Vita e morte a San Frediano

Alcune notti fa, un giovane di San Frediano è morto mentre veniva fermato dai Carabinieri. Si era pensato all’inizio a un infarto, ma secondo i giornali, l’autopsia lo avrebbe escluso.

Non conoscevo personalmente Riccardo Magherini, ma conosco tanti che erano amici suoi.

E ciò che più li ha colpiti è come una cosa che sembra succeda sempre ad altri, a tossicodipendenti, a immigrati clandestini, a estremisti politici o a clochard, possa succedere a una persona davvero come tutte le altre.

Le centinaia di persone che sono andate al suo funerale (in una mattina lavorativa) hanno lasciato questo piccolo segno del loro affetto, e da giovedì sta ancora lì.

L’altra notte si sono radunate di nuovo, e hanno acceso tanti ceri sotto le corone.

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83 risposte a Vita e morte a San Frediano

  1. Francesco scrive:

    Ma non aveva 40 anni? mi piacerebbe che si potesse essere giovani a quell’età, purtroppo mica è vero.

  2. mirkhond scrive:

    Tragedie come questa, ci dovrebbero far riflettere quando facciamo i peana al “migliore dei mondi possibili” e alla “democrazia liberale” che la meglio di tutto e tutti, mentre invece è molto più fragile di quanto si pensi, e che viene REGOLARMENTE e CRUDELMENTE SMENTITA da quest’ennesima vita umana, andata distrutta da un ABUSO DI POTERE POLIZIESCO!
    Però viviamo in una fulgida democrazia liberale, in cui i “diritti umani” sono il Vangelo sempre e ovunque.
    Ah già la quantità farebbe la qualità!
    Che ipocrisia!

  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “ABUSO DI POTERE POLIZIESCO”

    Non lo so, è difficile capire cosa sia successo. Davvero.

    Casomai, colpisce il fatto che di questa storia si parli solo a Firenze – in Oltrarno, e poi tra i molti singoli amici di Riccardo nel resto della città.

  4. daouda scrive:

    requeiem eternam dona ei domine et lux perpetua luceat ei, requiescat in pacem , amen.

  5. nic scrive:

    Tutti s’invecchia (e poi si muore). Sto blog mi ricorda dei miei amici, della vita passata tra illusioni, esaltazioni, diatribe ideologiche tanto furiose quanto inutili, ore piccole e frustrazioni. E poi -maturati i sopravvissuti, morti i morti- ognuno per suo conto, nelle sue piccole storie, quelle “reali”, considerate vere perché imposte a tutti, reali perché insulse. Ci si ritrova così -solo ogni tanto- per qualche cena rituale, noiosissima, dove si parla di “come va”, di lavoro, soldi, tasse, figli, salute e inflazione e l’ultima notizia letta sul giornale o raccontata per strada “hai visto. É morto juan”. Si mugugna un po’, dopo il caffè, il whisky (o la canna) si passa brevemente per gli hobbies altrui(sei più andato a pescare?) ed è quando dietro uno sbadiglio le sussurri alla moglie o consorte “beh si é fatto tardi, ora andiamo…”. Allora qualcuno, normalmente il single, fa un ultimo accenno ai bei vecchi tempi ed è quello il temuto segnale atteso da tutti gli altri: ci si saluta rapidamente con una pacca sulle spalle, la cordiale minaccia di rincontrarsi tra qualche mese e la noia che stringe la gola. Anche houellebecq in non so più quale libro più o meno scrive: che possono raccontarsi di nuovo dei quarantenni normali che non siano completamente idioti.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Daouda

    “requeiem eternam dona ei domine et lux perpetua luceat ei, requiescat in pacem , amen.”

    Grazie, hai detto la cosa più giusta.

    Che poi era quello che diceva ai funerali di Riccardo anche Don Christian (ahimè, il nome glielo avranno messo i genitori), il parroco barbuto del Cestello, solo che lo diceva in un toscanaccio post-conciliare.

  7. Miguel Martinez scrive:

    Per nic

    “Tutti s’invecchia”

    Che meraviglioso esempio di sintassi toscana.

    “‘Un si passa da Piazza Tasso, c’è i lavori!”

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “Ma non aveva 40 anni?”

    La differenza tra me e te è che io abito esattamente dove Riccardo è morto. Abito in mezzo a persone a cui voglio un grandissimo bene, che a Riccardo volevano un grandissimo bene.

    Partiamo da questa realtà terribilmente concreta per risponderti in maniera vaga.

    Siccome non conoscevo Riccardo – ma sicuramente ci saremo incrociati tante volte – non posso dire com’era realmente. Solo che dalle cose apprese qua e là, ho una sensazione di persona giovane nei modi, a partire dal tifo Viola.

