11 settembre, molto spettacolo e un po’ di sangue a Londra

L’11 settembre a Londra è stato piuttosto movimentato, con alcune piccole ma spettacolari manifestazioni e un doppio accoltellamento.

Da tempo, come vedete dai tag, seguiamo il movimento britannico denominato English Defence League (EDL). Schedato frettolosamente dai media come di “estrema destra”, l’EDL è sorto sostanzialmente al di fuori del vecchio, litigioso e incompetente giro del razzismo inglese.

In poco tempo, un vertice piuttosto misterioso è riuscito a mobilitare un numero senza precedenti di tifosi attorno al tema unico dell’islamofobia. Con un’organizzazione efficiente e ben finanziata, grazie – a quanto pare – ai mezzi offerti da Alan Lake, un imprenditore di successo che dirige il sito web Four Freedoms, intitolato alle “quattro libertà” proclamate da Franklin Delano Roosevelt durante la Seconda guerra mondiale.  Four Freedoms cerca di coordinare tutte le forme di ostilità verso l’Islam: gli ultralaicisti “umanisti“, gli animalisti preoccupati per la macellazione islamica, i filoisraeliani, i nazionalisti francesi

La funzione dell’EDL, come ha chiarito lo stesso Alan Lake in un’intervista a The Guardian,  si può capire solo in questo più ampio contesto:

“Abbiamo colto il bambino all’inizio di una gestazione. Abbiamo un problema con i numeri. Abbiamo un esercito di blogger, ma non è quello il modo per fare le cose.

I tifosi del calcio sono una fonte potenziale di sostegno. Sono una plebe (hoi polloi] che alza le chiappe e viaggia in una città, e sono disponibili prima e dopo le partite”.

Sono mesi che l’EDL trascina dei poveri disgraziati ubriachi e rapati a zero in marce rumorose attraverso quartieri inglesi abitati in gran parte da musulmani. Un’attività che serve solo a suscitare reazioni, e smuovere gli stessi musulmani a fare cose brutte davanti alle telecamere: insomma, inscenare lo spettacolo dello scontro di civiltà.

Il sistema politico inglese, che partecipa alacremente a tutte le guerre possibili in giro per il mondo, non desidera però avere problemi in casa. Così i media perbene (non quelli scandalistici e popolari), il governo e la magistratura fanno a gara a cercare di soffocare l’EDL, a volte con misure  discutibili.

Il rozzo leader ufficiale del movimento, Stephen Yaxley Lennon, detto “Tommy Robinson“, è stato così trasformato in un martire, grazie al divieto comminatogli da un tribunale di frequentare le attività dell’EDL, cosa che lui ha pubblicamente violato, presentandosi a un comizio travestito da rabbino. E’ finito così in carcere, dove sta attuando uno sciopero della fame di cui i media evitano di dare notizia.

D’altronde, la forza e la debolezza del movimento stanno nella sua natura esclusivamente proletaria, in un senso tutto inglese. Che permette agli avversari di cogliere i militanti in fallo, per innumerevoli piccoli reati apolitici o per il linguaggio sfrenato che usano sui media sociali. Così allo scontro etnico, si sovrappone anche un sordo conflitto di classe con gli intellettuali che cercano di contrastare ogni loro manifestazione.

L’11 settembre, il movimento dei Muslims Against Crusades (MAC), un gruppo di qualche decina di barbuti e intonacati giovanotti delle periferie, ha pensato bene di manifestare davanti all’ambasciata degli Stati Uniti a Londra, al grido di “You lost the War!“, “avete perso la guerra!”

Siamo in Inghilterra, e quindi, avendo chiesto le dovute autorizzazioni, hanno potuto esibirsi davanti alle telecamere con tanto di rogo rituale di una bandiera statunitense, davanti a una scioccata platea di cittadini americani venuti a portare fiori.

L’EDL ha organizzato una contromanifestazione, infilandosi illegalmente dentro lo spazio concesso ai MAC; e così sono riusciti a inscenare il telegenico spettacolo di un gruppo di giovani bianchi con bandiere statunitensi che venivano trascinati via dalla stessa polizia che permetteva ai barbuti di festeggiare a modo loro l’11 settembre. Prova provata e pixellata che viviamo già sotto la shariah, insomma.

Poi tutti via al pub. Non uno qualunque – il Wetherspoon, che sorge dove un tempo c’era l’ingegnoso Tyburn Triple Tree, un patibolo a 24 posti, per festose impiccagioni di massa.

Qui le versioni inevitabilmente divergono: i militanti dell’EDL avrebbero attaccato un gruppo di musulmani (non riusciamo a capire se dei MAC), oppure un gruppo di musulmani avrebbe attaccato i militanti dell’EDL.

Fatto sta che due militanti dell’EDL, Mickey Baylisse e Tony Hyam, sono stati accoltellati. C’è chi dice che uno dei feriti sia grave, c’è chi mette in dubbio tutto l’episodio, che però sembra confermato dalla polizia.

Insomma, lo spettacolo è riuscito in pieno.

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56 risposte a 11 settembre, molto spettacolo e un po’ di sangue a Londra

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  3. Francesco scrive:

    a quando qualche post su questi del MAC?

    che già dal nome sembrano dei cervelloni … per non parlare della curiosa idea di vincere la guerra che devono avere

    dovrebbe essere divertente

    ciao

    • Francesco scrive:

      naturalmente, se tu scovassi dei “Muslims For Crusades” sarebbe anche meglio … lo metto insieme ai Jews for Nazism e agli Agnelli amici della Pasqua, va bene?

      • Ritvan scrive:

        Caro Francesco, non mi risulta che i padroni della FIAT disdegnassero la Pasqua:-)

        • Francesco scrive:

          colpito

        • Ritvan scrive:

          Caro Francesco, tu accogli sorridendo le correzioni ortografiche del dolce idioma dantesco provenienti da un biekissimo “ospite” sceso dal gommone:-). Diversamente da certi kompagni. Per questo – sempre a differenza loro – tu non sarai mai razzista/xenofobo. Ed è per questo che ti voglio bene. E penso che se tutti gli italiani fossero come te l’Italia sarebbe un paradiso terrestre…scusa la sviolinata:-)

      • Francesco scrive:

        per la precisione, Agnelli era maiuscolo in quanto elevato a categoria metafisica, o a idea platonica

        mi faccio un punto d’onore di non prendermela quando sono in torto, a prescindere da chi sia che me lo fa notare (e spesso dalle sue intenzioni) – il che non ti comprende, caro Ritvan

        in effetti il razzismo italiano, tanto pesante quanto refrattario all’idea di doversi giustificare, è più pesante di quanto credessi qualche tempo fa

        il che mi lascia sconvolto e inerme

        • Ritvan scrive:

          —-…a prescindere da chi sia che me lo fa notare (e spesso dalle sue intenzioni – il che non ti comprende, caro Ritvan…Francesco—
          A proposito di intenzioni, adesso ti svelo la mia, carissimo, ma mi raccomando, che rimanga fra noi:-). A dispetto di quello che cianciano certi razzistoidi camuffati da kompagni o certi “padroni di casa”, io non correggo gli strafalcioni grammaticali per pavoneggiarmi e far vedere quanto sono bravo in italiano, poiché i miei scritti – senza falsa modestia – credo bastino e avanzino in questo senso. No, è una specie di test di “razzismo culturale” che serve a smascherare l’ipocrisia di certi kompagni o “padroni di casa”. Test che tu hai superato brillantemente.

          —in effetti il razzismo italiano, tanto pesante quanto refrattario all’idea di doversi giustificare, è più pesante di quanto credessi qualche tempo fa il che mi lascia sconvolto e inerme—
          Beh, come vedi, anche a frequentare blog come questo si impara, senza diventare per forza antiamerikani senza “se” e senza “ma”:-).
          Ciao

        • astabada scrive:

          Se mi stai accusando di essere razzista e/o “padrone di casa” sei proprio scemo.

