Atei credenti

Ogni tanto, qualcuno afferma perentoriamente che io sarei musulmano, come fa una certa Loretta che mi scrive:

"Si vergponi e ci lasci in pace con il nostri moprti uccisi dal suo islam."

Non sono musulmano.

Non lo sono per un motivo che mi sembra di estrema semplicità: per essere musulmani, occorre credere che non vi sia dio all’infuori di Dio, che Muhammad sia il Suo ultimo inviato e che il Qur’an sia il libro che Lui ha fatto scendere sugli uomini; e occorre credere infine al Giorno del Giudizio e alla Resurrezione.

Io non condivido tali certezze per due motivi: primo, più che credere, a me interessa sapere, e sono cose che non posso effettivamente sapere; secondo, la mia cultura storica mi porta, non a contraddire simili affermazioni, ma a chiedermi come si siano formate – non posso fare a meno, ad esempio, di vedere nel monoteismo islamico una riproduzione di quello ebraico, e lì c’è un lungo discorso da fare che coinvolge la storia, l’archeologia, la psicologia e l’indagine testuale.

Quindi, mi occupo di Islam con rispetto o quello che volete, ma da non credente. Tale mancanza di fede non è certo un’affermazione di superiorità.

E qui si pone un problema.

Esiste l’Islam?

Non è una domanda per nulla scontata, se ci pensate.

Per il credente musulmano, non c’è dubbio che esista l’Islam: è, più o meno, la maniera in cui Dio desidera che gli esseri umani regolino la propria vita effimera sulla Terra, in attesa di un’altra vita, che non è effimera. In questa prospettiva, esiste anche un vero Islam: gli uomini sono capaci di dare alle intenzioni divine un’interpretazione che fa loro comodo, ed è compito del credente scoprire quale sarebbe l’Islam voluto da Dio.

Invece, da non credente, io mi guardo attorno e non vedo alcun oggetto tangibile che si possa chiamare Islam.

Esistono un miliardo e mezzo di individui che, se lo chiedi loro, diranno di essere – più o meno – "musulmani".

Ma cosa sono questi individui, diversissimi tra di loro, in tutti i  momenti in cui non stanno lì a dire, "io sono musulmano"? E in base a quale criterio un non credente può pretendere di dire chi di loro segue il "vero" Islam?

La cosa si complica poi, se pensiamo le cose anche nel tempo: cammellieri vissuti nel deserto del Sahara nel 1200, cosa hanno in comune con ingegneri elettronici che abitano oggi a Padova?

A prima vista, quindi, per il non credente, dovrebbero esistere semplicemente individui umani, che – a parte il fatto di dirsi "musulmani" – sono più o meno simili a tutti gli altri individui che vivono su questo pianeta.

Sorprende quindi trovare tanti che non credono affatto ai capisaldi dell’Islam, eppure credono che l’Islam esista: "l’Islam vuole conquistare il mondo", "l’Islam rende le persone stupide", "il vero Islam è quello violento", "No, il vero Islam è quello pacifico", sono tutte frasi che presuppongono l’esistenza di un soggetto, appunto, l’Islam, che fa le cose.

Chi fa questi discorsi è quasi per definizione una persona che non pensa.

E quindi sarebbe difficile chiedere loro un po’ di coerenza. Comunque, se abbiamo di fronte un soggetto realmente esistente – l’Islam – e quel soggetto dice il falso – ad esempio, che il Qur’an è la parola di Dio – ne dovrebbe conseguire che siamo di fronte a un’entità mentitrice, una sorta di diavolo insomma.

Questa tesi viene sostenuta con coerenza da un ristretto gruppo di evangelici, che effettivamente dicono che Allah sarebbe un "falso dio": non un dio immaginario, ma un dio veramente esistente e pure malvagio. Gli altri non lo dicono, ma sotto sotto lo pensano.

A mio avviso, non è diverso però l’atteggiamento di tanti atei militanti, che sostengono che "la Religione" – sia islamica, sia non islamica – sarebbe la rovina dell’umanità. I casi, mi sembra, possono essere solo due:

o ciò che si chiama "religione" è una spontanea creazione dell’uomo, e quindi è qualcosa che accompagnerà sempre l’uomo, proprio come l’uomo è accompagnato dall’arte, ma che – come l’arte – muterà continuamente;

oppure è qualcosa che esiste in sé, che si appiccica all’uomo, ma da cui l’uomo può essere staccato. Una sorta di demonio, o almeno un agente patogeno esterno come il microbatterio della tubercolosi, da cui bisogna esorcizzare l’umanità.

Nel secondo caso, ci vuole una bella fede.

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69 risposte a Atei credenti

  1. ulivegreche scrive:

    Immagino lo stupore di certi commentatori che scoprono solo ora che i musulmani non sono tutti cammellieri, ma fanno anche altri mestieri tipo l’ingegnere.

    Comunque questo post ben fatto gioca un po’ anche su un equivoco di fondo: che c’è chi per Islam intende gli arabi, chi per Islam intende al Qaeda, chi per Islam intende gli immigrati e così via…

  2. kelebek scrive:

    Per Ulivegreche n. 1

    Beh, almeno è risaputo che alcuni musulmani sono abili piloti d’aereo.

    Miguel Martinez

  3. fmdacenter scrive:

    Beh, non basterebbe pensare che Maometto abbia usato della verità per un fine parziale, unificare il popolo arabo, e grazie a questo abbia dato origine a tutto l’ambaradan?

    Magari il diavolo ci ha messo lo zampino, nel distorcere la rivelazione di Dio per danneggiare gli ingannati, ma non credo si debba per forza ipotizzare che Allah sia un diavolo.

    I soliti evangelici esagerati.

    Francesco

  4. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 3

    Siccome presumo che tu non sia musulmano, credo che tu stia semplicemente dicendo che, tra i vari miliardi di individui che si sono dichiarati musulmani, possiamo elencare anche il fondatore dell’Islam.

    E – da una prospettiva non religiosa – il “suo” Islam non è più vero o reale dell’Islam di qualunque altro auto-dichiarato musulmano.

    Miguel Martinez

  5. Santaruina scrive:

    lo stesso discorso Miguel lo puoi fare anche per il cristianesimo.

    Sulla carta io e Bush risultiamo entrambi cristiani, per dirne una.

