Rachel Corrie, aggiornamenti

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MO: BLITZ;ANCHE USA SOSTENGONO INCHIESTA INTERNAZIONALE/ANSA RUOLO ESPERTI INTERNAZIONALI ESSENZIALE PER DARE CREDIBILITÀ (ANSA) – WASHINGTON, 8 GIU – Gli Stati Uniti hanno manifestato oggi per la prima volta il loro sostegno ad una inchiesta a partecipazione internazionale sul blitz israeliano contro la flottiglia filo-palestinese diretta a Gaza. Il portavoce del dipartimento di stato Philip Crowley ha detto oggi che gli Stati Uniti riconoscono che «una partecipazione internazionale» all'inchiesta sul blitz «sarà un elemento essenziale per superare questa tragedia». Un apporto internazionale alla inchiesta, secondo il portavoce americano, sarà «importante» per salvaguardare «quella credibilità che tutti desideriamo». Subito dopo il blitz gli Stati Uniti avevano espresso una posizione di maggior apertura ad una inchiesta fatta solo dagli israeliani ma negli ultimi giorni la amministrazione Obama sembra avere cambiato il suo approccio. Anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha chiesto una «partecipazione internazionale credibile» alla inchiesta sul blitz israeliano. Farhan Haq, portavoce del segretario generale, ha spiegato che «una partecipazione internazionale credibile Š essenziale in vista di un'inchiesta rapida, credibile, imparziale e trasparente». Haq ha sottolineato che questo tipo di indagine Š stata richiesta dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, convocato d'urgenza il 31 maggio per discutere del blitz israeliano contro la flottiglia. Il sostegno all'inchiesta internazionale è stato espresso dagli Usa nel giorno in cui il presidente dell'Autorit… nazionale palestinese, Abu Mazen, è giunto a Washington dove domani incontrerà Obama. La richiesta è stata ribadita anche dai paesi partecipanti ad una conferenza internazionale a Istanbul che, guidati dalla Turchia, hanno chiesto la nomina di una commissione internazionale indipendente, una opzione ancora più indigesta per Israele. Tel Aviv è disposta per adesso a concedere solo il supporto di alcuni esperti stranieri alla commissione israeliana che dovrà indagare sulla vicenda. La commissione dovrebbe indagare sulle circostanze che hanno portato al blitz israeliano, costato la vita a nove persone, e accertare inoltre la legalità dell'assedio navale e terrestre della striscia di Gaza. (ANSA). DI 08-GIU-10 21:30 NNN

MO: BLITZ GAZA; VERTICE ASIATICO A ISTANBUL CONDANNA ISRAELE (ANSA) – ISTANBUL, 8 GIU – Tutti i Paesi membri della Conferenza sull'interazione e la realizzazione di misure di reciproca fiducia in Asia (Cica), con l'esclusione di Israele, hanno condannato oggi l'assalto compiuto lo scorso 31 maggio dalla Marina israeliana contro un convoglio di navi che portavano attivisti filo-palestinesi e aiuti umanitari a Gaza. La terza conferenza della Cica ha aperto i suoi lavori oggi ad Istanbul. In comunicato diffuso al termine della odierna giornata di lavori, la presidenza a rotazione della Cica – oggi appannaggio della Turchia – ha inoltre reso noto che tutti i Paesi membri dell'organizzazione, sempre con l'esclusione di Israele, hanno appoggiato la proposta dell'istituzione di una commissione internazionale indipendente fatta dal Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon per investigare sull'assalto del 31 maggio. Gli stessi paesi hanno inoltre lanciato un appello affinchè sia posta fine «all'inumano embargo della Striscia di Gaza, per il bene della pace e della sicurezza regionale». (ANSA). MRR 08-GIU-10 19:54 NNN

MO: BLITZ, TENORE TOSCANO FALLISI RIENTRATO A OSTUNI (ANSA) – BRINDISI, 8 GIU – È rientrato ad Ostuni Joe Fallisi, il tenore toscano, milanese di formazione e ostunese d'adozione, arrestato il 30 maggio scorso e tenuto prigioniero per alcuni giorni dagli israeliani insieme con altri cinque pacifisti italiani mentre tentava di entrare a Gaza a bordo di un mercantile. Ad attenderlo oggi alla stazione ferroviaria di Ostuni c'erano i suoi amici più cari, quelli del 'Caffè Tito Schipà, punto di ritrovo di Fallisi da quando, il primo aprile di quest'anno, ha ottenuto la residenza ad Ostuni. «Dopo un'intera notte in treno sono un pò stanco, ma sto bene» è stata la prima risposta, data ai microfoni dell'emittente privata Telenorba, a chi gli domandava in quali condizioni fosse dopo quella esperienza. «Amo tantissimo la musica lirica e l'arte vocale – ha proseguito – ma prima che un artista sono un uomo e quello che accade in Palestina non può lasciarmi indifferente. Ritengo che dobbiamo fare il possibile per ridare ai palestinesi i diritti, anche solo quelli minimi che ogni essere umano dovrebbe avere». «Cercavamo di portare aiuti concreti – ha proseguito ricordando il giorno dell'assalto – e dal valore inestimabile che si aggirava attorno ai 15 milioni di euro, nave compresa. Sapevamo benissimo che al 98% ci sarebbe stato un assalto. Ma per quale motivo avremmo dovuto accettare un atto di pirateria internazionale a 75 miglia dalla costa, in pienissime acque internazionali? Ci hanno assalito con gli zodiac (battelli gonfiabili, ndr), poi con gli elicotteri. Abbiamo resistito, ma per loro non è stato difficile impossessarsi della nave». Alla domanda se tenterà nuovamente di entrare a Gaza, Fallisi ha risposto senza dubbi: «Ci proverò sicuramente», annunciando che a breve sarà attivo un sito Internet raggiungibile digitando 'www.nexttimeonehundred.it'. (ANSA) B19-MP 08-GIU-10 18:49 NNN

MO: BLITZ, ISRAELE CERCA COORDINAMENTO CON USA SU INCHIESTA FORMATA COMMISSIONE DI VERIFICA PER LE FORZE ARMATE (ANSA) – GERUSALEMME, 8 GIU – Israele continua a rinviare l'annuncio della costituzione di una commissione di verifica sul sanguinoso blitz alla nave turca di attivisti filopalestinesi in attesa del placet di Washington. Il silenzio Usa sembra indicare che finora tra i due governi non c'è ancora un'intesa e senza di questa, ha detto oggi una fonte informata, non avrebbe senso annunciare la formazione della commissione. Per Israele, infatti, il coordinamento con gli Stati Uniti è essenziale per respingere pressioni internazionali in seno all' Onu per la costituzione di una commissione di inchiesta internazionale, fortemente voluta dalla Turchia, ma nettamente respinta a Gerusalemme che diffida della sua obiettività. Secondo la stampa locale il governo del premier Benyamin Netanyahu propone una commissione di verifica (o di inchiesta) composta di esperti israeliani di diritto internazionale e marittimo ai quali si dovrebbero affiancare due esperti stranieri, uno dei quali americano. La commissione dovrebbe investigare le circostanze che hanno portato all'arrembaggio israeliano della flottiglia degli attivisti filopalestinesi e pure accertare la legalità dell'assedio navale e terrestre della striscia di Gaza. Intanto in seno alle forze armate è stata già costituita una commissione di verifica interna col compito di esaminare sotto l'aspetto operativo il disastroso arrembaggio alla nave turca, costato la vita di nove attivisti turchi, e di trarre le necessarie lezioni dagli errori evidentemente commessi. (ANSA). XRH 08-GIU-10 18:20 NNN

MO: PROTESTE DOPO BLITZ, BOTTA E RISPOSTA TURCHIA-ISRAELE (ANSA) – GERUSALEMME, 8 GIU – Il governo della Turchia ha protestato oggi presso quello israeliano per le manifestazioni antiturche di gruppi di cittadini davanti alla sua ambasciata a Tel Aviv, dopo il blitz israeliano contro la flottiglia degli attivisti diretti a Gaza con aiuti per i palestinesi. Lo ha riferito la radio pubblica israeliana, secondo la quale nella protesta la Turchia afferma che le manifestazioni hanno ostacolato lo svolgimento delle attività della sua rapresentanza diplomatica e sono perciò «insopportabili» e «inaccettabili». La risposta israliana, secondo la stessa emittente, è stata che Israele, in quanto stato democratico, riconosce il diritto di manifestare. Inoltre Israele ha ribattuto che a essere ostacolate nelle loro attività sono state le rappresentanze diplomatiche israeliane in Turchia, davanti alle quali si sono sono svolte manifestazioni di gente infuriata per la morte di loro connazionali durante l'abbordaggio da parte della marina israeliana della nave turca con a bordo attivisti filopalestinesi. Nella risposta Israele inoltre ha denunciato l'acceso clima antisraeliano in Turchia, cosa che ha costretto lo stato ebraico a richiamare in patria per motivi di sicurezza le famiglie dei suoi diplomatici. (ANSA). XRH 08-GIU-10 16:36 NNN

MO: BLITZ; DELEGAZIONE DEPUTATI EGITTO A GAZA, SENZA AIUTI (ANSA) – GAZA, 8 GIU – Sono riusciti ad entrare nella Striscia di Gaza dopo un giorno di attesa, ma senza gli aiuti che avevano con sè, i membri di una delegazione parlamentare egiziana partita dal Cairo per esprimere solidarietà ai palestinesi in seguito al blitz israeliano sulla nave turca Marmara. La delegazione è composta da una decina di parlamentari dei Fratelli musulmani, ed indipendenti. Intendevano portare a Gaza acciaio e cemento, che però sono rimasti – almeno per ora – ad un posto di blocco militare egiziano nel Sinai. (ANSA). COR-XBU 08-GIU-10 13:42 NNN

MO:BLITZ;SEL,MOZIONE PROVINCIA ROMA ÈCONTRO EMBARGO ISRAELE (V. «MO:BLITZ, PROVINCIA ROMA,MOZIONE CONDANNA…»DELLE 16.45) (ANSA) – ROMA, 7 GIU – La mozione approvata oggi dal Consiglio provinciale di Roma «prevede l'invio di una delegazione del consiglio a Gaza e di portare aiuti umanitari all'interno della Striscia. Una richiesta che va contro l'assurdo embargo che Israele impone alla popolazione palestinese e in cui i bambini sono i primi a soffrirne». Lo sottolinea in una nota il portavoce regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Marco Furfaro. «La mozione di condanna dell' inaudito attacco israeliano ai pacifisti approvata oggi è segno che non tutte le istituzioni italiane sono piegate alla logica del politicismo e degli interessi internazionali – prosegue Furfaro -. C' è anche la politica che tenta di promuovere la pace, per fortuna. È un buon punto di partenza – ha aggiunto -, per sollecitare il dialogo e la pace tra i popoli. E quando si parla di pace, bisogna parlarne prendendo posizioni che non permettono ambiguità. La giustizia non può essere slegata dal dialogo». (ANSA). YJ4-RO 07-GIU-10 19:02 NNN

M.O.: ISRAELE AMMETTE CONFISCA 17 PASSAPORTI NEL BLITZ CONTRO FLOTTIGLIA = Amman, 7 giu. – (Adnkronos/Dpa) – Israele ha ammesso, dietro pressione della Giordania, di aver confiscato 17 passaporti appartenenti ad altrettanti attivisti nell'assalto alla Freedom Flottilla di lunedì scorso. Lo ha riferito il ministro giordano per l'Informazione Nabil Sharif all'agenzia stampa Petra. «Un immediato intervento presso le autorità israeliane – ha affermato Sharif – ha permesso al ministero degli Affari esteri di ottenere una lista completa dei cittadini giordani trattenuti e degli altri passaporti confiscati» La lista dei passaporti sequestrati,di cui sette appartengono a cittadini giordani ma gli altri ad attivisti dell' Oman, del Pakistan, dell'Indonesia, del Kuwait, del Bahrain, del Marocco e dell'Algeria è stata consegnata al'ambasciata giordano di Tel Aviv ha aggiunto il ministro. Non è stata ancora stabilita una data per la consegna dei documenti da parte di Israele ha riferito Sharif ma ha assicurato che le autorità giordane continueranno a lavorare anche per recuperare due passaporti mancanti. «I passaporti sono documenti protetti dal diritto internazionale e non dovrebbero essere confiscati per nessuna ragione» ha dichiarato Sharif. Il presidente del Consiglio sindacale giordano Ahmad Armouti già ieri aveva diffidato Israele dall'utilizzare i nove passaporti giordani in attività di spionaggio come a quanto pare ha fatto in occasione dell'assassinio di un leader di Hamas a Dubai. La polizia dell'emirato ha affermato che il commando killer, di cui è sospettato il Mossad, ha utilizzato passaporti di vari stati. Israele finora ha sempre respinto gli addebiti. (Ces/Pn/Adnkronos) 07-GIU-10 18:27 NNN

MO: BLITZ;TURCHIA,NO NORMALIZZAZIONE ISRAELE SENZA INCHIESTA (ANSA-AFP) – ANKARA, 7 GIU – Il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha detto che non ci sar… una normalizzazione delle relazioni fra la Turchia e Israele se quest'ultimo rifiuta una commissione d'inchiesta indipendente dell'Onu sul blitz contro la flotta diretta a Gaza. (ANSA-AFP). SEC 07-GIU-10 11:03 NNN

MO: BLITZ; STAMPA, A GAZA PRIMO NEONATO CHIAMATO 'ERDOGAN' (ANSA) – BEIRUT, 7 GIU – Si chiama 'Recep Erdgoan', in onore del premier turco che si è schierato a difesa della popolazione di Gaza, un neonato di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Lo riferisce stamani il quotidiano panarabo al-Hayat. Citando fonti dell'ufficio anagrafico di Khan Yunis, il giornale precisa che Ghazzi Abu Shamala, padre del bimbo in fasce, ha chiesto alla moglie Dalia di registrare loro figlio col nome di «Recep Erdogan in onore del magnanimo primo ministro turco». Per il padre, citato sempre dal quotidiano panarabo, Erdogan «è un leader che si è schierato a fianco del nostro popolo che resiste e a fianco del nostro governo legittimo nella Striscia di Gaza». (ANSA). Z10 07-GIU-10 10:37 NNN

MO: BLITZ; DIVIETO A SOLDATI ISRAELIANI DI ANDARE IN TURCHIA (ANSA-AFP) – GERUSALEMME, 6 GIU – I soldati israeliani hanno ricevuto l'ordine di non recarsi in Turchia nè per ragioni personali nè nell'ambito di missioni militari. Lo ha annunciato l'ufficio di lotta anti-terrorismo, un organismo che dipende dall'ufficio del primo ministro. Il provvedimento è stato preso in seguito alle minacce che pesano sugli israeliani dopo il sanguinoso blitz della marina lo scorso 31 maggio contro la flottiglia di attivisti che si stava dirigendo verso Gaza con un carico di aiuti. Nell'operazione sono stati uccisi nove turchi, evento che ha scatenato manifestazioni di protesta in Turchia e il richiamo dell'ambasciatore turco a Tel Aviv. Il divieto di recarsi in Turchia riguarda soprattutto i riservisti israeliani, soliti trascorrere le proprie vacanze nel Paese, divenuto negli ultimi anni una delle destinazioni preferite dagli israeliani. Secondo gli operatori e le autorità, la tensione tra Ankara e Tel Aviv ha già causato tra le 10.000 e le 20.000 cancellazioni. Nel 2009, oltre 300.000 turisti israeliani hanno trascorso le loro vacanze in Turchia, soprattutto nelle località marittime del mar Egeo. (ANSA-AFP). GUE 06-GIU-10 21:18 NNN

RABAT, Jun 06, 2010 (AFP) – Tens of thousands of Moroccans, including ministers, demonstrated in the capital Rabat Sunday in support of Palestinians and against Israel's deadly raid on a Gaza-bound aid flotilla last week.

Demonstrators trampled on an Israeli flag and brandished banners condemning last Monday's raid in which nine Turkish activists were killed, and also accused Arab nations of "complicity and silence".

Government ministers, heads of political parties, trade unions and political activists, notably Islamists, joined together for the demonstration, which came amid days of similar protests across the world.

They chanted "Everyone against state piracy" and "Lift the embargo on Gaza", and also "thanked" Turkish Prime Minister Recep Tayyip Erdogan who has taken a tough stance against Israel after the raid.

Police said more than 35,000 people took part in the demonstration while organisers could not yet give the number of participantse.

 

MO: BLITZ; SARKOZY A NETANYAHU, ACCETTI INCHIESTA IMPARZIALE (2) (ANSA-AFP) – PARIGI, 6 GIU – «Il presidente della Repubblica» Š scritto in un comunicato dell'Eliseo, in un colloquio telefonico «ha invitato Netanyahu a dar seguito alle richieste del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite relative all'attivazione di una inchiesta credibile e imparziale sulle condizioni dell'intervento israeliano contro la 'flotta della libert…'». Sarkozy, prosegue la nota, «ha reso nota la disponibilit… della Francia a parteciparvi». «Circa la situazione nella Striscia di Gaza, il capo dello stato ha sottolineato l'urgenza di una soluzione per mettere fine al blocco» si legge nel comunicato. (ANSA-AFP). SEC 06-GIU-10 20:02 NNN

MO: BLITZ; SARKOZY A NETANYAHU, ACCETTI INCHIESTA IMPARZIALE (ANSA-AFP) – PARIGI, 6 GIU – Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha «invitato» il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ad accettare «una inchiesta credibile e imparziale» sull'intervento israeliano contro la flotta diretta a Gaza, inchiesta alla quale la Francia Š pronta a «partecipare». Lo ha reso noto l'Eliseo. (ANSA-AFP). SEC 06-GIU-10 19:50 NNN

MO: BLITZ;NETANYAHU DICE NO A PROPOSTA ONU PER INDAGINE/ANSA ESPULSIONE IN DUE SCAGLIONI PER PASSEGGERI RACHEL CORRIE (di Aldo Baquis). (ANSA) – GERUSALEMME, 6 GIU – La proposta del Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon di condurre un'indagine multinazionale sul blitz israeliano sulla nave passeggeri turca Marmara, conclusosi con nove morti e decine di feriti, è oggetto di una consultazione notturna del Consiglio di difesa del governo israeliano. Ban propone che l'indagine sia condotta dall'ex premier neozelandese Geoffrey Palmer e che includa rappresentanti di Turchia, Israele e Stati Uniti. Ma nella serata di domenica, prima dell'inizio della consultazione, sia il premier Benyamin Netanyahu sia il ministro degli esteri Avigdor Lieberman hanno espresso una opposizione di massima. In un'intervista il secondo ha ribadito che Israele è uno Stato sovrano e dunque l'indagine deve essere condotta, ha precisato, «con i nostri propri mezzi». Lieberman ha aggiunto che «Israele non ha niente da nascondere» e dunque a suo parere è possibile includere alla commissione israeliana «osservatori stranieri di alto rango». Ma un annuncio definitivo in merito si avrà forse solo al termine della seduta del Consiglio di difesa. Al tempo stesso nel governo di Netanyahu c'è chi ritiene che proprio un'indagine multinazionale potrebbe venire utile a Israele che insiste per verificare in che misura il governo turco abbia appoggiato la missione della Ong Ihh sulla nave Marmara diretta a Gaza. Oggi, nella seduta di governo, Netanyahu ha detto che a bordo della nave c'era un gruppo omogeneo, salito a bordo da un porto diverso da quello degli altri passeggeri, senza sottoporsi a ispezioni, ben equipaggiato e «fermamente deciso» a ricorrere ad una violenza organizzata. Sulla stampa, d'altra parte, viene scritto che sulla Marmara c'erano apparecchi di trasmissione «degni di un servizio di intelligence di un Paese importante». Lieberman, da parte sua, ha ribadito che la Ong turca Ihh «mantiene contatti con i separatisti ceceni». «Sarà dunque lecito chiedere dov'erano le autorità turche» quando la nave è salpata, ha osservato Lieberman. Nel frattempo Israele si dice pronto a rivedere le modalità del blocco di Gaza e a facilitare il transito di merci nei suoi valichi, ma a condizione che i dirigenti di Hamas consentano in cambio alla Croce Rossa internazionale di visitare Ghilad Shalit, il soldato prigioniero a Gaza da quattro anni. In serata il governo israeliano ha ordinato l'espulsione in aereo verso l'Irlanda di undici passeggeri della 'Rachel Corriè, la nave con aiuti umanitari intercettata ieri dalla marina israeliana, senza incidenti, a 20 migliaia dalla costa di Gaza. Fra gli espulsi ci sono Mairead Maguire, un Premio Nobel per la pace, e Dennis Halliday, un ex consigliere del Segretario generale delle Nazioni Unite. In precedenza erano stati espulsi verso la Giordania altri sette passeggeri, di nazionalità malese. (ANSA). XBU 06-GIU-10 18:35 NNN

MO: BLITZ;SHIN BET SCONSIGLIA VIAGGIO VICEPREMIER IN TURCHIA (ANSA) – GERUSALEMME, 6 GIU – In seguito ad un intervento dello Shin Bet (il servizio di sicurezza interno israeliano) è stata annullata la visita di due giorni in Turchia che il vicepremier israeliano Dan Meridor si accingeva a compiere per partecipare al vertice Eurasiatico. Lo riferiscono i mass media israeliani secondo i quali lo Shin Bet teme per la sua incolumità. Israele sarà dunque rappresentato da un diplomatico della sua ambasciata in Turchia. Al Vertice sarà presente il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen (Mahmud Abas) che intende ringraziare il premier Recep Tayyp Erdogan per il suo impegno a favore della rimozione del blocco alla striscia di Gaza. (ANSA). XBU 06-GIU-10 17:42 NNN

MO: BLITZ; PASDARAN IRAN PRONTI A SCORTARE NAVI VERSO GAZA (ANSA) – TEHERAN, 6 GIU – I Guardiani della rivoluzione iraniani sono pronti a scortare navi che cerchino di forzare il blocco israeliano della Striscia di Gaza se la Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, decidesse di dare un ordine del genere. Lo ha detto oggi il rappresentante della Guida in seno ai Pasdaran, Ali Shirazi, citato dall'agenzia semi-ufficiale Mehr. Nel frattempo il ministro degli Esteri iraniano, Manuchehr Mottaki, ha auspicato che «decisioni serie» siano prese in una riunione straordinaria oggi a Gedda dei ministri degli Esteri dell'Organizzazione della conferenza islamica (Oci), che si svolge nella capitale saudita in risposta al sanguinoso blitz effettuato lunedì scorso dalle forze speciali israeliane contro una flottiglia che intendeva attraccare a Gaza. Al suo arrivo a Gedda Mottaki, citato dall'agenzia Fars, ha detto che presenterà una serie di proposte dopo avere avuto intense consultazioni con i suoi colleghi di Paesi islamici nelle ultime 48 ore. Le proposte, ha sottolineato, riguardano «da una parte come agire nei confronti del falso e criminale regime (Israele, ndr) e dall'altra come fornire sostegno alla popolazione oppressa di Gaza e della Palestina». «Se la Guida suprema lo ordina, le forze navali dei Guardiani della rivoluzione faranno del loro meglio per proteggere le navi» che intendessero forzare il blocco israeliano, ha affermato da parte sua Shirazi. «È dovere dell'Iran – ha aggiunto il rappresentante di Khamenei – difendere l'innocente popolazione di Gaza». (ANSA). ZC 06-GIU-10 16:14 NNN

MO: BLITZ; GIUNTI IN GIORDANIA SETTE ATTIVISTI RACHEL CORRIE (3) (ANSA-AFP) – SHUNEH (GIORDANIA), 6 GIU – Assieme al gruppo dei sette passeggeri della Rachel Corrie, è arrivato in Giordania anche un reporter indonesiano di 28 anni che era rimasto ferito nel sanguinoso blitz israeliano compiuto lunedì scorso, 31 maggio, contro la flottiglia di attivisti filopalestinesi. Lo ha riferito all'agenzia France Presse un diplomatico indonesiano: «Surya Fachrizal è un giornalista della rivista Hidavatullah. È stato ferito con un'arma da fuoco al busto», ha detto il diplomatico all'Afp segnalando che il giovane sarà ricoverato ad Amman. (ANSA-AFP). CAL 06-GIU-10 14:59 NNN

MO: BLITZ: RABBINO DA ERDOGAN, 'COME MOSÈ DA FARAONÈ/ANSA RELIGIOSO COLONO, 'PREMIER AIUTERÀ SHALIT' (ANSA) – TEL AVIV, 6 GIU – «Mi sono sentito come Mosè dal Faraone»: così il rabbino-colono Menachem Froman, 65 anni, noto per le sue iniziative anticonformiste, ha descritto l'incontro personale da lui avuto giovedì, per un'ora mezzo, con il premier turco Recep Tayyp Erdogan. «Un incontro che ha avuto del miracoloso – aggiunge – che è stato reso possibile da due angeli inviati dal Cielo, Sarah ed Eliko», i due accompagnatori che gli hanno fatto da interpreti. Ex paracadutista nella Guerra dei sei giorni (1967) e oggi rabbino della colonia di Tekoa, presso Betlemme (Cisgiordania), Froman è stato già in passato protagonista di iniziative clamorose, fra cui ripetuti incontri con il presidente palestinese Yasser Arafat e con il fondatore di Hamas, sceicco Ahmed Yassin. All'origine di queste attività vi è la sua profonda convinzione, da molti anni, che il conflitto in Medio Oriente abbia origini religiose. «Di conseguenza – spiega – il compito classico dei rabbini è di cercare la pace. Purtroppo le elite laiche di questo Paese non lo comprendono, mi danno del 'mishigener' (matto, in yiddish)». Con Erdogan, dice, ha avuto un incontro religioso e la questione del blitz sulla 'Freedom Flottillà non è stata evocata. «Gli ho detto che proprio per la sua impostazione islamica forse Erdogan può contribuire alla pace» ha detto il rabbino Froman ad una radio ebraica ortodossa. «Lui si è detto pronto ad ricorrere al proprio ascendente per parlare con Hamas della liberazione di Ghilad Shalit (il soldato prigioniero a Gaza da quattro anni, ndr) e verificare se sia possibile organizzare un incontro fra i dirigenti religiosi di Hamas e il rabbino capo sefardita israeliano Shlomo Amar». Con Erdogan era in contatto epistolare da mesi, grazie a un religioso islamico che ha fatto da tramite. L'incontro frontale è stato caloroso: il premier lo ha abbracciato e gli ha donato libri di poesia. Ma riuscirà il rabbino-colono ad influenzare la politica di colui che viene oggi bollato dalla stampa locale come 'Il Piromanè e 'L'Ahmadinejad n. 2'? Il rabbino colono conosce i propri limiti: come il Faraone anche Erdogan, pensa, potrebbe mutare atteggiamento dietro un «intervento divino» mirato. «Ora non ci resta che pregare. Con l'aiuto del Signore la pecorella potrà vivere incolume fra settanta lupi, e forse vedremo anche l'avvento del Messia». (ANSA). XBU 06-GIU-10 14:52 NNN

MO: BLITZ, NETANYAHU RESPINGE PROPOSTA BAN SU INDAGINE (2) (ANSA) – GERUSALEMME, 6 GIU – Secondo la emittente durante la odierna seduta del consiglio dei ministri Netanyahu ha affermato che la indagine sul blitz «deve essere condotta in maniera responsabile ed equilibrata». «Bisogna soppesare con freddezza e prudenza il carattere della verifica, difendendo gli interessi di Israele e del nostro esercito» ha aggiunto, secondo la radio militare. Queste informazioni non hanno per il momento conferma ufficiale. In serata Netanyahu discuterà la questione con i sei ministri a lui più vicini. (ANSA). XBU 06-GIU-10 14:47 NNN

MO: BLITZ, NETANYAHU RESPINGE PROPOSTA BAN SU INDAGINE (ANSA) – GERUSALEMME, 6 GIU – Il premier israeliano Benyamin Netanyahu respinge la proposta inoltratagli dal Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon per un'indagine sul blitz israeliano nella Freedom Flottilla, conclusosi con nove morti e decine di feriti. Lo ha appreso la radio militare. (ANSA). XBU 06-GIU-10 14:40 NNN

Incontro tra il rabbino Menachem Froman (il "rabbino dei coloni") e Erdogan...

Erdogan received Rabbi Menachem Froman and Sheikh Ghassan Manasra from Jerusalem Peacemakers initiative.

Turkish Prime Minister Recep Tayyip Erdogan received on Thursday Rabbi Menachem Froman and Sheikh Ghassan Manasra from Jerusalem Peacemakers initiative.

The 45-minute meeting was held at Erdogan’s residence in the Turkish capital of Ankara.
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Rabbi Menachem Froman from Jerusalem Peacemakers initiative said that they presented a peace plan to Erdogan on Thursday.

Replying to questions of AA correspondent, Froman said they believed that Turkish Premier Erdogan could bring peace to the region.

Froman said they would also present the peace plan to Israeli government, Palestinian government, governments of Arab countries, European countries, Russia and the U.S. government.

Replying to a question, Froman said Erdogan was a great leader for settlement of peace.

Froman said he came to Turkey after Israel’s raid on a Gaza-bound aid flotilla and several ministers in Israel were waiting for the result of his visit to Turkey.

Sheikh Manasra quoted Prime Minister Erdogan as telling them that he would support efforts for peace in Middle East in Thursday’s meeting.

Only Turkey could bring peace to the region, Manasra said.

MO: BLITZ; DELEGAZIONE PARLAMENTARI ARABI A GAZA (ANSA) – IL CAIRO, 6 GIU – Una delegazione parlamentare della Lega araba arriverà oggi a Gaza dal valico di Rafah come gesto di solidarietà con la popolazione palestinese. La missione della delegazione composta da una trentina di parlamentari di 18 paesi arabi segue una riunione straordinaria del parlamento arabo convocato per discutere degli sviluppi del blitz israeliano contro la Flottiglia della libertà. Il parlamento della Lega araba ha rinnovato la richiesta a Israele di togliere immediatamente il blocco imposto a Gaza ed ha deciso la creazione di un comitato per organizzare convogli con aiuti da inviare a Gaza via terra e via mare. (ANSA). COR-CLG 06-GIU-10 13:32 NNN

MO: BLITZ; GIUNTI IN GIORDANIA SETTE ATTIVISTI RACHEL CORRIE (2) (ANSA-AFP) – AMMAN, 6 GIU – I sette passeggeri della Rachel Corrie giunti in Giordania dopo essere stati espulsi da Israele sono un cubano e sei malaisiani. Questi ultimi sono il deputato Mohd Nizar Zakaria, due giornalisti della televisione malaisiana TV3 e tre appartenenti all'organizzazione pacifista Perdana Global Peace. (ANSA-AFP). RP 06-GIU-10 12:19 NNN

MO: BLITZ; EMISSARIO ISRAELIANO GIUNTO AL CAIRO (ANSA) – IL CAIR, 6 GIU – Un emissario israeliano è giunto questa mattina al Cairo. Lo si apprende da fonti aeroportuali secondo le quali il rappresentante israeliano incontrerà Omar Soliman, capo dei servizi di sicurezza, incaricato di seguire il dossier israelo-palestinese. L'emissario israeliano, a quanto si apprende, è giunto con un volo speciale e si tratterrà per qualche ora nella capitale egiziana per una serie di colloqui per esaminare gli sviluppi della situazione dopo il blitz israeliano contro la flottiglia della libertà. (ANSA) COR-CLG 06-GIU-10 12:12 NNN

MO: BLITZ; GIUNTI IN GIORDANIA SETTE ATTIVISTI RACHEL CORRIE (ANSA-AFP) – AMMAN, 6 GIU – Sette persone che si trovavano a bordo della Rachel Corrie, la nave intercettata ieri nel editerraneo dalla marina israeliana mentre stava tentando di raggiungere Gaza con un carico di aiuti umanitari, sono giunte oggi in Giordania intorno alle 9.30 Gmt (le 11.30 in Italia) dopo essere stati espulse da Israele. (ANSA-AFP). RP 06-GIU-10 12:05 NNN

MO: BLITZ; 'TORNATE A AUSCHWITZ' FORSE NON DA MARMARA (ANSA) – TEL AVIV, 6 GIU – Le forze armate israeliane non sono sicure che sia stata trasmessa dalla radio della nave passeggeri Marmara la frase oltraggiosa: «Tornate a Auschwitz» lanciata contro i membri del commando israeliano prima del blitz in cui nove passeggeri hanno trovato la morte. In seguito a diverse domande in merito, il portavoce militare ha spiegato che la prima registrazione divulgata alla stampa la sera del 4 giugno era stata ridotta a due minuti, per risparmiare agli ascoltatori i tempi morti e voci incomprensibili. Adesso il portavoce militare ha pubblicato la versione originale del colloquio di sei minuti fra la marina militare e la Marmara sul 'canale di trasmissione 1-6'. Su quel canale, precisa adesso il portavoce militare, erano in ascolto e potevano trasmettere anche le altri navi della 'Freedom Flottillà. Di conseguenza non è possibile stabilire con certezza da quale imbarcazione della Flottiglia siano state pronunciate le frasi registrate: 'Tornate a Auschwitz' e 'Ricordate l'11 settembrè. (ANSA). XBU 06-GIU-10 12:02 NNN

MO:BLITZ,SU GIORNALE FOTO MILITARI CATTURATI SU MARMARA+RPT (RIPETIZIONE CORRETTA ALLA TERZA RIGA DEL TERZO CAPOVERSO) (ANSA) – TEL AVIV, 6 GIU – Il giornale turco Hurriet pubblica oggi una serie di drammatiche fotografie che mostrano alcuni militari israeliani, nei minuti successivi all'inizio del blitz sulla Marmara, mentre vengono condotti feriti all' interno della nave passeggeri. «Quelle fotografie – afferma il portavoce militare israeliano – sono la prova chiara e convincente di quanto già affermato da Tsahal (acronimo dell'esercito israeliano) che a bordo della nave c'erano mercenari il cui unico intento era quello di uccidere soldati». «Quelle immagini – aggiunge il portavoce – avrebbero potuto essere diverse se i nostri soldati avessero scelto di sparare su ogni civile che si parava loro contro. Solo grazie alla loro forza mentale e alla loro profonda comprensione dell'evento i membri del commando sono riusciti a distinguere fra gli attivisti pacifisti e i terroristi». Nelle ricostruzioni condotte dai vertici militari risulta che almeno tre soldati israeliani si sono trovati di fatto prigionieri nella Marmara per diversi minuti, fino a quando i loro compagni sono riusciti a rintracciarli e a liberarli. XBU/RP 06-GIU-10 09:59 NNN

Turkish humanitarian group on Gaza ship denies accusations against them

Özgür Öğret-Sevim Songün
ISTANBUL – Hürriyet Daily News
Friday, June 4, 2010

Accusations that the Turkish organization that sent a flotilla of aid ships to Gaza is connected to terrorist groups or knowingly provoked Israel into killing nine people have circulated throughout the media after the deadly assault. Officials with the group deny the claims, saying the passengers on the vessels were ‘100 percent’ peaceful volunteers and that the NGO is pursuing an agenda of broad humanitarian assistance rather than promoting Islam

Countering claims that they put people at risk for propaganda purposes, the Turkish humanitarian group that organized the flotilla to Gaza said no one could have expected Israel’s response and denied sending passengers to their deaths.

“Everybody on the ship was 100 percent activists, even the crew,” said Osman Atalay, a member of the acting board of the Humanitarian Relief Foundation, or İHH, which has been the subject of speculation and accusations about its motives, philosophy and potential terrorist connections in the wake of Israel’s assault on the ships it sent to Gaza.

Atalay, who was on the Mavi Marmara when nine people were killed, told the Hürriyet Daily News & Economic Review on Friday that all the passengers had volunteered for the aid trip and that many who wanted to join were turned away due to a lack of space on the vessels.

“Everybody on the ship were people in their right minds, who were cultured and knew what they were doing,” Atalay said.

The most common claims made against the organization have been that it being an Islamist organization gives Turkey a bad international image, that it manipulated people into dying for their cause and that it is a front providing financial support for terrorist organizations.

İHH deputy head Yavuz Dede said no one in their right mind would have thought Israel would go so far and denied knowingly sending people to their deaths. In regard to its perceived identity as an Islamist organization, Dede said, “We have a structure in which Muslims are in the majority,” adding that the term “Islamist” has a different meaning for each person. “Our first references are Islam, human rights and the conscience of the public opinion,” he said.

Human-rights activist Ayhan Bilgen criticized the İHH’s stance and said the protests in Turkey after the attack on the flotilla were not well suited to the “manners of doing a political act together.” He noted there were Christians, leftist politicians, socialists and many others who were not related to Islam but participated together on the Mavi Marmara and the other ships. “When you push the matter to a polarization via Islam, you are unfair to the act itself. You create a great difference in the shaping of the act afterward,” he said.

In response, Dede said the demonstrations held in Istanbul were funeral prayers and since the dead were Muslims, he saw nothing unnatural about the turnout.

Bilgen, however, said there would have been nothing wrong with sending the ships even if Israel’s reaction could have been predicted. “In an act of civil disobedience, you consider every [possibility] including death; you do not practice counter-violence and commit ‘crimes’ knowingly,” he said. “However, I find it hard to understand [that people would] act as if they are surprised.”

Accusations of terrorism ties

Claims that the İHH has ties to terrorist organizations are part of a smear campaign by Israel, Dede said, noting that reports linking Muslim charity organizations and the İHH in particular to terrorist groups are not substantiated by evidence or a court decision. “I know that your next question will be on Hamas and the next will be on our case in 1997. We have memorized those from the questions of foreign journalists who read those reports,” he said.

In 1997, the Istanbul headquarters of the İHH were raided by security forces. Press reports at the time said automatic weapons were found there. According to Dede, the group was set up due to the political situation in Turkey at the time and nothing came out of the trial after the raid. İHH President Bülent Yıldırım was acquitted and released from prison after three months.

Dede said the İHH holds a “special consultative status” with the United Nations Economic and Social Council.

An organization may be considered a terrorist group by one country and as part of the resistance by another, Bilgen said. “It is not possible to clarify the arguments on Hamas or Hezbollah and come to an agreement without clarifying where they stand.” Bilgen said he believes objective criteria should be determined to assess these issues and offered civilian disobedience, political struggle and humanitarianism as “common values of mankind.”

The activist defined his personal criteria for defining terrorism as the presence of violent acts against civilians.

Not aiding Muslims only

The İHH does not give Muslims priority when offering aid, but goes to disaster-hit and impoverished areas where they are needed, Dede said. According to the group’s secretary-general of domestic relief, Yaşar Kutluay, the İHH is planning to perform 100,000 free cataract surgeries in Africa, 40,000 of which have already been donated. “These are not done in Muslim countries but in Christian ones,” Kutluay added. “Islam tells us to help those in need and it does not specify their any religion in that case.”

Kutluay said all the donations are collected for specific aid missions rather the charity in general. “It is all documented and written where these donations are used. For instance, that this amount of money is used for building this hospital,” he said, adding that the İHH applied to send aid to Gaza as soon as Israel announced that such help would be delivered under its control.

“We said we have 100 trucks full of aid and want to take it to Gaza, which is under Israel’s control,” he said. “It has been one and a half years now and Israel has not responded to our request.”

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URL: www.hurriyetdailynews.com/n.php?n=ihh-denied-accusations-brought-against-them-2010-06-04

MO: BLITZ, PIXIES ANNULLANO CONCERTO TEL AVIV (ANSA) – TEL AVIV, 6 GIU – Con un preavviso di appena tre giorni, il complesso statunitense di rock alternativo dei Pixies ha annullato un atteso concerto che doveva svolgersi in uno stadio di Tel Aviv. L'annuncio è giunto oggi negli uffici dell'impresario israeliano che aveva organizzato il concerto. La decisione dei Pixies, ha stimato, è una conseguenza diretta del blitz israeliano sulla nave passeggeri Marmara, che era diretta a Gaza con aiuti umanitari. (ANSA). XBU 06-GIU-10 09:57 NNN

MO: BLITZ, SU GIORNALE FOTO MILITARI CATTURATI SU MARMARA (ANSA) – TEL AVIV, 6 GIU – Il giornale turco Hurriet pubblica oggi una serie di drammatiche fotografie che mostrano alcuni militari israeliani, nei minuti successivi all'inizio del blitz sulla Marmara, mentre vengono condotti feriti all' interno della nave passeggeri. «Quelle fotografie – afferma il portavoce militare israeliano – sono la prova chiara e convincente di quanto già affermato da Tsahal (acronimo dell'esercito israeliano) che a bordo della nave c'erano mercenari il cui unico intento era quello di uccidere soldati». «Quelle immagini – aggiunge il portavoce – avrebbero potuto essere diverse se i nostri soldati avessero scelto di sparare su ogni civile che sparava loro contro. Solo grazie alla loro forza mentale e alla loro profonda comprensione dell'evento i membri del commando sono riusciti a distinguere fra gli attivisti pacifisti e i terroristi». Nelle ricostruzioni condotte dai vertici militari risulta che almeno tre soldati israeliani si sono trovati di fatto prigionieri nella Marmara per diversi minuti, fino a quando i loro compagni sono riusciti a rintracciarli e a liberarli. (ANSA). XBU 06-GIU-10 09:52 NNN

MO: BLITZ; ERDOGAN 'PIROMANE, AHMADINEJAD N.2', STAMPA NUOVA TURCHIA CONSEGUENZA POLITICA OBAMA (ANSA) – TEL AVIV, 6 GIU – «Il piromane»: con questo titolo a tutta pagina il quotidiano Maariv riferisce della asserita intenzione del premier Recep Tayyp Erdogan di forzare il blocco israeliano a Gaza a bordo di una nuova flottiglia con aiuti umanitari, scortata da navi da guerra della Turchia. Maariv cita una fonte politica israeliana secondo cui ormai «Erdogan è l'Ahmadinejad n.2 ». Il giornale sostiene che il progetto del premier turco è di «entrare nella Storia come colui il quale è riuscito a rinnovare i fasti dell'Impero turco. È triste constatare – aggiunge il giornale israeliano – che voglia realizzare questi progetti a spese nostre». Yediot Ahronot rivela che a bordo della nave-passeggeri turca Marmara erano installate apparecchiature elettroniche molto sofisticate «di un tipo in dotazione solo a grandi organizzazioni di intelligence». Il giornale ne deduce che il governo di Ankara era coinvolto direttamente nella organizzazione della missione a cui, secondo Israele, hanno preso parte decine di estremisti islamici addestrati alle arti marziali, ben equipaggiati ed organizzati gerarchicamente. Nella sua analisi Yediot Ahronot ritiene che la radicalizzazione della Turchia è una conseguenza del declino regionale degli Stati Uniti e della politica del presidente Barack Obama di graduale distanziamento da Israele. (ANSA). XBU 06-GIU-10 09:39 NNN

MO: BLITZ, ERDOGAN SI PRODIGHERÀ PER SHALIT, RABBINO-COLONO (ANSA) – TEL AVIV, 6 GIU – Il premier turco Recep Tayyp Erdogan si prodigherà per cerare di liberare Ghilad Shalit, il soldato israeliano da quattro anni prigioniero di Hamas a Gaza. Lo ha detto oggi il rabbino-colono Menachem Froman, che nei giorni scorsi è stato ricevuto da Erdogan dopo un fitto scambio epistolare durato mesi. «Erdogan mi ha abbracciato con calore e mi ha coperto di doni» ha aggiunto il rabbino Froman, che da anni cerca di imbastire una dialogo di pace fra esponenti religiosi ebrei ed islamici, fra cui anche di Hamas. Da Erdogan il rabbino Froman – che vive nell'insediamento di Tekoa, in Cisgiordania – è giunto accompagnato da uno sceicco palestinese. Secondo il rabbino Froman non è necessariamente negativo per Israele il recente avvicinamento della Turchia a Hamas e a Paesi islamici radicali come Iran e Siria. «Gli ho detto che proprio in questa posizione egli potrebbe contribuire a favorire la pace fra Israele e i suoi vicini. Ho la sensazione – ha aggiunto, in un'intervista alla radio militare – che torneremo ad incontrarci». (ANSA). XBU 06-GIU-10 08:03 NNN

MO: BLITZ, AVNERY AGGREDITO DOPO CORTEO PACIFISTA (ANSA) – TEL AVIV, 6 GIU – Si è svolta in un clima di forte intimidazione la manifestazione pacifista indetta ieri a Tel Aviv in protesta contro l'occupazione dei territori palestinesi e contro il blitz israeliano sulla nave turca Marmara, mentre era diretta a Gaza con aiuti umanitari. Lo ha riferito il pacifista israeliano Uri Avnery (87 anni) che al termine della dimostrazione è stato aggredito da un gruppo di facinorosi. Avnery ha precisato che si è trattato di una delle dimostrazioni più significative della sinistra israeliana negli ultimi tempi, con una adesione di movimenti disparati, da Pace Adesso (sinistra sionista) fino al partito comunista arabo-ebraico Hadash. Ma dimostranti di destra, ha aggiunto, hanno cercato di disturbare i comizi e qualcuno ha anche lanciato nella folla un candelotto fumogeno. «Forse quel qualcuno sperava di creare panico, ma la nostra reazione è stata compassata» ha aggiunto Avnery che si trovava, con la moglie, a due metri di distanza. «Al termine della manifestazione, mentre accompagnato da un paio di amici e da mia moglie attraversavo la centrale via Ibn Gvirol per salire in macchina – ha riferito Avnery – siamo stati circondati da una decina di persone ben organizzate». «Hanno cercato a forza di impedirmi di entrare nella macchina, mentre ci gridavano: 'Andate a Gaza, maniacì ». Avnery ha avuto la sensazione che presto sarebbero passati anche alla violenza fisica, ma l'intervento tempestivo della polizia lo ha salvato. Avnery ha poi criticato il blitz sulla nave Marmara dove, ha precisato, viaggiavano «pacifisti turchi» la cui reazione all' arrivo del commando israeliano «è stata comprensibile». Il compito della sinistra israeliana in questa fase, ha concluso, «è di lottare contro il lavaggio del cervello e la propaganda stolta» diffusa, a suo giudizio, dal governo israeliano. (ANSA). XBU 06-GIU-10 07:57 NNN

MO: BLITZ; HAARETZ,BAN KI-MOON PROPONE COMMISSIONE INCHIESTA (ANSA) – ROMA, 6 GIU – Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon avrebbe inviato alle autorità israeliane una proposta dettagliata per l'istituzione di una commissione di inchiesta internazionale che faccia luce sul sanguinoso blitz messo in atto lo scorso lunedi contro un convoglio filo-palestinese diretto a Gaza. Lo scrive nella sua edizione online il quotidiano israeliano Haaretz, stando al quale a capo della commissione Ban Ki-mmoon vedrebbe bene l'ex primo ministro neo-zelandese, Geoffrey Palmer, un esperto di diritto marittimo internazionale. La commissione comprenderebbe anche esponenti di Stati Uniti, Israele e Turchia. Secondo fonti del ministero degli esteri israeliano citate dal giornale, la proposta non sarebbe avversata dallo stesso dicastero, anche perchè la Turchia molto probabilmente invece la boccerà: un indagine del genere infatti, secondo il giornale finirebbe per essere imbarazzante anche per Ankara a causa del suo sostegno a gruppi compromessi con Hamas. In precedenza, Haretz aveva informato attraverso il suo sito web che il ministro della Difesa israeliana Ehud Barak dir… s ad una commissione di inchiesta con un osservatore internazionale.(ANSA). ZU 06-GIU-10 01:35 NNN

MO: BLITZ, ATTIVISTI R. CORRIE PORTATI A AEROPORTO TEL AVIV (ANSA-AFP) – GERUSALEMME, 6 GIU – Sono stati tutti trasferiti sotto scorta all'aeroporto di Tel Aviv in vista di una loro espulsione gli attivisti filo-palestinesi e l'equipaggio della Rachel Corrie, la nave intercettata ieri nel Mediterraneo dalla marina israeliana mentre stava tentando di raggiungere Gaza con un carico di aiuti umanitari. È quanto ha reso noto una portavoce dei servizi di immigrazione dello stato ebraico, stando al quale gli irlandesi che fanno parte del gruppo, tra cui il premio Nobel per la pace Mairead Mahuire, contro il provvedimento intendono presentare un ricorso alla magistratura. «Stiamo tentando di convincere tutti, passeggeri e equipaggio, a firmare un documento, in caso contrario, in base a quanto prevede la legge, rischiano di dover aspettare fino a 72 ore prima che un giudice esamini il loro ricorso», ha spiegato la portavoce. Oltre agli otto membri dell'equipaggio, sulla Rachel Corrie c'erano cinque attivisti irlandesi e sei malesi. Dopo essere stati fatti sbarcare nel porto israeliano di Ashdod, erano stati tutti trasferiti in un centro dei servizi di immigrazione a Holon, non lonntano da Tel Aviv. Secondo il ministero degli esteri israeliano, gli attivisti filo-palestinesi saranno rimandati nei rispettivi paesi di origine «al più presto possibile». (ANSA-AFP). ZU 06-GIU-10 00:13 NNN

MO: BLITZ; RADIO MILITARE, SÌ BARAK A COMMISSIONE INCHIESTA (ANSA) – ROMA, 5 GIU – Il ministro della Difesa israeliana Ehud Barak dirà sì ad una commissione di inchiesta, composta anche da un osservatore internazionale, sul blitz della Marina contro la flottiglia diretta a Gaza. Lo hanno dichiarato alcuni funzionari della Difesa alla radio militare israeliana, riferisce Haaretz online. Il sì di Barak sarà condizionato al fatto che gli ufficiali e i soldati dell'Idf (l'esercito israeliano) non siano inquisiti. Secondo i funzionari citati dalla radio militare, il ministro della Difesa «sarà d'accordo» a far partecipare alla commissione anche un osservatore internazionale, «se sarà necessario». Un'altra inchiesta, aggiunge Haaretz, verrà aperta dal comitato di Controllo parlamentare, sul processo decisionale che ha portato al blitz, in cui sono rimasti uccisi nove attivisti filopalestinesi. (ANSA). ACC 05-GIU-10 22:53

MO: BLITZ; BBC, DA LONDRA 19 MLN STERLINE AIUTI A ONU A GAZA (ANSA) – ROMA, 5 GIU – Il governo britannico si appresta ad annunciare 19 milioni di sterline di aiuti per la missione delle Nazioni Unite a Gaza. Lo riferisce la Bbc online. I fondi, precisa l'emittente, verranno utilizzati per acquistare medicinali e cibo. La Bbc evidenzia che lo stanziamento era già stato deciso, ma che la tempistica scelta dal governo per l'annuncio, previsto per lunedì, è «significativa» alla luce dei blitz della Marina israeliana contro la flottiglia diretta a Gaza lo scorso 31 maggio e contro il cargo irlandese Rachel Corrie intercettato oggi. Nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri britannico William Hague ha «deplorato la perdita di vite umane» dopo l'attacco israeliano, ed esortato la comunit… internazionale ad attivarsi per risolvere la crisi umanitaria a Gaza. «Chiedo al governo di Israele di aprire i valichi e lasciare pieno accesso agli aiuti per Gaza, affrontando le serie preoccupazioni per il deterioramento della situazione umanitarie ed economica, e gli effetti su una generazione di giovani palestinesi», ha detto il ministro. (ANSA). ACC 05-GIU-10 22:20 NNN

MO: BLITZ; MANIFESTAZIONI CONTRAPPOSTE AD ASHDOD E TEL AVIV NEL PORTO FOLLA INNEGGIA A ESERCITO. IN CITTÀ CORTEO ANTI-RAID (V. 'MO: BLITZ;MIGLIAIA IN CORTEO A TEL AVIV…'DELLE 21.05) (ANSA) – ROMA, 5 GIU – Due Israele a confronto oggi: ad Ashdod, nel sud, la folla accorsa per l'attracco della Rachel Corrie ha inneggiato alla bandiera e all'esercito dello Stato ebraico, mentre a Tel Aviv in diverse migliaia hanno protestato contro il blitz della Marina contro la flottiglia diretta a Gaza lo scorso 31 maggio. Ad Ashdod, una folla di qualche centinaia di persone – famiglie, anziani con binocoli e giovani con bandiere israeliane – dalla prima mattina si è riunita sul belvedere, una collina erbosa con vista sul porto. Tutti decisi a osservare da vicino la nave dei «provocatori», come la definisce più d'uno, che entra in porto scortata dalla Marina israeliana dopo essere stata intercettata oggi senza incidenti al largo della Striscia di Gaza. Qualche bambino gioca con le bolle di sapone, e canta: «Dio, Dio Israele». Ci sono ex sovietici, falasha, magrebini: le tante facce del Paese sono qui, ad aspettare l'attracco. Mentre qualcuno intona cori da stadio che inneggiano allo Stato ebraico e al suo esercito, altri maledicono astiosamente la «propaganda araba e degli europei, sempre pronti a condannare Israele». Qualcun'altro ancora, più sereno, si mette in posa per i fotografi e le telecamere che a decine si muovono tra la folla. Gli occhi dei presenti, quelli del mondo intero, sono puntati sul profilo della nave che si scorge in lontananza. Sembra quasi di assistere a una festa religiosa: canti, battimano, persino preghiere. Poi, poco prima del 18.15 locali, la lunga attesa viene ricompensata. «La Rachel Corrie ha attraccato», conferma la portavoce dell'esercito, con un distacco che contrasta con il clima da happening circostante. «Trasferiremo gli attivisti all'ufficio militare di competenza. A breve verranno rimpatriati», aggiunge secca. Per ascoltare la voce di un altro Israele bisogna spostarsi a Tel Aviv: oltre 6.000 israeliani secondo le stime di Haaretz – 15.000 secondo i promotori dell'iniziativa – hanno accolto l'appello lanciato dalla storica organizzazione pacifista Peace Now e dai partiti della sinistra israeliana Meretz e Hadash, oltre a numerose associazioni. Alla testa del corteo tre membri della Knesset, Muhammad Barakeh, Dov Khenin e Haim Oron. La manifestazione era inizialmente pianificata per celebrare il 43/o anniversario della guerra del 1967 e l'inizio «dell'occupazione», per protestare contro la politica del governo di Benyamin Netanyahu, contro l'espansione degli insediamenti ebraici in territorio palestinese e a favore dei negoziati di pace promossi dall'amministrazione Usa di Barack Obama. Il corteo è partito da Rabin Square e si è concluso davanti al museo di Tel Aviv. Non sono mancati i momenti di tensione: una granata fumogena è stata lanciata contro i dimostranti nei pressi del museo, senza causare vittime nè danni. Un centinaio di manifestanti della destra che volevano confrontarsi con i pacifisti sono stati allontanati dagli agenti. «Il governo ci sta affondando tutti, dobbiamo aspirare alla pace», recitava uno dei tanti cartelli. «Amiamo il Paese ma ci vergognamo per il governo», si leggeva su un altro. «È tempo per le sanzioni ad Israele», recitava un altro ancora. (ANSA). ACC-LR/CAL 05-GIU-10 21:59 NNN

MO: BLITZ; MIGLIAIA IN CORTEO A TEL AVIV CONTRO RAID (V. 'MO: BLITZ, AD ASHDOD S'INNEGGIA…' DELLE 18.55) (ANSA) – ROMA, 5 GIU – In migliaia hanno marciato a Tel Aviv protestando contro il blitz della Marina israeliana contro la flottiglia diretta a Gaza lo scorso 31 maggio. Secondo l'edizione online del quotidiano Haaretz, oltre 6.000 israeliani – 15.000 secondo i promotori dell'iniziativa – hanno accolto l'appello lanciato dall'organizzazione pacifista Peace Now e dai partiti della sinistra israeliana Meretz e Hadash, oltre a numerose associazioni. Alla testa del corteo tre membri della Knesset, Muhammad Barakeh, Dov Khenin e Haim Oron. La manifestazione era inizialmente pianificata per celebrare il 43/o anniversario della guerra del 1967 e l'inizio «dell'occupazione». Il corteo è partito da Rabin Square e si è concluso davanti al museo di Tel Aviv. Non sono mancati i momenti di tensione: una granata fumogena è stata lanciata contro i dimostranti nei pressi del museo, senza causare vittime nè danni. Un centinaio di manifestanti della destra che volevano confrontarsi con i pacifisti sono stati allontanati dagli agenti. «Il governo ci sta affondando tutti, dobbiamo aspirare alla pace», recitava uno dei tanti cartelli. «Amiamo il Paese ma ci vergognamo per il governo», si leggeva su un altro. «È tempo per le sanzioni ad Israele», recitava un altro ancora. (ANSA). ACC 05-GIU-10 21:05 NNN

MO: BLITZ; C'È ANCHE UN UN PROIETTILE 'MISTERIOSÒ (ANSA) – WASHINGTON, 5 GIU – Tra gli interrogativi da sciogliere riguardo al blitz israeliano di lunedì contro la flottiglia dei pacifisti diretti a Gaza, che ha provocato la morte di nove persone, c'è anche quello di un proiettile misterioso e di alcuni bossoli d'arma da fuoco. L'ambasciatore israeliano a Washington Michael Oren, in un editoriale pubblicato questa settimana dal New York Times, ha scritto che le forze israeliane «hanno trovato sulla Mavi Marmara alcuni bossoli di proiettili di un calibro non usato dai commandos israeliani, alcuni dei quali hanno subito ferite da arma da fuoco». I medici che in Turchia hanno fatto le autopsie delle nove vittime del blitz israeliano hanno detto che tutti i proiettili trovati erano calibro 9 – corrispondenti alle pistole usate dai soldati israeliani – tranne un proiettile misterioso trovato nella testa di uno dei nove turchi uccisi. «Abbiamo aperto il cranio, raggiunto il cervello e trovato questo proiettile che non conoscevamo – ha affermato il medico legale Haluk Ince – Di solito tutti i proiettili sono elencati nei cataloghi ma abbiamo fatto delle ricerche e non siamo riusciti a trovare niente del genere nel materiale balistico in nostro possesso». Il misterioso proiettile ha aperto un foro del diametro di poco più di due centimetri nella tempia destra della vittima simile a quello causato dai fucili da caccia. I pacifisti a bordo della flottiglia hanno detto di non avere avuto alcuna arma in loro possesso. (ANSA). DI 05-GIU-10 21:03 NNN

MO: BLITZ; CORRIE NON PASSA, MA STAVOLTA NIENTE SANGUE /ANSA EVITATO BIS MARMARA, RESTANO POLEMICHE E CRITICHE A BLOCCO (di Alessandro Logroscino) (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – Questa volta non ci sono stati scontri, spari, coltellate, violenze e morti. Per aver ragione dei 19 attivisti filopalestinesi della Rachel Corrie, incluso un pugno di ultrasessantenni, e impedire alla piccola nave irlandese di perforare il blocco marittimo imposto da Israele alla Striscia di Gaza, è bastata qualche ora di pazienza e un abbordaggio soft: durato in tutto minuti 5. Un epilogo annunciato, che non cancella le polemiche. E che tuttavia fa tirare un sospiro di sollievo – a Gerusalemme come nelle cancellerie di mezzo mondo – dopo il sanguinoso blitz notturno di lunedì contro la flottiglia guidata dal traghetto turco Mavi Marmara concluso con un bilancio di 9 morti, decine di feriti, centinaia di fermi temporanei (inclusi 6 italiani), una coda di recriminazioni ed effetti politici collaterali. Israele l'aveva detto e ripetuto: non si passa. E ha tenuto parola nonostante i timori di un bis. Timori esagerati, vista la diversa composizione e consistenza della spedizione odierna, salpata in ritardo rispetto alle sei navi della 'Freedom Flotillà di cui in origine avrebbe dovuto far parte. Ma che solo a cose fatte si sono del tutto stemperati. Intitolata alla memoria di una giovane pacifista americana uccisa da un ruspa militare israeliana nel 2003, mentre manifestava contro la demolizione di case palestinesi nel sud della Striscia di Gaza, la 'Rachel Corriè è arrivata più vicina della 'Flotillà all'enclave palestinese controllata dal 2007 dagli islamici-radicali di Hamas e sottoposta da allora a embargo. Ma il suo destino era già segnato a diverse decine di miglia dalla meta, quando tre unità della marina israeliana l'hanno intercettata di prima mattina in acque internazionali. L'accompagnamento si è protratto per quattro ore con ripetute intimazioni a cambiare rotta e a deviare verso Ashdod: il porto a sud di Tel Aviv nel quale era stato offerto all'equipaggio di sbarcare il suo carico di aiuti, sottoporlo alle ispezioni israeliane e lasciarlo trasferire solo dopo – via terra – verso Gaza. Un dirottamento volontario che avrebbe rappresentato una forma di legittimazione del «blocco illegale imposto da Israele», ha risposto dalla nave uno dei partecipanti, John Graham. Ma al quale, a differenza di quanto accaduto con la Mavi Marmara, che aveva a bordo anche esponenti di un'organizzazione islamica militante come la IHH turca, gli attivisti della Corrie si sono limitati a opporre una resistenza passiva: ignorando i moniti e tirando dritto, a dispetto dell'oscuramento della radio e del sistema radar di bordo. Finchè, a 23 miglia nautiche dalla costa di Gaza, mentre qualche cannocchiale già scorgeva da terra il profilo del battello, le forze israeliane sono passate all'azione. Stavolta, però, quasi in punta di piedi: senza elicotteri e con una ventina di commando (uno per passeggero con l'avanzo di uno) fra cui quattro donne-soldato: incaricate di prendere in consegna le attiviste del gruppo, a cominciare dalla premio Nobel irlandese Mairead Maguire, 66 anni compiuti. Tutto si è svolto senza violenza o incidenti di sorta, come hanno confermato sia i portavoce dello Stato maggiore, sia quelli di Free Gaza, movimento che patrocinava il viaggio della Rachel Corrie. Anche perchè i 19 di bordo (divisi più o meno a metà fra pacifisti occidentali e attivisti e reporter malaisiani), si sono guardati dalla benchè minima provocazione: facendosi trovare tutti allineati sul ponte di comando, quasi a ricevere una delegazione di ospiti. Un atteggiamento di autocontrollo che peraltro non esclude la protesta, per quello che una delle organizzazioni promotrici, da Dublino, ha definito «un sequestro di persona» collettivo. Seppure in guanti bianchi. La nave, alla fine, è stata fatta attraccare in ogni caso dove Israele voleva che fosse: ad Ashdod, dove nel pomeriggio l'equipaggio è stato avviato a un rimpatrio lampo. Il premier, Benyamin Netanyahu, commentando l'operazione, non ha mancato di rendere omaggio al comportamento della gente della Rachel Corrie. «Oggi abbiamo visto la differenza che passa tra una nave di veri attivisti della pace, con i quali non siamo d'accordo, ma dei quali onoriamo il diritto di esprimere opinioni diverse, e una nave di odio (la Mavi Marmara), organizzata da estremisti violenti e fiancheggiatori del terrorismo», ha detto, non senza ribadire la volontà di mantenere il blocco navale nei confronti di Gaza, per evitare che si trasformi «in un porto iraniano» nel Mediterraneo. Parole che paiono per ora impermeabili al moltiplicarsi delle voci critiche nel mondo. Voci come quella di Navi Pillay, alto commissario dell'Onu per i Diritti Umani, che ha chiesto oggi semplicemente «la revoca» delle restrizioni israeliane, definendole «illegali». O quella di Mike Hammer, portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, il quale – pur riconoscendo i diritto d'Israele di difendersi – ha liquidato come ormai «insostenibile» il blocco così come è. (ANSA). LR 05-GIU-10 20:16 NNN

MO: BLITZ; MANIFESTAZIONI ANTI-ISRAELE IN EUROPA (ANSA-AFP) – PARIGI, 5 GIU – Decine di migliaia di persone hanno manifestato oggi contro Israele in Europa, in particolare a Parigi, Istanbul e Londra, dopo il sanguinoso blitz della marina israeliana contro una flotta di attivisti pro-palestinesi che volevano raggiungere Gaza. Pi— di 17.000 persone hanno manifestato complessivamente in una dozzina di citt… francesi. A Parigi hanno sfilato circa 5.000 persone da place de la Concorde al centro. Cortei si sono tenuti anche a Lione, Marsiglia e Nizza. Diecimila persone a Istanbul hanno risposto all'appello della ong islamica IHH, uno degli organizzatori della flotta fermata dagli israeliani. Le nove vittime dei commando erano tutte turche. I manifestanti hanno bruciato bandiere israeliane e gridato «Israele assassino» e «occhio per occhio, dente per dente, vendetta, vendetta». Alcuni portavano una fascia sulla fronte con scritto in inglese e in ebraico «Israele assassino, non toccare le navi». A Londra alcune migliaia di persone si sono raccolte davanti alla residenza del primo ministro David Cameron, prima di dirigersi verso l'ambasciata di Israele. Centinaia di persone hanno manifestato a Dublino il loro sostegno agli attivisti del cargo «Rachel Corrie», bloccato oggi dalla Marina israeliana mentre cercava di portare aiuti a Gaza. (ANSA-AFP). SEC 05-GIU-10 19:51 NNN

MO: BLITZ; IN 10.000 IN PIAZZA A ISTANBUL CONTRO ISRAELE (V. 'MO: BLITZ; 5.000 MANIFESTANTI A PARIGI, …' DELLE 17.00) (ANSA) – ANKARA, 5 GIU – Circa 10.000 persone sono scese in piazza oggi a Istanbul per protestare contro lo stato ebraico in seguito al blitz contro la flottiglia di navi di attivisti palestinesi assalita la settimana scorsa dai marines israeliani, assalto che è costato la vita a nove cittadini turchi ed il ferimento di parecchi altri. I manifestanti, chiamati a raccolta in particolare dalla nota Ong turca «Insani Yardim Vakfi» (Pia fondazione per gli aiuti umanitari, in sigla Ihh), si sono radunati nel quartiere di Caglayan, nella parte europea della metropoli sul Bosforo, dove hanno scandito slogan e innalzato striscioni con scritte come «Israele assassino» e «Giù le mani dalle navi». Dal lunedì scorso, giorno dell'assalto della marina israeliana contro il traghetto turco «Mavi Marmaris», in tutta la Turchia si sono susseguite decine di manifestazioni anti-israeliane durante le quali sono state anche strappate o bruciate bandiere dello stato ebraico. (ANSA). MRR 05-GIU-10 19:31 NNN

MO: BLITZ; SEGRETARIO LEGA ARABA, NO A INTERVENTI BARBARI (VEDI 'MO: BLITZ; MINISTRO ESTERI EGITTO…' DELLE 17:17) (ANSA) – IL CAIRO, 6 GIU – Il segretario generale della Lega araba Amr Mussa ha messo in guardia Israele dal condurre interventi «barbari» come quello effettuato contro la flottiglia della libertà, una iniziativa che rappresenta «un gesto molto nobile». Al termine di un colloquio col ministro degli esteri egiziano Ahmed Abul Gheit, durante il quale sono state esaminate le ricadute del blitz israeliano, Mussa ha auspicato che iniziative analoghe vedano la presenza più numerosa anche di attivisti arabi. Il ministro degli Esteri egiziano, da parte sua, ha denunciato il comportamento israeliano nei confronti del cargo irlandese Rachel Corrie intercettato oggi mentre cercava di avvicinarsi a Gaza. «Lo respingiamo con forza e facciamo appello a Israele a sollevare la mano da Gaza e consentire alla popolazione palestinese di respirare». «Non crediamo che la comunità internazionale continuerà col suo mutismo ancora per molto» ha sottolineato il capo della diplomazia egiziana, che si è rivolto al collega spagnolo Miguel Angel Moratinos, presidente di turno dell'Ue e all'alto rappresentante Ue per la politica estera Catherine Ashton, sollecitando l'intervento europeo per porre fine all'embargo su Gaza. (ANSA). COR-CLG 05-GIU-10 19:09 NNN

MO: BLITZ; LIBANO, APPELLO ONG PER ACQUISTARE NAVE PER GAZA (ANSA) – BEIRUT, 5 GIU – Due organizzazioni non governative libanesi hanno lanciato oggi un appello pubblico per trovare i fondi necessari all'acquisto di un'imbarcazione sulla quale dovrebbero salire decine di attivisti e giornalisti arabi e stranieri diretti a Gaza. Lo riferisce il sito di notizie libanese Naharnet. Rappresentati di 'Giornalisti senza catenè e del 'Movimento Palestina liberà hanno annunciato oggi in una conferenza stampa a Beirut che entro la fine della prossima settimana una nave salperà in direzione della Striscia di Gaza con a bordo 25 attivisti, tra cui anche deputati europei, e 50 giornalisti. «Facciamo appello a tutte le persone libere del mondo perchè contribuiscano per l'acquisto di una nave», ha detto Thair Ghandur di 'Giornalisti senza catenè. Il responsabile ha inoltre assicurato che l'imbarcazione trasporterà solo carichi umanitari: medicine, giocattoli, materiale scolastico «per i bambini assediati di Gaza». In un discorso televisivo, il leader del movimento sciita anti-israeliano Hezbolllah, il sayyid Hasan Nasrallah, aveva ieri invocato la creazione di una nuova flotta umanitaria per Gaza a partire dal Libano. (ANSA). Z10 05-GIU-10 17:55 NNN

MO: BLITZ; MALAN (PDL), PACIFISTI GUARDINO AD IRAN (ANSA) – ROMA, 5 GIU – «La riuscita operazione israeliana di oggi nei confronti della nave Rachel Corrie Š una buona notizia per coloro che desiderano davvero la pace in Medio Oriente, cos come i morti dell'operazione precedente sono stati una cattiva notizia. In questo clima crescente di odio contro lo Stato ebraico e gli ebrei, il governo di Gerusalemme non pu• abbassare la guardia e non Š facile distinguere tra veri pacifisti e complici dei terroristi». Lo afferma il senatore del Pdl Lucio Malan. «Sui cosiddetti attivisti – aggiunge Malan – ci si deve per• chiedere perch‚ siano cos concentrati nel portare presunti aiuti umanitari a un'area, certamente in difficolt…, ma dalla quale sono partite centinaia di missili sui civili israeliani. Perch‚, se sono cos sensibili ai diritti umani e alla pace – si domanda il senatore del Pdl – non si vanno ad aiutare i milioni di giovani mussulmani che in Iran chiedono libert… e diritti e non ammazzano nessuno, pur rischiando ogni giorno la morte sulle piazze e nelle carceri di un regime che una grande religione come pretesto per mantenere il potere, minacciando mezzo mondo con le sue armi?». (ANSA). COM-IA 05-GIU-10 17:33 NNN

MO: BLITZ; MINISTRO ESTERI EGITTO A EUROPEI,TOGLIERE EMBARGO (ANSA) – IL CAIRO, 6 GIU – Il ministro degli esteri egiziano Ahmed Abul Gheit ha inviato messaggi ai capi delle diplomazie europee e al segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon sollecitando la fine dell'embargo imposto dagli israeliani a Gaza. In un comunicato si sottolineano inoltre gli sforzi compiuti dall'Egitto per aiutare la popolazione palestinese attraverso il valico di Rafah. Nel frattempo l'organizzazione della conferenza islamica (Oci) ha convocato per domani a Gedda, in Arabia saudita, una riunione a livello di ministri degli Esteri del suo comitato esecutivo per discutere del blitz israeliano contro le imbarcazioni di attivisti verso Gaza. L'Oci è composta da 57 paesi ed è guidata dal turco Ekmeleddin Ihsanoglu. (ANSA). COR-CLG 05-GIU-10 17:17 NNN

MO: BLITZ; RACHEL CORRIE ATTRACCA AD ASHDOD (2) (ANSA) – ASHDOD (ISRAELE), 5 GIU – Le 19 persone che erano a bordo – fra pacifisti e reporter occidentali e malaisiani – saranno identificati dalle autorità militari israeliane e, sempre sotto scorta, avviate al rimpatrio. I tempi del successivo trasferimento in aeroporto si preannunciano «molto rapidi», ha precisato all'ANSA una portavoce militare, il tenente colonnello Avital Liebovich, poichè gli attivisti della Corrie «non hanno compiuto alcuna violenza nè opposto resistenza». Non si prevedono dunque fermi temporanei come quelli imposti nei giorni scorsi – fra polemiche e denunce – a centinaia di attivisti della flottiglia guidata dalla nave turca Mavi Marmara (inclusi sei italiani) dopo il sanguinoso blitz di lunedì. (ANSA). COR-LR 05-GIU-10 17:15 NNN

MO: BLITZ; RACHEL CORRIE ATTRACCA AD ASHDOD (ANSA) – ASHDOD (ISRAELE), 5 GIU – La nave irlandese Rachel Corrie, intercettata dalle forze israeliane mentre cercava di rompere il blocco imposto alla Striscia di Gaza con un carico di aiuti, ha attraccato oggi pomeriggio sotto scorta alle 18,10 locali circa (le 17,10 italiane) ad Ashdod (sud di Tel Aviv) dopo essere entrata lentissimamente in porto. Lo hanno osservato testimoni oculari da una collinetta che sovrasta l'area portuale, interdetta ai media. (ANSA). COR-LR 05-GIU-10 17:13 NNN

MO: BLITZ; 5.000 MANIFESTANTI A PARIGI, PLACE DE LA BASTILLE (ANSA) – PARIGI, 5 GIU – Cinquemila persone, secondo la Prefettura, hanno manifestato oggi a Parigi, rispondendo all'appello di organizzazioni politiche, sindacali e religiose filo-palestinesi per denunciare il blitz della Marina israeliana contro la flottiglia diretta a Gaza lo scorso 31 maggio. Il corteo, nel quale si notavano moltissime 'kefiah' palestinesi, è partito alle 15 da place de la Bastille per dirigersi alla Concorde. Le poche centinaia dell'inizio, guidate da un paio di rappresentanti dell'estrema sinistra, Jean-Luc Melenchon e Olivier Besancenot, sono state in breve raggiunte da molti altri manifestanti che si sono uniti al corteo. (ANSA). GIT 05-GIU-10 16:59 NNN

MO: BLITZ; NAVE NON ARRIVA MA A GAZA È MEZZA VITTORIA/ANSA GENTE SPERA IN ALLENTAMENTO EMBARGO, HAMAS IN FINE ISOLAMENTO (di Safwat al-Kahlout e Alessandro Logroscino) (ANSA) – GAZA/TEL AVIV, 5 GIU – Vista dalla costa di Gaza, in una giornata ventosa, anche la Rachel Corrie è rimasta un puntino lontano: incapace di aggirare il blocco israeliano con l'arma della non violenza, così come non era riuscita a forzarlo lunedì scorso, con i 'muscolì, la flottiglia guidata dalla nave turca Mavi Marmara. Ma la gente della Striscia che stamattina ha atteso invano il miracolo dalle malconce banchine del porto, sventolando qualche esotico tricolore irlandese accanto agli ormai popolarissimi vessilli turchi, sembra pregustare questa volta i frutti di una mezza vittoria. Gli attivisti e i loro aiuti non sono arrivati. Ma l'enclave palestinese controllata da Hamas è tornata sulle prime pagine dei giornali e nei titoli d'apertura dei grandi network. Mentre riecheggiano fin qui le voci di chi – dal segretario generale dell'Onu al papa, dai leader del mondo islamico a quelli dei governi occidentali, da Bruxelles a Washington – chiede ormai apertamente la revoca (o almeno l'allentamento) dell'embargo. Senza contare la soddisfazione diffusa per il coro di critiche che Israele si è attirato con l'epilogo cruento dell'assalto alla Mavi Marmara e per la sensazione che il 'nemico sionistà stia perdendo almeno «la guerra dei media». Mohammed Salama, un pescatore disoccupato di 35 anni, lascia serpeggiare in realtà una certa delusione. «Sono arrivato qui alle 6 con mio figlio di tre anni – dice guardando il mare – nella speranza che stavolta la pressione della comunità internazionale avrebbe costretto Israele a lasciar passare la nave irlandese, ma gli israeliani hanno dimostrato di nuovo di considerarsi al di sopra delle leggi». Il disappunto non cancella tuttavia un moto di rinvicita: se non altro perchè «Israele ha dovuto alla fine svelare il suo brutto volto di fronte al mondo». Maha Abu Safia, 25 anni, insegnante di inglese, è decisamente più ottimista. «Gaza – afferma – continua a soffrire per l'ingiustizia dell'assedio e certo siamo tristi per i fratelli uccisi sulla Mavi Marmara, ma grazie a Dio la flottiglia, con il suo sacrificio, ha contribuito a riportarci all'attenzione del mondo. Un impatto positivo già c'è, visto che l'Egitto ha dovuto riaprire il suo valico di confine con noi, a Rafah, per non essere equiparato a Israele. È chissà che anche il mondo non spinga ora per la fine dell'embargo». Le speranze sono caute. Ma sono anche un fatto nuovo. Ad alimentarle è l'attesa di «altre flottiglie», invocate da molti. Maha, reggendo in un'unica mano una bandierina turca e una palestinese, confida soprattutto in Ankara. E del resto la Turchia – Paese musulmano non arabo e per decenni alleato strategico d'Israele – appare l'eroe del momento. Le gigantografie del premier islamico-conservatore Recep Tayyip Erdogan – che ancora ieri ha avuto parole di fuoco verso lo Stato ebraico, dichiarando al contempo ad alta voce di non considerare Hamas un movimento terroristico – sono spuntate all'improvviso come funghi. Mentre le notizie che lo riguardano rimbalzano senza sosta: da quelle verosimili (l'ipotesi di un suo viaggio futuro a Gaza) alle bufale di rito (fantomatici piani turchi per scardinare manu militari il blocco). Hamas, intanto, logorato da un triennio di embargo, cerca di capitalizzare la situazione. A suo vantaggio gioca anche l'imbarazzo creato dall'accaduto ai rivali laici di al-Fatah, il partito del presidente moderato dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, obbligati dalla Cisgiordania a denunciare con toni durissimi («terrorismo di Stato») i blitz israeliani, malgrado il rifiuto di far saltare il banco dei negoziati indiretti col governo Netanyahu promossi dagli Usa. «La mia convinzione – commenta all'ANSA Ahmed Yusef, una delle voci più diplomatiche di Hamas – è che questa battaglia noi la possiamo vincere, come dimostrano le molte attestazioni di solidarietà che stiamo ricevendo. E che l'azione della flottiglia possa innescare non solo un processo destinato a culminare con l'allentamento dell'assedio, ma anche con un riavvicinamento fra Hamas e al-Fatah».(ANSA). COR-LR 05-GIU-10 16:56 NNN

MO: BLITZ; AUTOPSIE VITTIME, RAGGIUNTE DA PIÙ COLPI /ANSA MEDICI LEGALI TURCHI, SPARO PIÙ RAVVICINATO DA 20 CENTIMETRI (di Stefano Secondino) (ANSA) – ROMA, 5 GIU – Quasi tutte le nove vittime del blitz israeliano sulla nave turca «Mavi Marmara» diretta a Gaza sono state raggiunte da pi— proiettili, il pi— ravvicinato da venti centimetri, di fronte e di schiena. Lo hanno rivelato le autopsie condotte a Istanbul dai medici legali turchi, come riferisce il quotidiano britannico Guardian. Le nove vittime sono state raggiunte complessivamente da 30 colpi di arma da fuoco. Solo una delle vittime Š stata raggiunta da un solo colpo, sulla fronte, da una certa distanza. Le altre sono state ferite da pi— proiettili: una da cinque, altre due da quattro. Cinque delle vittime sono state colpite sia di fronte che di schiena o solo di schiena. «Il colpo pi— ravvicinato Š stato approssimativamente da 20 centimetri», ha detto il presidente del Consiglio turco della medicina forense, Haluk Ince. Fulkan Dogan, 19 anni, doppia cittadinanza turca e statunitense, Š stato raggiunto da cinque colpi sparati da meno di 45 centimetri: uno ravvicinato al lato destro del naso, poi dietro la testa, alla schiena e due volte alla gamba sinistra. Il pi— anziano delle vittime, Ibrahim Bilgen, 60 anni, Š stato ferito quattro volte: alla tempia destra, al lato destro del petto, alla schiena e all'anca. Era un ingegnere che faceva attivit… politica, era sposato e aveva sei figli. Cetin Topcuotlu, 54 anni, era un ex campione di taekwondo e lavorava come allenatore della nazionale turca. È stato raggiunto da tre colpi: uno dietro la testa, uno all'anca e uno al ventre. I colpi erano tutti di calibro 9, salvo uno. Quest'ultimo proiettile non era mai stato visto dai medici legali turchi: «Era come un contenitore di diversi tipi di proiettili usati abitualmente nelle armi da fuoco», ha detto Ince. È penetrato nella regione della testa dalla tempia e lo abbiamo trovato intatto nel cervello«. Ince ha sottolineato che »tutti i proiettili sono intatti. Questo Š importante in campo forense. Quando un proiettile colpisce un altro punto, entra nel corpo deformato. Se entra direttamente nel corpo, il proiettile rimane intatto«. La circostanza dimostra che i militari israeliani hanno sparato direttamente contro gli attivisti e che questi non sono stati raggiunti da proiettili di rimbalzo. Un portavoce dell'ambasciata israeliana a Londra, sentito dal Guardian sui risultati delle autopsie, ha detto che il numero elevato di proiettili trovati nei corpi delle vittime non modifica il fatto che i soldati abbiano agito per autodifesa: »L'unica situazione in cui un soldato ha sparato Š stata quando era chiaramente in pericolo di vita – ha detto il portavoce -. Premere il grilletto rapidamente pu• far s che diversi proiettili finiscano nello stesso corpo, ma non cambia il fatto che i militari fossero in pericolo di vita«. (ANSA). SEC 05-GIU-10 16:31 NNN

FOR IMMEDIATE RELEASE
ISRAELI MILITARY FORCIBLY STOPS AID BOAT TO GAZA – AGAIN

For More Information, please contact:
Free Gaza Cyprus: Greta Berlin or Mary Hughes
tel: +357 99 187275 or +357 96 383 809, <
friends@freegaza.org>

Free Gaza Ireland: Niamh Moloughney
tel: +353 (0)85 7747257 or +353 (0)91 472279, <freegazaireland@gmail.com>

Perdana Global Peace Organisation, Malaysia: Ram Karthigasu
tel: +60 1222 70159, <ramkarthigasu@gmail.com>

(Off the Gaza coast, 5 JUNE) – Just before 9am this morning, the Israeli
military forcibly siezed the Irish-owned humanitarian relief ship, the MV
Rachel Corrie, from delivering over 1000 tons of medical and construction
supplies to besieged Gaza. For the second time in less then a week,
Israeli naval commandos stormed an unarmed aid ship, brutally taking its
passengers hostage and towing the ship toward Ashdod port in Southern
Israel. It is not yet known whether any of the Rachel Corrie's passengers
were killed or injured during the attack, but they are believed to be
unharmed.

The Corrie carried 11 passengers and 9 crew from 5 different countires,
mostly Ireland and Malaysia. The passengers included Nobel Peace Prize
laureate Mairead Maguire, Parit Member of the Malaysian Parliament Mohd
Nizar Zakaria, and former UN Assistant Secretary General, Denis Halliday.
Nine international human rights workers were killed on Monday when Israeli
commandos violently stormed the Turkish aid ship, Mavi Marmara and five
other unarmed boats taking supplies to Gaza. Prior to being taken hostage
by Israeli forces, Derek Graham, an Irish coordinator with the Free Gaza
Movement, stated that: "Despite what happened on the Mavi Marmara earlier
this week, we are not afraid.

The 1200-ton cargo ship was purchased through a special fund set up by
former Malaysian Prime Minister and Perdana Global Peace Organisation
(PGPO) chairman Tun Dr. Mahathir Mohamad. The ship was named after an
American human rights worker, killed in 2003 when she was crushed by an
Israeli military bulldozer in the Gaza Strip. Its cargo included hundreds
of tons of medical equipment and cement, as well as paper from the people
of Norway, donated to UN-run schools in Gaza.

According to Denis Halliday: "We are the only Gaza-bound aid ship left out
here. We're determined to deliver our cargo." The Rachel Corrie had been
part of the Freedom Flotilla, a 40-nation effort to break through Israel's
illegal blockade, before being forced to drop off late last week due to
suspicious mechanical problems.

The attack on the Rachel Corrie may spell trouble for Israel's
relationship with Ireland. The Irish government had formally requested
Israel allow the ship to reach Gaza. On 1 June, the Irish parliament also
passed an all-party motion condemning Israel's use of military force
against civilian aid ships, and demanding "an end to the illegal Israeli
blockade of Gaza."

Nobel Laureate Mairead Maguire summed up the hopes of this joint
Irish-Malaysian effort to overcome Israel's cruel blockade by saying: "We
are inspired by the people of Gaza whose courage, love and joy in
welcoming us, even in the midst of such suffering gives us all hope. They
represent the very best of humanity, and we are all privileged to be given
the opportunity to support them in their nonviolent struggle for human
dignity, and freedom. This trip will again highlight Israel's criminal
blockade and illegal occupation. In a demonstration of the power of global
citizen action, we hope to awaken the conscience of all."

Passengers aboard the Rachel Corrie include:
Ahmed Faizal bin Azumu, human rights worker, Malaysia
Matthias Chang, attorney, author & human rights worker, Malaysia
Derek Graham, Free Gaza Ireland
Jenny Graham, Free Gaza Ireland
Denis Halliday, former UN Assistant Secretary General, Ireland
Mohd Jufri Bin Mohd Judin, journalist, Malaysia
Shamsul Akmar Musa Kamal, PGPO representative, Malaysia
Mairead Maguire, Nobel Peace Prize laureate, Ireland
Abdul Halim Bin Mohamed, journalist, Malaysia
Fiona Thompson, film-maker, Ireland
The Hon. Mohd Nizar Zakaria, Parit Member of Parliament, Malaysia

MO:BLITZ; NETANYAHU, VISTA DIFFERENZA PACIFISTI-ODIATORI (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – La Rachel Corrie, il piccolo cargo irlandese di attivisti filo-palestinesi intercettato oggi dalle forze israeliane senza scontri al largo della Striscia di Gaza, ha dimostrato la differenza che c'è «fra una nave di pace e una nave di odio», Lo ha affermato oggi il premier di Israele, Benyamin Netanyahu, tracciando un parallelo fra il pacifico episodio odierno e il sanguinoso blitz di lunedì contro la flottiglia guidata dal traghetto turco Mavi Marmara. Rendendo omaggio al comportamento dell'equipaggio della nave irlandese, Netanyahu ha detto: «Oggi abbiamo visto la differenza che passa tra una nave di veri attivisti della pace (la Rachel Corrie), con i quali non siamo d'accordo, ma dei quali onoriamo il diritto di esprimere opinioni diverse, e una nave di odio (la Mavi Marmara), organizzata da estremisti violenti e fiancheggiatori del terrorismo». Secondo il premier, «lo Stato di Israele ha usato in entrambi i casi le stesse procedure per garantire il rispetto del blocco marittimo, evitare il rischio del contrabbando di armi verso Hamas (la fazione islamico radicale palestinese al potere nella Striscia dal 2007) e consentire l'ingresso a Gaza delle merci civili dopo i controlli di sicurezza». Pertanto, a suo parere, l'esito diverso dei due abbordaggi sarebbe dipeso esclusivamente dall'atteggiamento degli attivisti. (ANSA). LR 05-GIU-10 14:24 NNN

MO: BLITZ; CAZZOLA (PDL), SOLIDARIETÀ A ISRAELE (ANSA) – ROMA, 5 GIU – «Solidarietà» a Israele viene espressa da Giuliano Cazzola (Pdl), presidente della commissione Lavoro della Camera, secondo il quale «lo Stato democratico d'Israele sta per essere vittima di un'ulteriore provocazione da parte dei sedicenti pacifisti irlandesi imbarcati sulla 'Rachel Corriè». «All'equipaggio – prosegue Cazzola – non Š precluso di consegnare il loro carico ai Palestinesi della Striscia di Gaza. Si chiede per• di sbarcare nel porto di Ashdod e di sottoporsi ad un'ispezione. Uno Stato sovrano, che ha adottato misure di protezione della sua incolumit…, ha il diritto di regolare, come meglio ritiene, gli approdi del naviglio straniero nell'area in cui la sua sicurezza Š in pericolo». «I sedicenti pacifisti – prosegue l'esponente del Pdl – vogliono violare quelle regole perchŠ non riconoscono la legittimit… dello Stato d'Israele, a cui, invece, sono rivolti i miei sentimenti di amicizia, di solidariet…, nonchŠ di comprensione e rispetto per le iniziative che quell'esecutivo intender… assumere». «Il Governo italiano – conclude Cazzola – come ha fatto col voto contrario sull'inchiesta di carattere internazionale, non deve dimenticare mai che dell'amicizia si deve dare prova quando un Paese amico> Š in difficolt…». (ANSA). COM-IA 05-GIU-10 13:48 NNN

MO: BLITZ; BONELLI (VERDI), ONU ORGANIZZI SUBITO UNA NAVE (ANSA) – ROMA, 5 GIU – «Chiediamo che l'Onu organizzi subito una nave di aiuti umanitari per Gaza e per il popolo palestinese. A questo punto Š indispensabile fermare l'embargo e l'unico modo per farlo Š una nave sotto l'egida delle Nazioni Unite per portare viveri e medicinali a Gaza». Lo dichiara il presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli. «L'Onu – chiede Bonelli – faccia quello che viene impedito ai convogli delle Organizzazioni non governative. La posizione del governo italiano che ad oggi non ha ancora chiesto la fine dell'embargo pi— che essere incomprensibile Š immorale, come il voto contrario all'inchiesta internazionale sul massacro della flottiglia umanitaria». «Gli embarghi non hanno nulla a che vedere con la lotta al terrorismo – conclude il presidente dei Verdi – ma portano semplicemente alla fame ed alla disperazione i popoli, creando terreno fertile per la violenza». (ANSA). COM-IA 05-GIU-10 13:39 NNN

MO: BLITZ; MANTICA, ISRAELE UNICA REALTÀ DEMOCRATICA AREA (ANSA) – VENEZIA, 5 GIU – «Israele è l'unica realtà democratica del Medio Oriente, non esiste una spaccatura fondamentale tra governo e intellettuali in Israele, entrambi fanno parte della medesima società israeliana». Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, rispondendo a una domanda sulla posizione del governo italiano in merito alle diverse posizioni israeliane sul blitz delle navi dirette a Gaza. «Il problema di Israele è politicamente complesso – ha affermato il sottosegretario – non si vede la necessità di una scelta tra governo e intellettuali in quella realtà, d'altra parte è difficile dare giudizi se non si mette ordine nella ressa dei linguaggi». «Da diversi giorni – ha aggiunto – leggiamo sui giornali che a bordo delle navi dirette a Gaza c'erano pacifisti, ma in altri luoghi leggiamo che non lo erano, la stampa dovrebbe essere più accorta nelle sue definizioni». (ANSA). BE/FLO 05-GIU-10 13:39 NNN

MO: BLITZ; CORRIE FERMATA, MA NIENTE VIOLENZE / ANSA FORZE ISRAELE INTERCETTANO NAVE IRLANDESE, EVITATO BIS MARMARA (il punto alle 12:45) (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – È finita come previsto – con l'abbordaggio delle forze israeliane e l'interruzione forzata del viaggio verso la Striscia di Gaza, ma stavolta senza scontri o violenza – la traversata della Rachel Corrie: la piccola nave irlandese salpata per cercare di rompere il blocco imposto dallo Stato ebraico all'enclave palestinese controllata dagli integralisti di Hamas. L'epilogo è arrivato in tarda mattinata, dopo diverse ore di incertezza e di stallo. Ma in un contesto di autocontrollo generale che ha evitato anche solo la parvenza di un bis di quanto accaduto lunedì scorso: quando un'altra flottiglia di attivisti filo-palestinesi di dimensioni ben superiori, guidata dalla nave turca Mavi Marmara e con a bordo anche esponenti di un'organizzazione islamica militante (la IHH), era stata assaltata dalle forze speciali israeliane in un'operazione culminata in un bagno di sangue (9 morti e decine di feriti) condannato da numerosi governi e istituzioni internazionali. Con la Rachel Corrie tutto si è risolto invece in un abbordaggio soft. Intercettata di prima mattina da tre unità della Marina israeliana, l'imbarcazione irlandese (battente bandiera cambogiana) si è limitata a opporre una resistenza passiva ai ripetuti inviti dei militari di cambiare rotta verso il porto di Ashdod (sud di Israele) e di non violare il blocco (blocco che peraltro i pacifisti non riconoscono come legittimo e di cui molti attori della comunità internazionale chiedono la revoca). Un atteggiamento che ha indotto le forze israeliane dapprima a reiterare l'avvertimento e poi a passare all'azione. L'abbordaggio, in ogni caso, si è svolto solo dal mare (nessun elicottero) e senza violenza, come hanno confermato sia i portavoce dello Stato maggiore, sia quelli di 'Free Gazà, il movimento che sponosorizzava il viaggio della Rachel Corrie dopo aver partecipato anche a quello della flottiglia bloccata lunedì. Ora l'imbarcazione procede scorata verso Ashdod dove il suo carico (carta, equipaggiamenti medici e giocattoli, ma anche cemento, in genere razionato dal blocco israeliano a causa del suo asserito possibile uso per scopi militari) sarà ispezionato prima del promesso trasporto via terra a Gaza. La nave «è passata sotto il controllo» delle forze israeliane «senza scontri, nè incidenti», ha detto all'ANSA con tono apertamente sollevato il capitano Aryi Shalicar, dell'ufficio del portavoce militare israeliano. «Sulla Rachel Corrie non c'erano militanti islamici – ha aggiunto – e i membri dell'equipaggio, come le altre persone a bordo, sono state persino cortesi, al di là di qualche civile protesta verbale, nel collaborare per evitare qualsiasi problema». L'equipaggio della 'Corriè – che ha in totale a bordo 19 persone fra pacifisti e reporter occidentali e malaisiani, inclusa la premio Nobel per la pace irlandese Mairead Maguire – aveva d'altronde annunciato in anticipo di non voler compiere alcun atto di resistenza attiva, pur rifiutando le offerte d'un accordo con Israele per un dirottamento volontario del carico. Dirottamento che, secondo gli attivisti, li avrebbe di fatto coinvolti in una legittimazione dell'embargo contro Gaza. (ANSA). LR 05-GIU-10 12:49 NNN

Da quasi un'ora, le agenzie italiane tacciono… Haaretz scrive (l'ora locale è un'ora avanti):

  • Published 06:16 05.06.10
  • Latest update 13:10 05.06.10

IDF boards Gaza-bound ship Rachel Corrie, says crew compliant
Army says peaceful takeover takes place after Free Gaza ship reportedly ignored IDF pleas to change course.

By Anshel Pfeffer, Amos Harel, Haaretz Service and News Agencies Tags: Israel news Gaza flotilla

The Gaza-bound aid ship "Rachel Corrie" has been boarded by Israel Defense Forces soldiers, and is directed toward the port of the Israeli city of Ashdod.

An IDF spokesman, the Israeli special forces soldiers used boats to board the ship, and were not air-dropped as in the nighttime takeover of the flotilla earlier this week.

The spokesman added that the boarding had taken place after receiving full consent from the Free Gaza activists on board.

Earlier,  the IDF had claimed the"Rachel Corrie" had ignored an invitation to unload its cargo at an Israeli port and chose to continue its trip toward Gaza.

The IDF said that despite radioing the ship, its organizers "chose to ignore the invitation to dock at the Ashdod port where the cargo could be unloaded and transferred to the Gaza Strip upon inspection."

The spokesman added that the Israeli military is preparing for the possibility of a takeover similar to that attempted earlier this week on the "Freedom Flotilla," if the "Rachel Corrie" chooses to proceed toward Gaza.

Earlier Saturday it was reported that the Israeli navy intercepted and was shadowing an Irish-owned aid ship bound for Gaza on Saturday, but a spokeswoman for the activists aboard said an earlier report that troops were aboard the vessel was wrong.

"They have not been boarded. They are being followed," said Greta Berlin of the Free Gaza movement, who added that contact with those aboard the Rachel Corrie was intermittent. The group had based its earlier statement about a boarding on an unconfirmed report from an Israeli radio station, Berlin said.

The clarification came after conflicting reports emerged early on Saturday morning over whether Israel had boarded a Gaza-bound aid ship, which by the early hours was just a few dozen miles from the blockaded Gaza strip.

The Cyprus-based Free Gaza group used micro-blogging website Twitter to announce that troops from three three Israeli naval boats, which had been tailing the ship, had boarded peacefully at 5:50 A.M. Israel time, with no struggle or injuries.

The Reuters news agency also reported that the ship had been siezed – but later said that activists on board had denied having any direct contact with the Israeli navy, claiming at around at 6:30 A.M that they were still being shadowed.

An Israeli military spokeswoman said she had no information. Israel had said it would not let the ship through.

The activists' latest attempt to crack the blockade will test Israel's resolve as it faces a wave of international outrage over its deadly takeover of another aid ship earlier this week.

Diplomatic fallout and protests across Europe and the Muslim world have increased pressure to end the embargo Israel imposed after the Islamic militant Hamas group seized power in Gaza three years ago.

Shortly after 5 A.M. Israel time, Greta Berlin of the Free Gaza movement that sent the 1,200-ton Rachel Corrie said the vessel was 35 miles from Gaza's shores.

"There were two warships in the back of them … and a smaller boat was approaching," Berlin said from the movement's headquarters in Cyprus, citing a passenger on board.

Activists on board the Irish boat, including a Nobel Peace Prize laureate, insisted they would not resist if Israeli soldiers tried to take over their vessel. They rejected an Israeli appeal to bring the ship to an Israeli port instead.

Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu told his Cabinet on Thursday the Irish boat would not be allowed to reach Gaza. On Friday, Israel's foreign minister said the policy had not changed.

"We have made it clear to the Irish and others, no ship will reach Gaza without a security inspection," Foreign Minister Avigdor Lieberman told Channel 1 TV.

The Cambodian-flagged Rachel Corrie – named for an American college student who was crushed to death by a bulldozer in 2003 while protesting Israeli house demolitions in Gaza – was carrying hundreds of tons of aid, including wheelchairs, medical supplies and cement.

This latest attempt to breach the blockade differs significantly from the flotilla the Israeli troops intercepted on Monday, killing eight Turks and an American after being set upon by a group of activists.

Nearly 700 activists had joined that operation, most of them aboard the lead boat from Turkey that was the scene of the violence. That boat, the Mavi Marmara, was sponsored by an Islamic aid group from Turkey, the Foundation for Human Rights and Freedom and Humanitarian Relief. Israel outlawed the group, known by its Turkish acronym IHH, in 2008 because of alleged ties to Hamas.

The group is not on the U.S. State Department list of terror organizations, however.

By contrast, the Rachel Corrie was carrying just 11 passengers, whose effort was mainly sponsored by the Free Gaza movement, a Cyprus-based group that has renounced violence.

Irish Nobel Peace Prize laureate Mairead Corrigan told The Associated Press from the ship Friday that the group would offer no resistance if Israeli forces came aboard.

"We will sit down," she said in a telephone interview. "They will probably arrest us … But there will be no resistance."

Netanyahu has instructed the Israeli military to avoid harming the passengers on board the Irish boat, a participant at Thursday night's Cabinet meeting said. He spoke on condition of anonymity because the meeting was closed.

Later, National Security Council spokesman Mike Hammer said the Rachel Corrie should sail to Ashdod in the interest of safety.

International condemnation continued Friday, with protests in Syria, Greece, Mauritania, Bahrain and Malaysia, where some demonstrators burned Israeli flags and carried mock coffins. In Norway, the military canceled a seminar scheduled for later this month because an Israeli army officer was to have lectured.

Israel claims activists ambushed the Israeli commandos as they rappelled on board the Mavi Marmara from helicopters on Monday, and the military and Turkish TV have released videotape showing soldiers under attack.

Returning activists admitted fighting with the Israeli commandos but insisted they acted in self defense because the ships were being boarded in international waters by a military force.

On Friday, the Israeli military released what it said was an edited radio
exchange with the flotilla, captured from its own communications equipment, in which unidentified male voices were heard making anti-Semitic and anti-American comments. It was impossible to independently authenticate the tape, which the military said pieced together segments of exchanges.

The Israeli Defense Forces have been criticized for seizing most video and audio from the Mavi Marmara. The Foreign Press Association, which represents hundreds of journalists in Israel and the Palestinian Territories, demanded Thursday that the military stop using the captured material without permission.

Meanwhile, Hamas leader Ismail Haniyeh said the Islamic militants have refused to accept any aid from the Israeli-intercepted flotilla. We are not seeking to fill our (bellies), we are looking to break the Israeli siege on Gaza, he said.

The standoff has particularly strained Israel's relationship with once-close ally Turkey.

Turkish Prime Minister Recep Tayyip Erdogan kept up the tough rhetoric on Friday, telling a crowd that nobody should test Turkey's patience.

And Deputy Prime Minister Bulent Arinc announced Turkey was downsizing its economic and defense cooperation with Israel.

MO: BLITZ; ATTIVISTI, ABBORDAGGIO VIA MARE, NO ELICOTTERI (ANSA) – ROMA, 5 GIU – Gli attivisti di Free Gaza hanno reso noto sul profilo Twitter dell'organizzazione che l'abbordaggio della nave Rachel Corrie da parte della marina israeliana è avvenuto via mare, senza l'uso di elicotteri, e senza nessuna violenza. (ANSA). GUE 05-GIU-10 12:01 NNN

MO: BLITZ; STAMPA, ERDOGAN VUOLE RECARSI A GAZA (ANSA) – BEIRUT, 5 GIU – Il premier turco Tayyip Recep Erdogan sta valutando l'ipotesi di recarsi personalmente a Gaza per rompere l'assedio imposto da Israele alla Striscia. Lo riferisce stamani il quotidiano libanese al Mustaqbal. Citando «ben informate fonti turche», il giornale di proprietà del premier libanese Saad Hariri precisa che «Erdogan sta pensando di recarsi di persona a Gaza» e che «ha parlato di questa ipotesi con ambienti ufficiali a lui vicini». Secondo le stesse fonti, il premier turco avrebbe addirittura rivelato agli Stati Uniti di aver chiesto alla marina militare turca di scortare una nuova flotta umanitaria per Gaza e in fase di allestimento«. Al Mustaqbal afferma che l'amministrazione Usa avrebbe però cercato di dissuadere Erdogan dal progetto. (ANSA). Z10 05-GIU-10 11:24 NNN

MO: BLITZ; TV ISRAELE, CORRIE ABBORDATA, NESSUNA VIOLENZA (2) (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – La nave «è passata sotto il controllo» delle forze israeliane, ha poi confermato un portavoce militare, aggiungendo che l'abbordaggio è avvenuto «senza scontri» e «senza alcuna resistenza» da parte dell'equipaggio. La Rachel Corrie, che cercava di rompere – con un carico di aiuti e 19 attivisti filo-palestinesi a bordo – il blocco imposto alla Striscia di Gaza dallo Stato ebraico, è adesso in navigazione verso Israele scorata da alcune unità della Marina. (ANSA). LR 05-GIU-10 11:52 NNN

MO:BLITZ;TV ISRAELE,CORRIE ABBORDATA, NESSUNA VIOLENZA ++ (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – La tv israeliana Canale 2 ha confermato che forze militari hanno preso possesso senza scontri della Rachel Corrie. L'abbordaggio, secondo l'emittente, è stato «pacifico» e la nave viene ora dirottata verso il porto israeliano di Ashdod. (ANSA). LR 05-GIU-10 11:43 NNN

MO: BLITZ; ISRAELE NON CONFERMA ABBORDAGGIO CORRIE (2) (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – «L'unica cosa che posso al momento confermare – ha detto il portavoce militare – è che l'equipaggio (della Rachel Corrie) ha finora ignorato le nostre richieste di cambiare rotta e ha rifiutato di cooperare». (ANSA). LR 05-GIU-10 11:36 NNN

MO: BLITZ; ISRAELE NON CONFERMA ABBORDAGGIO CORRIE ++ (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – Non trova per il momento nessuna conferma da fonti israeliane la notizia secondo cui la nave irlandese Rachel Corrie, diretta verso Gaza, sarebbe stata dirottata dalla marina d'Israele verso il porto di Ashdod. Un portavoce militare ha dichiarato di non avere per ora «alcuna informazione del genere». (ANSA). LR 05-GIU-10 11:3

MO: BLITZ; ATTIVISTI, NAVE IN MANO ISRAELIANA (2) (ANSA) – ROMA, 5 GIU – La notizia è stata postata sul profilo dell'organizzazione su Twitter da Perdana, società malese comproprietaria della nave che ha un proprio attivista a bordo. Sullo stesso sito si apprende che la nave è visibile dalla costa di Gaza. (ANSA). TV/TV 05-GIU-10 11:28 NNN

MO: BLITZ; ATTIVISTI, NAVE IN MANO ISRAELIANA ++ (ANSA) – ROMA, 5 GIU – Fonti dell'organizzazione Free Gaza hanno hanno reso noto su Twitter che la nave dei pacifisti Rachel Corrie è stata presa con la forza dalla marina israeliana ed è rimorchiata verso il porto di Ashdod. I passeggeri a bordo sono incolumi. (ANSA). TV 05-GIU-10 11:28 NNN

MO:BLITZ; ISRAELE CONFERMA, STOP O ABBORDAGGIO (2) (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – «Israele – ha ripetuto il portavoce militare – non ha problemi a far attraccare la Rachel Corrie ad Ashdod e ad aiutare poi l'equipaggio a trasferire gli aiuti a Gaza» via terra. Ha tuttavia aggiunto che occorrerà prima «ispezionare il carico, per verificare che non vi siano esplosivi o munizioni». Israele ha imposto severe restrizioni attorno alla Striscia di Gaza, fin dall'avvento al potere in questa enclave palestinese degli islamico-radicali di Hamas, nel 2007. Gli attivisti, tuttavia, considerano illegittimo tale blocco, la cui revoca è chiesta con crescente insistenza anche da diversi attori della comunità internazionale: tanto più dopo il sanguinoso blitz di lunedì compiuto dalle forze speciali israeliane contro una flottiglia guidata dalla nave turca Mavi Marmara che cercava a sua volta di forzare l'embargo. (ANSA). LR 05-GIU-10 09:50 NNN

MO: BLITZ; ISRAELE CONFERMA, STOP O ABBORDAGGIO (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – Le forze israeliane «non avranno altra scelta se non quella di abbordare la nave» se la Rachel Corrie, la nave irlandese con a bordo aiuti e attivisti filo-palestinesi, continuerà a puntare verso la Striscia di Gaza. Lo ha detto all'ANSA il capitano Aryi Shalicar, dell'ufficio stampa delle forza armate israeliane. «Sono quattro ore che proviamo a contattare l'equipaggio per chiedere di cambiare la rotta verso Ashdod (sud di Israele) di non violare il blocco (imposta da Israele attorno alla Striscia di Gaza), ma per ora non c'è cooperazione», ha affermato l'ufficiale. «Se non avremo altra scelta, abborderemo la nave per fermarla, perchè questo è il nostro compito», ha aggiunto. (ANSA). LR 05-GIU-10 09:39 NNN

MO: BLITZ; CORRIE IGNORA CONTATTI, S'ATTENDE ABBORDAGGIO (2) (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – «Abbiamo stabilito un contatto, ma l'equipaggio non coopera», ha detto un portavoce militare, ribadendo che le forze israeliane hanno chiesto alla Rachel Corrie di deviare «verso il porto di Ashdod» e lasciando intendere che a questo punto la nave potrebbe essere abbordata. Resta tuttavia confermata, per il momento, la mancanza di qualsiasi segno di scontro. Ieri sera il ministero degli Esteri irlandese e quello israeliano avevano delineato un'ipotesi di accordo affinchè la nave potesse attraccare ad Ashdod con la garanzia israeliana dell'apertura di un corridoio via terra attraverso il quale lo stesso equipaggio avrebbe potuto poi consegnare il suo carico di aiuti a Gaza, previ i controlli di sicurezza [falso, ndr]. Ma gli attivisti filo-palestinesi a bordo hanno fatto sapere di non volervi aderire. «Noi – ha dichiarato nella notte per telefono dalla nave uno dei pacifisti, John Graham – non abbiamo intenzione di accettare alcuna intesa che ci voglia coinvolgere legittimando l'assedio (navale israeliano) contro la Striscia di Gaza». (ANSA). LR 05-GIU-10 08:32 NNN

MO:BLITZ; CORRIE IGNORA CONTATTI,S'ATTENDE ABBORDAGGIO ++ (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – La nave irlandese 'Rachel Corriè, in navigazione verso la Striscia di Gaza, ha ignorato finora le richieste della marina israeliana di cambiare rotta e dirigersi verso il porto Ashdod (sud di Israele). Lo ha detto all'ANSA un portavoce militare, rifiutandosi di aggiungere se l'imbarcazione sia tuttora in movimento o sia invece fermo, circondato da unità israeliane, secondo quanto riferito da alcune fonti del Comitato di accoglienza a Gaza. (ANSA). LR 05-GIU-10 08:22 NNN

MO: BLITZ; MILITARI CONTATTANO CORRIE,NON ANCORA A BORDO (2) (ANSA) – GAZA, 5 GIU – Secondo fonti del Comitato di accoglienza che avrebbe dovuto ricevere la Rachel Corrie a Gaza, la nave è al momento ferma, circondata dalle unità israeliane. Le fonti confermano a loro volta che non si segnalano scontri o spari e che per ora la nave irlandese non risulta essere stata abbordata nè appare trainata. (ANSA). COR-LR 05-GIU-10 08:15 NNN

MO: BLITZ; MILITARI CONTATTANO CORRIE, NON ANCORA A BORDO (V. 'MO: BLITZ; CORRIE INTERCETTATA…' DELLE 5.21) (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – Le forze israeliane hanno contattato l'equipaggio della Rachel Corrie, la nave irlandese in navigazione verso la Striscia di Gaza con un carico di aiuti, ma non sono per ora saliti a bordo. Lo ha confermato all'ANSA un portavoce militare, precisando che c'è stata «una richiesta di identificazione, secondo le normali procedure» di approccio in mare. La Rachel Corrie è stata intercettata a prima mattina da alcune unità della marina israeliana che da quel momento continuano a seguirla. Nel frattempo i contatti radio e il radar della nave irlandese risultano oscurati. Non vi sono stati fino ad ora scontri o tensioni. (ANSA). LR 05-GIU-10 07:49 NNN

MO: BLITZ; CORRIE INTERCETTATA, NIENTE SCONTRI E FERITI (2) (ANSA-REUTERS-AFP) – ROMA, 5 GIU – Secondo quanto riferisce un membro del gruppo Freegaza, Greta Berlin, la marina israeliana avrebbe seguito l'imbarcazione irlandese. Un giornalista di Al Jazeera, che si trovava a bordo della nave irlandese, ha detto di aver visto le navi israeliane accanto alla Rachel Corrie. «Ci stanno seguendo – ha affermato -, Non ci sono scontri». «Diversi scafi hanno accerchiato la Rachel Corrie – è la testimonianza di Amjad al-Shawa, portavoce del comitato che avrebbe dovuto accogliere gli attivisti filopalestinesi a Gaza – in una zona situata tra le 30 e le 35 miglia al largo delle coste di Gaza». L'esercito israeliano non ha ancora confermato l'accaduto. I gruppi Facebook e Twitter stentano a fornire notizie per l'impossibilità di comunicare con i passeggeri a bordo della nave. (ANSA). PD 05-GIU-10 06:30 NNN

MO: BLITZ;CORRIE INTERCETTATA, NIENTE SCONTRI E FERITI ++ (ANSA-REUTERS) – ROMA, 5 GIU – Il battello di attivisti filopalestinesi Rachel Corrie, diretto verso la Striscia di Gaza, è stato intercettato dalla Marina israeliana 35 miglia al largo delle coste. Lo rende noto un portavoce del gruppo di attivisti. La notizia è stata confermata anche dai gruppi Facebook e Twitter dell'imbarcazione irlandese, nei quali si legge che non ci sono stati nè scontri nè feriti. (SEGUE). PD 05-GIU-10 05:21 NNN

MO: BLITZ; RACHEL CORRIE A ORIZZONTE, FIATO SOSPESO / ANSA ISRAELE CONFERMA LINEA DURA. MA SU BLOCCO NAVALE FORSE SI TRATTA (AGGIORNA E SOSTITUISCE SERVIZIO DELLE 23:30 DI IERI) (di Alessandro Logroscino) (ANSA) – TEL AVIV, 5 GIU – A pochi giorni dal blitz israeliano sul traghetto turco Mavi Marmara, tutt'altro che archiviato col suo corredo di morti e polemiche, un'altra nave di attivisti filopalestinesi punta in queste ore la prua verso la Striscia di Gaza, decisa a sfidare il blocco imposto all'enclave controllata dagli integralisti di Hamas. È la Rachel Corrie, un battello irlandese salpato in ritardo rispetto alla Freedom Flotilla intercettata lunedì dalla Marina israeliana al culmine di un sanguinoso arrembaggio, ma intenzionato a seguirne ora la rotta. Una sfida che il governo di Gerusalemme non sembra avere intenzione di lasciar cadere, malgrado il diluvio di critiche incassato per l'assalto alla Mavi Marmara (9 morti e decine di feriti secondo il bilancio ufficiale) e le voci di un futuro accordo con gli Usa per un allentamento del blocco navale. Il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha ribadito che le forze dello Stato ebraico impediranno alla nave irlandese di forzare il blocco: «Fermeremo la nave, e qualsiasi altra nave che cerchi di attentare alla sovranità di Israele. Non c'è alcuna possibilità che la Rachel Corrie raggiunga le coste di Gaza», ha dichiarato il ministro alla tv Channel 1. Gli Stati Uniti, dal canto loro, si sono fatti sentire a tarda sera per raccomandare elasticità all'equipaggio della nave. «Nell'interesse della sicurezza di tutti, e per un trasporto sicuro degli aiuti alla popolazione di Gaza, chiediamo con con forza all'equipaggio della Rachel Corrie … di attraccare al porto (israeliano) di Ashdod per scaricare i loro aiuti destinati a Gaza», ha detto il portavoce del Consiglio Nazionale per la Sicurezza della Casa Bianca, aggiungendo d'altra parte che le attuali restrizioni all'afflusso degli aiuti nella Striscia sono «insostenibili». Circondata per giorni da incertezze e indicazioni contraddittorie, la spedizione irlandese appare una ripetizione in tono minore di quella del convoglio a maggioranza turco guidato dalla Mavi Marmara. Ma il precedente di lunedì e i racconti sdegnati delle centinaia di attivisti (italiani compresi) rilasciati solo ieri è troppo fresco perchè il suo tragitto non venga seguito col fiato sospeso. A bordo, con un carico di aiuti (cemento, carta, equipaggiamenti medici e giocattoli), ci sono 19 pacifisti, fra cui un giornalista e tre cameraman malesi. In mattinata Audry Bomse, assistente legale del movimento 'Free Gazà, aveva avanzato l'ipotesi di uno stop: a causa del presunto sabotaggio di due imbarcazioni d'appoggio – la Challanger 1 e la Challanger 2 – a cui sarebbe spettato il compito di trasportare reporter e cameraman per garantire maggiore copertura mediatica al vascello e di una non meno sospetta interruzione dei contatti radio. Ma alla fine l'equipaggio, per telefono, ha tagliato corto: si va avanti. E l'arrivo in zona di contatto è previsto per stamattima. Da Gaza, il capo del governo di fatto di Hamas, Ismail Hanyieh, prova già a raccogliere i frutti della situazione, esaltando i tentativi degli attivisti, invocandone altri e salutando la breccia aperta «nell'assedio politico e mediatico» della Striscia come un primo risultato raggiunto dal bagno di sangue della 'Mavi Marmarà. I timori di un bis della tragedia di lunedì, tuttavia, appaiono stavolta contenuti. Le autorità israeliane non possono non essere consapevoli della necessità d'una maggiore cautela. E del resto sulla nave irlandese non ci sono attivisti islamici militanti come quelli legati alla IHH, la bellicosa ong turca che rappresentava metà dei partecipanti della 'Freedom Flotillà. Mentre spiccano semmai anziani pacifisti come la premio Nobel per la pace irlandese Mairead Maguire o l'ex vicesegretario dell'Onu Danis Halliday, i quali hanno già garantito a più riprese che sul loro battello non ci saranno atti di resistenza attiva a eventuali abbordaggi. Il clima, in ogni modo, resta teso. Israele, alle prese con le pressioni di mezzo mondo e gli affondi sempre più duri della Turchia (che oggi ha evocato l'intenzione di ridurre «ai minimi termini» i rapporti con lo Stato ebraico), non pare ancora pronto ad annunciare concessioni. Yossi Levi, portavoce del ministero degli Esteri, ha dichiarato che il suo Paese non vuole «un confronto con l'equipaggio della 'Rachel Corriè», ma ha ripetuto che il piccolo cargo irlandese non sarà intercettato solo se si piegherà a sbarcare il carico ad Ashdod per i controlli di sicurezza. Da Dublino, il ministro degli Esteri Micheal Martin ha fatto appello alla moderazione di Israele, spiegando che gli attivisti a bordo della nave «hanno detto chiaramente che le loro intenzioni sono pacifiche e che non farebbero resistenza alle truppe israeliane. Sulla base di queste assicurazioni, l'utilizzo della forza contro chiunque si trovi a bordo sarebbe ingiustificato». Il premier, Benyamin Netanyahu, ha intanto convocato il gabinetto di sicurezza nazionale per ben due volte, fra ieri sera e oggi, e alla fine ha ribadito che «a nessuna nave sarà consentito l'approdo a Gaza, nè ora nè in avvenire». Dichiarazioni ufficiali dietro le quali, secondo indiscrezioni dei media, si celano abboccamenti tra Israele e Usa sull'ipotetica apertura d'un varco nel blocco, almeno in quello marittimo. E magari sul trasferimento del potere d'ispezione del naviglio diretto a Gaza ad attori internazionali: per esempio la task force Nato che già pattuglia il Mediterraneo per contrastare il traffico d'armi e con cui Israele collabora da tempo. Non certo entro domani, però. (ANSA). LR 05-GIU-10 01:53 NNN

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18 risposte a Rachel Corrie, aggiornamenti

  1. TenenteX scrive:

    post 118 – AND MY NAME WILL DAMN YA

    [..] —– work in progress ——BBC newsIsraeli navy 'intercepts' Rachel Corrie Gaza aid ship:Israeli troops board Rachel Corrie Gaza aid shipANSACorrie in mano israeliana, scortata verso Ashdod***Miguel Martinez/Kelebek Rachel Corrie_aggiornament [..]

  2. TenenteX scrive:

    post 118 – AND MY NAME WILL DAMN YA

    [..] —– work in progress ——BBC newsIsraeli navy 'intercepts' Rachel Corrie Gaza aid ship:Israeli troops board Rachel Corrie Gaza aid shipANSACorrie in mano israeliana, scortata verso Ashdod***Miguel Martinez/Kelebek Rachel Corrie_aggiornament [..]

  3. TenenteX scrive:

    post 118 – AND MY NAME WILL DAMN YA

    [..] —– work in progress ——BBC newsIsraeli navy 'intercepts' Rachel Corrie Gaza aid ship:Israeli troops board Rachel Corrie Gaza aid shipANSACorrie in mano israeliana, scortata verso Ashdod***Miguel Martinez/Kelebek Rachel Corrie_aggiornament [..]

  4. TenenteX scrive:

    post 118 – AND MY NAME WILL DAMN YA

    [..] —– work in progress ——BBC newsIsraeli navy 'intercepts' Rachel Corrie Gaza aid ship:Israeli troops board Rachel Corrie Gaza aid shipANSACorrie in mano israeliana, scortata verso Ashdod***Miguel Martinez/Kelebek Rachel Corrie_aggiornament [..]

  5. TenenteX scrive:

    post 118 – AND MY NAME WILL DAMN YA

    [..] —– work in progress ——BBC newsIsraeli navy 'intercepts' Rachel Corrie Gaza aid ship:Israeli troops board Rachel Corrie Gaza aid shipANSACorrie in mano israeliana, scortata verso Ashdod***Miguel Martinez/Kelebek Rachel Corrie_aggiornament [..]

  6. utente anonimo scrive:

    Vedi Martinez, questa e' la differenza tra pacifisti e i pacifisti islamici che ami tu.
    Raffaele

  7. kelebek scrive:

    Per Raffaele

    Se hai fatto l'obiettore di coscienza, ti autorizzo a decidere chi è "pacifista" e chi no.

    Miguel Martinez

  8. utente anonimo scrive:

    Ora.. Israele fa porcate. E' ovvio e risaputo.

    E porcate le fanno pure i Palestinesi.. o meglio le varie organizzazioni armate che si sono prese a cuore la causa.

    Non dimenticatevi che se foste cittadini di Israele uscendo di casa la mattina sapete che vi sono concrete possibilità di saltare in aria a causa di un attentato terroristico di Hamas e di non fare ritorno dalla vostra famiglia, o che nel cuore della notte voi ele persone che amate potreste essere uccisi da un razzo.

    Tutto ciò aumenta rabbia e rancori da entrambe le parti e mi sembra logico che Israele voglia evitare che Gaza possa ricevere indipendentemente merci che potrebbero contenere pure armamenti. Pertanto mi sembra dovuto che dirotti nei suoi porti nave lì dirette per un controllo sul contenuto.

    Questo quanto chiedono (ufficialmente) gli Israeliani.

    I "pacifisti" di IHH avrebbero potuto tranquillamente portare a Gaza quanto volevano dopo un controllo israeliano: perchè non lo hanno accettato e ancora non lo accettano ?

    Perchè evidentemente non interessa portare questi aiuti ai Palestinesi. Punto.

    Interessa fare spettacolo e portare discordia. Io non sto con loro!

    Oggi dopo 4 ore di richieste della marina Israeliana di modifica della rotta, di rassicurazioni che gli stessi volontari potranno personalmente e a spese di Israele portare via terra il loro carico a Gaza dopo un controllo (che io capisco!!!!) sul contenuto del cargo, la Rachel Corrie è stata sequestrata e diretta ad un porto Israeliano per i controlli. Giusto. O volete portare ancora più morte con carichi futuri non controllati in quella terra sfortunata?

    I "Pacifisti" con questo hanno dimostrato qual'è il loro vero fine. La guerra. Pure loro.

    Avrebbero potuto giocarsi la carta di oggi per aprire una strada futura su come alleggerire la vita dei Palestinesi facendo giungere via terra le carovane di aiuti senza problemi.

    Se solo avessero accettato avrebbero creato un precedente, un modo.. e future spedizioni avrebbero potuto portare serenamente e facilmente aiuti umanitari seguendo la strada aperta oggi… avrebbero potuto distendere un po' i rapporti. 
    E invece no. Hanno volutamente ancora cercato di creare rabbia nei confronti di Israele.

    Israele non ha il diritto di occupare Gaza, è evidente, ma ha il diritto di evitare che i suoi abitanti siano bersaglio di atti terroristici: mi spiace ma questi "pacifisti" vogliono invece solo dare la possibilità ad alcuni gruppi antiIsraeliani di armarsi rompendo il controllo sulle importazioni verso Gaza.

    Non è questa la strada. Non sono questi pacifisti. Sembra che tutti vogliano la guerra. E che usino noi e la nostra rabbia per farla scoppiare. Siamo pedine e null'altro. non permettiamolo.

  9. utente anonimo scrive:

    @ Miguel Martinez:
     scusami ma aver fatto l'obbiettore di coscienza non è un metodo per verificare  le capacità discriminatorie ne' una conferma dell'amore per la pace di chi lo ha fatto.

  10. PinoMamet scrive:

    "mi sembra logico che Israele voglia evitare che Gaza possa ricevere indipendentemente merci che potrebbero contenere pure armamenti. Pertanto mi sembra dovuto che dirotti nei suoi porti nave lì dirette per un controllo sul contenuto."

    Fosse così sarei d'accordo anch'io e credo anche i pacifisti, virgolettati o meno.

    In realtà credo che le cose siano più complesse:

    prima di tutto il "blocco" o "quarantena navale" o quello che è, è stato proclamato unilaterlamente da Israele ed è contestato, comunque di dubbia liceità stando alle normative internazionali, per cui ti rimando a:

    http://www.marina.difesa.it/editoria/rivista/gloss/b.asp&nbsp;

    Inoltre, Israele non impedisce solo l'arrivo di armi, ma, in aperta violazione delle normative internazionali, anche di aiuti umanitari della "pericolosità" di matite, sementi agricole, fogli A4…

    "I "pacifisti" di IHH avrebbero potuto tranquillamente portare a Gaza quanto volevano dopo un controllo israeliano: perchè non lo hanno accettato e ancora non lo accettano ?"

    In realtà avrebbero dovuto consegnare il carico al controllo israeliano e le forze armate israeliane lo avrebbero portato (verosimilmente "scremato" dai prodotti da loro proibiti, senza che essi siano "armamenti") a Gaza.

    Credo l'offerta sia stata rifiutata per non dare riconoscimento all'occupazione e al blocco israeliano, e per mancanza di garanzie serie che tutto il carico umanitario giungesse a destinazione.

    Io l'ho capita così.

  11. utente anonimo scrive:

    per #4

    ''mi sembra logico che Israele voglia evitare che Gaza possa ricevere indipendentemente merci che potrebbero contenere pure armamenti. Pertanto mi sembra dovuto che dirotti nei suoi porti nave lì dirette per un controllo sul contenuto.''

    Questo è appunto l'atteggiamento che porto' inizialmente la Germania a imporre il blocco navale sulle navi neutrali per l'Inghilterra, e che porto' all'affondamento del Lusitania. Difficile giudicare una pretesa del genere qualcosa di diverso dalla pretesa di legittimare un atto di pirateria. Un domani un guardiamarina più nervoso degli altri farà presto a lasciarsi sfuggire un missile. Oggi certo nessuno lo vuole, così come nessuno inizialmente voleva l'affondamento del Lusitania. In pratica, il comportamento di Israele che tu descrivi  è una applicazione della legge del più forte, il che è pericoloso per tutti perchè i rapporti di forza fanno presto a ribaltarsi. Solo una politica miope e muta puo' ignorare questo fatto.

    OT Il divieto delle matite, poi… una cosa del genere l'ho sentita solamente nella Romania di Ceausescu.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  12. kelebek scrive:

    Per Raffaele n. 5

    Tu definisci i pacifisti in un senso molto, molto ristretto: persone che non si difendono mai, nemmeno contro un assalto di pirati da cielo e terra.

    Gente rispettabile, ma per farne parte, uno deve evidentemente rifiutare qualunque forma di violenza, privata o di stato che sia.

    Io personalmente non appartengo a una simile categoria, e non mi sono mai dichiarato pacifista.

    Sono una persona che cerca la pace e quando è necessario si difende; e che si comporta pacificamente.

    Esattamente come erano le persone che hanno viaggiato sul Mavi Marmara.

    Miguel Martinez

  13. utente anonimo scrive:

    Tu del pacifistra hai ben poco ma non ti ci vedo neppure (credo per mancanza di fegato) tra gli aspiranti shaidim della Marmara.
    Raffaele

  14. utente anonimo scrive:

    E poi, ma che cavolo sono 'sti Irlandesi? Neanche un morto, neppure uno che si lamenti di essere stato costretto a bere sostanze cancerogene, neppure uno a cui siano stati apsortati organi per trapianti in Israele. Cosi' senza lotta, con tranquillita', le merci trasferite as Ashdot e poi verso Gaza.
    Ma che figuraccia.
    Raffaele

  15. utente anonimo scrive:

    Questo ti fa pure la "differenza tra pacifisti e pacifisti islamici" : è l'ultima della serie sfornata in questi tempi per diffondere il vecchio, ma sempre funzionante, "divide et impera".

    Helico

  16. utente anonimo scrive:

    …Rachel Corrie, la freedom flottila, ha chiesto  e sta chiedendo che le navi ed il loro contenuto siano controllate da un'organizzazione internazionale.
    Del resto quanto mai hanno  detto di non voler essere controllate?
    Del resto non ci sono armi, ma aiuti umanitari.
    Lo slogan della freedom flottilla é  "une famille un toit" " una famiglia un tetto",perché porta fra l'altro case prefabbricate, a gente che non puo nemmeno uscire di casa perché non ha nemmeno una casa.
    Del resto mica sono cosi scemi da voler portare armi  a gente che ha bisogno di scuole,ospedali,  imprese, cibo, case. Cosa se ne fa delle armi una popolazione che non ha nemmeno più il destino,  nemmeno più i soldi per comprare,perché non puo nemmeno più ricostruire e lavorare?  Quale futuro per questi bambini?
    Gaza sta vivendo una situazione orribile, la stanno asfissiando, il blocus é di una pesantezza inumana, uno stillicidio d'atrocità, una tortura costante, una morte lenta. Chi  puo accettare una simile tortura???  In più,Gaza non é hamas, Gaza é Gaza una terra nobile che ha diritto alla vita!
    ciao,jam

  17. dantem scrive:

    Hai ragione, Jam, ma come sempre quando qualcuno ha deciso per oscure ragioni di difendere l'operato di Israele costi quel che costi, è pronto anche a dimenticare morti, ingiustizie e quella solita valanga di risoluzioni ONU che assomigliano ormai alle solite accuse di mafia a Berlusconi.

    Nell'era dell'annullamento della ragione, neanche un morto fa spostare la tifoseria, soprattutto se visto al televisore.

  18. RitvanShehi scrive:

    —-Tu del pacifistra hai ben poco ma non ti ci vedo neppure (credo per mancanza di fegato) tra gli aspiranti shaidim della Marmara.
    Raffaele—–

    Stai attento perfido giudeo:-) ad accusare di vigliaccheria il "padrone di casa"! Lui non è vigliacco: semplicemente non è un fanatico islamico convinto di andare subito in Paradiso a sollazzarsi con bellissime vergini hurì nel caso fosse morto col coltellaccio in mano trafitto dalle pallottole di biekissimi giudei:-). E non è neppure fesso….
    P.S. (serio): Io, da musulmano, ho seri dubbi sulla possibilità dei suddetti "shahidim" di usufruire delle vergini hurì. Il Corano considera "shahid" chi cade combattendo contro chi "lo ha scacciato di casa" oppure lo perseguita a causa della propria fede. Non mi pare che fosse il caso dei turchi coltellomuniti della Mavi Marmara…..
    P.S.2 Ecco, considerando, invece, quella faccenda dello "scaccati di casa", credo, invece, che molti "shahid" PALESTINESI abbiano diritto – Corano alla mano – alle vergini hurì.

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