          Ti sei fatto un’idea sbagliata (a forza di partire per la tangente, scambi il cerchio per la retta).
          Ti faccio notare che la casa te l’ho lasciata e la categoria razza la applico solo ai cani; l’unica generalizzazione che uso e` che – generalmente – rispondi ai miei commenti citando e interpretando a casaccio.
          Se rispondo al tuo lancio di pietra, nascondi la mano (“non ho mai scritto che tu sostenessi Lukashenko”, ma ci sono altri esempi). Commenti a sproposito su virgolette e accenti. Ti riferisci a me come “kompagno” perche’ ho scritto qualcosa sul patto di Varsavia.
          Ora la mia domanda e`: non hai niente di meglio da fare durante il giorno che rispondere ai miei commenti? Perche’ non vai a giocare con le bambole, a rubare macchine, a scambiare commenti con i tuoi amichetti?

          L’atmosfera che crei nei miei confronti non e` piacevole, percio` sei pregato di ignorarmi, come io ignoro te. Vuoi scrivere stronzate sul coltello sporco di maiale? Liberissimo: mica ti ho risposto.

          Cerca di fare lo stesso, perche’ con questa del razzismo ti sei superato.

        • Ritvan scrive:

          Kompagno astabada, perché, invece, non vai tu a farti fottere? Si vede che ne hai gran bisogno….

        • astabada scrive:

          Se non si era capito avevo gia` perso la pazienza. Facciamo cosi`:
          1) mi accusi di razzismo senza sapere nulla di me, ma divertendoti a torturare una tastiera per sfogare le tue frustrazioni (professionali e/o culturali e/o sessuali) su una persona che non conosci, cui magari fai anche del male, vuoi perche’ desti ricordi spiacevoli, vuoi per la rabbia di essere accusati ingiustamente di qualcosa di orribile;
          2) mi inviti ad andare a farmi fottere ed a praticare comportamenti non igienici, laddove io mi limito a rispondere per le rime alla tua ironia (bava, ecc.)
          3) non vuoi lasciarmi in pace, nonostante io te lo abbia chiesto per favore

          Non so se ti diverti, ma io non mi diverto affatto. Anzi sono piuttosto nervoso (magari sarai contento di questo, buon pro ti faccia).
          Da adesso hai finito di giocare.

          Saluto tanto mirkhond e PinoMamet, i miei “commentatori” preferiti, sempre fonte di notizie tanto interessanti.
          Un saluto anche a Miguel.

        • Ritvan scrive:

          —Se non si era capito avevo gia` perso la pazienza. astabada—
          Uh, che paura…sto tremando tutto:-)

          —Facciamo cosi`:
          1) mi accusi di razzismo senza sapere nulla di me,—
          Mi basta la merda razzista che riversi qui nei miei confronti. E poi vero che sono veterinario, ma dei vermi e dei ratti di chiavica mica mi occupo io, eh!

          —ma divertendoti a torturare una tastiera per sfogare le tue frustrazioni (professionali e/o culturali e/o sessuali)—-
          Minchia, ha parlato quello che qui sopra predica la profonda conoscenza dell’altro prima di parlare…ma sai che c’hai una bella faccia come il culo, kompagno?

          —su una persona che non conosci, cui magari fai anche del male,—
          Mai io VOGLIO FARTI DEL MALE, Grandissima Testa Di Cazzo che mi dà (con l’accento) del cane!

          —-vuoi perche’ desti ricordi spiacevoli, vuoi per la rabbia di essere accusati ingiustamente di qualcosa di orribile;—
          Oh, che campione di “chiagne e fotti”…sei per caso napoletano, compagno?

          —-2) mi inviti ad andare a farmi fottere ed a praticare comportamenti non igienici, laddove io mi limito a rispondere per le rime alla tua ironia (bava, ecc.)—
          Falso come al solito. Farsi fottere e ciucciarsi il dito dopo averlo infilato in quel posto non sono reati, rubare macchine, invece, sì. Ti rinfresco la memoria: “Perche’ non vai a giocare con le bambole, a rubare macchine, a scambiare commenti con i tuoi amichetti?”

          —3) non vuoi lasciarmi in pace, nonostante io te lo abbia chiesto per favore.—
          Gia. Si vede sopra, alla voce “bambole, macchine&amichetti”…ma la faccia ce l’hai proprio da culo stratosferico, eh!

          —Non so se ti diverti, ma io non mi diverto affatto.—
          No, neanch’io mi diverto, ma sai nella vita non ci sono solo i divertimenti, alcune cose bisogna farle per dovere…come mandare te a farsi fottere, p.es.

          —-Anzi sono piuttosto nervoso (magari sarai contento di questo, buon pro ti faccia).—
          E non mi diventare nervoso che il tuo padrone si spaventa e ti porta dal veterinario a farti fare l’eutanasia, eh!

          —Da adesso hai finito di giocare. Saluto tanto mirkhond e PinoMamet, i miei “commentatori” preferiti, sempre fonte di notizie tanto interessanti. Un saluto anche a Miguel.—
          Se interpreto bene, stai dicendo che te ne vai aff… definitivamente? Sarebbe troppo bello, ma non ci credo mica.

        • M. scrive:

          Ritvan,

          — No, è una specie di test di “razzismo culturale” che serve a smascherare l’ipocrisia di certi kompagni o “padroni di casa”. Test che tu hai superato brillantemente. —

          Non solo venite a rubarci il lavoro, a vendere droga ai nostri figli e a stuprare le nostre donne! Avete pure l’arroganza di farci i test sulla NOSTRA lingua!

          😀

          Z.

        • Ritvan scrive:

          x Z.
          :-):-):-)

          P.S. Ma sei Z. o M.??

    • PinoMamet scrive:

      Mmm un lettore razzista (o provocatore?) ha fatto la domanda, e la redazione del sito ha risposto affermando in pratica “non siamo razzisti, lo sono invece i nostri avversari”

      aldilà dello schifo per l’affermazione razzista, non ci vedo niente di scandaloso da parte della redazione del sito;
      Informazione Corretta mi stupisce invece perché non ha delle semplici idee filo-israeliane, ma “corregge” addirittura qualunque critica alla destra israeliana proprio, come un delitto di lesa maestà, manco fosse l’ufficio stampa di Netanyahu.
      Insomma, credo che lo considererei un sito “schierato” anche se fossi israeliano, per dire.

      Mi pare che sia un sito decisamente neocon, cosa che trovo volendo più preoccupante del razzismo (per quanto ripugnante) di qualche lettore.

      • Federico scrive:

        Il fatto è che non credo che tutti gli imam siano così antisemiti.
        Questo al di la delle prese di posizione del sito.

        • PinoMamet scrive:

          Ah beh non lo credo manco io!!

        • Ritvan scrive:

          Beh, essendo fatto notorio che il Profeta Maometto ebbe una moglie ebrea (rimasta tale anche come religione, il Profeta non la obbligò a convertirsi all’islam), l’imam che osasse affermare che gli ebrei sono scimmie o maiali (maiali, non scarafaggi, gli scarafaggi sono troppo piccoli, cribbio:-) ) darebbe ipso facto dello “zoofilo” (e non nel senso di “amico degli animali”, eh:-)) al Profeta.

          P.S. Si racconta che la suddetta signora (mi pare si chiamasse Safyia) si lamentò col marito per il fatto che le altre mogli- tutte musulmane – la sfottevano per il suo essere ebrea. E pare che il Profeta – che la amava molto – le abbia risposto:”Dì loro che non c’è nulla da sfottere per il tuo essere ebrea: gli ebrei, come i musulmani, credono nello stesso Dio d’Abramo e in più, quando i tuoi antenati risiedevano in ricchi palazzi e adoravano Allah in ricchi templi (allusione al Re Salomone?) i loro (delle altre mogli) probabilmente dormivano in una tenda insieme alle capre”.

