Massimo Bontempelli

La notizia della morte di Massimo Bontempelli mi è arrivata mentre ero all’estero. Curiosamente, portava lo stesso nome e lo stesso cognome di un noto scrittore del primo Novecento, sempre di Pisa, cosa che ogni tanto ha generato equivoci in rete.

Ho avuto occasione di incontrare Massimo solo un paio di volte, ma ho letto sempre con attenzione ciò che lui scriveva, spesso in collaborazione con Marino Badiale.

Vi giro ciò che ha scritto in questa occasione Roberto Massari, l’amico editore che è anche ispiratore del movimento di Utopia Rossa.

Domenica 31 luglio, in un ospedale di Pisa, è morto Massimo Bontempelli. È uno dei più gravi lutti della cultura italiana, non solo di quella di “sinistra” – concetto al quale Massimo non riconosceva più da tempo alcun valore storico e oggettivo – ma della cultura storico-politico-filosofica in generale. Non so se in queste ore la stampa di queste false sinistre, che lo hanno sistematicamente ignorato in vita, lo ricorderanno (ipocritamente) almeno al momento dei necrologi; ma so con certezza che Massimo lascia un’impronta nella provincialissima produzione culturale di questo paese-Italia che il tempo non riuscirà a cancellare.

Nato a Pisa il 26 gennaio 1946, ivi si è laureato in filosofia del diritto, è vissuto e ha insegnato storia e filosofia nel liceo classico Galilei. Come insegnante era membro (polemico) dei Cobas della scuola. La sua principale esperienza politica si era compiuta nel Manifesto.

Per informazione di chi ci legge, fornisco un elenco sommario dei titoli principali della sua enorme produzione teorica perché se ne abbia almeno un’idea generale e tutti coloro cui è stato negato in vita di conoscere la sua opera, possano avere per un istante la misura del furto di idee che il sistema, la ex sinistra e la società dello spettacolo politicante hanno perpetrato ai loro danni:

Il senso dell’essere nelle culture occidentali (con F. Bentivoglio), 3 voll. 1992/ Storia e coscienza storica, 3 voll., 1993/ Antiche strutture sociali mediterranee, 2 voll., 1994/ Percorsi di verità della dialettica antica (con F. Bentivoglio), 1996/ Nichilismo, Verità, Storia (con C. Preve) 1997/ Gesù. Uomo nella storia. Dio nel pensiero (con C. Preve)/ 1997/ La conoscenza del bene e del male, 1998/ Tempo e memoria, 1999/ Filosofia e realtà, 2000/ L’agonia della scuola italiana, 2000/ Un nuovo asse culturale per la scuola italiana, 2001/ La disgregazione futura del capitalismo mondializzato/ Le sinistre nel capitalismo mondializzato/ Il respiro del Novecento, 2002/ Il Sessantotto. Un anno ancora da capire, 2008/ Civiltà occidentale (con M. Badiale) 2009/ Marx e la decrescita (con M. Badiale), 2010.

Ma di due libri voglio parlare in modo particolare, perché prodotti in collaborazione con chi scrive, nel periodo in cui Massimo ha fatto parte della redazione dei Quaderni di Utopia rossa, collaborando fraternamente con il nucleo di compagni che hanno dato vita a questo progetto e che ora lo ricordano con affetto nel loro blog, grati del contributo pionieristico da lui dato. Mi riferisco a La sinistra rivelata. Il Buon Elettore di Sinistra nell’epoca del capitalismo assoluto (con M. Badiale), Quaderno di Utopia rossa n. 2, 2007, e il suo saggio “I cattivi maestri” in I Forchettoni rossi. La sottocasta della “sinistra radicale”, (a cura del sottoscritto), Quaderni di Utopia rossa n. 2007.

Il ricordo della collaborazione realizzata in quegli anni e il felice incontro della sua tradizione di pensiero con l’eterodossia a tutto campo di Utopia rossa non si può riassumere in poche righe e in un momento di tristezza. Chi vorrà leggere quei libri potrà capire lo stato d’animo antagonistico con cui Bontempelli ha sezionato le false sinistre di governo e di opposizione in Italia e sarà stimolato ad approfondire i fondamenti teorici di quello stato d’animo. Credo che questo sia l’unico vero necrologio che sarebbe piaciuto a Massimo, visto che considerava tutto il resto come sistemica ipocrisia.

Hasta siempre Massimo

(Roberto Massari, a nome dei compagni e delle compagne di Utopia rossa)

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8 risposte a Massimo Bontempelli

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  2. yair scrive:

    Martinez, non informi i tuoi lettori che Bontempelli ha avuto un funerale cattolico. Strano tipo di marxista. Molto italiano. Credono tutti di essersi lasciati la religione alle spalle e poi eccoli li’ a ripetere cazzate da catechismo. Specie quando si tratta di ebrei.
    Saluti dal tuo eroe padre Ariel Levi di Gualdo.

    • Lucio Bontempelli scrive:

      Questo commento è singolarmente assurdo, meschino e supponente. In generale, quando uno muore, non è più responsabile di quello che altri fanno del suo corpo. Nel caso specifico, il funerale cattolico è stato fortemente voluto dalla sua anziana madre (di 89 anni), ancora viva. Noi figli abbiamo deciso di assecondare questo suo desiderio, perché pensavamo che fosse stata già abbastanza provata dalla perdita del figlio. Non lui (che non c’era più) ha deciso. Noi figli, all’inizio della messa, abbiamo chiarito che lui non era cattolico e che quella cerimonia era fatta per chi rimaneva. In ogni caso sono sicuro che mio padre avrebbe preferito non addolorare sua mamma in un momento del genere, piuttosto che mantenere un profilo di assoluta (e inutile) coerenza.

    • Gabriella Balocchi scrive:

      Sono distrutta da un immenso dolore e in uno stato di prostrazione tale che riesco appena a trovare la forza di farmi sentire. E soltanto perché devo difendere la memoria di mio figlio da ‘giudici’ troppo frettolosi e superficiali nell’emettere sentenze.
      Massimo Bontempelli è sempre stato fedele ai suoi principi e coerente con le sue idee, ma rispettoso delle opinioni altrui, anche se contrarie alle sue. Io sono cattolica praticante , non ho mai avuto,in merito, contrasti con mio figlio che, al contrario, ha sempre rispettato la mia fede. Ho desiderato io il funerale cattolico, dopo averne chiesto il permesso ai figli che, bontà loro, hanno acconsentito per amore della nonna. Non mi sento colpevole nei confronti di mio figlio che, in varie occasione, soleva richiamare le parole di Socrate ai suoi discepoli “… che io non rimarrò qui dopo morto ma che me ne partirò, ….. che è solo il mio corpo che seppellisci e perciò fa come credi, come meglio vuole l’usanza.»
      A me, nella disperazione più devastante, nel dolore di cui nessuno può capire l’entità se non lo prova, la funzione religiosa ha dato qualche attimo di sollievo. A voi tutti non credenti non deve urtare alcun rito, se ritenete che tutto finisca con l’ultimo respiro.
      Sono molto vecchia, carica pertanto di esperienze e la prego, distrugga pure tutto del vangelo, ma non cancelli questa esortazione: ‘Non giudicate e, se lo fate, giudicate come vorreste essere giudicati’.

      Gabriella Balocchi

  3. Francesco Ravelli scrive:

    Costanzo Preve – Ricordo di Massimo Bontempelli

    Ho saputo oggi, 1° agosto 2011, della morte di Massimo Bontempelli. Esprimo le mie più profonde condoglianze alla famiglia e ai suoi amici ricordando il suo grande contributo al pensiero storico, filosofico e politico. Il valore dei suoi scritti è tale da poter pacatamente prevedere che avrà influenza anche nei tempi futuri.

    Torino, 1° agosto 2011 Costanzo Preve

  4. max scrive:

    siamo nel 2016 e non so se la madre di Massimo sia ancora viva. Ad essa invio comunque un forte abbraccio e l’invito ad essere fiera di essere stata la madre di un figlio tanto intenso e profondo, i cui meriti credo dovranno molto all’educazione ricevuta, e comunque al rapporto con l’ambiente nel quale e’ cresciuto.
    Riguardo alla produzione di Massimo, invece, confermo che non e’ per niente “invecchiata” ne’ messa da parte, ma sta anzi inverandosi sempre piu’, e non e’ un caso che un suo bel testo, quello sulla decrescita scritto con Badiale, sia oggetto oggi dello studio di molti e molti ne traggano importanti spunti per una lettura adeguata della crisi capitalistica in corso.
    Un grazie a tutti e due, madre e figlio.
    Max

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