Vincent Reynouard, quando ti mettono in galera per un opuscolo

Nel 2005, il signor Vincent Reynouard, ingegnere chimico francese residente in Belgio, infila nella buca delle lettere alcune copie di un opuscolo di 16 pagine, indirizzate a vari musei, organizzazioni e sindaci in Francia.

L’opuscolo distribuito da Vincent Reynouard, un uomo che non deve essere un modello di prudenza (all’età di 41 anni, si trova oggi con ben otto figli da mantenere), si intitola «Holocauste? Ce que l’on vous cache». Il libretto – costituito da immagini e grosse didascalie – lo potete trovare in rete e  mette esplicitamente in dubbio le accuse mosse contro il governo nazista durante il processo di Norimberga.

Ora, da vent’anni, in Francia esiste la legge Gayssot, che all’articolo 24bis dichiara reato contestare l’esistenza dei crimini stabiliti dall’articolo 6 dello statuto del tribunale di Norimberga.

Vincent Reynouard viene quindi inquisito dalla magistratura francese  e condannato a un anno di carcere, 10.000 euro di ammenda e 3.000 euro di danni e interessi a un’associazione privata, la LICRA. Nel processo di appello, si conferma la condanna e si arriva alla cifra di ben 60.000 euro.

Il 9 luglio, la polizia belga arresta Vincent Reynouard, che viene chiuso nel carcere di Forest, di cui abbiamo già parlato su questo blog.

Non perché abbia commesso alcun reato in Belgio, ma per prepararne l’estradizione in Francia in base a un mandato di arresto europeo.

Le persone che hanno espresso solidarietà a Reynouard appartengono a due categorie diversissime.

Se digitate il suo nome su Google, troverete subito i melaninodeficienti  di Stormfront e il perennemente rancoroso Olodogma (il cui ultimo post è sottotitolato, “A levi primo non piacevano gli occhi azzurri ed i capelli biondi (a NOI si)!”). Mica che io li consideri dei mostri: semplicemente, si tratta di celacanti umani che stanno ancora combattendo la battaglia di Stalingrado con le figurine, essendosi gettati addosso da soli un incantesimo di irrealtà.

“He oped his chest, at break of day,
To find — no talents, bright and cold,

But soft, dead cowslips— nowhere lay
The sun-bright glint of Fairy Gold !”
[1]

So poco di Reynouard, e non escludo che anche lui possa appartenere alla stessa categoria. Ma è proprio qui il punto: la mancanza di realismo e le proiezioni fantastiche su presunti supereroi del passato non devono essere reato. Reynouard è in carcere esclusivamente per aver distribuito per posta alcuni opuscoli con la sua versione di alcuni fatti storici. Che la sua versione sia giusta, sbagliata  o semplicemente demenziale spetta alla critica stabilirlo, non ai tribunali.

Per questo, Reynouard ha ricevuto anche solidarietà da tutt’altra parte, cioè dallo scrittore e giornalista francese Paul-Éric Blanrue, uno dei fondatori del movimento scettico francese, gli zététique (si è anche divertito a costruire una falsa Sindone), iscritto al Partito comunista francese e autore di uno studio serio sulle lobby sioniste in Francia (Sarkozy, Israël et les juifs, Éditions Oser dire), che coglie i punti fondamentali: nessun giudice deve stabilire la verità storica, nessuna ipotesi storica deve essere punita con il carcere.

La legge Gayssot sottrae alla discussione storica, poi, solo le verità del tribunale di Norimberga.

Un particolare: la legge Gayssot fa esplicito riferimento allo statuto del tribunale approvato l’8 agosto del 1945 – due giorni dopo Hiroshima e un giorno prima di Nagasaki. Due eventi la cui ipotetica negazione non verrebbe punita dalla stessa legge.[2] Togliere lo status divino al tribunale di Norimberga non vuol dire affatto assegnargli uno status demoniaco, come farebbero certi revisionisti duri. Semplicemente, si tratta di riconoscerne la natura imperfettamente umana.

In realtà, mi importano poco le opinioni che le persone possono avere sulla storia. Il problema nel presente è che si stanno diffondendo ovunque apparati giuridici che, con varie scuse, processano le intenzioni e le idee.

Un esempio gravissimo, come abbiamo sempre segnalato, è l’aggiunta dell’intenzione “terroristica” a capi d’accusa minori.

E’ il caso del processo in corso in questi giorni a Firenze contro un gruppo di anarchici accusati nei fatti di danneggiamento, imbrattamento, interruzione di pubblico servizio, occupazioni di edifici e iniziative di piazza. Io non ho particolari simpatie o antipatie a riguardo.  Non so se queste accuse siano vere o false, comunque comporterebbero alla fine pene minime. Ma gli inquirenti hanno pensato bene di aggiungervi l’accusa di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo“. Imbratto un muro per passatempo, e mi prendo una multa. Lo faccio perché in testa ho idee “terroristiche”, e mi prendo anni di carcere.

Il buon senso vorrebbe che si combattessero tutti insieme questi apparati, sia quando si applicano ai nostri amici che quando si applicano ai nostri nemici. Il tempo di litigare si troverà sempre, dopo.

Nota:

[1] Dall’anonima Ballade of Fairy Gold. Il pastore, cui uno spiritello aveva promesso l’oro, al risveglio apre il forziere e scopre che invece di solide e fredde monete, contiene solo fiorellini rinsecchiti.

[2] Ipotetica, perché nei fatti i revisionisti di Hiroshima non ne fanno la negazione: ne fanno direttamente l’apologia.

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76 risposte a Vincent Reynouard, quando ti mettono in galera per un opuscolo

  1. mirkhond scrive:

    Il fatto è che se la censura riguarda noi, gridiamo allo scandalo, se riguarda i nostri nemici, lo consideriamo un male necessario….
    quante volte mi è capitato di sentire dai difensori della rivoluzione francese e del risorgimento, che i crimini avvenuti al seguito di questi ideali, quando ovviamente tali crimini vengono riconosciuti come tali s’intende, erano NECESSARI, necessari a…cosa?
    queste rivoluzioni sorsero per rimediare ai mali dei regimi precedenti e per migliorare le condizioni dell’uomo, ma se paradossalmente, per liberarci da un’oppressione se ne fa un’altra, allora dov’è il miglioramento?
    solo perchè si sostituisce un’aristocrazia ad un’altra?
    solo perchè sulla carta siamo tutti uguali? che poi nella realtà io non sarò mai uguale a berlusconi o a john elkann….

  2. mirkhond scrive:

    riguardo poi al caso della censura in Francia, c’è uno storico, Reynald Sechèr, a cui è negato l’insegnamento all’università e nelle scuole statali in quanto autore di uno studio sulla Vandea in cui l’autore afferma, sulla base della documentazione da lui raccolta, che durante il Terrore si procedette ad una vera e propria pulizia etnica (lui la definisce un genocidio), ordinata dalla Convenzione per spezzare quel centro di tenace reazione cattolico-monarchica. Sechèr afferma che nel 1793-94, sarebbero state eliminate quasi 120000 persone.
    Ora, Sechèr presentando questo studio per la sua tesi di laurea, ha subito minacce ed intimidazioni, come il sequestro di alcune copie della tesi da parte della polizia e le minacce di cambiare argomento pena l’esclusione dall’insegnamento pubblico, come poi è avvenuto.
    Il funzionario in questione lo avvicinò dicendogli: ma lei mette in pericolo la LAICITA’ della Francia…

  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    Da sostenitore – non fideistico – della rivoluzione francese, direi che hai colto il punto essenziale.

    Tutti sono contenti quando la censura si esercita sui propri avversari; ma proprio facendo così, si finisce per legittimare la censura stessa, che prima o poi si ritorcerà anche contro di noi.

    Io considero Geert Wilders uno dei peggiori esemplari della specie umana in giro; ma non per questo approvo il governo inglese quando gli vieta di entrare in Inghilterra. Addirittura con la scusa che la sua presenza avrebbe potuto suscitare atti di violenza: come se il governo non avesse il dovere di proteggerlo proprio da tali atti.

    Allo stesso modo e per lo stesso motivo, condanno la proposta di Geert Wilders di mettere fuorilegge il Corano.

  4. Miguel Martinez scrive:

    Sempre in Francia, un tribunale ha condannato cinque militanti contro l’equivalente francese dei nostri CIE, per aver scritto (in semplici e-mail) che la detenzione ed espulsione di una famiglia albanese – con due bambini – ricordava le deportazioni all’epoca di Vichy.

    Il paragone è sensato? E’ eccessivo? E’ spreco della solita retorica rumorosa? Probabilmente sì, ma si tratta di una questione di gusti letterari. Comunque è un paragone storico e un’opinione sinceramente condivisa da chi ha scritto le mail.

  5. PinoMamet scrive:

    L’idea che la Storia debba essere decisa dai tribunali anziché dalla libera ricerca non solo è ridicola, ma si rivelerà anche controproducente proprio per le stesse idee che si vorrebbero blindare: la “blindatura” verrà infatti immediatamente letta come segno di intrinseca debolezza dell’idea (che magari non è affato debole di suo e si difenderebbe benissimo nelle sedi della ricerca storica, che non sono i tribunali).

    Immagino perciò che lo scopo di queste leggi sia, più che difendere la Storia, quello di costringere i negatori della storia ufficiale a insabbiarsi ancora di più, a frequentarsi solo tra loro, quasi solo fino all’oralità e al sussurro; fino a diventare fenomeno talmente marginale da non destare alcuna preoccupazione.

    Ai propugnatori di queste leggi sfugge che:

    -i negatori dell’Olocausto sono già un fenomeno del tutto marginale, non solo numericamente: il mondo va avanti benissimo con o senza di loro, le sue meccaniche restano ormai perfettamente identiche, la retorica pro o contro Olocausto (Resistenza, Foibe, Muro di Berlino…) è ormai puramente un gioco delle parti non troppo diverso dai “reenactors” di cui parlavo nel commento sotto;

    -con queste leggi gli si offre casomai una grancassa pubblicitaria e un indiretto sostegno (“se devono zittirlo col Tribunale vuol dire che non hanno altri argomenti…”)

    Ciao!

    • cesare52 scrive:

      @PinoMamet. Ho finalmente trovato le sue argomentazioni. Noi non diciamo le stesse cose (per fortuna) quindi non si arroghi il diritto di primogenitura. Neanche abbiamo la stessa analisi sul negazionismo. Da quano scrive vedo che lei non frequenta le borgate e gli emarginati. Ha una visione edulcorate e pettinata della società, secondo me. Non vede l’emarginazione, lo smarimento digenerazioni condannate al precariato a vita. precario il lavoro, gli affetti, la casa, e la pensione. Quello su cui speculano e contano i nazi. E’ come i compagni yugoslavi che sottovalutavano. Poi è andata come è andata. Quindi per favore non faccia similitudini con la mia analisi che è diversa. Ci tenevo a dirglielo.Oltre a pregarla di rivolgersi per il futuro se lo vorrà con il lei. Desidero mantenere le distanze da qualsiasi trombone saccente e con la puzza sotto il naso. Grazie.

      • Miguel Martinez scrive:

        Senza entrare in merito al discorso che fai, invito tutti a usare il “tu” per un semplice motivo tecnico: è il pronome normalmente usato su questo forum, e sarebbe estremamente difficile ricordarci sempre a chi dobbiamo rivolgerci usando il “tu” e a chi usando il “lei”.

  6. mirkhond scrive:

    Per Pino Mamet

    Io invece credo che abbiano paura.
    Per es. Israele fonda la sua sempre minor popolarità proprio sulla Shoah, lo sentiamo anche nelle trasmissioni televisive.
    Se passassero tesi negazioniste (di fatto ormai passano da parecchio tempo in internet), se venisse dato il permesso di esprimersi liberamente a questi storici, temono che quell’appoggio di cui ancora godono a livello di simpatizzanti, non di governi, crollerebbe del tutto.
    Quindi viene usato il passato per tutelare il presente e il futuro.

  7. mirkhond scrive:

    Che poi la gente sia più intelligente, perchè deve pensare a campare, è un altro conto.
    Ad esempio io non credo proprio che letture alternative sul risorgimento, possano convincere gli italiani a ridividere l’Italia. Dietro la Lega c’è una questione economica, lo sappiamo benissimo.
    Eppure molti anni fa a Bari, in una conferenza, lo scomparso Beniamino Placido disse che in fondo si sa benissimo chi è stato veramente Garibaldi, ma se lo si ammettesse ufficialmente verrebbe meno il MITO FONDATORE dell’unità d’Italia.
    L’uomo ha bisogno di miti per fondare la sua identità e la paura di vederseli messi in discussione può generale reazioni rabbiose, solo verbali come con i “Greci” di cui si è parlato in altre discussioni, o addirittura al carcere come in Francia.
    ciao

  8. PinoMamet scrive:

    “Se passassero tesi negazioniste (di fatto ormai passano da parecchio tempo in internet), se venisse dato il permesso di esprimersi liberamente a questi storici, temono che quell’appoggio di cui ancora godono a livello di simpatizzanti, non di governi, crollerebbe del tutto.”

    Guarda, io capirei benissimo questa paura
    (come, nel contesto di uno Stato grosso come una regione italiana, piantato nel mezzo di paesi arabi che non hanno nessun motivo di guardarlo con simpatia, capisco anche la paranoia dell’accerchiamento e dell'”invasione islamica”, che qui da noi ha molto meno senso…)

    ma non credo che sia questo il motore delle leggi francesi (e di altre simili in altre parti d’Europa, mi sa che si è tentato di imitarle anche in Italia).

    Prima di tutto, perché non è Israele che scrive le leggi europee; non nego che molti suoi sotenitori e fiancheggiatori possano avere avuto un ruolo anche pesante nella loro emanazione, ma si tratta comunque di leggi europee che vanno lette nel contesto europeo.

    Inoltre, come ricordi giustamente tu, le idee negazioniste circolano già, sono già più o meno “clandestine”, e io personalmente non credo che la chiusura di qualche sito, né l’incarcerazione del singolo sfortunato, possa influire più di tanto sulla loro diffusione.
    Credo che abbiano già raggiunto il loro “bacino d’utenza” massimo, ulteriori diffusioni possono essere solo episodiche (legate alla notorietà causata dalle leggi stesse, ad es.!) e comunque possono minacciare l’esistenza di Israele solo nella testa di qualche paranoico.

    Israele ha problemi ben più concreti del signor Reynouard, insomma.

    D’altra parte non saranno i tribunali a sconfiggere il signor Reynouard, ma Schindler’s list, la retorica ufficiale alla quale è sempre più gradevole accodarsi (è la storia dell’evoluzione negli anni di Fini rispetto all’argomento), e la pura e semplice dimentincanza e calo di interesse, per cinico che possa sembrare.

    Secondo me, visto che Israele si fonda sull’Olocoausto più o meno come l’Italia si fonda sulla Resistenza, è in corso invece una battaglia per il controllo sull’Immaginazione.
    Ma questa battaglia mi sembra fuori tempo massimo, tanto che sta scivolando anch’essa nel regno delle Battaglie Immaginarie, dove i nostri eroi vestiti come in Band of Brothers combattono i cattivi vestiti da nazisti;
    pura auto-rappresentazione, non diversa dal leghista con l’armatura da crociato del post sul blog vecchio.

    Ciao!!

  9. PinoMamet scrive:

    “Se passassero tesi negazioniste (di fatto ormai passano da parecchio tempo in internet), se venisse dato il permesso di esprimersi liberamente a questi storici, temono che quell’appoggio di cui ancora godono a livello di simpatizzanti, non di governi, crollerebbe del tutto.”

    Guarda, io capirei benissimo questa paura
    (come, nel contesto di uno Stato grosso come una regione italiana, piantato nel mezzo di paesi arabi che non hanno nessun motivo di guardarlo con simpatia, capisco anche la paranoia dell’accerchiamento e dell'”invasione islamica”, che qui da noi ha molto meno senso…)

    ma non credo che sia questo il motore delle leggi francesi (e di altre simili in altre parti d’Europa, mi sa che si è tentato di imitarle anche in Italia).

    Prima di tutto, perché non è Israele che scrive le leggi europee; non nego che molti suoi sotenitori e fiancheggiatori possano avere avuto un ruolo anche pesante nella loro emanazione, ma si tratta comunque di leggi europee che vanno lette nel contesto europeo.

    Inoltre, come ricordi giustamente tu, le idee negazioniste circolano già, sono già più o meno “clandestine”, e io personalmente non credo che la chiusura di qualche sito, né l’incarcerazione del singolo sfortunato, possa influire più di tanto sulla loro diffusione.
    Credo che abbiano già raggiunto il loro “bacino d’utenza” massimo, ulteriori diffusioni possono essere solo episodiche (legate alla notorietà causata dalle leggi stesse, ad es.!) e comunque possono minacciare l’esistenza di Israele solo nella testa di qualche paranoico.

    Israele ha problemi ben più concreti del signor Reynouard, insomma.

    D’altra parte non saranno i tribunali a sconfiggere il signor Reynouard, ma Schindler’s list, la retorica ufficiale alla quale è sempre più gradevole accodarsi (è la storia dell’evoluzione negli anni di Fini rispetto all’argomento), e la pura e semplice dimentincanza e calo di interesse, per cinico che possa sembrare.

    Secondo me, visto che Israele si fonda sull’Olocoausto più o meno come l’Italia si fonda sulla Resistenza, è in corso invece una battaglia per il controllo sull’Immaginazione.
    Ma questa battaglia mi sembra fuori tempo massimo, tanto che sta scivolando anch’essa nel regno delle Battaglie Immaginarie, dove i nostri eroi vestiti come in Band of Brothers combattono i cattivi vestiti da nazisti;
    pura auto-rappresentazione, non diversa dal leghista con l’armatura da crociato del post sul blog vecchio.
    Ciao!!

  10. mirkhond scrive:

    Pino, anch’io credo che queste tesi negazioniste possano minare Israele, come quelle antirisorgimentali o controrivoluzionarie l’Unità d’Italia o la “laicità” francese.
    Il problema a mio avviso è invece come vede tutto ciò chi governa, altrimenti non si spiegherebbero tali leggi liberticide in nome della libertà.
    Se non sbaglio fu proprio Marcello Pera a dire che la libertà e la democrazia sono conquiste che non sono scontate e che vanno difese. Difese da chi poi?
    ciao

  11. Pingback: Haluk Berkmen, o come i turchi conquistarono la Valcamonica (Prima parte) | Kelebekler Blog

  12. Pietro Eremita scrive:

    Io, a differenza dei commentatori precedenti, ritengo che i revisionisti abbiano ragione, in particolare sui tre principali punti della controversia (ordine di sterminio, camere, sei milioni). Parto quindi da un punto di vista diverso dal vostro.

    Credo che la teoria ortodossa sull’ “olocausto”, oltre ad essere fondamentale per la propaganda sionista, al punto in cui siamo arrivati e’ anche necessaria per ben altri gruppi e lobbies. Quanto si ammettera’ che i revisionisti hanno ragione (e ce l’hanno) sull’unica verita’ imposta come dogma dalla maggior parte dei governi democratici occidentali sara’ un serio colpo per la credibilita’ di tali sistemi, e per la nostra pretesa di superiorita’ morale e culturale sul resto del mondo. Inoltre, sarebbe uno smacco per il sistema universitario, e di riflesso per tutto cio’ che ci ruota attorno (il sistema dei titoli accademici, Dr, Prof,… versione laica modernista dei titoli nobiliari o religiosi). A quest’ultimo proposito, e’ molto utile studiare come l’accademia ha trattato la questione, soprattutto in Francia. Il quadro che ne esce e’ impietoso per cio’ che si intende normalmente per “cultura”.

    Saluti,
    Pietro

  13. andrea carancini scrive:

    miguel,
    bell’articolo: complimenti! 🙂

  14. cesare52 scrive:

    Quanto mi dispiace che tu Martinez abbia preso questa posizione. Non è un appello per la libertà ma una adesione furbetta ed opportunista ad una campagna, un tentativo in atto, dei neonazisti per sdognarsi da un ingombrante passato. Certo sei milioni di “passati per il cammino” pesano. Ma sono almeno cambiati i neonazisti? A leggere i loro blog, tu citi quello atroce del sig. Erwin che tra l’altro si diverte a dire, cito testualmente, : “levi primo, ebreo” . Un moralmente nano che si permette di insultare, giocando a fare il graduato SS, imitando la SS che tanto tempo fa lo ingiurava. Da notare l’uso sprezzante del minuscolo per il nome e il frasario da fureria del lager. Ma non solo, anche lo sfreggiare, ritagliando le frasi di “Se questo è un uomo” il libro diario dell’esperienza di Levi nel lager. Frasi ritagliate che fanno sembrare che invece nel lager si stava benissimo. Per non parlare della piscina ad Aushwitz. Miserie aberranti di chi rimpiange di essere nato troppo tardi per arruolarsi nelle SS e così non aver potuto uccidere qualche ebreo anche lui. Fantasie di un nostalgico del passato? In una recente perquisizione subita dal Sig. G.P. (Alias Erwin) su disposizione del magistrato di Massa per denuncia di “istigazione all’odio di classe” il giornale locale “Il Tirreno” da conto del risultato_ “bandiere SS, Bandiera italiana con croci uncinate, ritratti incorniciati di Hitler etc, etc Ma quello che sconcerta è che sul suo sito, più volte chiuso e riaperto, c’era una sezione, con tanto di foto selezionate in cui si dettavano i criteri anche fisici della razza ariana. Ma questa persona è un isolato? Niente affatto, ha ricoperto, forse ricopre ancora, incarichi di un certo livello nell’ambito della federazione , ieri del MSI, oggi della Destra. Tutt’altro isolato insomma. Anche lui è stato alla fine colpito per la legge che ha colpito il figuro che lei difende. E’ questa la gente, che mentre sta riprendendo fiato approfittando della disoccupazione, dello sbandamento di tanti giovani difronte ad una crisi mondiale sociale, politica, economica, cerca di riproporsi e che lei difende. Loro sono nazimaoisti, anzi “nazionalsocialisti” come il sig. Erwin ama precisare. Lei un “utile idiota”. Io, se vincono loro, i nazionalsocialisti, aiutato anche da lei e dal suo “senso democratico”, sarò un futuro ospite dei nuovi lager. Magari accanto a lei. Le dispiace se non ho nessuna intenzione di collaborare?

    • Miguel Martinez scrive:

      Nel tuo intervento, non riesco a capire bene dove tu voglia arrivare. Vuoi polemizzare con Reynouard e/o con Erwin, oppure vuoi la galera per loro?

      Questo è il punto cruciale, perché si tratta di due domande diversissime tra di loro:

      – è giusto che la magistratura regolamenti con il carcere l’analisi dei fatti del passato?

      – esiste oggi un reale pericolo di ritorno del nazismo?

      Le risposte vanno tenute assolutamente distinte, per evitare confusione; e quindi ti risponderò in due puntate.

      Analizzo qui il primo punto: carcere o no?

      Per me, esiste una differenza totale tra il nostro diritto di esprimere riflessioni molto dure sulle idee dei nostri avversari, e il desiderio di utilizzare i magistrati per impedire ai nostri avversari di esprimere quelle idee che troviamo sgradevoli.

      Sono due cose che si escludono a vicenda, perché se pensiamo che spetti ai magistrati regolare i nostri conti, dobbiamo solo stare zitti mentre loro lavorano.

      Io lavoro con l’ipotesi contraria: difendo il tuo diritto di dire che Reynouard è un nemico dell’umanità; come difendo il diritto di Reynouard di sostenere le tesi che tu combatti.

      Se colgo bene il tuo ragionamento tu sostieni che è bene che i magistrati impediscano a Reynouard di esprimere le sue tesi storiche, perché lo scopo vero di Reynouard non sarebbe quello che esprime, ma un altro.

      Cioè, non gli interessa in realtà contestare alcune affermazioni sulla storia tedesca tra il 1942-1945, ma sogna di ricostituire il regime nazista.

      Può essere benissimo che lui fantastichi qualcosa del genere: la psiche umana resta il mistero più insondabile di tutti.

      Certamente, quando un politicante di destra di seconda fila dice che la giunta di sinistra non ha fatto riparare una buca sulla strada principale del paese, abbiamo tutti i diritti di sospettare che lo faccia, non perché si preoccupa delle buche, ma perché vuole soffiare la poltrona al sindaco.

      Questa è una contestazione politica, e tu hai tutto il diritto di dire che Reynouard ha secondi fini, come il sindaco ha tutto il diritto di accusare il suo critico di ambizioni nascoste.

      Ma se un magistrato ordina l’arresto del politicante per aver detto che ci sono le buche, queste intenzioni inconfessate sono giuridicamente irrilevanti.

      Infatti, Reynouard non è stato arrestato per le sue possibili intenzioni, bensì per le sue affermazioni sulla storia.

      Tu scrivi poi:

      “In una recente perquisizione subita dal Sig. G.P. (Alias Erwin) su disposizione del magistrato di Massa per denuncia di “istigazione all’odio di classe” il giornale locale “Il Tirreno” da conto del risultato_ “bandiere SS, Bandiera italiana con croci uncinate, ritratti incorniciati di Hitler etc, etc”

      Qui sta la differenza profonda tra il tuo e il mio modo di sentire.

      Per te, ciò rende indifendibile Erwin: mi sembra che tu voglia dire, se è uno che in casa tiene ritratti incorniciati di Hitler, che se lo portino via i carabinieri, con qualunque motivazione non importa. Persino per “istigazione all’odio di classe”.

      Io reagisco con la stessa tua emotività invece all’idea che i carabinieri possano suonarti alla porta alle 5 di mattina e trascinarti in carcere perché tieni incorniciato un poster, non importa di chi sia: Hitler, Mao, Satana o Paris Hilton.

      • Miguel Martinez scrive:

        Secondo punto.