    • Moi scrive:

      @ Federico

      ——–

      A me il tuo link ha fatto riflettere su una roba:

      Fino al 10 Settembre 2001 si poteva abbastanza tranquillamente rispondere con un semplice:

      “Uffa che due maroni ‘sta sanguinaria e infinita Faida tra Inculacammelli solo per stabilire se si deve dire “Allah o Jahvé” … Massì dài, tanto non mangiare il maiale non lo mangia nessun dei due, sprepuziarsi l’ uccello se lo sprepuziano entrambi. E quell’ altra roba di lapidare le donne perché preferiscono incularsi le capre e i cammelli ? Mah, in teoria è roba del passato, ma vedrai che lo fanno ancora entrambi ! … Che differenza vuoi mai che ci sia ?

      Ah, si ammazzassero tutti fra di loro da ambo le parti così che da quelle bande ci facciamo un bel ClubMed da riempire di discoteche e di figa … altrocché !”

      Poi, dopo il giorno choc del 11 Settembre 2001, dal 12 Settembre 2001 in poi, gli Israeliani sono diventati improvvisamente “come Noi”, sono entrati nel “Grande Noi” , hanno iniziato a “combattere anche per Noi”… almeno per non pochi media mainstream, anche se non tutti.

  4. Buleghin il vecio scrive:

    L’EDL fà parte della campagna “Hasbara”, ovvero della propaganda sionista, un bel movimentino di destra islamofobo ma guarda caso sionista ….ma và!

    Tutti o quasi tutti i movimenti islamofobi europei hanno la manina di giuda che li controlla salvo forse quei cretini della lega.

    Ma dove sono finiti i bei vecchi neo-nazi antisemiti di una volta accidenti ! Haider in Austria è stato ammazzato ed il suo sostituto si è improvvisamente scoperto sionista!

    Poi perchè mai parlare male degli islamici è permesso e mentre parlar male degli ebrei non si può? Hanno gli stessi costumi per la macellazione degli animali e si tagliano il pisello entrambi.

    Io personalmente non parlo male ne di ebrei ne di islamici come persone singole, ma parlo malissimo del sionismo perché è colonialista, assassino, terrorista e razzista ed ha pervasivamente infestato gli apparati di potere e di comunicazione.

    I sionisti sporcaccioni vogliono far litigare i paesi europei con l’Islam, peccato che tutta la costa sud del mediterraneo sia popolata da islamici salvo lo statarello assassino, con i vicini normalmente si cerca di avere buone relazioni, cosa che i Turchi hanno capito benissimo!

  5. Mondo cane scrive:

    Mah, a me pare decisamente strano che a un gruppo di barbuti, vestiti da integralisti, sia stato concesso, in un giorno così particolare, di andare a manifestare davanti all’ambasciata usa, a fare gne gne gne e bruciare le bandiere. E, guardacaso, si sono “infiltrati illegalmente”, con sprezzo del pericolo, buttandosi nella mischia per difendere i “nostri valori occidentalsionisti” i “nostri bravi ragazzi”, non solo, sono stati anche perseguiti dalla cattivissima sbirraglia per difendere gli islamici! Cosa può aver provato l’inglese medio nel vedere tutto questo? Vedendo un potere corrotto e debosciato, che non fà nulla per ipedire che il paese sia invaso da questi integralisti islamofascisti. I vecchi partiti non sono più in grado di proteggire la “vera” identità, dell’occidente tollerante e libertario! Correre ai ripari, promettendosi, alla prossima tornata elettorale, di votare EDL!? Ha tutte le caratteristiche di una maligna psyop.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Buleghin

    “Tutti o quasi tutti i movimenti islamofobi europei hanno la manina di giuda che li controlla salvo forse quei cretini della lega.”

    Cerco di arrivare ai concetti, senza preoccuparmi troppo del linguaggio.

    Non direi che questi movimenti siano controllati da nessuno: hanno una propria storia, spesso anche di molti decenni. Negli ultimi anni, hanno preso contatti direttamente con certi ambienti israeliani, cercando un patto su questo tema:

    – voi ci togliete l’etichetta di “nazisti magnaebrei”, che è un enorme macigno al collo

    – noi sosteniamo sempre e ovunque lo Stato d’Israele, quando ci capita di parlarne

    Questa è un po’ la tattica, ad esempio, di Borghezio.

    Esistono due importanti eccezioni – Geert Wilders e l’EDL, che non hanno storia.

    Ma mentre di Geert Wilders si sanno le cose fondamentali, l’EDL è veramente apparsa dal nulla. Il suo rumoroso sostegno a Israele è probabilmente controproducente per gli interessi israeliani; ma quegli ambienti israeliani cui facevo riferimento, hanno certamente tutto da guadagnare nel coinvolgere gli europei in un clima di “scontro di civiltà”: “Parigi-Gerusalemme stessa lotta”, insomma.

    E quindi potremmo parlare di un investimento a lungo termine.

    Quando parlo di “certi ambienti israeliani”, intendo proprio quello che dico: le comunità ebraiche dei paesi in cui operano i vari movimenti di cui stiamo parlando, sono in genere molto ostili – non solo per motivi storici, anche per motivi di ceto sociale e di formazione culturale – a quei movimenti. L’Italia è proprio l’eccezione, per la forte presenza di ebrei “orientali” che simpatizzano per la destra (ma difficilmente per la Lega).

    Ma quando si tratta di Israele, le comunità ebraiche organizzate si frenano.

  7. Miguel Martinez scrive:

    Per Mondo Cane

    “I vecchi partiti non sono più in grado di proteggire la “vera” identità, dell’occidente tollerante e libertario! Correre ai ripari, promettendosi, alla prossima tornata elettorale, di votare EDL!? “

    Però:

    1) in Inghilterra vige un sistema ferocemente uninominale, per cui i partiti minori hanno pochissime speranze

    2) l’EDL non è per niente un partito, è solo un organizzatore di marce

    3) l’EDL ha pessimi rapporti con quei partiti di estrema destra, tipo BNP, che effettivamente si presentano alle elezioni

    4) il pericolo che l’EDL potesse togliere voti agli altri partiti dovrebbe suscitare reazioni furibonde e non tolleranza da parte degli stessi partiti

    Insomma, non è facile capire come stiano le cose.

    • Mondo cane scrive:

      A parte lo strafalcione che ho fatto, e di quelli che continuo a fare, il mio era solo un modo “giocoso” e canzonatorio da fantapolitica. Facevo riferimento al filmato che hai messo tempo fà , e del quale ho colto delle similitudini o, molto probabilmente, solo immaginate da me. Certo non mi aspetto che domani EDL si presenterà alle elezioni, ma mi preoccupa questa politica dei piccoli passi che è riuscita a far tollerare che dei nazisionisti potessero scendere in piazza. In quanto alla ferocia uninominale anglosassone, anche sè è Cameron l’attuale frontman della politica inglese, al momento, non c’è forse il governo in condominio?

  8. Moi scrive:

    Mi sa che ‘sti “Ediellini” sono dei gran sfigati che le provocazioni non le sanno fare … dovrebbero prendere lezioni dai Leghisti.

  9. Ugo scrive:

    Vorrei provare a fornire una interpretazione “alternativa” a quella (spesso fuori luogo) basata sul razzismo che viene invocata per spiegare le sempre più frequenti alzate di scudi. Mi riferisco alla questione strettamente numerica che riguarda i movimenti migratori, che ormai si configurano come una invasione più o meno pacifica ma comunque in grado di stravolgere l’ambiente vitale degli abitanti originari di un certo luogo. In questo l’antagonismo religioso ha un ruolo che ritengo marginale. E’ piuttosto la semplice immissione di masse di forestieri a provocare una comprensibilissima e a mio modo di vedere pure legittima reazione che può apparire razzista senza esserlo. Prova ne sia che la reazione è avversa non agli islamici in quanto islamici, ma agli islamici in quanto massa prevaricante, al pari delle non meno numerose folle provenienti dall’Est (che islamiche non sono se non in misura marginale) e dall’Oriente (neppure quelle sono islamiche), ma anche quelle provenienti da altre zone accomunate nel costituire una marea umana trabordante e quindi soffocante.