    Le tue considerazioni sono al solito sottili, ma mi pare riduttivo il finale del tuo scritto, in cui dai due ozioni-due per definire la religione.

    Non potrebbe essere che un universo non materiale esista davvero, e che la religione sia la via per l’uomo per raggiungerlo?

    Non sto dicendo che sia così “certamente”, ma credo sia una possibilità che non si possa scartare a priori.

    Che ne sapete voi che un qualsiasi uccello che solca i cieli non sia un universo di delizie chiuso dai vostri cinque sensi?

    Che ne sappiamo?

    Blessed be

  6. rosalucs scrive:

    tu sembri però *credere* nella categoria occidente, che è mi pare assai meno sintetizzabile in un unico libro, persona, progetto, o volontà di quanto non lo siano le categoria “Islam” o “cristianesimo”.

  7. utente anonimo scrive:

    “categoria” occidente!!!

    è interessante, descrizione please;-))

    reza

  8. piccolacellula scrive:

    Questo post lo sottoscrivo al 100%, non perché di solito non ti condivida o non ti apprezzi – stavolta però si tratta proprio d’identificazione gretta. Potrebbe essere un mio copincolla (non la prendere come un’offesa).

    Vabbè, tranne la cultura storica, e tranne ovviamente la chiosa finale:

    Nel secondo caso, ci vuole una bella fede.

    che non mi sarebbe mai venuta in mente, ma è a dir poco fantastica.

    Erika

  9. kelebek scrive:

    Per Rosalucsemblog n. 6

    Spero di poter completare il discorso sull’Islam in una seconda parte, in cui dico il contrario di quello che ho scritto qui oggi.

    Idem per “Occidente”.

    Miguel Martinez

  10. utente anonimo scrive:

    La risposta è un enigma legato all’esistenza stessa dell’uomo. Ci accompagnerà fino alla fine dei nostri giorni. Martinez, la risposta non la sai, nè tu nè io, e nessuno. Un’etica senza Dio – clicca qui

    Cell

  11. cammagno scrive:

    Io sinceramente non ho capito la seconda parte del tuo post, specialmente il primo dei due “casi”; in particolare, non mi è chiaro cosa intendi con “spontanea”: non puoi intendere che è innata, perchè altrimenti non sarebbe una creazione, ma allora non capisco da dove deriverebbe la sua necessaria esistenza per l’eternità, nè peraltro la sua mutevolezza (quest’ultima fra l’altro mi pare contraddetta dai fatti).

    Il fatto che esista una certa percentuale dell’umanità che è consapevolmente atea, dimostra di per sè stesso che della religione si può benissimo fare a meno, per cui perchè mai in un futuro più o meno prossimo quella di non-credente non potrebbe essere la condizione di gran parte dell’umanità, e coloro che credono nell’esistenza delle entità metafisiche essere ridotti alla consistenza numerica dei rosacrociani o dei raeliani?

  12. utente anonimo scrive:

    Il fatto che esista una certa percentuale dell’umanità che è consapevolmente atea, dimostra di per sè stesso che della religione si può benissimo fare a meno, per cui perchè mai in un futuro più o meno prossimo quella di non-credente non potrebbe essere la condizione di gran parte dell’umanità, e coloro che credono nell’esistenza delle entità metafisiche essere ridotti alla consistenza numerica dei rosacrociani o dei raeliani?

    Ti pare che in questo momento e dopo la morte di tutti gli “ismi” umani (reputo il liberismo un bolla di sapone)questo è ciò che sta avvenendo ?

    reza

  13. utente anonimo scrive:

    argomento spinoso questo delle religioni, della religione…

    secondo me, è importante “coinvolgere la storia, l’archeologia, la psicologia e l’indagine testuale”…aggiungerei anche la sociologia…

    insomma, come già qualcuno ha detto, secondo me si potrebbe tranquillamente viver senza, poi se qualcuno crede è liberissimo di farlo, basta che non obbliga me a tener conto delle sue morali, delle sue usanze, dei suoi paterni consigli (cosa che la chiesa cattolica fa in modo costante)…

    a presto Miguel

    orso

  14. iperhomo scrive:

    Bel post, gradevolmente ironico.

    I due casi finali, mi sembra di capire, si pongono solo per l’ateo militante. Nessun credente, a qualunque titolo, parlerebbe di agente esterno; magari patogeno, ma non esterno.

    Aspetto con viva curiosità di sentire il contrario, come hai promesso a Rosa.

    Ciao. Ipo

  15. cammagno scrive:

    @reza

    Non ho mai detto che sia imminente (qualunque valenza temporale si voglia dare a questo termine), e neppure che sia probabile, semplicemente che è possibile. Al contrario di quello che sembra affermare Miguel nel suo caso #1.

    IMO il caso #1 andrebbe riformulato come “ciò che si chiama “religione” è una creazione dell’uomo, e quindi è qualcosa che può accompagnarlo per sempre oppure cessare di esistere (o quantomeno essere ridotta a dimensioni residuali) in un qualunque momento della storia umana futura”.

  16. utente anonimo scrive:

    La Casa Bianca ha intimato alla giunta militare della Birmania di «fermare la violenza contro le proteste pacifiche subito»

    Boicotta la Cina perchè supporta il regime birmano, boicotta le Olimpiadi di Pechino.. fanculo a tutti i regimi.

    zio Buddha

  17. FrankilVandalo scrive:

    Se si adotta un approccio filosofico alla faccenda religione si scopre che la religione è una spontanea creazione dell’uomo in quanto modo di “conoscere”, di rapportarsi all’altro da se, il “problema” è che questo modo di conoscere (tratto fondante di tutte le religioni se ci facciamo caso…) non ammette nessuna distanza fra ciò che oggetto della nostra conoscenza e noi stessi.

    La religione è il contrario dello sguardo filosofico-scientifico della messa in prospettiva dell’oggetto del conoscere in modo da comprenderne meglio i contorni, le specificità. In questo senso la religione è appunto “legame” e non è mai conoscenza di qualcosa di specifico, ma sempre di un intero di un “tutt’uno”. Anche se in buona parte sono secolarizzate, le religioni presuppongono comunque una pratica, un rito, una preghiera

    che ricorda quella “distanza nulla” fra noi e l’alterità.