        Tu scrivi:


        “Loro sono nazimaoisti, anzi “nazionalsocialisti” come il sig. Erwin ama precisare. Lei un “utile idiota”. Io, se vincono loro, i nazionalsocialisti, aiutato anche da lei e dal suo “senso democratico”, sarò un futuro ospite dei nuovi lager. Magari accanto a lei. Le dispiace se non ho nessuna intenzione di collaborare?”

        Questa è un’obiezione chiara. E’ anche corretta?

        Bene, io credo che Erwin non sia un “nazionalsocialista”, nemmeno se si proclama tale. Come il Partito Marxista Leninista Italiano, che tanto si dà da fare a Firenze, non può essere stalinista nemmeno quando mette il ritratto di Stalin sui suoi manifesti.

        Perché il nazismo è stato un fenomeno serio, l’erwinismo no.

        Questo lo dico in base a una mia opinabile opinione. Infatti, esistono due chiavi di lettura della storia umana: c’è chi sostiene che le idee creino le società; e chi sostiene che le società creino, o si scelgano, le idee.

        Se le idee creano le società, hai ragione tu: gli Erwin, come chiunque altro, potrebbero convertire il mondo.

        Ma non credo che le idee creino le società, per tutta una serie di motivi che non sto ad elencare.

        Per me, non è la lettura delle opere di Marx che ha convinto i soldati russi a fare la rivoluzione nel 1917, ma la fame, le pallottole e la storia. Ed è per questo che non sono d’accordo con chi incolpa Marx per i Gulag.

        Il nazismo si è affermato quando l’industria pesante e il sistema bancario tedesco hanno accettato la scommessa politica di Adolf Hitler, che non era certamente una chiacchiera estetica sugli occhi azzurri dell’uomo biondo.

        Cerco di esprimere quella che secondo me doveva essere la scommessa fondamentale di Adolf Hitler. Torniamo indietro, e immaginiamoci di essere nella Germania ai tempi della Grande Depressione.

        La Germania è potenzialmente il primo paese capitalista del mondo, con una tecnologia insuperabile. Che si trova invece occupata e ridotta alla fame, con un ceto medio annientato da due tremende crisi economiche nel giro di dieci anni.

        Allo stesso tempo, la Germania è minacciata dalla “sovversione interna”, che ne mina le risorse in nome della lotta di classe.

        La soluzione consiste nel rendere la Germania indipendente dal resto del mondo, con risorse sufficienti per soddisfare la propria classe operaia e rafforzare il ceto contadino, che in tutto il mondo è stato mitizzato dopo il crollo del ’29.

        Ma la Germania è priva di risorse materiali, e quelle che ha possono essere facilmente portate via dai vicini, come è successo durante l’occupazione francese del Ruhr.

        Per poter diventare indipendente, la Germania deve fare come fanno tutti i paesi potenti. Deve sfruttare qualcun altro, costruendosi un impero, che le fornisca risorse e spazio per i suoi contadini. Gli USA hanno due continenti, la Francia e l’Inghilterra hanno mezzo mondo,
        l’URSS ha la Siberia…

        La Germania deve rinunciare a cercare risorse in Africa e deve invece costruire il proprio impero nell’Europa orientale, quindi a spese dei paesi slavi e dell’URSS, arrivando al petrolio rumeno e di Baku, che secondo Albert Speer era l’obiettivo più importante dei nazisti.

        Per fare in pochi anni ciò che l’Inghilterra ha fatto in secoli, occorre un immenso atto di volontà.

        Bisogna sfruttare il meccanismo della mobilitazione totale. Ciò vuol dire applicare alla politica la cultura che milioni di uomini, di tutti i paesi occidentali, avevano appreso in trincea nel ’14-’18 e anche nelle fabbriche fordiste: obbedienza, unità di intenti, esaltazione del sacrificio, espulsione e liquidazione dei “sabotatori”, veri o presunti. Compresa l’intera categoria degli “ebrei”.

        La mobilitazione militare implica la non esclusione dei mobilitati: ne consegue quindi una certa misura di stato sociale: non è un caso che
        il nazismo segua lo stato sociale stalinista e sia coevo a quello socialdemocratico scandinavo e a quello della New Deal americana.

        Questo stato sociale non è però anticapitalista. L’industria pesante tedesca si convince che la direzione statale va bene, perché non solo
        controlla la classe operaia, ma permette in prospettiva investimenti certi ed enormi, soprattutto nel settore militare.

        Il resto è retorica e spettacolo, funzionale a tale mobilitazione.

        L’epoca di Hitler ha visto il fascismo, il sionismo, il kemalismo, le idee di William Morris, la canonizzazione di Giovanna d’Arco: la reinvenzione della storia per dire a degli sfigati che erano potenzialmente dei gran fighi era normale all’epoca e funzionale allo spirito di mobilitazione totale.

        Insomma, si paga un piccolo stipendio a qualunque autore tiri fuori una fiaba popolare e la scriva in caratteroni gotici.

        Un grande luogo comune di tutto l’Occidente dell’epoca, quasi senza eccezioni, era l’idea che i bianchi fossero la “razza” umana più in gamba. La dimostrazione non stava nella scienza o nella logica, ma nei portantini neri che si caricavano sulle spalle i coloni dalla pelle chiara.

        I nazisti, appunto per dire a degli sfigati che erano dei gran fighi, hanno detto che i tedeschi erano i più bianchi di tutti.

        Finita l’essenza storica del nazionalsocialismo, sono rimaste le bandierine e la retorica. Che stanno come le immaginette di Stalin alla
        costruzione del Canale del Mar Bianco.

        Esistono attualmente le condizioni perché i nazionalsocialisti vincano, come tu paventi?

        Chiaramente, esiste un’analogia tra qualunque epoca della storia umana e qualunque altra.

        La cosa che più somiglia al nazionalsocialismo è il complesso militare-industriale statunitense. E certamente l’islamofobia adopera gli stessi luoghi comuni usati durante il nazismo per demonizzare gli ebrei.

        Ma la mia analisi del mondo attuale si avvicina molto a quella di Zygmunt Bauman, che parla della modernità “liquida”; o al concetto di
        Preve sul terzo stadio della dialettica capitalistica. Viviamo in un’epoca in cui – almeno nei paesi dominanti – l’elemento antropologico fondamentale è la dissoluzione e l’individualizzazione dei rapporti.

        In sostanza: al posto dell’Operaio-Combattente Anonimo del Novecento,
        abbiamo il Consumatore Personalizzato del Duemila. Il capitalismo ha delegato le funzioni dello stato alle aziende private; ha delegato la
        funzione militare a tecnici e mercenari; ha delegato la funzione produttiva alla Cina.

        E l’Italia – che è quella che ci riguarda – non ha la minima intenzione di costruirsi un impero autonomo dal sistema globale.

        I nazisti erano gli integrati del loro tempo, facevano parte profondamente della propria società. Non a caso, invece, i neonazisti si
        trovano oggi tra gli indisciplinati: eccentrici collezionisti o giovani tifosi calcistici, ad esempio.

        Questa interpretazione potrebbe essere benissimo sbagliata. Ma lo è, solo se le premesse che ho detto sono sbagliate.

        P.S. Credo che Erwin si offenderebbe se lo si definisse nazimaoista: non credo che abbia molto simpatia per i comunisti, tantomeno per
        quelli con gli occhi a mandorla.

        • cesare52 scrive:

          Ho tutti e due i malleoli spostati e quindi qquando cammino troppo mi si gonfiano. Scrivo con la mano sin. perche quella dx compreso il braccio ha una ridotta capacità. Quando cambia tempo la frattura subita nel carcere speciale di Novara si fa sentire. Che vuoi farci sono regalini e ricordi che i CC e le guardie penitenziarie, cioè lo Stato mi ha lasciato. Nel periodo della “emergenza terroristica” non si andava per il sottile. Posso orgogliosamente quindi dire “me ne hanno date tante ma quando gliene ho dette”. Alla tua affermazione, quindi che io voglia far arrestare qualcuno e quindi regolare tramite carabinieri e la carcerazione i contenziosi politici, sottintendendo che non avrei argomenti che quelli delle manette, beh mi hai fatto venire un impulso giovanile, quello di venirti a cercare per guardarti negli occhi e chiederti: “perchè mi vuoi sputare in faccia?”. Perchè trasformi me in un nazista o fascista che risolve il conflitto sociale od il dissenso con le manganellate, l’olio di ricino ed il lager? C’è nei blog frequentati dal sig.Erwin una altra degna sua camerata che sostiene che il campo di concentramento per uno Stato è irrinunciabile, sarebbe anzi criminale non farlo per difendere i suoi cittadini. Ed ancora che levi, primo:ebreo (mi scuso ed ho ribrezzo ma riporto letteralmente la dicitura colà in uso) è uno scrittore mediocre eppoi: perchè si insegna nelle scuole, si è suicidato, quindi era una mente malata, sicuramente con istinti di persecuzione. E’ questo che vogliamo insegnare ai nosti giovani?. Un altro figuro, Vimana2: ” sicuramente levi, primo: ebreo è stato suicidato dai suoi correligionari ebrei, forse perchè rendendosi conto della insostenibilità delle tesi sterminazioniste dell’olocausto voleva fare marcia indietro, domani trovo i link e li posto”

          • cesare52 scrive:

            La degna signora si firma Licia e quanto ho riportato si può trovare su ComedonChisciotte, un sito frequentato non da aderenti nazisti fanatici ma da gente che si picca di essere democratica, aperta a tutti anzi sollecita a partecipare. Il punto Martinez non è il Sig. Erwin, la signora Licia, il sig. Vimana2, loro sono in fondo coerenti nel loro nazismo, anzi nazionalsocialismo. Il punto sono i “democratici” da burletta come lei che non dicono niente, anzi nel caso che qualcuno di costoro, molto raramente, la “fa fuori dal vasino”, esagera. magari volutamente per far scoppiare il caso (che è la mia tesi) ebbene possono contare sulla collaborazione e la grancassa degli utili idioti che trasformano in “caso di coscienza” un rigurgito nazista che altrimenti sarebbe circolato ininfluente tra un pugno di persone quanto contano i neonazisti e nazimaoisti. Io dico che quindi neanche ci sarebbe stato perchè la strategia e quindi la costruzione di casi come questo si fondano proprio sulla grancassa mediatica, sicura e puntuale delle “anime belle” che sono belle e comprensive , dal cuore grande, solo per i nazisti e paranazisti. Per gli altri, compreso Primo Levi e non levi,primo:ebreo, non ha questo afflato, questa intima partecipazione, questo irresistibile afflato del cuore che indubbiamente il nazista ruspante gli suscita. Al nazista, quello stesso che usa dire levi,primo:ebreo e che ha come marchio l’olotruffa dell’olocausto, gli porge addirittura le battute “ma che vuoi farlo arrestare dai CC?” hahahaha. In sintesi io ricordo la seguente frase :”io più che con quelli due e tre che bastonano uno sventurato e danno l’olio di ricino, me la prendo con i molti che in piazza stanno a guardare, senza far niente, indifferenti” ed aggiungo e se tante volte qualcuno di questi incappa in una legge altrimenti distratta, portata a chiudere un occhio, se non tuttedue, beh costoro insorgono, firmano petizioni sul diritto al dissenso etcetcMa sul diritto di quello bastonato, insultato e deriso?

            • cesare52 scrive:

              Su come si sente magari quello che ha ancora i numeri tatuati e che per sopravvivere nel lager ha dovuto leccare le scodelle, ed ha visto morire gran parte dei propri familiari,o come primo Levi che è partito con un carro bestiame ferroviario, in 209 e ne sono sopravvissuti 29, un familiare di uno così, come si sente, secondo lei a leggere “olotruffa”od olocausto scritto con i caratteri del dollaro? oppure che ad Auschwitz c’era addirittura la piscina con trampolino dove i reclusi si svagavano con la pallanuoto ed addiittura con i tuffi. Queswto si può impunemente dire, ci sono case editrici, siti web, autori come Mattogno che illustano in centinaia di pagine sulle mirabilie della efficente assisenza sanitaria, quasi un modello, che era stata impiantata dalle SS ad Auschwitz. Questo si puà fare impudentemente alla luce del sole, senza sanzione alcuna. Uno di quelli che si è complimentato con te è il sig. Carancini, su http://www.carancin.blogspot.com, un veicolo delle atrocità sopracitate. Che cosa può fare uno di questi tatuati involontari od i suoi familiari per difendersi da questo strazio rinnovato? Una legge che almeno non si dica che l’olocausto non ci è stato! Secondo te e gli altri “utili idioti” è una barbarie, anzi bisogna fare appelli contro! Bene ,bravo, bis. Ed infatti il tuo articolo gira molto pprzzato su tutti i siti di costoro. Sei popolare tra i nazi. Unaa ultima cosa. Io non credo cheil nazismo risorgera. Ho detto in faccia al sig. Erwin che i conti con loro sono stati saldati definitivamene a Norimberga. Io non credo neanche che il nazismo vero sia stato indipendente. Hitler non sarebbe mai andato al potere senza l’apporto della IG FARBEN. Io credo che viene sempre usato , anche questo iguana confronto ai dinosauri del passato, per mortificare, umiliare la povera gente, soprattutto nei periodi di crisi. Loro sentono allora il loro momento, questi provano ad uscie dalle fogne della Storia. Cercano di resuscitare. E trovano sempre gli utili idioti ed i democratici da burletta ed operetta, a senso unico come te. Questo ti dovevo.

