Tradizione, Famiglia e Proprietà TFP – 1

Il mio sito (non il blog) è diventato un punto di riferimento per tutto ciò che riguarda l’organizzazione chiamata "Società per la Difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà" o TFP, assieme a numerose organizzazioni che se ne sono scisse con il tempo, o hanno tratto qualcosa dagli insegnamenti del suo fondatore, Plinio Corrêa de Oliveira.

Tra queste, Alleanza Cattolica cui appartiene, tra l’altro il sottosegretario agli interni, Alfredo Mantovano, nonché il tuttologo presenzialista, Massimo Introvigne; o il Centro Lepanto il cui presidente Roberto De Mattei è stato vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Consigliere per le questioni internazionali del Governo Italiano e svolge tuttora un ruolo importante nel CNR.

Probabilmente non vi siete mai interessati alla TFP. Forse però avrete sentito parlare di Alleanza Cattolica, del CESNUR, del Centro Lepanto, dell’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, di Sacrum Imperium, dell’Anti-89, di Totustuus Network, o degli Araldi del Vangelo. E comunque le mie riflessioni sul tema possono essere utili per capire meglio tutti quei gruppi minori e sfuggenti che i giornalisti chiamano "sètte".

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Roberto De Mattei e Julio Tejedo, direttore della TFP italiana, alla commemorazione di Plinio Corrêa de Oliveira (Chiesa di Santo Spirito in Sassia, Roma 2006)

Oggi non esiste un sito che contenga altrettante informazioni sul tema TFP e dintorni; e questo mi mette di fronte a una certa responsabilità, di fronte ai media che vanno sul mio sito e agli ex-adepti che mi scrivono.

Quando si parla di movimenti di questo tipo, si corrono sempre due rischi.

Il primo rischio consiste nell’apologia: accettare ciò che essi dicono di se stessi. Prendere alla lettera i loro comunicati o i discorsi dei loro capi.

Il secondo rischio consiste nella tentazione dell’attacco giornalistico; dove per "giornalistico" intendo un modo di fare tipico dei nostri tempi, non limitato alla redazione dei quotidiani.

Nel primo caso, abbiamo la falsa correttezza: far parlare Berlusconi e Veltroni per lo stesso numero di minuti, invece di avere il coraggio, alla Travaglio, di denunciare i misfatti di entrambi.

Il grande campione di questo genere di falsa correttezza, in tema di movimenti poco noti, è il CESNUR, cioè proprio l’organizzazione di Massimo Introvigne. Questa falsa correttezza implica una reciproca legittimazione: il cattolico eviterà di dire come Scientology spilla i soldi alla gente, e lo scientologo non infierirà sugli scandali dei preti pedofili. Il riflesso, nel campo sociale, dell’accordo che c’è tra imprenditori a non fare pubblicità negativa sui propri concorrenti; e che permette poi le più tremende nefandezze dietro le quinte. Non è un caso che gli apologeti siano anche, in genere, grandi sostenitori del libero mercato.

Soprattutto questo modo di fare sopprime la realtà umana e sociale dei gruppi stessi.

I gruppi ideologici – politici, religiosi, filosofici, economici o altro – tendono sempre a negare la propria umanità.

A volte lo fanno, perché ritengono di essere semplicemente le proprie idee: tutti i numeri della rivista di Lotta Comunista non ci diranno nulla sulla vita interna dei militanti in una delle strutture più rigide e autoritarie (ed economicamente floride) del mondo politico italiano.

A volte, invece, succede che l’ego del fondatore sia talmente schiacciante che finisce per mascherare l’esistenza delle persone attorno a lui.

In entrambi i casi, la perfezione dell’ideale o del modello umano non può lasciarsi intaccare dall’imperfezione terribilmente concreta delle tante, tante persone che fanno, nella realtà, l’organizzazione.

Al modo apologetico di procedere, si contrappone quello giornalistico. I giornalisti frustrati, che non possono permettersi di dire tante cose che sanno, possono sempre sfogarsi su realtà relativamente deboli di cui non sanno nulla: lo vediamo in questi giorni con i Rom, accusati senza alcuna esitazione di "rubare bambini".

Tra le valvole di sfogo, ci sono anche i gruppi "strani".

Capiamoci, dietro la facciata di persone che si presentano come santi e saggi, avviene di tutto, come ovunque. Ma ciò che avviene non è necessariamente ciò che il giornalista, nella fretta di scrivere un pezzo, vede.

Il giornalista si avvicina a un argomento, come quello della TFP, dovendo scrivere nel giro di poche ore qualcosa di eccitante e scandaloso a proposito di un gruppo su cui mancano informazioni e dove tutto avviene in qualche modo avvolto dal segreto.

Prendiamo il caso dello spagnolo Pepe Rodríguez. Pepe Rodríguez è insieme un autore e un giornalista: non faccio riferimento ai mezzi che usa.

