Lo so che tendo a ossessionarvi con le vicende del nostro sindaco, ma – almeno a sentire i banchieri che contano – tra un po’ Matteo Renzi dovrà diventare il sindaco di tutti voi, quindi…
Matteo Renzi ha da poco lanciato una campagna intitolata Detto Fatto («Firenze è una città che può e deve sognare in grande. E non solo nel calcio»), usando Firenze come modello di ciò che farà quando diventerà appunto sindaco d’Italia.
E così, ad esempio, sale – il tempo di una foto – su una ruspa per abbattere ciò che resta della discoteca Meccanò. Che non fa solo sindaco operaio, ma anche sindaco rottamatore, una specie di Beppe Grillo da salotto, che coniuga l’innata moderazione con la tremenda voglia di distruzione che ogni italiano medio alberga in sé.
Ora, chiunque conosca l’incredibile storia della discoteca Meccanò sa che la destra fiorentina farebbe meglio a non farsi vedere da quelle parti.
Ma devo ammettere che per una volta, i consiglieri di destra, invece di lamentarsi perché a Firenze ci sono troppi zingari, sono andati a fare ciò che qualunque opposizione al mondo normalmente dovrebbe fare. Sono andati a vedere come stanno i lavori alla discoteca Meccanò.
Ecco cosa hanno trovato:
“Il 9 agosto Matteo Renzi era sulla ruspa alle Cascine per rottamare l’ex discoteca Meccanò. Questa mattina alle 12 ci siamo recati sul posto e abbiamo trovato un cantiere deserto con montagne di detriti e in stato di abbandono. Il cartello esposto indica la fine dei lavori per il 28 agosto 2013. Il cantiere quindi è scaduto e abbandonato con il materiale ancora da portare via.” Lo denunciano Giovanni Donzelli, Paolo Marcheschi e Francesco Torselli rispettivamente consiglieri regionali e consigliere comunale e portavoce regionale di Fratelli d’Italia.
“Siamo alle solite sceneggiate di Renzi. Solito copione: inaugurazione in pompa magna, scenetta da caricatura di regime con tanto di Renzi con il caschetto da operaio, battuta per le televisioni, sorrisetto per i fotografi e poi appena spente le luci tutto resta abbandonato al degrado. Tutta Firenze è così.” Commentano Donzelli, Marcheschi e Torselli.
Renzy a ‘sto goro ha scelto l’ Elmetto da “Worker”, eh ?
http://www.youtube.com/watch?v=GSxkPUty4y4
😉
Ovvero … L’ Evoluzione di questo :
http://www.youtube.com/watch?v=E0UBZ0z0bvo
😉
“giro”
Che tenerezza il nostro Matteino, com’ è cresciuto !
http://www.dailymotion.com/video/xvfp1z_matteo-renzi-alla-ruota-della-fortuna-nel-1994_news
… sembra ieri ! Sotto lo sguardo benevolo di Zio Silvio … che Matteino ricordava così:
http://www.youtube.com/watch?v=pVDT2waBoUs
Moi,
hai un talento davvero particolare nel proporre le cose, il video elettorale di veltroni è talmente agghiacciante che in confronto matteo renzi da ragazzo con quell’aria leggermente impacciata e un po’ goffa ispira quasi della simpatia:-)
Adesso invece è antipatico e temibile, l’assemblea pubblica sul parcheggio con la sua presenza non sarà una passeggiata:-(
@ moi
ma è satira:-)
Maria, eh … at piasaréss c’al la foss ! 😉
I tre ben vestiti concludono il loro comunicato asserendo che “tutta Firenze è così”.
Il che non è affatto vero; d’altronde quella di non essere vere è una costante nelle affermazioni di questi frequentatori di ristoranti.
E i “partiti” cui appartengono questi signori in quella discoteca avevano praticamente un secondo domicilio.
Si potrebbe, se mai, tracciare qualche costruttivo parallelo tra l’odierna situazione del cantiere e lo stato di salute del “centrodestra” fiorentino, che non era gran cosa neppure ai “bei” tempi…
Per Io Non Sto Con Oriana
“E i “partiti” cui appartengono questi signori in quella discoteca avevano praticamente un secondo domicilio.”
