Schlachthof Europa

24 maggio, 1915. Il governo italiano si lanciò nel Grande Massacro, attaccando alle spalle l’Impero Austroungarico, che un anno prima aveva voluto umiliare la Serbia.

Sotto Mussolini, il giorno della pugnalata diventerà addirittura festa.

Questa è la radice consensuale del male europeo: le dittature, la seconda guerra mondiale, i gulag, i genocidi e tutto il resto sono solo gli inevitabili frutti.

Come cantano i Forseti:

Europa, Europa
Europa, Europa
Europa, Europa

Wir können nur wandern und bluten dabei.
Im Schlachthof Europa:
Nur sterben macht frei

Ein Heil dir Europa, ein Heil in den Tod.
Wirst niemals erwachen,
Wirst bringen nur Not.

Europa, Europa
Europa, Europa
Europa, Europa
stirbt…

Possiamo solo vagare e sanguinare.
Nella macelleria Europa:
solo il morire rende liberi

Un saluto a te, Europa, un saluto nella morte.
Non ti sveglierai mai,
porterai solo dolore.

Europa, Europa
Europa, Europa
Europa, Europa
muore…

Questa voce è stata pubblicata in mundus imaginalis, Storia, imperi e domini e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

151 risposte a Schlachthof Europa

  1. Francesco scrive:

    potresti elaborare per quelli come me molto deboli nella intuizione canterina?

    non che sia un fan della Grande Guerra, tanto folle che esige una spiegazione delle SUE radici, visto che a grandi linee le sue caratteristiche di guerra civile europea e di suicidio dell’Europa erano ben note

    ma un piccolo aiuto sul nesso tra Grande Guerra e, per esempio, orrore bolscevico, mi sarebbe utile. a occhio la prima fu l’occasione, non la causa, del secondo. diverso il caso del fascismo, che però risente anche di quel che capitava in Russia e in Germania

    ciao

    • Rock & Troll scrive:

      La prima guerra mondiale è uno dei frutti (marci) dell’ateismo e del socialismo ottocentesco.
      In molti paesi europei, quando la guerra è scoppiata, erano al potere i partiti socialisti o social”democratici”.
      In Italia anche noti “eroi” socialisti come Salvemini o Bissolati erano fervidi interventisti.
      Mussolini stesso era un socialista, com’è ben noto, e bolscevismo e fascismo, regimi atei e totalitari, diversi solo di nome, sono entrambi una diretta prosecuzione della prima guerra mondiale.
      Il “pacifismo” della sinistra è un’invenzione recente e si esercita solo verso i doverosi interventi di polizia internazionale che meriterebbero i dittatorelli mediorientali e i regimi islamofascisti.
      Dopotutto i massacri compiuti da Saddam Hussein sulla sua stessa popolazione o la distruzione dei diritti umani operati dagli ayatollah e dai talebani seguono perfettamente la linea di pensiero socialista e comunista, e quindi sono meritevoli di essere protetti dal “pacifismo” della sinistra relativista occidentale.

      • PinoMamet scrive:

        ” La prima guerra mondiale è uno dei frutti (marci) dell’ateismo e del socialismo ottocentesco.”

        Certo, solo non capisco se ti riferisci all’ateo e socialista Gugliemo II, oppure all’ateo e socialista Nicola II, o forse all’ateo e socialista Francesco Giuseppe; o magari stai parlando dell’ateo e socialista Giorgio V… ?

        “Il “pacifismo” della sinistra è un’invenzione recente”
        Palle, i socialisti italiani si divisero proprio sulla questione della guerra di Libia (non quella dell’anno scorso, quella di inizio Novecento..) e su questo blog ho già ricordo la manifestazione popolare e anti-interventista di allora, dalle mie parti, repressa dai carabinieri (reali) a fucilate…

        “In molti paesi europei, quando la guerra è scoppiata, erano al potere i partiti socialisti o social”democratici”.”

        Interessante, per esempio quali?

        Copio e incollo da Wikipedia:
        Inghilterra:
        “Lo scoppio della Guerra prese piuttosto di sorpresa i Liberali, generalmente orientati al mantenimento della pace in Europa, ma la violazione della neutralità del Belgio da parte della Germania impose l’intervento a fianco della Francia. Nel 1915, in seguito alle prime sconfitte nella disastrosa campagna di Gallipoli, Asquith formò un nuovo governo, con la partecipazione dei Conservatori, ma le continue critiche alla sua gestione della guerra lo spinsero alle dimissioni, il 5 dicembre 1916.”

        Germania:
        “Internamente alla Germania, l’opposizione del Partito Socialdemocratico (SPD), crebbe fino a renderlo il più grosso partito socialista del mondo, vincendo un terzo dei voti nelle elezioni del gennaio 1912 per il Reichstag (il parlamento imperiale). Il governo cionondimeno rimase nelle mani di una coalizione conservatrice appoggiata dai liberali di destra e dal clero cattolico, e pesantemente dipendente dal favore del Kaiser.”

        Italia:
        “Ad inizio maggio, l’azione neutralista di Giolitti insieme alla diffusione di notizie circa concessioni territoriali da parte austriaca aprirono una crisi parlamentare. Il 13 maggio, Salandra rimetteva nelle mani del Re il mandato. Il Corriere della Sera scrisse: “L’on. Giolitti e i suoi amici trionfano. Più ancora trionfa il Principe di Bülow. Egli è riuscito a far cadere il Ministero che conduceva il Paese alla guerra.”; e il Messaggero: “L’on. Salandra dà partita vinta agli organizzatori del malefico agguato; si arrende alle male arti diplomatiche del Principe di Bülow.”

        Giolitti fu convocato di conseguenza dal Re, per formare il nuovo governo. Questi però, informato dei nuovi impegni presi con la Triplice Intesa decise di rifiutare l’incarico, così come altri politici convocati.

        Il 16 maggio Vittorio Emanuele respingeva ufficialmente le dimissioni di Salandra. Il 20 e il 21 maggio, a stragrande maggioranza, le due camere del Parlamento votarono a favore dei poteri straordinari al Sovrano e al Governo in caso di ostilità. Il 23 maggio l’Italia dichiarava guerra all’Austria-Ungheria.”

        L’unica cosa che assomiglia vagamente a quella che hai in testa tu è la Terza Repubblica Francese, ma anche qui le cose sono assai più complesse dellla tua vulgata pretesca “è colpa dei socialisti cattivoni e senza Dio”:
        “Caduto il governo Briand nel marzo 1913, ne seguì uno, per la prima volta dal 1899, presieduto da un esponente di centro-destra, Louis Barthou. L’alleanza delle varie formazioni di centro portò all’approvazione della legge di ferma obbligatoria per l’esercito di tre anni. Con le elezioni del 1914 si rivelò tuttavia maggioritaria quella parte della sinistra che sosteneva sia la legge dei tre anni sia la laicità dello Stato. Il Presidente Poincaré affidò allora, il 13 giugno 1914, il governo al repubblicano-socialista René Viviani, l’uomo che affronterà la prova della Crisi di luglio e lo scoppio della Prima guerra mondiale.[31]”

        • Ritvan scrive:

          —Certo, solo non capisco se ti riferisci all’ateo e socialista Gugliemo II, oppure all’ateo e socialista Nicola II, o forse all’ateo e socialista Francesco Giuseppe; o magari stai parlando dell’ateo e socialista Giorgio V… ? Pino Mamet—

          E l’ateo&socialista:-) Vittorio Emanuele III non lo vogliamo mettere?:-)

        • Pietro scrive:

          Sul PSI ed il pacifismo nella prima guerra mondiale ci ho fatto le tesi 🙂 Il socialismo italiano era il piu’ neutralista di tutti. E chi era per la guerra O aveva gia’ abbandonato il PSI da tempo per assumere posizioni riformiste O lo era con motivazioni rivoluzionarie di casa sua. Tant’e’ che quando Mussolini usci’ dal partito dopo la sua svolta interventista non fu praticamente seguito da nessuno e si trovo’ una marea di collaboratori sindacalisti rivoluzionari. Come con il manifesto dei fasci e come piu’ tardi D’Annunzio a Fiume.

  2. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    Ammiro la tua pazienza, ma dubito che Rock & Troll ti risponderà, almeno in dettaglio.

  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “ma un piccolo aiuto sul nesso tra Grande Guerra e, per esempio, orrore bolscevico, mi sarebbe utile.”

    Basterebbe riflettere sul fatto che tutto il movimento socialista fino al 1917 – con qualche eccezione proprio in Russia – era assolutamente non violento, per cogliere il nesso.

    • Francesco scrive:

      non violento? che io sappia, è una più tarda invenzione indiana

      anche perchè di violenza, per metter su i sindacati e dar battaglia a padroni, crumiri, pestatori e poliziotti, ce ne volle molta

      ad esempio, hai presente come vennero accolte le manifestazioni pacifiche dei Cartisti inglesi?

    • Francesco scrive:

      la guerra contro tedeschi e austriaci portò al collasso il compromesso tra vechia Russia zarista e nuova Russia borghese, spazio in cui si gettò a capofitto Lenin con esiti catastrofici per i russi – creparono molti più Russi nella rivoluzione e durante la dittatura comunista di quanti sarebbero morti continuando la guerra – ma la causa era proprio la fragilità di quel compromesso

      • Pietro scrive:

        State usando due concezioni diverse di socialismo: una parla di movimenti e l’altro di idee. Infatti Martinez dice cose giuste riferendosi ai partiti socialisti e Francesco risponde cose (quasi del tutto) giuste parlando di ambienti anarchici sindacalisti e se proprio vogliamo massimalisti del PSI (che hanno contatto solo per pochissimo finendo peggio dello sfondamento a sinistra di Rauti). In quanto alla violenza io penso un conto sia quella delle pratiche in casa propria e un conto quella “d’esportazione”.

    • Pietro scrive:

      Il nesso e’ lo stesso che esiste tra Weimar ed il nazismo. La guerra porta crisi economica che porta fame che porta non votare PD e PDL. 🙂

      • Pietro scrive:

        @Francesco: e comunque quella del compromesso in Russia mica l’ho capita… ti confondi con Moro e Berlinguer…

      • Francesco scrive:

        tutto il contrario: la crisi economica porta a non votare i moderati e alla guerra, questa è l’esperienza storica

        ma cosa ha portato alla Grande Guerra? sapendo che si entrava nel proprio mattatoio, non sono riusciti a evitare di entrarci

        questo mi pare anomalo

        PS la Russia era un mix di Trono&Altare settecentesco e di Stato liberale (o borghese), un compromesso debole e spazzato via da Lenin.

        • Pietro scrive:

          @Francesco: ed io cosa ho detto???
          Ti consiglio James Joll: “Le origini della prima guerra mondiale”, una splendida analisi delle varie cause che hanno portato allo scoppio della prima guerra mondiale. Continuo a diffidare della tua tesi sul compromesso russo…

        • Francesco scrive:

          x Pietro

          ma io mi baso su “dall’aquila imperiale alla bandiera rossa”, opera immortale di non so chi russo che visse quegli anni

          PS grazie per il suggerimento, me lo devo assolutamente segnare

  4. fp40 scrive:

    Anche per i sardi è stato un trauma epocale, che ancora non siamo riusciti del tutto a comprendere. Il macello delle trincee si riflette nell’esaltazione delle gesta eroiche della Sassari:

    Su chentuchimbantunu regimentu,
    cun su chimbantaduos totu in pare,
    non setzis bois sos continentales,
    chi atzes mantesu su trintzeramentu,
    Orune e Bitti cun gente Orgolesa,
    gia nde portant de pilos in su coro,
    totu su tzircundàriu de Nugoro,
    bi fit in sa brigata tataresa.

    e nella ripresa della costruzione di un’identità di popolo da parte proprio degli ex-combattenti.

  5. Mauricius Tarvisii scrive:

    L’intervento era necessario: non potevamo permetterci di farci regalare Trento dai Crucchi in cambio di vna vile nevtralità!

    Eja eja! Alalà!

  6. Francesco scrive:

    PS sull’ateismo mi pare molto difficile dare torto a RT

    tutti i regimi in questione, tranne forse la Russia, erano permeati della “laicità” illuministica, cioè pretendevano di fare politica liberi da ogni pastoia moralistica, etica, religiosa, da ogni idea che le azioni di un governante potessero essere sottoposte a giudizi altri e non fossero autoreferenziali

    che fossero conservatori o socialisti, condividevano in pieno questo approccio, e un ridicolo (per noi) nazionalismo esasperato

    ciao

  7. Pietro scrive:

    State usando due concezioni diverse di socialismo: uno parla di movimenti e l’altro di idee. Infatti Martinez dice cose giuste riferendosi ai partiti socialisti e Francesco risponde cose (quasi del tutto) giuste parlando di ambienti anarchici sindacalisti e se proprio vogliamo massimalisti del PSI (che hanno contatto solo per pochissimo finendo peggio dello sfondamento a sinistra di Rauti). In quanto alla violenza io penso un conto sia quella delle pratiche in casa propria e un conto quella “d’esportazione”;.