  9. Miguel Martinez scrive:

    Una nota più lieve. Leggo oggi. La cosa fantastica è che la procura ha voluto procedere d’ufficio, senza querela di parte!

    http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2014/12-marzo-2014/ha-rubato-automobilina-ex-sindaco-rinviato-giudizio-2224202058643.shtml

    «Ha rubato un’automobilina»
    Ex sindaco rinviato a giudizio
    Renzo Berti quando era stato fermato alla cassa del supermercato, spiegò che probabilmente a mettergli in tasca l’automobilina era stato il figlio più piccolo

    PISTOIA – A giudizio l’ex sindaco di Pistoia Renzo Berti con l’accusa di aver rubato un’automobilina in un supermercato pistoiese il 2 dicembre 2012. All’ex primo cittadino viene contestato il furto aggravato perchè si sarebbe infilato in tasca la macchina e per farlo avrebbe anche rovinato la confezione che conteneva altri tre modellini. Berti quando era stato fermato alla cassa del supermercato, spiegò che probabilmente a mettergli in tasca l’automobilina era stato il figlio più piccolo, che era in sua compagnia. L’ex sindaco pagò quando dovuto – poco meno di 10 euro – e il supermercato non fece alcuna querela. La procura però, venuta a conoscenza del fatto, ha proceduto d’ufficio.

    • Peucezio scrive:

      Siamo sempre lì: la magistratura è uno dei cancri d’Italia (non certo l’unico).

    • roberto scrive:

      se non ricordo male il furto in un supermercato è “furto aggravato” (in più in questo caso c’è pure “violenza sulle cose”) e come tale si procede d’ufficio. non è il giudice che decide è il legislatore e anche ritirare la querela, o proprio non averla fatta, non blocca la macchina infernale

      • Z. scrive:

        Niente Robbè, non ce la si fa. Io ci rinuncio 🙂

      • Z. scrive:

        (comunque è curioso che noi italiani ci lamentiamo da mane a sera dei politici, e poi quando le leggi non ci piacciono ce la prendiamo con chi? coi giudici…)

        • Peucezio scrive:

          Un giudice che applica una legge ingiusta è un giudice di merda.
          I giudici servono proprio perché l’applicazione della legge non sia automatica, ma ispirata a un principio di giustizia che non c’è né può esserci nella lettera della legge.
          Se lo scopo fosse applicare meccanicamente la legge così com’è, basterebbe un funzionario qualunque con un bel timbro.
          Le leggi servono a stabilire dei principi generali e il legislatore non può immaginare che il giudice è così coglione che prende tutto alla lettera e non usa un minimo di buon senso.

        • Roberto scrive:

          Non diciamo enormi fesserie!

          Il giudice non è il legislatore quindi applica la legge punto e basta, pure quella che non gli piace. Al limite chiede alla corte costituzionale.
          Anzi i giudici vengono regolarmente accusati di voler prendere il posto del parlamento, ci mancherebbe altro che si mettessero a scegliere le leggi giuste da applicare e quelle ingiuste da ignorare…

          ma in ogni caso, non sarebbe molto più semplice, chessò, che il legislatore stabilisca che per il furto si procede solo su querela?

        • Z. scrive:

          Peucezio e Francesco,

          fatemi capire: a vostro avviso, in cosa ha sbagliato il PM? e cosa avrebbe dovuto fare?

          (credo che sin qui si tratti di PM, non di giudice)

        • Francesco scrive:

          premesso che Peucezio ha pienamente ragione

          considerato l’enorme mole di lavoro che opprime i PM

          ignorando lo stupido principio dell’obbligatorietà dell’azione penale

          doveva solo voltarsi dall’altra parte a guardare il culo di una passante, i due secondi necessari a non venire a conoscenza del fatto

          mi pare che sia la prassi, che il PM decida cosa indagare e cosa, ahimè, non ha le risorse per indagare

          poi, volete dirmi che in giurisprudenza non c’era un precedente di interpretazione elastica della legge? nel paese dove abbiamo visto cassare il Porcellum con una elasticità da ginnasta mongola?

        • Z. scrive:

          Francè, il PM non può voltarsi da un’altra parte. Per quel principio che hai citato, oltre che per le conseguenze disciplinari e penali che ne potrebbero conseguire.

          Ci sono diverse soluzioni. Ad esempio abolire l’obbligatorietà dell’azione penale, o stabilire una soglia minima di punibilità al di sotto della quale il fatto è penalmente irrilevante, oppure ridurre il numero di delitti perseguibili d’ufficio. O tutte e tre le cose assieme. Ma sono decisioni politiche che spettano al legislatore.

          Siccome il legislatore se ne disinteressa, la palla passa al giudice. Se il giudice deciderà che effettivamente è stato il bimbo a fare uno scherzo al padre – cosa che sembra abbastanza ragionevole, a quanto ne sappiamo – il processo potrà chiudersi senza che nessuno si faccia male. A parte il bambino, che forse due sculacciate se l’è già prese 🙂

          Ma non possiamo chiedere al PM di prendere il posto del giudice.

          Z.

          PS: ripeto, in questo caso la soluzione mi sembra piuttosto semplice. In altri casi lo è meno: se tu mi danneggi l’auto parcheggiata per strada rischi di venire condannato anche se io prego il giudice che non succeda.

        • Peucezio scrive:

          A parte che nel merito andrebbe notato che sotto i 14 anni non si è ponibili, il furto lo ha commesso un bambino e la responsabilità penale è personale, quindi il giudice in questione non solo non applica le leggi, ma è una bestia: non conosce i principi primi, i rudimenti del diritto.

          Ma a parte questo: Roberto, tu mi dici allora a che serve il giudice?
          Il giudice non risponde alla legge, ma direttamente alla giustizia ed è semmai la legge che a sua volta deve anch’essa ispirarvisi.
          E’ lo jus, il diritto, l’idea stessa di giustizia che deve presiedere all’attività del giudice. La legge positiva è un supporto in più, che serve giusto a orientarsi nei casi dubbi, negli aspetti tecnici di dettaglio. Ma non può mai travalicare principi di giustizia universale ovvia ed elementare.

