30 agosto, una giornata molto particolare

Torno adesso al computer. Avrei voluto prendere un po’ di tempo per scrivere cose più ragionate; ma mi segnalano che proprio oggi, 30 agosto, è una giornata decisamente particolare.

Un modo per capire davvero cosa sia quello straordinario esercizio di furbizia che i mortali chiamano politica.

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89 risposte a 30 agosto, una giornata molto particolare

  1. Francesco scrive:

    vabbè che la guerra è una tragedia ma il link è ridicolo … poi tieni conto che siamo l’Italia, quelli che “non finiscono mai una guerra dalla parte che la iniziano” … anche se il punto decisivo è che luo era Gheddafi!

    insomma, cercassero una scusa migliore per il jogging

    PS mi associo alla richiesta di dimissioni di La Russa a prescindere

  2. roberto scrive:

    d’accordo sul fatto che con la fine ingloriosa del trattato di amicizia ci siamo coperti di ridicolo, va bene anche che la guerra è brutta, ma come cavolo si fa ad avere una pur minima simpatia per il regime di gheddafi?

    • Claudio Martini scrive:

      Ti suggerisco un metodo infallibile: http://www.uruknet.com/?p=m80875&hd=&size=1&l=e

      • roberto scrive:

        basta un qualunque “gheddafi victims” o “gheddafi crimes” su google per trovare roba come questa (i filmati su youtube guardali tu per me per favore)

        http://sijill.tripod.com/victims/

        ma ripeto la domanda in stile master yoda : ok, la guerra è brutta, ma che c’è di bello in gheddafi?

        • E’ nemico dei biekissimi imperialisti 🙂

        • Claudio Martini scrive:

          Perché, non sono biechi?

        • E Gheddafi non è ancora più bieco, uno che ha tessuto per anni sogni di un suo giardino di casa personale in Africa, che ha finanziato dittatori ed eserciti per mezzo continente e che i soldi del petrolio li ha investiti in una politica estera imperialista?

        • Ritvan scrive:

          —E Gheddafi non è ancora più bieco, uno che ha tessuto per anni sogni di un suo giardino di casa personale in Africa, che ha finanziato dittatori ed eserciti per mezzo continente e che i soldi del petrolio li ha investiti in una politica estera imperialista?—
          Sì, ma ha chiamato la Libia – fra l’altro – “socialista”…sai, i kompagni (ma anche i camerati, i quali non dimenticano che il caro DVX fu socialista) quando sentono parlare di “socialismo” vanno in brodo di giuggiole:-)

        • Claudio Martini scrive:

          Bene, mi piacciono le posizioni chiare e nette. Se si pensa che Gheddafi sia addirittura peggiore della NATO, me ne sto. si tratta infatti di una scelta politica. E le scelte politiche non si discutono, al massimo si combattono. Io la considero una posizione sconsiderata, ideologica e faziosa, ma ognuno e libero di pensarla come vuole.
          Se poi si ritiene che la Libia di Gheddafi fosse un paese imperialista, be’, non posso non notare che tra noi c’e un disaccordo sulla definizione minima di “imperialismo”. Io, pur non essendo né socialista né comunista (spero di non deludere nessuno), adopero i criteri leniniani. E voi?

        • Non è una posizione politica, semplicemente è una constatazione: Gheddafi, coi suoi mezzi (infinitamente inferiori a quelli della NATO) ha fatto molto più casino, in proporzione, della NATO.
          Non lo so, Claudio, tu come definisci un tizio che ha commesso numerose violazioni del principio giuridico dell’uti possidetis chiedendo revisioni del confine col Chad, che si è messo a sparare missili contro un paese suo vicino e che ha foraggiato di petrodollari i tirannelli amici suoi nel Sahel e non solo? Non è un degno emule (nella sua scala) dei biekissimi USA?
          Applica pure il criterio leninista, ma allora il neocolonialismo non è imperialismo, visto che non implica mutamenti territoriali degli stati, ma semplicemente una determinante influenza economico-politica. Dunque gli USA non sono imperialisti, stando alla definizione leninista usata interamente e non semplicemente isolando le parti che ci fanno comodo…

        • Claudio Martini scrive:

          Leniniana non leninista. Ma a parte il dettaglio terminologico, ti invito a non mascherare la tua posizione politica, assolutamente legittima, con un manto di oggettività francamente fuori luogo. Io non chiamo le mie scelte soggettive “constatazioni”. Semplicemente, se c’e da scegliere tra la Nato che aggredisce e la Libia che si difende, io sto con la seconda, e tu con la prima.
          Se poi vuoi far credere che la Libia e Usa, sul piano politico e morale, siano sullo stesso piano, fa pure. Sfida il ridicolo. Ma non tirare in ballo la condizione n. 5 dell’imperialismo: i mutamenti territoriali ci sono eccome, e soprattutto c’e la presenza ingombrante di paesi occupati militarmente (Iraq e Afghanistan, prossimamente Libia), nonché di basi strategiche Usa in casa d’altri (tra cui Italia e Kosovo). Riesci a constatare queste evidenze?
          Infine, attento agli esempi malscelti. Il Chad negli anni ’80 era ampiamente foraggiato da Usa e Francia. Se non fosse intervenuto l’imperialismo, quella guerra non si sarebbe trascinata per 9 anni.

        • Direi allora leninista, visto che “leniniana” richiederebbe un minimo di correttezza filologica che qui manca: Lenin parlava di annessioni, non di influenze o di stati-clienti.
          Sì, il confronto che dici sfiora il ridicolo: quantomeno gli USA non massacrano i propri cittadini, ma “solo” quelli di paesi stranbieri. La Libia gli uni e gli altri. Attendo ancora il tuo elogio di Assad e di Bava Beccaris.
          Ah, quindi è giusto fare guerre contro gli altri stati, basta che essi siano foraggiati da una potenza straniera. E se questi riescono a resistere a lungo grazie a quell’aiuto, è colpa loro se la guerra si trascina, non di chi se li vorrebbe pappare. Buono a sapersi, la potresti suggerire a qualche neo-con che la utilizzerà agevolmente nel corso della prossima guerra imperialista americana.
          Io non ho mai detto di essere a favore dei bombardamenti. Anzi, devo dire che mi sono conservato “agnostico” sull’intervento NATO non riuscendo a districarmi in un dilemma morale non tanto facile. Ma a me gente come Assad, Bava Beccaris, Nino Bixio e il vostro amico Gheddafi fa venire un certo senso di nausea. Ed un simile senso di nausea mi suscitano coloro che fanno il tifo per questi soggetti.

        • Claudio Martini scrive:

          To’, a me fanno venire nausea i corpi inceneriti. E anche un po’ chi tenta in tutti i modi di giustificare quegli incenerimenti. 
          D’altronde, se Gheddafi ti ricorda più Bixio che, che so, Abdel Kader, forse la nausea e dovuto ad un eccessivo tasso alcolico nel sangue. 
          Ma non litighiamo, via. Festeggiamo, anzi! La nostra aviazione, insieme a quella degli alleati, ha vinto ancora. Evviva! Ci pensi? La Libia e nostra… Volevo dire e libera. E meno male. Dopo la civilizzazione italiana, ci sono stati circa 23 anni di democrazia, indipendenza e prosperità sotto Re Idris, e poi 42 anni di incubo. Ma ora e finita. I libici ce l’hanno fatta. C’e voluta giusto una spintarella…

          P.s. Perché parli di Assad? Lui massacra indisturbato, e nessuno fa nulla. Fa una cosa, avverti i tuoi amici della NATO, e dì loro di prendere provvedimenti. Poi mi racconti.

