Della sana funzione evolutiva della selezione naturale

Sei funzionari della principale catena bancaria europea, la HSBC, mentre partecipavano a quanto pare a un team-building exercise, hanno pensato di autoschedarsi su Instagram travestiti da Musulcattivi impegnati nella decapitazione di uno della propria combriccola, con tanto di grido (registrato) di Allahu Akbar.

Lo strumento adoperato per l’esecuzione capitale è stato un appendiabiti.

bankers1Da notare che per l’operazione di autoschedatura, i team-builders si erano anche procurati una divisa arancione.

In seguito hanno posato per una foto in cui si vede il decapitato, dopo aver rimesso la testa a posto, che indossa una significativa maglietta di Superman.

bankers2I sei funzionari sono stati immediatamente licenziati.

Nonostante le nostre note critiche verso i cosiddetti social media, dobbiamo constatare come questi svolgano sempre più spesso una sana funzione di selezione naturale anche negli ambienti più refrattari.

Ricordiamo infatti come in tempi lontani, in una banca di una storica città dell’Italia settentrionale, i bancari che perdevano la testa (in senso figurato) venivano esiliati in un reparto denominato, caritatevolmente, ufficio valuta estera, che aveva l’esclusiva funzione di nasconderli alla vista del pubblico.

Oggi grazie ai social media tutto funziona molto più velocemente  e alla luce, se non del sole, almeno dei riflettori.

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319 risposte a Della sana funzione evolutiva della selezione naturale

  1. Pietro scrive:

    Mondo affascinante l’immaginario, ho visto la foto prima di leggere e subito ho pensato al team della McLaren di F1…

  2. Guido scrive:

    Che dire?
    Un paese di cazzari che vive intrappolato in una dimensione ridanciana fatta di leggerezza e di intrattenimento. E ,oltretutto, governato da un gran cazzaro.
    Un grande villaggio vacanze da incubo, dove nulla, ma proprio nulla, viene preso sul serio e dove si ride continuamente (ma senza vera allegria) come in uno studio Mediaset. Un paese che affoga nella propria immondizia e nel proprio nichilismo passivo, nel proprio individualismo di massa e nella grande quantità di inutile paccottiglia che ama possedere.

  3. Guido scrive:

    Mi sono espresso male ma mi riferivo alla seconda parte dell’articolo.
    Però è vero: quella del “cazzaro” è una specie universale e l’Italia non è certo l’unica a possederne un discreto quantitativo. Ciò va rimarcato proprio per combattere il deplorevole provincialismo di quelli che “all’estero è tutta un’altra cosa!”.
    I format televisisi dediti all’intrattenimento cazzaro sono in massima parte di produzione anglosassone e svolgono una indiscutibile funzione pedagogica nel tirare su ovunque schiere di idioti gongolanti e ammiccanti (come quelli delle foto) che sono pressoché simili su tutto il globo terracqueo.

    • Z. scrive:

      Anche il deplorevole provincialismo di quelli che “tanto il mondo è tutto uguale” non ischerza mica, però 😀

      • Pietro scrive:

        Non lo dite a me che nel mio piccolo ho a che fare con gente che invece di vedere la lotta per la sopravvivenza quotidiana vede paesi dove “la popolazione vive seguendo i ritmi della natura sorridendo e accontentandosi di quello che ha”.

  4. Z. scrive:

    Paolo Becchi ci svela il segreto della vittoria di Syriza: un segreto che il nostro Habsburgicus non potrà che apprezzare.

    Ce lo svela nell’ultimo periodo al termine del primo paragrafo dell’articolo.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/06/referendum-grecia-culla-della-democrazia-oltre-leuro-ce-vita/1848132/

    • roberto scrive:

      comunque a proposito di democrazia, immagino che i greci e tutti quelli che plaudono al ritorno della democrazia sarebbero contenti di un bel referendum europeo che chiedesse ai cittadini dei 27 stati membri “siete d’accordo a cacciare 10 euro a testa per aiutare i greci?” (è un po’ il problema della povera nazimerkel che sfugge completamente ai greci. una volta ottenuto un accordo con i greci lei deve andare in parlamento e chiedere se tutti sono d’accordo)

      • Francesco scrive:

        le basterebbe che una maggioranza fosse d’accordo … ma non dite ai Ducali che il popolo tedesco fa sembrare Angela una fatina generosa

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        È proprio quello che ho detto leggendo i risultati: ora referendum per decidere se mandare aiuti alla Grecia o meno.

        • Z. scrive:

          Maurì, sbaglierò io, ma pensi davvero che qualcuno voglia indire un referendum del genere? e se succedesse, pensi davvero che l’Europa – Grecia inclusa – ne uscirebbe più forte di prima?

          A me spaventa solo l’idea.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Perché lo chiedi a me e non a Roberto? Abbiamo espresso lo stesso paradosso 😀

          • Z. scrive:

            Perché non credo che Roberto caldeggi davvero l’idea di un referendum del genere!

            Ma nel caso mi sbagliassi – il che capita di frequente – allora estendo la domanda anche a lui.

            Ora però mi dici la tua 🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Davvero non l’hai capita?
            Ok, allora fai finta che io non abbia scritto nulla e rifletti sulla frase di Roberto, partendo dalla stessa interpretazione che le hai dato spontaneamente.

            Mi pare di vedere lo stesso disagio che prova Moi quando non riesce a collocare le persone nelle squadre che conosce 😉

          • Z. scrive:

            Non ho capito un tubo. Abbi pietà, qui fanno 42 gradi!

    • habsburgicus scrive:

      @Z
      non è che io sia così d’accordo.. sulla critica all’eurocrazia, oui, ça va sans dire…
      ma non sopporto l’anti-germanesimo, mi irrita (pur avendo un giudizio impietoso sulla Cancelliera)..ieri, su fb, uno della sx “politically correct” si rammaricava pure dell’unificazione della Germania ed esaltava il Muro !
      a me ha sempre irritato l’anti-germanesimo quello per cui i bimbi tedeschi fatti morire dall’Intesa con il mantenimento del blocco POST armistizio in nov 1918-mag 1919 non contano, quelli per cui Dresda è una bazzeccola, quelli per cui un capitano tedesco centenne merita la forca e i boia sloveni che sterminarono la nostra gente meritano una medaglia ! quelli per cui le donne tedeche stuprate a migliaia dai sovietici non contano !…no, mi spiace..riusciranno a farmi diventare pure simpatica la UE..SE FOSSE GOVERNATA dalla Germania..così non è purtroppo..e l’antigermanesimo serve ad indirizzare la legittima rabbia popolare verso i tedeschi (i n° 3 o 4) e “salvare” i veri responsabili primari..che non stanno in Germania né in Europa..quella continentale, almeno, dove al più hanno 2 o 3 proconsoli che non obbediscono tanto a quella giudicata “inchiavabile” dall’ex-PM de noantri bensì ad altre forze, esterne all’Europa continentale..in più la Germania non è completamente sovrana
      Tsipras non può piacermi, la sua origine politica è un impedimento dirimente ..e vedrete che mi darete ragione tutti ! (uscisse dall’Euro, ok..ma non lo farà)
      P.S
      e se si stesse preparando per la Germania una soluzione stile-1992 italico ?
      allora davamo fastidio, negli anni d’oro di Craxi e Andreotti eravamo qualcosa..allora, facendo leva sui difetti ahimè verissimi della classe politica italiana (il PSI in particolare seguiva Alì’ Baba 😀 ma non erano solo 40 !) ci hanno rovinato per papparsi tutto, ALLA FACCIACCIA NOSTRA, con il contributo essenziale di traditori italicissimi, sia chiaro ! e oggi siamo terzo mondo d’Europa…e con i nuovi arrivi saremo presto “terzo mondo” tout court !
      ora la Germania dà fastidio (chi ha il potere non può amarla e non oblia, per quanto sia una germanietta svirilizzata a cui hanno instillato sensi di colpa ad infinitum)..che qualcuno abbia deciso che lo tsipraismo servirà a rinfocolare l’antigermanesimo e ad umiliare la Germania? ..per la Germania, con classe politica diversa, non possono usare “mani pulite” il futuro ce lo dirà…
      è solo un’ipotesi, forse non suffragata

      • Z. scrive:

        Habs,

        vedo che non hai letto l’ultima frase del primo paragrafo dell’articolo di Becchi.

        Rileggila meglio.

        • habsburgicus scrive:

          @Z
          beh, purtroppo la Grecia non è la Lettonia né le terre russe…altrimenti giocavano meglio 😀
          certo che una caduta di una -s, può causare strani effetti nella lingua italica 😀

          • Z. scrive:

            Sarebbe bastato mettere la parola in corsivo…

            Comunque è questione di gusti. Io preferisco il tipo mediterraneo, ad esempio 🙂

      • Francesco scrive:

        x Hasburgicus

        nel 1992 credo dessimo fastidio per i conti pubblici sull’orlo del collasso più che per la vitalità politica della morente Prima Repubblica

        anche Andreotti era un relitto storico, che difficilmente avrebbe potuto essere utile nella nuova fase di necessario assertivismo occidentale … anche se nel caso avremmo fatto molto meno peggio

        ma i cinici non hanno mai costruito neppure un canile

  5. mirkhond scrive:

    Immagino quindi che per Roberto la “democrazia” sia tale solo quando conviene agli eurobank$ter$…..

    • roberto scrive:

      come al solito quando tiri ad indovinare quello che pensano gli altri, sbagli.

      (ps tu come voteresti ad ipotetico e democratico referendum in cui ti chiedessero di versare 10 euro da dare alla grecia?)

      • PinoMamet scrive:

        Robè, io voterei Sì.
        Ma pure 1000.

        Mi chiedessero di darli alla Germania? Manco morto, manco un centesimo.

        I tedeschi non li ho visti in coda al bancomat. Invece li ho sentiti venire a fare lezioncine a tutti gli altri, predicando bene (bene si fa per dire) e razzolando male.
        Poi sono tedeschi e mi stanno sulle balle! 😀

        • roberto scrive:

          ok metto in conto un voto per il JA, ne bastano circa altri 200 milioni e vinci il referendum pro grecia
          😉

          • Francesco scrive:

            ma i 10 euri li mettono solo quelli che votano Sì?

            ed è una una tantum o come vorrebbe Tsipras una festa annuale?

          • Z. scrive:

            Forse c’è un modo più semplice, e che non fa male a nessuno: una sottoscrizione volontaria.

            Insomma, una specie di collettone, senza limite minimo né massimo. Si indica un indirizzo a cui fare il versamento e si vede quanto si riesce a raccogliere. Poi si mette il tutto a disposizione del governo greco.

          • Z. scrive:

            Francesco, in quattro righe, ha centrato i due punti – uno esplicito, l’altro implicito – del mio ultimo commento. E senza leggerlo.

            Questa è la differenza tra un babbano (io) e un iniziato (lui).

            Rilancio la proposta della sottoscrizione volontaria!

          • roberto scrive:

            no, la via della Democrazia è il referendum!

          • Z. scrive:

            Sì, ma siccome la probabilità di una vittoria del SI a questo referendum è circa pari a quella che Galvani volti pagina, stavo cercando soluzioni di compromesso nell’interesse di Atene!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Perché allora il vostro Pd me lo devo invece sorbire anch’io? Facciamo che governa soltanto voi e siamo pari 😀

          • Z. scrive:

            Il nostro PD te lo devi sorbire per lo stesso motivo per cui noi dobbiamo subire i tuoi grillini! Quel motivo si chiama elezioni politiche, che purtroppo tengono conto anche di chi la pensa diversamente da te. Che sfortuna, eh? 😀

            Ora, si deve appunto considerare l’opinione di tutti. E se si tenesse una consultazione referendaria in cui si chiedesse ai cittadini se vogliono donare denaro al governo greco, beh, la risposta sarebbe scontata.

            Almeno con una sottoscrizione volontaria qualcosa arriverebbe, a seconda di quanto ciascuno di noi può e vuole donare.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Quindi le elezioni vanno bene, i referendum no.
            Scusa se non è così intuitivo lo Z pensiero 😀

          • Z. scrive:

            Il mio pensiero è persino banale, Maurì. Sei tu che in questo periodo intuisci male 🙂

            Qualche giorno fa, infatti, tu avevi intuito che questo referendum significasse “volete stare dentro o fuori dalla UE?”, mentre Tsipras si è affrettato subito a smentirti.

            Beninteso, penso anche che fosse facile fraintuire un’iniziativa così ambigua, condotta da un premier che ama tenere il piede in tre scarpe, sicché non te ne faccio una colpa.

            E il punto in fondo è proprio questo: trovo che ricorrere a un referendum, in certi casi, possa non essere l’idea più azzeccata.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Io ammiro il fatto che siate degli indovini, ma le conseguenze del referendum non si sono ancora viste. Quando godrò anch’io del dono della preveggenza potrò unirmi alle analisi degli accadimenti non ancora accaduti.
            Diciamo che se l’UE sarà coerente, allora la Grecia sarà fuori. In caso contrario vorrò capire che cosa la Grecia ci avrebbe guadagnato ad accettare l’accordo che secondo te era da pazzi sottoporre al voto.

          • Z. scrive:

            Mauricius,

            — Io ammiro il fatto che siate degli indovini, ma le conseguenze del referendum non si sono ancora viste. —

            Maurì, senti, io ti voglio bene ma in questo periodo sei molto distratto 😀

            Non ho predetto né discusso “le conseguenze del referendum”. Anzi, ho anche dato ragione a te quando dicevi che cosa succederà adesso non lo sa nessuno. Di certo posso garantire che io non ne ho la più pallida idea.

            Piuttosto, ora tu dici che il referendum serviva per sottoporre al voto un accordo negoziato da Tsipras. Prima sostenevi che serviva per far decidere al popolo greco se restare o meno nella UE.

            Secondo me la risposta giusta non è né la prima né la seconda, e posso sbagliarmi: ma non credo di sbagliarmi se dico che il governo greco su questa ambiguità ha giocato molto.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Il sì era per stare dentro a qualunque costo. Immagino che su questo non ci piova.

          • Z. scrive:

            Non sono certo che la cosa sia così semplice.

            Immagino che nel SI chi stesse chi riteneva giusti i sacrifici chiesti, chi li riteneva poco rilevanti perché non lo toccavano troppo, chi li riteneva eccessivi ma sopportabili e anche chi voleva restare dentro ad ogni costo, perché no.

            E penso che il NO fosse ancora più composito. Ci stava chi vorrebbe uscire dall’Unione Europea, chi vorrebbe uscire dall’Euro ma non dalla UE, chi vorrebbe restare nell’Euro e nella UE ma con sacrifici meno gravosi, chi desiderava mostrare orgoglio nazionale nei confronti della controparte e altro ancora…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Io ti chiedo: accettiamo l’ultimatum?
            Poi vabbè, salta fuori che l’ultimatum non era tale, ma immagino che il significato della domanda non sia poi così sibillino.
            Poi che il quesito fosse mal posto così come era è un altro discorso.

          • Z. scrive:

            Maurì, ma tu non mi hai chiesto se accettare o meno l’ultimatum. Mi hai chiesto di rifiutare l’accordo che stavi negoziando per negoziarne uno migliore.

            E questo significa che escludevi – a torto o a ragione – che si trattasse di un ultimatum.

    • roberto scrive:

      ….che poi cosa convenga agli eurobankster lo sai solo tu e forse bagnai, io sicuramente no

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Roberto non era contro il referendum in sé. Non era democratico co è Se Francesco 😀
      Però se viene lanciato un referendum sugli aiuti alla Grecia, sarebbe positivo allo stesso modo, no?

  6. mirkhond scrive:

    Tipico discorso di chi ha interesse ha difendere un sistema INIQUO di cui però è parte, sia pure l’ultima ruota del carro….

    • Z. scrive:

      Mirkhond, ti chiedo scusa e chiedo scusa se parlo di Robéluxe come se non ci fosse. Ti prometto che lo farò una sola volta e poi non lo farò più.

      In breve: tu hai idea di che capoccione sia Roberto?

      Pensi davvero che una persona con le sue competenze e con la sua carriera abbia bisogno di difendere un’istituzione in cui non crede? davvero? Più precisamente: pensi davvero che se l’Unione Europea cessasse di esistere mercoledì, ossia domani, resterebbe senza lavoro fino a venerdì?

      Se è così, credimi: ti stai sbagliando. E della grossa.

      Grossa quasi quanto la panza del Nostro 🙂

      • mirkhond scrive:

        Vorrei capire TU quanto conti nella Romagna che conta, caro il leguleio paraculo che si fa passare per quello del popolo, mentre invece chissà con che ambienti è ammanicato fino al collo.
        Ambienti rigorosamente piddini, naturalmente…..

        • Z. scrive:

          Non ti sto prendendo in giro, Mirkhond. Credimi. Quello che ho scritto su Roberto lo penso dalla prima all’ultima parola.

          Non ho aggiunto altro solo per rispetto della sua riservatezza, un rispetto che per qualche motivo tu ritieni giusto non avere nei miei confronti.

          • mirkhond scrive:

            Se non fai che prendere per il culo tutto e tutti, che “rispetto” ti aspetti?

          • Z. scrive:

            Non ti ho preso in giro, ripeto. Ho detto cose che penso davvero.

            E non ti ho mai chiesto come ti guadagni da vivere, quanti e quali beni possiedi e grazie a chi. Non sono cose che mi riguardano.

          • mirkhond scrive:

            Nemmeno a me.
            Però non vado in giro a dire che è bello essere euro$trozzati come fai TU in continuazione.
            Perché NON posso permettermelo di fare, un simile discorso.
            Tu invece….
            E allora cosa ne debbo dedurre?
            Se difendi un sistema così impopolare vuol dire che hai da ricavarci qualcosa…
            Per il resto chi vuol sapere chi sei e dove abiti!

