A nome nostro.
EU presidency says sees ground incursion as defensive, not offensive
Published: 01.03.09, 21:53 / Israel News
The EU presidency expressed support for the IDF ground operation in Gaza and said that the EU views the incursion as "defensive, not offensive". (Reuters)
Intanto, c’è stata la più grande manifestazione nella storia del Kuwait, a sostegno della resistenza di Gaza: "liberali, conservatori, laici, sciiti, sunniti e lavoratori asiatici". In Tunisia invece, ci dicono, è stata vietata ogni protesta contro l’attacco israeliano.
Evidentemente il premier ceco ha deciso di diventare portavoce del ministero della difesa israeliano.
Quasi nelle stesse ore, infatti, Barak dichiarava alla stampa (cito da ynet): “Non abbandoneremo i nostri concittadini. E’ dovere dell’Idf difendere il fronte nazionale”.
c’ è da vomitare .
Ho postato sul mio blog un interessantissimo articolo di Paolo Barnard su cosa si può fare di concreto per il problema palestinese. Credo possa interessare.
Non dimentichiamoci che la Repubblica ceka è parte di quella che Bush e Cheney hanno definito “la nuova Europa”, e che la stessa repubblica ha autorizzato lo spiegamento, sul proprio territorio, dei radar del sistema Antimissile (Scudo spaziale) USA. E’ evidente che il governo ceko è legato a doppio filo agli USA e, di conseguenza, ai sionisti israeliani.
Ciao
Le differenze sono piuttosto sottili, ma non tutte le voci paiono unanimi.
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/medio-oriente-45/attacco-di-terra/attacco-di-terra.html
Opinioni diverse nella Ue. Sul fronte internazionale, si profila invece una divergenza all’interno dell’Unione Europea: dopo che la Repubblica Ceca, dal primo gennaio presidente della Ue, ha fatto sapere di considerare l’azione di terra “difensiva e non offensiva”, la Francia si è distanziata, condannando sia Israele sia Hamas. In seguito, però, per bocca del ministro degli Esteri ceco Karel Schwarzenberg, è arrivata una parziale correzione da parte di Praga: “Il diritto inalienabile di uno Stato a difendersi non lo autorizza a compiere azioni che coinvolgono massicciamente i civili”, ha dichiarato il capo della diplomazia ceca, chiedendo anche una tregua alle ostilità. In serata il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos ha chiamato al telefono Abu Mazen per esprimergli “solidarietà e sostegno”, mentre il suo omologo inglese David Milliband ha chiesto un immediato cessate il fuoco.
Z.
e così ce la prendiamo Miguel, come un sacchetto di pomodori marci.
beh, dato che sono stati loro ad abbandonare Gaza qualche anno fa, mi pare difficile dar torto al ceco, almeno a livello strategico.
saluti
Francesco
PS Miguel, hai barato sulla fonte 😉
Miguel
mi spieghi cosa ci avrebbero fatto i “lavoratori asiatici” in piazza a Kuwait City?
capisco che vuoi prendere sul serio la propaganda che ti piace ma deve esserci del metodo nella follia …
ciao
Francesco
Per Francesco n. 8
I lavoratori asiatici presumo siano cittadini pakistani, indiani e bengalesi di origine islamica.
C’erano in piazza anche a Milano, se viene permesso loro, non vedo perché non dovrebbero manifestare anche a Kuwait.
Miguel Martinez
di RELIGIONE islamica, e non sapevo che in Kuwait già venissero applicate le discriminazioni religiose auspicate da taluni prelati
che si riferivano ad una immigrazione permanente e non a dei gastarbeiter con uno status giuridico da schiavi
interessante notare che i diritti umani dei palestinesi sarebbero un problema religioso (tranne qualche relitto dell’anticapitalismo da Guerra Fredda)
strano mondo
Francesco
Per Francesco n. 10
Mi sembra abbastanza normale che ai lavoratori indù, la Palestina interessi molto meno che a quelli musulmani.
Cosa c’entrano discriminazione religiose?
Poi si tratta di una mia ipotesi, io non c’ero.
Miguel Martinez