Karl Marx Platz

Non ho mai seguito la storia di Kilombo: ho vaghe simpatie per alcuni redattori, però so che è luogo di alcuni misteriosi ma violentissimi conflitti.

Dico misteriosi, perché mi ricordo di averne seguito uno solo, quando alcuni kilombisti filoisraeliani – e più genericamente "occidentalisti" per usare un termine imperfetto – si dimisero.

Mi sembrò una buona cosa, non perché volessi male a quelle persone (anzi, alcune di loro sono persone assai gradevoli e intelligenti), ma perché ho forti dubbi su un contenitore identitario "delle sinistre". "Sinistra" è un termine che non uso quasi mai, perché finisce per schiacciare insieme chi è contro la spedizione in Afghanistan e chi ti espelle dal partito se non sostieni la stessa spedizione. Una simile compressione forzata, impossibile sul piano dei contenuti, si ottiene sul piano delle emozioni, con il nannimorettismo caratteriale o con la demonizzazione di qualche nemico di turno.

Quello comunque era un conflitto del tutto ragionevole. So che dopo c’è stato il finimondo, e non ho idea perché. Non so nemmeno se ci sia stata una sola grande lite, oppure tante; non so nemmeno quali siano le fazioni in lotta; ma ho la vaga impressione che i contenuti in questo immenso lancio reciproco di piatto contassero poco. Forse – ma è solo un’ipotesi – c’era troppo spirito di gruppo, con tutte le dinamiche che ne derivano.

In ogni caso, Kilombo c‘è ancora ed è una buona cosa.

Adesso mi invitano a partecipare a un altro aggregatore, Karl Marx Platz. Mi sembra che sia opera di un blogger che proviene da Kilombo, dove dichiara di sentirsi troppo stretto:  Jean Lafitte

Aderisco volentieri, a patto che non venga considerato un gesto contro Kilombo: non voglio entrarci nelle polemiche di cui ho parlato prima.

Non so assolutamente come andrà a finire; comunque il nome Karl Marx Platz (perbacco, una volta che non si usa l’inglese!) e il formato mi piacciono, e confesso che mi piace anche la funzione di aggregazione automatica, che mi risparmia la fatica di andarci a postare.

Mi va anche abbastanza bene che sia opera di alcune persone precise, senza eccessive pretese di democrazia. Perché la democrazia è comunque una forma di costrizione, che va benissimo dove occorre autolimitarsi per poter convivere con il prossimo. Ma Internet è il regno della libertà infinita e impotente, per cui sottostare a una democrazia sarebbe come sottoporre a un’assemblea i propri sogni. Sarebbe follia farci i Dibbattiti e le Mozioni e le Correnti per queste cose. E infatti, quando si assemblearizza Internet, si finisce per sospettare ogni forma di complotto e di broglio, o magari per fare davvero i complotti e i brogli.

Preferisco un signore che tutti i giorni fa un link a ciò che scrivo, perché gli piace; e il giorno in cui non gli piace più, smette di farmi i link.

E poi ha un bellissimo banner.

Questa voce è stata pubblicata in Questo blog e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

10 risposte a Karl Marx Platz

  1. utente anonimo scrive:

    — Ma Internet è il regno della libertà infinita e impotente, per cui sottostare a una democrazia sarebbe come sottoporre a un’assemblea i propri sogni. Sarebbe follia farci i Dibbattiti e le Mozioni e le Correnti per queste cose. E infatti, quando si assemblearizza Internet, si finisce per sospettare ogni forma di complotto e di broglio, o magari per fare davvero i complotti e i brogli. —

    Parola per parola sino alle singole virgole, questo magnifico passaggio si può adattare alla perfezione a quello che è wikipedia.

    Chi ha provato a starci dentro capirà cosa intendo! 🙂

    Rock & Troll

  2. utente anonimo scrive:

    scusami Miguel ma vorrei fare delle precisazioni.

    1) Ladytux e Rigitans non hanno assolutamente nessun ruolo nel progetto di KMP, idea mia e da me e solo da me realizzata e portata avanti almeno per il momento. certamente i nostri rapporti instaurati molto di recenti, sono eccellenti e da parte mia c’è tutto il mio sostegno alla loro iniziativa del Baretto della Politica a cui però non ho partecipato e di cui fino a 3 giorni fa non sapevo nulla se non l’esistenza della loro volontà di un progetto nuovo.