  15. Romeo Neri scrive:

    i “melaninodeficienti celacanti umani” commentano l’articolo di Miguel Martinez.
    http://olo-dogma.myblog.it/archive/2010/08/18/notizie-da-vincent-reynouard-internato-in-un-lager-sterminaz.html
    davvero molto interessante quel sito.

  16. cesare52 scrive:

    Su come si sente magari quello che ha ancora i numeri tatuati e che per sopravvivere nel lager ha dovuto leccare le scodelle, ed ha visto morire gran parte dei propri familiari,o come primo Levi che è partito con un carro bestiame ferroviario, in 209 e ne sono sopravvissuti 29, un familiare di uno così, come si sente, secondo lei a leggere \"olotruffa\"od olocausto scritto con i caratteri del dollaro? oppure che ad Auschwitz c\’era addirittura la piscina con trampolino dove i reclusi si svagavano con la pallanuoto ed addiittura con i tuffi. Queswto si può impunemente dire, ci sono case editrici, siti web, autori come Mattogno che illustano in centinaia di pagine sulle mirabilie della efficente assisenza sanitaria, quasi un modello, che era stata impiantata dalle SS ad Auschwitz. Questo si puà fare impudentemente alla luce del sole, senza sanzione alcuna. Uno di quelli che si è complimentato con te è il sig. Carancini, su http://www.carancin.blogspot.com, un veicolo delle atrocità sopracitate. Che cosa può fare uno di questi tatuati involontari od i suoi familiari per difendersi da questo strazio rinnovato? Una legge che almeno non si dica che l\’olocausto non ci è stato! Secondo te e gli altri \"utili idioti\" è una barbarie, anzi bisogna fare appelli contro! Bene ,bravo, bis. Ed infatti il tuo articolo gira molto pprzzato su tutti i siti di costoro. Sei popolare tra i nazi. Unaa ultima cosa. Io non credo cheil nazismo risorgera. Ho detto in faccia al sig. Erwin che i conti con loro sono stati saldati definitivamene a Norimberga. Io non credo neanche che il nazismo vero sia stato indipendente. Hitler non sarebbe mai andato al potere senza l\’apporto della IG FARBEN. Io credo che viene sempre usato , anche questo iguana confronto ai dinosauri del passato, per mortificare, umiliare la povera gente, soprattutto nei periodi di crisi. Loro sentono allora il loro momento, questi provano ad uscie dalle fogne della Storia. Cercano di resuscitare. E trovano sempre gli utili idioti ed i democratici da burletta ed operetta, a senso unico come te. Questo ti dovevo.

    • cesare52 scrive:

      Per il resto delle tue considerazioni, povere e scritte quasi per onore di firma, stendiamo un velo pietoso. Tu non ragioni, non rifletti, non approfondisci, scrivi solo per dire “niene paura, è tutto sotto controllo” anche nella analisi sull’impero americano sei superficiale, più antiamericanista che antimperialista. Ma lo fai in maniera furba per giustificare che il nemico è un altro e che quindi gli appelli e le petizioni che tu sponsorizzi…Cicero pro domus sua si diceva una volta.Ed infatti ti richiami ad un sociologo, laccato ed impomattato, imprenscindibile ormai in tutti i salotti: Bauman. Io mi richiamo a Lenin ed al suo intramontabile “Imperialismo, fase suprema del capitalismo” Adesso ti lascio, perchè non vorrei disturbare, anzi “distubvave” il tè che tu e la gente come te prende nel salotto della Marchesa Augusta Serbelloni Vien Dal Mare. Vomito

      • Miguel Martinez scrive:

        Non conosco nessuna marchesa, il tè che preferisco è quello che fanno gli zingari del Kosovo.

        Più interessante mi sembra la differenza che introduci tra Lenin e Bauman.

        Io non ho mai negato la validità degli scritti di Lenin per i suoi tempi, che erano quelli della feroce concorrenza tra impero inglese e francese, con il nascente impero USA e gli abortiti imperi della Germania e successivamente dell’Italia.

        Oggi esiste un quadro di questo tipo? Certo, dovremo vedere cosa verrà fuori con Russia, Cina e India; ma in Occidente, puoi onestamente sostenere che esiste una potenziale guerra, che so, tra l’Italia e la Francia?

        Che Bauman sia “laccato e impomatato”, non saprei e non mi interessa.

        Se è per questo, non credo che né Marx né Lenin abbiano fatto un giorno di lavoro pesante in vita loro (magari mi sbaglio): ciò non rende né più né meno valido ciò che hanno detto.

        Ho presente la storica polemica di tanti marxisti contro i sociologi; ma la polemica non cambia la sostanza, cioè che esiste un rapporto reale tra economia/rapporti di classe ecc. e le vite degli esseri umani e il loro modo di rappresentarsi.

        Trovo un po’ comodo “stendere un velo pietoso” sulla mia analisi del nazismo. Non pretendo affatto che sia un’analisi corretta. So perfettamente che potrebbe non solo essere superficiale (cosa che sicuramente è, se non altro per motivi di brevità), ma anche sbagliata.

        Però sfuggendo alla discussione, non si arriva da nessuna parte.

        Comunque non ho parlato degli Stati Uniti, ma della Germania nazista; e credo di aver posto al centro della mia analisi proprio la questione dell’imperialismo, senza alcun antitedeschismo.

        Correggimi se sbaglio, ma correggimi.

  17. cesare52 scrive:

    PS: due link per dimostrare la differenza tra la tua analisi “alla amatriciana” ed una seria e documentata. Facilmente reperibile, proprio nello stesso articolo di Comedonchisciote, quello su l’efficenza della struttura sanitaria ad Auschwitz, l’autore Tonguessey risponde per le rime ai nazisti, quei personaggi che ti stanno simpatici. Quelli che tu metti insieme agli emarginati. Come chi? i nazisi come il sig. Erwin. E che vogliamo emarginare gli emarginati, anche se hanno il vizietto di acendere, quando possono il cammino? Sono fatti così! Ecco i link :http:\\groups.google.it\group\approfondimenti\browse_thread\thread\9d84e82a57ecbff?hl=it – il secondo: http:\\groups.google.it\group\approfondimenti1browse_thread\thread\5539680814719077?hl=it

  18. cesare52 scrive:

    PS: due link per dimostrare la differenza tra la tua analisi \"alla amatriciana\" ed una seria e documentata. Facilmente reperibile, proprio nello stesso articolo di Comedonchisciote, quello su l\’efficenza della struttura sanitaria ad Auschwitz, l\’autore Tonguessey risponde per le rime ai nazisti, quei personaggi che ti stanno simpatici. Quelli che tu metti insieme agli emarginati. Come chi? i nazisi come il sig. Erwin. E che vogliamo emarginare gli emarginati, anche se hanno il vizietto di acendere, quando possono il cammino? Sono fatti così! Ecco i link :http:\\\\groups.google.it\\group\\approfondimenti\\browse_thread\\thread\\9d84e82a57ecbff?hl=it – il secondo: http:\\\\groups.google.it\\group\\approfondimenti1browse_thread\\thread\\5539680814719077?hl=it

    • PinoMamet scrive:

      Io però non ho ancora capito se tu Erwin&Co. li vuoi mandare in galera o no…

      • cesare52 scrive:

        Ma che ti devo fare il disegnino? oppure come si fa con i ragazzini per insegnarli la destra e la sinistra, ti dev mettee i nastrini colorati? La tua è una domanda “furbetta” ma “repetita juvant e quindi faccio finta che sia una domanda “vera” e non una maniera di avvalersi delle battute che Martinez gentilmente porge a qualcuno. La mia tesi è questa:Primo: io non voglio mandare in galera nessuno. Ho una storia, un vissuto. Una pratica di vita che sta lì a dimostrarlo. Secondo: io voglio che non sia negato, nessuno si permetta, la sofferenza di milioni di persone, passate per il cammino o no. Nesssuno irrida su questa pratica atroce che è successa indubitabilmente ndeo nostro 900, nel cuore dell’Europa, in iuno dei paesi di più grande cultura e civiltà come la Germania. Che questo sia accaduto per odio razziale, facendoli lavorare fino alla morte o eliminandoli se inabili al lavoro, (donne, vecchi e bambini, malati). Terzo: la vicenda Yugoslava, non solo con l’orrenda guerra civile, ma anche e soprattutto con il risorgere di lager che nulla avevano da invidiare a quelli nazisti. Vicenda, quella dei lager, che si è svolta in uno stato confinante che fino a poco tempo prima, pareva inimaginabile potesse far risorgere i lager di stampo nazista, sta lì a dimostrare che questo mostro non è morto, e che quindi bisogna vigilare.

        • cesare52 scrive:

          Quattro: io il sig. Erwin me lo curo e me lo coccolo. Fa più danni lui alla causa del “nazionalsocialismo” che qualsiasi suo avversario. Qui si dice “fa più danni lui che la grandine. Non è un interlocutore è una barzelletta. Vede ci sono altri “nazionalsocialisti” che, più sensatamente cercano di minimizzare. Tipo: si ci sono stati “i passati per il cammino”, ma non sei milioni, forse 3 milioni o forse cinquecentomila. Oppure:” certo gli stenti in cui sono stati ftti vivere gli internati nei lager sono stati atroci ma non c’era una strategia, c’era la guerra e quindi.. Insomma minimizzano, storicizzano ma non negano. A questi ha risposto in maniera indimenticabile Barnard con un articolo su CDC che rimarrà per la vivezza e la puntualità. Se lo vada a leggere. Ma chissà perchè ho la sensazione che lei l’abbia letto. Il nostro sig. Erwin? Lui ama le sfide, è solito dire: “Ditemi un caso, un nome solo di ucciso nei lager dai nazionalsocialisti!” Quindi uno così chi se lo lascia scappare! Che viva e soprattutto parli a lungo!
          Quinto: questo di cui stiamo parlando è un caso inventato. Non ci sono i magistrati a caccia di neonazisti, anzi chiudono spesso un occhio, se non tuttiedue. Sono i neonazisti e manovrati dietro c0mpenso (come secondo me è successo) in cerca di magistrati. Si fanno scoppiare dei casi, artificiali perchè si vuole “forzare” attraverso lo scoppio di “casi di coscienza”, petizioni magari firmate da “democratici” e non nazi. perchè non basta il sonnechiamento dei magistrati, si vuole l’abrogazione della legge. Che vorrebbe dire che i lager non sono mai esistiti, che anzi è una menzogna storica. Secondo te come si sente il tatuato ed i propri famigliari? Forse come chi avendo frequentato involontariamente Auschwitz, sopravvissuto alla propria moglie e figli piccoli, alla sorella, al cognato ad i nipotini, all’amico etc etc. Sopravvissuto perchè per un caso è stato assegnato alla pulizia delle gamelle, e superando il disguasto le leccava ottenendo un soprapasto malgrado il muco ed il vomito degli ammalati. Un sopravvissuto che ha anche superato il freddo, le percosse etc etc e che ha visto morire intorno a se tanta gente di inedia, fame, freddo. Beh secondo te, interlocutore furbetto, come si sentirebbe a sapere che ad Auscwitz c’era la piscina dove si poteva giocare a pallanuoto ed anche fare i tuffi? Come si sente quando legge che uno che sostiene che tutto quello che gli è capitato non è mai esistito, è tutta una invenzione? Come si sentirebbe a leggere che lui è antidemocratico perchè la legge che dice che l’olocausto c’è stato e che lui ovviamente difende, (almeno questo!) è antidemocratica. Mentre è democratico chi dice che l’olocausto non c’è mai stato? E naturalmente mi riferisco a qualcuno che conosco. Sesto: io ragionerei molto sul fatto che l’opuscolo è stato recapitato, sbattuto in faccia, a più istituzioni pubbliche possibili, solo allora, a malincuore ed anche perchè ci è stata la denuncia di una associazione privata, allora si è proceduto. Naturalmente è scattata subito la sottoscrizione per il “martire” e le sue pensose riflessioni storico -politiche (sic) del cui livello ognuno può giudicare. Le stesse messe ufficialmene, con tanto di nome cognome, indirizzo, e-mail, numero civio, piano ed interno, in cassette postali di ogni ente pubblico a portata di mano. Scusa se mi scappa da ridere. Si sa i martiri a pagamento (e lo posso dire impunemente anche ringraziando il sig. Erwin, se non ci fosse lui, ed il suo sito e quelli collegati) hanno i loro sistemi. Ed in fondo, siamo giusti, che cosa chiedono i nazi tramite il martire? che si abolisca le risultanze del processo di Norimberga, e quindi si restituisca l’onore ai gerarchi nazisti. Caro amico, ti debbo confessare che provo fatica a far firmare al mio conoscente tatuato questo appello che invece vedo che tu e martinez tanto caldeggiate.

          • PinoMamet scrive:

            Allora, andiamo con ordine:

            primo: non mi risulta di aver caldeggiato nessun appello.

            secondo: no, non è una domanda furbetta.
            è che tra i tanti pregi che indubbiamente avrai, ti manca quello della sintesi. Scrivi tanto, io c’ho fretta, e probabilissimo che abbia saltato qualche passaggio dei tuoi ragionamenti.

            I quali, per dirla tutta, continuano a sembrarmi un po’ contraddittori: Erwin in galera non va bene, ma la legge che ce lo manderebbe sì…
            boh.

            Per quanto riguarda la faccenda della grancassa mediatica offerta a negazionisti & co, che senza id essa sarebbero quattro gatti, ne ho parlato io prima dei tuoi interventi.
            Non vedo quale grancassa migliore gli si potrebbe offrire di quella di trasformarli in martiri del libero pensiero.

            Terzo: penso che le tesi ufficiali sull’Olocasuto si difendano benissimo da sole.

            Quarto: come si sentono sopravvisuti e parenti lo so meglio di te.

            Ciao.

            • cesare52 scrive:

              Primo. se non hai capito sono fatti tuoi. Secondo. che le tesi negazioniste si difendano da sole mi dice molto di te e della gente come te di cui ho il massimo disprezzo. Terzo. io non me la prendo con il sig.Erwin e co., come non me la prendo con i tre che bastonano e danno l’olio di ricino ad uno sventurato. La mia critica è con tutti quelli che stanno a guardare e non dicono niente. E se arrivasse la polizia, un caso remoto, parteggerebbero per gli aggressori perchè impediti di svolgere la propria idealità. Di questo mi dolgo. Sempe nella consapevolezza che la Storia una volta è tragedia, l’altra è farsa. E che dopo i dinosauri sono venute le iguane. Sono stato sintetico questa volta? E’ riuscito a capire? Grazie

              • cesare52 scrive:

                PS: a me questa legge va benissimo. Non mi va bene il carcere. Mi andrebbe bene la condanna per i nazi a pulire i lager sotto la supervisione dei tatuati ex ospiti di una volta. Oltre naturalmente tot ore di colloqui con chi ha frequentato i lager e che si è perso la pallanuoto ed i tuffi. Dopo le testt rasate ragionerebbero diversamente

              • PinoMamet scrive:

                “che le tesi negazioniste si difendano da sole”

                A dire il vero ho detto l’esatto contrario.
                Se non hai capito, cazzi tuoi.

                Mi dispiace per quello che ti hanno fatto alle gambe e alle braccia;
                certo, le botte sulla testa se le potevano risparmiare.

              • cesare52 scrive:

                @PinoMamet. Lei mi da del tu abusivamente. Per il resto la sua maleducazione è alleviata (cazzi tuoi, lei dice) dal fatto di esistere. Considero lei è mi dico: “ho tanti difetti, tanti guai ma almeno non sono diventato, nè fascista, nè laziale e neanche un “utile idiota”come il sig.PinoMamet. Prima di congedarla, ponendo fine al fastidio e con l’augurio di mai più risentirci ricordo a me stesso questo pregevole pensiero di Costanzo preve:””La teologia de diritti umani è una ideologia idolatrica o più esattamente una teologia idolatrica al servizio di un eccezionalismo messianico imperiale, con applauso servile della claque neroniana degli intellettuali europei, cioè ex-marxisti scoppiati” o er dirla con Malcom X :” se non state attenti i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse ed amare quelle che vi opprimono”. A mai più risentirci.

          • Miguel Martinez scrive:

            Credo che tu abbia confuso il caso Reynouard con l’appello che ho invece sì invitato a firmare, in difesa dei militanti antirazzisti francesi che avevano protestato contro la deportazione di una famiglia albanese.

  19. PinoMamet scrive:

    Io ti do del tu quanto mi pare e piace.
    Del resto hai cominciato tu a farlo “abusivamente”, dando anche la stura a non richieste ironie (“ti devo fare il disegnino” ecc.).
    Sparisci pure dalla mia vita: non sei nemmeno utile.

    • cesare52 scrive:

      So resistere a tutto tranne ai complimenti, e quindi adeguandomi al tuo livello ti rispondo. Io qualcosa, diciamo per la causa, nei miei quasi quaantanni di militanza ho fatto. Tu che stai davanti al computer ad insultare ed usare un linguaggio scurrile, può dire altrettanto? Per il resto: guarda io nella tua vita non ci sono e non ci voglio entrare. Ho commentato un post su un blog. Ed ho trovato una persona sgradevole e maleducata che come si dice a Roma “c’ha sempre il cazzo in bocca” ovvero parla con volgarità. Naturalmente mi riservo di intervenire quando e come mi pare ancora in questo blog senza chiederti il permesso. E senza dialogare con te. Cosa che mi è sgradevole. Su una unica cosa concordo: il dialogo con te non mi è utile. per chi legge: il “tu” che uso con costui non significa in alcun modo vicinanza o familiarità. Lo uso per adeguarmi al suo livello, ma io e costui siamo agli antipodi, anzi mi è sgradevole. Vorrei che rimanesse agli atti.

      • PinoMamet scrive:

        Ma quali atti??
        Per tua norma e regola il “tu” su internet è uso comune. Se volevi il “lei” averesti dovuto chiederlo: non te lo avrei concesso, perché lo reputo inutilmente formale.

        Per le offese, visto che hai iniziato tu, non te ne lamentare.
        Di sgradevolezza sei maestro.

        Infine dei tuoi sventolati anni di militanza non mi importa nulla, e oenstamente credo che una persona come te possa solo fare dei danni a qualunque causa decida di appoggiare, ammesso e non concesso che sia la mia.

        Il blog non è mio e puoi intervenirci fin che ti pare e fino che sia gradito al padrone di casa.

        Ti reputo una persona scorretta nei modi e nel ragionamento, oltre che evidentemente limitata.

        • cesare52 scrive:

          Tske. Argomentazioni risibili. Che servono solamente a continuare un OK Corral immotivato quanto grottesco. Da notare che chi usa nell’argomentare la parola cazzo da poi lezioni di galateo. Tske e doppio tske. Che c’entra questo con l’argomento del post? Nulla. Siamo all’asilo infatile. Tutto cio è penoso ed avvilente. provo pena per l’interlocutore

          • PinoMamet scrive:

            Mi pare che sia stato tu a promettere di non interagire mai più con il sottoscritto.
            Invece continui a farlo, salvo poi accusare gli altri di lesa maestà se osano risponderti.

            Non sei riuscito a smentirmi sul fatto che sia stato tu a iniziare gli insulti, e come tuo solito
            (ho controllato la tua attività su internet, assai più intensa, e peggio spesa, della mia)
            ricorri a simpatiche arrampicate sugli specchi e tenti di spostare il discorso su altri lidi, magari imitando maldestramente il lessico forense.

            Dai il buon esempio, tieni fede ai tuoi propositi ed evita di rispondermi.

  20. PinoMamet scrive:

    Ma poi, sai cosa?
    Non ho nessuna voglia di litigare con uno sconosciuto, per ragioni poi del tutto secondarie.
    In questo ti devo dar ragione: non scadiamo nell’asilo infantile
    (la cosa vale per tutti e due, però 😉 )

    Se ti ho offeso, me ne scuso. Mi dispiace. Probabile che tu non faccia lo stesso con me: non importa, fai come ti pare.
    Continuo a credere, e questo lasciamelo, di avere ragione in merito a molti (non voglio dire tutti) aspetti della piccola querelle tra di noi;
    e vabbè tu penserai a tua volta di aver ragione, succede.

    Vedo che gli avversari non ti mancano e non c’è motivo di mettermi in lista;

    anzi, per quanto mi riguarda, ti auguro buona notte e buona vita.

    Anche se interverrai di nuovo per dare di questo intervento la lettura che più ti aggrada, non ti interverrò.

    Ciao e stammi bene, davvero.

  21. PinoMamet scrive:

    Ma poi, sai cosa?
    Non ho nessuna voglia di litigare con uno sconosciuto, per ragioni poi del tutto secondarie.
    In questo ti devo dar ragione: non scadiamo nell\’asilo infantile
    (la cosa vale per tutti e due, però 😉 )

    Se ti ho offeso, me ne scuso. Mi dispiace. Probabile che tu non faccia lo stesso con me: non importa, fai come ti pare.
    Continuo a credere, e questo lasciamelo, di avere ragione in merito a molti (non voglio dire tutti) aspetti della piccola querelle tra di noi;
    e vabbè tu penserai a tua volta di aver ragione, succede.

    Vedo che gli avversari non ti mancano e non c\’è motivo di mettermi in lista;

    anzi, per quanto mi riguarda, ti auguro buona notte e buona vita.

    Anche se interverrai di nuovo per dare di questo intervento la lettura che più ti aggrada, non ti interverrò.

    Ciao e stammi bene, davvero.

  22. PinoMamet scrive:

    PS
    Il “tu” mi è venuto spontaneo, scusa.

    Non ci trovo del resto niente di brutto (lo uso con gli amici) e il mio intento non è assolutamente offensivo: al contrario.

    Mi stia bene, davvero, e finiamola qua.

    • cesare52 scrive:

      Va bene. Anche perchè si stava scadendo nel ridicolo. Ci si dilungava in qualcosa che non c’entrava niente con la gravità dell’argomento trattato. Tempo il ridicolo più della catastrofe.

  23. cesare52 scrive:

    Ps: non mi mancano neanche gli amici e le amiche. Contro i nazi sempre. No pasaran

    • Miguel Martinez scrive:

      Invece, Cesare pone una questione interessante, che se la sviluppasse meglio, sarebbe davvero importante.

      Se ho capito bene, lui sostiene che la disoccupazione sta creando un terreno fertile nelle borgate per la predicazione dei neonazisti; e che questo potrebbe portare al trionfale ritorno del nazismo. E che quindi è importante dedicare sforzi a fermare i neonazisti.

      E’ una tesi dignitosa, comunque venga espressa. E per questo separo questa constatazione dal mio commento.

      • Miguel Martinez scrive:

        Ecco il mio commento.

        Lo riassumo in una frase molto riduttiva: sono stati i Krupp e non i disoccupati tedeschi a “fare” il nazismo.

        E i Krupp hanno fatto il nazismo perché vedevano nello stato militare-sociale nazista sia un freno alla lotta di classe, sia la possibilità di ristrutturare l’economia in funzione imperialista.

        I disoccupati tedeschi, senza la cultura e l’esperienza alle spalle della trincea e della fabbrica fordista di massa, non si sarebbero mai organizzati nel partito che ha fatto gli interessi dei Krupp.

        Non vedo nulla oggi in Italia che somigli, nemmeno lontanamente, a qualcosa del genere.

        Se Cesare lo vede, che lo dica. Altrimenti potrei dire io a lui, “Tu non ragioni, non rifletti, non approfondisci”.

        • cesare52 scrive:

          Bisognerebbe rileggere attentamente “Ed adesso pover’uomo?” di Fallada. Caro Martinez i Krupp, ed anche la IG Farben, poco avrebbero fatto senza la spaventosa crisi economica della Germania di allora, dove per prendere un chilo di pane si doveva andare con una cariola di soldi. E guarda Martinez che un partito paranazista già c’è e non è affatto marginale, e ci sono anche una rete embrionale ma efficente di lager. Il partito paranazista certo non è quello grottesco e di operetta che fa più ridere che paura del sig.Erwin e co. che sta al nazismo come i togaparty stanno alla Roma imperiale. Il partito paranazista è la lega ed la rete dei lager si chiama CPT dove oggi sono rinchiusi i poveri immigrati, un domani potrebbero contenere gli “indesiderabili” i “disturbatori” della ordinata società. Per quanto poi riguarda la Lega ci sono dei caratteri specifici inequivocabili che rendono non azzardato il paragone con il nazismo. La cultura, il bisogno di spazio, la creazione di una identità artificiale e belligerante con tutto il resto, ieri l’ariana oggi la Padana. Il suo radicarsi nella parte più industriale ed avanzata etc etc. Per quanto riguarda le periferie a Roma è un fatto scontato che ai Parioli c’è la sinistra e nelle periferie, come per esempio Tor Bella Monaca, che io conosco benissimo avendo fatto parte qualche tempo fa, del comitato di Quartiere e del sindacato inquilini, beh lì ormai a far politica sono giovanissimi che si rifanno al nazismo puro e semplice. Quasi una rivolta generazionale verso i padri, spesso di sinistra, e tutto quello che c’era prima. Una comunità nazi solidale tra loro, per l’appunto giovanissima contro tutto e tutti, a cui manca l’organizzazione, un leader, un punto di riferimento, là chi odia di più gli immigrati, chi mena è il leader. Una successione senza continuità di capipopolo interrotta solo dalla prigione o da chi ha la temporanea leadership perchè ha fatto il raid più eclatante contro qualche ambulante di colore o contro qualche diverso. Alemanno è un pompiere, il male minore per la borghesia bottegaia e speculativa romana. E non li rappresenta questi emarginati, che del resto lui non ama. E del resto chi è stato incendiario in gioventù poi, maturo diventa pompiere e pontiere. Tor Bella Monaca come sempre più la periferia degradata insomma sta in Italia geograficamente ma politicamente potrebbe stare nella germania dell’est od a Praga, o in slovenia o in Croazia. Cioè dove i borghesi scrivono “hic sunt leones”. Io traduco: dove ci sono le condizioni per un partito come la Lega che , per il momento, per fortuna ancora non è arrivata. E del resto non essere ancora nazionale è il suo patto stretto con i poteri (ancora) forti. Fino a quando?

          • cesare52 scrive:

            PS: mi sono scordato dire l’esseziale. Tutto quanto da me descritto è possibile perchè la sinistra è diventata quella cosa putrefatta e vergognosa ben raffigurata da due ideal tipi: D’Alema e Veltroni. La mia generazione , compreso quindi me, ha fallito e lasciato solo macerie. Ben ci meritiamo il discredito di questi giovanissimi. Due episodi che ben descrivono. Il primo : mi telefona un compagno di vecchia data, ex diffusore mitico dell?Unità negli anni ’70. processi, botte, resistenza a pubblico ufficiale etc etc “Senti lo sai che stiamo facendo a Tor Bella? Lo sportello dei diritti del cittadino. Sei contento tu che dici che non facciamo niente in periferia” rispondo “Una volta si faceva la sezione. La si insegnavano i diritti, insieme ai cittadini” Risposta :”Ma che ti hanno fatto i compagni?Ti fa schifo se facciamo un progetto, ce lo facciamo finanziare e mettiamo a lavorare qualche figlia di compagni, che come donna e precaria è più debole?” Io :” Si, una volta eravamo contro le clientele.ma poi che farebbe questo sportello dei diriti del cittadino? ” “Ma hai voglia a fare. per esempio i curriculum” Ho interrotto la comunicazione. Secondo episodio. Mi telefona una cara compagna scandalizzata:” Tu che li difendi pure. Lo sai che hanno avuto il coraggio di fare? Hanno assaltato la sezione (sezione del PCDI) volevano fae una festa di compleanno e sicome non c’hanno soldi, e certoperò per il funo ce li hanno, pretendevano di farla in sezione” Io: “Hanno fatto bene” “E ti pareva se tu non eri contro il Partito” La sezione del PCDI e di 150 metri quadrati e l’affitto, la luce, ed il computer sono pagati dalla circoscrizione, apre una volta a settimana, sol per le riunioni. I ragazzi e chi non è associato a nessuna associazione ha solo i muretti. Il mio discorso non sarà politico, ma forse Martinez questa politica fa schifo anche a me che ho i capelli bianchi

  24. Miguel Martinez scrive:

    Per Cesare,

    Ti ringrazio. Un intervento chiarissimo e ben ragionato. Su alcuni aspetti, sono anche d’accordo.

  25. Ritvan scrive:

    Caro PinoMamet, hai tutta la mia…tardiva:-) solidarietà per l’aggressione verbale totalmente immotivata subita ad opera del kompagno del PDCI (a proposito, lo potevi almeno informare che l’acronimo del Suo Caro Partito è, appunto, PDCI e non come scrive lui PCDI: la differenza non è di lana caprina, poiché il PCDI è esistito davvero in passato). Probabilmente il suddetto non sa che pure tu sei un kompagno, anche se molto probabilmente non della sua stessa “parrocchia”…oppure lo sa benissimo e tremo al solo pensiero di cosa potrebbe capitare a un kompagno tanto perbene (detto senza alcuna ironia) e gentile interlocutore come te qualora si trovasse fra le mani del suddetto PDCI-no…e mi viene in mente la risposta data dal grande Montanelli a chi gli chiedeva perché tenesse sulla scrivania un ritratto di Stalin:”Ma perché è uno dei più grandi benefattori dell’Umanità: ha ammazzato più comunisti lui che tutti gli anticomunisti messi insieme”:-):-)
    Ciao

    • cesare52 scrive:

      @Ratvan. Debbo deluderla. Io vengo da una famiglia comunista ma le asicuro non ho mai avuto nè la tessera del Pci nè la la tessera del Pdci, nè quella del PDCI. E neanche una qualche simpatia per questi partiti che anzi chiamavamo “revisionisti” nella versione buona rinnegati in quella più “cattiva. Io vengo dal Movimento e dai collettivi. Il 68 e soprattutto il 69 .Lei ha letto male, arguito peggio, dedotto pessimamente. Per il resto ognuno ha la sua storia ed i suoi punti di riferimento. Apprendo che lei ha “il grande Montanelli” Per me è quello che si ispirava alla “maggioranza silenziosa” e che partecipando come sottotenente alla impresa coloniale italiana, comprò e sempre se ne vanto una ragazzina di 13 anni. Un pedofilo, un fascista, altro che “grande”. Molto più riprovevole del Pdci, che del resto non conta niente, neanche come imitazione del comunismo e del vecchio partito di Bordiga. Ma questa è la mia idea

      • PinoMamet scrive:

        Carissimo Ritvan

        ti ringrazio di cuore della solidarietà e sai che ti reputo un amico;
        d’altronde come vedi credo che con Cesare52 ci siamo spiegati e, spero, riappacificati.
        Le mie migliori intenzioni ci sono.

        Per il resto, vorrei chiarire che non mi reputo nemmeno più un “kompagno”;

        le mie idee sono più o meno quelle che ho sempre avuto, cioè, essendo io una persona di gusti semplici e aspirazioni terra terra, vorrei libertà e pari diritti per tutti;

        solo, noto che, in fondo, nessuno Stato retto da un sistema comunista si è avvicinato particolarmente alle mie aspirazioni.
        Anzi, direi che spesso ne sono stati ben lontani.

        Quanto ai partiti, fanno i partiti… non necessariamente ciò che piace a me 🙂

        Due giorni fa parlavo con uno dei ragazzi israeliani che ho avuto la fortuna di conoscere quest’anno;
        fortuna perché sono simpatici, e perché sono uno spaccato su un mondo che non conoscevo di persona.

        E uno di loro (al quale un “kompagno” simpaticone aveva indirizzato un gestaccio, solo perchè aveva saputo che era israeliano… )
        mi ha detto
        “ecco, questi fanno i comunisti, ma in un kibbutz come me non ci vivrebbero mica…”

        E a dirla tutta, non ci vivrei neanche io!!

        Ciao!!

  26. Miguel Martinez scrive:

    Adesso le mie riflessioni sugli ultimi due commenti di Cesare, infinitamente più interessanti di quelli precedenti perché presentano una precisa tesi e offrono informazioni. Le affermazioni sulla Lega e sui CIE hanno anche elementi validi.

    Ma partiamo dalla mia semplicistica definizione, Krupp + disoccupati = nazismo.

    Non nego affatto che ci siano due fenomeni concomitanti: il crollo della sinistra intesa come progetto e la diffusione della xenofobia.

    Già qui abbiamo una differenza con il nazismo, però: il nazismo è stato in primo luogo anticomunista, intendendo per “comunismo” due realtà parallele – il movimento operaio dentro la Germania e l’Unione Sovietica. Nel 1935, Dimitrov scriveva (scusa il copincolla :

    “Il fascismo è il potere dello stesso capitale finanziario. E la organizzazione della repressione terroristica contro la classe operaia e contro la parte rivoluzionaria ei contadini e degli intellettuali.”

    Che non è così diverso da quello che scriveva Nolte: il fascismo è la risposta a un problema, e quel problema è la sinistra all’attacco.

    Per questo, gli storici sovietici hanno sottolineato il carattere emergenziale del fascismo: il sistema liberale è quello caratteristico del capitalismo, è solo per impedire la rivoluzione che la borghesia occorre per periodi limitati alla dittatura.

    Ma contro quale minaccia cercherebbe oggi di tutelarsi il capitale finanziario? Gli sfigatissimi migranti, che sono pur sempre una minoranza? L’Iran? Siamo seri.

    E, ripeto, quale progetto di nazionalismo militarista in guerra con i capitalismi di altri paesi sosterrebbe l’attuale borghesia italiana?

    Questo per quanto riguarda il polo “Krupp”. Resta il polo “disoccupati”.

    Sono in grado i disoccupati di introdurre il nazismo da soli, senza i Krupp?

    Io non credo che siano “i signori a fare la storia”, per carità. Ma credo ancora di meno che a farla siano i disgraziati. Che da sempre la subiscono, la storia.

    Questo è ancora più vero oggi, che ai non abbienti mancano le loro storiche armi di ricatto: il sabotaggio della produzione, la diserzione dall’esercito, la possibilità di incendiare la villa dei ricchi. Oggi,potrebbero far paura solo se diventassero così poveri da non potersi più comprare la Nutella.

    I ragazzi della Borgata Tor Bella Monaca potranno fare cronaca, e anche cronaca sgradevole se vuoi, ma sarà sempre una storia da briganti e nient’altro. Non vedo perché mai i nostri Krupp avrebbero interesse a allearsi con Gino er Bavoso contro Ahmed er Kebabbaro. Che per loro pari sono, cioè nulla.

    Scelgo i termini “poveri”, “pezzenti”, “non abbienti”, “disoccupati”, perché si tratta di una categoria crescente di umanità definibile solo per mancanza di qualcosa, a differenza del “lavoratore” che si definiva per quello che faceva.

    Ma potremmo riassumere tutte questi termini in un altro: quello degli Impotenti. E qui, mi dispiace, ma ti farebbe bene sfogliare le pagine impomatate dei libri di Bauman con le tue mani da Operaio 🙂

  27. mirkhond scrive:

    Per Miguel Martinez

    Come mai il comunismo è fallito?
    Se la borghesia capitalista trionfante non ha nulla da temere dai falliti, borgatari romani e/o immigrati del variegato mondo islamico, come mai Marcello Pera ha stretto alleanza con i vertici del Cattolicesimo e blatera di un pericolo islamico che sommergerebbe i nostri “valori”?
    E’ solo l’incubo infondato di un creso di perdere tutto?
    grazie per le sue stimolanti riflessioni.

  28. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “Se la borghesia capitalista trionfante non ha nulla da temere dai falliti…”

    E’ una bella domanda, e non è facile rispondere. Credo che nessuna persona intelligente oggi possa seriamente temere il “pericolo islamico”, se non è un induista in Pakistan o un nestoriano tra i monti dell’Iraq.

    Mentre quello sovietico e comunista è stato un pericolo serio, dal punto di vista di chi si è trovato minacciato. Anche se certamente esagerato, comunque non c’è alcun confronto possibile tra l’Unione Sovietica al massimo della sua potenza e Hamas, ad esempio; o tra la possibilità del vecchio PCI di incidere nel “nostro” mondo e quella di un imam marocchino in un garage di Milano.

    Esistono invece pericolo vaghi, indefinibili eppure reali. Cose tipo l’imprevidibilità degli investimenti, il futuro ancora tutto da capire della Cina, la precarietà di tutti i sistemi economici. Pericoli che hanno però più la parvenza della peste o del maltempo che distrugge i raccolti, che dei barbari.

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per martinez

      Cesare52 mi sembra assai determinato e convinto delle sue idee. Io non ho la competenza storica per stabilire quale sia la causa e quale sia l’effetto fra il nazismo, la Krupp e la disoccupazione. Mi limito a una considerazione di carattere storico ed una di carattere etico.

      Quanto alla storia: poco conta che oggi il capitalismo non conosca rivali. Le lotte e le guerre possono benissimo essere interne alla borghesia, tanto che una volta si usava il termione ‘contraddizioni’. Masse fanatizzate tornano utili, così come opportuni capri espiatori. L’islamofobia orinofallaciana è un buon terreno di preparazione a guerre in Medio Oriente, specie ora che si sta indebolendo -col trascorrere del tempo- il ricordo del trauma dell’11 settembre. A loro volta, guerre mediorientali possono essere un buon trampolino per futuri conflitti (a puro titolo di esempio) fra Anglosfera e Gruppo di Shanghai. Nel frattempo, si puo’ progressivamente allenare il pubblico ad un grado crescente di purificazione etnica e di controlo sociale, usando ad esempio gli zingari. E’ cronaca di questi giorni.

      Quanto alla morale: Jorge Luis Borges afferma a più riprese che il nazismo è intrinsicamente un fatto morale, non politico, il cui carattere infernale sta nell’irrealtà del mondo che presuppone. E’ uno sputo sul rasoio di Ockham il credere ad un complotto demoplutogiudaico mondiale. Ma è con tale fede che il nazismo – a differenza del Comunismo e del liberalismo, e a somiglianza delle religioni incluso lo stalinismo- sostiene una concretissima negazione della uguaglianza umana. Ora, gli esseri umani magari non nascono uguali, ed è la Costituzione che li renderà tali: tale Costituzione (o la common law, o più in generale l’uguaglianza di fronte alla legge, ai diritti e ai doveri) segue direttamente dal relativismo etico e dal razionalismo agnostico che ci distinguono dalle bestie. Il nazismo è dunque nemico dell’idea stessa di uguaglianza così come imposta dal relativismo etico, e di conseguenza è il male assoluto. Male che appunto torna utile per lo scatenamento dei conflitti del futuro con relativi supplizi.

      Concordo dunque con la condanna espressa da cesare52. Ha ragione Del Noce, poche cose sono più intolleranti della tolleranza. Sono intollerante: la libertà non si estende ai nazisti, non puo’ farlo senza contraddirsi (lo ricordava già Thomas Mann nel Doctor Faustus).

      Bruciamo le svastiche e (almeno in effigie) i loro alfieri, vale a dire svergognateli, svillanneggiateli, rendeteli ridicoli fin dalle scuole: così come sono stati liberati dallo chador e dal crocifisso dalla aule di Francia, così come in Rete si dà la caccia ai pedofili.

      Difendiamo l’umanità.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  29. cesare52 scrive:

    Martinez, attento, tu usi Nolte che è un giustificazionista del Nazismo. Infatti la sua tesi, quella che i nazi in realtà hanno combattuto una guerra preventiva contro i sovietici, altrimenti i sovietici avrebbero esportato la Rivoluzione e la sovversione in Germania (la famosa tesi della guerra civile lì lì per scoppiare in Europa in generale ed in Germania in particolare) non tiene conto che quando i nazi vanno al potere gli spartachisti sono morti e sepolti. Letteralmente (vedi Rosa Luxemburg). Anzi il nazismo va al Potere proprio perchè ha vinto sugli Spartachisti. Vinto non solo militarmente , questa è sempre una conseguenza, ma politicamente, riuscendo ad avere la egemonia, attrare ed essere un punto di coagulo e riferimento, quindi ad organizzare la classe operaia tedesca fino ad allora la più organizzata e numerosa. Il nazismo quindi nacque nel “punto alto” della classe operaia non nel punto basso, nel sottoproletariato, che invece è sempre stato un pò lo scuderio, la manovalanza sfruttata per le adunate, come carne da cannone. Bisogna quindi guardare a Milano ed alla bergamasca, a Varese e non a Tor Bellamonaca (anche se Tor Bella è pronta e chi di dovere, chi ha l’egemonia culturale e politica a cui loro rispondono si è fermato, forse per accordi con i poteri ancora forti) . Anche in Italia nel primo dopoguerra si è combattuta una battaglia politica in cui le forze e le istituzioni operaie sono state sconfitte (la settimana rossa, l’occupazione della Fiat) dopo aver avuto l’inizitive. Dopo, cioè dopo la sconfitta la C.O come soggetto politico ha cessato di esistere. Il triste spettacolo dei tre operai della Fiat ne è oggi un triste emblema. Un ammonimento e nel contempo una certificazione della fine di una qualsiasi iniziativa operaia. In queste condizioni, cioè la classe operaia da soggetto politico a oggetto antropologico e sociologico, da gestire insomma, ci sono le condizioni del coorporativismo e della riunificazione in un fascio (governo di unità nazionale per il bene del Paese) cioè della fine delle contraddizioni della borghesia. Questo è il Fascismo prima ed il nazismo poi. E quante analogie con la condizione di oggi! Non lo vedi Martinez? E non è un caso che l’internazionalismo, quindi l’immigrazione che sporca il “corpo unico”, l’idea di un popolo, una nazione, un capo, sia la prima cosa essere colpita, al di la della ragione. Si vorrebbe che gli immigrati ci fossero fino alle 17.00, per far funzionare le attività, poi devono sparire. Così come in passato furono colpiti gli ebrei, razza apolide in nome di una arianità costruita a tavolino. Quante coincidenze ci sono oggi nella Lega! Compresa l’identita celta anche essa costruita a tavolino.Altro che Gigi er bavoso. O ieri le bastonature e l’olio di ricino. Servono solo ad allenare ed dimostrare una disponibilità a combattere ad essere inquadrati e disciplinati. Un dare un bersaglio alla rabbia di una vita precaria. Poi arriva chi organizza. Oggi segna il passo. Fino a quando?Lo capiscono\percepiscono tutti , anche i pesci creduti estinti. Piatto ricco mi ci ficco, insomma. Mi correggo: lo capiscono tutti tranne che noi di sinistra che ci attardiamo in otti cconversari. Ma a Tor Bella non ci andiamo. Ci sonlo spiritualmene e politicamente i leghisti, senza esserci fisicamente.

  30. Ritvan scrive:

    Per la serie “diamo a Cesare quel che è di Cesare”.
    Illustrissimo et eccellentissimo kompagno Cesare, quello che legge male, arguisce peggio, deduce pessimamente, e poi scrive a membro del miglior amico dell’uomo (le piace il pudibondo eufemismo per “cazzo di cane”, gent. mo gentiluomo d’epoca vittoriana, sa, quell’epoca in cui si mettevano le brache alle gambe dei tavoli:-) ) il tutto condito con una spocchia e un’arroganza senza pari, è lei. E – diversamente dal mio amico Pino – io con tipi come lei non sono affatto conciliante e tendo a insegnar loro – anche a metaforici calci nel fondoschiena (si può dire “fondoschiena” nella sua preg.ma “parrocchia rossa” o è peccato pure quello?), se neccessario -l’educazione nel dialogo, quella vera che non consiste nel non dire “cazzi tuoi” o “cazzi miei, bensì in ben altro.
    Per cominciare, un kompagno pudibondo e attento al “lei” come Sua Eccellenza, non dovrebbe storpiare il nome dell’interlocutore: io mi chiamo Ritvan, non Ratvan. Pretendo le sue scuse, altrimenti la prossima volta la chiamerò “Cessare” (ovviamente con l’accento sulla “e”).
    Prendo atto che lei non è membro del PCDI: avrei dovuto accorgermene dal fatto che ha scritto l’acronimo ad minchiam (si può dire “ad minchiam” nel Suo Molto Onorevole&Pudibondo Gruppuscolo Sinistrorso Non Meglio Identificato?) ma il fatto che lei fa dire a una non meglio precisata “compagna”, anzi una “cara compagna”: ““E ti pareva se tu non eri contro il Partito” uno può logicamente pensare che lei (non la compagna, lei, Cesare) sia un “dissidente” in seno a quel Partito. Pertanto, impari a scrivere meglio prima di accusare in modo protervo il prossimo di “leggere male…ecc., ecc.”. Del resto, non me ne può frega’ de meno di quale gruppuscolo rosso dei tanti in circolazione lei faccia parte.
    Passando a Montanelli, uno resta grande nel proprio mestiere anche se “pedofilo”: vedi Grande Regista Roman Polanski. Per non parlare del fatto che lì dov’era Montanelli le ragazze andavano spose a 13 anni o giù di lì, pertanto lui non ha fatto altro che adeguarsi a usi e costumi locali.
    Non so se il Suo Glorioso Collettivo 69 (69 nel senso del Kamasutra?) tiene fra i suoi “grandi” un certo Carl Marx. Beh, in caso positivo non vorrei far venire un colpo apoplettico alla Sua Veneranda&Pudibonda Sensibilità Sessuale nell’informarla che il tipo in questione mise incinta la servetta e per non far figura di merda davanti a moglie e figlie costrinse il suo caro amico Engels (come se non bastassero i soldi che gli spillava) ad accollarsi la paternità della bastarda.
    La lascio con questa frase di quel Grandissimo Revisionista (ovviamente nell’ottica del Collettivo 69) che fu Pietro Nenni “Attenti a fare i puri nella sinistra, che poi trovi sempre uno più puro di te che ti epura”.
    Hasta la victoria siempre, kompagno
    Ritvan (legga bene, Ritvan, non Ratvan).

    • cesare52 scrive:

      @ Ratvan. Quante parole sprecate! Bastava dire “lei mi è antipatico”. Io avrei risposto : “Condivido il suo sentimento” e sarebbe finita lì, senza scomodare addirittura Marx, Engels ! Lei si è incazzato (per usare il suo linguaggio) a gratis. Naturalmente perdere la pazienza è umano, ma perderla dopo aver equivocato, letto male, dedotto peggio. Cioè aver scambiato uno che è stato condannato per banda armata per uno del Pdci, o del Pcdp, o del Pci significa non averci capito un tubo. Però continua a pontificare. Proprio non ci rinuncia. Fa le battute di dubbio gusto sul 1969 con la posizione del Kamasutra 69. Confonde i collettivi studenteschi del 68\69 con le posizioni sessuali. Si spinge anche ad ipotizzare una qualche mia dissidenza all’interno del Pdci non riuscendo a capire che semplicemente esistono le persone e le amicizie che possono essere trasversali e non coincidenti con l’appartenenza politica. Come vede ho cercato di darle un contributo pacato ed aggiungere elementi di conoscenza ad un suo scritto inspiegabilmente offensivo e, se lo lasci dire, insensatamente volgare. Su Montanelli ho detto semplicemente cose incontrovertibili e non smentibili. Ma tutto il suo livoroso intervento che c’entra con il dibattito sul nazismo in cui finalmene stavamo scambiando degli interessanti ragionamenti frutto di esperienze diverse e che quindi arricchivano l’interlocutore? Lei mi riporta ad uno Ok Corral di cui francamente non sento il bisogno. Ad uno scagliare epiteti sull’avversario e quindi a riceverne. Che senso ha? Lei ha equivocato la mia posizione politica e si è scagliato sulla stessa, è arrivato a Stalin, pensi un pò. Ma qualsiasi sia , anche fosse quella da lei equivocata, la mia posizione politica o la sua, che c’entra con l’economia del dibattito. Sulle periferie urbane, sulla Krupp o la Ig Farben e l’avvento del nazismo? Per la cronaca: io oggi sono un “cane sciolto” un allievo indipendente di Marx, uno che considera Costanzo Preve il suo maestro. Un punto di riferimento. Uno che ogni giorno legge il blog di Martinez su cui ha scoperto Preve. Contento? Ora non sarà il caso di riprendere il discorso da dove lo avevamo lasciato? Cioè sul nazismo, la xenofobia, il negazionismo dell’olocausto, cioè sulle cose drammaticamente serie piuttosto che insolentirci a vicenda, avvitandoci in un duello rusticano? Io penso di si

  31. cesare52 scrive:

    @ Ritvan. Mi scuso ma preso dalla foga della risposta ho sbagliato di nuovo il suo nick. Me ne scuso.

    • cesare52 scrive:

      @RITVAN PS: le faccio sommessamente notare che altro è avere una relazione con una persona adulta e maggiorenne (la Governante della casa Marx non “una servetta” come dice lei) e magari riconoscerne pubblicamente il bebè frutto della relazione, altro è partecipare con tanto di grado ed inquadramento, compiti e responsabilità , comando di truppe etc in un esercito di occupazione coloniale che come benefit aveva quello di disporre liberamene delle donne del nemico, soprattutto bambine. Se lei cerca su You tube troverà facilmente Montanelli che da vecchio si vanta ancora di “aver comprato dei bellissimi tappetti ed una moglie” Una moglie tredicenne che era in vendita, un oggetto senza possibilità di scelta. Una atrocità come il contesto coloniale in cui senza nessun imbarazzo anche Montanelli partecipava allo stupro di gruppo e generalizzato delle donne del nemico. La cosa orripilante è che neanche da vecchio Montanelli abbia avuto un ripensamento, un consapevolezza, anzi , come ci informa il compiacente intervistatore “Quel ritratto della sposa tredicenne se lo è sempre portato appresso, dovunque ed a dispetto di tutti”. Quindi il suo paragone non regge. Continuo a dire che un adulto con una bambina è sempre stupro, anche se si chiama Polanski, ma soprattutto se si compra la tredicenne insieme ai tappetti e come bottino di guerra coloniale. Questa è la mia opinione per niente scalfita dalle sue argomentazioni. Malgrado lei citi un personaggio a me carissimo come NENNI. Veramente la frase esatta è “per quanto tu ti sforzi, troverai sempre uno più puro di te che ti epura” Lo sa che le dico? rileggendola mi appare più adatta al suo intervento. Sbaglierò ma…

  32. Ritvan scrive:

    Kompagno Cesare
    Scusa il ritardo nella risposta ma le mie colt da OK Corral erano rimaste senza proiettili e quel fetentone di mio cuggino scafista che me li doveva portare col gommone aveva preferito portare un carico di belle ragazze, in ottemperanza a quanto chiesto tempo fa da Berlusconi a Berisha:-).
    Accetto le tue scuse (sperando che siano sincere) per lo storpiamento del mio nome, ma mi prendo la libertà di passare al “tu”, come si usa da tempo e da tutti in questo blog (se hai lamentele sulle usanze del blog, puoi sempre inoltrarle al gestore), visto che non è tanto facile tenere a mente chi vuole, invece, il “lei” o magari il “voi”:-).
    1. Sì, è vero, mi sei diventato subito antipatico, ma non perché ti ho scambiato per uno del PDCI, mentre tu ti autodefinisci un “condannato per banda armata”. O pensi che se avessi saputo che tu eri, invece, un marxista condannato per banda armata ti avrei preso subito in simpatia??!!:-).
    2. Sì, mi sono incazzato (ma si può dire “incazzato”? c’è dentro quella parolina che ha fatto incazzare te come una biscia col povero Pino!) con te, ma non “aggratis”: come ho già scritto – a volte repetita iuvant – mi sono incazzato per il trattamento verbale che hai inflitto a uno che non se lo meritava. O dici che, invece di incazzarmi, dovevo farmi “i cazzi miei”?:-)
    3. Ti informo che il 68/69 (io lo conoscevo semplicemente come 68) ha, fra l’altro anche “rivoluzionato” i costumi sessuali italici, pertanto la mia innocua battuta sul 69 la trovo carina. Ovviamente liberissimo tu di trovarla “offensiva” e “volgave”(sic!):-): è notorio che i kompagni – a qualsiasi “parrocchia” appartengano – non hanno un gran senso dell’umorismo.
    4. Non ho smentito una virgola di quello che hai scritto su Montanelli, leggi meglio. Sei tu, invece, che hai voluto “correggermi” su Marx, puntualizzando che quella ingroppata dal tuo “idolo” non era la sua “servetta”, bensì la sua “governante”: minchia che abissale differenza!:-). In più affermi il falso, visto che Marx non riconobbe affatto la paternità, bensì la affibbiò ad Engels.
    5. Io penso che Montanelli rimane un GRANDE del giornalismo, malgrado abbia comprato una moglie secondo usanze altrui, così come Marx rimane un GRANDE del pensiero umano, malgrado abbia ingroppato la colf (ecco, meglio il politicamente corretto “colf”?) e soprattutto malgrado i guai grossi che il suo pensiero applicato abbia causato all’umanità.
    5. Se nella tua “parrocchia” – qualsiasi essa sia – magari è severamente vietato derogare dal tema, qui, invece, è permesso. Se ti sta bene, bene, sennò puoi sempre scegliere altri lidi telematici su cui dialogare.
    6. La tua allusione sull’epurazione è sbagliata: mai chiesto l’epurazione di qualcuno da anni che scrivo su questo blog. Io le mie faccende me le risolvo da me, come ben dici tu al modo di OK Corral.
    7. Il discorso sul negazionismo l’hai “deviato” tu, scagliandoti ad capocchiam contro Pino che ti poneva una precisa, nonché inocua, domanda in merito. Io non ho domande da porti sul tema, pertanto credo che per il momento il nostro “duello rusticano” dovrebbe finire qui. A meno che tu non replichi, naturalmente:-).
    Hasta la victoria, sempre, kompagnero!:-)
    Ritvan
    P.S. Tornando al discorso “negazionismo e galera”, il mio pensiero io l’ho espresso diverse volte qui, visto che non è la prima volta che il buon Miguel lo tratta, ma visto che tu sei una new entry nel blog, te lo ripeto: uno Stato civile e democratico non deve mettere mai in galera la gente SOLO per le loro opinioni, per quanto aberranti possano essere/apparire queste ultime. Punto. E la cosa converrebbe anche a te, perché vedi, caro compagno, se mettiamo in galera i fans del nazismo solo in quanto fans allora dovremmo mettere in galera pure i fans del comunismo (e in qualche paese dell’Europa dell’est mi pare si sia cominciato a farlo) solo in quanto fans del comunismo.

  33. Miguel Martinez scrive:

    Per Cesare 52 e Ritvan

    Ho cancellato i vostri ultimi due messaggi. Non lo faccio quasi mai, ma questa è una piattaforma per scambiare idee, non insulti personali.

    Cesare ha certamente diritto a rispondere al messaggio di Ritvan, ma in termini diversi. Mentre la replica di Ritvan – che conosco e rispetto personalmente – è del tutto inaccettabile.

    • cesare52 scrive:

      Va bene Martinez. Magari se intervenissi più spesso per evitare che qualcuno mentre polemizza sia raggiunto da epiteti tipo “ad minchiam” o “ragioni come il membro del miglior amico dell’uomo” oppure paragonato alla posizione 69 del Kamasutra, forse il dibattito sarebbe utile. Mi pare che intervenire dopo che il bastonato sta reagendo, mettendolo sullo stesso piano del bastonatore sia la classica mossa salomonica. E pavida. Gradirei molto che tu cancellasi anche l’ultima del bastonatore: un “idiota” a gratis. Ti assicuro caro Martinez che venedo dalle borgate , se volessi usare il turpiloquio saprei ben reagire, visto che non lo fai tu, nè mi tuteli, coinvolgendo madri , fidanzate etc, fino alla parentela più in la con il tempo. Una ultima considerazione: io in questa discussione sono il danneggiato, non ritengo giusto il tuo mettermi sullo stesso piano di

  34. Ritvan scrive:

    Miguel, siccome anch’io ti conosco e ti rispetto personalmente, ti informo che la mia replica al kompagno idiota (nemmeno utile) e anche volgarissimo – malgrado le fisime del parlar forbito che l’ipocrita svantolava all’inizio – era in perfetta sintonia col messaggio del suddetto, pertanto o erano inaccettabili entrambi i messaggi o non lo era nessuno dei due.
    Comunque, hai fatto bene a cancellare entrambi.

  35. cesare52 scrive:

    Comunque è per me una delusione che contiene anche una lezione. Caro Martinez ognuno ha gli amici che ritiene. Visto gli amici che hai ti compiango. A questo punto, considerati i fatti non mi interessa un ulteriore proseguimento. Rimane il fatto che qualsiawi gaglioffo, protetto dall’anonimato di Internet può vomitare peti e rutti, subito protetto se gli si risponde in rima dal fiero moderatore che oltretutto ribadisce stima e rispetta per costui. Complimenti

    • cesare52 scrive:

      Segnalo all’ineffabile moderatore che nello stess unico messaggio sono contenuti nei miei confronti i seguenti epiteti: “Idiota”, “volgarissimo” “ipocrita”. Così a gratis. Ora io non mi apetto nulla da chi dice “volgarissimo” a qualcun altro nel mentre usa nell’interloquire parole come “ad capocchiam” “ad minchiam” “ragioni come il membro del miglior amico dell’uomo” . No da costui non mi aspetto nulla. Mi aspetto dal moderatore che finora è stato zitto, censurando solo quando spazientito ho reagito, di non essere insultato, di tutelare almeno la buona educazione. Aspetterò. Facendo presente che vengo dalle borgate ed anche io, volendo so usare il turpiloquio. Martinez spero che questa visita oculistica tu la faccia al più presto. Ripeto: aspetterò sperando di non darti del cialtrone e del moderatore a senso unico. Speriamo di no. Non ti nascondo quanto per me sia stato sgradevole questa mia incursione nel tuo sito. Mai più. Al dunque però PRETENDO una tua pronuncia a “Idiota”, “volgarissimo” ed “ipocrita” che io ritengo non un parere ma semplicemente insulti. A gratis. Sèperando in un tuo sollecito riscontro.

  36. Miguel Martinez scrive:

    Per Ritvan e Cesare,

    allora, qui state litigando su un post di un mese fa, che io vengo a visitare solo di rado, per cui non ho nemmeno chiaro per cosa state litigando.

    Non sono un maestro di scuola, e non spetta certamente a me stabilire (a) chi ha cominciato e (b) chi si è comportato in modo più aggressivo. E’ per me irrilevante: ciò che conta è che in questo blog, si possono esporre punti di vista radicalmente diversi, ma le risse personali non sono ben accette, a prescindere da ragioni e torti.

    Non credo al carcere per chi la pensa diversamente da me, ma ho pieno diritto di togliere tutti i post che non gradisco sul mio blog, visto che la rete è strutturata in modo tale che chiunque possa fare un blog del tutto pari al mio. E quindi cancello tutto ciò che ritengo del tutto inutile.

    Sia con Cesare che con Ritvan, ho dei problemi. Sono persone dalle opinioni molto forti, che però hanno maturato in circostanze assai particolari: il carcere e l’Albania di Enver Hoxha. E quindi sono ben diverse dalle opinioni di qualcuno che spara a caso, senza aver vissuto.

    Inoltre, ritengo che entrambi, quando non litigano tra di loro, svolgono una funzione molto utile per questo blog, che io sfrutto senza scrupoli: quella di avvocato del diavolo, che aiuta sia me che i lettori a ripensare continuamente le proprie conclusioni.

    Qualunque cosa io faccia in questo caso, sarà percepita come un’ingiustizia verso l’uno e verso l’altro, e magari lo è davvero.

    Solo che adesso mi interessa infinitamente di più capire cosa sta succedendo in Kashmir oppure il fatto che domani è l’anniversario della strage di Sabra e Shatila.

    Quindi, continuerò a cancellare in maniera erratica, imperfetta e ingiusta i vostri reciproci insulti. Se poi avete di meglio da fare, benvenuti.

    • cesare52 scrive:

      Qua c’è un equivoco. Non ci troviamo ad assistere al noto film :”I duellanti”. Qua c’è un utente, il sottoscritto che lamenta il fatto che nel suo argomentare ed esporre tesi viene fatto oggetto di parole come “Vomito” e “diarrea” oltre a varie altre facezie, come “decerebrato” etc. Il tutto non in risposta a scurrilità a sua volta prodotte e che quindi hanno scatenato repliche. Qui gli insulti sono a senso unico. io li ho ricevuti. Oltretutto a gratis da qualcuno che si è inserito in discussioni iniziare con altri in cui lui neanche c’entrava. Ed anzi il sig. PinoMamet, il protagonista iniziale della discussione, aveva anzi raccomandato e spiegato che riteneva chiusa con chiarimento la polemica. Insomma qua non c’è reciprocità. Non ci sono due che litigano. C’è un prsonaggio che usa il turpiloquio, l’insulto gratuito, “vomito” e “diarrea” nei miei confronti. E quindi ripeto la domanda a te rivolta: è tollerabile nel tuo blog che si usi nell’interloquire con tesi opposte, “vomito” “diarrea” “idiota” “decerebrato” “ragionare a membro del miglior amico dell’uomo” “ad capocchiam” etc etc? Tu viaggi molto, vedo che ti accingi anche ad andare idealmente in Kasmir per dirimere questioni cruciali per l’avvenire del Mondo. Me ne compiaccio. Una preghiera. Se nel frattempo tu mi volessi chiarire perchè debbo prendermi questi insulti quando io non mi rivolgo a nessuno con “vomito” diarrea” o “decerebrato”. Perchè mi metti sullo stesso piano di chi insulta io che sono insultato? A me non sta bene. Cerca di essere impopolare, non si può essere simpatico a tutti. A chi insulta digli di smettere. Tutto qui. Lo puoi fare prima di andare in Kasmir? O debbo prendere un avvocato a cui mostrare i post che ho preventivamente registrato? Per una volta la legge sarà dalla mia parte, o tempora o mores. Ringrazio

    • Ritvan scrive:

      Miguel, posso cambiare idea? Grazie. Allora dico che hai fatto MALE a cancellare il messaggio insultante del kompagno venuto dalle borgate (autodefinizione, eh!), visto che ora costui – alla faccia del marxismo che professa – minaccia di rivolgersi allo stesso sistema giudiziario “borghese” italico che ogni marxista che si rispetti dovrebbe aborrire. Siccome io non sono un professionista della rissa verbale come il suddetto, non ho fatto copia del suo messaggio insultante, in cui definiva i frequentatori di questo blog, fra l’altro, “utili idioti” (al che ho replicato, parafrasando Prodi:-) che lui è solo un idiota, nemmeno utile) e così, in previsione della mossa azzeccagarbugliesca del sullodato, mi troverei svantaggiato. Pertanto, ti pregherei di vedere se puoi recuperare il suo suddetto papiro e mandarmelo via email.
      P.S. Hai fatto anche male a cancellare il mio messaggio in cui facevo presente che il sullodato kompagno FALSIFICAVA le mie parole, scrivendo che gli avrei detto ““ragioni come il membro del miglior amico dell’uomo”, quando, invece – scripta manent a volte:-) – io avevo scritto di certe sue uscite-tra cui l’acronimo di un certo partito – che erano scritte “a membro del miglior amico dell’uomo”, ovvero “male”, cosa ben diversa dalla sua versione FALSIFICATA, come il suo azzeccagarbugli di fiducia gli potrà confermare.
      P.S.2 Informa il sullodato kompagno, il quale scrive piagnucolando e facendo la vittima “io non mi rivolgo a nessuno con “vomito” diarrea” o “decerebrato” “, che dovrebbe fare lui la visita oculistica che consiglia a te, visto che malgrado il suo modo azzeccagarbugliesco e paraculistico di scrivere il 09/14/2010 ore 10.52pm ha scritto”….qualsiawi gaglioffo, protetto dall’anonimato di Internet può vomitare peti e rutti, subito protetto se gli si risponde in rima dal fiero moderatore che oltretutto ribadisce stima e rispetta per costui.” si capisce benissimo a chi il suddetto fallocefalo dà del “gaglioffo”, pertanto io ho solo rimandato al mittente il “vomitare” e i “peti”, definendo “decerebrato” uno che dà al prossimo del “gaglioffo”. Certo, però, che come maestro di “chagne e fotti” non lo batte nessuno il nostro marxista alle vongole veraci……
      P.S.3 Visto che probabilmente censurerai anche questo mio messaggio esplicativo, d’ora in poi farò copia dei miei messaggi.

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