  8. habsburgicus scrive:

    il 24 maggio 1915 segnò l’inizio dell’orrendo macello di cui, dopo quasi 10 mesi fu vittima anche il popolo italiano..e per noi, non ci sono scusanti…gli altri potevano illudersi nell’estate 1914 che la guerra sarebbe stata breve e facile, noi non avevamo quell’alibi..coloro che ci spinsero nella guerra sapevano benissimo che sarebbe stata una carneficina !
    purtroppo le élites liberal-massoniche mai seriamente pensarono alla neutralità (dichiarata solo per sottrarsi agli obblighi di trattato con Germania e Austria-Ungheria)..già nell’agosto 1914 i nostri R. Ambasciatori (il sabaudo-liberale Imperiali, il moderato Tittoni e il massone Carlotti), talora “indotti in tentazione” talaltra su istruzioni di Roma, discutevano dell’intervento con Grey, Delcassé (tornato agli Esteri a fine agosto 1914) e Sazonov…e all’epoca alla Consulta c’era ancora di San Giuliano, in fama di triplicista, ma non dimentichiamocelo mai, massone (morì il 16/10/1914) e liberalissimo…con l’avvento agli Esteri di Sidney Sonnino (5/11/1914), di famiglia ebraica convertita al protestantesimo e mezzo inglese (ma, stranamente, forse non massone :D), la strada dell’intervento si fece diretta e il 9/12/1914 iniziò il ricatto nei confronti di Vienna (richieste assurde cui Vienna rispose con ripetuti “fin de non recevoir” salvo poi cambiare idea quando era ormai troppo tardi; nel gennaio 1915 cadde Berchtold in quanto favorevole all’accettazione delle pretese italiane il che gli alienò Francesco Giuseppe e gli successe Burián,,,il Primo Ministro ungherese Tisza era allora ostile a concessioni all’Italia perché temeva che la Romania ne pretendesse in Transilvania..si noti la similitudine fra Roma e Bucarest che anch’essa tradì i patti, esistenti dal 30/10/1883, ed aggredì l’Austria il 27/8/1916)
    nel desolante panorama morale dell’Italia ufficiale di quei tempi si distinguono i due R. Ambasciatori a Berlino e Vienna, Bollati e Avarna, che nella loro corrispondenza privatissima (pubblicata molti anni dopo) si scagliano, fin dall’agosto/settembre 1914, contro la politica del governo di Roma (che li temeva e li teneva all’oscuro dei telegrammi scambiati con l’Intesa..anche durante un viaggio a Roma, con grande scortesia, fu loro impedito di vederli !..fra l’altro il Re disse a Bollati l’opposto di quanto gli disse San Giuliano !) e specialmente Bollati previde da subito che alla fine l’Italia avrebbe aggredito a tradimento gli alleati come avvenne (invero alla Germania fu solo dichiarata guerra 15 mesi dopo, dal 28/8/1916), a nostra perpetua onta (il buon Bollati non poteva prevedere l’8/9/1943 dove, se possibile, ci superammo 😀 del resto Sovrano era sempre lui, Vittorio Emanuele III e, come si suol dire, buon sangue non mente :D)…ciò é tanto più significativo in quanto il novarese Bollati era liberalissimo (e forse massone..più tardi sarà antifascista) laddove il siciliano Duca d’Avarna, in diplomazia dal 1866, pur conservatore, difficilmente avrà evitato di pagare il dazio alla massoneria, unico potere permanente nella Terza Italia laicissima..ciò dimostra che persone oneste, rette e dotate di senso politico potevano esistere anche nell’Italia liberale !
    Il 26/4/1915 venne firmato il Patto di Londra (Imperiali, Paul Cambon, Benkendorf e Grey) e il 3/5/1915 Roma denunciò la Triplice Alleanza; sono noti i tentativi convulsi, anche e soprattutto del tedesco Bülow (inviato nel dicembre 1914) di spremere dall’Austria ulteriori concessioni..qualcosa si ottenne (probabilmente alla fine avremmo ottenuto il Trentino, Gorizia, lo status di città libera per Trieste, dunque quasi tutti i territori italiani per lingua e per giunta gratis ! ..più il disinteresse per l’Albania) ma Roma disse NO (é da deplorare che il legalitario Giolitti si sia fatto intimorire così facilmente..fosse stato un vero grande statista, egli, pur liberale, avrebbe dovuto minacciare il Re facendo balenare lo spettro di una Repubblica riconciliata con la Chiesa qualora avesse insistito per l’intervento…Vittorio Emanuele III avrebbe ceduto, non fu mai un mostro di coraggio, Giolitti avrebbe riavuto il posto di Salandra, si sarebbe proclamata la legge marziale con immediato arresto di D’Annunzio, Mussolini, Bissolati e altri facinorosi interventisti..poi nuove elezioni con ordini tassativi ai prefetti di impedire ad ogni costo l’elezione di oppositori avrebbe dato una Camera al 99% neutralista… e l’Italia avrebbe avuto quasi i confini di oggi senza perdere una goccia di sangue ! purtroppo é un’ucronia :D)
    e l’intervento ci fu…
    bisogna però chiamare per nome i responsabili maggiori
    1.la massoneria, da sempre infeudata a Londra e Parigi (e ora a Washington), tranne alcun logge al nord sensibili all’influenza germanica (e Bülow agì anche su queste..come, all’altro spettro, agì sui cattolici, anche grazie ad Erzberger, ZP)
    2.il Re, che fece allora il primo dei tre colpi di Stato che cambiarono in peggio l’Italia (il secondo fu nell’ ottobre 1922, il terzo fu il 25 luglio 1943)
    3. quasi tutti i liberal-risorgimentisti (ma non in Piemonte, ove Giolitti era neutralista e neppure in altre regioni)
    4.i repubblican-massonici, i peggiori
    5.i social-riformisti
    6.i cattolici liberali e conciliatoristi alla Filippo Meda (buoni quelli :D)
    7.l’orrido D’Annunzio
    8.Mussolini e “Il Popolo d’Italia” creato con fondi stranieri (il futuro Duce, uomo fondamentalmente onesto, cercherà poi di ridare la libertà all’Italia contro l’arroganza anglo-francese ma a causa del suo pressapochismo, degli errori suoi e dell’alleato che si scelse e, last but not least del tradimento specialmente nella Marina, fallì…e le conseguenze, in parte, le paghiamo ancor oggi)
    invece si opposero all’intervento, sebbene senza successo, ma non per questo sono da disprezzare anzi vanno ricordati ai posteri:
    1.i cattolici intransigenti e i cattolici tout court, fra cui anche il grande storico di Roma Gaetano De Sanctis peraltro liberaleggiante (oltre al Vaticano di Benedetto XV, di immortale memoria)
    2.i liberali giolittiani e alcuni altri liberali ex-crispini e destrorsi
    3.alcuni conservatori
    4.i socialisti del PSI (ma solo l’estremista, peraltro affascinante, Bordiga fu coerente sino in fondo: i giovani Gramsci e Togliatti furono interventisti, specialmente il secondo)
    ciao a tutti

    P.S
    in omaggio al noto principio “amicus Plato, sed magis amica Veritas” debbo ricordare che Tirpitz nelle sue Memorie scrisse che l’intervento italiano era inevitabile (a meno di un’azione nei primi mesi di guerra della flotta tedesca contro la Royal Navy che non ci fu e che egli altamente deplora) in quanto Londra avrebbe, in caso contrario, affamato l’Italia
    addirittura Francesco Giuseppe, ce lo dice il gen. Margutti triestino liberaleggiante suo attendente durante la guerra (sotto il gen. Paar), con suo grande stupore disse ad un banchetto, verso il dicembre 1915, che l’Italia doveva essere capita in quanto non ebbe altra scelta se non intervenire a causa dello strapotere britannico..
    e di quali nefandezze siano capaci i britannici lo apprese la Grecia nel 1916-1917 e si hanno molteplici esempi nella storia
    per dimostrare invece la nota ingenuità dei tedeschi, basta leggere la lettera in francese di Bülow a San Giuliano verso il 19/8/1914 (allora Bülow non era ancora in Italia), pubblicata nei DDI; il tedesco (sposato alla principessa di Camporeale, figlia di Laura Minghetti) dopo aver parlato del suo amore per l’Italia, esortò il R. Governo ad intervenire a fianco degli alleati (non sapeva che già San Giuliano trattava, blandamente é vero, con l’Intesa :D) dicendo fra l’altro, più o meno “non abbiate paura dell’Inghilterra, mai un popolo così civile oserà bombardare le vostre belle coste e le vostre splendide città” !!!
    i bimbi tedeschi nel 1940/1945 e quelli italiani (si pensi solo a Gorla, 20/10/1944) videro la civiltà di Albione e dei loro degni figli, gli yankees !!! ma fece in tempo ad apprenderla anche Bülow (obiit 1929), con lo spietato blocco britannico durato sino al 1919 (e infatti nelle Memorie postume é molto più freddo verso i “cugini” britannici)
    San Giuliano nella risposta (DDI) accenna a cause che non può dire per lettera che resero impossibile l’intervento contro l’Intesa..gli avrebbe spiegato tutto a voce, appena fosse venuto in Italia e avrebbe capito… allude ad oscure “fatwe” massoniche, cui NON si poteva disobbedire ? ad esplicite e preventive brutali minacce di Londra ? alla volontà del Re ?..non lo sapremo mai, San Giuliano morirà il 16/10/1914 senza più vedere Bülow ma, come ho detto prima, anche il San Giuliano stava muovendosi verso il fatale intervento contro Vienna..
    e pure i militari tedeschi se n’erano accorti, infatti già a metà agosto 1914 (!) l’OHL consigliò al Comando asburgico di prendere misure profilattiche contro un eventuale tradimento dell’Italia….e nello stesso periodo San Giuliano si vantava di addormentare Flotow (Amb tedesco) ! siamo sempre i soliti, ci crediamo i più furbi e facciamo sempre la figura dei fessi…il 24 maggio Cadorna trovò i confini ben muniti, molto più di quanto fossero 9 mesi prima, nonostante la guerra all’Est!
    esattamente così avverrà nel 1943..Guariglia dopo l’incontro a Tarvisio con Ribbentrop il 6/8/1943 si vanterà di averlo infinocchiato—oggi noi sappiamo che Ribbentrop comunicò immediatamente al Führer che il governo di Badoglio avrebbe tradito alla prima occasione possibile..e di prendere provvedimenti, come fece (già li prendeva dal 26 luglio—e ce ne accorgemmo l’8 settembre !)

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Pietro

    “Il socialismo italiano era il piu’ neutralista di tutti. “

    Infatti. Proprio ieri mi è capitato di leggere le parole che Turati pronunciò, addirittura dopo la guerra, contro l’annessione del Sudtirolo all’Italia.

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “PS sull’ateismo mi pare molto difficile dare torto a RT”

    Non è che prima, quando c’era la cristianità, si facessero meno guerre… la differenza sta nei mezzi, e nella continuità e impersonalità delle strutture in guerra, che erano effettivamente talmente grosse da venire quasi divinizzate.

    Dove do ragione in parte a te e Rock & Troll è che nell’interventismo italiano (e presumo anche francese), come sottolinea anche Habsburgicus, vi fosse una parte che si rifaceva fortemente al Risorgimento, al positivismo, alla lotta contro le “antiche tirannidi”.

    E una retorica analoga vi fu nell’intervento più dimenticato e più importante di tutti, quello statunitense.

  11. Pietro scrive:

    @Miguel: cercati le vignette di Scalabrini che venivano pubblciate sull’Avanti! Davvero toccanti giorno dopo giorno…

  12. Moi scrive:

    Trento e Trieste sono da sempre italianissime in quanto colà vigono idiomi neolatini nonché “esclamazioni diversamente cristiane” 🙂 … Ma Bolzano ? Be’, quella in effetti sarebbe più adatta come paesone in provincia di Innsbruck, ma credo che preferirebbero lasciarla come regione austriaca a sé costringendola a “sgaggiarsi e scantarsi” :-), e Bolzano rimpiangerebbe lo Statuto Speciale, oggi “simbolato” come dicono i Fans del “Codice Da Vinci” dal bieKissimo “Faschistentempel” [sic] …

  13. habsburgicus scrive:

    @Miguel Martinez
    fai molto bene a sottolineare la grande importanza dell’intervento USA nel 1917…
    forse ti ricorderai che un po’ di tempo fa ho scritto alcuni commenti sul tema (soprattuto sulla guerra sottomarina e le sue implicazioni…senza smentire il mio filogermanismo :D) dialogando, su questo e altro, con Ritvan… gli altri commentatori, in genere (se non mi sbaglio), li hanno ignorati 😀 evidentemente li hanno ritenuti poco interessanti 😀
    ciao a te e tutti !