        • A me non me ne frega nulla della NATO, il cui ruolo nella rivoluzione pare che sia stato abbastanza ingigantito dai media occidentali, oltre che dalle parole dei nostri leader, che vogliono pesare sul tavolo della ricostruzione.
          Io avrei preferito che la guerra non ci fosse, che Gheddafi se ne fosse andato subito come aveva fatto Ben Ali. Come adesso preferirei che Sirte si arrendesse senza che sia sparato un colpo e che i ribelli, per una volta, trattino i prigionieri lealisti come Dio comanda.
          Purtroppo, però, Gheddafi ha voluto la guerra civile, ha mandato l’esercito contro i manifestanti e ha inviato i carri armati verso la Cirenaica che si era GIA’ liberata da sola prima dell’arrivo della NATO. I francesi sono intervenuti quando Bengasi era ormai assediata, Misurata era allo stremo e tutte le rivolte in Tripolitania erano state represse nel sangue.
          Ed è QUI che sorge il mio dilemma etico: è giusto fare una guerra, coi relativi morti civili, per soccorrere una rivolta di popolo che è ad un passo dall’essere annegata in un bagno di sangue? Io la risposta non ce l’ho.
          Tu, invece, a questo interrogativo non ci sei arrivato, perché sei partito dalla premessa che Gheddafi è buono perché nemico dell’Occidente. E, visto che Gheddafi è buono, tutti i nemici libici di Gheddafi devono essere cattivi e servi degli USA.

        • corrado (qualc1) scrive:

          beh, in primis somiglia al leggendario Franco Franchi, in secundis, beh, quello che stanno combinato gli occupanti e sicuramente peggiore

        • PinoMamet scrive:

          Corrado,
          nella città dove risiedi c’è un kurdo che è praticamente i-den-ti-co a Franco Franchi; lo hai mai notato?

  3. Francesco scrive:

    simpatia?

    qui si trasuda ammirazione e amore che neppure Emilio Fede per Silvio Berlusconi

    del resto, Internet è piena di nostalgici di Lenin, Stalin, Mao Ze Dong, Ho Chi Minh, Fidel Castro, Togliatti e Berlinguer – manca solo Achille Occhetto, poverino

    🙂

    • roberto scrive:

      scherzi a parte, secondo me a quei tizi non gliene frega nulla della libia né di gheddafi (immagino che lo consideravano un orrido tiranno quando è venuto a farsi baciare la mano dal puffone di arcore), è giusto che la nato gli sta sui cosiddetti…

      • Francesco scrive:

        ma come sei malepensante!

        😀

      • Ritvan scrive:

        —-scherzi a parte, secondo me a quei tizi non gliene frega nulla della libia né di gheddafi (immagino che lo consideravano un orrido tiranno quando è venuto a farsi baciare la mano dal puffone di arcore), è giusto che la nato gli sta sui cosiddetti…roberto—
        Giusto che la NATO gli stia sui cosiddetti…vuoi mettere col Fu Glorioso Patto di Varsavia che non si sognò mai di interferire coi LEGITTIMI governi dell’Ungheria (1956) e Cecoslovacchia (1968)!:-)
        P.S. Un particolare che non ho visto evidenziare: fra i “filogheddafiani” dell’ultima ora ci sono anche gli islamofobi più idrofobi, i quali accusano gli insorti libici di essere al servizio di…Al Qaeda. Quando si dice che “gli estremi si toccano”…..

    • astabada scrive:

      Si potrebbe fare un discorso IDENTICO per quelli sempre dalla parte della NATO.

      Siete perfettamente uguali ai partiti comunisti di 50 anni fa: pur di stare dalla parte giusta siete disposti a sacrificare tutto, la vita (forse) e prima ancora la dignita`.

      • Ritvan scrive:

        —Vedo che come sempre passi di palo in frasca. Attento a non incespicare in mezzo alla legna. astabada—
        Kompagno “astabada” vedo che il paragone con il tuo amato patto di Varsavia ti fa venire una reazione isterica: attento a non sbattere la testa e pulisciti la bocca dalla schiuma.

        —Si potrebbe fare un discorso IDENTICO per quelli sempre dalla parte della NATO.—
        Non è il mio caso. In questo caso credo che la NATO avrebbe fatto meglio a non intervenire in una guerra intestina fra clan rivali libici…però, da qui a manifestare pro Gheddafi ce ne corre e ci vuole proprio una bella faccia di bronzo.

        —Siete perfettamente uguali ai partiti comunisti di 50 anni fa: pur di stare dalla parte giusta siete disposti a sacrificare tutto, la vita (forse) e prima ancora la dignita.—
        Minchia, adesso mi fai come il prete della storiella, kompagno, “fate come dico io e non come faccio io”? Attento al palo e anche alla frasca (e ripulisciti la schiuma).Ma poi, “giusta” non la dovresti virgolettare, kompagno?
        P.S. Sentir parlare te di “dignità” (lasciamo perdere la castroneria della “vita”, visto che nessuno qui ha formato “Brigate Internazionali” per accorrere in aiuto degli insorti libici) mi fa lo stesso effetto della Cicciolina che parla di “castità”….

        • astabada scrive:

          Tagliagole Ritvan, vedo che persisti. Non per difendere il Patto di Varsavia, ma mi sa che se considerassi un po` di date ed un po` di fatti eviteresti di scrivere a vanvera, ma si sa, a ciascuno il suo.

          Meno male che almeno pensi che la NATO abbia fatto male ad intervenire. Giurerei che qualcun altro (quelli a cui mi riferivo inizialmente, non so perche` hai risposto anche su questo punto) non la pensa come te.
          Prova a sforzarti un po` e vedrai che non si tratta di “guerra tra bande”, di un conflitto tra pecorai-spara-in-aria che non conoscono legge, ma tra un governo legittimo – nel bene e nel male – e un esercito di Quisling al soldo dello straniero. Gia` ora si comincia ad ammettere come vi fossero reparti speciali NATO ben prima dello scoppio del conflitto, e come la stessa organizzazione abbia reclutato gente qua e la` non trovando abbastanza insorti per perseguire il proprio fine.

          Quando vorrai toglierti i paraocchi ovvero girarti e dare le spalle alla parete della caverna attento a non rimanere accecato.

          Per finire: quella sulla vita era una battuta (nota il forse tra parentesi, a suscitare dubbi sulla sincerita` di un’adesione sbandierata soltanto a parole e sempre prona a possibili rettifiche). Il giusta non virgolettato e` intenzionale, non avrei mai pensato che una persona intelligente come te potesse confondersi in un bicchier d’acqua.

        • Al soldo degli stranieri? Hai prove di quello che dici o, quantomeno, degli indizi per dire che della gente che è andata volontariamente a morire in scarpe da ginnastica e senza il minimo addestramento lo abbia fatto in cambio di qualche dollaro? Oppure ti pare possibile che una città come Misurata abbia resistito ad un assedio di settimane CONTRO il volere dei suoi abitanti che invece aspettavano le truppe di Gheddafi per essere liberati da quelle bande di traditori venduti all’infedele? E da quando dei venduti agli USA il giorno dopo rifiutano la permanenza di truppe di pace occidentali nel proprio territorio?
          Immagino che sia uno sforzo intellettuale troppo arduo cercare di capire cosa abbia spinto migliaia di persone a imbracciare il fucile contro un esercito regolare. Che forse, dopo le prime proteste pacifiche, la gente avesse paura di essere passata per le armi e abbia deciso di vendere cara la pelle?
          Ah, da quando i comunisti hanno cominciato a parteggiare per i “governi legittimi”? Non si stava aspettando la Rivoluzione che avrebbe liberato tutti dall’oppressione, qualche tempo fa?

        • Claudio Martini scrive:

          “E da quando dei venduti agli USA il giorno dopo rifiutano la permanenza di truppe di pace occidentali nel proprio territorio?”
          Sicuro, come no.
          http://www.uruknet.de/?p=m80956&fb=1

        • Ritvan scrive:

          —Tagliagole Ritvan, vedo che persisti. astabada—
          Oh, la Marchesa Astabada Vien Dal Mar che prima si lamentava delle “cadute di stile” altrui….per caso mi confondi con certi amichetti tuoi che esibiscono in rete le teste mozzate degli “infedeli”? Comunque, peggio dei tagliagole sono solo i leccaculi dei tagliagole. Hai capito?

