Eugenio Merino, Stairway to Heaven

Il fatto risale a qualche mese fa, ma notoriamente questo blog non ha lo spirito della notizia.

Come indubbiamente sapete, ciascuno dei tre monoteismi ha un gesto non unico, ma caratteristico di preghiera: prostrati per i musulmani, in ginocchio per i cristiani (o meglio per i cattolici), in piedi per gli ebrei.

Eugenio Merino, oggi forse il più noto artista spagnolo, ha voluto comporre ecumenicamente i tre gesti in una scultura presentata lo scorso febbraio alla fiera di arte contemporanea di Madrid. L'opera, intitolata (in inglese) Stairway to Heaven – "Scala per il cielo" – raffigura, secondo il suo autore, "la meraviglia della coesistenza delle tre religioni, ognuna delle quali compie un comune sforzo per arrivare a Dio."

Possiamo accettare o no questa spiegazione – Eugenio Merino è autore di altre opere di graffiante critica sociale che non risparmiano nessuno  – , ma siamo rimasti colpiti da un particolare: l'ambasciata a Madrid dell'unica democrazia laica e nucleare del Medio Oriente è intervenuta con una nota di protesta contro questa scultura, che pure sarebbe a tema religioso e non politico.

E non hanno chiesto la rimozione della scultura, solo per evitare di farle ulteriore pubblicità.

In ogni caso, lasciamo al lettore ogni giudizio sull'opera.

Eugenio Merino, Stairway to Heaven

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30 risposte a Eugenio Merino, Stairway to Heaven

  1. utente anonimo scrive:

    Per Rosa (n. 26): scusa, non avevo capito. C'erano "martinez:" e "rosa:", pensavo che un anonimo avesse risposto a entrambi.

    Nel merito: l'arte (buona o cattiva che sia) è polisemica. Quell'immagine non indica necessariamente un dominio.

    E comunque, non c'è bisogno di essere in molti per esercitare un dominio fisico: gli inglesi erano di meno degli Indiani (dell'India, intendo), eppure il loro impero è durato piuttosto a lungo. Se poi si è armati fino ai denti, anche di armi nucleari, la tiritera sul pericolo e sulla messa in discussione comincia ad essere un po' ripetitiva e poco credibile. Tanto più che, come dice quella banda di antisemiti dell'Onu, Israele non esercita la propria sovranità solo su territori propri.

    Figuriamoci poi se il dominio è culturale (a suon di musei dell'Olocausto e di giornate solo di una certa memoria). E guarda caso, quando vengono rappresentati simboli religiosi, protesta uno stato cosiddetto laico e tu, anziché mantenere il discorso sul piano teologico, ti getti a difendere quello Stato. Certo, anch'io l'avevo citato, ma in riferimento alle persone che dice di rappresentare. Tu invochi il diritto di protestare pacificamente contro la satira razzista. Se qualcuno invocasse il diritto di esprimere pacificamente l'idea di una prevalenza (o di una sovra-rappresentanza) degli ebrei, glielo riconosceresti (senza necessariamente condividere l'idea, s'intende) o grideresti subito al cliché antisemita?

    L'ambasciata di Israele protesti pure. Però, di fronte alla sua strombazzata laicità, e di fronte a quei laicisti che sono pronti a comprendere tutte le sue ragioni, salvo poi tuonare "ingerenza!" quando un cardinale si soffia il naso, è difficile prendere sul serio polemiche di questo genere.

    Saluti da Marcello Teofilatto

  2. utente anonimo scrive:

    Per Rosa (n. 31):

    Non conosco fiabe nelle quali il protagonista ha armi nucleari, occupa illegalmente territori e pretende pure la solidarietà degli altri personaggi. Potrei provare a raccontarla. Ma temo che non sarei del tutto originale.

    Non credo che gli ebrei, in generale, abbiano privilegi dalla religione dell'Olocausto. Anzi, ne traggono danno, perché il loro destino viene separato da quello di altre vittime delle due guerre mondiali (se Hitler pensava che gli ebrei fossero qualcosa di particolarmente negativo, noi non siamo obbligati a pensare lo stesso invertendo il segno) e perché la tragedia, comunque si sia svolta, viene utilizzata per giustificare i crimini di chi dice di rappresentarli. Non tutti gli ebrei, però, lo capiscono o lo vogliono capire.

    Io non grido alla censura per le proteste di Israele. Altri lo fanno se il Vaticano protesta per il “Codice da Vinci”. Questo per me è un problema. Spero anche per te.

    “La giornata della memoria che tanto vi disturba”. Perché parli al plurale? A chi ti stai rivolgendo? Io sono uno solo, e rappresento solo me stesso, e a malapena.

    Non ti illudi che abbia letto “Se questo è un uomo” e “La tregua”? Se fossi un antisemita, vedrei in queste tue parole la conferma dell'arrogante senso di superiorità che hanno gli ebrei, tanto più se di sinistra, come mi pare tu sia. Ma non essendolo, voglio pensare che la tua sia solo un'insinuazione maleducata, come può capitare anche a un sikh o a un mormone. Li ho letti tutti e due. E ne ho anche apprezzato le qualità letterarie. Spero di poterlo dire senza essere accusato di negazionismo (“oddio, se dice che quei libri sono belli letterariamente, non vorrà mica dire che raccontano cose inventate?”). Questa è cattivella, lo so. Ma… occhio per occhio :-).

    Saluti da Marcello Teofilatto

  3. PinoMamet scrive:

    "Non conosco fiabe nelle quali il protagonista ha armi nucleari, occupa illegalmente territori e pretende pure la solidarietà degli altri personaggi"

    Io sì 🙂
    Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi. Superior stabat lupus, longeque inferior agnus. 

     Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit:  "Cur –  inquit – turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?" 

     Laniger contra timens : "Qui possum – quaeso – facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor."

     Repulsus ille veritatis viribus: "Ante hos sex menses male – ait  – dixisti mihi". 
    Respondit agnus: "Equidem natus non eram"

    "Pater, hercle, tuus – ille inquit  – male dixit mihi!"  Atque ita correptum lacerat iniusta

    nece. Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt.

  4. RitvanShehi scrive:

    —–Io sono molto offeso ma non lo dico per non fare il gioco del cialtrone pseudo artista. Poi sono occupato a protestare in Alto perchè non lo posso manco sgozzare … questo è un atout mica da ridere dell'Islam contemporaneo. Francesco—–

    Ma smettila di invidiare gli scagnozzi di Bin Laden &Co!:-)
    Certo che lo puoi sgozzare anche tu, benedetto figliuolo, senza per questo rischiare di finire all'inferno. Ti puoi sempre rifare ai Gloriosi Insegnamenti di San Bernardo da Chiaravalle, Dottore della Chiesa autoproclamandoti preventivamente "soldato di Cristo" (*)
    Poi, se dall'Oltretevere ti dicono che il sullodato San Bernardo non fa più testo oggi, allora ti penti, ti confessi, fai la penitenza che ti assegna il padre confessore e così lo sgozzamento dell'infamone spagnolo non figurerà più nella tua "fedina penale" depositata presso San Pietro. Semplice, no, altro che "atout islamico"!:-)

    (*)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle#La_lotta_contro_gli_infedeli
    « I soldati di cristo combattono sicuri le battaglie del loro Signore, non temendo affatto di peccare quando uccidono i nemici né di perdere la vita, in quanto la morte inferta o subita per Cristo non ha nulla di delittuoso, anzi rende più meritevoli di gloria… il soldato di Cristo uccide sicuro e muore ancora più sicuro. Giova a se stesso se muore, a Cristo se uccide… Quando uccide il malfattore, non deve essere considerato un omicida, ma, per così dire, un malicida… in occasione della morte di un pagano, il cristiano si gloria di quanto Cristo viene glorificato »

    (Bernardo di Chiaravalle, Liber ad milites templi. De laude novae militiae, 3,4, in T. Stancati, Ecclesiologa. Biblica e dogmatica. Lezioni universitarie, Editrice Domenicana Italiana, Napoli, 2008, p. 123)

  5. RitvanShehi scrive:

    —–Io sono molto offeso ma non lo dico per non fare il gioco del cialtrone pseudo artista. Poi sono occupato a protestare in Alto perchè non lo posso manco sgozzare … questo è un atout mica da ridere dell'Islam contemporaneo. Francesco—–

    Ma smettila di invidiare gli scagnozzi di Bin Laden &Co!:-)
    Certo che lo puoi sgozzare anche tu, benedetto figliuolo, senza per questo rischiare di finire all'inferno. Ti puoi sempre rifare ai Gloriosi Insegnamenti di San Bernardo da Chiaravalle, Dottore della Chiesa autoproclamandoti preventivamente "soldato di Cristo" (*)
    Poi, se dall'Oltretevere ti dicono che il sullodato San Bernardo non fa più testo oggi, allora ti penti, ti confessi, fai la penitenza che ti assegna il padre confessore e così lo sgozzamento dell'infamone spagnolo non figurerà più nella tua "fedina penale" depositata presso San Pietro. Semplice, no, altro che "atout islamico"!:-)

    (*)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle#La_lotta_contro_gli_infedeli
    « I soldati di cristo combattono sicuri le battaglie del loro Signore, non temendo affatto di peccare quando uccidono i nemici né di perdere la vita, in quanto la morte inferta o subita per Cristo non ha nulla di delittuoso, anzi rende più meritevoli di gloria… il soldato di Cristo uccide sicuro e muore ancora più sicuro. Giova a se stesso se muore, a Cristo se uccide… Quando uccide il malfattore, non deve essere considerato un omicida, ma, per così dire, un malicida… in occasione della morte di un pagano, il cristiano si gloria di quanto Cristo viene glorificato »

    (Bernardo di Chiaravalle, Liber ad milites templi. De laude novae militiae, 3,4, in T. Stancati, Ecclesiologa. Biblica e dogmatica. Lezioni universitarie, Editrice Domenicana Italiana, Napoli, 2008, p. 123)

  6. RitvanShehi scrive:

    —–Io sono molto offeso ma non lo dico per non fare il gioco del cialtrone pseudo artista. Poi sono occupato a protestare in Alto perchè non lo posso manco sgozzare … questo è un atout mica da ridere dell'Islam contemporaneo. Francesco—–

    Ma smettila di invidiare gli scagnozzi di Bin Laden &Co!:-)
    Certo che lo puoi sgozzare anche tu, benedetto figliuolo, senza per questo rischiare di finire all'inferno. Ti puoi sempre rifare ai Gloriosi Insegnamenti di San Bernardo da Chiaravalle, Dottore della Chiesa autoproclamandoti preventivamente "soldato di Cristo" (*)
    Poi, se dall'Oltretevere ti dicono che il sullodato San Bernardo non fa più testo oggi, allora ti penti, ti confessi, fai la penitenza che ti assegna il padre confessore e così lo sgozzamento dell'infamone spagnolo non figurerà più nella tua "fedina penale" depositata presso San Pietro. Semplice, no, altro che "atout islamico"!:-)

    (*)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle#La_lotta_contro_gli_infedeli
    « I soldati di cristo combattono sicuri le battaglie del loro Signore, non temendo affatto di peccare quando uccidono i nemici né di perdere la vita, in quanto la morte inferta o subita per Cristo non ha nulla di delittuoso, anzi rende più meritevoli di gloria… il soldato di Cristo uccide sicuro e muore ancora più sicuro. Giova a se stesso se muore, a Cristo se uccide… Quando uccide il malfattore, non deve essere considerato un omicida, ma, per così dire, un malicida… in occasione della morte di un pagano, il cristiano si gloria di quanto Cristo viene glorificato »

    (Bernardo di Chiaravalle, Liber ad milites templi. De laude novae militiae, 3,4, in T. Stancati, Ecclesiologa. Biblica e dogmatica. Lezioni universitarie, Editrice Domenicana Italiana, Napoli, 2008, p. 123)

  7. RitvanShehi scrive:

    —–Io sono molto offeso ma non lo dico per non fare il gioco del cialtrone pseudo artista. Poi sono occupato a protestare in Alto perchè non lo posso manco sgozzare … questo è un atout mica da ridere dell'Islam contemporaneo. Francesco—–

    Ma smettila di invidiare gli scagnozzi di Bin Laden &Co!:-)
    Certo che lo puoi sgozzare anche tu, benedetto figliuolo, senza per questo rischiare di finire all'inferno. Ti puoi sempre rifare ai Gloriosi Insegnamenti di San Bernardo da Chiaravalle, Dottore della Chiesa autoproclamandoti preventivamente "soldato di Cristo" (*)
    Poi, se dall'Oltretevere ti dicono che il sullodato San Bernardo non fa più testo oggi, allora ti penti, ti confessi, fai la penitenza che ti assegna il padre confessore e così lo sgozzamento dell'infamone spagnolo non figurerà più nella tua "fedina penale" depositata presso San Pietro. Semplice, no, altro che "atout islamico"!:-)

    (*)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle#La_lotta_contro_gli_infedeli
    « I soldati di cristo combattono sicuri le battaglie del loro Signore, non temendo affatto di peccare quando uccidono i nemici né di perdere la vita, in quanto la morte inferta o subita per Cristo non ha nulla di delittuoso, anzi rende più meritevoli di gloria… il soldato di Cristo uccide sicuro e muore ancora più sicuro. Giova a se stesso se muore, a Cristo se uccide… Quando uccide il malfattore, non deve essere considerato un omicida, ma, per così dire, un malicida… in occasione della morte di un pagano, il cristiano si gloria di quanto Cristo viene glorificato »

    (Bernardo di Chiaravalle, Liber ad milites templi. De laude novae militiae, 3,4, in T. Stancati, Ecclesiologa. Biblica e dogmatica. Lezioni universitarie, Editrice Domenicana Italiana, Napoli, 2008, p. 123)

  8. RitvanShehi scrive:

    —–Io sono molto offeso ma non lo dico per non fare il gioco del cialtrone pseudo artista. Poi sono occupato a protestare in Alto perchè non lo posso manco sgozzare … questo è un atout mica da ridere dell'Islam contemporaneo. Francesco—–

    Ma smettila di invidiare gli scagnozzi di Bin Laden &Co!:-)
    Certo che lo puoi sgozzare anche tu, benedetto figliuolo, senza per questo rischiare di finire all'inferno. Ti puoi sempre rifare ai Gloriosi Insegnamenti di San Bernardo da Chiaravalle, Dottore della Chiesa autoproclamandoti preventivamente "soldato di Cristo" (*)
    Poi, se dall'Oltretevere ti dicono che il sullodato San Bernardo non fa più testo oggi, allora ti penti, ti confessi, fai la penitenza che ti assegna il padre confessore e così lo sgozzamento dell'infamone spagnolo non figurerà più nella tua "fedina penale" depositata presso San Pietro. Semplice, no, altro che "atout islamico"!:-)

    (*)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle#La_lotta_contro_gli_infedeli
    « I soldati di cristo combattono sicuri le battaglie del loro Signore, non temendo affatto di peccare quando uccidono i nemici né di perdere la vita, in quanto la morte inferta o subita per Cristo non ha nulla di delittuoso, anzi rende più meritevoli di gloria… il soldato di Cristo uccide sicuro e muore ancora più sicuro. Giova a se stesso se muore, a Cristo se uccide… Quando uccide il malfattore, non deve essere considerato un omicida, ma, per così dire, un malicida… in occasione della morte di un pagano, il cristiano si gloria di quanto Cristo viene glorificato »

    (Bernardo di Chiaravalle, Liber ad milites templi. De laude novae militiae, 3,4, in T. Stancati, Ecclesiologa. Biblica e dogmatica. Lezioni universitarie, Editrice Domenicana Italiana, Napoli, 2008, p. 123)

  9. RitvanShehi scrive:

    —–Io sono molto offeso ma non lo dico per non fare il gioco del cialtrone pseudo artista. Poi sono occupato a protestare in Alto perchè non lo posso manco sgozzare … questo è un atout mica da ridere dell'Islam contemporaneo. Francesco—–

    Ma smettila di invidiare gli scagnozzi di Bin Laden &Co!:-)
    Certo che lo puoi sgozzare anche tu, benedetto figliuolo, senza per questo rischiare di finire all'inferno. Ti puoi sempre rifare ai Gloriosi Insegnamenti di San Bernardo da Chiaravalle, Dottore della Chiesa autoproclamandoti preventivamente "soldato di Cristo" (*)
    Poi, se dall'Oltretevere ti dicono che il sullodato San Bernardo non fa più testo oggi, allora ti penti, ti confessi, fai la penitenza che ti assegna il padre confessore e così lo sgozzamento dell'infamone spagnolo non figurerà più nella tua "fedina penale" depositata presso San Pietro. Semplice, no, altro che "atout islamico"!:-)

    (*)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle#La_lotta_contro_gli_infedeli
    « I soldati di cristo combattono sicuri le battaglie del loro Signore, non temendo affatto di peccare quando uccidono i nemici né di perdere la vita, in quanto la morte inferta o subita per Cristo non ha nulla di delittuoso, anzi rende più meritevoli di gloria… il soldato di Cristo uccide sicuro e muore ancora più sicuro. Giova a se stesso se muore, a Cristo se uccide… Quando uccide il malfattore, non deve essere considerato un omicida, ma, per così dire, un malicida… in occasione della morte di un pagano, il cristiano si gloria di quanto Cristo viene glorificato »

    (Bernardo di Chiaravalle, Liber ad milites templi. De laude novae militiae, 3,4, in T. Stancati, Ecclesiologa. Biblica e dogmatica. Lezioni universitarie, Editrice Domenicana Italiana, Napoli, 2008, p. 123)

  10. RitvanShehi scrive:

    —–Io sono molto offeso ma non lo dico per non fare il gioco del cialtrone pseudo artista. Poi sono occupato a protestare in Alto perchè non lo posso manco sgozzare … questo è un atout mica da ridere dell'Islam contemporaneo. Francesco—–

    Ma smettila di invidiare gli scagnozzi di Bin Laden &Co!:-)
    Certo che lo puoi sgozzare anche tu, benedetto figliuolo, senza per questo rischiare di finire all'inferno. Ti puoi sempre rifare ai Gloriosi Insegnamenti di San Bernardo da Chiaravalle, Dottore della Chiesa autoproclamandoti preventivamente "soldato di Cristo" (*)
    Poi, se dall'Oltretevere ti dicono che il sullodato San Bernardo non fa più testo oggi, allora ti penti, ti confessi, fai la penitenza che ti assegna il padre confessore e così lo sgozzamento dell'infamone spagnolo non figurerà più nella tua "fedina penale" depositata presso San Pietro. Semplice, no, altro che "atout islamico"!:-)

    (*)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle#La_lotta_contro_gli_infedeli
    « I soldati di cristo combattono sicuri le battaglie del loro Signore, non temendo affatto di peccare quando uccidono i nemici né di perdere la vita, in quanto la morte inferta o subita per Cristo non ha nulla di delittuoso, anzi rende più meritevoli di gloria… il soldato di Cristo uccide sicuro e muore ancora più sicuro. Giova a se stesso se muore, a Cristo se uccide… Quando uccide il malfattore, non deve essere considerato un omicida, ma, per così dire, un malicida… in occasione della morte di un pagano, il cristiano si gloria di quanto Cristo viene glorificato »

    (Bernardo di Chiaravalle, Liber ad milites templi. De laude novae militiae, 3,4, in T. Stancati, Ecclesiologa. Biblica e dogmatica. Lezioni universitarie, Editrice Domenicana Italiana, Napoli, 2008, p. 123)

  11. RitvanShehi scrive:

    —–Io sono molto offeso ma non lo dico per non fare il gioco del cialtrone pseudo artista. Poi sono occupato a protestare in Alto perchè non lo posso manco sgozzare … questo è un atout mica da ridere dell'Islam contemporaneo. Francesco—–

    Ma smettila di invidiare gli scagnozzi di Bin Laden &Co!:-)
    Certo che lo puoi sgozzare anche tu, benedetto figliuolo, senza per questo rischiare di finire all'inferno. Ti puoi sempre rifare ai Gloriosi Insegnamenti di San Bernardo da Chiaravalle, Dottore della Chiesa autoproclamandoti preventivamente "soldato di Cristo" (*)
    Poi, se dall'Oltretevere ti dicono che il sullodato San Bernardo non fa più testo oggi, allora ti penti, ti confessi, fai la penitenza che ti assegna il padre confessore e così lo sgozzamento dell'infamone spagnolo non figurerà più nella tua "fedina penale" depositata presso San Pietro. Semplice, no, altro che "atout islamico"!:-)

    (*)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle#La_lotta_contro_gli_infedeli
    « I soldati di cristo combattono sicuri le battaglie del loro Signore, non temendo affatto di peccare quando uccidono i nemici né di perdere la vita, in quanto la morte inferta o subita per Cristo non ha nulla di delittuoso, anzi rende più meritevoli di gloria… il soldato di Cristo uccide sicuro e muore ancora più sicuro. Giova a se stesso se muore, a Cristo se uccide… Quando uccide il malfattore, non deve essere considerato un omicida, ma, per così dire, un malicida… in occasione della morte di un pagano, il cristiano si gloria di quanto Cristo viene glorificato »

    (Bernardo di Chiaravalle, Liber ad milites templi. De laude novae militiae, 3,4, in T. Stancati, Ecclesiologa. Biblica e dogmatica. Lezioni universitarie, Editrice Domenicana Italiana, Napoli, 2008, p. 123)

  12. utente anonimo scrive:

    "tolto i capelli ricci è il mio ritratto"

    e in più mi pare di ricordare che non mangi maiale!
    🙂

    roberto

  13. kelebek scrive:

    Per anonimo n. 59

    Tu scrivi:

    Voi fondate la vostra teoria della persistenza del popolo ebraico

    Ora, io ho scritto esattamente il contrario, cioè ho teorizzato in un certo senso la non persistenza di un popolo ebraico. Anzi, concordo sostanzialmente con Shlomo Sand quando sostiene che il "popolo" ebraico è un'invenzione che risale all'Ottocento.

    Se ho capito bene, tu teorizzi invece che il popolo ebraico sarebbe un'entità persistente, che è stata forgiata esclusivamente dalle persecuzioni cristiane: niente persecuzioni cristiane, niente ebrei.

    Questa tesi, piuttosto diffusa, ha due punti deboli.

    La prima consiste nel fatto che il cristianesimo ha perseguitato molte altre comunità – pensiamo alle religioni tradizionali del Messico – senza che queste comunità si trasformassero in qualcosa di paragonabile agli ebrei.

    La seconda è la negazione di un ruolo attivo e creativo agli ebrei, puro oggetto delle attenzioni cristiane. Una tesi curiosamente speculare a quella dei complottisti antiebrei, che vedono nei "gentili" pure e bovine vittime dell'astuzia ebraica.

    L'irritante voi che usi genera poi una confusione notevole: tu dici che noi (?) parliamo di un razzismo degli ebrei, mentre se vai a leggere i commenti, vedrai che ho esplicitamente negato che si trattasse di razzismo, vai a leggerti il mio commento n. 51.

    Miguel Martinez

     

  14. utente anonimo scrive:

    Nel medioevo l'usura era proibita ai cristiani e consentita agli ebrei, unica professione "liberale" non proibita insieme a quella di medico. Poi sicuramente molti cristiani usavano gli ebrei come prestanome e la praticavano eccome, ma in sostanza l'esser costretti a cui mi riferivo derivava dalla proibizione degli altri mestieri.

    Non mi è chiaro cosa intendi riguardo alla non esistenza di islam ed ebraismo.

    rosa

  15. utente anonimo scrive:

    falecius,
    ti copioincollo la pagina del Century Dictionary (una figata che sia online)

    "Early modern English also heven; from Middle English heven, from Anglo-Saxon heofon, heofen, hefon, earlier heben = Old Saxon hebhan = Middle Low German heven = Icelandic hifinn, heaven. The Icelandic form is more commonly himinn, modern himin = Gothic (Moesogothic) himins, heaven, the same, but with different suffix –in, as Old Saxon himil = OFries. himul = Dutch hemel = Old High German Middle High German himel, German himmel = Swedish Danish himmel, heaven, also in Old High German, D., Icelandic, etc., ceiling, canopy (so early Anglo-Saxon heben-hūs, glossed by L. lacunar, ceiling), pointing to a prob. orig. meaning ‘covering,’ represented by English hame, q. v. The forms with f or b and those with m are prob. orig. identical, but the reason of the change is not clear (…)"

    e quella del online etymology dictionary:

    "O.E. heofon "home of God," earlier "sky," possibly from P.Gmc. *khemina- (cf. Low Ger. heben, O.N. himinn, Goth. himins, O.Fris. himul, Du. hemel, Ger. Himmel "heaven, sky"), from PIE base *kem-/*kam- "to cover" (cf. chemise). Plural use in sense of "sky" is probably from Ptolemaic theory of space composed of many spheres, but it was also formerly used in the same sense as the singular in Biblical language, as a translation of Heb. pl. shamayim."

    pero' mi limito al copia incolla e ad attendere di sapere che ne pensate, i linguisti siete voi!
    🙂

    roberto

  16. utente anonimo scrive:

    falecius,
    ti copioincollo la pagina del Century Dictionary (una figata che sia online)

    "Early modern English also heven; from Middle English heven, from Anglo-Saxon heofon, heofen, hefon, earlier heben = Old Saxon hebhan = Middle Low German heven = Icelandic hifinn, heaven. The Icelandic form is more commonly himinn, modern himin = Gothic (Moesogothic) himins, heaven, the same, but with different suffix –in, as Old Saxon himil = OFries. himul = Dutch hemel = Old High German Middle High German himel, German himmel = Swedish Danish himmel, heaven, also in Old High German, D., Icelandic, etc., ceiling, canopy (so early Anglo-Saxon heben-hūs, glossed by L. lacunar, ceiling), pointing to a prob. orig. meaning ‘covering,’ represented by English hame, q. v. The forms with f or b and those with m are prob. orig. identical, but the reason of the change is not clear (…)"

    e quella del online etymology dictionary:

    "O.E. heofon "home of God," earlier "sky," possibly from P.Gmc. *khemina- (cf. Low Ger. heben, O.N. himinn, Goth. himins, O.Fris. himul, Du. hemel, Ger. Himmel "heaven, sky"), from PIE base *kem-/*kam- "to cover" (cf. chemise). Plural use in sense of "sky" is probably from Ptolemaic theory of space composed of many spheres, but it was also formerly used in the same sense as the singular in Biblical language, as a translation of Heb. pl. shamayim."

    pero' mi limito al copia incolla e ad attendere di sapere che ne pensate, i linguisti siete voi!
    🙂

    roberto

  17. utente anonimo scrive:

    falecius,
    ti copioincollo la pagina del Century Dictionary (una figata che sia online)

    "Early modern English also heven; from Middle English heven, from Anglo-Saxon heofon, heofen, hefon, earlier heben = Old Saxon hebhan = Middle Low German heven = Icelandic hifinn, heaven. The Icelandic form is more commonly himinn, modern himin = Gothic (Moesogothic) himins, heaven, the same, but with different suffix –in, as Old Saxon himil = OFries. himul = Dutch hemel = Old High German Middle High German himel, German himmel = Swedish Danish himmel, heaven, also in Old High German, D., Icelandic, etc., ceiling, canopy (so early Anglo-Saxon heben-hūs, glossed by L. lacunar, ceiling), pointing to a prob. orig. meaning ‘covering,’ represented by English hame, q. v. The forms with f or b and those with m are prob. orig. identical, but the reason of the change is not clear (…)"

    e quella del online etymology dictionary:

    "O.E. heofon "home of God," earlier "sky," possibly from P.Gmc. *khemina- (cf. Low Ger. heben, O.N. himinn, Goth. himins, O.Fris. himul, Du. hemel, Ger. Himmel "heaven, sky"), from PIE base *kem-/*kam- "to cover" (cf. chemise). Plural use in sense of "sky" is probably from Ptolemaic theory of space composed of many spheres, but it was also formerly used in the same sense as the singular in Biblical language, as a translation of Heb. pl. shamayim."

    pero' mi limito al copia incolla e ad attendere di sapere che ne pensate, i linguisti siete voi!
    🙂

    roberto

  18. utente anonimo scrive:

    falecius,
    ti copioincollo la pagina del Century Dictionary (una figata che sia online)

    "Early modern English also heven; from Middle English heven, from Anglo-Saxon heofon, heofen, hefon, earlier heben = Old Saxon hebhan = Middle Low German heven = Icelandic hifinn, heaven. The Icelandic form is more commonly himinn, modern himin = Gothic (Moesogothic) himins, heaven, the same, but with different suffix –in, as Old Saxon himil = OFries. himul = Dutch hemel = Old High German Middle High German himel, German himmel = Swedish Danish himmel, heaven, also in Old High German, D., Icelandic, etc., ceiling, canopy (so early Anglo-Saxon heben-hūs, glossed by L. lacunar, ceiling), pointing to a prob. orig. meaning ‘covering,’ represented by English hame, q. v. The forms with f or b and those with m are prob. orig. identical, but the reason of the change is not clear (…)"

    e quella del online etymology dictionary:

    "O.E. heofon "home of God," earlier "sky," possibly from P.Gmc. *khemina- (cf. Low Ger. heben, O.N. himinn, Goth. himins, O.Fris. himul, Du. hemel, Ger. Himmel "heaven, sky"), from PIE base *kem-/*kam- "to cover" (cf. chemise). Plural use in sense of "sky" is probably from Ptolemaic theory of space composed of many spheres, but it was also formerly used in the same sense as the singular in Biblical language, as a translation of Heb. pl. shamayim."

    pero' mi limito al copia incolla e ad attendere di sapere che ne pensate, i linguisti siete voi!
    🙂

    roberto

  19. utente anonimo scrive:

    falecius,
    ti copioincollo la pagina del Century Dictionary (una figata che sia online)

    "Early modern English also heven; from Middle English heven, from Anglo-Saxon heofon, heofen, hefon, earlier heben = Old Saxon hebhan = Middle Low German heven = Icelandic hifinn, heaven. The Icelandic form is more commonly himinn, modern himin = Gothic (Moesogothic) himins, heaven, the same, but with different suffix –in, as Old Saxon himil = OFries. himul = Dutch hemel = Old High German Middle High German himel, German himmel = Swedish Danish himmel, heaven, also in Old High German, D., Icelandic, etc., ceiling, canopy (so early Anglo-Saxon heben-hūs, glossed by L. lacunar, ceiling), pointing to a prob. orig. meaning ‘covering,’ represented by English hame, q. v. The forms with f or b and those with m are prob. orig. identical, but the reason of the change is not clear (…)"

    e quella del online etymology dictionary:

    "O.E. heofon "home of God," earlier "sky," possibly from P.Gmc. *khemina- (cf. Low Ger. heben, O.N. himinn, Goth. himins, O.Fris. himul, Du. hemel, Ger. Himmel "heaven, sky"), from PIE base *kem-/*kam- "to cover" (cf. chemise). Plural use in sense of "sky" is probably from Ptolemaic theory of space composed of many spheres, but it was also formerly used in the same sense as the singular in Biblical language, as a translation of Heb. pl. shamayim."

    pero' mi limito al copia incolla e ad attendere di sapere che ne pensate, i linguisti siete voi!
    🙂

    roberto

  20. utente anonimo scrive:

    falecius,
    ti copioincollo la pagina del Century Dictionary (una figata che sia online)

    "Early modern English also heven; from Middle English heven, from Anglo-Saxon heofon, heofen, hefon, earlier heben = Old Saxon hebhan = Middle Low German heven = Icelandic hifinn, heaven. The Icelandic form is more commonly himinn, modern himin = Gothic (Moesogothic) himins, heaven, the same, but with different suffix –in, as Old Saxon himil = OFries. himul = Dutch hemel = Old High German Middle High German himel, German himmel = Swedish Danish himmel, heaven, also in Old High German, D., Icelandic, etc., ceiling, canopy (so early Anglo-Saxon heben-hūs, glossed by L. lacunar, ceiling), pointing to a prob. orig. meaning ‘covering,’ represented by English hame, q. v. The forms with f or b and those with m are prob. orig. identical, but the reason of the change is not clear (…)"

    e quella del online etymology dictionary:

    "O.E. heofon "home of God," earlier "sky," possibly from P.Gmc. *khemina- (cf. Low Ger. heben, O.N. himinn, Goth. himins, O.Fris. himul, Du. hemel, Ger. Himmel "heaven, sky"), from PIE base *kem-/*kam- "to cover" (cf. chemise). Plural use in sense of "sky" is probably from Ptolemaic theory of space composed of many spheres, but it was also formerly used in the same sense as the singular in Biblical language, as a translation of Heb. pl. shamayim."

    pero' mi limito al copia incolla e ad attendere di sapere che ne pensate, i linguisti siete voi!
    🙂

    roberto

  21. utente anonimo scrive:

    falecius,
    ti copioincollo la pagina del Century Dictionary (una figata che sia online)

    "Early modern English also heven; from Middle English heven, from Anglo-Saxon heofon, heofen, hefon, earlier heben = Old Saxon hebhan = Middle Low German heven = Icelandic hifinn, heaven. The Icelandic form is more commonly himinn, modern himin = Gothic (Moesogothic) himins, heaven, the same, but with different suffix –in, as Old Saxon himil = OFries. himul = Dutch hemel = Old High German Middle High German himel, German himmel = Swedish Danish himmel, heaven, also in Old High German, D., Icelandic, etc., ceiling, canopy (so early Anglo-Saxon heben-hūs, glossed by L. lacunar, ceiling), pointing to a prob. orig. meaning ‘covering,’ represented by English hame, q. v. The forms with f or b and those with m are prob. orig. identical, but the reason of the change is not clear (…)"

    e quella del online etymology dictionary:

    "O.E. heofon "home of God," earlier "sky," possibly from P.Gmc. *khemina- (cf. Low Ger. heben, O.N. himinn, Goth. himins, O.Fris. himul, Du. hemel, Ger. Himmel "heaven, sky"), from PIE base *kem-/*kam- "to cover" (cf. chemise). Plural use in sense of "sky" is probably from Ptolemaic theory of space composed of many spheres, but it was also formerly used in the same sense as the singular in Biblical language, as a translation of Heb. pl. shamayim."

    pero' mi limito al copia incolla e ad attendere di sapere che ne pensate, i linguisti siete voi!
    🙂

    roberto

  22. utente anonimo scrive:

    falecius,
    ti copioincollo la pagina del Century Dictionary (una figata che sia online)

    "Early modern English also heven; from Middle English heven, from Anglo-Saxon heofon, heofen, hefon, earlier heben = Old Saxon hebhan = Middle Low German heven = Icelandic hifinn, heaven. The Icelandic form is more commonly himinn, modern himin = Gothic (Moesogothic) himins, heaven, the same, but with different suffix –in, as Old Saxon himil = OFries. himul = Dutch hemel = Old High German Middle High German himel, German himmel = Swedish Danish himmel, heaven, also in Old High German, D., Icelandic, etc., ceiling, canopy (so early Anglo-Saxon heben-hūs, glossed by L. lacunar, ceiling), pointing to a prob. orig. meaning ‘covering,’ represented by English hame, q. v. The forms with f or b and those with m are prob. orig. identical, but the reason of the change is not clear (…)"

    e quella del online etymology dictionary:

    "O.E. heofon "home of God," earlier "sky," possibly from P.Gmc. *khemina- (cf. Low Ger. heben, O.N. himinn, Goth. himins, O.Fris. himul, Du. hemel, Ger. Himmel "heaven, sky"), from PIE base *kem-/*kam- "to cover" (cf. chemise). Plural use in sense of "sky" is probably from Ptolemaic theory of space composed of many spheres, but it was also formerly used in the same sense as the singular in Biblical language, as a translation of Heb. pl. shamayim."

    pero' mi limito al copia incolla e ad attendere di sapere che ne pensate, i linguisti siete voi!
    🙂

    roberto

  23. kelebek scrive:

    Anzi, è al contrario, il senso primario di haven è porto, rifugio viene dopo:

    haven

    O.E. hæfen, from O.N. hofn, from P.Gmc. *khafnaz (cf. M.L.G. havene, Ger. Hafen), perhaps from PIE *kap- "to seize, hold contain" (see have), but cf. also O.N. haf, O.E. hæf "sea." Figurative sense of "refuge," now practically the only sense, is early 13c.

    Miguel Martinez

  24. kelebek scrive:

    Anzi, è al contrario, il senso primario di haven è porto, rifugio viene dopo:

    haven

    O.E. hæfen, from O.N. hofn, from P.Gmc. *khafnaz (cf. M.L.G. havene, Ger. Hafen), perhaps from PIE *kap- "to seize, hold contain" (see have), but cf. also O.N. haf, O.E. hæf "sea." Figurative sense of "refuge," now practically the only sense, is early 13c.

    Miguel Martinez

  25. kelebek scrive:

    Anzi, è al contrario, il senso primario di haven è porto, rifugio viene dopo:

    haven

    O.E. hæfen, from O.N. hofn, from P.Gmc. *khafnaz (cf. M.L.G. havene, Ger. Hafen), perhaps from PIE *kap- "to seize, hold contain" (see have), but cf. also O.N. haf, O.E. hæf "sea." Figurative sense of "refuge," now practically the only sense, is early 13c.

    Miguel Martinez

  26. kelebek scrive:

    Anzi, è al contrario, il senso primario di haven è porto, rifugio viene dopo:

    haven

    O.E. hæfen, from O.N. hofn, from P.Gmc. *khafnaz (cf. M.L.G. havene, Ger. Hafen), perhaps from PIE *kap- "to seize, hold contain" (see have), but cf. also O.N. haf, O.E. hæf "sea." Figurative sense of "refuge," now practically the only sense, is early 13c.

    Miguel Martinez

  27. kelebek scrive:

    Anzi, è al contrario, il senso primario di haven è porto, rifugio viene dopo:

    haven

    O.E. hæfen, from O.N. hofn, from P.Gmc. *khafnaz (cf. M.L.G. havene, Ger. Hafen), perhaps from PIE *kap- "to seize, hold contain" (see have), but cf. also O.N. haf, O.E. hæf "sea." Figurative sense of "refuge," now practically the only sense, is early 13c.

    Miguel Martinez

  28. kelebek scrive:

    Anzi, è al contrario, il senso primario di haven è porto, rifugio viene dopo:

    haven

    O.E. hæfen, from O.N. hofn, from P.Gmc. *khafnaz (cf. M.L.G. havene, Ger. Hafen), perhaps from PIE *kap- "to seize, hold contain" (see have), but cf. also O.N. haf, O.E. hæf "sea." Figurative sense of "refuge," now practically the only sense, is early 13c.

    Miguel Martinez

  29. kelebek scrive:

    Anzi, è al contrario, il senso primario di haven è porto, rifugio viene dopo:

    haven

    O.E. hæfen, from O.N. hofn, from P.Gmc. *khafnaz (cf. M.L.G. havene, Ger. Hafen), perhaps from PIE *kap- "to seize, hold contain" (see have), but cf. also O.N. haf, O.E. hæf "sea." Figurative sense of "refuge," now practically the only sense, is early 13c.

    Miguel Martinez

  30. kelebek scrive:

    Anzi, è al contrario, il senso primario di haven è porto, rifugio viene dopo:

    haven

    O.E. hæfen, from O.N. hofn, from P.Gmc. *khafnaz (cf. M.L.G. havene, Ger. Hafen), perhaps from PIE *kap- "to seize, hold contain" (see have), but cf. also O.N. haf, O.E. hæf "sea." Figurative sense of "refuge," now practically the only sense, is early 13c.

    Miguel Martinez

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