          Vi faccio la solita domanda, da cui ogni volta i giuspositivisti amanti delle regole come voi cercano di svicolare.
          Un giudice del Terzo Reich che avesse dovuto giudicare un imputato per reati politici secondo le leggi vigenti in quel momento, dal vostro punto di vista cosa avrebbe dovuto fare (in ossequio alla vostra idea di ciò che è stato il nazionalsocialismo, che ovviamente non è la mia, ma si può applicare specularmente il discorso alla Russia stalinista)? Rispondere alla propria coscienza o applicare le regole?

        • Peucezio scrive:

          Z,
          la catena di PM, sanzioni disciplinari e altri controllori eventuali si spezzerebbe facilmente se tutti applicassero un minimo di buon senso, come si fa in tantissimi altri ambiti.

          Per quale cavolo di motivo ai vigili urbani capita miliardi di volte di vedere attraversare i pedoni col rosso, fuori dalle strisce o comunque in modo non conforme al codice della strada eppure non gli fanno mai la multa?
          A parte che forse qualche multa ci vorrebbe, ma in ogni caso c’è una sorta di tacito accordo generale per cui certi comportamenti si tollerano, anche se sarebbero perseguiti se ci si attenesse alla lettera della legge.
          Il processo di cui parliamo si risolverà solo in lungaggini e spese da parte dello stato, mentre almeno multare un pedone che passa col rosso frutterebbe qualche soldo al comune ed educherebbe i pedoni a un comportamento più attento. Dimmi tu.

        • roberto scrive:

          “il furto lo ha commesso un bambino e la responsabilità penale è personale”

          “Roberto, tu mi dici allora a che serve il giudice?”

          a stabilire per esempio che la macchinina che era in tasca al tizio era stata effettivamente messa dal bambino e che il tizio non ha fatto nulla di male

          ciò detto, che la situazione sia ridicola mi pare pacifico. solo che per evitare che ci siano situazioni di questo tipo, il legislatore dovrebbe smettere di *obbligare* i PM a perseguire furti di macchinine nel supermercato.

          in generale peucezio,
          io al posto tuo sarei abbastanza angosciato a vivere in un mondo in cui “l’idea stessa di giustizia che deve presiedere all’attività del giudice” e non il diritto positivo.
          metti che trovi un giudice per il quale “l’idea stessa di giustizia” vuol dire che chi scrive “gli ebrei sono cattivi” su un blog deve andare in prigione finché non cambia idea, beh, io le arance a san vittore te le porto volentieri, ma noi ci perdiamo un interlocutore prezioso.
          molto meglio un prevedibile e rassicurante diritto positivo ed un giudice che lo applica piuttosto che affidare tutto a persone che come direbbe il puffone di arcore sono “mentalmente disturbate”.

        • roberto scrive:

          “Rispondere alla propria coscienza o applicare le regole?”

          ovvio, avrebbe dovuto dimettersi ed andare a fare il gelataio per non essere obbligato a fare cose contrarie alla sua coscienza.

          direi comunque che non sfugge a nessuno che c’è qualche differenza tra aprire un fascicolo per furto di macchinine e mandare a morte un innocente, e fra la repubblica italiana del 2014 ed il terzo reich

        • Francesco scrive:

          come nota Peucezio

          se ancora ci stanno PM e giudici, vuol dire che il diritto positivo non è sufficiente

          sul problema dei vigili negligenti, il problema è che dal buon senso sono passati al fancazzismo, anzi sono proprio spariti

          questo ha reso la guida molto meno noiosa, che ormai escludere i contromano e i posteggi in terza fila è un’imprudenza

          🙁

        • roberto scrive:

          “Per quale cavolo di motivo ai vigili urbani capita miliardi di volte di vedere attraversare i pedoni col rosso, fuori dalle strisce o comunque in modo non conforme al codice della strada eppure non gli fanno mai la multa”

          perché vivete in italia….

          comunque prova per sfizio a stendere un pedone sulle strisce andando a 60 all’ora e dopo esserti bevuto tre birre (tre comportamenti ampiamente tollerati), e vedrai che non è la stessa cosa che schiacciare un tizio che si è buttato sotto le tue ruote mentre tu rispetti tutti ilimiti

        • roberto scrive:

          “se ancora ci stanno PM e giudici, vuol dire che il diritto positivo non è sufficiente”

          e scopriamo l’acqua calda….

          solo che, ribadisco, il giudice non può fare il cavolo che gli pare.

          tu quoque francesco! ieri ti lamentavi perché la cassazione e la corte costituzionale hanno preso il posto del legislatore nel rifare la legge elettorale, oggi ti lamenti che il PM ha rispettato una regola che gli impone di procedere d’ufficio.
          vabbé che per te i giudici hanno sempre torto, ma insomma….

        • Z. scrive:

          Peucè,

          prima di insultare il giudice – che ribadisco, è un PM! – sei sicuro di sapere esattamente come sono andate le cose? Davvero pensi che abbia contestato il furto a un minore infraquattordicenne, o che abbia dimenticato che la responsabilità penale è personale?

          Vero è che il web è pieno di Esperti a Tutto Tondo che tutto sanno e giudicano, ma una persona come te – eclettica, e di rara intelligenza e cultura – dovrebbe sentirsi quanto meno a disagio nella categoria.

          Forse, quindi, è il caso di notare che il giudice risponde alla legge, eccome. Non a quello che secondo te è lo “ius”.

          E la legge penale stablisce regole e divieti tassativi. Se il giudice dovesse applicare la sua idea di diritto e giustizia potrebbe, chessò, decidere che lo stupro maritale non è reato, che l’uccisione di un topo va punita quanto e come l’omcidio e altre amenità. Tutto in nome dello ius Peucetii, naturalmente 🙂

          Z.

          PS: ma “ius”, poi, da dove deriva? 🙂

        • Francesco scrive:

          roberto

          è che così mi sembra di avere il peggio dei due mondi: PM rigidissimi applicatori delle norme quando è una cazzata, giudici flessibilissimi stupratori delle norme quando vogliono

          un pò come con la legge 40

        • Peucezio scrive:

          Z., grazie per la rara intelligenza e cultura che mi attribuisci, ma più che tuttologo vengo da una famiglia di giuristi (non gli ascendenti diretti, ma zii e cugini) che coi giuidici ci hanno a che fare quotidianamente, quindi so per fonte diretta quanto sia vera la tesi del pericoloso berlusconiano Aldo Giannuli secondo cui la magistratura italiana è la peggiore del mondo occidentale.

        • Roberto scrive:

          Che dire peucezio?

          Io da ormai più di dieci anni ho a che fare quotidianamente con giudici e avvocati dei 28 stati membri (27, via che di croati non ne ho ancora incontrati) e non ho mai trovato una grande differenza tra italiani ed altri, né in peggio né in meglio.

          Ho avuto qualche difficoltà con i nordici che hanno un’idea del diritto come la tua (“decidiamo secondo equità che del diritto ce ne freghiamo”, finlandesi in particolare) e con gli slavi, anzi gli ex comunisti, che in media sono molto più pigri degli altri.
          Fondamentalmente trovo i francesi più preparati della media.
          Per il resto molte differenze non ne ho viste , quindi per quel che mi riguarda Giannuli dice una boiata

        • Peucezio scrive:

          Roberto,
          allora vuol dire che la magistratura è diventata una merda in tutta Europa.
          Confortante…

        • Peucezio scrive:

          Sempre per Roberto,
          “ovvio, avrebbe dovuto dimettersi ed andare a fare il gelataio per non essere obbligato a fare cose contrarie alla sua coscienza. ”

          Bravo dritto, così poi veniva nominato un altro giudice che avrebbe comunque avallato lo stesso crimine. Bel modo di lavarsene le mani.

          “direi comunque che non sfugge a nessuno che c’è qualche differenza tra aprire un fascicolo per furto di macchinine e mandare a morte un innocente, e fra la repubblica italiana del 2014 ed il terzo reich”

          La differenza è solo di grado, non di principio.

        • Roberto scrive:

          Scusa peucezio, sul caso del giudice del terzo Reich qual è la tua risposta?
          Ribellarsi? così ci rimette la pelle lui e la sua famiglia e viene sostituito da un altro che avalla lo stesso crimine? Bel modo di fare l’eroe !
          (Scemo io che ho cercato di rispondere ad una domanda che non ha una buona risposta)

          Poi, i vari gradi diventano princìpi.
          Vedi quel che dicevamo ieri.
          tra un cucchi e mille cucchi non c’è solo la differenza di 999 poveracci in più.
          Si, direi che tra mandare a morte un disgraziato giusto per sfizio e aprire un fascicolo per una macchini a rubata, non c’è una differenza solo quantitativa…

        • Z. scrive:

          Peucezio,

          — Bravo dritto, così poi veniva nominato un altro giudice che avrebbe comunque avallato lo stesso crimine. Bel modo di lavarsene le mani. —

          Quindi la soluzione è commettere crimini in proprio così non li commettono gli altri. Questo sì invece che non fa una piega, diamine 😀

          — La differenza (fra il III Reich e la Repubblica Italiana, ndr) è solo di grado, non di principio. —

          Beh, sì, anche tra un morto e cento milioni di morti c’è solo una differenza di grado. O tra essere pagati mille euro al mese o centomila euro al mese, o tra vivere un anno e cent’anni. La stessa cosa, via 😀

        • Peucezio scrive:

          Roberto, grazie al cavolo, io sto parlando di un giudice che decide davvero, non di uno fantoccio. Che deve stabilire se applicare una legge palesemente ingiusta o meno.
          Che non significa disattenderla pubblicamente ed esplicitamente, ma per esempio giudicare che l’imputato non ha commesso quell’atto (che è ben altra cosa che palesare pubblicamente il proprio dissenso rispetto a un regime).
          Roberto, io sto sostenendo che esiste un’istanza etica superiore alla legge positiva, cui qualsiasi uomo che voglia definirsi tale deve rispondere.
          Se non capisci questo, parliamo di cos’hai mangiato oggi a mezzogiorno, che ci divertiamo di più.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          La legge è ingiusta (che dalle nostre parti si dice “incostituzionale”, visto che ci vuole un parametro oggetti per stabilire queste cose)? Il processo si ferma e si rimetterà la questione alla Consulta che deciderà.
          Un’eccezione: la violazione di un altro parametro, il diritto comunitario. In questo caso può esservi direttamente la disapplicazione.

          Il giudice non è un fantoccio: ogni legge va interpretata e l’attività interpretativa è tutto fuorché meccanica. Qui si dice altro: il giudice non può lanciarsi in interpretazioni contra legem.
          Io ci ho scritto una tesi sui frutti dell’attività giurisprudenziale…

        • roberto scrive:

          peucezio,
          scusami ma il tuo discorso inizia a sembrarmi, sicuramente per limiti miei, un po’ confuso.

          se dici che il giudice deve
          “per esempio giudicare che l’imputato non ha commesso quell’atto ”
          stai scoprendo l’acqua calda.

          Il PM formula l’accusa (x si è fregato la macchinina = furto aggravato) e il giudice cercherà di stabilire se è vero o no (= no, è il figlio che con le sue manine delicate a sfasciato una confezione di plastica dura e ha messo la macchinina in tasca al padre = non colpevole, tutti a casa)
          ma questo vuol dire esattamente quello che dico io cioè “applicare la legge” e non quello che dici tu, cioè “disapplicare una legge ingiusta”

          poi su
          “esiste un’istanza etica superiore alla legge positiva, cui qualsiasi uomo che voglia definirsi tale deve rispondere”
          non dico che nono sia vero, ma solo che il giudice non è pagato per rispondere all’istanza etica superiore, anche perché né io né te sappiamo esattamente cosa vuole quest’istanza etica. pensa un po’ che secondo me è impensabile che un matrimonio tra due gay sia nullo….
          è per questo che ti dicevo che nel caso del giudice del terzo reich, per non applicare una legge odiosa ed eticamente ingiusta, al giudice non resta che cambiare mestiere (a proposito, non mi hai ancora detto qual è la risposta giusta alla tua domanda sul terzo reich, mi incuriosisce)

        • Peucezio scrive:

          ““esiste un’istanza etica superiore alla legge positiva, cui qualsiasi uomo che voglia definirsi tale deve rispondere”
          non dico che nono sia vero, ma solo che il giudice non è pagato per rispondere all’istanza etica superiore, anche perché né io né te sappiamo esattamente cosa vuole quest’istanza etica”

          Roberto, tu complichi le cose semplici.
          Ogni persona, indipendetemente dal fatto che venga pagata e per che cosa, ha una coscienza. E questo non richiede la conoscenza di chissà quali sistemi filosofici o dottrine etiche, perché non c’è bisogno di aver studiato filosofia per capire che non si deve, per esempio, uccidere un uomo.
          Se mi pagano per farlo, è irrilevante che io mi rifiuti di farlo dimettendomi o nell’esercizio delle mie funzioni. Se non per il fatto che nel secondo caso magari evito quell’uccisione, nel primo semplicemente la faccio fare a un altro, quindi in fondo ne sono ugualmente responsabile, perché i miei atti hanno prodotto comunque quel risultato, quindi sono, indirettamente, un assassino.
          Chi si dimette è complice del male e come tale è un malvagio, un empio.

        • Z. scrive:

          Insomma Peucé,

          se la risposta che diamo io e roberto è sbagliata, qual è quella giusta?

          E al di là della consueta reductio ad Hitlerum, metti che un giudice sia di idee antiproibizioniste. Cosa dovrebbe fare, a tuo avviso? Chessò, decidere di assolvere tutti gli spacciatori di eroina? 😀

        • Roberto scrive:

          Per curiosità peucezio,
          Senza troppi giri di parole, qual è la risposta giusta al caso del giudice del terzo Reich?
          Dimissioni no, applicare la legge no, disapplicarla nemmeno (caso analogo alle dimissioni).
          Allora?

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Z e Roberto

    “obbligatorietà dell’azione penale”

    Sono ignorantissimo in materia. Quando è che un’azione penale è obbligatoria?

    Avevo la vaga idea che lo fosse in alcuni casi in cui c’è un forte pericolo di ritrattazione forzata da parte di una vittima reale.

    Ma non sapevo che io e te non ci potessimo regolare come meglio ci pare a proposito di piccole merci che appartengono a uno di noi, una volta risolti tutti i cavilli con il fisco e il resto.

  11. Mauricius Tarvisii scrive:

    “Il giudice non risponde alla legge, ma direttamente alla giustizia ed è semmai la legge che a sua volta deve anch’essa ispirarvisi.
    E’ lo jus, il diritto, l’idea stessa di giustizia che deve presiedere all’attività del giudice. La legge positiva è un supporto in più, che serve giusto a orientarsi nei casi dubbi, negli aspetti tecnici di dettaglio. Ma non può mai travalicare principi di giustizia universale ovvia ed elementare.”

    No, vabbé, ma de che stiamo a parla’? France’, se – Dio non voglia 😀 – sarò giudice verificheremo con piacere se ti convincerà ancora questa tesi per cui mi dovrò inventare il codice penale di sana pianta sulla base del mio senso di giustizia!

    @ Miguel Martinez
    In attesa di Z. L’azione penale è obbligatoria sempre: il PM viene a conoscenza della commissione di un reato e, se ci sono le condizioni, deve procedere, ovvero procedere all’iscrizione nel registo delle notizie di reato, indagare, ecc. Alcuni reati sono perseguibili sempre (d’ufficio), altri solo a querela, che è una condizione perché si possa procedere.
    Nel nostro caso, il furto è considerato dall’ordinamento un reato molto grave (sì, non ridete) e quindi la procedibilità è d’ufficio, con eccezione della figura minore del “furto d’uso” (ovvero: ti rubo la bicicletta per farmici un giro, ma poi la rimetto dove l’ho trovata). Il taccheggio di beni di consumo, ovviamente, difficilmente può essere un furto d’uso.

