

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Però Z mi pare dica quello che dico io: applico la proprietà transitiva 😀

          • Z. scrive:

            habs,

            occhio a concetti come “avvocatismo” e “norimberghismo”.

            Non bisogna confondere l’avvocato col giudice: mentre il secondo è impegnato in buona misura a ricostruire la verità, il primo deve anzitutto difendere il suo assistito. Che per inciso non significa travisare la realtà, come molte persone imbottite di teleprogrammi dozzinali finiscono per credere, ma dare all’assistito gli strumenti per attivarsi e difendersi.

            E non bisogna confondere Norimberga con un processo. A Norimberga non si tenne un processo: si fece politica travestita da giurisdizione.

          • habsburgicus scrive:

            A Norimberga non si tenne un processo: si fece politica travestita da giurisdizione.

            parole sacrosante…finalmente, bravo Z !

  241. mirkhond scrive:

    Vorrei chiarire una cosa Miguel

    Io non odio la Toscana, anche se non è in cima ai miei pensieri.
    Ciò che non amo è quel senso di spocchiosa superiorità che alcuni toscani ostantano nei confronti degli pseudo-fratelli d’Italia.
    Non lo fanno con cattiveria voluta.
    E’ il loro modo di porsi.
    Che però può generare incomprensioni tra persone appartenenti a genti e a culture molto diverse.

  242. mirkhond scrive:

    Riguardo agli stemmi

    Credo che con la storia che mi hai raccontato, possa avermi dato la chiave di lettura per risolvere un mistero riguardante la mia famiglia materna.
    La nonna paterna di mia madre apparteneva ad un’antica famiglia di Cosenza, documentata già nel XVI secolo, quando tre fratelli del casale silano di Mendicino si stabilirono a Cosenza, diventando ricchi proprietari di terre e immobili.
    Ora mia madre mi raccontava che esisteva uno stemma di famiglia e che sua nonna era nobile, contessa mi si diceva sempre.
    Ma io, studiando le carte di famiglia ho scoperto che invece questi miei illustri avi calabresi appartenevano all’alta borghesia, ricoprendo spesso, nei secoli XVI e XVII, incarichi di sindaco della parte “popolare” (cioè la borghesia. Secondo gli statuti del 1565, le città regie del Regno di Napoli, cioè direttamente soggette alla Corona e non infeudate, avevano due consigli comunali detti Sedili e due sindaci, uno in rappresentanza della nobiltà e l’altro appunto dei “popolari” cioè dell’alta borghesia venuta dal basso, ma benestante sebbene non considerata nobile, anche se potevano venire cooptate nel ceto nobiliare cittadino, qualora in quest’ultimo dovevano verificarsi dei vuoti per estinzione di questa o quella famiglia).
    Non puoi immaginare la reazione di mia madre e di sua madre quando rivelai il risultato dei miei studi.
    Non volevano credermi, e adducevano con ostinazione allo stemma e al titolo di “contessa” della nonna calabrese!
    Quando non risultava alcun conte tra questi miei avi tra XVI e XIX secolo!
    Forse lo stemma gli sarà stato conferito in epoche più recenti!

  243. mirkhond scrive:

    Statuti comunali del 1565, soppressi nel 1806 dal re Giuseppe II Bonaparte (1806-1808) che creò i consigli comunali con un unico sindaco, come sono ancora oggi.

  244. PinoMamet scrive:

    In effetti per l’araldica qualunque uomo libero (vale a dire, almeno da metà del Medioevo, chiunque) può farsi uno stemma.

    Ci sono appositi registri araldici, se uno lo vuole registrare (ma l’uso varia secondo i paesi e le consuetudini, di fatto credo che la formalizzazione di queste regole sia un fatto recente).

    Lo stemma è a forma di scudo per un motivo, essendo (almeno in pura teoria) l’emblema che l’uomo libero, che poteva portare le armi, avrebbe portato sul campo di battaglia.
    perciò chiunque può mettere uno scudo, con l’insegna che gli piace, e un elmo con la visiera (mi pare) chiusa.

    Una persona così non è un cavaliere, è al massimo uno “scudiero” (esquire) anche se alcuni ordinamenti credo distinguano anche questo come grado apposito. Comunque mi pare che spesso fossero appunto questi la maggioranza degli armati su un campo di battaglia medievale.
    Mica tutti i combattenti, e manco tutti quelli che andavano a cavallo, erano ordinati cavalieri.

    Quello che non può fare chiunque, per l’araldica, è impadronirsi senza diritto degli attributi cavallereschi (un elmo con la visiera aperta, credo) o nobiliari (varie forme di corone coroncine e collane).

  245. MOI scrive:

    Il Piano Kalergi NON esiste , però se non è “Blending Out”… cos’è ?

    http://www.tempi.it/arabia-saudita-non-accoglie-migranti-ma-si-offre-di-costruire-in-germania-200-moschee-per-i-profughi-musulmani#.Vfx2AN_tmko

    L’Arabia Saudita non accoglie migranti, ma si offre di costruire in Germania 200 moschee per i profughi musulmani

  246. Roberto scrive:

    Regalino per moi!
    Un isisino britannico che si lamenta delle cattive maniere degli arabi
    (Non fanno la fila! Fanno rumore! Non rispettano la proprietà privata)
    Divertentissimo
    http://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/british-isis-member-complains-of-rude-arabs-who-steal-his-shoes-eat-like-children-and-wont-queue-10503356.html

    • Miguel Martinez scrive:

      Bellissimo!

      E ovviamente ha anche ragione, a modo suo.

      Infatti, qui lo scontro culturale è tra un “musulmano” generico e astratto, e la cultura araba,.

      Mi ricorda tra l’altro un libro affascinante che ho letto, di un giornalista inglese tra le fila turche nel 1911 in Libia, da cui emergeva (cerco di rendere le sue impressioni, ovviamente):

      1) un disprezzo senza fine per i vili soldati semplici italiani

      2) un certo rispetto per gli ufficiali italiani

      3) un’ammirazione sconfinata per i turchi, ordinati, onesti, colti, poliglotti, corretti e coraggiosi

      4) una specie di sconvolta osservazione dell’inafferrabile caos arabo, dove cialtroneria, furbizia, individualismo, sporcizia fisica e menzogne si mescolavano con una specie di spacconeria suicida.

      • Z. scrive:

        Il ritratto che questo giornalista fa di ciò che tu chiami “inafferrabile caos arabo” assomiglia molto – anzi, moltissimo – alla società che Saviano descrive in Gomorra.

  247. MOI scrive:

    @ HABSBURGICUS

    http://www.youtube.com/watch?v=6vNI1W-36PQ

    Maometto pubblicizzato su autobus e metro di Londra … Windsors : Game Over !

  248. mirkhond scrive:

    “Ma in generale, ho kl’impressione, come già ti scrissi un’altra volta, che ci si capisca poco perché veniamo da “due Italie” diverse”

    Deo Gratias! 😉
    Finalmente lo ha compreso! 🙂

    “e proietti su quella del centro-nord (comprensibilmente)una sensibilità e una storia che forse sono più tipiche di quella del sud…”

    Può darsi, ma non arrivo certo alla baggianata da libro di quinta elementare che, vuole le popolazioni d’Italia sentirsi sempre parte di un unicum “nazionale”.
    Al massimo un vago sentimento “geografico” nell’antico spazio longobardo-carolingio centro-settentrionale.

    • PinoMamet scrive:

      Secondo me diciamo cose in parte simili e in parte diverse.

      Mi’, questa cosa dello spazio carolingio non mi convince tanto.

      Cioè, tu vedi una continuità tra “lo spazio carolingio-longobardo” e l’aspirazione all’unità d’Italia, che perciò per te potrebbe essere solo quella settentrionale;

      ma tale continuità non c’è proprio in questi termini. Chi voleva l’unità d’Italia voleva l’unità d’Italia;
      al massimo avrà pensato di iniziare dalle zone più “papabili”, per vari fattori, tra i quali non credo che i carolingi o i longobardi c’entrassero qualcosa.

      Invece- già te lo dissi, ma forse non mi hai letto all’epoca- secondo me tu trascuri un fatto fondamentale e semplicissimo, andando perciò alla ricerca di “diversità etniche” come spiegazione- assai più complessa- della diversa sesnibilità sull’argomento.

      E il fatto è questom, anzi, sono questi:

      l’Italia del Centro-Nord

      tra imbrogli, corruzioni, illusioni, quello che vuoi-

      si unì ai Savoia.

      – Una parte forse piccola, ma influente della popolazione, vide nell’idea di Italia la liberazione dallo straniero.

      – ebbe, precedentemente, confini che cambiarono spesso e perciò mancanza di sentimento “locale” di identificazione con una dinastia-territorio, con la parziale eccezione del Veneto.

      l’Italia del Sud

      – fu conquistata dai Savoia,

      – che furono esattamente “lo straniero”

      – ebbe confini sostanzialmente fissi e un sentimento di identificazione con il territorio e la dinastia.

      immagino anche, per motivi sociali, che il proletariato del Sud fosse in larghe aree assai meno colto di quello del Nord, e perciò più lontano da conoscenze geografiche di base (L’Italia…) ma questo non lo so di sicuro.

      Per questi motivi, vedrai bene che gli unici “anti-unitaristi” credibili sono appunto i meridionali e i veneti!!

      Ma non tiriamo in ballo “diversità etniche”….

  249. mirkhond scrive:

    “ma Roma fu investita da spagnoli e napoletani, debitamente mazzolati da que du romani de Roma vera.”

    Nient’affatto!

    I Romani de Roma, erano solo una parte del variegato e raffazzonato esercito repubblicano di Mazzini.
    Spagnoli e Noi venimmo fermati dai diktat di Luigi Napoleone che voleva riservarsi per la Francia l’entrata trionfale a Roma, per atteggiarsi a “protettore” del Papa.
    Come avvenne infatti dal 1849 al 1870.

  250. mirkhond scrive:

    Eppoi boh, fino al ’48 i moti erano stati tutti o quasi nella Neapolitania, prendendo spunto tra l’altro anche dai vari moti spagnoli. Ma di certo erano tutti agenti inglesi.

    Stai mettendo nel mucchio una serie di situazioni DIFFERENTI.
    I moti massonici di Pepe del 1820-1821 NON intendevano creare uno stato italiano, ma riconquistare alle elites murattiane-massoniche il potere che si erano visti ridimensionare nel 1815 con la restaurazione borbonica.
    Il piccolissimo moto del Cilento del 1828, era una sollevazione capeggiata da un comitato massonico locale che voleva ancora una volta la massonizzazione del vertice dello stato (la famosa “costituzione”), ma non certo all’unità italiana.
    Il moto siciliano del 1820, voleva l’indipendenza della Sicilia da Napoli, come pure quello più vasto e radicale del 1848-1849.
    I moti di Catania e dell’Aquila del 1837, furono la conseguenza del colera e degli agenti britannici intenzionati a fare pressioni su Ferdinando II perché rispettasse gli accordi-capestro del 1816 che consegnavano le zolfare e l’economia siciliana in mano britannica, senza alcun vantaggio per noi.
    Il moto dell’Aquila del 1841 un piccolo peto che non provocò conseguenze generali, ed in cui non è estranea la solita longa manus.
    Il moto di Cosenza del marzo 1844, non vide più di 100 (cento) persone azzuffarsi con la nostra gendarmeria e in cui rimase ucciso il comandante, capitano Galluppi, figlio del più celebre filosofo.
    I Bandiera sbarcati pochi mesi dopo, credendo si trattasse di un’insurrezione popolare furono invece catturati dalla nostra gendarmeria supportata da una MASSA di contadini calabresi!
    Ah, prima di essere fucilati a Cosenza, i Bandiera dichiararono di essere giunti nel Regno in accordo con Ferdinando II, per spingerlo a mettersi a capo del movimento unificatorio italiano.
    Cosa che costrinse il nostro re a fucilarli, per sventare i sospetti austriaci!
    Infine il moto di Reggio Calabria del 1847, conseguenza delle improvvide aperture liberali del primo pontificato di Pio IX, e attizzate dall’agente inglese Lord Mintho, col suo viaggio attraverso gli stati della Penisola, e una delle cause dei moti del 1848-1849!
    Vorre infine ricordare che nel 1831, al giovanissimo Ferdinando II di Borbone, da poco salito al trono, fu offerta la corona d’Italia da un comitato di massoni a Bologna.
    Il nostro sovrano ne fu lusingato, ringraziò, ma non volle saperne, con il pretesto che ci stava di mezzo il Papa! 🙂
    In realtà perché PAGO DEI SUOI CONFINI, non aveva alcuna intenzione di sprecare soldi e soldati nostri per seguire delle seghe intellettuali NON sentite dalla stragrande maggioranza della popolazione.
    Ora in tutto questo ambaradan, solo il piccolo e gonfiato moto di Cosenza del 1844, portava la vaga aspirazione all’unità di talia.
    Tutti gli altri moti furono tentativi di massonizzare i vertici dello stato e/o di ottenere l’indipendenza della Sicilia!

    • Thyrrenus scrive:

      Unità d’Italia? I moti, che traevano spesso ispirazione da quelli spagnoli (1821, col generale Pepe che provò a fermare l’esercito austriaco c’erano 40.000 soldati tra cui molti provinciali e volontari: ossia il Regno!), che erano, come è ovvio, sempre e comunque, espressione di una parte attiva di sudditi, spesso benissimo intenzionati verso la casa regnante, avevan di mira una qualche costituzione. Insomma c’era un gruppo di persone attive che non ne poteva più di baroni latifondisti ed altro ben di dio. Il re Ferdinando II, che era partito benissimo riconoscendo il patriottismo di Pepe e di altri, alla fine per ignavia calcolo, paura, invece di usare queste aspirazioni per rafforzare il suo trono, seguendo una antica politica di indebolimento dei grandi del regno tradì i suoi e li fece far fuori dagli austriaci.
      Il problema divenne ‘nazionale’ quando fu chiaro che nessun cambiamento era possibile negli stati italiani se non si mettevano fuori gli austriaci e gli altri. Un buonissimo esempio proprio la questione dello zolfo che giustamente re Ferdinando II voleva sfruttare a favore del suo regno: gli inglesi mandarono la flotta davanti a Napoli e l’arbitrato francese chissà perché seguì gli interessi loro ed inglesi non quelli del Regno delle Due Sicilie: il re fu costretto a cedere e rifondere di presunti danni gli inglesi.
      Anche nel ’48: che volevano napoletani e siciliani? Non certo un altro re, volevano la costituzione. Un bischero come il De Sanctis fu fatto ministro dell’istruzione! Ce ne sarebbe stato abbastanza per fare del regno un paese coi controfiocchi altro che sabaudistan. E pure senza un toscano come Tanucci tra i piedi 😉 Purtroppo i partiti erano esasperati, a Napoli fecero le barricate contro il re e l’esercito intervenne. Il re fece dietrofront e prese a far guerra al proprio stesso governo: fu allora che perse il regno. Tu puoi credere a tutto il possibile potere esercitato da GB contro Napoli nel 1860, fatto è che gli stranieri passano facilmente quando le mura sono già incrinate dall’interno.

      Se è vero che a Bronte Bixio fu un boia è altrettanto vero che i contadini si ribellarono a favore dei garibaldini perché volevano infine rompere il domionio dei baroni e dei loro succubi. I borghesi del nord e i padroni gattopardeschi del sud ebbero buona pace di troncare quei disperati accenni rivoluzionari. Poi, fossi stato un bracciante o un contadino del regno, tradito da quelli che fecero baluginare una parola, libertà dalla fame, per svuotarla subito, avrei preso certo a fucilate i bersaglieri. Magari il mio cattolicesimo mi avrebbe anche rimesso in mano ai maneggioni filoborbonici che dovevano meglio mercanteggiare coi piemontesi… (Da noi c’erano rompicoglioni forse a me più affini, uno si chiamava Tiburzi ma ce n’eran tanti altri cantati nelle loro gesta dai poeti popolari.)

      Certo che tutti pensavano a qualcosa come una federazione o qualcosa di anche più blando. Il problema ‘nazionale’ era legato all’impotenza degli italiani di tutti gli stati a resistere alle pressioni esterne. Questa era la situazione, quella che interessava a molti e a me anche oggi è: come posso io aver voce in capitolo su quel che mi riguarda? Come posso evitare di fare da colonietta ad altri che comunque ci sono e premono, ieri ed oggi? Se fosse per me tornerei all’epoca dei Comuni altro che unità d’Italia! E questo perché coltivo ancora l’illusione che la gente maturi solo se ha la possibilità di gestire qualcosa del proprio viver comune. Credi che ci tenga davvero a questa Italia?
      Purtroppo anche unita l’Italia è, oggi, una colonia, o giù di lì, e la democrazia formale e poco effettiva che abbiamo intravisto in anni passati sembra destinata ad essere sempre più svuotata (ma questo non è, purtroppo un problema solo italiano).

    • habsburgicus scrive:

      la parte essenziale del cosiddetto risorgimento al Nord e anche al sud, fu la rivoluzione liberale cioè la distruzione del potere ecclesiastico, talora diretto (Roma e Stato Pontificio), talora indiretto..
      è lì il nocciolo..ch si capisce bene leggendo i polemisti cattolici dell’epoca e anche i più franchi dei liberali
      l’Unità (cui diversi creevano a Nord..e anche a Sud) era un soprappiù…desiderato, non lo voglio negare, ma la distruzione del potere della Chiesa era il vero obiettivo
      ecco perché bisognerebbe parlare di “liberali” (nel senso di allora) o radicali (termine più consomo all’uso odierno)
      il Piemonte cadde in loro mano nel febbraio/marzo 1848 e se ne fecero strumento…ma se per ipotesi fosse caduto in loro mani Napoli era la stessa cosa, sarebbe cambiato solo il centro (salvo il fatto che dubito che sarebbero riusciti a sottomettere il Piemonte, unico una certa tradizione militare..la Liguria sì perché Genova si sarebbe ribellata a Torino :D)
      la Toscana cadde in loro mano il 27/4/1859..guarda caso, unica in cui ci fu un barlume di “sollevazione” seria
      Parma cadde in loro mano in seguito alla II guerra di indipendenza in giugno 1859 (si noti che a Parma, a differenza della Toscana, i liberali presero già il potere ad inizio maggio ma furono subito rovesciati..indizio di debolezza..senza l’Esercito sardo i liberali aspettavano ancora adesso il potere :D)
      Modena cadde in loro potere in giugno 1859 SOLO in grazie all’avanzata franco-sarda (lì i liberali non furono neanche in grado di tentare un’insurrezione)
      le Romagne caddero in loro potere a fine giugno 1859 (lì un misto..ci fu un’insurrezione come in Tosscana ma a giochi fatti, un po’ stile Napoli ’43 😀 dunque senza i franco-sardi non è detto che i liberali avrebbero potuto mantenersi..però ciò è indizio di una forza liberale più grande rispetto a Parma e soprattutto Modena)
      Umbria e Marche pontifice cadero in loro mano per debellatio in sett 1860
      la Sicilia era già in loro mano (Garibaldi)
      il Napoletano finì nelle loro mani entro fine 1860 (Gaeta e Civitella,. inizio 1861) per l’intervento sardo-liberale..altrimenti non bastava neppure l’eroe dei due milioni (come lo chiamavano i cattolici)
      il Veneto finì in mano loro (ma ora incomincio ad aggiungere “nostra” poiché l’Italia c’era) nel 1866 per debellatio pura (che poi debellatio non ci fu..fummo debellati noi 😀 donde la famosa battuta, penso apocrifa, di Napoleone III “se gli italiani perdono un’alta guerra mi chiedono Parigi :D”)
      Roma finì in mano loro/nostra il 20/9/1870 per debellatio
      in ciascuna di queste date finì il potere ultra-millenario della Chiesa in Italia (già sospeso sotto i giacobini e i napoleonici, in Romagna per ben 19 lunghi e importanti anni 1796-1815)…e, secondo me, lì sta l’importanza storica della rivoluzione italiana pe usare il termine del cattolico dell’epoca Paolo Mencacci (vulgo “risorgimento”), che uno gioisca o deplori il fatto
      non finì invece, his temporibus, la religione cattolica nella penisola..per quello occorse, 10o anni dopo., il Concilio:D nevvero, Moi ?

      • Thyrrenus scrive:

        Io posso anche capire certo tuo amore per i tempi controriformistici. Anch’io sono attratto a volte da certo barocco (la musica che preferisco è di quell’epoca, il cosiddetto periodo ‘classico’ non lo ascolto quasi più), da certe dispute e scuole, finanche da un certo spagnolismo. Ma poi, tu dirai da toscano captivus diaboli, mi chiedo perché il papa debba essere un principe temporale. Questa storia della preservazione della libertà di fede grazie al potere temporale mi suona sinceramente blasfema. Altro che bestemmie veneto-toscane. Come a dire che il cattolicesimo è una religione così debole nei suoi fondamenti spirituali da dover per forza avere stampelle temporali.
        Oh poi lo so che tu sei cattolico non per l’Evangelo ma per l’amore verso Potere della Chiesa in quanto Romana … quindi so che un tal argomento non ti cale. Ma tantè.

        • habsburgicus scrive:

          ancora una volta (nulla di male) non hai ben colto quanto volevo dire..
          in genere distinguo abbastanza fra storia e opinioni…
          a me quanto succintamente posto pare incontrovertibile..e se leggi, sino alla fine, ho scritto più o meno “che uno ne gioisca o lo deplori”
          bon
          il fatto è questo..é vero/corretto quanto ho detto ? SI ? NO ? (in tal caso mi si dimostri perché)..bon
          tutto il resto, le nostre simpatie/antipatie ecc sono irrilevanti
          io non sono certo comunista, ma riconosco la grandezza storica di Stalin..non è che, perché sono anticomunista, vado a negare l’abilità di Stalin e dico che no, in verità è stato sconfitto 😀 ha vinto e i fatti son quelli !
          (* poi magari ha perso nel futuro ma ciò si deve in gran parte al XX Congresso di quel “simpatico” imbecille di Nikita che per il comunismo ha avuto lo stesso effetto del Concilio per la Chiesa 😀 disastro..là più radicale perché si partiva da un’ideologia già putrefatta !)

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Oh, ma sai quanto tempo ci abbiamo messo noi principotti a trovare un degno surrogato dei preti per farci adorare dal popolo-bue? Poi il Vangelo non sembra essere scritto proprio per il mezzadro? Se hai qualcosa devi farne a metà con me che non ce l’ho, ma cortesemente ti ho concesso una terra che ovviamente non avrei mai coltivato altrimenti…

        • Z. scrive:

          Effettivamente, Bach è Bach.

          Però, quanto al classico, anche i Led Zeppelin non sono niente male!

        • Thyrrenus scrive:

          Non credo sinceramente che l’obiettivo sia stata la chiesa, almeno non nei termini in cui mi sembra poni la cosa. Al ‘nuovo che avanzava’ allora, lo stesso che avanza oggi alla Leopolda, interessava ovviamente il potere. La chiesa aveva, assieme a certa aristocrazia ancora reggentesi sui suoi piedi, una fetta interessante di potere. Al tempo stesso era una concorrente e appoggiava il ‘nemico di classe’ ossia quel che restava del potere aristocratico tradizionale. Io d’altra parte non sono abbastanza marxista da ritenere che sia stata solo una questione di sostituzione della sovrastruttura in rapporto al cambiamento del modo di produzione (leggi rivoluzione mercantilista ed industriale). Ho l’impressione che anche certe idee, magari sopravalutate, magari traditrici come sono sempre gli ideali, sono in grado di muovere le montagne. Come ben sapeva il Fiorentino certi popoli una volta assaggiata la libertà poi la rimpiangeranno e la brameranno anche contro il loro tornaconto immediato.
          Quando si diffondono idee ‘balzane’ del genere è bene correre ai ripari e far finta di promuoverle, è bene anche dare dei contentini fin tanto ve ne si è costretti. Così si può fare una rivoluzione per prevenirne una ‘peggiore’. In tutto questo la chiesa si trovò a pensare d’essere troppo forte e si affidò, per l’ennesima volta da Costantino in poi, a strumenti che le parvero ancora adeguati. In realtà aveva perso la battaglia già da due secoli.

          • habsburgicus scrive:

            (mi piacerebbe dicesse la sua, se nota il post, anche Miguel)
            In realtà aveva perso la battaglia già da due secoli

            su questo non posso che essere d’accordo con te (si può discutere sulla cronologia, ma insomma..)
            io, credo anche di averlo scritto, ritengo che la vera “rivoluzione” avvenne nel Settecento pre-1789 e quello che accadde dopo fu solo una conseguenza, più o meno logica ma allora non vista (pienamente)..con qualcosa in più perché nulla si può mai prevedere del tutto e ci sono le dinamiche interne
            a sua volta il Settecento (che vide la SCONFITTA culturale della Christianitas..all’ovest, Francia in primis..in est Europa però il primo Settecento è ancora epoca di espansione e e di apparenti trionfi del Cattolicesimo, massime in Polonia-Lituana, forse scriverò qualcosa se interessa) non è comprensibile senza alcuni sviluppi secenteschi (e lì arriviamo ai tuoi due secoli ! vedi che in fondo collimiamo ? :D)
            e sto ridando importanza alla rottura del protestantesimo, vero punto discriminante della storia europea..altro che ‘sto Lenin che è già oggi spazzatura, irrilevante e dimenticato dopo neanche 100 anni ! quelle sono le Rivoluzioni, Lutero HA CAMBIATO il mondo ! senza volerlo, probabilmente 😀
            la Chiesa riuscì a frenare in parte, eroicamente, la rivoluzione protestante..la Storia de XVI-XVII secolo é affascinante per quello..ma non poté farlo del tutto (o, almeno confinarlo, al Nord neo-barbaro..Anglia obstavit..e ben presto Britannia rules the waives :D)..e, oggi è evidente, ciò segnò (da un punto di vista storico umano) la sua condanna
            Lutero fu la grande e definitiva rottura
            senza di lui, forse con il Rinascimento avremmo potuto realizazre una soluzione indiana (finora lameno irrazionale)
            cioè oggi saremo ancora TUTTI cattolici, l’idea stessa di anti-cristianesimo non esisterebbe (al massimo un po’ di sano “anticlericalismo” alla Boccaccio)…ma come in India Shiva e Vishnu sono qualcosa di diverso per un fisico nucleare brahhmino e per un analfabeta intoccabile di Varanasi, così oggi il Cristianesimo, comune a tutti, potentiores et humiliores, sarebbe qualcosa di diverso per il ricco edonista e di fatto neo-pagano, per l’intellettiale raffinato, per il mistico, per il borghese rapace e per il popolano..
            sotto i tanto vituperati Papi del Rinascimento stava avvenendo questo..si pensi ad esempio alla grande tolleranza in materia sessuale, e intellettuale, verso il 1500 (Pomponazzi ! condannato solo in seguito) poi eliminata dalla reazione alla Riforma
            tutto ciò, che avrebbe potuto essere, finì con il nefasto Lutero
            la Storia europea cambiò allora il suo corso in modo innaturale..e, ma questo nell’ultimo secolo e oggi, sembra stia andando verso un’auto-catastrofe

          • habsburgicus scrive:

            @Thyrrenus
            (solo per puntualizzare….se discussione ci deve essere, preferirei fosse sul mio commento finitimo, che riguarda temi più ampi)

            Non credo sinceramente che l’obiettivo sia stata la chiesa,

            il tuo grande conterraneo, il compianto senatore Spadolini, laicissimo, la pensava su questo in modo non dissimile da me 😀 e me ne compiaccio (anche se per lui, ça va sans dire, ciò era altamente positivo e caratterizzava in modo unico, rispetto alle successive, la classe dirigente della “Destra” di allora, da lui ammiratissima, che egli a ragione, chiamò “giacobina” nelle questioni ecclesiastiche)..Spadolini, uomo di grande cultura (un gigante rispetto ai politici di oggi) era intellettualmente onesto !
            quindi non sono poi così solo 😀 almeno nella diagnosi, l’interpretazione-molto positiva nel suo caso-è divergentissima, lo ripeto
            a proposito, se non l’hai già fatto, leggiti il suo libro “L’opposizione cattolica dal 1870 al 1898”.illuminante, ben fatto, dotto…di gran lunga superiore alla storiografia cattolica di quel periodo, reticente e inquinata da democristianesimo e dossettismo (invece le fonti originali che Spadolini cita a ogni pié sospinto sono interessantissime e fondamentali se uno vuole penetrare il modus cogitandi di un cattolico dell’epoca..purtroppo difficili da trovare)

          • habsburgicus scrive:

            P.S: chiaramente non negava la motivazione nazionale, eh….né la nego io
            (e, ora, torniamo, al post delle 12.43)

  251. mirkhond scrive:

    Solo dopo il 1848, le elites massoniche delle Due Sicilie furono conquistate all’unitarismo, sebbene non in salsa repubblicana mazziniana, ma in quella liberal-conservatrice di Cavour.
    A questo lavorìo, non fu estranea la regia di Lord Palmerston.

  252. mirkhond scrive:

    (1821, col generale Pepe che provò a fermare l’esercito austriaco c’erano 40.000 soldati tra cui molti provinciali e volontari: ossia il Regno!)

    Ad Antrodoco, la maggioranza dei nostri soldati, alla vista del re Ferdinando assieme agli Austriaci DISERTO’ IN MASSA, per FEDELTA’ al PROPRIO re, non certo al massone Pepe!

  253. mirkhond scrive:

    “Ferdinando II, che era partito benissimo riconoscendo il patriottismo di Pepe e di altri, alla fine per ignavia calcolo, paura, invece di usare queste aspirazioni per rafforzare il suo trono, seguendo una antica politica di indebolimento dei grandi del regno tradì i suoi e li fece far fuori dagli austriaci.”

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    Ferdinando II fu un riformatore ma non era disposto a condividere il potere coi massoni.
    I quali, loro si AUTENTICI TRADITORI, si vendettero all’Inghilterra per abbattere una monarchia intenzionata a fare gli interessi della Patria.
    La Monarchia, non lorsignori ricchi-fighi-snob!

  254. mirkhond scrive:

    “Il re fece dietrofront e prese a far guerra al proprio stesso governo: fu allora che perse il regno.”

    Fu il governo che nel maggio 1848, dominato da elementi estremisti e in combutta con Carlo Alberto, fece la guerra al re.
    Ci furono 400 morti provocati dai rivoltosi, ma il popolo della Capitale fu con la truppa.
    Il Regno cadde solo perché i Borbone non volevano essere più i ruffiani dell’Inghilterra.
    Tutto il resto è stantìa retorica dei vincitori, e dei traditori come De Sanctis, che dovevano giustificare il proprio tradimento!
    Altro che “patrioti”!

  255. mirkhond scrive:

    Inoltre giunsero lettere e petizioni da tutto il Regno di Napoli che CHIESERO al re Ferdinando II di abrogare la costituzione del 1848.
    Il re, vedendo che non era possibile convocare un nuovo parlamento, decise di sospendere la costituzione il 13 marzo 1849.
    Sospendere, non abrogare, visto che non era quello spergiuro dipinto dalla solita propaganda!
    La costituzione era roba da “signori”, non era sentita dal popolo.

  256. PinoMamet scrive:

    Comunque, sarà un riflesso condizionato, ma quando si parla di Massoni mi fa sempre lo stesso effetto di quando si parla di UFO.

    Comincio a credere che i Massoni siano le scie chimiche dell’Ottocento.

    • mirkhond scrive:

      Purtroppo non è così Pino, anche se tu da giudeo non puoi detestare la massoneria, visto che i tuoi correligionari hanno tratto vantaggio dalla presa di potere dei massoni…..

    • PinoMamet scrive:

      Aridaje 😉

      Mi’, ma vuoi capire che io sono una persona ?

      Ok, non sarò tanto bello, ma ti assicuro che sono un essere umano, e non una categoria.
      Non sarò tanto sveglio, ma ragiono con la mia testa, e con quella di un gruppo sociale.

      Poi, per dirla tutta, dire che “I giudei hanno tratto vantaggio dalla massoneria”, mi suona come “Fu Manciù ha tratto vantaggio dalla Spectre” 😉

      Cioè, uno Stato fa una legge, poniamo, dove liberalizza il culto ebraico.
      Ecco pronta la spiegazione: è una legge massonica.
      E perché? perché ne traggono vantaggio gli ebrei…
      e che c’entrano gli ebrei con la massoneria? Beh, perché ne traggono vantaggio, no?

      Mi’, è il ragionamento circolare!!

      • PinoMamet scrive:

        Errata: e non con quella di un gruppo sociale…

      • mirkhond scrive:

        Non fare finta di non capire, quando sai benissimo grazie a CHI, i Giudei furono sdoganati dalla condizione di “dhimmi” vissuta sotto governi confessionali cattolici!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Grazie alla malsana idea che tutti gli uomini siano uguali. Che può piacere o non piacere, ma comporta per forza di cosa delle conseguenze.

          • mirkhond scrive:

            Tutti uguali…solo sulla carta.
            Nella realtà si vede benissimo dove va a finire l’uguaglianza.
            Nell’ipocrisia più abietta….

          • habsburgicus scrive:

            in un certo Stato, rinato (dicono loro) nell’anno 2259 dei Greci, il 15 del mese di artemisios, che molti dei tuoi colleghi “sinistri” adorano (tu no, lo riconosco) pare che non valga 😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Esistono due tipi di uguaglianza: quella formale e quella sostanziale. La prima è nata per prima ed ha avuto molta fortuna, in primo luogo perché l’essere umano è egoista.
            La seconda, però, non può prescindere dalla prima.

          • PinoMamet scrive:

            Cioè Mi’, se gli ebrei fossero nei ghetti, i negri nei campi di cotone e tu dovessi sudare su un campo per dare tutto a don Cicciuzzo o’ sfaticato, allora il mondo sarebbe un posto migliore?
            😉

            Mi permetto di dubitarne…. 😉

        • PinoMamet scrive:

          Da Napoleone?

          e c’entra qualcosa con la Massoneria? boh. Anche fosse stato socio, o come si dice, mi pare la minore delle sue caratteristiche.

          Napoleone era un grande amico dei preti? beh, sospetto fortemente di no.