Come autore, ha scritto una straordinaria inchiesta sul celibato del clero. Rodríguez è un acceso anticlericale, per non dire un nemico di ogni religione; ma lì ha fatto veramente i compiti, permettendo a decine di preti o ex-preti di approfondire ed esprimere il proprio vissuto.

Come giornalista, ha scritto invece qualche libretto sulle "sette", vaghissima categoria in cui si infilano alcuni gruppi in qualche modo alieni.

Sulla TFP, lui scrive tra l’altro:

"Almeno in Brasile, la sètta TFP mantiene una struttura paramilitare di monaci-guerrieri, chiamati le ‘sentinelle dell’Occidente’, che passano attraverso un duro addestramento paramilitare e indossano un abito con una catena come cintura (imparano a usarla come arma), alti stivaloni militari, fanno voti di silenzio e praticano regolarmente la flagellazione. Questo ‘esercito’ è composto da giovani piuttosto fanatici e violenti."

 
(El poder de las sectas, Pepe Rodríguez, 1989, Ediciones B. pp. 233, 245, 246)

I fatti non sono esattamente falsi. E’ l’intero senso della frase che è falso.

E proprio perché Pepe Rodríguez non coglie il vero senso di ciò di cui sta parlando, gli sfuggono anche i veri lati negativi della TFP.

Dunque, "paramilitari", "guerrieri", "sentinelle", "duro addestramento", "arma", "stivaloni militari", "esercito", "violenti"… tutto in poche righe. Verrebbe da pensare che questo esercito serva a qualcosa di pratico; eppure Pepe Rodriguez non cita un solo episodio di violenza commesso dalla TFP. Perché non ce ne sarebbero da citare.

Intendiamoci. La TFP "fa politica" da quarantotto anni, denunciando i più immaginifici complotti comunisti. I suoi dirigenti si sono trovati molto bene con il regime militare in Brasile (un po’ meno in Argentina, dove hanno accusato i militari di "prendere soldi da Mosca", o in Cile dove hanno accusato Pinochet di essere troppo socialista).

Ma quei giovani "fanatici e violenti" non hanno mai alzato le mani su nessuno.[1]

Credo, in dodici anni che mi interesso almeno saltuariamente alla TFP, di essere arrivato a capire qualcosa – certamente non tutto – della realtà di cui sta parlando Pepe Rodríguez.

Cercherò nei prossimi post di dirne qualcosa.

Nota:

[1] Non conosco tutti gli episodi di cronaca della storia brasiliana; ma se ci fosse mai stata un’azione violenta sistematica da parte loro, lo sapremmo senz’altro.

(Continua…)

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23 risposte a Tradizione, Famiglia e Proprietà TFP – 1

  1. utente anonimo scrive:

    Miguel , questi gruppi hanno un solo compito; TERRORIZZARE GLI ITALIANI con inganno e con le falsità, per preparali alle future guerre per il petrolio.

    Non mi stancherò mai di dire che le receneti elezioni sono state falsificate dal TERRORISMO PSICOLOGICO , ad opera dei media e politici che, effettivamente, fanno parte di questi gruppi ideologici – politici, religiosi, filosofici, economici o altro che, come dici tu, tendono sempre a negare la propria umanità.

    Questi gruppi, oggi al potere in Italia, hanno fatto una campania elettorale di terrorismo psicologico, facendo cosi paura agli italiani sulla “insicurezza” , mentre gli italiani vivono (tra 140 paesi ) nel 28° paese più sicuro al mondo (gli USA sono al 97° posto) facendoli credere che vivono nella totale insicurezza mentre ciò non è vero.

    Non dobbiamo farci ingannare nemmeno dalla posizione 28° poiché i primi 20 sono dei paesi scandinavi, Islanda, Giappone ed New Zelanda, dove è naturale che siano più sicuri (non hanno le nostre mafie) quindi, questa posizione di sicurezza , da invidiare agli italiani anche da parte degli americani che sono al 97° posto, non risulta agli italiani stessi che hanno dato un mandato cosi importante ad un governo che , per vincere le elezioni, ha usato ingannarli sulla questione.

    reza

    PS -fonte :

    http://www.visionofhumanity.org/gpi/news/28/global-peace-index-2008-report-reveals-global-upturn-in-peacefulness/

  2. utente anonimo scrive:

    Scusi Martinez, non ho capito la differenza tra TFP e la TPM anche perchè mi sembrano avere molti punti in comune.

    Ilnumero

  3. kelebek scrive:

    Per Ilnumero n. 2

    Cos’è il TPM?

    Miguel Martinez

  4. utente anonimo scrive:

    Ehi, in Giappone hanno la Yakuza, una delle mafie più potenti e famose.