    Il ricorso al concetto di “razzismo” è poco opportuno anche perché non esiste differenza di razza tra, a titolo di esempio, Italiani e Tunisini, così come non esiste differenza di razza tra Italiani e Albanesi. E non vedo una maggiore “ostilità” laddove la differenza di razza invece esiste, come nel caso dei Senegalesi o dei Nigeriani, accomunati (da molti di coloro che vorrebbero non essere travolti dalla moltitudine migratoria) ai Marocchini, ai Rumeni, ai Polacchi, agli Ucraini, ai Colombiani e così via…

    Se i numeri in gioco fossero più contenuti, non si verificherebbe alcuna forma di intolleranza, almeno in Italia, come dimostra il fatto incontestabile che negli anni precedenti gli spostamenti numericamente insostenibili cominciati sul finire degli anni ’90 i pochi migranti sono stati molto bene accolti sul nostro territorio.

    Una domanda che mi sento di lanciare non per avere risposta, ma perché volteggi leggiadra nell’aere è questa: appurato che è noto e stranoto che ogni movimento di massa provoca attriti e scontri (come è accaduto negli anni ’50 e ’60 anche nei confronti dei meridionali trasferiti in massa al Nord, e come ben sanno gli Italiani che a suo tempo si sono recati in massa negli Stati Uniti, in Australia, in Argentina…), come mai le dirigenze tanto di destra quanto di sinistra continuano a pianificare ulteriori transumanze spacciandole per quel che non sono, ovvero spontanee, inevitabili, necessarie? Non sarà proprio con lo scopo di praticare quel che da tempo immemore viene riassunto nel motto divide et impera?

    Un salutone

    • Ritvan scrive:

      —-Vorrei provare a fornire una interpretazione “alternativa” a quella (spesso fuori luogo) basata sul razzismo che viene invocata per spiegare le sempre più frequenti alzate di scudi. Ugo—-
      Ricordo che anche un gentiluomo dell’Alabama nel secolo scorso provò a fornire una “interpretazione alternativa” all’accusa di razzismo, dicendo “Ma non sono mica io ad essere razzista, sono loro ad essere negri!”:-)

      —Mi riferisco alla questione strettamente numerica che riguarda i movimenti migratori, che ormai si configurano come una invasione più o meno pacifica ma comunque in grado di stravolgere l’ambiente vitale degli abitanti originari di un certo luogo.—
      Potresti darci qualche esempio di tale biekissimo:-) “stravolgimento dell’ambiente vitale” (e scusa se la frase mi ricorda un pochino un certo “spazio vitale” invocato da “qualcuno”:-) negli anni ’30 del secolo scorso), please?

      —-In questo l’antagonismo religioso ha un ruolo che ritengo marginale. E’ piuttosto la semplice immissione di masse di forestieri a provocare una comprensibilissima e a mio modo di vedere pure legittima reazione che può apparire razzista senza esserlo.—
      Potrebbe anche darsi che ai razzisti italici che si credono in deficit di spazio…pardon volevo dire di “ambiente vitale”:-) stiano ugualmente sulle bal i cristianissimi romeni così come i musulmani…non sono mai entrato nella testa di un razzista per averne la certezza…però, nell’ambito di quella che tu graziosamente:-) definisci “legittima reazione”, ovvero rendere la vita difficile ai “foresti” (così magari se ne vanno fora dalle bal) sparare sul Cristo dei romeni no se puede, mentre sparare su Maometto, invece, si. E anche andare col maiale al guinzaglio sul terreno destinato a moschea pure. Sì, la tua teoria la trovo plausibile, tanto più che il Vaticano, il quale dovrebbe essere il “defensor fidei” del Belpaese, tende, invece, la mano dell’amicizia ai musulmani.

      —Prova ne sia che la reazione è avversa non agli islamici in quanto islamici, ma agli islamici in quanto massa prevaricante, al pari delle non meno numerose folle provenienti dall’Est (che islamiche non sono se non in misura marginale) e dall’Oriente (neppure quelle sono islamiche), ma anche quelle provenienti da altre zone accomunate nel costituire una marea umana trabordante e quindi soffocante.—
      “Soffocante”??? Minchia, non sapevo che i biekissimi extracom si diffondessero nell’aria come le polveri sottili e andassero a ostruire i gentilissimi bronchioli dei cari “padroni di casa”!:-)

      —Il ricorso al concetto di “razzismo” è poco opportuno anche perché non esiste differenza di razza tra, a titolo di esempio, Italiani e Tunisini, così come non esiste differenza di razza tra Italiani e Albanesi. E non vedo una maggiore “ostilità” laddove la differenza di razza invece esiste, come nel caso dei Senegalesi o dei Nigeriani, accomunati (da molti di coloro che vorrebbero non essere travolti dalla moltitudine migratoria) ai Marocchini, ai Rumeni, ai Polacchi, agli Ucraini, ai Colombiani e così via…—
      Siempre:-) nel mio ruolo di Prof. d’italiano sbarcato dal gommone a beneficio dei graziosissimi “padroni di casa”, ti faccio poco umilmente:-) presente quello che i preg.mi dizionari del dolce idioma dantesco scrivono sotto la voce “razzismo”…uno a caso, il Gabrielli online della Hoepli:
      “razzismo
      [raz-zì-ʃmo]
      s.m.
      Dottrina che sostiene la superiorità di una razza sulle altre e che propugna la necessità di mantenerla pura, evitando perciò ogni contaminazione con altre razze, ritenute inferiori, mediante severe discriminazioni razziali e talvolta anche con la persecuzione
      ‖ estens. Atteggiamento discriminatorio verso chi è di razza, o anche di tradizioni, cultura, lingua diverse dalle proprie.”
      Ecco, caro Ugo, prova a pensare il termine “razzismo” in senso estensivo – come segnalato dal sullodato dizionario – e lo troverai moooolto “opportuno”.

      —Se i numeri in gioco fossero più contenuti, non si verificherebbe alcuna forma di intolleranza, almeno in Italia, come dimostra il fatto incontestabile che negli anni precedenti gli spostamenti numericamente insostenibili cominciati sul finire degli anni ’90 i pochi migranti sono stati molto bene accolti sul nostro territorio.—
      Eh, già, “bene accolti”, come no….ricordo bene un episodio accaduto ben prima del tuo fatidico “finire degli anni ’90”, ovvero all’INIZIO degli anni ’90…hai presente lo stadio di Bari riempito di disgraziati albanesi a cui gettavano le pagnotte dall’elicottero come agli animali allo zoo? E che poi i governanti italici in perfetto stile dulcamara:-) prima hanno promesso loro che sarebbero rimasti e poi, caricati sui pullman imbarcati su traghetti sono stati tutti rimpatriati? Ecco, appunto, non c’era ancora alcun “soffocamento”.

      —–Una domanda che mi sento di lanciare non per avere risposta, ma perché volteggi leggiadra nell’aere è questa: appurato che è noto e stranoto che ogni movimento di massa provoca attriti e scontri (come è accaduto negli anni ’50 e ’60 anche nei confronti dei meridionali trasferiti in massa al Nord, e come ben sanno gli Italiani che a suo tempo si sono recati in massa negli Stati Uniti, in Australia, in Argentina…), come mai le dirigenze tanto di destra quanto di sinistra continuano a pianificare ulteriori transumanze spacciandole per quel che non sono, ovvero spontanee, inevitabili, necessarie? Non sarà proprio con lo scopo di praticare quel che da tempo immemore viene riassunto nel motto divide et impera?—
      Beh, alla tua leggiadra domanda graziosamente volteggiante nell’aria:-) provo a rispondere con un’altra domanda: qual è l’indice di crescita demografica della popolazione INDIGENA italica? Ecco, riflettici sopra e magari così sostituisci il tuo caro “divide” con (non lo so come si dice in latinorum) un bel “assicura un tasso di crescita accettabile per una società che non voglia estinguersi o non voglia mandare i vecchietti di 90 anni a lavorare nelle fabbriche”.