    P.S
    hai ragione ad ipotizzare motivazioni simili anche per la Francia ma, ad onta della prevaricante influenza massonica e anticlericale, forse meno di quanto uno potrebbe a prima vista supporre (secondo me)..nel 1914 era la “revanche” che attirava i francesi, di destra e di sinistra, cattolici e laici !
    queste motivazioni invece verranno alla luce in forza dopo il crollo della Santa Russia (marzo 1917) e l’intervento wilsoniano, specialmente sotto il regime del fratello Clemenceau (al potere da metà novembre 1917) e saranno una delle cause che impediranno la pace separata con Vienna, voluta strenuamente dal nuovo Sovrano Carlo I (missione principe Sixtus, colloqui Armand-Revertera ecc.)..oltre, beninteso, all’ostruzione del governo italiano massime di Sonnino (colui che aveva insistito nel 1915 per inserire l’esclusione della Santa Sede dai negoziati di pace) il che causò problemi a fine 1917, dopo Caporetto, quando serviva l’unità nazionale allargata ai cattolici, i cui “capi” furono sbigottiti nell’apprendere ciò, in seguito alle pubblicazioni bolsceviche..ma la censura vigilò e la massa del popolo seppe poco o nulla, per il momento 😀

    • PinoMamet scrive:

      ” li hanno ignorati 😀 evidentemente li hanno ritenuti poco interessanti 😀 ”

      ma no, è che io (e penso anche la maggioranza dei frequentatori del blog) tendo a intervenire se ritengo di aver qualcosa di interessante da dire (magari interessante anche solo per me, o in modo “laterale”), altrimenti leggo e imparo 😉

      salvo sparare qualche cazzata occasionale, dai, perchè sono umano 🙂

  14. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “ma io mi baso su “dall’aquila imperiale alla bandiera rossa”, opera immortale di non so chi russo che visse quegli anni”

    Grave, vuol dire che ti sei perso una puntata di Kelebek:

    http://kelebeklerblog.com/2011/09/27/storia-sconosciuta-di-pyotr-nikolayevich-krasnov-unesperienza-di-roberto-giammanco/

    • Francesco scrive:

      Mi ero dimenticato!

      la colpa è di Giammanco che quando parla dell’America mi causa reazioni anafilattiche peggio di Alfano …

      non sapevo due cose: che il libro fosse in due volumi (ecco perchè mi pareva chiuso un pò bruscamente) e che fosse un classico pre-1945 (in effetti era vecchiotto)

      chiedo scusa, prometto che al prossimo giro alle bancarelle lo cercherò

      però mi confermi che illustra l’ambigua natura del regime politico russo prima della rivoluzione, un pò monarchico assolutista e un pò parlamentare

      interessantissimo come le due alternative di regime venissero confrontate “alla pari”, razionalmente, senza pregiudizi e senza dare per scontato che la democrazia fosse meglio!

      ciao

  15. habsburgicus scrive:

    @Miguel Martinez
    ho letto il tuo link su P.N Krasnov (all’epoca non frequentavo ancora il tuo ottimo blog)…
    la ricostruzione (NON tua) dei rapporti fra polacchi, cosacchi ed ebrei nel XVII secolo é tuttavia in parte fantastica e viziata da un pregiudizio anti-cattolico…
    é peraltro importante che tu abbia ricordato il gen. Krasnov un’altra “vittima” della perfidia inglese (Krasnov non fu mai cittadino sovietico, dunque non avrebbe MAI dovuto essere consegnato a Mosca, neppure per stretto e inumano legalismo..all’epoca dei bianchi Krasnov era stato decorato dagli inglesi ! si strappò la decorazione per disprezzo quando fu vilmente consegnato ai boia rossi)…
    ciao

    • Francesco scrive:

      “perfidia”

      io parlerei piuttosto di “rapporti di forza”

      anche perchè Zio Peppo aveva “alcune” armate corazzate, temprate nella più terribile guerra della storia e molto meglio equipaggiate degli eserciti anglo-americani, almeno quanto a carriarmati e cannoni

      se Stalin voleva i russi che avevano combattuto contro di lui, toccava darglieli, temo.

      • habsburgicus scrive:

        il debolissimo principe del Liechtenstein, di nome Franz Josef, rifiutò di consegnare i prigionieri russi fuggiti nel suo lillipuziano principato…forse gli anglo-americani potevano quantomeno essere “elastici” e farli scappare al 90%, se avessero voluto (triste a chi tocca, cioé al 10% restante :D)…invece furono solerti (specialmente la Jewish Brigade ma anche molti americani, in testa Eisenhower stesso)..così come, almeno gli inglesi furono (forse) ancora più solerti a consegnare a Tito i croati e altri anticomunisti (massime sloveni) arresisi in Austria; Tito li farà ammazzare quasi tutti (massacri di Bleiburg, si parla di 300.000 persone !), utilizzando truppe serbe..se non si conosce ciò, diventa più difficile comprendere il 1990-1991 (i serbi nazionalisti o cetnici, catturati in genere in ex-Jugoslavia, furono invece fatti massacrare da altre etnie !)..Tito superò Stalin che, anche per ragioni di spazio geografico, molti si limitò a deportarli 😀
        l’unica che mostrò pietà per i vinti (ed é perciò ancora oggi calunniatissima, solo perché nella quantità, come é inevitabile, si intrufolò pure qualche autentico criminale) fu la Chiesa cattolica (o meglio, alcuni preti) che aiutò a sfuggire al mostro rosso molti patrioti anticomunisti croati, sloveni, anche slovacchi e lituani, forse pure qualche fortunato ucraino (in Alto Adige il clero e il popolo protesse pure molti soldati tedeschi, fra cui, lo racconta lui stesso, Erich Priebke, il più anziano prigioniero di questa Repubblica che notoriamente libera dopo 2-3 anni anche gli assassini seriali meglio se stranieri :D) che si imbarcò per l’Argentina a Genova qualche anno dopo
        P.S: quando la Chiesa aiutò gli antifascisti nel 1943-1945 (fra gli altri lai dei fascisti e dei tedeschi e correndo pure dei rischi), però non é definita criminale ! almeno si abbia coerenza ! o la Chiesa aiuta tutti i perseguitati politici o aiuta nessuno, a prescindere da chi ha il potere al momento !

  16. mirkhond scrive:

    forse gli anglo-americani potevano quantomeno essere “elastici” e farli scappare al 90%, se avessero voluto (triste a chi tocca, cioé al 10% restante 😀

    Bisognerebbe chiedersi il perché di questa mancanza di “elasticità”…..

    • habsburgicus scrive:

      Bisognerebbe chiedersi il perché di questa mancanza di “elasticità”…..

      é presto detto..la campagna d’odio, che negli USA imperversava almeno dall’ottobre 1937 (discorso di Roosevelt della Quarantena) contro i “fascisti” alimentata dai soliti “noti” e dalle sinistre e il desiderio delle élites occidentali di compiacere Stalin (durato, con quialche “incidente” di percorso, sino alla fine del 1946 o forse addirittura sino al marzo 1947, discorso di Truman su Grecia e Turchia..non é un caso che in quest’Italia, sovrana solo di nome, il PCI venne cacciato dal governo due mesi dopo :D)
      il conte Nikolaj Tolstoj, russo émigré discendente del grande scrittore pubblicò un libro, con molti documenti, “Victims of Jalta” in cui metteva in luce le enormi responsabilità degli inglesi, compreso quel Churchill che qualcuno si ostina a santificare..lo lessi anni fa a Torino…uno dei generali più attaccati (ne fece il nome e cognome, mi pare Leese forse un “eletto”) lo denunciò per “diffamazione” e grazie al Grande Oriente (quasi tutti i giudici britannici ne sono membri, diciamo pure tutti nei più alti gradi) il povero Tolstoj venne umiliato, condannato e distrutto… chi tocca le leggende fondative del mondo occidentale attuale, muore ! (rammentiamoci, per la verità, che l’ex-premier conservatore Harold Macmillan, anch’esso attaccato se possibile con maggior durezza nel libro essendo anche più responsabile in quanto più alto in grado, non lo denunciò dimostrandosi un signore e ignorò le accuse…morì poco dopo, anche questo é vero)
      ciao

      • mirkhond scrive:

        Conosco la vicenda del conte Tolstoj.
        Insomma siamo condannati a subire questa tirannide chissà per quanto ancora….
        Eh, se il Prete Gianni non fosse solo una bella leggenda cristiana….

      • Francesco scrive:

        >> il desiderio delle élites occidentali di compiacere Stalin

        Dici fosse il fascino macho di quei baffoni?

        ricordo che fu quel Churchill a diventare una delle colonne dell’anticomunismo, delusione d’amore?

  17. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    “grazie al Grande Oriente “

    Per quel che ne so io, in Inghilterra il Grande Oriente ha poco spazio 🙂

    In fondo, l’Inghilterra, e in particolare i suoi ceti giuridico/militare/aristocratici, si definisce contro la rivoluzione francese.

    Se mi posso permettere una critica, mi sembra che tu faccia passare una quantità veramente notevole di conoscenze, attraverso una serie piuttosto ristretta di chiavi di lettura.

    Non sto dicendo che le tue chiavi siano giuste o sbagliate; sto solo dicendo che sono ristrette.

  18. mirkhond scrive:

    Penso che Habsburgicus indichi il Grande Oriente come sinonimo di Massoneria in genere…

    • habsburgicus scrive:

      infatti, Mirkhond ha colto nel segno…
      intendevo la massoneria in generale e non credo che tu voglia sostenere che i massoni non hanno né hanno avuto alcuna influenza in Gran Bretagna e/o negli USA !
      so benissimo che il Grande Oriente (in senso stretto) é tipico della Francia e dei paesi che hanno subito influenza francese-rivoluzionaria, diretta o indiretta…non sono “ristretto” fino a ‘sto punto 😀

  19. mirkhond scrive:

    non credo che tu voglia sostenere che i massoni non hanno né hanno avuto alcuna influenza in Gran Bretagna e/o negli USA !

    Diciamo che ne ha una visione più complessa e variegata, vuoi per le sue radici anglosassoni, vuoi per la diversa realtà massonica anglo-usana e la nostra, vuoi infine per una maggior visione della complessità delle cose…..
    Martinez guarda al complottismo con un misto di estrema diffidenza ed ironia…
    Così almeno credo di aver capito, dopo anni di lettura di questo blog…
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      neppure io sono complottista 😀 (anche perché quanto viene, prima o poi, almeno in parte pubblicato permette di comprendere e spiegare diverse cose senza ricorrere ai complotti)
      inoltre pure io sono pienamente d’accordo sulla complessità della realtà e sul fatto che, spesso, la verità ha molte più sfaccettature di quanto a prima vista possa sembrare (alcuni forse adottano la posizione nichilistica di Ponzio Pilato, 26-36 d.C, “quid est Veritas ?” :D)
      semplicemente su alcuni punti (più o meno importanti) io e Miguel la pensiamo diversamente….
      ciao

  20. Moi scrive:

    @ HABSBURGICUS

    Il “Grande Oriente” è ritenuto il Grande Intemediario tra Lord Palmerstrom e il Conte di Cavour …

    • Moi scrive:

      PalmerstON

      • habsburgicus scrive:

        @Moi

        a quanto pare sì, almeno secondo molti…tuttavia Camillo Benso poteva agire anche attraverso il Ministro a Torino Sir James Hudson, del tutto acquisito agli estremisti (alcuni memorialisti raccontano che ai suoi banchetti, in Legazione, era raro trovare qualcuno dalla fedina penale pulita…si radunavano da lui tutti i rivoluzionari, anche i mazziniani più accesi, in teoria “ricercati” dal governo regio :D) oppure attraverso Lord Shaftesbury (delle Società bibliche), fanatico protestante come il suo antenato omonimo a fine ‘600 (anche per compiacerlo Cavour moltiplicò gli atti di esagerata e, diciamolo pure “nauseante”, deferenza verso i valdesi e i “missionari” delle Società Bibliche di Londra, financo nella cattolica e conservatrice Savoia, integralmente cattolica..ovviamente Cavour sapeva che il popolo piemontese e savoiardo li odiava a morte ma evidentemente riteneva più utile ingraziarsi persone ritenuti influenti a Londra, per ragioni squisitamente politico-diplomatiche, ça va sans dire..dubito che Cavour sia mai stato così ingenuo da ritenere possibile una protestantizzazione del Piemonte, per non parlare dell’Italia :D)

  21. Miguel Martinez scrive:

    Massoneria ecc….

    Chiedo scusa ad Habsburgicus per il commento molto breve e forse criptico.

    Io, forse arbitrariamente, ho colto nel riferimento al Grande Oriente un ragionamento di questo tipo:

    1) russi antibolscevichi, difensori di una certa tradizione

    2) magistrati inglesi, legati all’antitradizionale Grande Oriente, pronti a stroncare chi li difende.