          Non credo assolutamente, invece, che abbia liberato gli ebrei per fare un dispetto ai preti, tantomeno in combutta con la Massoneria…

          • mirkhond scrive:

            Napoleone era massone Pino.
            La massoneria è alla radice dei movimenti liberali-risorgimentali-nazionalistici.
            Ed in cui i Giudei (dal loro/vostro punto di vista comprensibilmente) furono enormemente favoriti.
            Anche per odio al Cattolicesimo, e qui Habsburgicus ha pienamente ragione!

          • PinoMamet scrive:

            Mi’, il fatto è che “all’origine” vuol dire tutto e niente.

            I carbonari si ispiravano alle logge massoniche.
            Le logge massoniche avevano ufficialmente idee che potevano in qualche modo ricollegarsi a quelle della Rivoluzione francese…
            Mio zio una volta salutò un tizio per strada…

            e grazie all’idea della libertà e parità di diritti, gli ebrei sono stati liberati dai ghetti.

            Napoleone era massone? Beh, scommetto che sia diventato anche quello, come milioni di carrieristi.

            Probabile lo sia diventato anche Mussolini, che ha fatto le Leggi razziali…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ma non vedi il collegamento, Pino? Le leggi razziali sono una cosa brutta, quindi c’è coerenza interna: tutte le cose brutte le fanno i massoni.

          • habsburgicus scrive:

            Mussolini non era massone, anzi rara avis fu anti-massone già nel 1912
            massoni invece erano moltissimi capi fascisti sia “duri” Farinacci che “moderati”
            e lo stesso Mussolini, per ovvie ragioni, non poté prescindere da contatti anche piuttosto stretti con ambienti massonici soprattutto nel 1914-1915 (svolta interventista gradita ai più dei massoni), ma anche nel 1919 e forse ancora nel 1921-1922
            massone però non fu mai..questo pare assodatissimo..e appena poté tornò all’antimassonismo che evidentemente gli era congeniale
            anche Bordiga, marxistissimo, era-rarissima avis-antimassone dichiarato
            Gramsci no..e difese la massoneria nel 1925 alla Camera..il che stupisce solo chi crede che il PCdI (poi PCI) pensasse in primis alle classi lavoratrici 😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Non ci sto capendo più nulla (sapete, sorvegliare i lavori nella piantagione di cotone è sfiancante 😉 ): ma noi massoni eravamo fautori delle idee liberali, di quelle comuniste o di quelle fasciste?

          • Z. scrive:

            Habs,

            ti ho già detto che farò di tutto perché tu sia risparmiato quando verrà la rivoluzione. Anzi, farò il possibile perché ti sia assegnato un incarico all’altezza della tua cultura e della tua erudizione. Non posso promettere che ci riuscirò, lo sai, ma sai anche che ti ho promesso di provarci e sai che le promesse le mantengo.

            Però tu devi metterti in testa che se continui ad osannare ad ogni tre per due dei nemici della classe operaia come il deviazionista Bordiga o il rinnegato Kautsky, beh, mi rendi il compito molto più difficile.

            Davvero, lo dico anche per te.

            🙂

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Be’, sì, ma il ragionamento circolare è quello dei circoli massonici, no? E se mi contesti è perché sei un massone, in quanto ebreo, in quanto massone 😀

  257. mirkhond scrive:

    Purtroppo anche unita l’Italia è, oggi, una colonia, o giù di lì, e la democrazia formale e poco effettiva che abbiamo intravisto in anni passati sembra destinata ad essere sempre più svuotata (ma questo non è, purtroppo un problema solo italiano).

    Qui concordo.
    Ma allora perché demonizzare tanto l’Austria quando oggi ci troviamo vassalli sotto una potenza peggiore?

    • PinoMamet scrive:

      Boh, io non mi occupo tanto di Storia, men che meno di quella moderna, ma dell’Austria asburgica sento parlare solo bene da almeno 25 anni…
      (prima ero troppo piccolo per farci caso 😉 )

  258. mirkhond scrive:

    allora il mondo sarebbe un posto migliore?

    Tu stai nel campo di quelli che hanno ottenuto.
    Evidentemente grazie ai fratelloni.
    Io no!

    • PinoMamet scrive:

      Eh??

      • mirkhond scrive:

        Tu sei una persona che AMA questa società in cui si sente realizzato.
        Società impensabile senza la massoneria.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Mirkhond, ci hai mai pensato che forse nella società a cui tu guardi con rimpianto se tu mi avessi insultato come hai fatto sopra magari io te l’avrei potuta fare pagare carissima e senza dover temere nessun tipo di pena?
          Ti invito a rifletterci: alla fine sarei potuto essere l’ultimo stronzo, come anche il principe ereditario del Regno di Napoli, per quello che ne sai…

          • mirkhond scrive:

            Ecco svelato l’arcano:

            Il principotto che fa il rivoluzionario per sentirsi figo-progressista.
            Salvo poi minacciare secondo tutta la potenza del suo rango, il reprobo che ne svela l’ipocrisia.
            Su cui si fondò il risorgimento.
            Cosa credi che DOPO il 1860-1861 il povero se la passasse meglio?
            Ah già, si era in un reggime libberale in cui viggeva la libbertà di…farsi prendere per il culo!
            Perché i Borbone NONOSTANTE TUTTO erano AMATI dalla MAGGIORANZA dei Napoletani, mentre i Savoia dovettero metterci più tempo per raggiungere lo stesso grado di apprezzamento, e con molti MENO meriti?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Non so perché voi straccioni siate sempre stato così stupidi da sostenerci: immagino perché siete soltanto bestie in qualche modo tarate geneticamente.
            Siete stati così coglioni da morire in massa per noi quando caddero i Borbone e poi a votare in massa per i Savoia quando è stato il loro turno.
            Davvero, quasi non c’è gusto per noi principotti governare su bovini come voi, ma poi penso a che feste tenevamo nei nostri palazzi e che bei discorsi facevamo su quanto fosse bestia il mezzadro che dopo aver sudato per appena un anno nei campi si permetteva di non darci tutti i frutti migliori del nostro campo… eh, tempi che riusciamo a rivivere solo quando alla Leopolda ci riuniamo a parlare di sviluppo del Mezzogiorno e di autonomia come forma di responsabilizzazione e altre cazzate…
            E adesso voi bestie, non paghe, continuate a tenerci su, vendendoci il vostro voto per qualche decina di euro, venerandoci quando vi promettiamo di condonarvi il terrazzino abusivo o la casetta costruita nel greto del fiume (ma certo che ve la condoniamo, quella: sai che risate quando una famigliola di pezzenti viene spazzata via dal fango? Tanto poi arrivano i soldi per la ricostruzione…), lasciandovi guidare da noi come avete sempre fatto.
            Sempre pronti a morire in massa quando ve lo ordinano il prete e il telegiornale. E tutto questo per noi! Davvero, siete delle bestiole adorabili!
            Perdonatemi il linguaggio: non è quello che usavo col prete spiegandovi che il Re lo sceglie Dio, ma – insomma – ormai dovrete averlo capito che per farvi bere tutte le puttanate che vi siete sempre bevuti la forma è importantissima.
            Ora vado ad attendere ai miei doveri di Giovin Signore: la corsa notturna con le carrozze inizierà tra due ore e non ho ancora deciso che cintura in pelle umana indossare.
            Ovviamente mi aspetto di essere adeguatamente osannato al mio passaggio da voi plebei.

          • mirkhond scrive:

            Il tipico manifesto del giacobino ricco-figo-snob che si riempie la bocca di popolo e di amore per una generica e astratta umanità, salvo poi DISPREZZARE il popolo VERO, perché non segue ciò che la casta di saputi spocchiosi e arroganti, ha deciso essere il bene per esso!
            Ha ragione Habsburgicus che è solo fiato sprecao perdere tempo con una merda umana come te.
            Il mio più cordiale e sentito vaffanculo.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            A me pare che il povero fesso che ci è cascato in pieno in una delle tante balle che vi abbiamo raccontato sia proprio tu. Solo che non hai creduto alla successiva, ma per quello che ce ne può importare…

          • mirkhond scrive:

            Meglio povero fesso che una merda avvolta in una calza di seta come te….

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ci porremo la questione nel prossimo baccanale della nobiltà decadente.

            (Bellissimo quando la gente, acccata dal furor ideologico, non si accorge della trollata in corso 😀 )

  259. mirkhond scrive:

    Mi’, ma vuoi capire che io sono una persona ?

    Una persona condizionata da un vissuto sociale-culturale-religioso che deve molto alla massoneria.
    Ergo ne prendi le difese con logica al contrario, cioé negandone il ruolo onnipresente nelle vicende politiche degli ultimi 200 e più anni di storia…..
    Comprensibilmente, dal tuo punto di vista….

    • PinoMamet scrive:

      Mi’, ma dici seriamente?

      cioè, io ho appena sostenuto (credo proprio in questi commenti, qua sopra) il fatto che Israele dovrebbe prima o poi fare uno stato unico con i palestinesi, che attualmente è la più grossa eresia che tu possa dire in Israele o in una qualunque comunità ebraica fuori dall’Iran 😉

      e secondo te me ne frega qualcosa della Massoneria??

      • mirkhond scrive:

        Ufficialmente no.
        Perché fai il tipico giochetto di negarne l’influenza, proprio perché sai che al contrario è una spectre influentissima.
        Spectre in cui anche tanti tuoi correligionari hanno parte in capitolo.
        E ripeto, lo capisco benissimo dal TUO punto di vista.
        Che però NON è il mio…..

      • PinoMamet scrive:

        Mi’, non sono io che penso che la Massoneria sia influentissima:

        lo pensi tu!!

        E visto che lo pensi, allora deve essere vero, e se è vero, allora devo pensarlo anche io, e se dico il contrario, allora sto facendo un giochetto…

        Mi’, è molto più semplice: scrivo quello che penso, come tutti.

    • Thyrrenus scrive:

      E pensare che credevo d’esser io, da toscano, di aver vissuto in un ambiente infltrato al massimo da anglobeceri e massoni!
      Comunque concordo con Mauricius sul fatto che anche se la libertà formale non è che carta, senza l’idea che quella carta è legittima il resto va a farsi davvero benedire.

      • mirkhond scrive:

        Beata ingenuità fondata sulla menzogna….
        Tra sodali liberali sapete fare lega tutti contro il reprobo che vi grida che il re è nudo!

      • Thyrrenus scrive:

        Ma dai. Io ce l’ho con te, con Francesco il neoliberista, con Roberto in quanto rappresentante della Morte Nera, con Habsburgicus il quasi sedevacantista, con Pino perché di sicuro sa il greco antico meglio di me, con Miguel perché lui sta in Oltrarno ed io in Crucconia, con Mauricius perché da qualche parte sicuramente non saremo d’accordo sul cattolicesimo medioevale, con Z perché in fondo è del PD, con Dauda perché è più bravo di me a scrivere testi come S. Giovanni a Patmos, con Gotcha (ma dove è finito?) perché in fondo è un ligure e pure ammeregano, con Izzaldin perché … boh? poi … non me ne vogliano quelli con cui ce l’ho qui ma che non nomino.
        Come ti ho già detto ai tempi della rivoluzione francese ci saremmo presi a schioppettate io e te. Habs mi avrebbe bruciacchiato in diverse epoche e ci saremmo sparati in montagna tra il ’43 e il ’45. Mauricius mi avrebbe tirato una summa theologiae ed io avrei risposto col de fide orthodossa o meglio colla filocalia che è più pesa. Izzaldin, te ed io saremmo stati condannati dai funzionari sabaudi per idee e pratiche sovversive pro lavoratori della terra. Ecc. ecc. il bello è che in diverse epoche e situazioni noi, idealmente gli stessi, ci saremmo affrontati o alleati varie e varie volte.

  260. mirkhond scrive:

    Probabile lo sia diventato anche Mussolini, che ha fatto le Leggi razziali…

    Lo fu al momento della marcia su Roma.
    Poi nel 1925 sciolse il grande oriente d’Italia, che sarebbe stato ricostituito nel 1944…..

  261. MOI scrive:

    @ THYRRENUS

    Quindi il Leopoldume si compone di molti Nobili Dehadut’i ? 😉

  262. PinoMamet scrive:

    Mirkhond

    vediamo le cose con freddezza.

    qua dentro molte persone, me compreso, ritengono che la democrazia sia migliore della monarchia; sia più, come dire…. democratica.

    Pensiamo di vivere nel migliore dei mondi immaginabile ?
    (“possibile” vuol dire tante cose).
    No, il mondo dei MiniPony è più colorato, e quello di Barbie ha degli accessori fantastici.
    Scherzi a parte, ognuno di noi in cinque minuti saprebbe farti un lungo elenco di cose che non vanno.

    Pensiamo che il poveraccio europeo di oggi stia meglio del poveraccio europeo del Settecento?
    Beh, sì.
    I nobili, borbonici specialmente, saranno stati generosissimi e illuminati, ma nel dubbio, sapere che esiste la sanità e l’istruzione pubblica mi solleva molto.

    Stabilito questo:

    non ti piace l’Unità d’Italia?
    Embè, accomodati.

    Anche Francesco è secessionista o indipendentista o autonomista o so io, e nessuno ne fa un dramma.

    Allora qual è il problema, che non scendiamo tutti in piazza con le bandiere dei Borbone?

    No, ma dico, tu pensi che per avere buoni rapporti con le persone, le persone debbano essere identiche a te?
    No, perché identico a te ci sei solo te.
    (Ed è un tu generico. Ognuno è identico solo a a sè stesso).

    E questo forse spiega tante cose…

  263. mirkhond scrive:

    “No, ma dico, tu pensi che per avere buoni rapporti con le persone, le persone debbano essere identiche a te?”

    Se non c’è condivisione non c’è amicizia.
    Al massimo solo formali rapporti di cortesia, ma nient’altro….

    • PinoMamet scrive:

      Sì Mirkhond, ma condivisione è una cosa, identità di vedute in tutto un’altra…

    • Francesco scrive:

      La base dell’amicizia è la condivisione della vita, non delle idee o delle ideologie o delle fisime

      L’amicizia “online” è limitata perchè possiamo condividere ben poco

      Pensare che si debbano condividere delle idee per essere amici è un errore

      Nel tuo caso, una scusa per trattarci male

      🙂

      • Miguel Martinez scrive:

        “La base dell’amicizia è la condivisione della vita, non delle idee o delle ideologie o delle fisime”

        Condivido, ma in un certo senso una “idea” bisogna condividerla, che è proprio quella della condivisione della vita: in questo senso, l’amicizia è comunista 🙂

        Però capisco anche quello che dici. Usando il mio solito metro oltrarnino, trovo del tutto irrilevante se qualcuno è buddhista o cattolico o ateo o come vota (o non vota). Però è chiaro che il buddhista Soka Gakkai che cerca di sfruttarci per ottenere proseliti, o il tesserato di un partito (vabbe’, del Partito Unico) che vuole cavalcarci per farsi votare… questi non vivono in amicizia.

        • Francesco scrive:

          diciamo che per me un conto è la condivisione della vita, un altro conto è il marketing

          forse sono stato fortunato a incontrare dei membri di CL del tutto alieni al marketing

          non che io sia contrario al marketing di per sè ma è un’altra cosa e sarebbe meglio non mescolare mai le due cose

          ciao

          PS l’amicizia è MOLTO comunista, solo che si basa sulla libertà di essere amici e questo uccide il comunismo, come il sole uccide i vampiri 😀

  264. mirkhond scrive:

    Infatti non c’è alcuna condivisione.
    Quanto alla merdella di Treviso si è risposto da solo…..

  265. mirkhond scrive:

    “E questo forse spiega tante cose…”

    Spiega che persone con vissuti personali, ideologici, culturali ed etno-storici non riescono a capirsi se non con grandi difficoltà.
    E proprio le vostre risposte mi confermano in ciò che penso….

  266. mirkhond scrive:

    vissuti molto diversi

  267. mirkhond scrive:

    “Allora qual è il problema, che non scendiamo tutti in piazza con le bandiere dei Borbone?”

    Mi basta che non ve la cantiate e ve la suoniate con inesistenti fratellanze….

    • PinoMamet scrive:

      beh, quando più persone sono d’accordo su una cosa (qua non è proprio così, ma sorvoliamo)

      quando più persone sono d’accordo su una cosa, e uno solo è in disaccordo, sarà semmai lui a cantarsela e suonarsela da solo….

      poi la scusa delle “inesistenti fratellanze” non so se l’abbia detta prima Caino o Romolo… 😉

      • mirkhond scrive:

        Io mi difendo dall’asfissiante omologazione, ma non sto a dire che ieri era sempre meglio di oggi, come invece fate voi al contrario….
        Il monoblocco liberale…..

  268. mirkhond scrive:

    “sapere che esiste la sanità e l’istruzione pubblica mi solleva molto.”

    Sulla sanità pubblica concordo, anche se temo derive liberiste all’americana, che Dio non Voglia!
    Sull’istruzione, pubblica e non, stendiamo volentieri un velo pietoso, visto che fosse dipeso da me, non sarei mai andato a perdere 13 anni della mia vita, ad imparare tante baggianate.
    Anni sprecati, purtroppo…..

    • PinoMamet scrive:

      Scusami Mirkhond, ma solo perché a te non piaceva andare a scuola, non è un buon motivo per privare dell’istruzione milioni di persone, non trovi?

      • mirkhond scrive:

        Infatti ricordo con quanto entusiasmo andavo a scuola, e non ero il solo…..
        Poi certo chi ci vive di baggianate da inculcare nei ragazzini, ovviamente non può che darti torto.
        Comprensibilissimo, ma non condivisibile date le diverse prospettive…

        • Miguel Martinez scrive:

          E’ interessante come le polemiche sulle “baggianate a scuola” riguardino sempre e solo una materia decisamente secondaria: la Storia.

          Al biennio del Liceo Scientifico, ad esempio, fanno due ore alla settimana di un’unica materia denominata “Geostoria” (su un totale di 27 ore) con libro di testo unico e voto unico.

          Questa materia dovrebbe includere tutti i vecchi programmi di storia (antichità e medioevo) e di geografia dell’intero pianeta tutto insieme.

          Di inglese, si fanno tre ore la settimana, e tanti si lamentano che “è una vergogna, così non si impara niente”.

          • Z. scrive:

            Miguel,

            ammetterai che la rilevanza pratica della lingua inglese per un futuro adulto è probabilmente leggermente superiore alla rilevanza pratica della conoscenza della “geostoria” 🙂

            Il fatto che in Italia gli insegnanti di lingue straniere siano quasi sempre italiani, poi, non aiuta.

          • Z. scrive:

            (gli insegnanti di lingue straniere a scuola, intendo)

          • habsburgicus scrive:

            riguardino sempre e solo una materia decisamente secondaria: la Storia.

            la storia è secondaria, e sempre più lo sarà–i ragazzini/e sono di fatto degli analfabeti storici 😀 questo è però ciò che si vuole, per separarci dalle nostre radici (già lo dissero i nostri vincitori, carta canta, nei loro progetti post 8/9/1943, contro l’educazione classica..all’epoca non del tutto realizzati perché c’era resistenza..quella vera, contro la prepotenza e i servilismo all’ex-nemico ignorante, bruto e incolto..non quella con la R maiuscola che piace tanto al PCI :D)
            la Storia, oltre a essere un piacere erudito (quella scientifica), è anche un antidoto contro l’omologazione (quella popolar-scolastica)
            e qui mi sento di dar ragione financo ai serbi..così non dirai più che sono prevenuto 😀 è loro grande merito tenere vivo il ricordo del 1389 nelle masse..così come è merito dei lituani tener vivo il ricordo di Mindaugas, Gediminas, Algirdas e Jogaila
            che poi la realtà storica sia stata molto diversa in ambedue i casi, è ciò che interessa a me, a te e ad alcuni altri…ma è, oggettivamente, irrilevante 😀
            ecco perché la storia dovrebbe essere studiata, e valorizata !
            senza togliere spazio all’inglese o alla matematica
            un bel Liceo Classico dovrebbe richiedere una forte conoscenza storica soprattutto quella antica…e se non sai, fòra d-i ball per citare un senatur invero non proprio modello di erudizione 😀
            ma sono parole al vento rebus sic stantibus 😀
            i sx ti dicono “Roma è fascista”
            i dx ti dicono “quante palanche ci faccio con Giulio Cesare” ?
            senza speranza 😀

          • habsburgicus scrive:

            c’è qualche piccolo errore di battitura..
            peccato non si possa correggere ex-post !

          • Thyrrenus scrive:

            ma con questa storia dell’inglese caro Z mi sono proprio rotto le scatole. Io mi ritrovo gente in famiglia intelligente e sveglia che parla bene e anche benissimo inglese e che non sa una sola cosa del modo REALE grazie alla mancanza assoluta di educazione al pensare e all’espandere un qualche orizzontino. Sono delle macchinette funzionalissime che però vanno in tilt emozionale anche perché hanno l’orizzonte culturale decisamente mooolto più basso dei nostri nonni sia borghigiani che contadini. A me sti ‘adulti’ fan pena.

          • PinoMamet scrive:

            Geostoria:

            è una merda. Non solo è una merda come idea, impedendo di fatto qualsiasi studio organico e continuo delle due materie

            (sì, cari ministeriali, sono due, perché non potetedilungarvi per metà libro sulle risorse naturali, e poi pretendere che lo studente conosca anche la Guerra dei cento anni, con una spolverata di Dinastia Ming…)

            è anche assurda perchè ogni libro è organizzato in maniera diversa, quindi se l’insegnante cambia libro, o lo studente cambia scuola, vaffanculo, si ritrova ad avere lacune enormi.

            Stesso problema anche per italiano, a quanto vedo:
            una volta si seguiva un banale e comodo ordine cronologico.
            Il professore si ammalò, ambarabaciccicoccò? nessun problema, arrivail supplente, magari con un manuale che non c’entra niente, e chiede:
            “A che punto siete?”
            “A Leopardi”
            “Bene, Leopardi, la donzeletta, la siepe, gli piaceva la cugina, stava in casa a studiare bla bla…”

            adesso invece sono divisi (almeno alcuni… anche qui, ognuno fa come cazzo gli pare) per argomenti, per cui il professore chiede
            “cosa avete fatto l’anno scorso?”
            “La composizione di un articolo ma non di cronaca, e antologia”
            “Sì ma antologia fino a dove?”
            Impossibile rispondere, perchè il libro a pag. 100 parla del fantasy e ci mette un brano di Tolkien, a pag 120 del giallo e c’è Camilleri e Agatha Christie.
            No: dico davvero.

            Per cui risulta possibile insegnare solo a spizzichi e bocconi, cioè non insegnare per niente.

          • Z. scrive:

            T.,

            — Sono delle macchinette funzionalissime che però vanno in tilt emozionale —

            Posso capire il tuo punto di vista. Ma essere anche disfunzionali, purtroppo, è addirittura peggio.

          • Francesco scrive:

            Z

            sono totalmente in disaccordo con te.

            ma di più, mi credo come si possa pensare una simile bestialità

            mica sei del PD?

            😀

  269. mirkhond scrive:

    “non ti piace l’Unità d’Italia?
    Embè, accomodati.”

    Non è così, altrimenti non fareste blocco contro chi non si accoda al vostro pensiero omologante.

  270. mirkhond scrive:

    “Anche Francesco è secessionista o indipendentista o autonomista o so io, e nessuno ne fa un dramma.”

    Francesco è il tipico settentrionale che fa il leghista a targhe alterne, salvo poi riscoprirsi italianissimo quando gli fa comodo.
    Un giochetto che abbiamo ben capito….

  271. mirkhond scrive:

    quando più persone sono d’accordo su una cosa può anche dipendere dall’incapacità di critica verso il pensiero omolodogmatico da essi strenuamente difeso.

  272. mirkhond scrive:

    E vissero tutti felici di essere omologati, nel liberalismo paraculo.
    Contenti voi!

  273. Roberto scrive:

    Miguel,
    Sulla storia dall’inglese che non si trova bene con i compagni d’armi arabi,
    A pensarci bene la cosa è interessante.
    In Francia si parla spesso delle famiglie partite in Siria e poi tornate perché evidentemente è meno difficile vivere in una squallida banlieu parigina che sotto le bombe in mezzo a dei pazzi scatenati.
    Ma mi viene da chiedermi, chissà quanta di quella gente si trova male perché ha vissuto tutta la sua vita in una società dove fai la fila (per riprendere il curioso esempio del nostro wannabe isisino) ed ora si trova in mezzo a popoli totalmente diversi.
    il califfato mondiale non deve essere poi così facile da realizzare…

    • PinoMamet scrive:

      Secondo me gli anglo-americani (sospetto che siano ormai un unico popolo, culturalmente, ma attendo conferme) si trovano male ovunque non si parli inglese
      (così facciamo il collegamento con l’altro argomento 😉 )

      Mi sono trovato a vedere un paio di documentari sulla Legione Francese, in francese.
      Un istruttore faceva una classifica delle varie caratteristiche nazionali, e diceva che gli americani e i britannici, in grande maggioranza, disertavano dopo pochi mesi: non si adattavano alle condizioni di vita.

      Il fatto è che lo facevano all’inizio soprattutto, quindi le condizioni di vita a cui si faceva riferimento erano sostanzialmente quelle di una caserma: molto dura, selettiva ecc., ma di fatto una caserma dell’esercito francese.

      Se ci ragioniamo, non erano insomma i nemici (non ancora pervenuti) né le marce, le svegliacce e i maltrattamenti dei caporali (già subiti) a farli scappare, ma la lingua francese e il menù diverso e le regole di vita.

      Il che collima perfettamente con l’immagine degli americani o degli inglesi che ho conosciuto:

      gente (non tutti ovviamente) che magari si dedica con piacere a uno “sport estremo”, ma non togliergli la tal bibita o la possibilità di ascoltare la tal canzone….

  274. MOI scrive:

    @ PINO

    Che roba l’è la “geostoria” ?! Mi sembra una stronzata ! O fai Storia geologica delpianeta o fai Storia delle culture umane, no ? Come cazzo si fa a mixarle 😉 ?! Ma probabilmente non ho capito bene … C’è un link diretto ?

    … L’antologia per generi letterari senza cronologie ?! … Meno male che han messo Tolkien (che nessuno leggerà pensando che tanto ha visto il film …) e NON la Rowling !

    • MOI scrive:

      Vedo adesso :

      Al biennio del Liceo Scientifico, ad esempio, fanno due ore alla settimana di un’unica materia denominata “Geostoria” (su un totale di 27 ore) con libro di
      testo unico e voto unico.

      Questa materia dovrebbe includere tutti i vecchi programmi di storia (antichità e medioevo) e di geografia dell’intero pianeta tutto insieme.

      [cit.]

      Cioè, come ? Mi viene in mente la frase di Guareschi che crediamo di fare la Storia mentre in realtà subiamo la geografia (barriere naturali, risorse) ; oppure Odifreddi con le Religioni Climatizzate 😉 con fare Settecentesco … ma temo sia altro.

    • PinoMamet scrive:

      “Meno male che han messo Tolkien (che nessuno leggerà pensando che tanto ha visto il film …) e NON la Rowling !”

      No, non hai capito. quello che c’è dentro varia da libro a libro.
      Magari fosse un programma unico!!

      In quello che ho visto, per esempio, c’è Tolkien E la Rowling.

      • MOI scrive:

        … sullo stesso piano, suppongo 🙁 .

        Il peggio è che, delle due, fan diventare NeoPagano (la Rowling lo è, e si vede !) anche Tolkien (che era Cattolico, ma la cosa è diventata impercettibile nella cultura di massa, visto che non ci son storie di santini e madonnine) … mi sa tanto.

        • PinoMamet scrive:

          Ma non ti aspettare ‘sto granché.

          Ci trovi scritto “la letteratura fantasy bla bla… sottogenere del fantastico bla bla.. Tolkien questo e quello… (segue brano dallo Hobbit) la Rowling pincopalla Harry Potter bla bla (segue brano di Harry Potter) cosa ha capito lo studente? riempire le caselle, segnare la risposta giusta,chi è il protagonista, quali sono i nuclei narrativi, CHE CAZZO C’ENTRA CON LA LETTERATURA ITALIANA? fine capitolo sul fantasy, volta la carta e si parla di Manzoni”

  275. MOI scrive:

    Bona lé, Riforma della Scuola Mario Capanna – Red Ronnie :

    S’ inizia a studiare Storia dagli Anni Sessanta, prima c’è il Male Assoluto dei Genitori Spaccamaroni e dei Nonni Bigotti … nulla che valga la pena di studiare, quindi ! Materia Portante ? La Musica, ovviamente ! 😉

  276. MOI scrive:

    @ MIRKHOND

    http://www.maurizioblondet.it/la-teoria-del-gender-non-esiste-mai-esistita/

    Blondet ha parlato del Gender , che da altre fonti stranamente ignor(av)i …

  277. mirkhond scrive:

    Gli ho dato una breve occhiata, ma l’argomento mi inquieta e disturba.

    • MOI scrive:

      Ocio però, ch’è materia di nuovi reati d’ opinione in corso d’opera …

      • Roberto scrive:

        Già, il terrible psicoreato

      • PinoMamet scrive:

        Ma certo Moi, ricorderai infatti che io su questo blog negavo l’esistenza di altri sessi oltre ai due che ha fatto la natura.

        Infatti adesso ti scrivo dal carcere… 😉

      • izzaldin scrive:

        mettersi il burqa nel paese di Zemmour è un reato e si viene arrestati.
        In Italia puoi dire tutte le idiozie che vuoi sul gender e nessuno ti tocca un capello, anzi.
        ok, Costanza Miriano è stata censurata in Spagna ed è una schifezza, ma in Italia fa ciò che vuole senza il minimo problema

  278. mirkhond scrive:

    Tra un po’ pure scorreggiare diventerà un reato!

  279. izzaldin scrive:

    @mirkhond
    i 3 stadi di Hroch li citavorealtivametne al tuo commento sui “quattro itnellettuali segaioli che sognavano l’Italia unita”
    secondo il buon Miroslav Hroch esistono appunto 3 stadi in cui una nazione nasce attraverso una lingua:
    il primo, appunto, quello degli intellettuali: tutte le nazioni “recenti” hanno avuto un periodo in cui la lingua era appannaggio di un gruppetto di “Intellettuali segaioli” come dici tu: italia ma anche bulgaria , catalogna e paesi baschi, slovenia e paesi slavi, ma anche Israele etc etc.. i dotti stendono uno standard di lingua colta che super i dialetti ma, come dici tu, sono poco e con poco seguito.
    il seconod è quando queste idee cominciano a diffondersi gradualmente: pensa al periodo 1848-1859 in Italia
    poi si arriva alla nazionalizzazione della lingua ormai ex-dotta e al nation building vero e proprio. mi sembrava coerente col tuo commento e per questo l0ho citato.
    @Miguel
    Mi ricorda tra l’altro un libro affascinante che ho letto, di un giornalista inglese tra le fila turche nel 1911 in Libia, da cui emergeva (cerco di rendere le sue impressioni, ovviamente):

    interessantissimo!
    ti ricordi il titolo del libro? mi piacerebbe leggerlo!

    @Moi
    sulla laicité
    non ho mai letto Zemmour ma immagino che in Francia la situazione sia molto diversa.. noi siamo cattolici e forse l’unico paese che se la gioca con noi come blasfemia è la Spagna, ormai ex cattolica, ma per ben altri motivi (l’appoggio della Iglesia alle torture franchiste e le conseguenti reazioni sanguinose degli anarchici/comunisti).
    I toscani e i veneti vanno in Chiesa e bestemmiano, cinquecento anni fa Rabelais blasfemiava 🙂 alla grande; usare lo stesso metro con altre religioni è A MIO MODESTO AVVISO un errore di prospettiva.
    prendi ad esempio la pubblicità FIAT dell’haka neozelandese fatto dalle donne: una boutade innocua per noi ma una blasfemia intollerabile per loro..
    pensa se i cartoni animati giapponesi invece di trarre spunto dalla mitologia prendessero in giro Gesù in maniera pesante.. chissà cosa diresti!

    • izzaldin scrive:

      sembra scritto da un ipovedente il mio messaggio qui sopra, mi scuso per i refusi XD

    • habsburgicus scrive:

      @Izzaldin
      Hroch ha ragione ma vale soprattutto per l’Est (e questo per me è un bonus, mica un colpa :D)
      noi in Italia eravamo già ben al di là del punto 1, sin dal XIII secolo !..su questo ha ragione Pino
      volendo, si potrebbe condannare la Nazione..e sia ! la si vuole anatemizzare ? fatelo, se vi piace
      ma se la si ammette, oggettivamente POCHE hanno più diritto a essere chiamata tali dell’Italia (nel mondo, il Giappone)..questo è un fatto, contra facta non valet argumentum
      tutta la tragedia nostra è che più di tutti, o quasi, avremmo potuto definirci Nazione laddove non avemmo l’unità-e nel modo detto-se non nel 1861 e nel 1870
      lì sta tutta la Legge..e i Profeti !

      • PinoMamet scrive:

        OMDAH

        devo dire!!

      • izzaldin scrive:

        ovviamente hai ragione, Hroch si basa soprattuto sull’Est Europa.
        sulla nazione, è un discorso lungo. Però mi fido di B. Anderson sulle “comunità immaginate”: c’è chi si sente italiano e chi borbonico, e creerà un immaginario di conseguenza.
        a me basta la curva del Palermo come nazione 🙂

      • mirkhond scrive:

        Una razza una mazza!

        • MOI scrive:

          Guarda che in realtà le donne alte e/o prosperose “oversize” sono più spesso TeutoNorrene che MediterraneoLevantine, eh …

          • mirkhond scrive:

            Hai visto le magrebine, le egiziane e molte arabe?
            Comunque mi riferivo all’inesistente nazione italiana che alcuni vogliono ostinarsi a vedere dall’Alpi a Lampedusa…

          • PinoMamet scrive:

            Mmmm credo che Mirkhond volesse dire altro;

            comunque secondo me teutoniche, slave o mediterranee non c’entra niente col peso, quello dipende dall’alimentazione.

            Però pare vero che in genere le tedesche-inglesi o di quel tipo, tendono a ingrassare dai fianchi in su, sopratutto, mantentendo sedere e gambe relative magre, mentre le mediterranee il contrario.
            Non saprei il perché!

            Non so se anche gli uomini ingrassino in modo differente.

