Leninisti, lavavetri e fughe

L’incontro sull’Isola Polvese si è svolto, mentre sulla terraferma dilagava la campagna di "Tolleranza zero" contro i lavavetri: un altro episodio nella grande tragedia dei Rom.

Due anni fa, il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, ha buttato giù un villaggio di muratori, con tutto quello che c’era dentro.  I muratori hanno ricostruito subito il loro villaggio a pochi metri dai ruderi, ma intanto Cofferati è diventato un eroe nazionale.

Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, sta organizzando la deportazione di 5.000 Rom in quattro enormi insediamenti-caserma (con il nome orwelliano di "Villaggi della Solidarietà") situati, come le discariche dei rifiuti, oltre il Raccordo Anulare: per altri 10.000 Rom, da cacciare dai loro insediamenti in città, non ci sarà nemmeno questo.

Dovranno evaporare: visto che il genocidio fisico non è al momento proponibile, vuol dire che andranno a costituire la "emergenza zingari" di qualche comune limitrofo, che a sua volta sognerà un Grande Deportatore.

La bonifica a Roma "riguarda zingari ma anche spostati, espulsi dalla vita di comunità per ragioni economiche, senza casa sull’orlo del baratro. Mano dura, promette il ministro Amato, che ci esorta a non lasciare la questione sicurezza nelle mani della destra".

Il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, ha invece lanciato una campagna contro i lavavetri ai semafori, seguito subito dopo da Veltroni: "Lavavetri: blitz vigili Roma, 40 identificati, 6 denunce" precisa il sito di Repubblica.

Ora, i lavavetri probabilmente svolgono un lavoro non previsto dalla legge (per avere un permesso per fare il lavavetri regolare, dove ci si deve rivolgere?).

Sono fuori dalla legge, comunque, anche le macchine che parcheggiano in doppia fila, o quelle che si fermano direttamente sulle corsie preferenziali degli autobus (fenomeno molto diffuso a Firenze); e dovrebbero essere fuorilegge (anche se non lo sono) i SUV che si infilano negli stretti vicoli del centro storico.

So benissimo che dire "il problema è ben altro" non è un motivo per non agire.

Ciò che però è interessante è come la "tolleranza zero" verso uno dei fenomeni più innocui della vita urbana, abbia creato un immenso consenso attorno alla giunta fiorentina.

Se avessero iniziato applicando la "tolleranza zero", ad esempio, a chi parcheggia in doppia fila, o a chi usa il telefonino mentre è alla guida, ci sarebbe stata una reazione opposta: come dice una scritta vicino casa, che esprime bene il pensiero del fiorentino medio, "meglio la mamma zoccola che vigilessa". Ma se il vigile, invece di multare l’italiano, se la prende con lo zingaro…

Tutti e tre i sindaci appartengono, in termini calcistici, alla squadra di "sinistra". La loro elezione è stata festeggiata allegramente da folle di identitari di sinistra.

Proprio perché appartengono alla squadra calcistica di sinistra, possono permettersi di realizzare i sogni incompiuti di Mario Borghezio in termini di "sicurezza individuale", cioè della fissazione principale dei nostri tempi.

A differenza di Borghezio, riescono a dare una veste di "sinistra" ai loro comportamenti. Incommensurabilmente spudorato Leonardo Domenici che, intervistato da Repubblica, fa la seguente, fantastica affermazione:

"Ma se i lavavetri, decaduta l’ordinanza, dovessero ricomparire?
"Se ne farà un’altra. In fondo si tratta di un’ordinanza leninista".

Leninista?
"Certo. Lenin diceva: il problema è l’analisi concreta di una situazione concreta. Questo stiamo facendo, vorrei far osservare a chi ci critica da sinistra. D’altra parte Lenin diceva anche che l’estremismo è la malattia infantile del comunismo…".

Non c’entra un tubo, ovviamente, ma il nome Lenin suscita dolci ricordi nelle Case del Popolo. E così, mentre incassano l’adorazione dell’elettorato di destra, non perdono il sostegno di quello di sinistra.

Quando un Borghezio inveisce contro gli zingari, non fa finta di mettersi dalla parte degli zingari stessi.

Quando lo fa la sinistra, invece, vince il campionato di faccia tosta, dicendo di voler aiutare gli stessi Rom.

Il signor Tarzan Caldarasi, quattro figli vivi e due morti di stenti, che vive su un mucchio di cartoni lungo gli argini dell’Arno, prende il suo secchio, pulisce i vetri, un lavoro che notoriamente non è in mano ad alcun "racket".

Arrivano i vigili e mentre gli consegnano la multa, gli dicono che lo stanno "salvando dal racket"; lui dovrebbe pure ringraziare.

Poi cosa farà domani Tarzan Caldarasi non è affare dei politici.

Un sito ci presenta un censimento parziale (si parla solo delle notizie arrivate sulla stampa nazionale) degli sgomberi che hanno colpito i Rom in Italia durante il mese di agosto, quello in cui sono morti bruciati vivi quattro bambini Rom a Livorno: che si sia trattato o no di un attentato razzista, si resta colpiti dal fatto che i genitori, arrestati per negligenza, non abbiano potuto godere degli arresti domiciliari, perché non avevano casa.

Ogni "sgombero" significa svegliarsi la mattina, circondati da una folla di uomini in divisa, raccogliere velocemente quello che si può e correre via, mentre vedi le ruspe che ti demoliscono casa, il tutto nel giro di poche ore. 

Poco importa, poi, dove vanno a finire – i problemi globali, ai nostri tempi, si affrontano a livello locale.

– venerdì 3 agosto: circa 90 rumeni "sgomberati" a Monza.

– sabato 4 agosto: 200 Rom sgomberati a Borgo Segezia (Foggia): ogni mezz’ora, le forze dell’ordine ripasseranno, perché i Rom non possano ritornare, come già successo in passato.

– 9 agosto: a Genova, ignoti danno fuoco a un dormitorio di rumeni (a luglio c’era già stato un attacco da parte di alcuni giovani, roghi dolosi e una molotov contro una roulotte). 

– 14 agosto: a Roma, un’operazione congiuta di polizia, carabinieri, vigili ubrani e forze dell’ordine romene (coinvolte secondo un accordo tra Veltroni e il primo ministro romeno) cacciano 1.300 Rom da un immenso campo vicino al Tevere.

– 15 agosto: 40 Rom cacciati da Rosolina (Rovigo).

– 16 agosto: sgomberi di romeni a Genova

– 17 agosto: sgombero di Sinti, sempre a Genova

– 22 agosto: scgombero di dieci rumeni a Civitanova Marche (Macerata).

– 24 agosto: alcune centinaia di Rom vengono cacciati da un campo a Forte Bravetta (Roma)

– 26 agosto: 200 Rom cacciati dal loro insediamento in una fabbrica abbandonata a Pavia

– 28 agosto: a Firenze, sgomberato un piccolo accampamento all’Olmatello.

– 30 agosto: a Brescia, viene sgomberato un insediamento di una trentina di "nomadi di nazionalità rumena"; nessuno dei quali era in possesso "dell’attestazione di residenza, nè della certificazione di domicilio o dei redditi legittimamente acquisiti, come richiede la direttiva europea per la libera circolazione."

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77 risposte a Leninisti, lavavetri e fughe

  1. JohnZorn scrive:

    >Ora, i lavavetri probabilmente svolgono un lavoro non previsto dalla legge (per avere un permesso per fare il lavavetri regolare, dove ci si deve rivolgere?).< Nono, non ci devono essere lavavetri per strada.
    Punto.

    JZ

  2. idiotaignorante scrive:

    Il lavoro del lavavetro potra’ essere innocuo, ma la gran massa di lavavetri a Firenze e’ tutt’altro che innocua – prepotenze e furti ai danni di donne e ragazze varie per strada sono assai comuni, tanto che molte non se la sentono piu’ di girare da sole oltre una certa ora. E poi le classiche strategia, uno ti tira la fanghiglia sul vetro, l’altro apre lo sportello e ti porta via la borsa sul sedile del passeggero? Si fa presto a definire sempre “debole” l’immigrato, ma quando costituisce un problema (e nemmeno tanto leggero per una citta’ che vive di turismo) qualcosa va fatto.

  3. PinoMamet scrive:

    “Nono, non ci devono essere lavavetri per strada.

    Punto.

    JZ”

    Se violano qualche legge (qualche legge vera, non qualche cavillo interpretato ad minchiam) sono d’accordo.

    Altrimenti no: è libera iniziativa, il capitalismo che vi piace tanto.

  4. utente anonimo scrive:

    Desidererei approfondire la conoscenza della cultura zingara. Sono stato in Romania ed ho visto con i miei occhi le ville pacchiane, paesi interi di ville pacchiane stile Neofamigliaaddams che gli Zingari si costruiscono in Vojvodina (una regione che comprende il Sud della Romania e parte della Jugoslavia).

    Costoro, mi dicevano i Rumeni, rubano in Francia, Spagna, Italia ecc poi a settembre tornano a Casa, fanno delle grtan feste e prima di natale ripartono.

    Con questo non paragonatemi ad Hitler, ma le informazioni che ho di questo popolo sono diciamo pco edificanti. Qualcuno, e non è una domanda retorica, mi sa dire di cosa vivono questi signori? Naturalmente ci saranno dei ladri più grandi e dei delinquenti più grandi e nazioni che vivono sullo sfruttamento di altre nazioni, ma siamo d’accordo che vivere mandando i bambini a far l’elemosina o le proprie mogli a far l’elemosina mentre allattano sedute per terra, non sia un modello condivisibile in quanto si basa sullo sfruttamento dei più deboli? Ho visto con i miei occhi un tentativo di rapimento di minore da parte di due donne rom, che in cinque minuti avevano già rasato, cambiato e sporcato un bambino di tre anni. Se costoro sono una minoranza all’interno della cultura zingara FATE OPERA DI INFORMAZIONE e spiegate su cosa si basa questo enigma. Io non lo so, fosse per me da quanto ne so, darei in affido tutti i loro figli ed in capo ad una generazione sarebbe scomparsa questa cultura che prevede l’accattonaggio, il furto e la ricettazione di metalli ( in materia di oro e rame esiste un vero e proprio mercato parallello in mano a costoro).

    Se puntate sugli zingari per muovere accuse al sistema, avete sbagliato cavallo, o cammello.. a seconda dei mezzi di locomozione preferiti..

    Saludos Edoardo

  5. kelebek scrive:

    Per Edoardo n. 4

    Se ti interessa, potresti cominciare leggendo qui:

    http://www.kelebekler.com/occ/lecco01.htm

    Miguel Martinez

  6. utente anonimo scrive:

    oK ho letto ma, a parte il caso in questione, sul cui mi fido della tua parola, non mi dirai che le basi di questa cultura non siano deprecabili.

    La elemosina non è una necessità ma una scelta di vita secondo me, Ti dico che ho visto con i miei occhi le ville che questi si sono fatti in Romania e non in Kossovo… non è che siano l’anello debole della catena ma questi se la prendono con i più deboli…prova a farti leggere la mano da una zingara e comincerà a dirti che ti han fatto il malocchio e che gli devi dare qualcosa di molto prezioso per te, vanno bene anche cinquanta euro per toglierti il malocchio..dai vivono di espedienti e fanno crescere i propri figli nella m… i quali a loro volta faranno altrettanto..non si può accettare questo…Ti pare giusto che mandino un bambino di un anno o due con la mano a fare la carità…ci sono tanti poveri, ma un marocchino non lo fa, un cinese non lo fa, un nigeriano non lo fa..non si può accettare questo..

    Ciao Edoardo

  7. paniscus scrive:

    Ho visto con i miei occhi un tentativo di rapimento di minore da parte di due donne rom, che in cinque minuti avevano già rasato, cambiato e sporcato un bambino di tre anni.

    Sì, e io ho visto con i miei occhi che mio cugggino da piccolo una volta è morto… 🙂

    Comunque, il tuo post è interessante.

    Personalmente, sono almeno dieci anni che sento circolare questa stessa identica storia ambientata in decine di città diverse e mai confermata da nessuna fonte ufficiale (anzi, più volte smentita dalle autorità competenti).

    E questa è la prima volta in assoluto che mi imbatto in qualcuno che dichiara di avervi assistito di persona.

    Quindi, rinuncio al sarcasmo e mi permetto qualche domanda più seria:

    – in quale città e in quale luogo specifico è avvenuto questo fatto?

    – chi è intervenuto per sventare il rapimento? Forze dell’ordine, custodi privati, semplici passanti?

    – cosa è successo DOPO, trattandosi di un reato gravissimo? Le colpevoli sono state regolarmente arrestate e processate? Tu stesso, dato che le hai viste con i tuoi occhi, sei stato chiamato a testimoniare in tribunale?

    – in definitiva, la storia come è finita? Sono state condannate, vista l’evidenza del crimine? E nel caso, potresti segnalare qualche giornale che abbia trattato la vicenda, che sicuramente deve aver avuto una risonanza vastissima?

    Spero che tu possa darmi sul serio qualche informazione in più per chiarire una volta per tutte questo curioso mistero!

    saluti

    Lisa

  8. kelebek scrive:

    Per Edoardo n. 6

    O avevi già letto tutto prima, oppure non hai letto tutto l’articolo che ho segnalato, nel tempo trascorso tra le 18.43 e le 19.02, cioè tra il mio consiglio di lettura e la tua risposta.

    Perché si tratta di un articolo in ben 12 parti (vedi in fondo a ogni pagina la frase “Alla parte successiva”, con link).

    Te lo dico, perché è un punto di partenza per qualunque discussione sul tema.

    Miguel Martinez

  9. JohnZorn scrive:

    >Altrimenti no: è libera iniziativa, il capitalismo che vi piace tanto. < Eh no bello. Tempo inutile vedere gente che critica il liberismo e poi lo accetta per extracomunitari rompicoglioni. 🙂 JZ

  10. JohnZorn scrive:

    P.S:poi pochi cazzi. Di reati imputabili ai Vucumprà e ai lavavetri se ne trovano una mezza dozzina in uno schiocco di dita. Basta avere i coglioni di farlo, e molta gente ringrazierà.

  11. kelebek scrive:

    Mi piacerebbe sapere quanti degli intervenuti conoscano realmente i Rom o i lavavetri (due categorie non identiche)…

    Nel mio post, ho fatto un link a un mio post, che però è in realtà costituito da un ottimo articolo di un giornalista di Repubblica, che parla di una situazione che chiunque abbia conosciuto i Rom dal vivo – e non dalle dichiarazioni di Veltroni o di Borghezio – riconoscerà subito.

    Eccovi l’URL del post:

    http://kelebek.splinder.com/1130504137#6138019

    Miguel Martinez

  12. Santaruina scrive:

    hai colto un aspetto interessante, Miguel.

    La cosiddetta “sinistra” può tranquillamente portare avanti azioni che se compiute dalla “destra” susciterebbero lo sdegno dei benpensanti politicamente corretti.

    La questione dei lavavetri è di una ridicolaggine che susciterebbe solo un ilare e tragico divertimento, se non coinvolgesse anche la vita di persone disperate.

    Una di quelle solite pagliacciate che i burattini che siedono in parlamento, facendo finta di contrapporsi dopo aver opportunamente indossato le adeguate casacche, periodicamente tirano fuori per tenere occupata l’opinione pubblica, mentre tutto il resto va a rotoli.

    Immensa tristezza.

    Blessed be

  13. utente anonimo scrive:

    “P.S:poi pochi cazzi. Di reati imputabili ai Vucumprà e ai lavavetri se ne trovano una mezza dozzina in uno schiocco di dita.”

    Eh, beh.

    Dicono che a Firenze alcuni di loro siano effettivamente aggressivi: di certo a Roma non hanno mai creato alcun tipo di problema per nessuno.

    Ec

  14. BarbaraLattanzi scrive:

    Ma l’utlità del lavavetri, quando sei in giro per strada con il vetro sporco che da tanto fastidio non l’ha notata nessuno?

  15. utente anonimo scrive:

    Tra le varie date riportate nel post,Martinez, metta anche:31-5-2007,il rispettabile(o comunque incensurato,visto che sottolineare che anche gli italiani sono delinquenti in queste situazioni è il classico ritornello dei difensori del delinquentame immigrato) cittadino Francesco B. si sveglia la mattina e trova gli zingari in casa.

    Lei nel post http://www.kelebekler.com/occ/lecco01.htm scrive che i rom occupavano un vero posto nelle società comuniste e che ,crollato il sistema,furono i primi a venir espulsi dalla nuova società,ma dimentica di dire che Ceausescu in Romania i rom li trattava col pugno di ferro e ,crollato il regime,essi furono ostracizzati perchè ripresero immediatamente i loro costumi tribali,fatti di furti e taglieggiamenti ai danni dei “gagè”,cioè dei non rom,che essi disprezzano,considerandoci solo polli da spennare.

    Il problema dei rom sta dunque in questa loro fortissima identità tribale che li spinge a disprezzare i non rom e a sottostare ad un patriarcato dove spregevoli padri-padroni possono disporre come vogliono di mogli e figli mandandoli a rubare e ad elemosinare e spesso picchiandoli selvaggiamente se non obbediscono o non soddisfano i loro bisogni.

    Insomma,sono i rom che devon cambiare la percezione che hanno di noi,non viceversa.

    Franz

  16. paniscus scrive:

    Allora, per capirsi: io vivo a Firenze da quasi vent’anni, e sono abituata a guidare per le vie cittadine da almeno quindici, e tutti questi drammatici problemi di ordine pubblico riguardanti i lavavetri non li ho MAI visti.

    Io, di fronte a un lavavetri, mi sono sempre limitata a dirgli fermamente di no. In 9 casi su 10 funziona; nel restante decimo caso, se qualcuno insiste a volermi bagnare il vetro lo stesso anche se gli ho detto di no, semplicemente non gli do nulla e sono solo fatti suoi. Nel caso che sia un personaggio fisso, che staziona a un semaforo in cui passo tutti i giorni, dopo un po’ mi riconosce e non ci prova più.

    Alcuni di loro sono emotivamente irritanti, questo sì: esattamente come chi chiede l’elemosina in modo insistente, o chi cerca di spacciarti accendini e fazzoletti di carta quando non ne hai nessun bisogno.

    Però tutte queste tragedie di aggressività, di minacce o di terrore, proprio non le ho mai viste. Esisterà una minoranza di lavavetri violenti, e questi è giustissimo che vengano denunciati e puniti, ma si tratta appunto di una minoranza. E che tentino di farcelo passare come un gravissimo problema di ordine pubblico e come una delle più stringenti emergenze cittadine, lo trovo veramente ridicolo.

    saluti

    Lisa

  17. JohnZorn scrive:

    >Mi piacerebbe sapere quanti degli intervenuti conoscano realmente i Rom o i lavavetri (due categorie non identiche)… < Discretamente Miguel (di più i secondi) E non son così ignorante da assimilare le due categorie. Inoltre uno dei casi da te segnalato l’ho visto da vicino.
    Andrebbe aggiunto qualche dettaglio, per capire meglio le ragioni di ambo le parti (quindi anche quelle dei Rom).

    Detto questo ancora devo trovare qualcuno in grado di spiegarmi le ragioni di alcuni problemi di fondo delle comunità Rom (il citato disprezzo nei confronti dei “Gagè” , ed il non rispetto delle regole) e, soprattutto, in grado di proporre soluzioni concrete.

    Lo “Sgombro sì” Vs “Sgombro no” non porta troppo lontano, almeno credo..

    >Ma l’utlità del lavavetri, quando sei in giro per strada con il vetro sporco che da tanto fastidio non l’ha notata nessuno?< Le stazioni di servizio esistono anche per quello. JZ
    Autorizzate,in regola con le tasse e, soprattutto, nè aggressive nè moleste.

  18. utente anonimo scrive:

    >Eh, beh. Dicono che a Firenze alcuni di loro siano effettivamente aggressivi: di certo a Roma non hanno mai creato alcun tipo di problema per nessuno. Ec< Beh, i vuccumprà, trane qualche bel pestaggio ai pizzardoni che tentano di sequestrar loro la merce, altri danni – tipo molestie, aggressività nei confronti dei passanti – non mi risulta che abbiano fatto qui a Roma.
    Un paio di lavavetri, invece, mi sembra che qualche mese fa accopparono uno che di mestiere faceva la guardia giurata.

    Io credo che il problema si stia affrontando da una prospettiva sbagliata: dire che vuccumprà e lavavetri debbano essere perseguiti perché molesti e aggressivi e razzismo, nell’accezione di attribuire a tutto un gruppo le caratteristiche dei peggiori individui di quel gruppo. Un po’ come francesco il fallocefalo fa con gli albanesi:-).

    Vuccumprà e lavavetri vanno perseguiti perché svolgono un’attività fuorilegge. Qui le cose sono due: o si istituisce l’albo dei vuccumprà e dei lavavetri (tanto ci sono centinaia di albi, uno in più – uno in meno:-) ), si registrano, pagano le tasse e via oppure si perseguono come chiunque svolga un’attività non autorizzata.

    Un po’ come le mignotte. Ma siccome siamo nel belpaese, gente, tutto questo bel fuoco di paglia della sinistrà finirà come per le mignotte, che nessuno ha intenzione di legalizzare, ma nemmeno di sbattere dentro per commercio non autorizzato.

    Ritvan

    P.S. Le multe ai lavavetri, poi, fanno scompisciare dalle risate: ma se son tutti nullatenenti! In galera? meglio, così hanno da mangiare e un tetto tutti i giorni. Poi, quando escono, – ed escono subito, perché le galere sono sovraffollate e bisogna trovar posto per delinquenti ben più pericolosi – ricominciano daccapo.

    P.S.2 Ma nessuno si domanda perché a Parigi, Berlino, Londra, Tokyo, Madrid, Vienna e chi più ne ha più ne metta non ci sono lavavetri?

  19. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    – su bologna, chiederei conferma ai bolognesi in giro, ma se non ricordo male qualche mese dopo lo “sfratto” il reno era straripato.

    sarebbe stato più mediatico farli annegare i muratori rumeni?

    – “Sono fuori dalla legge, comunque, anche le macchine che parcheggiano in doppia fila, o quelle che si fermano direttamente sulle corsie preferenziali degli autobus”

    certo che si, e allora?

    temo che in italia abbiate un probleama di rapporti con la legalità….del tipo “evvabbé io ho buttato il mio sacchetto di monnezza per terra, ma perchè ve la prendete con me visto che le grandi imprese avvelenano il pianeta?”

    – ma fondamentalmente c’è una cosa che mi interessa.

    tu scrivi “Mi piacerebbe sapere quanti degli intervenuti conoscano realmente i Rom o i lavavetri (due categorie non identiche)…”.

    domanda giusta e legittima, ma della quale non capisco il senso.

    personalmente ho conosciuto qualche rom e un lavavetri.

    con i lavavetri l’ultimo rapporto (bologna, maggio 2007) è stato il seguente:

    al primo semaforo do un euro.

    al secondo 50 cm (e mi becco un insulto).

    al terzo niente (e mi becco uno sputo sul parabrezza).

    al quarto niente (ma il signore che lava i vetri a quel semaforo è un marocchino di una 50ina d’anni, da 10 anni allo stesso semaforo sotto casa dei miei. mi sta simpatico, ci conosciamo per nome e il giorno dopo gli offro caffé e cornetto).

    tutto questo per dire: non penso di essere un mostro se ti dico che lavavetri due e tre non ho nessuna intenzione di conoscerli.

    non penso nemmeno che il fatto di conoscerli o meno sia rilevante se si decide di allontanarli dagli incroci in malomodo.

    roberto

    ps. perché c’è un tag “ritvan”?

  20. kelebek scrive:

    Per Ritvan n. 18

    Tocchi un punto molto importante: l’inutilità della campagna contro i lavavetri.

    In realtà, la cosa è un po’ più complessa: le multe – ridicole e inutili – ai lavavetri sono la punta emergente mediatica di tutta una serie di provvedimenti (come gli sgomberi che elenco) che centinaia di amministrazioni locali fanno per far vedere ai propri elettori che “fanno qualcosa” contro gli zingari.

    Il risultato è che rendono un po’ più schifosa la vita dei Rom, facendoli girare come trottole tra un comune e l’altro, impedendo ai bambini di andare a scuola, eccetera; senza incidere minimamente sul problema nel suo complesso.

    Perché, secondo te, non ci sono lavavetri nelle città che hai elencato?

    Miguel Martinez

  21. utente anonimo scrive:

    Lisa,

    “e tutti questi drammatici problemi di ordine pubblico riguardanti i lavavetri non li ho MAI visti”

    di frenze non saprei, di bologna da quello che ho visto problemi drammatici non ce ne sono, fastidio e comportamenti irritanti si (e lo sputo sul mio parabrezza, visto che sono un tizio di due metri con un aspetto poco rassicurante, probabilmente non è isolato).

    ti/vi pare così assurdo che un sindaco si occupi della qualità della vita dei propri cittadini?

    roberto

  22. kelebek scrive:

    Per Roberto n. 19

    1) Tu dici che Cofferati ha livellato le casette dei muratori, mentre erano via a lavorare per costruire le case degli italiani, per salvarli dalla piena del Reno?