    Mentre credo che la logica sia molto diversa:

    1) Inghilterra che perde in maniera vergognosa un impero vergognosamente acquisito

    2) Inghilterra costretta a crearsi un mito nazionale (molto diverso da quello “antifascista” continentale) di tight litte island, di meravigliosa comunità di piccole persone normali che hanno battuto il mostro totalitario, grazie all’amato esercito, un mito forse più caro ai conservatori che ai laburisti

    3) arriva un extracomunitario 🙂 che smonta il mito nazionale, lanciando un’accusa contro tutta l’élite inglese; e un’accusa che nella patria del “fair play” e del “diritto” ferisce in modo particolare.

    4) ecco che militari, magistrati e affini si uniscono per stroncare l’extracomunitario in questione, approfittando anche di un particolarissimo sistema legale in cui il “diffamato” ha sempre ragione

    Può darsi benissimo che uno dei luoghi di incontro tra tali membri dell’élite fossero le logge massoniche, che sono importantissime nel Regno Unito; ma basta anche il fatto di essere parenti, di andare a cena negli stessi club e cose simili.

    • habsburgicus scrive:

      @Miguel Martinez

      non intendevo assolutamente il ragionamento che hai colto, mi hai frainteso…
      lungi dal me sostenere che i giudici britannici (e l’establishment militare di S.M) siano dei sovversivi “anti-tradizionali”…volevo semplicemente sottolineare la forte presenza massonica (talvolta mi scappa la frase ad effetto :D)
      sono infatti in buona parte d’accordo con i tuoi passaggi logici (anche quando sottolinei che ci possono essere “altri” luoghi di incontro sociale)
      ciao

  22. mirkhond scrive:

    Savoia, integralmente cattolica..

    Grazie all’intensa opera missionaria di San Francesco di Sales (1567-1622), il quale rievangelizzò mezza Savoia, il Chiablese sulle sponde del lago di Ginevra che, intorno al 1580 era diventato quasi completamente calvinista, mentre alla sua morte il calvinismo era scomparso in Savoia, e senza l’uso della forza, verso cui il Santo era contrario…
    Ed erano tempi di riforma, Controriforma e guerre di religione….
    ciao!

  23. mirkhond scrive:

    dubito che Cavour sia mai stato così ingenuo da ritenere possibile una protestantizzazione del Piemonte, per non parlare dell’Italia 😀

    A Cavour l’appoggio britannico era indispensabile per conseguire l’ingrandimento del Piemonte alla Valle Padana e poi all’intera Italia, e quindi doveva “sottostare” ai diktat britannici, tra cui l’appoggio al protestantesimo…
    ciao!

  24. mirkhond scrive:

    Riguardo ai complotti

    Ho finito adesso di vedermi su you tube un video del giornalista Paolo Barnard, di cui sapevo poco o nulla…
    E’ agghiacciante l’elenco di dati e notizie che fornisce sull’eurocrazia monetaria e sulla distruzione della sovranità monetaria degli stati e sul cammino che ci aspetta di un mondo in cui saremo totalmente asserviti a logiche privatiste del grande capitale, logiche portate avanti dagli ex-comunisti piddini, in testa Napolitano…
    Insomma dovremo pagare pure l’aria che respiriamo, e i vari grillo, di pietro ecc. che si preoccupano di conquistare questo o quel comune, ma che non possono cambiare questo cul de sac in cui siamo finiti….
    E il video è di due anni fa, quando il golpe bianco monti-napolitano non era ancora stato attuato…
    Ecco, se i complotti esistono, questo è uno dei più agghiaccianti perché riguarda le nostre vite….
    Se esagera chi vede complotti dappertutto, anzi un unico sempiterno supercomplotto ebraico che durerebbe da 2000 anni, esagera anche chi non ne vede mai, e pensa che tutto si svolga alla luce del sole tra un mare di fuffa….
    ciao!

  25. Moi scrive:

    @ Habsburgicus

    A proposito di Protestantesimo in Italia … c’è chi dice che il Nord (e qui l’Emilia Romagna ci salta dentro in pieno) sia “CriptoProtestante” perché nelle avversità delle “Calamità Naturali” la gente si dà da fare “di suo” per venirne fuori, mentre al Sud tutti genuflessi a implorare Padre Pio che invii un Salvatore, ad esempio l’ultima volta in Abruzzo giunse San Papy Silvio da Arcore …

    Tuttavia secondo altri il Protestantesimo non c’entra nulla: si tratterebbe dello Spirito Celtico, un’anima profondamente guerriera assopita sì, ma rimossa mai.

    • Moi scrive:

      Senonico, Boico, Insubrico ecc …

    • mirkhond scrive:

      Credo però che Habsburgicus, nonostante la vostra comune “padanità” non sia proprio un estimatore dello spirito celtico che albergherebbe nei vostri cuori e menti… 🙂
      Insomma un altro Pino Mamet, sebbene di “destra”…..
      ciao!

    • PinoMamet scrive:

      “Spirito celtico” riferito agli abitanti del Nord Italia è semplice wishful thinking, peraltro non risalente a oltre inizio anni Novanta;

      a sua volta, pensare che questo “spirito celtico”, inteso come comune denominatore della gente che vive più o meno dove stavano gli antichi Celti, sia qualcosa di particolarmente “guerriero”, è un’altra palla che può credere solo chi ha guardato troppe volte Braveheart.

      Se c’è qualcosa di più o meno celtico (ma anche, e non contradditoriamente, etrusco e italico) che è rimasto nel Nord Italia, credo che sia il vino, gli insaccati, l’allevamento dei maiali, una certa rusticità.

      Se uno cerca le origini del prosciutto o della mortadella, prima o poi si imbatte in chi cita i Galli; o gli Etruschi; o i Romani… e credo abbiano ragione tutti.
      In fondo gli Italici erano cugini primi dei Celti, e gli Etruschi, tolta la lingua diversa, vivevano in mezzo agli uni e agli altri, si mescolavano con entrambi e credo che in fondo finissero tutti, almeno in epoca romana, per costituire un continuum indistinguibile, che è poi l’Italia (compresi, ovviamente, gli altri popoli di allora).

      Ecco, questa rusticità bucolica, il gusto per la campagna e così via (a me fa cagare, ma so’ gusti) mi sembra davvero un derivato celtico, se vogliamo.

      Sì, i celti si facevano le guerre, battagliavano agli ordini di arroganti Sarkozix locali 😉 finchè non si rompevano le balle e tornavano a casa, cioè al podere; chè il loro vero interesse era la vigna, bere, farsi una bella mangiata e farsi vedere vestiti bene in paese il giorno di festa.

      E sì, c’erano anche gli antenati dei belgi, degli svizzeri e degli irlandesi, che come i belgi, gli svizzeri e gli irlandesi, un po’ per campare e un po’ per spirito di avventura facevano i mercenari negli eserciti altrui, ma, erano fatti loro, che credo c’entrino pochissimo con un viticultore piemontese o un commercialista di Senigallia.

    • PinoMamet scrive:

      Chiedo invece ai più saggi:
      non è difficile imbattersi in studi che sviscerino le influenze di sostrato celtiche, etrusche e greche (queste anche di superstrato) sullo sviluppo delle parlate italiane dal latino.

      Invece non so niente sull’influenza delle altre lingue italiche. Capisco che possa essere più difficile da provare in termini di fonetica. Però, considerando che la colonizzazione romana dell’Italia è stata soprattutto una colonizzazione di “burini”, di latini e italici più che di “Romani de Roma”, credo che non sia improbabile che alcuen caratteristiche dell’italiano derivino più dalle lingue italiche (o dal latino “bastardo”) che dal latino di Roma.
      Qualcuno ne sa di più?

      • mirkhond scrive:

        Non sono un linguista, ma credo che un sostrato celtico esista eccome nella valle padana.
        Non a caso la linea tra Lucca e Senigallia, segna ancora oggi un forte confine linguistico e fonetico tra nord e centro-sud Italia.
        E le parlate romanze a nord di questa linea sono definite appunto gallo-italiche….

        • PinoMamet scrive:

          Sì Mirkhond non m iriferivo a quello,

          chiedevo un’altra cosa, cioè quale possa essere stato l’apporto italico (non latino) alla nascita delle parlate italiane moderne;

          cioè i Romani antichi erano, poi, non solo Romani ma anche Italici dotati di cittadinanza, ma la cui lingua madre (o nonna 😉 ) era l’osco, l’umbro ecc.;
          credo sia impossibile che non abbiano esercitato qualche influsso sulle parlate italiane (non solo del centro-sud, considerando che il nord è stato colonizzato proprio da loro…), e sono curioso di sapere se sia possibile individuarlo.

      • habsburgicus scrive:

        @Pino Mamet

        io credo che quanto ipotizzi sia in buona parte fondato e che ci siano influenze italiche non-latine sui dialetti italiani moderni, ma forse in misura minore di quanto a prima vista possa apparire…
        la principale lingua italica non-latina, l’osco, entrò in rapida decadenza dopo il bellum sociale (90-88 a.C) e specialmente dal primo consolato di Cesare (59 a.C) in poi sino a scomparire, come lingua scritta, in età augustea (dubito che esistano iscrizioni osche dell’Era cristiana o comunque posteriori al “divino” Augusto, obiit 19/8/14 d.C a Nola)
        dunque, almeno in età imperiale, non esercitò più alcuna influenza..
        tu mi dirai, a ragione, che la colonizzazione é molto precedente, ad esempio per restare all’Aemilia, Bononia venne fondata come colonia latna nel 189 a.C e Mutina e Parma come colonie romane nel 183 a.C; però i coloni erano già cittadini romani o, per Bologna latini (in epoca precedente talora dei Romani si trasferivano in una colonia latina, perdendo così la cittadinanza…a quell’epoca non penso più, la cittadinanza romana era troppo ambita per rinunciarvi stolidamente :D) e dunque, ammesso fossero oschi, umbri, peligni o cosa vogliamo, già latinizzati linguisticamente in modo da veicolare certo alcune influenze, ma non tanto grandi
        lo stesso discorso vale con l’umbro (in realtà già in coma all’epoca del bellum sociale) e a maggior ragione con il pelignio, il marrucino, il marsico, il frentino, il vestino (lingue sabelliche) di cui ci restano pochissimi monumenti epicorici e di età più antica, scritti (quasi tutti) in alfabeto latino e già questo ci dice molte cose (anche iscizioni osche tarde e perfino etrusche tarde utilizzano la scrittura latina, se non mi confondo)
        del volsco abbiamo pochissimo (un’iscrizione di Velitrae del III secolo a.C) e già nel 188 a.C Arpinum che nel 106 a.C darà i natali a M. Tullius Cicero), Fundi e Formiae, che erano sine suffragio, ricevettero la civitas piena, sicuro indizio di romanizzazione linguistica
        invece in Etruria l’etrusco (non-italico) giocò senza dubbio un suo ruolo (le iscrizioni etrusche, come é noto, occupano uno spazio cronologico di 700 anni, da c.a 700 a.C al cambio di Era; che io sappia si contano sulle dita di una mano le iscrizioni etrusche che possano essere assegnate all’Era cristiana e solo ai primissimi anni, diciamo fino al 14 d.C)
        un caro saluto e buona domenica

        • mirkhond scrive:

          io credo che quanto ipotizzi sia in buona parte fondato e che ci siano influenze italiche non-latine sui dialetti italiani moderni, ma forse in misura minore di quanto a prima vista possa apparire…
          Da un punto di vista fonetico invece, penso che l’influenza del sostrato preromano, osco-umbro e non solo, sia stata NOTEVOLE.
          Del resto la linguistica riconosce che le parlate latine dell’Italia centromeridionale dall’Umbria alla Calabria settentrionale, conservino forti tracce sabelliche (es. quanno invece di quando, monno o munno invece di mondo, vocca per bocca, ecc.)
          Lo stesso romanesco, è impensabile senza un forte influsso osco-umbro, dovuto alle massicce migrazioni da queste aree, dopo la guerra annibalica (218-202 a.C.), influsso che finì per modificare in senso sannitico il latino della Capitale e del Latium antico.
          Vedasi la trecentesca Vita di Cola di Rienzo, in cui il Romanesco appare come un vernacolo molto più vicino alle parlate sannitiche nostre (a lengua, a vocca, Rienzo, cioè lingua, bocca, Renzo), influenza poi diluita dall’influenza toscana, fattasi forte a Roma a partire dal Rinascimento e dalle famiglie aristocratiche toscane stabilitesi a Roma, e da cui sarebbero usciti molti papi.
          ciao!