    2)l’aggregatore non è “contro” Kilombo, come anche spiego in homepage e infatti per quel che mi riguarda gli aggregati a KMP possono esserlo anche in Kligg e Kilombo (spero che i responsabili di Kligg e Kilombo , pensino intelligentemente lo stesso).

    ancora sono iscritto a Kilombo ma siccome non mi soddisfava appieno e vedendo l’impossibilità di poterlo cambiare ho fatto un aggregatore più in linea con i miei gusti, sperando che possano essere anche quelli di altri. tutto qui. è chiaro che sono cose diverse, anzi ho cercato di differenziarlo in più modi (vedasi sistema aggregazione automatico e inserimento di aggregatori , seppur separati, per blog di destra e di altri argomenti) dagli altri aggregatori.

    sicuramente KMP, non lo nascondo, perchè è evidente anche in homepage è , si, “contro”( nel senso di critico verso) alcuni ex redattori di Kilombo che a mio avviso hanno minato la serenità e l’ unità nell’aggregatore: mi riferisco a un bannerino, sia chiaro, ironico e bonario, nei confronti di Pieroni e Kalash ma non contro Kilombo in sè, iniziativa ottima purtroppo, a mio avviso mal gestita e in evidente declino per questo motivo.

    in realtà però io stesso non ho ben compreso molti dei motivi di contrasto tra i vari membri e credo che sia impossibile e inutile cercare di ricordarli tutti e metterli in ordine.

    riguardo al nome spiego nella home il motivo del nome. posso aggiungere una spiegazione sul template. non essendo un mago dell’html ho cercato un tema preconfezionato da poter semplicemente modificare. ho trovato quello attuale che mi piaceva molto per l’accostamento dei colori (altro elemento distintivo) e per il fatto che nella testata compariva uno skyline che sembrava un perfetto contraltare a quello pieno di grattacieli che campeggia nella testata di tacqueville. il fatto rappresenti uno skyline chiaramente mediorientale è un fatto abbastanza casuale, non cercato, ma che certamente mi è piaciuto anche per il contrasto con il titolo del blog, in tedesco.

    Jean Lafitte

  3. rennabis scrive:

    rock and troll

    mi interessa molto quello che dici su wikipedia

    a me pare chiaro che una serie di voci, anche importanti, sono intelligentemente manipolate; del resto, se fondassi un think tank, io stesso partirei da li’, per esempio scriverei o modificherei come dico io, che ne so, la storia della rivoluzione arancione in ucraina o dell’immigrazione in italia (e mi pare qualcuno ci abbia già pensato, ovviamente vado a naso)

    ma appunto, ti chiedo:

    queste sono destinate a restare ipotesi, magari paranoie, o c’è modo di rintracciare i mandanti, o comunque di accumulare indizi “quasi probanti”?

    rennabis “è” renna

  4. kelebek scrive:

    Per Jean Lafitte n. 2

    Correggo subito per quanto riguarda le due persone che ho citato e che invece non c’entrano.

    Miguel Martinez

  5. controlL scrive:

    Che in wiki ci siano interventi manipolatori è più che probabile. Ma non mi preoccuperei troppo Credono di manipolare e sono manipolati. È tipico degl’intelligentoni di intelligere molto poco.p

  6. utente anonimo scrive:

    rennabis

    Mi sono fatto in wiki italia più di un anno anche molto intenso prima di andarmene parecchio disgustato.

    Non credo ci siano dei complotti manovrati dall’esterno per piegare le voci in una certa direzione o un’altra. Anzi, se ci fossero avrebbero molta difficoltà a imporsi, ammenoché non siano organizzati molto bene, proprio perché wiki ha uno spirito di corpo parecchio forte al suo interno.

    Le distorsioni di wiki vengono proprio dall’interno e riposano sui meccanismi che Miguel ha così ben descritto nelle sue brevi righe.

    Negli anni di vita di wiki si sono formate un po’ alla volta delle cricche interne di amministratori… che sono ovviamente indispensabili per far funzionare un sistema che si compone di migliaia di utenti e vuole vagliare tramite il dibattito in teoria “non autoritario” cosa può andare pubblicato (informazioni “neutrali”) e cosa no (informazioni “non neutrali”).

    Succede però che questi admin si comportano spesso e volentieri da capetti anche in forza dell’appoggio irriflesso della cricca che hanno alle spalle, che spesso decide e vota non in base ai contenuti ma in base alle fazioni di appartenenza. Beghe, alleanze e siluramenti in base a questioni personali sono all’ordine del giorno.