    La procura un margine di manovra comunque ce l’ha: credere alla spiegazione fornita e dubitare che un adulto possa verosimilmente fregarsi una macchinina rovinandone la confezione. E quindi archiviare e avere meno lavoro da svolgere.

    • Z. scrive:

      Per farla breve, di solito i reati sono procedibili d’ufficio; in alcuni casi sono procedibili a querela [1].

      Il furto fa parte di questi ultimi. Tuttavia, laddove ricorrano le aggravanti di cui all’art. 625 il furto diventa procedibile d’ufficio (salvo il verificarsi delle circostanze di cui all’art. 626 e seguenti).

      Ed è abbastanza raro che non ne ricorra alcuna, quindi – come si dice – il furto semplice risulta una fattispecie piuttosto residuale.

      http://www.altalex.com/index.php?idnot=36775

      Z.

      [1] La procedibilità a querela di solito serve per evitare che questioni di poco conto intasino i tribunali se non è necessario. In rari casi, tuttavia (violenza sessuale, atti persecutori) viene utilizzata per evitare che la persona offesa sia costretta a partecipare ad un processo che preferirebbe evitare.

    • Francesco scrive:

      è Peucezio quello che devi processare, non me, io non mi fido abbastanza dei giudici da affidarmi al loro senso di giustizia

      😀

  12. roberto scrive:

    comunque mi incuriosisce una cosa nella storia della macchinina

    secondo voi, Z e Mauricius, come ha fatto la procura a venire a conoscenza del fatto?

    • Z. scrive:

      Forse era stata presentata denuncia semplice, forse qualche foglio locale ne aveva parlato… e forse, visto che si trattava di una persona molto nota da quelle parti, è bastato il passaparola…

  13. roberto scrive:

    ve lo chiedo perché anni fa mi è capitata una cosa simile (non mi ricordo la prescrizione del furto aggravato, immagino che il legislatore italiano lo consideri crimine contro l’umanità) che si è conclusa con una risata alla cassa (ed uno scapaccione alla bambina).
    però la mia pargola non aveva danneggiato la scatola e non mi aveva messo in tasca il giocattolino, se ne stava tranquilla seduta nel carrello con un pupazzetto in mano 🙂

    a proposito, i bambini sono straordinari, ma che un bambino spacchi la confezione di plastica di un giocattolo(!), infili il giocattolo in tasca al padre (!!) senza che questo si accorga di nulla (!!!) mi pare una serie di coincidenze veramente unica

    • Z. scrive:

      Chissà, forse il PM ha pensato la stessa cosa 🙂

      A parte questo, tu e tua figlia avevate passato le casse o eravate ancora dentro il supermercato?

      • roberto scrive:

        il carrello con dentro la pargola criminale aveva superato le casse (infatti l’antifurto del pupazzo ha suonato e siamo diventati pazzi prima di capire cosa suonasse).
        io invece ero ancora alle casse ad imbustare

        (roma 2007 o 2008)

  14. lello scrive:

    come al solito solo 4 lettere : a c a b

  15. Miguel Martinez scrive:

    Per Lello

    “come al solito solo 4 lettere : a c a b”

    odio fare il guastabattute: cioè una persona lancia una battutina simpatica, e io mi metto lì a scrivere un papiro lungo un chilometro per analizzarla. Ma sono fatto così…

    Acab (acronimo di all cops are bastards) è una specie di raccoglitore, in cui si decide di infilare tutta una categoria di persone. E fa comodo perché significa che in ogni episodio che coinvolga quella categoria di persone, sappiamo già come sono andate le cose, cioè la colpa è di quella categoria. E questo conferma quindi la premessa.

    Il problema sorge non appena cerchiamo di capire cosa sia un cop.

    E’ un impiegato statale che si occupa di una precisa funzione dentro il sistema statale, giudici, proprio come ci sono insegnanti, impiegati del catasto, spazzini, P.O. (qui a Firenze i sono una marea di PO annidati in uffici), autisti, magistrati, facchini del Comune, dirigenti e impiegati dell’Anagrafe.

    Non esiste nessun elemento nel DNA che distingua il “cop” da queste persone, e soprattutto la funzione di ognuna è intimamente legata alla funzione dell’altra.

    Ciascuno di questi individui è infatti una funzione, in cui idealmente l’individuo cessa di esistere. In cambio di questa sospensione di esistenza, gli viene riconosciuto un indennizzo economico, chiamato “stipendio”.

    Dato questo contesto, non c’è nulla di sorprendente, se ogni tanto esca un po’ di umanità, di qua o di là: la PO, poveretta/o, può solo dire “NON SI PUO’ FARE”, mentre il poliziotto può pure di tanto in tanto dare uno schiaffo, ma sono piccole soddisfazioni, a pensarci.

  16. Miguel Martinez scrive:

    Comunque, tornando sul discorso Acab… nel caso specifico di ciò che è successo a San Frediano, per ora nulla indica che i carabinieri si siano comportati particolarmente male.