    • habsburgicus scrive:

      @Moi

      io credo che quello che descrivi benissimo sia la caricatura del Cattolicesimo e NON il Cattolicesimo 😀
      purtroppo anche per causa di molti cattolici é invalsa l’idea che TUTTO il Cattolicesimo sia quello tipico del Mezzogiorno d’Italia (verso cui non ho alcun pregiudizio, sia chiaro..temo che anche quello sia caricaturizzato…Mirkhond e altri ci diranno come stanno effettivamente le cose)
      invece non é così
      il cattolicesimo piemontese e nord-italiano é diverso (é ora di finirla con il montanellismo secondo cui solo i protestanti sarebbero rigorosi, lavoratori e sobri !!!) e sapeva essere duro e rigoroso
      l’Austria, la Baviera, la Renania, la Svizzera più vera e tradizionale (Uri, Schwyz, Unterwalden, Solothurn, Luzern, Freiburg) sono (o erano prima della grande secolarizzazione) molto cattoliche, ma il loro Cattolicesimo non ha nulla a che fare con il “San Genna’ famme ‘a grazia !!!” (mitica la scena finale del film con Manfredi sul furto del tesoro di San Gennaro :D)
      lo stesso vale per il Belgio fiammingo, per la Vandea, la Bretagna e l’Irlanda..e anche per Polonia e Lituania
      per favore, smettiamola con l’identificazione dell’intero Cattolicesimo con la sua espressione sud-italiana !
      ciao

      P.S: io non mi sento celtico..amo Roma, quella antica, repubblicana e imperiale, civis Romanus sum (mi sa che sono rimasto in scarsa compagnia :D)
      se proprio devo scegliermi un’altra identità, mi sentirei piuttosto germanico e fiero di esserlo…longobardo infatti mi definirei volentieri (per quanto in provincia di Cuneo e Asti i longobardi abbiano forse avuto un impatto ben minore che altrove nel Nord)
      ciao e buona domenica

      • mirkhond scrive:

        Da noi ci sono stati santi come Don Uva, San Francesco da Paola, Padre Pio (quello vero, che era una persona SERIA, e non la caricatura cara a tanto mondo massmediatico, che se vivesse li avrebbe mandati volentieri aff….), Esustachio Montemurro, San Giuseppe da Copertino, San Giuseppe Moscati, Monsignor Tonino Bello, San Nilo di Rossano Calabro e una pletora di santi bizantini NOSTRI, cioè nati e vissuti nelle terre romee-bizantine di Calabria e Sicilia, e in Longobardia minor…
        Lo stesso Vittorio Messori, insospettabile per il suo razzismo antimeridionale, anni fa disse che la diocesi di Napoli assieme a quella di Torino, sono le diocesi d’ “Italia” da cui sono usciti più santi rispetto alle altre della Penisola….
        I cattolici seri stanno anche tra i “buffoni” delle Due Sicilie….

        • mirkhond scrive:

          Anch’io oltre che napoletano, amo definirmi longobardo.
          Bari, assieme a Benevento, Salerno e Capua fu una delle CAPITALI della Longobardia minor, e in epoca romano-bizantina, appunto capoluogo del Tema (provincia) di Longobardia (894-1071), e poi Catepanato d’Italia (cioè sinonimo di Longobardia stessa) nel 970-1071, catepanato che riuniva tutti i territori longobardi in mano romea, oltre al Salento e alla Calabria, più la signoria nominale sui ducati romani di Gaeta, Napoli e Amalfi e l’alta sovranità sui principati longobardi di Capua-Benevento e di Salerno.
          In sostanza l’intera Italia meridionale continentale prenormanna.
          ciao!

        • mirkhond scrive:

          errata corrige: Eustachio Montemurro

      • mirkhond scrive:

        Le differenze comportamentali e sociali dei cattolici del nord e del sud del Frangistan, credo che siano dovute a fattori antropologici e climatici, il nord “freddo” e il sud “caldo”, fattori su cui la Fede in Cristo si è poi innestata….

        • Moi scrive:

          @ MIRKHOND

          Il riduzionismo climatico lo operava il Massone Montesquieu, sistenendo di aver visto con le lente di ingrandimento che le capre spagnole avessero le papille gustative sulla lingua più sviluppate rispetto alle capre francesi … cosa che automaticamente si rifletteva sugli esseri umani.

          —–

          Per me invece la spiegazione per il Meridione resta quella “da Magna Grecia”, una mentalità da “Politài” di Platone ove tutti vogliono fare _ anzicché i Generali :-)_ i Filosofi …

      • mirkhond scrive:

        per favore, smettiamola con l’identificazione dell’intero Cattolicesimo con la sua espressione sud-italiana !

        Ciò dimostra quanto l’Italia NON sia una, nel profondo dei nostri cuori e dei nostri sentimenti di appartenenza nazionale…
        Altro che fratelli!
        ciao!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          In tutto questo, da che parte del confine mi lanci? 😀

          Forse i tuoi ragionamenti, Mirkhon, sono corretti e davvero Nord e Sud sono due entità distinte e senza un vero denominatore comune rilevante.
          Temo, però, che tu stia tralasciando qualcuno nella tua sistematica, dove si vedono ben distinti settentrionali, meridionali e “meticci”, ovvero gente di “sangue misto”. Tralasci completamente quei milioni di miei simili che, come me, si trovano in una terra diversa da quella dei loro antenati, ma non sono nemmeno meticci.
          Parlo dei Terroni, i veri Terroni, che hanno tutti la caratteristica di abitare al Nord (terrone è chi terrone è stato definito con almeno un po’ di regolarità e che quindi non abita sotto il Tronto 😉 ) e di essere percepiti a Sud come un corpo estraneo.
          Ecco, noi Terroni, che una volta avevi praticamente definito dei venduti in quanto “affezionati al loro nuovo paese”, come siamo collocati in questa sistematizzazione? Noi che non abbiamo il privilegio nè di essere i rappresentanti purissimi delle reali patrie dello Stivale, nè di essere straordinari esempi di meticciato. Noi, cosa siamo? Visto che credo che non ignori la nostra esistenza, che essenza ci attribuisce nella tua sistemazione?

        • mirkhond scrive:

          Non capisco questo tuo astio….
          Tu CHE COSA TI SENTI di essere?
          A parlare di venduti qua sei tu, mentre io ho accennato che le DIFFERENZE tra i popoli, NON significano essere migliori o peggiori, migliori o peggiori rispetto a chi poi?
          Significano semplicemente che si ha la STESSA dignità di uomini, pur appartenendo a culture e popolazioni diverse…
          Se tu sei in crisi identitaria, non sai bene chi sei e ti attacchi alla menzogna tricolorata, chi sono io per dire che sbagli, se la cosa appunto ti crea identità?
          A me invece quel tricolore racconta una storia molto diversa, e non posso che constatare come tu sia figlio del tuo tempo, più che dei tuoi genitori…
          Lo ribadisco ancora, i PEGGIORI RAZZISTI antimeridionali sono i DISCENDENTI dei MERIDIONALI, come confermatomi da parenti, amici e da TE purtroppo, e questo proprio per farsi accettare nella loro nuova patria in cui, e sono contento per voi, vi trovate bene e avete messo radici…
          I “parenti” sono come gli stivali, più sono stretti e più fanno MALE….

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Io non ho crisi di identità, per fortuna, proprio perché non condivido la tua sistematica.

          “e questo proprio per farsi accettare nella loro nuova patria in cui, e sono contento per voi, vi trovate bene e avete messo radici…”
          Questo intendevo quando parlavo delle tue accuse di “svendersi” contro i propri “compatrioti meridionali”, che però tendono a dimenticarsi di noi e da considerarci settentrionali svenduti.
          Io la mia identità ce l’ho, e mi sento parimenti a casa a Nord, a Sud, a destra e a sinistra, ma siete voi, meridionali e settentrionali, che purtroppo per INVENTARVENE una (tipica moda italiana del chiamarsi fuori, di cui la storia ci ha regalato tantissimi pietosi esempi) siete costretti ad avere certe “crisi di rigetto” nei confronti di chi non si colloca nei vostri schemi.
          Purtroppo “la menzogna tricolore” è una realtà: non me ne frega molto di come (dici che) fosse nel 1960, quello che importa è ciò che è adesso per cogliere le identità attuali. Non riesco ad inquadrare in modo diverso i “terroni” che disprezzate (nord e sud) tanto.

          E scusa il duplice sfogo, ma prima o poi dovevo dirtelo.

        • PinoMamet scrive:

          Mirkhond

          sai che mi sei simpatico e ti stimo e ti reputo una persona preparatissima (molto più di me che sono un cazzaro);
          ma:
          l’Italia esiste! Adesso almeno: io ci abito.

          Ora, può benissimo darsi che non esistesse al tempo dei Savoia e dei Borbone; chissà; io non la penso così, ma si tratta di modi diversi di vedere la realtà.
          Oppure può darsi non esistesse al tempo degli Ostrogoti, o prima ancora, prima dei Romani. Possono essere tante cose.
          D’altra parte, sfido a trovare un paese moderno che esistesse, con gli stessi criteri, nelle stesse epoche.

          La Gran Bretagna? chiaramente un’invenzione politica, un’unione di popoli che, di per sè, erano assai più diversi tra loro di veronesi e anconetani (per dire); o di Veneti e Piceni.
          La Francia? vogliamo parlare dei bretoni, o della differenza tra lingue d’oc e lingue d’oil, o andare a rivangare la Vandea?
          La Spagna, tra baschi e catalani e ogni paesino in pratica che fa riconoscere il suo dialetto come lingua regionale, stanno messi peggio che noi.
          Cavoli, persino l’omogeneissimo Giappone è diventato così omogeneo negando l’esistenza di minoranze storiche etniche (coreani e cinesi, che stanno in Giappone da sempre, gli Ainu e i loro altri parenti di cui non ricordo il nome, gli isolani delle Ryukyu) sociali (i “fuoricasta”, anche se in Giappone non c’erano le caste) e persino religiose, con tutto che in estremo oriente ognuno si fa la religione su misura (i cripto-cristiani).
          Vogliamo parlare dei greci, che tu addirittura virgoletti quando li citi, da tanto “esistono”?
          E i miei amici israeliani? Certo che adesso esistono, ma se usassimo i tuoi criteri, dovrebbero essere tutti polacchi, arabi, romeni, francesi…
          mentre invece no, esistono e non sono affatto polacchi, nè arabi, nè romeni ecc., sono una cosa parecchio diversa che esiste adesso.

          Ora, l’unificazione dell’Italia fatta dai Savoia è stata una porcata. Siamo tutti d’accordo. Si sono comportati da colonizzatori, e da colonizzatori stupidi, e da predoni, e l’hanno fatta, che si sia noialtri d’accordo o meno sull’opportunità di farla, nel peggiore dei modi.

          Detto questo: possiamo andare avanti? la Storia non è finita nel 1860, Mirkhond, noi stiamo vivendo adesso, non nella Magna Grecia o tra i Celti, non sotto Longobardi e Bizantini, e neanche sotto i Borbone o i Savoia.

          Esistono le persone come Mauricius, o i meticci come me e Roseau, e ti dirò di più, io penso che siamo tutti meticci, su scala mondiale, figurati su scala peninsolare!

          Dai su! Ormai ci siamo dentro, facciamola funzionare, questa cavolo di Italia!

          Un abbraccio 😉

        • Francesco scrive:

          x Pino

          concordo su tutto tranne che sulla tua conclusione

          certo che l’Italia esiste, almeno dal tempo dei Romani e da allora è sempre esistita nella testa di chi ci viveva (e degli europei che ci vedevano da fuori).

          non so i nostri vicini Arabi, che venivano da lontanuccio, come ci considerassero.

          però non vedo nessun buon motivo per mantenere in vita uno Stato italiano unitario, alla luce di come ha funzionato negli ultimi 150 anni …

          ciao

      • PinoMamet scrive:

        Vabbè, mo’ non tiriamo troppe conclusioni da una frase, Mirkhond…
        😉

        • mirkhond scrive:

          Certe frasi credo che siano indice di sentimenti molto più profondi di quanto si pensi (si lo so che tu non te ne riconosci, certamente per la consapevolezza delle tue radici meticcie, e di cui sei giustamente orgoglioso….)
          ciao!

        • habsburgicus scrive:

          @mirkhond
          Certe frasi credo che siano indice di sentimenti molto più profondi di quanto si pensi….

          io volevo solo dire che non tutto il Cattolicesimo é identificabile con l’immagine “caricaturale” del Cattolicesimo sud-italiano (che tu giustamente, con pochi esempi, hai dimostrato essere quantomeno limitata se non del tutto falsa), tipo invocazioni a Santi, processioni, botti ecc….
          ammetterai però che se avessi scritto tutto questo non avrei finito più, ho dovuto restringere 😀
          non c’era in me alcuna intenzione anti-meridionale

      • Francesco scrive:

        Concordo con H.

        è umiliante che la peggiore propaganda anticattolica sia vissuta dai cattolici come “la verità su di sè”.

        Anche perchè è faticoso, devi rimuovere quasi tutta la storia per lasciar posto a ridicoli pregiudizi, se vuoi credere a simili fesserie.

        E concordo, su questo punto, sul giudizio molto duro nei confronti del Montanelli.