    Con questo non voglio azzardarmi a dire che la religione altro non è che uno “stadio evolutivo della conoscenza” (e magari anche “inferiore” con tutte le conseguenze che un simile discorso potrebbe comportare …), anche perché delle evoluzioni ci sono state eccome, ma forse, se si vuole riflettere sulla natura di questo fenomeno interamente umano, chiedersi di nuovo “che cosa è religione”, potrebbe essere una buona partenza …

  18. utente anonimo scrive:

    rifiuta il made in China:

    NESSUNA RELAZIONE DIPLOMATICA CON LA CINA POICHÉ SUPPORTA IL REGIME BRUTALE DEL MYANMAR.

    BOICOTTARE I PRODOTTI CINESI, BOICOTTARE LE OLIMPIADI DI PECHINO.

    FUORI LA CINA E LA EX BIRMANIA DALL’ONU!!!!!!! fanculo a tutti i regimi.

    catena in favore dei monaci buddisti

  19. PinoMamet scrive:

    “Beh, non basterebbe pensare che Maometto abbia usato della verità per un fine parziale, unificare il popolo arabo, e grazie a questo abbia dato origine a tutto l’ambaradan?

    Francesco”

    Ehm… e l’ipotesi più semplice non ce la mettiamo?

    Maometto che, guarda un po’, credeva alle cose che predicava!

    Sarà per pigrizia mia, ma mi risulta difficile identificarmi in uno che una mattina si alza e dice

    “Oè, sai che faccio oggi? Unifico il popolo arabo, va’!”

    🙂

    Ciao!

  20. utente anonimo scrive:

    Xziobudda#16

    Il risultato concreto, documentato e matematico della “difesa” della Casa Nera e del imperatore neonazifascista che vi risiede, della “libertà” e della “democrazia”, negli ultimi 24 ore nel mondo islamico:

    Afghanistan 156 morti ammazzati.

    Iraq 57 morti ammazzati

    Palestina 11 morti ammazzati

    dalle armi statunitensi; Totale 224 morti.

    reza

  21. utente anonimo scrive:

    i casi possono essere almeno tre:

    1) la religione è un prodotto naturalmente umano, cioè a dire di sapiens, come l’arte, la tecnologia, la filosofia, etc…

    2) la religione è qualcosa che esiste in sé, è il punto di vista di chi crede: dio esiste, si rivela agli uomini che possono così credere o non credere, ma non possono mai ignorare l’esistenza del religioso.

    3) la religione è un’invenzione, una favola creata da alcuni uomini per sottometterne e dominarne altri: è il punto di vista marxista che coincide in parte con la prima possibilità che hai elencato (la religione è un prodotto dell’uomo), ma non in tutto giacché prevede che la religione sia destinata a scomparire nel momento in cui gli uomini cesseranno di imporre il loro potere gli uni sugli altri (se non c’è un potere da imporre non c’è neppure bisogno di una scusa per imporlo questo potere).

    cordialità

    ghuluww

  22. fmdacenter scrive:

    x Pino

    OK allora devo pensare che il Diavolo si è effettivamente travestito da arcangelo e ha ingannato il nostro caro Maometto.

    Non mi sembra serio pensare a delle allucinazioni a sfondo religioso.

    PS in effetti io appartengo ad un’altra religione e non posso ritenere che Maometto credesse ed avesse pure ragione. Magari fu un profeta che traviò quel che avrebeb dovuto dire, come tanti eretici hanno fatto nel corso della storia.

    Francesco

  23. fmdacenter scrive:

    reza

    dettagli sugli autori degli ammazzamenti e sulle vittime (sai, se per caso fossero tutti terroristi o resistenti non piangerei così tanto)

    grazie

    Francesco

  24. utente anonimo scrive:

    sarò breve!

    the religion is a shit!!!

    ateist

  25. kelebek scrive:

    Per n. 16

    Veramente, ci sarebbe da boicottare anche l’India, che sostiene la Birmania ancora più della Cina.

    “catena in favore dei monaci buddisti”

    Firma interessante, considerando il tema della nostra discussione.

    Miguel Martinez

  26. kelebek scrive:

    Per n. 24

    1) veramente, in inglese è ancora più breve (hai messo un articolo di troppo)

    2) però magari ci voleva una “h” in “atheist”

    3) ti lascio a discutere con chi invece ha firmato il proprio post “catena in favore dei monaci buddisti”, una frase che apre interessanti orizzonti di discussione sul ruolo della religione.

    Miguel Martinez

  27. kelebek scrive:

    Per Ghuluww n. 21

    Sostanzialmente d’accordo, però la posizione di Marx (distinta dalla posizione dei marxisti) si può interpretare in maniera un po’ più ricca:

    http://kelebek.splinder.com/post/12187254/L%27oppio+e+il+t%C3%A8+%28I%29#12187254

    Miguel Martinez

  28. kelebek scrive:

    Domanda tecnica:

    Anche voi vedete il blog un po’ più brutto adesso, senza interlinea aggiuntiva tra i paragrafi e tutto schiacciato sul margine a sinistra?

    Non ho cambiato nulla, dovrebbe essere un problema di Splinder.

    Miguel Martinez

  29. utente anonimo scrive:

    sì, io vedo male il sito!

    Cell

  30. mariak scrive:

    sì lo vedo anch’io così

    maria

  31. utente anonimo scrive:

    Scusa Martinez il commento “shit” è opera mia, ho voluto trolleggiare un pochino, ma con l’inglese sono una frana! Con l’itagliano non me la passo meglio.

    Cell

  32. kelebek scrive:

    Per Cell n. 31

    D’accordo… ma cosa ne pensi di quella firma interessante?

    Miguel Martinez

  33. mariak scrive:

    un troll reoconfesso è troppo divertente:-)

    maria

  34. utente anonimo scrive:

    Ogni religione, costituisce un insieme di principi, una serie di precetti morali e pratici, che dovrebbero funzionare da guida per la vita umana, o almeno per la vita dei seguaci di quella religione.

    La domanda è: la società umana può progredire , sia moralmente che in pratica, in assenza di religione

    ?

    Certo, nelle società in cui la vita pratica, indipendentemente dal morale, è determinata dal diritto positivo, la religione diviene apparentemente superflu, perché quella specifica religione ha ceduto il terreno al diritto positivo; o per la mancanza dei precetti pratici (come nel buddismo) o per l’insufficienza dei precetti adatti alla vita pratica(come nel ebraismo) o per l’impossibilità del adattamento di questi allo sviluppo sociale(come per il cristianesimo) .