          —Non per difendere il Patto di Varsavia, ma mi sa che se considerassi un po` di date ed un po` di fatti eviteresti di scrivere a vanvera, ma si sa, a ciascuno il suo.—
          Noo, ma quando mai il kompagno marchesa difenderebbe il Patto di Varsavia….massì, kompagno marchesa, dopo attenta considerazione di “un po’ di date e un po’ di fatti” a te tanto cari ho avuto l’Illuminazione Bolscevica: il Glorioso Patto di Varsavia mandò i suoi carri armati in Ungheria nel ’56 e in Cecoslovacchia nel ’68 per liberare quei Paesi dalla bieka okkupazione degli imperialisti occidentali, cribbio! Cuntent, kompagno?

          —-Meno male che almeno pensi che la NATO abbia fatto male ad intervenire. Giurerei che qualcun altro (quelli a cui mi riferivo inizialmente, non so perche` hai risposto anche su questo punto) non la pensa come te.—
          Diversamente da voi kompagni, noialtri non-kompagni non abbiamo consegnato il cervello all’ammasso del Partito, non abbiamo la terza narice di guareschiana memoria e, pertanto, ragioniamo ognuno con la propria testa.

          —Prova a sforzarti un po` e vedrai che non si tratta di “guerra tra bande”, di un conflitto tra pecorai-spara-in-aria che non conoscono legge, ma tra un governo legittimo – nel bene e nel male – e un esercito di Quisling al soldo dello straniero.—
          Eh, già, per ogni dittatorello che si rispetti i suoi avversari sono sempre e comunque “nemici del popolo”, nonché naturalmente “al soldo dello straniero”…ah, la terza narice, la terza narice….

          —Gia` ora si comincia ad ammettere come vi fossero reparti speciali NATO ben prima dello scoppio del conflitto, e come la stessa organizzazione abbia reclutato gente qua e la` non trovando abbastanza insorti per perseguire il proprio fine.—
          Si prega di allegare link di tali “ammissioni”, please. I deliri da terza narice non sono accettati.

          —Quando vorrai toglierti i paraocchi ovvero girarti e dare le spalle alla parete della caverna attento a non rimanere accecato.—
          Oh, sì, “accecato” dal Sol dell’Avvenir:-), vero kompagno marchesa? E se, invece, ti turassi tu per un attimo la terza narice?

          —-Per finire: quella sulla vita era una battuta (nota il forse tra parentesi, a suscitare dubbi sulla sincerita` di un’adesione sbandierata soltanto a parole e sempre prona a possibili rettifiche).—
          Ma come puoi pretendere che nelle nostre caverne ancora (per poco, eh) non illuminate dal Tuo Glorioso Sol dell’Avvenir si possano apprezzare tali Illuminate Battute Di Spirito Kompagnesko?

          —Il giusta non virgolettato e` intenzionale, non avrei mai pensato che una persona intelligente come te potesse confondersi in un bicchier d’acqua.—
          Come, come, stai forse insinuando che quella della NATO potrebbe essere davvero la parte giusta e non invece “giusta”, ovvero sbagliata….kompagni, all’armi, il sedicente kompagno astabada è un Quisling mascherato da kompagno, al muro, presto, al muro il nemico del Popolo!:-)

      • roberto scrive:

        astabada,
        per quello che mi riguarda la nato ha fatto tra il male ed il malissimo ad intervenire, l’italia una coglionata con il trattato di amicizia e ancora peggio a seguire la nato nella sua avventura.

        da qui a manifestare simpatia per un satrapo psicopatico come gheddafi ce ne vuole

        • Claudio Martini scrive:

          Roberto, noi non manifestiamo per apprezzamento nei confronti del Libro Verde o per appoggiare la politica estera della Libia nei confronti dell’Uganda: noi vogliamo semplicemente dimostrare che non tutti i cittadini italiani sono d’accordo con quello che il NOSTRO paese sta facendo ai libici; che qualcuno prova solidarietà nei confronti del popolo libico, oggetto di una violenza che ha dell’apocalittico; che qualcuno appoggia l’unica forza che tenta di difendere la Libia dall’asservimento, ossia Gheddafi e il suo gruppo.
          Ah, un ultima cosa: c’e qualcuno qui che prova un minimo di compassione per i morti provocati dalle bombe Nato? E qualcun’altro che senta un microgrammo di pena per gli immigrati africani brutalmente assassinati dai ribelli? Giusto per sapere.

        • astabada scrive:

          Ora si che ragioniamo. Il passo successivo e` ammettere che l’Italia non ha sbagliato ad accordarsi con Gheddafi in quanto Gheddafi, perche’ da che mondo e` mondo gli stati piu` progrediti e degni di ammirazione (USA, UK, Israele – mi riferisco sempre all’immaginario collettivo di quelli che, per intenderci, chiamero` natomen… nomen, no-men) stringono patti per convenienza e non per amore della verita`/coerenza/giustizia.
          L’errore dell’Italia – o meglio di Berlusconi, perche’ a quanto ne so e` stato lui (su richiesta credo dell’ENI) a spingere per il Trattato di Amiciza, e` stato quello di firmare un tale patto senza:
          – conoscere quanto gli alleati stavano gia` preparando per Gheddafi (non dico chiedere il parere perche’, almeno ufficialmente, il libico era stato sdoganato)
          – predisporre dei meccanismi di difesa dell’alleato (leggi: dei propri interessi)
          Come in tutto quello che fa Berlusconi (ma gli altri non sono da meno) dimostra pressappochismo e mancanza di una linea politica che vada oltre quella di galleggiamento.

          Ora nemmeno io vado matto per Gheddafi, ma si tratta senz’altro del leader arabo che ha dato di piu` al proprio popolo in termini di progresso sociale ed economico – stando ai dati CIA sull’economia e lo sviluppo umano.
          E’ anche l’unico a non essere scappato come un topastro alla richiesta del buana, magari cercando di arraffare piu` formaggio possibile.
          Ma se si tratta di scegilere tra la macchina di morte acefala e Gheddafi non ho nessun dubbio.

          Una delle cose che forse ci divide maggiormente sull’argomento e` che tu (presumo) hai un’immagine di Gheddafi dettata – nel bene e nel male – dal mondo dell’informazione telematica.
          Io adotto la filosofia di Queimada: “Io non bevo piu`”. Vedasi anche cosa Jose` afferma prima di congedare l’inglese.

        • “E’ anche l’unico a non essere scappato come un topastro alla richiesta del buana, magari cercando di arraffare piu` formaggio possibile.”
          Insomma, condivide questa qualità con Hitler e Mussolini 🙂

        • Claudio Martini scrive:

          No. Mussolini fu colto mentre tentava di fuggire in Svizzera travestito da soldalo tedesco. Ma niente paura: puoi sempre paragonare Gheddafi a Hitler. Sarkozy, La Russa e l’Emiro Al-Thani (nonché Ahmadinejad, altro esempio di democrazia) ringraziano.

        • roberto scrive:

          Claudio,
          immagino che tu senta un microgrammo di pena per gli immigrati africani brutalmente assassinati dagli accoliti di gheddafi? e per i libici scomparsi nelle patrie galere? Giusto per sapere.

        • roberto scrive:

          “Una delle cose che forse ci divide maggiormente sull’argomento e` che tu (presumo) hai un’immagine di Gheddafi dettata – nel bene e nel male – dal mondo dell’informazione telematica”

          invece la tua immagine di gheddafi da cosa è data? lo conosci personalmente?