          • mirkhond scrive:

            L’unica tedesca come piace a me, che abbia mai visto è stata una…suora! 🙂

    • Francesco scrive:

      >> pensa se i cartoni animati (giapponesi e non solo) invece di trarre spunto dalla mitologia prendessero in giro Gesù in maniera pesante.

      beh, direi che lo fanno eccome, per una ricca bibliografia chiedi a Moi ma è pieno il mondo

      • PinoMamet scrive:

        In effetti non ricordo cartoni animati giapponesi che prendano in giro Gesù: mi pare che il cristianesimo sia in Giappone tuttora una “religione esotica”, più che altro mi pare che venga ripreso- reinventato piuttosto liberamente.

        Invece per altri cartoni animati che lo fanno, basta una qualunque puntata dei Griffin…
        ma anche i vecchi Simpson, Robot Chicken e credo molti altri.

    • Roberto scrive:

      Però pure le neozelandesi la fanno la haka
      http://youtu.be/hDmJhCTD4Ao

      • PinoMamet scrive:

        Che io poi non capisco dove stia il fascino di ‘sta Haka.

        manco di quella fatta da uomini eh?

        a me, invece di “spaventarmi”, mi fa venir da dirgli: ma levati dai piedi, a’ cretino!

      • Roberto scrive:

        Mah, è un po’ come l’inno nazionale, vedere gli all Black che fanno la haka è come sentire twickenam che canta God save the Queen

        (È iniziata la coppa del mondo di rugby)

  280. mirkhond scrive:

    “tutta la tragedia nostra è che più di tutti, o quasi, avremmo potuto definirci Nazione laddove non avemmo l’unità-e nel modo detto-se non nel 1861 e nel 1870”

    Non ho capito.

  281. MOI scrive:

    Così, sui due piedi :

    Mao Dante, Go Nagai … Paleocontatto a Buoni e Cattivi “invertiti” rispetto alla Divina Commedia illustrata da Gustave Doré (ispirazione espressamente dichiarata dall’ autore.

    In un “OAV” (credo) di Hokuto-no-Ken di Tetsuo Hara e “Buronson”, scena forse censurata in Italia che mostra dei Cattolici (con Leader simil-Vescovo) come degli Imbecilli Buonisti incapaci di distinguere il Bene dal Male … in compenso, c’è chi ritiene Toki (personaggio molto positivo, ma relativamente debole) ispirato a Gesù.

    In un “OAV” di Dragonball di Akira Toriyama c’è una specie di Torneo in cui si combattono i più grandi Samurai della Storia del Giappone … il giovanissimo Amakusa Shiro Tokisada viene piallato subito, in compenso è l’ idolo del pubblico femminile perché è molto bello.

    • MOI scrive:

      Quella scena di Kenshiro suddetta la vidi anni fa, su Youtube … era in Giapponese (quasi sicuramente un OAV) con sottotitoli in Inglese; ma non so da dove sia tratta, né tantomeno se esista anche doppiata in Italiano.

    • Francesco scrive:

      cosa sarebbe un OAV?

      original alternative version?

      • MOI scrive:

        Original Anime Video … sono lungometraggi non necessariamente coerenti e in continuità (fissa tipica dei Nerd in USA ma molto meno degli Otaku in Giappone) con le serie TV anche se danno per scontati certi riferimenti ad esse. Diciamo che un OAV fatto male (!) è un “Puntatone” 😉 …

  282. MOI scrive:

    Per l’ Islam (ma è semplicemente un Petroliere Arabo degli Anni Ottanta, da Giovanissimo Ribelle Povero a Carismatico Dittatore Ricchissimo … spirito guerriero inalterato, senso altissimo dell’ Onore seppur “villain” ) mi viene in mente solo Mister Hassan ne L’ Uomo Tigre II

  283. habsburgicus scrive:

    OT nell’OT
    si era parlato di come gli slavi dell’ex-YU vedono gli italiani

    trovo su fb (italiano di origini fiumane), ottimista
    “comunque sono molto ferrato sulla vicenda. mia nonno materno era fiumano ed ha dovuto lasciare tutto nonostante avesse sposato una croata. a Fiume esiste ancora una vivace comunità italiana che stampa un quotidiano, due settimanali e c’è una scuola italiana. per anni vi è stata la divisione tra gli esuli ed i rimasti. ho sempre notato molto rancore verso gli slavi. invece la colpa principale ricade sull’Italia che non ha saputo proteggere i propri figli e, nel caso dei comunisti italiani, li ha pure insultati e considerati “fascisti”. nonostante ciò tutti i fiumani e gli istriani sono innamorati dell’Italia e di tutto ciò che è italiano. è proprio vero che l’amore rende ciechi”

    • izzaldin scrive:

      a Fiume è stata completamente cancellata l’eredità dannunziana. Neanche una targa o un ricordo, niente di niente.
      (A mio avviso Fiume è dieci volte più bella di Trst come città imho)
      io ho parenti imparentati con fiumani e mi raccontano effettivamente di famiglie divise tra fascisti fieramente anti-jugoslavi e italiani etnici che, pur avendo subìto violenze terribili, “capivano” i titini per ciò che avevano subito durante l’occupazione nazifascista.
      ma il commento che hai citatoha ragione: l’amore rende ciechi.
      un paragone fattibile, visto anche l’esodo, è coi siriani di oggi: le persone scappate da lì che ho conosciuto a Palermo hanno sentimenti estremamente contrastanti nei confronti di Assad (per noi in maniera quasi incomprensibile) e non potrebbe essere altrimenti.. nazioni dilaniate comportano memorie dilaniate, cfr. Mirkhond che ancora sente la “Siria” nel Meridione di fine ‘800..

  284. MOI scrive:

    Più che ai singoli casi di corporatura, si guarda alle percentuali : ad esempio De Gaulle era 1,96 … per un uomo nato nel 1890 (!), molto più raro che per un 25 enne di oggi ! In Francia come ovunque.

  285. MOI scrive:

    “La Deutsche Vita” è un nome “Kitschissimen” 😉

    • izzaldin scrive:

      che poi foneticamente è esattamente la dizione palermitana di “la dolce vita”
      🙂
      è una storpiatura facile, un ciclo di film in lingua originale al Goethe Institut di Palermo era chiamato proprio così

  286. mirkhond scrive:

    Anch’io dentro di me ho sentimenti contrastanti in quanto sono attratto dai paesaggi delle Alpi centro-orientali, dalla Stiria, Carinzia, Friuli, Slovenia, ma nello stesso tempo tempo mi danno un senso di gelo brumoso-nebbioso assai deprimente e con donne bionde e slavate…..
    Mentre amo le donne nordafricane e levantine, come i loro paesaggi che non portò mai vedere….
    Il fatto è che sogno una civiltà con i ritmi lenti, che nel Frangistan non si ritrovano più….

  287. mirkhond scrive:

    non potrò

  288. MOI scrive:

    Non so se avete seguito la polemica del Colosseo …

    http://www.youtube.com/watch?v=YSwq8eJB3Es

    … anche Crozza Profetico ? 😉

  289. MOI scrive:

    A Vienna c’è o c’era una specie di discoteca “esotica di maniera” sul Danubio chiamata “Kopa Kabanen” … perché nell’ Ottocento-Inizio Novecento c’erano ‘sti robi qui :

    https://de.wikipedia.org/wiki/Kabane_(%C3%96sterreich)

  290. habsburgicus scrive:

    un violentissimo attacco (intellettuale) a Cardini e, quel che più importa, al Cattolicesimo anche, e soprattutto direi, tradizionale da parte di un esplicito ultra-destrorso 😀
    http://www.ereticamente.net/2015/09/s-cardina-mento-fabio-calabrese.html
    inutile dire che sono del tutto in disaccordo..anzi mi fanno ridere ‘ste tesi (non dissimle da quelle di P.S) 😀
    non vogliono capire che il Cattolicesimo [quello vero] era l’unica diga..finità, cesserà anche quello in cui credono-come sta già avvenendo !
    storicamente ha ragione nel criticare gli Scipioni e Caracalla..anche io sono conservsatore, non mi piace il modello di “cittadinanza a tutti”, sono per la Roma repubblicana, e Catone mi sta istintivamente simpatico 😀
    financo su Alessandro non avrebbe torto (già il grande Beloch diceva con ben altro spessore le medesime cose).,,però Alessandro guai a chi me lo tocca 😀
    potrei anche ammettere, laicamente, che la vittoria del Criastianesimo sia stata, o possa essere apparsa, una catastrofe MA
    1.bisognerebbe dimostrare che c’erano alternative..e ‘sto Giuliano per cui provo istintiva antipatia non riesce a darmela ! quello era un paganesimo orientalizzante, non-romano, non-ellenico, pronto a ogni compromesso anche deleterio
    2. (soprattutto) rebus sic stantibus, il Cattolicesimo vincendo salvò per i successivi 1500 anni l’Europa….chi lo nega, o è un “sinistro” (non é il suo caso) o strasbaglia ! e dimostra ignoranza oggettiva della Storia post V secolo fino al XVIII secolo (e oltre)
    già il grande Burckhardt, non sospettabile di filo-vaticanismo, diceva [a proposito degli ariani ma con i pagami tardi alla Giuliano era ancora peggio, temo] che se avessero vinto loro [gli ariani ma ripeto si legga pure “pagani tardi”] il correligionario di Pino 😀 avrebbe dominato sugli europei già nel IV secolo senza attendere il XIX secolo !..quanta ragione aveva
    il Cattolicesimo era l’antidoto inossidabile (e infatti ancora lo odiano-..mica son fessi :D)..tolto, o indebolito (post 1789 e un po’ prima) tutto è avvenuto logicamente, anche se tristemente
    I tipi dovrebbero meditare 😀 ma figuratevi !

    • daouda scrive:

      PRima cosa per smontare Giuliano l’Apostata ( indipendentemente se il Nazianzeno abbia calcato la mano o no) 1- ormai il pontefice massimo era divenuto cristiano 2- egli stesso era battezzato ergo risate su risate.

      Cardini sbagli nell’esaltazione del germanesimo da buon deviato papistico.

      Inoltre la stupidità del considerare l’eroe attivo ed il santo passivo non c’entra un fico secco, e sia che Cardini o chi altri per criticare lo affermi, evidentemente di Spirito ma anche di umanità ha ben poco di per sè, da sè.
      Che ridere e che delusione…

      L’uso del termine arabo per definire i semiti è quanto mai irrisorio. L’arabo è un mestizo, un meticcio, un camita in realtà.

      Inoltre Roma stessa è semita, ma non ricordiamoglielo. Lo so che qui andrò contro molti, ma mi spiace, la luce viene dal figlio di mezzo, Shem, e la favola dell’indoeuropeo è contro Roma stessa, e come al solito gli utili idioti che cincischiano su Roma sono solo degli errabondi risentiti che non hanno LE PALLE per fronteggiare i tempi che vivono rifugiandosi in archeologismi e fantasie.

      La Roma tollerante cincischiano…TOLLERANTE? CHE AMENITA’ ED ABOMININIO! Comprarsi ed ingraziarsi gli altri dei con l’evocatio ed immetterli nel pantheon , pantheon in cui di tutte le genti conquistate stranamente , STRANAMENTE, solo gli ebrei non fecero parte, cos’è , tolleranza? Che idiozia!
      Inoltre la spada romana era tollerante? O non valeva il monito virgiliano “parcere subiectis ( appunto ) et debellare superbos ( contro Roma chiaramente ) ?
      Quete contrapposizioni strumentali atte a rimarcare i soliti schematismi e dividere ed ottundere le menti dovrebbero sparire una volta per tutte, e spariranno, Dio saprà come.

  291. MOI scrive:

    Tuttavia parlare di Umorismo Tedesco resta un esempio paradigmatico di ossimoro 😉 …

  292. mirkhond scrive:

    “non mi piace il modello di “cittadinanza a tutti”

    Che invece, fu la vera grandezza di Roma.
    Assorbire nella romanità tutti i soggetti via via conquistati.
    Catone, Bruto e Cassio erano dei nani mafiosi incapaci di comprendere che Roma si sarebbe autodistrutta senza l’afflusso di nuove leve, dopo i vuoti provocati dalle guerre civili del I secolo a.C., soprattutto tra le fila dell’antica aristocrazia romana.
    La Roma del tardo I secolo a.C. era ormai divenuta un impero che si affacciava sui tre continenti bagnati dal mediterraneo, e con una recente estensione fino al Reno e alla Manica.
    Pensare di governare un simile colosso con i criteri obsoleti e superati di un piccolo comune latino a capo di una lega italica, tenendo tutti gli altri in una condizione di iloti, era segno di miopia politica, tipica dei retrogradi incalliti….

  293. mirkhond scrive:

    Habsburgicus

    Se ami davvero il Cattolicesimo, allora non puoi essere per una società esclusivista.
    Che è tipica del razzismo protestante, soprattutto calvinista boero e anglosassone.
    Il Cattolicesimo è erede di Roma anche e soprattutto nell’inclusione!

    • habsburgicus scrive:

      qui stavamo discutendo di interpretazioni storiche
      io critico sti ultra-destri, accettando (come è mio costume) il massimo assoluto delle loro posizioni (finché non confliggano apertamente con i fatti)..per dimostrare l’assurdità delle loro tesi anche per chi ha la LORO (insisto, loro !) Weltanschauung ! basta…non mi interessa accusare, vorrei analizzare…e magari, se sbaglio, vorrei correggermi e affinare l’analisi

  294. mirkhond scrive:

    Siccome hai detto di non amare una romanità inclusivista, mi sono permesso di osservare che la vera grandezza ed eredità di Roma, fu proprio nel rendere tutti Romani i suoi svariatissimi sudditi.
    Se questo è moralismo, allora sono moralista!

    • habsburgicus scrive:

      osservare che la vera grandezza ed eredità di Roma, fu proprio nel rendere tutti Romani i suoi svariatissimi sudditi.

      non sono più sicuro di questo….sto riflettendo..e magari cambierò più volte opinione (anche col vostro aiuto)
      sull’Europa occidentale si, no problem..torno a De Sanctis che criticò l’espansione a Est dal 200 a.C “perdendo” tempo prezioso a ovest (dvbe cose grandi le fecero poi solo Cesare e Augusto)
      sulla Grecia pura, NI..mah..io li avrei inclusi..ma sono loro che non si fanno includere:D
      sull’Africa di allora…ni…tenderei al SI, perché i berberi erano tutto sommato affini agli Iberi (assimilabili e assimilaati) e l’elite cartaginese in qualche modo assorbibile..o, essendo limitata, sgozzabile 😀 😀 😀
      sull’Oriente non-greco (solo ellenizzato) tendo al no..del resto non abbiano lasciato nulla..e vari secoli dopo un profeta arabo dimostrò che Roma lasciò, con il tempo, solo monumenti.,.che l’ISIS provvede a eliminare oggi
      dunque fino a Vespasiano SI..diritto latino alle Spagne..io avrei dato più importanza anche a Germania e Britannia
      Caracalla NO..avrei lasciato l’Oriente nella posizione augustea-traianea (ed é già il massimo :D)

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Così sarebbe caduta anche la Pars Orientis: una popolazione non integrata avrebbe comportato una base di reclutamento molto più ristretta per le legioni e la replica di quanto avvenuto in Italia, ovvero il declino demografico anche dovuto allo spostamento di migliaia di uomini in età riproduttiva verso la periferia, ovvero le regioni annesse. In pratica l’Oriente sarebbe stato integralmente dipendente dalle milizie mercenarie (che storicamente ha usato già in gran numero, godendo dell’unico sistema fiscale decente della propria epoca), che non so però se allora sarebbero state numericamente sufficienti.
        Presto o tardi si sarebbe dovuta aumentare la base di reclutamento, ma allora lo scollamento sarebbe stato totale. Oppure, scegliendo il rigido Apartheid, probabilmente l’Impero non avrebbe resistito alle prime dispute religiose.

        • habsburgicus scrive:

          con 2 secoli in più di latinizzazione (intensa) avremmo potuto creare una Nazione europea (o una Romania, ma VERA..non Bisanzio :D), prima dell’ipotetico crollo..con lingua latina COMUNE che sarebbe giunta fino a noi, come latino dimotiki ma sempre latino 😀 come il greco dimotiki (e qui Pino ha straragione) è sempre greco..e il cinese (scritto) è sempre cinese !
          poi ci saremmo riunificati (come la Cina, alla fine, più volte)..e avremmo appunto l’Europa (o Romania, fare voi) ben definita ovvero un popolo con un’unica lingua latina (e molteplici dialetti), uno Stato, una civiltà..come la Cina, unita nelle sue divesità
          nel V secolo eravamo a metà stada…ma tutto fallì con la dissoluzione precoce nel V secolo
          l’Oriente non era integrabile..da sfruttare e poi, all’occorrenza cedere senza troppi rimpianti, del resto il vero Oriente fu perso sin dal VII secolo
          non c’è controprova, chiaro
          ma mi piace pensarlo 😀 né mi sembra, e qui è il punto, che lo si possa dimostrare storicamente errato..se lo si fa abbandono l’ipotesi..nessun problema..ricordo però che cose simili, nel suo linguaggio, le disse già De Sanctis non proprio l’ultimo fesso che passava in strada 😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Precoce nel V secolo? Una dissoluzione precoce sarebbe stata nel III (dove pure si rischiò, in realtà, con la secessione delle Gallie), ma nel V secolo l’Occidente era completamente bollito e a salvarsi fu la parte ricca, cioè l’Oriente.
            Immaginando un Impero solo occidentale, forse sarebbe bollito persino prima, non potendo contare sulle risorse orientali per il controllo del sottosviluppato Ovest.

          • habsburgicus scrive:

            dal III secolo a.C si è fatto poco
            se si iniziava nel II secolo a.C c’era tempo (al posto dellEsat..a quello si riferiva De Sanctis..dico io, magari 197 a.C Cinoscefale, si, per insegnare l’educazione ai macedoni..ma dopo no..che ce ne frega di Siria e altri..diplomazia per dividere e impedire che uno divennga troppo forte e bon..una volta pro-Macedonia, un’altra pro-Siria, un’altra pro-Egitto..basta)…e forse anche così [come avvenne storicamente] se si fosse mantenuta la politica di Augusto in modo rigido anzi accentuando
            invece ci fu Caligola, Nerone…orientali a gogò..in II secolo africani..e si perse tempo 😀

          • habsburgicus scrive:

            III secolo d.C, è chiaro !

          • habsburgicus scrive:

            comunque anche ammettendo la croìa-come distinta da ucronia sino a 168 a.C (fatto tutto, lo dice Polibio non io !)
            si perse un secolo dal 168 a.C a Pompeo (che combatté a Est, cioé per il nulla..nel futuro)
            da impiegare a Ovest, non a Est..ormai sottomesso e con sovrani vili a pronti anche a dare i dietro se richiesti..si pensi a Prusia di Bitinia

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Augusto si inventò le provincie imperiali per spolparsi l’Oriente da solo, però…

          • habsburgicus scrive:

            ce n’erano anche in Occidente (la Tarraconensis ad esempio, sotto un consolare; la Lusitania e le tre Gallie sotto u pretorio)
            forse ti riferisci all’Egitto..
            quello si
            anzi un sistema simile, adattato alle tradizioni locali andava adottato anche in tutto l’Oriente (ad est della Grecia)

            diciamo un sistema a 4 gradi
            Italia, sistema repubblicano con (la limitata) ipocrisia proto-augustea e non oltre (diciamo situazione 27-12 a.C, l’oltre non mi piace già più..dunque ancora elezioni alle magistrature repubblicane, magari truccate all’occorrenza, ma elezioni..ancora tribuni della plebe con un minimo di potere..ancora un Senato non del tuto vile e servile)
            Occidente: il Principato classico, quello che esistette storicamente in I e II secolo d.C, studiatissimo. dal tardo Augusto alla morte di Marco Aurelio (180 d.C),s otto gli Imperatori “buoni”
            Grecia terra libera e sacra divisa in 3 o 4 Federazioni legate a Roma da patti in apparenza equi in realtà capestro più Atene, con foedus veramente aequum…noblesse oblige (purché gli ateniesi capissero gli arcana imperi e non ne abusassero)
            Oriente, Monarchia “divina” sul modello egiziano..appoggio totale ai “greci” contro i nativi…unica lingua il greco…nessuna tolleranza per le lingue locali, tranne-se necessario-per i culti epicorici ove ritenuto saggio
            ti piace ? 😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Dubito che una realtà pre-statuale, incluso l’Impero Romano, avesse la possibilità di reprimere efficacemente l’uso di una lingua maggioritaria. Non riuscì neppure a reprimere una religione che impediva il culto all’Imperatore…

          • daouda scrive:

            PErché devi dire che l’oriente non è ROMANO?
            Come puoi dirlo di Costantinopoli? E’ aberrante

            Non ricordi che Atene fu fondata dai pelasgi, come Corinto, come Samo, come il regno di Lidia, tutta gente che aveva affinità con Roma?

    • PinoMamet scrive:

      “osservare che la vera grandezza ed eredità di Roma, fu proprio nel rendere tutti Romani i suoi svariatissimi sudditi.”

      In questo senso l’editto di Caracalla fu un po’ un fallimento, più che un modello di integrazione fu una semplificazione burocratica.

      Modello di integrazione era semmai il concedere la cittadinanza ai veterani dell’esercito, o ad altre forme di persone (città, popoli….) “meritevoli”.

      Questa forma è stata applicata all’Europa occidentale, e il risultato è che parla latino anche oggi (vabbè, tolta la Britannia sommersa in parte dall’invasione germanica successiva).

      Roma non attuò nessun tentativo serio di imporre la propria lingua;
      in Occidente, il latino si diffuse naturalmente come lingua di prestigio e necessaria per la carriera, mentre in Oriente semmai l’unificazione romana di territori diversi può aver favorito il greco, a scapito di altre lingue locali
      (poi riprese dai cristiani anche come forma di “orgoglio locale” o “resistenza culturale” un po’ leghista).

      In un Impero non caduto, ipoteticamente, l’Anatolia sarebbe stata (come infatti fu) un po’ la Gallia d’Oriente:
      in Gallia (e Spagna ecc.) la popolazione, già culturalmente vicina ai latini, si latinizzò quasi completamente, anche nella lingua, fornendo anche… legioni 😉 di soldati funzionari magistrati ecc.
      in Anatolia, stessa cosa con la cultura greca.

      Per cui, se abbiamo una letteratura cristiana copta e una siriaca, non ne abbiamo una frigia o lidia, perché era tutta roba linguisiticamente già obsoleta.
      Difficile comunque immaginarsi una romanizzazione, o “romeizzazione” greca dell’Oriente semitico.
      Bisanzio ha avuto diversi altri secoli a disposizione, e non ce l’ha fatta…

      • PinoMamet scrive:

        Quello che poteva fare Roma, era al massimo stabilire leggi più semplici e chiare per l’ottenimento della cittadinanza, individuare (per usare un lessico burocratico moderno 😉 ) dei “percorsi integrativi” alternativi al servizio militare o alla decisione arbitraria dall’alto, ma insomma poco che già non facesse.

        Parlo sempre ovviamente nella prospettiva di una romanizzazione doppia: latina in Occidente, greca in Oriente.
        La divisione mi pare inevitabile..

        Sul razzismo, che cita Mirkhond, invece non mi pronuncio, perché non era semplicemente un fattore, non risulta che i Romani abbiano mai detto “no, a voi la cittadinanza non la diamo perché siete troppo brutti”, i criteri erano altri.

      • PinoMamet scrive:

        Ecco, magari a un certo punto avrebbe potuto dare la cittadinanza a tutte le province più antiche o vicine all’Italia, e concedere in via provvisoria il diritto latino alle altre.
        Avrebbe avuto più senso, e sarebbe stato più “integrante” e meno ipocrita, della soluzione di Caracalla.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Però mi pare che confondiate l’Impero con uno stato moderno. Il fine dei romani non era l’assimilazione di tutto e tutti in una sola nazionalità: semplicemente non ne avrebbero avuto né i mezzi né il tempo.
        Ma neppure nell’Occidente ci riuscirono in pieno: Bretagna (romanizzazione fallita), area basca (romanizzazione fallita, e parliamo di una bella fetta dell’attuale Francia meridionale: solo nei secoli successivi l’area fu occitanizzata e, poi, francesizzata), Mauritania (romanizzazione appena superficiale, spazzata via), la stessa Africa Proconsolare (la cui latinità fu sommersa!).

        • habsburgicus scrive:

          sulla Bretagna si discute…una scuola la ritiene romanizzata nel V secolo (almeno come il resto della Gallia del nord) e ri-celtizzata dagli immigrati britannici
          se non ci riuscì, è proprio perché non ebbe il tempo (e, lo ammetto, neppur la volontà, date le idee tempi..questo lo riconosco perfettamente, ma lo critico..o è ormai vietata la critica ? :D)
          naturalmente non potremo mai sapere come sarebbe andato, ça va sans dire
          mi limitavo a suggerire che una politica di espansione diretta primariamente a Ovest sin dal II secolo a.C, il non aver perso animo dopo Teutoburgo (9 d.C), la continuazione dell’obiettivo dell’Elba costi quel che costi [raggiungibile], il mantenimento della prioritas Occidentis ecc ecc avrebbe potuto ritardare l’invasine barbara di quei secoli (chissà, evitando o attutendo la crisi del III secolo..non lo sapremo mai) dando il tempo per completare la latinizzazione..e lasciando in eredità ai posteri, dopo l’inevitabile caduta (presagita già dall’Emiliano in 146 a.C !) un’unica nazionalità, la nazionalità latina, comune a tutta l’Europa occidentale e centro-orientale..in saecula saeculorum..così come resiste ormai per sempre la nazionalità cinese e i seguaci di Maonetto hanno potuto lasciare la nazionalità araba..
          invece così è finito tutto alla 23° ora
          per un millennio Roma è stata mantenuta, e per certi vesi espanas, dalla Chiesa cattolica
          poi Lutero..indi la rivoluzione…e infine l’ignoranza post-1945 (post-1970,. melius)
          e del passato classico non resta nulla !
          se non vaghe somiglianze linguistiche sempre più evanescenti
          invece la Tunisia e l’Iraq, diversissimi, sono paesi arabi !
          capito cosa voglio dire ?
          e tutto si sarebbe potuto evitare con 200 anni in più !

          • habsburgicus scrive:

            P.S 1
            scusate gli errori

            P.S
            fra l’altro ciò dovrebbe piacere pure agli eurocrati, come il nostro Roberto..
            una sola nazionalità, una sola identità, una sola lingua scritta (il latino dimotiki)..e per l’unificazione europea sarebbe tutto 100 volte più facile ! [anche se gli interpreti intra-europei perderebbero il posto e tanto conti non sarebbero :D..ma si potrà provvedere pure a loro, basta che imparino il cinese o l’arabo o anche solo una lingua slava o baltica est-europea :D]

          • mirkhond scrive:

            Evidentemente a Roma vi erano altre priorità, tra cui non certo le brume nebbiose e le fitte foreste inframmezzate da paludi e acquitrini della Germania profonda….

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ok, ma con che risorse lo avrebbero tenuto in piedi l’Impero? Col fango della foce dell’Elba?

          • habsburgicus scrive:

            con i tributi dell’Oriente
            non era necessario annetterlo..i corrotti, perversi e vilissimi Re d’Oriente, avrebbero dato tutto e di più..lo si vede già nel II secolo a.C..quando Prusia II, Re “greco” di Bitinia entrava in Senato con il berretto da schiavo (donde berretto frigio, passato poi ai giacobini) e si prostrava ai senatori chiamati “theoì soteres” 😀
            già Livio definì i “greco”-ortientali, detestabilis ac vilissima gens, servituti nata
            mica dico che si dovesse lasciare l’Oriente ? eh..
            ma usare metodi “da India inglese” o per restare in tema da Egitto augusteo..Augusto capì ‘ste cose, ma le limitò l’Egitto (essendo un tipo concreto e a-sistematico..il problema si pose lì) mentre avrebbe dovuto estenderle a tutto l’Oriente grecofono ma non etnicamente greco [qui, naturalmente, parliamo già di una fase post-annessionista; prima mi riferivo ad una fase pre-annessionista, cioè governare neppure all’egiziano-augustea ma indirettamente…forse ancor meglio, pur essendo così “necessariamente” da anticipare una guerra ad ogni generazione per insegnare per così dire l’educazione che col tempo tende a essere scordata]
            mi spiego, pur conscio dell’anacronismo
            in Occidente Roma doveva agire da “Spagna”
            in Oriente da “Inghilterra” è chiaro, adesso ? 😀
            sono eclettico, lo so..Z pur con i suoi difetti (tutti ne abbiamo e lui senza dubbio meno di me) lo ha perfettamente capito, dimostrando la solita acutezza

          • mirkhond scrive:

            Quando ti fa comodo, l’Inghilterra ti piace!

          • habsburgicus scrive:

            non è che mi piace o meno
            è che il loro modello si è dimostrato efficiente [in certi casi]
            e loro, nell’incarnazione USA, tuttora durano !
            la “nostra” Spagna no !
            triste ma non bisogna nascondersi il reale

          • mirkhond scrive:

            Se il solito fascista-razzista che si cela dietro una dotta erudizione solo per nascondere i suoi sogni da suprematista!
            Il razzismo alla luna NON paga, lo vuoi capire?

          • Z. scrive:

            Habs, non sopravvalutarmi… queste discussioni storiche sono molto istruttive per me, ma è molto difficile che io abbia gli strumenti intellettuali per prendere posizione! Mi limito a leggere con interesse e a capire quel che riesco a capire 🙂

          • mirkhond scrive:

            alla lunga

  295. mirkhond scrive:

    Non condivido per niente.
    Il razzismo alla lunga non paga.
    Una società è tanto più forte quanto più omologante.
    Dove l’omologazione non riesce, si hanno le situazioni che hai descritto.

  296. MOI scrive:

    @ PINO

    … Un esempio pratico di lezione-tipo di ‘sta “geostoria” ?!

  297. MOI scrive:

    Ah, bon …

    http://www.youtube.com/watch?v=8NOgBA8X5X4

    Prof. Daniela Rizzo

    … l’ideologismo dei “Ponti Tematici” [sic] è bello peso 😉 però, eh !

    http://www.youtube.com/watch?v=Q5yx7rH3i1M

    😉 😀

  298. MOI scrive:

    @ MIRKHOND & HABSBURGICUS

    Bella lì … strolgate qualche Ponte Tematico, adesso !

  299. MOI scrive:

    @ PINO (OT)

    La preparazione del thè con il “palleggio” 😉 del flusso nella tazza … si dice che sia tipicamente Indo-Iranico benché diffuso anche in Medio Oriente e Nord Africa, ti risulta ? In ogni caso, gli Inglesi NON lo fanno ..

  300. MOI scrive:

    The Second Best Exotic Marigold Hotel :

    THE’ all’ Inglese

    “They slap down a cup of tepid nonsense with the teabag lying beside it, which means I’ve got to go through the ridiculous business of dunking it in the lukewarm piss, waiting for the slightest change of color to occur. And at my age — I haven’t got the time.”

    http://www.youtube.com/watch?v=rG-rMpQT-GQ

    1:00 _ 1:50

    • MOI scrive:

      The Best Exotic Marigold Hotel :

      English Biscuits and Tea

      https://www.youtube.com/watch?v=eG-OrrV-Ydo

      “It means lowering the biscuit into the tea and letting it soak in there and trying to calculate the exact moment before the biscuit dissolves, when you whip it up into your mouth and enjoy the blissful union of biscuits and tea combined. It’s more relaxing than it sounds.”

  301. izzaldin scrive:

    @mirkhond
    tanto per surriscaldare gli animi

    http://gds.it/2015/09/20/i-siciliani-scelgono-lesercito-il-20-per-cento-delle-nuove-truppe-in-arrivo-dallisola_412155/

    tutti terroni i nuovi soldati di Talia

    “Quest’anno, a fronte di circa 7000 posti nei ruoli della truppa (VFP1), sono arrivate 49 mila domande, di cui il 66,7% proveniente dal Meridione e dalle Isole.”

  302. MOI scrive:

    GEOSTORIA

    Presentazione Edizioni DeAgostini del corso di Geo-Storia per le scuole secondarie di secondo grado

    http://www.youtube.com/watch?v=MYO7PKDo6MY

    cos’è ‘sta roba qui … in meno di 5 minuti !

  303. MOI scrive:

    ‘Pettate un secondo,va’ là 😉 … che robe sono i DSA e i BES ?!

    3:10 _ 4:20 …

  304. mirkhond scrive:

    Habsburgicus parla tanto di Roma e Romanità, ma la sua mi sembra più una visione “germanica” e “boera” piena di distinguo, apartheid, disparità di diritti e condizioni giuridiche tra gli abitanti dell’Impero Romano.
    Insomma, per dirla papale papale una visione razzista norrena, in nulla latina.
    A me Roma invece, piace proprio per la sua capacità di inclusione di soggetti diversissimi nel suo ordine e nella sua cittadinanza.
    Quegli imperatori orientali, africani che Habsburgicua disprezza così tanto, per me costituiscono il più grande risultato della mentalità romana.
    E’ vero l’Oriente non si latinizzò, ma questo fu dovuto al fatto che Roma vi sottomise civiltà più antiche e culturalmente superiori, e i cui linguaggi Greco, Siriaco, Copto, vantavano tradizioni di alta cultura assai più antica e raffinata di quella latina.
    In Occidente invece, a parte gli Etruschi e le comunità magnogreche, Roma sottomise dei barbari, per i quali la latinizzazione diveniva il principale veicolo per diventare civili.
    Ma nonostante tutto la Romània, crollò proprio nella sua parte occidentale latinofona, mentre in Oriente, pur restringendosi ad un nucleo tracio-anatolico prevalentemente romeofono, durò molto più a lungo, fino al XV secolo dopo Cristo, lasciando ugualmente un ‘impronta nel diritto e nella tradizione.
    Gli stessi Turchi nel dar vita ai loro stati si richiamarono a Roma, quando fondarono il sultanato anatolico di RUM, cioè di ROMA, proprio perché insediatisi su un’antica terra ROMANA.
    E poi gli Ottomani che chiamarono Rumeli i territori romani balcanici conquistati nei secoli XIV-XV secolo, termine variabile nel tempo e nello spazio, ma che finì nel XIX secolo per indicare ciò che impropriamente e artificiosamente venne chiamato “Grecia”!
    Ancora oggi i Romei ortodossi in Turchia sono chiamati RUMLAR, i ROMANI.
    E infine gli stessi sultani ottomani, pur culturalmente iranizzati, si considerarono oltre che i califfi della Sunna, anche gli eredi dei cesari romani!