    E trattano gli immigrati in modi che neppure nei lager per braccianti delle Puglie e della Campania, quelli gestiti direttamente delle nostre mafie.

    Com’è che sono un paese così sicuro?

    Non mi convince

    Francesco

  5. utente anonimo scrive:

    Francesco

    Tu non ti convinci se non per le botte mentali che prendi dai media che in realtà, e in particolare la televisione, hanno mutato alla radice la politica, le sue forme, la sua sostanza e i suoi contenuti e cioè, hanno demolito la democrazia e l’hanno sostituita con uno spettacolo, spesso indecente, spesso mostruoso, sempre vuoto di ogni significato, di cui gente come te è vittima per disinformazione, mentre gente come i palestinesi, afghani, iracheni…………… sono vittime sacrificali che pagano questo scempio con la vita.

    Non ti convinci nemmeno quando quei “studenti ortodossi ebrei” in Israele bruciano in piazza centinaia di volumi della Bibbia (nuovo testamento) mentre il presidente del parlamento italiano, Fini che cerdo , per il quale tu stesso hai votato, dice che la bandiera israeliana è più importante della vita di un italiano.

    Tu non ti convinci perché non vuoi vedere e quindi, non cé peggior cieco di chi non vuole vedere.

    reza

  6. kelebek scrive:

    Per Reza n. 1

    Tu scrivi:

    “questi gruppi hanno un solo compito; TERRORIZZARE GLI ITALIANI con inganno e con le falsità, per preparali alle future guerre per il petrolio.”

    “Questi gruppi” sono nati in Brasile mezzo secolo fa, e le loro origini risalgono al 1930.

    Miguel Martinez

  7. RitvanShehi scrive:

    >i primi 20 sono dei paesi scandinavi, ….Giappone… dove è naturale che siano più sicuri (non hanno le nostre mafie)..reza< >Ehi, in Giappone hanno la Yakuza, una delle mafie più potenti e famose. Francesco< >Tu non ti convinci se non per le botte mentali che prendi dai media…Tu non ti convinci perché non vuoi vedere e quindi, non cé peggior cieco di chi non vuole vedere. reza< Questo dialogo farebbe l’invidia dei fratelli De Rege! France’, ma che per caso hai detto a reza “Vieni avanti, rezino?”:-)

  8. utente anonimo scrive:

    Qui potete leggere gratuitamente l’edizione italiana di “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione”, il libro-manifesto del pensiero di Plinio Corrêa de Oliveira, fondatore di TFP:

    http://www.intratext.com/X/ITA0129.HTM

    Io l’ho iniziato da poco (in inglese per la verità). Era ormai un bel po’ di tempo che volevo leggerlo, per documentarmi meglio.

    Comunque stavo pensando una cosa: sbaglio o l’Italia, certamente investita dal “fenomeno sette”, non ne è però “produttrice”?

    Non me ne viene in mente nessuna, perlomeno di una certa importanza, nata nel nostro paese. Damanhur forse? Bah…

    Stradivari

  9. utente anonimo scrive:

    Aggiungo che l’Italia, come il Brasile, è un paese a stragrande maggioranza cattolico, e la riforma agraria, la redistribuzione delle terre da poche famiglie latifondiste a tanti contadini squattrinati, è avvenuta non solo nel paese di Plinio, ma anche qui.

    Non mi risulta però che siano nati movimento simili alla TFP in Italia…

    Stradivari

  10. PinoMamet scrive:

    Mi pare di capire che quest’esercito di fanatici violenti che non hanno mai commesso un atto di violenza, ma che portano stivaloni e catene, sia parente stretto di quei gruppi di fanatici violenti musulmani colpevoli di leggere il Corano e di giocare a paintball.

    La violenza, insomma, starebbe nelle intenzioni e negli stivaloni.

  11. Santaruina scrive:

    Avevo letto all’epoca tutta la saga del TFP sul tuo sito.

    E’ materiale davvero interessante, più che interessante.

    Blessed be

  12. utente anonimo scrive:

    Ma si tratta di un gruppo che ha potere solo nell’america latina o è presente anche in europa? quale è la sua influenza sul resto del cattolicesimo?

    Barbara

  13. utente anonimo scrive:

    Miguel, tu scrivi:

    “Tra queste, Alleanza Cattolica cui appartiene, tra l’altro il sottosegretario agli interni, Alfredo Mantovano, nonché il tuttologo presenzialista, Massimo Introvigne; o il Centro Lepanto il cui presidente Roberto De Mattei è stato vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Consigliere per le questioni internazionali del Governo Italiano e svolge tuttora un ruolo importante nel CNR”.

    O sabglio ?

    reza

  14. utente anonimo scrive:

    Reza

    se ti dicessi che io in televisione vedo solo Winnie the Pooh, Il Gigante di Ferro e le partite di calcio?