  26. Moi scrive:

    Di fatto, come in UK e Irlanda,’sto Celtismo pare sempre nascere da una volontà di “diversificarsi” piuttosto che (!!!) di “descriversi” …

  27. Moi scrive:

    @ PINO

    Sì, d’accordo, ma allora la diversa filosofia di vita _a dire il vero ormai soprattutto dei più anziani _ contro le avversità , il “Darsi da Fare” VS lo “Sperare in Padre Pio / Papy Silvio” … donde deriverebbe ?

  28. Moi scrive:

    @ PINO

    Ovviamente 🙂 per sdoganare a Sx lo “Spirito Celtico Guerriero” cercano di dare a intendere che si “risvegliò” con la Resistenza …

  29. Moi scrive:

    Dicevo a Pino : a te sembra che in tutta Italia le popolazioni (non) reagiscano allo stesso modo alle avversità ?

    • PinoMamet scrive:

      Scusa ma se metti un “non” tra parentesi, diventa impossibile risponderti in sintesi!

      Comunque: io sono stato in Abbruzzo dopo il terremoto, e ho visto un sacco di gente che si sbatteva per ricostruire e continuare una vita normale; e che magari, nello stesso tempo, era incazzata con le istituzioni che facevano poco e male.
      In Emilia Romagna nelle zone terremotate, mi aspetto di vedere esattamente lo stesso tipo di persone.
      Nel Veneto allagato di un paio di anni fa, idem.

      Poi possono esserci più o meno soldi per ricominciare, prima o dopo, meglio o peggio, la vita quotidiana, per rimettere in piedi casa e così via, e questo è un altro discorso.

      Ma non mi risulta che in Abbruzzo nessuno stesse fermo ad aspettare l’aiuto di qualche santo, in Paradiso o in Parlamento.

      • Francesco scrive:

        la Leggenda Nera dice che in Irpinia sono ancora lì ad aspettare, però non ho idea di quale rapporto abbia con la realtà

        ciao

  30. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “Ho finito adesso di vedermi su you tube un video del giornalista Paolo Barnard, di cui sapevo poco o nulla…”

    Il problema è che “complotti” vuol dire innumerevoli cose diverse, alcune vere e alcune false, o comunque molto forzate.

    Io non ho alcun problema con alcun complotto in sé, perché i complotti ovviamente esistono.

    Il mio problema è solo con una precisa mentalità, molto difficile da definire ma facilissima da riconoscere.

    Questa mentalità si coglie, in una caricatura estrema, con Paolo Franceschetti, quello che vede delle “rose rosse” in qualunque fatto di cronaca o qualunque fatto politico; e il bello è che non è facile smentirlo, perché effettivamente le rose ci sono – portate sulla tomba di Haider, nel nome della vittima (la signora Rosa Qualcosa) di un omicidio, nella vicinanza a un paese il cui nome ha qualche riferimento alle rose.

    Questo, ripeto, è un caso estremo, ma riflettendoci attentamente, possiamo vedere come altre persone, di tutte le tendenze (antisistema, filosistema, sionisti, antisionisti, sinistri, destri, “moderati”) facciano qualcosa di simile.

    Non è questione quindi di una certa ideologia che sarebbe più “complottista” di un’altra, è un modo strutturale di procedere di persone di ogni ideologia, comprese quelle “anticomplottiste”, “moderate” e così via.

  31. mirkhond scrive:

    Il problema è che “complotti” vuol dire innumerevoli cose diverse, alcune vere e alcune false, o comunque molto forzate.

    Concordo. Il problema a mio parere, è proprio come smascherare o comunque definire un complotto vero da una fuffa, e di fuffe ce ne sono fin troppe…
    Quello che vorrei capire è se ciò che Barnard dice nel video, ha un fondo di verità oppure è l’ennesimo complottista di turno…
    Perché, ripeto, se anche la metà di ciò che dice Barnard è vero, c’è davvero da aver paura…
    Di Barnard comunque non condivido il punto di partenza della sua narrazione, e cioè che gli attuali poteri forti bancario-capitalisti siano gli eredi delle aristocrazie “assolutiste” antico regime, spazzate via dall’illuminismo e dalla rivoluzione francese, da lui viste come conquiste totalmente benefiche.
    Mentre se questi poteri esistono, è più probabile che siano filiazioni e derivazioni proprio di quegli ambienti massonici fautori dell’illuminismo….

  32. habsburgicus scrive:

    Di Barnard comunque non condivido il punto di partenza della sua narrazione, e cioè che gli attuali poteri forti bancario-capitalisti siano gli eredi delle aristocrazie “assolutiste” antico regime….

    esatto…qui Barnard commette un errore storico alquanto grave; é vero che in certi Stati parte dell’aristocrazia, liberaleggiante, si é riciclata ma é un fenomeno minoritario…anche coloro, fra i grandi della finanza, che hanno titoli nobiliari li debbono all’epoca napoleonica o post-napoleonica, in tutta Europa (esempio classico i Rothschild)…forse in Inghilterra il discorso é ancora più complesso ma nell’Europa continentale le cose sono andate molto diversamente da come ritiene Barnard (a meno che per “eredità” non ritenga solo la “sostituzione di ruolo”)
    P.S: é vero che in alcuni paesi come il Belgio, specialmente dopo il 1914, alcuni nobili sono stati “accapparrati” dalle grandi compagnie finanziarie e dalle grandi industrie per darsi lustro e lo stesso vale per l’eurocrazia (i Davignon ecc.)..sono ormai nobili del tutto indistinguibili dal ricco di origine borghese e con valori del tutto simili che avrebbero scandalizzato i loro antenati anche solo di metà ‘800

    • mirkhond scrive:

      Concordo al 100% con quanto dici, e questo punto di partenza ERRATO di Barnard, ne compromette in parte, a mio avviso, le pur lucide osservazioni sui poteri forti che invece sono proprio il frutto di quell’illuminismo che esalta come sinonimo di libertà e democrazia….
      ciao!

  33. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Il Messori so che “spiazzò” tutti per un paio di dichiarazioni “filoislamiche” sui NordAfricani che stanno dando meno problemi d’integrazione dei Meridionali a suo tempo, sugli USA “prepotenti” con il resto del pianeta , ecc … ; tutte cose che gli valsero la comunicazione di non essere più gradito alla rivista cattolepantino-cielloide 🙂 “Il Timone”, ma … c’è altro sul Messori “AntiMeridionalista” ?

  34. jam scrive:

    …il fare di suo della gente del nord x venirne fuori, non é da opporsi al chiedere la grazia al cielo della gente del sud: anche “San Gennaro fammi la Grazia” é da inserire nel contesto “aiutati che il ciel ti aiuta”, anzi é la chiave di volta… cioé la religiosità meridionale non é impostata nel modo evidenziato da Moi, di una sbrigativa opposizione a due diverse strategie, una fannullona, l’altra lodevole, ma nella consapevolezza umana che la Grazia soltanto Iddio puo’ elargirla e la Grazia é la base dell’operosità feconda. la lezione che il sud ci dà é davvero grande: l’operosità delle braccia e del cervello umano nasce dalla Misericordia divina. chi vuole sorpassare questo concetto sentendosi di suo, cosi’ bravo, ha gli occhi imbottiti di prosciutto e cade nell’operosità-sterile e deve ancora scoprire molte sfaccettature del vivere.
    San Gennaro non é un’entità fuori dall’uomo che chiede aiuto, ma un tassello ben inserito e fondamentale del cuore e della pelle di chi implora soccorso. un modo di attivare questa essenza-presenza-qualità é di chiamarla, implorarla, farla vivere. la preghiera o richiesta di grazia é un risveglio, una resurrezione, é cio’ che rende l’operosità operosa eliminando la sterilità dell’agire limitato. senza implorare e ringraziare Dio anche il pane é veleno e la riuscita una vile ubriacatura. bussate e vi sarà aperto: la lezione é grande e attuarla richiede Umiltà. chiedere é un modo di abbassarsi, di assumere un’umiltà umana, affinché l’umano sia proiettato nel Divino e quindi abbia la capacità di Agire.
    grande é la lezione della religiosità del sud e se un certo nord “cosi’ bravo”, invece di capire vuole diversificarsi con meriti aggiunti, cade nell’operosità sterile dell’ego e dell’arroganza….w il sud…
    ciao, ciao

  35. mirkhond scrive:

    Su nord e sud Italia

    Naturalmente NON ho mai pensato ad un razzismo antimeridionale da parte di Habsburgicus (così come di chiunque altro in QUESTO blog).
    Un Habsburgicus non è infatti che il portavoce del MIGLIOR universalismo cattolico, quello che amo e che intorno al Sacro Romano Imperatore franco cercava di costruire un’unità europea VERA, e non quella tragica farsa dello zollverein monetario-bancario dei mario monti, diretta emanazione dei fratelloni massonici…
    Siempre a proposito delle differenze antropologiche tra settentrionali e meridionali, per diversità credo che non debba intendersi discriminazione, ma, appunto, la consapevolezza che si può essere UGUALI IN DIGNITA’ pur partendo da DIVERSITA’ antropologiche, dove pregi e difetti sono presenti ovunque…
    Molti anni fa, vidi un film ambientato nella Germania, credo prenazista, e i protagonisti erano un gruppo di camerieri italiani, settentrionali e meridionali in un grande ristorante chic a Berlino o Monaco, adesso non ricordo…
    Il film invece ricordava di quando gli Albanesi, i Rumeni e i Maruchein eravamo noi popoli d’Italia, in terre straniere e guardati con altezzoso disprezzo…
    I due protagonisti sono infatti un milanese e un napoletano che si fa chiamare Fritz.
    Una delle scene più simpatiche del film, riguarda le pulizie dopo la chiusura del ristorante, quando i camerieri italiani si mettono a contemplare una robusta donna delle pulizie, tedesca o forse soraba o immigrata slava, insomma una poveraccia come loro…
    Lei che lo sa, fa le pulizie tenendo la gonna alzata mostrando le sue poderose gambone, e sorridendo e salutando quei suoi colleghi di fatica…
    Alchè un’altra cameriera, italiana o tedesca, quasi rimprovera i colleghi per lo stato di estasi davanti a quella “grassona”, grassona che è l’unica a mostrare un pò di tenerezza e simpatia verso quei poveri welscher….
    Epperò tra gli italiani le differenze appaiono, tra il milanese perfetto nel servizio, con ottima conoscenza del tedesco e che alla fine del periodo di prova ottiene il posto e il prolungamento del permesso di soggiorno, mentre Fritz, viene trovato in un mare di sangue nel cesso del ristorante, perché malgrado il soprannome tedesco, il Tedesco proprio non riesce a buttarlo giù ed è stato BOCCIATO e quindi licenziato ed a rischio espulsione….
    All’amico milanese che gli chiede il perché di quel gesto disperato, Fritz candidamente gli risponde: pecché tu, comm’ milanese sì MIEZZO TEDESCO, e ppè te è cchiù facile…
    E tuttavia Fritz, fottuto dal lavoro, paradossalmente troverà l’amore in una vedova contadina nella cui cascina è andato a lavorare come bracciante….
    Se il successo nel lavoro è la vittoria del milanese, l’amore è la vittoria del napoletano…
    Fine del racconto di un film bello, ma di cui purtroppo non ricordo ne titolo ne attori, e che vidi tanti anni fa…

    • PinoMamet scrive:

      Lo sai Mirkhond carissimo
      che io credo che la maggior parte delle differenze tra Nord e Sud siano un’invenzione…
      poi gli italiani sono stati bravissimi a crederci e a renderle quasi vere 😉

      ma non pretendo di convincere nessuno 😉

      ciao!!

      • mirkhond scrive:

        Nel film in questione la verità sta nel mezzo, e cioè che gli italiani in Germania vengono considerati di base tutti dei welscher/maruchein :), ma nel frattempo settentrionali e meridionali vivono e adottano differenti strategie di sopravvivenza…
        Peccato che non ricordi più ne attori, ne titolo…
        ciao!

      • Z. scrive:

        La maggior parte? forse, chissà.

        Ma tutte tutte credo proprio di no…

        😉

        Z.

        • PinoMamet scrive:

          Naturalmente i dialetti sono diversi (come in tutto il mondo) e nel sud si bestemmia meno o in modo diverso (ma neanche tanto, i “morti”, seppure in forma più articolata e curiosamente “spagnoleggiante”, andavano molto anche qua: “maledetto te e chi ti ha fatto” ecc.) rispetto a certe zone del centro-nord.

          Altre differenze reali non mi vengono in mente, e se mi vengono in mente si tratta di solito di caratteristiche, abitudini ecc. che il nord ha dimenticato o voluto dimenticare, ma che aveva.

          Forse il fatto che la mala del sud sia più potente (cause storico/sociali lo spiegano benissimo) e meglio organizzata (ma di questo non sono sicurissimo, stante che la mala tradizionale del nord Italia credo sia scomparsa a inizio Novecento, vallo a sapere come erano organizzati).

  36. mirkhond scrive:

    Per Moi

    A dispetto di ciò che ho citato, ho comunque una certa stima di Messori per la sua libertà di pensiero, quel suo essere un “cane sciolto” del Cattolicesimo, un pensatore di una certa levatura e non certo un Socci o un Cammilleri dell’ultima ora…
    Purtroppo il Messori che amo, se oggi da un lato recupera l’Islam nella “Strategia del Mistero” di Dio, e quindi sostanzialmente la rivaluta, su noi terronici d’la Maruconia invece, col tempo ha mostrato un volto sempre più razzista come l’articolo sul Timone del 2006 che mi disgusta per le falsità e i luoghi comuni su di noi, facendo di tutta un’erba un fascio, dimenticando che, accanto a cattivi soggetti, c’è stata TANTA gente che col sudore e col sacrificio ha CONTRIBUITO al decollo economico del Nord, soprattutto di Milano e Torino, e per esperienza familiare ne so qualcosa…
    Uno zio materno morto quasi novantenne e vissuto in Piemonte tra Torino, Bra e la Val di Susa, era STIMATO dai vicini e colleghi piemontesi doc, sposò una piemontese DOC di Bra, con cui ha vissuto sessant’anni di felicità e ha dato origine a nuove vite METICCE, che ancora oggi sono la parte migliore della mia famiglia materna…
    Mia madre buonanima mi diceva che se quando andavamo in Piemonte, eravamo trattati con simpatia, amicizia, cordialità e VERA cortesia, era grazie alla vita di mio zio, alla sua laboriosità, alla sua onestà…
    Zio che AMAVA Napoli dove era stato durante la guerra, e pur sentendo le sue radici, non ha più voluto tornare a Bari, perché in Piemonte SI TROVAVA BENE…
    Noi Napoletani faremo anche del chiagn’e fotti col Nord, ma quelli di noi che vi trovano l’AMORE e la STIMA, ti assicuro che qui non ci tornano più…
    Questo umile ricordo familiare giusto all’opposto delle belinate razziste d’un Messori ormai rovinato dal benessere e dall’amore per il denaro…
    E la cosa mi dispiace proprio per la stima che in fondo provo per l’autore di Ipotesi su Gesù, Scommessa sulla Morte e tanti libri e riflessioni su Gesù, il Vangelo e la Chiesa…
    ciao!

    • Z. scrive:

      No, dai, Mirkhond…

      stimare Messori non si può, è davvero immorale 😀

      Z.

      PS: Leggo solo ora la tua domanda relativa alle ultime scosse da queste parti. Ti ringrazio per esserti interessato, ma posso dirti che io non ne ho avvertito una dopo quel giorno là. Qua siamo abbastanza lontani dall’epicentro…

  37. mirkhond scrive:

    Per Jam

    Grazie per le tue profonde considerazioni sul mio popolo…
    Fa piacere che un’Iranica ci senta così vicini alla sua profonda religiosità e spiritualità musulmana ismaelita-sufi…
    ciao!

    • Moi scrive:

      “Iranica” ?! Jam è una Persiana Sufi in fuggita dagli Ayatollah e da Khomeini ?

      … Ma lo ha detto lei stessa o si tira (anche da parte mia, eh) a indovinare ? 🙂

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Iranica in senso lato, credo, della grande Persia: Mirkhond mi sembrava orientato verso origini battriane di Jam.

        • Moi scrive:

          Caro Mauricius,

          ti credevo Venetissimo come il Fu Mosconi … questo potrebbe spiegare a livello di genoma 🙂 perché hai detto che NON bestemmi … 🙂

          Cmq, cercando di passare al serio, vedo che in fin dei conti sei molto coerente : per te né essere Meridionale né essere Cattolico è “totalizzante”. Giusto ?

  38. mirkhond scrive:

    Per Moi

    Iranico non è sempre sinonimo di cittadino dello stato attuale con questo nome, ma dell’Iran in senso lato, dell’Iran achemenide e sasanide che era molto più vasto di quello attuale..
    Iran comprendente anche l’odierno Afghanistan settentrionale, la patria di Jam….
    ciao!

  39. mirkhond scrive:

    Per me invece la spiegazione per il Meridione resta quella “da Magna Grecia”, una mentalità da “Politài” di Platone ove tutti vogliono fare _ anzicché i Generali 🙂 _ i Filosofi

    Considerazione interessante, già ribadita da Gianfranco Miglio molti anni fa…
    Da rifletterci….
    ciao!

  40. Francesco scrive:

    >> Le elite sapevano che gli Stati a moneta sovrana avrebbero potuto creare la piena occupazione senza problemi, in tutto il mondo, ma ciò gli avrebbe sottratto il potere.

    Vorrei ringraziare il signor Barnard, perchè ha iniziato la novantina di pagine del suo saggio con questa utilissima frase.
    Naturalmente non ho avuto nè bisogno nè desiderio alcuno di proseguire: so già che c’è un’unica persona che promette un paradiso in terra facile, e tiene due corna e una coda, oltre a un curioso forcone.

  41. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “>> Le elite sapevano che gli Stati a moneta sovrana avrebbero potuto creare la piena occupazione senza problemi, in tutto il mondo, ma ciò gli avrebbe sottratto il potere.”

    Per una volta, concordo con te!!!!

    Barnard è una persona indubbiamente intelligente e colta, che però ha il grave difetto di tutti coloro che credono di avere la Chiave del Tutto in mano, proprio come i suoi acerrimi nemici, i signoraggisti.

    Quando si ha la Chiave del Tutto, si diventa necessariamente “riformisti” e “moderati”, perché si ritiene di vivere nel migliore dei mondi possibili, tranne che per quell’unico problema.

    Che magari sarà enorme, ma tutto il resto va bene.

    • Francesco scrive:

      Beh, non solo il nostro ha la chiave di tutto (la cattiveria e l’egoismo delle elites, giudicando dal sommario del suo libro) ma ha anche il Paradiso a portata di mano (nel senso marxiano del migliore dei mondi possibili, vicinissimo, ad una sola rivoluzione).
      Questo ne fa un moderato? non credo.

      Se quell’unico problema è abbastanza grosso e esterno, ne fa un rivoluzionario.

      Alla fine è più il problematico che, non avendo un unico nemico da battere, che diventa un moderato, nei fatti. Perchè nessuna parte del problema, presa da sola, merita una rivoluzione.

      Ciao

      • Z. scrive:

        Sai cosa?

        A volte sembri una persona così ragionevole, e misurata, che mi chiedo come stracazzo tu abbia fatto a votare Berlusconi per due decenni!

        😀

        Z.

        • Francesco scrive:

          Achille Occhetto

          Romano Prodi

          Rosi Bindi

          Walter Veltroni

          Oscar Luigi Scalfaro

          Carlo Azeglio Ciampi

          Massimo D’Alema

          verdi e rifondatioli et similia

          in generale. trattossi di autodifesa

          ciao

        • Z. scrive:

          Guarda,

          forse mi sbaglio, ma credo che Occhetto se ne sia andato dopo che gli elettori del seggio blindatissimo a cui era regolarmente imposto fecero gentilmente presente che avrebbero votato Forza Italia se il Postparty avesse persistito.

          E credimi se ti dico che, per quanto l’opinione che tu possa avere di Veltroni sia pessima, in confronto a quella che ne ho io risulterebbe più che lusinghiera.

          Ma obiettivamente, e pur sapendo che è una domanda che lascia il tempo che trova, che indietro non si torna e che forse dopotutto è giusto così, ti ritieni soddisfatto del risultato?

          Non chiedo se ti esalta, beninteso, anche perché dovunque si guardi in Italia c’è poco da esaltarsi. Chiedo se ritieni che, tutto considerato e tutti considerati, sia stata nel complesso una scelta preferibile a quella di votare diversamente (non necessariamente a sinistra).

          Z.

          PS: Carlo Azeglio? Ma povero! E’ pure di pensiero mainstream, se non sbaglio… che mai ti avrà fatto 😀

        • Francesco scrive:

          Caro Z

          mi chiedi di pensare a un’Italia sotto il tallone di Occhetto o successori vari? mi è tornato in mente che votai, la prima volta, Berlusconi, perchè prevedevo un totale fallimento del governo Occhetto-Martinazzoli e una forte crescita di Lega (al Nord) e AN (al Sud), con probabile esito di guerra civile (Grosse Koalition patriottica contro la Lega e via così).

          In ogni caso, visto come ha governato la sinistra quando ha potuto (e parto dai governi con dentro Ciampi), confermo che ho fatto bene. Purtroppo non è bastato.

          Ciao

          PS di suo, Veltroni è decisamente il migliore. Vorrebbe essere laburista con un bel Muro alla sua sinistra, e per questo lo stimo molto.

  42. mirkhond scrive:

    “Io non ho crisi di identità, per fortuna, proprio perché non condivido la tua sistematica.”

    Io invece ritengo la MIA crisi d’identità qualcosa che mi aiuta a riflettere, ad esempio sul razzismo…
    E per fortuna non condivido PER NIENTE la TUA sistematica.

    “Questo intendevo quando parlavo delle tue accuse di “svendersi” contro i propri “compatrioti meridionali”, che però tendono a dimenticarsi di noi e da considerarci settentrionali svenduti.”

    Siete VOI che, evidentemente VI considerate dei “settentrionali svenduti” perché non vi sentite ne carne ne pesce, col tipica sindrome degli sradicati, e naturalmente non è colpa vostra. E’ solo uno stato di fatto….

    “Io la mia identità ce l’ho, e mi sento parimenti a casa a Nord, a Sud, a destra e a sinistra, ma siete voi, meridionali e settentrionali, che purtroppo per INVENTARVENE una (tipica moda italiana del chiamarsi fuori, di cui la storia ci ha regalato tantissimi pietosi esempi) siete costretti ad avere certe “crisi di rigetto” nei confronti di chi non si colloca nei vostri schemi.”

    Anch’io ce l’ho la MIA identità e TU NON NE FAI PARTE, nonostante le TUE origini che hai voluto disciogliere in un confuso e ARTIFICIOSO papocchio tricolorato, NON PIU’ VECCHIO di 150 anni, mentre la MIA e tua terra d’origine, ha 800 anni di STORIA COMUNE, su cui tu SPUTI SOPRA per seguire un’elite di massoni TRADITORI RICCHI SNOB che la VENDETTERO al tuo piemonte 150 anni fa…
    Qui l’ INVENTORE di un’identità COSTRUITA A TAVOLINO sulla pelle dei popoli, è QUALCUN ALTRO…

    “Purtroppo “la menzogna tricolore” è una realtà: non me ne frega molto di come (dici che) fosse nel 1960, quello che importa è ciò che è adesso per cogliere le identità attuali. Non riesco ad inquadrare in modo diverso i “terroni” che disprezzate (nord e sud) tanto.”

    E tanto piacere che a te non te ne frega niente. Anche a me NON ME NE FREGA NIENTE della TUA idea di identità “italiana”.
    A disprezzare i Terroni qui sei TU, rinnegato tricolorato sputamerda sul SANGUE versato dai miei e tuoi (ex) connazionali per NON diventare quello SCHIFO che adori così tanto….

    “E scusa il duplice sfogo, ma prima o poi dovevo dirtelo.”

    E che ti scusi a fare? Il tuo disprezzo nei miei confronti è percepibile, in quanto grazie a Dio, NON condivido la TUA italianità INVENTATA 150 anni fa.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Onestamente, ti stimo troppo per disprezzarti, quindi il termine “disprezzo” credo sia fuori luogo.

      Mi pare che sia più che evidente che, alla fin fine, l’identità sia semplicemente un discrimine che serve a distinguere il NOI dall’ALTRO. Io cerco di ritagliare un “noi” abbastanza largo e inclusivo, delimitato solo da quelle cose pratiche di cui ci si rende subito conto (lingua, cibo e conformazione dei bagni), altri, invece, hanno bisogno di ritagliarsi qualcosa di più piccolo e più esclusivo.
      Chiaramente ci sono i pro e i contro di entrambi i punti di vista. Il punto di vista esclusivo, che tu fai proprio, porta all’infelice effetto di “militarizzare” molto l’identità in un “o con noi o contro di noi”. Certo, è uno degli scopi possibili dell’individuazione dell’identità.

      • mirkhond scrive:

        Onestamente, ti stimo troppo per disprezzarti, quindi il termine “disprezzo” credo sia fuori luogo.

        Ti ringrazio, perché invece pensavo il contrario…
        Comunque anch’io ho stima per te e il tuo pensiero, anche se sull’idea di identità italiana, abbiamo idee molto contrastanti…
        Ma questo anche con Andrea Di Vita che considero un carissimo amico, e che saluto 🙂 se ci sta leggendo…
        ciao!

      • mirkhond scrive:

        “Il punto di vista esclusivo, che tu fai proprio, porta all’infelice effetto di “militarizzare” molto l’identità in un “o con noi o contro di noi”.