      • Ugo scrive:

        Scusa il ritardo nella risposta, ma non mi sono collegato in modo continuativo. Siccome (come mi aspettavo visto l’argomento e la sede) ho ricevuto commenti critici, cercherò di replicare in modo argomentato ai punti che considero meritevoli di replica ignorando quelli che considero irrilevanti o inutilmente provocatori. Sarò un po’ “lungo”, quindi porta pazienza.

        Ritvan: «Potresti darci qualche esempio di tale biekissimo:-) “stravolgimento dell’ambiente vitale”»

        Gli esempi sono innumerevoli, alcuni oggettivamente e materialmente significativi, altri significativi solo a livello soggettivo/culturale. Non è possibile elencarli in questo spazio. Tra quelli oggettivi e particolarmente gravi ricordo che l’Italia dispone di un territorio molto limitato in relazione alla popolazione che lo abita, e che un territorio sovraccarico è un territorio devastato. Aumentare il carico, significa aumentare la devastazione. Considerando che una percentuale parecchio maggioritaria degli arrivi si concentra in poche aree del Nord già più sovrappopolate di altre zone d’Italia, è evidente che l’aggiunta di una mezza milionata di persone all’anno è un dramma enorme, anzi una tragedia.

        Ritvan [citando il vocabolario]: «estens. Atteggiamento discriminatorio verso chi è di razza, o anche di tradizioni, cultura, lingua diverse dalle proprie.»

        Sì, distorcere il significato del linguaggio è uno dei mezzi preferiti dalla propaganda. Il termine “razzismo” aveva in origine un significato che non comprendeva questa interpretazione «estens.», aggiunta ad arte in tempi recenti. Siccome non mi considero particolarmente sensibile alla propaganda, non prendo in considerazione le “gentili proposte” di revisione strumentale della lingua.

        Ritvan [a proposito degli sbarchi di massa dall’Albania dei primi anni ’90]: «Ecco, appunto, non c’era ancora alcun “soffocamento”.»

        Sbagli, come è legittimo che tu faccia visto il livello penoso dell’informazione nostrana. Un esempio per tutti: la città di Casale Monferrato (circa 35000 abitanti) fu forzata ad “ospitare” oltre 2000 Albanesi in un sol botto. Un’iniezione del del 5,7% (per cominciare) è socialmente molto incisiva sull’equilibrio di una città, e anche dal punto di vista strettamente ambientale ha un peso non da poco. Inoltre, ti invito a considerare nuovamente il fatto che l’iniezione ha riguardato un territorio già abbondantemente oltre i limiti del sovrappopolamento.

        Ritvan: «qual è l’indice di crescita demografica della popolazione INDIGENA italica?»

        Per me è difficile stimare il reale andamento demografico che avrebbe la popolazione indigena italiana, perché non sono facilmente disponibili dati disaggregati sull’incidenza della natalità provocata dai locali e della natalità provocata dai gruppi che si sono via via aggiunti ai locali. Considerando l’andamento demografico dei residenti (tra i quali sono parecchi i forestieri di più o meno recente arrivo), la popolazione in Italia sarebbe pressoché stabile o soggetta ad una lieve crescita, laddove (vista la sovrappopolazione locale) sarebbe invece auspicabile un significativo calo. Le cose cambiano radicalmente se si prende in considerazione l’effetto sull’equilibrio demografico degli arrivi dall’estero, perché in quel caso la popolazione in Italia (senza considerare i clandestini) cresce al ritmo di circa mezzo milione di nuove persone ogni anno. Il che, ripeto, è una tragedia.

        Ritvan: «un tasso di crescita accettabile per una società che non voglia estinguersi o non voglia mandare i vecchietti di 90 anni a lavorare nelle fabbriche»

        Lasciamo stare – confutare questa asserzione richiede più spazio di quello che mi sento di “usurpare” a questo blog.

        P.S. Ritvan, sui temi che abbiamo appena sfiorato è in corso un bombardamento ideologico molto incisivo che in effetti rende difficile percepire oggettivamente la natura dei fenomeni. Occorre un grande sforzo per riuscire a vedere le cose in modo asettico, e il rischio di essere male interpretati è altissimo. Chi “mischia nel torbido” nel campo della comunicazione di massa sa quel che fa, e lo fa bene (dal punto di vista dei suoi scopi, ovviamente).

        • Ritvan scrive:

          —Scusa il ritardo nella risposta, ma non mi sono collegato in modo continuativo. Ugo—
          Non c’è bisogno di scusarti, i commenti mica c’hanno data di scadenza:-).

          —Siccome (come mi aspettavo visto l’argomento e la sede) ho ricevuto commenti critici, cercherò di replicare in modo argomentato ai punti che considero meritevoli di replica—
          Naturalmente a Tuo Inappellabile Giudizio, eh!

          —ignorando quelli che considero irrilevanti o inutilmente provocatori.—
          Ma com’è umaaaano lei!:-) (diceva un tuo omonimo:-) )

          —Sarò un po’ “lungo”, quindi porta pazienza.—
          La pazienza è la virtù dei forti! A noi!:-)

          —-Ritvan: «Potresti darci qualche esempio di tale biekissimo:-) “stravolgimento dell’ambiente vitale”»
          Gli esempi sono innumerevoli, alcuni oggettivamente e materialmente significativi, altri significativi solo a livello soggettivo/culturale. Non è possibile elencarli in questo spazio.—
          La scusa è bella:-), visto che qui di spazio telematico ce ne sarebbe a iosa.

          —Tra quelli oggettivi e particolarmente gravi ricordo che l’Italia dispone di un territorio molto limitato in relazione alla popolazione che lo abita,—
          Ah sì? Vediamo un po’…secondo la Sacra:-) Wiki:
          http://it.wikipedia.org/wiki/Italia
          ITALIA
          Superficie: 301.336 km²
          Popolazione (2011): 60.702.570 ab.
          Densità: 201 ab./km²

          Porca miseria, 200 abitanti/km² sarebbe tutto ‘sto sfacelo? E cosa dovrebbero dire, allora questi qui?:
          (http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_stati_per_densit%C3%A0_di_popolazione )
          Principato di Monaco – 16.689 abitanti/km²
          Singapore – 6.485 abitanti/km²
          Malta – 1.267 abitanti/km²
          Taiwan – 640 abitanti/km²
          Corea del Sud – 496 abitanti/km²
          Paesi Bassi – 397 abitanti/km²
          Libano – 373 abitanti/km²
          Belgio – 340 abitanti/km²
          Giappone – 337 abitanti/km²
          India – 333 abitanti/km²
          Israele – 306 abitanti/km²
          Regno Unito – 248 abitanti/km²
          Germania – 231 abitanti/km²

          Dici che i popoli dei suddetti Paesi dovrebbero mettere in atto un bel suicidio collettivo?:-) O ti basta solo quello…degli israeliani?:-):-) (dai, su, questo consideralo “irrilevante o inutilmente provocatorio”:-) )

          —e che un territorio sovraccarico è un territorio devastato. Aumentare il carico, significa aumentare la devastazione. —
          Mi sembra di sentire…Pecoraro Scanio:-) (derubrica pure questa alla voce “irrilevante o inutilmente provocatorio”:-) )