    • PinoMamet scrive:

      “E’ vero l’Oriente non si latinizzò, ma questo fu dovuto al fatto che Roma vi sottomise civiltà più antiche e culturalmente superiori, e i cui linguaggi Greco, Siriaco, Copto, vantavano tradizioni di alta cultura assai più antica e raffinata di quella latina.
      In Occidente invece, a parte gli Etruschi e le comunità magnogreche, Roma sottomise dei barbari, per i quali la latinizzazione diveniva il principale veicolo per diventare civili.
      Ma nonostante tutto la Romània, crollò proprio nella sua parte occidentale latinofona”

      Mmm

      non saprei;
      voglio dire, a conti fatti molti dei popoli della Pars occidentale al momento della conquista non erano molto (o per niente) più arretrati dei Romani, e di fatto facevano già parte dell’orizzonte culturale ellenistico, anche se magari in modo periferico.
      NOn i Germani, per esempio, ma sicuramente i Galli, perlomeno quelli italici (Cecilio Stazio era un gallo milanese… anche se detto così fa pensare a un paninaro degli anni Ottanta 😉 ) e della Narbonese, in misura minore gli altri.

      Poi certo dire “barbari” o “che diventarono civili” significa dare dei giudizi di valore, è sempre discutibile.

      Anche sul fatto che la Romània rimase più a lungo nella parte orientale:
      mah, rimase il nome.

      Di fatto però quello che rimase a Oriente era un impero autocratico di lingua greca;
      difficilmente un contemporaneo di Cicerone vi avrebbe ravvisato qualcosa di suo…

      • habsburgicus scrive:

        Di fatto però quello che rimase a Oriente era un impero autocratico di lingua greca;
        difficilmente un contemporaneo di Cicerone vi avrebbe ravvisato qualcosa di suo…

        infatti, hai ragione al 100 %
        ancor di più ciò vale per le sopravvivenze terminologiche, in sé esattissime, che mirkhond ci ha rammentato a proposito di arabi, turchi, “romei”
        nomi, niente altro…sed nomina sunt flatus vocis, diceva qualcuno 😀

      • mirkhond scrive:

        Il codice di leggi era però il Diritto Romano, sistemato da Teodosio II (402-450 d.C.) nel 438 d.C. e da Giustiniano I (527-565 d.C.) nel 528-534 d.C. nel monumentale Corpus Juris Civilis, redatto in Latino, ma con una parte, le Novellae, redatte in Romaico.
        Poi ci furono degli adattamenti, redatti in Romaico come l’Ekloge di Leone III (717-740 d.C.) tra 720 e 740 d.C. e i Basilici redatti da Basilio I (867-886 d.C.) e Leone VI (886-912 d.C.), che sebbene risentissero dell’inevitabile influenza orientale, erano pur sempre elaborazioni del diritto ROMANO.
        L’Impero Romano crollò tra 1453 e 1461, e solo un occidentalocentrismo duro a morire, si rifiuta di accettare tale evidenza.
        L’impero bizantino è un’invenzione degli storici moderni!

        • Francesco scrive:

          forse il fatto che parlassero in Romaico e non in Latino aiuta a spiegare perchè, non trovi?

          e magari anche il fatto che Roma stesse da un’altra parte …

          ciao

          PS a me viene in mente la successione tra Impero Britannico e Impero USA, parenti, simili ma non ma la stessa cosa

          ciao-bis

    • daouda scrive:

      La cultura greca deriva molto di più dallo scetticismo,atomismo,naturalismo,sofismo,epicureismo che altre filosofie che sono e rimangono di stampo italico-pelasgico

      • Thyrrenus scrive:

        Quali sarebbero queste altre filosofie? Noto poi che hai lasciato fuori platonismo ed aristotelismo.

      • Francesco scrive:

        filosofie italo-pelasgiche? e di che si parla?

        • daouda scrive:

          lo sanno tutti che Pitagora era tirreno, che orfeo era tirreno, che il platonismo è una riformulazione del pitagorismo e che Aristotele era macedone e dunque discendente degli eraclidi. Lo sanno tutti che atene fu fondata dai tirreni ed usurpata dai danai-achei e che sparta fu conquistata dai dori che erano eraclidi che erano tirreni.
          L’unico serio sarebbe lo stoicismo che fu fondato sempre da un semita.
          DAI CAZZO

          😛

  305. mirkhond scrive:

    Etruschi, Magnogreci e Cartaginesi

  306. mirkhond scrive:

    “ma sicuramente i Galli, perlomeno quelli italici”

    Che però NON erano italici, in quanto la loro terra NON era considerata Italia fino al 42 a.C., con l’aggiunta delle regioni alpine qualche decennio dopo.
    Ho il sospetto che dietro tali errate considerazioni si nasconda il disagio di chi vive in terre che non erano italiche, e di parziale civilizzazione, disagio che nasce dal loro amore per la classicità greco-romana PAGANA, e che fa a pugni con una REALTA’ di quei tempi in cui le proprie terre erano barbare, semiarretrate e NON italiche.

    • PinoMamet scrive:

      Ma no, era una semplice notazione geografica per capirci quando parliamo.

      Non c’è sempre un retroscena per tutto, Mi’.

      Però le tue valutazioni sui popoli mi sembrano un po’ “vecchio stile”, anni Cinquanta, per non dire superate.

      Tra l’altro mi stupisce che, considerando che sono fermamente legate a una logica di supremazia culturale greco-latina (che era quella in cui credevano i Greci, i Romani già meno, ma vabbè) vengano da uno che poi disprezza proprio la cultura classica… mah!

      ciao!

  307. mirkhond scrive:

    “Cecilio Stazio era un gallo milanese”

    Che a Roma faceva ridere con quel suo latino incerto e zoppicante, tipico di un NON madrelingua.

    • PinoMamet scrive:

      Chi è la fonte?

      • mirkhond scrive:

        I suoi coevi.

        • PinoMamet scrive:

          Tipo?
          voglio dire, lo hai trovato scritto da qualche parte?

          • mirkhond scrive:

            Lo diceva lui stesso, giustificandosi per il suo Latino incerto da non madrelingua e che suscitava ilarità tra i suoi coevi de Roma….

          • PinoMamet scrive:

            Cercherò.
            Non era peraltro il solo non-romano e non-madrelingua tra gli scrittori più antichi, mi pare anzi la regola più che l’eccezione.

          • PinoMamet scrive:

            Ma sei sicuro che lo dicesse lui? Io di suo trovo solo frammenti di commedie (di solito non più di un paio di versi…)

            invece ricordo di sicuro che c’era un altro autore latino che si giustificava all’inizio dell’opera per le incertezze del linguaggio, ma non era Cecilio Stazio e non era manco gallico…
            Ennio forse?

          • izzaldin scrive:

            beh si diceva che il georgiano Stalin avesse problemi con il russo e si mangiasse il finale delle parole per non sbagliare i casi 🙂
            ma non si può dire che non sia riuscito a farsi capire dai Russi…
            un po’ come Mal dei Primitives e Shel Shapiro 🙂

  308. mirkhond scrive:

    “difficilmente un contemporaneo di Cicerone vi avrebbe ravvisato qualcosa di suo…”

    Avrebbe avuto le stesse difficoltà anche col principato dei Giulio-Claudi, dei Flavi e degli Antonini.
    La realtà romana proprio per la sua lunghissima storia, fu una realtà in evoluzione.

    • PinoMamet scrive:

      beh, prorpio le stesse credo di no, dai…
      non esageriamo!

      O “esageruma nen” come forse direbbe il nostro Habs! 😉

      sotto i Giuli-Claudi, avrebbe detto “guarda dove siamo andati a finire”;
      sotto gli Antonini avrebbe pensato “ok, questo è un futuro distopico che mi piace poco” (o molto, chissà);

      ma nella Constantinopoli di Leone Isaurico, per non parlare dei Comneni, non avrebbe capito genuinamente un cazzo, sarebbe stato veramente “in un altro mondo”.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        E nel III secolo? Con Eliogabalo? O durante il Dominato? E sotto Teodosio? Tra gli Antonini e Leone Isaurico c’è stato qualcosa.

        • PinoMamet scrive:

          Ahò, si fa per fare degli esempi!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ma per dire che in effetti risulta difficile trovare la cesura netta. Secondo me, stando alla reazione-tipo delle persone anziane o conservatrici a qualsiasi forma di novità, Cicerone si sarebbe ritrovato molto a disagio pure una decina d’anni dopo la propria morte, a causa della pavimentazione di quella via dietro casa che si è sconnessa o dei ragazzi di ogi che non hanno più rispetto, ecc 😀

        • Thyrrenus scrive:

          Eliogabalo: ma qualcuno fuori Roma o anche in periferia fece a tempo ad accorgersi di chi era costui? 🙂

      • mirkhond scrive:

        Quando abbiamo 70 anni non siamo simili a quando ne avevamo 5.
        Eppure siamo sempre noi.
        Dunque così come per gli esseri viventi, anche per quelle comunità di esseri viventi che sono gli stati, imperi, culture, nazioni, popoli o come volete chiamarli, vi sono delle evoluzioni.
        Roma non fa eccezione….

        • PinoMamet scrive:

          Assolutamente vero.

          Io non metto in dubbio la continuità Costantinopoli-Roma;
          metto in dubbio invece la somiglianza effettiva.
          L’evoluzione è stata lenta, ma anche molto lunga e profonda.

  309. habsburgicus scrive:

    OT
    http://www.qelsi.it/2015/il-post-razzista-di-flavia-perina-e-le-stupidaggini-sullungheria/
    mondo alla rovescia……
    l’ex-camerata di destra [a leggere l’articolo, financo con un passato da estremista nei tardi ’70] che insulta l’Ungheria e il suo eroico popolo con volgarità degne da ultra-sinistri, qui solo di Mauricius :D]
    l’ “eletto”, con nome adatto a uno dei gaonim 😀 e bandiera del noto Stato in tutta evidenza, che dice la pura Verità, ridicolizza l’ex-camerata, difende l’Ungheria nazionale e richiama al buon senso !
    oggi veramente non si capisce più nulla 😀

  310. mirkhond scrive:

    Curioso.
    Quando i muri li erigevano i comunisti si gridava allo scandalo.
    Adesso che li erigono dei poveri fascistelli da quattro soldi impauriti, si grida alla denigrazione di un “eroico popolo”!
    Eroico, come quella mentecatta che ha fatto gli sgambetti pure a dei bambini!
    E questa sarebbe la civiltà cristiana!

    • Roberto scrive:

      Finalmente trovo qualcun altro che la pensa così!

    • Francesco scrive:

      CAZZO DUCA

      i muri comunisti servivano a tenere dentro i popoli, non a tenere fuori gli immigranti!

      ci sarà una grandiosa differenza tra i due fenomeni o no?

      perchè va bene Papa Francesco e gli stipendi dei banchieri ma io non accetto riscritture della storia ad uso dell’ideologia del momento

      PS diverso non vuol dire che Tizio è brutto e Caio è bello, possono essere entrambi brutti

  311. mirkhond scrive:

    Habsburgicus nella sua adorata Roma repubblicana oligarchica, sarebbe stato guardato dall’alto in basso come un rozzo gallico transpadano!

  312. mirkhond scrive:

    “Però le tue valutazioni sui popoli mi sembrano un po’ “vecchio stile”, anni Cinquanta, per non dire superate.”

    Veramente sarei io a dover fare le stesse valutazioni riguardo al vostro “vecchio stile” tuo, e di Habsburgicus, fermi ad una visione occidentalocentrista della storia romana, rasente il Manifesto della Razza…..

    • PinoMamet scrive:

      Addirittura!

      Mirkhond, a me francamente sembra il contrario.

      Voglio dire, io faccio notare che la Costantinopoli “bizantina” somigliava poco alla Roma repubblicana. Stop. Il mio punto è questo, non altri.

      Come la penso sulla concessione della cittadinanza, l’ho già scritto più sopra.

      Tu mi pare invece che sia rimasto alla “missione civilizzatrice di Roma sui barbari”, tutti inevitabilmente arretrati
      (ma non erano più bravi perché portavano i pantaloni? 😉 )…
      boh!!

  313. mirkhond scrive:

    Io mi riferivo alla politica assimilatrice ed inclusivista di Roma, che, a mio parere, è stato il vero segreto della sua grandezza.
    Cosa che gente ferma a logiche da segregazionismo boero non riesce proprio ad accettare….

    • PinoMamet scrive:

      E io più sopra ti rispondevo che da questo punto di vista l’editto di Caracalla è stato un fallimento:

      non ha integrato un bel niente, si è limitato a una semplificazione burocratica (“ok, facciamo che adesso siamo tutti Romani”) ma non risulta che abbia avuto particolari effetti sulla latinizzazione o meno delle popolazioni.

      • mirkhond scrive:

        Perché si trattava di popolazioni con culture più antiche e prestigiose di quella latina.
        Però fare tutti Romani fu un atto di grandezza perché portava a compimento il processo di inclusione iniziato secoli prima….

      • PinoMamet scrive:

        “Perché si trattava di popolazioni con culture più antiche e prestigiose di quella latina.”

        Ma no, fu un editto rivolto a tutti (con l’eccezioni dei dediticii) e non rese i Goti più romani dei siriaci…

        c’è anche da discutere, permettimi, sul prestigio dell’aramaico o del copto.

        Prendiamo il copto: sì, è l’ultima fase della lunghissima evoluzione dell’antichissima lingua egizia;
        ma in epoca romana non era certo una lingua di prestigio.

        L’elite alessandrina parlava greco, anche quando era di origine etnica egiziana; l’opera sui geroglifici dell’egizio Orapollo (già il nome teoforico misto dice molto) mostra che una qualche conoscenza della cultura antica c’era, ma curiosamente mediata proprio dalla sua immagine ellenistica, che era divenuta di moda da tempo…

        in copto rimane quasi solo letteratura cristiana, che risente pesantemente proprio del lessico greco.

        Più o meno lo stesso discorso si può fare per il siriaco, cioè la varietà di aramaico degli scrittori cristiani:
        non era certo per il maggior prestigio che fu utilizzata, semmai anzi l’utilizzo da parte dei cristiani fu un atto di rottura verso la cultura “alta” pagana.

        Luciano di Samosata del resto descrive molto chiaramente la posizione tra chi deve scegliere tra l’aramaico (visto come lingua da artigiani, lavoratori) e il greco (lingua dei colti, che serve per far carriera) e opta per quest’ultimo.

        Anche l’aramaico del Talmud del resto risente molto di prestiti e calchi dal greco e dal latino…

  314. Moi scrive:

    Qua con i Ponti (Tematici) è peggio che nell’ allora Königsberg 😉 …

  315. mirkhond scrive:

    Daouda

    Giuliano l’Apostata non era battezzato, ma aveva ricevuto un’educazione cristiana, nella versione eretica ariana.
    Nel IV secolo dopo Cristo, ci si battezzava da adulti, anche nelle famiglie cristiane.
    Costantino e Costanzo II ricevettero il Battesimo solo in punto di morte….

    • daouda scrive:

      Se non era battezzato…non avrebbe senso chiamarlo apostata. Voi storici con le vostre menate che se mancano i documenti le cose non sono accadute. Calcola io ho scureggiato venti volte, non c’è un documento che lo attesti per quanto si narri delle mie flautolenze in giro…giustamente riprovevoli, bieche e schifose oltre che maleducate.

      • mirkhond scrive:

        Volevo semplicemente sottolineare come la pratica del battesimo cristiano, avvenisse in età adulta.
        Giuliano fu considerato apostata perché ripudiò il Cristianesimo (sia pure nella versione eretica ariana) a cui era stato educato.
        Costantino dopo il 313 d.C. e suo figlio Costanzo II, pur ricevendo il Battesimo solo in punto di morte, erano però già considerati cristiani in quanto si sentivano tali e perché agivano in un contesto incline a favorire il Cristianesimo nella vita politica, civile, sociale e religiosa.

  316. mirkhond scrive:

    “c’è anche da discutere, permettimi, sul prestigio dell’aramaico o del copto.”

    Tutto quello che vuoi, ma nonostante (o grazie?) alla forte influenza ellenistica, il solo fatto che col Cristianesimo riemersero come lingue colte, sia pure in antitesi con l’Ortodossia di Calcedonia, dimostra la durevole persistenza di lingue e contesti culturali più antichi e superiori a Roma, e che Roma saggiamente non alterò.
    In Occidente, esclusi Magnogreci, Cartaginesi ed Etruschi dov’erano tutte queste civiltà alte preromane?

    • PinoMamet scrive:

      Beh, è un po’ come dire “esclusi tutti, chi rimane?” 😉

      Gli Etruschi, i Cartaginesi e i Greci d’Occidente, da soli, governavano praticamente tutto il territorio conquistato dai Romani prima di Cesare, con l’aggiunta di popolazioni italiche, celtiche, celtibere ecc. che in gran parte ne avevano adottato la cultura, gli alfabeti, i luoghi di culto, e che viveva, commericava e si mescolava con loro…

      era semplicemente la cultura ellenistica “occidentale”, di cui Roma era una parte non meno periferica di altre, solo più fortunata militarmente.

      E una parte non piccola della sua fortuna, in effetti, derivò proprio dall’inclusività che dici tu, che mancò per esempio a Cartagine, e che non sfiorò mai la mente degli Etruschi, ma neppure quella dei Greci…

      • mirkhond scrive:

        Veramente gli Etruschi erano diffusi solo in parte dell’Italia, più vaste aree a cavaliere del Po, travolte dall’invasione celtica del IV secolo a.C., pur restando alcune isole come Mantova e vaste aree miste.
        I Magnogreci erano diffusi compattamente solo su una striscia costiera italica tra Taranto e Neapoli, e sotto continua minaccia da parte japigia e poi soprattutto sabellica.
        Solo in Sicilia erano compatti almeno nella parte centro-orientale, a partire pare dal V secolo a.C.
        Le altre comunità greche occidentali erano solo piccole enclavi come Massalia o Mainake (Malaga) circondate da popolazioni barbariche liguri, celto-liguri e iberiche, che non mi risulta abbiano lasciato traccie di quelle che chiamiamo civiltà “avanzate”.
        Di popoli iberici come i Tartessi, non si sa nemmeno a quele gruppo linguistico appartenessero.
        Idem per le aree puniche, limitate ad una striscia costiera tra Cartagine e Leptis Magna, con colonie costiere che giungevano fino a Tingis (Tangeri).
        Le stesse colonie in Sardegna, si limitavano a Caralis, Tharros e a poche aree costiere, mentre l’interno restava saldamente in mano alle stirpi indigene degli Iliensi, Bàlari e Corsi (presenti anche in Corsica).
        Le colonie greche nell’Adriatico erano limitate ad Aulona, Dyrrachion, Faro, Ancona e parte dell’emporio di Spina, circondate soprattutto sul lato balcanico da genti illiriche, che non avevano ne alfabeto ne tantomeno scrittura e che ancora durante le conquiste romane del III-I secolo a.C. erano ferme all’Età del Ferro.

  317. mirkhond scrive:

    “non ha integrato un bel niente”

    E da dove uscirono imperatori come Elogabalo, Alessandro Severo, Filippo l’Arabo, giusto per indicarne tra i più noti e semitici del III secolo dopo Cristo?
    Lo stesso Caracalla era figlio del punico latinizzato Settimio Severo da Leptis Magna e da Giulia Domna, siriaca appartenente ad una dinastia di sacerdoti ereditari di Emesa (oggi Homs)!

    • PinoMamet scrive:

      “E da dove uscirono imperatori come Elogabalo…”

      da dove sono usciti tutti gli altri imperatori, dalla classe dominante delle varie province e/o dal mondo militare.

      Però in Spagna si continua a parlare una lingua neolatina, mentre il greco, nel vicino oriente, è rimasto la lingua di poche enclaves o elites cittadine, escluse vaste regioni dell’Anatolia dove le lingue locali erano già agonizzanti da tempo.

      • PinoMamet scrive:

        Lì (Anatolia) sono stati i turchi a dargli il colpo di grazia, comunque solo parzialmente.

        Ma dell’Anatolia abbiamo già parlato sopra.

        • mirkhond scrive:

          Credo che l’eredità di Roma, non si riduca alla sola diffusione delle lingue neolatine.
          Quando Roma crollò nei Balcani, anche i Valacchi diventarono dei barbari non dissimili dai nuovi vicini slavi.
          E, ricordo ancora un vecchio almanacco asburgico del 1852-1854, stampato a Trieste e in lingua italiana che apparteneva ad un mio zio, nel quale c’era scritto che i Valacchi l’unica cosa che avevano di latino era il nome Ruman, Rumun, Rumin, e la loro lingua.
          Per il resto erano considerati non dissimili dai Serbi o dai Bulgari.
          Insomma latinità non fa sempre rima con civiltà!

          • habsburgicus scrive:

            l’unica cosa che avevano di latino era il nome Ruman, Rumun, Rumin, e la loro lingua.
            Per il resto erano considerati non dissimili dai Serbi o dai Bulgari.

            questo è vero..a dirla tutta, erano considerati peggio 😀

        • PinoMamet scrive:

          Ma su questo siamo d’accordo.

          Io a dire il vero non ho mai pensato che parlare latino anzichè bantu o germanico antico o cinese sia segno di particolare civiltà: è semplicemente una lingua.

          Però se non si integra almeno in questo, allora in cosa il dopo-Caracalla è stato diverso dal prima?

          • mirkhond scrive:

            Dal fatto che erano diventati tutti cittadini romani, anche se non tutti latinofoni.
            E non mi sembra una cosa da nulla, se teniamo conto che la Romània romeofona balcanatolica sopravvisse altri mille anni alla Pars Occidentis, in prevalenza latinofona!

          • mirkhond scrive:

            Dal fatto che erano diventati tutti cittadini romani, anche se non tutti latinofoni.
            E non mi sembra una cosa da nulla, se teniamo conto che la Romània romeofona balcanatolica durò altri mille anni rispetto a quella occidentale latinofona!

          • PinoMamet scrive:

            Ok, ma torniamo al punto di partenza:

            erano cittadini romani, sì, ma di fatto cosa ha cambiato?
            La parte orientale dell’Impero non è certo durata come democrazia, anzi!

            Perciò latino no (greco in parte), res publica no, insomma cosa c’era di “romano”, a parte il nome?

            dove è stata tutta questa integrazione?

            la Roma repubblicana e del primo impero riusciva a far sì che interi popoli, nel giro di qualche generazione, diventassero “intimamente” latini.
            (Francia, Spagna, parte del Nord Africa pre-arabo… la stessa Italia, in realtà, per partire)

            la constitutio Antoniana no, non ce l’ha fatta, mi pare di poter dire.

          • PinoMamet scrive:

            *antoniniana

  318. mirkhond scrive:

    Daouda

    Qua scorreggiamo tutti ;), io e te spesso in modo volgare e violento, altri in modalità mielose e manieristiche ipocrite.
    Ma la scorreggia sempre scorreggia è…. 🙂
    ciao!

    • daouda scrive:

      Beh sì meglio tuonare che fà una loffa silenziosa e putrida!
      Ma comunque sia regola aurea è spostarsi e quinti dovemo da regolasse anche perché la loffa in compagnia non se sà mai da dove viene e spesso si potrebbe sbagliare, ma comunque spostarsi e…quando si torna…non portarsela appresso!!!

  319. MOI scrive:

    @ GLI ANTISIONISTI 😉

    Gianfranco Amato:” Negazione dal gender come negazione dell’olocausto”.

    http://www.youtube.com/watch?v=OgPwBpUQ5Os

    A margine del convegno ” Coppia e famiglia oggi” con il dott. Soldera e Gobbi, del 19 settembre a Conegliano ed organizzato dal vescovo di Vittorio Veneto S.E. Mons. Corrado Pizziolo, l’avv.to Gianfranco Amato ha spiegato che la negazione del gender è come la negazione dell’olocausto: “era cominciata durante lo sterminio negando che il fumo fosse del fuoco dei corpi”.

  320. MOI scrive:

    @ MAURICIUS

    http://www.youtube.com/watch?v=wMV1CheX81E

    Amato: “Veneti, vi salverete dal gender solo con l’indipendenza della Serenissima Repubblica”.

    A margine del convegno ” Coppia e famiglia oggi” con il dott. Soldera e Gobbi del 19 settembre a Conegliano ed organizzato dal Vescovo di Vittorio Veneto S.E. Mons. Corrado Pizziolo, l’avv.to Gianfranco Amato, ha spiegato che l’unico modo che i veneti hanno per salvarsi dal gender è l’Indipendenza della Repubblica Serenissima dall’Italia.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Amato non era quello che mi proponevi come guru? E adesso mi posti le monate che dice? 😉

      • MOI scrive:

        Te lo mostravo come esempio vestigiale di Cattolicesimo PreConciliare … ma poi mi dicesti che conoscevi già (!) il Café Teologico di Verona (che con quella “lochéscion”, oggi, fa pensare a tutt’altro 😀 … ) , del circuito di Gian Paolo Barra …

  321. MOI scrive:

    @ THYRRENUS

    Un esempio concreto di “macchinette” umane adulte tanto limitate ?

    • Thyrrenus scrive:

      sono di famiglia, quindi non te li posso ‘esibire’ … 😉 intelligenti ma addormentati più che dagli studi fatti (economia, scienze bancarie, …) dalla non scuola frequentata prima. Non oso pensare a cosa albergherà nella mente dei più giovani. In compenso sanno bene l’inglese (senza sapere che Milton non è una macrco di the) e sanno orientarsi tanto nel mondo del lavoro da averlo (ovviamente non capiscono cosa sia un contrato collettivo, non ne hanno nemmeno bisogno, bontà loro) sanno quindi prendere un aereo e on confondersi nei grandi scali internazionali, se poi gli chiedi qualcosa dei paesi visitati ovviamente sanno a malapena situarli geograficamente e tanto meno sanno dirti cose che esulano dagli schemi e pregiudizi amerigani altamente interiorizzati. Se avrò dei figli gli impedirò a tutti i costi di imparare l’inglese prima della maggiore età. Se mi porteranno delle sufficienze nell’inglese scolastico obbligatorio li metterò a pane ed acqua (tanto poi passerebbero comunque con insufficenze solo in inglese). Al posto dell’inglese latino e greco, anche privatamente, e una lingua straniera davvero rilevante dal punto di vista culturale. Se poi passati i 18 anni decidono di studiare l’inglese perché gli serve affari loro, saranno abbastanza vaccinati. Ah se costretti alla geostoria gli dovrò far frequentare un cenacolo di storici in erba. Eppoi ovviamente un dojo Aikido dove si parla italiano e un po’ di giapponese.

      Uhm. A quel punto mi conviene svaligiare due o tre banche e poi aprire una mia ‘casa zoiosa’ …

  322. mirkhond scrive:

    “è che il loro modello si è dimostrato efficiente [in certi casi]
    e loro, nell’incarnazione USA, tuttora durano !”

    Dov’è oggi l’impero inglese?
    Gli Usa durano e dominano non perché sono razzisti come piace a te, ma perché hanno la bomba atomica.
    Costruita dai perfidi Giudei!

    • Z. scrive:

      Uhm, aspetta…

      tralasciando ogni altra questione, la bomba atomica ce l’hanno anche Paesi come Pakistan e Corea del Nord…

      • mirkhond scrive:

        Se la sono fatta dopo gli Usa, e in certi casi per difendersi dagli Usa….

        • Z. scrive:

          Quel che intendo dire è che non mi sembra basti per dominare il mondo. Non tutti i Paesi che ce l’hanno sono stelle di prima grandezza sulla scena internazionale, insomma.

          • mirkhond scrive:

            Se gli Usa non avessero l’Atomica credi che noi continueremmo a restarene sotto il giogo da 70 anni?
            E se non dico l’Italia, servile per natura, almeno la rinata Germania!
            La Russia perché riesce a sopravvivere?
            Perché ha l’atomica.
            Altrimenti la terza guerra mondiale sarebbe già scoppiata da un pezzo, e non continuerebbe parcellizzata come giustamente ricorda Papa Francesco….

          • Z. scrive:

            Non dico che non abbia avuto un ruolo nel determinare la potenza di Stati Uniti e Unione Sovietica. Solo non mi sembra sia l’unico fattore determinante, altrimenti anche il Pakistan sarebbe un grande protagonista della politica internazionale.

    • Francesco scrive:

      Altra modesta proposta di concorso: “Gli USA durano e dominano perchè”

      1) sono razzisti
      2) hanno la bomba atomica
      3) sono un Grande Paese Libero, in fondo
      4) così vogliono gli Illuminati della Baviera
      5) durano? dominano? avete visto le statistiche sui debiti degli USA
      6) …

      Ciao

    • Francesco scrive:

      per il Duca

      se gli USA non avessero l’atomica, in Europa cosa pensi sarebbe successo?
      immagino la NATO non sarebbe sopravvissuta alla fine dell’URSS ma poi …
      nuova guerra tra Germania e Francia?

      ciao

  323. mirkhond scrive:

    Traversara

    Rispondendo a ciò che hai scritto più in alto.
    Non faccio una colpa a nessuno, se non sente realtà oggettivamente lontane nel tempo e nel caso di diversi tra voi qui, anche nello spazio.
    Mi arrabbio, sbagliando (ma come ho detto a Daouda più in alto, scorreggiamo un poò tutti, io e lui in modo particolarmente sgradevole, purtroppo! :)), solo quando sento che alcuni del nord, non tu che sei rimasto piuttosto defilato su argomenti che a ragione non ti suscitano nulla, si ostinano a volermi considerare ciò che non sono, e cioè un loro connazionale, scandalizzandosi quando faccio umilmente notare come diversi vissuti culturali e storici possano generare delle incomprensioni.
    Incomprensioni che per me sono del tutto logiche e coerenti con quanto detto.
    Ma ad altri danno fastidio per non dover accettare realtà loro sgradite.
    Tutto qui.
    Ciao!

    • PinoMamet scrive:

      “scandalizzandosi quando faccio umilmente notare come diversi vissuti culturali e storici possano generare delle incomprensioni”

      Mi’, con affetto:

      te fai tutto tranne che umilmente 😉

      Io non so se i diversi vissuti ecc. ecc. possano generare incomprensioni; a volte sì e a volte no, forse.

      Però per discorrere con te uno deve sapere in partenza che verrà insultato, a volte pesantemente, e che tu farai di tutto per offendere e sminuire quelli che ritieni (a torto o a ragione non importa) i suoi valori o le cose a cui tiene.

      Questo , sicuramente, genera incomprensioni.

      PS
      Nun ce provà. 😉 Perchè, Mi’, so già dove stai andando a parare. No, non c’entra niente, è semplicemente che a volte dovresti moderare un po’ i toni.

  324. mirkhond scrive:

    La mia esasperazione con relative esternazioni, sono la conseguenza della tetragonia altrui nel non comprendere ciò che dico.
    E a furia di ripeterlo e sentendosi le solite risposte di chi NON comprende, purtroppo uno può anche esplodere.
    Non è bello e te ne do ragione.
    Ma purtroppo non ho la paciosità e l’asetticità di Miguel di fronte a questo o quell’argomento.
    Comunque, ripeto, a me la cosa non scandalizza e quanto a mancanza di umiltà mi accorgo di essere in buona compagnia qua dentro! 😉
    Come accade quando si hanno convinzioni “forti” da entrambe le parti e dunque il dialogo diventa impossibile, per le reciproche incomprensioni….

    • PinoMamet scrive:

      “La mia esasperazione con relative esternazioni, sono la conseguenza della tetragonia altrui nel non comprendere ciò che dico.”

      Ma a me sembra che tutti ti comprendano: magari non sono d’accordo, che è una cosa diversa.

      • mirkhond scrive:

        Non ne sono così sicuro.
        Diversamente non verrei attaccato contemporaneamente da più parti.
        Che, pur con alcune diversità, in fondo sono concordi contro chi, evidentemente la pensa in modo troppo estraneo ai loro parametri ideali….

  325. habsburgicus scrive:

    @Mirkhond
    Una società è tanto più forte quanto più omologante.

    secondo me tu fai male, soprattutto a te stesso, a non aderire con entusiasmo a questa società e a non divenire più eurofilo di Roberto :D..perché questa è proprio la società che ci stanno propinando…dunque dovresti essere contento e felice, il meticciato che sogni e dunque l’età d’oro (per te) ci sarà, tranquillo ! altro che i Borbone (lasciali stare), nell’essenziale è proprio questa la società che dovrebbe piacerti (o, al limite, potresti accettarla criticandone alcuni aspetti che non ti stanno a genio, ma DALL’INTERNO..del resto pure il soddisfattissimo Mauricius, Roberto, Thyrrenus e Pino non è mica che accettino tutto, eh 😀 accettano l’essenziale e criticano, duramente, certi aspetti)
    comunque, qualcuno noterà, forse, che dico tutto questo senza insultare..
    è semplicemente una riflessione, magari sbagliatissima, che viene spontanea…
    se poi decidi di non aderire a ‘sta società e di restare un suo oppositore rigidissimo, sei libero, fatti tuoi..io rispetto tutti, purché ci sia il reciproco..forse sono liberale, senza saperlo 😀

    • daouda scrive:

      MIrkhond si scorda che a Roma quando si facevano determinati sacrifici umani si usavano dei grecucoli e dei galli, e che sempre si è diffidato di queste genie ( i greci vanno considerati danai-libico-egizi, non tanto dunque gli elleni ).

      Cooptare non è svendersi, è questo che mirkhond non capisce.

  326. Mauricius Tarvisii scrive:

    @ Moi

    Allarma rosso (nel vero senso del termine): la profezia di Alba Dorata sta venendo smentita clamorosamente!

    • MOI scrive:

      C’è stato un fortissimo Astensionismo in Grecia, quasi a livelli di Emilia Romagna … gente che quando avrà perso la pazienza voterà Lega o Alba Dorata.

      Sì, lo so: NON è un “Factum” compiuto …

  327. mirkhond scrive:

    Non amo l’omologazione LIBERALE-CAPITALISTICA, e non credo che tutte le omologazioni siano amabili, almeno per quel che mi riguarda.
    Però non mi piacciono neppure le discriminazioni razziali.
    Soprattutto da parte di chi non vuol pagare il conto di ruberie fatte ai danni di coloro che giungono sempre di più alle nostre frontiere.
    Non è colpa dell’Islam o della pelle nera, olivastra o gialla, se noi viviamp in un vuoto esistenziale-culturale che è figlio di logiche TUTTE INTERNE al nostro sviluppo socio-culturale occidentale!
    Ecco perché non mi accodo a coloro che sono tutto sommato CONTENTI di vivere in quello che per loro è il migliore dei mondi possibili!
    Per me non lo è…..