    Per ora, ripeto – la risposta vera dipenderà dall’esito degli esami dell’autopsia, mancano ancora quelli più importanti.

  17. Miguel Martinez scrive:

    Per roberto

    “a proposito, i bambini sono straordinari, ma che un bambino spacchi la confezione di plastica di un giocattolo(!), infili il giocattolo in tasca al padre (!!) senza che questo si accorga di nulla (!!!) mi pare una serie di coincidenze veramente unica”

    🙂 Comunque anche se il signor sindaco avesse deciso lui di fregarsi la macchinina in un raptus trasgressivo, resta il fatto che la vittima del furto si è messa d’accordo pacificamente con il colpevole, presumibilmente senza subire minacce da parte dei sicari del sindaco.

    Chiaramente a questo punto sorge in tutti la curiosità su chi abbia fatta la spia; ma ciò che più colpisce è il meccanismo del “diritto”, la tremenda rete in cui si trova invischiato ogni passo che facciamo.

    Abbiamo sviluppato un istinto straordinario per sopravvivere al “diritto” come gli abitanti di un villaggio afghano sopravvivono senza pensarci alla shari’ah.

    Poi improvvisamente, si finisce per inciampare in un filo, ed emerge tutta la necessaria arbitrarietà del dispositivo.

    • Z. scrive:

      Miguel, non fare come quel tizio che – sulle solide basi del prezzo delle cartucce per stampanti – aveva costruito una specie di teoria dell’universo 🙂

      Semplicemente, in Italia, abbiamo un codice del 1930 che non è mai stato sostituito, anche se da allora la società è cambiata ed è cambiata parecchio.

      Non è che funzioni così ovunque, anzi.

    • roberto scrive:

      caro miguel,
      è vero che tu sei un semplice addestratore di milizie e non un fine giurista,
      ma ti ho già sollevato tre dubbi assai pertinenti sulla storia letta e non posso esimermi dal farti notare che nella tua interpretazione dei fatti il “pacificamente” e “senza subire minacce” non sono affatto scontati.

      proviamo a dare una ricostruzione noir

      il sindaco, preso da un raptus di cleptomania, o semplicemente da sfoggio di potere, scassa la confezione, si fotte la macchinetta e, una volta fermato dalle guardie, inizia con il più classico dei “lei non sa chi sono io”.
      il direttore del supermercato si preoccupa (in più lui parcheggia sempre sul posto handicappati e sa che i vigili chiudono un occhio. è il caso di irritare il sindaco?), sorride per l’incidente e fa una lavata di capo alla guardia che “non hai riconosciuto sua eccellenza il sindaco? bestia che non sei altro!”
      la cassiera, che è segretamente innamorata della guardia e le si spezza il cuore a vederlo umiliato così, fa discretamente arrivare una notitia criminis alla procura.

      ora c’è una possibilità su un miliardo che la storia sia andata così, ma noi non ne sappiamo assolutamente nulla, dunque ti boccio il “pacificamente” (e noto e ti felicito per il prudente “presumibilmente”)
      🙂

      ciò detto, sono d’accordo con Z, in fin dei conti credo che tutti noi abbiamo subito qualche piccola peripezia burocratica, ma sulla “tremenda rete in cui si trova invischiato ogni passo che facciamo”, boh, io cammino da quasi 41 anni e non sono ancora stato invischiato….

  18. Moi scrive:

    Gentilini però … c’ era il video del “Megafono del Popolo”, ma non lo trovo più.

  19. Moi scrive:

    Perdonate l’ ignoranza, ma chi fosse Riccardo Magherini non lo so proprio …

  20. Moi scrive:

    Era un drammaturgo e un attore, no ? Ne conoscete qualche opera / interpretazione particolare ?

  21. Moi scrive:

    “quel tizio che – sulle solide basi del prezzo delle cartucce per stampanti – aveva costruito una specie di teoria dell’universo ”

    [cit.]

    —-

    Ma chi ?!

  22. Miguel Martinez scrive:

    per Moi

    “http://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Magherini”

    A occhio e croce, sono due fiorentini decisamente diversi. Ricordati sempre che Firenze è un paesino, proprio come quelli dove guardi le lapidi dei morti nella prima guerra mondiale e scopri che hanno tutti lo stesso cognome.

    • Z. scrive:

      Premesso che sono da sempre contrario alle quote rosa (ma lo sai già), e che non sono certo che “cuperliano” sia un termine dotato di qualche riscontro nella realtà (anche se conosco persone nel partito che lo usano), davvero Bologna è ancora una roccaforte cuperliana?

      Certo, al congresso Cuperlo ha ottenuto ottimi risultati, ma alle primarie immediatamente successive tutti i seggi tranne uno hanno consegnato la vittoria a Renzi. In modo schiacciante, il più delle volte. E molti di quelli che hanno votato per Cuperlo al congresso poi hanno votato Renzi alle primarie.

      Le acrobazie da saltimbanchi del sindaco e della sua squadra – personaggi che nel giro di pochi mesi hanno battuto l’itinerario Bersani-Renzi-Bersani-Renzi-Cuperlo-Renzi, in questo esatto ordine – mi sembrano abbastanza significative.

      Poi c’è chi ha preso strade differenti. Ad esempio, uno stretto collaboratore del sindaco è passato a Civati assieme a Sandra Zampa.

      Tra dissidi interni, rubinetti sempre più chiusi, tessere non rinnovate e imbarazzanti opportunismi, il PD locale deve ringraziare che le alternative lasciano il tempo che trovano. Infatti vanno dal patetico (la destra) all’imbarazzante (SEL che partecipa alle manifestazioni, ma solo “nella misura in cui”; IDV spazzato via dagli scandali) passando per l’inesistente (il M5S, che qui ha espulso tutti i volti noti e commissariato la sezione; la Lega, che apre banchetti vuoti qua e là).

  23. Miguel Martinez scrive:

    Per roberto

    “Senza troppi giri di parole, qual è la risposta giusta al caso del giudice del terzo Reich?”

    Non ho mai approfondito la questione, ma da qualche parte lessi molto tempo fa che una caratteristica del diritto nel Terzo Reich era una forte discrezionalità del giudice, abbastanza svincolato da leggi scritte. Cosa che permetteva, che so, condanne capitali senza troppe formalità.

    Ma davvero, mi baso solo su una cosa letta non mi ricordo bene nemmeno dove.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      E’ reato tutto ciò che lede il sano sentimento popolare della nazione tedesca, recitava indicativamente il codice penale nazista.

      • Z. scrive:

        Se ben ricordo è un principio analogo a quello che persino Mussolini, secondo alcune testimonianze, si rifiutò di inserire nell’allora emanando codice Rocco.

    • Roberto scrive:

      Non mi stupisce miguel,
      ed è per questo che le affermazioni tipo “il giudice non applica il diritto positivo ma la Giustizia” mi sembrano delle eresie assolute da combattere con il ferro ed il fuoco

      Credo comunque che se il Reich voleva fare fuori Tizio, il margine di discrezionalità del giudice von Richter si riduceva in maniera abbastanza drastica

      • Z. scrive:

        Ach ja. Das stimmt. Eccome se stimmt.

      • habsburgicus scrive:

        all’inizio no…Dimitrov fu assolto a Leipzig per il Reichstag..è anche vero che con i metodi terroristici tipici dello stalinismo il Cremlino probabilmente minacciò (in segreto) di massacrare qualche centinaio di tedeschi sventurati in URSS, in caso di condanna…e dunque non è per nulla certo che, rebus sic stantibus, il governo del Reich VOLESSE la condanna di Dimitrrv, per quanto fosse uno dei capi dell’Internazionale, terrorista famoso (Sveta Nedelja 1925), noto boia rosso…che raggiungerà i suoi fasti nella Bulgaria del 1945-1949 😀

        • Roberto scrive:

          Carissimo,
          Lungi da me voler anche minimamente mettere in dubbio la tua erudizione, ma resto dell’idea che quella di Tizio che il Reich vuole morto non sia una posizione comodissima 🙂
          Se vuoi parlare di un mio tristo pregiudizio nazistofobo, la critica coglie nel segno
          🙂

  24. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Poiché NON sei tipo da accontentarsi di slogan tipo “ACAB” (che qualcuno _ non ricordo chi _ su questi schermi aveva non troppo tempo fa proposto in termini di “C come Citizens” ! ), lettura consigliata !

    Libro discutibile, ma interessante … “Polizia Post Moderna”, di Salvatore “Turi” Palidda.

    http://www.mesogea.it/palidda-salvatore.html

    Va be’, un Intellettuale … ma nessuno è perfetto ! : -)

    Anzi, per dirla con Andrea Mingardi : “Nessuno siam perfetti, ciascuno abbiamo i suoi difetti !” [cit.]

    Interessante anche questa intervista :

    http://www.osservatoriorepressione.info/?p=5228

    Intro :

    http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/polizia-postmoderna/

    Anche disponibile parzialmente in Google Books :

    http://books.google.it/books?id=Tr7fIXTq_tsC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false

    PS

    Ripeto che, a mio avviso, “interessante” NON è necessariamente sinonimo di “condiviso” ! E spero che su questo concordino tutti, benché in Italia ciò risulti particolarmente più controintuitivo che altrove … per motivi storici particolari !

  25. Z. scrive:

    Miguel,

    leggendo l’articolo di Palidda di marzo 2012 scopriamo che il nodo centrale della riflessione sotto il profilo quantitativo è: “Secondo alcuni addetti ai lavori sarebbero almeno duemila gli operatori della Polizia di Stato attualmente inquisiti per i più diversi reati“.

    Ora, ancora prima di arrivare al passo successivo – in cui decide, quasi fosse cosa del tutto scontata ed evidente, che i reati effettivamente commessi sono almeno dieci volte tanti – vien fatto di chiedersi: chi e quanti sono questi addetti ai lavori? Come hanno effettuato questa rilevazione? Quanti e quali sono i reati?

    L’articolista si duole del fatto che “i democratici [non] hanno mai riflettuto su questi dati“, ma esattamente di quali dati parla?

  26. Moi scrive:

    http://www.juragentium.org/books/it/palidda.htm

    Breve recensione del Libro “Polizia Pstmoderna” …

  27. Moi scrive:

    @ Z / Roberto

    O forse sarebbe più probabile una situazione affine a quella di Kaliningrad e relativa Enclave / Oblast’ per la Russia sul Baltico :

    http://www.mapsnworld.com/political-world-map/baltic-countries-map.jpg

    Territorio territorialmente non-continuo …

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