    Ma ciò che distingue radicalmente l’Islam da queste altre religioni è la presenza nell’Islam delle precise norme relative ad ogni modalità della vita individuale e collettiva dell’uomo.

    L’Islam analizza l’intero assetto sociale , fissando una chiara demarcazione tra il “lecito” ed “illecito”, sia nel’ambito individuale, che in quello collettivo.

    Ma non finisce qui, l’Islam dimostra la sua superiorità quando collega tuto questo (che riguarda l’uomo)alla concezione generale dell’esistenza e alla natura dell’esistenza universale.

    reza

  35. controlL scrive:

    La religione non è nata per sottomettere alcunché. Anche se può prestarsi, come tutto del resto, a questo fine. Due sono le possibili interpretazioni della religione: è un modo in cui l’uomo conosce e rappresenta se stesso (in questo potrei riconoscermi io); è un modo in cui l’uomo conosce e rappresenta dio (e questo potrebbe essere il modo di “santa”). p

  36. AbdelQader scrive:

    Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.

    Caro Miguel, hai scritto un post molto interessante ed allo stsso tempo molto profondo: i concetti che tu esprimi sono stati dibattuti, in relazione al contesto storico, da una marea di dotti islamici. La parte più interessante comunque è la prima in cui pare tu ponga una distinzione fra fede e sapere, fra credere e pensare. Se oggi la cosa ha una sua validità; non nascondiamoci dietro un dito: oggi noi musulmani siamo un branco di sottosviluppati perché abbiamo tralasciato un’importante ORDINE che ci proviene da Allah (SWT), ossia lobbligo dell’approfondimento delle conoscenze anche quelle positive. Come ricorda S.E. l’Ayatollah Amuli, la conoscenza e l’esperire nelle scienze positive non è contrario all’ordine islamico: le scoperte scientifiche, il sapere, la cultura nell’accezione più ampia del termine sono in se neutri. A determinarne la liceità o meno davanti a Dio è l’uso che l’uomo ne fa.

  37. utente anonimo scrive:

    @MM

    Sì confesso sono un troll, ma molto molto bastardo! ma la mia bastardaggine è sola ironia.

    Sicuramente, come ho già fatto notare in precedenti interventi ad altri tuoi post, posso sinceramente affermare di essere uno che non crede assolutamente nelle religioni come unica via per trovare quel qualcosa che forse ogni uomo pensa di riconoscere come: l’essere trascendentale.

    Ateismo? La risposta è difficile da darsi, perchè non è neppure semplice trovare una definizione chiara di cosa voglia intendersi con il termine “ateismo”. Ho letto molteplici discussioni e articoli in merito e la risposta concreta non ti viene data al riguardo, e non riesco a coglierla. La sto ancora cercando. Sai, nonostante la mia ostinata presunzione ateista, spesso mi sono domandato cosa possa significare il “non credo”. E anche questo quesito si rivela essere una domanda che spesso m’assilla, e non trovo comunque una conclusione valida al mio enigma. Scrivo mio, poichè ritengo che la fede o non fede, sia più un mistero o una condizione esistenziale molto personale. É incomprensibile come l’umanità che è un tutt’uno ma composta da una moltitudine di esseri inverosimilmente diversi possa ritenere la religione alla stregua di una autorità dominante. Che il Dio delle fedi sia l’entita che domina il destino del mondo e della mia vita è per me una concezione quasi oppressivo-schiavistica alla quale non riesco farmene un motivo valido per cui crederci fermamente. Anzì, la rifiuto, però, accetto la personificazione di Dio. Intendo affermare che ammiro chi si crea un suo credo molto personale e se ne fa uno stile di vita in base alla sua visione del mondo, della vita e della morte.

    Certo, non sono un teista, probabilmente sono un fautore inconscio del deismo. Questa qualità confesso che spesso la sento ma nello stesso tempo propendo a negarla. Non mi capacito del perchè! Rifiuto l’esistenza di un Dio, nonostante abbia forti sospetti e dubbi sulla sua possibile rivelazione. Perchè se un Dio c’è, in un qualche modo, dovrà pure rivelarsi prima o poi. O no?

    Ed io credo che per desiderare una sua rivelazione non sia necessario o doveroso applicarsi con rigore a una religione collettivizzata e monoteistica. Se Gesù è il Pastore, io non intendo essere la pecora.

    Le religioni le rifiuto in toto, non voglio saperne nulla poichè di Dio non le reputo nemmeno il complemento. Costituiscono il fallimento dell’uomo sull’uomo, perciò, se il Dio del teismo è l’entità rappresentante dei valori morali dell’uomo attraverso una dottrina designata dagli uomini, allora si può affermare cha ha fallito miseramente il suo compito.

    Se l’ateismo ha come guida l’etica fondata sulla ragione degli uomini, allora non ho bisogno di seguire le imposizioni che mi propina la religione, essendo la metafisica la miglior interpretazione del mistero terreno. Quindi sono ateo, ma mi riservo il diritto di detenere il dubbio, in quanto anche l’etica razionale pur stabilendo un ordine umano ben costituito non riporta in essere alcuna risposta che neghi l’esistenza del “Trascendente”.

    Cell –

    Spero che si capisca qualcosa!

  38. fmdacenter scrive:

    Reza

    tu sei una istigazione vivente al fanatismo religioso – o al razzismo contro i funzionario FAO!

    Però sei anche divertente.

    Saluti

    Francesco

  39. utente anonimo scrive:

    Miguel tu dici:

    “Non sono musulmano.” “…primo, più che credere, a me interessa sapere,…”

    Quindi non credi nemmeno a un dio che progetta la frontiera e costruisce la ferrovia…

    Oltretutto ci parli un giorno si e due no di qualcosa che non dovrebbe esistere e che è oggetto del tuo interesse: l’Islam?

    Poi in un coup de theatre salta fuori il diavolo, un gruppo ristretto di evangelici lo vede in Allah! Altre persone in un gatto nero…

    La Religione la rovina del mondo? Che affermazione generica, alla quale possiamo rispondere, genericamente, che è il fanatismo la rovina del mondo!