    Chi viene dall’esterno di wiki, specie se come contribuente solitario, rischia di avere vita durissima e i suoi contributi vengono spesso automaticamente cassati se all’admin di turno non piacciono, indipendentemente dal fatto che l’admin sia di gran lunga meno competente del contribuente sugli argomenti trattati. Tanto l’admin ha dalla sua la cricca interna e l’esterno, per quanto competente, è solo un parvenu, spesso del tutto digiuno delle complesse ed elefantiache procedure burocratiche che si deve attraversare per difendere delle informazioni pubblicate su wiki. Se poi aggiungiamo che tra gli addetti di wiki vige un gergo molto poco comprensibile ai nuovi arrivati…

    E’ in questo modo che gli admin possono usare come clave le regole che impediscono la pubblicazione di determinate info: niente ricerche personali, niente voci non enciclopediche, niente punti di vista non neutrali ecc. Ma chi appiccica i bollini di neutralità, enciclopedicità, ecc. rimane sempre l’admin, con l’appoggio convinto della sua fazione.

    Ovviamente questo non riguarda tutte le voci, ma una buona parte sì. Quelle scientifiche ad esempio sono meno intaccate da personalismi o simili.

    Ma quelle di storia o religione…

    E di queste cose puoi chiedere pure conferma ad altri (ex)wikipediani che trovi in giro per la rete…

    Poi, se vuoi trovare indizi e hai un sacco di tempo da perdere non hai che da dare un’occhiata alle voci per te “incriminate”, leggerti le spesso lunghissime pagine di discussione e la relativa cronologia delle modifiche alla pagina…

    In alternativa iscriviti a wiki e fatti qualche mese dentro così vedrai in prima persona come (non) funziona.

    Rock & Troll

  7. kelebek scrive:

    Chi ha dei suggerimenti da dare ad altri siti, li vada a fare su quei siti, grazie.

    Miguel Martinez

  8. rennabis scrive:

    controIL e rock and troll

    grazie a entrambi, soprattutto a rt per la esauriente risposta

    ho guardato un po’ le discussioni, beh, mi pare come minimo una fonte importantissima per ricostruire il “senso comune”

    chiaramente chi volesse davvero influire in modo strategico, cercherebbe di entrare e guadagnarsi autorevolezza

    sottopongo un esempio

    prendiamo la voce “italia”, a un certo punto si trova questo:

    “Un discorso a sé merita la sempre crescente comunità zingara sul territorio italiano, ripartita tra rom (più diffusa al Centro-Sud e con maggiore propensione alla sedentarizzazione) e in minor misura sinti (soprattutto al Nord, ma con forte tendenza al nomadismo). Stime approssimative parlano di 120.000, di cui 70.000 già con la cittadinanza[15] (ma destinata a crescere enormemente dopo l’entrata nell’Unione Europea di Romania e Bulgaria, e anche a causa del considerevole tasso di natalità), delle quali però circa la metà sono cittadini italiani”.

    a parte la sintassi un po’ incerta, l’idea forte mi pare: attenzione, apocalisse in vista (“ma destinati a crescere enormemente”)

    la nota 24 della medesima voce rimanda al CESNUR, a noi martinezlologhi quantomai sospetto

    anche la voce sui dialetti è a metà tra il sospetto e il grottesco (questa odora un po’ di leghismo)

    come distinguere senso comune da strategie, e tutto questo da paranoia complottista? non so proprio, prima di questo scambio avevo letto solo su una rivista autorevolissima (Le Débat) di un professore che aveva inserito con i suoi studenti voci “tendenziose” e ne aveva controllato l’esito, cioè quando erano state segnalate, se erano state riprese etc.

    aveva avuto un discreto successo, ma devo rileggere…

    ciao

  9. utente anonimo scrive:

    Per Rock & Troll (n. 6): per citare il compianto Franco Scoglio, non è che “admin” sta per “ad minchiam”? 🙂

    Saluti da Marcello Teofilatto

  10. utente anonimo scrive:

    Mah,

    dar sui denti a wiki è una moda diffusa, oggidì. Un po’ come il parasole nel primo Novecento, o il pantalone a scacchi nel ’97 🙂

    La mia esperienza è differente, in ogni caso. In diversi anni non ho mai visto un “siluramento di qualcuno che non se lo fosse ampiamente cercato, né alcun fantomatico admin con truppe cammellate che riuscisse ad imporre con violenza cambiamenti inusitati ad alcuna voce, contro il volere della generalità degli autori.

    Certo non sono poche le pagine si gioverebbero di interventi volti a renderle più accurate e obiettive. Ci vuole pazienza e metodo, questo sì, oltre a predisposizione al dialogo e tanta buona volontà, doti che non abbondano ovunque. Ma è raro che queste qualità non siano riconosciute nell’interesse del progetto, anche qualora ciò implichi un consistente mutamento della voce.

    Z.

    PS: Concordo comunque con p., tuttavia, quando scrive che “[è] tipico degl’intelligentoni di intelligere molto poco” 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *