Arbusti e rovi, cardi e spine

In un villaggio inglese, oltre quarant’anni fa, una ragazza meravigliosa se ne stava seduta su di un muro, con la morte che l’avrebbe colta da lì a poco in silenzio alle spalle, davanti a un’antica chiesa, a guardare le lastre tombali.

Vide entrare il parson, che con l’ambiguità dell’anglicanesimo potete scegliere se chiamare pastore oppure parroco.

E poi lo sentì condurre il servizio e predicare in totale solitudine.

Le dissero che faceva così ormai da anni.

E allora la ragazza predestinata e fragile come le ali di un’ape, che si chiamava Sandy Denny, scrisse e cantò queste parole.

Arbusti e rovi, cardi e spine

Non ci posso credere che faccia tanto freddo
eppure non ha nevicato.
Mi arriva il suono di musica
ovunque io vada.
Domenica mattina, non c’è nessuno in chiesa,
tranne l’eletto del clero
e sta benissimo, non mi preoccupo per lui
porta il libro in mano.

Soffia un aspro vento d’oriente e i campi si muovono
i corvi stanno sui loro nidi.
Chi sa cosa sta dicendo lì dentro
a tutte quelle anime che riposano.
Vedo il sentiero che conduce alla porta
e l’eletto del clero.
Arbusti e rovi
tu e io,
dove stiamo?

Mi chiedo se sa che sono qui,
mentre guardo crescere i rovi.
E tutta questa gente sotto le mie scarpe,
mi chiedo se sanno.
C’era un tempo in cui fino all’ultimo,
riconoscevano l’eletto del clero.
Dove sono ora?
Cardi e spine,
tra la sabbia.

Non ci posso credere che faccia tanto freddo
eppure non ha nevicato.
Mi arriva il suono di musica
ovunque io vada.
Domenica mattina, non c’è nessuno in chiesa,
tranne l’eletto del clero
arbusti e rovi,
cardi e spine
su questa terra.

Bushes And Briars (Thistles And Thorns)

I can’t believe that it’s so cold
And there ain’t been no snow.
The sound of music it comes to me
>From every place I go.
Sunday morning, there’s no one in church,
But the clergy’s chosen man
And he is fine I won’t worry about him.
Got the book in his hand.

Oh, there’s a bitter east wind, and the fields are swaying,
The crows are round their nests.
I wonder what he’s in there a saying
To all those souls at rest.
I see the path which lead to the door,
And the clergy’s chosen man.
Bushes and bria
You and I,
Where do we stand?

I wonder if he knows I’m here,
Watching the briars grow.
And all these people beneath my shoes,
I wonder if they know.
There was a time when every last one,
Knew a clergy’s chosen man.
Where are they now?
Thistles and thorns,
Among the sand.

I can’t believe that it’s so cold
And there ain’t been no snow.
The sound of music it comes to me
From every place I go.
Sunday morning, there’s no one in church,
But the clergy’s chosen man
Bushes and briars,
Thistles and thorns
Upon the land.

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53 risposte a Arbusti e rovi, cardi e spine

  1. Francesco scrive:

    Beh, oggi il problema è che ci sono troppo pochi eletti del clero, persino per il poco popolo cristiano rimasto

    Ciao

    PS Milano è quasi accettabile ma l’hinterland è autunno scozzese al 100% … beati voi terroni che avete bel tempo e sole. Vero che almeno voi li avete?

  2. habsburgicus scrive:

    l’anglicanesimo è moribondo…come tutte le Chiese protestanti istituzionali europee (luterani di Svezia, Danimarca, Finlandia…un po’ meno in Norvegia. ecc)..impressionante è invece il contrasto con l’evangelismo fanatico degli USA che è rigoglioso e fiorente in patria e che porta via fedeli alla Chiesa di Roma (ormai indifesa ed ecumenica) a centinaia di migliaia in Brasile e America Latina (e, molti meno, pure nel nostro Sud)….ad maioren Valli Stratae gloriam

    • Francesco scrive:

      Beh, se non ho mai capito come uno potesse affidarsi, nelle questioni fondamentali della vita, all’Ufficio Comunale Riti & Credenze, e quindi poco mi tange quel che capita al protestantesimo ufficiale, ben più mi affascina l’evangelismo fanatico, popolano, truffato, irragionevole, carnale e sanguigno.

      Se solo capissero quanto hanno bisogno di Pastori, oltre che di Profeti!

      😉

  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “Se solo capissero quanto hanno bisogno di Pastori, oltre che di Profeti!”

    per tosargli la lana, o per prendergli anche la carne?

  4. Peucezio scrive:

    Miguel,
    splendida la canzone!
    Sarà che mi piace il folk (è più o meno l’unica musica anglosassone che digerisco)…

  5. Moi scrive:

    Previsti “squassi”nei prossimi giorni in tutto il Nord Italia …

  6. Moi scrive:

    “And there ain’t been no snow.”

    Ma in Inglese non bisognava usare una sola negazione perché due affermano, annullandosi ? (o “there ‘s been no snow” o “there ain’t been any snow”)

    Però in effetti è un “errore” abbastanza diffuso fra i madrelingua …

    Va be’, sarà una di quelle robe teoriche, accademiche … come in tutte le lingue.

  7. Moi scrive:

    il parson, che con l’ambiguità dell’anglicanesimo potete scegliere se chiamare pastore oppure parroco.

    …..

    Ma che differenza fa, se il “pastore” di pecore nel senso degli ovini è “shepherd” ?

    😉

    Poi io sapevo che in Inglese i Preti Protestanti sono “Pastor” o “Reverend” (distinguo ulteriori li ignoro …) mentre quelli Cattolici sono “Father” … no ?

  8. Moi scrive:

    comunque, SE “parson” deriva da “parish” … meglio “parroco”.

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “Ma in Inglese non bisognava usare una sola negazione perché due affermano, annullandosi ? (o “there ‘s been no snow” o “there ain’t been any snow”)”

    Le uniche forme “corrette” sono:

    1) “There hasn’t been any snow”

    2) “There’s been no snow” (però suona più artefatto, almeno per me che non sono britannico).

    “Aint” ha due derivazioni: “I am not” (ma per estensione anche “is not” e “are not”) e “have/has not”. Ovunque messo al bando, appare ovunque nell’inglese parlato, in tutte le sue varianti, assieme appunto al vietatissimo double negative.

    • PinoMamet scrive:

      Ma quanto è più bello, l’inglese parlato??
      🙂

      intendo quello vero, autentico, non l'”anglobale” come lo avevi definito.

      Ma anche l’italiano parlato è più bello di quello “grammaticale” e precisino. Sì, è vero che ogni grammatica è arbitraria, e vabbè, ma a volte si esagera, finendo per vietare fenomeni comunissimi, che in altre lingue sono la regola (in inglese le doppie negazioni, in italiano gli anacolutie e il raddoppiamento del pronome).

      Saranno gusti personali, ma a me l’italiano mi piace così 😀

      • mirkhond scrive:

        “Saranno gusti personali, ma a me l’italiano mi piace così :D”

        E pure a me! 😉

        • Francesco scrive:

          bleah!

          segnaccio rosso e dietro la lavagna!

          viva l’italiano corretto e formale!

        • PinoMamet scrive:

          Ma “corretto”, Francesco, corretto da chi?

          Chi stabilisce che un fenomeno, usato magari quasi altrettanto comunemente in due lingue, parenti o diverse, in una sia giusto e nell’altra sbagliato ?

          sono quei casi in cui l’arbitrarietà delle scelte grammaticali mostra tutti i suoi limiti.

        • Z. scrive:

          L’italiano consente diversi registri, ciascuno adatto a una situazione più o meno formale. Ciascun registro è bello nel proprio ambito, secondo me.

        • Francesco scrive:

          ci sono dei bei libroni con su scritto “grammatica della lingua italiana”, Pino

          che dell’italiano sgarrupato da televisione e da buzzurri no se ne può più

          soprattutto da quando lo usano anche in Parlamento

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “Ma che differenza fa, se il “pastore” di pecore nel senso degli ovini è “shepherd” ? “

    Il vantaggio dell’inglese è quello di avere due sorgenti: una germanica e una latina.

    Quasi sempre, si usa la forma latina per le cose dotte, quella germanica per le cose semplici; e in effetti tra un predicatore della bibbia e un pecoraro, il primo è dotto e il secondo è semplice.

    Ci sono anche parole con pronuncia identica, ma grafia diversa: “discrete” (con la sua bella grafia simil-latina) è un concetto logico-matematico, “discreet” (che si scrive come si mangia) è un comportamento.

  11. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Be’, a Bologna per fortuna gli “squassi”, al momento, durano poco e il Reno ha degli argini alti ed è deviato a Casalecchio … però nel Modenese e nel Parmense di problemi e di rischi ce ne sono, purtroppo.

    Grazie 😉

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “Ancora una volta il calcio incontra la politica:
    http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/14-10-2014/drone-sorvola-stadio-bandiera-kosovo-sospesa-serbia-albania-90743760765.shtml

    bellissimo.

    Notate lo stile tipicamente balcanico della bandiera portata con un drone, con quelle facce in bianco e nero di tizi ottocenteschi.

    • Dif scrive:

      Francamente la reazione dei giocatori albanesi mi è sembrata eccessiva, insomma il serbo ha preso quello striscione con aria un po’ stizzita, ma non è che l’ha strappato.
      Comunque se fosse vero che il drone lo pilotava il fratello del primo ministro albanese, e che adesso questo è stato arrestato, sarebbe un bell’incidente diplomatico.

      • Dif scrive:

        Tra i vari commenti su facebook, c’è un tizio che sostiene che i territori dell’Albania “etnica” furono tolti all’Albania dopo la guerra: sbaglio o Kosovo, Ciamuria ecc. non fecero mai parte dello stato albanese?

        • Luigi scrive:

          Qui ci vorrebbe Habsburgicus, però non vorrei che durante l’occupazione italiana della Jugoslavia (1941-1943) ci fossero stati delle annessioni da parte del Regno di Albania; e che, nel delirio nazionalistico, il tizio si riferisse a queste.

          Luigi

        • mirkhond scrive:

          Si, nel 1941-1944, gran parte (non tutto) del Kosovo, parte della Macedonia di Skopjie e la Ciamuria, furono effettivamente parte della Grande Albania.

        • Dif scrive:

          Sì, sapevo che durante la seconda guerra mondiale il Regno d’Albania incorporó anche questi territori, ma mi sembra eccessivo dire che ne fu privato dopo la guerra. Sarebbe come se l’Italia rivendicasse Lubiana e Cattaro (con la differenza che in questi posti non ci sono italiani etnici ovviamente)

        • habsburgicus scrive:

          @Luigi
          come ha già ricordato Mirkhond, vi furono annessioni nel luglio 1941 (pubblicate sui giornali ufficiali)
          non solo gran parte del Kosovo, ma anche Debar/Dibre, Gostivar ecc che sono macedoni…..all’inizio gli italiani pensarono di dare agli albanesi pure Ohrid ma i bulgari si opposero ferocemente, credo ci furono anche scaramucce 😀 nel luglio 1941 Filov e Popov vennero in Italia* (furono anche dal Papa) e Ohrid fu data alla Bulgaria, che aveva praticamente tutta la Macedonia “indipendente” di oggi e vasti territori della Grecia nord-orientale

          *qualora i rudimenti della diplomazia fossero stati conosciuti all’Italia (e al Reich) 😀 QUELKA era l’occasione giusta per obbligare i bulgari a rompere i rapporti diplomatici con Mosca…non tanto a dichiarare guerra, quello era inutile (che potevano fare 10.000 bulgari in più :D) quanto rompere le relazioni diplomatiche, chiudendo quindi la Legazione sovietica a Sofia ove l’uomo di Mosca, operava 24 ore su 24 ad attività di spionaggio e terrorismo in tutti i Balcani, contro l’Asse
          Roosevelt, pur essendoci meno pericoli per gli USA, obbligò tutte le Repubbliche latino-americane a rompere con l’Asse (entro fine gennaio 1942, tutte tranne Cile che cederà il 20/1/1943 e l’eroica Argentina che cederà solo il 26/1/1944, dunque fui l’unico Paese americano a NON rompere mai i rapporti diplomatici con noi..alcuni di quei Paesi pure dichiararono guerra da subito, altri solo nel 1945, ma non era quello il punto, l’importante era la rottura diplomatica)

        • Luigi scrive:

          Grazie per le ulteriori informazioni, Habsburgicus.
          È un fatto di cui non avevo la minima conoscenza.
          Verò è che i Balcani son sempre stati un bel ginepraio 🙂

          Luigi

      • Ritvan scrive:

        —-Francamente la reazione dei giocatori albanesi mi è sembrata eccessiva, insomma il serbo ha preso quello striscione con aria un po’ stizzita, ma non è che l’ha strappato. Dif—–
        Eccessiva??!! Gliel ’ha tolta di mano, tutto qui ed è andato a consegnarlo a chi di dovere. Che doveva fare, aspettare che il serbo lo strappasse o ci pulisse il culo? C’erano i simboli nazionali albanesi su quello striscione,eh!
        P.S. A proposito di quello che c’era sullo striscione, ci sono parecchie inesattezze qui. La scritta in basso non era “Kosovo libero”, ma “AUTHOCTONOUS”, riferito agli albanesi, alla cui prevalenza etnica nei Balcani si riferiva la mappa in rosso con l’aquila bicipite nera sopra. Le “facce in bianco e nero di tizi ottocenteschi”(copyright Miguel Martinez) sono quelle degli artefici dell’indipendenza albanese (di cui figurava la data) Ismail bey Qemal-Vlora e Isa Boletini.
        PS2 La reazione a caldo del boss UEFA Platini (che ha mostrato qui tutta la sua facciazza filoserba) “E se a quel drone ci fosse stato attaccato dell’ esplosivo?”. Purtroppo non ci fu nessuno a replicargli quel che si meritava, ovvero “E se tua zia avesse avuto le palle…..” con cio che segue:-)
        PS3 No, non era Olsi Rama, il fratello del Premier albanese, e nessuno degli altri pochi tifosi albanesi in tribuna VIP a manovrare il drone. Era qualcuno fuori dallo stadio.
        PS4 Temo che i boss filoserbi UEFA metteranno nello stesso sacco aggressore-i tifosi serbi- e vittima – i giocatori albanesi presi a sediate in testa dal famigerato Ivan Il Terribile, scortato con venerazione dai poliziotti serbi che avevano il compito di fermarlo.

      • Roberto scrive:

        Boh pure a me la reazione dei giocatori albanesi è sembrata piuttosto isterica, il serbo aveva giusto preso la bandiera, mica la stava bruciando….comunque da quelle parti sembra esserci una certa isteria sulle bandiere, non so se vi ricordate la storia di divac che ancora con maglia jugoslava strappa di mano ad un croato la bandiera croata.

        Reazione spropositata o no degli albanesi, resta il fatto che l’aggressione che hanno subito è vergognosa, e comunque si stava già giocando tra piogge di fumogeni e oggetti. Fosse per me escluderei la nazionale serba e le squadre di club per dieci anni, vediamo se ste bestie si danno una calmata…

    • Moi scrive:

      Stavolta devi ringraziare Dif … 😉

  13. mirkhond scrive:

    A Cattaro pare che sia sopravvissuta una piccola popolazione di venetofoni, circa 350 persone.

  14. habsburgicus scrive:

    l’inclusione di Cattaro (Kotor) in Montenegro nel 1945 è stata un’ingiustizia (avrebbe dovuto essere croata)…
    tuttavia i montenegrini finora si sono comportati con moderazione e i cattarioti (tranne gli emigrati serbi ad Herceg-Novi e altrove) rafforzano la componente antiserba insieme agli albanesi di Ulcinj e Bar (e ai montenegrini del vecchio Prinncipato attorno a Cetinje)..dunque non tutti i mali vengono per nuocere 😀

  15. Moi scrive:

    Ma a partire da (!) quando c’è ‘sta nuova regola che un cinno, a scuola, per andar al cesso necessita di bidelli al seguito ?! Roberto, sarà mica una Normativa UE per caso eh ?

    Nuèter, quànd ch’ a sìren di cinno ad scôla … al césso ai andèvan da par nó, méa co’ un bidèl drì dal cul !

  16. Moi scrive:

    @ LUIGI

    In realtà nei Balcani le etnie diverse sono “condannate a coesistere”, troppi secoli di Storia unitaria insieme, fra Imperi Romani, d’ Oriente e non, Russi, Ottomani, Asburgici … la Jugoslavia era “Jugo” (a Sud) ma NON proprio “Slavia” : in termini di maggioranza demografica, il Kosovo sarebbe dovuto andare a Hoxha; ma, fra Tito, Hoxha stesso, Stalin, Georgiev, Dimitrov e,”tutti gli altri” le cose andarono diversamente.

  17. habsburgicus scrive:

    @Moi
    (ti rispondo qui)
    a proposito dei Veneti e del Donbass…credo anch’io che sia in gioco il fattore F…
    in Italia, tutto sommato, ben più importante del cossighiano fattore K 😀

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