        • roberto scrive:

          sempre per astabada,
          gheddaffi in realtà è un personaggio che mi ha sempre incuriosito per il suo côté visionario (tratto comune comunque a qualsiasi satrapo paranoico). curiosità che si è spenta quando da satrapo paranoico visionario si è trasformato in satrapo paranoico da operetta

        • @Claudio
          No, Mussolini era stato destituito e arrestato. Poi, per fare un piacere ai tedeschi che avevano occupato mezzo regno, decise di provare a stare un altro poco al potere giocando al collaborazionista.

      • Francesco scrive:

        “quelli sempre dalla parte della NATO”

        l’argomento è buono in linea di principio, peccato però che la NATO abbia ottime ragioni nella stragrande maggioranza dei casi – senza bisogno di ricorrere ad argomenti identitari

        direi l’esatto contrario dei poveri kabulisti, costretti sempre a ricorrere all’argomento definitivo che “almeno l’URSS è comunista”

        come diceva l’assessore Cangini, alla fine i fatti contano

  4. Daouda scrive:

    Calcolando che l’Italia non ha senso, non è strano che sia un’accozzaglia di vili quella dell’apparato burocratico-politico a determinare questa finzione.
    Inutile tirarsi il piscio addosso, da buoni italiani giust’appunto.

    Per il resto i trattati , di solito, sono solo metodi per inculare gli altri, da quando le guerre non si interrompono più in inverno e si combattono anche di sera.
    Di conseguenza l’Italia ha fatto bene, ed anzi, è più sveglia di quel che voi vorreste, seppur dimostra di contare abbastanza poco rispetto ai grandi della coalizione a cui appartiene.

    Per il resto si sà che gli pseudo rivoluzionari, come le bande criminali e come i capi di governo, lemme lemme, gli impicci ce li hanno eccome col potere; senza stare a guardare la fazione che agevolano oppure innalzano oppure marginalmente o momentaneamente rappresentano, insomma, senza stasse a fà troppi cazzi.

    • astabada scrive:

      Daouda confondi la real politik con i ceci.

      Real politik e`: le condizioni sono cambiate, non mi conviene piu` appoggiare Gheddafi, denuncio il trattato.

      Quello che e` successo e`: per iniziativa dei nostri padroni bisogna denunciare il trattato, passando sopra una collezione di interessi nazionali. Noi lo facciamo, e mentre ci pestano i coglioni gridiamo “Si bene! Bravo! Bis!”. Non e` una bella scena, ma l’importante e` non accorgersene.

      • daouda scrive:

        Perché tu credi che

        a) l’italia esista

        b) la politica serva a risolvere i problemi

        c) la nazione sia qualcosa di meritevole

        d) lo scenario attuale palesi individualità o raggruppamenti che non siano ipso facto venduti o comunque sia in combutta con IL MACELLO.

        Scusami poi eh…io ho appena scritto che i trattati sono metodi per incularsi e poi me vieni a scrive che io nun capisco la “realle politicckes”.
        Ennamo!

  5. Claudio Martini scrive:

    Di sicuro non io http://oltreilpollaio.blogspot.com/2010/08/w-gheddafi.html

    E del resto, la mia posizione non era isolata http://salamelik.blogspot.com/2009/06/il-leone-libico-in-italia.html 
    (articolo, questo, da leggere con attenzione)

    E se poi non bastasse… W MENELIK!!

  6. Buleghin il vecio scrive:

    La taglia la xè un paese di traditor! Pugnale e veleno sono la moda per afrontar il nimico e non facia a facia!

    1859 –
    I franzesi combatono con i tagliacani contro i cruchi austriaci perchè da soli poareti avrebero solo preso bote.

    1861
    Agresion al regno del le due sicilie, tanto se trata solo di teron, e se masa un po de zente in nome de la taglia.
    (Il Buleghin dopo profonda riflesion pensa che vivendo a l’epoca avrebe preso partito per i cafoni meridionali e per O’Re tanto per legitimità e senso de l’onor)

    1866
    Gli eroici tagliacani becan bote da orbi a Custoza e a Lisa ma a la fine vincono parchè il xè aleati con cruchi prusiani col ciodo sul crapon.
    (Onore a la regia marina veneta “Daghé Nino che li ciapemo!” deto dal comandante cruco austriaco Von Thegetoff per xera venesian anca lu d’acquisto)

    1870
    I cruchi tedeschi spacano el dedrio ai franzesi che se speterebero una man per ricompensa e invece i tagliacani profitan de l’ocasion per prenderci roma al Papa a la faza dei franzesi.

    1911
    Invasion costiera de la Tripolitania e de la Cirenaica a la facia dei Turchi otoman che il xera stupiti parché i raporti li xera bon con la taglia, l’ocasion per una bela pugnalata ne la schiena a chi è debole non va persa ostaria! Raglia traditrice taglia dei tagliacan!

    1915
    Inversion de le aleanse e guera contra i cruchi austriaci che se rabia un pocheto del giro de valser! Canta canta traditrice taglia dei tagliacan!

    1920 – 1930
    Tagliacani brava zente te copa un terzo de la popolasiom libica e fa bei campi de conzentramento. Tanto per dir xè solo beduin se puole utilisar anca l’yprite!

    1940
    La taglia speta che i galeti franzesi prenda bote da orbi dai cruchi nazi e oplà! Una bela pugnalata a la schiena a la franza che non lo dimentica….beh anca lor a pugnalar son bravi ma quando ciapa lor la pugnalata il se ofende!

    1943
    La guera va mal e alora giro de tango! Pecato che i cruchi se rabia come bisie e venga fora una bela guera civil dove i frateli sparano ai frateli, con il bel risultato de masar da le due parti queli che ghan senso de l’onor e lasar viver i fioi d’un can che ci governa ora.

    2011
    Per festegiar il 150 de la nasion cos’altro meglio de un tradimento! Raglia e tradisci schifosa taglia! Meglio veneti gnoranti e teroni cafoni che tagliacani traditor!

    • Claudio Martini scrive:

      W el Vecio

    • “La taglia la xè un paese di traditor! Pugnale e veleno sono la moda per afrontar il nimico e non facia a facia!”
      (omissis)
      “la regia marina veneta”

      Ah, adesso la marina imperiale crucca è diventata regia marina veneta, interessante.
      Gli italiani affronteranno il nemico col veleno, ma a quanto pare i veneti accettano ogni cessione territoriale senza colpo ferire. Mi viene in mente anche quell’ultima riunione del Maggior Consiglio in cui i capi della Serenissima decisero che non ne valeva la pena di difendere Venezia e la impacchettarono formato regalo per passarla a Napoleone. Se N. se la fosse tenuta, probabilmente a Trafalgar e Abukir sarebbe stata affondata la regia marina veneta, con qualche ammiraglio napoleonico “veneziano d’adozione” 😀

      • Buleghin il vecio scrive:

        Gho capio ti xè un tagliano anca ti ostaria e per zunta anca vocato come se comprende dal (omissis).

        La marina la se ciamava “Regia Imperial Marina Veneta” fino al 1848, poi ghan tolto il “Veneta” ma tuti han continuà a parlar in lingua veneta compresi i ufiziali cruchi austriaci altrimenti noi poveri gnoranti non se capiva gnente.

        Il Magior consilio non ghaveva molte alternative poareto visto che quel can de Napoleon ghà ciapà anca Vienna medesima! (non me ricordo in qual coalision che ne han fate un “tot”) salvo poi romperse le corna con i spagnoli e con i rusi!

        I amiragli franzesi li xè sempre stà notoriamente incompetenti, tolto qualche capitan ne l’oceano indiano come il Surcouf, se son sempre fati becar in rada come ad Abukir opure a Mers el Kebir come poli da spenar!