    2) Non è mia intenzione difendere la categoria dei lavavetri, che poi non è un’arte, ma chiaramente un espediente per campare, come distribuire i volantini pubblicitari e simili.

    3) E’ importante conoscere personalmente i Rom per capire come sia sorta la loro condizione, che altrimenti resta un mistero incomprensibile

    4) Hai ragione sulla questione della legalità in generale, in Italia. L’illegalità però degli altri diventa particolarmente odiosa qui, proprio per questo. Ed ecco che la popolarità di Domenici sale (stima spannometrica) dal 30% all’80% semplicemente annunciando multe, del tutto inefficaci, contro i lavavetri.

    Proprio come è successo con le ruspe di Cofferati.

    Miguel Martinez

  23. utente anonimo scrive:

    miguel (20),

    c’è una cosa che non capisco.

    i lavavetri sono tutti rom?

    a bologna non mi pare che sia così (ma ci guido una volta all’anno e potrei sbagliarmi)

    roberto

    ps qui i lavavetri non ci sono perché se qualcuno si mette a camminare in mezzo alla strada entro trenta secondi arriva una pattuglia della stradale…

  24. utente anonimo scrive:

    ma il sindaco dell’ordinanza è lo stesso sindaco insignito della mezzalunad’oro???

    intervenga la iadl e revochi il premio

  25. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    ma, a parte un “bello sterminio” in stile AH, che di certo risolve la questione, quali sono i casi storici di felice convivenza tra Rom e Resto del Mondo?

    Scusa la battutaccia ma sembri descrivere una situazione senza alcuna soluzione.

    E la domandina di Ritvan su perchè in tutto il resto del mondo “ricco” il problema dei lavavetri non si pone interessa solo a me? Hanno dato casa e sussidio ai Rom? Li hanno ammazzati? Li sbattono per dieci anni ai lavori forzati se lavano i vetri o mendicano? E come fanno a vivere?

    Francesco

  26. kelebek scrive:

    Per John Zorn n. 17

    Invito anche te a leggere quello che ho scritto sul tema della comunità Rom (sono una serie di articoli, che partono da qui: http://www.kelebekler.com/occ/lecco01.htm ).

    Non si tratta di nulla di apologetico, ma di un tentativo di capire certi meccanismi, da una parte e dall’altra.

    Multare i lavavetri non è una “soluzione”, come dice giustamente Ritvan.

    Perché?

    Perché il problema Rom è globale, le soluzioni sono tutte locali.

    Il comune di Firenze è chiamato a rispondere, con gli strumenti del tutto inefficaci che ha, a questioni come:

    1) L’espulsione di 250.000 Rom dal Kosovo

    2) L’adeguamento delle regole della Macedonia a quelle europee, con l’abolizione del commercio informale di prodotti agricoli di cui campavano i Rom

    3) La dissoluzione della Jugoslavia e quindi la perdita di cittadinanza da parte di decine di migliaia di persone, diventate apolidi

    4) Il crollo delle economie iperassistenzialiste da quelle parti, che significa che i primi a perdere il lavoro sono i più sfigati – e cioè i Rom

    5) La decisione dei vertici europei di ammettere la Romania per avere manodopera a basso costo e regolamentare meglio la delocalizzazione; che comporta anche l’ingresso in Europa di 2 milioni di Rom che i rumeni non Rom sono felicissimi di cacciare dal loro paese.

    6) L’industrializzazione della musica, un mestiere che impiegava intere tribù di Rom nei paesi dell’Est

    Domenici, Veltroni e Cofferati non sono idioti.

    E quindi sanno che, di fronte a una realtà di questa portata, non possono farci assolutamente nulla.

    Invece, decidono di farsi belli di fronte ai propri elettori, facendo ammuina, come si dice.

    Ed è interessante vedere quanto diventino popolari, per questo.

    Miguel Martinez

  27. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 25

    Le convivenze non sono mai perfette.

    Però in genere la convivenza è stata buona nei paesi dell’est europeo, come anche in Spagna.

    In Serbia ha probabilmente raggiunto i livelli più alti.

    Il problema sorge quindi all’interno di un sistema economico moderno.

    Miguel Martinez

  28. utente anonimo scrive:

    Lisa,

    “e tutti questi drammatici problemi di ordine pubblico riguardanti i lavavetri non li ho MAI visti”

    maria

    l’ho già detto ma insisto, nemmeno io e come me nemmeno tanti altri.

  29. EduardGans scrive:

    La questione dei lavavetri, come giustamente osserva Miguel, è legata all’ossessione securitaria che pervade le nostre opinioni pubbliche (l’opinione pubblica, di per sé, è sempre “plurale”). Credo, ahimé, che sia un fenomeno preoccupante, ma destinato a dilagare.

    Le società occidentali (chi più, chi meno) sono sempre più vecchie. Una delle ossessioni ricorrenti negli anziani è il senso di fragilità legato all’avvicinarsi inesorabile della morte. La paura del futuro – ovviamente sto generalizzando, ma si tratta di un argomento che mi sembra convincente – è maggiore nel vecchio che (avendo costruito qualcosa) ha “qualcosa” da perdere piuttosto che nel giovane ventenne che si sfracella a 180 all’ora contro un palo.

    Tutto quello che, nell’ordinaria vita piccolo-borghese che tutti gli anzianotti odierni (i finti ribelli sessantottini figli del boom degli anni d’oro) si sono costruiti a furia di piccoli compromessi, disturba l’ideale serenità che pensavano (ingenuamente) di avere conquistato viene pertanto equiparato al rischio di perdere quel “qualcosa”, e perciò fa molta paura.

    Non si tratta di un facile psicologismo.

  30. utente anonimo scrive:

    Miguel

    forse non ti rendi conto ma stai dichiarando che in un sistema di esseri umani liberi (politicamente ed economicamente) l’unico forma di convivenza coi Rom è ammazzarli tutti.

    O sacrificare le nostre libertà per farli campare.

    Fortuna che non credo alle descrizioni mulino-bianchesche della felice vita dei Rom ai tempi del socialismo reale, se non altro perchè non si spiegherebbe l’immediata ostilità degli altri ex-compagni per gli zingari.

    Ho sentito che a Pisa sono riusciti a integrarli.

    E, come già detto, l’Italia è solo una provincia dell’Impero: come gira nel resto?

    Francesco

  31. utente anonimo scrive:

    Il racket non esiste, è soltanto un’invenzione per dare una sorta di dignità a un provvedimento ipocrita e meschino, un provvedimento che non risolve nulla e che si ammanta di falsa nobiltà.

    Miguel non pensare però che tutti i compagni siano sciocchi e credano alle bufale del sindaco che cita impropriamente lenin, ne conosco parecchi abbastanza incazzati.

    Comunque sì meglio calderoli che non la mena con la dignità del lavoro, e la tutela dei deboli, ma dichiara semplicemente il suo parere politico e il suo sentimento di ripulsa verso gli immigrati.

    La vicenda dei lavavetri e il commento di Cioni che dice di apprezzare la classifica veltroniana che mette al primo posto la sicurezza è la prova evidente della crisi di una “sinistra” che si mette a inseguire temi storicamente di destra, di una sinistra allo sbando, priva di progetti, di prospettiva, di senso della giustizia.

    Se alle prossime elezioni si presentano con queste tematiche io non li voterò.

    maria

  32. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 30

    1) Infatti, non ho capito cosa volevi dire.

    2) Non è questione di mulinobianchismo. Come ho scritto decine di volte, il socialismo reale ha dato una casa, un lavoro, istruzione e una parvenza di stipendio a tutti. Con controindicazioni spaventose.

    Però ha dato quella roba a tutti, e quindi anche a quelli finora da sempre esclusi, cioè ai Rom.

    Ecco che i maggiori beneficiari del socialismo reale sono stati loro. E quando è crollato il socialismo reale, sono stati i primi a essere cacciati fuori dal sistema.

    Comunque quando ho parlato della Serbia, mi riferivo anche alla Serbia precomunista; e per certi versi, anche a quella postcomunista.

    Miguel Martinez

  33. kelebek scrive:

    Per Maria n. 31

    1) ovviamente mi riferisco al ceto politico di sinistra, non a chi ha militato a sinistra quando questo termine aveva ancora un senso diverso da quello semplicemente calcistico.

    2) Siccome sono vendicativo, mi piace infierire su quelle persone che mi hanno fatto una testa così alle ultime elezioni, dicendomi che dovevo votare per salvare il mondo da Berlusconi, con crisi emotive e grida di tradimento – qualcuno diceva anche che Berlusconi avrebbe mandato in piazza i carri armati per fermare il popolo che stava liberando l’Italia.