          —Considerando che una percentuale parecchio maggioritaria degli arrivi si concentra in poche aree del Nord già più sovrappopolate di altre zone d’Italia, è evidente che l’aggiunta di una mezza milionata di persone all’anno è un dramma enorme, anzi una tragedia.—
          Sì, il trend è più o meno questo negli ultimi anni, circa 4-500 000 nuovi immigrati all’anno. ( http://www.cestim.it/index01dati.htm#datirelativial2009 ). Che su una popolazione di circa 60 milioni ci danno uno stratosferico:-) tasso di crescita della popolazione del…….0,8% all’anno!!!!!:-). Minchia, che spaventosa invasione!:-). E poi osano anche snobbare il Sud italia, ‘sti fetenti leghisti extracom!:-)

          —Ritvan [citando il vocabolario]: «estens. Atteggiamento discriminatorio verso chi è di razza, o anche di tradizioni, cultura, lingua diverse dalle proprie.»
          Sì, distorcere il significato del linguaggio è uno dei mezzi preferiti dalla propaganda. Il termine “razzismo” aveva in origine un significato che non comprendeva questa interpretazione «estens.», aggiunta ad arte in tempi recenti. Siccome non mi considero particolarmente sensibile alla propaganda, non prendo in considerazione le “gentili proposte” di revisione strumentale della lingua.—
          Ah, i vocabolari d’italiano sarebbero dei biekissimi “strumenti di propaganda”? Immagino demo-pluto-pippo-paperino-masson-giudaica, vero?:-)

          —Ritvan [a proposito degli sbarchi di massa dall’Albania dei primi anni ’90]: «Ecco, appunto, non c’era ancora alcun “soffocamento”.»Sbagli, come è legittimo che tu faccia visto il livello penoso dell’informazione nostrana. —-
          Beh, se non sbaglio sei tu che hai scritto “gli spostamenti numericamente insostenibili cominciati sul finire degli anni ’90”. Che vuol dire che agli INIZI degli anni ’90 tali spostamenti fossero ancora “sostenibili”. Oppure l’incoerenza delle tue affermazioni è anch’essa colpa del biekissimo “livello penoso” dell’informazione italica?!:-)

          —Un esempio per tutti: la città di Casale Monferrato (circa 35000 abitanti) fu forzata ad “ospitare” oltre 2000 Albanesi in un sol botto. Un’iniezione del del 5,7% (per cominciare) è socialmente molto incisiva sull’equilibrio di una città, e anche dal punto di vista strettamente ambientale ha un peso non da poco.—
          Beh, se il cretino di turno manda tutti gli albanesi in una sola (nonché piccola) città magari sarebbe da prendersela con quel singolo cretino, non ti pare?

          —Inoltre, ti invito a considerare nuovamente il fatto che l’iniezione ha riguardato un territorio già abbondantemente oltre i limiti del sovrappopolamento.–
          Dici che c’erano già episodi di cannibalismo fra gli indigeni?:-) (derubrica pure questo alla solita voce:-) )

          —Ritvan: «qual è l’indice di crescita demografica della popolazione INDIGENA italica?»
          Per me è difficile stimare il reale andamento demografico che avrebbe la popolazione indigena italiana, perché non sono facilmente disponibili dati disaggregati sull’incidenza della natalità provocata dai locali e della natalità provocata dai gruppi che si sono via via aggiunti ai locali. Considerando l’andamento demografico dei residenti (tra i quali sono parecchi i forestieri di più o meno recente arrivo), la popolazione in Italia sarebbe pressoché stabile o soggetta ad una lieve crescita, laddove (vista la sovrappopolazione locale) sarebbe invece auspicabile un significativo calo.–
          Ecco, bravo, la crescita “indigena” sarebbe pressocché ZERO.

          —–Le cose cambiano radicalmente se si prende in considerazione l’effetto sull’equilibrio demografico degli arrivi dall’estero, perché in quel caso la popolazione in Italia (senza considerare i clandestini) cresce al ritmo di circa mezzo milione di nuove persone ogni anno. Il che, ripeto, è una tragedia.—
          No, come già detto sopra è solo una crescita di un misero 0,8% all’anno.

          —-Ritvan: «un tasso di crescita accettabile per una società che non voglia estinguersi o non voglia mandare i vecchietti di 90 anni a lavorare nelle fabbriche» Lasciamo stare – confutare questa asserzione richiede più spazio di quello che mi sento di “usurpare” a questo blog.—-
          Oh, il Martinez ti fa forse pagare per l’occupazione del “suo” spazio telematico? Bieko kapitalista che non è altro!:-):-)…Parlando seriamente, non ti sembra che la patetica scusa “spaziale” la stai usando un po’ troppo? (derubrica pure questo alla solita voce, eh, mi raccomando:-) ).

          —P.S. Ritvan, sui temi che abbiamo appena sfiorato è in corso un bombardamento ideologico molto incisivo che in effetti rende difficile percepire oggettivamente la natura dei fenomeni.—
          Già, specie se non si ha dei “paraocchi” ideologici di segno opposto:-)

          —Occorre un grande sforzo per riuscire a vedere le cose in modo asettico,—
          Le cifre che ti ho incollato sopra non ti sembrano abbastanza “asettiche”?

          —e il rischio di essere male interpretati è altissimo.—
          Non da me. Tu parti dal presupposto “meno siamo e meglio stiamo”. Che per un villaggio di campagna con poca terra arabile sarebbe anche una filosofia piuttosto accettabile. Per una grande Nazione, invece, no.

          —-Chi “mischia nel torbido” nel campo della comunicazione di massa sa quel che fa, e lo fa bene (dal punto di vista dei suoi scopi, ovviamente).—
          Porci demo-pluto-pippo-paperino-masson-giudaici che non sono altro!:-)

        • Ugo scrive:

          Ritvan, per qualche ragione senza dubbio ascrivibile a me e non a te trovo irritanti i toni ai quali fai ricorso (non i contenuti, bada bene, sui quali si potrebbe agevolmente insistere) e non sono invogliato a proseguire oltre il confronto.

        • Ritvan scrive:

          —-Ritvan, per qualche ragione senza dubbio ascrivibile a me e non a te trovo irritanti i toni ai quali fai ricorso Ugo—
          Ma è naturale:-) che un Glorioso Padrone Di Casa Discendente Dagli Antichi Romani trovi “irritanti” i “toni” di un biekissimo “ospite invasore” sul gommone:-), cribbio! Un po’ di senso dell’umorismo no, eh?!

          —(non i contenuti, bada bene, sui quali si potrebbe agevolmente insistere) e non sono invogliato a proseguire oltre il confronto.—
          Ma non s’era detto di badare ai “contenuti” e sorvolare sui “toni” o presunti tali??!! Beh, i Padroni Di Casa sono liberissimi di mutar parere, ci mancherebbe, però, come scusa per sottrarsi al dibbbbbattito:-) la trovo un po’ patetica per un Glorioso Discendente Di Cicerone&co, eh!

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Ugo

    Su alcune cose che dici, sono d’accordo, su altre no.

    1) “Razzismo” è un termine abusato e che si riferisce correttamente a due fenomeni specifici, che in Italia contano poco: la divisione sociale per colore della pelle (non lingua o religione) tipica della società statunitense; il “razzismo scientifico” sostanzialmente scomparso dagli anni Sessanta.

    Per questo, è un termine che uso poco. Meglio xenofobia”, dove “xeno” sta a indicare uno “straniero” nel senso più vago e generico del termine.

    2) E’ probabile che esista un aspetto numerico nelle tensioni “etniche”; e anche un semplice aspetto visivo – “ho visto tanta gente con le facce strane nel mio quartiere”.

    3) Ma siamo sicuri che centinaia di migliaia di persone in più o in meno facciano differenza nella sensibilità di chi vive comunque in uno stato di sospensione onirica tra le folle delle metropoli?

