I tempi

“La tradizione di tutte le generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi e proprio quando sembra ch’essi lavorino a trasformare se stessi e le cose, a creare ciò che non è mai esistito, proprio in tali epoche di crisi rivoluzionaria essi evocano con angoscia gli spiriti del passato per prenderli al loro servizio; ne prendono a prestito i nomi, le parole d’ordine per la battaglia, i costumi, per rappresentare sotto questo vecchio e venerabile travestimento e con queste frasi prese a prestito la nuova scena della storia.”

Karl Marx, Il 18 Brumaio

Qualcuno mi ha chiesto il senso di questo post.

Due commenti, di segno contrapposto, si sono concentrati sul dito e non sulla luna.

L’autore della citazione è irrilevante: purtroppo attorno a Marx è sorto un tale scontro tra devoti e nemici – grazie a fatti avvenuti decenni dopo la sua morte – che tutti sono attirati solo dal suo nome.

Invece è il contenuto che condivido totalmente, e che costituisce uno dei punti centrali di riflessione dei temi su cui scrivo – la mobilitazione identitarie attorno a simboli scaduti, mentre la realtà cambia radicalmente.

Guardiamoci attorno in questi giorni e in queste settimane, e ditemi se Marx non abbia avuto straordinariamente ragione (e i nostri sono "tempi rivoluzionari", anche se in un senso assai più amaro di quello auspicato da Marx).

Non avrei nemmeno messo il nome dell’autore, se non per correttezza.

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5 risposte a I tempi

  1. kelebek scrive:

    Ve l’ho detto in tailandese, in tibetano, in han, in hmuong, in uiguro, in khmer, in lao, in vietnamita e in mon.

    Adesso ve lo dico pure in italiano.

    Se i vigili mi portano via la macchina, non vado all’ufficio postale per chiedere informazioni.

    Perché non è la sede.

    Ecco, questa non è la sede in cui discutere di conflitti tra blogger che non mi riguardano.

    Se sentite proprio il bisogno disperato di farlo a tutti i costi, ci sono tanti altri blog che saranno felici di entrare nel vortice della grande rissa.

    Miguel Martinez

  2. utente anonimo scrive:

    citare Karl Marx qui è come venisse citato su EVA TREMILA

    un pugno in un occhio

  3. kelebek scrive:

    Seguendo il consiglio di uno dei vari tifosi delle squadre bloggatrici, ho cancellato tutti i commenti in questo post riguardanti il tema.

    Miguel Martinez

  4. utente anonimo scrive:

    Non ho ben capito lo scopo del tup post: dimostrare che K. Marx non rifuggiva da dichiarazioni vacue ed inutili?

    Ciao

    Francesco

    PS fortuna che alla fine lo dici pure in italiano, viste le altre lingue in cui ci avevi avvisati prima 🙂

  5. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 4

    L’autore della citazione è irrilevante: purtroppo attorno a Marx è sorto un tale scontro tra devoti e nemici, che tutti sono attirati dal suo nome.

    Invece è il contenuto che condivido totalmente, e che costituisce uno dei punti centrali di riflessione dei temi su cui scrivo – la mobilitazione identitarie attorno a simboli scaduti, mentre la realtà cambia radicalmente.

    Miguel Martinez

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