Un anno di carcere, e poi…

Nel luglio del 2006, i Carabinieri lanciarono la "operazione Numidia", arrestando cinque algerini a Vicenza. Con la solita certezza, il Giornale di Vicenza scrisse:

Una cellula di terroristi, pronta a raggiungere l’Algeria e l’Iraq per compiere attentati, è stata sgominata stamattina da un’operazione dei Carabinieri del Ros […].

L’obiettivo dell’ "Operazione Numidia", come è stata battezzata la vasta azione antiterrorismo, era un gruppo di magrebini aderenti all’organizzazione terroristica Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento, con base operativa a Vicenza e diramazioni a Brescia, Napoli e Salerno.

A imperitura memoria, ecco il commento di allora del ministro degli Interni:

"L’operazione di stanotte dei carabinieri dei Ros è di grande rilevanza" ha dichiarato il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, che ha aggiunto: "E’ un segnale in più della necessità di mantenere la massima attenzione sulla presenza, anche in Italia, di gruppi legati al terrorismo con mansioni non soltanto logistiche ma anche di azione diretta".

Con uno strabiliante garbuglio di luoghi comuni, il giornalista Ivano Tolettini del Giornale di Vicenza scrisse:

La dottrina di Al Qaeda. I fanatici algerini del gruppo salafita erano pronti a seminare il terrore. Anche a Vicenza, magari contro un obiettivo militare come nel 2002, quando avrebbero voluto compiere un attentato terroristico suicida alla Ederle per lasciare il segno. Morti e sangue nel segno di Allah.

Passa un anno (di carcere), e sempre sul Giornale di Vicenza leggiamo, sempre a firma I(vano) T(olettini) questo articolo dignitoso, eccezionalmente in prima pagina:

Venerdì 3 Agosto 2007 

PROCESSO. Il gup di Venezia li ha prosciolti dall’accusa di associazione sovversiva

Algerini assolti Non aiutarono i terroristi arabi

I quattro imputati sono rimasti in carcere un anno ingiustamente. Furono arrestati dai Ros. Adesso chiederanno i danni

Non avevano raccolto denaro per finanziare la Jihad e non appartenevano al gruppo salafita
   
 Altro che cellula del terrore pronta a colpire obiettivi sensibili a Vicenza nel nome della Jihad.

Altro che algerini organici al Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento potenzialmente capaci di immolarsi nel nome di un islam sanguinario.

Altro che arabi pronti ad attività antitaliane di sostegno a un’idea sovversiva nel nome di un Allah integralista che vuole la morte dei cristiani.

Niente di tutto questo: sono innocenti. I fratelli Farid e Nabil Gaad, rispettivamente di 37 e 25 anni, e i connazionali Khaled As, di 31 anni, e Alì Touati, 34 anni, tutti gravitanti attorno al call center di corso Ss Felice e Fortunato, sono stati assolti con formula piena perché il fatto non sussiste. Il verdetto è stato letto ieri pomeriggio dal tribunale di Venezia intorno alle 15.40.

Il gup Vincenzo Santoro ha sposato in pieno la tesi difensiva degli avvocati Paolo Mele senior e Gianluca Alifuoco, osservando che i quattro islamici non avevano partecipato all’associazione terroristica internazionale salafita legata ad Al Qaeda.

E le intercettazioni telefoniche che chiamavano in causa il kamikaze Yamine Bouhrama per un attentato sotto la galleria dei Berici sulla A4? Riguardavano un’altra inchiesta che non è sovrapponibile a quella che chiama in causa i due fratelli Faarid, Touati e As. Sono questioni distinte. L’ha spiegato il tribunale.

Dunque, dopo un anno giusto di carcere ieri pomeriggio si sono riaperte le porte della cella per i quattro nordafricani ai quali la giustizia italiana ha restituito l’onore stabilendo che la carcerazione preventiva è stata ingiusta. E saranno risarciti per questo.

I quattro magrebini, residenti tra Vicenza e il Bresciano, l’avevano gridato in tutte le maniere nel corso di quest’anno di essere innocenti e di non c’entrare nulla col terrorismo. Avevano inviato più volte i loro scritti sostenendo di essere al centro di un grande errore giudiziario perché a loro interessavano solo le questioni religiose.

Si professano musulmani, ma il contenuto delle telefonate intercettate dai carabinieri dei Ros di Napoli, Roma e Padova fino al maggio 2006 erano neutre.

Di questo avviso non era il pubblico ministero Carlo Nordio, per il quale i quattro algerini si erano macchiati dei reati per i quali erano stati incarcerati. Egli ha chiesto 4 anni e mezzo di reclusione per Faari Gaad e 3 anni e mezzo per i presunti complici.

I quattro dovevano rispondere oltre che di associazione terroristica, anche di associazione per delinquere finalizzata al reperimento di documenti di identità e di permesso falsi per aiutare connazionali che abbracciavano la fede terroristica.

Il castello delle accuse è crollato con un tonfo secco davanti al gup del tribunale di Venezia, competente a giudicare per asseriti episodi di terrorismo avvenuti a Vicenza.

Per l’avvocato Mele senior e il giovane collega Alifuoco è stata indubbiamente una grande vittoria processuale.

L’inchiesta dei carabinieri del Ros, che avevano ribattezzato l’operazione Numidia, è implosa perché il giudice ha ritenuto che le accuse non fossero sorrette da prove, ma da mere ipotesi.

Le conversazioni telefoniche, a volte astruse, i riferimenti in qualche caso chiaramente scherzosi sono stati scambiati per fatti veri e hanno alimentato una impalcatura di sospetti che non ha retto alla prova dell’aula.

Bisognerà valutare, adesso, quale sarà l’orientamento della procura antiterrorismo di Venezia in ordine alla possibilità di proporre l’appello quando saranno conosciuti i motivi.

Nel tardo pomeriggio di ieri i quattro algerini sono stati scarcerati. Due si trovavano a Monza gli altri a Padova. Per un anno hanno ripetuto di non avere mai sostenuto la Jihad nè di avere raccolto soldi per sostenere l’internazionale della grande piovra del terrore.

Il gup Santoro ha stabilito che l’accusa non ha provato il loro coinvolgimento e pertanto i musulmani sono stati assolti.

Dal processo con rito abbreviato è rimasto escluso l’egiziano Abdel Gader El Senbawy, 46 anni. È irreperibile.I.T.

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52 risposte a Un anno di carcere, e poi…

  1. BarbaraLattanzi scrive:

    Non sarà che a volte le forze dell’odine, molto carenti in fatto di lotta alla mafia e altre questioni notrane, per far vedere che invece lavorano e si preoccupano dell’ordine pubblico , ogni tanto arrestano qualcuno a caso inventandosi delle accuse?

    Come quando un deputato generalmente assenteista a un certo punto ne spara una grossa come una casa per farsi sentire e far vedere che lavora?