    4) Se la xenofobia è naturale, l’islamofobia non lo è. Se non ci fossero i media e una lobby islamofoba attivissima, non sapremmo che il Corano ha dei versetti battaglieri, che in India un musulmano ha fatto a botte, che in Paraguay un musulmano è stato arrestato. Siccome l’islam è praticato dentro le case, dentro luoghi di preghiera e nella vita privata delle persone, difficilmente può dare realmente fastidio – non più di ciò che i cinesi possono fare in privato tra di loro, solo che quello non ce lo viene a raccontare nessuno. Ecco perché insisto sulla natura artificiale dell’islamofobia.

    5) E’ un errore, credo, pensare che i politici vogliano più immigrati. Li esigono senza posa gli imprenditori, le famiglie con un anziano da “badare” e un intero sistema economico a idrovora.

    Certo, anche per divide et impera. Ma alla fine, il risultato è che molti hanno in antipatia i migranti, ma quasi nessuno ha un reale interesse a ridurne il flusso. E quindi i politici si adeguano sempre, a prescindere dalla loro piattaforma ideale.

    Ecco che leggo tra i commenti a un blog xenofobo qualunque:

    “Un sogno. La Lega ci aveva fatto sognare. Il risveglio è stato duro. Maroni si è inginocchiato ai voleri dell’europa che ha deciso l’occupazione e l’islamizzazione dei nostri territori. E ci ha messo del suo per accelerare l’invasione. “

    • Francesco scrive:

      su una cosa concordo: l’immigrazione è il risultato di “un intero sistema economico”, con potentissimi fattori di espulsione dai paesi poveri e potenti fattori di attrazione nei paesi ricchi

      mi pare evidente che questi fattori siano al di fuori della possibilità di controllo di qualsivoglia entità umana (compresi la Mssoneria, gli Erei, gli Ilamici, la CIA, la UE, la Chiesa Cattolica, gli Illuminati, il KGB e le Giovani Marmotte)

      l’ultimo commento che citi è illuminante: per quanto evidentemente sia un fenomeno troppo grande per essere fermato, ci sono persone che sognano di farlo. temo che sognare l’impossibile possa portare alla violenza

    • Ugo scrive:

      Martinez: «Ma siamo sicuri che centinaia di migliaia di persone in più o in meno facciano differenza nella sensibilità di chi vive comunque in uno stato di sospensione onirica tra le folle delle metropoli?»

      Occorre distinguere quella che è la sensibilità cosciente da quella che è la sensibilità meno palese, quella che si fonda sugli istinti di base. Ebbene, l’affollamento preme in modo molto incisivo sui nostri istinti, e genera stati di alienazione che magari attribuiamo a cause “altre”, ma che provocano mutamenti significativi nei comportamenti, stimolando nei soggetti predisposti livelli accresciuti di insofferenza ed aggressività che si possono esprimere nei modi più vari. Altri, i soggetti remissivi e/o introversi, tendono a reagire in modo opposto, come se si facessero schiacciare dalle circostanze rovinandosi di fatto l’esistenza. E’ una situazione che ho verificato più volte su campo nei microambienti sociali nei quali mi ritrovo a lavorare.

      Martineza: «Se non ci fossero i media e una lobby islamofoba attivissima, non sapremmo che […]»

      Pertinente osservazione. Condivido aggiungendo che un islamico integralista non presenta tratti più preoccupanti nella propria personalità di quelli che presenta il tipico membro di CL o di qualsiasi altro gruppo religioso integralista. Personalmente aborro gli uni e gli altri: la religione portata al livello dell’integralismo coincide troppo spesso con una sospensione della propensione al ragionamento critico, il che è sempre pericoloso.

      Martinez: «E’ un errore, credo, pensare che i politici vogliano più immigrati.»

      Sono propenso a pensare che attribuiamo ai politici più potere di quello di cui effettivamente dispongono. Se ho capito che tipo di testa sei, avrai sicuramente notato che non per niente uso il termine “dirigenze”, e non è affatto detta che le dirigenze siano politiche…

      Martinez: «Ecco che leggo tra i commenti a un blog xenofobo qualunque: […]»

      A parte il riferimento all’islamizzazione (che comunque non si può negare sia un processo in corso) è un commento pertinente e realistico. La menzogna e l’atteggiamento bifronte sono da sempre una caratteristica al tempo stesso odiosa e penosa di ogni umano che mira al potere, e anche le dirigenze che fanno capo al gruppo Lega lo hanno dimostrato più volte in questi anni.

      P.S. Ottimo il ricorso a “xenofobia”, “timore del diverso”, piuttosto che a “razzismo”. Ma la propaganda spinge per “razzismo”, per far leva su antichi condizionamenti e stimolare i sensi di colpa e l’adesione alle mozioni che si contrappongono al disegno pro-migratorio delle dirigenze (finalizzato a strumentalissime quanto occulte manipolazioni sociali ed economiche).

      • Francesco scrive:

        intendo protestare per il gratuito insulto rifilato agli appartenenti a Comunione e Liberazione

        questa palla che siamo una massa di integralisti dalla personalità disturbata è una palla, e rimane tale anche se ripetuta più e più volte

        se non altro, è utile a stimolare la simpatia e la comprensione per altri gruppi vittime di pregiudizi radicali

        • Ugo scrive:

          Francesco, mettiamola così: mi riferisco al paio di persone che si sono dichiarate legate a CL e che ho conosciuto di persona. Almeno in quei casi, la mia definizione calza a pennello. Ammetto che due persone siano una casistica piuttosto limitata, ma aggregando i molto più numerosi Testimoni di Geova e Islamici “caldi” coi quali ho avuto a che fare per mestiere, più una manciata di evangelici non meno “caldi”, più diversi parenti e compaesani cattolici ben oltre il limite della superstizione e con tanto desiderio di imporre agli altri i propri punti di vista (se non altro con un atteggiamento di sprezzante ostracismo), direi che l’affermazione secondo la quale « la religione portata al livello dell’integralismo coincide troppo spesso con una sospensione della propensione al ragionamento critico» comincia ad avere una plausibilità non proprio risibile. E questo nella mia esperienza personale, che considero più significativa di qualsiasi opinione mediata.

        • Ugo scrive:

          “Evangelici”, non “evangelisti”. Quelli sono un’altra cosa! 🙂

        • PinoMamet scrive:

          ” questa palla che siamo una massa di integralisti dalla personalità disturbata è una palla”

          Si vede che io e Ugo siamo stati sfortunati negli incontri… 😉

          scherzi a parte, CL non la definirei “integralista” o “fondamentalista” in senso etimologico;

          mi sembra invece un movimento che tende a voler instaurare una sorta di “egemonia culturale” (nonché politica) cattolica, e ciellina nella fattispecie, sulla società
          (più o meno come la tanto sbandierata “egemonia culturale di sinistra”)

          ma che per riuscire nel suo intento, è prontissimo a ogni e qualunque compromesso sulla pratica di vita (perlomeno dietro la facciata, e spesso anche davanti) il che è l’opposto di quello che dovrebbe essere il fondamentalismo.

          Non sta a me giudicare, ma se fossi un teologo cattolico bollerei i ciellini come eretici “americanisti” e li scomunicherei;

          da laico, mi limiterei all’ostracismo 😉

          a parte questo, almeno i vertici non mi sembrano malati di mente, ma fin troppo sani!

        • M. scrive:

          Fondamentalisti?

          Non scherziamo: sono solo dei viscidi ominicchi dappoco. Il fondamentalismo è una cosa seria.

          😀

          Z.

  11. Mondo cane scrive:

    Effettivamente quello delle orde incontrollabili mi pare una fesseria, nel senso che non nego che le motivazioni degli esodi sia cosa vera, quello che a me pare incomprensibile sono le politiche di espulsione, volutamente inefficenti. Che più di un settore economico “nostrale” ci lucri è evidente. Essendo l’economia padrona della politica, credo che il loop sia più o meno quello del do ut des? es: io, politico, ti garantisco manodopera a basso costo, niente problemi e men che meno diritti (precariato feroce), tu, imprenditore, batti sul tamburo dei media a più non posso, propagandi l’idea dell’invasione per farmi avere un ritorno elettorale, cosi posso ulteriormente agire in tuo favore.