    • PinoMamet scrive:

      Però qui mescoli due argomenti diversi, cioé:

      -ciò che non piace a te
      -il fatto che l’occidente avrebbe delle colpe da espiare.

      Così va a finire che fai un fatto personale di quelle che sono delle logiche storiche;
      ogni discussione storica si trasforma per te così in una roba personale, e infatti continui a ripetere che se gli altri non sono d’accordo con te sulla valutazione di un fatto del III o XI o XIX secolo, è perché “in fondo gli conviene”.

      Non solo, mi pare anche tu auspichi una specie di distruzione dell’Europa in chiave catartica, come se il segreto della tua felicità stesse lì…

      quando invece è molto più vicino.

      • mirkhond scrive:

        Vedo che, come al solito non riesco a farmi comprendere.
        Però su una cosa hai visto giusto (sia pure da una prospettiva da contento di vivere nel migliore dei mondi possibile):
        E cioé che il mio malessere personale-esistenziale è strettamente collegato alla società in cui vivo!
        I motivi li ho spiegati tante volte e non ritengo sia il caso di annoiare ripetendoli ad libitum.
        Per noi non c’è posto al di là del Volga…..

    • Thyrrenus scrive:

      Toh, questo che hai detto lo sottoscrivo in pieno e credevo di averlo espresso già tante altre volte. Ma certo mi dovrai sfanculare comunque perché io non sono comunque te.

  328. mirkhond scrive:

    la Roma repubblicana e del primo impero riusciva a far sì che interi popoli, nel giro di qualche generazione, diventassero “intimamente” latini.
    (Francia, Spagna, parte del Nord Africa pre-arabo… la stessa Italia, in realtà, per partire)

    la constitutio Antoniana no, non ce l’ha fatta, mi pare di poter dire.

    MMM…la Roma repubblicana non era mica tutta sta inclusione omologazione, ed uno strorico come il Salmon ha dimostrato una lunga consuetudine rasente il razzismo da parte dei Romani verso le etnie italiche non latine, soprattutto sabelliche nel corso del II secolo a.C.
    Fu solo, gradualmente, lentamente e con spargimenti di sangue a fiumi, che, a partire dal I secolo a.C. sia per rimpolpare i vuoti tra le fila dell’esercito, che della stessa aristocrazia romana autodecimatasi per le continue guerre tra i vari signori della guerra, Mario, Silla, Pompeo, Cesare, Antonio, Ottaviano, che Roma PER SOPRAVVIVERE dovette ALLARGARE IL GIRO a tutti i soggetti che via via venivano sottomessi.
    Caracalla, figlio lui stesso di questo lungo processo di integrazione (il suo bisnonno paterno era un sufeta punico di Leptis Magna) portò a compimento l’operazione, che qui, suscita scandali, dopo che la storografia romanaistica lo dava per assodato.
    Forse il timore della sommersione immigratoria “maruchein”, ha fatto rimergere vecchie interpretazioni da manifesto della razza, tipiche di una cultura terrorizzata!

    • PinoMamet scrive:

      “Forse il timore della sommersione immigratoria “maruchein”, ha fatto rimergere vecchie interpretazioni da manifesto della razza, tipiche di una cultura terrorizzata!”

      questo non c’entra veramente un cazzo, Mi’, e lo sai bene.

      Il resto dell’intervento è interessante invece.

  329. mirkhond scrive:

    Ultimamente invece, noto in te una deriva di destra nazionalista.
    Ora nazionalista lo sei sempre stato, però questo tuo spostarsi su posizioni “fasciste”, francamente mi sorprende e mi addolora….

    • PinoMamet scrive:

      Mirkhond, con calma:

      io sto dicendo che gli antichi Romani facevano bene a integrare;

      ma che la Constitutio Antoniniana di fatto integrò ben poco.

      Cosa ci sarebbe di fanaticamente razzista o fascista in tutto questo?? Mi sfugge davvero.

  330. mirkhond scrive:

    Mi sembra la stessa valutazione del pensiero di destra riportato da Habsburgicus, che legge Roma come se fossero l’Inghilterra o gli Usa dei secoli XVII-XX!
    Forse i troppi film su Roma fatti da produttori, registi e attori anglosassoni…..

  331. mirkhond scrive:

    A me sì, purtroppo.

  332. mirkhond scrive:

    Nel considerare un fallimento la Constitutio Antoniniana del 212 d.C., compimento del secolare processo di integrazione romana.

    • PinoMamet scrive:

      Scusa, io dico che non ha funzionato a integrare

      (quindi che non è stata il compimento di ecc. ecc.)

      e lo trovi razzista??????

      • mirkhond scrive:

        Io non vedo affatto questo fallimento nella Constitutio Antoniana.
        Mentre una prospettiva “fascista” la considera un abominio per aver “inquinato” la “sana” romanità occidentale con l’orientalismo.
        Tra cui il Cristianesimo!

      • PinoMamet scrive:

        Ma io, prima di tutto, non credo che esista un “orientalismo”;

        non denoto negativamente le culture orientali;

        e credo che queste siano entrate (e anche fisicamente, gli orientali ) a Roma ben prima e indipendemente da Caracalla.

  333. mirkhond scrive:

    Daouda

    Che cosa c’è da svendere quando ciò che siamo è solo un VUOTO?
    E’ colpa dei musulmani se non crediamo più in Dio?
    E’ colpa dei musulmani se le donne si svestono e si comportano da troie?
    E’ colpa dei musulmani se il frocismo è diventato l’ideologia dominante del perbenista di oggi?
    E’ cokpa dei musulmani se esiste tanta soltudine, mancanza di affetto, depressione?

    • daouda scrive:

      a) chi tradisce la propria famiglia e la propria fede è una merda, possono anche starti antipatici e se ci si sta male, andarse, ma tradirli è da infami ergo svendere il proprio sangue ( su cui si basano gesti e lingua, cultura e costumi ) come anche la propria religione è cosa nauseante
      b)non è colpa dei musulmani ma i musulmani sono falsi
      c)se tu vedi le troie e poi vedi invece le donne super imbacuccate non capendo che sono la stessa cosa in modi diversi, stai male
      d)idem giacché lo pseudo machismo islamista è il complemetare , ricorda che la religione anticristica è scritto tratterà male le donne
      e)l’ultimo è il tuo solito piagnisteo, che non giustifico perché sei pronto a calare le braghe all’anticristico islam e quindi fanculo

  334. Mauricius Tarvisii scrive:

    Vale di più la sanità gratuita o un cellulare nuovo? Ecco perché io considero il consumatore l’ultima persona in grado di conoscere i propri reali bisogni

    http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/09/20/papa-a-cuba-i-giovani-e-il-sogno-americano-aspettiamo-scarpe-di-marca-hamburger-e-lavoro-llestero/416090/

    • Francesco scrive:

      Compagno!

      😀

    • Thyrrenus scrive:

      Compagno!
      (ovviamente da NON intendersi come un insulto) 🙂

    • Z. scrive:

      Forse hai ragione, Maurì. Ma è comunque più facile, efficiente ed economico far decidere il consumatore che non far decidere il Politburo.

      Ma non è questo il punto. Il punto è che a mio avviso i giovani cubani (e anche i giovani italiani, i non-così-giovani italiani, etc.) vogliono il cellulare nuovo e la sanità gratuita.

      🙂

  335. MOI scrive:

    sopravvalutazione della prassi e dell’esperienza personale (universalizzate)

    [cit.]

    Il problema è quando il Professionista della Tartina dalla erre moscia e/o esse blesa di turno arriva a dire, nel Salotto TV Radical-Chic del momento, che sono soltanto casi isolati insignificanti … gli unanimi resoconti di esperienza di vita vssuta da parte del Popolo ! 😉

    E poi passa a parlare con riverenza antropolatrica degli AgloSassoni o de Leuropa …

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Sicuramente uno studio statistico ti porta più vicino al vero dei post di Salvini. Lo so, gli studi scientifici sono più pallosi da condividere e non ti permettono di gridare al complottone di Kalergi

    • MOI scrive:

      AngloSassoni … e.c. : vedi il paradgmatico Beppe Severgnini, o Lilli Gruber che non ha capito un cazzo come la propria prozia Hella cosa significhi essere AustroUngarici … riducendo tutto a “Bon Ton Politically Correct”, mentre “Fräulein” (all’epoca si diceva ancora … und Reigen 😉 ! ) Rizzolli fece la stessa cosa con il Nazismo.

      … Povera Frau Rosa Josefa Tiefenthaler ! 🙁

      • Z. scrive:

        Dare un occhio qua per scoprire cosa significa il termine Anglo-Saxon, al di fuori del cortile del giornalismo italo-italiano:

        https://en.wikipedia.org/wiki/Anglo-Saxons

        🙂

        • MOI scrive:

          Va be’, ma la domanda giusta è “perché” / “u’ài” 😉 si dice così ? … Che sia un uso discutibile siamo d’accordo, ma non si capisce da dove venga, chi l’abbia inaugurato.

          NON tutto il Giornalistese è inesplicabile :

          Ad esempio, le “bionde” per le “sigarette” deriva dal gergo dei primi film di “Ghènghster” 😉 , le “lucciole” per le prostitute di strada deriva dall’ omonima canzonetta “Noi siam come le Lucciole / Priogioniere delle Tenebre bla-bla-bla” , il “Belpaese” lo diceva Montanelli citando a proprio modo Dante, ecc …

      • PinoMamet scrive:

        Beh, magari potevi leggere tutto 😉

        “The term Anglo-Saxon is sometimes used to refer to peoples descended or associated in some way with the English ethnic group, but there is no universal definition for the term. In contemporary Anglophone cultures outside Britain, “Anglo-Saxon” may be contrasted with “Celtic” as a socioeconomic identifier, invoking or reinforcing historical prejudices against non-English British immigrants. “White Anglo-Saxon Protestant”, i.e. WASP, is a term especially popular in the United States that refers chiefly to old wealthy families with mostly English ancestors. As such, WASP is not a historical label or a precise ethnological term, but rather a reference to contemporary family-based political, financial and cultural power— e.g., The Boston Brahmin. The French often use “Anglo-Saxon” to refer to the combined power of Britain and the US today.[234]

        Outside Anglophone countries, both in Europe and in the rest of the world, the term Anglo-Saxon and its direct translations are used to refer to the Anglophone peoples and societies of Britain, the United States, and other countries such as Australia, Canada and New Zealand – areas which are sometimes referred to as the Anglosphere. The term Anglo-Saxon can be used in a variety of contexts, often to identify the English-speaking world’s distinctive language, culture, technology, wealth, markets, economy, and legal systems. Variations include the German “Angelsachsen”, French “Anglo-Saxon”, Spanish “anglosajón”, Portuguese “Anglo-saxão”, Russian “англосаксы”, Polish “anglosaksoński”, Italian “anglosassone”, Catalan “anglosaxó” and Japanese “Angurosakuson”. As with the English-language use of the term, what constitutes the “Anglo-Saxon” varies from speaker to speaker”

        come vedi, non si tratta solo di noi poveri italiani provinciali…

    • Z. scrive:

      Esperienza personale, Muà, c’era scritto esperienza personale!

      A meno che tu non ritenga di essere “il popolo”, e che “il popolo” significhi “tu” 🙂

    • Francesco scrive:

      >> gli unanimi resoconti di esperienza di vita vssuta da parte del Popolo !

      Che arrivano in televisione sono sempre e comunque della mera propaganda. Dovresti essere un filo più attento al processo tramite cui i fatti diventano resoconti e ancor di più a quello per cui diventano notizie.

      Forse sarò un palloso radical-chic travestito da biaco catto-reazionario ma il valore che do alle notizie è tendenzialmente zero.

      • Thyrrenus scrive:

        “… Che arrivano in televisione sono sempre e comunque della mera propaganda. Dovresti essere un filo più attento al processo tramite cui i fatti diventano resoconti e ancor di più a quello per cui diventano notizie.”

        Francesco: NO! ANCORA!!! Ma allora lo fai apposta a scrivere cose che sottoscrivo ASSOLUTAMENTE! Com’è possibile che un cattoreazionario ed un cattocomunista possano andare d’accordo a parte che la domenica a Messa?

        • Francesco scrive:

          forse (dico forse) la Messa è più importante di quanto sospettiamo

          😀

          PS poi ci sarebbe la Saggezza Antica Andreottiana, che volenti o nolenti ci unisce

  336. habsburgicus scrive:

    @Francesco o’ devoto piccolo quesito
    commenta questa frase che si trova in una Relatio del 1715, che si riferisce al voivodato di Livonia (oggi Latgale, cioè Lettonia sud-orientale..donne di qualità super, ciò per Moi)
    “universa iam ex Dei gratia catholica, exceptis paucissimis lutheranis et scismaticis”
    che bei tempi..il latino era lingua scritta anche in quelle lande sperdute e la religione cattolica progrediva (ti ricordo che 100 anni prima erano quasi tutti protestanti)

    • Francesco scrive:

      ai tempi i gesuiti erano una benedizione per la Chiesa, dopo non lo so

      ciao

      PS il latino ha un suo perchè, lo ammetto

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Però mi pare che più a Ovest la maggioranza sia rimasta protestante. Oppure i russi promossero (anche involontariamente) una riprotestantizzazione?

      • habsburgicus scrive:

        la risposta si trova nei dettagli della storia 😀
        più a ovest e nord (cioè la maggior parte della Livonia, in tedesco Livland, in russo Lifljand, esistita come entità amministrativa dai confini incangiati sino al 1917) la Livonia divenne svedese (Altmark, 26/9/1629 v.s) e quelli distrussero tutto ciò che si poté fare in 1582-1621 (poco, per varie ragioni…allora i protestanti erano ancora potenti pure in Lituania)
        il voivodato di Livonia era appunto la parte (8 città) che rimase alla Rzeczpospolita e dove poté avvenire liberamente la re-cattolicizzazione, con modi dolci ma in modo intensivo…tale Livonia polacca (Inflanty) avrà uno storia diversa anche dopo il 1772, poiché sarà annessa alla “vera” Russia (il Baltico,. cioè Estland, la citata Livland e Kurland-le prime due russe dal 1710/1721, la terza russa dal 1795- ebbe uno statuto di fatto speciale sino ad Alessandro III)..ciò provocò una forte russificazione aggiuntiva (pre-sovietica) che unita a quella sovietica (che ruguarda pure il resto della Lettonia, e l’Estonia se è per questo) porta alle cifre “spaventose” di russofoni nel sud-est di oggi ! (se la Lettonia non fosse nella NATO, Putin organizzerebbe un Donbas, magari dandolo a gestire ai bielorussi, e se la papperebbe 😀 gli stessi lettoni del luogo si sentivano diversi, almeno prima del 1991, dagli altri perché cattolici e aventi una lingua un po’ diversa, il latgalico-NON RICONOSCIUTO in Lettonia-se i sovietici, accecati dall’odio antireligioso non si fossero dimostrati dei fessi, e avessero applicato anche lì una strategia che altrove diede per loro buoni risultati, davano uno scacco matto, forse, al nazionalismo lettone..e oggi la Lettonia sarebbe ancora, di fatto, sotto il Cremlino..quod Deus vult perdere, dementat)
        la Storia specialmente nei secoli XVI-XVIII secoli è un po’ come la matematica 😀 dati certi parametri, si può predire il risultato ! ed è questo il suo fascino !
        (idem, in altra zona..’s Hertogenbosch, nel Brabante olandese, o Noord-Brabant, fu spagnola sino al 1629, quindi non dai 1570′..poco, vero..ma si “becco” gli anni d’oro che il Nord Olanda in mano ai settari calvinisti purtroppo non poté avere..e la popolazione restò cattolica in maggioranza, quod erat demonstrandum..sino ai 1950’/1960′ (3 secoli !) quando scomparve ogni religione in Olanda e nord Europa..ma questa è un’altra storia)

        • MOI scrive:

          Bisogna farci un po’di slàid 😉 e di animazioni in tàimlàin interattive per i corsi multimedia di GeoStoria …

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Parlavo della Curlandia, più che altro, che invece fu sotto sovranità (a dire il vero piuttosto nominale) polacca e non svedese.

          • habsburgicus scrive:

            la Curlandia è come la Prussia ducale (sino al 19/9/1657, trattato di Wehlau, oggi Znamensk in mano a Putin, obl. Kaliningrad; la Curlandia sino alla fine, 1795)..nata allo stesso modo Prussia ducale=ex-Ordine Teutonico (con Albrecht von Hohenzollern che si pappa tutto), Curlandia=ex-Ordine livonico (con Gotthard von Kettler che si pappa QUASI tutto il rimasto, che non era la maggior parte…a parte la Livonia “grossa”, coé includendo la parte poi svedese, c’era Piltene, cioè l’ex-vescovato di Curlandia, che se la pappò Magnus di Danimarca, poi se la presero i curlandesi indi i polacchi e di nuovo i curlandesi..rimase cosa a parte, come “distretto” (non “voivodato”) suddiviso in tre pezzettini isolati fra loro, sino al 1795, con un potere maggiore di Varsavia, e dunque più cattolici, almeno in due pezzettini su tre..financo i russi nel 1795, nel proclama di annessione, parlano di “Curlandia” E “Piltene”..in uno dei tre pezzettini, vicino alla Lituania, i protestanti presero ad inizio XVIII secolo la chiesa ai cattolici, il parroco cattolico guidò i cattolici alla riscossa, fu ferito ma riprese la chiesa 😀 ciò avvenne perché non era Curlandia propria, dubito che in Curlandia propria il luteranissimo Duca avrebbe tollerato ciò, tranne forse nella punta di sud-est, di cui dirò adesso)
            in pratica il potere era del Duca, luterano….e noi contavamo nulla o poco 😀
            però, nel secondo Seicento (e già dal 1639), ALMENO si poté fare sì che il Duca non ostacolasse i ritorni al cattolicesimo di singoli nobili (fra cui i famosi von Liven ad inizio Settecento,..guarda caso sulle loro terre ci furono parrocchie cattoliche rette da gesuiti..uno si fece espellere dal seminario di Braunsberg nel 1748 per condotta “scandalosa”, un von der Rapp 😀 idem nelle terre degli Zibergs all’estremo sud-est, dove i cattolici arrivarono nel Settecento a essere tanti..cosicché perduta la Latgale=Inflanty alla Russia nel 1772 si pensò di trasferire lì il vescovo di Livonia e Curlandia che prima in teoria stava, dal 1685, a Daugavpils in Latgale=Inflanty..dico in teoria perché tranne uno, che risiedette in Latgale=Inflanty ma altrove, i più se ne stavano a Varsavia ove avevano seggio al Senato, come tutti i vescovi cattolici romani, incluso quello “fantasma” di Smolensk che possedeva qualche villaggio, ma non la città in mano alla Moscovia dal 1654 e purgata di ogni cattolico, latino o unito che fosse..invece i vescovi uniti non avevano seggio in Senato, solo quelli latini)
            nella stessa Jelgava=Mitau (la capitale) i Duchi di Curlandia tollerarono e forse sponsorizzarono due parrocchie gesuitiche..probabilmente per non irritare Varsavia..nulla di tutto ciò nella più potente Prussia ducale, ove Lutero fu applicato al quadrato (innazitutto cessò di essere polacca de iure nel 1657, anche se poi la questione si trascinò sino al 1672; nel periodo precedente si poté fare poco e comunque gli Hohenzollern erano più forti e potevano dire NO ai polacchi..introdussero però il nuovo calendario nel 1618 e, forse, una semi-tolleranza a Königsberg, per pochi; però il nobile che si fosse fatto cattolico avrebbe perso il favore del Duca-Elettore ed eran dolori ! in Curlandia da un certo punto in poi, non dico che i Duchi godessero, ma lasciarono operare i gesuiti entro certi limiti, cangianti, in funzione della situazione internazionale e della personalità del singolo Duca e, perché no, del tatto dei gesuiti)
            con tutto quanto detto, la Curlandia, resta uno Stato protestante, governato da protestanti e co una Chiea di Stato protestante luterana..difficilmente i cattolici potevano far di più (c.a 5 % a fine Seicento, poi salirono) e la sua situazione non è comparabile alla Livonia polacca=Inflanty…siamo in categorie diverse

  337. MOI scrive:

    Però in Italia SE è vero (personalmente NON lo credo) che _ come si dice in Giornalistese Idiomatico _ questo Panettone da mangiare a Palazzo Chigi sarà l’ultimo per Renzi … NON è detto che Renzi torni su …

    PS

    In ogni caso, ‘a Mejo Gggioventù de Cuba aspira alla Figueteria Leopoldita 😀 a quanto vedo … 😀

  338. MOI scrive:

    Una roba però mica è chiara … possibile che i Greci NON abbiano capito che Alba Dorata dispiacerebbe ai BanK$t€rs enormemente di più (!) di Syriza ?!

    • Francesco scrive:

      possibile spiegazione: il problema dei Greci è vivere, non fare i dispetti a codesti mitici bank$€rs

      e quindi votare dei nazistelli non è poi questa grande pacchia

      ciao

  339. MOI scrive:

    http://www.youtube.com/watch?v=E_nbz-6hixE

    Grèce : “Tsipras a gagné parce qu’il incarne les contradictions du peuple grec”, selon Éric Zemmour.

  340. MOI scrive:

    Chronique Eric Zemmour RTL 15/09 “Angleterre:

    l’arrivée de Jeremy Corbyn est une catastrophe”

    http://www.youtube.com/watch?v=DIREZprq5vw

  341. habsburgicus scrive:

    temo che non abbia accennato all’essenziale..
    SI di Putin al rovesciamento di Assad
    in cambio del SI di N. a “convincere” gli americani (che tanto non possono che obbedire, e comunque son fessi :D) a lasciar putinizzare l’Ucraina
    do ut des..catastrofico, qualora si realizzasse (in primis per i cristiani siriani, poi per noi tutti con profughi et similia, indi per gli ucraini nazionali)
    se hanno raggiunto l’accordo, se si sono avvicinati o se non hanno concluso nulla, non lo so né posso saperlo, ora..purtroppo non ho il potere né agenti ai miei ordini che mi dicano le segrete cose del Cremlino 😀
    si vedrà da ciò che succederà nei prossimi mesi

    • Miguel Martinez scrive:

      Non escludo che tu abbia ragione.

      Siccome Putin viene demonizzato dai media, ci sono diversi che lo sostengono in base al principio illogico: “se dicono che è il diavolo, dev’essere un angelo”.

      Mai fidarsi dei politici (dai consiglieri di quartiere in su).

    • Francesco scrive:

      sarebbe geniale: Assad pare sia già morto, militarmente parlando, e quindi Putin non cede nulla e in cambio ottiene il diritto di occupare l’Ucraina!

      mi sa che è una blondettata

    • mirkhond scrive:

      E le truppe russe inviate in Siria?

      • Francesco scrive:

        servono a guadagnare tempo per creare un’enclave russo-alawita per quando sarà caduto Assad.

        agli alawiti per salvarsi la pelle, ai russi una base nel Mediterraneo

        oh, si riportano solo notizie prese da Internet, non ho fonti privilegiate

        PS per i legulei, cosa dice l’accordo piddino sul Senato? come sarebbero scelti i senatori?

  342. mirkhond scrive:

    Alcune considerazioni di Blondet sul razzismo, immigrazione e decadenza della nostra civiltà:

    “Perciò è vero che velleità di chiusura “identitaria” sono moti regressivi, perdenti, ed è il motivo per cui il razzismo politico è votato alla sconfitta. Perché si appoggia su una particolarità biologica, ossia è materialismo; e la materia, come avvertiva San Tomaso d’Aquino, è “signata quantitate”: ciò vuol dire che la materia è segnata dalla divisione, dalla molteplicità; differenzia e non unisce. E, come nota Michael Jones, definirsi oggi “uomo bianco” è la patetica affermazione di aver perso l’identità; non a caso è una ideologia fortemente “americana”: dalla legge di Lynch agli autobus separati nel Sud, all’eugenetica che fu coltivata in Usa molto prima che Hitler nascesse.

    Non è “l’uomo bianco” ad aver fondato Roma, la Cristianità, il Sacro impero che durò a Vienna fino al 1918; è l’uomo romano, l’uomo cristiano.

    E i signori rabbini e militanti citati qui sopra, non è “la razza bianca” che vogliono sterminare. E’ la civiltà europea greco-romana e cristiana, l’unità spirituale che essa rappresenta, e che essi odiano ed invidiano fino alla follia. La prova è che i neonazisti ucraini, con la loro esibita “identità razziale”, servono benissimo ai loro scopi: sono “materia” senza forma, ethnos senza Logos, zoologia senza intelligenza….

    L’etnia meglio favorita di qualità “naturali” degrada, se non riceve la “forma intellegibile”; e infatti le nuove generazioni “bianche” occidentali che si riempiono di tatuaggi ed anelli al naso segnalano – è un sintomo allarmante e sottovalutato – la decadenza della “razza”verso stati inferiori di esistenza collettiva, senza dignità né nobiltà, uno scadere verso il “facile”;

    Confesso: ho meno paura delle centinaia di migliaia di profughi e immigrati che ci stanno mandando, quanto della nostra “integrazione”. Li “integriamo” in una civiltà in degrado terminale, in sistemi giuridici dove domina il “positivismo” (ossia l’arbitrio), dove la disonestà è esibita e la ineguaglianza scandalosa, dove il potere politico non è più chiaro e chiaramente identificato, e perciò sempre più irresponsabile, tra entità tecnocratiche e sovranazionali a più strati cui sono consegnate porzioni sempre più importanti di sovranità (che è il fondamento del diritto!); e a cui si risponde con impossibili “ chiusure identitarie”, che sono sogni ad occhi aperti e regressivi. Insomma, li integriamo nella inciviltà avanzante. E non è allegro.

    Ci vorrebbe un Logos che desse forma al pullulare di gruppi minimi fra loro ostili, a cui ci stiamo riducendo.

    http://www.maurizioblondet.it/contro-i-profughi-e-non-per-razzismo/

    • Miguel Martinez scrive:

      Dice diverse cose interessanti. Poi io sto con Asterix contro i romani, e questo cambia tutta la prospettiva.

      • Miguel Martinez scrive:

        Spesso diventa utile pensare in termini di trinità anziché di dualità, perché è il terzo elemento che porta l’instabilità e l’imprevedibile.

        Immaginiamo tre visioni del mondo.

        Uno, quella del flusso indifferenziato. Io con i soldi che guadagno vendendo frigoriferi in Paraguay mi compro un pozzo petrolifero in Alaska che mi serve per comprarmi una catena di discoteche in Malesia.

        Due, quella imperiale. Che cerca argini, barriere, muri, ordine e staticità.

        Tre, quella organica. Dove la varietà delle cose, della vita, dei luoghi, sono qualcosa di prezioso, ma in continua trasformazione, e dove ordine/disordine crescono spontaneamente.

        Blondet e io ci opponiamo entrambi alla prima visione, ma la sua visione imperiale è antagonista anche rispetto alla mia visione organica.

    • Francesco scrive:

      orpo:

      sulla storia delle patrie e delle matrie mi trovo a concordare con Blondet!

      😀

  343. mirkhond scrive:

    “la sua visione imperiale”

    Il mio rapporto verso Roma è ambivalente.
    Da un lato ne ammiro l’enorme capacità di integrare soggetti più disparati, e rinforzare quell’universalismo ellenistico su cui si basa il Cattolicesimo.
    Dall’altra però sono affezionato alle piccole patrie, alle differenze.
    Il fascino che la Romània bizantina suscita in me fin dall’infanzia, è dovuta proprio a quel suo graduale restringersi all’area balcanatolica.
    Più che Giustiniano I, infatti, mi attrae la Romània sotto assedio musulmano dei secoli VII-X d.C., oppure quella di Alessio I Comneno, e ancora la Romània nicena del XIII secolo dopo Cristo.
    Del resto non sento nemmeno il fascino dell’imperialismo tricolorato sabaudo-fascista 1861-1943 e della sua retorica, mentre sento mie la Longobardia Minor poi Puglia/Napolitania.
    Anche gli Asburgo mi attirano soprattutto nel loro tentativo di costruirsi un domino a cavaliere dei valichi alpini, e non mi sarebbe dispiaciuta la sopravvivenza di un’Austria più piccola limitata allo stato che porta tale nome più Slovenia, Gorizia, Trieste, Tarvisio, Istria, Fiume, Tirolo.
    Le uniche eccezioni sono l’impero spagnolo e la Russia.

    • Francesco scrive:

      capisco l’Impero spagnolo, che fu il nemico storico di quello Britannico, all’inizio

      ma la Russia proprio non la capisco, tutta una storia di violenza e sopraffazione, prima con le orde asiatiche poi con i vicini europei

      certo, anche una grandissima cultura ma, per esempio, una lunga tradizione di oppressione politica e di persecuzione crudele degli ebrei

      che ci trovi? alla fine Napoleone lo ha sconfitto l’inverno

      ciao

    • Miguel Martinez scrive:

      L’impero romano fu innanzitutto uno stato di imprenditori. Di miliardari in grado di armare eserciti per ottenere soldi.

      Poi l’hanno fatto in maniera abbastanza intelligente, pensando a lungo termine. E probabilmente era meglio farsi sfruttare dal latifondista che farsi tagliare la gola da un brigante.

      Ma l’Impero Romano fu molto simile all’Impero Britannico, e chi cerca di contrapporre i due sistemi – come fanno tanti “reazionari” – mistifica la storia.

      • Francesco scrive:

        come contrapporli? praticamente sono la stessa cosa, solo che i nostri monumenti sono più belli (per non parlare del confronto tra latino e inglese)

        😀

  344. mirkhond scrive:

    Comunque se ho postato queste riflessioni di Blondet, è soprattutto per aver detto da “destra” cose che mi fanno riflettere e su cui concordo, e cioé la sconfitta dei muri identitari alla Orban, o i nazicoglioni ucraini a servizio di Usraele, e del pericolo non di venire islamizzati, ma al contrario di integrare il flusso crescente dei nuovi arrivi nella decadenza e nel vuoto culturale-esistenziale in cui viviamo.
    E ciò, detto da un uomo con un orizzonte culturale di destra, mi sembra meritevole di attenzione, dato il momento in cui viviamo…..

    • Francesco scrive:

      posso esprimermi?

      per difendere Paris Hilton e i milioni di suoi adoratori non muoverei un dito, neppure dai musulmani

      ma il “mondo occidentale” non è solo quello

      ciao

    • Miguel Martinez scrive:

      Su questo sono d’accordo, ed è uno dei motivi per cui stimo Blondet.

      • Miguel Martinez scrive:

        Sempre sulla questione di “dualismo” contro “trinitarismo” (non mi viene in mente un termine migliore).

        Qualcuno vede nei “processi irreversibili della storia” un bene.

        Qualcuno vede nel “modo in cui i [massoni, ebrei, neoliberismo, ecc.] ci hanno ridotto” un male.

        E qualcuno, che non è né ottimista né pessimista, cerca di lavorare solo su quel che di positivo c’è, perché la vita è breve.

        • Francesco scrive:

          Miguel

          te sei tornato cristiano?

          😀

        • Miguel Martinez scrive:

          Geese appear high over us,
          pass, and the sky closes. Abandon,
          as in love or sleep, holds
          them to their way, clear
          in the ancient faith: what we need
          is here. And we pray, not
          for new earth or heaven, but to be
          quiet in heart, and in eye,
          clear. What we need is here.

          Wendell Berry

          • Francesco scrive:

            Geese passa e va via e ‘sto pirla pensa che what we need is here?

            ma veramente c’è disperato bisogno di tomismo lì da voi anglosassoni

            peggio di quanto pensassi 🙁

          • Francesco scrive:

            beh, la mia tradizione parla di tenere i piedi ben saldi per terra e lo sguardo ben fisso al Cielo

            capisci che non ci capiamo?

            😀

            PS aiuto!

          • PinoMamet scrive:

            Boh, io non sono inglese, non sono americano, però ho vissuto in campagna e capisco bene questo Berry.

            Secondo me molto dell’ideologia sotterranea, per così dire, inglese e americana, è “ruralismo”.

            Ma senza sentimentalismi svenevoli (beh, a volte), però con afflati mistici abbastanza misteriosi, e poco o niente cristiani.

  345. mirkhond scrive:

    “che ci trovi?”

    Dostoevskij giusto per fare un esempio.

  346. mirkhond scrive:

    “alla fine Napoleone lo ha sconfitto l’inverno”

    E l’immensità della steppa e della taiga, nonché delle enormi distanze tra i villaggi e le città russe, che rendevano difficili i rifornimenti, una volta attuata la politica della terra bruciata.
    Infine il non modesto contributo di insorgenti paesani e dei cosacchi.

  347. mirkhond scrive:

    “ma il “mondo occidentale” non è solo quello”

    Oggi purtroppo lo è, almeno in gran parte.

  348. mirkhond scrive:

    Miguel

    A tuo parere, quali sono invece le differenze tra l’Impero Romano e quello Britannico?

    • Miguel Martinez scrive:

      Millecinquecento anni e il tè 🙂

      • mirkhond scrive:

        Non è una risposta soddisfacente Miguel! 😉
        A mio parere, credo che la maggior differenza sia stata nel razzismo, molto più forte ed evidente nella mentalità britannica che in quella romana antica.
        Anche se, storici come E. T. Salmon, abbiamo mostrato tra i volti oscuri dell’imperialismo romano repubblicano, anche un latente razzismo, a cominciare proprio nei confronti dei popoli sabellici d’Italia, superato solo gradualmente e in un mare di sangue, per riempire i vuoti provocati tra le fila dell’herrenvolk romano-latino e della sua stessa classe dirigente, decimata dalle guerre civili del I secolo a.C.
        In questo infatti, preferisco la Roma imperiale assestata su confini ben definiti ed inclusivista.
        Per me Settimio Severo vale oro rispetto a Cicerone….

        • Miguel Martinez scrive:

          Penso che il razzismo sia un effetto dei millecinquecento anni di distanza.

          Il razzismo britannico nasce in pochi anni, attorno al 1810, curiosamente proprio mentre monta la campagna per l’emancipazione degli schiavi.

          E quindi si collega ai grandi cambiamenti tecnologici dell’epoca.

          • mirkhond scrive:

            Pensavo che fosse nato nei secoli XVII-XVIII con la protestantizzazione dell’Ulster e la brutale riconquista dell’Irlanda da parte di Cromwell.
            Oltre alle repressioni antigiacobite in Scozia tra tardo XVII e prima metà del XVIII secolo.

            • Miguel Martinez scrive:

              Chiaro che le cose hanno sempre molti aspetti e una lunga storia.

              Però non furono brutalmente sottomessi gli “irlandesi”, ma i “cattolici”; e anche gli scozzesi delle montagne vennero schiacciati in quanto sospetti sovversivi.

              Il razzismo significativo inizia con le piantagioni in Giamaica e con la trasformazione della East India Company da semplice impresa (dove non c’era alcun particolare disprezzo per i clienti/fornitori indiani) in potenza politica.

              Ma anche lì la faccenda è molto complessa: i neri si schierarono in massa con gli inglesi durante la rivoluzione americana; il movimento abolizionista nasce (e trionfa) in Inghilterra, molto prima che negli Stati Uniti.

          • Francesco scrive:

            Montanelli, parlando del Sud Africa, attribuiva il razzismo alla componente boera e non a quelle inglese.

            Del resto, razzisti sono gli USA molto più che non il Regno Unito.

            In fin dei conti, se gestisci un impero mondiale certe fisime non ti servono, anzi sono di ostacolo.

            Pure negli USA, i razzisti sono anche isolazionisti!

          • habsburgicus scrive:

            Il razzismo britannico nasce in pochi anni, attorno al 1810, curiosamente

            sarei d’accordo che il razzismo moderno (nella versione anglosassone) nasca più o meno in quell’epoca..anche in Nordamerica è così
            gli USA sono molto più razzisti nel 1835, quando al Nord sta montando l’abolizionismo di quanto lo fossero nel 1776, quando la schiavitù del nero era cosa normale (nel 1780 abolì la schiavitù il Massachusetts e nel 1777 già il Vermont..,ma a New York c’era ancora)
            è anche vero, e penso che tu voglia dire proprio questo, che una cosa è lo schiavismo altra il razzismo anzi le due cose non vanno d’accordo
            chi più schiavista della Spagna dei secoli XVI e XVII (e ancor più, e di molto, il Portogallo) ? e chi meno razzista ?
            detto questo, però, direi che un proto-razzismo (non ancora “sistematizzato”), fra i calvinisti o calvinizzati, sia rilevabile già in XVIII secolo e financo in XVII secolo
            non tanto contro gli irlandesi..quella, almeno da parte dei più forti (i protestanti) fu guerra di sterminio, ma religiosa, basata sull’odium theologicum (e su altri motivi più pratici, come la cupidigia)..quanto in alcuni atteggiamenti verso gli indigeni che già tradiscono un non-idem sentire con spagnoli, portoghesi, francesi
            forse, come tanto altro, anche il razzismo- seppur assunse la sua forma esplicita e chiara solo verso 1800/1810-é un derivato di quella tragedia che fu la cosiddetta “riforma” e molto più di Calvino (come riletto da Knox e dagli elisabettiani) che di Lutero

          • Francesco scrive:

            Hasburgicus

            chi ha convertito gli schiavi negri al cristianesimo protestante? e come si conciliava con lo schiavismo, forse via paternalismo?

            se ci fosse un’origine calvinista, avrebbero dovuto essere considerati “predestinati all’inferno” e quindi tanto valeva farli lavorare da vivi, giusto?

            ciao

          • habsburgicus scrive:

            il protestantesimo è vario..e contradditorio
            c’è chi sostiene che la conversione è meritoria perché, convertendosi, gli schiavi (e anche i non-schiavi, eh) dimostrerebbero che erano prescelti alla salvezza, così come dimostri di essere un prescelto tu che operi per la conversione
            del resto, altrimenti non si spiegherebbe il proselitismo odierno a nostro danno in America Latina (favorito da alcuni per ragioni politiche ed economiche) e non solo, fra l’indifferenza delle superiori gerarchie
            però l’impulso “missionario” protestante, in funzione soprattutto anti-cattolica, è presente soprattutto da c.a 1800 (tranne eccezioni in sette non-mainstream)
            prima i calvinisti più puri sostenevano che non bisognava perdere tempo a convertire i pagani giacché il fatto che non seguissero Calvino era la “prova” della loro (si presume già avvenuta) condanna 😀

          • Francesco scrive:

            Has

            ma se c’è la predestinazione, come si giustifica la predicazione?

            mi pare che solo i calvinisti più puri avessero un minimo di coerenza

            ciao

          • habsburgicus scrive:

            chi ha mai detto che i protestanti sono coerenti ?
            la loro è follia pura, irrazionale..si può o no accettare il Cristianesimo, ma se lo si accetta deve essere quello cattolico (è questione di matematica e di logica..poste certe premesse, non evidenti, il cattolicesimo viene poi del tutto naturale e da sé)
            in più la Storia parla contro i protestanti,,,
            qualcuno lo capì anche allora, fra i potentes e gli umili, e ti darò due esempi, cominciando dai potentes
            1°, nel 1633 il magnate lituano Hlebowicz (oggi diremmo bielorusso polonizzato), che era calvinista come tanti fra i suoi pari in Lituania, annunciando il ritorno al Cattolicesimo disse che il protestantesimo NON era la fede che era stata introdotta da loro dal grande Jogaila [Jagiellone, Granduca di Lituania pagano e poi Re di Polonia cristiano, 1386-1434, dopo essersi convertito e aver sposato Jadwiga, il Costantino dei lituani, che fece battezzare nel 1387] né era la fede cui aver aderito suo nonno
            2°, un po’ prima ma più o meno negli stessi anni, un pescatore norvegese disse che la religione di Lutero non poteva essere vera perché quella di Roma era più antica e i loro padri aveva seguito la fede romana [ad inizio XVII secolo, nella luteranizzata Norvegia, pure il “vescovo” protestante di Oslo fu arrestato e accusato di papismo segreto; qualcosa rimaneva, si veda Oskar Garstein, valente storico norvegese, autore di libri fondamentali sui progetti di riconquista cattolica in Scandinavia, togliendo dall’oblio in particolar la figura mitica del gesuita norvegese Laurentius Noruegus, un vero grande gesuita ij quei tempi; si convertì al Cattolicesimo in svezia all’epoca di Johan III, 1568-1592, all’inizio pro-romano e padre dl cattolico Sigismondo; operò in Livonia e in tutto il nord-est e per farla breve osò presentarsi da Christian IV Re di Danimarca e Norvegia, 1588-1648, senza tenere in alcun conto le leggi draconiane che punivano di morte ogni prete “papista” che avesse posto piede in Danimarca; il Re fu impressionato da tanto coraggio e voleva ascoltarlo in una disputa ma il clero luterano rifiutò; il Re comunque, toccato, non lo punì e si limitò a espellerlo; ancora diversi anni dopo in Norvegia, i cattolici dicevano che padre Laurentius aveva smascherato il clero protestante che dimostrò di aver paura e non volle ascoltarlo, temendo la sua grande sapienza e se ne compiacevano]

          • habsburgicus scrive:

            grazie 😀

  349. mirkhond scrive:

    “Ma l’Impero Romano fu molto simile all’Impero Britannico, e chi cerca di contrapporre i due sistemi – come fanno tanti “reazionari” – mistifica la storia.”

    Credo che tale contrapposizione nasca soprattutto in Italia, dal profondo senso di frustrazione, presente già nei primi anni dopo l’unità tricolorata, ma giunta al culmine sotto il fascismo, verso l’Inghilterra per la quale si nutriva un sentimento di amore/odio.
    Dopo il crollo del fascismo e con 70 anni ormai di sudditanza verso gli Usa, eredi dell’Inghilterra, tale mito si è ancora più rafforzato in ambienti “reazionari” o in personalità anche di sinistra, vedasi Pino Mamet.
    I quali a ragione non sopportano l’imperialismo waspoide, ma sotto sotto lo ammirano invidiati.
    Da qui il bisogno di richiamarsi ad imperialismo nostrano, visto per di più come umanamente migliore.

    • Miguel Martinez scrive:

      Concordo.

      Che poi, senza l’aiuto dell’Impero Britannico, l’Italia unita avrebbe faticato a nascere…

      Chiaramente, l’Impero Romano non c’è più; ciò che conta è cosa rappresenta per alcuni oggi.

      Quali sono le associazioni ricorrenti?

      Ordine, marmo, durezza, staticità, legge (“Dura lex sed lex!”), impersonalità, volontà contro spontaneità, “virilità”, strade dritte, geometria, taglio delle erbacce e dei boschi…

    • PinoMamet scrive:

      “tale mito si è ancora più rafforzato in ambienti “reazionari” o in personalità anche di sinistra, vedasi Pino Mamet.”

      Io che c’entro?

      In questa descrizione non mi ritrovo per niente.

      Io ammiro molte pagine di letteratura in lingua inglese (o di cinema) ma non nutro particolare simpatia per l’Imperialismo.

      L’unica cosa che vagamente porterebbe a pensare alla tua descrizione di me, è che io non sono un “anti-italiano”.

      Tricolorato o non tricolorato non c’entra niente: io credo che l’Italia, in qualche modo, esista da ben prima dei Savoia e dei carbonari e dell’Ottocento.
      Tu non lo credi, ma è un’opinione tua, non mia.

      Io al limite sarò condizionato dalle mie, no?

      Quindi, no, tricolorato non c’entra proprio niente, c’entra invece che, a differenza di tanti, non credo che gli italiani siano sempre “i peggiori”
      (vedasi recente caso Volkswagen).
      Tanti italiani invece sembrano averci un gusto speciale nel dirlo.

      Allora se si paragonano gli imperialismi, bisogna per forza dire che siamo stati i peggiori in tutto, perché gli inglesi ammazzavano quanto noi, “però civilizzavano”;
      se si paragona la letteratura, allora siamo gli ultimi arrivati in tutto (anche se per secoli è stato il contrario) e così via…

      è un gioco autolesionista, e a me l’autolesionismo non piace.

      Ma il resto del ritratto è una costruzione tua, che c’entra con me davvero pochissimo, come uno che mi ritraesse di fronte dopo avermi visto di spalle.

  350. mirkhond scrive:

    “Che poi, senza l’aiuto dell’Impero Britannico, l’Italia unita avrebbe faticato a nascere…”

    Diciamo che non sarebbe nata proprio.
    Al massimo vi sarebbe stato uno stato unito nel centro-nord, sul modello del Regno Italico napoleonico e di quello alto-medievale longobardo-carolingio.

    • Francesco scrive:

      e se l’Italia norrena avesse deciso di annettersi la Napolitania? magari verso il 1870, dopo un minimo di consolidamento nel Nord? credi che il Regno avrebbe saputo resistere?

      ciao

      • mirkhond scrive:

        Con Ferdinando II ancora vivo, credo di sì.
        Oppure con qualche altro suo erede che non fosse il mite e gentile Francesco II….

        • Francesco scrive:

          quindi i successori di Cavour avrebbero lo stesso invaso il Sud, con la complicità delle classi dirigenti locali …

          alla fine ben poca differenza

          • mirkhond scrive:

            Cavour ancora nel 1859 NON pensava di annettersi le Due Sicilie.
            Fu l’Inghilterra a spingervelo per tutelare i suoi (inglesi) interessi al centro del Mediterraneo.
            Nel 1870 se tale necessità si fosse mantenuta è probabile che la conquista si sarebbe tentata.
            Anche se senza Cavour che, comunque era un animale politico di prim’ordine, dubito che i suoi più rozzi e pressappochisti successori avrebbero avuto le stesse capacità.
            Vedasi Urbano Rattazzi, giusto per fare un esempio.

  351. mirkhond scrive:

    Diciamo allora che la differenza sta nei tempi di diffusione del razzismo.
    A Roma durante la fase espansionista repubblicana del III-I secolo a.C.
    In Inghilterra nel momento in cui l’espansione aveva già creato un soggetto imperiale, dominatore dei mari….

  352. mirkhond scrive:

    “e non voglio certo finire Dhimmi per levarmi dalle palle Paris Hilton”

    E l’alternativa?

    • Francesco scrive:

      restare io quello che sono, mentre lei è un ennesimo caso di zoccola famosa

      ce n’erano ai tempi dei Borgia e ci sono in ogni tempo, da Salomè

      persino il giovane ricco, alla fine, sceglie i soldi

      ciao

      • mirkhond scrive:

        In sostanza dire bello a questo merdaio.

        • Francesco scrive:

          NO, quello sarebbe essere un catto-progressista e appecorarsi al mondo!

          Ma nel nostro pellegrinaggio terreno tocca passare al fianco di gente di ogni risma, come toccò ai nostri maggiori e come sempre sarà.

          Se non ti piace, sai chi è il Superiore a cui fare reclamo.

          Ciao

  353. mirkhond scrive:

    “Montanelli, parlando del Sud Africa, attribuiva il razzismo alla componente boera e non a quelle inglese.”

    Qui aveva ragione.
    Ma in Irlanda tra XVII secolo e 1921, non mi sembra che gli indigeni fossero trattati meglio, rispetto a quelli sudafricani.

    • PinoMamet scrive:

      Mi pare però che i boeri la pensino al contrario.

      Sarebbe interessante conforntare le due narrative.

      • habsburgicus scrive:

        c’è una differenza di base
        il “razzismo” dei boeri, ma io preferirei parlare di “etnicismo” (in modo più neutro) è limitato–ideale dei boero era (é ?) costruirsi un proprio stato (che ritengono di aver meritato, Groot Trek ecc ecc) bianco sì ma anche boero (un’immigrazione di 1 milione di slovacchi o 1.000.000 di italiani financo 1.000.000 dei “vicini” tedeschi non sarebbe gradita perché altererebbe l’equilibrio etno-religioso..anche se, in cifre minori, fu gradita pe rafforzare la componente “bianca”), in confini tutto sommato ristretti disposto a trattare i neri abbastanza bene (ma da esterni, non cittadini)..uno stato in cui vivere seguendo Calvino e i mores antiqui al 100 %..bon..nulla di più
        nulla a che veder con l’imperialismo britannico ! per definizione “prepotente” e “aggressivo”

    • habsburgicus scrive:

      c’è una differenza di base
      se eri negro in Sudafrica restavi negro (anche se le pounds aiutavano chi le aveva :D)
      l’irlandese che rinnegasse il Cattolicesimo era accolto a braccia aperte

      • mirkhond scrive:

        Non si può allora che ammirare la maggioranza degli Irlandesi che dissero NO al protestantesimo! 🙂

        • habsburgicus scrive:

          i cinici direbbero che son dei fessi 😀
          dire NO a una grande Nazione allora da cui avrebbero tratto vantaggio
          per poi buttar via tutto, senza vantaggi e anzi con svantaggi che sentiranno, con un’apostasia pubblica nel 2015 (e già prima), per far piacere all’UE !
          ne valeva proprio la pena !
          i martiri irlandesi si rivolteranno nella tomba..ma chi me l’ha fatto fare, diranno, morire per ‘sti discendenti degenerati…non potevo farmi furbo, godermi la vita, far finta di venerare Calvino e star bene ?

  354. mirkhond scrive:

    Gli Irlandesi erano trattati dagli Inglesi non diversamente dei Neri sudafricani dai Boeri.

    • Francesco scrive:

      cioè i negri potevano emigrare nelle colonie e diventare pari agli altri sudditi dell’Impero?

      🙂

      battute a parte, credo che il razzismo abbia funzionato solo IN Irlando ma non nell’Impero

      ciao

  355. mirkhond scrive:

    “forse, come tanto altro, anche il razzismo- seppur assunse la sua forma esplicita e chiara solo verso 1800/1810-é un derivato di quella tragedia che fu la cosiddetta “riforma” e molto più di Calvino (come riletto da Knox e dagli elisabettiani) che di Lutero”

    Qui concordo.

  356. mirkhond scrive:

    “Madonna (cantante) una merda.”

    Concordo al miliardo%!

    • Francesco scrive:

      mica vero, le prima canzoncine erano carine

      certo, nulla di che ma niente di cui scandalizzarsi

      poi, tra Madonna e Boldrini, so chi scegliere!

      • Z. scrive:

        Certo. Boldrini tutta la vita!

        • Francesco scrive:

          stai scherzando, spero per te

          tra la ragazza che preferiva i diamanti e la damina di carità in alta uniforme non c’è neppure partita

          e Madonna mi pare pure invecchiare meglio

          PS il giudizio è prettamente politico, non erotico

  357. PinoMamet scrive:

    A proposito di contrapposizione Roma-Inghilterra:

    credo che i primi a non vederla fossero gli inglesi dell’età degli Imperi
    (purtroppo l’opinione dei Romani sull’argomento non è disponibile.. 😉 )

    è vero che da un certo punto in poi, l’Imperialismo inglese sembra informato da un’ossessione razziale, che non sfiorò mai i Romani.

    Non saprei se la ereditarono dall’India, o se piuttosto non ve la imposero; probabilmente entrambe le cose.
    Comunque gli inglesi riuscirono a leggere anche questa loro idea fissa in chiave di continuità con Roma-Atene, inventandosi (a braccetto coi tedeschi) i famosi “Romani e Greci immaginari”
    (che poi dagli illustratori inglesi sono finiti su generazioni di “libri di epica” o di mitologia… per una visione a colori, si veda Alma Tadema 😉 )

    naturalmente dovevano offrire anche uno specchio dell’Imperialismo attuale (all’epoca), dare un tocco di esotismo, e generare di tanto in tanto i dubbi sulle cause di una languida decadenza, ed ecco il negro o l’odalisca che allieta la festa di giovani biondi…

  358. mirkhond scrive:

    “un’ossessione razziale, che non sfiorò mai i Romani.”

    Ossessione razziale in senso “biologico” credo proprio di no.
    Ma un sentimento razzista fu comunque presente a Roma nei secoli III-I a.C., per poi svanire per la necessità di sopravvivere COME Romani.

    • PinoMamet scrive:

      Mm a cosa ti riferisci?

      • mirkhond scrive:

        Al trattamento che l’herrenvolk romano-latino riservò innanzitutto ai “federati” italici, Sabelli in primis.
        Furono solo le guerre civili e i vuoti provocati tra le fila della stessa aristocrazia romana nel I secolo a.C., a costringere Roma a superare tale razzismo e a diventare una potenza inclusivista se voleva sopravvivere….

      • PinoMamet scrive:

        Hai perfettamente ragione su tutto, tranne che esiterei molto a definirlo “razzismo”,

        Sciovinismo politico, certamente, probabilmente anche un certo snobismo
        (Roma stesse aveva, e stava allora cominciando a superare, una divisione patrizi-plebei che a lungo si estendeva addirittura ai matrimoni…)
        ma la “razza” non riesco a vedercela…

        • mirkhond scrive:

          Salmon, elenca una lunga serie di vessazioni compiute da aristocratici romano-latini limitandosi solo al Sannio e alla Lucania del II secolo a.C.
          Roba tipo far frustare un contadino della pur colonia latina di Venusia (ma in gran parte abitata da Sabelli), solo perché ad una domanda dell’aristocratico, il “cafone” aveva risposto in Osco, che il signorino-snob di Roma non capiva.
          Oppure un alto magistrato che in una città del Sannio, fa cacciare a frustate gli occupanti indigeni delle locali terme, che devono essere adibite solo alle matrone romane e ai romani del suo seguito!
          Roba da rasentare i posti autobus riservati a bianchi e neri nel Sud razzista wasp ancora 50 anni fa!
          Per non parlare poi delle discriminazioni nei tribunali e dei furti legalizzati di terre ai Sabelli “federati”, che o emigravano, oppure si riducevano a fare i braccianti nelle loro ex-terre usurpate dai latifondisti romani, assieme a schiavi allogeni immessivi dagli stessi latifondisti romani.
          La grandezza di Roma, si basa anche su questi aspetti!

      • PinoMamet scrive:

        Oggi leggiuchiavo un libro sugli Italici di Devoto, e mi pare di notare (ma c’ho dato un’occhiata in fretta) che assegni i Latini e gli Italici a due gruppi etno-linguistici diversi, anche se strettamente legati.
        Il che spiegherebbe alcuni fenomeni linguistici
        (con le lingue italiche a volte più vicine a esiti greci o germanici, mi pare) ma di nuovo non credo abbia una qualche influenza sull’immaginario dei Romani, che non erano linguisti così bravi 😉

        • mirkhond scrive:

          Sì Devoto coglie la differenza tra le due stirpi italiche:
          quella occidentale detta ausonica, da cui derivarono i Latini, e quella orientale detta osco-umbra.
          Quest’ultima assimilata dai Latini produsse le attuali parlate romanze di tipo umbro-napoletano!
          Latine sì, ma ricche di sannitismi (tipo quanno invece di quando, monno invece di mondo, Rienzo invece di Renzo ecc.)
          Sannitismo così forte che, nonostante le politiche antimmigratorie adottate da Roma nel 177 a.C., che predevano l’espulsione degli immigrati sabelli dall’Urbe, oppure la ribellione e distruzione di Fregellae, che era abitata da immigrati giunti dal Sannio, finì per lasciare un’impronta talmente forte nello stesso Latino dell’Urbe, da dare origine al Romanesco.
          Come spiegò un grande linguista come Clemente Merlo.

          • habsburgicus scrive:

            italici sono tutti..
            come però dice ad esempio Piwowarczyk 2011 (seguendo Wallace 2007, The sabellic languages) vi è questa divisione ormai ammessa da tutti
            Lingue italiche: 13
            Gruppo latino-falisco: 2
            1.latino
            2.falisco
            Gruppo oggi detto sabellico o sabelliano (un tempo osco-umbro, termine difettivo perché esclude il sud-piceno): 11 lingue, in 3 sottogruppi
            sottogruppo osco: 5 lingue
            3,osco proprio
            4.pelignio
            5.marrucino
            6.vestino
            7.ernicio
            sottogruppo umbro: 4 lingue
            8.umbro proprio
            9.marsico
            10.equo
            11.volsco
            3° sottogruppo: 2 lingue (chiamato “sud-piceno” ma dal momento che vi sono iscrizioni pre-sannite dal Bruzio, meglio adottare un termine più vago, ritengo)
            12.sud-piceno
            13.pre-sannita

            talora si usa “lingue italioche” per indicare le 2lingue sabelliche”, escludendo altino (e falisco) ma solo per “comodità”, non perché si negji il legame

            usarono 4 alfabeti
            alfabeto latino
            alfabeto greco
            alfabeto umbro
            alfabeto osco nazionale
            (gli ultimi due varianti di quello etrusco, e tutti e 4 in definitiva di tipo greco e provenienti dal fenicio)

          • daouda scrive:

            cazzate molti dei popoli cosidetti italici eranno affini agli japigi od enotri ( peligni , vecchi piceni, frentani ) mentre veneti e latini troiani derivano appuntoo da Troia ed erano affini agli etruschi.

            Liguri iberi e sabini celti

          • habsburgicus scrive:

            e tanti mariti in tutta Italia sono vichinghi purissimi..infatti hanno le corna 😀

  359. mirkhond scrive:

    “Comunque gli inglesi riuscirono a leggere anche questa loro idea fissa in chiave di continuità con Roma-Atene, inventandosi (a braccetto coi tedeschi) i famosi “Romani e Greci immaginari”
    (che poi dagli illustratori inglesi sono finiti su generazioni di “libri di epica” o di mitologia… per una visione a colori, si veda Alma Tadema 😉 )

    naturalmente dovevano offrire anche uno specchio dell’Imperialismo attuale (all’epoca), dare un tocco di esotismo, e generare di tanto in tanto i dubbi sulle cause di una languida decadenza, ed ecco il negro o l’odalisca che allieta la festa di giovani biondi…”

    Immaginario che, complici i quadri di Alma Tadema, e soprattutto, i kolossal anglosassoni del XX secolo, è penetrato anche in Italia.
    Arrivando a risposte grottesche come quella di un commentatore di effedieffe che, anni fa scrisse che i Greci e i Latini erano popolazioni germaniche dai capelli biondi, “inquinatesi” per il massiccio apporto di elementi servili dal Vicino Oriente e dal Nordafrica, generando un tipo alla Alvaro Vitali…..

  360. mirkhond scrive:

    “Ma senza sentimentalismi svenevoli (beh, a volte), però con afflati mistici abbastanza misteriosi, e poco o niente cristiani.”

    Messori anni fa disse che la letteratura francese, anche laicista, nel profondo manteneva un’anima cristiana.
    Quella inglese invece, pagana.
    Basti osservare le opere di Shakespeare, giusto per fare un esempio.

    • PinoMamet scrive:

      Concordo!

      • Francesco scrive:

        è che Shakespeare è così immenso che faccio fatica a limitarlo a una definizione

        invidio mia madre, laureata in letteratura inglese, perché c’è molta carna al fuoco

        lo metterei solo dopo Dante, tra quelli che conosco

        ciao

  361. mirkhond scrive:

    Per capire la mentalità della Roma repubblicana, Salmon porta l’esempio dei Gracchi, considerati i più “comunisti” dei leaders politici romani repubblicani, e non a caso, ammirati nei secoli fino ad oggi, da coloro che nutrono aspirazioni comuniste.
    Ebbene tra i due fratelli Tiberio e Gaio, il programma “comunista” era alquanto differente.
    Tiberio, nel 134-132 a.C., NON voleva espropriare i latifondi PRIVATI dell’aristocrazia senatoria romana, ma solo riprendere le terre da essa usurpate dell’Ager Publicus (costituito spesso da terre sottratte ai “federati” italici al momento di conquiste e ribellioni).
    E i poveri a cui Tiberio intendeva “restituire” il maltolto erano solo i cittadini ROMANI e i LATINI, e tutto ciò per salvare proprio l’Herrenvolk romano-latino, tutelandone la base sociale-militare che ne aveva permesso l’espansione.
    E cioè il ceto dei contadini-soldati-cittadini, coi loro piccoli poderi.
    Per i “federati” italici NON c’era posto, perché non cittadini romani.
    Gaio invece, negli anni 123-121 a.C. tentò di allargare il giro dei beneficiari della “restituzione” terriera anche agli Italici.
    Ma ciò gli ALIENO’ il consenso della plebe di Roma e dei Latini, provocando il trionfo della reazione senatoria.
    Ancora nel 91 a.C. un tribuno della plebe che ripropose il programma di Gaio Gracco con l’aggiunta della concessione della cittadinanza romana a tutti gli Italici, provocò l’uccisione dello stesso tribuno e l’esplosione della Guerra Sociale (91-88 a.C, con strascichi fino all’80 a.C.) e poi ad una serie di guerre civili tra i vari signori della guerra romani, da cui finalmente e dopo un mare di sangue, si arrivò all’idea di allargare il giro a tutti i liberi, italici e non, e poi ai liberti.

    • PinoMamet scrive:

      Come sopra, Mirkhond:

      tutte notazioni giustissime, ma non riesco a vederci niente che riguardasse la “razza”.

      Sarebbe come dire che il boss mafioso di una città siciliana è “razzista” verso i siciliani di altre città o clan…

    • PinoMamet scrive:

      Secondo me c’è sempre il problema di proiettare un’epoca sopra un’altra.

      La classe dirigente romana si teneva ben stretta il suo potere, e poteva essere formata da stronzi, ovviamente, e sicuramente da poco-di-buono, ma non era un “herrenvolk”.

      • mirkhond scrive:

        Lo era però nella misura in cui era restia ad allargare il giro, oltre a trattare spesso come feccia tutti coloro che non erano parte del suddetto giro.

        • mirkhond scrive:

          Se per “razza” intendiamo la biologia, certamente Roma non fu MAI razzista.
          Su questo concordo con te.
          Se invece intendiamo comportamenti discriminatori verso i non cittadini romani, almeno per l’epoca dell’espansione repubblicana del III-I secolo a.C. un ateggiamento se non razzista, certamente esclusivista non può essere negato.

      • Miguel Martinez scrive:

        Non erano un Herrenvolk nemmeno gli inglesi… erano membri di famiglie aristocratiche, che ci tenevano a distinguersi soprattutto dalla plebe; ma anche dai cattolici per cui si isolarono anche dai francesi con cui si erano imparentati fino a poco tempo prima.

        Il Herrenvolk nasce quando l’intera popolazione si deve auto-nobilitare, e quindi è inconciliabile con un dominio aristocratico.

        Poi il ceto aristocratico britannico si è suicidato fisicamente con la Prima guerra mondiale, ma quella è un’altra storia.

        • habsburgicus scrive:

          si è suicidato fisicamente con la Prima guerra mondiale, ma quella è un’altra storia.

          in effetti la differenza fra un popolo serio e dei cialtroni si vide allora
          inglesi e tedeschi sacrificarono ANCHE la loro nobiltà, copiosamente (poi certo morirono tantissimi non-nobili) [in Russia la nobiltà si sacrificò nel 1914-inizio 1915, donde una differenza sociale di composizione dell’ufficialità nel 1917 che rese più semplice la rivoluzione]
          addirittura nella Francia, giacobina radicale e massonica (dove basta fare la stretta di mano al modo “giusto” per ottenere trattamento preferenziale..voi in Toscana lo sapete..e non solo lì, purtroppo :D) morirono pure i figli dei porconi 😀 il radicalissimo Barthou ne ebbe 2, mi pare, di morti (lui sarà ucciso a Marsiglia il 9/10/1934 mentre preparava l’antico di una seconda guerra, ma questa è un’altra storia)..leggendo riviste storiche francesi, specialmente fino al 1916, si vedono molti nomi di morti dell’establishment, fra i tombés [i più erano poveracci, sia chiaro, coscritti a forza]
          invece in Italia mandarono a morire i poveracci, a centinaia di migliaia
          e loro, che avevano voluto la guerra, fecero gli imboscati 😀
          e ho detto tutto

  362. mirkhond scrive:

    Sempre riguardo all’anima sostanzialmente pagana inglese

    Anni fa vidi un film inglese del 1980, Hawk the Slayer, un fantasy ambientato in un medioevo cupo e tenebroso, di epoca non definibile, in cui un gruppo di avventurieri protegge un convento di monache da un sovrano malvagio (interpretato da Jack Palance) assistito da una strega.
    Anche i “buoni” aiutano e salvano le monache facendosi aiutare da un’altra strega.
    Insomma sembra che lì Gesù non sia mai passato, altro che fermatosi ad Eboli! 😉
    Idem diversi film sul ciclo di Artù, dove il sovrano “cristiano” alla fine si trova sballottolato tra le magie di Merlino e Morgana, e dove Dio non c’è.
    In uno di questi film Artù si rivolge sia a Dio che alla “dea”, secondo un motivo femminista che ha stancato.
    La “dea” che sarebbe la divinità dei Britanni, rigorosamente NON romanizzati e superficialmente cristianizzati, e tratto da Le Nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley.
    Sempre in cotanto “capolavoro” di depressione all’invocazione di Artù davanti ad un altare cattolico, al momento dell’invasione juto-anglo-sassone, Dio non risponde, mentre la “dea” risponde manifestandosi in tutta la sua luminosità….
    Disgusting, mi viene da rispondere!

    • Francesco scrive:

      sarebbe più corretto dire “pagano” … in effetti nella cultura inglese “moderna” c’è una vena di feroce e laido anti-cristianesimo, anche se capiscono così poco che azzannano un misero fantoccio

      non per niente uno dei volti del Male Assoluto, il femminismo, è roba loro

      però c’è anche altra gente, che ha scritto roba buona

      sui film, invece, direi che il controllo è ferreo

      • mirkhond scrive:

        Mi sa che ci sia da rifare tutto da capo nella rievangelizzazone dell’Inghilterra!

      • Miguel Martinez scrive:

        Lasciamo perdere elementi caricaturali… se dovessi definire la cultura italiana scegliendo qualche film idiota, sarei messo male.

        Se vogliamo identificare dei punti nella cultura anglosassone, direi che c’è un minor grado di astrazione: meno “ideologia” calata sulla realtà, meno premesse indiscutibili cui obblighiamo il mondo circostante a obbedire.

        Ora, la realtà può essere, da una parte, quella tecnica ed economica; all’opposto, la realtà è la natura, l’eternità-nel-presente, la meraviglia di essere vivi.

        Nei due casi opposti, c’è un elemento di trasformazione, che può essere quella tecnologica o al contrario il ciclo della natura.

        Ma la cosa fondamentale, che sfugge a tutti gli ottusi del mondo, è che simili quadri generali, simili “culture”, esprimono solo una potenza, che può prendere forme opposte, in radicale conflitto tra di loro.

        Io credo che esista in qualche misura uno “spirito italiano”, vagamente definibile; ma a tale spirito partecipano sia i miei peggiori nemici che i miei migliori amici.

        • mirkhond scrive:

          Miguel, perdonami se sono particolarmente ottuso, ma da non anglosassone riesco solo vagamente a percepire quello spirito positivo di quella cultura, di cui tu dall’interno, cogli aspetti ed essenza che a noi sfuggiranno sempre.
          Almeno a me…..

          • mirkhond scrive:

            Capisco l’amore per la natura, più forte e sentito nelle civiltà che per prime hanno avviato l’industrializzazione, come Gran Bretagna e Germania.
            Ma il fantasy e quegli aspetti magico-pagani che, emergono in tanta cinematografia anglosassone, proprio li sento profondamente estranei al mio sentire.
            Ed ho una sorella patita per il fantasy anglosassone, e che per anni mi ha costretto a sorbirmi!

          • Peucezio scrive:

            Io invece dal canto mio l’amore per la natura non lo capisco proprio e credo connoti antropologicamente il “barbaro” rispetto a noi mediterranei, calati da millenni nella polis.

  363. mirkhond scrive:

    Oppure ricordo ancora una puntata di una serie inglese sul celebre (e rielaborato a seconda delle mode) Robin Hood.
    Nella puntata Robin, libera Mariann dal convento dove era stata monacata a forza (ovviamente!) e la porta nella mitica Foresta di Sherwood, dove i due si sposano in mezzo al bosco, con un rito PAGANO celebrato da uno sciamano/druido coperto di pelli e con una testa di cervo con tanto di corna a palchi sul capo!
    Insomma Cristo pare che si sia fermato a Calais! 🙂

    • Francesco scrive:

      mi sa che ti mancano molti film francesi … o anche italiani

      c’è chi lavora con impegno per cancellarlo, dalla cultura, dallo spettacolo, dal mondo

      ma noi si prega e li si frega!