        • Esatto, sono italiano e vivo in Italia. La città in cui abito prima fu semidistrutta dai veneziani che le demolirono i sobborghi (si doveva resistere alla Lega di Cambrai, formatasi per l’ingordigia di Venezia, non di Treviso), poi fu trasformata in fortezza e soffocata da vivace che era nel Medioevo, poi le furono chiuse chiese e conventi, perdendo i suoi ordini religiosi che le avevano dato tanto, e, infine, diventò quello che una volta mi è stato efficacemente descritto come “un borgo di contadini sorto intorno a un monastero domenicano i cui abitanti masticano radicchio come foglie di coca”. E i trevigiani queste cose non le sanno, mentre si ubriacano di agiografie leghiste sulla Serenissima crogiolandosi nella loro ignoranza (indotta?) piena di presunzione.

          “ma tuti han continuà a parlar in lingua veneta”
          Grazie che continuavano a parlare nei dialetti delle popolazioni rivierasche: dubito che i boemi avessero una grande tradizione marinara alle spalle…
          Comunque i veneti erano tanto fedeli all’Austria che durante la stessa guerra i vari contingenti delle ex terre della Serenissima furono schierati sul fronte settentrionale, contro i prussiani, per paura delle insubordinazioni davanti alle biekissime truppe sabaude.
          Immagino che il timore dei comandi austriaci furono dettati dalla comprovata fedeltà veneta (vedi Manin), visto che è impensabile che qualche parlante lengoa veneta potesse nutrire qualche sentimento per l’idea di Italia, semplice espressione geografica.

        • PinoMamet scrive:

          Lessi- non ricordo dove- che nella Marina ImperialRegia o quel che l’era, funzionava così:

          italiani (veneti, vabbè, ma loro li chiamavano italiani…) agli incarichi più prettamente marinari (quei ruoli insomma che gli inglesi definiscono “seaman”, da noi sarebbero categoria nocchieri, ad es.);
          boemi e slovacchi reparto macchine, ungheresi armieri, tedeschi non ricordo…

          anche così, doveva essere un discreto casino con le lingue.

          Comunque non ricordo la fonte.

        • PinoMamet scrive:

          Anche qua se ne parla, tra gli altri:

          http://editthis.info/kaiserreich/Austria-Hungary
          “Officers has to speak at least four of the languages found in the Empire. Germans and Czechs generally are in signals and engine room duties, Hungarians are gunners while Croats and Italians are seamen or stokers. “

        • mirkhond scrive:

          I tedeschi stavano al comando come l’Ammiraglio Tegethoff!
          A Lissa, nel 1866, il comandante della guarnigione austriaca era un romeno della Transilvania.
          Sempre riguardo a Lissa, fu eretto il monumento ai caduti, di diverse nazionalità dell’Impero, tra cui i Veneti.
          Nel 1918, durante la breve occupazione italiana, il monumento fu portato in Italia. Nel 2004 le autorità croate ne hanno fatto fare una copia e lo hanno ricollocato a Lissa, omettendo i nomi dei caduti veneti!
          Del resto, pare che dicano che Lissa fu una gloria delle marinerie….croate! (Molti marinai provenivano dal Litorale da Trieste a Cattaro, ma nel migliore dei casi doveva trattarsi di bilingui veneto-sloveni e veneto-croati di cultura veneta).
          Insomma i nazionalismi anche nelle memorie di un impero multietnico!
          ciao

        • mirkhond scrive:

          Riguardo ai soldati austriaci venetofoni, mantovani e friulani, oltre 50000 nel 1866, se è vero che furono inviati in maggioranza sul fronte prussiano, è anche vero però che qui si comportarono con fedeltà e le diserzioni furono talmente poche da scoraggiare le autorità prussiane dal costituire una “legione italiana” da inviare agli alleati Savoia…..
          ciao

  7. mirkhond scrive:

    Sante parole Vecio!
    Da un terrone borbonico di Bari, innamorato del Litorale Adriatico orientale….
    Inoltre, lo storico napoletano Giacinto De Sivo, coevo agli eventi, racconta che nel 1860-61, prigionieri borbonici deportati nei lager del liberalissimo Piemonte, riusciti a sfuggire da quegli inferni…ehm…luoghi di costruzione della fratellanza italica, si rifugiarono proprio nel Veneto, allora ancora austriaco, e dovendo continuare a combattere per un sovrano straniero, preferirono servire Francesco Giuseppe!
    Così come altri miei connazionali, rifugiatisi in Dalmazia, a Ragusa e a Cattaro, pare che, nel 1866, formassero delle unità di volontari per affiancare l’Austria nella lotta contro i famelici Savoia…..
    ciao

    • Francesco scrive:

      però, cavolo, potevate anche vincere oltre a essere eroici, terroni del menga 😉

      un paio di schioppettate ai Mille già da subito e finiva tutto lì, salvo trattative sull’unificazione che continuerebbero ancora oggi …

      invece, vi siete venduti anche le mutande alla vista dei soldini anglo-franco-piemontesi e avete accolto l’eroedeiduemondi a braccia aperte

      e noi ci si è beccati l’unità d’Italia 🙁

      PS invidio molto la capacità di alcuni commentatori di “vedere” e “conoscere” il popolo libico come se fosse un unico organismo vivente, salvo qualche piattola di traditore. questo è decisamente fascista.

      • mirkhond scrive:

        Sono state le classi dirigenti a tradire il Re e il popolo, come da consuetudine, non i soldati e la popolazione, esclusa la Sicilia.
        Che i soldati fossero in maggioranza fedeli lo provano i fatti di Caiazzo, Volturno, Isernia, Gaeta, Messina e Civitella del Tronto.
        Oltre alla deportazione/rieducazione nei lager del Nord, che in gran parte fallì, e chi riuscì a fuggire in parte passò all’Austria…
        Un popolo può far poco o nulla se ha certe classi dirigenti che, ieri come oggi sono la vera causa di tante nostre sciagure….
        ciao

        • Francesco scrive:

          e da dove vengono le classi dirigenti meridionali?

          alla fine quello che conta è che Garibaldi e i suoi sono riusciti nell’impresa e l’unità savoiarda d’Italia si fece

          peggio per il popolo che genera classi dirigenti idiote e traditrici (e qualsiasi riferimento all’Italia di oggi è puramente casuale)

          ciao

      • mirkhond scrive:

        Non mi sembra però che le classi dirigenti del Nord guidassero le loro popolazioni nella lotta al Piemonte…
        Nè che quelle stesse popolazioni si ribellassero al Piemonte, con l’eccezione della regione delle Alpi Apuane nel 1859-1864….
        ciao

        • Francesco scrive:

          infatti, hai mai letto mie parole di apprezzamento per la borghesia italiana del 1860?

          e se i lombardi e i veneti avevano la scusante dello straniero oppressore, i centro-italioti non ne avevano nessuna

          solo che i politici meridionali hanno da subito dato gran prova di sè anche a livello italiano …

          PS hai qualche programma per dopo il collasso? torni a coltivare rape? io penserei ai cavoli o alle patate.

        • mirkhond scrive:

          Concordo in pieno, e purtroppo la mia gente è incapace di ribellarsi a certe logiche clanico-mafiose a differenza vostra che, almeno avete lottato per migliorare la vostra situazione…
          Da noi dominano l’individualismo e l’invidia che sono sempre state la rovina della società duosiciliana….
          ciao

          Ps. tornare a coltivare la terra? Ma magari….
          Purtroppo però non ho alcuna esperienza agricola e a livello familiare dovrei andare un bel pò indietro nel tempo….
          Eh la “sfortuna” di nascere in un ambiente di borghesi e di letterati….

        • Z. scrive:

          Pino,

          dimenticavo che, a quanto ricordo, l’Emilia fu unita alla Romagna per stemperare i bollori socialisti di quest’ultima nel moderatismo dei ducati.

          Bologna era un po’ la cerniera tra le due regioni: città emiliana per definizione, eppure capoluogo della Legazione delle Romagne.

          Orbene: quando Bologna sarà ufficialmente ceduta per usucapione ai fuorisede di Foggia, Emilia e Romagna avranno a che fare l’una con l’altra non come Abruzzo e Molise, ma come Abruzzo e Liguria 😆

          Z.

        • PinoMamet scrive:

          Ah già,
          dimenticavo che in genere gli anti-unitari sostengono che l’Italia sia nata stamattina, nel 1860.

          Io vado indietro almeno fino all’altroieri, quando esisteva una regione di Aemilia che andava da Piacenza a Rimini, seguendo il corso della via omonima.

          ciao

        • Moi scrive:

          @ Z

          E invéz’i ai é suz’dó pròpri a l’ arvérsa nàtta:

          an l’ è briṡa stè la Rumâgna a fiâpères “moderata” stagànd atâch a l’ Emégglia mo l’ è stè l’ Emégglia a tôr só cla téggna sucialéssta-lé ad la Rumâgna … e alåura méi ch’ a stagàn int ‘na régiån insàmma cån Bulåggna capoluogo !

        • Z. scrive:

          Pino,

          non agitarti! Non potrei mai essere d’accordo sulla separazione della Romagna dall’Emilia, visto il felice risultato della loro unione e il benessere che ha garantito ai cittadini!

          E poi, diamine, governiamo NOI da entrambe le parti 😀

          Detto questo, si tratta di due regioni proprio diverse e distinte nei fatti, da numerosi punti di vista.

          Z.

      • PinoMamet scrive:

        ” e noi ci si è beccati l’unità d’Italia 🙁 ”

        A Nord non piace, a Sud piace sempre meno, e lungi da me l’idea di non rispettare il principio dell’autodeterminazione dei popoli;

        andrà a finire che l’Italia resterà dal Po al Volturno, grossomodo.

        (No, Francesco, qua nessuno vuole andare in Padania, e nel comune dove risiedo hanno votato un sindaco leghista- che poi è un fascista riverniciato, a dirla tutta- proprio per sfinimento e per disunità tra due correnti della cosiddetta sinistra; ma a pochi chilometri a est e a ovest, si boicotta con grande impegno il cosiddetto “Giro della Padania”).

        ciao!

        • Z. scrive:

          Beh, non si vede perché mai dovrebbe piacere a qualcuno l’unità d’Italia. Se non per il fioretto femminile a squadre, voglio dire.

          Z.

        • PinoMamet scrive:

          Giuro che su questa cosa io gli italiani non li capisco proprio.
          Sarà brutta l’unità d’Italia, vabbè; ma quella della Francia, della Lettonia o della isole Fiji?
          Alla fine tutti gli Stati sono delle convenzioni;

          se fossi straniero, direi “fate un po’ come vi pare”, ma essendo italiano, che devo dirti, un po’ all’Italia ci tengo: è tanto strano?
          Evidentemente sì…

        • Moi scrive:

          @ PINO

          C’è tutta una retorica dell’ apologetica cattolica che dà letture metastoriche e persino metafisiche, con i Massoni che per conto di Satana aggrediscono a PortaPia la Roccaforte del Vicario di Cristo in Terra …

        • Moi scrive:

          Gli stessi apologeti CattoLepantini secondo i quali oggi i Massoni vogliono completare il disegno di Satana “gettandoci in pasto all’ Islam !” … ovviamente.
          🙂 😉

        • Z. scrive:

          Pino,

          — Sarà brutta l’unità d’Italia, vabbè; ma quella della Francia, della Lettonia o della isole Fiji? —

          Francesi, lettoni e figici faranno un po’ come piacerà loro, che dici? =)

          Ad esempio, ai francesi l’unità del loro paese credo piaccia, mentre agli jugoslavi non credo piacesse granché.

          — ma essendo italiano, che devo dirti, un po’ all’Italia ci tengo: è tanto strano? —

          Ma no, figurati. Se fosse un paese non dico serio e rispettabile, ma anche appena appena decente, forse la penserei come te. Dopotutto anch’io tengo alla mia città, anche se è sempre meno seria e rispettabile ogni anno che passa.

          E poi l’Italia resta un ottimo posto per le ragazze, per il buon cibo e per il turismo, come si addice ad una repubblica delle banane. Un mese all’anno come fa Zucconi ce lo passerei più che volentieri, e forse arriverei anch’io a parlarne bene. Anche se ho il sospetto che lui lo faccia solo per ripicca contro Berlusconi.

          Z.

        • PinoMamet scrive:

          Mm

          forse comincio a capire la logica che sta dietro il sentimento comune anti-italiano, che accomuna gli italiani 😉

          il fatto è che noi si parte dai risultati; che, diciamocelo, non sono esaltanti;
          e visto che esisteva qualcosa, qualche stato locale o entità o tradizioneo cultura, anche prima di questi risultati (che poteva benissimo essere una bella merda, ma vattelo a ricordare), allora la cosa più semplice è dire
          “niente, abbiamo fatto l’Italia, adesso disfiamola e torniamo a com’era prima”.

          Di Stati con risultati anche peggiori dei nostri, ce n’è parecchi; dai, ammettiamo anche questo.

          Non voglio generalizzare, ma credo che pochi abbiano però alle spalle un tipo di storia paragonabile al nostro
          (per semplificare, un impero glorioso e miseramente caduto, e tanti staterelli, ognuno dei quali crede fermamente di aver ereditato, in qualche modo, solo la parte bella del precedente impero o della sua popolazione).

          Ma poi, ce lo vediamo uno statunitense che dice “torniamo a com’era prima”?
          Non avrebbe proprio senso.

          O un francese? “Prima” c’era la Francia, la Francia in varie dinastie o guerre o occupazioni, la Francia, e poi la Gallia, che alla fine è sempre la Francia. Sfido io!
          ecc. ecc.

          un bel giorno cominceremo a capire che i risultati dipendono anche da noi…
          (un po’ come i neri americani che per un secolo l’hanno menata con i tot acri e il mulo che dovevano ricevere dal governo, e non hanno mai ricevuto, come causa dei loro mali…)

          ciao!!

        • Z. scrive:

          Pino,

          — forse comincio a capire la logica che sta dietro il sentimento comune anti-italiano, che accomuna gli italiani —

          Mmh, sì, analizzami 😀

          — il fatto è che noi si parte dai risultati; che, diciamocelo, non sono esaltanti —

          Beh, l’albero bisognerà pure giudicarlo in base suoi frutti, mica in base a come ne hanno scritto i romanzieri.

          — allora la cosa più semplice è dire
          “niente, abbiamo fatto l’Italia, adesso disfiamola e torniamo a com’era prima” —

          A me non mi risulta vi siano masse di italiani che caldeggiano il ritorno al Granducato di Toscana o alla Legazione delle Romagne. Ma può darsi che sia informato male. Effettivamente l’idea di includere Bologna nelle Romagne, e non in Emilia, non mi dispiacerebbe, e mi risparmierebbe una serie di problemi col nuovo stato separatista.

          — Di Stati con risultati anche peggiori dei nostri, ce n’è parecchi; dai, ammettiamo anche questo. —

          Anche qui forse sono male informato, ma non ho mai sentito nessuno dire che in Burkina Faso si viva meglio.

          –un bel giorno cominceremo a capire che i risultati dipendono anche da noi… —

          Chissà, forse sì. Nel frattempo quelli come me, forse perché poco intelligenti e ancor meno istruiti, continuano a non capire a cosa serva questo stato unitario. Né tantomeno riusciamo a capire la sua unica giustificazione che costantemente ci viene rifilata: “ormai c’è”.

          Tipo: hai un cancro, ormai c’è, tientelo e crepaci!

          Z.

          PS: O al limite, se proprio sei Vasco, sguratelo ai Caraibi 😀

        • PinoMamet scrive:

          ” Beh, l’albero bisognerà pure giudicarlo in base suoi frutti, mica in base a come ne hanno scritto i romanzieri.”

          è proprio questo il punto.
          A dire il vero, mi pare che in un sacco di posti, fuori d’Italia, si giudichi in base a come hanno scritto i romanzieri; e poi, dopo, volendo, si discutano anche i risultati.
          “Right or wrong, my country” è un’altra frase che non mi sono inventato io, e che è l’opposto del sentire medio italiano.

          “A me non mi risulta vi siano masse di italiani che caldeggiano il ritorno al Granducato di Toscana o alla Legazione delle Romagne”

          Non mi risulta neanche a me 😉
          Ma Emiliaromagna (lo scrivo tutt’attacato, alla faccia dei leghisti) e Toscana sono forse due eccezioni (buttiamoci anche Lazio, Abruzzo e Molise).
          Apposta scrivevo che “l’Italia resterà dal Po al Volturno”.
          Grandi masse di persone che sognano il ritorno alla Serenissima ci sono, e quelle che rimpiangono il Regno delle Due Sicilie diventano sempre più numerosi; pur di rimpiangere qualcosa, i lombardi sono andati a scovare persino i Longobardi e i Galli, pensa te.

          “, continuano a non capire a cosa serva questo stato unitario”

          e io continuo a non capire a cosa “serva” la Francia o le isole Fiji o gli Stati Uniti e neanche il Burkina Faso;
          ma ormai ci sono 😉

          PS
          Naturalmente, Bologna e la Romagna (ma anche la rinata Serenessima, i richiamati Borbone, la dinastia de’ Trota e così via…) si apprestano a occupare un ruolo di primo piano sullo scenario mondiale.
          Non ci possono essere dubbi: non vedi com’ è bello il mio campanile?

          Basta che poi non cambiate idea un’altra volta, e non vogliate rifare l’Italia, perché comincia a diventare faticoso…

        • Francesco scrive:

          x Pino

          visti i risultati dell’Italia, propenderei per un “salto in avanti”, una Padania (mica voglio rubare il nobile nome Italia ai vulturniaci) che sia una specie di super-Olanda o super-Austria

          i fondamenti economici di questa media nazione europea mi pare siano molto solidi, per il resto al peggio resteremmo italiani sotto altro nome

          l’unico timore è trovarsi statue del Bossi per ogni dove, in ogni caso i piccioni provvederebbero!

          ciao

        • Z. scrive:

          Pino,

          — A dire il vero, mi pare che in un sacco di posti, fuori d’Italia, si giudichi in base a come hanno scritto i romanzieri; e poi, dopo, volendo, si discutano anche i risultati. —

          A me pare che in quei posti i risultati ci siano, eccome. A meno che non si voglia davvero paragonare l’Italia al Burkina Faso…

          — “Right or wrong, my country” è un’altra frase che non mi sono inventato io, e che è l’opposto del sentire medio italiano. —

          Già, e chissà perché! Forse perché gli italiani sono in larga misura ignoranti come me, che leggo pochi romanzi? 😀

          — Grandi masse di persone che sognano il ritorno alla Serenissima ci sono —

          Oserei dire “enormi masse”. Tanto enormi che anziché promuovere un referendum per la secessione e l’indipendenza e il ritorno alla Serenissima sono andati in quattro dentro un carro-bidone di latta a fare i buffoni in piazza…

          — e io continuo a non capire a cosa “serva” la Francia o le isole Fiji o gli Stati Uniti e neanche il Burkina Faso;
          ma ormai ci sono —

          Scusa, ma tu sei americano? sei un burkinese? mi pare di no, quindi la tua opinione al riguardo mi sembra di rilevanza modesta, così come la mia. Di Francia e Fiji se ne occuperanno francesi e figini: noi occupiamoci del paese dove viviamo, che ràit or ròng è il nostro, e fin quando non emigriamo ce lo dobbiamo sucare 😀

          E magari evitiamo ragionamenti tipo “hai un tumore? ormai c’è, crepaci”. Io penso che un tentativo di sopravvivere al tumore si potrebbe fare, anziché creparci con rassegnazione.

          Z.

        • Z. scrive:

          Pino,

          — A dire il vero, mi pare che in un sacco di posti, fuori d’Italia, si giudichi in base a come hanno scritto i romanzieri; e poi, dopo, volendo, si discutano anche i risultati. —

          A me pare che in quei posti i risultati ci siano, eccome. A meno che non si voglia davvero paragonare l’Italia al Burkina Faso…

          — “Right or wrong, my country” è un’altra frase che non mi sono inventato io, e che è l’opposto del sentire medio italiano. —

          Già, e chissà perché! Forse perché gli italiani sono in larga misura ignoranti come me, che leggo pochi romanzi? 😀

          — Grandi masse di persone che sognano il ritorno alla Serenissima ci sono —

          Oserei dire “enormi masse”. Tanto enormi che anziché promuovere un referendum per la secessione e l’indipendenza e il ritorno alla Serenissima sono andati in quattro dentro un carro-bidone di latta a fare i buffoni in piazza…

          — e io continuo a non capire a cosa “serva” la Francia o le isole Fiji o gli Stati Uniti e neanche il Burkina Faso;
          ma ormai ci sono —

          Scusa, ma tu sei americano? sei un burkinese? mi pare di no, quindi la tua opinione al riguardo mi sembra di rilevanza modesta, così come la mia. Di Francia e Fiji se ne occuperanno francesi e figini: noi occupiamoci del paese dove viviamo, che ràit or ròng è il nostro, e fin quando non emigriamo ce lo dobbiamo sucare 😀

          E magari evitiamo ragionamenti tipo “hai un tumore? ormai c’è, crepaci”. Io penso che un tentativo di sopravvivere al tumore si potrebbe fare, anziché creparci con rassegnazione.

          Z.

          PS: concordo con Francesco, non so se i risultati saranno esaltanti ma non vedo cosa potrebbe capitarci di peggio. A parte qualche statua del Bossi, appunto.

        • PinoMamet scrive:

          Z.

          la deformazione professionale è una gran brutta cosa; proprio perché sei simpatico, te la perdono 😉 , ma non credere mica di avermi convinto, sai?

          Tu dici che “peggio di così non si potrebbe andare”;
          io dico che si potrebbe, eccome.
          E posso farti appunto un sacco di esempi, di posti che se la cavano peggio di noi, ma tu te la caveresti dicendo “sono solo esempi, dai, pensiamo a noi!”

          Del resto, se Bologna si trovasse nelle isole Fiji, sarei il primo a dirti, ma sì, fate come vi pare.

          Poi, confesso di non aver capito. Leggo troppi romanzi.
          Ti piace la secessione, o no? e chi dovrebbe farla? è una buona, o una cattiva idea? Gli italiani la pensano come te, o no?

          Dici che i secessionisti sono pochi?
          Cioè quattro, contando te e Francesco?

          Non sai quanto mi fa piacere sentirtelo dire. Mi solleva, davvero. Forse non siamo messi tanto male, dopo tutto 😉

        • Z. scrive:

          Pino,

          — la deformazione professionale è una gran brutta cosa; proprio perché sei simpatico, te la perdono 😉 , ma non credere mica di avermi convinto, sai? —

          Figurati, non pretendo di convincere nessuno. E men che meno su internet, dove – al massimo – si possono cercare di capire le idee altrui esponendo le proprie, ed è già tanto se ci si riesce. Poi ti prometto che quando passerai dalle mie parti, davanti a una buona birra, ne riparleremo 😉

          — Tu dici che “peggio di così non si potrebbe andare”;
          io dico che si potrebbe, eccome.
          E posso farti appunto un sacco di esempi, di posti che se la cavano peggio di noi, ma tu te la caveresti dicendo “sono solo esempi, dai, pensiamo a noi!” —

          No, no, no, allora devo essermi spiegato male. Perché io non dico che dovunque al mondo si vive peggio che in Italia (non scherziamo!). Ho detto che, passando al sistema caldeggiato da Francesco, difficilmente potrebbe andarci peggio di quanto non vada oggi.