    Sono quasi d’accordo con te sul primo dei due punti finali. Per me la religione è un’emanazione dell’uomo il cui soggetto, nonostante ci siano persone stipendiate (tipo sacerdoti), per tenerlo in piedi il più possibile ha un’inevitabile scadenza.

    Io ho un solo criterio per giudicare una religione: se rende una persona migliore bene, altrimenti come diceva De Sica per un’acqua minerale: “Meglio niente!”

    Sardina

  40. utente anonimo scrive:

    Il privilegio cosmico di essere qualcosa di più che “un ristretto di idee ristrette” lo abbiamo scritto sulla pelle ed é impresso nel cuore, a volte non lo si ragiona nemmeno é una nota musicale che sgorga come un’incessante sorgente di conoscenza. Ed allora il cervello dice si, si, ancora, ancora ed annega nel cuore dell’islam nel cuore della meraviglia, nel sapere di tutti i sapienti che non vogliamo dimenticare e nelle altre vite vissute della memoria cosmica inconscia ma purtanto reale. smettiamola di porci dei limiti il profeta Mohammed ci porta ali di angeli scava nei sotterranei delle nostre dimenticanze per produrre l’alchimia. Che importa che molti non capiscano? Avranno bisogno di molteplici altri andata-ritorno, ma chi ha sentito in questa vita il profumo del lotus non puo che amare i saggi di tutte le religioni non puo che amare Mohammed misericordia degli universi. Credere e sapere sono dialettici, se non credi non sai, se sai credi. Quando non credi é perché vuoi sapere di credere. ony for love.wadhuda ciao!

  41. utente anonimo scrive:

    Daniel C. Dennett. Rompere l’incantesimo. La religione come fenomeno naturale. Milano, Raffaello Cortina Editore 2007

    Daniel C. Dennett è un filosofo della scienza di fama mondiale. Non solo per le sue tesi provocatorie, ma soprattutto per l’autorità dei suoi studi sulla mente. Lo scopo di questa sua nuova opera è «sottoporre la religione in quanto fenomeno globale allo studio interdisciplinare più intensivo che possiamo condurre, coinvolgendo i migliori intelletti del pianeta. Perché dico questo? Perché la religione è troppo importante per poterci permettere di rimanere ignoranti in questo campo». E Dennett ritiene che questo sia il momento giusto per farlo. E per farlo ha deciso di fungere da “ambasciatore”, presentando le principali idee e introducendo i più importanti testi sull’analisi scientifica della religione che circolano all’interno del mondo accademico statunitense. Un evento particolarmente importante per l’Italia, dove questi libri non sono stati quasi mai tradotti né tantomeno sono stati affrontati dal mondo accademico.

    La religione come fenomeno naturale, dunque: «le grandi idee della religione hanno tenuto gli esseri umani sotto una sorta di incantesimo per migliaia di anni, più a lungo di quanto si estenda la nostra storia documentaria; ma è un lasso di tempo piuttosto breve per la biologia. Se vogliamo comprendere la natura della religione ai giorni nostri, in quanto fenomeno naturale, dobbiamo guardare non soltanto a come è oggi, ma a come è stata in passato». Ma cosa si intende per “naturale”? Per Dennett la religione «è un fenomeno umano fatto di eventi, organismi, oggetti, strutture, forme e simili, che obbediscono alle leggi della fisica o della biologia e che dunque non implicano alcun miracolo». E in ogni caso, ammesso che i miracoli esistano, «la sola speranza di poterlo dimostrare a un mondo che ne dubita dipende dall’adozione del metodo scientifico», e «chi rifiuta di giocare con queste regole può solo indurre il sospetto che, in realtà, egli non creda veramente che la religione sia un fenomeno soprannaturale». E pazienza (per i credenti), se il risultato sarà la rottura dell’incantesimo.

    La prospettiva di Dennett è schiettamente atea. Ciò potrebbe costituire un grosso freno alla ricerca, anche perchè è ancora assai diffusa la convinzione che lo studio della religione debba essere riservato ai soli credenti, gli unici in grado di riservare un’adeguata attenzione al sacro. Ma, come spiega l’autore, «gli atei sono aperti a una messa in discussione intensa e obiettiva delle loro concezioni, delle loro pratiche e delle loro ragioni (Anzi, questa loro incessante esigenza di autocritica può diventare persino noiosa). I religiosi, invece, reagiscono duramente alle impertinenze, alla mancanza di rispetto, al sacrilegio compiuto da chiunque voglia esaminare le loro concezioni». Uno degli scogli più ardui è proprio questo: convincere i credenti che lo studio della religione può essere utile anche a loro. Come? Rafforzando le proprie certezze mettendole a confronto con altre. Quale religione può seriamente aspirare a ergersi depositaria della Verità se impedisce a tale verità di confrontarsi con le altri opinioni? «Il prezzo che dovrete pagare per qualunque affermazione sulle virtù della vostra religione (o di qualunque altra) è la disponibilità a sottoporre tale affermazione a un esame rigoroso», scrive Dennett.

    Una delle prospettive da cui analizzare la religione è la biologia evoluzionista, dalla quale è germogliata, già trent’anni or sono, un’idea “pericolosa” per gli scienziati delle discipline umanistiche. Sto parlando della teoria di Richard Dawkins sui “memi”, gli elementi culturali che verrebbero replicati con minime variazioni, quelle vantaggiose per la sopravvivenza e diffusione dell’elemento stesso: «quel che viene copiato è un certo modo di dire qualcosa, un comportamento o una routine». A detta di Dennett, la prospettiva dei memi è utile perché consente di affrontare il problema del beneficiario di ogni aspetto della religione (il fedele? l’élite? ogni individuo? la società nel suo complesso?), eliminando così due teorie “semplicistiche” quali l’esistenza di un “gene della religione” o di una “cospirazione dei preti”.

    Che Dennett non abbia preconcetti lo dimostra l’ampia citazione dell’opera di William James, un credente (a modo suo) che rappresenta un punto di riferimento anche per un notorio comunitarista come Charles Taylor. Ma in questo libro è ricordato anche Hume, il vero precursore dello studio naturale della religione. E mai in una logica adulatoria. Le stesse tesi di Boyer, Atran e Sperber, frequentemente citate, sono, laddove l’autore l’ha ritenuto opportuno, oggetto di confutazione (a ragione o no, dice bene Dennett, lo dirà solo il futuro della disciplina).

    I temi toccati sono veramente tanti. A mo’ di esempio, può comunque essere utile ricordare che il volume tratta, tra l’altro, della definizione di “religione”; della nascita, dello sviluppo e del futuro dei culti, dalla religione popolare dei primordi alla religione organizzata odierna; di effetto placebo; dell’influenza della religione sulla moralità, e della sua capacità di fungere da controllo sociale; delle basi psicologiche della fede; del volontariato religioso e laico; dell’educazione religiosa; e soprattutto della “credenza nella credenza in Dio” (la circostanza, che anche molti non credenti ritengono vera, che una diffusa credenza in Dio sia comunque necessaria – e sembra quasi che Dennett stia parlando dei nostri atei devoti…).

    Affermare che la religione sia la rovina del mondo è eccessivo; però quando su di essa ha detto il fisico Steven Weinberg è condivisibile:”

    Con o senza religione, avremmo persone buone che fanno buone azioni e persone malvagie che fanno azioni malvagie. Ma per far fare cose malvagie a persone buone, occorre la religione”.

    Raffaele

  42. utente anonimo scrive:

    XFrancesco.

    Di recente ti manca la parola ,o ti mancano gli argomenti, non perché invece di discutere, fotti, anche sui morti, nmon so cosa mangi a casa tua, ma certo che hai uno stomaco di…. .;-)))

    Comunque, si, ho parlato della superiorità delle norme della religione islamica per la vita di questo mondo, possiamo discuterné, no tu del tuo e io del “mio”, Miguel è cosi genersoso che crea gli argomenti su cui possono parlare tutti, anche chi(vedi i troll) non ha da dire alcunché.

    reza

    PS- Non penso che Cell e Castruccio siano dei troll, se parlano, discutono e dialogano, non li si può considerare tali.

  43. mariak scrive:

    cellula,

    mi è venuto un dubbio, avrai capito che scherzavo quanto ho parlato di te come troll reoconfesso vero?

    Non ti considero affatto un troll, ci mancherebbe!

    maria

  44. utente anonimo scrive:

    DIO NELL’ISLAM:

    In quanto l’esistenza di Dio, l’Islam dice; poiché tutte le creature dell’universo sono soggette a : limitazione, movimento, dipendenza, bisogno e relatività, è necessario concepire come loro presupposto l’esistenza di Un Essere Illimitata, Eterna, Autosufficiente, Autosussistente e Assoluto, in assenza di Esso le cose create non portrebbero sussistere.

    reza

  45. utente anonimo scrive:

    LIBERTA’ RELIGIOSA NELL’ISLAM:

    Il Corano dice che esistono tante religioni e ogni religione propone una strada per seguirla, l’uomo , per via della limitatezza della sua vita, non è in grado di sperimentarle tutte in maniera retta ma per essere in possesso di criteri cui riferirsi per sceglierné una, deve confrontarsi con sostenitori di diverse religioni o altrimenti, se non vuole scegliere una religione, né è il padrone ma deve rimanere libero cioé, senza padroni.

    reza

  46. utente anonimo scrive:

    UMANESIMO DELL’ISLAM:

    Secondo Islam, il carattere specificamente umana emerge soltanto quando , oltre a motivazioni naturali, intervengono la logica e la ragione.

    Per l’Islam, uomo nasce nella materia, ma tende ad emanciparsi dai suoi vincoli; più luomo progredisce, più si deve rendere libero dal determinismo dei fattori materiali, l’uomo liberato dai vincoli della materia, secondo l’Islam, accetterà soltanto criteri di pensiero e di azione, rigorosamente confromi alla dignità della persona umana.

    Tale pensiero costituisce l’Umanesimo Islamico ma l’Islam non invita i credenti a chiudersi in sé stesso , l’invito al dialogo con le religioni differenti, in particolarmodo con le religioni del libro, costituisce parte integrante degli insegnamenti islamici.

  47. utente anonimo scrive:

    L’USO DELLA FORZA NELL’ISLAM:

    Quanto alla forma di lotta fisica nell’Islam secondo gli insegnamenti del Corano, in caso di attacco del nemico, i musulmani sono esortati a compiere lo “sforzo minore” per difendersi da tale attacco, il fatto che l’Islam indica la lotta interiore all’uomo come lo “sforzo maggiore” e “sforzo minore” come la guerra fisica e unicamente in caso di difesa da un attacco nemico, dimostra in maniera evidente che l’Islam è una religione basato sulla pace e destina la sua missione principalmente sulla salvezza dell’uomo attraverso l’uso della ragione e la riscoperta di sé stesso.

    reza

  48. fmdacenter scrive:

    Reza

    guarda che non mi freghi col tuo italiano sospettosamente scadente.

    Infatti ho verificato: i morti in Iraq li ha ammazzati la resistenza anti-USA.

    Ti prendo paternamente in giro perchè sei semplice e ingenuo nella tua propaganda, solo che non ti rendi conto di essere anche controproducente.

    Belli i tuoi punti, li puoi trovare pari pari in un catechismo cattolico.

    Ciao

    Francesco

  49. ikalaseppia scrive:

    Miguel, non capisco perché dici che non si può sapere che non c’è Dio all’infuori di Dio, e che Muhammad è il Suo ultimo inviato, ecc… così facendo escludi a priori la possibilità dell’intuizione intellettuale e ti rinchiudi nel “pregiudizio occidentale”, nella gabbia della ragione analitica. Non è da te arrenderti alla ratio d’occidente così, senza jhad…

    ciao

  50. utente anonimo scrive:

    Francesco.

    Non ti pongo la domanda “ci sei, o ci fai” perché è ovvio che ci fai ;-)))

    Io sto parlando di afghani morti ammazzati in casa loro dagli americani, di iracheni morti ammazzati in casa loro da americani e di palestinesi morti ammazzati in casa loro da israeliani, i quali usano armi americane e hanno la “benedizione” politica di questi bastardi, ti capiiiiiiiii !?!”

    Ora rompi ancora sul mio italiano, ma è anche vidente che non riesci più ad argomentare, sei un razzista, nemmeno di fronte alla morte ti arrendi, voi prima vedere la carta d’identità per piangere sui morti, fai schiffo perché sei razzista fino al midollo.

    reza

  51. utente anonimo scrive:

    @maria

    ma no, certo che ho capito che scherzavi. Comunque un po’ birichino lo sono, ma non sprofondo mai nel cattivo gusto!

    Cell

  52. kelebek scrive:

    Negli ingranaggi della macchina della salvezza

    [..] Per il non credente, non esiste alcun soggetto che si possa chiamare Islam. Azione vana, quindi, esaltarlo o condannarlo. Sopratutto, diventano entrambe false le opposte affermazioni, che possiamo sintetizzare nei concetti, "". Tra le molte [..]

  53. fmdacenter scrive:

    Reza

    bugiardo.

    Così, semplicemente e fattualmente.

    Rileggiti e vedrai.

    Au revoir

    Francesco

  54. utente anonimo scrive:

    x Miguel che skrive:”religione” è una spontanea creazione dell’uomo, e quindi è qualcosa che accompagnerà sempre l’uomo, proprio come l’uomo è accompagnato dall’arte, ma che – come l’arte – muterà continuamente;

    oppure è qualcosa che esiste in sé, che si appiccica all’uomo, ma da cui l’uomo può essere staccato. Una sorta di demonio, o almeno un agente patogeno esterno come il microbatterio della tubercolosi, da cui bisogna esorcizzare l’umanità.

    Secondo me la risposta è piu’ semplice: è qualcosa con cui psicologicamente l’uomo cerca di reagire all’incompletezza della sua comprensione ambientale, quando cerca di afferrare il senso del suo vivere.

    Questo è antropologico, prescinde da tutte le culture. E’ non apriori, ma cooriginario all’uomo. A questa determinazione si puo’ reagire

    cone le droghe

    con gli psicofarmaci

    con la malattia mentale (connessa o meno col suicidio)

    con l’arte

    con la filosofia

    con il valore soggettivo degli affetti familiari portato magari alla nevrosi (ma non necessariamente)

    con la religione o meglio il bisogno di una dimensione mistica entro cui giustificare i “grossi pensieri”. Chiamiamola “religiosità”.

    Poi c’è sepre qualcuno con la faccia come il culo che approfitta dei lati deboli di questa aspirazione al mistico, millanta di aver parlato con dio (o conosciuto bene qualcuno che l’aveva fatto) e via, il white (o jew) power ecc…oligarchie, soldi, inserimento sociale e tutte quelle determinazioni che fanno configurare la chiesa (chiamiamo cosi la religiosità ordinata dall’alto) come un potere a tutti gli effetti.

    Ciao

    Cloro

  55. utente anonimo scrive:

    poi, una volta creata, la dialettica tra chiesa e religiosità da’ luogo a dei cambiamenti in entrambe e anche nei prodotti storici della loro interazione.

    riciao

    cloro

  56. utente anonimo scrive:

    chiaedo scusa aggiungo una cosa: insomma essere per l’islam non signfica molto, anche i sauditi, molto islamici devoti col culo de*** altr* sono islamici, ma chissà perchè il loro oscurantismo non lo nota nessuno. In realtà le chiese (lo so è banale) son poteri, come tali subordinati al movimento mondiale dei capitalli (hai visto? son movimentisti anche loro)

    😉

    ciao3

    cloro

  57. fmdacenter scrive:

    Ehi signora Cloro

    come entro nel giro dei capitalli?

    Francesco

    PS hai dato la stessa definizione di religiosità di Don Giussani, nel caso ti interessasse.

  58. utente anonimo scrive:

    XFrancesco.

    Che devo rileggere ?

    Che tra i 52 morti, ci sono anche 9 memebri di una famiglia morti sotto le bombe americane.

    Devo accettare l’idea che sono morti per “effetti collaterali”, dopo sarai contento ?

    reza

  59. fmdacenter scrive:

    x Reza

    dal tuo 20 non si capisce chi siano i morti e chi siano gli uccisori.

    il numero maggiore è però, come risulta da alte fonti, civili iracheni ammazzati in attentati NON dagli americani.

    Francesco

  60. utente anonimo scrive:

    (AGI) – Baghdad – A 24 ore di distanza il Comando Usa in Iraq si e’ scusato pubblicamente, per il raid aereo di ieri all’alba su al-Doura, un sobborgo a maggioranza sunnita nella parte sud-occidentale di Baghdad, nel quale hanno perso la vita, secondo fonti dello stesso ministero dell’Interno iracheno, almeno dieci civili, tra cui due donne e quattro bambini.

    reza

  61. RitvanShehi scrive:

    >…come fa una certa Loretta che mi scrive:”Si vergponi e ci lasci in pace con il nostri moprti uccisi dal suo islam.” MM< E soprattutto “ci lasci in pace di scrivere ad minchiam a casa nostra”:-) Ciao
    Ritvan ‘O Razzista Ortografico Ecumenico:-)

  62. RitvanShehi scrive:

    >o ciò che si chiama “religione” è una spontanea creazione dell’uomo, e quindi è qualcosa che accompagnerà sempre l’uomo, proprio come l’uomo è accompagnato dall’arte, ma che – come l’arte – muterà continuamente; oppure è qualcosa che esiste in sé, che si appiccica all’uomo, ma da cui l’uomo può essere staccato. Una sorta di demonio, o almeno un agente patogeno esterno come il microbatterio della tubercolosi, da cui bisogna esorcizzare l’umanità.

    Nel secondo caso, ci vuole una bella fede.MM< Difatti, l’ateismo è una religione come un’altra: al posto di Dio ha “La Non Esistenza Di Dio”. E a volte si rivela piuttosto sanguinaria anche.

  63. RitvanShehi scrive:

    >..in effetti io appartengo ad un’altra religione e non posso ritenere che Maometto credesse ed avesse pure ragione. Magari fu un profeta che traviò quel che avrebeb dovuto dire, come tanti eretici hanno fatto nel corso della storia. Francesco< Interessante. E’ la stessa identica cosa che Maometto (vabbè, l’Arcangelo Gabriele che “detta” a Maometto) dice di vosotros.
    Ci mettiamo un bell’ “ics” sulla schedina e non se ne parli più?:-)

    Ciao

  64. RitvanShehi scrive:

    >Affermare che la religione sia la rovina del mondo è eccessivo; però quando su di essa ha detto il fisico Steven Weinberg è condivisibile:”

    Con o senza religione, avremmo persone buone che fanno buone azioni e persone malvagie che fanno azioni malvagie. Ma per far fare cose malvagie a persone buone, occorre la religione”. Raffaele< Con tutto il rispetto per il fisico (sutor ne ultra crepidam!), mi sembra una cazzata, visto che qualsiasi ideologia è capace di far fare cose malvagie a persone fondamentalmente buone: ho conosciuto un sacco di comunisti che, se fossi stato in pericolo, avrebbero rischiato la loro vita per salvare la mia, ma nel frattempo mi avrebbero denunciato alla Sigurimi senza esitare un secondo, se mi avessero sentito parlar male del Partito. Ciao

  65. RitvanShehi scrive:

    >Francesco….Ora rompi ancora sul mio italiano, ma è anche vidente che non riesci più ad argomentare, sei un razzista, nemmeno di fronte alla morte ti arrendi, voi prima vedere la carta d’identità per piangere sui morti, fai schiffo perché sei razzista fino al midollo. reza< Ma non ero io l’unico “razzista” del blog?:-) Ohè, reza, non è che te stai ad allarga’ un po’ troppo? Si sa, l’appetito vien mangiando e alla fine – come ben dice il Mio Devoto Discepolo – verrà anche il turno dei Tudeh:-). Ciao

  66. RitvanShehi scrive:

    >Veramente, ci sarebbe da boicottare anche l’India, che sostiene la Birmania ancora più della Cina. MM< Ammesso e non concesso che sia così (a me risulta, invece, che i maggiori sostenitori dell’infame regime birmano siano la Cina e la Russia: forse per via del fatto che quel regime risulta essere…ehmmm…un pochino sinistrorso?:-)), l’eventuale appoggio dell’India risulterebbe del tutto ininfluente, visto che essa – a differenza di Cina e Russia – non ha diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza ONU. Diritto di veto di Cina e Russia che di fatto sta paralizzando ogni ipotesi di interventi più radicali ONU in quel paese per fermare il massacro di gente pacifica e aspirante alla libertà. Ciao

  67. RitvanShehi scrive:

    >Certo, nelle società in cui la vita pratica, indipendentemente dal morale, è determinata dal diritto positivo, la religione diviene apparentemente superflu, perché quella specifica religione ha ceduto il terreno al diritto positivo; o per la mancanza dei precetti pratici (come nel buddismo)…reza<
    Mancanza di “precetti pratici”? Si vede che chi ha scritto il papiro non sa un cazzo del buddismo. Gli consiglierei di leggere qui:http://it.wikipedia.org/wiki/Buddhismo

    >o per l’insufficienza dei precetti adatti alla vita pratica(come nel ebraismo)<
    Idem per l’ebraismo. Anzi, direi che di tali “precetti pratici” l’ebraismo ne ha perfino troppi, più dell’islam!

    >o per l’impossibilità del adattamento di questi allo sviluppo sociale(come per il cristianesimo).<
    Ah, mbè, se lo dice “lui” che il cristianesimo è impossibilitato ad adattarsi allo sviluppo sociale!:-)

    >Ma ciò che distingue radicalmente l’Islam da queste altre religioni è la presenza nell’Islam delle precise norme relative ad ogni modalità della vita individuale e collettiva dell’uomo. L’Islam analizza l’intero assetto sociale , fissando una chiara demarcazione tra il “lecito” ed “illecito”, sia nel’ambito individuale, che in quello collettivo. <
    Immagino che in quelle “precise norme” rientri anche l’impiccagione dei gai, vero?:-). Ammazza, però, che bell’ “adattamento allo sviluppo sociale”!:-)

    >Ma non finisce qui, l’Islam dimostra la sua superiorità quando collega tuto questo (che riguarda l’uomo)alla concezione generale dell’esistenza e alla natura dell’esistenza universale.<
    Già, perché buddismo, ebraismo, cristianesimo, ecc., della “concezione generale dell’esistenza e alla natura dell’esistenza universale” se ne fottono altamente, vero?:-).

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Da alcuni indizi ho supposto che il suddetto papiro tu lo abbia copincollato da qualche tipo di “catechismo” sciita. Ma se fosse davvero solo farina del tuo sacco me ne scuso, così non avrai alcun appiglio per accusarmi di “rezismo”:-).

    Ciao

  68. piccolacellula scrive:

    Cammagno #11,

    Io sinceramente non ho capito la seconda parte del tuo post, specialmente il primo dei due “casi”; in particolare, non mi è chiaro cosa intendi con “spontanea”: non puoi intendere che è innata, perchè altrimenti non sarebbe una creazione, ma allora non capisco da dove deriverebbe la sua necessaria esistenza per l’eternità, nè peraltro la sua mutevolezza (quest’ultima fra l’altro mi pare contraddetta dai fatti).

    La mutevolezza della religione ti pare contraddetta dai fatti??

    Boh, comunque, non so cosa ne pensi Miguel, ma per me non è che deve esistere per l’eternità.

    Solo finché esiste l’uomo.

    Come il linguaggio: altra “creazione spontanea”. E’ innato? No. E’ artificiale? Nemmeno. Esiste, senza, l’uomo? Non direi.

    Il fatto che esista una certa percentuale dell’umanità che è consapevolmente atea, dimostra di per sè stesso che della religione si può benissimo fare a meno, per cui perchè mai in un futuro più o meno prossimo quella di non-credente non potrebbe essere la condizione di gran parte dell’umanità, e coloro che credono nell’esistenza delle entità metafisiche essere ridotti alla consistenza numerica dei rosacrociani o dei raeliani?

    Se mi fai il marxista devi ammettere che questo succederà solo nella società senza classi 🙂

    Comunque, tu sei proprio sicuro una parte dell’umanità consapevolmente atea?

    Cioè, c’è una parte dell’umanità che non crede in Dio, OK – c’è una parte dell’umanità areligiosa?

    Persino chi qui s’è arreso all’individualismo-consumismo-etc. (come ad esempio io per il 90% del mio tempo), più che areligioso mi pare satanista… 🙂

    Erika

  69. fmdacenter scrive:

    Non è artificiale, non è innato … ci sono delle terze vie?

    Francesco

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