      😀

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Più semplicemente, sembra che stiano venendo fatti tutti gli sforzi possibili per dimenticare la cristianità nelle Isole Britanniche. Il sacrilegio peggiore è la paganizzazione della storia irlandese, quando gli irlandesi convertirono mezza Europa…

      • Francesco scrive:

        e si faccia qualche convegno sui grandi santi missionari irlandesi!

        senza neppure dire perchè, basta che li si faccia bene e parleranno da soli

  364. mirkhond scrive:

    I film francesi sono odiosi in un altro senso.
    Tipo considerare il cattolico un “ruffiano” al servizio di una potenza “straniera” (il biekiSSimo Vatikano naturalmente).
    Vedasi i filmacci contro la Vandea o uno con l’ex coppia Vincent Cassel-Monica Bellucci, dove i Cattolici sono una massoneria satanika che si raduna in una chiesa cupa e tenebrosa per…vendere la Francia al Vatikano.
    E il loro capo, il nobile interpretato da Vincent Cassel stupra la sua stessa sorella, Marianna (simbolo della Francia) che porta una camicia con i gigli borbonici.
    Marianna invece sarà salvata dal protagonista buono, un ingegnere ovviamente illuminista che con citazioni ad mentulam della Bibbia, di Geremia in particolare, e inviato da Luigi XV per investigare in una remota regione della Francia profonda, infestata dai licantropi, sconfigge e uccide i malvagi kattoliken, e poi con la sua bella fugge in America!
    Un vero schifo!

  365. habsburgicus scrive:

    io non darei particolare importanza ai film…sarà che non mi piacciono, tranne i “classici” western/war/antiquity/espionage dei ’50 e ’60 massimo primissimi ’70 (e, in tal caso, non mi importa nulla di una loro possibile “ideologia” bensì mi interessa solo la loro bellezza….non guardo certo un film per apprendere le cose..ma per svagarmi ! non per nulla i film che mi piacciono di più sono quelli del sommo Totò e quelli di Franco e Ciccio !)
    del resto si sa che coloro che controllano la cinematografia hanno un’ideologia anti-cattolica e massonica (per dire il minimo)..dunque non solo non mi stupisco che sia così ma mi stupirei tantissimo se ci fosse qualcosa di ideologicamente buono in un film qualsivoglia ! (tranne “Storia cinese”, un raro attacco pro-cattolico alla Cina rossa, molto prima di Nixon 😀 e, i film sotto controllo vaticano, diretto o indiretto, nella Spagna nazionale sino a c.a 1960 e talvolta pure in Italia sino al 1943..nel dopoguerra di solito no, era il PCI a comandare in quel campo non la DC..che se ne strafregava ed è uno dei suoi tanti demeriti)
    una volta ammesso ciò, basta fregarsene..a meno che uno voglia fari una dissertazione sulk come gli avversari del Cristianesimo abbiano ormai in mano tutta la cultura inclusa la “cultura”, gramscianamente (e ciò da decenni ! forse ora in modo più strafottente)…ciò è già stato fatto, è tristissimo (ancorché interessante), ma è altro
    per conoscere l’essenza di un popolo i film, in primis quelli hollywoodiani post-1970, sono addirittura fuorvianti….
    dunque guardane meno 😀

    • PinoMamet scrive:

      Franco e Ciccio erano due grandi artisti, probabilmente a insaputa loro (e di registi-produttori, anche se poi sono stati recuperati dal cinema “colto”).

      Ma anche nei loro filmacci, si passano minuti e minuti di robaccia, dettato da copioni risibili (battute stiracchiate, gag rifatte) e dalle aspettative del pubblico (“Cicciuzzo”, Franco che muove i capelli e fa le smorfie), e poi all’improvviso si scopre qualche perla che vale il film.

    • Francesco scrive:

      ho visto alcuni bei film con una forte ispirazione cristiana, anche recenti, a ripensarci

      o forse sono ridotto ad accontentarmi

      • PinoMamet scrive:

        Credo che ci siano diversi film, anche americani, a evidente ispirazione cristiana
        (e non è neppure detto che siano opera di cristiani anagraficamente: un esempio può essere The Wrestler)

      • PinoMamet scrive:

        Anche la filmografia dell’ultimo Clint Eastwood è molto, e dichiaratamente, cristiana:
        sia Million dollar baby (capolavoro) che Gran Torino.

        • mirkhond scrive:

          Ispirazione protestante.

          • Francesco scrive:

            Gran Torino è più cattolico del Papa regnante, mi sa

            Million dollar baby devo vederlo tutto ma sono allergico al tema dell’eutanasia

          • mirkhond scrive:

            Cosa ci sia di cattolico negli Stati Uniti, devo ancora capirlo…….

          • Francesco scrive:

            x il Duca

            Italiani, polacchi, irlandesi, spagnoli e francesi superstiti, latinos a carrettate

            il Papa (proprio adesso)

            400 vescovi

            ecco, giusto toglierei le università, orami irremidiabilmente corrotte dal pensiero liberal

            😀

          • PinoMamet scrive:

            Il protagonista di Million dollar baby è un irlandese cattolico che va a messa (anche se litiga col prete… altrimenti non sarebbe cattolico, né irlandese 😉 )

            Francé:
            guardalo! è l’unico film “sull’eutanasia” che mi sia piaciuto, e molto;
            è anche un gran film sulla boxe.
            Io avevo le tue stesse perplessità, prima di vederlo .

          • PinoMamet scrive:

            “Italiani, polacchi, irlandesi, spagnoli e francesi superstiti, latinos a carrettate”

            negli USA una delle americane più americane che ho conosciuto;
            proprio la tipica americana con il papà pilota militare (giuro) e la casetta per le vacanze in Kentucky in campagna, proprio l’americana dei telefilm, rara avis nell’ambiente universitario di ricercatori stranieri frequentato dal mio amico;

            era una cattolica di antica origine (tra le altre) francese, molto affascinata dall’Europa.

            Mi disse di essere “french catholic”.

          • mirkhond scrive:

            Un sacerdote statunitense, già ashkenzaita convertito al Cattolicesimo, quando era parroco in Texas, veniva accusato dai suoi parrocchiani di essere COMUNISTA solo perché predicava il Verbo di Dio CONTRO lo spirito turbocapitalistico individualista, che costituisce l’anima statunitense.
            Un’anima PROTESTANTE che ha finito per contagiare i milioni di cattolici statunitensi….

  366. mirkhond scrive:

    Riguardo agli aspetti caricaturali di una cultura.

    Miguel naturalmente quando pensa ad una civiltà, quella anglosassone in particolar modo, pensa con una logica da cultura alta, derivatagli dalla sua elevatissima conoscenza e verosimilmente dal suo vissuto famigliare matrilineare.
    Però ciò che lui definisce “caricaturale”, spesso è il MODO in cui una cultura si diffonde tra le masse.
    Che hanno bisogno di messaggi, trame, intrecci, narrazioni che siano le più facilmente comprensibili e accessibili ad un uditorio MONDIALE, secondo i desiderata di una civiltà come quella anglosassone, oggi dominante nel mondo.
    E dunque tale veicolo dev’essere naturalmente banalizzato, ma è proprio tale banalizzazione che giunge ai più che a tale cultura sono estranei.
    Dunque e normalissimo che Miguel e Mirkhond vedano la cultura anglosassone da prospettive differenti e distanti anni luce.
    Miguel perché è DENTRO tale cultura e lo è ai MASSIMI LIVELLI.
    Mirkhond invece è un ignorante e per lo più ESTRANEO a tale civiltà, e che gli è giunta attraverso le modalità scolastiche e cinematografiche.
    Che hanno contribuito fin dalla sua infanzia a scatenargli una forte AVVERSIONE per il mondo anglosassone.
    E ciò ancora una volta mi dimostra come il nostro vissuto personale, famigliare, sociale, culturale, idealistico, religioso, geografico, climatico e anche etnico, proprio per le sue variabilità determinino spesso difficoltà o addirittura totale incomprensioni tra soggetti comunicanti.

    • Miguel Martinez scrive:

      Tu hai ragione a sottolineare l’importanza della diversità di esperienze.

      Ma pensiamo che le due realtà che presenti sono entrambe vere.

      Tante volte ho citato la frase, “l’Inghilterra è stata la prima vittima dell’impero britannico”. Che semplifica il concetto che voglio esprimere.

      Ora, io riesco a capire, e condivido pienamente, la tua avversione per “l’Impero Britannico” (che per estensione può significare anche quello statunitense).

      Perché tu non vuoi reciprocare, condividendo qualcosa del mio amore per “l’Inghilterra”?

      • Miguel Martinez scrive:

        Se hai seguito con tanta pazienza le cose che ho scritto in questi anni, avrai visto che c’è un punto fondamentale, che conta molto di più delle singole simpatie o antipatie storiche o politiche.

        E’ questa idea che in tutte le cose, le idee, i nomi, c’è una possibilità positiva e negativa.

        Io ritengo che Firenze sia uno dei posti peggiori del mondo. Se la guardiamo come la città dei signori che usano le ossa degli avi come appendiabiti per stracci di lusso.

        Io ritengo anche che Firenze sia un luogo straordinario. Se la guardiamo dal punto di vista del popolo minuto e dei vicoli.

        Eppure i motivi per cui Firenze è bene sono molto simili a quelli per cui è male.

        Dante – per dirla in breve – lo considero uno dei nostri 🙂

        Lo considera uno dei “suoi” anche il nostro Sindaco, che in Palazzo Vecchio ha fatto mettere una sagoma con gli abiti di Dante, ma un buco al posto della faccia, dove i turisti cinesi mettono la loro testa per farsi la foto.

        Ecco il senso della frase di Wendell Berry:

        There are no unsacred places;
        there are only sacred places
        and desecrated places.

        “Non ci sono luoghi non sacri;
        ci sono solo luoghi sacri
        e luoghi dissacrati.”

        Se capisci questo, capirai perché non sono contrario in principio alle generalizzazioni etniche: esistono davvero uno “spirito inglese”, uno “spirito toscano”, uno “spirito pugliese” magari (anche se non ne so molto).

        Ma il bene e il male sta dentro ciascuno di questi spiriti.

        E siccome la vita è breve, non dobbiamo perdere tempo a cercare il lato negativo di ciascuno spirito (e tu stesso tante volte hai parlato degli aspetti negativi della cultura pugliese).

        Dobbiamo cercare subito, e con la massima urgenza, di far emergere lo spirito positivo.

        • Peucezio scrive:

          Come non condividere?

          Eppure io continuo a coltivare il sospetto che lo stato d’eccezione esista, che, in mezzo a centinaia, migliaia di popoli, ci siano pochi non-popoli.

          Che non sono gli anglosassoni in sé, perché l’Inghilterra (il resto è nato da lì) è una stratificazione composita. Forse sono quel piccolo gruppo di germani (angli, sassoni, juti, frisoni) emigrato nel V secolo, forse solo una parte di loro.

          Ovviamente, prima ancora dell’anglosassone, penso a un altro non-popolo, scaturigine di tutti i danni ai popoli, e l’amico Pino non me ne vorrà…

        • PinoMamet scrive:

          In realtà io penso che l’Inghilterra debba meno, tra tutti, proprio ai popoli da cui ha preso il nome, gli Angli e i Sassoni (e Juti Frisoni ecc.).

          Del resto, hanno dato il nome solo all’Inghilterra, che è una parte dell’isola maggiore dell’arcipelago britannico (e forse, contando anche l’Irlanda, neppure la maggioranza assoluta del territorio).

          Mi pare che quelli che noi chiamiamo “gli inglesi”, che poi vuol dire nell’uso italiano i britannici, debbano molto di più alla sensibilità celtica;

          che sputtanata e fraintesa in vari modi, dal Settecento in poi, è comunque qualcosa di molto distante da quella germanica
          (qualunque cosa ne pensasse quel ignorante di Bossi e i suoi emuli semi-colti, che è anche peggio).

          Suggestioni, in parte dalla Dea Bianca del divulgatore-sputtanatore-inventore Graves:

          l’Inghilterra è una Motherland, e non un Vaterland; è spesso governata da Regine, che corrispondono ai periodi più tipici, floridi e fecondi del tempo inglese;

          ha un un folclore agricolo, fantasioso e “cozy” più che cupo, tragico e tetro…

          • mirkhond scrive:

            “cozy” nel senso di ….cozzalo? 🙂

          • PinoMamet scrive:

            Beh, avrai già guardato sul dizionario (se non la conoscevi già) e avrai una definizione migliore della mia, ma mi pare una parola tipicamente inglese, che in italiano non saprei come rendere, e che descrive, a quello che ho capito, l’ambiente di calore famigliare, molto semplice e alla buona ma anche accogliente;

            una qualità ricercata nelle vecchie case britanniche, che invece gli italiani non è che non abbiano (anche gli italiani, come tutti, hanno in maggioranza piccole dimore accoglienti e non pretenziose) ma che non ricercano , con un certo stupore degli inglesi costì residenti…

          • PinoMamet scrive:

            Per esempio:
            casa mia è molto cozy , il Vittoriale di D’Annunzio è il contrario della coziness
            (come anche moltissime case che appaiono nelle riviste di arredamento italiane, che sono belle… da guardare 😉 )

  367. habsburgicus scrive:

    l’unica cosa, di colto (e non di svago), a cui possono servire i film, è farci capire il mutamento delle ideologie dominanti e dei tabù non scritti 😀
    nel film capolavoro “Intrigo Internazionale”, ambientato in un’America vera, classica (anni luce distante da quella d’oggi), con Cary Grant (mi pare, ma lo ripeto, rispetto a tutti qui mi intendo poco di film), Eva Marie Saint e il capo della CIA che sembra l’allora Re di Svezia 😀 NON SI VEDE un negro..neppure fra i facchini della stazione di partenza..neppure alla stazione di Chicago…mai
    oggi, dovunque c’é il nero “d’ordinanza”, è di moda così
    intelligenti pauca 😀

    • PinoMamet scrive:

      Beh, allora non so se quella fosse un’ “America vera”, Habs, visto che i negri in effetti esistevano 😉

      però è vero quello che dici: in effetti, i film ci mostrano anche il cambiamento in queste ideologie.

      Per esempio ho visto l’ultimo film sulla Seconda guerra mondiale, come se chiama, quello con Brad Pitt che fa un (credibile) carrista americano germanofono;
      beh, il nero ce l’hanno dovuto infilare comunque, nella figura di un attendente di un comandante.
      Non storicamente inaccurato, ma viene in effetti da pensare che sia stato inserito solo per non scontentare nessuno.

      (Diversi i casi dei film- bruttini- sugli aviatori neri della Seconda Guerra, pensati per sanare un’ingiustizia storica: chi li ricorda? ma che non vanno molto altro questo scopo sociale dichiarato).

  368. mirkhond scrive:

    “per conoscere l’essenza di un popolo i film, in primis quelli hollywoodiani post-1970, sono addirittura fuorvianti….”

    Non ne sarei così sicuro, almeno per l’oggi.

  369. mirkhond scrive:

    Quando ero ragazzino Cary Grant mi stava sul cazzo, da sembrarmi falso pure come statunitense.
    Poi scoprii che era inglese….. 🙂

  370. mirkhond scrive:

    La fortuna del mondo anglosassone sta nella sua capacità di sapersi vendere, di sapersi ben pubblicizzare.
    Il segreto sta in un linguaggio accessibile e in trame e dialoghi scorrevoli e comprensibili ad un pubblico di qualsiasi ceto e cultura.
    Ciò non toglie che pur presentando questo grande merito, sia una cultura che mi sta sul cazzo……

  371. PinoMamet scrive:

    Da Stevenson, “The beach of Falesà”

    “I’m stuck here, I fancy. I don’t like to leave the kids, you see: and – there’s no use talking – they’re better here than what they would be in a white man’s country, though Ben took the eldest up to Auckland, where he’s being schooled with the best. But what bothers me is the girls. They’re only half-castes, of course; I know that as well as you do, and there’s nobody thinks less of half-castes than I do; but they’re mine, and about all I’ve got. I can’t reconcile my mind to their taking up with Kanakas, and I’d like to know where I’m to find the whites?”

    Il protagonista è un mercante bianco nella Polinesia colonizzata dagli europei (un’isola inglese, dove ci sono due missionari, uno protestante e uno cattolico francese, in rapporti sostanzialmente cordiali).

    Stevenson fa un ritratto credo abbastanza realistico di un mercante europeo, che si autodefinisce “non un gentleman” e finisce per cacciare dall’isola degli altri inglesi peggiori di lui, e sposare una donna polinesiana (“kanaka”).

    Per queste narrative “coloniali” fu anche criticato, proprio perché troppo realistiche, anche nel linguaggio che ha le scorciatoie e i gergalismi che siamo abituati ad attribuire all'”americano”.

  372. mirkhond scrive:

    Perché tu non vuoi reciprocare, condividendo qualcosa del mio amore per “l’Inghilterra”?

    Perché mi è estranea.
    Fosse diventata un paese latinofono, fosse rimasta cattolica, forse qualcosa potrei anche condividerla.
    Ma quello che l’Inghilterra è divenuta dal XVI secolo in poi mi è estraneo.
    E così che Mirkhond si giocò definitivamente l’amicizia del buon Miguel…. 🙂

    • PinoMamet scrive:

      Vabbè Mi’, ma allora praticamente ti estraneo tutto il mondo, che non sia latino e cattolico…
      (e anche in quello latino e cattolico non è che ti piaccia proprio tutto 😉 )

      qui, Mi’, non si tratta di nobiltà d’animo o capacità di cogliere il bene ovunque, come scrivi più sotto:
      come se non parlare una lingua latina sia di per sè un “male”, per cui il bene possa esservi trovato col lanternino solo da una persona molto buona…

      si tratta semplicemente di considerare che, beh, il mondo è grande, ed è bello perchè è vario.

      • mirkhond scrive:

        Una varietà minacciata dall’anglosassoniglobalizzazione!
        Ho passato una vita a difendermi da star trek, saranno famosi, fantasy e telefilm waspoidi che hanno provocato in me un fortissimo rigetto di quella cultura.
        Certamente non amo solo ciò che è latino-cattolico.
        Il mio cuore religioso è piuttosto in Oriente, nell’Ortodossia Cristiana e nella Chiesa delle origini.
        Il mondo del mio cuore è SEMITICO.
        Però, comunque l’anglobalità in tutto questo è una presenza oscura e ostile…..

      • PinoMamet scrive:

        Ma no, che esagerato;
        è oscura e ostile perché tu la vedi così.

        In effetti il mondo culturale di lingua inglese è pieno di cose gradevoli e intelligenti-
        che nessuno ti obbliga a conoscere o a farti piacere, naturalmente, ma che non meritano una condanna a priori solo perché non ti piaceva Star Trek, su…

        • mirkhond scrive:

          Non mi piacevano e piacciono tantissime altre cose.
          La mia psicoterapeuta mi chiese cosa mi piacesse degli Stati Uniti.
          – I paesaggi, solo i paesaggi –

          Le ho risposto.

        • PinoMamet scrive:

          Beh ce n’è un sacco di paesaggi, e con pochissima gente dentro.
          In effetti sono un posto perfetto per chi voglia isolarsi, e mentre a Firenze o a Roma hai la certezza di imbatterti in statunitensi, e del tipo peggiore, non è affatto detto che la stessa cosa ti accada nelle foreste del Maine…

  373. mirkhond scrive:

    L’Inghilterra che conosco io è quella di film, telefilm e romanzi, che mi stanno più o meno tutti sulle balle.
    Tu invece, venendo da QUEL mondo e conoscendolo nella sua cultura ALTA, ne avrai sempre un’immagine più positiva, Miguel…

    Per non parlare di quel clima plumbeo, cupo, nebbioso, in cui piove pure a Ferragosto!

  374. mirkhond scrive:

    “Se capisci questo, capirai perché non sono contrario in principio alle generalizzazioni etniche: esistono davvero uno “spirito inglese”, uno “spirito toscano”, uno “spirito pugliese” magari (anche se non ne so molto).

    Ma il bene e il male sta dentro ciascuno di questi spiriti.

    E siccome la vita è breve, non dobbiamo perdere tempo a cercare il lato negativo di ciascuno spirito (e tu stesso tante volte hai parlato degli aspetti negativi della cultura pugliese).

    Dobbiamo cercare subito, e con la massima urgenza, di far emergere lo spirito positivo.”

    Ciò che dici dimostra la nobiltà e la superiorità del tuo animo, quella capacità davvero cristiana (anche se tu non ci credi) di cogliere il bene dovunque, anche dove c’è il male.
    Io purtroppo ho una prospettiva differente, piena di rancori, astii, personali e culturali.
    Che non sono una cosa buona.
    Ma che, in un certo modo, mi permettono di stare in piedi di fronte allo schifo che vedo.
    Confido in Dio proprio perché consapevole di questa mia grave imperfezione.
    Al massimo, per tornare alla tua riflessione, posso stimare singole personalità anglosassoni.
    Ma l’avversione generale rimane perché ho passato anni a cercare di difendermene, e pagando ovviamente l’inevitabile prezzo della solitudine.

    • PinoMamet scrive:

      “Io purtroppo ho una prospettiva differente, piena di rancori, astii, personali e culturali.”

      Va bene Mi’, e non sarebbe ora di smettere ?

      Sui rancori personali non posso dire niente;
      ma quelli culturali, mi sembrano davvero assurdi.

  375. mirkhond scrive:

    Sembrano assurdi nella misura in cui non si condividono.
    Avendo passato anni a difendermi dall’invadenza di una cultura che non mi piace, ho dovuto accettare la solitudine di un animo che non ha pace…
    Sono roso da un demone di scontentezza fin da quando ho cominciato ad avere un senso storico.
    La pace che cerco non la trovo nella cultura waspoide!
    Questo senza voler inneggiare a estremismi stile isis o terrorismi sanguinosi quanto inutili.
    La mia è una lotta esclusivamente INTERIORE e SOLITARIA.

    • PinoMamet scrive:

      “La pace che cerco non la trovo nella cultura waspoide!”

      Scusami se insisto, ma chi dice che in una cultura devi trovarci, addirittura, la pace interiore??
      Non credo che le culture servano a quello.

      Forse la preghiera o la meditazione, non so, ma certo non “fare il tifo” per una cultura anzichè l’altra.

  376. mirkhond scrive:

    E NON VIOLENTA, che non potrei vivere col rimorso di aver sparso sangue umano……

  377. mirkhond scrive:

    Chi è sostanzialmente CONTENTO di vivere nella cultura globalizzata a base wasp, non potrà mai comprendere chi proprio NON CI RIESCE a condividere tale contentezza di vivere nel migliore dei mondi possibili….
    La cultura anglosassone PIACE, ed in questo più che nell’atomica sta il segreto della sua forza…..

    • Miguel Martinez scrive:

      Ma quando capirai che non è una “cultura Wasp”, ma la cultura del flusso globale, della quantità contro la qualità?

      Del cristianesimo, condivido lo splendido mito di Satana.

      Cioè l’idea che un essere che rappresenta il bene al massimo grado riveli la propria ambiguità; e che il male sia potenzialmente ovunque lui operi, magari anche tra i migliori.

    • PinoMamet scrive:

      Onestamente non la penso così.

      Non credo che ci siano culture in blocco “belle” o “brutte”. Altrimenti tutti saremmo d’accordo, sceglieremmo la più bella e via.

      Credo che ci siano aspetti che piacciono a uno e aspetti che piacciono a un altro.

      Io odio i film o telefilm americani con i college o le scuole di studenti cattivissimi che si fanno i dispetti e si dividono tra “fighi”, “sfigati”, “sportivi” e così via.
      Mi fanno proprio cagare.

      Ma, è la “cultura anglosassone”? No, sono dei telefilm di merda che descrivono (spero esagerando) una realtà che trovo alienante.

      Capisco che infastidisca il fatto che, volenti o nolenti, finiscono per imporre il loro modello.
      A me infastidisce molto (e lo ho scritto numerose volte, anche). Però bisogna anche vederli dall’alto:
      probabilmente là hanno questo tipo di problemi con le scuole, non è un buon motivo per imitarli (proprio il contrario) ma è buono a sapersi.

      E non toglie che Shakespeare, in originale, sia bello (ma tradotto da De Filippo meglio), e che la cultura celtica, sputtanata da milioni di volgarizzatori in lingua inglese, sia tutt’altro che tenebrosa;
      perché negare queste cose, solo perché una serie TV ci dà fastidio?

  378. mirkhond scrive:

    Il bene e il male sono mescolati nell’uomo.
    Come anche che la cultura di matrice wasp è alla testa della globalizzazione.

  379. MOI scrive:

    Dunque, secondo Mr Blondy :

    La Lobby Sionista contemporaneamente ci ipnotizza con le storielle sulla Shoah e ci vuol fare il Blending Out genetico e culturale perché siamo troppo AntiSemiti ? … Per stare più tranquilli da diasporati vogliono riempirci di quelle stesse serpi in seno mujahiddin che si allevano in Israele ? E che da quasi 70 anni non riescono a sbarazzarsene apposta per averne paura da doversene difendere ?

    … Qualcosa NON torna 😉 !

  380. MOI scrive:

    IN TOPIC !

    La Mecca … incredibile !

    Si sono ammazzati in di più fra di loro nella calca per vedere la Kaaba che non per la caduta della gru di Bin Laden :

    http://www.repubblica.it/esteri/2015/09/24/news/arabia_saudita_100_pellegrini_uccisi_e_390_feriti_nella_calca_a_mina-123564814/

  381. mirkhond scrive:

    Questi incidenti non sono rari alla Mecca.
    Credo che non sappiano gestire bene il flusso dei pellegrini…..

  382. MOI scrive:

    OT della Serata, impegnandomi a NON farne altri perché sennòla gente fugge via … riflessione CattoNostalgicoPreConciliare 😉 sulla Deriva Frangistana

    PERVERSIONE PER TUTTI: LA NUOVA ”RELIGIONE” CHE CI STA DISTRUGGENDO

    Titolo originale: Vita, famiglia e società: tra bioetica e Dottrina Sociale della Chiesa
    Fonte: Osservatorio Van Thuân, 10/09/2015 (n.615)
    Pubblicato su BastaBugie n. 420

    I tre modi di agire della cultura della morte e i tre modi di opporsi per far trionfare la cultura della vita

    di Stefano Fontana

    Cosa sta avvenendo? A mio avviso si sta compiendo una completa istituzionalizzazione della perversione. Non do a questo termine un significato primariamente morale, anche se il suo fine ultimo è certamente morale, di pervertimento della coscienza umana oltre che dei costumi. Vi assegno un significato primario di tipo metafisico. La perversione è il rifiuto della versione corretta delle cose, il rifiuto del loro ordine e del loro senso e la celebrazione del loro dis-ordine e del loro contro-senso.
    La perversione morale è sempre esistita. Ma oggi si assiste ad un fatto radicalmente nuovo. Come racconta Dostoevski ne I Démoni, la perversione deve diventare un diritto, il “diritto al disonore”. La perversione viene così programmata, elargita, esigita, rimborsata fiscalmente.
    Ma non è finita lì. La nota sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti che ha obbligato gli Stati dell’Unione a riconoscere per legge il matrimonio omosessuale ha non solo contraddetto i principi non negoziabili, ma ha dichiarato non negoziabili i principi opposti a quelli della legge naturale. Non solo si può non attenersi alla legge naturale, ma si deve. Diventa illecito attenervisi. Dopo quella sentenza gli Stati americani sono obbligati a istituzionalizzare la perversione. Oggi simo davanti a questo salto di qualità.
    In Francia La legge Taubira ha riconosciuto i matrimoni omosessuali, ma i suoi sostenitori dicono che loro obiettivo ultimo è farne un principio costituzionale. La perversione costituzionalizzata.
    Anche per l’aborto è così. Che siamo passati dai “casi eccezionali” all’aborto di massa non fa più notizia, ma si vuole che il diritto all’aborto entri nel dettato costituzionale affinché da quel momento tutti debbano collaborarvi. Dall’aborto come eccezione all’aborto come diritto. Punto e basta. Non deve essere più chi abortisce che si deve giustificare davanti alla legge, ma chi vorrebbe impedirlo.
    Il gender è già un fatto ampiamente istituzionalizzato che procede automaticamente per la collusione sistemica tra pubblica amministrazione, ordini professionali, associazionismo LGBT, gruppi economici, media di sistema. E’ in atto una macchina. Ma lo scopo ultimo sarà anche qui la sua costituzionalizzazione. Si arriverà a sostituire l’articolo 29 della Costituzione prevedendo una famiglia asessuata, la cui definizione sessuale sarà lasciata ai soggetti interessati. La filiazione di desiderio e non più genealogica a quel punto sarà pienamente normale e tutti dovranno – dovranno! – collaborarvi. La sentenza della Consulta italiana sul diritto all’eterologa già prefigura tutto ciò.
    Arriveremo, vi chiederete, anche a costituzionalizzare l’incesto? Anche a costituzionalizzare il commercio dei bambini e l’utero in affitto? Questo non lo so. Mi limito a far mio quanto scritto da Michel Pinton su Liberté Politique: «Guardiamoci bene dal pensare che, per quanto forte essa sia già, la nuova religione sia arrivata alla fine del suo sviluppo. Alcune conseguenze del suo dogma centrale si sono mostrate trent’anni dopo la sua nascita, come l’uguaglianza di tutte le forme di sessualità. Molte altre sono ancora sconosciute».

    A) LA RADICALITÀ DELLA DISPUTA
    Se il quadro che ho descritto è, almeno sommariamente, realista, la questione della vita e della famiglia assume oggi delle caratteristiche assolutamente radicali. Il nostro compito è di rapportarci con questa radicalità, collocando la disputa al suo giusto livello.
    Tale radicalità ha le seguenti caratteristiche principali.

    1) LA LOTTA È RELIGIOSA
    Innanzitutto bisogna capire che si tratta di una minaccia che ha la stessa assolutezza di una nuova religione. Non ne coglieremmo realmente la portata pensando che sia solo una minaccia politica, culturale o etica. Si tratta di una nuova fede religiosa, che ha la stessa assolutezza della fede cattolica. Non ci sono argomenti razionali né osservazioni di fatto da portare per approvare il matrimonio omosessuale. E’ una fede, il cui dogma principale è che il corpo è uno strumento a disposizione dello spirito e delle sue bizzarrie. Questa religione ha avuto inizio con la contraccezione chimica per poi dispiegarsi fino all’aborto, all’eutanasia, al gender, alla gestazione per procura.
    Per sovvertire un ordine delle cose occorre istituire un nuovo ordine. Per farlo occorre una assolutezza di tipo religioso. La lotta è da religione a religione. L’obiettivo da colpire ed eliminare è la religione cattolica. L’assolutezza religiosa del marxismo oggi è sostituita e radicalizzata dall’assolutezza religiosa di questo nuovo costruttivismo antropologico. Però l’obiettivo è lo stesso: corrompere la base naturale della religione cattolica per far sparire la religione cattolica. Scriveva Marx nella IV tesi su Feuerbach: «dopo che si è scoperto che la famiglia terrena è il segreto della sacra famiglia, è la prima che deve essere criticata teoricamente e sovvertita nella pratica».

    2) LA SECOLARIZZAZIONE È SEMPRE SECOLARISMO
    Che l’avversario abbia l’assolutezza di una religione significa che in questa lotta non si faranno prigionieri. E’ una lotta all’ultimo sangue. Adopero queste espressioni truculente per esprimere che il conflitto andrà fino in fondo e che la nuova religione non si arresterà a mezza strada. E infatti, finora, non si è mai fermata. Il demone della secolarizzazione è mai sazio. La di lui voracità non ha limiti.
    Sulla secolarizzazione ci siamo sbagliati. Qualcuno ha pensato che essa si potesse fermare allo stadio di secolarizzazione religiosa, ma poi è diventata secolarizzazione etica e poi ancora molto peggio. Sulla secolarizzazione ci siamo illusi. Pensate, per esempio, che Jacques Maritan pensava possibile una “fede democratica secolare”, animata dal cristianesimo non come confessione religiosa ma come produttore di civiltà, a carattere universale nella quale si potessero riconoscere uomini di diversa religione o filosofia di vita.
    A qualche decennio di distanza la secolarizzazione si è incaricata di ridicolizzare questa illusione. Maritain portava ad esempio la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dell’ONU, quell’ONU che ora è il principale pericolo per i diritti dell’uomo. Non esiste una secolarizzazione moderata, una laicità aperta, la secolarizzazione è sempre secolarismo e come tale non si sazia se non quando ha eliminato la religione.
    Leone XIII, nell’enciclica Divinum arcanum sapientiae sul matrimonio cristiano [vedi: http://w2.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_10021880_arcanum.html%5D rivendicava alla Chiesa l’originarietà e l’unicità della giurisdizione sul matrimonio. Il matrimonio doveva essere solo religioso. Poi gli Stati introdussero il matrimonio civile. Sana laicità, si poteva dire. Il matrimonio, infatti, è anche di ordine naturale. La cosa si sarebbe fermata lì. Ma non si è fermata lì perché l’ordine naturale non regge senza l’ordine soprannaturale (almeno dopo il peccato originale) e Leone XIII lo sapeva benissimo. Infatti poi gli Stati hanno introdotto il divorzio, poi il divorzio breve, poi le convivenze di fatto, quindi quelle tra omosessuali ed ora le famiglie di cinque persone. Sganciato il primo tappo, quello religioso, sono in seguito saltati tutti gli altri.
    Con buona pace di Taylor, che pensa possibile una laicità moderata, di Sarkozy, che pensava possibile una laicità aperta, la laicità non può non essere laicismo, come aveva ben previsto Padre Cornelio Fabro.

    3) SI PROCEDE PER PRINCIPI
    La terza caratteristica è che essendo una religione essa procede per principi. Se ripercorriamo le tappe dell’azione dei fautori della contraccezione, poi dei fautori del divorzio e poi dei fautori dell’aborto e quindi dei fautori del gender possiamo vedere che la lotta è sempre stata tra fautori dei principi (loro) e fautori del contenimento (noi). Simone Veil riteneva che l’aborto in Francia riguardasse solo casi eccezionali, che secondo lei, come lei stessa ha poi dichiarato, significava il pericolo di morte della madre. Ma poi l’aborto è stata un’altra cosa.
    Lionel Jospin, approvando i PaCs, riteneva, così come aveva dichiarato lui stesso, ridare slancio al matrimonio. Ma dai PaCs si è passati al matrimonio per tutti del governo Hollande. In Italia c’è ancora qualcuno che pensa che la legge Cirinnà riguarda i diritti dei gay, invece riguarda la filiazione omosessuale tramite l’eterologa e l’utero in affitto. La Cirinnà, si dice, non riguarda l’articolo 29, non ha niente a che fare con la famiglia, che rimane un punto di riferimento unico, ma con l’articolo 2, le aggregazioni sociali intermedie. E c’è qualcuno, come di recente l’onorevole Lupi, che ci crede. Loro non si sono mai accontentati delle tappe intermedie, perché procedono per principi. E procedono per principi perché rappresentano una religione.

    B) TRE PERCORSI DOVEROSI
    Oggi dobbiamo partire da qui. Abbiamo davanti una per-versione, questa perversione viene costituzionalizzata e quindi verrà punita la normalità, trattandosi di una ri-plasmazione dell’umano essa non può non chiamare in causa il religioso, nella forma dell’anti-religione. Qualsiasi approccio che non parta da qui è inadeguato. Ma oggi l’approccio degli uomini di Chiesa cattolici non parte da qui ed è quindi profondamente inadeguato. Se non ci collochiamo sullo stesso terreno di battaglia perderemo senz’altro.

    1) LA LOTTA A LIVELLO COSTITUZIONALE
    La prima cosa da fare è allora accettare di fare della questione una questione costituzionale. La battaglia deve farsi a livello di costituzione. In Italia la sentenza sull’eterologa ha messo in evidenza proprio questo. Come lottare contro l’eterologa se non ha livello costituzionale, dopo che la Corte ha sentenziato che il diritto all’eterologa è costituzionale? La repubblica Ceca, la Croazia hanno iniziato questa battaglia costituzionale. Prima lo faremo anche noi e meglio sarà. Tanto gli altri lo faranno senz’altro. Non si accontenteranno di vedere approvare leggi nonostante la costituzione, vorranno modificare la costituzione. Anche in America Latina avviene così.

    2) L’INTERA DOGMATICA CATTOLICA
    Se l’attacco è religioso, non possiamo usare solo le armi del diritto naturale o della morale naturale. Non sarebbe un livello adeguato. Come cattolici dobbiamo recuperare tutta la forza e la ricchezza della dogmatica cattolica, per goderne le ripercussioni anche a livello sociale e politico. Qui il compito è immane, perché gran parte della Chiesa ha storicizzato i dogmi, facendoli dipendere dalle condizioni sociali. Gran parte della Chiesa sostiene che dobbiamo guardare ai segni dei tempi piuttosto che ai dogmi della fede. Da gran parte delle cattedre di teologia si insegna che Dio si rivela nel mondo e non nella Chiesa.
    Solo in questo modo potremo recuperare la convinzione che la fede è conoscenza e non solo esperienza e che dalla fede risulta una visione d’insieme della società, un bene comune, e non solo atteggiamenti individuali di accompagnamento, accoglienza e misericordia senza verità. Se prendiamo il caso della legge sulla “Buona Scuola” vediamo come i cattolici si siano dimostrati sguarniti, appagati nelle loro esigenze dall’immissione in ruolo di alcuni precari, incapaci anche solo di pensare di avere qualcosa da dire in quanto cattolici su una tale questione.

    3) USCIRE DALLO STATO
    L’attacco, come abbiamo visto, è anche istituzionale. Se dovesse venire approvato il disegno di legge Fedeli, bisognerà fare obiezione di coscienza alla scuola come istituzione. Se la per-versione diventa istituzione, l’obiezione di coscienza va fatta non solo nei confronti della singola per-versione ma della istituzione che la fa propria e la moltiplica. Lo stesso si dica dell’amministrazione statale in quanto tale e delle istituzioni europee. Ci chiamino pure populisti. Dobbiamo prepararci ad un nuovo Non Expedit, a cui forse nessun Papa ci richiamerà più, ma a cui dovremmo spontaneamente attenerci se lo Stato dovesse far propria in toto – come sembra destinato ad essere – questa nuova religione anti-cattolica.

    —————-

    PS

    @ MIGUEL

    Satana è una “rielaborazione” Cristiana di un presunto (!) Prometeo Semitico-Mesopotamico pre-Monoteismo … mica un’ “invenzione” Cristiana, eh.

    • Miguel Martinez scrive:

      A parte l’evidente demagogia, il sindaco dal cognome straniero pone una domanda molto importante.

      Cioè, le Associazioni senza scopo di lucro lucrano sul lavoro che lo Stato non fa, perché preferisce spendere di meno pagando gente che a sua volta sfrutta il volontariato.

      E in effetti in questo caso,l’Imu dovrebbero pagarla.

  383. MOI scrive:

    … “Szumski” ?! … Ma è Magyaro?

    • MOI scrive:

      … ah, no : Polacco, probabilmente.

      “Sz” è digramma diffuso (anche) in Ungherese …

      • habsburgicus scrive:

        però cambia il valore fonetico..in ungherese “sz” rende la nostra “s”, in polacco sz rende “š” che in ungherese è resa da “s”
        Sárospátak, nel nord-est (centro protestante ai tempi) si pronuncia “sciaroscpatak” ed infatti in slovacco è “Šarišský Potok” (c’è la “š” in ambedue i casi)
        quel cognome (Szumski) in ucraino sarebbe reso Šums’kyj (c’era un commissario del popolo omonimo, fra i primi a essere purgato nei 1920′), in russo Šumski

  384. mirkhond scrive:

    Riguardo all’interessante excursus di Habsburgicus sul Cattolicesimo nel Baltico e in Scandinavia, mi permetto di aggiungere quanto letto su wikipedia, rispetto alle suore di Santa Brigida di Svezia.
    Il loro monastero principale, non fu soppresso inizialmente dal passaggio della nuova dinastia Vasa al luteranesimo nel 1527.
    Solo intorno al 1544 la pressione perché le monache aderissero al Luteranesimo si fece più forte, tanto da vedersi imporre un predicatore luterano.
    Le monache, pare che si tappassero le orecchie con le mani pur di non ascoltare gli sproloqui di un tale predicatore.
    Perfino dopo la conversione al luteranesimo della stessa badessa (che si sposò) in quello stesso periodo, le brigidine resistettero fino al 1595 quando infine il loro monastero fu soppresso, e il grosso delle monache superstiti si rifugiò in Polonia.

    • habsburgicus scrive:

      resistettero fino al 1595

      verissimo !
      ne parla con diffusione anche il citato Garstein…
      in realtà la Svezia subì almeno 2 riforme
      1°, quella di Gustaf Vasa nel 1527, quando ruppe con Roma ma cambiò il minimo (+1 bis, quella del 1544, quando rafforzò la decisione del 1527, la rese praticamente irrevocabile e cambiò qualcosa di più-ma non ancora tutto; volendo, se vi piace, potete chiamarla n° 2)
      2° (o 3°, vedi supra), quella del duca Carl, di tendenza calviniste e comunque fanaticamente anti-romano, 1in 1593-1595, che sfruttò a bella posta il fanatismo protestante da lui suscitato (di cui caddero vittime le povere monache tollerate pure da Gustaf I Vasa, 1523-1560 e da Erik XIV, 1560-1568, per non parlare del “quasi” filo-cattolico Johan III, 1568-1592 che nel 1576 introdusse una riformina pro-romana, un cambio liturgico in senso opposto cioè verso Roma [allora ritenuto insufficiente, chissà oggi], volendo chiamiamola 1.c, abolita nel 1593) con lo scopo neppure tanto recondito di usurpare il trono al nipote Sigismondo (figlio di Johan III), Re di Polonia dal 1587 al 1632, e cattolico devoto..obiettivo raggiunto nel 1598 (Sigismondo sconfitto a Stångebro), nel 1599 (usurpazione de facto, Carl assume il potere) e infine nel 1604 (usurpazione de iure, Carl diviene Carl IX) il che provocherà una querelle con i Vasa di Polonia finita solo il 3/5/1660 con la pace di Oliwa (presso Danziga)
      l’erudito Messenius (che, come ogni buon svedese colto dell’epoca, latinizzò il suo nome) rimpianse nelle sue opere il Cattolicesimo e ricordò i difensori intrepidi dell’antica fede..Gustaf II Adolf (1611-1632), figlio dell’usurpatore Carl IX [il 1° usurpatore dei tempi moderni, se togliamo l’Olanda 1581 ove però non si costituì subito una dinastia stabile], lo butterà in prigione, e mi pare sia morto in ceppi…le sue opere verranno pubblicate nel XVIII secolo, ma decattolicizzate e tuttora gli svedesi, se va bene, conoscono le sue persecuzioni “politiche” ma ne ignorano il retroterra “religioso”

      • habsburgicus scrive:

        P.S
        ciò distingue la riforma svedese da quella danese imposta in un solo atto (29/8/1536, Christian III), e di conseguenza da quella norvegese (1537) e da quella islandese, imposte dai danesi (in Norvegia con borbottii e poco altro, in Islanda con problemi sino alle note e tragiche vicende del 1550)

  385. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “è vero. Infatti, l’iconoclasi dell’Isis, che tanto scandalizza, ha una lunga tradizione nelle culture radicali e monoteiste in genere.

    Casomai, è interessante come questo si concilia con o nega la società dello spettacolo.”

    Non scandalizza l’iconoclastia in sé, ma i suoi effetti.
    Nella mentalità corrente contemporanea, almeno in Occidente, la sacralità delle immagini è sentita come inconcepibile, come monstrum, perché si ha un senso del tutto astratto della spiritualità. In questo senso c’è una consonanza profondissima fra la sensibilità dell’ISIS (che infatti è un fenomeno occidentale, l’Oriente è un’altra cosa e sta altrove) e quella dell’uomo occidentale medio contemporaneo.
    Solo che siccome nel frattempo le immaigni sono state sublimate in arte, la cosa cambia, perché la distruzione dell’arte scandalizza sì.
    Ma perché si disgiunge, non si capisce che il valore estetico e la potenza sacrale sono intimamente connesse (un uomo premoderno non si sognava di distinguere i due piani).

    Miguel, più in generale a volte ho l’impressione che tu non riesca a non farti condizionare da uno schema, per quanto intellettualmente ti è chiarissimo come stiano le cose.
    Mi riferisco allo schema Occidente vs ISIS (che pure sai benissimo in teoria che non vale).
    Per cui, per bisogna dissociarsi dalla demonizzazione dell’ISIS, per non identificarsi con le manie e i tic dell’Occidente, ma entrare in una logica altra. Come se il mondo antropologico e simbolico espresso dall’ISIS avesse qualcosa di “altro”. Pia illusione, che sotto sotto una parte di te coltiva.
    Sbaglio?

    • Miguel Martinez scrive:

      Riflessioni interessanti.

      Preciso però una cosa, semplificando:

      1) esistono decine di “culture”, mica solo “Occidente” e “Isis”.

      2) Tutte le culture interagiscono, e siccome l’Occidente è anche la tecnologia che tutti usano, la cultura occidentale è dappertutto (anche dentro di me).

      3) Però l’Occidente è la trasformazione in ideologia della grande accumulazione capitalistica che parte dal Settecento e che a mio avviso non deve molto alla Bibbia e nemmeno alla Riforma protestante (so che è una questione controversa, dico solo quello che penso io).

      L’Isis è la traduzione attuale di un filone di pensiero fortemente ideologico, che risale questo sì alla “distinzione monoteista”, a Mosè che fa annegare gli egizi, eccetera. E che richiede un forte rigore, un’autodisciplina costante che parte dal controllo del corpo.

      Totalmente d’accordo invece sul fatto che scandalizzi unicamente “l’offesa all’arte”, anzi all’Arte con la Maiuscola.

      • habsburgicus scrive:

        e che a mio avviso non deve molto alla Bibbia e nemmeno alla Riforma protestante (so che è una questione controversa, dico solo quello che penso io

        molto interessante….
        ti spiegheresti meglio ? (o, sarebbe l’optimum, perché non fai-quando avrai tempo-un post ad hoc sul tema ?)

        • Miguel Martinez scrive:

          Devo fare una noiosissima traduzione, per cui mi limito a qualche confusa riflessione sparsa…

          1) lo stato di diritto (premessa necessaria per il capitalismo e il liberalismo) nasce con la Magna Charta, senza il minimo accenno di protestantesimo

          2) la “democrazia” anglosassone è di ispirazione largamente medievale

          3) l’esproprio dei beni della Chiesa in Inghilterra, che ha creato tante fortune capitalistiche, non fu “protestante” ma assolutista

          4) non credo che il calvinismo abbia inciso molto sul ceto che ha fatto la Compagnia delle Indie, le colonie, la rivoluzione industriale, lo schiavismo; e certamente la grande espansione imperiale vittoriana era tutt’altro che calvinista

          • Miguel Martinez scrive:

            Aggiungo che il paese calvinista NON è l’Inghilterra, è la Scozia, la regione più povera, feudale, sfruttata e sfigata della costellazione “anglosassone”.

            Come negli Stati Uniti povertà e sopravvivenze contadine coincidono con le aree più fondamentaliste; il capitalismo si diffonde con la “laicità”.

            La guerra di secessione negli Stati Uniti fu largamente un conflitto tra un nord laico-capitalista e un sud calvinista-semifeudale.

            Ho sentito (ma non saprei documentare) che vi fu un processo analogo anche in Olanda, che divenne capitalista-imperialista nella misura in cui il calvinismo perse il controllo.

          • Miguel Martinez scrive:

            Credo che sulla questione “imperialismo anglosassone-calvinismo-modernità-capitalismo-mondo angloamericano” ci sia un grosso investimento emotivo da parte di alcuni.

            Dove una tipica contrapposizione dualistica si autoalimenta: “viva gli anglosassoni, che sono moderni e fanno i soldi e bei telefilm!” “abbasso gli anglosassoni, che sono privi di profondità, feroci sfruttatori capitalistici e antitradizionali!”

            Che si tratti dell’italiano autolesionista o dell’italiano rancoroso e xenofobo, si confermano a vicenda in una tesi che ha molto poco a che vedere con la realtà.

            • Miguel Martinez scrive:

              Che poi se uno volesse, potrebbe benissimo dire che il luogo di nascita,insieme, del capitalismo e dello stato moderno, sia Firenze. Ma questo confonderebbe le idee a chi volesse polemizzare su “protestanti” e “cattolici”, visto che Firenze oltretutto era guelfa.

          • Peucezio scrive:

            Tutte riflessioni di estremo interesse.
            In effetti è sempre importante ancorare le teorie ai dati, altrimenti si rischia un eccesso di astrazione.
            Ci rifletterò: è un tema che merita approfondimento.

          • Peucezio scrive:

            Un spunto: ci sarebbe da capire qual è lo specificum dell’Occidente, o se vuoi della modernità.
            Tu lo stai identificando, se ho ben capito, con il capitalismo e lo stato di diritto?
            A me viene in mente la dissoluzione dei rapporti organici con una sacralità che è immanente alla comunità: l’uomo occidentale identifica la religione con il problema esistenziale e ritiene entrambi di pertinenza squisitamente individuale e, laddove contempla la trascendenza, ci istituisce un rapporto privo di mediazioni.
            Si potrebbe osservare che ciò è conseguenza del capitalismo e della società industriale, ma se ci riferiamo, come tu fai, al capitalismo medievale, lo schema non funziona più.

            • Miguel Martinez scrive:

              Giusto.

              Ma forse a creare la “vita privata” è il denaro, che de-qualifica i rapporti con la comunità e li rende astratti.

              O forse non è nemmeno così: se guardiamo nel concreto la fascia calvinista autentica di un secolo fa – Sudafrica boera, Scozia, le montagne della West Virginia – abbiamo comunità contadine fortemente unite, ma con una profonda devozione religiosa “individuale”.

              In fondo, anche nella Repubblica calvinista di Ginevra, l’elite era più o meno “libertina”, ma i contadini e i poveri erano calvinisti e sostenitori della “Repubblica”, con il suo forte significato locale e comunitario.

      • Peucezio scrive:

        Miguel,
        interessante.
        Ci sarebbe da approfondire.

        Ma la cosa suggestiva è che se prendiamo per buono il tuo schema (che mi lascia perplesso, ma m’intriga), nella mia concezione il vero Occidente sarebbe l’Isis e quello che chiamiamo comunemente Occidente sarebbe un’altra cosa, forse un post-occidente.

      • Peucezio scrive:

        Per inciso, quando parlo di “arte” – è il motivo per cui mi scandalizza la sitruzione delle opere d’arte – pongo una gerarchia di rilevanza, qualitativa, non una distinzione sostanziale, ontologica. Cioè il punto non è nemmeno la dimensione estetica vs pratica/funzionale.
        Altrimenti qualsiasi sputo di vernice su una tela da parte del primo fesso avrebbe un valore incalcolabile.
        E’ che il tempo seleziona una serie di testimonianze, di vestigia, molto più rilevanti e significative delle mille cose che si producono in ogni epoca e solo queste considero intangibili, pena lo sradicamento di ogni nesso col passato e quindi la rescissione del rapporto intergenerazionale, che significa perdita del patromonio di civiltà e quindi regressione all’infraumano.

  386. mirkhond scrive:

    “e nemmeno alla Riforma protestante (so che è una questione controversa, dico solo quello che penso io).”

    A quella luterana no, visto che rafforzò il feudalesimo in Germania e le monarchie assolute in Scandinavia.
    Diverso il ruolo del Calvinismo in Olanda e in Inghilterra, dove invece fu un fattore di sviluppo del capitalismo coloniale, e nella seconda della stessa rivoluzione industriale.

  387. mirkhond scrive:

    “3) l’esproprio dei beni della Chiesa in Inghilterra, che ha creato tante fortune capitalistiche, non fu “protestante” ma assolutista”

    Certamente, ma non ci si limitò solo agli espropri.
    Si soppressero gli ordini religiosi, i santuari, si proibirono i pellegrinaggi, questo solo negli ultimi anni di vita di Enrico VIII.
    In seguito sotto il giovanissimo Edoardo VI (1547-1553) i teologi di corte, con l’arcivescovo Cramner in testa misero mano ad una diversa teologia ispirata al calvinismo, producendo il Common Prayer Book del 1552 che divenne la base teologica dell’Anglicanesimo, confermata poi da Elisabetta I (1558-1603) nel 1559.
    Certo nella prima metà del XVII secolo vi furono tensioni e contrasti tra la Chiesa Anglicana episcopale degli Stuart e i puritani, ma costoro con Oliver Cromwell, imposero a metà del secolo una più massiccia calvinizzazione dell’Inghilterra, condizionando anche la successiva restaurazione monarchica del 1660.

    • Miguel Martinez scrive:

      “Certamente, ma non ci si limitò solo agli espropri.”

      Ma infatti, una provvisoria calvinizzazione ci fu in Inghilterra. Però l’esproprio che arricchì i nobili credo che fosse indipendente e precedente.

      • mirkhond scrive:

        Beh, non tanto provvisoria, visto che il Common Prayer Book divenne l’infrastruttura teologica dell’Anglicanesimo, fino ad oggi, credo.

  388. mirkhond scrive:

    “ha un un folclore agricolo, fantasioso e “cozy” più che cupo, tragico e tetro…”

    Forse prima della riforma protestante.
    Dopo, tutta una cupezza norrena…..

    • Miguel Martinez scrive:

      Boh, ci saranno i depressi anche in Inghilterra, ma dire che è “tutta una cupezza norrena” non mi sembra il caso.

      Anche perché direi che prevale il (discutibile) celtismo sul (discutibile) sassonismo.

  389. mirkhond scrive:

    Pino

    c’è un messaggio per te.
    ciao!

  390. mirkhond scrive:

    “il capitalismo si diffonde con la “laicità”.”

    Ma viene comunque da un fondo religioso di ispirazione protestante calvinista.
    La massoneria non a caso nasce in Inghilterra.

    • Miguel Martinez scrive:

      Ma cosa ha di calvinista la massoneria?

      La fede nel sacrificio unico e irripetibile di Gesù Cristo, senza le opere, cosa c’entra con l’idea dell’Arte Muratoria e della Tradizione Perenne?

      • Miguel Martinez scrive:

        Invece sono d’accordo che la Massoneria non nasca a caso in Inghilterra: era il luogo in cui la cultura rinascimentale fiorentina aveva trovato accoglienza; era il luogo della ricerca scientifica (concetto che con il calvinismo c’entra ben poco); ed era l’unico luogo, assieme all’Olanda, in cui venivano ammesse diverse religioni, anche se ovviamente con una rigorosa gerarchia.

        • mirkhond scrive:

          Il Cattolicesimo però era ferocemente perseguitato fino al XIX secolo.

          • Miguel Martinez scrive:

            Non era ferocemente perseguitato.

            Era trattato in modo infame secondo gli standard moderni di Stato laico e indifferente.

            Era un caso quasi unico di tolleranza (anche se non a livelli olandesi), per i suoi tempi. Fattelo dire da qualcuno che ha conosciuto uno dei Howard 🙂

            https://en.wikipedia.org/wiki/Recusancy

            https://en.wikipedia.org/wiki/Duke_of_Norfolk

          • mirkhond scrive:

            Non mi sembra che fino al 1829, fosse permesso ai cattolici di rientrare in politica, e questo con le leggi del 1673, 1678 e 1691.
            Ancora fino al 1871, non ci si poteva laureare ad Oxford se non si fosse giurato sui 39 articoli del Credo anglicano.
            per non parlare delle vessazioni e discriminazioni a cui i cattolici erano sottoposti nella vita quotidiana, a cominciare dal non avere propri luoghi di culto.
            Mi si dirà che lo stesso avveniva nei paesi cattolici nei confronti di Ebrei e Protestanti.
            E ciò è vero.
            Ma allora viene meno il concetto di tolleranza anglosassone.
            Tolleranza mollto relativa e selettiva….

            • Miguel Martinez scrive:

              Ma infatti, ho detto la stessa cosa. Semplicemente, la tolleranza dei protestanti nei paesi cattolici latini era nulla, all’epoca.

              Non è questione di fare una gara della bontà, oltretutto con criteri “moderni”. Il punto è che i cattolici erano malvisti perché sospetti di scarsa lealtà verso la corona, non perchè “non erano calvinisti”.

          • mirkhond scrive:

            Così come lo era quella della radiosa e luminosa Inghilterra protestante nei confronti dei papisti!

            • Miguel Martinez scrive:

              Torniamo al punto essenziale di questa discussione.

              Tesi uno: “esiste un legame stretto tra cultura anglosassone, calvinismo, capitalismo, imperialismo, cultura dello spettacolo ecc.”

              Tesi due: “la prima vittima dell’Impero Britannico è stata l’Inghilterra; il capitalismo e il suo stile di vita non sono il prodotto di una religione o di un popolo, ma del flusso globale e della trasformazione della qualità in quantità”.

              Poi, entrando nei dettagli, si finisce per polemizzare su piccole cose e perdersi in vicoli ciechi.

              Ma cerchiamo di attenerci all’essenziale.

          • PinoMamet scrive:

            Mirkhond, se posso permettermi, sbagli perchè la metti come se fosse una gara.

            Non credo che sia così: se fosse così, allora diciamo che siamo tutti cupi e “norreni” e abbiamo perso tutti.

  391. mirkhond scrive:

    Non mi sembra che nel XVIII secolo l’Inghilterra fosse un paese cattolico…..

  392. mirkhond scrive:

    La massoneria nasce come un superamento delle lotte confessionali, ma nasce in un ambiente PROTESTANTE e fin da subito entrò in forte conflittualità col Cattolicesimo, rinforzando una tradizione che per quanto dichiarasse di risalire alle confraternite dei muratori e artigiani costruttori delle chiese cattoliche medievali, era pur sempre una tradizione PROTESTANTIZZATA.

  393. mirkhond scrive:

    “Il punto è che i cattolici erano malvisti perché sospetti di scarsa lealtà verso la corona, non perchè “non erano calvinisti”.”

    Perché l’Inghilterra tra XVI e XVIII secolo fu in lotta contro gli Asburgo di Spagna, e i Borbone di Francia e di Spagna, potenze cattoliche.
    Dunque essere cattolico voleva dire essere un traditore.
    Però le persecuzioni ci furono ugualmente.
    Nel XIX secolo col declino della Spagna e con una Francia massonizzata il pericolo papista cessava, e dunque lorsignori potevano anche permettersi di divenire gradualmente più tolleranti anche verso i Recusants.
    In Irlanda però ancora nel 1913 si poteva legalmente rubare la terra ad un cattolico!

  394. mirkhond scrive:

    “Non credo che sia così: se fosse così, allora diciamo che siamo tutti cupi e “norreni” e abbiamo perso tutti.”

    Eh?

    • PinoMamet scrive:

      Voglio dire, Mi’, che se discutiamo di “cupezza norrena”, attribuita all’Inghilterra, non possiamo usare come metro quello di “chi è stato più intollerante verso i rispettivi eretici”:

      perchè lo sono stati, più o meno, tutti, è una gara che non ha senso.

  395. mirkhond scrive:

    Certamente, ma mi dispiace per Miguel, ma proprio non riesco a vedere nell’Inghilterra ciò che di positivo ci vede lui.
    Ed in questo caso giocano i rispettivi differenti vissuti famigliari e culturali.
    Nel mio caso si aggiunge una forte avversione verso quel mondo che in me è stata sempre naturale, già prima che venissi a conoscenza del ruolo fondamentale che l’Inghilterra ha avuto del distruggere la mia patria.
    E nel frattempo film, telefilm, fantasi delle due sponde anglosassoni dell’Atlantico insieme a tante altre cose.
    Se ciò vuol dire essere un “italiano” rancoroso e xenofobo, ebbene lo sono, ma solo per reazione a xenofobie vere e a prepotenze e sopraffazioni inaudite venute dalla civiltà più ipocrita e falsa, oltre che razzista e crudele della storia contemporanea.
    Mi dispiace che ciò mi giochi l’amicizia di Miguel, ma il mio pensiero in merito è sempre stato lo stesso.
    Miguel forse per una sua maturazione interiore, e per aver messo radici in una città prestigiosa e di forti tradizioni anglofile, vi ha ritrovato la sua vera anima, superando il discorso antisistema di anni fa, e che aveva accostato molti di noi al blog, proprio perché attratti dalle critiche fatte da uno di DENTRO a quella stessa cultura.
    Però, come sovracitato una persona può anche cambiare e rivedere con la maturità le proprie radici in un modo più positivo.

    • Miguel Martinez scrive:

      Ma infatti, è ovvio che qui giocano esperienze personali. Tu hai un’esperienza esterna al mondo anglosassone, io una interna.

      Io potrei parlare malissimo della Puglia (è solo un esempio), ma non sono pugliese. Tu lo sei, e quindi sapresti spiegarmi meglio il valore della Puglia, perché tu lo conosci da dentro, io ci sono solo passato per qualche giorno, molti anni fa.

      Invece non c’entra nulla la questione “antisistema”.

      Essere contro un sistema è l’esatto contrario di avercela con una lingua, con delle colline, con degli alberi, con delle musiche.

  396. habsburgicus scrive:

    @Miguel
    (anch’io adesso non posso, dunque solo 2 parole)
    penso che sia preliminare definire cosa si intenda per “calvinismo”..
    probabilmente ci riferiamo a cose diverse (magari correlate)…poi si vedrà di trovare la definizione più corretta—-fatto questo, si potrà riesaminare la tua importante tesi

  397. MOI scrive:

    Ah, ecco perché ha vinto :

    http://www.huffingtonpost.it/2015/09/25/miss-italia-2015-alice-sabatini-mi-piace-renzi_n_8194422.html

    Miss Italia Alice Sabatini: “Mi piace Matteo Renzi, speriamo sistemi l’Italia”

  398. MOI scrive:

    Superkalergifragilistichespiralidoso …

  399. habsburgicus scrive:

    @Miguel
    Era un caso quasi unico di tolleranza (anche se non a livelli olandesi), per i suoi tempi.

    son felice che ci sia almeno uno che riconosca la condizione di reale, benché limitata, tolleranza verso i cattolici nei Paesi Bassi 😀 argomento di solito ignorato
    (il che non vuol dire che in Olanda i cattolici non fossero discriminati..lo erano, magari anche pesantemente in certe città e in alcune epoche, e pensò ciò apparisse “naturale”, per quanto iniquo….penso tuttavia che tu abbia ben presente questo)
    invece sull’Inghilterra sarei più cauto con le parole..anche se hai colto bene l’essenziale usando la parola “gerarchia”..
    se parliamo di Elisabetta, altro che “tolleranza”, i cattolici “attivi” erano sterminati ! [almeno come obiettivo, lo Stato tardo cinquecentesco non era un’ URSS, non aveva i mezzi novecenteschi :D] anche se in tal caso rientra il tuo discorso (lealtà alla Corona)…condizioni spaventose ci furono pure sotto Cromwell (più in Irlanda, però) e nei primissimi anni dopo l’usurpazione del 1688-1689 (lì rientra però la categoria di “lealtà”, infatti furono colpiti anche i non-jurors anglicani), anche in quel caso più in Irlanda
    in altri regni, era più o meno come dici tu, ma forse sottovaluti le misure discriminatorie, in Inghilterra più “cattive” dell’Olanda (e, con alta approvazione dei Locke)…e il disprezzo e l’ostracismo sociale…del resto tu hai citato gli Howards..orbene (ne so poco, premetto) mi pare che diversi Howards in quell’epoca furono protestanti o si spacciarono per tali (salvo enfatizzare da 2 secoli la loro “ininterrotta” cattolicità :D)
    mi sembra che la piena tolleranza religiosa fu data solo da alcuni (pochi) Stati cattolici
    1.Francia, 1598-1685 de facto non più da c.a 1665/1668
    2.Polonia-Lituania, sino a c.a 1660 più o meno assoluta (inclusi gli ariani, in Lituania; in Polonia la cuccagna era finita prima !) poi in forte diminuzione tanto che la presunta “intolleranza” fu usata come pretesto un secolo dopo per le spartizioni da Prussia e Russia mai revocata però, che io sappia
    Bon
    aggiungiamoci, se vuoi
    3.la Transilvania asburgica (ma in epoca “ottomana”, protestante, pre-1691 cioè prima degli Asburgo, vi sono dubbi sulla tolleranza verso i cattolici..certo più o meno il livello olandese era loro lasciato, non mi risulta oltre)
    4.Ungheria asburgica già ante 1686 (e soprattutto Settecento) ove il protestantesimo era legale
    (in Austria no; sino al 1781 e almeno da c.a 1630 il protestantesimo era proscritto, seppur stancamente nel Settecento; Giuseppe II nel 1781 cambiò tutto dando libertà enormi, e uniche prima della “giacobinata”, a protestanti, ortodossi e financo ebrei;
    da noi c’era tolleranza locale, vasta ma senza cariche pubbliche, e limitatissima geograficamente, nelle “valli valdesi”, accettatissima solo nel Settecento)
    l’unico Stato protestante che diede una tolleranza di questo nome fu l’Olanda (e SENZA cariche pubbliche e politiche, dunque molto meno dei 4 Stati o parti di Stato da me citati)
    una semitolleranza la diede l’Inghilterra, dove i cattolici fino al 1829 (o, comunque, volendo essere ottimisti, 1791) furono l’ultimissima ruota del carro..e tu lo sai bene
    una semitolleranza pure nella Curlandia (soggetta feudalmente alla Polonia)
    per la Prussia, settecentesca post-1713, forse può usarsi la parola tolleranza (non prima, tranne casi locali intricati, penso a Minden ecc nel secondo Seicento)
    altrove, il buio..specialmente Scandinavia e nord Germania (ma anche Svizzera protestante; gli svizzeri sono strana gente 😀 stavano insieme ma né a Luzern, per dire, era tollerato Lutero, Calvino o Zwinglio né a Zurigo, per dire, era tollerato il “papismo” :D)
    1° Stato protestante a dare pieni diritti ai cattolici (o, almeno a non proscriverli apertis verbis) furono gli USA, Cost 1787..vari Stati mantennero clausole anticattoliche come il Massachusetts sino a c.a 1829 e North Carolina sino al 1835 (allora la abolì e privò del diritto di voto i negri liberi 😀 i negri erano divenuti i nuovi cattolici)

    • Miguel Martinez scrive:

      Grazie del quadro dettagliatissimo!

      Ma come dicevo, mi sono fatto prendere la mano dalla discussione e siamo in uno dei nostri inevitabili OT 🙂

      Il punto centrale è il rapporto tra i termini “calvinismo” e “modernità”.

  400. MOI scrive:

    Visto che gli OT si stan concentrando qua :

    http://www.corriere.it/economia/15_settembre_26/volkswagen-l-ue-sapeva-trucchi-almeno-2013-6b1d152c-6413-11e5-a4ea-e1b331475bf0.shtml

    Volkswagen, l’UE sapeva
    dei trucchi almeno dal 2013

  401. Peucezio scrive:

    “Giusto.

    Ma forse a creare la “vita privata” è il denaro, che de-qualifica i rapporti con la comunità e li rende astratti.

    O forse non è nemmeno così: se guardiamo nel concreto la fascia calvinista autentica di un secolo fa – Sudafrica boera, Scozia, le montagne della West Virginia – abbiamo comunità contadine fortemente unite, ma con una profonda devozione religiosa “individuale”.

    In fondo, anche nella Repubblica calvinista di Ginevra, l’elite era più o meno “libertina”, ma i contadini e i poveri erano calvinisti e sostenitori della “Repubblica”, con il suo forte significato locale e comunitario.”

    Come al solito sono spunti di grande suggestione.
    L’importante è non cadere nella tentazione (lo dico dal mio versante: tu sei vaccinato da questo tipo di tentazioni) di voler per forza torcere la realtà fino a farla rientrare nello schema, liquidando le controprove come eccezioni di scarso rilievo.

    Io ritengo da sempre che il nesso calvinismo-modernità sia uno schema esplicativo potente e, complessivamente, convincente (anche se forse bisognerebbe mettersi prima d’accordo su cosa sia la modernità, e non è un dato banale, terminologico, ma sostanziale), però ritengo che la sfida intellettuale che tu puni non vada elusa, ma raccolta in pieno, quale sia l’esito finale del confronto (cioè a qualunque conclusione ciascuno di noi giungerà alla fine).

    In ogni caso devo pensarci, sono spunti che devono sedimentare un minimo.

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