O meglio, nella discoteca appartenente al signore condannato per aver fatto incendiare la discoteca Meccanò…
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/12-ottobre-2011/incendio-meccano-cinque-arresti-1901795848686.shtml
l’inchiesta
«L’incendio al Meccanò
fu ordinato dal Central Park»
A distruggere la discoteca nel 2008, una banda di cinque persone. Tra i mandanti, il titolare dell’altra discoteca che ha chiuso i battenti, il Central Park: è stato arrestato
Commissionò la distruzione della discoteca fiorentina concorrente, il Meccanò, dopo che i proprietari rifiutarono la sua offerta di acquisto. È l’accusa per la quale è stato arrestato il titolare del Central Park, Michele Tempestini. I due locali si trovavano uno di fronte all’altro, in zona Cascine. Tempestini è stato arrestato dalla squadra mobile di Firenze, in esecuzione di misura cautelare in carcere. In manette, sempre con l’accusa di essere un mandante, anche il socio di fatto di Tempestini, Stefano Cavataio, 52 anni. I due sono anche accusati di estorsione aggravata da metodo mafioso. Arrestati anche tre pratesi di etnia sinti, che, secondo gli investigatori, sarebbero gli esecutori dell’incendio.
L’INCHIESTA – Secondo quanto emerso nel corso dell’inchiesta, coordinata dal pm Pietro Suchan, anche dietro l’acquisto del Central Park, che Tempestini, forte del sostegno di Cavataio, si aggiudicò nel 2007 a un’asta giudiziaria, ci sarebbero state intimidazioni, minacce e percosse agli imprenditori concorrenti. Fra gli atti di indagine, anche le dichiarazioni di alcuni testimoni che alcuni giorni prima dell’incendio, avvenuto la notte del 15 aprile 2008, avrebbero udito Tempestini pronunciare frasi come «Il Meccanò andrà a fuoco» e «Anche Roma è bruciata tre volte».
12 ottobre 2011
Prendo atto e chiedo venia.
Non avendo mai frequentato alcuna delle due mescite con grammofono, non ho mai fatto alcuna distinzione tra gli avventori dell’una o dell’altra.
Un piccolo ritratto dell’uomo che ospitava sempre la destra fiorentina nel suo locale:
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Il milionario che diventò boss
L’ UOMO che volle farsi boss si chiama Michele Tempestini e proviene da una facoltosa famiglia pratese. E’ accusato con Stefano Cavataio di essere il mandante del rogo che il 15 aprile 2008 devastò la discoteca Meccanò. IN UN certo senso, Michele Tempestini può ritenersi soddisfatto. Lui, appassionato di letteratura mafiosa e di film sui boss, è ora al centro di un’ inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Firenze ed è accusato di aver agito con metodi mafiosi per diventare il re delle discoteche e per rafforzare il potere del gruppo mafioso capeggiato dal suo socio occulto Stefano Cavataio. Michele Tempestini ha 39 anni e poteva fare l’ imprenditore tessile, come suo padre, che è titolare di una grossa azienda a Prato. Ma è stato male, ha avuto gravi problemi di salute e si è scelto un’ altra vita. Si è gettato nel settore dei locali notturni. Ha conquistato il Central Park. Ma era invidioso del successo del vicino Meccanò, lo voleva ad ogni costo e – secondo le accuse – non essendo riuscito a farlo suo ha ordinato di ridurlo in cenere. Dice di lui un suo collaboratore, intercettato il 15 luglio 2008, quattro mesi dopo l’ incendio al Meccanò: «Questa è una persona esaurita,è finito, non ha interessi nella vita, non ha niente, i soldi li ha bruciati, non gli mancano, vedi. E va a mettersi con i Cavataio, e con questi pezzi di m. a bruciare i locali e a fare bruciare le macchine per soddisfarsi…». Pochi giorni prima, il 2 luglio 2008, questo stesso collaboratore aveva chiamato la madre del giovane e si era sfogato con lei. A suo avviso, Michele ormai era oppresso e finito in un vortice creato dalla famiglia Cavataio, dal quale non riusciva ad uscire. Dei Cavataio era diventato socio in un’ impresa edile che stava costruendo delle villette al Passo della Futa. E i Cavataio erano entrati in forze al Central Park. Il locale era ormai in mano loro, e i dipendenti si permettevano di trattare male Michele, nonostante lui fosse il proprietario. A suo giudizio, i Cavataio erano riusciti a sottometterlo e lo imbrogliavano facendosi pagare cinque volte tanto i lavori che eseguivano nella discoteca. D’ altra parte Michele Tempestini si vantava di essere socio di Stefano Cavataio, era felice di godere della sua protezione, di poter spendere il suo nome per vincere ogni resistenza. Meglio: si vantava di godere dell’ amicizia di una famiglia che, lo diceva chiaro e tondo, apparteneva alla mafia. Forse, addirittura, c’ era qualcosa di più profondo fra lui e Stefano Cavataio, almeno stando ai ricordi del suo più temibile buttafuori, Miklos Palsz, detto Miki il rumeno, già guardaspalle a Prato del boss Giacomo Terracciano, altro inquietante personaggio di presunta appartenenza camorristica ben addentro al mondo delle discoteche. Miki ha dichiarato: «La persona che Michele Tempestini maggiormente rispettava fra i Cavataio era sicuramente Stefano Cavataio. Ricordo una circostanza… Tempestini ci mostrò due sms dal suo cellulare. Lui aveva scritto a Stefano Cavataio: “Tu sei il padre che mi è mancato” e nel messaggio di risposta Cavataio aveva scritto di rimando: “Tu sei il figlio che mi manca”». Che Tempestini fosse affascinato dall’ idea di farsi strada nel mondo delle discoteche terrorizzando i concorrenti emerge con nettezza dalla ricostruzione della conquista del Central Park. Al solo sentir pronunciare il nome di Cavataio, ogni altro concorrente si fece da parte. Il potere, peraltro, sembra che lo esaltasse al punto da renderlo imprudente. A quanto pare, aveva predetto il rogo del Meccanò, sia pure in modo sibillino,a ben due persone. A un collega, come lui gestore di discoteche, parlando del Meccanò aveva detto: «Anche Mosca è bruciata tre volte». E un suo ex collaboratore ha ricordato che alcuni giorni prima dell’ incendio al Meccanò, mentre stava andando con con lui a comprare un panino di fronte alla discoteca, Michele Tempestini gli disse: «Lo sai, potrebbe darsi che il Meccanò prenda fuoco». «Ricordo testualmente la frase – ha detto il testimone alla polizia – perché, quando poi ci fu l’ incendio, rimasi perplesso, ma sinceramente pensavo che fosse una frase detta per scherzare». Aggiungendo però che molte persone subivano minacce da parte di Tempestini e temevano che potesse far loro del male, passando dalle parole ai fatti.
E giusto per completare il quadro, sempre dall’archivio di Repubblica e ricordando che la discoteca di Tempestini e Cavataio è stata praticamente la sede ufficiale della destra fiorentina per anni…
Dai boss al pizzo, ecco la saga dei Cavataio
LA CARATURA mafiosa della famiglia Cavataio è stata oggetto di discussione in diversi processi, e soprattutto in quelli per le minacce e le estorsioni alla coraggiosa merciaia di Campi Bisenzio Pina Aquilini, unica esercente della zona a trovare il coraggio, nei primi anni Novanta, di denunciare il racket. Nei numerosi processi cui sono stati sottoposti vari componenti della famiglia, accusa e difesa hanno duellato sempre sul tema della mafiosità dei Cavataio. Criminali capaci di intimidire con la semplice presenza e il minimo balenare del loro temibile cognome, secondo la procura. Onesti commercianti approdati alla legalità, per la difesa. Le origini sono certamente mafiose. Michele Cavataio, padre di otto figli fra cui Stefano, era il cugino del boss palermitano suo omonimo Michele Cavataio, una delle vittime della strage mafiosa di viale Lazio del 18 settembre 1963, finito con il calcio della pistola da Bernardo Provenzano in persona mentre eraa terra ferito al termine di una furiosa sparatoria. Il cugino meno noto Michele Cavataio risulta inserito nell’ elenco dei mafiosi di Palermo già nel 1966. Nel ‘ 73 lo inviano in soggiorno obbligato in Toscana, prima a Montalcino poia Campi Bisenzio, dove il 7 marzo ‘ 78, all’ età di 43 anni, viene ucciso nel corso della guerra delle bische. Nello stesso anno uno dei suoi figli, Salvatore, perde la vita in uno scontro a fuoco con le forze di polizia. Nel 1981 viene ucciso a Firenze Francesco Romeo, sospettato di essere stato l’ assassino di Michele Cavataio. Stefano, figlio di Michele, viene accusato dell’ omicidio, e trascorrerà per questo diversi anni in carcere. Nel frattempo i suoi fratelli Marcello (prima) e Giovanni (poi) si danno da fare.A Campi Bisenzio viene imposto il pizzo a diversi commercianti. I due fratelli finiscono in carcere fra il ‘ 92e il ‘ 94 per le estorsioni, le minacce e le violenze ai danni della merciaia di Campi Pina Aquilini, l’ unica a parlare. La procura contesta l’ aggravante di mafia, ma il tribunale non è d’ accordo, come è accaduto anche in anni più recenti nei confronti di altre famiglie arrivate da terre di mafia e abituate ad usare le minacce e le intimidazioni come strumenti di penetrazione imprenditoriale. Per il tribunale la mafia è altro. La procura è convinta invece che la mafia sia ormai qui. Nel 2000 Stefano Cavataioe suo fratello Marcello vengono di nuovo arrestati in una inchiesta per traffico di cocaina. Condannati in primo grado a 10 anni, vengono assolti in appello perché la corte non ammette come prove le intercettazioni, peraltro molto eloquenti. All’ epoca Stefano Cavataio era in semilibertà e lavorava con la moglie prima nel negozio Milleidee, poi nella ditta A Discount. Nel processo i due fratelli Cavataio sostennero che le conversazioni intercettate si riferivano a partite di abbigliamento. In effetti si parlava di pantaloni, oppure di occhiali o di cappellini, ma poi ogni tanto a qualcuno scappava un «ne ha venduti 250 grammi». E una volta Marcello fu ascoltato mentre protestava con un fornitore: «Mi hai dato solo anfetamine, la gente buttava sangue dal naso».
FRANCA SELVATICI
13 ottobre 2011 2 sez. FIRENZE
Miguel
ma questa destra è solo folklore e piccola criminalità
Non avete una destra “di peso” lì a Firenze? gente che si arruoli sotto la bandiera di Berlusconi e che rappresenta un buon 40% degli italiani?
che Fratelli d’Italia ondeggia tra l’1 e il 2%, non è rilevante, è più fenomeno psichiatrico che politico
fosse per loro, Occhetto sarebbe Presidente della Repubblica
ciao
Francesco, a Firenze accodarsi a quei mangiatori di spaghetti significa frequentare per qualche mese qualche mescita costosa, fare per qualche mese la conta degli zingari a beneficio di qualche gazzettina e poi finire nel migliore dei casi nel dimenticatoio.
Nel caso medio, in galera.
Nel caso peggiore, sotto due metri di terra.
Tra questi ultimi casi quello di Susanna Tre Re, che negli anni Settanta si era fatta una certa fama per la propria risolutezza.
Si occupava di giochi d’azzardo ed è rimasta uccisa in un tentativo di rapina.
mi stai dicendo che non c’è differenza tra Destra e Centrodestra a Firenze?
a Milano di differenza ce ne ha abbastanza, anche se meno che a livello nazionale
ciao
La “destra” fiorentina, di qualsiasi orientamento o declinazione, è semplicemente carnevalesca, e si tratta di una definizione lusinghiera.
Su Susanna Tre Re, di cui non sapevo nulla, ho trovato questo post e i suoi commenti, che ricordano duri anni ’70 a Firenze.
http://www.danielepugliese.it/?p=392#comments
Ma non mi pare si possa associare questa donna e il suo passato alla destra fiorentina di oggi. Sarebbe come associare, che so, Lotta Continua alla storia delle escort che hanno lambito il PD fiorentino.
questa destra è solo folklore e piccola criminalità
Non avete …gente che si arruoli sotto la bandiera di Berlusconi ”
che invece si occupa solo di grande criminalità, tipo riciclare i soldi della banca Rasini, quella di Sindona e della mafia al nord, mettersi i boss mafiosi direttamente in casa (Vittorio Mangano), aderire a un’associazione a delinque mascherata da Loggia massonica i cui vertici sono coinvolti in tutte le stragi di stato. Ah, questo sì che sarebbe un respiro degno di una grande destra popolare!
potrai concordare che non si tratta nè di semplice folklore nè di percentuali elettorali in singola cifra
il resto lo lascio ai (troppi) lettori del Fatto
Peccato che siano cose vere, il resto…
@ MAURICIUS
“Salve Regina, Avvocata Nostra” ecc …
Ma infatti, almeno stando a SuperLivio, l’ Eresia Protestante non ha mai capito il ruolo della Regina della Pace, che ininterrottamente _ da Medjugorje_ ci mette in guardia dal fatto che Satana è “Sciolto dalle Catene”… oppure _ ipotesi che il Nostro ritiene più credibile_ Lutero preferì deliberatamente ascoltare il Sibilo della Serpe; la riprova sta nel fatto che il Protestantesimo ha sempre fatto comodo ai “Prìncipi di Questo (!) Mondo”.
Chissà …
@ LISA
Il problema “meramente linguistico” veramente vero sono le parole in “tore” e in “sore”. Con “Dottore” che dovrebbe fare in “Dottrice” e “Assessore” che dovrebbe fare in nientemeno che “Asseditrice”. Il giovin Mauricius dice che “il linguaggio lo fa l’uso e non l’ etimo !”; egli _ per farla breve_ ha ragione. Ma allora, la Scuola Pubblica … che ci sta a fare ? Perché è venuta meno al proprio Ruolo Massonico di creare la Futura Umanità … come auspicava Auguste Comte ?!
@ TORTUGA
Vedo che hai difficoltà a capire la Fenomenologia di Silvio … forse ha ragione Pino: rileggiti _ o leggiti_ il “Satyricon” di Petronius Arbiter in prospettiva metastorica; considerando il Cattolicesimo come uno “Spiacevole Incidente di Percorso Made in Beduonia” ; -) … potrebbe esserti illuminante !
@ PEUCEZIO ; MIRKHOND ; DAOUDA ;
La somiglianza fisica Anwar Al-Sadat & Sherman Helmsley … come la giustificate ? Vi risultano rotte “negriere” di “Slave Trading” plausibili … dalle Sorgenti del Nilo verso gli (odierni) USA, dal Settecento in poi ?
https://i.chzbgr.com/maxW500/6970811648/h955D788E/
PS
In zona Boera, è saltato fuori anche “Nelson Mandela & Morgan Freeman” … in un recente film di successo !
https://i.chzbgr.com/maxW500/3775916544/h1248B12C/
In effetti lo “Slave Trading” ebbe molte rotte. A Cuba e in Brasile, i diretti interessati sono riusciti (o almeno erano riusciti) a ritenere lo Schiavismo come “Male Necessario” all’ esistenza della propria cultura, in una terra sentita come “propria”, come una “Seconda Africa Nera” … mediante il Cattolicesimo. I Comboniani ancora sperano di ottenere qualcosa di analogo nella “Prima Africa Nera”; l’ essere al contempo Bianchi e Missionari li pone però tra i proverbiali “Due Fuochi” [Multinazionali Bianche e Ribellioni Nere … dalle cui fila non di rado può emergere un futuro compiacente Dittatorello che tradisce la propria Causa, eh !] , spesso letteralmente.
@ HABSBURGICUS
Verissimo ! L’ identificazione del Cattolicesimo con le sua peggiore fenomenologia levantina è uno dei tiri mancini meglio riusciti da parte dei Protestanti, e mi spiace che Pietro e altri vi caschino in pieno !
**************
Penso in Italia esista una vera e propria frattura religiosa tra nord e sud, protestante uno cattolico l’altro.
PIETRO [cit.]