    A parte gli scherzi, mi auguro solo che alle prossime elezioni gli elettori drammatizzino meno la faccenda.

    Votino pure per Domenici contro il deficiente candidato da Forza Italia, ma sappiano esattamente come stanno le cose.

    Miguel Martinez

  34. utente anonimo scrive:

    Miguel (22)

    – “Tu dici che Cofferati ha livellato le casette dei muratori, mentre erano via a lavorare per costruire le case degli italiani, per salvarli dalla piena del Reno? ”

    no, dico solo che se affogavano erano volatili per diabetici per cofferati (e naturalmente per gli affogati)

    – “L’adeguamento delle regole della Macedonia a quelle europee, con l’abolizione del commercio informale di prodotti agricoli di cui campavano i Rom”

    uh? e questa cosa cosa vuol dire? cosa sarebbe questo commercio informale abolito?

    infine, ripeto la domanda di prima (ed è una domanda genuina nel senso che proprio non so la risposta).

    qual è il nesso tra lavavetri e rom?

    i lavavetri fiorentini sono tutti rom?

    roberto

  35. kelebek scrive:

    Per Roberto n. 34

    Solo sull’ultimo punto – non lo so. Non guido la macchina, per cui ho poco a che fare con i lavavetri.

    Credo che qui siano in maggioranza Rom, con una consistente minoranza di marocchini; ma gli automuniti sapranno rispondere meglio di me.

    Miguel Martinez

  36. JohnZorn scrive:

    >Credo che qui siano in maggioranza Rom, con una consistente minoranza di marocchini; ma gli automuniti sapranno rispondere meglio di me.< Qua da me (sud Ovest Lombardo) c’è una percentuale molto alta di Lavavetri magrebini. JZ

  37. utente anonimo scrive:

    Mi domando comunque quanti siano i volantinari dotati di regolare contratto.

    Non ci devono essere volantinari per strada. Punto.

    Ec

  38. JohnZorn scrive:

    >Non ci devono essere volantinari per strada. Punto. < Mi pare che siano regolamentati.
    Ma se vuoi levar dalle palle pure quelli fai pure. 🙂

    JZ

  39. utente anonimo scrive:

    speriamo che rosalucs ed i suoi agguerriti sionisti riescano a chiudere martinez ed il blog complice

    merdavolant.com

    (che poi visto il colorito sarebbe stato più il caso di chiamarlo MELENAvolant.com)

  40. utente anonimo scrive:

    melena: la merda (marrone) mista al sangue (la scia di morti che si lascia dietro) = merda nera

  41. utente anonimo scrive:

    Miguel

    come mai solo il socialismo reale SAREBBE riuscito a trattare bene gli zingari?

    e questo li avrebbe resi odiosi agli altri abitanti? quindi senza detto SR non è possibile (almeno non si ha esperienza) di convivenza con successo?

    e il resto d’Europa democratica? non mi dire che il tuo interesse per i Rom si ferma alle patrie frontiere.

    sai che sono cattolico e non posso aderire nè allo sterminio nè all’espulsione dove li sterminerebbero (credo).

    grazie

    Francesco

  42. JohnZorn scrive:

    X Miguel.

    Mi piacerebbe un parere di Ritvan sulla questione per un motivo molto semplice.

    Non tanto per le lagne trite e ritrite sul comunismo male assoluto e cagate simili, semplicemente perché mi aveva raccontato che,nonostante i tentativi, l’integrazione dei Rom in Albania non era il massimo…

    JZ

  43. kelebek scrive:

    Lascio i commenti n. 39-40 soltanto per dire che non ritengo assolutamente che Rosalux voglia chiudere il mio blog.

    Per quanto siano a volte accese le polemiche con lei, è una persona dal comportamento irreprensibile; i suoi commenti sono sempre benvenuti qui, e lei non ha mai censurato i miei commenti sul suo blog.

    Miguel Martinez

  44. utente anonimo scrive:

    >Perché, secondo te, non ci sono lavavetri nelle città che hai elencato? Miguel Martinez<
    Intanto concordo con roberto:

    “temo che in italia abbiate un problema di rapporti con la legalità….del tipo “evvabbé io ho buttato il mio sacchetto di monnezza per terra, ma perchè ve la prendete con me visto che le grandi imprese avvelenano il pianeta?”

    Ma non è solo quello. La tolleranza cattolica per i “piccoli peccati” (“vivi e lascia vivere”, tutto l’opposto del rigore calvinista) coniugata alla tolleranza comunista per i “poveri”, “sfruttati”, “bisognosi” ecc. e alla debolezza cronica dello Stato italiano del dopoguerra, sono ragioni altrettanto valide che concorrono a fare dell’Italia il paradiso di rom, lavavetri, vuccumprà e umanità simile.

    Ciao

    Ritvan

  45. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 41

    Non dico che il socialismo reale sia l’unico sistema che sia riuscito ad accogliere i Rom (non dico “integrare” che è un termine che non mi piace).

    In un certo senso, ci sono riusciti anche gli Stati Uniti, dove i Rom sono relativamente pochi e sono piuttosto ben visti – certamente meglio di noi messicani 🙂

    Semplicemente, se includi tutti nell’economia (e mi dirai, forse a ragione, che è un sistema destinato a fallire), finisci per includerci chi altrimenti ne sarebbe rimasto del tutto fuori.

    La situazione nei paesi dell’Europa settentrionale è sicuramente molto migliore: non esiste il concetto di “campo nomadi”, esiste un’edilizia popolare e sistemi di sussidi molto più organizzati, che bilanciano una repressione più sistematica.

    Miguel Martinez

  46. PinoMamet scrive:

    “La tolleranza cattolica per i “piccoli peccati” (“vivi e lascia vivere”, tutto l’opposto del rigore calvinista) coniugata alla tolleranza comunista per i “poveri”, “sfruttati”, “bisognosi” ecc. e alla debolezza cronica dello Stato italiano del dopoguerra, sono ragioni altrettanto valide che concorrono a fare dell’Italia il paradiso di rom, lavavetri, vuccumprà e umanità simile.

    Ciao

    Ritvan ”

    beh dai Ritvan

    sono d’accordo con tutti gli elementi che hai indicato, però dire che l’Italia sia il “paradiso” di Rom ecc. mi sembra un po’ troppo.

    Purgatorio, via.

  47. utente anonimo scrive:

    l’Italia è il paradiso degli albanesi!

    la Cellula

  48. utente anonimo scrive:

    I volantinari in nero sono regolamentati perchè forse (forse) esiste qualche volantinaro regolare?

    Ec

  49. utente anonimo scrive:

    Ritvan

    perchè virgoletti la parola poveri quando parli di lavavetri?

    maria

  50. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    se fosse qualcun altro a scrivere certe cose penserei che sta facendo, per dirla con Ritvan, della disinformaczxija kompagnesca – o come cribbio si scrive 🙂

    Ma tu non sei il tipo. Alla peggio non sarai bene informato: e pertanto provvedo 😉

    I clandestini romeni, a Bologna, si erano accampati sulle rive del Reno. Non è la prima volta che accade qualcosa del genere: mi pare che il Blues degli orti metropolitani degli Skiantos, una canzone ormai storica da queste parti, parli proprio di uno sgombero effettuato in quella zona più o meno 20-25 anni fa.

    Mentre l’ultrasinistra borbottava confusamente concetti tipo “no alle baraccopoli e no agli sgomberi” non era difficile far notare a soggetti bizzarri e pittoreschi come Monteventi – e altri deprecabili rottami di epoche peggiori financo di questa – che tollerare un insediamento sulle rive di un fiume in pieno autunno durante sarebbe stato, oltre che una manifesta idiozia, un suicidio politico per l’intera giunta. E infatti pochi giorni dopo lo sgombero, una settimana di pioggia quasi ininterrotta ha innalzato di parecchio il livello del Reno, sommergendo le baracche. Se Cofferati avesse prestato ascolto alla sinistra estrema, i romeni sarebbero finiti a galleggiare in mezzo all’Adriatico 🙂 e allora sì che sarebbe stato giusto chiedere le scuse, per non dire le dimissioni del sindaco. Del resto, persino l’articolo di qualche tempo fa, scritto da Berselli su Repubblica, pur in tutto il suo moralismo pauperista non riusciva a nascondere la grande difficoltà che quel vicinato viveva da tempo a causa dell’amata baraccopoli.

    Resta il fatto che le ruspe non sono state così inefficaci come scrivi: se non ricordo male alcuni sono stati aggregati ad altri centri, per altri è stato deciso l’alloggio fuori Pilastro, e altri ancora suppongo abbiano ricostruito le loro baracche altrove. Ma, almeno, in un posto dove la piena del Reno non li sommergesse: ed è emblematico che roberto abbia colto questo aspetto dal lontano Lussemburgo, mentre la sinistra estrema non se ne sia accorta da palazzo d’Accursio.

    E del resto la sinistra estrema era quella che protestava contro lo sgombero del Ferrhotel, un vecchio stabile di proprietà delle FF.SS. occupato da abusivi che si erano fatti spazio nei sotterranei demolendo i muri interni. E avevano messo mano a suon di piccone anche alla struttura portante dell’edificio: a questo punto è scattato lo sgombero uso razzo. Forse l’ultrasinistra si augurava che il Ferrhotel cascasse in testa ai romeni per poi incolpare Cofferati di averli abbandonati a loro stessi? Difficile dire 🙂 Anche qui, comunque, l’ultrasinistra si opponeva sia al fatto che questa gente vivesse nel Ferrhotel, sia al fatto che fosse stata sgomberata, sia al fatto che fosse stato trovato loro un nuovo alloggio a villa Salus (zona Due Madonne, estrema periferia est). E naturalmente protestarono anche quando – qualche mese fa – si provvide a sgomberare villa Salus.

    Quello che si dice “fare critiche serie, coerenti e costruttive” 🙂

    Z.

  51. JohnZorn scrive:

    >I volantinari in nero sono regolamentati perchè forse (forse) esiste qualche volantinaro regolare? < Non me ne fotte una minchia, non sono molesti. Per me è parametro.
    Come cazzo te lo si deve spiegare?

    JZ

  52. utente anonimo scrive:

    Per lisa n.7, hai ragione non l’ho vista ho mentito, accecato dall’odio per i rom o da una manìa di protagonismo. Le altre cose le confermo però in toto…Ciò non toglie che non riesco a capire di cosa vivono.

    Per MIguel, hai ragione ho saltato qualche passo, stasera leggo e continuiamo alle prossime il dibattito.

    Ciao

    Edoardo

  53. paniscus scrive:

    >I volantinari in nero sono regolamentati perchè forse (forse) esiste qualche volantinaro regolare? < Non me ne fotte una minchia, non sono molesti. Per me è parametro.
    Come cazzo te lo si deve spiegare?

    Punti di vista. Per me, trovarmi sistematicamente sul tergicristallo della macchina della cartaccia inutile che poi devo preoccuparmi di smaltire io, *E’* molesto, e costituisce sicuramente una modalità di comunicazione scorretta…

    Lisa

  54. utente anonimo scrive:

    zeta,

    le cose che dici a proposito di bologna sono molto sensate, ma quell’emergenza era vera e non inventata, il fiume poteva davvero invadere le baracche lungo il reno, e l’albergo poteva davvero cadere sugli occupanti, mentre i lavavetri non avrebbero provocato alcunchè salvo ovviamente alcuni casi che potevano essere perseguiti.

    Le scelte del sindaco di bologna dunque per quanto impopolari, secondo alcun,i ebbero una giustificazione, a differenza delle scelte del sindaco di firenze che si è fatto bello con poco, senza peraltro pensare che i lavavetri potevano spostarsi verso la periferia o nei paesi vicini riproponendo quindi altrove il problema. Non esiste il territorio metropolitano su cui agire congiuntamente? E invece no, la battaglina facile facile per conquistare consensi compreso le persone che non vanno nemmeno in macchina ma che plaudono lo stersso per spirito forcaiolo e basta!

    Io non saprei cosa proporre , invocare soltanto una generica integrazione è certamente un po’ demagogico, ma certamente vorrei che non fosse seminato allarme e paura più di quanto non ne esistano e che si dicesse chiaramente che in un modo o nell’altro si deve convivere con alcuni fenomeni poco ortodossi.

    Infatti non tutta l’illegalità, tu me lo insegni è tuguale, è chiaro che il fenomeno dei falsi delle griffes è un vero e proprio raket, perchè per esistere ha bisogno di lavoro nero, di clandestinità, di sfruttamento, di facile guadagno, di evasione fiscale ecc. ecc., mentre non si può dire altrettanto di chi si arrangia con uno spazzolone.

    E’ questa indistinzione che mi manda in bestia , è questo cavalcare il timore e la paura, aumentandola e rendendola generica che disapprovo radicalmente.

    maria (che non fa parte dell’ultrasinistra)

  55. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    gli scandinavi sono un mondo a parte, pochissimi in rapporto al territorio.

    Io parlo di paesi come la Germania o la Francia. Loro come si regolano con i rom? Vai di sussidi e di case popolari? e per quanto tempo?

    Se includi tutti in una economia, o sei intelligente come Dio o va tutto a gambe all’aria (come tu sospetti), quindi mi pare una classica finta soluzione.

    Francesco

  56. utente anonimo scrive:

    cara maria,

    trovo una certa incoerenza nel dire “i lavavetri non sono un problema” e “l’ordinanza antilavavetri è fatta per avere un facile consenso”.

    non ti pare che se non fossero un problema non ci sarebbe il “facile consenso”?

    roberto

  57. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 55

    Non sono in grado di darti una risposta seria.

    A livello aneddotico:

    1) Tanti Rom jugoslavi di una certa età hanno lavorato in fabbrica in Germania, costruendosi poi casa in Jugoslavia e mantenendo le loro famiglie; e tutti parlano piuttosto bene della Germania

    2) I Rom dicono che in Germania e in Belgio, a differenza dell’Italia, si riesce a ottenere abbastanza facilmente assistenza medica, lo status di asylant, e anche qualche forma di casa, mentre vengono puniti con maggior rigore i reati.

    Leggo ogni tanto di grandi deportazioni verso est di persone di origine Rom, dalla Germania e dalla Francia.

    Molto altro non saprei dire.

    Miguel Martinez

  58. JohnZorn scrive:

    >Punti di vista. Per me, trovarmi sistematicamente sul tergicristallo della macchina della cartaccia inutile che poi devo preoccuparmi di smaltire io, *E’* molesto, e costituisce sicuramente una modalità di comunicazione scorretta…< Legalizzata. JZ

  59. utente anonimo scrive:

    cara maria,

    trovo una certa incoerenza nel dire “i lavavetri non sono un problema” e “l’ordinanza antilavavetri è fatta per avere un facile consenso”.

    non ti pare che se non fossero un problema non ci sarebbe il “facile consenso”?

    maria

    osservazione arguta, ma vedi roberto i lavavetri sono un problema nel senso che sono una parte del fenomeno più vasto dell’immigrazione e dei problemi, e talvolta pregiudizi, connessi.

    Molti che hanno applaudito hanno solo il problema di quelle presenze, oltre al fastidio che indubbiamente in alcuni casi quelle persone provocano e che in casi gravi può essere perseguito con il dovuto rigore.

    In italia c’è l’ossessione della sicurezza che molti collegano , e in alcuni casi a ragione, alla presenza di stranieri. Per questo chiunque faccia qualcosa in quella direzione ha un consenso piuttosto alto che però non è la prova della fondatezza del problema.

    Non dico che non si dovesse fare qualcosa ma in altro modo, e in primo luogo convocando i sindaci della cintura, io se fossi uno di loro sarei piuttosto incazzata e chiederei a Cioni ragione della sua iniziativa che ha spostato i lavavetri verso i comuni contermini, dico questo per restare sul terreno istituzionale e sulle modalità di governo del territorio.

    Ma , ripeto, quello che più mi ha dato fastidio è la declinazione minimalista della legalità, è ritenere queste facili battaglie preopedeutiche alle battaglie più grandi, come se il lavavetri rimosso di piazza giorgini fosse il passo indispensabile per agire su problemi più complessi. Questo atteggiamento mi sembra lesivo del concetto di legalità che si dice di voler perseguire.

  60. kelebek scrive:

    Per Maria n. 59

    Notare che a Firenze come a Brescia e in tanti altri comuni, i campi Rom sono sempre all’estrema periferia, nella speranza che strabordino in qualche comune limitrofo appunto…

    Miguel Martinez

  61. utente anonimo scrive:

    Ritvan scrive:

    La tolleranza cattolica per i “piccoli peccati” (“vivi e lascia vivere”, tutto l’opposto del rigore calvinista) coniugata alla tolleranza comunista per i “poveri”, “sfruttati”, “bisognosi” ecc. e alla debolezza cronica dello Stato italiano del dopoguerra

    O forse perchè le organizzazoni cattoliche (e comuniste negli anni 70) ne prendevano “poche” di sovvenzioni?

    Poi: la “debolezza” dello stato italiano nel dopoguerra è relativa, visto he per tutto il periodo della guerra fredda ci hanno sovvenzionato con piani di difesa (soldi) che, tra i molti destinatari, andavano in tasca alle organizzazioni succitate.

    E magari ora che la torta si è assottigliata e se la spartiscono gli stessi pochi , ci va di mezzo l’anello debole della catena…? E , nel contempo si aumenta la repressione PER TUTTI cosi si prendono piu’ piccioni con una fava…?

    Cloro

  62. paniscus scrive:

    Jz, vedi di deciderti a far pace con te stesso.

    Nel messaggio #51 dici che non te ne impippa nulla se i volantinatori siano legalmente in regola o no, l’unica cosa importante è che non diano fastidio. Nel #58, invece, dici che non te ne cale niente se danno fastidio o no, l’importante è che la cosa sia legalizzata. Io ci colgo una qualche indecisione, non so te…

    Lisa

  63. utente anonimo scrive:

    Maria,

    riguardo a Firenze, non so quale sia la situazione dei lavavetri laggiù, e da quel che sono riuscito a capire la soluzione adottata pare di legittimità discutibile sul piano giuridico.

    Di certo – parlo della mia esperienza da queste parti – è piuttosto sgradevole essere costretti, dopo una lunga giornata di lavoro, a discutere con prontezza e animatamente ad ogni semaforo mentre si rientra a casa perché qualcuno vuole a tutti i costi sporcarti il parabrezza se non gli paghi l’obolo.

    Ora, io sono grande e grasso :-)) e ben difficilmente si arrischiano a sputarmi sul parabrezza; se proprio non desistono, me lo lavano e si trovano ad aver lavorato gratis. Ma molte donne – intimidite, e poco inclini a pigiare sul gas a tradimento come me e Lisa 🙂 – sganciano l’obolo senza discutere. E comunque è una bella seccatura per tutti – uomini e donne – doversi scontrare e innervosire (magari facendo l’atto di scendere, per intimidire a tua volta) quando vorresti tornartene a casa in santa pace senza che qualcuno ti scatarri sul vetro o cerchi di estorcerti qualche euro ad ogni semaforo.

    Peraltro mi pare impossibile negare come situazioni spiacevoli di questo genere non siano propriamente giovevoli all’idea di felice convivenza multietnica che la sinistra (non solo quella estrema) esalta a tutto volume.

    Naturalmente il problema è a monte (lo è sempre) e ci sono cose più importanti a cui pensare (ci sono sempre): il buco dell’ozono, la privatizzazione dell’acqua, la guerra in Iraq, le veline che la danno solo ai calciatori. Ci mancherebbe. Però, intanto che si discute in modo ampio e satisfattivo dell’orrore capitalista che costituisce il problema a monte, non ci vedo niente di orrendo o ignobile nell’idea di affrontare anche il problema a valle.

    Che è anche, lo si voglia o meno, un problema di ordine pubblico. Per quanto poco avvertito sulla meravigliosa Isola Polvese 😉

    Ci sono altri problemi? bene, si avanzino proposte per risolvere anche quelli. Altrimenti si fa un po’ come quelli che dicono: “perché manifestate per l’Iraq e non per Cuba?” 🙂

    O come Berlusconi, che per non irritare gli avvocati cui non aveva concesso la separazione delle carriere ha rinunciato a ridurre la pratica forense da due anni ad uno. Risultato: un anno in più di sfruttamento e meno garanzia nei processi. Un compromesso ottimale 🙂

    Z.

    p.s.: Nessuno finora ha proposto ordinanze contro contro i venditori ambulanti di rose. Eppure sono molto insistenti, piuttosto numerosi e sempre stranieri: spesso della medesima nazionalità dei lavavetri. Epperò, molti addirittura li congedano con un sorriso. Come mai? 😉

  64. kelebek scrive:

    Per Z n. 63

    Guarda che i “problemi” li viviamo tutti.

    La differenza sta solo nel fatto di conoscere anche l’altra parte.

    Cioè la nudità assoluta, la scelta quotidiana tra vita e morte. Che indubbiamente crea comportamenti “incivili”, ci mancherebbe.

    Anni fa, lessi uno straordinario saggio sui polacchi deportati nel ’39-40 nei campi stalinisti in Russia: e il curatore scrisse che gli dispiaceva non poter elencare un solo episodio di comportamento nobile o altruista da parte dei deportati.

    Bene, qui le condizioni sono meno gravi che nei gulag; e i comportamenti sono meno ignobili.

    Ma la matrice di furia disperata, di angoscia animale, è quella.

    Certo, la si può sbattere fuori casa come un pipistrello che è entrato dalla finestra, però persiste sempre, si moltiplica.

    Miguel Martinez

  65. utente anonimo scrive:

    “Non me ne fotte una minchia, non sono molesti. Per me è parametro.

    Come cazzo te lo si deve spiegare? ”

    Ah beh, se cambiamo parametro nel bel mezzo alle discussioni allora…

    A Roma di lavavetri aggressivi o fastidiosi non se ne hanno notizie. Capito? Ok? Tutto chiaro?

    Ec

  66. JohnZorn scrive:

    Per i facinorosi che godo a veder la macchina del borghese danneggata dal lurido di turno.

    Fosse per me abolirei anche la possibilità di volantinare.

    Siccome quei porci sono legali li sopporto.

    Non è un buon motivo per legalizzare un’altra ( o più di una, leggi i vucumprà orchiclasti) categoria di scassacazzi.

    Se a Roma i lavavetri non rompono le palle buon per voi romani, che cazzo ti devo dire?

    JZ

  67. utente anonimo scrive:

    >beh dai Ritvan sono d’accordo con tutti gli elementi che hai indicato, però dire che l’Italia sia il “paradiso” di Rom ecc. mi sembra un po’ troppo.

    Purgatorio, via.PinoMamet< Ne dubito. Secondo me il loro “purgatorio” sono i paesi seri, in cui integrano quelli che si vogliono integrare e mazzolano quelli che non lo vogliono. E l’inferno sono i paesi meno seri che li mazzolano tutti a prescindere. >Ritvan perchè virgoletti la parola poveri quando parli di lavavetri?

    maria<
    Maria, hai letto male: io virgoletto la parola “poveri” (ma anche “sfruttati”, “socialmente svantaggiati”, ecc.) quando a parlare sono i kompagni e i “fratelli”. Perché il più delle volte è solo demagogia. E molte volte rende bene in termini pecuniari a chi se ne occupa.

    Ciao

    Ritvan

  68. utente anonimo scrive:

    >Ci sono altri problemi? bene, si avanzino proposte per risolvere anche quelli. Altrimenti si fa un po’ come quelli che dicono: “perché manifestate per l’Iraq e non per Cuba?” 🙂 Z.<
    Mah, forse sarà perché i marines amerikani non sono ancora sbarcati a Cuba:-).

    >Nessuno finora ha proposto ordinanze contro i venditori ambulanti di rose. Eppure sono molto insistenti, piuttosto numerosi e sempre stranieri: spesso della medesima nazionalità dei lavavetri. Epperò, molti addirittura li congedano con un sorriso. Come mai? 😉<
    Perché quelli aiutano il masculo italico a cuccare:-).

    Io, invece, li metterei proprio in cima alla lista degli spregevoli ricattatori da abolire, visto che se rifiuti la loro merce (e qui gli antikapitalisti in servizio permanente effettivo o di complemento non hanno nulla da obiettare alla mercificazione della poeticissima rosa:-) ) assumono un aria molto eloquente che si può tradurre:”Ma come, miserabile pitocco spilorcio, nemmeno una rosa da offrire alla bellezza che ti siede di fronte?”

    Ciao

    Ritvan

  69. utente anonimo scrive:

    Per i facinorosi che godo a veder la macchina del borghese danneggata dal lurido di turno

    maria

    questa è bella, guarda che i lavavetri offrono i loro servigi e le loro offese anche alle macchine scassate eh..

  70. utente anonimo scrive:

    >I Rom dicono che in Germania e in Belgio, a differenza dell’Italia, si riesce a ottenere abbastanza facilmente assistenza medica, lo status di asylant, e anche qualche forma di casa, mentre vengono puniti con maggior rigore i reati. Miguel Martinez< Concordo con i molto onorevoli:-) rom. E’ la ben nota politica della carota e del bastone.
    In Italia, invece, siccome le carote preferiscono magnarsele tutte lorsignori o al massimo spartirsele con amici e amici degli amici, per una sorta di abominevole par condicio (e qui devo dar ragione obtorto collo nonché una tantum:-) a quella arpia:-) di Clora, #61) – nonché, ripeto, per una predisposizione pissicologica pietistica di catto e comunisti – si è preferito sorvolare sull’uso del bastone, anche quando sarebbe stato sacrosanto.

    Ora i nodi cominciano a venire al pettine. E vediamo la faccia feroce dei Pulcinella con la fascia tricolore.

    Ciao

    Ritvan

  71. utente anonimo scrive:

    Miguel (#64)

    — Guarda che i “problemi” li viviamo tutti. —

    Non sono tanto d’accordo. Tutti viviamo problemi diversi, tutti li viviamo in modo diverso, e molti di noi fanno una certa fatica a dare importanza a quelli che non vivono di prima mano. Banalmente, per restare in tema, un professionista imolese che abita in via Andrea Costa e lavora in via Cavour difficilmente avrà occasione di farsi sputazzare sull’auto da un lavavetri mentre va al lavoro 🙂 Non così l’operaio bolognese che lavora alle Roveri, che rischia di beccarsene parecchi lungo il corso della giornata (a proposito, io ultimamente ne vedo pochi: è per i miei orari e percorsi sempre più atipici o il piano-Coffy ha iniziato a dare i suoi frutti? Non saprei).

    — La differenza sta solo nel fatto di conoscere anche l’altra parte. Cioè la nudità assoluta, la scelta quotidiana tra vita e morte. Che indubbiamente crea comportamenti “incivili”, ci mancherebbe. —

    Non sto giudicando nessuno per la sua supposta “inciviltà”. Sto dicendo che questi comportamenti provocano disagio e tensione, e mi sembra positivo che se ne prenda atto e si agisca di conseguenza.

    — Anni fa, lessi uno straordinario saggio sui polacchi deportati nel ’39-40 nei campi stalinisti in Russia: e il curatore scrisse che gli dispiaceva non poter elencare un solo episodio di comportamento nobile o altruista da parte dei deportati. —

    Stai suggerendo di deportare in siberia i lavavetri? Proponi l’idea ad Amato: credo che apprezzarebbe 🙂 Niente niente ti nomina consulente degli Interni 🙂

    — Bene, qui le condizioni sono meno gravi che nei gulag; e i comportamenti sono meno ignobili. Ma la matrice di furia disperata, di angoscia animale, è quella. Certo, la si può sbattere fuori casa come un pipistrello che è entrato dalla finestra, però persiste sempre, si moltiplica. —

    Infatti, come ho scritto più e più volte, bisogna anche/i> adoperarsi per l’integrazione degli immigrati. Proprio come bisogna anche tutelare i cittadini – italiani e non – dagli abusi.

    Alcuni vedono un solo lato della questione, altri solo il lato opposto. Bisognerebbe vederli e considerarli entrambi.

    Z.

  72. utente anonimo scrive:

    Splinder si è evoluto. Ora quando zeteggio massacro solo il mio post, senza brutalizzare più il blocco di commenti.

    Complimenti alla direzione di Splinder che mi ha risparmiato l’ennesima figuraccia 🙂

    Z.

  73. utente anonimo scrive:

    — Anni fa, lessi uno straordinario saggio sui polacchi deportati nel ’39-40 nei campi stalinisti in Russia: e il curatore scrisse che gli dispiaceva non poter elencare un solo episodio di comportamento nobile o altruista da parte dei deportati. MM–

    >Stai suggerendo di deportare in siberia i lavavetri? Proponi l’idea ad Amato: credo che apprezzarebbe 🙂 Niente niente ti nomina consulente degli Interni 🙂 Z.< Non mi sembra un assunto su cui fare della facile ironia. Ho avuto occasione di parlare con molti ex prigionieri politici del regime di Hoxha e mi hanno raccontato episodi raccappriccianti sulla degradazione umana a seguito della detenzione in quell’inferno: solo rari spiriti di tempra eccezionale potevano resistervi.
    E il brutto è che, dopo la caduta del regime, ad alcuni di essi che entrarono in politica i comunisti, responsabili morali (anche qualora non personalmente materiali) del loro degrado, ebbero la faccia come il culo di rinfacciargli il loro comportamento nel gulag.

    Sono stato personalmente coinvolto in una disputa del genere. Ad un politico, ex condannato a morte dal regime e graziato (ma tenuto per 30 anni in gulag) solo dopo aver firmato una dichiarazione di collaborazione con la Sigurimi (diventare spia da galera, insomma), i giornali comunisti rinfacciarono quel documento, tirato fuori dagli archivi in loro possesso. Lui si difese dicendo che l’aveva fatto solo per salvarsi la vita e che, del resto, in seguito non aveva messo in atto l’accordo, ovvero non aveva denunciato nessuno e che chi avesse prove del contrario si facesse avanti. Nessuno si fece avanti, ma i comunisti seguivano a sghignazzare, rinfacciandogli lo pseudonimo (“Crosta di pane”) che gli aveva affibbiato il Sigurimi.

    Ebbene, anch’io attaccavo spesso e volentieri – su giornali di segno opposto, ovviamente – quel politico per le sue posizioni politiche del momento. Ma di fronte a tale sfacciatagine degli ex aguzzini m’inkazzai e scrissi – in sostanza – che trovavo molto più immorale che chi aveva goduto dei privilegi del regime e non aveva mai provato il freddo della canna della pistola del Sigurimi alla tempia desse lezioni di morale ad un ex condannato a morte. E che d’ora in poi ognuno avrebbe dovuto essere giudicato per quel che faceva in un regime democratico, non per quel che aveva fatto in passato sotto minaccia di morte, poiché non esiste l’obbligo dell’eroismo.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Il seguito: Dopo un paio di giorni, quel politico mi telefonò e mi invitò nel suo ufficio in Parlamento. Mi disse che il mio articolo lo aveva commosso, specie perché scritto da un suo avversario. E mi chiese se poteva fare qualcosa per me, per sdebitarsi. Al mio cortese rifiuto, replicò che se in futuro avessi avuto bisogno di lui e se fosse stato in suo potere, mi avrebbe aiutato volentieri.

    Mi ricordai della promessa quando alla nostra organizzazione il fetentissimo console francese negò il visto per recarsi a Strasburgo presso la CEDU: telefonai al politico e – miracolo – dopo 4-5 giorni i visti erano pronti.

    Come dire, a volte la Verità paga anche:-).

  74. PinoMamet scrive:

    Visto che ormai si è parlato di tutte le categorie che concorrerebbero al “degrado urbano”, faccio outing: a me stanno sulle palle i “writers”.

    Anni fa, forse anche perché influenzato dalle letture, non la pensavo così.

    Poi li conosci, e insomma…

    tutte ‘ste manfrine per far finta di essere contro il sistema quando nel 99% dei casi si tratta solo di ragazzotti un po’ egocentrici e narcisi con un background sociale normalissimo quando non “borghese”, pochissima cultura, e per uno bravo ce ne sono mille che ripetono a pappagallo la stessa estetica da New York anni Ottanta che avrebbe anche un po’ rotto il cazzo.

    Ricordano i loro amici rapper- per uno decente, mille da buttare che fanno finta di essere “gangsta”.

    Ma mica li manganellerei per questo!

  75. utente anonimo scrive:

    Ritvan,

    di recente anche in Polonia a un notabile religioso è stata rinfacciata una collaborazione analoga, e la mia reazione è stata simile alla tua.

    Però non ho scritto al giornale di Varsavia, dato che non so il polacco :-))

    Z.

    Un po’ di ironia ci evita di essere troppo seriosi, il che – come tu ci insegni – è fondamentale quando si cerca di essere seri. Del resto stavo ironizzando su Amato e sul suo discutibile pacchetto-sicurezza, mica sui deportati nei campi di concentramento!!

  76. utente anonimo scrive:

    PinoMamet,

    — Ma mica li manganellerei per questo! —

    Io sì!

    Z.

    😉

  77. utente anonimo scrive:

    >Un po’ di ironia ci evita di essere troppo seriosi, il che – come tu ci insegni – è fondamentale quando si cerca di essere seri. Del resto stavo ironizzando su Amato e sul suo discutibile pacchetto-sicurezza, mica sui deportati nei campi di concentramento!!Z< Mah, probabilmente ho un po’ esagerato con te, ma sai ho passato anni ed anni in compagnia di ex detenuti politici del regime, così la materia credo sia diventata per me un po’ come l’olocausto per gli ebrei o Maometto per i musulmani:-).
    Ciao

    Ritvan

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