    Più qualche telefilm statunitense?

    E i giornali rifiuto di leggerli, ascolto la rassegna stampa alla radio.

    Come la metti con la tua gentile teoria delle botte in testa?

    Francesco

    PS Ritvan, se un giorno scopro che sei diventato un ricco autore teatrale coi nostri testi 🙂

  15. utente anonimo scrive:

    Io ho qualche dubbio. Niente di serio, eh. Però mi è venuta in mente qualche domanda, qualche riflessione. Sia chiaro: domande e riflessioni di un profano. Non ho nessuna intenzione di accusare, di insinuare e di cercare lo scontro.

    Per esempio: c’è appena stato un Consiglio dei Ministri che, nel bene o nel male, ha portato con sè delle novità. Il Governo è in procinto di adottare misure significative per quanto riguarda l’economia e la sicurezza, misure che possono piacere o non piacere, di cui vale la pena di discutere. In un momento di “ebollizione” come questo, però, qui si parla di fanatici religiosi. Per carità, l’argomento è avvincente (e lo dico senza sarcasmo); quando l’univerità e la tesi mi danno un po’ di tregua mi faccio il mio consueto “giretto” sul sito e leggo cose incredibili: fa venire i brividi il fatto che nel 2008 ancora ci siano persone che si fanno chiamare “Cavalieri dell’Ordine di Stacippa” o “Legionari del Santo Vattelappesca”. La lettura di tanti post apre gli occhi su una realtà poco conosciuta, e questo è un bene. Però, mettendo in primo piano certi argomenti in qualche modo si dettano delle priorità. Ragion per cui mi chiedo: che interesse c’è a focalizzare l’attenzione su queste tematiche e non su altre, certamente più attuali?

    Intendiamoci: io non sono uno di quelli che accusa il proprietario del blog di essere, che ne so, un agente dell’ “Organizzazione Nazionale Canottieri in Pensione” o un emissario dei “Coltivatori di Banane Uniti Contro le Cavallette”; però mi incurioisce questa critica aspra (e fatta con gran cognizione di causa) nei confronti di una realtà così imperscrutabile come quella di sètte e affini. Ora, leggendo gli articoli sul sito, nutro le stesse inquietudini che, sicuramente, nutre l’autore dei testi; perciò non voglio entrare nel merito, sarebbe superfluo. Quello che mi dà da pensare è altro: la critica verso qulche istituzione è normale, spesso anche giusta, ma un normale cittadino se la prende con le Poste, con le Ferrovie, non con i gruppi religiosi brasiliani.

    Ripeto: con questo non voglio muovere accuse, voglio solo capire.

    Altra domanda (con cui entro in modo più specifico nell’argomento): quanto influiscono le piccole realtà parrocchiali e i singoli sacerdoti sul consenso verso questi gruppi di “ultras” religiosi in Italia?

    Grazie.

    MIC.

  16. utente anonimo scrive:

    Dovresti conoscerla, visto che sei sposato.

    Comunque TPM è la tensione premestruale.

    Ilnumero

  17. utente anonimo scrive:

    You Tube Caparezza: Un Vero Uomo Dovrebbe Lavare i Piatti

  18. utente anonimo scrive:

    MIC

    ma lascia al padrone di casa il diritto di scegliersi i suoi interessi!

    se non gliene frega nulla di SilvioBerlusconi e WalterVeltroni perchè mai dovrebbe parlarne? mica è un tiggì statale.

    Francesco

  19. kelebek scrive:

    Per MIC n. 15

    Ringrazio Francesco, che ti ha risposto in maniera per me esauriente.

    Sul mio blog, parlo delle cose che davvero mi interessano.

    Che spesso sono cose marginali per gli altri, ma ci sono tante fonti per venire a conoscenza di altri fatti.

    Considera il mio un blog parallelo a quello dell’orologiaio miope

    http://www.lorologiaiomiope.com/

    lei si occupa dei mondi che conosce; io mi occupo dei mondi che conosco io.

    Miguel Martinez

  20. utente anonimo scrive:

    Francesco,

    — Ehi, in Giappone hanno la Yakuza, una delle mafie più potenti e famose. —

    La tua è una rispettabile opinione, ma la onorevole Yakuza è iscritta – o almeno lo era, fino a pochi anni fa – alla locale camera di commercio.

    Quindi, insomma, piano coi paroloni eh ;-))

  21. utente anonimo scrive:

    Scusassero, avevo dimenticato di firmassero 🙂

    Z.

  22. utente anonimo scrive:

    x Z.

    eh no!

    non puoi distruggermi uno dei miei miti di riferimento!

    già il MITI si è rivelato un inane carrozzone, se pure la Yakuza fosse un’opera pia cosa mi resterebbe del Giappone della mia infanzia?

    Francesco

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