          • Z. scrive:

            Mirkhond,

            — Nemmeno a me. —

            Ecco, allora non occupartene.

            Poi continueremo a pensarla diversamente, com’è giusto che sia.

          • mirkhond scrive:

            Se difendi lo strozzinaggio, dai a pensare che hai da guadagnarci qualcosa.
            Diversamente non difenderesti politiche tanto impopolari.

          • mirkhond scrive:

            “Ecco, allora non occupartene.”

            Guarda, a me NON interessa conoscerti manco per sogno, tanto le tue idee mi fanno ripugnanza…

          • PinoMamet scrive:

            Mi’, dai…

            pensa al nostro Francesco.
            Non è certo ricco come Briatore (glielo auguro) e di sicuro non ci guadagna nulla dal difendere i ricchi sempre e comunque.
            Lo fa gratis!!

          • mirkhond scrive:

            Allora è un idiota!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Mi pare che la storia sia piena di gente che ha fatto l’altrui interesse in buona fede, tipo contadini che votavano contro il proprio diritto di votare, ecc.
            O magari agivano sulla base di un diverso punto di vista, in alternativa.

          • mirkhond scrive:

            Una volta tante cose non si sapevano.
            Ma oggi con l’informazione che c’è e le persone intelligenti che scrivono qua dentro, perché farei un torto a Zanardo e a Franky se li considerassi ciò che NON sono, ne debbo a rigor di logica dedurne che qualcosa hanno da guadagnarci se si ostinano contro ogni buon senso, a difendere politiche che sono causa di tante sofferenze….

          • mirkhond scrive:

            Poi, vi fa onore difendere dei vostri amici.
            Che non sono invece i miei.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            O magari hanno motivi – giusti o sbagliati – per ritenerle prive di alternativa, oppure un male minore o l’unica alternativa ad una china disastrosa. Magari siete in possesso di informazioni differenti, magari soppesate diversamente i pro e i contro…

          • Z. scrive:

            Mirkhond,

            a me non interessa se vuoi conoscermi o meno, e siccome non credo che l’Italia – ma neppure la Grecia – sia vittima di “eurostrozzinaggio” sei libero di considerarmi un idiota.

            Solo, se ti comportassi civilmente con me te ne sarei grato.

            Grazie 🙂

          • mirkhond scrive:

            O magari hanno agganci con lobby politico-economiche, a cui si appoggiano per sopravvivere in un mare incerto come i tempi in cui viviamo.
            E, a differenza di Roberto (che almeno è leale e sincero) non ce lo vengono certo a dire a noi.
            Da qui le difese di ciò che per tanti è indifendibile…..

          • Francesco scrive:

            Caro Mirkhond

            proverò a spiegarmi con franchezza. E quindi mi scuso da subito.

            Quando si parla di economia, di euro, di Unione Europea, sono in giro un sacco di emeriti coglioni del tutto privi di qualsiasi nozione sensata ma, in cambio, molto convinti.

            Questi amano sparare delle gran sentenze, roboanti e consolatorie, in cui danno la colpa dei problemi ai dei “cattivi”, fantasiosamente denominati, le cui colpe sono provate da clamorose supercazzole o dal semplice fatto che c’è la crisi.

            Io non amo accodarmi alle folle, mai. Tanto meno quelle che seguono pifferai stonati e truffaldini.

            Quindi non sono ricco, non traggo il mio stipendio dalla UE o enti simili (e mi dispiace molto perchè guadagnerei almeno il doppio) e le mie idee vengono da quello che ho studiato e che ho visto lavorando.

            Le TUE idee, purtroppo, vengono dal bisogno di avere un nemico da odiare. Sono pari a quelle di chi cercava gli untori durante le pestilenze. Si nutrono di fesserie dette dai Blondet e dai Travaglio.

            PS quanto sopra non esclude che io sia un idiota, naturalmente. ma non dovrebbe influire in modo importante

            • Miguel Martinez scrive:

              Sarebbe interessante seguire il percorso della popolarità dell’Europa in Italia. Mi ricordo vagamente ai tempi in cui “l’Italia è entrata in Europa” il consenso era insieme totale e fondato sulla più completa ignoranza, probabilmente in base al solito principio italiano per cui quando uno alto e biondo ci tratta alla pari, c’è solo da far festa.

          • gotcha scrive:

            io per far festa sono pronto: vino, porchetta, petardi e l’inno alla gioia sul giradischi; manca solo l’alto e biondo che ci tratti alla pari e poi si inizia!

          • roberto scrive:

            Miguel

            a proposito della caduta vertiginosa della popolarità dell’UE in Italia, ricordo che nel 1989, alla domanda

            «Ritenete voi che si debba procedere alla trasformazione delle Comunità europee in una effettiva Unione, dotata di un Governo responsabile di fronte al Parlamento, affidando allo stesso Parlamento europeo il mandato di redigere un progetto di Costituzione europea da sottoporre direttamente alla ratifica degli organi competenti degli Stati membri della Comunità?»

            l’80% (sic!!! 80% per un referendum consultivo!) degli italiani è andata a votare e dei votanti l’89% ha detto si (potremmo ricordarlo a tsipras che da noi si facevano referendum quando lui ancora giocava con i playmobil)!!!

            cioè 25 ani fa, 3 elettori italiani su quattro erano per la creazione degli stati uniti d’europa

  7. mirkhond scrive:

    Gli euro, non 10, ma 40.000.000.000 li abbiamo già versati per la Rumeli.
    Però NON sono stati dati alla Rumeli, Ruperto…..

    http://www.maurizioblondet.it/piccola-coraggiosa-nazione-non-siamo-noi/

    • roberto scrive:

      ne chiedono ancora, gliene diamo?

      • mirkhond scrive:

        Non mi sono spiegato.
        I soldi destinati alla Rumeli, NON vanno alla Rumeli.
        Qualcosa tipo la truffa della Cassa del Mezzogiorno e/o le cattedrali nel deserto che il “generoso” nord ci elargiva con una mano per poi riprendersi dall’altra ciò che aveva finto di elargirci.
        E pure con gli interessi!

        • Pietro scrive:

          Se nomini anche la Cassa depositi e prestiti esplode il blog!

        • roberto scrive:

          sono io che non mi spiego.

          oggi tsipras ha chiesto 7000 miliardi

        • Moi scrive:

          La Matrice Massonica è la stessa : Giovine Italia / Giovine Europa …

        • Francesco scrive:

          >> Qualcosa tipo la truffa della Cassa del Mezzogiorno e/o le cattedrali nel deserto che il “generoso” nord ci elargiva con una mano per poi riprendersi dall’altra ciò che aveva finto di elargirci.
          E pure con gli interessi!

          grazie per la preziosa lezione di storia, che vale più di mille ore di lezioni accademiche e di libri per capire cosa è successo ai conti pubblici italiani e perchè Nichi Vendola (e pure perchè Matteo Salvini)

    • Francesco scrive:

      QUELLO è un problema dei rumelici, il nostro problema è che i soldi li diamo

  8. Necroclerico scrive:

    Mah, questo post è una caduta di stile, carissimi, che non mi aspettavo.
    Mi stupisce molto e mi dispiace parecchio che non abbiate colto la cosa essenziale: l’infamia del licenziare delle persone per una libera e goliardica espressione del pensiero. Per me questi sono solo lavoratori e vittime di un sistema oppresivo e infame e a loro va la mia solidarietà piena e incondizionata, e mi dispiace molto che un blog così intelligente e dei commentatori all’alteza non abbiano colto l’enormità della cosa. Queste persone sono vittime senza se e sena ma di una mostruosa ingiustizia.
    Non fatemi dire che se erano invece che sei bancari londinesi, sei ciabattini/artigiani/multiculturali/di San Frediano/e calciatori fiorentini licenziati per una innocua stupidata sui social, su Kelebek avremo sentito parole diverse… o sbaglio?

    non fatemelo dire che ci sto andando vicino.

    solidarietà e lotta con tutti i lavoratori angariati. Tutti!

    • Z. scrive:

      Veramente io penso che chi fa una cosa debba assumersene la responsabilità, ed accettarne le conseguenze.

      Realisticamente, in che altro modo poteva finire questa “libera e goliardica espressione del pensiero” (e non oso chiedere quale pensiero avrebbero espresso)?

      Vuoi tirare la vasca con 7-2 off? Fallo, ma poi non piagnucolare se ti sbattono fuori, perché sai già che succederà quasi certamente.

      • Necroclerico scrive:

        “Se ti esprimi in un modo che non piace al sistema, realisticamente, è normale che ti perseguitino per quel che pensi o dici…”, in sitesi, caro Z è quello che ritieni giusto?

        ti dico solo che si fa presto a diventare il prossimo “dissenziente” che perde casa, famiglia e lavoro per una parola che non piace a qualcuno. e se capitasse a te un giorno? assentiresti o chiederesti aiuto? ovviamente non condivido la tua opinione.

        • Z. scrive:

          Oddio, però ora mi hai fatto venire la curiosità. Esattamente qui dove sarebbero “espressione” e “dissenso”? Cosa avrebbero espresso, su cosa avrebbero dissentito i signori delle foto?

          Io vedo dei signori che hanno fatto i buffoni, se ne sono vantati in pubblico e ne hanno pagato il prezzo.

    • Miguel Martinez scrive:

      Credo che la domanda fondamentale, che non si pone nessuno, sia cosa sia stata la esperienza di “team building” in cui erano impegnati i soggetti in questione.

      Se è stata organizzata dalla banca, hai ragione in pieno.

  9. Pietro scrive:

    Breve periodo: sei goliardi che avrebbero dovuto sapere che finivano male
    Lungo periodo: assoluta repressione del pensiero

    • Z. scrive:

      Mi spieghi meglio il lungo periodo, con brevi cenni al “pensiero” che sarebbe stato assolutamente represso?

      • Pietro scrive:

        Molto semplice, far diventare tutti anglosassoni!

        • Z. scrive:

          OK, quindi c’è una specie di congiura internazionale per farci diventare tutti anglosassoni.

          Non sarà cosa facile – sono stato sconfitti ad Hastings quasi mille anni fa – ma almeno ho capito la tesi principale.

          Detto questo, potrei avere qualche ragguaglio sul “pensiero” che sarebbe stato “represso”? 🙂

          • Pietro scrive:

            Si, scusa. Pensiero represso che sara’ represso (non e’ stato) = pensare qualcosa di diverso. Un mio amico che vive a Londra da anni e quindi conosce bene gli inglesi e’ rimasto ultimamente sconvolto in occasione dei due minuti di silenzio che Londra ha dedicato ai morti in Tunisia. E’ stato tutto come un orologio, non volava una mosca, tutti bloccati immobili per due minuti e questo mi spaventa molto.

          • Miguel Martinez scrive:

            ” sono stato sconfitti ad Hastings quasi mille anni fa”

            Geniale!

          • Z. scrive:

            Pietro, scusami, ma continuo a non capire quale sia il “pensiero” asseritamente represso in questo caso. Proprio non riesco.

          • Francesco scrive:

            Pietro

            gli inglesi danno un segno di essere una nazione e questo ti spaventa?

            e l’Iran o la Russia allora, ti terrorizzano?

          • gotcha scrive:

            per me vale la stessa risposta che ho dato a pietro qui sotto:
            in una società che accetta tutto e sono tutti goliardi, non c’è più nessun gusto ad essere goliardi.. invece, nei due minuti dedicati ai morti in tunisia, chissà quante sghignazzate uno può reprimere (e credimi che quando reprimi le sghignazzate è roba proprio da pisciarsi addosso).

            insomma, nelle società ci sono equilibri molto particolari: non esisteranno mai società in cui sono tutti goliardi o società completamente repressive, è tutto un oscillare tra estremi, ma è difficile raggiungere suddetti estremi e stabilizzarsi lì.

    • Francesco scrive:

      la goliardia non è pensiero e i coglioni sono sempre stati repressi, quando non ci si è riusciti ci sono stati eventi come la disfatta di Teutoburgo (insomma, quella roba folle che costò la Germania a Roma per un goliardo al comando)

      PS ma sono tutta Arabi i tizi delle foto?

  10. Moi scrive:

    Oppure i Rumelici escono dalla UE … e vengono a farsi mettere in albergo gratis a vita in Italia come Profughi 😀 😉 🙂 !

  11. Moi scrive:

    I clandestini nell’hotel: “Vogliamo Internet e una palestra”

    https://www.youtube.com/watch?v=6_cW_JgYKTc

    Rifiutato Hotel di categoria troppo bassa : accontentàti …

    https://www.youtube.com/watch?v=e_QV6UX7LtA

  12. Moi scrive:

    “CLANDESTINI IN ALBERGO, ITALIANI SOTTO AI PONTI”:

    http://www.catenaumana.it/httpwww-catenaumana-itp4119/

  13. Moi scrive:

    Insomma : tutto sull’ Italia, ma Egoismo e Razzismo proprio NO, eh !

  14. Moi scrive:

    DISOCCUPATO GENOVESE S’IMPICCA IL GIORNO DELLO SFRATTO (CLANDESTINI IN ALBERGO)

    http://www.ilsudconsalvini.org/disoccupato-genovese-simpicca-il-giorno-dello-sfratto-clandestini-in-albergo/

    Ex DuoSiciliani con Salvini …

  15. Moi scrive:

    Il Trattato di Dublino lo han firmato degli IDIOTI, visto che nessuno dalla Libia fa il giro dalle Svalbard per toccare Leuropa … e dire che bastava guardare la cartina del sussidiario di un cinno !

    • Z. scrive:

      Diciamo pure che lo hanno firmato, in origine, gli stessi leghisti che oggi lo contestano. Ma non perché siano idioti: probabilmente perché hanno sottostimato il peso degli arrivi via mare rispetto a quello degli arrivi via terra.

    • Roberto scrive:

      Per l’Italia è firmato da gava (governo Andreotti) ratificato nel 1992 da un parlamento in cui se non ricordo male i leghisti erano molto ben rappresentati (chissà cosa ne pensavano all’epoca…)

  16. Pietro scrive:

    @Z.: Stai dando alla parola pensiero un’accezione di valore, io invece sto dicendo attivita’ cerebrale che produce qualcosa, anche vaccate. A me in questo momento non interessa sapere COSA hanno pensato ma il fatto che hanno pensato qualcosa. Per assenza di pensiero intendo vivere secondo binari prestabiliti da altri. Quindi si, ritengo anche le vaccate una forma di pensiero.

    • Z. scrive:

      No, io non do alcuna accezione a niente.

      Sto cercando di capire in che modo sarebbe stato “represso” il loro “pensiero”.

      E siccome secondo te è stato “represso” il loro “pensiero”, ti sto chiedendo quale pensiero sarebbe stato represso.

      Più facile di così 🙂

      • Pietro scrive:

        Non sto parlando di questi qui. Se era una roba aziendale dovevano aspettarselo. Dico che licenziarli per questo e’ un passo verso una societa’ dove il pensiero (ossia l’autonomia) e’ interdetta. Loro hanno fatto qualcosa contro il generale sentimento verso certi temi, pensando (non per forza una gran pensata) e quindi sono stati puniti. Nessuno puo’ opporsi al pensiero dominante, questo mi spaventa del mondo anglosassone vissuto di prima mano.

        • Z. scrive:

          Pietro, scusami, ma qui si discuteva proprio di “questi qui”, e di dove starebbe il loro asserito “pensiero”!

          Detto questo, se gli hanno detto di farlo, li hanno fotografati e poi li hanno licenziati hanno certamente ragione di lamentarsi, ma se davvero così è stato troveranno rapidamente lavoro altrove. Insomma, non vedo il problema.

          • Pietro scrive:

            L’ho detto mille commenti fa che stavo ragionando in ottica futura. Se tutti iniziano a dire “devi vestirti di rosso oppure non lavori” e’ legittimo ma se uno vuole vestirsi di giallo e’ fottuto. Certo, accettare le regole e’ importante, il problema e’ quando non le si critica, altrimenti anche qui si finisce con slogan diventanti legge tipo musulmani=cattivi senza possibilita’ di smentita.

          • Z. scrive:

            Beato te che vedi il futuro. Per me è già difficile cercare di capire il presente 🙂

          • gotcha scrive:

            io credo che non li abbiano licenziati per la simulazione della condanna a morte, ma per la foto successiva, in cui si bullavano: se io fossi un datore di lavoro, ne cercherei tre che mi sembrassero più intelligenti, così a occhio e croce..

          • gotcha scrive:

            @ pietro

            ho capito dove vuoi arrivare, ma le letture così ad ampio respiro sono rischiose: tu dici che “di questo passo” si arriva al fascismo. ma all’altra estremità si arriva ad una società dove non ride più nessuno: nella satira è indispensabile un po’ di alea, come quando ridi ad un funerale; senza quella tensione è difficile che una situazione diventi divertente.
            anzi, non è da escludere che se si aumenta il permissivismo, la satira diventi scadente. se io prendo in giro un tizio e questi non si incazza, dopo un po’ non c’è più gusto.

          • Thyrrenus scrive:

            Gotcha: insomma senza la repressione che gusto c’è a fare i ribelli? ma allora uno si ribella o fa satira per il gusto di fare qualcosa di diverso dagli altri invece che per mostrare agli altri una sfaccetatura della realtà che è magari sottovalutato?

          • gotcha scrive:

            tutte e due le cose insieme, che pero hanno ambedue bisogno di un contrasto a cui attaccarsi!

          • Z. scrive:

            T., fai un giro dalle mie parti, dove bazzicano quei ribbelli stile vintage che ti piacciono tanto… vedrai da te che lo scopo di tutta la ribbellione è solo una specie di GdR riuscito male 🙂

          • gotcha scrive:

            sono degli autonomi che non vanno agli autodromi, ti bruciano i velodromi e vanno agli ippodromi..