          — Poi, confesso di non aver capito. Leggo troppi romanzi.
          Ti piace la secessione, o no? e chi dovrebbe farla? è una buona, o una cattiva idea? —

          Mi piacerebbe eccome, così come mi piacerebbe che la pena massima per la reclusione fosse di 25 anni. Ma bisogna arrivarci per gradi. Prima si abolisce la pena di morte (dove c’è), poi l’ergastolo, poi si abbassa il massimo di pena a 25 anni. Un po’ alla volta, senza forzare troppo la mano.

          Detto questo, mi accontenterei di uno stato federale molto ma mooolto federale, dove il potere di un Cicchitto, di un Gasparri o di un Bonaiuti (ma anche di un Rutelli, di un Veltroni, di un Bertinotti) sulla mia regione fosse quanto più possibile prossimo allo zero. Se poi eleggeremo degli imbecilli locali in loco, e questi faranno rovesci, bene (anzi, male): vorrà dire che noi emilianoromagnoli ce li saremo meritati. Ma è più difficile raccontare immense fregnacce a qualcuno sulla SUA città, sul SUO quartiere, sulla SUA vita di ogni giorno. Persino Feltri votava a sinistra alle amministrative. E del ’99 ancora ci ricordiamo, qui.

          — Gli italiani la pensano come te, o no? —

          Non posso risponderti con certezza, ovviamente dubito assai. Altrimenti qualcosa sarebbe stato fatto al riguardo: mica dico una guerra come in Kosovo, ma qualche iniziativa almeno sì. Del resto un conto è il totale disinteresse per l’Italia esclusi i mondiali (e il fioretto a squadre, perbacco) e magari una provinciale esterofilia, un altro conto è la secessione.

          Z.

          PS: Naturalmente io dividerei in due lo Stato Autonomo dell’Emilia-Romagna in tre regioni. Ferrara se ne stia per conto suo: non la vogliamo noi, e non la vorrete voi, presumo 😀

        • Francesco scrive:

          caro Pino

          noi secessionisti saremo pochissimi e pure condannati dalla Chiesa però abbiamo dalla nostra parte

          1) la ragione
          2) la classe dirigenti italiana
          3) il buon senso

          se non fosse per Bossi che rema contro, sarei ottimista

          😉

          PS ti consiglio di non preoccuparti, che l’Italia resterà anche dopo la fine dello Stato italiano, come c’era ben prima. e che andandosene a fondo l’Euroap tutta, non fa molta differenza

        • Z. scrive:

          Intendevo

          “ma obiettivamente ne dubito assai”.

          Sono stato travisato dalla censura centralista romana.

          Z.

        • PinoMamet scrive:

          Carissimi Francesco e Z.

          io non è che sia particolarmente affezionato all’Italia; dubito che “qualcos’altro” sarebbe meglio, che è un’altra cosa.
          Voi non condividete questo mio dubbio, che dire, staremo a vedere.

          Detto questo, io mi sono limitato a comparare il patriottismo italiano con quello di altri paesi, e noto che, sia che stia meglio piuttosto che peggio di noialtri, in generale (credo) pochi condividano il nostro aprioristico sospetto nei confronti dello Stato unitario;
          e ne ho cercato le cause
          (ecco perché, Z., ho parlato delle Fiji e della Francia: chiamasi “esempio”).

          Casomai siete stati voialtri due ad approfittarne biekamente 😉 per convincermi della bontà di un’eventuale secessione, da cui il mio dubbio.

          Ripeto, staremo a vedere, al limite chiederò la cittadinanza altrove; vi pregherei al massimo di informarmi prima dei confini;
          perché pur non concependo come si possa dividere la Romagna dall’Emilia, Ferrara non la vorrei neppure io, nel caso 😉

          ciao! 🙂

        • Ritvan scrive:

          —-….anziché promuovere un referendum per la secessione e l’indipendenza e il ritorno alla Serenissima sono andati in quattro dentro un carro-bidone di latta a fare i buffoni in piazza…Z—-
          Caro Z., buffonata per buffonata forse meglio quella del “tanko” piuttosto che “promuovere un referendum” seccessionista in presenza dell’art.5 della Costituzione che definisce la Repubblica Italiana “una e indivisibile”.

        • Ritvan scrive:

          Errata corrige (prima che qualcuno mi morda sul collo:-) ): nel mio commento precedente leggasi “secessionista”, con una sola “c”.

        • Z. scrive:

          Pino,

          ho capito che era un esempio. Sono un po’ stordito, questo sì, ma non fino a questo punto.

          Ma secondo me, semplicemente, non era un esempio calzante. Io non so come ragionino francesi e figini, e non mi riguarda particolarmente. Secondo te cechi e slovacchi dovevano restare uniti in ossequio all’unità nazionale figina? O gli albanokosovari dovevano pensare “ehi, aspetta, guarda in Francia come amano il loro grande stato, restiamo anche noi nella grande Serbia?”. Mah 😀

          Le cause dello scarso patriottismo degli italiani? Devo davvero iniziare un lungo elenco o lo diamo per scritto? 😉

          Z.

          PS: Ritvan, parlavo di una consultazione informale, mica di un referendum con valore di legge (che non potrebbe essere promosso a quel modo anche se l’art. 5 non esistesse, peraltro).

  8. astabada scrive:

    @roberto

    (Rispondo qui perche’ i collegamenti a “reply” non compaiono)

    La mia immagine di Gheddafi proviene – come ho scritto – dalla filosofia di Jose` Dolores.

    @Francesco

    🙂

    Sapevo che ti saresti fatto avanti.

  9. Z. scrive:

    Intendevo

    “ma obiettivamente ne dubito assai”.

    Sono stato travisato dalla censura centralista romana.

    Z.

  10. Ritvan scrive:

    —Ritvan, parlavo di una consultazione informale, mica di un referendum con valore di legge (che non potrebbe essere promosso a quel modo anche se l’art. 5 non esistesse, peraltro). Z—
    Ah, beh, ma se fosse “informale” nessuno (o quasi) ci andrebbe a perder tempo per votare, spesso e volentieri non si raggiunge il quorum nei referendum “con valore di legge”, figuriamoci in uno il cui valore è inferiore a quello della carta in cui è scritto….

    • Z. scrive:

      Appunto. Nessuno prenderebbe sul serio un’iniziativa del genere, forse neppure i leghisti. Un conto è essere esterofili e scarsamente patriottici, l’altro è essere secessionisti.

      E di secessionisti, in Italia, ce ne sono pochi.

      Ma come diceva Renato Rascel, noi siamo piccoli ma cresceremo…

      😀

      Z.

      • Francesco scrive:

        confermo, diamo tempo alla classe politica “italiana” e quandi si terrà il referendum secessionista (formale o meno) la partecipazione ci sarà …

        quello di cui dubito è che ci sarà ancora una “Padania” da salvare secedendo ma questo è nella mani dell’Altissimo

        PS Ritvan, te lo sei tenuto un poderetto in Albania? così, gisito per preucazione

    • Z. scrive:

      Comunque va pure detto al referendum abrogativo non va a votare nessuno perché è più conveniente farlo saltare stando a casa.

      Se non vi fosse il quorum penso proprio che l’affluenza sarebbe più alta…

      Z.

    • roberto scrive:

      ritvan,
      quando si dice che ai referendum “informali” non ci va nessuno, mi piace ricordare che il referendum consultivo sul mandato al parlamento europeo del 1989 è stato uno dei referendum che ha avuto il maggior numero di votanti (80%).
      concordo con Z. che il quorum rende utile l’astenzsione e se non ci fosse ci andrebbe più del 20% a votare

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