Integrazioni e disintegrazioni

Vi ho già descritto la particolare umanità dell’Oltrarno fiorentino.

Oggi passo in Piazza Tasso, dove vedo la signora etiope che sta studiando l’inglese assieme all’amica nata nella Maremma; il polacco che sembra una via di mezzo tra un siriano e un pakistano; il bengalese mezzo arabo e un quarto ucraino, con la moglie svedese e il figlio texano; la famiglia di valdostani; il falegname del quartiere, che è umbro e cacciatore, ma ha la madre tedesca; e Massimo, che di mestiere acchiappa i lupi e i cinghiali feriti nei boschi per farli curare, e quindi indossa sempre gli anfibi.

“Hai visto che rissa?”

“No, cosa è successo?”

“Sai, i Popolani…”

Dovete sapere che c’è una zona della piazza (appena prima di dove Magoro il senegalese vende i fazzolettini) che è occupata storicamente dai Popolani, una congrega di militanti nella fazione dei Bianchi del Calcio Storico Fiorentino, dove tra la mamma di sedici anni e il bisnonno di sessanta, le generazioni condividono felici le stesse panchine.

L’anno scorso il Calcio Storico con i vestiti finti e i calcianti autentici, l’hanno vietato per le botte che si davano, ma i Bianchi sperano in quest’anno.

Ai tempi di Lorenzo de’ Medici, i loro avi tiravano i pitali colmi dalle finestre. Poi finivano impiccati, ma si divertivano lo stesso.

E’ una meravigliosa vita spontanea, la quarantenne carica di tatuaggi, che tiene per mano il figlio di sette anni, tutto muscoli, con i capelli tenuti dritti con il gel; poi lei molla la mano del figlio e caccia un millenario urlo fiorentino mentre compie un salto incredibile sulle spalle – proprio così – della sua enorme amica con due anelli al naso. Esiste gente che ha ancora un corpo, ed è un gran bella cosa.

A parte una signora ucraina che dice di essere stata picchiata da alcune Popolane in un momento di esuberanza, gli altri frequentatori della piazza non possono lamentarsi. Ci si saluta se è proprio il caso, ma nessuno si è mai sognato per fortuna di integrarsi, da una parte o dall’altra.

“Uno dei Popolani era stato piantato dalla ragazza“, inizia a dirmi un marocchino, che da un po’ di tempo si è fatto crescere la barba e indossa la jallaba. Mi saluta pure in arabo.

“E quella si era messa con un altro”, mi spiega una rumena. “E allora i due maschi si sono picchiati, ma non ho mai visto una cosa del genere, mia figlia diceva che non aveva mai sentito tante parolacce! Ma come crescerà in questo paese!”

“Ma le botte! Quante botte! E si picchiavano tutti tra di loro, anche le donne!” interviene la giapponese che si è sposata con un artigiano del cuoio fiorentino (ma di origini siciliane).

“Come con i lupi!”, spiega Massimo. “Ce ne avevo uno, l’altro giorno, che era malato, il mio collega un po’ cialtrone l’ha chiuso dentro la gabbia senza le chiusure di metallo, e quello è uscito fuori, ci ho messo mezz’ora ad acchiapparlo con il laccio!”

“Poi è arrivata la polizia e ha provato a calmarli, ma non ci riusciva”, torna a raccontare la rissa il polacco che sembra una via di mezzo tra un pakistano e un siriano.

“Quando c’era l’Unione Sovietica e noi andavamo a scuola…” inizia la badante moldava, che sta portando a spasso la sua badata su una sedia a rotelle. Che però non sono discorsi che piacciono per niente ai rumeni, come si sa, visto i soldi che hanno dovuto dare ai russi, prima che Ceaușescu li salvasse.

Non so cosa c’entri, ma c’entra: sul sito di Repubblica vedo questa foto qui.

Che dovrebbero essere i lavoratori della Meta, a San Felice dalle parti di Modena, alla preghiera di quando il Sole è allo zenit.

Esattamente quindici minuti dopo la scossa di terremoto delle 12:56; il giorno in cui l’imam è morto nel crollo di un capannone.

Al-Zalzalah, il terremoto:

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

Quando la terra sarà agitata nel terremoto,
la terra rigetterà i suoi fardelli,
e dirà l’uomo: « Cosa le succede?»
In quel Giorno racconterà le sue storie,
giacché il tuo Signore gliele avrà ispirate.
In quel Giorno gli uomini usciranno in gruppi, affinché siano mostrate loro le loro opere.
Chi avrà fatto il peso di un atomo [1] di bene lo vedrà,
e chi avrà fatto il peso di un atomo di male lo vedrà.

Nota:

[1] dharr (e i vari termini che ne derivano) significa precisamente l’uovo di formica (settanta dei quali, ci assicura al-Nishaburi, pesano quanto l’ala di un moscerino), oppure il granello di polvere che vola nell’aria, visto controluce; oppure le particelle tritate del calamo aromatico, o le striature ondulate su una spada, perché ritenute somiglianti alle scie lasciate dal passaggio delle formiche.

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22 risposte a Integrazioni e disintegrazioni

  1. maria scrive:

    A parte una signora ucraina che dice di essere stata picchiata da alcune Popolane in un momento di esuberanza, gli altri frequentatori della piazza non possono lamentarsi. Ci si saluta se è proprio il caso, ma nessuno si è mai sognato per fortuna di integrarsi, da una parte o dall’altra.

    maria
    è vero, ma il gruppo per così dire “egemone” sono i calcianti 🙂 quando litigano tra di loro o con altri, tutti si tengono doverosamente a distanza e nessuno si sognerebbe mai di occupare i muretti dove loro si mettono ogni giorno, a litigare appunto come fossero a casa loro, sì perché quella è casa loro, comunque in piazza tutti si sentono a loro agio, ho visto bambini piccoli che aiutati dalle mamme fanno la pipi accanto ai cespugli, un’usanza popolare da noi, quando ero piccola anche a me, talvolta, la facevano fare così:-)
    Ieri l’altro una signora dei calcianti è stata colpita in pieno volto da una pallonata proveniente dal campetto di calcio lì vicino, c’è stato un fermento totale, vecchiette, mamme e babbi che dicevano la loro, signora semisvenuta, i bambini del calcio tutti compunti, accuse al comune , anch’io che mi limito a salutare sono scesa a chiedere il perché e il percome e a dire la mia sul “calcio” notturno che non fa dormire fino a tardi, eh ha detto una signora guardandomi, fate qualcosa voi , anche noi la sera su queste panchina prendiamo delle pallonate e siamo vecchie….
    Comunque i bambini sono la cosa più meravigliosa, di tutti i colori e di tutte le etnie, guardarli dalla finestra mi fa star bene:-)

  2. Francesco scrive:

    Mah, scrivi bene ma ricordi un Pennac meno furbesco (e più simpatico).

    Rispetto alla mia vita, sono Cronache Marziane.

    Ciao

    PS mi aiuti a capire il significato della parola “borghese”, grazie

  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “PS mi aiuti a capire il significato della parola “borghese”, grazie”

    Semplice. Ceto sociale, con usi e costumi molto particolari, estintosi alcuni decenni fa e di interesse esclusivo degli storici.

    • Francesco scrive:

      Sono estinto da alcuni decenni? giuro che non lo sapevo, anche se lo sospettavo!

      PS mi cadi nel meccanismo volgar-marxiano? le classi sociali resistono indefinitamente, dopo la fine della loro funzione storica. Anzi, la borghesia italiana è ancora divisa tra “di sinistra” (leggono Repubblica) e “di destra (leggono il Corriere). Forse voi da fuori non notate la differenza ma da dentro è immensa (mi viene in mente Swift, chissà perchè …)

      Ciao

  4. Miguel Martinez scrive:

    A proposito di terremoto, vi segnalo un bel post di Riccardo Venturi:

    http://ekbloggethi.blogspot.it/2012/05/la-faglia-di-san-capitale.html

    • Francesco scrive:

      Fesserie

      MAI si è potuto aspettare che le cose si calmassero, prima di rimettersi al lavoro, altro che “capitalismo cattivo”

      Lui stesso rileva come dopo il terremoto della Rotta le città devastate ripartirono a costruire case e chiese e opifici come quelli che erano crollati.

      Non si chiama capitalismo, si chiama vita.

      • Rock & Troll scrive:

        Purtroppo il tipico comunista, avvezzo com’è a farsi mantenere dallo Stato (leggi: a spese altrui), ha in odio ogni forma di lavoro e di attività. E di conseguenza, ogni forma di vita.
        E poi c’è chi dice che non è un’ideologia mortifera!

        • PinoMamet scrive:

          Questo significa che non hai mai messo piede in Emiliaromagna.
          Parla col “tipico comunista” di qua e digli che si fa mantenere dello Stato, ma dimmi quando lo fai, che mi voglio godere lo spettacolo.

        • PinoMamet scrive:

          PS
          è sicuramente un’ideologia mortifera, e le chiavi inglesi in testa fanno male.
          Io non lo so, lo immagino, me lo saprai poi dire tu 😉

  5. Moi scrive:

    *** Imam vs “Prit” ovvero del Mystero del Laicismo Asimmetrico ***

    Questa “faccenda” [cit.] dell’ imam morto nel capannone credo che sia illuminante di una apparente contraddizione cara a molta Dx, ove si confondono cause ed effetti, sul cosiddetto “Laicismo Asimmetrico”, ovvero presuntamente “AntiClericale ma FiloIslamico”. Specie in Emilia Romagna.

    Per farla breve, contrariamente al “prit” _ mantenuto “a fèr del bèli ciâcher” o (poco più) grazie al BiekiSSimo Ottopermille _ l’ “imam” invece ha spesso un “secondo lavoro” umile e in cui _ Horribile Dictu per i “Filosofi Politài” _ si suda e ci si sporca nonché ci si incallisce il derma delle manine.

    Già so che _ ben ancor prima dei Musulmani stessi_ i Saputelli FiloIslamici non tarderanno a far presente che soltanto parzialmente nello Shi’ismo l’ imam può essere riconducibile al “prete” e che la maggioranza dei Migranti viene da Paesi tradizione NON Shi’ita. Vero. Però è anche vero che a livello “meramente umano” di comunità e identità l’ imam E’ un “prit”. Però in “senso buono”, di quando Peppone riconosce a Don Camillo di essere in fin dei conti un “Prete del Popolo” e NON come certi “Sepolcri Imbiancati di Nero” [sic].

    Francesco probabilmente dirà che spesso sono i “Sepolcri Imbiancati di Rosso” RadicalChic a schifare il lavoro che fa sudare, sporca e incallisce le mani … e in effetti purtroppo è non di rado così.

  6. Moi scrive:

    @ Z

    Ringraziando Pino della collaborazione il senso è :

    ” Odi profanum vulgum et arceo, at placet mihi eum imaginari quomodo de eo lexi, ut sapiens videar et omnes me laudes tribuant ”

    —-

    Uff, Z : Mo él mai pussébbil ?! Per una volta che faccio il FiloIslamico e magari dico pure una roba che fa brodo per il “Nichilismo Giuridico” 🙂 trovi da ridire lo stesso ?

    … Mo se sei peso, regaz !

    🙂 😉 🙂 😉

    • Z. scrive:

      Scusa eh – ma perché io dovrei essere “filoislamico” o addirittura (qualsiasi cosa significhi) un “nichilista giuridico”?

      Già capisco poco di giuridico, figurarsi di nichilismo 😀

      Z.

      PS: In ossequio al principio che finché le religioni sono occupate a pestarsi tra loro non hanno tempo per molestare i non credenti – che, a lungo termine, finisce per essere l’attività preferita di molti religiosi di molti credi diversi – il Non Credente di Buon Senso è chiamato ad appoggiare le religioni minoritarie, quali che siano 😉

  7. Moi scrive:

    Cmq la tenda vendutissima ultimamente da decathlon è codesta :

    http://www.youtube.com/watch?v=b6PWhZ22HJE

    pare, però, che ci voglia un sacco di tempo a … richiuderla.

  8. Pietro scrive:

    Confermo la difficolta’ di chiusura tenda… Nel mio viaggio a zonzo per l’Eurasia si sono cimentati nella chiusura popoli vari… Altro che globalizzazione!!

    • Moi scrive:

      Tecnologicamente, è lo stesso principio delle moderne “scialuppe-canottoni” … in apparenza, le oramai famigerate ;( navi da crociera (cazzo, offenderà mica l’ Islam una parola contenente in sé il suono “croce” 😉 😉 🙂 🙂 ?! ) hanno pìoche scialuppe arancioni ai lati, ma in realtà si tratta di più”canottoni” pressati sottovuoto gli uni agli altri.

      Sì, insomma : la tecnologia della sicurezza si è un po’ evoluta dai tempi del Titanic con vere e proprie barchette !

      • Ritvan scrive:

        —navi da crociera …cazzo, offenderà mica l’ Islam una parola contenente in sé il suono “croce”..Moi—
        Ma cerrrrtamente:-), infatti “l’Islam” – qualsiasi cosa tu intenda per “Islam” – ha ufficialmente chiesto la cancellazione dai vocabolari italici di parole come “crociera”, “incrocio”, “incrociare”, “crocicchio”, “crocifere” ecc.:-):-). Se non obbedirete l’Islam scatenerà il jihad, eh!:-):-)

  9. Moi scrive:

    A proposito di tricolori e di trombe : oggi ” Parata Sobria “[sic] , giusto per far vedere che l’Italia c’è, vicina a chi ha bisogno. RicordoVi che prima che fosse ri-s-doganata in nome della Costituzione VS Berlusconismo … la Festa del 2 Giugno era stata lungamente abolita e considerata a partire dal 1968 “Roba da Fascistoni”. Roba che Lavoratori dovevano sdegnosamente disertare lavorando, facendo appunto quei lavori “di fatica” che per i Filosofi Rivoluzionari sarebbero stati pena ben più dura del carcere e financo della morte.

    • Moi scrive:

      Faccio notare che persino i Servi più Viscidi del Silvio sono profondamente ammirati dagli Emiliani terremotati che, integerrimi, e per primissima cosa hanno detto :

      “NON vogliamo Carità: accettiamo tutto da tutti senza pretendere nulla da nessuno, NON vogliamo Salvatori Provvidenziali Miracolosi Ghepensimì … vogliamo solo NON essere presi per il culo e vogliamo poterci gestire noi stessi la ricostruzione e ripresa anche delle attività economiche distrutte oltre che dei paesini distrutti !”

      • Moi scrive:

        Scusate, le vuvuzele erano un po’ più in giù , ma ci sta benissmo anche qui. Cmq, per via di quegli “strani meccanismi mentali religiosi” che Jam conoscerà senz’altro meglio di me … credo che il fatto di sapere “un Imam Morto sul Lavoro in Capannone durante il Nostro Terremoto” (roba impossibile invece a un “prit” mantenuto a sbafo dall’ Ottopermille !!!) renderà l’ immagine dell’ Islam molto meno “Aliena e Invasiva”, almeno in Emilia Romagna dio sicuro.

  10. Z. scrive:

    A me Firenze irrita.

    Non so spiegare perché, neppure io lo so con esattezza. Ma è così. Anzi, mi mette a disagio persino sentirne parlare.

    Potrei cercare di spiegarlo con svariate teorie, ma sarebbero tutte insostenibili. E mi rendo, ovviamente, conto che si tratta di una cosa a dir poco stupida e senza senso, oltre i limiti del ridicolo.

    Ma non ci posso far niente. E’ così. Ed è un peccato, con tutte le belle cose che ci sarebbero da vedere.

    Chissà, forse un giorno qualcuno riuscirà a guarirmi.

    Z.

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