  17. Moi scrive:

    Ma se noi si è tanto, inconciliabilmente, diversi … icché la si è fatta a fare, codesta UE ?!

    • Pietro scrive:

      Nella mia ottica di abolizione delle frontiere la UE e’ solo un bene, impero contro stato nazione. Il potere sta piu’ lontano e sei piu’ libero. Se si tornasse ad essere meno globalizzati sarebbe ancora meglio 😀

  18. Moi scrive:

    ‘Sta pomposamente propagandata Unità d’ Europa ricorda troppo la non meno pomposamente propagandata Unità d’ Italia … solo che a ‘sto giro NON è come un secolo e mezzo fa : “DuoSiciliani” (come trattamento) lo siamo tutti quanti !

    • PinoMamet scrive:

      Un po’ sì.

      E un po’ no, perché all’epoca degli Stati nazione per “fare gli italiani” (o i francesi, i tedeschi e così via…) si usavano anche degli strumenti diversi da “sentiamoci tutti responsabili e bravi risparmiatori”.

      Erano strumenti che possiamo definire, variamente, ingenui, genuini, falsi, retorici e persino criminali, ma erano sicuramente più efficaci perché l’uomo non è fatto di solo portafoglio e calcolatrice.

      Quindi all’epoca ci andavano giù pesi di “Patria”, “grandi eroi e inventori del nostro paese”, “folklore &tradizioni”, “uniformi&guerre” e così via.

      Il mondo, visto con gli occhi dei nascenti stati nazionali, somigliava al sussidiario delle elementari, con la cartina dell’Europa e disegnati sopra, su ogni paese, gli abitanti nei costumi tipici e i monumenti più caratteristici e i piatti nazionali.

      Invece l’Unione Europea di adesso, a disegnarla, somiglia al depliant di una banca, con i grafici e le clausole scritte in piccolo che non legge nessuno.

      Non voglio dire che sia meglio o peggio, voglio dire che difficilmente creerà un “sentimento di identità o appartenenza”

  19. mirkhond scrive:

    “Nessuno puo’ opporsi al pensiero dominante, questo mi spaventa del mondo anglosassone vissuto di prima mano.”

    Non a caso 1984 di Orwell si svolge in una società anglosassone.
    Solo che NON è quella del bolscevismo sovietico che temeva Orwell, bensì quella del capitalismo liberale….
    Hanno creato la tirannide più perfetta della storia, perché inscalfibile!

  20. mirkhond scrive:

    Solo che NON è socialista, bensì LIBERALE….

  21. mirkhond scrive:

    “a me non interessa se vuoi conoscermi o meno”

    Finalmente un pò di verità…. 🙂

    “sei libero di considerarmi un idiota.”

    Vedo che NON mi sono spiegato.
    Io non ti considero affatto un idiota (esattamente come NON considero il tuo volto destro Franky), ma al contraruo, un astuto volpone ben ammanicato nei gangli del potere romagnolo piddino.
    Ergo, certe tue, diversamente incomprensibili difese dell’INDIFENDIBILE!

    “Solo, se ti comportassi civilmente con me te ne sarei grato.”

    Se civiltà vuol dire farmi prendere per fesso dai tuoi cavilli paraculi, allora sono contento di risponderti come meriti!

    • Z. scrive:

      Mirkhond, ti sto forse prendendo in giro? ti sto deridendo o mancando di rispetto?

      A meno che tu non consideri una mancanza di rispetto il fatto che io la pensi diversamente da te, direi di no.

      Quindi non capisco perché dovrei meritare che mi manchi di rispetto.

      • mirkhond scrive:

        Senti

        Non fai che paraculare in continuazione chiunque non POSSA condividere il tuo eurenti$ia$mo per lo zollverein $trozzino!
        Allora che debbo dedurne?

        • mirkhond scrive:

          eurentu$ia$mo

        • Z. scrive:

          Credo ci sia qualche equivoco.

          Anzitutto mi piace scherzare – come a quasi tutti qua dentro – ma non mi pare di aver mai mancato di rispetto a nessuno, men che meno a te.

          E poi (ma di questo avevamo già parlato) non sono entusiasta della UE come funziona ora, ma non perché sia troppo invasiva. Io penso anzi che lo sia troppo poco: in primo luogo, si sta dimostrando incapace di porre freno all’egoismo dei Paesi membri.

  22. mirkhond scrive:

    “siccome non credo che l’Italia – ma neppure la Grecia – sia vittima di “eurostrozzinaggio””

    Ma credi a ciò che vuoi.
    Solo che io, fino a 4 anni fa, non pagavo tasse COSI’ PESANTI come dal 2011.
    E cioé, ma guardacaso, proprio da quando in Italia abbiamo governi rigorosamente NON eletti dai “cittadini”, proprio per poter portare al successo il programma euro$trozzino che ti esalta fino alle stelle…
    Tanto i casini sono quelli degli altri….

    • Roberto scrive:

      Abbiamo mai avuto governi eletti dai cittadini in Italia?

      Dai mirkhond, sei una persona colta ed intelligente, dai una lettura alla costituzione!

  23. mirkhond scrive:

    Monti, Letta, Renzi sono frutto di consultazioni popolari?
    Avete un’idea molto strana di democrazia!

    • Z. scrive:

      Monti, Letta e Renzi – così come Berlusconi – sono stati votati dal Parlamento eletto dal popolo, come la costituzione prevede.

      C’è chi preferirebbe una repubblica presidenziale, con l’elezione diretta del premier. Anzi, credo che la maggior parte degli italiani la preferirebbero (su questo posso sbagliarmi, però). Detto questo, l’Italia non lo è.

  24. mirkhond scrive:

    Monti è stato nominato da Napolitano, DEFENESTRANDO il governo Berlusconi regolarmente eletto.
    Letta, non mi risulta essere stato eletto da nessuno.
    Idem Renzi.
    Evidentemente chiamare alle urne la gente, significava rischiare di veder mandare a monte le politiche euro$trozzine!
    O ce lo siamo dimenticato il mantra del “ce lo chiede l’europa” dietro cui pararsi per imporre politiche IMPOPOLARI?

    • Z. scrive:

      Mirkhond, Berlusconi non era stato eletto dal popolo, e il suo governo neppure.

      Il governo Berlusconi è stato votato dal parlamento, proprio come i governi Monti, Letta e Renzi. E’ così che funziona in Italia. A molti non piace (e Francesco è tra questi), ad altri sì, per altri ancora (come me) è abbastanza indifferente. Ma funziona così.

      Chiedi a chi vuoi se non ti fidi di me…

      • mirkhond scrive:

        Non sono un fan di Berlusconi.
        Ma nel 2011 era il presidente del consiglio, risultato da un’elezione popolare.
        Monti chi lo ha eletto?
        Fu nominato da Napolitano defenestrando Berlusconi, per imporre politiche euro$ervili che il nano non portava avanti a sufficienza, temendo (a ragione, sia pure demagogica) di perdere il consenso che lo manteneva al potere…
        Letta da quale maggioranza eletta è uscito?
        E Renzi?
        Ma per favore!

        • Z. scrive:

          Nessuno ha eletto Monti, come nessuno ha eletto Berlusconi.

          Monti è stato votato da una diversa maggioranza dello stesso parlamento, durante la stessa legislatura; per Renzi vale la stessa cosa (rispetto alla diversa maggioranza che sosteneva il governo Letta).

          Nonostante la propaganda politica della destra, non sta scritto da nessuna parte che quando cade un governo il Presidente debba sciogliere le camere: procedura che anzi è solo l’extrema ratio.

          Ripeto, chiedi a chi vuoi. Giusto o meno che sia, l’ordinamento italiano funziona così.

          • Francesco scrive:

            sigh!

            tocca confermare quanto scrive Z: per colpa di Scalfara la prassi costituzionale di questo paese è rimasta iper-parlamentarista e il governo Berlusconi (eletto dal popolo) è buono quanto qualsiasi altro (frutto di osceni giochini parlamentari e di pressioni esterne)

            a Costituzione vigente, questa è l’unica minestra che possiamo mangiare

            abbasso la Costituzione ecc. ecc.

            ciao

          • Z. scrive:

            Più che prassi parlamentare direi proprio che è il rispetto della costituzione. Che è la costituzione di una repubblica parlamentare, non presidenziale.

  25. mirkhond scrive:

    “ma non mi pare di aver mai mancato di rispetto a nessuno, men che meno a te.”

    Facciamo finta che sia vero…..

  26. mirkhond scrive:

    “non sono entusiasta della UE come funziona ora, ma non perché sia troppo invasiva. Io penso anzi che lo sia troppo poco: in primo luogo, si sta dimostrando incapace di porre freno all’egoismo dei Paesi membri.”

    E ciò ne denota la sua utopistica artificiosità.
    Soprattutto dopo l’allargamento indiscriminato ai paesi dell’ex blocco sovietico.
    Creando dunque ulteriori problemi con tante teste diversissime, come previsto anni fa da Lucio Caracciolo.
    L’Europa l’hanno tentata di unirla da Carlomagno ad Hitler, e tutte le volte si è visto com’è andata a finire.
    Questi ci provano con la moneta strozzina, ma il risultato non cambia….

  27. Roberto scrive:

    Z e Mauricius,

    Scusate mi ero perso la discussione sul roberto pensiero in relazione al referendum.
    Temo di dovervi deludere perché non ho un’idea ben chiara.

    Non sono certo per una democrazia referendaria alla grillo, ma condivido l’idea di tsipras che in certi casi “storici” (scusate non mi viene una definizione più precisa) il referendum sia un’ottima cosa.
    Per la Grecia, mi sarebbe piaciuto un referendum diciamo tre – quattro mesi fa, a negoziazioni ancora da incominciare. Mi sarebbe piaciuto un referendum con dei contorni più definiti, con un’idea da parte dei greci (intendo governo) su cosa fare in caso di όχι e cosa in caso di ναι.
    Per dirne una, il referendum francese sulla costituzione europea mi era sembrata una cosa eccellente, quello di domenica un papocchio incomprensibile.
    Credo che il limite al referendum per le questioni fiscali sia una cosa sensata e per questo non vorrei un referendum su “volete regalare ai greci 10 euro a testa”

    • gotcha scrive:

      io sono d’accordo sul referendum ad una condizione: che vi sia scritto espressamente “vuoi regalare ai greci 10 EURI a testa?”
      in questo caso voterei per il si.

      • roberto scrive:

        su euro/euri

        la commissione europea aveva proposto di lasciare il nome invariabile sulle banconote (per non mettere 20 euros/euri/eurot e così via).

        poi ogni stato fa quel che gli pare; so per certo che la banca di francia ha stabilito “euros” ed infatti io scrivo in francese euros nei documenti ufficiali.

        in italia la crusca ha detto che euro non ha plurale e la questione è stata pure dibattuta al senato che ha respinto un emendamento che intendeva introdurre euri
        (poi ti cerco il resoconto, ho solo un PDF dove si legge:
        VEGAS, sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze. “Signor Presidente, […]
        Per quanto riguarda l’emendamento 62.5, ci possiamo dividere su tutto, ma non sul parere dell’Accademia della Crusca. Quindi, il plurale di euro resta euro.” )

        • gotcha scrive:

          secondo me “euri” stempererebbe gli animi, è chiaro che funziona bene proprio perché la crusca ha decretato che è “scorretto”. in questo senso “10 leuri” sarebbe ancora più divertente. non so te, ma leuri mi sembra un nome di animale, forse per la somiglianza a “lemuri”.
          insomma, ci vuole anche la leggerezza!

          • roberto scrive:

            fosse per me li avrei chiamati “cazzi”. ti immagini?

            “non ho un cazzo in tasca!”
            “esticazzi ma quanti cazzi costa sto cazzo di gelato!?!”

            poi sarebbe stato divertente il lavoro di traduzione, trovare una cosa che traduca l’idea più che il membro virile in se:

            in inglese sarebbe stato sicuramente il “fuck”…”give me your fucking fucks”…in francese direi un semplice ed elegante “merde”

          • gotcha scrive:

            ha ha ha ha ha ha ha ha..
            ok, però anche una volta che abbiamo “alleggerito” il tutto, ci vuole qualche regoluccia, sennò poi uno fa come cazzo gli pare coi cazzi suoi (intesi come “fatti”).
            in sede proporrei “leuri” che slitterebbe in “levuri” (ingl. “lewros”, fr. “leurros”, ted. “laufren”) quando sono soldi spesi volentieri, e “cazzi” (ingl. “fucks”) quando sono soldi spesi malvolentieri, di modo che l’interlocutore capisca che si sono oltrepassati i limiti, es.: “da quando ci sono i cazzi i prezzi sono raddoppiati”. però, una volta stabilito “cazzi” che sia “cazzi”, e non “minchie” o “fighe”; a malincuore bisogna rinunciare, per amore della chiarezza.

  28. Silviu' scrive:

    e pensare che 51 anni or sono ho rifiutato un posto alla storica Banca Popolare di Milano, sede centrale di p.za Meda!!!
    un mio zio era amico intimo del Rumor Mariano (immacolata flatulenza…)
    cosa non mi sono perso…

  29. va fangul scrive:

    ciao MM, non commento spesso ma ti leggo sempre. volevo consigliarti il libro del fu Schirrmacher, Ego. gli inganni del capitalismo. Se non lo hai ancora letto potresti trovarci spunti interessanti.

    Ciao

  30. mirkhond scrive:

    “PS quanto sopra non esclude che io sia un idiota, naturalmente. ma non dovrebbe influire in modo importante”

    Mi sono spiegato male.
    Io NON penso che tu sia un idiota, ma se difendi politiche impopolari da persona intelligente quale sei, allora vuol dire che, poco poco, QUALCOSA da guadagnarci ce l’hai….
    Diversamente parleresti in tutt’altro modo.
    Non sei tu a farmi schifo, sono le tue IDEE.
    I motivi li ho già spiegati tante volte e non è il caso di tornarci sempre.

    • Francesco scrive:

      >> se difendi politiche impopolari da persona intelligente quale sei, allora vuol dire che, poco poco, QUALCOSA da guadagnarci ce l’hai….

      NO, affatto, questa roba non mi appartiene. non sono così per nulla.

      ciao

  31. mirkhond scrive:

    “Le TUE idee, purtroppo, vengono dal bisogno di avere un nemico da odiare.”

    Che fine pi$$icologo al risotto.

    “Sono pari a quelle di chi cercava gli untori durante le pestilenze.”

    E le TUE di “idee” da dove vengono o pozzo della Bocconi?

    “Si nutrono di fesserie dette dai Blondet e dai Travaglio.”

    E le tue di fe$$erie da dove si nutrono?
    Dall’FMI?

    Io avrò anche bisogno di un “nemico” da odiare.
    Ma il suddetto “nemico” non è che faccia molto per farmi ricredere, eh!

    • gotcha scrive:

      a me sembra che blondet, dall’alto della sua innegabile intelligenza e cultura, ci si diverta un po’ a dire “finalmente come stanno le cose”. insomma, l’europa è fatta da centinaia di milioni di persone, è difficile che stiano in una teoria di 20 righe che riassume due millenni di massoneria, satana e nuovi ordini mondiali.

    • Miguel Martinez scrive:

      Più che altro mi sembra che Mirkhond e Francesco abbiano entrambi delle certezze su una realtà davvero difficile da capire.

      Bocconi, FMI, Blondet (non conosco abbastanza bene Travaglio per quanto riguarda l’Europa) sono fonti ben diverse, ma li accomuna certamente un gran numero di pre-giudizi, cioè di pre-messe inconfessate, che finiscono per distorcere tutto.

      • Francesco scrive:

        beh, noi economisti classici e neo-classici le premesse le mettiamo nelle introduzioni dei testi

        giuro

        ciao

      • Z. scrive:

        Sull’Europa Travaglio fa uno zabaione di frasi grilline e frasi mainstream, argomentate alla consueta maniera (ossia non argomentate affatto).

        Anche perché a lui dell’Europa non interessa granché, ossia gli interessa nella misura gli permette di fare l’unica cosa che fa quando scrive da qualche anno ad oggi: elogiare Grillo e prendersela con Renzi 😀

  32. mirkhond scrive:

    Io so solo una cosa.
    Fino a quattro anni fa, arrivavo a fine mese con qualche soldino.
    Ora, devo fare un prelievo alla settimana e non mi resta NIENTE.
    Lo scorso giugno se ne sono andate 2000 euro solo di TASSE!
    Guarda caso questo aumento di imposte coincide con i governi NON eletti, imposti da Napolitano su ordine dell’eurozollverein $trozzino.
    Di fronte a tali esazioni, per anni i TUOI amizi hanno sempre risposto con “ce lo chiede l’europa”, con il tipico fare $ervile da ruffiani secondo un costume radicato tra i nostri politici da niente.
    Quest’europa di merda che vi fa tanto brillare gli occhi, esiste solo per ESTORCERE denaro ai fessi, mentre per prendersi responsabilità comuni, tipo l’emergenza immigrazione, se ne lava le mani, rialzando barriere doganali e confini che secondo la vulgata, sarebbero dovute scomparire.
    Vedasi la VERGOGNA di Ventimiglia, giusto per fare un esempio.
    Ora di fronte a questo mare di sofferenze, sentire alcuni qua dentro ergersi a corifei e pappagalli ventriloqui dei bank$ter$ $trozzini che ci $governano, cosa debe indurmi a pensare?
    Che certe cose le dicano nei tiggì lo capisco. Devono portare la pagnotta a casa, non possono dunque dire la verità.
    Ma tu o Zanardo?
    Se non siete due idioti (e NON lo siete, ribadiamolo per l’ennesima volta) allora vuol dire che avete da guadagnarci, anche poco magari, ma sufficiente per farvi irridere, sghignazzare, paraculare coloro che non POSSONO seguirvi nella difesa al ventriloquio dell’INDIFENDIBILE eurozollverein!
    A me NON è stato chiesto se la volessi o no questa europa con la sua moneta usuraia.

    • Z. scrive:

      Quei governi sono stati votati dal parlamento eletto dai cittadini, Duca.

      Tutto qui. Poi anch’io preferirei che gli italiani votassero gente migliore, e non mandassero in Europa gli scarti del parlamento italiano. Non mi sembra di aver mai difeso né i francesi su Ventimiglia né men che meno le istituzioni comunitarie le quali, a voler essere proprio gentili ed eufemistici, mi pare evidente che non abbiano fatto abbastanza.

      Sicché figurati se ti prendo in giro perché critichi la politica UE sull’immigrazione e sulla solidarietà.

      Piuttosto credo che tu dia alla UE (ma anche a Monti, per il quale peraltro non stravedo affatto) colpe che dovresti dare a chi ha governato fino al 2011. Sarai d’accordo che la situazione in cui l’Italia versava nel ’46 non era colpa di De Gasperi, Togliatti e De Nicola.

      • Thyrrenus scrive:

        Z formalmente hai pienamente ragione, ma ripeto, formalmente.

        • Z. scrive:

          Beh, dicci come la pensi sostanzialmente allora 🙂

          • Thyrrenus scrive:

            Caspita Z vuoi davvero che stia qui a scrivere sulla differenza tra costituzione formale e materiale, sulla questione delle influenze sul formal vivere politico di influenze dovute alla distribuzione del potere economico produttivo e non ecc. , delle situazioni geopolitiche internazionali ecc. ecc. voglimi bene dai, che devo anche andare a cena epoi addirittura uscire… 😉

          • mirkhond scrive:

            Il suo mestiere è di imbrogliare le carte.
            Anche dove non è richiesto….

          • Z. scrive:

            No T., non ti ho chiesto papiri burocratici da collettivo anni Settanta! Ti ho solo chiesto come la pensi, se ti va di dirmelo e senza fretta 🙂

  33. mirkhond scrive:

    Miguel

    Tu cosa ne pensi davvero dell’Unione Europea e dell’euro?

    • Miguel Martinez scrive:

      Non ho le idee per nulla chiare.

      Penso che l’Unione Europea sia un immenso dispositivo giuridico autoreferenziale, una sorta di macchina che procede per conto suo, del tutto immune ovviamente a qualunque forma di democrazia. In questa macchina, migliaia di simpatici roberti 🙂 dedicano il loro impegno a imbrigliare sempre di più qualunque forma di esistenza, applicando un sistema di qiyaas (come si dice in diritto islamico) che si mescola al crescente totalitarismo informatico.

      Ma credo che questo sia un processo storico, non so esistono alternative, e quindi non mi identifico affatto nei discorsi “sovranisti”.

      Anche perché qualunque struttura di potere – che si chiami “Italia” o si chiami “Europa” – mette insieme due elementi: il dispositivo giuridico/informatico/burocratico che si autoriproduce anonimamente; e spietati interessi personali.

      E la caratteristica del mondo in cui viviamo è che oggi solo un tipo di interessi – quelli di chi ha il denaro – ha la forza di imporsi. E credo che si imporrebbe tanto in “Europa” quanto in “Italia”.

      Per quanto riguarda l’euro, poi, francamente non so.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Roberto lavora per un tribunale, quindi mi sembra logico che venga assunto per concorso (e un concorsino bello rognoso, eh!) e non sia scelto dall’assemblea di condominio!
        La procedura legislativa (anche se sarebbe meglio il plurale), invece, richiede sempre un passaggio parlamentare. Ovviamente se si chiede all’Unione di superare le proprie competenze, si deve ricorrere al metodo intergovernativo. Insomma, decidono i nostri cari vecchi governi nazionali.

        • Miguel Martinez scrive:

          “La procedura legislativa (anche se sarebbe meglio il plurale), invece, richiede sempre un passaggio parlamentare.”

          Esatto, è proprio lì che gli interessi personali di cui parlavo entrano in azione, in conflitto/cooperazione con il dispositivo giuridico autoreferenziale.

      • Miguel Martinez scrive:

        Aggiungo sull’euro…

        Come ho detto più volte, esiste una tesi che trovo interessante e (date le mie limitatissime conoscenze in materia) plausibile. Poi potrebbe essere vera, falsa, o vera solo in parte.

        Cioè che il governo tedesco – che è il cuore attualmente dell’Europa – tenda a favorire i propri cittadini, sia facendo in modo che l’euro sia utile agli interessi delle imprese tedesche, sia evitando che gli elettori tedeschi paghino i problemi di altri paesi europei.

        Che poi era esattamente la politica economica internazionale della Germania nazista, fatta astrazione del piccolo dettaglio che era pure in corso una guerra mondiale.

        Chiaramente, è quel piccolo dettaglio che fa tutta la differenza, una guerra mondiale oggi sarebbe impensabile, perché l’intero pianeta sa che basterebbe che il Pentagono schiacciasse un pulsantino e si estinguerebbe la specie umana nel giro di un quarto d’ora.

        Ma proprio per questo una politica “nazista” (se vogliamo divertirci con questo termine) assume necessariamente forme diverse.

        Per capire se le cose stanno realmente così, però, non basta tifare per questa o quella squadra, bisognerebbe fare un’analisi molto profonda e documentata: tanto per dire, chi decide davvero nelle grandi industrie tedesche? A chi appartengono i capitali? Di questo non so nulla.

        • Z. scrive:

          Ma gli altri governi non fanno la stessa cosa? E in che modo questo avrebbe a che fare col nazismo?

          • Miguel Martinez scrive:

            Dire “nazismo” è sempre come nominare il diavolo e si finisce per entrare nella retorica e nella metafisica.

            Il nazismo è stato un fenomeno molto complesso; ci sono aspetti cruciali del nazismo che oggi sono praticamente incomprensibili;

            1) il terrore borghese della presa di potere da parte della classe operaia

            2) il razzismo biologico con tutta la sua carica di visione del mondo ottocentesco

            3) l’esistenza di un’enorme percentuale della popolazione costituita da giovani maschi appena usciti da quattro anni di vita di trincea, più i loro invidiosi fratelli minori

            … ecco, se vogliamo trovare paralleli con il nazismo nella nostra Europa anagraficamente invecchiata, mediatizzata, dalla classe operaia prima “imborghesita” e poi annientata, bene, non ne troveremo: il tifoso da stadio dalla crapa pelata che cerca la rissa con i marocchini, per quante svastiche indossi, non è un nazista.

            Ma esiste un altro aspetto cruciale del nazismo: cioè il tentativo da parte della più forte economia europea di esercitare egemonia sulle economie circostanti. Questo è il senso della Seconda guerra mondiale, della creazione del grande sistema dei lavori forzati, dell’espansione verso Est, del saccheggio fisico dell’Est e monetario dell’Ovest compiuto da una Germania che durante la guerra cercava di preservare per i propri cittadini un livello di vita accettabile.

            Il parallelo con questo aspetto del nazismo mi sembra perfettamente plausibile, se espresso senza retorica.

          • Z. scrive:

            Miguel,

            — Dire “nazismo” è sempre come nominare il diavolo e si finisce per entrare nella retorica e nella metafisica. —

            Esatto, e quindi perché tirare in ballo il nazismo?

            La Germania tenta di proteggere i propri interessi, esattamente come qualsiasi altro Paese. Non ci vedo nulla di così eclatante…

          • habsburgicus scrive:

            @Miguel
            1) il terrore borghese ………
            ……….. il tifoso da stadio dalla crapa pelata che cerca la rissa con i marocchini…….
            (cioè tutto il tuo post precedente)

            Miguel, tu se l’unico che abbia finora conosciuto che comprende perfettamente quello che è avvenuto in Germania allora e le dinamiche vere della II GM, senza cadere nella a-storica vulgata dominante nelle Accademie (e in versioni peggiori nei media) ma anche nella (non meno deleteria anche se condannata ufficialmente e limitata a pochi ambienti) posizione a-storica dei filo-fascisti con il loro mondo di complotti e vittimismo (tesi egualmente perniciosa e fuorviante storicamente, lo ribadisco)..forse ciò ti deriva dall’essere messicano, cioè non-europeo, quindi oggettivamente distaccato..
            è un vero peccato che tu debba occuparti precipuamente dell’Oltrarno e che, forse (e legittimamente) neppure ti interessi troppo l’argomento…
            sento che CON TE avrei potuto fare sul tema discussioni storiograficamente rilevanti e approfondite che, chissà, in un mondo migliore (dunque non questo :D) potrebbero essere addirittura pubblicate ! e in ogni caso avrebbero variato un po’ il blog 😀
            buona giornata

            • Miguel Martinez scrive:

              Grazie!

              Siccome le pubblicazioni sull’Oltrarno si contano sulle dita di una mano (e si conoscono solo in Oltrarno), dedico il mio poco tempo da lettore a due grandi temi – la Germania di Weimar e dintorni, e il Messico.

              Due temi su cui molti hanno scritto molte cose interessanti, più o meno in vano.

              • Miguel Martinez scrive:

                Dico in vano, perché il Messico sarà sempre e per sempre un misto di spagnoli vagamente cattivi, rivoluzionari pittoreschi e donne di facili costumi a Cancun; la Germania sempre e solo un pazzo con i baffi che senza motivo ha voluto disturbare un continente in cui si viveva nel migliore dei mondi possibili.

              • Miguel Martinez scrive:

                Comunque l’Oltrarno influisce anche sulla maniera in cui vedi queste cose. Sto leggendo (grazie a te che mi hai fatto conoscere Bookos 🙂 ) Timothy S. Brown, Weimar Radicals Nazis and Communists, che sostiene una tesi davvero interessante: in quegli anni, c’era un’immensa sete di autentica partecipazione alla politica; NSDAP e KPD entrambi “recitavano” quindi dei ruoli di autenticità, di vera partecipazione, di essere espressione di un popolo, che però rendevano anonimo e stereotipato per silenziarlo.

                Ora, mi colpisce subito come la sete di partecipazione in quegli anni fosse sempre di massa, di massimi sistemi, di cambiare il “mondo”, dove il vissuto diretto, immediato sfuggiva. E in questo senso, “essere oltrarnini” aiuta a capire anche Weimar.

          • Francesco scrive:

            >> il tentativo da parte della più forte economia europea di esercitare egemonia sulle economie circostanti

            Messa così suona interessante e un pò superata dai fatti.
            Grazie all’euro, cioè alla parità di cambio tra la moneta tedesca e quella dei paesi concorrenti, le imprese industrili tedesche hanno affrontato i concorrenti europei e hanno già vinto.
            Molti hanno reagito mangiandosi la dote della moglie, delle figlie e ipotecando la casa, pur di non fare le riforme e diventare almeno bravi come i tedeschi. Adesso sono pronti a vomitare sui tedeschi insulti a gogò e a piangere.
            Altri hanno mantenuto la moneta nazionale e negoziano il loro posto nell’impero economico tedesco. A condizioni molto migliori di quelle “offerte” da AH, faccio notare.
            Nel processo, un gran numero di posti di lavoro dalla Germania sono andati all’Est e al Sud … tutta roba inevitabile.

            Insomma, tranne che non c’è stato saccheggio e che non è più un tentativo, come hai detto tu

            ciao

      • roberto scrive:

        “migliaia di simpatici roberti 🙂 dedicano il loro impegno a imbrigliare sempre di più qualunque forma di esistenza”

        questa percezione mi colpisce molto (e non sei certamente l’unico ad averla!) perché è più o meno l’opposto di quello che i simpatici roberti fanno, o credono di fare.

        l’idea di base dei simpatici roberti è quella di permettere ad ugo di partire da canicattì e andare a stoccolma a lavorare, poi permettergli di stabilirsi in irlanda con la moglie estone, comprarsi una macchina tedesca, bere una birra belga, mangiare dei pomodori italiani e delle arance spagnole ed infine andare a godersi la pensione in un isola greca, il tutto come se si fosse spostato da canicattì a padova.

        a me sembra esattamente l’opposto di “imbrigliare”.

        certo la parte “imbrigliare” esiste.
        ad esempio il povero gonzalo che vorrebbe spruzzare un certo pesticida sulle sue arance non può farlo perché un antipatico roberto ha scritto in una direttiva che quel dato pesticida non si deve utilizzare*
        il povero produttore di volkswagen deve per forza mettere degli airbag sulla macchina e per di più non può inserire nel contratto di vendita una clausola che lo esoneri dalla responsabilità se ugo si ammazza per colpa dell’airbag difettoso, sempre colpa di un antipatico roberto (che spera però di attirarsi un po’ di simpatia da ugo, chissà se mi pensa mentre prepara il succo di arance spagnole per la sua bella estone nella loro casetta di dublino)

        però mi sembra in fin dei conti quantitativamente molto inferiore alla parte “lasciar fare”

        *ricordo en passant che la direttiva non la approva l’antipatico roberto ma il parlamento ed il consiglio

        • Miguel Martinez scrive:

          Per “imbrigliare” non intendo necessariamente qualcosa di negativo.

          Intendo aumentare il numero di disposizioni che regolano l’esistenza. A volte con gli effetti che tu descrivi.

          • Roberto scrive:

            Allora perché usi il termine imbrigliare?
            🙂

            Comunque anche in questo caso non sono sicuro che sia del tutto vero.
            Faccio l’esempio della birra. In Germania, fino alla metà degli anni 80, potevi vendere una bevanda sotto la denominazione “bier” solo se conteneva esclusivamente 4 ingredienti (malto, luppolo, acqua e lievito) con la conseguenza che non potevi commercializzare come “bier” chessò le birre di frumento (witbier, la hoegaarden, la blanche de liege). Arriva a questo punto un simpatico roberto che dice ai tedeschi “tenetevi pure la vostra legge sulla purezza della birra, ma non rompete i cabasissi a piet, il birraio di Anversa, che vuole vendervi la sua birra”. Questo a me non sembra “aumentare le regole” ma razionalizzarle (oserei quasi dire diminuirle, ma non so se è il caso).
            La famigerata direttiva sulla lunghezza dei cetrioli, sostituiva 12 ( o forse più, non mi ricordo esattamente) regole nazionali! Anche qui mi è difficile parlare di “imbrigliare” nel senso di “aumentare le regole”

          • Roberto scrive:

            Aggiungo che la legge della purezza della birra aveva prodotto l’effetto di far scomparire un sacco di birre tradizionali *tedesche*!
            Avevo letto che era scomparsa una birra che si faceva con l’aggiunta di sciroppo di ciliegie come la kriek, e che da quando l’eurocrate di turno ha limitato la portata della legge sulla purezza (che esiste ancora ma è una specie di marchio di qualità), sotto la spinta dell’importazione della kriek, questa birra è stata riscoperta

          • PinoMamet scrive:

            Oggi sarò fuori a respirare la periodica boccata di realtà;
            ma approfitto della presenza dell’eurocrate per chiedere:

            e le famigerate leggi che “liberalizzano” un po’ troppo, o obbligano l’Italia a liberalizzare un po’ troppo?

            Tipo “d’ora in poi siete obbligati a permettere che si chiami gelato anche quello fatto con scorie tossiche cinesi e cioccolato quello fatto con i sottoprodotti della lavorazione della ghisa?”

            (sì, esagero un filino, ma l’immagine che se ne ricava in Italia è suppergiù questa)

            continua:
            “…in modo da non fare concorrenza leale a noi crucchi che nei nostri prodotti ci mettiano la merda?”

          • roberto scrive:

            caro pino,

            mi riesce un po’ difficile rispondere a questa domanda perché è troppo generica.

            per quanto riguarda la salute dei consumatori, tutta la legislazione è di origine UE, ergo se adesso non puoi commercializzare in europa la bevanda cinese a base di merda di topo appestato è proprio grazie all’UE.
            anzi, senti spesso la critica opposta, tipo “i cattivi eurocrati ci impediscono di mangiare la bistecca alla fiorentina o la pajata solo perché c’è un vago rischio di beccarsi la malattia di creuzfeldt jacobs” e devo dire che a volte la critica mi pare fondata.

            per il resto, una volta trovate delle regole comuni in materia di protezione della salute (e li diamo ragione a Miguel che l’UE “imbriglia” i produttori), per quale assurdo motivo se i sardi mangiano il casu marzu e gli svedesi il surströmming, il gourmet spagnolo non dovrebe poter godere di queste due prelibatezze?

            ti faccio un esempio simile a quello della birra tedesca: la pasta italiana.

            una legge italiana degli anni settanta stabiliva in sostanza che per la pasta secca si poteva usare solo farina di grano duro.

            Ora, una tizia altoatesina si era beccata una multa perché aveva importato pasta con farina mista (grano duro e grano tenero). La cosa è arrivata alla corte di giustizia che ha stabilito che la legge italiana non poteva impedire l’importazione della pappetta tedesca.

            ora tu mi dirai “liberalizzazione selvaggia”.
            ma io ti chiedo “embeh?”

            se a bolzano mangiano merda, a noi che ci frega? una volta che è stabilito che il grano tenero male non fa, in nome di cosa devo impedire ai bolzanini di mangiarsi la pasta scotta?

            il fatto che lilli gruber si mangi la pasta scotta importata ha invece molti effetti positivi: lilli è contenta (ahò i gusti so gusti, in questo blog c’è chi non mangia formaggio e chi non mangia frutta 🙂 ), gli operai della fabbrica di pasta scotta sono contenti, la tizia che vende la pasta scotta in italia fa i suoi affari e da da mangiare ai figli, magari, visto che c’è più scelta, il prezzo della pasta buona scende

            poi se ti viene in mente un caso preciso di troppa liberalizzazione, parliamone

          • roberto scrive:

            mi è venuto un altro esempio: il cioccolato

            ti ricorderai forse che un po’ di tempo fa è stata adottata una direttiva che permette l’utilizzazione di una percentuale di olio vegetale nel cioccolato.
            chiaramente questa cosa è fatta a favore di inglesi che pisciano birra nel cacao per fare la cioccolata e vengono (giustamente) guardati come dei barbari dai fini gourmet italiani.

            ora, premetto che personalmente ho il palato raffinato e sono abbastanza benestante da potermi comprare solo cioccolato di primissima qualità, è così sbagliato permettere di far apparire sul mercato cioccolata non buonissima,ma che costa la metà di quella da fini gourmet (tipo quella che compro per i bambini che tanto le bestioline sono capaci di dirmi che il mars è il dolce più buono del mondo), in modo di dare al consumatore italiano la scelta ? secondo me no (e certo questo implica che si prenda l’abitudine di leggere le etichette, ma direi che questa è un’ottima abitudine da prendere)

            • Miguel Martinez scrive:

              “premetto che personalmente ho il palato raffinato e sono abbastanza benestante da potermi comprare solo cioccolato di primissima qualità”

              Peccato che non sei abbastanza benestante da comprare un biglietto aereo low cost e venirci a trovare in Oltrarno 🙂

              Dai, ti aspettiamo, con la tua frau e la tua prole!

          • roberto scrive:

            prima poi si farà (i robertingi non hanno mai mangiato una vera ribollita!)
            🙂

          • PinoMamet scrive:

            ” così sbagliato permettere di far apparire sul mercato cioccolata non buonissima,ma che costa la metà di quella da fini gourmet”

            …un po’ sì. Non mi risulta, ecco, che i bambini italiani, dagli anni Cinquanta in poi, abbiamo mai avuto particolare carenze di cioccolata.
            Nè tantomeno di pasta.

            Mi pare invece che quelle che si aiutino non sono i mangiamerda di Bolzano, ma le aziende producimerda di oltralpe, a danno delle aziende con standard più elevati nostrani.

            Lo vedo come un danno alle aziende nazionali, e in secondo ordine ai consumatori di tutta Europa, ai quali si fa credere surrettiziamente che la pastina schifosa e il “cioccolato” alla birra siano vera pasta e vero cioccolato, mentre sono surrogati.
            Almeno avessero la correttezza di chiamarli come tali.

          • roberto scrive:

            Pino,

            la cosa sulla quale più radicalmente dissento è quest’idea che una maggior possibilità di scelta penalizzi il consumatore.

            lo dico non da eurocrate, ma da consumatore, a me piace poter scegliere!

            chessò mi compro un’economica fiat o una vw? le fragoline francesi a 13,5 euro al chilo o i fragoloni spagnoli a 2,5 (prezzi di ieri a lussemburgo, scelta caduta sui fragoloni visto che ci volevo giusto fare una macedonia)?

            nutella o la crema spalmabile del Piccolo Produttore Tedesco senza olio di palma (anche questo è un esempio reale, ed il piccolo produttore tedesco la pensa come te, cioè che io mangio merda e lui non vende il suo barattolo di crema di nocciole artigianale)?

            la birra prodotta secondo la legge della purezza tedesca o la birra di castagne del piccolo birrificio del borgo (vabbé faccio per dire, la birra di castagne è una porcheria)?

            queste sono tutte scelte che non avrei sei i 28 stati non fossero obbligati a liberalizzare (uso il tuo termine per capirci)

          • roberto scrive:

            Poi un’altra cosa sulla quale dissento (o meglio dubito)

            ” a danno delle aziende con standard più elevati nostrani”

            1. sei sicuro che barilla abbia degli standard più elevati della pasta “miracoli”? cioè non ci piove sul fatto che è impossibile cucinare gli spaghetti miracoli senza farli scuocere, e che per me si tratta di una delle 666 manifestazioni del maligno, ma se ad uno gli piace la pasta scotta non credi che ti dirà che la pasta miracoli per lui ha uno “standard più elevato” della barilla?

            2. sicuro che aziende con “standard più elevati” spariscono (si lo so tu hai detto che subiscono un danno, io faccio il passo ulteriore) per colpa delle altre? certo succede e certo la concorrenza rende la vita difficile alle imprese. ma il birrificio del borgo e la sua birra alla castagna resiste, il tipo di cui parlavo ieri che produce birra alla ciliegia in germania resiste. chi non resiste è chi produce cose che nessuno vuole più
            (e mi scuso per la brutalità, dovrei articolare meglio, ma sono di fretta, il “non resistere” è evidentemente una tragedia per chi lo subisce, e a volte è sfiga, a volte è ingiustizia)

          • PinoMamet scrive:

            ” sei sicuro che barilla abbia degli standard più elevati della pasta “miracoli”?”

            Io la “pasta miracoli” non la conosco, Barilla sì (e molto bene, ha sede qua… dove ha sede anche l’EFSA, en passant) e… sì.

            Poi se vogliamo invece parlare di qualità, mi sta benissimo che sul mercato ci siano Fiat e Mercedes, invece ho qualcosa da ridire sul fatto che mi si venda “merda” etichettata “cioccolato”, e che l’Unione Europea dica “no, sai, è giusto che venga etichettata così”.

          • roberto scrive:

            ok, credo che con la merda stiamo perdendo di vista i fatti

            il cioccolato inglese, chiamiamolo così, può continuare a chiamarsi cioccolato se contiene fino al 5% di grasi vegetali (olio di palma, burro di karité e/o altri che non mi ricordo), a condizione che sia indicato sull’etichetta “contiene grassi vegetali oltre al burro di cacao”.

            veramente non vedo il problema ad avere nello scaffale dei cioccolati la tavoletta di fondente puro a 3 euro e la tavoletta di fondente “contenente altri grassi” a 1,60

          • Francesco scrive:

            >> poi se ti viene in mente un caso preciso di troppa liberalizzazione, parliamone

            a volte Roberto è veramente diabolico!

            😀

  34. Pietro scrive:

    Io aggiungerei anche una riflessione sul ruolo della Russia. Per quello che ne so io Germania e Russia sono commercialmente legatissime (questione energetica) come lo sono Russia e Italia (anche se Renzi non si capisce nulla di quello che vuole). La Germania ha nell’Europa orientale uno storico mercato, il che la pone per forza di cose in relazione con la Russia (spartizione o concorrenza?). Da molto tempo vedo le alleanze come UE (a guida tedesca) – Russia da una parte e Cina – Usa dall’altra. Se la Grecia si rivolge a Putin contro la Germania pero’ forse cambia il quadro, la scelta piu’ logica sarebbe cercare soldi cinesi ma la Cina (e sul blog lo sostengo da molto) a breve si schianta. Un bel problemino gepolitico questa Grecia! 🙂

  35. mirkhond scrive:

    “Dico in vano, perché il Messico sarà sempre e per sempre un misto di spagnoli vagamente cattivi, rivoluzionari pittoreschi e donne di facili costumi a Cancun; la Germania sempre e solo un pazzo con i baffi che senza motivo ha voluto disturbare un continente in cui si viveva nel migliore dei mondi possibili.”

    Purtroppo la potenza dell’immaginario, soprattutto hollywoodiano, è talmente forte da rendere difficile vedere questi due grandi paesi in modo diverso.
    Però Miguel, Oltrarno e Famiglia permettendo, non sarebbe una cattiva idea se, quando ne hai il tempo ovviamente, ci parlassi di queste realtà dal tuo punto di vista.
    Poi, ognuno coglie quel che coglie….

  36. MOI scrive:

    @ HABSBURGICUS

    Un articolo oramai per certi versi assai datato (… Letta, Kyenge !) ma per altri attualissimo !

    http://www.corriere.it/opinioni/13_giugno_17/sartori-ius-soli-integrazione-catena-equivoci_686dbf54-d728-11e2-a4df-7eff8733b462.shtml

    su Ius Soli VS Ius Sanguinis, Giovanni Sartori ha osato fare l’osservazione che hai fatto tu … e che gli è valsa lo stigma di “razzista” (credo ingiusta … anche se indubbiamente supponente e tronfio lo è comunque, altrimenti NON sarebbe un Professorone !) incorrendo in oramai ritualizzati strali e geremiadi !

    “Di regola, in passato lo ius soli si applicava al Nuovo Mondo e comunque ai Paesi sottopopolati che avevano bisogno di nuovi cittadini, mentre lo ius sanguinis valeva per le popolazioni stanziali che da secoli popolano determinati territori. Oggi questa regola è stata violata in parecchi Paesi dal terzomondismo imperante e dal fatto che la sinistra, avendo perso la sua ideologia, ha sposato la causa (ritenuta illuminata e progressista) delle porte aperte a tutti, anche le porte dei Paesi sovrappopolati e afflitti, per di più, da una altissima disoccupazione giovanile.”

    [cit.]

    • PinoMamet scrive:

      L’Italia non sarà (direi, non ancora) un paese meticcio, ma di certo è un paese “misto”, quanto tutti gli altri e probabilmente più di un filo degli altri.

      Non capisco poi cosa c’entri la “razza” con i musulmani, che tira in ballo dopo come “non inetgrabili”.

      Infine la sua proposta di “residenza permanente trasmissibile ai figli” ci fa fare un passo indietro di duemilacinquecento anni, ai meteci…
      (a volerne dare una lettura ottimistica).

      4 in democrazia.

    • Roberto scrive:

      Ho cliccate sul link e l’occhio mi è subito caduto sulla frase “non ha letto il mio libro”
      Si è sentito in Italia il mio urlo “buffoneeeeeeeeee”?

      Scusa se non leggo oltre

    • habsburgicus scrive:

      l’antipatia non ha effetto sui ragionamenti 😀 (altrimenti M. d’A avrebbe sempre torto :D)
      e questa volta mi pare che il tipo ci abbia azzeccato ! (per usare l’espressione, al presente, cara ad un tale)

      • mirkhond scrive:

        Dove ci avrebbe azzeccato?
        Nel dare sanzione “scientifica” ad un mucchio di cazzate?

      • PinoMamet scrive:

        Cioè Habs, tu vorresti un paese in cui un tizio nato e cresciuto in Italia, figlio di un tizio nato e cresciuto in Italia, nipote di un tizio nato e cresciuto in Italia, non è cittadino perché pronipote di un tizio nato altrove?
        basta che questo “altrove” sia deciso dai gusti personali di Sartori o da quelli, magari diversi, di qualcun altro?

        Ti sembrerebbe giusto?
        Ma dico di più: ti sembrerebbe anche vagamente concepibile, in un sistema democratico??

        • mirkhond scrive:

          Ma non l’hai capito che è un razzista-suprematista con le sue nostalgie di società boere dominata dall’uomo bianco che NON si mescola agli sborghi negri?

  37. mirkhond scrive:

    Il professor Sartori perché non aggiunge i motivi che portano a tali migrazioni bibliche?

    • mirkhond scrive:

      E poi gli italiani sono tra i popoli più mescolati del mondo.
      Il professor Sartori non ha mai dato un’occhiata alla storia d’Italia?
      Il paragone con l’India tra XIII e XIX secolo è del tutto fuori luogo….

      • MOI scrive:

        … E il Terribile Vallo SS ?! 😉 … Sparé ?! 🙂

        • mirkhond scrive:

          Ci stanno lavorando…. 🙂

          • MOI scrive:

            Bravo !

            Allora hai capito che “sparé” era “sparito” e NON “sparato” 😉 !

            NON siamo poi così diversi e impossibili da intercomprendersi senza ricorso all’ Italiano, allora …

            🙂

            PS

            “sparato” sarebbe stato “sparè”, con e aperta anziché chiusa. Ennesima coppia minima.

          • mirkhond scrive:

            Non è che sono bravo.
            E’ che a furia di sentirti parlare in dialetto, qualcosa riesco a capirla.
            In fondo è un dialetto derivato dal latino.
            Ciò non toglie che restiamo popoli diversi….

  38. MOI scrive:

    @ LISA

    (In merito al link di Zeta sugli anticoncezionali negli USA alle “WASP Teenies” … quelle neppure ancora “barely legal”, a dirla tutta. E Francesco dice che a sterilizzarle fin dalla nascita potrebbero poi stare per sempre tranquille di “get bonked” senza poi “get pregnant” ! )

    Credo che Francesco per “Razza Superiore” intenda proprio quella stessa data come “Razza Inferiore” dal Piano Kalergi :

    quello smisurato branco di presunti (!) subumani-similbestie Afro-MediterrOneo-Beduo-Levantino-Negroidi sottosviluppati e arretrati, dalle femmine sempre gravide di cuccioli da scodellare perché … continuano a credere nella presunta (!) Superstizione da Pastorazzi e Beduinazzi del Deserto che rivela che c’è un Creatore che tutti gli Esseri Umani li Creò Maschio e Femmina, ingiungendo loro di Crescere e Moltiplicarsi !

    Afro-MediterrOneo-Beduo-Levantino-Negroidi che, grazie al loro Islàmme, sono gli Ultimi in grado di Resistere all’ Astuta e Viscida Serpe Ingannatrice che vuole la Denatalità e il Controllo delle Nascite !

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-siamo-in-troppi-cosi-kissinger-diede-lordine-13172.htm

    …. Giusto, @ FRANCESCO ?

    PS

    Per eventuale traduzione in Cattolichese PostConciliare, chiedere a Mauricius …

    • Z. scrive:

      Non so come sia la legge da quelle parti ma è probabile che molti di quei ragazzi – di ambo i sessi, eh, non solo ragazze – non abbiano ancora raggiunto l’età del consenso laggiù.

      A maggior ragione si tratta di un’idea coraggiosa ed encomiabile.

      Poi non capisco perché Francesco a un preservativo preferisca un aborto, ma del resto io non sono cattolico.

  39. MOI scrive:

    @ ZETO

    (che si è momentaneamente riscoperto “Uomo del Popolo” , ndr …)

    Bella lì: fondiamo “Le Sentinelle in Cavezza” e … riempiamo Piazza San Giovanni a Roma per chiedere il Diritto alla Gravidanza Maschile a Scalfarotto e alla Boldrini !

    Parola d’ Ordine: Genderismo-Nichilismo … “senza Limitismo” [cit.] !

  40. MOI scrive:

    @ MIGUEL

    “Halalizzando” Marco Travaglio …

    “Qiyas” è quella roba tale per cui al SuperSceiccone del Petrolio che può girare in Ferrari/Lamborghini/Maserati/Bugatti/Pagani-Zonda, riempirsi l’ Harem di Escort Norreno-Balto-Slave la Sharia “si interpreta” … mentre ad Abdul il Poveraccio del Mortidifamestan ; -) “si applica” la Sharia alla lettera come e pure più di un millennio e mezzo fa ?!

    @ TUTTI

    Penso che non abbia molto senso prenderla coi “Profughi Mantenuti” (chi non farebbe altrettanto, al loro posto e con quelle promesse, sapendo che addirittura ti accontentano se ti lagni da 3 a 5 stelle … pure se fino al giorno di prima sguazzavi se trovavi un pezzo di pane ammuffito ravanando nel rusco ?!) … in fondo beneficiano di qualcosa che il nostro Governo _ Unico al Mondo_ mette loro a disposizione a discapito dei propri cittadini, e che riecheggia davvero inquietantemente Kalergi !

    @ ROBERTO

    cioè 25 ani fa, 3 elettori italiani su quattro erano per la creazione degli stati uniti d’europa

    [cit.]

    Si è capito, ce ne si ricorda pure … ma chi aveva gli strumenti per capire l’ Inganno Satanico ?!

    L’Europa siamo noi

    Cristina D’Avena

    https://www.youtube.com/watch?v=LaxEicpRBk4

    Europa unita un sogno che diventa realtà

    Europa unita la voce della fraternità

    che tutte le frontiere abbatterà

    portando un po’ di solidarietà nella nostra vita

    Europa unita

    Europa unita un vento pieno di novità

    Europa unita un passo per chi guarda più in la

    su un treno pieno di opportunità

    che corre sulla buona volontà

    una nuova Europa

    Europa unita

    L’Europa siamo noi

    milioni di persone

    L’Europa siamo noi

    un’unica nazione

    Partirà questo treno presto partirà

    Partirà questo treno presto partirà

    Partirà partirà partirà se ognuno lo vorrà

    L’Europa siamo noi

    milioni di persone

    L’Europa siamo noi

    un’unica nazione

    Europa unita il giorno senza l’oscurità

    Europa unita la voce della fraternità

    che tutte le frontiere abbatterà

    portando un po di solidarietà nella nostra vita

    Europa unita

    L’Europa siamo noi

    milioni di persone

    L’Europa siamo noi

    un’unica nazione

    Partirà questo treno presto partirà

    Partirà questo treno presto partirà

    Partirà partirà partirà se ognuno lo vorrà

    L’Europa siamo noi

    milioni di persone

    L’Europa siamo noi

    un’unica nazione

  41. MOI scrive:

    @ Habsburgicus (… chi altri, qui ?)

    Lettera ai truffatori dell’islamofobia
    (che fanno il gioco dei razzisti)

    di Stephane Charbonnier

    http://www.edizpiemme.it/libri/lettera-ai-truffatori-dellislamofobia

    Il 5 gennaio 2015, due giorni prima di venire ucciso neIl’attentato al suo giornale insieme a undici suoi colleghi, tra cui alcuni dei più noti vignettisti satirici europei, il direttore di Charlie Hebdo, Charb (Stéphane Charbonnier), ha consegnato al suo editore quello che di fatto è diventato il suo manifesto, e il suo testamento editoriale.

    Ripercorrendo alcune delle pagine più significative della storia di Charlie, con tutte le minacce e le polemiche che le hanno accompagnate, Charb risponde con acutissima e pungente logica alle accuse di islamofobia dei benpensanti che, insieme a fatwa e attentati, il suo giornale si è attirato pubblicando le vignette su Maometto. «In virtù di quale contorta teoria l’umorismo dovrebbe essere meno compatibile con l’islam, rispetto a qualunque altra religione? Dire che l’islam è incompatibile con l’umorismo è altrettanto assurdo che sostenere che l’islam non è compatibile con la democrazia, o con la laicità… Se lasciamo intendere che si possa ridere di tutto tranne che di certi aspetti dell’islam perché i musulmani sono molto più suscettibili del resto della popolazione, non li stiamo forse discriminando?»

    Arguto, lucido, e tragicamente profetico, in queste pagine postume Charb replica non solo ai suoi assassini, ma anche all’ipocrisia e al paternalismo – borghese, bianco e fintamente di sinistra – di quella classe politica e intellettuale che negli anni ha pericolosamente isolato il giornale. Ricordandoci che sottomettere gli individui e la loro libertà ad altri principi, fossero anche le loro credenze, non può che rappresentare un tragico errore.

    Stéphane Charbonnier, in arte Charb

    (Conflans-Sainte-Honorine, 21 agosto 1967 – Parigi, 7 gennaio 2015)

    • mirkhond scrive:

      Un assassinio è un assassinio.
      Però non vedo cosa ci sia di libero nell’offendere un sentimento religioso….

    • Z. scrive:

      Però quando uno di loro ha provato a fare ironia sulla presunta conversione all’ebraismo del figlio di Sarkozy si è ritrovato disoccupato per direttissima.

      Insomma, anche lassù – come ovunque – c’erano cose su cui si riteneva opportuno scherzare e altre ritenute off-limits.

    • Miguel Martinez scrive:

      “Se lasciamo intendere che si possa ridere di tutto tranne che di certi aspetti dell’islam”

      Ridere? Qualcuno ha mai riso per una vignetta di Charb?

      • Z. scrive:

        In effetti…

        • Pietro scrive:

          Leggendo questi commenti mi e’ venuta in mente una cosa. L’ISIS si sta scontrando con l’Occidente sul suo terreno, ovvero il tempo. Al Qaeda era lento, faceva in tempo ad essere dimenticato, invece l’ISIS e’ sempre sul pezzo, in un mondo globalizzato e’ veloce, anche piu’ di chi teoricamente la globalizzazione la gestisce (anche se penso che oggi di questo fenomeno si sia perso il controllo). Quello che manca a Boko Haram e’ un corso tecnico di montaggio, hanno potenzialita’ e doti sceniche ma come nello sport gli africani puntano troppo poco sulla tecnica (vedi maratoneti kenyoti).

          • Z. scrive:

            Sono d’accordo, IS sfida i suoi nemici sul loro terreno e probabilmente per questo è più appetibile rispetto ad Al-Qaida. Ma per lo stesso motivo è anche più vulnerabile, secondo me.

  42. Roberto scrive:

    Se avete 7 minuti, guy verhofstad (liberale belga) a tsipras, oggi al parlamento europeo (in inglese)
    http://www.lalibre.be/actu/international/verhofstadt-hurle-a-tsipras-cessez-de-parler-de-reformes-faites-les-559d0ab73570c68585361994

  43. mirkhond scrive:

    “Penso che l’Unione Europea sia un immenso dispositivo giuridico autoreferenziale, una sorta di macchina che procede per conto suo, del tutto immune ovviamente a qualunque forma di democrazia. In questa macchina, migliaia di simpatici roberti 🙂 dedicano il loro impegno a imbrigliare sempre di più qualunque forma di esistenza, applicando un sistema di qiyaas (come si dice in diritto islamico) che si mescola al crescente totalitarismo informatico.
    Ma credo che questo sia un processo storico, non so esistono alternative, e quindi non mi identifico affatto nei discorsi “sovranisti”.”

    Infatti oggi, viviamo nella tirannide più perfetta della storia.
    Il nucleare ci impedisce di risolvere situazioni “congelate” e che andrebbero superate.
    La tecnologia informatica ci controlla come mai nessun dittatore da Dionigi di Siracusa a Ceausescu si poteva nemmeno sognare di fare.
    Insomma viviamo in una gabbia sempre più stretta e da cui diventa impossibile uscirne, se non con la morte…
    Oppure fuggire in luoghi molto remoti della terra, ma in cui moriremmo ugualmente per incapacità di adattarci ad ambienti e abitudini di vita che non abbiamo mai conosciuto di persona….

  44. mirkhond scrive:

    E in tutto questo mare di tecnologia, in cui siamo ipercontrollati, ci ritroviamo soli.
    Soli in un condominio.
    Soli in una città.
    Soli.

  45. mirkhond scrive:

    Ho un vecchio libro di Pervez Ahmad Khan, il Messner pakistano, sul Karakorum, da lui visitato nel 1974-1975.
    Guardando le foto di quegli stupendi paesaggi alpestri, quei colori, quei volti di montanari e contadini, diffidenti o ospitali a seconda delle aree e delle popolazioni, tutte musulmane prevalentemente shiite, ti senti come un desiderio di pace…
    Poi, vai su internet e vedi che il turismo è arrivato anche lì, a quelle spettacolari altitudini!
    Solo i conflitti nel più meridionale Swat e nel Waziristan fermano il maledetto turismo omologante e troificatore!
    Come San Pietro, anche noi oggi ci rivolgiamo a Gesù:

    -Dove vuoi che andiamo o Signore?-

    Ma Gesù non risponde….

  46. Moi scrive:

    […] nominare il diavolo […] : si finisce per entrare nella retorica e nella metafisica. —

    [cit.]

    ————-

    O nella rubrica radiofonica “commento alla stampa del giorno” … se becchi la frequenza “giusta” all’ orario “giusto” 😉 con il prit “giusto” … 🙂

  47. Pietro scrive:

    @Z: lo penso anche io. Dovrebbero uscire dallo shock di essere attaccati sul loro terreno e fare con l’ISIS quello che hanno fatto con ogni movimento contestatario, ossia fagocitarlo e digerirlo. Se invece di vedere i balordelli delle banlieue come nemici che vengono da fuori, li guardassero come rotture di scatole interne avrebbero le armi per scofiggere l’ISIS. So di dire una bestialita’ ma l’ISIS (e molto di piu’ Boko Haram) mi sembrano abbiano un lato assolutamente punk. Ed il punk oggi sono i Green Day… A furia di governare con la paura hanno creato cittadini spaventati ma si sono bruciati il ricambio generazionale.
    p.s. il soggetto a scelta secondo i vostri gusti: i potenti, i massoni che reggono il mondo, gli americani, i ricchi, i buoni

    • Z. scrive:

      Il mio ragionamento era molto più terra-terra: se l’IS è uno stato, allora può essere bombardato, occupato e neutralizzato. Con Al-Qaida era più difficile.

      • Pietro scrive:

        Io temo molto piu’ l’ISIS come attitudine che come stato. Se combatti lo stato crei martiri, eroi e partigiani. Se combatti l’attitudine la depotenzi.

        • Z. scrive:

          Se combatti lo stato anzitutto elimini lo stato. Che è già qualcosa. Anche perché non è che sia esattamente l’URSS, eh!

          Poi ci saranno sempre epigoni e aspiranti martiri. Ne aveva il Terzo Reich, perché non dovrebbe averne l’IS?

      • Miguel Martinez scrive:

        Da chi?

        Credo che dobbiamo partire dalla constatazione che la “comunità internazionale” impegna contro l’IS il 10% dell’energia che ha impegnato contro Saddam Hussein, contro Gheddafi o contro i Taleban nel 2001.

        Io non so bene quale sia il motivo di questo comportamento – come non ho capito bene perché tutto “l’Occidente” si sia mobilitato a suo tempo con tanta determinazione contro Saddam e Gheddafi. Dico solo che dobbiamo partire dal constatare questo comportamento.

        • Thyrrenus scrive:

          GRAZIE Miguel!!!

          • Miguel Martinez scrive:

            Sottolineo che non ne so il motivo.

            Le spiegazioni che ho sentito finora sono molto diverse, e peccano tutte di essere ragionamenti astratti, che riflettono più idee personali che i fatti.

            Eccone qualcuna, in riassunto brevissimo:

            1) Gli Stati Uniti sono alleati dell’Arabia Saudita, l’Arabia Saudita sostiene l’IS dietro le quinte

            2) In fondo, il “calvinismo” dell’IS è più affine alla mentalita USA della grande varietà di culture del Medio Oriente che l’IS sta eliminando

            3) Israele non ha alcun conflitto con l’IS, mentre ce l’ha con l’Iran e con il governo siriano

            4) Obama si rende conto delle demenziali cavolate che hanno fatto i neocon – e che hanno portato alla situazione attuale – e non ha alcuna intenzione di impelagare un’altra volta gli Stati Uniti in roba del genere

            Tutti questi punti fanno sorgere altre domande, ad esempio perché mai Israele dovrebbe avere un “vero, eterno” problema con l’Iran, mentre non ce l’avrebbe con l’Arabia Saudita? Quanto conta l’Arabia Saudita, che certo ha tanti soldi, ma tutti nelle banche occidentali? Quanto conta la “stanchezza” di guerra statunitense rispetto alla necessità economica di fare nuove guerre? Perché gli Stati Uniti non fanno fuori in cinque minuti l’Arabia Saudita, visto che lo hanno già fatto con tanti altri stati? E così via…

          • roberto scrive:

            io voto per la 4 con una modifica

            “Obama si rende conto che qualsiasi tipo di intervento degli stati uniti, costa soldi e popolarità – e non ha alcuna intenzione di impelagare un’altra volta gli Stati Uniti in roba del genere. tanto sono a 20000 km, chissene frega”

            • Miguel Martinez scrive:

              E’ chiaro, non è nemmeno detto che sia sbagliato. Ma perché ad esempio non bombardare l’IS quando attacca Palmira e conquista la Siria centro-occidentale? Bombardare fa aumentare in modo splendido i guadagni dei produttori di bombe, aumenta o almeno conserva tanti posti di lavoro e non comporta imbarazzanti perdite di vite americane.

              E comunque la guerra a Gheddafi, fu sempre Obama a farla, anche se dietro a Sarkozy.

          • Roberto scrive:

            Semplicemente perché se gli usa bombardano l’is a palmira, automaticamente passeranno per i bruti che ce l’hanno con i musulmani, un barbuto apparirà in televisione dicendo “faremo piangere gli usa come loro hanno fatto piangere noi” è questo spaventa molto gli americani.
            Mi pare, non vorrei essere troppo ottimista, che Obama sia il primo ad averlo capito.

            Credo anche che Obama abbia capito che spendere soldi nell’esercito non gli porta voti

          • Francesco scrive:

            Roberto

            hai messo Obama e capire nella stessa frase!

            e l’interventi obamiano in Siria e Libia smentisce la tua tesi, comunque

          • Thyrrenus scrive:

            Qualche giorno fa in Israele era scoppiato il caso di ribelli siriani di tendenza islamista feriti e curati in Israele. I drusi che sono sempre stati buoni alleati degli israeliani hanno assaliti delle autoambulanze israeliane nel Golan che trasportavano tali feriti. Guarda caso quando forze stremiste islamiche minacciavano il Gebel druso in Siria di carneficina di infedeli. Forse questi drusi han capito qualcosa che da noi stenta a passare.
            Le avanzate delle forze di Daesh poi in pieno deserto che sarebbero localizzabili con dei biplani della prima guerra mondiale … Come si fa a credere sinceramente all’impegno occidentale nella lotta all’Isis/Daesh? Il perché è più complesso da decifrare.
            Forse siamo di fronte alla prima guerra multipolare, dove contemporaneamente più giocatori giocano su più piatti…

          • Roberto scrive:

            Francesco,
            Forse meglio “ha imparato dai precedenti disastri”?

          • Francesco scrive:

            potemmo applicare gli stessi criteri al kaloskagazos Obama e al bruttecattive Bush?

            per me l’unico che ha commesso un errore così grande da essere un crimine è Bush Sr.

            ciao

          • Peucezio scrive:

            Miguel,
            cos’è che trovi poco convincente nel punto 2?
            Cosa ci sarebbe di nuovo nel fatto che le guerre e le alleanze si fanno non solo in base a motivi gfeostrategici o economici, ma anche di idee, con buona pace dei marxisti e materialisti vari?

            E comunque non è una novità che gli Stati Uniti temano qualunque forma di comunitarismo locale e di società organica, quindi come possono non vedere una convergenza di interessi con un’entità che cerca di distruggere queste cose in nome di ideali semplici, universalistici, sradicanti ed esportabili stile Coca Cola?

            Le cose sono complesse, ma non è che in nome della petizione di principio per cui non bisogna sbilanciarsi per non semplificare e proiettare le proprie sensibilità ideologiche e i propri miti, si deve a tutti i costi guardare con sospetto anche a meccanismi piuttosto evidenti.

            L’URSS appoggiò Cuba perché Castro era comunista. Non avrebbe appoggiato Pinochet, né Pinochet avrebbe cercato l’appoggio sovietico. E’ banale, ma è così.

          • gotcha scrive:

            E comunque non è una novità che gli Stati Uniti temano qualunque forma di comunitarismo locale e di società organica.

            il problema delle “vespe” è che non sanno fare politica estera, e il motivo è che non hanno nessun interesse a farla. vanno in un paese sperduto che sta cercando di organizzarsi nel suo interesse, e:

            o rinuncia alla autogestione delle proprie risorse devolvendo gli utili alle aziende americane

            o bombardano

            o finanziano spacciatori di droga e/o esercito (quando non sono la stessa cosa), per terrorizzare i cittadini.

  48. daouda scrive:

    Non valete la pena di essere letti….ahahahaha…

    saluti

  49. roberto scrive:

    un giochino che piacerà agli intellettuali del blog e ai “massoni busters” del blog.
    i cento libri sull’europa consigliati dal parlamento europeo

    http://www.europarl.europa.eu/100books/it/index.html

    (dopo aver letto la presentazione cliccate su “i cento libri” e poi su “list of title” (PDF)

    che ne pensate?

  50. MOI scrive:

    Quella risposta che hai dato a Pino, nulla di personale, ma è un po’ irritante : un po’ Koprosommellier 😉 fra Cina e Germania, un po’ Classista Filantropo Gourmet …

    • Roberto scrive:

      Se ti sembra che io abbia scritto cose sbagliate, sono tutto orecchi

      • MOI scrive:

        Uff … finché non viene approvato qualche psico-reato di matrice Scalfarottiana :

        mi sei parso un po’ gayfriendly with somebody else’s ass … 😉

        • roberto scrive:

          ok, se vogliamo limitarci a qualche battutina:

          straw man argument!

          (però così è noioso, magari riesci ad articolare un po’ meglio la tua critica come ha fatto pino, che non condivido, ma che mi ha dato degli argomenti a cui rispondere)

  51. MOI scrive:

    Sei motivi fondamentali per delegittimare l’Unione Europea imperialista

    http://www.pmli.it/Unioneeuropeaimperialista.htm

    Documento del Comitato centrale del PMLI

    • Roberto scrive:

      Interessante, ogni tanto qui si legge che l’UE è l’unione sovietica e il PMLI dice l’opposto…
      No moi, scusami se non commento, ma come diresti tu, facta non pugnectae

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Roberto, non hai capito. Tu prendi quello che più odi, qualunque cosa sia, e associalo all’UE: così non sarai più irritante e classista-filantropo-gurmé.
        Esempio: non ti piace lo stracchino? L’UE è una roba informe e molliccia come lo stracchino.
        Non ti piacciono le ciminiere? L’UE sforna direttive mefitiche come una ciminiera.
        Non ti piace il rock? Il frastuono prodotto dalle istituzioni comunitarie, litigiose e autoritarie al tempo stesso, ricorda uno stonato brano rock.
        E così via: imperialismo, comunismo, gender, bocciofila…

      • Miguel Martinez scrive:

        Da quando in qua il PMLI è diventato filoURSS?

        • roberto scrive:

          mi sembrava di aver capito che non sono contenti della scomparsa dell’URSS e rimpiangono il blocco dell’est.

          ma quello che volevo far notare è che da sinistra (dai, non mi criticare quest’espressione, vai alla sostanza) l’UE è criticata come turbocapitalista e imperialista, da destra come impero del socialismo.

          magari una delle due è vera, ma tutte e due mi pare difficile

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “mi sembrava di aver capito che non sono contenti della scomparsa dell’URSS e rimpiangono il blocco dell’est.”

            Per nulla, il PMLI è il resto caricaturale-settario del movimento maoista italiano, dove c’era anche gente seria come Osvaldo Pesce e dei matti come Aldo Brandirali (non parliamo del maoismo teorico di Althusser, Bettelheim e La Grassa, che un’altra cosa ancora).

            Dalla stessa area provengono i CARC, che il PMLI accusa del terribile delitto di “trotzkismo”, che in quegli ambienti è molto peggio di “fascista”.

          • Francesco scrive:

            x Roberto

            in effetti la UE mi pare difficilmente accusabile di imperialismo (è troppo debole), di turbocapitalismo (è troppo regolatrice, sociale, europeo-continentale, sindacale), un pochino di socialismo (ma alla fine di vero compito le han lasciato la liberalizzazione dei mercati ..)

            diciamo che di delirio burocatrico invece la si potrebbe anche accusare!

            🙂

          • roberto scrive:

            e per tua fortuna non ti trovi ad applicare quel delirio di procedure per il trattamento dei dati personali…..
            🙂

  52. Mauricius Tarvisii scrive:

    Se volete capire la UE, più che al Bildelberg o all’Impero Galattico, dovete pensare ad una sorta di repubblica federale molto decentrata, parlamentare con bicameralismo imperfetto, in cui il potere di iniziativa legislativa è in capo al solo esecutivo.

  53. MOI scrive:

    Norway to let 7-yr-olds change gender

    http://www.thelocal.no/20150625/norway-to-let-7-yr-old-change-gender

    … poi ci si meraviglia se una gioventù che voglia un minimo di sicurezze identitarie-esistenziali si butta sull’ Islam !

  54. habsburgicus scrive:

    (cit. PMLI, link di Moi)
    “L’Unione europea porta alla fascistizzazione, alla militarizzazione, alla repressione poliziesca su grande scala, fomenta il razzismo, lo sciovinismo, l’irredentismo. Moltiplica cioè quanto sta già avvenendo in Italia con l’avvento della seconda repubblica neofascista e col governo neofascista e piduista Berlusconi che si profila. Ciò pone un grosso ostacolo allo sviluppo della lotta per il socialismo nel nostro Paese, nel continente e nel mondo intero.
    e soprattutto
    “Noi marxisti-leninisti siamo favorevoli a un’Europa senza più barriere, siano esse fisiche o economiche, per facilitare la fratellanza fra i popoli facendo godere alla collettività e non a un pugno di pescicani capitalisti i frutti di tale unione”

    ma io dico..a questo punto, str… più str.. meno penso faccia poca differenza :D, non potevano andare più a sinistra di Mao e Lin Piao e scrivere che erano favorevoli alla gnocca per tutti ? 😀 di altissima qualità, livello modelle, of course 😀
    perché le bonazze dovrebbero avercele solo i riccastri ? da marxisti-lenisti dovrebbero porsi il problema, no ?
    e magari raccatterebbero pure qualche consenso popolare (vero Moi ?)..mi deludono, si vede che ci sono ancora sedimenti piccolo-borghesi nella loro mentalità:D

  55. MOI scrive:

    http://www.ansa.it/lombardia/notizie/2015/07/22/sostenevano-lisis-2-arresti-a-brescia_a9f64865-292c-49fe-85dd-9ea8ca63ecf6.htm

    Due fanatici Isis arrestati a Brescia, non rispondono al gip
    Alfano: “Abbiamo avuto a oggi un buon sistema di prevenzione”

  56. MOI scrive:

    Boh … va be’, non è OT da nessuna parte 😉

  57. roberto scrive:

    MI sa che abbiamo esagerato, non riesco più ad aprire il thread da 2600 commenti!

  58. roberto scrive:

    ovviamente la goccia che fa traboccare il vaso è Z….

  59. PinoMamet scrive:

    Idem, anche io non riesco ad aprire e leggere gli ultimi commenti.

  60. Mauricius Tarvisii scrive:

    Sì, ad un certo punto non regge più. Col cellulare non riuscivo più a leggerli già 1800 commenti fa circa 😀

  61. roberto scrive:

    beh trasferiamoci qua!

  62. Mauricius Tarvisii scrive:

    A volte ritornano. Se non altro adesso è il suo ruolo di favorire gli interessi israeliani presso il nostro paese è istituzionalizzato 😀

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/11/fiamma-nirenstein-lex-pdl-nuova-ambasciatrice-disraele-italia-sono-onorata/1949894/

    • PinoMamet scrive:

      In effetti non ricordo che abbia mai fatto altro 😉

    • Z. scrive:

      Beh, sfruttare il lavoro altrui gabbandolo per volontariato è una pessima abitudine ormai diffusa in Italia.

      Per fortuna altri Paesi dimostrano più serietà 😀

    • PinoMamet scrive:

      Ultime nuove dal Paese che Suscita Poca Simpatia:

      (a Mirkhond già date in privato)

      alcuni suoi abitanti, miei conoscenti, molto lontani dall’immagine che se ne ha da queste parti, mi dicono che…. ultimamente suscita sempre meno simpatia anche in loro. Non si riconoscono più nell’atmosfera, che mi dicono sia diventata “pesante”, ce l’hanno col governo attuale che strizza l’occhio ai coloni oltranzisti (che stanno sulle balle a molti) e agli ultra-religiosi (che stanno ancora più sulle balle) e rende così impossibile ogni prospettiva realistica di pace (non che la controparte sia priva di colpe…) e non gli piace che il governo soffi sul fuoco di uno “spirito da assediati” che trovano fuori tempo massimo. Probabilmente la rielezione dello stesso governo, inaspettata e dettata forse dalla paura del nucleare iraniano, è stata proprio la scelta sbagliata, mi pare che molti pensino questo.

      In Italia invece, a quello che leggo sui social network, si fa comunque sempre moltissima confusione tra le diverse parti (spesso decisamente contrapposte) che compongono quel paese: leggo di gente che incolpa “i sionisti” dell’accoltellamento della ragazza lesbica, che alcuni fanno diventare “palestinese”, mentre si tratta di un fanatico dello stesso gruppo ultrareligioso che le stesse persone poi esaltano in quanto “antisionista”…
      e così via.

      Intanto nel mondo ebraico italiano, leggo, diverse voci si alzano per sottolineare che la risposta ufficiale rabbinica contro i diversi episodi di violenza, che pure c’è stata e sicuramente univoca, è stata sempre troppo tiepida; che è ora di fare nomi e cognomi, per così dire, si assumersi delle responsabilità, fosse solo per il fatto di non aver denunciato abbastanza gruppi marginali che danno interpretazioni distorte…
      bene, era ora, e qui si nota- secondo me- tutto il problema di non avere un “papato”, un’organizzazione centrale univoca che dica chiaramente “no, tu sei un folle o un eretico, non c’entri nulla con noi”.

      • gotcha scrive:

        ma tu pensi seriamente che il governo israeliano abbia paura del nucleare iraniano o è solo un modo di tenersi legati ad una propaganda?

        no perché anch’io qualche anno fa avevo il terrore del nucleare, dopo aver visto “the widowmaker”. ma poi mi son fatto una vita e m’è passata.. (tanto se deve succedere sono guai per tutti: preferisco friggere che diventare una talpa.)

      • PinoMamet scrive:

        “ma tu pensi seriamente che il governo israeliano abbia paura del nucleare iraniano o è solo un modo di tenersi legati ad una propaganda?”

        Credo entrambe le cose.
        Non penso che siano fessi, e sanno che il nucleare, come arma, non è mai stato usato, perlomeno per tutta la durata della Guerra Fredda. Però non è una garanzia che non possa essere usato in assoluto in futuro. E sicuramente il fatto che l’Iran ce l’abbia, o possa averlo in tempi ristretti (e l’accordo, a quanto ho letto, non muta significativamente questa possibilità) cambia tutti gli equilibri locali.

        Non fa stare tranquilli neanche il fatto che in Iran, un giorno sì e l’altro pure, si auspichi la distruzione di Israele. Va bene che saranno anche sboronate a uso interno, un po’ come in Italia quando c’era Mussolini…. ma Mussolini, a forza di sboronate, in guerra c’è andato davvero.

        Insomma, se il tuo vicino di casa continua a dirti “un giorno o l’altro vengo e ti faccio il culo”, non saresti molto tranquillo sapendo che è andato a comprarsi una pistola.

        Poi ovviamente c’è anche l’aspetto propagandistico interno, il “visto che tutti ci odiano?” e queste cose qua, che servono a mantenere al potere la destra…

      • PinoMamet scrive:

        “The widowmaker” è il film della Bigelow sulla storia del sottomarino sovietico che ebbe l’incidente nucleare?
        Bello, mi era piaciuto (il film!).

        • gotcha scrive:

          non male, però dopo aver visto i tizi che uscivano dall’oblò dopo aver saldato i tubi di refrigerazione sono stato male tre o quattro anni.

          comunque su repubblica c’è un video molto bello sulla cronologia dei test nucleari: se è credibile, la guerra fredda è stata calda, con la particolarità che invece di bombardarsi l’un l’altro, russia e usa si sono autobombardati: un po’ come se facessimo un duello cercando di suicidarsi.
          mi chiedevo se in nuovo messico abita ancora qualcuno..

          gli sboroni esistono, ed averli come vicini ti porta all’aggressività senza dubbio: l’altro giorno, quando ho iniziato le ferie (quindi con tutto lo stress accumulato), un tizio mi ha tagliato l’incrocio e per giunta mi ha guardato con aria di sfida. ho desiderato ardentemente che mi seguisse: volevo tirarlo fuori dalla macchina per il naso.
          quello che mi chiedo è: come fanno gli sboroni ad arrivare a governare!

        • gotcha scrive:

          scusa: si, è il film della bigelow!!

      • Z. scrive:

        Pino,

        — Probabilmente la rielezione dello stesso governo, inaspettata e dettata forse dalla paura del nucleare iraniano, è stata proprio la scelta sbagliata, mi pare che molti pensino questo. —

        Ecco, allora alle prossime elezioni potrebbe valere la pena ricordarsene. Altrimenti si fa come i meridionali che votano Salvini quando dice “eh, il Sud è proprio tartassato, è una vergogna” 😀

        • Z. scrive:

          (e spero che siano pochi, anche se amici di giù mi danno notizie sempre meno allegre)

        • PinoMamet scrive:

          Beh, quelli che me l’hanno detto hanno votato per un partito di sinistra (il più di sinistra…);
          in tantissimi comunque pensavano che la coalizione di centro-sinistra avrebbe vinto, aveva ottime chance. Poi si sa come vanno i sondaggi…

          ma il centro destra non ha certo stravinto, e credo che abbia fatto una certa fatica a formare un governo

          • Z. scrive:

            Allora si diano da fare per convincere gli altri – così come io mi do da fare per convincere gli amici del Sud a non votare un tizio che fino a ieri li copriva pubblicamente di insulti!

            A ciascuno il suo compito, miseriaccia 😀

  63. habsburgicus scrive:

    (la seconda parte di queste mie riflessioni venute giù di getto, prendendo spunto dall’anniversario, potrebbero intitolarsi “come non si deve fare diplomazia”)

    11 agosto 1920
    trattato fra la Russia sovietica e la Lettonia; Mosca riconosce l’indipendenza della Repubblica di Lettonia (proclamata il 18/11/1918) e fa pace [i confini allora riconosciuti allo Stato lettone, erano un poco più vasti, in quanto includevano l’Abrene, trasferita alla RSFSR non nell’estate 1940 all’epoca dell’annessione ma in gen 1945, all’epoca della nuova instaurazione del potere sovietico]
    il 2/2/1920 a Tartu era stato firmato un trattato di pace/riconoscimento con l’Estonia [confini più vasti di quelli odierni, in più c’erano Jaanilinn/Ivangorod al nord-est e Petseri al sud-est, idem come sopra], il 14 luglio a Mosca con la Lituania [confini diversi da quelli odierni, in prospettiva molto più vasti, ma la Polonia poco dopo li restrinse molto e li fece diventare inferiori agli attuali, senza Vilnius] e il 14 ottobre, sempre a Tartu, verrà firmato un trattato di pace con la Finlandia (riconoscimento già risalente a fine dicembre 1917, tuttavia ribadito; confini più vasti di quelli odierni, in quanto erano quelli del vecchio Granducato di Finlandia avuti dal 1812 al 1917, dunque con Viipuri/Vyborg e molto altro)
    Con la firma, il 18/3/1921, a Riga del trattato di pace con la Polonia si concluse il mutuo riconoscimento dello Stato sovietico con gli Stati nati dalla dissoluzione dell’Impero russo in Europa e venne definitivamente tracciato il confine occidentale dell’URSS, che durò incangiato sino al 17 settembre 1939
    solo con la Romania (questione della Basarabia/Bessarabia, russa 1812-1918) non venne mai firmato alcun trattato (e lo stesso riconoscimento romeno dell’URSS avvenne solo nel 1934), dunque dal punto di vista sovietico lì non ci fu mai alcun confine de iure, semmai un semplice confine de facto…e ciò, diplomaticamente, indebolì in modo oggettivo la posizione romena sulla Bessarabia che non ebbe mai il grado di “legittimità” esterna che ebbe, ad esempio, la dominazione polacca sull’odierna Bielorussia occidentale, sancita con un Trattato….è opinione comune fra i non molti studiosi che si sono occupati della questione che ciò nasce da un errore di valutazione del governo romeno che si lasciò sfuggire l’occasione nel 1921/1922 in un epoca in cui lo Stato sovietico [l’URSS nascerà ufficialmente solo il 30/12/1922 ma insomma non c’era già alcuna effettiva differenza], ancora molto debole e bisognoso di riconoscimenti internazionali, avrebbe ceduto i suoi “diritti di successione” sulla Bessarabia in cambio del riconoscimento diplomatico (e di una transazione à l’amiable sulla vexata quaestio dell’oro romeno trasferito in Russia nel 1916 e di cui si impadronirono i bolscevichi)..i governanti romeni non seppero valutare bene la situazione (anche per compiacere l’alleata Parigi, sino al maggio 1924 duramente antisovietica) e alla fine non ebbero nulla 😀
    resto quindi quel “buco nero diplomatico”, sino al 1940….[a complicare le cose per i romeni, il riconoscimento dell’Intesa che era già qualcosa anche se non sostituiva certo il riconoscimento da parte del successore dell’ex-proprietario, stabilito con il trattato del 28/10/1920, non andò mai in vigore, perché un articolo imprevidente aveva stabilito la necessità della ratifica di tutti, e il Giappone non lo ratificò mai ! anche lì la Romania avrebbe potuto ottenere facilmente la ratifica giapponese prima del 20/1/1925, riconoscimento nipponico dell’URSS, ma i romeni non agirono…la questione bessaraba, diplomaticamente parlando, fu una serie di disastri continui per la Romania 😀 il che non impedì ai romeni di tenerla in mano dal 1918 al 1940]

  64. habsburgicus scrive:

    un’epoca

  65. mirkhond scrive:

    Anche a me, fin da ieri lo spazio commenti al precedente post non si apriva e non si apre tuttora.
    Però 2675 commenti credo che siano davvero troppi.
    Fossi in Miguel ne cancellerei tutti quelli che reputa inutili, pena un appesantimento dello stesso blog.
    Almeno credo.

  66. mirkhond scrive:

    “gli amici del Sud a non votare un tizio che fino a ieri li copriva pubblicamente di insulti!”

    Ed io che, invano, ho cercato di farlo capire al mio buon cannoazionale Peucezio, che si ostina a vedere in Salvini, il “catechon” contro l’invasione dei “Marocco” che sommergeranno un Frangistan all’ultimo stadio…. 🙂

  67. mirkhond scrive:

    connazionale

  68. mirkhond scrive:

    A sproposito di chi vorrebbe erigere il Vallo Sarzana-Senigallia 🙂 :

    http://www.maurizioblondet.it/contro-il-cafone-collettivo/

    • Z, scrive:

      Di questo fantomatico vallo sento parlare solo da te, tanto che mi viene il dubbio che sia tu a volerlo erigere contro i polentoni!

      A parte questo, ora il Meridione tartassato ha finalmente trovato un suo eroe nella persona di Matteo Salvini, sicché direi che state apposto 😀

    • Z. scrive:

      Di questo fantomatico vallo sento parlare solo da te, tanto che mi viene il dubbio che sia tu a volerlo erigere contro i polentoni!

      A parte questo, ora il Meridione tartassato ha finalmente trovato un suo eroe nella persona di Matteo Salvini, sicché direi che state apposto 😀

      Z.

      PS: Un meridionale che tifa Salvini equivale ad un ebreo militante nello NSDAP o ad un afroamericano iscritto al KKK. Mi ritengo una persona molto tollerante, ma fare il tifo per chi ti ha fatto il cane addosso sino a ieri – e dice di non averlo mai fatto! – è troppo anche per me.

    • PinoMamet scrive:

      Ho provato a leggere l’articolo ma non ce l’ho fatta, a metà ho lasciato perdere per sopraggiunto limite di sopportazione alle stronzate.

      Certo che dice anche cose vere: l’Italia non sa gestire il turismo, e il Sud è probabilmente la zona che se la cava peggio, che (con le dovute eccezioni, ma questo Blondie non lo dice) lascia spesso nell’incuria zone da cui potrebbe ricavare moltissimo.

      Peccato che queste constatazioni, in fondo auto-evidenti, vengano condite con una dose di razzismo ottocentesco davvero stomachevole.
      Ci mette dentro persino i tratti del viso “osco-campani”!!

      (mio padre assomiglia un po’ a Sylvester Stallone- in viso!- e un po’ a De Niro, sarà “della linea genetica osco-campana”? eppure è piacentino-parmense, la campana è mia madre semmai- a metà… e comunque, sarà per questo colpevole delle mancanze di Orio al Serio?)

      Dai Blondet…. ripìgliati!

    • roberto scrive:

      devo dire che più sto lontano dall’italia e più mi sembra che le differenze tra nord e sud si attenuino….

      comunque, trovo che blondet sia particolarmente ingiusto (vabbé è un understatement, l’articolo è una discarica a cielo aperto) con la sicilia, dove vado spesso e non mi sembra peggio, chessò, della spagna.

      vero è che dovendo scegliere per me la grecia resta sempre il posto dove spendo più volentieri i miei rsparmi

  69. mirkhond scrive:

    Hai letto l’articolo di Blondet?
    Il senso va in direzione proprio del Vallo SS.
    E da parte di un polenta….. 🙂
    Su Salvini lo sai come la penso…..

    • Z. scrive:

      Mah, dice anche alcune cose condivisibili – troppi italiani si sentono davvero “camerieri” all’idea di vivere di turismo, come dovremmo fare – ma mischiate al solito razzismo del piffero.

      Ad esempio, se ad Orio al Serio (BG) non esiste un servizio di portabagagli, la colpa è forse della Campania e dei campani?

      Del resto, ieri i presocratici dicevano che tutto veniva talora dall’acqua, talora dal fuoco, talaltra da non so cos’altro; oggi i neo-filosofi dicono che è tutta colpa del Sud, dell’Euro, del capitalismo, degli immigrati, dei comunisti…

      Z.

      PS: su Salvini so come la pensi e per questo ti voglio alleato nella mia crociata verbale, persona per persona: colpirne cento per educarne uno. Verbalmente, eh, mica a sberle! 😀

  70. mirkhond scrive:

    Minima cardiniana, 88

    Domenica 9 agosto, XIX domenica del Tempo Ordinario

    “CHE SE LI PORTI LUI IN VATICANO”: OVVERO IL FUNERALE DELLA DESTRA

    I migranti e gli altri poveri, papa Bergoglio in Vaticano se li è portati con sé sul serio, senza bisogno di aspettare il suggerimento di Salvini o di Calderoli. Chi in questi mesi ha visitato Piazza San Pietro e il colonnato del Bernini, chi ha visto le installazioni igieniche che il vescovo di Roma vi ha fatto installare (e che i suoi sindaci avrebbero da tempo dovuto a loro volta sistemare da qualche parte) si è reso conto una volta di più che quest’argentino fa sul serio.

    Qualcuno si è onestamente ma ingenuamente meravigliato che la Coppia Verde sia scesa così duramente in crociata (le crociate, la Coppia le ama…) contro il pontefice, Ma sul piano tattico e demagogico i Due sanno bene quello che fanno: e il bisogno, si sa, aguzza l’ingegno. Se non trovano in tempi ragionevoli un’ampia ancorché non solida base elettorale, i Nostri Eroi rischiano di dover tornar l’uno all’odontotecnia (anche se un gruzzoletto, in tutti questi anni, lo avrà ben messo da parte), l’altro alla nullafacenza più o meno confortata di pensione parlamentare. E allora, sotto con i fuochi d’artificio. Tantopiù che la posta è ricca: contro Bergoglio sta da tempo montando una forte protesta che interessa vari ambienti “cattolici” (o, come diciamo noi fiorentini, cattolischeri) di varia obbedienza neocon e/o teocon. Non c’è inoltre dubbio che nella sostanza le intenzioni di papa Francesco, specie con l’enciclica Laudato si’, abbiano ormai acquistato un chiaro profilo: e, se molti fedeli ne sono rimasti convinti e conquistati, molti altri si stanno allontanando invece da una Chiesa nella quale ormai non si riconoscono più. Insomma, Bergoglio è popolarissimo ma anche l’antibergoglismo paga.

    Il punto è capire una buona volta quali siano le intenzioni politiche immediate della Coppia Verde. Forse, definirle politiche è esagerato: per far politica occorrono una strategia e una tattica, e i Due sono invece tutta tattica e nulla strategia: ora, con la sola tattica al massimo c3i fanno le elezioni. E’ d’altronde non meno vero che in Italia la massima parte di quel che la gente definisce politica è invece pura tattica elettorale e parlamentare. Non è sempre stato così. La Lega aveva al tempo di Gianfranco Miglio, e in alcuni suoi esponenti magari defilati ha ancora (penso a un Renato Besana o a un Gilberto Oneto) degli intellettuali interessanti, animati tra l’altro da un forte disegno europeistico e da una buona cultura storica che lo renderebbe credibile (un antirisorgimentalismo tutt’latro che bécero, per esempio). Ma la Coppia Verde non sembra interessata a coltivare tali pianticelle, tutta presa com’è a tener insieme gli espontenti di vario tipo non confluiti nel M5S, i reduci di Forza Nuova, i ragazzacci di Casa Pound, i nostalgici del nostalgismo missino.

    Già, il vecchio MSI, eutanasizzato una ventina di anni fa, metabolizzato in Alleanza Nazionale, quindi vampirizzato dal vecchio Berluska, poi quasi rinato dalle sue ceneri con i Fratelli d’Italia ma che ormai dalla Lega si lascia trascinare più o meno vivacchiando: ed è un vero peccato, in fondo, perché Giorgia Meloni, per esempio, è una che la politica la fa seriamente e decorosamente, e come leader sarebbe molto più presentabile di altri. Ma tant’è: forse non urla e non minaccia abbastanza.

    E allora, eccolo ancora una volta, più e più volte riciclato, il fantasma della “Destra”. Nomi magici ma sempre più ambigui, questi di “Destra” e di “Sinistra”: nati con una connotazione metafisica e apocalittica, radicati nella topografia parlamentare con la glorious Revolution britannica e con la Rivoluzione francese, oggetti di equivoci e di slittamenti semantici (basti pensare al concetto di Nazione, nato “di sinistra” in opposizione al Trono e all’Altare di ancien régime e quindi finito “di estrema destra”. D’altronde, mentre “a sinistra” esistono valori comuni, magari pensati e vissuti a un diverso grado d’intensità, un forte iato sul piano qualitativo sembra essersi imposto invece (salvo momenti anche lunghi di reciproca sopportazione e di alleanza) tra la Destra moderata, quella che si potrebbe definire “storica”, e quella estrema o radicale. Se la Destra storica è il “luogo delle libertà”, contrapposta a una Sinistra che si qualifica semmai come il “luogo della giustizia”, la Destra radicale – inventata nel ’21 da Benito Mussolini, quando egli e la sua sparuta pattuglia di deputati fascisti (quasi tutti di provenienza socialista, sindacalista e repubblicana) scelsero la “Montagna” dell’estrema destra nella collocazione di Montecitorio – desunse in origine la sua qualifica in quanto presentantesi come opposta rispetto all’estrema Sinistra di allora, che nel’17 aveva trionfato con la Rivoluzione d’Ottobre, ma per quanto nel corso del Ventennio assorbisse e metabolizzasse istanze anche liberali e cattoliche restò sempre, quanto meno nella sua retorica e in quella che si sforzò di qualificarsi come “ideologia”, profondamente “antiborghese” e in particolare antiliberal-liberista. Nel MSI del dopoguerra tali istanze, mediate attraverso l’esperienza della Repubblica Sociale Italiana, riemersero ed ebbero a riproporsi più o meno inquinate da un elemento desunto dall’ultimo fascismo, il razzismo antisemita per quanto “corretto” da un certo filosionismo contrastato ma anche diffuso.

    Ed è un succedaneo del razzismo, nella forma ambigua e più pratica ed esistenziale della xenofobia piuttosto che in una qualche teorizzazione (presente tuttavia in qualche modo, nella pseudocultura dello “scontro di civiltà”) , quello che adesso sta tornando a reimporsi nelle file della Neo-Destra dopo aver trovato un nuovo catalizzatore nella Lega con il suo anti-islamismo prima, con la lotta contro i migranti che “portano via il lavoro” o che “vorrebbero invaderci (e addirittura convertirci)”.

    I temi collegati alla necessità di respingere i flussi migratorii sembrano ormai il cavallo di battaglia della Coppia Verde e dei suoi seguaci. E verranno intensificati, perché sono demagogicamente ed elettoralisticamente molto promettenti. La limatura dei nostalgici di un nostalgismo fascista che ormai – “nicchie” a parte – non paga più, si sta accorpando attorno a queste nuove parole d’ordine. Se in quegli ambienti vi fossero leaders e collaboratori intellettualmente più solidi e capaci, si potrebbe quasi auspicare un sia pur moderato successo di una posizione che, partendo da un’originaria istanza di arginare il movimento migratorio, riflettesse seriamente sulle sue cause profonde: che non stanno nella “fuga” dalle guerre” o “dalle dittature”, e tanto meno nel complotto jihadista teso a invadere l’Europa, ma nella situazione del continente africano nel quale gli interessi delle lobbies internazionali alleati con i locali governi corrotti hanno prodotto il profitto e lo sfruttamento a vantaggio di pochissimi e il degrado ambientale, la carenza di posti di lavoro, la fame, l’imbarbarimento e la disperazione di intere masse umane che oggi altra prospettiva non hanno se non abbracciare il radicalismo jihadista illudendosi di farsene scudo contro il disastro continentale oppure immigrare in quell’Occidente che da molti decenni è il ricettacolo della ricchezza dei loro paesi, drenata senza rispetto alcuno dei loro diritti. Una Neo-Destra che, partendo dalle istanze di limitazione e di eliminazione dei flussi migratori, si ponesse sul serio il problema politico e sociale di questa infausta dinamica che rischia di travolgerci tutti a vantaggio di pochissimi, sarebbe obiettivamente benemerita. Ma attenzione, perché ormai la classe politica al livello mondiale è divenuta quasi del tutto “comitato d’affari” dei gestori di questa dinamica, che sono strettamente connessi alle élites finanziarie mondiali. E quanti ne traggono giovamento sono poi i medesimi che, da noi, finanziano i movimenti xenofobi e i loro mazzieri. Questa cose, Giorgia Meloni ha l’aria di averle capite: e di trovarcisi a disagio. Forse le hanno capite anche i Nostri Eroi: ed è per questo che loro, invece, ci marciano.

    Franco Cardini

    http://www.francocardini.net/

  71. mirkhond scrive:

    Per Miguel:

    ANCORA IN TEMA DI ANNIVERSARI

    Settantun anni or sono, l’11 agosto 1944, le truppe alleate – da tempo ferme a sud di Firenze, in località Falciani, sulla Cassia – entrarono in Firenze dalla Porta Romana e, percorrendo Via Serragli, passarono l’Arno su un Ponte alla carraia che i tedeschi avevano fatto saltare non molte ore prima, che però fu subito ricostruito in elementi prefabbricati in ferro e che restò da allora in opera un bel po’ di anni, prima della sua ricostruzione abbastanza fedele all’originale. Di quella giornata conservo, bambino di appena quattro anni, qualche flash nella mia memoria in quanto la casa nella quale ero nato – anche se purtroppo non apparteneva alla mia famiglia, che ci viveva in affitto da circa cinque anni e l’avrebbe mantenuta per altri dodici – era esattamente quella d’angolo, al lato sud dell’incrocio tra Via dei Serragli e Via di Serumido, al numero civico 7 di quella seconda via dal nome un po’ ridicolo che univa la Via dei Serragli alla Via Romana, la quale altro non era se non il tratto intraurbano della nuova Cassia, che al capo meridionale del Ponte Vecchio si univa alla vecchia – la quale proveniva dalla Porta San Nicolò – per attraversare poi Firenze secondo il tracciato dell’antico cardo maximus di Florentia, da Via Por Santa Maria che poi diveniva Via Calimala e quindi Via Roma per giungere in Piazza San Giovanni – dove più o meno era sita la porta settentrionale dell’antica cerchia muraria – e proseguire poi bella dritta divenendo successivamente Borgo San Lorenzo, Via de’ Ginori, Via San Gallo e infine (passata la Porta San Gallo dell’ultima cerchia e l’arco di trionfo lorenese eretto in onore del granduca Francesco Stefano, marito dell’imperatrice Maria Teresa) riprendeva il tracciato della Cassia come Via Bolognese per affrontare il Mugello e il Passo della Futa.

    Affacciato alla finestra della camera da letto dei miei, al primo piano della nostra modesta casa che ancora con commozione e affetto ricordo, assistevo in braccio al babbo (che era rimasto mesi nascosto in casa, rocambolescamente sfuggito alla leva di Salò anche con la complicità di suo cognato, zio Roberto, che militava invece nella GNR) alla sfilata delle unità alleate e dei partigiani che le seguivano. Il babbo cercava sobriamente di darmi qualche spiegazione di quel che vedevo, ma di esse non ricordo nulla: ricordo invece le armi, i colori, le bandiere, le voci, i canti, l’aria di festa, lo sferragliare delle macchine a motore.

    Sono tornato più volte su quella giornata, che nella mia città ancor oggi si celebra come “festa della Liberazione” e addirittura “dell’Insurrezione” di Firenze. Ricordo vagamente che allora si parlava di “franchi tiratori” asserragliati dalle parti di piazza Torquato Tasso; più tardi avrei letta la pagine terribile eppure a modo suo quasi paradossalmente umoristica con la quale Curzio Malaparte – allora ufficiale del Corpo Volontari della Libertà – avrebbe descritto la fucilazione sommaria di qualche decina di ragazzi davanti alla facciata di Santa Maria Novella. Vennero ammazzati lì per lì, seduta stante, senza processo: nessuno ha mai capito se davvero erano i truci e vili “fascisti” che sparavano indiscriminatamente addosso alla gente, come li descrive Roberto Rossellini in Paisà. Qualcuno racconta quelle vecchie storie in modo diverso: e chissà, quando gli ultimi testimoni oculari in grado di ricordare qualcosa di preciso al riguardo (e parlo di gente che ormai è almeno sulla novantina) se ne saranno andati, ci sarà magari qualche storico che ricostruirà quelle vicende sulla base di documenti adesso perduti o dimenticati. Perché può sembrare strano, ma sovente i testimoni oculari sviano, ingannano, ricordano male (volontariamente o no). Come ben osserva Carlo Ginzburg, la testimonianza diretta non sempre è buona consigliera: quante povere donne, fra Tre e Settecento, sono morte bruciate su un rogo perché alcuni testimoni oculari assicuravano di averle viste volare di notte?

    Ho conosciuto in seguito molti testimoni oculari della liberazione di Firenze: e anche qualche protagonista di essa, come il professor Carlo Francovich, finissimo studioso di storia sette-ottocentesca e a lungo presidente dell’Istituto Storico della resistenza in Toscana: un appassionato della musica di Mozart, fierissimo delle sue aristocratiche origini croate, padre di due amici meravigliosi entrambi purtroppo precocemente scomparsi, lo storico contemporaneista Giovanni e l’archeologo medievista Riccardo. Carlo aveva scritto, sulla liberazione di Firenze, pagine appassionate ma oneste, disincantate e convincenti. Un altro protagonista di quelle giornate era l’allora neppur trentenne Giorgio Spini, ufficiale di collegamento tra l’esercito britannico – del quale vestiva l’uniforme – e quello italiano del regno del Sud: più tardi, tra 1971 e 1985, fui suo assistente alla cattedra di Storia medievale e moderna della Facoltà di magistero dell’Università di Firenze ed egli (socialista e cristiano metodista) fu un Maestro e per molti versi quasi un padre per quel bizzarro aspirante studioso che gli era capitato in sorte e che era piovuto nella sua Facoltà avvolto da un’aura sulfurea di reazionarismo cattolico e neofascista. Da Giorgio Spini ho imparato non solo sulla troppo abusata “tolleranza”, bensì su cose ben più serie e concrete (il rispetto reciproco, lo sforzo di comprensione reciproca, il superamento dei pregiudizi, la curiosità materiata di simpatìa per l’”Altro” e il “Diverso”, il coraggio di mettersi continuamente in discussione, la consapevolezza della “relatività” – ch’è ben altra cosa dal “relativismo” – di tutto quel ch’è umano), una lezione che da allora in poi non mi ha mai abbandonato e a proposito della quale non cesserò mai di essergli riconoscente.

    Più tardi ho avuto l’onore del tutto immeritato di goder della stima e dell’amicizia del grande filologo e boccaccista Vittore Branca che – savonese di nascita, lombardo d’origine e veneto di adozione – aveva trascorso il duro biennio 1943-44 a Firenze, dove studiava, lavorava ed era anche membro del CNLT, il clandestino Comitato Nazionale di Liberazione per la Toscana, dove insieme con Adone Zoli rappresentava la Democrazia Cristiana e all’interno del quale, nell’aprile del ’44, aveva con molto coraggio protestato contro l’assassinio del suo vecchio Maestro della Normale di Pisa, Giovanni Gentile. L’anziano filosofo aveva ricevuto pochi giorni prima di venir proditoriamente ucciso il suo giovane allievo, i sentimenti antifascisti del quale ben conosceva, e lo aveva pregato di collaborare con qualche saggio alla rivista “La Nuova Antologia”: Branca aveva rifiutato, con cortesia e rispetto ma anche con fermezza e quasi con durezza, in quanto si rendeva conto che quella collaborazione, in quel particolare momento, avrebbe significato una scelta di campo in contrasto con la sua militanza resistenziale. Anche più tardi Branca sarebbe tornato più volte, senza rimorsi ma con dolore, su quella pagina difficile della sua esistenza.

    E proprio a Vittore Branca, che del resto l’ha rievocato nelle sue Memorie, debbo un altro ricordo relativo a quei giorni di guerra in Toscana. Immediatamente dopo il passaggio del fronte a nord dell’Arno si tenne la cerimonia formale della resa di quel che restava delle truppe germaniche (quasi tutte ritiratesi a settentrione). In quell’occasione, su un’idea e una proposta di Giorgio La Pira, si realizzò quasi una “prova generale” di quella pace per la quale si sarebbero dovuti attendere ancora circa otto duri mesi. La Pira trasformò la cerimonia militare e civile in una specie di laico Te Deum nel corso del quale i firmatari, a turno, recitarono una strofa del Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi. L’onore della lettura di un brano di quel poema che parla della pace e dell’amore universale fu sollecitato anche dall’alto ufficiale tedesco firmatario del documento: il quale, dignitosamente chiuso nella sua uniforme feldgrau dalla quale – come si addice a un militare che si è arreso ed è prigioniero del nemico – aveva rimosso gradi, insegne e decorazioni, recitò venuto il suo turno le poche righe redatte oltre sette secoli prima dal Povero di Assisi.

    Torno adesso a quel lontano ricordo di un tempo in cui, pur in mezzo alla ferocia e alla crudeltà, si era ancora capaci di gesti d’umanità e di cavalleria, perché mi sembra che nella barbarie postmoderna nella quale oggi siamo precipitati – fra devoti tagliatori di teste e democratici invocatori di mitragliate su poveri migranti a bordo di fatiscenti imbarcazioni – l’immagine di quell’ufficiale della Wermacht di cui non ho mai saputo il nome e dei suoi colleghi e nemici angloamericani e partigiani che con lui pregarono in quel giorno d’agosto appartenga alle cose che è necessario tenere a mente oggi, per non smarrire quella dignità umana che per troppi segni sembra oggi in pericolo.

    Franco Cardini

    http://www.francocardini.net/

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