—
Oppure, dalla Quarta di Copertina del libro “Noialtri” di Aldo Cazzullo :
“Noantri” è la parola chiave dell’Italia di oggi. L’Italia dei clan, delle famiglie, delle fazioni. Del dominio dei rapporti personali. Della politica divenuta prosecuzione degli affari con altri mezzi. Un paese mai così frammentato, eppure mai così uguale dal Piemonte alla Sicilia: unificato dall’egemonia di Roma e del Mezzogiorno. “Forse al Nord si evade il fisco meno che al Sud? Forse il traffico è meno congestionato e non si suona il clacson per strada? Forse al Nord non si paga il pizzo, non si pratica l’usura, non si sfrutta la prostituzione, non si cede al racket, non si accolgono gli investimenti della camorra?” Aldo Cazzullo parte dalla sua città, Alba, dove ancora trent’anni fa “i miei nonni non avrebbero mai mangiato una pizza”, e dove ora si vive di turismo quasi come a Taormina. E dalla sua terra, le Langhe, cuore dello scandalo del Grinzane Cavour e di un Piemonte che ha rinunciato all’idea di diversità dal resto del paese. Il viaggio prosegue nella Roma del Palazzo e dei Vanzina, del Vaticano e dei Cesaroni, capitale de noantri – “perché escludere se puoi includere?” – di un’Italia sempre più romanocentrica. Conduce al Sud, che nel costume e nel linguaggio, dalla mafia a Padre Pio, ha ormai imposto il suo primato culturale al Nord. Racconta come i nuovi italiani, i figli degli immigrati, stiano scalzando gli italiani “veri”, che hanno sempre meno voglia di lavorare. Analizza la meridionalizzazione di Pdl e Pd.”
[cit.]
—
Questo fa riflettere sulla Teoria Torgughica degli Italiani che si odiano più fra loro che con gli “extra”. Italiani di diversa “origine etnica” che, per l’ Assissetenza Sociale, “mi-passa-davanti-per-mi-passa-davanti”… memo peggio un extracomunitario che un terrone!
Sì insomma: “Meglio un Negro _e persino un Beduo che preghi 5 volte al dì con il culo per aria, kuellilah che da un millennio e mezzo ripetono sempre una stessa roba strana scritta in curiosi ghirigori !_ che un Terrone. Questo sentimento “clanico anti-istituzionale”, salito sopra all’ Appennino nonché sopra al Po, rispecchierebbe il concetto cazzulliano di “Meridione Ipertrofico”.
Tuttavia, secondo, Rino Cammilleri “avercela” con gli Italiani in generale e con i Meridionali in particolare porta a favorire gli ExtraComunitari … fra i quali non esiterebbero a emergere i Musulmani, che pretenderebbero la proverbiale “Parte del Leone” fra i”Migranti”; presto detti Musulmani si rivelerebbero insaziabili di privilegi e di potere, utilizzando la più vittimistica Taqiya in malafede per garantirsi con le Costituzioni Laiche quei medesimi diritti che in nome del Corano vogliono togliere ai NON-Musulmani. Accusando di “Islamofobia” _che non a caso vorrebbero istituzionalizzare come reato a sé stante_ chiunque non accetti la Sharia senza fiatare.
Insomma, se dovessimo farne lo slogan :
“Sostieni la Mafia o ti ritrovi sotto la Sharia !”
Il problema “meramente linguistico” veramente vero sono le parole in “tore” e in “sore”. Con “Dottore” che dovrebbe fare in “Dottrice” e “Assessore” che dovrebbe fare in nientemeno che “Asseditrice”.
Ma guarda che se solo si fosse posto il problema un po’ di tempo prima, sarebbe esistita tranquillamente anche la “dottrice”, senza che nessuno si scomponesse più di tanto.
A quanto mi consta, la parola “pittrice”, che oggi ci sembra normalissima e sulla quale nessuno si sognerebbe di storcere il naso, fu inventata a tavolino nel diciassettesimo secolo, appositamente per un personaggio specifico (non sono sicura se Artemisia Gentileschi o Rosalba Carriera… quindi se qualcuno è più documentato di me, mi aiuti), quando si pose per la prima volta il problema di come chiamare pubblicamente una signora che si era fatta una sua rispettabilissima fama autonoma come artista figurativa.
Il femminile del sostantivo “pittore”, o anche “pintore”, o “dipintore”, non era mai esistito prima di allora, per intendere una persona di sesso femminile che dipinge.
Però a un certo punto qualcuno si ricordò che esisteva un’espressione letteraria che non era un sostantivo ma un aggettivo, e che riguardava la “Natura Pictrix”, ossia la personificazione della natura come creatrice di colori e forme, e pensò di usarla artificiosamente come femminile del sostantivo “pittore”.
Qualcuno oggi si sognerebbe di dire che Artemisia Gentileschi fu “un celebre pittore donna”, o “una celebre pittora”, o magari “una celebre pittoressa”?
Però magari all’epoca ci sarà stato sicuramente qualcuno che ci rideva sopra e che non riusciva ad accettarlo, esattamente come oggi qualcuno non riesce ad accettare la “ministra” o l’ “avvocata”…
L.
Ehm… a dire il vero pressoché <nessuno oggi usa termini come "avvocata", e ancor meno "ministra".
Poi, chissà, magari diventeranno comuni. Ma ne dubito. Avvocati donna ce n'è già parecchie e non mi pare che ci si sia ancora posti il problema 😀
La parola “ministra” sta diventando di uso comune in tutti i media, davvero non te ne eri accorto?
L.
@ moi
è vera? oh mamma mia:-(
Bellino in dialetto:-))
@ MARIA
Era un video di PDini Smanettoni, comunque nonostante le polemiche è rimasto … perché in fondo non è nulla di di diverso da qualsiasi vaudeville parrocchiale, da GREST e non ! E poi, diciamolo: se ci mettessimo a fare le pulci sul copyright a tutto e a tutti … si fa prima a chiudere Youtube o siti analoghi di “File Sharing” !
http://www.corriere.it/politica/08_marzo_27/village_people_inno_pd_via_inno_c8599216-fc23-11dc-9a60-00144f486ba6.shtml
Omofobi ma soltanto (!) per la specialità dell’ evento, dei Rifondati all’ epoca dicevano e scrivevano che i PDini avrebbero dovuto risarcire i Village People “in Natura”, mediante inchiappettamento a sangue passivo ! Ma sia chiaro che in ‘sti casi non è “omofobia sostanziale” … ma solo “circostanziale”. Rientra nel Folkore Politico, del quale i Leghisti sono purtroppo (!) Maestri !
4 Nuovi Senatori a Vita … preparare generosamente le tasche, o Italiche Genti !!!
http://www.corriere.it/politica/13_agosto_30/senatori-vita-abbado-piano_b0a2810a-115d-11e3-b5a9-29d194fc9c7a.shtml
Mi dispiace sinceramente, ma _ pur dissociandomi categoricamente dalla beceraggine razzista sulla cosiddetta “razza” della Kyenge _ devo dare ragione a Salvini !
Come dice il proverbio Albanese di Ritvan :
“Perfino un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno !” [cit.]
Non so se sia (esclusivamente) albanese. Direi di no, perché l’ho sentito pure in Italia. La prima volta, a dire il vero, l’ho vista in un adventure degli anni Novanta, KGB.
Salvini, naturalmente, ha detto un’altra idiozia da Era Grillina. Le ultime nomine di senatori a vita, finalmente, non sono nomine di politici e di imprenditori, bensì nomine rispettose della lettera e dello spirito della costituzione, cosa assai rara in precedenza – la stessa nomina di Mario Monti era sembrata quanto meno discutibile.
Quindi, tra le tante cose che si possono criticare dell’operato del Presidente della repubblica, direi che questo giro di nomine è precisamente l’ultima, e con grande distacco da ogni altra.
Non pretendo che Salvini lo capisca, ma tu dovresti 😀
Z.
PS: Se poi Salvini è preoccupato per gli stipendi dei nuovi parlamentari, inviti i parlamentari del suo partito a restituire allo Stato tutto il denaro ricevuto per la loro (in)attività…
Vedo che state ignorando Matt Renzie ; -) : -)
http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2013/09/02/943882-matteo-renzi-pd.shtml
Renzi alla Festa dell’Unità di … Bologna: “Non mi sono candidato per prendere il partito ma per restituirvelo”
[sic]
Ha avuto successo la formula “Ragazzo del Popolo” !
L’ audio non è granché, ma a l momento non ho trovato di meglio …
http://www.youtube.com/watch?v=aq8lecTUlP8
_ Matteo Renzi a Bologna con la “Rete degli Entusiasti” _
Pingback: Matteo Renzi, una ruspa e qualche femminicidio facile facile | Kelebek Blog