    • Ugo scrive:

      Ottima sintesi.

    • Francesco scrive:

      più che volutamente inefficienti, direi inevitabilmente inefficienti

      è una semplice questione di incentivi: per rendere la permanenza da noi meno desiderabile del ritorno dovremmo renderla peggiore delle condizioni di vita originarie – ci capiamo?

      a questo si aggiunga il fattore “speranza”: là si può sperare di mangiare qualcosa e non morire, qua addirittura di trovare un lavoro, un pezzo di appartamento in affitto, nessuno ti spara e all’ospedale ti curano …

      per pareggiare gli incentivi, dovremmo seguire gli esempi di AH o di GS. Oppure EH.

  12. mirkhond scrive:

    Concordo. Qualche giorno fa, al telegiornale, hanno fatto un servizio sulla vendemmia nel Veneto. I braccianti intervistati erano tutti Rumeni. Gli imprenditori agricoli veneti hanno espresso soddisfazione per questi braccianti, in quanto essendo contadini nelle loro terre, dimostrano un’esperienza che, evidentemente, in Veneto non c’è più da un pezzo…
    Poi il suddetto servizio ha riferito che, sempre nel Veneto, i braccianti extracomunitari sono il 60%, quelli comunitari (prevalentemente Rumeni) il 25% e solo il 15% sono Italiani.
    Queste cifre dovrebbero far riflettere, e non solo nel Veneto, tutti coloro che gridano al pericolo dell’invasione-sommersione italiana nel mare multietnico extracomunitario ed est-europeo, senza però offrire valide alternative ai vuoti economici che si creerebbero dall’assenza di questi immigrati….

    • Ugo scrive:

      Quel che ci si dimentica di far trasparire in questo genere di analisi è per quale cifra i lavoratori forestieri lavorano in concreto, ed è una cifra nella loro prospettiva molto allettante che alletterebbe anche gli Italiani spingendoli a scegliere al volo quel tipo d’attività. Quanto guadagna un lavoratore agricolo in Romania? Qual è il potere d’acquisto in Romania dell’incasso giornaliero dello stesso lavoratore in Italia? Se ci aggiungiamo una bella porzione di evasione fiscale, a quanto sale ulteriormente la cifretta? Non voglio azzardare cifre esatte facilmente smentibili (non sono un esperto), ma ricordo un servizio di non più di quattro cinque anni fa nel quale si stimava in circa 80 euro al mese la paga che percepisce al suo Paese un muratore marocchino esperto. Un mese di paga in due giorni di lavoro significa che ad un lavoratore italiano che deve pianificare la sua intera vita nel contesto italiano (non in quello di chissà quale Paese straniero) bisognerebbe riconoscere una retribuzione netta di 500 euro al giorno. Sai quanti vendemmiatori italiani trovi, per quella cifra?

      Mi scuso se per brevità ho dovuto banalizzare. Prendete queste mie parole puramente come spunto per un modo diverso di interpretare le “paghe da fame” che favolisticamente si dice ricevano i lavoratori occasionali forestieri. E’ un mito diffuso ad arte.

      • Francesco scrive:

        >> qual è il potere d’acquisto in Romania dell’incasso giornaliero dello stesso lavoratore in Italia?

        cosa conta, se il lavoratore per il momento deve campare in Italia? non credo che la questione che poni sia così rilevante, al massimo vale per la frazione di reddito risparmiata da chi vuole tornare a casa un giorno

        • Ugo scrive:

          Considera che per brevi periodi non è difficile campare d’espedienti spendendo cifre assai prossime allo zero, diciamo cinque, massimo dieci euro al giorno. L’ho fatto (per hobby), lo so. Se ti appoggi alle agenzie caritatevoli riduci ulteriormente le spese. In quelle condizioni l’incasso viene a coincidere o a scartare di poco l’utile netto.

        • Franccesco scrive:

          guarda che l’immigrato deve ammortizzare le spese di viaggio e ingresso, che sono cospicue, e quindi non resta qui “per brevi periodi”

          sarei curioso di sapere quanti sono quelli che vengono in Europa per restarci e quanti quelli che prevedono di tornare in patria con un “gruzzoletto” per mettere in piedi qualche attività

          gli emigranti italiani partivano e basta, che io sappia

          e poi, tranne che per qualche capadura alla Paperon de Paperoni, l’appetito vien mangiando e quindi l’Italia incoraggia le spese … mi basta vedere curano il vestiario le colf qui a Milano

          ciao

        • M. scrive:

          Che poi, scusate, ma la Romania mica è l’Africa nera!

          A quanto mi dicono, peraltro, non è che i prezzi in Romania siano così tanto più bassi che in Italia, se paragonati agli stipendi che percepiscono i rumeni in patria.

          Quanto meno nelle principali città, la vita – in proporzione – tende ad essere piuttosto costosa.

          Z.

          PS: La maggior parte degli extracomunitari che ho conosciuto credo proprio che resterà in Italia; magari emigrerà o è già emigrata in altro paese UE, ma credo che difficilmente tornerà a casa a breve. Rumeni ne ho conosciuti meno, non saprei dire.

  13. mirkhond scrive:

    Si, ma concretamente, quale sarebbe la soluzione alternativa all’immigrazione?
    Bisognerebbe costringere gli imprenditori ad assumere manodopera italiana, ma la cosa, scusa, non mi sembra molto fattibile…

    • Ugo scrive:

      Se non fosse disponibile in loco la manodopera “alternativa” a basso costo, assumerebbero gli Italiani con una paga dimensionata sulle esigenze locali o abbandonerebbero l’attività. Il problema è che chi ha i mezzi per ridimensionare le migrazioni sono gli stessi che hanno interesse a implementarle, e costoro sono totalmente indifferenti agli interessi che non siano i propri.

      • Francesco scrive:

        la seconda che hai detto: chiuderebbero l’attività perchè assolutamente antieconomica.

        e metterebbero su un’impresa di import-export da “quei paesi lì” o nel settore dei beni di lusso

        è economia volgare, come direbbe Marx

  14. Miguel Martinez scrive:

    Per Ugo

    “Occorre distinguere quella che è la sensibilità cosciente da quella che è la sensibilità meno palese, quella che si fonda sugli istinti di base.”

    Certo, mi immagino un anziano pensionato che abita nella zona di San Lorenzo a Firenze, e resta spaesato nel vedere negozietti di singalesi e kebabbari ovunque nel “suo” quartiere. Non è esattamente una questione di numero, quanto una questione di mutamento di paesaggio.

    Che però non è diverso dal mutamento di paesaggio di chi un tempo abitava in campagna e adesso si trova circondato da svincoli autostradali e centri commerciali.

    • Ugo scrive:

      Esatto, e in entrambi i casi provoca una riduzione della qualità della vita non da poco, generando uno stato di “stress cronico” e progressivo che può dar luogo a comportamenti reattivi anche molto incisivi. In alcuni casi aggressivi, in altri remissivi, ma mai innocui né per l’individuo né per la collettività. I dirigenti che generano le precondizioni per questo stato di cose agiscono al di fuori del rispetto per le persone, e a mio avviso vanno censurati ed avversati. Ad un livello minore rimangono comunque responsabili anche gli “esecutori materiali” degli stravolgimenti, ovvero i singoli individui che li mettono in atto.

  15. Miguel Martinez scrive:

    Per Ritvan

    “Naturalmente a Tuo Inappellabile Giudizio, eh!”

    Scusami se l’unico commento che faccio alle tue pur interessanti riflessioni è una clamorosa risata, nel sentire la tua promessa di lasciare l’ultima parola al tuo interlocutore.

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