  2. utente anonimo scrive:

    Mass

  3. utente anonimo scrive:

    Mass

  4. utente anonimo scrive:

    Mass

  5. utente anonimo scrive:

    Mass

  6. utente anonimo scrive:

    Mass

  7. utente anonimo scrive:

    Mass

  8. kelebek scrive:

    ADNK (CRO) – 02/08/2007 – 20.49.00

    TERRORISMO: VICENZA, ASSOLTO GRUPPO SALAFITA ZCZC ADN1516 7 CRO 0 RTX CRO RVE TERRORISMO: VICENZA, ASSOLTO GRUPPO SALAFITA = Vicenza, 2 ago. – (Adnkronos) – Assoluzione piena per un gruppo di presunti terroristi legati ad una ipotetica cellula salafita vicentina arrestati dal Ros dei Carabinieri circa un anno fa. A carico dei quattro pesanti sospetti: rapporti con Al Qaeda per la preparazione di un attacco di tipo chimico a Vicenza. Il pm che indagava sul caso per il gruppo, comandato da Farid Gaad, 36 anni, aveva richiesto una pena di 4 anni e mezzo per il leader e tre e mezzo per i suoi complici. Alla fine nulla di fatto: per il Gup il fatto non sussiste. I quattro sono stati assolti. Il gruppo, all’epoca dell’arresto, risultava, dalle intercettazioni telefoniche, collegato ad un altra cellula terroristica con base in Campania ove avrebbero avuto dimora anche alcuni possibili kamikaze. (Paj/Ct/Adnkronos) 02-AGO-07 20:53 NNNN

  9. utente anonimo scrive:

    Impagabile la logica del pm luca marini al momento dell’arresto:

    «Era un gruppo pericoloso, su questo non abbiamo dubbi, tanto che l’abbiamo arrestato».

    Cioè, per questo bel tomo non è il grado di pericolosità a determinare l’arresto, ma è l’arresto a determinare il grado di pericolosità. E si capisce. Che nel primo caso quel grado va dimostrato; nel secondo invece se ne può fare a meno, sopperendo l’atto “magico” del giudice a dare ai giudicandi la qualifica voluta. Non pensavo che la scuola di harry potter tenesse anche corsi di giurisprudenza.p

  10. AbdelQader scrive:

    Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.

    Penso che Barbara al #1 abbia perfettamente ragione. Basta vedere l’epopea dell’Avv. Longo.

    http://antizog.splinder.com/

  11. utente anonimo scrive:

    Nel nome di Mastella, il Clemente, il misericordioso.

    Perché hai censurato un post in cui reclamo il diritto per le singole nazioni di scegliere chi far risiedere sul proprio territorio e chi no?

    JZ

  12. kelebek scrive:

    Per JZ n. 6

    Non ho censurato niente.

    Il tuo commento (intonso) si trova non in fondo a questo post, ma a quello precedente.

    Hai sbagliato indirizzo 🙂

    Miguel Martinez

  13. kelebek scrive:

    Per Abdel Qader

    Guardando sul blog del buffo ed esagitato Edoardo Longo (mi ricordo come lui descrisse la nostra manifestazione a sostegno della Resistenza irachena come un raduno di gente che “con le bandiere rosse stringono le siringhe piene di eroina nel pugno chiuso”)….

    ho trovato la notizia della misteriosa morte di Raffaele di Deco, detto Cariddeo. Una morte che il giudice ha poi archiviato in quanto inspiegabile.

    Per chi non lo conoscesse di fama, Cariddeo apparteneva a un’antica famiglia ebraica veneziana, era orgogliosamente omosessuale, ex-candidato del Partito Radicale, gran conoscitore della mistica ebraica e islamica, viveva tra Venezia, il deserto algerino e la Francia, militante cattolico tradizionalista, dirigente della Lega e poi di un gruppetto neofascista.

    Il suo stranissimo blog – in italiano, arabo, russo, ebraico e friulano – è ancora in rete:

    http://cariddeo.splinder.com/

    Avrei sempre voluto conoscere di persona questo insolito individuo, purtroppo è troppo tardi…

    Miguel Martinez

  14. AbdelQader scrive:

    Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.

    Caro Miguel, voglio precisare che il riferimento all’Avv. Longo e al suo blog non corrisponde assolutamente ad una specifica adesione ideologica; infatti, uno dei primi post che scrissi quando non usavo ancora i tags tendeva a mettere all’indice i nazi-islamici come gli islamo-comunisti poichè l’Islam non è assimilabile a nessuna di queste ideologie. La mia è stata una semplice constatazione e nulla più.

    Interessante il riferimento a questo soggetto di cui non sapevo l’esistenza del blog. Il fatto che poi l’Avv. Longo abbia sparato a zero sulla vostra manifestazione pro-resistenti mi pare implicito nelle differenti connotazioni politiche.

  15. kelebek scrive:

    Per Abdel Qader n. 11

    Non ti preoccupare. La mia non era affatto una critica alla tua citazione.

    Per quanto riguarda la censura vale sempre il principio attribuito a Martin Niemöller (un importante intellettuale che è noto praticamente solo per una frase che forse non ha nemmeno mai pronunciato):

    “Prima vennero per i comunisti,

    e io non dissi nulla

    perché non ero comunista.

    Poi vennero per i socialdemocratici

    io non dissi nulla

    perché non ero socialdemocratico

    Poi vennero per i sindacalisti,

    e io non dissi nulla

    perché non ero sindacalista.

    Poi vennero per gli ebrei,

    e io non dissi nulla

    perché non ero ebreo.

    Poi vennero a prendere me.

    E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.

    Credo che il testo farebbe andar di traverso il pranzo a Edoardo Longo, ma è esattamente in base a quel testo che bisogna difendere anche lui dalla censura.

    Miguel Martinez

  16. kelebek scrive:

    Sempre per Abdel Qader n. 9

    Nell’area di estrema destra, è diffusa l’idea che “i comunisti siano drogati”.

    Quindi un movimento come il Campo Antimperialista, che nasce in ambito comunista, deve essere per forza composto da “gente che si droga”.

    E’ un’affermazione basata sulla più totale ignoranza: tutti i movimenti comunisti che conosco io hanno sempre privilegiato la figura del “militante” e quindi messo al bando le “droghe”.

    La confusione nasce probabilmente in riferimento a una certa cultura sessantottina, per nulla comunista, alla Timothy Leary, che però colpiva in modo negativo le famiglie “per bene” di quegli anni.

    D’altronde, anche a sinistra non mancano le demonizzazioni e generalizzazioni sciocche.

    Miguel Martinez

  17. utente anonimo scrive:

    >La confusione nasce probabilmente in riferimento a una certa cultura sessantottina, per nulla comunista, alla Timothy Leary, che però colpiva in modo negativo le famiglie “per bene” di quegli anni. < Controcultura e comunismo hanno, agli occhi di molti, lo stesso legame confusionario che hanno anarchismo e comunismo, anche agli occhi di questi ultimi (e non solo) per i quali l’anarchico è comunque di sinistra e comunque filocomunista. Per quanto riguarda i movimenti extraparlamentari chi sostiene l’equazione “Militante di sinistra” = “Drogato”,evidentemente si tratta di gente che non ha mai frequentato i tipi di “Lotta Comunista”. JZ

  18. utente anonimo scrive:

    >Per JZ n. 6

    Non ho censurato niente.

    Il tuo commento (intonso) si trova non in fondo a questo post, ma a quello precedente.

    Hai sbagliato indirizzo 🙂

    Miguel Martinez< Hai ragione, scusa.
    Saranno le droghe… 🙂

    JZ

  19. kelebek scrive:

    Sulla morte di Raffaele Di Deco, ho trovato questo recente articolo del Gazzettino:

    Giovedì, 26 Luglio 2007

    Il pm chiede l’archiviazione

    Destinata a restare senza spiegazioni la morte dell’udinese Raffaele Di Deco

    È destinata a restare senza spiegazioni la morte di Raffaele Di Deco, il trentaseienne udienese da anni residente a Venezia, il cui corpo è stato rinvenuto privo di vita, nel novembre dello scorso anno, nell’androne di una casa che aveva a disposizione, a San Barnaba.

    Il sostituto procuratore di Venezia, Lucia D’Alessandro, ha chiuso le indagini chiedendo l’archiviazione del fascicolo in quanto gli accertamenti eseguiti fino a questo momento non hanno condotto ad alcun risultato. Il medico legale che si è occupato del caso, il dottor Sergio Lafisca, non è stato in grado di spiegare con certezza quali siano state le cause del decesso, ovvero se la morte sia stata provocata dalla lesione riscontrata sulla testa, oppure da un problema di tipo cardiaco. L’autopsia non è riuscita a chiarire, in sostanza, se Di Deco sia caduto dalle scale a causa di un malore o se il cuore abbia ceduto dopo aver battuto la testa, o dopo eventuali percosse ricevute. La mancanza di certezze in tal senso non ha consentito agli inquirenti di proseguire le indagini sul fronte di un possibile omicidio, pista che in ogni caso non aveva trovato particolari riscontri. Gli esami istologici e tossicologici hanno accertato che il trentaseienne non aveva assunto droga nelle ore precedenti la morte, seppure De Deco facesse uso di cocaina; il giovane aveva invece ingerito sostanze alcoliche.

    Ora la richiesta del magistrato dovrà essere presa in esame dal giudice per le indagini preliminari, il quale potrebbe disporre l’archiviazione, ma anche decidere di disporre un supplemento d’inchiesta.

    Gli accertamenti eseguiti dai carabinieri sono stati particolarmente accurati anche alla luce dell’incarico politico della vittima: Di Deco era infatti il referente veneziano del Fronte sociale, un movimento di estrema destra. In passato era stato segretario di Venezia della Lega.

    L’appartamento dal quale era uscito prima di accasciarsi al suolo nel pianerottolo è di un amico americano: il trentaseienne ne aveva le chiavi perchè a volte accompagnava qualche ospite. In altre occasioni, quando era vuoto, a quanto pare lo utilizzava per sè.

    Gianluca Amadori

    Certo, sarebbe l’argomento di uno straordinario romanzo.

    Miguel Martinez

  20. AbdelQader scrive:

    Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.

    Miguel scrive: “Nell’area di estrema destra, è diffusa l’idea che “i comunisti siano drogati”.”. Effettivamente c’è questa convinzione e talvolta non a torto: per questioni inerenti la causa palestinese ho interloquito in passato con entrambe le aree e nei specie nei centri sociali quel delicato profumo di incenso non penso potesse essere ascritto a tale sostanza sacramentale. Miguel prosegue: “Quindi un movimento come il Campo Antimperialista, che nasce in ambito comunista, deve essere per forza composto da “gente che si droga”.”; non per forza di cose tale affermazione risulta assiomatica, visto che come tu stesso affermi la cosa si base sulla più totale ignoranza. Il problema è che i comunisti nostrani sono comunisti un po da operetta: fare il comunista fuori da un paese comunista è molto facile.

    In massima parte sono figli di papà come negli anni ‘70 Potere Operaio che in massima parte era formato da pariolini più qualche operaio usato per fare la bassa manovalanza, e ciò vale per tutte le altre formazioni pseudo-rivoluzionaria degl’anni ‘70: ragazzotti che giocavano a fare i rivoluzionari sicuri di avere le spalle coperte dal paparino avvocato, commendatore, ecc.. Quindi viva l’arroganza alla Sofri! Vecchia scoreggia anti-islamica! Ma gli anni passano per tutti e non si può continuare a giocare alla rivoluzione, ed allora eccoli i paraculi rivoluzionarie inseriti nell’ingranaggio del potere (giornalisti, politici “borghesi”, alti burocrati, giudici, avvocati di successo, ecc.). No Miguel, come non credo alla favola che i comunisti mangiano i bambini e sono tutti tossici, così non credo che alla balla dei comunisti occidentali; credo piuttosto che siano dei rivoluzionari virtuali: “Perché combattere la rivoluzione (astratta e idealizzata si intende) in prima persona quando quei pezzenti del terzo mondo lo fanno per noi? A noi occidentali spetta solo dare le patenti di dignità rivoluzionaria: sunniti si, sciiti no e via così.”. Mi consolo solo di una cosa: la storia insegna che ovunque il comunismo, o sedicente tale, si è mangiato pane e merda e per fortuna più nessuno (comunisti inclusi) disposti a mangiare cotale delicatezza, va dase che blaterano sempre e solo di diritti, almeno finchè non si raggiunge il potere e quel punto nascono come i funghi solo i doveri. Mentre la cosa che mi fa più arrabbiare è che un branco di atei impenitenti, si metta a parlare di Islam qua e Islam la, quando loro sarebbero i primi a stroncare l’Islam così come tutte le religioni, così come i wahhabiti che tanto osannano sarebbero ben felici di sgozzarli dal primo all’ultimo: che vadano in Afghanistan o a Peshawar a propagandare le loro idee poi vediamo che succede. Concludo questo sfogo osservando però che fra “rivoluzionari” nostrani ci sono anche sinceri idealisti e gente di cuore.

  21. utente anonimo scrive:

    interessante il commento 10# di martinez

    ancora più interessante il fatto che sia quasi identico ad un commento di castruccio nel blog di sherif (castruccio | 08.04.07 – 3:08 am | # )

    Paolo D.

  22. BarbaraLattanzi scrive:

    #15

    Purtroppo è proprio così. io li conosco bene e posso confermare. Non esiste borghese più borghese di quello che pretende di combattere la borghesia.

  23. Mujahid scrive:

    Per Miguel #8

    Io cariddeo lo conoscevo virtualmente, ero un assiduo lettore dei suoi fantastici interventi su Pol e ci parlai a lungo via email su questioni di politica e di attualità, aveva una gradissima cultura, era anche amico personale dello shaykh Abassi Madani capo storico del disciolto FIS algerino e di tantissimi politici e personaggi importanti, collaborava tra l’altro con l’agenzia di stampa islamica parigina “La Voix des Opprimés” per la quale ha scritto articoli fantastici, è grazie anche alle sue riflessioni sul mondo se ho incominciato a tenere in buona considerazione l’Islam… Cariddeo, nonostante avesse anche idee poco condivisibili (ultimamente militava nell’estrema destra neofascista), aveva capito tutto… Era un vero e proprio intellettuale antimondialista con una cultura immensa capace di sostenere al tempo stesso Saddam Hussein, l’Iran, Putin e l’indipendentismo ceceno ma senza fare gli orrendi minestroni tipici della destra radicale maliziosa. Negli ultimi tempi però si era innamorato della setta dei Lubavitcher dopo aver conosciuto dei rabbini lubavitch di Venezia… Comunque i suoi interventi su giudaismo, sionismo, revisionismo, mondialismo, politica, attualità, etc. erano stupendi, peccato non poter più leggere le sue riflessioni, poi aveva uno stile di scrivere tutto suo che rendeva i suoi interventi ancora più interessanti…

  24. MarkusWolf scrive:

    Rispondo ad AbdelKader che sicuramente non digerisce la posizione del Campo contro la geopolitica imperialista iraniana in Iraq.

    “sunniti si, sciiti no e via così.”

    Non scherziamo per favore, a me personalmente della diatriba confessionale tra gli sciiti e i sunniti non me ne può fregar di meno. Davvero. Tra l’altro a Chianciano ha parlato (telefonicamente) anche l’Ayatollah sciita Baghdadi membro della Resistenza Irachena e religioso patriottico. Questa non è una guerra di religione, ma, come accade sempre nelle sedicenti guerre di religione, ci sono dietro altri motivi ed interessi politici, sociali, economici, ecc. Le religioni non fanno guerre, le religioni chiamano alla pace. Detto questo quindi certamente nessun appoggio ai mullah settari filo-iraniani insediati a Baghdad dall’occupazione le cui milizie e bracci armati, assieme alle truppe della coalizione, terrorizzano il popolo iracheno per favorire il disegno geopolitico americano-iraniano. Quindi non è questione di sciiti e di sunniti. Gli sciiti “colpevoli” di non appoggiare la linea di Teheran guarda caso sono finiti nel mirino delle milizie Badr e di al-Sadr allo stesso modo dei sunniti. La diatriba teologico-dottrinale Sunnismo/Sciismo non c’entra nulla. Io come altri, non essendo musulmano ho altre preoccupazioni. 😉

    “che vadano in Afghanistan o a Peshawar a propagandare le loro idee poi vediamo che succede”

    Io non appoggio nessuna forma di colonialismo, sia essa militare, politica o ideologica. Quindi non ho ragione di andare a dire cosa devono fare gli afghani o i pakistani nella loro terra. Se si vogliono far governare da mullah Omar o dal mago Otelma per me non fa differenza. Lo stesso discorso vale per l’Iran, la critica parte quando l’Iran, dichiaratasi potenza al servizio della causa dell’antimperialismo, sostiene le occupazioni imperialiste angloamericane per guadagnarci un pezzo di torta.

    Spero di essere stato chiaro e conclusivo a proposito.

    .Mark.

  25. kelebek scrive:

    Abbastanza d’accordo con Markus n. 19.

    L’Iran sta giocando una legittima partita politica in Iraq: per difendersi dalla minaccia statunitense, gli iraniani presentano un bastone (il proprio intervento in Iraq) e una carota (l’alleanza contro le resistenze).

    E’ una manovra che finora sembra che riesca e che forse è indispensabile per la stessa sopravvivenza dell’Iran; ma non c’è alcun motivo per cui io la debba sostenere.

    Miguel Martinez

  26. kelebek scrive:

    Per Hafiz n. 21

    Non sono mica io il Campo.

    L’opinione espressa al punto 20 è mia e personale. E io di “amici wahhabiti” non ne ho nemmeno uno, per cui difficilmente potrebbero farmi il lavaggio del cervello.

    Ovviamente puoi boicottare chi vuoi.

    Ma prima renditi conto che non sto parlano di Shi’ah e Sunnah, ma della politica del governo iraniano in Iraq.

    Sono dispostissimo a sentire un’ipotesi diversa sulla politica seguita dall’Iran in Iraq; anzi, sarei ben contento di sbagliarmi.

    Quindi avanti con ipotesi alternative.

    Miguel Martinez

  27. BarbaraLattanzi scrive:

    Scusa Miguel, la parola “antimperialismo” mi piace, ma non capisco perché un antimperialista debba avere una visione così univoca. poi mi sembra che, tra chi si dichiara “antimperialista” ci sia pure gente che difende il terrorismo. Ora sappiamo che il terrorismo è la migliore scusa per i colonizzatori imperialisti – i fatti lo confermano. Come al solito mi rammarico che la sinistra non riesca a superare la visione limitata che ci forniscono i mezzi di comunicazione di massa, e che si risolve nella dicotomia Bush-Bin Laden.

  28. AbdelQader scrive:

    Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.

    Per Markus e Miguel. Forse non ci siamo capiti, a me del Campo in se non importa nulla, anzi quando vi fu quello di Assisi vi presi parte per venire a trovare un carissimo amico proveniente dal Sud America che non vedevo da tempo immemorabile. Fu una giornata anche interessante e con interventi anche di un certo spessore. Quindi nulla a favore e nulla contro. Per inciso se domani scoppiasse la love story Iran – Campo penso sarei il primo a darmi da fare, come sarei il primo se scoppiasse con Forza Nuova o affini: estrema destra o estrema sinistra sono per me posizioni assolutamente intercambiabili. Giusto per mettere i puntini sulle i e far capire una volta per tutte che della politica e dei suoi alti, o bassi, ideali ben poco mi importa. Eventualmente quello che stigmatizzo è una visione mitizzata dei movimenti di massa, delle “resistenze” ed il relativismo culturale che sottende ciò: penso che i “rivoluzionari” occidentali siano talmente infatuati di questo sogno che tutto faccia brodo. Purtroppo nel nostro specifico caso il tutto è accompagnato da una buona dose di presunzione eurocentrica: non ci frega nulla di quello che li accade, purché si sia resistenti, cattivissimi e anti-yankees; i partigiani non mi pare fossero anti-yankees nel ‘45 e mi pare che nessuno pianga per il Mussolini appeso in piazzale Loreto, vale la pena invece piangere per Saddam: si sa che i dittatori caduti in disgrazia fanno pietà a patto che siano in casa altrui. Secondo questa visione forse il 78% della popolazione (curdi inclusi) avrebbero dovuto prendere le armi per difendere chi per decenni li ha vessati? Si capisce! Ma allora perché noi non ci siamo levati in difesa di Benny skinhead nel ’45? Ma quello che più urta è che si dia spazio a notizie-cagata tipo “gli sciiti uccidono i bambini che si chiamano Omar”, giusto per sparare un po su chi ha optato per una politica di sfinimento del nemico: a tempo debito le milizie sciite passeranno da una guerra di bassa intensità contro gli occupanti a una strategia molto più risolutiva, purtroppo a quel punto per certi soggetti in Iraq non ci sarà più nulla da fare. Scusate ma allora i comunisti mangiano davvero i bambini? In se quello che dice Miguel è una fredda, lucida ed impeccabile analisi geopolitica, non fosse per il fatto che, da non mussulmano, non tiene in considerazione un elemento: i mussulmani prima di essere iracheni, iraniani, ecc. sono mussulmani. Per ciò che attiene Markus invece che dire? Nulla; è la classica analisi marxiana struttura (economica) / sovrastruttura (religiosa) e qui viene da dire ma chi se ne frega. Giusto mi pare fuori luogo parlare di “mullah settari filo-iraniani”, poiché ciò denota una non conoscenza della sensibilità islamica accompagnata all’arroganza tipica dell’occidentale che vuole vedere nel “buana” di turno ciò che gli pare e non ciò che è. Inoltre Markus scrive: “Gli sciiti “colpevoli” di non appoggiare la linea di Teheran guarda caso sono finiti nel mirino delle milizie Badr e di al-Sadr allo stesso modo dei sunniti.”, qui ti correggo: gli sciiti colpevoli di leccare i piedi ai saddamiti, agli oppressori della nazione, i collusi con l’ex regime quelli si che faranno una brutta fine. Ma ora siamo al momento catartico: gli sciiti uccidono i sunniti, ma i sunniti non uccidono gli sciiti, nonostante la maggiranza dei morti civili in questa guerra sia sciita. Consentitemi! Per finire Markus scrive: “Io non appoggio nessuna forma di colonialismo, sia essa militare, politica o ideologica. Quindi non ho ragione di andare a dire cosa devono fare gli afghani o i pakistani nella loro terra. Se si vogliono far governare da mullah Omar o dal mago Otelma per me non fa differenza.”, invece per un mussulmano in qualsiasi parte del mondo fa differenza, sempre e comunque, poi: “Lo stesso discorso vale per l’Iran, la critica parte quando l’Iran, dichiaratasi potenza al servizio della causa dell’antimperialismo, sostiene le occupazioni imperialiste angloamericane per guadagnarci un pezzo di torta.”, ancora la classica arroganza eurocentrica: forse ti sfugge il particolare che non è questione di Iran, Iraq, USA, UE, ecc., ma uno scontro mortale fra due visioni del mondo e non quella imperialista e antimperialista, ma fra una visione secolarizzata e relativista in opposizione ad una religiosa e profondamente spirituale. In definitiva affermi “Spero di essere stato chiaro e conclusivo a proposito.”. Forse non hai capito che eri stato esaustivo molto tempo fa: io essere islamico, io no buana, io no stupido, du gabire? J A parte le stupidaggini fido che un giorno si troverà un punto di equilibrio. Sia fatta la volontà di Allah (SWT).

  29. AbdelQader scrive:

    Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.

    Per Ali al #21. Non mi pare il caso di essere così “barricadero”. Il Campo è assai marginale, giusto ha avuto un po di visibilità quando Libero se li è filati. Quindi non vedo perchè prendersela con loro quando ci sono nemici ben peggiori. Già ti spiegai a tu per tu la mia posizione. Salam fratello.

  30. kelebek scrive:

    Per Hafiz n. 27

    Come al solito, fai confusione tra molte cose.

    Ciò che dici al punto 24 è abbastanza ragionevole, e sarebbe un punto interessante per far partire una discussione. In fondo, non è il contrario di ciò che ho detto io.

    Ma cosa c’entra questo con gente che dice che Khomeini era amico degli americani?

    Quelli sono discorsi da ultranazionalisti arabi, nemmeno “da sunniti”; e riflettono una storia lunga e complessa, con moltissimi morti in mezzo – c’è stata una generazione di (allora) giovani baathisti che sono partiti dalla Giordania e da altri paesi, per combattere contro l’Iran.

    Ma il fatto che esistano simili posizioni non vuol dire che io, o il Campo, le condivida, come non condivido nessuna posizione basata su recriminazioni e vendette storiche.

    Markus non credo che sia del Campo.

    Miguel Martinez

  31. MarkusWolf scrive:

    Qui ancora si parla di wahhabiti, salafiti, sciiti e altre cose riguardanti l’Islam e non attinenti davvero alla questione irachena. AbdelKader si è già spiegato a sufficienza mi pare giustificando le persecuzioni degli sciiti patriottici e avvallando la propaganda dell’Impero sul “terrorismo islamico”.. I fatti sono che in Iraq i vari Hakim importati dall’Iran non hanno nessuna credibilità tra gli iracheni, dopo gli atti di terrorismo che hanno subito per mano delle milizie e dalla polizia “irachena”.

    Gran parte degli sciiti iracheni ha preso le distanze dalle azioni settarie del Mahdi army, coscienti delle ripercussioni negative che quelle azioni producono al rapporto tra sciiti e sunniti. La Resistenza Irachena è composta da formazioni islamiche sciite e sunnite, formazioni patriottiche laiche, baathisti, nasseriani e comunisti distaccatisi dal PCI collaborazionista, c’è spazio per tutti. Riguardo “Al Qaeda” come ha detto al-Kubaysi in una recente intervista, la sua base militante opera a Fallujah e Ramadi dove vivono migliaia di sciiti e non si è mai verificata nessuna strage di tipo settario. Piuttosto è interessante notare come quelle famiglie dovettero rifugiarsi nelle roccaforti sunnite per salvarsi dalla repressione delle milizie dei partiti filo-iraniani..

    Il “takfir” per altro lo fa solo Al Qaeda, e nessun altro credo, ma la stessa, almeno a sentire i loro siti, si rivolge spesso agli sciiti richiamando all’unità contro l’occupazione, quindi non prendiamoci in giro. Il Campo – di cui non faccio parte, ma seguo come posso le attività – non appoggia la geopolitica di nessuno stato essendo appunto “Antimperialista”, si differenzia quindi da eurasiatisti et similia che appoggiano la geopolitica iraniana, russa, cinese, eurasiatica in generale. Questo non significa naturalmente che in caso di aggressione dell’Iran o, meno probabilmente, della Russia, il Campo si schiererebbe con gli americani. Chiaro?

    .Mark.

  32. kelebek scrive:

    Per Markus n. 30

    “Il Campo non appoggia la geopolitica di nessuno stato essendo appunto “Antimperialista”, si differenzia quindi da eurasiatisti et similia che appoggiano la geopolitica iraniana, russa, cinese, eurasiatica in generale.

    Esatto.

    Miguel Martinez

  33. BarbaraLattanzi scrive:

    Vi faccio notare una cosa strana: nessuno di quelli che parlano in favore del Campo Antimperialista ammette di farne parte. Anzi, tutti quelli che scrivono precisano che non si identificano con esso. Difficile capirci qualcosa

  34. kelebek scrive:

    Per Barbara 32

    Io ho sempre dichiarato la mia vicinanza al Campo.

    Solo che voglio che sia chiaro che quanto si trova scritto su questo blog è mio e non del Campo.

    Miguel Martinez

  35. AbdelQader scrive:

    Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.

    Markus scrive: “Qui ancora si parla di wahhabiti, salafiti, sciiti e altre cose riguardanti l’Islam e non attinenti davvero alla questione irachena.”, forse nella tua impostazione marxiana non hai capito che se per i leaders vari è una questione economica, per la maggioranza della popolazione la questione è anche religiosa: dopo che per decenni ti hanno impallinato per la tua fede. Comicissimamente prosegue: “AbdelKader si è già spiegato a sufficienza mi pare giustificando le persecuzioni degli sciiti patriottici e avvallando la propaganda dell’Impero sul “terrorismo islamico”…”, e chi sei tu per dare patenti? L’impero? Forse ti riferisci alle teorie di quel “paraculo” di Negri il comunista col sedere sul velluto? Ma soprattutto tu che parli di impero, chi sei? Luke Skywalker? E poi basta con sto patriottismo, nessun mussulmano cosciente è disposto a immolarsi per bandiere nazionali, capi, capetti, ecc. solo Allah (SWT) conta. Ancora: “I fatti sono che in Iraq i vari Hakim importati dall’Iran non hanno nessuna credibilità tra gli iracheni, dopo gli atti di terrorismo che hanno subito per mano delle milizie e dalla polizia “irachena”.Gran parte degli sciiti iracheni ha preso le distanze dalle azioni settarie del Mahdi army, coscienti delle ripercussioni negative che quelle azioni producono al rapporto tra sciiti e sunniti.”, uhmmm! Da quello che scrivi dei aver effettuato un sondaggio di persona: non posso che inchinarmi davanti a tanta abnegazione “rivoluzionaria”. E pensare che ho sempre creduto che la maggioranza dei civili uccisi (sciiti per inciso) fossero stati uccisi dagl’al-qaidiani con patente USA e Mossad. Ma si sa: io buana! Prosegue il Markus: “La Resistenza Irachena è composta da formazioni islamiche sciite e sunnite, formazioni patriottiche laiche, baathisti, nasseriani e comunisti distaccatisi dal PCI collaborazionista, c’è spazio per tutti”, dubito che i wahhabiti possano accettare la collaborazione degli sciiti, infatti questi combattono la loro guerra contro gli occupanti. Le ultime tre categorie, indipendentemente dalla vittoria di sunniti o sciiti, verranno giustamente liquidate. Ancora più comicamente Markus continua: “Riguardo “Al Qaeda” come ha detto al-Kubaysi in una recente intervista, la sua base militante opera a Fallujah e Ramadi dove vivono migliaia di sciiti e non si è mai verificata nessuna strage di tipo settario. Piuttosto è interessante notare come quelle famiglie dovettero rifugiarsi nelle roccaforti sunnite per salvarsi dalla repressione delle milizie dei partiti filo-iraniani..”, il fatto che questa notizia venga da al-Kubaysi, per gli amici al-Khazari, mi conforta molto. A me invece pare che soprattutto a Ramadi i rapporti siano molto tesi. Comunque bisognerebbe chiedersi quante di queste famiglie siano state colluse con l’ex-dittatore, inutile dire che per loro non c’è nulla da fare senza se e senza ma … giusto per tirare fuori uno slogan assai inflazionato. Poi Markus giustamente osserva: “Il “takfir” per altro lo fa solo Al Qaeda, e nessun altro credo, ma la stessa, almeno a sentire i loro siti, si rivolge spesso agli sciiti richiamando all’unità contro l’occupazione, quindi non prendiamoci in giro.” Giusto non prendiamoci in giro, fra il dire e il fare ci sta in mezzo il mare, l’Afghanistan ha insegnato che i wahhabiti odiano tutto ciò che non è wahhabita. Per terminare Luke Markus Skywalker didascalicamente: “Il Campo – di cui non faccio parte, ma seguo come posso le attività – non appoggia la geopolitica di nessuno stato essendo appunto “Antimperialista”, si differenzia quindi da eurasiatisti et similia che appoggiano la geopolitica iraniana, russa, cinese, eurasiatica in generale. Questo non significa naturalmente che in caso di aggressione dell’Iran o, meno probabilmente, della Russia, il Campo si schiererebbe con gli americani. Chiaro?”, interessante la lezioncina sulla differenza marxisti post-moderni e nazional-bolscevichi, più chiaro di così! Ma per favore basta con questo antimperialismo che sta solo nell’astrazione più pura di un messianismo ottocentesco. Parola del Capitano Ian Abd-el-Qader Solo … lanciato verso l’iperspazio.

  36. BarbaraLattanzi scrive:

    x Miguel:

    Si, di te lo sapevo. ma mi stupisce che nessuno qua si dichiari del campo. non capisco se il campo esiste o è come babbo natale, tutti ne parlano ma nessuno lo ha mai visto.

    è difficile a questo punto capire quali sono le posizioni del campo

  37. kelebek scrive:

    Per Barbara n. 35

    Il mondo dei blog, nella mia esperienza, non ha molto a che fare con il mondo della militanza.

    In genere, i movimenti organizzati sono presenti su Internet con comunicati, siti propri, eccetera, ma non con il chiacchiericcio bloggarolo.

    Ogni tanto segnalo qualcosa che trovo tra i blog, o i miei stessi articoli, al Campo; ma sarei sorpreso se tra i lettori regolari di questo blog, ci fosse qualcuno “del” Campo.

    Miguel Martinez

  38. MarkusWolf scrive:

    Naturalmente io mi rifiuto di replicare alle scemenze di AdelQader che ormai si sta solo arrampicando sugli specchi, evidentemente.

    .Mark.

  39. Mujahid scrive:

    E’ bene invece, alla luce degli interventi di “AbdelQader” spiegare alcune cose riguardo i *rafiditi* (una setta eretica che pretende di rappresentare il Partito del Khalifa ar-Rashid Ali (r.a)). I rafiditi sedicenti “musulmani sciiti” coprono dietro alla parola “wahhabismo” – coniata dagli europei in riferimento al movimento oggi non più esistente di un Imam sunnita che ha rivificato il Tawhid (Unicità di Dio) in Arabia nel 1700 d.C., shaykh AbdalWahhab – un odio viscerale e atavico verso la “Ahlu-s-Sunnah wa-l Jama’ah”, l’Islam sunnita in per capirci. In Iraq il genocidio pianificato dall’alleanza americano-sionista-safavide persiana contro i Musulmani è solo la ripetizione storica di fatti avvenuti decine di volte nella storia islamica, tradimenti e massacri perpetrati dai degni antenati dello stato iraniano attuale, i Safavidi e i Fatimidi rafiditi, contro i Musulmani che seguono la Retta Via del Profeta Muhammad (saas) e dei suoi Compagni (r). Il Mullah ‘Umar non si è comportato certamente peggio di come si comportarono nei confronti degli sciiti-rafiditi Saladino, Ibn Hazm l’Andaluso, i califfi ottomani e tutti i grandi governanti musulmani. Nessuno tra gli ulama musulmani tradizionali ha mai considerato i rafiditi giudaizzanti altro che scismatici o miscredenti. A Baghdad ieri Shaykh Tusi era con i mongoli che sterminarono due milioni di musulmani, oggi Sistani e compagnia danzante sono con i nuovi mongoli: gli angloamericani. Niente di nuovo sotto il sole. I rafiditi non hanno nessun diritto di cianciare di sunniti e non-sunniti, la loro sedicente guerra contro i “wahhabiti” è solo una guerra contro il Risveglio islamico che terrorizza il Kufr globale, nel quale evidentemente i rafiditi rientrano a tutti gli effetti. L’Iran si aggrapperà ai peggiori nemici dell’Islam dentro e fuori il Dar al Islam (terre dell’Islam) pur di impedire la Rivoluzione Islamica in Medio Oriente. Mi scuserà Miguel ma quando ci vuole ci vuole, io sto solo rispondendo a tono alle ciance e alle stupidaggini di “Hafiz” e “AbdelQader”.

    Le uccisioni di civili sciiti rientrano nel progetto americano-safavide di scatenare l’odio anti-islamico tra la popolazione sciita portandola ad appoggiare i Pogrom delle milizie filo-governative. Varie volte la Jihad in Iraq ha chiesto l’unità popolare contro l’occupazione, ma il magistero rafidita iracheno ha sempre ignorato questi appelli proseguendo la mattanza dei Musulmani e della Resistenza con la complicità della coalizione occidentale.

  40. MarkusWolf scrive:

    E lo sapevo che Mujahid prima o poi si sarebbe scatenato….

    .Mark.

  41. Mujahid scrive:

    Sono loro che provocano, poi non si lamentino se qualcuno espone le cose come stanno in realtà. 🙂

    😉

  42. utente anonimo scrive:

    Avrei sempre voluto conoscere di persona questo insolito individuo, purtroppo è troppo tardi…

    Miguel Martinez

    Negli anni 80 militava nel fronte della Gioventu’ in quel di Udine…ricordero’ sempre un’esilarante riunione del direttivo q

  43. utente anonimo scrive:

    Scusate, l’invio e’ partito in anticipo…

    Avrei sempre voluto conoscere di persona questo insolito individuo, purtroppo è troppo tardi…

    Miguel Martinez

    Negli anni 80 militava nel fronte della Gioventu’ in quel di Udine…ricordero’ sempre un’esilarante riunione del direttivo quando (credo fosse il 1987) il buon DiDeco fece il suo ingresso in federazione con 10 minuti abbondanti di ritardo sull’orario di inizio, sfoggiando una Kippa’ in testa!

    Impossibile descrivere la faccia del Segretario Provinciale…poi Di Deco continuo’ durante la riunione ad “epater le burgeois” esprimendo posizioni quantomeno eterodosse (rispetto alla linea del FdG in quegli anni) su droga libera e simili amenita’. Pare che avesse appena realizzato le sue radici ebraiche e si stesse avvicinando al partito radicale. Negli anni seguenti mi e’ capitato di vederlo occasionalmente (dal 2000 circa in avanti) gravitare nel curioso ambiente dei Lefevriani…

    Personaggio curioso, fuori di dubbio.

    ZCZC

  44. AbdelQader scrive:

    Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.

    Dimenticato, leggete quello che riporta Osservatorio Iraq: http://www.osservatorioiraq.it/modules.php?name=News&file=article&sid=4809

    Evidentemente si tratta di un volgare sito pro-Impero gestito da musulmani in funzione anti-takfirita?

  45. BarbaraLattanzi scrive:

    Ci sono alcune cose che non mi tornano:

    Mark,

    ma quale sarebbe questo disegno geopolitico americano-iraniano?

  46. MarkusWolf scrive:

    L’articolo che linka AbdelQader: infatti le armi all’Arabia Saudita secondo te i sauditi contro chi le usano? Forse contro i gruppi armati interni che combattono il regime di Riyadh? Tra l’altro mi pare (a giudicare da un editto di un chierico iraniano, che trovate nel blog di rumi) che a voi non vi dispiace il Re saudita, vi dispiace l’Islam saudita e l’attivismo politico antimperialista che ha prodotto negli anni 70-80 e che oggi si ripercuote contro gli stessi sauditi (oltre che contro gli angloamericani).

    Il “contenimento dell’Iran” rientra perfettamente nella strategia del dividi et impera .

    Barbara Lattanzi: siccome fai una domanda banale puoi andarti a leggere qualcosa sul mio blog, intanto copio-incollo alcune indiscutibili realtà sul ruolo giocato dall’Iran nell’attuale guerra in Iraq:

    – Tutti sanno che il Supremo Consiglio per la Rivoluzione Islamica in Iraq (SCIRI) (i cui leader, le cui basi, ed il cui braccio armato – le milizie “Badr” – si trovavano in Iran, e che si affidava completamente a Teheran per i finanziamenti, per gli armamenti, per l’addestramento dei suoi miliziani, e per la definizione della sua linea politica) costituì – insieme ad altre organizzazioni sciite di opposizione come il partito “Da’wa” – uno degli elementi più importanti della “opposizione irachena” che partecipò ad una lunga serie di incontri con l’amministrazione americana (Il “Grande Satana”, secondo l’espressione cara agli iraniani), fin dal 1992, ovvero subito dopo la guerra del Golfo. Questi incontri, che ebbero luogo a Londra, New York, ed in altre città, proseguirono fino all’inizio dell’invasione americana nel marzo del 2003. Quali intese vennero raggiunte dallo SCIRI, noto per la sua totale fedeltà all’Iran, con l’amministrazione americana ed i suoi servizi di intelligence, nel corso di più di 10 anni?

    Certamente è impossibile che le intese raggiunte siano state perfezionate senza che le autorità politiche iraniane ne fossero a conoscenza.

    – E’ altresì noto che la definizione del ruolo che l’opposizione irachena – di cui lo SCIRI era l’elemento più importante (a parte quelle organizzazioni irachene fedeli direttamente a Washington) – ebbe nell’occupazione dell’Iraq e nella caduta di Baghdad fu il risultato diretto di un coordinamento fra lo SCIRI e l’intelligence americana. Anche in questo caso, è impossibile che questo coordinamento sia avvenuto senza che le autorità iraniane ne fossero a conoscenza.

    – E’ noto che le autorità religiose e politiche sciite irachene fedeli all’Iran promulgarono delle “fatawa” o quantomeno delle disposizioni, che proibivano la resistenza militare nei confronti dell’occupazione americana… Per contro, le forze sciite si opposero apertamente alla resistenza irachena che combatteva l’occupazione americana, ed anzi fecero ogni sforzo, in pieno accordo con il “Grande Satana” americano (sempre secondo il noto modo di dire iraniano), per paralizzare ed annientare questa resistenza. E tutto questo con la consapevolezza ed il pieno accordo delle autorità iraniane…

    – Tutti sanno che la costruzione del nuovo esercito iracheno – che è controllato da uomini fedeli all’Iran, e soprattutto dai leader dello SCIRI e dai comandi militari delle milizie “Badr” – ed il suo addestramento, così come la creazione dei nuovi servizi di intelligence, tutto questo è avvenuto per mano dell’occupazione americana. E ciò pone mille interrogativi sul coordinamento avvenuto fra la leadership al potere in Iraq e l’amministrazione americana per quanto riguarda questa questione delicatissima. E tutto questo, ancora una volta, con la consapevolezza ed il pieno accordo delle autorità iraniane

    – E’ noto, inoltre, che l’assedio e la distruzione di Falluja e di al-Qa’im e lo sterminio di gran parte dei loro abitanti, così come le distruzioni che hanno conosciuto le città dell’Iraq centrale (alcune zone di Baghdad, ed in particolare al-A’zamiyya, e le città di Ramadi, Haditha, Mosul, Samarra, Diyala, ecc.), tutti questi crimini sono stati compiuti dall’esercito americano e da quello iracheno, che hanno agito in un regime di piena collaborazione, e con la piena consapevolezza dei governi iracheni succedutisi nel tempo, ed in particolare quelli di al-Jaafari e di al-Maliki, noti per la loro fedeltà all’Iran.

    Tutti questi crimini sono stati commessi e continuano tuttora ad essere commessi con la piena conoscenza della leadership iraniana, la quale non ha espresso alcuna condanna, neanche formale, in proposito.

    – E’ noto che le milizie “Badr” – che hanno perpetrato massacri spaventosi in diverse regioni dell’Iraq prima che alcuni dei loro comandi fossero integrati nell’esercito, in questo modo permettendo loro di continuare a perpetrare crimini all’interno di questa istituzione che è stata ricostruita sotto la sovrintendenza americana – entrarono in Iraq dall’Iran, sotto gli occhi degli occupanti americani. Queste milizie hanno compiuto e continuano a compiere le loro operazioni militari criminali contro la resistenza irachena e contro quei civili sospettati di appoggiarla, in accordo con le forze americane. Tutto ciò è accompagnato dalla consapevolezza e dal silenzio della leadership iraniana.

    .Mark.

  47. kelebek scrive:

    Ho potato un po’ i commenti… ringrazio Hafiz che mi ha scritto in privato.

    Hafiz è un burbero, ma è anche un’ottima persona.

    Chiedo scusa a Mark, che non c’entra niente, se ho cancellato un suo commento in cui replicava a un altro che io avevo cancellato.

    Anche i commenti di Audace sono stati cancellati per lo stesso motivo, non per censura politica.

    Miguel Martinez

  48. AbdelQader scrive:

    Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.

    Gli inauditi armano i sunniti ovviamente, e non tutti per giunta: solo i takfiri al-qaidiani possono usufruire di questo aiuto. Quanto al rapporto Arabia Inaudita – Iran c’è stato un tentativo di avvicinamento, però i due paesi sono troppo distanti religiosamente e politicamente. Parli poi dell’Islam inaudita degl’anni 70 e 80; ti ricordo che l’unico progetto non abortito fu la Repubblica Islamica dell’Iran e lo stesso sig. Mawdudi dovette ammetterlo.

  49. utente anonimo scrive:

    x il singolare quadrangolare Hafiz-AbdelQader-Wolf-Mujahid.

    Ragazzi, vedo che abbiamo sputtanato tutti i possibili ed immaginabili bieki kollaborazionisti degli imperialisti amerikani, tutti tranne i curdi. Vogliamo spendere qualche kattiva parola anche per loro?:-)

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Sarò limitato, ma a me la questione sembra di una semplicità banale e mi pare di averlo detto diverse volte: chi è stato massacrato da Saddam (sciiti e curdi) non poteva rivolgere le armi contro chi ha liberato l’Iraq dalla nefasta e crudele tirannia saddamita. E chi – pur esendo una minoranza – spadroneggiava in Iraq in nome e per conto di Saddam altrettanto naturalmente non poteva che prendere le armi contro chi aveva spodestato il suo amato padrone, con codazzo di rivoluzionari di professione (vedi comunisti e simili) per cui il torbido è ottima occasione per pescare:-).

    La visione di chi considera gli sciiti iraniani come degli automi decerebrati guidati da Teheran mi sembra ridicola: semmai è Teheran ad essere prudente (caratteristica che gli va riconosciuta, malgrado le rodomontiche sparate di Ahmadinejad) in politica internazionale, in modo tale da poter ottenere un’egemonia regionale. Teheran non dà l’ordine agli sciiti iracheni di attaccare “il grande satana” per due buoni motivi: perché sa che sarà obbedito solo da una minima parte degli sciiti iracheni (gli altri riterrano superiore il debito di riconoscenza nei confronti degli amerikani liberatori, se la riconoscenza conta qualcosa nel mondo islamico, come io credo che conti) e perché sa che in questo modo si inimicherà definitivamente e senza possibilità di ritorno gli amerikani e i loro alleati. L’Iran non è più quello degli ostaggi nell’ambasciata amerikana okkupata: pensate ai soldati britannici sconfinati liberati subito e senza contropartita.

  50. utente anonimo scrive:

    Non dico che Amato dovrebbe dare le dimissioni. Sarebbe chiedere troppo.

    Ma scusarsi in pubblico, ogni tanto, non guasterebbe.

    Z.

  51. AbdelQader scrive:

    Col nome di Allah Il Clemente Il Misericordioso.

    Caro Ritvan, scusa se provo a risponderti solo ora ma il tempo è quello che è. Penso che la questione kurda sia molto più complessa di quello che sembra: i kurdi iracheni di fatto navigano già verso la loro autonomia, tuttavia questa autonomia fa paura a due soggetti territoriali: Turchia e Iran. Per ciò che attiene la Turchia ci troviamo per le mani un’arma a doppio taglio: i kurdi iracheni autonomi sono un toccasana all’occupazione che così può mantenere sguarnito un fronte e magari usare questa zona come testa di ponte per entrare in territorio iraniano fidando sull’aiuto del PKK e del PEJAK, ma è un problema perché il “morbo” autonomista rischia di contagiare pure l’Anatolia con relativi problemi all’alleato turco. Personalmente evito di fare previsioni in stile “antimperialista” per evitare di scadere nel ridicolo; propensione che purtroppo hanno già molti musulmani. Il resto del commento che fai in linea generale lo condivido tranne per due punti:

    a) “gli altri riterrano superiore il debito di riconoscenza nei confronti degli amerikani liberatori, se la riconoscenza conta qualcosa nel mondo islamico, come io credo che conti”, scusa ma sembra quasi il famigerato debito di riconoscenza degli italiani verso gli yankees per la liberazione/occupazione del ‘45. Nella situazione irachena penso che attualmente gli sciiti stiano optando per una guerra a bassa intensità per saggiare il terreno, ma soprattutto prima di creare una vera e propria ribellione devo per forza di cosa capire che tipo di equilibrio sarà possibile con sunniti e kurdi: nessun sciita vuole l’esplosione del paese.

    b) “L’Iran non è più quello degli ostaggi nell’ambasciata amerikana okkupata: pensate ai soldati britannici sconfinati liberati subito e senza contropartita.”, non necessariamente l’Iran non è più quello di una volta, ma potrebbe invece darsi che il mondo non è più quello di una volta: il mondo bipolare è stato sostituito da quello unipolare, i grandi paradigmi che hanno mosso il mondo, o che ci hanno provato, sono falliti miseramente, la tecnica ha modificato la percezione di tempo e spazio, ecc.; Il mondo non è più quello del ’79, per questo l’Iran, come tutte le nazioni del mondo, a mutate condizioni deve controbattere con nuove strategie, pena l’implosione. La cattura e la liberazione dei soldati britannici ha voluto lanciare due messaggi al mondo: che non verrà tollerato in alcun modo l’invasione dello spazio vitale iraniano, secondariamente i soldati sono stati liberati per far capire al mondo che l’Iran non è un paese di animali ed assassini come vorrebbe far pensare il Bush Jr..

    Salam

  52. BarbaraLattanzi scrive:

    Prova presenza troll. Ci sta uno che mi marca stretto, voglio vedere se viene anche qua. Comuque sono d’accordo con te AQ. Ottima mossa quella di catturare e poi rilasciare i soldatini

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