        Si qui hai ragione. E’ purtroppo un lato “guerriero” del mio caratteraccio, ereditato dalla parte materna della famiglia, tra cui uomini d’arme, alcuni morti di morte violenta, come durante la rivolta di Cosenza del 1647-1648, all’epoca dei moti di Masaniello nel Regno di Napoli di allora, oppure gente che ha combattutto nelle armate asburgiche durante la Guerra di Valtellina del 1620….
        Se non fossi un pauroso, forse chissà in quali casini mi sarei cacciato con la passionalità che mi ritrovo….
        ciao!

  43. Miguel Martinez scrive:

    Per Pino Mamet

    “l’Italia esiste! Adesso almeno: io ci abito.”

    Il problema è la confusione tra un’identità collettiva umana e uno Stato Nazione, con il suo obbligo linguistico/scolastico/calcistico/militare.

    Non sono la stessa cosa.

    Un valdese sarà un po’ un montanaro franco-occitano, un po’ un italiano, un po’ un protestante, un po’ un piemontese.

    Un veneziano del Settecento era un po’ un veneziano, un po’ un veneto, un po’ un italiano, un po’ un levantino-bizantino, un po’ un cattolico.

    Tutte cose che convivevano contemporaneamente, e quindi tutte vere; ma prese da sole, sono ugualmente tutte false.

    • PinoMamet scrive:

      Sono assolutamente d’accordo,
      però dei vari obblighi elencati, agli italiani importa solo di quello calcistico 😉

      comunque sono sempre stato un sostenitore delle identità multiple, o “plurali” se proprio si vuole figheggiare (come dice Moi 😉 )

      mi immagino che tra un paio di secoli “essere armeno” o “hakka” o “eschimese” (e magari anche “luterano” o “confuciano”) sarà soprattutto una questione di appartenere alla Società degli amatori della lingua armena, anche se magari si ha un bisnonno afrikaner e un altro russo e una nonna slovena…

      più o meno come adesso si può essere appassionati di scacchi o di tiro con l’arco coreano, o come il sottoscritto che ha studiato le arti marziali taiwanesi (diverse da quelle “popolari cinesi”…) senza aver mai messo piede a Taiwan 😉

  44. mirkhond scrive:

    “sai che mi sei simpatico e ti stimo”

    Lo stesso provo per te Pino…
    A parte le divergenti vedute sull’idea di identità italiana, i miei interventi volevano solo rilevare come si sia uguali per dignità e si possa essere amici, anche appartenendo a popoli e culture molto diverse tra loro e con vissuti diversi, e questo blog ne è la conferma..
    Purtroppo invece, debbo constatare come i PEGGIORI NEMICI di questa presa di coscienza napoletana, questa riscoperta delle nostre radici e di una storia che è stata fin troppo mistificata e che ha finito per convincerci di essere noi il male dell’italia, e addirittura a vergognarci di essere e sentirci NAPOLETANI, i peggiori nemici di questo processo di riappropriazione della nostra identità, siano altri napoletani, sia residenti in patria, e sia emigrati o figli di emigrati, che riempiono i forum e i blog dei loro insulti da rinnegati, della loro spocchia tricolorata, della loro CECITA’ nel non voler vedere, nel non voler capire, nel ritenere che tutto ciò che riferiamo, sia solo biekiSSima und oskurantisten propaganden neobarboniker, ciusto per mandare a pezzi la loro italietta…
    Ecco, è contro questi miei connazionali o oriundi connazionali, che purtroppo, sono ANNI che ci si scontra, per fortuna solo telematicamente…
    Insomma l’eterna, odiosa guerra civile (per fortuna oggi solo telematica) tra noi napoletani….
    Mi dispiace dover tirare fuori questi argomenti, che giustamente non interessano chi, meticcio o meno, è figlio di altre epoche e altri vissuti e che ha tutto il diritto a non essere seccato con le nostre storie…
    Purtroppo certi atteggiamenti mi creano profonda irritazione per quello sputare merda su chi ha lottato per la propria patria invece di venderla allo straniero….
    ciao!

    • Z. scrive:

      Sai cosa?

      Onestamente non ho mai capito “sono orgoglioso di essere italiano” o “mi vergogno di essere italiano” o cose di questo genere.

      Potrò essere orgoglioso o vergognarmi per quello che ho fatto, non per le cose che hanno fatto altri, o per il luogo dove sono venuto al mondo.

      Come tantissimi altri, sono nato a Bologna e – per dirla alla leghista – sono di puro sangue romagnolo. E’ qualcosa di cui essere orgogliosi o di cui vergognarsi? Se fossi di origine per metà pugliesi e per metà catalane, e fossi nato a Riga, invece? dovrei essere più orgoglioso o più vergognoso?

      Bah, sarà che sono una persona arida, ma a me paiono tutte seghe mentali…

      😀

      Z.

      • Roberto scrive:

        Oh bravo z.!!! Daccordissimo con te si vede proprio che sei bolognese 🙂

        Ps in Estonia hanno wifi gratis proprio dappertutto!

  45. mirkhond scrive:

    “Potrò essere orgoglioso o vergognarmi per quello che ho fatto, non per le cose che hanno fatto altri, o per il luogo dove sono venuto al mondo.”

    Concordo. In fondo patria dovrebbe essere il luogo dove ci si trova bene, Romagna, Marca Trevigiana, Lusazia, Mecklemburgo, Anatolia, Napoli, Lecce ecc.

    “Se fossi di origine per metà pugliesi e per metà catalane, e fossi nato a Riga, invece? dovrei essere più orgoglioso o più vergognoso?

    Bah, sarà che sono una persona arida, ma a me paiono tutte seghe mentali…”

    Nonostante le mie frequenti incazzature, non posso non amare questo blog, proprio per i continui stimoli che mi permettono di arricchirmi culturalmente….

    • Z. scrive:

      Dài, non incazzarti. Non ce n’è ragione. Tutti i commentatori di cui ho memoria si sono dimostrati persone perbene…

      E poi, scusa, vuoi metterà la varietà? Abbiamo legulei grassi e mediocri (come me) e di ben altra levatura (come roberto), abbiamo giovani e promettenti studenti come Mauricius, cattolici conservatori milanesi che però guardano con sfavore alla proprietà privata, lettori di estrema destra ma ostili all’avventurismo militare, lettori di estrema sinistra che però fanno amicizia con gli Israeliani.

      E musulmani albanesi molto atipici: oltre ad essere inopinatamente privi di propositi terroristici, si dice siano addirittura privi di coda!

      😀 😀 😀

      Z.

  46. mirkhond scrive:

    Sull’idea di identità

    Più serenamente
    L’esempio del film italo-tedesco che ho citato, mi mostra un aspetto apparentemente contraddittorio dell’identità italiana, e cioè essere insieme italiani TUTTI, del nord e del sud, a lavorare e a tribolare in un paese straniero e potenzialmente ostile come la Germania, e dove un welsch, era guardato come noi guardiamo gli Albanesi, i Rumeni e i Maruchein. Quindi un altezzoso se non disprezzo, sicuramente un senso di superiorità dei Deutscher, dei Franchi Orientali, verso i “Longobardi”-Welscher, Latini, disprezzo che ci include tutti come Italiani….
    Nello stesso tempo però, tra questi camerieri immigrati italiani, si notano delle differenze di approccio verso il padrone franco-orientale, la sua lingua germanica, e il diverso approccio e capacità di integrazione e stima lavorativa..
    E nel film, milanesi e napoletani hanno atteggiamenti e modalità molto differenti, e perfino la loro finale integrazione nella società tedesca avviene in modalità differenti…
    Dimenticavo. Alla fine il milanese, colpito dall’esperienza del napoletano, darà le dimissioni dal ristorante, nonostante lo stupore imbarazzato dei suoi superiori tedeschi, per raggiungere lo stesso villaggio dove vive l’amico napoletano, e ritrovarvi un’umanità meno artificiosa…
    Questa chicca, dedicata a Pino 😉

    • Francesco scrive:

      da milanese a milanese, che pirla!

      pensava di vivere in una canzone di Celentano?

      almeno fosse tornato in patria, ci sarebbe stato un qualche senso, così siamo proprio all’elogio della vita dei campi (Esiodo?)

      ciao

      PS scherzo, eh, è che io sono cittadino, fuori ci sto bene solo come turista o viaggiatore

  47. jam scrive:

    …io ho un’amica, Giovanna, di padre napoletano e di madre bretone-corsa.
    Giovanna, nata lontanissima dall’Italia perché suo trisnonno e bisnonno erano emigrati in cerca di fortuna alcune generazioni fa. Ma lei si sente italiana e si sente “importante” proprio x’ napoletana e mi dice “oui, je suis italienne. Le côté italian blood résiste à toutes les intempéries”, e mi parla di San Gennaro ed io la guardo allibita e felice x’ nei suoi stati d’animo realizzo come le radici per certe persone siano indimenticabili e portatrici di ricchezza culturale. Quando va a Napoli é nirvana! E quando mi parla di Napoli la sua trisavola o qualcuno di ancora precedente brilla nei suoi occhi…e se i suoi avi fecero fortuna in terre lontane fu proprio grazie all’instancabile spirito d’iniziativa e degli affari ed intrallazzi dell’animo napoletano..suo nonno, anche dopo crolli economici ricomincio’ tutto da zero e “ordino'” al figlio di ricominciare e fu un successo…quest’intrapendenza meridionale e questa ritualistica del ricordo, mi proiettano nelle calde atmosfere del sud e mi scaldano il cuore, compensando le delusioni che vivo quando incontro persone che sembrano aver dimenticato le loro origini…
    ciao, ciao

  48. Moi scrive:

    Vedo riaffiorare ‘sta storia degli “Obblighi Militari” dello Stato Italiano, lo aveva già detto Ritvan ma “ribadiciamolo” 🙂 : essi furono aboliti nel 1998, con gran gioia dei “cinnazzi” 🙂 di allora classe 1985 che furono i primi a “scavarsi la naja dai maroni” 🙂 … chiaro così ?

    • Moi scrive:

      A dire il vero, anche la famosa protesta simbolica di raccogliere impronte digitali di Italiani da inviare al bieKissimo Governo di Silvio perché voleva schedare solo i Migranti era ed è una minkiata, con “uno sbanderno” 🙂 di gente di sesso maschile oggi “Over 27” che o non ricorda o finge di non ricordare di avere digià rilasciato le impronte digitali all’ Esercito Italiano !

      … Protesta di cui sopra partita non a caso da delle Politichesse 🙂 di Sx le quali, frequentando evidentemente solo salotti radical-chic avulsi dal mondo reale, ignorano ancora oggi nel 2012 (!) che i Masculi Italici Over sono gli unici ad essere già schedati con impronte digitali.

      FACTA NON … PUGNECTAE 🙂

      • Moi scrive:

        (Oggi) Over 27 … facta non pugnectae ! 🙂

      • PinoMamet scrive:

        Ma sai, penso che tutti quelli che hanno rilasciato le loro impronte all’Esercito Italiano si immaginino (come me) che le carte contenenti le suddette impronte siano perse, rosicchiate dai topi, seppellitte sotto milioni di altre carte, catalogate male o inserite a cazzo in casellari sbagliati…
        e perciò del tutto ininfluenti su qualunque attività lecita o illecita si decida di intraprendere 😉

        (ma me le hanno richieste, in forma decisamente più moderna- vabbè, sempre all’italiana- per il passaporto)

        • Moi scrive:

          I raccoglifirme (figurati se non se ne incontravano a Bologna …) ai quali ho detto quanto sopra non mi hanno replicato come te, dicendomi anzi imbarazzati che andava bene così. Cmq va be’ … al “Nichilismo Giuridico” 🙂 non esistono limiti, vàira Z ? 🙂 😉

        • Z. scrive:

          Beh,

          è anche vero che non tutti sono maschi, o nati ai bei tempi della naja obbligatoria.

          E poi, se devo essere sincero, io mica mi ricordavo di aver lasciato loro le impronte digitali.

          😀

          Z.

        • PinoMamet scrive:

          Io me lo ricordo distintamente (inchiostro che non va mai via proprio mentre devi andare a fare il campione delle urine..) ma altri non lo ricordano o dicono che a loro le impronte non le hanno richieste.
          Immagino faccia tutto parte della splendida capacità organizzativa del nostro EI 😉

        • Z. scrive:

          Ah, ecco!

          Non parliamo esattamente di ieri l’altro, quindi posso pure sbagliarmi, ma direi proprio che non mi hanno preso i dattilo mentre servivo la patria 😀

          Z.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Tralasciando il servizio militare per ragioni anagrafiche, non mi ricordo che me le abbiano chieste per il passaporto.

  49. habsburgicus scrive:

    @tutti i commentatori emiliani, romagnoli e anche veneti (Pino Mamet, Moi, Z, Mauricius Tarvisii ecc.)

    come state ? il nuovo terremoto ha purtroppo fatto danni da voi ?
    ciao a tutti !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *