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Annibale è alle porte ? descrive molto bene i nostri tempi
Annibale è alle porte?
si chiedono
i sordi
e i ciechi
e i muti
aggirandosi nella città
che lentamente
brucia
_________
p.s: si vede correttamente.
Si legge tutto, ma se provo a stampare mi escono dei fogli bianchi.
Andrea Di Vita
Si vede bene, (uso Mozilla Firefox) ma i caratteri sono molto piccoli.
Sembra un Malevich
(per la precisione, quadrato bianco su bianco …:-)
win xp, firefox
Per tutti…
io ho guardato sia con Firefox che con Internet Explorer.
In entrambi i casi, si vede bene, ma con i caratteri molto piccoli.
Su Firefox, vedo una lente di ingrandimento in alto, che permette di ingrandire i caratteri.
Su Internet Explorer, no. Però c’è una freccetta in alto che punta verso il basso. Facendoci clic sopra, viene fuori un piccolo menu a tendina, con vari simboli, tra cui un “-” e un “+”. Fare clic sul “+” per ingrandire i caratteri.
Per quanto riguarda i problemi di stampa, non ho idea.
Miguel Martinez
Si vede bene con firefox. In alto a destra c’è un riquadro in cui il bianco s’allarga passandoci il mouse. Clic e il foglio di poesie prende la pagina.p
rapporto da Safari:
clicco su Quadri di un’esposizione – Giulio Stocchi, mi si apre la pagina di Scribd, dove la finestra è comunque già più grande,
poi clicco in alto a destra per allargare a tutta pagina e ingrandire a piacere.
Ma penso che questa procedura si possa fare con qualsiasi browser.
tomar
Scusate l’O. T. mi ficco in questo post dedicato alla poesia, senza esserne degna, con un mio componimento. Ero indecisa tra il serio e il faceto, visto i tempi che corrono… 🙂
Marz’otto
In una strage di acacie giro sgomenta
digrigno un sorriso, ringrazio contenta
anche chi pensa che la mia Liberazione
sia il risultato di un’evacuazione
pure questi son “moti” di rivoluzione!
A seguire un testo di un vero poeta che potrebbe benissimo essere declinato al maschile perché, come dico sempre, oggi il mio pensiero va a tutti: maschi, femmine e cantanti…
Le passanti
Io dedico questa canzone
ad ogni donna pensata come amore
in un attimo di libertà
a quella conosciuta appena
non c’era tempo e valeva la pena
di perderci un secolo in più.
A quella quasi da immaginare
tanto di fretta l’hai vista passare
dal balcone a un segreto più in là
e ti piace ricordarne il sorriso
che non ti ha fatto e che tu le hai deciso
in un vuoto di felicità.
Alla compagna di viaggio
i suoi occhi il più bel paesaggio
fan sembrare più corto il cammino
e magari sei l’unico a capirla
e la fai scendere senza seguirla
senza averle sfiorato la mano.
A quelle che sono già prese
e che vivendo delle ore deluse
con un uomo ormai troppo cambiato
ti hanno lasciato, inutile pazzia,
vedere il fondo della malinconia
di un avvenire disperato.
Immagini care per qualche istante
sarete presto una folla distante
scavalcate da un ricordo più vicino
per poco che la felicità ritorni
è molto raro che ci si ricordi
degli episodi del cammino.
Ma se la vita smette di aiutarti
è più difficile dimenticarti
di quelle felicità intraviste
dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti.
Allora nei momenti di solitudine
quando il rimpianto diventa abitudine,
una maniera di viversi insieme,
si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non siamo riusciti a trattenere.
Fabrizio De André
http://www.youtube.com/watch?v=XFT29VuKLkw
Ciao Sardina
Specifico: Le passanti è tradotta da Les passantes di Georges Brassens che a sua volta si è ispirato ad una poesia di Antoine Paul
Sardina
Grazie Miguel… ottima scelta… lo stile è un po’ come quello di Bukowski… scrittore che disdegnavo in gioventù (ritenuto dalle femministe un misogino)… si cambia… non so se in peggio… ma ora è uno dei miei autori preferiti… piano piano cerco di avere tutti i suoi libri… in particolare le raccolte di poesie… i libri di poesie sono sempre più difficili da reperire nelle librerie… specialmente gli autori della ex Jugoslavia…
Complimenti Sardina…ecco mi azzardo anch’io a proporre un mio componimento:
Ho provato intensi amori e angosce senza verificarne il valore,
incontrando a volte proiezioni della mia mente inquieta.
C’era l’uomo amante che impudente mi baciava con infuocata passione,
e vi erano parenti silenziosi finalmente disinteressati:
mentre quelli futuri facevano resistenza ad un amore inevitabile.
Vivo nell’inutilità e nel ricordo,
contemplo la mia memoria
pervasa di idee digiune, di voli pindarici e orfici.
Gli ideali sono scomparsi
senza alcuna lacrima,
come rugiada su una rosa.
I tormenti e i dolori si svuotano di ogni carico di sofferenza.
Il caos, dubbioso e clandestino, diventa attraente.
Mi rifugio in quella dimensione,
come un tossicomane nell’eroina,
come un beone nel drink,
come un ciarlatano nell’azzardo,
ma a differenza di quei fratelli
mi sento espressione consapevole della mia volontà.
Sono davvero libera ed emancipata?
Con la sensazione di vivere in una distopia mi confesso di no.
Osservo la mia mente vi trovo niente,
nulla neppure un dente.
L’unica idea non era neppure mia, che confusione mamma mia!
Anna (Eurasia)
# 10 Pol, Antoine Pol. Uffa! 🙂
Sardina
Per Sardina e Anna
Grazie!
Miguel Martinez
Ed io a mia volta ringrazio Anna e Miguel, non me l’aspettavo: sono davvero onorata!
Non ho ancora finito di leggere le poesie di Giulio Stocchi perché non riuscivo a ingrandire i testi…
Anna (riprendo dal tuo bel testo) siamo davvero libere ed emancipate? Forse si se siamo consapevoli che quell’unica idea, neppure nostra, non era nostra! 🙂
Ciao Sardina